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La RoGGia e La RiVa Comunità di Noviglio · 1-3 giugno L a venuta del Santo Padre a Milano...

Date post: 14-Feb-2019
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1 La RoGGia e La RiVa Periodico della Comunità di Noviglio Cronaca e vita della nostra comunità anno XI numero 40 - marzo 2012 8 Aprile 2012 PASQUA DI RESURREZIONE N on so se in qualche Par- rocchia si usa ancora, ma “fare Pasqua” voleva dire an- dare nella propria Par- rocchia a confessar- si ed a ricevere la Comunione prendendo l’im- maginetta (il “santino”) che i chierichetti met- tevano sulla “balaustra” (quella lastra di marmo co- perta da una to- vaglia dove, ingi- nocchiati, si rice- veva la “Particola” cioè la particella del pa- ne eucaristico). Tornare dalla chiesa con quel foglietto, sul quale era scritto il nome della Parrocchia e l’anno di quella Pasqua, provava (a chi? alla madre, alla sposa?) che “avevo fatto Pasqua”. Noi, adesso, cerchiamo di an- dare un po’ più a fondo quan- do diciamo che vogliamo fare Pasqua? Allora si sottoli- neava il “precetto” (la legge della Chiesa) di fare Pasqua. Adesso, confi- dando nella capacità razio- nale delle perso- ne, cerchiamo di capire cos’è la Pasqua per un cristiano. È la conclusione del santo triduo: passione, morte e risurrezione (Pasqua!) di Gesù, il Cristo (il Messia), nostro Signore. È la riflessione cristiana sulla sofferenza, la morte e la vita dopo la morte. (Continua a pagina 2) FARE PASQUA! IL PAPA A MILANO 1-3 giugno L a venuta del Santo Padre a Milano dall’1 al 3 giugno, cui egli stesso ha tenuto di persona, ha un ca- rattere particolarmente stra- ordinario. Il Papa sarà tra noi dal venerdì pomeriggio fino alla domenica sera, una durata eccezionale per i suoi viaggi in Italia e che eviden- temente è dovuta al caratte- re internazionale del VII In- contro mondiale delle fami- glie che viene a presiedere, ma anche al suo desiderio di incontrare la Città e la Dio- cesi di Milano. Dopo il 1984, data della seconda venuta del beato Giovanni Paolo II in mezzo a noi, Milano non aveva più avuto una visita del Papa. Ventotto anni do- po, Benedetto XVI ci fa que- sto dono: lo fa alla nostra Chiesa, alle Diocesi della Me- tropoli lombarda, alle comu- nità cristiane dell'alta Italia. (Continua a pagina 2)
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La RoGGia e La RiVa

Periodico della Comunità di Noviglio

Cronaca e vita della nostra comunità anno XI numero 40 - marzo 2012

8 Aprile 2012

PASQUA DI RESURREZIONE

N on so se in qualche Par-rocchia si usa ancora, ma

“fare Pasqua” voleva dire an-dare nella propria Par-rocchia a confessar-si ed a ricevere la Comunione prendendo l’im-maginetta (il “santino”) che i chierichetti met-tevano sulla “balaustra” (quella lastra di marmo co-perta da una to-vaglia dove, ingi-nocchiati, si rice-veva la “Particola” cioè la particella del pa-ne eucaristico). Tornare dalla chiesa con quel foglietto, sul quale era scritto il nome della Parrocchia e l’anno di quella Pasqua, provava (a chi? alla madre, alla sposa?) che “avevo fatto Pasqua”.

Noi, adesso, cerchiamo di an-dare un po’ più a fondo quan-

do diciamo che vogliamo fare Pasqua?

Allora si sottoli-neava il “precetto” (la legge della Chiesa) di fare Pasqua. Adesso, confi-dando nella

capacità razio-nale delle perso-

ne, cerchiamo di capire cos’è la Pasqua per

un cristiano. È la conclusione

del santo triduo: passione, morte e risurrezione (Pasqua!) di Gesù, il Cristo (il Messia), nostro Signore. È la riflessione cristiana sulla sofferenza, la morte e la vita dopo la morte.

