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L'Amico del Popolo

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L'Amico del Popolo edizione dell'11 gennaio 2009
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N. 1 - 11 Gennaio 2008 Esce il Venerdì - Euro 1,00 Anno 54 L a pianta dell’ulivo è tra quelle cha maggiormente caratterizzano il pano- rama delle nostre campagne da Sciac- ca a Bivona, da Licata a Menfi. Bene hanno pensato, nella risistemazione di Piazza Sta- zione, di utilizzarla per adornare il centro urbano. La pianta d’ulivo, che vedete nell’imma- gine e che abbiamo scelto come copertina per il primo numero del 2009, non c’è più. E’ seccata (per mancanza d’acqua?). E’ stata potata. Speriamo riprenda a vivere. L’ulivo è generalmente forte, resistente, ben radicato nella sua terra. È l’albero che cono- sce il mare e la montagna, la pianura e le colline. Ama il sole e resiste all’inverno. L’uli- vo, ancora, è segno di pace, di adattamento, di longevità, di antica saggezza. Questa immagine è metafora del nostro territorio e della nostra città, che ancora spera e crede, di un territorio e di una città, che lavora per un futuro diverso e migliore, che malgrado le mille potature attende di portare frutto; che malgrado l’incuria dei “giardinieri” resiste perché ha radici forti. Un altro anno inizia, per il nostro setti- manale è il 54° di presenza sul territorio del- la provincia di Agrigento. In questi ultimi anni abbiamo fatto sfor- zi notevoli per restare al passo con i tempi, migliorandoci nella grafica e nei contenuti, cogliendo la sfida di Internet ma soprattutto proponendo un’informazione puntuale a di- fesa di valori «non negoziabili» - come li ha definiti Benedetto XVI - che interpretano la cultura cristiana radicata nel nostro popolo e per offrirvi notizie del nostro territorio che vadano al di là della cronaca con la pretesa di interpretare la comunità cristiana e stare nell’agone mediatico con qualcosa di origi- nale da dire. Come settimanale sappiamo quanto costi di passione e di convinzione, questo restare «voce» di un territorio, in cui tutto si riflet- te e va raccolto, rivisitato, rimesso in ordine per importanza, offerto come punto di rife- rimento, confronto, dialogo, riflessione; sem- pre in dialogo senza complessi d’inferiorità, capaci anche di sostenere battaglie culturali a difesa di valori necessari alla comunità ec- clesiale e civile senza separazioni. Una scelta, quella de L’Amico, che forse non sempre paga in termini di attenzione, ma paga quando incontra il lettore attento – come i tantissimi nostri abbonati che rin- grazio per la fiducia che ci concedono anco- ra - perché lo fa innamorare di un modo di fare giornalismo, non diffuso, un giornali- smo che, in fondo, cerca in qualche modo di attestarsi sulla frontiera assai alta, ma deci- siva, della verità, quella verità che ci rende liberi nel giudizio, mai schiavi di nessuno. Tutto questo lo facciamo, legati ad una Chiesa, quella agrigentina, che trova la sua ragion d’essere perché inserita e mandata alla nostra Gente, da una posizione privile- giata: quella della fede. Una fede che non si estranea, ma che pen- sa e sceglie. Una fede che osserva per capire e conosce per agire. Una fede attenta e rispet- tosa, ma doverosamente critica. Una fede che ha il ritmo della vita quotidiana, che sa leggere l’essenziale e relativizzare il super- fluo. Una fede che non insegue la notizia ma la verità che c’è dietro. Una fede, insomma, incarnata ed appassionata all’umanità più autentica. Questo è il contributo che, come settima- nale di opinione inserito nel territorio agri- gentino, non faremo mancare perché quel- l’albero ritorni ad essere rigoglioso. Carmelo Petrone Non facciamolo morire Almanacco 2008
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Page 1: L'Amico del Popolo

N. 1 - 11 Gennaio 2008Esce il Venerdì - Euro 1,00

Anno 54

La pianta dell’ulivo è tra quelle cha maggiormente caratterizzano il pano-rama delle nostre campagne da Sciac-

ca a Bivona, da Licata a Menfi. Bene hanno pensato, nella risistemazione di Piazza Sta-zione, di utilizzarla per adornare il centro urbano.

La pianta d’ulivo, che vedete nell’imma-gine e che abbiamo scelto come copertina per il primo numero del 2009, non c’è più. E’ seccata (per mancanza d’acqua?). E’ stata potata. Speriamo riprenda a vivere.

L’ulivo è generalmente forte, resistente, ben radicato nella sua terra. È l’albero che cono-sce il mare e la montagna, la pianura e le colline. Ama il sole e resiste all’inverno. L’uli-vo, ancora, è segno di pace, di adattamento, di longevità, di antica saggezza.

Questa immagine è metafora del nostro territorio e della nostra città, che ancora spera e crede, di un territorio e di una città, che lavora per un futuro diverso e migliore, che malgrado le mille potature attende di portare frutto; che malgrado l’incuria dei “giardinieri” resiste perché ha radici forti.

Un altro anno inizia, per il nostro setti-manale è il 54° di presenza sul territorio del-la provincia di Agrigento.

In questi ultimi anni abbiamo fatto sfor-zi notevoli per restare al passo con i tempi, migliorandoci nella grafica e nei contenuti, cogliendo la sfida di Internet ma soprattutto proponendo un’informazione puntuale a di-fesa di valori «non negoziabili» - come li ha definiti Benedetto XVI - che interpretano la cultura cristiana radicata nel nostro popolo e per offrirvi notizie del nostro territorio che vadano al di là della cronaca con la pretesa di interpretare la comunità cristiana e stare nell’agone mediatico con qualcosa di origi-nale da dire.

Come settimanale sappiamo quanto costi di passione e di convinzione, questo restare «voce» di un territorio, in cui tutto si riflet-te e va raccolto, rivisitato, rimesso in ordine per importanza, offerto come punto di rife-rimento, confronto, dialogo, riflessione; sem-pre in dialogo senza complessi d’inferiorità, capaci anche di sostenere battaglie culturali a difesa di valori necessari alla comunità ec-clesiale e civile senza separazioni.

Una scelta, quella de L’Amico, che forse non sempre paga in termini di attenzione, ma paga quando incontra il lettore attento – come i tantissimi nostri abbonati che rin-grazio per la fiducia che ci concedono anco-ra - perché lo fa innamorare di un modo di fare giornalismo, non diffuso, un giornali-smo che, in fondo, cerca in qualche modo di attestarsi sulla frontiera assai alta, ma deci-siva, della verità, quella verità che ci rende liberi nel giudizio, mai schiavi di nessuno.

