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L’AGO DELLA SOLIDARIETÀ - Pagina iniziale fileH annosfilatolascorsaprimavera,tra...

Date post: 25-Feb-2019
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H anno sfilato la scorsa primavera, tra parenti, giornalisti, semplici curiosi un po’ divertiti e increduli. Perché le modelle non erano ragazze magre con ve- stiti firmati, ma signore in pensione che, di- sinvolte e orgogliose, mostravano i capi della loro collezione alla Casa Vittoria di Roma, una struttura comunale per anziani in via Portuense. Maglie, giacche e gonne confezio- nate e cucite in casa e ora messe in vendita per sostenere organizzazioni come Save the children, Amref e Anlaids. Dall’India al Ken- ya all’Italia, nel 2007 sono stati devoluti in beneficenza 15.000 euro. L’Antica sartoria solidale, dove lavora- no circa duecento persone dai 60 ai 90 an- ni, soprattutto donne, è nata nel dicembre 2006 dall’idea di un gruppo di volontarie impegnate in un progetto del Comune, chiamato Pony della solidarietà, per porta- re compagnia agli anziani in periferie co- me Magliana e Corviale. Le volontarie avevano scoperto che molti volevano avere un posto dove lavorare a ma- DELLA SOLIDARIETÀ L’AGO A Roma 200 persone dai 60 ai 90 anni lavorano per gli anziani di periferia 15.000 euro è la somma devoluta in beneficenza dall’Antica Sartoria solidale nel 2007 CLUB 3 [VOLONTARIATO] FEBBRAIO 2009 TUTTE AL LAVORO Con le stoffe regalate si confezionano abiti il cui ricavato va in beneficienza 57 DI MICHELA GELATI - FOTO GIANCARLO GIULIANI
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Hanno sfilato la scorsa primavera, traparenti, giornalisti, semplici curiosiun po’ divertiti e increduli. Perché

le modelle non erano ragazze magre con ve-stiti firmati, ma signore in pensione che, di-sinvolte e orgogliose, mostravano i capi dellaloro collezione alla Casa Vittoria di Roma,una struttura comunale per anziani in via

Portuense. Maglie, giacche e gonne confezio-nate e cucite in casa e ora messe in venditaper sostenere organizzazioni come Save the

children,Amref eAnlaids. Dall’India al Ken-ya all’Italia, nel 2007 sono stati devoluti inbeneficenza 15.000 euro.

L’Antica sartoria solidale, dove lavora-no circa duecento persone dai 60 ai 90 an-

ni, soprattutto donne, è nata nel dicembre2006 dall’idea di un gruppo di volontarieimpegnate in un progetto del Comune,chiamato Pony della solidarietà, per porta-re compagnia agli anziani in periferie co-me Magliana e Corviale.

Le volontarie avevano scoperto che moltivolevano avere un posto dove lavorare a ma-

DELLA SOLIDARIETÀL’AGO

A Roma 200 persone dai 60 ai 90 anni lavorano per gli anziani di periferia

15.000euro è la sommadevoluta inbeneficenzadall’Antica Sartoriasolidale nel 2007

CLUB3

[VOLONTARIATO]

FEBBRAIO 2009

TUTTE AL LAVORO

Con le stoffe regalate

si confezionano abiti il cui

ricavato va in beneficienza

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DI MICHELA GELATI - FOTO GIANCARLO GIULIANI

glia fuori casa. Il Comune mise a disposizio-ne i locali e organizzò una conferenza stam-pa per presentare il progetto. Pochi giornidopo, la sartoria si trovò sommersa di stoffee macchine da cucire. «I donatori sono priva-ti cittadini ma anche aziende come Gattino-ni, l’agenzia Alta Moda di Roma e la Rai, cheha portato un camion di stoffe», raccontaRaffaella Sbercia, 65 anni, energica coordina-trice della Sartoria. Come altre volontarie,Raffaella ha lavorato come impiegata in unente pubblico, e viene dalla periferia roma-na. Il lavoro alla sartoria le ha permesso di co-noscere persone e impegnarsi in un’attivitàper rendersi utile.

