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La.gazzetta.dello.sport.10.07.2014

Date post: 27-Dec-2015
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La Gazzetta dello Sport
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www.gazzetta.it giovedì 10 luglio 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 anno 118 - numero 161 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO Anno 118 - anno 118 - anno 118 - Numero numero numero 161 161 161 ITALIA 9 771120 506000 40 7 1 0> 3 Juan Iturbe, 21 anni, del Verona LAUDISA, OLIVERO, A. RUSSO PAG. 23 3 Pippo Inzaghi, 40 anni, di Piacenza DELLA VALLE A PAGINA 24 DI GENE GNOCCHI Balotelli sempre meno nel cuore dei napoletani. Ieri nel presepe di San Gregorio Armeno è stato degradato da statuina a muschio. IL ROMPI PALLONE w MERCATO PER IL GIOCATORE E’ PRONTO UN CONTRATTO DI CINQUE ANNI Juve-Iturbe, ormai è fatta Intesa economica col Verona: 25 milioni e due di bonus Per Evra questione di giorni. E Morata: «Non vedo l’ora» IL RADUNO MILAN OGGI Inzaghi: si parte Tutti i segreti e le scaramanzie 3 Mario Macalli, 77 anni, di Crema ALLE PAGINE 20-21 ELEZIONI FIGC CHE ATTACCO! Macalli bum bum «Gli Agnelli hanno spolpato l’Italia» GIALANELLA, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO DA PAGINA 2 A PAGINA 5 3 Vincenzo Nibali, 29 anni, di Messina. Così ieri al traguardo REUTERS CICLISMO TAPPA DURISSIMA ANCHE PER IL MALTEMPO. VINCE LO SPECIALISTA BOOM, L’AZZURRO 3° NIBALI DA FAVOLA LE MANI SUL TOUR Vola sul pavè, stacca Contador ed è sempre più maglia gialla Vincenzo: «Giornata fantastica». Froome costretto al ritiro di PIER BERGONZI Coraggio e classe, occhi laser e cuore innamorato di un progetto ai confini del sogno: Vincenzo Ni- bali si mette il destino in spalla e ci regala una delle giornate più belle del ciclismo recente. Dopo aver vinto la «Piccola Liegi» do- mina anche la «Piccola Roubaix» e da scomodo outsider diventa la stella polare del Tour de France. ARTICOLO A PAGINA 31 ilCommento CORAGGIO E CUORE BRASILE, ECCO PERCHE’ SEI CADUTO COSI’ IN BASSO La scomparsa della gioia del «futebol» e un declino iniziato dopo Zico CALAMAI, CONDO’ DA PAG. 12 A PAG. 15 TANGO ROMERO Messi e Robben deludono: tra Argentina e Olanda partita bloccata e noiosa. I sudamericani la risolvono ai rigori grazie al portiere della Sampdoria. Così in finale a Rio vanno due continenti. E due Papi... MA CHE PALLE! BIANCHI, BOCCI, DI FEO, FROSIO, LICARI, SCHIANCHI DA PAG. 6 A PAG. 10, COMMENTO DI DE CALO’ A PAGINA 31 www.forst.it italia:
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www.gazzetta.it giovedì 10 luglio 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 anno 118 - numero 161POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO Anno 118 - anno 118 -anno 118 - Numeronumero numero 161161161ITALIA

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0> 3 Juan Iturbe, 21 anni, del VeronaLAUDISA, OLIVERO, A. RUSSO PAG. 23

3 Pippo Inzaghi, 40 anni, di Piacenza

DELLA VALLE A PAGINA 24

DI GENE GNOCCHIBalotelli sempre meno nel cuore dei napoletani. Ieri nel presepe di San Gregorio Armeno è stato degradato da statuina a muschio.

IL ROMPIPALLONE w

MERCATO PER IL GIOCATORE E’ PRONTO UN CONTRATTO DI CINQUE ANNI

Juve-Iturbe, ormai è fattaIntesa economica col Verona: 25 milioni e due di bonus Per Evra questione di giorni. E Morata: «Non vedo l’ora»

IL RADUNO MILAN OGGI

Inzaghi: si parteTutti i segretie le scaramanzie

3 Mario Macalli, 77 anni, di Crema

ALLE PAGINE 20-21

ELEZIONI FIGC CHE ATTACCO!

Macalli bum bum «Gli Agnelli hannospolpato l’Italia»

GIALANELLA, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO DA PAGINA 2 A PAGINA 5 3 Vincenzo Nibali, 29 anni, di Messina. Così ieri al traguardo REUTERS

CICLISMO TAPPA DURISSIMA ANCHE PER IL MALTEMPO. VINCE LO SPECIALISTA BOOM, L’AZZURRO 3°

NIBALI DA FAVOLALE MANI SUL TOURVola sul pavè, stacca Contador ed è sempre più maglia giallaVincenzo: «Giornata fantastica». Froome costretto al ritiro

di PIER BERGONZI

Coraggio e classe, occhi laser ecuore innamorato di un progettoai confini del sogno: Vincenzo Ni-bali si mette il destino in spalla eci regala una delle giornate piùbelle del ciclismo recente. Dopoaver vinto la «Piccola Liegi» do-mina anche la «Piccola Roubaix»e da scomodo outsider diventa lastella polare del Tour de France.

ARTICOLO A PAGINA 31

ilCommentoCORAGGIOE CUORE

BRASILE, ECCO PERCHE’ SEI CADUTO COSI’ IN BASSOLa scomparsa della gioia del «futebol» e un declino iniziato dopo Zico CALAMAI, CONDO’ DA PAG. 12 A PAG. 15

TANGO ROMEROMessi e Robben deludono: tra Argentina e Olandapartita bloccata e noiosa. I sudamericani la risolvono ai rigori grazie al portiere della Sampdoria.Così in finale a Rio vanno due continenti. E due Papi...

MA CHE PALLE!BIANCHI, BOCCI, DI FEO, FROSIO, LICARI,

SCHIANCHI DA PAG. 6 A PAG. 10, COMMENTO DIDE CALO’ A PAGINA 31

www.fo

rst.it

italia:

2 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

PRIMO PIANO 101° TOUR DE FRANCE

MOSTRUOSONibali da leggenda nell’InfernoContador alle corde, Froome k.o.Tappa epica, Vincenzo indiavolato al debutto sul pavé: è 3° ma stacca tutti i diretti rivali e ora ha il Tour in mano. Merckx: «Meraviglioso». Hinault: «Grande giorno». Si ritira il re del 2013DAL NOSTRO INVIATOLUCA GIALANELLAARENBERG (Francia)

Era un grande corridore, adesso è entratonella leggenda. Ha riscritto la storia degli ultimivent’anni del Tour con un’azione sul pavé dellaRoubaix che ha sgretolato gli avversari. Sì, adessoil padrone è lui. E Vincenzo sorride, sorride felicesul podio, è a suo agio come se fosse casa sua.Chris Froome, il re del 2013, si ritira prima ancoradi combattere, travolto dalle cadute e dall’ombradi Wiggins; Alberto Contador perde 2’35”, sfinito.Parigi è lontana 16 tappe, ma, sì Vincenzo, hai ilTour in mano. Possiamo sognare. Eddy Merckx non risparmia gli aggettivi: «Meraviglioso, è statoincredibile. Un numero eccezionale, impressio-nante». Per Bernard Hinault «questo è un grangiorno per il Tour». Alfredo Martini lo paragona a«Fiorenzo Magni, l’uomo del coraggio». La Fran-cia riscopre veramente l’entusiasmo per il cicli-smo: Nibali come il giovane Gimondi del 1965.Audacia, fantasia, abilità tecnica nel guidare la bi-ci: Vincenzo dimostra che il ciclismo non è soltan-to cronometro e potenza pura, auricolari e tatticaimposta dall’ammiraglia, numeri e matematica. No, il ciclismo di Nibali è il cuore. Sulla biciclettac’è un fuoriclasse che si mette in gioco a ogni pe-dalata. Questo è stato sempre il marchio di fabbri-ca di Vincenzo sin dalle prime corse: non tuttil’avevano apprezzato allora, e ci dispiace. Maadesso il più importante palcoscenico del mondolo accoglie di diritto. E oggi gli stringerà la manoanche il presidente francese Hollande.

Giganti La Parigi-Roubaix è nata il 19 aprile1896, 16 giorni dopo la Gazzetta. È uno dei mitidello sport moderno, la sfida dell’uomo ai suoi li-miti. Il Tour, prima edizione 1903, si inchina alpavé ogni volta che prende in prestito qualche set-tore di pietre. È davvero un matrimonio tra gigan-ti, e Vincenzo Nibali è l’invitato d’onore. Nove set-tori, ridotti a sette per la cancellazione di Mons-en-Pevele e Orchies perché troppo rischiosi con il

maltempo. Ma comunque ci sono 13 km di pavé su152 chilometri. L’arrivo è davanti alla Foresta diArenberg, uno dei luoghi più emblematici del ci-clismo. E per una volta non incombe come unamatrigna sui corridori, ma diventa lo scenario sontuoso del trionfo. La miniera di carbone, afianco del traguardo, ha lavorato fino al Dopo-guerra. Migliaia di italiani sono venuti qui per cer-care una speranza. Tanti siciliani come Vincenzo.Tanti sono morti per dare un futuro alle famiglie.E ci piace pensare che la maglia gialla di Nibali siaanche stata il riscatto, l’orgoglio per tutti loro.

L’automa È una corsa folle sotto un tempo infer-nale, prima ora a 49 di media. Piove forte, pavéviscido, la banchina ai lati è impraticabile, il ventolaterale tocca i 30 km. Prima ancora di entrare sulpavé finisce il Tour di Chris Froome. Caduto mar-tedì dopo 5 km, il polso sinistro malconcio, il ke-niano bianco vola a terra al km 85, in una curva a

destra sull’asfalto. Il lato destro sbucciato. Ma ènell’animo di Chris che c’è una voragine. È la pau-ra, l’insicurezza, il dubbio: come Iago per Otello eil fazzoletto di Desdemona. L’invincibile Chris ènudo nella sua fragilità, psicologica prima ancorache fisica. L’automa che spiana il Ventoux non c’èpiù, non si toglie nemmeno il casco quando si sie-de nella sua ammiraglia, una Jaguar con i sedili in

Pioggia, freddo e vento: sullestrade della Roubaix vince Boom, ma la maglia gialla si inventa una gara da fenomeno.Prima si infila nel gruppo deglispecialisti delle pietre, poi vola e rifila 2’35” a Contador

IL TOUR OGGI È QUI

FRANCIA

Partenza

ArrivoReimsReims

ArrasArras

Meteo

Nuvoloso 17° - 19°

GDS

la tappaL’addio di Froomele cadute in seriee la giornata-nodi Alberto

TERZA CADUTA IN DUE GIORNIFroome non ce la fa e lascia il suo TourA 67 km dall’arrivo Chris Froome, già a terra martedì, cade per la seconda volta. Troppo dolore, inevitabile il ritiro AP

QUANTI CORRIDORI A TERRA SUL PAVÈNibali è attentissimo e si salva sempreTante le cadute. Anche Van den Broeck (in rosso) e Marcato vanno giù. Ma la maglia gialla se la cava con abilità BETTINI

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«È stata unagrande

provadi tutta

l’Astana eVincenzo l’ha

coronata.Ha corso da

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quasi chenon sentisseil peso della

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bilità digestire la

corsa?Non mi

spaventa».GIUSEPPE

MARTINELLIDIRETTORESPORTIVO

ASTANA

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italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3

1 Vincenzo Nibali, 29 anni, concentrato alla partenza GETTY IMAGES 2 Il siciliano davanti a tutti in uno dei punti più difficili sul pavé ACTION IMAGES 3 L’attacco decisivo a 15 km dall’arrivo, scortato dai compagni Westra e Fuglsang IPP4 L’arrivo a spalla con lo stesso Fuglsang, a 19” da Boom: il danesè è 2°, Nibali è 3° e guadagna su tutti i rivali per la classifica IPP 5 Vincenzo felice e disteso sul podio, indossa per il quarto giorno consecutivo la maglia gialla GETTY IMAGES

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ARRIVO: PORTE A 1’52”Arrivato a spalla col compagno Fuglsang, Vincenzo Nibali ha vinto la sfida tra gli uomini in lotta per la maglia gialla. Così i big all’arrivo e il loro ritardo dal siciliano3. Vincenzo NIBALI 7. Michal KWIATKOWSKI (Pol) a 48”16. Jurgen VAN DEN BROECK (Bel) a 1’43”20. Richie PORTE (Aus) a 1’52”22. Andrew TALANSKY (Usa) a 2’03”25. Alberto RUI COSTA (Por) a 2’09”26. Alejandro VALVERDE (Spa) a 2’09”31. Teejay VAN GARDEREN (Usa) a 2’09”34. Bauke MOLLEMA (Ola) a 2’25”37. Alberto CONTADOR (Spa) a 2’35”

VALVERDE È A 2’11”Ora l’uomo da maglia gialla più vicino a Nibali nella classifica generale è Michal Kwiatkowski. Così i big alle spalle del capitano Astana1. Vincenzo NIBALI maglia gialla4. Michal KWIATKOWSKY (Pol) a 50”6. Jurgen VAN DEN BROECK (Bel) a 1’45”8. Richie PORTE (Aus) a 1’54”9. Andrew TALANSKY (Usa) a 2’05”10. Alejandro VALVERDE (Spa) a 2’11”12. Teejay VAN GARDEREN (Usa) a 2’11”13. Alberto RUI COSTA (Por) a 2’11”18. Bauke MOLLEMA (Ola) a 2’27”19. Alberto CONTADOR (Spa) a 2’37”

3domande a...PETER

VAN PETEGEMVINCITORE DELLA ROUBAIX NEL 2003

«Manubrio da sotto, spinta in curva, linee dritteVincenzo è stato perfetto»= Il belga Peter Van Petegem, 44 anni, vive a Brakel, ai piedi del Muur, il Grammont. Con Museeuw è stato uno dei grandi fiamminghi del pavé: ha vinto il Fiandre nel 1999 e 2003, e la Roubaix nel 2003. Ieri ad Alicante , dove vive il fratello, ha visto in tv la tappa di Arenberg e lo show di Nibali.

1 Van Petegem, come è nato il suo rapportocon Nibali?«Mi ha chiamato Vinokourov (team managerdel siciliano, ndr), io avevo già collaborato conlui all’Astana nel 2009, avevo fatto la guida diContador sul pavé. Con Nibali ci siamo visti duegiorni ad aprile prima dell’Amstel Gold Race.Era secco, bel tempo. Abbiamo fatto più volte glistessi settori, per memorizzarli meglio. Avanti eindietro».

2 Com’è Vincenzo sul pavé?«Innanzitutto lui è un corridore che sa pedalaremolto bene, è abilissimo, l’ho visto subito dalleprime pedalate sul pavé che sapeva come fare.Ha un carattere molto tranquillo, ma osa, è ag-gressivo in corsa, rischia. Sono rimasto moltocontento per quanto ho visto, i miei consigli so-no serviti. Tra l’altro, gli avevo detto di montaretubolari da 28 mm, e così ha fatto..».

3 Quali sono stati i suoi consigli?«Gli ho detto tre cose: non devi afferrare il ma-nubrio da sopra e stringerlo come quando vai inmontagna. Prendilo da sotto, perché qui devicontrollare la bicicletta. E poi fai le curve forte,non rallentare, tieni il manubrio sot-to e spingi, spingi, senza pren-dere rischi ma spingi: se sulpavé hai paura nell’affron-tare le curve è finita. E poinon ondeggiare mai quan-do pedali, tieni una lineadritta, stai sempre in mezzoalla strada. Abbiamo parlatomolto anche dal lato tecnico,le ruote, la pressione di gon-fiaggio, i rapporti. L’avete vi-sto anche voi, è stato perfetto».

l.gial.

AIL REGALO

DI LARS

SLo sponsor

Belkin lascia ilciclismo a fine

anno, ma LarsBoom gliregala unavittoria di

grandeprestigio. Grazie

anche a unmarchio italiano:

la sua bici è laBianchi Infinito

CV. Boom,olandese di 28

anni, è stato trevolte iridato dicross (in tuttele categorie) epoi nella crono

under 23:«Questo è ungrande sogno

che diventarealtà. Avevo

paura di cadere,ma sapevo che

dovevoattaccare per

non arrivarecon Nibali e i

suoi compagni»

pelle. Noblesse oblige. Il progetto Sky naufragaproprio nel Tour partito dalla Gran Bretagna. Si èsgretolato già con l’esclusione di Sir Bradley Wig-gins dai 9 titolari: così aveva deciso Froome, chenon ha mai sopportato la personalità del 4 volteolimpionico.

Lo show Froome ammira in tv lo show di Nibali.Secondo settore di pavé, Ennevelin-Pont Thibault,1400 metri. Tre stelle, e come tutti gli altri vieneaffrontato al contrario rispetto alla Roubaix. Nibaliè circondato da Fuglsang, Gruzdev, Iglinskiy, Gri-vko; in fuga ha mandato l’olandese Westra, ingag-giato quest’anno per la sua abilità al Nord. È unattimo. Una «esse» destra-sinistra, Vincenzo vedeche Contador perde dieci metri, poi venti. Lo spa-gnolo non sta in piedi, fatica, ingobbito. Le maglieceleste Astana volano in testa, a fondo. È un atti-mo, Contador è a 45”. Mancano 45 chilometri al-l’arrivo. Inizia così il grande spettacolo della ma-glia gialla.

La fortuna Vincenzo cancellain un attimo le scivolate di Pesca-ra al Giro o al Lombardia, o al Mon-diale di Firenze. E’ una cosa sola conla sua bicicletta. Va in testa a tirare,dà ordini. E’ il signore dell’Inferno.Dietro cadono Valverde, Van Garderen,Talansky. Il messinese è agile sul pavé, ela sua condizione mette in un angolo an-che Cancellara: una tappa sul pavé al Tournon è la Roubaix. Ha pure fortuna: Iglinskiygli è a fianco quando va a terra, e Van den Bro-eck fa un volo spettacolare a due metri da lui. Allafine del secondo settore, Contador è a 1’33”: lo

spagnolo è terrorizzato, viene tenuto a galla sol-tanto da uno straordinario Bennati.

Il capolavoro L’asfalto serve a Nibali e ai suoigregari per prendere fiato, poi sul pavé si scava ladifferenza: 1’ su Contador nel terzo settore, 1’42”nel quinto a Warlaing. E poi la stoccata decisiva:Hornaing, 15 km all’arrivo, 3700 metri di pavé,quattro stelle. Il capolavoro di Lieuwe Westra,olandese di 31 anni. Contador entra a 1’30”, neesce a 2’10”. Dei 16 in testa, ne restano davantisolo tre. Tre Astana: Nibali, il danese Fuglsang(iridato mountain bike under 23 nel 2007) e We-stra. L’unico che riuscirà a evitare un arrivo in pa-rata stile-Mapei alla Roubaix è l’olandese LarsBoom: tre volte iridato di ciclocross, li raggiunge ese ne va a 6,8 dall’arrivo, a Wallers, ultimo setto-re. Ma Nibali è ormai padrone: più forte del mal-tempo, del pavé, delle alleanze. Ha stroncato tuttisulla strada.

Dall’impresa in maglia rosanella neve delle Tre Cime diLavaredo al Giro 2013, al pavé

in giallo: il ciclo è compiuto.Kwiatkowski è a 50”, Talansky a

2’05”, Valverde a 2’11”, Contador a2’37”. A Nibali sono bastate due del-

le prime cinque tappe per fare la dif-ferenza: e a Sheffield, domenica, ave-

va vinto. Ora appuntamento nei Vosgi:sabato il muro finale di Gerardmer (1,8

km al 10,3%), domenica 6 Gpm prima deltraguardo a Mulhouse, lunedì arrivo in salita a

La Planche des Belles Filles. Con la forma e ilmorale che ha, deve chiudere i conti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sul sito, oltre alla quotidiana diretta interattiva e ai servizi degli inviati, potetetrovare le fotogallery con le immagini clou della tappa di ieri vinta da Lars Boom (sotto nella foto Bettini) e del ritiro diFroome. Poi gli highlights con il racconto della corsa e le videointerviste. Nella grafica multimediale tutte le classifiche aggiornate. Inoltre servizi sul Giro Rosa (vittoria di Marianne Vos) e i successi di Oscar Gatto in Austria e Marco Benfatto in Cina

Gazzetta.it

LO SHOW DI VINCENZOLA GIOIA DI BOOMIL RITIRO DI FROOME

UOMINI DA PIETRE, OCCASIONE PERSASagan ci prova, Cancellara senza gambePeter Sagan si lancia in testa ai - 20 km, ma poi non risponde all’attacco di Nibali. Cancellara? Mai protagonista REUTERS

CONTADOR E GLI ALTRI BIG IN DIFFICOLTÀAlberto mai a suo agio, finale in frenata Staccato nel secondo tratto di pavè, Contador (a destra) ha corso in difesa. Il fango nei rapporti gli ha tolto altri secondi SUNADA

italia:

4 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

PRIMO PIANO 101o TOUR DE FRANCE

IL GRANDE SCONFITTO LO SPAGNOLO PENALIZZATO ANCHE DA UN PROBLEMA TECNICO

L’inferno di Contador«Ho perso troppo tempoma il Tour è lungo»DAL NOSTRO INVIATOARENBERG (Francia)

La faccia di Alberto Con-tador al traguardo dice tutto.È una maschera di fango e nonper modo di dire. «Abbiamoperso tantissimo tempo», am-mette. Il bilancio dello spa-gnolo e della Tinkoff-Saxo è inrosso. Il leader che si ritrova a2’37” da Nibali dopo 5 tappenon è una bella storia. Gli os-servatori neutrali in un certosenso si fregano le mani: per-ché al «Pistolero», che resta il

punto di riferimento in salita,il coraggio e l’inventiva nonmancano. E ora ne dovrà usa-re a profusione per recuperare(magari già sabato sul muro diGerardmer), a beneficio dellospettacolo. Ma intanto c’è datirare le somme di una giorna-ta che è stata davvero inferna-le. E questa volta l’aggettivonon si riferisce soltanto allamitica Foresta, il cui ingressoera a uno sguardo dalla lineabianca.

Fiducia «È stato tutto moltocomplicato — ammette Con-

tador, 31 anni, re del Tour nel2007 e 2009 —. Nibali si è tro-vato al punto giusto nel secon-do tratto di pavé, quando si èrotto il gruppo. Per fortuna hoconcluso la tappa senza cade-re e forse era la cosa più im-portante». Da segnalare ancheun problema tecnico nel finaleper Alberto: probabilmente gliè costato 26 secondi, quelliche lo hanno separato dalgruppetto di Talansky: «Sì, acausa del tanto fango si sonobloccati i rapporti posteriori enon era più possibile seguire ilritmo. È stata una giornatamolto pericolosa. I distacchisono grandi ma in praticaquello che ci resta davanti ètutto il Tour. Permettetemidi ringraziare in ogni casola squadra, che è stata for-midabile».

ci.sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

« Nibali è stato bravo nel secondo tratto dipavé quando si èrotto il gruppo»

ARRIVO 1. Lars BOOM (Ola, Belkin) 152km in 3.18’35”, 445,925 km/h; 2. Fugl-sang (Dan) a 19”; 3. Nibali; 4. Sagan(Svk) a 1’01”; 5. Cancellara (Svi); 6.Keukeleire (Bel); 7. Kwiatkowski (Pol) a1’07”; 8. Westra (Ola) a 1’09”; 9. Trentin a1’21”; 10. Lemoine (Fra) a 1’45”; 11. Por-sev (Rus) a 2’02”; 12. Hayman (Aus); 13.Vanmarcke (Bel); 14. Bakelants (Bel);15. Renshaw (Aus); 16. Van den Broeck(Bel); 17. Martin (Ger); 18. Gallopin (Fra);19. Roelandts (Bel) a 2’08”; 20. Porte(Aus) a 2’11”; 21. Thomas (Gb) a 2’19”; 22.Talansky (Usa) a 2’22”; 23. Dumoulin(Ola) a 2’28”; 24. Pinot (Fra); 25. Rui Co-sta (Por); 26. Valverde (Spa); 27. Bardet(Fra); 28. Trofimov (Rus); 29. Gruzdev(Kaz); 30. Velits (Svk); 31. Van Garderen(Usa); 32. Iglinskiy (Kaz); 35. Marcato a2’44”; 36. Bennati a 2’54”; 37. Contador(Spa); 57. Rolland (Fra) a 4’16”; 61. Hor-ner (Usa); 77. Montaguti a 8’10”; 83. Pe-tacchi; 87. Oss a 8’20”; 93. Visconti a11’05”; 124. Sabatini a 15’23”; 127. Tosat-to; 134. De Marchi a 15:28; 149. Paolini a18’03”; 170. Viviani a 22’40”; 177. Rodri-guez (Spa); 184. Scarponi; 185. Vanotti.

CLASSIFICA 1. Vincenzo Nibali (Asta-na); 2. Fuglsang (Dan) a 2”; 3. Sagan

(Svk) a 44”; 4. Kwiatkowski (Pol) a 50”;5. Cancellara (Svi) a 1’17”; 6. Van denBroeck (Bel) a 1’45”; 7. Gallopin (Fra); 8.Porte (Aus) a 1’54”; 9. Talansky (Usa) a2’05”; 10. Valverde (Spa) a 2’11”; 11. Bar-det (Fra); 12. Van Garderen (Usa) a 2’11”;13. Rui Costa (Por); 14. Thomas (Gb) a2’16”; 15. Pinot (Fra) a 2’25”; 16. Dumou-lin (Ola); 17. Trofimov (Rus); 18. Mollema(Ola) a 2’27”; 19. Contador (Spa) a 2’37”;20. Bakelants (Bel) a 2’39”; 21. Velits(Svk) a 2’44”; 22. Marcato a 3’23”; 23.Albasini (Svi) a 3’29”; 24. Peraud (Fra);25. Nieve (Spa); 44. Oss a 9’20”; 46.Trentin a 11’59”; 72. Sabatini a 18’51”; 75.Bennati a 20’19”; 92. De Marchi a23’53”; 95. Montaguti a 24’07”; 104. Vi-sconti a 25’38”; 119. Scarponi a 28’20”;143. Tosatto a 33’53”; 151. Paolini a34’49”; 162. Cimolai a 38’18”; 175. Rodri-guez (Spa) a 41’18”; 179. Petacchi a43’45”; 183. Viviani a 45’21”; 185. Vanottia 46’52”.

LE ALTRE MAGLIE Verde e bianca: Sa-gan (Svk). Pois: Lemoine (Fra).

OGGI Arras-Reims, 194 km, via alle 13TV Diretta Rai Sport2 ed Eurosportdalle 14.10; Rai 3 dalle 15.

Sagan (4°) e Cancellara (5°) a 1’01”

Il protagonistaLA GIOIA DEL SICILIANO

Nibali formato Moser«Giornata fantasticaQuesta è un’impresa»«Squadra e meccanici super. L’attacco non era studiato e certi distacchi mi hanno stupito. Le salite devono ancora arrivare, ma io mi godo la maglia»

DAL NOSTRO INVIATOCIRO SCOGNAMIGLIO

@CirogazzettaARENBERG (Francia)

La composizione dellamacchina è la solita. L’allena-tore Paolo Slongo la guida.Vincenzo Nibali è seduto da-vanti. Il massaggiatore Mi-chele Palini è dietro. Dalleporte dell’Inferno bisognatornare a Lesquin, periferiadi Lilla: i quaranta chilometriuniti a un po’ di traffico sonola cornice ideale per riflette-re. E dire quelle cose che nel-la concitazione dell’impresapossono sfuggire. «In primapagina ci finisco io – spiegaNibali, complimentato sulpodio per la quarta magliagialla dai miti Merckx e Hi-nault – ma fatemi ringraziare

il personale dell’Astana. Nes-suno può saperlo, ma i mec-canici martedì sera non han-no cenato e sono andati a let-to quasi alle due per prepara-re al meglio le biciclette. E lasquadra l’ultima riunione,dopo che le disposizioni perle auto sul percorso eranocambiate, l’ha finita quasi amezzanotte. C’è tutto questodietro l’impresa, perché diun’impresa stiamo parlando.Sì, è stata una giornata fanta-stica. Anche se adesso sonodistrutto e voglio solo andarea riposare».

Nibali, cominciamo conuna battuta: non è che l’annoprossimo la vedremo allaRoubaix? A qualcuno ha fattovenire in mente Moser…

«Ma no. Io sono un peso

leggero rispetto a Francesco.E la Roubaix resta un’altrastoria, con molti più chilome-tri e molto più pavé. Però ve-stire la maglia gialla a un pas-so dalla Foresta di Arenberg èspeciale».

Che cosa ha fatto la diffe-renza? Come si è inventatoquesta grande prestazione?

«Al mattino ero un po’ ner-voso. Per i pericoli, le insidie.Credo che l’abilità nel guida-re la bici abbia contato molto.Io l’ho cominciata a esercita-re da piccolo, sulla mountainbike. E avete visto che gara hafatto il mio compagno Fugl-sang, già campione del mon-do proprio di mountain bike.Tutta la squadra è stata per-fetta nella gestione della garaa cominciare da Westra, che è

riuscito a centrare la fuga egli sono rimaste pure le forzeper aiutarmi nel finale».

L’attacco era studiato?«No, non l’avevo prepara-

to. Il gruppo si è rotto in unpunto delicato, io avevo pre-so il pavé nelle prime posizio-ni. C’era una doppia curva, ho visto un buco e a quel pun-to ho pensato a guadagnarepiù tempo possibile».

L’impressione è che il teamabbia preparato questo ap-puntamento, ricognizione adaprile a parte, con grande cu-ra. Che ne pensa?

«Sì, e ogni dettaglio è statoimportante. Come i consiglidi Van Petegem, che aveva vi-sto i tratti di pavé con noi e miaveva consigliato di non cam-biare mai direzione, di tenerela linea dritta. Mi ha manda-to un messaggio anche Poz-zato, scrivendomi di non te-nere il manubrio troppostretto. Tutto utile. Mi dà fi-ducia la grande prestazionedella squadra, qualcuno forsenon ci credeva ma stiamo di-mostrando di essere moltosolidi».

Si aspettava un margine di2’35” su Contador?

«No, sinceramente. Potevaessere sulla carta un giornofavorevole a me, ma un di-stacco così è abbastanza am-pio. Penso che avere la ma-glia gialla mi abbia dato unacarica speciale e aiutato a re-stare sempre nell’avanguar-dia del gruppo. Il finale è sta-to molto complicato, non eroriuscito a prendere il sacchet-to del rifornimento e così nonavevo da mangiare, ero al li-mite con le riserve».

Che cosa pensa dell’uscitadi scena di Froome?

«Mi dispiace. Non è bello.Ma in tappe del genere la pos-sibilità di episodi di questo ti-po sale. Ricordo bene quandoero caduto a Montalcino alGiro 2010, un capitomboloche mi costò la maglia rosa».

Nibali, come cambia ades-so il suo Tour?

«Senza stress. Siamo soloall’inizio e penso che nessunosia fuori gioco, Froome a par-te naturalmente. Sky potreb-be inventarsi qualche cosacon Porte. Kwiatkowski è vi-cino, Contador non è tipo dascoraggiarsi per due minutidi ritardo. Soprattutto per-ché di salite non ne abbiamoin pratica ancora fatte. Io re-sto con i piedi ben saldi perterra e penso a una tappa allavolta. Ho sempre fatto così, anche al Tour. La dolce novitàè la maglia gialla. Che bellache è».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SVincenzo

Nibaliall’attacco nel

finale davanti adue mostri del

pavé comeBoom e Trentin;

in fondo algruppetto di

testa CancellaraBETTINI

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Le suesquadre

Pro’ dal 2005

VINCENZONIBALINato il

14/11/1984a Messina

Italia

Fassa Bortolo2005

Liquigas2006-2012

Astanadal 2013

I trionfi

Le vittorie

32

1 tappaal Giro 2011

(a tavolino)

2 tappeal Giro 2013

1 tappaal Tour 2014

1 tappaal Giro 2010

Vuelta 2010Giro 2013

Tirreno-Adriatico2012 e 2013

Tricolore2014

Al Giro2013 1°2011 2°2010 3°

Al Tour2012 3°2009 7°

2008 18°

In magliarosa

3 tappe nel 2010

13 tappe nel 2013

In magliagialla

4 tappe nel 2014

l’aneddoto del papà

«Già a 15 anniEnzo domavale pietre»

= (past.) «Tutti che dicevano “sul pavè Vincenzo rischia”, “sul pavè Vincenzo perde”, “sul pavè addio maglia gialla”. E invece io che ci credevo, che ci contavo, che lo sapevo. Un po’ perché cuore di papà. E un po’ perché…». Salvatore Nibali, il papà di Vincenzo, racconta una storia che suona come una favola: «Enzo, perché noi a casa lo abbiamo sempre chiamato così, aveva 15 anni quando s’iscrisse alla prima gara. Mountain bike. A Messina, sulle pietre e sui Peloritani. C’erano tutti i più forti. Tre giorni prima, la nonna Carmela voleva comperare a Enzo uno scooter, lui si oppose, desiderava una mountain bike e la ricevette. Ma il giorno dopo un pescivendolo investì Enzo sulla mountain bike. Enzo era illeso, ma disperato. Maurizio Crisafulli, tito-lare del negozio di bici, rassicurò Enzo: “Io te la faccio nuova, la bici, matu, intanto, gareggi con la mia”. Uguale precisa identica. In gara, il campione e il vicecam-pione italiani cercarono di staccare Enzo in salita, ma non ci riuscirono, poi ebbero paura di farsi staccare da lui in discesa. Arriva-rono tutti e tre, insieme, sul traguardo, con le braccia al cielo. Il cam-pione italiano, Giovanni Basso, che ora fa il medico, mi disse: “Incre-dibile: suo figlio e la bicisono un corpo solo”».

Salvatore Nibali SAYA

ALBERTO CONTADORVINCITORE 2007 E 2009

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5

il calvarioIn due giornitre volte per terraL’uscita di scenaa 67 km dall’arrivo

MARTEDÌ LA PRIMA CADUTA DOPO 5 KMPolso k.o. e gran botta all’anca sinistraNella 4a tappa, Le Touquet-Lilla, Froome cade dopo soli 5 km. Prosegue dolorante, preoccupa il polso sinistro BETTINI

IERI SULL’ASFALTO GIÀ AL KM 30Scivola sul fondo bagnato, anca destra feritaNon sono passati nemmeno 40’ di corsa e, a Beitem, Froome finisce lungo e disteso. Ma si rialza subito LAPRESSE

SECONDO CAPITOMBOLO AL KM 85 Il polso non regge, ritiro inevitabileA 2 km dal primo tratto in pavé, a Gruson, non riesce a tenere la bici all’uscita da una curva. Addio Tour LAPRESSE

La resaFroome a pezzi «Sono devastatoEra impossibile andare avanti»Il re del 2013 «Maltempo, strade, il polso dolorante: non tenevo più la bici. Lasciare così è tremendo» Ora la clamorosa rinuncia a Wiggins pesa tantissimo

DAL NOSTRO INVIATOARENBERG (Francia)

L’aggettivo che sceglie — «devastato» — èpesante. La situazione lo giustifica pienamen-te. «Sì, sono devastato perché ho dovuto lascia-re il Tour in questo modo — dice Chris Froome—. Le condizioni di tempo e strade, e quelle delmio polso, rendevano il controllo della biciun’impresa vicina all’impossibile. Voglio rin-graziare tutti i membri del team per il supportoche mi hanno dato, e auguro a loro, primo tratutti il mio amico Richie Porte, un prosegui-mento di Tour migliore».

Saluti Ad Arenberg continua a piovere quan-do la maglia gialla uscente — e ormai uscita —si è ridotta a tre righe stampate del bollettinomedico e una serie di immagini che la televisio-ne continua a mandare in onda in continuazio-ne e in tutte le salse. Chris si è appena rialzato,si tocca la mano offesa e zoppica verso l’ammi-raglia di Sky.

La bicicletta, ironia della sorte, gliela mette aposto il d.s. Servais Knaven, l’olandese che nel2001 riuscì addirittura a vincerla, una Rou-baix. E invece sono state proprio le pietre-mitodella storia del ciclismo, che Knaven ama allafollia, a far uscire di scena il suo capitano dallaporta di servizio.

Infortunio Magari un giorno si scoprirà chequel polso sinistro, battuto all’inizio della tap-pa di martedì, era rotto davvero. E che Froomelo sapesse e nonostante tutto sia voluto partirelo stesso, perché un Tour de France non si lascia— specie da campione in carica — prima di nonaverle tentate proprio tutte. Sembra che unmeccanico della squadra abbia parlato sottovo-ce proprio di frattura (ieri invece la caduta hadanneggiato Chris dalla parte destra). La squa-dra non ha confermato ma ieri ne erano con-vinti in molti. Chissà. Di certo, a cose fatte, ilboss Dave Brailsford ha usato lo stesso aggetti-vo di Froome: «Sono devastato». E lo ha argo-mentato così: «Sapevamo che sarebbe stata du-ra, ma nelle possibilità di Chris ci credevamodavvero, pensavamo che potesse rivincere ilTour. Ma non sarà quest’anno, però sicuramen-te tornerà. Forse già alla Vuelta, come feceWiggins nel 2011 dopo essere caduto e ritiratoal Tour. E alla Vuelta arrivò secondo. Adessoabbiamo una seconda carta, che è Porte. Confi-diamo nelle sue abilità in salita. Intanto sul pa-vé si è difeso bene. Restiamo in corsa».

