+ All Categories
Home > Documents > La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

Date post: 31-Mar-2016
Category:
Upload: diocesi-di-livorno
View: 213 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
Description:
Settimanale della Diocesi di Livorno
8
DI NICOLA SANGIACOMO a Chiesa sente ancora suo il compito di educare le nuove generazioni: lo dimostra, da sempre, con la scelta di occuparsi in prima linea dell’educazione e lo riafferma in questi anni con un rinnovato impegno pastorale su questo versante. Anch la Chiesa livornese ha preso sul serio questo impegno di rinnovamento della sua responsabilità educativa mettendo in cantiere un nuovo Progetto diocesano. Il percorso di elaborazione del Progetto Educativo diocesano sta ormai per concludersi e, dopo la revisione dell’assemblea diocesana di domenica 5 giugno e la discussione in seduta congiunta del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale venerdì 25 giugno, arriverà alla sua stesura definitiva e alla promulgazione da parte del Vescovo. Si può quindi prevedere che, fin da settembre, all’apertura dal prossimo anno pastorale, la Chiesa livornese comincerà a tradurre in scelte concrete le indicazioni pastorali derivanti dal nuovo Progetto Educativo. E’ stata una bella intuizione quella del Vescovo Simone di porre al centro della riflessione degli organismi pastorali diocesani, fin dallo scorso anno, il tema dell’educazione, che è stato poi scelto da tutta la Chiesa italiana come questione centrale per il prossimo decennio, con la pubblicazione degli Orientamenti “Educare alla vita buona del Vangelo”. Una scelta quella dei Vescovi italiani che, peraltro, trova le sue radici già nel Convegno Ecclesiale di Verona del 2006 e che caratterizzerà l’impegno pastorale dei prossimi dieci anni di tutta Chiesa Italiana. Proprio a partire da questi Orientamenti monsignor Giusti ha costruito il suo ultimo libro dal titolo “Educare con il cuore di Dio”, edito da Borla, che verrà presentato per la prima volta in occasione della prossima assemblea diocesana. Già nelle scorse settimane abbiamo pubblicato un estratto delle quattro schede, riviste e corrette rispetto alla prima stesura dello scorso anno, che saranno sottoposte al vaglio dell’assemblea diocesana e dalle quali nascerà il testo definitivo del Progetto Educativo. Le quattro schede fanno percorrere a chi ne segue la logica di fondo un itinerario di educazione alla fede, che parte dalla centralità della figura del Cristo, passa attraverso l’esperienza comunitaria dell’Eucarestia e si spinge fino a considerare le cosiddette “soglie esistenziali”, quella delle decisioni di vita (indicativamente dai 13 ai 19 anni) e quella dell’inizio della vita di coppia. Saranno particolarmente interessanti, dal punto di vista pastorale, le scelte concrete che si svilupperanno, a partire dal progetto educativo, per queste due fasi esistenziali. Per quella delle decisioni si indicano alcuni passaggi fondamentali per ripensare la pastorale giovanile a partire dai Gav (gruppi di animazione vicariale), dai preti a loro dedicati e dalla formazione degli animatori. Significativo al riguardo è anche il richiamo non formale ad alcune intuizioni dell’ultimo Sinodo diocesano, quello conosciuto come Sinodo dei giovani. Per la fase dell’inizio della vita di coppia si dovranno fare scelte precise di percorsi di gruppo che accompagnino le coppie di fidanzati al matrimonio e nei primi anni della vita da sposi. Su questo versante forse gli itinerari sono meno sperimentati e si dovranno affrontare le fatiche e le gioie che derivano dal percorrere vie nuove. L Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 5 giugno 2011 e inadempienze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo (salmo 18,13) Ci dà un senso di sollievo poter rivolgere a Dio queste parole quando sia- mo a tu per tu con Lui. Abbiamo come la percezione che la nostra vita poggi su un sottofondo di difetti, di peccati, da cui non riusciamo a libe- rarci completamente. Per questo quando nel silenzio interiore cerchiamo il contatto spirituale con Dio, con la sua santità, avvertiamo il disagio del- la nostra impurità, il bisogno della sua misericordia. È possibile dimenti- care i peccati? Ce ne sono alcuni che non ci lasciano in pace ed alimenta- no la nostra inquietudine, altri invece, derivanti dalle nostre cattive abitu- dini, che finiscono per nascondersi e restano invisibili ai nostri occhi. Per questo prima di fare l’esame di coscienza è necessario invocare la grazia di Dio che renda i nostri occhi capaci di vedere anche ciò che sembra scomparso. L Educare, una priorità della Chiesa MERCOLEDI’ 8 GIUGNO l futuro della città sarà al centro della prossima as- semblea del Progetto Cultura- le che comincerà ad affronta- re temi rilevanti per il domani di Livorno, come le prossime scelte urbanistiche che dise- gneranno la città del futuro e le prospettive di lavoro per i giovani che si possono aprire con lo sviluppo delle nuove tecnologie. Ha già confermato la sua par- tecipazione la dottoressa Pao- la Bernardo, assessore all’ur- banistica e alla valorizzazione del territorio del Comune di Livorno, che sta sta seguendo da vicino la realizzazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali con i quali si co- mincerà a progettare la Livor- no di domani. L’assemblea pubblica sarà sul tema “Livorno, il futuro della città tra scelte urbanistiche e nuove tecnologie” e si svol- gerà mercoledì 8 giugno alle 21.15 in Vescovado presso la Sala Fagioli; la serata sarà aperta dalla relazione intro- duttiva del Vescovo che af- fronterà il tema della demo- crazia in urbanistica. Con questo incontro si lance- ranno alcune idee forti da svi- luppare nei prossimi mesi co- me quella, già annunciata dal Vescovo nelle scorse settima- ne, di un Convegno cittadino sul tema “Urbanistica e feli- cità”. n.s. I Livorno, il futuro della città tra scelte urbanistiche e nuove tecnologie Verso la stesura definitiva del Progetto Educativo Da settembre le novità nelle scelte pastorali ella Scuola dell’Infanzia Lido Rossi Via della Chiesa di Salviano,16 appuntamento per le autorità: Il Provveditore Proff. Amato; Carla Roncaglia, Assessore alla Cultura; Lischi Luca Provincia di Livorno i genitori degli alunni, i catechisti e gli educatori per conoscere più da vicino due figure del mondo livornese che hanno segnato la nostra storia, la nostra città la nostra chiesa Don Roberto Angeli e Lido Rossi. Abbiamo bisogno di ritrovare nella nostra storia le radici del nostro essere uomini a servizio dei più provati. Abbiamo bisogno di trovare a dare senso alla nostra vita, sia come laici che come persone impegnate nel sociale e nella chiesa. Presenteranno il Cuam il missionario Lido Rossi e la dott.ssa Enrica Talà Monsignor Roberto Angeli Vi aspettiamo Le maestre Pie Venerini di Salviano N L’assemblea plenaria del Progetto Culturale IL GRANELLO di senape di monsignor Ezio Morosi GIOVEDÌ 9 GIUGNO alle ore 18
Transcript
Page 1: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

DI NICOLA SANGIACOMO

a Chiesa sente ancora suo ilcompito di educare le nuovegenerazioni: lo dimostra, dasempre, con la scelta di

occuparsi in prima lineadell’educazione e lo riafferma inquesti anni con un rinnovatoimpegno pastorale su questoversante. Anch la Chiesa livornese hapreso sul serio questo impegno dirinnovamento della suaresponsabilità educativa mettendo incantiere un nuovo Progettodiocesano. Il percorso di elaborazione delProgetto Educativo diocesano staormai per concludersi e, dopo larevisione dell’assemblea diocesanadi domenica 5 giugno e ladiscussione in seduta congiunta del