Tutto questo lo facciamo, legati ad una Chiesa, quella agrigentina, che trova la sua ragion d’essere perché inserita e mandata alla nostra Gente, da una posizione privile-giata: quella della fede.

Una fede che non si estranea, ma che pen-sa e sceglie. Una fede che osserva per capire e conosce per agire. Una fede attenta e rispet-tosa, ma doverosamente critica. Una fede che ha il ritmo della vita quotidiana, che sa leggere l’essenziale e relativizzare il super-fluo. Una fede che non insegue la notizia ma la verità che c’è dietro. Una fede, insomma, incarnata ed appassionata all’umanità più autentica.

Questo è il contributo che, come settima-nale di opinione inserito nel territorio agri-gentino, non faremo mancare perché quel-l’albero ritorni ad essere rigoglioso.

Carmelo Petrone

Non facciamolo morire

Almanacco 2008

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� L’Amico del Popolo11 Gennaio 2009Almanacco �008

La fine di marzo vede protagonista indiscusso il sindaco della città dei Templi, Marco Zambuto ed il suo passaggio, vero o falso che sia nelle file del PdL. Tutto ha inizio con una dichiarazione rilasciata da Silvio Berlusconi all’agenzia stampa Ansa, nella quale dichiara che, dopo un incontro tenutosi a Roma, il più giovane sindaco d’Italia è

entrato a far parte del Partito delle Libertà. Molte le reazioni provo-cate da tale nota stampa, il sindaco cerca di dare una spiegazione durante una conferenza stampa nella quale le acque di-ventano più torbide, fino alla decisione di azzerare la vecchia giunta e dar vita ad un Zambuto bis.

Il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, imputato, nel cosiddetto pro-cesso Talpe, di favoreggiamento aggra-vato alla mafia e violazione di segreto d’ufficio, è stato condannato a cinque anni di reclusione per favoreggiamen-to semplice senza l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra e per violazione del segreto istruttorio. Cuffaro è stato anche condannato all’interdizione per-

petua dai pubblici uffici, interdizione che però scatterà solo in caso di conferma del giudizio anche in appello.

Dopo quasi dieci anni e con qualche set-timana di anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo mandato, il presidente della Provincia, Vincenzo Fontana la-scia la direzione dell’ente. Probabile una sua candidatura alla prossime elezioni politiche nazionali.

Solenne Celebrazione Eucaristica il 25 febbraio presso la Chiesa Sant’Alfonso, in ono-re del Patrono San Gerlando. Il solenne pontificale è stato pre-sieduto da S. E. mons. Carmelo Ferraro, l’ultimo, in onore del patrono, nelle vesti di pastore della Chiesa Agrigentina.Durante l’omelia

mons. Ferraro ha dato lettura della Lettera Pastorale alle comunità ed ai fedeli della diocesi; in essa, l’arcivesco-vo traccia i vent’anni di episcopato agrigentino.

Il 2 gennaio ritornava alla Casa del Padre mons. Alfonso Puma. Una scomparsa sopraggiunta dopo

anni di ma-lattia che don Alfonso accettò con grande fede e coraggio. Nato a Ra-calmuto nel 1926, ordina-

to sacerdote da mons. Peruzzo nel 1950. Dal 1966 gli venne affidata la Matrice di Racalmuto; la sua opera è stata molteplice nella poliedrici-tà dei suoi interessi: poeta, pittore, storico, amante del bel canto.

Il 12 gennaio a Cammarata ritor-nava alla Casa del Padre don Giu-seppe Arcieri. Dotato di spiccata in-telligenza, dotto, umile e pio, i suoi studi preferiti erano quelli biblici che ha messo a disposizione della

comunità da lui diretta. Ha accettato la malattia e le sofferenze come un’obla-zione rimet-tendosi al disegno im-prescrutabile di Dio su ogni creatura.

Il 19 gennaio don Biagio Alessi ci lasciava per una morte improv-visa ed inaspettata che ha scosso quanti lo conoscevano e lo apprez-zavano. Una miniera, un pozzo, un generoso agitato dalla ricerca e dalla conservazione della memo-ria; un produttore mite di cultura ed a volte irruento nelle posizioni.

Si è spenta la luce dei suoi tanti progetti e pubblicazioni avviate, delle sue idee sulle vicende picco-

le e grandi della storia, d e l l ’ a r t e , della cultura in genere e della chiesa agrigentina. Giovani e meno gio-vani si rivol-gevano a lui per sostegno, aiuto, concorso.

Gennaio

Febbraio

L’emergenza «monnezza»arriva ad Agrigento

L’emergenza rifiuti, che ha colpito la città di Napoli e la sua provincia, arriva anche da noi. Camion di spazzatura, arrivati via mare a Porto Empedocle e scortati dalle forze dell’ordine, si sono recati presso la discarica di Siculiana dopo che la Regione ha accolto la richiesta di aiuto del presidente del Consiglio.

Dopo il “lancio del Giovanin-festa”, il 14 gennaio ha segnato un’altra tappa di quest’itinera-rio: l’arrivo della Croce (vedi foto), benedetta e consegnata dal Papa Giovanni Paolo II, il 9 maggio 1993 ai giovani di Sici-lia, presso lo stadio di Agrigen-to. L’arrivo della Croce, in coin-cidenza con la Memoria del 40° anniversario del Terremoto

nella Valle del Belice che, ha distrutto il paese di Montevago e sconvolto i suoi abi-tanti, ha impreziosito e dato senso a tale ricorrenza. Presso il Santuario della Ma-donna delle Grazie l’accoglienza della Croce da parte della comunità di Monte-vago. Dal Santuario si è proseguito il cam-mino con la Croce

verso i ruderi del paese vec-chio con preghiere, riflessioni e canti fin davanti la piazza della vecchia Chiesa Madre dove la Croce è stata poggiata in terra circondata da lampade accese per illuminare il ricordo dei 103 morti del terremoto, mentre un video, alquanto drammatico ha riportato ai giorni del sisma ed agli avvenimenti successivi.

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40° anniversario delterremoto nel Belice

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mons. Alfonso Pumadon Giuseppe Arcieri

don Biagio Alessi

Postiglione nuovo Prefetto

Dopo poco più di un anno, Vittorio Saladino lascia la guida della Prefettura di Agrigento, al suo posto ar-riva Umberto Postiglione, 57 anni originario di An-gri, provincia di Salerno. Da sempre uomo in prima linea presso il Ministero dell’Interno, ha lavorato al fianco di Mancino, Ma-roni e Brancaccio è stato Commissario al comune di Milano allo scoppio di Tangentopoli.

reGIone

Cuffaro condannato

no al Papa alla SapienzaPapa Benedetto XVI annulla la sua visita all’Università “La Sapien-za” di Roma, in seguito alle proteste di al-cuni studenti, e la lettera di 60 docenti che avevano chiesto al rettore dell’università, Guarini, «di annullare l’incontro in nome della laicità della scienza e della cultura ». E’ stato un segnale di violenza ideologica, di intolleranza antidemocratica e chiusura culturale anche per il luogo della protesta, una università, che è spazio di studio, di formazione e di dialogo.Confondere laicità e laicismo, come ha fatto la sparuta minoranza di contestatori, è la prova di un vuoto culturale inquitante.