Futuro Brailsford ha ragione: Porte non è l’ul-timo arrivato, anche se in avvio di stagione haavuto pure lui i suoi bei problemi. Ma il bilanciodella giornata di ieri per Sky va addirittura ol-tre il disastroso. Perché la squadra inglese vin-ceva il Tour in carrozza da due anni, perché

l’australiano non ha mai lottato per vincere ungrande giro e perché l’ombra del grande assen-te, Bradley Wiggins, non è mai sembrata cosìlunga. Brailsford se ne era assunto la piena re-sponsabilità («La squadra la decido io, non icorridori») ma in realtà è stato il parere diFroome a essere decisivo. Chris ha voluto unteam di tutti fedelissimi (l’unico non allineato èl’austriaco «Bernie» Eisel). E per il «nemico»Bradley proprio non c’era posto.

Dietro le quinte Adesso sì che quell’esclusionesi è trasformata nel peggiore dei boomerang per Sky. È stata clamorosa — nel Tour che par-tiva dall’Inghilterra, e Wiggo è stato il primo reinglese del Tour di una storia ultracentenaria— e allo stesso tempo molto prevedibile. Natada lontano, a quanto risulta alla Gazzetta, incircostanze mai rese pubbliche. Brailsford in-fatti aveva tentato in tempi non sospetti l’ope-razione riavvicinamento tra «Wiggo» e Froo-me, andando a trovare il secondo a Montecarloqualche giorno prima del Mondiale di Firenze2013, quando i due si sarebbero ritrovati in Na-zionale. Una lunga chiacchierata. Poi è succes-so che Wiggins, a colazione, nel primo giornodi ritiro in Toscana, sia sceso e fosse andato daFroome a stringergli la mano. Stretta di manorifiutata e tanti saluti alla riconciliazione.

Via crucis E così, in attesa di un possibile ri-scatto alla Vuelta, il 2014 di Froome è il para-digma perfetto di «annus horribilis». A uno co-me lui, i successi in Oman e al Romandia nonbastano. Non possono bastare. Delle stazionidella sua via crucis avevamo già scritto ieri. Iguai fisici invernali alla schiena e al bacino. Larinuncia alla Tirreno-Adriatico. Quella alla Lie-gi-Bastogne-Liegi per l’infezione polmonare.La caduta al Delfinato e prima le polemiche pergli spruzzi in diretta tv di Ventolin anti-asma,più quelle per l’autorizzazione troppo veloceche gli ha concesso l’Uci sull’uso di un cortico-steroide al Romandia. Ieri la caduta sul pavé èstata il ruzzolone definitivo. Il rivale Contadorgli ha augurato la pronta guarigione e un velo-ce rientro in gruppo, mentre ad Arenberg le nu-vole continuavano a gettare giù acqua a sec-chiate. Sembravano lo specchio dell’anima diChris. «Devastato». Per questo Tour de Franceche non vincerà.

ci.sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ore 15.42: Chris Froome deluso e dolorante sale nell’ammiraglia Sky e lascia il Tour LAPRESSE

« Adesso puntiamosu Porte e confidiamo nelle sue qualitàdi scalatore»

« Sapevamo cheera dura, ma eravamo convintiche potesse rivincere il Tour»

DAVE BRAILSFORDTEAM MANAGER SKY

14i giorni in giallo di Froome al Tour 2013

L’inglese vinse l’8a tappa ad Ax-3-Domaines, prese lamaglia gialla e non la mollò più sino a Parigi. Poi vinse

ancora sul Ventoux e la crono di Chorges BETTINI

4QUANTIDOLORI

DOPOLE GIOIE

SCosì

nel 20146 vittorie

Tour of Oman:1 tappa

1° in classificaCatalogna:

6° in classificaRomandia:

1 tappa1° in classifica

Delfinato:1 tappa

1° in classificaTour deFrance:

ritirato5a tappa

SCosì

nel 201313 vittorie

Tour of Oman:1 tappa

1° in classificaTirreno-

Adriatico:1 tappa

2° in classificaCriterium

International:1 tappa

1° in classificaRomandia:

1 tappa1° in classifica

Delfinato:2 tappe

12° in classificaTour deFrance:

3 tappe1° in classifica

italia:

6 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

SEMIFINALI IERI A SAN PAOLO

IERIKRUL IN PANCHINACILLESSEN FA ACQUA

SABATOBRASILE-OLANDAPER IL 3° POSTO

Otto gol nella prima semifinale, nessuno nella seconda. Brasile-Germania senza storia, Olanda-Argentina tanto povera di emo-zioni quanto equilibrata. E decisa ai calci di rigore: stavolta, VanGaal lascia in porta Cillessen (nella foto) e la scelta non vienepremiata. L’Argentina segna sempre, Romero sbarra la strada aVlaar e Sneijder: a Rio ci va l’Albiceleste.

ROMERO PORTA Il portiere della Samp vola

Olanda senza para rigoriDopo 120 minuti di noia

sarà Argentina-GermaniaUno 0-0 inguardabile con poche emozioni. Poi Van Gaal

rinuncia allo specialista Krul e viene tradito da Vlaar e Sneijder.Leo delude, ma domenica si gioca la Coppa al Maracanà

DAL NOSTRO INVIATOFABIO BIANCHI

@fabiowhitesSAN PAOLO (Brasile)

Alzi la mano chi avrebbemai scommesso su Romero eroed’Argentina. L’anello debole si èfatto colosso e ha portato Messiin finale parando due rigori, aVlaar (l’oranje migliore) e al po-vero Sneijder. Come Julio Cesarcol Cile, un altro criticato. ComeKrul con la Costarica, il colpo digenio che Van Gaal qui non haripetuto. Aveva già fatto 3 sosti-tuzioni. L’uomo ripudiato dallaSamp e poi messo in panchinada Ranieri al Monaco. L’uomopiù criticato dai tifosi argentinis’è preso la rivincita più bella.Grazie a lui, dopo 24 anni, è dinuovo finale Germania-Argenti-na. Caro Messi, sono stato io aportarti all’ultimo gradino delsogno mondiale. Un bell’epilogoa una brutto spettacolo.

Il resto è noia Non è stata unasfida. E’ stata una lunga este-nuante attesa sotto una pioggiada Blade Runner. Solo che il filmera la corazzata Potemkin. E pergiunta versione extended. Mes-si-Robben sfida spettacolo?Macché. Si sono davvero vistisoltanto nei supplementari. Esul dischetto. Prima, è stata va-na l’attesa infinita di vedere l’at-tuale re del pallone in carica in-ventarsi una genialata delle sue.O casomai, del mancino più ve-loce del West che metteva fine alsogno mondiale più volte ribadi-to del re del pallone. Inveceniente. Che sarebbe stata piùuna partita a scacchi che un OkCorral lo si sapeva. In camponon c’era una schiacciasassi, una truppa avio-trasportata co-me la Germania. E non c’eranemmeno una squadra in pienacrisi di nervi come il Brasile. C’èda dire: peccato. L’Olanda èquella che ha deluso di più. Hapagato i supplementari con laCostarica. Bastava vedere comeera in affanno il maratonetaKuyt. L’Argentina era meno «Ar-gelentina» del solito. Ma non èstata certo bella. Il giganteVlaar, che meriterebbe un palco-scenico più d’elite che l’AstonVilla, ha fermato Messi e le rare

azioni di un certo peso.

Un tiro in porta Già dal primoround si è capito che la noial’avrebbe fatta da padrone.Niente a che vedere con la finale’78 o i quarti di vent’anni dopo.No, questa è stata come l’ultimasfida mondiale nel 2006: unapena da 0-0. Clamorose occasio-ni zero, tiri in porta uno. Di Mes-

si, ovviamente. Ma su punizio-ne. Leo ha toccato il primo pallo-ne dopo 8 minuti e 20 secondi.Studiava la situazione. Poi haprovato a scatenarsi. Non c’è piùl’Olanda di una volta, si sa. Maquesta che disegna genio VanGaal, che con il ritrovato DeJong ha riproposto il 3-5-2 mol-to 5-3-2, è ancora più chiusa delsolito. Ok, hai il giocatore mi-

gliore del mondo davanti. Cosìtuttavia è difficile persino ab-bozzare stracci di ripartenze. Laprova è il povero Robben com-pletamente fuori dal gioco. VanGaal ha studiato le gare prece-denti dell’Argentina, che faticaparecchio contro squadre-ric-cio. Ma ha lasciato troppo il cen-trocampo in mano ai Sabellaboys. In più l’Argelentina è ap-

PararigoriSergio Romero,27 anni, è l’eroe argentino: para due rigori e porta in finale la Seleccion ACTION IMAGES

la Moviola DI ALEX FROSIO

Partita duraÇakir usa pocoi cartellini

La partita è durissima inalcuni interventi ma mai cattiva. Çakir la governa con il metro utilizzato ormai abitualmente dagli arbitri nella fase a eliminazione diretta, cioè limitando al massimo i cartellini. Lo meriterebbero nel primo tempo Demichelis (calcione a Sneijder) e Martins Indi (superato da Messi, va dritto sull’uomo). Entrambi, peraltro prendono poi il giallo poco dopo: l’olandese a fine primo tempo - e Van Gaal lo lascia negli spogliatoi -, l’argentino a inizio ripresa. Per il resto, non ci sono episodi controversi. Buon lavoro anche da parte degli assistenti:segnalato in fuorigioco Higuain che devia sull’esterno della rete dando l’illusione del gol.

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7

Dopo la batosta storica di martedì contro la Germania, il Brasilegioca ancora per un obiettivo: il terzo posto. A Brasilia (ore 22italiane) si chiude il Mondiale della Seleçao (nella foto, DavidLuiz), che affronta l’Olanda. L’ultima finale per il bronzo giocatadal Brasile risale al 1978, contro l’Italia, battuta 2-1. Un prece-dente per l’Olanda, sconfitta nel 1998 dalla Croazia.

Il Mondiale era iniziato da San Paolo (Brasile-Croazia 2-1) e fini-sce a Rio de Janeiro: la Germania (nella foto, Klose) torna in fina-le dopo 12 anni - l’ultima volta era accaduto a Yokohama, nel2002 -, l’argentina dopo 24. Germania-Argentina (ore 21) è giàstata la finale del Mondiale nel 1986 e nel 1990, ma in entrambi icasi si trattava della Germania Ovest. Un titolo per parte.

AL MARACANÃSI ALZA LA COPPA

DOMENICA

MESSI IN FINALEparsa un po’ meno da tango tri-ste del solito. Perez si è fatto ap-prezzare subito per iniziative etagli, Lavezzi si è scatenato piùvolte sulla fascia. Da un suo invi-to, Vlaar ha messo un cerotto an-ticipando Higuain. L’azione piùpericolosa è arrivata da un cor-ner. Garay ci si è buttato comeun kamikaze di testa ma la pallaè andata alta.

Varianti Van Gaal Nel secondoround prima variante di VanGaal. Fuori il titubante MartinsIndi, scherzato più volte da Mes-si, e dentro Janmaat con Blindspostato a centrale difensivo.Una volta sistemata dietro, con-statato che comunque l’Argenti-na manteneva sempre troppol’iniziativa, dopo un quartod’ora ha tolto De Jong, apparsotroppo statico e messo il più of-fensivo baby-Clasie. E L’Olandaha cambiato atteggiamento. Madi pericoli, nada. Al tramonto del secondo round, anche Sabel-la ha deciso di provare a fare ilgenio. Dentro Palacio e il conva-lescente Aguero per Perez e Hi-guain. Quattro punte, per ser-virvi. Con Lavezzi sempre piùuomo-sacrificio. Prima dei sup-plementari Robben ha regalatoil primo vero brivido davanti aRomero. Mascherano si è immo-lato.

Riecco Huntelaar Per i sup-plementari Van Gaal ha scelto ilprimo colpo risolutore dellapanchina: Huntelaar. Dunqueniente cambio di portieri in casodi rigori. Robben ha deciso discatenarsi, si fa per dire, nella prima parte dell’extra time. Haprodotto un’incursione in areasventata da Mascherano e il pri-mo tiro in porta degli oranje,parato facile da Romero. Nellaseconda parte si è scatenato, sifa sempre per dire, Messi. Cheha prodotto però situazioni piùpericolose: un passaggio drittoper Palacio che fallisce il pallo-netto di testa. E una serpentinacon cross finale che Maxi Rodri-guez spreca con una mozzarellatra le braccia di Cillesen. Poi gliinevitabili rigori che hannoesaltato l’eroe per caso. E Messiringrazia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(4-3-3) 1 Romero; 4 Zabaleta, 15 Demichelis, 2 Ga-ray, 16 Rojo; 8 Perez (dal 36’ 18 Palacio), 14Mascherano, 6 Biglia; 9 Higuain (dal 37’ s.t.20 Aguero), 10 Messi, 22 Lavezzi (dal 10’p.t.s. 11 Maxi Rodriguez).PANCHINA Andujar, Orion, Campagnaro, F.Fernandez, Gago, A. Fernandez, Alvarez,Basanta. ALLENATORE Sabella.CAMBI DI SISTEMA nessuno.ESPULSI nessuno.AMMONITI Demichelis per gioco scorretto.

ARBITRO Çakir (Tur).NOTE Spettatori 63.267. In fuorigioco 3-4. Angoli 5-4. Recuperi: 2’ p.t., 3’ s.t.; 1’ p.t.s, 1’ s.t.s.

PASSAGGI RIUSCITI

OLANDA 656 ARGENTINA 490

TIRI FUORI

IIIII IIIOLANDA 5 ARGENTINA 3

MOMENTI CHIAVE

(3-5-2) 1 Cillessen; 2 Vlaar, 3 De Vrij, 4 Martins Indi(dal 1’ s.t. 7 Janmaat); 15 Kuyt, 20 Wijnal-dum, 6 De Jong (dal 17’ s.t. 16 Clasie), 10Sneijder, 5 Blind; 11 Robben, 9 Van Persie(dal 1’ p.t.s. 19 Huntelaar).PANCHINA Krul, Vorm, De Guzman, Verhae-gh, Velman, Kongolo, Lens, Depay, Fer.ALLENATORE Van Gaal.CAMBI DI SISTEMA nessuno.ESPULSI nessuno. AMMONITI Martins Indi,Huntelaar per gioco scorretto.

POSSESSO PALLA

OLANDA 55,6% ARGENTINA 44,4%

TIRI IN PORTA

I IIIIOLANDA 1 ARGENTINA 4

PRIMO TEMPO 13’ Primo tiro della sfida, di Sneijder, alto.14’ Punizione di Messi, para Cillessen.24’ Corner di Lavezzi, Garay in tuffo di te-sta manda di poco alto.36’ Vlaar anticipa molto bene Higuain inarea servito da Lavezzi.SECONDO TEMPO37’ Rojo tira dalla distanza, para Cillesen45’ Robben penetra in area, prepara il tirodi sinistro a due passi da Romero ma Ma-scherano è prodigioso nel chiudere intackle.

PRIMO TEMPO SUPPLEMENTARE9’ Tiro di Robben, parato facile da Romero15’ Gran cross di Palacio, Aguero non ciarriva.SECONDO TEMPO SUPPLEMENTARE11’ Palacio si ritrova davanti a Cillessen,debole il suo tentativo di pallonetto di te-sta. 12’ Messi va via a destra, cross sul se-condo palo: Maxi Rodriguez gira debol-mente al volo.

SEQUENZA RIGORIVlaar (O) parato, Messi (A) golRobben (O) gol, Garay (A) golSneijder (O) parato, Aguero (A) golKuyt (O) gol, Maxi Rodriguez (A) gol

OLANDA

2ARGENTINA

4

Le finali argentini-tedeschi

3La finale di domenica al Maracanà sarà la

terza della storia tra argentini e tedeschi. Nel 1986, a Città del Messico, Maradona & co. sconfissero l’allora Germania Ovest 3-2, con gol di Brown, Valdano e Burruchaga per l’Argentina e Rummenigge più Voeller per i tedeschi. Quattro anni dopo, rivincita tedesca (1-0) nella finale di Roma: il rigore di Brehme dà il titolo alla squadra di Beckenbauer

DOPO I CALCI DI RIGORE (0-0 AL 120’)

italia:

8 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9

GLI ARBITRI CAKIR 7 Uno dei migliori del torneo, autorevole con i giocatori, deciso, sicuro. Sbaglia pochissimo. Aguero era da «giallo» come Silva: dettagli. Era da finale. Duran 6,5-Ongun 7

6,5CillessenSembra recuperato dallo shock sostituzione con Krul: risponde alla punizione di Messi e comanda nell’area piccola. Non che l’Argentina lo assedii. Ok su Palacio.

5,5HuntelaarSostituisce l’inguardabile Van Persie nei supplementari.

7MascheranoAnima dell’Argentina, imposta bassissimo e fa girare tutta la manovra. Mostruoso nel raddoppio, essenziale nelle geometrie. Avrebbero dovuto disturbarlo di più.

6ZabaletaAll’inizio lo strampalato 3-5-2 olandese pende a destra con Robbene deve preoccuparsi solo di Blind. La ripresa è un’altra storia ma, pur pie’ lento, chiude quasi sempre.

6BigliaPrende in consegna Sneijder e per un tempo ha la meglio col ritmo. Quando cala offre all’olandese, generoso comunque, la chance di fare gioco. L’Olanda ringrazia.

6M. RodriguezPer Lavezzi nei supplementari. Ma sembra attendere anche lui i rigori. E segna il rigore decisivo.

6PerezBel giocatore, già visto in Benfica-Juve: mezzala completa che tiene bene entrambe le fasce e dà profondità. Quando il ritmo cala Sabella lo cambia. Gran lancio a Higuain.

6RojoComincia bene e si fa notare nell’asse con Perez che aggredisce Kuyt. Diligente sì, ma niente più, nella ripresa è costretto da Janmaat a restare più basso.

7GarayNon ci sono in giro Beckenbauer e neanche Cannavaro, ma questo centrale è – per potenza e senso della posizione – uno dei più affidabili. Come Vlaar. E sfiora il gol.

6,5DemichelisEsclusa una cattiveria su Sneijder, «entratina» sul fallo laterale, una gara pulita ed essenziale. Quel Garay accanto gli dà sicurezza. Proprio come Van Persie…

5,5SneijderBiglia gli gira attorno e lo confonde. Non ha grandi appoggi e, con generosità, va a cercarseli. Gli manca il lancio di una volta ed è troppo fisso a sinistra. Sbaglia il rigore che è la sua specialità.

5,5De JongDiscorso simile a Wijnaldum, con la scusante del recupero d’emergenza. Davanti alla difesa, ma l’Argentina evita il filtro passando per vie laterali. Inevitabile il cambio.

6WijnaldumA lungo la mediana olandese è troppo statica. Mascherano, teorico sfidante, fa quel che vuole e lui raramente cambia marcia. Poi prende più iniziative, ma insomma.

6KuytNon è l’estetica la sua dote, però è sempre lì, gli anni che passano, il raggio d’azione che si riduce, ultimo ad arrendersi. Prima a sinistra poi a destra.

5Martins IndiGià anello debole della cerniera a tre, con Messi che decide di partire quasi sempre dal suo lato. Sfugge all’ammonizione finché può. Dopo 45’ non torna in campo: giusto.

6De VrijMeglio che in altre occasioni, tutto sommato regge l’urto – non trascendentale – di Lavezzi e nel finale si oppone di fisico. Non è un fenomeno ma si rende utile.

5,5BlindNon è che gli danno troppi ruoli? Comincia esterno (male, spesso bypassato), poi passa centrale in difesa (meglio), con qualche imprecisione e poca grinta.

5RobbenPeggior partita del Mondiale. Forse la stanchezza, forse la confusione tattica, se ne va una sola volta in slalom. All’Olanda manca il vero Robben.

4,5Van PersieSi sbatte ma è un continuo calando, con Garay che lo anticipa e lo chiude e lui che si deprime sempre più. Lontano parente di quello che incantò contro laSpagna.

6,5JanmaatDentro per Martins Indi, va a destra spostando Kuyt sull’altra fascia. Peggio era difficile fare: chiude subito Higuain e spinge parecchio. Giubilato troppo presto.

6ClasieSicuramente più mobile dell’ultimo De Jong, di cui prende il posto, consente alla mediana olandese di rifiatare e sfuggire al pressing. Il giocooffensivo ne guadagna.

6l'allenatore Van GaalIl 3-5-2 sembra un errore che concede il centrocampo all’Argentina e non protegge le fasce. Colpa anche di interpreti sotto tono. Meglio con Janmaat e Blind.

5,5HiguainCon Vlaar è un gran duello e l’olandese non crolla mai, anticipandolo solo una volta. Si muove, ha un’occasione in scivolata, poi si spegne fino al cambio.

6MessiMai l’azione irresistibile risolvi-partita: qualche strappo a destra, soprattutto quando c’è Martins Indi, poca profondità in mezzo, e un po’ di egoismo. Succede.

6LavezziIl doppio modulo di Sabella lo obbliga a sfiancarsi da esterno di centrocampo e questo non lo aiuta in fase offensiva. Inevitabile tanta quantità e meno qualità.

5,5PalacioDentro per Perez, nel tentativo di rendere più aggressiva la fase d’attacco, ma non è facile entrare in situazioni del genere. Soprattutto se Messi non è Messi.

5AgueroPer Higuain, ma chissà se era il caso visto il recente infortunio. La risposta sul campo lascia parecchi interrogativi.

6l'allenatore SabellaQuesto ha in mano e se Messi non s’inventa il successo deve faticare: la sua Argentina crea poche occasioni da gol ed è discontinua. Perché Aguero?

le Pagelle DI FABIO LICARI

OLANDA

5,5SERATACCIAVAN PERSIEMALE ROBBENAncora la maledizione dei rigori che cancella Costa Rica e Krul. Ma non ha giocato bene.

h6,5Vlaar il miglioreMai giocato così bene (e pulito) al Mondiale. Insuperabile quasi sempre, di fisico, in anticipo, di testa. Meritava 7, poi il rigore che qui non è un particolare alla De Gregori.

ARGENTINA

6MASCHERANOE GARAYSUGLI SCUDIA fatica, con in campo il sosia di Messi, ai rigori è in finale: ma così con la Germania non basterà.

h7,5Romero il miglioreCon l’Olanda che si tiene a debita distanza per un tempo, deve solo ribattere di pugno due tirida lontano. Ben protetto.Ed è eroico sui calci di rigore

SEMIFINALI IERI A SAN PAOLO

Quei mediani «registi» della Grande Bruttezzal’Analisi

ANDREA SCHIANCHI

La Grande Bruttezza si spiega anche con inumeri degli attori principali. Messi, Higuain,Robben e Van Persie mettono insieme la miseriadi un tiro in porta (della Pulce, su punizione «te-lefonata») nel primo tempo, e 4 nella ripresa.Che pochezza! Impressionante, in negativo,l’impatto di Robben: 1 solo dribbling riuscito sui 5 tentati, lui che di solito punta l’avversarioanche per andare a prendere il caffè... Messi faqualcosa di più, ma è sempre poco: 5 dribblingsu 11 abbozzati e 25 passaggi riusciti su 30. Dauna semifinale mondiale ci si aspetta ben altro.

Riflessione Dov’è lo spettacolo? Dove sono icolpi di magìa? Se il meglio del pianeta è tuttoqui, non ce la passiamo benissimo... D’altronde,c’è un aspetto del calcio moderno che va analiz-zato con attenzione: sono spariti i registi e i cen-

trocampisti di costruzione per lasciare il posto aruvidi manovali. Se a cucire l’abito sono Ma-scherano da una parte e De Jong dall’altra, èdifficile che ne esca un prodotto da serata di ga-la: al massimo si può sperare in un «completi-no» grigio ministeriale... Spesso chi ricorda ilcalcio di una volta viene definito «vecchio» op-pure «passatista». Sarà, ma negli anni Settanta-Ottanta, tanto per fare un esempio, uomini co-me Benetti o Furino facevano gli operai, e il gio-co lo creavano Rivera e Platini. Adesso siamocostretti a osservare un manipolo di mediani che si sono impadroniti del campo e si spaccia-no per architetti della manovra.

Approssimazione Se quello dell’Olanda non ècatenaccio, diteci per cortesia di quale tattica sitratta. Van Gaal chiude le corsie esterne, mettetre difensori centrali, due incontristi a fare dabuttafuori, e poi speriamo che la prendanoquelli là, Robben e Van Persie (magari con l’aiu-

tino di Sneijder), e che inventino qualcosa. Piùche una strategia è il trionfo dell’approssima-zione, e il giudizio non può dipendere soltantodal risultato: se vinci sei un fenomeno, se perdisei un fallito. No, qui si sta parlando di diverti-mento, di spettacolo, di allegria. E l’Argentinache fa per incantare la gente? E’ di una modestiatecnica imbarazzante. Addirittura più impreci-sa della non eccelsa Olanda: il 77 per cento deipassaggi della Seleccion va a buon fine, mentrela nazionale di Van Gaal tocca quota 80 per cen-to. Si tenga presente che stiamo sempre parlan-do di passaggini, tocchetti e appoggi di relativafacilità: mai un lancio che tagli il campo, maiun’apertura illuminante, ma una verticalizza-zione. Per carità, una simile giocata sarebbeun’eresia nel rigido copione della Grande Brut-tezza. Tutti si adeguano, purtroppo, anche quel-li come Messi e Robben che dovrebbero usciredagli schemi e far vedere che il calcio è poesia.

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APASSAGGI

RIUSCITI

SStefan de

Vrij, difensoredell’Olanda, è

l’uomo cheeffettua più

passaggi: 90 intutto.

9palloni recuperatiE’ l’olandese Dirk Kuyt il re dei recuperi. In una partita bloccata (e molto brutta), con la manovra che si sviluppa soprattutto a centrocampo, il dato è importante perché dimostra l’utilità dell’esterno di Van Gaal nell’economia del gioco olandese.

italia:

10 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

Quinto epilogo per la SeleccionNel 1986 la fuga di Burruchaga,a Italia 90 i fischi

I PRECEDENTI SABELLA E MESSI A CACCIA DELLA TERZA COPPA DEL MONDO

L’ultima finale fu a Roma: l’Argentina cerca la rivincita

Iniziò 2400 km più giù.Stesso oceano, l’Atlantico, e 84anni fa a Montevideo c’era tre-pidazione per la finale dei Mon-diali anche al porto: tra le pre-tese dell’arbitro Langenus perdirigere la gara, oltre a un’assi-curazione sulla vita c’era ancheche una nave lo aspettasse do-po il fischio finale. Uruguay-Ar-gentina era sfida infiammabileper mille ragioni, storia e geo-grafia non ultime, e fioccavano

le minacce. Langenus accettòdue ore prima e si infilò nellarumba: primo tempo argentino e1-2, poi i padroni di casa venneròsu come un uragano. Gol di Cea,Iriarte e Castro, 4-2 per l’Uru-guay e Langenus si fiondò sull’SSDuilio. Che però causa nebbiadovette attendere un giorno pri-ma di salpare, così il belga, che sidilettava anche di giornalismo,buttò giù un pezzo sulla gara peruna rivista tedesca. Ma se la pri-ma finale mondiale della Selec-cion fu un pittoresco e netto k.o.,le altre tre hanno avuto più pa-thos. Nel 1978, per esempio, sul-la strada tra l’Argentina e la cop-pa in casa l’ultimo ostacolo eral’Olanda tutta pressing di Rep.Pure qui arbitro nel mirino, daparte oranje. L’italiano Gonellapermise alla Seleccion di menare

ge e Voeller. E Diego? S’inventòla giocata decisiva lanciandoBurruchaga, che andò via comeil vento e infilò il 3-2. Secondo eultimo Mondiale per gli argen-tini, 4 anni dopo in Italia la fi-nale-replay fu nefasta: rei diaver fatto fuori l’Italia, l’Olimpi-co li riempì di fischi. Maradonarispose con un labiale rabbioso(«Hijos de puta») e una partitacosì così. Una delle finali piùnoiose di sempre la risolseBrehme su rigore a 6’ dalla fine.Da allora in poi mai oltre i quar-ti fino a ora: domenica riecco laGermania per la rivincita di Ro-ma e la tripletta in casa del ne-mico. La Coppa alzata a Riodall’Argentina cos’altro sarebbese non un altro maracanazo?

Giulio Di Feo© RIPRODUZIONE RISERVATA

SEMIFINALI IERI A SAN PAOLO

La sfidaSTELLE IN OMBRA

La Pulce non pungeMa a spegnersi è il sogno di RobbenIl fuoriclasse argentino soffre il roccioso Vlaar per tutti i 120’, poi esulta ai rigori. L’ala olandese rivede i fantasmi del 2010 e spreca l’occasione di riportare gli oranje in finale

storyGli eroi argentini: dall’omaggioper Di Stefanofino a Diego & co.

IN SILENZIOTutti per AlfredoOlanda-Argentina inizia col minuto di silenzio per ricordare Alfredo Di Stefano, scomparso lunedì EPA

SACRO E PROFANOSpunta il Papa...Diego Armando Maradona, PapaFrancesco, Leo Messi: i tifosi argentini calano il tris LAPRESSE

DI MARIA SPERAIn finale ci sarà?Angel Di Maria, 26 anni, e il c.t.Alejandro Sabella, 59: la stella del Real tenterà il recupero-lampo GETTY

DAL NOSTRO INVIATOALESSANDRA BOCCISAN PAOLO (Brasile)

Non era una partita perle stelle. Era una partita da su-dore e pioggia e alla fine lacri-me per chi non ce l’ha fatta.Centoventi minuti di sofferen-za e tattica, di gabbie per Messie scatti mancati per Robben.Minuti passati a sognare la fi-nale per due che hanno vintotutto e con la nazionale ancoraniente. Robben ancora con ilgol sbagliato nella finale 2010fisso in testa come un fastidio-so tarlo, Messi con l’eredità diMaradona nelle vene, un Mon-diale sbagliato e l’etichetta diquello che in nazionale mandala sua copia. Almeno fino aqueste settimane, quando hamesso un piede magico in tuttele azioni vincenti dell’Argenti-na. Messi che segna o fa segna-re, e sognare, un paese intero equi in Brasile migliaia di tifositarantolati dalla possibilità dideridere pesantemente i nemi-ci brasiliani. Messi che tuttal’Olanda ha provato a esorciz-zare nei giorni precedenti lasemifinale. Van Gaal: «Ho unpiano per bloccarlo, ma l’Ar-gentina è una squadra, non so-lo Messi». Patrick Kluivert, ilsuo vice: «Leo è fantastico, maloro dovranno preoccuparsi diRobben». Sneijder: «Robben èdeterminante quanto Messi».Per ribattere e chiudere, lasentenza del c.t. Sabella: «Maquale Robben, Messi è unico, ilmiglior giocatore del mondo».

Continuità Messi, Messi,Messi. Con tutta l’Olanda ope-raia presa a tarpargli le possi-

bilità di fuga per tutta la parti-ta. Mentre Robben un po’ si ètarpato le ali da solo, un po’ èstato vittima delle scelte tatti-che di Van Gaal e molto dellatotale inconsistenza di VanPersie, ormai il lontano paren-te di quello che ha lanciatol’Olanda nella goleada controla Spagna nel girone. Quasi unmese è passato da quel giorno,Van Persie è sparito, mentreRobben è rimasto la stella po-lare dell’Olanda, il traitd’union fra gli alti e bassi deicompagni. Una volta Sneijder,una volta Huntelaar, un’altravolta il portiere Krul: l’Olandanelle gare a eliminazione di-retta è stata una cooperativa,però Robben c’era sempre, erail marchio di fabbrica. Fino aieri, fino a quello spegnersilento sul prato dell’ArenaItaquera. E se non si accendeRobben non si accende l’Olan-da intera.

Duelli Neppure l’Argentinapuò accendersi senza Messi,per giunta con Di Maria fuoridai giochi infortunato. Spera-va di recuperare, sarebbe statoun recupero pazzesco e il mira-colo non è avvenuto. Messinon ha avuto il partner giusto,l’uomo che come lui va a dop-pia velocità. E la partita è di-ventata per tutti un tormento,Messi bloccato dal mostruosoVlaar, Robben accentrato e unpo’ intristito. Non è stata unaserata di calcio champagne,niente goleade mostruose,niente di niente. Robben eMessi hanno dovuto lottareper trovare un po’ di spazio fi-no alla fine, banalizzati nella ricerca spasmodica della fina-le. Messi ha vinto quattro Pal-loni d’oro, nessuno è come lui.Ha spazzato via i tre trofei diPlatini, Cruijff, Van Basten,Robben sperava di vincerlo inquesta stagione senza veri pa-

droni. Tutti e due, Messi e Rob-ben, sono stati surclassati dalReal Madrid. Il Barcellona diMessi ha chiuso con poca glo-ria (la Supercoppa di Spagna),il Bayern Monaco di Robbenha spadroneggiato, ammazza-to il campionato tedesco consettimane e settimane di anti-cipo, poi però è stato devastatoin Champions League dal Ma-drid. Una sconfitta magari nonstorica come quella del Brasileche tanto ha fatto cantare ierigli argentini, ma comunquepesante. Una di quelle sconfit-te che lasciano dentro scorieche devi per forza cercare dimetabolizzare vincendo qual-cosa, o almeno lottando. Ecco,soltanto questo ieri hanno po-tuto fare le stelle Messi e Rob-ben: lottare. E nella lotta c’èsempre qualcuno che esce conle ossa rotte e magari un po’ dilacrime.

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Tutta la delusione di Arjen Robben, 30 anni: sogno svanito per l’Olanda GETTY Leo Messi, 27 anni, per la prima volta giocherà una finale al Mondiale EPA

Maradona alza la Coppa del Mondo 1986 all’Azteca di Città del Messico AP

più degli altri, Neeskens ci rimisedue denti (gomitata di Passarel-la) ma ci vollero comunque piùdi 90’: a Kempes rispose Nannin-ga, poi Rensenbrink fece sudareil Monumental con un palo pri-ma che ai supplementari ancoraKempes e Bertoni regalassero al-l’Argentina di Menotti la primaCoppa del Mondo.

8 anni dopo Poi l’interregnoitaliano a Spagna 82, e un’altraSeleccion dominatrice. Tuttanuova, con il vento in poppa delmiglior Maradona. Dall’altra parte, però, a Città del Messicoc’era una Germania con un carat-tere d’acciaio: Matthaus si preseil Pibe limitandolo, l’Argentinaandò lo stesso avanti 2-0 conBrown e Valdano ma i tedeschi labeccarono in 6’ con Rummenig-

LA PRIMA VOLTA

Francesco controBenedetto: saràil derby dei Papi

Joseph Ratzinger contro Jorge Bergoglio, Papa Benedetto XVI contro Papa Francesco. La finale Germania-Argentina mette di fronte la nazione dell’ex Pontefice contro quella dell’attuale, una sfida celestiale.

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11

italia:

12 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

DAL NOSTRO INVIATOPAOLO CONDÒ

@PaoloCondBELO HORIZONTE (Brasile)

Il 23 novembre del 2012 il fratello e agentedi Pep Guardiola, Pere, riceve una telefonata daWalter de Mattos junior, il direttore dell’influen-te quotidiano sportivo brasiliano Lance. La do-manda è diretta: visto che in quei minuti si stacompilando in federazione il comunicato che an-nuncia il licenziamento del c.t. Mano Menezes,Guardiola sarebbe interessato asubentrargli? Il tecnico catala-no sta trascorrendo a New Yorkil suo anno sabbatico; ha giàavuto i primi contatti colBayern, la trattativa sta evol-vendo positivamente, ma quan-do Pere lo chiama per girargli ilmessaggio del giornalista brasi-liano risponde di getto: «La Se-leçao è l’unica squadra per laquale interromperei questo pe-riodo di riposo. E penso che as-sieme vinceremmo il Mondia-le». La seconda parte della ri-sposta non rispecchia lo stileprudente di Guardiola, ma ci èstata confermata ancora ieri: ildirettore di Lance scrive l’arti-colo senza citare il fratello diPep («una fonte catalana»), madeclamando a chiare lettereche uno dei due tecnici più fa-mosi del mondo - l’altro è Mourinho - è pronto asalire sul primo aereo per Rio pur di allenare ilBrasile. Non si è mai saputo se la telefonata di deMattos fosse un’iniziativa personale, oppure sequalche settore della federcalcio brasilianal’avesse suggerita per forzare la situazione. Di certo il virgolettato di Guardiola venne dibattutonella riunione indetta per scegliere il commissa-rio tecnico del Mondiale casalingo: alla fine, pe-rò, prevale il partito di quanti ritengono inam-missibile che il Brasile non sia guidato da un bra-siliano, e viene richiamato Scolari. Pep ne prendeatto, firma per il Bayern, e lo sliding doors di que-

sta storia emerge in tutta la sua crudeltà martedìsera, quando una Germania programmata colsoftware Tiqui Taka 2.0 (palleggio con sviluppoverticale) fa scempio di una Seleçao che non gio-ca a niente.

Superiorità totale È impossibile, oltre che inuti-le, chiedersi adesso che cosa sarebbe successo sedopo la sconfitta nella finale dell’Olimpiade diLondra il Brasile si fosse davvero affidato a Guar-diola. Ci piace pensare, però, che l’amore per lapalla del tecnico catalano, e quindi della tecnica

individuale, e quindi del con-trollo del gioco, costituiscal’evoluzione più moderna deifondamentali del calcio brasi-liano: ovvero che il lavoro tatti-co necessario per restare alta-mente competitivi in un mondoche non si ferma mai possa ve-nire sviluppato partendo co-munque dalla tecnica. Il massa-cro del Mineirao - risultato irri-petibile in quelle dimensioni,ma logico nel segno - nasce dalfatto che gli undici tedeschi so-no stati superiori agli undicibrasiliani non soltanto dal pun-to di vista atletico e da quellotattico, come in fondo può esse-re normale, ma anche quanto atecnica. Se quindi va applaudi-ta da una parte la contamina-zione ormai avanzatissima diJoachim Löw, dall’altra ci si de-

ve chiedere per quale motivo i piedi di molti bra-siliani non siano più gli strumenti musicali di untempo.

