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La Voce di Casa Luce - casagaetanoluce.it La Voce di Casa Luce... · ché non si può affidare alla...

Date post: 16-Feb-2019
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Grandi sono le opere del Signore… In questi giorni si compie il primo anno del mio ministero sacerdotale a Montesigna- no. Desidero pertanto, rendere grazie al Signore per i tanti doni presenti nella comu- nità parrocchiale. Penso sia importante evidenziarlo, perché è il Signore che agisce ed opera nel cuore dell' uomo. "Grandi sono le opere del Signore! le contemplino coloro che lo amano"Una domanda: "Ci crediamo veramente?" Non è una frase ad effetto, è Parola di Dio tratta dal Salmo 110. Ci rendiamo conto che dobbiamo impa- rare sempre di nuovo a saper vedere il bene, a riconoscere l'opera del Signore a non banalizzare nulla. Maria Santissima che celebriamo nella nostra parrocchia con il tito- lo del Carmelo, intercede per noi e ci insegna ad alimentare la vita interiore, la vita di Grazia, la preghiera, il silenzio. Solo chi rimane in silenzio è capace di ascoltare...la Parola di Dio, e i fratelli. Il bene è presente, e tante volte silenzioso all'interno delle nostre case, ne ho fatto esperienza ancora una volta durante la visita e la Benedizio- ne alle famiglie i mesi scorsi, e ne ringrazio il Signore. Certo ci sono anche le fatiche, le tensioni, le difficoltà che possono apparire talvolta insormontabili, mi chiedo: " E' proprio vero? "Poi ci sono altre sofferenze, più profonde che lacerano il cuore di chi ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, di chi è malato e sente tutto il peso nell'af- frontare la situazione, e altre ancoraChiedo umilmente al Signore nella preghiera che ci aiuti a riconoscere i suoi doni, ma anche i nostri limiti le nostre fragilità per aprirci alla luce della Grazia. Sentiamo la necessità di crescere e di maturare nella Fede e nella Carità. Riconosciamo e crediamo che Gesù è il Cristo, il Salvatore dell' uomo. E lui è venuto nel mondo, si è fatto uomo per la nostra salvezza, per donarci la Vita eterna. Oltre ad accogliere con gioia i doni del Signore, dobbiamo anche ricor- dare che ne siamo responsabili. Il Papa ci dice spesso che la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita di coloro che si incontrano con Gesù, e ancora...questa gioia che riempie la vita e il cuore dei discepoli è una gioia missionaria. Parole forti che ci interrogano e ci spronano ad essere una comunità in cammino! Tra pochi giorni celebreremo la festa di San Michele Arcangelo titolare della nostra parrocchia, ci aiuti a crescere nella comunione, ci difenda dagli assalti del maligno che sempre vuole dividere. Domenica 28 settembre quindi la Festa; celebreremo le Sante Messe delle ore 8.30 e 11 in San Michele, alle 10 in Parrocchia . Alla Santa Messa delle ore 11 la Confraternita rinnoverà le promesse e alcune persone entre- ranno ufficialmente a farne parte. Colgo l'occasione per ringraziare i confratelli e le consorelle della sensibilità e l'affetto verso la chiesa di San Michele tanto da sostene- re totalmente il restauro del coro ligneo e della Via Crucis. Un grande grazie desidero esprimerlo a don Luigi che sostiene e accompagna so- prattutto con la carità della preghiera il cammino di tutti. Poi ancora a chi secondo i propri talenti mette le sue energie a servizio della comunità; dai ragazzi i giovanissi- mi, gli educatori, gli scout e la comunità capi, i catechisti, il gruppo famiglie, Casa Lu- ce che dona agli anziani che accoglie una particolare attenzione anche spirituale; è da quasi un anno che celebriamo la Messa mensilmente, animata in questi ultimi tempi dal movimento del Rinnovamento dello Spirito, il gruppo vincenziano che men- silmente distribuisce una novantina di pacchi alimenti per le famiglie più in difficoltà del quartiere, il gruppo pulizie della chiesa che settimanalmente è all'opera, il gruppo lotteria e mercatino, la società sportiva, e chi ancora a diverso titolo ha dato una ma- no alla festa patronaleIl Signore ci chiama tutti a lavorare nella sua vigna, ci faccia crescere nell'amore, e ci benedica tutti! Don Mimmo LA PAROLA AL PARROCO CASA GAETANO LUCE RESIDENZA PROTETTA PER ANZIANI associazione gaetano luce onlus Via Mogadiscio, 10 16141 Genova SETTEMBRE 2014 foglio d’informazione stampato in proprio Anno II n° 1 La Voce di Casa Luce e di Montesignano
