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L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATI

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L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATI Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 14, No. 3 (MAGGIO - GIUGNO 1959), pp. 149-150 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757068 . Accessed: 15/06/2014 19:17 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.44.79.85 on Sun, 15 Jun 2014 19:17:38 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATISource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 14, No. 3 (MAGGIO - GIUGNO 1959), pp. 149-150Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757068 .

Accessed: 15/06/2014 19:17

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

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L'AFRICA NELLE NAZIONI UNITE E NEGLI ISTITUTI SPECIALIZZATI

L'Assemblea generale, nella ri- presa della sua XIII sessione si è dedicata, in conformità della riso- luzione 5 dicembre 1958, esclusiva- mente al problema dell'avvenire dei territori del Camerún in am- ministrazione fiduciaria della Fran- cia e della Gran Bretagna .

Erano stati trasmessi all'Assem- blea il rapporto della Missione di visita delle Nazioni Unite ed il rap- porto speciale del Consiglio d'am- ministrazione fiduciaria contenen- te le due risoluzioni adottate dal Consiglio stesso durante la sua XIII sessione: una risoluzione, ap- provata con 12 voti favorevoli, 1 contrario (URSS) e 1 astensione (RAU), riguardava il Camerún francese e raccomandava all'As- semblea di adottare la decisione di abolire l'accordo di amministrazio- ne fiduciaria dal 1. gennaio 1960, momento in cui il territorio potrà raggiungere la sua piena indipen- denza; l'altra risoluzione, adottata con 13 voti favorevoli e un'asten- sione (URSS), era relativa al Ca- merun in amministrazione britan- nica ed in essa il Consiglio rileva- va che le conclusioni e le osserva- zioni formulate nel rapporto della Missione di visita richiedevano un nuovo esame.

I lavori, condotti dalla IV Com- missione presieduta da Frederick Boland (Irlanda), si sono iniziati il 20 febbraio.

II rappresentante francese, Louis Jacquinot, richiedeva solennemen- te alle Nazioni Unite l'abolizione dal 1. gennaio 1960 dell'accordo di amministrazione fiduciaria, accor- do che non avrebbe più ragione di essere, essendo ormai il Camerún in amministrazione francese matu- ro per l'indipendenza; affermava inoltre che la Francia stessa pro- porrebbe l'ammissione del Came- rún tra i membri delle Nazioni Unite. E ciò indipendentemente dalla risoluzione del problema del- la riunificazione dei territori ca- merunesi. A questo problema si è principalmente dedicata la Com- missione ascoltando, oltre alle di- chiarazioni del rappresentante del- la Gran Bretagna e dei dirigenti dei due territori, anche le petizioni di numerosi organismi locali (Union de Jeunesses du Cameroun, Comité pour le regroupement des forces nationalistes, Mouvement de l'Union Camerounaise, Union Sociale Came- rounaise, Kamerunian Students As- sociation, ecc).

Il rappresentante inglese, Sir An- drew Cohen, dichiarava che il suo governo si uniformava alle conclu- sioni della Missione di visita e ri- teneva che l'Assemblea dovesse ap- prontare la procedura per rendere possibile, relativamente alla zona nord del Camerún in amministra-

zione britannica, l'accessione alla Federazione della Nigeria, accessio- ne desiderata dalla popolazione; ma che, riguardo alla riunificazio- ne della zona sud con il Camerún francese, le discordi opinioni nel- le popolazioni esigevano una nuo- va consultazione popolare, la data e le condizioni della quale dovreb- bero essere stabilite dalla Assem- blea.

Il presidente dell'Assemblea legi- slativa del Camerún in amministra- zione francese, Daniel Kemajou, sottolineava la necessità dell'indi- pendenza e della riunificazione di tutta la comunità camerunese, insi- stendo sull'importanza a questo ri- guardo, della legge di amnistia per i reati politici approvata il 14 feb- braio. In tale senso si esprimeva anche il Primo ministro del Came- rún francese Amadou Ahidjo, pre- cisando che la legge d'amnistia permette a coloro che ne beneficia- no di iscriversi nuovamente nelle liste elettorali.

