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La Tav - la Repubblicadownload.repubblica.it/pdf/2012/economia/dossier_04032012.pdf · DOMENICA 4...

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6 DOMENICA 4 MARZO 2012 l a R e p u b b l i c a L’Europa ha ormai fatto la sua scelta. Ma c’è chi obietta che le risorse ormai sono finite 1. Il tema dell’uranio lo scarterei perché è in forma non ar- ricchita e quindi non è dannoso per la salute. Per l’a- mianto vediamo cosa succede quando ci sarà lo scavo, ma comunque è un rischio che riguarda chi scava e non la po- polazione. Esistono sistemi e tecnologie con cui isolarlo. È una cosa delicata, ma non sarebbe la prima volta: in Italia e all’estero è capitato molte volte di scavare gallerie in terreni con amianto. 2. I cantieri si trovano in una zona isolata, per cui ci sarà inquinamento acustico, ma siamo dentro una galleria, e non c’è rischio più elevato qui ri- spetto ad altri cantieri. Quando si è costruita l’au- tostrada il problema era ben maggiore, perché erano all’aperto. Qui saranno in galleria. 3. Ripeto, lo scavo si svolge in galleria, ovvero all’interno. Io non sono un medico si tav, sono un medico e basta e ra- giono in base al fondamento scientifico delle affermazio- ni. Il rischio sulla qualità dell’aria non è suffragato da nes- sun argomento scientifico. L’autostrada è stata più inva- siva, con cantieri ben più lunghi. Se non si è verificato al- lora l’aumento del 10 per cento delle patologie, non vedo come potrebbe accadere ora. “Meno invasiva di un’autostrada qui lo scavo si svolgerà in galleria” © RIPRODUZIONE RISERVATA Elio Pagani, primario a Torino 1. Assolutamente si, scavando c’è il pericolo di trovare amianto e uranio, lo dicono anche i progetti di Ltf. Ad esempio da più di un anno sono bloccati i lavori della gal- leria di Claviere proprio perché è stato trovato amianto. È pericoloso e le tecnologie che i progettisti pensa- no di adottare non sono sufficienti a meno di vo- ler dilatare in maniera mostruosa tempi e costi. 2. Il problema più grave sul fronte dell’inquina- mento acustico riguarda gli animali: il rumore avrà un forte impatto sull’equilibrio dei due par- chi regionali dell’Orsiera e del Gran Bosco di Sal- bertand. Mi sembra che ripopolare un parco e poi creare condizioni invivibili per gli animali sia più che contraddittorio. 3. La qualità dell’aria peggiorerà soprattutto a causa del- le emissioni dei mezzi che saranno mobilitati per i can- tieri e che comporteranno un aumento del 10 per cento delle malattie cardiache e respiratorie che potrebbero ri- guardare 10mila persone. Ma anche su questo fronte c’è il tema della volatilità delle fibre di amianto che si assor- bono per inalazione e il vento può trasportare anche mol- to lontano da qui. “Le malattie cardiache e respiratorie aumenteranno del dieci per cento” © RIPRODUZIONE RISERVATA Giuseppe Graffi, comunità montana 1. La discussione all’interno dell’Osservatorio tecnico ha ri- dotto i costi rispetto al progetto originario e lo ha diviso per lot- ti funzionali nella tratta tra Settimo Torinese e il confine con la Francia. In questo modo si sono ridotti l’estensione e il costo dell’opera con un rapporto positivo costi/benefici. L’obiettivo è quello di creare una ferrovia di pianura che, abbassando le pendenze, ridurrà del 42 per cen- to il costo per unità di carico rispetto alla ferrovia at- tuale. 2. In questa direzione ci si sta muovendo oggi in altri paesi europei: ferrovie simili sono attualmente in co- struzione in Austria e in Svizzera. Il progetto integra il sistema ferroviario italiano creando un effetto rete, in particolare verso la Spagna e il Regno Unito, che amplifica il nu- mero di possibili origini-destinazioni beneficiarie dei vantag- gi legati all’opera. 3. La Torino-Lione ha una valenza cruciale sia per i passeggeri sia per l’interscambio commerciale fra quattro dei cinque prin- cipali paesi europei valorizzando logiche di mobilità sosteni- bile. Senza l’opera ci si allontana non solo fisicamente ma so- prattutto si prendono le distanze dalle moderne politiche eu- ropee in tema di economia, ambiente e lavoro. “L’opera ha una valenza cruciale ai fini degli interscambi europei” © RIPRODUZIONE RISERVATA Oliviero Baccelli, docente alla Bocconi 1. Il progetto che è stato presentato all’Osservatorio è molto co- stoso, e a quei costi vanno sommati gli investimenti nei nodi che sono molto rilevanti. Il problema non è se costa tanto in assolu- to, è che costa sicuramente troppo rispetto ai benefici. L’ultima decisione di limitare per ora l’investimento a 8 miliardi è positiva ma non è chiaro se questo sarà il costo finale, e che cosa ne sarà delle compensazioni promesse ai Co- muni. 2. Le previsioni di traffico merci alla base dello studio di fattibilità erano sovrastimate già prima della crisi, oggi appaiono del tutto irrealistiche. Trasferire merci dalla gomma al ferro è molto difficile, le merci non vanno su ferro perché le origini e le destinazioni sono lontane dalle linee ferroviarie. Le merci non si spostano da Milano a Pari- gi o da Torino a Lione ma da distretti molto sparsi sul territorio a destinazioni altrettanto sparse. Per usare il treno occorre fare una o spesso due tratte in camion e questo aumenta costi e tempi. 3. L’Europa ha bisogno di buoni progetti di trasporto e ha poche risorse. Occorre ragionare in termini di efficienza ed efficacia. Ri- dimensionare un progetto perché non ci sono più, se mai ci sono state, le condizioni che lo giustificano non ci allontana dall’Eu- ropa, anzi. “Non si risolverà il traffico merci le destinazioni lontane dalle ferrovie” © RIPRODUZIONE RISERVATA Silvia Maffii, TRT trasporti e territorio LA BATTAGLIA DELLA TAV Pro e contro l’alta velocità: ecco le tesi a confronto © RIPRODUZIONE RISERVATA LaTav 3) La qualità dell’aria peggiorerebbe ? 1) Scavando si rischia di trovare uranio e amianto ? LE DOMANDE AI MEDICI 3) Evita l’isolamento dell’Italia dall’Europa ? 2) È utile per trasportare le merci ? Fra gli argomenti più controversi il rapporto fra il denaro da spendere e i benefici da ottenere ? Anche la scienza si è divisa sull’alta velocità tra Torino e Lione. Nel corso degli anni, prima che venisse presa la decisione definitiva sul tracciato e sulle fasi di realizzazione, tecnici ed esperti dei due fronti si sono confrontati e scontrati pubblicamente. I nodi di fondo sui quali la discussione è stata più aspra sono stati tre: l’utilità dell’opera, i rischi per la salute e l’impatto sull’ambiente. Economisti, medici e esperti di ambiente si sono divisi. La nascita dell’Osservatorio tecnico, alla fine del 2005, è servita anche a rendere utile quella discussione trasformandola in proposte concrete. La modifica del tracciato dettata, ad esempio, dalle preoccupazioni degli epidemiologi sulla presenza di amianto nel lato sinistro orografico della valle, è un esempio di collaborazione virtuosa tra i due fronti contrapposti. Su altri punti la mediazione è stata più difficile, se non impossibile. Come, ad esempio, nella diatriba sull’utilità, sul rapporto costi/benefici. Gli economisti contrari, a sostenere che l’attuale livello di traffico non giustifica il potenziamento della linea merci lungo la direttrice della Torino Lione. I favorevoli, a osservare che le direttrici di traffico si potenziano quando si crea l’opportunità e che comunque portare un treno a 1.300 metri di altezza per farlo nuovamente scendere in pianura, come avviene oggi con la linea attuale, non è particolarmente conveniente. Oggi la discussione sul «se» realizzare l’opera è definitivamente conclusa con il voto del Parlamento e la firma dei trattati internazionali con la Francia. Questo, del resto, è quanto ha fatto osservare lo stesso governo Monti al termine del vertice di due giorni fa. Ma il dibattito su «come» mitigare gli effetti dell’infrastruttura prosegue. MARIACHIARA GIACOSA PAOLO GRISERI Dai rischi per la salute ai costi così il tunnel divide gli esperti 1) L’opera costa troppo ? LE DOMANDE AGLI ECONOMISTI ? 2) L’inquinamento acustico sarebbe molto elevato ? A FAVORE A FAVORE CONTRO CONTRO IL DOSSIER. Il dibattito sull’opera
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DOMENICA 4 MARZO 2012