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Grandi sono le opere del Signore… In questi giorni si compie il primo anno del mio ministero sacerdotale a Montesigna-no. Desidero pertanto, rendere grazie al Signore per i tanti doni presenti nella comu-nità parrocchiale. Penso sia importante evidenziarlo, perché è il Signore che agisce ed opera nel cuore dell' uomo. "Grandi sono le opere del Signore! le contemplino coloro che lo amano"… Una domanda: "Ci crediamo veramente?" Non è una frase ad effetto, è Parola di Dio tratta dal Salmo 110. Ci rendiamo conto che dobbiamo impa-rare sempre di nuovo a saper vedere il bene, a riconoscere l'opera del Signore a non banalizzare nulla. Maria Santissima che celebriamo nella nostra parrocchia con il tito-lo del Carmelo, intercede per noi e ci insegna ad alimentare la vita interiore, la vita di Grazia, la preghiera, il silenzio. Solo chi rimane in silenzio è capace di ascoltare...la Parola di Dio, e i fratelli. Il bene è presente, e tante volte silenzioso all'interno delle nostre case, ne ho fatto esperienza ancora una volta durante la visita e la Benedizio-ne alle famiglie i mesi scorsi, e ne ringrazio il Signore. Certo ci sono anche le fatiche, le tensioni, le difficoltà che possono apparire talvolta insormontabili, mi chiedo: " E' proprio vero? "Poi ci sono altre sofferenze, più profonde che lacerano il cuore di chi ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, di chi è malato e sente tutto il peso nell'af-frontare la situazione, e altre ancora… Chiedo umilmente al Signore nella preghiera che ci aiuti a riconoscere i suoi doni, ma anche i nostri limiti le nostre fragilità per aprirci alla luce della Grazia. Sentiamo la necessità di crescere e di maturare nella Fede e nella Carità. Riconosciamo e crediamo che Gesù è il Cristo, il Salvatore dell' uomo. E lui è venuto nel mondo, si è fatto uomo per la nostra salvezza, per donarci la Vita eterna. Oltre ad accogliere con gioia i doni del Signore, dobbiamo anche ricor-dare che ne siamo responsabili. Il Papa ci dice spesso che la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita di coloro che si incontrano con Gesù, e ancora...questa gioia che riempie la vita e il cuore dei discepoli è una gioia missionaria. Parole forti che ci interrogano e ci spronano ad essere una comunità in cammino! Tra pochi giorni celebreremo la festa di San Michele Arcangelo titolare della nostra parrocchia, ci aiuti a crescere nella comunione, ci difenda dagli assalti del maligno che sempre vuole dividere. Domenica 28 settembre quindi la Festa; celebreremo le Sante Messe delle ore 8.30 e 11 in San Michele, alle 10 in Parrocchia . Alla Santa Messa delle ore 11 la Confraternita rinnoverà le promesse e alcune persone entre-ranno ufficialmente a farne parte. Colgo l'occasione per ringraziare i confratelli e le consorelle della sensibilità e l'affetto verso la chiesa di San Michele tanto da sostene-re totalmente il restauro del coro ligneo e della Via Crucis. Un grande grazie desidero esprimerlo a don Luigi che sostiene e accompagna so-prattutto con la carità della preghiera il cammino di tutti. Poi ancora a chi secondo i propri talenti mette le sue energie a servizio della comunità; dai ragazzi i giovanissi-mi, gli educatori, gli scout e la comunità capi, i catechisti, il gruppo famiglie, Casa Lu-ce che dona agli anziani che accoglie una particolare attenzione anche spirituale; è da quasi un anno che celebriamo la Messa mensilmente, animata in questi ultimi tempi dal movimento del Rinnovamento dello Spirito, il gruppo vincenziano che men-silmente distribuisce una novantina di pacchi alimenti per le famiglie più in difficoltà del quartiere, il gruppo pulizie della chiesa che settimanalmente è all'opera, il gruppo lotteria e mercatino, la società sportiva, e chi ancora a diverso titolo ha dato una ma-no alla festa patronale… Il Signore ci chiama tutti a lavorare nella sua vigna, ci faccia crescere nell'amore, e ci benedica tutti! Don Mimmo

