+ All Categories
Home > Documents > La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

Date post: 01-Apr-2016
Category:
Upload: diocesi-di-livorno
View: 224 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
Description:
Settimanale della Diocesi di Livorno
8
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 15 giugno 2014 D i fronte al richiamo di riconciliazione, non sarà facile rifiutare la tentazione di ricchezze disoneste; sarà difficile non fare delle cose dei padroni della nostra vita; sarà anche impegnativo saper donare sempre; non sarà sempre facile per le Comunità vivere la carità ed es- sere distaccate dai beni. Occorre per questo che la nostra vita sia trasformata dal di dentro, convertendoci alla povertà; e alla povertà di Gesù che si spoglia anche della vita. Egli così ci è di modello in quel donarsi alla vita degli altri, che ci fa capaci di rispettarli anche nei loro beni, e di aiutarli anche con le no- stre cose. Quaresima 1980, Una missione d’Accoglienza L’ingegnere aerospaziale Filippo Nogarin è il nuovo sindaco di Livorno. Nel messaggio di augurio del vescovo Simone al neo eletto, l’invito ad occuparsi al più presto dei più poveri e a lavorare per lo sviluppo del territorio, ma soprattutto a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà. Spirito di servizio per il bene comune DI NICOLA SANGIACOMO ivorno è diventato un caso nazionale. Fino a 15 giorni fa era apparsa un fortino inespugnabile della Sinistra anche negli anni più difficili per questa parte politica. Il sindaco era sempre stato scelto al primo turno senza neppure arrivare al ballottaggio. Ma quando il candidato del Partito democratico è stato costretto al ballottaggio, nei livornesi si è accesa la voglia di cambiare; delusi dalle ultime amministrazioni e colpiti da una crisi economica e sociale che ha raggiunto livelli più gravi di quelli delle altre città della Toscana, tutti si sono alleati contro il partito che aveva guidato la città da decenni e lo stesso PD si è scoperto clamorosamente diviso. Ruggeri aveva raccolto al primo turno il doppio dei consensi rispetto a Filippo Nogarin, ma nel ballottaggio non solo non ha aumentato i voti a suo favore, ma ne ha persi più di duemila, probabilmente confluiti nel grande partito del non voto che ha raggiunto quasi il 50% del totale, una percentuale anche questa che deve far riflettere e molto. Dai livornesi è emersa una profonda delusione per le precedenti amministrazioni ed una volontà forte di cambiare guida, in un contesto di declino economico e sociale profondo, in cui gli ideali politici restano davvero ai margini. Anche il vescovo Simone lo aveva segnalato pubblicamente in varie occasioni: provando a dare voce ai poveri, aveva chiesto ai politici di affrontare con coraggio e concretezza i temi del lavoro, della casa e dell’eccesso di burocrazia che rappresentano vere emergenze per la città. E lo stesso Nogarin ha subito dichiarato che la prima questione da affrontare da sindaco sarà quella del lavoro in una città in cui la disoccupazione, secondo i dati ufficiali, ha raggiunto il 16%. Mons. Giusti, nel giorno dell’elezione, ha inviato al nuovo sindaco un messaggio di augurio e di incoraggiamento in cui si legge: “Le porgo i miei più cari auguri per l’impegno che si appresta ad intraprendere, un impegno difficile, ma che so porterà avanti con coraggio ed entusiasmo, nello spirito del servizio per il bene comune. Non si lasci abbattere dalle difficoltà che incontrerà, confidi nella collaborazione di tanti che vogliono il bene di questa Livorno e affidi questo suo ruolo di primo cittadino al Signore, in cui, so, Lei crede profondamente”. Monsignor Giusti ha poi proseguito facendo espresso riferimento alla professione di ingegnere aerospaziale del nuovo sindaco: “Lei che sa progettare strutture ultraleggere, alleggerisca la burocrazia che asfissia questa città; Lei che sa ideare imbarcazioni veloci, faccia correre e volare lo sviluppo del nostro territorio e il lavoro, soprattutto per tante famiglie che non sanno come andare avanti; sia certo che se perseguirà questi obiettivi non le mancherà il nostro appoggio”. Adesso, come aveva già dichiarato Nogarin durante le interviste realizzate da «La Settimana» e pubblicate in video sul blog (ancora visibili online): ci sarà da lavorare parecchio: innanzitutto “sburocratizzare” la macchina comunale perché i cittadini possano avere risposte certe e veloci, razionalizzare le spese per favorire una detassazione sui livornesi e contemporaneamente, intercettare fondi, europei, ma non solo, per portare nuova linfa alla città. n.s. – c.d. L MARTEDÌ 19 AGOSTO: ore 5,45 ritrovo in aeroporto a Pisa. Operazioni di imbarco e partenza ore 07.55 con voli di linea Alitalia e scalo a Roma. Durante il viaggio, preparazione spirituale. Arrivo a Tel Aviv ore 15.20. Ritiro dei bagagli e controllo passaporti. Trasferimento in bus privato per la Galilea. Arrivo al Monte Tabor. Salita in taxi. Sistemazione nelle camere. Celebrazione eucaristica. Cena. Al termine, S. Rosario. MERCOLEDÌ 20 AGOSTO: Nazareth, Cana, il Tabor Ore 7,30 partenza per Nazareth (visita orante alla grotta dell’annunciazione e ai luoghi dell’infanzia di Gesù Giuseppe e Maria). S. Messa nella Chiesa di S. Giuseppe. Museo dell’Annunciazione.Visita di Cana. Al termine, rientro al Tabor e pranzo (ore 14,30 circa).Tempo a disposizione per il riposo e alle ore 17,30 visita del Tabor. Successivamente, momento di preghiera. Cena. Ore 21.00, S. Rosario. GIOVEDÌ 21 AGOSTO: Monte delle Beatitudini,Tabga, Chiesa del Primato, Cafarnao. Prima colazione e in prima mattinata, partenza per il Monte delle Beatitudini, Cafarnao e Tabga con la visita delle chiese del Primato e della Moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nel pomeriggio rientro al Tabor per il pranzo (ore 14.30 circa) e riposo. Ore 18.00, S.Messa. Ore 19.30: cena. Ore 21.00: S. Rosario meditato. VENERDÌ 22 AGOSTO: Il Giordano, Masada e Betlemme Ore 7,30 partenza per la visita di Masada e le sue rovine. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per il Giordano e il luogo dove è stato battezzato Gesù e proseguimento per Gerico ed il sicomoro. Al termine della visita, proseguimento per Betlemme. All’arrivo celebrazione Eucaristica nelle grotte della Basilica di Betlemme. Sistemazione in albergo. Cena. Ore 21.30 Rosario davanti la basilica di Betlemme. SABATO 23 AGOSTO: Betlemme, EinKarem, Emmaus Tempo per la preghiera nella Basilica della Natività.Visita alla Grotta del Latte. S. Messa alla Chiesa del Latte.Visita di Betlemme. Ore 12.30 pranzo in albergo. Ore 15.00: partenza per EinKarem, tempo per la preghiera personale e la vista dei luoghi di S. Elisabetta.Visita ad ABU GOSH (Emmaus con la chiesa Benedettina e quella dell’Arca dell’Alleanza). Ore 19,30 cena in ristorante. A seguire visita notturna di Gerusalemme. Rientro a Betlemme per la notte. DOMENICA 24 AGOSTO: Gerusalemme e Betlemme. Ore 6.00 partenza per Gerusalemme. Ore 7.00 Messa al Santo Sepolcro, tempo per la preghiera personale, a seguire visita del Sion Cristiano, alla Grotta del Padre Nostro e dell’Ascensione. Rientro in albergo per il pranzo. Nel pomeriggio (ore 16.30 circa) vista dei luoghi dell’Erodium, il palazzo di Erode il Grande e del deserto di Giuda. Rientro in hotel per la cena. Dopo cena, partenza per Gerusalemme.Vista e Veglia di preghiera al Getsemani. Rientro in albergo per il pernottamento. LUNEDÌ 25 AGOSTO: Gerusalemme e Betania Ore 6.00 partenza per Gerusalemme. Ore 7,00 Celebrazione Eucaristica alla Crocefissione e Tempo per la preghiera personale. In mattinata, salita alla spianata delle moschee.Visita della Chiesa di S. Anna e Via dolorosa: il Pretorio, il Litostrato e altri luoghi. Discesa e sosta al Muro del Pianto. Rientro in hotel a Betlemme per il pranzo. Ore 15.30 partenza e visita a Betania, casa di Lazzaro. Rientro in albergo per la cena e al termine Rosario alla Natività. MARTEDÌ 26 AGOSTO: Betlemme e partenza. Ore 6.00 partenza per l’aeroporto e imbarco per l’Italia.Partenza con voli di linea Alitalia alle ore 10.35. Arrivo a Roma alle ore 13.25.Tempo a disposizione per il pranzo libero. Ore 15,30 celebrazione eucaristica conclusiva del pellegrinaggio nella cappella dell’aeroporto di Roma. Ore 17.50 imbarco su volo Alitalia per Pisa con arrivo previsto alle ore 19.05. QUOTA 1.100,00. La quota comprende: aereo in classe economica Pisa-Tel Aviv via Roma – tasse d’imbarco – Franchigia bagaglio: in stiva un solo pezzo massimo kg. 23 – taxi per il Monte Tabor – alloggio in Istituti religiosi sul Monte Tabor e Betlemme – bus per il tour – trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno alla prima colazione dell’ultimo giorno – visite come da programma – assistenza sanitaria e assicurazione bagaglio. La quota non comprende: mance (obbligatorie in Israele) – ingressi – pasti del primo giorno e dell’ultimo giorno – extra personali in genere e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”. Vivere la fede in Terra Santa DAL 19 AL 26 AGOSTO 2014 Sui luoghi di Gesù insieme al vescovo Simone Livorno diventa un caso nazionale: la voglia di cambiare supera le ideologie IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi
Transcript
Page 1: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

15 giugno 2014

Di fronte al richiamo di riconciliazione, non sarà facile rifiutare latentazione di ricchezze disoneste; sarà difficile non fare delle cose

dei padroni della nostra vita; sarà anche impegnativo saper donaresempre; non sarà sempre facile per le Comunità vivere la carità ed es-sere distaccate dai beni.Occorre per questo che la nostra vita sia trasformata dal di dentro,convertendoci alla povertà; e alla povertà di Gesù che si spoglia anchedella vita.Egli così ci è di modello in quel donarsi alla vita degli altri, che ci facapaci di rispettarli anche nei loro beni, e di aiutarli anche con le no-stre cose.