Consiglio Presbiterale e delConsiglio Pastorale venerdì 25giugno, arriverà alla sua stesuradefinitiva e alla promulgazione daparte del Vescovo.Si può quindi prevedere che, fin dasettembre, all’apertura dal prossimoanno pastorale, la Chiesa livornese

comincerà a tradurre in scelteconcrete le indicazioni pastoraliderivanti dal nuovo ProgettoEducativo.E’ stata una bella intuizione quelladel Vescovo Simone di porre alcentro della riflessione degliorganismi pastorali diocesani, fin

dallo scorso anno, il temadell’educazione, che è stato poiscelto da tutta la Chiesa italianacome questione centrale per ilprossimo decennio, con lapubblicazione degli Orientamenti“Educare alla vita buona delVangelo”.Una scelta quella dei Vescovi italianiche, peraltro, trova le sue radici giànel Convegno Ecclesiale di Veronadel 2006 e che caratterizzeràl’impegno pastorale dei prossimidieci anni di tutta Chiesa Italiana.Proprio a partire da questiOrientamenti monsignor Giusti hacostruito il suo ultimo libro daltitolo “Educare con il cuore di Dio”,edito da Borla, che verrà presentatoper la prima volta in occasione dellaprossima assemblea diocesana.Già nelle scorse settimane abbiamopubblicato un estratto delle quattroschede, riviste e corrette rispetto allaprima stesura dello scorso anno, chesaranno sottoposte al vagliodell’assemblea diocesana e dallequali nascerà il testo definitivo delProgetto Educativo. Le quattroschede fanno percorrere a chi nesegue la logica di fondo un itinerariodi educazione alla fede, che partedalla centralità della figura delCristo, passa attraverso l’esperienzacomunitaria dell’Eucarestia e sispinge fino a considerare lecosiddette “soglie esistenziali”,quella delle decisioni di vita(indicativamente dai 13 ai 19 anni) equella dell’inizio della vita di coppia.Saranno particolarmenteinteressanti, dal punto di vista

pastorale, le scelte concrete che sisvilupperanno, a partire dal progettoeducativo, per queste due fasiesistenziali. Per quella delle decisionisi indicano alcuni passaggifondamentali per ripensare lapastorale giovanile a partire dai Gav(gruppi di animazione vicariale), daipreti a loro dedicati e dallaformazione degli animatori.Significativo al riguardo è anche ilrichiamo non formale ad alcuneintuizioni dell’ultimo Sinododiocesano, quello conosciuto comeSinodo dei giovani. Per la fasedell’inizio della vita di coppia sidovranno fare scelte precise dipercorsi di gruppo cheaccompagnino le coppie di fidanzatial matrimonio e nei primi anni dellavita da sposi. Su questo versanteforse gli itinerari sono menosperimentati e si dovranno affrontarele fatiche e le gioie che derivano dalpercorrere vie nuove.

L

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

5 giugno 2011

e inadempienze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo(salmo 18,13)

Ci dà un senso di sollievo poter rivolgere a Dio queste parole quando sia-mo a tu per tu con Lui. Abbiamo come la percezione che la nostra vitapoggi su un sottofondo di difetti, di peccati, da cui non riusciamo a libe-rarci completamente. Per questo quando nel silenzio interiore cerchiamoil contatto spirituale con Dio, con la sua santità, avvertiamo il disagio del-la nostra impurità, il bisogno della sua misericordia. È possibile dimenti-care i peccati? Ce ne sono alcuni che non ci lasciano in pace ed alimenta-no la nostra inquietudine, altri invece, derivanti dalle nostre cattive abitu-dini, che finiscono per nascondersi e restano invisibili ai nostri occhi. Perquesto prima di fare l’esame di coscienza è necessario invocare la graziadi Dio che renda i nostri occhi capaci di vedere anche ciò che sembrascomparso.

L

Educare,una priorità della Chiesa

MERCOLEDI’ 8 GIUGNO

l futuro della città sarà alcentro della prossima as-

semblea del Progetto Cultura-le che comincerà ad affronta-re temi rilevanti per il domanidi Livorno, come le prossimescelte urbanistiche che dise-gneranno la città del futuro ele prospettive di lavoro per igiovani che si possono aprirecon lo sviluppo delle nuovetecnologie.Ha già confermato la sua par-tecipazione la dottoressa Pao-la Bernardo, assessore all’ur-banistica e alla valorizzazionedel territorio del Comune diLivorno, che sta sta seguendoda vicino la realizzazione deinuovi strumenti urbanisticicomunali con i quali si co-mincerà a progettare la Livor-no di domani.L’assemblea pubblica sarà sultema “Livorno, il futuro dellacittà tra scelte urbanistiche enuove tecnologie” e si svol-gerà mercoledì 8 giugno alle21.15 in Vescovado presso laSala Fagioli; la serata saràaperta dalla relazione intro-duttiva del Vescovo che af-fronterà il tema della demo-crazia in urbanistica.Con questo incontro si lance-ranno alcune idee forti da svi-luppare nei prossimi mesi co-me quella, già annunciata dalVescovo nelle scorse settima-ne, di un Convegno cittadinosul tema “Urbanistica e feli-cità”.

n.s.

I

Livorno,il futurodella cittàtra scelteurbanistichee nuovetecnologie

Verso la stesuradefinitiva del Progetto Educativo

Da settembrele novità

nelle scelte pastorali

ella Scuola dell’Infanzia LidoRossi Via della Chiesa di

Salviano,16 appuntamento per leautorità: Il Provveditore Proff. Amato;Carla Roncaglia, Assessore allaCultura; Lischi Luca Provincia diLivorno i genitori degli alunni, icatechisti e gli educatori perconoscere più da vicino due figure delmondo livornese che hanno segnatola nostra storia, la nostra città lanostra chiesa Don Roberto Angeli eLido Rossi. Abbiamo bisogno di ritrovare nellanostra storia le radici del nostro essereuomini a servizio dei più provati.Abbiamo bisogno di trovare a daresenso alla nostra vita, sia come laiciche come persone impegnate nelsociale e nella chiesa.Presenteranno il Cuam il missionarioLido Rossi e la dott.ssa Enrica TalàMonsignor Roberto AngeliVi aspettiamo

Le maestre Pie Venerini di Salviano

N

L’assembleaplenaria del ProgettoCulturale

IL GRANELLOdi senape

di monsignor Ezio Morosi

GIOVEDÌ 9 GIUGNOalle ore 18

Page 2: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI5 giugno 2011II

La parola alla CARITAS DIOCESANA

Uno sportello aperto al «mondo»

io non impone all’uomo diessere ducato, cerca di sedurlo

con il suo amore e la sua bellezza,per questo il libro del vescovoGiusti punta tutto sull’amorevolezzae sulla bellezza della propostacristiana, perché soltanto così puòattrarre chi è stanco di camminaresenza sapere dove andare.Ma come fa a risplendere questaamorevolezza e bellezza in modoche essa attiri con il suo calore e lasua luce? L’unica possibilità è cheessa si mostri realizzata in personeche la vivono con altrettanto caloree bellezza. È per questo che“Educare con il cuore di Dio” non èun manuale per fare le riunioni, perrisparmiarsi la fatica di preparare gliincontri, ma uno strumento perdiventare educatori amorevoli ebelli, con una fede che suscitastupore, che riscalda, che attrae».Questo scritto di don ToninoLasconi, riassume perfettamente

l’intento el’utilità delnuovo librodimonsignorSimoneGiustiintitolato“Educare conil cuore diDio”, editoda Borla eche saràpresentatodallo stessoVescovonell’ambitodellaprossimaAssembleaDiocesana.Il libro siproponecome unpercorsospirituale epedagogicoper meditareedinteriorizzarele sceltematurate

nella Chiesa Italiana negli ultimianni, che hanno portato allapubblicazione del documento per ildecennio 2010-2020 «Educare allavita buona del Vangelo».Spesso, infatti, i documenti dellaChiesa, pur nella loro urgenza eimportanza, restano comesoprammobili su una mensola dicasa: ci sono, li si guarda, ma non liutilizziamo per la vita quotidiana.Quanti scritti anche profetici deiVescovi o del Papa, sono rimastiinascoltati…a volte neppure letti oletti fino in fondo, anche dal clero edai laici impegnati nelle attivitàpastorali!C’è da dire che questo accade a volteanche per la complessità di certitesti o semplicemente di certetematiche, per questo possono dirsisenz’altro utili altri testi (purchévengano letti!!) che spieghino efacilitino la lettura ol’interiorizzazione di questidocumenti, che così sarà piùsemplice applicare anche all’operadi evangelizzazione.Il libro è un testo che può essereletto dai singoli o in gruppo. Èstrutturato in tre capitoli e in ottotappe: sono tre aspetti particolaridell’impegno ad educare (Educarein un mondo che cambia; La veraluce sul mistero dell’uomo; Educare:cammino di relazione e di fiducia) eotto momenti per gli educatori, chepartono da un brano del documentoCEI, per poi ampliare la riflessionecon riferimenti alle Scritture econcludersi ognuno con unacelebrazione tipo.

c.d.