la Repubblica

L’Europa ha ormai fattola sua scelta. Ma c’è chi obiettache le risorse ormai sono finite

1.Il tema dell’uranio lo scarterei perché è in forma non ar-ricchita e quindi non è dannoso per la salute. Per l’a-mianto vediamo cosa succede quando ci sarà lo scavo, macomunque è un rischio che riguarda chi scava e non la po-

polazione. Esistono sistemi e tecnologie con cuiisolarlo. È una cosa delicata, ma non sarebbe laprima volta: in Italia e all’estero è capitato moltevolte di scavare gallerie in terreni con amianto. 2. I cantieri si trovano in una zona isolata, per cuici sarà inquinamento acustico, ma siamo dentrouna galleria, e non c’è rischio più elevato qui ri-spetto ad altri cantieri. Quando si è costruita l’au-tostrada il problema era ben maggiore, perché

erano all’aperto. Qui saranno in galleria.3. Ripeto, lo scavo si svolge in galleria, ovvero all’interno.Io non sono un medico si tav, sono un medico e basta e ra-giono in base al fondamento scientifico delle affermazio-ni. Il rischio sulla qualità dell’aria non è suffragato da nes-sun argomento scientifico. L’autostrada è stata più inva-siva, con cantieri ben più lunghi. Se non si è verificato al-lora l’aumento del 10 per cento delle patologie, non vedocome potrebbe accadere ora.