Quaresima 1980, Una missione d’Accoglienza

L’ingegnere aerospazialeFilippo Nogarinè il nuovo sindacodi Livorno.

Nel messaggio diaugurio del vescovoSimoneal neo eletto, l’invito ad occuparsi al più prestodei più poveri e alavorare per lo sviluppo del territorio, ma soprattutto a non lasciarsi abbatteredalle difficoltà.Spirito di servizio

per il bene comuneDI NICOLA SANGIACOMO

ivorno è diventatoun casonazionale. Fino a15 giorni fa era

apparsa un fortinoinespugnabile dellaSinistra anche neglianni più difficili perquesta parte politica. Ilsindaco era semprestato scelto al primoturno senza neppurearrivare al ballottaggio.Ma quando il candidatodel Partito democraticoè stato costretto alballottaggio, neilivornesi si è accesa lavoglia di cambiare;delusi dalle ultimeamministrazioni ecolpiti da una crisieconomica e sociale cheha raggiunto livelli piùgravi di quelli dellealtre città della Toscana,tutti si sono alleaticontro il partito cheaveva guidato la città dadecenni e lo stesso PDsi è scopertoclamorosamente diviso.Ruggeri aveva raccoltoal primo turno ildoppio dei consensirispetto a FilippoNogarin, ma nelballottaggio non solonon ha aumentato ivoti a suo favore, ma neha persi più di duemila,probabilmenteconfluiti nel grandepartito del non votoche ha raggiunto quasiil 50% del totale, unapercentuale anchequesta che deve farriflettere e molto.Dai livornesi è emersauna profondadelusione per leprecedentiamministrazioni eduna volontà forte dicambiare guida, in uncontesto di declinoeconomico e socialeprofondo, in cui gliideali politici restano

davvero ai margini.Anche il vescovoSimone lo avevasegnalatopubblicamente in varieoccasioni: provando adare voce ai poveri,aveva chiesto ai politicidi affrontare concoraggio e concretezza itemi del lavoro, dellacasa e dell’eccesso diburocrazia cherappresentano vereemergenze per la città. E lo stesso Nogarin hasubito dichiarato che laprima questione daaffrontare da sindacosarà quella del lavoro inuna città in cui ladisoccupazione,secondo i dati ufficiali,ha raggiunto il 16%. Mons. Giusti, nelgiorno dell’elezione, hainviato al nuovosindaco un messaggiodi augurio e diincoraggiamento in cuisi legge: “Le porgo imiei più cari auguri perl’impegno che siappresta adintraprendere, unimpegno difficile, mache so porterà avanticon coraggio edentusiasmo, nellospirito del servizio peril bene comune. Non si lasci abbatteredalle difficoltà cheincontrerà, confidinella collaborazione ditanti che vogliono ilbene di questa Livornoe affidi questo suoruolo di primocittadino al Signore, incui, so, Lei credeprofondamente”.Monsignor Giusti hapoi proseguito facendoespresso riferimentoalla professione diingegnere aerospazialedel nuovo sindaco: “Leiche sa progettarestrutture ultraleggere,alleggerisca laburocrazia che asfissia

questa città; Lei che saideare imbarcazioniveloci, faccia correre evolare lo sviluppo delnostro territorio e illavoro, soprattutto pertante famiglie che nonsanno come andareavanti; sia certo che seperseguirà questiobiettivi non lemancherà il nostroappoggio”.Adesso, come aveva giàdichiarato Nogarindurante le intervisterealizzate da «LaSettimana» e pubblicatein video sul blog(ancora visibili online):ci sarà da lavorareparecchio: innanzitutto“sburocratizzare” lamacchina comunaleperché i cittadinipossano avere rispostecerte e veloci,razionalizzare le speseper favorire unadetassazione suilivornesi econtemporaneamente,intercettare fondi,europei, ma non solo,per portare nuova linfaalla città.

n.s. – c.d.

LMARTEDÌ 19 AGOSTO: ore 5,45 ritrovo in aeroporto a Pisa.Operazioni di imbarco e partenza ore 07.55 con voli di linea Alitaliae scalo a Roma. Durante il viaggio, preparazione spirituale. Arrivo aTel Aviv ore 15.20. Ritiro dei bagagli e controllo passaporti.Trasferimento in bus privato per la Galilea. Arrivo al Monte Tabor.Salita in taxi. Sistemazione nelle camere. Celebrazione eucaristica.Cena. Al termine, S. Rosario.

MERCOLEDÌ 20 AGOSTO: Nazareth, Cana, il TaborOre 7,30 partenza per Nazareth (visita orante alla grottadell’annunciazione e ai luoghi dell’infanzia di Gesù Giuseppe eMaria). S. Messa nella Chiesa di S. Giuseppe. Museodell’Annunciazione.Visita di Cana. Al termine, rientro al Tabor epranzo (ore 14,30 circa).Tempo a disposizione per il riposo e alle ore17,30 visita del Tabor. Successivamente, momento di preghiera.Cena. Ore 21.00, S. Rosario.

GIOVEDÌ 21 AGOSTO: Monte delle Beatitudini,Tabga, Chiesa delPrimato, Cafarnao.Prima colazione e in prima mattinata, partenza per il Monte delleBeatitudini, Cafarnao e Tabga con la visita delle chiese del Primato edella Moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nel pomeriggio rientro alTabor per il pranzo (ore 14.30 circa) e riposo. Ore 18.00, S.Messa.Ore 19.30: cena. Ore 21.00: S. Rosario meditato.

VENERDÌ 22 AGOSTO: Il Giordano, Masada e BetlemmeOre 7,30 partenza per la visita di Masada e le sue rovine. Pranzo inristorante. Nel pomeriggio partenza per il Giordano e il luogo dove è

stato battezzato Gesù e proseguimento per Gerico ed il sicomoro. Altermine della visita, proseguimento per Betlemme. All’arrivocelebrazione Eucaristica nelle grotte della Basilica di Betlemme.Sistemazione in albergo. Cena. Ore 21.30 Rosario davanti la basilicadi Betlemme.

SABATO 23 AGOSTO: Betlemme, EinKarem, EmmausTempo per la preghiera nella Basilica della Natività.Visita alla Grottadel Latte. S. Messa alla Chiesa del Latte.Visita di Betlemme. Ore12.30 pranzo in albergo. Ore 15.00: partenza per EinKarem, tempoper la preghiera personale e la vista dei luoghi di S. Elisabetta.Visitaad ABU GOSH (Emmaus con la chiesa Benedettina e quelladell’Arca dell’Alleanza). Ore 19,30 cena in ristorante. A seguirevisita notturna di Gerusalemme. Rientro a Betlemme per la notte.

DOMENICA 24 AGOSTO: Gerusalemme e Betlemme.Ore 6.00 partenza per Gerusalemme. Ore 7.00 Messa al SantoSepolcro, tempo per la preghiera personale, a seguire visita del SionCristiano, alla Grotta del Padre Nostro e dell’Ascensione. Rientro inalbergo per il pranzo. Nel pomeriggio (ore 16.30 circa) vista deiluoghi dell’Erodium, il palazzo di Erode il Grande e del deserto diGiuda. Rientro in hotel per la cena. Dopo cena, partenza perGerusalemme.Vista e Veglia di preghiera al Getsemani. Rientro inalbergo per il pernottamento.

LUNEDÌ 25 AGOSTO: Gerusalemme e BetaniaOre 6.00 partenza per Gerusalemme. Ore 7,00 CelebrazioneEucaristica alla Crocefissione e Tempo per la preghiera personale. Inmattinata, salita alla spianata delle moschee.Visita della Chiesa di S.Anna e Via dolorosa: il Pretorio, il Litostrato e altri luoghi. Discesa esosta al Muro del Pianto. Rientro in hotel a Betlemme per il pranzo.Ore 15.30 partenza e visita a Betania, casa di Lazzaro. Rientro inalbergo per la cena e al termine Rosario alla Natività.

MARTEDÌ 26 AGOSTO: Betlemme e partenza.Ore 6.00 partenza per l’aeroporto e imbarco per l’Italia.Partenzacon voli di linea Alitalia alle ore 10.35. Arrivo a Roma alle ore13.25.Tempo a disposizione per il pranzo libero. Ore 15,30celebrazione eucaristica conclusiva del pellegrinaggio nella cappelladell’aeroporto di Roma. Ore 17.50 imbarco su volo Alitalia per Pisacon arrivo previsto alle ore 19.05.QUOTA € 1.100,00. La quota comprende: aereo in classeeconomica Pisa-Tel Aviv via Roma – tasse d’imbarco – Franchigiabagaglio: in stiva un solo pezzo massimo kg. 23 – taxi per il MonteTabor – alloggio in Istituti religiosi sul Monte Tabor e Betlemme –bus per il tour – trattamento di pensione completa dalla cena delprimo giorno alla prima colazione dell’ultimo giorno – visite comeda programma – assistenza sanitaria e assicurazione bagaglio.La quota non comprende: mance (obbligatorie in Israele) – ingressi– pasti del primo giorno e dell’ultimo giorno – extra personali ingenere e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “laquota comprende”.

