+ All Categories
Home > Documents > La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della...

La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della...

Date post: 21-Jul-2020
Category:
Upload: others
View: 3 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
68
Transcript
Page 1: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano
Page 2: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano
Page 3: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 3

La tribù in rete l’accusa e lei si uccide: è la gogna mediatica dei vigliacchi

Qualche settimana fa una ragazza di 14 anni si è gettata dal balcone di casa. E’ morta perché op-pressa da una montagna di messaggi offensivi e dileggiatori ricevuti attraverso un noto “social network”, una delle modalità di comunicazione di massa più in uso tra giovani e non solo.

L’uso globale di internet è certamente la forma di democrazia più compiuta che mai sia stata inventata: qualsiasi cittadino del pianeta, a qualsiasi razza o religione o classe sociale appartenga, può comunicare, apprendere, conoscere ad un costo irrisorio. Esiste però una forma particolarmente vile di utilizzare questi straordinari strumenti. Chiunque infatti può scrivere a chiunque altro, magari nascondendosi dietro ad uno pseudonimo, e ricoprirlo di insulti, accusarlo delle peggiori infamie, perseguitarlo notte e giorno senza che ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy.E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano ai social network la possibilità di trovare nuovi amici e nuovi amori. Basta che una persona inizi con un commento o una critica e subito si forma una tribù di accusatori che non hanno nulla di meglio da fare se non distruggere chi magari nem-meno si conosce: come è capitato alla quattordicenne, portandola al gesto estremo. Sconcerta dover rilevare quante sono le persone che per vanto e meschineria non esitano ad utilizzare internet come una moderna gogna mediatica senza offrire agli inermi accusati la possibilità di difesa. Forse la crisi ha acuito in molti un oscuro desiderio di vendicare le proprie frustrazioni e lo fa nel più antico e stucchevole dei modi: prendendosela con i più deboli e indifesi.

Paolo Crepet

editoriale

Offendere e distruggere una persona nascondendosi nell’anonimato: l’uso vile dei social network sconcerta e ferisce

Page 4: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

4 senzaetà

Page 5: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 5

4 Crepet parla alle famiglie

18 Dossier, una via italiana alle città intelligenti

26 MeDiCiNA, patologie del ginocchio

42 iNrCA emergenza diabete, il messaggio parte da Ancona Nuovo inrca: solo un ospedale?

50 PsiCoLoGiA, riparto da me - nuova fine, nuovo inizio

52 viLLA Dei PiNi, disturbi sessuali maschili

54 X-FiLes, licantropi, più bestia che uomo

56 DiriTTo&sANiTA’,il medico del futuro tra diritto e medicina

60 CreATTiviTà,nonno, che si fa oggi!?

Le prime 700 cose che avremmo voLuto per regaLo daLLa BefanaLa solita inchiesta sui regali della Befana quest’anno ha riservato molte sorprese. I giornalisti più attenti hanno registrato infatti che la maggioranza degli Italiani ha cambiato abitudini! Una vol-ta, in tempi di crisi, si preferiva regalare cose utili. Confezioni di pasta, olio, marmellate, salami, prosciutti, vino. Ma una crisi come quella attuale ha mutato le condizioni di base della famiglia me-dia. Oggi, alla consueta domanda: “Cosa preferiresti ricevere in dono?” tantissimi hanno risposto: “Vorrei che la Befana mi pagas-se l’Imu” oppure: “Dalla Befana vorrei pagato l’anticipo dell’Iva”. Terzo posto: “Basterebbe che mi fosse tolta una o più bollette di acqua luce e gas”. Incredibilmente sanare l’affitto della casa viene solo al settimo posto, dietro l’abbonamento alla champions lea-gue e la rateizzazione per il tv satellitare da 88 pollici con kit di parete in cartongesso. Nei primi dieci si classifica il pagamento “Tarsu”, poi la bolletta telefonica. Al 14° posto c’è la “bolletta del riscaldamento” mentre i cosiddetti “domestici”, in sostituzione della vecchia figura della donna di servizio, vale a dire lavatri-ce, lavastoviglie e vaporetto (che non è il taxi veneziano ma un aspirapolvere potentissimo multifunzioni) comandano bollettini di rateizzazione che troviamo fino all’87° posto nella classifica dei “desiderata” da sanare. La famigerata “rata di condominio”, resiste al 132° posto con “rata ascensore” specificata a quello successivo. Di seguito “bollo auto-mobile” dal 325° al 327° (spesso i capifamiglia ne pagano due o tre all’anno tutti insieme). Ricopre la 399° posizione la rata per i libri scolastici che rientra purtroppo nella voce “cultura” (molti intervistati hanno confessato di aver messo al mondo un solo fi-glio, non di più, così, per darsi un tono intellettuale..). Il capitolo “Multe varie” ha una cinquantina di posizioni fra la 410 e la 460° riga, che comprende anche la nuovissima e severissima “sanzione per aver perduto lo scontrino per ritirare l’abito in lavanderia”.Solamente al 489° si posiziona la rata d’acquisto per mobilia varia, con voci specifiche di tipo irrinunciabile come “letto della camera da letto”; “infissi”; “servizi igienici” e “mobile portatelevisore” con annessa componente ieratica di alto valore spirituale: “parabola”... A seguire, considerati suppellettili, la rata d’acquisto e montag-gio del camino, ormai introvabile in muratura, sempre più spesso di alluminio, plastica, cartapesta, cartone verniciato, considerato bene “mobile” se montato su ruote piroettanti... completo di ga-ranzia di 1 accensione, non di più, corredato nella confezione dal numero verde dei vigili del fuoco della tua zona. A seguire, l’obso-leto “tappeto”, voce sempre più rara per palese xenofobia, in via di marginalizzazione, tanto che il Ministero ha avviato una Pubbli-cità Progresso per favorirne l’integrazione. Al 621esimo abbiamo la rata d’iscrizione universitaria mentre - curiosità - due coniugi pensionati hanno ammesso in posizione 678 di dover ancora fini-re di pagare le rate del viaggio di nozze effettuato nel dopoguerra. Fanalino di coda, al 723° posto, il pagamento del lavoro eseguito ventidue anni fa dal falegname... Un mestiere, d’altronde, consi-derato addirittura “artigiano”, parola ormai caduta in disuso che il vocabolario “Zingarissimi” divide in “artigi” e “ano”. Deviandone la seconda parte verso il dizionario delle volgarità.

luca [email protected]

8 PRIMO PIANO/sigaretta elettronica

12 FOCUS/abbigliamento bimbi

20MEDICINA/malattie del fegato

in questo numero

Page 6: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

6 senzaetà

La rubrica del prof. Paolo Crepet per la rivista “Senzaetà” affronta il tema delicato del cambiamento della società, della famiglia e dei complicati rapporti genitori-figli.

per scrivere al prof. crepet:[email protected]

EsistE un diritto alla sErEnità: il piccolo non sia un ostaggioSono una donna di 52 anni e vivo una vita di coppia in cui vi è posto solo per infelicità

e solitudine. Sono sposata da 26 anni ed ho un figlio di 24 anni. Purtroppo 10 anni fa ho scoperto che mio marito mi tradiva e, dopo un periodo in cui volevo credere che non

fosse così, mi sono resa conto che mio marito non chiudeva la relazione con la sua amante che lo aveva in pugno. Durante questi anni, pur di non perderlo, non ho chiesto la separazione pensando di avere delle responsabilità ma gli ho chiesto ripetutamente di interrompere la sua relazione e di considerarmi come moglie. Inizialmente negava sempre ma io sapevo come conoscere la verità che purtroppo veniva fuori. Non è mai stato un uomo violento ma mi ha fatto sentire in colpa, non considerava il mio dolore e mi ha sempre detto una montagna di bugie. Ho sposato un uomo che pensavo di conoscere e mi sono ritrovata uno sconosciuto con comportamenti che non gli riconoscevo. Ho continuato a stargli accanto fino a che negli ultimi due anni mi sono imposta rifiutandomi di accettare ancora questa situazione e gli ho detto di andarsene. Ma non va via e viviamo come separati in casa. Mio figlio non riesce a vivere in questo contesto familiare così carico di tensione e quando ho riferito ciò a mio marito non ho avuto alcuna reazione di comprensione verso mio figlio. Mi dice che non riesce a trovare una casa ma il tempo passa, la mia rabbia si è sedimentata ed io vivo una non vita. Gli sono stata accanto quando ha avuto problemi di salute, di lavoro, con suo padre ed ora che è morto mio padre non mi è stato vicino nel dolore. Non capisco come si possa trattare una moglie in questo modo dopo anni di vita vissuta insieme. Se finisce l’amore dovrebbe comunque rimanere il rispetto per la persona con la quale si è condiviso un lungo percorso di vita. Come può un uomo diventare così bugiardo e ignorare i sentimenti di un’altra persona? Vorrei andare via ma non voglio lasciare mio figlio. Non riesco ad uscire da questa gabbia dove forse ci morirò. Grazie. Marisa

Cara Marisa, troppo spesso ci scordiamo di pronunciare una parola che dovrebbe “gover-nare” l’intera nostra esistenza: dignità. Troppi matrimoni, ancora oggi, stanno in piedi per paura o per ricatti, ma tutto questo non lo possiamo chiamare amore. Se lo fosse

ci sarebbe più rispetto non solo tra coniugi, ma soprattutto nei confronti dei figli. Un bambino non nasce con l’obbligo di assistere, tutti i giorni che fa Dio, ad un terrificante teatrino fatto di indifferenza, ipocrisia, bugie, tradimenti, violenza psicologica e fisica. Suo figlio ha diritto ad essere trattato come persona e non come ostaggio di una guerra che non ha di certo voluto. Non sarò io a dirle cose deve fare e come, lei è una donna adulta e consapevole, ma una cosa non posso non dirgliela: non faccia prevalere il suo egoismo, pensi anche che esiste un diritto alla serenità, anche per chi non può difendersi. Lei può decidere di continuare a vivere come meglio crede, ma non può imporre la sua decisione su suo figlio. E non mi venga a raccontare che non sa come uscire dalla trappola del suo matrimonio: esistono avvocati e tribunali capaci di far rispettare i diritti di tutti e di difenderla dai tiranni bugiardi e fedifraghi.

Page 7: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 7

dalle piccole attenzioninascono grandi cose

Esperienza, ingegno, conoscenza e rapporto umano sono gli strumenti più preziosi. Punto fondamentale è l'incontro: tra le parti, le esigenze, i bisogni, le necessità che risiedono nella scelta di una casa, un locale, un terreno, un progetto edilizio da immaginare o promuovere.

È questo il mondo Aequitas

COMPRAVENDITA - AFFITTI - LOCAZIONI - CONSULENZA TECNICO LEGALE E FINANZIARIA

Aequitas servizi immobiliari snc - Viale della Vittoria, 31 60035 Jesi (AN)tel 0731.710000 fax 0731.710009

www.aequitasimmobiliare.it [email protected]

Page 8: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

8 senzaetà

Longevità: le 5 regole di giovinezza

Possiamo “garantirci una longevità di qualità, che non è un dono, ma si conquista”. Parola di roberto Bernabei, direttore dei Di-

partimento di geriatria del Gemelli di Roma e presidente di Italia Longeva, il network voluto da Ministero della Salute, Inrca e Regione Marche per occuparsi di pensare al futuro in chiave di longevità. Ecco le 5 regole recente-mente diffuse da Italia Longeva:

1 Evitiamo ciò che può compromettere la nostra salute di domani. Siamo ciò che mangiamo e quindi attenzione massima verso una corretta alimentazione.

2 Fumo, alcol e sostanze stupefacenti hanno effet-ti devastanti più a lungo termine che a breve. Vanno eliminate. L’esercizio fisico è la pillola più efficace. Una camminata a passo veloce con abbondante sudata deve entrare nelle nostre abitudini quotidiane.

3 Costruiamoci più possibile una sicurezza economica. Assicurazioni e pensioni integrative saranno sempre più necessarie: è su queste situazioni che i conti di stati e sistemi sanitari rischiano di saltare.

4 Anche le nostre abitazioni vanno programmate per il futuro. Servizi domotici come controlli automatici per elettrodomestici, luci, gas, acqua, possono darci maggiore sicurezza.

5 La tecnologia entra nel controllo della nostra salute: maglie che effettuano check-up costanti, elettrodomesti-ci intelligenti, tablet e telefoni palmari saranno fonda-mentali.

Giocattoli e prodotti di libero consumo più sicuri: regole ed indicazioni si trovano nella nuova sezione del sito del Ministero della Salute, che mette a disposizione un motore di ricerca sui prodotti pericolosi, ordinanze mi-nisteriali, documenti, consigli e informazioni. oltre ai giochi, le indicazioni riguardano articoli per puericultura, hobby, abbigliamento, casalinghi e cosmetici. Importante il decalogo di regole sui giochi per tutelare l’incolumità fisica del bambino: oltre a fare attenzione al marchio ce, è bene preferire gio-cattoli a batteria se si scelgono quelli elettrici, fare attenzione ai materiali usati per peluche e giocattoli di stoffa, evitare giochi contraffatti, con punte o bordi taglienti, verificare nome e indirizzo di fabbricante e impor-tatore, indicazione della fascia d’età, e che eventuali ingranaggi meccanici non siano accessibili al bambino.

Prodotti pericolosi: dal Ministero consigli on line aggiornati

Una vita sessuale migliore per i vegetariani? La ri-cerca, condotta da Michael Wasserman dell’uni-versità di Berkeley, pubblicata sulla rivista scien-

tifica ‘Hormones and Behaviour’ a fine 2012, è la prima a studiare il legame fra i cosiddetti “ormoni del sesso” (i fitoestrogeni) che si trovano nelle piante ed il comporta-mento dei primati selvaggi. L’ipotesi è quella secondo cui alcuni prodotti vegetali influirebbero sui livelli ormonali migliorando l’attività sessuale, ipotesi testata da Wasserman su un gruppo di colobi rossi nel Parco nazionale di Kibale, Uganda, che, in quanto primati, proverebbero effetti simili all’essere uma-no. I maschi che si nutrivano delle foglie di un albero tro-picale ricco di sostanze simili a estrogeni, e molto vicine alla soia, avevano maggiori concentrazioni di estradiolo, l’ormone del sesso. Questi primati, nello specifico, passavano più tempo a fare sesso e meno a occuparsi di se stessi. Largo a soia e tofu, dunque.

PILLOLE

Ai vegetariani i “piaceri della carne”

Page 9: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 9

L’intestino, il nostro secondo cervelloUn vero e proprio secondo cervello nella pancia. Qui risiederebbe la chiave di stress, ansia e tensione. Lo rivela Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biolo-gia cellulare della Columbia University, con la sua teoria dei due cervelli: “Basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, è la sede di un secondo cervello”. Per Gershon, la quantità di messaggi che il cervello addominale invia a quello centrale è pari al 90% dello scambio totale. Soprattutto messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere. La sensazione delle “farfalle nello stoma-co” sarebbe solo un esempio delle emozioni della pancia, come nausea, paura, dolore, angoscia. E quando l’intestino soffre, la persona ne risente anche a livello psichico.

Longevità: le 5 regole di giovinezza

MARChE gIOvANI, Al via lo ‘sportello informativo regionale virtuale’

Un BACio ALLUngA LA vitAsconfiggere la depressione,aiuta a liberare endorfi-

ne utili per il benessere psicofisicoi baci rendono più longevi. e’ la sorprendente

scoperta di un’équipe di ricercatori italiani. pare che nulla sia più efficace di un bacio, un abbraccio, una sola telefonata al giorno per vivere fino a cent’anni. secon-do la ricerca, le manifestazioni d’affetto rappresentano una preziosissima arma per sconfiggere la depressione perché aiutano a liberare le endorfine e altre sostanze utili per il benessere psicofisico.

Si apre una stagione nuova nella comunicazione delle politiche giovanili. Dopo la positiva esperienza del sito regionale Pogas Marche, è in via di sperimentazione il

Portale regionale che mette in rete gli Informagiovani del ter-ritorio. A presentarlo l’assessore regionale alle Politiche gio-vanili, Paolo Eusebi: “La Regione Marche riconosce i giovani come risorsa fondamentale ed essenziale della comunità. La nuova legge in materia di politiche giovanili rappresenta sim-bolicamente una mano che accompagna i percorsi di crescita personale in un’ottica globale, il Portale Giovani Marche è il dito mignolo simbolo del ‘facciamo pace’ e soprattutto della ‘prova di forza’. Il portale sarà a regime in due step: questa mattina presentiamo il primo, lo ‘Sportello Informativo Re-gionale Virtuale’ in collaborazione con gli Informagiovani del territorio”.

Page 10: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

10 senzaetà

Primo piano sigaretta elettronica

Le misteriose bionde senza fumo

Boom di vendite, oggetto di moda, regalo gettonato, prota-gonista di ricerche, ordinanze, discussioni su media e social, neologismi creati per il feno-meno di chi “svapa”. È il caso delle “bionde” senza fumo, le sigarette elettroniche, su cui di recente si è pronunciato l’Isti-tuto Superiore di Sanità, in so-stanza rimandando ad ulterio-ri verifiche.

A dicembre è arrivata, infatti, nelle mani del Mi-nistro della Salute Renato Balduzzi, la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità in risposta ad un

parere da lui richiesto nei mesi scorsi proprio sulle siga-rette elettroniche. Due ordinanze del Ministro avevano già vietato la vendita di quelle caricate con filtri di nicoti-na ai minori di 16 anni.L’efficacia del prodotto, “è ancora tutta da dimostrare”, secondo la suddetta relazione, ispirata a prudenza e co-munque con lo sguardo al futuro in attesa di ulteriori approfondimenti. Un po’ come nel 2010 concludeva l’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità, nel Report 955: la sicurezza, la portata e l’effettiva efficacia dei sistemi elet-tronici per la somministrazione di nicotina dovranno es-sere verificate nell’arco di diversi anni.Ed eccoci ad oggi e alla relazione dell’Iss: “L’atteggiamen-to che si vuole suggerire – ha spiegato Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Iss – è di prudenza a difesa del consumatore. Non è infatti anco-

intanto anche i pareri medici segnalano voci discordanti: a settembre, mentre dal congresso della

società europea di cardiologia arrivano dati confortanti su questi dispositivi, almeno per gli effetti

sul cuore, uno studio presentato al meeting della european respiratory society (ers) a vienna avverte che le ‘e-cig’, come sono state soprannominate negli

stati uniti, possono causare danni ai polmoni. favorevoli i pareri come quello del prof. michael

siegel della Boston university, per cui possono risol-vere il dannoso problema del fumo passivo e non c’è

ragione di eliminarle dal mercato, o del prof. riccardo polosa, dell’università di catania, che le vede come un’alternativa salutare per coloro che non vogliono

smettere di fumare ma decidono di “vaporizzare” e ne auspica “un’intelligente e razionale regolamentazione

per l’uso anche nei luoghi pubblici in italia e nel mondo”.

