Pamela [email protected]: pamela_filiberto
LA SCUOLA CON LA TESTA
Neuroscienze in aula
Modulo 2: EMOZIONI E CERVELLO
In questa sezione vedremo…
IL CERVELLO EMOTIVO
CHE COSA SONO LE EMOZIONI?
❖ Per quale ragione esistono e perché occupano un posto così centrale nella nostra vita?
❖ Come condizionano le percezioni, i ricordi, i nostri giudizi, le decisioni che prendiamo, le nostre scelte morali?
❖ Sono espressioni biologiche, funzioni innate determinate dai nostri geni oppure reazioni apprese, modellate dalla cultura e dalle nostre esperienze?
❖ Perché spesso si impongono sulla ragione, sfuggono al controllo della volontà?
❖ Perché la loro espressione ci racconta così tanto degli altri e perché di frequente non riusciamo a nasconderle o dissimularle?
❖E in che modo il cervello coordina e modula le molte facce delle emozioni?
Come definire «Emozione»?
LE EMOZIONI SONO…
"impulsi ad agire (...), la radice stessa dellaparola emozione è il verbo latinomoveo, "muovere", con l'aggiunta delsuffisso "e-" (movimento da), per indicareche in ogni emozione è implicita unatendenza ad agire"
(Goleman, 1997)
La prospettiva evoluzionistica
Processi neurologici che si sono evoluti eche guidano il comportamento in modotale da aumentare le probabilità disopravvivenza e la riproduzione
LE EMOZIONI SONO…Risposte a stimoli esterni o a rappresentazioni mentali interne dotate di valenza che
A. includono cambiamenti in molti sistemi di risposta (fenomenici, comportamentali, periferici, fisiologici)
B. sono diverse dallo stato d'animo (umore) in quanto spesso hanno fattori scatenanti ben identificabili
C. possono essere di due tipi:
I. risposte non apprese a stimoli con proprietà affettive intrinseche (fuoco)
II. risposte apprese a stimoli dotati di valore emotivo acquisito (paura del cane che ci ha morso)
D. dipendono da processi neurali diversi
Kevin Ochsner e James Gross (2005)
LE EMOZIONI SONO…
1. una reazione fisiologica a uno stimolo
2. una risposta comportamentale
3. un sentimento
Costituite da tre componenti:
SISTEMI NEURALI COINVOLTI NELL’ELABORAZIONE DELLE EMOZIONI
SISTEMA LIMBICO
AMIGDALA: valuta informazioni interne e esterne per rilevare pericoli o eventi significativi
IPPOCAMPO: ha un ruolo nella codificazione delle memorie, soprattutto quelle episodiche
IPOTALAMO E CORPI MAMMILLARI: l’ipotalamo è responsabile delle reazioni del corpo legate alle emozioni; i corpi mammillari permettono il collegamento tra memoria e emozioni
CORPO CALLOSO: trasmette le emozioni tra i due emisferi, destro e sinistro
SISTEMA LIMBICO CORTECCIA CINGOLATA: coinvolta nei compiti complessi e emozioni intense come amore, rabbia, lussuria. Contiene neuroni che individuano cosa gli altri sentono e rispondono alle loro emozioni
STRIA TERMINALE: collega l’amigdala alle altre parti del cervello. Ha un ruolo nelle risposte di ansia e stress
CORTECCIA FRONTALE: riceve le informazioni dal sistema limbico e produce le emozioni consce. Invia al sistema limbico le informazioni relative all’ambiente
SISTEMA LIMBICO
TALAMO: centro di distribuzione delle informazioni in ingresso, trasferiscono le informazioni emotivamente salienti all’amigdala per il processamento
BULFO OLFATTIVO: trasporta i messaggi relativi all’odore e profumi direttamente al sistema limbico, senza passare alla corteccia via talamo per il processamento. Crea quindi una risposta emotiva immediata
AMIGDALA, LA SENTINELLA
1. Si attiva ad ogni nuovo stimolo
2. Il nucleo centrale genera la risposta di paura di «freezing»
