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lariviera

Date post: 10-Mar-2016
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24-06-2011
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Il giovane Giacomo Mancini, con molta probabiità di certezza, a breve dovrà lasciare l'assessorato al bilancio. Non avendo preso neppure un pelo dal Nonno, si è inginocchiato di continuo ai piedi del Governatore. Che, giustamente tentato dalla prostrata posizione, non ha resistito alla tentazione d'assestargli un pugno in testa con g( G)entile soddisfazione. Parlare di Calabria o indagarne è, per inquirenti e giornalisti, impre- sa suicida. Ci si può ritrovare con in mano una bomba a orologeria, se non si taglia il filo giusto si salta in aria.
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Il giovane Giacomo Mancini, con molta probabiità di certezza, abreve dovrà lasciare l'assessorato al bilancio. Non avendo preso neppure un pelo dal Nonno, si è inginocchiato di continuo ai piedidel Governatore. Che, giustamente tentato dalla prostrata posizione,non ha resistito alla tentazione d'assestargli un pugno in testa con g(G)entile soddisfazione.

Parlare di Calabria o indagarne è,per inquirenti e giornalisti, impre-sa suicida. Ci si può ritrovare con in manouna bomba a orologeria, se non sitaglia il filo giusto si salta in aria.

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prima concretizzazione delle discussioni avviate - ha detto MaròD'Agostino, in rappresentanza dei numerosi partecipanti agli incon-tri - E' importante essere tutti qui stasera, è importante la parteci-pazione della gente. Solo così possiamo vincere l'isolamento del ter-ritorio>>. Subito dopo il giornalista Ercole Macrì ha introdotto ilprimo Zefiro Festival, kermesse di dimensioni planetarie che andràin scena a breve tra Bianco e Africo, e il suo promoter BrunoBruzzaniti. <<Si tratta di un festival della musica indipendente, ilprimo di questo genere nella Locride - ha detto Macrì - Ed è un seg-nale particolarmente importante nella Locride, dove per ottenererisultati bisogna sempre moltiplicare gli sforzi>>; <<Sono anda-to via dalla mia terra che ero ancora bambino - ha aggiuntoBruzzaniti -. Ora penso sia tempo di fare qualcosa di grande eimportante anche qui, in grado di richiamare una folla sconfinata digente>>. A seguire un accattivante video-clip ha lanciato il nuovis-simo sito internet della Riviera, da due settimane in distribuzionecon grafica completamente rinnovata, tutta a colori, e uscita al ven-erdì invece della domenica. Più ricco nella grafica e nei contenuti,con interfaccia userfriendly e notizie in tempo reale, il sito si presen-ta semplice nella fruizione e completo nelle sezioni. <<Per noiquesto è un altro impegno che assumiamo nei confronti del territo-rio - ha detto Condarcuri - I giornali cartacei vanno verso un futurosul web, non possiamo non cogliere sin da ora questa sfida, guidatidalla stessa determinazione che ci ha sempre animato>>. Rivoltoalla gente l'intenso intervento di Paola D'Orsa che, alla guida dellaPi Greco, cura impaginazione, grafica e pubblicità del giornale, incollaborazione con Carmen De Virgilis Eugenio Fimognari, PeppeRitorto e, per il sito, con Domenico Macrì: <<Voglio dire solo unacosa. Voglio ringraziare voi che siete la linfa vitale del nostro lavoroe la fonte d'ispirazione delle nostre idee. Questa serata, la Rivierada tredici anni e il nuovo sito rappresentano il futuro al vostroservizio>>.

LA CONFERENZA STAMPA

I GRUPPI

Il programma completo è stato presentato, in conferenza stampa,lunedi20 giugno, nel nuovo Centro visite dell’Ente parco nazionaled’Aspromonte, alla presenza del presidente Leo Autelitano, delsindaco di Gerace Giuseppe Varacalli e dei musicisti MassimoCusato e Fabio Macagnino.

... FESTADELLAMUSICAEUROPEA

SIDERNO

* NINO TARZIA* LOUKRITIA* MANUELA CRICELLI* FRANCESCO LOCCISANO* INVECE* MUJURA*TARANT PROJECT* SCIALARUGA* QUARTAUMENTATA* MARVANZA REGGAE SOUND

I PRESENTATORIMARIA TERESA D’AGOSTINO

ALBERTO GATTOEMILIANO ZOCCALI

MARA RECHICHIRUGGERO BRIZZI

PINO CARELLAMICHELE MACRÌ

CHIARA CARNEVALE

Tutti insieme, in Piazza Portosalvo, per un mega-concerto denso diadrenalina e passione. Le migliori espressioni musicali dellaLocride sul palco della “Festa della Musica”, evento internazionale,per la prima volta sul nostro territorio. Una magia resa possibiledalla tenacia e determinazione degli editori Paola D'Orsa e RosarioCondarcuri, e dalla competenza del direttore artistico Lele Nucera.Un grande sforzo organizzativo che ha portato all'esibizione diMimmo Cavallaro e i Taran Project, Scialaruga, QuartAumentata,Marvanza, Invece, Mujura, Francesco Loccisano e, con loro, i gio-vani Roberta Papa, Nino Tarzia, Manuela Cricelli. <<La sceltaartistica è stata influenzata da motivi logistici - ha spiegato Nucera -Abbiamo portato alla manifestazione la musica di serie A della

Locride, ma molti altri musicisti di razza saranno inseriti nelleprossime edizioni, quando ci si augura di poter sviluppare il pro-

gramma su almeno due giornate>>. Un evento senza prece-denti, iniziato nel pomeriggio alle 19 e conclusosi a tarda sera

con uno straordinaria partecipazione di pubblico, richiam-ato dall'eccezionale campagna pubblicitaria curata dall'a-

genzia Pi Greco. Nata in Francia nel 1982, la Festa dellamusica ha conquistato in fretta le altre nazioni, tra cui

l'Italia, dove le manifestazioni sono coordinate dall'asso-ciazione italiana per la promozione della festa della musi-

ca (A.I.P.F.M.). Una festa che, oggi, ha dimensioni inter-nazionali e tocca, il 21 giugno di ogni anno, cento Paesi su

cinque continenti. Parigi, Bruxelles, Berlino, Atene, Lisbona,Liverpool, Praga, Roma, Genova, Napoli, Perugia e moltissimi

altri luoghi nel mondo. Un impegno corale che ha visto allaguida “La Riviera” e la collaborazione di radio, tv e giornali, sotto ilprofilo della comunicazione, oltre a numerosi sponsor tecnici elogistici. Patrocinatori della manifestazione, l'Ente Parco nazionaled'Aspromonte, l'Associazione dei comuni della Locride,l'Associazione culturale Ionica e il Comune di Siderno. A condurrela serata, Maria Teresa D'Agostino e Alberto Gatto, con la collabo-razione di Mara Rechichi, Ruggero Brizzi, Michele Macrì,Emiliano e Chiara Carnevale. Tre i momenti d'informazionedurante lo spettacolo: una prima finestra ha visto il focus su “Lavoriin corso”, gli appuntamenti mensili, avviati da Condarcuri neldicembre scorso, in cui si incontrano artisti, giornalisti e operatoriculturali per discutere delle problematiche del territorio e avviareun progetto condiviso; <<Questa manifestazione rappresenta la

Nottenel solstizio d’estate musicale

LELENUCERA

DIRETTORE ARTISTICO

IL PUNTODI FABIO

NOCEN

ata in Francia nel 1982, la Fête de la Musique è diventatarecentemente una manifestazione di grande risonanza euro-pea e mondiale: dal 1995 vi hanno aderito, infatti, confede-randosi in una Associazione Europea, molte importanti cittàtra cui ricordiamo Atene, Barcellona, Berlino, Budapest,

Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Madrid, Napoli, Parigi, Roma.L’obiettivo della manifestazione è di aggregare e raccogliere un vasto pub-blico per celebrare il solstizio d’estate, all’insegna di un linguaggio musica-le aperto.La Festa della Musica approda per la prima volta in Calabria sul palco diPiazza Portosalvo a Siderno sotto la direzione artistica di Lele Nucera. Un

progetto ambizioso che è stato realizzato grazie al patrocinio dell’EnteParco Nazionale d’Aspromonte e dell’Associazione Comuni della Locride,per iniziativa di Rosario Condarcuri e Paola D’Orsa della Riviera, chehanno trasformato in realtà l’idea di Massimo Cusato e Domenico Panetta,rispettivamente musicisti dei Quartaumentata e dei Marvanza ReggaeSound. Sul palco si sono esibiti i migliori artisti della scena musicale ionico-cala-brese. A condurre la serata sono stati Alberto Gatto, abile regista locale, e la gior-nalista Maria Teresa D’Agostino, coadiuvati da Ruggero Brizzi, PinoCarella, Mara Rechichi, Michele Macrì ed Emiliano Zoccali.

La sintesi della

manifestazione lapotrete rivedereoggi alle 21,15,

su Telemia

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BACKSTAGE

IL COMMENTO

S uoni, colori, emozioni.L’anima vitale dellaLocride, passionale etravolgente, è tutta

qui, in piazza Portosalvo. Nellagente che la affolla all’inverosim-ile, negli stand degli addetti ailavori che la animano in ogniangolo, nella tenacia degli orga-nizzatori, nell’operare instanca-bile dei loro collaboratori.Nell’idea creativa di Massimo eDomenico, nella forza realizza-trice di Rosario, Paola e Lele.L’anima della Locride è qui, nellavoglia di raccontarlo, nella parte-cipazione compatta di radio, tv egiornali. E’ qui, in un solstiziod’estate con il cuore che batte alritmo delle onde armoniche delmediterraneo. Tra ancestralisonorità e modernissime ispi-razioni. E’ nel cuore deimusicisti. Tutti insieme, per laprima volta. Tutti sul palco della“Festa della Musica”, giornataeuropea. Coinvolgono,ammaliano e trascinano. Dentrola parte migliore di noi. Per por-tarla fuori, per ricordarci diquante e quali anime siamo fatti.Un solstizio che è “ri-inizio”, omeglio un’altra tappa, una dellepiù importanti, dei fermenti cre-ativi, ideali e intellettuali che quinascono e qui vogliono respirare,crescere, vivere. Senza confine,oltre i confini. Qui, ma in unadimensione internazionale.Perché un’altra Locride è possi-bile. Anzi, un’altra Locride c’è.

Maria Teresa D’Agostino

L’animavitale dellaLocride

PARTENRCITTÀ DI SIDERNO

ASSOCIAZIONE JONICAASSOCIAZIONE DEI COMUNI

PARCO N.ASPROMONTESTUDIO54TELE MIA

TELERADIOSUDVIDEO CALABRIA

PROMOVIDEOCALABRIA ORA

PI GRECOK-SERVICE

EMILIANO EVENTIITALIANA RADIOILFATTOONLINE

RADIO SIDERNO LA COMETAFM EVENTI

SPOTVISIONBADIA GIUSEPPE

BIRD PRODUCTIONCNI MUSIC

SPONSORARANCIAAUTOSANFILIPPOGUARNAIMAGE MULTIMEDIAAPPAREL SIDEEDIL MERICILA GRUASCOABLANKO

DIANO VIAGGIESSO (INFUSINI)SPEDY PIZZAESTROVERSI

VINTA DA

ANTONIO DISALVO

CONTRIBUTI

Il rispetto è la chiave per la riconoscenza.La critica quella per la crescita.La collaborazione è la sintesi di tutto ciò.Non ci sono rivalità nella musica.Non ci sono autorità e custodi di nessunlinguaggio.C'è la musica che potrebbe bastare a sestessa e invece trattiene i sogni di ogniuomo, nella rete della sospensione e dellasperanza. In quello spazio del cuore toccato solodalle corde di una battente, dalla voce diun cantante, dalla scontrosità di una lira,da una melodia. Più che i progetti, sono le intuizioni che

nascono nei momenti meno riflessivi, adover essere seguite.Martedì ne è nata una: l'intuizione di unavoce sola che parla diverse lingue.Che parla al mondo ed è pronta adascoltare il mondo. Una voce che esce e una che entra perdimostrare a noi stessi che abbiamo tantoda raccontare e moltissimo da apprendere.Che non siamo i migliori, ma non siamoinferiori a nessuno.Che è ora, forse, di diventare europei.Euromediterranei.“Glocalismo” è un nuovo termine cheadoro: unisce il pensare globale all'agirelocale.È questa la via che la musica ci indica.“Potarriamu.....”

LA SPLENDIDA BATTERIA MESSA IN PALIO

Glocalismo

Ad aprire questa Festa della Musica è stato un trio di esordientiaccompagnati dalla classe del celeberrimo chitarrista PeppePlatani: la promettente Roberta Papa, il brioso Nino Tarzia, cheha divertito il pubblico con il suo coinvolgente reggae-pop e infi-ne Manuela Cricelli, esordiente solo di nome, che calca la scenamusicale ionica da oltre 10 anni e che ieri sera ha ammaliato ilfolto pubblico con la sua splendida voce e il suo carisma.A proseguire ci sono state poi le esibizioni di FrancescoLoccisano, protagonista con la sua chitarra battente, le vecchieglorie del reggae dialettale Invece (molto toccante il momentodedicato ai pellerossa con una poesia recitata dal bravo Alberto

Gatto), e i Mujura vera rivelazione della serata. Protagonista delprogetto è Stefano Simonetta che vanta una lunga esperienza afianco di Eugenio Bennato. Echi di Calexico (non per niente ilsuo primo album, di recente uscita, è stato mixato da JD Foster,produttore del gruppo americano) e di musica folk-rock contem-poranea, si sono uniti ad elementi della tradizione popolare cala-brese per una miscela guidata dalla bella e calda voce dell’artista.Davanti ad una piazza ormai gremita di gente sono poi saliti sulpalco i big, che hanno aperto la seconda parte. Mimmo Cavallaroe i Taran Project, bravi e coinvolgenti come al solito nel propor-re la loro musica etnica in cui ricerca e sperimentazione si fondo-

no alla perfezione, gli Scialaruga, guidati dal veterano FabioMacagnino e dalla chitarra di Vincenzo Oppedisano, abilissiminel saper dosare elementi di musica popolare tradizionale e dimusica popolare contemporanea, i Quartaumentata impegnaticome sempre a rivitalizzare la tradizione linguistica vernacolarecalabrese, arricchendola di elementi di “world music”. Chiudonola serata i Marvanza Reggae Sound, vitale e gioiosa macchinaproduttrice di caldi suoni giamaicani.Un successo che mette in risalto la vitale scena musicale ionica,che ci si augura, possa al più presto varcare i confini regionali eperché no nazionali o europei!