(Continua a pagina 2)

FARE PASQUA! IL PAPA A MILANO 1-3 giugno

L a venuta del Santo Padre a Milano dall’1 al

3 giugno, cui egli stesso ha tenuto di persona, ha un ca-rattere particolarmente stra-ordinario. Il Papa sarà tra noi dal venerdì pomeriggio fino alla domenica sera, una durata eccezionale per i suoi viaggi in Italia e che eviden-temente è dovuta al caratte-re internazionale del VII In-contro mondiale delle fami-glie che viene a presiedere, ma anche al suo desiderio di incontrare la Città e la Dio-cesi di Milano. Dopo il 1984, data della seconda venuta del beato Giovanni Paolo II in mezzo a noi, Milano non aveva più avuto una visita del Papa. Ventotto anni do-po, Benedetto XVI ci fa que-sto dono: lo fa alla nostra Chiesa, alle Diocesi della Me-tropoli lombarda, alle comu-nità cristiane dell'alta Italia.

(Continua a pagina 2)

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È un dono per tutte le fami-glie del mondo che nella no-stra Città converranno per riflettere e per vivere insieme la bellezza della proposta della famiglia. Il VII Incontro mondiale delle famiglie, coro-nato dalla presenza del Pon-tefice, è un dato di estremo interesse cui Milano e la real-tà lombarda devono guarda-re con attenzione e sarà se-gno per tutti, anche per la società civile, di come la Chie-sa intende l'internazionalità di Milano. La intende cattoli-camente, cioè documentando la capacità che la proposta cristiana ha di aiutare a vive-re il frammento come ciò che lascia trasparire il tutto. Pri-mo segno imponente di que-sta cattolicità saranno le al-

meno 300 mila persone che, secondo i primi dati a disposi-zione, in Città arriveranno da fuori Lombardia e dal mondo intero. Secondo segno, molto importante e significativo, è il tema dell'Incontro: «La fami-glia, il lavoro e la festa». L’uomo di oggi ha bisogno di unità: lo tocchiamo tutti i giorni con mano, lo dice la cultura frammentata in cui siamo immersi. La scelta di mettere in evidenza l'espe-rienza umana elementare che quotidianamente fa ogni uomo, il mondo della fami-glia e degli affetti, la realtà del lavoro e quella del riposo, è una decisione culturalmen-te molto efficace. Attraverso la riflessione del Congresso Teologico pastorale, la testi-monianza reciproca, gli ele-menti di preparazione e, so-prattutto, attraverso ciò che scaturirà dall'Incontro sarà possibile riscoprire le condizio-ni per quel risveglio antropo-

logico così necessario per af-frontare l'odierno periodo di transizione o travaglio, se-gnato dalla crisi economico-finanziaria, ma che va ben al di là della portata di questa crisi. Segno principe della cat-tolicità sarà, infine, la presen-za del Papa, che viene a con-fermare la nostra fede, come vincolo e garanzia della cat-tolicità, dell'unità e della plu-riformità della Chiesa. Il VII Incontro mondiale delle fami-glie e la visita del Papa avranno così una grande rile-vanza ecclesiale e civile. Da sempre sottolineo come que-ste due dimensioni, ognuna con la sua specifica fisiono-mia, siano inevitabilmente interconnesse. Siamo dinanzi ad un'occasione privilegiata per far crescere simultanea-mente la vita buona del Vangelo e quella della uma-na società civile perché en-trambe, pur con le debite distinzioni, sono consonanti e

(Continua da pagina 1) IL PAPA A MILANO

Non ha senso voler “fare Pa-squa” (le campane a festa, gli auguri, l’uovo di cioccolato, le uova a tavola, la “colomba”, i vestiti primaverili, le rondini, i mughetti…) senza aver vissuto insieme la Settimana Santa. Altrimenti “fare Pasqua” è una ricorrenza folcloristica della nostra cultura. Non è un’ade-sione, un rinnovare la nostra fiducia a Gesù Cristo vincitore del male e della morte. Fare Pasqua allora deve voler

dire: se ho da soffrire in questa vita, non mi spavento. Il mio Signore ha vinto anche la mor-te; anch’io saprò sopportare con Lui e poi partecipare alla Sua Risurrezione e Vita per sempre! È l’inizio di una vita nuova: una vita più conforme al Vangelo. Sulla croce Gesù ha vissuto il fallimento apparente della sua “missione”: lo hanno seguito sua Madre, tre donne ed un giovane! Gli altri erano scappati tutti. Ma quel gruppetto di “fedeli” è stato di una fecondi-tà inimmaginabile e, a tutti quelli che l’avevano abbando-