Vivere la fede in Terra SantaDAL 19 AL 26 AGOSTO 2014

Sui luoghi di Gesù insieme al vescovo Simone

Livorno diventa un caso nazionale: la voglia di cambiaresupera le ideologie

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

Page 2: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 giugno 2014II

Al LEM CONVEGNO SULLE CITTÀ DEL MEDITERRANEOpopoli che si affaccianosulle coste del Mediterraneosono stati soggetti, nel corsodei secoli, ad importanti

avvenimenti e ultimamentehanno dovuto far fronte allacrisi economica e airivolgimenti sociali e politici. IlMediterraneo, il “marenostrum” degli antichi romani,è venuto il momento dichiamarlo “il mare di tutti”,ricordando che su questo marespiccano delle città ricche distoria, tradizioni e cultura. E’proprio su queste città che laComunità di Sant’Egidio havoluto porre l’attenzione condue giorni di Convegno sultema: “Le città vogliono vivere-Lotte e speranze nelMediterraneo”. Quali sonoqueste città? CertamenteLivorno, la città ospitante, poiBarcellona, Marsiglia, Napoli,Salonicco, Istanbul, Tel Aviv,Tunisi, Beirut, Alessandriad’Egitto, comprendenti dunquesia la costa sud che la costanord del Mediterraneo. IlConvegno si è svolto il primogiorno nell’Auditorium della Camera di Commercio e il secondonell’Auditorium del LEM in piazza del Pamiglione.

GLI INTERVENTIAnna Aiello della Comunità di Sant’Egidio ha coordinato i lavoridella prima giornata e ha dato subito la parola al sindacoAlessandro Cosimi che ha evidenziato come Livorno sia unacittà che guarda al Mediterraneo non solo per i traffici ma anchecome crescita culturale e di accettazione dell’altro da qualunqueparte esso provenga. Cosimi non poteva non citare le Leggiscaturite dalla “Livornina” con la quale si erano accresciute lecapacità economiche della città grazie al fatto di essere divenuta“un crogiolo di culture e di razze”. Livorno è dunque una cittàche ha voglia di parlare di tolleranza ma vorrebbe “unamaggiore iniziativa da parte dell’Europa”, bisogna comunquelavorare perché “la persona sia sempre al centro di ogni nostropensiero”.L’assessore Maria Teresa Sposito ha aggiunto chel’Amministrazione Provinciale è sempre stata sensibile a questitemi. L’arrivo dei profughi tunisini ha costituito un motivo diarricchimento e di altruismo. A questo proposito la Provincia diLivorno ha accolto l’appello del Presidente della Regione Rossi ei tunisini sono stati accolti in piccole comunità. Ha terminatoringraziando la Comunità di Sant’Egidio per quello che riesce arealizzare nella sua opera di accoglienza perché “tutti dobbiamocredere nell’inclusione, nella solidarietà e nella pace”.

LA CITTÀ PROTAGONISTA DEL MEDITERRANEOLa tavola rotonda era incentrata sul tema: La città, protagonistadel Mediterraneo. Per la città di Istanbul è intervenuto loscrittore Nedim Gursel che ha sottolineato che la complessità esempre una ricchezza e non un incentivo a rimanere fermi.Per Barcellona, Jaume Castro, della Comunità di Sant’Egidio ecollaboratore del progetto Aids per l’Africa, ha parlato della suacittà come una “terra meticcia” e oggi grande città cosmopolita.L’espansione di Barcellona si è avuta grazie alla sua capacità diassorbire culture diverse. Con le Olimpiadi del 1992 si èsviluppata la capacità di apertura al mare e di dialogare con lecittà del Mediterraneo, inoltre è stata oggetto di unatrasformazione sia sociale che urbanistica. E’ divenuta il quartoporto più importante del mondo per le crociere. L’attualesituazione di crisi ha portato i suoi cittadini a manifestazioni afavore della pace e del lavoro, gli “indignados” si battono controla disoccupazione e gli squilibri nella distribuzione dellaricchezza, purtroppo si verificano più di sette sfratti al giorno. Ilrelatore ha però aggiunto che si stanno approntando tanteiniziative sociali gratuite come una mensa al centro della città, ilcompito è quindi quello di tessere “delle reti di solidarietà” eanche il Comune fa la sua parte stanziando il 30% del budgetper il sociale.Jeremie Hoffmann hadescritto, con una serie didiapositive, la sua città: TelAviv. Nella suaprofessionalità di architettone ha mostrato l’evoluzionee lo sviluppo, dall’anticaGiaffa alla moderna “TheWhite City”, arrivando alloYad Elyuh Stadium e alnuovo Auditorium. Unacittà in cui si èsviluppata l’alta moda,l’insieme di stili diversi,il riconoscimentodell’Unesco. Una cittàanimata dalla speranzae dall’attenzione dicostruire un futuro dilibertà per le nuovegenerazioni.

LA SECONDA GIORNATADEL CONVEGNOCoordinata da donVittorio Ianari,assistente spiritualedella Comunità diSant’Egidio, la tavolarotonda ha avuto cometema: Le città arabe nelvento del cambiamento,Antoine Courban, dellaUniversità Saint Joseph diBeirut si è detto subitocontrario a chi divide ilMediterraneo in una costasud e in una costa nord, il

Mediterraneo -ha detto- “ha una sola costa che fa il giro ed è lanostra casa comune”. Il commercio da Costantinopoli a Veneziaè il grande veicolo della civiltà, Beirut è l’erede della Feniciariguardo agli scambi, dell’Ellenismo da un punto di vistaculturale, della Romanità in cui si ritrova lo spirito di urbanitàtutelato dal diritto e dalla Legge. Ha aggiunto che il messaggio dipace che Beirut ha dato in passato è oggi in grave pericolo, “c’èbisogno di perdono reciproco e di riconciliazione”. Per questomotivo ha citato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; GiovanniPaolo II perché è stato il precursore della riconciliazione traEuropa e Mondo arabo e della riconciliazione tra le tre religionimonoteiste, e Benedetto XVI perché ha detto che solo il perdonopone i fondamenti della riconciliazione.Per Alessandria d’Egitto ha parlato Nagwan El Ashwal,ricercatrice presso l’Università Europea di Fiesole che haosservato che Alessandria è una delle città più grandi del mondo:“Punto di incontro di bellezza, scienza e pensiero, ci si sente alcentro del mondo, è una città cosmopolita dove mussulmani ecristiani lottano insieme per i diritti umani”. Parlando delpresente la relatrice ha focalizzato l’attenzione sulla “primaveraegiziana” del 2011, la sconfitta di Mubarak, la richiesta diapplicazione dei diritti umani, il bisogno di libertà e di giustizia.L’elezione del nuovo presidente non ha portato allarealizzazione di un governo veramente democratico e il poterein mano all’esercito ha determinato il passaggio “dallaprimavera all’inverno”! Mohammed Jouilli ha rappresentato la città di Tunisi dove dirigeun Centro di formazione per la gioventù. Gli stati-nazione -hadetto- hanno fallito perché hanno dato origine alle guerremondiali, le città devono e possono riprendere il loro camminonuovo e promettente verso la pace attraverso il loro impegno acreare ponti di solidarietà. Tunisi è stata una delle prime città adinaugurare il cammino verso la modernità, è a Tunisi che si èavuta la prima legge per l’abolizione della schiavitù, e questo èaccaduto prima che avvenisse in Francia e negli Stati Uniti. Nel1861 si è data la prima Costituzione e in questi ultimi tempi larivoluzione tunisina ha inaugurato la “primavera araba”.L’ultima tavola rotonda incentrata su: “Quale futuro? Cittàmuro, città porto”, che naturalmente ha privilegiato la “cittàporto” come apertura, libertà, amicizia e condivisione, ha vistola partecipazione della città di Napoli con Marco Rossi, delCentro per il dialogo religioso ed ecumenico; di Salonicco conVasilios Koukousas dell’Università Aristotele; di Marsiglia conRemi Couconas dell’Istituto del Mediterraneo “Le Mistral”; e diLivorno con Emanuele Rossi, docente alla Scuola SuperioreSant’Anna. Don Vittorio Ianari della Comunità di Sant’Egidio,ha tratto le conclusioni del Convegno mettendo in evidenza iconcetti e le tesi più importanti espresse dai relatori.

