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La Tomografia Computerizzata 3D nella diagnosi cefalometrica delle disgnazie dento-maxillo-facciali

Date post: 02-Jan-2017
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Articolo originale MONDO ORTODONTICO 2012;37(4):123-134 | 123 Parole chiave: Tomografia Computerizzata Cone Beam Cefalometria 3D Diagnostica ortodontica Malformazioni maxillo-facciali Key words: Computed Tomography Cone Beam 3D Cephalometric analysis Orthodontic Diagnosis Maxillofacial malformations Ricevuto il: 12 ottobre 2010 Accettato il: 25 gennaio 2011 Disponibile online: 2 luglio 2011 La Tomograa Computerizzata 3D nella diagnosi cefalometrica delle disgnazie dento-maxillo-facciali Three-dimensional Computed Tomography for cephalometric studies of patients with dentomaxillofacial dysgnathia S. Carderi a , D. Mazza b , A. Silvestri c, * a Odontoiatra, libero professionista in Roma b Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia (Direttore: Prof.ssa E. Barbato), Università Sapienza, Roma c CLM in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Direttore: Prof.ssa E. Barbato), Cattedra di Ortognatodonzia III (Titolare: Prof. A. Silvestri), Università Sapienza, Roma alessandro.silvestri@ uniroma1.it *Autore di riferimento: (A. Silvestri) 0391-2000/$ - see front matter © 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati. doi:10.1016/j.mor.2011.03.001 Riassunto Obiettivi. Obiettivo del presente lavoro è quello di confrontare uno studio diagnostico-cefa- lometrico effettuato su teleradiografia tradi- zionale con quello realizzato su radiogrammi ottenuti con TC 3D. Vengono inoltre valutati vantaggi e svantaggi offerti dalle due differenti metodiche tomografiche 3D. Materiali e metodi. Due pazienti adulti sono sta- ti sottoposti a esame radiografico con metodica tradizionale e con l’impiego di due differenti TC 3D, una utilizzante una tecnologia Fan Beam, l’altra Cone Beam. I cefalogrammi così ottenuti sono stati studiati sia attraverso un’analisi cefa- lometrica digitale tradizionale, sia impiegando un software di cefalometria 3D. Risultati e Conclusioni. La Tomografia Compu- terizzata fornisce un’informazione più accurata della radiografia tradizionale perché priva di deformazioni, ingrandimenti, sovrapposizioni e artefatti e risulta oggi fondamentale nello stu- dio delle disgnazie dento-maxillo-facciali nelle tre dimensioni dello spazio. In particolare la tecnologia Cone Beam utilizza una bassa dose di radiazioni e rende l’esame più economico per pazienti e strutture mediche. L’utilizzo di un pro- gramma di cefalometria 3D, offre la possibilità Abstract Objectives. The aim of this work was to compa- re traditional radiographic cephalometry with that based on three-dimensional computed to- mography (3D CT) and to evaluate the pros and cons of two different 3D CT methods. Materials and methods. Two adult patients were examined with traditional radiographic methods and with two different tomographic techniques: fan beam CT and cone beam CT. The cephalograms obtained with these me- thods were analyzed with a traditional digital cephalometric approach and with 3D cephalo- metric software. Results and Conclusions. Computed Tomo- graphy provides more accurate information than traditional radiography since it eliminates the problems of deformation, magnification, superimposition, and artifacts. It is especial- ly useful in the presence of oral-maxillofacial dysgnathia since it allows study of the skull in each of the three dimensions. Cone beam technology uses a low dose of radiation and is less costly for patients and medical structures. With 3D cephalometric software, one can ful- ly exploit the 3D data obtained with CT. It is especially valuable in the study of patients with
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Page 1: La Tomografia Computerizzata 3D nella diagnosi cefalometrica delle disgnazie dento-maxillo-facciali

Articolo originale

MONDO ORTODONTICO 2012;37(4):123-134 | 123

Parole chiave :

Tomografi a

Computerizzata

Cone Beam

Cefalometria 3D

Diagnostica ortodontica

Malformazioni

maxillo-facciali

Key words :

Computed Tomography

Cone Beam

3D Cephalometric

analysis

Orthodontic Diagnosis

Maxillofacial

malformations

Ricevuto il:

12 ottobre 2010

Accettato il:

25 gennaio 2011

Disponibile online:

2 luglio 2011

La Tomografi a Computerizzata 3D nella diagnosi cefalometrica delle disgnazie dento-maxillo-facciali Three-dimensional Computed Tomography for cephalometric studies of patients with dentomaxillofacial dysgnathia