RUGGERO BRIZZI

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ParlandoStyle

Start

di...

NORDICI&SUDICI

“Fatti furbo, che il mondo tifrega” dicevano i nostri vecchi,ma noi sudici siamo così presidal futuro che il passato loabbiamo infilato sotto lo zerbi-

no. Siamo così avanti che mentre al museoGetty i capolavori, trafugati dalla MagnaGrecia, li lasciano dietro un vetro a farsiammirare da migliaia di grassocci turisti, noii Bronzi li abbiamo trasformati in cartonianimati, mandandoli a trovare i turisti a casa.Siamo spregiudicati e imponiamo la nostraterra dappertutto, così tutti sanno che laSalerno-Reggio è un cantiere eterno e nessu-no si accorge che tra Firenze e Bologna lasituazione è identica. Con la storia della navedei veleni la notizia dei rifiuti radioattivisepolti nei nostri mari è arrivata fino inLapponia, era una balla colossale ma è servi-ta a oscurare il brodo Adriatico nel qualesguazzano da decenni milioni di turisti.Vediamo così in là che mentre cinesi e india-ni hanno stupidamente preso a produrretutto in casa loro, mettendo in ginocchiol’Europa, noi stiamo acquistando a due soldii loro trollies e continueremo a spargere ilnostro seme per il mondo alla conquista diun impero. Siamo in là noi e quando gli altriconsegnano toghe d’oro a ogni straccio digiudice che hanno noi rapidi vestiamo d’infa-mia i nostri togati migliori affidandoli amezzi sarti ricchi di fantasia. E mentre neltriste nord si continua a chiamare mostro ilmostro, alle sudice e amene latitudini il lupocattivo diventa “zio Michele”. E quando glialtri continuano a giocherellare con triadicinesi, yakuze giapponesi, mafie russe e coseloro americane, noi caliamo l’asso, i nostripastori mettono lo smoking e conquistano ilpalcoscenico del mondo; il resto del pianetasi ferma a combattere le mafie con regolenormali e noi giù con emergenze, leggi e car-ceri speciali, dagli con associazioni di ognigenere che ormai sono più numerose deilocali di ‘ndrangheta e per trovargli posto unpo’ della nostra mafia abbiamo dovuto sfrat-tarla. Siamo riusciti a far credere a tutti diessere i più bravi a drenare ricchezze pubbli-che, coprendo sapientemente il fatto chefrancesi, irlandesi e padani siano i veri cam-pioni di calamità varie e aiuti comunitari eche noi veniamo addirittura dopo greci espagnoli. Siamo troppo avanti, e il nostrovantaggio fra un po’ sarà incolmabile. Cosìquando ancora tutti credono che al mondobisogna essere furbi noi giochiamo il jolly e ciprendiamo il futuro, la moda è ciclica eprima o poi su vogue e vanity fair ci andran-no i fessi e a questo ci stiamo preparando..per tempo.

Furbi e fessiCORSIVO 12

L’ITALIA DI PRANDELLI A RIZZICONI

GIOACCHINO CRIACO

FOCUS *CONTRO LA NDRANGHETA

La vicenda del centro sportivo di Rizziconi inizia nel 2003, quando icommissari comunali radono al suolo alcune strutture, in cemento,costruite dalla famiglia Crea (egemone sul territorio) realizzando, inquell’area, un campo sportivo. Teodoro, capo della famiglia Crea, nonprende bene l’iniziativa e fa incendiare e danneggiare il campo più volte.Nel 2006, dopo l’arresto del capo, la società civile ci riprova, inauguran-do il campo, per la seconda volta. Ma nonostante tutto, per paura, èrimasto inutilizzato. Serviva un segnale forte. E’ arrivato . Ill ct. Prandellie il presidente della Figc Abet propiziano un fausta iniziativa: la nazio-nale terrà un allenamento proprio nel campo di Rizziconi. Un calcioalla ndrangheta.

Matteo Raschellà

I condottieri, secondo la nostra inat-tuale visione, non dovrebbero maiabbandonare il campo e, semmai, inquesto perdurare fino alla morte. Maè esattamente il contrario che con lamente e con l'azione ha operatoNino De Gaetano, il quale , non piùtardi d'una settimana fa sullecolonne del nostro settimanale,aveva rivendicato con orgoglio lemagnifiche sorti, soltanto progres-sive, del Partito di Rifondazionecomunista di cui è stato il massimodirigente in Calabria. Dunque, NinoDe Gaetano lascia Rifondazionecomunista, naturalmente con l'animaesacerbata, e, per continuare a riscal-darsi al sole dell'avvenire, decide di

rimanere nel gruppo regionale dellaFds “ da indipendente”. Il che sem-bra propriamente un capolavoro,che, come tutti i capolavori, lascia abocca aperta. Roba non per le nostratesta. Da Nino De Gaetano ci saremmoaspettati non un capolavoro, ma la

prosa non più quotidiana: le dimis-sioni dalla carica di consigliereregionale per questi motivi, anch'es-si prosaici, ossia veri e reali. Primo,egli è stato eletto con i voti della Fds,cioè con i voti dei Comunisti Italianie dei Rifondatori, che, uniti, hannopotuto oltrepassare, e d'un soffio, la

soglia dello sbarramento. Secondo,non c'è legittimo dubbio che l'abban-donante Nino De Gaetano non èritornato in Consiglio regionale conl'emblema della sua personale cami-cia. Terzo, senza scomodare l'etica,ognuno di noi è obbligato a restituirequello che non gli appartiene.

IL LASCITO DI DE GAETANO

Il sito Urban Titan ha stilato la classifica delledieci città più pericolose del mondo. Si trovanoquasi tutte in America, in Europa solo Grozny(Cecenia), al quinto posto. Città dove il crimine èdi casa. Città dove uscire per strada richiede tantocoraggio. Città dove se sei un turista, rischi diessere scambiato per una spia e di essere accoltel-lato. Città dove droga e prostituzione la fanno dapadrone. Città devastate dal crimine. Al primo posto dellaclassifica Città del Capo, Sudafrica. 25 omicidi algiorno, la metà di quanti ce ne sono in tutto ilSudafrica. Più di 9mila persone vengono ucciseogni anno. In Italia gli omicidi sono circa 1.300all'anno ma la popolazione è 20 volte superiore. ACittà del Capo, ogni anno un abitante su 300rischia la vita. A Reggio “violenta” e “sanguinar-ia” gli omicidi sono uno ogni 23.809 abitanti. Solol'80% in meno. Ma quando si parla dellaCalabria, ci piace parlarne come fosse Baghdad oDetroit o il quartiere malfamato del Bronx.

M. G. C.

La Calabrianon è Detroit

EMERGENZA CRIMINALITÀ’

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la Riviera

DIAVOLO NERO

Aveva ragione Italo Svevo: lanostra vita è un errore di calco-lo. Pensate. Don Ciotti eranato con con la vocazione del

cantante urlatore, e, invece, si è ritrova-to prete-lanciafiamme. Infatti, diversa-mente da altri preti che han cura silen-ziosa delle anime nel buio del confes-sionale, ha ascritto a sé la missione, allaluce del sole, non solo di combattere,ma di sterminare gli eretici sterpindranghetistici. I quali, come risulta,pur dopo l'encomiabile guerra guer-reggiata di Libera di cui don Ciotti è ilPresidente, invece di diminuire, sonoaumentati, e si sono pure dilatati nellasua accogliente e per nulla riottosaTorino. Ma vogliamo essere giusti: glindranghetisti non sono come le rose,che durano lo spazio d'un mattino od'una retata. Sono, come la gramigna,che non si distrugge facilmente con icori, le processioni, i cortei, le leggi spe-ciali, le crociate. E tanto meno con iviaggi in aereo del Presidente diLibera, che, venendo a noi dal cielo, ciinduce a pensare che è più vicino a Dio. Sembra ora che don Ciotti - e non solodon Ciotti-abbia trovato una via ineditae inesplorata: quella della crocifissione

di 'ndrangheta e 'ndran-ghetisti a mezzo stam-pa. Sarà, infatti, lui,con la sua potentevoce, ad aprire illametino Festival dei

libri sulle mafie.

L'impatto del Presidente dell'AmministrazioneProvinciale Giuseppe Raffa con il dissesto di Natiledi Careri. A causa di una frana sette famiglie sonostate costrette ad abbandonare lo loro case.All'affollata assemblea popolare, svoltasi nella salaparrocchiale del comune del’entroterra, hannopreso parte il vescovo di Locri, Mons. GiuseppeFiorini Morosini; il sindaco di Careri, GaetanoPipicella e gli assessori del piccolo comune.

Don Ciotti scende dal cielo

lle 17,30 di mercoledì 22 giugno2011 l’ufficio stampa della giuntaregionale mandava alle redazionidei giornali una nota titolata:“Scopelliti: Incontro romano profi-

cuo per il porto di Gioia Tauro”. Recitante ilgovernatore: “Un incontro proficuo, dove siè evidenziata la ferma volontà da parte delGoverno di intervenire sulla problematica diGioia Tauro. Il ministro Matteoli é statofermo nel ribadire l’attenzione di tutto il

Governo verso il porto di Gioia Tauro. Dimostrazione é la presenza all’appuntamento di tutti iministeri interessati, a cominciare dallo stesso Ministro Matteoli e dal viceministro alleInfrastrutture, Aurelio Misiti. Dopo un confronto con le parti si é deciso di mettere in agendauna serie di appuntamenti importanti in vista del prossimo 5 luglio, data in cui ci sarà un secon-do confronto tra tutti al Ministero delle Infrastrutture. Tra gli obiettivi principali della discussio-ne, quello di accelerare sul fronte dell’Apq, di mantenere il ruolo strategico di Gioia Tauro neltranshipment e la salvaguardia dell’occupazione”. Un comunicato che in pratica non dice nulla.La tranquillità di Scopelliti è veramente ammirevole perché la sensazione generale è un’altra.Che il porto di Gioia Tauro sia già in salamoia. Macerato a puntino. Poiché Gioia Tauro è l’uni-ca eccellenza posseduta dalla Calabria, il minimo che ci si poteva aspettare, senza allarmismi eterrorismi psicologici, era che su questo problema ci fosse una mobilitazione unitaria delle forzesociali e politiche calabresi. E invece niente. In ordine sparso, come l’armata Brancaleone.Lunedì 20 giugno scorso c’è stata la seduta tematica su Gioia Tauro – a cui ho assistito come cro-nista – al Consiglio regionale che si è conclusa con la presentazione due mozioni, una del Pdl che

è passata e una del Pd che è stata bocciata. Male divisioni hanno riguardato e riguardanoanche i sindacati locali, perché almeno quellinazionali sono andati unitariamente daMatteoli, e persino i sindaci locali. Per quelloche contano. Mi sarei aspettato che dietro laporta di Matteoli ci fosse tutta la deputazionecalabrese. E invece non c’era nessuno. E’ chia-ro che il governo leghista tratta la Calabriacome si merita. E veniamo, in estrema sintesi,ai fatti. Gioia Tauro ha due grossi problemi,lato mare e lato terra. Che poi, in termini disviluppo, fanno un tutt’uno. Lato mare c’è ildisimpegno dei colossi Mct, Msc e Maersk.Quest’ultima si è trasferita a Vado Ligure per-ché lì il governo ha assicurato un forte investi-mento nella logistica. Analoga cosa sta avve-nendo per la portualità adriatica. Mct si rivol-

ge ai porti del Nord Africa perché lì la manodopera è un decimo di quella italiana. Msc è in com-petizione con Mct, ma ha gli stessi problemi di profitto. Quindi il porto di Gioia Tauro, da farodel Mediterraneo, retrocede, tant’è che la stessa Mct minaccia 400 esuberi. Da qui l’incontro dimercoledì. Lato terra. Scopelliti rimprovera a Loiero di avere tenuto fermo l’Accordo di pro-gramma quadro (Apq) sulla logistica. Ovvero fondi comunitari per mettere in movimento l’inte-ra area retro portuale. E’ vero: Loiero, dopo un iniziale appoggio di Romano Prodi, non ha fattoun passo in avanti. Ma prima di Loiero c’è stato Chiaravalloti che ha istruito l’Apq mettendolasu un binario morto. Ed a proposito di binari morti le Ferrovie non hanno dato un euro allaCalabria, investendo nel Nord sul terzo valico. Ora Scopelliti ha promesso che porterà avantil’Apq. Ha fatto venire nella Piana degli imprenditori che gli hanno promesso investimenti.Sandro Principe ha risposto: «Capannoni vuoti». Vedremo. Ma per anni c’è stata una lottaferoce tra i vari soggetti: Asi, Autorità portuale, regione, Mct, ministero. Piccolo cabotag-gio che non ha prodotto niente. Ha lasciato solo macerie. Il problema Gioia Tauro nonpuò essere affrontato né da un governatore né da un ministro. Perché il tanshipment, lalogistica, l’intermodalità, l’interportualità, la dogana, le tasse d’ancoraggio, la zona francasono problemi strategici di rilevanza nazionale ed europea. Ma Berlusconi non ha mai pro-nunciato la parola Gioia Tauro. Forse non sa neppure dov’è Gioia Tauro. Senza contare ilproblema del rigassificatore e relativa piastra del freddo per conservare e manipolare i pro-dotti agroalimentari. Il rigassificatore il ministro Prestigiacomo l’ha portato in Sicilia. E poitutto l’indotto nell’area industriale che sta nel retro porto. I lavoratori sino ad ora sono statibuoni. Ma il 5 luglio è dietro la porta.

P.S. I furti sono bipartisan. Bossi ha inaugurato a Bergamo la Scuola superiore di Magistratura,Alfano ha dato avvio a quella di Benevento che il ministro Mastella del governo Prodi ha scippato aCatanzaro. Tutti in silenzio i parlamentari calabresi.

