La Quotidiano di Cremona
Anno XLVII, n. 36 Una copia lire 1.200
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Venerdì 12 febbraio 1993
Travolto da Tangentopoli, il segretario si è dimesso dopo 17 anni di leadership
PsL è finita l'era Craxi LaMgamtteperksuceessbngsm H governo presenta denuncia in procura
False vod di'avwsà' ad Amato e Romiti
Speculazioni in Borsa
Amato riferisce al Senato sulle dimissioni di Martelli
Coso Martelli in Isolamento
Hcapo (M governo: prioritaria
la questione morale
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MILANO — Tra le 11 e le 12.30 di ieri, un'ora e mezzo di fuoco sulla Borsa. Lira in pochi minuti da 1.540 a 1.552 sul dollaro, cali vistosi sul mercato dei titoli italiani, sia a contanti sia 'futures'. Tutto nato da una falsa voce: avvisi di garanzia per il presidente del Consiglio Amato, il ministra del Bilancio Reviglio e l'amministratore delegato della Fiat, Romiti. Si sono mossi subito Palazzo Chigi, il ministero del Tesoro e il procuratore della Repubblica di Milano Borrel-li, che ha smentito le voci. Il ministro del Tesoro Barucci ha informato della speculazione lo stesso procuratore di Milano e quello di Roma.
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L'ultima difesa: b zampino della Ga
ROMA — Bettino Craxi ha aperto ieri pomeriggio l'assemblea socialista all'hotel Ergile rimettendo formalmente a disposizione del partito il mandato di segretario. Al termine del discorso l'ufficio di presidenza dell'assemblea ha preso atto delle sue dimissioni ed ha convocato la direzione del partito. Termina cosi il periodo, cominciato nel 1976, durante il quale il Partito socialista è stato ininterrottamente guidato da Bettino Craxi. Nella sua relazione, salutata alla fine da lunghi applausi, Craxi ha respinto le ultime accuse ipotizzate contro di lui e contro Claudio Martelli (relative al conto Protezione) dai magistrati milanesi ed è tornato a chiedere un'inchiesta parlamentare sui finanziamenti ai partiti negli ultimi 15 anni II segretario ha anche ipotizzato manovre nazionali e internazionali per destabilizzare l'Italia, attraverso gli scandali. Nella notte si sono tenuti diversi incontri tra le componenti del partito. La maggioranza (compreso Amato) ha scélto di votare Benvenuto; la minoranza di «Rinnovamento» Valdo Spini.
SERVIZI A PAGINA 2 L'intervento di Bettino Craxi all'assemblea socialista (fotoAp)
Tangentopoli: retata di tecnici e pditid di Enel e Aem. In arrivo altri avvisi eccellenti
Milano, altri sette arresti hnummerassessomGmncow&crisiìngfunla
VìaUbera dalla Svizzera
Consegnati ai giudici i tabulati del conto
Protezione SERVIZIO A PAGINA 3
Appalti d'oro deU'Anas
L'indagine si sposta sugli altri
partiti tracuiilPds
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MILANO — Giornata di arresti tra Milano e Roma nell'ambito dell'inchiesta «Mani pulite» della Procura milanese. Sette le persone arrestate, tra cui anche l'assessore comunale al commercio e all' artigianato Pierfranco Giuncaioli (Psdi), 65 anni, accusato di corruzione aggravata e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Il numero delle persone arrestate è destinato a crescere forse già nelle prossime ore. Il Gip Italo Ghitti, infatti, ieri sera aveva firmato altri due ordini di custodia cautelare e, secondo quanto si è appreso, sarebbero in corso contatti tra la polizia e gli avvocati delle persone ricercate. Gli arrestati sono inquisiti nell'ambito di due filoni dell'inchiesta «Mani pulite»: quello relativo alle tangenti per le centrali dell'Enel e quello per gli appalti dell'Aem, dopo le confessioni di alcuni inquisiti. L'arresto di Giuncaioli ha messo in crisi la giunta di Milano. Senza l'assessore non esiste più la maggioranza a palazzo Marino. E la giunta Borghini vacilla. Milano rischia elezioni anticipate.
SERVIZI ALLE PAGINE 3 E 4
Via Manzoni, via Verdi e corso Vittorio Brnanuefesaranrrocr^
Nuovi parcheggi, isola alla prova InprimavemUComunerqietel'esperimento édkenùm Gli automobilisti cremonesi preferiscono parcheggiare in piazza Roma o in corso Vittorio Emanuele piuttosto che in piazza Marconi. E' quanto emerge da uno studio compiuto dall'Aem nel '92: appare chiaro, che l'abitudine ha il sopravvento sulla logica. Il vicesindaco Tadioli osserva che in dicembre con il mese dello shopping il Comune ha voluto «promuovere il centro storico» e ì risultati gli hanno dato ragione, l'operazione è stata positiva. Al punto che in primavera sarà riproposta. Via Manzoni, via Verdi e corso Vittorio Emanuele
..saranno chiusi al traffico.
SERV1ZIOA PAGINA 13 L'Ingresso al parcheggio di piazza Marconi
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Dopoduebccciature
Clinton sceglie un'altra donna come ministro della Giustìzia
WASHINGTON - No» c'è due senza tre: Bill Clinton ha scelto un'altra donna, Janet Reno, per la poltrona di ministro della Giustizia. Cinquantaquattro anni, incorruttibile procura-tnce in Florida, Reno non ha maritò e non ha figli: non rischia quindilafinediZoeBairdeKim-ba Wood, che hanno dovuto rinunciare al molo di 'attorney general' per aver dato lavoro a Baby-sitter straniere senza regolare permesso di soggiorno in Usa.
