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Date post: 17-Feb-2019
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la voce in senso psicobiologico Silvia Magnani www.nuovaartec.it 1
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la voce in senso psicobiologico

Silvia Magnani www.nuovaartec.it

1

pensate a un crocevia

la via alimentare digestiva

le vie aeree

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occorre fare una scelta

devo decidere se respirare o ingoiare

Nello stesso tratto anatomico coesistono non due ma 4 funzioni

mangiare

vocalizzare

parlare

stabilizzare n senso posturale

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evidente che la situazione è complessa

ogni funzione interferisce profondamente sull’altra

ciascuna deve essere perfetta perché la voce sia perfetta

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entriamo a fondo…..

se si tratta di un sistema complesso occorre che in esso vi siano dei «regolatori»

un regolatore di flusso è uno sfintere

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sfintere…..

esistono sfinteri che fanno solo gli sfinteri e sfinteri che fanno il doppio lavoro

esistono sfinteri anatomici e sfinteri funzionali

tieni in memoria

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ora pensiamo all’aria

hai mai sentito parlare di Prana?

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mettiamo che l’atto respiratorio sia un modo semplice per immettere energia

e che la espirazione sia un modo

altrettanto semplice per far uscire

da noi aria

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riflettiamo su quel da noi………

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l’apparato respiratorio è qualcosa che si mette in mezzo tra l’energia universale e l’individuo

ma non solo, l’apparato vocale è qualcosa che sulla via del ritorno di ciò che, immesso, ora deve uscire, è in grado di rendere vibrante ciò che prima era muto

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ma cosa accade allora

che l’aria in uscita porta con sé ciò che noi siamo

o meglio… una vibrazione che allude/significa/racconta ciò che noi siamo

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meraviglioso!

la voce è la trasformazione in energia vibrante dell’aria che ci fa vivi e, nel mondo, porta la testimonianza della nostra esistenza.

Conoscete l’etimologia della parola martire ?

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vi ricordate gli sfinteri?

bene, allora immaginiamo che gli sfinteri siano i diaframmi che separano la nostra anima dal mondo, cioè quelle strutture che regolano la fuoriuscita dell’aria che, vibrante, dice di noi.

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ma quanti ce ne sono?

innanzitutto le labbra…….

è lo sfintere più esterno, visibile, mimicamente attivo

esso partecipa alla fonazione

alla fonoarticolazione

alla alimentazione

attento!

non alla stabilizzazione

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poi il velo palatino

non è proprio un vero sfintere interno/esterno, più che altro veicola e indirizza

esso partecipa alla

fonazione

fonoarticolazione

deglutizione

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poi c’è lei, la regina, la laringe

ecco uno sfintere davvero attivo

alla laringe competono tutti e 4 i compiti.

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la doppia vita della laringe

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in ordine di utilità in ordine inverso di forza

spesa

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canalizzatore

separatore

stabilizzatore

organo vibrante

canalizzatore

organo vibrante

separatore

stabilizzatore

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le 4 personalità della laringe

1. riflessioni sulle emozioni

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perché le emozioni...

La funzione delle emozioni è semplificabile nell’induzione di un’attivazione che ha come obiettivo la preparazione dell’organismo a far fronte a una situazione emotigena

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prepararsi all'emergenza

Le reazioni di “emergenza”, quali la paura, la collera, e in generale tutte quelle caratterizzate da eccitamento, si accompagnano a un arousal (livello di attivazione) alto che garantisce una risposta

pronta e dotata di alta carica energetica

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obiettivo: sopravvivere

La reazione di emergenza è caratterizzata principalmente da aumento della gittata e della frequenza cardiaca, vasocostrizione cutanea e viscerale associata a vasodilatazione nel distretto

muscolare, incremento dell’attività delle ghiandole sudoripare, diminuzione della secrezione salivare.

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le emozioni come la tristezza sono caratterizzate da un basso livello di attivazione e inducono alla riduzione del movimento, del tono posturale, dell’attenzione

una necessità: comunicare lo stato d'animo prima e oltre il linguaggio

canali privilegiati di comunicazione delle emozioni o mimico facciale

o posturale

o vocale

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Le emozioni primarie sono caratterizzate da un “programma facciale” quasi completamente innato, che configura espressioni mimiche tipiche di ciascuno stato emotivo discreto.

Tale espressione avrebbe quindi il carattere della universalità e si configurerebbe come evento transculturale.

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Paul Ekman

anche il riconoscimento vocale dello stato emozionale non presenta difficoltà e viene perfezionato nel corso della vita

(è più facile riconoscere che "riprodurre" un'emozione)

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E N E R G IA

2. antropologia vocale

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il mantice

la cultura orientale e l’ebraica utilizzano una sola parola (rispettivamente prâna e rùah) per significare aria, vento, fiato, respiro, anima e spirito, ben evidenziando l’appartenenza dell’uomo alla

natura e il suo essere pervaso dal medesimo soffio vitale.