nato, è stata data una nuova possibilità ed uno Spirito nuovo per diventare veramente suoi discepoli. Ogni anno questa “misericordia” di Dio si ripete, sempre nuova, sempre per tutti, per tutti quel-li che l’accolgono, sempre più ampia. Per me! Anch’io (più o meno), me ne sono andato, sono scappato, non ho avuto la costanza di seguirlo ogni gior-no, tutto il giorno! Ed è anche per me la Sua Parola: «Ricevete lo Spirito Santo… Fate miei di-scepoli…»! Ecco: è Pasqua! Ricomincio!

don Paolo

(Continua da pagina 1) FARE PASQUA!

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PROGRAMMA DELLA VISITA DEL PAPA VENERDI' 1 GIUGNO 2012

Ore 17.00 Arrivo in aereo all'aeroporto di Milano - Linate Ore 17.30 Piazza Duomo: incontro con la cittadinanza Discorso del Santo Padre Ore 19.30 Teatro alla Scala: Concerto in onore del Santo Padre SABATO 2 GIUGNO

Ore 10.30 In Duomo: Celebrazione delle Lodi con la partecipazione di sacerdoti, religiosi, religiose Meditazione del Santo Padre Ore 11.00 Stadio di San Siro: incontro con i cresimandi Ore 17.00 In Arcivescovado: incontro con le Autorità civili Ore 20.30 Milano Parco Nord - Aeroporto di Bresso: incontro con le famiglie - Festa delle Testimonianze DOMENICA 3 GIUGNO

Ore 10.00 Milano Parco Nord - Aeroporto di Bresso: Concelebrazione Eucaristica Ore 12.00 Recita dell'Angelus

Come richiedere il pass gratuito per gli incontri con Benedetto XVI

È possibile richiedere il pass obbligatorio e gratuito per partecipare agli incontri con il Papa a Mi-lano Parco Nord Aeroporto di Bresso: sabato 2 giugno la Festa delle testimonianze e domenica 3 la Celebrazione Eucaristica. Chi desidera prendere parte al Congresso internazionale teologico-pastorale e agli altri eventi col-laterali già da tempo può iscriversi e acquistare i diversi "pacchetti" d'accoglienza sul sito ufficiale dell'Incontro. La festa e la celebrazione con Benedetto XVI, invece, sono aperte a tutti e gratuite, ma per ragioni di sicurezza è ugualmente necessaria la registrazione entro la data ultima del 19 maggio (www.family2012.com, sezione «iscrizioni»). Come fare? Occorre accedere all'area «iscrizioni» e registrarsi. Successivamente si riceverà al pro-prio indirizzo e-mail una password per accedere alla pagina di iscrizione vera e propria. È necessa-rio a questo punto completare la propria scheda anagrafica con i dati richiesti e quindi si può fare richiesta del pass. È possibile chiedere uno o più pass, anche in quantità multipla, purché a ciascu-na richiesta sia associato un preciso nominativo, con relative informazioni anagrafiche. Quindi, per esempio, un capogruppo potrà richiedere i pass anche per gruppi numerosi, ma dovrà indicare i nomi di tutti i partecipanti previsti. I pass si ritireranno a partire dal 7 maggio in infopoint che sa-ranno indicati prossimamente.

possono essere in questo tem-po di travaglio un fattore e un contributo significativi. L’uomo del nuovo millennio è chiamato a ritrovare se stes-so, a riscoprire che cosa signi-

fichi essere in relazione e a ritrovare la speranza affida-bile per poter affrontare, per quanto è possibile in pace e con gusto, la sua vita. Ed è qui che si intravvede la forza

di edificazione civile del VII incontro mondiale delle fami-glie.

