+ All Categories
Home > Documents > La Voce del Popolo 2010 34

La Voce del Popolo 2010 34

Date post: 12-Mar-2016
Category:
Upload: la-voce-del-popolo
View: 266 times
Download: 11 times
Share this document with a friend
Description:
Alleanze educative - Lunedì 13 settembre riaprono le scuole per oltre 180mila ragazzi bresciani. Domenica si celebra la Giornata diocesana. Scuola, famiglia, parrocchia e territorio chiamati a un rinnovato impegno per essere comunità educativa
64
WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 10 SETTEMBRE 2010 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - 1,00 NALE WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE WWW LAVOCEDELP P POP OP OP O OP OPO OLO IT SETTIMANA LA VOCE DEL POPOLO n° 34 Due sedie di Giancarlo Paris, ofm conv. Negli anni della giovinezza le relazioni si sono essenzializzate. Eravamo un gruppo di ragazzi che si ritrovava per il fine settimana. Di quel gruppo solo Davide ha tenuto in piedi l’amicizia con me. Non io, ma lui: devo a lui il fatto che questa amicizia abbia retto al tempo e alla distanza. Davide è sempre stato una persona leale. Porta al col- lo una medaglietta con San Cristoforo, perché deve viaggiare molto: gliel’ha regalata Tim. In questi giorni d’estate ci siamo rivisti per un pomeriggio a Milano. Invece della piscina programmata, abbiamo optato per Brera dove erano in mostra opere di Burri e Fontana. Due ore e più a guardare i quadri, a commentarli sottovoce. Poi rapiti dalla Ce- na di Emmaus del Caravaggio e dalle due sedie che Davide mi ha fatto notare: messe giuste in prospettiva davanti al quadro, pronte per due commensali. Sembrava che Gesù ci invitasse a vivere la nostra amicizia alla sua tavola e che ci chiedesse di condivide la sua con noi: accogliendo nelle nostre mani quel Pane che stava per spezzare. Lunedì 13 settembre riaprono le scuole per oltre 180mila ragazzi bresciani. Domenica si celebra la Giornata diocesana. Scuola, famiglia, parrocchia e territorio chiamati a un rinnovato impegno per essere comunità educativa Alleanze educative
Transcript
Page 1: La Voce del Popolo 2010 34

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 10 SETTEMBRE 2010

Post

e Ita

liane

s.p

.a. -

Spe

dizi

one

in A

bbon

amen

to P

osta

le -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt.1

, Com

ma

1, D

CB

(Bre

scia

) - €

1,0

0

NALEWWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALEWWW LAVOCEDELPPPOPOPOPOOPOPOOLO IT SETTIMANA

LA V

OC

ED

EL

PO

PO

LO

n° 34

Due sediedi Giancarlo Paris, ofm conv.

Negli anni della giovinezza le relazioni si sono essenzializzate. Eravamo un gruppo di ragazzi che si ritrovava per il fine settimana. Di quel gruppo solo Davide ha tenuto in piedi l’amicizia con me. Non io, ma lui: devo a lui il fatto che questa amicizia abbia

retto al tempo e alla distanza. Davide è sempre stato una persona leale. Porta al col-lo una medaglietta con San Cristoforo, perché deve viaggiare molto: gliel’ha regalata

Tim. In questi giorni d’estate ci siamo rivisti per un pomeriggio a Milano. Invece della piscina programmata, abbiamo optato per Brera dove erano in mostra opere di Burri e

Fontana. Due ore e più a guardare i quadri, a commentarli sottovoce. Poi rapiti dalla Ce-na di Emmaus del Caravaggio e dalle due sedie che Davide mi ha fatto notare: messe giuste

in prospettiva davanti al quadro, pronte per due commensali. Sembrava che Gesù ci invitasse a vivere la nostra amicizia alla sua tavola e che ci chiedesse di condivide la sua con noi: accogliendo nelle nostre mani quel Pane che stava per spezzare.

Lunedì 13 settembre riaprono le scuole per oltre 180mila ragazzi bresciani. Domenica si celebra

la Giornata diocesana. Scuola, famiglia, parrocchia e territorio chiamati a un rinnovato impegno

per essere comunità educativa

Alleanze educative

Page 2: La Voce del Popolo 2010 34

«

som

mar

io

Doppio, significativo, anniversario. Il Gruppo alpini di Lumezzane Pieve ha festeg-giato il 5 settembre il 75° anniversario del Gruppo e il 25° della ristrutturazione del-la chiesetta di San Bernardo. Sono molteplici le attività che hanno visto coinvolto il sodalizio in questi anni. In particolare va ricordata la visita a Rossosch in Russia nel 2003; nel 2004 è stata la volta della visita a Lagozuoi, nel 2005 il pellegrinaggio a Lourdes, nel 2006 sul Pasubio, nel 2007 a Rovereto. A questi si aggiungono i diver-si pellegrinaggi sull’Adamello e sull’Ortigara. Ogni anno, inoltre, si svolge la Festa alpina di solidarietà, giunta ormai alla 15ª edizione, che rappresenta un’occasione di confronto e di condivisione. La solidarietà è un valore radicato nel corpo degli Alpini. Ogni anno il Gruppo sostiene con il ricavato della festa sia la cooperativa Cvl di Lumezzane sia la scuola Nikolajewka di Brescia. Viene anche organizzata una giornata di animazione alle Rondini per portare un sorriso agli anziani con l’alle-gria tipicamente di marca alpina.Ogni anno risulta imperdibile l’appuntamento con l’adunata nazionale, nel corso della quale è sempre presente una comitiva di Alpini di Pieve, che sanno vivere mo-menti di incontro con tutti coloro che amano e sentono propri i valori dell’alpinità. L’alfiere del Gruppo ha messo a segno oltre 50 presenze in altrettante manifesta-zioni. Non bisogna tralasciare tutte quelle iniziative che quotidianamente vengo-no messe in campo. Le parole “Ad excelsa tendo” contenute nel motto degli Alpini sintetizzano pienamente lo spirito e la vitalità che guida da sempre l’operato degli Alpini di Lumezzane Pieve.

Lumezzane Pieve:il 75° del Gruppo alpinie il 25° di sistemazionedella chiesetta

La scorsa settimana, nell’ambito delle inizia-tive dell’Agorà, il sociologo Luca Diotallevi ha presentato ai sacerdoti bresciani una sua lettura della società, percorsa da tendenze contrastanti, se non opposte, tra individua-lismo e voglia di comunità. Ha invitato tutti a prendere atto che stiamo vivendo la fine di un mondo, lasciandoci alle spalle culture e tradizioni secolari. Secondo Diotallevi è un dramma e non una tragedia (spesso, aggiun-go io, è una farsa), ma è bene cancellare tut-te le possibili forme di nostalgia e fare i conti con una situazione che, insieme ai rischi, offre grandi opportunità. È difficile contestare tale approccio alla realtà. La vera difficoltà nasce nel momento in cui ci si interroga sulla strada da percorrere per andare oltre la terra di nes-suno che stiamo attraversando. Mons. Bru-no Forte, intervenuto subito dopo, ha detto

che per un mondo che muore, ne nasce uno nuovo, costruito sulla speranza cristiana. Se avessimo persa la speranza, saremmo morti noi prima del mondo. Tuttavia resta l’inter-rogativo sul futuro. Alla fine di agosto (il 26 per l’esattezza), su “la Repubblica” è apparso un articolo di Alessandro Baricco con il titolo “2026 - La vittoria dei barbari”. Quattro an-ni fa aveva scritto una serie di articoli sullo stesso giornale, ricavandone poi un libro di successo intitolato “I barbari”. Nell’articolo agostano Baricco sostiene che i moderni in-ventarono la profondità della conoscenza e vi collocarono il senso, mentre i barbari – tra i quali si colloca ed è per questo che data il suo articolo nel luglio del 2026 – hanno sman-tellato il concetto di profondità e l’hanno so-stituito con quello di superficialità e lì hanno collocato il senso. Baricco non giudica affatto

Corsivo di Angelo Onger

I barbari della corsa al buio

Direttore responsabile: Adriano BianchiDirezione - Redazione - Amministrazione e Abbonamenti:Via Callegari, 6 - 25121 - Brescia - Tel. 030 44250Fax 030 3757897 - E-mail: [email protected]@lavocedelpopolo.it

Abbonamenti: Ordinario a 47,00 euro - Sostenitore a 55,00 euro - Estero V.A. a 85,00 euro.Sped. A.P. - 45% - art. 2 comma 20/b - Legge 662/96Filiale di Brescia - C C Postale n° 18881250.

Pubblicità - Concessionaria Voce Media Pubblicità: Via Callegari, 6 - Brescia - Tel. 030 28 08 966 - Fax 030 28 09 371www.vocemedia.it - E-mail [email protected]

Tariffe: Commerciali a modulo (base mm. 50 altezza mm. 37)euro 40 - Redazionali euro 1 al mm. - Finanziari 1,5 euro per mm. col. - I prezzi si intendono esclusi di IVA e diritti.

Impaginazione e grafica:Paolo Pedraccini - Ernesto Olivetti

LA VOCE DEL POPOLO

Il fatto

Pronti ad affrontarela grande sfida dell’educare 04a cura di Massimo Venturelli

Popoli e continenti

Verso la Gmg del 2011.Giovani in un’Europa che fatica 09di Stefan Lunte

Ecclesia

Agorà. Gesù,un amico che ci aiuta a crescere 12

di Laura Di Palma

Il patrimoniodocumentario diocesano 16di Mario Taccolini

Paesi e parrocchie

XI Settimana montiniana.Paolo VI, “esperto di umanità” 21

di Andrea Alesci

Cultura e comunicazione

Festival del cinema. Alla scopertadel vero significato della kermesse 37

di Mauro Toninelli

Festival Antegnati.La musica, gli organi, i musicisti 42di Fabio Larovere

Economia e lavoro

Fare sindacato oggi:un impegno a “viso aperto” 49a cura di Massimo Venturelli

Sport

Basket.La Leonessa chiama i suoi tifosi 57di Mario Ricci

Cara Voce 62

Nessuno sale troppo in alto se sale con le sue ali(William Blake)

34

Page 3: La Voce del Popolo 2010 34

2Nove bambini morti in una sola estate per Brescia sono davvero troppi. I bambini sono il tesoro più prezioso. Con la loro vivacità, i loro sorrisi, lo stupore davanti alle cose nuove della vita ci aprono il cuore, donano anche agli adulti che vivono accanto a loro un entusiasmo e una freschezza che, nell’avanzare dell’età, sembrava perduta. I bambini sono un tesoro che va custodito con cura. È chiaro per la comunità ecclesiale, che nei giorni scorsi ha gioito del loro incontro con il vescovo Luciano in piazza Loggia. È altrettanto chiaro per le famiglie che fanno del loro bene la preoccupazione maggiore, lo è pure per gli insegnanti e gli educatori che li riaccoglieranno presto a scuola. Lo è, infine, pure per le parrocchie che con la catechesi e la vita degli oratori non mancheranno di renderli ancora una volta protagonisti della loro crescita umana e cristiana con molteplici attività.Ecco perché percepiamo la morte dei bambini come una delle perdite più dolorose nella vita della comunità. Come ogni nascita ci fa intravedere una qualche benedizione dal Cielo, così ogni morte di un innocente lascia in noi il sospetto che la divina Provvidenza ci abbia abbandonato. Il racconto delle morti innocenti di questi giorni, perciò, ferisce tutti. Segna famiglie e affetti che non saranno probabilmente più gli stessi, sgomenta la società e obbliga tutti a pensare al senso della vita. Non ci sono parole per spiegare questi fatti. Non ci sono e non possiamo trovarne. La pretesa di capire la ragione ultima di queste morti ci trova spiazzati. “A questo interrogativo – ha commentato il teologo mons. Giacomo Canobbio – nessuno è in grado di dare risposta ed è inutile arrampicarsi sui vetri”. Ma se non ci è lecito chiederci il perché della morte dei piccoli, ci è lecito piangere, tacere, e stringerci in un abbraccio comune perché sia il più caldo e solidale possibile in una condivisione profonda quanto sofferta.A questa va aggiunta però la necessaria cura dei piccoli. È un’urgenza e una responsabilità. “Molte volte le tragedie capitano – ha continuato il teologo – perché questi bambini non sono sufficientemente custoditi”. Non è un giudizio, ma un’appello ad avere più cura di loro, a non averlo solo per garantire la loro incolumità fisica, a non abbassare la guardia perché investire sulle giovani generazioni significa investire sul futuro, dare strumenti adeguati alla loro crescita è un’esigenza sociale che non può essere mai taciuta. In questo si gioca la resposabilità degli adulti, delle famiglie, delle istituzioni educative, della politica il cui compito fondamentale è costruire e promuovere alleanze e patti che vadano oltre i particolarismi per servire il bene dei bambini, i più deboli, quelli che il Vescovo ha definito, nella sua Lettera pastorale, “la forza della comunità”.Amarli, custodirli e sperare con loro e per loro. Anche per i nove angeli che piangiamo in queste ore, come per tutti gli innocenti del mondo, “abbiamo speranza – ha ripreso mons. Giacomo Canobbio – che ciò che noi umani non siamo stati in grado di offrire pensiamo Dio sia in grado di darglielo”. È la forza della speranza cristiana, quella che per la risurrezione di Gesù, sa guardare oltre la morte per celebrare la potenza della vita. Una vita che, anche se strappata dalla terra, non è mai perduta, ma in Dio gode di una nuova pienezza. Una vita non consegnata all’oscurità di una tomba, ma esaltata ed eterna, come eterno resterà il sorriso dei piccoli bresciani che oggi crediamo in Cielo.

editoriale

di Adriano Bianchi

Abbiatene cura

Buone notizie

Molinetto:dal 10 al 12 settembrein oratorio la festadella cooperazione

come negativa questa operazione culturale, che vi-ve da protagonista. Il passaggio dalla cultura della profondità a quella della superficialità lo descrive così: “Viaggiamo velocemente e fermandoci poco, ascoltiamo frammenti e non tutto, scriviamo nei telefoni, non ci sposiamo per sempre, guardiamo il cinema senza più entrare nei cinema, ascoltiamo letture in rete senza più leggere libri e tutto questo andare senza radici e senza peso genera tuttavia una vita che appare sensata e bella. La superficie è tutto e in essa è scritto il senso”.Ci sono mille altri punti di vista per guardare alla società di oggi e alle sue barbarie. Credo che que-sto sia uno dei più efficaci, giudizio finale a parte. Nel senso che, se riflettiamo un attimo, c’è nella de-scrizione di Baricco tutta la leggerezza di un mon-do che, forse perché sta morendo e si dibatte per sopravvivere, corre di qua e di là senza domandarsi se va nella direzione giusta. Penso a San Tommaso

d’Aquino che in un suo commento su Giovanni, ci-ta una frase di Sant’Agostino: “Cammina attraverso l’uomo e giungerai a Dio” e commenta “È meglio zoppicare sulla via, che camminare a forte andatu-ra fuori strada. Chi zoppica sulla strada, anche se avanza poco, si avvicina tuttavia al termine. Chi in-vece cammina fuori strada, quanto più velocemen-te corre, tanto più si allontana dalla meta” (un po’ per sfizio, vorrei sottolineare che molti predicato-ri, ingannati dal riferimento iniziale, attribuiscono il pensiero a Sant’Agostino e il loro errore è oggi ‘globalizzato’ dai motori di ricerca della Rete). Pen-so a tutti coloro che, nella confusione, vorrebbero buttare tutto all’aria, all’insegna del “tanto peggio, tanto meglio”. Eppure “anche la lotta per il cam-biamento graduale può essere eroica. Olof Palme, protagonista del riformismo scandinavo, la pagò con la vita come Che Guevara” (Luigi Zoja). Anche se il Che è un mito e Palme un quasi sconosciuto.

Agenzia fotografica: Foto Eden

Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI SpaVia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) - Tel. 030.7725511 - Fax. 030.7725566

Progetto grafico:Maurizio Castrezzati - Coop. La nuvola nel sacco

Autorizzazione del Tribunale di Brescian. 184 - 1/12/1961

La testata “La Voce del Popolo”

fruisce di contributi

di cui all’art. 3 comma 3

della legge 250 del 7/8/1990

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato

Associato

Centro diocesanoper le comunicazioni sociali

VOCE•MEDIA

“Un sistema responsabile al servizio della comunità”: così si presentano le cooperative sociali La Rondine, Approdo e LiberaMente che da venerdì 10 a domenica 12 settem-bre saranno impegnate nella seconda edizione della “Festa della Cooperazione socia-le mazzanese”. Il programma si svolge presso l’oratorio della parrocchia di Molinetto. Sono previsti alcuni momenti di svago sabato 11 e domenica 12, ristorazione a cura del Gruppo alpini di Molinetto e animazione nelle serate, ma anche di riflessione su alcu-ne tematiche sociali e legate al mondo della cooperazione sociale. Venerdì 10 alle 16 presso il salone dell’oratorio di Molinetto incontro con il dott. Angelo Bianchetti sul tema “La gestione del malato di Alzheimer al domicilio”; venerdì 10 alle 21 proiezio-ne del film “Piovono mucche” di Luca Vendruscolo, con introduzione del dott. Enrico Danesi. La cooperativa sociale LiberaMente prende il via nel 2001 da un processo di spin-off della cooperativa sociale La Rondine, attiva dal 1986 sul territorio di Brescia est in servizi socio-sanitari in favore di anziani, portatori di handicap e malati psichi-ci. Negli anni successivi (e dopo aver effettuato un primo spin-off, dando origine nel 1995 alla cooperativa Approdo) La Rondine ha intrapreso cammini di professionaliz-zazione e di formazione, che hanno portato alla definizione di processi di specializ-zazione per aree di disagio. Da uno di questi processi nasce dunque LiberaMente che, rivolgendosi a persone con patologie psichiatriche, gestisce una comunità residenzia-le ad alta protezione a Brescia, accreditata dalla Regione per 10 posti; eroga svariati servizi educativi domiciliari e attività semiresidenziali e risocializzanti nella zona del lago di Garda; gestisce progetti di sostegno alle abilità domestiche in alloggi protetti.

Page 4: La Voce del Popolo 2010 34

04 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Il fatto

a cura di Massimo Venturelli

Mancano ormai pochissime ore all’av-vio del nuovo anno scolastico, fissato per la Lombardia a lunedì 13 settem-bre. Se alunni e studenti delle scuole di ogni ordine e grado sono alle prese con gli ultimi adempimenti (compi-ti delle vacanze in testa, ndr.) c’è chi da settimane sta lavorando perché in occasione del suono della prima cam-panella non ci sia classe che abbia a conoscere una partenza a handicap.A guidare la squadra di chi ha lavorato per un avvio di anno quanto più rego-lare possibile c’è sicuramente Maria Rosa Raimondi, da due anni dirigen-te dell’Ufficio scolastico provinciale.Il suo ufficio di via Sant’Antonino a Brescia è luogo privilegiato per co-noscere lo stato di salute della scuola bresciana. Quello che sino a qualche anno fa era conosciuto come Provve-ditorato agli studi continua a essere lo snodo del sistema scolastico provin-ciale, con le sue gioie e i suoi dolori. È in questi uffici che si registrano gli umori di chi vive della scuola e per la scuola. Qui si alimentano grandi spe-ranze e, probabilmente, si sperimen-tano delusioni e amarezze.Chi è chiamato a dirigere tutto questo diventa giocoforza il riferimento per una panoramica sullo stato di salute della scuola bresciana, parte del più ampio sistema nazionale che non rie-sce mai a uscire dall’occhio del ciclone della contestazione e della polemica.Dott.ssa Raimondi, a poche ore dall’avvio del nuovo anno scolasti-

co quali sono le condizioni di salu-te della scuola bresciana?Credo, senza timore di essere smenti-ta, che quella bresciana, che pure è af-fetta da problemi e limiti, sia una scuo-la vivace, attiva e attenta all’attualità.È certamente una scuola complessa che, per dimensioni, è seconda solo a quella milanese. Sono infatti 150mila gli studenti e oltre 7100 le classi (i dati si riferiscono alla sola scuola pubblica, ndr.) che con il loro carico di problemi, di attese e di speranze si apprestano a iniziare un nuovo anno. E se come per ogni avvio non mancano le incer-tezze, posso assicurare che la scuola bresciana in tutte le sue articolazioni è pronta per affrontare al meglio le sfide.Quelli trascorsi sono stati per i vostri uffici giorni di lavoro fre-netico. L’anno scolastico partirà dunque senza intoppi?Sì, gli ultimi sono stati giorni di la-voro a pieno ritmo, quasi totalmente dedicati a comporre il delicato puz-zle dell’assegnazione delle cattedre. È stata una autentica corsa contro il tempo. Basti pensare che nel solo mese di agosto sono stati sottoscrit-ti presso i nostri uffici qualcosa come 3000 contratti (tra nomine annuali e immissioni in ruolo). Un grande la-voro per consentire un avvio di anno scolastico il più regolare possibile. La palla, ora, è nelle mani dei dirigenti dei singoli istituti.Quello che sta per prendere il via è stato definito da molti anche co-

Scuola A poche ore dal suono della campanella

Pronti ad affrontare

la grande sfida dell’educare

Mme l’anno zero per la scuola supe-riore. Dopo tante polemiche entra a regime la riforma promossa dal ministro Gelmini...Dirigenti e docenti dei 41 istituti supe-riori (statali) del Bresciano sono stati impegnati nell’approfondimento delle linee guida della riforma ministeriale. Un impegno non indifferente per ri-spondere alle attese dell’utenza e per trasformare la lettera scritta in prassi formativa. Il tutto, però, è stato facili-tato dalla professionalità e dalla pas-sione che anima la grande maggioran-za dei docenti delle scuole bresciane.Quest’ultima affermazione apre a un altro tema particolarmente scottante e particolarmente caro al Ministro dell’istruzione: quel-lo della valutazione dei docenti...È evidente che non ci può essere uni-formità nella professionalità dei do-centi. Tanti sono i modi possibili per interpretare l’insegnamento così co-me l’imvestimento che ogni singolo docente fa sulla sua professionalità. Si tratta, dunque, di un tema contro-verso che va affrontato con lucidità, liberandolo per quanto possibile da letture ideologiche. L’atto dell’insegna-mento è estremamente complicato e sottoposto a una lunga serie di varia-bili. Per questo serve una riflessione attenta sul concetto di valutazione degli insegnanti. Discorso più semplice a dirsi che a farsi però...Sono d’accordo. Infatti più che sulla contrapposizione valutazione sì va-lutazione no credo opportuno che si debba riflettere sulle modalità di va-lutazione. La qualità di un insegnante non può essere misurata solo in base al numero delle attività svolte al di fuori dall’aula. Bisogna deteminare

gli strumenti per valutare anche la sua azione all’interno dell’aula, la sua ca-pacità di rapportarsi con gli studenti, la capacità di comunicare con loro an-dando al di là della semplice trasmis-sione delle nozioni.Un altro tema su cui il Ministro torna con continuità è quello del riequilibrio tra spese per il per-sonale e investimenti destinati a una scuola di qualità. Troppo quel-lo che si spende per i docenti in rapporto alle risorse disponibili...Personalmente non mi scandalizzo per il fatto che gran parte delle risorse vadano per pagare gli stipendi di chi opera nella scuola. Non bisogna infat-ti dimenticare che il processo educa-tivo non può essere assimilato a nes-sun altra modalità produttiva. Detto questo non bisogna nemmeno essere pregiudizialmente contrari, soprattut-to in una stagione di difficoltà, come è quella attuale, a tentativi di utilizzare al meglio le risorse disponibili. Non pochi, però, sostengono che la restrizione delle risorse porta a decadimento della qualità della scuola italiana...Non vorrei enfatizzare troppo il discor-so delle risorse perché se è vero che esistono limiti strutturali sotto i quali non è possibile scendere è altrettanto vero che esistono studi internaziona-li che certificano che in una scuola di qualità quella delle disponibilità illi-mitata di risorse non è una variabile determinante. Molto più importante è creare all’interno della scuola un cli-ma comunicativo e culturale, un am-biente che sappia collaborare con il territorio. Molto più importante è che la scuola, nel suo insieme, ritrovi l’oro-goglio che deve derivarle dal fatto di essere opportunità per la vita.

Intervista alla dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Maria Rosa Raimondi. La scuola

bresciana, pur con limiti, conta su insegnanti che mettono in campo professionalità e passione

Page 5: La Voce del Popolo 2010 34

05LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

12 settembre La Giornata della scuola

Anche la comunità cristiana ha grandi responsabilitàDomenica 12 settembre, vigilia del nuovo anno scolastico, la Chiesa bre-sciana celebra la Giornata diocesana della scuola.Si tratta di un appuntamento ormai entrato nella tradizione e che, sin dalla sua prima edizione, intende mettere al centro di una riflessione comune il tema dell’educazione e della scuola.In questo 2010, inoltre, la celebrazione della Giornata appare ancora più significativa perché è in piena sintonia con gli orientamenti della Chiesa italiana, che ha scelto come indirizzo pastorale per il prossimo decennio il tema dell’impegno educativo.Anche il messaggio che il vescovo Luciano Monari ha indirizzato a tutte le comunità della diocesi per la Giornata si richiama a questo impegno. “Ne percepiamo tutta l’importanza e l’urgenza di fronte alle sfide delle trasformazioni che stiamo vivendo – è il primo passaggio del messaggio in cui il Vescovo richiama anche la sua ultima Lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola” –; e ne percepiamo anche la difficoltà; qualcuno teorizza addirittura l’impossibilità di educare oggi. La comunità cristia-na ha il suo apporto specifico da dare all’opera educativa della società”.In modo particolare, continua mons. Luciano Monari dopo aver citato nel suo messaggio altri passaggi della sua Lettera pastorale, il tema “Allean-ze: scuola, famiglia, parrocchia e territorio per una comunità educativa” scelto per la Giornata del 12 settembre rappresenta un forte appello per una vera collaborazione nell’impegno educativo. “Il reciproco ricono-scimento fra le agenzie educative – scrive il Vescovo –, la valorizzazione delle specificità di ciascuno e la definizione di un terreno condiviso di valori e di pratiche devono trovare ulteriori stimoli proprio recuperan-do il significato più profondo di una autentica comunità impegnata con attenzione e amorevolezza per la crescita delle giovani generazioni”.Una comunità, quella evocata dal Vescovo, che deve essere ispirata dall’amore di Cristo e che pone al centro i più deboli non per un atto paternalistico, ma come stimolo e forza della comunione, concentra il suo interesse sui minori, bambini, ragazzi e adolescenti, per superare le contrapposizioni fra adulti e per esercitare lo sforzo della domanda e della ricerca, per lavorare a una finalità condivisa. Una comunità, insomma, che si pone alcune domande e che si impe-gna per trovare risposte adeguate: “Quali domande ci pongono i no-stri ragazzi? Quali bisogni educativi esprimono? Quali provocazioni ci pongono?”: sono queste le domande evidenziate da mons. Monari nel suo messaggio.“L’invito – prosegue – affinché si stringano nel territorio autentici pat-ti educativi vuole esser quest’anno ancora più pressante, alla luce delle riflessioni sulla comunità, sulla necessità di creare legami di conoscenza e di aiuto reciproco, anche superando l’isolamento di genitori, educa-tori e docenti: solo se le diverse individualità, sia pure belle e splendi-de, contamineranno l’intera comunità, risuciremo davvero a plasmare il mondo della scuola e dell’educazione”.A sostegno delle parole del Vescovo l’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica ha predisposto un sussidio per aiutare le parrocchie nella pre-ghiera che deve caratterizzare la giornata di domenica 12 settembre.Nel sussidio per la celebrazione eucaristica sono contenute preghiere e meditazioni che possono essere utilizzate nelle celebrazioni per eviden-ziare come l’avvio di un nuovo anno scolastico chiami a un forte impe-gno e a una grande generosità non solo i ragazzi e gli adolescenti, ma anche le famiglie, gli insegnanti, tutto il personale della scuola e più in generale ogni persona.

Una grande realtà I numeri della scuola

Il popolo dei 180mila studentiL’ha affermato anche la direttrice dell’Ufficio scolastico nell’intervista pub-blicata in queste pagine: quella bresciana è una grande scuola, seconda per dimensioni solo a quella di Milano.Non sono solo i dati della scuola di Stato a farla importante numerica-mente. Certo i 150mila studenti delle scuole di ogni ordine e grado e le 7100 classi presenti sul territorio provinciale sono numeri importanti, co-sì come i 165 istituti che complessivamente fanno capo all’ufficio diretto da Maria Rosa Raimondi.A questi numeri vanno assommati quelli non meno significativi dell’istru-zione paritaria. Nel Bresciano sono 265 le scuole dell’infanzia che fanno riferimento all’Adasm-Fism e che si prendono cura di oltre 20mila bam-bini. Sono 35, invece, gli istituti che hanno nella Fidae la loro federazio-ne. Scuole cattoliche che si occupano della formazione di 10mila studen-ti, dalle elementari alle superiori. Scuole che, pur completando e molto spesso integrando l’offerta formativa del territorio, ancora non godono di una completa parità.

Emergenza educativa e statistiche

Patti intergenerazionali e aiuto nella strutturazione del pensieroUna scuola di qualità, questo in sintesi il pensiero di Maria Rosa Raimondi, dirigente dell’Uf-ficio scolastico provinciale, non è tanto quella che può contare su risorse illimitate, ma quella che sa creare rapporti virtuosi anche con il territorio in cui è inserita. Una caratteri-stica, questa, che consente alla scuola di giocare un ruolo importante in quella che molti definiscono “sfida educativa”. “La scuola – afferma Maria Rosa Raimondi – ha la consa-pevolezza di non essere l’unica agenzia educativa e, nel contempo, di essere chiamata a costruire tutte le alleanze possibili per la costruzione di un patto intergenerazionale ca-pace di favorire una reale crescita dei giovani”. Ci sono scuole, anche nel Bresciano, che già stanno lavorando in questa direzione. Si tratta di un impegno gravoso che non viene, però, tenuto in considerazione quanto si tratta di elaborare statistiche sulla qualità della scuola. “È per questo – afferma al proposito la dirigente dell’Ufficio scolastico provincia-le – che considero sempre molto parziali gli studi e le graduatorie che sistematicamen-te mettono agli ultimi posti la scuola italiana”. Si tratta, secondo Maria Rosa Raimondi, di studi che non tengono conto delle effettive differenziazioni che esistono anche nella scuola italiana, che quasi mai procedono a una lettura scorporata del sistema scolastico italiano. Una scuola, quella italiana in generale e bresciana in particolare, che spesso vie-ne valutata solo in base alla capacità di trasmettere nozioni e conoscenze ai suoi studenti e ai risultati che questi ottengono, ma che non viene riconosciuta nello sforzo che com-pie nell’educazione degli studenti alla strutturazione del loro pensiero. “Si tratta di un elemento non facilmente quantificabile – afferma Maria Rosa Raimondi – che è determi-nante nel processo di crescita di ogni persona”.

Il Vescovo e gli studenti delle scuole della Fidae

Maria Rosa Raimondi, direttrice dell’Ufficio scolastico provinciale

Page 6: La Voce del Popolo 2010 34

06 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

La povertà e i colibrì

di Chiara Buizza

La ricchezza del turismo culturaleBeni culturaliCaritas

di Alberto Zaina

Opinioni

L’anno in corso può segnare una tappa significativa nell’elaborazione di politiche di contrasto alla povertà: a livello europeo, il 2010 è stato pro-clamato l’Anno europeo di lotta alla povertà e all’esclusione sociale; a livello mondiale, il 2010 vede l’Organizzazione delle Nazioni Unite im-pegnata a promuovere gli Obiettivi di sviluppo del millennio, a 10 anni dalla loro proclamazione.La posta in gioco è certamente alta, così come il rischio che le iniziative istituzionali in materia non acquistino rinnovato vigore. Nondimeno si va sempre più diffondendo la consapevolezza che il contrasto alla povertà e la costruzione di una società più inclusiva non siano questioni che dipen-dono solo dall’“agenda politica”, ma anche dalla partecipazione sociale.Emblematici al riguardo due degli slogan che stanno facendo tam-tam (troppo sotto-tono?) in questi mesi: “Zero Poverty. Act Now” e “Stand up. Take action”.“Zero Poverty. Act Now” ovvero “Povertà Zero. Agisci ora” è il messag-gio centrale della campagna di raccolta firme che Caritas Europa, in col-laborazione con le Caritas nazionali, ha promosso in occasione dell’An-no europeo di lotta alla povertà e all’esclusione sociale. “Stand up. Take action” ovvero “Alzati in piedi. Fai qualcosa” è il titolo della tre giorni (17-19 settembre) di mobilitazione mondiale contro la povertà, volta a lanciare un appello ai Capi di Stato e di Governo per il rispetto degli Obiettivi di sviluppo del millennio. Due slogan, due diverse iniziative, una parola comune: agire. Firmare una petizione o alzarsi in piedi rappresentano lo stesso modo di “deci-dersi per”, di non rimanere indifferenti verso lo scandalo della povertà.Azioni di poco conto per contrastare la povertà e il rischio di esclusione sociale? Non seguendo le suggestioni di una fiaba africana, con protago-nisti un leone e un colibrì: “Un giorno nella foresta scoppiò un incendio devastante. Tutti gli animali si diedero alla fuga. Un leone scorse un co-librì che volava in direzione dell’incendio: preoccupato, cercò di ferma-re il colibrì per fargli cambiare direzione, ma l’uccellino spiegò che stava andando a spegnere l’incendio. Il leone, meravigliato, replicò che era im-possibile spegnere l’incendio con la goccia d’acqua che portava nel bec-co, ma il colibrì con decisione replicò: ‘Io faccio la mia parte’”. L’azione e le parole del colibrì, tra gli uccelli più piccoli al mondo, suonano come un appello a risvegliare il senso di responsabilità e a prendere consape-volmente parte alla lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, anche a partire da piccoli segni; nel contempo invitano a riflettere sul fatto che la riuscita di quest’ultima dipende dal numero di coloro che partecipano all’impresa. Facciamo la nostra parte, dunque.

Accanto alla vacanza “classica”, al mare o in montagna, ora si sta sem-pre più diffondendo il “turismo culturale” nelle città d’arte. Ma è be-ne sottolineare che, secondo un vecchio adagio, l’occhio, il cervello e l’anima non vanno, o non dovrebbero andare in vacanza. In realtà la distinzione tra turismo “culturale” e “di svago o relax” è solo pratica e dipende dalle scelte che si vogliono fare recandosi in posti diversi da quelli in cui abitualmente viviamo.Ma in ogni dove è possibile fare del turismo “culturale”, perché i beni culturali sono in ogni dove: nella storia e nella memoria di ogni popo-lazione. In tutta la civiltà occidentale, così impregnata di cristianesimo nella propria storia, particolare rilevanza hanno i beni culturali “eccle-siastici”, non solo per gli edifici sacri veri e propri che conservano tesori inestimabili d’arte, ma anche per gli stessi “paesaggi”.Beni culturali veri propri sono i paesaggi costruiti dall’uomo trasforma-zione del paesaggio naturale, dove, anche, qui, si può trovare il segno del sacro. Le chiesette di montagna segnano i passi sulla via delle escur-sioni alpine, ma indicano anche una “sacralizzazione” del paesaggio che un tempo era fatto ben percepito e ben presente alle nostre popo-lazioni, quando il sacro si intrecciava dappertutto con il “profano”, o meglio la società “civile” era strettamente connessa a quella religiosa.Ma nell’Occidente “cristiano”, in Italia, nonostante la laicizzazione sempre più forte, lo sviluppo abnorme della realtà cementificatoria in ogni dove, è possibile ancora scorgere i segni del sacro nel paesaggio “costruito” dall’uomo.Pensiamo al nostro territorio, dove, in una diocesi che ha l’intitolazio-ne della Cattedrale, la “chiesa matrice”, alla Vergine Assunta, le molte pievi medioevali sono per tale motivo in gran parte dedicate alla Ver-gine; una volta isolate a chiamare a raccolta dalle campagne il popolo, ancora oggi si pongono come elemento che segna il paesaggio costrui-to dagli uomini che ha raggruppato intorno ad esse. Nelle campagne e nelle valli chiesette “rustiche” si accompagnavano ad altre chiesette e santelle ogni strada o viottolo aveva la sua santella (edicola o chiesetta vera e propria) dove si potevano esprimere i sentimenti, le preghiere, le devozioni, le implorazioni di grazie.Più tardi, dopo il Concilio di Trento nel Seicento e Settecento, sono le grandi parrocchiali tardobarocche a imporsi nel gran teatro del paesag-gio, anch’esse ancora dominanti nei nostri paesi grandi e piccoli. Sono solo piccoli esempi di come i beni culturali “ecclesiastici” siano diffu-si e ci possano offrire occasione di “vacanza intelligente” anche senza andare in posti esotici.

Cerimonie indimenticabili in una

cornice suggestiva

Pranzi di lavorocene di gruppo

e aziendali

CHIUSO LUNEDI SERA E MARTEDI

Azzano MellaVia Quinzanese

Tel. e Fax 030 9748103wwww.laniga.it

Page 7: La Voce del Popolo 2010 34

07LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Popoli e [email protected]

La situazione politica appare (e for-se lo è veramente) ingarbugliata e in preda a una sorta di isteria che porta i suoi protagonisti a dire tutto e il con-trario di tutto. Quello che oggi viene dato per certo rischia di essere com-pletamente stravolto domani, renden-do così difficili anche le più caute pre-visioni. Ad aggravare ulteriormente la situazione c’è anche una dilagante ignoranza istituzionale che porta alla formulazioni delle ipotesi più bizzarre. Per questo occorre procedere con cautela, a partire della situazione di oggettiva crisi tra Berlusconi e Fini che di fatto sta minando ogni giorno di più un alleanza che solo due anni fa aveva consentito la definizione di mag-gioranze parlamentari mai così nette e schiaccianti nella storia repubblicana.

Una frattura, quella tra i due cofonda-tori del Pdl, che diventa ogni giorno più ampia, alimentata (probabilmente ad arte) da questioni di cui con grande difficoltà si percepiscono i contorni.Cosa è realmente intervenuto tra i due? Il disegno politico premiato da-gli elettori nel 2008 è stato cambiato? Dalle dichiarazioni ufficiali sembreb-be di no, se è vero che i finiani rimasti fedeli al Presidente della Camera epu-rati dal Pdl si sono dichiarati disponi-bili a votare i cinque punti del docu-mento politico-programmatico su cui il Governo intende chiedere la fiducia all’ormai prossima ripresa dell’attività parlamentare. Certo, chiedono di po-ter discutere nel merito dei provve-dimenti proposti. Ma basta un po’ di dialettica interna per mandare tutto

Tra Berlusconi e Fini rischia l’Italia

all’aria? Chi si dichiara pubblicamente erede della grande tradizione modera-ta dovrebbe conoscere le vicende del-la prima repubblica, dovrebbe fare te-soro dell’esperienza della Democrazia cristiana. Squassata da movimenti cor-rentizi interni, è riuscita a governare il Paese per un quarantennio. Ogni le-ader che vanti ambizioni non dovreb-be considerare ricchezza le diversità, anche quelle interne, e uscire raffor-zato dal confronto e dalla successiva sintesi? Le ultime vicende conferma-no il contrario. Non c’è volontà di con-fronto, si procede con gli aut aut anche quando si corre il rischio di fare pagare al Paese il prezzo più ampio di questo scontro. Può il Paese permettersi il lusso di un ritorno anticipato alle ur-ne quando non c’è una delle urgenze dettate della crisi che sia stata affron-tata e risolta? Sono pochi, pochissimi quelli che affermano che la prematu-ra fine di questa legislatura debba es-sere considerata una iattura. Molti di più che fanno i conti, che hanno già iniziato da tempo a stilare la lista dei pro e dei contro di un prossimo ritorno alle urne, magari ancora prima della fi-ne dell’anno. Una dinamica, quella in atto, che rende palese una carenza di quel senso dello Stato che fa percepi-re come prioritario, praticamente as-

soluto, il bene del Paese. Tutto il resto, rendite politiche, beghe personali, in-teressi di bottega viene dopo. Più che interrogarsi su quando si tornerà alle urne, quali saranno le alleanze che si sottoporranno al giudizio degli eletto-ri e sui meccanismi elettorali (preoc-cupazioni sacrosante, certo) sarebbe forse necessario aprire un momento di riflessione per ribadire alcune priorità, importanti risposte che il Paese atten-de da troppo tempo. Non è un caso che l’ormai imminente Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre, abbia messo al centro dei suoi lavo-ri il tema “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese”, questione più che mai at-tuale e urgente, che ha bisogno di es-sere declinata in rapporto ad alcuni problemi concreti del Paese. L’idea di un’agenda di speranza, da compilare non a tavolino ma compiendo un’ope-ra di riflessione che permetta di coin-volgere, da subito, molti di coloro che si stanno impegnando seriamente per il bene comune del Paese, non dovreb-be essere preoccupazione solo dei cat-tolici, dovrebbe trovare anche la par-tecipazione di quelli (e sono molti) in queste ore impegnati nella definizione di delicate alchimie elettorali.

La cura di Massimo Venturelli

La frattura ormai insanabile sta conducendo il Paese alle elezioni anticipate, con buona pace di problemi mai affrontati e del bene comune

Politica In atto una crisi “particolare”

Andare subito alle urne, facendo afffidamento su son-daggi francesi che darebbero Berlusconi premiato da una schiacciante maggioranza e Fini messo fuori gioco, o cer-care una mediazione che consenta di condurre a termine la legislatura in corso? Non sono poi molte le ipotesi in queste ore al vaglio delle forze politiche del Paese. Cer-to, c’è anche una terza ipotesi, per altro prevista dalla Costituzione. Qualora il Premier si ritrovasse senza una maggioranza parlamentare dovrebbe presentarsi al Capo dello Stato per formalizzare l’apertura della crisi di Go-verno. Carta costituzionale alla mano il presidente della Repubblica dovrebbe verificare l’effettiva indisponibili-tà del Parlamento a mettere in campo una maggioran-za diversa a quella che attualmente sostiene Berlusconi.Molti considerano questa ipotesi un’eresia. Portare a Pa-lazzo Chigi chi non è stato premiato dall’elettorato suo-nerebbe quasi come un attentato alla volontà popolare.