DUE NOVITÀ’: IL LOGO ED IL SITO WEB

ECCO I NUOVI SIMBOLIDELLA CARITAS DIOCESANA

el segno della continuità con ilpassato se ne è mantenutol’aspetto di base: una crocegreca e quattro motivi

ornamentali che dal centro della crocesi dispongonoin senso radialelungo i quattroangoli. Cambiacompletamentela sceltacromatica,alcuniparticolarigrafici ed iltesto, a corredodel logo. Lostudio delbrand si èbasatoessenzialmentesulla necessitàdi rappresentarel’essenza dellaCaritas, neltentativo dirispondere adalcuni quesiti.Cos’è e cosa fa?Da chi èispirata? Da chiè costituita?Ed ecco le risposte. Essa è un organismopastorale della Diocesi con il compitodi educare la chiesa locale alla caritàevangelica: la croce, simbolo dell’amoredi Dio, è rossa per ricordare l’ingressotrionfante di Gesù in Gerusalemme e laPentecoste. Inoltre secondo laConvenzione di Ginevra la croce rossaindica personale neutrale e mezziadibiti al soccorso.I motivi ornamentali prendono vita inun arcobaleno di colori (sei più il rossodella croce) a ricordare che l’amore

verso il prossimo ispira le opere dellaCaritas senza distinzione di colore, dirazza e di cultura.Essi terminano con delle frange, comein una sciarpa che protegge colui che ha

freddo. E sonocinque lefrange, propriocome le ditadella mano,perché al centrodel propriomandatoriconosce Cristonei poveri (eccoil doppio sensodella grande Cdella parolaCaritas) edesalta lacentralità dellapersona. E dipersone ècostituita.Naturalmentela CaritasDiocesana diLivorno e laFondazioneCaritas Livornoonlus

utilizzeranno lo stesso logo grafico conle rispettive diciture, con una sceltaoriginale del font dall’aspetto nonprettamente tipografico, ma quasiamanuense e di tonalità amaranto, ilcolore della città in cui opera.Dopo la creazione del nuovo logo, ilprossimo appuntamento con le novitàdella Caritas e della Fondazione,guidata da Suor Raffaella Spiezio, saràcon il restyling completo del sito web.Ne riparleremo al ritorno dalle vacanzeestive, quando il progetto sarà concluso.

Gaetano Mastrorilli

N

Il nuovo libro di monsignor Giusti

Educareconil cuore di Dio

è una novità nei serviziofferti dalla Caritas

diocesana, che ha il sapore dellamondialità, è il Progetto“sportello immigrati”.Si tratta di servizi che giàesistono e sono attivi per ipoveri della città, uniti ad altriche invece sono specifici dellacondizione degli immigrati.Sono servizi di primaassistenza: come buonipasto,buoni docce,vestiario edormitori per i senza fissadimora; un’assistenza sanitaria;la rappresentanza legale;un’assistenza specifica neiconfronti di donne immigrate;la possibilità di eseguirepratiche burocratiche perrivedere o mettere in regola ladocumentazione del soggiornoin Italia; un sostegnoparticolare nella ricerca di unposto di lavoro ed infineun’attività di integrazione conla comunità livornese,attraverso lo sportello delcittadino, l’insegnamento dellalingua italiana ed un dopo-scuola per i più piccoli, maanche semplicemente un puntodi ascolto e sostegno per chi èarrivato nella nostra città e nonsa a chi rivolgersi.Lo sportello sarà aperto ognilunedì dalle ore 15.00 alle ore16.30, presso la FondazioneCaritas, Via delle Cateratte13/15.L’invito ad usufruire di questoprogetto è rivolto a tutti gliimmigrati, esso prevede infattianche un percorso di sostegno eorientamento informativo.

’C

Campagna Nazionale

Contro il razzismo,l’indifferenza e la paura dell’Altro

n fantasmino giallo disegnato da un bambino rom, lo«Spauracchio» da appuntarsi sul petto. Si aderisce così

alla campagna «Non avere paura. Apriti agli altri, apri ai di-ritti».La campagna è quella promossa oltre che da Caritas Italia-na da un schieramento inedito, per ampiezza e pluralità.L’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, numerose asso-ciazioni laiche e religiose, insiemea Ong internazionali e alle principali organizzazioni sinda-cali, hanno infatti per la prima volta deciso di unire le forzeper promuovere su tutto il territorio nazionale un’iniziativaculturale che ha l’obiettivo di favorire la conoscenza reci-proca e il dialogo, abbattendo i pregiudizi e gli stereotipiche determinano paure ingiustificate e sono alla base diepisodi di intolleranza e razzismo.

Obiettivo: sensibiliz-zare l’opinione pub-blica sul tema dellalotta ai pregiudizi con-tro gli immigrati, perriportare l’attenzionesulla tutela dei diritti,sull’uguaglianza e lapari dignità delle per-sone, per contribuire arasserenare il dibattitoculturale e politico at-torno a questi temi.«Una società che si

chiude sempre più in se stessa, che cede alla paura deglistranieri e delle differenze è una società meno libera, menodemocratica e senza futuro. Non si possono difendere i no-stri diritti senza difendere i diritti di ciascuno, a cominciareda chi è straniero e spesso più debole»: il messaggio dellacampagna è contenuto in un manifesto che si può sotto-scrivere sul sito www.nonaverpaura.org

U

Daldocumentodella CEIdirettamenteal cuoredegli educatori

Il nuovoprogettoper gli immigrati

Page 3: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI5 giugno 2011 III

CONOSCIAMOle ACLI

Un’Associazionecristiana di lavoratori

e ACLI (AssociazioniCristiane LavoratoriItaliani) sono presenti findal loro sorgere sul

territorio livornese, il loro Dna èrappresentato da tre fedeltà:fedeltà alla Chiesa, infatti sonoda sempre parte integrante dellacomunità ecclesiale; fedeltà ailavoratori, perché il loro scopo èquello di tutelare i lavoratori cheesprimono nel lavoro la lorodignità di uomini; fedeltà allademocrazia, tipica di unaassociazione sorta al terminedella II Guerra mondiale.L’attuale presidente è ValerioLuci (nella foto), eletto nelCongresso provinciale del 2008,ha 38 anni, è ragioniere, è natoa Cascina, ma è vissuto quasi dasempre a Vicarello. Per conosceremeglio l’Associazione gli abbiamorivolto alcune domande.Essere uno tra i più giovanipresidenti provinciali delleAcli, le da una marcia in più?«Sì, perché essendo giovane,come tutti i giovani, ho tantavoglia di fare. Manaturalmente non tutto èpossibile e realizzabile intempi brevi, bisogna saperanche accettare i compromessima guardare sempre avanti,nell’ottica della “mission”delle ACLI».Quali sono le cose piùimportanti che ritiene di avercompiuto in questi anni? «Sicuramente la crescita delsistema aclista, l’aver messo inpiedi, mi preme dirlo conl’aiuto di tutti, nuovi servizi eattività che ci hanno permessodi incrementare l’aiuto checerchiamo di dare ai cittadini,specialmente a quelli che sitrovano in difficoltà».Potrebbe elencare qualcuno diquesti nuovi servizi?«Un esempio è quello di“Spazio informazione” chefornisce appuntoinformazione e formazioneper i giovani e non solo a loro,in cerca di una occupazione odi un orientamento al lavoro.Mi sembra poi interessanterender nota la nuovacollaborazione instaurata conil Ministero di Grazia eGiustizia tramite l’UfficioEsecuzione Penale Esterna cheaiuta l’inserimento lavorativodei carcerati». Gli iscritti sono aumentati?Qual è la partecipazione deigiovani?«Sono senz’altro aumentati,all’incirca del 10% sia a livellocomunale che provinciale. Igiovani rimangono anche pernoi una nota dolentenonostante i progetti che sisono fatti per incrementare laloro partecipazione».Cosa vede nel futuro delleACLI?«Essendo una associazione

Lviva e dinamicaspero che vi sia ilprossimo ingressodi qualche giovanevolenteroso cheporti novità e sispenda a favoredella comunitàlocale e del nostrosistema. I tempigrami che stiamoattraversando e ilmomentocongiunturaledifficile per lanostra economia, cispingerebbe adessere più vicini allepersone piùbisognose, ma acausa delle risorse umane efinanziarie molto limitate nonsiamo in grado di poter daredi più di quello cheattualmente facciamo».E per gli immigrati cosa fate?«È già da molto tempo chediamo il nostro supporto allenecessità dei singoli e dellefamiglia immigrate per farvalere e tutelare i loro dirittispecialmente negliadempimenti burocratici chenon riuscirebbero a svolgereda soli. Aiutiamo gliimmigrati soprattutto nellerichieste dei permessi disoggiorno e per le pratiche diricongiungimento famigliare,la famiglia infatti per gli aclistiè uno dei valori essenziali».