SERVIZIO A PAGINA 5
Attualità L'Itala delle tangenti
LA PROVINCIA Venerdì 12 febbraio 1993
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Valanga di arresti a Milano In carcere sette *vip',m arrivo altre 78manette eccellenti
MILANO — Inarrestabile, l'ondata di arresti che sta colpendo i vertici. Ieri, tra Milano e Roma, manette per altri 7, fatte scattare dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza nell'ambito dei filoni degli appalti Enel e Aem.
A Palazzo di giustizia si parla con insistenza di almeno altri 78 altri arresti imminenti. Una voce insiste sul coinvolgimento nell'indagine di Franco Nobili, presidente dell'Iri. Militi del nucleo operativo dell'Arma hanno messo le manette a Giancarlo Lizzeri e Luigi Benedetti, ex consiglieri di amministrazione dell'EneLSo-no accusati rispettivamente di corruzione aggravata e concussione in concorso con altri. Lizze-ri è accusato di corruzióne in relazione ad appalti per la realizzazione delle centrali elèttriche di Fiume Santo, in provincia di Sassari, Brindisi, Gioia Tauro e Ta-vazzano, in provincia di Milano. Benedetti è accusato di concussione per appalti nella centrale di Montalto di Castro. Sia Lizzeri che Benedetti, area De, sarebbero stati chiamati da Valerio Bitet-to, Psi, già consigliere di amministrazione dell'Enel. Bitetto è l'uomo della svolta negativa per il «garofano». Venne chiamato in causa da Ottavio Pisante per le tangenti del Gruppo Acqua all'Enel, ma non è mai stato a San Vittore.
E' dalle sue dichiarazioni che scaturì anche il quarto avviso di garanzia per Craxi. Il terzo ordine di custodia eseguito ieri ha riguardato il Pri milanese Giacomo Properzi, accusato di corruzione. E' 1 ex presidente dell' Aem ed ex presidente della Pro-
SpetpemtìSOmila nuScMperla
rioostruzbnedelle wne terremotate
Estatodeciso (Spersegfjòe
i colpevoli del «sacco» ROMA — Scocca l'ora zero per lo scandalo della ricostruzione delle zone terremotate dell' Irpi-nia e della Campania. Nei giorni scorsi il presidente della Repubblica ha chiesto al governo una completa informazione su come sono stati sperperati oltre 50 mila miliardi, e perché migliaia di famiglie sono tuttora costrette a vivere in container o tende. Sulla tragedia delle popolazioni vittime del terremoto, imprenditori e politici senza scrupoli hanno imbastito speculazioni di ogni genere. E, se è giusto plaudire alla determinazione con cui vengono portate avanti le inchieste giudiziarie su «Tangentopoli», è altrettanto giusto chiedersi perché i responsabili del «sacco dell' Irpi-nia» non sono stati mai perseguiti penalmente. Muovendo da questa constatazione, il Consiglio Superiore della Magistratura ha dato il via ad un'indagine destinata ad assumere clamorosi sviluppi.
vincia. E' accusato di corruzione in relazione a presunte tangenti per gli appalti della stessa Aem.U giudice Ghit ti j ;li ha sconcesso gli arresti domiciliari. Properzj è infatti cieco in seguito ad un incidente di caccia. Nei mesi scorsi era già stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare sempre per tangenti, stavolta relative all' Amt "azienda municipale dei trasporti a Milano. Il quarto av
viso ha raggiunto Girolamo Mezza, Psdì, ex consigliere Aem. Il filone è sempre quello delle tangenti milanesi. Il quinto riguarda Giusepe Merlo, altro ex membro del eda Aem. Il sesto è per l'ex segretario amministrativo provinciale del Psi di Varese, Emanuele Ducrocchi. Merlo è accusato di corruzione, Ducrocchi di ricettazione.
Il settimo arrestato è un altro
Compravendita di immobili Chiesta Pautorizzazione
perParrestodiCostì(Psdì)
psdi, assessore in carica al Commercio del Comune di Milano: Pierfranco Giuncatoli. Per l'in-'
' chiesta sull'Aem è accusato di corruzione e violazione della leg-
§e sul finanziamento pubblico ei partiti. In seguito al suo arre
sto la giunta di Milano è entrata di nuovo in crisi. Oggi Borghini, sindaco di Milano, convoca una riunione di maggioranza. Benedetti e Lizzeri sono due personag-
Pieh'ranco Giuncatoli (Psdi)
ROMA — La richiesta di autorizzazione a procedere e all' arresto di Robinio Costi, deputato, psdi e «re delle concessioni edilizie», dovrebbe già essere arrivata in Parlamento. Vengono elencati gli episodi che avrebbro portato nelle tasche di Costi tangenti miliardarie. Ad inoltrare la richiesta e stato il sostituto procuratore di Roma, Vinci, nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sui palazzi d'oro comperati dagli enti pubblici. Vinci ha firmato un avviso di garanzia per il senatore De Giorgio Moschetti, accusato di concussione, corruzione e di violazione delle legge sul finanziamento ai partiti. Costi è il leader del Psdi romano e già assessore all'edilizia privata, e il suo segretario Roberto Cenci, è il capogruppo Psdi in Campidoglio. Cenci fu arrestato nel '92 con l'accusa di concussione. Il giudice riteneva che fosse lui a stabilire le mazzette da richiedere per le operazioni edilizie per cui era richiesto l'interessamento suo o di Costi. Mesi di indagini e, ieri, la richiesta di autorizzazione per