C’è però in questo ragionamento una forzatura di fondo. È vero, infatti, che il voto del 2008 ha premiato largamen-te Berlusconi, ma sarebbe scorretto affermare che il Pa-ese abbia scelto il suo premier. In Italia, infatti, non c’è ancora l’istituto dell’elezione diretta del presidente del Consiglio. La scelta spetta ancora al Capo dello Stato. Solo l’estrema personalizzazione della politica venuta avanti negli ultimi anni ha di fatto portato all’assegnazione del compito di formare il governo a quei leader (in sostan-za solo Berlusconi e Prodi) che si sono accreditati presso l’opinione pubblica delle vesti di candidato premier in pectore. Questi, però, sono ragionamenti di architettura istituzionale. Quello che oggi sembra interessare, visto che gran parte delle forze politiche danno per scontato il ritorno alle urne, è pensare alla definizione di coalizio-ni e, soprattutto nel centro sinistra, la definizione di una nuova leadership capace di reggere la sfida con Berlusconi.

Scenari

In movimento tra alleanze

Page 8: La Voce del Popolo 2010 34

08 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Popoli e continenti Mondo

La Chiesa cattolica, quella ortodossa e quella armena, lavorano insieme per il restauro del tetto

della Basilica della Natività

Terra Santa Un accordo storico

A Betlemme per un nuovo

miracolo

Ia cura di Massimo Venturelli

Il mondo intero guarda con grande interesse alla ripresa del dialogo tra Israele e Palestina. Le dichiarazio-ni di intenti espresse dalle parti in causa aprono la porta alla speranza che possa aver preso definitivamen-te il via il processo di pace. C’è però un’altra notizia che giunge della Ter-ra Santa e che, ugualmente, può es-sere definita storica. Nei giorni scor-si, infatti, l’agenzia stampa Zenit ha rilanciato la notizia di un accordo tra le Chiese cattolica, ortodossa e armena per il restauro del tetto del-la chiesa della Natività a Betlemme. Promosso dall’Autorità Palestinese, l’accordo ha realmente una portata storica, stante l’atavica incapacità delle Chiesa presenti nella Basili-ca di parlarsi. L’agenzia Zenit ha ri-portato le dichiarazioni che padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, uno dei sottoscrittori dell’accordo insieme al patriarca

greco-ortodosso Theophilos III e il rappresentante del patriarca arme-no, Torkom II Manoogian, ha rila-sciato al Franciscan Media Center. “L’accordo – ha dichiarato – rappre-senta l’inizio di un nuovo modo di stare insieme a Betlemme”. La basi-lica, antichissima, aveva bisogno in-fatti di interventi di restauri urgenti. Il non riuscire a condurli in porto rappresentava per padre Pizzabal-la “il simbolo della nostra incapa-cità a parlarci e che invece adesso spero diventerà il luogo nuovo do-ve le Chiese dimostrano di sapere collaborare”. In effetti, per qualsiasi restauro della Basilica della Natività, come di tutti i santuari retti dallo Statu Quo, è necessario l’accordo dei tre “co-proprietari”. L’insistenza del Presidente dell’Autorità nazionale palestinese è stata fondamentale per raggiungere l’accordo. Già nel

novembre 2008, Mahmoud Abbas aveva esortato le Chiese a trova-re un’intesa. L’Autorità palestinese ha anche destinato un milione di dollari ai lavori, secondo l’Agen-ce France Presse. All’atto di firma dell’accordo era presente anche il responsabile del gruppo internazio-nale di esperti che si occuperà del restauro, il professor Remigio Ros-si. È previsto che i lavori durino 150 giorni, e per il momento non è nota la data di inizio. Quella che è inve-ce evidente è l’urgenza dei lavori di restauro del tempio; visitandolo nei giorni di pioggia, si possono vede-re delle pozze d’acqua in vari punti dell’interno.Dagli ultimi restauri del 1832, infat-ti, non sono state effettuate opere di mantenimento del tetto, che è quin-di molto danneggiato. Ciò sta provo-cando anche il deterioramento dei resti di mosaici e affreschi.Oltre a essere uno dei luoghi san-ti più importanti della cristianità, dove secondo la tradizione è nato Gesù, la Basilica della Natività di Betlemme è una delle chiese più antiche del mondo.Costruita all’inizio del IV secolo

dall’imperatore Costantino e rico-struita agli inizi del VI dall’impe-ratore Giustiniano, si salvò duran-te le invasioni arabe del VII secolo perché i Re Magi raffigurati al suo interno indossavano abiti orientali.Lo scheletro della struttura attua-le del tetto risale al restauro prin-cipale, svoltosi tra il 1435 e il 1479.Nel rapporto che l’Unesco ha de-dicato al tetto della Basilica della Natività nel 2000, gli esperti hanno affermato che l’antichità di un tet-to si stima in genere intorno ai 150 anni e si sono detti molto colpiti dal fatto che questo sia resistito per un periodo tre volte superiore.L’accordo, che è stato firmato alla presenza del Primo ministro pale-stinese M. Salam Fayyad, del consi-gliere del presidente per le Questio-ni cristiane, Mahmoud Abbas e del presidente del Comitato per il rin-novamento della chiesa, M. Ziad Al Bandak, può dunque aprire una nuo-va stagione nella storia dei rappor-ti spesso difficili tra le tre Chiese.La speranza è che possa essere di buon auspicio anche per i più im-portanti dialoghi di pace tra Israele e la Palestina.

Una proposta dello Svi

Dodici mesi in Brasile grazie al servizio civileBrescia è da sempre aperta al mondo. Lo testimoniano, oggi come nel passato, le molte persone (sacerdoti, religiosi e laici) che hanno scelto le vie dell’impegno missionario e le tante realtà che hanno battuto la strada della operazione inter-nazionale. Una “vocazione” che, anche in tempi come quelli attuali non più così sensibili a questa dimensione, ha trovato conferma nella recente accettazione da parte dell’Ufficio nazionale servizio civile della domanda presentata dallo Svi di Brescia, in partnership con Focsiv, per l’assegnazione di volontari da inviare al pro-prio progetto di Santa Luzia in Brasile, progetto che ha l’obiettivo di rafforzare le conoscenze in ambito agrario e agrozootecnico della popolazione della zona e di promuovere e rafforzare l’associazionismo di mutuo aiuto per l’autosviluppo del territorio tramite la scuola agraria Ecrama e il sostegno alla Red Bragantina, un coordinamento di cooperative, associazioni e agenzie produttive, commerciali e di organizzazione popolare presenti nell’area. Il progetto di cooperazione che vedrà l’impiego dei due volontari è realizzato in collaborazione con la parrocchia

e municipio di Santa Luzia, con la cooperativa Coomar, la segreteria esecutiva dello Stato per l’Educazione e la rappresentanza di molte altre istituzioni dello Stato brasiliano. L’Ufficio nazionale servizio civile ha dunque assegnato allo Svi di Brescia i due volontari richiesti. Normato dalla legge 64 del 2001, il servizio civile volontario offre a ragazze o ragazzi tra i 18 e i 28 anni la possibilità di dedicare 12 mesi (ricompensati con una retribuzione mensile di 433,80 euro, ndr.) della propria vita al servizio di persone e comunità del Nord e del Sud del mondo. I giovani interessati alla proposta possono dunque presentare allo Svi la propria candidatura entro il 4 ottobre. Oltre al requisito dell’età i “candidati” devono essere cittadini italiani; devono godere dei diritti civili e politici e non devono avere riportato condanne. Devono inoltre essere in possesso dell’idoneità fisica, con riferimento allo specifico settore d’impiego. Per ulteriori informazioni gli in-teressati possono prendere contatto con la Segreteria Svi (Stefano Savardi), in viale Venezia, 116 a Brescia, (tel. 030/3367915 – email: [email protected]).

Page 9: La Voce del Popolo 2010 34

09LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Le centinaia di migliaia di partecipanti all’incontro di Madrid avranno modo di conoscere una realtà che non costruisce futuro

Adi Stefan Lunte

Spagna Verso la Gmg del 2011

Popoli e continenti Europa

Giovaniin un’Europa che fatica

Alla fine del mese di agosto del 2010, 200 giovani provenienti da tutta la Francia si sono riuniti sulla collina di Taizé per preparare la prossima Gior-nata mondiale della gioventù, in pro-gramma a Madrid nell’agosto 2011.A oltre 20 anni di distanza dalla pri-ma Gmg in Europa, tenuta nel 1989 a Santiago di Compostela, il sentimento europeo è diventato più naturale tra i giovani. Un sondaggio ha dimostrato che gli aspetti più caratterizzanti per i giovani che partecipano alle Gmg sono gli incontri con gli altri giovani (48%) oltre all’esperienza spirituale (38%).Il ritorno della Gmg in Spagna nel 2011 sarà un evento di massa. A Madrid so-no attesi tra gli 1,5 e i 2 milioni di gio-vani per la messa finale con Benedetto XVI sullo spiazzo dei “Cuatro Vientos”. La più grande delegazione estera sarà quella proveniente dall’Italia, seguita dai 50-60mila giovani della Francia. Venerdì 19 agosto, i giovani parteci-

peranno al Cammino della Croce, che commemorerà la Passione del Cristo. Questa celebrazione offrirà l’occasio-ne di scoprire la ricchezza della cultu-ra e delle tradizioni spagnole, metten-do in scena le Confraternite che pas-sano in processione il Venerdì Santo nelle strade spagnole. Ma i giovani vedranno anche un Pae-se che è stato duramente colpito dalla crisi economica. La bolla immobiliare è scoppiata e il sistema finanziario, con le casse di risparmio come veico-li di trasmissione del finanziamento locale e regionale, è fortemente scos-so. In Spagna, la disoccupazione ha raggiunto il 20,1 % nel giugno 2010. È il livello più alto all’interno dell’Unio-ne europea. Tra i giovani la situazione è ancora peggiore: oltre il 40% delle persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni è sen-za lavoro. La maggior parte di questi giovani continua a studiare pur restan-

do disponibile sul mercato del lavoro, ma la cifra resta spaventosa. Nel 2010, il tasso di disoccupazione dei giovani nell’Unione europea è raddoppiato ri-spetto al 2009. Con il 19,6 %, quasi un giovane su cinque è senza lavoro, se-condo le cifre di Eurostat relative al mese di luglio. La situazione è simile in tutti i Paesi sviluppati. Secondo un documento di lavoro dell’Ocse in vista del prossimo forum sull’impiego, i giovani sono stati toccati in modo molto grave dalla crisi economica globale. Nella zona Ocse, “il tasso di disoccu-pazione dei giovani (15-24) è aumen-tato di 6,5 punti percentuali tra la fine del 2007 e la fine del 2009 per arrivare quasi al 20 % (livello destagionalizza-to). Ci sono attualmente circa 15 mi-lioni di giovani disoccupati nella zona Ocse, ossia circa quattro milioni in più rispetto alla fine del 2007”. Gli autori del documento prevedono “che il tas-so di disoccupazione resti a un livello elevato per i prossimi due anni e nu-merosi giovani disoccupati saranno esposti a una disoccupazione a lungo termine”. A livello mondiale, il rappor-to del Bureau International de Travail (Bit, l’Ufficio internazionale del lavo-

ro), Tendances mondiales de l’emploi des jeunes, del mese scorso ha indica-to che, dei 620 milioni di giovani eco-nomicamente attivi di età compresa tra i 15 e i 24 anni, 81 milioni erano senza lavoro alla fine del 2009 - la ci-fra più alta mai raggiunta. Il tasso di disoccupazione dei giovani a livello mondiale è passato dall’11,9% del 2007 al 13% del 2009. Quindi, l’incontro dei giovani di tutto il mondo che si terrà il prossimo an-no in Spagna si rivela un’occasione particolarmente favorevole per una riflessione sulla fede, in quanto – per riprendere il tema scelto dal Papa per le Gmg – è in un contesto difficile che essa si afferma e noi ci radichiamo e ci fondiamo nel Cristo (cfr. Col 2,7). Nel suo intervento, padre Timothy Radcliffe raccomandava ai giovani riuniti a Taizé di rendere presenti il volto del Cristo, le sue orecchie, la sua bocca e le sue mani. Un Cristo che si mostra nei momenti di tristez-za, che ascolta le testimonianze degli sforzi non ricompensati ma che pro-clama tuttavia la sua speranza e che tocca anche questi giovani in Spagna in Europa e in tutto il mondo, che non trovano lavoro!

Gran Bretagna

Cresce l’attesa per la visita di Benedetto XVI La prima visita di Stato di un Papa in Scozia e in Inghilterra dopo la Riforma prote-stante. Quella di Giovanni Paolo II nel 1982 fu, infatti, una visita pastorale. Bene-detto XVI sarà ospite della regina Elisabetta dal 16 al 19 settembre. “Un evento storico” l’ha definita Lord Christopher Patten, incaricato del Primo ministro britannico per la visita papale nel Regno Unito, in una conferenza stam-pa tenuta insieme all’arcivescovo cattolico, mons. Vincent Nichols. “La nuova co-alizione di governo guarda a questa visita come a un momento speciale per tutti, cristiani, cattolici e non”. Di questo storico viaggio ha parlato mons. Andrew Sum-mersgill, coordinatore della visita per conto della Conferenza episcopale inglese, in questa intervista.Che visita sarà quella di Benedetto XVI in terra inglese?“Si tratta di un viaggio nel corso del quale il Pontefice avrà modo di incontrare una società molto secolarizzata. Tante persone avranno modo di conoscere la fe-de cristiana per la prima volta. Una convinzione che si è rafforzata anche in questi

mesi di lavoro condiviso con i rappresentanti dello Stato inglese, un lavoro impe-gnativo ma molto interessante”. La prima visita di Stato di un Papa dopo la Riforma…“Sarà un momento significativo sottolineato dal fatto che il primo appuntamen-to di Benedetto XVI è proprio con la Regina. Il Papa è ospite dello Stato e non so-lo della Chiesa cattolica locale”. Il Papa e la Regina sono in una situazione molto simile perché la Regina è capo di Stato ma è anche governatore supremo della Chiesa di Inghilterra e il Papa è il successore di Pietro ma è anche un capo di Stato. Potranno capirsi a vicenda”.Come vedono gli anglicani la visita ormai prossima?È la prima volta che il Papa va, si può dire, a casa dell’Arcivescovo a Lambeth Pala-ce, ricambiando quindi così le visite che ha ricevuto. È un momento importante di dialogo il fatto che sia il Papa ad andare in casa anglicana questa volta. Gli angli-cani vedono il Papa come un fratello e un padre spirituale.

Page 10: La Voce del Popolo 2010 34

Forse conosciamo bene solo quello che abbiamo per-duto, o quello che abbiamo rischiato di perdere. Una donna perde una moneta e per ritrovarla accende il lume, spazza la casa; un uomo perde una pecora, si alza nel cuore della notte, la va a cercare e non smette finché non l’ha trovata; un padre aspetta il ritorno del figlio che lo ha lasciato.Lui non si muove: pecore e monete non hanno liber-tà, l’uomo sì. Così cercare una cosa non è cercare una persona; così cercare diventa aspettare. L’andata e il ritorno. È il movimento della libertà. Non è sufficiente accendere una lampada e cercare per casa, accende-re un lume e girare le campagne. La luce deve venire da dentro per chi se n’è andato. È questo l’abisso che separa le prime due parabole dall’altra: è la luce della libertà che indica il cammino del ritorno. E se c’è gio-ia a trovare una cosa o un animale, quale sarà la gioia per aver ritrovato una persona? Perché per una perso-na ritrovare è ritornare. Il padre aspetta, anche se il suo spirito ha vagato più della donna nella sua casa e più del pastore tra i campi e sulle montagne. Lo spirito del padre ha seguito il figlio così lontano che il ritorno non lo sorprende. Lo vede da lontano. Non potrebbe essere differente da così quell’incontro: l’attesa è lunga come la capacità di vedere lontano. È una dimensione dello spirito che fa coincidere la capacità di aspettare con quella di cercare. Senza muoversi. Nel padre agi-sce la speranza che la sua lampada, la sua luce, possa a un certo punto rischiarare il buio che c’è nel figlio, così come si rischiara la casa della donna e il cammi-

no del pastore. Ma questa luce, questa illuminazione avviene (e può avvenire) solo da lontano, per contagio. La luce del padre riaccende la luce nell’interiorità del figlio: riesce a guardarsi dentro, a capire, a sàpere (in senso latino, cioè a gustare la vita che aveva quando era con il padre) e quindi a sapére cosa fare: alzarsi, tornare. Anche se fosse la notte più oscura troverebbe la strada, saprebbe la via e ci sarebbe un padre che, nel cuore della notte, lo vede da lontano perché è sempre stato con lui, fin dall’inizio, con quella luce che anche lui credeva spenta, assopita a sufficienza per sperpe-rarsi, per uccidersi, per allontanarsi. La donna spazza la casa, accende la luce e trova la moneta perduta; il pastore si alza nella notte e va a cercare quello che non c’è, accende la sua lampada e cerca finché non trova.Il padre non può rincorrere, ma solo lasciare che la luce sua riempia ancora l’interiorità del figlio, che lo recuperi alla sua strada, che lo riporti alla sua casa. C’è gioia, e quanta, a quel ritorno. Perché non è ugua-le perdere una moneta o una pecora e perdere un fi-glio, perdere un uomo. È consegnarlo alla sua libertà, rischiare che il suo andare non significhi ritornare, che possa perdersi e smarrire il perché del suo vivere e così non rintracciare la necessità del ritorno a casa. Ma l’uomo non è una moneta e nemmeno una pecora. Non può essere strappato alla sua libertà.Per questo la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta: perché è solo così, con questo mec-canismo di amore libero, che la libertà di Dio diventa libertà dell’uomo. Solo in Cristo.

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIODal Vangelo secondo Luca (15, 1-32)

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei

e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. Ed

egli disse loro questa parabola: “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le

novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha

trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: ‘Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia

pecora, quella che si era perduta’. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore

che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?

E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: ‘Rallegratevi con me, perché ho

trovato la moneta che avevo perduto’. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per

un solo peccatore che si converte”. (...)

Il Vangelodella domenica

10 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

di Giuseppe Fusari

Franco Bianchetti(Capriolo 1956)

Dopo gli studi a Bergamo e Bolognasi accosta alla tecnica della lavorazione del vetro

fondando l’Officina Santhomé.La sua poetica, aniconica e antiformale, indaga

il tema dell’energia vitale intrinseca nella natura.

“Solo Cristo” (2000).Bozzetto per le vetrate dell’Auditorium Calvin di

Ginevra. Concesio, Collezione Arte e Spiritualità.

Andaree ritornare

Page 11: La Voce del Popolo 2010 34

Ecclesia

11

È attraverso le letture di Luca e Pa-olo che possiamo cogliere il senso della riflessione domenicale di papa Benedetto, svoltasi in due momenti diversi: prima a Carpineto Romano, durante la Messa nel paese natale di papa Pecci, Leone XIII; poi a Castel-gandolfo per il consueto appunta-mento dell’Angelus. Luca ricorda con chiarezza le tre condizioni per esse-re discepoli di Gesù: amarlo più di ogni altra persona e della stessa vita; prendere la propria croce e seguirlo; rinunciare a tutti i propri averi. Se-guire Gesù è impegnativo, commen-ta papa Benedetto, “non può dipen-dere da entusiasmi e opportunismi; deve essere una decisione pondera-ta, presa dopo essersi domandati in coscienza: chi è Gesù per me? È ve-ramente il Signore”. In lui ricorda an-cora il Papa “trovano risposta le do-mande dell’uomo di ogni tempo che cerca la verità su Dio e su se stesso. Dio è al di là della nostra portata, e

Benedetto XVI Trasmettere sapienza

I pastori della Chiesa e l’esempio di Leone XIII

i suoi disegni sono imperscrutabili”.L’essere discepoli di Cristo significa ritrovarsi fratelli, superare le diffe-renze, la separazione tra schiavi e li-beri “e innesca nella storia un princi-pio di promozione della persona che porterà all’abolizione della schiavi-tù, ma anche a oltrepassare altre bar-riere che tuttora esistono”. C’è una “spinta di promozione umana” che il cristianesimo porta nel cammino della civiltà, e questo significa che i cristiani devono essere seme e lie-vito all’interno della realtà storica: “agendo come singoli cittadini, o in forma associata, costituiscono una forza benefica e pacifica di cambia-mento profondo, favorendo lo svi-luppo delle potenzialità interne al-la realtà stessa. È questa la forma di presenza e di azione nel mondo proposta dalla dottrina sociale del-la Chiesa, che punta sempre alla maturazione delle coscienze quale condizione di valide e durature tra-sformazioni”.In un’epoca di aspro anticlericali-smo e di accese manifestazioni con-tro il Papa, Leone XIII – ha afferma-to Benedetto XVI – “seppe guidare e sostenere i cattolici sulla via di una partecipazione costruttiva, ricca di

contenuti, ferma sui principi e capa-ce di apertura”. Nell’Europa del do-po Rivoluzione francese la Chiesa e le espressioni della cultura cristiana erano messe in discussione; emerge-va poi con forza la questione operaia. papa Pecci intuì tutto questo e avviò una lettura complessiva della società e del suo bene comune: è l’inizio della dottrina sociale della Chiesa e l’inse-gnamento di Leone XIII è stato che “la questione sociale si poteva affrontare positivamente ed efficacemente con il dialogo e la mediazione”. Ecco al-lora l’enciclica Rerum novarum che portò a una “autentica esplosione di iniziative”: associazioni, casse rurali e artigiane, giornali; un vasto movi-mento che ebbe in Giuseppe Toniolo “l’illuminato animatore”.Commenta Benedetto XVI: “un Pa-pa molto anziano, ma saggio e lungi-mirante, poté così introdurre nel XX secolo una Chiesa ringiovanita, con l’atteggiamento giusto per affrontare le nuove sfide. Era un Papa ancora politicamente e fisicamente prigio-niero in Vaticano, ma in realtà, con il suo Magistero, rappresentava una Chiesa capace di affrontare senza complessi le grandi questioni della contemporaneità”.

È

[email protected]@lavocedelpopolo.it

di Fabio Zavattaro

Il 1° settembre 2010, circa 50 delegati delle Conferenze episcopali europee provenienti da oltre 15 Paesi sono par-titi dalla Basilica di Esztergom, in Ungheria, per un pelle-grinaggio di speranza per tutto il creato avente come de-stinazione il Santuario di Mariazell in Austria, passando per la Slovacchia, dove sono stati accolti dall’arcivescovo di Bratislava, mons. Stanislav Zvolenský. L’iniziativa è stata ispirata dal messaggio di papa Benedetto XVI per la Gior-nata mondiale della pace 2010, dal titolo: “Se vuoi coltiva-re la pace, proteggi il creato”. L’idea di un pellegrinaggio è stata scelta come azione che simboleggia il cammino di riflessione, formazione e conversione, che sono necessa-rie se l’umanità vuole affrontare le dimensioni della sfida ambientale. Un pellegrinaggio è tanto un’espressione di fede quanto un impegno per il cambiamento. Il pellegri-naggio è cominciato con una benedizione e aspersione per mano del cardinal Péter Erdö, per ricordare che, nel battesimo, attraverso il fondamentale dono di Dio dell’ac-qua, diventiamo parte della Chiesa, essa stessa pellegrina. È stata dedicata una particolare attenzione al tema dell’ac-qua, un elemento della creazione che è ricco di significati biblici e sacramentali. La decisione di fare parte del pelle-grinaggio in barca lungo il magnifico fiume Danubio – il fiume che attraversa il maggior numero di Paesi europei – ha dato espressione alla preoccupazione che, nelle parole di papa Benedetto XVI, “L’accaparramento delle risorse,

specialmente dell’acqua, può provocare gravi conflitti tra le popolazioni coinvolte. Un pacifico accordo sull’uso delle risorse può salvaguardare la natura e, contemporaneamen-te, il benessere delle società interessate”. I delegati hanno dedicato una particolare attenzione all’iniziativa ecumenica congiunta del Consiglio nazionale delle Chiese cristiane del Brasile (Conic), sostenuta da alcune Conferenze episcopa-li cattoliche in Europa, intitolata Dichiarazione ecumenica sull’acqua come diritto umano e bene pubblico. L’acqua è anche un elemento propulsore condiviso e fondamentale di fede e sta diventando una risorsa scarsa per molti esse-ri umani. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata al problema dell’energia e al bisogno di risparmiarla, dove possibile. È stata sottolineata l’importanza dell’uso delle fonti rinnovabili di energia, quali l’energia eolica, l’energia solare, i bio-combustibili, la biomassa, le piccole installazioni idroelettriche (“small-hydro”), le tecnologie che sfruttano le onde marine e altri combustibile non di origine fossile. Si è concordato che è necessario affrontare il problema dei rifiuti attraverso la prevenzione, il riciclo, e incoraggian-do lo sviluppo di tecnologie efficienti. Si è tuttavia sotto-lineato il bisogno di una valutazione completa e rigorosa dell’impatto ambientale netto di tutte le dimensioni di tali tecnologie. Una tematica fondamentale è la conversione della mente e del cuore tramite un’educazione che porti al cambiamento nei modelli di vita.

Se vuoi coltivare la pace, proteggi il creato

Il pellegrinaggio ecologico delle Conferenze episcopali europee

LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Page 12: La Voce del Popolo 2010 34

12 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Ecclesia Chiesa bresciana

“Volevo ringraziarvi, cari bambini, per la vostra grande capacità di donare quotidianamente, a noi adulti, gioia e serenità”. Con queste parole ha esor-dito il nostro vescovo Luciano giove-dì 2 settembre durante l’incontro tra lui e i bambini della diocesi, svolto-si nell’ambito della seconda tappa di Agorà 2010-2011. Agorà è l’insieme delle iniziative per la presentazione della Lettera del Vescovo all’inizio del nuovo anno pastorale. Una lettera, la sua, pubblicata lo scorso luglio, nella quale mons. Monari ha voluto riflet-tere su temi come la nascita della co-munità cristiana, il dono dell’amore, l’essere corpo di Cristo e il divenire una cosa sola, affinché potessero ac-compagnare il singolo cammino di ogni comunità cristiana della diocesi durante l’imminente anno pastorale. Prendendo spunto dal capitolo 17 del Vangelo di Giovanni, la lettera è stata intitolata “Tutti siano una cosa sola”

ed è stata affiancata da altre sette let-tere più brevi, indirizzate alle comu-nità educative e ai giovani impegna-ti negli oratori in preparazione alla Giornata mondiale della gioventù che si svolgerà l’anno prossimo a Madrid.Sono stati proprio questi scritti del Vescovo a fare da leitmotiv all’incon-tro con i bambini, in una gremita piaz-za Loggia, che ha visto la presenza di numerosi bambini e ragazzi, accom-pagnati dai loro sacerdoti ed educato-ri. Dopo un inizio all’insegna dei canti, dei balli e dei giochi, i piccoli ospiti del Vescovo hanno potuto assistere alla messa in scena di un breve spet-tacolo sulla vita di don Bosco, il santo piemontese che, sulla scia di San Fi-lippo Neri, diffuse l’idea dell’oratorio come nuovo luogo di aggregazione e formazione, sia religiosa che umana. Una volta terminato lo spettacolo, ha quindi avuto inizio l’incontro vero e proprio, con un momento di preghiera

guidato proprio dal Pastore della no-stra diocesi e la presenza, accanto a lui, di alcuni bambini, che hanno letto, a turno, diversi spezzoni estratti dalle sette lettere del Vescovo, affinché lui stesso potesse spiegarne loro il signi-ficato. “ Si nasce bambini, ma a poco a poco si cresce e si diventa grandi” ha detto il Vescovo, “anche se, per diven-tare grandi davvero, bisogna impara-re ad amare, a vivere con il cuore e a fare del bene”. Infatti, “vivere signifi-ca crescere progressivamente verso la capacità e la scelta di porre atti di bontà e di amore verso gli altri”. “Il rapporto con Dio ci rende responsa-bili e ci fa crescere verso un livello più alto di umanità […]”: infatti, “il rap-porto con il Signore deve essere un vero e proprio rapporto di amicizia. Il Signore non ci dà sempre ragione ma ci aiuta a crescere in salute, bontà e saggezza; per questo dobbiamo cam-minare con lui, come faremmo con

un amico, e fidarci di Gesù come ci fidiamo dei nostri genitori”. Il nostro rapporto con Dio “si chiama fede e as-somiglia all’atteggiamento del bambi-no, che affronta il mondo tenendo la mano di suo padre”. In un momento di profonda apertura e dolcezza, quin-di, mons. Monari ha raccontato ai più piccoli di come i suoi genitori fossero segno della presenza di Dio nella sua vita e di come fosse cresciuto grazie “alla mano robusta di suo padre e al sorriso di sua madre”. “Per fare amicizia ci vuole tempo… infatti, prima di instaurare un solido rapporto le persone devono matura-re insieme”. “Può sembrare deluden-te un cammino dove non si arriva mai ma esso è motivato se la nostra meta è l’amore. La vita dell’uomo, infatti, è un progresso continuo… abbiamo sempre da imparare… Ed è solo gra-zie al Signore, che essa è un’avventura bella, aperta e creativa”.

Agorà L’incontro con i bambini

Gesù, un amico che ci aiuta

a crescere

V

A Canton Mombello l’incontro sulla fragilità

Come vive la comunità il contatto, il confronto con le sue fragilità? Questa la domanda a cui “Chiesa nella città” ha cercato di rispondere, programmando uno dei suoi incon-tri nella Casa circondariale di Canton Mombello.Perché il carcere? “Perchè – ha spiegato don Adriano Santus, cappellano della struttura carceraria – più ancora dell’ospedale è il luogo della sofferenza, del dolore. per-ché è uno dei luoghi più espressivi dell’umanità ferita”.Non può esserci comunità, nemmeno quella tratteggia-ta dal vescovo Monari nella sua nuova Lettera pastora-le, se questa non arriva a confrontarsi, a comprendere le sue fragilità.“Tra il carcere e la comunità – ha esordito mons. Monari dopo avere ascoltato con partecipazione gli indirizzi di saluto che gli sono giunti da chi vive questo luogo di sof-

ferenza – c’è un legame effettivo. Entrambe sono l’uno per l’altra specchio in cui ci si può comprendere e ricono-scere”. Il carcere diventa il luogo centrale di una sfida a cui è chiamata la comunità cristiana che vive sul Vange-lo, annuncio di salvezza. “Un annuncio – ha proseguito il Vescovo – che si comprende proprio in quei luoghi, come il carcere, in cui la speranza è messa in difficoltà. Se così non fosse il Vangelo dovrebbe denunciare i suoi limiti. La Parola, invece, pretende di raggiungere l’uomo in tutte le sue condizioni”. Anche in carcere, dove c’è chi ha sperimentato l’esperien-za del peccato, non ci sono quelle che mons. Monari ha definito “bocce perse, persone che non siano recuperabi-li”. Esperienze di grande fragilità possono diventare op-portunità se, alla luce del Vangelo, fanno nascere carità,

solidarietà. È una prospettiva, quella indicata dal Vesco-vo, che si comprende nel passaggio dall’etica della legge (quella che permette alcuni comportamente e ne vieta altri) a quella della realizzazione personale caratterizzata dalla ricerca costante di ciò che rende la vita più umana. “La Lettera pastorale – ha affermato al proposito il ve-scovo Monari – orienta verso questa etica, riassumendo un precetto tanto semplice quanto importante come il comandamento nuovo dato da Gesù perché gli uomini si amino gli uni gli altri come lui li ha amati”. Un precetto importante che può rinsaldare anche il legame tra la co-munità e i suoi luoghi della fragilità. “Certo – ha concluso il Vescovo – il cammino da compiere è ancora lungo, tan-ti gli ostacoli che possono insorgere. Ma la Parola di Dio aiuta la comunità nel raggiungimento del traguardo”.

Il Vescovo ha offerto alle generazioni dei giovanissimi la chiave di lettura della vita

cristiana fondata sulla bontà e sull’amore

La comunità, l’etica della legge e quella della responsabilità

I bambini intorno al Vescovo in piazza Loggia

di Laura Di Palma

Page 13: La Voce del Popolo 2010 34

13LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Notte nella Città

Un cammino di preghieraUna notte di preghiera per Brescia sabato 4 settembre nell’ambito di Agorà. Quattro i temi di attualità sociale che, partendo dalla chiesa della Pace, con la meditazione di Valerio Onida (presidente emerito della Corte Costituzionale) sulla politica e “La comunione che salva e il pregiudizio che esclude”, si so-no svelati nelle più rappresentative chiese di Brescia con oratori d’eccezione. Di economia e crisi nel rapporto con il prossimo si è occupato Elia Zamboni, vicedirettore del “Sole 24 ore”, affrontando i temi della fiducia e del tradi-mento. La storia dell’economia moderna nasce nel 1700 fortemente legata all’idea di bene comune, che poneva al centro le persone, mentre oggi po-ne al centro la cosa. È importante lavorare, dice Zamboni, su cinque aspetti fondanti della comunità: la famiglia, che la stessa Costituzione riconosce e protegge, perché venga tutelata da nuove leggi; la formazione dei giovani e il tema della scuola; la tutela degli ultimi vittime di una società che, troppo veloce, non si accorge dei bisognosi, perpetuando un eccessivo divario eco-nomico; infine i lontani e i dimenticati, con un pensiero ai Paesi poveri e alla cancellazione del debito con l’Occidente. Tutti sono chiamati a riflettere quotidianamente attraverso il confronto per non cadere nel tradimento. “La comunione patria di tutte le culture e l’iso-lamento che uccide” è il tema presentato nella chiesa di San Giuseppe. Pa-dre Gino Toppan, carmelitano, ha raccontato la storia dell’uomo come grido verso Dio, attraverso la strada del cosmo alla ricerca dell’origine, il senso, la fragilità. Tutte le realtà interrogate hanno portato sempre più in là, fino a delineare il volto del Creatore. Il mondo senza Dio, ricorda Benedetto XVI, diventa inferno. Chiusi nel recinto del pregiudizio si rischia di finire prigio-nieri dell’isolamento che uccide ogni desiderio di vita.Il percorso si è chiuso in Duomo Vecchio con una riflessione di padre Ermes Ronchi, servo di Maria, su “La verità della comunione e la falsità che divide”. La fede connette la vita con infinite vite, è libertà dal giudizio degli altri laddo-ve conta solo lo sguardo del Signore. Il segno universale di Dio è la comunio-ne. Ancora un pensiero all’unità dei singoli che crea felicità che non può mai essere solitaria. Il cammino che umanizza è sempre un cammino con gli altri. La notte è poi proseguita nella preghiera in Duomo fino alla mattina della domenica, che è iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale mons. Gianfranco Mascher. La tarda serata di sabato, fino all’una di notte, si è rinnovata nella chiesa di Sant’Afra l’adorazione continua curata dal Seminario e dall’Ufficio vocazioni e tempo dello Spirito. (Emma Bettinardi)

Congrega

La storia del Vangelo della caritàUn momento significativo dell’Agorà si è svolto presso la Congrega della Carità apostolica. L’incontro si è svolto all’interno di un piccolo gioiello cittadino, ai più sconosciuto, come la cappella della Congrega, che riassume e rappresenta la storia della carità bresciana; accompagnato dalle note del violino di France-sca Cherubini, don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano di Arte sa-cra, ha illustrato in maniera coinvolgente i dipinti e l’arte rappresentate nella cappella. La costruzione è indissolubilmente legata alla necessità e all’obbligo che nasce quando la carità diventa istituzione; “in particolare – ha ricordato don Fusari – quando la carità diventa istituzionalizzata ha bisogno di un luo-go fisico dove essere celebrata”. Nel suo intervento il prof. Mario Taccolini, presidente della Congrega ha ricordato come la Lettera pastorale del Vesco-vo si propone di rileggere, nel suo significato più profondo ed essenziale, le pagine del Vangelo della carità. Sono molti, in terra bresciana, dal III secolo ai giorni nostri, i segni e le testimonianze dell’appartenenza cristiana che, alla sequela di Cristo, hanno interpretato il Vangelo della carità. Ricordando uno scritto (febbraio 2005) di Giovanni Paolo II, il Presidente della Congrega del-la Carità apostolica ha ricordato come la Chiesa oltre che custode della storia dell’uomo, conservi le tracce e i segni indelebili che la carità cristiana ha im-presso nella storia. “Il Vangelo della carità – ha continuato il prof. Taccolini – ha trovato nei Santi bresciani dei realizzatori attenti alle esigenze e ai bisogni del tempo; campioni di elevazione sociale che anticiparono la realtà che, mol-tissimi anni dopo, diventerà quello che noi conosciamo come stato sociale”.Terminando il suo intervento, il Presidente della Congrega della Carità apo-stolica (la Regola originale risale al 1578: si configura l’assetto istituzionale dell’ente orientato verso l’assistenza e la beneficenza nel segno di una voca-zione sempre più sviluppatosi nel corso del tempo) ha ricordato come “eser-cizio del Vangelo della carità è quello di affrontare con lucido discernimento le sfide che comprendono le nuove povertà”. Ma l’opera caritatevole, seppur meritoria, non ha nessun valore o valenza storica se si chiude in sé stessa; per farla crescere è necessario farla conoscere, ma bisogna scegliere adeguatamen-te il modo con cui si comunica la carità: un linguaggio ‘delicato’ nei confronti di coloro che usufruiscono del bene, senza sentimentalismi e cedimenti dog-matici. Serve il buon annuncio con le parole, ma soprattutto con le opere, le opere della carità. (Anna Tomasoni)

Alleanza educativa e impegno civicoQuale contributo può dare la Chiesa all’impegno educativo nella nostra società? Il vescovo Luciano, prendendo come spunto la lettera agli Efesini, è partito da queste domande per af-frontare il tema “Alleanze per una comunità educativa” presso l’Auditorium Balestrieri. L’uni-ca ricchezza della Chiesa è Gesù Cristo: “Il compito della Chiesa è di annunciare Gesù Cristo come trasmissione di memoria, come speranza e come modello di vita”. Nella nostra vita non possiamo vivere senza memoria (“la vita non è solo codice genetico: ciascuno incomincia la sua esperienza sulla base di qualcosa che riceve”) e senza speranza. Gesù Cristo è “quell’amore che all’inizio mi permette di dire un sì radicale”. Cos’è, invece, la speranza dell’uomo? La pienezza della sua vita. C’è una speranza (Gesù) che supera qualsiasi realizzazione concreta. Per Ivo Liz-zola, docente di pedagogia all’Università di Bergamo, “l’educazione è un’esperienza di allean-za, è la prima esperienza di alleanza tra donne e uomini e tra generazioni, nella quale prende forma il tempo in un modo tutto particolare, perché nell’educazione abbiamo il gioco, parti-colare, delicato e difficile, tra una consegna e un’assunzione di responsabilità”. Nella società contemporanea si registra, però, una tentazione antieducativa (mancano “narrazioni di vita”). Per superare questa tendenza ci vuole un gioco plurale di ruoli, di esperienze e di storie che va al di là della pura prestazione di una competenza o la pura erogazione di un servizio… So-no necessarie storie buone, adulte, sul territorio, magari custodite dentro le nostre istituzioni educative o dentro le esperienze di volontariato sociali. “Ci vogliono buone storie per crescere. L’evidenza concreta di lasciti – spiega Lizzola – che sono l’esempio di come la convivenza conti-nua a nascere; è fatta di inizi, di capacità di osare e rischiare una novità di relazione nonostante l’evidenza delle nostre piccolezze. Le istituzioni sono il continuo istituirsi: solo se si fanno abi-tare dalla vita, diventano esperienza”.Venerdì sera 3 settembre, la Confartigianato ha ospitato il dibattito che ha avuto come prota-gonisti lo psicanalista Luigi Zoja e padre Bartolomeo Sorge, chiamati a riflettere su “La morte del prossimo” (tema di un libro dello stesso Zoja) e la vita della comunità. Il professor Zoja ha spiegato come la tecnologia possa mortificare le relazioni umane, cancellando l’altro, il che impoverisce lo scambio, il dialogo, il confronto, cioè tutto ciò può aprire la mente e far crescere insieme. È necessario quindi approcciarsi con maggiore consapevolezza, agli strumenti telema-tici che hanno reso il mondo più piccolo, a portata di mano, ma freddo e spento, costringen-do l’individuo in un isolamento che uccide. L’anonimato e l’alienazione sono la diretta conse-guenza dei nuovi stili metropolitani di vita, diventano allora, paradossalmente, le facce della televisione, che arrivano da freddi schermi, gli unici volti davvero familiari per l’individuo. Una familiarità che non scalda e non permette confronto o conforto. Macchine e schermi si inter-pongono fra le persone e la relazione diviene artificiale.Ma è veramente morto il prossimo? Si è aperto con questo importante interrogativo l’interven-to di padre Sorge. Lo strumento non ha in sé il potere di uccidere. Questa è la sfida del nostro tempo: dare un’anima alle nuove tecnologie perché lo strumento diventi apertura e vita per il prossimo. Ha sottolineato poi come la cultura e l’etica individualistiche di questi ultimi anni abbiano preso il posto delle grandi ideologie dello scorso secolo che, certo non erano perfette, ma non così focalizzate sul singolo. Citando la Lettera del Vescovo, padre Sorge ha ricordato il dovere del cristiano a impegnarsi nella vita sociale. Il contributo specifico del cittadino credente è quell’anima di cui il mondo ha bisogno e il l servizio al prossimo. Sono parole permeate dalla passione quelle di padre Sorge, passione che trasmette e raccomanda ai giovani della scuola dio-cesana di formazione di formazione impegno sociale e politico diretta da Michele Busi e coor-dinata da don Mario Benedini In conclusione alla serata agli studenti sono stati consegnati, dal Vescovo, gli attestati di partecipazione al biennio formativo in un clima di ‘scolastica’ serenità che più di tutto è stata lo specchio della vita della comunità che vuole allontanarsi dall’isolamento.