Il dibattitoscientifico

Page 11: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 11

come funZionanoÈ un dispositivo che emula i tradizionali prodotti per il fumo. Dotato di una batteria ricaricabile che consente di inalare vapore di una solu-zione di glicole propilenico, glicerolo, nicotina (in quantità variabile o anche assente) e aromi alimentari (menta, liquirizia, cioccolato, frago-la, vaniglia, sapore di tabacco, etc.). Per forma e dimensioni, sono più o meno simili alle sigarette classiche ma non bruciano tabacco e carta e non utilizzano catrame. Si attivano con un pulsante, si ricaricano con un cavo, e il liquido viene trasformato in vapore. Quando il fumatore aspira attraverso la sigaretta elettronica, il passaggio d’aria aziona un sensore collegato ad un condensatore alimentato a batteria, che si scal-da e miscela una quantità di vapore acqueo con particelle di glicerolo e nicotina (se c’è).

ra dimostrata l’efficacia del prodotto nell’aiutare i fumato-ri a smettere. Inoltre ci sono elementi che devono essere chiariti riguardo la tossicità di questo prodotto. Possiamo dire che la sigaretta elettronica è meno tossica di quella tradizionale, ma non si può affermare che sia del tutto in-nocua”. Anche perché dovrebbe passare una serie di con-trolli e verifiche al momento non previsti. Pacifici ha però spiegato che anche qualora si dimostrasse l’efficacia, la sigaretta elettronica contenente nicotina “dovrebbe essere comunque trattata come tutti gli altri prodotti sostitutivi del fumo tipo gomme da masticare, cerotti. Vale a dire come dispositivi medici”. Essa, inoltre, presenta “potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non si possono escludere effetti dan-nosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età”.Chiara indicazione è quella di inserire un foglietto di avvertenze all’interno delle confezioni, dato che al momento “le uniche avvertenze

riguardano il divieto per i minori di 16 anni e la racco-mandazione di tenere il prodotto lontano dalla portata dei bambini”.Le preoccupazioni sembrano poi riguardare, in particola-re, “tutte le miscele vendute su internet, che non offrono garanzie e sono a rischio contraffazione”.Per Balduzzi, insomma, che si richiama ai principi di pre-venzione e precauzione,“lo studio conferma il grande li-vello di attenzione verso tutti i fattori di rischio”.C’è poi aperta la questione dell’emendamento presentato dal Governo i primi di dicembre in Commissione Indu-stria al Senato, a stabilire che “qualsiasi dispositivo mec-canico o elettronico, che abbia la funzione di succedaneo dei prodotti di tabacco sia assimilato ai tabacchi lavorati e sia soggetto alle disposizioni in materia di distribuzione, detenzione e vendita”. E i tanti negozi di sigarette elet-troniche e franchising nati negli ultimi tempi (si parla di un comparto già gigantesco)? E le sponsorizzazioni, le tasse, e via dicendo? Tutto come le classiche bionde? Ai posteri.

maria chiara La rovere

QUANTO COSTANOi prezzi variano a seconda delle confezioni, da poche deci-ne di euro fino a oltre 200 (per quelle “di lusso”), e delle ricariche, di diversi tipi: quelle liquide, dai 5 euro in su, di solito durano almeno una settimana. secondo un calcolo approssimativo, il mantenimento può arrivare a costare un minimo variabile dai 26 ai 30 euro settimanali, 150 euro al mese per un fumatore da un pacchetto al giorno.

QUANTI ITALIANI LE FUMANO

l’istituto superiore di sanità ha commissiona-to nel maggio scorso un sondaggio alla doxa, secondo cui il 20% dei fumatori italiani usa

o intende usare la sigaretta elettronica. oltre due milioni di persone, dunque,

sono potenziali consumatori. E, stando all’osservatorio fumo, alcol e droga

dell’istituto, il sondaggio non registra l’impressionante

boom degli ultimi mesi.

Page 12: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

12 senzaetà

Primo piano sigaretta elettronica

Successo di mercato ma il settore è sul piede di guerraMentre attendiamo, dunque, che la ricerca scientifica e le

istituzioni mettano nero su bianco un’indicazione precisa sulle sigarette elettroniche, a qual-

che anno dalla loro comparsa nel panorama nazionale, i commercianti si dicono molto soddisfatti degli affari. Per uno dei venditori della catena “smooke”, tra i primi marchi nati a torino, “si tratta di un mercato in espansione perché funziona. Noi, ad esempio, siamo dappertutto in Italia, e i nostri clienti variano dai 18 anni agli 80 anni”. Secondo quanto dichiarano in molti, un punto a favore di questo prodotto è il suo costo infe-riore alle sigarette tradizionali.Ma proprio uno dei soci della Smooke parla di uno schiaffo a tutto il comparto (si vocifera di un fatturato di circa 100 milioni di euro e di circa 1.500 lavoratori) arriverebbe dall’emen-damento al Senato in merito: “Nella nostra azienda lavorano più di 40 persone, abbiamo quasi 200 negozi in Italia. Stiamo crescendo. Abbiamo investito e fatto certificare tutte le parti delle sigarette, liquidi compresi, per tute-lare i consumatori. Paragonare l’elettronica al tabacco non ha sen-so. Vuol dire ammazzare un settore, non po-ter fare pubblicità, dovendo chiudere tutto e licenziare”.A preoccuparsi è anche la neonata associazio-ne di categoria anafe.

E la denuncia arriva anche dal giovane imprenditore Riccardo Ascio-ne, leader del gruppo ovale europe, che produce e distribuisce si-

garette elettroniche in Europa: “È un attacco superficiale e irresponsabile che dà un colpo mortale ad un settore che in un pochi anni ha creato, solo in Italia, migliaia di posti di lavoro e che è tra i pochi in crescita. Le conseguenze sull’occupazione sarebbero gravissime e si creerebbe un ingiusto e ingiu-stificabile vantaggio per le lobby del tabacco”. È lo stesso Ascione a chiedere l’istituzione di un tavolo di concertazione per la regolamenta-zione del prodotto: “Non vogliamo il Far West, il settore ha bisogno di regole, le vogliamo, ma almeno discutiamone. In Inghilterra il governo incoraggia e appoggia l’uso della sigaretta elettronica. Perché da noi si vuole stroncare? A chi con-viene?”. Poi parla di grande disinformazione ricordan-do che dietro il suo prodotto ci sono brevetti, produzione esclusivamente italiana, materie prime che rispondono ai dettami della far-macopea ufficiale, etichettatura con simbo-logie di tossicità e pericolo, i componenti e le informazioni tecniche indicati su confezione e foglio illustrativo.E intanto sembra che a Genova siano stati in-stallati i primi distributori di liquidi, per com-prare le ricariche delle elettroniche in qualsiasi momento.

Page 13: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 13

“E’ vero che si risparmia? In quanto tempo ammortizzo la spesa iniziale?” Queste le domande e le motivazioni che

spingono il fumatore prima a informarsi e poi a comprare. L’esperienza di Roberto Grossale, titolare da un anno e mezzo della catena “Soffio Libero”, con sede in Ancona ma già a livello nazionale, nasce per senso di libertà e la voglia di far conoscere questo nuovo modo di fumare.“Siamo ad una svolta storica per il fumo – dice Grossale – un po’ come quando ci fu il passaggio dalla macchina da scrivere al com-puter..”. chi è il cliente medio della sigaretta elet-tronica? “Uomini e donne, senza distinzione, fra i 35 e i 55 anni. Fumatori incalliti, soprattutto che vogliono risparmiare: infatti sui 30 modelli in vendita, da 30 a 260 euro, la spesa iniziale media è di 40 e si possono acquistare ricariche liquide da 10 ml che costano 6 euro oppure da 20 per 12 euro. Il risparmio è nella differenza fra una spesa di 24/30 euro al mese contro i 150 dei pacchetti di sigarette... tenendo conto che poi il vapore acqueo che fumiamo dà uguale soddisfazione e... alla fine tutti si sentono meglio”.e’ un modo per smettere di fumare sul serio oppure una moda passeggera?

I CONSIgLI

DELL’ESPERTO:

ROBERTO gROSSALE

DI “SOFFIO LIBERO”

“Non è una moda: molti Paesi europei han-no sperimentato la sigaretta elettronica come metodo per disintossicarsi. Piuttosto non si capisce perchè in Italia no. Forse prevalgono gli interessi statali...”.si spieghi meglio: “L’ex ministro Veronesi, oncologo di fama, aveva detto sì alla sigaretta elettronica poichè non crea alcun tipo di vasorestrizione, dipen-denza o problemi cardiocircolatori”.ma insomma, che tipo di fumo è? “Non ci sono controindicazioni: niente carta, niente catrame, la nicotina la scegliamo noi consapevolmente e la possiamo ridurre fino a zero. Nel liquido le sostanze sono 5: acqua, aromi, nicotina (oppure no) glicole propilenico (di uso alimentare e farmaceutico) e glicerolo, quel vapore che si emette nei fumogeni da discoteca: se facesse male quanti dj oggi sa-rebbero intossicati?” In che cosa si differen-

ziano i modelli? Nel serbatoio, nella tecnologia: l’hardware elettronico è il cervello della sigaretta...”esistono contraffazioni?“Ecco, questo è l’unico pericolo: la qualità falsa e scadente del prodotto e dei liquidi. Ora, i liquidi sono italiani ma l’apparecchio si produce in Usa o Hong Kong, quindi invi-to a controllare qualsiasi altra provenienza, a comperare sempre e solo liquidi italiani con etichetta e guardare anche la scadenza”.

CONTROLLARE etichetta e scadenza!

Molto più che una moda

è il fumatore che lo chiede

soprattutto per risparmiare

Unico pericolo

è la contraffazione

Page 14: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

14 senzaetà

Chi controlla i vestiti?

allergie e dermatiti possono essere molto pericolose sulle per-sone a rischio e spe-cialmente sui bambi-ni: ma lo sapevate che da un monitoraggio e dall’analisi dei prodotti in commercio il 70,6% delle patologie derma-tologiche sono risultate essere riconducibili ai tessuti, il 17,1 % agli accessori metallici e il 12,3% alle scarpe?

A questo punto il sistema dei controlli per prevenzione e tutela dei consumatori non può essere dedicato solo alle contraffa-zioni ma anche alle sostanze pericolose che possono essere

presenti su capi di vestiario e indumenti. Infatti è capitato che qualche soggetto abbia immediatamente ri-scontrato dermatiti o allergie dopo aver indossato abiti, per esempio magliette, maglie e jeans nella cui composizione è stata rinvenuta traccia di sostanze come coloranti allergenici, ammine aromatiche cancerogene, metalli pesanti e nichel, formaldeide etc.. in molti casi sostanze che da anni in italia e in europa sono state messe al bando e non più vendute da alcuna azienda chimica europea.Per la tutela della salute e il controllo dei prodotti, soprattutto prove-nienti dall’estero, occorre fare riferimento all’applicazione del Regola-mento europeo REACH . C’è però un problema: lo sbarramento all’importazione dei capi di abbigliamento contenenti tali sostanze prevede ad oggi il divieto per questi di contenere più dello 0,1 % in massa di sostanze altamente pericolose, vale a dire 1 grammo ogni kg di merce su tonnellate di vestiti. Così, reso difficile il controllo capo per capo, di fatto viene lasciata

aperta la porta d’ingresso a qualsiasi articolo tessile contenente qual-siasi sostanza... Senza contare che mentre le aziende italiane produttrici devono sot-tostare a tale regolamento Reach e hanno più controlli, dai paesi ex-tracomunitari entra di tutto e la tutela del consumatore diventa im-possibile. Si tratta di una concorrenza sleale che danneggia l’intero settore italiano del tessile. Al fine di dare una risposta concreta nasceva nel 2001 l’Associazione Tessile e Salute che diventerà nel 2013, insieme a Ministero della Sa-lute, Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Piemonte, l’Os-servatorio nazionale tessile-abbigliamento-pelle-calzature. Grazie alla collaborazione con il Ministero della Salute, i Nas, l’Isti-tuto Superiore della Sanità, le Asl e le Procure della Repubblica, l’As-sociazione Tessile e Salute ha messo in campo una serie di strumenti di controllo su tutto il territorio italiano, che vanno dalle analisi delle dermatiti da contatto, a una rete di laboratori, a una banca dati delle sostanze chimiche, a un documento sulle modalità di utilizzo delle sostanze chimiche nella filiera del tessile, fino a una “camera climatica” in cui si testano i tessili direttamente sulle persone e a una rete nazio-nale di medici e esperti.

Focus bimbi sicuri

Page 15: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 15

da quello che indossiamo dipendono al 70% allergie e dermatiti

Mauro Rossetti,Direttore dell’Associazione nazionale Tessile Salute

Al nostro esperto mauro rossetti, direttore dell’Associazione nazionale Tessile Salute, abbiamo rivolto le seguenti domande:Quali sono le sostanze chimiche pericolose negli indumenti? da dove arrivano per lo più gli abiti cui bisogna fare attenzione? e di che tipo e materiali sono?“Soprattutto coloranti cancerogeni e allergenici, ammine aromatiche cancerogene, biocidi, fungi-cidi, metalli pesanti, alchilfenoli etossilati, ftalati, ecc. Per lo più gli abiti arrivano dall’Asia. Non sono le fibre a creare allergie ma le sostanze rilasciate per cui possono essere di qualsiasi materiale anche se ad esempio non abbiamo mai riscontrato problemi su capi di lana”. per il vestiario dei bambini vale la stessa cosa? una mamma che cosa dovrebbe cercare in un’etichetta per stare tranquilla?“Vale certamente la stessa cosa: ad oggi non esiste un’etichetta, la faremo con l’Osservatorio”. ad oggi, ha senso ed è possibile raccomandare alle mamme di comprare italiano ?“Ha senso raccomandare di comperare italiano e europeo, naturalmente cercando di capire se il prodotto è davvero tale”.

Page 16: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

16 senzaetà

MODA BAMBINI: ma siamo sicuri? di maria chiara La rovere

nel 2004, uno studio di green-peace dimostrava la presenza di composti chimici in capi assolu-tamente insospettabili, tuonando contro grandi marche e portando alcune di esse a cambiare politica. poi nel 2008 l’allarme di altro-consumo: “troppa chimica negli indumenti per bimbi”. oltre alle sostanze pericolose, ci sono inol-tre laccetti e cordoncini, rischiosi soprattutto per i più piccini. il tema è spinoso e gli spunti in tal senso sono tanti, come gli in-terrogativi in campo.

Focus bimbi sicuri

Page 17: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 17

Potreste trovarvelo tra le mani comprando abiti per bimbi e vi farà piacere. È opera di uno dei grandi nomi dell’abbigliamento, che a luglio scorso ha lanciato la campagna “vesti sicuro”.

Si tratta di “un progetto che informa i consumatori sulla sicurezza dei prodotti per bambino relativamente alla presenza di componenti potenzialmente pe-ricolose – ci dicono dalla comunicazione Benetton Group, confermandoci le rinnovate istanze di sicurezza da parte dei genitori – Il progetto nasce in seguito all ’adozione, da parte delle linee di prodotto per bambino di Benetton Group, del marchio Eco Safe, che riconosce l ’impegno nel rispettare elevati standard di sicurezza chimica e meccanica ed è rilasciato dal gruppo ICQ”.

Un piccolo vademecum coloratoBenetton, insomma, ci mette la faccia, “da maglietta”, per garantire capi realizzati senza l’impiego di sostanze chimiche o materiali pericolosi. “Prima di raggiungere gli scaffali dei negozi, i capi vengono controllati in tutte le fasi di lavorazione (dall ’ideazione fino al prodotto finito) da una com-missione tecnica composta da specialisti della sicurezza che ne valuteranno i potenziali rischi fisico-meccanici. Garanzia di questo impegno sono gli oltre 45.000 test chimici e fisico-mecca-nici condotti su moltissimi prodotti durante il 2011; nel 2012 è stato ulterior-mente aumentato il campionamento, senza contare i test commissionati dai nostri fornitori”.

