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Lamiacittà_Luglio

Date post: 23-Jun-2015
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editoriale In diversi modi si è reso noto come il mondo economico e finanziario del nostro sistema occidentale si sia improvvisamente bloccato. Questo si è ripercosso in cascata anche sui bilanci degli enti pubblici e ha costretto gli amministratori ad un rispetto sempre più impegnativo del cosiddetto Patto di Stabilità. Per far fronte alla mancanza di introiti da destinare alle opere pubbliche previste e pronte a partire, è possibile reperire i fondi necessari attraverso la vendita di beni comunali prevedendo un “Piano delle Alienazioni”. Alcune spiegazioni tecniche saranno presentate nelle pagine riservate agli assessori; mi preme però evidenziare il percorso fatto dall’amministrazione. Di fronte alla realtà delle scarsissime entrate vi può essere la scelta di non fare niente, oppure quella di dare seguito alle citate opere prevedendo, ad inte- grazione delle esigue attua- li entrate, la vendita anno per anno di alcuni immobili che, o preservano comun- que anche in futuro la loro funzione, o non sono più strategiche per il Comune. Noi pensiamo che le opere pub- bliche previste debbano essere fatte; e abbiamo scelto la possibilità delle alienazioni. In foto di copertina ecco la pista ciclabile di via Livenza. Nonostante le molte difficoltà tecniche la considero una buona prova di mobilità di collega- mento tra Pionca e Codiverno. Utile per i ciclisti e, perché no, anche per chi vuole muoversi a piedi. Augurandoci che il periodo di forte difficoltà venga presto superato, cordialmente vi saluto. Il Sindaco Nunzio Tacchetto 5 In diversi modi si è reso noto come 5 Editoriale del Sindaco Il Patto di Stabilità e il Piano delle Alienazioni
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In diversi modi si è reso noto come il mondo economico e finanziario del nostro sistema occidentale si sia improvvisamente bloccato.

Questo si è ripercosso in cascata anche sui bilanci degli enti pubblici e ha costretto gli amministratori ad un rispetto sempre più impegnativo del cosiddetto Patto di Stabilità. Per far fronte alla mancanza di introiti da destinare alle opere pubbliche previste e pronte a partire, è possibile reperire i fondi necessari attraverso la vendita di beni comunali prevedendo un “Piano delle Alienazioni”.

Alcune spiegazioni tecniche saranno presentate nelle pagine riservate agli

assessori; mi preme però evidenziare il percorso fatto dall’amministrazione. Di fronte alla realtà delle scarsissime entrate vi può essere la scelta di non fare niente, oppure quella di dare seguito alle citate opere prevedendo, ad inte-grazione delle esigue attua-li entrate, la vendita anno per anno di alcuni immobili che, o preservano comun-que anche in futuro la loro funzione, o non sono più strategiche per il Comune.

Noi pensiamo che le opere pub-bliche previste debbano essere fatte; e abbiamo scelto la possibilità delle alienazioni.

In foto di copertina ecco la pista ciclabile di via Livenza. Nonostante le molte difficoltà tecniche la considero una buona prova di mobilità di collega-mento tra Pionca e Codiverno.

Utile per i ciclisti e, perché no, anche per chi vuole muoversi a piedi.

Augurandoci che il periodo di forte difficoltà venga presto superato,

cordialmente vi saluto. Il Sindaco

Nunzio Tacchetto

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In diversi modi si è reso noto come

5

Editoriale del SindacoIl Patto di Stabilità e il Piano delle Alienazioni

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futuri cittadini sono gli alunni/e dell’Isti-tuto Comprensivo di Vigonza, i quali

hanno potuto approfondire le loro espe-rienze motorie e applicare il fair play spor-tivo con l’aiuto delle società sportive del territorio, sostenute dal contributo messo a disposizione dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Vigonza.

Il progetto definito ”Più sport a scuola” è inserito nell’offerta formativa dell’Isti-tuto, coordinato dalla referente prof.ssa Lorena Bessega e sostenuto dalla Regione Veneto.

Le società sportive del territorio: Associazione Calcio Vigonza, Associazione Sportiva Sellaronda, Polisportiva Union Vigonza, per il terzo anno consecutivo hanno offerto la loro consulenza tecnica che ha permesso di organizzare tornei di calcio maschili e femminili, lezioni di danza funky, in quasi tutte le classi terze della Scuola Secondaria di Vigonza e di Codiverno (circa 140 alunni), lezioni di basket per le classi seconde (156 alunni) e tornei di basket a Codiverno. Durante l’anno scolastico le classi prime hanno usufruito di lezioni di cal-cio a cinque e, a Codiverno, di un percorso di destrezza a tempo con la bicicletta.

A completamento delle attività svolte durante l’anno, sabato 8 maggio, 160 alunni delle classi prime delle scuole secondarie di Vigonza e di Codiverno si sono ritrovati presso il campo sportivo comunale e il palazzetto della scuola media di Codiverno per la III edizione della “Giornata di atletica leggera”.

Le società sopracitate, quest’anno in collaborazione anche con la Polisportiva Tergola, hanno supportato le docenti della

scuola durante la manifestazione. Con grande entusiasmo e correttezza i ragaz-zi hanno affrontato gare di salto in alto, salto in lungo, lancio del vortex, corsa veloce e corsa campestre. Gli alunni/e che si sono distinti sono stati premiati dalla

Preside dott. Virginia Spinnato e dall’Asses-sore alla Cultura, Scuola e Comunicazione Istituzionale Innocente Stefano Marangon.

Lorena Bessega coordinatrice

di “Più sport a scuola”

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Collaborazioni e sinergiecreano opportunità di crescita creano opportunità di crescita

ai futuri cittadini…….ai futuri cittadini…….

A nche quest’anno abbiamo sostenuto l’organizzazione dell’attività “Più sport a scuola” desti-nando 2.500 euro per ognuna delle direzioni scolastiche del territorio. Riteniamo sia dove-

roso che vengano sviluppate quelle iniziative integrative che arricchiscono e completano la crescita dei nostri ragazzi.

L’Assessore alla CulturaInnocente Stefano Marangon

PIU’ SPORT A SCUOLA PER CRESCERE

Una luminosa mattina di Maggio, la verde cornice del Parco dei Dà

Peraga, quasi 200 ragazzi di quinta con tanta voglia di divertirsi! Gli ingredienti giusti per chiudere piacevolmente l’anno e un intero ciclo scolastico. Si è concluso il 28 Maggio con la “Festa dello Sport” il progetto di attività motoria dedicato ai ragazzi di quinta di tutto il comune, elaborato dai due Istituti Scolastici, realizzato grazie alla collabora-zione con alcune Società Sportive presenti nel territorio e finanziato dall’Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione. Le gare si sono aperte con la Corsa Campestre, successivamente i ragazzi si sono cimentati in diverse specialità – corsa veloce, palla-volo, pallacanestro - nelle stazioni allestite dagli stessi esperti che hanno svolto le attività durante l’anno scolastico. Ultima gara la staffetta 4x400m. Alla conclusione dei giochi il consigliere Delegato allo Sport, Simone Bison ha consegnato i diplomi ai primi tre classificati nella Corsa Campestre e nella staffetta 4X400m. Quest’ultima gara ha visto animarsi il parco di applausi e cori d’incitamento dei ragazzi delle diverse fra-zioni. La staffetta più veloce, è stata quella di Perarolo che ha coperto la distanza in meno di 2 minuti.

La manifestazione è stato il momento conclusivo di un percorso iniziato a otto-bre con giochi nel Palazzetto finalizzati

all’avvicinamento a sport di squadra come la Pallavolo e la Pallacanestro ma anche attività all’aperto sempre nel verde del parco con l’obiettivo di far sperimentare sport poco praticati come l’Atletica leggera. L’arricchimento della proposta formativa in campo motorio ha obiettivi educativi di notevole importanza basti pensare a quanto ciascuno sport miri alla socializzazione, alla cooperazione tra ragazzi, a sviluppare la libera iniziativa individuale in un contesto di progetto comune e al rispetto delle regole.

Nell’auspicio che la collaborazione tra

realtà Associative del territorio, l’Ammi-nistrazione e le Istituzioni Scolastiche pro-segua nella via tracciata ormai da qualche anno, esprimiamo un grazie sentito agli esperti Edoardo Bettin e Marco Navarro della Polisportiva, al preparatore atletico Francesco Manfrotto, all’Assessore alla Cultura e Scuola Stefano Marangon che si mostra sempre attento alla realtà scolastica, ai docenti e a tutti coloro che hanno contri-buito alla riuscita del progetto.

Albertina Vittadello

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Giochiamo Giochiamo e corriamo insieme e corriamo insieme

“FESTA DELLO SPORT” “FESTA DELLO SPORT” quinta edizionequinta edizione

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Alcuni di noi allievi dell’I.C Don Lorenzo Milani di Vigonza siamo stati invitati a

partecipare, coordinati dalla prof.ssa Cinzia Pierini, ad una serata dal tema “Percorsi sulla Creatività” che si è tenuta presso l’aula magna della scuola. Dal momento che è una risorsa poco conosciuta, noi ragazzi abbia-mo cercato, attraverso la promozione dei nostri lavori, di far capire quanto l’oggetto creativo diventa oggetto di traformazione in grado di evocare il passato, immaginare il futuro per fornire al presente tutta la sua ricchezza e intensità. La serata prevedeva un programma molto variegato articolato su vari argomenti come l’espressione grafico-pittorica, gli aspetti cromatici, l’espressione plastica manipolativa- scultorea, musicale, corporale, la danza e la drammatizzazione.

Noi allievi, utilizzando dei Power Point e dei filmati, suddividendoci in piccoli gruppi, abbiamo raccontato al pubblico presente in sala le nostre attività sulla Creatività.

Il punto di forza della serata è stato quello relativo a tutta l’organizzazione delle attività che costituiscono il laboratorio di dram-matizzazione previsto per l’anno scolastico 2009/10.

Noi ragazzi abbiamo esibito delle imma-gini relative a costumi, maschere, scenogra-fie, oggetti di scena realizzati, video delle prove, sia dei balletti che di alcune parti recitate, che costituiscono lo spettacolo “IL MERAVIGLIOSO VIAGGIO DI DANTE” che andremo a rappresentare l’8 Giugno alle ore 10.00 e alle ore 15.00 presso l’Au-ditorio di Vigonza (PD).

Le pratiche laboratoriali descritte da noi allievi hanno fatto capire che l’arte può fornire strumenti preziosi per affrontare situazioni di disagio, problematiche relazio-nali, o più semplicemente per migliorare la formazione e il benessere individuale e collettivo dell’uomo.

In questo contesto è determinante, sem-pre per lo stesso fine, capire il rapporto soggetto-oggetto-contesto, dove per sog-getto si intende l’individuo, per oggetto l’agi-re creativo e per contesto la relazione con gli altri. È stata una serata entusiasmante sia per noi allievi che per il pubblico presente che ci ha gratificato applaudendo caloro-samente e dicendoci che era una delle più belle serate a cui avevano assistito.

Per noi ragazzi è stato un lavoro lungo e meticoloso che ci ha visto impegnati in diversi campi fino a confrontarci per la prima volta con un pubblico esterno alla scuola. La forza dell’arte ci ha sorretto e ci ha motivati a continuare su questa strada cercando di lasciare tracce e orme da segui-re e azioni positivamente contagiose.

Erika Zavasi, Giovanni Barzon e Giovanni Bedin

uni di noi allievi dell’I.C Don Lorenzo ilani di Vigonza siamo stati invitati a

pare, coordinati dalla prof.ssa Cinzia ad una serata dal tema “Percorsi

Noi allievi, utilizzando dei Power Point e dei filmati, suddividendoci in piccoli gruppi, abbiamo raccontato al pubblico presente in sala le nostre attività sulla Creatività.

collettivo dell uomo.In questo contesto

pre per lo stesso finsoggetto-oggetto-contgetto si intende l’indivire creativo e per contgli altri. È stata una serper noi allievi che perche ci ha gratificato

CREATIVITÀ CONTAGIOSA

Fondale per lo spettacolo “Il meraviglioso viaggio di Dante”

Noi ragazzi della classe II° B dell’I.C. Don Lorenzo Milani l’anno scorso ci siamo classificati terzi nel concorso regio-

nale “La Scarpetta d’Oro”. Quest’anno, coordinati dalla Prof.ssa Pierini Cinzia, abbiamo ritentato… e siamo stati più fortunati: ci siamo infatti classificati primi fra tutte le scuole che vi hanno partecipato. Abbiamo vinto il premio con il nostro fantastico racconto intitolato… “Le Divine Scarpe”.