Il dibattito all’Auditorium della Confartigianato

Page 14: La Voce del Popolo 2010 34

Ecclesia Chiesa bresciana14 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Catechisti L’assemblea diocesana al PalaBrescia

Tessitori di comunione

I catechisti, discepoli dell’unico Ma-estro, anch’essi come Lui, non del mondo, ma nel mondo per annunciar-ne la Parola e vivere nel servizio. Un uditorio attento di oltre 1000 catechi-sti ha ascoltato la meditazione del ve-scovo mons. Luciano Monari nel cor-so dell’annuale assemblea diocesana svoltasi al PalaBrescia nell’ambito di Agorà, sabato 4 settembre. “Tessitori di comunione. La competenza relazio-nale e comunitaria dei catechisti” era il tema dell’appuntamento, che ha visto anche l’intervento del prof. Giuseppe Mari, ordinario di Pedagogia in Cattoli-ca, e di don Paolo Sartor, responsabile del Servizio per il catecumenato della diocesi di Milano.

Religiose e religiosi all’Auditorium San Barnaba

Centinaia di religiose, religiosi e consacrati degli Isti-tuti secolari, sabato 4 settembre, si sono messi in ascolto del vescovo Luciano che, nel cuore della città all’Auditorium San Barnaba, ha presentato la Lettera pastorale, sottolineando come ciò che fonda la vita consacrata non è quanto la differenzia dalle altre vo-cazioni, ma ciò che l’accomuna: il battesimo, il rappor-to con Gesù Cristo. Con la loro vita scrivono a caratte-ri cubitali ciò che gli altri cristiani scrivono a piccole lettere. “Potere, sesso, denaro sono realtà trasforma-te secondo la logica dell’amore che viene da Dio, la logica del Vangelo”. (…) ”Praticando la verginità, la povertà e l’obbedienza, i consacrati vivono uno stile che è all’opposto dello stile mondano”.Innestati nella comunità cristiana, i consacrati hanno

valore soprattutto per quello che sono: “Il valore del-la loro presenza precede la loro attività”. Il vescovo Luciano li ha sollecitati a leggere e rileggere il Van-gelo, a prenderlo “a dosi da cavallo”; ha chiesto di pregare per lui, per i sacerdoti e per tutta la diocesi; ha invitato a un rapporto di conoscenza e di stima tra Istituti diversi e, soprattutto, a una creatività che permetta di inserire il Vangelo dentro gli interessi e i desideri dell’uomo di oggi.La mattinata si è conclusa con una relazione vivace e appassionata di Maria Rosa Zamboni, coordinatri-ce regionale della Ciis, guidata dalla domanda pro-vocatoria: “La vita consacrata, nella Chiesa locale, è risorsa preziosa per l’ecclesiologia di comunione?”, come diceva il tema del seminario tenutosi a Roma

nel marzo scorso. La risposta è affermativa: la vita consacrata è risorsa preziosa, ma risorsa fragile, che ha bisogno di attenzione e di cura. L’invito ai sacer-doti è che sappiano presentare la vita consacrata co-me vita bella, piena, felice, soprattutto ai giovani. Il contributo che le donne e gli uomini consacrati pos-sono dare alla comunione è grande e possibile, se la loro vita si fonda sull’essenziale, cioè su un profondo rapporto con Cristo, vivendo la bellezza e la gratuità della loro esistenza.Gli spunti offerti sono stati molti e stimolanti. Ora sta alla Chiesa tutta – clero, consacrati e laici – raccoglierli e rispondervi con impegno e gioia, perché sempre più la nostra Chiesa di Brescia sia comunità, ‘unità nella pluralità’ delle vocazioni e dei carismi. (Sabrina Pianta)

La vita consacrata, risorsa preziosa per la comunità

Mons. Monari, per la sua riflessione, è partito dalla Parola proposta alla me-ditazione dell’assemblea, ossia parte dello stupendo discorso sacerdotale di Gesù contenuto nel capitolo 17 del Vangelo di Giovanni. E ha individuato nella lavanda dei piedi il “gesto sinteti-co che vuole interpretare il senso della sua vita e il legame con i suoi. Gesù – ha proseguito il Vescovo – ha pensato e vissuto la sua vita come servizio, fi-no al dono estremo di sé nella croce. In questo lungo discorso ai discepoli trasmette le cose che dovranno illumi-nare la loro vita. È una preghiera com-movente perché contiene i suoi sogni, i suoi desideri, contiene quella luce e quella gloria che devono illuminare

il percorso della Chiesa nella storia”. Ma la gloria, ha ammonito Monari, non va cercata in eventi straordinari, che potrebbero deformare l’immagi-ne di Dio. Essa al contrario va trovata nei gesti semplici, come quello di San Francesco che abbraccia il lebbroso: “Dove c’è un gesto di accoglienza che supera le difficoltà delle relazioni uma-ne, là c’è l’amore di Dio. Dove esiste un’esperienza autentica di amore, di superamento dell’egocentrismo, del bisogno che abbiamo di essere i primi, là c’è una scintilla del progetto di Dio, della sua gloria che illumina il cosmo intero”. I discepoli, che non sono del mondo perché raggiunti dall’amore di Dio che viene da fuori il mondo, espri-mono così comportamenti e desideri plasmati da questo amore: “Col mon-do – ha detto Monari – c’è così un rap-porto di tensione e comunione insie-me”. Le Beatitudini sono il germe che rovina le sicurezze del mondo, che ha reagito rifiutando i discepoli di Cristo.

Dove esiste un’esperienza autentica di amore, di superamento dell’egocentrismo, del bisogno che abbiamo di essere i primi, là c’è una scintilla del progetto di Dio, della sua gloria che illumina il cosmo

Religiose e religiosi riuniti nell’Auditorium San Barnaba L’assemblea dei catechisti al PalaBrescia

Idi Fabio Larovere Fate attenzione che dietro il vostro

amore non ci sia un egoismo camuf-fato, l’orgoglio, la volontà di apparire. L’amore di Dio è anche la sua Verità: “che la vostra fede nell’amore di Dio – ha concluso il Presule – sia robusta e vinca tutti gli ostacoli”.Sull’individualismo si è focalizzata la relazione del professor Mari, che ha indicato anche alcune possibili vie da percorrere nella pratica educativa: la valorizzazione della dimensione este-tica, il contenere l’ansia didattica, l’impegno pratico nella carità, la so-cialità come solidarietà, l’attenzione a relazioni significative. Contro l’indi-vidualismo a tutti i costi don Sartor ha dato ai catechisti indicazioni precise: “L’azione concreta di catechesi non può consentire che esistano battitori liberi, perché serve un tessuto di co-munione – ha sottolineato – sarebbe come un allenatore che, pur bravis-simo nella teoria, non sa infondere il senso di squadra”.

Page 15: La Voce del Popolo 2010 34

15

Dopo un’intensa settimana di appun-tamenti che hanno portato la lettera pastorale di mons. Luciano Monari in città, Agorà si è conclusa domeni-ca scorsa con la festa delle famiglie. Tra musica e giochi per bambini, il folto pubblico ha assistito a un talk show in piazza Loggia, condotto dalla giornalista Clara Camplani e da don Adriano Bianchi.Il dibattito si è aperto con la proie-zione dell’intervista a don Antonio Mazzi. Il sacerdote ha dedicato il suo intervento ai genitori ricordando loro quanto sia importante che gli adole-scenti e i giovani, spesso disorientati dall’incertezza del futuro, siano amati e abbiano come punto di riferimento la testimonianza degli adulti. All’inter-vista sono seguite le testimonianze di laici e religiosi invitati sul palco: Ele-onora Feroldi, mamma e lavoratrice, Pia Cittadini, imprenditrice, Giusep-pe Borleri, operatore sanitario, Giu-seppe Vitali, papà disoccupato, Ivan Silva, rappresentante della comunità cingalese, don Fabio Corazzina, par-roco di Santa Maria in Silva e suor Manuela Tomasoni, suora operaia. Grazie ai loro racconti è stato pos-sibile riflettere sull’importanza della

Piazza Loggia La festa delle famiglie

Ddi Elisa Bassini Le proposte nella settimana della Lettera

Teatro e comunità, un legame intensoIl teatro vive nella comunità, da essa trova stimolo, di essa racconta l’identità e l’es-senza e, al tempo stesso, a essa offre stimoli per riflettere su se stessa, stimoli capaci di commuovere, emozionare, irritare e provocare. Non è dunque stato un caso che il primo approccio di “Chiesa nella città” per raccontare la Lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola” sulla comunità sia stato lo spettacolo teatrale “Una cosa sola” tratto dal testo del vescovo Luciano Monari. L’opera, interpretata da diversi giovani, è stata curata da Carlo Susa e diretta dall’attore e regista Fausto Ghirardini. Nella chiesa di San Giuseppe ha preso così forma la fisica e corporea la parola scritta. Le frasi del pa-store della terra bresciana hanno assunto corporeità e tonalità, acquistando, se mai ce ne fosse stato bisogno, quella concretezza che il teatro sa dare; “Il teatro è fatto di conflitti e punti di vista che si intrecciano. È stato interessante – racconta Roxana, una delle giovani attrici – interpretare con il corpo il testo del Vescovo. Questo per-mette di cogliere sfumature e aspetti che prima non si erano notati. Si entra nel testo in modo diverso e lo si comunica in questo modo”. Il pensiero di uno per raccontare l’esperienza di molti. “Bisogna portare a casa un angolo di esperienza. Di questa – racconta Fabrizio – mi rimane un senso religioso più maturo, che possa essere concre-to nella vita”; gli fa eco anche Andrea: “Questa esperienza è il tassello di un mosaico. Se mancasse perderesti qualcosa della vita”. Più semplice, da un punto di vista narra-tivo e tematico, ma altrettanto significativo e coinvolgente il racconto interpretato nel cortile del Broletto dalle attrici Bruna Gozio ed Edi Gambara, dirette da Sara Poli. Il testo, interpretato dalle due signore (settant’anni per entrambe), curato da Bruna Gozio e Paola Carmignani, racconta le vicende della leggenda dei Santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia, il tutto simpaticamente intervallato dalle preoccupazioni domestiche per la preparazione del pranzo del monsignore che, il giorno dopo, il 15 febbraio sarebbe stato ospite delle due sorelle. Uno spettacolo di 50 minuti che riesce con simpatia a raccontare le origini della fede cristiana a Brescia tra verità e leggende, con la certezza che Brescia è città di fede.L’ultimo spettacolo proposto per la settimana di “Chiesa nella città” è stato “Dolci imitatori d’Amore” tratto dalla Lettera a Diogneto. Il testo, curato da Carla Bino e in-terpretato da Luciano Bertoli, è stato intervallato dalla lettura di brani tratti dal Van-gelo eseguita da rappresentanti della città o, se si vuole, della comunità: la famiglia, l’insegnante, il sacerdote e via di seguito. La Lettera a Diogneto riesce a coinvolgere e toccare i presenti, grazie all’interpretazione di Bertoli e grazie all’effetto scenografico: alle spalle il Capitolium illuminato, così d’effetto da rendere ancor più vere le parole del testo trovato sulla bancarella di un pescivendolo. Visivamente a indicare il punto di origine di quella riflessione, l’antichità dei primi secoli dopo Cristo, per passare at-traverso l’attore fino al raggiungimento del pubblico,che rappresenta la modernità e allo stesso tempo il valore sempre attuale di quelle parole.

domenica come giorno da dedicare al Signore e alla famiglia. La discussione ha inoltre messo in luce la necessità di adeguate misure sociali nelle azien-de per venire incontro alle esigenze delle mamme e dei papà che lavora-no, anche ai numerosi genitori stra-nieri che lavorano nella nostra città. Anche per loro il giorno del Signore è un momento da vivere in famiglia con felicità e in comunione con i fra-telli italiani, come una “festa aperta”, accantonando le diversità di cultura e religione. Cuore della riflessione è stato il discorso del Vescovo che ha richiamato l’attenzione sulla celebra-zione della domenica come “festa in memoria dell’amore di Dio per noi”. Il suo pensiero è andato infine agli stranieri con l’augurio che quella ap-pena trascorsa sia stata per loro una festa di solidarietà e un’occasione per la comunità di pregare insieme, per vivere meglio e per costruire una so-cietà migliore.La giornata di domenica è stata un momento di confronto grazie alle te-stimonianze di laici e religiosi, ma an-che un’occasione di festeggiare con i cori e con i gruppi di danza etnici e della città che si sono avvicenda-ti sul palco.La festa si è conclusa con la Santa Messa in Cattedrale, celebrata da don Cesare Polvara, provicario generale della diocesi, seguita da un momen-to di aggregazione per le famiglie nel cortile della Curia.

LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Una domenicanel segnodell’amoreLa rappresentazione nel cortile del Broletto

La lettura della Lettera a Diogneto La festa delle famiglie in piazza Loggia

Page 16: La Voce del Popolo 2010 34

16 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Ecclesia Chiesa bresciana

Lo scorso 12 dicembre 2009 veniva inaugurato, dopo una completa ristrut-turazione, l’Archivio storico diocesano. Tale istituto, ideato e promosso nel 2005 dal vescovo emerito mons. Giulio Sanguineti, con il decreto di istituzione dell’Archivio stesso, non intende sola-mente mettere a disposizione dei ricer-catori un edificio rinnovato nei locali e negli spazi, ma si propone di riservare una particolare attenzione e cura al patrimonio documentario diocesano, come pure alla sua conservazione e valorizzazione. L’intento preminente dunque è quello di offrire alla nostra Chiesa locale, ma al tempo stesso alla comunità civile, agli studiosi e ai gio-vani studenti, un servizio qualificato ed efficiente volto a tutelare e traman-dare la memoria storica, favorendone un’adeguata fruizione. Altra coerente finalità dell’Archivio

Archivi Evidenze su cui riflettere

Il patrimoniodocumentario

diocesanoDopo la ristrutturazione, l’Archivio storico

diocesano si pone al servizio delle parrocchie per la valorizzazione dei depositi parrocchiali

Ldi Mario Taccolini

storico diocesano attiene alla valoriz-zazione degli archivi parrocchiali, cu-stodi e testimoni preziosi dell’inces-sante vitalità della Chiesa bresciana radicata nel vasto e composito terri-torio lungo i secoli. In tale contesto, l’Archivio storico diocesano intende offrirsi come strumento al servizio dei parroci per le necessità che riguarda-no la salvaguardia, la conservazione e la valorizzazione degli archivi parroc-chiali. Si segnalano pertanto di seguito alcune evidenze. L’Archivio storico diocesano si pone, nei confronti delle parrocchie, come l’interlocutore principale con funzioni di coordinamento, consulenza e indi-rizzo delle attività relative agli archivi delle parrocchie; don Mario Trebeschi ricopre l’incarico di collaboratore pres-so l’Archivio storico diocesano per gli archivi parrocchiali e a lui si raccoman-

da di rivolgersi per qualsiasi questione inerente gli archivi stessi. Si ricorda altresì che “è dovere del par-roco conservare e ordinare nel modo conveniente” l’archivio parrocchiale, che non solo appartiene al patrimonio della parrocchia (Regolamento degli archivi della diocesi, 1992), ma è una fonte storica di singolare rilevanza an-che per l’intera comunità civile. Relativamente a progetti volti alla sal-vaguardia e alla tutela dell’archivio, co-me la predisposizione di nuovi locali o arredi, come pure interventi di riordi-no e inventariazione, si ricorda che la prassi più corretta al riguardo prevede un’intesa tra il responsabile dell’archi-vio stesso, nella persona del parroco e l’Archivio storico diocesano, nella per-sona del collaboratore per gli archivi parrocchiali. Si osserva che, nonostan-te la disponibilità e la buona volontà delle persone che intendono occuparsi dell’archivio parrocchiale, ciò tuttavia non costituisce garanzia sufficiente per l’attuazione di un progetto che abbia caratteristiche di scientificità. Quanto alla consultazione degli archivi parrocchiali, l’ultimo Sinodo diocesano

L’Archivio storico diocesano

prevede che sia rivolta domanda scrit-ta al parroco, da parte dello studioso, e che l’incaricato diocesano vi apponga il suo ‘visto’. Quest’ultimo atto assume la funzione di convalida dell’idoneità del ricercatore ad accedere e a consultare l’archivio parrocchiale. Tale atto non sostituisce la competenza del parroco ad autorizzare l’accesso all’archivio, anche in ragione delle condizioni lo-gistiche e di fruizione dello stesso (se ordinato e provvisto di inventario). La domanda di autorizzazione è richiesta a tutti coloro che intendano consulta-re l’archivio parrocchiale, senza ecce-zione. Il modulo della domanda è di-sponibile presso don Mario Trebeschi o presso l’Archivio storico diocesano. Giova ribadire infine una norma sta-bilita dal Regolamento per gli archivi della diocesi, n. 11, valida soprattutto oggigiorno ove si dispone agevolmente di strumenti di riproduzione: “La foto-riproduzione d’interi fondi d’archivio o di parti notevoli di esso, è, di regola, vietata”, anche se si confida nella ragio-nevolezza e responsabilità del parroco circa l’eventuale riproduzione parziale per fini di studio e di ricerca.

Iscrizioni entro il 17 settembre

L’importanza che rivestono gli archivi ecclesiastici (diocesani, parrocchiali, di ordini, congregazioni e istituti religiosi) è sempre più riconosciuta. Per questo motivo è indispensabile che tali archivi sia-no frequentati e curati da persone che dispongano di un’adeguata padronanza e consapevolezza de-gli strumenti conoscitivi, teorici e pratici necessari per un approccio corretto e pertinente. Con l’intento di corrispondere a queste esigenze, l’Archivio storico diocesano promuove un corso di archivistica ecclesiastica articolato in due annuali-tà. L’obiettivo del corso non mira a formare degli archivisti – professione per cui è necessaria una preparazione teorica e tecnica più approfondita – ma persone che, a conclusione del corso, abbiano

maturato consapevolezza culturale e conoscenzeadeguate per fungere da referenti di tali archivi. Il corso è rivolto quindi a coloro che a vario tito-lo si occupano di archivi ecclesiastici (parrocchia-li, di ordini, congregazioni e istituti religiosi) per motivi di studio, di ricerca, di gestione minima (ad esempio nelle parrocchie) e altro. Non sono richiesti particolari titoli per accedervi. Come abbiamo già detto, il corso è articolato in due annualità (Anno A 2010, Anno B 2011-2012), tuttavia l’iscrizione al primo anno non vincola l’iscrizione al secondo anno. Il corso del primo anno è articolato in sei lezioni che si svolgeran-no dal 16 ottobre al 27 novembre 2010, il sabato mattina dalle ore 9.15 alle ore 12.15, presso l’Ar-

chivio storico diocesano, per una durata comples-siva di 18 ore. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. La domanda di iscrizione deve pervenire entro il 17 settembre, via e-mail, fax o recapitata presso l’Archivio storico diocesano (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13) o pres-so la portineria della Curia diocesana in via Trie-ste 13. Saranno ammesse non più di 60 persone. L’accettazione della domanda di ammissione ver-rà comunicata ai richiedenti con congruo anticipo sull’inizio delle lezioni.Info: Archivio storico diocesano, via Gabriele Ro-sa, 13- 25121 - Brescia Tel. 030.3722. 314 [email protected]

Un corso biennale di archivistica ecclesiale

Page 17: La Voce del Popolo 2010 34

17LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Itineraridiocesani

di formazione a cura di Sergio D’Amico

Gli itinerari diocesani in preparazio-ne alla cresima degli adulti intendo-no essere soltanto un aiuto a quelle comunità ecclesiali che hanno gros-se difficoltà a preparare tali adulti in parrocchia. Rimane sempre perciò la possibilità, anzi l’auspicio, che questi itinerari vengano offerti in loco diret-tamente dalle parrocchie o dalle zone pastorali, onde facilitare l’inserimento dei cresimandi adulti nelle proprie co-munità. La proposta è rivolta ai giovani (con più di 14 anni) e agli adulti che, per scelta personale o in vista del ma-trimonio, intendono accostarsi al sa-cramento della confermazione e così continuare (o riprendere) un cammino di maturazione cristiana.Ogni itinerario, che consta di 17 in-contri con frequenza obbligatoria, prevede lavori di gruppo, momenti di catechesi, celebrazioni liturgiche ed esperienze di testimonianza. Le iscri-zioni ai vari itinerari vanno effettuate direttamente dai parroci (anche per telefono) presso l’Ufficio catechistico (Tel. 030/3722245).Ai parroci si richiede anche: di inte-ressarsi del cammino dei propri cresi-

mandi; di offrire una lettera di presen-tazione (da consegnare all’inizio del percorso); di trovare, possibilmente, per ogni cresimando un “accompagna-tore” della parrocchia (potrebbe esse-re anche il padrino), che sia presente al primo incontro e alle celebrazioni liturgiche (consegna del Padre nostro, del Simbolo, cresime, e altro), e che nella seconda metà del cammino, ac-compagni il cresimando all’eucaristia domenicale, favorendo l’inserimento nella comunità parrocchiale.Per il 2010-2011 i percorsi diocesani in preparazione alla cresima degli adul-ti sono tre e si svolgeranno secondo un calendario preciso. Essi sono col-legati ad alcune parrocchie, per far conoscere ed esperimentare la realtà concreta di una comunità cristiana: 1° percorso: nella parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa - Via Casaz-za, 42 – Brescia. Tel. 030/2001789; 2° percorso: nella parrocchia delle Sante Capitanio e Gerosa - Via S. Botticelli, 5 – Brescia. Tel. 030/2301955; 3° percor-so: nella parrocchia di S. Francesco da Paola - Via Benacense, 19 – Brescia. - Tel. 030/362112.

Catechesi Cresima degli adulti

Agorà

Curia

Il popolo in camminoGiovedì 9 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo Neri a Gardone Vt, ha avuto inizio il terzo momento dell’Agorà, che ha come titolo “Popolo in cammino” e si svolge in due tempi. Ricordiamo che domenica scorsa si è coclusa la seconda fase “Chiesa nella città”, mentre la prima fase, “Terre di fede”, si è svolta in luglio. Nel mese di settembre il Vescovo incontra i sacerdoti delle macrozone pastorali; nel mese di ottobre sarà la volta dei laici, sempre a livello di macrozone. Al centro dell’attenzio-ne è sempre la Lettera pastorale sulla comunità. I prossimi appuntamenti sono: per la Bassa orientale, a Leno mercoledì 15 settembre, nella Sala della comunità dell’oratorio; per la Valle Ca-monica a Bienno giovedì 16 settembre, presso l’Eremo dei Santi Pietro e Paolo; per la Bassa occidentale a Frontignano giovedì 23 settembre, presso il Centro Luce; zona della Città a Brescia domenica 29 settembre, presso il Centro pastorale Paolo VI; per il Garda e la Valsabbia, a Gavar-do lunedì 30 settembre, presso l’Auditorium Oratorio Pio XII. Tutti gli incontri si svolgeranno dalle ore 10 alle ore 12, meno quello di Brescia che sarà dalle 16 alle 18. Gli incontri per i laici inizieranno alle ore 20.30 con un’elevazione spirituale e l’intervento del Vescovo. Le tappe sono le seguenti: Valtrompia lunedì 4 ottobre, presso la Sa-la della Comunità di Inzino; Valcamonica martedì 5 ottobre, presso il Centro Congressi a Boario Terme; Garda-Valsabbia mercoledì 6 ottobre presso la Sala della Comunità Salò; Bassa orientale giovedì 7 ottobre presso la Sala della Comunità Politeama di Manerbio; Bassa occidentale venerdì 8 ottobre presso la Sala della Comunità Agorà di Ospitaletto.

Com’è ormai tradizione, all’inizio del nuovo anno pastorale è stato pub-blicato, il calendario diocesano. Con una novità riscontrabile sin dalla copertina dove sotto il titolo “In cammino” si può leggere: “Calenda-rio diocesano e proposta di mediazione della Lettera pastorale ‘Tutti siano una cosa sola’ per l’anno 2010-2011 a cura degli uffici pastorali della curia diocesana”. La novità è rappresentata dal fatto che insieme al calendario vero e pro-prio scandito dall’elenco mensile degli appuntamenti che impegneranno tutta la diocesi, è stata aggiunta una corposa parte iniziale che altro non è se non una galleria degli Uffici diocesani, che oltre a presentare i dati essenziali degli Uffici stessi offre la possibilità di conoscere quel-le che vengono definite le “attenzioni” che ogni Ufficio ha messo in primo piano, insieme con le iniziative e gli appuntamenti che si ritro-vano nel calendario. Uno strumento di lavoro che gioverà alla crescita della comunità proposto dalla Lettera del Vescovo. Per la cronaca sono 17 gli Uffici che sono impegnati nella promozione della vita pastorale della Chiesa bresciana.

Il nuovo calendario pastorale

GRiflessi

“Riflessi”, associazione per la formazione, propone il terzo ciclo di incontri anno 2010-2011, intitolato “Risanati dalla Parola” (Dimorare nell’amore di Dio e dei fratelli attraverso la via interiore). Questo il programma degli incontri: sabato 25 settembre: Il bisogno di Dio, la fede e la via interio-re. Optional o necessità esistenziale? La fede nel potere di guarigione. Le esperienze di ingresso. Sabato 27 novembre: L’ombra. Tra apparenza e verità interiore. La crisi che apre la via alla verità. Sabato 29 gennaio 2011: Essere presenti al proprio sé. Riconoscere le parti in gioco dentro di noi; la coerenza interiore. Sabato 3 aprile: Il femminile e il maschile in noi; verso l’integrazione e l’interezza. Sabato 28 maggio: Relazioni “da Regno dei cieli”! Dal centro del Sé alla trasformazione delle relazioni. Cogliere Realizzare il Regno di Dio nel proprio quotidiano; nella propria Comunità. Si tratta di un percorso con la metodologia del bibliodramma, attraverso la meditazione e l’immaginazione guidata di brani biblici ap-positamente scelti, per fare luce su di noi e approfondire il nostro cam-mino cristiano. Un’esperienza condivisa, volta a cogliere, ascoltare, en-trare nelle emozioni dei testi biblici, ma anche un percorso esplorativo. Gli incontri inizieranno alle ore 9 del sabato e si concluderanno alle ore 18.30. Facilitatore: Giovanni Brichetti, bibliodrammatista e psicodram-matista. Sede degli incontri: Santuari Antoniani - Camposampiero (Pd). Iscrizione (entro e non oltre il 12 settembre). Info: Associazione Riflessi, via Conter 17 - 25080 Calvagese d.r. Tel. 030 6017042 - Corso G. Matteotti 23 – 25123 Brescia Cel. 333 9529206 [email protected][email protected] - www.bibliodrama.it

Risanati dalla Parola

Page 18: La Voce del Popolo 2010 34

18 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Ecclesia Chiesa bresciana

di Claudio Zanardini

Domenica 5 settembre, nel pomerig-gio, si è svolta la celebrazione che le diocesi che si affacciano sul lago, Bre-scia – Verona – Trento, e questa volta anche Mantova, hanno programmato a Peschiera del Garda. L’evento che ha suscitato questo incontro inter-diocesano è stata la commemorazio-ne dei 500 anni dell’apparizione della Madonna del Frassino, meta di tanti pellegrinaggi locali e forse, per nu-merosi adulti, meta di una delle pri-me gite oratoriane del tempo che fu. La celebrazione si è voluta sul porto

Garda Incontro interdiocesano a Peschiera

In preghieracon la Regina

del lago

Ddi Peschiera e non nel santuario per-ché, ottant’anni fa, la Madonna del Frassino veniva proclamata Regina del Garda. Titolo molto profetico, se lo leggiamo alla luce di quell’impegno che le Chiese stanno vivendo per la salvaguardia del creato. La più bella, la più riuscita delle creature di Dio, Regina di un lago che risplendeva come espressione delle meraviglie del Creatore.All’inizio dell’eucaristia, dopo il sa-luto del Sindaco di Peschiera, il ve-scovo Luciano ha salutato i presenti a nome anche degli altri Vescovi. Due pensieri essenziali ci ha ricordato: Maria ha dato carne alla Parola e an-che noi siamo chiamati a dare carne alla Parola con la nostra vita, nella nostra storia; l’eucaristia si fa con il pane e il vino, frutti della terra e del

lavoro dell’uomo. In quanto frutti so-no un dono del Creato, ma affinché siano pane e vino occorre l’impegno dell’uomo. Il Creato è dono di Dio, ma necessita di tutta la nostra col-laborazione. Il vescovo Giuseppe di Verona, che ospitava la celebrazione nella sua diocesi, ha presieduto l’eu-caristia e nell’omelia, dopo un com-mento alle letture, facendo riferimen-to al Concilio Vaticano II ha insistito sul ruolo della Vergine nel condurre l’umanità a Cristo, unico mediatore di salvezza. Ha poi fatto un forte appel-lo perché il lago non metta a repen-taglio la vita spirituale dei giovani, residenti e turisti.Il vescovo Roberto di Mantova, par-tendo dalla bellezza del quadro am-bientale in cui si è svolta la celebra-zione, ha sottolineato l’impegno di cu-

Ricordati i 500 anni dell’apparizione della Madonna del Frassino, meta di tanti pellegrinaggi

locali e meta delle prime gite oratoriane Un momento della celebrazione di Peschiera del Garda

stodire la bellezza che ci circonda, se-gno del conservare una bellezza inte-riore, quella che Maria ci testimonia. Il vescovo Luigi di Trento, trovandosi a Lourdes, ha inviato un messaggio ri-cordando che una preghiera sul lago per la salvaguardia del Creato ci invi-ta a riflettere sul grave problema idri-co in tante parti del mondo. Dopo la celebrazione eucaristica, i Vescovi e sacerdoti concelebranti, alcune auto-rità e due ministri di altre Chiese cri-stiane, la pastora valdese di Brescia Anne Zelle e il sacerdote ortodosso padre Vladimir Zelinsky, si sono re-cati su un battello e appena staccati dalla riva hanno fatto una preghiera ecumenica per la salvaguardia del Creato. La Pastora ha introdotto que-sto momento ricordando il ministero di Gesù sul lago di Gennesaret.

Page 19: La Voce del Popolo 2010 34

19LA VOCE DEL POPOLO6 MARZO 2009 19LA VOCE DEL POPOLO

10 SETTEMBRE 2010

Agenda del Vescovo

Venerdì 10 settembreOre 7.30 – Brescia – S. Messa per i partecipanti al Convegno di Scholé pres-so il Centro Mater divinae gratiae.Ore 15 – Brescia – Saluto al Convegno per il 60° della Cisl di Brescia presso l’Auditorium S. Giulia.Sabato 11 settembreOre 17 – Branico – S. Messa e inaugurazione dell’oratorio.Domenica 12 settembreOre 10.15 – Brescia – S. Messa in occasione del centenario di presenza dei Frati Minori presso gli Spedali Civili.Ore 18 – Cadignano – S. Messa.Lunedì 13 settembreOre 9.30 – Brescia – Incontra i predicatori dei ritiri dei sacerdoti presso il Centro pastorale Paolo VI.Mercoledì 15 settembreOre 10 – Leno – Incontro dei sacerdoti della macrozona della Bassa orien-tale presso l’oratorio.Giovedì 16 settembreOre 10 – Bienno – Incontro dei sacerdoti della Valle Camonica presso l’Ere-mo dei SS. Pietro e Paolo.Ore 20.30 – Bornato – S. Messa in occasione delle feste quinquennali della Madonna della Zucchella.

Ufficio per i beni ecclesiastici

Il dovere della sorveglianzaAvviso a tutti i parroci e responsabili delle chiese: si apprende dai giornali dio-cesani delle diocesi di Bergamo, Pavia e Cremona che si susseguono con sempre maggiore frequenza (all’incirca cinque volte al mese) di furti nelle chiese. Ven-gono asportati specialmente putti, crocifissi, candelabri e Via Crucis e oggetti di piccola, media dimensione, soprattutto in vicinanza delle porte e in chiese aperte non custodite e senza adeguati controlli. Si sospetta della presenza di un auto di color rosso, già avvistata anche nella nostra diocesi. Si invitano i sacerdoti ad aumentare i controlli, a non lasciare aperte le chiese senza sor-veglianza. Allertare eventualmente in via precauzionale le forze dell’ordine.

Alfianello

Incontro su MazzolariLa parrocchia e il Comune di Alfianello, in collaborazione con altre realtà loca-li, organizzano per venerdì 17 settembre un incontro su “Il messaggio sociale di don Primo Mazzolari”. Intervengono: Marco Fenaroli, già segretario gene-rale della Cgil e Anselmo Palini, autore di varie pubblicazioni su don Mazzolari. L’appuntamento è alle 21 presso la sala dell’oratorio.

Sito della diocesi

Aggiornamento degli orari delle MesseIl sito della diocesi è uno strumento valido e prezioso per il lavoro di colle-gamento tra la vita delle comunità parrocchiali e i servizi che offre la Curia diocesana. È comunque importante migliorare la qualità della proposta e soprattutto essere aggiornati nell’immissione dei dati. Nella pagina del sito http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/notizie/orario_messe/orario_messe.php è possibile conoscere gli orari delle Messe feriali e festive di ciascuna delle comu-nità parrocchiali. A titolo di cronaca – e con non poca sorpresa – vi possiamo dire che questa pagina, nel periodo che va da dicembre 2009 ad agosto 2010, è stata consultata 18.537 volte (più di 2000 volte al mese). Per questo motivo si chiede alle parrocchie di collaborare facendo pervenire (al numero di fax 030 3722.256) una scheda che è stata spedita ma che si può trovare anche in http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/notizie/orario_messe/orario_messe.php. Annualmente è in corso una verifica, ma si prega di comunicare tempestiva-mente le variazioni d’orario che si verificassero durante l’anno. Si può farlo anche telefonicamente contattando la segreteria del Vicario generale al n. 030 3722.229/260.

Centro missionario

Serate per giovani e adolescentiLa Commissione giovani del centro missionario diocesano propone serate per giovani e adolescenti sul tema “Come in cielo così in terra. Piccoli passi di form-Azione missionaria sulla strada del Regno”. Queste alcune indica-zioni propositive: testimonianza di un giovane rientrato da un’esperienza missionaria, gioco di simulazione, cineforum. Per informazioni e richieste: tel 3206361495 (dalle 19 alle 21); [email protected]

Ecclesia Agenda

Festa dell’Esaltazione

L’esposizione del Tesorodelle Sante Croci

Il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Croce, è una delle due occasioni (l’altra coincide con l’ultimo venerdì di marzo in Quaresima) viene aperto

il forziere che lo contiene per esporre il Tesoro delle Sante Croci. Anche quest’anno l’esposizione verrà accompagnata da una serie di iniziative di

carattere religioso e culturale, a cura della Compagnia dei custodi delle Sante Croci. Si apre con un’introduzione di carattere storico e culturale venerdì 10 settembre con una conferenza su “Reliquie e reliquiari della

Croce”, alle 18 nel salone Madonna della Strada, in via Mazzini 4. Sabato 11 la reliquia verrà portata nella chiesetta di via Musei 41, un tempo nota come San Faustino in riposo e oggi dedicata a Santa Rita. Secondo una leggenda,

lì si sarebbe fermato per un miracolo il corteo della traslazione dei corpi dei Santi martiri Faustino e Giovita e il duca Namo di Baviera in seguito alla

conversione avrebbe donato a Brescia la reliquia ricevuta da Carlo Magno.Venerdì 10 la reliquia rimane esposta, dal canto delle Lodi alle 8.30 alla

recita dei Vespri, alle 17.15. Alle 21 nella chiesa di San Giuseppe si tiene il Concerto dell’Esaltazione: “Ars Cantus”, coro e orchestra di 180 giovani

interpreti, esegue la Quinta sinfonia in do minore opera 67 di Ludwig van Beethoven e il Te Deum in do maggiore di Anton Bruckner. Domenica 12 la

reliquia tornerà in Duomo Vecchio, per l’esposizione del Tesoro alle 8.45, con recita della Via Crucis seguita alle 9 dalla Santa Messa capitolare. Alle ore 16 è prevista la Via Crucis e alle 18.30 seguirà la Messa solenne con la

reposizione del Tesoro nella cappella.

Bornato

Feste quinquennalidella Madonna della Zucchella

Secondo quella che dal lontano 1956 è divenuta ormai tradizione si celebrano solennemente a Bornato le feste quinquennali dedicate,

nell’anniversario della sua miracolosa apparizione, alla Madonna della Zucchella, con un’intera settimana, da sabato 11 a domenica 19

settembre, densa di preghiera, di riflessione, di attenzione agli ammalati, alle famiglie, ai giovani e ai ragazzi. Il tema di quest’anno è “Avvenga di me secondo la tua parola”; per la predicazione saranno presenti i padri

Oblati di Maria Immacolata. Le celebrazioni si aprono sabato 11 alle 19.30 con la processione dell’immagine della Madonna della Zucchella dal

santuario alla chiesa parrocchiale, dove la venerata icona resterà esposta otto giorni. Sono due gli appuntamenti che sigleranno ogni giornata

dal lunedì al sabato: alle ore 9 la S. Messa con la riflessione; alle 20.30 l’assemblea liturgica o la S. Messa. Giovedì 16 l’eucaristia delle 20.30 sarà presieduta dal vescovo Monari. Mentre venerdì 17 l’appuntamento è nella

sala polivalente dell’oratorio, alle 20.30, per “L’omaggio a Maria”, un’elevazione spirituale

con testi e musica. Sempre venerdì apre la mostra “Maria nella nostra

terra”. Sabato 18 alle 0.30 in chiesa è previsto il canto dell’Akathistos e a seguire l’adorazione per tutti fino

alle 24. Le feste quinquennali 2010 si concluderanno domenica 19, quando, dopo la messa delle 19.30, l’immagine

della Madonna della Zucchella ritornerà processionalmente nel

piccolo santuario che si erge nella verde campagna bornatese. (Luisa Mangiarini)

20.30, per tuale rdì a

e ni)

Page 20: La Voce del Popolo 2010 34

Contributisui canoni di affittodi Annalisa Scundi

Hanno preso il via le attese domande per il con-tributo affitto 2010 erogato dalla Regione Lom-bardia in collaborazione con i Comuni. Questa è l’11ª edizione che si è aperta il 30 agosto e che vedrà fino al 20 ottobre numerosi cittadini chie-dere un contributo sulle spese relative al canone di locazione per la prima casa che è sempre più insostenibile per le famiglie a basso reddito, col-pite dall’ormai conosciuta crisi ancora così forte nelle sue conseguenze in particolare per la rile-vante disoccupazione. Segnaliamo con piacere alcune iniziative quali quelle del settore servizi sociali del Comune di Brescia che ha previsto nel provvedimento di apertura dello sportel-lo affitto, la possibilità di erogare il contribu-to anche al proprietario in caso di morosità. In questo modo la famiglia che si è trovata in un momento di difficoltà, potrà tirare un sospiro di sollievo sapendo che il Comune erogherà i soldi direttamente al proprietario di casa (previo consenso dell’inquilino). Un’altra novità è che nei redditi non verranno considerate le inden-nità di accompagnamento speciali riconosciute a portatori di handicap totali o parziali. Piccoli passi in avanti per cercare di andare incontro alle esigenze della popolazione; il Caf Mcl sarà a disposizione di tutti gli interessati abitanti in qualsiasi località della provincia, con le sue se-di di corso Garibaldi 29/a, via Calatafimi 8/a e via Cremona 11, aperte tutto il giorno e tutti i giorni della settimana. Per le informazioni e per la prenotazione del servizio si prega di telefo-nare allo 03049492. L’elenco dei documenti ne-cessari è consultabile sul sito www.mclbrescia.it.

Cooperazione internazionale Le missioni piamartine

Volontari in Brasilenel campo scolastico

di Gianluca Ghidoni

Nella settentrionale regione del Maranhao, in Bra-sile, contornata da un’interminabile pianura palu-dosa, sorge una cittadina di nome Sao Bento. In questa realtà ancora povera e rurale, da 53 anni è presente la prima missione piamartina in America Latina. È ormai il terzo anno consecutivo che al-cuni giovani, ex alunni e amici dell’Istituto Piamar-ta di Brescia (raccolti nel Circolo Mcl Piamarta), spinti dalla proposta del direttore, padre Andrea Andretto, decidono di uscire dai soliti schemi va-canzieri per compiere un’esperienza emozionante e allo stesso tempo stupefacente: quella di metter-si in prima persona al servizio, e al lavoro, per far sì che quella povertà e quel disagio culturale che siamo soliti vedere “a debita distanza” potessero essere alleviati dalla loro presenza.L’esperienza nel 2010 ha toccato 14 giovani, che do-po quasi due giorni di viaggio, hanno potuto con-statare con i loro occhi la difficile situazione del posto. L’accoglienza dei bresciani padre Lorenzo Franzoni, padre Battista Franzoni, padre Davide Togni fa subito capire la passione di questi sacer-doti, ormai non più giovanissimi, per il loro impe-gno costante nell’ambito educativo e sociale. Negli

anni, la missione ha fatto nascere tre scuole, di cui una per portatori di handicap, denomitata “recanto da Paz” (angolo di pace). È proprio su una di que-ste scuole che quest’anno si è concentrato il lavoro mattutino dei ragazzi: la scuola agraria, in cui stu-diano ogni giorno, su più turni, centinaia di bambini, che è stata riammodernata attraverso opere di ri-strutturazione, ritinteggiamento e sistemazione dei vari locali. La differenza con le scuole italiane che siamo abituati a vedere è pesante, ma allo stesso tempo può essere capita la grande importanza di una scuola a Sao Bento: dare un’adeguata forma-zione non solo professionale, ma anche, attraverso il carisma di padre Piamarta, un insegnamento sul valore del fare del bene all’interno della propria re-altà. I pomeriggi erano dedicati all’animazione sul-la base di un tipico grest estivo per un centinaio di bambini per lo più alunni delle varie scuole e per i portatori di handicap. L’esperienza vissuta in questi anni è molto forte e difficile da spiegare. L’affetto ricevuto dai bambini e dalle persone del posto rin-franca la stanchezza provata nelle varie giornate e riempie il cuore di gioia. Solo attraverso opere co-me quelle dei padri, gli abitanti della cittadina po-tranno sperare di uscire da una pesante assenza di cultura e di società.

