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L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATI

Date post: 20-Jan-2017
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L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATI Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 13, No. 4 (LUGLIO - AGOSTO 1958), pp. 207-208 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40756973 . Accessed: 15/06/2014 22:29 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 194.29.185.37 on Sun, 15 Jun 2014 22:29:19 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATISource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 13, No. 4 (LUGLIO - AGOSTO 1958), pp. 207-208Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40756973 .

Accessed: 15/06/2014 22:29

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

http://www.jstor.org

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luppo delV Africa, istituito a segui- to di questa Direttiva,

Facendo proprie le proposte d'a- zione espresse in questa relazione,

Tenuto conto ehe le proposte di cui si tratta hanno essenzidlmente la mira di completare i sistemi at- tuali di assistenza ai paesi meno svïluppati, specie nelV âmbito délie Nazioni Unite o delia Comunità Económica Europea, e di aumen- tarne Vefficacia, ma non di sosti- tuirsi ad esse;

Considerato ehe tali proposte di azione richiedono una preventiva decisione di carattere politico,

Raccamanda ai Comitato dei Mi- nistri :

1) Di fare propri i seguenti due principi fondamentali :

a) necessita di uno sforzo co-

mune delVinsieme dei paesi mem- bri e delVinsieme dei paesi africa- ni interessati per Io sviluppo eco- nómico delVAfrica e il migliora- mento delle condizioni di esistenza délie popolazioni africane; e

b) necessita di una collabora- zione, su piede di eguaglianza, di tutti i paesi partecipanti a questa opera comune;

2) Di convocare, sotto gli auspici dei Consiglio d'Europa, delia Or- ganizzazione Europea di Coopera- zione Económica e delia Commis- sione per Ia cooperazione técnica in Africa a Sud del Sahara, una conferenza alla quale dovrebbero partecipare su piede di eguaglian- za tutti i paesi membri di queste organizzazioni e tutti i paesi afri- cani disposti ad accettare Vinvito,

al fine di dare applicazione aile proposte di azione contenute nella relazione del Gruppo di studio per lo sviluppo delVAfrica, e cioè:

a) istituzione di uno statuto de- gli investimenti ;

b) creazione di un Fondo di ga- ranzia e di assistenza finanziaria (eventualmente di due Fondi di- stintï) ;

c) espansione delV assistenza téc- nica accordât a dai paesi europei specie per il tramite delia Com- missione per la Cooperazione téc- nica in Africa a Sud del Sahara (C.C.T.A.) la cui competenza e i cui mezzi di azione dovrebbero es- sere proporzionalmente ampliati; e

e) attuazione di un meccanismo adeguato di collabor azione.

L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATI 1. - Nei mesi di maggio e giugno

le questioni di natura essenzial- mente política prese in esame dalle Nazioni Unite con riferimento a paesi e territori africani sono sta- te quella franco-tunisina e quella relativa al território del Sud-Ovest africano. Con un accordo interve- nuto fra i governi francese e tu- nisino, nello spirito dell'art. 33 del- lo Statuto delle Nazioni Unite, si è conclusa la controvérsia fra i due paesi evocata il 29 maggio scorso dinanzi al Consiglio di Si- curezza. Questo accordo, annuncia- to dalle due delegazioni il 18 giu- gno, in sede di Consiglio, « preve- de - secondo le parole del dele- gato francese - da un lato, l'eva- cuazione da parte delle truppe francesi di tutto il território tuni- sino, ad eccezione di Biserta, e, dall'altro, il completo ristabilimen- to delia liberta di circolazione del- le forze francesi. Nello stesso tem- po - proseguiva il delegato fran- cese - i due governi si impegnano ad avviare, di qui alla fine délia evacuazione, cioè entro quattro me- si al più tardi, negoziati volti a definire un regime provvisorio per la base strategica di Biserta ». E' opportuno ricordare ehe il Consi- glio si era riunito il 2 e il 4 giu- gno per l'esame di tale questione, a seguito délia richiesta rivolta il 29 maggio dal rappresentante tu- nisino. Questi chiedeva ehe il Con- siglio discutesse la « protesta délia Tunisia in mérito ad atti di ag- gressione armata commessi nei suoi confronti dalle forze militari fran- cesi stazionanti sul suo território e in Algeria successivamente al 19 maggio 1958 ». Dal canto suo il rappresentante francese chiedeva, sempre il 29 maggio, ehe il Consi- glio prendesse in esame la prote- sta formulata dalla Francia contro la Tunisia il 14 febbraio 1958, re- lativa all'assistenza recata ai ri- belli algerini, nonché « la situazio-