Questo racconto è stato scritto con la collaborazione e la partecipazione di tutta la classe e dei professori di Lettere e Arte. Il racconto parla della Divina Commedia “reinventata” da noi ragazzi. Per scrivere questa narrazione ci siamo chiesti che scarpe, che tipo di calzari, avrebbero potuto indossare i personaggi che popolano il poema dantesco. Da queste rifles-sioni la nostra creatività ha dato luogo a delle idee di calzature adatte da usare nella “selva oscura ”, nei sentieri irti e tortuosi dell’Inferno, accidentati del Purgatorio e impalpabili e vaporosi del Paradiso. Abbiamo voluto dedicare questo lavoro a tutti quei ragazzi che hanno avuto la fortuna come noi di avvicinarsi alla Divina Commedia, opera letteraria di Dante Alighieri, di capirne i suoi messaggi e i suoi significati, ma soprattutto di aver avuto la possibilità di arrivare a realizzare un lavoro liberamente ispirato servendoci sia delle parole che delle immagini. Il nostro racconto è stato arricchito da una serie di illustrazioni che rappresenta-

no graficamente i calzari indossati dai personaggi. Nella nostra narrazione ecco che troviamo le immagini di Dante che indossa degli scomodi e chiodati scarponi con i quali calpesta le anime dannate che sbucano dalle fiamme provenienti dal sottosuolo. Incontriamo Caronte che viene rappresentato o bordo di una nave che ha la forma di un enorme stivale fiammeggiante dove i lacci si trasformano in due giganteschi serpenti squamosi che si contorcono intorno ai corpi delle anime dannate trasportate. Ed ecco comparire sulle pagine della nostra narrazione, delle diavolesse che indossano stivaletti fiammeggianti con il tacco a forma di tridente per arpionare chi tenta di scappare dal luogo della condanna eterna. Vediamo raffigurata la bella e dolcissima Beatrice che indossa delle scarpe azzurre con il tacco aureo a forma di molla che le permette di saltare agevolmente da nuvola a nuvola avvolta nella luce dorata del Paradiso.

Nel nostro racconto non potevano mancare la rappresenta-zione degli Angeli e degli Arcangeli che indossano calzari alati o a forma di nuvola.

Insomma, è proprio un racconto che unisce il mondo delle immagini a quello delle parole…sembra quasi di cogliere “gli odori” del mondo dantesco.

Giovanni Barzon e Leonardo Ferro

Chi ritenta… è più fortunatoChi ritenta… è più fortunato

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Nella seconda metà del milleduecento nacquero molti bam-bini, ma solo uno di quelli ero io. Mi chiamo Dante, Dante

Alighieri. Nacqui da una famiglia di piccola nobiltà a Firenze e crebbi sano e forte. Poi arrivarono i tempi duri: io ero dei guelfi bianchi quindi nemico dei guelfi neri.

Un giorno furono loro ad avere la meglio e mi esiliarono da Firenze e fui costretto a vagare da corte a corte. Un bel giorno mi venne una splendida idea. Visto che non avevo niente da fare mi misi a scrivere un libro e lo intitolai “Commedia”. Un pomeriggio cominciai a scrivere e scrissi talmente tanto che, a tarda notte, mi addormentai. Ma quella notte non fu uguale alle altre, infatti, appena chiusi gli occhi, sognai una cosa molto strana e dai mille significati: mi ritrovai in un posto, che successivamente chiamai “INFERNO”, dove la temperatura era altissima, le fiamme sbu-cavano fuori da ogni spaccatura del terreno. Ero avvolto da fumi, gas, vapori maleodoranti, che rendevano l’aria irrespirabile e le strade impraticabili, per cui non potevo certo andarmene in giro con delle comuni scarpe come le mie e, proprio mentre stavo per darmi un pizzicotto, per farmi tornare alla realtà…. mi comparve davanti, come per magia, uno strano uomo, vestito con fogge “romane”, che si presentò a me come un poeta che era vissuto in epoca romana, di nome Virgilio. Mi spiegò che era stato mandato qua per farmi da guida in questo posto ostile, ma che poi avrebbe dovuto abbandonarmi. Mentre lo ascoltavo, notai che aveva delle strane calzature che sembravano fatte apposta per camminare tra i vapori bollenti dell’inferno. Chiesi allora se potevo averne un paio anch’io e, come per magia, come era apparso Virgilio, apparvero davanti a me delle scarpe… erano di cuoio, e sembravano loro stesse un piede; la loro suola era costituita da una serie fitta di chio-di rugginosi e appuntiti che si conficcavano nella lava bollente così da non farmi scottare i piedi. A mia disposizione c’erano anche dei massicci scarponi dalla suola rosso sangue, ai lati dei quali sbucava-no due enormi incandescenti corna e una coda da diavolo si agitava come una frusta sul tallone dello scarpone. Virgilio mi consigliò di indossare gli scarponi, a suo avviso molto più confortevoli, ma mi accorsi che ad ogni passo che facevo questi emettevano delle urla terribili, che identificai come le grida strazianti delle anime dannate da me calpestate lungo il mio cammino. Anche se gli scarponi non erano molto comodi, cominciai a camminare, le gambe mi tremavano, intorno a me c’era solo disperazione e tormento, ma Virgilio mi fece coraggio e cominciammo ad avanzare in questo anomalo mondo.

Giunti sulle rive di un fiume, chiedendo a qualche anima dispe-rata, scoprimmo che si chiamava Acheronte.

Questo fiume era solcato da una vecchissima “nave”… che in realtà non era proprio una nave, perché aveva la forma di una

gigantesco anfibio che trasportava un carico di anime dannate che si dimenavano cercando di liberarsi. I lacci di questa strana imbarcazione non erano comuni spaghi, ma due enormi serpenti squamosi che si contorcevano sulle anime dannate. A capo di questa “barca” vidi un terribile vecchio con barba e capelli bianchi, ispidi e spiritati che impugnava con una mano un robusto e lungo remo, e con l’altra agitava un forcone per tenere a bada i dannati. Mentre avanzava sulle torbide e tumultuose acque, il vecchio dagli occhi fiammeggianti si mostrava a me gridano: “Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo. Io vengo per menarvi all’altra riva, nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo”. Traghettava continuamente le anime da una sponda all’altra del fiume paludoso. La mia guida, Virgilio, mi disse che si chiamava Caronte e che, con il suo pesante remo, teneva a bada le anime dannate.

Virgilio mi trascinò via leggendo nei miei occhi l’orrore e la disperazione che la situazione mi causava.

Tutto tremante giunsi nel girone dei lussuriosi dove incontrai due anime che, diversamente dalle altre, vagavano in coppia: Paolo e Francesca. Queste due anime erano costrette a calzare delle scarpe infuocate e fiammeggianti che sembravano forgiate nella lava incandescente. La scarpa di Francesca aveva un sottile tacco che la costringeva a camminare lentamente in modo tale che le fiamme le bruciassero le gambe. Virgilio mi disse che, come in vita bruciarono di passione, ora i loro piedi erano costretti a bruciare sotto il calore di quelle scarpe per l’eternità.

Mentre ci avvicinavamo alla porta del purgatorio vidi delle diavolesse con degli stivaletti contrassegnati da varie scritte, che con uno sguardo più attento vidi che riportavano la parola INFERNO… scritta in tutte le lingue del mondo, il tacco di questi stivaletti aveva la forma di forcone e le punte di questo sembra-vano affilate come cesoie; le diavolesse torturavano tutte le anime che incrociavano nel loro andirivieni nell’inferno, calpestando e rigirando il tacco su quei poveri corpi straziati e dilaniati. Virgilio mi indicò che in mezzo alle fiamme e ai fumi c’era un’altra anima che vagava disperatamente senza meta in quell’inferno maledetto. Mi avvicinai ad essa e notai che indossava delle strane calzature a forma di salsicce roventi che si appiccicavano creando delle tre-mende ustioni sulla pelle dei piedi del dannato. Gli chiesi come si chiamava, e mi rispose che si chiamava Ciacco e che era all’inferno perché in vita non pensava che a mangiare e a rimpinzarsi la pan-cia. Per procurarsi il cibo era stato disposto a commettere anche azioni malvagie e inenarrabili. Il dannato aveva un’enorme pancia, il grasso strabordava in ogni parte del suo corpo, collo e polsi erano ornati da file di salami e salsicce putride e piene di vermi.

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Dedicato a tutti i ragazzi

NOI DELLA CLASSE II B DELL’I.C. DON LORENZO MILANI DI VIGONZA DEDICHIAMO QUESTO LAVORO A TUTTI QUEI RAGAZZI CHE HANNO AVUTO LA FORTUNA COME NOI DI AVVICINARSI ALLA DIVINA COMMEDIA, OPERA LETTERARIA DI DANTE ALIGHIERI, DI CAPIRNE I SUOI MESSAGGI E I SUOI SIGNIFICATI MA SOPRATTUTTO DI AVER AVUTO LA POSSIBILITÀ DI ARRIVARE A REALIZZARE UN LAVORO LIBERAMENTE ISPIRATO SERVENDOCI SIA DELLE PAROLE, SIA DELLE IMMAGINI COME

QUANTO Vi PRESENTIAMO

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A.A.A. Accoglienza, Amicizia, Affetto. Veri!!. Può esse-

re questa la sintesi delle emozioni accumu-late nel viaggio in terra bavarese compiuto, per la sesta volta, dal Coro Serenissima Vigonza. Uno scambio culturale iniziato, col sigillo della “Musica corale” nel 1985 e festeggiato solennemente quest’anno nel suo 25° anniversario.

Potremmo dir molto sui luoghi incan-tevoli che abbiamo visitato ma, anche la descrizione più accurata non potrebbe ren-dere, a chi legge, le sensazioni di meraviglia che abbiamo provato. Alla pur interessante scoperta dei luoghi storici e monumentali il Coro aggiunge anche la soddisfazione di eseguire, all’interno di questi importanti spazi, le canzoni del proprio repertorio.

Con emozione, abbiamo cantato nel maestoso Santuario barocco di Ettal; nella piccola ma deliziosa chiesa dell’imponente Monastero di Weltenburg, una gemma in riva al Danubio, raggiunto risalendo in bat-

tello la corrente del fiume, in un tratto inca-stonato da altissime rocce a strapiombo.

Ci siamo esibiti, di fronte ad un attento pubblico di turisti, al Convento di Andechs, famoso per le sue preziose e reliquie e situato in una posizione elevata sovrastante il lago Ammersee. Il giro turistico - orga-

nizzato dall’ami-co Fernando con impeccabile, teu-tonica precisione di dettagli – ci ha mostrato, come sempre, dei luo-ghi unici e speciali, ma chi scopre la Baviera, oltre che dai monumenti rimane incantato anche dalle larghe strade pulite che

attraversano un paesaggio fatto di immense distese di tenero verde dei campi coltivati, alternato a quello più cupo dei boschi e punteggiato dalle casette da presepe rac-colte intorno a campanili a cipolla. Una terra in cui l’occhio può spaziare senza confini e che si intuisce amata e rispettata.

VIGONZA-NORDENDORFGiubileo d’un gemellaggio

continua da pagina 9

Finalmente abbandonato questo luogo straziante il mio “incubo” proseguì con Virgilio che mi guidava fino alla porta del Purgatorio. Oltrepassata questa dovetti lasciare i pesanti anfibi di cuoio per indossare degli scarponi più leggeri, imbottiti di pelo e con la suola rinforzata. Virgilio disse che indossarle era l’unico modo per sca-lare quel ripido monte. Cominciai ad arrampicarmi faticosamente con Virgilio al mio fianco, cercando di dimenticare le orrende visio-ni appena vissute che ancora si agitavano nella mia mente, finchè arrivammo alla cornice degli INVIDIOSI: essi indossavano delle scarpe fatte da un panno ruvido chiamato cilicio ed erano cucite con del filo di ferro, così come lo erano le loro palpebre.

Virgilio si girò verso di me e mi disse che quel panno provocava un prurito insopportabile e più uno cercava di grattarsi, più il fastidio aumentava, e serviva anche quello per far espiare il peccato dell’invidia a quelle anime.

Lungo la salita terribilmente faticosa, poco prima di arrivare al Paradiso, incontrammo delle anime che indossavano delle calzature fatte di pura brace ardente, che a causa del forte vento che imper-versava in quella cornice si attizzavano diventando incandescenti ad ogni passo. Queste anime erano state pigre tutta la vita ed ora correvano e saltellavano continuamente come punizione.

Dopo aver scalato tutte le cornici del Purgatorio arrivammo finalmente in un luogo illuminato da una luce innaturale e impalpa-bile, tutto sembrava rilucere: ero giunto finalmente al Paradiso.

Un angelo mi attendeva sbattendo le sue enormi ali bianche; ai piedi indossava dei calzari colore arcobaleno con il tacco a spirale che fungeva da molla, grazie alla quale si divertiva a saltare da nuvo-la a nuvola lasciando cadere ad ogni balzo una polvere dalla dorata sfumatura chiamata polvere d’angelo. Mi voltai verso Virgilio e vidi che, piano, piano, scompariva e, al suo posto, appariva una donna illuminata con luce celeste, dagli occhi color della giada i suoi capelli

dorati erano mossi da una lieve brezza, era attorniata da mille e più angeli che le danzavano attorno: Beatrice, la mia amata. Notai subito che indossava una scarpa fatta di soffici e candide nuvole blu e rosa che partivano dalla caviglia e con dei lacci color arcobaleno salivano fino al ginocchio. Senza parlare, mi fece indossare dei san-dali in stile greco con due ali azzurre all’ altezza del polpaccio che, se le si osservava attentamente, emanavano una luce dorata.

Come per magia divina mi portò con lei sempre più su, fino ad arrivare al cielo di Giove, dove risiedevano gli Spiriti giusti. Questi portavano scarpe che sembravano fasci di luce colorati più brillanti della luce del Sole. Prima di arrivare al cospetto di Dio incontrai gli Arcangeli alati. Essi indossavano delle calzature di tessuto color cobalto con due ali sul retro e su cui erano incise delle stelle scintillanti.