“Meno invasiva di un’autostradaqui lo scavo si svolgerà in galleria”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Elio Pagani, primario a Torino

1. Assolutamente si, scavando c’è il pericolo di trovareamianto e uranio, lo dicono anche i progetti di Ltf. Adesempio da più di un anno sono bloccati i lavori della gal-leria di Claviere proprio perché è stato trovato amianto. È

pericoloso e le tecnologie che i progettisti pensa-no di adottare non sono sufficienti a meno di vo-ler dilatare in maniera mostruosa tempi e costi.2. Il problema più grave sul fronte dell’inquina-mento acustico riguarda gli animali: il rumoreavrà un forte impatto sull’equilibrio dei due par-chi regionali dell’Orsiera e del Gran Bosco di Sal-bertand. Mi sembra che ripopolare un parco epoi creare condizioni invivibili per gli animali sia

più che contraddittorio. 3. La qualità dell’aria peggiorerà soprattutto a causa del-le emissioni dei mezzi che saranno mobilitati per i can-tieri e che comporteranno un aumento del 10 per centodelle malattie cardiache e respiratorie che potrebbero ri-guardare 10mila persone. Ma anche su questo fronte c’èil tema della volatilità delle fibre di amianto che si assor-bono per inalazione e il vento può trasportare anche mol-to lontano da qui.

“Le malattie cardiache e respiratorieaumenteranno del dieci per cento”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Graffi, comunità montana

1. La discussione all’interno dell’Osservatorio tecnico ha ri-dotto i costi rispetto al progetto originario e lo ha diviso per lot-ti funzionali nella tratta tra Settimo Torinese e il confine con laFrancia. In questo modo si sono ridotti l’estensione e il costo

dell’opera con un rapporto positivo costi/benefici.L’obiettivo è quello di creare una ferrovia di pianurache, abbassando le pendenze, ridurrà del 42 per cen-to il costo per unità di carico rispetto alla ferrovia at-tuale. 2. In questa direzione ci si sta muovendo oggi in altripaesi europei: ferrovie simili sono attualmente in co-struzione in Austria e in Svizzera. Il progetto integra ilsistema ferroviario italiano creando un effetto rete, in

particolare verso la Spagna e il Regno Unito, che amplifica il nu-mero di possibili origini-destinazioni beneficiarie dei vantag-gi legati all’opera. 3. La Torino-Lione ha una valenza cruciale sia per i passeggerisia per l’interscambio commerciale fra quattro dei cinque prin-cipali paesi europei valorizzando logiche di mobilità sosteni-bile. Senza l’opera ci si allontana non solo fisicamente ma so-prattutto si prendono le distanze dalle moderne politiche eu-ropee in tema di economia, ambiente e lavoro.

“L’opera ha una valenza crucialeai fini degli interscambi europei”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oliviero Baccelli, docente alla Bocconi

1. Il progetto che è stato presentato all’Osservatorio è molto co-stoso, e a quei costi vanno sommati gli investimenti nei nodi chesono molto rilevanti. Il problema non è se costa tanto in assolu-to, è che costa sicuramente troppo rispetto ai benefici. L’ultima

decisione di limitare per ora l’investimento a 8 miliardiè positiva ma non è chiaro se questo sarà il costo finale,e che cosa ne sarà delle compensazioni promesse ai Co-muni. 2.Le previsioni di traffico merci alla base dello studio difattibilità erano sovrastimate già prima della crisi, oggiappaiono del tutto irrealistiche. Trasferire merci dallagomma al ferro è molto difficile, le merci non vanno suferro perché le origini e le destinazioni sono lontane

dalle linee ferroviarie. Le merci non si spostano da Milano a Pari-gi o da Torino a Lione ma da distretti molto sparsi sul territorio adestinazioni altrettanto sparse. Per usare il treno occorre fare unao spesso due tratte in camion e questo aumenta costi e tempi. 3. L’Europa ha bisogno di buoni progetti di trasporto e ha pocherisorse. Occorre ragionare in termini di efficienza ed efficacia. Ri-dimensionare un progetto perché non ci sono più, se mai ci sonostate, le condizioni che lo giustificano non ci allontana dall’Eu-ropa, anzi.

“Non si risolverà il traffico mercile destinazioni lontane dalle ferrovie”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Maffii, TRT trasporti e territorio

LA BATTAGLIA DELLA TAV

Pro e contro l’alta velocità: ecco le tesi a confronto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Tav

3)La qualità dell’aria peggiorerebbe ?

1)Scavando si rischia di trovareuranio e amianto ?

LE DOMANDEAI MEDICI

3) Evita l’isolamento dell’Italiadall’Europa ?

2)Èutile per trasportare le merci ?