Per il test 2008, tre pigiamini su quindici capi sottoposti a test di laboratorio da Altroconsumo risultarono positivi a so-

stanze chimiche nocive per la salute sul lungo periodo: quantità eccessive di ftalati, sostanze che erano state già bandite nella produzione di prodotti destinati all’infanzia, e un colorante cancerogeno, il cui uso era da tempo limitato da una Direttiva europea (2002/61/CE). Situazione paradossale, se si pensa che mettia-mo a letto i nostri bimbi con gesti di grande protezione. Le sostanze suddette possono migrare dal tessuto all’organismo per intensa sudorazio-ne, inalazione o succhiando l’indumento. “Il settore della produzione tessile in Italia è privo di paletti normativi che tutelino la sicurezza del consumatore – dichiarava l’associazione assicu-rando – molte sostanze tossiche potrebbero essere sostituite con altre più sicure per la salute: dal no-stro test emergono prodotti senza alcuna traccia di sostanze pericolose”. Proponeva alcuni consigli, come lavare sem-pre il capo prima dell’uso (elimina l’eventuale formaldeide presente) o evitare di acquistare indumenti con stampe plastificate e di colore scuro, dove le sostanze nocive sono più fre-

quentemente rintracciabili. Rimaneva l’incer-tezza del “made in”, che non risultava di per sé sinonimo di garanzia e sicurezza. Intanto c’è la solita questione: il fatto che un indumento riporti la dicitura made in Italy non esclude che alcuni passaggi del processo di lavorazione vengano svolti in altri Paesi. E poi lo stesso test dimostrava, in sostanza, che la sicurezza di un capo non ha patria.Nel 2010, poi, l’allarme della Commissione Europea, secondo cui un capo d’abbigliamen-to per bambini su dieci non rispettava gli stan-dard europei di sicurezza. Problema? Corde e lacci, soprattutto quelli presenti nella zona collo, pericolosi special-mente per i bimbi under 7. Risultava dai controlli effettuati dalle autorità di vigilanza di 11 Stati membri dell’Unione europea su 16.000 capi d’abbigliamento, tra 2008 e 2010. I prodotti meno sicuri risultavano proprio i vestiti per bambini. Nel 2011, inoltre, l’indagine della Sidapa (So-cietà italiana di dermatologia allergologica professionale e ambientale), che parlava di un aumento di dermatiti da contatto con abiti.Lo stesso ICQ, istituto internazionale di cer-

tificazione della qualità e della sicurezza dei prodotti di consumo, si è recentemente pro-nunciato sul tema: “Dal rapporto della Com-missione europea del 2010 – ha detto Angela Donati, coordinatrice del Gruppo di Lavoro “Sicurezza abbigliamento per bambini” della Commissione “Tessile e abbigliamento” – la situazione sta migliorando. Ma basta consultare il sistema RAPEX, servizio online della Commissione europea che segnala settimanalmente i prodotti ritirati dal mercato perché non conformi ai requisiti di sicurezza, per rendersi conto che c’è ancora molto da fare. Stiamo, ad esempio, seguendo la revisione della norma UNI EN 14682 su lacci e cordini e i la-vori che si stanno portando avanti su mandato della Commissione europea in tema di articoli per il sonno: paracolpi per lettini, piumini e sacchi-nanna. L’intento è coprire il vuoto normativo esistente in questo ambito”.Dai pigiami ai piumini, torniamo alla notte. Ed è in effetti oscura la materia, ancora da svi-scerare. Certo, molto sembra lasciato alla buona pratica produttiva e commerciale, forse alla “coscien-za” e “dignità” di chi produce per i bambini.

Page 18: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

18 senzaetà

Misure anti soffocamento o strangolamento le predispone l’UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione. La norma EN 14682 regolamenta la presenza di laccetti e corde nei vestiti per bambini, distinguendo tra fasce 0-7 e 7-14 anni. Al bando laccetti e cordoncini decorativi ai cappucci degli abiti dei più piccoli, ammessa la presenza dei laccetti in quelli dei più grandi, a condizione che i cordoncini siano a forma circolare e non spor-gano oltre l’abito. Vietati cordoncini funzionali o decorativi che superino i 14 centimetri di lunghezza, come la presenza sugli abiti di decorazioni di grosse dimensioni. Altamente a rischio sono ritenuti anelli di chiusura, passanti dei pantaloni e tiretti delle zip di circonferenze o lunghezze supe-riori ai 75 mm. Vietato l’utilizzo di corde elastiche nella zona del collo. Per quanto riguarda i tessuti, la UNI ritiene fondamentale la scelta di materiali ed indumenti resistenti al calore. Qui la normativa di riferimento è la EN 14878, che definisce le caratteristiche di induzione al fuoco dell’abbiglia-mento notturno dei bambini fino a 14 anni e prescrive i tessuti da utilizzare nella sua realizzazione.

Anche dietro i costumi colorati di Carnevale si mascherano pericoli. Il Ministero della Salute, da qualche tempo, ha divulgato un opusco-lo, “Il rischio mascherato. Speciale Carnevale”, invitando soprattut-to i genitori a fare attenzione alle insidie della festa più pazza. Per i costumi, il pericolo maggiore è quello dell’infiammabilità, essendo spesso in materiale sintetico che prendere fuoco facilmente. In caso di maschere, i pericoli sono soprattutto soffocamento e rischio chi-mico per la presenza di ftalati, sostanze tossiche per la riproduzio-ne, assoggettate a restrizione europea, e con una soglia consentita nei giocattoli di 0,1%. Una maschera horror Halloween ritirata dal mercato inglese nel 2011 e fabbricata in Cina, ad esempio, era co-stituita da materiale plastico contenente livelli di DINP (ftalato di diisononile) superiori al 48.9%. Una delle norme di sicurezza per le maschere che coprono integralmente il volto prescrive che siano re-alizzate in materiale impermeabile e abbiano un’apertura di almeno 1cm x 13cm oppure due fori di superficie equivalente (un diametro di circa 3cm) distanti l’uno dall’altro almeno 15cm. Per quanto riguarda il rischio di danneggiamento degli occhi o di lesioni, le maschere non devono avere bordi taglienti, punte acuminate, parti libere. In quelle realizzate secondo la norma UNI EN 71, queste caratteristiche devo-no permanere anche dopo che la stessa sia stata sottoposta alle prove di torsione, trazione, resistenza alla caduta, resistenza all’urto, com-pressione. Analizzando i dati raccolti nel RAPEX negli ultimi anni, la quasi totalità degli articoli non conformi ritirati dal commercio è di origine cinese, dicono dal Ministero.

Costumi, maschere e gadget di carnevale de-stinati prevalentemente ai bambini sono assi-milabili ai giocattoli e soggetti alla normativa europea sulla sicurezza. Il D.Lgs n. 54/2011 ha recepito in Italia la nuova direttiva europea 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli, che sostituisce la precedente del 1988. Le norme tecniche europee, adottate e publicate in Italia dall’UNI, stabiliscono i requisiti di sicurezza e i metodi di prova sui giocattoli destinati ai bambini fino ai 14 anni di età.

Carnevaleil rischio mascherato

È possibile consultare l’elenco delle sostanze pericolose nel sito del RAPEX e nell’archivio dei prodotti perico-losi del portale del Ministero della Salute.

Laccetti e corde

Focus bimbi sicuri

Page 19: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 19

Page 20: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

20 senzaetà

Dossier città del futuro

Salute, vivibilità e risparmio economico e ambientale saranno reali solo costruendo indicatori “smart” ad hoc per il belpaese. Lo dicono gli esperti. Ce lo dice anche la prima laureata in Italia in scienze ambientali, che già negli anni ’90 fondò su questi concetti la sua formazione e poi il suo lavoro da imprenditrice.

Gabriella ChiellinoCoordinatrice Scientificadi Città Sostenibile e AD eAmbiente

Quando si è iscritta al nuovo corso di Scien-ze Ambientali poteva

sembrare un azzardo. “Infatti il termine ‘ambiente’ non era così diffuso come oggi. A conti fatti, tale scelta si è rile-vata per me giusta e con il passa-re degli anni l’idea di poter mi-gliorare le condizioni ambientali delle aziende e delle amministra-zioni pubbliche si rafforza e mi permette di cercare e sviluppare nuove soluzioni utili a tale obiet-tivo”. A raccontarcelo è la prima laure-ata in Italia in scienze ambienta-li, Gabriella Chiellino, membro della Commissione Mobilità

UNA vIA ITALIANA alla città intelligente

Stati Generali Ambiente del Mi-nistero, responsabile scientifico dell’evento Città Sostenibile nel-la fiera internazionale Ecomon-do di Rimini, AD di eAmbiente, azienda avviata dieci anni fa pun-tando - anche qui in tempi non sospetti - alla smart city italiana. Con lei torniamo sul concetto di città intelligente, che molto ci sta a cuore per la sua promessa di maggiore sicurezza per la sa-lute, migliore vivibilità e migliore quadro economico-ambientale, per capire quanto di reale c’è in questa promessa.“Obiettivo delle Città Smart è ovviamente il miglioramento delle condizioni delle città e di

chi le vive – ci dice Chiellino – garantendo un risparmio signi-ficativo ed un controllo costante delle condizioni di vita. Gli indi-catori ambientali sono essenziali al raggiungimento di tale tra-guardo e al continuo migliora-mento di queste condizioni”.Quali sono questi indicatori? Quanto conta la sostenibilità ambientale nei progetti smart e come è messa l’italia in tal senso?“La società di consulenza e pro-gettazione ambientale della qua-le sono Amministratore delegato ha presentato di recente dei pro-getti di Smart attraverso bandi italiani.

IL FUTURO: UNA CITTà INDIRIzzA-TA A RISPARMIO ED EFFICIENzA; ChE hA COME OBIETTI-vO L’EFFICIENTA-MENTO DI TUTTA LA MOvIMENTA-zIONE DI COSE E PERSONE.

Page 21: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 21

Ruolo fondamentale è rivestito, appunto, dagli indicatori am-bientali essenziali per poter mo-nitorare e misurare l’intelligenza della città. Tra di essi, l’indicatore relativo al risparmio energetico (consumi relativi alle abitazio-ne), alle fonti rinnovabili, alla raccolta differenziata (oggi sap-piamo che dobbiamo superare il 55 %), al recupero delle risorse, al trasporto e alla gestione dei car-buranti. La città italiana, dal mio punto di vista, non è paragonabi-le alle altre città del mondo per le sue peculiarità. Possiamo però paragonare alcuni indicatori come l’efficienza delle abitazioni o del trasporto pubbli-co urbano, ma il territorio italia-no ha caratteristiche introvabili altrove, che si riflettono sul con-cetto smart. Infatti quest’anno, all’interno dell’evento Città So-stenibile, abbiamo rappresentato la ‘via italiana alla Città intelli-gente’, quindi saremo noi che nei prossimi anni dovremo costruire gli indicatori Smart italiani”.non a caso la fiera interna-zionale dello sviluppo soste-nibile, ecomondo, di rimini, ha un’area specifica dedicata a questi temi, di cui lei è coor-

dinatrice scientifica da quattro anni, con esperienze italiane pubbliche e private. Qual è il bilancio di queste esperienze?“Città Sostenibile ha raggiunto ormai la sua sesta edizione. Posso dire di aver visto sviluppa-re sempre maggiori possibilità e interesse nei suoi riguardi. Infatti quest’anno ha quintuplicato la sua superficie espositiva, copren-do un´area di 6000 mq, dove è stata proposta ‘La via italiana alla Città Intelligente’, con so-luzioni tecnologiche, disponibili oggi, presentate dai più impor-tanti gruppi industriali, (ENEL, LOCCIONI, FANTONI, SESA,..) per rappresentare la re-

ale possibilità di pensare ai luo-ghi urbani in modo sostenibile e all´insegna dell´efficienza ener-getica. Città Sostenibile ha visto la presenza di decine di pubbli-che amministrazioni alla ricerca di soluzioni per l´efficienza ener-getica e la sostenibilità ambien-tale, segnale che ormai il cam-mino in questa direzione è stato intrapreso”.cos’è dunque, in sostanza, la cosiddetta città intelligente?“La smart city che abbiamo volu-to rappresentare anche quest’an-no ad Ecomondo è la definizione di Città intelligente: una città indirizzata al risparmio e all’ef-ficienza, che ha come obiettivo

l’efficientamento di tutta la mo-vimentazione di cose e persone. Per fare ciò sono necessarie tec-nologie di interconnessione: ab-biamo perciò bisogno che i sot-toservizi (gas, energia, ict, etc.) esistano e siano funzionanti, per permettere la costruzione della tecnologia verticale, cioè sovra suolo in maniera intelligente e parsimoniosa, ottimizzando i collegamenti all’interno della città. Tali collegamenti riguarda-no la mobilità, ma anche l’ener-gia a KM zero, la raccolta, smal-timento o recupero del rifiuto, o e le comunicazioni tra cittadini e amministrazioni pubbliche”.

maria chiara La rovere

Città sostenibile - ecomondo 2012, Fiera di rimini

Gabriella Chiellino con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini

Page 22: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

22 senzaetà

notizie promettenti sul versante della lotta all’epatite c, malattia del fegato diffusissima con l’ita-lia ai primi posti in Europa. se ne parla molto dopo le novità arrivate dal congresso mondiale dell’associazione americana per lo studio delle malattie del fegato, la aasld (american associa-tion for the study of liver diseases). da Boston, infatti, dove nel novembre scorso si sono riuniti esperti da tutto il mondo, l’annuncio di terapie decisive contro le patologie da virus Hcv e di una cura senza interferone, con farmaci, però, “impegnativi”. recenti risultati di un’area promettente come quella che studia le patologie del fegato e che parla molto italiano, fortunatamente.

Medicina fegato

maLattie deL fegato la ricerca scatta in avantidi maria chiara La rovere

Page 23: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 23

Prof. Marco Marzioni, gastroenterologo, Università Politecnica delle Marche

Prof. Antonio Gasbarrini, gastroenterologo Policlinico Gemelli di Roma

“Le notizie sono certamente buone, anzi ottime. Tuttavia bisogna fare delle

precisazioni”. Ce lo spiega Marco Marzioni, ricercatore della Clinica di Ga-stroenterologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Uni-versità Politecnica delle Marche, dirigente medico di Ospedali Ri-uniti di Ancona, già Rising Star della Ricerca Gastroenterologica europea nel 2007, tra i premi ri-cevuti, e da tempoesponente del-la vivacità degli studi italiani nel mondo.“Già da alcuni anni sono in fase di sperimentazione due dei co-siddetti “nuovi farmaci” per l’epa-tite C. La fase di sperimentazione è terminata e dall’inizio del 2013 saranno introdotti nella farma-copea italiana. Aggiunti ai due già correntemen-te in uso, interferone e ribavirina,

hanno dimostrato di aumentare in maniera importante la rispo-sta alla terapia in quei pazienti che hanno un tipo (genotipo) di virus C particolarmente poco responsivo, quello più frequente nella nostra popolazione. Sono però farmaci “impegnativi”: pos-sono dare effetti collaterali signi-ficativi e vanno somministrati solo a casi specifici, adeguata-mente selezionati. I medici che li prescrivono devono avere un’am-pia esperienza nella gestione di questo tipo di pazienti proprio perché anche il monitoraggio

“NELLA vITACI vUOLE FEgATO”

EPATITE C: 170 MILIONI DI PERSONE INFETTE NEL MONDO, 1,5 MILIONI IN ITALIA

CI SONO MALATTIE DEL FEgATO DELLE QUALI NON SI SA ANCORA NULLA

Si sa. Ma la più grande ghiandola del corpo, fucina di tutte le nostre energie, ha

tanti nemici: obesità, alcol, fumo, droghe e temibilissimi virus. A tal proposito, i dati epidemiolo-gici sono allarmanti, soprattutto per l’epatite virale C. Stando alle statistiche sono 170 milioni, e non sempre sanno di aver con-tratto l’HCV, le persone infette in tutto il pianeta, un milione e mezzo sono in Italia (primato europeo). Arrestare questo virus, identi-ficato un ventennio fa (1989), subdolo e potenzialmente fatale (lo chiamano “silent killer”, non serve tradurre) appare ora possi-bile. Sul versante terapeutico, novità sono in arrivo. Fondamenta-le tuttavia resta la prevenzio-ne. Parliamone con Antonio

Gasbarrini, gastroenterologo di fama mondiale, operativo al Policlinico Gemelli e segretario della Fondazione italiana per la ricerca in epatologia (Fire).professore, l’hcv sembra esse-re ubiquitario quanto insidioso: come si trasmette?La trasmissione più efficien-te di infezione da HCV è rap-

Page 24: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

24 senzaetà

LE MISURE DI SCREENINg hANNO RIDOTTO IL CONTAgIO, ChE CONTINUA AD ESSERE UNA PIAgA PER I PAESI IN vIA DI SvILUPPO

Medicina fegatodeve essere adeguato. L’Associazione Italiana Stu-dio Fegato (AISF) ha infatti provveduto a dare delle linee di indirizzo su quale sia il grado di esperienza del medico o del centro prescrittore perché il trat-tamento possa essere indicato e controllato adeguatamente”. Ma se da un lato il prossimo futuro ci fornirà ulteriori nuovi strumenti terapeutici “la messa in pratica delle misure preventi-ve rappresenta un punto di rife-rimento indiscutibile”.Qual è l’apporto italiano negli studi sulle malattie del fegato? e quello delle sue ricerche?“La ricerca epatologica italia-na ha grande rilevanza a livello internazionale, che nasce da un apporto che è stato sempre im-portante sin dagli albori. Per fare un esempio, l’ago che si è usato per decadi in tutto il mondo per eseguire la biopsia

presentata dal contatto con il sangue infetto, compresa quella iatrogena, ovvero provocata in-volontariamente attraverso trat-tamenti medici: trasfusione di sangue (tra le principali cause fino a circa 20 anni fa), trapianto d’organo, emodialisi, endoscopia, utilizzo di aghi, set da infusione, siringhe, cateteri e altri strumen-ti usati nelle procedure mediche ed odontoiatriche. Le misure di screening hanno ri-dotto il contagio, che purtroppo continua a essere una piaga per i Paesi in via di sviluppo. La trasmissione è, inoltre, fre-quente tra i consumatori di stu-pefacenti per via endovenosa o nasale; occasionale nei pazienti che si sottopongono a tatuaggi o agopuntura con materiali non sterili.Quali sono i sintomi?Si stima che l’infezione acuta rimanga asintomatica nel 50-90% dei casi, e nei pazienti sin-

tomatici l’unico sintomo riferito è spesso l’astenia (80% dei casi). Si può arrivare alla diagnosi solo al momento in cui insorgono le complicanze della cirrosi.Quanti nuovi casi si registrano l’anno nel nostro paese?Circa 2500.come difendersi? I soggetti affetti da epatite C cronica nelle attività quotidiane dovrebbero rispettare le oppor-tune norme igieniche per evitare l’esposizione del sangue a soggetti non infetti (evitare rasoi comuni, lamette, materiali taglienti).attualmente esistono cure effi-caci?Assolutamente sì. La terapia standard, per i genotipi 2-3-4, si basa sull’utilizzo di due farmaci in combinazione: Peg-Interfero-ne e Ribavirina. Per i pazienti in-fetti da HCV genotipo 1 l’attuale terapia standard è rappresentata da una triplice terapia: all’ inter-ferone peghilato e alla ribavirina

si aggiungono i farmaci di nuova generazione, rappresentati dagli inibitori delle proteasi (DAA, Boceprevir o Telaprevir).sono all’orizzonte nuove fron-tiere terapeutiche?Sono allo studio molteplici nuovi farmaci e soprattutto schemi te-rapeutici, anche privi di Interfe-rone, sempre più personalizzati.

paola stefanucci

Page 25: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 25

cos’è l’epatite?“L’epatite C è l’infiammazione del fegato che avviene come conseguenza dell’infezione del virus C (HCV) - ci dice Marzioni - E’ una delle principali cause di danno cronico al fegato, cioè di una alterazione progressiva della struttura del fegato che può portare alla cirrosi epatica, sostanzialmente alla perdita di funzionalità dell’organo. Il virus viene trasmesso con il sangue e, soprattutto in passato, principalmente per l’utilizzo di strumentazione non adeguatamente sterilizzataoppure per trasfusioni. La conoscenza del virus ha permesso di identificare procedure per evitare il contagio. Oggi, nei paesi occidentali, i nuovi casi di epatite C si riscontrano soprat-tutto tra coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti per via endoveno-sa. L’incidenza si sta dunque riducendo nei paesi occidentali ma non nei paesi in via di sviluppo. Questo fa dell’epatite C la più temibile patologia del fegato a livello mon-diale. L’Italia è uno dei paesi europei con la maggior prevalenza della malattia e circa 1 milione di malati”.

epatica (il test di riferimento per lo studio del fegato) è conosciu-to come Ago di Menghini, un collega di Perugia che lo inventò negli anni 50. Uno dei suoi collaboratori era il Prof Francesco Orlandi, un altro dei padri fondatori dell’epatolo-gia italiana. Mi preme ricordarlo con affetto, perché il Prof Orlan-di, recentemente scomparso, ha fondato anche la Clinica di Ga-stroenterologia di Ancona. La mia ricerca si occupa di ma-lattie meno frequenti del fegato, in particolare delle vie biliari. Ci sono malattie che colpisco-no questa porzione del fegato, tra cui anche una forma molto aggressiva di cancro, delle qua-li non si sa ancora nulla, come vengono, come progrediscono e come curarle. Io sto cercando di dare un con-tributo a rispondere a qualcuno di questi quesiti”.