Infine giunsi al cospetto di Dio. Mi sentivo avvolto da una luce che rendeva tutto impalpabile, inconsistente. Corsi con Beatrice per toccarlo ma… prima ancora di poterlo fare la mia visione svanì. Ricordo che fui circondato da un vento impetuoso e da fasci di luce abbaglianti che cancellarono tutto quello che mi circondava pochi attimi prima e, all’improvviso, mi ritrovai nella mia modesta camera da letto. Con mani tremanti presi carta e penna e cominciai a raccontare del mio fantastico sogno prima che questo potesse svanire… quasi fossi ancora in quel mondo, tanto le mie sensazioni fossero ancora così forti e presenti.

Molti anni dopo mi giunse voce che il mio libro era stato venduto ad una fiera e che l’aveva comprato un famoso poeta: Boccaccio. Egli, dopo aver letto il mio libro tutto d’un fiato, gli attribuì un aggettivo. Quale? Provate ad indovinarlo voi. Vi do solo un indizio: l’aggettivo inizia con la D…

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Al fascino del paesaggio va aggiunta la bellezza del cuore della gente semplice che ci ha accolto e che ha fatto a gara per farci sentire a nostro agio. Chi di noi era già stato in a Nordendorf lo sapeva, gli altri se ne sono subito resi conto, e ne sono rimasti commossi. Al di là delle nostre performance canore, sempre calorosamen-te applaudite, c’è stata la mobilitazione d’un paese che non s’è risparmiato – in cene, pranzi, doni ma soprattutto sorrisi, lodi, abbracci.

Un aneddoto esemplificativo: fermi a Nordendorf, col pullman in avaria per un piccolo guasto, l’anziano proprietario dell’autofficina ha ripreso Fernando che, con i meccanici, si preoccupava del motore incurante delle persone accaldate in attesa e, allungandogli il portafoglio, l’ha invitato ad andare a comperare delle birre per tutti. Sarà perché non ce l’aspettiamo nemmeno

in Patria, ma simili gesti di generosità – specie quando ci sentiamo “stranieri” – ci fanno provare un profondo senso di e gra-titudine nei confronti dell’umanità intera.

Il borgomastro di Nordendorf: Elmar Schöniger ha dato il giusto rilievo ai festeg-giamenti del 25° anniversario di incon-tri riconoscendo il valore universale della Musica come mezzo ideale di comunica-zione tra popolazioni tradizioni diverse. Il sindaco di Vigonza Nunzio Tacchetto, coadiuvato dall’Assessore alla Cultura Stefano Marangon, ha consegnato, alle due Associazioni corali, una targa dell’Ammini-strazione Comunale, quale riconoscimento per aver dato vita, in anni molto più difficili internazionalmente, ad un’amicizia che è riuscita a superare le frontiere (allora con-crete e rigide da superare), le difficoltà della lingua e le differenti culture. In particolare l’assessore Marangon ha evidenziato come, in ottica di Unione Europea, il gemellaggio a carattere culturale abbia contribuito, nel suo piccolo, a creare delle solide radici di carattere valoriale. Un patrimonio senza del

quale la sola introduzione della moneta unica, l’euro, non riuscirebbe presu-mibilmente a raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati. Il Sindaco inoltre ha portato con sé anche una pompa di ricambio per il pullman, rimasto temporaneamente in panne: un ulte-riore motivo d’orgoglio della nostra italica capacità d’arrangiarci di fronte agli imprevisti (ma questa è un’altra storia…).

La storia vera continua invece con l’aspettativa, già viva in entrambi i Gruppi, per il prossimo incontro, tra un paio d’anni a Vigonza, incontro che non mancherà di momenti esaltanti e che ci apprestiamo, con impegno ad organizzare fin da ora, per restituire, assieme ai nostri concittadini, almeno una parte dell’accoglienza ricevuta.

Il Presidente del Coro Serenissima

Ferruccio Artuso

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Carissimi concittadini, come già riferito nell’ultima uscita, il Settore Patrimonio

dopo avere fatto una ricognizione degli immobili comunali suscettibili di valorizza-zione mediante procedure di dismissione ha provveduto a pubblicare una prima serie di tre bandi relativi ad alcune aree in via Verdi, e ad immobili siti in via Meucci e via Martiri della Libertà. Farà seguito quanto prima l’alienazione di alcune aree in via Arrigoni e nella Zona Artigianale di Peraga. I proventi di questi ultimi due bandi garantiranno, in virtù del valore delle aree in oggetto, il finanziamento di un certo numero di inter-venti, primo tra tutti quello per la sicurezza stradale e la promozione della mobilità urbana per il quale la Regione Veneto ha stanziato 217.536,00 €, mentre il Comune partecipa con 82.464,00 €. Sempre al fine di ridurre l’esborso dalle casse comunali,

il Settore Lavori Pubblici ha provveduto negli ultimi tempi ad inviare a Venezia altri progetti per un eventuale cofinanziamento. Ne è risultato un ottimo risultato in quanto la Regione Veneto elargirà 74.778,00 € per l’ampliamento della scuola materna di S. Vito, 17.600,00 € per la costruzione di un magazzino attrezzi e parcheggio atleti nel palazzetto dello sport a Peraga, 56.000,00 € per l’adeguamento del centro ANFFAS a Vigonza. Peccato che a ciò non corrisponda una altrettanto forte capacità di spesa da parte dell’Ente Locale a causa del tristemen-te noto “Patto di Stabilità” ulteriormente rafforzato con l’ultima manovra finanziaria del Governo. Dovremo quindi metter in atto tutte le azioni di controllo sulle entrate e programmazione delle uscite al fine di avere costantemente la situazione sotto controllo e cantierizzare le singole opere a mano a mano che si rendono disponibili i necessari finanziamenti (a questo proposito assume una particolare rilevanza l’entrata in vigore del “Piano degli Interventi”).

Per quanto riguarda la Mobilità, l’Ammi-nistrazione (in attesa della definitiva rego-lamentazione della concessione e relati-vo bando di gara, da anni in discussione in Regione e recentemente oggetto di un’azione congiunta da parte di Provincia e Comune di Padova) si appresta a rinnovare il contratto con l’ACTV per il Bus-Navetta Perarolo-Ponte di Brenta; dopo due anni di servizio gratuito stiamo valutando la possibilità di un pagamento al pari di tutti gli altri servizi simili forniti dal Comune. L’Amministrazione ha inoltre aderito al

progetto (capofila il Comune di Padova) per la rete ciclabile di accesso dell’area metro-politana che vedrà riqualificati i percorsi nell’area del fiume Brenta, in particolar modo a S. Vito, Busa e Peraga. Anche in questo caso l’aggregazione di più comuni punta a presentare un progetto organico e completo riferito ad un grosso bacino di utenza, e quindi con maggiori possibilità di venir finanziato dalla Regione Veneto.

OPERE ULTIMATE1 – Pista ciclabile lungo il lato nord di via

Diaz a Perarolo, da via Consorti al sotto-passo autostradale (privato).

2 – Fognatura in via Consorti a Perarolo (ETRA).

3 – Sistemazione fosso di guardia e della rete di scolo delle acque meteoriche presso il sottopasso autostradale in via Diaz a Perarolo (Concessioni Autostradali Venete).OPERE PRONTE PER LA CANTIERIZZAZIONE

1 – Scuola Media, Palestra e relativo par-cheggio in via Atene a Perarolo (priva-to).

2 – Arcostruttura sportiva in via Molino a Vigonza.

3 – Rotatoria alla Busa all’incrocio tra la SR11 e la SR515 (Veneto Strade).LAVORI IN CORSO

1 – Ampliamento del Cimitero di Perarolo.2 – Nuovo blocco loculi nel cimitero di

Peraga.Auguro a tutti un sereno periodo estivo.

L’Assessore Luca Ruffato

Lavori pubblici a Vigonza

L’Assessore ai lavori PubbliciPatrimonio & Mobilità

Luca Ruffato

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Le iscrizioni per l’anno 2010/2011 saranno aperte nel prossimo mese di settembre 2010presso l’Uffi cio Servizi Sociali, Via Arrigoni, 1 Castello dei Da Peragatel. 049/8090321 – fax 049/8095391con il seguente orario al pubblico:lunedì, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00;mercoledì dalle 15.30 alle 18.00venerdì chiuso.Età minima nuovi iscritti: 60 anni

CORSI DI GINNASTICA PER LA TERZA-QUARTA ETÀPARTECIPANTI 2009/2010

Anche per l’anno 2010 l’Assessorato ai servizi Sociali ha riproposto “Agile”, iniziativa collau-

data che va ad integrare il panorama di propo-ste motorie per la Terza Età esistente nel Comu-ne di Vigonza. Si tratta di un progetto volto a far riscoprire, tra i molteplici aspetti del movimento, il piacere del camminare, considerato oggi una delle forme di attività fi sica più salutari, in parti-colar modo per fronteggiare gli anni che passano.

“Agile 2010: oltre il confi ne” l’ambito territoriale delle escursioni ha favorito l’interscambio con re-altà circostanti: Stra, Fiesso d’Artico e Villanova di Camposampiero, la cui Amministrazione ha attiva-to un’“accoglienza” per i nostri anziani con l’inter-vento di un Esperto della realtà storica ed artistica locale. Il progetto include due uscite esterne orga-nizzate quest’anno presso l’Oasi di Cervava (VI) e i Mulini di Grancona (VI).

L’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro

L’Asse

“AGILE” “AGILE” nuova iniziativa nuova iniziativa delle proposte motorie per la Terza etàdelle proposte motorie per la Terza età

VIGONZA Palestra Scuola Media lunedì e mercoledì Partecipanti: 21 + 30 = 51 15.00 / 16.00 - 16.00 / 17.00

PERAGA Palazzetto Dello Sport lunedì e giovedì 8.45 / 9.4 Partecipanti: 25 + 26 = 51 (con trasporto) 9.45 / 10.45 Partecipanti: 25 +25 = 50 martedì e venerdì 8.45 / 9.45 9.45 / 10.45

PERAGA Centro Diurno Sala Polivalente martedì e giovedì 15.00/16.00 “Le Meridiane” 16.00/17.00 Partecipanti: 13 +10 = 23

CODIVERNO Palestra Scuola Media mercoledì e venerdì 15.00/16.00 Partecipanti: 41

SAN VITO Sala Polivalente “F.Morvillo” martedì e venerdi (scuola materna) 17.15/18.15 Partecipanti: 11

BUSA Sala Polivalente “G. Perlasca” martedì e venerdì (scuola elementare) 16.00/17.00 Partecipanti: 15

PIONCA Patronato Parrocchiale lunedì e giovedì15.30/16.30 Partecipanti: 15

PERAROLO Patronato Parrocchiale martedì e venerdì 16.00/17.00 Partecipanti: 24 + 24 = 48 17.00/18.00 Totale partecipanti N . 305

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Ilterremoto in Abruzzo ha richiesto impe-gno e dedizione a tutti i volontari di Pro-

tezione Civile, ma ha portato anche molte soddisfazioni.Uno dei successi di cui forse non si è parla-to molto è stato veder crescere il numero dei volontari: molti Gruppi Comunali infatti riferiscono che, con la nuova consapevolezza acquisita guardando i servizi dei telegiornali su L’Aquila, un numero signifi cativo di cittadini ha chiesto di iscriversi alla Protezione Civile.Anche a Vigonza negli ultimi mesi ci sono state alcune persone che hanno partecipato alle no-stre riunioni con lo scopo di conoscere noi, il nostro tipo di servizio e decidere se era com-patibile con i loro impegni e il loro desiderio di “fare la propria parte”.Le attività che si svolgono all’interno della Pro-tezione Civile sono numerose e ogni persona di buona volontà può trovare un posto adatto alle sue caratteristiche. Per cui la quasi tota-lità dei nuovi arrivati ha deciso di fermarsi e di mettersi all’opera. E’ bello vedere i nostri

nuovi amici alle prese con i corsi di preparazio-ne, soddisfatti per aver imparato a mettere as-sieme i tantissimi pezzi che compongono una tenda ministeriale, emozionati per le prime esperienze con il fuoco e gli estintori, stanchi dopo alcune ore passate a sistemare un mu-retto fatto di sacchi di sabbia…Ai corsi organizzati dalla Provincia, indispensa-bili per poter lavorare sul territorio, si somma-no le esercitazioni fatte dal gruppo, per i più esperti sono un doveroso ripasso, per i “nuo-vi” sono preziosa occasione di imparare a la-vorare insieme, di conoscere gli altri volontari, anche di contagiarli con il loro entusiasmo.I “nuovi” sono già stati coinvolti in servizi di appoggio alla Polizia Municipale, durante le ma-nifestazioni, prendendo confi denza con l’aspet-to più semplice del nostro volontariato, quello che si può programmare con largo anticipo.Purtroppo le piogge intense e concentrate, sempre più frequenti anche dalle nostre par-ti, hanno mostrato ai “nuovi” anche il lavoro nell’emergenza, quando si viene chiamati in

momenti anche poco opportuni e serve un po’ di spirito di avventura per mollare tutto ed essere in sede nel giro di mezz’ora.Il gruppo di volontari di Protezione Civile di Vi-gonza è uno dei primi formatosi della Provincia e l’anno prossimo “festeggerà” i primi 25 anni di attività, attualmente il numero dei volontari è circa uno ogni mille abitanti. Il nostro obiettivo è quello di fornire ai cittadini un servizio effi -cace, effi ciente e completamente gratuito nelle situazioni di emergenza, crescendo costante-mente in professionalità e competenza. Le re-centi emergenze che ci hanno visto coinvolti, hanno evidenziato una carenza di organico e ci ha impedito di rispondere all’emergenza nel modo migliore. Ci piacerebbe che il giovedì, all’incontro delle 21:00, ci fosse qualche nuovo amico che si presenta in via Rigato per cono-scerci meglio e, se sarà il caso, per fermarsi a lavorare con noi.Saremo lieti di fornire informazioni sul come diventare volontari di Protezione Civile a chiunque ci contatti al numero di telefono 3480856883.