La leggenda del ‘70 Partendo con la nostra ana-lisi dal 1958, l’anno del primo Mondiale vinto dalla Seleçao, la linea di tendenza è sostanzial-mente retta fino al 1982. Può esserci maggiore ominore qualità individuale nelle varie nazionaliche si succedono, ma il senso di marcia resta sem-pre coerente: molti uomini oltre la linea dellapalla, terzini all’altezza dei centrocampisti acomporre un meccanismo che attacca per recu-

LA DISFATTA IL DAY AFTERB

RA

SIL

E

Uruguay 1930 Italia 1934 Francia 1938 Brasile 1950 Svizzera 1954 Svezia 1958 Cile 1962 Inghilterra 1966 Messico 1970 Germania Ovest 1974 Argentina 1978 Spagna 1982

1° turno 1° turno1° turno

2° turno

quarti

3° posto 3° posto2° posto

4° posto

CAMPIONE CAMPIONE CAMPIONE

no

q

CC

BRASILE, MA COMAddio grande bellezza

La gioia del «futebol»s’è smarrita dopo ZicoSeleçao in crisi con le generazioni vittime del mercatoGuardiola si era proposto: con lui sarebbe successo?

2le vittorie con europeeDal 2002 solo due vittoriebrasiliane contro squadreeuropee: battuta la Croazianel 2006 (1-0) e 2014 (3-1)

NEYMARATTACCANTE BRASILE

LA NAZIONALE DEI SOGNI DA GILMAR AL FENOMENO RONALDO

DJALMA SANTOSBELLINI

PIAZZA

CLODOALDO

GARRINCHA

PELÉ

RONALDO

ZICODIDI

NILTON SANTOSGILMAR

(4-2-3-1)

GDS

Le squadrepiù forti

1958Il Brasile originale, quello del primo titolo. Garrincha, poi Didì, Vavà, Pelé, Zagallo come nella filastrocca... e Altafini dalla panchina. Il capitano Bellini in difesa, Djalma Santos e Nilton Santos terzini. Troppo forti: 5-2 alla Svezia in finale.

1970L’ultimo Pelé come leader della squadra con i cinque numeri 10. Jairzinho, Gerson, Rivelino, Pelé, Tostao. Tutti insieme più Clodoaldo a metà campo. Funzionò: almeno tre gol in 5 gare su 6 e 4-1 all’Italia in finale (nella foto AP il gol di Gerson).

1982Il Brasile di Telê Santana, forse il più amato tra quelli non vincenti. Socrates e Zico (nella foto assieme a Gentile contro l’Italia campione, che li eliminò), Falcao e Cerezo a centrocampo, Eder. Mancava il centravanti: Serginho fu... come Fred.

2006Un tentativo di quadrato magico: Kakà-Dinho-Ronaldo-Adriano (nella foto OMEGA, l’Imperatore e il Fenomeno dopo un gol al Ghana). Persero conla Francia nei quarti, quando Parreira lasciò Adriano in panchina per un’ora.

perare la sfera, verticalizzazione rapida grazie al-la tecnica e alla varietà di scelte del passaggio.Poi, una sana libertà di improvvisare, o meglio di«trovarsi», dei fuoriclasse ammassati davanti:quello che nella musica si chiama jam session,l’incontro fra strumentisti di grande capacità checercano le note giuste per suonare assieme, e im-mancabilmente le trovano. Un calcio semplice, sevogliamo, ma in grado di partorire gol mitologicicome il 4-1 di Carlos Alberto agli azzurri nellafinale ‘70 dell’Azteca, segnalato in tutti i sacri te-sti per la quantità di giocatori che toccano la pallae per come il loro movimento alla fine liberi ildestro squassante del grande terzino. Abbiamocitato il 1970 anche perché quel Brasile viene aragione considerato la squadra più bella di sem-pre. La linea offensiva è composta da cinque fe-nomeni che nei loro club indossano tutti il nume-ro 10: Jairzinho (Botafogo), Gerson (San Paolo),Tostao (Cruzeiro), Pelé (Santos), Rivelino (Co-rinthians). Se avete gli anni per ricordarveli eleggendoli a filastrocca non vi commuovete, co-m’è capitato a noi scrivendoli, non vi vogliamonemmeno conoscere.

Centralità del Sarrià Le Seleçao che si succedo-no dal ‘58 al ‘70 hanno Pelé come denominatorecomune anche se dopo la nascita della stella inSvezia vengono due Mondiali per lui sfortunati(un infortunio e una sconfitta in cattive condizio-ni). La squadra leggendaria del ‘70 finisce però dispiegare al mondo per quale motivo il Brasile siail Paese del calcio - tema così complicato e dolo-roso in queste ore di vergogna nazionale - come ilPerù è quello dell’oro, il Cile quello del rame, l’Ar-gentina quello della carne. Una meraviglia asso-luta giocata, questo va detto, a ritmi blandi. Mal’abitudine al successo, tre Mondiali su quattrodopo il lungo digiuno passato anche per il Mara-canaço, è una brutta bestia con la quale fare iconti perché crea aspettative e urgenze ignaredell’alea che sempre governa il calcio. Dopo il fa-voloso ‘70 il Brasile smette di vincere. La squadradel ‘74 esce malconcia dallo scontro con la straor-dinaria Olanda di Cruijff. Quella del ‘78 viene in-vece gabbata dall’Argentina padrona di casa. Siarriva così al Mondiale ‘82, momento crucialedell’involuzione del «futebol»: una Seleçao tecni-camente sublime, paragonabile a quelle del ‘58 edel ‘70, perde dall’Italia e viene eliminata. Il 3-2del Sarrià è in molti casi la partita della nostravita (come per le generazioni precedenti è il 4-3alla Germania del ‘70 e per quelle successive è lasemifinale 2006 di Dortmund), ma vista con oc-chi brasiliani è un incubo senza fine: il tuo 10 èZico, che all’epoca è ancora davanti a Maradona,accanto a lui giostrano il dottor Socrates e To-

4I NUMERI

16le sconfitte

del Brasile nellafase finale deiMondiali su un

totale di 103partite. Prima

dell’altro ieri, lapeggiore era

stata il 3-0contro la

Francia nellafinale del 12

luglio 1998

6le reti di

scarto con cui ilBrasile ha perso

con i tedeschi,come nella sfidacontro l’Uruguay

in coppaAmerica il 18

settembre 1920quando perse

per 6-0

1solo una volta

il Brasile hasubito più di 7

reti: è accadutoil 3 giugno 1934

a Belgrado inamichevole

contro laJugoslavia (8-4).

12gli annitrascorsi

dall’ultimasconfitta

casalinga delBrasile: 0-1 conil Paraguay il 21agosto 2002 in

una amichevole.L’ultima

sconfitta inpartite ufficiali

in casa risale al30 settembre1995 contro il

Perù per 3-1 inCoppa America

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13

Messico 1986 Italia 1990 Usa 1994 Francia 1998 Corea del Sud e Giappone 2002 Germania 2006 Sudafrica 2010 BRASILE 2014

quartiquarti quarti

ottavi

2° posto

CAMPIONE CAMPIONE

i

3° o 4° posto?

PALMARES5 Mondiali 8 Coppe America 4 Confederations cup

1958 1970 2002

1962 1994

1919 1949 1997

1922 1989

2004

1999 2007

1997 2009

2005 2013

ME TI SEI RIDOTTO

ninho Cerezo, il regista alle spalle di questi sata-nassi è Paulo Roberto Falcao, Junior (Junior!)l’hanno messo terzino perché gli altri toccanomeglio la palla... eppure perdi. La leggenda narrache prima della partita con gli azzurri, nella qua-le al Brasile sarebbe bastato un pari, Falcao, chegià giocava nella Roma, chiese la parola nellospogliatoio: «Conosco bene gli italiani. Se lascia-mo loro la palla non sanno che farsene, e a noibasterà arrivare al 90’ senza correre rischi per ac-cedere alla semifinale». Ma la ieratica figura diSocrates si alzò per tranciare il discorso: «Noinon possiamo giocare così. Noi siamo il Brasile».Andarono, attaccarono, si fecero infilare da Pao-lo Rossi, persero. Falcao è un uomo di gran clas-se, non calcò la mano sulla saggezza della suaproposta disattesa. Ma i motivi per cui amiamo ilBrasile sono tutti in quelle poche parole di Socra-tes. L’orgoglio di una scuola. «Noi siamo il Brasi-le».

Generazione di perdenti L’enorme delusionedell’82 e la stinta edizione ‘86 concludono l’era diTelé Santana e bollano per sempre quella di Zicocome la «generazione dei perdenti». E anziché in-sistere sulla vecchia strada, adeguandola magarialle novità tattiche, il Brasile de-cide l’inversione a U: niente più«futebol bailado», ma europeiz-zazione spinta. Lazaroni porta aItalia ‘90 una Seleçao che difen-de a cinque (e per fortuna per-de), Parreira nel ‘94 schiera die-tro gli splendidi Romario e Be-beto una quantità di medianiimbarazzante, da Dunga a Ma-zinho a Mauro Silva. E purtroppo vince, ai rigori,ancora contro di noi. Il paradosso è che se si po-tessero invertire i risultati di ‘82 e ‘94, noi avrem-mo comunque in bacheca quattro titoli mondiali,e non ci saremmo giocati il Brasile come fatto cul-turale. Detto che Scolari nel 2002 vince un’altra

corona con una squadra molto bloccata dietro,ma almeno un trio come Ronaldinho-Rivaldo-Ronaldo a dialogare davanti, la successiva stazio-ne del crollo del Brasile come piace a noi - comepiace al mondo - è quella del 2006, quando il qua-

drato magico composto da Ro-naldo, Adriano, Ronaldinho eKakà dovrebbe massacrare tut-ti, e invece esce ai quarti dallaFrancia (perché la dolce vita inritiro, con i personaggini di cuisopra - escluso Kakà - arriva alivelli da Hollywood Party). Di lìla tremenda Seleçao 2010 diDunga, uomo chiave Felipe Me-

lo, e la deriva che ha portato a questa squadrac-cia di Felipao: in linea teorica un ibrido fra le duefilosofie, in pratica un patchwork di giocatoriscarsi mal guidati. La mondializzazione non èstata d’aiuto, perché se un tempo i campioni bra-siliani venivano in Europa dopo aver completato

la loro formazione, per anni il Paese massimoproduttore di calciatori ha dovuto rifornire i clubdi tutto il pianeta raschiando anche nei settorigiovanili. Pensate al grande buco nero di questagenerazione, Alexandre Pato, l’uomo che avreb-be dovuto affiancare Neymar nell’attacco dellaSeleçao 2014, e capirete che cosa significhi tra-smigrare troppo presto. Nell’imminenza delMondiale, il campionato brasiliano ha ritrovatola possibilità economica di non perdere subito isuoi talenti, basta vedere Neymar che è rimastoal Santos almeno due stagioni in più rispetto alprevisto; se la tendenza continuerà, qualcosa po-trà migliorare. Quando la generazione dell’82venne in Europa, ciascuno dei suoi componentidivenne il leader di un club, da Falcao a Zico, daJunior a Cerezo. La generazione del 2014, se siesclude Thiago Silva, non ne ha. Non lo è nem-meno Neymar. E quali jam session vuoi organiz-zare, se non c’è nessuno disposto a cantare?

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La Germania è stata superioretecnicamente. In controtendenzacon la storia

Un Paese in stato confusionale: rabbia e veleni«Che vergogna, questa è la fine del joga bonito»

le reazioni

DAL NOSTRO INVIATOLUCA CALAMAIBELO HORIZONTE (Brasile)

Lanci di lacrimogeni, ca-riche di polizia, uso di pallot-tole di gomma. La notte di Be-lo Horizonte ha proposto due-tre ore di guerriglia urbana. Isoliti gruppi violenti hannoutilizzato la disfatta della Se-leçao per creare tensioni. Leforze dell’ordine della zona diMinas Gerais sono riuscite co-munque a disperdere i cinque-mila manifestanti. Il bilancio èdi una decina di fermi, ma, perfortuna, nessun ferito grave.Qualche tafferuglio c’è statopure in altre città del Brasile.Nei prossimi giorni sapremose l’amarezza per l’uscita discena della Seleção riaccende-rà la protesta di piazza che erastata sospesa dalle varie orga-nizzazioni sindacali proprio

per non infastidire il camminoverso la Coppa di Neymar ecompagni.

Confusione Il giorno dopo ildramma del Mineirao, il Brasi-le è ancora in stato confusio-nale. I titoli dei giornali sonoferoci, le parole più ricorrentisono vergogna, disfatta, umi-liati. L’Estado de Minas propo-ne una prima pagina tuttabianca con al centro sette pal-loni con i nomi dei goleadordella Germania e con l’imma-gine di un tifoso brasiliano se-duto in tribuna con la testa trale mani. Tutti chiedono le di-missioni immediate di Scolari.Verranno accontentati dopo lafinale per il terzo posto. E tuttipretendono l’inizio di un nuo-vo progetto. La stampa brasi-liana sorvola anche sulle as-senze di Neymar e Thiago Sil-va. La storica disfatta contro la

Germania non autorizza nes-sun tipo di alibi.

Frontiere «È la fine del jogabonito»: è questa l’analisi dimolti commentatori. Il calciobrasiliano deve aprirsi a nuo-ve frontiere. Anche se Pelé

non pensa che sia tutto da az-zerare: «La Seleçao può vince-re la Coppa tra quattro anni inRussia». I talenti da cui riparti-re ci sono. Da lunedì prossimosarà anche importante capireche riflessi avrà questo crollodella nazionale di Scolari sul

progetto Paese. I sette gol del-la Germania influiranno sulmomento economico di unBrasile che dopo il boom oravive una fase di stallo? E a po-chi mesi dalle elezioni politi-che, la contestatissima DilmaRousseff riuscirà a togliersi di

dosso le accuse che le sonostate rivolte per i tanti soldispariti per la costruzione deglistadi? Ieri la Presidente ha in-viato questo tweet: «Brasile,rialzati». Presto servirannomessaggi ben più articolati. Econvincenti.

Nel ritiro Intanto la Seleçaoè tornata ieri nel ritiro di Tere-sopolis dove preparerà la fina-le per il terzo posto in pro-gramma sabato. All’ingressodel centro sportivo i giocatoriverdeoro hanno trovato que-sto striscione: «Cento anni distoria distrutti in venticinqueminuti». Nel pomeriggio si so-no presentati anche alcuni ti-fosi che hanno contestato lasquadra. Il centro della GranjaComary è stato blindato dallapolizia. È stato proprio un tri-ste finale.

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«Vergogna, brutta figura, umiliazione» il titolo di O Globo

Il quotidiano di Brasilia attacca: «Una figuraccia per l’eternità»

Il Folha di San Paolo: «E’ la peggior sconfitta della storia»

italia:

14 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

IL PROGRAMMA PROTEZIONE COPRE I DANNI DEI CLUB

Neymar è infortunato?La Fifa risarcisce il Barça

L’EX CAPITANO VOLEVA CONSOLARE LA SQUADRA

Spogliatoi chiusi per Cafu «Non vogliamo estranei»

Marcos Cafu voleva soloportare conforto ai giocatori tornati in spogliatoio dopo l’1-7. Ma l’ex capitano del Brasile, vincitore del Mondiale nel 1994 e nel 2002, ha trovato la porta chiusa e lo staff che l’ha accolto con un secco: «Agli estranei non è consentito l’accesso agli spogliatoi». Lui che proprio uno sconosciuto non è, resta sorpreso, ma obbedisce. Il

divieto, ha spiegato poi Cafu, è stato voluto dal presidente della Federcalcio brasiliana, Josè Maria Marin. «Volevo solo spendere qualche parola di conforto ai giocatori che in quel momento avevano bisogno del sostegno di qualcuno», ha detto Cafu, campione ripudiato ed escluso da un Brasile che non è più il suo e che oggi si trova con nervi e credibilità a pezzi.

DAL NOSTRO INVIATOSAN PAOLO

«Vecchio, stronzo, arro-gante, disgustoso, prepotentee ridicolo»: con questo tweetWagner Ribeiro, l’agente diNeymar, ha definito il c.t. Sco-lari dopo il k.o. del Brasile. C’èagitazione e l’infortunio delfuoriclasse del Barça non aiu-

ta. Non cambierà molto la si-tuazione – parliamo di ingaggimilionari – ma il club catalanosarà indennizzato. Da tempo laFifa stanzia cifre per assicurarei club da eventuali infortuni innazionale. Si chiama program-ma protezione e prevede 100milioni di dollari per tutte lepartite del calendario interna-zionale dal 1° settembre 2012al 31 dicembre 2014 (Mondia-le compreso). In Spagna hannofatto i calcoli: dopo la «franchi-gia» di 28 giorni, dal 2 agostoin avanti il Barcellona dovreb-be ricevere 13.972 euro al gior-no. La cifra è definita in pro-porzione all’ingaggio (quellodi Neymar è di 5,1 milioni dieuro). Dovesse stare fermo 45giorni, come prevede il medicodella Seleçao, il Barcellona ri-ceverebbe quasi 240mila euro.

f.li.© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA DISFATTA IL DAY AFTER

A processoSeleçao, che umiliazioneTutte le accuse a ScolariDalle convocazioni alla psicologa: ecco dove ha fallito FelipaoLa federazione aspetta le sue dimissioni, nel futuro c’è Tite

DAL NOSTRO INVIATOLUCA CALAMAIBELO HORIZONTE (Brasile)

I sette peccati capitali. E’l’ora dei processi per il calciobrasiliano. La goleada subita dalla Germania ha messo anudo gli errori della CBF (lafederazione brasiliana) e diFelipao Scolari. La rivoluzio-ne sarà totale. Il Brasile pre-tende novità, chiede un pro-getto che sia rivoluzionario.Marco Polo Del Nero, il presi-dente della federazione appe-na eletto, dovrà prima di tuttoscegliere l’erede di Felipao.Per la prima volta si ipotizza,persino, l’ingaggio di un tecni-co straniero anche se Tite, exCorinthians, è il grande favo-rito per la panchina verdeoro.Per quanto riguarda i capi diaccusa, invece, Felipao è alcentro di tutte le critiche. E ditutti gli errori.

Scolari e Neymar L’amabile

Gene Hackman della panchi-na un attimo dopo l’investitu-ra ha consegnato la Selecao aNeymar. L’unico vero fuori-classe del calcio brasiliano. Gliha disegnato addosso il pro-getto tecnico. Senza prevede-re un piano B. L’infortunio delfenomeno ha fatto saltare peraria il mosaico. Non c’eranoalternative e non c’era futuro.E i primi a saperlo erano pro-prio i compagni di squadra diNeymar.

Scolari e le convocazioni Fe-lipao ha avuto paura di inseri-re gente potenzialmente «sco-moda»; nel suo spogliatoio.Meglio portarsi dietro ragaz-

zini come Bernard, Willian oJo che avrebbero accettatoogni scelta senza mai prote-stare. Questa Selecao, invece,avrebbe avuto bisogno dellaclasse e della personalità digente come Kakà e Robinho.

Scolari e il modulo La vittorianella Confederations Cup (aproposito è stata confermata la regola che la vincente diquesto torneo non conquistamai la Coppa del Mondo) haportato il cittì su una rottasbagliata. Il 4-2-3-1 ha funzio-nato bene con un Paulinho ca-pace di garantire le due fasi:grande copertura e micidialiripartenze. Ma il centrocam-pista del Tottenham in questoMondiale non è mai stato incondizioni psico-fisiche otti-mali. Quindi sarebbe stato piùopportuno passare al 4-3-3per dare più equilibrio al cen-trocampo.

Scolari e la psicologia «Arri-

vare secondo sarebbe unasconfitta». Il mondiale di Feli-pao è partito con questa battu-ta. Un macigno sulla testa diuna squadra estremamentefragile dal punto di vista emo-tivo. E, infatti, la Selecao ha fi-nito per essere schiacciata dal-le responsabilità. Il cittì haprovato a fare retromarcia.Prima sostenendo che: «An-che se perdiamo la vita vaavanti». Poi, richiamando nelritiro di Teresopolis la sua psi-cologa di fiducia. Ma ormai lafrittata era fatta.

Scolari e il bomber E’ veroche Pato si è perso per stradaprigioniero dei suoi mille pro-blemi muscolari ed è vero cheDiego Costa ha scelto la Spa-gna ma la Selecao è arrivata almondiale senza un vero bom-ber. Fred non è mai uscito dal-la mediocrità e non c’erano al-ternative. Sarebbe stato giu-sto convocare Luis Fabianoprotagonista di un’ottima sta-

Il c.t. ha disegnatola squadra solo suNeymar, senza prevedere un eventuale piano B

Thiago Silva consola David Luiz, in lacrime dopo il k.o. coi tedeschi AP

Neymar, 22 anni, si dispera LAPRESSE

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15

Luiz Felipe Scolari, 65 anni,c.t. del Brasile dal 2012,

aveva già guidato la Seleçaotra il 2001 e il 2002 OLYMPIA

gione e attaccante di staturainternazionale.

Scolari e la stampa «Se miaccettate come sono, bene, al-trimenti andate al diavolo».Dopo le prime critiche Felipaoha scelto volutamente di sfi-dare la stampa. Un tentativomaldestro di trasformare laSelecao in un fortino controtutto e contro tutti. Ma il timi-do spogliatoio verde oro avevabisogno di carezze, non di ne-mici. Il risultato è stato au-mentare il livello di insicurez-za del gruppo.

Scolari e il suo erede Felipaoaveva un accordo sulla parola

con il presidente della federa-zione che in caso di vittoriadel Mondiale sarebbe scattataautomatica la conferma per iprossimi quattro anni. Ipotesia questo punto tramontata.Subito dopo la finale per il ter-zo posto Scolari presenterà lalettera di dimissioni. Che sa-ranno accettate. Per la primavolta la CBF sta valutandol’ipotesi di ingaggiare un tec-nico straniero. Del resto, tutti imigliori giocatori brasiliani siesibiscono in Europa. Per ilmomento però il candidatopiù forte alla sostituzione diFelipao è Adenor LeonardoBacchi, detto Tite, vincitore diun mondiale per club con ilCorinthians (battè 1 a 0 ilChelsea). Ma se dovesse pas-sare questa opzione potrebbeessere creata una strutturatecnica più ampia con figuredestinate a seguire, a tempopieno, i vari campionati euro-pei.

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Persi Diego Costae Pato, non era ilcaso di convocareLuis Fabiano, visto questo Fred?

il personaggioIL PORTIERE AI TITOLI DI CODA

L’ultima di Julio Cesar«Traditi dal troppo cuoreÈ una lezione dolorosa»Il capitano lascia la Seleçao a 34 anni: «Il nostro popolo è triste, 100 milioni di persone ci credevano: l’infortunio di Neymarci ha tolto forza». Nel futuro dell’ex Inter c’è il ritorno in Brasilema solamente a patto di ricevere un’offerta molto importante

DAL NOSTRO INVIATOBELO HORIZONTE

Per lui siamo ai titoli dicoda. Julio Cesar ha gli occhirossi e lo sguardo di chi nonriesce a svegliarsi da un incu-bo. Il suo viaggio con la Se-leçao finisce con una ferita chesarà impossibile da rimargina-re. Capitan America scivola in

zona mista. È talmente tristeche ha neppure la forza discappare. «Le sconfitte – spie-ga –, anche quelle più clamoro-se, regalano insegnamenti. LaGermania era più forte, sta la-vorando da anni a questa Cop-pa, ha costruito un progettoformidabile. E noi?». La do-manda resta appesa nel vuoto.Non è un attacco al sistema. Ju-lio sta solo pensando ad alta

voce. «L’infortunio di Neymarci ha tolto forza. Lui è uno “di-verso”, è un craque. Trasmettepositività in ogni suo gesto. Do-po il 2-0 dei tedeschi si è spentala luce. Non avevamo più né te-sta né gambe. Mi dispiace per-ché questo 7-1 darà tanta tri-stezza al nostro popolo. Ci sen-tiamo colpevoli».

Equilibrio? Come reagirà il

Brasile a questa disfatta? IlMondiale doveva regalareun’ulteriore spinta a un Paeseche sta crescendo in fretta. Ca-pitan America allarga le brac-cia. «Non lo so. Spero con equi-librio. Prima di venire in zonamista ho abbracciato uno peruno i miei compagni. Ci sonootto-nove giovani che impare-ranno tanto da questa dolorosalezione. Questa Seleçao fraquattro anni può vincere laCoppa in Russia. Ma capiscoche sono parole che oggi nonrincuorano nessuno. Cento mi-lioni di persone credevano nel-la nostra impresa. Ci hanno ac-compagnato con un entusia-smo cieco. Abbiamo subitoquesta sconfitta incredibileperché non volevamo tradire laloro fiducia. Per questo motivoinvece di avere pazienza dopoil primo gol di Muller abbiamocominciato a giocare senzaequilibrio. Troppo cuore».

Vacanze Ora staccherà la spi-na per qualche giorno. Con laSeleçao ha chiuso ma stavoltanon cadrà in una crisi depressi-va come successe quattro annifa dopo il suo erroraccio control’Olanda. Julio è stato uno deipochi a salvarsi nella nazionaledi Felipao. «Ma avrei preferitoperdere per 1-0 con una miapapera piuttosto che uscire dalcampo umiliati». Non vuole co-minciare a pensare subito alsuo futuro. Perché, comunque,ci sarà un «futuro». Gli piace-rebbe chiudere la carriera inBrasile a patto di avere un’of-ferta importante. Non gli piacevivere di ricordi, ha ancora fa-me di vittorie. Altrimenti tor-nerà a guardare all’Europa. IlBenfica lo segue da tempo el’Italia è una storia che non si èmai chiusa. Lo ritroveremo trai pali. Questo è sicuro.

l.cal.© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 GOL QUASI UGUALI COSI’ LA GERMANIA HA PERFORATO L’EX INTER

italia:

16 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

GER

MA

NIA

Uruguay 1930 Italia 1934 Francia 1938 Brasile 1950 Svizzera 1954 Svezia 1958 Cile 1962 Inghilterra 1966 Messico 1970 Germania Ovest 1974 Argentina 1978 Spagna 1982

squalificataNon partecipa2° turno

quartiottavi

3° posto2° posto2° posto

3° posto4° posto

CAMPIONE CAMPIONE

La squadra del momento A CURA DI PIERFRANCESCO [email protected]

Gioco e spettacolo:perché i tedeschioggi sono diventatii veri brasiliani?Una squadra figlia del multiculturalismo e dei vivai.Un c.t. che non ha paura di cambiare. Un gruppo che dopo la finale Champions monopolizzata nel 2013 ha capito di essere al top. Viaggio nel fenomeno Germania

i nuovi padroni1

2

3

4

Non ci si dovrebbe maistupire delle imprese dei tede-schi, ma l’altra sera il 7-1 in se-mifinale al Brasile ha destatosorpresa in tutto il mondo tra-mite il linguaggio universaledel calcio. Sul lato statistico, èil più alto risultato in una se-mifinale: la Germania ha bat-tuto se stessa (6-1 all’Austrianel 1954); è il secondo più altopunteggio dei bianchi in coppa,dopo l’8-0 del 2002 all’ArabiaSaudita (Klose c’era già, ne se-gnò tre). Ed è la prima volta neltorneo che sono stati realizzati5 gol in 29 minuti. Sette do-mande, come i loro gol, per ca-pire.

1Complimenti ai tede-schi: ma come sono riu-sciti a diventare brasi-liani?

Gradualmente. Fino alla se-mifinale erano «italiani», perloro stessa ammissione. Piùbrutti di altri tornei, ma vin-centi. Tranne il primo, i suc-cessi sono arrivati con un goldi scarto, fornendo più com-pattezza che spettacolo. «Len-ti e con alcuni poco brillanti»diceva Oliver Bierhoff. Mal’altra sera sono esplosi anchenel lato estetico-qualitativo.Si è rivisto tutto il lavoro tec-nico insegnato in questo de-cennio nel settore giovanileed esibito nella gestione Löw,

più le recenti influenze diBundesliga: la facilità di go-verno del pallone similBayern, la ricerca del gol instile Borussia Dortmund. Èunendo bellezza a concretez-za che la Germania va a Rio deJaneiro sicura di vincere. Co-me del resto lo era in semifi-nale, anche se mai si sarebbeaspettata un Brasile così com-plice.

2La storia della riformagiovanile e dell’integra-zione ormai la conoscia-mo: ma anche nella se-mifinale con l’Italia al-l’Europeo 2012 i prota-gonisti erano pressochégli stessi di questo 7-1.Come si spiega la meta-morfosi?

È sempre bene ricordare lapolitica giovanile e multicul-turale e i campioni d’Europaunder 21 del 2009 erano en-trati in nazionale già nell’an-no successivo. Magari qualcu-no in Italia prende esempio.In ogni caso da tutte le scon-fitte si impara qualcosa e Löwcontro gli azzurri aveva sba-gliato la formazione (Müller,Reus e Klose in panchina), pe-rò anche i nostri erano in sera-ta super, non come il Brasile,partendo da Balotelli. Quan-do l’Italia è uscita in questotorneo, si sono visti larghi sor-risi nel loro quartier generale.

3Cosa è cambiato in dueanni?

È cambiata la testa del nu-cleo storico, grazie alla finaledi Champions tutta tedesca

del 2013. Ha aggiunto autosti-ma a un gruppo già eccellen-te, sempre in semifinale dal2006. Chi ha vinto a Wem-bley, cioè il Bayern, si è toltodalla mente l’idea di apparte-nere a una generazione disconfitti, o di sempre secondi;chi ha perso, ovvero il Borus-sia Dortmund, ha in ogni casoraggiunto una dimensione in-ternazionale matura. Ricor-diamo che in semifinale ave-vano battuto Real Madrid eBarcellona.

4Ma in questa Championssono state eliminate en-trambe da Ancelotti.

E Müller ha detto: «Menomale che non c’è stata un’altrafinale tedesca. Avremmo avu-to meno tempo per preparareil Mondiale e saremmo stati ifavoriti assoluti». Quindi, me-no pressione e meno stan-chezza, basta ricordare comeè arrivato al torneo CristianoRonaldo. Per molti dei senato-ri della Germania, poi, sem-pre fermati a un passo dal tito-lo, è l’ultima occasione. Anchese Schweinsteiger ha detto:«Ho solo 29 anni, alla prossi-ma coppa del mondo ci sarò»,si è scordato che a fine mesene compie 30, e che ai suoi rit-mi stagionali difficilmente sa-rà titolare in Russia. Lui, Klo-se, Lahm, Podolski, Mertesac-ker e anche Löw, nonostante ilcontratto, sono al classico:adesso o mai più.

5Ma la Samba-Germanianon è la stessa che fati-cava con il Ghana ed èarrivata ai supplementa-ri con l’Algeria?

Non proprio. Löw è partitoseguendo il guardiolismo piùpuro, con Müller centravanti,Götze e Özil a scambiare conlui la posizione e soprattuttocon Lahm centrale di centro-campo. Dalla Francia la ri-strutturazione dall’inizio: unaprima punta come Klose, il ca-pitano riportato sulla fascia(due assist in semifinale), per-ché è difficile attaccare in pro-fondità con due difensori cen-trali ai lati, Mertesacker inpanchina, Schweinsteiger eKhedira a centrocampo comeai vecchi tempi. A loro è statodato il tempo di recuperaredagli infortuni, ma è stato de-terminante affiancare ancheKroos. Tornando all’antico, ilBundestrainer non ha peròusato il suo caro 4-2-3-1, maun 4-3-3 oscillante come quel-lo del Bayern. Difendendo col4-1-4-1, le tracce di Guardiolanon sono sparite. Anche se Jo-gi pensa di aver anticipato al-cune mosse del catalano.

6Hanno delle armi nasco-ste?

Joachim Löw fa appenderenello spogliatoio una magliadella nazionale firmata primadella partenza da molti cam-pioni del mondo del passato.

Ma al di là dei portafortuna cisono miglioramenti più og-gettivi. Per esempio sui cal-ci piazzati: a ogni torneo iltecnico, che non amava lelunghe esercitazioni suglischemi da fermo («cose

più da club»), scommettevacon il suo assistente Flick, re-sponsabile del ramo, su quantigol sarebbero arrivati da ango-li o punizioni. All’Europeo sol-tanto uno. Qui sono già quat-tro e mezzo, considerando chel’unica rete agli Usa nasce dacorner e dalla respinta del por-tiere prima del tiro di Müller. Epoi sono gol che pesano: il 2-2con il Ghana di Klose, l’unicocentro contro la Francia (puni-zione di Kroos per la testa diHummels), la prima reteschianta-Brasile l’altra sera.Oltre alle prove, conta moltochi calcia e Kroos sa essere per-fetto (ha fatto quattro assist):nel 2012 non era titolare. Ca-pito perché Ancelotti lo ha se-guito e preteso al Real Ma-drid?

7Come potrà perdere ilMondiale una squadrache batte 7-1 in semifina-le il Brasile?

Scatenando un’Oktoberfestper la gioia, nel ritiro di SantoAndrè. Ma non sembra il caso:già dopo la Francia era statoproibito l’alcol, non la visita dimogli, figli e fidanzate. Rilas-sano e portano anche bene.Come sempre, si possono fer-mare anche la notte: anche ierihanno dispensatoserenità.© RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPO L’IMPRESA DI BELO HORIZONTE

17le partite consecutive senza sconfitteLa Germania è imbattuta da 17 incontri (12 vittoriee 5 pari), ultimo k.o. il 2 giugno 2013, 4-3 con gli Usaa Washington. Da 16 anni non otteneva una serie simile

32,5Milioni di tedeschi davanti alla tv

La gara col Brasile nella storia anche della tv: 32,6milioni di tedeschi (record) hanno visto la gara. In

Italia 10 milioni sulla Rai e 2,1 su Sky (altro record)

1 Joachim Löw, 54 anni, allena la Germania dall’agosto 2006 EPA 2 I giocatori festeggiano dopo il 7-1 al Brasile AP 3 Il tabellone del Mineirao di Belo Horizonte ACTION 4 Miro Klose, 36 anni, dopo il 16° gol (record) in un mondiale GETTY

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17

DAL NOSTRO INVIATOPIERFRANCESCO ARCHETTISANTO ANDRE’ (Brasile)

Non c’è stato tempo perfar decollare l’euforia, perchéè arrivato subito lo stupore. Lavelocità con cui la Germaniaha steso il Brasile — cinquegol già al 29’, di cui quattro insei minuti — ha cambiato ladimensione della felicità.C’era la sicurezza della vitto-ria, ma anche l’incredulità perquanto stava accadendo inuna semifinale mondiale. Co-sì i tedeschi quasi si sono mes-si a tifare per gli altri. «Graziea Dio» ha esclamato il telecro-nista della Zdf, la rete che hatrasmesso la gara, al gol delBrasile. E il suo collega del te-legiornale, all’intervallo, si èaugurato che «succeda qual-cosa per mitigare il dolore deibrasiliani». La partita è risul-tata la trasmissione più vistadella storia della Germania:32,57 milioni di spettatori,battuti i 31,10 della semifinale2010. Molti si saranno fatti ladomanda che circolava incampo: «Al 4-0 ho detto “nonè possibile”, poi ho visto tuttala panchina entrare e ho pen-sato fosse finita. Invece erava-mo nel primo tempo», ha spie-

gato Hummels. Mertesackerha aggiunto: «Ci guardavamoall’intervallo e non sapevamose ridere o concentrarci. C’eraun’atmosfera comica».

Extraterrestri imbarazzati Ilpresidente federale WolfgangNiersbach esultava in tribuna:«Mi guardavano come se fossiun extraterrestre. Quasi mimettevano in imbarazzo». E questo sentimento è stato pro-vato al termine, quando laGermania si è trovata nellasurreale condizione di dover festeggiare ma aveva accantogiocatori che piangevano,compagni di club che prega-vano commossi, altri distrutti.Klose ha tentato di fermare lelacrime di Oscar, inutilmente.Löw è andato da Scolari: «Socosa si prova, nel 2006 capitòa noi a Dortmund. C’è unapressione terribile quando de-vi vincere il Mondiale in ca-sa». Felipao gli ha regalatouna maglia del Brasile, caso

Messico 1986 Italia 1990 Usa 1994 Francia 1998 Corea del Sud e Giappone 2002 Germania 2006 Sudafrica 2010 BRASILE 2014

1° o 2° posto? PALMARES3 Mondiali 3 Europei

1954 1990

1974

1972 1996

1980

N.B. Dal 1950 al 1990la Germania era divisa

in Germania Ovest e Germania Est

quarti quarti

2° posto2° posto

3° posto3° posto

CAMPIONE

La surreale festa tedesca, tra lo stupore e le scuse ai brasiliani. Anche se Klose...

il Retroscena

mai il Bundestrainer si scor-dasse di Belo Horizonte. Fra itanti messaggi di congratula-zione, dalla Merkel a Becken-bauer, l’analisi più indovinataè quella di Klopp, allenatoredel Borussia: «Vedere un ri-sultato del genere in una se-mifinale mondiale è scioccan-te».

Le scuse I giocatori allorahanno voluto scusarsi con ilBrasile, squadra e nazione,

non per aver vinto, ma per ilmodo. Schweinsteiger: «Direche sono in pena per essereandato in finale sarebbe gros-sa, ma vorrei chiedere scusa alBrasile, perché so quanto do-lore provocherà questo risul-tato. Non avrei mai immagi-nato che finisse così, ma ab-biamo tentato di rispettare ibrasiliani continuando a gio-care e a cercare la rete». Il cen-trocampista era entrato subitoin sintonia con il Paese. Da un

mese indossa tutte le maglieche gli portano, per omaggioai club locali. Bahia, PortoAlegre, Flamengo, gli va tuttobene. «Perdere per 7-1 fa maleal cuore: penso ai miei amici,come Luiz Gustavo e Dante, emi chiedo quanto soffrano. Lostesso vale per i tifosi. Il Brasi-le non meritava questo», ha detto Müller, in campo spieta-to. Podolski ha scritto: «Ri-spettate la nazionale, la suastoria e tradizione. Il mondodel calcio deve molto a quellobrasiliano». Ma Miro Klose,felice per il record («me lo go-drò di più a fine carriera, oravoglio far festa domenica conla coppa»), ha spiegato in zo-na mista: «Ci hanno chiesto difermarci? Non ho sentito».