Gianni Giovangiacomo

I

all’io all’altro: animare percondividere” è il titolo del

percorso formativo di animazionealla prossimità, promosso eorganizzato dalla Diocesi, laParrocchia dei Salesiani e la Caritas.Un percorso scandito in quattroincontri, tutti i giovedì di giugno,nella cripta dei Salesiani, rivolto atutti gli operatori pastorali pereducare alla prossimità, per animarein maniera attenta e rispettosa,promuovendo una culturadell’incontro e della condivisione. Giovedì 5 giugno c’è stato il primoincontro che aveva come titolo “Ladinamica dell’animazione inprospettiva biblica”, tenuto da suorAnnamaria Corallo, appartenentealle Figlie della Carità, dottorandadell’Università Gregoriana di Roma.Attraverso la presentazione di duepersonaggi biblici dell’anticoTestamento Giacobbe e Rut, suorAnnamaria ha sviluppato in manierainteressante e avvincente la tematicain due filoni: animare come avereun’anima e dare l’anima. Colui che è chiamato a mettersi aservizio come animatore nelleproprie comunità non può non farei conti con la propria anima e con leproprie fragilità, viste non comequalcosa di negativo, ma piuttostocome tracce di umanità e sensibilitàche ci permettono di stabilire unrapporto di empatia con chi ci stavicino. La figura di Giacobbe,cresciuto in perenne competizionecon il gemello Esaù, che avevaestorto la benedizione dal padre, dacui non si sente amato e raggiratodallo zio che gli fa sposare unadonna che non ama, ci mostra comel’incontro con Dio ci cambia e ciriscatta nonostante le nostrefragilità.Un altro spunto di riflessione sulladinamica dell’animazione ce lafornisce la figura di Rut. Ruth è lanuora moabita di una donnaisraelita di nome Naomi che si eratrasferita con il marito e i figli daIsraele al paese vicino di Moav.Naomi, Ruth, e la cognata moabitaOrpah restano vedove in un periodomolto breve e allora Naomi, rimastaormai sola senza marito né figli,decide di tornare in Israele ed invitale nuore a lasciarla, a tornare alleproprie case ed a cercare nuovimariti. Orpah, inizialmente affermadi voler seguire la propria suocerama poi di fatto torna al suo popolo,mentre Ruth è decisa a restare conNaomi e zittisce ogni replica dellasuocera con queste parole: ”Ovunque andrai, io andrò”. Rutdecide di rimane con la suoceranonostante la sua disperatacondizione, anche se lei non haniente da offrirle istaurando con leiun rapporto filiare e di dedizione.Da Rut possiamo comprendere cheanimare vuol dire dare l’anima,cercando di aiutare l’altro a scoprirela bellezza e la ricchezza che è in lui,anche se si mostra fragile eapparentemente sembra non avereniente da offrire. Questo è il grandecompito a cui gli animatori inambito della catechesi o della caritàsono chiamati a svolgere.

Caterina Lo Russo

Il primo incontro di formazione Caritas

Animare con l’anima e dando l’anima

ndrea Riccardi, storico, scrittore, Premio Balzan e premio Carlo Magno, già Ministro per la Cooperazione nel governoMonti e Fondatore della Comunità di Sant’Egidio ha iniziato dicendo che l’idea del Convegno veniva da molto lontano,

dalla “cultura del dialogo”vissuta dalla Comunità di Sant’Egidio, una cultura definita come “lo spirito di Assisi”. Ha parlatodelle città che popolano il Mediterraneo, specificando che ogniciviltà produce una sua città, città caratterizzate per l’apertura almare, dai traffici portuali, dal pluralismo; ecco alloraGerusalemme, Damasco, Salonicco, Alessandria d’Egitto, Livorno èforse “più modesta ma onesta”, infatti in un Mediterraneopluralista il diverso vi poteva abitare e Livorno “ha nei suoicromosomi il vivere insieme”.Il relatore ha compiuto poi una digressione storica dicendo chel’800 e il ’900 sono stati caratterizzati dalla nascita dell’idea dinazione, per cui si tendeva a rendere omogenei i Paesi, ma le cittàmediterranee sono state irriducibili contro questo processo diomogeneizzazione, si veda, ad esempio, Beirut. Lo storico Braudeldiceva che il Mediterraneo è un sistema di scambio perché tutto èplurale e tutto quello che è plurale si muove, è vita, nelMediterraneo vi è anche lo scontro tra il mondo della complessità equello della globalizzazione, la sfida dunque è quella di “vivereinsieme tra diversi”.Riccardi affrontando il tema dell’emigrazione dal sud del mondo edelle vicende di Lampedusa ha detto: “Sento la vergogna di comela questione dei rifugiati è gestita in questi mesi”, è necessaria

“una riflessione europea”, l’Italia deve “pretendere che si riveda la questione degli immigrati e dei rifugiati”, è quindinecessaria “una crescita della responsabilità europea”.Citando la Firenze di La Pira, Riccardi ha concluso dicendo che “non si sta in una città senza una idea universale”, bisognaperciò sviluppare sempre “una cultura della pace e del vivere insieme”e “senza pagare un prezzo non si può mai raggiungereuna vera convivenza”.

A

La partecipazione di ANDREA RICCARDI

Le città sul mare sono le più indicate per «gettare ponti»

Lottare e sperare nel Mediterraneo

Page 3: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 giugno 2014 III

L’INTERVISTA A Alexey Y. Komov

Un grande “Sì”alla vita e alla famiglia

DI FABIO FIGARA

iaggia in tutto ilmondo per portareun messaggio rivoltoalla valorizzazione

della famiglia, e per parlare diproblemi quali l’aborto,l’eutanasia, l’eugenetica e laliberalizzazione delle droghe:è Alexey Y. Komov,Ambasciatore alle NazioniUnite del World Congress ofFamilies (WCF), giunto aLivorno nell’ambito di unciclo di conferenze in variecittà italiane organizzatodall’Associazione Provita.

Prof. Komov, in cosa consistela missione del WCF?«L’obiettivo del Congresso èquello di far riscoprire alcunivalori fondamentali perl’esistenza stessa dell’Uomo,concetti quali la famiglia e ilrispetto della Vita, tipici delCristianesimo, che rischianodi perdersi a causadell’eccesso di liberalismo dicui soffriamo, in cui si pensadi poter compiere qualsiasiazione in virtù di una libertà"finta", contraria alla stessanatura umana.Fortunatamente, in Russia,nonostante le ben notevicissitudini storiche del XXsecolo, viviamo il risorgere diuna religiosità profonda, incui almeno l’80% dellepersone dichiara di credere inDio: di questi il settanta percento sono ovviamenteCristiani Ortodossi, un 2%sono Cattolici e un altro 2%circa sono Protestanti. Sonocomunque in continuacrescita movimenti di fedecristiana, con i quali abbiamoanche una sorta di riscopertadei valori umani, insieme ascelte governative che cercanodi spingere i cittadini in taledirezione.»

Può fare qualche esempio?«Anzitutto politicheeconomiche a favore dellenascite: lo Stato dona ilcorrispettivo di 10.000 europer il 2° figlio, e per il 3°dona alla famiglia un terreno.Ciò che il Governo vuole farpassare è un messaggiochiaro: i figli sono unaricchezza, e la famiglia è labase della società. E poi cisono movimenti, petizioni enormative per affrontareproblemi come l’aborto.»

In Italia esistono oggettivedifficoltà per crearsi unafamiglia a causa di mancanzadi lavoro, salari e stipendi aldi sotto della media europea,eccessiva pressione fiscale e

Vburocrazia…«È vero, è una situazionecomplessa, e lo Stato aiutasolo in parte. In Russiaabbiamo una pressionefiscale sui redditi del 14%. Ioe mia moglie abbiamoun’Impresa di consulenzafinanziaria e immobiliare benavviata, e lo Stato ci chiedesolo il 6% di tasse sul redditod’impresa. In Italia, ma è unaquestione che riguarda tuttol’Occidente, avete anche unproblema culturale profondo:viene meno il valore dellafamiglia in senso cristiano. Equesto accade perché,purtroppo, esistono deipotenti gruppi di stampomassonico e sette satanicheche cercano in tutti i modi dicontrastare la Chiesa. Moltedi queste realtà vedono ilcoinvolgimento di grandifamiglie della finanzainternazionale da più di unsecolo, ottenendo fondi per lapropria azione "sovversiva"nei confronti dei valorifondanti del Cristianesimo.La Russia non è comunqueimmune da questo problema,esistendo anche al suointerno forti lobby liberaliche noi chiamiamo "5ªcolonna", che hanno cercatoanche di boicottare le recentiOlimpiadi di Sochi perdimostrare il loro potere».

Il recente incontro di PapaFrancesco con il Patriarca diCostantinopoli ha acceso lesperanze di unriavvicinamento tra le dueChiese, lei che ne pensa?«Purtroppo è difficile potercancellare più di mille anni diStoria in un colpo, masicuramente, le intenzioni

sono ottime da entrambe leparti. Esistono però alcunedifferenze che ancora devonoessere approfondite, anchesotto il profilo dottrinale:anzitutto il riconoscimentodel mistero della processionedello Spirito Santo anche dalFiglio, il dogmadell’Immacolata Concezionee, molto più difficile, ilprimato giurisdizionale.Tuttavia la Chiesa Ortodossaè pronta ad accettare laPresidenza d’onore delPontefice romano in unprossimo Sinodo deiPatriarchi. Ciò cheprobabilmente porterà alricongiungimento delle dueChiese sarà il "nemico"comune, l’attacco dellamodernità e dell’eccesso diliberalismo che soffia

ovunque: la disgregazionedelle famiglie ne è una delledirette conseguenze».

Viaggiando in tutto il mondoha potuto sperimentare edentrare in contatto con altreculture e altre concezionireligiose diverse da quellaCristiana«Rimango sempre colpito dalconfronto con le altrereligioni, e in ogni popolo hopotuto trovare vere e propriericchezze culturali su cuilavorare in modo proficuo: adesempio, dai Musulmanipotremmo imparare lasensibilità verso i valoritradizionali. E potrei citaremolti casi. Sono le persone afare la differenza, ma,personalmente, ritengo cheogni anima umana sia per suaintima natura Cristiana: ciòche dobbiamo fare èpermettere a tutti di riscoprirequesto meraviglioso percorsoverso l’Amore di Gesù».

BREVE NOTA BIOGRAFICA:Alexey Y. Komov, 42 anni, padre di 5figli, responsabile delle relazioniinternazionali della Commissioneper la Famiglia del Patriarcatoortodosso di Mosca, direttore deiProgrammi Internazionali dellaCharity Foundation St. Basil theGreat e Ambasciatore alle NazioniUnite del World Congress of Families(WCF), un organismo internazionalenato nel 1994 per promuovere lacultura della famiglia fondata sulmatrimonio tra uomo e donna, illuogo in cui nascono e crescono icittadini di domani. Il WCForganizza convegni e iniziative invarie parti del mondo: l’incontro diquest’anno si svolgerà a Mosca asettembre.