Quali consigli in tema di fega-to? “È verosimile ipotizzare che la principale malattia che colpirà il fegato nelle prossime decadi sarà la steatoepatite non alcolica: quel danno epatico cronico associato all’alterato metabolismo. In real-tà è già così in molti paesi occi-dentali, soprattutto Stati Uniti. Questa condizione si associa all’obesità, al diabete, all’iperten-sione arteriosa ed alla dislipide-mia (l’alterato metabolismo dei grassi). Seppure determina un danno al fegato meno aggressi-vo, in genere, rispetto alle epatiti virali, si intuisce facilmente come sia in realtà un problema di gran lunga più frequente. Il consiglio dunque è quello di fare attenzio-ne al nostro metabolismo, all’ali-mentazione, all’attività fisica. Da ciò si ottengono molti benefici per tutto l’organismo, incluso il fegato”.

LA PRINCIPALE MALATTIA ChE COLPIRà IL FEgATO NELLE PROSSIME DECADI SARà FORSE LA STEATOEPATITE NON ALCOLICA: DANNO EPATICO CRONICO ASSOCIATO ALL’ALTERATO METABOLISMO

Page 26: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

26 senzaetà

.

26 senzaetà

Evento agenda della salute

ROMA CAPITALEPresentata in Comune l’Agenda della Salute

Entusiasmo e emozioni alla presenta-zione dell’Agenda della Salute, edita dalla rivista Senzaetà, alla Sala Rosi

dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Co-mune di Roma, fortemente voluta da Roma Capitale nella persona del vicesindaco sveva Belviso. Il confronto dibattito ha riguardato la Lon-gevità attiva; in sala oltre 150 addetti ai lavori, fra i presidenti delle associazioni dei Volon-tari che lavorano quotidianamente ai progetti del Comune come “Nonna Roma” o “Insieme per la Solidarietà”, e il coordinamento citta-dino per i Centri Anziani che raggruppa 144 centri sociali della capitale, oltre all’Acca-demia nazionale di Cultura Sportiva che ha presentato una relazione con l’Università La Sapienza sulle attività motorie per “supera-dulti”.L’Agenda che ospita per il Lazio tutti i nu-meri della Salute, il vademecum personale e utili notizie e consigli sul benessere, è andata a ruba ed esaurita a testimonianza di un’ini-ziativa editoriale particolarmente gradita sul territorio. Le associazioni del volontariato e i dirigenti comunali hanno ringraziato la disponibilità della rivista “Senzaetà” a parlare di problema-tiche relative alla vita dei nonni, della famiglia con tematiche come l’alimentazione, il lavoro, la scuola e il rapporto genitori-figli con ruoli

e responsabilità della presenza - sempre più importante - del nonno dentro casa che può essere una risorsa più che un problema.Oltre a Riccardo Solfanelli capogabinetto dell’Assessorato Promozione Servizi Sociali e della Salute di Roma Capitale erano presen-ti il direttore di Senzaetà Luca Guazzati, i presidenti Piero Bianchi, Raffaele Castaldo e Antonio Vitullo, il dott. Michele Panzarino dell’ANcs.Anche per questo 2013 l’Agenda costituisce un importante vademecum sulla sanità, nella sua duplice edizione laziale e marchigiana, un punto di riferimento utile per saperne di più sulle eccellenze ospedaliere, sulle cliniche e sulle farmacie e a chi rivolgersi in caso di bisogno.

per prenotare L’agenda deLLa saLuteneLLe ediZioni deL LaZio e deLLe marchechiama allo 071 2901110o scrivi una mail a [email protected]

Page 27: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 27

Page 28: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

28 senzaetà

Patologie del ginocchio

ginocchio varo

nei primi 18 mesi di vita è di frequente riscontro il ginocchio varo bilaterale che, nella maggior parte dei casi, tende alla risoluzione spontanea nel corso di due o tre anni.La patogenesi ancora oggi non è molto chiara. di più rara osserva-zione è il ginocchio varo conseguente a patologie traumatiche, me-taboliche o a malattie ereditarie, che tuttavia devono essere sempre tenute in considerazione al momento della diagnosi.nei pochi casi in cui un accennato varismo delle ginocchia perma-ne nel tempo, spesso quando coesiste familiarità, può essere preso in esame un intervento chirurgico da eseguire in età adolescenziale o termine dell’accrescimento scheletrico.oltre al ginocchio varo della prima infanzia, esiste una forma di va-rismo che si sviluppa durante l’adolescenza. mentre nelle forme in-fantili non è presente alcuna sintomatologia clinica, gli adolescenti lamentano invece spesso gonalgia (dolore al ginocchio) sotto sfor-zo, prevalentemente durante lo svolgimento dell’attività sportiva.

Centro Ortopedico Marchigiano

Via Flaminia 309/310 Torrette di Ancona (AN)

Tel.071/2181277 [email protected]

Centro Ausili Via Dell’Industria n.2

Falconara Marittima (AN) Tel.071/2181277 [email protected]

NewGedam Via Pergolesi n.44

Potenza Picena (MC) [email protected] www.neriteam.it

artrosi ginocchioMedicina

Page 29: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 29

ginocchio vaLgoIl ginocchio valgo ha la massima incidenza intorno hai 4 anni di età, ed è dimostrata una tendenza alla risoluzione spontanea fino al 7° anno di età in cui il valgismo delle ginocchia non è patologico e si corregge spontanea-mente (ginocchio valgo infantile).Oltre a quello appena descritto, esiste un altro tipo di valgismo delle ginocchia che insorge nell’età adolescenziale e che, contrariamente a quello precedentemente descritto, si aggra-va con le ultime fasi di crescita e necessita ge-neralmente di trattamento chirurgico.Il ginocchio valgo è una deviazione verso la linea mediana del corpo: l’angolo esterno, formato dall’asse femorale con l’asse tibiale, risulta minore dei normali 170° – 175°.Il ginocchio valgo è immediatamente eviden-te e si può misurare la distanza tra i due mal-leoli interni (soggetto in piede ed a ginocchia unite) per valutare l’entità del valgismo che non dovrebbe superare 1-2 cm dopo il 7° anno di vita.

FRATTURE SOVRACONDILOIDEE DI FEMORE

Non sono fratture molto frequenti, interes-sano la metafisi distale del femore. Quando sono complete hanno uno spostamento ti-pico: il frammento distale si flette posterior-mente che può determinare una compres-sione sul fascio muscolo-nervoso al poplite con una compressione del circolo periferico

o interessamento dello sciatico popliteo in-terno. È quindi molto importante controllare costantemente l’efficienza dei muscoli flessori del piede. Sono fratture che in genere conso-lidano velocemente in 40-50 giorni.

FRATTURE DEI CONDILI FEMORALI

Queste fratture possono interessare un solo condilo (monocondile) o tutti e due (bicon-dile). Avvengono per sollecitazioni in valgi-smo, in varismo o caduta dall’alto.FRATTURE DELLA ROTULA: Sono fratture molto frequenti, specialmente negli adulti, spesso avvengono per trauma diret-to (es. caduta sul ginocchio), mentre quelle per trauma indiretto (brusca contrazione del quadricipite) sono più rare.Sono fratture articolari che si distinguono in:•Fratture comminute in cui l’osso è plurifram-mentato con conseguente scomposizione •Fratture sagittali in cui la frattura è verticale •Fratture trasversali in cui vi è la separazio-ne di due frammenti uno superiore (attirato dal quadricipite) e l’altro inferiore (fissato dal tendine rotuleo) con possibile interessamento dei legamenti alari La sintomatologia nelle fratture trasversali complete che sono le più frequenti è tume-fazione del ginocchio, solco trasversale rile-vabile alla palpazione della rotula, impoten-za funzionale nell’estensione del ginocchio

mentre rimane la flessione (anche se limi-tata). Possono associarsi con queste fratture rotture del tendine del quadricipite (rare) e rotture del legamento rotuleo.

FRATTURE DEL PIATTO TIBIALE:

Si hanno in ordine di frequenza frattura del condilo esterno, frattura del condilo interno e fratture di tutti e due i condili. Queste frattu-re avvengono in genere per trauma indiretto per compressione del condilo femorale sul piatto tibiale corrispondente (caduta dalla motocicletta). Per quanto riguarda la sinto-matologia, nelle lesioni più lievi si ha dolore che aumenta al carico ed alla pressione sul condilo interessato, mentre nelle lesioni più lievi si ha tumefazione del ginocchio, dolore vivo alla pressione, ecchimosi estesa alla gam-ba ed al poplite, impotenza funzionale e alle volte deformità per deviazione del ginocchio in varismo o valgismo.

FRATTURE DELLE SPINE TIBIALI

Sono fratture molto rare ma non eccezionali, si distinguono in fratture isolate della spina tibiale mediale o esterna. Avvengono per trauma indiretto (strappamento da parte dei legamenti crociati che vi si inseriscono) e la sintomatologia è data da dolore, tumefazione e impotenza funzionale.

Page 30: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

30 senzaetà

Medicina artrosi ginocchio

Prof.ssa Elvira Di Cave,primario della Divisione ortopedica dell’ospedaleisraelitico di roma

Artrosi meglio batterla sul tempoNon solo sopra i 60 anni,

non solo al ginocchio, non solo nelle donne.

Le patologie artrosiche sono complesse, a volte collegate a malattie immunitarie. Le situazioni più usuali riguar-dano il distretto del ginocchio, dell’anca, della caviglia e della spalla. Ce lo conferma Elvira Di Cave, primario della Divisione Ortopedica dell’Ospedale Israe-litico, che ci spiega come i sog-getti più colpiti siano “quelli che presentano un’obesità rilevante, un malallineamento degli arti inferiori (per ginocchia e cavi-glie), che creano il substrato per una funzione alterata dell’arti-colazione con conseguente con-flitto articolare, ed ovviamente le patologie post traumatiche tipo fratture o lussazioni. È impor-tante tenere ben presente che le malattie immunitarie, tipo ar-trite reumatoide, possono esse-re un facile terreno sul quale le patologie artrosiche del ginoc-chio e della caviglia si instaura-no più facilmente ed in modo estremamente precoce, per cui è fondamentale valutare in modo corretto e tempestivo tutti i sin-tomi caratteristici delle malattie immunitarie, tipo artralgie diffu-se, dolori a tutte le articolazioni, rialzi febbrili”.Quali sono i rimedi?“I più importanti riguardano la diagnosi precoce della causa che le può sostenere, esami di laboratorio, esami clinici e strumentali ad alta definizione tipo Tac e RMN delle ginocchia e del collo piede, senza però trascurare un esame radio-grafico corretto nelle proiezioni, che può risultare indispensabile

se si dovesse operare il paziente. Caso a parte la spalla, le cui pa-tologie artrosiche si presentano, il più delle volte, come conseguenza di lesioni della cuffia dei rotatori, di quella struttura cioè che tende a contenere un’articolazione così complessa come quella della spal-la. Importante non sottovalutare anche tutti gli episodi di lussazioni della spalla, che, se ripetuti, pos-sono dare luogo ad un’instabilità dell ’articolazione ed usura precoce con limitazione funzionale ben più grave delle altre articolazioni”.Quando sottoporsi ad inter-vento?“L’intervento di artroprotesi, sia a carico del ginocchio e dell ’anca che della caviglia e della spalla nei casi più gravi, è sempre deciso insieme al paziente in base alle limitazioni funzionali articolari, al dolore e soprattutto alla qualità della vita del paziente stesso. La soluzione migliore è quella presa in accordo con il paziente che non deve esse-re mai convinto a sottoporsi ad un intervento ma lo deve fare soltanto se lo decide con il suo chirurgo or-topedico”.Quali consigli utili?“I consigli che ritengo di poter dare ai pazienti ed in genere a tutti co-loro che soffrono di tali patologie è di mantenere un peso adeguato alla struttura scheletrica, di con-siderare importanti i sintomi che si presentano senza trascurarne nessuno, di fare esercizio fisico costante senza esagerare, fare dei controlli periodici, consultare spe-cialisti del settore per una diagnosi e trattamento precoci per un mi-glioramento del quadro clinico e risoluzione della patologia”.

ma.la.

Page 31: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 31 senzaetà 31

Il ginocchio funziona correttamente solo grazie ad una cartilagine efficiente. La cartilagine articolare, composta di cel-

lule altamente specializzate, non dispone di una riserva di “cellule staminali”. Per questo col tempo viene irrimediabilmente alterata: si parla di ”artrosi”, o “gonartrosi” se riguarda il ginocchio. Nonostante i progres-si della medicina rigenerativa, l’intervento di “artroprotesi” resta uno dei più eseguiti, dun-que la prevenzione è l’unico modo per evitare o almeno posticipare il ricorso alla chirurgia.E’ fondamentale per il paziente riconoscere i primi segni dell’artrosi, come il dolore diffu-so all’articolazione sotto carico, il gonfiore e tipicamente la rigidità quando si muovono i primi passi dopo esser stati a lungo seduti. Primo suggerimento, quello più “low-cost”, consiste nel condurre uno stile di vita corretto evitando soprattutto la sedentarietà ed il so-vrappeso: muoversi, infatti, favorisce l’apporto dei nutrienti ed il ricambio del liquido sino-viale che bagna la cartilagine. L’integrazione orale di “condroprotettori” a base di glucosamina e condroitin-solfato è un altro valido supporto: queste molecole aiutano a mantenere la cartilagine più efficiente, ridu-cendone l’usura. Quando l’artrosi causa una sintomatologia

Dott. Alberto BusilacchiClinica ortopedicaUniversità Politecnica delle MarchePer quesiti particolari scrivere a: [email protected]

Prevenire l’artrosiI consigli dell’Ortopedico

più intensa l’acido ialuronico somministrato per via intra-articolare (da 3 a 5 iniezioni) rappresenta una delle più consolidate strate-gie preventive. Esso si distribuisce sulla su-perficie articolare, agisce da lubrificante ed anti-infiammatorio riducendo l’attrito tra le cartilagini. L’acido ialuronico è un costituente del nostro organismo per cui non deve essere ritenu-to come molecola estranea: infatti, entro 12 mesi viene fisiologicamente riassorbito dal nostro organismo. Per questo periodicamente si è corretto ripe-tere il ciclo infiltrativo.Gli anti-infiammatori non steroidei per via orale non costituiscono una terapia preventi-va; piuttosto sono una palliazione del dolore ed andrebbero usati solo in forme infiamma-torie acute perché spengono temporanea-mente il campanello d’allarme (dolore) senza risolvere la causa (la degenerazione cartilagi-nea). Per una corretta prevenzione non si può pre-scindere dalla valutazione specialistica pre-coce, corredata da semplici radiografie, per poter mettere in atto le più appropriate stra-tegie preventive quando ancora la cartilagine articolare è vitale e può “recuperare” dai primi segni di sofferenza.

Page 32: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

32 senzaetà

L’artrosi è una patologia cronica degenerativa e spesso invalidan-te, a eziologia multifattoriale, che colpisce le cartilagini artico-lari. Tra le cause troviamo a titolo esemplificativo ma non esau-

stivo l’età, il sesso, storie pregresse di traumi, l’obesità, malformazioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico e l’usura determinata da attività professionali e ludiche. In particolare il ginocchio è una delle articolazioni maggiormente affette da tale patologia e i sintomi sono rappresentati in particolar modo da limitazio-ne funzionale, dolore e crepitii. La fase acuta della patologia permette differenti modalità d’intervento, come per esempio l’utiliz-zo di terapie fisiche (magnetoterapia, laserterapia, tecarterapia, etc.), tecniche di terapia manuale e trattamento farmacologico. Nella fase subacuta, e la letteratura scientifica lo conferma, è di particolare importanza svolgere esercizio fisico e fornire una terapia educazionale all’autogestione. L’esercizio fisico supervisionato e controllato o attività fisica adattata, è una componente fondamentale sia in termini di prevenzione che di trattamento. Infatti la pratica regolare di attività fisica supervisionata e controllata che comprenda sia una componente aerobica che di forza e di flessibilità, è in grado di

migliorare lo stato cardiovascolare, neuromuscolare, la flessibilità e lo stato di salute generale. In particolare il miglioramento della

capacità aerobi-ca, della resistenza, della forza e della flessibilità sono associati ad un miglioramento della fun-zione articolare, riduzione del dolore, del con-trollo del peso corporeo e un aumento dell’au-tonomia nei gesti della vita quotidiana e una riduzione dell’ansia e della depressione associati alla limitazione funzionale. La perdita di fles-sibilità, l’atrofia muscolare, la debolezza, l’oste-oporosi, il dolore e la facile faticabilità sono problemi comuni nell’artrosi del ginocchio che rispondono favorevolmente ad un programma di esercizi fisici d’intensità da leggero a mode-rato. L’ obiettivo principale rimane in ogni caso la risoluzione della fase acuta e la gestione del dolore in fase cronica, naturalmente la prescri-zione del programma di esercizi fisici deve tener conto dello stato di salute del paziente e in par-ticolar modo delle comorbidità che potrebbero limitarne o controindicarne lo svolgimento.