S. Carderia , D. Mazzab , A. Silvestric, *

a Odontoiatra, libero professionista in Romab Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia (Direttore: Prof.ssa E. Barbato), Università Sapienza, Romac CLM in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Direttore: Prof.ssa E. Barbato), Cattedra di Ortognatodonzia III (Titolare: Prof. A. Silvestri), Università Sapienza, Roma

alessandro.silvestri@

uniroma1.it

* Autore di riferimento:

(A. Silvestri)

0391-2000/$ - see front matter © 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.

doi:10.1016/j.mor.2011.03.001

Riassunto Obiettivi . Obiettivo del presente lavoro è quello di confrontare uno studio diagnostico-cefa-lometrico effettuato su teleradiografi a tradi-zionale con quello realizzato su radiogrammi ottenuti con TC 3D. Vengono inoltre valutati vantaggi e svantaggi offerti dalle due differenti metodiche tomografi che 3D. Materiali e metodi . Due pazienti adulti sono sta-ti sottoposti a esame radiografi co con metodica tradizionale e con l’impiego di due differenti TC 3D, una utilizzante una tecnologia Fan Beam, l’altra Cone Beam. I cefalogrammi così ottenuti sono stati studiati sia attraverso un’analisi cefa-lometrica digitale tradizionale, sia impiegando un software di cefalometria 3D. Risultati e Conclusioni . La Tomografi a Compu-terizzata fornisce un’informazione più accurata della radiografi a tradizionale perché priva di deformazioni, ingrandimenti, sovrapposizioni e artefatti e risulta oggi fondamentale nello stu-dio delle disgnazie dento-maxillo-facciali nelle tre dimensioni dello spazio. In particolare la tecnologia Cone Beam utilizza una bassa dose di radiazioni e rende l’esame più economico per pazienti e strutture mediche. L’utilizzo di un pro-gramma di cefalometria 3D, offre la possibilità

Abstract Objectives . The aim of this work was to compa-re traditional radiographic cephalometry with that based on three-dimensional computed to-mography (3D CT) and to evaluate the pros and cons of two different 3D CT methods. Materials and methods . Two adult patients were examined with traditional radiographic methods and with two different tomographic techniques: fan beam CT and cone beam CT. The cephalograms obtained with these me-thods were analyzed with a traditional digital cephalometric approach and with 3D cephalo-metric software. Results and Conclusions . Computed Tomo-graphy provides more accurate information than traditional radiography since it eliminates the problems of deformation, magnifi cation, superimposition, and artifacts. It is especial-ly useful in the presence of oral-maxillofacial dysgnathia since it allows study of the skull in each of the three dimensions. Cone beam technology uses a low dose of radiation and is less costly for patients and medical structures. With 3D cephalometric software, one can ful-ly exploit the 3D data obtained with CT. It is especially valuable in the study of patients with

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S. Carderi et al.

124 | MONDO ORTODONTICO 4/2012

Introduzione

Nelle tecniche radiografi che tradizionali, una valuta-

zione affi dabile e accurata di pazienti con sindromi

craniofacciali, risulta particolarmente diffi cile a causa

di ingrandimenti, distorsioni e sovrapposizioni delle

strutture craniche [1,2] . Diversamente, dati acquisiti

in Tomografi a Computerizzata (TC) non contengono

tali errori.

La maggiore affi dabilità della cefalometria ottenuta

da TC 3D rispetto ai radiogrammi tradizionali in pa-

zienti con asimmetrie craniofacciali, fu valutata da

Kragskov e Bosch [3] già nel 1997.

La massiccia dose di raggi cui il paziente veniva

sottoposto in corso di scansione tomografi ca [4]

e il prezzo consistente dell’esame, ridussero il suo

utilizzo, fi no alla fi ne degli anni’90, quando un’indu-

stria di Verona, sviluppò un Tomografo Volumetrico

applicato al distretto cranio facciale, che si avvale-

va della tecnologia a fascio conico (Cone Beam).

Riducendo drasticamente la radiazione necessaria

alla realizzazione dell’esame [5,7,10,11,13,14,18] ,

e migliorando contemporaneamente le prestazioni

dei Tomografi tradizionali [6,15] .

L’accuratezza e precisione dei radiogrammi otte-

nuti da un esame di CBCT confrontati con la tele-

radiografi a digitale è stata oggetto di uno studio,

condotto nel 2006, da Kumar e Ludlow [7] ; tale

studio dimostrò che la CBCT poteva riprodurre la

geometria cefalometrica con simile precisione e

accuratezza e che le proiezioni ortogonali garantiva-

no una maggior affi dabilità delle misurazioni poiché

scevre da distorsioni e ingrandimenti rispetto alle

immagini ottenute con tecnica tradizionale [17] .