3. Il nucleo basale genera la risposta di paura «fuga»4. Registra lo stimolo prima che venga percepito a
livello cosciente
5. Invia lo stimolo all’ipotalamo che allerta il sistema mantenendolo pronto alla risposta di lotta-fuga o freezing
IL CONCETTO DI RETE EMOZIONALE
• talamo
• corteccia somatosensoriale
• cortecce sensoriali associative
• amigdala
• insula
• corteccia prefrontale mediale
(orbitofrontale e striato ventrale,
corteccia cingolata anteriore)
IL CONCETTO DI RETE EMOZIONALE
CATEGORIZZARE LE EMOZIONI
TRE CATEGORIE EMOTIVE 1. Emozioni di base
set ristretto di emozioni con caratteristiche uniche
plasmate dall'evoluzione
si riflettono nelle espressioni facciali
2. Emozioni complesse
combinazioni di emozioni di base
possono essere apprese culturalmente e socialmente
possono essere identificate nel momento in cui evolvono come sentimenti di lunga durata
3. Dimensioni emotive
emozioni fondamentalmente uguali che differiscono lungo 1 o + dimensioni in risposta a eventi o stimoli
valenza (piacevole-spiacevole, positiva-negativa)
arousal (molto piacevole o molto spiacevole)
1. EMOZIONI DI BASE
Riflettono un istinto innato
Sono simili in tutti gli esseri umani e in molti animali
Esistono come entità indipendenti dalla nostra capacità di percepirle
LE EMOZIONI DI BASE E LE ESPRESSIONI FACCIALI
Manifestazioni osservabili automatiche che corrispondono ai sentimenti interiori di una persona
Duchenne de Boulogne (1855)
I sorrisi risultanti dalla verafelicità non utilizzano soltanto imuscoli della bocca ma anchequelli degli occhi
EMOZIONI APPRESE O INNATE? Emozioni come strumenti di adattamento
Charles Darwin (1873)
SMASCHERARE LE EMOZIONI (DI BASE)
Paul Ekman, 1971
Ipotesi
1. le emozioni variano lungo una dimensione di piacevolezza (da piacevole e spiacevole)
2. la relazione tra espressione facciale e il suo significato si apprende socialmente
3. il significato di una particolare espressione facciale varia da cultura a cultura
“Particolari espressioni facciali sono
universalmente associate a particolari
emozioni”
2. EMOZIONI COMPLESSE
«anche se l'emozione dell'amore e quello della madre per il suo bambino è una delle più intense chela mente umana sia in grado di provare, non si può affermare che abbia una specifica peculiaremodalità di espressione»
(Charles Darwin, 1873)
Emozioni complesse LOCALIZZARE L'AMORE NEL
CERVELLO UMANO
• Sistemi sottocorticali• Sistemi corticali
3. DIMENSIONI DELLE EMOZIONIMETODO DIMENSIONALE 1
Valenza (piacevole-spiacevole, buono-cattivo)
Arousal (attivazione fisiologica, quanto è intensa la risposta emotiva interna – alta-bassa)
METODO DIMENSIONALE 2
Approccio (entrare nelle situazioni che hanno evocato certe emozioni)
Ritiro (fuggire dalle situazioni che hanno evocato certe emozioni)
TEMPERATURA DELLE EMOZIONI
OBIETTIVO: Lavorare all’alfabetizzazione emotiva e migliorare la gestione delle emozioni
MODALITÀ: dividere in gruppi e assegnare a ogni gruppo un’emozione (es. rabbia, tristezza, felicità, paura…).
Ogni gruppo dovrà:
1. scrivere il maggior numero di sinonimi o altri modi per indicare emozioni appartenenti allo stesso gruppo dell’emozione loro assegnata (es. felicità= gioia, soddisfazione, euforia, contentezza…)
2. mettere tutte le parole trovate in ordine crescente o decrescente (dal più/meno intenso al meno/più intenso).
Segue la condivisione del lavoro di fronte agli altri gruppi.
IL SISTEMA DI RICOMPENSA CEREBRALE
COSA CI RENDE FELICI?
EMOZIONI E PROCESSI DECISIONALI
COSA ACCADE NEL NOSTRO CERVELLO DURANTE UN PROCESSO DECISIONALE?
Paziente E.V.R.
