Date post: | 01-May-2015 |
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Laboratorio 2010 -2011
● prima infanzia, da 0 a 3 anni,
con funzione in prevalenza sociale (supporto alla famiglia, custodia assistita in
funzione educativa),
di competenza regionale;
I servizi all'infanzia
In Italia questi servizi sono erogati da strutture pubbliche e da strutture paritarie.
● infanzia, da 3 a 6 anni,
con funzione quasi esclusivamente educativa (istruzione),
di competenza statale (alcuni ambiti competenza concorrente stato/regione).
•L’ ispirazione cristiana, espressione della comunità parrocchiale che si assume,
spontaneamente, l'impegno di soddisfare l'esigenza sociale dell'educazione
prescolare: per l'itinerario di fede dei bambini, per l'incontro con le loro famiglie e
come veicolo di integrazione culturale.
•La connotazione civile servizio alla comunità in forza dei diritti:
•quello di tutti, alla libertà di educazione,
•quello della famiglia, alla scelta della scuola per i propri figli.
Scuole per l'infanzia “paritarie”
In grande maggioranza sono scuole:
•cattoliche o di ispirazione cristiana,
•gestite da parrocchie, associazioni genitori, enti morali e no profit.
Specificità
SERVIZI ALL’INFANZIAEVOLUZIONE NORMATIVA
FINO AL 1968: iniziativa privata (assistenza e beneficenza)
DAL 1968: LEGGE n. 444/1968 istituzione della scuola materna statale
DAL 2000: LEGGE n.62/2000: norme per la parità scolastica L.R.V. n. 22/2002: autorizzazione e accreditamento D.G.R. n. 84/2007: standard gestionali e organizzativi
Queste norme traducono il ….
Art. 118 Costituzione della Repubblica
“Stato, Regioni, enti locali favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini,
singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale,
sulla base del principio di sussidiarietà”.
La sussidiarietà è un principio regolatore in alcuni sistemi di scienza
politica. Fondato su una visione gerarchica della vita sociale, tale
principio afferma che “i corpi intermedi” superiori devono aiutare,
sostenere e promuovere lo sviluppo di quelli minori. Se un ente che sta
“più in basso” è capace di fare qualcosa, l'ente che sta “più in alto” deve
lasciargli tale compito e sostenerne l'azione.
...principio di sussidiarietà
Tra sussidiarietà esolidarietà.I servizi alla prima infanzianella realtà locale
•Autorizzazione (programmazione regionale)
•Autorizzazione all’esercizio
•Accreditamento del servizio (riconoscimento dei livelli essenziali
delle prestazioni)
•Contratto di servizio tra istituzioni e “corpo intermedio”
(obiettivi, modalità, controlli, sostegno economico)
Le implicazioni della sussidiarietà
Come si traducono questi principi nella realtà del
VENETO?
DIAMO I NUMERI………..
Percentuale di copertura provinciale servizi prima infanziaAnno 2009
14,9
21,2
26,4
17,8 18,2 18,4
23,0
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
BL PD RO TV VE VI VR
SERVI ZI ALLA PRI MA I NFANZI A (0- 3 anni) entro il 2010 OBI ETTI VO UE (trattato di Lisbona): copertura del
33% (per 1 bimbo su 3)
I DATI RELATI VI AL VENETO (FONTE Regione Veneto)
51% 49%
servizi pubblici servizi privati
Dati FI SM
I n Veneto 21.500 bambini si rivolgono ai servizi per
la prima infanzia
La copertura in termini di posti/bambino è così
ripartita
SCUOLE DELL' I NFANZI A(3-6 ANNI ): in I talia popolazione scolare (età 3-6 anni): 1.655.386
copertura (posti scuola statali+ paritarie): 1.596.202, di cui: 62% Statali, 38% paritarie
N°bambini per nido0
5
10
15
20
25
30
35servizi alla prima infanzia (0-3 anni) a confronto
servizi privatiservizi pubblici
LA STRUTTURA DEI SERVI ZI ALLA PRI MA I NFANZI A E DELLE SCUOLE PER L' I NFANZI A:
IN VENETO
paritarie statali0
10
20
30
40
50
60
70
80scuole dell'infanzia (3-6 anni) a confronto
N° sezioni per scuolaN° bambini per sezioneN°bambini per scuola
63%18%