La Giornata per la salvaguardia del creato

La necessità di un rinnovato impegno per l’ambienteLo scorso 1° settembre si è svolta in Italia la quinta Giornata per la salvaguardia del creato organizzata dalla Cei in coincidenza con il pellegrinaggio “per la custodia del creato” organizzato dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Due importanti oc-casioni che hanno messo in evidenza, e uso le parole di papa Benedetto XVI, la necessità di un “rinnovato impegno per la tutela dell’ambiente”. Le parole del Papa sono un forte richiamo a correggere i nostri com-portamenti nei confronti dell’ambiente, dobbiamo riuscire a comprendere appieno che la nostra azione deve essere improntata a un uso sostenibile delle “co-se” del creato affinché le generazioni future possano trovare un ambiente ancora sano, vivibile, accogliente e migliore di quello da noi vissuto. “Lascia il mondo un

po’ meglio di come l’hai trovato”. È in questo conte-sto che deve essere letto il richiamo del Papa che nella Caritas in veritate richiama a un “dovere gravissimo quello di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla”.In questi ultimi decenni, viceversa, assistiamo a un sus-seguirsi di catastrofi ambientali spesso causate dall’in-tervento dell’uomo e da un potere economico miope, teso più al profitto immediato che non a una visione complessiva e generale di un benessere futuro! Nonostante questo siamo ancora in tempo per modifi-care lo stato delle cose, dobbiamo agire velocemente e i governanti hanno il dovere di promuovere politi-che di risparmio energetico e di sviluppo sostenibile.

Tale dovere però esige una profonda revisione dei modelli di sviluppo economico, un impegno di vasta portata che tocca le scelte politiche e i grandi interessi economici ma che investe anche la dimensione mo-rale di ogni essere umano attraverso comportamenti singoli o comunitari più sobri evitando i consumi su-perflui e privilegiando le energie rinnovabili. Nella sua enciclica il Santo Padre rivolge infine un appello alla comunità internazionale “affinché sia impegna-ta nella ricerca di una via istituzionale per disciplinare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili affinchè anche i Paesi poveri possano partecipare a pianifica-re insieme il futuro. Solo “un pacifico accordo sull’uso delle risorse può salvaguardare la natura e, contem-poraneamente, il benessere delle società interessate”.

Mcl20 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

di Marco Archetti

Page 21: La Voce del Popolo 2010 34

21

Paesi e parrocchie

Era il 4 ottobre 1965 quando papa Paolo VI pronunciava il suo discor-so nel Palazzo di vetro dell’Onu a New York. E proprio nel 45° anni-versario di quell’importante mo-mento storico il ricco programma della Settimana montiniana intende ricordarne la viva presenza e le in-tense parole in tre momenti distin-ti, portando avanti una riflessione sui diritti dell’uomo e dei popoli che abitano la Terra.Il primo dei tre appuntamenti sarà quello di giovedì 16 settembre alle ore 20.45 presso la biblioteca comu-

Concesio XI Settimana montiniana

L’Amministrazione comunale e le cinque parrocchie hanno allestito il consueto programma di approfondimento della figura di papa Paolo VI. In particolare si ricorda il 45° anniversario del suo discorso all’Onu

Edi Andrea Alesci

Il calendario dall’11 settembre al 17 ottobre

Il Premio della bontà a BregantiniRicordare le profezie di quel Giovanni Battista Montini che fu papa Paolo VI è la mis-sione portata avanti da 11 anni a questa parte dall’Amministrazione e dalle cinque parrocchie di Concesio come snodo culturale del paese. Così, da sabato 11 settembre sino a domenica 17 ottobre una costellazione di eventi musicali, spirituali, letterari ar-ricchisce il programma della XI Settimana montiniana. “Dai sette giorni iniziali – dice il sindaco Stefano Retali – siamo passati alle cinque settimane di oggi, con un calendario molto impegnativo e ricco di appuntamenti, avvalendoci anche della collaborazione dell’Istituto Paolo VI, inaugurato lo scorso novembre da papa Benedetto XVI”. Una Settimana montiniana che si apre, come tradizione, con una mostra d’arte promossa dall’associazione per l’arte “Le Stelle”. Visitabile sino al 3 ottobre (ore 16/19, escluso il lunedì) e allestita nell’antica chiesa di S. Andrea a Concesio e nella piccola galleria Ucai in vicolo S. Zenone a Brescia, la mostra “Oltre l’attesa” è stata realizzata dallo scultore altoatesino Hermann Josef Runggaldier, capace di levigare nelle sue opere in legno, bronzo, terracotta e vetroresina corpi di donne e uomini fermati nell’istante del pensiero che rende manifesta la loro storia interiore. Una ricerca sull’uomo che fa tornare alla mente le parole di papa Paolo VI, quando si riferiva all’opera d’arte co-me “potenziale veicolo di un messaggio religioso, [che quando si fa] cristiano parla di un Dio che si è incarnato prendendo forma umana e vivendo e morendo da uomo”. “Se l’edizione del 2009 – spiega Claudio Fiorini, presidente della Settimana monti-niana – è stata una sorta di pausa, un momento retrospettivo sulla Chiesa conciliare, quest’anno siamo tornati alle profezie di Paolo VI e già domenica 19 settembre nella chiesa di Sant’Antonino ci sarà una rappresentazione teatrale sulla vita e sul pensie-ro del Papa bresciano: ‘Dialoghi su Paolo VI, ciò che conta è amare’, mentre il 5 otto-bre andrà in scena ‘Il sostegno di Paolo VI all’opera di mons. Oscar Romero, vescovo martire’ a cura del professor Anselmo Palini”.Sabato 25 settembre l’assegnazione del consueto “Premio della Bontà Paolo VI”, quest’anno assegnato a mons. Giancarlo Maria Bregantini, già vescovo di Locri e ora arcivescovo di Campobasso-Boiano per la sua lotta contro la malavita organizzata; mentre domenica 26 sarà una giornata particolare: alle 9 presso la chiesa della Pieve S. Messa presieduta dal cardinale Paul Poupard, alle 16 pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Grazie a Brescia con la celebrazione del vescovo Luciano Mona-ri e chiusura alle 21 col concerto in onore di Giuditta Alghisi (madre di Paolo VI) nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Verolavecchia. “Crediamo in Paolo VI – riferisce don Dino Osio, parroco della Pieve –, crediamo nel suo magistero, nella sua santità e vogliamo renderne viva l’esemplarità, specie nel sa-per cogliere il valore rivelatore dell’arte, che celebreremo il 17 ottobre nella giornata di chiusura con le visite guidate alla Collezione Paolo VI e alla casa natale del Papa”.

Paolo VI,“espertodi umanità”

[email protected]

nale: “Lo sviluppo umano, la pace, i diritti umani – Note sul discorso all’Onu di Paolo VI”, con interventi curati dai professori Marco Mascia e Antonio Papisca dell’Università di Padova e moderati da don Anto-nio Lanzoni, vice postulatore della causa di beatificazione del Servo di Dio Paolo VI.Martedì 28 settembre, invece, al tea-tro parrocchiale di S. Vigilio si terrà una tavola rotonda curata dalle Acli bresciane dal titolo “Il magistero so-ciale di Paolo VI: l’uomo, i diritti, il lavoro, l’economia”, con Roberto Rossini a moderare le relazioni di Anna Chiara Valle (direttrice della rivista “Madre”) e Laura Valgiovio (segretaria provinciale Fim-Cisl).Un percorso di riflessione seguen-do le parole pronunciate nel 1965 da papa Montini davanti al conses-so delle Nazioni Unite, e che verrà completato con una terza serata venerdì 1° ottobre. “Sulla scia del recente pellegrinaggio in Armenia – riferisce mons. Dino Osio, parroco della Pieve –, abbiamo deciso di col-legare il pensiero di Paolo VI a una realtà che abbiamo tutti dinanzi agli occhi. Ecco perché nell’accogliente spazio della biblioteca comunale si terrà ‘Storie di diritti umani negati: il genocidio armeno’, con l’interven-to del professor Baykar Sivazliyan, docente dell’Università di Milano e presidente dell’Unione armeni d’Ita-lia; un incontro cui teniamo molto e che concretizza le parole pronun-ciate 45 anni fa da papa Montini, allorché in un passaggio del suo discorso disse ‘Sono qui semplice-mente come esperto di umanità’”.

LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Benedetto XVI davantial battistero di Paolo VI

La celebrazione dell’anno scorso con i parroci dei paesi natale dei Pontefici

Page 22: La Voce del Popolo 2010 34

22 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Città e hinterland

Brescia, una delle città più operose d’Italia, risponde ai tagli governativi alla cultura con un fattivo coinvolgi-mento dei privati. E lo fa per rilancia-re l’attività del Teatro Grande, che pro-prio quest’anno festeggia i 200 anni di vita: la stupenda sala, opera dell’archi-tetto milanese Luigi Canonica, fu inau-gurata il 26 dicembre 1810 e dedicata a Napoleone, “il Grande”. L’importan-te anniversario è stato occasione per l’Amministrazione comunale cittadina per dare vita alla Fondazione Teatro Grande, operativa da luglio 2010, i cui soci fondatori sono la Regione, il Co-

Il rilanciotra passato

e futuroDa luglio è operativa la Fondazione, i cui soci

fondatori sono la Regione, il Comune, A2Ae Ubi Banco di Brescia. Ricco il programma

Bdi Fabio Larovere

mune di Brescia, A2A e Ubi Banco di Brescia. Al loro fianco, una decina di imprenditori bresciani che hanno rac-colto l’appello del sindaco di Brescia e presidente della Fondazione Teatro Grande, Adriano Paroli, per dotare la Fondazione di un adeguato budget che consenta una programmazione rinnovata, nel segno della tradizione e dell’apertura al futuro. A comincia-re dalla festa che celebra i 200 anni, voluta dal Comune con il sostegno di Metalcam, per questo fine settimana, 11 e 12 settembre. Concepita come un ponte tra passato e futuro, la festa

propone visite guidate gratuite al te-atro, accompagnate dai musicisti del Conservatorio Marenzio, e la possibi-lità di vedere ambienti inediti, come lo stupendo retropalco reale con gli originali arredi napoleonici, la saletta della Deputazione, con la sedia che fu di Zanardelli, la bellissima sala delle scenografie. Domenica 12 settembre alle 11 nel Ridotto ci sarà una tavola rotonda con l’assessore Andrea Arcai, lo storico Vasco Frati, il vicepresiden-te della Fondazione Teatro Grande Renato Borsoni, la partecipazione del soprano Paola Romanò che canta Ros-sini e di due attori del Cut che leggono Stendhal. La star internazionale John Cale si esibisce sabato 11 alle 21 con un progetto speciale presentato in pri-ma italiana, in sinergia con il festival Mito, “When Past & Future Collide: Jo-hn Cale’s Paris 1919 with orchestra”,

Brescia I 200 anni del Teatro Grande

con la partecipazione dell’Orchestra da Camera di Brescia diretta da Fi-lippo Lama. Domenica 12 settembre, sempre alle 21, si è scelta l’eccellenza dei giovani professionisti, con l’Or-chestra dell’Accademia del Teatro alla Scala e il talentuoso direttore neppu-re trentenne, Daniele Rustioni. In pro-gramma, la Terza sinfonia “Eroica” di Beethoven, anch’essa – come il Gran-de – dedicata a Napoleone; la serata prevede anche il saluto del Sindaco e del presidente della Regione Roberto Formigoni. Concerto, quest’ultimo, a ingresso gratuito: i biglietti sono in di-stribuzione alla biglietteria del teatro da giovedì 9 settembre (ogni persona può ritirare al massimo due biglietti di platea e quattro di altri settori). Per le visite guidate, gratuite, le prenotazioni si ricevono al numero 0302979311. in-fo: www.faigrandeilgrande.org.

Cosa ti manca per sentirti al sicuro?

SISTEMI ANTIFURTO

TELECAMERE A CIRCUITO CHIUSO

AMPLIFICATORI GSM

IMPIANTI RILEVAZIONE FUMI E GAS

CONTROLLO ACCESSI WIRELESS

SISTEMI DI TUTELA

INTEGRATI E COMPLESSI

ASSISTENZA 24 ORE SU 247 GIORNI SU 7

Preventivo gratuito chiamando:030/2774981 - [email protected]

www.allarmihoro.com

La nostra esperienza nelle tue mani

E D I T R I C E

LA SCUOLAVia L. Cadorna 11 - BRESCIA

Tel. 030.2993212 - Fax 030.2993317 ww

w.la

scuo

la.it

NOVITÀARMANDO RIGOBELLO

VITA E RICERCAIl senso

dell’impegno filosoficointervista di Luca Alici

2613 - pp. 112, € 9,00

Il dialogo con Armando Rigobel-lo – motivato dall’esigenza di in-contrare testimoni esemplari ecredibili, animato dal contattodifficile e fondamentale tra filoso-fia e vita, proiettato a risvegliareil coraggio di domande radicalisulla realtà e la verità – nascedalla sfida di rendere conto diuna ricerca e di un’esistenza, al-l’incrocio fra impegno filosofico,fede religiosa e tensione educati-va. L’itinerario unisce il valore del-la testimonianza personale, le ra-gioni dell’impegno speculativo,l’apertura ad alcune questioni ur-genti, che interpellano le nostrecertezze, le nostre paure, le no-stre speranze.

Page 23: La Voce del Popolo 2010 34

23LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010Brevi

La comunitànella vita

di quartieredi Luciano Zanardini

Il quartiere di Sant’Anna è tra quel-li periferici che, nell’immediato dopoguerra, hanno vissuto una maggiore esplosione. Cinquant’an-ni dopo si presenta invecchiato e, forse, non ancora propriamente co-munità, cioè manca un forte senso identitario pur essendo una realtà di fatto slegata dal centro. Il tra-guardo del mezzo secolo è stato festeggiato attraverso alcune cele-brazioni (un concerto, una comme-dia, una dibattito e una Santa Mes-sa) che senza dubbio hanno creato una maggiore coesione. Dal 2008 il parroco è don Faustino Pari, che dal 2004 guida la realtà limitrofa di Sant’Antonio. In una zona nel-la quale vi sono molti anziani soli diventa una priorità l’attenzione al vicino. Da questo punto di vista il Parroco, riprendendo i concetti espressi dal Vescovo nella Lettera pastorale, non ha dubbi: “Dobbia-mo creare comunione nella carità”. Come? Non si può semplicemente domandare l’intervento e chiedere una maggiore presenza delle istitu-zioni nei confronti delle persone

più deboli, ma bisogna “interessar-si del vicino, superando una forma di falso rispetto”. La speranza del-la comunità religiosa è legata al ri-cambio generazionale, perché, se si pensa al cammino di iniziazione cristiana (giunto al quinto anno), per alcune fasce di età sono riusciti a partire dei gruppi che si ritrova-no con una buona presenza di fami-glie giovani. Siamo in un “periodo di transizione”: le attività non sono molto partecipate, ma la presenza dei bambini (e di conseguenza dei genitori) potrebbe modificare il quadro generale.Nel frattempo prende forma il pro-getto di ristrutturazione dell’orato-rio (i lavori dovrebbero terminare entro la fine dell’anno). In partico-lare al centro della ristrutturazio-ne c’è il seminterrato con una sala polifunzionale e la creazione di tre spogliatoi: tre anni fa, infatti, sono ripartite le squadre di calcio dei bambini. Può essere il primo se-gno della rinascita di un quartiere che, se pur con qualche difficoltà, guarda avanti.

Sant’Anna 50 anni di storia

Madri Canossiane

Convento di San Francesco

“Una luce nella notte”,un cammino per i giovaniTutto ebbe inizio un sabato di ottobre a Costalunga, in via Val Bottesa, nella casa delle Madri Canossiane. Una cinquantina di giovani bresciani, desiderosi di rendersi utili a qualcuno, si radunano per accogliere la pro-posta delle Madri e conoscere le tappe del cammino di “Una luce nella notte”. Il progetto, nato circa otto anni fa, permette ai giovani di de-dicare un sabato al mese alle persone bisognose di tempo e sostegno, soprattutto affettivo, e di approfondire la conoscenza di se stessi e del rapporto con Dio. Tutto ciò è possibile grazie a un programma fitto di impegni con cadenza mensile; ogni pomeriggio del cammino, infatti, è organizzato in quattro momenti principali: il servizio, la formazione cri-stiana, la preghiera e la meritata cena.Per quanto riguarda il servizio, ognuno ha la possibilità di scegliere tra quattro proposte: la casa di riposo “Casa di Industria” nel centro di Bre-scia, la comunità per disabili “Sichem” a S. Polo, la comunità per disabi-li “Tonini” a Brescia e la comunità per tossicodipendenti “Il Calabrone” a Collebeato. Nonostante la diversità degli ospiti incontrati, gli obiettivi della presenza dei giovani sono sempre gli stessi: portare una ventata di aria fresca nelle giornate, spesso monotone, di queste persone e diven-tare consapevoli del significato concreto della carità cristiana. Il pome-riggio prosegue, dopo un piccolo momento comune di merenda, con la formazione; il tema affrontato in questo anno è “Il senso di...”; in parti-colare hanno riflettuto sul senso della libertà, della gioia, della sofferen-za e della morte. Divisi in due gruppi, per fasce d’età, sono stati trattati gli argomenti in due modalità differenti: un laboratorio espressivo–tea-trale e un book workshop (riflessione sull’argomento a partire dalla let-tura di un libro). Al termine della formazione, ci si ritrova per la preghie-ra dove ognuno ha la possibilità di interiorizzare le riflessioni maturate nel servizio e nella formazione. La giornata si conclude con una cena che permette, oltre che di nutrire il corpo, di conoscersi meglio alimentando nuove relazioni. Oltre a questi otto sabato è stata offerta la possibilità di approfondire la formazione spirituale e il senso del servizio attraver-so alcuni weekend.Per chi fosse interessato a intraprendere questo percorso, l’appuntamen-to è per sabato 18 settembre a Costalunga. Per maggiori informazio-ni contattate Alessandra (3470700049) o Linda (3385065320) o Daniela (3299761263) o madre Marisa (030/901213).

A piedi fino alla FormicolaI Il Convento San Francesco d’Assisi di Brescia organizza, l’11 settembre, il con-sueto pellegrinaggio dalla chiesa di San Francesco in Brescia alla Pieve della Formicola di Corticelle. La partenza, con benedizione dei pellegrini, è previ-sta alle ore 6.30 dal piazzale antistante la chiesa e proseguirà fino a Corticelle lungo il sentiero che costeggia il fiume Mella. Vi saranno alcune soste di pre-ghiera e a Pontegatello una pausa per il pranzo al sacco. All’arrivo alla Pieve, previsto per le 14.30 sarà celebrata la Santa Messa. Il rientro è previsto per le ore 15.30, chi vuole può prenotare in portineria, un posto sul pullman che lo riporta in città; l’offerta è libera.Il pellegrinaggio è un’occasione per rientrare in se stessi per ripercorrere un viaggio interiore alla ricerca del proprio centro spirituale, guidati dal silenzio, dalla preghiera, dalla natura e da alcune riflessioni tratte dagli scritti del Ser-vo di Dio, fra Giacomo Bulgaro, che proprio alla Pieve fu toccato nel cuore dalla presenza viva di Maria e del suo Figlio Gesù. Lì fra Giacomo sperimentò la misericordia di Dio, la guarigione del corpo e dello spirito.Chi intende partecipare può richiedere informazioni e dare la propria adesio-ne al numero 0302926701.

Page 24: La Voce del Popolo 2010 34

24 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Bassa

Settima edizione di “Meccaniche della Meraviglia” percorso in sei località della Bassa bresciana, in spazi architettonici di particolare valenza storico-artistica con opere di artisti contemporanei.L’iniziativa è aperta dal 18 settem-bre al 10 ottobre con i seguenti orari: sabato e domenica delle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. A Maner-bio, nel palazzo Luzzago, Renata Bianconi presenta il faentino Car-lo Zauli (1926-2002) artista della ceramica autore di sculture in por-cellana rivestite con smalti di note-vole corposità materica, considera-to uno dei massimi rinnovatori di quest’arte cui la familia ha aperto il “Museo Carlo Zauli” in via della Croce a Faenza.Il Palazzo municipale di Manerbio ospiterà anche la rassegna curata da Orio Vergani con sculture di Mi-chele Mazzanti che orneranno pure l’ingresso al Parco del Lusignolo di San Gervasio Bresciano. Mazzanti è milanese vincitore del concorso della televisione giapponese curato da Kuma e Takeshi. In anni recenti ha partecipato a collettive a Milano e Belgrado, e personali alla Galle-

Antichi palazzicome custodi

dell’arteTorna dal 18 settembre per la 7ª edizione il

percorso in sei località: Cigole, Gambara, Leno, Manerbio, San Gervasio e Verolanuova

S

di Franco Piovani

ria Nowwhere-Gallery di Milano. Sempre a San Gervasio in palazzo Ferrazzi, sono esposte opere del bergamasco Salvatore Falci, a cu-ra di Piero Cavellini, fondatore, con Stefano Fontana e Pino Modica, del “Gruppo di Piombino” e promotore di varie iniziative artistiche. È do-cente all’Accademia Carrara di Bel-le Arti di Bergamo ed è diventato docente di arti visive anche all’ac-cademia Laba (Libera accademia di belle arti di Brescia). A Verolanuova nel palazzo Gamba-ra, Carla Pellegrini è curatrice della mostra di Alexander Brodsky, arti-sta russo formato al Moscow Archi-tecture Institute, apparso sulla sce-na dell’arte contemporanea a metà degli anni Ottanta, insieme ad altri architetti sovietici che, nell’impos-sibilità di realizzare concretamente le loro ambizioni professionali, ini-ziarono una feconda ricerca esteti-ca. I loro progetti, definiti da alcuni critici delle “architetture su carta”, si distinguevano per forza immagi-nativa e potenza visionaria.Alla Filanda di Gambara opere di Armida Gandini, a cura di Alber-to Zanchetta, insegnante di ana-

tomia dell’immagine, pedagogia e didattica dell’arte presso la Laba. Nelle sue opere la figura umana è ambientata in ambienti ed atteg-giamenti. A Cigole, in palazzo Cigola Marti-noni, sono presentate opere di Ro-berto Dolzanelli di Gussago a cura di Alberto Mattia Martini, il quale dal 1985 espone in personali e col-lettive, è ideatore e fondatore di spazi d’arte contemporanea alter-nativi: “L’Aura” (1992 a Brescia); “Campoblu” (Milano 1994); ‘Primo-piano’ (Brescia 1995). È ideatore e socio fondatore della Laba di cui è direttore.Infine a Leno, in Villa Badia, Mau-ro Corradini presenta Luigi Com-pagnoni, valtellinese, docente di Pittura presso la Laba.L’inaugurazione delle mostre è fis-sata per sabato 18 settembre: a Manerbio alle ore 11, a Verolanuo-va alle ore 13 e a San Gervasio al-le ore 16.Domenica 19 settembre: alle ore 11 a Cigole, presso il Palazzo Cigola Martinoni; alle ore 13 a Gambara, presso La Filanda; alle ore 16 a Le-no, presso Villa Badia.

Manerbio “Meccaniche della Meraviglia”

Palazzo Cigola Martinoni

Page 25: La Voce del Popolo 2010 34

25LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010Brevi

Autunnoall’insegna

dei corsidi Federico Migliorati

L’autunno ormai alle porte segna l’avvio, come consuetudine, dell’at-tività del Centro diurno Casa Bian-ca di Montichiari il cui direttivo ha programmato un ricco calendario di eventi sino al prossimo mese di febbraio. L’11 settembre si aprirà ufficialmente la stagione con una festa aperta a tutti, mentre dal 14 e per tutti i successivi martedì fino a giugno si terrà il corso “Incon-triamoci con l’arte” sotto la guida di Maria Rosa Farinelli e Livia Ber-toli, uno spazio libero dove sbizzar-rirsi con tela e pennello. Dal 19 e per le domeniche successive è in programma l’immancabile appun-tamento con il ballo liscio mentre il 26 ritorna la biciclettata. Durante la stagione sono previsti, poi, incontri specifici su vari temi: da quello sul-la mostra tuttora in corso al Museo Bergomi e dedicata allo stabilimen-to Poli, in programma il 29 settem-bre e il 6 ottobre e tenuto da Paolo Boifava, a quelli in tema di salute con riferimento ai disturbi uditivi (il 20 e il 27 settembre a cura della dottoressa Antonella Di Gioia). Nel

mese di ottobre si alterneranno la festa a Villa Lucia (il 3), l’avvio del corso di ricamo e cucito a cura di Zemira Mazzoni e Albarosa More-ni (dal 4 e per i successivi lunedì fino a maggio), un’escursione sul Brenta (il 7), un incontro sull’arte di Dino Coffani (il 12), una tom-bolata (il 22) e la Festa dell’uva (il 17) senza dimenticare la lezione su Pablo Neruda (il 13, tenuta da An-tonella Busseni). “Come ogni anno – afferma l’assessore ai Servizi So-ciali Gianluca Imperadori – siamo stati in grado di predisporre un si-gnificativo calendario di iniziative che, sono certo, riscuoteranno il consenso di molti cittadini. Il grup-po di volontari della Casa Bianca guidato da Enrico Rossi costitui-sce un sodalizio encomiabile a cui andrà sempre il sostegno dell’am-ministrazione comunale.Per ulteriori informazioni si può chiamare il Centro diurno Casa Bianca al numero 030/9961938 o visitare il sito www.montichiari.it dove scaricare l’intero calendario di eventi.

Montichiari Centro diurno Casa Bianca

Carpenedolo

Corticelle

Dello

La Pro loco supera i 1000 iscrittiin soli sei anni di attivitàL’associazionismo carpenedolese raggiunge un altro, importante traguardo e stavolta, ma meglio sarebbe dire ancora una volta, il merito è della Pro loco. Il sodalizio presieduto da Mario Ferrari, infatti, ha superato nel 2010 i 1000 iscritti in soli sei anni di attività. Durante la cerimonia dell’inaugurazione del-la 39ª Fiera di S. Bartolomeo svoltasi lo scorso agosto, è stata consegnata a Vera Magri, millesima iscritta, una bella “vittoria alata”. “La Pro Loco ha sa-puto rilanciare quella che è la tradizione locale a un livello alto – afferma lo stesso Ferrari – con una forte visibilità esterna. Si sono intessute relazioni con il mondo esterno creando collaborazione e scambio di esperienze e si è ridata a Carpenedolo un’immagine fattiva e costruttiva animando il mondo del vo-lontariato interno già fortemente presente e sostenendo le varie realtà”. Se c’è un elemento che più di tutti ne ha fatto la fortuna, questo è sicuramente stato la capacità della Pro Loco “di saper entrare nelle case, dialogare e farsi conoscere con le persone presentando una cultura popolare all’altezza di tut-ti. La reazione non si è fatta attendere: è stato riconosciuto lo sforzo fatto e si è dimostrata grande gratitudine. Con questi risultati – conclude Ferrari – la Pro loco di Carpenedolo è diventata la più numerosa e tra le più operative del territorio nazionale attirando l’attenzione dei massimi dirigenti che ne hanno elogiato la vitalità. È un patrimonio prezioso che dovrà essere conservato e ul-teriormente sviluppato con molta attenzione soprattutto da parte delle istitu-zioni”. Le sfide che il futuro pone di fronte all’associazione sono tante, ma la certezza di vincerle è il motore che anima le centinaia di suoi volontari. (f.m.)

“La Pieve in festa”Da giovedì 9 a domenica 12 settembre all’oratorio di Corticelle Pieve (frazio-ne di Dello) è di scena la decima edizione de “La Pieve in festa”, la manifesta-zione organizzata dall’oratorio che ha, fra le finalità, la raccolta di fondi da destinare alle opere parrocchiali. La sagra, divenuta un appuntamento tradi-zionale, propone appuntamenti culinari, con piatti tipici locali (fra questi l’im-mancabile piatto di casoncelli e lo spiedo con polenta) e appuntamenti con musica dal vivo: rock italiano e internazionale con i Daloosma e musica remix anni 60-70-80. Prevista anche animazione per i più piccoli.

Domenica 12 settembre, a Dello, viene inaugurato il campo di calcio, la struttura che negli ultimi mesi si è sottoposta a un importante lavoro di riqualificazione. La data non è casuale: coincide con la prima partita casa-linga che la Dellese, che milita nel campionato nazionale di Eccellenza, di-sputerà contro il Rigamonti Nuvolera. Dopo anni di attesa, dunque la Del-lese torna a casa. “I lavori alla struttura sportiva – racconta il sindaco Ettore Monaco – erano stati avviati nel 2003 dalla precedente amministrazione ma fra un’interruzione e l’altra il cantiere è rimasto bloccato fino al 2009. L’anno scorso, dopo essere diventato sindaco, uno dei primi problemi che ho affrontato è stato proprio quello del campo sportivo. Abbiamo rivisto tutte le condizioni dei vecchi appalti e dopo aver chiuso ogni rapporto con la ditta Ghidini, che ha realizzato una parte degli interventi, siamo riusci-ti a riappaltare i lavori, che in questi giorni si sono conclusi”. Tra gli inter-venti è stata rifatta completamente la copertura della tribuna, sono stati costruiti gli spogliatoi e rifatti i servizi. “La struttura sportiva è pronta per le partite di questo campionato – ha concluso il sindaco –. Ma non solo. In questa struttura torneranno a giocare anche i bambini del settore giova-nile, una realtà che coinvolge quasi 200 mini atleti. (mtm)

Il nuovo look del campo di calcioL

Page 26: La Voce del Popolo 2010 34

26 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Bassa

Le Feste quinquennali sono una ricor-renza importante la cui origine risale alla metà dell’Ottocento. “Nel 1855 – spiega il parroco don Severino Chiari – il territorio della Bassa era flagella-to dal colera. Nell’occasione si pregò molto la Madonna della Stella. Poi, per ricordare la liberazione da quella calamità, il voto di celebrare ogni cin-que anni delle feste dedicate a Maria”. Memoria di tempi lontani, dunque e di fede, occasione di crescita, come sot-tolinea don Severino Chiari. Due gli argomenti degli appuntamenti: il culto della Vergine e il tema della vita come

dono di Dio. Nutrito il calendario delle iniziative organizzate dalla parrocchia. Semplificando: domenica 12 settem-bre alle 18.30 processione di apertura delle feste mentre la domenica suc-cessiva, il 19, in basilica ore 18.30 S. Messa concertata “Missa Brevis” di Mozart per soli coro e orchestra, con il maestro Massimo Paioli a dirigere la Schola Cantorum di Bagnolo e il Coro dell’Abbazia di Leno insieme a stru-mentisti bresciani. Durante la settima-na alle 20.30 liturgia della Parola con un percorso di approfondimento sulla morale. Domenica 26 settembre alle

La riflessionecon le Feste

quinquennaliDue gli approfondimenti per un appuntamento

molto sentito: il culto della Verginee il tema della vita come dono di Dio

Ldi Lina Agnelli 18.30 la Messa e la processione. Anche

l’Amministrazione comunale, come ri-marca il sindaco Giuseppe Panzini, è in pieno fermento nella predisposizio-ne di un calendario di manifestazioni. Diverse le mostre, dall’11 settembre al 26 settembre. Tra queste, con la colla-borazione della Pro Loco e del Grup-po artistico bagnolese, “I maestri bre-sciani del Novecento”, nella Galleria di palazzo Bertazzoli, con quadri di col-lezionisti bagnolesi; “L’arte incontra il legno”, nella Filanda, con opere lignee dello scultore Fortunato Bulla. A cura del gruppo fotografico, due esposizio-ni: nel cortile di palazzo Bertazzoli, un collage di scatti fotografici di pregio, e presso la Loggetta, foto e documenti che attraversano il Novecento. Nelle vetrine dei negozi, invece, le immagini di Bagnolo dall’alto, riprese dalla mo-stra “Voli… amo Bagnolo” del 2005. Ci

sarà una mostra su Brie Compte Ro-bert nella sala riunioni del Bertazzoli, nel 10° anniversario del gemellaggio, sabato 11 settembre alle 10.30 nella Filanda. Da sottolineare la presenta-zione del libro edito dall’Amministra-zione “Lo splendido teatro del dolo-re” sul Compianto del santuario della Stella di recente restaurato (sabato 11 settembre alle 20.30 alla Filanda). Gli spettacoli teatrali: sabato 18, in piazza 4 novembre alle 21 di scena il gruppo “Insieme colla colla” con “Stellestalle. A/R: un viaggio nelle parole” e vener-dì 24 settembre, alle 21, alla Filanda di Palazzo Bertazzoli, Cara... mella , con il suggestivo spettacolo “Madri di Dio”. In chiusura, sabato 25 settembre, ore 21 in piazza 4 novembre, “Concerto in onore delle Feste Quinquennali” pro-posto dal locale corpo bandistico di-retto da Cristian Chiampesan.

Bagnolo Mella Dal 12 al 26 settembre

Page 27: La Voce del Popolo 2010 34

27LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010Brevi

La Fiera?Un successo

da ripeteredi Lina Agnelli

Chiusura in bellezza. La 17ª Fiera della Bassa bresciana va in archi-vio come manifestazione partico-larmente ben riuscita: sono state superate in meglio le previsioni che si facevano al riguardo. “Sia-mo molto contenti di come siano andate le cose – sottolinea con soddisfazione il sindaco Giuseppe Panzini –. Non ci aspettavamo un simile riscontro in fatto di apprez-zamento e di presenze”.Qualche timore, l’amministrazione locale, che ha organizzato l’even-to, ce l’aveva. In effetti la 17ª Fie-ra della Bassa, l’ultima che Panzi-ni ha potuto inaugurare in qualità di sindaco, è stata la Fiera delle novità. “Abbiamo voluto cambiare dislocazione – rimarca l’assesso-re alle Attività produttive Agosti-no Frizza –, portando la Fiera nel cuore del paese. Sapevamo che il passaggio avrebbe creato non po-chi disagi rispetto alla predisposi-zione logistica. Ma eravamo pronti ad affrontarli”.Così, sostenuti dal comitato della Fiera presieduto dall’infaticabile

Angelo Barbieri, l’assessore e tutta quanta l’Amministrazione comuna-le hanno gestito “la trasferta” pres-so gli spazi sportivi delle scuole medie pianificando per tempo. Si era partiti con la progettazione a febbraio, ed è occorsa tutta l’esta-te per i lavori.Però alla tre giorni si è giunti pun-tuali, con tutto quanto era nelle necessità di 100 espositori – molti venuti da fuori – e di un pubblico a tratti debordante: tanto da do-ver mettere in conto una certa ro-tazione nel punto ristoro gestito dall’Avis, capace di ospitare 400 posti a sedere.Dunque, visitatori nell’ordine di parecchie migliaia, circa 10mila, e scambi, prenotazioni, acquisti co-me non era successo nelle edizioni precedenti.Il compiacimento dunque è palpa-bile anche se qualcosa andrà messo a punto nell’edizione 2011. “Natu-ralmente potremo migliorare – di-cono Panzini e Frizza – ma è pure buona cosa esprimere apprezza-mento per quanto è stato fatto”.

Bagnolo Mella La soddisfazione del Sindaco

San Gervasio

Verolavecchia

Padernello

Borgo San Giacomo

Pianoforte, violino, percussioni,sax e chitarra all’AccademiaL’Accademia dell’arte e della musica di San Gervasio intitolata a Lino Fassoli, già sindaco del paese, cantore e grande amante della musica, si prepara al nuovo anno accademico 2010-2011. Il presidente dell’Accademia è Erminia Micheletti. Le adesioni all’indirizzo [email protected] o al numero 327 7715438. .

La Madonna di San VitoMercoledì 8 la comunità ha festeggiato la Madonna di San Vito per le feste quinquennali. “L’evento – commenta il parroco don Pierino Boselli – rinnova l’omaggio alla Madonna secondo un’antica tradizione, a dimostrazione della devozione che unisce e coinvolge la comunità”. Per l’occasione il Parroco ha composto musica e parole di tre brani dedicati alla Madonna di S. Vito (Maria di S. Vito, donna della speranza; Maria di S. Vito nella storia della salvezza e Magnificat della Madonna di S. Vito). Da lunedì 13 la statua sarà trasportata per le vie del paese facendo tappa nelle abitazioni di alcune famiglie; un pel-legrinaggio che si concluderà domenica 17 ottobre con la celebrazione della Madonna del Rosario e il ritorno della statua al santuario di San Vito.

“Un asino per amico”Nel borgo di Padernello in collaborazione con la Fondazione iniziative zoo-profilattiche e zootecniche, sabato e domenica 11 e 12 settembre va in scena la prima mostra dell’Asino da Compagnia, in occasione dell’antica festa pa-tronale del Redentore del borgo. Sono due giornate dedicate a convegni, in-contri, attività scientifico-psicologiche e ricreative per riscoprire l’asino come amico dell’uomo, sotto il titolo “Un asino per amico”. Informazioni: Castello di Padernello, tel. 030. 9408766 – [email protected] - www.castel-lodipadernello.it.

I piccoli di Borgo San Giacomo hanno una nuova e funzionale scuola per l’infanzia. Situata in via Italo Nicoletto, la nuova scuola materna “Ferra-ri” sostituisce la vecchia struttura del centro, ormai inadatta a ospitare un numero sempre crescente di bambini. Il nuovo asilo si sviluppa su un uni-co piano nel rispetto delle norme di sicurezza e del risparmio energetico e comprende grandi e luminose verande, le aule, il refettorio, gli spazi in-terni ed esterni dedicati al gioco, su un lotto totale di 6000 mq. Le aule accolgono dalle sei alle otto sezioni e la loro ampiezza permette ai piccoli ospiti di consumare il pranzo con i propri compagni di classe. L’installazio-ne di pannelli solari garantirà l’autosufficienza energetica della struttura. Grazie allo sforzo dell’Amministrazione comunale e di molti volontari, è stato possibile completare i lavori entro il 1° settembre, quando i bambi-ni hanno varcato la soglia del nuovo asilo. L’inaugurazione ufficiale avrà luogo domenica 12 settembre alle ore 11 con la benedizione del Parroco e i saluti del sindaco Giovanni Sora e del presidente della scuola Claudio Brunelli. L’evento è preceduto dall’incontro con lo psicologo Paolo Crepet che interviene sul tema “La gioia di educare”, venerdì 10 settembre alle ore 21 presso l’Auditorium Cra. (e.b.)

Un nuovo asilo dell’infanziaC

Il Municipio

Page 28: La Voce del Popolo 2010 34

28 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Valtrompia

Don Antonio Franceschini è il nuo-vo parroco di Concesio Sant’Andrea. Succede a don Piero Minelli, che ha fatto ritorno in Africa, precisamente in Mozambico, come sacerdote Fidei Donum. Don Antonio lascia alle spalle una bella esperienza vissuta a Musco-line (9 anni) e Castrezzone (5 anni). Un servizio ai “confini” della diocesi: non bisogna, infatti, dimenticare che le parrocchie limitrofe appartengono alla diocesi di Verona. Immersi nel pa-esaggio delle colline moreniche, sia-mo in una realtà semituristica, che ha sofferto e soffre un po’ un complesso di inferiorità, ma – come sottolinea il Parroco – piangersi addosso è più fa-cile che lavorare”.In presenza di un campanilismo mar-cato, don Franceschini ha cercato di unire due realtà divise: “Nell’ottica del-

Il contattoumano

Don Antonio Franceschini lascia Muscolinee Castrezzone per la comunità valtrumplina

Ddi Luciano Zanardini

le unità pastorali, tutto può sembrare così scontato, ma non è così: serve pazienza e tempo per raggiungere gli obiettivi prefissati”. Ha ereditato un lungo parrocchiato: il suo primo obiet-tivo, quindi, è stato quello di superare una fase tradizionalista. “Abbiamo cer-cato – spiega don Antonio – di coinvol-gere sempre di più le famiglie” grazie anche all’ausilio dei centri di ascolto e del percorso di catechesi. La mission pastorale è proprio quella di aiutare la comunità a essere matura e autonoma e non incentrata necessariamente sul-la figura del presbitero.Prima ancora dell’unità pastorale, il Parroco ha dovuto fare i conti con i danni causati dal terremoto del no-vembre 2004: su un territorio molto frastagliato di 11 chilometri quadra-ti sorgono le due parrocchiali, il san-

tuario di San Quirico e una chiesa per ogni frazione (sono sette). In questi anni sono stati messi a nuovo i luo-ghi di culto.In precedenza don Franceschini ha svolto il suo ministero sacerdotale co-me curato a Pavone Mella (dal 1989 al 1996) e a Cellatica (dal 1996 al 2001). Non è mai semplice calarsi nella nuo-va dimensione di parroco e non è sta-to semplice neanche per don Antonio, che ha sofferto per la “mancanza di un contatto diretto con le giovani gene-razioni”. Se al primo impatto c’è stata una sorta di normale diffidenza, poi con le due comunità moreniche si è sviluppato un sentimento di fiducia e di amicizia. Sono state realizzate diver-se iniziative come il Grest o momenti di animazione-formazione che hanno permesso di superare la fase iniziale.

Don Franceschini, forte della sua esperienza, farà il suo ingresso nel-la comunità valtrumplina domenica 3 ottobre alle 15.30. La parrocchia di Sant’Andrea Apostolo venne istituita nel 1961 e ufficialmente riconosciuta con apposito decreto nel 1962. Il di-staccarsi della rettoria di Sant’Andrea dalla parrocchia della Pieve si rese ne-cessario in conseguenza dello svilup-po edilizio degli anni del dopoguerra e dell’espandersi della popolazione. Nel 1988 si iniziava così la costruzione del-la nuova chiesa che veniva consacrata nel 1990 da mons. Bruno Foresti, ve-scovo di Brescia. Il lavoro sulle unità pastorali portato avanti a Muscoline e Castrezzone sarà un buon biglietto da visita per incentivare la collabora-zione delle parrocchie del Comune di Concesio.