L’attendibilità diagnostica della cefalometria otte-

nuta da CBCT fu studiata da Greiner et al. [8,19]

valutando alcuni punti del cranio ottenendo posi-

tivi riscontri e sottolineando che nei pazienti con

asimmetrie facciali si poteva studiare autonoma-

mente, la parte destra e sinistra del viso attraverso

due differenti ricostruzioni.

L’affi dabilità delle misurazioni angolari e lineari su

radiogrammi sintetici generati dal software Dolphin

3D è stata studiata da Kumar e Ludlow (10) nel

2008 ed è risultata statisticamente migliore rispetto

analisi ottenute con tecnica tradizionale.

In particolar modo l’impiego della diagnostica ce-

falometrica su TC 3D trova particolare utilità nello

studio di quelle patologie malformative del massi-

cio facciale in cui è fondamentale visualizzare tri-

dimensionalmente le caratteristiche e l’entità della

dismorfi a e poter effettuare una programmazione

terapeutica ortodontico-chirurgica esente da limi-

tazioni tecnologiche [9] .

Obiettivo del presente lavoro è quello di confrontare

uno studio diagnostico-cefalometrico effettuato su

teleradiografi a tradizionale con quello realizzato su

radiogrammi ottenuti con TC 3D.

Materiali e metodi

Vengono analizzati due pazienti adulti, con diverse

caratteristiche strutturali, sagittali, verticali e trasver-

sali. Il loro consenso informato è stato ottenuto prima

dell’arruolamento nello studio. Come di routine per

lo studio delle disgnazie dento-maxillo-facciali, sono

stati sottoposti a studio fotografi co, studio dei modelli

in gesso, esame radiografi co tradizionale per mezzo

di ortopantomografi a, teleradiografi a del cranio in

L-L e P-A e studio cefalometrico computerizzato.

Quindi gli stessi sono stati sottoposti a esame TC 3D

del massiccio facciale su cui è stato effettuato uno

studio cefalometrico bi e tridimensionale attraverso

il software Dolphin 3D (Dolphin Imaging & Manage-

ment System, Chatsworth, CA) (Software A).

maxillofacial asymmetry since the two sides of the face can be examined separately and then compared. © 2011 Elsevier Srl. All rights reserved.

di sfruttare a pieno le informazioni tridimen-sionali ottenute con la TC ed è particolarmente indicato nello studio di pazienti con asimmetrie facciali, poiché consente di studiare i due lati se-paratamente e di confrontarli fra loro. © 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.

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La tomografi a computerizzata 3D

MONDO ORTODONTICO 4/2012 | 125

Per confrontare due differenti metodiche tomo-

grafi che, sono stati utilizzati due apparecchi per

la Tomografi a Computerizzata: il tomografo Cone

Beam Iluma TM (apparecchio A) e la TC medica

SOMATOM Sensation Cardiac 64 (apparecchio

B) del tipo Fan Beam . Per completezza descrittiva

vogliamo fornire una precisazione sulle due diffe-

renti metodiche di acquisizione immagine. Nella

geometria Fan Beam il fascio di raggi X è collimato

in modo da ottenere un “fascio a ventaglio” e i rileva-

tori impiegati sono di tipo lineare; durante l’indagine

tomografi ca, per ogni angolo di rotazione, vengono

acquisite le proiezioni del campione “slice per slice”.

La TC medica 64-slices (Siemens Medical Solution)

utilizzata è presente nel dipartimento di Radiologia

Centrale del Policlinico Umberto I di Roma. In essa

il paziente giace orizzontalmente. Per posizionare

correttamente e in maniera ripetibile il cranio del

paziente, è stato appositamente ideato e adattato

a questa macchina un cefalostato dal Dott. D. Mazza.

Sono stati impostati i parametri necessari otte-

nere l’informazione tomografi a del solo cranio del

paziente: voltaggio, intensità di corrente elettrica,

FOV (Field Of View – Campo Di Vista) e spessore

delle sezioni, calibrati allo scopo di ottenere infor-

mazioni riguardanti sia le strutture scheletriche sia

i tessuti molli dell’intero massiccio facciale e cranio

( tabella I ). Poiché non c’era la necessità di indagare

altri distretti anatomici, tutti i suddetti parametri sono

stati regolati su valori che consentissero la migliore

defi nizione delle strutture interessate, utilizzando la

minor dose di raggi possibili.