ne venutasi a creare in seguito del- la rottura, per fatto della Tunisia, del modus vivendi ehe si era instau- rato dallo scorso mese di febbraio circa lo stanziamento di truppe francesi in taluni punti del terri- tório tunisino ». Per quanto riguar- da invece l'altra questione - rela- tiva alla sorte del Sud-Ovest afri- cano - l'apposito Comitato di buo- ni uffici delle Nazioni Unite, isti- tuito dall'ultima Assemblea géné- rale, ha accettato l'invito dei go- verno sudafricano per avviare, il 12 giugno, a Pretoria, le discussio- ni relative a questo território. Il Comitato, composto dai rappresen- tanti del Brasile, delia Gran Bre- tagna e degli Stati Uniti, ha emes- so il 22 giugno un breve comuni- cato ove si precisa ehe « nei corso delle discussioni di particolare am- piezza, sono stati esaminati soprat- tutto i mezzi possibili per giunge- re ad un accordo soddisfacente in mérito alla questione del Sud-Ovest africano. Peraltro, taluni aspetti richiedono uno studio più approfon- dito ». I negoziati, quindi, prose- guono.

Ricordiamo, infine, sempre con riferimento alle questioni di natu- ra política, ehe il 7 maggio il rap- presentante di Ghana presso le Nazioni Unite ha portato a cono- scenza dei Segretario générale del- lOrganizzazione il testo delia di- chiarazione e delle risoluzioni adot- tate in aprile dalla prima Conferen- za di stati africani indipendenti, svoltasi a Ghana, con la parteci- pazione di otto paesi : Etiópia, Gha- na, Liberia, Libia, Marocco, Repub- blica Araba Unita, Sudan e Tuni- sia. Il contenuto di questi docu- menti e Ia stessa procedura cui si è fatto ricorso per sottolineare Ia progressiva formazione neH'ambito delle Nazioni Unite di un « gruppo africano di stati membri » non so- no privi di interesse. Le risoluzioni esprimono fra Taltro : Ia determi-

nazione di questi paesi di non alli- nearsi sulla política estera di altri paesi e l'intenzione di non coope- rare con altre nazioni se non nel- Tinteresse dei paesi africani, Ia solidarietà con gli africani non an- cora indipendenti, Ia condanna del- le discriminazioni razziali, e il pro- pósito di passare alio studio delle possibilita di un mercato comune in Africa. Ognuno degli stati par- tecipanti ha inoltre deciso Ia for- mazione d'un organismo locale per 10 sviluppo delle relazioni cultura- 11 interafricane. Si noti, infine, la decisione di dar vita ad un mecca- nismo di consultazione permanen- te, da assicurare mediante un co- stante collegamento fra i rappre- sentanti presso* le Nazioni Unite di questi otto stati.

2. - Diverse questioni riguardanti territori africani in amministrazio- ne fiduciária sono state evocate in sede di Consiglio di a. f. delle Na- zioni Unite, ehe ha dato inizio a New York, il 9 giugno, alia sua 22a sessione. In particolare, riguar- do all'avvenire del Camerun in a. f. britannica, il rappresentante del governo inglese ha presentato il 27 giugno un memorandum nei quale, dopo aver ricordato ehe gli aiïari concernenti il território del Camerun sono stati gestiti dal go- verno britannico per il tramite del governo della Nigeria, prosegue: « Quando il governo di S. M. ces- sera di amministrare la Federazio- ne nigeriana, non gli sarà più pos- sibile, a termini dell'aecordo di a. f., di amministrare il Camerun corne parte integrante delia Nige- ria. E' quindi opportuno prendere in esame quali disposizioni dovreb- bero allora essere prese per l'am- ministrazione dei território: da ta- li disposizioni dovrebbe derivare o la modificazione del presente ac- cordo di a. f. oppure il suo ter- mine ». Il governo britannico illu-

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stra quindi la situazione del terri- tório e chiede fra l'altro ehe il Con- siglio incarichi la prossima missio- ne di visita in Africa occidentale di formulare a suo tempo i sug- gerimenti utili sui metodi da ap- plicare per la consultazione della popolazione del território in meri- to ai próprio avvenire.