Costi e l'arresto per concussione. Sembra che il documento inviato alla Camera sia completo: ci sono fatti, date, nomi degli imprenditori che hanno pagato, luoghi, importo dei versamenti, modalità di pagamento delle tangenti che venivano riscosse sempre da Cenci e da Costi. Gli elementi di accusa sono tutti in relazione allo sblocco di progetti o alla concessione di licenze edilizie (per edificare nel complesso di Cinecittà 2 Cenci e Costi avrebbero fissato una tariffa di 1.000 lire al metro cubo). Ma per alcuni casi, nel documento inviato al Parlamento sono addirittura appuntate le lamentele che i due rivolgevano agli imprenditori perché il pagamento era stato fatto a forfait e non secondo le percentuali stabilite. Il Pm Vinci è arrivato anche al senatore De Giorgio Moschetti «avvisato» ieri mattina dalla finanza. L'avviso sarebbe legato alla vicenda dei due imprenditori romani, Elia Federici e Paolo Rinaldi, arrestati per le tangenti che hanno pagato per ottenere in appalto i lavo-
Feredificare : . GneattàZ UredeBe concessioni erMizie e il suo segretario fissavano delle tariffe
ri di 3 linee ferroviarie urbane. Al momento non si sa gli inquirenti ritengano Moschetti il destinatario di queste tangenti ma le accuse nei suoi confronti sono pesanti: concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Inoltre questo è il quarto avviso per Moschetti. I tre precedenti sono venuti da Milano: il 23 settembre per la vicenda Soci-mi, il 27 gennaio per l'Acea, il 5 febbraio per le aziende di trasporto romane. E proprio il fasciolo relativo alla «Intermetro», lo si è appreso ieri, è stato diviso in due: a Roma viene la parte riguardante la gestione de-, gli appalti, a Milano rimane quella sul finanziamento ai partiti. Su guest' ultimo reato si concentrano anche ì giudici romani che indagano sui contratti concessi dall'A-nas a trattativa privata. Si è deciso di estendere le indagini a tutti i partitiper vedere chi abbia incassato tangenti. Gli accertamenti riguardano i partiti di opposizione, fra cui il Pds per quanto riguarda i contratti ottenuti dalla Lega delle cooperative.
gi di caratura nazionale. Il primo per̂ aver lavorato nell'Enel, dalla nascita dell' ente elettrico dopo la nazionalizzazione all' inizio degli anni 60, fino alla sua trasformazione in spa. B secondo per essere srato un collaboratore dell'ex ministro de Donat Cattin. Quando Donat Cattin, era ministro dell'Industria, venne anche designato alla vicepresidenza dell' E-nel. Ma la nomina venne poi riti-rata.Per Benedetti, il suo nome era già comparso nello «scandalo dei petroli» del 1973 che generò il dibattito politico da cui scaturì la lègge sul finanziamento dei partiti. Per le altre tangenti italiane, sugli appalti di Benevento, Vincenzo Lodigiani ha ottenuto gli arresti domiciliari. Intanto ci sono state le prime condanne a Verbania (Novara) per la vicenda degli abusi edilizi ad Arona. Ieri in tribunale hanno patteggiato l'ex sindaco di Arona, Bertinotti (Psi), e l'ex consigliere, Ca-ligaris (Psi) e l'ex componente della commissione edilizia, il de . Verderber. Sono stati rispettivamente condannati a 1 anno e 10 mesi, 1 anno e mezzo, e 14 mesi di reclusione. Nel frattempo a Napoli due funzionari del Comune, De Vecchi, direttore della polizia amministrativa, e Letizia, segretario della direzione dell' annona, sono stati arrestati dai carabinieri che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di peculato e concussione. Invece a Bari è stato chiesto il rinvio a giudizio di 11 persone accusate di falsità ideologica in atto pubblico e di abuso d'ufficio per i lavori dì ristrutturazione al Policlinico della città pugliese.
I misteri dei fondi per rirpinia Il Csm indaga sulle procure
Caposale. Le macerie causate dal terremoto del 1980 in Irpinia. Finora sono stati spesi miliardi ma le opere di ricostruzione non sono ancora finite
Non può, il Csm, sindacare l'attività giurisdizionale dei singoli giudici, ma ha tutte le carte in regola per chiedere ai responsabili degli uffici giudiziari perché hanno tollerato il perpetuarsi di fatti gravemente illeciti. L'indagine è stata affidata alla Prima commissione, che convocherà i magistrati di almeno sette procure della Repubblica che per un verso o per l'altro avrebbero dovuto controllare la regolarità degli appalti e dell'impiego dei fondi stanziati dallo Stato. Sono le procure di Avellino, Napoli, Salerno, Potenza, Benevento e Sant'Angelo dei Lombardi, alle quali si deve aggiungere quella di Roma che in passato, inutilmente, era stata sollecitata a farsi promotrice di un'azione giudiziaria. Sarà interessante vedere come i diversi procuratori giustificheranno ì loro comportamenti. Una spiegazione, forse, potrebbe risiedere nel fatto che delle varie commissioni di collaudo e dei co
mitati di controllo hanno fatto parte, nel giro degli anni, magistrati ordinari e amministrativi, avvocati dello Stato e perfino un paio di prefetti. E' pur vero che, sulla scia delle recenti proteste di Scalfaro, qualcosa è incominciato a muoversi in sede giudiziaria, come per esempio a Napoli; ma è innegabile che per quasi tredici anni l'allegra (si fa per dire) gestione dei fondi destinati alle zone terremotate è andata avanti indisturbata consentendo ad aziende e privati (ammessi a quella che ieri, al Csm, è stata definita «un'enorme mangiatoia per profittatori e ladroni») di arricchirsi sulle sventure di migliaia di famiglie.