Nella geometria Cone Beam il fascio di raggi X pre-

senta la forma di un cono; in questo caso, per ogni

angolo di rotazione si acquisisce l’immagine dell’in-

tero volume in esame, grazie all’uso di rilevatori bidi-

mensionali. L’apparecchio utilizzato in questo nostro

studio è l’Iluma TM (studio radiologico Guerrisi), un

prodotto progettato dalla IMTEC Imaging per conto

della Kodak Dental System ( tabella II ). In questo

apparecchio il paziente viene analizzato posizionato

seduto su una poltrona con il capo immobilizzato in

posizione tale che il piano di Francoforte sia orien-

tativamente parallelo al pavimento. Il cefalostato

utilizza due punti di appoggio: uno nucale e uno

mentoniero. Il paziente viene invitato a mantenere

lo sguardo rivolto verso l’avanti con denti a contatto

in massima intercuspidazione, i tessuti molli rilassati

privi di contrazioni muscolari nella loro posizione

naturale, di non muoversi o deglutire per la durata

dell’esame che ha una durata variabile tra i 20 i

i 40 secondi. Si esegue a questo punto una prima

scansione scout (di circa 1 mA) del cranio del pa-

ziente e, se tutte le strutture interessate rientrano nel

campo (FOV) impostato e la posizione del paziente

appare corretta, si procede alla scansione defi nitiva

che utilizza una maggiore intensità di corrente. La

macchina acquisisce un set di dati che, in un tempo

variabile tra tre e cinque minuti, secondo il volume e

della risoluzione impostati, vengono elaborati da un

software che permette la visualizzazione di qualsi-

voglia sezione su tutti e tre i piani (assiale, coronale,

sagittale) del volume scannerizzato o una sua rico-

struzione tridimensionale. Nella scheda tecnica di

TABELLA I – SPECIFICHE TECNICHE

DELL’APPARECCHIO B, E VALORI UTILIZZATI IN

QUESTO STUDIO

Parametri Valori

Voltaggio (KVP) 120 kV

Amperaggio (MAS) 150 mAs

Campo di vista (FOV) 14 cm

Spessore sezioni (slice thickness) 0,6 mm

Tempo di scansione 14 secondi

Dose di raggi assorbita 437 mSv

TABELLA II – SPECIFICHE TECNICHE DELL’APPARECCHIO A

Specifi che tecniche dell’apparecchio A

Dimensioni della lastra26 x 31 cm (con opzioni di visualizzazione orizzontale,

verticale o verticale estesa)

Volume di ricostruzione (cilindrico) Fino a 19 x 24 cm

Sorgente di raggi X Alta frequenza, potenziale costante, 120 kVp, 1 - 3,8 mA

Rilevatore di immagini 127 micron, Sensore piano al silicio amorfo

Acquisizione delle immaginiGeometria per tomografi a di tipo cone beam rotazione

singola di 360°

Tempo di scansione Variabile tra 20 e 40 secondi

Tipo di ricostruzione Fascio conico

Tempo di ricostruzione2,5 minuti o maggiore, a seconda del volume e della

risoluzione utilizzata

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S. Carderi et al.

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questo apparecchio non è indicato con precisione

il dosaggio radiazioni somministrate per l’esame 3D

del massiccio facciale.

I Caso clinico : K.B., maschio, 28 anni ( Fig. 1a,b ,

Fig. 2a,b )

• Classe III di Angle dento-scheletrica;

• Iperdivergente con morso aperto anteriore,

Long Face Syndrome;

• Asimmetria facciale con latero-deviazione

mandibolare destra.

Fig. 2

(a,b) Teleradiografi e

tradizionali in proiezione

latero-laterale e postero-

anteriore.

Fig. 2a

Fig. 2b

Fig. 1a Fig. 1b Fig. 1

(a,b) Analisi estetica

fotografi ca.

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La tomografi a computerizzata 3D

MONDO ORTODONTICO 4/2012 | 127

II Caso clinico : P.E., femmina, 18 anni ( Fig. 3a,b ,

Fig. 4a,b )

• I Classe scheletrica;

• Agenesia 1.2 e 2.2;

• Cross-bite anteriore

Per lo studio cefalometrico dei casi presentati [16] ,

abbiamo voluto utilizzare la stessa analisi cefalo-

metrica, sia nelle teleradiografi e tradizionali sia nelle

immagini tomografi che 3D: una versione semplifi cata

a 20 misurazioni ( tabelle III, IV Tabelle III and IV ) di

quella messa a punto dal Prof. Silvestri e utilizza-

ta per lo studio diagnostico delle disgrazie dento-

maxillo-facciali nel reparto di Ortognatodonzia del

Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche

dell’Univeristà “Sapienza” di Roma [12] . Tale me-

todica, si serve di punti di riferimento cefalometrici

e misurazioni, lineari e angolari, di diversi auto-

ri: Björk, Steiner, Jarabak, Ricketts, Biggerstaff,

Fig. 3

(a,b) Analisi estetica

fotografi ca.