Nelle sale del Centro Culturale Diocesano di Via delle Galere, si è tenuta la conferenzadell’Ambasciatore ONU Alexey Komov.Prima dell’evento lo abbiamo incontrato per parlare della sua missione e dei valori della famiglia cristiana

uesto XXI convegno sulla vita e lafamiglia, rappresenta il cambiamento

sociale, il cambiamento di valori a cuore delcattolicesimo occidentale che oggi è adappannaggio di cattolici ed ortodossi. Unsegno dei tempi che mutano e che maiavrebbero fatto pensare, sino a qualcheanno fa, che un ambasciatore russo venissenella rossa Livorno a valorizzare la famigliaed il cristianesimo, ma così è». Con questeparole il vescovo Simone Giusti ha aperto laConferenza : “ XXI secolo: un grande si allavita e alla famiglia “ che ha avuto luogo alCentro Culturale Diocesiano in via delleGalere 35.Relatore Alexey Komov ambasciatore russoalle Nazioni Unite del WCF (WorldCongress of Families) [di cui si leggel’intervista in questa stessa pagina ndr] alquale si sono uniti gli interventi di ToniBrandi presidente movimento Pro Vita eGiani Fini del Forum Toscano che raggruppale associazioni per i diritti delle famiglie.L’organismo internazionale Wcf, sorto nel1994 per iniziativa di quaranta paesi ditutto il mondo, difende l’identità dellafamiglia fondata sul matrimonio tra unuomo ed una donna, quale unico luogonaturale dove far nascere e crescere i futuricittadini. Un tema di grande attualità,quello della famiglia, al quale la stampalocale non ha riservato il rilievo che ilConvegno meritava, come ha osservato ilpresidente di Pro Vita, al quale si è unitol’appello di Fini che ha richiesto : «unmaggior coinvolgimento delle famiglielivornesi al Forum Toscano, per aumentareil controllo nelle scuole a difesa dei nostrifigli, oggi minacciati da lobby che conmessaggi costruiti ad arte minano valorimorali e religiosi che noi genitori abbiamoloro trasmesso».I dati riferiti nel corso dell’intervento delpresidente Brandi, circa gli attacchi che lasocietà occidentale rivolge alla famigliasono stati più che allarmanti: «l’Italia el’Europa sono pervase da una cultura basatasull’edonismo e sull’egoismo, attraverso iquali si cerca di convincere l’opinionepubblica che tutti gli orientamenti sessualisiano uguali e legittimi». A rafforzare lapropria tesi Brandi ha portato i dati fornitidal Ministero degli Interni dove, a fronte di83 casi identificabili in atti discriminatoriverso l’orientamento sessuale, ve ne sonostati centinaia nei confronti di persone chesi oppongono alla legge Scalfarotto (quellache prevede il reato di omofobia con arrestosino a quattro anni). Ma l’intervento diBrandi dilaga in un profondo segnale diallarme e di preoccupazione «per il dilagaredi falsità che diversi enti, finanziati consoldi pubblici, trasmettono ai nostrigiovani, come ad esempio l’Unar (ufficionazionale antidiscriminazioni razziali ndr)che ha prodotto un filmato dal titolo “IVicini. Il mondo comincia dalla portaaccanto”, costato 250000 euro di fondipubblici, in cui si equipara la condizione diemarginazione degli handicappati a quelladegli omosessuali». L’interventodell’ambasciatore Komov ha ricordato ilruolo della famiglia in Russia sulla quale ilnuovo governo ha investito milioni di rubliper il futuro della società: «Nei settant’annidi comunismo la famiglia russa era posta alservizio del regime, la religione era vietata,le chiese vennero distrutte e di alcunemigliaia ne rimasero un centinaio. Dopol’avvento di Putin - ha proseguitol’ambasciatore- la società sovietica ha avutoun forte rilancio grazie alla rivalutazionedella famiglia tradizionale e cioè quella fraun uomo ed una donna con figli. Solodall’incremento della natalità è infattipossibile rimettere in moto l’economia, cheè volenti o no è basata sui consumi». Ilsistema russo pro famiglia è come l’uovo diColombo, prosegue Komov «Partendo daldato di fatto che il 90% dei russi crede nellafamiglia tradizionale e che il 77% crede inDio, il nucleo famigliare diventa il fulcrocentrale dell’economia e quindi dellasocietà. Pertanto gli aiuti del governo sonoindirizzati verso questa importante efondamentale realtà, per la quale è previstoun aiuto di circa 10000 Euro per il secondofiglio ed appezzamenti terrieri per famigliecon più di tre figli». Ma l’interventodell’ambasciatore è proseguito incidendoancora più a fondo nell’innovamentosociale russo verso i provvedimenti messi incampo a difesa della famiglia tradizionale:«La famiglia naturale, ribadisco, è quellacomposta da un uomo ed una donna equindi da un padre ed una madre,indispensabili per la crescita non solo fisica,ma anche morale e spirituale dei proprifigli, ai quali lo stato cerca di essere lorovicino, aiutandoli economicamente pervivere sereni, perché ad una famiglia felicecorrisponde una società felice».

Roberto Olivato

Il Convegno

Una famigliafelice alla base diuna società felice

In alto: l’ambasciatore con monsignor GiustiQui sopra: don Federico Pozza, traduttore e interprete, Alexey Y. Komov (al centro)Umberto Del Corona (a destra)In basso: un momento del Convegno

Page 4: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 giugno 2014IV

VENERDÌ 13 GIUGNO9.30 incontro con il clero giovane allaparrocchia di S. Giovanni Gualbertoalla Valle Benedetta17.30 S. Messa per inaugurazione e be-nedizione nuovi locali del Centro diAscolto Caritas del V vicariato "Sor-gente del Villaggio"a Rosignano Ma-rittimo (Via Gramsci 84/A)20.30 il Vescovo partecipa all’incontroconviviale di fine anno con il SerraClub

SABATO 14 GIUGNONella mattina, impegni pastorali invescovado18.30 S. Messa per l’Unione Italianaciechi al centro le Torri al Calambrone

DOMENICA 15 GIUGNONella mattina saluto al Dalai Lama al

Modigliani Forum

LUNEDÌ 16 GIUGNO10.00 visita alla "Sacred art school" aFirenze

MARTEDÌ 17 GIUGNO10.00 Capitolo della cattedrale in ve-scovado11.00 Consiglio episcopale in vescova-do

MERCOLEDÌ 18 GIUGNONella mattina, udienze clero in vesco-vado16.00 in Villa Corridi, saluto alla Festadegli oratori17.00 S. Messa alla RSA- FondazioneCasa Maffi a Rosignano Solvay19.30 il Vescovo partecipa al 20° anni-versario della fondazione CostieroGas

GIOVEDÌ 19 GIUGNO9.30 in Vescovado, assemblea del clero18.00 alle Sorgenti di Carità, il Vesco-vo partecipa alla presentazione del li-bro fotografico "Mons. Alberto Ablon-di" a cura di Riccardo Repetti

VENERDÌ 20 GIUGNONella mattina, udienze laici in vesco-vado11.00 Benedizione del nuovo rimor-chiatore Neri e consegna delle borsedi studio19.00 Canto del vespro e lectio con iseminaristi in seminario

SABATO 21 GIUGNO8.00 Pellegrinaggio mensile diocesanoal Santuario di Montenero, animatodal III vicariato e ricordo dell’abateZambernardi nel centenario della na-scita10.00 incontro con i pellegrini dellaTerra Santa del 2012 e 2013 al Santua-rio di Montenero

DOMENICA 22 GIUGNO11.30 Processione del Corpus Domini,S. Messa e conferimento Cresime allaparrocchia di San Giovanni Gualbertoalla Vale Benedetta18.00 Festa del SS. Corpo e Sangue diCristo- Canto del Vespro e processionedalla chiesa di SS. Pietro e Paolo allacattedrale (vedi locandina pag. VIII)

Agenda del VESCOVO

Associazione Accademia degli Avvalorati organizza un progettomusicale di ampio respiro dove si valorizza il patrimonio dei be-

ni culturali all’interno della città Livorno nello specifico di 7 Chiesedi Livorno:

1. Chiesa di Santa Caterina2. Chiesa della Madonna3. Chiesa di Santa Giulia4. Chieda della Purificazione5. Chiesa di San Benedetto6. Chiesa di San Ferdinando7. Chiesa dei SS. Pietro e Paolo

e allo stesso tempo stimolando il turismo proponendo alle centi-naia di turisti che ormai da aprile a ottobre di ogni anno affollano laPiazza del Municipio e le vie limitrofe della città di Livorno. L’obiet-tivo è di incentivare il turismo e dare al turista la possibilità di rima-nere nella città di Livorno coinvolgendolo anche con il progettoConcerti in Santa Caterina. Le grandi navi da crociera fanno semprepiù scalo nella città portuale di Livorno e da aprile a ottobre la pre-senza dei turisti a Livorno è incrementata vertiginosamente negli ul-timi anni. Il porto è quindi la “Porta” sia della città di Livorno chesoprattutto della Toscana. Quindi il coinvolgimento del turista alprogetto IL GIRO DELLE 7 CHIESE IN MUSICA sul territorio por-tuale della città di Livorno per poi anche far tappa nella nostra mera-vigliosa regione Toscana.L’accademia ringrazia per la collaborazione tutte le Parrocchie chehanno concesso di eseguire il concerto nelle loro Chiese, le GuideLabroniche che presenteranno la storia di ogni Chiesa, e Sillabe edi-tore che sarà presente con alcuni volumi di arte e musica inerenti laToscana e Livorno.