Card. Angelo Scola Arcivescovo di Milano

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Il discorso del primo ministro inglese in occasione delle cele-brazioni per il quarto cente-nario della traduzione della Bibbia detta «di re Giacomo»

La Bibbia che fece l'Inghilterra Le traduzioni della Bibbia eb-bero grande influenza sulla vita culturale, morale, politica e sociale dei vari Paesi. In Ita-lia la prima versione a stampa apparve a Venezia nel 1471, ma quella storicamente più importante fu la «Bibbia Mar-tini» tradotta dall’abate An-tonio Martini, pubblicata nel 1769-81, che divenne per due secoli la Bibbia delle famiglie cattoliche italiane fino alla prima «Bibbia CEI» (curata dalla Conferenza Episcopale Italiana) del 1971. In Germania un ruolo analogo a quello del-la «King James Bible» inglese del 1611 fu svolto dalla tradu-zione della Bibbia di Lutero del 1534. Pubblichiamo alcuni stralci dell'intervento pronun-ciato dal primo ministro del Regno Unito, David Cameron.

L a Bibbia è un libro che ha forgiato non solo il nostro

Paese, ma il mondo intero. La Bibbia di re Giacomo è rile-vante oggi, così come lo è sta-ta in ogni momento dei suoi quattrocento anni di vita. Nessuno di noi deve avere paura di riconoscerlo, per tre ragioni. La prima è che essa ci ha consegnato in eredità un linguaggio che permea ogni aspetto della nostra cultura, dalle frasi di ogni giorno alle più grandi opere della lettera-tura, musica e arte. La secon-

da ragione è che anche la no-stra politica è impregnata del-la Bibbia: dai diritti umani e dall'uguaglianza alla nostra monarchia costituzionale e democrazia parlamentare, dal ruolo della Chiesa nelle prime forme di provvedimenti di assistenza sociale ai molti progetti di azione sociale di ispirazione cristiana. La Bibbia è stata sempre uno stimolo all'azione per i credenti, e tale

rimane oggi. La terza ragione è che siamo un Paese cristia-no. La Bibbia ha aiutato a dare al nostro Paese una serie di valori e una morale che ne fanno ciò che è oggi, e che dobbiamo attivamente soste-nere e difendere. La neutralità morale non può essere un'op-zione: perché se non crediamo in qualcosa, non potremo resi-stere a niente. Permettete che mi soffermi su ognuno di que-sti aspetti. Primo, lingua e cultura. Insie-me a Shakespeare, la Bibbia di re Giacomo costituisce uno dei vertici della lingua inglese. Essa risale a un tempo in cui la

parola scritta doveva essere letta ad alta voce, il che le dà una forza poetica che, a mio parere, non ha confronti con nessun'altra traduzione succes-siva. Inoltre ha contribuito im-mensamente alla diffusione dell'inglese parlato in tutto il mondo. La lingua della Bibbia di re Giacomo è attualissima oggi: pensate a frasi che usia-mo comunemente, come «essere nella fossa dei leoni», «il sale della terra» o «nulla di nuovo sotto il sole». La Bibbia sostiene la trama, il contesto, la lingua e a volte perfino i personaggi in alcune opere della nostra più grande lette-ratura e ha ispirato grandi discorsi, da Abramo Lincoln a Martin Luther King. Essa per-mea anche l'arte, da Giotto a El Greco, da Michelangelo a Stanley Spencer. Attraversa inoltre la nostra musica: dai grandi oratori quali la Passio-ne di Matteo e di Giovanni di Bach al Messiah di Händel, alla grande ricchezza delle musiche e canti scritti attra-verso i secoli per la Messa. Sebbene spesso non venga riconosciuto, anche la nostra politica è impregnata della Bibbia. Le radici giudaico-cristiane danno fondamento all'evoluzione della nostra li-bertà e democrazia. Sapere poi che Dio ha creato l'uomo a sua immagine fu, se volete, il dato rivoluzionario per la causa della dignità umana e dell'uguaglianza. Nel mondo antico l'equità era inconcepi-bile. Ma quando ogni essere umano è di importanza ugua-le e infinita, ecco che abbiamo il fondamento inamovibile per l'uguaglianza e per i diritti umani. Un fondamento che ha visto la Bibbia all'avan-

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Le stagioni dell’agricoltura - 1