Fra gli argomenti più controversiil rapporto fra il denaro daspendere e i benefici da ottenere

?Anche la scienza si è divisa sull’alta velocità traTorino e Lione. Nel corso degli anni, prima chevenisse presa la decisione definitiva sultracciato e sulle fasi di realizzazione, tecnici ed esperti dei due fronti si sono confrontati escontrati pubblicamente. I nodi di fondo sui quali la discussione è statapiù aspra sono stati tre: l’utilità dell’opera, irischi per la salute e l’impatto sull’ambiente.Economisti, medici e esperti di ambiente sisono divisi. La nascita dell’Osservatoriotecnico, alla fine del 2005, è servita anche arendere utile quella discussione trasformandolain proposte concrete. La modifica del tracciatodettata, ad esempio, dalle preoccupazioni degliepidemiologi sulla presenza di amianto nel latosinistro orografico della valle, è un esempio dicollaborazione virtuosa tra i due fronti

contrapposti. Su altripunti la mediazione èstata più difficile, senon impossibile.Come, ad esempio,nella diatribasull’utilità, sul rapportocosti/benefici. Glieconomisti contrari, asostenere che l’attualelivello di traffico non giustifica ilpotenziamento dellalinea merci lungo ladirettrice della TorinoLione. I favorevoli, aosservare che ledirettrici di traffico sipotenziano quando sicrea l’opportunità e checomunque portare untreno a 1.300 metri di

altezza per farlo nuovamente scendere inpianura, come avviene oggi con la linea attuale,non è particolarmente conveniente. Oggi la discussione sul «se» realizzare l’operaè definitivamente conclusa con il voto delParlamento e la firma dei trattati internazionalicon la Francia. Questo, del resto, è quanto hafatto osservare lo stesso governo Monti altermine del vertice di due giorni fa. Ma ildibattito su «come» mitigare gli effettidell’infrastruttura prosegue.

MARIACHIARA GIACOSA

PAOLO GRISERI

Dai rischi per la salute ai costicosì il tunnel divide gli esperti

1)L’opera costa troppo ?

LE DOMANDEAGLI ECONOMISTI

?2) L’inquinamento acustico sarebbemolto elevato ?

AFAVORE

AFAVORE

CONTRO CONTRO

IL DOSSIER. Il dibattito sull’opera

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@DOMENICA 4 MARZO 2012

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙ

www.lavoro.gov.

www.lavoce.info

8,5 miliardiIL COSTO

L’opera costerà otto

miliardi e mezzo, la Ue

coprirà il 40%. Il resto

spetterà a Italia e Francia

57 chilometriLA LUNGHEZZA

Il tunnel di base sarà

lungo 57 km, la lunghezza

della parte italiana

è 13 km

2,8 miliardiIL CONTRIBUTO

L’italia dovrà contribuire

con 2,8 miliardi, ma è

guerra sulla cifra. C’è chi

dice che sarà più elevata

1. Gli effetti sul paesaggio e sul consumo del suolo, in so-stanza l’impatto dell’opera sul territorio, sono davvero ri-dotti. Sugli 81 chilometri della tratta tra Torino e il tunnel dibase, 71 sono in galleria, 6,6 attraversano l’area metropolita-

na di Torino, già compromessa, e solo 2,9 chilome-tri su 81 occupano parti di suolo libero. Dunquel’impatto paesaggistico dell’opera è davvero mini-mo. 2. Sui rischi per la falda idrica vale il ragionamentoche viene normalmente fatto anche sui mineralipotenzialmente pericolosi: solo una fitta rete disondaggi preliminari può portare ad escludere inmaniera categorica la presenza di falda, che co-

munque al momento non ci risulta possa essere intaccata inmodo significativo. Ma proprio coloro che temono di dan-neggiare la falda idrica sono contrari ai sondaggi e questo ècertamente uno dei tanti paradossi di questa vicenda. È evi-dente che solo una mappa particolareggiata può consentiredi evitare il rischio. 3. Quanto all’uso del territorio, un grande comune della val-le come Avigliana consuma in un anno più aree di quelle cheverranno sacrificate per costruire la ferrovia, circa 11 ettari.

“Soltanto due chilometri su 81occupano parti di suolo libero”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Foietta, dirigente della Provincia

1. Si, ci sarà un impatto eccessivo sul paesaggio perché sitratta di un opera di dimensioni ciclopiche che andrà a in-teragire con il paesaggio alpino di una valle molto stretta:ferrovia, statali, autostrada e una ferrovia internazionale

che è usata appena al 25 per cento delle sue pos-sibilità. Almeno prima occupiamo quella. La do-manda giusta sarebbe perché dobbiamo fare l’o-pera. È come se mi chiedesse con che bisturi am-putare una gamba, prima chiediamoci se servel’amputazione.2.Si, c’è il rischio di danneggiare la falda ed emer-ge anche dai sondaggi dei progettisti. È un peri-colo modulabile, ma lo era anche nel Mugello,

peccato che ora molti dei paesini in quella zona sonosenz’acqua.3. No, ma il fatto che sia in gran parte in galleria è un falsoproblema perché è quando sbuca che si consumerà terri-torio, in un luogo in cui questa valle è stretta, già occupata.Oltre al territorio quest’opera consumerà troppa energia.Vorrei vedere il bilancio energetico dell’opera, perché uncantiere di questo tipo consuma più energia del trafficomerci sui tir.