Francesco montenegro è il nuovo arcivescovo di AgrigentoIl 23 febbraio, ad Agrigen-

to, in Palazzo Arcivescovile, S.E. mons. Carmelo Ferraro ed a Messina, nell’Episcopio,

S.E. mons. Calogero La Piana davano comunicazione del-la nomina, da parte di Papa Benedetto XVI, di S.E. mons. Francesco Montenegro ar-civescovo Metropolita della diocesi di Agrigento.

S.E. Mons. Francesco Mon-tenegro è nato a Messina il 22 maggio 1946. All’età di 13 anni, è entrato nel Seminario Arcivescovile “San Pio X” di Messina, dove ha compiuto gli studi ginnasiali, liceali e quelli filosofici e teologici. Ordinato presbitero l’8 agosto 1969 con incardinazione nell’arcidiocesi di Messina. Dal 1969 al 1971 ha esercitato il ministero sa-cerdotale: dal 1971 al 1988 è stato segretario particolare,

degli arcivescovi Mons. Fasola e Mons. Cannavò. Dagli anni 1988 -1998 è stato parroco della Parrocchia San Clemente in Messina. Dal 1997 al 2000 è stato Pro-Vicario Generale dell’arcidiocesi di Messina-Li-pari-Santa Lucia del Mela e dal

1998 Canonico del Capitolo Protometropolitano della cat-tedrale di Messina. Eletto alla Chiesa titolare di Aurusuliana e nominato Ausiliare di Messi-na-Lipari-Santa Lucia del Mela il 18 marzo 2000, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 29

aprile dello stesso anno. Presidente della Commissio-ne Episcopale della CEI per il servizio della carità e della salute; Presidente della Caritas Italia-na; Presidente della Consulta Nazionale per la pastorale del-la sanità, Presidente della consulta ec-

clesiale degli organismi socio-assistenziali.

Il 25 febbraio una delegazio-ne diocesana, guidata dal vica-rio generale, mons. Salvatore Muratore, si è recata a Mes-sina per incontrare il nuovo arcivescovo. Una breve visita carica di emozioni, nei quali il neo arcivescovo ha tracciato brevemente il profilo della sua idea di pastorale. Significati-vi i suoi richiami alla figura di

don Tonino Bello ed all’idea di chiesa missionaria e pronta all’annuncio del Vangelo per le strade del mondo. Nella sua prima lettera alla diocesi mons. Montenegro si rivolgeva così: «vi chiedo di aiutarmi con la vostra preghiera ed obbedien-za, affinchè trovi la mia gioia, non tanto nell’essere vostra guida, quanto nell’essere vostro utile servitore».

Solenne Pontificale in onore di S. Gerlando

Fontana lascia la Provincia

Cuffaro si dimette Dopo la sentenza del 18 gennaio con la quale il presidente della regione Sicilia veniva condannato a 5 anni di reclusione, arrivano le dimissini irrevo-cabili del governatore anche dopo che l’ARS con 53 voti respingeva la mozione di sfiducia presentata contro Cuffaro..

AGrIGento

L’affaire Zambuto

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Almanacco 2008 �L’Amico del Popolo11 Gennaio 2009

Benedetto XVI il 15 aprile parte alla volta degli Stati Uniti d’America. Per la seconda volta dall’inizio del suo pontificato (dopo il viaggio in Brasile del 2007) Sua Santità ha attraver-sato l’Atlantico approdando sulla sponda americana. É il ter-zo Pontefice che visita il Paese e la sede delle Nazioni Unite, dopo Paolo VI e Giovanni Paolo II. Il momento più toccante del viaggio apostolico americano è stata la preghiera a Ground Zero (vedi foto). Il Papa in ginocchio prega per le vittime e perchè Dio porti la pace in un mondo violento.

L’11 aprile si insedia il nuovo Cda dell’aeroporto “Valle dei Templi” di Agrigento. Il pre-sidente è Marcello Massinelli. Piero Giglio, Giuseppe Mon-talbano, Vincenzo Marchese Ragona e Saverio Piccione i membri del nuovo esecutivo. Al nuovo Cda era stato asse-gnato il compito di reperire i 35 milioni di euro necessari per la realizzazione dell’infra-struttura.

Il 12 aprile nasce il comi-tato Sagra del Mandorlo in Fiore. Ogni ente locale ha avuto assegnato l’ambito spettante nella realizzazio-ne ed organizzazione della kermesse folklorica della città dei Templi. Presto il vescovo, mons. Francesco Fa-

sola potrebbe essere dichiarato beato. É infatti stata avviata la fase diocesana del processo di beatificazione al ve-scovo dal sorriso aperto ed invitante alla gioia. Numerose le testimonianze , che sono state presentate e raccolte dall’Ufficio del Tribunale Ecclesia-stico, di preti e laici che hanno avuto modo di conoscere, apprezzare e seguire l’illustre presule nel suo ministero episco-pale in diocesi.

Al via la causa di beatificazione

Il 9 aprile, mons. Francesco Montenegro e don Vittorio Nozza, nelle rispettive qualità di Presidente e di Direttore di Caritas Italiana, sono stati ricevuti dal Presidente della repub-blica, Giorgio Napolitano, per discutere sul tema della lotta alla povertà. Ma durante l’incontro è stato immancabile il ri-chiamo all’emergenza immigrazione, in merito alla quale Ca-ritas ha denunciato una insufficienza normativa.

Il 13 e 14 aprile si sono svolte le elezioni politiche e regionali. In campo nazionale due i risultati che spiccano: il primo sostanzialmente atte-so, la vittoria della coalizione del Popolo delle Libertà, il secondo invece una sorpresa, la “Sinistra Arcobaleno” non riesce ad entrare in nessuno dei rami del Parlamento.

In ambito regionale vit-toria netta di Raffaele Lom-bado, sostenuto dal Pdl, dal Movimento per l’Autonomia, i Democratici Autonomisti e dalla lista Sicilia Forte e libe-ra.

In vendita su EBay, il più famoso sito di aste online del mondo, due pezzi dei Templi dorici agrigentini. Base d’asta meno di un dollaro. Il venditore califor-niano specificava dettagliatamente la provenienza, Tempio di Ercole e la loro grandezza, quasi 9 centimetri.