Se il ginocchio proprio non va

Dott. Matteo Fabrizi, fisioterapista

i consigli dEl fisiotErapista

nella fase acuta, terapie fisiche, tecniche di terapia manuale e trattamento farmacologico; nella fase subacuta, esercizio fisico ed una terapia educazionale all’autogestione

artrosi ginocchioMedicina

Page 33: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 33

i consigli dEl fisiotErapista

Page 34: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

34 senzaetà

“Miralago”una nuova rsa di COOss le Marche sul lago di Caccamo

In tempi di spending rewiew e

di riorganizzazione della spesa

sanitaria la Cooperativa

COOSS Marche rilancia il pro-

prio ruolo di impresa sociale

no profit in favore della politi-

ca di welfare regionale con una

proposta che vedrà la luce nel-

le prossime settimane.

La realizzazione della resi-denza sanitaria assisten-ziale Miralago che sorge

sulla riva del lago di Caccamo in territorio comunale di Serra-petrona in Provincia di Macerata è frutto di un investimento e di una ristrutturazione finalizzati alla apertura di una nuova RSA in un territorio pedemontano non del tutto raggiunto dalla rete capillare dei servizi residenziali e riabilitativi in favore di anziani e disabili. L’ubicazione della struttura è particolarmente favorevole sia per il contesto naturalistico che per la facilità di accesso trovan-dosi a poche centinaia di metri dalla uscita di Caccamo della superstrada S. 77 che la collega in pochi minuti all’Ospedale di Tolentino e alla vicina Regione Umbria. La struttura è localizzata nel tes-suto urbano del Comune di Ser-

ra Petrona, in zona destinata ad uso residenziale, adeguatamente servita dai mezzi pubblici di tra-sporto, esercizi commerciali, bar e ristoranti. La residenza Miralago potrà ospitare n. 40 posti letto sulla base dei requisiti abitativi pre-visti dalla L.R. 20/2000 che indicano in complessivi mq 45 (camera, servizi, spazi comuni) lo spazio per ogni ospite accolto nella residenza. La Struttura è priva di barriere architettoniche ed è dotata di n.2 impianti monta lettighe, inoltre tutti i piani sono collegati attre-verso n.2 scale esterne.Tali caratteristiche la rendono adatta ad ospitare persone con particolari esigenze assistenziali e riabilitative prprie di una RSA (Residenza Sanitaria Assisten-ziale) con tutti gli interventi as-sistenziali, medico sanitari e ria-bilitativi previsti dalla normativa

Page 35: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 35

“Miralago”una nuova rsa di COOss le Marche sul lago di Caccamo

regionale vigente. La tipologia degli ospiti comprende le patolo-gie più ricorrenti come l’Alzhei-mer, esiti importanti di eventi invalidanti, soggetti con esigenze di riabilitazione intensiva. Con l’avvio della attività nei prossimi mesi si prevede un for-te impulso alla occupazione tra i giovani provenienti dal territo-rio con particolare riguardo alle professionalità di operatori socio assistenziali ed infermieri pro-fessionali. Tutto il personale socio sanitario sarà selezionato con attenzione alla sensibilità degli ospiti, alla professionalità ed alla esperienza maturata. L’ organizzazione degli spazi interni (camere, sale comuni, servizi igienici, ecc.) è tale da garantire a ospiti non autosuffi-cienti il massimo di fruibilità, di privacy e di mantenimento dei livelli di autonomia personale e

consente di organizzare la vita degli ospiti degenti con partico-lare attenzione agli aspetti della vita comunitaria.È presente un sistema di riscaldamento dotato di regolazione differenziata della temperatura per ambiente.Sono presenti:Luci di emergenza notturne;Linea telefonica a disposizione degli ospiti;Sono presenti camere da letto singole o doppie, con superfi-cie utile di almeno mq 12 per le singole e almeno mq 18 per le doppie;Sono presenti servizi igienici at-trezzati per la non autosufficien-za collegati alle camere in nume-ro di 1 ogni camera a due posti e 1 ogni camera ad un posto ed in ogni caso, almeno 1 ogni 4 ospiti;Sono presenti locali comuni, an-che ad uso polivalente, per sog-giorno, attività occupazionali;

E’ presente un locale per eserci-zio di culto e un locale utilizzato come camera ardente;Sono presenti servizi igienici, collegati agli spazi comuni, at-trezzati per la non autosufficien-za.La struttura dispone di LocaLi da adiBire a serviZi o prestaZioni opZionaLi:spogliatoio per il personale con servizi igienici e doccia;guardaroba;cucina, dispensa e lavanderia;deposito biancheria sporca e de-posito biancheria pulita;ingresso / portineria;uffici amministrativi.per L’erogaZione deL-Le prestaZioni ed at-tività sanitarie sono presenti, aLL’interno deLLa struttura:

locale per ambulatorio;spazio/palestra con relative at-trezzature e ausili;spazio per deposito di attrezza-ture, ausili e presidi;armadiatura idonea alla con-servazione dei farmaci;I locali per le attività sanitarie sono di dimensioni adeguate alla funzionalità del servizio;La residenza dispone di attrez-zature idonee alla tipologia de-gli ospiti, ed a norma con le di-sposizioni vigenti in materia:letti articolati con sponde;corrimano a parete nei percorsi principali.Gli arredi sono curati, gradevoli, funzionali e conformi ai requi-siti vigente ed inoltre dispone dell’utilizzo di adeguati spazi esterni.

a cura dinicolò scocchera

Page 36: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

36 senzaetà

Alimentazione

Fondato a San Vittore di Cesena 40 anni fa, è un esponente di spicco nel settore agroalimentare italiano, uno di

quei gruppi che ha scelto una gestione diretta dell’intera filiera integrata, cioè un controllo approfondito e certificato di tutte le fasi pro-duttive…non da poco se si parla di piatti a base di carne. amadori oggi, poi, rafforza il binomio tradi-zione-innovazione – un must tutto nostrano – in maniera singolare: l’ingresso nelle cucine del talent show gastronomico più famoso al mondo come protagonista nella dispensa del-la seconda edizione di masterchef italia.Singolare anche il concorso nato da tale so-dalizio: il primo contest gastronomico ideato con l’ambizione di nobilitare la carne bianca d’eccellenza, il pollo, capace di diventare, gra-zie ad un pizzico di creatività culinaria, pro-tagonista di piatti d’autore. Partito a gennaio, il concorso “amadorabili chef ” si concluderà il 3 marzo e premierà

quanti decideranno di mettersi in gioco con i prodotti Amadori. Acquistando un prodot-to della linea “i grandi classici” o “Buona domenica” riportante l’etichetta dell’inizia-tiva, sarà dunque possibile partecipare al con-corso che, oltre a regalare 3 robot da cucina Kenwood titanium master chef alla setti-mana nella prima fase “instant win”, premie-rà i più talentuosi nella preparazione di un piatto che abbia come ingrediente pricipale il pollo e/o il tacchino. Per chi decide di mettere alla prova le pro-prie abilità culinarie, la sfida si accende tra i fuochi della cucina con la creazione e il ca-ricamento sul sito di amadori di una ricet-ta originale che abbia la carne bianca come protagonista. La classifica delle ricette sarà decretata dal-la votazione del pubblico via web durante il periodo del concorso, secondo diverse dina-miche che assegnano “chef points” a seconda delle azioni intraprese on line, dal voto degli

amici alla condivisione sui social network. L’autore della ricetta più votata sul web, ed altri 4 finalisti scelti da una giuria di esperti tra i primi 30 classificati, si aggiudicherran-no l’opportunità di essere protagonisti di un evento di show cooking a Milano, dove la giuria decreterà il vincitore dopo aver visto i concorrenti sfidarsi dal vivo in prove d’abilità ai fornelli ispirate al format di masterchef italia. Combinazione degli ingredienti ed esecuzione della cottura; creatività e presen-tazione del piatto; gusto e livello di soddisfa-zione del palato sono i criteri in base ai quali sarà eletto il primo “masterchef amadori”. e per i 5 finalisti? In palio viaggi e gusto, in salsa MasterChef: al primo classificato un soggiorno gastrono-mico per due persone a Londra per gustare la cucina di Bruno Barbieri presso il suo ri-storante, dal secondo al quinto un weekend milanese per due persone con cena riservata al “ristorante cracco”.

PER I 5 FINALISTI, vIAggI E gUSTO IN SALSA MASTERChEF

un pollo da talent show partE il concorso

Page 37: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 37

gENUINITà sotto controlloLa qualità di un prodotto è correlata

anche alle sue caratteristiche senso-riali. Queste infatti ne determinano

l’accettabilità da parte dei consumatori ma sono anche le più difficili da valutare in modo obiettivo.L’analisi sensoriale è la disciplina scientifica impiegata per misurare, analizzare e interpre-tare le sensazioni percepite da vista, olfatto, gusto, tatto e udito.Scopo dell’attività del laboratorio di analisi sensoriale è descrivere e quantificare gli at-

giudici: persone selezionate in base alle attitudini e alle caratte-ristiche sensoriali ed allenate ad assaggiare determinati prodotti.

tributi sensoriali che hanno rilevanza nella determinazione della qualità di un prodotto. Per questo si serve di un Panel, gruppo di assaggiatori (giudici) opportunamente adde-strati. La peculiarità dell’analisi sensoriale è utiliz-zare l’uomo come strumento di misurazione con metodiche e strumenti statistici tali da oggettivizzare le prove di valutazione. L’ASSAM ha colto l’importanza di tali aspet-ti e il suo laboratorio opera attraverso il panel su molte produzioni agroalimentari.

paroLe chiave

paneL: un gruppo di assaggiatori esperti e addestrati in grado di discriminare, descrivere e misurare le caratteristiche organolettiche di un prodotto.paneL test: prova di analisi sensoriale effettuata dal gruppo di esperti (8-12) il cui risultato è sottoposto ad elaborazione statistica.

i settori in cui il laboratorio di analisi sensoriale dell’assam è operativo:Olio da oliveIl Panel regionale ASSAM-Marche, coor-dinato dal Capo Panel Barbara Alfei, costi-tuito nel 1998, è stato riconosciuto dal COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) a partire dall’anno 2000 e dal Ministero dell’Agricol-tura dal 2004, in grado di effettuare valuta-zioni ufficiali di oli vergini al fine della clas-sificazione merceologica, o a fini sperimentali (collaborazioni con Istituti di ricerca) e di supporto alle aziende produttrici.

DOP e IGPIl panel Assam verifica le conformità ai disci-plinari della “Caciotta di Urbino DOP”, della “Oliva ascolana del Piceno DOP” e dell’IGP “Ciauscolo delle Marche”

Miele L’attività ASSAM si focalizza sullo studio dei mieli marchigiani e non. Attraverso panel e laboratorio è possibile avere una valutazio-ne qualitativa e la rispondenza all’origine bo-tanica dichiarata. 4. altri prodotti agroalimentari tradizionalicarciofo di Montelupone, vino di visciole, vino cotto, prosciutto

Page 38: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

38 senzaetà

Lavoro

sistema contriButivoLa Riforma prevede che dal 1° gennaio 2012, le anzianità con-tributive maturate dopo il 31 dicembre 2011 vengono calco-late per tutti i lavoratori con il sistema contributivo, che prende a base tutti i contributi versati durante l’intera vita assicurativa, al contrario del precedente siste-ma che rapportava il calcolo del-la prestazione sulle retribuzioni percepite negli ultimi 10 anni. pensionati, cosa camBiaL’ INPS ha chiarito che le vecchie regole sui requisiti per il pensio-namento continuano a valere anche per chi avesse maturato i requisiti previsti dalla precedente normativa entro il 31 dicembre 2011 (le novità che riguardano i soggetti già pensionati riguar-dano prevalentemente l’indiciz-zazione pensioni e il versamento dei contributi di solidarietà).pensione di vecchiaia e pensione anticipataPer le lavoratrici e i lavoratori

LE NUOvE PENSIONI

per maggiori informazioni è possibile rivolgersi allo studio di consulenza del Lavoro “carotti rodriguez progetti Lavoro srl”, via grandi, 56, anconatel. 071/[email protected].

la riforma fornero (d.l.201 del 6/12/2011, conver-tito in legge 214 del 22/12/2011), ha introdotto delle rilevanti novità all’interno del sistema pensionistico italiano. riportiamo qui di seguito un rapido e sinte-tico excursus delle disposizioni più rilevanti sull’argo-mento.

Anzianità contribuivamaturata al 31 dicembre 1995

18 anni o più

meno di 18 anni

nessuna anzianità contributiva

Anzianità contributiva maturata fino al 31 dicembre 1995

Calcolo Retributivo

Sistema Retributivo

Calcolo Retributivo

Calcolo Contributivo

Calcolo Contributivo

Calcolo Contributivo

Calcolo Contributivo

Calcolo Contributivo

Anzianità contributiva maturata dal 1°gennaio 1996al 31 dicembre 2011

Anzianità contributivamaturata dal 1° gennaio 2012

dipendenti del settore privato e le lavoratrici e i lavoratori au-tonomi sono previsti due tipi di pensione: la pensione di vecchia-ia e quella anticipata.Pensione di vecchiaiaPer la pensione di vecchiaia oc-corre aver raggiunto l’età pen-sionabile ed un’anzianità con-tributiva di almeno 20 anni. Per le lavoratrici l’età pensionabile è progressivamente elevata fino alla completa equiparazione nel 2018 a quella prevista per gli uo-mini (66 anni e 3 mesi), oltre che proporzionalmente all’adegua-mento alla speranza di vita. Oltre a specifiche eccezioni, in genera-le il regime è differenziato per i soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e per i soggetti con primo accre-dito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996. Pensione AnticipataPer la pensione anticipata è ora prevista un’anzianità con-tributiva di almeno 42 anni e 2

mesi per uomini e 41 anni e 2 mesi per donne. Questi valori sono aumentati di un mese per il 2014 e poi dall’adeguamento alla speranza di vita. La pensione anticipata è indipendente dall’età del richiedente. Anche in questo caso, oltre a specifiche eccezioni previste, il regime è differenziata per soggetti con anzianità con-tributiva al 31 dicembre 1995 e per coloro con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996.ricongiunZione, to-taLiZZaZione, contri-BuZione da riscatto.Ulteriore aspetto meritevole di attenzione: l’opportunità o meno di ricorrere a strumenti quali ri-congiunzione, totalizzazione, ri-scatto dei contributi. Per quanto riguarda il primo, la ricongiun-zione consente, a titolo oneroso, di riunificare diversi periodi e posizioni assicurative presso un solo ente, per conseguire un unico trattamento di pensione. La tota-

lizzazione consente di mantene-re i periodi assicurativi maturati in gestioni diverse, cumulando i vari “spezzoni” per perfezionare i requisiti richiesti per accedere ai trattamenti di pensione. La con-tribuzione da riscatto, copre al-cuni periodi previsti dalla legge per i quali non esiste un obbligo assicurativo.

Page 39: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano
Page 40: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

40 senzaetà

Ricerca honoris causa

Camerino laurea lo scienziato imprenditore italo canadese Bellini

“Abbracciare le innovazioni, esportare nuove idee e soprattutto rischiare”. Questo il messaggio saliente, raccontato

con una certa emozione, guardando negli oc-chi i tanti giovani nella sala, “le nuove energie a cui affidarci”. Questo il cuore del discorso di uno scienziato imprenditore come Francesco Bellini, di re-cente protagonista della prestigiosa Laurea Honoris Causa in ‘Chimica e Tecnologia Farmaceutiche’ conferitagli dall’Università di Camerino. “Un ricercatore e imprenditore e non so quale dei due ruoli sia stato più difficile, con alti e bassi in entrambi i campi” spiega nel suo discorso. Alti e bassi ma sempre grinta per risalire, vo-glia di continuare le sfide, un territorio profi-cuo come quello del nord America. Considerato un “guru” delle biotecnologie applicate alla medicina, Bellini è nato ad Ascoli Piceno nel 1947 e ha doppia cittadi-nanza, Italiana e Canadese. Trasferitosi a 21 anni a Montreal, si laurea in Chimica e, nel ‘77, consegue un Dottorato di Ricerca in Chimica Organica presso l’Uni-versità del New-Brunswick. Una carriera fatta di numerosi trattati ed arti-coli scientifici, e più di 30 brevetti depositati, in gran parte sull’applicazione delle biotec-nologie alla medicina: prodotti per il tratta-mento e la prevenzione del diabete e delle sue complicazioni, dell’AIDS, del morbo di Alzheimer e, recentemente, di un rigenera-

Impegnato con successo nel settore del farmaco come imprenditore e come ricercatore,

con risultati di risonanza mondiale. Per fare un esempio, la messa a punto di “Epivir”,

il farmaco anti AIDS ancora oggi più venduto nel mondo e che ha contribuito a salvare

milioni di vite, uno dei primi e più importanti farmaci antivirali.

Francesco Bellini con sauro vittori, Direttore scuola di scienze del Farmaco e dei Prodotti della salute

La cerimonia nella sala della Muta di Palazzo Ducale, Camerino

Page 41: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 41

Per il 2013 arrivano ulteriori novità dall’impegno di Bellini. A dircelo in anteprima è Marco Marchet-ti, CEO di FB Health (di cui Bellini è presidente), che si occupa di ricerca, sviluppo e commercializza-zione di molecole innovative per la prevenzione ed il trattamento delle patologie in ambito Neurologico e Geriatrico, con una particolare attenzione verso pazienti anziani e meccanismi dell’invecchiamento. Le novità riguardano proprio la “riserva cogniti-va”, un’area di ricerca di interesse in forte crescita, in quanto il concetto stesso di riserva cognitiva è stret-tamente collegato alla prevenzione delle malattie neurologiche da degenerazione.

tore epidermico comprendente un ossidante, un fotoattivatore ed un cicatrizzante, molto efficace nel trattamento delle piaghe da decu-bito. Risultati ad ampio raggio, insomma.È presidente di Neurochem inc., ora BEL-LUS Health, società capofila specializzata nella messa a punto di medicinali terapeutici destinati al sistema nervoso centrale. Attraverso la propria società di portafoglio privato Picchio International controlla, inol-tre, Picchio Pharma, Virochem, Innodia e Adaltis. Oltre i numerosi impegni in campo

comunitario e culturale, le onorificenze as-segnategli dal governo canadese e le lauree honoris causa, Bellini nel 2005 è stato nomi-nato Cavaliere del Lavoro da Carlo Azeglio Ciampi e nel 2006 ha ricevuto dalla Regione Marche il Picchio d’Oro.“La mia storia dimostra che ci sono sempre opportunità: saperle riconoscere e utilizzare è la sfida. L’avventura per trovare un rimedio all’Alzhei-mer, per esempio, è costata alla mia famiglia intorno ai 70 milioni di dollari ma credevamo

in quella sfida – ha detto ancora Bellini – Il progresso passa per la scienza in un percor-so continuo, come quello che ho scelto senza adagiarmi sui primi risultati. È triste vedere cervelli che vanno via dal pro-prio Paese. L’Italia non può basare il suo futuro solo sul settore manifatturiero. Bisogna abbracciare le innovazioni, esportare nuove idee e so-prattutto rischiare, puntando sull’educazione come la migliore politica moderna”.

ma.la.