Il Primo ministro della parte sud del Camerún in amministrazione fiduciaria britannica, J. N. Foncha, richiedeva la separazione di tale zona dalla Nigeria; richiedeva inol- tre che la regione del Camerún co- sì separata rimanesse in ammini- strazione britannica per un preve periodo di tempo durante il quale si dovrebbe esaminare la possibili- tà di una federazione con il Came- rún francese indipendente. A tale proposta si opponeva E. M. Endeley, Capo dell'opposizione all'Assemblea del Camerún britannico del Sud, ritenendo ingiusto che per il Ca- merun del sud perdurasse l'ammi- nistrazione fiduciaria mentre il Ca- merun francese e il Camerún bri- tannico del nord diverrebbero in- dipendenti.

La necessità dell'unione del Ca- merun britannico del nord con la Nigeria veniva rilevata anche da Mallan Jada, ministro per il Came- rún nel governo della Nigeria del nord.

Le petizioni dei vari organismi locali si sono protratte dal 25 feb- braio al 2 marzo; ne sono state ascoltate 25, e le opinioni si sono dimostrate quanto mai varie e di- scordi: accanto al Mouvement de l'Union Camerounaise, al Rassem- blement du Peuple Camerounais e ad altri che esprimevano la loro soddisfazione per la legge di amni- stia e per la formazione della As- semblea legislativa del Camerún francese richiedendo l'abolizione dell'amministrazione fiduciaria per il 1. gennaio 1960, alcuni organismi tra cui VUnion démocratique des femmes camerounaises, V Associa- tion traditionelle des peuples Eton- Maguissa-Batsanga, pur dimostran- dosi generalmente soddisfatti del-

la legge di amnistia, richiedevano lo scioglimento dell'Assemblea le- gislativa del Camerún francese e nuove elezioni prima del gennaio 1960; riguardo alla riunificazione venivano richiesti plebisciti ora nelle due zone del Camerún bri- tannico, ora solo nella zona sud. Notevole l'intervento di M. Mbida, del Partito dei Democratici Came- runesi ed ex primo Ministro del Ca- merun francese, il quale, deploran- do che i Camerunesi dessero spet- tacolo alle Nazioni Unite del loro disaccordo, auspicava una comple- ta indipendenza, sotto tutte le for- me, dal colonialismo francese.

Durante queste riunioni veniva discussa anche la controversa que- stione deirUPC (Union des Popu- lations du Cameroun) il cui rappre- sentante muoveva varie critiche al lavoro svolto dalla Missione di visita.

Il 3 marzo poteva aver inizio la discussione generale; dopo un'ac- curata analisi della situazione ve- nivano esaminati tre progetti di ri- soluzione: secondo un progetto, presentato congiuntamente dagli Stati Uniti, Italia, Nuova Zelanda, Paraguay, Haiti, l'Assemblea do- vrebbe decidere di abolire l'accor- do di amministrazione fiduciaria per il Camerún in amministrazione francese dal 1. gennaio 1960, senza che vengano indette nuove elezio- ni prima di questa data. Riguardo a tale progetto, la Birmânia, Cam- bogia, Ceylon, Malesia, Guatemala, India e Giappone proponevano un emendamento, che veniva accetta- to dalle 5 potenze, per aggiungere un paragrafo che raccomandava la indizione senza indugio di nuove elezioni, una volta proclamata la indipendenza. Nuove elezioni, sot- to il controllo delle Nazioni Unite, prima del raggiungimento dell'in- dipendenza al 1. gennaio 1960 ve- nivano invece richieste dal proget- to di risoluzione presentato dal Ma- rocco, Ghana, Guinea, Liberia, Li- bia, Sudan, Tunisia e RAU uniti.

Relativamente al Camerún in amministrazione britannica veniva presentato un progetto di risolu- zione comune dall'Argentina, Cana- da, Costa Rica, Italia, Giappone, Nuova Zelanda e Pakistan secondo cui l'Assemblea dovrebbe racco- mandare all'Autorità Amministra- trice di organizzare, sotto il con- trollo delle Nazioni Unite, un ple- biscito nella zona settentrionale e uno in quella meridionale per de- terminare le aspirazioni delle po- polazioni riguardo al problema del- l'unificazione.

Tra i numerosi interventi parti- colarmente vivace è stato quello del rappresentante dell'URSS che, richiedendo prima di nuove elezio- ni un'amnistia vera e totale, ha ac-

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cusato le « Potenze colonialiste » di voler mantenere con la forza la di- visione delle popolazioni africane. In tale senso era anche la dichia- razione del rappresentante della Guinea, interrotta a diverse ripre- se dall'opposizione del rappresen- tante della Francia.