Gianni Giovangiacomo

uando e perché nascono le Acli?Con il convegno dei lavoratori

cattolici che si tenne a Roma dal 26 al 28agosto 1944 nel Convento di S. Mariasopra Minerva nascono ufficialmente leAcli, sorgono con il concorso attivodell’Azione Cattolica e della DemocraziaCristiana, appoggiate dall’episcopatonella prospettiva di un disegno unitariodi rinnovamento cristiano della società.Le Acli ottengono una sorta di investituraufficiale quando, al termine del loroprimo Convegno Nazionale, l’11 marzo1945, Pio XII le definisce «celluledell’apostolato cristiano moderno», comepresidente venne eletto Achille Grandi, unprotagonista della storia sociale e politicacontemporanea in quanto partecipò ailavori dell’Assemblea Costituente con lacarica di vice presidente.La figura di Grandi ci spinge a compiereuna breve riflessione sui presidenti piùsignificativi delle Acli livornesi, dagli inizifino ai giorni nostri. Fra i primi vogliamoricordare Dino Lugetti, esponente dellaDemocrazia Cristiana e membroqualificato del laicato cattolico, se lachiesa di S. Agostino si è potutarealizzare, molto lo si deve a lui; poiAlberto Canonici che durante la suapresidenza ha portato nell’azione aclistala sua spiritualità di ex allievo salesiano,per finire ad Anacleto Banchetti, uncredente, un democratico sempre attentoai problemi sociali.Ritornando al cammino storico compiutodalle Acli vogliamo ricordare che ilCardinale Montini, divenuto in seguitoPapa Paolo VI, fu uno dei più importantisostenitori del loro carisma, infatti nellasolennità di S. Giuseppe lavoratore, il 19marzo 1965 nel ventennale della lorofondazione, disse chiaramente: «Le Aclinon sono un fenomeno sporadico dellavita sociale italiana; non sono unpleonasmo nella serie degli entipedagogici, culturali, economici, chepromuovono la vita sociale; sono unorgano distinto e caratteristico, a cuicompetono grandi, specifiche eprovvidenziali finalità».Un’altra tappa importante del movimentoaclista è stato il XX Congresso nazionalenel 50° anniversario (1995) della lorofondazione incentrato sul «nuovo pattoassociativo» al fine di un rinnovamentointerno e di proposta verso la societàcivile per il cambiamento del paese e ilsuperamento della crisi politico-istituzionale, si diceva: «Laddove c’è lanecessità di coniugare insieme -nelmondo della vita, del lavoro, delleistituzioni- la libertà, la giustizia e ilVangelo, là è la sempre nuova frontieradelle Acli».Arrivando ai giorni nostri, nel 2009, leAcli hanno proposto lo statuto «deilavori», che voleva essere una risposta aiproblemi posti nell’enciclica «Caritas inveritate» di Benedetto XVI quandoauspicava per tutti i lavoratori un «lavorodecente».Vogliamo ricordare infine che al 43°incontro nazionale di studio di Perugiadello scorso anno, il presidente nazionaleAndrea Olivero ha rilevato che la crisi incui ci dibattiamo è una crisi di idee oltreche di risorse, ci vuole allora un «sogno»,perché questa parola mobilita una granderesponsabilità e impegna alla concretezzadelle realizzazioni.

Gi. Gi.

Q

Ripercorriamoil cammino delle ACLI

Dal 1944ai giorni nostri

l Patronato è da sempre il braccio operativo delle Acli,vuole perciò essere al servizio dei lavoratori per fornire

loro, gratuitamente e con competenza, un concretosostegno sia nel campo previdenziale che in quelloinfortunistico ed assistenziale. In definitiva rappresenta unservizio sociale che fonda la sua azione sui valori dellasolidarietà volti alla promozione dei diritti delle personesecondo il carisma proprio delle Acli.La direttrice del Patronato livornese è dal 2007, CeciliaPamio: una giovane che è riuscita in pochi anni a dare unimpulso nuovo nell’offerta dei servizi ai tanti cittadinilivornesi in difficoltà. La sua capacità di iniziativa è provatadal fatto che il Patronato Acli a febbraio del 2009 hainaugurato una nuova sede situata in Via degli Apostoli 7,dietro la centralissima Piazza Cavour (tel.0586/214001),mantenendo anche quello tradizionale di Piazza delPamiglione (tel.0586/890236).Anche in provincia sono presenti alcune sedi: a Piombino,in Via Marco Polo 11 (tel. 0565/30531), a Cecina, nellanuova sede di Corso Matteotti 6 (tel.0586/684063),all’Isola d’Elba, presso la Misericordia di Porto Azzurro inVia Provinciale Ovest 10. Grazie alla competenza delladirettrice e con l’ausilio di personale altamente qualificatole pratiche svolte hanno avuto un consistente aumentospecialmente per quanto riguarda il settore pensionistico.Domande come: quando mi sarà possibile andare inpensione, quanti contributi occorrono per maturarne il

diritto e quale saràl’importo definitivodella pensione,hanno una rispostaconcreta eimmediata, così permolti lavoratori laburocrazia è moltopiù semplice.Nell’ambito previdenziale ilPatronato Acli è in grado di offrireassistenza, tra l’altro, nei casi di infortuni emalattie professionali, versamenti volontari, previdenzesociali estere, domande di disoccupazione, provvidenze afavore di mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti.Naturalmente l’assistenza è gratuita e viene fornita conl’aiuto di consulenti medici e consulenti legali.Le Acli inoltre operano da alcuni anni a favore dellacomunità senegalese e degli immigrati in genere, perquesto motivo presso il Patronato è in funzione unoSportello Immigrati dove si può rinnovare il permesso o lacarta di soggiorno e i relativi aggiornamenti o duplicati, sipuò anche richiedere il ricongiungimento familiare e lacittadinanza. Lo Sportello Immigrati è aperto in Via degliApostoli il martedì 8.30-12.30 e giovedì 15-18; in Piazzadel Pamiglione il mercoledì dalle 8.30 alle 12.30.

Gi.Gi.

I

Il patronato

Note di STORIA

«Laddove c’è lanecessità di coniugareinsieme - nel mondo della vita, del lavoro,delle istituzioni- la libertà, la giustiziae il Vangelo là è la sempre nuovafrontiera delle Acli»

Nata nel dopoguerral’Associazione dei lavoratori cristianiè presente a Livorno da moltissimi anni.Anche in vistadel prossimo congresso provinciale la conosciamo più da vicino attraverso l’intervista all’attuale presidenteValerio Luci

Page 4: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI5 giugno 2011IV

VENERDÌ 3 GIUGNONella mattina, udienze dei laici invescovado18.30 incontro con i cresimandi invescovado

SABATO 4 GIUGNO11.30 S.Messa con l’associazioneCristo Re a Montenero18.00 S. Messa con il gruppo dei servidi Cristo vivo a Buti

DOMENICA 5 GIUGNO9.30 S. Messa per i giornalisti (vedibox)11.00 S. Messa e cresime allaparrocchia di Santa Teresa aRosignano Solvay15.30 Assemblea diocesana nellaparrocchia di Santa Lucia (vedi box)20.00 in vescovado, incontro con legiovani coppie

LUNEDÌ 6 GIUGNO10.00 Il Vescovo partecipa alla festadei Carabinieri

MARTEDÌ 7 GIUGNO9.30 in vescovado, incontro con gliassistenti AgesciNella mattina udienze sacerdoti17.00 nella chiesa del Sacro cuore aiSalesiani, giornata diocesana delmalato (vedi Brevi)19.00 Chiusura dell’anno catechisticoa Cascina

MERCOLEDÌ 8 GIUGNO9.30 in vescovado, consigliopresbiteriale18.00 consulta della Caritas invescovado21.00 Assemblea del ProgettoCulturale, in vescovado

GIOVEDÌ 9 GIUGNO9.30 incontro con i presbiteri del IVvicariato a Castell’Anselmo18.00 Messa e Lectio in occasione deltriduo eucaristico, nella parrocchia diS. Jacopo

VENERDÌ 10 GIUGNO9.30 incontro con i direttori dei centripastorali in vescovado

SABATO 11 GIUGNO18.00 S. Messa e Cresime nellaparrocchia di Santa Maria delSoccorso21.00 Veglia di Pentecoste nella chiesadi Santa Caterina