© RIPRODUZIONE RISERVATADa sinistra Bastian Schweinsteiger, 29 anni, e Miro Klose, 36 AFP

L’attaccante dellaLazio: «Ci hannochiesto di fermarci? Io nonho sentito...»

COL PRESIDENTE GAUCK

Anche la Merkela Rio per la finale

Angela Merkel era presente alla prima partita dei tedeschi (Germania-Portogallo 4-0) e aveva annunciato che sarebbe tornata per la finale. Promessa mantenuta, domenica la Cancelliera sarà presente al Maracanà: tornerà in Brasile con il presidente federale, Joachim Gauck.

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L’ALBO D’ORO LA GERMANIA PUO’ RAGGIUNGERE L’ITALIA A QUOTA QUATTRO

Uruguay 1930: Uruguay - Italia 1934: Italia - Francia 1938: Ita-lia - Brasile 1950: Uruguay - Svizzera 1954: Germania Ovest -Svezia 1958: Brasile - Cile 1962: Brasile - Inghilterra 1966: In-ghilterra - Messico 1970: Brasile - Germania Ovest 1974: Ger-mania Ovest - Argentina 1978: Argentina - Spagna 1982: Ita-

lia - Messico 1986: Argentina - Italia 1990: Germania Ovest -Usa 1994: Brasile - Francia 1998: Francia - Corea-Giappone2002: Brasile - Germania 2006: Italia - Sudafrica 2010: Spa-gna.

IL TABELLONE

RCS

GIRONE ARISULTATIBRASILE-CROAZIA 3-1MESSICO-CAMERUN 1-0BRASILE-MESSICO 0-0CAMERUN-CROAZIA 0-4CAMERUN-BRASILE 1-4CROAZIA-MESSICO 1-3

PARTITE RETI

PT G V N P F S

BRASILE* 7 3 2 1 0 7 2MESSICO* 7 3 2 1 0 4 1CROAZIA 3 3 1 0 2 6 6CAMERUN 0 3 0 0 3 1 9 * Qualificate agli ottavi

GIRONE BRISULTATI

SPAGNA-OLANDA 1-5CILE-AUSTRALIA 3-1AUSTRALIA-OLANDA 2-3SPAGNA-CILE 0-2AUSTRALIA-SPAGNA 0-3OLANDA-CILE 2-0

PARTITE RETI

PT G V N P F S

OLANDA* 9 3 3 0 0 10 3CILE* 6 3 2 0 1 5 3SPAGNA 3 3 1 0 2 4 7AUSTRALIA 0 3 0 0 3 3 9 * Qualificate agli ottavi

GIRONE CRISULTATI

COLOMBIA-GRECIA 3-0COSTA D’AVORIO-GIAPPONE 2-1COLOMBIA-COSTA D’AVORIO 2-1GIAPPONE-GRECIA 0-0GIAPPONE-COLOMBIA 1-4GRECIA-COSTA D’AVORIO 2-1

PARTITE RETI

PT G V N P F S

COLOMBIA* 9 3 3 0 0 9 2GRECIA* 4 3 1 1 1 2 4COSTA D’AVORIO 3 3 1 0 2 4 5GIAPPONE 1 3 0 1 2 2 6 *Qualificate agli ottavi

GIRONE DRISULTATI

URUGUAY-COSTA RICA 1-3INGHILTERRA-ITALIA 1-2URUGUAY-INGHILTERRA 2-1ITALIA-COSTA RICA 0-1COSTA RICA-INGHILTERRA 0-0ITALIA-URUGUAY 0-1

PARTITE RETI

PT G V N P F S

COSTA RICA* 7 3 2 1 0 4 1URUGUAY* 6 3 2 0 1 4 4ITALIA 3 3 1 0 2 2 3INGHILTERRA 1 3 0 1 2 2 4 *Qualificate agli ottavi

GIRONE ERISULTATI

SVIZZERA-ECUADOR 2-1FRANCIA-HONDURAS 3-0SVIZZERA-FRANCIA 2-5HONDURAS-ECUADOR 1-2HONDURAS-SVIZZERA 0-3ECUADOR-FRANCIA 0-0

PARTITE RETI

PT G V N P F S

FRANCIA* 7 3 2 1 0 8 2SVIZZERA* 6 3 2 0 1 7 6ECUADOR 4 3 1 1 1 3 3HONDURAS 0 3 0 0 3 1 8 * Qualificate agli ottavi

GIRONE FRISULTATI

ARGENTINA-BOSNIA 2-1IRAN-NIGERIA 0-0ARGENTINA-IRAN 1-0NIGERIA-BOSNIA 1-0NIGERIA-ARGENTINA 2-3BOSNIA-IRAN 3-1

PARTITE RETI

PT G V N P F S

ARGENTINA* 9 3 3 0 0 6 3NIGERIA* 4 3 1 1 1 3 3BOSNIA 3 3 1 0 2 4 4IRAN 1 3 0 1 2 1 4 * Qualificate agli ottavi

GIRONE HRISULTATI

BELGIO-ALGERIA 2-1RUSSIA-SUD COREA 1-1BELGIO-RUSSIA 1-0SUD COREA-ALGERIA 2-4ALGERIA-RUSSIA 1-1SUD COREA-BELGIO 0-1

PARTITE RETI

PT G V N P F S

BELGIO* 9 3 3 0 0 4 1ALGERIA* 4 3 1 1 1 6 5RUSSIA 2 3 0 2 1 2 3SUD COREA 1 3 0 1 2 3 6 * Qualificate agli ottavi

GIRONE GRISULTATI

GERMANIA-PORTOGALLO 4-0GHANA-STATI UNITI 1-2GERMANIA-GHANA 2-2STATI UNITI-PORTOGALLO 2-2PORTOGALLO-GHANA 2-1STATI UNITI-GERMANIA 0-1

PARTITE RETI

PT G V N P F S

GERMANIA* 7 3 2 1 0 7 2STATI UNITI* 4 3 1 1 1 4 4PORTOGALLO 4 3 1 1 1 4 7GHANA 1 3 0 1 2 4 6 * Qualificate agli ottavi

IL PROGRAMMAFINALE 3° POSTO

12 LUGLIO 22 BRASILIA BRASILE - OLANDAFINALE 1° POSTO

13 LUGLIO 21 RIO DE JANEIRO GERMANIA - ARGENTINA

CHE COSA E' SUCCESSOGIOCATEDATA LOCALITA’ GRUPPOPARTITA RIS.

12 GIUGNO SAN PAOLO A BRASILE-CROAZIA 3-113 GIUGNO NATAL A MESSICO-CAMERUN 1-013 GIUGNO SALVADOR B SPAGNA-OLANDA 1-513 GIUGNO CUIABA B CILE-AUSTRALIA 3-114 GIUGNO BELO HORIZONTE C COLOMBIA-GRECIA 3-014 GIUGNO FORTALEZA D URUGUAY-COSTA RICA 1-314 GIUGNO MANAUS D INGHILTERRA-ITALIA 1-214 GIUGNO RECIFE C COSTA D’AVORIO-GIAPPONE 2-115 GIUGNO BRASILIA E SVIZZERA-ECUADOR 2-115 GIUGNO PORTO ALEGRE E FRANCIA-HONDURAS 3-015 GIUGNO RIO DE JANEIRO F ARGENTINA-BOSNIA 2-116 GIUGNO SALVADOR G GERMANIA-PORTOGALLO 4-016 GIUGNO CURITIBA F IRAN-NIGERIA 0-016 GIUGNO NATAL G GHANA-STATI UNITI 1-217 GIUGNO BELO HORIZONTE H BELGIO-ALGERIA 2-117 GIUGNO FORTALEZA A BRASILE-MESSICO 0-017 GIUGNO CUIABA H RUSSIA-SUD COREA 1-118 GIUGNO PORTO ALEGRE B AUSTRALIA-OLANDA 2-318 GIUGNO RIO DE JANEIRO B SPAGNA-CILE 0-218 GIUGNO MANAUS A CAMERUN-CROAZIA 0-419 GIUGNO BRASILIA C COLOMBIA-COSTA D’AVORIO 2-119 GIUGNO SAN PAOLO D URUGUAY-INGHILTERRA 2-119 GIUGNO NATAL C GIAPPONE-GRECIA 0-020 GIUGNO RECIFE D ITALIA-COSTARICA 0-120 GIUGNO SALVADOR E SVIZZERA-FRANCIA 2-520 GIUGNO CURITIBA E HONDURAS-ECUADOR 1-221 GIUGNO BELO HORIZONTE F ARGENTINA-IRAN 1-021 GIUGNO FORTALEZA G GERMANIA-GHANA 2-221 GIUGNO CUIABA F NIGERIA-BOSNIA 1-022 GIUGNO RIO DE JANEIRO H BELGIO-RUSSIA 1-022 GIUGNO PORTO ALEGRE H SUD COREA-ALGERIA 2-422 GIUGNO MANAUS G STATI UNITI-PORTOGALLO 2-223 GIUGNO CURITIBA B AUSTRALIA-SPAGNA 0-323 GIUGNO SAN PAOLO B OLANDA-CILE 2-023 GIUGNO BRASILIA A CAMERUN-BRASILE 1-423 GIUGNO RECIFE A CROAZIA-MESSICO 1-324 GIUGNO NATAL D ITALIA-URUGUAY 0-124 GIUGNO BELO HORIZONTE D COSTA RICA-INGHILTERRA 0-024 GIUGNO CUIABA C GIAPPONE-COLOMBIA 1-424 GIUGNO FORTALEZA C GRECIA-COSTA D’AVORIO 2-125 GIUGNO PORTO ALEGRE F NIGERIA-ARGENTINA 2-325 GIUGNO SALVADOR F BOSNIA-IRAN 3-125 GIUGNO MANAUS E HONDURAS-SVIZZERA 0-325 GIUGNO RIO DE JANEIRO E ECUADOR-FRANCIA 0-026 GIUGNO BRASILIA G PORTOGALLO-GHANA 2-126 GIUGNO RECIFE G STATI UNITI-GERMANIA 0-126 GIUGNO CURITIBA H ALGERIA-RUSSIA 1-126 GIUGNO SAN PAOLO H SUD COREA-BELGIO 0-1OTTAVI DI FINALEDATA LOCALITÀ PARTITA

28 GIUGNO BELO HORIZONTE BRASILE - CILE d.c.r. 4-328 GIUGNO RIO DE JANEIRO COLOMBIA - URUGUAY 2-029 GIUGNO FORTALEZA OLANDA - MESSICO 2-129 GIUGNO RECIFE COSTA RICA - GRECIA d.c.r. 6-430 GIUGNO BRASILIA FRANCIA - NIGERIA 2-030 GIUGNO PORTO ALEGRE GERMANIA - ALGERIA d.t.s. 2-11 LUGLIO SAN PAOLO ARGENTINA - SVIZZERA d.t.s. 1-01 LUGLIO SALVADOR BELGIO - STATI UNITI d.t.s. 2-1QUARTI DI FINALE DATA LOCALITÀ PARTITA

4 LUGLIO RIO DE JANEIRO FRANCIA - GERMANIA 0-14 LUGLIO FORTALEZA BRASILE - COLOMBIA 2-15 LUGLIO BRASILIA ARGENTINA - BELGIO 1-05 LUGLIO SALVADOR OLANDA - COSTA RICA d.c.r. 4-3SEMIFINALI DATA LOCALITÀ PARTITA

8 LUGLIO BELO HORIZONTE BRASILE - GERMANIA 1-7IERI SAN PAOLO OLANDA - ARGENTINA d.c.r. 2-4

BELOHORIZONTE

OTTAVI DI FINALE

QUARTI DI FINALE

OTTAVI DI FINALE

SEMIFINALE

FINALE

SEMIFINALE

QUARTI DI FINALEFORTALEZA

RIODE JANEIRO

BELO HORIZONTE

Brasile

Brasile

Brasile

Colombia

Cile43

RIO DE JANEIRO

ColombiaUruguay

20

BRASILIA

Francia

Francia

Nigeria20

PORTO ALEGRE

Germania

Germania

Germania

Algeria

ORE 21

SAN PAOLO

SALVADOR

BRASILIASALVADOR

BelgioStati Uniti

SAN PAOLO

ArgentinaSvizzera

RECIFE

Costa RicaGrecia

FORTALEZA

OlandaMessico

21

64

RIO DE JANEIRO13 LUGLIO

FINALE 3°-4° POSTO

ORE 22

BRASILIA12 LUGLIO

Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd

Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd

d.c.r.

d.t.s.

d.c.r.

d.c.r.

OlandaCosta Rica

21

10

10

43

d.t.s.

d.c.r.

ArgentinaBelgio

OlandaArgentina

21

d.t.s.

01

21

17

24

Brasile

Germania

Olanda

Argentina

4CLASSIFICAMARCATORI

SMuller

lo incalzaMa ancora

comandaRodriguez

6 RETIJ. Rodriguez (1

rigore) (Colombia)

5 RETIMüller (1) (Germania)

4 RETIMessi (Argentina);

Neymar (1) (Brasile);

3 RETIE. Valencia

(Ecuador); Benzema(1) (Francia); Schürrle

(Germania); VanPersie, Robben

(Olanda); Shaqiri(Svizzera)

2 RETISlimani, Djabou(Algeria); Cahill

(Australia); David Luiz(Brasile); Bony,

Gervinho (Costad’Avorio); A. Sánchez

(Cile); J. Martinez(Colombia); Ruiz

(Costa Rica); Perisic,Mandzukic (Croazia);

Kroos, Hummels eKlose (Germania); A.Ayew, Gyan (Ghana);

Musa (Nigeria);Depay (Olanda);

Suarez (Uruguay);Dempsey (Stati Uniti)

MONDIALE LA GUIDA italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19

Il club campionedi Francia vuole blindare l’azzurro dopo la cortedi Ancelotti

LA TRATTATIVA AL CENTROCAMPISTA VERRA’ PROPOSTO UN ACCORDO FINO AL 2019. LUI CHIEDERA’ 5 MILIONI PER 4 ANNI, LE CIFRE CHE GLI GARANTIVANO DA MADRID

Insidia Real, il Psg convoca Verratti: verso il rinnovo?

ALESSANDRA GOZZINIMILANO

Tamin Al Thani, emirodel Qatar contro Carlo Ance-lotti, sovrano d’Europa.L’obiettivo è assicurarsi un te-soro di nome Marco Verratti.Sarà una ricca battaglia: l’of-ferta Real è faraonica, cinquemilioni per i prossimi quattroanni. La replica del PSG è al-trettanto preziosa: aggiunge-

re un anno all’accordo in sca-denza nell’estate del 2018, earricchire ulteriormente lo sti-pendio del centrocampista. Lamossa dei campioni di Franciafarebbe di Verratti, 21 anni, unnababbo e insieme proverebbel’altissima considerazione tec-nica: un’estate fa il gioielloaveva già ottenuto il prolunga-mento, oggi si discuterà dinuovo del suo contratto.

Dettagli Nell’appuntamentofissato nella capitale francesetra il manager Donato Di Cam-pli, e Olivier Letang, direttoresportivo del PSG, si penserà acome rendere ancora più soli-do (e miliardario) il legametra la società e il giocatore. Dalluglio 2012 Verratti è un facol-toso dipendente del PSG: allo-

ra, proveniente dal poverocampionato di Serie B, avevaaccettato un ingaggio da unmilione all’anno. Cifre rivistedodici mesi fa, quando Marcoottenne un aumento e la pro-messa di riaggiornarsi a breveper arrotondare il suo redditostagionale a tre milioni di euronetti. L’offerta Real (in tutti isensi...) ha accelerato i tempi:il pressing di Ancelotti ha con-vinto il Madrid a stanziare uninvestimento da quaranta mi-lioni per il cartellino del regi-sta, con una proposta altret-tanto consistente al giocatore(venti milioni per il prossimoquadriennio), proposta cheovviamente lusinga Verratti eil suo entourage. È ipotizzabileche in giornata il managerchieda ai francesi guadagni si-

mili a quelli che il suo assisti-to metterebbe in tasca accet-tando l’offerta spagnola.

Difesa A Parigi si sono subi-to mossi per blindare il patri-monio: i vertici del club fan-no sapere che mai si prive-ranno dell’azzurro e che nonsarà certo lui il sacrificato perarrivare ad altri top-player: ivincoli dell’Uefa e del Fairplay impongono infatti un ri-goroso equilibrio tra entratee uscite. L’emiro dovrebbedunque dare disposizioniperché l’accordo con Verrattivenga nuovamente rivisto eritoccato verso l’alto: se an-drà così aumenterebbero dimolto pure le possibilità dipermanenza a Parigi.

© RIPRODUZIONE RISERVATAMarco Verratti, 21 anni, centrocampista del Psg e della Nazionale LAPRESSE

Effetto GalaIl club in RamadanPrandelli si adeguaSu invito del presidente Aysal, il nuovo tecnicoha partecipato alla cerimonia che rompe il digiuno

Cesare Prandelli, 56 anni, c.t. dell’Italia da luglio 2010 a giugno 2014 IPP

DAL NOSTRO INVIATOMASSIMO CECCHINIISTANBUL (Turchia)

Se il passato è una terrastraniera, il futuro è un oriz-zonte aperto. Rinnegato datanta parte dell’Italia calcisti-ca, vittima addirittura di mi-nacce e di insulti (insieme allafidanzata Novella) nella «sua»Firenze schierata a colpi dihashtag con Rossi, CesarePrandelli prova a rigenerarsinel Galatasaray con un curio-so mix di umiltà e carattere.Martedì, ad esempio, ha ac-colto l’invito del presidenteAysal che gli spiegava: «Haiscelto la Turchia, perciò è giu-sto che tu conosca il nostromodo di vivere». E così marte-dì l’ex c.t. azzurro si è unito al-la cerimonia serale del Rama-dan - quella in cui si rompe ildigiuno quotidiano - svoltasinell’isola del club, sul Bosforo.Sul fronte calcistico, però, è

Prandelli che fa le regole. Cosìha chiesto e ottenuto di spo-stare il ritiro in Austria dal 17al 21 luglio e di giocare in quelperiodo solo tre amichevoli (enon 4), le prime due in pro-gramma a Salisburgo (Steyr eBayer Leverkusen) e la terza aVienna (Rapid). Motivo sem-plice: lo slittamento gli con-sentirà di conoscere meglio icirca 35 giocatori a sua dispo-sizione, riducendo il grupposu cui lavorare a 26-27 unità.

Incubo Fenerbahçe L’asticel-la comunque è alta, visto chela rivale storica - il Fenerbahçecon cui si contenderà la quar-ta stella del 20° titolo - partecon tre innegabili vantaggi:ha dominato l’ultimo torneo;causa squalifica internaziona-le non disputerà le Coppe epotrà concentrasi sul campio-nato; ha finanze più floride (ilrosso del Galatasaray è di qua-si 60 milioni). Inoltre, dal

punto di vista mediatico, ilpresidente Aysal sconta l’eso-nero dell’amato Terim consu-mato un anno fa, cosa che nonha agevolato il lavoro di Man-cini. Il primo banco di provaquindi sarà già importante: ilderby di Supercoppa in pro-gramma il 25 agosto a Manisa,che pochi mesi fa è comparsanelle cronache per la morte dicirca trecento persone a causadi un disastro minerario, tan-t’è che l’incasso del match saràdevoluto alle famiglie dellevittime. La scelta però è dovu-ta a questioni di ordine pub-blico. Per capirci, da sei annile tifoserie di Galatasaray eFenerbahçe in campionatonon possono essere neppureospitate nello stadio rivale.Stavolta perciò si giocherà incampo neutro, ma visto chegiocare il fine settimana sa-rebbe più pericoloso, è statoscelto un anonimo lunedì. Co-se turche.

Italiani in arrivo Prandelli co-munque non si tira indietro.«Sono venuto per vincere - di-ce - perché il calcio, oltre chebello, deve essere anche red-ditizio dal punto di vista dei ri-sultati». Dovrà però preparar-si anche a rivoluzioni in squa-dra, visto che persino la stellaSneijder può andare via gra-zie a una clausola da 20 milio-ni. Al netto dei problemi sutesseramenti esteri, pare in ar-rivo Paletta dal Parma, men-tre c’è interesse per Giaccheri-

ni, Osvaldo e lo svincolato at-taccante greco Samaras. In-tanto è stato prolungato ilcontratto al difensore centraleKaya, mentre da Stoccarda ePsv sono arrivati i giovani Gu-mu (esterno) e Baysal (cen-trocampista). Ciò che contacomunque è non sbagliare,perché una cosa è certa: aIstanbul niente più di un der-by perso potrebbe far evapo-rare una splendida luna dimiele.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre a Osvaldo,l’ex c.t. vorrebbeGiaccherini e Paletta a IstanbulPiace anche l’attaccante greco Samaras

Cosa èRAMADAN: DIGIUNOPER PURIFICARE CORPO E SPIRITO

Ramadan è un periodosacro secondo il Corano, nonomese del calendario islamico, in cui i musulmani osservano il digiuno dall’alba al tramonto per purificare il corpo e lo spirito. Nel corso dei 28-30 giorni di Ramadan, ogni anno calcolati secondo i cicli lunari (quest’anno dal 28 giugno al 27 luglio), i musulmani devono astenersi dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali. Dopo il tramonto il divieto cade. Alcune categorie - malati, donne incinte, bambini, professionisti con grandi responsabilità - sono sollevati dall’astenersi dal cibo. Oggi, però, per i circa 45 milioni di musulmani nei paesi occidentali, il precetto del digiuno è una questione soprattutto personale.

italia:

20 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

Grandi manovre per la FigcTavecchio-Albertini:la Serie A si spaccaRenzi vuole «riforme»I club divisi tra i due candidati, la B resta in attesa. Ora il Coni teme l’ingovernabilità, mentre spunta anche il nome di Zoff

POSSIBILI AVVERSARI

1 Carlo Tavecchio, 70 anni, presidente della Lega Dilettanti ANSA 2 Demetrio Albertini, 43 anni, si è dimesso da vicepresidente Figc prima delMondiale BOZZANI 3 Dino Zoff, 72 anni, campione del Mondo 1982 LAPRESSE

2

3

1

ALESSANDRO CATAPANOMAURIZIO GALDIMARCO IARIA

«Serve un giovane che ab-bia idee chiare, mente aperta egarantisca un reale cambia-mento. Noi non facciamo nomi,né pressioni, ma di sicuro sare-mo attenti, come tutti gli italia-ni, a che le riforme si facciano»,questo, in sintesi, il pensieroche filtra da Palazzo Chigi. Difatto la difficoltà, e l’altro ieri ilpresidente del Coni Malagò loha sottolineato, è associare aquesto profilo la «paghetta» di36 mila euro lordi l’anno desti-nata al presidente federale. In-somma più che un manager,forse alla Figc servirà un frate(o un uomo molto ricco). Sem-mai anche un frate cercatore,visto che se l’11 agosto non sidovesse arrivare all’elezione, ilConi potrebbe pensare al com-missariamento e, con l’aria chetira a Palazzo H, una sforbiciata«silenziosa» ai contributi del

calcio ci sarebbe. Oggi Renzi èatteso all’inaugurazione di unparco cinematografico alle por-te di Roma, ultima creazione diAurelio De Laurentiis: l’occa-sione ideale, se vorrà, per direla sua sulla crisi del calcio ita-liano.

Pressioni e alleanze Intantodopo «le testimonianze di sti-ma» raccolte tra Agnelli, Ulivie-ri e Assocalciatori, Demetrio Al-bertini sta rivalutando se can-didarsi. L’importante, per tutti,sarà trovare maggioranze soli-de con cui presentarsi alla con-ta. E nel caso di Albertini la ri-cerca si annuncia faticosa. Nontramonta l’idea di un terzo no-me. Nelle ultime ore, in più diqualche stanza, era emerso ti-midamente quello di Dino Zoff,indiscutibile per autorevolezzae credibilità, anche se non piùgiovane. Come si muovono icandidati in pectore? Carlo Ta-vecchio sta cominciando ora ilsuo giro di consultazioni, Al-bertini è fermo. Entrambi i con-

tendenti sarebbero accreditatidi 12 voti nella Lega di A. Im-possibile, visto che le squadre sono 20. La realtà è che il grup-po che è in linea con Agnelli(Juventus) è forte di Roma, Fio-rentina, Empoli, Cesena, Sas-suolo, Verona, forse Cagliari, forse Napoli. Con Lotito (Lazio)e Galliani (Milan), i due grandielettori di Tavecchio, ci sonoTorino, Genoa, Udinese, Par-ma, Palermo, Chievo, forse In-ter. Ancora indecise Atalanta eSampdoria. In questo scenarioc’è da registrare che ieri l’as-semblea della Lega di B ha pre-ferito «mettersi in attesa» dan-do ad Abodi e a una task forcedi sei presidenti il «compito diformulare domande ai candi-dati sui programmi». La LegaPro, invece, vive un momentodi tensione interna e sembra al-trettanto spaccata. Compatteper Albertini dovrebbero esserele componenti di calciatori, al-lenatori e arbitri. Una bella lot-ta, ma sui numeri resta in van-taggio il presidente della Lnd.

Ingovernabilità Quello cheteme il Coni è che qualunquevincitore alla fine non godràdel largo consenso necessario afare le riforme. «In quel casomeglio il commissario», sugge-risce più di un presidente di A,ma in molti restano scettici. Eancora meno convinto è il Coniche comunque potrà interveni-re solo se l’11 agosto non uscis-se nessun nome, altrimenti do-vrà solo restare a guardare. Perquesto le diplomazie sono al la-voro. Una soluzione va trovatain fretta.

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LA CORSA ALLA PRESIDENZA

LE FORZE IN CAMPO

Lega Dilettanti34%

Arbitri2%

Lega Pro17% Lega A

12%

Allenatori10%

Calciatori20%

Lega B5%

GDS

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21

Ora Macalli alza il tiro«Agnelli e la famigliahanno spolpato l’Italia»Il n.1 di Lega Pro è durissimo dopo la bocciatura di Tavecchio da parte della Juve: «Senza quel cognome andrebbero in un tornio»

ALESSANDRO CATAPANOMAURIZIO GALDIMARCO IARIA

Ai giornalisti è bastatoevocare il nome di AndreaAgnelli, a margine dell’inau-gurazione del calciomercato aMilano, per scatenare la furiadi Mario Macalli, presidentedella Lega Pro: «Io quando va-do a lavorare produco e pagole tasse, lui e la sua famiglia fi-no a oggi hanno spolpato l’Ita-lia. Cerchiamo di offenderemeno, a nessuno è permesso.Non sono unti dal Signore,hanno solo il cognome e senzaquello forse andrebbero in untornio ogni mattina e vediamoquanti pezzi producono inun’ora. Io mangio a casa mia,non mangio con i soldi del go-verno italiano». Parole durissi-me, pronunciate il giorno do-po la presa di posizione politi-ca del numero uno della Ju-ventus sulle elezioni dellaFigc.

Passo indietro Agnelli avevabocciato Tavecchio, col ticketMacalli-Lotito, invocando le ri-forme e una guida federale al-la Platini o Rummenigge: «Fa-rei fatica a riconoscere la stes-

sa autorevolezza a Tavecchio.Ha il forte supporto di Carraro,cioè il supporto di un sistemache viene da lontano». Il «gio-vanilismo» della Juventus, ca-pofila del fronte progressistain Serie A, non è piaciuto a Ma-calli che prima ci ha scherzatosu («noi abbiamo i badanti») epoi ha ripreso i suoi cavalli dibattaglia contro i grandi club:«Per un anno e mezzo la SerieA ha disertato il consiglio fede-rale perché voleva più stranie-ri, oggi ci fa la lezione. I disa-stri non li hanno creati le pic-cole società ma quelle che in Afanno giocare nelle loro squa-dre il 60% di stranieri, che peril 90% sono pippe. Parlano diseconde squadre ma quantigiovani hanno tirato fuori dailoro vivai? Da me non farebbe-ro nemmeno i portinai».

Democrazia Insomma, que-sta è una guerra senza esclu-sione di colpi. Altro che pattoper salvare il calcio italiano incrisi di risultati e d’immagine.Troppo distanti le visioni stra-tegiche, troppo forti gli inte-ressi in ballo. Macalli ha anchecontestato il modus operandidell’ala che si riconosce nellacandidatura di Demetrio Al-bertini: «In questi giorni la de-

mocrazia viene calpestata, orastanno scocciando davvero.Uno si presenta col program-ma e chiede i voti. Se li prendegoverna sennò va a casa. Io nel2000 sostenni da solo Abeteche pur prendendo il 65% deivoti non riuscì a essere eletto:quelli che oggi ci vogliono darelezioni sono gli stessi che han-no bloccato il calcio italiano per anni».

Parla il candidato L’uomodella discordia, Carlo Tavec-chio, sceglie toni più soft, ad-dirittura lanciando una provo-cazione: «Se Agnelli si candi-dasse - ha detto a Un giorno da

pecora su Radio2 - io lo appog-gerei. E poi vediamo comevanno le cose. Lui bravo? Nonlo so, bisogna vedere come simettono le cose, la Federazio-ne non è roba da ridere. Sel’inadeguatezza dipende dallastatura, io sono alto un metro esessantuno. Sono stato il pri-mo sindaco democristiano cheha fatto una giunta con un co-munista. Io ricordo solo unacosa, di una persona che nonstimo: Stalin. Lui diceva checontano solo i fatti. Io ho dei“fatti”, se ce ne sono altri chehanno dei fatti, li mettiamo sultavolo e vediamo».

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ANDREA AGNELLIPRESIDENTE JUVENTUS

« Servono riformenon traghettatori.Tavecchio non autorevole, noicerchiamo il nuovo

MARIO MACALLIPRESIDENTE LEGA PRO

« Sono i grandi clubad aver bloccatoper anni il calcioitaliano. Oraci danno lezioni

Andrea Agnelli, 38 anni LAPRESSE Mario Macalli, 77 anni ANSA

A MILANO

Taglio del nastroper la sede ufficialedel calcio mercato

Taglio del nastro per lasede ufficiale del mercato estivo, all’Atahotel Executive di Milano, sotto la cura di Adise (Associazione Direttori Sportivi) e Infront. Ci si incontrerà fino al 18 luglio e dal 25 agosto al 1° settembre. «Abbiamo cercato un sistema per far lavorare tutti serenamente e non sotto i portici», ha detto Carlo Regalia. Tra gli ospiti Claudio Pasqualin, presidente di Avvocaticalcio, che ha ribadito l’idea di creare un mercato itinerante.

LA CORSA ALLA PRESIDENZA FIGC

INGERENZE POLITICHE

La Fifa sospendela NigeriaCon ultimatumDAL NOSTRO INVIATOFABIO LICARISAN PAOLO (Brasile)

Vecchia storia: il governos’intromette nei lavori di una federazione, la federazione chiama la Fifa e la Fifa interviene con la sospensione per far cessare l’interferenza. Quello che è successo ieri dopo alcuni giorni di «crisi». La federcalcio nigeriana è stata sospesa dopo che i suoi dirigenti sono stati licenziati dal governo. Il tutto con effetto immediato: divieto assoluto, da ieri, di partecipare a qualunque partita internazionale, torneo o riunione ufficiale. Da Zurigo è arrivato anche l’ultimatum: la situazione deve ristabilirsi entro il 15 luglio, altrimenti la prima esclusione sarà quella della nazionale femminile Under 20 impegnata nel Mondiale in Canada ad agosto.

La situazione era precipitata in Nigeria dopo l’eliminazione brasiliana. Al rientro a casa i vertici federali erano stati esautorati e il presidente Aminu Maigari addirittura arrestato. Il motivo: la polemica sui pagamenti dei premi dei giocatori nazionali che aveva riempito i giornali durante il Mondiale e soprattutto alla vigilia della sconfitta (0-2) contro la Francia negli ottavi. Già nel 2010 la Nigeria era stata sospesa dalla Fifa.

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Carlo Regalia, presidente Adise, e Andrea Locatelli, vice pres. Infront

italia:

22 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 23

MERCATO

vid

enti

Kit

& C

AR

RIE

RA

Nato il04/06/1993

aBuenos Aires

Altezza

Ruolo

172 cm

Attaccante

Peso64 kg

Cerro Porteno2009-201119 presenze

6 gol

Porto2011-

dic. 20125 presenze

0 gol

Verona2013-14

33 presenze8 gol

Le suesquadre

JUANMANUEL

ITURBE

River Plategen. 2013-

giu. 201317 presenze

3 gol

Argentina

JUVE, TU M’ITURBEE’ fatta per l’argentino25 milioni e 2 di bonusE Morata non vede l’oraAccordo tra i bianconeri e il Verona: attesa l’ufficialitàE come scalpita lo spagnolo: «E’ una sfida personale»CARLO LAUDISAALESSANDRO RUSSO

La stretta di mano è atte-sa per domani, ma ieri la Juvee il Verona hanno già raggiun-to un’intesa di massima per ilpassaggio di Juan Iturbe inbianconero. L’offerta di BeppeMarotta da 25 milioni di europiù due di bonus ha fatto cade-re le ultime resistenze del clubveneto. Restano da definire idettagli della parte variabile,ma c’è una convergenza d’ideeanche su questo. La Juve in-tende legare un ulteriore mi-lione a un obiettivo tecnicosemplice, mentre pensa di vin-colare il secondo gradino a unrisultato di squadra: magari inChampions.

I contatti Beppe Marotta eSean Sogliano ieri si sono sen-titi al telefono, c’è stato ancheun breve faccia a faccia delmanager veronese con il d.s.bianconero Fabio Paratici. Nelprimo pomeriggio quest’ulti-mo ha rivisto anche Pier PaoloTriulzi, l’agente dell’attaccan-te argentino di origine para-guaiana. In realtà con il gioca-tore c’è da giorni un’intesa perun quinquennale da 1,5 milio-ni netti a stagione, più gli im-mancabili bonus. Il vertice èservito più che altro a prefissa-re un appuntamento in vistadella stesura del contratto. Ilclima è ormai rilassato. Tutti iprotagonisti della vicenda so-

no consapevoli di essere or-mai a un passo dall’ambitameta.

Investimento A questo puntola concorrenza di Atletico Ma-drid, Milan e Roma apparespazzata via. In termini finan-ziari si potrebbe dire che Juvee Verona sono ormai al clo-sing. E le ultime, residue, in-certezze sono legate all’esitodel prossimo vertice in cui da-gli accordi verbali si deve pas-sare alla stesura dei contratti.In ogni caso la società campio-ne d’Italia s’appresta a chiude-re l’operazione più costosa della gestione di AndreaAgnelli. Un passo importantenell’ottica di programmazioneche prevede l’ingaggio di nuo-vi talenti di prospettiva. E nonè un caso che il club di corsoGalileo Ferraris abbia decisod’investire su Iturbe quel teso-retto che era stato individuatocome budget per l’assalto adAlexis Sanchez. Ma il cileno èormai diretto verso la PremierLeague per un costo intorno ai40 milioni di euro. Così Contepreferisce dare spazio a que-sto ventunenne tanto estrosoquanto sagace dal punto di vi-sta tattico.

Rifinitura Su questa falsari-ga c’è anche la maratona a Ma-drid per Alvaro Morata. Ieri c’è stato un giorno di pausaperché in casa Real c’è statoun doveroso stop per l’omag-gio ad Alfredo Di Stefano. Latrattativa riprenderà oggi eormai siamo in dirittura d’ar-rivo. In prima linea ci sonol’agente del giocatore, Juan-ma Lopez e l’intermediarioscelto dal club bianconero, l’avvocato Beppe Bozzo. Sino-ra s’è parlato di un prestito da2 milioni con riscatto per altri18. Nelle ultime ore, però, lasocietà di corso Galileo Ferra-ris è entrata nell’ordine di ideedi cambiare i termini dell’ope-razione. Acquistando subitol’attaccante madridista per 18milioni di euro, Marotta è in-tenzionato a chiedere a Flo-rentino Perez un diritto di ri-scatto più alto, rispettando co-sì l’ingente investimento bian-

conero. Ora come ora glispagnoli chiedono di poterriacquistare Morata a 30 mi-lioni, mentre la Juve vorrebbefissarlo a 40. Ci si ritroverà ametà strada?

L’auspicio Intanto il ventu-nenne Morata non sta nellapelle. Lo conferma questa bre-ve dichiarazione allo spagnoloMarca: «Sono molto contento,è una sfida personale». In que-sti mesi la sua determinazione(no al rinnovo del contratto inscadenza nel 2015) ha indottoil Real a preferire il corteggia-mento bianconero, nonostan-te in corsa ci fossero altri im-portanti club europei. E orache siamo alle battute finali ilsuo pressing può indurre i ver-tici Blancos a non tirarla anco-ra per le lunghe. Del resto lagrande offensiva bianconera sul mercato ha l’obiettivo diassicurare subito a Conte i rin-forzi tanto attesi. In quest’otti-ca vanno lette le mosse per Pa-trice Evra. Federico Pastorel-lo, il suo agente, sta limandola cifra giusta. E la Juve pregu-sta un tris da ricordare.