Concesio Sant’Andrea Nuovo Parroco

Venerdì 10 settembre alle 20.30 il Comune di Villa Carcina e l’as-sociazione Naturalife di Sarezzo inaugurano la mostra “Naturalife 2010”. Sino a domenica 12 saranno esposte le immagini che ritrag-gono luoghi, insetti e animali. “La mostra – dice Marco Guerrini, uno dei fondatori dell’associazione – intende celebrare il primo compleanno del gruppo e farsi punto di incontro per tutti quelli che amano contemplare la natura. Con un calendario di uscite in ambiente, incontri e un forum (www.fotoperpassione.com), l’asso-ciazione vuole essere una comunità fotografica che faccia scoprire luoghi sconosciuti delle nostre valli”. La mostra rimane aperta saba-to 11 (ore 15/19) e domenica 12 (ore 10/12 e 15/19). Ingresso libero.

La storia del Palio di San Vigilio comincia nell’autunno del 1984 quando un gruppo di abitanti della frazione concesiana decide di anticipare a settembre la tradizionale festa ottobrina dedi-cata ai Santi Luigi e Rocco. Nato su iniziativa dell’oratorio e delle Acli e giunto alla 24ª edizione, il Palio animerà le quattro contrade (Césa, Müra, Bornöf, Semàs) da venerdì 10 a domenica 19 settembre. “Due sfide tradizionali – dice il fondatore Augusto Faroni – sono la gara dei cori e la corsa a dorso di asino; poi, staffetta con sacchi e trampoli, lancio delle uova, torneo di cal-cio, sfida a freccette, musichiere, rubabandiera e gara dei palloncini per i più piccoli, duello dei taglialegna e corsa con macchine a pedali, anche se il momento clou rimane la sfilata dell’ulti-ma domenica in abiti cinquecenteschi”. Un ricco appuntamento che inizierà domenica 10 set-tembre con la biciclettata e lo spiedo per tutti, proseguendo tra giochi, serate danzanti, kara-oke e stand gastronomico. Info su www.concesio.net o alle Acli di S. Vigilio (via Rizzardi 11)..

Brevi

Concesio San Vigilio

La comunità in Palio

Villa Carcina

“Naturalife 2010”

Page 29: La Voce del Popolo 2010 34

Paesi e parrocchie Garda Valsabbia 29LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Soiano

La novità della Casa della CulturaA partire dal 19 settembre quello che era uno degli obiettivi del programma elettorale 2006 di Paolo Fe-sta si trasforma in splendida realtà a disposizione non solo di Soiano, ma di tutta la Valtenesi. La Casa della Cultura, nella sede ristrutturata dell’ex Municipio in via Ciucani, diventa il luogo, in posizione centrale, dove le persone possono incontrarsi, tenere conferenze e riunioni, organizzare spettacoli, mostre e attività cul-turali di vario genere. La Casa si sviluppa su due piani e comprende biblioteca, sale lettura e sale polivalenti, ariose e con vista sulle colline e sul lago. Nella ristrut-turazione, costata 700mila euro, di particolare rilevan-za l’utilizzo di impianti tecnologici che garantiscono autonomia dal punto di vista energetico. “Ho cerca-to di fare qualcosa per il mio paese – spiega il sindaco Festa – e ho trovato nei cittadini, soprattutto tra i più giovani, entusiasmo, volontà e un valido aiuto”. Un apposito comitato, costituito dai giovani amministra-tori del Comune valtenesino, ha preparato, per tutta la settimana fino al 26, una serie di manifestazioni che “in nuce” fanno già capire le potenzialità del nuovo contenitore culturale. Per la giornata di apertura il pro-gramma prevede a partire dalle 10 la S. Messa nella chiesa parrocchiale, a seguire il corteo fino alla Casa della Cultura con l’esibizione della Banda Marchiori

di Polpenazze. I saluti delle autorità, il taglio del na-stro e la benedizione a opera del parroco don Damia-no Busselli consegneranno la rinnovata struttura. Nel pomeriggio e per tutta la settimana apertura della bi-blioteca con letture di poesie e testi, rappresentazioni teatrali, laboratori di burattini ed esecuzioni musicali dal vivo. L’evento principale della settimana è dedica-to alla pittura con l’allestimento della mostra di opere di Edgardo Beccalossi, il “pittore della Valtenesi”. La mostra e il ricco catalogo monografico che l’accom-pagna, curati da Andrea Crescini, sindaco di Mura e storico dell’arte e da Alberto Rigoni, appassionato sto-rico e caro amico di Beccalossi, sono il riconoscimento da parte di una comunità all’artista, che a Soiano ha vissuto ed è sepolto, e insieme all’uomo, che rimane nel ricordo per il suo carattere allegro, simpatico e co-municativo. L’inaugurazione della Casa della Cultura ha indotto Poste italiane a realizzare due significative iniziative: uno speciale annullo filatelico, che riporta una bella prospettiva dell’ingresso al Castello e tre cartoline, che riproducono un quadro di Beccalossi, una veduta del Castello e una foto d’epoca del centro storico. Alla Casa della Cultura di Soiano manca solo il nome che sarà scelto, tra una rosa di candidati, diret-tamente dai cittadini. La proclamazione avverrà il 26.

In mostra“I giardinidel Benaco”I Comuni di Gardone Riviera, Salò e Limone organizzano due fine settimana dedicatial mondo del vivaismo e della paesaggistica

Lago di Garda A partire da sabato 11

Organizzato dai Comuni di Gardo-ne Riviera, Salò e da quest’anno si è aggiunto il Comune di Limone sul Garda e in cooperazione con i più prestigiosi enti turistici e cultura-li del territorio come il Giardino Heller, la Riviera dei Limoni e deiCastelli, il Vittoriale degli Italiani si terrà, in questo territorio della sponda bresciana del lago di Gar-da, “I giardini del Benaco”.Sono una serie di eventi che si svol-gono nel secondo e nel terzo fine settimana di settembre e che han-no come tema il giardino. Questo

Odi Vittorio Bertoni

evento sta riscuotendo un grande interesse nel mondo del vivaismo e della paesaggistica tanto che hanno accettato l’invito a essere presenti tutti i direttori delle prin-cipali riviste di settore come Acer, Architettura del Paesaggio-Paysa-ge, Case&Country, Gardenia, Giar-dinaggio, Nemeton e VilleGiardini.Inoltre saranno presenti i principali presidenti degli Ordini degli Archi-tetti e degli Agronomi e i presiden-ti delle Associazioni florovivaisti di Bergamo, Brescia, Trento e Verona.Tre splendide perle gardesane ospi-

tano, quindi, in quattro giorni di settembre, “I giardini del Benaco”, serie di eventi che hanno nella cu-ra dello spazio verde di casa il filo conduttore.Il via sabato 11 sul lungolago di Salò con la Mostra mercato che ri-unisce prestigiosi espositori inter-nazionali: dal settore botanico ai complementi di arredo per il giar-dino e per la casa, dall’illuminazio-ne da outdoor alle librerie specia-lizzate nella stampa di argomenti botanici. E nelle piazze salodiane si potranno ammirare particolari allestimenti di giardini da poter ri-proporre nelle proprie abitazioni.Domenica 12 il lungolago di Gardo-ne accompagna il Floral designer competition ovvero l’arte della composizione floreale che offre ai visitatori l’occasione di ammirare

la creatività e la perizia degli opera-tori invitati a realizzare ed esporre i propri lavori.Sabato 18 e domenica 19 l’audi-torium del Vittoriale degli Italiani ospita la Rassegna internazionale del paesaggio e del giardino che vede la partecipazione come relato-ri di paesaggisti di fama mondiale.Sempre sabato 18 e domenica 19, sul lungolago di Limone, va in sce-na la Mostra mercato internazio-nale simile a quella che si svolge-rà la settimana precedente a Salò, ma con una maggior attenzione all’esposizione di frutti antichi e di varietà di piante commestibili dei nostri nonni.Per informazioni, si può consultare il sito www.igiardinidelbenaco.it o, per avere riferimenti sulle strutture ricettive, www.rivieradeilimoni.it.

Page 30: La Voce del Popolo 2010 34

30 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Valle Camonica

L’apertura di “Settembre Architet-tura Boario” è avvenuta nel miglio-re dei modi con l’architetto Shirley McNamara di Dublino, dello stu-dio Grafton Architects. Scorrendo velocemente immagini e progetti, l’arch. McNamara ha rappresentato gli elementi essenziali della cultura che sta alla base della sua proget-tazione: essenzialità, efficacia, ri-spetto dell’uomo e dell’ambiente, ragionamento lineare e funzionale, capacità di cogliere i simboli signi-ficanti dell’ambiente, accettazione della realtà e desiderio di renderla accettabile attraverso la funziona-lità, la bellezza, la razionalità effi-ciente. Particolare attenzione ha destato il lavoro della sua équipe su Milano e altri luoghi significati-vi dell’inurbamento massiccio del

Progettareda responsabili

“Settembre Architettura Boario” si è apertacon l’architetto Shirley McNamara

Ldopoguerra. Sia i professionisti di maggior esperienza che quelli an-cora molto giovani, presenti alla serata, hanno colto con estrema attenzione le indicazioni sensibili che sono sgorgate da immagini, pa-role e pensieri: tra tutte, la capacità di cogliere un umanesimo diverso e nuovo che esce da un progetto, che prima di tutto è un atto d’amo-re per quanto si sta facendo e di ri-spetto per l’opera che diventa ele-mento compositivo di un ambiente e quindi costituente della società nella quale si colloca.Rispetto, ma anche grande respon-sabilità: un pilastro, una fuga di li-nee, un materiale, una finestra, un basamento, non sono solo elemen-ti di ingegneria costruttiva, bensì sviluppo logico di un pensiero che

prima di tutto sa cogliere l’insieme di un progetto e quindi gli dà pro-gressivamente corpo. L’architetto, insomma, è un educatore neo-uma-nista: e come tale deve sentire an-che un peso emozionale, educati-vo, formativo, sociale e culturale nel suo lavoro, dal più semplice al più complesso. Soddisfatti gli or-ganizzatori: gli architetti Michela Vielmi ed Edoardo Milesi, sia per il successo importante della serata che per i messaggi che sono stati colti dal pubblico appassionato e competente. L’intervento di Shirley McNamara è stato integralmente registrato e farà parte degli “atti” di Settembre Architettura Boario che verranno messi a disposizione dei partecipanti. Venerdì 10 settembre si replica: il

programma una serata attesa pro-prio con Edoardo Milesi che a Si-loe, in Toscana, ha realizzato un monastero del terzo millennio, una delle opere mistiche più affasci-nanti di questi ultimi anni. La sera-ta ha inizio alle 18.30 e l’ingresso è libero e gratuito. Si prosegue an-che venerdi 17 settembre con l’ar-chitetto Daniel Bonilla. Colombia-no, insegna nell’Università de Los Andes di Bogotà. Il 24 settembre tocca a Michele De Lucchi, archi-tetto fiorentino, che negli anni si è occupato di progetti di varia natu-ra, raccogliendo competenza nel campo dell’urbanistica, dell’archi-tettura, del disegno di interni e di prodotti, degli allestimenti di mo-stre e musei e della definizione di corporate identity.

Darfo Boario Presso le Terme

Correva l’anno 1960. Una terribile alluvione sconvolse buona parte della Valle Camonica. Lungo il solco montano dell’Oglio si scatenò il finimondo. Tra i borghi camuni maggiormente colpiti vi fu quel-lo di Darfo Boario Terme. In uno studio sull’argomento di qualche anno fa dal titolo “La lunga alluvione”, lo storico Giacomo Seba-stiano Pedersoli pubblica parecchie foto che ritraggono vie inon-date e auto sommerse. Fortunatamente (a differenza del famoso disastro del Gleno del 1° dicembre 1923) questo non procura vit-time, ma lascia uno strascico di danni. Per ricordare l’evento cala-mitoso, il Comune di Darfo Boario Terme ha allestito una mostra fotografica presso la chiesetta dell’ex convento in via Quarteroni.

In questi giorni le Fiamme Verdi si son date ancora una volta appuntamento al Mortirolo (in Comune di Monno in alta Valcamonica, a 1800 metri di altitudine) per celebrare le due batta-glie che qui ebbero luogo nel 1945, ormai alla tragica conclusione della Seconda guerra mon-diale. La prima fu combattuta, dal 22 al 27 febbraio tra i partigiani delle Fiamme Verdi (movi-mento di ispirazione cattolica) e i militi della Repubblica sociale italiana (Repubblica di Salò). La seconda ebbe luogo dal 9 aprile al 2 maggio. Entrambi gli scontri videro vincenti quei vo-lontari della libertà che il martire Teresio Olivelli, nella sua famosa “Preghiera”, definì “Ribelli per amore”. Enzo Abeni, nel suo “La storia bresciana” scrive che i nazi-fascisti, per stanare ed annientare i partigiani camuni, impiegarono la tristemente nota legione “Tagliamento”, che poteva contare su circa 2000 uomini, sei mortai, due mitragliere. Il 1 maggio fu la giornata più aspra di tutta la guerra partigiana nel bresciano.

Brevi

Mortirolo

Celebrazioni per ricordare la guerra

Darfo

Le fotografie dell’alluvione

Page 31: La Voce del Popolo 2010 34

Iniziative Dal 17 settembre una nuova edizione

Per tre giorni le vie e i vicoli dello storico quartiere tornano ad assumere colori e suoni del passato. Molti gli appuntamenti in programma dal comitato organizzatore che lavora, instancabilmente, dal 1991

D

Mura, una festa senza tempo, lunga vent’anni

31LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Da venerdì 17 a domenica 19 set-tembre si svolgerà a Palazzolo la Fe-sta di Mura che, quest’anno, giunge alla sua 20ª edizione, anche le sue origini sono molto più lontane nel tempo. La Sagra di Mura o Festa di San Gerolamo prese infatti il via nel settembre 1936 come festa patrona-le dell’antico quartiere e si ripeté con successo per altri due anni. Fu sospesa per la guerra e solamente nel 1952 venne riproposta da un ap-posito comitato. Rimasero memora-bili le edizioni del 1953 e del 1954, poi un altro periodo di silenzio fino a che nel 1991 un gruppo di volonta-ri la ripensò come Sagra di Quartie-re, occasione di ricerca e di ritrovo di tradizioni, memento di incontro e di socializzazione dei suoi abitanti e di tutti i visitatori. Da allora l’im-pegno del comitato è stato costan-te e a quella prima rievocazione ne sono seguite altre 18. Quest’anno, dunque, si arriva al numero 20 e co-me da tradizione lo storico quartiere palazzolese tornerà a vestire “panni medievali”. È già stata collocata la porta all’imbocco di via Gorini, così come sono in fase di ultimazione le

locande in cui, nei giorni della festa, sarà possibile mangiare e bere pa-gando con l’apposita “palanca”. Nel programma messo a punto per l’edi-zione del ventennale non mancano appuntamenti tradizionali come la rievocazione della consegna della dote alle nubende (domenica 19 al-le 16), come previsto da un apposi-to lascito testamentario, della bat-taglia tra bresciani e bergamaschi per il controllo della quadra (saba-to 18 alle 20,45), la sfilata storica e il grandioso spettacolo pirotecnico di chiusura. La festa, comunque, prenderà il via alle 20,15 di venerdì 17 con un programma talmente ar-ticolato da rendere problematico qualsiasi tentativo di sintesi.Tra le molteplici proposte merita-no, però, una segnalazione l’allesti-mento di un campo medievale, le esibizioni del gruppo arceri di Bru-saporto e di quello dei falconieri del Re da Siena e del Grifone. Par-ticolarmente interessante anche la presenza del Gruppo arti e mestieri di Villongo, del mercatino dell’arti-gianato e dell’antiquariato per le vie del quartiere.

di Luciano Demasi

La Voce di Palazzolo

Turismo

Il “richiamo” della Torre del popoloL’apertura domenicale della Torre del popolo tra marzo e luglio ha riportato un considerevole successo di pubblico. Dopo la pausa agostana l’iniziativa ha ripreso il via il 5 settembre scorso, abbinata, come in precedenza, all’apertura di altri im-portanti monumenti palazzolesi come il castello e il torrione posto nel quartiere di Mura. Grazie al volontariato locale, istruito e preparato dallo storico Francesco Ghidotti, per tutte le domeniche di settembre verranno garantite le aperture e le visite guidate, gratuite, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 18. Con la fine di settembre si chiuderà l’esperimento turistico di apertura dei monumenti palaz-zolesi; il progetto-pilota, voluto dall’Amministrazione comunale, si è sviluppato lungo 21 giornate grazie alla collaborazione di un nutrito gruppo di realtà del vo-lontariato cittadino. Le aperture di settembre coincideranno anche con feste, sa-gre ed eventi culturali e musicali già programmati e anzi potrebbero esserci delle estensioni di orari proprio per far fronte alle richieste del pubblico, in particolare in occasione della festa di Mura. Per l’ultima domenica di apertura, quella del 26 settembre, potrebbe registrarsi anche un interessante fuori programma. L’associazione culturale “La Maschera San Sebastiano” sta infatti lavorando per proporre una lettura di alcune scene de “Il popolo della Torre”, il testo teatrale che Angelo Ghidotti ha dedicato alle vicen-de della torre civica e che dovrebbe essere messo in scenqa nel 2011, in occasione del 170° anniversario di edificazione della stessa torre. Nelle scorse settimane è stata fornita la statistica delle persone che hanno visitato i monumenti cittadini: dal 21 marzo al 27 giugno, nonostante una primavera piuttosto piovosa e fredda, sono state registrate 6717 presenze, con una media giornaliera di 395 unità e una presenza oraria di 79 persone. Il 25 aprile è stato il giorno clou, con gran mole di lavoro per i volontari alle prese con 983 visitatori. Il monumento più gettonato è stato, ovviamente, l’ottocentesca Torre del popolo, con la statua del patrono San Fedele sulla sommità: 2767 ingressi; segue il castello con 2.628 visitatori, mentre 1.322 sono stati contati al torrione di Mura, dove era ed è possibile visitare an-che la quattrocentesca cappella di San Rocco, annessa alla chiesa di San Giovanni Evangelista, con il suo ciclo di affreschi.Anche i dati relativi alla provenienza dei visitatori sono interessanti: il 29% sono palazzolesi, il restante 71% sono “forestieri” e fra questi il 9%% sono lombardi (per lo più bresciani, bergamaschi e milanesi), il 2,5% provengono da altre regio-ni italiane mentre il 2% sono stranieri con rappresentanze, tra l’altro, da Irlanda, Spagna, Cina, Germania, Brasile e Canada. Si tratta di turisti già in vacanza sui la-ghi lombardi che hanno approfittato per compiere l’ascesa della Torre del popo-lo, 92 metri di altezza.

[email protected]

Page 32: La Voce del Popolo 2010 34

32 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 La Voce di Palazzolo

L’estate non ha lasciato a riposo i volontari del Gruppo comunale di protezione civile di Palazzolo sull’Oglio, impegnato su tutti i fron-ti anche in un periodo che per i più è considerato di vacanza e di svago.In primo luogo il Gruppo è stato im-pegnato nell’esercitazione denomi-nata “Tromba d’aria 2010”.Il 4 luglio scorso, infatti, i volon-tari sono stati chiamati all’opera in due distinti scenari allestiti sul territorio comunale. Filo conduttore dell’esercitazione era legato alle conseguenze di un

Un’estate realmente calda

I volontari del gruppo comunale hanno vissuto due mesi molto intensi tra esercitazioni,

operazioni sul territorio e partecipazione a particolari situazioni di emergenza. Garantita

anche la presenza all’operazione “monumenti aperti”

Lipotetica tromba d’aria abbattutasi sulla cittadina palazzolese (evento per altro già verificatosi in un re-cente passato). I volontari hanno affrontato inoltre prove dal vero, per le conseguenze del maltempo che ha flagellato la provincia bre-sciana tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, con interventi durati fi-no a notte fonda mirati al ripristino della normalità e delle condizioni di sicurezza all’interno di parchi pubblici e lungo le principali vie alberate della rete stradale comu-nale. Altri interventi del Gruppo pa-

lazzolese sono quelli del periodico monitoraggio del fiume e del recu-pero piante, intensificati durante e dopo l’ultima ondata di maltempo che ha caratterizzato la prima par-te del mese di agosto.L’azione condotta dai volontari del-la Protezione civile è stata messa in campo al fine di prevenire e li-mitare il più possibile gli effetti di future perturbazioni sul territorio.Non sono mancate, putroppo, nem-meno le pagine tragiche.Il gruppo palazzolese è stato coin-volto in un evento che ha avuto un epilogo doloroso. Due squadre di volontari palazzolesi impegnati sono state chiamate nelle scorse settimane a prendere parte alle ri-cerche del piccolo Kevin, il bimbo di Roccafranca scomparso e poi ritrovato morto in un canale d’ir-

Esperienze La Protezione civile

rigazione ad alcuni chilometri di distanza dal luogo in cui abitava. Nei giorni scorsi, infine, il gruppo palazzolese della Protezione civi-le ha vissuto l’ormai tradiziona-le momento di festa. Per tre gior-ni, dal 4 al 6 settembre scorsi, nel parco esercitazioni posto dinanzi alla chiesa di S. Alberto, è andata in scena la 4ª edizione della Festa della Protezione civile con appun-tamenti e iniziative che hanno per-messo agli intervenuti di conoscere più da vicino questa preziosa realtà cittadina. Una presenza, per altro, che in tanti hanno apprezzato e apprezzano anche per il contribu-to che, al pari di tante altre realtà associative palazzolesi, sta dando nella gestione dell’apertura dome-nicale dei monunenti cittadini, Tor-re del popolo in testa.

La scomparsa di Battista Benedetti

Testimone del cambiamento di PalazzoloLo scorso 1° settembre è morto all’età di 93 an-ni Battista Benedetti. Negli ultimi anni della sua vita ha dedicato gran parte del suo tempo alla Fondazione Cicogna Rampana. La sua è stata una passione “tardiva” sbocciata, come ha ricordato Francesco Ghidotti, una sera dell’autunno 1989. Era quella la stagione in cui l’istituzione cultura-le cittadina stava prendendo forma, anche fisi-camente. Battista Benedetti, ormai in pensione, diede la propria disponibilità. Durante le giornate trascorse a sistemare i materiali degli archivi della Fondazione rivelò che, durante una degenza in ospedale, aveva messo sulla carta i “ricordi” de-gli anni passati in guerra. L’opera venne comple-tata e data alle stampe con il titolo di “Storielle di una guerra dimenticata” Dal successo del racconto della campagna di Jugo-slavia, fu stimolato a cimentarsi su un altro fronte: raccontare, lui, che aveva una fervida memoria, i fatti della sua infanzia e giovinezza. Scrisse “Abi-tare in Piazza-Ricordi della Palazzolo Anni venti”, stampato nel 1994.Si offriva volentieri per accompagnare i visitato-ri della Fondazione, ai quali offriva i suoi ricordi

di vecchio “piazzaiolo” palazzolese. Fra i suoi in-teressi anche il sostegno all’Associazione Anziani della Marzoli, di cui era stato prima consigliere e poi, per un decennio, presidente. Osservava con acutezza i cambiamenti anche urbanistici della nostra città. Quando iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo ponte sul fiume, lui, che frequentava la bella passeggiata del Lungo Oglio, divenne testi-mone quotidiano del progredire dei lavori. Tene-va tutto scritto su un diario pensato per le gene-razioni future.Nell’annuncio mortuario, la famiglia lo ricorda come “maestro del lavoro” riassumendo così il senso della sua esistenza. Aveva ricevuto infatti nel 1998 la Stella al merito del lavoro, nel 1992 l’Amministrazione Comunale gli aveva assegnato la Benemerenza Civica. Sabato scorso, in occasio-ne del centenario della fonderia Ariotti, è uscita una pubblicazione, in cui si possono leggere le pa-gine che Benedetti aveva dedicato alla fonderia Marzoli e a un personaggio, Alessandro Urgnani, rimasto nella sua memoria di ragazzo, come “Ne-rone”, responsabile di quel reparto.

Page 33: La Voce del Popolo 2010 34

33LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Finita l’estate anche l’attività ammi-nistrativa cittadina è ripresa a pie-no ritmo. Diversi sono le questioni da affrontare: alcune attengono alla realizzazione di programmi annun-ciati, altre a nodi politici e pratici. Appartiene alla prima categoria (ed è forse la più significativa per il fu-turo della comunità palazzolese) la definizione del Pgt, il piano di go-verno del territorio che ha preso il posto del piano regolatore genera-le. Il documento di piano e il piano delle regole sono già stati abboz-zati. Condivisa la filosofia generale

Fespressa dai nuovi estensori del Pgt che, recentemente, hanno presen-tato alle forze politiche gli indirizzi della pianificazione, tenendo conto degli auspici presentati al Sindaco dalle forze politiche presenti in con-siglio, anche se non sono poche le osservazioni avanzate dalle oppo-sizioni circa il modo con cui stava procedendo la stesura e la redazio-ne del Pgt, nonché sulla necessità di definire linee di indirizzo chiare e condivisibili. Particolare rilevanza riveste il re-cupero dei centri storici, possibile

solamente con incentivi per la resi-denza e il miglioramento di alcuni servizi pubblici; importanti le ga-ranzie sulle manutenzioni, la con-centrazione di aree standard senza possibilità di monetizzazione e l’in-dividuazione di nuovi spazi per in-contri culturali e ricreativi.Sul piano concreto e operativo, ma con ricadute e implicazioni politi-che, la maggioranza in carica deve mettere la parola fine alla vicenda delle incompatibilità del consiglie-re Pdl Francesco Beghetti votata in occasione del consiglio comu-nale del 22 luglio scorso ma che, con ogni probabilità, ritornerà al centro del dibattito del “parlamen-to”, così come l’accertamento delle responsabilità correlate alla vicen-da del bar piattaforma galleggiante, travolto dalla piena del fiume Oglio

di cui, anche negli ultimi interven-ti, non è stato possibile procedere al recupero.Queste, in sintesi, le “urgenze” della vita politica e amministrativa citta-dina. Non mancano però altre inizia-tive. Fra le tante merita una segna-lazione particolare quella promossa dalla Commissione pari opportunità del Comune che ha chiesto all’am-ministrazione di prendere parte al-la mobilitazione nazionale messa in campo per indurre il Governo iraniano a sospendere la lapidazio-ne di Sakineh, la donna accusata di adulterio e di assassinio del marito.La Commissione ha protocollato una mozione che dovrebbe anda-re in discussione in occasione del prossimo consiglio comunale in programma, probabilmente, per il 13 settembre prossimo.

Pgt, riprende la discussioneFra le priorità il cammino per giungere alla definizione dell’importante strumento di programmazione urbanistica, oggetto di osservazioni e di proposte da parte di tante realtà cittadine. Altri i nodi, anche politici, Palazzolo è chiamata ad affrontare

La vita amministrativa La ripresa dopo le ferie

CITTÀ di PALAZZOLO SULL’OGLIOAssessorato Cultura e Turismo

propone

Apertura al pubblico “La musica accompagnalo sguardo nei

luoghi storici da scoprire”Dalle 16.30 alle 18.00 alla Torre Civica,

al Torrione ed al Castello,momenti musicali itineranti a cura del

Centro di Formazione Musicale “Riccardo Mosca”direzione artistica M° Giuseppe Orizio

Torre delpopolo

Castello

Torrione di Mura

Tutte ledomeniche

dalle 10 alle 12e dalle 15 alle 18.

TUTTE LEDOMENICHE

DI SETTEMBRE

Page 34: La Voce del Popolo 2010 34

34 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Gussago

Npagine a cura di Davide Lorenzini

Nel paese franciacortino, la caccia si apre l’11 e 12 settembre con la 64ª edi-zione della “Fiera della Caccia”. La tra-dizionale manifestazione si tiene come ogni anno presso il centro sportivo de-dicato al dottor Carlo Concione, nella frazione di Casaglio. Centro che ospi-terà più di 200 stand di abbigliamen-to e accessori per sportivi e cacciato-ri, oltre alle esposizioni in mostra che spaziano da quelle scientifiche come apparati scheletrici di volpi, cinghiali e lepri, uccelli imbalsamati, funghi, a quelle di armi da caccia, animali da

cortile, bonsai e razze canine, oltre alla possibilità di improvvisarsi arcie-ri con il campo di tiro con l’arco. La manifestazione si apre sabato alle 6.30 con la prova di caccia pratica su starne senza sparo presso zona di addestra-mento Fidc località Barco di Gussago, continuando poi dalle 13.30 presso il Centro sportivo in cui alle 14 si terrà la 17ª edizione del quadrangolare di tamburello, memorial Carlo Corcine. Alle 16 l’inaugurazione alla presenza delle autorità, a cui seguirà il rinfresco e la seconda assemblea straordinaria

dei presidenti Federcaccia in cui sa-ranno in discussione le nuove norme sulla caccia in deroga che sono state protagoniste del confronto tra mondo venatorio e istituzioni locali. In sera-ta dalle 20 andrà in scena la classica e attesa sfilata di moda, intervallata dall’esibizione del gruppo di ginnasti-ca “Le muse” e da quattro piccoli gran-di artisti tra i nove e gli 11 anni che esi-bendosi come veterani daranno prova delle proprie capacità canore e di in-trattenimento come nel caso della Ma-ga Serena. Domenica 12 settembre la manifestazione aprirà alle 5 per il 15° “Master Ornitologico” Amov, gara di canto per uccelli canori, proseguendo alle 10.30 con le esibizioni del gruppo cinofilo di Protezione civile “Argo” e di Chioccolatori. Mentre gli oltre 200 espositori vedranno passare tra le pro-

prie bancarelle grandi e piccini decisi a passare insieme una giornata diversa, accompagnati dai genitori o dai non-ni. Nel pomeriggio alle 14 l’8ª edizione di “Il mio migliore amico”, la mostra canina aperta a tutte le razze e taglie riservata ai ragazzi fino ai 14 anni. No-vità dell’edizione 2010 è la possibilità di una prova pratica di quanto visto nel campo gara della Federcaccia del Barco, dove alle 9 ci saranno il tiro al piattello e il percorso di caccia curati dalla Compagnia Monte Orfano di Co-logne. Chiuderanno la manifestazione dalle 17.30 il gruppo Frantic dance, liscio e latino americano seguito dal convegno della Società italiana Pro Segugio “Regolamento delle prove cinofile su selvaggina” previsto per le 18 e l’evento più atteso l’esibizione di Charlie Cinelli alle 19.

Una passionecondivisain vetrina

Fiera della caccia 11 e 12 settembre

La manifestazione, che precede l’apertura ufficiale della stagione venatoria, si tiene presso

il centro sportivo nella frazione di Casaglio

Per la tua pubblicità su

Via Callegari 6, Brescia

Tel.030 2808966 - Fax 030 2809371 - [email protected]

Page 35: La Voce del Popolo 2010 34

35LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010Paesi e parrocchie Bassa

Profumie colorid’autunnoNell’arco di cinque giorni, da mercoledì 22 settembre, si susseguono eventi di carattere culturale, sportivo e gastronomico

Festa dell’Uva 43ª edizione

TTorna l’autunno e puntuale torna an-che la Festa dell’Uva giunta alle 43ª edizione. Una festa che quest’anno si propone in veste rinnovata e più “snella” come è stata definita dal-lo stesso sindaco di Gussago Lucia Lazzari. “La nuova edizione curata direttamente dall’Amministrazione comunale – spiega il primo cittadino – si presenta in una veste più vicina all’aspetto originario del tradiziona-le appuntamento di inizio autunno. Nell’arco di cinque giorni si susseguo-no eventi di carattere culturale, spor-tivo e gastronomico che richiamano sotto diverse forme i temi dell’uva e del vino attraverso piatti della tradi-zione come lo spiedo bresciano servi-to in piazza dai ristoratoti locali, e la sfilata di carri allegorici allestiti dalla fantasia creativa degli abitanti delle contrade”. La prestigiosa rassegna ca-pace di richiamare ogni anno migliaia di bresciani verrà aperta mercoledì 22 settembre alle 20.30 dal taglio del na-stro della mostra fotografica allestita nella chiesa di San Lorenzo “Famiglie e Gruppi Storici da fine Ottocento”, curata dall’Associazione famiglie gus-saghesi. Alla prima dell’esposizione

seguirà alle 21 sempre nella chiesa di San Lorenzo, l’esibizione del rino-mato coro alpini “La Zerla”. Protagonista indiscusso di giovedì 23 settembre sarà invece lo spiedo bre-sciano, con il Gran Galà delle ore 20 in Piazza Vittorio Veneto. Nell’occa-sione a 20 euro si potrà assaporare grazie ai coupon in prevendita il me-nù di abbinamento tipico dello spie-do gussaghese e bresciano, composto di un antipasto di salame, una “mine-stra sporca”, spiedo, patate al forno, formaggio locale, dessert, grappe e caffè il tutto accompagnato dal mi-gliore Cellatica Doc prodotto dalle cantine locali.Venerdì 24 settembre dopo la corsa podistica a staffetta prevista per le 19, doppio appuntamento per gli aman-ti del ballo e delle risate. In piazza Vittorio Veneto alle 21 sarà infatti di scena l’orchestra spettacolo Claudio Bonelli e Rosita, mentre alle 20.30 nella chiesa di San Lorenzo andrà in scena lo spettacolo teatrale “Per col-pa di Bacco”, una rappresentazione come recita la locandina “da ubria-carsi di risate” (7 euro prevendita Uf-ficio cultura). La Compagnia Donati

e Olesen su testo di Christian Massas proporrà una serie di pantomime di storie bibliche con personaggi noti rappresentati in imbarazzanti situa-zioni etiliche attraverso i secoli. Sarà l’inaugurazione della scuola di scher-ma “Sala d’armi Attilio Calatroni” ad aprire la giornata di sabato 25 sette-bre, ospitata alle 18 all’interno della sala civica Camillo Togni, anticipando l’esibizione dell’orchestra spettacolo Devis e Rebecca in programma per le 21 in piazza Vittorio Veneto. Domenica 26 settembre il gran finale, che inizierà già dalle 8 della mattina, con l’apertura del mercato contadino sotto lo sguardo vigile dei due leoni che dominano la piazza. Dalle 14 l’im-mancabile sfilata dei carri allegorici allestiti con maestria dalle contrade, una sfilata che verrà accompagnata dalla Banda musicale Santa Maria Assunta e dalla Fanfara provinciale di Brescia Nastro Azzurro, in contem-poranea andrà in scena anche la rie-vocazione di antichi mestieri. La gior-nata intensa sarà conclusa magistral-mente dalle note di Mario Gregorio, nella serata musicale in programma dalle 20.30 in piazza Vittorio Veneto.

Page 36: La Voce del Popolo 2010 34

36 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta

Una data da ricordare. L’11 set-tembre per i cristiani della piccola comunità parrocchiale di Branico di Costa Volpino verrà benedetto e inaugurato dal vescovo Luciano Monari il nuovo oratorio a soli 15 mesi dalla posa della prima pietra benedetta da mons. Bruno Foresti. “Ciò che ha spinto la nostra picco-la comunità a realizzare una simi-le struttura − dice don Mario Pie-tro Zanardini parroco di Branico, Qualino, Flaccanico e Ceratello − è prima di tutto l’esigenza di uni-re le strutture già esistenti ma che erano in un forte stato di degrado. Una struttura così grande e bella, sicuro dono della Divina provvi-denza, potrà essere un centro non solo per branichesi ma anche per i parrocchiani limitrofi: già nella ca-techesi e in altre iniziative le mie altre parrocchie fanno riferimento a Branico”.Negli anni, per forza o per volontà, le quattro parrocchie che condivi-dono un solo pastore hanno impa-rato a vivere alcuni momenti in-sieme: catechesi, il grest estivo e i sacramenti. “Abbiamo deciso di af-frontare anche la grande spesa del

L’oratorio,luogo deputatoalla formazione

L’11 settembre il vescovo Monari sarà presente alla benedizione del nuovo spazio ricreativoe aggregativo che servirà quattro comunità

U

di Mattia Cantamessa

campo sportivo: è stato ricoperto dall’erba sintetica proprio per ren-dere migliore il campo per i nostri bambini e per le quattro squadre parrocchiali” continua il Parroco. La struttura che verrà inaugurata infatti comprende il campo sporti-vo rimesso a nuovo e al posto dei vecchi spogliatoi l’edificio del nuo-vo oratorio: al piano terra pongono le basi i nuovi e moderni spoglia-toi, al primo piano le aule di cate-chismo più un grande salone poli-funzionale (riunioni, commedie, in-contri…), mentre al secondo con-clude la struttura il piano con bar, salone, cucina e segreteria.Il tutto è stato possibile grazie al-la generosità dei parrocchiani con una raccolta tra le famiglie e con la vendita del vecchio asilo parroc-chiale. “Un grosso grazie va a tutte le famiglie che nonostante le loro spese,i loro mutui, hanno contri-buito ogni mese alle spese parroc-chiali” sottolinea l’Arciprete.L’entusiasmo è alto: più di 30 per-sone si sono offerte come volontari per il bar e il gruppo di adolescen-ti ha già organizzato giochi per il giorno che seguirà la benedizione.

“Certo, è un grosso rischio al gior-no d’oggi realizzare una struttura del genere − sostiene don Mario Pietro Zanardini − alla società che non vuole più credere in certi va-lori, la nostra comunità vuole da-re una sua risposta tutta cristiana. Tuttavia sono molto fiducioso in Dio che ci ha permesso di realizza-re ciò: infatti molte sono anche le famiglie di giovani che cominciano a prendere in mano la struttura e che dedicano il loro tempo come nella realizzazione dei ravioli”.La creazione di una nuova struttura dà uno slancio particolare: anche prima venivano organizzate diverse iniziative, ma nell’aria c’è qualcosa di nuovo, qualcosa che coinvolge davvero tante persone, anche quel-le che erano partite più pessimiste perché in tasca non c’era un soldo per realizzare il progetto.L’augurio è quello di vedere l’ora-torio vissuto davvero da tutti e sentito come il concretizzarsi del sacramento che si vive in chiesa. Eucaristia e oratorio sono i pol-moni di una comunità parrocchia-le e Branico ha deciso di puntare tutto su Gesù.

Branico di Costa Volpino Inaugurazione

Il nuovo oratorio

Page 37: La Voce del Popolo 2010 34

37

Cultura e [email protected]

C’è chi dice che la 67ª edizione del Festival internazionale del cinema di Venezia sia sotto tono. Chi lo dice, solitamente, si trova a casa e la co-noscenza che ha dell’evento è legata a quanto dicono tv e media. Purtrop-po, al di là dei canali speciali o delle trasmissioni dedicate al festival, il resto è legato alla presenza o meno di vip che calcano il red carpet. Nei telegiornali, solo collegamenti e ser-vizi legati alla passerella e solo in se-guito si parla dei film in proiezione. Per la verità molto poco.Da vedere a Venezia c’è quello che da casa non si vede ma che nella cit-tà lagunare riempie le giornate. Non è un gioco di parole ma la realtà di una macchina che propone film ed eventi a raffica, una macchina che non può essere raccontata con brevi flash. La macchina non si ferma che poche ore al giorno. Le proiezioni si susseguono con ritmo frenetico, una dietro l’altra, dalle 8.30 del mattino fino a notte fonda nelle otto sale in cui si svolge il festival. Molti di questi film non saranno mai proposti nelle sale, mai saranno offerti al pubbli-co e al mercato; alcuni riusciranno a ritagliarsi qualche angolo come film d’essai; qualche altro passerà direttamente al mercato dell’home video; qualcuno avrà esaurito la sua

Venezia Festival del cinema

Alla scoperta del vero significatodella kermesse

C

di Mauro Toninelli

fortuna di pubblico, soprattutto oc-cidentale, in questa sede. Certamen-te per tutte le pellicole, siano esse in concorso, fuori concorso, di catego-rie parallele, è una grande occasio-ne per raccontare ai molti presenti un pezzo di storia, qualcosa su cui produttori, registi e tutti coloro che sono stati coinvolti hanno ritenuto utile investire.La festa del cinema, si potrebbe dire; meglio: la festa del mondo del cine-ma e di tutti coloro che gli ruotano attorno, perché in fondo di questo si tratta. Gustare pellicole che arri-vano dalla Cina, dall’India o da altri Paesi del mondo, che raccontano in un modo diverso dal nostro storie at-traverso immagini; scoprire sempre più, soprattutto qui, la possibilità di fare un percorso umano e culturale grazie ai film; emozionarsi alla fine di una pellicola che mai avremmo im-maginato di vedere e che solo l’ora-rio della proiezione ci ha consenti-to di ammirare; sono solo alcuni dei tanti aspetti che non si vedono ma che sono la sostanza del Festival di Venezia. E non dimentichiamo la possibilità che da qui esca qualcosa che nessuno si aspetta ma che può scoprirsi vincente perché ha qualco-sa di importante da dire al mondo e lo dice in modo coinvolgente – “Le-

banon”, il film dell’anno scorso del regista Samuel Maoz insegna –. Ci sta anche questo. Il Festival del cine-ma è una vetrina. Qui non accorrono solo giornalisti, vip e curiosi a caccia del volto famoso. Qui accorrono an-che coloro che saranno i promotori dei film nelle sale, coloro che faran-no le programmazioni, coloro che per lavoro o per passione qui sono indicati come “accrediti culturali”, cioè coloro che il cinema lo promuo-vono, lo spiegano e lo discutono. Qui c’è di tutto.Qualcuno l’ha definita una fiera. C’è, in effetti, anche l’aspetto delle fiere, c’è l’aspetto del mercato e della pub-blicità, c’è il desiderio di scovare vip e per questi c’è il voler esserci per-ché anche per loro Venezia è una ve-trina importante, ma soprattutto c’è il cinema come arte e come cultura.Da casa non si vede quello che Vene-zia è, e se a tutti fa piacere salutare il tal vip, farsi una foto con lui o lei o avere l’autografo (questo spinge molti a venire al Lido), quando si è qui si scopre quanto piccolo è il red carpet rispetto a tutto quello che sta dietro, anche fisicamente, nascosto a chi si ferma alla sola facciata, at-traente e bella ma che resta solo una facciata. Venezia è quello che non si vede a casa ma che si guarda qui.