Francesco Bellini con il Magnifico rettore Unicam, Flavio Corradini

La Commissione di laurea applaude Bellini

Page 42: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

42 senzaetà

Almerino Mezzolani, assessore alla saluteregione Marche

INFORMA

La giunta regionaLe nomina i direttori dei nuovi serviZi

Era previsto dalla spending rewiew della Finanziaria 2013. Detto fatto, il Dipartimento dei

Servizi Sanitari della Regione Marche non esiste più: una nota stampa di fine anno (21 dicembre scorso) nomina Paolo Galassi, già direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Ospedali riunti, presidente del nuovo Coor-dinamento degli enti del servizio sanitario regionale. Questo sarà d’ora in poi il sogget-to referente per l’organizzazione gestionale della Sanità marchigiana. Ne fanno parte il direttore generale dell’Asur Piero Ciccarelli, il direttore gene-rale di Marche Nord Aldo Ricci e il diretto-re generale dell’Inrca Giuseppe Zuccatelli.

Questo Coordinamento – ha affermato alla conferenza stampa di fine anno l’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani – sarà sup-portato per gli aspetti tecnici dal neodirigen-te del Servizio Sanità della Regione Marche Pierluigi Gigliucci mentre per le Politiche Sociali il dirigente è Paolo Mannucci. La Finanziaria 2013 approvata nella seduta del 19 dicembre scorso, ridistribuendo ruoli e competenze in materia di sanità e politiche sociali ha inteso separare nettamente le funzioni di programmazione da quelle di gestione e sopprimendo il Dipartimento Salute e Servizi Sociali ha inaugurato un nuovo assetto delle strutture regionali della sanità.

vertici Sanità Marche cambia tutto

Page 43: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 43

AL POSTO DEL DIPARTIMENTO,

ECCO IL COORDINAMENTO ENTI

SERvIzIO SANITARIO

CON gALASSI PRESIDENTE.

francesca de pace nuovo coordinatore del centro regionale trapiantiLa dott.ssa francesca de pace è il nuovo coordinatore del Cen-tro regionale trapianti. È stata nominata oggi dalla Giunta re-gionale. Sostituisce il dottor Duilio Testasecca, alla scadenza del secondo mandato quinquennale e tenuto conto dei sopraggiunti limiti d’età. Dal 2009 De Pace lavora, a tempo pieno, all’Azien-da ospedaliera universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, dove ha sede il Centro. “Per dare continuità alle azioni intraprese – afferma l’assessore re-gionale alla Salute, Almerino Mezzolani – abbiamo ravvisato la ne-cessità di procedere a un avvicendamento, individuando, nell ’ambito dell ’Azienda che, in questi anni, ha rappresentato il centro propulsore del processo di donazione e trapianto, un professionista di sicuro va-lore, con esperienza pluriennale nel settore. La De Pace rappresenta la persona di maggiore spicco, con svariati riconoscimenti nazionali e internazionali. La scelta premia anche le sue capacità organizzative, formative e tecniche, unitamente alle qualità umane dimostrate in questo particolare e delicato contesto, dove gli aspetti clinici e medici si intersecano con quelli psicologici, etici e culturali. mAl dott. Testasecca vanno i ringraziamenti di tutta la comunità regionale per l ’impegno e la dedizione mostrata questi anni che hanno consentito alle Marche di raggiungere traguardi nazionali di grande rilievo”. Grazie all’attività del Centro regionale trapianti, oggi le Marche risultano la prima regione in Italia come donatori utilizzati (37,1 per milione di popolazione). Dal 2005 sono stati effettuati 536 trapianti (258 reni – 268 fegato – 9 pancreas – 1 trapianto di reni tra viventi). La Banca delle cornee di Fabriano ha incrementato le attività, divenendo leader in Italia sotto vari aspetti qualitativi e quantitativi.

Page 44: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

44 senzaetà 44 senzaetà 44 senzaetà

Circa 600 le persone che si sono presentate per lo screening glicemico

nella città di Ancona, dove ATD, Associazione per la Tutela del Diabetico Onlus, e Centro Anti-diabetico I.N.R.C.A. (Istituto di ricovero e cura a carattere scien-tifico) di Ancona, hanno diffuso materiale informativo, consulen-za medica qualificata, permet-

EMERgENzA DIABETE: il messaggio parte da Ancona

Prof. Ennio Gambi,Presidente ATD

A novembre scorso, la Do-dicesima edizione della giornata Mondiale del Diabete, una delle patolo-gie croniche che necessita-no di maggiore attenzione, come indica il Piano Sa-nitario Nazionale. Cen-tinaia di piazze italiane interessate ma soprattutto un’occasione per aprire gli occhi su una problemati-ca di stringente attualità e sull’importanza di pre-venzione e corretta cura. L’esperienza di Ancona, voluta da ATD e I.N.R.C.A., ed il quadro marchigiano forniscono il polso di una questione nazionale e con-sigli utili in materia.

L’ I.N.R.C.A., IN PRIMA LINEA SULLA QUESTIONE DAgLI ANNI ’70, FORNISCE INFORMAzIONI E CONSIgLI INSIEME ALL’ASSOCIAzIONE PER LA TUTELA DEL DIABETICO

graf.1

tendo di effettuare gratuitamen-te l’esame della glicemia. E i risultati, elaborati recentemente, parlano chiaro, fornendoci una fotografia territoriale. “Sono stati rilevati vari casi di valori superiori a 180 (graf.1), indice pertanto di una situazione che supera la soglia di attenzione e che necessita sicuramente di ulteriori approfondimenti – ci racconta Ennio Gambi, Presi-dente ATD, che ci fornisce una serie di grafici significativi – Pur se queste valutazioni non sono

state effettuate su pazienti a di-giuno, come deve avvenire per una corretta valutazione del tas-so glicemico, l’incidenza del 3% di valori fuori norma riscontrati, testimonia l’importanza di ini-ziative come quella di Ancona. Queste persone sono state infat-ti invitate a segnalare al proprio medico curante quanto emerso dallo screening, per poi procede-

re con le necessarie analisi”. Differenziando i dati in base al sesso (graf.2-3) emerge come per le donne elevati valori misurati si sono manifestati oltre i 62 anni, mentre per gli uomini già a 58 anni sono stati misurati valori fuori norma. “Il diabete è una malattia impor-tante, che non va sottovalutata, ma che può efficacemente essere curata, soprattutto se diagno-sticata in tempo, prevenendo quindi le sue severe complican-ze”. E’ questo il principale mes-

saggio diffuso nelle giornate di sensibilizzazione e controllo, secondo Gambi, per il quale è di grande importanza “sottoporsi periodicamente al pur semplice esame della glicemia e mante-nere uno stile di vita attivo, con una mezz’ora di attività fisica al giorno ed una dieta equilibrata, in modo da ridurre fortemente il crearsi di quelle condizioni che

possono favorire l’insorgere della patologia diabetica”. Se allarghiamo lo sguardo all’in-tera regione Marche, poi, sono decine di migliaia i diabetici, il 5% con diabete accertato men-tre un altro 3/5% è affetto da questa patologia ma, per vari motivi, non emerge dalle rivela-zioni accertate. Nella terza età i numeri crescono e la percentuale sale al 10%. Ce lo dice Massimo Boemi, Direttore Diabetologia I.N.R.C.A. di Ancona, da 25 anni in forza all’Istituto. “Su tut-

Page 45: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 45

EMERgENzA DIABETE: il messaggio parte da Ancona

Dott. Massimo Boemi,Direttore Diabetologia i.N.r.C.A. di Ancona

L’ I.N.R.C.A., IN PRIMA LINEA SULLA QUESTIONE DAgLI ANNI ’70, FORNISCE INFORMAzIONI E CONSIgLI INSIEME ALL’ASSOCIAzIONE PER LA TUTELA DEL DIABETICO

ti i pazienti diabetici, gli ultra-settantacinquenni, in particolare, sono il 30%, la percentuale più alta in Italia”. Storica realtà anche in materia, l’ I.N.R.C.A. si occupa di diabete ormai dalla fine degli anni ’70 e solo nel suo centro Antidiabeti-co conta oggi oltre 8.000 pazien-ti ambulatoriali e circa 500/700 nuovi casi all’anno. Nei decenni tanto è cambiato: “La qualità delle cure è molto aumentata, come l’informazione – racconta Boemi – Per questo il numero di casi di complicanze gravi, sia acute che croniche, è diminuito, e la malattia stessa può oggi con-siderarsi meno invalidante”.

Il diabete può essere considerato una vera e propria epidemia nel nostro Paese, che nel 2025 farà registrare, secondo le stime, circa 5 milioni di malati, ha spiegato ancora Boemi, che ha parlato di un’esplosione di casi di diabete di tipo 2, soprattutto nei bambini. Arriva in Italia un fenomeno già molto noto, dunque, negli Stati Uniti. “Con iniziative come quelle di Ancona emerge, di solito, un 10% degli intervenuti al control-lo che non sapeva di essere affet-to da questa patologia” fa notare ancora Boemi. Ma le urgenze in materia sono diverse: “Con l’immigrazione, ad esempio, stiamo importando grande quantità di casi da sud est asiatico, Africa, Europa dell’est: si tratta di individui che, aven-do una predisposizione genetica al diabete, quando acquisiscono stili occidentali, sviluppano la malattia”. Un fenomeno nazionale difficile da comunicare e che implica spe-se sanitarie più elevate, in un si-stema che è, per lo stesso Boemi, solo parzialmente pronto rispetto ai vari aspetti della mediazione

culturale. Si pensi alla “imprepa-razione a curare il diabete duran-te il ramadan, in cui si mangia di notte ma non di giorno”. “Considerato il numero crescente di persone con diabete e la socie-tà che invecchia, inoltre, lo stile di vita, in realtà, sta peggioran-do e aumentano i casi di diabete. Per questo gli specialisti devono lavorare in stretta sinergia con la medicina generale. In futuro, una chiave di questo pesante problema può essere questa”. Curare il diabete, in ultima ana-lisi, non è solo curare la glicemia: “è certo l’aspetto più importan-te ma ci sono cuore, reni, occhi, nervi, e non ci si può limitare al controllo della glicemia” conclu-de Boemi, secondo il quale il dia-bete più diffuso è quello “da pre-disposizione genetica, che viene espressa in ambiente sfavorevole, cioè quello che porta alla seden-tarietà e a mangiare troppo. La maggior parte degli indivi-dui geneticamente predisposti potrebbe evitare o ritardare di molto l’espressione clinica se sce-gliesse il giusto stile di vita”.

maria chiara La rovere

graf.2

graf.3

L’istogramma mostra il valore medio di glicemia misurato, e gli estremi, per fasce di età, evidenziando come valori più elevati si manifestano progressivamente col crescere dell’età.

Page 46: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

46 senzaetà

La schedaIMPRESA AGGIUDICATARIA- G.D.M.

costruzioni SPA capogruppo-di Peschiera Borromeo (MI) in associazione con PSC spa di Potenza.• Stipula contratto lavori 27 novembre 2012.

• Consegna dei lavori 13/12/2012. Da tale data partirà l’allestimento del cantiere.

• Presunta fine lavori 750 giorni (2015).L’importo totale dell’intervento è di € 79.500.000

• Le economie derivanti dal ribasso d’asta sui lavori, € 20.271.000, saranno utilizzate per completare l’area

destinata a ricerca e uffici amministrativi dell’ultimo piano (€ 2.250.000); interventi previsti sulla viabilità (5 milioni); imprevisti da considerare nell’ordine del 4-5% dell’importo posto a base di gara € 2.500.000; spese per

traslochi tecnologie e arredi per € 500.000; acquisto tecnologie, attrezzature ed arredi nuovi.

Certamente sarà il primo “Ospedale dedicato” ai pazienti anziani, come richiesto da Don Vinicio Albane-

si e dall’Inrca... ma non solo. Questa nuo-va struttura è un intervento complesso e tecnologicamente avanzato e si configura come ospedale di rete a tutti gli effetti. Oltre all’Inrca (ex geriatrico di Montagno-la) che troverà qui la nuova sede, vi sarà ospitata Italia Longeva con fini di ricerca e di fatto l’ospedale nasce per servire tutta la zona sud del capoluogo. “Un ospedale è una macchina che deve funzionare bene e molto” è stato detto alla conferenza stampa dal Gruppo GDM alla presenza di un soddisfatto Presidente Gian Mario Spacca che vede il coronamento di un percorso complesso e lungo sul quale la Regione ha investito tanto. Anche per ave-re – ha sottolineato l’assessore Mezzolani - un ritorno ad effetto positivo e immediato sull’intero sistema sanitario marchigiano, in linea però con l’attuale tendenza nazio-nale.

Nuovo Inrca: solo un ospedale?

Page 47: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 47

Nuovo Inrca: solo un ospedale?

Ha sempre creduto che l’anziano fosse l’esempio, il modello di studio, il saggio avamposto da cui trarre spunto per un rinnovamento che migliora l’attuale stato di cose,

non si limita solo a perpetuarle. Il prof. Enrico Paciaroni ci ha lasciato con un progetto impor-tante e una chiara visione del futuro: la longevità attiva sarà la sfida delle nuove generazioni per studiare, capire e intervenire sul profondo mutamento sociale che stiamo attraversando. Con il suo consueto stile, l’impegno scienti-fico frammisto alla competenza culturale, questi due libri, che così si intitolano, sono il suo te-stamento spirituale, la summa di una carriera in geriatria che ci ha portato a livelli medici altis-simi, come fondatore dell’Inrca. Sono altresì frutto del lavoro di squadra di alcune persone che dobbiamo citare: la dott.ssa Fa-brizia Lattanzio direttore scien-tifico Inrca che ha subito capito e appoggiato la ricerca, la dott.ssa Tiziana Tregambe responsabile Urp che ne ha curato e organizzato la fattibilità, la dott.ssa Sulmana Ramazzotti ricercatrice attenta che si è presa cura dei particolari e il nostro editore Pixel che ha curato grafica e impaginazione del libro. Rimane indelebile il ricordo di diverse giornate dedicate alla selezione dei materiali e alla scelta della ricca documenta-zione: un impegno che ha visto Paciaroni attivo fino all’ultimo, sempre pronto a rimettere in discussione ogni passaggio per migliorare il contenuto iconografico, per rendere il testo giornalisticamente adatto a tutti. Anche in pensione, ormai fuori dall’amatissima Inrca, ha voluto rimettere insieme una sua ultima “squadra”: ci sorprese la sua contentezza nell’essere riuscito a presentare il libro durante il Congresso eucaristico di Ancona e all’inaugurazione del Passetto con il prof. Cre-pet. Occasioni diversissime e distanti ma accomunate dal tema, unico e pregnante: l’anziano, la famiglia, il futuro.Chi ha lavorato insieme a lui ne ricorda soprattutto la precisione e la tenacia nel raggiungere l’obiettivo, la serietà e l’onestà intellettuale e professionale. Doti che nella scienza e nella medicina come nella vita, appartengono ai grandi.

Luca Guazzati

paciaroni ci lascia :il suo progetto per il futuro

I NuMERI La nuova struttura avrà

250 posti letto in stanze doppie

e singole in grado di ospitare dai 13 mila ai 14 mila ricoveri

e 6 sale operatorie. In totale la superficie coperta

sarà di circa 35 mila mq con elisuperficie

e parcheggi. Il corpo è articolato in tre parti:

degenza (8.830 mq), ricerca biomolecolare (5.000 mq),

piattaforma tecnologica di dia-gnosi e cura (6.100 mq).

A questi vanno aggiunti i servizi generali sanitari (2.900 mq)

e quelli generali non sanitari, come uffici, magazzini, cucina,

mensa, bar (6.770). La struttura clinica sarà in grado di dare totale copertura al fabbisogno

attuale e di ospitare qualunque uten-za, quindi non solo anziani,

dell ’intera area metropolitana sud.

Page 48: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

48 senzaetà

Page 49: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 49

Page 50: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

50 senzaetà

Casa del volontariato

AI DEBOLI CHI CI PENSA?