Il coordinatoreSimone Massarotto

Il rremoto in Abruzzo ha richiesto impe-terll o e dedizione a tutti i volontari di Pro-gnoll nuovi amici alle prese con i corsi di preparazio-ne, soddisfatti per aver imparato a mettere as-

momenti anpo’ di spiritoessere in sedIl gruppo di vgonza è uno

NUOVI ISCRITTI ALLA PROTEZIONE CIVILENUOVI ISCRITTI ALLA PROTEZIONE CIVILE

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Principali interventi eseguiti o di prossima esecuzione in capo all’Assessorato alle Manutenzioni.L’Assessore alle Manutenzioni, Turismo, Gemellaggi, Protezione Civile, Risorse Idriche Integrate Elio Negri

N. Prog. Lavoro / Servizio / Fornitura

1 Manutenzione edifici scolastici e cimiteri

2 Nuovo trattore polifunzionale

3 Installazione idrovora in Via Cabrini a sud della ferrovia

4 Intercettazione condotta acque bianche , installazione nuovi poz-zetti di ispezione

5 Sistemazione area di proprie-tà comunale in Via Luganega e costruzione nuovo ponte di accesso

6 Segnaletica stradale verticale ed orizzontale

7 Illuminazione pubblica

Descrizione

A seguito di infiltrazioni di acqua dalle coperture di alcuni edifici scolastici e di strutture cimi-teriali sono stati effettuati interventi di manutenzione con la sistemazione guaine, manti di copertura, pulizia grondaie.

È stato consegnato il nuovo trattore agricolo polifunzionale già operativo nelle aree verdi. È in corso la pratica per l’omologazione come “macchina operatrice” al fine di estendere la flessibilità di impiego anche nelle attività stradali (sgombraneve, spazzatrice, ecc.). Il personale comunale addetto, nonchè volontari della protezione civile sono stati formati all’utilizzo del mezzo.

È stata installata l’idrovora per la risoluzione degli annosi problemi di allagamento di Via S. Valentino. L’azionamento avviene con il trattore comunale e si è già avuto modo di testare l’efficacia della soluzione adottata nelle ultime eccezionali precipitazioni. Con soddisfazione si è visto come con un modesto ma oculato investimento sia stato risolto un grande problema che angosciava i cittadini residenti nella zona.

Sempre sul fronte della gestione delle acque meteoriche, sono stati realizzati interventi di ripa-razione condotte, messa in quota stradale di pozzetti esistenti, installazione di nuovi pozzetti di ispezione in Via Municipio, Via Torino, Cimitero di Vigonza.

Al fine di accedere direttamente al fondo agricolo (pioppeto) di proprietà comunale sito in Via Luganega è stato realizzato un nuovo ponte di accesso

Principali interventi realizzati rifacimento segnaletica orizzontale:- Via Padova Rotatoria Vecchio tunnel- Tratto asfaltato da Veneto Strade Via Cavour- Incrocio Via Cavour Via Ruffini- Incrocio Via Arrigoni Via Bagnoli area farmacia- Via Don Masetto- Via Umberto Primo- Via Fucini- Via Garibaldi Tratto collegamento con Via Fucini- Parcheggi Via Rossini scuola MaternaPrincipali interventi realizzati di segnaletica verticale:- Sostituzione di segnali verticali e vetusti in Via Carpane- Collocazione barriere parapedonali sottovia Via Andreon

Sono sempre innumerevoli gli interventi effettuati dall’Assessorato alle Manutenzioni nel secondo trimestre 2010 per quanto riguarda l’illuminazione pubblica. Di seguito si elencano i principali:- Via Bachelet, installazione di n. 2 nuovi lampioni stradali alla fine della Via per l’illuminazione

dell’area parcheggio;- Riduzione della bolletta energetica con interventi per la gestione degli impianti finalizzati

alla riduzione delle bolletta energetica. Sono in corso di installazione sui quadri elettrici n. 90 orologi astronomici che permettono l’attivazione/disattivazione degli in maniera più razionale rispetto al tradizionale interruttore crepuscolare;

- Ripristini punti luce incidentati: l’attività di manutenzione del patrimonio comunale, quanto si tratta di attività svolta per la conservazione ed il contrasto del normale degrado di utilizzo/esercizio delle strutture/impianti non sempre risulta percepibile. Si tratta di interventi molto importanti eseguiti preventivamente o secondo necessità. Per quanto riguarda l’illumi-nazione pubblica nel 2° trimestre 2010 sono stati eseguiti n. 6 ripristini di impianti danneggiati a seguito di incidenti stradali (Via Caltana, Regia, Barbariga, Buonarroti). Mediamente l’As-sessorato spende circa € 25.000,00/anno solo per riparazioni agli impianti conseguenti ad incidenti stradali. Nella maggior parte dei casi i danneggianti rimangono anonimi (incidenti dove generalmente non intervengono per i rilievi le forze di polizia stradale) impedendo all’Amministrazione Comunale il recupero delle spese sostenute attraverso le compagne di assicurazione.

L’Assessore alle Manutenzioni Elio Negri

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Con l’augurio che la pausa estiva sia buona per tutti voi constato che la

politica comunale è già in movimento e che quindi si stanno delineando le varie posi-zioni politiche per individuare i temi caldi del prossimo rinnovo dell’Amministrazione Comunale. Come Presidente del Consiglio Comunale rilevo che la sicurezza comun-que è sempre uno dei temi più scottanti: aumento dei furti, sia nelle case che nelle aziende, furti che penso siano figli di questa grande crisi e che quindi la sicurezza sarà l’argomento principe del prossimo confron-to elettorale.Da tempo il ns. Sindaco ha affidato la delega alla sicurezza al Consigliere Capogruppo della Lega Nord – Liga Veneta Padania, Roberto Caon. Il Sindaco, sensibile alle tematiche della sicurezza, organizza un Convegno Nazionale sul tema ma non

invita il Responsabile del settore. Alle giuste lamentele della Lega il Sindaco risponde che il Convegno era di altissimo livello e quindi se ne deduce chiaramente che non era il caso di far partecipare il cons. Caon, non giudicandolo all’altezza, insieme al partito che rappresenta. Ricordo: la Lega primo partito a Vigonza.Nella linea direttrice di una fase conclusi-va della legislatura del Sindaco Tacchetto, auspico che vi sia un maggior allineamento nelle decisioni e nella cura delle relazioni esterne, con referenti istituzionali sovraco-munali, da parte del Sindaco in sintonia con “i cervelli della Lega”, Movimento di popolo, Movimento di gente comune, Movimento di uomini e donne di questa terra che cer-cano di difendere valori antichi che spesso con troppa velocità si tentano di cancellare, Movimento di imprenditori e di creatori di

idee. Certo le scommesse della Lega sono su temi sentiti e talvolta scomodi, ma su questo un po’ di esercizio mentale vale la pena che il Sindaco lo faccia.Ancora una volta auguro a tutti un buona e meritata pausa estiva e che la ripresa autun-nale sia foriera di grandi soddisfazioni per ognuno di noi. Pietro Giovannoni

Presidente del Consiglio comunale

DAL PRESIDENTEDEL CONSIGLIO COMUNALE

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LA PROVENIENZAEtra preleva l’acqua potabile da falde acqui-fere nella zona padovana, da falde e da sorgenti nella zona bassanese, da sorgenti nella zona di Asiago.Le acque minerali riportano la fonte sull’eti-chetta: si tratta in genere di prelievo da falde acquifere o da sorgenti. L’origine non è dunque così diversa.È la zona di prelievo che fa la differenza.

LA QUALITÀL’acqua del rubinetto a Vigonza è buona e sicura in base ai principali parametri che definiscono la qualità dell’acqua.Ogni anno vengono eseguiti circa 20.000 controlli sull’acqua del rubinetto dall’ULSS di Bassano del Grappa. Nel sito internet di Etra è possibile consultare le caratteristi-che dell’acqua erogata.

LE DIFFERENZESe sulla qualità le differenze sono minime,sono molto diversi:

• il prezzo: con 10 centesimi si possono avere quasi 100 litri di acqua del rubinet-to… direttamente a casa propria!• l’impatto ambientale: l’acqua del rubi-netto non produce rifiuti, le bottiglie in pla-stica invece devono essere raccolte. Spesso la vendita dell’acqua minerale avviene in luoghi molto lontani dalla zona di produ-zione, contribuendo all’inquinamento e al traffico legati al trasporto su strada.

L’Assessore all’Edilizia Privatae alle Politiche Ambientali

Alberto Rizzo

PERCHÉ BERE L’ACQUA DEL RUBINETTO?

L’Assessore all’Edilizia Privatae alle Politiche Ambientali

Alberto Rizzo

Perchè è buona, sicura ed economica!

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Nella seduta di Consiglio Comunale dell’otto febbraio è stata ricordata la figura del Dott. Ruggero Cervato, per molti anni medico condotto di Vigonza, recentemente scomparso. A trac-ciarne il profilo è intervenuto il Dott. Maurizio Benato, vice Presidente nazionale e Presidente Provinciale dell’Ordine dei Medici, medici chirurghi ed odontoiatri, il quale, alla presenza dei congiunti e del nutrito pubblico partecipante si è rivolto con queste sentite parole.

Quando si vuole ricordare un medico, è facile spesso cadere nell’ovvio, ponendo molta enfasi sulle capacità professionali, sulla dedizione alla

professione e sul rispetto costante dei valori della vita dei pazienti. E per questo, spesso, e’ difficile distinguere un medico da un altro, anche perché, nella stragrande maggioranza, i medici italiani compiono il loro dovere, e la qualità di vita che offrono ai loro pazienti, per mezzo della loro opera professionale, è riconosciuta come tra le migliori del mondo.Ruggero Cervato e’ stato un medico molto preparato professionalmen-te, attento alle dinamiche della nostra società proiettata in un turbinoso sviluppo, capace di comprendere e condividere le angosce della malattia. L’ha fatto da medico condotto, una figura di riferimento per la sanità’ italiana fino alla fine degli anni ‘70. Il Medico Condotto incarnava la figura principe del sanitario per eccellenza, la legge “Crispi Pagliani” di fine ottocento aveva delegato ai Medici Condotti il compito assisten-ziale incardinato in un bacino d’utenza che per lo più comprendeva il Comune dove andavano a risiedere. Voglio ricordare come, in passato, gli spostamenti erano molto più problematici, e quindi la responsabilità degli assistiti ricadeva interamente sul medico presente in paese. Inoltre, egli si occupava anche di tutte le problematiche legate all’igiene e alla prevenzione all’interno del Comune.Aveva l’obbligo di residenza nel Comune in cui aveva la condotta, doveva garantire la presenza continuativa, 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, in pratica senza riposo; in caso di urgenza, assicurava la reperibilità notturna e nelle festività. La sostituzione per le ferie doveva essere autorizzata dal Comune. I poveri (ufficialmente riconosciuti dal Comune) erano curati gratuitamente; fra gli altri cittadini, alcuni erano “coperti” dalle casse di assistenza delle varie categorie professionali (“le mutue”), mentre altri pagavano le prestazioni del Medico. Una figura chiave, il Medico Condotto. La sua era una vita dura, tanto che il Fusinato, quello dell’ode a Venezia, rivolgendosi all’amico medico con-dotto, compose una quartina famosa:“Arte più misera,arte più rottanon c’è del medicoche va in condotta”Sempre per le difficoltà associate agli spostamenti dei malati, la visita domiciliare era molto più comune. In particolare, quasi tutte le notti c’era un’urgenza che richiedeva l’intervento diretto del Medico; in generale, la professione in passato richiedeva molti più interventi diretti, su situazioni gravi e spesso già irrimediabilmente degenerate; erano, invece, sicuramente meno frequenti le visite per effettuare una semplice valutazione del caso, e non era diffusa la pratica della prevenzione (che oggi garantisce una durata media della vita molto maggiore). Rispetto ad oggi, era molto raro il ricorso a esami e visite specialistiche: nei casi particolarmente complicati, si ricorreva al ricovero ospedaliero. A questo proposito, da notare che non esisteva il Pronto Soccorso fuori dall’ospedale: solo il Medico poteva richiedere l’intervento dell’ambu-lanza, oppure trasportare direttamente in ospedale il paziente. Anche l’attività pediatrica era in carico al Medico Condotto, così come l’oste-trica: fino circa agli anni ’60, quasi tutti i bambini nascevano in casa; il Medico doveva quindi assistere al parto (a fianco dell’ostetrica), e, in caso di necessità, intervenire direttamente usando il forcipe.