«Ho convinto anche mio marito», rideRaffaella. Come gli altri uomini della sarto-ria, lui si occupa della logistica, cioè del tra-

sporto dei vestiti e dell’allestimento dei mer-catini, che si tengono quasi ogni settimana indiverse zone della capitale. Con Raffaella c’èSandra, una bionda signora di 64 anni. Vienedalla Magliana, grande quartiere popolare:«Il lavoro in sartoria serve per sfuggire alla de-pressione», dice. «Serve a stare sedute al solee chiacchierare. E lavorare tra tè e pasticcinid’inverno, divisi in squadre per la maglia, perl’uncinetto e per i gioielli.

Gli anziani possono lavorare in bottegao cucire a casa e portare i capi finiti, chevengono venduti anche nel negozio. Nel-l’ultimo anno sono stati confezionati centoabiti da donna, 400 tra maglioni e giaccheper adulti e tutine per bambini, 2.000 acces-sori. Nell’antica sartoria convivono oggettimoderni e saperi antichi: tra ferri da stiro e

macchina per cucire si trovano tovaglie rica-mate, camicie a fiori, abiti vintage, gonne divelluto e collane di pietre colorate. Ci sono imodellini di un volontario che faceva il mari-naio e adesso il mare lo mette in bellissime na-vi in miniatura. Vassoi decorati con il decou-page, tegole dipinte, sciarpe e cappelli.

E ci sono anche i giovani. A settembre, in-fatti, è nato un nuovo gruppo dell’antica sar-toria, fondato da altre volontarie provenientidalla parte opposta di Roma, per far parteci-pare all’iniziativa anche chi vive lontano dalquartiere Portuense. «L’obiettivo è lo stes-so: un nuovo lavoro, dopo la pensione, èun modo per riempirsi la vita dopo che fi-gli e nipoti sono cresciuti», dice la coordi-natrice, Maria Teresa Ellul, 65 anni, duran-te un evento organizzato dalla sartoria inuna casa di riposo nel quartiere Nomentano.Vestito nero e cappello rosso fuoco, MariaTeresa, che lavorava come funzionaria del-l’Inps, sottolinea come la novità del progettosia la partecipazione dei giovani, per traman-dare i vecchi mestieri e favorire lo scambiotra generazioni. «La sartoria fa riscoprire la-vori che appartengono a un altro tempo. Die-tro queste maglie fatte a mano c’è la fantasia

di donne che una volta risparmiavano rici-clando vecchi materiali. È un patrimonio tut-to italiano, che sta alla base dell’economia fa-migliare ma spesso è sconosciuto».

Nella nuova sede lavorano 50 volontari,di cui venti giovani. Tra loro, Arianna, 28anni, che si occupa di volontariato per glianziani e si sta laureando in scienze del-l’educazione. «Organizziamo anche visiteculturali nelle zone meno conosciute. Ci so-no persone che lavorano da casa ma si sento-no comunque utili e inserite. Per me sono co-me nuovi nonni. Da loro si impara: prima sa-pevo a malapena cucire un bottone».

Ogni prodotto della sartoria è vendutocon una ricevuta che spiega quale progettofinanzierà. Per quest’anno le nonne sarte fi-nanzieranno un progetto diOsvic per una ca-sa famiglia e uno di Amref per una scuola,entrambe in Kenya. Intanto, Raffaella sfo-glia un album di foto. Si vede un villaggio in-diano, donne e mucche tra capanne di pa-glia. «Abbiamo sostenuto un progetto di mi-crocredito per comprare dieci mucche aqueste donne. Quest’anno non ci siamo riu-scite, ma l’anno prossimo faremo di tuttoper andarle a trovare». �

Lo scorso anno sono stati realizzati 100 abiti da

donna e 400 giacche, maglioni e tute per bambini

576.000sono gli abitantidi Roma che hannopiù di 65 anni

290.000sono gli over 75(dati dall’ultimocensimento)

[VOLONTARIATO]

CLUB3 CLUB3FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009

UN ATELIER DI AMICHE

Una vera sartoria dove

chiunque può partecipare e

rendersi utile per il prossimo

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L’obiettivo è semplice:un nuovo lavoro, dopola pensione, è un modoper riempire la vitadopo che i figli e i

nipoti sono cresciuti


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