EDITORIALEdi BRUNO GEMELLI

IL PORTO DELLA PIANAÈ IN SALAMOIA. MA IL GOVERNATOREÈ TRANQUILLO

ARAFFA SI RECAA NATILE

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La Copertina

la Riviera

Ipentiti sono l'orgoglio dellamagistratura. Senza le loroconfessioni, molti delittisarebbero rimasti impuniti,dicono. Guai a chi glieli tocca,

questi beniamini della giustizia, chepiù hanno ammazzato e più hannodiritto allo sconto massimo dellapena, come quando si compraall'ingrosso. Non li chiamano piùnemmeno pentiti, ma collaboratoridi giustizia. Se avessero un po'd'istruzione giuridica, potrebberofigurare anche come magistratiaggiunti: tanta è la reputazione incui sono tenuti. Nel Medioevo esecondo il diritto medievale, il testi-mone infame, che, cioè si era mac-chiato di qualche colpa, non eraammesso. La nostra modernitànon ha di questi scrupoli raffinati. Ipentiti sono testimoni non soloammessi, ma sono soprattuttodetentori ineccepibili delle segreteverità, che per loro diventano pub-bliche verità e pubbliche accuse.Con riscontri e senza riscontri,come nel caso del dr. AlbertoCisterna, finito nel registro degliindagati, dopo le rivelazioni di NinoLo Giudice, un caso esemplare dinano, diventato un gigante dellaverità, il Pm, che rappresenta l'ac-cusa e, secondo legge, colui chedifende il pubblico bene. Da cheparte stare?Nessuna salvezza al di fuori deipentiti.Poiché se Nino Lo Giudice,come è evidente, rappresenta l'ac-cusa, il fratello Maurizio indossa latoga della difesa. Qui sta tutto ilsugo della vicenda: che Alberto

Cisterna, il suo nome, il suo onore,sono affidati al ruolo di supplenzadella pubblica accusa e della difesa ,trapassato ai due fratelli. Almeno aquesta fase. E spunta anche unuomo di grande prestigio legali-tario: il dr. Genchi, che s'ascrivemeriti nella lotta contro il magistra-to reggino. È una vergogna ? O ladissoluzione dello stato di diritto,che si fa sostituire nel perseguimen-to dei rei dai pentiti e offre ai reicome avvocati alla difesa altri penti-ti?Non abbiamo mai creduto nella sin-cerità dei pentiti, sia che si pentanoentro i 180 giorni, prescritti dallalegge, sia che si pentano dopo i ritu-ali 180 giorni. Compie un errored'ingenuità- diciamo- giuridica il dr.Alberto Cisterna quando invalidale parole del nano per temposcaduto. Non c'è limite temporalené per la menzogna né per la verità.Non ci sono pentiti a premio. Il pre-mio, semmai, incoraggia le cose piùinvereconde. Lo aveva ben capito AlessandroManzoni con il suo libro, Storiadella colonna infame, che ha,però,l'insuperabile limite di non essereletto quanto I promessi sposi, ed èdai più ignorato. I nostri magistratie i nostri legislatori, di sinistra e didestra, ne trarrebbero grande van-taggio, leggendolo. E l'aria, dentro efuori i tribunali, tornerebbe adessere respirabile se , prendendo adoccasione il caso Cisterna, s'avviasseuna discussione seria per ritiraredalla legislazione i pentiti, fonted'ogni degenerazione del diritto ecausa del suo crepuscolo.

PASQUINO CRUPI

Caino, Abele ed AlbertoPartiamo dai fatti. Il primo dicembre dicembre 2005 ilcapo della squadra mobile di Reggio Calabria , dr.Salvatore Arena, ora questore di Siracusa, invia al sostitu-to procuratore dott.ssa Roberta Nunnari copia d'un rap-porto sulle “attività illecite realizzate da quel-la che storicamente può definirsi una delle piùautorevoli e potenti 'ndrine operanti nel capolu-ogo reggino: la 'ndrina LIBRI”. L'indomani, 2dicembre 2005, il detto rapporto, vienetrasmesso dalla dott. ssa Roberta Nunnari alsostituto procuratore dr. Creazzo con unabreve nota d'accompagnamento dove è dettotestualmente che presenta “spunti di inter-esse”. Quali, non è specificato. Cercheremo dispecificarli noi.Domenico Libri si trova a Prato , luogo di suadetenzione domiciliare. La seradel 13 ottobre 2005, il boss dellocale di 'ndrangheta di Cannavòriceve nella sua abitazione diPrato Salvatore Tuscano e Antonino Sinicropi , uominid'onore, e quest'ultimo suo nipote. Di che cosa informanoDomenico Libri? “Di un programmato evento che […]avrebbe generato un forte scossone tale da generareimprevidibili conseguenze”, scrive il dr. Salvatore Arena.La data in cui si produrrà il grosso evento non apparenelle intercettazioni. Ma non ci vuole la zingara perindovinare, dal momento che Salvatore Tuscano dice alsuo capo: “Da lunedì [17 ottobre] ridiamo”. E AntonioSinicropi aggiunge, rivolto a Domenico Libri: “ Zio, damartedì [18 ottobre] in poi ti conserviamo tutti giornali ete li mandiamo tutti in… in una volta”. FrancescoFortugno fu ucciso il 16 ottobre. Scrive il dr. Salvatore Arena: “ Alla luce delle risultanzesopra descritte [nel rapporto], appare fondatamente ipo-

tizzabile che i colloquianti stessero discutendo, seppurimplicitamente, dell'imminente omicidio del VicePresidente di Consiglio Regionale della Calabria FOR-TUGNO Francesco”,

Prima domanda: perché non furono allertatetutte le misure per proteggere la vita diFrancesco Fortugno?Seconda domanda: se quelle misure non furonoprese, evidentemente non si diede peso al con-tenuto delle intercettazioni. Possibile che siritenga “fondatamente ipotizzabile “ l'immi-nente omicidio dello sventurato Fortugno e chepoi non se ne tenga operativamente conto?Ma scrive ancora il dr. Salvatore Arena : “ Daltono, seppur criptico, dei brevissimi passaggi diconversazione appare, quindi, altrettanto fon-

datamente ipotizzabile che ladecisione di attentare alla vitadel FORTUGNO Francesco,oramai in via di DEFINITIVA

ASSUNZIONE AI MASSIMI LIVELLI DECISIONALIDELLE STRUTTURE CRIMINALI REGGINE, fossestata posta al vaglio del boss LIBRI Domenico, attraversoi suoi più fidi luogotenenti: il TUSCANO ed il SINI-CROPI”.Terza domanda: se, dunque, la decisione di attentarealla vita di Francesco Fortugno fu ASSUNTA AI MASSI-MI LIVELLI DECISIONALI DELLE STRUTTURECRIMINALI REGGINE, non si deve concludere cheAlessandro Marcianò non è il mandante del delitto e cheil figlio non è l'esecutore? E a questa conclusione sisarebbe potuto pervenire giudiziariamente se il rapportofsse stato accolto nel faldone del processo per l'assasiniodi Fortugno.Quinta domanda: perché questo non è avvenuto?

Ora, tutte le carte sul tavolo

DELITTO FORTUGNO

RODERIGO DI CASTIGLIA

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la Riviera

Provincia

Parlare di Calabria o indagarneè, per inquirenti e giornalisti,impresa suicida. Ci si può ritro-vare con in mano una bomba a

orologeria, se non si taglia il filo giusto sisalta in aria. Rischiano, gli inesperti, diperderci faccia, reputazione, carriera equalche volta la vita. Chi viene da fuori,per costrizione o scelta, deve essere cautoe non sopravvalutare le proprie capacità.Deve accettare la propria ignoranza e nonpuntare troppo sulla propria intelligenza.Deve, soprattutto, tenere a mente un po'di regole e partire da un dato storico: que-sta è terra di tragedia, c'è nel latte che sibeve, nell'aria che si respira. Se si accetta-no i suggerimenti, l'inizio è già buono. E'ovvio che i primi passi verranno mossiappoggiandosi ai locali, ecco si tenga pre-sente a ogni incontro che gli indigeni vivo-no in loco da millenni, hanno interessi,amicizie, parentele e la verità che vi diran-no sarà sempre una verità di parte, maiassoluta. Studiarsi, poi, la tragedia è essen-ziale e attenti a non andare suShakespeare, dedicatevi piuttosto a quellapopolare che da del tragediatore una defi-nizione fulminante: -quando un tragedia-

tore ha un nemico, se non è consideratopericoloso gli si spara una fucilata e non sifa nulla per nascondere l'autore. Se l'av-versario è pericoloso, bisogna in ognimodo eliminarlo ma senza pagarne leconseguenze; si deve trovare qualcuno chelo faccia o ne passi per autore. Se è il casosi aspetta, anche per anni, che il nemicoabbia dei dissapori con altri e lo si colpisceimmediatamente, i parenti accecati daldolore scaricheranno l'odio contro l'ultimonemico, dimentichi dei vecchi dissapori,annientandosi a vicenda per la gioia deltragediatore. Quando non c'è altro modo,si inizia a lanciare esche in giro e quandosi trova il soggetto giusto, che faccia il lavo-ro sporco, si affonda il colpo ed ecco chequalche disgraziato si farà ritrovare colfucile fumante in mano, convinto di averliberato il mondo da un infame e pagan-done, lui, le conseguenze. Ancora, altraregola per analizzare i fatti: Il levantino èl'inventore del ragionamento contorto, delcomplotto ante litteram. Della dietrologiaper dirla con un linguaggio attuale.Applica le categorie della mistificazione atutto, ma sa che la risoluzione del giallo èsempre quella più semplice. “Trova la vit-

tima vera e a chi giova l'atto, e avrai il col-pevole” recita un motto bizantino. Servepoi studiarsi approfonditamente la storiacriminale degli ultimi quarant'anni: larivolta di Reggio, le presenze neofasciste(leggasi Delle Chiaie), la bomba sul trenoGioia Tauro-Roma, l'annientamento dellavecchia mafia (Cordì, Tripodo, Macrì) e lasua sostituzione con giovani rampanti espregiudicati, la creazione della Santa conle nuove regole(compresa la delazione perlegittima difesa e l'adesione alla massone-ria). Andare a guardare gli angoli bui del-l'omicidio Ligato, Scopelliti e Fortugno. Senonostante questo vi ostinerete ad andareavanti e occuparvi delle bombe di Reggioe del caso Cisterna, vi chiederete: Perchéun'organizzazione criminale, che dell'agirenell'ombra, nel silenzio, nel non apparire,ha fatto la sua prima regola di vita dovreb-be mettere una bomba? Per colpire chi? Eper ottenere cosa? Per colpire chi l'attacca

e ottenerne la resa, o quantomeno la pace.Potrebbe essere una risposta. Ma l'espe-rienza recente, insegna che bombe benpiù potenti e con effetti molto più deva-stanti, hanno ottenuto l'effetto opposto.Lotta durissima, leggi speciali. E allora si ètentati di cadere nella dietrologia. Si vàcon la fantasia ai grembiulini con squadrae compasso, ai James Bond in salsanostrana, ai magistrati politicizzati. Allastrategia della tensione etero diretta. Eoltre. Andando però più in la delle sensa-zioni a caldo, una risposta si potrebbeforse dare. Chi è la vittima vera dellebombe di Reggio Calabria se non laCalabria stessa? Chi ne ha sofferto se nonl'intera comunità calabrese? Telecamere,riflettori accesi, militarizzazione, retate,bei dibattiti. E poi di nuovo il buio. Comesempre. Chi ha messo le bombe sapevache ci sarebbe stata una reazione scompo-sta da parte dello Stato. Che sarebbe pas-

sato come un rullo compressore. E' credi-bile Lo Giudice che si accolla tutto?Avrebbe scatenato un finimondo perché ilfratello era dentro per usura, ma se aveva-no amicizie così importanti non sarebbebastato poco a tirarsi fuori dai guai senzarischiare guai molto più grossi? E se la'ndrangheta è tanto potente quanto dico-no, un casato minore come quello del pen-tito avrebbe potuto sfidarla? Le vicende diReggio generano domande infinite a chinon abbia convinzioni pregiudiziali, ed èinutile rincorrerle tutte. Meglio restare aifatti. Nino, il fratello bassetto, dice cheCisterna ha preso i soldi da Luciano perfar uscire Maurizio, un altro fratello. Eperché Luciano non ha fatto la stessaofferta per se stesso? E se Cisterna era invendita, perché non si è messo in mano aun casato più blasonato, che quello dei LoGiudice a Reggio sta, notoriamente, nelleposizioni di coda. Cosa poteva farePignatone se non indagare, stando la pre-senza di dichiarazioni contro Cisterna?Doveva farlo e prenderle per buone o no,certo se avesse considerato Lo Giudice uncalunniatore anche le sue versioni sullebombe sarebbero andate a farsi benedire,

e non dimentichiamo che c'è ancora la sto-ria di una macchina piena di armi ritrova-ta in occasione della visita di Napolitanosu cui tutto, forse, non è stato detto.Pignatone doveva indagare e l'ha fatto, esicuramente ha adottato tutte le precau-zioni del caso. Ma qualcuno puntualmen-te ha fatto finire i sospiri di Nino e gli attidi Reggio sui giornali. Ipotizziamo chedopo tre gradi di giudizio le accuse aCisterna e agli altri magistrati sarannoprovate, obbligando tutti a una riletturadelle inchieste degli ultimi trent'anni. Chiavrà vinto? Lo sconforto o chi da esso traevantaggio. Avrà perso di nuovo laCalabria. Se invece, come ci auspichiamo,i magistrati saranno scagionati, chi avràvinto? Ancora lo sconforto. Lo Stato, laCalabria, la Magistratura, comunqueandrà a finire hanno già tutti perso. Avevaragione Alvaro, non c'è speranza a questelatitudini. Vincerà sempre lo sconforto, omeglio, il tragediatore che gli si cela dietro,che imbocca il male e diffonde il morbo,che si ammanta di bene. Che attendepaziente mentre gli altri si scannano. E' inriva allo Stretto adesso, lancia le sue eschee aspetta le prede.

