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La Voce di Calvisano - Giugno 2016

Date post: 31-Jul-2016
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Bollettino parrocchiale
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La Pentecoste chiude il tempo pasquale. Per qua- ranta giorni, dopo la sua risurrezione, Gesù si mo- stra ai discepoli angosciati e impauriti; per quaranta giorni li conforta con la sua presenza, ma, alla fine, inevitabilmente, si distacca da loro e torna al Padre. E la certezza della sua risurrezione non basta: an- cora una volta si rinchiudono e non osano mostrarsi. Poi discende su di loro lo Spirito, come il Maestro aveva promesso, nel giorno della Pentecoste: così la paura scompare, gli Apostoli escono dal loro rifugio, tornano nelle strade e nella si- nagoga, cominciano ad annun- ciare con franchezza che Gesù, il Nazareno, il Figlio di Dio, è ri- sorto dai morti. Perché questo è l’annuncio centrale, questa è la buona novella: senza questo, come scriverà san Paolo, vana è la loro predicazione e vana la nostra fede. Ma non si limitano alla pa- rola, che si diffonde in modo straordinario grazie al dono delle lingue: lo Spirito concede loro anche di guarire i malati, come faceva Gesù; perché lo Spirito è amore, e l’amore non può non tradursi in atti concreti di misericordia, che, come scrive san Giacomo nella sua lettera, è frutto della vera sa- pienza. Anche per noi il tempo pa- squale è finito: dopo la lunga attesa della Quaresima e la lunga festa della Pasqua, torniamo al tempo or- dinario della nostra vita quotidiana, ma ravvivati dalla forza dello Spirito: non uno spirito da schiavi, per ricadere nella paura e nelle nostre eterne imper- fezioni che ne sono frutto, ma uno spirito da figli adottivi, perché anche noi, come gli Apostoli, rice- viamo dal Padre il coraggio e la forza, la misericor- dia e l’amore. Amore: quanti equivoci su questa parola! Condi- zionati da filmetti sdolcinati e dalla pubblicità dei cioccolatini, lo confondiamo con il sentimentalismo e lo consideriamo una cosa da ragazzetti: noi adulti abbiamo ben altre cose di cui occuparci! E invece no: l’amore e la misericordia sono dono dello Spirito, sono non solamente cose serie, ma le sole di cui valga la pena occuparsi. Per cos’altro dovremmo vi- vere? Per il denaro? La posizione sociale? Le vacanze ai Tropici? Per il giudizio del mondo? Soltanto l’a- more, inteso come forza crea- trice positiva, come luce e ca- lore che irradiamo su chiunque ci stia accanto, può dare un senso alla nostra vita. Ma que- sto amore non nasce dalla bel- lezza, dalla giovinezza, dal po- tere o dal successo: è una forza che possiamo riversare sul no- stro prossimo, qualunque prossimo, solo perché anche noi lo abbiamo ricevuto tramite lo Spirito. Possiamo amare solo perché siamo amati. Forti di questa speranza, an- che gli umili lavori quotidiani, anche i disappunti, le delu- sioni, i distacchi e le sofferenze del nostro vivere prendono un altro significato: Dio non guarda ciò che facciamo, ma con quanto amore lo facciamo. Invochiamo dunque con fidu- cia lo Spirito, che sa di cosa abbiamo veramente bi- sogno, e ce lo dona con larghezza, insieme alla forza, alla saggezza, alla consolazione: “Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio … E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero pren- diamo parte alle sue sofferenze per partecipare an- che alla sua gloria”. Monica Gavazzi UNA COMUNITÀ IN DIALOGO Editore don Tarcisio Capuzzi - Dir. resp. Gabriele Filippini - Aut. Trib. Bs n. 31/97 del 7/8/97 - Anno XXX - N° 253 Fotocomposizione: GraficaCM - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS) GIUGNO 2016 LA VOCE DI CALVISANO Tempo ordinario, tempo dello spirito
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Page 1: La Voce di Calvisano - Giugno 2016

La Pentecoste chiude il tempo pasquale. Per qua-ranta giorni, dopo la sua risurrezione, Gesù si mo-stra ai discepoli angosciati e impauriti; per quarantagiorni li conforta con la sua presenza, ma, alla fine,inevitabilmente, si distacca da loro e torna al Padre.E la certezza della sua risurrezione non basta: an-cora una volta si rinchiudono e non osano mostrarsi.

Poi discende su di loro lo Spirito, come il Maestroaveva promesso, nel giorno della Pentecoste: così lapaura scompare, gli Apostoli escono dal loro rifugio,tornano nelle strade e nella si-nagoga, cominciano ad annun-ciare con franchezza che Gesù,il Nazareno, il Figlio di Dio, è ri-sorto dai morti. Perché questo èl’annuncio centrale, questa è labuona novella: senza questo,come scriverà san Paolo, vana èla loro predicazione e vana lanostra fede.

Ma non si limitano alla pa-rola, che si diffonde in modostraordinario grazie al donodelle lingue: lo Spirito concedeloro anche di guarire i malati,come faceva Gesù; perché loSpirito è amore, e l’amore nonpuò non tradursi in atti concretidi misericordia, che, comescrive san Giacomo nella sualettera, è frutto della vera sa-pienza.

Anche per noi il tempo pa-squale è finito: dopo la lunga attesa della Quaresimae la lunga festa della Pasqua, torniamo al tempo or-dinario della nostra vita quotidiana, ma ravvivatidalla forza dello Spirito: non uno spirito da schiavi,per ricadere nella paura e nelle nostre eterne imper-fezioni che ne sono frutto, ma uno spirito da figliadottivi, perché anche noi, come gli Apostoli, rice-viamo dal Padre il coraggio e la forza, la misericor-dia e l’amore.

Amore: quanti equivoci su questa parola! Condi-zionati da filmetti sdolcinati e dalla pubblicità deicioccolatini, lo confondiamo con il sentimentalismoe lo consideriamo una cosa da ragazzetti: noi adultiabbiamo ben altre cose di cui occuparci! E invece no:l’amore e la misericordia sono dono dello Spirito,sono non solamente cose serie, ma le sole di cuivalga la pena occuparsi. Per cos’altro dovremmo vi-vere? Per il denaro? La posizione sociale? Le vacanzeai Tropici? Per il giudizio del mondo? Soltanto l’a-

more, inteso come forza crea-trice positiva, come luce e ca-lore che irradiamo su chiunqueci stia accanto, può dare unsenso alla nostra vita. Ma que-sto amore non nasce dalla bel-lezza, dalla giovinezza, dal po-tere o dal successo: è una forzache possiamo riversare sul no-stro prossimo, qualunqueprossimo, solo perché anchenoi lo abbiamo ricevuto tramitelo Spirito. Possiamo amare soloperché siamo amati.

Forti di questa speranza, an-che gli umili lavori quotidiani,anche i disappunti, le delu-sioni, i distacchi e le sofferenzedel nostro vivere prendono unal t ro s igni f icato: Dio nonguarda ciò che facciamo, macon quanto amore lo facciamo.Invochiamo dunque con fidu-

cia lo Spirito, che sa di cosa abbiamo veramente bi-sogno, e ce lo dona con larghezza, insieme allaforza, alla saggezza, alla consolazione: “Infatti tuttiquelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questisono figli di Dio … E se siamo figli, siamo ancheeredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero pren-diamo parte alle sue sofferenze per partecipare an-che alla sua gloria”.

MMoonniiccaa GGaavvaazzzzii

UNA COMUNITÀ IN DIALOGOEditore don Tarcisio Capuzzi - Dir. resp. Gabriele Filippini - Aut. Trib. Bs n. 31/97 del 7/8/97 - Anno XXX - N° 253

Fotocomposizione: GraficaCM - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)

GIUGNO 2016

LA VOCE DICALVISANO

Tempo ordinario, tempo dello spirito

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LA VOCE DI CALVISANO 2

Dieci suggerimenti per un’estate cristianaNella parabola evangelica del grano e della zizzania si capisce che la semina della zizzania non è opera del con-

tadino, che ha seminato del buon grano, ma di un suo nemico che l’ha seminata mentre tutti dormivano.L’estate, almeno per i nostri bambini e ragazzi, è anche il tempo in cui si dorme di più.Per i giovani e gli adulti le vacanze possono essere periodi in cui si dorme di più anche in senso spirituale, tra-

scurando un po’ la preghiera e la S. Messa domenicale.Offro dieci semplici suggerimenti per vivere come famiglie, anche nei luoghi di vacanza, un’estate cristiana. Un

aiuto per limitare i danni della zizzania che, comunque, viene seminata in estate in vari modi e momenti, diurni enotturni.

11.. La domenica senza la celebrazione della santa Messa è come un mare senza acqua: cerca la messa ovunque tu sia!Anche in spiaggia, alla domenica sera si celebra in molte località marine.

22.. Un cristiano senza la Parola di Dio è come un edificio non ammobiliato. Manca qualcosa a cui appoggiarsi e cui affidarela coscienza, le domande, le preoccupazioni.

33.. Una estate dedicata esclusivamente al riposo può diventare routine. Il cristianesimo ha lasciato la sua impronta sull’arte,la pittura, la musica... Approfitta di questo tempo per una visita a un santuario, un concerto di musica o semplicementeper ammirare la bellezza delle nostre chiese.

44.. Un cuore cristiano senza carità cristiana non riposa in pace. L’estate è l’occasione per offrirsi come volontari per aiutarei genitori a stare con coloro che nel corso dell’anno sono stati un po’ trascurati dagli impegni di lavoro e di studio.

55.. Il rumore e il chiasso del mondo ci impediscono di ascoltare Dio. Se sei in montagna sperimenta una passeggiata da solo.Se sei al mare cammina lungo la riva al tramonto. Di tanto in tanto è necessario lasciare la compagnia per ritrovare sestessi, guardare il cielo e, nel cielo, scoprire e parlare con Dio.

66.. Il sensazionalismo dei mezzi di informazione ci distoglie da una buona lettura. Scegli un libro e se tratta di spiritualitàmeglio ancora! Ti orienterà alla ricerca di valori che nutrono la vita e fanno innalzare il pensiero al Creatore.Una buona lettura ci rende più equilibrati.

77.. Oltre all’esposizione al sole, che non fa sempre bene, non dimenticarti di frequentare la luce che ti offre la Chiesa: laParola di Dio, il silenzio, il Sacramento della Penitenza. Sono raggi di un sole, Gesù, che trasforma e nobilita le nostre anime e noi stessi.