Anche l’assistenza ai malati terminali era compito del Medico Condotto: poiché non esisteva il reparto ospedaliero dedicato, il paziente tipica-mente veniva accudito in casa, dai familiari, e la sua cura era affidata al Medico Condotto. Da notare che non esistevano sul territorio altre forme di assistenza, oggi fortunatamente molto diffuse, come attività specialistiche, centro prelievi, infermieri e volontari. Insomma, una pro-fessione d’altri tempi, sicuramente molto lontana dai canoni lavorativi che vediamo oggi in qualsiasi settore. Richiedeva passione, dedizione, spirito di sacrificio, e anche una certa capacità di adattamento alle sor-prese della vita.E questa è stata la dura realtà che conobbe il dott. Cervato nel maggio del 1955, quando fu dichiarato vincitore della 2a condotta medica del comune di Vigonza. Nella prima condotta operava il dott. Moscatelli, cui subentrò nel 1967.La popolazione di Vigonza si aggirava allora intorno agli 11 mila abitanti, in grandissima parte dediti all’agricoltura. I laureati residenti si potevano contare, fino al 1960, sulle dita di una mano.Cervato si era laureato nel novembre del 1952, discutendo una tesi sull’epilessia col famoso prof. Belloni, neurologo di Padova. Poi, da medico, frequentò, in qualità di medico interno, presso l’ospedale Giustinianeo, la divisione medica del prof. Vittorio Scimone, il padre del maestro dei solisti Veneti, che lo tenne molto in stima per la profes-sionalità e l’intuito, che sempre fu sua dote nella vita professionale. Per circa dieci mesi, dal settembre del ’54 al luglio del ’55, fu anche aiuto del dott. Domenico Bassi, presso l’ospedale di Conselve. Un medico d’altri tempi, che ho conosciuto negli anni sessanta per essere stato compagno di scuola, poi di liceo e infine di università, dei figli Nicolò ed Evangelista, ora, l’uno primario urologo a Vittorio Veneto e l’altro prof. di Clinica Chirurgica a Treviso.Di quegli anni, ho un ricordo personale di Cervatio, per essere stato uno dei suoi primi pazienti durante l’epidemia di asiatica del 1957, la parente di quella che doveva essere l’epidemia del 2009-2010 e che, per fortuna, non si è verificata.E’ stato il medico di fiducia della mia famiglia. Possiamo parlare di vera fiducia perché il rapporto con la mia famiglia era strettamente libero professionale. Per tre mesi, in seguito a complicazioni intervenute, rimasi a letto febbricitante e ricordo le sue visite bisettimanali. Ricordo le sue mani ghiacciate dal freddo di quell’ inverno e dovute dal muoversi in lambretta qualunque fosse la temperatura. Mani intente a percuotermi il torace nella ricerca se la pleuro polmonite pneumococica si decideva ad andarsene. Ricambiai il favore negli ultimi tempi della sua vita quando mi chiese se poteva scegliermi quale medico di fiducia . E’ stata per me una vera gioia poter sdebitarmi di fronte ad una persona che aveva dato molto alla mia famiglia e a me stesso. Ma il ricordo di Cervato non si può limitare alla sola attivita’ professionale ineccepibile e, per tanti versi, magistrale nel suo campo. Cervato va ricordato anche come uomo, e come uomo è stato un patriota, un grande patriota molto simile alle tante figure del nostro risorgimento, un uomo che ha vissuto fin da giovane i tormenti del rivoluzionario, lui figlio di un Medico Condotto di Chiampo a Vicenza, allievo del liceo classico Pigafetta a Vicenza, fucina di tanti uomini e donne che si sono dedicati allo sviluppo culturale e alla politica di questo paese. Basti pensare a Goffredo Parise, Luigi Meneghello, Mariano Rumor e Giuseppe Faggin, per non citare che alcuni tra gli esempi più celebri.Era nato nel 1925 e, come la totalità degli studenti di quella generazione, aveva abbracciato la novità politica di quel tempo, tanto che diciottenne richiamato alle armi e inviato a Bassano, si arruolava volontario nel battiglione Bassano della nascente divisione alpina Monterosa, una delle quattro divisioni che, all’indomani della costituzione della repubblica sociale italiana, vennero ricostituite sotto il comando del generale Graziani.L’ obbiettivo del Monterosa, unicamente alle altre grandi unità (Divisione Bersaglieri Italia, Divisione Granatieri Littorio, Divisione di Fanteria di marina S. Marco con Brigata di riserva), era di riprendere il combat-

IN MEMORIA DI RUGGERO CERVATOdi Maurizio Benato

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timento al fianco dell’alleato germanico ed opporsi all’invasione della penisola da parte degli Angloamericani.Costituita il 1° Gennaio 1944, era formata per circa il 19% da ufficiali, sottoufficiali e truppa, già facenti parte dell’esercito regio ed arruolatisi volontari già alla data dell’8 Settembre ed immediatamente dopo e per il rimanente con le reclute delle classi 1924 e 1925, chiamate alle armi dal governo della Repubblica Sociale Italiana, Cervato seguì il suo reparto in Germania presso il campo di addestramento di Munsingen (Wurtemberg). Lì compì in sei mesi di intensissima attività, l’addestra-mento dell’esercito tedesco con istruttori germanici.Munsinger è ricordato anche perché il 16 luglio 1944, in quella località, ci fu la visita di Mussolini che passò in rassegna la divisione, in qualità di Capo del governo, della R.S.I . Mussolini tenne un discorso che entusia-smò i reparti, cui seguì la consegna delle bandiere di combattimento ai Reggimenti che stavano per rientrare in Italia.La divisione Monterosa può essere considerata l’unità alpina dell’eser-cito italiano più fortemente addestrata ed armata. Una volta fatta rientrare in Italia, assunse la difesa costiera della Riviera Ligure da Nervi a Levante, nella previsione di uno sbarco angloamericano nel golfo di Genova. Vi furono quindi, azioni coordinate fra vari reparti contro i partigiani che facevano attacchi per ostacolarli e, in breve, fu ristabilito il controllo delle comunicazioni. Più di 900 caduti, ma solo centoquaranta-due sono le decorazioni al valore militare concesse ad appartenenti alla Divisione, fra cui tre medaglie d’oro conferite alla memoria: dell’alpino Renato Assante, del sottotenente Eraldo Boschi e del sottotenente medico Mario Da Re. Ottantanove encomi solenni, sei promozioni per merito di guerra, oltre a numerose Croci di ferro di 2a classe. Perché tengo a precisare questi dati? Perché tra gli encomi, c’è anche il nostro Ruggero Cervato, tra le promozioni di guerra c’è ancora Ruggero Cervato: ben tre appartengono al Dott. Ruggero Cervato che fu ferito tre volte e nominato sottotenente e riconosciuto, nel dopoguerra, invalido di guerra.Il 28 Aprile, con quanto restava del suo reparto, si arrendeva agli alleati e inizia qui un’altra pagina oscura della storia d’Italia che solo in questi ultimi anni è stata squarciata dai libri di Giampaolo Pansa, che ha affron-tato un argomento del sangue dei vinti.Rilasciato, preso, una condanna alla fucilazione scampata, portato a Coltano a Pisa presso il campo di concentramento americano per gli ufficiali e sottoufficiali della RSI. L’inferno di Coltano, raccontato da un libro denuncia di Pietro Ciabattini, uno dei 35 mila militari italiani della RSI, internati ed esposti alle intemperie in tende, con poco cibo e per circa sei mesi, sottoposti a processi sommari e fucilazioni. C’è un fatto curioso e poco noto: in quel campo finirono Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi, ma anche Giorgio Albertazzi, che Cervato conobbe. Chi ricor-da il film “Il Federale” ora capisce la doppia ironia di Tognazzi, nell’inter-

pretare il personaggio del film. Capite quindi la tempra di quest’uomo, che, nel dopoguerra, mantenne il suo impegno politico, spostando solo l’obbiettivo e abbracciando l’associazionismo medico, dove lo vediamo a capo dei medici condotti padovani per circa un trentennio. Presso l’Or-dine dei medici, ricoprì il ruolo di vicepresidente, tesoriere e segretario. In diversi mandati fu Segretario dell’intersindacale medica provinciale. Grande organizzatore, in questo fu aiutato dalla signora Luisa. Un’attività che non si è conclusa con la sua quiescenza di medico condotto e, infine, anche responsabile di distretto del comune di Vigonza.Dal 92 è stato presidente provinciale e tesoriere nazionale della Federspev (federazione dei pensionati e delle vedove). Come sapete, ricopro la carica di presidente dell’ordine dei medici ed odontoiatri di Padova dal 1995; nei sei anni precedenti sono stato vicepresidente. In questo ventennio, Ruggero Cervato non mi ha mai fatto mancare l’apporto e il sostegno dei medici della sua generazione, avendo per me stima e affetto.

Carl Schurz, politico, militare, e diplomatico statunitense, in gioventù rivoluzionario tedesco.“Gli ideali sono come le stelle. Non li raggiungiamo mai ma, come i naviganti in mare, ci servono per stabilire al rotta.”

Ruggero Cervato ha coltivato gli ideali del suo tempo, ha pagato personalmente per questa scelta, ma ha sempre mantenuto la rotta.

“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”Socrate

Grazie Ruggero

Interviene il Consigliere Sandro Benato, il quale, collegandosi a quanto affermato dal Dott. Benato ossia che la persona del Dott. Cervato può essere avvicinata alle tante figure risor-gimentali, ricorda che proprio in questo giorno (8 febbraio) ricorre l’anniversario di quanto accaduto a Padova nel 1848: il sacrificio di due studenti uccisi, di 73 espulsi definitivamen-te dall’Università e di 4 docenti radiati dall’insegnamento. Ricorda che l’Università fu chiusa e riaperta solo due anni dopo. Afferma che lo spirito riconosciuto al Dott. Cervato è quello che fa progredire e migliorare la società, facendone una comunità buona e giusta e operosa, sempre al passo con i tempi.

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Lo scorso 6 maggio si è svolto presso le Barchesse del Castello dei Da Peraga

il saggio-concerto degli allievi dei corsi di chitarra e tastiere del progetto “A SCUOLA DI…MUSICA!”. I corsi sono stati organizzati dall’Associazione “Le Stanze della Musica”, in collaborazione con la Direzione Didattica di Vigonza e con il contributo economico del Comune di Vigonza. Le lezioni, tenute dal M° Lucio Monetti e dal M° Anna Vignando, sono state svolte a piccoli gruppi di allievi hanno appreso la lettura musicale e praticato la musica d’insieme. Questo progetto, proposto per il secondo anno scolastico consecutivo nelle scuole primarie di Vigonza e Perarolo e nell’Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Vigonza., ha suscitato un vivo inte-resse nelle famiglie del nostro territorio e si è rivelato un’esperienza costruttiva e certa-mente molto stimolante per i ragazzi che si sono così avvicinati al mondo della pratica musicale. Il saggio-concerto è stato un’occa-sione di festa e un’importante esperienza per

gli allievi che, seppur emozionati, hanno sapu-to dimostrare al numeroso pubblico la loro ottima preparazione. Durante il saggio sono intervenuti il sindaco dott. Nunzio Tacchetto, l’assessore alla cultura Innocente Marangon e la dott.ssa Cheti Rossi della Direzione Didattica di Vigonza, complimentandosi per la bravura e l’impegno dei giovani allievi. Dopo che tutti i ragazzi si sono esibiti, l’Associazione “Le Stanze della Musica” ha consegnato a ciascun allievo l’attestato di partecipazione ai

corsi e la manifestazione si è quindi conclusa con un piccolo rinfresco. Nel mese di giugno l’Associazione “Le Stanze della Musica” ha concluso il proprio anno associativo con altri tre saggi-concerti nei quali si sono esibiti i suoi allievi che frequentano i corsi individuali di chitarra classica, moderna e pianoforte. Le manifestazioni si sono svolte

il 9 giugno presso il Centro Parrocchiale di Perarolo, il 12 giugno presso il Centro Parrocchiale di Peraga, insie-me con gli allievi di danza del M° Marino De Zanetti e il 17 giugno presso il Centro Diurno Anziani di Peraga. Inoltre lo scorso 21 febbraio, in occasione dell’inaugura-zione del Teatro “Quirino de Giorgio”, gli allievi dei corsi di chitarra del M° Lucio Monetti sono stati invitati a suonare in ensemble. I corsi dell’Associa-

zione “Le Stanze della Musica” riprenderanno regolarmente a Settembre, dopo la pausa esti-va. Le iscrizioni sono già aperte, sia per i corsi collettivi di chitarra e tastiere “A SCUOLA DI…MUSICA!”, sia per i corsi individuali di chitarra, basso elettrico, pianoforte e tastiere che si tengono a Peraga, presso il Centro Parrocchiale, a Busa e a Perarolo.

Il Presidente dell’Associazione“Le Stanze della Musica”

CRESCERE CON LA MUSICAAssociazione Culturale Musicale “Le Stanze della Musica”

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Abbiamo ancora vivo il ricordo di quell’in-contro: 1 luglio 2008. Eravamo partiti in

33 da Vigonza, il 29 giugno, per la Turchia, a ripercorrere i passi di S. Paolo, là dove affon-dano le radici del nostro cristianesimo. Quel giorno eravamo a Iskenderun dove siamo stati accolti dal volto fraterno di monsignor Padovese. Iskenderun… l’antica Alessandretta, fondata da Alessandro Magno nel IV secolo a. C. dopo la sconfitta del persiano Dario. Purtroppo però, a Iskenderun, del patrimonio archeologico di epoca greco-romana-cristiana è rimasto ben poco. Noi ci siamo fermati nel complesso che fa capo alla chiesa che è anche cattedrale del Vicariato dove da tre anni risiedeva il Vescovo Padovese, esperto di patrologia e di storia ecclesiastica, conoscitore dei luoghi più inte-ressanti della Chiesa in Turchia ma soprattutto grande testimone dell’odierna situazione dei cristiani in quel paese. Seduti in cerchio, nessuno sfuggiva al suo sguardo mentre ci lasciavamo prendere dalle suggestioni dell’ excursus storico con cui il vescovo ci rendeva consapevoli delle nostre radici. Non sono mancati i riferimenti alla situazione attuale dei cristiani di quella regio-ne, pochi se vogliamo fermarci alle cifre: 300000 su oltre 70 milioni di abitanti per lo più musulmani (da qui l’esigenza di salvare

quella esigua minoranza, annuncio della nostra passata civiltà).Il vescovo era affiancato da 2 suore di Maria Bambina che lì facevano servizio di accoglienza ai pellegrini e animazione della parrocchia. La casa era fino all’epoca del Sultano ospedale e scuola italiana… era una struttura grandissima tenuta dai padri e dalle suore carmelitane, poi gran parte era stata confiscata e ciò che era

rimasto venne riadattato per accogliere pellegrini, con circa 80 posti letto; il vescovo, per arrivare a ciò, era stato molto aiutato dalle chiese tedesche e italiane.• • Che bello quel sorso di tè bevuto assieme a Lei, mon-signore, in quel piccolo cortile ombreggiato che emanava la trepidazione e la speranza dei cristiani di Turchia, piccola chie-sa in situazione di precarietà.