La “nostra campagna” in primavera

I l Comune di Noviglio è par-te integrante del Parco Agri-

colo Sud Milano con le sue spiccate caratteristiche: voca-zione per le coltivazioni di riso, mais e prati. La primavera è il periodo dell’anno in cui la natura si risveglia dal letargo invernale; ciò comporta in agricoltura una serie di lavorazioni atte alla preparazione dei campi. Si pro-cede all’aratura che deve essere effettuata quando i terreni sono in “tempera” giusta, cioè non più gelati, privi di ristagni d’acqua e naturalmente liberi dai residui della precedente coltivazione, paglie, stocchi di mais ecc. Nei prati, per stimo-lare il risveglio del terreno, viene effettuata con l’ausilio di erpici snodati (in dialetto “gibulina”), una leggera e su-perficiale “erpicatura” che non estirpa le vecchie radici, ma le stimola al risveglio e sminuzza eventuali residui di sterpaglie o di letame sparso in inverno; fatto ciò, si procede a una rul-latura che ricompatta il terreno favorendo le successive lavora-zioni di fienagione. Una volta arati, i terreni hanno bisogno di lavorazioni atte a sminuzzare le zolle; questo risultato lo si ottiene con l’erpi-catura che riduce il terreno quasi in polvere. Se necessita, a questo punto si passa al livel-

lamento dei vari campi, così da essere poi facilitati nella ge-stione delle acque per le irriga-zioni da effettuare nel corso della coltivazione. Quindi si procede alla concimazione, ad una seconda erpicatura, ad e-ventuali necessari trattamenti erbicidi con diserbanti in prese-mina e finalmente alla semina di mais o riso. Particolare at-tenzione viene portata alla rea-lizzazione di solchi atti alle colature dei campi per non ave-re ristagni d’acqua nei periodi di “asciutta”. In risaia oggigiorno si tende ad effettuare maggiormente le “semine in asciutta”, cioè in terreni privi d’acqua, con semi-natrici a file; questo comporta minori fatiche di lavorazione, risparmio energetico e inferiore usura dei trattori e macchinari vari. La tecnica in uso prece-dentemente comportava la sommersione delle risaie e la compattazione del terreno per renderlo il più impermeabile possibile, così da ottenere il minore spreco dell’acqua. La semina, in questo caso, viene effettuata a spaglio (anticamente a mano, ora meccanicamente con attrezzi usati di soli-to per la distribuzione dei concimi e con l’aiuto del satellitare per le dire-zioni e distanze da tene-re). Questa tecnica vie-ne ancora usata da alcu-ni agricoltori vocati alla tradizione e, da altri, per necessità dovuta ad av-verse condizioni meteo-reologiche: infatti, se la primavera è molto pio-vosa, non è possibile procedere ad una perfet-

ta preparazione del letto di se-mina ed effettuare le varie la-vorazioni in asciutta. In questo caso la nostra campagna appa-rirà come una sequela di picco-li o grandi laghi, offrendo un panorama unico. In queste ultime annate sta prendendo piede una nuova tecnica di semina incentivata dall’Unione Europea per il ri-sparmio energetico e di costo: si tratta della tecnica detta “minima lavorazione”. Si eli-mina l’aratura e si procede, in una sola passata, ad effettuare una superficiale erpicatura e semina a file con risparmio di tempo e gasolio. Una volta na-to il riso, la risaia si presenterà con piantine in file ben ordina-te che, raggiunto lo sviluppo necessario, verranno sommerse in acqua per continuare la cre-scita. In questo periodo il no-stro territorio si presenterà con campi verdi di varia tonalità dovuta all’alternanza di riso, mais e prati. Questi ultimi, nel mese di mag-gio, raggiungeranno la massi-ma crescita e saranno pronti per lo sfalcio e le varie opera-zioni di fienagione: una volta

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Marcita presso la Cascina Tavernasco

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guardia per la nascita della democrazia, l'abolizione della schiavitù e l'emancipazione delle donne. Allo stesso modo, la Bibbia influisce decisamente sulla formazione del primo Stato assistenziale. Come in passato fu l'influenza della Chiesa a far sì che gli ospedali venissero costruiti, le opere di carità istituite, gli affamati nu-triti, i malati curati e i poveri ospitati, così oggi gruppi ispirati dalla fede sono al cuore dell'azione sociale moderna. E questo mi porta al terzo punto. La Bibbia ha aiutato a forgia-re i valori che definiscono il nostro Paese. Responsabilità, lavoro, carità, compassione, umiltà, abnegazione, amore e orgoglio nel lavorare per il bene comune e nell'onorare gli obblighi sociali: questi sono i valori di cui facciamo tesoro. E sì, sono valori cristiani e tutti dobbiamo sostenerli e difen-derli. Coloro che si oppongono, si appellano in genere alla neutralità laica. Sostengono