QUESTO IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO

giovedì 12 giugno ore 11.30Chiesa di Santa Caterina - Piazza dei DomenicaniMassimo Signorini - (organo o fisarmonica)Musica di W. Byrd, Anonimo, J.S. Bach, G. Frescobaldi

giovedì 19 giugno ore 11.30Chiesa di San Benedetto - Piazza XX SettembreLisa Lillie - Massimo Signorini (soprano e fisarmonica)Musica di L. Cherubini, F. Schubert, G. Caccini, J. Pachelbel, Anoni-mo

venerdì 27 giugno ore 11.30Chiesa della Purificazione o detta dei Greci Uniti - Via della MadonnaStefano Cresci - Massimo Signorini (oboe e fisarmonica) Musica di C. Merulo, T. Albinoni, A. Marcello, Anonimo

sabato 28 giugno ore 11.30Chiesa di Santa Giulia - Via Santa GiuliaRosa Perez Suarez - Massimo Signorini (soprano e fisarmonica)Musica di G. Caccini, F. Schubert, C. Monteverdi, J. Pachelbel, Ano-nimo

martedì 15 luglio ore 11.30Chiesa di San Ferdinando - Piazza del Luogo PioDavid Manca - Massimo Signorini (tromba e fisarmonica) Musica di J. Brahms, C. Monteverdi, D. Scarlatti

giovedì 17 luglio ore 11.30Chiesa della Madonna -Via della MadonnaEleanor Young - Massimo Signorini (violoncello e fisarmonica)Musica di J. Haydn, P. Nardini, C. Merulo, Anonimo

martedì 22 luglio ore 11.30Chiesa dei SS. Pietro e Paolo - Piazza SS. Pietro e PaoloStefano Agostini - Massimo Signorini (flauto traverso e fisarmonica)Musica di D. Ortiz, M. Marais, J. Gossec, Anonimo

’L

Il giro delle 7chiese in musica

Un’iniziativa dell’AssociazioneAccademia degli Avvalorati

Diocesiinforma

Page 5: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 giugno 2014 V

Evan

gelii

GA

UDI

UMIl Vangelo invita

a rispondere a DioDAL CUORE DEL VANGELO34. Se intendiamo porre tuttoin chiave missionaria, questovale anche per il modo dicomunicare il messaggio. Nelmondo di oggi,con la velocitàdellecomunicazioni ela selezioneinteressata deicontenuti operatadai media, ilmessaggio cheannunciamo correpiù che mai ilrischio di appariremutilato e ridottoad alcuni suoiaspetti secondari.Ne deriva chealcune questioniche fanno partedell’insegnamentomorale dellaChiesa rimangonofuori del contestoche dà loro senso.Il problemamaggiore siverifica quando ilmessaggio cheannunciamosembra alloraidentificato contali aspettisecondari che, puressendo rilevanti,per sé soli non manifestano ilcuore del messaggio di GesùCristo. Dunque, convieneessere realisti e non dare perscontato che i nostriinterlocutori conoscano losfondo completo di ciò chediciamo o che possanocollegare il nostro discorsocon il nucleo essenziale delVangelo che gli conferiscesenso, bellezza e attrattiva.

35. Una pastorale in chiavemissionaria non èossessionata dallatrasmissione disarticolata diuna moltitudine di dottrineche si tenta di imporre aforza di insistere. Quando siassume un obiettivopastorale e uno stilemissionario, che realmentearrivi a tutti senza eccezioniné esclusioni, l’annuncio siconcentra sull’essenziale, suciò che è più bello, piùgrande, più attraente e allostesso tempo più necessario.La proposta si semplifica,senza perdere per questoprofondità e verità, e cosìdiventa più convincente eradiosa.

36. Tutte le verità rivelateprocedono dalla stessa fontedivina e sono credute con lamedesima fede, ma alcune diesse sono più importanti peresprimere più direttamente ilcuore del Vangelo. In questonucleo fondamentale ciò cherisplende è la bellezzadell’amore salvifico di Diomanifestato in Gesù Cristomorto e risorto. In questosenso, il Concilio Vaticano IIha affermato che «esiste unordine o piuttosto una“gerarchia” delle verità nelladottrina cattolica, essendodiverso il loro nesso colfondamento della fedecristiana».[38] Questo valetanto per i dogmi di fedequanto per l’insieme degliinsegnamenti della Chiesa,ivi compreso l’insegnamentomorale.

37. San Tommaso d’Aquinoinsegnava che anche nelmessaggio morale dellaChiesa c’è una gerarchia, nellevirtù e negli atti che da esseprocedono.[39] Qui ciò checonta è anzitutto «la fede chesi rende operosa per mezzodella carità» (Gal 5,6). Leopere di amore al prossimosono la manifestazioneesterna più perfetta dellagrazia interiore dello Spirito:«L’elemento principale dellanuova legge è la grazia delloSpirito Santo, che si manifestanella fede che agisce permezzo dell’amore».[40] Perquesto afferma che, in quantoall’agire esteriore, lamisericordia è la più grandedi tutte le virtù: «Lamisericordia è in se stessa lapiù grande delle virtù, infattispetta ad essa donare ad altrie, quello che più conta,sollevare le miserie altrui. Oraquesto è compitospecialmente di chi èsuperiore, ecco perché si diceche è proprio di Dio usaremisericordia, e in questospecialmente si manifesta lasua onnipotenza».[41]

38. È importante trarre leconseguenze pastoralidall’insegnamento conciliare,che raccoglie un’anticaconvinzione della Chiesa.Anzitutto bisogna dire chenell’annuncio del Vangelo ènecessario che vi sia unaadeguata proporzione. Questasi riconosce nella frequenzacon la quale si menzionanoalcuni temi e negli accenti chesi pongono nellapredicazione. Per esempio, seun parroco durante un annoliturgico parla dieci volte sullatemperanza e solo due o trevolte sulla carità o sullagiustizia, si produce unasproporzione, per cui quelleche vengono oscurate sonoprecisamente quelle virtù chedovrebbero essere piùpresenti nella predicazione enella catechesi. Lo stesso

succede quando si parla piùdella legge che della grazia,più della Chiesa che di GesùCristo, più del Papa che dellaParola di Dio.

39. Così come l’organicità trale virtù impedisce di escluderequalcuna di esse dall’idealecristiano, nessuna verità ènegata. Non bisogna mutilarel’integralità del messaggio delVangelo. Inoltre, ogni verità sicomprende meglio se la simette in relazione con

l’armoniosa totalità delmessaggio cristiano, e inquesto contesto tutte le veritàhanno la loro importanza e siilluminano reciprocamente.Quando la predicazione èfedele al Vangelo, si manifestacon chiarezza la centralità di

alcune verità erisulta chiaroche lapredicazionemorale cristiananon è un’eticastoica, è più cheun’ascesi, non èuna merafilosofia praticané un catalogodi peccati ederrori. Il Vangeloinvita prima ditutto arispondere alDio che ci ama eche ci salva,riconoscendolonegli altri euscendo da séstessi per cercareil bene di tutti.Quest’invito nonva oscurato innessunacircostanza!Tutte le virtùsono al serviziodi questarisposta diamore. Se taleinvito non

risplende con forza eattrattiva, l’edificio moraledella Chiesa corre il rischio didiventare un castello di carte,e questo è il nostro peggiorpericolo. Poiché allora nonsarà propriamente il Vangelociò che si annuncia, ma alcuniaccenti dottrinali o morali cheprocedono da determinateopzioni ideologiche. Ilmessaggio correrà il rischio diperdere la sua freschezza e dinon avere più “il profumo delVangelo”...

«La misericordia è in se stessa la più grande dellevirtù, infatti spetta ad essa donare ad altri e, quelloche più conta, sollevare le miserie altrui. Ora questoè compito specialmente di chi è superiore, ecco perchési dice che è proprio di Dio usare misericordia, e inquesto specialmente si manifesta la sua onnipotenza»

■ LA LETTURA DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA di Papa Francesco

Page 6: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 giugno 2014VI

La festa di SANT’ANTONIO

Una tradizione storicaLe iniziative per ricordare il Santo,in due parrocchie della nostra città

Alla parrocchia de LA MADONNA

La Cappellina dedicata al Santo da Padova: un piccolo tesoro sconosciuto,in mezzo alla quotidianità

LA NAVEDELL’ALLEGRIASTA PERSALPARE!

n occasione della festa di S. Antonio13 giugno nella Parrocchia della Ma-

donna, dove è custodita la statua delSanto, si svolgerà il Triduo di Sant’An-tonio in preparazione della festa delSanto. Ultimo giorno del triduoGIOVEDÌ 12 GIUGNO17.30 S. Rosario; 18.00 S. Messa e pre-ghiera di affidamento a S. Antonio di-stribuzione del pane benedetto a ri-cordo del miracolo del Santo

VENERDÌ 13 GIUGNO: FESTA DEL SANTO

S. Messa ore 8.00 preghiera di affida-mento al Santo e distribuzione del pa-ne; S. Messa ore 11.00 preghiera di af-fidamento al Santo e distribuzione delpane; 17.30 S. Rosario; 18.00 S. Messapreghiera di affidamento al Santo e di-stribuzione del pane.Nella parrocchia della Madonna si rinno-va ogni anno, con la celebrazione della fe-sta di S. Antonio , una bella tradizioneche vede la partecipazione di molti fedelidevoti al Santo al quale chiedono prote-zione e grazie per sè e per i propri cari aiquali portano con gioia il pane benedetto.