Il Csm, come dicevamo, ha avviato l'indagine proposta dai consiglieri laici del Pds Franco Coccia e Gaetano Silvestri, e dai consiglieri laici del Psi, Pio Marconi e Giuseppe Patrono. Questi ultimi hanno rilevato che «in un momento in cui la magistratura
ROMA — Dopo l'Africa ora tocca all'Asia e all'Albania. L'indagine dei magistrati romàni, impegnati a far luce sullo scandalo dei fondi allo sviluppo gestiti dal governo italiano, è ad una svolta. Gli inquirenti raccolgono le testimonianze di tre periti, allontanati dall'Unità tecnica centrale della Farnesina, che hanno deciso di vuotare il sacco sugli anni degli sperperi e dei finanziamenti allegri. Nell'ultimo decennio il governo ha stanziato lavori nel Terzo mondoper più di 30.000 miliardi di lire. Una cifra enorme se si pensa che molti di questi soldi, non sono serviti a finanziare i lavori previsti ma solo ad arricchire le casse di industrie
Sperperi miliardari all'estero Tre periti ^vuotano il sacco'
sui finanziamenti 6dfegri' impegnate in quelle zone. Ora è arrivato anche un «dossier» curato da 7 riviste missionarie in cui si denunciano i guasti della «malacooperazione». «I ministri degli Esteri succedutisi dal 198S al 1992 hanno dispensato miliardi non sulla base dei bisogni delle popolazioni, ma in base alle commesse da affidare alle imprese».
Secondo i dati fomiti dal ministero degli Esteri, tra i Paesi più
sovvenzionati spiccano la Somalia con 1.250 miliardi, l'Etiopia con 1.200 miliardi e il Mozambico con 800 miliardi. Gli esempi della malacooperazione sono tanti. Il quadro che emerge, assomiglia al ciclone tangenti. Nel mirino delle inchieste, sono alcune delle imprese già inquisite nel filone di «tangentopoli». Cosi ricompare il nome dell'«Ansaldo» e della «Cogefar». Mazzette per
sta fornendo ampie prove della sua credibilità e della volontà di reprimere la mala gestione del denaro pubblico, il Csm non può esimersi dalla necessità di fugare ogni ombra o dubbio che si addensi sul modo di amministrare giustizia nelle regioni colpite dal sisma». Gianfranco Viglietta (Magistratura Democratica) è il presidente della Prima Commissione.
Sarà lui.a coordinare l'indagine. Intanto ha acquisito alcuni documenti compresi nel testo di una davvero singolare intervista rilasciata ad un quotidiano dal procuratore della Repubblica di Sanf Angelo dei Lombardi, Etto re Maresca, il quale ha dichiarato tra l'altro che, si, «facciamo qualche tentativo di indagine, ma più di tanto non si può fare». Perché? Chi è che impedisce alla giustizia di portare alfa luce le responsabilità di affaristi, politici (e camorristi) rielT ignobile scandalo noto come «Irpinia-gate»?
rendere più probabile la destinazione dei fondi ad una società piuttosto che ad un'altra. Per questo i carabinieri sono andati nella sede dell'«Unità tecnica centrale» della direzione per la cooperazione sequestrando documenti. Nel frattempo il Parlamento ha deciso di far luce sugli aiuti alla cooperazione formando una Commissione che farà il punto sugli ultimi 10 anni attraverso le testimonianze degli ambasciatori dei Paesi finiti sotto inchiesta e dei dirigenti della Farnesina. Tarda ad arrivare invece, la prima relazione della Commissione speciale, che avrebbe dovuto presentare sui fondi alla fine di gennaio.
17 LA PROVINCIA Venerdì 12 febbraio 1993 Cronaca di Cremona
E Comune ha tempo snoaftnemese per decìdere se applicare sob il 4 per milk sulle proprietà immobiliari Tra le nuove imposte che graveranno sui portafogli dei contribuenti nel corso del' 93, un ruolo preminente sarà recitato dall'lei, l'imposta comunale sugli immobili, che sostituirà l'imposta straordinaria sugli immobili, Tisi. Come è noto, la nuova tassa potrà essere applicata su basi diverse: da un minimo del 4 per mille rispetto al valore dell'immobile ad un massimo del 6 per mille.
Il Comune di Cremona non ha ancora deciso quale aliquota applicare: ha tempo sino al 27 di questo mese, dato che il 28 è domenica. Cosa sta facendo in questo frattempo? Sta sfogliando la margherita in attesa che arrivi l'ispirazione giusta? Sentiamo cosa dice in proposito il sindaco Garini.
«Per avere dati certi su cui poter contare, abbiamo commissionato agli uffici di effettuare il calcolo del gettito presunto, tenendo conto dei seguenti elementi:
— elaborazione, da parte del Sed, dei dati forniti dal Catasto nello scorso settembre;
— determinazione del valore fiscale dei terreni (la base di calcolo è uguale al reddito dominicale moltiplicato per 75, meno il coefficiente di rivalutazione a norma di legge) sulla scorta dei dati forniti dal Catasto nel novembre'88;
— determinazione del valore imponibile delle aree fabbricabili più consistenti, individuate nel Piano regolatore generale in collaborazione con il settore pianificazione territoriale, sulla scorta dei presunti valori di monetizza-zione, indicativi per zone urbanistiche, presenti negli ambiti territoriali individuati (la consistenza in metri quadrati, moltiplicata per il valore medio in comune commercio). Ebbene, dalla eia-
Tasse, incombe Pici E Connine promette (fi limitare i danni
borazione dei dati risulta: — Fabbricati: aliquota al 4 per
mille - gettito globale presunto: 10 miliardi e 4 Jl milioni;
aliquota al 5 per mille - gettito: 13 miliardi e 726 milioni;
aliquota al 6 per mille - gettito: 17 miliardi e 20 milioni. '
Suesti dati derivano dalle 95 unità immobiliari censite
sul territorio comunale e tenendo conto che, secondo il parere del Catasto, il 70 per cento delle abitazioni sono occupate direttamente, per cui alle stesse compete la detrazione d'imposta di 180 mila lire ciascuna. .