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Il profeta Elia

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La sura 96

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Maometto e Gabriele

Dal punto di vista antropologico vocale il mantice è il garante dell’energia, la fonte dell’aria necessaria alla nascita del segnale glottico se fatta fluire o il fulcro della stabilizzazione posturale se trattenuta

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in relazione all'emozione variano

Qualità della presa aerea, cioè settore del torace interessato all’espansione, partecipazione o meno del diaframma.

Profondità della stessa, strettamente correlata al primo parametro, poiché diverse modalità di espansione toracica determinano differenti volumi di aria inalata.

Ritmo di rifornimento, la durata della pausa tra un atto e l’eltro.

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Attento ….!

L’allerta attenzionale prolungata determina, quasi obbligatoriamente, inspirazioni rapide, profonde, di tipo toracico medio e alto, spesso associate a cambi posturali in estensione del tronco e del capo, con una

tendenza a «trattenere» al fine di stabilizzare posturalmente per resistere all’attacco

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L’appoggio dell’attenzione su un oggetto, dopo che essa è rimasta per qualche secondo sospesa, produce espirazione prolungata e profonda, così che la detensione della muscolatura corporea può trovare

nel lento ritorno alla situazione di equilibrio del torace un correlato autopercettivo consonante.

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Le emozioni positive a dominanza trofotropica sono caratterizziate da detensione muscolare (non occorre

stabilizzare). La presa aerea in questo caso è spesso a prevalenza diaframmatica, profonda ma non rapida. Tale

modalità di rifornimento incrementa il livello di autopercezione del soggetto, che può quindi rivolgere su se stesso l’attenzione, cogliendo nella loro pienezza le

sensazioni di competenza e benessere che accompagnano lo stato emozionale

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Le emozioni violente sono caratterizziate da tensione muscolare e da impossibilità alla discesa del diaframma. La

presa aerea in questo caso è poco profonda e rapida. Tale modalità di rifornimento incrementa la stabilizzazione del

tronco e immobilizza o prepara allo scatto, l’attenzione è rivolta all’esterno, l’autopercezione diminuisce

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le situazioni di concentrazione composta e silenziosa si accompagnano a riduzione dei movimenti corporei, a inspirazioni profonde ed energizzanti seguite da sospensioni a mantice espanso in eutonia

muscolare

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Lasciami pensare

Momenti di concentrazione intensa possono accompagnarsi a situazioni di sospensione piena a laringe aperta

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attenzione

modificare la respirazione ha effetti diretti sullo stato emozionale e sul livello di attenzione così come aprire o

chiudere la glottide

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respirare

profondamente, lentamente, ritmicamente

• concentra l'attenzione

• riduce l'arousal

• inibisce l'attivazione

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S E P A R A R E E R IU N IR E

3. antropologia vocale

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sfinteri funzionale e sfinteri anatomici

labbra

velo palatino

laringe

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la funzione primaria delle labbra

esse sono il principale artefice del contenimento endorale del cibo, collaborando con la lingua (impastamento) e con i denti (triturazione) alla preparazione del bolo.

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La sollecitazione alimentare, che le labbra subiscono sin dall’alba della vita, rende ragione dell’importante funzione che esse svolgono nella vita relazionale.

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esse inoltre rappresentano all'esterno il soggetto e disegnano sull'interfaccia verso il mondo le emozioni e i pensieri

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manifestano le emozioni del soggetto facendole, per così dire, affiorare alla superficie del viso e collaborano alla costruzione di schemi gestuali condivisi e formalizzati, che vengono così “esposti”.

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Vale la pena ricordare che nel bambino che non presenta un’adeguata evoluzione della deglutizione e le cui labbra sono, per così dire, interamente “dedicate” alla funzione alimentare, la funzione mimica del viso appare immatura. Le labbra permangono dischiuse, estroflesso l’inferiore, retratto il superiore, le pieghe naso-labiali spianate così che il piccolo si presenta ipomimico.

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permettono poi di dare suono ai fonemi del linguaggio e di esprimere compiutamente, digitalmente, irrevocabilmente il pensiero

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trasformano la voce in linguaggio, esse cioè partecipano alla modalità di trasmissione socialmente più efficace dei contenuti di pensiero, disambiguandoli e determinandoli

semanticamente

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emozioni ad "alta definizione" sono veicolate dalle labbra e dalla mimica associata degli occhi e del sopraciglio

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La molteplice vita della laringe

1. Funzione di canalizzazione 2. Funzione sfinterica separatrice È la seconda funzione

propriamente ad vitam, mediante la quale la laringe provvede a separare l’ambiente interno da quello esterno, isolando il mantice. La laringe in questa modalità di funzionamento si chiude “per rimanere” chiusa, creando un ostacolo a qualsiasi passaggio e innalzando la pressione sottoglottica.

3. Funzione sfinterica stabilizzatrice E’ la funzione che rende possibile il parto, la eiaculazione, la defecazione e l’attivazione di una fora a fulcro tronco.