DOMENICA 12 GIUGNO11.00 S. Messa e Cresime nellaparrocchia di S. Michele al Gabbro18.00 Liturgia mariana alla chiesa dicatelnuovo della Misericordia

BREVI DALLA DIOCESIPellegrinaggio Regionale Toscanoa MonteneroSABATO 4 GIUGNO ALLE 10.30Ritrovo dei pellegrini in Piazza delle Carrozze, aseguire pellegrinaggio fino al Santuario con reci-ta del Rosario.Alle 11.30 S. Messa con il rito romano antico,presieduta da mons. Gilles Wach, priore generaledell’Istituto Cristo Re sommo sacerdote e allapresenza di mons. Simone Giusti, vescovo di Li-vorno

45° Giornata Mondialedelle Comunicazioni SocialiDOMENICA 5 GIUGNO ALLE 9.15Nel giardino del Vescovado in via del Seminario61, incontro, preghiera e testimonianza «A Viva-voce»

La Giornata Diocesana del MalatoMARTEDÌ 7 GIUGNO, NELLA PARROCCHIA DELSACRO CUORE (SALESIANI).Ecco il programma della giornata:ore 15.00 arrivo dei malati e sistemazione inchiesaore 16.00 celebrazione eucaristica presieduta dalVescovoore 17.00 momento conviviale con i malatiore 17.30 ritorno dei malati alle loro case ed isti-tutiPer saperne di più: 0586.223293 - 0586.223216 [email protected]

Incontro DiaconiSABATO 11 GIUGNO ALLE 16.30Presso la parrocchia di Santa Teresa del BambinGesù a Rosignano Solvay, presentazione e discus-sione sulla quarta scheda del progetto educativoa cura del diacono Giulio Galletti.

DOMENICA 5 GIUGNO

Il Progetto Educativo Diocesano: dal confrontoalla definizione di un testo baseLOCALI PARROCCHIALI DI ANTIGNANO

Ore 15,30 La Preghiera Preghiera allo Spirito, invocazione del dono della saggezza e meditazione delVescovoOre 16.30 L’Ascolto I delegati di ogni Vicariato, nonché del Consiglio Pastorale Diocesano, dellaConsulta delle Aggregazioni Laicali, della Consulta Diocesana di PastoraleGiovanile e della Consulta di Pastorale Familiare espongono le loro osservazionisu tutto il documento o le loro proposte di mozione (sostitutiva, integrativa, osoppressiva) in merito a singoli paragrafi della sola Parte Normativa presente inognuna delle quattro schede del Progetto Educativo.(Coordina il Segretario del Consiglio Pastorale Diocesano )Ore 17.30 Il dibattito sulle mozioniI membri dell’assemblea si confronteranno sulle tesi contenute nelle variemozioni (esse saranno presenti per iscritto nella cartella dell’assemblea) al finedi manifestare in merito alle medesime un orientamento dell’Assemblea.(Vicariati, Consulte e Giunta del Consiglio Pastorale Diocesano potrannopresentare mozioni per iscritto alla Segreteria Vescovile sino a martedì 31maggio )Ore 18.30 La consegna e la preghiera conclusiva Il Vescovo presenta e consegna ai partecipanti all’Assemblea Diocesana il libro“Educare con il Cuore di Dio”. È un compagno di viaggio per ogni educatore,una sorta di breviario, affinché egli legga gli Orientamenti pastorali della CEI“Educare alla vita buona del Vangelo”, li medititi, li faccia propri e assumaconseguenti atteggiamenti educativi personali e comunitari.

Assemblea DIOCESANA

Diocesi informa

Agenda del VESCOVO

Page 5: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI5 giugno 2011 V

arrivo di giugno permolti è proprio unaliberazione, l’anno èstato impegnativo ma

ora finalmente tutti quanti sipuò tirare il fiato. Sono questi sentimenticomuni a tanti sacerdoti ecatechisti, essi esprimono benela fatica che un serio anno dicatechismo comporta.Ma se questi atteggiamentisono comprensibili egiustificabili non altrettantopossono esserlo quandosignificano che ormai sino asettembre in parrocchia non sifarà più alcuna attivitàeducativa né per i ragazzi, néper i giovani, né per gli adulti. Questo è inaccettabile perchél’impegno educativo non va invacanza. Certo si dovràcambiare modalità, tempi,ritmi ma non desertificarel’attività formativa dellaparrocchia. Certo tuttisentono l’esigenza di unostacco e per primi avvertonoquesto desiderio i ragazzi e igiovani dei gruppiparrocchiali. Si tratterà pertanto non dirinunciare ad ogni propostaformativa bensì di modificarele modalità di aggregazione, itempi di ritrovo, le iniziativeda portare avanti. Si tratterà ad esempio diproporre ai ragazzi delcatechismo il GREST ovverodelle mattinate o deipomeriggi di svago, di gioco,di divertimento, di riflessione,di impegno caritativo, dipreghiera aiutandoli adesempio a rimanere fedeliall’appuntamento domenicaledella S. Messa anche in estate.Infatti durante il periodo caldoi ragazzi scompaianoletteralmente dalla messadomenicale.Si proporrà loro l’esperienza diun campo scuola(parrocchiale, zonale odiocesano e a quest’ultimoproposito ricordiamo i campiscuola dell’ACR e quellidell’AGESCI).Si inventerà con i giovanissimie i giovani uscite in alta quota,gite, serate insieme, un camposcuola, un viaggio insieme adesempio quest’anno a Madridper la Giornata Mondiale deiGiovani.Anche per gli adulti l’estatepuò essere un tempo in cuistare insieme in modo diverso,anche per loro può essere bellal’esperienza di una convivenza,(campo scuola o altro), oppurela partecipazione ad alcunimomenti difraternità inparrocchia o neigruppi dei centri diascolto della Paroladi Dio. Le proposte e leiniziative possonoessere molteplici,certo è che anche inestate occorretrovare le modalitàper continuare avivere comecomunità e pertrasmettere la fede .L’estate inoltre per uncatechista dovrebbe essere untempo favorevole per laverifica, per la formazione el’aggiornamento. Pertanto inquesto numero della rivistasuggeriamo articoli chevogliono aiutare la verificadell’anno conclusosi e favorirela crescita educativa delcatechista.

’L

LA VERIFICA DI FINE ANNONell’ambito dellaprogrammazione catechistica,un aspetto un po’ trascurato écertamente quello dellavalutazione finale,o,per dirlacon un termine molto usato inquesto tempo,della “verifica”del lavoro svolto durantel’anno catechistico.Cioè,«quell’operazione cheserve a valutare se e fino a chepunto gli obiettivi propostisono stati raggiunti».Sicuramente esistono dellemotivazioni pratiche (a fineanno catechistico le molteattività in cantiere assorbono lepoche energie ancoradisponibili),una certamancanza di abitudine e ladifficoltà a pensare di verificareatteggiamenti interiori deinostri ragazzi.

Risalire dai comportamentialla sfera degli atteggiamentiinterni comporta numerosedifficoltà, ma noi possiamoavere una percezione dellarealtà interiore dei nostriragazzi, attraverso unaosservazione delle loromanifestazioni,dei lorocomportamenti.Per fare un esempio: unpreadolescente che compie ungesto di generosità (ha quindiun comportamento visibile eosservabile) può fare tale“buona azione” per avere uncontraccambio, per interesse oper spirito di solidarietà.Cioè,immediatamente, possonon comprendere l’intenzioneinterna e l’atteggiamentointeriore,ma conun’osservazione più attenta ostimolando la comunicazione,é possibile appurare quale é ilmovente che spinge all’azione(ad esempio se il ragazzo/a

ripete il gesto verso altrepersone,se aspetta qualcosa incambio,se é soddisfattodell’atteggiamento di chi haricevuto la sua buonaazione,etc...)Per realizzare la verificafinale,risulta opportunoriprendere in mano lo schemadella programmazioneiniziale,il materiale scritto nelleverifiche intermedie e infineporre mano alla verifica finale.Potremo riprendere ed adattarealla situazione tutto quello cheé stato riportato per la diagnosidella situazione iniziale;sipotrà utilizzare lo stesso tipo dirilevamento per valutare leconoscenze,la maturazionedegli atteggiamenti,l’affinamento delle abilitàoperative.Inizialmente, prima dicominciare, suggerisco treatteggiamenti da coltivare enutrire costantemente:- La fiducia nello SpiritoSanto,che operaincessantemente.- Il rispetto della libertà di chiriceve la catechesi,che non é unsacco vuoto da riempire- la flessibilità,per apportaretutti quei cambiamenti chetenderanno a migliorare laprogrammazione e a renderel’itinerario prospettato piùaderente alla realtà concreta.