88.. Le occupazioni professionali - che sono reali occupazioni - a volte sono scuse per non dedicarsi con generosità allafamiglia. L’estate cristiana è una buona opportunità per avvicinarsi al mondo dei bambini, per rafforzare la vita coniugale,per camminare insieme, per divertirsi insieme ... e per andare insieme alla Messa domenicale.

99.. Consenti, in questo tempo di vacanza, che venga fuori il meglio di te stesso. Esprimi il meglio di te là dove ti trovi, e prodigati nel fare anche quello che gli altri non vogliono o non sanno fare.

1100..Infine rendi grazie a Dio con tutto il cuore. Prega! Ritagliati lo spazio/tempo per un pellegrinaggio a un santuario vicinoal luogo di vacanza. I santuari sono luoghi significativi ed espressioni caratteristiche della pietà popolare. La visita al santuario costituisce un’occasione propizia, spesso ricercata, per accostarsi al sacramento della Penitenza.

BBuuoonnee vvaaccaannzzee ee rriiccoorrddiiaammooccii aall SSiiggnnoorree ppeerr uunn rriittoorrnnoo sseerreennoo ee ssiiccuurroo aallllee nnoossttrree ccaassee.. DDoonn TTaarrcciissiioo

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3 LA VOCE DI CALVISANO

C’è una bella frase di papa Francesco chedice: «Esiste una tensione bipolare tra l’ideae la realtà. La realtà semplicemente è, l’ideasi elabora. Tra le due si deve instaurare undialogo costante, evitando che l’idea finiscaper separarsi dalla realtà… La realtà è su-periore all’idea».

Le parole, i discorsi si susseguono mol-teplici, ma non sempre poi la realtà delle si-tuazioni fa si che si concretizzino: non di-mentichiamo che la realtà senza alcune li-nee guida, ideali e valori sarebbe in baliadel più forte, sarebbe un susseguirsi di vitasenza una direzione. Ecco perché pren-diamo spunto da alcuni fatti e frasi sentiti direcente perché ognuno ne ricavi una rifles-sione per la propria vita e non solo comespesso succede per giudicare gli altri.Prendo spunto dalle parole di papa France-sco e dai commenti di un arguto quantosemplice commentatore e cioè il prioredella comunità di Bose, Enzo Bianchi.

LLaa cchhiieessaa ddeeii ““pprreettii ssccaallzzii””“È scalzo il nostro prete”, il prete che

papa Francesco ha additato ai vescovi ita-liani come esempio cui guardare. Alloral’essere scalzo di questo prete richiamauno stile, un modo di essere e di agire,un’esistenza che «diventa eloquente, per-ché diversa, alternativa»: “scalzo” evoca ilmodo evangelico di porsi in cammino deidiscepoli inviati da Gesù a predicare,senza denaro nella bisaccia né due tuni-che; “scalzo” implica la rinuncia a tutto ilsuperfluo e il “mantenere soltanto ciò cheserve per l’esperienza di fede e di carità delpopolo di Dio”.

Ma essere scalzo per papa Francesco ri-manda anche e prima di tutto a Mosè difronte al roveto ardente: come colui che di-

venterà la guida di Israele nel deserto, ilprete è “scalzo rispetto a una terra che siostina a credere e considerare santa”. Sì,Mosè si è tolto i calzari per avvicinarsi al ro-veto da cui usciva la parola di Dio, perchéla terra che calpestava era santa. Come luianche l’annunciatore del vangelo oggi èchiamato a considerare “santa” quella terrache l’umanità ha avuto in dono. È chiamatoa prendere sul serio la terra, l’adamah e l’A-dam, l’essere umano che dalla terra è tratto:a mostrarsi prossimo e sollecito verso lefragilità di ciascuno, verso lo smarrimentodi senso, verso il bisogno vitale di comunitàche permea il nostro tempo “povero di ami-cizia”. Ne conseguirà uno stile di vita con-creto, sobrio e povero, spogliato dei beninon essenziali, ricondotto all’unica cosanecessaria, il vangelo, la buona notiziadella vita più forte della morte.

IIll pprreettee:: uunn mmiinniissttrroo cchhee ssii pprreeooccccuuppaa ddeellllaa““mmiinneessttrraa””

Può sembrare strano che papa Francescoparli a vescovi e cardinali e additi loro unprete scalzo, un povero prete animato e pu-rificato dal fuoco della Pentecoste, un mini-stro che serve, che – secondo l’etimologia –si preoccupa della “minestra”, della razionedi cibo quotidiano per ciascuno, un servi-tore fedele che sa come l’anelito piùprofondo deposto nel cuore degli umani siesprime attraverso un corpo che provafame, sete, freddo, dolore. Eppure è questoil pastore esemplare: un prete scalzo che safarsi prossimo con la povertà del suo esseree del suo agire, che non conta su oro e ar-gento ma sulla misericordia manifestata dalSignore verso di lui, una misericordia che loha reso a sua volta ministro di misericordia.

IIll rruuoolloo ddeellllee ddoonnnnee aallll’’iinntteerrnnoo ddeellllaa cchhiieessaaee ccoonn llaa cchhiieessaa

Ogni volta che si torna giustamente aparlare del ruolo delle donne nella chiesa cisi dovrebbe anche interrogare su quale po-trebbe essere il percorso di riflessione piùfecondo di conseguenze pratiche: conside-rare analogie e differenze tra preti e suore,che vivono il celibato, oppure quelle tra sa-cerdozio universale – conferito a tutti i bat-tezzati, uomini e donne – e ministero ordi-nato. Il problema da studiare per un discer-nimento sul diaconato femminile è alloraquello della sua compatibilità o meno conl’attuale comprensione dell’ordine sacer-dotale riservato agli uomini secondo tuttala tradizione cattolica. Se consideriamo l’in-sieme delle risposte offerte da papa Fran-cesco alle religiose su argomenti che hannospaziato dalla clericalizzazione alla distin-zione tra servizio e servilismo, dalla pre-senza delle donne nei luoghi decisionali al-l’importanza dello sguardo femminile sullequestioni ecclesiali, possiamo essere certiche la sollecitudine pastorale di papa Fran-

cesco saprà dare un seguito concreto aquesta apertura che, come sovente avvienenella storia, è un riabbeverarsi alle fonti delcristianesimo, alla chiesa delle origini.

AAmmaarree--aammoorree uunn iinnttrreecccciioo ddii ssttoorriieeÈ stato travagliato il cammino, ma il Papa

con l’esortazione apostolica post-sinodaleAmoris laetitia (La gioia dell’Amore) hatracciato la via nella quale l’amore di Diopuò essere vissuto nelle storie d’amore cheuomini e donne intrecciano dando vita a fa-miglie. Nelle comunità dei credenti c’è il ri-schio che le contraddizioni che alcune fa-miglie vivono possano fornire la tentazionead alcuni - che si sentono giusti, forti e sani– di emarginare chi ha sbagliato, pensandocosì di estirpare il male: è la perenne tenta-zione di strappare la zizzania assieme allepiante buone, denunciata da Gesù nella ce-lebre parabola. Papa Francesco ci ricordache la via della misericordia richiede di nonescludere né di emarginare, ma di impe-gnarsi affinché chi ha sbagliato ed è in er-rore capisca e cambi. La Chiesa non può faraltro che imitare Gesù, il quale all’adulterache ha peccato dice: «Neanch’io ti con-danno» (Giovanni 8, 11). La condanna è sulpeccato, la misericordia sul peccatore per-ché nessun peccato può definire chi lo hacommesso. Proprio il dono della misericor-dia che contiene sempre il perdono puòcausare la conversione, il mutamento divita. La via della misericordia è sempre gra-zia, energia divina che giustifica e dà forzadove c’è debolezza, porta guarigione dovec’è malattia.

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L’idea e la realtàAccompagnati dalle parole di due grandi come papa Francesco e padre Enzo Bianchi

riflettiamo su cosa vuol dire essere preti oggi, vivere l’amore in famiglia e la misericordia

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Domenica 15 maggio, Festa della Pente-coste, durante la santa messa delle oredieci e trenta, presieduta da Don ErmannoTurla, Vicario Zonale di Pisogne, nella no-stra comunità, 43 ragazzi hanno ricevutoil dono dello Spirito Santo nel sacramentodella Cresima e hanno vissuto il loroprimo incontro con Gesù nell’Eucarestia.

La Prima Comunione e la Cresima sonofra i ricordi più belli che ci accompagnanoper tutta la vita: si tratta di un giorno spe-ciale e tale è stato anche nella cornicegioiosa ed emozionante che ha avvolto ivari momenti della celebrazione.

Tutta la comunità che come una grandefamiglia ha un ruolo di responsabilitànella crescita cristiana dei suoi figli, hacircondato di calore questi ragazzi rivi-vendo e facendo memoria della propriafede.

L’immagine scelta per presentare questiragazzi è stata quella di Gesù, vera vite.L’agricoltore, Dio Padre, pianta la vite verache è Gesù nella nostra storia umana.

Ogni uomo è un tralcio che può portarefrutto solo se resta innestato in Lui. Sequando siamo stati battezzati siamo statiinnestati come tralci alla vita di Gesù, cosìcon l’Eucarestia riceviamo la linfa vitale,l’alimento che ci sostiene e ci fa cresceredurante tutta la nostra esistenza di cri-stiani alla luce dello Spirito Santo.

Comprendiamo cosi la durissima affer-mazione di Gesù: “Senza di me non potetefare nulla”.

Dio Padre si prende una cura personaledi ogni tralcio, cioè di ogni persona. Ognitralcio viene potato perché porti più frutto;il tralcio che non porta frutto viene ta-gliato, si secca e viene bruciato nel fuoco.

Se rimaniamo in Gesù e le sue parole ri-mangono in noi, siamo suoi discepoli eportiamo molto frutto. Pianta singolare èla vite! In ogni stagione deve essere potataaltrimenti si insterilisce.

I frutti crescono solo sulla parte chespunta nuova nell’anno. Quando il tralcioè potato piange una grande quantità di

linfa che poi esplode con una vitalità in-credibile ed in grandi grappoli succosi edolci.

La potatura sono le sofferenze che nellevarie stagioni della vita dobbiamo portaree spesso le vediamo come un danno, unaingiustizia di cui lamentarci con Dio e conil mondo intero.

Gesù ci dice invece che esse sono unabenefica potatura che ci fa crescere innuove dimensioni.

La gioia e la felicità per aver compiuto unpasso così importante in questo giorno,donino a tutti e in particolare ai ragazzi laconsapevolezza che c’è ancora moltastrada da fare e che, sebbene non piùbambini, questi “giovani adulti” hanno bi-sogno ancora di una spalla, di una guida,magari più silenziosa, a cui chiedere e conla quale potersi confrontare, per conti-nuare ad incontrare il Signore, a testimo-niarlo agli altri ed a non perderlo mai.