LA TRAGEDIA

IL FUNERALEU n tempo, per tradizione, il lutto seguita-

va per otto giorni dopo il funerale, perpermettere a tutti di dimostrare la parte-cipazione al dolore e alleviare le soffe-renze di chi restava, tenendogli compa-

gnia. Così, le case con la pezza nera appesa alla portadiventavano luogo d'incontro dei paesani, e comesovente accade la tragedia si trasformava in farsa. Illutto diventava una festa. Per tutti gli otto giorni,chiunque fosse il morto, ogni televisore si spegneva. Sidoveva portare da mangiaree rifocillare gli addolorati,ed era una gara a chi porta-va di più e meglio. Vi era unandirivieni di spaselle conlatte, caffè e pasterelle diogni tipo, che anche chiveniva a fare visita, ed elen-care la bontà del morto,doveva essere confortato. Sipassavano intere giornate araccontare e sentire storie estorielle, che chi voleva esse-re informato sugli avveni-menti degli ultimi cin-quant'anni quello era illuogo adatto, e vi erano piùrisa che lacrime. Un fore-stiero avrebbe creduto ditrovarsi a un matrimoniopiù che una ricorrenza fune-bre. Questo per i morti nor-mali. Per i cadaveri specialilutto è funerale hanno dura-ta indefinita in questa terra. Tant'è che uno in partico-lare dura da oltre un secolo e seppellisce i partecipan-ti al lutto invece di farsi seppellire. Un cadavere che sene va a spasso nel tempo, tra storie, storielle, lacrime erisa. Gira a bara aperta, perché in verità è un mortostrano, o forse neanche quello visto che ogni tanto sialza a sedere e ancora non si capisce se sia o no defun-to. Cambiano officianti e cortei, si succedono i volen-terosi a portarlo in spalla e lui continua a girare.Manda un tanfo di putrefazione un giorno e l'altro

spande zagare nell'aria. La gente di questa terra havisto preti borbonici, savoiardi, repubblichini e repub-blicani, tutti a benedire un morto che non muore e asotterrare i calabresi. Strane bestie i calabresi, buoni alavorare solo terre altrui, ieri come oggi in giro per ilmondo, e ieri come oggi al funerale eterno. Guardanole tonache davanti alla bara, i preti disposti in doppiafila: da un lato i monaci siciliani e dall'altro quelli cala-bresi, in mezzo un chierico nano. E il morto stranocontinua a regalare recite, si alza ancora a sedere e il

corteo si blocca e tutti posso-no guardarlo in faccia, unpuzzle composto da milionidi tessere, un pezzo perognuno dei partecipantidefunti. Strane bestie i cala-bresi, buoni solo ad andareal loro funerale, e raccontarestorie e storielle, e ridere epiangere di loro stessi.Strana bestia la Calabria,buona solo a far da palcosce-nico a compagnie teatraliche vengono da fuori a rac-contarci storie e storielle sudi noi. Noi, in platea da unavita a battere le mani a com-medianti stranieri, con inostrani attori a far da com-parse. Noi che non sappia-mo se sia buono Cisterna oPignatone, o se gli gnomisiano Acalanti o Corvi. Noiche sappiamo comunque

che il funerale che si celebra sarà sempre il nostro, sinoa quando continueremo a seguire cortei e ascolteremostorielle. Noi che dovremmo smetterla di essere bravebestie e diventare uomini. Noi che il funerale dovrem-mo farlo a chi ci prende in giro da una vita, a chi cimanda per il mondo a spaccarci la schiena e la nostraterra l'ha consegnata a sepolcri imbiancati e pungiuti.Noi che puzziamo di morto, che abbiamo smesso dicoltivare aranci e non avremo zagare da mettere nean-che alle nostre esequie. (R.C.)

Chi è la vittima vera delle bombe di Reggio Calabria se non la Calabria stessa? Chi ne hasofferto se non l'intera comunità calabrese? Ipotizziamo che dopo tre gradi di giudizio le accusea Cisterna e agli altri magistrati saranno provate, obbligando tutti a una rilettura delle inchiestedegli ultimi trent'anni. Chi avrà vinto? Lo sconforto o chi da esso trae vantaggio. Avràperso di nuovo la Calabria.

L’affaire Cisterna Pentiti con la toga

Noi, in platea da una vita abattere le mani a commediantistranieri, con i nostrani attori afar da comparse. Noi che non

sappiamo se sia buonoCisterna o Pignatone, o se glignomi siano Acalanti o Corvi.Noi che il funerale dovremmo

farlo a chi ci manda per ilmondo con la casacca del

galeotto

RUGGERO CALVANO

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Provincia

A proposito

Estatedi...

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI... 10 ANNI DOPONotte prima degli esami. . . 10 anni dopo

Pronti, via! E’ stata questa la settimana deci-siva che ha visto migliaia di studenti mettersiai nastri di partenza e muoversi verso quelloche è definito il “passo decisivo” per la matu-rità: l’Esame di Stato.Un momento unico per alcuni; un incubo peraltri. Di sicuro, sarà stata l’occasione perverificare quanto di buono è stato fatto nonsolo nell’ultimo anno scolastico, ma nell’inte-ro arco dei cinque anni.E’ vero che gli esami non finiscono mai. Lavita ci esamina sempre. Però alcune proverappresentano un qualcosa in più rispetto adaltre. Segnano una svolta. Sono un vero ritodi passaggio nella biografia delle generazio-ni. Fra tutti, il più critico è l’esame di Stato.Un momento essenziale per chi maturoancora non si sente. E’ l’occasione che aspet-tano i giovani per dimostrare di poter fare unsalto in avanti ed emanciparsi dalle “atten-zioni ossessive” dei genitori.Ne è passato di tempo da quando Venditticantava una delle sue più note canzoni; itempi in cui c’erano ancora quei “quattroragazzi con la chitarra e un pianoforte sullaspalla”. Ma la notte prima degli esami è sem-pre quella. E’ il momento più atteso, forseancor più dell’esame stesso. Dieci anni dopo ricordo ancora le emozionidi quella lunga e interminabile notte. L’ansia,la tensione, le cartucciere, i temari. Le oretrascorse su quell’apparecchio che ancoramolti non possedevano e che prometteva diconoscere (magari!) anzitempo le traccedella prova. Internet non aveva ancora la dif-fusione che ha ora. Erano ancora i tempi dichi pensava che, solcato questo limite, sisarebbero aperte le porte della vita indivi-duale, lontano dalla famiglia. . .un camminoverso la preparazione per una professionecerta e sicura!Questo è cambiato! Chi siede oggi sui banchidelle scuole per affrontare gli esami non hapiù alcuna certezza del futuro. Dubbi sullascelta dell’Università; profonde perplessità;paura di non trovare una occupazione ade-guata. Vige un senso di disorientamentogenerale in mancanza di quella bussola cheuna volta era rappresentata dalla consapevo-lezza che una buona formazione corrispon-deva alla certezza di una adeguata sistema-zione. Per una serie di motivi, il futuro diquesti ragazzi sarà forse peggiore di quellodei loro genitori. Non tutto è perso, però. Ciò che conta è cre-dere ancora nel valore intrinseco della cultu-ra: l’unico strumento che consente di sentirsiliberi, che garantisce agli individui le compe-tenze per operare scelte responsabili e con-sapevoli. Un insieme di saperi necessari persentirsi prima di tutto padroni della propria

vita e ragionare con la propria testa. Nontutti gli sforzi sono vani. Vale la pena crede-re nello studio, nell’impegno e nella perseve-ranza, con la speranza che questi tre elemen-

ti indispensabili ripagheranno, prima o poi,le attese future. Dopo la notte, in fondo,viene sempre il giorno. Forza ragazzi. . . que-sta notte è ancora vostra!

Ho trentatré anni e sono una precaria.A chi mi domanda se abbia o meno unpubblico impiego o un lavoro sicurorispondo: Arrabatto tra i lavori piùdisparati, vivo ancora con i miei genito-ri e non so quale futuro potrò offrire ame e a mia figlia.Una condizione la mia diventata comu-ne a tanti, paradossalmente normalequando il confronto con i tanti giovaniprecari o inoccupati verte sempre sullostesso sentimento di delusione e rabbia. Essere precario oggi vuol dire apparte-nere a quel mondo del lavoro che comeunica possibilità impiegatizia ti proponecontratti co.co.pro o co.co.co ( conse-guenze ormai note della legge Biagi)lavori part-time o addirittura in nero.Aumentano col tempo i curriculumcestinati nelle varie agenzie del lavoro, icolloqui conoscitivi che il più delle voltesi concludono con un semplice “la con-tatteremo al più presto per farle sape-

re” e i vari concorsi pubblici a cuiaccorrono carovane di giovanisperanzosi che quel posto vacan-te possa miracolosamente esse-re di uno di loro. Il precariato avvilisce chinegli anni ha scelto un per-corso di studi universitarioatto e finalizzato a metterea frutto il proprio titolo distudio, ma a nulla sonovalse le difficoltà econo-miche e i sacrifici dimolti per raggiungere latanto auspicata laurea. Aquesta si sono succeduti ilucrosi Master e i vari corsi dispecializzazione, ancora annisui libri per essere comunque nonoccupati.Quella di oggi è un'impasse colletti-va, una stasi occupazionale che toglieai giovani la ben minima e remota

speranza che la situazione possa cam-biare nel giro di pochi anni: sognare

di percepire un giorno uno stipendioe avere un proprio sostentamento

economico sembra essere diven-tato il miraggio di molti e larealtà di pochi.L'Italia è una Repubblica fonda-ta sul lavoro, cita l'art.1 dellanostra Costituzione, ma pro-prio su questo importante fon-

damento vacilla il nostroPaese. Il nostro Governomistifica la grave crisi eco-nomica con false dichiara-zioni di ripresa e noi gio-

vani, accomunati dagli stessi sen-timenti di indignazione e rabbia,vogliamo gridare al cambiamentodi quella stessa classe politica cheparla ma non ascolta, che guardama non vede il dilagante senso diincertezza su cui oggi si fonda la

nostra società. Noi siamo stanchi diessere governati da politici che nonvogliono rinunciare alle loro comodepoltrone e si arrogano il diritto di trat-tarci come la peggiore delle categorie,che sentenziano senza tenere conto diquei tanti precari che ancora oggi fannoi lavori più diversi, che pur di lavoraredequalificano il proprio titolo di studio,o quelli che lavorano lontano dalle pro-prie famiglie e che scelgono addiritturadi andarsene all'estero. Noi non ci riconosciamo in questarealtà e non vogliamo subire questagrave crisi per sempre e l'indignazionedei tanti precari alle parole del ministroBrunetta è la dimostrazione che lanostra non è una condizione accettabi-le, ma vogliamo sentirci parte attiva diun Paese in cui il lavoro ci dia nuova-mente dignità.

D.ssa Tiziana Roseto (Laureata in Lingue presso l'Università ella Calabria)

“È doloroso constatare che alcune imprese appaltatrici deivari lavori, prima di iniziare le opere si rivolgono agli espo-nenti delle zone in cui sono stati ubicati i cantieri, sia perl’assunzione di guardiani che per la stipula dei contratti disubappalto concernenti trasporti e forniture di materiale”.Così rispondeva il Questore di Reggio Calabria, EmilioSantillo, alla domanda del grande cronista di nera, GigiMalafarina, sulle ingerenze mafiose nei lavori dell’auto-

strada Salerno-ReggioCalabria. L’intervistarisale al 27 giugno1969. Uscita sullaGazzetta del Sud, l’hariproposta nel suolibro, “Il canto dellalupara”, pubblicato da“Edizioni Parallelo38” nel 1977. L’opera

di Malfarina oggi meriterebbe una attenta lettura per capi-re la drammatica realtà di allora, attraverso la “ cronacaimmediata”, come scriveva nella prefazione il compiantoFranco Bruno, il quale rilevava anche che “manca una sto-riografia della Calabria, manca una conoscenza esatta delleregole e dei comportamenti che stanno alla base dell’orga-nizzazione”. Dopo quasi 34 anni, quell’ “intervento” edito-riale anticrimine si può a giusta ragione inserire tra le inizia-tive “apripista” , e Gigi, il cronista della Calabria trovaidealmente una collocazione di rilievo nel Festival dei librisulle mafie che inizierà il 22 giugno a Lamezia.

Pietro Criaco

Trame, festival dei libri sulle mafie, ricorda il grande cronista Gigi Malafarina.

L’INCUBO PRECARIO DI TIZIANATiziana Roseto, 33 anni e una laurea in Lingue conseguita all’Università della

Calabria chiusa nel cassetto. “Il precariato avvilisce chi ha scelto la strada universitaria”

GIANCARLO BOVA

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Attualità

A propositoTaglie forti

di...

OspedaliSanità reggina

Il quadro della sanità reggina è deprimente: mancanza di igiene, nomineillegittime, clientelismo, poca professionalità, pagamenti in ritardo. Un mix di disservizi e continue lamentele

ANTONIO CORMACI

Reggio Calabria conta quasi 250milaanime. Tante, tantissime persone che,secondo i costituzionali principi del dirit-to alla sanità e della sussidiarietà (cheinveste gli Enti locali di vere e proprieresponsabilità e competenze che, avolte, vanno oltre quello dello Stato stes-so, supremo tutore dei suddetti) dovreb-bero fruire di un servizio sanitarioadeguato, con strutture adeguate. LaCalabria non ha mai capito pienamentegli effetti di tali principi, e si vede.Eppure, giusto nell'aprile di quest'annoa Catanzaro il presidente della Giunta

regionale Giuseppe Scopelliti avevastanziato quasi 30mila euro di fondi dadividere tra il potenziamento delRiuniti, e in particolar modo del pessi-mo reparto di Cardiochirurgia, e ilMorelli, destinatario di quasi 10milaeuro di fondi. Il presidio ospedaliero del Riuniti, con lanuovissima struttura del Morelli, contin-ua, tuttavia, ad essere mira di critiche, diatteggiamenti denigratori da parte dellapolitica, la maggior parte dei quali pien-amente giustificati. Il percorso è lungo:si parte infatti dagli scandali della puliziadelle sale, come hanno testimoniato iservizi del programma Mediaset

“Striscia la notizia”, agli scandali dellenomine illegittime di dodici capisalaall'inizio del 2010, massima espressionedel tipico clientelismo reggino, dal casodi un bambino di 5 anni, con un ditoreciso, e che dopo un clamoroso tira emolla tra Pronto Soccorso e Istitutoortopedico, incompetenza e totale man-canza di preparazione da parte di infer-mieri e capi reparto, è stato operato nelreparto di microchirurgia dell'ospedaledi Catania, con il rischio, dato il tempoche è stato fatto trascorrere, di perdereil dito, fino alle critiche circa il repartopediatrico della Struttura, consideratoinadeguato, e ai recenti scioperi di barel-

lieri e servizio ambulanze per mancatipagamenti. Il quadro della sanità reggi-na è comunque deprimente, fondi ofondi; è un mix di disservizi e continuelamentele, non ultima la quasi rissa sfio-rata qualche mese fa tra cittadini e per-sonale medico nella sede dell'Asl di viaPadova. Il tutto ha una ragione,deducibile da quella che è una politicaregionale assai contraddittoria. Le situ-azioni degli ospedali di media grandezzaquale quello di Reggio Calabria non ècertamente migliore di quelli piccolidelle realtà regionali più piccole, i quali(vedi il caso del Santa Barbara diRogliano, Cosenza) sono stati costretti a

chiudere per mancanza di fondi. Il mod-ello Scopelliti, che ha voluto “privilegia-re”, si fa per dire, i poli sanitari piùimportanti a discapito di quelli più pic-coli, ha portato comunque a questo, e leripercussioni di questa malagestionehanno difatti tagliato le gambe a diverseaziende ospedaliere, recando non pochiproblemi anche alla Direzione Generaledel Riuniti che in pochi mesi ha vistol'apertura e la ristrutturazione di diversireparti (il lussureggiante nuovo repartodi Medicina Nucleare) e ha visto partedei suoi dipendenti e barellieri scioper-are per il mancato saldo delle fatture del2010. Chi più ne ha, più ne metta.