Nella verifica andrebberovalutati questi aspetti:- se abbiamo analizzato bene,con oggettività, la situazione dipartenza (territorio, famiglie,scuola, comunità parrocchiale,etc..)- se abbiamo valorizzato lerisorse presenti nel nostroambiente e nella Parrocchia- se sono state centrate lefinalità e le mete formative- se abbiamo formulato degliobiettivi in modo generico,etc..- se i contenuti dell’incontrocatechistico sono statimotivanti, hanno cioècoinvolto iragazzi a noi affidati.- se le attività e le esperienzesono state previste odimprovvisate (tanto per far starbuoni i ragazzi...)- se la scelta dei materiali éstata pertinente o manchevole(ad esempio i documentibiblici, territoriali,etc...)

Ma ci dobbiamo anchechiedere:- Quale rilievo abbiamo datoall’osservazione dellasituazione del nostro gruppo- se durante le verificheintermedie abbiamoconsiderato il progettocatechistico formulatoall’inizio dell’anno ol’abbiamo tollerato oaccantonato....- quali esperienze od attivitàsono state maggiormenteincisive,e da che cosa lodeduciamo- Se abbiamo utilizzatodocumenti o testimonianze difede,e se ne abbiamodimenticato qualcuno- quale clima si é creato nelgruppo di catechesi,se c’édifferenza tra la situazioned’inizio dell’anno e quellafinale- se il gruppo é cresciuto alproprio internoLa verifica finale costituisceanche il trampolino di lanciopiù adeguato per laprogrammazione del camminodi fede per l’anno successivo.

L’educazionealla fede in estate

MODI E FORME DIVERSE PER CONTINUARE IL CATECHISMO ANCHE NELLA BELLA STAGIONE.........

Durante il periodo estivo non si può rinunciarealle proposte formative, occorre modificarele modalità di aggregazione, i tempi di ritrovoe le iniziative perché anche questo tempopossa essere un momento forte di educazione

gni catechismo, vuol essere uno «strumento autorevolee normativo proposto dal Magistero della Chiesa per

offrire, sorreggere e guidare la catechesi viva nellacomunità» (Lettera di riconsegna del DB, n° 11). Tale

servizio è chiaramente tanto più utile quantopiù importante è la catechesi che si svolge. Iltesto «La verità vi farà liberi», riferendosi agliadulti, coloro che «in senso più pieno sono idestinatari del messaggio cristiano» (DB, n°124), assume un ruolo peculiare e di specialerilievo; richiama la sua centralità all’interno delprogetto catechistico italiano e il suo compitodi testo-guida per la comprensione degli altricatechismi. Il testo degli adulti, redatto secondo leindicazioni del Catechismo della ChiesaCattolica (cfr Giovanni Paolo II, Fideidepositum, n° 4), non assume lo schemaformale del Simbolo apostolico romano, mamantiene le quattro parti nelle «dimensioni»

del contenuto che viene così presentato come dato di fedeproclamato, celebrato, vissuto e pregato.Il catechismo degli adulti intende favorire l’incontro degliadulti con il mistero santo di Dio, tramite il Signore Gesù(messaggio, opere, vita), in vista di un’adesione di fede piùconsapevole e più coerente. Il testo vuole essere strumentoper la formazione di una fede adulta, per adulti, con unprocesso adulto, cioè adeguato pienamente allacondizione degli adulti oggi.

O

CATECHISMOdegli adulti

CATEC

HES

I

la

Page 6: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI5 giugno 2011VI

LA FESTA ALLAParrocchia San Ferdinando

Un Santo patrono,Re portatore di paceolti veneziani si so-no recati nella loro

amata Parrocchia per ce-lebrare la festa del Santopatrono che ha restituitoall’antico splendore ilquadro seicentesco doveil Santo, re di Castiglia edi Leon viene raffiguratocon il mondo in una ma-no e con la spada nell’al-tra; ma con lo sguardo ri-volto al cielo perché con-sapevole che tutto quan-to un uomo possiede, èdono di Dio. eramente quella di sanFerdinando, è una figurastraordinaria. Nato nel1205 e morto a cin-quant’anni, vissuto nel-l’epoca della «Reconqui-sta», riuscì per la sua va-lenza nell’arte dellaguerra, ma anche perquella della pace, a ri-portare quasi tutta laSpagna al cattolicesimo.In questa sua opera, nonfu un sanguinario, macon la forza del dialogo edella pace contribuì apacificare i rapporti traarabi, cristiani ed ebrei,tanto che alla sua morte,vicino alla tomba, nellacappella della Cattedraledi Siviglia, dove in unateca è visibile il suo cor-po incorrotto, troviamouna lapide scritta inquattro lingue: arabo,ebraico, latino e casti-gliano, dove si esaltanole sue qualità di uomo didialogo e di pace tra ipopoli e le religioni.Il quadro che nella Chie-sa omonima è ritornatoal suo splendore origina-rio, era stato nei secolitrascurato e fissato su

M

una parete del corridoiodel convento; casual-mente il Parroco padreLorenzo Moretti in unmomento in cui la pienaluce del giorno lo stavailluminando, si accorgeche le bandiere dipintefacevano riferimento allaCastiglia, Leon e Al-An-dalus, i territori del ReFerdinando. Chiamata laSopraintendenza delleBelle Arti, dopo un ap-posito studio, fu chiaritoessere San Ferdinando esi offrì di restaurarlo etogliere così quella cupae spessa patina che lo co-priva.La Dottoressa della So-praintendenza, Loreda-na Brancacci, intervenu-ta all’inaugurazione, haespresso grande soddi-sfazione per questo in-tervento conservativo e

di restauro che ridona al-la Parrocchia la visionedel Re Santo di cui essaporta il nome.La celebrazione eucari-stica è stata presiedutada monsignor PaoloRazzauti che dopo averscoperto e benedetto ildipinto ha ricordato ilparallelismo tra la figuraoperatrice di pace e didialogo del Santo con lapresenza dei Padri Trini-tari che presenti fin dallametà del Seicento a Li-vorno sempre si sonoadoperati e operano peril dialogo e la liberazio-ne dalle persecuzioni deicristiani perseguitati. Pertale occasione è stata ri-cordata anche la memo-rabile figura di Padre Sa-glietto, che per oltre cin-quant’anni è stato puntodi riferimento per il

quartiere veneziano e lacittà. E per renderglionore una delegazionedelle Cantine del Vene-zia ha deposto un mazzodi fiori in sua memoria.A conclusione della cele-brazione, alla presenzadi monsignor Giusti, so-no stati presentati i varilavori di restauro nellaChiesa attuati tra il 2010e il 2011.Gli archeologi dello Stu-dio Thesan hanno mo-strato i mosaici del pavi-mento restaurati e letombe che sono statebonificate dall’acqua in-filtrata. Interessante l’in-tervento dell’antropolo-go, il Dottor Carnieri ilquale ha spiegato comedallo studio delle ossa sipossa risalire alla storiadell’individuo e della co-munità. Nella Livorno

del ’700 alto era il tassodella mortalità infantile(30%) e le condizioniigienico sanitarie moltoprecarie. Diffusi erano ireumatismi e quasi tuttele persone anziane nonavevano denti.L’architetto Silvia Pagniha poi presentato gli stu-di per i lavori di consoli-damento strutturale chein parte è stato attualiz-zato e che dovrà essererealizzato non appenasaranno erogati i nuovifondi.Infine la CooperativaCER delle Belle Arti di Fi-renze ha descritto l’inter-vento di restauro deglistucchi della calotta delcatino absidale che pre-sentava delle forti infil-trazioni che potevanocausarne il crollo. Il re-stauro ha riportato inevidenza la policromiadegli stucchi con un ele-gante effetto di chiaro-scuri.Nelle cappelle lateralisono state allestite delleteche contenenti gli og-getti raccolti e classificatie sono corredati da pan-nelli illustrativi che ri-marranno esposti alpubblico fino al 15 giu-gno.