LLee ccaatteecchhiissttee

LA VOCE DI CALVISANO 4

Hanno ricevuto i Sacramenti della Prima Comunione e della Cresima:ARDAU ALICE - BELLARDI MARIANNA - BELLINI LUCREZIA CHIARA - BENEDETTI MATILDE - BERGAMASCHI MICHELECASERINI SARA - CATTANEO MARCELLO - COLOSIO MARTA - COLOSIO SAMUEL - CORNELIO MATTIA - CRISTINI MATTEOFALDINI SIMONE - FARINA RACHELE - FERRARI MATTEO - FORMENTINI FRANCESCO - FREATO ANNA - FREATO PIETROGALUPPINI MATTEO - LAMANUZZI ALESSIA MICHELA - MAGRI MATTIA CRISTIAN - MARCHETTI DARIO - MERIGOLORENZO - METELLI CELINE - MONGELLI CHIARA - MONGELLI CRISTINA - NARRA NICOLO’ - NODARI MARTINAORIZIO FRANCESCA - PANELLI LUCA - PATTI MIRKO - PEDRINAZZI AURORA GIULIA - PICCINELLI ANDREA - PIUBENIILARIA - QUADRI STEFANO - RUGGERI MARCO - SANDRINI ELISABETTA - SILINI VITTORIA ANGELA - TAFFELLILORENZO - TOSELLI ALESSIO - TURINI BENEDETTA - ZADRA MICHELE - ZANETTI CLARA - ZOCCA GIULIO

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5 LA VOCE DI CALVISANO

CALENDARIO LITURGICO PASTORALE

Nei mesi di luglio e agosto, le Sante Messe si celebreranno secondo i seguenti orari:

oorree 88..0000 –– 1100..3300 –– 1188..3300

LL’’AAddoorraazziioonnee EEuuccaarriissttiiccaa ddeell ggiioovveeddìì èè ssoossppeessaa..

IINNDDUULLGGEENNZZAA DDEELLLLAA PPOORRZZIIUUNNCCOOLLAAOO PPEERRDDOONNOO DD’’AASSSSIISSIIDal mezzogiorno del 1 agosto alla mezzanotte del giorno se-guente, oppure, con il permesso dell’Ordinario, nella dome-nica precedente o seguente (a decorrere dal mezzogiorno delsabato fino alla mezzanotte della domenica), si può lucrarel’indulgenza plenaria alle seguenti condizioni:• visita in Chiesa e recita del Padre Nostro e del Credo• Confessione sacramentale;• Comunione Eucaristica;• preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre;• disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato

anche veniale.

L’oratorio ed il bar rimarranno chiusidal 1 agosto al 26 agosto compresi:

si riaprirà la sera di sabato 27 agosto

LLuunneeddìì 1155 aaggoossttoo

AASSSSUUNNZZIIOONNEE DDEELLLLAA BBEEAATTAA VVEERRGGIINNEE MMAARRIIAA

Le Sante Messe si celebrano alle ore: 8.00 – 10.30 – 18.30

MMAARRTTEEDDII’’ 1122 aapprriillee 22001166 Alle ore 20.30 si è riunito il Consiglio Pastorale Parrocchialecon il seguente ordine del giorno:

• benedizione case: per zone, per anno …?;• Via Crucis quartieri: com’è andata? Quali cambiamenti appor-

tare?;• valutazione del servizio liturgico pasquale;• utilizzo del campo di calcio nel pomeriggio: permettere o proi-

bire l’ingresso ai ragazzi maggiorenni?;• formazione commissione preparatoria per le elezioni del Con-

siglio Pastorale Parrocchiale;• organizzazione del Grest e delle attività estive;• valutazione delle giornate delle famiglie;• Varie ed eventuali.

Discussione:IINNTTRROODDUUZZIIOONNEE:: Il momento di preghiera iniziale è ispirato alleletture del giorno e ruota, in particolare, attorno alla figura diSanto Stefano, primo martire della Chiesa che rappresenta unesempio di conformazione a Cristo. Nella sua vita, infatti, egli faesperienza del servizio alla carità, servendo alla mensa delle ve-dove, per poi diventare testimone di Cristo non solo attraverso leparole, ma con tutto il suo essere fino a una morte del tutto similea quella di Gesù, pronunciando le sue stesse parole di misericor-dia e perdono. Una vita “aperta ai cieli” e all’azione dello SpiritoSanto che diventa strumento nelle mani del Signore. Un esempioche può essere attualizzato in ogni cristiano di oggi. Il nostro es-sere membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale, ci stimola a se-guire e imitare questa testimonianza.

BBEENNEEDDIIZZIIOONNEE DDEELLLLEE CCAASSEE:: il parroco visiterà le famiglie, se-condo una suddivisione zonale, in base ad un calendario che par-tirà dal mese di maggio, nelle seguenti fasce orarie: dalle ore 9.00alle ore 11.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Negli avvisi settima-nali si provvederà ad elencare, di volta in volta, le vie interessate.

VVIIAA CCRRUUCCIISS NNEEII QQUUAARRTTIIEERRII:: si rileva che la partecipazione dellagente è stata raccolta e numerosa. Valutiamo la possibilità di

estendere questa bella iniziativa coinvolgendo le nuove zone re-sidenziali.

VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE DDEELL SSEERRVVIIZZIIOO LLIITTUURRGGIICCOO PPAASSQQUUAALLEE:: buona lapartecipazione alle varie funzioni e alle confessioni ad eccezionedella veglia del sabato santo nella quale si è notata poca af-fluenza. L’adorazione notturna ha visto la presenza di molte fa-miglie. Rileviamo la difficoltà nel reperire i bambini e i ragazzi chesi dedichino al servizio di chierichetti.

LLEE QQUUAARRAANNTT’’OORREE EEUUCCAARRIISSTTIICCHHEE:: la collocazione nella setti-mana che precede quella santa, ci sembra opportuna, portandolaperò fino alle ore 22.00 per permettere anche a chi lavora di po-tervi partecipare. L’adorazione del giovedì che è una tradizione or-mai consolidata, dovrebbe contare sulla partecipazione di nuovigruppi, dei giovani e delle famiglie.

OORRAARRIIOO EESSTTIIVVOO DDEELLLLEE MMEESSSSEE:: nei mesi di luglio e agosto, lemesse si celebreranno alle ore 8.00 – 10.30 – 18.30.

FFOORRMMAAZZIIOONNEE DDEELLLLAA CCOOMMMMIISSSSIIOONNEE PPEERR LLEE EELLEEZZIIOONNII:: si riuniràil 10 maggio prossimo.

OORRGGAANNIIZZZZAAZZIIOONNEE DDEELL GGRREESSTT EE DDEELLLLEE AATTTTIIVVIITTÀÀ EESSTTIIVVEE:: leg-giamo e approviamo il regolamento che don Tarcisio ha predi-sposto per gli animatori del Grest. In questo periodo (dal 15 al 30giugno) conteremo sulla collaborazione di don Christian, mentrenel mese di luglio sarà presente don Didier.

VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE DDEELLLLEE GGIIOORRNNAATTEE DDEELLLLEE FFAAMMIIGGLLIIEE:: valutiamol’opportunità di cambiare la modalità d’intrattenimento in mododa coinvolgere nell’organizzazione anche gli adolescenti, di pro-muovere la partecipazione dei genitori con l’introduzione di atti-vità pensate anche per loro e di collocare tali iniziative per la fe-sta del papà, della mamma e in autunno.

LLIIBBRROO DDEELLLLAA BBEEAATTAA CCRRIISSTTIINNAA:: si decide la distribuzione alle fa-miglie attraverso le distributrici del giornalino parrocchiale, even-tualmente supportate dai ragazzi adolescenti.

Verbale del Consiglio Pastorale Parrocchiale

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LA VOCE DI CALVISANO 6

L’8 Luglio 1983, causa cedimento di alcune capriate lignee dellacopertura, alle ore 15 cadeva una cornice in gesso e parte delle de-corazioni in stucco della volta della chiesa. I lavori di restauro (siintervenne su: capriate, sottotetto, copertura in coppi, pluviali;consolidamento e ridoratura di stucchi, fregi, cornicioni interni; ri-tocco ai dipinti; intervento su infissi e impianti, etc.) terminaronoa fine Novembre 1984.

A metà pomeriggio del giorno 15 di questo mese di maggio, si èripresentato il problema del distacco di stucchi dal soffitto, stavoltanella zona del primo altare di destra dall’ingresso, laddove è posi-zionata la tela del Romanino. Potrebbe essere che si sia determi-nato tale distacco a motivo di infiltrazioni di acqua, che imbevendogli stucchi ed i gessi, abbiano appesantito le decorazioni, provo-candone il distacco? Lascio aperta la domanda. È certo comunqueche la copertura del tetto della chiesa, a distanza di trenta anni da-gli ultimi lavori (eccezion fatta per qualche “tamponatura d’ur-genza” che si è operata qua e là), abbia bisogno di una rivisita-zione. È pure certo che qualche infiltrazione si è resa evidente an-che in alcuni dipinti (si vedano, ad esempio, gli Evangelisti ritrattia contorno della calotta centrale della navata).

Le decorazioni in stucco e gesso della nostra parrocchiale “cor-rono” un po’ ovunque nella chiesa e sono molto spesso rifinite condorature in foglia d’oro. Il lavoro si presenta come opera grade-vole e di buona fattura che arricchisce la chiesa, senza appesan-tirne l’impatto visivo, anzi esaltandone l’aspetto luministico. Sitratta di cornici, foglie, volute, corone, scudi, drappi onorifici, con-chiglie, campiture, motivi di riempimento e decoro che hannomantenuto la personalità e la dignità di rango propria deglistemmi. Aggettanti rispetto alle murature, ne sporgono, dandomaggiore profondità e la giusta corona a soffitto, finestroni, nic-chie, opere pittoriche…

…Ma a quando risalgono questi stucchi in gesso che oggi …“vanno cedendo”?

Ne ho già scritto in precedenti articoli; forse vale però la pena ri-tracciarne brevemente la storia.