18% COSTO PER LE FAMIGLIECONTRIBUTO REGIONECONTRIBUTO CO-MUNALE (quando c'è)
TIPOLOGIA Costo mensile a bambino (€)
Nido privato (dati FISM) 550-600
Nido comunale (dati Comune Este) 800
Ripartizione dei costi nei servizi per la prima infanzia privati (asili nido FISM)
GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA (0- 3 anni)
TIPOLOGIA Costo mensile a bambino (€)
Scuole paritarie (dati FISM) 280
Scuole statali (dati Ocse Agesc) 610
GESTI ONE DELLE SCUOLE PER L' I NFANZI A (3-6 anni)
61%5%
13%
20%COSTO PER LE FAMIGLIECONTRIBUTO REGIONECONTRIBUTO COMUNALE CONTRIBUTO MINISTERO
Ripartizione dei costi per bambino nelle scuole paritarie nel 2009 (dati FISM)
2004 2009 2010( stima)0
10
20
30
40
50
60
70
80
importo della rettacontributi pubblici
CRITICITA’ ATTUALI
• ASPETTI DEMOGRAFICI
• ASPETTI GESTIONALI
• ASPETTI ECONOMICI
Progetto“Scuole Insieme”
Insieme perché:Insieme perché:perché si sobbarcano i ‘pesi’ degli perché si sobbarcano i ‘pesi’ degli altrialtriperché possono permettersi di perché possono permettersi di “sbagliare” “sbagliare” insieme insiemeperché insieme si sta “meglioperché insieme si sta “meglio””
Il tema
mantenere radicato nel proprio territorio di origine la singola scuola dell’infanzia (è un servizio di prossimità)
mantenere (o ricreare) una sostenibilità economica nel tempo (deve essere un servizio stabile)
17
18
Impostare:standard gestionali su cui “innestare”le identità proprie delle singole scuole parrocchiali
Il fine
RISORSERISORSE
INVESTIMENTIMANTENIMENTO
GESTIONE
BILANCI SOSTENIBILI
19
ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE
Strategie didattiche(POF, PEI; momenti religiosi)
Formazione (insegnanti, genitori,
terza età)
20
Organizzazione gestionale
( selezione, reclutamento assunzione personale,gestione
adempimenti burocratici, acquisti)
Rapporti Istituzionali(enti pubblici, promozione a livello regionale, gestione contributi/finanziamenti)
Le scuole d’infanzia non statali una tradizione Veneta!
1.758 scuole d’infanzia 5.807
sezioni
134.377 bambini
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22
Fare rete su bisogni concreti: evitare sovrapposizioni / ripetizioni
Impostare un rapporto paritetico con le Istituzioni (non contributi “graziosi”, ma diritti esigibili)
Ricercare “economie di scala”: SPESE COMUNI DA RIPARTIRE SU Più SOGGETTI
Piste da percorrere
Utilizzare strumenti gestionali adatti:
Il C.C.N.L. è lo strumento cardine
Deve essere: flessibile adattabile sostenibile economicamente modificabile nel tempo
Se il maggior numero delle scuole paritarie in Italia si trova nel Veneto il peso della delegazione Veneta nel CCNL dovrà essere maggiore
E’ tempo di regionalizzare il Contratto di lavoro?
PROPOSTA OPERATIVAPROPOSTA OPERATIVA
Erogatore di servizi di supporto
(es. FISM)
1 sezione 2 sezioni 3 sezioni
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DA A
Gestore diretto
Ente “intermedio” sovraparrocchiale
(soci fondatori+parroci)
Ente “intermedio” sovraparrocchiale
(soci fondatori+parroci)
•Diocesano? •Ecclesiastico? •Fondazione? •Impresa sociale?
……ma strutture inserite in un …ma strutture inserite in un …
non strutture isolate…
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“DISTRETTO” di SERVIZI
Alcune domande scomodeAlcune domande scomode
• Riusciranno i nostri parroci a “staccarsi” veramente dal “campanile” e fare rete?
• Riusciranno i nostri laici a occuparsi “professionalmente” di questi problemi?
• Riusciranno le nostre scuole a confrontarsi con le istituzioni con pari dignità superando i “contributi graziosi”?
• I contributi in conto gestione a chi devono andare, alle parrocchie/asili o ai singoli bambini?
È un po’ una tempesta, ma …
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Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare (Seneca)
Grazie
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