• • Lei persona dolce e saggia conosceva molto bene il pericolo in cui si trovava il suo apostolato ma non faceva caso, importava solo essere testimoni del van-gelo e tessere pazientemente la trama del dialogo, da instancabile negoziatore, deciso a strappare qualche spazio in più alla libertà religiosa senza lasciarsi intimidire.

• • La pugnalata che l’ha colpito a morte ha colpito anche noi, gente comune attenta alle nuove sfide di una società multicultu-rale; e nella fierezza di un tè sorseggiato assieme a un nuovo martire serbiamo in cuore le sue parole, feconde di vita: “Le radici sono in Terra Santa, i rami sono in tutto il mondo ma il tronco dell’albero è cresciuto qui, in Turchia”. Ne coglieremo i frutti sparsi nel mondo.

Per l’Associazione Benessere & Società

Salloum Elias

BENESSERE E SOCIETA’Onlus

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Domenica 30 maggio è stata vissuta una bellissima giornata di sport e montain

bike in quel di Pionca di Vigonza, grazie alla ormai rodata gara di cross country (MTB) la 4° edizione del “Tergola Cup” , magistral-mente organizzata dalla Sellaronda Pionca che ha espresso tutte le sue potenzialità organiz-zative, grazie anche all’esperienza accumulata in tanti anni dal suo Presidente.

Un ringraziamento và all’ amministrazione comunale di Vigonza che ha contribuito per quanto possibile anche finanziariamente, un grazie alla Polizia Locale e al suo comandante dott. Marco Ferrarella sempre molto dispo-nibile. Dal punto di vista tecnico và segna-lata l’ottima logistica con parcheggi, lavaggio bici, docce con acqua calda e per finire un’ abbondante ristoro apprezzato da atleti ed accompagnatori. Il percorso lungo 8.500 m. da ripetersi più volte in base alla categoria di

appartenenza, si snodava nel verde dei campi e lungo il fiume Tergola e ha visto gareggiare oltre 250 atleti; vincitore assoluto nella cate-goria maschile è stato Gianfranco Mariuzzo,

mentre tra le donne la vit-toria è andata a Poz Maria Luisa che ha preceduto la favorita Monica Squarcina. Tra i ragazzi primavera la vittoria è andata ad un atle-ta della Sellaronda Pionca: Riccardo Tommasini che porta così a due vittorie ed a un secondo posto, sulle tre gare cui ha partecipa-to, senza considerare da ultimo un ulteriore vittoria quale il titolo provinciale conquistato a Casalserugo il 13 giugno 2010.

Per la A.S.D. SELLARONDA PIONCA

Francesco Manfrotto

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Domenica 30 maggio è stata vissuta una obellissima giornata di sport e montain b

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M.T.B. Tra il verde di campi e arginiM.T.B. Tra il verde di campi e arginiA.S.D. SELLARONDA PIONCAA.S.D. SELLARONDA PIONCA

via S. Francesco,16 35010 Vigonza – PD

Lacerimonia dell’inaugurazione della ten-sostruttura al Centro Volteggio I Prati in

via Oberdan, è stata veramente una grande festa, iniziata al mattino e terminata ben oltre la cena.Un bel discorso introduttivo del presidente e tecnico federale Fise Claudia Petersohn e poi la parola passa al sindaco Tacchetto, che sottolinea facendosi molto apprezzare, l’importanza non solo sportiva ma in special modo sociale di una struttura come quella che sta nascendo ai Prati. la Santa Benedizione impartita da Don Alberto di Vigonza ha segnato la fi ne della cerimonia uffi ciale e l’inizio dei festeggiamenti con una dimostrazione di Volteggio a cavallo eseguita dagli allievi delle varie categorie.Un piacevole fuori programma veramente a sorpresa è stato l’arrivo di un famoso personaggio, lo scrittore attore cantante cabarettista Giorgio

Faletti che ha creato movimento e curiosità.Tutti hanno potuto apprezzare la sua grande disponibilità, e più tardi anche le sue qualità di chitarrista, poichè nel pomeriggio si è esibito inaspettatamente con gli amici del complesso ‘’Venice’’ molto legati al Circolo Ippico. Un ricco Buffet-Aperitivo ha preparato gli ospiti al pranzo che si è consumato sotto la tensostruttura e tutti hanno fatto onore alla cucina delle famiglie Coppiello.Il tempo è stato amico e nonostante le avvisaglie non c’è stata la pioggia cosi frequente in questo mese di maggio.La vita di questo Circolo Ippico, sta attraversando un periodo ricco di importanti appuntamenti.La squadra della categoria D si è qualifi cata per rappresentare il Veneto alla Coppa delle Regioni il 13 Giugno, ottenendo un signifi cativo 2° posto a seguito di una eccellente prestazione. Il 15-16-17 giugno uno stage di volteggio è stato tenuto da uno dei più quotati istruttori Europei, Mario Becker, dalla Germania. A questo incontro hanno aderito numerosi allievi di variati centri del Nord Italia e non solo.Appuntamento molto importante, è quello dell’inizio del Grest, E-state a cavallo, grande occasione per i bimbi dai 4 anni in su di avvicinarsi al mondo del cavallo, di fare nuovi

amicizie e divertirsi in mezzo alla natura del parco della Tergola ; dal 28/6 al 2/7 e la settimana dopo dal 5/7 al 9/7/2010. Su richiesta è possibile in altre settimane a partire da 10 bambini. Per informazione 347/2838008 o 049.8097579 dalle ore 14-16 e dalle 21-22.All’inizio di settembre I Prati organizzano una gara sociale a cavallo fi nto con partecipanti anche dalla Germania. Sarà la prima volta che in Italia si potrà vedere una gara del genere che nel nord Europa sono molto diffusi .Sempre a settembre i piccoli atleti parteciperanno a Roma alle Ponyadi dove anche l’anno scorso hanno avuto l’occasione a portare la bandiera del Veneto sul podio.Il calendario dell’anno agonistico si chiuderà a metà ottobre con il Campionato Italiano dove i giovani volteggiatori dei Prati proveranno a difendere il primo posto ottenuto nel 2009.

Centro Volteggio I Prati Via Oberdan 11 35010 Vigonza - 347.2838008

Grande Festa al Centro Volteggio I Prati

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Laseconda edizione della Campionaria cavalli svoltasi a PADOVA dal 15 al 23 Maggio

scorsi ha riscosso grande interesse nei visitatori proponendosi rinnovata negli spazi che accoglie-vano i cavalli e nell’arena dove si sono susseguite numerose dimostrazioni di associazioni della provincia che hanno proposto le loro attività più rappresentative come alcune discipline olimpiche, l’equitazione naturale e il volteggio a cavallo.

E’ stata particolarmente apprezzata l’associazio-ne “Il cavallo è vita” di Vigonza, che si è proposta con una disciplina ancora poco conosciuta ma molto spettacolare, il volteggio a cavallo. Si tratta di una sorta di ginnastica artistica e acrobatica dove atleti, cavallo e longer si muovo-no in perfetta sintonia. Tale sintonia si raggiunge sforzandosi di sentire e rispettare il cavallo affinché nasca un rapporto di piacere e di fiducia reciproca. Solo così i volteggiatori potranno sentirsi sicuri di eseguire evoluzioni anche molto

impegnative in sicurezza. E’ proprio per il rispetto dei cavalli che l’associazio-ne si prodiga ogni giorno quando accoglie decine e decine di ragazzi nelle varie attività di equita-zione, volteggio, salto ad ostacoli ed ippoterapia. Offre inoltre la possibili-tà di avvicinarsi a questi splendidi animali a molti bambini e ragazzi, fin dai quattro anni di età, attra-verso i progetti con le

scuole e i centri estivi che si svolgono da metà Giugno a fine Luglio. A questo proposito per informazioni potete rivolgervi al numero 346-4949914 o visitare la sede in via Matteotti 38, Vigonza (PD), dove vi accoglieranno anche alcuni puledri nati da poche settimane.

ASD “ Il cavallo è vita “ Via Matteotti 38 Vigonza (PD) Tel 0498095240

cell 3464949914 www.ilcavalloevita.com

GRANDE SUCCESSO ALLA CAMPIONARIA CAVALLI A PADOVA PER L’ ASSOCIAZIONE CAVALLO E’ VITA

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“NON SIAMO RESPONSABILI DELL’INCIDENTE AL CAVALLO”

“E’ molto spiacevole constatare che sia stata scritta in un quotidiano locale “ IL MATTINO DI PADOVA “ ( che ha quindi dimostrato tutta la sua superfi-cialità, inefficienza e insensibilità ) una notizia senza verificare le circostanze vere e soprattutto attribuendo responsabilità a chi non ne ha” (vedi art. “Fiera: cavallo cade e si ferisce durante lo spettacolo”; del 23 Maggio 2010). A parlare è Fabiano Capovilla, presidente dell’ Associazione “Il cavallo è vita”: “Siamo stati citati come responsabili di un incidente “provocato” ad un cavallo durante lo spettacolo del sabato mattina alle ore 11. Pensate, noi non eravamo neanche presenti in quanto siamo arrivati nel pomeriggio, non pratichiamo la disciplina degli attacchi, ma ci prodighiamo per il benessere dell’amico cavallo, proponendo attività a bambini e ragazzi dando loro la possibilità di trarre tutti i vantaggi dalla vicinanza di questo meraviglioso animale”.

SEDE LEGALE E STABILIMENTO:

Via Isonzo, 19Codiverno di Vigonza

Padova

TELEFONO 049 646030FAX 049 8009084

INTERNET www.fgbarbato.itE-MAIL [email protected]

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Dopo una accurata preparazione atletica ed organizzativa, il 29 maggio siamo

partiti in sei soci della S.C. Vigonza-Barbariga a cavallo delle nostre biciclette in pellegrinag-gio a Santiago de Compostela in occasione dell’Anno Santo.Dopo due giorni di viaggio su un pullmino a noleggio, siamo approdati a Lourdes per la visi-ta alla Grotta dell’Apparizione. Continuando in territorio francese, siamo arrivati a Saint-Jean-Pied-de-Port dove abbiamo scaricato le biciclette ed iniziato sotto la pioggia il nostro cammino “Francés”, la più importante e famo-sa strada delle otto che compongono il cam-mino di Santiago de Compostela.Fin dal Medioevo, i pellegrini compivano questo lungo e periglioso viaggio attraverso Francia e Spagna per giungere al Santuario di Santiago dove sarebbe stata ritrovata la tomba

di Giacomo il Maggiore, uno degli apostoli di Gesù.La distanza che va da Saint Jean a Santiago è di 860 Km costellati da tanti paesini antichi e grosse città come Pamplona, Burgos, Leon. Le sette tappe di 120 Km di media al giorno erano piuttosto stancanti. I continui saliscendi lunghi fino a 24 Km con pendenze massime del 12-15% mettevano a dura prova le nostre gambe, ma il piacere di vedere la florida campagna spagnola, la cordialità delle popolazioni locali ed il sorriso delle migliaia di pellegrini a piedi ci gratificava della fatica. Al settimo giorno, siamo finalmente arrivati a Santiago de Compostela rimanendo stupiti nel vedere l’enorme cattedrale, meta sognata da tanti pellegrini nel mondo. Ma il nostro viaggio non era ancora finito. Il nostro percorso si è

prolungato di un altro centinaio di chilometri fino a raggiungere Finisterre. Secondo tradizio-ne, i pellegrini qui dovrebbero fare un bagno nel mare in segno di purificazione, bruciare gli indumenti indossati durante il cammino e raccogliere una delle conchiglie come prova dell’avvenuto pellegrinaggio. Dopo aver “bruciato” i nostri panni a Finisterre, abbiamo intrapreso la via del ritorno visitando Madrid e Barcellona e dopo oltre 5.100 Km siamo rientrati.

Il Presidente, Girolamo Cavinato

S.C. Vigonza-Barbariga

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L’Associazione Polisportiva Tergola, compie venti anni e questo traguardo viene festeg-

giato attraverso alcune iniziative che sono:1. Domenica 11 luglio 2010 – concerto per

organo presso la chiesa parrocchiale di Codiverno;

2. Domenica 18 luglio 2010 Moto raduno d’epoca e giro turistico, prove di aratura con Landini d’epoca , santa messa con alla conclu-sione lancio di palloncini.

La festa rappresenta un momento di condivisio-ne del lavoro fatto sino ad oggi all’interono della Comunità di Codiverno e del Comune tutto.