Nel 1908 si diede incarico a Giuseppe Riva di dipingere coro epresbiterio. Operarono con lui Pastelli Domenico per gli stucchi eTinazzi Camillo come aiuto pittore. In quell’anno presumibilmenteci si limitò alle cantorie e a realizzare i contorni degli affreschi delcoro e del presbiterio. Nella navata dipinse invece Pietro Servalli,1914. Entrambi erano bergamaschi. Nel 1913 la decorazione del-l’intera navata fu data in appalto allo stuccatore Amilcare Perico eall’indoratore Francesco Cerea che cedettero il contratto al capo-mastro bergamasco G. Battista Rudelli. Possiamo datare il terminedei lavori al 1914 (il pagamento e alcuni ulteriori lavori di rifaci-mento delle decorazioni del coro si protrassero però fino al Gen-naio 1916). Come si legge in una lapide affissa alla facciata internadella chiesa, il Vescovo di Brescia Giacinto Gaggia, in visita pasto-rale, benedisse l’opera appena ultimata il giorno 01.11.1914.

TTrreeccccaannii PPiieettrroo

FFoottoo 11 ee 22 == ddiissttaacccchhii ddii ssttuucccchhiiee ggeessssii ccoonn ddoorraattuurraa ((cchhee ssoonnooooppeerraa iinniizziioo nnoovveecceenntteessccaa ddii GG..BBaattttiissttaa RRuuddeellllii)),, ppoossttii aa ccoorrnniicceeddeeccoorraattiivvaa aannttiissttaannttee uunn ffiinnee--ssttrroonnee ddeellllaa cchhiieessaa ((llaattoo ddeessttrroo,,pprriimmoo aallttaarree))..

CENNI DI STORIA LOCALEggllii ssttuucccchhii ee llee ddeeccoorraazziioonnii ddeell ccoorroo ee ddeellllaa vvoollttaa ddeellllaa ppaarrrroocccchhiiaallee:: ddaall ddiissttaaccccoo ddeell 11998833 aall ddiissttaaccccoo ddeell 22001166

FFoottoo 44 == ddeeccoorraazziioonnee ccaalloottttaa cceennttrraallee:: llaa BBeeaattaa CCrriissttiinnaa iinn gglloorriiaa,, ccoonn eevvaannggeelliissttiiaa ccoonnttoorrnnoo,, ooppeerraa ddii PPiieettrroo SSeerrvvaallllii ((ssii nnoottiinnoo,, ssoopprraattttuuttttoo iinn bbaassssoo aa ddeessttrraa,, lleeffiioorriittuurree ddii mmuuffffee ddii cceerrttoo ddeetteerrmmiinnaattee ddaa iinnffiillttrraazziioonnii ddii aaccqquuaa))..

FFoottoo 55 == cciieelloo ddii aannggiioollii,, aabbssiiddee ddeellllaa ppaarrrroocccchhiiaallee.. SSoonnoo ooppeerraa ddii GGiiuusseeppppee RRiivvaa((llee ddeeccoorraazziioonnii oorriiggiinnaallii eerraannoo ddii PPaasstteellllii ee TTiinnaazzzzii,, mmaa ffuurroonnoo rriittooccccaattee aadd ooppeerraaddii SSeerrvvaallllii ee RRuuddeellllii))..

FFoottoo 33 == rriicccchheezzzzaa lluummiinniissttiiccaa ee ddeeccoorraattiivvaaddeellllaa nnaavvaattaa ddeellllaa ppaarrrroocccchhiiaallee ddii CCaallvviissaannoo..

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7 LA VOCE DI CALVISANO

L’arch. Sandro Amedei, si è prestato in questa prima fase, ad elaborare una relazione tecnica in riferimento allo stato della Chiesa Par-rocchiale a seguito del distacco di porzione della cornice decorativa in gesso dalla volta. È il primo passo per predisporre adeguata do-cumentazione per richiedere ed ottenere, dalle numerose autorità competenti in materia, il permesso per intraprendere gli interventi dimanutenzione ormai indispensabili e non più prorogabili. Nel prossimo numero de “La voce di Calvisano” si illustreranno modalità etempi d’attuazione dei lavori necessari.

FFoottoo 66 == iill ccaattiinnoo aabbssiiddaallee ee iill ccoorroo,, ccoonn ddeeccoorraazziioonniiee ddiippiinnttii ddii GGiiuusseeppppee RRiivvaa..

FFoottoo 77 == llaa rriicccchheezzzzaaddeeccoorraattiivvaa ddeell ccaattiinnooaabbssiiddaallee,, iinnttoorrnnoo aallllaassttaattuuaa lliiggnneeaa cciinnqquuee--cceenntteessccaa rraapppprreesseenn--ttaannttee ii ll CCrrooccii ff iissssoo,,sspplleennddiiddaa ooppeerraa ddiiCClleemmeennttee ZZaammaarraa..

FFoottoo 88 == nnaavvaattaa ddeellllaappaarrrroocccchhiiaallee:: llaa gglloorriiaaddii CCrriissttoo RRiissoorrttoo,, cchheehhaa aappppeennaa ssccoossttaattoo llaappiieettrraa ddeellllaa ttoommbbaa,,mmeennttrree ii mmiilliittaarrii ssoonnooccaadduuttii nneell ssoonnnnoo.. ÈÈ uunnddiippiinnttoo ddii SSeerrvvaallllii,, iill ppiiùùpprroossssiimmoo aaii rreecceennttii ddii--ssttaacccchhii ddeellllee ddeeccoorraa--zziioonnii iinn ssttuuccccoo..

Dal Circolo BacheletNel corso del 2015 l’impegno e le energie sono state indirizzate

sulla Casa di Obra (Trento) al fine di renderla funzionale per l’ac-coglienza di diversi gruppi della Parrocchia di Calvisano ed altreComunità. Sono stati organizzati campi estivi ed invernali chehanno coinvolto bambini, giovani ed educatori. Le attività svoltehanno sicuramente rispettato le finalità per le quali è stato costi-tuito il gruppo Bachelet: contribuire alla formazione ed alla cre-scita delle persone. Diverse sono state le migliorie apportate allostabile che hanno permesso la riapertura della casa dopo diversianni che non veniva utilizzata. I lavori principali hanno riguardatogli impianti, i servizi, la cucina e relative attrezzature oltre alla si-stemazione degli spazi esterni.

All’inizio del corrente anno si è proceduto alla sostituzione dialcuni letti e di tutti i materassi. L’ingresso è stato reso più fun-zionale con lo spostamento di alcune pareti, l’installazione diporte e nuova pavimentazione.

Come per l’anno precedente il 12 giugno abbiamo organizzatouna festa per presentare alla nostra ed altre Comunità tutte le no-vità relative alla Casa di Obra.

Nei primi mesi del 2016 il Circolo Culturale Bachelet ha ripresol’attività storica proponendo due conferenze su importanti temi diattualità invitando relatori importanti quali il Prof. Gandolfini eProf. Eusebi. Il Bachelet inoltre con particolare riconoscenza de-sidera ringraziare tutti coloro che hanno prestato la loro opera congenerosità e professionalità, a titolo personale o come gruppo,per portare a termine i diversi lavori.

RREENNDDIICCOONNTTOO FFIINNAANNZZIIAARRIIOO EESSEERRCCIIZZIIOO 22001155

I Soci hanno deciso di utilizzare l’avanzo di gestione per la realiz-zazione di nuove opere presso la Casa di Obra.

CCiirrccoolloo CCuullttuurraallee VV.. BBaacchheelleett

EENNTTRRAATTEETTIITTOOLLOO IIMMPPOORRTTOO

CONTRIBUTI PRIVATI ED ISTITUZIONALI € 620,00CONTRIBUTI SOGGIORNI CAMPI SCUOLA € 13.894,50TTOOTTAALLEE EENNTTRRAATTEE € 1144..551144,,5500

EENNTTRRAATTEE 22001155 € 14.514,50UUSSCCIITTEE 22001155 € 12.302,61AAVVAANNZZOO GGEESSTTIIOONNEE 22001155 € 22..221111,,8899

UUSSCCIITTEETTIITTOOLLOO IIMMPPOORRTTOO

SPESE RISCALDAMENTO € 3.813,03SPESE UTENZE ENERGIA-GAS-ACQUA € 570,89MANUTENZIONI ORDINARIE € 1.406,22ASSICURAZIONI € 500,00SPESE VARIE € 125,00ACQUISTO ATTREZZATURE € 1.691,46SPESE C/C BANCARIO € 104,01CANONI AFFITTO E REGISTRAZIONI € 4.092,00TTOOTTAALLEE UUSSCCIITTEE € 1122..330022,,6611

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LA VOCE DI CALVISANO 8

Giubileo dei ragazzi

Obracadobra!

In occasione dell’Anno Santo della Mise-ricordia, un gruppo di giovani della nostraparrocchia ha partecipato al “Giubileo deiragazzi”.

Il pellegrinaggio - che si è svolto a Romada venerdì 22 a domenica 24 aprile - hacoinvolto 30 ragazzi, seguiti da 4 educatorie dal parroco don Tarcisio. La nostra co-mitiva ha condiviso questa esperienza conaltri 70mila giovani, giunti a Roma da tuttaItalia e dal resto del mondo per vivere que-sta straordinaria opportunità.

Numerosi gli impegni che hanno scan-dito le giornate. Sabato mattina i ragazzihanno intrapreso il percorso giubilare,culminato con il passaggio attraverso laPorta Santa della basilica di San Pietro inVaticano. La domenica hanno invece par-tecipato alla S. Messa in piazza San Pietro,presieduta da Papa Francesco.

Non sono mancati i momenti di svago.Nel pomeriggio di sabato i ragazzi hannovisitato i maggiori monumenti del centrostorico di Roma. In serata hanno raggiuntolo stadio Olimpico per partecipare ad unafesta a loro dedicata.

Oltre che un’esperienza di condivisioneinformale, ci auguriamo che questo viag-gio abbia anche contribuito a creare spuntidi riflessione in tutti i partecipanti.

Pronti, partenza, via! L’estate sta per arrivare e con lei anche le tre meravigliose settimane dei campi estivi! Tutti i ragazzi tra-scorreranno la settimana in una casa ad Obra di Vallarsa in Trentino-Alto Adige: dal 10 al 17 luglio andranno i ragazzi della scuolaelementare e a seguire quelli delle medie, dal 17 al 24. Gli adolescenti invece trascorreranno ad Obra la settimana dal 7 al 14 ago-sto. L’esperienza consisterà in momenti di preghiera e riflessione, di attività e lavori di gruppo, di divertimento, gioco, svago e al-cune giornate dedicate alle gite per ammirare i bellissimi paesaggi di montagna. Tutto sarà “condito” da una tematica pensata adhoc dagli educatori e da Don Tarcisio. I ragazzi saranno chiamati a sperimentare la bellezza e talvolta la fatica di stare insieme edi vivere con gli altri, la pazienza di conciliare i propri bisogni e quelli dei compagni di “viaggio”, l’importanza di raccontarsi e met-tersi a disposizione del gruppo e perché no, di portare a casa qualcosa di nuovo! Vi aspettiamo con entusiasmo anche quest’anno,sicuri di potervi garantire una bellissima settimana in compagnia! Le iscrizioni sono aperte dalla prima domenica di giugno, al bardell’oratorio, versando la caparra di 50 euro.

