L’APPROCCIO DELLA
LOGOPEDIA ALLA DISFAGIA
Dott.ssa Maria BARBAGALLO
A.I.P. Catania
Primo congresso regionale AINAT
Sicilia
INQUADRAMENTO
Per l’approccio logopedico nella presa in carico
del paziente disfagico l’inquadramento è
importante e consiste: nell’anamnesi, di un
protocollo di valutazione disfagica, nell’esame
delle prassie, sulle modalità nutrizionali del
paziente e di un esame videofloroscopico per
poter impostare un iter riabilitativo
ANAMNESI
• Patologie neurologiche ed esiti chirurgici
• Farmaci (se inibiscono la salivazione o
inducono ad una ipersalivazione ed a
delle discinesie facciali )
PROTOCOLLO VALUTAZIONE
DISFAGICA
• Labbra
• Mandibola
• Denti
• Lingua
• Velo palatino
• Laringe
• Respirazione e Tosse
LABBRA
• Osservazione: facies e amimia
• Deviazione rima buccale, atrofia, scialorrea,
contratture e discinesia
• Escursione movimenti di apertura estensione e
protrusione
• Forza (capacità di tenere un abbassalingua)
LINGUA
• Dimensione, asimmetria, atrofia, tremore
a riposo
• Escursione movimenti (elevazione,
protrusione e lateralizzazione)
• Forza controresistenza (verticale,lato
destro, lato sinistro)
VELO PALATINO
• Osservazione simmetria
• Parete posteriore faringea
• In fonazione (escursione del movimento
e simmetria della contrazione)
PRASSIE
• Tiri fuori la lingua
• Lingua in alto, a dx e a sx
• Mi mandi un bacio
• Si lecchi le labbra
• Lingua fuori e dentro
• Gonfi le guance
• Gonfi una guancia e poi l’altra
MODALITA’ NUTRIZIONALI DEL
PAZIENTE
Viene chiesto al familiare o al paziente quanti pasti fa, quanto
durano e che cosa mangia. Se durante il pasto tossisce oppure
tossisce al di fuori del pasto. Se dopo l’assunzione del cibo la voce
cambia. Se con la difficoltà a deglutire ha avuto problemi
polmonari. Se può bere liquidi caldi o freddi oppure se può
mangiare certi alimenti. Se ha difficoltà a trattenere il cibo, a
masticare, a rimuovere il cibo dal palato, a rimuovere il cibo dai
denti. Se percepisce la temperatura degli alimenti. Se la sensazione
è in tutta la bocca. Se è cambiato qualcosa nella percezione del
gusto. Se ha la bocca secca, se perde saliva durante la giornata ecc.
Con l’esame videofloroscopico si vede oltre alle modalità di
deglutizione, eventuali alterazioni atte ad identificare il problema
della disfagia e impostare l’iter riabilitativo.
RIABILITAZIONE
In base agli esami eseguiti e alle problematiche riscontrate si instaura
l’iter riabilitativo che si attua su tre aree:
Area generale
Cure personali,
esercizi prassici
Area settoriale
Riconoscimento
e denominazione
vari segmenti
corporei.
Rilassamento
globale ecc.
Area specifica
Compenso disabilità paziente
Posture
facilitanti
Recupero tono,
forza, mobilità
labbra, lingua,
muscolatura
masticatoria
Il primo approccio è quello del recupero del tono, forza,
mobilità, delle labbra della lingua, della muscolatura
masticatoria, delle strutture velofaringee e strutture faringee
estrinseche in quanto al momento della somministrazione dei
vari esami si è riscontrato che i movimenti sono rallentati.Tali
strutture, sono importanti e implicati nella fase della
deglutizione. Per cui nel soggetto disfagico vanno stimolate. Il
fine delle labbra è quello della chiusura durante la fase della
preparazione orale e del contenimento del bolo onde evitare la
scialorrea. La lingua ha il compito di trasportare e impastare il
bolo durante la fase di preparazione orale. Realizzazione
dell’atto propulsivo. Senza il fine movimento della lingua il
cibo può spargersi e può essere aspirato.
Per quanto riguarda la muscolatura masticatoria ci deve
essere la realizzazione dei movimenti verticali, orizzontali e
rotatori della mandibola, per avere una sufficiente
triturazione del bolo. Per le strutture velofaringee ci deve
essere una chiusura velofaringea durante l’atto propulsivo e il
transito faringeo. Per le strutture laringee si ha l’elevazione e
avanzamento durante il transito orofaringeo. Per la glottide si
ha la chiusura glottica durante il transito orofaringeo. Tutte
queste strutture nella disfagia sono compromesse ecco perché
vanno stimolate.Vediamo ora i vari esercizi che fanno parte
dell’area specifica per migliorare il tono,la forza e la
mobilità.
LABBRA
• Massaggio esterno e interno
• Esercizi di apertura e chiusura
• Protrusione e stiramento
• Esercizi spostamento labbra
• Esercizi sovrapposizione labbra ecc.
LINGUA
• Lingua in fuori
• Lingua a destra e a sinistra
• Lingua in alto
• Leccare il labbro inferiore
STRUTTURE VELOFARINGEE
• Esercizi di soffio
• Massaggio velare
• Stimolazioni termiche fredde
• Vocalizzi
AREA SETTORIALE
• Controllo posturale del capo e del tronco
• Rilassamento globale segmentario
• Potenziamento e controllo della respirazione
• Coordinazione respirazione-apnea
Man mano che il paziente recupera dal punto del
tono, della forza e della mobilità delle strutture
adibite alla deglutizione si passa alle posture
facilitanti e alla somministrazione del cibo che
fanno parte sempre dell’area specifica.
POSTURE FACILITANTI
IPOMOBILITA’ LARINGEA
Capo flesso in avanti e progressivamente esteso
RITARDO INNESCO DEGLUTIZIONE FARINGEA
Capo flesso in avanti
DEFICIT DI ELEVAZIONE FARINGEA
Capo flesso in avanti
DISFUNZIONE SFINTERE ESOFAGEO
Capo ruotato ecc.
Per quanto riguarda la somministrazione del cibo,in genere gli alimenti
più favorevoli al paziente disfagico vanno dal semiliquido al semisolido
in base ad ognuno
CONCLUSIONI
L’approccio del paziente disfagico dal punto di vista
logopedico comporta la presa in carico globale dei vari
disturbi. Il compito del logopedista è quello di analizzare
ogni singolo aspetto in modo da poter sviluppare un
migliore intervento riabilitativo in modo da permettere al
paziente di affrontare in maniera serena il problema
disfagico