Al via i lavori di restauro della stori-ca torre di Carlo V a Porto Empedocle. La sovrintendenza ai Beni culturali di Agrigento ha, infatti, firmato l’au-torizzazione a conse-gnare i lavori alla ditta Vincitrice dell’appalto.

Dopo le reazioni avutesi per il passaggio del primo cittadino, Marco Zambuto,

nelle file del PdL, nuova giunta o meglio, rimpasto, infatti vengo-no riconfermati Settimio Biondi, Daniele Cutaia e Rosalda Pas-sarello ai quali si aggiungono, Giovanni Volpe, Massimo Muglia, Vincenza Ierna,

Giacomo Daina, Renato Bu-scaglia e Antonietta Mirabi-le.

Pagine a cura di Marilisa Della Monica , foto di Tornatore,Schembri,

Iacono e Gelo

Marzo

Aprile

Agrigento

Zambuto bis Prima visita ad Agrigento

Il 4 marzo ha fatto il suo arrivo, in visi-ta privata, mons. Francesco Montene-gro. Ad accoglierlo al Palazzo Vesco-vile mons. Ferraro insieme al collegio dei consultori. Dopo una breve sosta di preghiera presso la cappella del Pa-lazzo, mons. Ferraro, ha presentato al nuovo vescovo quella che sarà la sua futura dimora e mostrato il panorama

dell’entroterra agrigentino che si am-mira dalla terrazza del Palazzo. Dopo avere visitato gli alloggi privati, si è re-cato in cattedrale, accompagnato dal parroco, mons. Vutera, interessata da tempo dai lavori di restauro dell’absi-de, che saranno ultimati prima del suo ingresso in diocesi il 17 maggio. La mattinata è proseguita con l’ in-contro con il consiglio dei consultori

per pianificare nei particolari il suo ingresso e le varie iniziative da porre in atto per l’accoglienza. La prima vi-sita di Mons. Montenegro si è conclusa nella cappella del Seminario dove ha celebrato la Messa con i seminaristi e successivamente ha condiviso con loro il pranzo.Quattro nuovi sacerdoti

L’8 marzo nella Chiesa SS.ma Trinità, in contrada Ciuccafa a Porto Empedocle, S.E. mons. Carmelo Ferraro ha ordinato presbiteri, don Giuseppe Cumbo, don Gero Manganello, don Paolo Morreale e don Michele Termine. Una Chiesa gremita, quella di Porto Empedocle, di fedeli provenienti prevalente-mente da Aragona, Grotte, Palma di Montechiaro e Sciacca, comunità ecclesiali di origine degli ordinandi.

Si è insediato il 17 marzo il Com-missario straodinario che ha gui-dato la Provincia Regionale fino alle elezioni del nuovo Presidente. La scelta è ricaduta su Letizia Di Liberti, sposata, madre di due figli, alcuni mesi fa era stata nominata commissario straordinario al co-mune di Ravanusa.

Commissariata la Provincia

Muore il 14 marzo, a 88 anni, Chiara Lubich, fondatrice e presi-dente del Movimento dei Focola-ri. Si è spenta una delle figure più rappresentative del dialogo inter-religioso ed interculturale. Unità, pace e dialogo tra popoli e culture: questi i tre pilastri dei Focolari.

Addio Chiara

Al via il restauro

Silvio e raffaele vincitori alle urne

Montenegro al Quirinale

Il 26 aprile la comunità ecclesiale di Favara partecipe alla professio-ne perpetua di Rossella Cancilla, ex giocatrice di calcio che lasciati i campi di gioco, gli studi univer-sitari, si trasferisce a Gubbio dove fonda la piccola comunità france-scana “Le sorelle del Piccolo te-stamento”

Da rossella a suor Daniela

nasce il Comitato Sagra

il Papa negli USA

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� L’Amico del Popolo11 Gennaio 2009Almanacco 2008

La Chiesa agrigentina, il 13 maggio, si è stretta attorno al suo Pa-store per esprimere la gratitudine dei vent’anni di cammino insieme. Alla conclusione di quasi un ventennio di ministero episcopale in Agrigento e nella celebrazione del 30° anniversario di consacrazione episcopale, l’arcivescovo Ferraro ha voluto ringraziare tutti coloro i quali in questi anni gli sono stati accanto ma soprattutto Dio Padre Celeste per la «misericordia che, nonostante la soffocazione della zizzania, che satana semina nei cuori, ci ha colmato di sorprese e di doni». Ha poi enumerato, integrando l’elenco della lettera pasto-rale di fine mandato, i “fiori sbocciati dal nulla come la creazione”. Al termine del suo intervento mons. Ferraro ha sentito il dovere di aggiungere la confessione del primato della carità e la richiesta di perdono: «per tutte le omissioni e la mia responsabilità - ha detto - voglio chiedere perdono a tutti ed in particolare a chi si è sentito poco amato».

Il 9 maggio, in occasione del 15° anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II, l’arcivescovo Ferraro, ha pre-sieduto presso la “croce del Papa” in piano S. Gregorio una celebrazione eucaristica in memoria della storica vi-sita del successore di Pietro nella città dei Templi.

Sembrava una domenica di maggio qualsiasi invece sarà ricordata per il gesto, fatto dall’arciprete di Fava-ra, don Mimmo Zambito che, nella sua omelia ha chiesto ai fedeli di ricor-dargli il nome del commer-ciante vittima di un epi-sodio estorsivo. Un forte segnale contro l’omertà.

«Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Oggi la Santa Chiesa, che è in Agri-gento, con fede viva e grande entusiasmo, accoglie Colui che viene mandato nel nome del Signore». Con questa parole

S.E. mons. Carmelo Ferraro ha presentato in uno stadio Esse-neto gremito, il suo successore, Francesco Montenegro, al quale di lì a poco, ha passato il Pasto-rale, simbolo della guida della diocesi. S.E. Montenegro prima

di giungere allo stadio per il Solenne Pontificale ha volu-to, durante il suo viaggio di avvicinamento ad Agrigento, far visita al Santuario della Madonna dell’Aiuto di Cani-cattì,; all’Oasi Sacra Famiglia di Racalmuto; alla “Comu-nità Incontro”, per il recu-pero di tossicodipendenti. Lungo il percorso alla volta di Agrigento, non è manca-ta la sosta dinanzi alla stele

commemorativa, dove, nel settembre del 1992, veni-va barbaramente ucciso il giudice Rosario Livatino. Alle 13.00 l’arrivo in semi-nario. «Ciao Agrigento!» - così ha esordito il nuo-vo arcivescovo, durante l’omelia della celebrazione allo stadio - «terra di san-ti, di uomini di cultura, di persone laboriose e co-raggiose. Io ora, agrigen-tino, sono qui per sognare con voi, consapevole dell’impegno e della responsabilità del mio ministero, che non sarà sempre facile». Domenica, 18 maggio, mons. Montenegro ha celebrato la sua “prima messa” nella Chie-

sa Santa Maria dei greci che, in attesa della riapertura della cattedrale, ne faceva la veci. Al termine della ce-lebrazione “don Franco” ha voluto conoscere tutti i suoi parrocchiani, uno ad uno.