GGllii eedduuccaattoorrii ee iill PPaarrrrooccoo

PPEELLLLEEGGRRIINNAAGGGGIIOOAALL SSAANNTTUUAARRIIOODDEELLLLAA MMAADDOONNNNAA DDEELLLLAA NNEEVVEE

Un pomeriggio fresco e soleggiato, lunedì25 aprile, accompagna i fedeli calvisanesinel pellegrinaggio al Santuario della Ma-donna della Neve di Adro. Don Tarcisio, trat-tenuto in parrocchia, ci saluta e prega connoi prima della partenza affidandoci allaguida dei coniugi Tomaselli. Il santuario èadagiato nel cuore della Franciacorta e dacinque secoli accoglie i devoti che accorronoai piedi della Vergine. L’edificio sacro custo-disce un mistero vivente nell’Eucarestia, Co-munione del Figlio di Dio con gli uomini enella Riconciliazione, e quest’anno comeChiesa Giubilare si configura come il luogodel perdono e della Misericordia di Dio. Lacostruzione è a pianta circolare con l’ele-

gante cupola ottagonale, dalle tonalità pa-stello in una luce chiara e trasparente, dovelo splendore dell’arte e il palpito di fede sifondono armoniosamente. Confessioni, re-cita del rosario, partecipazione alla s.Messa, sono i momenti pregnanti del pelle-grinaggio. Scendiamo nella cripta avvolta inun clima di spiritualità e mistero per con-templare la bellissima statua della Vergineche rivolge il suo “sguardo di Paradiso” alpastorello sordomuto Gianbattista Baioni, alquale affidò, donandogli l’uso della parola,il messaggio da portare agli abitanti di Adroperché tornassero “ad una vita buona” se-condo il Vangelo e costruissero una chiesain suo onore. A Lei affidiamo le gioie e le no-stre pene. Visitiamo, poi, il museo della setacon strumenti ed utensili funzionali all’alle-vamento del baco da seta ed ammiriamo

preziosi manufatti realizzati in seta su seta,paramenti sacri e piccoli accessori apparte-nenti ad un mondo scomparso, ma ben con-servato dell’animo umano. Dopo un piccolorinfresco si riparte: accompagnati dal suo“sguardo di cielo” il peso nel nostro cuore siattenua e si addolcisce nella certezza cheMaria, nostra Madre, ci è amorosamente ac-canto con tutte le sue consolazioni.

FFEESSTTAA DDEELLLLAA MMAAMMMMAADomenica 8 maggio festa per tutte le

mamme. Dai bambini di tutto il mondobaci, abbracci e coccole alla loro mam-mina. Essi sanno bene che la mamma con-serverà nel cassetto dei ricordi più belli iloro auguri, un pensiero speciale, un dise-gnino, un collage… Grande è l’amore dellamamma, tant’è che il nostro Dio ci è Padre,

CRONACHE BREVI a cura di Piera D’Adda

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9 LA VOCE DI CALVISANO

ma ci ama con la tenerezza di una madreed ha voluto anche Lui, come afferma Mi-chel Quoist, sperimentare la gioia di avereuna madre. E’ stato da poco scoperto aTaiwan lo scheletro di una donna chestringe a sé il suo neonato. Un abbraccio di4.800 anni: lei curva verso il suo bimbo, luirannicchiato in cerca di protezione. Lamorte ha cristallizzato questo pietosoistante, quasi a dirci cos’è una madre e co-s’è un figlio in questi tempi confusi e di-mentichi. La maternità è una donna chefino all’ultimo tende il figlio alla vita.

EEUURROOPPAA MMAATTRRIIGGNNAA“Il mio sogno – confida papa Francesco –è un’Europa che sia madre accogliente”.

Più che madre, l’Europa attuale si com-porta da matrigna. Con il trattato di Bruxel-les, infatti, i profughi giunti in Grecia ver-ranno rispediti in Turchia: una nazioneche, per ora, non può entrare nell’UnioneEuropea perché non è in grado di rispet-tare i diritti fondamentali di ogni democra-zia moderna. Come potrà rispettare i dirittidei profughi? Una decisione in totale con-trasto con le norme internazionali.

PPRREEMMIIAAZZIIOONNEEE’ Sofia Cunni, I° B scuola media, la vin-

citrice di “Un nuovo logo per la biblioteca”.Sofia afferma: “ la lettura mi permette diessere libera”… Congratulazioni, Sofia, peril tuo splendido logo e per la tua giovane,ma già matura capacità di apprezzare untesoro così prezioso, qual è la lettura.

IICCOONNAA DDEELLLLAA MMIISSEERRIICCOORRDDIIAALa riproduzione dello splendido quadro

di Rembrandt “Il ritorno del figliuol prodigo”in quest’anno giubilare della misericordia,continua a fare il giro di tante chiese e cat-tedrali del mondo. Conservato presso il mu-seo dell’Hermitage di San Pietroburgo, è di-ventato l’icona della misericordia divina. Fu

dipinto dal pittore come simbolo del suo ri-torno a Dio, dopo una vita travagliata e dis-soluta. “Un uomo – ha commentato VanGogh ammirando il quadro – dev’esseremorto mille volte ed aver pianto molte la-crime per ritrarre Dio in tale umiltà”… Ci siincanta a guardare le mani del Padre cosìdiverse: la sinistra grande e forte, di chi sor-regge e rafforza, la destra raffinata e gentiledi chi coccola e consola. Mani di Dio che èPadre e dolcissima madre. Intenerisce quelcurvarsi stanco, ma gioioso sul figlio ritro-vato e quello sguardo che proviene da occhiquasi ciechi, consumati a spiare l’orizzontenell’attesa di un ritorno. Sono anche le manie gli occhi di ogni padre e ogni madre…eogni figlio ha la viscerale certezza che, no-nostante i suoi sbagli, sarà sempre riaccoltoin questo porto sicuro. Come Dio che, nelnostro cammino, ci previene per affrettarel’incontro.

CCHHII SSIIAAMMOO NNOOII PPEERR GGIIUUDDIICCAARREE“L’umanità è ad un bivio: o il terzo mil-

lennio sarà spirituale o non ci sarà futuroper l’umanità”. Così aveva ammonito papaGiovanni Paolo II°. Se l’uomo rifiuta Diocome Padre, come può riconoscere fratellii suoi simili? I nostri giovani dell’AzioneCattolica hanno portato nelle nostre caseuna loro bellissima riflessione “Chi siamonoi per giudicare?” riferendosi ai quattroprofughi nigeriani, ospitati nei locali del-l’oratorio in attesa del riconoscimentodello status di rifugiati. Invitando anchenoi a riconoscerli come persone e noncome problemi. Si tratta di posare sull’al-tro uno sguardo diverso, uno sguardo veroche li scorga come persone portatrici diuna loro storia, di speranze, di affetti, disogni, di sentimenti proprio come noi. Sepoi allo sguardo aggiungiamo la paroladetta o ascoltata, le cose migliorano ulte-riormente. Certo per farlo va educato ilcuore ed abbandonata quella paura cheerige muri ed inventa nemici.

EELLEEZZIIOONNEETanti volti nuovi all’Assemblea dei soci

della Pro-Loco che nelle votazioni ha ricon-fermato Presidente Ivana Tratta, così comeGiovanni Appiani rimane suo vice. I consi-glieri eletti sono: Domenico Fassoli, LucianoMigliorati, Ferdinando Scarpella, AndreaBeltramini, Floriano Zappettini e DanielaSora. Il ruolo di revisore dei conti è affidatoa Giovanni Favalli, Angelo Infantino, DeniseLanfranchi, Alberto Bonandi. Un grazie perle molte iniziative realizzate. Il vostro impe-gno e creatività contribuiscono sempre adarricchire di cultura, di momenti di festa esocializzazione la nostra comunità.

IILL SSAAPPOORREE DDEELL PPAANNEEI futuri panettieri della Scuola Bottega di

Mezzane sono approdati a Calvisano perfar rivivere davanti ad un numeroso pub-blico il fascino della panificazione. Pochielementi: farina, acqua, lievito e sale in un

impasto lavorato a mano o con la tecnolo-gia, questo alimento, con il suo inconfon-dibile profumo e per il suo gusto unico, èin grado di soddisfare i palati più raffinati.Il docente Andrea e sei alunni si sono ci-mentati nella preparazione di panini, sianella versione classica, sia arricchita di“grignos”. Questi radicchi di campo, aitempi della civiltà contadina, consumatifreschi o conservati sotto sale o sottoaceto, rappresentavano la verdura per l’in-verno ed erano con pane e polenta, unafonte preziosa di energia e salute.

GGIIUUSSTTIIZZIIAA EE PPIIEETTAA’’I sindaci di Carpenedolo, Calvisano,

Montichiari sono concordi nel ritenere chenon ci siano situazioni di criticità e forteconflittualità nel loro territorio per la pre-senza di stranieri. Abbattere i muri, favorireil volontariato, dialogare, pensare in grandee con lungimiranza per affrontare e risol-vere le inevitabili difficoltà. Fuori dal coro, ilsindaco di Ghedi “È giusto dare la priorità aicittadini Ghedesi”. Come se una cosa esclu-desse l’altra. Papa Francesco che ci ha abi-tuato ai suoi gesti carichi di misericordia edumiltà, per la lavanda dei piedi si è chinatoa lavare e baciare i piedi di migranti e pro-fughi, piedi di fuggitivi dagli orrori dellaguerra e della fame, cui sono invece insen-sibili molti governanti europei ed anche ita-liani che, come direbbe Dostoevskij “…vo-gliono praticare la giustizia, ma non cono-scono la pietà, perciò sono ingiusti”.

AALLBBEERROO AAMMIICCOOÈ primavera e per la “festa dell’albero”, lu-

nedì 21 marzo, gli alunni delle prime dellascuola Media hanno piantato, nel giardinodella scuola, un gelso, un platano, un tiglioed un carpino. L’iniziativa è stata promossadai professori di scienze Grillo, Baronchelli,Damiani, appoggiata dall’AmministrazioneComunale e dal vivaio “i Gelsi”.