che, dicendo di essere un Pae-se cristiano, noi disprezziamo le altre fedi. Ritengo che tali argomenti siano profonda-mente errati, perché la tolle-ranza che il cristianesimo esige dalla nostra società fornisce maggiore spazio anche alle altre fedi. E perché molti dei valori di una società cristiana sono condivisi da persone di tutte le fedi, e anche da perso-ne di nessuna fede. In secondo luogo, chi invoca la neutralità laica per evitare di esprimere giudizi sulle condotte altrui, non afferra le conseguenze di una simile neutralità o il ruolo che la fede può svolgere nel-l'aiutare la gente ad avere un codice morale; essa può essere un utile sprone per andare nella retta direzione. Per trop-po tempo siamo stati riluttanti a distinguere il bene dal male. «Vivi e lascia vivere» troppo spesso è diventato «Fa quel che ti pare». Troppo spesso le scelte cattive sono state giusti-ficate come stili di vita diversi. Una società passivamente tol-lerante dice ai suoi cittadini che finché essi obbediscono alla legge, saranno lasciati in pace. Ma io credo che un Pae-

se genuinamente liberale fa molto di più: crede in certi va-lori e li promuove. Io credo che la Chiesa - e anzi-tutto i leader religiosi e le loro comunità della Gran Breta-gna - svolgano un ruolo vitale nel contribuire a far questo. Non ho mai veramente capito il ragionamento di alcuni se-condo i quali la Chiesa non si deve coinvolgere nella politi-ca. Per me, il cristianesimo, la fede, la religione, la Chiesa e la Bibbia sono tutte intrinseca-mente coinvolte nella politica, poiché tantissime questioni politiche sono questioni morali. Certamente non contesto al-l'arcivescovo di Canterbury di esprimere le sue opinioni sulla politica: se non è d'accordo su qualcosa è giusto che lo dica. Il futuro del nostro Paese è a un momento decisivo. I valori che traiamo dalla Bibbia vanno al cuore di ciò che significa ap-partenere a questo Paese e tu, Chiesa d'Inghilterra, puoi aiu-tare a realizzare tutto questo.

David Cameron

Tratto dall’«Osservatore Romano» del 12 gennaio 2012 (versione ridotta)

(Continua da pagina 4) La Bibbia che fece l'Inghilterra

tagliata l’erba, bisogna proce-dere a vari passaggi con il “voltafieno” per girare e rigira-re il prodotto facilitando l’es-siccazione tramite i raggi sola-ri; ultima operazione è l’imbal-laggio. A questo punto vedrete nei prati enormi balle, per lo più cilindriche, a volte ricoper-te di plastica (“fasciati”). Ter-

minate tutte le lavorazioni nei prati e tolti i balloni, che ver-ranno stivati sotto i porticati aziendali, tranne i “fasciati” posti all’aperto al limitare delle campagne o delle cascine, si procederà alla concimazione ed eventuale rullatura in modo da favorire la ricrescita dell’erba ed arrivare, dopo circa quaran-ta giorni, a un successivo sfal-cio. Questo, detto per i prati, vale anche per le marcite (vedi La Roggia e La Riva n° 38) di cui il nostro Comune è ben

dotato presso la cascina Taver-nasco. Negli ultimi giorni di primave-ra si procede al raccolto negli ormai rari campi coltivati ad orzo o frumento e in questi appezzamenti verranno effet-tuate tutte le lavorazioni atte alla successiva semina di “secondo raccolto”, in genere mais; quindi si vedranno terre-ni al momento brulli, contorna-ti da molti campi verdi.

Franco Rossi

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La “nostra campagna”...