Un decalogo su come si amministra più che un messaggio quello che mons. Ferraro ha conse-gnato ai sindaci della pro-vincia ed alla deputazione agrigentina che l’arcivesco-vo ha voluto incontrare il 3 maggio, presso la Bibliote-ca Lucchesiana in occasio-ne del forum sul tema “A 15 anni dalla visita di Giovan-ni Paolo II in Agrigento”.

Per raccontare e rappresenta-re i 20 anni di episcopato di mons. Ferraro, don Giuseppe Pontillo, curatore del testo, ha deciso di farlo attraverso im-magini. Il volume è un book fotografico accompagnato con passi del magistero, del-l’arcivescovo in questi 20 anni.

Dopo nove anni è ritornato ad Agrigento il Giro d’Italia. Una tappa quella della città dei Templi che ha riproposto, nella parte finale del tracciato di gara, quello che nel 1994 fu lo scenario del mondiale e che ha permesso a milioni di telespettatori di ammirare la bellezza della Valle.

In tempi piuttosto brevi, rispetto a quelli a cui eravamo abituati, nasce il Berlusconi ter. Un governo eminentemente politico quello creato dal premier; i suoi 21 ministri sono espressione diretta del-le forze raccolte nell’alleanza Pdl-Lega ma soprattutto, nei dicaste-ri più importanti, siedono fedelissimi del premier. Molti i volti noti nell’esecutivo ma, per noi agrigentini, la sorpresa è pervenuta dalla nomina di Angelino Alfano, coordinatore regionale di Forza Italia, cresciuto nella politica attiva della città dei Templi, a ministro della Giustizia.

Il 7 maggio è stata inaugu-rata una nuova Aula Clara dedicata al canonico Do-menico De Gregorio presso la Biblioteca Lucchesiana. L’inaugurazione rientrava era uno dei tre appuntamen-ti, dedicati alla memoria di mons. De Gregorio nel II anniversario della morte.

Il 1° maggio a Montevago si è tenuta la XXIV edizione del Giova-ninfesta. una giornata primaverile ha accompagnato gli 8.000 giova-ni che hanno preso parte a questa che è diventata la manifestazione centrale della vita pastorale dei giovani della Chiesa agrigentina. Uno dei momenti più toccanti è stata la Celebrazione Eucaristica che si è svolta tra i ruderi della Chiesa Madre e durante la quale l’ar-civescovo Ferraro ha salutato i giovani della diocesi in prossimità del termine del suo mandato episcopale in terra agrigentina.

MaggioGratitudine e Gioia

Il mese di maggio, per la Chiesa Agrigentina è stato un mese ricco di di ap-puntamenti ecclesiali. Due in particola-re: il saluto a mons. Ferraro (13 maggio 30° della sua ordinazione ep i scopale , presso la Con-cattedrale di Santa Croce a Villaseta) e l ’accoglien-za di mons. Montenegro (sabato 17 maggio pres-so lo Stadio Esseneto di Agrigento). Lo slogan che è è stato scelto per esprimere i sentimenti nei confronti dei due pa-stori è stato: “salutiamo con gratitudine e accogliamo con gioia”. La gratitudine a mons. Carmelo Ferraro per i venti anni del suo ministero episcopale in mezzo a noi e la gioia per il nuovo Pastore, mons. Montenegro, che la Provvidenza ci ha concesso.

salutiamocon gratitudine

accogliamo con gioia

Martedì 13 maggioSaluto all’ArcivescovoMons.Carmelo FerraroChiesa S.Croce Villaseta ore 18.00

CP

Sabato 17 maggioAccoglienza del nuovo Arcivescovo

Mons. Francesco MontenegroStadio Esseneto di Agrigento

ore 16.30

Giovaninfesta 2008MontevaGo

Berlusconi ter

13 MaGGio

il Grazie di agrigento

Un nuovo inizio

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Almanacco 2008 �L’Amico del Popolo11 Gennaio 2009

La ventitresima Gior-nata Mondiale della Gioventù ha avuto come scenario la bella Sydney. Tanti i giovani che sono accorsi nell’isola di Cook per incontrare Benedet-to XVI. Ad Agrigento, il 18 e 19 luglio si è tenuto il Giovaninfesta Estate per vivere, tramite maxi schermo, in collegamen-to da Sydney le emozioni della Giornata Mondiale.

Il 1 agosto, festa litur-gica di Sant’Alfonso, nella chiesa omonima, ad Agri-gento, mons. Francesco Montenegro ha ordinato diaconi Francesco Burgio, della comunità ecclesiale di Agrigento e Saverio Pi-titteri della comunità ec-clesiale di Naro.

Dopo una lunga attesa il 29 agosto, il presidente D’Orsi vara la giunta che lo aiuterà nella guida del-l’ente. Essa risulta così for-mata: Carmelo Pace, Luigi Argento e Gaetano Cani in quota Udc, Sergio Indelica-to, Vincenzo Giambrone, (che cederà il posto a Pietro

Macedonio) Nino Bosco (che cederà il posto a Settimio Canto-ne), Giovanni Barbera e Stefano Castellino per il Pdl, da Mariano Ragusa, Giuseppe Ciulla e Giuseppe Arnone per l’Mpa. Un solo nome, invece, per An: quello di Luigi Gentile (che cederà il posto a Luca Salvato).

Proprio un’estate da dimen-ticare quella del 2008. Oltre alla atavica emergenza idrica, che non sembra proprio voler abbandonare questa nostra terra, si sono aggiunti anche i problemi relativi alla rot-tura dei pennelli a mare, che hanno trasformato l’acqua del mare di San Leone in una fogna a cielo aperto, non per-mettendo, per quasi un mese,

la balneazione, anche a causa del divieto imposto dal sin-daco dopo i casi di ricovero in ospedale, verificatisi dopo aver fatto il bagno nelle acque del litorale sanleonino. Ed in-tanto la gestione idrica è stata affidata a Girgenti Acque ed i problemi invece di diminuire sembrano essere aumentati.