PPAARROOLLAA DDII NNOOBBEELL“BRAVI RAGAZZI, il lavoro che avete fatto

è tanto importante: fatene tesoro” il plausodi Dario Fo, premio Nobel per la letteratura,in una lettera da lui inviata ai bambini e vo-lontari del Centro di aggregazione giovaniledi Offlaga, per il libro da loro realizzato conlo scopo di preservare modi di dire, proverbipopolari, consigli della nonna, unendo inun unico scorrevole testo le tradizioni ditutto il mondo. “Incontrare il mondo” èstato possibile grazie all’impegno dei bam-bini residenti in paese ed a quelli prove-nienti da ogni parte d’Europa, Australia, Ar-gentina, India e Giappone. Una storia di in-tegrazione e socializzazione vera.

IILL SSOOGGNNOO DDII LLIIZZZZYYSono sgranati gli occhi di Lizzy sul volto

sorridente di papa Francesco chino su dilei. “Quando andremo a Roma – avevaconfidato ai suoi genitori – voglio bussarealla porta del Papa per conoscerlo”. Il suo

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LA VOCE DI CALVISANO 10

sogno si è realizzato. Le mani benedicentidel Santo padre si posano per qualcheistante sui suoi occhi che presto vedrannosolo il buio. Lizzy Myers, cinque anni,americana dell’Ohio, è nata con una raramalattia genetica che tra due o tre anni larenderà completamente cieca e sorda.Lizzy non sa niente della sua malattia “neprenderà coscienza pian piano - afferma lamamma - per ora si gode la spensieratezzadei suoi cinque anni e tutte le bellissimeesperienze che le offriamo per riempire lasua mente di ricordi ed immagini per il re-sto della sua vita”.

FFEESSTTIIVVAALL DDEEGGLLII AAQQUUIILLOONNIIPer la terza edizione il Festival degli Aqui-

loni prende nuovamente il volo: il lunedìdell’Angelo, 28 marzo, presso la fattoria di-dattica “La Zappaglia” dopo il grande suc-cesso dello scorso anno, 8.000 presenze, cisi attendeva una presenza più numerosa.Purtroppo cielo scuro e pioggia nel primomattino hanno scoraggiato alcuni, non peròle persone presenti che hanno invaso la pi-sta, 36 mila metri quadrati solitamente adi-biti al campo volo. Una tavolozza di colorihanno tinto il cielo grigio, riempiendo digioia e di emozioni grandi e piccini, connaso all’insù intenti a governare i loro aqui-loni sulle ali del vento. Questa fattoria di-dattica attira, ogni anno, sempre più bam-bini che, oltre allo svolgimento dei compiti,durante le attività ricreative del dopo-scuolae camposcuola, si avvicinano in modounico al mondo rurale, entrando in contattocon gli animali che imparano ad accudire erispettare. Conoscono così ed amano la na-tura scoprendone segreti e risorse.

LLAAUURREEAAMartedì 15 marzo scorso, presso l’Uni-

versità di Verona, Antonella Cirelli ha bril-lantemente conseguito la Laurea Magi-strale in Pedagogia, riportando la vota-zione di 110 e lode, con la tesi: “L’espe-rienza motoria precoce in acqua come am-bito di sviluppo psicofisico del bambino”relatore prof.ssa Manuela Lavelli.

A nome di tutta la comunità parteci-piamo alla gioia dei suoi cari e porgiamo lepiù vive felicitazioni alla neo-laureata che,con ammirevole tenacia, ha saputo conci-liare lo studio con gli impegni familiari eprofessionali.

PPEELLLLEEGGRRIINNAAGGGGIIOOAALL SSAANNTTUUAARRIIOO DDEELLLLAAMMAADDOONNNNAA DDEELLLLAA CCOORROONNAA

Nel pomeriggio di martedì 17 maggio unfolto gruppo di Calvisanesi, accompagnatida don Tarcisio, si sono recati nel veroneseper pregare presso il santuario della Ma-donna della Corona.

Il nome del santuario è attribuito dalla‘corona’ di pareti rocciose che cinge il ter-razzo inaccessibile a strapiombo sugliabissi, a 775 metri di quota sopra la Vald’Adige. L’ambiente è estremamente affa-

scinante e la struttura è sicuramente tra lepiù ardite opere religiose.

Vi si venera la Madonna dell’Addolorata,rappresentata da una statua di pietra ritro-vata fortunosamente sull’orlo dell’abissonel 1522. La leggenda del ritrovamentos’innesta con tragici avvenimenti avvenutinell’isola di Rodi durante le secolari di-spute tra Veneziani e Turchi e l’appari-zione luminosa della Madonna in questoluogo estremamente impervio. Più verosi-milmente la statua venne fatta scolpire nel1432 a spese del feudatario del luogo Lu-dovico Castelbarco.

La prima, modestissima, chiesetta venneinaugurata nel 1530 e nel corso dei secolivenne più volte sottoposta a numerosi in-terventi di manutenzione ed ampliamenti,

ponendo attenzione anche al percorsod’accesso, inizialmente molto pericoloso edavventuroso. Nel 1922 venne scavata la gal-leria che permette un agevole accesso dalpiazzale raggiunto dalla piccola stradinaservita dal bus-navetta. Tra il 1975 ed il 1978si mette mano all’intero complesso con ra-dicali restauri ed ampliamenti funzionali al-l’accoglimento dei pellegrini. Il Santuario ènuovamente consacrato il 4 giugno 1978 ebenedetto da Papa Giovanni Paolo II nellavisita apostolica del 17 aprile 1988.

La visita offre l’opportunità di affidarealla Madonna tutte le emozioni, preoccu-pazioni e gioie che albergano nel cuore diciascuno, nella certezza che la Madre Ce-leste stende, su tutti e su ognuno, il suosguardo amorevole e benedicente.

DDOOMMEENNIICCAA IINN…… TTOOMMBBOOLLAADal mese di ottobre ad aprile, con cadenza quindicinale, ci si è ritrovati presso i

locali dell’Oratorio per vivere insieme in allegria il pomeriggio della domenica gio-cando a …tombola… Fin dall’inizio gli organizzatori con don Tarcisio hanno decisodi devolvere il ricavato di questa attività ricreativa alla Caritas Parrocchiale di Calvi-sano. Grazie alla numerosa e spontanea partecipazione al gioco della tombola sisono raccolti ben 1.650 euro che puntualmente sono stati consegnati al gruppo Ca-ritas che tutti dobbiamo ringraziare per il prezioso servizio che offre alla nostra co-munità aiutando chi è in difficoltà, senza pregiudizio alcuno.

Pregheremo il Signore perché i volontari della Caritas rimangano sempre uniti nelloro servizio al prossimo:

“Lo Spirito Santo sia la vostra guida nell’accoglienza a chi si trova in difficoltà e sulvostro volto ci sia sempre un sorriso per tutti ed una parola di conforto”.

Un caloroso saluto a tutti ed un arrivederci da parte degli organizzatori che è do-veroso ringraziare per l’impegno e la sollecitudine mostrata.

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11 LA VOCE DI CALVISANO

Col conforto della Fede e dei familiari,Domenica 22 maggio, all’età di 83 anni, èmancato il geometra Francesco D’Adda,già Sindaco di Calvisano dal 15 Dicembre1964 (succedendo nella carica a DomenicoTinti), fino alle elezioni amministrative del1970, nelle quali fu eletto Sindaco MarioVarinacci.

Sotto il suo mandato il paese ebbe unasignificativa fioritura, allargandosi note-volmente. Furono infatti edificati il villag-gio Marcolini, un notevole gruppo di caseper salariati agricoli in località San Felice ezone viciniori, nonché a Mezzane. Di con-seguenza anche la stradalità del paesesubì notevoli varianti e miglioramenti.

Sulla spinta della crescita economica diquegli anni, anche l’attività artigiana ebbeun buono sviluppo, gettando i semi di unvero e proprio “mutar faccia” del nostropaese, che da sempre si riconosceva in-vece nel mondo dell’agricoltura.

Tra le opere maggiormente significativefu la scelta della costruzione dell’edificiodella scuola media, divenuta statale. Moltisforzi furono dedicati a questo specificoscopo, …e furono “ben spesi” perché an-cora oggi si può facilmente rilevare come illuogo e l’edificio restino funzionali e benpensati.

Sempre nel campo scolastico, furonoedificate nuove sedi per gli asili (oggi si di-rebbe “scuole materne”) di Malpaga e Via-dana. (All’edificio di Mezzane ci penseràl’amministrazione successiva).

Ritengo significativa anche l’idea di met-tere a dimora una folta alberatura a confinetra la Breda del Conte Lechi ed il villaggioMarcolini, al fine di non deturpare la visi-bilità degli spazi storici del paese. Tra

quella alberatura ed il villaggio “corre”oggi la provinciale, realizzata negli anniottanta. E l’intuizione dell’importanza diquella “mascheratura” con alberi, si è cer-tamente resa ancor più evidente propriodopo la costruzione di questa strada.

Sempre negli anni del suo mandato sicostituì la locale sezione dell’AVIS (1967).

In quegli anni, a scopo irriguo, si pensòdi prolungare il tracciato del Garza, por-tandolo nel nostro territorio. Ecco, questaintuizione viene oggi a mostrarsi come “iltallone d’Achille” di quella sua amministra-zione. Ma viene anche facile la considera-zione che, ad evitare le problematiche natenegli ultimi decenni proprio a motivo delGarza, sarebbe forse bastato “coltivare”,da parte delle Amministrazioni seguenti,l’idea che si dovesse mettere argine ai re-flui provenienti da città e fabbriche che sitrovano sul tragitto di quel corso d’acqua.

Terminato il mandato di Sindaco, Fran-

cesco continuò l’attività politica e socialein altri ambiti.

Per diversi mandati fu componente delConsiglio di Amministrazione della B.C.C.dell’Agro bresciano ; con i Parroci Don Fio-rini, Don Gandossi e, per un breve periodo,Don Facchi, fu chiamato a far parte delConsiglio degli Affari Economici della no-stra Parrocchia. Forse è utile ricordare chenel periodo di transizione tra i primi dueparroci, si dovette provvedere al restauroconservativo della nostra Parrocchiale, conun impianto di spesa che fu di grande en-tità e al quale, comunque, ben si provve-dette. Seguirono numerosi interventi nellaChiesa della Bradelle e della Disciplina e,fondamentale per la formazione cristianadei nostri ragazzi, l’apporto per la realiz-zazione delle aule di catechismo nello sta-bile donato alla parrocchia dall’Istituto Ca-nossiane.