LA PAROLA AL PARROCO

CASA GAETANO

LUCE

RESIDENZA

PROTETTA

PER

ANZIANI

associazione gaetano luce

onlus

Via Mogadiscio, 10 16141 Genova

SETTEMBRE 2014 foglio d’informazione stampato in proprio Anno II n° 1

La Voce di Casa Luce

e di Montesignano

Pagina 2 La voce di Casa Luce

La prima è la principale tra le virtù morali, che presiedono alle attività uma-

ne, la seconda è la principale tra le virtù teologiche, che orientano le stesse attività umane all’ordine soprannaturale. Una inclina fermamente e costante-mente la volontà a rendere a ciascuno ciò che gli è dovuto, l'altra, invece, come amore del prossimo, è la virtù teologica che inclina il cristiano ad ama-re il prossimo come se stesso per amore di Dio. La carità del prossimo si trova ad ogni pagina del Vangelo: si ricorda sempre, è vero, che bisogna amare il prossimo per amore di Dio e questo non per svuotare di contenuto l’amore del prossimo, ma piuttosto per renderlo più vero, più efficace e, in definitiva, più umano.

Attenzione ad un equivoco Giustizia e carità si basano sulle relazioni con il prossimo, anche se in modo diverso: nella giustizia rendiamo al prossimo ciò che è suo, mentre nella carità gli diamo ciò che è nostro. La carità è basata sulle comunicazioni da persona a persona, fino a cercare l’identificazione tra colui che ama e colui che è amato: la giustizia invece si fonda principalmente sulla inviolabilità delle singole persone. La carità è superiore alla giustizia come virtù e tuttavia l’obbligo della giustizia è assai più stretto! Non c'è carità senza giustizia La carità supera la giustizia, ma non la distrugge, la suppone senza sostituirla, la dirige senza assorbirla, per-ché non si può affidare alla sola carità la soluzione dei problemi sociali. E non si creda che questa dottrina sia solo di oggi. Sant' Agostino già scriveva ai suoi tempi: “Non dobbiamo augurarci che ci siano dei sofferenti, uni-camente per esercitare le opere di misericordia. Tu dai del pane a chi ha fame: ma sarebbe meglio che nessu-no avesse fame: tu vesti gli ignudi, ma quanto sarebbe meglio che tutti fossero convenientemente vestiti, senza dover ricorrere all’aiuto degli altri” (Tract. VIII, n. 5). Il grande Dottore continua spiegando che, se si riuscisse a sopprimere la miseria, non verrebbe meno la carità! Non c’è giustizia senza carità Nella società cristiana la sorgente dell’unità è l’amore: il Vangelo ci ha insegnato che siamo tutti fratelli, figli tutti di uno stesso Pa-dre, membri tutti di uno stesso corpo, di cui Cristo è il Capo e la carità è la legge fondamentale. I Cristiani non sono degli isolati: tutt’altro. Sono le pecore di uno stesso gregge, i rami di uno stes-so tronco, le pietre di una stessa costruzione, gli ereditieri di una stessa sostanza. La pecora che si separa dal gregge, va verso la morte, il ramo che si stacca dall’albero inaridisce prontamente, la pietra che cade dall’edificio diventa inutile. Un binomio inscindibile Se la carità è il compimento della legge, la giustizia è la base. La carità senza la giustizia è un’ipocrisia, la giustizia senza la ca-rità è un corpo senz’anima. La giustizia crea l’ordine, la carità crea la vita. La giustizia da sola rimane imperso-nale e costruisce un mondo rigido e freddo, una casa senza focolare, una macchina senza Spirito. Unita alla carità diventa personale, illumina il mondo,riscalda la casa. Nella concezione cristiana esse non si trovano in opposizione e non ammettono alternativa di scelta, ma sintesi feconda. Nella loro unione si irradia lo spirito di Dio e si afferma la dignità della persona. Integrandosi a vicenda si sostengono e cooperano alla concordia e alla pacificazione tra gli uomini. Questa eterna verità del cristianesimo pone l’amore come elemento essenziale e centrale di una comunità di persone, non di numeri, nella costituzione di un popolo, non di una massa. È, infatti, l’amore che mette gli uomi-ni in comunicazione tra loro e ne costituisce la forza di coesione più profonda, mentre senza di esso, si riduco-no ad un insieme di granelli di sabbia, che sembrano strettamente uniti nel deserto ed invece, al primo soffio di vento, rivelano la loro solitudine e la conseguente debolezza, lasciandosi facilmente separare e trasportare.