I

i siamo! Il conto alla rovescia ègià cominciato da tempo ma ora

siamo proprio alle soglie: la scuolasta per finire.La situazione provoca la nascita disentimenti ambivalenti: da una partela gioia di cominciare un lungoperiodo di vacanza, laconsapevolezza di non essere piùcostretti a fare i compiti per il giornodopo, l’allegria suscitata da giornatelunghe, calde e soleggiate. Dall’altraun leggero sentimento di nostalgiaper luoghi e persone che a lungo nonsi vedranno più, la vaga sensazionedi smarrimento al pensierodell’assenza di ritmi serrati, orariobbligatori, scadenze assolute darispettare, il tenero timore di nonaver preso i voti sperati.Questo da parte degli studenti. E iloro genitori? Anche i babbi e lemamme sono combattuti tra le crocie le delizie che la fine della scuolaimplica. Si è alleggeriti da tante cosema allo stesso tempo nasce un nuovoproblema: quello di trovare un postodove stare per i propri figli,soprattutto per i genitori chelavorano e non possono comunquepermettersi costosi centri estivi che avolte sembrano essere anche piùcomplicati della scuola stessa perorari e impegno.Già dalla fine delle vacanze di Pasquauna domanda si sentiva aleggiare aicancelli delle scuole di Coteto: “Maquest’anno don Luciano l’oratorio lofa o non lo fa?”.Il successo dell’esperienza delloscorso anno ha fatto sperare in unarisposta positiva tanti adulti(mettiamoci pure anche nonni enonne!) ma purtroppo per molto

tempo siamo rimasti con il fiatosospeso perché sembrava non essercidisponibilità da parte di chi sisarebbe dovuto occupare delleattività e dei giochi.Poi finalmente è arrivata la conferma:l’oratorio si farà, grazie all’impegnodi un nutrito gruppo di giovani chemetteranno a disposizione il lorotempo e le loro capacità per renderegradevoli le mattine di giugno e dellaprima settimana di luglio a tantibambini che rimarranno “orfani” dimaestre ed educatrici.I ragazzi sono pronti a partire;prepareranno giochi ed attivitàdidattiche da svolgere per tre giornialla settimana (martedì, mercoledì evenerdì) con tutti i bambini e gliadolescenti che vorranno partecipare.Don Luciano ha poi chiesto ladisponibilità di qualche mamma perpreparare la merenda ed aiutare nellefasi di riordino dei materialiutilizzati.Siamo forti dell’esperienza bellissimadello scorso anno e sappiamo chemolte cose potranno anchemigliorare.La nave dell’allegria e deldivertimento all’ombra dellaparrocchia sta per salpare e tutti nesiamo felici!

Laura Marchini

C

Riparte l’oratorio allaparrocchia di Coteto

Tutte le mattine porteaperte ai ragazzi nei localidi San Giovanni Bosco

Il programma della festaGiovedì 13 giugno17.00: preghiera del Santo Rosario; 17.30: preghiera dei Vespri di S. Antonio;18.00: S. MESSA in onore di S. Antonio, presieduta da mons. Luciano Musi,con l’affidamento della comunità al Santo. Alla conclusione della Messa:benedizione e distribuzione del pane benedettoNei giorni 12 e 13 giugno, la cappella di S. Antonio rimarrà aperta dalle ore8.00 alle ore 22.00.Nei giorni 12 e 13 giugno, sul sagrato della chiesa sarà allestita una pesca dibeneficenza, e una parte del ricavato sarà devoluto per le necessità dellaCaritas Parrocchiale.Sabato 14 giugno: ore 19.30: Concerto di musica classica con “Note libere”;ore 20.30: aperitivo; ore 21.30: Concerto con il gruppo diocesano “Tau”

ALLA PARROCCHIA S. FERDINANDO

La statua della Madonnaperegrina di Fatima

a statua della Madonnaperegrina di Fatima sta

visitando le parrocchie dellaDiocesi; fino al 15 Giugno saràpresente a S. Ferdinando.Questo il programma:

12 GIUGNO 2014 (giovedì)giornata guidata dall`Apostolatodella Preghiera9.00 - 12.30 Aperturadella chiesa; 9.00LaMessa 15.00 - 22.00Apertura della chiesa;15.30 Il Rosariointero18.00 La Messa inonore della Madonnadi Montenero, e doposarà posibilità diricevere l`indulgenzaplenaria21.00 La preghierafinale

13 GIUGNO 2014(venerdì)giornata guidata dal seminariodiocesano di Livorno9.00 - 12.30 Apertura dellachiesa; 9.00 La messa15.30 - 22.00 Apertura dellachiesa17.00Rosario 18.00 La Messa, presiede Mons.Razzauti, rettore

14 GIUGNO 2014 (sabato)giornata guidata dalla scuoladelle suore trinitarie9.00 - 12.30 Apertura dellachiesa; 9.30 Filmato10.00 Merendina10.30 Le preghiere,consacrazione dei bambini alla

Madonna15.30 - 22.00Apertura dellachiesa; 17.00Rosario guidatodalle famiglie18.00 La Messa 21.00 Concertodell`EsembleBacchelli in onoredella Madonna

15 GIUGNO 2014(domenica)La Solennitá dellaSS.Trinità9.00 Apertura dellachiesa11.15 La Messa,

presiede Don Ivano Costa,vicario generale, durante laMessa canta corale SARDA.Dopo il saluto della VerginePellegrina consegna della statuadi N.S. di Fatima nelle famigliesarà tenuta una settimana nellefamiglie che ne hanno fattorichiesta.

L

Il pane benedetto in ricordo del miracolo

l 12 e 13 giugno comeormai la tradizione

popolare vuole, ilquartiere di Fiorentina, anord della città, si veste afesta dando vita alla"Fiera di Sant’Antonino",una manifestazione didue giorni che coinvolgenon solo gli abitanti dellestrade vicinema tutta lapopolazionelivornese.Non tuttiforse sannoche uscendodalla chiesadi SanMatteo, se siattraversa lastrada ciimbattiamoin unapiccolacappellina dedicata a S.Antonio.Siamo andati dunque atrovare don CornelioBenchea, parroco dellachiesa che sorge nel cuorepulsante della ViaProvinciale pisana, perfarci raccontare qualchecosa in più sulladevozione diSant’Antonio.

Come nasce latradizione di S. Antonionel quartiere diFiorentina?«La cappella dedicata aS. Antonio da Padova, èstata costruita,basandoci suidocumenti storici adisposizione, nel 1836;segno che la devozioneal Santo era già moltosentita.La cappella è statachiusa per moltotempo, o meglio eraadibita a magazzinocommerciale; è statariaperta e ristrutturataall’inizio degli anniNovanta ed è stataofferta ai negoziantidella Via ProvincialePisana e vienefrequentata soprattuttonei due giorni in cui sisvolge la "Fiera diSant’Antonino"».

Quali sono le iniziativedi preghiera inprogramma in questigiorni per celebrare lafesta di S. Antonio?«Come ben sappiamo il12 e 13 giugno c’è la"Fiera diSant’Antonino; inquesti due giorni la viaProvinciale Pisana viene chiusa al traffico,

I una grande festa per ilquartiere, sia dal puntodi vista laico sia dalpunto di vistareligioso.La sera prima infatti,facciamo la processionecon la statua diSant’Antonio per le viedel quartiere; ogni

anno cambiail tragittoproprio perportare ladevozione inogni strada. Ilgiorno diSant’Antonio,il 13 giugno,celebriamo laMessasolenne altermine dellaquale,secondo una

tradizione legata alSanto, benediciamo ilpane per i presenti eper le personebisognose.Ci sono poi iniziativedi carattere culturale,come il concerto dimusica classica,quest’anno ad esempioavremo un coro gospele una cena inparrocchia per invitarela comunità a far festa.Inoltre, il 4 giugnoabbiamo iniziato lanovena, dovechiediamol’intercessione diSant’Antonio da Padovaper il quartiere».

Ci sono episodi legatialla cappella diSant’Antonio, magari dipersone che si fermanoin preghiera mentrevanno a fare la spesa?«La cappella è apertatutti i giorni dalle 8.00alle 19.00; durante lagiornata ci sonotantissime persone chesi fermano a pregare,oppure ad accendereun lumino.Da due anni, abbiamomesso a disposizionedi chi si ferma, dellepreghiere immaginidedicate al Santo, conspiegazioni in modoche le personeconoscanoSant’Antonio.Durante la giornataveramente in tanti sifermano, persone diqualsiasi età, giovani,adulti, che pregano echiedono le grazieattraversol’intercessione diSant’Antonio».