Come si può ben vedere, Francesco èstato un personaggio che ha segnato lastoria di Calvisano.

E certamente tra le sue “perle più riu-scite” sono da annoverare gli affetti fami-liari.

Commovente il saluto dei nipoti al ter-mine del funerale: tra i tanti ricordi delnonno, lo sprone e l’incoraggiamento cheli accompagnava sempre “in gamba” e l’af-fetto alla nonna: “…accanto ad un grandeuomo, c’è sempre una grande donna…”

Alla moglie, signora Piera, che da sem-pre fattivamente collabora alla redazionedi questo nostro giornalino, alle figlie e ri-spettive famiglie, esprimiamo, anche at-traverso queste poche righe, le nostre piùsentite condoglianze.

LLaa rreeddaazziioonnee ddee ““LLaa vvooccee ddii CCaallvviissaannoo””

Arrivederci, Francesco

5 - Filippini Giacomo 6 - Migliorati Sofia

7 - Mutti Andrea e Matilde 8 - Colombo Michele 9 - Corsini Laura

Natialla

Grazia

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LA VOCE DI CALVISANO 12

Maggio sta per finire e per quanto ri-guarda gli sport, sono ormai al terminequasi tutte le competizioni. È ora, dunque,di tracciare i bilanci.

RRUUGGBBYY CCAALLVVIISSAANNOO.. I gialloneri dellapalla ovale sembrano ormai abbonati allafinale. Archiviata agilmente la pratica Pe-trarca Padova (11-3 l’andata, 33-7 il ri-torno), per la squadra di Massimo Brunellosabato 28 maggio c’è stata l’ennesimasfida iridata contro Rovigo. Nell’atto con-clusivo, un testa testa, mischia a mischia,meta a meta, tra i più forti XV e in formadel campionato. Lo scudetto, sarebbestato il sesto della storia, a quasi un annoesatto (era il 30 maggio 2015) dall’ultimaconquista del tricolore, sempre a Rovigo.Che dire di piu? Ancora un’annata straor-dinaria dei calvisanesi, semplicemente daincorniciare, a cui è mancata solo la cilie-gina sulla torta.

CCAALLVVIINNAA.. La società biancoazzurra hacompiuto un’impresa oltre ogni più roseaaspettativa: giunta seconda in campio-

nato, il 21 maggio si è aggiudicata per 3-1lo scontro contro i comaschi dell’Arcella-sco. Sabato 28 maggio ha superato bril-lantemente i bergamaschi dell’AlbinoGandino: questo era l’ultimo step dellacompagine di Beccalossi per coronare ilsogno del salto di categoria. Infatti, per laprima volta in 70 anni di vita, la Calvinasale in “Eccellenza”. Congratulazioni vi-vissime ai giocatori, all’allenatore, ai pre-sidenti, a tutto lo staff ed ai fedelissimitifosi. Da rilevare, inoltre, che anche gli Ju-niores non hanno sfigurato, vincendo lospareggio col Borgosatollo e aggiudican-dosi così il titolo di campioni del propriogirone.

AARRPPAA.. La ginnastica del nostro paese, neabbiamo parlato nelle scorse uscite, è unfiore all’occhiello della Bassa Bresciana.Detto ciò aggiungiamo che, oltre ad avercollezionato vittorie di prestigio nei cam-pionati regionali, ora le atlete della Serie Dsi sono qualificate per le fasi nazionali inprogramma a Pesaro. Chapeu!

MMEEMMOORRIIAALL ““MMAARRCCOO CCAASSTTEELLLLEETTTTII””..Per l’ottavo anno consecutivo sul sinteticodell’oratorio la memoria di Marco rivivràper molte serate durante le partite di calcioa partire dall’1 giugno: lunedì, mercoledì evenerdì sarà la volta dei “grandi”; mentresabato e domenica spazio alle categorieelementari e medie.

VVIIAADDAANNAA.. Non da meno l’oratorio diViadana ha organizzato il 22° Torneo not-turno di calcio: al via il 27 maggio, la com-petizione avrà luogo ogni lunedì, merco-ledì e venerdì.

MMEEZZZZAANNEE.. Il Torneo notturno - Memo-rial Luca Zanella- che si disputa all’orato-rio di Mezzane, richiama sempre più ap-passionati. Il livello sembra essersi alzatoancor di più rispetto alle precedenti edi-zioni. La parola, come sempre, spetta peròal campo. Inizio delle partite giovedì 26maggio; finale il 2 luglio.

MMAALLPPAAGGAA.. Per le numerose iniziativeestive, rimandiamo alle pagine successive.

eemmmmeezzeettaa

Pillole di sport: bilanci di (quasi) fine stagione

Quest’anno abbiamo cominciato aduscire piuttosto presto, i nostri anziani de-sideravano respirare aria fresca e sentirel’abbraccio del sole che per alcuni mesi èstato loro estraneo.

Questo è stato possibile grazie alla col-laborazione di numerosi volontari sia in-terni che esterni alla struttura.• Il nostro primo appuntamento è stato al-

l’oratorio, Don Tarcisio ci ha rallegratocon il gioco del suo cagnolino impe-gnato a rincorrere una palla colorata.

• Passeggiata al Parco Faunistico, dovesempre ci accolgono con cordialità etanto calore.

• Dagli amici Alpini dove abbiamo cantatocon allegria e gustato una buona me-renda.

• Domenica 10 Aprile, durante la festa deicompleanni, il coro di “Nota in Nota” diBrescia ci ha commosso con canti popo-lari, la canzone più gettonata è stata“Mamma son tanto felice”.

• Abbiamo “gustato” un felice evento dicui ha parlato anche il giornale di Bre-scia: i proprietari del Ristorante “Il Gam-

bero” hanno offerto a tutti gli ospiti ed ivolontari il loro rinomato risotto agliasparagi. Un’esperienza che diventeràun appuntamento annuale ci ha pro-messo la signora Edwige.

• Ci sembrava di essere al bar il 4 Maggioquando la Signora Marina, incaricatadella lavanderia, ha offerto a tutti gliospiti dei dolcetti e caffè con panna.

• Il 5 Maggio la tanto attesa tombola dedi-cata alle mamme! La fiorista Anna, sem-pre gentilissima ci ha confezionato dellepiantine come premio. Nel pomeriggio,le nonne che hanno vinto hanno portatola propria piantina in camera e per chinon è stato così fortunato, non è man-cato un premio di consolazione…uncuore di cioccolato.

• Il giorno dopo, di venerdì visita dei bam-bini del catechismo della terza elemen-tare. Hanno animato alcuni momenti delpomeriggio con dei canti, e lasciandocome ricordo un bellissimo quadro dellaMadonna con Gesù Bambino. Una bam-bina nell’andarsene ha detto all’anima-

trice: è stato il giorno più bello della miavita venire dai nonni in questa casa. Conla loro ingenuità e spensieratezza i fan-ciulli riescono sempre ad emozionare!

• Gita a Desenzano: partenza, per ungruppo di nonni, dopo colazione, pas-seggiata sul lungolago, saporito pranzoe sosta per ammirare l’infrangersi delleonde ed assaporare l’aria frizzante dellago, rientro nel tardo pomeriggio, stan-chi, ma contenti per la splendida gior-nata di sole che ha arrossato il viso deinostri ospiti.

• Ringrazio di cuore Agnese che ogni annoci ricama grembiuli, presine, centrini etutte le persone che collaborano in ognimodo e senza le quali non sarebbe pos-sibile regalare momenti di svago e spen-sieratezza ai nostri ospiti: è bello ve-dere, al ritorno da ogni uscita, i loro voltiaccesi e più sereni.Il Signore benedica tutti e come diceva

Madre Teresa: “Dai il meglio di ciò che sei”e noi ce la mettiamo tutta!!!!!

CCoonn aaffffeettttoo ee rriiccoonnoosscceennzzaa ll’’AAnniimmaattrriiccee SSaarraa

Dalla Casa di RiposoDesenzano del Garda,

18 maggio 2016

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13 LA VOCE DI CALVISANO

Don Tarcisio Capuzzi, già Parroco di Calvisano, è stato nomi-nato dal Vescovo Mons. Luciano Monari, Parroco anche della fra-zione di Malpaga, dove lo scorso 14 Maggio ha fatto il suo In-gresso nella Comunità con la presenza del Sacerdote Collabora-tore Don Diego Ruggeri, già Parroco di Mezzane, del Vicario Zo-nale Don Adolfo Piotto, di Padre Giambruno Chitò dei Canonici

Regolari Immacolata Concezione, del Sindaco Arch. GiampaoloTurini e dei rappresentanti delle Autorità Civili.

Si inizia così il percorso verso l’Unità Pastorale, di cui Malpagaaveva però già intrapreso i primi passi assieme alla Parrocchia diViadana nel 2009 con il Parroco Don Luigi Pellegrini.

La comunità parrocchiale di Malpaga è infesta: l’arrivo del nuovo sacerdote segna unmomento importante della storia di questapiccola Frazione del Comune di Calvisano.

Storia che inizia nel XIII secolo, quandoMalpaga era un piccolo comune rurale, au-tonomo.

Accanto al castello che era sede del Co-mune, vi era la Chiesa di San Paolo. Essa furiedificata nel 1456, e fu totalmente demo-lita da un incendio nel 1925. Già nel secoloXV la comunità di Malpaga era anche par-rocchia.

La chiesa parrocchiale, dedicata a SantaMaria della Rosa, esisteva già nel secoloXIV. Fu ristrutturata nel 1460. Il Parrocoaveva il titolo di Rettore. La chiesa era allorapiù corta e più bassa dell’attuale. Lungo lafiancata di sinistra vi era la casa del Rettore,a destra vi era il cimitero. La vecchia sacre-stia fu costruita nel 1600. La statua ligneadella Madonna del Rosario è del 1720.

La chiesa Santa Maria della Rosa pos-

siede pure 13 antiche formelle, considerateuno dei maggiori patrimoni artistici dellazona: esse risalgono alla metà del quattor-dicesimo secolo; ognuna ha la forma e ladimensione di un mattone scavato a nic-chia, raffigurante la Vergine Annunciata edi Santi, la cui devozione era molto diffusanel territorio di Malpaga.

Nel 1910, il parroco don Paolo Bignettifece costruire il campanile che dotò di cin-que campane. La popolazione andò sem-pre più aumentando e si rese necessarioampliare la chiesa e dotare la parrocchia dinuovi spazi. Questo compito fu assunto dadon Angelo Bertolini, parroco di Malpagaper ben 47 anni. Il Concilio Vaticano II se-gna l’inizio di una nuova era. Fu compitodei successori di Don Bertolini, realizzare ilrinnovamento religioso.