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BATTESIMI:

NOVIGLIO

26 novembre 2011 Mirko Balestreri nato il 10 marzo 2010 10 dicembre 2011 Eric Mazza nato il 13 aprile 2011 4 marzo 2012 Alessandro Luigi Bovi nato il 14 settembre 2011

SANTA CORINNA

4 dicembre 2011 Sara Imondi nata il 4 ottobre 2011 26 dicembre 2011 Giorgio Ferrara nato il 27 dicembre 2010 8 gennaio 2012 Jacopo Riccardo Sotgia nato il 15 novembre 2002 8 gennaio 2012 Niccolò Sotgia nato il 13 gennaio 2006 4 marzo 2012 Dario Oltolina nato il 15 giugno 2011 4 marzo 2012 Giorgia Dipace nata il 2 settembre 2011 4 marzo 2012 Andrea Bufis nato il 9 ottobre 2011 4 marzo 2012 Matteo Ottaviano Rota nato il 12 giugno 2011

MATRIMONI:

SANTA CORINNA

11 febbraio 2012 Francesco Perini - Chiara Alfano

TANTI AUGURI A

NOVIGLIO

4 gennaio 2012 Domenico Carelli - anni 72 29 febbraio 2012 Mirella Bozzetti - anni 77 3 marzo 2012 Achille Tarantola - anni 93 9 marzo 2012 Mario Padovani - anni 84

S. CORINNA

4 dicembre 2011 Giovanni Di Gregorio - anni 67 10 febbraio 2012 Agostino Pollini - anni 79 27 febbraio 2012 Carmela Morisco ved. Lepore - anni 85

TORNATI ALLA CASA DEL PADRE

3° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON ENRICO

Il 18 febbraio 2011 alle ore 18.00 nella chiesa dello Spirito Santo abbiamo ricordato il nostro don Enrico con una Messa solenne concelebrata.

«Non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri soffochi la vostra voce interiore» Steve Jobs

PER PENSARE

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BUONA PASQUA AI NOSTRI LETTORI Accogliamo volentieri da tutti i lettori: lettere, idee, suggerimenti e consigli. Scriveteci al nostro indirizzo e-mail: [email protected]; oppure telefonate alla redazione: Alida Fliri Piccioni tel. 029054959 Gino Piccioni tel. 029054959 Sergio Mascheroni tel. 0290091258 Elisabetta Re tel. 0290091258 Riferimenti parrocchiali: Don Gianni Giudici (parroco) tel. 0290091108 Don Paolo Banfi tel. 029006376

www.parrocchiadinoviglio.org

CALENDARIO COMUNITARIO

Aprile SETTIMANA SANTA (allegato al Giornalino il programma della Settimana Santa) 1 Domenica “Domenica delle Palme” 8 Domenica PASQUA DI RESURREZIONE 22 Domenica "DOMENICA IN" e festa parrocchiale delle Famiglie in preparazione all'incontro con il Papa 29 Domenica CELEBRAZIONE della S. MESSA di 1^ COMUNIONE a S. CORINNA (Ore 11.00)

Maggio

1 Domenica FESTA della COMUNITÀ «IL MOLINO DELLA SEGRONA» Ore 15.30 celebrazione dell’Eucarestia all’aperto. Seguono mostre, banchi vendita ed estrazione a premi 12 Sabato CELEBRAZIONE della SANTA CRESIMA a S. Corinna. La celebrazione avverrà alle ore 16.00 presso la chiesa di Santa Corinna e sarà presieduta dal Vescovo Monsignor Marco Ferrari 27 Domenica PENTECOSTE: FESTA dello SPIRITO SANTO, PATRONO di S. CORINNA

Giugno

2 Sabato FESTA DELLE FAMIGLIE CON IL PAPA ore 20.30 Aeroporto di Bresso 3 Domenica MESSA CON IL PAPA ore 10.00 Aeroporto di Bresso 10 Domenica PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI ore 21.00 S. Corinna

ORARIO FESTIVO delle SS. Messe

Sabato ore 18,00 a Santa Corinna ore 20,30 a Tainate Domenica ore 8,00 a Noviglio

ore 9,30* a Coazzano ore 10,00 a Mairano

ore 11,00 a Santa Corinna ore 11,00 a Noviglio ore 17,30* a Binasco ore 18,00* a Rosate *SS. Messe nei paesi limitrofi al Comune di Noviglio.

ORARIO Confessioni

Sabato . dalle 16,00 alle 17,30 a Santa Corinna (don Gianni) . mattina e pomeriggio a Noviglio (don Paolo) Domenica . prima della Messa delle 9,30 a Coazzano (don Gianni)

Prima o dopo ogni Messa settimanale


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