Si conclude l’11 settembre la 67ª Mostra internazionale d’Arte cinematografica.La Mostra vuole favorire la conoscenzae la diffusione del cinema internazionalein tutte le sue forme di arte, di spettacoloe di industria, in uno spirito di libertàe di tolleranza. La Mostra includeretrospettive e omaggi a personalitàdi rilievo, come contributo a una migliore conoscenza della storia del cinema

LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Il palazzo del cinema di Venezia

Page 38: La Voce del Popolo 2010 34

38 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Famiglia

Stefania è ospite da un paio di me-si presso una comunità di suore. Ha chiesto l’aspettativa dal lavoro per poter avere un periodo di riflessione, lontana da tutti e da tutto. Stefania lavora presso una grande azienda, con numerose filiali; prima di que-sto periodo di ritiro aveva cambiato sette o otto filiali (ha perso il conto) e anche nell’ultima le cose non anda-vano bene. Un leggerissimo, appena appena consapevole dubbio stava spuntando nella sua testa: forse che il problema non era all’esterno, ma all’interno di lei? Aveva cambiato tutte queste filiali perché a un certo punto si faceva terra bruciata attor-no a lei: il rapporto con i superiori e con i colleghi si guastava irrepara-bilmente. Stefania si dimostrava al-tezzosa, rigida, ipercritica; nessuno, a suo giudizio, era capace di lavora-re bene: solo lei sapeva farlo e nes-sun altro come lei. Nemmeno i suoi superiori sapevano svolgere bene il loro lavoro. Lei avrebbe senz’altro fatto di meglio, a detta sua. A volte

esplicitava i suoi giudizi, altre volte li faceva comunque trapelare, sen-za incertezze. Le era già stato tolto il rapporto diretto con la clientela perché era brusca, aggressiva, sva-lorizzante. Stefania è molto con-centrata su di sé, sui suoi bisogni; è spesso inopportuna perché non rie-sce a vedere le esigenze degli altri, ma solo le proprie. È la tipica perso-na che anche se le dici che hai fret-ta, non ti molla fino a che non ti ha detto tutto ciò che ha in mente. Non si interrompe neanche se ti squilla il telefono, perché il suo mondo è più importante del tuo. Anche nella co-munità delle suore che la ospitano Stefania sta avendo problemi perché critica in continuazione tutte e attac-ca le regole della loro convivenza: le giudica ingiuste, penalizzanti nei suoi confronti. Dopo un periodo di paziente accettazione, ora le suore la stanno tartassando e mettendo alle strette sulle sue problematiche mo-dalità di relazione.Ecco che allora Stefania, come per

le filiali aziendali, comincia a starci stretta in questa realtà sociale. Co-mincia a farsi strada in lei il deside-rio di andarsene. Ma qual è la realtà che l’aspetta fuori? Se stessa con i suoi grossi problemi relazionali. An-che il ragazzo l’ha lasciata; anche lui, a detta di Stefania, non si era com-portato bene con lei, la accusava di cose ingiuste, pretendeva cose ingiu-ste, lei si meritava un diverso tratta-mento. Nemmeno lui aveva passato il fitto setaccio di Stefania. Ma anche allora non si era messa in dubbio, era il ragazzo che aveva tutte le respon-sabilità del rapporto andato male.La madre di Stefania è ipercritica, svalorizzante. Pretende tantissimo da lei. Lei fa di tutto per essere all’al-tezza delle aspettative della madre, senza riuscirci. Queste aspettative non sono esplicitate: sono subdole e come tali più difficili da attaccare, da opporvi resistenza. Per contrastare e non soccombere all’immagine svalo-rizzante che la madre le riflette, Ste-fania ha cominciato fin da piccola a

S

Un adulto non può fermarsi a puntare il dito verso i

genitori: deve accettare i loro limiti e i loro non intenzionali

errori; non deve tentare di cambiarli, ma rimboccarsi

le maniche e cercare di rimediare alle conseguenze

negative dei loro errori. Una persona non è responsabile

dei genitori che ha avuto (non ha potuto sceglierli), ma

è responsabile della scelta di mettere in atto o meno

dei cambiamenti nella sua vita che possano portare benessere a sé e agli altri

Psicologia Egocentrismo e relazioni umane

Gli altri inadeguati per chi si sente superiore

di Rossella De Peripsicologa

Page 39: La Voce del Popolo 2010 34

39LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

ostentare un’immagine sovrastimata di sé, ad ‘auto-incensarsi’, a cercare disperatamente di emergere, anche a danno degli altri. Critica tutti per innalzarsi. Più abbassa gli altri, più si sente superiore. In particolare, Stefania critica i superiori perché di fatto sono superiori appunto e que-sto fa emergere in lei tutte le paure di inferiorità, di piccolezza, di scarso valore. Stefania approfitta della visi-ta di una psicologa in comunità per chiederle, in maniera inopportuna come è suo solito, di fare due chiac-chiere. Esordisce dicendo di essere già stata in precedenza, anni prima, da uno psicologo per un solo incon-tro, durante il quale afferma di aver percepito che lui era attratto ses-sualmente da lei; per cui l’ha abban-donato e non ha più chiesto aiuto a nessun altro specialista.Anche in questa circostanza era quindi emersa la sua modalità di di-fesa più usata, la critica, per avere l’alibi per abbandonare una situazio-ne che avrebbe messo a nudo un’im-magine che lei temeva: se stessa. Al-trimenti perché non cambiare pro-

fessionista, magari di diverso sesso?Stefania forse comincia ad avverti-re che qualcosa dentro di sé non va, ma non ha proprio idea di cosa; Ste-fania cioè non ha la consapevolezza delle sue disfunzionali modalità di relazione. Al di là delle cause di un problema psicologico (che si possono solo ipotizzare, senza avere la certezza) è importante porvi mano e cerca-re la soluzione. Fermarsi a cercare la causa, un presunto colpevole (in questo caso la madre) a volte para-lizza in un ruolo di vittima. Ma a un certo punto un adulto, come tale, non può fermarsi a puntare il dito verso i genitori: deve accettare i loro limiti e i loro non intenzionali erro-ri; non deve tentare di cambiarli, ma rimboccarsi le maniche e cercare di rimediare alle conseguenze negative dei loro errori. Una persona non è re-sponsabile dei genitori che ha avuto (non ha potuto sceglierli), ma è re-sponsabile della scelta di mettere in atto o meno dei cambiamenti nella sua vita che possano portare benes-sere a sé e a chi la circonda.

Discriminazioni Anche nei parchi giochi

La monorotaia negata al ragazzo Down

Vi raccontiamo cosa è accaduto a Gardaland ad Adalberto, un ragazzo Down. Sui giornali avrete letto storie simili. Noi vorremmo, oltre alla cronaca, cer-care di riflettere sulla questione. A fine luglio ci siamo recati nel famoso par-co divertimenti e all’ingresso ci è stato consegnato un opuscolo informativo sulle attrazioni accessibili o meno agli ospiti con disabilità, in base alle diver-se tipologie: Adalberto, in quanto ragazzo con la sindrome di Down, viene considerato “ospite con problemi di disabilità comportamentale o intellet-tiva”. All’inizio pensavamo fosse davvero un supporto alla visita del parco e solo più tardi, presentandoci ai vari giochi, ci siamo resi conto di quanto la situazione fosse problematica. Eccetto le attrazioni per i bimbi piccoli, Adal-berto poteva salire solo su quattro giochi: gli sono stati proibiti anche quelli più banali, frequentati da bambini, anziani e persone sulla sedia a rotelle. Abbiamo allora chiesto informazioni al direttore, il quale ci ha spiegato che queste limitazioni sono state decise in collaborazione con un team specializ-zato sulla sicurezza e sulla disabilità, al fine di garantire e tutelare la sicurezza e la salute di ciascun ospite, considerando anche l’eventualità d’emergenza. È giusto allora che Adalberto non salga: è per il suo bene! Molti la pensano cosi. E se vi diciamo che non può salire su “Fuga da Atlantide” (un’attrazione in cui una sorta di barca passa nell’acqua e fa alcune salite e discese), perché man-cano gli elevatori per disabili alle scale delle rampe? Tra l’altro Adalberto è capace di camminare autonomamente, ma secondo loro, in caso di pericolo potrebbe impuntarsi e non voler scendere. Un altro esempio? Non può salire sul trenino “Monorotaia” (un semplice trenino che in alcuni punti è soprae-levato), perché “potrebbe venirgli voglia di buttarsi giù”: sono le parole del direttore! Una persona qualunque, o con schizofrenia, o con inclinazione al suicidio non potrebbe farlo? A loro non viene proibito di salire?Sapete perché? Perché una persona così non è facilmente riconoscibile all’ap-parenza. Adalberto invece è Down, ha dei tratti somatici perfettamente evi-denti e quindi è semplice escluderlo dalle attrazioni. Solo perché ha gli occhi a mandorla, le orecchie piccole e basse e il collo corto potrebbe lanciarsi nel vuoto o non voler scendere le scale. Questa è secondo noi discriminazione! Le persone con la sindrome di Down vengono inserite nella categoria “ospi-ti con problemi di disabilità comportamentale e intellettiva” a priori, senza attuare delle opportune differenziazioni. È vero, hanno delle limitazioni a livello motorio e cognitivo, ma non tutti le hanno allo stesso livello. Ci sono Down che praticano sport a livello agonistico, ci sono Down che affrontano dignitosamente la carriera scolastica, ma viene proibito loro di salire su un ba-nale trenino. Siamo consapevoli che non siano uguali in tutto e per tutto alle altre persone e non pretendiamo che siano trattati esattamente come tutti gli altri. Non dimentichiamoci però che prima sono persone con una dignità, e solo poi sono individui con una patologia. Vivono in una società, in mezzo ad altri, ognuno caratterizzato dalla sua unicità e diversità.Qualcuno potrebbe pensare che ogni volta che succede qualcosa a un Down, o a un disabile, si crea un caso mediatico e si additano subito i responsabili. In questo caso, cosa c’è di male se un ragazzo Down non può salire su alcune giostre di Gardaland? Anche noi crediamo che non sia una questione vitale in sé e che una persona disabile deve affrontare ben altre battaglie nella vi-ta, ma un ragazzo, una bambina, una qualsiasi persona Down non deve es-sere discriminata a priori. Anche loro sono diversi uno dall’altro, con diverse limitazioni motorie, con una diversa capacità cognitiva, con diverse reazioni comportamentali. Devono essere trattati come gli altri, ovviamente tenen-do conto dei loro limiti. Adalberto frequenta una scuola superiore con dei buoni voti, suona il pianoforte, parla inglese e francese, nuota, legge e visi-ta l’Italia e l’Europa, ma non può salire su un gioco, sul quale tra l’altro era già salito in passato.Siamo consapevoli che non sia semplice trovare una soluzione, ma quella at-tuata da Gardaland negli ultimi anni è finalizzata più a tutelare il parco che i diritti di ogni persona, soprattutto disabile. Forse un’assicurazione diversa e l’inserimento di strutture che permettano a tutti di usufruire delle attrazioni potrebbe essere un buon inizio. A ciò si potrebbe aggiungere una collabo-razione con gli accompagnatori dei disabili, i quali conoscono i loro limiti e capacità. (La famiglia di Adalberto)

Pastorale familiare Incontro con il Vescovo

La santità nella comunione familiareSabato 18 settembre alle ore 18 tutti gli operatori di pastorale familiare sono invitati alla Santa Messa con il vescovo Luciano. Tema dell’incontro è “La santità come meta e sorgente della comunione familiare” e si svolgerà presso il santuario Sant’Arcangelo Tadini, nella parrocchia di Botticino Sera. La chiamata alla santità è l’universale disegno di comunione con Dio, Trinità di amore, e per sua forza con tutti i fratelli. La comunità familiare si fonda sull’amore divino “versato definitivamente” tra gli sposi, legame di comunione che diviene sacramento: mistero grande della comunione di Cristo con la sua Chiesa e strumento efficace di salvezza per gli stessi sposi e, attraverso di essi, per tutta l’umanità. Si vuole iniziare l’anno nel segno di un Santo bresciano amico delle famiglie, percorrendo poi alcune vite di sposi esemplari sulla “Promessa” (foglio di collegamento), per concludere con il pellegrinaggio del 1º maggio presso lo stesso Santuario. Al Vescovo è stato chiesto di avviare questo cammino e di indicare le strade più autentiche di comunione nel mondo familiare. In particolare, mons. Luciano Monari conferirà simbolicamente il mandato agli animatori di pastorale familiare. È necessaria la segnalazione/iscrizione (almeno zonale) presso l’Ufficio di pastorale familiare, attraverso mail o telefono (vicedirettore Chiara: 030/3722232; segretario Alessandro: 030/3722245). L’occasione è propizia anche per conoscere ufficialmente il calendario degli eventi diocesani e le principali strutture che lavorano a favore della famiglia nella nostra diocesi.

Page 40: La Voce del Popolo 2010 34

40 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Eventi

Incantevole palcoscenico

per la città

MMaestro Alberti, a poco più di una settimana dal via, ci pre-senta la rassegna da lei ideata?Più che una manifestazione, Ledie-cigiornate intende essere una rivo-luzione nel rapporto tra musicisti e ascoltatori. Ci sono, è ovvio, le stelle più luminose del concertismo internazionale, i protagonisti della cultura o i giovani talenti. Ma sarà il pubblico, con le sue preferenze, a decidere davvero come saranno Lediecigiornate.Il festival è l’ultima tappa di un percorso che quest’anno ha coinvolto anche la provincia.Sì, Lediecigiornate non sono più “solo” un festival d’autunno, ma un modo nuovo di pensare la cul-tura, uno spazio artistico dominato da qualità e fantasia. Per un simile progetto i confini della città erano troppo stretti. Così siamo sbarca-ti in provincia con gli spettacoli di “Generazione 1810”: un tour tra Or-zinuovi e Pisogne e, prossimamen-te, Corte Franca e Calcinato.Come sempre non mancano i grandi nomi del concertismo...Tra le serate “classiche”, cito l’apertura al Teatro Grande con

Nikolaj Luganski e l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, ma non di-mentico solisti del calibro di Pie-tro De Maria e Giovanni Bellucci. Tre gli appuntamenti riservati al cross-over, tutti da non perdere: Elio delle Storie Tese sarà Schu-mann in uno spettacolo-parodia del Grande Fratello, Stefano Bollani – oggi il più grande jazzista italiano – improvviserà a partire da temi romantici, mentre il violoncellista Enrico Dindo chiuderà il festival nel segno del tango. Spicca anche il suo ritorno sul palcoscenico per l’integrale del-le sonate di Beethoven con il violinista Pierre Hommage.Sono tornato a suonare in marzo per il 10° compleanno delle “Set-timane musicali bresciane” e una volta riassaporato il piacere del concerto… è stato impossibile smettere di nuovo. Così ho deciso di dedicare tre serate a uno dei ci-cli più belli della musica da came-ra di tutti i tempi, le 10 sonate per violino e pianoforte di Beethoven.Lediecigiornate hanno una nuo-va madrina, Ambra Angiolini.È un’attrice formidabile, che ci ac-

compagnerà in molti appuntamen-ti del festival, dal “Cappuccino ben temperato” al “Notturnino”.Un’altra novità: le maratone.Tre ore di musica non-stop, con ol-tre 30 interpreti coinvolti: la mara-tona è un progetto realizzato in col-laborazione con l’Accademia “San-ta Cecilia” di Bergamo. Saranno cinque i pomeriggi di musica tutta d’un fiato, dedicati a Chopin, Schu-mann, Liszt, Mendelssohn e al jazz.Scorrendo il programma, si sco-vano numerosi progetti spe-ciali.Molte cose il pubblico le scoprirà direttamente a Lediecigiornate, ma voglio segnalare almeno due chic-che. La prima è la collaborazione con Topolino, che seguirà il festi-val con due speciali sulla rivista e dedicherà una storia a fumetti a Lediecigiornate: saremo topoli-nizzati! Infine, voglio ricordare la festa della musica di domenica 26 settembre. Ospiteremo sette cori della provincia, sei bande impegna-te nel concorso di classificazione e persino una milonga sotto le stelle: sarà davvero la musica come non si era mai vista!

Brescia Lediecigiornate, 5ª edizione

Brescia

La nota in più: Musica per tuttiL’obiettivo dell’Associazione Soldano è realizzare un centro di musicoterapia orchestrale riservato ai disabili che si rivolga a bambini, ragazzi e adulti secondo un metodo standard per l’evoluzione dei progetti riabilitativi.Ispirato all’esperienza quasi trentennale del Centro Esagram-ma di Milano nell’ambito del disagio psichico e mentale – na-ta da una felice intuizione di mons. Pierangelo Sequeri, figu-ra di spicco della cultura musicale italiana – il progetto sarà presentato nel corso de Lediecigiornate, nel pomeriggio di domenica 19 settembre.Nella tensostruttura di via S. Faustino, alle ore 15, la terapia – che consente a chi vive forme di disabilità anche gravi di acco-starsi allo studio di uno strumento – sarà illustrata dalla prof.ssa Licia Sbattella, direttrice di Esagramma. A seguire, il con-

certo dell’Orchestra sinfonica Esagramma diretta dal maestro Marco Sciammarella, orchestra composta prevalentemente da ragazzi disabili.Il pomeriggio si inserisce nel quadro delle iniziative organizza-te dalla parrocchia di S. Faustino per celebrare i patroni della città esplorando il tema della speranza, come spiega il parroco don Armando Nolli: “La possibilità di offrire a chi soffre un’op-portunità di riscatto attraverso l’arte e la bellezza mi sembra davvero l’emblema della speranza e un modo di riscoprire la grande forza dello spirito umano. Il concerto dell’orchestra Esagramma e l’idea di un centro che possa costituire un pun-to di riferimento per i disabili e le loro famiglie rappresenta-no quindi la miglior anteprima possibile delle iniziative che la parrocchia attiverà per celebrare le festività di S. Faustino”.

Dal 17 al 26 settembre torna il festival diretto dal maestro Daniele Alberti

Volti “storici” de Lediecigiornate

Daniele Alberti

Page 41: La Voce del Popolo 2010 34

Brevi 41LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

PalaBrescia

Pronto il cartellone definitivoLa Stagione spettacolare del PalaBrescia 2010-2011 sarà strutturata sui seguenti temi: Ma che Musical!, Gran Cabaret, Universi e linguaggi, Danza, CircoTeatro, Con mamma e papà, Percorso Scuola ed ExtraStagione. Un cartellone ricco, dunque, in grado di soddisfare tutti i gusti e tutte le età. Tanti gli spettacoli previsti nella Stagione, ancora di più gli appuntamenti ExtraStagione e il cui numero, tra l’altro, è in continua evoluzione. Ci limitiamo, pertanto a segnalarne solo alcuni e non in base al loro valore. Nella sezione “Ma che Musical!” sono proposti, tra gli altri, “Aladin, Il musical” (con Manuel Frattini nel ruolo di Aladin e la partecipazione straordinaria di Roberto Ciufoli). Testi e liriche di Stefano D’Orazio, musiche dei Pooh. “Gian Burrasca”, con Elio e, infine “Oblivion Show”. “Gran Cabaret” porterà a Brescia Michelle Hunziker con lo spet-tacolo “Mi scappa da ridere” e Giuseppe Giacobazzi che torna con “Una vita da pavura”. La sezione “Universi e linguaggi” inaugura con Marco Paolini in “A baita” (spettacolo dedicato a Mario Rigoni Stern) e prosegue con Moni Ovadia e “Il registro dei peccati”. Per la danza, in-fine, segnaliamo “Certe notti” con Aterballetto e coreografie di Mauro Bigonzetti, canzoni e poesie di Luciano Ligabue e dialoghi dal film Radiofreccia di Luciano Ligabue. Questo solo per cominciare a gustare la stagione. Numerose le possibilità di abbonamento. Si va dai tre “Carnet free” (Small che prevede sei spettacoli a libera scelta dell’abbonato; Medium con nove spet-tacoli e Large da 12) a quello “Ma che musical!” (comprende gli spettacoli del genere Ma che musical ! più uno spettacolo a scelta tra “Certe Notti”, “L’Arca” e “Thomas Kubinek”). Altre forme di abbonamento sono il carnet “Gran cabaret”, “Universi e linguaggi”, “Con mamma e papà” e da ultimo il Carnet “PalaBrescia”. La campagna sottoscrizione dei carnet prenderà il via il 15 settembre e proseguirà fino al 15 ottobre con scadenze differenziate a seconda della forma preferita. Resta, ovviamente, la possibilità di acquisto dei biglietti per i singoli spettaco-li. Sono previste riduzioni per Over 65, Studenti, Convenzioni (tra cui Teatro Amico), Famiglie (genitore/i con figli/o under 16) e Bambini Under 12.Tra le novità della Stagione c’è la possibilità, offerta agli abbonati 2009-2010, di presentare un amico per la sottoscrizione di un nuovo abbonamento. Al “vecchio” abbonato viene ricono-sciuto uno sconto sul suo abbonamento; al nuovo abbonato viene invece dato il vantaggio di poter sottoscrivere il suo abbonamento in tempi particolarmente brevi. E poi la Convenzione Teatro Amico e tanto altro. Info: www.palabrescia.it – 030348888.

San Clemente

Virle Treponti

Le proposte del Centro culturaleper le prossime stagioniIl nuovo catalogo del San Clemente offre circa 160 corsi annuali pensati per ri-spondere in modo concreto alle più diverse esigenze formative e ricreative nelle aree “Lingue”, “Informatica”, “Cultura, comunicazione & benessere – Fitness”, “Arte & Musica”, “Hobby & Manualità”. Le diverse annualità avranno inizio scaglionato, a partire da lunedì 27 settembre. Oltre ai percorsi “storici”, il Cen-tro propone diverse novità in particolare nell’area Fitness, introdotta lo scorso anno e ora ampliata sia come progetti che come disponibilità di fasce orarie.I corsi si terranno nelle due sedi di Brescia – via Alessandro Luzzago 1 e via Nico-lò Tommaseo 49 –, entrambe dotate di parcheggio interno, aule multimediali e laboratori attrezzati per garantire una formazione d’avanguardia e di qualità.Per la maggior parte delle iniziative è prevista una serata di presentazione gra-tuita durante la quale gli interessati avranno modo di conoscere il programma e chiarire eventuali dubbi direttamente con il docente.Il Centro, che nello scorso anno ha avuto più di 2000 iscritti, si conferma co-me storica realtà bresciana per la formazione permanente di giovani e adulti.Info: 0303770554 - www.centrosanclemente.it

Sguardo ricognitivoLa pittrice Lara Binetti afferma che i dipinti vengono influenzati dai sen-timenti e da quello che l’anima sente. Ogni dipinto cela un messaggio da scoprire, e lo spettatore interpreta quanto l’artista a sua volta ha voluto comunicare con le sue opere. Quello che è certo è che l’uomo di-venta un essere eletto solo nel momento in cui ascolta la sua anima che lo porta a una ricerca di Dio. Nell’incontro con lui, l’uomo non si sente più solo, perché attraverso Dio conosce il vero amore che lo rende un tutt’uno con le persone e la natura.La mostra di lavori di Lara Binetti viene inaugurata l’11 settembre alle ore 17 ed è visitabile anche domenica 12 (10.30-12 e 17-20) con ingres-so gratuito. Info: www.larabinetti.it

Page 42: La Voce del Popolo 2010 34

aUna riflessione importante sul sacra-mento della confessione. In alcune persone la confessione suscita paura, un senso oscuro, negativo, che la ren-de lontana e molto faticosa. Secondo altre, è un esercizio inutile, perché la regola è lasciare che il cuore vada dove vuole, criterio che mette al riparo da ogni colpa. In realtà, nella confessio-ne viviamo l’esperienza del presentarci nudi davanti a Dio, scoprendo la nostra vergogna, perché non scappiamo più ascoltando i suoi passi, ma veniamo rivestiti dalla misericordia del Padre e liberati dalla solitudine, dall’indivi-dualismo e dalla diffidenza. Il sacra-mento della confessione aiuta infatti ad affrontare l’abisso del cuore e dona la beatitudine dello Spirito Santo che fa nascere di nuovo ciò che è vecchio, ridona l’innocenza al peccatore, ci ri-concilia con noi stessi e ci rende nuo-vamente fratelli. Matteo Zuppi, nato a Roma nel 1955, è parroco della Basilica di Santa Maria in Trastevere e assisten-te della comunità di Sant’Egidio. 993

La confessione

MATTEO ZUPPISAN PAOLO, CINISELLO B. (MI) 2010,EURO 10,00

Voce Libri

In questo libro l’autore pone una do-manda fondamentale: che senso ha la mia vita, la tua vita? È possibile man-tenere la gioia di vivere anche quan-do le circostanze ci impongono fati-che e sofferenze? L’Autore ha trova-to la risposta nel seguire Cristo e ne dà testimonianza in termini concreti, rifacendosi al proprio vissuto e alle storie di alcune persone incontrate negli anni: vicende vere, solo i nomi sono stati cambiati. Anche la storia di Gesù, il Vangelo, è presentata in ma-niera da potervi facilmente collegare il proprio vissuto più profondo. Per camminare con Gesù bisogna impa-rare a mettere le proprie ferite sot-to le sue mani. Questa presentazione colloquiale della vita cristiana prose-gue con la spiegazione della Chiesa, della sua natura e delle sue attività, e si conclude rendendo ragione di un elemento tradizionale tra i cattolici: la venerazione di Maria Vergine. Vit-torio Moretto è un missionario com-boniano e ha svolto buona parte del suo ministero come formatore di gio-vani missionari.

Una fede feriale

VITTORIO MORETTOEMI, BOLOGNA 2010,EURO 13,00

Cultura e comunicazione Leggere e conoscere42 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Q

Festival Antegnati Scuola diocesana Santa Cecilia

di Fabio Larovere

La musica,gli organi,i musicisti

Quattro concerti organistici con i mag-giori interpreti internazionali su altret-tanti dei più pregiati organi antichi esi-stenti. È, in estrema sintesi, il Festival organistico Antegnati, giunto alla XXIII edizione, promosso dalla Scuola dio-cesana di musica Santa Cecilia di Bre-scia con la direzione artistica di don Tullio Stefani. Gli appuntamenti, tutti con inizio alle ore 21 e con ingresso li-bero, hanno lo scopo di far apprezzare al pubblico il suono degli strumenti co-struiti dalla celebre famiglia di organa-ri lumezzanese, attiva tra il Cinquecen-to e il Settecento in tutto il nord Italia. Quattro in tutto quelli ancora presenti

in città. Si comincia sabato 11 settem-bre in Duomo Vecchio con Monserrat Torrent Serra, cattedratica emerita a Barcellona, che esegue un programma quasi interamente dedicato a compo-sitori iberici tra Cinque e Settecento. Musica capace di valorizzare il meravi-glioso strumento costruito dai fratelli Serassi nel 1826 utilizzando pressoché tutto il materiale fonico dell’organo di Gian Giacomo Antegnati del 1536. Gio-vedì 16 settembre tocca a una leggenda vivente della musica antica, l’olandese Gustav Leonhardt, che invece si esibisce nella chiesa di Santa Maria del Carmine sull’organo costruito da Tomaso Meiari-

ni nel 1629 ed eretto da Graziadio Ante-gnati II nel 1633. Tedeschi e olandesi gli autori in programma, quasi tutti attivi in epoca barocca, la stessa di costruzione dello strumento. L’organo della chiesa di San Giuseppe, opera di Graziadio e Costanzo Antegnati nel 1581, sarà suo-nato da Christopher Stembridge lunedì 27 settembre. Il grande musicista in-glese alterna pagine di Frescobaldi ad altre dello spagnolo Antonio de Cabe-zon, compositore cinquecentesco non vedente. Chiude la rassegna l’olandese Jan Raas lunedì 4 ottobre nella piccola chiesa di San Carlo (via Moretto, 6), che conserva un organo dei primi anni del XVIII secolo, tradizionalmente attribu-ito a Graziadio Antegnati II. Articolato il programma, che si muove tra diver-se aree geografiche, quella fiammin-ga (Sweelinck, van den Kerckhoven), francese (Roberday, Jullien) e tedesca (Carl Philipp Emanuel Bach), con due

Intermezzi, improvvisazioni su tema da-to, opera dello stesso Raas.La Scuola diocesana è pure promotri-ce degli Itinerari organistici bresciani, manifestazione che riguarda la dioce-si. I prossimi appuntamenti sono il 12 settembre a Cellatica con Giampietro Rosato, il 25 settembre a Ossimo con Maria Cecilia Farina, il 3 ottobre a Bien-no con Saki Aoki, il 9 a Concesio Pieve con Rino Rizzato. Il 16 ottobre è la vol-ta di Francesco Finotti sul nuovo orga-no Mascioni di Pontevico, mentre il 17 Margherita Gianola si esibisce a Palo-sco. Doppio appuntamento il 23 ottobre: Eva Frick Galliera in San Gaetano a Bre-scia e Adriano Dallapè a Castenedolo. Il 6 novembre Liuwe Tamminga suona a Rovato, il 27 Giancarlo Parodi a Brescia (santuario di Sant’Angela Merici) e il 18 dicembre Marco Ruggeri a Pontoglio. Tutti i concerti sono a ingresso libero; info: www.santaceciliabrescia.it.

L’organo Antegnati del Duomo Vecchio (part.)

Page 43: La Voce del Popolo 2010 34

43

Marco Serra Tarantola Libro e solidarietà

Al Festival “I Primi d’Italia”c’è il volume “Cuore divino”Dal 23 al 26 settembre si accendono i riflettori sulla 12ª edizione de “I Primi d’Ita-lia”, il Festival nazionale dei primi piatti organizzato da Epta Confcommercio a Foligno. Per quattro giorni le location medioevali del centro storico folignate si animeranno con gli originali villaggi degustativi per un viaggio nell’Italia del gusto e non solo. Oltre a uno spazio dedicato ai bambini (I Primi d’Italia Junior), il programma prevede un ricco calendario di mostre, seminari e attività culturali tra le quali il Salotto letterario animato da Claudia Ferraresi, ideatrice del con-corso “Libri da Gustare 2010”, al quale salotto parteciperà anche Enrica Borto-lazzi, coautrice del volume “Cuore divino” insieme con Giuliana Zaglio. Il libro, edito da Marco Serra Tarantola, è un concentrato di storie di vita, di memorie, di riflessioni degli uomini e donne del vino e, infatti, il sottotitolo del volume è “Grandi firme dell’arte vitivinicola italiana si raccontano”. Produttori, sommelier, enologi, agronomi, vignaioli, giornalisti, tutti legati dalla comune passione per i tre colori – rosso, bianco e rosè – di uno dei prodotti della terra italiana più in-vidiati al mondo. Tra i tanti cognomi, ed etichette note, leggiamo tra i bresciani quello di Pia Berlucchi, Riccardo Ricci Curbastro, Paola Rabotti, Sante Bonomo mentre tra gli altri nomi del vino ecco Piero Antinori e Francesco Spadafora. 125 scatti e altrettante storie per mantenere viva l’attenzione sul Tibet e proprio per questo l’intero ricavato dalla vendita del libro è destinato ai bambini tibetani di Dharamsala (India), per la loro formazione scolastica. (b.l.)

Brescia e Concesio

L’associazione per l’arte “Le stelle”e l’XI Settimana montinianaIn occasione dell’annuale appuntamento di riflessione sul pensiero del pontefice bresciano Paolo VI, l’Associazione, che ha come obiettivo quello di esaltare lo spazio sacro attraverso l’inserimento dell’arte contemporanea, propone la seconda tappa di un progetto specificamente pensato per i due luoghi di Sant’Andrea a Concesio e San Zenone a Brescia. “Oltre l’attesa” intende infatti proseguire la riflessione sul-lo spazio sacro avviata nel 2009 con la mostra “Nella luce”, presentando nelle due chiese, in forma di istallazione temporanea, il porsi dell’uomo davanti a Dio attra-verso l’opera scultorea di Hermann Josef Runggaldier.Lo scultore gardenese – vive e lavora a Ortisei – da tempo indaga la figura umana con una inquietudine creativa che trasmette all’opera scultorea una tensione im-mediatamente palpabile.Formatosi nel cuore della tradizione plastica di cultura sudtirolese, se ne discosta con l’autonomia di un lavoro teso a dare valore all’espressività del linguaggio cor-poreo, capace di sperimentazioni coraggiose senza mai abbandonare la leggibilità figurativa. Uomini e donne, asciugati nella fisicità levigata di materiali diversi (le-gno, bronzo, terracotta, vetroresina) sono fermati nell’istante che fissa nel tempo un pensiero, un atteggiamento, ne rende manifesta la storia interiore.I temi fondanti della vita fin dalla sua genesi trovano nella coppia, nella maternità, nella famiglia il campo di indagine privilegiato per un percorso artistico di rara ele-ganza che si snoda in forma di istallazione nelle due chiese, creando teorie di figure dense di forza drammatica e narrativa, nel racconto di una umanità che attende, che cerca, che combatte in solitudine. Il tut-to alla luce delle profetiche e incoraggianti parole di Paolo VI: “Noi siamo convinti che, anche oggi, l’opera d’arte, nulla sacrifican-do della giusta autonomia che le compete e che già San Tommaso le riconosceva, sia po-tenziale veicolo di un messaggio religioso. Quando poi il messaggio religioso è quello cristiano, che parla di un Dio che si è incar-nato prendendo forma umana e vivendo e morendo da uomo, allora la sua traduzione artistica si presenta per così dire spontanea e connaturale”.L’inaugurazione della sezione cittadina del-la mostra “Oltre l’attesa” è fissata in San Zenone all’Arco sabato 11 settembre alle 15.30 mentre a Concesio l’inaugurazione sa-rà strutturata su due appuntamenti alle 17 e alle 18. Il primo, un incontro sul tema “Oltre l’attesa”, avrà luogo nell’Auditorium delle Scuole medie Sant’Andrea; il secondo, l’inau-gurazione, nell’antica parrocchiale. (b.l.)

JOSEPH SAGAHUTUEMI, BOLOGNA 2010,EURO 11,00

Un giovane prete ruandese prende la via dell’esilio sotto la bufera del genocidio in Ruanda. Ma nemmeno nell’Est dello Zaire, l’odier-na Repubblica democratica del Congo, trova pace. Da Bukavu, dove continua a essere braccato, deve riprendere la fuga. Una fuga che dura anni e si fa sempre più angosciosa, come documenta questo li-bro. Attraverso la vicenda dell’autore as-sistiamo all’infinita serie di massacri che hanno insanguinato quelle contrade ric-che di materie prime. L’esercito del nuovo potere insediatosi in Ruanda ha continua-to infatti per anni la sua “controffensiva” oltre frontiera, ben al di là delle invocate ragioni di sicurezza. Da allora, la regione non ha più avuto pace. Joseph Sagahu-tu è nato nel 1963 a Mugali, in Ruanda. Ordinato nel 1992 iniziò il suo ministero come viceparroco di Muganza, diocesi di Gikongoro. Esiliatosi in Zaire (Rd Congo) in conseguenza del genocidio del 1994, viene accolto dal vescovo di Bukavu. Do-po varie peripezie riesce a raggiungere il Belgio nel 1999.

Come tutte le età della vita, anche la vecchiaia rappresenta una svolta de-cisiva nell’esistenza di una persona: un periodo critico ma anche, come le pagine di questo libro dimostrano, una grande opportunità, se illumina-ta dalla fede cristiana. L’autore invita a vivere in pienezza la terza e quarta età, cercando di mantenere una buo-na forma fisica e mentale e dando re-spiro a quell’interiorità forse rimasta troppe volte soffocata dagli impegni quotidiani. Posso vivere la sera della mia esistenza come il tempo di una grande speranza, della speranza nella vita piena? Sì, ho tutta la Vita davan-ti a me! Henri Bissonnier (1911-2004), sacerdote francese, è stato un pionie-re nella pastorale degli ammalati e dei portatori di handicap, di cui fu cappel-lano. Professore in varie università eu-ropee e americane, ha ricoperto anche importanti incarichi internazionali. È autore di numerose opere, dedicate in particolare all’educazione cristiana delle persone colpite da handicap fisi-co, mentale o psichico.

Tutta la Vitadavanti

HENRI BISSONNIEREFFATÀ, TORINO 2010,EURO 10,50

Il genocidiosilenziato

LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Page 44: La Voce del Popolo 2010 34

44 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Cultura e comunicazione

SAB DOM

Italia Uno, h. 19.00ZATHURA – UN’AVVENTURA SPAZIALECosa succederebbe se un in-nocuo gioco in scatola si tra-sformasse in realtà? È quello che capita a Denny e Walter, due bambini alle prese con un gioco ambientato nello spazio che li risucchia in un mondo parallelo. Dovranno seguire il percorso e affron-tare reali pericoli. Un’avvin-cente avventura per tutta la famiglia.

La7, h. 23.45UN EROE BORGHESEFilm di denuncia diretto e interpretato da Michele Pla-cido, tratto dall’omonimo libro-inchiesta di Corrado Stajano. Nel 1974 l’avvoca-to civilista milanese Giorgio Ambrosoli è nominato com-missario liquidatore di una banca del finanziere Michele Sindona. Scopre un groviglio di interessi politici e criminali che gli costerà la vita.

Televisione La sfida di La7

Il tg di Mentana e il modo nuovo

di informare

Ldi Alberto Averoldi

L’informazione televisiva in Italia sta passando un momento di crisi. Lo si può riscontrare se-guendo i telegiornali nazionali durante la fascia serale di programmazione che va dalle 19 alle 21. Il sensazionalismo ha guadagnato un impor-tante posto nella strategia comunicativa. Conta di più il modo in cui si dà una notizia piuttosto che la validità o la rilevanza della stessa. Il gio-co delle forti emozioni all’ora di cena è un vec-chio trucco che la televisione mette in scena da anni. Un gioco al rialzo, che sfrutta la necessità insita nell’uomo di partecipare collettivamente alle questioni sociali del contesto in cui è inse-rito. Il telegiornale da sempre è strumento di in-clusione civile. Chi non sa “come va il mondo” è considerato un emarginato, un indifferente, un anti-sociale. Seguire il telegiornale dà invece la sensazione di controllare ciò che succede, di far parte di un sistema che è a contatto con tutto il pianeta, che può arrivare ovunque. Un po’ come se i giornalisti inviati all’estero fossero il prolun-gamento della nostra persona, che viaggia alla ri-cerca di un mondo da conoscere, da possedere.È ovvio che in mezzora di tempo non si possa affrontare e approfondire tutto ciò che è acca-duto nel mondo in una giornata. Bisogna sceglie-re quali notizie dare e come darle. Ecco quindi il problema che sta alla base: con quale criterio selezionare i fatti? Quale taglio dare alle notizie? Quanto prendere posizione o mantenersi in cam-po neutrale? Sfumature impercettibili, come il tono con cui si parla o la scelta di un’immagine al posto di un’altra, possono fare una grande dif-ferenza se amplificate dal potere comunicativo della televisione. Chi fa informazione televisiva sceglie sempre cosa e come comunicare, nulla è lasciato al caso.È per questo che gli operatori dell’informazione che invece decidono di non adeguarsi al trend nazionale, compiono una scelta doppiamente coraggiosa: stanno offrendo un prodotto diver-so dagli altri e lo stanno facendo controcorrente, rischiando di perdere la scommessa. Ma c’è chi questa scommessa la sta vincendo, dimostrando che fare un’informazione costruttiva, dinamica e fresca è possibile e soprattutto è fonte di forti guadagni. È il caso del nuovo telegiornale di La7, canale nazionale che fa capo a Telecom e che negli ultimi tempi ha vissuto un periodo di forti

cambiamenti dalle alte sfere al settore tecnico. L’arrivo di Enrico Mentana alla conduzione del Tg La7 ha apportato una grossa novità, non solo per il suo passato di amore-odio con Mediaset, ma soprattutto per il nuovo stile del telegiorna-le, molto vicino a quelli d’oltreoceano. L’anchor-man, il mattatore dell’informazione che non si li-mita a leggere una serie di notizie scritte da altri, ma che dà un taglio personale anche solo nel sa-lutare il suo pubblico, nell’introdurre le notizie, nel commentare i fatti del giorno. Anche grazie a queste caratteristiche Mentana sta conquistando gli italiani, soprattutto quelli che, alla ricerca di novità e di oggettività, abbandonano i più blaso-nati Tg1 e Tg5. Il continuo record di ascolti che raggiunge ogni sera lo sta dimostrando. Del re-sto il Tg La7 offre notizie che nessun’altra rete nazionale darebbe. Un esempio? Un approfondi-mento sugli interessi economici che il dittatore Gheddafi ha con le banche e le aziende italiane, reportage che molto ha fatto discutere la scor-sa settimana. È il momento di Enrico Mentana, è il momento di La 7, resuscitata grazie al suo nuovo tg. Ora può offrire finalmente una valida alternativa al resto dell’offerta della tv italiana. Provare per credere.

Rai Tre, h. 9.45L’ISPETTORE DERRICKUno dei telefilm cult del gene-re poliziesco. Horst Tappert ve-ste i panni di un ispettore del-la squadra omicidi di Monaco.

Rai Tre, h. 12.55OKKUPATIFederica Gentile conduce un magazine settimanale dedica-to al mondo del lavoro italia-no. Quattro servizi a puntata per imprese virtuose e lavora-tori che hanno trovato la lo-ro dimensione professionale.

Rai Uno, h. 14.00LINEA BLUReportage dalle località ma-rittime più belle d’Italia e del Mediterraneo in generale. Per scoprire le culture e le usanze dei popoli attraverso la bellez-za del territorio.