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Juan Manuel Iturbe, 21 anni, attaccante argentino. E’ arrivato in Italia la scorsa estate: il Verona lo ha appena riscattato dal Porto per 15 milioni di euro LAPRESSE

Alvaro Morata, 21 anni

40milioni di eurola cifra che vuole fissarela Juventus per la clausola«recompra» per Morata

In arrivo PRONTO ANCHE L’ANNUNCIO DEL FRANCESE

Da Marsala all’Europa, che scalataCosì Evra ha conquistato la SignoraIl provino col Toro, la crescita tra Sicilia e Monza, il cambio di ruolo a Nizza che gli aprì la via per Monaco e United: la storia molto italiana dell’esterno a un passo dalla Juve

G.B. OLIVEROMILANO

L’inizio della storia fuinevitabilmente banale: «So-no felice di essere in Italia e di-mostrerò quanto valgo». Aspanne Patrice Evra potrebbedire le stesse cose anche trapochi giorni sbarcando nelpianeta Juve. Il fatto è che daquella frase sono passati sedicianni e nel frattempo il france-se ha cambiato ruolo e vintomoltissimo dimostrando esat-tamente quanto vale. Riavvol-gendo completamente il na-stro si torna al 21 luglio 1998:Zinedine Zidane ha appenaregalato il Mondiale alla Fran-cia, Marco Pantani si apprestaa vincere il Tour e da Parigi

parte il 17enne Patrice, nato aDakar e cresciuto nei sobbor-ghi della capitale. Nei campet-ti di periferia, su imbeccata diun amico ristoratore, va a stu-diarlo Beppe Accardi che se-gnala Evra al Toro. Dopo unprovino di una settimana ilclub granata lo lascia libero eAccardi lo porta al Marsala:«Al presidente Leo Mannonedissi che Patrice sarebbe statola sua fortuna». Così Evra rag-giunge la squadra siciliana chesta svolgendo a Norcia il ritiroestivo. Il viaggio è avventuro-so: volo Parigi-Milano, arrivoin ritardo, perso il treno cheavrebbe dovuto condurlo adAssisi. Il d.s. è Michele Pirroche non può immaginarequanto sia profetica la sua pre-sentazione del giocatore:

«Questo centrocampista fraqualche anno lo vedremo aimassimi livelli». Centrocampi-sta, già.

Il cambiamento In realtàEvra fa più o meno tutto dallametà campo in su e dopo unanno in C1 passa al Monza inB: Accardi dirige l’operazionecon il d.s. del Monza SalvatoreFiore. Il tecnico è Pierluigi Fro-sio: «Patrice era molto bravotecnicamente, ma doveva an-cora formarsi fisicamente.Con me faceva l’ala sinistra.Giocò tre partite in campiona-to, era ancora immaturo. Peròmi colpì la sua personalità. Siarrabbiava perché avrebbe vo-luto giocare di più». Per farlo,nel 2000 Evra passa al Nizzadi Franco Sensi, serie B fran-

cese. L’allenatore è SandroSalvioni: «Nel mio 4-4-2 face-va il centrocampista di sini-stra, ma non si applicava ab-bastanza in copertura. Era unpo’ presuntuoso, non mi ascol-tava e così lo mandai spesso agiocare nel corrispettivo fran-cese della Primavera. Il secon-do anno era un’altra persona:umile, attento, determinato,pronto a migliorare in fase di-fensiva. Gli feci fare il terzinosinistro e il Nizza fu promossoin Ligue 1. Quando è passatoal Manchester United mi hamandato un sms per ringra-ziarmi: “La sua decisione dispostarmi in difesa mi ha rega-lato una grande carriera”».Prima del Manchester, c’è ilMonaco: quattro stagioni euna finale di Champions persa

contro il Porto di Mourinho.Ormai Evra è diventato gran-de e Ferguson lo vuole a Man-chester. Con i Red Devils Patri-ce vince 5 campionati e laChampions nella finale tuttainglese contro il Chelsea.

Dalle vacanze a Vinovo Eadesso? Adesso Evra è a LosAngeles in vacanza e aspettala chiamata di Federico Pasto-rello, il suo procuratore. Or-mai è tutto fatto, il cerchio sichiuderà dove si era aperto.Solo qualche chilometro più anord, Vinovo e non Norcia.Italia, comunque: «Sono felicedi essere qui». Probabilmentelo dirà, sicuramente lo pense-rà. Perché la sua storia è moltoitaliana.

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Da Marsala a ManchesterPatrice Evra, nato a Dakar il 15 maggio 1981, con le maglie del Manchester Utd (foto grande), Marsala (sopra a sinistra) e Monaco (destra) AFP / AP

italia:

24 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

MERCATO

ALTRE TRATTATIVE LA LAZIO VIRA SU DORIA

Roma, sprint Carrasco Cagliari: Balzano c’èOra Pavoletti o Mancosu

CIERI-A. RUSSO-STOPPINI

Comincia a salire la tempe-ratura delle trattative. La Romasta per chiudere Ferreira Carra-sco: 5 milioni al Monaco, contat-ti anche ieri. Emanuelson ok: li-mati i dettagli, domani visite me-diche. Opzione Shaqiri: troppi i20 milioni chiesti dal Bayern Mo-naco. E poi a Sabatini piace dipiù Douglas Costa. Basa piùlontano dopo che il Lille ha in-cassato denaro dalla cessione diOrigi. In casa Lazio invece l’affa-re Astori resta in stand by e allo-ra la Lazio vira su una possibilealternativa: il giovane brasilianoDoria (classe 1994, del Botafo-go). Si parte da una valutazionedi 8-9 milioni che il club di Lotitoproverà a limare. Nel frattempola società romana resta vigile an-che su Astori. I laziali sono pron-ti a mettere sul piatto anche unacontropartita tecnica: uno traTounkara e Minala in prestito.

Altre trattative Il Toro hamesso la freccia per Quagliarel-la (Juve), offerti due milioni. IlCagliari chiude per Balzano(Pescara), Crisetig (Inter, pre-stito biennale) e spinge per unrinforzo in attacco: Mancosu(Trapani) o Pavoletti (Sassuo-lo), che piace molto anche al Pa-lermo. I rosanero sono ad unpasso da Cocev (Cska Sofia) eQuaison (Aik Solna), piaceDuarte (Bruges). In uscita Man-tovani verso la Samp (scambiocon Costa) che tratta con Sa-muel (ha offerte anche da In-ghilterra e Usa). Il Cesena chiu-de per Nica (Atalanta), Ma-gnusson (Juventus), prova ilcolpo Yepes (Atalanta) e potreb-be avere Arario e Ademilson(San Paolo) sotto l’orbita Roma.Il Chievo ufficializza Birsa (Mi-lan), l’Empoli chiude per Sepe(Napoli) e sonda Ricci (Roma)che piace anche al Chievo; per iveneti idea Faraoni (Udinese). IlGenoa ha ripreso i contatti perRigoni (Chievo). Incontro inter-locutorio tra Verona e Fiorenti-na per il futuro di Romulo (ilVerona lo ha riscattato, torne-rà in vuiola?), mentre è in salitaper i gialloblù la pista Obbadi(Monaco). L’Atalanta aspettaBoakye (Genoa), il Sassuolosta per rinnovare il contratto diPegolo. Infine Henty (Milan) èa un passo dal Sivasspor di Ro-berto Carlos mentre il centro-campista sloveno Benedicic(Milan) è destinato al Leeds diCellino.

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Ferreira Carrasco, 20 anni AP

FABIANA DELLA VALLEMILANO

La prima volta non fu a Mi-lanello e neanche nel suo giornopreferito, il 9. Filippo Inzaghi sipresentò ai tifosi del Milan in unpomeriggio di metà luglio di 13anni fa, emozionato e anche unpo’ impacciato. Chi c’era ricordache sbagliò i tempi dell’entrata inscena (il tutto si svolse insolita-mente all’hotel Gallia) e si nasco-se dietro a capitan Maldini. Poi sifermò a firmare autografi e lapenna gli cadde un paio di volte,tanta era l’agitazione provocatadal tripudio dei tifosi rossoneri.

Tutto era cominciato qualche an-no prima, quando papà Giancarloincontrò Silvio Berlusconi e andòa presentarsi: «Lo porterò al Mi-lan — disse il presidente —, mipiace troppo». Detto fatto. DallaJuve Inzaghi arrivò alla corte delDiavolo e non si spostò più. Conquella penna sempre in mano,non solo per gli autografi. Perchéil segreto di Inzaghi è la sua mani-acalità. Da giocatore ha fatto del-l’ossessione il suo valore aggiun-to, ha accumulato un patrimoniodi sapere che è diventata una ri-serva di energie.

Studio perenne Penne ma an-che fogli, blocchi, quaderni,

qualsiasi cosa potesse essere uti-le per annotare informazioni uti-li. Pippo ha una memoria im-pressionate, è sempre stato il mi-glior statistico di se stesso e nonsolo. Da giocatore conosceva amemoria le caratteristiche deisuoi avversari, sapeva dirti dache parte si buttava meglio unportiere e qual era il punto debo-le di un difensore. Da allenatorenon è cambiato: ha stupito i ra-gazzini di Allievi e Primaverapresentandosi con le schede det-tagliate degli avversari. Adessosi sta dedicando alla Serie A. In-zaghi ha costruito la sua carrierasull’anticipo, prevedeva e intui-va prima degli altri. Non è cam-biato: ha voluto il suo staff a Mi-lanello già il giorno prima perpreparare tutto. Si è sistematonella nuova stanza e chissàquanti ricordi gli saranno venutiin mente.

Battesimo a casa Milan A Mi-lanello i suoi ex compagni loprendevano in giro per le scara-manzie: non cambiava mai tavo-lo, usava le scarpe con cui avevasegnato finché non erano da but-tare via. Una volta mise un cusci-no sulla sedia, portò bene e nonlo tolse più. La sua nuova avven-tura è partita ieri, con un pranzocon la squadra (presente ancheAdriano Galliani) e i test di Mi-lanLab, oggi ci sarà il battesimoufficiale. Papà Giancarlo ha inter-rotto le vacanze per non perderlo.Pippo parlerà in conferenza stam-pa a Casa Milan alle 18. Forse sta-volta non si lascerà cadere la pen-na, ma lo sfarfallio nello stomacosarà molto simile a quello del2001, quando tutto cominciò.In 11 anni ha vinto tutto pro-grammando la sua vita perdare il meglio di sé. Adessoproverà a riprogrammare ilMilan per riportarlo in alto.Con l’aiuto dei suoi prezio-sissimi appunti.

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Giampaolo Pazzini, Riccardo Montolivo e Daniele Bonera a pranzo a Milanello: si mangia petto di pollo BUZZI

4NUOVOCORSO

SIL VIA

UFFICIALEA CASA

MILANOggi parte la

nuova stagionerossonera, per

la prima voltanella modernasede del club.

Appuntamentoalle 16, poi foto

ufficiale contutta la squadra

sulla gradinatadavanti allasede. Dalle

16.30 alle 18.30i giocatori

interagirannocon i tifosi. Alle

18 è previstainvece la

conferenzastampa di

presentazione diInzaghi.

SFilippo

Inzaghi,40 anni

LAPRESSE

AFFARI ROSSONERI MATRI OGGI FA LE VISITE AL GENOA

Rami, ore decisiveE Niang rimaneper convincere PippoMILANO

Sono ore decisive perAdil Rami. Il difensore rosso-nero sperava di riuscire ad ag-gregarsi ai suoi compagni disquadra già ieri, per il primogiorno di raduno a Milanello,invece dovrà ancora aspetta-re. Siamo all’ultimo stadiodella trattativa, ma mancanoancora alcuni dettagli: la ri-chiesta del Valencia è di 4.250milioni di euro, l’offerta delMilan è di 3.750. In sostanzaballano 500 mila euro, una di-stanza non certo incolmabile.Il club rossonero però nonsembra intenzionato a spo-starsi dalla cifra offerta. Se glispagnoli non scenderanno apiù miti consigli, il problemasi potrebbe risolvere grazie al-lo stesso Rami, che pare dispo-sto a far risparmiare il Milanriducendosi l’ingaggio pur di restare rossonero. Il giocatoreal momento è in vacanza a Mi-lano (a testimonianza dellasua voglia di mettersi a dispo-sizione di Inzaghi) intanto perlui stanno lavorando ErnestoBronzetti, che ha il ruolo di in-termediario, e il procuratoreFabrizio De Vecchi.

Niang resta Capitolo attac-canti: partito Matri (che ierinon era a Milanello per il ra-duno perché oggi farà le visitemediche con il Genoa), la no-

vità riguarda M’Baye Niang.L’attaccante francese, rientra-to dal prestito al Montpellier,sembrava destinato a lasciarenuovamente il Milan, inveceal momento è stato tolto dal mercato. Il giocatore si è pre-sentato a Milano molto moti-vato e con la voglia di giocarsile sue carte, ha assicurato adAdriano Galliani un rendi-mento più alto e un comporta-mento più adeguato allo stilerossonero (sua madre si tra-sferirà qui per stargli vicino eaiutarlo). Così il Milan ha de-ciso di dargli un’altra opportu-nità. Inzaghi durante la primafase del ritiro (nella qualemancherà Balotelli, che si uni-rà al gruppo più tardi insiemeagli altri nazionali), potrà va-lutarlo e decidere se tenerlo ono. In fondo per rimetterlo sulmercato c’è sempre tempo.

f.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Adil Rami, 28 anni, difensore FORTE

Inzaghi-Milan al viaSchemi, idee e cifrein un altro quadernoPippo da sempre si appunta tutto: adesso riparte con la nuova avventura in rossonero e scrive ancora

primo giorno a Milanello

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italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25

RADUNI E RITIRI

Inter in tre atti: uno per reparto Mazzarri scagliona il lavoro: a Pinzolo cura la difesa, in Usa e ad agosto il restoDAL NOSTRO INVIATOANDREA ELEFANTEPINZOLO (TRENTO)

Il cantiere di Mazzarri haspostato le impalcature ad al-tezza boschi in Trentino: ieri,per 12 giorni. La sua Inter na-scerà in tre tempi, potremmo di-re uno per reparto. Si parte dadietro: difesa, poi centrocampoe alla fine l’attacco, ancora in at-tesa del rinforzo-svolta. Primoatto qui a Pinzolo, 4° anno con-secutivo di ritiro, circa 300 tifosiper il primo allenamento di ieri,applausi al tecnico e uno stri-scione per Icardi («Non si toc-ca»); secondo atto nella tournéeamericana di fine luglio-inizioagosto, avversarie molto pocomorbide (Man United, Real Ma-drid, Roma) per vedere subito

l’effetto che fa; terzo atto nelledue settimane italiane (conamichevoli contro Eintracht ePaok) che precederanno il preli-minare di Europa League del 21e 28 agosto: un’urgenza da af-frontare con la rosa finalmenteal completo.

Kovacic dal 16 Si sottintendeche è ancora da completare, pervia del mercato e dei nazionalial Mondiale. Si direbbe proprioche la prima variabile incideràmeno del previsto: una settima-na fa Mazzarri pensava di averein campo prima M’Vila e poisemmai Dodò e invece è succes-so il contrario, ma anche il fran-cese arriverà ed è facile che losegua pure il cileno Medel: ag-giungendo il rientro di Kovacic(a Pinzolo dal 16), per metà me-

se e dunque poi a tempo pienonei dodici giorni negli Usa Maz-zarri potrà lavorare con il cen-trocampo al completo, a parteHernanes. Quello che potrà giàfare in Trentino con la difesa. Cisono tre esterni su quattro, Vidicè già in buona forma, si è aggre-gato Ranocchia, Juan Jesus la-vora per tornare in gruppo: l’al-ternanza fra difesa a 3 e a 4 saràuna costante di questi 10 giorni.

Fatiche mondiali? L’attaccoinvece prenderà forma solo adagosto in Italia. E qui molto di-penderà dal mercato, oltre chedalla seconda variabile di cuisopra, che resta un punto inter-rogativo. L’Inter è la squadra ita-liana con più giocatori ancora inBrasile: Palacio, Alvarez, Cam-pagnaro e Hernanes. Ma in real-

tà gli otto nerazzurri convocatiper il Mondiale, seppur tutti incampo almeno una volta, hannoavuto un minutaggio globaleche non dovrebbe aver prosciu-gato energie: 919’ giocati primadi Argentina-Olanda di ieri sera,27 presenze partendo dalla pan-china e solo 9 da titolari. Restada vedere se partecipazioni nelcomplesso deludenti - unicaparziale eccezione, Palacio -avranno un impatto psicologiconegativo o se invece l’Inter verràvissuta come il modo miglioreper voltare pagina. La certezza èche i due usciti al primo turno siaggregheranno già il 16 (Kova-cic) e il 21/22 per la partenzaper gli Usa (Nagatomo); cheTaider e Guarin, salvo mercato,raggiungeranno i compagni ne-gli States e che gli altri (Herna-nes e argentini), dopo tre setti-mane di vacanza dall’ultima ga-ra in Brasile, aspetteranno allaPinetina il gruppo di rientro da-gli Usa. E più o meno per queigiorni Mazzarri aspetterà l’ulti-mo regalo da Ausilio: qualche gol in più.

© RIPRODUZIONE RISERVATADodò, 22 anni, con Walter Mazzarri, 52, in allenamento INTER.IT

MERCATO

M’Vila, un leone in gabbiaNodo-formula

MILANO (mdv) Come quando Maxi Lopez se ne doveva stare chiuso in hotel attendendo il Milan. Ieri Yann M’Vila (alloggiato in un hotel del centro) passeggiava sotto la sede dell’Inter. Un leone in gabbia. Aspettava che Rubin e nerazzurri si mettessero d’accordo sulla formula del trasferimento: annuale o biennale, quindi con pagamento posticipato da parte di Thohir. Nemmeno dopo un’altra giornata di contrattazioni, si è chiuso il giallo sul francese. Oggi arriverà ‘sto benedetto «ok»?

Medel e Valencia Nel frattempo, continuano i lavori su Gary Medel, che Ivan Zamorano promuove («E’ un guerriero, serve all’Inter»): il mastino cileno vuole solo l’Inter, il Cardiff chiede più soldi (circa 13 milioni) rispetto all’1+8 offerto dall’Inter. E mentre si presenta Dodò: («Sono contento - dice a Interchannel - è stato tutto veloce. Grazie ai tifosi per l’affetto»), ecco che dal Sudamerica (oltre a Balanta) spunta un nome nuovo, Enner Valencia, 25 anni, punta dell’Ecuador. La priorità è sempre Jovetic, con Pato (in Brasile parlano di offerta-Inter postMondiale) e Osvaldo come Piani-B.

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Oggi prime conferenzeufficiali di Walter Mazzarri e Pippo Inzaghi: potete seguirle sul nostro sito in diretta. Alle 12.30 c’è WM, alle 18 Inzaghi

Gazzetta.it

OGGI IN DIRETTA LA PRIMA CONFERENZADI MAZZARRI E INZAGHI

Da sinistra Mazzarri e Inzaghi

Medel con i figli a Disneyland

italia:

26 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27

L’INTERVISTA

il nuovo n° 1 della SampdoriaMASSIMO FERRERO

«Io e Mihajlovic siamo la coppiapiù bella del mondo»Il presidente blucerchiato: «Fuori chi guadagna e non lavoraI Garrone persone perbene, ma troppe perdite. La squadra è come una 500 Abarth: bassa cilindrata, alte prestazioni»

FILIPPO GRIMALDIGENOVA

Presidente Ferrero, oggicomincia l’avventura. Primoincontro con la squadra e viaal raduno. Un regalo ai samp-doriani? «Ho contattato Cam-biasso, ma non giocherà più inItalia per non tradire l’Inter.Posso però anticipare che por-terò al Ferraris il premio OscarNatalie Portman. Sarà la ma-drina blucerchiata».

Lei è sul set da sempre…«Recitavo già da bambino,

ricordo quando andavo a par-lare con Alain Delon…».

Perché questo innamora-mento (tardivo) per il calcio ela Sampdoria?

«Devo contraddirla. Io sonoromano del Testaccio, il quar-tiere dov’è nata la Roma. Neltempo, mi hanno offerto prati-camente tutte le squadre delSud, Bari e Salernitana com-prese, oltre a Bologna e persi-no Fiorentina. Non volevo pe-rò sembrasse mia intenzioneimitare Vittorio Cecchi Gori».

Un’eredità pesante, la sua. IGarrone hanno salvato la

Samp dal fallimento gesten-dola dal 2002 a un mese fa.

«Edoardo Garrone è ungran signore, la sua è una fa-miglia perbene. Non mi repu-to più bravo di lui, ma ora vo-glio mettere a posto questameravigliosa azienda che per-deva tantissimi soldi, forseperché lui delegava molto , adifferenza mia, che non hoconsiglieri. Io non faccio fi-nanza, ma impresa».

Lei ha iniziato tagliando glistipendi dei dipendenti.

«Si chiama ottimizzazione.O spending review, come inse-gnava il professor Monti».

Ne ha fatto le spese pure uncerto Ariedo Braida.

«Lo amo. È una personafantastica, ma non posso per-mettermi uno che avrebbe do-vuto prendere 1,6 milioni. Nevale 3, però qui mi serve una500 Abarth: bassa cilindrata,prestazioni elevate. Lo ringra-zio. Spero di incontrarlo nellaprossima vita, un po’ menoesoso e più fattivo».

Calcio e cinema sembranodue mondi molto diversi?

«Sto recitando nel film dellamia vita. Reputo il calcio mol-to simile al cinema o alla tv.

Una fiction dura come unapartita. Mihajlovic è il nostroDon Matteo, l’eroe Samp».

Lei parte da quasi 14 milavecchi abbonati che hannorinnovato la loro passione.

«Li ringrazio , ma ne voglioil doppio allo stadio, con queicolori meravigliosi e quell’uo-mo con la pipa in bocca, comefaceva mio nonno. QuestaSamp vi farà divertire. E mifermo qui. Il mio motto è: “Vo-lare basso e schivare il sasso”».

Genova è una città diffiden-te con chi viene da fuori.

«Al sindaco Doria e alle isti-tuzioni dico: fatemi lo stadio.Questa città va svegliata».

I prossimi passi?«Innanzitutto ringrazio chi

mi sta intorno. Osti, Pecini, gliavvocati Romei e Ciccozzi. Poivoglio riportare i tifosi contra-ri alla tessera in trasferta, ga-rantirò io per loro. E poi la leg-ge-Maroni va cambiata. Per-ché schedare tutti?».

Cosa ha promesso aMihajlovic per restare?

«Lui ha fatto promesse ame. Deve vincere con sei squa-dre (le romane, Juve, Napoli,la Viola e il Genoa, ndr). Sinisaè un grande uomo, entrambiveniamo dal nulla. Potrebbeessere il papà dei giocatori, iola mamma. Siamo la coppia più bella del mondo».

Criticità blucerchiate?«Serve una via d’uscita agli

allenatori pagati che stanno acasa e ai procuratori. Via lagente improbabile dalle mieaziende. Rossi non ha volutofare una transazione, allenerài fuori rosa. Romero? È il mo-mento giusto per trovare unosquadrone».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

FERRERO/1PRESIDENTE SAMPDORIA

« Braida? Sperodi ritrovarlo inun’altra vita. Meno esoso,più fattivo

FERRERO/2PRESIDENTE SAMPDORIA

« Delio Rossi harifiutato di transare: gli faròallenare i fuori rosa

SMassimo

Ferrero62 anni

in maglia Sampil 12 giugno

scorso, quandoè diventato

presidente delclub. Monica

Vitti losoprannominò

«Viperetta» perla bravura con

cui la difese daun’aggressione

4DAL

CINEMA

SMassimo

Ferrero62 anni

Ferrero è natoa Roma il 5

agosto 1951.Sposato, ha

cinque figliProduttore

cinematograficoe imprenditore,

ha iniziato lacarriera nel

mondo dellospettacolo ad

appena 18 anni,cominciando da

factotum edautista, sino a

ricoprire il ruolodi direttore diproduzione e

organizzatoregenerale. Ilprimo film

lanciato daindipendente fu

«Testimonid’amore» nel

1998. Dal 2009è anche

distributorecinematografico

Nel calcioIl 12 giugno è

entrato nelmondo del

calcio rilevandoa titolo gratuito

da EdoardoGarrone la

Sampdoria,accollandosi

anche 15 milionidi debiti

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Milano Via Solferino, 36tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422,

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MERCATO SERIE B E LEGA PRO

E’ Avellino made in MilanPerugia: preso Falcinelli

L’Avellino è sempre piùrossonero, visto che dal Milanarrivano tre giocatori: per Ver-gara l’accordo è ufficiale, masono stati trovati anche quelliper Ely (era a Varese) e Comi(Lanciano); in più, è fatta an-che per Kone (Atalanta) e Zito(Ternana). Protagonista dellagiornata anche il Perugia, cheha definito il colpo Falcinelli(Sassuolo, era a Lanciano):con lui arrivano Baldan (Lati-na) e Musto (Roma).

Altre di B Dopo Minotti, ilCrotone prende anche Suciudel Toro (era alla Juve Stabia)e tratta Frascatore (Roma, eraalla Reggina). La Ternana èpronta ad accogliere Crecco(Lazio) dopo l’infortunio nellafinale Primavera, mentre è dif-ficile il ritorno di Vitale (JuveStabia): c’è il Modena in van-taggio. Mosse importanti per ilPescara, che è vicino a Buchel(Juve, era a Lanciano) e Pesoli(Carpi). Il Latina tratta Vita delMonza. Al Livorno è rientratoMoscati dopo l’ottima stagionea Perugia: per lui 5 anni di con-tratto. Il Lanciano oggi incon-tra l’Atalanta per definire il ri-

torno di Gatto e l’arrivo di Con-ti (era a Perugia) e Agazzi (Sa-vona). Nomi giovani per il Bari,che alla Juve ha chiesto Boakye(Elche), Spinazzola e Schiavo-ne (Siena), mentre Mangia ri-vuole Bianchetti, con lui alloSpezia, e da Palermo può tor-nare Lores Varela; intanto De-fendi ha rinnovato: tre anni dicontratto per lui. Al Frosinoneinteressa il portiere Pigliacellidel Parma (era alla Reggina).Imminente il ritorno di NicolaRigoni dal Chievo al Cittadella.

Iscrizioni La speranza è UbiBanca. Il Varese stamane alle11 ha appuntamento in quellabanca per ottenere la fideius-sione e un prestito per un tota-le di 1,5 milioni. Idem il Bre-scia: la banca chiede a Corionidi cedere giocatori prima di ga-rantire l’iscrizione e oggi il pre-sidente potrebbe dimettersi (alsuo posto il commercialistaLuigi Ragazzoni). Ore febbrilianche a Siena, con incontri va-ri e una trattativa tra i Mezza-roma e un fondo svizzero per ilcambio di proprietà (da farecomunque dopo l’iscrizione).

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CAMPIONATO DI B

Via il 29-30 agostoForse si giocheràpure il 24 dicembre

MILANO L’assemblea diB ha reso note le date della nuova stagione. Il campionato partirà venerdì 29 agosto con l’anticipo e l’«Open Day» e terminerà venerdì 22 maggio. I turni infrasettimanali saranno 5 e tra le ipotesi c’è mercoledì 24 dicembre. Sarebbe una novità giocare alla vigilia di Natale (con il turno successivo domenica 28), ma l’assemblea si riserva di tornare al palinsesto dello scorso anno con gare il 26 e il 30 dicembre. La ripartenza è ancora da fissare: 16 o 23 gennaio. Il formato dei playoff rimane identico: in caso di primo turno si parte il 26 maggio, poi 31 maggio, 2, 5 e 9 giugno (presto per l’Europeo U21). Il calendariodovrebbe essere presentato il 5 agosto, forse a Portofino. Infine, il contratto collettivo dei calciatori verrà allungato fino al 2017 con 3 piccole modifiche.

RADUNI E RITIRI

Riparte il NapoliMichu saràil primo rinforzopoi si sfoltirà Oggi visite mediche per gli azzurri. La Lazio ad Auronzo di Cadore. Parma al lavoro Si radunano anche Sassuolo e Cagliari

CIERI-MONTI

Tutto pronto a Castelvol-turno per il raduno del Napoli.Oggi le visite mediche, da do-mani si lavora sul campo fino amartedì prossimo, mercoledìgiorno di riposo e giovedì lapartenza per Dimaro.

Qui Napoli Per l’inizio del riti-ro Benitez spera di avere Mi-chu. La trattativa con lo Swan-sea è serrata. Il giocatore haespresso la volontà di vestire lamaglia azzurra. Bigon sta lavo-rando per definire i dettagli.Fase di stallo per il centrocam-pista (Lucas prima scelta, maKramer intriga) anche perchéprima bisogna piazzare Dze-maili e Behrami (per quest’ulti-mo c’è l’Amburgo). L’organicova sfoltito: senza i nazionalioggi al raduno saranno in 20.Si è raffreddata la pista Dina-mo Mosca per Britos. Si gioche-rà le sue carte come Pandev.

Qui Lazio Inizia ufficialmenteoggi la stagione della Lazio.Dopo le visite mediche effet-tuate a Roma negli ultimi tregiorni, la squadra si ritroveràquesta mattina a Formello. Poinel primo pomeriggio parten-za per Auronzo di Cadore, dovela squadra resterà fino al 26 lu-glio (cinque le amichevoli pro-grammate). Il nuovo tecnicoPioli ha convocato 27 giocato-ri. In attesa di Parolo (che nonci sarà, come gli altri sei bian-

cocelesti impegnati al Mondia-le), i volti nuovi saranno tre:Basta, Djordjevic e Braafheid.

Qui Cagliari Il Cagliari del-l’era Giulini-Zeman si ritrovastasera ad Asseminello alle18.30. Il gruppo farà tra doma-ni e dopo visite mediche e testatletici. Domenica la partenzaper Sappada (Belluno). Assentigiustificati Eriksson (in riedu-cazione), Pinilla e Ibarbo.

Qui Parma Parte oggi alle12.30 la stagione del Parma.Alle 17.30 il primo allenamen-to aperto al pubblico agli ordinidi Donadoni. Sono 29 i convo-cati: mancano i giocatori«mondiali».

Qui Sassuolo Si raduna oggi ilSassuolo di Di Francesco.Squadra in città fino a sabatoquando andrà a Bormio per il«Mapei day» e si sposterannopoi a Malles e Carpineti.

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Rafa Benitez, 54 anni LAPRESSE

NAPOLIPORTIERI Rafael (‘90), Colombo (‘75),Rosati (‘83). DIFENSORI Maggio (‘82), Mesto (‘82),Britos (‘85), Koulibaly (‘91), Vitale(‘87), Donnarumma (‘92), Anastasio(‘96). CENTROCAMPISTI Radosevic (‘94),Jorginho (‘91), Fornito (‘94), Hamsik(‘87), Romano (‘96). ATTACCANTI Callejon (‘87), Pandev(‘83), Zapata (‘91), R. Insigne (‘94), Tu-tino (‘96). LAZIOPORTIERI Berisha (‘89), Guerrieri(‘96), Marchetti (‘83), Strakosha (‘95).DIFENSORI Basta (‘84), Braafheid(‘83), Cana (‘83), Cavanda (‘91), Ciani(‘84), Filippini (‘95), Konko (‘86), Nova-retti (‘85), Radu (‘84), Vinicius (‘93). CENTROCAMPISTI Antic (‘94), Cataldi(‘94), Ederson (‘86), Elez (‘94), Lede-sma (‘82), Mauri (‘80), Oikonomidis(‘95), Pereirinha (‘86). ATTACCANTI Alfaro (‘86), Anderson(‘93), Djordjevic (‘87), Keita (‘95), Roz-zi (‘94).PARMAPORTIERI Bajza (‘91), Coric (‘95), Cor-daz (‘83), Russo (‘89), Pigliacelli (‘93).DIFENSORI Ceppitelli (‘89), Feddal(‘89), Dalbello (‘84), Gobbi (‘80), Luca-relli (‘77), Mendes (‘90), Rispoli (‘88),Santacroce (‘86), Ristovski (‘92). CENTROCAMPISTI Galloppa (‘85),Jankovic (‘95), Marchionni (‘80), Mau-ri (‘96), Munari (‘83), Musacci (‘87), Ni-nis (‘90). ATTACCANTI Amauri (‘80), Belfodil(‘92), Biabiany (‘88), Bidaoui (‘90), Cerri (‘96), Jorquera (‘88), Palladino(‘84), Pozzi (‘86). CAGLIARIPORTIERI Colombi (‘91), Carboni (‘96).DIFENSORI Astori (‘87), Pisano (‘86),Perico (‘84), Rossettini (‘85), Murru(‘94), Avelar (‘89), Benedetti (‘92), DelFabro (‘95), Balzano (‘86).CENTROCAMPISTI Conti (‘79), Adryan(‘94), Cabrera (‘86), Barella (‘97), Des-sena (‘87), Muroni (‘96), Piredda (‘94),Ekdal (’89).ATTACCANTI Sau (‘87), Capello (‘95),Loi (‘96), Longo (‘92).SASSUOLOPORTIERI Pomini (‘81), Pegolo (‘81),Polito (‘79). DIFENSORI Acerbi (‘88), Antei (‘92),Ariaudo (‘89), Bianco (‘77), Cannavaro(‘81), Gazzola (‘85), Longhi (‘89), Man-fredini (‘80), Peluso (‘84), Terranova(‘87).CENTROCAMPISTI Biondini (‘83), Bri-ghi (‘81), Chibsah (‘93), Kurtic (‘89),Magnanelli (‘84), Missiroli (‘86). ATTACCANTI Berardi (‘94), Floccari(‘81), Floro Flores (‘83), Gliozzi (‘95),Aladje (‘93), Pavoletti (‘88), Zaza (‘91).

i convocati

Zeman, due portieriCon Pioli c’è in proval’olandese Braafheid

IL RADUNO SENZA SARTORI

Chievo da battagliaCampedelli ammette «Il nostro anno zero»DAL NOSTRO INVIATOFABIANA DELLA VALLEVERONA

Anno zero, nuovo Chievo. O forse sarebbemeglio dire nuovo Luca Campedelli, che si presentaal raduno con una verve insolita. Eravamo abituati a vederlo timido e taciturno, invece ieri si è ritagliato un ruolo da protagonista. La location è la stessa, l’hotel Leopardi a due passi dalla sede di via Galvani, per il resto ci sono tante novità. La prima è l’assenza di Giovanni Sartori, il diesse che ha detto addio due giorni prima del raduno (ieri ha fatto l’in bocca al lupo alla squadra e al club con una lettera su «L’Arena»). «Giovanni ha deciso di sospendere il suo rapporto con il Chievo — spiega il presidente — un po’ per stanchezza, un po’ perché 30 anni di Chievo sono pesanti. Io lo aspetto e per lui le porte saranno sempre aperte». Accanto a lui ci sono Luca Nember, il nuovo diesse, ed Eugenio Corini, il tecnico che dopo due subentri e due salvezze conquistate potrà finalmente cominciare la stagione. Il nuovo che avanza, come nuovo appare l’atteggiamento battagliero di Campedelli: «Si cambia per tornare al vecchio spirito. È stato detto che non ho carattere, ma l’unica cosa che non mi manca è il carattere. Le persone che hanno deciso, escluso Sartori, di abbandonare il Chievo per differenti ragioni, per me non sono da Chievo (il riferimento è al responsabile del settore giovanile Costanzi, ndr), è solo carattere ed esclusivamente passione». Si riparte dai volti nuovi Biraghi, Bardi, Edimar e Birsa, appena arrivato dal Milan. LA ROSA Portieri: Bardi (‘92), Puggioni (‘81), Seculin (‘90), Sorcan (‘96), Squizzi (‘74). Difensori: Biraghi (‘92), Cesar (‘82), Dainelli (‘79), Edimar (‘86), Frey (‘84), Papp (‘89), Pucino (‘91), Sardo (‘79), Zukanovic (‘87). Centrocampisti: Birsa (‘86), Bellomo (‘91), Bentivoglio (‘85), Guana (‘81), Hetemaj (‘86), Kupisz (‘90), Mangani (‘87), Radovanovic (‘88), Rigoni (‘90), Sbaffo (‘90), Sestu (‘83). Attaccanti: Lazarevic (‘90), Maxi Lopez (‘84), Meggiorini (‘85), Paloschi (‘90), Pellissier (‘79), Stoian (‘91).

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QUI VERONA

Città e storia del club sulle nuove divise E oggi arriva Elkjaer

VERONA Maglie nuove, sponsor confermati. Nello stesso giorno il Verona presenta le divise firmate Nike (la prima naturalmente gialloblù, la seconda bianca, la terza sarà nera) per il 2014-2015 e rinnova le intese con Agsm, Leaderform e Franklin&Marshall che sarà il main sponsor. Così Giovanni Gardini, d.g. del club: «Il binomio con Nike ci ha dato molto. Grazie a questa collaborazione possiamo proporre divise su cui sono impressi i richiami ai simboli dell’Hellas e della città di Verona: la Scala, i Mastini, il ricordo della data di fondazione, il 1903, e dello scudetto». Oggi il vernissage ufficiale allo store societario, di fronte all’Arena. Testimonial annunciati Mandorlini e Jacopo Sala. E ci sarà la presenza di alcuni miti della storia del Verona: Elkjaer, Fanna, Mascetti, Penzo e Sacchetti. Tra tradizione e innovazione, l’Hellas si pone altri obiettivi: «Siamo al 35% di quel che ci siamo prefissati - sottolinea Gardini – e puntiamo a crescere ancora».

Matteo Fontana

Look Atalanta

SuisseGas è il main sponsorBERGAMO (m.sp.) Nerazzurra, bianca e

arancione: l’Atalanta griffata Nike ieri è stata svelata con i modelli Raimondi, Brivio e Molina. Nuovo main sponsor sulle maglie: SuisseGas.

AI DUE

AFFARI

SJherson

Vergara,20 anni, dopo 6mesi al Parma èfinito all’Avellino

via Milan

SDiego

Falcinelli, 23anni, dopo 2 annial Lanciano torna

a Perugia,sua città natale

Evacuo colpo del NovaraPrato, gli arrivi dall’Inter

Grande colpo per l’attaccodel Novara: dopo Corazza, arri-va anche Felice Evacuo (ex Be-nevento), che era vicino al Lec-ce. Mentre le altre retrocesse Pa-dova e Reggina sono alle presecon l’iscrizione, la quarta scesadalla B, la Juve Stabia ha presoContessa (Reggina) e Liotti(Brindisi) e tratta William (exPaganese) e Migliorini (Genoa).