“Paesi senz’acqua come nel Mugelloper i danni alla falda acquifera”

Luca Mercalli, climatologo

2)C’è il rischio di danneggiamento della falda idrica ?

1) Ci sarà un impatto eccessivosul paesaggio? ?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3) Il territorio si consumeràin modo esagerato ?

LE DOMANDEAGLI ESPERTI DI AMBIENTE

AFAVORE

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ECONOMIA� 10

DOMENICA 4 MARZO 2012

la Repubblica

LA CRISI FINANZIARIA

I prezzi del gas e della benzinapotrebbero scendere, lobby deitassisti irriducibile

IL DOSSIER. Le misure del governo

La classifica misura da 1 a 100, il livello di liberalizzazione dei mercati

voto

L’indice della libertà economica

Lo sviluppo

L’Istituto Bruno Leoni stila le pagellesulle novità introdotte dal governodopo le trattative con i partiti

Concorrenza, svolta a metàe le banche pronte alla rivincitaPrestiti, cambierà la norma sulle commissioni

Il decreto Liberalizzazioni è appena passato al Senato egià si studiano nuove correzioni. Soprattutto per lenorma che elimina le commissioni bancarie sulle lineedi credito. Ci sono tre ipotesi in campo per correggere lamisura, per la quale s’è dimessa la presidenza dell’Abi.Modificarla nel decreto Semplificazioni (il passaggiopiù probabile), nel testo stesso delle liberalizzazioni o,perché no?, nel decreto fiscale. È quest’ultima, un’ideadi Stafano Saglia (Pdl), relatore del decretoSemplificazioni, che se giovedì aveva presentato unemendamento per la correzione della disposizione, orafa marcia indietro: «Sono pronto a ritirare la firma se ilPdl dovesse chiedermelo. È un problema di caratterepolitico, oltre che tecnico». E le posizioni del partitosono tutt’altro che morbide: Maurizio Gasparri,presidente dei senatori Pdl, non vuole «pasticciprocedurali» perché «il Parlamento non è la filiale di unistituto di credito». Saglia esclude un intervento chepassi per le Semplificazioni, mentre per Stefano

Fassina, responsabile economico Pd, è lì che il governoavrebbe dato «la disponibilità a intervenire. Certo cisono problemi tecnici, ma superabili». In salita anche lastrada di un emendamento al decreto Liberalizzazioni(sarebbe necessario un ulteriore passaggioparlamentare), oltre a crearsi un arco temporale in cuientrerebbe in vigore la norma contestata dall’Abi.Lunedì sarà il ministro per la Pubblica amministrazionePatroni Griffi a tentare di trovare la quadra. Viaggiaintanto verso la Camera il decreto Liberalizzazioni,accompagnato da un maxiemendamento che lo hamodificato accogliendo le richieste delle categorie che,tenaci, continuano a fare lobby. L’Istituto di ricercheBruno Leoni ha stilato una pagella con un giudizio(sotto ogni articolo in corsivo) e dato i voti. Ne esconocon un 10 le norme che riguardano la divisione tra Eni eSnam. Bocciate invece le disposizione su tassisti,farmacie, Tesoreria unica e banche, compresa ladisposizione che annulla le commissioni sui fidi.

BARBARA ARDU’

Rete gas

Eni via da Sname la bolletta saràmeno gravosa

TEMPI certi per lo scorpo-ro delle attività di Snamdall'Eni: entro il mese dimaggio ci sarà il decreto

della Presi-denza del Con-siglio per indi-care «i criteri, lecondizioni e lemodalità» del-la separazione.Il successivopasso verso ladivisione do-

vrà avvenire entro settem-bre 2013 poi dovrà essereadottato il modello di «se-parazione proprietaria».

Il decreto dispone la se-parazione proprietaria diSnam dall'Eni per creareconcorrenza nel mercatodel gas. Rispetto alla ver-sione originaria lo scorpo-ro è meglio definito e piùradicale: si applica non so-lo alla rete di trasporto na-zionale del gas ma ancheagli stoccaggi, e richiedeall'ex monopolista di scen-dere al di sotto del 5 percento di Snam. Il giudizio èpertanto pienamente po-sitivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Carburanti

Gestori liberatiadesso riformarele norme regionali

NEI benzinai anche di pic-cole dimensioni, con una su-perficie di almeno 500 metriquadrati, potranno essere

vendute libera-mente sigarette egiornali. Si pre-vede che i gesto-ri, se proprietari,possano rifornir-si da qualsiasiproduttore o ri-venditore e chealla scadenza dei

contratti esistenti, o in qua-lunque altro momento conassenso delle parti, si possa-no stipulare contratti diversidagli attuali.