Tv2000, h. 16.10IL VANGELO DELLA DOMENICADigitale Terrestre. Rubrica a cura di Marinella Perroni, stu-diosa delle Scritture. La lettura del Vangelo del giorno dopo, seguita da un breve ma pro-fondo commento.

Canale Cinque, h. 21.10WHAT WOMEN WANTCommedia americana del 2000 con Mel Gibson e Helen Hunt. Un cinico pubblicitario di suc-cesso a seguito di una miste-riosa carica elettrica acquista il potere di leggere nella mente delle donne: è il primo passo per riuscire a capirle meglio e per avvicinarsi all’anima ge-mella.

Rai Uno, h. 10.30A SUA IMMAGINERubrica settimanale dedicata alla religione cattolica in Ita-lia. Rosario Carello intervista ospiti dal mondo ecclesiale e laico e propone interessanti servizi sulla vita della Chiesa nel mondo.

La7, h. 11.15TOTÒ NELLA FOSSA DEI LEONICommedia italiana del 1943. Per star vicino all’amata Lau-ra, Totò s’imbarca clandesti-namente sulla nave che va in Africa con una spedizione alla ricerca di uno scienziato scom-parso, padre della sua bella...

Rai Tre, h. 13.25PASSEPARTOUTAppuntamento con la cultu-ra. In questa puntata Philippe Daverio, esperto d’arte, ana-lizza il tema del rapporto fra la scienza e le arti nella storia e nell’epoca contemporanea.

Tv2000, h. 21.00GLI STATI DEL WELFAREDigitale Terrestre. Serie di do-cumentari prodotti da Pupi Avati che ci raccontano la ge-stione della cosa pubblica negli Stati europei più virtuosi per l’attenzione al cittadino. La puntata di stasera è dedicata all’Islanda.

Rai Tre, h. 23.20BENVENUTI A DETROITFilm-documentario realizzato da Andrea Salvatore. Nel gen-naio del 2009 la Fiat sigla uno storico accordo con la Chrysler. Dall’alleanza nasce il personag-gio dell’amministratore dele-gato Sergio Marchionne. Luci e ombre sugli affari tra i grandi.

Enrico Mentana

Page 45: La Voce del Popolo 2010 34

Telecomando 45LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

LUN MAR MER GIOV VEN

Rai Tre, h. 21.05FRANTICOttimo thriller diretto nel 1987 da Roman Polansky, con Harrison Ford. Il dottor Walker e sua moglie sono a Parigi per partecipare a un congresso, ma in albergo la donna spari-sce. La scomparsa viene presa da tutti come una fuga d’amo-re. Ma Walker è convinto che si tratti di un rapimento. Deci-de di indagare da solo e viene catapultato in una spirale di intrighi internazionali.

Italia Uno, h. 21.10LA GUERRA DEI MONDIOttimo film diretto da Steven Spielberg nel 2005, remake dell’omonimo originale de-gli anni ’50. Ray è un padre separato dalla moglie che si prepara a passare il weekend con i due figli. Non sa che una inimmaginabile forza aliena sta per attaccare la Terra. Sce-nari apocalittici e combatti-menti per gli appassionati del genere.

Rete Quattro, h. 23.20AMERICAN HISTORY XFilm del 1998 con Edward Norton. Un film di denuncia sul difficile tema del razzi-smo. Un giovane americano, emulato dal fratello minore, milita in un gruppo di neona-zisti. In seguito all’omicidio di un uomo di colore viene in-carcerato. Durante la deten-zione dovrà rivedere drasti-camente le sue idee. Per un pubblico adulto.

La 7, h. 23.25THE CELL – LA CELLULAThriller psicologico diretto dal visionario Tarsem Singh, con Jennifer Lopez e Vince Vaughn. Una clinica psichia-trica d’avanguardia collabo-ra con la polizia per entrare nella mente di un serial killer che prima di entrare in coma ha rapito e imprigionato una ragazza. La dottoressa Deane si ri-materializza nell’incon-scio del criminale alla ricerca di una risposta.

Italia Uno, h. 21.10NESSUNA VERITÀThriller politico diretto da Ridley Scott, con Leonardo Di Caprio e Russell Crowe. Un agente segreto della Cia è in Medio Oriente per pat-teggiare con un pericoloso leader politico che minaccia l’America. Scoprirà che la sua agenzia è responsabile di nu-merosi incidenti diplomatici e invischiata in questioni eco-nomiche che vanno ben ol-tre il patriottismo americano.

Rai Due, h. 6.00DOCUMENTARILa mattina di Rai Due inizia con un documentario intitolato “Stella del sud: Creta e Rodi”. Scopriremo le bellezze di due isole magiche.

Tv2000, h. 9.00LA GRANDE MUSICADigitale Terrestre. Tv2000 pro-pone ogni giorno per tutta la mattina numerosi concerti di musica classica, realizzati dalle migliori orchestre filarmoniche internazionali, dirette dai gran-di nomi della musica.

Rai Uno, h. 11.05OCCHIO ALLA SPESAAlessandro Di Pietro ci insegna a riconoscere le diverse varietà dell’uva e ci guida verso un ac-quisto consapevole di prodotti di qualità.

Rete Quattro, h. 16.55IL PISTOLEROWestern del 1976 con John Wayne. Un vecchio e malato pistolero ormai in declino ar-riva nel 1901 a Carson City per mettere ordine nella sua vita, affrontando per l’ultima volta i nemici di un tempo.

Italia Uno, h. 23.30ALIEN VERSUS PREDATORPellicola del 2004. Per gli ap-passionati del filone horror-fantascientifico un connubio fra due dei più famosi mostri del cinema di fantascienza. Una spedizione scientifica sotto i ghiacci dell’Antartide riporta in vita due specie aliene, leta-li e in guerra fra loro. Gli uma-ni si troveranno in mezzo alla battaglia.

Rai Tre, h. 9.00SCUSI, DOV’È IL FRONTE?Commedia americana del 1970 con Jerry Lewis. Un gio-vane stravagante miliardario, riformato alla visita di leva, decide di partecipare ugual-mente alla Seconda guerra mondiale...

Rai Due, h. 10.10TRACY E POLPETTAImparare la lingua inglese di-vertendosi. Una sit-comedy recitata in italiano e in ingle-se per insegnare ai più picco-li le basi della grammatica e della sintassi.

Rete Quattro, h. 16.40LA CONGIURADEGLI INNOCENTICommedia-thriller di Alfred Hitchcock, con Shirley Ma-cLaine. Un bambino scopre in un bosco il cadavere di un uomo che sarà sotterrato e dissotterrato quattro volte...

Tv2000, h. 18.30FORMATO FAMIGLIADigitale Terrestre. Interes-sante talk-show dedicato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui viviamo e cer-cano di capire, insieme ai nu-merosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta fa-miglia in Italia.

Rai Tre, h. 21.05SOLO DUE OREPoliziesco del 2006 con Bruce Willis. Mosley, detective del-la polizia di New York, ha da tempo problemi con l’alcool. Gli viene affidato un compi-to di routine: trasportare un detenuto di colore...

La 7, h. 7.00OMNIBUS Iniziare la giornata con l’ap-profondimento giornalistico della redazione del Tg di La7. all’ordine del giorno l’attualità politica e culturale dell’Italia.

Fx, h. 14.05FRASIERCanale Sky 119. Divertente sitcom americana con Kesley Grammer che racconta la vi-ta privata di uno speaker ra-diofonico di Seattle. Il mondo snob e sofisticato che lo cir-conda è spunto per simpati-che gag.

Current, h. 14.15VANGUARDCanale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica rea-lizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare real-tà che il resto della comunica-zione televisiva spesso lascia nell’ombra.

Tv2000, h. 16.15AD EST DI DOVE?Digitale Terrestre. Una serie di documentari realizzati da Pupi Avati che raccontano la vita e la società dei Paesi dell’Est Eu-ropeo, in lenta ricrescita dopo la caduta del regime sovietico. Ogni puntata racconta di una delle ex capitali della cortina di ferro.

Rete Quattro, h. 20.30WALKER TEXAS RANGERSerie tv americana che nar-ra le avventure di due ranger americani specializzati in arti marziali. Con Chuck Norris e Clarence Gilyard.

Rai Due, h. 7.00CARTOON FLAKESLo spazio dedicato da Rai Due all’intrattenimento dei più piccoli. Una serie di accatti-vanti cartoni animati di ulti-ma generazione. All’interno anche le avventure di Winnie The Pooh, alle 8.30.

Rete Quattro, h. 9.05HUNTERUn classico dei telefilm po-lizieschi americani, ambien-tato a Los Angeles. In que-sta puntata Hunter aiuta un collega ingiustamente incri-minato.

Rai Due, h. 16.10LA SIGNORA IN GIALLOLe avventure della scrittrice di gialli Jessica Fletcher, alle prese con intricati casi di omi-cidio, si spostano da Rai Uno al secondo canale.

Tv2000, h. 18.30NOVECENTO CONTROLUCEDigitale Terrestre. Paola Sa-luzzi intervista un personag-gio del mondo dell’arte, del-lo spettacolo, dello sport, che abbia vissuto significativa-mente il secolo appena tra-scorso. Una lettura della sto-ria attraverso la vita dei per-sonaggi che l’hanno vissuta.

Sky Uno, h. 20.00DAVID LETTERMAN SHOWCanale Sky 109. Il comico e anchorman David Letter-man spara a zero sulla socie-tà americana, fra divertenti gag e interviste a personaggi di spicco dello showbiz inter-nazionale. In onda la replica della puntata del giorno pre-cedente.

Rai Tre, h. 6.45ITALIA, ISTRUZIONI PER L’USOUn appuntamento quotidiano di servizio al cittadino: i con-sigli e i trucchi per riuscire a districarsi nella fitta trama di impedimenti burocratici che l’Italia spesso lamenta.

Rai Due, h. 9.45PROTESTANTESIMOUn focus sulla realtà della reli-gione cristiana protestante in Italia. Il programma è curato dalla Federazione delle Chie-se evangeliche italiane.

Rai Due, h. 13.50TG2 MEDICINA 33Una rubrica quotidiana dedi-cata alla salute e all’informa-zione riguardo le ultime sco-perte scientifiche applicate alla medicina.

La7, h. 20.30OTTO E MEZZORitorna il quotidiano appun-tamento con l’approfondi-mento giornalistico sulle que-stioni più calde della politica italiana. Conduce Lilli Gruber.

La7, h. 21.10L’INFEDELERiparte la stagione autunnale dell’arena di discussione con-dotta da Gad Lerner. Sul tavo-lo l’attualità politico-cultura-le dell’Italia. Uno spazio dedi-cato per comprendere meglio i problemi del nostro Paese.

Page 46: La Voce del Popolo 2010 34

46 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Radio e Media

ProgrammazioneC’è un personaggio che i bresciani conoscono e stimano per la sua de-dizione verso la musica. Si chiama Rolando Giambelli ed è noto, non solo nella nostra città ma oserei di-re in tutto il mondo, per il suo im-pegno verso la diffusione delle can-zoni dei Beatles, la più grande band di pop-rock di tutti i tempi. La sua passione nei confronti degli “sca-rafaggi” è nata negli anni Sessanta dall’incontro con i dischi dei Beat-les, ascoltati e fotografati in occasio-ne del loro mitico tour italiano del 1965. Fotografati, perché Rolando Giambelli è in primis un fotografo, professione nella quale si è ritaglia-no uno spazio importante nella no-stra città. Dopo di che è musicista, con una passione particolare verso il quartetto di Liverpool, che l’ha por-tato a fondare la Beatlesiani d’Italia Associati, ente che organizza mol-teplici attività dedicate soprattutto ai Beatles. L’associazione in questi ultimi tempi è molto impegnata in una serie di manifestazioni diverse ma tutte di assoluto livello. Il pri-mo momento è stato sostenuto da Rolando Giambelli e Marco Zappa con l’Acoustic Beatles Quintet, che si sono esibiti a Liverpool dal 27 al 30 agosto durante la “Liverpool International Beatlesweek 2010”, suonando nei locali (tra cui il miti-co “The Cavern”) che ospitarono i Beatles a inizio carriera.

Cdi Ricky Barone

Musica I Beatlesiani al “lavoro”

Dai Fab four a Hendrix

Settembre è solitamente il mese in cui tutto riprende do-po le vacanze estive. Anche la musica in questo periodo ri-parte, con molte proposte che riguardano in particolare la dimensione live. Su scala nazionale segnaliamo il “Ligabue stadi 2010” ripartito il 4 settembre dallo stadio Dall’Ara di Bologna e che approderà l’11 settembre all’Arena Vittoria di Bari (sold out), per chiudere con tre appuntamenti il 16, 17 e 18 settembre al Pala Olimpico di Torino (tutte e tre le date sono sold out). Molto interessante e contaminato è il MiTo Settembre Musica, nato dal gemellaggio culturale tra Milano e Torino. Con un’offerta di grande musica a prezzi popolari, per tutto il mese di settembre gli appuntamen-ti del Festival invadono teatri, auditorium, chiese, cortili e piazze, trasformando Milano e Torino in un’immensa pla-tea. Il Festival si pone infatti come avanguardia nei proces-si di integrazione tra le due città e come esempio di vita-

lità culturale. Il numero di iniziative proposte ha, nelle ul-time edizioni, superato il centinaio per ciascuna città, con una media di tre appuntamenti giornalieri. Tra i presenti in questa edizione citiamo Riccardo Chailly, Enrico Dindo, Bil-ly Cobham, Chick Corea, Stefano Bollani, Francesco Guccini, Moni Ovadia, Carlo Fava, Toni Servillo, Franco Cerri. Venia-mo infine alla nostra provincia segnalando la chiusura del festival “Acoustic Franciacorta”, diretto artisticamente da Giorgio Cordini. Concerti in Franciacorta quasi tutte le sere (il programma è consultabile su internet) fino a domenica 12 settembre, giornata nella quale il festival chiude con i concerti di Lorenzo Riccardi e dei Bluegrass Stuff, a palaz-zo Francesconi di Provaglio dalle ore 17 e del trio Camilla Finardi (mandolino), Gabriele Zanetti (chitarra classica) e Vincenzo Zitello (arpa celtica) alle 20.30 al monastero di San Pietro in Lamosa. (r.b.)

Live Tante occasioni a Brescia e non solo

Con settembre torna la musica “dal vivo”

Seconda iniziativa, che non riguarda i Beatles ma Jimi Hendrix, è il primo “Jimi Hendrix Day”, organizzato per celebrare con un grande concerto il 40° anniversario della misterio-sa scomparsa del grande chitarri-sta americano nato a Seattle il 27 novembre 1942 e morto a Londra il 18 settembre 1970, a soli 27 anni. Si terrà a Brescia il 18 settembre dalle ore 18, presso il Teatro Sant’Afra di vicolo dell’Ortaglia, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Co-mune di Brescia. Lo stesso Giambel-li spiega così i motivi che lo hanno spinto a dar vita a questa iniziativa: “Ho pensato di organizzare il Jimi

Hendrix Day perché il 15 settembre 1967, quando ancora suonavo come chitarra solista nei Some Souls (un gruppo pop di cinque amici amanti del blues e del rock), il nostro can-tante tolse da una busta colorata un lp invitandoci ad ascoltarlo. Già il primo brano ci lasciò stupefatti e alla fine del disco eravamo addirit-tura annichiliti…! Avevamo sentito per la prima volta Jimi Hendrix con il suo favoloso album ‘Are You Ex-perienced’ con etichetta Barclay”.Ultima iniziativa organizzata dai Beatlesiani è la crociera Beatles’ Festival, dal 26 ottobre al 3 novem-bre 2010, con partenza da Genova e tappe a Malaga, Cadice, Lisbona, Gibilterra, Alicante, Barcellona, per poi tornare a Genova il 3 novem-bre. Una crociera con musica live, film, dibattiti, presentazioni di libri e quant’altro, tutto naturalmente de-dicato ai Beatles.

LA SANTA MESSA IN TVLa S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sa-bato, è ripresa dalla chiesa di Concesio Pieve.

LA BUONA NOVELLAIn estate l’edizione del sabato va in onda dal-le 18.15 alle 18.30, quella domenicale dalle 11 alle 12. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda: su Ra-dio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte Manerbio, Radio Raphaël.

RITRATTI DI SACERDOTI BRESCIANIOgni domenica, all’interno del contenitore “La Buona Novella”, don Franco Frassine presenta i suoi ritratti di preti bresciani. La rubrica, av-viata in occasione dell’Anno sacerdotale recen-temente concluso, prosegue per tutta l’estate. In onda alle 11.25.

VOCE MATTINA Aria d’estate nel contenitore condotto da Mar-co Vignoletti che propone gli itinerari turistici bresciani a cura di Giacomo Danesi, la rubrica del martedì “Di paese in paese” e simpatici aneddoti sulle rondinelle del passato con Ro-berto Barucco.

LA BUONA NOTIZIA In questo periodo la trasmissione televisiva set-timanale presenta una serie di servizi dedicati al pellegrinaggio diocesano in Turchia. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13.15 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica alle 20 e il martedì alle 20.30; su Più Valli TV il sabato alle 18 e la domenica alle 11; su Teleboario la domenica alle 11.

PRIMO PIANODopo la pausa agostana torna l’appuntamento di approfondimento giornalistico, in onda dal lunedì al venerdì alle 9.15.

LOS CINCOS DE LA PLAYAL’appuntamento dal lunedì al venerdì alle 17 è con “Los cincos de la playa”. Di sera in sera po-trete ascoltare Aldo, Carlo, Alessandro, Fabri-zio e Tony in un programma dedicato all’estate bresciana, con interviste e biglietti gratis per i principali concerti.

VOCE SPORTNuova stagione per “100%Brescia”: trasmissio-ne in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle rondinelle con in-terviste e approfondimenti. Tutte le domeniche “Diretta sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichia-ri, Rodengo) e del Brescia di serie A.

Gli indimenticabili Beatles

Page 47: La Voce del Popolo 2010 34

SABATO

47LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

DOMENICA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

Via Callegari, 6 - BresciaTel. 030 3774592 - 3383636104

Fax 030 3757897e-mail: [email protected]

“VOCEGIORNALE” notiziario radiofonico principaledal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30.“VOCEFLASH” notizie in breve dal lunedì al sabatoalle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45.“RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA” appuntamentocon le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30.“ALMANACCO” previsioni del tempo.Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8.“STREMADÈS” storia e varia cultura locale venerdìalle 17 e domenica alle 11.“TERZA PAGINA” attualità culturale. Mercoledì alle 17.“UNA PROPOSTA MUSICALE AL GIORNO” programma musicaledal lunedì al sabato alle 13.“TITOLI DI CODA” striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22.E poi ancora “MERCATINO” (10.20 - 12.20 - 18.20).i&Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45). Vivilavalle (9 - 12 - 18). ecc.

Radio VoceCamuna

Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs)Tel. 0364.22342 fax 0364 320906

e-mail: [email protected]@vocecamuna.it

www.vocecamuna.it

Le nostre frequenze

Città e Provincia 88.300Franciacorta 88.500

Lago d’Iseo 88.400 - 93.500Alta Valle Camonica 88.050

Lago di Garda 88.200Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25

Bassa Valle Camonica 88.200Media Valle Camonica 88.300

Alta Valle Sabbia 88.500Valle Trompia 88.500

Dal lunedì al venerdìGR Nazionali dalle 7 alle 18

Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30

Radio ECZVia XV giugno, 4

25014 Castenedolo (Bs)Tel. 0302731444 Fax 0302130911

[email protected]

Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella

che corrisponde alla tua parrocchia

S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03;sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00

Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze

Informazione locale

ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provinciaDal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03.Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30.COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provinciaDal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47

Rubriche

Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09Oggi parliamo di… Lunedì 11.30Sul filo della memoria Martedì 10.09Bienvenida America latina Martedì 20.05Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09

Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09Giovedì insieme Giovedì 10.09Tra le pagine di un libro Da lunedì a giovedì 20.30Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09Letture: biografie, saggistica e non solo Venerdì 11.39Cucina e tradizione Venerdì 12.15Amico liscio Sabato 9.03La buona novella Domenica 15.00

6.30 S. Messa7.05 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 L’apertura con Mario Ricci7.30 Rassegna stampa locale7.50 Pane per il viaggio (replica)8.30 Rassegna stampa nazio-nale inBlu9.15 Primo piano 10.10 Vocemattina con Marco Vignoletti10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli10.35 La Feltrinelli di Brescia-consiglia...10.50 Il mercatino 12.15 Voce trailer12.50 L’informalavoro14.05 100% Brescia15.00 Pomeriggio inBlu17.10 Los cincos de la playa 18.50 Pane per il viaggio (re-plica)19.00 Ecclesia19.50 Zona Relax21.00 Disco Story22.00 Effetto notte

7.00 Gr7.05 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 Il nuovo numero del set-timanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu8.00 Gr Radio Vaticana9.00 Gr11.00 Gr12.00 Gr Radio Vaticana13.00 Gr- Radio Voce greatest hits18.00 Gr18.15 Buona Novella a cura di Betty Cattaneo- commento al Vangelo di don Gualtiero Pasini- Vita dei santi a cura di padre An-tonio Sicari18.50 Pane per il viaggio19.30 Gr Radio Vaticana19.50 Zona relax21.00 Disco story

8.10 Non un giorno qualsiasi a cura della Radio Vaticana 10.00 S. Messa11.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo- commento al Vangelo di don Gualtiero Pasini Sette giorni in diocesi- Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di Franco Frassine - Primo Piano- Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari12.00 Recita dell’Angelus12.25 Diretta Sport19.30 Gr Radio Vaticana

Page 48: La Voce del Popolo 2010 34

48 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Cultura e comunicazione Sala della comunità

“Somewhere” Sofia Coppola in concorso a Venezia

di Nicola Rocchi

S“Se devi trovarti nei guai, fallo allo Chateau Marmont”. Parole di Harry Cohn, il fondatore della Columbia Pictures, datate 1939 e scolpite nel sito internet dell’hotel californiano. Lo Chateau Marmont, inaugurato nel 1929 al numero civico 8221 di Sunset Boulevard, è un concentrato di mitologia hollywoodiana. Nelle sue stanze hanno transitato Greta Garbo e James Dean, Francis Scott Fitzgerald e Jim Morrison, Montgo-mery Clift, Liz Taylor e infinite altre stelle. John Belushi è morto qui per overdose nel 1982; e i musicisti dei Led Zeppelin hanno percorso la hall in sella alle loro Harley Davidson.Confrontata col vivace passato, la vita che nell’hotel conduce l’attore Johnny Marco pare quella d’un im-piegato di banca. Il protagonista di “Somewhere” di Sofia Coppola (in-terpretato con apatico fascino da Stephen Dorff) è un divo del cine-

ma costretto da un incidente al ripo-so forzato. Le sue giornate trascor-rono immerse in una paradossale monotonia del piacere. Corse senza meta a bordo della sua Ferrari nera; desolanti esibizioni di lap dance di due gemelle bionde ai piedi del letto; incontri e conferenze stampa a cui Johnny si presenta imbambolato, su-bendo in silenzio domande insensa-te; bevute e incontri occasionali con belle donne che gli si parano davanti disponibili a ogni angolo.Johnny attraversa questa vita spin-to da una forza inerziale, amplifica-ta dallo stile distaccato della messa in scena. Niente sembra scuoterlo, almeno fino a quando la figlia un-dicenne Cleo (Elle Fanning) viene parcheggiata in albergo dalla ex moglie in crisi. Johnny si abitua alla presenza di Cleo, la fa partecipe del suo andirivieni quotidiano. La figlia cucina, lui la porta con sé al casinò.

Fanno insieme anche una trasferta a Milano: è proprio qui che, durante una premiazione dei Telegatti, l’ap-parizione congiunta di Simona Ven-tura, Nino Frassica e Valeria Marini fa scattare in Johnny la prima scin-tilla del dubbio.Con “Somewhere” la figlia di Francis Ford Coppola torna alle atmosfere di stralunato disorien-tamento esistenziale di “Lost in Tran-slation”, il suo film finora migliore. Segue il protagonista in luoghi e si-tuazioni che lei certamente conosce bene, con lunghe sequenze che sca-vano nel vuoto della sua condizione senza imbrigliarsi in dialoghi dida-scalici. Le immagini raggiungono tal-volta l’effetto di profondità continua-mente ricercato: l’esibizione sui pat-tini di Cleo che fa da contrappunto alle interminabili sessioni di lap dan-ce; il lento zoom che avvicina il volto di Johnny completamente ricoperto da un calco durante una sessione di trucco. Scene che si ricordano, in un film che lascia però un’impressione di cerebralità troppo programmati-ca; e che ogni tanto appare inerte co-me il suo protagonista, perso lungo una strada che si potrebbe percorre-re all’infinito.

Vagando senza meta nell’hotel dei divi

PROGRAMMAZIONE

Il segreto dei suoi occhidi Juan Josè Campanella

Sala della comunitàSERENO - BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 11 settembre ore 20.45; domenica 12 settembre ore 20.45; lunedì 13 settembre ore 20.45

PROGRAMMAZIONE

Sansonedi Tom Dey

Sala della comunitàGLORIA - MONTICHIARI: sabato 11 settembre ore 21.00; domeni-ca 12 ore 15.00, 21.00; lunedì 13 settembre ore 21.00; AURORA – PONTE CAFFARO: sabato 11 set-tembre ore 21.00; domenica 12 settembre ore 21.00; lunedì 143 settembre ore 21.00.

Prince of Persia – Le sabbie...di Mike Newell

Sala della comunitàAURORA – PAVONE MELLA: sa-bato 11 settembre ore 20.45; domenica 12 settembre ore 15.00, 20.45

La regista Sofia Coppola sul set del suo “Somewhere”

Page 49: La Voce del Popolo 2010 34

49LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Economia e lavoro

Già sull’ultimo numero di “Voce” era stata data la notizia della presentazio-ne di un libro edito dalla Cisl di Brescia con cui il sindacato di via Altopiano d’Asiago intendeva celebrare i suoi 60 anni di vita. Nei giorni scorsi la segre-teria provinciale al gran completo ha spiegato le ragioni che hanno spinto all’iniziativa editoriale. Ma la confe-renza stampa indetta per presentare l’appuntamento messo in calendario per il tardo pomeriggio di questo 10 settembre, ha fornito a Renato Zaltieri e ai suoi più stretti collaboratori l’oc-casione per una riflessione sul ruolo e

Fare sindacatooggi: un impegnoa “viso aperto”

sui compiti a cui un sindacato come la Cisl può attendere oggi.Per l’appuntamento celebrativo (in programma presso l’auditorium San-ta Giulia di via Piamarta a Brescia) è stato scelto il titolo “Leggere la storia per capire il presente”. Una scelta az-zeccata vista la stagione di grave con-fusione in cui sembra versare il sinda-calismo italiano. “Una considerazione – ha affermato al proposito il segreta-rio generale Renato Zaltieri – che, al-meno come Cisl, rigettiamo”. Perché, ha continuato il sindacalista, se c’è un elemento che ha caratterizzato i

sessant’anni della Cisl è stata una co-erenza di fondo che ha sempre avuto nell’autonomia, nella contrattazione e nella partecipazione i suoi precisi punti di riferimento. Se dunque il sin-dacato italiano versa in condizioni per certi versi critiche la colpa non deve essere cercata negli ambienti della Ci-sl. “Altri – sono ancora considerazioni di Zaltieri – non hanno saputo tenere fede all’autonomia che deve caratteriz-zare ogni azione sindacale, altri hanno finito col cedere al collateralismo con la politica”. Scelte che sono state pa-gate con una perdita di autorevolezza da parte del sindacalismo.Proprio per questo la Cisl di Brescia ha pensato al volume “A viso aperto”, un’opera che non si limita a ripercor-rere sei decenni di storia attraverso i documenti. Li integra, li completa con le testimonianze di personaggi che hanno fatto la storia della Cisl, con la ricostruzione dei contesti so-cio-economici locali in cui la Cisl ha vissuto i suoi primi 60 anni. I testimo-ni chiamati a raccontarsi e a raccon-tare pagine di storia del sindacalismo

cislino sono Melino Pilitteri, dal 1962 al 1978 alla guida della Cisl bresciana, il suo successore Franco Castrezzati (il cui nome resterà per sempre lega-to all’attentato del 28 maggio 1974 in piazza Loggia), Emanuele Braghini, Aldo Gregorelli, Diego Peli, Carlo Bo-rio, Angelo Valetti, Gianpietro Usanza, Alcide Cattabriga, Luigi Compagnoni, Mario Clerici, Marino Gamba, Angelo Boniotti, Mario Borgognoni, Roberto Ravelli Damioli. Nomi che hanno fatto la storia della Cisl, nomi ed esperienze a cui attingere per riuscire, proprio co-me cita il tema indicato per la presen-tazione del 10 settembre, a “leggere la storia per capire il presente”. Un aiuto alla comprensione può giungere anche da quelle pagine che la pubblicazione “A viso aperto” dedica ai dati. Numeri e statistiche che indicano come negli ultimi anni il sindacato di via Altopia-no d’Asiago abbia incrementato i pro-pri iscritti in percentuale maggiore ri-spetto alle altre sigle sindacali. “Nume-ri – ha evidenziato Lorenzo Torri della segreteria provinciale – che testimiano la serietà del nostro impegno”.

a cura di Massimo Venturelli

Una pubblicazione ripercorre i sei decenni di vita della sigla sindacale. Una rilettura compiuta attraverso i documenti e le testimonianze di chi è stato parte diretta di questa storia

Anniversari Un libro per i 60 anni della Cisl

[email protected]

G

C’è una lacuna dichiarata nel libro che la Cisl di Brescia ha dato alle stampe per ricordare i suoi 60 anni. Una “mancanza” sot-tolineata dallo stesso Renato Zaltieri. “Avremmo voluto aprire il capitolo delle interviste – afferma il segretario generale – con quella a Carlo Albini, testimone delle vicende che tra luglio e agosto del 1948 determinarono l’uscita della corrente cristiana dall’esperienza sindacale unitaria e che in meno di due anni portarono anche a Brescia alla nascita della Cisl, della quale fu prima vice segretario e poi segretario generale aggiunto si-no al 1961”. Carlo Albini, però, non ha potuto rilasciare la sua testimonianza. Scomparso nel febbraio di quest’anno non ha avuto modo di raccontare la sua Cisl. La lacuna, però, è colma-ta dalla lunga testimonianza di impegno e di serietà, di ricerca di un bene più grande e più alto degli interessi personali, di un’azione sociale iscritta in un grande progetto di dignità per i lavoratori e per ogni persona. “Una serenità – commenta an-cora Zaltieri – che sicuramente derivava a Carlo Albini dall’en-

tusiasmo della giovane età ma anche dal sentirsi parte di una grande idea, di un grande progetto, di una grande speranza; e poi la consapevolezza, che era il risultato del prendere le cose sul serio e del fare tutto con il massimo impegno”. Valo-ri alti, nobili che hanno segnato la storia della Cisl e che oggi devono essere riattualizzati e ricontestualizzati. Un fronte in cui è impegnata l’associazione “I Cislini”; presieduta da Ema-nuele Braghini l’associazione riunisce una cinquantina di ex dirigenti dell’organizzazione sindacale oggi in pensione. “La nostra – afferma il Presidente – non è una realtà che intende sostituirsi o sovrapporsi ad articolazioni dell’organizzazione sindacale, né intende interferire con le sue scelte”. “I Cislini” intendono soltanto offrire il loro contributo perché quelli che furono i valori fondanti della Cisl, primo su tutti una solida-rietà autentica e non opportunistica, possano continuare ad animare l’azione sindacale in contesti oggi diventuti oggetti-vamente più difficili.

Testimoni

Riattualizzare valori sempre alti

Renato Zaltieri e, a destra, Carlo Borio

Page 50: La Voce del Popolo 2010 34

50 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Economia e lavoro

Analisi e osservatori economici ave-vano “profetizzato” che alla crisi eco-nomica sarebbero sopravvisute solo quelle realtà imprenditoriali capaci di rinnovarsi, di riqualificarsi. Oggi non è ancora tempo per verificare se le pre-visioni abbiano fondamento nella re-altà. La crisi, infatti, è ancora in corso e lo scenario è quello di un gran nume-ro di imprese che cercano di galleggia-re in attesa che le acque si plachino. Non sono state molte le realtà che in tempo di crisi hanno avuto il corag-gio (ma anche le risorse) di investire.

Adi Massimo Venturelli

Si può affermare, però, che per certi versi gli esperti abbiano azzeccato le loro previsioni. Qualcuno che è stato espulso (o rischia di esserlo) dai circu-iti economici effettivamente c’è. Non si tratta di imprese, ma di lavoratori di una certa età, magari affetti da qual-che disagio che li ha posti giocoforza ai margini dei processi produttivi. Con queste persone la crisi è stata più dura. È a queste persone, già in carico ai ser-vizi sociali dei Comuni di appartenen-za, che la Provincia ha pensato con il Progetto “Investire nelle abilità” desti-

nato appunto a sostenere, attraverso i singoli Comuni, quei lavoratori bre-sciani esclusi dal mercato del lavoro che versano in particolari condizioni di fragilità personale e professionale.Sul progetto, supportato da un appo-sito bando di concorso, la Provincia ha messo 350mila euro. Andranno a finanziare 69 doti lavoro, 39 destinate ai Comuni della provincia e 30 a Bre-scia. Saranno i singoli Comuni che aderiranno al progetto (la scadenza dei termini per la presentazione delle domande è stata fissata al 30 settem-bre prossimo) a segnalare i soggetti (tra quelli in carico ai servizi socia-li) che potranno utilizzare le doti per una riqualificazione professionale. Nel bando elaborato dalla Provincia, come ha sottolineato l’assessore Gior-gio Bontempi, sono già indicati alcuni

requisiti. Potranno essere destinatari, sulla scorta di quanto previsto da ap-posite normative regionali, della dote lavoro (4500 gli euro complessivamen-te erogabili) uomini e donne residenti in uno dei Comuni del Bresciano, con età uguale o maggiore di 45 anni, senza una professionalità specifica o obso-leta e donne di tutte le età con carichi familiari. Per entrambe le categorie è necessario, poi, l’acquisizione dello status di disoccupati ai sensi del de-creto legislativo 181/2000. Saranno i singoli Comuni, direttamente o tra-mite soggetti accreditati, a progetta-re percorsi di qualificazione calibrati sulle esigenze e sulla capacità dei sog-getti ammessi. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.provin-cia.brescia.it alla sezione “economia e lavoro”.

Investire nelle abilità

e riqualificareDa Palazzo Broletto 69 doti lavoro

per soggetti in condizioni di fragilità

Iniziative Un bando promosso dalla Provincia

NOVITÀ 2010Liceo linguistico

Visita l’istituto in via Monti, 14 - Brescia

Prenota la tua visita al sito [email protected] - T. 030 3757998

Istituto “Ven. A.LUZZAGO” Liceo scientifico e Liceo linguistico

Page 51: La Voce del Popolo 2010 34

51LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010Paesi e parrocchie Bassa

La scuola:investimento a lungo termineGli auspici e gli inviti dell’assessore provinciale Giorgio Bontempi

Ia cura di VoceMedia Pubblicità

Il nuovo anno scolastico è alle por-te: ragazzi ed educatori si accingo-no a vivere una nuova esperienza educativa. Le consuete polemiche non man-cano e quest’anno sono legate agli interventi di razionalizzazione, fi-no ad oggi da più parti auspicati ma mai attuati – la riforma, che si applica da quest’anno, pare ormai metabolizzata. L’avvio del nuovo anno scolastico è occasione per Giorgio Bontempi, assessore provinciale alla forma-zione e al lavoro, per alcune con-siderazioni. “Solo una breve rifles-sione – sono le sue prime parole

–: quando si spendono soldi della collettività bisogna essere doppia-mente oculati”. Secondo l’Assesso-re provinciale oggi le scuole parita-rie e le istituzioni formative riesco-no a erogare un servizio pubblico educativo a livello di eccellenza con costi decisamente inferiori ri-spetto al costo medio sostenuto dallo Stato per ogni alunno. “Sono certo – continua – che anche i no-stri istituti statali, guidati da ottimi dirigenti, sono in grado di limitare i costi senza incidere sulla qualità del servizio”. Sono però quelli dell’istruzione e della formazione dei ragazzi i temi

che stanno particolarmente a cuore all’assessore Bontempi. “Auguro a tutti gli studenti di iniziare il nuo-vo anno scolastico serenamente – afferma al proposito – con rinno-vato interesse ed impegno. Dovete credere e investire su voi stessi; la scuola è un investimento a lungo termine e i frutti si raccolgono a di-stanza, lungo tutto l’arco della vita. Per raccogliere i frutti però biso-gna prima seminare e la semina, come lo studio, costa fatica e non ne basta più una sola con copiosi frutti, come avveniva in passato”. Per potersi integrare socialmente e partecipare alla società della co-noscenza, inserirsi con familiarità nell’attuale economia, è infatti ne-cessaria un’istruzione e formazio-ne permanente e continua. Per cui, non stancatevi mai di apprendere”.L’assessore Bontempi ha un pensie-ro anche per i genitori, che a volte

con soddisfazione, a volte con fa-tica, accompagnano i loro ragazzi nel percorso formativo scelto. È un invito a non cedere allo scoramen-to qualora i figli dovessero incon-trare difficoltà, ma a continuare a trasmettere loro la forza per supe-rare gli ostacoli e la voglia di dare sempre il meglio. “Ai docenti, chiamati al difficile compito di far crescere le giovani generazioni nella capacità di co-struirsi un futuro – continua Bon-tempi – auguro di riuscire a tra-smettere ai nostri giovani la passio-ne per lo studio e la conoscenza ed a non tralasciate di incoraggiate la creatività, l’innovazione e lo spiri-to di iniziativa e imprenditorialità”. Più formazione e più istruzione, specie se di elevata qualità, sono infatti fondamentali per competere in maniera efficace nell’economia globalizzata.

Redazionale Il nuovo anno scolastico al via

Giorgio Bontempi

Economia e lavoro Scuola

Page 52: La Voce del Popolo 2010 34

52 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Economia e lavoro Scuola

L’Istituto salesiano “San Bernardino” in Chiari ha una lunga storia. Dappri-ma convento e centro di studi fran-cescano, poi collegio dei gesuiti, in seguito monastero benedettino, in-fine acquistato nel 1926 dai Salesia-ni a cui viene affidata la cura pasto-rale della zona. Da noviziato e pre-seminario con la riforma del 1962 apre la scuola media, ampliando poi l’offerta formativa con l’apertura di altri istituti scolastici. Attualmente l’istituto salesiano è una scuola pa-ritaria, libera e pubblica e compren-

La cura di VoceMedia Pubblicità

de la scuola primaria, la scuola se-condaria di primo grado, la scuola secondaria di secondo grado (negli indirizzi di liceo scientifico e istituto professionale con orientamento gra-fico). Come scuola pubblica, parita-ria e libera è riconosciuta dallo Stato (decreti del 1962, del 2001 e del 2004) ed è aperta ad accogliere tutti coloro che la scelgono, senza distinzioni di nazionalità, religione, opinioni poli-tiche, condizioni economiche. Tutto l’Istituto salesiano è fortemente con-notato dall’essere scuola cattolica

e salesiana. Come scuola cattolica si ispira a un pluralismo di stili e di metodi educativi fondati sul Vange-lo. Come scuola salesiana si ispira allo stile di famiglia voluto da Don Bosco che privilegia un’educazione fatta di rapporti personali, per gui-dare gradualmente l’alunno alla sua realizzazione umana, culturale e cri-stiana. Proprio perché salesiana la scuola possiede alcune caratteristi-che fondamentali: uno sguardo con-tinuo di confronto col mondo giova-nile attuale; la scelta di un’educazio-ne che ha come fine la maturazione globale di ogni ragazzo-a; il primato del ‘Sistema preventivo’, lasciato-ci da San Giovanni Bosco. Il ‘siste-ma preventivo’ guida l’agire di tutti i docenti e gli educatori dell’opera: fondamento sono ‘ragione, religione,

amorevolezza’. Ragione: basato sul dialogo il confronto continuo con tutti; religione: ogni insegnamento è mutuato dai principi del Vangelo; amorevolezza: il clima di famiglia permette di sentirsi accettati e amati per quello che si è. La scuola offre il suo servizio alla cit-tà di Chiari, ma accoglie anche alun-ni provenienti dai Comuni limitrofi della provincia di Brescia e di Berga-mo. L’Istituto salesiano legge i segni dei tempi e offre risposte concrete ai bisogni delle famiglie: bisogno di un ambiente scolastico protetto che prepari a fare scelte giuste nella so-cietà (“Buoni cittadini, onesti cristia-ni” diceva don Bosco); esigenza di serietà e attualità nello svolgimento della didattica per offrire garanzie sull’istruzione successiva.