Altre di Lega Pro Il Viareggioha ufficializzato l’allenatore:dopo due stagioni torna Mauri-zi; preso anche Galli (Padova).Altri arrivi al Prato dall’Inter: so-no Pasa (Padova) e Bandini(Reggiana). Sempre in Toscana,tris della Pistoiese: Mungo (Par-ma) e Piana (Samp) che erano aViareggio, più Vassallo (Paler-mo, era all’Alto Adige). E a Pisaoggi firma Frediani (Roma, eraa l’Aquila). Colpo di scena suScognamiglio (Perugia): men-tre il tecnico Somma conferma-va il suo arrivo a Salerno, il di-fensore firmava un biennale aBenevento. Alla Salernitana vaVilkaitis (Lazio). Scatenato il Monza: Viotti (Juve Stabia, viaChievo), Graham (Ascoli), Fili-pe e Grandi (Bellaria) e Alessan-

droni (Gualdo), in arrivo Hete-maj (AlbinoLeffe, era in Finlan-dia). La Cremonese tratta Ven-turi (San Marino) e Moroni(Gubbio). Movimenti a Vicenza:la prima squadra prende Calzi(Pro Patria), al Real va Bardello-ni (Pergolettese) e si tratta perCristini (Cuneo) e Polverini (ProPatria). Ignico (Torino) va allaPro Piacenza. Tris dell’Anconacon Tulli (Vicenza), Camillucci(Cuneo) e Arcuri (Teramo).L’Ascoli insiste per Perez (Citta-della) ma non molla Marotta eLapadula. Il Teramo ingaggiaAmadio (Aprilia) e tratta Berar-di (Lazio, era a Salerno). Dop-pietta Barletta con Zammuto(Martina) e Venitucci (Foggia).Il Catanzaro è su Walter Lopez(Lecce). D’Agostino (Norman-na) va alla Casertana, Kostadi-novic (ex Nocerina) alla VigorLamezia.

Iscrizioni La Pro Patria è ag-grappata a un’ipotesi svizzera.Schiarite per Mantova (il clubha annunciato di avere la fi-deiussione) e Savoia (trovata lasoluzione per ottenere la licenzad’uso del suo stadio).

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AI DUE

AFFARI

SFelice

Evacuo, 31 anni,lascia Beneventoper Novara. Da 5anni va in doppia

cifra di gol

SSimone

Pasa, 20 anni,ha chiusoa Padova.

Proprietà Inter,andrà al Prato

Luca Toni e Jacopo Sala con le nuove maglie

Luca Campedelli in mezzo a Corini e al d.s. Nember IPP

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C oraggio e classe, occhi laser e cuore inna-morato di un progetto ai confini del sogno:

Vincenzo Nibali si mette il destino in spalla e ciregala una delle giornate più belle del ciclismorecente. Dopo aver vinto la «Piccola Liegi» do-mina anche la «Piccola Roubaix» e da scomodooutsider diventa la stella polare del Tour. Nellascia di Lars Boom, Vincenzo ha domato il pavéincarognito dalla pioggia e il suo terzo posto va-le come e più di una vittoria di tappa perché hastaccato di 2’35” Contador e avrebbe fatto al-meno lo stesso con Froome se Chris non fossesalito in ammiraglia prima ancora di assaggiarele strade sconnesse della Roubaix. Nei giornicaldi del Mondiale di calcio ci convince ad apri-re il giornale due volte in cinque tappe. Sale sul-

l’onda lunga del nostro dramma Nazionale espazza via le balotellate svelando il tricolore,che anche a strisce orizzontali ci commuove.

Il siciliano è l’unico grande campione del ci-clismo italiano e può davvero vincere questoTour. Nemmeno Marco Pantani, l’ultima nostramaglia gialla, era partito con tanta sicurezzanel 1998. Bisogna risalire ai giganti (leggi Bar-tali, Coppi, Gimondi...) per ritrovare uno deinostri così pronosticato dopo cinque giorni dicorsa. Era partito in seconda fila, dietro Froomee Contador. L’inglese, ultimo vincitore, ha ab-bandonato la corsa dopo essere caduto tre voltein due giorni. Nell’antica parrocchia del cicli-smo si dice che una caduta è sfortuna, una se-conda può esserlo, ma la terza è l’indizio decisi-

vo di un disagio a volte non solo fisico... Conta-dor, invece, ha perso il testa a testa e ora ha2’37” di ritardo, che non potrà colmare nell’uni-ca cronometro in programma.

Insomma Vincenzo è l’uomo da battere. L’av-versario è Contador ed è un grande rivale. Unoche corre con coraggio e fantasia, come Nibali.La partita si giocherà in montagna, tra i Vosgi,le Alpi e i Pirenei. Il siciliano avrà tutto il pesodella responsabilità ma conosce il problema...Ha già vinto una Vuelta e un Giro, è stato terzoal Tour e può contare su una squadra molto for-te. Dalle tappe in Inghilterra e nella Francia delNord esce un campione che ha tutto per diven-tare un fuoriclasse. Vestito di giallo. A Parigi.

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ilTourdi PIER BERGONZI

NIBALI, DA CAMPIONE A FUORICLASSE

laPunturadi ROBERTO PELUCCHI

Macalli ha detto che gli Agnelli hanno spolpato l’Italia, ma c’è almeno un giorno all’anno in cui succede il contrario.

f

laVignetta DI STEFANO FROSINI

CARI PRESIDENTI SULL’ELEZIONE FIGCESPRIMETEVI COME HA FATTO AGNELLI

S appiamo tutti che questo Paese è semprestato terreno di scontro di lobby più o me-

no segrete. Da quando è arrivato Matteo Renziai vertici dello Stato è indubbio che alcune co-se siano cambiate. Più trasparenza, ricambinella gestione degli enti pubblici, rottamazio-ne di chi per anni ha guidato o ancora guidasettori importanti della nostra economia e del-la politica. Le dimissioni in contemporanea diGiancarlo Abete, numero uno del calcio, e Ce-sare Prandelli c.t. della Nazionale hanno scon-quassato tutto l’ambiente. Tutti noi immagina-vamo l’apertura di un grande dibattito sullecose da fare. Sui contenuti, sull’ammoderna-mento di un settore che dovrebbe essere al-l’avanguardia, sui nomi.

Delusi. Una sola persona si è alzata in piedie ha detto con assoluta sincerità e schiettezzaquello che pensa e cioè il presidente della Ju-ventus Andrea Agnelli, coetaneo di MatteoRenzi. Ha spiegato a tutti che non gli sono pia-ciute le dimissioni lampo di Abete, che si aspet-ta un gesto simile all’Uefa e al Coni dove l’expresidente occupa un posto, che vuole un rin-novamento totale del calcio. Non solo, Agnelliha detto a chiare lettere che non gli sta bene lacandidatura di Carlo Tavecchio, re della Legadilettanti, perché non lo ritiene un uomo adat-to alle esigenze del calcio moderno.

E’ giusto quello che sostiene Andrea Agnel-li? Se l’unica reazione alle parole del presiden-te della Juve sono gli insulti di Mario Macalli,presidente della Lega Pro, 77anni, allora co-minciamo male. Anzi malissimo. Non è così

che si affrontano i problemi. Si discute, si litigama in modo civile. Macalli ha sbagliato i toni el’ha messa sul personale. Mi piacerebbe saperecosa pensa nello specifico dei problemi irrisol-ti del calcio italiano di cui anche lui è responsa-bile.

Il metodo è un altro. A questo punto ci aspet-tiamo una pubblica esternazione dei presiden-ti di società importanti. Ad esempio, Silvio Berlusconi l’uomo del Milan che ha vinto tutto,si schiera con la figlia Barbara che invoca unasvolta o la pensa in maniera diversa? E i presi-denti della Roma, del Napoli, dell’Inter, dellaFiorentina e di tutte le altre squadre di serie A?Certo, c’è chi preferisce incontri riservati o ga-stronomici per discutere dell’elezione del pre-sidente della Figc. C’è chi ama i vertici segretistile vecchia Repubblica. Chi preferisce stare aguardare per valutare l’evolversi degli eventi.

Eh no, cari signori, è il momento di parlarecome ha fatto Agnelli. E’ facile esercitarsi altiro contro Tavecchio. Lui sa che non può ac-contentarsi dell’appoggio di mezza serie A perarrivare al vertice della Figc. E capisce benissi-mo l’esigenza di rinnovare lo staff dirigenzialeche dovrebbe aiutarlo nella gestione. Ma ilconfronto deve essere pubblico. Tavecchio hamanifestato la volontà di candidarsi, mi augu-ro che spieghi a tutti quello che vuole fare econ quali persone. Facciano altrettanto gli al-tri che aspirano a quella carica ma soprattuttoparlino i grandi elettori. Se le regole per eleg-gere il presidente della Figc sono assurde e da-tate la responsabilità ricade su chi fino a ogginon le ha cambiate. Sarebbe l’ora di farsiavanti.

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bianco e Nero

di ANTONIO DI ROSA

laRovesciata di ROBERTO BECCANTINIhttp://www.beckisback.it/

S e il cuore del calcio conti-nua a battere, nonostante

gli attentati di coloro che do-vrebbero curarlo, si deve a sto-rie come quella della Costa Ri-ca più che a massacri comequello di Belo Horizonte.Aperta parentesi: il 7-1 dellaGermania al Brasile mi ha ri-cordato il 4-0 che la Spagna in-flisse all’Italia di Prandelli; DelBosque ebbe pietà, i tedeschino. Chiusa parentesi.

Non mi risulta che qualcunoabbia rinfacciato a Jorge LuisPinto l’impiego - «bieco, rozzoe sozzo» - della difesa a cinque.Per scrivere una bella favola,non basta perdere una scarpa.C’è bisogno anche di personag-gi e di ingranaggi che, se nonproprio un lieto fine, garanti-scano almeno un lieto viaggio.

Nel basket, l’Olanda avreb-be vinto di una ventina di pun-ti, e ben prima dei supplemen-tari. Altra cosa, il calcio. Ci so-no i pali, le traverse. Dagli otta-v i i n p o i , i g o l s o n odrasticamente calati. E questo,nonostante gli ordini impartitiagli arbitri: meno fischi, menogialli, meno rossi.

Costa Rica ha rimontatol’Uruguay (da 0-1 a 3-1), liqui-dato l’Italia (1-0), pareggiatocon Inghilterra (0-0), Grecia(1-1) e Olanda (0-0). I penaltyle hanno detto bene con gli el-lenici e male con i batavi. Hainoltre espresso uno dei mi-gliori portieri del torneo,Keylor Navas. A 27 anni, un ti-po assai poco suggestionabile:più vicino alla scuola europeache non al «circo» Higuita.

Gli abitanti non arrivano acinque milioni. Pinto è un co-lombiano che ha studiato cal-cio privilegiando la curiositàdell’esploratore all’arroganzadell’inventore. Perso per infor-tunio Alvaro Saborio, il canno-

niere che avrebbe affiancatoJoel Campbell, il ct ha accetta-to ogni genere di sfida: tattica,sociale, sportiva. Mai nella vitaavrei immaginato che potesse,non dico qualificarsi, ma issar-si addirittura in cima al gruppoD. La grande bellezza del cal-cio è anche la grande superfi-cialità di molti calciofili, quo-rum ego. Diamo troppo perscontato.

La linea difensiva dei costa-ricensi mi ha sbalordito, tantoera tesa, sacchiana, armonicanei movimenti avanti-indietro.Gli attaccanti italiani finironoin fuorigioco undici volte. Co-sta Rica ha incarnato lo spiritodi un Mondiale tecnicamentemedio. I fuoriclasse latitano:prevale il branco. Da bussolafunge la confusione, la commi-stione. In passato, un guerrie-ro muscoloso come Hulk sa-rebbe stato tedesco: oggi è bra-siliano. Se la seleçao si è euro-peizzata, la Germania di Löwsi è sambizzata a furor di pal-leggio. L’Olanda stessa è scesaa patti, da Krol a Krul, dal cal-cio totale a un calcio parziale,d’azzardo: il portiere usa e get-ta non sarà una novità assolu-ta, ma scalcia la tradizione, leconvenzioni.

Naturalmente, ai più poverisi guarda con tenerezza. Gli siperdona perfino il catenaccio,come se fosse un’esigenza qua-si tautologica di legittima dife-sa. Al massimo crea imbaraz-zo, non sdegno. Nell’arco diuna stagione, è difficile che ivalori possano essere sabotatio capovolti. In una partita, vi-ceversa, molto può succedere.E’ l’aspetto-lotteria delle cop-pe, dei tornei brevi. Costa Ricaha disputato quattro Mondiali,Alfredo Di Stefano nemmenouno. Come la mettiamo?

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Costa Rica, lì doveil cuore del calciobatte ancora forteLa grande bellezza del pallone è questa:a volte diamo per scontate troppe cose

Migliaia di tifosi della Costa Rica al rientro dei giocatori in patria APIL CINGUETTIO DEL GIORNO TwitTwit

DANILO GALLINARIAla dei Denver Nuggets

Tempo di lavorare per un futuro impiego... @gallinari8888

COLIN EDWARDSDue titoli Superbike

Sta succedendo questo proprio adesso. @texastornado5

MARC MARQUEZCampione del mondo MotoGP

Siamo già al Sachsenring. @marcmarquez93InsideFerrari

diALESSANDRO DE CALÒ

FilorossoMondiale

Q uando Leo Messi si presenta sul dischetto eapre la serie dei rigori argentini spiazzando

l’olandese Cilessen — niente scherzi di Van Gaalcon Krul, stavolta — si capisce che la Pulce sta perstaccare il pass per il Maracanà dove va a giocarsiuna chance storica. Esattamente come era suc-cesso a Diego Maradona nel 1986, Messi si gio-cherà il Mondiale contro la Germania. QuestaMannschaft è più forte di quella di Briegel e Mat-thäus, Leo ha bisogno di una serata grandiosa perentrare nell’Olimpo dei grandi di sempre, scaval-cando il Pibe con una nuova conquista. I tedeschisi erano rifatti nel 1990, a Roma, battendo l’Ar-gentina di Maradona nella rivincita. Questa è laterza sfida in finale tra Albiceleste e tedeschi.Una specie di bella, con il tifo che divide due Papi,uno in carica, l’altro emerito. Ovviamente i tede-schi sono favoriti, ma questo è un torneo che re-gala sorprese. L’importante è che la finale non siauna palla come il match di ieri.

Se esiste un’antitesi di quello che si è vistomartedì sera a Belo Horizonte, Olanda-Argen-tina le somiglia molto. Brasiliani e tedeschiavevano messo tutte le carte sul tavolo, subi-to. Nessun dubbio sull’epilogo, dopo icinque gol in meno di mezz’ora, chepreannunciavano la storica umilia-zione della Seleçao tra lacrime, cri-si di nervi, altri drammi fuori daglistadi. Quel match è nato come la ri-vincita di una finale che i tedeschi aveva-no perso dodici anni fa, in Giappone,quando Klose c’era ma neanche si im-maginava di poter scavalcare un giorno

quel fenomeno di Ronaldo nel bottino com-plessivo dei gol mondiali.

Invece, sotto la pioggia di San Paolo, nella ri-vincita della finale 1978 olandesi e argentini so-no stati avari di spettacolo ed emozioni. Tutto èsuccesso in fondo a un lungo crampo di noia,interrotto soltanto sul traguardo dei supple-mentari. Il panico di perdere ha tolto di mezzo lavoglia di rischiare, di azzardare qualche mossacomplicata per rompere il ghiaccio. Un gol, diqua o di là, avrebbe fatto da apriscatole, segnan-do un vantaggio probabilmente decisivo, impos-sibile da rimontare nei 90 minuti. Molto dipen-deva dalla vena di Leo Messi e Arjen Robben chesi presentavano ai blocchi di partenza con unbottino di 4 e 3 gol all’attivo, e sembravano ave-re i colpi in canna per guadagnarsi la finale.Macché. Messi si è visto poco nel vivo del gioco– ammesso che il gioco fosse vivo – e si è limitatoa entrare in azione quando il pallone glielo por-tavano o qualcuno glielo dava. Un paio di guizzi,

una punizione dal limite ben parata da Ciles-sen, poco altro. Anche Robben è rimasto alungo in sonno, salvo accendersi a strappidopo più di un’ora. E’ servito un formidabile

salvataggio del monumentale Masche-rano, nel recupero del secondo tempo,per togliere dal piede mancino dell’as-so del Bayern il pallone che poteva uc-cidere il match e cancellare ogni trac-

cia di America Latina dal torneo. In-vece Messi resta in pista, forse perun buon tango.

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MESSI COME DIEGO, SFIDA AI TEDESCHIMA CHE NOIA IL MATCH CON L’OLANDA

COLIN EDWARDSDue volte iridato Superbike

italia:

32 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

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GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33

FORMULA 1 A SILVERSTONE

Pirelli, pollici suDebuttano le 18”per arginarel’onda MichelinPic fa 14 giri con le gomme del futuroHembery: «Noi pronti già nel 2016»DAL NOSTRO INVIATOLUIGI PERNASILVERSTONE (Gran Bretagna)

Finalmente una novitàche va controcorrente, ma nonsembra insensata. Viene dagliitaliani della Pirelli, che ieri aSilverstone hanno messo in pi-sta il futuro, mostrando almondo le nuove gomme da 18pollici che potrebbero essereintrodotte in F.1 dal 2017. Unsalto in avanti, per avvicinarele corse alla moda dominantesulle vetture di serie e renderel’aspetto delle monoposto piùmoderno e accattivante. Per laprima volta, fra le tante propo-ste sfornate negli ultimi mesi,qualcosa che non stravolge lanatura e lo spirito dei GP, maporta una ventata di autenticointeresse.

Che sforzo Intendiamoci,non saranno certo dei cerchipiù grandi e pneumatici più si-mili a quelli delle supersporti-ve stradali sul mercato, a resti-tuire fascino e spettaco-lo alle gare. Ma

almeno siamo di fronte aun’idea più intelligente, ri-spetto a quelle già viste e boc-ciate, come i musi bassi a pro-boscide, le trombette sugli sca-richi per aumentare il rumoredei motori V6 turbo e le piastrein titanio sotto le vetture perprovocare scintille artificialida luna park. «Se n’era discus-so con i team nella Commissio-ne F.1 e allora abbiamo propo-sto di provare le nuove gommedal vivo, per vedere l’effettoestetico e le reazioni – raccon-ta Paul Hembery, responsabilecorse Pirelli –. Abbiamo avutopochissime settimane per rea-lizzarle, partendo dalle simu-lazioni al computer, e anche laOz ha fatto un notevole sforzoper produrre cerchi adeguati».

Più alte La soluzione è statafatta debuttare ieri sulla LotusE22 guidata dal collaudatoreCharles Pic, che ha completa-to 14 giri ad andatura non so-

stenuta. «Ci si abitua abba-stanza in fretta», ha detto ilfrancese ai tecnici. L’auto è sta-ta adattata per quanto possibi-le alle gomme, che sono lar-ghe quanto le attuali, ma condiametro maggiore di 2,5 cen-timetri (68,5 contro 66), acausa dei cerchi più grandi,che pesano anche 4 chili in piùdei 13 pollici. «Avendo unaspalla bassa e più rigida, persfruttare al meglio queste co-perture bisognerà riprogettarele sospensioni (e anche i frenie altri componenti aerodina-mici; n.d.r.), ma ciò potrebbecoincidere con l’introduzionedelle sospensioni attive nel2017. Ora spetta alle squadredecidere se davvero vorrannoadottarle o restare con le 13pollici. Noi siamo pronti anchead anticipare la novità nel2016», dice Hembery.

Rivali La Pirelli, che ha pro-gettato e realizzato 20 esem-plari per questo test, è pronta araccogliere la sfida, che com-porterebbe costi non superioria quelli che occorrono oggi perfornire i 35 mila pneumaticiimpiegati ogni anno in F.1.L’obiettivo, in realtà, sarebbepassare a una misura da 19pollici che, secondo Hembery,«costituirebbe la vera rivolu-zione». Bisognerà però fare iconti con la possibile concor-renza di una rivale come la Mi-chelin, che già utilizza gommeslick da 18 pollici alla 24 Oredi Le Mans e nelle competizio-ni Endurance, sulle vetture delTeam Audi vincitutto, e po-trebbe bussare alla porta. Per-ciò, con la Fia di Jean Todt afare da arbitro, per l’aziendamilanese ci sarà da lottare.

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DETTO

SHembery

«Avendo unaspalla bassa epiù rigida, per

sfruttare almeglio queste

coperturebisognerà

riprogettare lesospensioni,

ma ciò potrebbecoincidere con

l’introduzionedelle

sospensioniattive nel 2017»

Il confronto tra i due pneumaticiA sinistra la copertura da 13”, ora in uso nei gran premi, e a destra quella da 18” provata ieri per la prima volta sulla Lotus COLOMBO

I TEST IL FRANCESE, MIGLIOR TEMPO, HA SOSTITUITO IL CONVALESCENTE KIMI E POTREBBE UN GIORNO PRENDERNE IL POSTO

Bianchi, esame da post Raikkonen«Alla Ferrari? Non sono io a decidere» DAL NOSTRO INVIATOSILVERSTONE

(lu.pe.) Suo zio Lucien Bianchi, milanesetrapiantato in Belgio, vinse a Le Mans su unaFord GT 40 e arrivò in F.1, ma non provò mail’emozione di guidare la Ferrari, a parte la 250GT Berlinetta con cui si impose tre volte al Tourde France. Oggi, tanti anni dopo, è il nipote Ju-les a realizzare il sogno di famiglia. Il francesi-no della Marussia, cresciuto sulla pista di kartche il padre gestiva a Brignoles e poi allevato

dalla Ferrari Driver Academy, ieri ha sostituitoil convalescente Kimi Raikkonen, stabilendo ilmiglior tempo con gomme soft (1’35”262) nelsecondo e ultimo giorno di test a Silvestone,davanti a due emergenti come Daniil Kvyat eKevin Magnussen. Bianchi, 24 anni, aveva gui-dato la 150o Italia ad Abu Dhabi (2011), laF2012 a Magny Cours (2012) e la F138 lo scor-so inverno in Bahrain. «Vestire questa tuta èsempre un’emozione speciale e spero di ripro-varla presto. Ho dimostrato al team di poter es-sere veloce, ma il vero obiettivo era migliorarela macchina, con diverse prove di assetto». Ilfuturo potrebbe essere davvero al volante dellaFerrari. Magari nel 2016, quando il contratto diRaikkonen sarà scaduto. «Un giorno alla Ferra-ri? È il traguardo di tutta la mia carriera. Sonopronto, se mi vorranno, ma non decido io».

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Jules Bianchi, 24 anni, sulla F14 T con i sensori per il controllo della temperatura delle gomme COLOMBO

MERCATO MOTOGP JORGE L’UNICO DEI BIG ANCORA SENZA CERTEZZE. IN GERMANIA LA FIRMA DI DOVIZIOSO CON LA DUCATI?

Pedrosa resta due anni con la Honda. E Lorenzo cosa fa?PAOLO IANIERI

Adesso che anche DaniPedrosa, 29 anni a settembre,ha firmato il contratto che lolegherà per le prossime duestagioni alla Honda, che cosafarà Jorge Lorenzo? Il nomedello spagnolo è l’unico, tra iMagnifici Quattro, a non avereufficializzato il proprio futuro.Ma con Valentino Rossi confer-mato alla Yamaha («Sono feli-cissimo, adesso al Sachsenring

punto a fare una gara miglioredi Assen») e la coppia MarcMarquez-Pedrosa ancora as-sieme con i colori Hrc per iprossimi due anni, il marginedi trattativa (e di guadagno)per Lorenzo si assottiglia sem-pre di più. «Sono felice di poterannunciare il rinnovo e gratoalla Honda per la fiducia cheha dimostrato in me per altridue anni — le parole di Pedro-sa — E’ il modo migliore percontinuare la mia carriera ago-nistica, con il team con cui cor-

ro dalla mia prima gara».

Dovizioso Il rinnovo con lospagnolo, chiude di fatto il pic-colissimo spiraglio di tornarein Hrc che aveva Andrea Dovi-zioso. A questo punto, il rinno-vo tra il Dovi e la Ducati diven-ta quasi scontato, consideran-do anche l’ottimo lavoro (comerisultati ma anche di immagi-ne) fatto dal forlivese. Domeni-ca si corre al Sachsenring e peril GP di casa si annuncia fitta lapresenza dei vertici Audi: il rin-

novo sarà reso noto tra le colli-ne tedesche o magari si aspet-terà una settimana per la festadel WDW a Misano Adriatico?

Iannone Intanto la Ducati haesercitato l’opzione che avevanei confronti di Andrea Ianno-ne. Quel che resta da capire èse l’abruzzese correrà anche ilprossimo anno con i colori del-la Pramac al fianco di YonnyHernandez o se invece saràpromosso nel team interno:tutto dipende da quello che fa-

rà Cal Crutchlow, attirato an-che dalle sirene della Suzuki,la cui opzione scade a fine me-se.

Gli altri La Suzuki potrebbeessere un approdo anche perStefan Bradl, sempre meno sal-do sulla Honda di Lucio Cec-chinello. Ma con tanti pababilinomi nuovi all’orizzonte (Ra-bat, Miller, Rea, Sykes) si pre-annuncia un mercato di luglioincandescente.

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Dani Pedrosa, 28 anni, ha vinto1 Mondiale in 125 e 2 in 250. È in MotoGP dal 2006 AFP

4HAMILTON

SOLO 5°

Così nellaseconda e

ultima giornatadi test collettivi

a Silverstone(5.891 m)

S1. BianchiFra-Ferrari

1’35”262(89 giri)

2. KvyatRus-Toro Rosso

1’35”544 (55)3. Magnussen

Dan-McLaren1’35”593 (91)4. Van der

GardeOla-Sauber

1’36”327 (84)5. HamiltonGB-Mercedes1’36”680 (47)

6. BottasFin-Williams1’37”193 (40)

7. ChiltonGB-Marussia1’37”359 (77)

8. JuncadellaSpa-Force India

1’37”449 (52)9. Vettel

Ger-Red Bull1’39”410 (76)

10. PicFra-Lotus

1’41”906 (38)11. Leal

Col-Caterham1’42”635 (51)

SPole 2014

RosbergGer-Mercedes

1’35”766

Verso il rinnovo

Alonso vuoleun contratto da... Mondiale

= La Ferrari ha raccolto sinora 106 punti, 87 dei quali portano la firma di Alonso. Il significato? Che malgradoil ritorno di Raikkonen, è sempre Fernando a tenere a galla Maranello, come è accaduto almeno dal 2011 in poi. E ciò rende la sua posizione negoziale fortissima di fronte a un team che ha iniziato una profonda ristrutturazione senza però poter garantire una data certa in cui comincerà a dare frutti. Da qui la richiesta ad Alonso di legarsi a vita (2019) alla rossa. Se questi sono giorni decisivi, le schermaglie contrattuali risalgono a primavera. Dopo il divorzio da Domenicali, lo spagnolo è andato a bussar cassa: convinto dopo appena tre gare di dover ancora una volta rinviare il sogno iridato, lo spagnolo avrebbe avanzato una richiesta choc: il doppio di quanto prende ora (20-25 milioni). In realtà punterebbe ad incassare (subito) i bonus legati a quel titolo che non arriva mai. I contratti dei piloti prevedono denaro supplementare legato ai punti e/o ai traguardi. Che Fernando non può raggiungere per le prestazioni scarse della F14 T («anche se fossi partito in pole, sarei arrivato 6°», diceva domenica): perché rinunciare a quei soldi se la colpa non è sua? Dal canto suo la Ferrari chiede a Fernando una collaborazione più stretta e intensa col team anche se sa quanto il pilota sia fondamentale affinché la ristrutturazione non si inceppi.

Andrea Cremonesi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fernando Alonso, 32 anni EPA

La Lotus E22 di Charles Pic che ieri ha montato le nuove gomme da 18 pollici IPP

italia:

34 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

GIUSEPPE NIGRO

Per parlare, Ferdinando Minucci ha aspet-tato il giorno della morte della società di cui èstato massimo dirigente per 21 anni fino a mar-zo. Predisposta dalla camera di consiglio di ve-nerdì scorso, la sentenza dichiarativa di falli-mento della Mens Sana Basket è esecutiva da ie-ri, col suo deposito in cancelleria e la nomina delcuratore Marco Lombardi. L’istanza fu avanzatadalla Procura l’8 aprile, dopo gli esposti dei sociche avevano deciso la liquidazione dopo un bi-lancio in perdita per 5.4 milioni non approvato,istanza accompagnata dall’accusa di bancarottafraudolenta agli ex vertici del club, fra cui Ferdi-nando Minucci. «Secondo alcuni il mio compor-tamento è stato determinante per la fine dram-matica della Mens Sana Basket», ha scritto Mi-nucci ieri con una lettera aperta, dunque senzacontraddittorio, ma che ricalca le sue strategiedifensive, dal ruolo della banca («il repentinocambio di strategia del nuovo management con-travvenendo gli impegni assunti ha contribuitoin maniera determinante») a quello dei suoi col-laboratori fino soprattutto a un ragionamento sull’intero movimento e sulla sua condotta. «Miassumo le responsabilità per essermi adeguatoad un sistema che nel mondo dello sport profes-sionistico è ben conosciuto, noto all’interno del-la Mens Sana Basket», dice Minucci. Ma, a quan-to risulta, questa parte non è ancora stata appro-fondita con gli inquirenti.

Pendenze La bancarotta fraudolenta è solo unfilone — che ha raccolto forse ora gli elementidefinitivi — dell’inchiesta Time Out, aperta suiconti del club dal 2012 e non ancora chiusa. An-cora aperto anche il filone sulla cessione del marchio nel 2012, mentre quello per pagamentiin nero all’estero ai giocatori aveva già portato— con altre tre persone — Minucci agli arrestidomiciliari perché ritenuto dagli inquirenti ilvertice di un’associazione a delinquere finalizza-ta all’evasione fiscale e all’arricchimento perso-nale. «Per quanto di mia conoscenza, qualsiasisomma entrata nella disponibilità della società èstata utilizzata, per il bene e l’interesse della so-cietà stessa — ha scritto ieri Minucci —. Nego

decisamente che da parte mia ci siano statelocupletazioni personali. Il fallimentonon è stato causato da sottrazioni di ri-sorse all’attività sportiva, ma — comeemergerà quando saranno pubbliche tut-

te le carte — da un insieme di fattori enon a condotte ascrivibili al sotto-scritto». Fallito il vecchio club, in-

tanto oggi alle 15 la casa madrePolisportiva presenta la nuovaMens Sana 1871, annunciandodirettore sportivo e coach (da

settimane si parla dei senesi Mar-ruganti e Mecacci). La società è stataaffiliata nei giorni scorsi per potersi

iscrivere alla Serie B, se avrà il benesta-re della Fip.

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BASKET TRA MERCATO E NAZIONALE

Premi intanto per chi in A sceglierà la formula coni 5 italiani: in palio ben 500mila euro

TRENTINO CUP ALLE 20.30 CONTRO LA GERMANIA: È LA PRIMA USCITA STAGIONALE

L’Italia ricomincia senza i big il cammino verso l’Europeo

MARIO CANFORA

Terminato il raduno diFolgaria, da stasera si comin-cia a fare sul serio. L’Italia è aTrento, dove debutterà (diret-ta RaiSport 2 alle 20.30) con-tro la Germania nella Trenti-

no basket Cup. «Il torneo —commenta il c.t. Simone Piani-giani — rappresenta la finedella prima parte del lavoro e cidarà spunti su come proseguirela preparazione. Procediamoun po’ a rilento per via di qual-che acciacco che sta ritardandouna ipotetica tabella di marciache ci eravamo prefissati. Lacosa positiva è che non siamopartiti da zero: abbiamo già unminimo di linguaggio tecnicocomune grazie sia ai giocatoriche erano con noi l’estate scor-sa sia per il lavoro fatto con inuovi durante i mini raduni diRoma e all’All Star Game». Gli

assenti nelle tre giornate di ga-ra (domani c’è l’Olanda e saba-to il Belgio: l’Italia è imbattutacon sei vittorie nelle due prece-denti edizioni del torneo) sonoMarco Cusin, Stefano Gentile eMichele Vitali. Oltre ovvia-mente ai tre dell’Olimpia Mila-no, Alessandro Gentile, Hac-kett e Melli che si aggregheran-no alla squadra il 18 luglio.

Riunioni Intanto, martedì nelritiro degli azzurri si è svoltauna riunione dei giocatori conil presidente della Giba, Ales-sandro Marzoli. Si è parlato diregole, strategie, dell’incontro

necessario aumentare ancoradi più le misure per valorizza-re i giocatori italiani che risul-tano per percentuale di minu-ti giocati e regole i più pena-lizzati d’Europa». Infine, sem-pre a proposito di Nazionali,ieri l’Under 20, all’Europeo dicategoria a Creta, ha personella seconda giornata 90-66dalla Turchia (Fontecchio 19,Landi 18) e oggi sfida la Croa-zia. Nell’altra gara del gironeC, Montenegro-Rep. Ceca 84-70. Classifica: Turchia 2-0;Montenegro 1-0; Italia 1-1; Croazia 0-1; Rep. Ceca 0-2.

© RIPRODUZIONE RISERVATALuigi Datome, 26 anni CIAMILLO

recente tra Fip e Lega e soprat-tutto dell’ultima notizia, quellache prevede un indennizzo ai club che sceglieranno la for-mula dei 5 stranieri e 5 italianipiuttosto che il 7+5. Ci saràuna classifica e un montepremitotale che dovrebbe superare ilmezzo milione di euro: mag-giori dettagli verranno ufficia-lizzati nel corso del ConsiglioFederale del 18 luglio. «Sonocerto che tutti i club di Serie Aterranno nel dovuto conto ipremi per chi sceglie il “Madein Italy” — commenta Marzoli—. Nel ringraziare la Fip dellosforzo economico, riteniamo

«Una Venezia da verticema il futuro è l’Europa» Reyer tra le più attive sul mercato. Recalcati: «Consolidarsi al top e aspettare l’occasione. I playoff? Un punto di partenza»VINCENZO DI SCHIAVI

Dalla carestia all’opulen-za. Da Montegranaro a Vene-zia. Charlie Recalcati, a 68 an-ni, ha in testa un’idea meravi-gliosa: riportare la Reyer nel-l’aristocrazia del basket.

Recalcati: già 6 acquisti. Ve-nezia è tra le più attive sul mer-cato, il club è ambizioso, cosale è stato chiesto?

«Col presidente Brugnaro eil d.s. Casarin abbiamo fissatoun punto: Venezia deve conso-lidarsi ad alto livello per gio-carsi le proprie carte in qualsi-asi momento. Il che non vuoldire vincere, ma creare le con-dizioni per poterlo fare sequalche club più attrezzato do-vesse sbagliare la stagione co-me è successo nel recente pas-sato. Non vince sempre il piùforte. E noi dobbiamo essere lì.La nostra aspirazione non puòessere l’accesso ai playoff o al-la Final Eight di Coppa Italia: èun punto di partenza. Nonpossiamo dire di aver vinto ilnostro campionato se arrivia-mo ai playoff: bisogna alzare illivello. Per questo sono arriva-ti alcuni giocatori abituati aqueste sfide e a vincere».

Già presi Goss, Ruzzier, Ce-ron, Dulkys, Viggiano e Ortner.Si parla di un interessamentopure per Ress. Il travaso daSiena continuerà?

«Erano tutti liberi, ovvio cheinteressassero. Ma non faremoSiena-2. Anche perché il no-stro budget è molto competiti-vo per l’Italia ma non per pun-tare a giocatori che vantano unmercato europeo. Wanamakerera il primo obiettivo in regiama è andato in Germania. SuHaynes c’è tanta concorrenza,un giocatore come Carter pernoi non è avvicinabile e Othel-lo Hunter, che pure abbiamosondato, ha firmato in Grecia acifre proibitive. Ripeto: il no-stro budget è buono, ma nonintendiamo fare follie. Piutto-sto cerchiamo di fare sceltetecnicamente compatibili co-me nel caso di Dulkys e Viggia-no, nel ruolo di ala piccola».

Venezia è un marchio uni-versale. Che peso può averenel progetto?

«Uno dei problemi per arri-

vare a certi giocatori è che nonfacciamo le coppe. Avere unadimensione europea è l’altronostro obiettivo e a quel puntoil nome della città, amata intutto il mondo, può diventareun valore aggiunto».

Allarghiamo il discorso. Co-sa può dare al movimento loscudetto di Milano?

«Pubblico, visibilità e la pas-sione di un grande nome comequello di Giorgio Armani a cuifaccio i complimenti. Non sonotra quelli che mettono barrieretra provincia e metropoli. Albasket serve tutto. Gara-7 di fi-nale ha avuto un impatto me-diatico importante. Vuol direche se il prodotto è di qualità,poi c’è chi lo compra. Ma almovimento serve anche altro».

Tipo?«Personaggi. Che facciano

parlare anche chi non è appas-sionato di basket. Manca gentecome Peterson, Bianchini,Pozzecco e Myers».

A proposito di Pozzecco:come lo vede in panchina?

«Farà una grande carriera.Ha già la testa da allenatore.

Sbaglia chi lo giudica ancoraricordandolo come giocatore.E’ più profondo e poi traespunto dai suoi limiti. Da tec-nico, per esempio, cura moltola difesa, quello che non face-va da giocatore...».

Infine un augurio al basket:che non ci sia un’altra Monte-granaro.

«Sicuramente. Ma la realtàdice il contrario. Dalla Serie Ain giù di Montegranaro pur-troppo ce ne sono ancora tan-te. Bisogna agire in profonditàe avere coraggio. Inutile na-scondersi: i controlli devonoessere molto più rigidi per de-bellare casi come quello dellaSutor e di Siena».

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Charlie Recalcati, 68 anni, alla prima stagione a Venezia CIAMILLO

RECALCATISULLE STRATEGIE DEL CLUB

« Certi giocatorinon vengono senon fai le coppeBisogna fare il salto di qualità

AHA

DETTO

Ssu Giorgio

Armani«Gli faccio i

complimenti perlo scudetto: se

lo merita, hainvestito tanto.