GIUSTIZIA E CARITÀ

Don Danilo Galliani

Le sartine di Casa Luce Intervistando per questo numero tre gradite ospiti, ho constatato che casualmente le tre protagoniste svolgeva-no il mestiere di sarta. Partiamo da Carolina, nata nel ’20 a Carloforte, stupendo luogo della Terra sar-da, rimasta orfana in tenera età, viene allevata da zia Nicoletta, da ragazza lavo-ra come sarta al paese, riparava abiti sia maschili che femminili, sposa Angelo di S.Terenzo di Lerici, anche questo posto stupendo della Terra Ligure, convolaro-no a nozze subito dopo la guerra. Lui una vita in marina militare, porterà sempre Carolina nel suo girovagare per l’Italia, Venezia, Taranto, l’amata Sardegna, na-scono i 3 figli, col congedo nel 1967 un porto sicuro Genova. Oggi Carolina è at-torniata da figli e nipoti, per i quali si illumina, come si illumina al solo parlare del suo paese Natale, sempre nel suo cuore, Carloforte.

Continuiamo con Elisa , ultima di 5 fratelli, il padre dopo varie vicissitudini lavorative per la crisi del 1929, si trasferisce con la famiglia nel quartiere di S. Gottardo, apren-do una merceria limitrofa alle case popolari. Elisa si diploma in segretaria di azien-da, durante la guerra entra ai cantieri del Tirreno, dopo l’8 settembre gli impiegati tornano e lei deve lasciare l’impiego, si sposa e lavora in casa come sarta, molto apprezzata, altra passione di elisa sono da sempre le parole crociate, ancora oggi risolve con facilità il Cruciverbone di Casa Luce. Concludiamo con Nives, classe 1924, nasce nell’I-

stria Austroungarica, risucchiata dalla cultura fascista. Orfana precoce di ma-dre, impara presto a gestirsi da sola, a 11 anni con rimpianto lascia la scuola per entrare in un laboratorio di sartoria e a 14 anni comincia a mantenersi. Par-tecipa alla Resistenza e vive la difficile avventura dell’Esodo, con una figlioletta per mano e l’altra nel grembo, con un modesto baule in legno con poche cose, sale col marito sul treno per una terra sconosciuta. Prima il lavoro, una nuova macchina da cucire, poi la nuova casa in una verde periferia, col piede sul pe-dale davanti alla finestra. Stimata amministratrice del condominio, quando le norme erano semplici e lo permet-tevano, sempre disponibile a dare aiuto, incapace di chiederlo, apparentemente senza bisogni, retaggio del mo-dello autarchico ricevuto. Ringrazio per la collaborazione alle interviste Gianni, Bruna e Freddi figli delle nostre protagoniste.