Dal canto suo il rappresentante della Francia al Consiglio di a. f., con lettera indirizzata il 30 giu- gno al presidente del Consiglio stes- so, ha chiesto ehe l'esame della questione del Togo in a. f. fran- cese sia rinviato ad una sessione spéciale, da tenere in settembre. Come è noto, la risoluzione 1182 (XII) dell'Assemblea générale dél- ie Nazioni Unite, riguardante l'av- venire di questo território, invitava l'autorità amministrante (parágra- fo 7) « a fornire al Consiglio di a. f. informazioni suH'esecuzione del trasferimento di poteri sopra con- siderato, sui risultati delle elezio- ni, sulla riunione della nuova As- semblea legislativa del Togo, non- ché sui punti di vista ehe l'Assem- blea legislativa potesse esprimere in mérito al nuovo statuto ed al- l'abrogazione dell'accordo di a. f. per il território del Togo in am- ministrazione francese ». II rappre- sentante francese motivava la ri- chiesta di rinvio della questione col fatto ehe l'Assemblea ed il go- verno togolesi non avevano ancora fatto conoscere il loro punto di vista, e ehe il governo francese non intendeva fare pressioni di sorta perché tali decisioni fossero prese affrettatamente. Nella prossima ras- segna daremo notizia dell'insieme dei lavori di questa 22a sessione del Consiglio di a. f.

3. - II 9 giugno si è riunito il Comitato permanente delle petizio- ni, organo del Consiglio di a. f., ehe ha presentato, il 30 giugno, un primo rapporto relativo a 628 co- municazioni e petizioni. La delega- zione soviética si è opposta al si- stema di classificazione delle peti- zioni, raggruppate in tre catégo- rie: quella comprendente documen- ti riguardanti fatti precisi da esa- minarsi uno per uno; quella com- prendente documenti riguardanti problemi generali, da esaminarsi in sede di Consiglio; e infine quel- la comprendente documenti di ca- rattere informativo, da esaminare alia stregua delle comunicazioni. Nel suo rapporto il Comitato de- finiva talune comunicazioni come « documenti manifestamente privi di importanza ». Le opposizïoni so- vietiche erano rigettate, e il rap- porto era quindi adottato dal Con- siglio con 7 voti favorevoli, nessu- no contrario e 7 astensioni.

4. - Nel settore esonomico deve essere citata innanzi tutto la pub- blicazione dello studio annuale sul- la situazione económica in Africa ( « Economic developments in Afri- ca, 1956-1957», Supplement to the World Economic Survey, 1957, E/ 3117), ehe sara preso in esame dal- la 26a sessione del Consiglio eco- nómico e sociale delle Nazioni Uni- te (Ginevra, 1 luglio - 2 agosto).

Lo studio è dedicato in particolare all'esame degli effetti risultanti dal declino dei prezzi di taluni prodotti di base, dei fattori politici ehe si riflettono sulla situazione econó- mica, e della situazione esistente in talune importanti regioni del- Γ Africa. I gravi problemi dinanzi ai quali pressoché tutti i paesi africani sono posti dalla continua diminuzione dei prezzi delle mate- rie prime, cui si contrappone un aumento nei prezzi dei prodotti fi- niti, hanno costretto i governi a rivedere o a posticipare quasi do- vunque i piani di sviluppo, specie quelli non ancora entrati nella fa- se di attuazione, o a fare appello in sempre maggior misura a pre- stiti daU'esterno per non dover ab- bandonare quelli in atto. Questa condizione di cose peggiorerebbe se la recessione negli Stati Uniti, ove è esportato solo il 10% dei pro- dotti africani, dovesse estendersi all' Europa, ehe assorbe invece il 70% delle esportazioni di questo continente. L'influenza dei fattori politici è particularmente sentita nell'Africa settentrionale, ove l'in- certezza per l'avvenire sembra aver provocato una diminuzione nel vo- lume degli investimenti privati ed un aumento della disoccupazione in Tunisia e nel Marocco.