Polisportiva Tergola – Viale Vittorio Veneto, 9 35010 Vigonza – tel. 049 800 53 90

Il Presidente dell’ AssociazioneCappellari Oddone

20° Anniversario della Fondazione della Polisportiva Tergola

Lanostra Associazione non esiste solo per ricordare tutti coloro che si sono sacrificati per dare all’Italia la libertà e

la democrazia, ma esiste anche per promuovere quei valori di pace, di solidarietà, di civiltà per i quali i nostri combattenti hanno dato la vita. Mi fa male quando sento dire che la nostra Associazione non ha senso in quanto ormai sono rimasti molto pochi i veri combattenti; penso che lasciar cadere nell’oblio sarebbe prima di tutto un’offesa a quanti sono caduti in battaglia, ma soprattutto un impoverimento per la società che non ricorda la sua storia.La conoscenza della propria storia serve a tutti noi e alla classe diri-gente per orientarsi verso scelte politiche sagge e lungimiranti.La presenza dell’ANCR in Italia, con i suoi monumenti e con le nostre sezioni vuole ricordare a tutto il popolo italiano che il nostro benes-sere civile e culturale di cui oggi godiamo, è stato conquistato a caro prezzo. La mia generazione, che viene dopo quella dei combattenti, ha il dovere, l’onore e l’onere di continuare ad essere presente nella nostra società: non si può pensare di vivere di rendita, ogni genera-zione deve impegnarsi per migliorare la propria società.Essere presente significa: impegnarsi per la pace, per la fratellanza, per la solidarietà e per il mantenimento dell’unità della nostra patria, dalle Alpi alla Sicilia.In questi ultimi tempi si è levata la voce di persone e gruppi che vorrebbero dividere la nostra Italia: la nostra Associazione si impegna con tutte le sue forze affinchè l’Italia resti una ed indivisi-bile, come recita l’articolo 5 della nostra Costituzione.La nostra presenza nel luogo vuole anche portare alla consapevolezza che la democrazia è un valore di tutti: oggi mi sembra che il senso civico, cioè che siamo tutti responsabili della cosa pubblica, si stia affievolendo. La cultura dominante oggi è l’individualismo che porta a pensare ai fatti propri e a disinteressarsi del bene comune.

Da quando sono responsabile della sezione di Perarolo ho organiz-zato visite a luoghi significativi, incontri culturali - ricreativi su temi molto importanti per la nostra esistenza.I nostri combattenti si sentono ancora attivi nella nostra società e vogliono trasmettere ai giovani i veri valori che rendono serena la vita. Nella foto una parte dei partecipanti alla visita fatta il 23 maggio al Tempio della Fraternità in Cella di Varzi (PV) costruito con rovine della guerra provenienti da tutto il mondo e arredato liturgicamente con resti di armi e ordigni bellici per essere per tutti un richiamo alla fratellanza.

Il Commissario dell’AssociazioneLuigino Celin

Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Sezione di Perarolo

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Un dono e quattro regali DIVENTA DONATORE DI SANGUE

Undono, quattro regali, si hai letto bene perché è quello che può

succedere se diventerai un donatore di sangue, una persona che da un po’ di se affinché altre persone possano continuare a vivere. Ecco i quattro regali, le componenti del sangue, plasma, piastrine, globuli rossi e globuli bianchi, tutte in un tuo dono, la sacca di sangue che tu potrai donare se risulterai idoneo !!!!!!!!! Ti aspettiamo …… in quattro e più !!!!!!!!!!

Pensaci…ma non troppo…

Eccoti alcune note informative inerenti le condizioni fisiche per diventare un donatore di sangue:

• • Età : Dai 18 ai 60 anni;• • Presentarsi muniti di codice fiscale o tes-

sera sanitaria (quella di plastica);• • Peso corporeo : Minimo 50 kg;• • Essere a digiuno;• • Godere di buona salute fisica ovvero non

essere affetti da malattie croniche;• • Nel caso in cui siano in atto terapie

mediche o farmacologiche devono essere comunicate al medico per le valutazioni sanitarie;

• • Per le donne in età fertile è possibile diventare donatrice di sangue solo dopo il periodo di gravidanza e allattamento e comunque non prima di 1 anno dal parto e non prima di 6 mesi da un’interruzione di gravidanza;

• • Non è possibile diventare donatore di san-gue se si fa uso di sostanze stupefacenti e/o similari, se si è alcolista e nel caso di rapporti sessuali a rischio di qualsiasi tipo e genere ( rapporti mercenari con partner HBV, HIV, HCV positivi ).

Per iniziare la procedura sanitaria attinente l’idoneità alla donazione potrai recarti o pres-so i Centri Trasfusionali pubblici o presso il Centro di Raccolta della nostra associazione, sito in via Trasea 10/12 (Zona Stanga - Tel 049/7800858 ), aperto dal Lunedì al Sabato dalle ore 08.00 alle ore 10.00 oppure la 2^ e 4^ Domenica di ogni mese negli stessi orari o ancora presso i punti di raccolta che le varie A.V.I.S. Comunali organizzano in loco. Chi si propone per diventare donatore

di sangue è persona che intende fare un gesto di generosità connotato da un profondo e forte senso civico e solida-ristico nei confronti di altre persone in gravi situazioni sanitarie o a rischio di morte. E’ estremamente importante riferire al medico, vincolato dal più stretto e rigoroso segreto professionale, qualsiasi malattia sofferta in passato ed eventua-li stati di malessere al momento della visita. Durante il colloquio l’aspirante dona-tore deve avere lo scrupolo di informare il medico su qualsiasi comportamento, della vita quotidiana, che possa far nascere anche un solo dubbio, nell’ipotesi di futura donazione, di recar danno al futuro ricevente.Abbiate fiducia quindi del medico trasfusionista e delle sue valutazioni, il vostro comporta-mento veritiero servirà a tutelare la salute sia del donatore sia di chi riceve il sangue.

Avis-Gruppo Vigonza

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Inquesto periodo stiamo cominciando a raccogliere i frutti dell’attività ammini-

strativa iniziata orami tre anni fa. Importanti progetti finalmente iniziano a concretizzarsi, come la tenso-struttura di Vigonza, la scuola e la Palestra di Perarolo e Busa; altre opere, come le piste ciclabili di Perarolo e Pionca-Codiverno, la rotatoria di via Garibaldi (zona Tre Spigoli) sono ormai in funzione e mostrano tutta la loro utilità; altre opere ancora restano in cantiere per colpa del famigerato patto di stabilità…Tutti questi argomenti meritereb-bero di essere descritti e approfonditi, ma per una volta noi, del gruppo di “Vigonza-Viva” vorremmo approfittare dello spazio di “La mia Città” per raccontare un’esperienza di politica diversa, realizzata con un pizzico di buona volontà e molto buon senso.Partiamo dall’inizio. Da molti anni il nostro Comune vive un vero e proprio problema relativo agli argini del Brenta, che sono diven-tati il rifugio di sbandati, i quali vivevano sotto il ponte dell’autostrada in vere e proprie bidonvilles. Più volte era intervenuta l’autorità sgomberando le baraccopoli abusive, ma ogni volta gli “inquilini” ritornavano dopo pochi giorni. L’idea nuova della nostra amministra-zione è stata quella di cambiare prospettiva. Non più sterile repressione ma un vero e proprio controllo, da realizzare rendendo vivibili gli argini.Ecco allora che è nata l’iniziativa di affidare la gestione dell’argine del Brenta a persone che avessero tutto l’interesse a tenere sotto con-

trollo l’argine stesso. Chi meglio di un’associa-zione di pescatori? Dopo febbrili contatti col Genio Civile, cui la legge affida la competenza della tutela degli argini, dopo aver sondato possibili interessati all’iniziativa, dopo aver risolto tutti i possibili intoppi burocratici del caso, il Comune ha sottoscritto una conven-zione con l’Associazione “Carp Club”, la quale, d’ora in poi curerà la manutenzione dell’argine e utilizzerà quel tratto del fiume Brenta per le proprie attività sportive. In questo modo l’argine prenderà vita e dovrebbero essere scongiurate altre occupazioni. Rimaneva un problema. Occorreva dedicare del tempo per una prima attività di pulizia dell’argine, messo davvero molto male. E qui è scesa in campo Vigonza Viva, col suo patrimonio di persone e di entusiasmo. Domenica 6 giugno un nutrito gruppo di appassionati (con in prima fila il nostro Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri) si è dedicato alla pulizia dell’argine.Ecco come un imparziale ma entusiasta Blog di informazione locale ha descritto l’avveni-mento:. “Sindaco e assessori, con trattore, falci e forcone, si sono messi a ripulire l’argine del Brenta. E’ successo a Vigonza, dove il sindaco Nunzio Tacchetto, assieme ai suoi assessori e parte dei consiglieri hanno deciso di fare da soli, eliminando la vegetazione che consentiva agli accampamenti dei disperati di nascondersi. Ora tutto è stato riplulito e gli abusivi sono scappati: tra l’entusiasmo dei cittadini che davano una mano e offrivano da bere. Un vero e proprio esempio di real politik, basta

pensare che il trattore lo guidava il sindaco: ora l’iniziativa si protrarrà anche in altre parti lungo il fiume e grazie all’associazione Carp Club, con una convenzione fatta col Comune, gli argini verranno regolarmente presidiati e ripuliti. Se però la scena è piaciuta ai più, per molti altri è stata a dir poco inquietante, dato che la stessa energia organizzativa dovrebbe essere investita anche nel risolvere problemi più consistenti del piccolo centro padovano”.Cosa aggiungere? Null’altro se non che questa iniziativa vuole davvero essere un segnale di come si affrontano i problemi: non col metro delle ideologie e delle chiacchiere, ma con la misura del buon senso e della capacità di sporcarci per primi le mani.Possiamo garantire che con lo stesso impe-gno con cui abbiamo ripulito l’argine, noi di Vigonza Viva mettiamo anima e cuore per tutto il territorio comunale, anche se dob-biamo onestamente constatare che molti ostacoli, (lacci e lacciuoli, burocrazie varie...) spesso si interpongono tra la volontà e l’azio-ne concreta, con il risultato che si allungano i tempi di realizzazione dei nostri progetti.

Il gruppo Consiliare di VIGONZA VIVA

(Bison Simone, Tognon Bernardo, Bugno Sebastiano,

Stefanello Valerio, Celin Massimiliano)

Finalmente abbiamo modo di godere del Federalismo, perché, sull’onda emotiva di questo concetto, chi ha avuto il necessario

credito e il consenso politico, lo sta attuando. Chi dice “paroni a casa nostra”, governa in maggioranza nel nostro Comune, governa in mag-gioranza nella nostra Provincia, governa in maggioranza nella nostra Regione, governa in maggioranza, e da molti anni, a Roma, la Roma “ladrona”, per intenderci… Il Federalismo, quindi, non può più essere una fede-, è piuttosto, esclusivamente, un -realismo. Non ci sono più alibi. I cittadini, considerata la promessa, vogliono la risposta. Se il voto è stato un atto di fede-, il suo utilizzo deve essere un atto di -realismo. Per tutta risposta la manovra finanziaria ha proceduto per tagli lineari, ovvero, a prescindere dall’utilità della spesa, ha da questa decurtato una percentuale. E il taglio degli enti inutili, dove è andato a finire? In realtà il “prodotto” partorito dalla montagna, è semplicemente il topolino di un “Federalismo demaniale”, ovvero i beni immobili dello Stato (demanio) diventano proprietà degli enti territoriali di appartenenza. Bene: avremo mezzo Lago di Garda, il fiume Brenta, le Tre Cime di Lavaredo, la sabbia di Sottomarina, e quindi?... Ci cambia qualcosa? Cambia qualcosa? Sì, cambia… le spese di gestione per i dissesti idrogeologici e simili sono infatti state federalizzate, si è decentrata cioè la spesa non gli utili! Perché allora, per analogia, con lo stesso criterio non si fa in modo che anche ciò che è della Provincia diventi del Comune? Magari così il nostro Comune potrebbe non pagare la Caserma di Pionca, ma averla in proprietà... ma qualche ragione di esistere alle Province bisogna pur lasciarla! Non è del resto un mistero che noi siamo per l’abolizione di

questi costosi enti (e, a dire il vero, chi gover-na aveva pur promesso di eliminarli, ma…). Il Federalismo non deve essere di bandiera, ma di sostanza: ridurre i trasferimenti ai Comuni, non aprire all’autonomia impositiva, obbligare al patto di stabilità anche Comuni virtuosi come il nostro, che ha i soldi e non li può

spendere, è Federalismo questo? Per noi piuttosto semplicemente Fede-, e forse anche tradita...È bene avere il senso di appartenenza sociale e culturale, è bene man-tenere vive le diversità e le tradizioni, ma il giusto senso di marcia non è l’Italia divisa, quanto il suo opposto e il dilatarsi dell’unità nell’Europa Unita (per intenderci: custodiamo il nostro dialetto, ma non diventiamo ottusi al punto da trascurare la lingua nazionale e la lingua internazio-nale, che è l’Inglese). Meglio avanzare con l’ausilio della memoria che retrocedere con la paura del futuro.. L’Italia è indivisibile, ma non è “insommabile”, ovvero non è soggetto destinato all’emarginazione rispetto al moderno processo di unificazione europea.L’UDC matura, alla luce di un’esigenza di rinnovamento e di coerenza con i tempi, fa un salto in avanti, verso il “Partito della Nazione”, apren-dosi a tutte quelle forze sane del nostro Paese fatte di volontariato, di liste civiche, di persone, che stanche degli sterili scontri degli uni contro gli altri, e piuttosto desiderose dell’azione dei più per qualcosa, aspirino a mettersi in gioco per cambiare un sistema che evidentemente non funziona come dovrebbe. L’UDC aspetta per questo l’adesione di tutte le persone di volontà, per migliorare il nostro Comune, la nostra Provincia, la nostra Regione, la nostra Nazione..

