La rubrica di APsi: I temi dell’Esame di Stato
GLI ATTEGGIAMENTI Gli atteggiamenti costituiscono il modo con cui noi cogliamo le cose, le persone e gli eventi. Essi sono definiti come processi della coscienza sociale che determinano l’azione. Gli atteggiamenti si muovono lungo un continuum favore-sfavore.
Teorie sugli atteggiamenti Essi sono stati indagati in primo luogo da due sociologi: THOMAS & ZNANIECKI che affermarono che il rapporto di dipendenza tra cultura e individui , emerge se si indagano I valori sociali e gli atteggiamenti. Successivamente AJZEN riporto` di aver riscontrato circa 500 definizioni di atteggiamento e che spesso esse non coincidevano tra loro. Questo porto` allo scetticismo degli studiosi circa l’utilita` di investire tanti sforzi nello studio di un concetto che non possedeva potenziale euristico. ALLPORT diede una delle definizioni piu` accreditate di atteggiamento: “Stato mentale o neurologico di prontezza, organizzato attraverso l’esperienza, che esercita un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta dell’individuo nei confronti di un oggetto o situazione.” Secondo il MODELLO TRIPARTITO di ROSEMBERG e HOVLAND gli atteggiamenti sono costituiti da 3 componenti:
- Cognitiva: riguarda le informazioni e le credenza ch egli individui possiedono a proposito di un oggetto;
- Affettiva: riguarda la reazione emotiva che esso suscita; - Comportamentale: azioni di avvicinamento o di allontanamento nei
confronti dell’oggetto. Nella realta` dei fatti la componente di gran lunga privilegiata e` quella affettiva.
Teoria approfondita Piu` di recente, nell’ottica della SOCIAL COGNITION si tende a considerare l’atteggiamento come una struttura cognitiva costituita dall’associazione in memoria, tra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione. L’atteggiamento e` quindi caratterizzato da:
- Disponibilita` (perche` e` immagazzinato) - Accessibilita` (in base a quanto sforzo mnesico richiede per il recupero).
Il punto innovativo di questa concezione sta nel fatto di introdurre un altro parametro per spiegare gli atteggiamenti, cio` la forza dell’associazione tra oggetto e valutazione. La formazione degli atteggiamenti puo` essere imputata a diversi fattori: - esperienza diretta; - osservazione dell’esperienza altrui; - la comunicazione, ovvero il racconto di qualcuno. L’atteggiamento che risulta dall’esperienza diretta ha una forte associazione depositata in memoria e il ripetersi dell’associazione la rende automaticamente disponibile.
Esperimento Infatti a livello semplice di mera esposizione diretta, ZAJONC ha dimostrato il formarsi degli atteggiamenti tramite un esperimento. Utilizzo` parole turche e ideogrammi e li sottopose ai propri soggetti sperimentali facendo variare la frequenza di esposizione (1 vlt, 2 vlt fino a 25 vlt). Dopo le ripetute esposizioni chiede di valutare gli stimoli in base alla piacevolezza. Egli osserva che quanto piu` le persone hanno avuto la possibilita` di osservare lo stimolo, tanto piu` esse lo giudicano piacevole.
Strumenti Per quanto riguarda gli strumenti che indagano gli atteggiamenti si sono sviluppati a partire dagli anni ’20 I seguenti:
- Il resoconto soggettivo: che pero`, come dice la parola, tende a rilevare atteggiamenti in linea con la desiderabilita` sociale;
- Le scale LIKERT: affermazioni favorevoli o sfavorevoli che traducono credenze e reazioni emotive in relazione all’oggetto. Ciascuna frase e` seguita da un formato di risposta a scelta multipla tra le opzioni;
Fortemente d’accordo
D’accordo Ne` accordo ne` disaccordo
Disaccordo Fortemente disaccordo
- Il differenziale semantico: e` costituito da un insieme di coppie di aggettivi separati da sette spazi che rappresentano una gradazione dell’uno e dell’altro.
- Tecniche indirette: costituite da misure elettroencefalografiche come la risposta elettrogalvanica della pelle, l’aumento della frequenza cardiaca e pressoria, alla visione di immagini o all’ascolto di situazioni specifiche.
Ambiti applicativi Gli atteggiamenti presentano diversi ambiti applicativi:
- La ricerca e l’indagine statistica nella psicologia del marketing per l’analisi degli atteggiamenti dei consumatori;
- Nella prevenzione dei comportamenti a rischio e quindi nell’ottica della realizzazione di progetti di prevenzione come per le dipendenze o il bullismo;
- Nella psicologia dell’orientamento per comprendere che tipo di atteggiamenti presenta la persona ed elaborare un miglior piano di orientamento.
Dott.ssa Alessia Giana, Psicologa area Neuropsicologica
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