Fig. 3a Fig. 3b

Fig. 4

(a,b) Teleradiografi e

tradizionali in proiezione

latero-laterale e postero-

anteriore.

Fig. 4a

Fig. 4b

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S. Carderi et al.

128 | MONDO ORTODONTICO 4/2012

TABELLA IV – VALORI CEFALOMETRICI RELATIVI AL II CASO CLINICO (P.E.)

Valori cefalometrici Cefalometria tradizionale Cefalometria Dolphin 2D Cefalometria Dolphin 3D

Angolo interincisivo (U1-L1) 138° 134.9° 134.9°

IMPA (Inc Inf su Piano Mandibolare) 92° 88° 95.3°

ANB 1.2° 0.9° - 1.3°

SNA 79.9° 81.9° 80.4°

SNB 78.7° 81.1° 81.6°

Angolo Inc Sup su SN 98° 103.3° 101.1°

Angolo Piano Occl su SN 13.5° 11.1° 11°

Distanza Inc Inf da NB 3 mm 5.3 mm 5.9 mm

Distanza Inc Sup da NA 4 mm 3 mm 6.2 mm

Angolo Inc Sup su NA 20° 21.4° 20.7°

Angolo Inc Inf su NB 22.5° 22.8° 25°

Distanza Pog da NB 0 mm 1.5 mm 1.5 mm

Convessità dei tessuti molli 100° 130° 130.7°

Angolo Piano Mand su SN 33.5° 33.4° 28.7°

Overbite 0.5 mm 0 mm 1.2 mm

Overjet - 2 mm - 1.1 mm - 1.4 mm

Relazione molare 1 mm 0.2 mm - 0.9 mm

Angolo Piano Occl su Francoforte - 10.5° - 5.2° - 4.1°

FMA (Piano Mandib su Francoforte) 22° 17.1° 13.7°

Profondità Mascellare (angolo Francoforte su NA) 93.9° 98.2° 95.4°

TABELLA III – VALORI CEFALOMETRICI RELATIVI AL I CASO CLINICO (K.B.)

Valori cefalometrici Cefalometria tradizionale Cefalometria Dolphin 2D Cefalometria Dolphin 3D

Angolo interincisivo (U1-L1) 145.87° 144.8° 143°

IMPA (Inc Inf su Piano Mandibolare) 70° 70.6° 67.5°

ANB - 6.87° - 3.7° - 1.8°

SNA 82.07° 86.5° 92.8°

SNB 88.95° 90.2° 94.6°

Angolo Inc Sup su SN 109° 106.9° 109.9°

Angolo Piano Occl su SN 15° 16.5° 17°

Distanza Inc Inf da NB 5 mm 4.6 mm 5.7 mm

Distanza Inc Sup da NA 6 mm 3.2 mm 1 mm

Angolo Inc Sup su NA 21° 20.4° 22.7°

Angolo Inc Inf su NB 16° 18.4° 17.1°

Distanza Pog da NB 2.5 mm 1.8 mm 0.9 mm

Convessità dei tessuti molli 105° 135.1° 135.1°

Angolo Piano Mand su SN 40° 37.6° 40.6°

Overbite - 3.43 mm 0.4 mm - 1.9 mm

Overjet - 6.85 mm - 7.0 mm -9 mm

Relazione molare - 7.5 mm - 9.4 mm -5 mm

Angolo Piano Occl su Francoforte 6.99° 2.4° 8.3°

FMA (Piano Mandib su Francoforte) 29.17° 23.5° 31.3°

Profondità Mascellare (angolo Francoforte su NA) 91.44° 100.6° 102°

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La tomografi a computerizzata 3D

MONDO ORTODONTICO 4/2012 | 129

Nahoum, Farkas, Arnett. In proiezione laterale, ven-

gono utilizzati come piani di riferimento sia il piano

S-N, sia il piano di Francoforte (PFH). Per una de-

scrizione dettagliata della metodica cefalometrica,

si rimanda all’articolo originale [12] .

Il software utilizzato per lo studio cefalometrico bi e

tridimensionale dei radiogrammi ottenuti con TC 3D

è il Dolphin 3D, che consente la visualizzazione e

l’analisi dell’anatomia del distretto cranio-facciale, a

partire da dati prodotti con Tomografi a Computeriz-

zata a Fascio Conico (CBCT), Risonanza Magnetica

(MRI), TC mediche e sistemi di Telecamere 3D del

viso. Il software è dotato di strumenti (tools) per

la manipolazione e l’analisi sullo schermo di dati

volumetrici: le immagini tridimensionali estrapola-

te a partire da un dataset ottenuto con le diverse

metodiche succitate, possono essere facilmente

ruotate e orientate, spessore e densità del tessu-

to possono essere regolate per la visualizzazione

dettagliata dell’anatomia cranio-facciale. L’analisi

cefalometrica secondo qualsiasi scuola o autore

può essere ottenuta sia su cefalogrammi sintetici

2D sia nella versione 3D. Consente l’importazione

di una grande varietà di formati di dati 3D (DICOM).