Da una parte i parroci Don Marcello Ca-sari, Don Emilio Zanardelli, Don GiovanniGirelli, Don Giancarlo Alghisi, diedero av-vio a nuove realizzazioni; dall’altra la fra-

zione, poiché non ebbe pari sviluppo indu-striale, vide diminuire la popolazione, pre-ferendo i giovani abbandonare i campi ecercare altrove il lavoro. Nuovo impulso re-ligioso e sociale è stato dato dai successiviParroci Don Luigi Pellegrini, Don Pieran-gelo Giorgi, Don Serafino Chioda, DonBruno Moreschi che hanno cercato di in-terpretare i bisogni e le urgenze pastoralidella comunità.

In Parrocchia operano il Consiglio Pasto-rale, il gruppo dei Catechisti, l’associazionedel Terz’Ordine Secolare Francescano fem-minile, i volontari dell’Oratorio, il Coro Par-rocchiale “Santa Maria della Rosa” guidatodalla Maestra Delia Beffa, il Gruppo LAB-ORATORIO che impegna mamme e bam-bine nei lavoretti a favore del Centro Aiutiper l’Etiopia e dei nostri missionari PadreMario Bellini e Padre Vittorio Vitali. Da oggiMalpaga scriverà una nuova ed importantepagina della sua secolare storia:BENVENUTO TRA NOI, DON TARCISIO!

Reverendo Don Tarcisio,a nome dell’intera Comunità Le espri-

miamo il più cordiale benvenuto e la rico-noscenza più sincera per aver accettato divenire fra noi.

La presenza di un sacerdote in una co-munità è un dono speciale: a Dio rivol-giamo il nostro grazie più sincero perchéha voluto che potessimo godere di un si-mile privilegio.

Don Tarcisio, il Suo arrivo è motivo digrande festa per tutti e ci carica di rinno-vato entusiasmo: noi ci sentiamo una Co-munità viva, pronta a ripartire, pronta a ri-scoprire la gioia di essere Cristiani.

È con questo spirito che oggi, con la Sua

guida, vogliamo iniziare un nuovo cam-mino.

Per questo La vogliamo affidare alla Ma-donna ed al nostro Patrono San Paolo,perché, da sacerdote, possa essere sem-pre come una favola per i bambini, un so-gno per gli adolescenti, uno stimolo per igiovani, un fratello per gli adulti, una ca-rezza per gli anziani, un sollievo per gliammalati.

In questa bella circostanza, l’intera Co-munità vuole ringraziare anche il VicarioZonale, nella presenza di Don AdolfoPiotto, per averci seguiti in questo periododi passaggio.

DON TARCISIO, BENVENUTO TRA NOI.

Don Tarcisio, parroco anche a Malpaga

La secolare storia di Malpaga continua con don Tarcisio!

Il saluto del Consiglio Pastorale

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LA VOCE DI CALVISANO 14

Reverendo Don Tarcisio,accogliamo con gioia la Sua venuta fra noi e Le porgiamo un

ringraziamento speciale per aver accolto l’invito del Vescovo adivenire anche Parroco di Malpaga.

Siamo una piccola comunità e viviamo l’Oratorio come luogoprivilegiato per gli incontri, per i momenti di gioia e di condivi-sione fraterna, per stare con i nostri bambini e con loro tornarei fanciulli di un tempo. Per noi l’Oratorio è come una seconda

casa dove il tempo scorre in varie iniziative: dalla catechesi algioco, dalle partite di calcio e pallavolo ai lavoretti e cucito, dallepreghiere alle feste… Col tempo avrà modo di conoscerci tutti egià fin d’ora Le offriamo la nostra disponibilità a collaboraregiorno dopo giorno per rinnovare quel “senso del vivere in-sieme” che la nostra comunità vuole continuare a sperimentare.Grazie di essere entrato a far parte della nostra “piccola fami-glia” e Le porgiamo i nostri più sentiti auguri.

Stima, rispetto e disponibilità dai catechistie da tutte le altre realtà parrocchiali

Celebrazioni religioseDDoommeenniiccaa 88 MMaaggggiioo,, sette bambini, Bel-

lini Sofia, Di Vita Denise, Magli Eleonora,Mulazzi Roberto, Nibali Melissa, RossiniMichela, Tagliabue Marco hanno ricevutoil Sacramento della Confermazione e rice-vuto per la prima volta il Sacramento del-l’Eucaristia. La cerimonia solenne cele-brata da Mons. Angelo Nassini e da DonBruno Moreschi, è stata una funzionesemplice, ma ricca di raccoglimento edemozione grazie alla presenza magistraledel Coro. I bambini e le loro famiglie rin-graziano la catechista Manuela Lorenzi e leassistenti per la preparazione ricevuta inquesti anni ed insieme agli altri bambinidel Catechismo danno il benvenuto a DonTarcisio.

DDoommeenniiccaa 2299 MMaaggggiioo,, nove bambini,Franchi Filippo, Magli Francesca, MagliFrancesco, Marchetti Fabrizio, MulazziFrancesca, Patti Cristian, Porrini Lodovico,Rossini Marco, Spagnoli Asia, hanno rice-vuto per la prima volta il Sacramento dellaRiconciliazione. Il ringraziamento va alParroco Don Tarcisio ed alla catechistaMagli Lucia che, con le sue assistenti Ros-sini Elisa e Lorenzi Aurora, li hanno prepa-rati a vivere questo Sacramento con con-sapevolezza e raccoglimento.

Infine, Grazie! ai genitori che hannocondiviso con serietà la preparazione e lacelebrazione di questa grande Festa delPerdono. Con l’occasione del Bollettino, ibambini porgono vive felicitazioni alla ca-techista Lucia per il matrimonio del figlioStefano con Jessica.

DDoommeenniiccaa 2299 MMaaggggiioo,, Santa Messa So-lenne Corpus Domini alle ore 17, a seguireprocessione nelle vie della frazione e be-nedizione solenne.

DDoommeenniiccaa 55 GGiiuuggnnoo,, la comunità diMalpaga si stringe affettuosamente in-torno a Padre Mario Bellini, per festeggiareil 50° Anniversario di Consacrazione Sa-cerdotale e salutarlo prima della sua par-tenza verso la missione in Argentina. Loabbiamo voluto durante la S. Messa dichiusura dell’anno catechistico, perché in-sieme ai bambini e ragazzi possiamo rin-graziare il Signore per gli anni di sacerdo-zio e missione offerti alla Santa Chiesa fe-delmente e generosamente da Padre Mario

che, nonostante alcuni acciacchi di salute,ha ancora una grande desiderio di dare alSignore tutte le sue energie. La giornata difesta prosegue con il pranzo, organizzato

dai Cacciatori di Malpaga, sempre pronti amettersi a disposizione per i bisogni dellaParrocchia. Nel pomeriggio sono previstigiochi della tradizione a squadre.

Foto Brunelli

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15 LA VOCE DI CALVISANO

Torneo serale:Pallavolo sull’erba - Green volley

Serate di Cinema all’apertoTorneo sotto le stelle

di bigliardino/calciobalilla a squadre

Ferraluglio con calciobalilla umanocon gioco gonfiabile

(venite ad iscrivere la squadra)

Nei Pomeriggi afosi di Domenica:giochi d’acqua

Nei Pomeriggi piovosi di Domenica:tavolate di Risiko, Labirinto,

carte, dama, scacchi...

Pomeriggio di Domenica:Percorso Gimkana in bici

Serata con MALPAGA’s got talent

In Agosto per famiglie:Campeggio all’Oratorio.

Serata con Cena, canti e giochiattorno al falo’ e notte in tenda;

al mattino colazione e Santa MessaForza, venite ad iscrivervi in oratorio!

(Durante i tornei si potranno gustare suc-culenti panini e fragranti patatine prepa-rate dagli irriducibili volontari della Cu-cina).

PPAARRTTYY iinn AAUUTTUUNNNNOO??......NNOO,, RREESSTTOO!!...100% CREATIVITA’… (In autunno… tantealtre iniziative in programma)Care bambine e mamme creative,cercate di riposare durante le vacanze perricaricare bene le vostre “pile” perché…..in Autunno riprenderanno i laboratori po-

meridiani dei lavoretti... con tantissimenuove idee... A presto... dalle mamme del-l’Oratorio.

Ps. Alcune persone ci chiedono perchéfacciamo i lavoretti all’Oratorio e li ven-diamo sulla bancarella...L’idea di trovarci nei pomeriggi creativi ènata nel 2013 per insegnare alle bambinea lavorare con le proprie mani in un climadi serenità ed amicizia con il pensiero ri-volto ai loro coetanei adottati a distanzacon Centro Aiuti Etiopia (in Oratorio sonoesposte le loro fotografie e lettere) ed ai ra-gazzi delle missioni dei nostri cari PadreMario Bellini in Argentina tornato fra noi,purtroppo solo per un breve periodo, e Pa-dre Vittorio Vitali in Colombia, che stiamoattendendo per fine Giugno.

Zacco Mattia con Solazzi Alessandra

Matrimonio

16 aprile 2016 - Favalli Silvano con Manenti Noemi

50° anniversariodi matrimonio

Festa della classe 1946 Auguri a tutti questi giovani settantenni

...Estate a Malpaga ...work in progress (da giugno a settembre)

Foto MauriClasse 1946-2016

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Page 16: La Voce di Calvisano - Giugno 2016

17 - Giovanni Maestridi anni 92

18 - Caterina Morenidi anni 88

19 - Angela Pivadi anni 87

20 - Federico Bonaldadi anni 80

21 - Francesco D’Addadi anni 83

22 - Giuseppa Tortellidi anni 89

LA VOCE DI CALVISANO 16

Marco Castelletti Familiari ed amici

ricordano con affetto e rimpiantoil tuo dolce sorriso.

Giuseppe Buson m. 17/04/1997

I tuoi cari sempre ti ricordano.

13 - Italo Maccarinidi anni 67

14 - Maria Merlodi anni 96

15 - Cesarina Romanodi anni 96

16 - Aldo Gagliardidi anni 76

10 - Dosolina Bellandidi anni 80

11 - Aldo Facchettidi anni 79

12 - Maria Antonia Raimondidi anni 96

RRIICCOORRDDIIAAMMOOIINNSSIIEEMMEE...... Rubrica dedicata

a coloroche ci hanno lasciato

in questi mesiper rinnovare

il ricordo e la preghieraper questi nostri

concittadini.

IINN MMEEMMOORRIIAA......

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