Presentata tramite comu-nicato stampa la relazione sullo stato di attuazione del programma e sull’attivi-tà svolta, in questo primo anno di mandato, dal sin-daco della città capoluogo, Marco Zambuto. Ventisette pagine nelle quali si spiegava quello che in un anno si era fatto (non dichiarare il disse-sto finanziario) o si era ten-tato di fare con i pochi soldi disponibili. Nella relazione mancanti, anche in piccoli accenni, le vicende politiche che hanno provocato un rimpasto nella giunta comu-nale.

Iniziate presso tutti i vicariati foranei della diocesi le visite di S.E. mons. Francesco Mon-tenegro. Le visite hanno per-messo all’arcivescovo di poter conoscere le diverse realtà presenti nella nostra vasta diocesi (nella foto a Lampe-

dusa). Oltre a conoscere i vari presbiteri è entrato in contatto con le comunità parrocchiali. Oltre le visite pastorali l’arcive-scovo ha incontrato le autorità civili e militari, non solo della città di Agrigento, ma dell’in-tero territorio agrigentino.

Dopo cinque anni dall’incarico di progettazione, il Consiglio del-l’Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi ha provveduto ad approvare il Piano particolareggiato, questo permet-terà la valorizzazione e conservazione del patrimonio della Valle.

Una vittoria nel segno della continuità quella che si è registrata nelle elezioni tenutesi il 15 e 16 giugno per il rinnovo del consi-glio provinciale e del pre-sidente. Eugenio D’Orsi, candidato della coalizione di Centro destra vince con una percentuale del 67,8% rispetto al candidato del centro sinistra che si arre-sta al 14,8%.

Giugno

Luglio - Agosto

ProvinciA

S.E. mons. Francesco Montenegro, il 29 giu-gno, solennità dei Santi Apostoli Pietro e Pao-lo, nella Basilica di San Pietro, ha ricevuto, dalle mani di S.S. Papa Bene-detto XVI il pallio. Il pa-ramento liturgico, usato nella Chiesa cattolica, originariamente riser-vato al solo Papa, viene da lui concessa agli ar-civescovi metropoliti ed ai primati come sim-bolo della giurisdizione loro delegata dalla Santa Sede.

Mons. Montenegro riceve il pallioNel caldo tardo pomeriggio del 26 giugno, nello scenario surreale della cattedrale al tra-monto, si è svolta la cerimonia di intitolazione del sagrato della Basilica Cattedrale a mons. Do-menico De Gregorio, a due anni dalla scomparsa. Dopo la dedicazione di un’au-la della Biblioteca Lucchesiana l’intitolazione di un pezzo di quella storia della Chiesa agri-gentina che, in tanti anni di me-ticoloso studio, aveva permesso di ricostruire e far conoscere. «Questa intitolazione - ha di-

chiarato mons. Montenegro - vuole essere una dimostrazione di gratitudine a mons. De Gregorio è stato un uomo che ha vissuto con il impegno il suo servizio a questa Chiesa, ma andando al di là di questo e servendo il territorio».

intitolazione sagrato cattedrale

Il 22 maggio dopo tanti anni di chiusura al culto ed il crollo della cupola di cinque anni fa, il dirigente del servi-zio della Segreteria generale della Presidenza della Regio-ne ha comunicato al comune di Cattolica Eraclea di aver finanziato il primo stralcio dei fondi necessari per i la-vori di restauro e ricostru-zione della Chiesa madre per un ammontare di un milione centosettanta mila euro.

D’orsi eletto PresidenteIl 28 giugno con un incontro ecumenico presso la Basilica di San Paolo fuori le mura, è stato aperto l’Anno Paolino, indetto dal Papa in occasione del bimil-lenario della nascita dell’Aposto-lo delle genti, che si concluderà il 29 giugno 2009. Far conoscere meglio il grande valore e la ric-

chezza dell’insegnamento di San Paolo, questi i “compiti” af-fidati da Benedetto XVI alla ricorrenza giubilare.

Al via l’Anno Paolino

Dopo otto mesi di lavori e di innumerevoli polemiche viene riaperta all’utenza la biblioteca comunale Franco La Rocca nella nuova sede in piazza Aldo Moro.

Parco: approvato il PianoTanti i disperati che perdono

la vita durante il viaggio che dalle coste libiche dovrebbe portarli alla nuova Eldorado. Nella seconda settimana di giugno 140 i morti scomparsi nel gran cimitero nel quale da alcuni anni si è trasformato il mar Mediterraneo.

AGriGento

Un’estate...da dimenticare

ProvinciA

varata la Giunta D’orsiordinazioni diaconali

GMG a Sydney

in osculo Domini

Il 3 Agosto, in Favara, comunità dove per 59 anni aveva svolto il suo ministero presbiterale, è ritornato alla Casa del Padre, mons.Calogero Gariboli. Con lui scompare un pezzo significativo di storia, lasciando una traccia di operosità e di zelo sacerdo-tale nel tessito socio-ecclesiale favare-se e non solo.

iMMiGrAzione

Page 6: L'Amico del Popolo

� L’Amico del Popolo11 Gennaio 2009Almanacco 2008

Scommesse: la Provincia di Agrigento al ventesimo po-sto nelle classifiche nazio-nali.

Il 22 ottobre presso il chiostro del seminario Arcivescovile di Agrigento, don Mario Sorce, di-rettore dell’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Curia

agrigentina, don Salvatore Rus-sotto, vicario foraneo della città e don Carmelo Petrone, diretto-pre dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Curia hanno pre-

sentato alla stampa ed alla cittadinanza intera, dopo averne consegnato copia all’ufficio proto-collo del comune capoluogo il docu-mento finale delle dieci assemblee cittadine tenutesi lo scorso mese di settembre.

La B

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4/24

Dal 5 all’11 ottobre la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma è stato teatro di un evento straordinario: la lettura integra-le della Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, per sette giorni e sei notti, senza interruzioni e com-menti. A leggere i passi biblici si sono alternati più di 1200 perso-ne di ogni età, categoria sociale ed appartenenza religiosa.

Ottobre è il mese nel quale l’emergenza atavica di acque del-la nostra città di Agrigento, ma anche dei paesi della provincia, raggiunge il suo apice. Gli in-vasi vuoti a causa di un’estate non prodiga di pioggia, i furti, risaputi e finalmente osteggia-ti, sulla condotta della dissalata di Gela, il dissalatore di Porto Empedocle che pompa ac-qua ma a causa della vetustà della rete idrica cittadina non apporta migliorie e benefici sono solo piccola cosa rispet-to ai disagi, notevoli, apportati alla popolazione dal nuovo gestore delle risorse idriche

della Provincia: Girgenti Acque. Oltre alle molteplici riserve sol-levate durante l’aggiudicazione

dell’appalto alla Girgenti, a cui fa seguito la protesta di alcuni sindaci della Provincia che non

consegnano al nuovo gestore le reti idriche, si aggiunge un comportamento non mol-to limpido nei rapporti con l’utenza. Una reiterata inap-plicazione della convenzione stipulata con l’ATO idrico ed il silenzio dei suoi vertici, in primis il presidente della Pro-vincia, rendono la situazione idrica il nuovo caso di man-canza di volontà politica alla risoluzione di un problema vecchio ormai come Matusa-lemme.