1. non poteva creare una gerarchia di soluzioni basata sulla loro efficacia
2. aveva poi difficoltà ad anticipare le conseguenze delle azioni
3. non apprendeva dagli errori
Antonio Damasio, 1994
Lesione corteccia OFC
Ipotesi:
▪ Un danno alla OFC compromette i processi decisionali
▪ Le emozioni sono necessarie ad ottimizzare il processo
Iowa
Gambling
Task
• Due mazzi sono associati a vincite nette (piccole ricompense e a perdite ancora più piccole)
• Due mazzi sono associati perdite nette (ricompense elevate ma perdite anche maggiori)
Risultati ▪ Adulti sani e pazienti con danno localizzato al di fuori della OFC puntano in un modo da
massimizzare le vincite ▪ Al contrario i pz con danno orbitofrontale non riescono a preferire il mazzo che dà luogo a
vincite nette
L’IPOTESI DEI MARCATORI SOMATICI
Quando dobbiamo scegliere tra due alternative:
▪ Valutiamo i pro e contro di ciascuna opzione
▪ Facciamo affidamento anche alle tracce biologiche delle nostre esperienze passate: i marcatori somatici
“L’emozione è parte integrante dei processi del ragionamento e della decisione,
nel bene e nel male”
LA VITA AFFETTIVA: DALLE EMOZIONI DI BASE AGLI ATTEGGIAMENTI
Ianes, Demo, 2007Opinioni
ATTEGGIAMENTI GIUDIZI PREGIUDIZI
SENTIMENTI
STATI D’ANIMO-UMORE
EMOZIONI DI BASE
Eventi attivanti esterni/interni
Valori Obiettivi Motivazioni
Processi di pensiero
Autostima
Storia personale
Temperamento/Personalità
STATO D’ANIMO-UMORE Modalità affettiva più duratura, stabile, complessa, ricca di aspetti cognitivi e valutativi rispetto alle emozioni
▪Umore di fondo: caratteristica di base della personalità, con tratti di durevolezza e indipendenza dalle situazioni e dagli stimoli ambientali
▪Stato d’animo-Tono dell’umore: varia per lo stesso soggetto da momento a momento in base all’equilibrio somato-biologico, ai pensieri, alle situazioni esistenziali vissute
Fattori responsabili:
1. Temperamento e Struttura di personalità
2. Storia personale
3. Processi di pensiero, più o meno consci, sugli eventi, sugli altri, su di sé
4. Autostima
IL RUOLO DEI PROCESSI DI PENSIERO NEGLI STATI D’ANIMO
Attività mentali di valutazione o interpretazione della situazioni e di sé
Spesso sono: persistenti ripetitivi pervasivi
RUMINAZIONE RIMUGINIO
LE EMOZIONI A SCUOLA 1. Costituiscono la base per l’apprendimento
2. Aiutano a orchestrare le priorità attentive
3. Supportano sia la perseveranza che la resa
4. Sono una risorsa di informazioni circa il mondo intorno a noi
5. Evocano l’empatia, la compassione
6. Associano l’apprendimento a pena o piacere
7. Aiutano a costruire significato intorno al processo di apprendimento, al lavoro, alla vita
8. Costituiscono una parte dei comportamenti gratificanti
9. Migliorano il problem solving sociale
10. Forniscono incentivi per comportamenti desiderati socialmente
11. Permettono di celebrare i successi e di essere gratificati quando l’apprendimento funziona
12. Possono promuovere relazioni interpersonali positive
... E molto altro ancora!
SI PUÒ INFLUENZARE LO STATO EMOTIVO?Le emozioni creano specifiche condizioni corporee e mentali
Cosa è importante considerare?
1. Le Emozioni sono diffuse, e ogni momento è stato-dipendente
2. Le Emozioni sono connesse al comportamento
3. Le Emozioni non sono ciò che siamo
4. Le Emozioni sono transitorie
5. Gli stati emotivi stabili sono un problema
LE EMOZIONI A SCUOLA
Emozioni negative
Rilascio di:
Glucocorticoidi
Noradrenalina
Adrenalina
Lotta-o-Fuga
Codificare/No Recupero
Emozioni positive
Rilascio di:
Dopamina
Sistema di Ricompensa Cerebrale
Attenzione
Memoria semantica
Regolano apprendimento e memoria
STRESS A SCUOLA Stress occasionale
IPPOCAMPO
Stress cronico Distress
1. Eccitabilità intensa
2. Percezione degli eventi come avversi
3. Sensazione di perdita di controllo
SUGGERIMENTI PRATICI Condizioni che producono il rilascio di cortisolo, noradrenalina, dopamina
✓Rischio → parlare in pubblico
condivisione in gruppo o in coppia
incontrare nuove persone
fare lo scambio di ruoli
✓Eccitabilità → performance pubbliche
festival di …
dibattiti
escursioni
staffette o gare
Condizioni che producono il rilascio di cortisolo, noradrenalina, dopamina
✓Urgenza → evocare ormone dello stress
controllo del tempo
✓Piacere → finire prima del tempo la lezione
assegnare meno compiti per casa
sorprendere le aspettative
aumentare il processo di scelta
fornire dei privilegi
SUGGERIMENTI PRATICI
Innescare stati emotivi in maniera random è controproducente
Includere le emozioni come parte del processo di apprendimento
Come fare?