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28IL POPOLO DELLA LIBERTA’ “LA VERITA SULLA SCUOLA MEDIA

E LA PALESTRA DI BUSA E PERAROLO”

Cari cittadini,Partecipando ad alcuni incontri

pubblici e parlando con i residenti di Perarolo e Busa si ha la netta sensazione che la questione della costruzione della scuola media e della palestra sia alquanto confusa. Circolano molte informazioni: parecchie imprecise, alcune totalmente false. Come Popolo della Libertà sentiamo la necessità di fare chiarezza partendo da quello che interessa veramente ai Vigontini, in particolare agli abitanti di Perarolo e Busa. Questi ci chiedono di sapere quando queste opere verranno iniziate e soprattutto, a partire da quale data i nostri ragazzi potranno usufruirne.Nel maggio del 2007, prima delle elezioni amministrative conclusesi con la sconfitta dell’Amministrazione Stivanello e del centrosinistra e la vittoria del Sindaco Tacchetto sostenuto dal centrodestra, si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra con tanto di autorità, stampa e scolari delle elementari, futuri benefi-ciari della scuola media. Molte famiglie, certi della serietà dell’Amministrazione Stivanello, hanno creduto nella pronta realizzazione dell’opera e basandosi su questo hanno impostato i loro futu-ri programmi familiari. Peccato che in realtà, nel 2007, era stato approvato solo il progetto definitivo della scuola e della palestra, progetti assolutamente insufficienti per iniziare qualsiasi attività edilizia meno che meno un’opera pub-blica, come una scuola che abbisogna di un progetto esecutivo particolarmente curato e corredato da una infinità di pareri tecnico-amministrativi di Enti terzi. Così, scoperti e sbugiardati a distanza di tre anni, nella riunione pubblica tenutasi a Perarolo l’otto giugno, all’Assessore ai lavori pubblici della Giunta Stivanello non è rimasto che ammettere pubblicamente che si è trattato di un atto “puramente simbolico” (sic!). Noi lo ringraziamo per l’ammissione, che denota, una pur tar-diva onestà intellettuale, ma non siamo

certi che altrettanto faranno i cittadini di Perarolo e Busa i quali si sentiranno, per l’ennesima volta, presi in giro dagli esponenti del centrosinistra.A chi spettava il compito di redigere il progetto esecutivo? Perché solo il 24 aprile 2010, e quindi dopo 3 lunghi anni, è stato consegnato in comune questo pro-getto? Non esistono penali per i ritardi della sua consegna? La redazione del progetto, nota bene, con spese a carico del Comune, è stato affida-to (Giunta Stivanello) al privato esecutore della lottizzazione (sic!) al quale non si è fissato alcun termine di tempo (vedasi la convenzione urbanistica) per la consegna dei progetti. Pertanto, il progettista ha potuto comodamente prendersi tutto il tempo che ha voluto senza incorrere in alcuna penale e a poco sono valsi i continui e pressanti solleciti degli uffici e del Sindaco Tacchetto. Comunque l’allora progetto definitivo brillava per le sue manchevolezze, infatti la localizzazione del sito della scuola non era idonea, a detta del piano acustico approvato dal Comune di Vigonza sempre dall’Ammini-strazione Stivanello. Fatto sta, che il ser-vizio igiene dell’ASL di Camposampiero aveva espresso parere contrario. Solo a fronte della modifica del Piano Acustico Comunale, portata avanti dall’Ammini-strazione Tacchetto, il progetto ha potuto ottenerne l’approvazione. Non bastasse ciò, la mensa e la biblioteca risultavano troppo piccole, del tutto insufficienti per le esigenze scolastiche. Inoltre si erano “dimenticati” di inserire la rotatoria all’in-crocio di via Atene con via Stoccolma ed il completamento della pista ciclabile a nord di Via Aldo Moro (sic!).In questi giorni, finalmente il progetto esecutivo è all’esame degli uffici comunali. Si pensa che in 30-60 giorni esso possa essere validato per essere così finalmente e realmente affidato al privato lottizzante per la sua realizzazione. La convenzione sottoscritta prevede 3 anni di tempo per la sua ultimazione. Speriamo bene,

perché, purtroppo, anche in questo caso, si sono dimenticati di prevedere le penali per la ritardata consegna (sic!). Oltre a cotanta superficialità e dilettan-tismo amministrativo, il centrosinistra trova anche il coraggio di affermare che il Popolo della Libertà è contrario alla scuola media ed alla palestra. Tutto ciò è falso e ridicolo! Noi non siamo contrari ne alla scuola ne tantomeno alla palestra. Siamo contro quell’accordo pubblico-privato assunto nel 2004 che a fronte della realizzazione della scuola, ai privati è stata concessa l’edificazione di 68.000 metri cubi residenziali. Questo scambio è stato ritenuto conveniente dall’Ammi-nistrazione Stivanello, in quanto riservava alla parte pubblica un beneficio di circa 2 milioni di euro, corrispondente a circa il 23% del totale, a fronte del 77% con-cesso al privato. Ebbene, noi pensiamo che l’accordo doveva essere posto su basi ben diverse! Più vantaggioso per il pubblico e meno per i privati. Potremmo ipotizzare 50% a 50% corrispondente grosso modo ad ulteriori 2-2,5 milioni di euro. Con l’attuale crisi delle finanze pubbliche, quante opere in più avremmo potuto realizzare? Scambiare un No all’accordo, con un No alla scuola, può essere un bell’esercizio di acrobazia politica. Esercizio, che noi Popolo della Libertà, dai piedi bien pian-tati in terra, lasciamo volentieri agli acro-bati professionisti del centrosinistra.

I Consiglieri Comunali delPopolo della Libertà

Antenore QuaglioSandro Benato

Damiano GottardelloLeopoldo Stocco

PierCesare Pinton

grup

pi c

onsi

liari

Proponiamo alcuni argomenti di politica di tutti e per tutti; non abbiamo la

presunzione di possedere la verità ma spe-riamo di offrire un punto di vista utile alla riflessione.CONTRATTO DI QUARTIERE II.Anche per chi non lo sa vorrei ricordare che la dicitura “Contratto di Quartiere II” sta ad indicare un bando di concorso su base nazionale e per raggruppamento regionale che premia i migliori progetti urbanistici di recupero dei centri cittadini e degradati. Vigonza è risultato il comune vincitore del Veneto davanti a tutti i capoluoghi di pro-vincia portandosi a casa un finanziamento a fondo perduto di 9 milioni di euro per la realizzazione del progetto di recupero del centro di Vigonza capoluogo secondo gli ele-menti che l’Amministrazione Stivanello aveva inviato in tutte le case dei vigontini. Sentiamo parlare di modifiche al progetto, di inizio lavo-ri, di sospensione dei lavori: perché non se ne vuole parlare in Consiglio comunale? Perché il Consiglio comunale non può sapere se il progetto che ha approvato sarà modificato? Rischiamo di perdere i 9 milioni non rea-lizzando il progetto originario? Attendiamo cortese risposta.ESISTE UN PROGETTO PER LE SCUOLE DEL NOSTRO TERRITORIO?Con la precedente Amministrazione ave-vamo pensato di dotare tutto il territorio comunale di plessi scolastici adeguati proget-tando tre macro aree (Codiverno – Pionca,

Vigonza – Peraga e Busa – Perarolo – S. Vito) sulle quali intervenire. Il primo intervento nell’area Sud prevede la realizzazione di una scuola modulare, cioè con la possibilità di essere convertita alle esigenze dei periodi storici e in base al numero dei bambini: l’idea era di una scuola media che venisse incontro ai residenti di Busa, S. Vito e Perarolo, com-presa la località di Capriccio. Questo pro-getto è fermo da 3 anni. L’ultimo intervento del sindaco Tacchetto risale al Giugno 2009 quando a Busa ha dichiarato che a Settembre dello stesso anno sarebbero partiti i lavori. Noi aspettiamo sempre meno fiduciosiIL COMUNE È DIVENTATO ORGANO DI PARTITOE’ uscito da poco un nuovo opuscolo che si intitola “Diario di bordo” e che nelle inten-zioni dell’amministrazione comunale dovreb-be essere uno strumento agile di comuni-cazione con i cittadini. Ebbene il giornalino parte molto male con un attacco del sindaco a chi si permette di criticarlo. Chi paga il giornalino? Se pagano gli amministratori dica-no quello che vogliono, per noi continua ad esistere il diritto di opinione, e comunque si tolga il logo del comune di Vigonza. Se invece è pagato con i soldi pubblici (cioè di tutti) Tacchetto chieda scusa e impari dai molti

Sindaci che lo hanno preceduto: nessuno di loro si è servito degli strumenti “comunali” per attaccare l’opposizione o gli avversari interniIL FEDERALISMO LO PAGHIAMO NOIE’ questo il federalismo che vogliamo? Quello che fa pagare il debito pubblico alle ammi-nistrazioni territoriali, che taglia miliardi di euro alla sanità veneta? Chi ha respon-sabilità di governo e chi sostiene i partiti della maggioranza parlamentare dica la sua opinione in merito. Aumentano i costi delle mense, dei trasporti, dei servizi a domanda individuale anche in un frangente in cui l’inflazione è ferma; questo fenomeno viene definito “tassazione indiretta”, cioè le tasse si trasferiscono dalla dichiarazione dei redditi al portafoglio dei cittadini; così chi è ricco diventa ancora più ricco in termini reali e chi ha meno vede diminuire ancora di più il suo potere d’acquisto, cioè sarà più povero.Nei periodi di crisi crediamo che sia fon-damentale sostenere i settori in difficoltà e investire nelle giovani generazioni. Assistiamo invece a tagli, pesantissimi, nella scuola e nel sociale.

ANTONINO STIVANELLOGruppo consiliare PD

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PARTITO DEMOCRATICOSOLO CHIACCHERE O PUO’ INTERESSARE A QUALCUNO?

Attualmente la situazio-ne economica italiana ed

europea ci obbliga a rispettare il cosi detto “patto di stabilità”. Tale patto limita la disponibilità finanziaria del comune e come ogni brava massaia anche la nostra amministrazione si deve impegnare ad utilizzare al meglio le proprie ridotte finanze, assegnate dal governo centrale onde evitare penalità che ci taglierebbero fuori da bandi e concorsi di finanziamenti provinciali, regionali e nazionali.Considerando che la Lega Nord è forza di governo in tutte le quattro istituzioni (Comune, Provincia, Regione, Stato) sarebbe plausibile concertare un buon lavoro di squa-dra, per far valere le ragioni di certe necessità del nostro paese, ma questo aspetto spesso non è preso in considerazione.Vogliamo informare la cittadinanza che questa organizzazione ha già dato risultati positivi, facendo pervenire al comune ed associazioni, dei fondi necessari per poter accentuare il loro impegno sul territorio vigontino. Ricordiamoci l’importanza di indi-rizzare i nostri giovani verso attività sportive

che li facciano sentire partecipi ad un gruppo, che li aiutino a convo-gliare le energie verso positività. A tutte le nostre signore che hanno partecipato al corso di autodifesa viene consegnato un

attestato di frequenza e ringra-ziamo di cuore per il loro solerte

intervento a comunicarci il gradimento incontrato per l’iniziativa. E’ recente l’approvazione, da parte della com-missione bicamerale e da parte del Consiglio dei Ministri, del “Federalismo Demaniale” con il quale regioni, province e comuni saranno titolari di proprietà demaniali ora dello Stato. Con questa importante tappa, il comune vigontino acquisisce la possibilità di utilizzare a proprio vantaggio terreni ed immobili senza dover sborsare alcun onere finanziario.Un esempio? Nell’area dietro le scuole pri-marie di Peraga, via Paradisi, una volta sede di alloggi per i senza tetto, poi demoliti, si potrà realizzare la pista ciclabile e l’area pubblica prevista risparmiando come minimo il valore da inventario che è di € 64.240, di queste proprietà fanno parte anche l’ex alveo Fiumicello Tergola a Pionca valore inventario € 6.130, e a Codiverno un fabbricato con

valore da inventario di € 60.000. I valori espressi da inventario demaniale, sono valori storici che, se questi beni, fossero messi sul mercato avrebbero valori molto più eleva-ti, perciò il comune di Vigonza, grazie alle battaglie portate avanti dalla Lega Nord, nei confronti dello stato centrale, porta a casa un valore patrimoniale sicuramente interessante. Questo decreto è un’ulteriore significativo successo, ottenuto dalla Lega Nord, che ci porta più vicini al federalismo fiscale con il quale si da la possibilità di trattenere la ricchezza prodotta nella nostra regione per affrontare cambiamenti al fine di soddisfare le esigenze sociali, nella ricerca e nello sviluppo economico, per migliorare ed affrontare il nostro futuro con più sicurezza e serenità.Questo è un’altra delle tante battaglie che la Lega Nord ha portato al successo. La strada è ancora lunga ma con l’aiuto dei nostri sostenitori e della vostra fiducia, sicuramente in tempi non lontani, si raggiungerà il tanto desiderato successo.

Liga Veneta Lega Nord Vigonza

Capogruppo Caon Roberto

LEGA NORD Fatti e non parole