Dopo la presentazione e la di- scussione di vari altri progetti ed emendamenti, la IV Commissione adottava due dei sopracitati impor- tanti progetti di risoluzione da pre- sentare all'Asseblea in seduta ple- naria; e cioè: uno relativo al Ca- merun in amministrazione france- se, l'altro riguardante il Camerún in amministrazione britannica. Per il primo, adottato con 56 voti favo- revoli, 9 contrari, 16 astensioni, la Assemblea generale dovrebbe deci- dere la cessazione dell'accordo di amministrazione fiduciaria dal Io gennaio 1960, momento in cui tale territorio raggiungerà l'indipenden- za, senza indire, prima di questa da- ta, nuove elezioni; elezioni che do- vranno essere tenute senza indugio subito dopo la proclamazione della indipendenza.

Riguardo al Camerún in ammini- strazione britannica il progetto di risoluzione, adottato con 54 voti fa- vorevoli e 24 astensioni, prevede che l'Assemblea generale racco- mandi di organizzare plebisciti, sot- to il controllo delle Nazioni Unite, tanto nella zona nord (verso la me- tà novembre 1959) quanto nella zo- na sud (tra dicembre 1959 e aprile 1960) e che al riguardo provveda alla nomina di un Commissario delle Nazioni Unite.

L'Assemblea generale nella sedu- ta plenaria del 13 marzo adottava la risoluzione relativa al Camerún in amministrazione francese con 56 voti favorevoli e 23 astensioni; la risoluzione riguardante il Came- rún in amministrazione britannica otteneva 56 voti favorevoli e 24 astensioni. Commissario delle Na- zioni Unite ai plebisciti è stato no- minato dall'Assemblea M. Abdoh (Iran). In un caldo discorso il rappre-

sentante francese esprimeva U^a la soddisfazione e l'orgoglio cfèílà Francia per aver con/dotto due Pae- si, Togo e CamerunV alltfindipen- denza attraverso quella sua opera altamente umanitaria che vi ha promosso l'attuale evoluzione eco- nomica, politica e sociale. Il Presi- dente dell'Assemblea generale for- mulava gli auguri più cordiali al popolo e al governo del Camerún e dichiarava quindi chiusa la XIII sessione che in questa seconda par- te ben ha meritato il nome di "ses- sione africana".

* * * II Consiglio di amministrazione

fiduciaria ha ripreso i lavori della XXIII sessione il 17 marzo ; que- sta sessione, iniziata il 30 gennaio era stata sospesa il 18 febbraio per permettere all'Assemblea generale di esaminare il problema dell'av- venire dei territori del Camerún in amministrazione fiduciaria della Francia e della Gran Bretagna.

Il Consiglio ha approvato l'inser-

zione della relazione sul Tanganyi- ka nel rapporto da presentare al- l'Assemblea generale (la situazione del Tanganyika, come è stato espo- sto nella precedente rassegna, è stata esaminata e discussa nelfla prima parte della sessione). Così, dei 5 rapporti sui territori in am- ministrazione fiduciaria che il Con- siglio doveva esaminare, solo quel- lo concernente il Tanganyika è sta- to discusso; infatti il Consiglio, considerando l'esame condotto da parte della XIII sessione dell'As- semblea generale, prendeva atto dei rapporti annuali, relativi al 1957, delle Autorità Amministra- trici del Camerún in amministra- zione della Francia e del Camerún in amministrazione della Gran Bre- tagna; rinviava poi alla sessione seguente l'esame del rapporto, per il 1957, sul Togo in amministrazio- ne francese, esame che il rappre- sentante della Francia dichiarava ormai « accademico », perché la competenza del Governo Togolese si estende oggi a tutti i problemi interni. Veniva rinviato anche lo esame del rapporto per il 1957, sul Ruanda Urundi in amministrazio- ne belga.

Era stato presentato al Consiglio un rapporto della FAO concernen- te i problemi relativi al regime fon- diario e all'utilizzazione della ter- ra nei territori di amministrazione fiduciaria del Tanganyika e del Rwanda e Burundi. Il Consiglio ha deciso di prenderne atto e di rin- viarlo all'esame del Comitato di svi- luppo dell'economia rurale nei ter- ritori in amministrazione fiducia- ria.