1. Fare domande coinvolgenti → «se tu fossi uno scienziato come Galileo Galilei, che procedimento useresti per testare le tue ipotesi e raggiungere una maggiore conoscenza dei fatti del mondo?»
2. Dare l’esempio →mostrare passione
creare suspence
sorridere
raccontare storie emozionanti
leggere brani o libri
ascoltare musica/vedere video
SUGGERIMENTI PRATICI
3. Celebrare → presentare un lavoro fatto bene
4. Attività motoria → antidepressivo e ansiolitico naturale
5. Specializzarsi nel creare controversie → creare azione e dinamismo con dibattiti, scambio di opinioni, dialoghi
6. Collegare fatti alla vita personale → creare connessioni
7. Proporre rituali → rituale di accoglimento
SUGGERIMENTI PRATICI
LA GRATIFICAZIONE E I RINFORZI
INTERVENTI DI RINFORZAMENTO DEL COMPORTAMENTO POSITIVO
1. Scegliere i punti di forza del ragazzo/a su cui lavorare
• usare su questi le gratificazioni
2. Scelta oculata dei comportamenti da gratificare sulla base delle reali possibilità di fornire risposte adeguate
• es. svolgimento di un compito, esecuzione di attività assegnate, uso di strategie cognitive, controllo dell’impulsività
3. Motivare sempre il perché di una risposta premiante
• es. «Adesso meriti un premio per aver chiesto l’autorizzazione ad alzarti»
COME GRATIFICARE I COMPORTAMENTI ADEGUATI
1. Partire dall’osservazione del ragazzo/a durante attività abituali per scegliere quelli da cui iniziare. Si parte da quelli adottati naturalmente e poi successivamente si potranno inserire altri comportamenti desiderabili
2. È possibile gratificare anche il conseguimento di obiettivi didattici. Es. scrittura del titolo di un compito in modo ordinato e poi via via aumentare le richieste in base agli obiettivi raggiunti
3. La ricompensa dovrebbe basarsi sulle preferenze dello studente e quindi va personalizzata
4. Cambiare spesso la ricompensa e il suo valore per evitare che lo studente non si annoi e non perda interesse
5. La gratificazione deve essere immediatamente successiva alla risposta corretta
PRE-OSSERVAZIONE DEI COMPORTAMENTI DA AUMENTARE
INVENTARIO DEI COMPORTAMENTI DA AUMENTARE
Chiede spiegazioni per l’esecuzione del compito
Alza la mano prima di parlare
Esegue i compiti in classe/a casa
Gestisce accuratametne il proprio materiale
Segue la lezione e partecipa attivamente
Rispetta la propria posizione nella fila
GRATIFICARE AL 100%
Cosa c’è di non efficace?
L’incipit è una forma di gratificazione, ma alla fine la frase la nega sottolineando qualcosa che con va bene
Anche l’espressione del viso o l’atteggiamento del corpo possono vanificare una gratificazione
«Bravo Luca, finalmente hai alzato la mano per chiedere di alzarti! Bene, hai rispettato la regola! Tutta la mattina non hai fatto altro che muoverti e disturbare chi lavorava»
CHIEDERSI QUALI SONO I FATTORI ALLA BASE DEL COMPORTAMENTO
USO IMPROPRIO DELLE GRATIFICAZIONI
«Forza dai, se ti siedi al posto e smetti di infastidire i compagni dopo ti faccio dipingere»
Cosa c’è di scorretto?
La trasgressione di una regola o l’atteggiamento oppositivo possono essere uno strumento utile per ottentere secondariamente qualcosa in cambio
«Basta, non fai che lanciare carta in giro e muoverti, se non vuoi lavorare,
vai al computer, almeno lì stai un po’ calmo»
In questo caso si elargisce una ricompensa dopo un comportamento negativo
Risultato: il comportamento che ha portato un premio sarà riproposto come modalità abituale per ottenere qualcosa
"Le nostre emozioni hanno una mente propria, una mente che può avere una visione del tutto indipendente dalla nostra mente razionale."
(Daniel Goleman)
GRAZIE!