Costituita nel 2003 con lo scopo di portare assistenza alle persone anzia-ne bisognose di aiuto, ai portatori di

handicap e a quanti si trovano in condizioni di difficoltà, l’Associazione volontari Fra’ Al-benzio Onlus di Roma prende il nome dal-la figura di un umile frate, fra Albenzio De Rossi, nato nel 1542 a Cetraro in provincia di Cosenza, che nello sfarzo della Roma Rina-scimentale si prese a cuore i più deboli della società.Anche questa realtà associativa – come quel-le che abbiamo avuto modo di incontrare in questi mesi di approfondimenti sul volonta-riato romano – attraverso l’intervento dei suoi volontari, aderisce ad alcuni progetti dell’As-

DA UNA FIgURA DEL ‘500, L’IMPEgNO ATTUALE DELL’ASSOCIAzIONE vOLONTARI FRA’ ALBENzIO

sessorato alle Politiche Sociali di Roma Ca-pitale gestiti dalla Casa del Volontariato, e si integra, inoltre, con i servizi del Municipio XVII della Capitale, dove ha sede. L’Associazione si prefigge di fornire servizi e prestazioni sulla base di un diffuso volonta-riato per aiutare nella soluzione dei proble-mi della vita quotidiana le persone anziane ma anche i soggetti disabili che necessitano di aiuto e di assistenza. Allo stesso tempo si adopera per promuove e diffondere un senso civico di “cultura della solidarietà”.Le attività portate avanti spaziano dal tra-sporto di anziani e diversamente abili svolto dai volontari agli aiuti a domicilio per quelle piccole ma vitali necessità quotidiane come la

Page 51: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 51

spesa, la compagnia, il disbrigo di pratiche.Le attività della fra’ Albenzio non riguarda-no solo il lato “emergenza”: i soci, infatti si ritrovano per gli intrattenimenti di caratte-re culturale e ricreativo organizzati sia nella propria sede sia altrove. Parliamo di momenti piacevoli da condividere per la lettura di opere letterarie di Dante, Foscolo, solo per citarne qualcuno, oppure per partecipare a concerti di musica o visite guidate nelle chiese e musei della città. L’Associazione, infine, collabora con la Protezione civile.Tutte queste attività hanno un unico comune denominatore, quello di venire incontro alle difficoltà proprie dell’età, delle malattie, della solitudine, forse il male più diffuso delle no-stre metropoli, in virtù di un’ispirazione cri-stiana che vede nel debole il suo prossimo.L’Associazione ha sempre attiva una segre-teria per la consulenza, l’assistenza, la pre-notazione dei servizi e per i rapporti con gli assistiti. Il direttivo è costituito da Renato Fanelli nella persona del presidente, da Marina Giannella vice presidente, Antonio Barbera tesoriere, e dai consiglieri Elio Brighi, Francesco Gior-getti, Francesco Caruso, Maria D’Andrea, Guido Meneghini e Franco Filippini.

nicoletta di Benedetto

La sede dell’Associazione volontari “Fra’ Al-benzio” è in Via Sebastiano Ziani 28/32 00136 Roma - Tel. 06.89767250 Fax [email protected]

Fra’ Albenzio De Rossi visse per servire i poveri e per la preghie-ra. Nato a Cetraro (Cosenza) nel 1542, giovanissimo entrò in se-minario per essere consacrato al Signore, ma alla vita sacerdotale preferì quella eremitica, più consona alle sue esigenze spirituali. Dalla Calabria viaggiò per tutta l’Italia Meridionale e arrivò fino a Gerusalemme, il più sacro dei luoghi per ogni cristiano. Da questo viaggio riportò un dono: una bella icona della Vergine Maria. L’immagine si mostrò subito miracolosa quando fra’ Alben-zio, nel burrascoso viaggio per mare di ritorno in Italia, la sollevò invocando il nome di Maria e le acque si calmarono. Per tutta la vita il frate custodì gelosamente l’effige, mostrandola raramente in pubblico. Giunto a Roma, rimase colpito dai tanti poveri e dalla moltitudine di pellegrini che arrivavano stanchi, stre-mati e anche bisognosi di cure. Queste immagini di sofferenza lo spinsero a chiedere all’allora Papa Sisto V (1585-1590) un luogo da adibire all’accoglienza e cura di queste persone. Fra Albenzio ottenne un terreno nel rione “Borgo” e, attraverso le elemosine e le donazioni di alcuni benefattori, in soli quattro anni riuscì a far costruire una casa di accoglienza e un’attigua chiesetta dedicata all’Ascensione di Nostro Signore. La casa era costituita da 13 celle, una cucina-refettorio e anche un orto. L’ospizio-ospedale divenne presto noto e il motto che il frate ri-peteva sempre e a tutti era “Facemo bene adesso ch’avemo tempo”. Quando si accorse che le forze gli venivano meno e la chiamata del Signore era vicina - morì il 19 aprile del 1606 - ordinò che gli venisse portata per un’ ultima volta la sacra effige della Vergine e che dopo la sua morte l’avrebbero dovuta esporre al culto dei fedeli. L’immagine miracolosa e le spoglie dell’umile frate furono colloca-te nella Chiesa dell’Ascensione, poi distrutta nel 1941. Oggi i resti di fra’ Albenzio e la Venerata immagine della Vergine sono custoditi nella parrocchia dedicata alla Madonna delle Gra-zie al Trionfale.

dalla calabria a gerusalemme

Page 52: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

52 senzaetà

Psicologia

Riparto da meNuova fine, nuovo inizio... e buoni propositi

Non esiste nulla di più delicato come la fine di un anno e l’inizio di

uno nuovo. Non è un semplice cambio di numero su un calen-dario – il cambiamento, il lascia-re andare, la necessità di adattarsi accadono di continuo, ogni mese, ogni giorno, ogni ora, ogni istan-te, ad ogni respiro – è che sem-plicemente la nostra società ha focalizzato molte delle sue ener-gie su tale passaggio, per lo più per scopi commerciali, per cui volente o nolente, lo dobbiamo subire. Subire, non vivere consa-pevolmente, come invece potreb-be essere più utile e istruttivo per ciascuno di noi. E allora siamo presi dal vortice delle feste, de-gli auguri, delle abbuffate, della musica a tutto volume, degli abi-ti scintillanti e da tutta l’infinita varietà di riti e tradizioni usuali.

Mai come al termine di qualco-sa emergono le nostre fragilità. Al fondo di tutto c’è la paura. E sotto ancora, il dolore della transitorietà di ogni cosa, dell’in-consistente, dell’effimero, del su-perficiale a cui ci aggrappiamo credendo che la nostra vita sia tutta lì. Ci affanniamo, agiamo, e sbraitiamo proprio per non sen-tire tutto il marasma che ci agita dentro.Mai come alla fine dell’anno, sentendo che qualcosa di noto, familiare – per quanto spesso stretto, e monotono – sta venen-do meno, ci creiamo nuovi fan-tasmi, obiettivi, oggetti, luoghi, persone da raggiungere, conqui-stare e cercare di ottenere, pur di evitare quella che, in ultima analisi, è una solitudine di fronte ad ogni passaggio, con il nostro sentire, con la nostra responsabi-

lità, il nostro impegno, la nostra volontà. Ma è proprio attraversa-re la solitudine che porta a tra-scenderla e vivere l’unicità.Ogni nuovo obiettivo, meta, buon proposito per il futuro rap-presenta l’ennesima idea mentale a cui ci aggrappiamo per evitare di vivere quel che c’è nel momen-to presente, che è l’unica possibi-lità che abbiamo. Ma ogni idea, ogni pensiero non può essere altro se non frutto del passato, e così facendo ci condanniamo a ripetere la solita storia, che ci sta tanto stretta, a cui cerchiamo di dare una svolta.La soluzione a tale circolo vi-zioso? Molto semplice e alla portata di tutti, in qualsivoglia luogo e mo-mento dell’anno.Ripartire da sé, della propria co-noscenza, consapevolezza, com-

prensione e abbandono – inteso come progressiva liberazione da tutte le sovrastrutture che l’identità della vita quotidiana propone e impone. Questo crea le basi per poter tornare continuamente e costan-temente al momento presente, al qui ed ora, che è l’unica opportu-nità che abbiamo per trasformare noi stessi. Cosa che poi, in realtà, paradossalmente solo per quel che interpreta la mente, accade da sé, senza sforzo, senza impe-gno, quando ci lasciamo anda-re, quando abbandoniamo ogni pretesa di previsione, controllo, direzione, per lasciare che sia la Vita stessa a plasmarci con il suo fluire.

anna fatapsicologa olistica, scrittrice

www.armoniabenessere.it

Page 53: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 53

Riparto da meNuova fine, nuovo inizio... e buoni propositi

tornarE al momEnto prEsEntE,

al qui Ed ora, è l’unica opportunità

pEr trasformarE noi stEssi. accadE

sEnza sforzo, quando aBBandoniamo

ogni prEtEsa di prEvisionE,

controllo, dirEzionE.

vivere, non sopravvivere: come fare?Risiedere nel momento presente, focalizzandosi sul semplice stare nel corpo e nel respiro, nella concretezza dei gesti quotidiani, camminare, lavarsi, vestirsi, mangiare, guidare, ecc.Non indugiare in ricordi, rimpianti, recriminazioni, nostalgie, e in tutto ciò che è immagine, parola, pensiero mentale e tornare al concreto del momentoEvitare di effettuare paragoni, confronti, o d’ispirarsi a modelli ideali: la vota e noi stessi siamo quel che siamo, perfetti nei singoli momenti, qui e oraAstenersi dall’eccessivo programmare, progettare, prevedere: si può essere, agire e cambiare le cose e noi stessi solo nel presenteImparare ad assaporare la preziosità delle piccole cose, a ringraziare per il dono che ce ne viene fatto, e che non abbiamo fatto alcunché per meritareEsercitarsi a perdonare, noi stessi e gl’altri e ed accettare che ciascuno fa’ quel che può, come e quando puòLasciarsi andare al sorriso, al gioco, all’ironia, alla leggerezza, alla fiducia.

Page 54: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

54 senzaetà

Disturbi sessuali maschili… quando ansia e stress sono ‘nemici’ dell ’uomo.

Dott.ssa Alessandra BattistelliPsicologa clinica Villa dei Pini

La disfunzione erettile, comu-nemente chiamata “impoten-za”, e l’eiaculazione precoce

sono le due disfunzioni sessuali ma-schili più frequenti e diffuse. La prima colpisce il 5-20% della popolazione maschile, la seconda il 20-30%.Si parla di disfunzione erettile quan-do l’uomo manifesta difficoltà ad ottenere la erezione, a mantenerla o non prova alcun piacere. L’uomo che soffre di eiaculazio-ne precoce, invece, non è in grado

Page 55: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 55

Lo Spazio Accoglienza di Villa dei Pini è uno sportello informativo integrato a disposizione dei cittadini e costitu-

isce la fonte informativa principale sui servi-zi sanitari e socio-sanitari. E’ aperto tutte le mattine dal Lunedì al Venerdì dalle 8.30 alle 12.30; un’Assistente Sociale è a disposizione degli utenti per garantire le seguenti attività:• Fornire informazioni relativa alle diverse opportunità, risorse, prestazioni, agevolazio-ni, servizi del sistema complessivo d’offerte della Casa di Cura esistenti e accessibili;• Raccogliere le domande di accesso a pre-stazioni e servizi, i reclami,i suggerimenti e inoltrarle ai servizi competenti;• Collaborare con i servizi ed operatori spe-cialistici per le situazioni complesse o delicate che possono necessitare di una valutazione e presa in carico integrate;• Effettuare una prima lettura dei bisogni socio-sanitari, proponendo ai cittadini le pre-stazioni e i servizi a lui accessibili in base alla tipologia di bisogno;• Favorire il rapporto tra la Casa di Cura e altri ospedali, Medici di Medicina Generale,

contro La BurocraZiaOrientamento e cordialitàIl servizio accoglienza a Villa dei Pini

Distretti Sanitari e rete di servizi socio-sani-tari del territorio.• Concorrere alla semplificazione delle pro-cedure amministrativo-burocratiche.In questi primi dieci mesi di attività molti utenti si sono rivolti allo Spazio Accoglienza per informazioni sui servizi specialistici, aiuto nell’espletamento di pratiche amministrative (domande di invalidità civile, indennità di accompagnamento, legge 104, etc). Orientia-mo i cittadini nella complessità dei percorsi sociosanitari: reinseriamo pazienti che hanno terminato la degenza in altre strutture come R.S.A. o centri di riabilitazione. Infine, ge-stiamo reclami e suggerimenti: attività molto apprezzata dagli utenti, soddisfatti di avere a disposizione un operatore che li ascolta e cerca di risolvere i loro problemi. nonché la raccolta e la lettura dei Questionari di Gra-dimento rivolti agli utenti; è importante ave-re consapevolezza della qualità percepita dai cittadini sui servizi erogati.

assistente sociale dr.ssa valentina Zoppicasa di cura villa dei pini

viale dei pini 31 62012 civitanova marche0733 7863165

Dott.ssa Valentina ZoppiAssistente socialeCasa di Cura Villa dei Pini

di controllare adeguatamente il riflesso della eiaculazione, il che comporta il raggiungimen-to dell’orgasmo in tempi molto brevi, a volte ancora prima della penetrazione.Le cause delle difficoltà sessuali possono essere di tipo organico, psicologico ed emotivo e vanno ricercate nella storia, nelle carat-teristiche individuali e, in alcuni casi, nelle dinamiche relazionali della coppia.E’ molto importante non sot-tovalutare mai la componente emotivo-affettiva di queste pro-blematiche che va poi ad influen-zare non solo il rapporto con se stessi e la propria sessualità, ma anche l’intimità di coppia.Le più comuni e frequenti cause

di origine psicologica alla base delle difficoltà sessuali possono essere: intensa e persistente ansia e/o paura di avere un insuccesso in campo sessuale, ansia da pre-stazione, paura di fallire, timore del rifiuto da parte della partner, incapacità o difficoltà a rilassar-si e ad abbandonarsi al piacere sessuale, stress e nervosismo che impediscono le normali dinami-che di eccitamento e abbando-no al proprio piacere e a quello dell’altro. Da non sottovalutare è anche l’influenza spesso negativa di credenze ideologiche e religiose o personali atteggiamenti rigidi nei confronti della sessualità che possono bloccare e inibire desi-derio ed eccitazione sessuale.

L’uomo afflitto da problemati-che che compromettono la sua vita sessuale generalmente prova molta vergogna e, purtroppo, con grande fatica riesce a chiedere aiuto ad uno specialista. Atteggiamenti di questo tipo possono addirittura aggravare la situazione di disagio, creando conflitti nel rapporto di cop-pia fino a danneggiare anche la sessualità della donna che può manifestare assenza di desiderio, sensi di colpa o perdita di auto-stima.È importante sottolineare, quindi, che i disturbi sessuali sono nella maggior parte dei casi risolvibili con interventi psico-sessuologici mirati in cui si focalizza l’atten-zione sugli elementi all’origine

del problema riscontrato attra-verso tecniche cliniche in grado di riorganizzare e normalizzare i processi naturali alla base di una vita sessuale attiva e pienamente soddisfacente.

SI PUò RISOLvERE

NELLA MAggIOR

PARTE DEI CASI

CON INTERvENTI

PSICOLOgICI

MIRATI

Page 56: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

56 senzaetà

X-Files

Fino al XVII secolo il termine licantropia indicava una manifestazione diabolica. E’ del 1615 il primo Trattato completo sul Licantropo che considera l’uomo sogget-

to a trasformazione come un pericoloso mostro che subisce abnormi suggestioni in preda a crisi mentali che appunto lo portano a strane deformazioni del corpo... Dunque, non malformazioni d’origine, ma reali deformazioni – quindi tra-sformazioni – causate da una qualche patologia che, men-tale ancor prima che fisica, vanno in ogni caso ricondotte a malattia. Se ne parla diffusamente in “Lupo di plenilunio” di Ambroise Parè che parla di “uomo lunatico” come patologia e “alienazione mentale”, ispirando l’Editto di Luigi XIV (1682) che riconosce per primo la malattia della licantropia e non la classifica più come possessione diabolica, risparmiando il rogo a diversi sospettati. Ma è il medico olandese Jean Wier che poco prima indica i sintomi più comuni, classificandoli nella scienza medica.Gli “occhi infossati e iniettati di sangue” una “sete spaventosa” dovuta a eccessiva sudorazione che secca la lingua, la ricerca di carne fresca e giovane per calmare una fame dovuta a spa-smi di stomaco; infine, e qui si spiega i caratteri somatici e i connotati che mutano visibilmente, ulteriori tremendi spasmi muscolari di non ben definita natura epilettica che incidono a più riprese durante la vita dell’individuo sia nell’apparato muscolo scheletrico, aumentandone le potenzialità muscolari e quindi la massa soprattutto degli arti sia nel disequilibrio psichico che porta l’individuo ad isolarsi e cercare il buio, a la-mentarsi urlando per lenire tali spasmi dolorosi e infine, cer-care di muoversi di notte orientandosi solo con la luce della luna piena.... per placare nuove e insaziabili esigenze di sete e fame. Non finisce lì: gli risponde Henri Bouguet, demono-logo che invece torna nel 1619 a insistere con il lato oscuro della bestia che apparterrebbe ereditariamente ad alcune fa-miglie maledette. Ceppi originari della Scozia, in fuga dalla

licantropo più bestia che uomo

Page 57: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

propria terra braccati e perseguitati incrociati con famiglie dedite alla magia nera provenienti da regioni balcaniche e dai loro mari chiusi si sarebbero costituite in culti satanici nel centro Europa, disperdendosi poi lungo le colline boscose, dall’alto della Normandia, a sud, lun-go la Provenza e l’Appennino, scavalcando le Alpi, troppo impervie e fredde. Nel corso del 1600 però, la Medicina sviluppa l’idea di una licantropia clinica determinata da eccessi di depressione, schizofrenia avanzata e “melancolie” intesa come disequilibrio d’umore capace in forma tossi-ca di causare l’emissione di fluidi corporei che attaccano circolando la stabilità degli ormoni maschili. Primo sintomo: allucinazioni da panico che conducono alla follia e portano a credere nella guarigione addotta da formule e riti magici. Come il bere sangue e intrugli vitaminici conditi con droghe. Una di queste poderose e pericolose “pozioni” sarebbe stata in grado – si legge in Robert Burton, citato nel 1621 dal collega medico Collin de Plancy in “Dictonnaire Infernal” come massimo esperto di cure per licantropia – di far crescere capelli e peluria a dismisura “ricoprendo addirittura vaste parti del corpo inusuali per gli umani”. Nella contea di York nel 1766 il locale Arcivescovo (l’autorità più alta), ordina nel suo editto “di vietare il consumo di carne di animale morto per il morso di un lupo o altra bestia similare”. Questo per il pericolo di una malattia ad infezione sempre più diffusa, denominata “rage” che produce “eccitazione incontrollabile e saliva-tione abbondante” oltre, in determinati e più rari casi, l’insorgenza di Hipertricose, traducibile in “ipertricosi”, ossia “pelosità eccessiva su tutto il corpo, per l’omo e per la donna che rassomiglierà più a besttia che a persona”. (seconda puntata - continua...)