Progresso e incompetenza:i due volti del Riuniti

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A proposito

Locride

di...

Il 18 giugno 2011, presso l’ex convento deiMinimi di Roccella Jonica si è svolto un inte-ressante Forum “Sullo sviluppo ecosostenibi-le” che vede chiamare in causa l’ambiente, losviluppo e la responsabilità sociale; una sfidadi oggi per le generazioni future. L’evento èstato organizzato dall’Associazione di volon-tariato “Roccella in movimento” con il patro-cinio del Comune e in collaborazione con latv locale Telemia. Il forum nasce come imputdi miglioramento per la gestione ambientale,in quanto è in correlazione diretta con la cre-scita economica. Da ciò deriva il fatto chenon ci può essere sviluppo se non c’è ambien-te. Hanno relazionato l’ avv. Leo Autelitano,Presidente dell’Ente Parco d’Aspromonte; ilDott. Ing. Luciano Lombardo; GianluigiHyerace, Dirigente della Coldiretti di ReggioCalabria; Vincenzo Linarello, Presidente delConsorzio Sociale GOEL; Don FabrizioInfusino, sacerdote della diocesi di LocriGerace; e il Dott. Luigi Mariano Guzzo,Presidente FUCI di Catanzaro; infine il Dott.Giuseppe Certomà, sindaco di RoccellaJonica. Di notevole importanza è stata lapresenza della danzatrice Roberta Franco,che ha dato il suo contributo artistico-coreo-grafico con l’accompagnamento musicaledella chitarra di Bruno Gelonesi. Di seguitoriporterò una sintesi dell’intero dibattito.Dopo la presentazione del forum da parte diun componente dell’associazione, GiuseppeZangara, che all’interno dello stesso, ha avutoun ruolo determinante, in quanto moderato-re dell’intero dibattito e i ringraziamenti daparte della Presidente dell’associazione laDott.ssa Stefania Farina, è stato proiettato unvideo con lo scopo di smuovere la coscienzaumana , traendo spunto dalla poesia di Paulo

MAMMOLA

ProLoco: Barillarosubentra ad Agostino

È Francesco Antonio Barillaro il nuovo presiden-te della Pro loco di Mammola. Subentrato a PinoAgostino(nella foto), che lascia la carica per finemandato, è stato eletto all'unanimità dai soci,essendo, tra l'altro, l'unico candidato. È cambiato,naturalmente, anche il consiglio direttivo, di cuifaranno parte: Letizia Romeo, che sarà anchevice presidente, la prima volta di una donna,Alessandro Fuda, che avrà la carica di segretario,Damiano Panetta, nominato tesoriere, FilippoFerraro, Antonio Napoli e Antonio Furfaro.Nicodemo Barillarò è stato eletto, all'unanimità,Presidente dei probiviri.

SIDERNO

Convocato il consiglio comunaleGiorno 28 Giugno, alla ore 18 presso ilPalazzo Comunale, si svolgerà, nella salaAdunanze, la riunione del ConsiglioComunale per discutere del seguente Ordinedel Giorno: modifica dello statuto, program-ma per il conferimento di incarichi di collabo-razione a esperti con contratto di lavoro auto-nomo, approvazione del piano triennale dirazionalizzazione delle risorse, approvazionedel piano annuale dei fabbisogni di beni e ser-vizi, piano delle alienazioni e valorizzazionedel patrimonio immobiliare, bilancio di previ-sione esercizio finanziario 2011, proposte sullacrisi agrumaria, interpellanze e interrogazioni.

LOCRIDE

Lo Zecchino d’oronella Locride

MODAFFERI:MAZZA, UNMESE DI VITA(POLITICA)

Dalla Cei l'arcivescovo GianCarlo Maria Bregantini ha affermato che spostare i palazziistituzionali al Nord rappresenta «un gesto di grandissimo disprezzo verso il Sud». Il Ministroleghista ribatte ricordando che già nel 2010 in una sua cartolina di auguri di Natale auspicava chequalche ministero potesse essere collocato anche nel Mezzogiorno.

Mons. Bregantini riceve in cambio una cartolina

SVILUPPOSOSTENIBILEE AMBIENTE

GIOIOSA IONICA PARTE 1

GIUSEPPE RITORTO

Che situazione politica si sta vivendo a GioiosaJonica? Il sindaco Mario Mazza in data 1/ 6 /2011 ritira ledimissioni rassegnate il 16 maggio in seguito allacrisi della sua giunta affermando di voler faretutto il possibile per scongiurare lo scioglimentoanticipato del Consiglio Comunale e la nomina diun commissario prefettizio.Propone,inoltre,un ampio dibattito con la cittadi-nanza e con tutti i consiglieri comunali anche inoccasione della convocazione del consiglio.L’azione della giunta del sindaco Mazza in questianni si è dispiegata tra ordinaria amministrazionee inique tassazioni senza e contro i contributi del-l’opposizione.I consiglieri del PD,non hanno fatto pregiudizial-mente mancare il loro apporto quando c’era daoperare per il progresso economico e civile dellanostra comunità (elaborazione dello Statuto,rea-lizzazione di regolamenti comunali,gestione deibeni confiscati alla mafia,sviluppo della culturadella legalità…)Netta è stata la contrapposizione all’azione ammi-

nistrativa quando imponeva l’iniqua tassa fissa di50 euro a contatore per il consumo dell’acqua,oquando elargiva dalle povere casse del comunecentinaia di migliaia di euro l’anno a una pletoradi spesso inutili assessori… Il nostro gruppo in consiglio comunale ha espres-so pubblicamente al sindaco la disponibilità adiscutere sulla forma di partecipazione a un nuovogoverno del comune per un tempo limitato allasoluzione dei problemi più gravi e urgenti,con l’a-

desione dei due gruppi di minoranza per ovvimotivi numerici e politici, con il consenso, e dopoun ampio confronto, nei partiti e tra i cittadini.La parte di opposizione rappresentata dal gruppo“Gioiosa che cambia” e il Partito della rifondazio-ne comunista hanno preso subito dopo un orien-tamento negativo e quell’ipotesi di sostegno a unagiunta di minoranza se non di assunzione direttadi responsabilità di governo è caduta.Ci aspettavamo pertanto le irrevocabili dimissioni

Domenica 3 luglio a Caulonia Marina, pressola sala parrocchiale della Chiesa dei SS.Silvestro e Barbara, si terranno le selezioniper la 54ª edizione della celebre manifestazio-ne canora per bambini, che andrà in onda anovembre su Raiuno. I piccoli, tutti da regola-mento fra i tre e i dieci anni, saranno ascoltati,accompagnati al pianoforte, da un maestro dicanto dell'Antoniano su un brano a piacere traquelli degli ultimi 30 anni di Zecchino d'oro. Iprescelti affronteranno quindi una secondaaudizione il 5 luglio alle 21 a Soverato. Nel2010 sono stati oltre 5mila i piccoli selezionati,sulla base delle doti canore ma anche di sim-patia e presenza scenica, mentre alle tappecalabresi risultano già iscritti oltre 60 bambini.Il regolamento e le modalità di iscrizione sonoconsultabili sul sito www.selezionizecchinodo-ro.it.

ROCCELLA JONICA

Forum organizzato daRoccella in Movimento

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la Riviera

Thiago De Melio, un poeta figliodell’Amazzonia. Poi ha preso la parola l’avv.Leo Autolitano. Il suo intervento è partito dauna definizione del concetto di sviluppo soste-nibile, facendo successivamente leva su quelloche può essere considerato il punto di parten-za di ogni azione umana, e cioè il concetto diresponsabilità, quindi il rispetto ambientale.In sostanza ognuno di noi è responsabile del-l’ambiente in cui vive e si deve muovere, pren-dendo in considerazione le proprie possibilità,valutando le risorse ambientali territoriali chesi hanno a disposizione. Successivamente èstato il turno, dell’ing. Luciano Lombardo, ilquale ha portato avanti il concetto di ecosostenibilità, focalizzando la sua attenzionesui diversi aspetti, facendo emergere l’impor-tanza dell’energie rinnovabili. “Investire nelleenergie rinnovabili è una scelta intelligente,perché è in relazione con l’ambiente ed è allabase per creare lavoro”. Dopo ha preso laparola il dirigente della Coldiretti di ReggioCalabria, Gianluigi Hyerace, che ha focalizza-to l’attenzione sul ruolo dell’ agricoltura e del-l’imprenditore agricolo, che risultano essereessenziali per lo sviluppo di un ambiente eco-sostenibile. In secondo luogo ha riportato insintesi della propria esperienza nellaColdiretti di Reggio Calabria. Di seguito harelazionato Vincenzo Linarello. Il suo inter-vento è scaturito dalla propria esperienza diPresidente del Consorzio Sociale Goel. Hapresentato, infatti, i diversi progetti che sonostati portati avanti, menzionando tra l’altro lanascita di una cooperativa sociale agricola,“Goel Bio”. Gli agricoltori facente parte, sisono posti l’intento di diminuire i passaggicommerciali per tentare di garantire al pro-duttore un equo guadagno. In sostanza, ven-dono i prodotti direttamente ai clienti finalitramite internet o gruppi solidali. A questopunto del forum è intervenuta RobertaFranco interpretando una sua corografia inti-tolata “Anima sintetica”, motivandola con laseguente frase: “Ambiente significa ancheArte-Cultura”. Ha concluso il dibattito ilSindaco Certomà, rispondendo a un interro-gativo sui possibili interventi che il Comune sipropone di attuare per incrementare lo svi-luppo, la qualità della vita e dell’ambiente.Circa il rispetto delle regole ambientali e perla qualità di vita sociale, ha illustrato il proget-to di raccolta differenziata che sta sul trampo-lino di lancio e che rappresenta una delle prin-cipali azioni di rispetto che si possa attuare perl’ambiente in cui viviamo.

Chiara Ursino

MIX

PON SICUREZZA

SIDERNO-PALERMO A/R

Una barzelletta fuoriuscita dall’urna

Un tris di Mario con laBianchini, oltre lo Stretto.

Approvato il Progetto Locride

Alla domanda «ma è vero che avete avuto unenorme consenso a Basilea?» il presidentedel Consiglio comunale di Locri ha rispostocon un'altra domanda: «Ma pure in Svizzerasi poteva votare per le comunali?». Il colmosarebbe se a qualcuno venisse in mente dichiedere ad Antonio Cavo di commentare ildato elettorale di Moschetta. Quest'ultimarischierebbe di essere scambiata con una fra-zione di Mosca.

Mario Carabetta con la bianca, Mario Fedelecon la rossa e Mario Ridenti con l’azzurra in unfermo immagine a Catel Buono delle Madonie,nelle vicinanze di Palermo.Sono partiti sabato 18 giugno alle quattro delpomeriggio e rientrati domenica quasi a mez-zanotte. Considerato che si sono fermati aCierda capitale mondiale del carciofo con lespine, hanno viaggiato a una media di 19 chi-lometri orari.

Il processo per la strage di Duisburg doveva svolgersi in Germania e non a Locri. E' la tesi dell'avvocatoCarlo Taormina, intervenuto nel processo dinanzi alla Corte d'assise di Locri in qualità di difensore di Gio-vanni Strangio, accusato di essere l'ideatore della strage. La tesi del celebre avvocato rischia di azzerarequanto fatto fino ad oggi

Taormina, il processo Duisburg? Si doveva fare in Germania

LOCRI

del Sindaco, dopo la crisi della sua giunta e l’evi-dente fallimento del suo progetto e di quel siste-ma di alleanze che l’ha sostenuto,pronti ariprendere con i cittadini e le forze politichedemocratiche ,le associazioni di volontariato,ilmondo della cultura,le realtà produttive e gli ope-ratori commerciali,le fila di un discorso fondativodi un nuovo progetto politico e di governo perGioiosa.I risultati dei referendum e la buona partecipazio-ne dei cittadini in controtendenzarispetto alla gran parte dei comuni cala-bresi,il risultato delle elezioni provincia-li di Reggio Calabria in cui il consiglieredott. Antonio Scali è stato il primo deglieletti del collegio e ha reso il nostro par-tito,con quasi 1400 voti, il primo pernumero di consensi e la forza principaledella coalizione di centro-sinistra, cifanno pensare che la situazione politicadel nostro comune sia molto diversa daquella che ha portato alla netta afferma-zione della lista civica di Mario Mazzatre anni fa.Il gruppo “Avanti Gioiosa” ha chiaritola propria posizione e trovato un accor-do con il sindaco Mario Mazza. Si puòandare avanti così, o urge un cambia-mento radicale?Dopo l’improvvisa implosione di quella maggio-ranza lo sparuto gruppo di consiglieri rimastofedele al sindaco costituisce la nuova Giuntaminoritaria sulla base dell’accordo del gruppoAvanti Gioiosa a votare il bilancio diprevisione,concesso appena prima del consigliocomunale del venerdì 17 giugno. Questa parte della ex maggioranza, che hadimezzato il sindaco rendendolo un’ “anatrazoppa” (“sitting duck” nella terminologia politicaamericana) ha costituito un gruppoautonomo,che raccoglie al suo interno gli elemen-

ti politicamente più reazionari di osservanza ber-lusconiana,un agile esponente della sinistra neotrasformista,alcuni politici di lungo e nuovo corsotitolari di cospicui pacchetti di voti,l’ineffabilepresidente del consiglio che si fa strumento di unaminoranza per ostacolare l’attivitàistituzionale,un taciturno consigliere di comple-mento.Assistiamo nell’aula consiliare,insieme a tanti cit-tadini,a episodi incredibili e ascoltiamo cose inau-

dite.- Il presidente del consiglio che in una lettera pro-tocollata diretta al sindaco lo accusa (per riassu-mere in maniera edificante)di irresponsabilitàpolitica umana e professionale.- Lo stesso presidente risulta aver vincolato laconvocazione del consiglio comunale alla preven-tiva opposizione di Mazza a un finanziamento peril comune di oltre un milione di euro per un pro-getto di strada avversata da una parte di cittadini.- Il capogruppo di Avanti Gioiosa che taccia il sin-daco di comportamenti incomprensibili nella

apertura della crisi e ipotizza che il capogruppoLobianco,leale a Mazza, firmi sotto dettatura dialtri le sue dichiarazioni.- Il consigliere Napoli che,giulivamente,rivela diun documento ignoto al sindaco in cui il gruppo diAvanti Gioiosa ha già stabilito per conto suo ladurata della giunta di minoranza,gli impegni chedeve rispettare in cambio del sostegno esterno.- Mario Mazza reagisce con un accorato e vee-mente discorso; i perfino si scusa con la popola-

zione per aver chiesto un consensoelettorale a una lista con tali infidipersonaggi che ora credono ditenerlo “sotto schiaffo” suscitandograndi applausi tra il pubblico e sin-cera meraviglia tra i banchi dell’op-posizione: il più fiero e violentodiscorso contro l’ex lista “Unità ePartecipazione” proveniva dal capostesso di quella lista che così,alme-no per il tempo della suainvettiva,diveniva il capo virtualedell’opposizione a se stesso.Ognuno di noi si aspettava di con-seguenza che Mario Mazza,dopoaver fatto volteggiare il testo delbilancio di previsione fino al soffit-to del consiglio facendolo di poiplanare sui banchi del gruppo

Avanti Gioiosa col peso dei ricatti allegati e icompromessi di basso profilo,rassegnasse le sueirrevocabili dimissioni:invece no,mestamente rag-giungeva il suo scranno,incassava il voto favorevo-le al bilancio,lasciava senza speranza il paese perprepararsi a una stentata sopravvivenza,giornodopo giorno.Quante possibilità ci sono che Mario Mazza fini-sca il proprio mandato?Diffcile pensare che arrivi alla fine naturale dellaconsiliatura.Sarà già una bella impresa superare ilmese….