Dopo aver inserito tali dati, il software provvede a

un rendering tridimensionale veloce e di alta qualità:

possono essere studiati tanto i tessuti duri quanto

quelli molli. Strumenti di “clipping” (ritaglio) con-

sentono di visualizzare strutture nascoste o sem-

plicemente eliminare porzioni del volume che non

sono necessarie. I volumi ottenuti possono essere

orientati nello spazio per massimizzare la coerenza

delle analisi di volume in 3D o semplicemente allo

scopo di correggere eventuali difetti presenti lungo

i tre assi del volume stesso. Dopo che una scan-

sione è stata riorientata, si può disporre di viste

preimpostate (anteriore, posteriore, destra, sinistra,

dall’alto, dal basso, obliqua e isometrica) e si può

effettuare su queste un tracciato cefalometrico. Il

software è in grado di generare immagini radio-

grafi che bidimensionali partendo dal volume di dati

3D: teleradiografie in proiezione laterale, fronta-

le o SMV oltre che ortopanoramiche con perfetta

proporzionalità 1:1, senza nessuna distorsione, in-

grandimento o sovrapposizione indesiderata. Nel

far questo è possibile impostare la direzione dei

raggi virtuali, e una eventuale, voluta, distorsione

simulante una incongrua distanza tra tubo e lastra

di radiografi e ottenute con tecnica tradizionale. Su

questi radiogrammi, è possibile tracciare una ana-

lisi cefalometrica bidimensionale secondo l’autore

desiderato (Dolphin CEPH Tracing 2D software). È

altresì possibile impostare e praticare una analisi

cefalometrica personalizzata, utilizzando punti di

riferimento, misurazioni angolari e lineari di altre

scuole. Può, allo stesso modo essere effettuata

una analisi cefalometrica tridimensionale nella qua-

le ogni singolo punto di riferimento viene valutato

contemporaneamente sui tre piani dello spazio e

sulla ricostruzione 3D dell’intero volume. Anche in

questo caso, si potrà decidere di seguire una analisi

pre-determinata o elaborarne ed eseguirne una

personalizzata. Il Dolphin 3D, le cui caratteristiche

tecniche principali sono state appena descritte, è

stato impiegato in questo studio al fi ne di ottenere

un tracciato cefalometrico in 2D e in 3D del cranio

dei due pazienti. A questo scopo, i dati in formato

DICOM di ciascun paziente sono stati caricati nel

software e da questo elaborati: è stato generato

un modello tridimensionale del cranio del paziente.

Dopo aver orientato correttamente nello spazio tale

modello, questo è stato utilizzato direttamente, per

ottenere un tracciato cefalometrico tridimensionale,

e ulteriormente elaborato dal software che da que-

sto, ha generato una serie di radiogrammi sintetici

su cui poter effettuare una analisi cefalometrica

computerizzata bidimensionale. Entrambe le ana-

lisi cefalometriche, sono state tracciate seguendo

la metodica precedentemente descritta. Pur non

essendo la suddetta analisi, presente nel database

del software, è stato possibile, prima di procedere

alla realizzazione del tracciato, impostare ogni punto

di riferimento cefalometrico (landmark), ogni valore

sia angolare sia lineare desiderato, attingendo alle

altre analisi presenti e poi salvare l’analisi ottenuta

per poterla riutilizzare.

Per l’analisi bidimensionale ci si è servirsi di tutti e

sei i tipi di cefalogrammi sintetici, diversi in base

al fi ltro impostato. Nel corso del tracciato, è stato

inoltre possibile avvalersi di strumenti digitali quali

zoom, controllo del contrasto o della luminosità

dell’immagine. La medesima analisi è stata im-

piegata nella cefalometria 3D. In questo secondo

caso, dopo aver impostato come metodica ce-

falometrica quella precedentemente sintetizzata,

si è passati a delineare il tracciato, utilizzando un

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S. Carderi et al.

130 | MONDO ORTODONTICO 4/2012

layout a quattro fi nestre con le sezioni coronali

nella prima, le sezioni sagittali nella seconda, le

sezioni sul piano assiale nella terza e, nella quarta

il modello tridimensionale del cranio del paziente.

Ogni punto cefalometrico è stato posto su uno dei

tre piani e poi correttamente riposizionato anche

sugli altri due così da ottenere infi ne una esatta

posizione tridimensionale di ciascun landmark .