Monica Cuzzocrea

i è tenuto nella Sala GiovanniPaolo II della parrocchia dellaRosa, l’ultimo incontroorganizzato dal Serra Club di

Livorno.Il temaproposto eraassaiinteressante emolte sonostate le personeche hannopartecipatoall’incontro.Il relatoreinvitato, ildottor DanieleBarbaro, moltoconosciutopresso la nostraUSL, non solocomeResponsabiledella Sezione diEndocrinologia,ma anche comericercatore, cheda diversi annista svolgendocon la suaéquipe deglistudi sul cancroalla tiroide conun metodoinnovativo.Infatti, poichéin questi ultimianni il cancroalla tiroide sista espandendonel mondo a livello esponenziale,non risparmiando nessuna areageografica, è quanto mainecessario ed importantedeterminare quegli elementi chepossano contrastarlo e pertantoassicurare alle persone colpite daquesto male, una qualità di vitasoddisfacente, oltre ad aumentarele speranze di una completaguarigione.Il dottor Barbaro, con i nuovi studiapplicati alla nanotecnologia, hausato delle nuove sperimentazioniche utilizzano i metalli percontrastare questi tumori; se gliesperimenti sugli animali e poisull’uomo, confermeranno quantosi sta ottenendo in laboratorio, sipotrà parlare veramente di una«rivoluzione» nella metodologiadella ricerca e della cura sulcancro.Nella ricerca Barbaro, è coadiuvatoda un comitato scientifico che vedericercatori livornesi e pisanicollaborare insieme con tantadedizione e va ricordato chel’Associazione Medico-Chirurgica,di cui faceva parte anche ilcompianto e prematuramentescomparso primario didermatologia il dottor MassimoCeccarini, ha sponsorizzato conuna cifra che si aggira sui 12.000euro il progetto che recentemente èstato presentato anche in Cina.Tralasciando ulteriori dettagliscientifici che diventano accessibilisolo a coloro che operano nelsettore, quello che è emerso daldibattito fra i presenti e il medico,è la nota positiva che consiste nelfatto che ancora vi sono medici chededicano la propria professione eil proprio tempo per una causacosì importante perchè l’uomoviene posto al centro. Pertanto sipuò dire: la scienza a serviziodell’uomo, e l’uomo a serviziodella scienza con un giustoequilibrio fra questi due poli chenon fa mai perdere di vista il finedel progresso scientifico dellaricerca della verità.Scienza e fede non sono due realtàcontrastanti e mentre l’intelligenzaillumina la fede dall’altra parte, lascienza ha bisogno della fede pernon perdere l’umiltà.

Monica Cuzzocrea

S

Al Serra CLUB

LA RICERCASCIENTIFICAAL SERVIZIODELL’UOMO

A Pentecoste la bellezza e il sacroSabato 11 giugno nella chiesa S. Caterina la Veglia di preghiera

uest’anno la celebrazione dellaveglia di Pentecoste che si terràl’11 giugno alle ore 21 presso laChiesa di S.Caterina (vedilocandina in ultima pagina),

sarà espressione di una larga epartecipata collaborazione tra le molteaggregazioni laicali, presenti nella nostraDiocesi.Prima di passare a presentare ilprogramma è importante premettere chetutto questo è il frutto di un percorsoguidato da monsignor Giusti findall’inizio dell’Episcopato. Egli infatti havoluto conoscere personalmente le varierealtà che pur presenti da tanti anni inDiocesi, agivano in modo isolato, quasinon conoscendosi o ignorandosi; le haprese per mano e con sapienza, costanzae atteggiamento paterno le ha fatteincontrare, chiedendo a ciascuna di lorodi mettere a disposizione e condividerela ricchezza del proprio carisma, donodello Spirito Santo.Così facendo la nostra Chiesa hasuperato l’immagine di una Chiesa dimoltitudini anonime, lontane dal viverequotidiano e si è posta all’ascolto di tutticoloro che cercano Dio, per offrire unaChiesa accessibile a tutti, amica degliuomini, dal volto familiare e dalla

Qcondivisione fraterna. Da qui unritrovarsi periodicamente intorno alproprio Pastore, per analizzare eaffrontare insieme la Pastoralediocesana e di volta in volta, decideredove poter tutte insieme dare uncontributo. Ecco che durante l’anno cisono dei momenti e delle iniziativecondivise dove alta è la partecipazione.Vogliamo ricordare tra le altre lacelebrazione della Settimana per la Vitache si tiene in febbraio, che iniziata insordina negli anni scorsi, quest’anno haavuto una corale partecipazione.Prendendo dunque in considerazione laVeglia di Pentecoste, anche per questacelebrazione, è maturato il desiderio difare qualcosa insieme.La celebrazione prevede un primomomento davanti al sagrato di SantaCaterina, dove dal fuoco che arde su unbracere, verranno illuminati sette ceri,portati da sette rappresentati delleaggregazioni, simbolo sei sette donidello Spirito Santo. Quindiprocessionalmente verrà fatto l’ingressonella Chiesa e i ceri saranno postisull’altare. Verranno portati e poiesposti ai lati dell’altare, sette quadriraffiguranti i doni dello Spirito Santo,dipinti per l’occasione da vari artisti.

Seguiranno leletture dalle Sacre

Scritture, l’omelia del Vescovo e lepreghiere allo Spirito Santo.È previsto un momento dedicato alBeato Giovanni Paolo II, che tanto hafavorito lo sviluppo delle AggregazioniLaicali.La scelta di dare risalto all’arte, rispondeanche ad un’attenzione particolare che lanostra Diocesi, con l’apertura del Museoe della nuova Sala di ArteContemporanea, rivolge agli artisti,invitandoli a confrontarsi sulla propostadel Progetto Culturale della Cei che hacome tema: «La Bellezza e il Sacro».Significativo pertanto, che proprio perPentecoste sette artisti, di cui due donne,fanno partecipe la Comunità delle loroopere segno della fecondità dello Spiritonella loro arte.

Mo.C.

Le aggregazioni laicali preparanola celebrazione della Veglia di Pentecoste:espressione di una rinnovatacollaborazione e di uno spirito di servizioper la Chiesa diocesana

Conferenza del dottorDaniele Barbaro

La scienza a serviziodell’uomo, e l’uomo a servizio della scienzacon un giustoequilibrio fra questi due poli

Una festa di tutto il quartieredella Venezia

Page 7: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI5 giugno 2011 VII

cura dell’Ufficiocomunicazionisociali della Diocesie dell’Ucsi (Unione

della Stampa cattolica)toscana, con l’appuntamentodi domenica prossima 5giugno, prende il via una serie diincontri di approfondimento aperti atutti coloro che operano nel campodella comunicazione.«A vivavoce» sarà un ciclo di veri epropri incontri con coloro chelavorano nei Media: giornalisti dellacarta stampata, della Tv, della radio edi Internet, operatori video e audio,intervistati da giovani che si affaccianoadesso a questa realtà e che vorrebberofarne il loro futuro. Gli ospitiracconteranno la loro esperienza,dando indicazioni ai più giovani,facendo emergere soprattutto leemozioni che hanno caratterizzato illoro percorso professionale.Gli incontri saranno di volta in voltaaccompagnati dalla celebrazione dellaMessa, in questo primo appuntamentopresieduta dal vescovo Simone, oppureda un momento di preghiera, perché èimportante che anche a coloro che sioccupano di informazione non manchimai il sostegno spirituale.Primo testimone sarà Luca Collodi,giornalista livornese, molto conosciuto

in città per aver lavorato a RadioLivorno Città Aperta, la storica,indimenticabile radio della Diocesi eadesso giornalista alla Radio Vaticana aRoma. Cosa è cambiato nel suo lavoro?Come si allargano i suoi orizzonti?Quali caratteristiche ha oggi il suolavoro a Roma? Cosa ricorda delleprime esperienze al microfono? Eccoalcune delle domande a cui Luca daràuna risposta, stimolato e interrogatodai colleghi più giovani.Le Giornate delle ComunicazioniSociali, e tutte le iniziative chevengono organizzate intorno ad esse(anche grazie all’azione dell’Ucsi),sono l’occasione per riflettere sul ruolodei mezzi di comunicazione, sui lorocambiamenti, sulla pervasività cheormai hanno nella nostra vitaquotidiana.Come si legge nel messaggio del Papadi quest’anno: «Le nuove tecnologienon stanno cambiando solo il modo dicomunicare, ma la comunicazione inse stessa, per cui si può affermare che siè di fronte ad una vasta trasformazione

culturale». È una frase chenon ci può lasciareindifferenti, che certointerroga noi operatoridell’informazione, ma cheinevitabilmente pone delledomande anche a tutte le

altre componenti della società. Acominciare dalle famiglie. Sì, lefamiglie, che, con un opportunosostegno, possono educare i piùgiovani al discernimento dei contenutiche ci piovono addosso, e dunque allaloro selezione, alla giustacomprensione. Per questo i giornalisti(a maggior ragione quelli cattolici)devono dare le chiavi di lettura deimoderni mezzi di comunicazione,devono relazionarsi con la gente, con igruppi, le associazioni. Occorrecollaborare per una formazione«continua» tanto più indispensabileoggi perchè, appunto, i cambiamentidella comunicazione sono icambiamenti della cultura e dellasocietà. Nessuno di noi dovrebbesottrarsi a questo compito.L’invito di domenica 5 è naturalmen-te rivolto a tutti, in particolare alleredazioni dei giornali parrocchiali.