Il Comitato di Valutazione del Pon Sicurezza hastanziato le risorse a sostegno del ''ProgettoLocride'' che prevede la realizzazione di ottoimpianti sportivi e cinque centri di aggregazio-ne per i giovani della Locride in provincia diReggio Calabria. Complessivamente il comita-to di valutazione ha dato il via libera a 31 nuoviprogetti per un ammontare complessivo di 67milioni di euro. I 31 progetti riguardano tutte equattro le regioni Obiettivo Convergenza.

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SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee::SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee:: 800 678 910 11800 678 910 11

IINNDDIIRRIIZZIINNDDIIRRIIZZZZOO ZZOO Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione

Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int - www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i nostri

uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”

info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa IonicaTel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022

email associazioneeurokom@tiscali. itwww.eurokomonline.eu

“ C“ CALABRIA & Europa”ALABRIA & Europa”

Acque di balneazione, in Europa, di buona qualitàLa qualità delle acque di balneazione in Europa è leggermentediminuita tra il 2009 e il 2010, ma il livello complessivo è rimastocomunque elevato. Oltre 9 zone di balneazione su 10 rispondono attualmente ai requi-siti minimi. Cipro, dove il 100% delle zone di balneazione rispettavalori guida rigorosi, ha ottenuto il risultato migliore, seguito daCroazia (97,3%), Malta (95,4%), Grecia (94,2%) e Irlanda(90,1%). Queste cifre sono tratte dal rapporto sulle acque di bal-neazione (Bathing Water Report) pubblicato ogni annodall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) e dalla Commissioneeuropea, nel quale viene messa a confronto la qualità delle acque dioltre 21 000 zone di balneazione, sia costiere che interne, in tuttal'UE-27. La Commissione ha adottato anche nuovi segnali e simboli chesaranno impiegati per informare il pubblico in merito alla classifi-cazione delle acque e alle restrizioni alla balneazione.Janez Potocnik, Commissario responsabile per l'Ambiente, hadichiarato: "Sono lieto di constatare che la qualità delle acque di bal-neazione in Europa continua ad essere elevata, anche se si puòancora migliorare. L'acqua pulita è una risorsa di valore inestimabile che non dobbi-amo dare per scontata. Esorto gli Stati membri a fare in modo cheil lieve calo dell'ultimo anno si tramuti in tendenza positiva".La professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo

dell'Agenzia europea dell'ambiente, ha dichiarato che "poternuotare in acque pulite è molto importante per gli europei, che gra-zie a queste informazioni potranno esigere la qualità più elevata perle acque di laghi, fiumi e mari. La partecipazione pubblica è essen-ziale per monitorare costantemente le acque di balneazioneeuropee, soprattutto perché gli effetti dei cambiamenti climaticisono sempre più evidenti".Il rapporto descrive in modo dettagliato la qualità delle acque di bal-neazione nell'UE nel corso della stagione balneare 2010; chi amanuotare potrà così sapere in quali zone la qualità dell'acqua sarà pre-sumibilmente buona anche nel 2011. Le cifre mostrano anche l'an-damento della qualità dell'acqua a partire dal 1990.L'analisi si basa sui dati relativi ad oltre 21 000 zone di balneazionedesignate in tutta Europa, di cui circa il 70% sulla costa e il resto nel-l'entroterra. Le zone possono essere classificate come: conformi aivalori obbligatori, conformi ai valori guida più rigorosi o non confor-mi.La qualità delle acque di balneazione è elevata nonostante i risultatinon omogenei del 2010 Nel 2010 il 92,1% delle acque di balneazione costiere e il 90,2%delle acque di balneazione interne in Europa era conforme aglistandard qualitativi minimi. Solo l'1,2% delle acque di balneazionecostiere e il 2,8% delle acque interne non erano conformi. Le zonerestanti non sono state classificate per mancanza di dati sufficienti.

In generale, la qualità delle acque di balneazione costiere è peggio-rata tra il 2009 e il 2010: il numero di corpi idrici che risultava con-forme ai valori obbligatori è sceso del 3,5%, mentre quelli conformiai valori guida sono diminuiti del 9,5%.Anche la qualità delle acque interne è peggiorata: il numero di fiumie laghi conformi ai valori guida è sceso del 10,2%, nonostante ilrispetto dei valori obbligatori sia rimasto pressoché invariato. Ifiumi, in particolare, mostravano situazioni problematiche: solo il25% dei fiumi balneabili raggiunge i valori guida.Le acque di balneazione europee devono rispettare gli standarddefiniti nella direttiva quadro sulle acque (2006/7/CE) adottata nel2006, che aggiorna e semplifica la normativa precedente. La direttiva doveva essere recepita nelle legislazioni nazionali entromarzo 2008, ma alcuni Stati membri hanno tempo fino a dicembre2014 per attuarla. Nella stagione balneare 2010, 20 Stati membri hanno monitorato laqualità delle acque di balneazione secondo le nuove disposizioni ehanno comunicato i dati rilevati. I cittadini europei possono informarsi in merito alla qualità delleacque delle loro zone preferite controllando la pagina di WISE. Sulsito è possibile scaricare dati e consultare mappe interattive,dall'Europa nel suo complesso fino a livello della singola stazione dimonitoraggio. Inoltre, tramite il sito Eye on Earth i cittadini pos-sono comunicare lo stato dell'acqua nella propria zona.

A partire da questa settimana si applicheranno nell'Unione nuove norme UE che sveltiranno i pagamenti degli assegni ali-mentari per i figli di genitori separati. Con una stima di 16 milioni di coppie internazionali nell'Unione e 1 milione di divor-zi l'anno, sono sempre più numerose le famiglie che devono recuperare gli alimenti da un genitore che vive all'estero e si rifiu-ta di prestare il sostegno finanziario dovuto. Le nuove norme costituiscono un sistema europeo che facilita il recupero dei cre-diti alimentari, impedendo così ai genitori assenti di eludere i propri obblighi.L'interesse dei figli viene sempre per primo e con queste norme si è voluto per l'appunto garantire che i figli continuino a rice-vere il sostegno finanziario anche del genitore che vive lontano, in un altro paese dell'Unione”, ha dichiarato la VicepresidenteViviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. Attualmente può essere un problema recuperare gli assegni alimen-tari non corrisposti, o altre forme di sostegno per i figli, da una persona che vive in un altro Stato membro, ad esempio quan-do una coppia divorzia e un genitore si trasferisce all'estero. L'onere finanziario e psicologico di questa situazione può esseregravoso tanto per i genitori che per i figli. Inoltre, spesso è lo Stato a dover pagare per compensare l'inadempimento del debi-tore.Le nuove norme consentiranno ai cittadini di recuperare efficacemente i crediti alimentari nelle situazioni transnazionali.Nella maggior parte dei casi le decisioni in materia di obbligazioni alimentari emesse in uno Stato membro saranno esecuti-ve in un altro Stato membro senza che siano necessari procedimenti intermedi. In tal modo le procedure saranno più rapide

e i genitori risparmieranno denaro. Ilregolamento contiene inoltre normesulla cooperazione tra autorità cen-trali affinché sia prestata assistenzaper le domande di alimenti.Il regolamento (CE) n. 4/2009 relati-vo alla competenza, alla legge applica-bile, al riconoscimento e all'esecuzionedelle decisioni e alla cooperazione inmateria di obbligazioni alimentari èstato adottato il 18 dicembre 2008 ed

è applicabile negli Stati membri dal 18 giugno 2011.Sul piano internazionale, la convenzione dell'Aia sugli obblighi alimentari istituisce un sistema mondiale per l'esazione delleprestazioni alimentari nei confronti di figli e altri membri della famiglia. L'Unione ha firmato la convenzione il 6 aprile 2011(IP/11/441). La convenzione crea un quadro giuridico comune all'Unione europea e ai paesi terzi che consente alle autoritàdi cooperare per l'esecuzione dei crediti alimentari e fa sì che i debitori non possano più sottrarsi ai propri obblighi lasciandoil territorio dell'Unione.La Commissione controlla attentamente l'attuazione del regolamento nei singoli Stati membri al fine di garantirne il rispettoe, se necessario, adotterà tutte le misure opportune.

Nuove norme per gliassegni familiari

Implementare le competenze dell'istruzione scolastica Rete di politica europea per l'implementazione delle competenze fondamentalinell'istruzione scolastica - EAC/13/11. Invito a presentare proposte”;Finalità:Il seguente Invito ha come obiettivo essenzialmente quello di stabilire una retesu scala europea degli istituti di formazione nei paesi che partecipano al pro-gramma per l'apprendimento permanente. Quest'ultima mira a sviluppare con-sulenze strategiche per l'implementazione della Raccomandazione del 2006 rela-tiva a competenze chiave per l'apprendimento permanente nelle scuole edovrebbe affrontare le questioni sollevate dalla Comunicazione del novembre2009 “Competenze chiave per un mondo in trasformazione” stimolando unacooperazione ad alto livello tra i responsabili degli ambiti fondamentali dello svi-luppo scolastico negli Stati membri.Azioni:I progetti dovranno avere come finalità la creazione di una rete che riunisca leorganizzazioni, i ricercatori e le parti interessate, il cui ambito di interesse e lacui esperienza vertono sullo sviluppo dei curricula scolastici, la formazione degliinsegnanti, la docimologia e la valutazione, il sostegno all'apprendimento e tuttigli altri ambiti ritenuti cruciali per lo sviluppo di una politica coerente a promo-zione delle competenze chiave. Quest'ultima,allo stesso tempo,dovrà esaminaree formulare raccomandazioni sulle politiche atte ad aiutare le scuole a meglioassicurare che tutti gli studenti sviluppino le competenze chiave prefissate dallaRaccomandazione. Info più approfondite riguardanti le azioni ammissibili e ladocumentazione necessaria saranno disponibili a breve sul sito della DGIstruzione e formazione.Beneficiari:Le proposte progettuali potranno essere presentate da:- Ministeri dell'Istruzione; - Enti pubblici responsabili dei curricula, della formazione degliinsegnanti,della docimologia e della valutazione; - Università e centri di ricerca; - Fondazioni e associazioni. I soggetti partecipanti dovranno possedere personalità giuridica e disporre diuna sede legale in uno dei paesi che prendono parte al Programma diApprendimento Permanente. L'accordo quadro avrà una durata di due anni,compresa tra il 2012 e il 2014.Stanziamento: Il budget complessivo per il 2012 ammonta a 500.000 EUR.Finanziamento: La Commissione coprirà fino ad una massimo di 75% del totale dei costi ammis-sibili.Scadenza: Le proposte dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 settembre 2011.Indirizzi di riferimento:Commissione europea - DG Istruzione e formazione:http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:180:0025:0026:IT:PDF

Bandi in scadenza27/05/2011Concorso Premio per la migliorevignetta politica sull'UE

La Rappresentanza in Italia dellaCommissione Europea, in collaborazionecon Presseurop e la rivista Internazionale,bandisce un Concorso Premio per lamigliore vignetta politica sull'UE pubbli-cata nei media italiani, edizione 2011.Questo concorso ha l'obiettivo di sensibi-lizzare i vignettisti sui temi riguardantil'UE e di stimolare l'interesse dei cittadinieuropei e italiani sulla vita politica euro-pea. Il Concorso intende creare un premiodi riconoscimento dell'impegno dei

vignettisti nell'ambito dell'informazionesull'Europa. L'auspicio è che tale premiopossa diventare un appuntamento annua-le volto a promuovere la partecipazione aldibattito politico europeo anche tramiteun utile strumento quale l'umorismo.L'invito a presentare le candidature perl'edizione 2011 del concorso si apre il 10giugno 2011 e termina l'8 luglio 2011.I vincitori del concorso saranno annuncia-ti a Ferrara il 2 ottobre 2011, in occasionedell'edizione 2011 del FestivalInternazionale. Il primo classificato rice-verà 2.500 euro, il secondo 1.500 e il terzo900. Per scaricare il regolamento di parte-cipazione: http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/dalla_rappresentanza/concorso_vignette_2011_it.html

Implementare le competenzedell'istruzione scolastica

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A proposito

Grafica

Luoghi - Aspromonte

di...