Page 7: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 giugno 2014 VII

MA

RIA

Nell

’anno

di

■ L’APPROFONDIMENTO a cura di don Luca Giustarini osbv

La gioventù benedettina:ragazzi che vivono il Vangelo

a Gioventù Benedettina,per il grande esempio delPapa San Giovanni PaoloII, si è costituita all’ombra

del Santuario della Madonna diMontenero nell’anno 2000 efondata dall’attuale ParrocoDon Luca BernardoGiustarini,della CongregazioneBenedettina Vallombrosana.I giovani entrati nel sodaliziosono stati attratti dalla dottrina edall’equilibrio di San Benedettoche, come dottore di sapienzaspirituale, conduce il cristianoall’amore verso la preghiera e illavoro. Difatti San Benedetto,attraverso la sua regola, ciinsegna a cercare Dio nel rettosentiero e le ricchezze eterne daLui preparate.Scopo fondamentale è quello divivere il Vangelo nel solco dellatradizione benedettina esecondo l’esempio di SanGiovanni Gualberto, perl’intrepida difesa dell’integritàdella fede e nel generosoesercizio delle opere dimisericordia.I giovani desiderano cheattraverso la loro testimonianzasi possa irradiare nella Chiesa ilbinomio “ora et labora” , “pregae lavora” , per purificare unasocietà lontana da Dio, dandouna concreta testimonianza perconvertire il cuoredell’uomo eriportarlo a Cristo.Scopo principaledella GioventùBenedettina è la lodea Dio attraverso lapartecipazione allaS.Messa Domenicale,centro di tutta lanostra vita spirituale,la preghieraquotidiana el’AdorazioneEucaristica e ilSacramento dellaRiconciliazione ognisettimana. LaGioventù Benedettina organizzala grande veglia dell’ImmacolataConcezione che inizia alle ore21,00 del 7 e finisce alle ore 6,30dell’8 dicembre.Ogni fratello e sorella si impegnanella recita del Santo Rosariocercando di perseguire uncammino che li conduca alraggiungimento della praticaquotidiana di questa santaorazione.E’ da tener presente che lapreghiera è alla base di tutta lanostra vita, come ci insegnaCristo nel Vangelo, e Lui stesso cida l’esempio quando lotroviamo in preghiera nell’Ortodel Getzemani prima della Sua

L

Passione, in cui invita gliapostoli a pregare per non caderein tentazione. La preghiera è loscudo contro Satana, “colui chedivide” e che cerca di distruggerein ogni modo ciò che c’è dibuono e di santo in questomondo. Il contatto frequentecon la parola di Dio aiuta igiovani ad introdursi sempre dipiù nel mistero di Cristo e nellavita della Chiesa.Ogni adunanza della GioventùBenedettina si apre sempre con

la preghiera delCombattimentoSpirituale. Oltre alculto e alla lode diDio, alla diffusionedel Vangelo e dellaPreghiera,soprattutto tra igiovani, ci sono leattività prettamentecaritative comel’assistenza e lavisita ai malati, aglianziani, alle personein difficoltà, aipoveri.Inoltre, seguendo latradizione

benedettina, alcuni membri siimpegnano nell’insegnamentodel catechismo ai fanciulli enella catechesi ai giovani; igiovani coadiuvano i monaci perservizio logistico nelle grandimanifestazioni mariane.Peressere ammessi al sodaliziobisogna aver compiuto 18 anni;essere battezzato nella ChiesaCattolica; non essere irretito dacensura ecclesiastica; aderire alMagistero Straordinario eOrdinario del Sommo Ponteficee alle direttive pastorali delVescovo di Livorno; rispettare lo“Statuto”; non essere iscritto adassociazioni che macchinanocontro la Chiesa; non essere

iscritto e militante in partitipolitici che sono incontrapposizioneall’insegnamento della ChiesaCattolica su ciò che riguarda lafede e la morale; non averriportato condanne penali e nonavere procedimenti penali incorso;tenere una condottaintegra.Inoltre anche i giovaninon battezzati possono essereammessi nella GioventùBenedettina e iniziare sotto ledirettive del Vescovo di Livorno edel Parroco del Santuario uncammino di catecumenato. Lavita della Gioventù Benedettinaè regolata da uno Statuto internoad experimentum ovel’Assemblea è costituita da tuttigli associati e deve tenersi inseduta ordinaria il 14 disettembre di ogni anno, per lafesta della Santa Croce, ove ilPresidente presenta la relazioneannuale. Il Presidente ed i suoi 4Consiglieri e cioè ilVicepresidente, il Segretario,l’Economo, il Provveditore sonoeletti da tutti i membri, inoltre ilPadre Assistente (in questo casoil Padre Fondatore) con i suoidue Consiglieri ratifica tutto ciòche il Consiglio decide per ilbene del gruppo. Essendo laGioventù Benedettina unsodalizio legato alla Regola diSan Benedetto ed agli esempi diSan Giovanni Gualberto, erifacendosi ai loro insegnamenticerca di mettere in pratica lospirito monastico anche fra isuoi componenti, si ritienedoveroso quindi uninquadramento formale edesteriore dei suoi membri perquesto è indispensabile l’utilizzodell’Abito distintivo approvatodal Consiglio, durante lefunzioni in cui la GioventùBenedettina è riunita od in

rappresentanza. Il nostro abito èuna felpa con cappuccio tutto dicolore nero con impresso neldavanti la riproduzione dellaMedaglia di San Benedetto e nelretro la scritta “GioventùBenedettina”.L’Abito viene benedetto eimposto ai membri, conl’approvazione del Consiglio anorma dello Statuto, duranteuna solenne funzione dal PadreFondatore, in quell’occasione ilPadre dà ai nuovi membri unnome monastico come per es:Fratello Benedetto, SorellaScolastica ecc…..L’Abito è portatore di un triplicevalore: Ha anzitutto un valorepsicologico: indossare la divisadi un determinato corpo socialeèmemoria permanente a sé e aglialtri, dei motivi della propriascelta e degli impegni connessiad essa, rafforzando così il sensodi appartenenza a quel corpo.Ha poi un valore sociologico:significa rinunciare allamanifestazione esteriore dellapropria singolarità peridentificarsi con una categoria,nella quale si spicca per “ciò” chesi è, più che per “chi” si è;contemporaneamentecostituisce l’affermazionepubblica della propriacondizione e quindi l’esplicitadichiarazione del proprioappartenere a Cristo e allaChiesa cattolica. Ma soprattuttoha un valore teologico: èpartecipazione in quei momentidella corporeità alla dedicazionea Cristo di tutta la persona. Laceleste Patrona la Madonna diMontenero faccia crescereall’ombra del Suo Santuario lanostra Gioventù Benedettinaaffinchè ci impegnamo tutti ad“Instaurare Omnia in Christo”.

LE BENEDIZIONI DELLA MADONNA

...davanti all’immagine tutti piegaron le ginocchiaDODICESIMA BENEDIZIONE(14 SETTEMBRE 1867)Nell’estate del 1855 Livorno fu nuovamentevisitata dal colera, e quantunque il numero dellevittime fosse maggiore dell’anno precedente, purela popolazione si tenne più calma, pochissimiabbandonarono la città, e tutti trovarono forza,conforto e coraggio nell’umile ricorso a MariaSantissima. Nel 1867 poi il contagio si manifestò informa cosi maligna che cagionò, in proporzione,maggior mortalità, che in tutte le altre epidemie.Riporto tale e quale il racconto di un testimoneoculare, che col ricordo di tante lacrime e di tantodolore, ci ha lasciato pure il ricordo degli eccessiassurdi e ridicoli ai quali si lasciarono trascinare,dall’odio contro la religione, le autorità politiche edi pubblica sicurezza, che calpestando ognisentimento umanitario, vollero togliere al popoloanche il conforto della preghiera.“Fino al mese di Luglio si sviluppò in Alessandriad’Egitto il colera. Mano mano, ad onta di tutte levigilanze coll’estero passò in Livorno, e infierì inmodo speciale verso i primi di Settembre, e qui(cioè a Montenero) si ebbero 20 casi e 10 morti. LaQuestura scrisse una lettera che proibiva che le

donne venissero in Chiesa.“Nella mattina del 14Settembre Monsignor Gavi scrisse segretamente alCurato che in detto giorno si portasse la Madonnasulla Piazza a benedire la città di Livorno af?itta dalcolera. Quantunque la cosa fosse fatta con lamaggior segretezza, la città e i paesi vicini allospuntar del giorno furono a Montenero. QuattroSacerdoti in Tonacella, more solito, il P. Abate inPiviale e molti altri Sacerdoti del Clero livorneseassistevano al trionfale egresso della Vergine SS. dalSantuario per benedire anche una volta la sua cittàprediletta. Commoventissima e ordinata riuscì lasolenne funzione. I pianti, i gridi, i singulti, le precisi mescolavano al canto dei Leviti; e quello danotare fu che in forza di tanta devozione ecommozione ognuno piegò il ginocchio, si levò ilcappello, e forse pregò internamente.“Appena che venne data la benedizione collataumaturga Immagine il colera diminuì di due terzicosì risulta dal Bollettino sanitario, che che ne dicaun empio giornalista.“A sfogo della devozione deipopoli si collocò la Madonna sopra l’altaremaggiore, ma venne un ordine fulminante dallaPrefettura che venisse collocata nella sua raggiera,e ciò fu fatto a malincuore da tutti, essendo sistema

che l’esposizione della Madonna si fa per tregiorni”.

TREDICESIMA BENEDIZIONE (19 MAGGIO1890)ll secondo centenario dell’incoronazione dellaMadonna fu celebrato con tale solennità, che Mons.Pio Del Corona chiamò quelle feste “ilrinnovamento dell ’alleanza fra Livornesi e Maria ”.Le feste cominciarono a Livorno, e si svolsero contutta la maestà del rito, coll’interventodell’Arcivescovo di Pisa e di vari Vescovi dellaToscana, in Cattedrale nei giorni 12-18 Maggio1890, e si chiusero a Montenero, ove convennerocirca trentamila persone per ricevere l”annunziatabenedizione della Madonna, che si sarebbe data amezzogiorno.Tutto era preparato perché lacerimonia si compisse sulla Piazza, come fu semprepraticato; ma l”autorità politica avendolo proibito,fu deciso di dare la benedizione dal terrazzo lateraledel monastero dirimpetto a Livorno. Appena ilVescovo Mons. Leopoldo Franchi, piangendo ditenerezza, apparve con la Sacra Immagine alfinestrone del Monastero, tutti piegaron leginocchia.

Scopo dellaGioventùbenedettina è la lode a Dioattraverso lapartecipazione alla Messa, la preghieraquotidiana,l’Adorazioneeucaristica

Page 8: La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 giugno 2014VIII


Recommended