La sua passioneè un valore

aggiunto per ilmovimento»

Ssu

GianmarcoPozzecco

«Ha già la testadell’allenatore.Cura i dettagli

come, peresempio, la

difesa, quellache non facevada giocatore...»

SFerdinando

Minucci,61 anni,

per 21stagioni al

vertice dellaMens Sana

CASO SIENA DA IERI IL CLUB NON C’È PIÙ

Minucci sul crac«Adeguato a un sistema ben noto»L’ex dirigente: «Mai sottratto soldi alla società». Ma su di lui tre filoni d’inchiesta

MERCATO

Polonara verso Reggio EmiliaAnosike, no Avellino: per Sassari?

(canf) Reggio Emilia continua il suo progetto giovani: il club è infatti a un passo da Achille Polonara, ormai vicino ad essere un ex varesino. Brusco stop tra Avellino e Anosike che potrebbe essere attratto dall’offerta di Sassari. Primo ingaggio per Pesaro con la firma della guardia 22enne Anthony Myles, appena uscito da Rider Broncs University, 16,2 punti e 4,3 rimbalzi nell’ultima stagione. Bologna sta sondando Russ Smith, play-guardia di 23 anni, uscito da Louisville e chiamato al 2° giro da Philadelphia. L’azzurrino Under 16 Davide Moretti, figlio di Paolo, coach di Pistoia, lascia la Stella Azzurra per raggiungere proprio il papà nel club toscano. Problemi a Roma: il lungo americano Halil Kanacevic è uscito dal contratto, e pare che ad ore sia

intenzionato a farlo anche Bobby Jones.

EUROLEGA Oggi, alle 12, a Barcellona i sorteggi dei gironi diregular season della prossima stagione. Milano è in 4a fascia, Sassari in 5a.

DONNE: PRIOLO, ADDIO A1 (fr.vell.) Dopo 28 anni, due scudetti (’89 e 2000) e una coppa dei Campioni (’90) Priolo si arrende. Ieri la società ha spedito la lettera alla Fip in cui rinuncia alla A1 (ripescata Napoli). Intanto all’Europeo di Udine la Nazionale Under 20 si è qualificata per i quarti che scattano domani. Il successo della Polonia sull’Ucraina ha garantito il passaggio, ma le azzurre battendo (60-57) la Slovacchia ci arrivano da 2e. Se la vedranno con la Russia.

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35

ATLETICA L’ANALISI

Sfida inParadisoÈ l’anno dell’altoMai così tanti talentiSotomayor tremaDa Bondarenko a Silnov, ogni gara può portare al recordBarshim: «Sfide elettrizzanti, imparo dai miei avversari»

Il qatarino Mutaz Essa Barshim, 23 anni, in azione giovedì scorso a Losanna: pur saltando 2.38, in quella gara si è piazzato quarto. In alto Bohdan Bondarenko, già tre volte oltre 2.40 nel 2014 EPA/AP

PIERANGELO MOLINARO

In quei favolosi anni Ottanta il cielo parevaproprio a portata di mano. Il salto dorsale porta-to in pedana da Dick Fosbury ai Giochi di Messi-co ‘68 aveva aperto il campo a una serie di atletistraordinari. Forse meno esplosivi dei predeces-sori che utilizzavano il salto ventrale, ma la nuo-va tecnica permetteva di trasformare in eleva-zione un poco dell’energia accumulata nella ri-corsa. Una tecnica complessa, ma che permetteal baricentro del corpo umano di valicare qual-che centimetro più vicino all’asticella.

Sotomayor E quando il cubano Javier Soto-mayor il 27 luglio 1993 a Salamanca superò2.45, un centimetro oltre la tra-versa di una porta del calcio, di-versi si affrettarono a pronosti-care vicini i 2.50. «Soto» era so-lo l’ultimo di una grande gene-razione di saltatori. Nell’88 con2.43 aveva strappato il primatomondiale allo svedese Patrick Sjoeberg, ma erano gli anni incui si poteva assistere a grandis-simi duelli con i russi come Paklin, Voronin,Avdeyenko e Povarnitzin, i tedeschi come Moe-genburg e Thranhardt, gli statunitensi come Au-stin e Conway e altri lupi solitari, come il cineseZhu o il serbo Topic. Ma quel primato di Soto-mayor con il tempo è parso una maledizione.

Depressione Nella storia dell’alto sono 11 gliatleti che all’aperto hanno superato 2.40. Equando il russo Vyacheslav Voronin il 5 agosto2000 valicò questo muro a Londra nessuno pen-sò che sarebbe stata l’ultima fiammata prima diun lungo digiuno. Tredici anni, 13 lunghissimi

anni lontani dal cielo. Perché? Tramonto del-l’era del doping? Forse in parte, ma hanno con-tato pure le situazioni geopolitiche come la dis-soluzione dell’Unione Sovietica e della Germa-nia Est, che hanno portato alla perdita parzialedi un patrimonio tecnico d’eccellenza, e la con-correnza di volley e basket.

Il risveglio Tredici anni (2013) sono stati ne-cessari perché l’ucraino Bohdan Bondarenkorompesse a Losanna il sortilegio, 2.41. Ora la si-tuazione è spumeggiante e il salto il alto maschi-le è senza ombra di dubbio la gara più elettriz-zante della stagione. Le avvisaglie erano già ar-rivate in inverno in sala con il 2.42 di «cavallopazzo», il russo Ivan Ukhov a Praga (quello chevenne filmato ubriaco in pedana), misura che

Ukhov aveva realizzato dopoaver già superato 2.41 a genna-io a Chelyabisk e 2.40 ad Arn-stadt dove a pareggiarlo sul-l’asticella era stato l’altro russoAlksey Dmitrik. Ma le gare al-l’aperto sono un’altra cosa: bi-sogna fare i conti con il vento,l’asticella in controluce, il di-sturbo delle corse.

Fuochi d’artificio A metà stagione e prima deicampionati continentali e i Giochi del Com-monwealth, sono cinque gli atleti che hanno su-perato 2.40 e quel primato di «Soto» sembradavvero a un passo. Ha aperto le danze il cana-dese Derek Drouin, 24 anni, studente di Scienzeall’università dell’Indiana con il 2.40 a Des Moi-nes (Usa). Poi è toccato ancora a Ukhov vincerela prima tappa della Diamond League a Doha(Qat) a quota 2.41, sino ai fuochi d’artificio, ilduello, prima a Roma e poi a New York fra Bon-darenko ed il qatarino Mutaz Essa Barshim, ter-

minato in America con la vittoria dei primo, macon i due atleti a pari merito a 2.42. La più bellagara della stagione. Sino ad ora... E l’ultimo asalire sul treno dei 2.40 è stato l’altro ucrainoAndry Protsenko, 26 anni, che ha superato lamisura il 3 luglio a Losanna.

Il talento Cosa c’è alla base di questa esplosio-ne? Senza dubbio il talento dei protagonisti, maloro stessi attribuiscono il merito alla concor-renza che si è creata in pedana. Diceva Barshim,23 anni: «Due anni fa con 2.37 vincevi l’Olimpi-ade, adesso a questa quota puoi arrivare quar-to». A lui è successo, in casa a Doha. quello delragazzo del Golfo Persico è forse il talento piùcristallino. È il più minuto dei giganti (1.92 per70 kg) con quel bacino largo meno di due span-ne, ma con due caviglie al tritolo e un corpo dicaucciù. Ha una media di prestazioni altissima,ma non è ancora stabile. Confessava a Roma do-ve affrontava Bondarenko e Ukhov: « La sfidesono belle, elettrizzanti, ma da loro posso so-prattutto imparare».

Il favorito Il più stabile ad alto livello al mo-mento è comunque Bondarenko. L’ucrainosnobba la stagione indoor (ha un personale alcoperto di 2.27 realizzato nel 2009), l’ultimo in-verno l’ha trascorso allenandosi e pescando fraLettonia (dove risiede il suo allenatore) e Suda-frica, così non rischia di sgonfiarsi, come inveceè successo un po’ a Ukhov quando la stagioneentra nel vivo. Ormai sa volare ovunque, comedimostra il 2.38 di martedì nel freddo e nel ven-to di Budapest, ha una tale sicurezza che comin-cia praticamente la gara oltre i 2.30. Così a pari-tà di salti vince sempre. Peccato solo che Bar-shim e Drouin non siano europei, ma fra un me-se la pedana di Zurigo sarà lo stesso bollente.

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Prima del 2013,l’ultimo a valicarei 2.40 era statoil russo Voroninnel 2000

FARÀ LONDRA

RicoveratoFarah: forfeita Glasgow

(si.g.) In allenamentonegli Usa, Mo Farah è stato ricoverato due giorni per forti dolori addominali. Sta meglio ma deve rinunciare alla Diamond League di domani e venerdì a Glasgow, probabile rientro il 20 luglio a Londra. GIRO D’ITALIA (si.g.) Stasera a Gavardo (Bs) Tumi e Demonte nei 100. A Fossano (Cn). Donne. Giavellotto: Bani (esordio 2014) 50.70. A Cernusco N. (Mi). Donne. 400: D’Angelo 54”84. A Verona. Donne. Lungo: 2. Zanei 6.05 (-0.4); 3. Fiorese (a) 6.01 (-0.7). A Pontedera (Pi). Uomini. Martello: Vizzoni 74.01. Donne. Martello: Mariani 63.91. A Roma. Cad. Giavellotto: Visca 52.91 (mpi u.16). A Latina. Uomini. 100 (+1.3): Beltramini 10”57 (b. 10”54/+1.1); 4. Collio 10”82 (b. 10”68/+1.1). Martello: Falloni 69.17. Donne. 100 (-0.2): Latini 11”88. 400: Spacca 54”10. A Teramo. Donne. Disco: Aniballi 55.77. Martello: Palmieri 62.40. 5000 marcia (mista): Di Vincenzo 22’05”00.

IL RECORD È A 2.45 SETTE ATLETI IN ATTIVITÀ OLTRE 2.38

245 cm

244 cm

243 cm

241 cm

239 cm

242 cm

240 cm

238 cm

JAVIERSOTOMAYOR

Cuba46 anni

195 cm - 82 kg

1993

BOHDANBONDARENKO

Ucraina24 anni

197 cm - 80 kg

2014

MUTAZBARSHIM

Qatar23 anni

192 cm - 70 kg

2014

IVANUKHOV

Russia28 anni

192 cm - 83 kg

2014

RecordMondiale

NOMECOGNOME

NazioneEtà (attuale)

Altezza - Peso

Posizione nelle liste alltime(lista comune indoor e outdoor)

Salto

1993 Annodi realizzazionedel personale

indoor

DEREKDROUIN

Canada24 anni

195 cm - 80 kg

2014

ANDREYSILNOV

Russia29 anni

198 cm - 83 kg

19º

2008

ANDRIYPROTSENKO

Ucraina26 anni

190 cm - 65 kg

2014

ALEKSEYDMITRIK

Russia30 anni

191 cm - 69 kg

2014indoor

RCS

italia:

36 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 37

STORIE HANNO FUTURO, MA ANCHE GIÀ UN PRESENTE

I ragazzi terribiliSono giovani, eppure sanno già come si vinceDalla canoa al nuoto passando per l’ippica, il judo e i tuffi, un viaggio alla scoperta di cinque talenti italiani del futuroQualcuno di loro ha già un presente, è già pronto per i grandi palcoscenici. Altri hanno cominciato solo ora ad illustrare le loro qualità, ma con l’applicazione, i sacrifici e la volontà sono destinati a lasciare una traccia nello sport italiano

RICCARDO CRIVELLI

Sei tedesca. Hai scelto lacanoa. Hai sposato un italia-no. Non sarà facile, per Stefa-nie Horn, reggere il paragonecon la donna che su quellefondamenta ha costruito unacarriera leggendaria: «LaIdem? Mi basterebbe ottenereun decimo dei suoi risultati».

Amore galeotto Rispettosa diun monumento. Ma intanto«Steffi», seppur in una disci-plina diversa, lo slalom, sta co-minciando a mettere i mattoniper il piedistallo che dovrebbesorreggerla verso il sogno del-l’Olimpiade e domenica si èlaureata campionessa d’Euro-pa Under 23 nel K1, dopo chel’anno scorso era stata argentocontinentale assoluto. LaHorn è nata ad Augsburg e lacircostanza non è affatto ca-suale sulle sue decisioni ago-nistiche, insieme ad un padre

campione: la città della Sve-via, fondata dall’imperatoreAugusto, ospitò le gare di sla-lom dell’Olimpiade di Monacoe l’Eiskanal, il suo storico baci-no, è uno dei più tecnici e fre-quentati del mondo. Stefanie,con la Germania, fu campio-nessa europea juniores a squa-dre e proprio durante una ga-ra giovanile in Slovacchia, nel2010, conobbe Riccardo De Gennaro, slalomista azzurro.

Due anni dopo, Steffi opta perla maglia azzurra e, all’iniziodi quest’anno, sposa il fidan-zato e prende casa a Ronca-delle.

Speranze Per stare vicina aRiccardo, la Horn ha fatto an-che due tirocini a Brescia (allaCentrale del Latte e e all’Istitu-to di Zooprofilassi) prima dilaurearsi in Scienze della nu-trizione a Monaco di Baviera:

«Ho sempre adorato il vostropaese, mi piacciono molto so-prattutto le vostre montagne.Con la squadra mi sono trova-ta da subito molto bene, èmolto stimolante l’atmosferache si respira tra noi atleti.Con le ragazze, in particolare,abbiamo instaurato un buonrapporto, allenandoci assiemecresciamo tutte». Per i regola-menti internazionali, Stefaniepuò gareggiare con l’Italia in

tutte le competizioni, Mondia-li compresi, ma per il viaggio aRio è necessaria la cittadinan-za: «Con il matrimonio le pra-tiche verranno accelerate —dice — ma il percorso buro-cratico è ancora lungo, anchese spero possa risolversi tuttoprima del 2016».

Il marito, intanto, scom-mette su di lei: «E’ una ragazzaeccezionale e soprattutto hagrandissime qualità in barca.Veniva da un periodo difficile,ma domenica scorsa in gara èstata perfetta, tirando fuoriuna carica che non le avevomai visto». L’obiettivo, adesso,sono i Mondiali assoluti di set-tembre negli Stati Uniti: «Ilcampionato europeo ha dimo-strato che posso stare al livellodelle più forti, ma in una garacosì importante contano moltifattori e non si può sbagliarenulla». Precisione tedesca,cuore italiano. Il viaggio diStefanie è appena cominciato.

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Horn, slalom d’amoresulle orme di JosefaE’ tedesca, ma italiana dopo il matrimonio Stefanie sogna l’Olimpiade: «Con il mito Idem»

Piccolo è piccolo (150 cmsolo) ma in questo caso l’agget-tivo assume una valenza gigan-tesca. In Inghilterra, dove si ètrasferito da ragazzino. il23enne fantino italiano AndreaAtzeni (sardo di Nurri-foto)) èdiventato il «piccolo Dettori»,venendo accostamento a unodei più grandi fantini di tutti itempi, che lo ha sempre inco-raggiato a non mollare mai. At-zeni, passo dopo passo, ha giàmesso assieme una carriera ditutto rispetto, conquistandoanche a metà giugno, un suc-cesso nel prestigioso RoyalAscot. nelle Albany Stakes (gr.3) che si aggiungono ad una li-sta già consistente, in Inghilter-ra ma anche in Italia (Derby2013 con Biz the Nurse in ci-ma). La grande abilità di Atzeniè vincere con cavalli offerti aquote molto alte. Quest’anno ilsuo bottino sulle piste britanni-che è già di 64 vittorie.

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JUDO

Fiorini, la piccola furiache non perde un match

ENZO DE DENARO

Pesa soltanto 44 chili,ma è un concentrato di agoni-smo, grinta e determinazione.Michela Fiorini ha sedici annied un primo posto ai campio-nati europei Cadetti appenaconquistato ad Atene a coro-namento di una stagione chedefinire perfetta potrebbe ap-parire riduttivo.

Perfetta Prima ai campiona-ti italiani Cadette in febbraiocon replica nei Tricolori junio-res in marzo, ancora primanelle European Cup Cadets aZagabria (marzo) e a Teplice(maggio), più un terzo posto aBerlino una settimana prima.Michela Fiorini è nata a CasaleMonferrato, dove vive, ed èdoppiamente figlia d’arte es-sendo mamma Paola (Memo)due volte tricolore agli Assolu-ti (1990 e 1991) e terza in ma-glia azzurra agli Europei asquadre a Dubrovnik (1990) epapà Ezio è insegnante tecni-co e judoka di lungo corso.Cresciuta nel Centro Ginnasti-co Torino sotto le cure di Janu-sz Pawlwoski, lo scricciolo Mi-chela difende ora i colori delCentro Sportivo Torino e, dasempre, per allenarsi «maci-

na» duecento chilometri algiorno. Un sacrificio che nonle ha impedito di essere statapromossa alla terza LiceoScientifico, ma per evitare diperdere ancora così tanto tem-po nei trasferimenti, con ilsupporto di mamma Paola epapà Ezio, Michela ha sceltodi andare a vivere a Torino.Già da settembre inizia unanuova avventura e l’obiettivo èriuscire a trasformare l’ener-gia e il tempo risparmiati inimpegno a scuola e sul tatami.

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Michela Fiorini, 16 anni, è nata a Casale Monferrato ma da settembre si trasferirà a TorinoE’ oro europeo tra le Cadette

TUFFI

La gemma d’oro di CalabriaBilotta, doppio trampolino

(s.a.) L’oro di Calabria.Ma anche due bronzi, a distan-za di un anno: Laura Bilotta,neo reginetta degli Europeigiovanili disputati a Bergamo,sta diventando il volto nuovodei trampolini in rosa. Da Bol-zano a Cosenza, da Tania aLaura, si sta spostando un as-se? E’ troppo presto per dirlo,ma certo nell’impianto cosenti-no la campionessa continenta-le, sul podio insieme ad un al-tro conterraneo, Francesco Porco, diventa un fiore, unasperanza per una disciplina dinicchia. Le Fiamme Oro l’han-no arruolata a 17 anni: sul suotalento nessuno aveva dubbi.

A guida ucraina Nella piscinacalabrese, Laura è allenata dauna coppia di ucraini, coordi-nati da Oscar Bertone, c.t. az-zurro. Da 3 anni juniores, la Bi-lotta ha pescato quell’oro da unmetro, e confermato il metallodai 3 specialità olimpica, che lalanciano tra le protagoniste az-zurre. Il tempismo e l’agilitàsulla tavola sono i suoi miglioripregi, e dal metro l’impatto fisi-co funziona. Nei giorni di Ber-gamo, lei è stata doppiamenteimpegnata con la maturità clas-sica superata, e dunque Laurasa gestire anche stress e pres-sioni. Dalla prossima stagione,

senza l’assillo scolastico anchese con mire universitarie inGiurisprudenza, Laura potreb-be fare quel salto di qualità ul-teriore per entrare nella nazio-nale maggiore. Intanto si godepure la qualificazione nella ras-segna mondiale giovanile.«Promossa a pieni voti, è statadavvero brava» fa Bertone, chel’ha tenuta in camera da solaper evitare distrazioni. E Co-senza va in vetrina sul trampo-lino grazie a una diciottenne dibelle speranze.

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Laura Bilotta, 18 anni, cosentina,gareggia per le Fiamme Oro-Tubisider, oro europeo jrs da 1 metro, 2 bronzi da 3 metri

NUOTO

Castiglioni rana prodigioStudia con i piani di Phelps

(s.a.) Arianna Castiglioniha gli stessi anni (17) di RutaMeilutyte, la precoce olimpio-nica di Londra: ha nuotato afianco della lituana al Settecollie l’esperienza se l’è portata an-che a Vichy, dove la varesinadel Team Insubrika ha vinto nei100 rana (e toccando secondanei 50 dietro la solida tedescaDorothea Brandt) per la primavolta all’estero, nel confrontocon le straniere. E adesso si lan-cia sugli Europei di Berlino, for-te di un 31”34 e di un 1’08”13da finali. In camera più che ilposter, ha soprattutto gli alle-namenti di Michael Phelps;un’adolescente pragmatica cheha scelto lo sport di papà An-drea ed è finita in piscina gra-zie al fratello maggiore Riccar-do, poi datosi al basket.

Crescita Lei non è nata rani-sta, ma lo è diventata scopren-dosi di talento nei misti. «E’ on-dulata, molto alta, ha una gam-bata naturale ma deve coordi-narsi di più con la bracciata:pian piano stiamo sistemandoquesti particolari» osservaGianni Leoni che l’allena a Bu-sto Arsizio insieme al forte del-finista Rivolta. «Ha le idee chia-re» aggiunge. E lei è tornata an-cora più rinfrancata da Vichy:«Ho fatto gli stessi tempi di

quelle più grandi, mi piace an-dare in progressione e così faròagli Europei: di turno in turnocapirò fin dove potrò spinger-mi». Nella specialità più tecnicache in Italia si sta rinnovando,tra una Fissneider, una DeAscentis ed una Guzzetti, que-sta Castiglioni sembra davverosbocciata al momento giusto:«La rana è il mio stile, è lo stiledi Ruta. Io la Meilutyte d’Italia?Per ora in comune abbiamol’età». E le manda un arriveder-ci in Europa...

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Arianna Castiglioni è nata il 15 agosto 1997, s’allena a Busto Arsizio. Qualificatasi agli Euro- pei, prima al debutto a Vichy

IPPICA

InghilterraAtzeni ormai è il piccoloDettori

Stefanie Horn è nata il 9 gennaio 1991 a Augsburg

italia:

38 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39

TUTTENOTIZIE & RISULTATI

ATLETICA

IN IRLANDA (si.g.) Nel meeting di Cork (Gb),48”41 del portoricano Culson nei 400 hs. Uomi-ni. 100 (+1.7): Hyman (Cay) 10”15. 400: Yousif(Gb) 45”48. 3000: Robertson (N.Z.) 7’41”37. 400hs: 2. Dutch (Usa) 49”27. A Turnov (R. Ceca).Uomini. Alto: Baba 2.30.

BASEBALL

CHE RIZZO (m.c.) Il 19° fuoricampo controCincinnati, lancia il prima base azzurro deiCubs Rizzo (3/5) al 7° posto. Minnesota pa-reggia i conti con Seattle e Colabello chiudea 1/3; 0/3 con 3 strike out per Zunino.

BEACH VOLLEY

SABBIA SVIZZERA (c.f.) Nel tabellone fi-nale di Gstaad (Svi), per il World Tour, Paoloe Matteo Ingrosso, ieri 2-0 su Sutter-Sutter(Svi) e 2-1 su Horrem-Eithun (Nor), raggiun-gpno Nicolai-Lupo e Tomatis-Ranghieri.Donne: Menegatti-Orsi Toth, k.o. 2-1 conHoltwick-Semmler (Ger) e Kolocova-Sluko-va (R. Cec). Marta e Viktoria nell’ultimo ma-tch della pool devono battere Ma-Xia (Cina).

BOXE

SALTA IL TRICOLORE (r.g.) Il tricoloresuperpiuma previsto domani a Cecina (Li)tra Angelo Ardito (7-4-1) e lo sfidante NicolaCipolletta (10-4-1) è stato annullato. Possi-bile slittamento a settembre.

GOLFSCOTTISH OPEN CON 5 AZZURRICinque azzurri da oggi al via al Royal Aberdeenper l’Open di Scozia (European Tour; par 71):Francesco ed Edoardo Molinari, Matteo Ma-nassero, Marco Crespi e Andrea Pavan trove-ranno 23 dei 60 migliori giocatori al mondo per ilwarm-up in vista del British Open del prossimoweekend al Royal Liverpool. Presenti tra gli altriMcIlroy (N.Irl), Mickelson (Usa), Rose, Westwo-od e Donald (Ing). Primo giro in diretta su Sky 2dalle 11.30.BRITISH DONNE Da oggi a Birkdale (Ing) sigioca il British Open, terzo dei cinque majorstagionali femminili. Al via Giulia Sergas e Di-ana Luna.

HOCKEY IN LINE

MONDIALI (m.l.) Ai Mondiali uomini di Tolosa(Fra) l’Italia cede 4-2 alla Svizzera. DoppiettaFelicetti. Oggi Italia-Francia.

IPPICA

OGGI QUINTÉ A SS COSMA E DAMIANOAl Garigliano (inizio convegno alle 20.40)scegliamo Rajah di Poggio (17), Rorimac Ba-ba (20), Ransom (5), Record Regal (13), RightStory Lf (14) e Rally Regal (19).

SI CORRE ANCHE Trotto: Montecatini(21.05), Palermo (20.30).

JUDOLA QUINTAVALLE TORNAA due anni dall’Olimpiade di Londra, dopo ilmatrimonio ed una gravidanza, Giulia Quin-tavalle si rimette in gioco. Per la trentunennelivornese prima a Pechino e quinta a Londra,la ripresa era già maturata l’anno scorso, masabato e domenica a Tyumen (Rus) sarà ilmomento della gara. Una sfida scelta subitofra le più impegnative con i 330 atleti di 46nazioni presenti nel Grand Slam e, nei 57 kg,fra le altre ci sarà anche a Marty Malloy, lastatunitense con la quale Giulia perse la fina-le per il bronzo a Londra. L’Italia guidata daMaddaloni e Romano, schiera Verde (66),Parlati (73), Carollo, Ciano (81), Facente (90),Mascetti (+100); Moscatt (48), Giuffrida(52),Quintavalle (57), Gwend (63), Cantoni,Ferrari (70), Galeone (78).

NUOTOAGLI EUROPEI GIOVANILI 5 PODIA Dordrecht, in Olanda, l’Italia juniores co-mincia gli Europei con 1 oro, 1 argento e 3bronzi. La romana Simona Quadarella trion-fa negli 800 sl u. 15-16 in 8’40”21 (17° t. ital.all-time) migliarondosi di 10” (8’50”10). Linda Ca-poni è terza in 8’41”72. Eleonora Clerici nei 50rana è d’argento in 32”02 (31”85 in semifina-le, partiva da 32”33) e con Sara Gyertyanffy(32”30) quarta. Due bronzi dalle staffette ve-loci: Alessandro Bori (50”86), Raffaele Tavo-letta (50”75), Francesco Peron (50”62), Ni-colangelo Di Fabio (50”07) sono terzi in3’22”30 dietro Germania (3’22”09) e GranBretagna (3’19”78). Le ragazze in 3’48”23(Alessia Ruggi 57”81, Federica Sarti Cirpriani57”32, Sofia Iurasek 56”87, Rachele Cerac-chi 56”23) bruciano Gran Bretagna e Olandaper il bronzo. Record italiano juniores in se-mifinale nei 100 dorso per Simone Sabbioniin 54”49 (prec. 54”74 a Riccione l’8 aprile),sesto italiano alltime, e oggi sfiderà il fortegreco Apostolos Christou autore di 54”41 (mondiale jrs). Ilaria Cusinato si migliora di 5”ed è sesta in 4’50”47 nei 400 mx. Rachele Ce-racchi entra in finale col 3° crono in 56”33 nei100 sl, Marina Luperi (2’13”92) e Chiara Van-dini (2’16”16) nei 200 farfalla col 6° e 8° tempo.I vincitori individuali. Uomini, 400 sl Wojdak(Pol) 3’49”21, 6. Di Fabio 3’54”15, 7. Occhipinti3’54”77; Donne. 800 sl Quadarella 8’40”21PP, Hibbot (Gb) 8’41”41, Caponi 8’41”72; 50 raAstaskhina (Rus) 31”90, Clerici 32”02; 400mx Zamorano Sanz (Spa) 4’41”96.

PHELPS E LOCHTE Da oggi ad Athens(Geo), ritornano Michael Phelps e Ryan Lo-chte, che si sfideranno nei 100 sl, dorso efarfalla. In gara anche C.Jones, Thoman,Dwyer, Agnel (Fra), Clary, donne: Schmitt,Friis (Dan), Romano e Vreeland. A Odense(Dan). Donne: 50-100 do Nielsen 28”31,1’00”28.

PARALIMPICI

INTESA CIP-DIFESA (c.arr.) «Un eventostorico e inimmaginabile sino a pochi annifa»: così Luca Pancalli, presidente del Co-mitato paralimpico, ha definito il Protocollod’Intesa fra Cip e Ministero della Difesa, fir-mato ieri con il Sottosegretario GioacchinoAlfano, per favorire l’avviamento sportivodei reduci dalle missioni di pace all’estero diAeronautica, Esercito, Marina e Carabinie-ri, con la condivisione di strutture, tecnici eformazione.

BASKET IN CARROZZINA (c.arr.) AiMondiali in Sud Corea, l’Italia batte la Co-lombia 70-37 ed è nei quarti. Oggi la Tur-chia, da battere per ottenere il secondoposto nel girone.

PENTATHLON

EUROPEI AL VIA (g.l.g.) Iniziano oggi aSzekesfehervar (Ung), gli Europei. L’Italiaschiera Benedetti, De Luca, Petroni, Poddi-ghe e tra le donne Bonessio, Cesarini, Lon-tano, Sotero e Tocchi.

RUGBY

GUINNESS SPONSOR DELLA CELTIC

(e.sp.) Secondo i media irlandesi, Guinnesssarà il title sponsor della Celtic League.L’annuncio è atteso per oggi. Il birrificio suc-cede a Magners (2006-2011) e Rabodirect(2011-14) nel torneo al quale partecipanoTreviso e Zebre. Contratto di due anni conpossibile estensione.

PRATO RISCHIA (ri.te.) Sfumato l’accordoper il passaggio del titolo sportivo a una cor-data locale, per poter iscrivere Prato al cam-pionato — oggi ultimo giorno utile — il presi-dente Tonfoni deve adempiere al lodo sotto-scritto tramite l’Air, saldando le pendenzecon i tesserati o presentando fideiussioni.

SPAREGGI MONDIALI (i.m.) L’Irb ha fissa-to per il 2 agosto gli spareggi su partita seccain casa della miglior classificata nel rankingRussia-Zimbabwe (a Krasnoyarsk, arbitroNigel Owens) e Uruguay-Hong Kong (a Mon-tevideo) per l’ultimo posto al Mondiale 2015.Le vincenti si sfideranno andata e ritorno, chipassa va nel girone con Australia, Inghilterra,Galles e Figi.

MERCATO (i.m.) I campioni d’Italia del Calvi-sano ingaggiano Ben Seymour, aperura au-straliana, 24 anni, ex Wester Force, Agen, eSeko Kalou, seconda linea figiana dal Bourgen Bresse (Pro D2). Alessandro Chillon a 31anni lascia il rugby e diventa preparatore at-letico del Petrarca con cui ha vinto lo scudet-to 2011. I padovani ingaggiano due piloni: Fe-derico Zani dal Cus Verona, Francesco Vento(Lions Messina) e azzurrino under 20. Gli altripiloni Garfagnoli e Jacob faranno la prepara-zione col Benetton.

VELA

EUROPEO NACRA 17 (l.b.)La Grande Mot-te (Fra) - Vento forte e molto irregolare ha ca-ratterizzato la terza giornata del campionatoeuropeo Nacra 17 (neo classe olimpica). Si èdisputata sola una regata (la quarta del pro-gramma). I francesi Billy Besson e Marie Riou(5-1-1-2) restano al comando della classificacon 2 punti di vantaggio su Vittorio Bissaro eSilvia Sicouri (1-6-1-3) e 3 sui danesi Norre-gaard-Just (2-2-4-4). Al campionato (finiscesabato) partecipano 70 equipaggi. Gli altri ita-liani in generale: 26. Salvà-Bianchi (17-8-Rdg*-22); 28. Bressani-Micol (11-14-29-10);30. Sorrentino-Catarci (19-18-14-13); 34. Sa-batini-Mamusa (14-19-18-20); 37. Porro-Banti (DSQ-17-11-12); 41. Bondi-Angelini (10-32-24-14).

CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Subito in evi-denza gli azzurri all’Europeo di 49er e 49erFX a Helsinki. Giuseppe Angilella e PietroZucchetti sono primi. Tra le donne GiuliaConti e Francesca Clapcich seconde dietrole inglesi Mc Gregor-Best.

D’ALTURA (r.ra.) Inizia oggi a Marina di Lo-ano il campionato italiano assoluto vela d’al-tura. 38 le barche iscritte tra i favoriti Stelladi Fava Cavalieri, Seawonder di Urbinati eScugnizza di De Blasio.

PALLAVOLO

MERCATO

Macerata, è Sabbi il dopo ZaytsevDe Pandis a Monza

(ma.giu) Sabbi (nella foto) allaLube Macerata. L’opposto romano andrà a sostituire Ivan Zaytsev.A MONZA (giu.ma.) Il nuovo libero del Vero sarà Daniele De Pandis, nell’ultimo anno a Cuneo.A LATINA (a.li.) Urnaut torna in Italia dopo un anno in Turchia (Izmir) e firma con Latina, dove ritrova Blengini e Rauwerdink.A PIACENZA (m.mar) Sarà Davide Marra il libero di Piacenza anche per la prossima stagione.A SORA (f.c.) Fabroni, palleggiatore, passa a Sora da Corigliano dove invece, è stato ingaggiato il regista Marco Izzo. A Matera rinnovo con il brasiliano Joventino Venceslau. A CASTELLANA (an.gal.) La Materdomini ha ingaggiato l’opposto Luca Marzo e il libero Alessandro Nero. Leonardo Battista in prestito al Club Italia.FEMMINILEA CONEGLIANO (a.ro.) L’ultimo colpo potrebbe essere Anthi Vasilantonaki, centrale greca.A MODENA (p.r.) Elisa Muri sarà la seconda alzatrice della Liu Jo.A PIACENZA (m.mar) Primo acquisto per il Bakery, neopromossa in A-2 femminile che ha acquistato Luciana Do Carmo.

TENNIS

CERIMONIA IN MONTENEGRO

Djokovic: oggi matrimonio civile, sabato religioso

Il matrimonio civile del neonumero 1 del mondo, il serbo Novak Djokovic, con la fidanzata storica, Jelena Ristic (incinta da 5 mesi), avverrà oggi, quello religioso (in forma privata) sabato sulla spiaggia di Kraljicina in Montenegro, non lontano dall’esclusiva isola di Sveti Stefan dove sono alloggiati gli ospiti. I festeggiamenti costerebbero circa 500.000 euro, la stessa somma per la quale la rivista britannica Hello ha acquistato i diritti fotografici della cerimonia. Somma che sarà devoluta in beneficenza.VINCI & KNAPP A Bucarest (Rom, 183.000�, terra), nel 1° turno, Vinci b. Dulgheru (Rom) 6-2 6-3. Oggi nel 2° turno Knapp-Kovinic (Mon).CECCHINATO KO A Stoccarda (Ger, 485.760�, terra), Marco Cecchinato dopo aver superato le qualificazioni ed aver atteso 24 ore per la pioggia, cede nel 1° turno del tabellone principale a Garcia Lopez (Spa) col lottato 6-4 1-6 7-5.ERRANI & GIORGI Oggi a Bad Gastein (Aut, 140.000�, terra), Errani-Ormaechea (Arg) e Giorgi-Moser (Aut). Intanto la Pennetta, dopo il ritiro (edema sotto il piede) annuncia uno stop di 10/12 giorni.

IPPICA

DOMANI IN CANADA

Dopo il mondiale Sebastian K torna in pista

Reduce dal record delmondo assoluto (1.07.7) stabilito il 28 giugno a Pocono Downs (Pennsylvania), il campione svedese Sebastian K domani sera tornerà in pista. Lo farà al Mohawk Racetrack, non lontano da Toronto, dove è in programma la 63ª edizione del Maple Leaf Trot (formula batterie e finale) cheha raccolto in totale solo 12 concorrenti. Sebastian K sarà guidato dal suo trainer Ake Svanstedt, trasferitosi in Nord America un anno fa dopo essere stato uno dei top driver (e trainer) svedesi. L’ultima sua creazione è questo 8 anni che ha stupito il mondo due settimane fa, quando ha polverizzato il record di Enough Talk (1.08.1) che resisteva dal 2008. Sul podio dei trottatori più veloci del mondo (escludendo le prove contro il tempo che fanno storia a sé) ci sono anche Donato Hanover e Giant Diablo appaiati al terzo posto con 1.08.5, mentre Varenne (1.09.1 nel 2001) è scivolato al settimo posto.JULY MEETING Oggi scatta il prestigioso July Meeting di Newmarket (durerà fino a sabato) con tre corse di gruppo: in pista anche Lanfranco Dettori e Andrea Atzeni.

TIRO A VOLO

COPPA DEL MONDO A PECHINO

Skeet: Luchini podio e recordMoscariello è 3°

(an.me) Valerio Luchini(nella foto) è 2° e Angelo Moscariello 3° nello skeet di Coppa del mondo, a Pechino: nelle qualifiche l’azzurro ha stabilito il record del mondo con 125/125. Nel medal match fatale per la vittoria un solo errore per Luchini. «C’è amarezza per il mancato successo ma il record e il 2° posto sono un buon bottino, considerando che venivo da un periodo difficile». Moscariello ha chiuso terzo rivelandosi perfetto (16/16) nel medal match. Ha chiuso 21° Giancarlo Tazza con 116.Skeet: 1. Abdullah Alrashidi (Kuw) 122 – 14 (4) – 16; 2. Luchini 125 – 14 (4) – 15; 3. Moscariello 121 – 14 (3) – 16; 21. Tazza 116.

ITALO VALLEBELLARECCO (Genova)

Poche parole, ma in unitaliano più che accettabile, esoprattutto molto chiare. «Ame piace vincere. E io sono quiper vincere, in Italia e in Euro-pa». Così si presenta Igor Mila-novic, 48 anni, considerato ilpiù grande centroboa di tutti itempi, nelle vesti di nuovo al-lenatore della Pro Recco. Lui,il castigatore dell’Italia (con lacalottina della Jugoslavia)nella mitica finale mondialedel 1986, ma anche il tecnicoche alla guida del Partizanbeffò la Pro Recco nel 2011nella finale di Champions Lea-gue a Roma, promette di fargiocare alla sua squadra «unagrande pallanuoto. Sono con-vinto che conquisteremo scu-detto, Coppa Italia e Cham-pions». Il serbo, che giocò nel-le fila della Roma, prende ilposto di Pino Porzio, anzi diSandro Bovo che aveva rinun-ciato a un contratto quinquen-nale per rientrare fulminea-mente a Brescia.