La Lucertola, la Giraffa, la Balena poi ilDelfino sino al Dragone. La maggiorparte delle figure sono ormai irriconosci-bili, ma in tanti monoliti calcarei è

inconfondibile il segno dell'uomo che ha modella-to i volti. Un arco di roccia lungo chilometri, unafrazione di cerchio che ricalca i tratti della voltaceleste. Se Umberto Zanotti Bianco l'avesse vistanon si sarebbe sorpreso della conoscenza delpastorello, che incontrato in una sera d'insonnia,davanti alla sua tenda bianca piazzata nel centro diAfrico nel 28, gli spiegò che la stella brillante chestava ammirando era Venere. Il filantropo pie-montese dilaniava il suo animo per giustificare ildolore e la miseria di quel popolo, la cultura delragazzino lo folgorò, comprese di colpo che qual-cosa era avvenuto, che eventi terribili avevano cau-sato una cesura orribile tra il passato e il presentedi quella gente, fatti che ne avrebbero condiziona-to il futuro. E di accadimenti tragici quel posto neaveva visti. Aveva assistito ai rastrellamenti e alleesecuzioni dei francesi, che erano arrivati per ven-dicarsi dello smacco subito dalla repubblica parte-nopea a opera di un esercito formato anche danumerosi africoti, messo su dal cardinale Ruffo eguidato dal generale Vito Nunziante. I piemontesiemularono l'esercito napoleonico. Poi arrivarono iterremoti del 905 e 908, seguì la guerra di Libia e ilprimo scorcio del ventennio fascista. Tutto contri-buì a cancellare la cultura e il ricordo di un passa-to che tanto minuscolo non aveva dovuto essere.Non è questo uno stupido e orgoglioso racconto

del tempo che fu, ma uno studio lungo, meticolosobasato su fatti e non favole. Fatti: si stanno catalo-gando i palmenti storici e protostorici che abbon-dano nel territorio aspromontano, segno che lacultura del vino era presente ad Africo da millen-ni. La terra ha restituito, intatto, un complesso arti-gianale formato da fornaci per la produzione diceramiche e materiali da costruzione risalente aduemila anni fa. Gli studi, eseguiti dalla facoltà diarchitettura dell'università Mediterranea hannomesso in evidenza l'origine tutt'altro che poveradell'abitato dell'antico borgo di Africo, mura per-fette e perfezioni dei dettagli, segno di ingegnerivalenti e non di poveri pastori. La montagna èattraversata da strade pavimentate, chilometri diselciato quasi intatto. L'università di Milano hamandato una ricercatrice, convinta che inAspromonte sopravvivano antichi e rari vitigni.Migliaia di ulivi, il castagneto e il querceto piùgrandi d'Europa. Questo era Africo, questopotrebbe tornare a essere. Un sogno da realizzare,a questo lavorano da due anni decine di volontaripartiti per togliere sessant'anni di fango, reale emetaforico, dal loro paese. La loro tenacia è diven-tata coinvolgente, istituzioni altra gente si sonofatti intorno. Il sogno continua e Africo è una terradi sogno se gli occhi che la guardano lo sanno fare,se sono animati da amore, curiosità, sfida. Se sicede al suo richiamo e non ci si ferma alla gitadomenicale, alla mangiata in montagna. Se sipenetra l'animo dei monti, Africo apre il suo scri-gno e gioie preziose ne ha tante. L'ultimo suo rega-lo è la via del cielo, segnata da una serie di costel-lazioni che tagliano al centro il suo territorio, unen-

Africo, la via del cieloFRANCESCO LADDARINA

F orse se questi progetti fosseropartiti trenta o quarant'anni fa o,meglio ancora, subito dopo chel'alluvione del 1951 (o lo stato)

costrinse una intera popolazione ad abban-donare la propriaterra, estirpata dalleproprie radici, forse sei giovani di alloraavessero avuto laforza di resistere a undestino che nonapparteneva loro eavessero investito tuttii sentimenti perimpossessarsi di quel-lo che fu sottratto lorocol falso abbaglio del progresso e del benes-sere, se fossero riusciti a realizzarli in tempoper i giovani di ieri e oggi, forse io non avreidovuto lasciare la mia casa e la mia gente incerca di una occupazione. E come me chissà quanti altri, nei quali è vivala passione e l'amore per i propri luoghi natiie per la propria storia, sarebbero rimasti perfare riemergere il passato in favore del nostrofuturo e per quello dei nostri figli. Mi chiedo

allora quanto buia è la nostra memoria stori-ca, franata e frenata in e da quella alluvione.Forse se fossero partiti subito i giovani di iericon i progetti di oggi avremmo molto più darecuperare e da restaurare con più facilità e

maggiori esiti. Lanostra è una civiltàcosì antica e nobileche dalle sue ceneriavrebbe unaimmensa ricchezzada fare riemergere. E per questo cheauspico fermezza,volontà e determi-nazione in tutticoloro che si stan-

no spendendo affinché si realizzi il sogno diun popolo. Perché almeno una generazione,magari la prossima, possa scrivere dei punti-ni di sospensione, di pausa, fra loro e il verodramma di chi abbandona la propria terranon per scelta ma per un obbligo che li ren-derà schiavi di altre civiltà, come è stato perle generazioni passate e per le presenti. Questa è stata l'emigrazione. E questo sarà.E basta.

1951, PENSIORO DI DONNA.. LONTANA

Se nel ‘51 i giovaniavessero avuto la forza diresistere al destino, forse i

giovani di oggi nonsarebbero costretti a

fuggire

ANNA MAVIGLIA

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la Riviera

do lo Ionio al Tirreno. Una strada fra le stelle stauscendo piano dai rovi. Gli occhi degli africoti dioggi non sono quelli accecati dalla miseria e dallarabbia di qualche anno fa. Sono occhi di persone diverse, più simili a se stes-se di ieri. Sono occhi di gente nuova e antica, chevuol riprendersi il proprio mondo, tenuto per trop-po tempo prigioniero da tante cose che sarebberolunghe da elencare. Occhi che si meravigliano perogni scoperta, sia anche solo un profumo o unsapore nuovo. Occhi che sotto i rovi trovano casepressoché intatte, o facilmente recuperabili, cheritrovano antichi sentieri. Che di recente hannovisto, sbalorditi, la via del cielo, che hanno guarda-to e riguardato centinaia di volte le rocce, per con-vincersi che non era un miraggio. No, quello è undelfino, e quello un serpente .. e il volto che si puòvedere dal belvedere che guarda il mare è quello diZeus Olimpio, scolpito su un monte. Da qui lamano di Dio di Pentedattilo la puoi toccare. Sulfumo dell'Etna ci puoi soffiare e il calore ormaigiunto lo si può smorzare nelle vasche di san Leo,su in alto fra i pini del Santo. La rabbia e la mise-ria, senza cercare alibi, hanno fatto scrivere paginenere. Per quelli che nonostante rabbia e miseriahanno sempre avuto rispetto di se stessi e deglialtri, ma anche per quelli che sentono di avere ildovere di rispettare se stessi e gli altri. Per tuttiloro, ma anche per la Locride che torni madre esede di una comunità, antica e nuova. Per noi, èessenziale ripercorrere la via del cielo, ritrovare ivolti di chi ha scolpito le costellazioni, per ricono-scerli e riconoscerci. Insieme, dal passato al futu-ro.. sulla via del cielo

Impazza sulle tv lo spot con i bronzi che invitano a visitare la Calabria, si accen-dono polemiche che non seguirò, mi appoggio al suo messaggio solo per unapiccola, enorme, distinzione. Lo slogan “binomio mare montagna” che a primavista sembra perfetto in realtà merita delle precisazioni. Il fatto della vicinanzafisica dei due elementi può indurre in errore, chi pensa che venendo in Calabriasi possa contemporaneamente godere del mare e della montagna si sbaglia; èovvio che nella stessa giornata puoi andare dall'uno all'altra, addirittura lo si puòfare più volte nell'arco delle ventiquattr'ore. Non è un gioco che vi faccio, cercodi dimostrarvi quanto il binomio sia un inganno. La frequentazione non è com-penetrazione, è l'acqua di un temporale che scivola veloce sulla terra dura.Mare e montagna sono due mondi, dueculture, due storie diverse; universi paralle-li che camminano affiancati restando sem-pre distinti. Due sono i popoli che abitanola nostra terra, e non si può dire che siameglio l'acqua o il fuoco, che abbia piùfascino Montalto o capo Zeffirio. Chequelli d'acqua siano più in gamba di quellidi terra, e viceversa. La Calabria è differen-te, in senso buono, può offrire cose diverse,entrambe belle, quello che non può dare èun consumo uso e getta. E' un posto faticoso da capire e amare, quando ci siriesce non ci si stacca più da essa. Il turismo, nella nostra terra, non può nonessere impegnativo, troppa storia ci è alle spalle e troppo poco futuro, ancora,ci sta davanti. Chi viene deve scegliere, uno o l'altro, un anno al mare e l'altro inmontagna. Ora, chi trova incomprensibile il mio ragionamento si fermi qui conla lettura e resti in attesa dei milioni di turisti richiamati dai bronzi animati. Chiha preso un capo del filo continui a seguirlo. La trama si rivolge a tutti, ai locri-dei in particolare, a quelli che vogliono capire di montagna e di futuro. Fra lemontagne di Africo si è aperto da un paio d'anni un laboratorio che conta sem-pre più persone, un progetto condiviso inizialmente da pochi uomini e qualcheente pubblico. Una scommessa che per proseguire necessita di adesioni e con-divisione. Una sfida alla quale tutti possono, o debbono, aderire. Quelli chevogliono riscoprire un borgo incantato, che dal fango e dalla vegetazione tire-

ranno fuori il passato, edifici e storie. Quelli che hanno volontà e idee, che cre-dono nel futuro di Africo, dell'Aspromonte, della Locride. C'è posto e terra pertutti. Si chiede presenza fisica e materiali, niente soldi. Tutti possono cimentar-si nell'impresa e dare un contributo, qualunque sia il modo. Si sta ripulendo ericostruendo un paese, un ecosistema, si poggiano le basi per lo sviluppo eco-nomico della montagna e tutti sono essenziali. Singoli, associazioni, enti, comu-ni che vogliano partecipare ad Africo avranno una casa. Passo preliminare èfarsi un giro sui monti, scarpinare sino ad Africo, senza assumersi impegni tro-veranno da mangiare, da dormire e qualcuno a far da guida, purché non abbia-no troppe pretese e abbiano il necessario spirito spartano. Se le rose fioriranno

potranno rendersi disponibili a dar manforte. I temi di sviluppo sono flessibili, sinqui si è guardato al recupero degli edifici,dove possibile, alla loro messa in sicurezza emantenimento, quando non si può far dipiù. L'ideazione di tecniche di coltivazionetotalmente biologiche, rese possibili dall'al-tura dei terreni e dalle proprietà climatiche.Lo sfruttamento e la pulitura dei boschi.L'utilizzo delle acque, a vantaggio di tutti ipaesi della costa. La creazione di una rete

ricettiva indirizzata a un turismo intelligente. La riattivazione dei selciati, deiluoghi di culto. Chi vorrà partecipare potrà aderire a un progetto o idearne unonuovo e seguirlo dall'inizio alla fine. Inoltre, Africo si mette al servizio dell'inte-ra comunità. Tutti potranno, anzi dovranno, andarci sentendosi a casa propria.La proposta iniziale si rivolge ai comuni della locride, per un progetto specificodi recupero dei numerosi edifici pubblici del borgo. Gli enti potrebbero consor-ziarsi per gruppi e scegliere un edificio da ricostruire, dovrebbero farlo lorodirettamente controllando giorno per giorno l'utilizzo delle risorse dedicate. Unpiano in trasparenza senza possibilità di distorto uso delle occorrenze. Tutto èin divenire, anche l'idea, ogni suggerimento è buono. Punti di riferimento perl'iniziativa sono il comune di Africo, l'ente parco e l'associazione Santu LeuApricus. Africo ha aperto le porte e la Locride andrà a fargli visita, la scommes-sa è aperta. (Carmelo Carabetta)

LOCRIDE FOR AFRICO

Migliaia di ulivi, il castagneto e il querceto più grandi d’Europa, rari vitigni aspromontani, palmenti protostorici, fornaci per la produzione della ceramica risalenti a

duemila anni fa e antichi sentieri illuminati da una scia di stelle. Africo è una terra di sogno, se gli occhi che la guardano sono animati da rispetto curiosità e sfida.

larivieraonline.com

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Lagerenza

Lettere, Note e Schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale di Locri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIIn redazione CRISTINA BRIGUGLIO

PIETRO CRIACOMATTEO RASCHELLÀ

Responsabile Sport GIUSEPPE RITORTOArt Director PAOLA D’ORSAImpaginazione EUGENIO FIMOGNARI

COLLABORATORI

Gioacchino Criaco, Lele Nucera, FilippoTodaro, Anna Laura Tringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari, MariaGiovanna Cogliandro, Angelo Letizia,Marilene Bonavita, Francesca Rappoccio,Mario Labate, Franco Crinò, Ruggero Brizzi,Marco Andronaco, Isabella Galimi,MariaTeresa D’agostino, Giovanna Mangano,

L' ufficio stampa, peraltro inesistente, del Comune diSiderno ci manda un comunicato, necessariamentefantasma, di rancurosa critica all'articolo:“Sindaci/La Sfida” a firma Ercole Macrì, il cuivalore troverebbe un'indicibile diminuizione se loricordassimo al contestante ufficio stampa. Quandoi giornalisti-fantasma dell'inesistente ufficio stampa simaterializzeranno, ci daremo pena di rispondere. Perora, ci limitiamo a sottolineare che compito dell'uffi-cio stampa, quando sarà, è quello di dare notiziadell'attività dell'Amministrazione comunale, non giàquello di stabilire misure di alta o scarsa levatura.Soprattutto se animate verso l'alto o verso il basso inrapporto all'indice di gradimento dei nuovi (?)amministratori.

P.C.

