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La scoperta del continente americano - UniBG · La scoperta del continente ... è, dico...

Date post: 16-Feb-2019
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La scoperta del continente americano Nella slide successiva la carte del Nuovo mondo, inserita in un’edizione della Cosmographia di Sebastian Münster del 1544
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La scoperta del continente

americano

Nella slide successiva la carte del Nuovo mondo, inserita in un’edizione della Cosmographia di Sebastian Münster del 1544

L’America descritta da Gonzalo Fernández de Oviedo y

Valdés (1476-1557), hidalgo ed erudito spagnolo

“Si dirà anco come egli [Cristoforo Colombo] si portò nel discoprire che egli fece d’una parte di terra ferma, la quale io credo che non sia minore che siano tutte tre insieme l’Asia, l’Africa e l’Europa, per quello che la moderna cosmografia ne insegna: percioché in quello che di questa nuova terra ferma si sa, vi è di terra continovata dallo stretto che discoprì il capitan Fernando di Magellanes, che sta dall’altra parte della linea equinoziale, dalla banda del Polo Antartico, fino all’ultimo della terra che si sa che è verso il nostro Polo Artico, vi fino all’ultimo della terra che si sa che è verso il nostro Polo Artico, vi è, dico costeggiando, più di cinquemila leghe di terra continovata. Il che parrà al lettore cosa impossibile, avendo rispetto a quello che volge a torno o che ha di circonferenzia tutto l’orbe: ma non se ne dee maravigliare chi vede la figura che questa terra ferma ha, perché ella sta inarcata a guisa d’una coronetta da cacciatore o d’un ferro da cavallo. E chi considera in che forma si trova situata questa altra metà del mondo, per mediocre cosmografo che sia, assai bene intenderà che è possibile essere tanto grande quanto s’è detto”.

(G.F. de Oviedo, Historia Natural y General de las Indias, 1535, in Balestracci, cit., p. 124)

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0a/Map_of_America_by_Sebastian_Munster.JPG

Colombo approda sull’isola

Guanahanì

La domenica [30 settembre 1492] mattina vennero alla nave quattro rabi di giunco i quali, per essere così insieme venutivi, stimarono d’esser più vicini alla terra, e specialmente perché indi a poco passarono altri quattro alcatrazi e videro molta erba in filo …

Venuto adunque il giorno [12 ottobre], videro che era una Isola di XV leghe [lega marina spagnola = km 6,6] di lunghezza, piana, e senza montagne, piena di alberi molto verdi e di bellissime acque, con una gran laguna in mezzo, di alberi molto verdi e di bellissime acque, con una gran laguna in mezzo, popolata da molte genti che non con minor desiderio correvano alla marina tutti stupiti e maravigliosi per la vista de’ navigli, credendo che fossero alcuni animali; e non vedeano l’ora di saper certo cosa fossero. Né i Cristiani menfretta aveano di saper chi essi fossero; il desiderio de’ quali tosto fu soddisfatto: perciocché di subito, messi i ferri nell’acqua, lo Ammiraglio dismontò in terra con la barca armata e con lo stendardo reale spiegato. Il medesimo fecero i capitani de gli alri duo navigli, dismontando nelle loro barche con la bandiera dell’impresa, ch’era dipinta d’una croce verde con una F da una parte, e dall’altra avea alcuni coronati per memoria di Ferdinando e d’Isabella.

Colombo approda sull’isola

Guanahanì

“E, avendo tutti reso grazie a Nostro Signore, inginocchiati in terra e baciatala con lagrime di allegrezza per l’immensa grazia ch’Egli lor fatta avea, lo Ammiraglio si levò su, e mise nome a quell’Isola San Salvatore. Poi con la solennità e parole che si ricercano, tolse il possesso in nome de’ Re Cattolici, presente molta gente della terra che vi si era ridotta: e per conseguenza i molta gente della terra che vi si era ridotta: e per conseguenza i Cristiani accettarono lui per Ammiraglio e Vice re, e gli giurarono obbedienza, come a colui che già rappresentava la persona delle loro Altezze … Alla qual festa e allegrezza essendo concorsi molti Indiani, vedendo lo Ammiraglio che era gente mansueta, quieta e di grande semplicità, donò a loro alcuni cappelletti rossi, e corone di vetro, le quali essi si mettevano al collo; e altre cose di poca valuta, che da lor furono stimate assai più che se fossero state pietre di molto prezzo”.

Amerigo

Vespucci,

Mundus Novus, Mundus Novus, Lisbona 1502-1503

[traduzione in volgare in

Francanzio da Montalboddo,

Paesi nuovamente retrovati

et Mondo Nuovo da

Almerico Vesputio fiorentino

intitolato, Vicenza 1507]

Amerigo Vespucci, Mundus

novusnovus

I viaggi oltreoceano di Amerigo Vespuccihttp://blog.penandco.com/public/Delta/amerigo_vespucci_map.jpg

America meridionale

1 lega marina = 3 miglia = km 5,560

Dal diario del terzo viaggio di Colombo (1498)

Ho sempre letto che il mondo – terra e acqua – era sferico nei passi dei dotti e nelle esperienze che Tolomeo e quant’altri ne scrissero, adducevano e riferivano a conforto di ciò […] Ma ora, come ho detto, ho visto tanta disconformità; e in ragione di ciò mi sono fatto questa opinione del mondo e ha scoperto che non era rotondo come sta scritto, ma piuttosto a forma di una pera rotonda assai, salvo lì dove si parte il picciolo, che è il punto più rilevato, ovvero a forma di palla rotonda essa pure, in un punto della quale fosse posto un capezzolo di donna e che questa parte di questo picciolo o capezzolo sia la più alta e la più vicina al cielo e sorga al di sotto della linea equinoziale, e in più alta e la più vicina al cielo e sorga al di sotto della linea equinoziale, e in questo Mare Oceano ai bordi estremi d’oriente […]

Io non credo che il paradiso terrestre abbia forma di aspra montagna, come tramandato dalle scritture; convengo solo si trovi sulla cima di quella sporgenza che dissi, figurandola come il picciolo della pera, e che a poco a poco avanzando verso di essa già da molto lontano si cominci a salire. E credo che nessuno potrà mai raggiungere la vetta, come ho già detto, e credo che quest’acqua possa scaturire proprio da quel luogo, per quanto lontano e poi sfociare là da dove io vengo, formandovi questo lago. Grandi indizi del Paradiso Terrestre sono questi, perché tale sito è conforme all’opinione di questi santi e sacri teologi…”.

(G. Dall’Olio, Storia moderna, Carocci, p. 86)

Conquista e reconquista

Esistenza di uno scarto fra le due esperienze:

in America avviene l'incontro con una civiltà che non è mai venuta a contatto con il Vangelo, che ne

ignora l'esistenzaignora l'esistenza

non si traQa di infedeli ma di agnosRci →

l’uso della forza non è immediatamente legittimo; occorre trovare una giustificazione all'agire dei

conquistatori → si apre un campo di dubbio e di riflessione sulla natura degli indigeni.


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