Si è però voluto anche tener conto delle unità «non censite», che sono 13.181 e rappresentano il 20,71 % del totale (63.676). Per l'assegnazione della categoria di appartenenza le unità non censite sono state suddivise percentualmente a seconda dell' incidenza di ogni gruppo sul totale delle unita censite. La rendita complessiva per ogni gruppo, quindi, è stata calcolata moltiplicando il numero risultante da detta operazione per la rendita media; il risultato è stato moltiplicato, a sua volta, per i coefficienti di legge (100,50) e si è cosi ottenuto ilvalore imponibile su cui applicare l'aliquota.
Per fare un calcolo prudenziale, in difetto piuttosto che in
eccesso, le 8.437 unità immobiliari non censite della categoria A sono state considerate tutte abitazioni occupate direttamente dal proprietario e quindi vi sono state applicate in detrazione le 180 mila lire ciascuna (complessivamente un miliardo e 518 milioni). Riassumendo, quindi, il valore fiscale complessivo è di 4.592 miliardi e 37 milioni. Se stiamo ai valori espressi in precedenza, all' ipotesi con l'aliquota al 4 per mille bisogna aggiungere 2 miliardi e 915 milioni delle unità non censite, arrivando così a un gettito di 13 miliardi e 346 milioni. Con l'aliquota al 5 si arrive
rebbe a 17 miliardi e 750 milioni, con quella al 6 si arrivs a 22 miliardi e 152 milioni.
Terreni agricoli: le partite considerate sono 236, per un valore fiscale complessivo di 56 miliardi e 591 milioni. Sono esclusi dall'lei i primi 50 milioni di valore dei terreni condotti direttamente dal proprietario (cioè 11 miliardi e 800 milioni), per cui il valore fiscale imponibile, al netto della quota esente, diventa di 44 miliardi e 791 milioni. Giova ricordare che l'imposta è dovuta per scaglioni di valore imponibile complessivo nelle seguenti misure: 30 per cento sul valore
eccedente i 50 milioni e fino a 120 milioni (riduzione del 70%); 50 per cento sul valore eccedente i llO milioni e fino a 200 milioni (riduzione del 50%); 75 per cento sul valore eccedente i 200 milioni e fino a 250 milioni (riduzione del 25%) e 100 per cento sul valore superiore a 250 milioni (nessuna riduzione). Pertanto complessivamente 1 imposta relativa ai terreni agricoli del Comune risulta essere la seguente: con aliquota al 4 per mille: 160 milioni e 180 mila; con l'aliquota al 5 per mille: 200 milioni e 225 mila; con l'aliquota al 6 per mille: 240 milioni e 270 mila. Dal momento
Le aliquote in Lombardia
Queste le aliquote dell' Isi che sono già state deliberate in alcuni altri Comuni della Lombardia: Bergamo 5%; Brescia 5%; Mantova 5,50%; Milano 5%; Pavia 5,50%; Sondrio 5%; Varese 4,85%;
Isa, oltre 7 mila miliardi E'stato il gettito dellìrnpasta
D fisco nel 1992 ha incassato 420.353 miliardi di lire, con un aumento del 12,2% rispetto ai 374.760 miliardi di entrate del 1991. E' stato quindi raggiunto l'obiettivo di entrate tributarie che-il Governo aveva previsto essere di poco superiore ai 419 miliardi di lire.
Secondo i dati forniti dal ministero delle Finanze le entrate sul patrimonio e sul reddito sono state pari a 246.984 miliardi, con un aumento del 20 per cento rispetto ai 205.604 miliardi del 1992.1 Monopoli hanno incassato 7.166 miliardi (più 6,4 per cento) e il settore Lotto e lotterie 4.952 miliardi (più 29 per cento). Anche 1 Imposta straordinaria sugli immobili (Tisi) ha superato l'obiettivo programmato dal Governo. L'Isi, secondo i dati diffusi dalle Finanze, ha dato 7.056 miliardi di gettito (6.500 miliardi le entrate previste).
LA facciata di una casa popolare cittadina, tìpico esempio di edilizia residenziale pubblica
che non si è a conoscenza del rapporto esistente tra i terreni condotti direttemente e quelli condotti con personale esterno, sono stati considerati tutti «a conduzione diretta».
Aree fabbricabili: rilevata indicativamente, per zone urbanistiche omogenee, la consistenza in metri quadrati, da moltiplicare per quello che viene definito ' il valore medio in comune commercio' , risulterebbe un valore imponibile complessivo di 77 miliardi e 759 milioni. Per cui il calcolo delTimposta sarebbe di 311 milioni con l'aliquota al 4 per mille, di 389 milioni con l'aliquota al 5 per mille e di 466 milioni con T alìquota al 6 per mille.
Il riassunto generale, quindi, come gettito presunto dell' lei, darebbe i seguenti valori:
— aliquota al 4 per mille: 13 miliardi e 817 milioni;
— aliquota al 5 per mille: 18 miliardi % 338 milioni;
— aliquota al 6 per mille: 22 miliardi e 859 milioni.
Per comodità abbiamo indicato solo i valori ad aliquota intera, ma nulla vieta che si possano deliberare valori intermedi, con i decimali. Ad esempio 4,50 oppure 4,75 o 4,90. Quale aliquota verrà adottata a Cremona? Garini non lo dice, ma è appunto attorno a tali valori che si sta appuntando T interesse del Comune. Il sindaco non intende anticipare decisioni che spettano esclusivamente alla Giunta, in modo collegiale.