Viene ampliata la possibi-lità di ricorrere al self servicee ridotta da 1.500 a 500 metriquadri la superficie minimaper vendere anche prodotti"non oil". Resta la libertà diapprovvigionamento per gliimpianti "indipendenti". Èun intervento di portata mo-desta, ma potenzialmenteutile. Gli effetti potrebberoessere maggiori se l'Antitrustsi muoverà contro le normeanti-concorrenziali delle Re-gioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Taxi

Salvi gli autistii sindaci decidonolicenze e orari

SALTANO le licenze sta-gionali e le doppie licenze.Sarà possibile utilizzare iltaxi in modo collettivo.

Ogni auto in ba-se al principiodell’extraterri-torialità, potràinoltre lavorarefuori dalla pro-pria zona dic o m p e t e n z a ,ma solo dopoche i rispettivi

sindaci abbiano raggiuntoun accordo in tal senso. Al-la fine l’hanno spuntataancora una volta tassisti ecomuni.

Il potere di assegnarenuove licenze e di variare letariffe resta in mano ai co-muni, che però dovrannoascoltare il parere (nonvincolante) della costi-tuenda Autorità dei tra-sporti. Se l’opinione del re-golatore fosse completa-mente ignorata, essa potràessere impugnata di fronteal Tar del Lazio. Cambiapoco nella forma e quasinulla nella sostanza rispet-to alla situazione attuale.

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Servizi locali

Primi frenial caro tariffeTroppe deroghe

NELLA riforma dei servizipubblici locali è stato intro-dotto il metodo price cap perle tariffe, un meccanismo che

controlla i prezzidi beni e serviziofferti dalle pu-blic utility. Si pos-sono mantenerebacini d’utenzacomunali solo seopportunamen-te motivati. Non èobbligatoria la

gara d’appalto per i servizisotto i 200mila euro, in questocaso si può scegliere l’affida-mento senza gara in-house.

Ribadito l’obbligo di gara ela soglia per la quale si puòmantenere l’in-house (200mila euro anziché 900mila).Introdotto il metodo price capper le tariffe. I bacini di utenzadevono essere portati alla sca-la provinciale. Rispetto allaversione precedente, se oppor-tunamente motivato, si pos-sono mantenere bacini comu-nali. Restano perplessità sullederoghe e sulla dimensioneminima degli ambiti che inalcuni casi può essere eccessi-va.

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Banche

Anziani protettima altre categoriepagano per loro

NON sono previste più com-missioni sul bancomat perchi fa un pieno di almeno 100euro di benzina. Le banche

che condiziona-no la concessio-ne di un mutuoalla stipula di unapolizza devonosottoporre alcliente almenodue preventivi al-ternativi e i lcliente è libero di

scegliere anche la polizza diuna compagnia che ha indi-viduato lui stesso. La banca èobbligata ad accettarla.

DUE sono le novità daconsiderarsi negative: l’abo-lizione delle commissioniper i prestiti; la gratuità deiconti correnti destinati al-l'accredito della pensione peri pensionati con assegni finoa 1.500 euro. I costi così eli-minati rischiano di trasferir-si su altre categorie di consu-matori, senza con questo fa-vorire una maggiore concor-renza tra le banche. Non èuna liberalizzazione, mauna forma di controllo deiprezzi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Farmacie

Distribuzionemolto più agileÈ l’unica novità

TURNI e orari di aperturadelle farmacie, saranno li-beri, come gli sconti. Leparafarmacie potranno

vendere ancheprodotti gale-nici e farmaciveterinari conobbligo di ri-cetta. Il nume-ro della farma-cie salirà a circa5.000 unità, Lelicenze saran-

no messe a bando dalle Re-gioni antro 12 mesi. Non cisaranno liste riservate.

Il numero di farmaciescende da una ogni 3.000 auna ogni 3.300 abitanti.Viene introdotta la venditadi "confezioni ottimali"monodose, con la possibi-lità per le parafarmacie divendere anche prodotti ga-lenici e farmaci veterinaricon obbligo di ricetta. Iconcorsi sono accessibiliagli under 40 per una ge-stione associata somman-do i titoli, mentre gli orarisono liberi. Nel complesso èuna mera revisione dellapianificazione dell'offerta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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@DOMENICA 4 MARZO 2012

la Repubblica PER SAPERNE DI PIU’

www.brunoleoni.it

www.agcm.it

Trasporti

Garante attentosu Fs e autostradedebole sui taxi

PER il settore dei trasportiè prevista la costituzionedi un’Autorità indipen-dente. Il nuovo regolatore

dovrà esserecreato entro il30 aprile 2012 eavrà poteri suferrovie e auto-strade, ma soloconsultivi suitaxi. Dovrà an-che pronun-ciarsi sulla se-

parazione della rete ferro-viaria. Avrà il potere di im-porre sanzioni ammini-strative in caso di inosser-vanza delle propriedecisioni. Entro il 30 giu-gno 2013 l’Autorità dei tra-sporti dovrà trasmettereuna relazione a governo eparlamento «sull’efficien-za dei diversi gradi di se-parazione tra l’impresache gestisce l’infrastruttu-ra e l’impresa ferroviaria».