Meta della gita-pellerinaggio di quest’anno il Santuario della Madonna della Guardia a Bavari collocato in una crocevia di strade che vanno a S. Eusebio-Prato-Borgoratti. Una chiesa circondata da case ma anche dalla pace della campagna infatti durante la S. Messa si poteva ascoltare, nei momenti di raccoglimento, il canto soave dei passeri. Subito di fronte al piazzale della Chiesa ci attendeva quello che si è rivelato un delizioso pranzo nell’Osteria dei Cacciatori. Il Personale del ristorante è stato molto accogliente così come lo era il salone dove abbiamo pranzato con tante finestre sulla bella vallata di S. Desiderio. Chiacchiere, sorrisi, risate. Anche questa volta ho visto

questi “Vecchi Ragazzi” felici come bambini in gita: ringrazio con affetto tutto il Personale che sempre si prodi-ga perché gli ospiti di Casa Luce siano sereni, curati e per la continua ricerca di soluzioni che possano rallegra-re, dare serenità e sicurezza agli Ospiti o come spesso li chiamo io “i Nonni” di Casa Luce.

Pagina 3 La voce di Casa Luce

CONOSCIAMO GLI OSPITI DI CASA LUCE

Mauro Pirovano

GITA PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO

N.S. DELLA GUARDIA DI BAVARI

Patrizia Vozzi

Il 29 Giugno, in occasione della festa di SS.Pietro e Paolo, la Con-

fraternita è stata invitata a Carloforte con un proprio Crocifisso pro-

cessionale. Come già successo nel 2009, allora era stato portato il

moro, l’accoglienza e l’ospitalità sono state ottime come pure è sta-

ta grande

l’ammirazione

di tutti i pre-

senti per il

magnifico Cri-

sto bianco

settecente-

sco, fresco di

restauro

(eseguito l’anno scorso in ricordo del Priore Gusti Piccar-

do), che ha sicuramente dato lustro alla processione. A

tutti i componenti la “spedizione” ha fatto veramente pia-

cere vedere quanto grande sia il senso di appartenenza

alla “genovesità” che si respira sull’isoletta di S.Pietro e

quanto radicato l’attaccamento alle tradizioni religiose li-

guri.

La voce di Casa Luce Pagina 4

LA CONFRATERNITA

….DA MONTESIGNANO A CARLOFORTE

Paolo Giacomini

Un ricordo nella preghiera

di suffragio per il nostro

Ospite

Luigi Guidi

Ringraziamo per le donazioni elargite:

Mons. Luigi Centanaro, Michele De Iulio,

Daniela e Marco Del Grande

Oriana Baghino, Michela Lo Iacono,

Mario Gigliotti, Confraternita del Santissi-

mo Sacramento di Montesignano e Santa

Maria di Terpi, Stefano Cecchienelli.

RESTAURI In occasione della festa di S.Michele Arcange-

lo, saranno riconsegnati alla devozione il coro

e le quattordici stazioni della Via Crucis com-

pletamente restaurati. La Confraternita, conti-

nuando un percorso che la vede presente da

anni in questo tipo di impegno, si è fatto carico

della spesa necessaria. Anche a livello perso-

nale un Confratello, che desidera restare ano-

nimo, ha provveduto al restauro dell’antico tu-

ribolo e relativa navicella, alla pulitura e river-

niciatura del portone

interno in legno e di

quello esterno in fer-

ro, al dono di tre tap-

peti in moquette dei

vari colori liturgici per il Presbiterio ed alla pulizia di tutti i pavimenti della Chiesa di

S. Michele . Il Consiglio della Confraternita sente di dover ringraziare il Parroco Don

Mimmo che con il suo contagioso entusiasmo e il suo attaccamento alla “chiesa vec-

chia” ha sicuramente favorito il tutto.


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