Antonello Riccelli, presidente Ucsi Toscana

Chiara Domenici, direttore ufficiocomunicazioni sociali della Diocesi

A

La testimonianza di Simone Marcis che ha partecipato al corso diformazione UCSI a Fiuggi

Raccontarela realtà:una sfida!

alla più piccola testata diocesana ai quoti-diani più importanti a livello nazionale,

ero tra i venti giornalisti cattolici che hannopartecipato al corso di formazione propostodall’UCSI, al quale sono intervenuti giornali-sti ed ospiti di spessore come ad esempiomonsignor Domenico Pompili, direttore del-l’ufficio CEI per le comunicazioni sociali checi ha aperto la strada con il suo interventonella giornata di sabato.«Lo sguardo dei Media deve raccontare larealtà e le sfide ad essa sottese» invitandoci ametterci la faccia oltre che la firma. «Difen-dendo la pluralità del reale, senza strumenta-lizzazioni per essere ermeneuti che svelano ilsenso nascosto della verità».Questa esperienza mi lascia il segno perchéprima di tutto dobbiamo esser cattolici gior-nalisti e non giornalisti cattolici, portatori diun messaggio di fede, facendo crescere la do-manda di etica nel mondo dei media.La responsabilità e la credibilità si possonoraggiungere seguendo tutte quelle indicazio-ni che in queste poche righe riassumono lospirito che tutti abbiamo condiviso parteci-pando al corso di Fiuggi che sicuramente avràun appuntamento annuale nell’agenda del-l’UCSI.

Simone Marcis

D

UN’INIZIATIVA PER TUTTIgli operatori della Comunicazione

PRENDE IL VIA«A VIVAVOCE»Una serie di incontricon chi lavoranel campo dei Media

Cattolici giornalistie non giornalisti cattolici

LA GIORNATA CITTADINA PER LA PACE

A volte basta una visita per cambiare ideaentinaia di persone si sonomesse in marcia con la Co-munità di Sant’Egidio, sa-bato, nell’anniversario dei

bombardamenti che il 28 maggiodel 1943 distrussero la città di Li-vorno. Sono otto anni che questadata segna nel profondo la Giornatacittadina per la Pace che Sant’Egi-dio, in collaborazione con la Dioce-si, il Comune, la Provincia, associa-zioni e scuole, declina in un abbrac-cio di generazioni e storie.Davanti al Duomo il vescovo Simo-ne Giusti accoglie i partecipanti ri-cordando ai bambini, che portanocartelli con i nomi dei Paesi in guer-ra, di come la guerra nasca da pic-coli gesti di ostilità. Più avanti invia Cairoli si trova l’anziana Mariache si commuove e commuovequando racconta la storia della suaamicizia con una famiglia di noma-di.Nella tappa successiva, in piazzaCavour, il vice-presidente della Co-munità di Sant’Egidio e responsabi-le nazionale della Comunità diSant’Egidio in Guinea Conakry,Kpakilè Felemou porta a Livorno lavoce dell’Africa e l’impegno a dissi-pare la piaga del linciaggio che in-veste anche bambini e anziani:“Non bisogna avere paura di esserepochi e piccoli per le grandi imprese,come la pace, che determinano lastoria”. Ed avverte: “La guerra è lamadre di ogni povertà, è il quadroideale di ogni violenza”, la stessache si rivelò nei suoi tragici esiti aLivorno. Agli scali d’Azeglio, nel si-lenzio, il corteo, si compone in uncommosso abbraccio con le vittimedei bombardamenti che rimandanoai perseguitati della violenza di oggiai respingimenti verso i profughi, alrazzismo ed alla discriminazione.Dopo la memoria delle vittime ditutte le guerre nella chiesa di SanGiovanni Battista i bambini di Li-vorno prendono il testimone dellapace e danno vita a una festa inpiazza XX settembre. Canti, raccon-

C

ti, proposte: Livorno guarda avanti,guarda insieme, senza dimenticare.

S.B.

La testimonianzadella signora Maria

arissimi amici,ho deciso di scrivere queste

righe per dirvi, come è nata lamia amicizia con Elena e la suafamiglia, un po’ è stato, grazie al-le mie amiche di S. Egidio chemi hanno fatto capire cosa face-vo nell’avere tanto terrore neiRom, detti zingari. Perché, pur-

C

troppo ne avevo tanta, speciequando successe che morirono iquattro bambini, ero contro i ge-nitori, pensavo come avevanopotuto lasciare soli quei bambi-ni? La rabbia era tanta, ce l’avevocon chi veniva a parlarci in favo-re di Elena; era più forte di me.Ma poi è successo che è avvenu-to un cambiamento dentro dime, pensando alla loro sofferen-za. Quando ho sentito, se volevoandare a trovare questa famigliadi Rom con le amiche di S. Egi-dio, ero un po’ incerta. Ma poimi sono decisa e sono andata.Sono andata nella roulotte pervedere come vivevano. Li ho vistivivere con molta dignità, e nellaloro povertà, avevano tutto puli-to e sistemato, anche perché ciaspettavano. Mi sono commossanel conoscerli, nel vedere la dol-cezza e il dolore nel loro viso,però felici di vederci. Allora, in-sieme con altre amiche, abbia-mo fatto in modo di far andare iloro bambini a scuola aiutando-li a comprare quaderni, bigliettiper l’autobus, aiutandoli a pro-curarsi i libri per studiare. Perchéper la verità la povertà è una gran

brutta cosa, noi anziani dopo laguerra l’abbiamo provata la po-vertà. Allora non c’era niente damangiare o per vestirsi. Così èora per loro. Da sempre vivonocome se fossero usciti dalla guer-ra, solo che noi ce l’abbiamo fat-ta a tirarci su. Loro no, perchénon hanno nessuno che dia loroun’opportunità, l’opportunità dicambiare e di fare un’altra vita.Così i rom sono condannati a ri-manere poveri, a chiedere l’ele-mosina. Ma mica è bello pureper loro chiedere. Chiedere l’ele-mosina è sicuramente moltobrutto ma è la miseria che ti co-stringe a fare ciò che non vuoi.Andare a scuola per questi bam-bini è una grande opportunità.La scuola ha un grande valore,lo ha avuto anche per me, quan-do da piccola ho indossato ilgrembiule; la scuola è l’abito cheha il valore di dare a tutti la stes-sa dignità e la stessa opportunitàdi cambiare, di farcela. Sono fie-ra di aver contribuito a dare loroquesta opportunità. Adesso vo-glio loro bene, sono felice di es-sere loro amica e che ogni tantovengono a trovarmi a casa. Ciandrei volentieri anch’io a casaloro, ma purtroppo ci son moltescale. Auguro ai bambini di vive-re meglio, di cambiare vita, dicontinuare ad andare a scuola edi diventare grandi, personebuone, che possano studiare, la-vorare e farsi una famiglia. Invitotutti voi a essere più comprensivinei loro riguardi. E stiamoci piùvicino!Maria

L’INIZIATIVA BENEFICA

a famiglia di Alessio insieme a padreGabriele Bezzi, ringraziano i parteci-

panti, gli enti e le associazioni della cittàdi Livorno per la solidarietà dimostrata inoccasione della maratona «Corri per la vi-ta – passi uniti di solidarietà per Alessio».Durante la maratona sono stati infatti rac-colti 1.000 euro che aiuteranno Alessio,un bambino di quattro anni tetraplegico,a proseguire le sue costosissime cure.Grazie all’aiuto delle tantissime personeintervenute, alla loro generosità e solida-rietà il sogno di Alessio potrà a piccolipassi essere più vicino: riuscire un giornoa camminare.

L

Domenica 5 Giugno nel giardino del Vescovado S.Messa, colazione e incontro con Luca Collodi dal titolo «Da Radio Livorno alla Radio globale»

1000 grazieda Alessio

Page 8: La Settimana - n. 21 del 5 giugno 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI5 giugno 2011VIII


Recommended