«In ascolto per un an-nuncio nuovo del Vange-lo», questo l’invito rivoltoci per questo anno pastorale, dal nostro arcivescovo che ha indetto, come inizio del suo ministero apostolico, l’anno dell’ascolto. Un invi-to che è come un esercizio di vita ecclesiale, un eserci-zio ascetico, di coloro che attivamente contemplano ed invocano sapienza per imparare ad ascoltare. Prima che un contenuto da trasmettere, oltre che una raccolta di dati di ve-rifica, l’anno dell’ascolto è espressione di uno stile di Chiesa: lo stile della comunione.

Dopo 8 anni è stata riconsegnato ai fedeli, e dunque riaperto al culto il Duo-mo dell’Annunziata, che dal XVI secolo ricopre il ruolo di Chiesa Madre. Nel 1939 l’edificio sacro era stato sottopo-sto ad interventi di restauro. Gli ultimi effettuati hanno riguardato il consoli-damento che hanno riportato la Chiesa Madre al suo antico splendore.

Il mese di settembre si è aperto con una bella ed utile inizia-tiva promossa dall’Ufficio di Pastorale Sociale della Curia Arci-vescovile: ridare la parola ai cittadini alla luce di quanto verifi-catosi in un’estate all’insegna delle emergenze, sempre presenti e mai risolte, che la città, ciclicamente, si trova a dovere affron-tare. Tutti i problemi emersi durante le assemblee sono state raccolte in un documento presentato al sindaco della città.

Settembre

Ottobre

AgrigentO

Assemblee cittadine

insediato il nuovo Procuratore

Si è insediato il nuovo procu-ratore della Repubblica di Agri-gento. Si tratta di Renato Di Na-tale, già presidente della Corte di Appello di Caltanissetta, su-bentrato a Ignazio De Francisci, mominato dal CSM procurato-re aggiunto a Palermo.

Professione religiosaMaria Stella ha detto il suo sì a

Dio nella consacrazione religiosa presso il Monastero delle Clarisse di Castelbuono. La giovane suore, cresciuta nella comunità parroc-chiale di Fontanelle ha scelto di chiamarsi Maria Chiara del SS. Nome di Gesù.

Si chiude con l’amaro in bocca il mese di settembre. Dopo dieci anni di attese e false promesse, di progetti, di società create ad hoc per accelerare gli iter burocratici si scopre che quello di Racalmuto è un aeroporto che non verrà mai alla luce. L’Ente Nazionale per l’aviazione civile ha infatti rigettato il progetto relativo allo scalo agrigentino perchè “non sussistono le condizioni necessarie per assentire il progetto presentato”. Quelli che vengono fuori dal documento a firma del direttore generale dell’ENAC, Manera, «sono degli ostacoli alla realizzazione dell’aeroporto, più politici che infrastrutturali», così il presidente D’Orsi prima di leggere integralmente il documento.

Arrivederci Aeroporto

La nona edizione dell’inda-gine Monito Città, la ricerca che ogni sei mesi la società Ekma realizza per i comu-ni d’Italia, collaca il sindaco Marco Zambuto al trente-simo posto della classifica, secondo tra i sindaci isolani. Ma la Ekma ha condotto an-che un altro sondaggio, colle-gato a quello del sindaco più amato, relativo alla qualità dei servizi, in cui gli intervistati hanno espresso il loro livello di soddisfazione rispetto a 23 servizi che vengono erogati nei comuni italiani: Agrigento non è neanche in classifica. Dunque una posizione perso-nale viene messa sicuramente in ombra da quella che viene vissuta da altri 60.000 che non hanno trovato ancora nulla di cui gioire.

rAcALmutO

riapre la chiesa madre

L’Anno dell’Ascolto

É ritornato alla Casa del Padre il 21 settembre don Giuseppe Ciaccio, arci-prete emerito di Caltabel-lotta e parroco emerito della parrocchia S. Pietro di Sciacca.

in Osculo Domini

girgenti Acque

nuovo «re» dell’acqua

Nel tardo pomeriggio del 26 ottobre se n’è andato alla Casa del Padre don Giovanni Sciacchitano, parroco della Chiesa del Carmine di Sciac-ca. Prete illuminato, attento ai problemi della gente, aper-to alle manifestazioni della cultura e dell’arte.

in Osculo Domini

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio di concerto con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali ha dato giudizio favorevole di compatibilità ambientale relativamente al progetto pro-posto da Nuove Energie s.r.l. relativo ad un terminale di ricezione e rigassificazione di GNL, da realizzare nell’area di sviluppo industriale di Porto Empedocle.

ASSemBLee cittADine

il documento finale

Il 2 ottobre è arrivata ad Agri-gento la “Carovana Missionaria della Pace”, giorno in cui, in tutta Italia, si celebrava la “Giornata della Pace”. Il gruppo carovaniero partito da Alessano, è stato accol-to in piazza Municipio e da qui percorrendo la via Atenea ha rag-giunto la Mensa della Solidarietà, presente padre Alex Zanotelli.

Inaugurato il 5 otto-bre con la prolusione del prefetto degli Stu-di, don Baldo Reina, l’Anno Accademico 2008/09 dello Studio Teologico “San Gre-gorio agrigentino”.

«Preghiamo per la nostra città», questa l’iniziativa del Consiglio Pa-storale e della comunità della Chiesa Madre di Favara. Così infatti in una domenica di ottobre, l’arciprete, don Mimmo Zambito, ha invitato i fedeli a pregare per il sindaco, ed i responsabili del governo di Favara . Un modo per risvegliare le coscienze di chi ha ali-mentato la crisi politica comunale.

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Almanacco 2008 �L’Amico del Popolo11 Gennaio 2009

Vigilia di Natale apportatrice di novità quella targata 2008. É stato infatti presentato il 24 dicembre il progetto, dell’imprenditore Mon-cada, relativo alla realizzazione di un‘aviosuperficie che dovrebbe sorgere nel territorio di Punta Bianca, ultima zona costiera incon-taminata del litorale agrigentino. Una pista di 1.300 metri, su cui potranno atterrare aerei bimotori che potranno trasportare tra i 75-

80 passeggeri o fun-gere da cargo per il trasporto merci con una media di cinque voli giornalieri. Nel progetto presentato vi è anche contenuta la realizzazione di un Resort che dovrebbe sorgere vicino l’avio superficie dalla ca-pacità di 300 posti letto.