Julian Burnett

MALATTIA & MALEDIzIONEIpertricosi, più volgarmente “sindrome del lupo mannaro” è l’ecces-siva crescita di peli su ogni parte del corpo. I “lupi mannari” avreb-bero un pezzo in più (una duplicazione, scientificamente parlando) di un segmento del cromosoma X. Se da tempo gli studi avevano rivela-to l’origine genetica dell’ipertricosi, di recente è stato individuato il gene maggior indiziato dell’anomalia: l’ipertricosi sarebbe, secondo gli scienziati dell’Università della California del Sud, originata infatti da una duplicazione di Dna vicino al gene SOX3. L’ipertricosi interessa meno di cento persone in tutto il mondo

Il Gran Circo Royal è arrivato a Madrid, e lo fa con Jesús Fajardo come massima stella. Questo giovane messicano figura nel libro del Guinness dei Records come “l’uomo lupo” poiché soffre di ipertricosi, ereditata da sua nonna che gli provoca un eccesso di peluria corporale.

Page 58: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

58 senzaetà

Quali parole usa il dirit-to per farsi capire dalla medicina?

E viceversa? Urge una corretta traduzione, nell’epoca del medico dirigente e dell’interdisciplinarie-tà come necessità. Ed ecco un’opera nata proprio da questa urgenza, dall’esperienza sul campo e da un lungo lavoro di ricerca. Un avvocato ed un medico gli autori, due sfere a colloquio, per il volume “diritto amministrativo per la dirigenza sanitaria”: Debora Benedettelli, avvocato esperto di diritto ammi-nistrativo sanitario, e Massimo Boemi, medico e responsabile di Diabetologia all’Inrca di Ancona. L’autonomia organizzativa nelle aziende sanitarie e la delega di funzioni, le “mansioni superiori”, la privacy, la gestione del rischio clinico, la regolamentazione dell’attività libero-professionale: i temi del testo sono tra i più attuali e cruciali, e sono stati affrontati, con grande intensità, alla presentazione del volume a fine anno, nella sede della Regio-ne Marche. Un’occasione per fare il punto sulla necessità di innovare, ap-punto, linguaggi e sinergie, in un dibattito-evento promosso da una delle realtà marchigiane più innovative, eritel teleco-municazioni, partita puntando proprio sull’innovazione delle strutture pubbliche e private nel

campo strategico dei sistemi di comunicazione, con particola-re attenzione, da sempre e con continuità, per il mondo della sanità, nei territori delle Marche e della Toscana. Organizzatrice dell’evento, la testata senzaetà, a dar voce, come sua consueta mis-sion, ai temi più rilevanti legati a salute e sanità.Necessario per l’assessore regio-nale marco Luchetti, autore della prefazione del volume, dif-fondere la conoscenza per attiva-re il processo di crescita di una comunità. “Il manager sanitario si trova a dover operare in un coacervo di regole e la realizzazione di inizia-tive come questa contribuiscono ad una maggiore chiarezza di azione

il medico del futuro tra diritto e medicina

Diritto&Sanità

È USCITA UN’OPERA ChE gUARDA ALLE INNOvAzIONI IN SANITà FORNENDO UN NECESSARIO vADEMECUM PER LA DIRIgENzA SANITARIA ITALIANA. PRESENTATO DA POCO NELLE MARChE, IL vOLUME hA gIà APERTO UN AMPIO DIBATTITO, IN UN MOMENTO IN CUI PROPRIO LA SANITà ITALIANA È NELL’OCChIO DEL CICLONE.

e realizzano uno sviluppo del-le potenzialità e dell ’operato delle aziende sanitarie pubbliche. Que-sto volume – ha concluso Luchet-ti – è l ’esplicazione di un quadro

più chiaro e definito dell ’ambito in cui il medico dirigente si identifi-ca, gestendo una parte rilevante di quello che potremmo definire come “patrimonio civile” della società: il

Da sinistra, Zuccatelli, Luchetti, Guazzati, Benedettelli, Boemi.

Da sinistra, roberto Mazzarini e Paola Donzelli della eritel Telecomunicazioni.

Page 59: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 59

il medico del futuro tra diritto e medicina

sistema sanitario”.“Quando lavoravo nella direzio-ne sanitaria dell ’Asur – ha detto l ’autrice – mi sono resa conto che il medico/dirigente sanitario, oltre a dover avere delle conoscenze pro-prie di settore, deve anche sapere di diritto amministrativo”. Complessa è la definizione stes-sa di Direttore generale, “che si trova ad operare come imprendi-tore privato ma a rispondere come funzionario pubblico – ha precisato Benedettelli – strettamente vinco-lato, inoltre, dall ’assegnazione an-nuale di risorse da parte della Re-gione, che gioca il ruolo centrale”. Cruciali, dunque, le questioni sollevate, così come il tema del-la malasanità, termine che “non possiamo utilizzare solo nel caso dell ’errore di un medico, ma anche nel caso in cui a sbagliare è un diri-gente medico” ha sottolineato.“Ogni giorno il medico deve fare i conti con il diritto amministrativo e spesso i due ambiti hanno linguaggi molto diversi – ha spiegato il coau-tore Boemi – Si pensi, ad esempio, allo svolgimento delle mansioni superiori nel settore sanitario, una delle tematiche maggiormente og-getto di contenzioso per la dirigen-za medica a causa del frequente uso delle stesse in ragione dei tempi di svolgimento delle procedure concor-suali, talvolta prolungati anche in considerazione della valenza stra-tegica della nomina di un titolare di struttura complessa nell ’ambito dei processi di riorganizzazione

in atto nei diversi sistemi sanitari regionali”.“L’atto assistenziale è sempre più un “atto multiprofessionale”- ha affermato giuseppe Zuccatelli, direttore generale Inrca - e muta-no con grande velocità le competen-ze richieste ai medici che operano in strutture organizzative sempre più complesse e difficili. Dobbiamo aumentare la qualità delle prestazioni – ha detto – poi-ché siamo di fronte ad un paziente “evoluto” che si aspetta la soluzione del proprio problema in modo eccel-lente e con modalità rispettose dei diritti di cui gode e del suo essere persona. Di contro, a seguito della crisi finanziaria, diminuiscono le risorse da poter mettere in campo per soddisfare questo bisogno. La necessità di avere un vocabolario comune appare quindi essenziale, basti considerare la rilevanza del-la corretta gestione dello strumento della delega nella vita quotidiana delle strutture sanitarie. È proprio a questo che bisogna in-dirizzare attenzioni: occorre un si-stema che miri a formare il medico del “futuro”, un medico che è anche organizzatore e consapevole gestore al fine di garantire la continuità di un servizio sanitario che nell ’uni-versalismo e nell ’equità fonda le basi dei suoi livelli qualitativi.”“Un raro esempio di interdiscipli-narietà riuscita, perché ha saputo coniugare aspetti giuridici con pro-fili propri della scienza dell ’am-ministrazione, nonché di quella

medica ed economica”: così ha definito il volume francesco de Leonardis, Ordinario di dirit-to amministrativo all’Università degli Studi di Macerata, che, intervenuto con un suo scritto in occasione della presentazione

del volume, ha inoltre ricordato che “è la stessa complessa figura del medico dirigente a richiedere quel continuo dialogo tra saperi diversi, che appare tutt’altro che semplice e scontato”.

ma.la.

Da sinistra, roberto Mazzarini e Paola Donzelli della eritel Telecomunicazioni.

Da sinistra,Zuccatelli e Luchetti.

L’autrice Debora Benedettelli. L’autore Massimo Boemi.

Page 60: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

60 senzaetà

Scaffale

Cimiteuro uscirne e risorgeredi Marco Della Luna

La realtà è magicadi Richard Dawkins

Quella che noi percepiamo come una crisi economico-finanziaria è, invece, una nuova strategia dei potenti del-

la terra per concentrare il potere, dominare e sfruttare tutti noi, che abbiamo sempre meno potere di contrattazione, controllo e parteci-pazione: la nostra condizione sta peggioran-do di giorno in giorno. Finalmente una map-pa completa dei diversi meccanismi – alcuni ancora non resi noti – che stanno generando la crisi sistemica, con le loro implicazioni sui piani monetari, finanziari, economici, socio-politici e, in ultima analisi, psicologici.Un nuovo e indispensabile strumento, gra-zie al quale orientarsi per capire e affronta-re la crisi. Il mondo è diventato un grande Schema Ponzi (ossia una frode finanziaria), dove gli interessi su un debito globale di 4 milioni di miliardi vengono pagati contraen-do continuamente nuovi debiti: lo scoppio è

inevitabile. Grazie a Cimit€uro apprenderete che sono bastati due principi contabili fal-si per far precipitare l’economia e la società nel buco nero di un indebitamento, che non dovrebbe esistere. Lo sporco lavoro dell’€uro per il predominio tedesco. Per i paesi “euro deboli”, con l’appoggio di falsi amici (come la Germania), si varano norme e istituzioni co-ercitive, attraverso cui il capitale finanziario, dietro l’etichetta “Europa”, li asservisce in una stabile depressione, privandoli di ogni residua libertà e autonomia, e “prendendosi” i loro soldi, la loro capacità industriale e occupazio-nale. In questa luce divengono comprensibili i troppi, clamorosi “errori” di politica econo-mico-finanziaria che hanno portato all’at-tuale situazione, e le scelte recessive, adottate anche dal governo Monti per gestirla, che hanno messo l’Italia nella condizione di non poter risollevarsi.

Il famoso biologo evoluzionista Richard Dawkins accompagna i lettori attraver-so i misteri della realtà che ci circonda. Quando è nato l’universo? Cos’è un arco-baleno? Cosa provoca uno tsunami? Chi fu il primo uomo sulla Terra? Perché le specie animali e vegetali sono così nume-rose? Miti e credenze magiche e religiose hanno da sempre tentato di spiegare i fe-nomeni naturali: Dawkins parte da questi racconti e ne confuta la veridicità, affron-tando gli stessi quesiti da un punto di vi-sta scientifico. Per lui la vera magia è ciò che avviene in natura ogni giorno, sotto ai nostri occhi, e che solo la razionalità può spiegare: la sua narrazione lucida e appas-sionante, illustrata dalle splendide imma-gini di Dave McKean, rende accessibile ai lettori di ogni età i segreti che animano l’universo.

Page 61: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 61

Page 62: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

62 senzaetà

Nonni&Nipoti Nonno, che si fa oggi?!Un dono che comporta un inestimabile supplemento di ‘gioventù’: è l’essere nonni nelle parole della psicologa e scrit-

trice Silvia Vegetti Finzi. Un dono che spinge le nuove generazioni di nonni ad un impegno su più fronti e spesso squisitamente multidisciplinare. Dal punto di vista affettivo a quello pratico, quel tempo-luogo, magico, in cui si in-

contrano nonni e nipoti, in un mix tra passato e presente, gioco e formazione, noi lo vogliamo raccontare parlando di creatività. O meglio, di creAttività! Cosa fanno insieme per passare il tempo, cosa inventano, costruiscono e che cosa si raccontano i nonni e i nipoti di oggi? Abbiamo cominciato a chiederlo in giro, scoprendo le prime esperienze. per condividere le vostre, scriveteci a [email protected].

daL parco, una farfaLLina

“Quando vado al parco con la mia nipotina porto sempre un sacchettino perché i bambini sanno trovare tanto materiale che poi sarà piacevole riutilizzare a casa per fare i lavoretti: questa volta abbiamo raccolto foglie, bacche e ghiande. Rientrate a casa abbiamo selezionato bene il materiale raccolto e pensato a come utilizzarlo. In questo caso lei mi ha proposto di voler realizzare una farfalla. Ho preparato un disegno dal contorno semplice, abbiamo tagliato a metà le ghiande per favorire un contatto migliore e lei ha incollato le varie parti. Molto soddisfatta ha poi realizzato da sola un visetto simpatico usando anche le bacche e le foglie.Ai bambini piace molto che un adulto gli dedichi il suo tempo, quindi anche se il lavoro non verrà bellissimo si sentiranno ugualmente soddisfatti. Usare semplici materiali, inoltre, li aiuta a conoscere e ad amare la natura”.

Page 63: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 63

Nonno, che si fa oggi?!

Si possono, inoltre, costruire con il cartoncino corone per “re”e “regine” oppure mascherine da animali.

Largo a leoni, topolini, gattini”!

ti conosco, mascherina!

“ Il Carnevale è l ’occasione per esprimere l ’allegria e la spensieratezza, un’occasione per favorire la creatività dei piccoli e il desiderio di giocare a … “fare finta che io sono”. Possiamo costruire insieme ai bambini semplici mascherine realizzate con le buste di carta dei generi alimentari. Si infila il sacchetto in testa per prendere la posizione degli occhi, poi con le tem-pere o i pennarelli si dipinge la figura desiderata. Il sacchetto maschera può essere reso più buffo con l ’aggiunta di stelle filanti per i capelli, di baffi e tanto altro.

Page 64: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

64 senzaetà

1

41

45

42

10

15

28

30

32

31

43 44

16 17 19

20 21

11

26

33

29

2 3

24

35 36 37 38 39 40

4

12

5

13

25

14

6 7 8 9

27

18

22 23

34

ORIZZONTALI1.Sono in gola. 3.La bagna la Mosella. 6.Sono larghe quelle dei sombreri.10.Avvicina il soggetto da fotogra-fare. 13.Arbusto di zone tropicali e temperate. 15.Un tessuto sintetico. 18.Era non finita. 19.Alleanza Na-zionale.20.Molto poveri. 22.Il fiume di Jena. 24.Ha cura di bambini altrui. 26.Una funzione trigonome-trica. 28.Impeti d’ira.29.Un attrezzo ginnico del cul-turista. 30.Evoca una...catena. 32. Monti della Sici-lia. 33.Titanio.34.I limiti dei colleghi. 35.Coda di babbuini. 36.L’attore Wallach. 38.Breve avversativa. 40.L’Ashby regista di “Shampoo”. 41. Stato dell’Africa centrale. 43.Ad esse si rivolgono per primi gli oratori. 45. Il gruppo di “Imaginaria”.

1.Del suo “buco” si preoccupano gli ambientalisti. 2.Procede a volte signori. 4. Particella che significa ora non più. 5. La fine degli avanzi. 6. Insieme di leve e comandi. 7. Iniziali di Silvestrin. 8. Portano su e giù. 9. L’emanazione della divinità per gli gnostici. 11. Un’ epoca del terziario. 12. Una macchina tipografica.14. Città francese sul fiume Doubs.16. l’ultimo numero della tombola. 17. La città natale di Pirandello...quando nacque Pirandello.21.Orecchini. 23.Università. 25.Collegamento logico. 26.Cose senza pari. 27.Il mese di agosto per i romani. 28.Concetrato per profumieri. 31.Un carattere di stampa per Pc. 34.Costosa.37.Il modulo lunare.38.Navicella spaziale russa.39.Un noto soggettista italiano.40.Un tipo jazz.42.Iniziali di Montanelli.43.Saggi senza agi.44.Il Tommaseo di “Fede e bellezza”(iniz.).

Gli specialisti hanno notato che, come gli animali, gli uomi-ni e le donne fanno alcuni gesti che invitano a conoscer-si meglio. Durante una conversazione con una persona di sesso maschile, una donna non si renderà per forza conto di avvicinare le braccia al busto e di sporgersi in avanti per mettere in risalto la scollatura, o di sistemarsi la maglietta per mostrare il seno. Dal canto suo, l’uomo manderà dei segnali d’apertura stan-do seduto con le gambe divaricate, i pollici in tasca e le mani distese!

Il bugiardo le nasconde dietro la schiena, le mette in tasca o le occupa giocando con le chiavi, con una penna... Secondo Gordon R.Wainwright, specialista della comunica-zione, il fatto di esporre i palmi delle mani è un gesto abba-stanza frequente presso i bugiardi. Diversamente dal suo primo significato, che è l’impotenza, questo gesto vuole attirare la simpatia dell’interlocutore.

VERTICALI

LEggI IL LINgUAggIO DEL CORPO

Una parata amorosa

Gioco di mano, gioco da villano!

Page 65: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

senzaetà 65

Page 66: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

66 senzaetà

editore Pixel

redaZione via Valenti, 1 - 60131 Ancona - Tel. 071.2901110

direttore responsabile Luca Guazzati - [email protected]

coordinatore di redazione Maria Chiara La Rovere

hanno collaboratoAlessandra Battistelli, Federica Buroni,

Julian Burnett, Stefano Carotti, Pietro Ceccarelli, Nico Coppari, Alessandra Corradini, Nicoletta Di Benedetto, Anna Fata, Katia Marilungo, Nicolò Scocchera, Paola Stefanucci,Valentina Zoppi.

grafica Elisabetta Pincini

segreteria di redazioneHelga Riderelli

comitato scientificodirettore

prof. Paolo Crepet,avv. Giovanni Conti, legale,

dott.ssa Maria Lucchetti, Inrca, prof.ssa Marieli Ruini, antropologa, Un. La Sapienza,

dott. Rosario Altieri, Presidente AGCI dott.Alberto Busilacchi, ortopedico

stampa ROTOPRESS Loreto

Reg.Trib.Ancona n. 12 del 27/06/2003 - POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in

L. 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona

DIRETTAMENTE A CASA TUA LA RIVISTA SENZAETA’FAI IL vERSAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO,

intestato a Pixel, Banca Unicredit - IBAN IT49 k 02008 02623 000010378615invia la ricevuta via mail [email protected] allo 071. 2901110 o in busta chiusa all’indirizzo:

REDAZIONE SENZAETA’ - Via Valenti, 1 - 60131 ANCONA

www.senzaeta.it - [email protected]

6 numeri Agenda della Salute

2013 a soli € 20

www.senzaeta.it

nel prossimo numero:L’IMPORTANzA DI ASSISTERE I PROPRI CARI CON gRAvI PATOLOgIECosa cambia nella legge 104.

ARRIvATI I NUOvI LEA DEL MINISTRO BALDUzzI, Aggiornamenti attesi da anni. Entriamo nel dibattito sui temi cruciali della sanità.

TURISMO ODONTOIATRICO. La nostra inchiesta affronta le questioni scottanti del caso.

OBESITA’Giovani e anziani.

QUESTIONE DI gRANO. Tutto quello che volevate sapere sulla pasta.

IMPARIAMO DAL RUgByIl pilone Castrogiovanni si racconta a senzaetà.

Page 67: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano
Page 68: La tribù in rete - Senzaetà · ci possa essere una valida difesa dei propri diritti e della propria privacy. E ciò vale soprattutto per i più deboli, come molti giovani che affidano

Recommended