Lo spirito salesiano

anima la scuolaL’istituzione scolastica clarense affianca alle

proposte educative il confronto con i giovani

Redazionale L’Istituto San Bernardino

Page 53: La Voce del Popolo 2010 34

53LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010Paesi e parrocchie Bassa

Si apre un nuovo anno scolastico che, ancora una volta, non sarà facile per vari problemi che ormai si trascinano da troppo tempo. In primis le difficoltà e il disagio vissuti da tutto il personale scolastico le cui condizioni di lavoro sono nettamente peggiorate negli ulti-mi anni. “Quanti operano nella scuola – afferma Enrico Franceschini, segre-tario generale della Cisl scuola di Bre-scia – sono ormai da anni oggetto di una costante denigrazione, che porta a un progressivo disconoscimento del ruolo professionale, con la conseguen-

Un confronto serio per una nuova scuolaLe considerazioni di Enrico Franceschini a poche ore dall’avvio dell’anno scolastico

Sa cura di VoceMedia Pubblicità

te svalutazione economica della fun-zione svolta”. Eppure quella che opera nel mondo della scuola dovrebbe es-sere considerata una categoria di la-voratori fondamentale per i destini di ogni Paese. Al contrario, sono ancora considerazioni dell’esponente sinda-cale “viene costantemente depressa da scelte politiche poco lungimiranti, frutto di una prospettiva miope e di-sattenta rispetto ai reali problemi del sistema di istruzione e formazione del Paese. L’ultima manovra economica pare in linea con questa tendenza e so-

lo una paziente e incisiva azione della Cisl scuola ha impedito che con essa si scaricasse sul personale della scuola, che già tanto ha dato, anche l’iniquità della sterilizzazione della progressione economica”. Ma questa e altre proble-matiche devono essere interpretate a partire da una questione di fondo più generale. “Qualsiasi Paese, che abbia a cuore il proprio futuro e sappia pro-grammare a lungo termine, al di là di politiche asfittiche legate al mero pre-sente – afferma Franceschini –, inve-ste nel settore dell’istruzione e della formazione quale elemento strategi-co di crescita integrale della persona e quindi di sviluppo civile, sociale ed economico. Così avviene in altri Pa-esi europei che pur vivono la stessa nostra fase di crisi economico-finan-ziaria”. In Italia, secondo il Segretario

della Cisl scuola, i conclamati obiet-tivi di qualità, efficacia ed efficienza della realtà scolastico-formativa non riescono a nascondere una politica che, considerando questo sistema una spesa piuttosto che un ambito di investimento, ha sacrificato la qualità del medesimo in nome di esigenze di cassa, con conseguenze pericolose per il futuro delle nuove generazioni. Nell’indifferenza della politica e nel silenzio della società civile, il sistema scolastico-formativo è ridotto a forni-re i servizi essenziali. “Per superare questa situazione – conclude France-schini – è prioritario che, superando schemi ideologici e sterili contrappo-sizioni, si riapra un confronto di tutti, con serietà, intelligenza, responsabili-tà, per giungere a scelte politiche lun-gimiranti e condivise”.

Redazionale Le preoccupazioni della Cisl

Enrico Franceschini

Page 54: La Voce del Popolo 2010 34

54 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Economia e lavoro Scuola

Quando il mondo degli adulti par-la di adolescenti ricorre spesso al luogo comune della difficoltà di approccio a un universo votato per principio alla contestazione pre-ventiva. L’adolescenza, insomma, viene bollata come periodo criti-co, una stagione evolutiva carat-terizzata da “traguardi non anco-ra raggiunti”, da esperienze di vita vissute con i genitori o comunque con degli adulti ai quali si è legati affettivamente, ma verso i quali na-sce una forma di “rifiuto” non va-

Qa cura di VoceMedia Pubblicità

loriale, ma evolutivo. “Essere auto-nomi” significa fare scelte proprie, gestire la propria vita, e la propria giornata, senza le regole dettate dagli adulti, nei riguardi delle quali si manifesta una contrapposizione di principio. Un progetto educati-vo per adolescenti richiede spesso un “coraggio” a 360°. Una prima ca-ratteristica di un progetto educa-tivo per adolescenti è certamente la dinamicità. Ciò che oggi sembra essere indistruttibile, domani non ha più alcun senso; ciò che ieri non

contava nulla, oggi diventa una re-altà indispensabile. La persona che fino a ieri era “da demolire”, oggi si trasforma in amico e compagno di viaggio. Un’altra peculiarità della progettualità per adolescenti, ri-conosciuta a tutti i livelli, è la con-divisione. L’adolescente accetta a fatica anche il frutto della sua “pen-sata”; ma nella forma più decisa scarica quanto gli viene proposto a scatola chiusa dall’esterno. Un sottile, quotidiano e diplomatico lavoro di coinvolgimento pone le basi per una possibile accettazio-ne da parte degli adolescenti di un progetto elaborato, o meglio, pen-sato dagli adulti. Il lavoro di condi-visione prevede ed esige una larga azione di presentazione e motiva-zione di una proposta, ma soprat-

tutto la pazienza di accogliere le osservazioni, le critiche, le propo-ste di modifica nate esclusivamen-te dall’esigenza di voler cambiare una proposta proprio e solo perché presentata dall’adulto più che da un bisogno di “migliorare la pro-posta stessa”. Il consultorio Cidaf, con la collaborazione degli esperti già impegnati nel quotidiano lavo-ro di consulenza, da anni ormai si dedica all’educazione degli adole-scenti, con evidenti traguardi già raggiunti, ma anche nella certezza che il lavoro da compiere è ancora impegnativo, ma non irraggiungibi-le nella meta ultima, come dimo-stra chiaramente il contenuto dei due progetti in atto, con il compito e l’ambizione di coinvolgere quasi un migliaio di adolescenti.

Progettieducativi

per adolescentiUn settore che vede un impegno che dura

ormai da alcuni anni

Redazionale Le proposte del Cidaf

Agenzia di Formazione iscritta nell’elenco definitivo degli Enti accreditati per la formazione del personale della scuola. Legalmente Riconosciuto dalla Regione Lombardia.

Il Cidaf, anche per l'anno scolastico 2010-2011, è impegnato nella realizzazione di due Progetti

a favore degli adolescenti:

Il Consultorio di Brescia sta attuando il progetto HUMUS, con in coinvolgimento di tre strutture educative.

L'Oratorio della Parrocchia di San Faustino vede al lavoro gli educatori dell'Oratorio,

sotto la guida del curato.

Il CFP di Via Gamba ha fatto la scelta di rivolgersi in modo privilegiato a tutte le classi prime, riservando

alle classi seconde e terze alcuni incontri formativi.

Il CFP degli Artigianelli, invece, concentra l'attenzione sui genitori degli alunni di tutte le classi

Il consultorio di Travagliato.è impegnato in forma massiccia presso la Scuola Agraria di Bargnano per la

realizzazione del progetto RECIPROCITA' E AMICIZIA:COLORIAMO LA CITTA'.

Tutti e due i progetti si caratterizzano per tre scelte essenziali: il coinvolgimento degli operatori – educatori

delle strutture educative; la condivisione del percorso con gli adolescenti; la disponibilità ad offrire ai

genitori momenti di ascolto e incontri formativi.

I progetti sono finanziati dalla Regione Lombardia – ASL di Brescia

Chi fosse interessato a conoscere più a fondo lo sviluppo dei progetti,

può rivolgersi direttamente a:

Cidaf di Brescia, Viale Stazione 63 Tel. 030 43359 Fax 030 43190 - [email protected]

Cidaf di Travagliato, Via c. Golini n.6 Tel. 030 6862064 Fax 030 6624640 - [email protected]

Page 55: La Voce del Popolo 2010 34

55LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010Paesi e parrocchie Bassa

È arrivato da pochissimi giorni a Brescia è già si trova a dover inau-gurare un nuovo anno scolastico e anche se la “macchina” dell’istituto Franciscanum Luzzago di Brescia è già stata messa a punto dal suo predecessore p. Francesco Ielpo, il nuovo rettore, p. Giampaolo Pos-senti vive queste ore di attesa con trepidazione.Il “Franciscanum”, voluto e realizza-to dai Frati Francescani di Lombar-dia, è un centro di vita e cultura de-dicato ai giovani, per dare loro uno

Attenzione alla comunità “scuola”Le attese di p. Giampaolo Possenti, da pochi giorni a Brescia

Èdi Massimo Venturelli

spazio di studio, di formazione e di spiritualità. Cerca dunque di rispon-dere alle esigenze di formazione e cultura richieste dai tempi moder-ni. Ispirandosi nel nome, nel pro-gramma e negli ideali all’esempio e all’apostolato di San Francesco, esso svolge molteplici attività e in-tende promuovere una formazione responsabile, cosciente e impegna-ta. Proprio questo è l’aspetto a cui il nuovo rettore intende dedicarsi in questa sua nuova esperienza.“La macchina organizzativa del no-

stro istituto – afferma p. Giampaolo – è collaudata e ha saputo risponde-re alle novità introdotte anche dalla recente riforma dell’istruzione su-periore. Può inoltre contare su un gruppo di lavoro qualificato e che negli anni ha dato prova di saper abbinare a una grande professio-nalità una assoluta fedeltà ai valori e ai principi che hanno ispirato la nostra proposta educativa”.Negli ultimi dieci anni p. Giampaolo Possenti, che in passato era già sta-to nel Bresciano (prima a Rezzato e poi in San Gaetano, ndr.), è stato parroco a Varese, ministero che gli ha permesso di sviluppare una spic-cata sensibilità pastorale per la cura e la valorizzazione di quei rapporti che aiutano a costruire la comunità.“Anche in questo mio muovo inca-

rico – afferma al proposito il nuovo rettore – intendo dedicarmi a questo aspetto perchè anche quella scola-stica è una comunità che va curata e alimentata”. C’è dunque in que-sta attenzione sintonia con quanto scritto dal vescovo Monari nella sua Lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola” in queste settimane og-getto di presentazione alla più am-pia comunità bresciana.Ad oggi l’Istituto Franciscanum è a tutti gli effetti una comunità che “intercetta” la vita di tante persone.Comprende infatti il liceo scientifi-co “Ven. A. Luzzago”, nella sede di via Monti, mentre, nel nuovo com-plesso di via Callegari è presente il Convitto, il Collegio Universitario, l’Auditorium, numerose aule didat-tiche e sale riunioni.

Novità Il nuovo rettore del Franciscanum

P. Giampaolo Possenti

Page 56: La Voce del Popolo 2010 34

56 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Economia e lavoro Scuola

La cooperativa sociale “La Rete” ha avviato nello scorso anno lo studio di psicoterapia, consulenza e formazio-ne “Dedalo” per sostenere persone e famiglie in difficoltà e per contribuire a contrastare il disagio sociale nella città. Sentirsi parte di un mondo che cambia così rapidamente sta diventan-do per molte persone troppo difficile. Per sentirsi all’altezza delle aspettati-ve che la società, nella sua crescente complessità, sembra presentare all’in-dividuo, ogni persona deve compiere grandi sforzi quotidiani sentendosi

La cura di VoceMedia Pubblicità

spesso totalmente impreparata verso i compiti che le sono richiesti. Sapersi creare un gruppo di amici, cavarsela a scuola, inserirsi nel mondo del lavoro, formare una famiglia, allevare i figli, comprendere un adolescente, affron-tare le lacerazioni di una separazione, una malattia, la mancanza del lavoro è spesso molto complesso. Per questo la cooperativa ha costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da psicologhe e psicoterapeute che hanno maturato esperienze nella ge-stione sia di servizi pubblici che del

privato sociale e con alle spalle diver-si anni di esperienza e di comprovata professionalità in grado di prendersi cura di situazioni anche molto com-plesse. Pensiamo infatti di poter offri-re l’esperienza e la competenza de “La Rete”, che da vent’anni promuove ser-vizi e attività per sostenere le persone in difficoltà, anche nel sostenere quel-le situazioni di malessere e disagio che sempre più investono le persone e le famiglie con poche possibilità di intra-prendere percorsi psico-terapeutici e consulenziali (psicoterapie brevi, psi-codiagnostica, sostegno psico-educa-tivo, sostegno alla genitorialità etc...). L’accesso alle prestazioni dello “Studio Dedalo” avviene su appuntamento, è rivolto ad adulti, famiglie, giovani e adolescenti; le tariffe sono modulate attraverso lo strumento Isee per po-

ter offrire anche a persone e famiglie con basso reddito percorsi di cura e di sostegno, garantendo loro in questo modo il diritto alla salute. Lo “Studio Dedalo” offre percorsi di psicoterapia individuale e di coppia e psicoterapia di gruppo; interventi di consulenza al ruolo; consulenza psicologica indivi-duale e di coppia; Gruppi di sostegno; Gruppi tematici. Inoltre, attraverso la collaborazione con la società coopera-tiva di formazione Koinòn, offre anche percorsi di formazione e di supervisio-ne a équipe che operano nei settori dei servizi alla persona e alla comuni-tà sia pubblici che privati. Lo “Studio Dedalo” è situato in via Milano 59 a Brescia; per maggiori informazioni o per appuntamenti telefonare in orari di ufficio da lunedì a venerdì allo 030 311736 o 340 6764903.

“Dedalo”per contrastare

il disagioL’iniziativa è della cooperativa sociale

“La Rete” di via Milano, 59 a Brescia

Redazionali Un nuovo centro studi

Page 57: La Voce del Popolo 2010 34

57LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Sport

Il tempo degli esperimenti è finito o quasi. Dopo la presentazione ufficiale in Loggia della nuova squadra che si appresta a iniziare l’annata 2010/2011 (la seconda nel campionato di serie A Dilettanti, in pratica il terzo torneo nazionale maschile per importanza), la Centrale del Latte di Brescia scal-da i motori verso un unico e preciso obiettivo.Quello che, in campionato, significa promozione. Inseguita lo scorso an-no, assaporata e poi vista svanire ai play off. Stavolta, però, la squadra è stata rafforzata a dovere così come la società che ha investito su un certo Ario Costa nel ruolo di Direttore gene-rale o – se preferite – tutto fare. A lui è toccato presentare anche la campagna abbonamenti. “ Non fatemi parlare di numeri – esordisce mettendo subito le cose in chiaro – mi piacerebbe che si crei lo stesso entusiasmo dello scorso anno possibilmente aumentandolo”. Allora quale occasione migliore se non cercare di contenere i prezzi per diventare il più possibile competitivi anche – e soprattutto – in un momento di crisi? Detto, fatto. “Offriamo un car-net di 15 partite casalinghe a 100 euro ma che il tifoso paga come fossero 10. Quindi cinque sono in omaggio; l’offer-ta diventa vantaggiosa se si considera che di media si spende attorno ai 10 euro per ogni singolo biglietto com-prato separatamente al botteghino”. Questo per quanto riguarda l’ingres-so in Gradinata mentre 200 euro co-sta per il Parterre numerato. In più, un trattamento di riguardo verrà adottato da chi sottoscriverà la tessera “socio sostenitore” al costo di 500 euro. Una

Basket Serie A Dilettanti

La Leonessachiamai suoi tifosiDopo la presentazione in Loggia della squadra, la Centrale del Latte ha svelato le novità della campagna abbonamenti 2010/2011. Nel carnet da 15 gare, cinque sono in omaggio. Previste convenzioni con ditte, istituzioni e universitari. Nel fine settimana l’esordio in Coppa Italia a Trento

I

[email protected]

sorta di fidelity card “che consente – aggiunge Costa – l’accesso all’area Hospitality anche per le eventuali ga-re di play off”. Obiettivo della Socie-tà, coinvolgere non solo coloro che già l’anno scorso hanno fatto sentire il proprio calore, ma stimolare anche la presenza di nuovi appassionati. No-vità di quest’anno sono le agevolazioni previste per tutti i tesserati di Brescia e provincia alla Fip e le convenzioni con ditte, istituzioni, gruppi e università.“Siamo convinti di avere fatto il pos-sibile – conclude Ario Costa – per av-vicinare sempre di più i bresciani alla squadra e alla nostra realtà, consci che siamo in fase di crescita sia sportiva che organizzativa e per questo abbia-mo bisogno del calore dei nostri tifo-si”. “Abbiamo compiuto uno sforzo notevole – ha aggiunto la presiden-tessa Graziella Bragaglio – per man-tenere i prezzi sia degli abbonamenti che delle partite a livelli popolari per ringraziare tutti i bresciani che l’anno scorso ci hanno sempre sostenuto. Nel contempo cerchiamo però sostenito-ri che credano nel nostro progetto e a cui offriremo servizi e agevolazioni al passo con i tempi e con altri sport.” Ora la palla passa ai tifosi bresciani mentre alla squadra toccherà comin-ciare a fare sul serio. In attesa dell’ini-zio del campionato, è tempo di impe-gni ufficiali già questo fine settimana a Trento per centrare la qualificazio-ne in Coppa Italia. Capitan Quaroni e compagni saranno impegnati sabato a Trento contro i padroni di casa: in caso di vittoria, il giorno successivo (sempre a Trento) sfida alla vincente di Riva del Garda-Treviglio.

di Mario Ricci

“Abbiamo compiuto uno sforzo notevole – ha spiegato in fase di presentazione della

campagna abbonamenti il patron Graziella Bragaglio – per mantenere i prezzi sia degli abbonamenti che delle partite a livelli popolari. Volevamo ringraziare

tutti i bresciani che l’anno scorso ci hanno sempre sostenuto. Nel contempo

cerchiamo sostenitori che credano nel nostro progetto e a cui offriremo servizi

e agevolazioni al passo con i tempi e con altri sport”. In attesa dell’inizio del

campionato, è tempo di impegni ufficiali già questo fine settimana a Trento per

centrare la qualificazione in Coppa Italia

La presentazione della campagna abbonamenti

Page 58: La Voce del Popolo 2010 34

58 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010 Sport

Serie A: si riparteBrescia L’attesa è finita

Archiviata la sconfitta di Parma all’esor-dio, torna questo fine settimana il cam-pionato dopo la sosta per gli impegni della Nazionale azzurra. Voltare pagina e ricominciare tutto da ca-po è il monito di mister Iachini che non dà troppo peso al 2-0 incassato al debutto al Tardini. La squadra era ancora incomple-ta (il mercato si sarebbe chiuso tre giorni dopo), mancava lo squalificato Hetemaj

oltre all’infortunato Mareco. Da quella sconfitta, ne è passata di acqua sotto i ponti. A partire dall’arrivo di Fabio Da-prela e Jonathan Zebina, ultima punta di diamante di un mercato di notevole spessore (vedi in precedenza l’acquisto di Eder dall’Empoli e Diamanti dal West Ham tanto per citarne alcuni). Adesso non ci sono più alibi: contro il Pa-lermo comincia, di fatto, il campionato

Page 59: La Voce del Popolo 2010 34

59LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

delle rondinelle. Gara che si giocherà do-menica 12 alle 12,30 fra le mura amiche del ristrutturato Rigamonti. Sfida che po-trà essere seguita anche su Radio Voce (Fm 88,3-88,5 e radiovoce.it) all’interno del contenitore domenicale “Diretta Sport” che, per l’occasione, andrà in onda a par-tire dalle 12.25. Collegamenti dal Rigamonti a cura di Ci-ro Corradini e Roberto Moscarella. A fine

partita, poi, diretta dagli spogliatoi per ascoltare le voci dei protagonisti. A segui-re, tutto il calcio di Lega Pro in diretta dai campi delle bresciane. Tutti gli approfondimenti sul mondo del-le rondinelle, le news in tempo reale, i commenti dei tifosi si sposteranno dal lunedì al venerdì nel contenitore “100% Brescia” in onda dalle 14 alle 15 sempre su Radio Voce.

Page 60: La Voce del Popolo 2010 34

60 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

NNel 25° anno dalla fondazione del Brescia Femminile, comincia for-se la stagione più importante della storia del club.Il patron Cesari dopo la salvezza sofferta dello scorso anno ha deci-so di iniziare la scalata verso i piani alti della classifica, e grazie a una campagna acquisti scoppiettante si è già aggiudicato il titolo di “re” del mercato estivo.I nuovi innesti sono stati otto e tut-ti di spessore. Dal Bardolino Ve-rona sono arrivate Boni, D’Adda, Paliotti, Brunozzi e Schiavi, tutte calciatrici con svariate presenze in Nazionale. Dall’Atalanta è sta-ta prelevata Gamba, mentre dal-la Reggiana è arrivata la punta di diamante Daniela Sabatino, centra-vanti di razza, che vanta uno sco-re di 66 reti in 88 presenze in serie A. Infine, per puntellare la difesa, l’ultimo colpo in ordine di tempo è stato quello di Fagiolini, centrale ex Reggiana e Atalanta.Rispetto allo scorso anno cambia anche il mister, quest’anno infatti siederà sulla panchina delle rondi-nelle Nazzarena Grilli, ex Milan, già vincitrice di uno scudetto e di una

supercoppa italiana nel 2005 con il Fiammamonza.La caratura dei nuovi acquisti, non-ché del mister, la dicono lunga su-gli obiettivi futuri della società, che nel giro di tre anni punta ad arri-vare al tricolore: “Dopo la salvezza dello scorso anno che per noi va-leva uno scudetto – ha dichiarato Giuseppe Cesari, presidente del Brescia Femminile – quest’anno ab-biamo cercato di rinforzarci al mas-simo per puntare da subito ai primi posti. Tuttavia il nostro program-ma è triennale, dunque senza fret-ta arriveremo lì dove ci compete. Ho visto già un ottimo amalgama e spero che le buone impressioni possano da subito rivelarsi giuste. Abbiamo un inizio di campionato duro, con la Torres e la Reggiana, ma siamo attrezzati per giocarcela a viso aperto con tutti. Quest’anno abbiamo voglia di fare bene anche in coppa Italia, è un obiettivo che ci interessa”.La compagine di mister Grilli dopo aver svolto una settimana di ritiro in quel di San Zeno di Montagna, mercoledì 1° settembre ha festeg-giato i 25 anni dalla nascita della

società con un’amichevole contro il Franciacorta. A margine del match ci sono stati i festeggiamenti per l’anniversario ed è stata inaugu-rata la nuova stagione agonistica. Zizioli e compagne sono ora impe-gnate negli allenamenti settimanali al Centro sportivo Rigamonti, dove saranno svolte anche due amiche-voli contro il Sud Tirol (domenica 12 settembre ore 14.30) e il Trada-te (sabato 18 settembre ore 14.30). La prima giornata di campionato è fissata per sabato 25 settembre, quando tra le mura amiche le ron-dinelle sfideranno le campionesse d’Italia in carica della Torres, men-tre l’esordio in Coppa Italia avverrà il 3 ottobre.Dal 31 agosto sono tornate in cam-po anche le altre cinque formazio-ni del Brescia Femminile, con la Primavera di mister Miro pronta a confermare, o migliorare, il terzo posto assoluto in Italia dello scorso anno, e le Giovanissime che cerca-no la pronta rivincita dopo l’ama-ro secondo posto dello scorso an-no. Pulcine, Esordienti e Csi a 7 a ottobre partiranno con i rispettivi campionati.

Calcio femminile Al via la serie A

Nozze d’argento

per il BresciaIl club presieduto dal patron Cesari, protagonista

del mercato nella campagna di rafforzamento,da 25 anni è sulla scena del calcio nazionale

di Fabio Cimmino

Sport

100 %BRESCIA

A PARTIRE DAL 23 AGOSTO

Tutti i giorni,dal lunedì al venerdì

dalle 14 alle 15radiovoce.it

a cura di Mario Ricci

esclusiva

La rosa 2010-2011

Page 61: La Voce del Popolo 2010 34

Il Trofeo del Sebinoin dirittura d’arrivoMeno uno. Manca una gara per incoronare il vincitore della quinta edizione del Trofeo del Sebino e sarà quella del 17 ottobre a Piancamu-no sui 13 km delle mülatere de Pià. È tempo di celebrare i vincitori della terza tappa, ovvero il II Trofeo Sale in Zucca, corsa che si è disputata domenica a Sale Marasino. Al via 150 atleti, di cui 126 competitivi e 24 non competitivi. Il per-corso ha ricalcato – in linea di massima – quello della passata stagione. Andrea Bottarelli della Gp Legnami Pellegrinelli ha rispettato i prono-stici della vigilia conquistando il primato nella categoria seniores maschile e centrando la ter-za vittoria consecutiva in altrettante gare. Do-po un avvio in sordina il pettorale 645 è giunto alla prima salita staccando i rivali e percorren-do gli 8,46 km del percorso in 30’38” alla me-dia di 3’33” km/h. Ivan Bressanelli si è piazzato sul secondo gradino del podio, mentre Paolo Tomasoni ha conquistato la terza piazza. Tra le donne ha trionfato Roberta Illini dell’Atleti-ca Vighenzi di Padenghe, che ha chiuso la sua gara in 38’20’’ bissando il successo ottenuto a Marone. Dietro di lei Elena Apolone ed Elisa Pelliccioli. Archiviata la gara di Sale Marasino il pensiero di atleti e addetti ai lavori vola al 17 ottobre. Partenza alle 9 dalla palestra comunale di Piancamuno, poi 13 km di fatica per conqui-stare la coppa più ambita.

Centro Sportivo Italiano 61LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Sirmione Tradizionale raduno arbitri, giudici e animatori

La stagioneprende forma

di Bruno Forza

Il fischio d’inizio della stagione 2010/2011 si è levato nel cielo di Sirmione, dove da tre anni a questa parte si radunano gli arbitri, i giudici e gli animatori del polisportivo. Il weekend gardesano è stato inaugurato dalla presidente del Csi Amelia Morgano: “Questo fine settimana ha inizio la stagione sportiva del Csi. La tre giorni sirmionese non è un semplice cor-so di formazione ed aggiornamento, ma anche un importante momento di aggregazione, incon-tro e confronto”. Nel pomeriggio ha raggiunto la località gardesana anche Paolo Mazzoleni, ospite d’onore e amico del Csi Brescia: “È nata una bellissima amicizia – afferma l’arbitro di serie A – sono onorato di esse-re qui a condividere la mia esperienza con quelli che, come il sottoscritto, sono arbitri a tutti gli effetti”. Il fischietto bergamasco si è soffermato sull’importanza del servizio fornito dagli arbitri al calcio: “Senza gli arbitri che coprono tutte le gare amatoriali – che sono il vero succo del cal-cio – questo sport non potrebbe andare avanti, per cui tanto di cappello agli arbitri del Csi, che mettono in campo tanta passione e tanto attacca-

Cascina Foret

Con un trionfale e liberatorio giro di pista, la Rigolet-to Mantova ha festeggiato a Celle Ligure la conquista del sesto titolo consecutivo assoluto del Gran Premio nazionale Csi di atletica leggera. A tenere alti i colo-ri bresciani ci ha pensato Motus Atletica Castegnato, che è riuscita nell’impresa di entrare nella top ten dell’atletica leggera nazionale piazzandosi al decimo posto nella graduatoria comprendente le 76 compa-gini partecipanti.Calcio a 11. La stagione 2010/2011 ha inizio questa sera con le prime gare di coppa Leonessa. Il trofeo ciessino inaugura l’annata con la fase eliminatoria, che preve-de tre giornate nelle quali le 28 partecipanti si affron-teranno in sette gironi da quattro con partite di sola andata. In palio c’è il passaggio agli ottavi di finale,

che verrà conquistato dalle prime due classificate di ciascun gruppo e dalle due migliori terze. Dagli ottavi alle semifinali il passaggio del turno sarà conteso in gare di andata e ritorno, mentre l’atto conclusivo della competizione sarà – come da tradizione – una finale secca. L’anno scorso ad alzare la coppa al cielo furono i ragazzi del Fuorimisura calcio, capaci di imporre un roboante 7-1 all’Intrepida Zanano nella finalissima.Calcio femminile. Il calcio d’inizio di “Tutte in rete” è previsto per sabato alle 10 al centro sportivo San Filip-po. La dodici ore di calcio femminile a sette è giunta alla sua terza edizione e quest’anno i proventi raccolti andranno a sostenere la cooperativa “La Mongolfie-ra”. L’obiettivo principe dell’evento, dunque, è aiuta-re chi ha più bisogno, ma anche promuovere i valo-

ri dello sport e dare visibilità al calcio femminile. Da quest’anno prenderanno parte alla giornata di sport e solidarietà anche alcune formazioni di calcio ma-schile, rigorosamente mescolate tra loro per favorire la diffusione di uno spirito aggregativo.Formazione. La cascina Foret di via Asti ospita nella giornata di domenica il corso di aggiornamento per allenatori di calcio e pallavolo. Il programma prevede un’introduzione di don Marco Mori sul tema “Lo sport in un ambiente educativo: l’oratorio”. Segue una con-ferenza della dott.ssa Vermi sullo sviluppo psicomoto-rio nell’età evolutiva. Dopo la pausa pranzo largo agli aggiornamenti tecnici. Per il calcio approfondimenti sulla figura e i metodi di allenamento del portiere; per la pallavolo un focus sui fondamentali della ricezione.

“Lo sport in un ambiente educativo: l’oratorio”

mento alla divisa”. Dalla serie A al Csi. Il salto è notevole, ma Mazzoleni pone i due palcoscenici sullo stesso piano: “Non mi sento di dare consigli. La cosa più bella è ciò che ci accomuna, ovvero la passione. Ciò che conta è che l’impegno sia sem-pre massimo. La moviola in campo? Mi auguro che si parli più spesso delle gesta dei campioni tralasciando i processi post partita perché questi discorsi non arricchiscono il calcio”.I numeri danno ragione all’iniziativa promossa dal comitato provinciale. 200 arbitri hanno pre-so parte all’evento a testimonianza di una sem-pre crescente passione unita alla voglia di mi-gliorarsi. Il responsabile degli arbitri Emiliano Scalfi non può che essere soddisfatto: “Le pre-senze aumentano di anno in anno. Questo stage è un’esperienza di livello. Cosa chiedo agli arbitri? Consapevolezza del ruolo che vanno a ricoprire, soprattutto negli oratori. Essere arbitro nel no-stro contesto non è facile, perché oltre a dirigere una gara dobbiamo riuscire a educare”. L’avvio dei campionati è alle porte ma la “cam-pagna acquisti” arbitrale è sempre in corso: “La caccia alle nuove leve – afferma Scalfi – continua. Faccio un appello alle società perché ci aiutino a scovare giovani arbitri”.

Agenda di settembreLunedì 13 - ore 20.30: riunione basket - BresciaDal 24 al 26: 1° Torneo nazionale a squadre di ping pong - Coppa Città di PerugiaSabato 25 - ore 17: riunione Minibasket

Page 62: La Voce del Popolo 2010 34

Cara Voce

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla re-sponsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sin-tetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblica-te lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popo-lo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

62 LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

Il valore del matrimonio

Egr. direttore,il matrimonio non è per i cristiani un’al-leanza puramente naturale, un patto meramente umano, è un patto sacro, santificato da Cristo, reso sacramento. Quindi, società naturale, voluta da Dio, come proseguimento della sua ope-ra creatrice e propagatrice del genere umano. Perché la Chiesa dice no alla convivenza? Perché la Chiesa dice no al divorzio? Perché la Chiesa dice no ai divorziati risposati che vogliono riceve-re la Comunione? La sensazione che la Chiesa dica sempre no, è senza dubbio ciò che maggiormente impedisce a tanti giovani di accostarsi serenamente al ma-trimonio cristiano. Come mai la Chiesa, che dovrebbe essere l’annunciatrice del Vangelo dà questa impressione? La ri-sposta non è difficile; c’è la dà San Paolo nel monito: “Chi mangia e beve indegna-mente il corpo e il sangue di Cristo, man-gia la propria condanna”. Ha ragione il card. Tettamanzi quando dice: è sbaglia-to escludere i risposati dalla Chiesa? È giusto che il card. Martini, don Verzè e altri prelati invitino il Papa a concede-re l’eucaristia a chi convive con questo peccato? La Chiesa cattolica è troppo lontana dalla realtà, scrivono in tanti e mandano un invito a Benedetto XVI, af-finché affronti questo problema. Il Papa ha detto cose molto ragionevoli sul con-to dei divorziati e dei risposati, ma viene aggredito perché gli si vuole far subire la dittatura ideale del mondo postmo-

derno e del suo relativismo etico. Dice San Ambrogio: “Se è necessario santifi-care il matrimonio con la benedizione sacerdotale, come si può dire che c’è matrimonio dove non c’è concordia?”. E lo stesso ancora: “Sappiamo che Dio è un po’ il custode del matrimonio e che non permetterebbe di macchiarlo, che se alcuno lo facesse, pecca contro Dio, di cui viola la legge. E quindi, siccome pecca contro Dio, perde il consorzio del Sacramento celeste”. Bisogna realizzare con perseveranza l’unione di due anime che fino a un certo tempo vedevano la vita ognuno sotto il suo piccolo cielo. So che dopo il matrimonio subentra la paura, anzi l’ossessione di non farcela, la colpa di non essere all’altezza di for-mare una famiglia; e così ogni rapporto diventa penoso e angosciante, talmen-te carico di tensione da lasciare vuoti e insoddisfatti. Ecco perché non è giusto ammettere i divorziati o risposati nella Chiesa. No! La Chiesa vuole esattamen-te il contrario; che si viva intensamente la propria vita coniugale, in tutte le sue espressioni – due in una sola carne – nell’ambito di un progetto cristiano, il matrimonio sacramento liberamente ac-cettato e condiviso. Il motto “il sesso è tutto” serpeggia sempre tra i cattolici e anche tra alcuni sacerdoti, ma è il cuore che bisogna seguire; la ragione e la mo-rale non servono a nulla. Il matrimonio è una stupenda vocazione, ma una vo-cazione che va presa sul serio, così es-sa si realizzerà in modo perfetto e vi si troverà molta più felicità di quanto non

Concorso Fotogrest

si aspetti. Nel matrimonio trionfi l’amo-re come re e regina che si fanno portare su un carro trionfale.

Edmondo Del Prete

Estate in Romania

Egr. direttore,anche quest’anno, per il settimo anno, al-cuni giovani della bassa (Orzinuovi, Bor-go San Giacomo, Quinzano, Pompiano, Coniolo, Faverzano) con il gruppo “Fatti di speranza”, hanno vissuto due settima-

[email protected]

ne di carità e servizio in una delle zone più povere della Romania. Con l’aiuto degli animatori locali hanno dato vita a quattro Grest in altrettanti villaggi. È stata un’occasione di incontro con una Chiesa povera e un popolo spesso di-sprezzato. Ma è stato anche un modo per confrontarsi con la Parola e, attraverso la carità e il servizio, porsi domande per la propria vita. Riportiamo la riflessione di uno dei partecipanti.“Ogni giorno nasconde un invito che il Signore ci rivolge. Un invito che posso

Nel territorio provinciale sono attivi circa 300 grest che vedono ogni anno l’impegno di oltre 8.000 animatori e circa 40mila tra bambini e ragazzi. Il

tema del Cre-Grest 2010 era quello della terra. È il luogo dove poggiano i nostri piedi – e dunque dove viviamo, ci muoviamo – ma è anche

l’estensione, le diverse regioni, paesi, territori abitati. È il pianeta dove si svolge la vita e la storia dell’umanità. Se il tema del cielo poteva essere

definito come immenso, la terra di per sé non è una realtà “immensa”: al contrario ha dei confini ben delimitati. La terra è grande in quanto luogo della nostra vita, luogo dove si svolge la nostra esistenza e dove possiamo

sperimentare l’immensità di Dio. La storia degli uomini non ha altro per svolgersi. La terra è il luogo della manifestazione di Dio.

Il grest è un’esperienza di animazione e formazione offerta dagli oratori bresciani ai bambini e ai ragazzi nel periodo estivo. Ormai da molti anni gli oratori hanno saputo, grazie al grest, offrire una risposta attiva al bisogno dei genitori di un luogo sicuro per i propri bambini durante le vacanze scolastiche. Il grest normalmente dura tre settimane, ma ci sono molti grest di quattro o sei settimane. In questo periodo prescolastico una quarantina di oratori della diocesi hanno offerto il grest, il minigrest o uno spazio compiti.Pedrocca

Sale di Gussago

Page 63: La Voce del Popolo 2010 34

63LA VOCE DEL POPOLO10 SETTEMBRE 2010

un eguale livello di apprendimento. A onor del vero i livelli di istruzione non sono male: i tassi di diploma in Italia coincidono con la media europea, 85%, e il tasso di passaggio all’università è del 53%, solo due punti in meno, e in entrambi i casi le femmine sono più nu-merose dei maschi. I dati sugli abban-doni universitari segnano un migliora-mento, ma temo che scontino l’effetto di recupero esercitato dall’introduzio-ne della laurea triennale, effetto che sta lentamente svanendo e riportandoci ai vecchi e pesanti livelli di abbandono.Pur concordando sul fatto che l’effi-cacia della scuola italiana è bassa, e certamente migliorabile, vorrei ricor-dare che è importante fare riferimen-to agli andamenti: in 10 anni la quota di italiani fra 25 e 64 anni in possesso del solo obbligo è diminuita di 11 pun-ti, quella di diplomati è aumentata di sette punti e quella di laureati di nove, con un aumento annuo del 5,2% che è il più alto fra i Paesi europei dopo Po-lonia (+6,4%) e Portogallo (+6,2%). I dati finanziari sono da sempre la nota dolente. Trovo grave, piuttosto, che la quota maggiore della spesa, oltre l’80%, vada per le retribuzioni, confermando l’idea che la scuola italiana (ma forse anche i servizi sociali) sono pensati in-nanzitutto per gli operatori e non per gli utenti. Noto anche che il 92,3% dei fondi per l’istruzione vengono dal pub-blico, il 6,0% dalle famiglie e solo l’1,7% dai privati.

Paolo Tardini

accogliere o rifiutare. L’invito è a parte-cipare a un grande banchetto: Egli vuole per tutti la pienezza della vita. Passare 15 giorni in Romania d’estate a fianco dei più poveri e a contatto dei più piccoli è stato uno di questi inviti. Accogliere l’esperienza di farsi prossimo di un po-polo povero e martoriato è rispondere all’invito del Signore e accettare di met-tersi all’ultimo posto. Mettersi all’ultimo posto per stare con i poveri e servire. Mettersi all’ultimo posto per non vergo-gnarsi di giocare e cercare di far diver-tire i bambini. Mettersi all’ultimo posto per provare la fatica del viaggio, della condivisione, dall’adattarsi, rinunciando a qualche comodità. Mettersi all’ultimo posto per spogliarsi del proprio orgo-glio, delle proprie certezze, dei propri titoli, dei propri studi per farsi semplice presenza, disponibile a chi ti è affidato. Mettersi all’ultimo posto per ascoltare la Parola di Vita e servire i fratelli, nel-la preghiera e nella condivisione. Ed è proprio vero, come dice il Vangelo, che quando hai l’umiltà di metterti all’ultimo posto succede qualcosa di straordinario. Non sai chi, non sai come, eppure hai la percezione che chi all’inizio ti aveva invitato ti ha riservato il primo posto: mentre credevi di servire ti sei trovato servito come un ospite d’onore.Mentre mi sono trovato a prendermi cura degli altri ho sperimentato che era il Signore che si prendeva cura di me.‘Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi,

li farà mettere a tavola e passerà a ser-virli’ (Lc 12, 37). Farsi ultimi con gli ulti-mi per sentirsi alla fine primi. Sottrarre, togliere, semplificare per trovarsi, non impoveriti, ma ricchi della totalità, della pienezza, della gioia…È questo il mistero nascosto della pie-nezza della vita che ci insegna il Vange-lo. In Romania ho avuto conferma che funziona davvero… Grazie, Signore, per-ché mantieni davvero le tue promesse!”.

Mauro Cinquetti

Difendere la vita dall’inizio

Egr. direttore,l’embrione umano che è geneticamente appartenente alla specie umana, ma non ha ancora visibilità e nome, è uomo? Il tempo della gravidanza è fatto di una duplice attenzione: quella dell’attesa e quella dell’atteso. È un tempo particola-re, perché è riempito da una vita umana. La gravidanza costringe a riflettere sulle ragioni della vita. La vita è un dono, un dono prezioso che ci è stato dato sen-za chiedere, in modo gratuito, è il bene supremo. Ma allora mi chiedo: tutte le piccole vite che vengono rifiutate hanno meno diritto di me di esistere? Come si può non capire che uccidendo il germo-glio non potrà crescere nessuna pianta? Come si può negare agli altri una cosa che si è per prima cosa ricevuta? E con quali motivi si può giustificare? La Di-chiarazione universale dei diritti umani afferma all’articolo tre: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla si-

curezza della propria persona”, con la stessa Dichiarazione viene approvata una legge che permette di scegliere della vita di un altro, inoltre di una persona in-nocente, umile e indifesa come un bam-bino ancora nel grembo. L’aborto viene presentato come conquista sociale, co-me affermazione di libertà della donna: gestire una vita o sopprimerla. L’aborto è la conquista sociale che a molte don-ne ha aperto la strada dell’angoscia per aver negato l’alterità del nascituro. Il bambino che una donna porta nel grem-bo non ha nessuna colpa, ma su di lui si rovescia, come un’orda barbarica, un tumultuoso fiume di pretesi diritti. Per tutti. Tranne che per lui. Resta il fatto che un figlio è sempre un dono e che la vita umana viene prima di tutte le istitu-zioni, per tutti dovrebbe valere una sola condizione: il rispetto della vita di chi è indifeso. E cosa c’è di più indifeso al mondo di un bambino ancora nel grem-bo? L’atteso infatti non ha alcun potere di imporre la propria esistenza. Gli es-seri umani non sono merce. La vita è un dono fuori commercio e non ha prezzo. Nessuno può appropriarsi della vita di un’altra persona e usarla, perché nes-suno può dare la vita ad un altro essere umano e nessuno può toglierla.

Manuela Corazza

Una scuola di serie B

Egr. direttore,la scuola italiana è da bocciare. Alle molte ore di scuola non corrisponde

Arriva dall’oratorio di Bione la fotografia che si aggiudica il concorso Fotogrest 2010. Succede nell’albo d’oro alla parrocchia di Sale di Gussago. Anche per questa edizione i vincitori si aggiudicano una macchina fotografica digitale e un abbonamento annuale

al nostro settimanale. Nell’immagine vincitrice i ragazzi hanno raffigurato il logo dell’estate 2010: Sottosopra, come in cielo così in terra. Anche quest’anno sono molti gli oratori che hanno deciso di prendere parte al concorso, a tutti va il nostro sentito

ringraziamento per aver condiviso con noi un momento importante della vita dell’oratorio. Ogni estate, infatti, tra giochi, laboratori e bans gli oratori si animano grazie al contributo dei tanti animatori e dei genitori. Molto spesso sono educatori che a loro volta

sono stati educati e da piccoli hanno vissuto un’esperienza di socializzazione negli spazi offerti dal grest. Diventa un’occasione importante per fare al tempo stesso formazione e aggregazione. Certo non è da meno, per impegno e fatica, l’attività tradizionale

che prosegue durante l’arco dell’anno. A tutti, ai curati e all’intera comunità educativa, l’incoraggiamento e il plauso di “Voce”.

Page 64: La Voce del Popolo 2010 34

Recommended