Dopo quasi mezzo seco-lo è stata restituita, in tutto il suo antico splendore, alla comunità ecclesiale di Villa-franca Sicula, la bella e mo-numentale Chiesa Madre. L’edificio sacro, denominato anche Chiesa del Mirto, sor-ge al centro del paese lungo il corso principale. Non si conosce la data esatta della sua edificazione ma la let-tura di alcuni documenti la-scia presupporre che la sua costruzione risalga al perio-do compreso tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700.

La vicenda dell’inquinamento a Monserrato (Agrigento), riporta l’attenzione su come, in questi ul-timi anni, ed è ancora viva questa abitudine, sia stato facile per i no-stri amministratori, a tutti i livelli, dal locale al nazionale, svendere il territorio. Molto spesso quelle che, a prima vista, appaiono come delle situazioni per apportare una boccata di ossigeno in un terri-torio boccheggiante si rivelano essere la scelta più infelice sotto il punto di vista della salute.

Il sindaco di Porto Empedocle, in una lunga intervista rilascia-ta al nostro settimanale, ha spiegato le motivazioni che lo hanno indotto ad accettare la proposta di Nuove Energie s.r.l. - Enel, re-lativa alla realizzazione di un terminale di ricezione e di rigassi-ficazione di GNL. Le tare ereditarie di un territorio, come quello empedoclino ed in particolare della zona ASI, non consentono, secondo il primo cittadino del borgo marinaro, altro utilizzo se non quello industriale ed un impianto come quello che Enel vorrebbe realizzare sarebbe una piccola boccata di ossigeno per Porto Empedocle.

Dopo le dieci cittadine assemblee e la redazione del do-cumento conclusivo si è tenuto presso la sala convegni del-la Parrocchia S. Croce di Villaseta l’incontro tra il sindaco di Agrigento, Marcio Zambuto, i rappresentanti delle comunità parrocchiali cittadine e don Mario Sorce, direttore dell’Ufficio di Pastorla Socilae e del Lavoro della Curia Arcivescovile.

Il mese di novembre riporta alla ribalta la nuova piaga della nostra società: le morti bian-che. Ad Agrigento perde la vita Gerlando Tedesco, 32 anni, ope-raio presso la Riplast, che viene schiacciato da un muletto. La sua morte si aggiunge a quelle verificatesi nei mesi scorsi.

Prestigiosa presenza alla Valle dei Templi. Il diret-tore generale dell’Unesco, Koichiro Matsuura, visi-bilmente emozionato, è riuscito a realizzare il suo sogno, quello di poter visi-tare la Valle dei Templi di Agrigento.

Il 5 novembre gli Stati Uni-ti d’America conoscono il nome del loro 44° presidente. Barack Obama esce vincitore dalle elezioni che lo vedeva-no contrapposto al repub-blicano McCain. Primo pre-sidente afroamericano, 47 anni anni, sposato con due figle, senatore dell’Illinois, Obama subentra all’uscente George W. Bush.

Il 22 novembre presso il tea-tro Pirandello, al card. Tarcisio Bertone è stato consegnato, dal presidente del Senato, il Premio Empedocle per le scienze uma-ne. Il cardinale ha anche tenuto una lectio magistralis su “Prin-cipi su cui radicare e vivere la propria cittadinanza”.

Prima visita istituzionale del ministro della Giustizia, Ange-lino Alfano nella sua città na-tale. Il ministro ha partecipato ad una riunione con le più alte cariche istituzionali presenti sul territorio nella quale sono state tracciate le emergenze e le ne-cessità primarie che necessitano di una pronta soluzione.

In occasione della riapertura della cattedrale il 3 novembre presso il Palazzo Arcivescovi-le viene inaugurata la mostra didattica “La Cattedrale di Agrigento per conoscere, per ammirare, per contemplare”.

Domenica 23 novembre la comunità diocesana, dopo tre anni di attesa, riprende possesso della sua Chiesa Madre. La Cattedra-le di Agrigento, chiusa al culto per dei lavori di restauro che han-no interessato le coperture, i decori in stucco, gli affreschi e la finta cupola lignea è stata riaperta al culto con un Solenne Ponti-ficale presieduto da S.E. card. Tarcisio Bertone, dagli arcivescovi emeriti di Agrigento e Catania e dai vescovi di Sicilia che hanno voluto partecipare alla gioia della Chiesa agrigentina.

Novembre

Dicembre

assemblee cittaDiNe

incontro con il sindaco

Mercoledì 3 dicembre nella Chiesa Madre di Fa-vara, S.E. mons. Francesco Montenegro ha ordinato diaconi, Antonio Cipolla, della comunità ecclesiale di Favara e Luca Restivo della comunità ecclesiale di Ca-strofilippo.

Ordinazione diaconale

Sono bastati pochi minu-ti per porre la parola fine e conseguentemente sciogliere l’APEA (l’Agenzia Provinciale Energia ed Ambiente). Defini-to un carrozzone mangiasoldi che, negli anni ha prodotto poco o quasi nulla, la doman-da che sorge è se, quello che non andava, erano i soggetti posti alla guida e non la strut-tura in se, che, nel resto d’Ita-lia, continua ad esistere.

il card. bertone ad agrigento

Visita del direttore UNescO

ViceNDa rigassificatOre

firetto ci spiega

Presentato il 19 dicembre presso la Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, il libro postumo di mons. Domenico De Gregorio “La cattedrale di Agrigento ed i suoi emblemi”. Il libro stampato grazie al contributo del Centro Studi Giulio Pastore, contiene, arricchito da un’am-pia documentazione fotografica, la rac-colta di articoli che mons. De Gregorio pubblicò sul nostro settimanale sugli in-segnamenti morali degli emblemi.

Come annunciato da don Mario Sorce, durante l’incon-tro con il sindaco Zambuto, è nato in città l’Osservatorio Permanente del cittadino. Lo spirito dell’iniziativa è quello di evitare che vengano sca-ricate sugli altri, o esclusiva-mente sugli amministratori, le colpe di quello che non va.

VillafraNca

riaperta la chiesa madre

agrigeNtO

arriva l’aviosuperficie

Riaperto, dopo quasi un anno di chiusura, il viadotto Rocca Daniele sulla SS. 640 arteria che collega Agrigento con Caltanissetta e con il re-sto della Sicilia orientale. In meno di trenta giorni di lavori l’indebolimento di una trave della terza campata è stato risolto.

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� L’Amico del Popolo11 Gennaio 2009

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