Rispetto alla versioneoriginaria l’Autorità neesce rafforzata anche se perpronunciare un giudiziodefinitivo occorre attende-re il nuovo disegno di legge.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tesoreria

I soldi allo Statoora gli enti localisenza autonomia

CON LA TESORERIAunica entro il 16 apriletutta la liquidità degli en-ti locali dovrà essere ver-

sata alle cassedel Tesoro.Norma moltocontestata, laCommissioneBilancio haespresso pa-rere contrarioperché can-cella trent’an-

ni di federalismo. A gui-dare la rivolta contro laTesoreria Unica è l’Anci,l’asociazione dei Comu-ni.

Regioni e Enti locali do-vranno trasferire alla Te-soreria statale tutte le lo-ro giacenze, esclusi i mu-tui. Si tratta di un provve-dimento molto discutibi-le in quanto contraddiceogni principio di respon-sabilizzazione. O si trattadi un cambiamento soloformale (quindi inutile)oppure rischia di limita-re gravemente l'autono-mia delle amministra-zioni decentrate.

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Antitrust

Super Authoritycon nuovi fondie competenze

VENTI nuove assunzioni al-l’Antitrust per i nuovi com-piti che gli sono stati asse-gnati: dalla liberalizzazione

delle attività eco-nomiche allapromozione del-la concorrenzanei servizi pub-blici locali, alcontrollo sullacessione di pro-dotti agricoli eagroalimentari,

fino alla gestione automa-tizzata dei pagamenti e deicorrispettivi dovuti per lepratiche di motorizzazione.

L’Antitrust avrà nuovecompetenze, tra l’altro, inmateria di vessatorietà delleclausole contrattuali coi pro-fessionisti. Sarà la Presiden-za del consiglio a monitorarele misure pro-concorrenzia-li, ma si è persa l’occasione didare all’Antitrust il potere diesprimere pareri vincolantisui regolamenti. L’Authorityverrà finanziata con un con-tributo dello 0,08 per millesulle società con fatturato su-periore a 50 milioni di euro:di fatto una nuova imposta.

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Professionisti

Addio alle tariffeL’Ordine rifiatanessuna penalità

PER i professionisti spariscealla fine l’obbligo del pre-ventivo scritto e la relativasanzione disciplinare. Sono

state abrogate letariffe, che ri-mangono solocome riferi-mento e solo perle liquidazionigiudiziali, in at-tesa di nuovi pa-rametri che sa-ranno fissati en-

tro quattro mesi. Su 18 mesidi tirocinio previsti i primisei saranno a titolo gratuito,dopo scatterà un rimborsospese.

Basteranno tre soci, anzi-ché nove, per costituire coo-perative tra professionisti.Via libera alle società profes-sionali con soci di capitale,che però potranno avere almassimo il 33 per cento. con-fermato ma annacquatol’obbligo di preventivo e lagraduale abolizione delletariffe professionali. Il nu-mero dei notai cresce di 500unità. In generale pochicambiamenti rispetto allostatus quo, non tutti positivi.

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FOTO : SIANO

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Page 5: La Tav - la Repubblicadownload.repubblica.it/pdf/2012/economia/dossier_04032012.pdf · DOMENICA 4 MARZO 2012 la R e p u b b lic a LA CRISI FINANZIARIA I prezzi del gas e della benzina

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@DOMENICA 4 MARZO 2012

la Repubblica

Le inchieste della Corte dei contiTra le scoperte anchei finti poveri del Piemonte

In un caso i magistrati scoprironoche le somme erano state speseper un pranzo di nozze

Turismo, agricoltura e abitazionitruffe per quasi un miliardo sui fondi Ue

Gli sprechiIL DOSSIER.Soldi pubblici

UNA delle più grandi truffe degli ultimi anni. Ora imagistrati contabili chiedono il conto ai protago-nisti dello scandalo del consorzio «Casa Lazio» chefra il 2003 e il 2004 riservò una beffa a 2.500 famiglie:titolari, ma solo sulla carta, di appartamenti e villenella zona Sud Ovest di Roma. Il titolare del con-sorzio Francesco Falco e la figlia Eleonora secondoi giudici utilizzarono i fondi regionali per la coper-tura di debiti pregressi e per scopi personali, fra iquali l’acquisto di camper, orologi di pregio e per unpranzo di nozze. Danno da 8 milioni 800 mila euro.