Conclude solo cosi: «Da quanto esposto si evince che il calcolo del gettito presunto dall' lei è stato determinato non solo su dati certi (vedi le unità immobiliari urbane censite), ma anche su elementi presuntivi; pertanto il dato può subire, ovviamente, scostamenti ' in più o in meno' ».
Sondaggio del comitato studentesco, associazione di giovani costituita nel marzo scanso
Sulla mafia i cremonesi sono informati più inceli sugli aspetti economici
IrìsdtatìdeUlrufagfasenw Alcune settimane fa i giovani che fanno parte del Comitato studentesco antimafia hanno organizzato un piccolo sondaggio tra i cremonesi sulla mafia. Quattro i quesiti proposti per ciascuno dei quali erano previsti cinque possibili risposte. Sono ora noti i risultati di questa indagine che è stata svolta su un campione di centocinquanta persone. La prima domanda verteva sul significato della mafia. La maggior parte degli intervistati ha scelto la risposta in cui si dice che la màfia è «un sistema organizzato di corruzione che si fonda sul clientelismo». , ' . '
Subito dópo.la preferenza è andata alla risposta in base alla quale la mafia è da intendere come «sopraffazione degli interessi della collettività per l'egoistica realizzazione di quelli del singolo». Pochi coloro che hanno indicato come risposta che al Nord la mafia non agisce. I cremonesi,
sostengono gli esponenti del comitato studentesco, sono dunque discretamente informati sul fenomeno anche se, per quanto riguarda gli aspetti economici, le risposte sono state meno deci-se.Buona parte degli intervistati infatti ha indicato che «la mafia danneggia l'economia perchè allontana gli imprenditori onesti». Inferiore invece la percentuale di coloro che ritengono il fenomeno mafioso «un sistema economico fondato sull'illegalità che impedisce lo sviluppo».
E'comunque abbastanza confortante notare come i cremonesi, almeno in apparenza, non possano considerarsi razzisti. Poche sono infatti le persone che ritengono la mafia come «clan e famiglie di siciliani e meridionali in genere che praticano attività illegali». E altrettanto confortante è notare come agli ultimi posti delle preferenze ci sia la risposta che «la mafia al Sud è utile perchè
crea posti di lavoro» e che «la mafia non ha nulla a che fare con l'economia».
Ma il questionario preparato dai giovani del comitato studentesco antimafia presentava un altro quesito; «su quali valori e con quafi strumenti lei imposterebbe la lotta alla mafia?». Anche in questo caso erano cinque le risposte 'suggerite'. La gran parte degli intervistati ha scelto la risposta in cui si sostiene che occorre adottare provvedimenti che colpiscono il giro d'affari della mafia. D'altra parte per i cremonesi è necessario anche «proporre alla società civile un insieme di valori contrapposti a quelli della mafia attraverso un'opera di sensibilizzazione».
Infine l'ultimo quesito: «Cosa dovrebbe fare un gruppo di ragazzi al Nord per contrastare il fenomeno mafioso». Su questo punto gli intervistati hanno preferito mantenersi sul genefico scegliendo, per lo più, la risposta
che è necessario «analizzare la situazione attuale del fenomeno mafia e proporre possibili soluzioni». All'ultimo posto delle preferenze la risposta in cui si afferma che non bisogna interessarsi del problema «perchè esso è limitato esclusivamente al meridione».
I risultati di questa jndagine serviranno come strumento di lavoro al comitato studentesco, che si è costituito nel marzo dèlio scorso anno, a seguito di un imponente manifestazione organizzata dai ragazzi delle scuole superiori contro il fenomeno della criminalità organizzata. I giovani che fanno parte di questa associazione — studenti ma anche lavoratori che si riuniscono periodicamente alla sede Arci di via Speciano — seguono attentamente tutto quanto riguarda il fenomeno mafia e hanno in programma alcune iniziative di sensibilizzazione.
Retemia torna agli ex proprietari accolta l'offerta fetta dai creditori
Si è aperto un nuovo capitolo nella vicenda Retemia. Infatti lunedi scorso, T8 febbraio.è scaduto il termine per la presentazione di offerte per l'acquisizione dell'emittente nazionale televisiva.E, entro questo termine, non si è presentato nessun potenziale acquirente con proposte migliori rispetto a quelle già presentate da Giovanni Flora per conto degli azionisti e dei creditori di Intermercato, Tutto questo, in parole semplici, significa che Te-mittente Retemia può tornare nelle mani degli ex proprietari. Non solo, ma possono cominciare anche le varie iniziative con lo scopo di ottenere la concessione nazionale.,
H tribunale di Lucca formalizzerà nei prossimi giorni T aggiudicazione del capitale so
ciale della Vallau agli azionisti rappresentati da Giovanni Flora. Immediatamente comincerà l'iter per l'omologazione del concordato fallimentare che ha come obiettivo la rimessa in bonis della società e — di conseguenza —la revoca dello stato di fallimento.
L'offerta di Flora prevede il pagamento di 3 miliardi e 200 milioni per T acquisizione del 100% del capitale sociale della vallau e,.inoltre, l'assunzione degli oneri necessari alia omologazione del concordato fallimentare con il pagamento dei creditori privilegiati al 100% e dei sottoscrittori al 67,91%..
Per questo, il coordinamento nazionale Intermercato Retemia invita i cremonesi di Intermercato che ancora non lo avessero fatto a
presentarsi per partecipare all'acquisizione dell'emittente nazionale: il termine per chi desidera farsi avanti è fissato ài 20 febbraio.