Nell’analisi tridimensionale, le strutture non sono

sovrapposte come in un cefalogramma tradizio-

nale, si può quindi scegliere quale lato del viso

esaminare o esaminarli entrambi in tempi separati.

Questo risulta particolarmente utile nei pazienti

che presentano asimmetrie facciali importanti nei

quali possiamo analizzare separatamente i due

profi li, valutare se e quale dei due sia quello “sano”

o più armonico e quali movimenti chirurgici saran-

no eventualmente necessari per ciascun lato.

Gli autori dichiarano che lo studio presentato è stato

realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti

nella Dichiarazione di Helsinki e che il consenso

informato è stato ottenuto da tutti i partecipanti

prima del loro arruolamento allo studio.

Risultati

Descritti nelle tabelle III e IV , i risultati ottenuti con

le tre diverse tecniche cefalometriche: digitale su

teleradiografi a tradizionale in proiezione L-L, analisi

cefalometrica bi ( Fig. 5,6 ) e tridimensionale rea-

lizzate con Software A ( Fig. 7,8 ) su cefalogrammi

sintetizzati da dataset DICOM.

Dal confronto dei risultati ottenuti con le tre

metodiche cefalometriche (bidimensionale tra-

dizionale su teleradiografia, bidimensionale e

tridimensionale tramite Software A da dati TC

3D), non risultano differenze rilevanti tra i va-

lori esaminati. Le eventuali discrepanze tra le

varie misure, rientrano infatti nel campo del-

la deviazione standard di ciascun valore. Con

l’analisi dei due pazienti non era nostra inten-

zione realizzare una valutazione quantitativa

dell’affidabilità della tecnica cefalometrica tri-

dimensionale, quanto piuttosto dimostrarne la

grande versatilità e accuratezza nel campo dello

studio cefalometrico ortodontico-chirurgico.

Fig. 6

Cefalometria 2D eseguita su cefalogramma sintetizzato con Software A.

Fig. 6

Fig. 5

Fig. 5

Cefalometria 2D eseguita su cefalogramma sintetizzato con Software A.

Page 9: La Tomografia Computerizzata 3D nella diagnosi cefalometrica delle disgnazie dento-maxillo-facciali

La tomografi a computerizzata 3D

MONDO ORTODONTICO 4/2012 | 131

Discussione

Come già ampiamente sostenuto nella sezione intro-

duttiva, uno dei principali vantaggi degli apparecchi

tomografici che sfruttano la tecnologia a Fascio

Conico, risiede nel basso dosaggio di radiazioni

necessarie a ottenere il volume di un cranio. Tut-

tavia, se anche un tomografo volumetrico utilizzasse

Fig. 7

Cefalometria 3D eseguita

su volume ricostruito con

Software A.

Fig. 7

Fig. 8 Fig. 8

Cefalometria 3D eseguita

su volume ricostruito con

Software A.

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S. Carderi et al.

132 | MONDO ORTODONTICO 4/2012

la minima dose possibile eppure non riuscisse a

ottenere l’immagine completa o in una risoluzione

accettabile del cranio, la sua utilità verrebbe meno.

Nel caso dell’Apparecchio A, un FOV fi sso, non

regolabile e una piccola dimensione della lastra

virtuale, portano all’inconveniente di non riuscire a

ottenere l’intero volume del cranio del paziente. Nel

caso di pazienti con altezza facciale particolarmente

ampia, ci si trova a dover decidere quale parte del

cranio lasciare fuori della scansione. Inoltre, seppu-

re la maggior parte delle tecniche cefalometriche

necessita solo di una parte (quella corrispondente

allo splancno-cranio e alla fossa cranica media)

del cranio, alcune analisi come quella di Delaire o

Coben, utilizzano l’intera calotta cranica e pertanto

non possono essere applicate a scansioni ottenute

con apparecchi come l’Apparecchio A.

Altro inconveniente a nostro avviso da segnalare è

che tale apparecchio è caratterizzato da un cranio-

stato con appoggio del mento che va a comprimere

i tessuti molli mandibolari; ciò altera ovviamente

tutti i valori cefalometrici a questi riferiti e spesso

anche alle labbra rendendo inapplicabile o poco

attendibile analisi cefalometriche, come quella di

Arnett, incentrate prevalentemente sulla valutazione

estetica proprio dei tessuti molli.