5. - Altri aspetti economici dei territori africani sono stati ogget- to di esame da parte di organi del- le Nazioni Unite sotto il profilo del carattere próprio a questi ter- ritori, e cioè di territori non auto- nomi o in a. f. II 23 giugno, ad esempio, il Consiglio di a. f. appro- vava con 13 voti favorevoli, nes- suno contrario ed una astensione (Unione soviética) l'ottavo rappor- to sullo stato dei lavori del Comi- tato per lo sviluppo dell'economia rurale nei territori in a. f., con ri- ferimento al Ruanda-Urundi. La situazione económica dei territori non autonomi è stata discussa, sia pure incidentalmente, anche nella nona sessione del Comitato delle informazioni relative ai t. η. a. (14 aprile - 16 maggio), per quanto l'ac- cento fosse stato messo, quest'an- no, sui problemi sociali. Sotto un diverso profilo, vari problemi eco- nomici relativi ai paesi ed ai ter- ritori africani sono stati evocati inoltre nel corso della 30a sessione del Comitato dei prodotti della FAO (Roma, 16-27 giugno).

6. - Meritano inoltre di essere ricordati, sempre nel settore eco- nómico, il préstito di 28 milioni di dollari concesso il 2 maggio alia Nigeria dalla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, per finanziare un programma quin- quennale di espansione della rete ferroviária, il cui costo complessi- vo è valutato a 116 milioni di dol- lari e l'annuncio, dato il 16 giugno dalla stessa Banca, ehe la Federa- zione della Rhodesia e del Nyasa- land aveva portato a termine i negoziati simultanei per remissio- ne pubblica, sul mercato di New York, di 6 milioni di dollari di obbligazioni di un préstito esterno con scadenza 1973 e per un pré-

stito di 19 milioni consentito dal- la Banca. Tali somme sono desti- nate all'esecuzione dei programmi di espansione económica della Fe- derazione e di modernizzazione del- la rete ferroviária.

7. - Nell'ambito delle questioni sociali meritano particolare consi- derazione i lavori delia 9a sessione del Comitato delle informazioni re- lative ai territori non autonomi, conclusisi il 16 maggio, e al ter- mine dei quali è stato approvato dal Comitato stesso un rapporto spéciale concernente la situazione sociale ivi esistente. Soffermandoci un momento su questo studio, ri- teniamo opportuno segnalare alcu- ne delle considerazioni ehe vi so- no contenute, e cioè : ehe una più rápida transizione verso condizioni di vita più moderne trova la sua base di natura económica nell'in- dustrializzazione dei territori com- binata con i movimenti migratori verso le regioni urbane; ehe un progresso di natura sociale e cul- turale è consentito appunto dal raggruppamento dei capitali e dél- ie persone ehe accompagna l'espan- sione delle città; ehe il sorgere nelle regioni urbane di comunità stabili è la condizione da assicu- rare per consentire lo svilupparsi dei período di transizione; ehe le « unità sociali » rappresentate dal- le collettività urbane presuppongo- no una stretta interdipendenza dei programmi economici e sociali di sviluppo nonché un aumento sostan- ziale ed armonioso della produzio- ne industriale ed agrícola. Il rap- porto - ehe riguarda la situazione esistente in tutti i t. n. a. africa- ni - ha ad oggetto inoltre: i prov- vedimenti adottati per abolire la discriminazione razziale e per pro- muovere migliori relazioni interraz- ziali, i problemi della famiglia ur- bana e la loro evoluzione, ed i problemi dello sviluppo comuni- tário.

Citiamo infine, con riferimento a questioni sociali interessanti paesi e territori africani, l'approvazione in seconda discussione, da parte della 42a Conferenza internazionale del lavoro, apertasi a Ginevra il 4 giugno, di una convenzione inter- nazionale del lavoro sulle condi- zioni di impiego dei lavoratori dél- ie piantagioni. La prima parte del- la convenzione contiene, fra l'altro, la definizione del termine « pian- tagione » : « azienda agrícola situa- ta in una regione tropicale o sub- tropicale, ehe occupa stabilmente lavoratori salariati e nella quale sono principalmente coltivati o pro- dotti ai fini commerciali: caffè, tè, canna da zucchero, gomma, bana- ne, cacao, noce di cocco, arachidi, cotone, tabacco, fibre tessili, agru- mi, olio di palma, chinchona o ananas. Taie convenzione non è ap- plicabile aile imprese familiari o di piccole dimensioni le cui pro- duzioni sono destinate al mercato locale e ehe non impiegano stabil- mente lavoratori salariati ». (a cura della Società Italiana per l'Or- ganizzazione Internazionale)

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