In proposito, Nevio Turco, coordinatore nazionale di Intermercato Retemia, ha dichiarato: «L'assegnazione di Retemia alla gente di Intermercato è un fatto storico molto importante: dà forza alla ragione ma soprattutto premia il coraggio di chi fino ad oggi ha sopportato sacrifici con determinazione per non veder svilito il proprio lavoro e quello di altri. Ricordiamo che solo un anno fa lo stesso giudice del tribunale di Lucca dichiarava fallita Retemia e annullava l'aumento di capitale a 29,9 miliardi della holding Inter-mercato».
CASSA RURALE ED ARTIGIANA DELLA BASSA BRESCIANA
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21 LA PROVINCIA Venerdì 12 febbraio 1993 Palla provincia
Fossacaprara. Importanti scoperte archeologiche in un'antica chiesa
I segreti di San Lorenzo Tombe antichissime e pregevoli monofore
L'antica chiesa di San Lorenzo di Fossacaprara oggetto di lavori di restauro ha riservato ulteriori interessanti sorprese
CASALMAGGIORE — Alcune tombe e pregevoli monofore: queste le scoperte più recenti effettuate nell antica chiesa dedicata a S. Lorenzo ed ubicata nella frazione di Fossacaprara, a ridosso dell' argine maestro.
Se qualche decennio fa l'interessante edificio sacro casalasco era stato oggetto di scavi archeologici che avevano portato al rinvenimento di reperti dell'età neolitica, dell'epoca romana e di quella longobarda, sul finire del 1992, ci si è imbattuti in ritrovamenti che andranno lungamente studiati e che potranno aggiungere pagine significaative alla storia di questa parrocchiale.
E stato mentre si provvedeva
CASALMAGGIORE — Presso gli uffici del consorzio di bonifica Navarolo, su invito del presidente, si sono riuniti i sindaci dei comuni di Casalmaggiore, Marti-gnana di Po, Gussola e Torricella del Pizzo (quest'ultimo rappresentato da un suo delegato), per esaminare il problema generale della gestione dell'argine di difesa dei terreni golenali appartenenti ai sopraccitati comuni, nonché il problema particolare della ricostruzione della chiavica Beretta, crollata a seguito della rotta arginale dell' 8 ottobre 1992.
Per quanto concerne il problema della manutenzione e della pulizia idraulica, si sono posti in evidenza alcuni aspetti fondamentali. In primo luogo gli utenti dell'argine golenale debbono essere i principali tutori della sua conservazione, evitando di compiere atti che possano comprometterne la sicurezza; i responsabili di eventuali violazioni devono essere perseguiti.
Se l'azione manùtentoria da parte del consorzio Navarolo deve tendere ad una funzione estetica oltre che a quella di mera garanzia della salvaguardia e della funzionalità dell'argine, ne con-
alla risistemazione della pavimentazione esterna e della rete fognaria che sono affiorate alcune tombe sulla fiancata nord della chiesa.
In uno di questi umili sepolcri è stato rinvenuto, insieme ai resti ossei, un medaglione datato 1650 grazie al quale si potrebbe tentare una collocazione temporale della sepoltura.
Ma ancor più interessante è risultata una tomba che presentava una copertura alla cappuccina e che, secondo i responsabili della soprintendenza ai beni culturali, potrebbe risalire ad un periodo ira il V ed il X secolo.
Al suo interno quelli che dovrebbero essere i resti di un gio
vane di sesso maschile alto circa 1 metro e 60 centimetri e privo di oggetti di corredo.
Le sobrie caratteristiche della sepoltura concorrerebbero a confermarne l'attribuzione cronologica all'alto medioevo. Pure medioevali dovrebbero risultare le monofore rinvenute nel sottotetto della navata centrale (lati sud e nord) durante il rifacimento del tetto della chiesa, sempre ad opera del provveditorato alle òpere pubbliche.
È presumibile che queste antichissime e minuscole finestre siano coeve alla costruzione dell'edificio che risale ad un'epoca non posteriore alla metà del XII
secolo. La vetusta genesi della parrocchiale di Fossacaprara è, d'altra parte, testimoniata ancor oggi dal campanile che potrebbe risalire al XIII secolo, e da quanto evidenziato nell'interno della chiesa (alcune colonne scavate in quelle attuali, la cappella alla sinistra dell' altare e qualche frammento di affresco).
Fra l'altro, ciò che resta e non è certo poco dell'edificio originario fornisce conferma della differente quota della chiesa attuale, nettamente più alta rispetto a quella che venne eretta in epoca romanica. Al proposito non va dimenticato che la chiesa di S. Lorenzo subì nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti fino
alla radicale trasformazione del 1894 allorché la facciata venne rifatta su modello tardo cinquecentesco.
In anni più recenti il parroco don Giovanni Cadenazzi in collaborazione con l'arch. Marco Daolio si è fatto promotore di interventi che salvaguardassero innanzitutto la conservazione dell'edificio sacro e quindi indagassero i connotati. Da qui la tinteggiatura interna secondo cromie fedeli alle originali e la sistemazione del tetto dello scorso autunno. In un prossimo futuro si dovrebbe provvedere alla pavimentazione del sagrato e alla tinteggiatura esterna.
Guido Moreschi
Casalmaggiore. L'incontro con i sindaci dei cornimi interessati dalle esondazioni del Po
Autodifesa del Navarolo Non cedetteluchkmai mal'argute. Ruotidadéarìre
seguiranno consistenti incrementi della contribuenza a carico degli utenti.