L’Apparecchio B, è dotato al contrario di un am-

pio FOV in cui possono facilmente rientrare tutti i

tessuti necessari allo studio. I vari parametri come

voltaggio, intensità di corrente e tempo di scan-

sione sono stati impostati per ottenere la migliore

risoluzione dell’immagine, erogando la minore do-

se possibile di raggi (circa 437 mSv). A differenza

dell’Apparecchio A, questo non è stato progettato

appositamente per la produzione di volumi cranici

orientati, inoltre il paziente viene posizionato al suo

interno orizzontalmente, con il rischio che tutti i

tessuti “mobili” si spostino verso il basso, sotto la

spinta della forza di gravità. Per cercare di preve-

nire questi due inconvenienti, è stato progettato

e realizzato un cefalostato che servisse a immo-

bilizzare il cranio del paziente all’interno della TC,

rendendo l’esame sempre standardizzato, ripetibile

e confrontabile. È stato inoltre chiesto ai pazienti

sottoposti all’esame, di mantenere sempre la po-

sizione di massima intercuspidazione per tutta la

durata della scansione (15 secondi circa). In questo

modo ci si assicurava, almeno teoricamente, che

la mandibola, trattenuta dalla guida occlusale, non

scivolasse durante l’esame in una posizione distale

innaturale.

Per quello che concerne il software di cefalometria

utilizzato, il Software A si è dimostrato particolarmente

effi cace nell’analisi tridimensionale. L’analisi 2D

ottenuta con lo stesso programma infatti, per

quanto comoda all’uso e accurata, ha dato risul-

tati pressoché sovrapponibili a quelli ottenuti con

tecnica tradizionale. Nella versione tridimensio-

nale, tutto il valore del software appare immedia-

tamente chiaro sia per l’incredibile precisione nel

posizionamento di ogni punto cefalometrico, sia

per il carattere particolarmente intuitivo del pro-

gramma stesso che lo rende facilmente utilizzabile

già al primo tentativo. Nota particolarmente posi-

tiva, nella versione 3D, è la possibilità di studiare

i due lati del cranio separatamente, ottenendo

informazioni per ciascun lato, pure e scevre da

sovrapposizioni delle strutture controlaterali e

confrontabili tra loro. In aggiunta, entrambe le

versioni, 2D e tridimensionale, possono essere

personalizzate, preimpostando il tipo di analisi,

scegliendo tra le numerose già esistenti o cre-

andone una propria che contenga ogni punto o

misurazione desiderata.

Conclusioni

Alla luce del lavoro svolto, gli autori si sentono di

affermare che la Tomografi a Computerizzata 3D

sia in effetti un valido strumento di cui il clinico si

può servire in fase diagnostica. Se già in pazienti

privi di asimmetrie scheletriche facciali, fornisce

un’informazione più accurata della radiografia

tradizionale perché priva di deformazioni, ingran-

dimenti, sovrapposizioni e artefatti, in pazienti che

presentino disgnazie dento-maxillo-facciali che si

palesino con asimmetria, diventa l’esame d’ele-

zione, dando la possibilità di studiare il cranio in

modo interattivo, nelle tre dimensioni dello spazio.

La tecnologia Cone Beam, fornisce due ulteriori

vantaggi, utilizzando una minore dose di radiazioni

e rendendo l’esame più economico per pazienti

e strutture mediche. Risolvendo un problema di

carattere etico, posto dall’utilizzo di vecchi appa-

recchi TC, con una dose paragonabile a quella

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La tomografi a computerizzata 3D

MONDO ORTODONTICO 4/2012 | 133

necessaria per due ortopanoramiche [13] , il clinico

si può avvalere di infi niti radiogrammi estrapolati

dal set di dati ottenuti dalla scansione del cranio

con CTCB. Inoltre il Fascio Conico, produce rico-

struzioni più precise e dettagliate di quelle ottenute

con TC tradizionale, grazie alla tecnologia volume-

trica di cui si serve.

Nell’ambito dello studio cefalometrico, la maggiore

accuratezza delle informazioni ottenute con TC

3D sarebbe completamente inutile se non ci si

servisse di un adeguato software di cefalometria

tridimensionale. Complemento necessario all’ot-

tenimento di un’adeguata diagnosi cefalometrica,

iniziata con un esame tomografi co, il programma

di cefalometria 3D, offre la possibilità di sfruttare a

pieno le informazioni tridimensionali ottenute con

la TC. Come la tomografi a volumetrica, lo studio

cefalometrico tridimensionale, è particolarmente

indicato nello studio di pazienti con asimmetrie

facciali sul piano frontale, poiché consente di

studiare i due lati separatamente e di confrontarli

fra loro.

Confl itto di interessi

Gli autori dichiarano di non aver nessun confl itto

di interessi.

Finanziamenti allo studio

Gli autori dichiarano di non aver ricevuto fi nanzia-

menti istituzionali per il presente studio.

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