4 . Funzione vibrante. Più raffinata, è la funzione più complessa. In questa seconda modalità di utilizzo la laringe si chiude ma…per farsi subito riaprire. La sua chiusura è quindi volutamente temporanea ed è finalizzata non alla separazione degli ambienti che sono posti sotto e sopra il suo piano, quanto piuttosto alla messa in vibrazione dell’aria in uscita

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Le funzioni sfinteriche separano l’interno dall’esterno, la funzione vibrante fa sì che l’interno (i pensieri, le emozioni, ecc.) possa trovare un’uscita verso l’esterno ed essere “messo in comune”. Le funzioni sfinteriche provvedono a una chiusura salda, sicura, prolungata. La funzione vibrante attua invece un’adduzione dolce, facilmente superabile, “elastica”, così come è necessario per l’instaurarsi di un ciclo vibratorio (fatto di adduzioni seguite da immediate riaperture).

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addurre con forza le corde vocali e mantenere chiusa la glottide enfatizza la separazione tra ambiente interno ed esterno, rinforza il trattenimento dell'aria inspirata nei polmoni e.... disattende la vita

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IL P IA C E R E D E LL' A U T O P E R C E Z I O N E

4. antropologia

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senza il piacere alimentare il bambino non si cimenterebbe nel vocalizzo

senza il piacere circolare generato dalla successione di sensazioni acustiche e propriocettive la comunicazione vocale non si affermerebbe

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la comunicazione vocale e linguistica nasce da un atto propriamente “estetico”, cioè datore di sensazioni piacevoli, e allo stesso tempo vitale.

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A G IR E V O C A LIZ Z A N D O

5. antropologia vocale

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Ogni suono prodotto, ogni parola detta si qualifica sotto tutti gli aspetti come atto. Parlare e vocalizzare quindi è agire in senso proprio, cioè produrre delle azioni che incidono sul mondo, sull’ascoltatore e sul

parlante stesso.

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senza questa precomprensione non esisterebbe l'uso magico della parola e della voce

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R E C U P E R O D I N O ZIO N I F IS IO LO G IC H E

antropologia

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postura

l'equilibrio tra muscoli antagonisti permette la modificazione posturale a basso costo

lo stato di allerta induce ipertono estensorio

riduzione del tono dell'umore induce atteggiamento flessorio

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glottide

il tono adduttorio risente dell'attivazione emozionale e del grado di attenzione

la postura nel collo della laringe risente dell'adattamento della postura generale allo stato emozionale e attenzionale del soggetto

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adduzioni cordali salde ma non forzate con ampio superficie di contatto bordo a bordo generano sensazioni di consonanza estese al torace e alla muscolatura somatica del tronco, incrementando il

livello di propriocezione

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ogni sistema biologico è dotato di incostanza funzionale

la frequenza fondamentale è caratterizzata da variabilità

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vocal tract

un allungamento del vocal tract genera un ampliamento di tessuto armonico, con potenziamento delle componenti più gravi dello spettro, all’opposto una riduzione di lunghezza porta con sé un impoverimento timbrico

una riduzione del tono di parete produce un effetto genericamente scurente e in parte ottundente

un incremento di rigidità provoca invece un potenziamento delle formanti acute, con incremento della penetranza vocale, all’aumento di rigidità si associa anche una dispersione frequenziale con perdita di regolarità dello spettro e insofferenza percettiva.

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Emozioni ad alta attivazione, tra tutte la collera, si accompagnano abitualmente a incremento della rigidità di parete del vocal tract e, spesso, ad ampliamento dell’apertura orale

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La paura è anch’essa caratterizzata da un incremento di rigidità di parete, con conseguente dispersione frequenziale nella zona acuta dello spettro. Ad essa si accompagna però spesso un

sollevamento improvviso del piano glottico

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Che paura!

Uno spavento genera una inspirazione rapida, rumorosa, immediata, quasi sempre realizzata dal torace medio e superiore

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Seguita da un grido, ad alta intensità e a elevata frequenza

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Le emozioni a bassa attivazione si caratterizzano per tono di parete regolare o ridotto, eventuale modesto abbassamento del piano glottico e rilassatezza del vocal tract anteriore, che ben si esprime nella dolcezza (tenerezza) e nella riduzione di forza (tristezza) della articolazione fonemica.

La voce prodotta con tale accoppiamento risonanziale è piacevole all’ascolto dal punto di vista dell’apprezzamento della qualità dello spettro e non necessita una spesa cognitiva elevata

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Le emozioni ad alta attivazione sono spesso accompagnate da ritmo interno dell’eloquio rapido. La rabbia, in modo particolare, rispecchia l’elevata attivazione trofotropica anche nella velocità globale

del parlato e nella riduzione delle pause, spesso associati a contenimento anche della durata della frase

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Il disprezzo, emozione correlata strettamente alla collera, si accompagna invece a un rallentamento del flusso verbale, probabilmente attuato al fine primario di evidenziare i singoli elementi lessicali e

sintattici, nella enfatizzazione della loro articolazione fonemica, della quale viene incrementata la forza e la precisione

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