La rosa Il presidente Ange-lo Barreca lo definisce «peda-gogo» e gli affida anche l’in-carico di responsabile del set-tore giovanile. Il direttoresportivo Mino Marsili annun-

cia la chiusura della campa-gna acquisti con i tre bottiesteri già certi, ma ufficialisolo ora: Prlainovic, Pijetlovice Filipovic (Mandic è stato op-zionato, ma resterà ancora unanno al Partizan) che si van-no ad aggiungere all’ex bre-sciano Di Fulvio. In totale larosa sarà di diciassette gioca-tori di movimento più tre por-tieri. Unici partenti Fiorentinie Janovic. Qualche dubbio su-gli stranieri che saranno im-piegati in campionato e inCoppa Italia: unico sicuroIvovic che sarà affiancato, co-me dice Milanovic, «da Prlai-novic oppure uno dei duemancini e cioè Filipovic o Jo-kovic».

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Igor Milanovic a Recco BORSARELLI

PALLANUOTO PRESENTATO IL NUOVO TECNICO

Milanovic lancia Recco«Vinceremo tutto»Squadra fattama resta il dubbiodel mancino

MAURIZIO GALDI

Sempre più controlli«out of competition», quelliche un tempo erano detti «asorpresa» rispetto a quelli ingara. «Già siamo al 40 percento, ma vogliamo aumen-tarli», ha spiegato il presiden-te della Commissione con-trolli antidoping, Lucio Nobi-li, integrando quello che ave-va già spiegato il presidentedel Coni Giovanni Malagò an-nunciando che i soldi desti-nati ai controlli «quest’annosaranno 2 milioni di euro, 400 mila in più dello scorsoanno». Perché alla lotta al do-ping il Coni crede e davanti ainumeri (2,5%di positivi) ilnumero uno dello sport haaggiunto: «Già lo 0,1 % miamareggia, figuriamoci il 2,5%. Ci impegneremo per capi-re se questo dato è molto po-co, o meno della realtà».

Formazione Ieri al Coni c’èstata la presentazione dei da-ti degli ultimi due anni di lot-ta al doping, con una chiccadell’ultima ora: «Anche que-st’anno — ha annunciato Ma-lagò — siamo la quinta nazio-ne per controlli effettuati. LaWada ci ritiene leader per ilnostro lavoro, grazie anche allaboratorio diretto da France-

sco Botré». Il capo della Pro-cura antidoping, TammaroMaiello, è andato oltre i nu-meri e ha parlato di formazio-ne e informazione: «In Italiaogni hanno si tengono decinedi convegni sul doping, ma inostri sforzi devono essere atrasmettere ai giovani soprat-tutto i pericoli di queste prati-che». La Procura ha ricordatoil plauso del Tas di Losanna:«Perché perseguiamo anche inon tesserati» (nell’appellopresentato da un medicosqualificato, ndr). Infine unriconoscimento: la sanzioneper la «frequentazione» di unsoggetto inibito è stata intro-dotta nel codice Wada, in vi-gore dal gennaio 2015.

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Il procuratore Tammaro Maiello

DOPING MALAGO’ E UNA BATTAGLIA DECISIVA

Il Coni quinto al mondoper controlli effettuatiPositivi solo 2.5% I test a sorpresa intensificati

RUGBY

Malagò: «Sbagliatoil no del calcioa un test a Palermo»

Il presidente del ConiGiovanni Malagò ha criticato il «no» della Lega Calcio all’uso dello stadio Barbera di Palermo per Italia-Samoa «vista l’impossibilità del recupero del manto erboso». «I club potevano chiedere tutte le garanzie necessarie - ha detto Malagò -, ma un no aprioristico è sbagliato. A Roma, con due squadre che giocano sabato e domenica, le partite del Sei Nazioni si giocano». Rammaricato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha annunciato l’inserimento di una clausola, nella nuova concessione, per l’uso dell’impianto per altre manifestazioni. Il presidente del Con Sicilia, Sergio D’Antoni, ha espresso «sconcerto».

italia:

40 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

ALTRI MONDI SEGUITECI SU@AltriMondiGazza

Il fatto del giornoDI GIORGIO DELL'[email protected]

_Medio Oriente in fiamme ALA PILOTAFERMATAIN RUSSIA

SMoscae Kiev

di nuovodivise

Kiev e Moscaancora ai ferri

corti dopol’arresto in

Russia di unapilota delle

forze armateucraine,

NadiaSavchenko,31 anni (nella

foto Ap),accusata

di favoreggia-mento

nell’uccisionedi due giornalistidella tv di Stato

russa, IgorKornelyuk

e AntonVoloshin, colpiti

dai mortai,vicino

a Lugansk.Mosca sostiene

di averlafermata mentre

attraversavail confine russo.

L’Ucraina,invece,

denunciache la donna

è stata rapitanella zona

controllatadalle milizie

filorussein Ucraina

orientale circaun mese fa

e portata controla sua volontà

in Russia

Ma si può ancora evitare che Israele invada Gaza?Il braccio di ferro con i palestinesi giunto al limite. Raid aerei di Tel Aviv che avverte Hamas: «Basta razzi o ci sarà l’attacco da terra»

Quarantamila soldatiisraeliani, con un congruo nu-mero di carri armati, sonoschierati lungo il confine con laStriscia di Gaza. Sono stati spo-stati dalla Cisgiordania, doveTel Aviv ha spedito altrettanti ri-servisti, richiamati a questo sco-po. Israele entrerà o no nellaStriscia, dando inizio a unaguerra dalle conseguenze im-prevedibili e scongiurata sem-pre, da una ventina d’anni inqua? Netanyahu, capo del go-verno, al potere da otto anni,non ha mai ordinato un attaccoda terra. Ieri ha detto di volersitogliere i guanti quando si occu-perà di Hamas. Però il presiden-te uscente, Shimon Peres, ha an-che dichiarato che se i palestine-si cesseranno di tirare razzi suTel Aviv e sulle altre città, non visarà offensiva da terra. Un ap-pello alla pace è arrivato anchedal presidente israeliano en-trante, Reuven Rivlin.

1Per ora stanno agendo solo

via aria, con incursioni di dronida parte israeliana e lancio dirazzi da parte palestinese.

Sì. Gli israeliani chiamanol’operazione “Protective Ed-ge”, Margine protettivo. So-stengono di aver compiuto suGaza 160 raid in 48 ore, con430 obiettivi colpiti e 43 morti.Sono state distrutte case di ci-vili. Ci sono, tra le vittime,molti bambini. Hamas accusa,da Tel Aviv si risponde che so-no gli stessi palestinesi a met-tere i bambini sugli obiettivi che verranno probabilmentebombardati, cioè i palestinesi

adopererebbero i piccoli comescudi umani. Le incursioniisraeliane puntano anche suobiettivi mirati. Tra gli uccisic’è Ashraf Yassin, già militantedelle brigate Ezzedine al Qas-sam, (l’esercito di Hamas) av-vistato e colpito nel centro diGaza, a ovest del campo profu-ghi di Nusseirat. Poi c’èMohammad Shaaban, 32 anni,comandante della marina diHamas: stava in macchina conaltre due persone, gli israelianihanno fatto saltare per arial’automobile, ammazzandotutti e tre. Poi c’è Raed al-Attar,che fu tra i rapitori del capora-le Ghilad Shalit. A Khan Yunis,un F16 ha lanciato un missilecontro la casa degli al-Kawara,famiglia di terroristi legata adHamas. Sette morti, tra cui duebambini. Cinque uomini ranapalestinesi che a Ziqim stavanorisalendo dalla costa con lan-ciarazzi Rpg sono stati indivi-duati e soppressi. Gli israelia-ni, oltre a dar la caccia agliesponenti di spicco di Hamas,cercano di colpire i tunnel, do-

ve i palestinesi tengono nasco-sti lanciarazzi e mortai, oltre ailoro capi. I tunnel vengono in-dividuati dai satelliti, si incro-ciano poi le informazioni pro-venienti dai sensori hi-techcon quello che si sa da spie einformatori. Gli iraniani, viaSudan, sono riusciti a rifornireHamas di missili Al-Fair 5, dal-la gittata molto lunga.

2Quanto lunga?Hanno raggiunto perfino il

porto di Haifa, che sta a 160chilometri da Gaza. Tel Aviv sitrova a 110 chilometri, è a por-tata di mano dell’offensiva pa-lestinese e infatti sulla capitalesono piovuti parecchi missili,senza però uccidere nessuno.Un buon trenta per cento è sta-to intercettato dallo scudo det-to Iron Dome (Cupola d’accia-io). Sette razzi sono stati tiratisulla centrale nucleare di Di-mona, nel deserto del Negev.Senza conseguenze: tre sonostati intercettati in volo, gli al-

tri quattro sono precipitati inzone deserte. La pioggia dimissili (146 ordigni in tutto),oltre a Tel Aviv, ha colpito Hai-fa (un razzo R160), Ashdod(con 12 razzi del tipo 38Grad),Ashqelon, Gerusalemme(quattro M75), Hadera, Zi-chron Yaakov, Cesarea (dueM302). È stato preso di miraanche l’aeroporto Ben Gurion.

3Quante probabilità ci sono

che, giunti sull’orlo dell’abisso,ci si tiri indietro, si firmi unatregua, si torni alla pace?

Israa al-Mudallal, ex porta-voce del governo di Hamas,esclude una soluzione diplo-matica. «Il cessate il fuoco èinimmaginabile a causa del-l’inaffidabilità dello statoebraico». S’è arrivati a questopunto attraverso una serie diprovocazioni e di delitti: i mo-derati di al Fatah decidono diformare un governo di unitànazionale con i terroristi di Ha-mas, Israele risponde mandan-do tremila coloni in Cisgiorda-nia, allora i palestinesi ammaz-zano tre seminaristi israeliani,a cui gli israeliani rispondonorapendo un ragazzino palesti-nese, costringendolo a berebenzina, poi dandogli fuoco.

4Una reazione eccessiva?Sono stati degli estremisti

nazionalisti, non il governo.Gli israeliani, però, forse sonotentati dalla particolare debo-lezza politica di Hamas in que-sto momento: Damasco è per-sa per via della guerra civile si-riana, in Egitto comanda ungenerale non nemico di Israe-le. D’altra parte, Tel Aviv esitaa eliminare Hamas: dopo po-trebbero arrivare fondamenta-listi assai più terribili.

5Il mondo sta a guardare?Ci sono appelli da tutte le

parti. La Lega Araba chiedeuna riunione urgente su Gazaal Consiglio di sicurezza dellenazioni Unite.

4IL NUMERO

430Gli obiettivi

colpitidall’esercito

Gli israelianihanno chiamato

la lorooperazione

«ProtectiveEdge»,

«Margineprotettivo».

Sostengono diaver compiuto

su Gaza160 raid in 48

ore, con 430obiettivi colpiti e43 morti, tra cui

diversi bambini

L’AVANZATA JIHADISTA

Allarme in Iraq«I milizianihanno rubatoarmi chimiche»

L’appello di al-Baghdadi,il leader sunnita che vuole creare un califfato tra Siria e Iraq, sta avendo effetto: centinaia di miliziani che combattevano contro il regime di Damasco si sono uniti all’Isis di al-Baghdadi, che ha preso il controllo di nove villaggi siriani. Intanto, in Iraq, gli jihadisti combattono per il controllo della città di Tikrit, 140 km a nord di Baghdad ma, secondo l’esercito regolare, starebbero perdendo terreno. La scia di sangue si allunga: 50 cadaveri di uomini sono stati trovati a sud di Baghdad, otto agenti di polizia sono morti a Samarra in due agguati, almeno nove soldati sono rimasti uccisi nel corso di scontri contro ribelli jihadisti nella provincia di Diyala, area in parte controllatadall’Isis. Non solo: nel governatorato di Al-Muthanna i miliziani avrebbero preso il controllo di una ex fabbrica di armi chimiche, dentro la quale si troverebbero i resti di 2.500 razzi chimici riempiti decenni fa con il gas nervino Sarin: è stato l’ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, Mohamed Ali Alhakim, a informare la comunità internazionale del pericolo creatosi. Nella loro avanzata i miliziani dell’Isis stanno da giorni distruggendo moschee, monasteri e tombe che considerano simboli degli infedeli. Ma, contro l’avanzata dei sunniti, le autorità di Baghdad hanno stimato che, nei giorni scorsi, circa un milione di persone - per lo più sciite - si sono arruolate nelle milizie filo-governative formatesi per far fronte all’offensiva.

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 I missili israeliani cadono su Rafah, a sud della Striscia di Gaza 2 A Khan Younis una folla di palestinesi attorno a una casa distrutta dai razzi 3 Il dolore di una donna ai funerali delle cinque vittime della famiglia Hamad 4 Un bambino tra le macerie LAPRESSE

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Un ragazzo piange per l’uccisionedel fratello a Najaf REUTERS

italia:

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 41

LA BANCA VATICANA

Nominato De Franssupresidente dello Ior

Il banchiere francese Jean-Baptiste de Franssu (nella foto) è il nuovo presidente dello Ior, la banca vaticana. La svolta favorita

da Bergoglio e annunciata dal prefetto per l’Economia, cardinale George Pell. Entrano nel consiglio anche il tedesco Clemens Boersig, l’americana Mary Ann Glendon e il britannico Michael Hintze. Statuti e competenze dello Ior saranno rivisti. Nel board entrerà anche un italiano non ancora nominato.

ALTRI MONDI IL DIPLOMATICO ITALIANO

De Mistura in Sirianuovo inviato Onu

Le Nazioni Unite hannoscelto Staffan De Mistura. Sarà il nuovo inviato dell’Onu per la Siria. E subentrerà all’algerino Lakhdar

Brahimi. Lo riferiscono fonti diplomatiche delle Nazioni Unite. Il diplomatico italo-svedese, vice ministro degli Esteri sia nel governo Monti che in quello Letta, ha guidato per lungo tempo la trattativa col governo indiano per la liberazione dei due marò Girone e Latorre.

Napoli, morto il ragazzo colpito dai calcinacciSalvatore, 14 anni, non ce l’ha fatta: era stato ferito sabato mentre attraversava la centralissima Galleria UmbertoDAVIDE MAROSTICA

Non sono bastate le spe-ranze e le preghiere delle tantepersone che dallo scorso saba-to hanno circondato d’affetto evicinanza l’Ospedale LoretoMare tra sit-in, fiaccolate e ve-glie senza sosta. Dopo quattrogiorni di tragica agonia, Salva-tore Giordano non ce l’ha fatta.A causare la morte del ragazzi-no di 14 anni colpito dal crollodi calcinacci nella centralissi-ma Galleria Umberto I di Napo-li, è stato con tutta probabilitàun arresto cardiaco, dopo chele condizioni del giovane diMarano, piccolo centro dellaprovincia napoletana, nelle ul-time ore si erano drammatica-mente aggravate portando, tral’altro, alla pressoché totalecessazione dell’attività cere-brale. Un decesso, quello delgiovane Salvatore, confermatopoco prima delle 14 di ieri dalladirezione sanitaria dell’ospe-dale partenopeo, quando i pa-renti ne avevano già annuncia-to la triste notizia.

Lacrime e cordoglio «L’ammi-nistrazione comunale e tutta lacittà di Napoli si stringono allafamiglia di Salvatore in questomomento drammatico. Non

esistono parole per una morteinaccettabile», il contenutodella nota subito emessa dalsindaco di Napoli Luigi De Ma-gistris, a cui ha fatto seguitol’intervento del primo cittadi-no di Marano Angelo Liccardo,che ha proclamato il lutto citta-dino nel giorno dei funerali, lacui data verrà stabilita solo do-

po che i medici effettuerannoal Policlinico l’autopsia sul cor-po del ragazzo, come dispostodal magistrato. Non appena èarrivata l’ufficialità della noti-zia, all’ospedale di Loreto Mareha fatto capolino un lungo cor-teo di parenti e amici, mentresu Facebook si moltiplicavano icommenti di cordoglio su una

pagina creata appositamenteper il giovane Salvatore.

Via alle indagini Tragica fata-lità o dramma evitabile? Anco-ra presto per dirlo. Le respon-sabilità verranno accertate dal-la Procura di Napoli, che ha su-bito aperto le indaginiaffidando ai carabinieri l’ac-quisizione di atti sulla proprie-tà e la manutenzione del sito,oltre che il reperimento di im-magini e riprese per cui è statachiesta la collaborazione an-che delle testate giornalistiche.Nonostante le parole del legaledella famiglia di SalvatoreGiordano, Angelo Pisani, cheha ricordato come gli enti pub-blici «siano tenuti a intervenirein danno dei privati che nonprovvedono alla manutenzio-ne, e dopo a rivalersi su di lo-ro», il lavoro della Procura siprofila piuttosto complicatoper la molteplicità dei proprie-tari del monumento e a causadel ginepraio di competenzeche coinvolge Comune, soprin-tendenze e privati.

Vecchi allarmi Intanto si rin-corrono le testimonianze di al-larmi precedenti rimasti ina-scoltati. Prima del crollo di pie-tre del 5 luglio che ha investitoSalvatore Giordano, colpito inpieno mentre stava tra gli ami-ci nell’affollatissima via Toledoin fermento per i saldi, un pri-mo incidente, fortunatamentesenza feriti, era avvenuto loscorso 12 maggio davanti aglistore Sisley e Zara, in un’areatransennata e riaperta pocodopo al pubblico. E secondo untestimone che abita sul retrodella Galleria, già un mese fa cifu un piccolo distacco senzache nessuno intervenisse. Dicerta infine resta soltanto l’as-surda morte di un ragazzo di14 anni.

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Salvatore Giordano, vittimadell’incidente dello scorso sabato e decedutoieri a 14 anni all’ospedale Loreto Mare ANSA

notizieTascabiliTiene l’asse del Nazareno: si vota il 16

Le riforme oggi al SenatoCambia elezione del Colle

Tiene il Patto del Nazareno: la riforma del Sena-to non elettivo approda oggi a Palazzo Madama. Prima le relazioni, poi sedute no-stop per gli emenda-menti e mercoledì 16 il voto. Un tempismo perfetto, che consente a Renzi di presentarsi con le carte in regola per il vertice straordinario Ue dello stesso giorno. La Commissione Affari Costituzionali di Palaz-zo Madama ha pure fatto passare clamorose novità:il nuovo quorum per eleggere il Capo dello Stato, che sposta dal 4° al 9° scrutinio l’elezione a maggioranza assoluta. Cambia il numero di firme per il referendum abrogativo: 800 mila contro le 500 mila di ora.

Durante una visita in Colorado

Obama vince a biliardoPoi gli offrono marijuanaLui sorride e se ne va

Insolita visita a Denver, in Colorado, peril presidente Usa. Barack Obama ha trascorso qualche ora in un bar, dove ha giocato a biliardo insieme al governatore del Colorado, John Hickenlooper, vincendo la partita. Poi, tra la folla di Denver, qualcuno ha sorpreso il presidente: «Vuoi un po’ di erba?». In Colorado la marijuana è legale. Ma Obama ha sorriso e se n’è andato. Oggi visita in Texas, Stato dove è molto sentito il problema dell’immigrazione dal Messico: il numero uno della Casa Bianca ha appena chiesto quasi 4 miliardi di dollari al Congresso per fronteggiare questa emergenza.

Maltempo, incidente anche a Torino

Milano: dopo l’alluvioneriemergono due corpi

Le forti piogge che hanno colpito Milano e provincia, provocando l’esondazione del fiume Seveso, hanno fatto riemergere due cadaveri. A Inzago, in un canale che attraversa il centro abitato, è stato trovato il corpo di una donna di 85 anni. Sarebbe un suicidio. A Milano, nel fiume Lambro, è stato avvistato un altro cadavere, ma le condizioni dell’acqua non permettono di scandagliare il fiume e le ricerche sono state interrotte. A None, nel Torinese, infine, un fulmine ha spezzato un albero, che ha travolto un uomo di 33 anni, un corriere di nazionalità straniera che stava riposando sotto i rami.

Barack Obama alle prese con il tavolo verde AFP

Il virus colpisce l’Africa occidentale

Ebola, 50 casi in tre giorniE i decessi salgono a 518

Con 50 nuovi casi, di cui 25 mortali, tra il 3 e il6 luglio, sale a 518 il computo dei morti per il virus Ebola in Guinea, Liberia e Sierra Leone, mentre il numero totale di contagi dallo scoppio dell’epidemia arriva a 844. I dati sono diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Tra le vittime potrebbe esserci un cittadino Usa che ha viaggiato in Guinea (lo Stato con più casi) e Sierra Leone: l’uomo è morto in Ghana, ma nuovi esami verranno effettuati negli Usa per appurare le cause del decesso. I ministri della Sanità di 11 Paesi dell’Africa occidentale stanno coordinando il contrasto a un’epidemia che, secondo l’Oms, «durerà mesi».

ANCORA IN ABRUZZO L’ANNO SCORSO UN GRAVE INCIDENTE SIMILE NEL PESCARESE

Esplode fabbricadi fuochi d’artificio:2 vittime all’AquilaOggi si cerca un terzo disperso, 4 i feritiLe case hanno tremato per chilometri:«Un fungo di fumo, sembrava l’atomica»

La fabbrica di fuochi d’artificio esplosa a San Donato di Tagliacozzo ANSA

Fuochi d’artificio cheesplodono, distruggono, ucci-dono. Sempre nella stessa pove-ra terra: l’Abruzzo per la secon-da volta in un anno conta i mortiin una tragedia per una fabbricapirotecnica saltata in aria. Ieri aSan Donato di Tagliacozzo, pro-vincia dell’Aquila, due vittime eun disperso nell’esplosione dellafabbrica Paolelli, stimata nel-l’ambiente come lo era la fabbri-ca Di Giacomo distrutta il 25 lu-glio 2013 a Città Sant’Angelo(Pescara). Allora si contarono

cinque morti, quattro tra la fa-miglia Di Giacomo più un vigiledel fuoco. Stavolta a perdere lavita è stato Valerio Paolelli, unodei figli del titolare, Sergio. Tro-vato pure il cadavere di AntonioMorsani, mentre AntonelloD’Ambrosio è il disperso. La tra-gica contabilità ha risparmiatoaltre vittime per il sangue freddodella sorella di Valerio Paolelliche ha trattenuto il fratello mag-giore Armando: subito dopo ilprimo scoppio, voleva andare asalvare sotto le macerie, ma Sa-

brina l’ha fermato salvandogli lapelle. Mentre lo scorso anno, aCittà Sant’Angelo, nessuno riu-scì a impedire ad Alessio di get-tarsi nel folle tentativo di salvareil salvabile, morendo colpito daun’ennesima esplosione.

La scintilla La tragedia ierialle ore 13.30: è stata un’esplo-sione terrificante sentita per unraggio di chilometri, con tantodi fungo di fumo, case tremantie vetri rotti. «Sembrava un terre-moto», hanno detto tutti. Il pri-mo ad arrivare davanti alla fab-brica è stato il sindaco di Taglia-cozzo, Maurizio Di Marco Testa,a cui pure Napolitano ha espres-so cordoglio e «profonda tristez-za»: era insieme ai carabinieri,vicini in linea d’aria, e nella fogadella corsa ha lasciato anche ilcellulare a casa. «Ho visto e sen-tito il terzo botto sul posto: sem-brava un terremoto, seguito dauna grossa fumata bianca comequella di una bomba atomica».Dopo circa due ore dalla primaesplosione, è stato ritrovato ilprimo corpo. Carbonizzato. Poi,intorno alle 16 il secondo cada-vere. Quindi, è stata predispostauna fascia di sicurezza di 500metri tutto intorno per consenti-re la bonifica: la ricerca del di-sperso proseguirà oggi, trascor-se le 24 ore per evitare il rischiodi altre esplosioni fatali. Deiquattro feriti, tre sono ricorsi al-le cure dei medici dell’ospedaledi Avezzano: l’algerino KedhiaSofiane, il catanese AurelioChiariello e il napoletano Ono-frio Pasquariello. Intanto, biso-gnerà capire che cosa è succes-so: spetterà ai periti capire qualesia stata la tragica scintilla.

Moneta virtuale

Allarme sui Bitcoin: «Li usano le mafie»

Semplici, comodi, moderni. E dannata-mente alla moda. Nel corso dell’ultimo anno ilvalore dei Bitcoin è cresciuto a dismisura, e con-testualmente il fascino che questi paiono eserci-tare su mercati, aziende e istituzioni. C’è chi co-me il portale di giochi online Zynga ha scelto diaccettarli in forma di pagamento, chi comeHonk Hong ha aperto sulla propria Borsa valoriil primo punto vendita reale per la valuta virtua-le, e chi come Facebook ne è rimasto attratto alpunto da progettarne un valido antagonista. Macome tutto, anche la tentazione più luccicantecela dietro di sé un cono d’ombra. Così, dopo labancarotta di fine 2013 della piattaforma onlineMt.Gox, su cui il Bitcoin ha prima superato quo-ta 1200 dollari per poi crollare sotto i 500 a cau-sa di un furto di hacker di 850mila pezzi (pari a345 milioni di euro), e l’impennarsi dei tentatividi attacchi informatici – triplicatisi nel solo 2013– ai siti di gestione della moneta virtuale, ecco iprimi moniti delle autorità internazionali.

Altolà Se infatti il procuratore Generale di Ro-ma Luigi Ciampoli ha segnalato un alto rischiodi riciclaggio e finanziamento delle mafie legatoai Bitcoin, insieme è giunto pure l’avvertimentodell’Eba, l’Autorità bancaria Europea che, insie-me alla Banca Centrale di Francoforte e all’Auto-rità Europea di vigilanza sui mercati (Esma), haconsigliato alle istituzioni finanziarie di «nonacquistare, detenere o vendere» perché sebbeneci siano «benefici potenziali fra cui transazionipiù facili e veloci e l’inclusione finanziaria», almomento «i rischi superano i benefici». Motivoper cui sarà proprio l’Eba a stilare un sistemaregolatorio che affronti i principali rischi, dai re-quisiti di governance alla separazione netta deiconti correnti fra moneta virtuale e reale.

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42 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

ALTRI MONDI

PASSATO SCOMODO NEL FILMATO L’ATTRICE, POCO PIÙ CHE VENTENNE, MOSTRA I SEGNI DELLA TOSSICODIPENDENZA. «HO TRASCORSO TEMPI MOLTO DURI», AVEVA AMMESSO

Quando Angelina si drogava Su «Enquirer» le immagini shockUn ex spacciatore vende un video degli Anni 90. «Davo alla Jolie eroina e cocaina»

FRANCESCO RIZZO

Proprio nei giorni in cuila sua ambigua dama dark diMaleficent incassa oltre 630milioni di dollari nel mondo,Angelina Jolie inciampa in unincidente da principessa catti-va. Che non piacerà alla Di-sney. Un ex spacciatore, taleFranklin Meyer, ha venduto altabloid Usa National Enquirerun breve video degli Anni 90,girato in un albergo a New Yorkche ritrae la Jolie, poco più che

ventenne, ciondolare al telefo-no e mostrare i segni della tos-sicodipendenza. «Angie è statauna mia cliente per tanti anni -spiega il pusher - Le vendevoeroina e cocaina. Un giorno miha chiamato e mi ha chiesto diandare a casa sua. Era il nostromodo in codice per dire cheaveva bisogno di rifornirsi. Ilsuo viso era emaciato e aveva isegni delle punture lungo en-trambe le braccia». Nel decen-nio Novanta, quando sposa epoi lascia l’attore inglese JonnyLee Miller, la Jolie è una mo-della che gira una dozzina difilm ma il vero successo sboc-cia intorno al 2000, con l’Oscarcome miglior attrice non pro-tagonista per la sociopatica Li-sa in Ragazze interrotte e con leacrobazie di Lara Croft: TombRaider. Poi incontrerà Brad

Pitt, completerà una tribù difigli adottati e no, diventeràun’icona della battaglia a fa-vore dei rifugiati. La Jolie cuiora Parigi dedica una statua.

Biografo L’attrice pare fu-riosa per le parole di Meyer,eppure non ha mai negato ilpassato “tossico”, raccontatoanche dal suo biografo, An-drew Morton, secondo cui ilati bui del suo carattere sonolegati al rapporto con la ma-dre. La stessa Jolie, nel 2011,aveva detto: «Ho passato deitempi molto duri e oscuri, masono sopravvissuta. Non do-vrei essere qui ora». Invece, èin vetta a Hollywood. Tornasolo in mente una battuta cheMalefica pronuncia nel film:«Il male è di questo mondo».

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La Jolie sul tabloid «National Enquirer». Il titolo dice: «Angelina pescata in uno sporco covo da drogati»

Ecco un talent alla brace«Griglia significa cultura» Sta arrivando lo show di DMax che insegna a cuocere sul fuoco La novità è lo chef Tomei come giudice: «Saremo liberi e umani»FILIPPO CONTICELLO

filippocont

Datemi una griglia e vi in-cendierò il mondo. Quello dellatv, va da sé, che in cucina si osti-na a preparare le leccornìe piùdisparate per poi gustarsi gliascolti. Ma stavolta il nuovo az-zardo, ultimo talent culinariosul piatto, può far scottare: l’og-getto è l’antica e nobile arte delbarbecue. Il Re della Griglia, fio-re all’occhiello nella nuova sta-gione autunnale di DMax (ca-nale in ascesa impetuosa al nu-mero 52 del digitale), si sta gi-rando adesso in una cascina-fienile top secret nei dintorni diMilano: un luogo ameno, idealeper sane grigliate di carne, pe-sce, verdure, formaggio e chipiù ne ha più ne metta. Tra unospiedino e l’altro, nove concor-renti a sfidarsi su ricette italichee straniere, ma la vera carne alfuoco è il trio di giudici. Sonopiù ruspanti rispetto agli stan-dard raffinati a cui ci ha abitua-to Masterchef: per far alzareadrenalina e divertimento c’èChef Rubio, il cuoco romano diUnti e Bisunti diventato star ab-buffandosi di street food perstomaci forti. E oltre a Paolo Pa-risi, curiosa figura di allevatore-pastore-gourmet, ecco Cristia-

no Tomei, chef verace e speri-mentale. A Lucca ha un risto-rante in un museo di ArteContemporanea, ma è uno spi-rito libero e sa che niente dà piùebbrezza di quel crepitìo incan-descente: «La griglia è il centrodi tutto, da sempre: un cuoconon è tale se non riesce a doma-re il fuoco, elemento primordia-

le, e questo è il cuore di questotalent», la sua anticipazione.

Umano Chi meglio grigliaavrà un biglietto per la Svezia:nel 2015 ci sono i Mondiali diBarbecue che per gli amanti delgenere sono come una finale alMaracanà. Per questo serve pre-pararsi, affumicare come si de-ve e per Tomei alla fine uscire-mo tutti dall’equivoco: «Si pen-sa sempre a una cucina di serieB, al “mi faccio una grigliata”come una cosa qualunque, inve-ce regala libertà e partecipazio-ne. Aggrega, restituisce il ciboalla sua dimensione naturale epopolare, aiuta a riscoprire i sa-pori». Addirittura brace comerivoluzione (gastronomica) chenell’ora della crisi sa riempire lapancia di tutti. Oppure, sempli-cemente, alta cucina da inten-dersi non solo come foie gras:«È vero che in tv ci sono estre-mizzazioni e caricature, ma sul-la griglia si fa cultura – continua“lo chef anarchico” –. Per questone esce un programma diverso,con meno se e meno ma deglialtri, più libero e umano». Queitre lì sono dissacranti e tendonopure alla goliardia, ma davantial fuoco nessuno scherza: pareche governare la griglia possadare un discreto potere.

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CRISTIANO TOMEICHEF DE “L’IMBUTO”, LUCCA

« Non è una cucinadi serie B, ma restituisce il ciboa una dimensionepiù naturale

ASIMONAIN POLE

SLa Ventura

versoMiss ItaliaNon è ancora

ufficiale male voci si fanno

semprepiù insistenti.

L’ex giudicedi X Factor

potrebbeessere la nuova

conduttricedella finale

della 75 a

edizionedel concorso

di bellezza,il 14 settembre

in direttada Jesolo

su La7.L’organizzatrice

PatriziaMirigliani

accoglierebbela notizia con

soddisfazione.«Se fosse

confermatosarebbe

un grandesegnale di

rinnovamento»

DAL 2018 GATES FINANZIA IL PROGETTO

Tra quattro annibasterà un chipper non fare figliL’anticoncezionale digitale saràazionato da un telecomandoe verrà inserito sotto la pelle

«Caro, mi passi il telecomando?». Il tipo difrase che sancisce il calo del desiderio. Ma il fu-turo piomba tra le lenzuola, portato da uno che,offrendoci il futuro, ha racimolato 79 miliardi didollari. Nel 2018 sarà in commercio un anticon-cezionale femminile che si attiverà proprio conun telecomando. Lo hanno inventato alcuni ri-cercatori del Mit, in America, basandosi su unatecnologia studiata già negli Anni 90 e finanzia-ti da Bill Gates, il papà di Microsoft: sarà un mi-crochip da impiantare sottopelle, alto e largo 20millimetri e profondo 7 millimetri, contenenteminuscoli involucri di titanio e platino che rila-sceranno Levonorgestrel (ovvero la «pillola delgiorno dopo»). Durata, 16 anni. Grazie al teleco-mando, la donna potrà sciogliere i mini-serbatoie quindi decidere quando non essere “protetta”dall’eventualità di concepire. Per impedire chel’impulso scatti senza consenso, il telecomandodovrà toccare la pelle. E la frase «Caro, mi passiil telecomando?», cambierà significato.

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

AUN CIAK

CON BRAD

SIn agosto

a MaltaNon accadeva

dal 2005: BradPitt (nella foto) ela Jolie gireranno

un nuovo filminsieme, una

love story, inagosto, a Malta

Il chip verrà impiantato sotto il braccio o nell’addome

Tris d’assi Cristiano Tomei, chef 39enne: è uno dei 3 giudici di«Il Re della Griglia» con Chef Rubio e il pastore-gourmet Paolo Parisi

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GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 43

ALTRI MONDI

OroscopoLE PAGELLE

Gazzetta.it

Il 7-1 con cui la Germania ha distrutto il Brasile è una gara destinata a restare nella storia. Guarda sul nostro sito tutte le reazioni alla disfatta verdeoro nella nostra sezione video: i migliori «sfottò»su internet, la gioia dei tedeschi, le lacrime dei brasiliani e anche gli incidenti di San Paolo.

VIDEO

Non si spegne l’eco del MineirazoReazioni e sfottò

www.gazzetta.it

DI ANTONIO CAPITANI

21/4 - 20/5

Toro 7,5Giove vi è amicoe il colpo di gluteiis behind the angol. Niente ansie e malumori, dunque. Manco fornicatori.OK i soldi.

23/7 - 23/8

Leone 8Una notiziona, magari «da lontano», o un contatto proficuo aleggiano. Buonala resa fisica, esemplare quella sudombelicale.

21/3 - 20/4

Ariete 7,5La motivazione cresce, la creativitàsi espande e il lavoro premia. Le energie, poi, crescono e voi fornicate prolungando e ripetendo.

21/5 - 21/6

Gemelli 6-Le vostre idee,le istanze, i progetti vengono ignorati:non sclerate, please, organizzatevi. L’ormone, però,vi fa fare bei figuroni.

22/6 - 22/7

Cancro 6L’ansia vi s’insinua. Anche perchéi dettagli cui star dietro son tanti. State su: Giove vi porta fortuna. Fornicazione minimal, però.

24/8 - 22/9

Vergine 6Lo zebedeo è abnormemente gonfio. Serve più motivazione.Ma c’è Giove che porta fortuna, pure suina. La panza avanza: occhio.

20/2 - 20/3

Pesci 6Potreste sentirvi ostacolati e imbrigliati da tutti. Ma non sarà vero. Anzi, Giove vi fa otteneree conseguire molto. Suinally too, tranqui.

22/12 - 20/1

Capricorno 6,5Stare e lavorare da soli vi fa molto gioco.Ma siate tempistinel fronteggiareun imprevisto. Fornicazione creativa, amor ciofecosino.

21/1 - 19/2

Acquario 7Amicizie e cooperazionein un gruppo rodato vi fanno dare il meglio. Sudombelico sgarzolo, ma l’umore è cupissimo: state su.

23/11 - 21/12

Sagittario 7,5La Luna appagale vostre mire amorose, Urano quelle lavorative. E viaggie studi vanno OK. L’ormone è vivacee muy performante.

23/10 - 22/11

Scorpione 6Soldi at the ribalt e forse non favoritissimi:amministratevicon attenzione.Le energie fisiche sono scarse, il sudombelico muy pratico.

23/9 - 22/10

Bilancia 7+Luna ottima per sostenere colloqui, trattative e lavoroin genere. Notizie incoraggianti giungono,ma amor e fornicazion languicchiano.

ALESSIO CERCIL’esterno offensivodel Torino e della Nazionale è nato a Velletri, in provincia di Roma, il 23 luglio 1987. Indossa la maglia granata dal 2012

Seguite tutte le ultime notizie sul «mercato» Nba e la caccia ai free-agent nel nostro liveblog: le notizie sulle decisioni dei corteggiatissimi LeBron James e Carmelo Anthony in tempo reale. Ma l’estate del basket americano non vive solo delle due superstar: tenetevi aggiornati anche su tutti gli altri movimenti.

LIVEBLOG

Tutti gli affari Nbaminuto per minutoIl giorno di LeBron?

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La tiratura di mercoledì 9 luglioè stata di 356.285 copie

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44 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

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