Passando poi all'argomento specifico della chiavica Beretta, innanzitutto si è chiarito che non è stata la chiavica a cedere all'azione dell'acqua, bensì il rilevato arginale ad essa adiacente; infatti, il suo nucleo centrale, contenente il locale di alloggiamento della paratoia, è rimasto in posizione anche dopo che, a causa del cedimento arginale, erano crollate le strutture perimetrali; pertanto secondo il direttore del consorzio ing. Negri, ogni affermazione circa lo stato di deperimento della chiavica è da considerarsi pura illazione, poiché nel corso degli ultimi anni, in più riprese, il manufatto aveva subito interventi manutentori da parte
del consorzio Navarolo. Il giorno precedente la rotta arginale, ha spiegato Negri, le condizioni idrometriche del fiume erano tali da non destare alcuna preoccupazione, pertanto non si era ritenuto giustificato attivare il servizio di guardia notturna, in aggiunta alle normali ispezioni diurne effettuate dal personale del consorzio..
Il Navarolo ritiene che un animale, probabilmente una nutria, di cui è stata accertata una diffusione sempre crescente in zona, abbia scavato una galleria nel rilevato arginale partendo dall'alveo del canale Rido, al di sotto del pelo d'acqua, innescando il sifonamento dell' argine.
Nell'arco di pochi giorni, grazie anche alla sollecita collaborazione dell' ingegnere capo del ser
vizio provinciale del genio civile di Cremona, è stato costruito un rilevato arginale provvisorio per chiudere la falla e proteggere così la zona golenale da eventuali nuovi eventi di piena. Il costo dell' intervento è stato di circa 60 milioni di lire a totale carico della Regione.
Il consorzio Navarolo da parte sua ha provveduto a redigere una perizia progettuale per la ricostruzione della chiavica. Con istanza del 23-11-1992, facendo seguito ad una precedente segnalazione del 9 ottobre, ha chiesto alla Regione, settore agricoltura, servizio infrastrutture bonifica e irrigazione, l'autorizzazione a presentare in istruttoria la perizia per ottenere il finanziamento integrale nel quadro degli interventi per calamità naturali.
L'importo di finanziamento richiesto è di 500 milioni, pari al costo presunto dell'opera.
A causa degli indugi da parte della Regione nel dare riscontro all'istanza presentata, il presidente del consorzio Navarolo ed i sindaci hanno concordato di chiedere udienza direttamente all'assessore regionale all'agricoltura per sollecitare il provvedimento di finanziamento.
Nella malaugurata ipotesi che la richiesta non sortisse esito positivo, il Navarolo valuterà a chi accollare l'onere di spesa: se ai soli utenti dell'argine, se ai comuni interessati, se alla collettività dei consorziati del Navarolo.
Altro problema preso in esame è stato quello relativo alla competenza per la gestione dell'argine: infatti, pur essendo a presidio
[BPSsTfl D Assemblea Piadena — Il Comitato contro il combustore Mbm a Piadena è in piena mobilitazione. Dopo la raccolta di firme di adesione (355) e la distribuzione di materiale informativo effettuate nelle scorse settimane, il gruppo, costituitosi in associazione il 31 ottobre dello scorso anno, ha infatti organizzato per venerdì 19 febbraio una assemblea pubblica sotto il titolo «Il nostro no al combustore». All' incontro, che avrà luogo presso la Sala civica comunale con inizio alle 20.30, parteciperanno l'ingegnere Luigi Mara e Giuseppe Marazzini di «Medicina democratica».
Nel corso della serata verranno approfondite le ragioni della decisa opposizione alla realizzazione dell'impianto di incenerimento dei pneumatici fuori uso, ragioni peraltro già esposte in unos tampato rivolto alla cittadinanza.
D Chirurgia estetica Piadena — Questa sera, a partire dalle 21, la sala civica del monici-pio ospiterà il terzo e penultimo incontro informativo sulla chirurgia estetica organizzato dal dottor Eugenio Grignaffini, specialista in dermatologia e chirur-giaplastica.
Relatore sarà il professor Lauro, chirurgo platico di fama nazionale che tratterà delle tecniche mediche e chirurgiche per il ringiovanimento e l'abbellimento del volto.
L'ultima serata del ciclo si terrà venerdì 12 marzo con l'intervento del dottor De Santis in tema di lipoaspirazione.
• Mercatino Piadena — Cade domani, secondo sabato del mese, il consueto appuntamento con il mercatino delle pulci, la rassegna di interscambio tra collezionisti ed. hobbisti organizzata dall'associazione «In Piadena - Coordinamento attività piadenesi» con il patrocinio dell amministrazione comunale.
di un unico bacino idraulico, l'argine è soggetto alla gestione da parte di due organismi, il consorzio di bonifica Navarolo ed il consorzio idraulico di S. Maria. Quest'ultimo dovrebbe essere stato soppresso in virtù dell'art. 34 comma 1) della L. 183/1989 sulla difesa del suolo. Il mancato adempimento alle disposizioni del comma 2) dello stesso articolo di legge, ha fatto sì che non sia stata attuata l'assegnazione ad altri organismi delle competenze sino ad allora attribuite ai soppressi consorzi idraulici. Pertanto si hanno dubbi in merito alla legittimità della gestione da parte del consorzio di S. Maria.
A conclusione dell'incontro si è pertanto concordato di redigere un regolamento di pulizia per la salvaguardia dell'argine, con impegno da parte delle amministrazioni comunali di collaborare col consorzio di bonifica per garantirne l'applicazione. Verrà inoltre promossa un'azione diretta presso l'assessore regionale all'agricoltura per acquisire il finanziamento della ricostruzione della chiavica Beretta. Infine sarà interessato l'assessore regionale al problema delle competenze sulla gestione dell' argine.
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