Il Consiglio di amministrazione fiduciaria ha terminato i lavori del- la XXIII sessione il 20 marzo, de- cidendo di riunirsi per la XXIV sessione ordinaria il 2 giugno pros- simo. * * *

Un programma di aiuto alimen- tare urgente è stato richiesto alla UNICEF dal governo del Territo- rio della Somalia in amministra- zione fiduciaria dell'Italia, per evi- tare che 250 mila bambini e madri di famiglia in Somalia soffrano la fame a causa dell'estrema siccità che affligge quel territorio. Relati- vamente a tale programma è stata domandata, ai primi di aprile, la approvazione di un contributo di urgenza di 339 mila dollari per for- nire 1.500 tonnellate di riso, 500 di legumi e per pagare il traspor- to via mare di 600 tonnellate di lat- te in polvere offerto gratuitamente dal Canada.

* * * Numerosi sono i contributi offer-

ti da ogni parte del mondo all'Al- to Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, in adesione al programma di aiuto per più di 100.000 rifugiati algerini, per la maggior parte bambini e donne, in Tunisia e in Marocco.

Il Laos ha già versato ai primi di aprile la somma di mille dollari. Il Principato di Monaco ha annun- ciato all'Alto Commissario un con- tributo di 1.200.000 franchi france-

si, di cui 200 mila sono destinati al programma di soccorso alimentare per i rifugiati in Tunisia e in Ma- rocco. Sempre per questi rifugia- ti il governo degli Stati Uniti ha promesso all'Alto Commissario 150 mila dollari, e la società Unilever di Londra e di Rotterdam offrirà 60 tonnellate cubiche di sapone. A Ginevra il 15 aprile, la Confe- derazione nazionale dei liberi sin- dacati ha rimesso ad August Lindt Alto Commissario per i rifugiati, la somma di 50 mila dollari, la me- tà della quale è destinata ai rifu- giati di Tunisia. Verso la fine di aprile il Principato di Liechten- stein ha annunciato un dono di 3 mila franchi svizzeri, e organismi filantropici dell'Iran hanno comu- nicato l'invio di 10 mila metri di tessuto. * * *

II 14 aprile si è aperta a Brazza- ville, sotto gli auspici dell'Organiz- zazione mondiale della sanità e del- la Commissione di cooperazione tecnica in Africa al sud del Saha- ra, un'importante conferenza inter- nazionale sulla lebbra in Africa. Lo scopo principale di questa confe- renza è il confronto tra i metodi applicati nella lotta contro la leb- bra, sottolineando la necessità di riadattare e di reintegrare nella società i malati contagiosi e gli in- dividui guariti.

I partecipanti, che vengono dai paesi africani e anche da altre par- ti del mondo, sono una trentina, e tra di essi figurano eminenti spe- cialisti in lebbra.

* * * II 16 aprile l'Ambasciatore Diafllo

Telli, primo rappresentante della Guinea all'ONU, ha presentato le credenziali al Segretario generale, Dag Hammarskjoeld.

A proposito della Guinea è da ri- levare che essa è divenuta il 26 aprile, ii 74° stato membro dell'Or- ganizzazione dell'aviazione civile internazionale.

* * * II Comitato consultivo per il sud-

ovest africano ha adottato il 23 aprile, in seguito all'esame di nu- merose petizioni, un progetto di ri- soluzione concernente la riserva in- digena di Hachanas. In base a tale progetto l'Assemblea generale do- vrebbe richiedere al Governo del- l'Unione sud africana che vengano sospese le espulsioni di 400 Namas dal loro « territorio tradizionale », e che si disponga il rientro del pa- store della Chiesa metodista epi- scopale africana, espulso con la forza il 29 gennaio. L'assemblea do» vrebbe inoltre pregare il Governo dell'Unione sud africana di esami- nare con cura i diritti che i Namas rivendicano sulla regione di Hacha- nas (di cui ora occupano solo cir- ca 14 mila ettari, sui 50 mila che occupavano all'origine), e di assi- curare un miglioramento del loro tenore di vita.

(a cura della Società italia- na per l'Organizzazione In- ternazionale)

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