Lazio

Lo scandalo degli immobiliuna beffa per 2500 famiglie

È un pilastro sempre più solido dellerelazioni della Corte dei conti: losperpero di finanziamenti pubblici,quello incorniciato da sentenze ecitazioni a giudizio, ha portato via oltre700 milioni di euro. Soldi dilapidati perincapacità amministrativa o interessiclientelari. Ma soprattutto sottratti aibilanci in seguito a truffe. Il dannoerariale è in costante aumento, negliultimi quattro anni. Ma ciò che si riescead accertare, per ammissione dello stessoorgano di controllo, è solo una goccia nelmare dello spreco. È la “refurtiva”dell’Italia dei furbetti che vampirizzanoanzitutto le risorse di Regioni, Stato,soprattutto dell’Ue. E accanto alleistruttorie dell’Olaf, l’organismodeputato ad accertare le frodi comunitarieche pone il nostro Paese al secondo postoin Europa, c’è - appunto - la lunga teoriadi inchieste della magistratura contabile:

centonovantaprocedimenti apertida Nord a Sud, allequali si somma uncrescente numero disentenze (111,l’anno scorso) chehanno evidenziato ilpregiudizio subitodagli enti.Riflettori accesi supiccoli e grandiraggiri: dalloscandalo delnetworkinternazionale concuore meneghinoche faceva sparire le

risorse comunitarie per i progetti diricerca a quello del consorzio Casa Lazioche ha beffato 2.500 famiglie private diun appartamento a prezzo agevolato. Dai266 finti poveri piemontesi che hannoottenuto contributi sugli affitti, sconti allemense e borse di studio senza avernediritto agli agricoltori siciliani destinataridi contributi europei pur essendosottoposti a sorveglianza speciale. Non tutto è truffa. Nelle inchieste dellaCorte dei conti c’è pure il frutto di unordinario malgoverno, più difficile dasanzionare. Ma l’elenco è altrettantolungo: i 4 milioni di euro spesi dallaRegione Siciliana per dotarsi di unarchivio di leggi e sentenze, i 600 milaeuro stanziati a Trieste per un museodell’immagine mai realizzato, i 251 milaeuro dirottati da Bolzano a Tblisi,Georgia, per un ospedale pediatrico chenon ha assistito mai un bambino. Sezionidolenti dell’almanacco dello spreco.

COSPICUI finanziamenti europei ad agricolto-ri in odore di mafia. E sottoposti a misure di pre-venzione. Tre i casi sanzionati nel 2011 dallaCorte dei conti: le condanne hanno colpito pro-duttori di olio di olivo delle province di Palermoed Agrigento soggetti al regime di sorveglianzaspeciale. I beneficiari dei finanziamenti obbli-gati alla restituzione delle somme percepite: 75mila euro in tutto. Ma ci sono altri episodi all’e-same della magistratura contabile, tanto da farsupporre un danno erariale milionario.

Sicilia

Quei finanziamenti europeiai contadini in odor di mafia

FATTURE per prestazioni inesistenti o utilizzateillegittimamente due volte. Così il vicepresiden-te del consorzio Turismo Friuli Venezia Giulia, ilcommercialista Massimo Ragogna, avrebbe ot-tenuto guadagni-extra per 200 mila euro. Un ille-cito, personale, arricchimento a spese del bilan-cio regionale e comunitario: una truffa perpetra-ta fra il 2004 e il 2007, di cui Ragogna è chiamatoora a rispondere di tasca propria. Dopo la con-danna a tre anni e dieci mesi, la Corte dei Conticontesta all’ex dirigente del consorzio, ora in li-quidazione, un danno erariale di 107 mila euro.

FriuliVeneziaGiulia

I soldi extra al manageruna frode da 107mila euro

UN NETWORK di scatole vuote, fra l’Italia e l’estero,per intascare i finanziamenti a fondo perduto dell’Ue.Una sofisticata rete di società attira-soldi che si dipa-nava da Milano dove un ex funzionario della Com-missione, Giorgio Basaglia, aveva creato la Sineura,un’azienda che lanciava ambiziosi progetti di ricercainternazionali con l’inconsapevole partecipazione dicolossi come Glaxo o Telecom Italia. Ma i progetti nonvenivano avviati e l’unico scopo della società eraquello di produrre falsi rendiconti o dirottare i fondisu altre attività. Danno stimato: 53 milioni di euro.

Lombardia

Sineura e i progetti di ricercaun danno da 53 milioni di euro

NEL mirino dei giudici contabili trentini gli aiu-ti umanitari: e in particolare un contributo da251 mila euro concesso per la realizzazione diun poliambulatorio pediatrico a Tblisi, in Geor-gia. Un’opera che, in dieci anni, non è servita adassistere neppure un bambino ma che ha mes-so nei guai una nutrita pattuglia di ex ammini-stratori regionali, accusati di aver concesso il fi-nanziamento sulla base di un semplice proget-to di massima e «di aver eluso in modo macro-scopico l’onere di rendicontare la spesa».

Trentino-AltoAdige

Il contributo all’ospedaleinguaia i politici regionali

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EMANUELE LAURIA


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