IL CONFLITTO SENZA ARMI DELLE SCUOLE MEDIE SIDERNESIMi chiamo Claudia Commisso e sono una ragazza che dal 2001 al2004 ha frequentato la Sede Succursale dell'Istituto Superiore diPrimo Grado “G. Pedullà”. Mi ritrovo qui a scrivere queste parole per portare all'attenzionedel paese un problema che, seppur possa sembrare minimo e irri-levante, ritengo sia di estrema importanza. Come, credo, tuttisanno fino a circa 12 anni fa a Siderno dovendo scegliere unascuola media, si avevano due opzioni: frequentare la Scuola

Media “Corrado Alvaro” o la “Gesumino Pedullà”. Oggi questonon è più possibile, perché le due scuole sono state fuse divenen-do le sedi centrale e succursale della scuola media “G. Pedullà”.Per evitare flussi di studenti in un istituto o in un altro, si è decisodi smistare le iscrizioni a seconda della residenza: è stata creatauna linea immaginaria lungo la Via dei Colli; eccezione viene fattaper quegli alunni che hanno intenzione di seguire un indirizzomusicale in un corso presente solo nella sede centrale. Il fatto diunire due scuole sarebbe ed è stato per molti motivi vantaggioso,se non fosse che fra la gente sia radicata la convinzione che lasede centrale fornisca una preparazione migliore, insomma moltisono convinti che la sede centrale occupi il primo posto e la sedesuccursale stia semplicemente a un secondo livello. Ricordo che quando toccò a me le mamme dei miei amici che abi-tavano, come me, a nord della Via dei Colli mostravano ogni gior-no la loro sofferenza per l'impossibilità di iscrivere i loro figli allasede centrale e ricordo come mia madre rispondesse ai lorolamenti dicendo che lei era felicissima di mandarmi alla sede suc-cursale perché era convinta che non ci fossero differenze sotto ilpunto di vista didattico. Come mia madre anche io avevo la stes-sa convinzione e, pur sapendo che i miei migliori amici sarebbe-ro andati alla sede centrale, ero felicissima di iniziare a frequenta-re la scuola che prima di me era stata frequentata dalle mie sorel-le e da mio fratello. Iniziata la scuola media dimenticai presto lediscussioni su quale fosse la scuola migliore perché pur frequen-tando la sede succursale non ritenevo di essere inferiore a queimiei amici che frequentavano la.Quando l'8 giugno scorso, mi sono recata al Centro Polifunzionaleper assistere al concerto organizzato dalla scuola media, una seriedi eventi mi ha fatto tornare in mente il “grande conflitto” fra ledue sedi. Arrivata al Centro Polifunzionale ho notato che a suona-re e cantare sul palco c'erano solo i bambini della succursale e chei bambini della centrale erano fuori a giocare (si sarebbero esibitidopo per conto proprio). Ricordando che a miei tempi il concer-to era unico e che a farlo da soli erano solo i ragazzi dell'indirizzomusicale sono rimasta turbata. Ad accrescere il mio turbamento,

DELL’ UFFICIOSTAMPA FANTASMA

FUEGO di FRANCO CRINÒ

“Diciamo le cose come stanno” : è il filo condut-tore dell’ ultimo libro di Luciano De CrescenzoTutti Santi me compreso .“A San Giuseppe i dubbi erano venuti, ma lui,anche se era anziano, un mestiere ce l’aveva epoteva garantire un futuro al bambino che stavaper nascere. Del resto, le sue soddisfazioni coniu-gali Giuseppe se l’era già tolti anni prima gene-rando nel primo matrimonio sei figli, quattromaschi e due femmine.”Magistrati che fanno le indagini con l’occhio alloro futuro politico ce ne stanno a destra e a sini-stra.I dirigenti sindacali, molti particolarmente severicon la politica, normalmente cercano fortuna inpolitica.Nella stessa direzione hanno scelto di andaremolti giudici.La prima categoria non conosce percorsi inversi,la seconda di rado ed è legata, soprattutto, a uncalcolo pensionistico.Nel caso che riguarda il senatore del Pdl AlfonsoPapa, l’inchiesta per essere proficua deve dimo-strare i reati, non le cattive abitudini della politi-ca.Il caso del pm Giuseppe Narducci, titolare, aNapoli, di inchieste sul centrodestra e che oratoglierà la toga per fare nella stessa città l’asses-sore a De Magistris non è normale.E’ diventata normale, invece, la presenza del pro-curatore aggiunto di Palermo Antonio Ingroianelle iniziative e nei talk show della sinistra.Bersani e Vendola litigano, il Pd vuole andare algoverno per fare le cose che non riesce a fareBerlusconi e lo stesso D’Alema anticipa che saràdrammatico, Vendola canta “le distese azzurre ele verdi terre, le discese ardite e le risalite..”Il punto sarebbero i conti da fronteggiare, i vinco-li internazionali e la strategia.Come si fa a governare questo paese è la doman-da che va posta a Berlusconi, a Bossi quando fa ilVendola, non a Vendola che segue una sua stra-da virtuale.La Calabria si mette in controtendenza rispetto

ai recenti dati elettorali nazionali del Pdl…Abbiamo i Livelli Essenziali di Assistenza in

sanità fanalino di coda in Italia, la crisi dei rifiutiin agguato, il Porto di Gioia Tauro in crisi, il turi-smo che non migliora i dati, i giovani alla ricer-ca disperata di occasioni di lavoro, Tremontiscarsamente appassionato delle cose calabresi.Scopelliti festeggia i dati elettorali ma non ignorache ha davanti una impresa difficilissima.De Crescenzo racconta di quando i tedeschipiantarono sul tetto della villetta in cui era allog-giato con la sua famiglia un’enorme croce rossache significava proteggerla dai bombardamenti.Per il Pdl calabrese vincere le elezioni e trovarsidentro un cronicario di problemi non vuol direnon correre pericoli.

Diciamo le cosecome stanno

IL “MURO DI SIDERNO”

I lavori proseguono, i cattivi si impegnanoindefessi e il borgo rapidamente risorge.Le mura di pietra si mostrano al sole esti-vo, libere dal muschio e dai rovi. Le case

guardano senza ostacoli il castagneto immenso,ascoltano il rumore dell'acqua che dopo decennitorna a scorrerle vicino. Il paesaggio è ameno,nasconde il nero dell'anima degli ospiti della colo-nia penale. I fetenti non mi danno noie, possodedicarmi al mio compito principale, lo studio deicattivi. Monitoro la realtà esterna alla prigioneall'aperto che dirigo, valuto i curriculum dei crimi-nali in arrivo, le liste sono strapiene e mi accertocon scrupolo che i nuovi arrivi abbiano i requisitiper accedere al centro. Non vogliamo delinquen-ti finti, minerebbero l'armonia della colonia.Studio per tempo i dossier dei presunti rei, neparlo con gli altri ed esprimo il mio giudizio. Perchi non mi conosce a fondo quello che sto perdire risulterà sorprendente. Soppeso da qualchemese uno strano fascicolo, dalle prime indiscre-zioni uscite sui giornali. Riguarda un magistrato,molto importante, della DNA. Da ex cattivodovrei essere felice di vedere, per ora solo pro-spetticamente, fra i miei fetenti Alberto Cisterna. Voi penserete che ci sia gioia nel far da guardianoa chi per anni era il capo dei guardiani.Giustamente, conoscendo il male che alberga nel

mio cuore, e in quello dei miei picchiatelli, crede-rete che attendiamo con la bava alla bocca l'arri-vo di un giudice, magari pagheremmo per averlo.Non mi conoscete abbastanza, vi sbagliate digrosso. Non vorrei che Cisterna finisse da noi,nemmeno che andasse in prigione. Sono anarchi-co e rivoluzionario, quindi il peggiore dei leguleiimmaginabili. Non mi piace la graticola a cui èsottoposto Cisterna, non vorrei guardarlo in fac-cia ora per dirgli “vedi cosa si prova a essere sulbanco degli imputati”. Al contrario vorrei che luisu quel banco non ci fosse mai salito, vorrei averecertezze e non scoprire ogni giorno quanti falsieroi razzolano nell'aia sociale. Come non ho mai voluto per nessuno la galeracostruita da chi si pente delle cose altrui, così nonla vorrei per lui. Ho esposto la mia convinzioneai miei fetenti, nessuno vorrebbe Cisterna daristretto. Fioccano anzi le scommesse, la graticoladurerà per un po', magari al dottore verrà negataqualche promozione e poi tutto tornerà normale.Questo si crede o si spera, perché ai cattivi nonpiace avere dubbi su chi li giudica, la loro penanon avrebbe una causale e la catarsi alla quale sisottopongono sarebbe demenza senile.Vorremmo che Cisterna ci venisse a trovare pre-sto, da persona perbene, come è o vorremmo chefosse.

KHAMPUSA CITYFOR CISTERNA Il 21 giugno, con 317 voti, il Decreto Sviluppo ha

avuto la fiducia. Tra gli emendamenti proposti com-pare anche la vergognosa voce “senza possiblità dinuovi inserimenti” in riferimento ai circa 20.000docenti abilitati e abilitandi in attesa di un loro inser-imento nelle Graduatorie ad Esaurimento. L'analisi èpresto fatta. Dagli emendamenti è scomparsa (trop-po mestamente) la proposta della Lega di un bonusdi 40 punti a vantaggio di coloro che avevano decisodi permanere nella provincia di appartenenza. Chefine ha fatto? Proprio una proposta della Lega? Chesia stato tutto frutto di un compromesso?Audacepensarlo, ma non indecente. Se da una parte decadeuna proposta leghista, dall'altra ( per forza di cose) neviene affondata un'altra. Magari perché appoggiatada partito diverso ( o avverso). Ci siamo, dunque.Dopo il danno ( cioè tempo e denaro dei poveriesclusi investiti in una formazione sospesa) anche labeffa ( cioè l'esclusione da una graduatoria a lorogarantita a seguito di un bando). Che ci siano gli estre-mi per un ricorso di massa? Credo tutti. Che ci sianole motivazioni per scatenare l'Inferno? Credo molte.Che ci siano abbastanza incazzati e basiti da provo-care rumore e scossoni? Credo ( purtroppo) pochi! Inogni caso, svetta il piacere godereccio di questo gov-erno di produrre il danno e poi anche la beffa. Comenelle migliori commedie plautine.

Filomena Cataldo

LOQUI E SPROLOQUI

21 GIUGNO, 317 VOTICONTRO I PRECARI

mentre gli studenti della succursale cantavano la loro ultima can-zone, quella che avevano appena presentato come l'inno deiragazzi della succursale (quasi in propria difesa), è stato sentirealcune ragazzine urlare al ritmo della canzone “FATE SCHIFO!FATE SCHIFO!”. Alla fine del concerto, preoccupata per quello acui avevo assistito, mi sono avvicinata a una bambina che avevaappena finito di cantare e le ho chiesto quali fossero i rapporti frale due sedi. Lei mi ha risposto dicendomi che c'è una forte com-petizione e che questa non si ferma solo agli studenti ma arrivaspesso anche fra i professori che invece di rimproverare i ragaz-zi, restano in silenzio, tenendo dentro anche loro lo stesso spiri-to di competizione. Il perché io abbia deciso di farmi sentire, è, ora, ovvio. Parliamotutti i giorni di solidarietà e di uguaglianza. Durante le ore discuola leggendo brani di storia, di italiano, viene denunciato ilrazzismo, l'arroganza, vengono insegnati ai bambini una serie dipensieri e concetti che, secondo me, sono alla base della convi-venza civile e sono necessari per una società sana. Ma quandoarriva il momento di mettere in pratica quello che sui banchi si èstudiato, sembra che tutti, dai bambini agli adulti, dimentichinoogni cosa. Credo quindi sia dovere dei docenti abbandonarequesto atteggiamento, istruendo gli alunni a un comportamentopiù sano per la società, sensibilizzandoli e promuovendo attivitàche uniscano i ragazzi e non li portano ad occupare le trincee diuna guerra di cervelli, ricordando che il compito della scuola nonè solo quello di fornire ai ragazzi un apprezzabile bagaglio cultu-rale, ma, anche, di insegnar loro come vivere al meglio.Il mio è un appello ai genitori, ai professori e a tutte quelle per-sone che hanno a cuore una sana educazione per quei ragazziche, un giorno, potrebbero diventare la classe dirigente di que-sto paese, ma anche dell'intero stato, ricordando che l'educazio-ne inizia dal primo giorno di vita e che l'età dei ragazzi di scuolamedia è forse la più critica, in quanto, a mio avviso, propriodurante essa, si viene a formare la personalità adulta di ogni indi-viduo.

Claudia Commisso

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RISPONDE / il direttore

La scuola può manipolare politicamente gli alunni?Nei mesi scorsi meditavamo su un argomento che ci balenava nella mente da tempo ma, consapevoli che non era arrivato il momento e con l' idea diaspettare l' episodicità degli eventi per far scoccare la scintilla e dar fuoco alle polveri, attendevamo con calma che qualcuno ci desse lo spunto. L' occa-sione è arrivata. A breve, la campanella di ogni scuola non suonerà più l' entrata in classe data la pausa estiva dunque, possiamo mettere da parte la pru-denza e scrivere: chi trasforma, o tenta di farlo, la scuola in un luogo per manipolare politicamente gli alunni va assecondato? Chi orienta politicamenteuna classe o un corso fa un buon servizio alla scuola o a se stesso?I miei compagni di scuola superiore si ricorderanno senz'altro del nostro prof. di filosofia Tonino Pettinato. E, certo si ricorderanno pure che era un marx-ista convinto. Nato Scigliano (CS) aveva completato gli studi a Messina e viveva - ormai sposato - a Reggio Calabria. Lo rispettavamo tutti assai e, nonsolo noi alunni, ma colleghi, segretari, rappresentanti degli Organi Collegiali, personale non docente. Non eravamo ubbidienti e lui non era autoritario macon i suoi discorsi su Karl Marx ci ipnotizzava. D'altra parte la sua intelligenza unita all'umiltà di carattere era vincente. Una volta una mia compagna glichiese lumi su un filosofo e lui con modestia rispose: <quello di cui tu mi parli mi giunge nuovo ma pomeriggio mi aggiornerò e quando avremo la prossi-ma ora ti darò chiarimenti>. Se lo fece per darci un esempio di umiltà o la cosa fosse vera questo non lo appurammo mai. Lui che era così colto, quasiun intoccabile… Ricordo era un fanatico, nel senso buono, di Makerenko (pedagogista 1888-1939, parliamo del periodo staliniano). Quest'ultimo, chedefiniva la pedagogia ufficiale “Olimpo pedagogico” e a mo' di sfottò asseriva che l' uomo al di fuori della collettività è un'astrazione ma l' attività del col-lettivo non deve essere artificiosa. Dentro la comunità scolastica si crea un patrimonio e un legame umano particolare e, tutti gli insegnanti - ieri come oggi- hanno un potere d' influenza enorme sulle classi; dall' età adolescenziale alla giovinezza. Nell' epoca in cui viviamo i presidi, gli educatori, il corpo docentetutto, hanno rispetto per la formazione del pensiero di chi si affaccia alla vita e sono super partes o c'è dietro una volontà di oppressione occultata per finipolitici? Boh? Naturalmente, ogni insegnante ha una sua formazione politica, e su questo nessuno ha da obiettare ma, il punto è: viene attuata, da partedi un docente, la propria influenza ideologica verso gli alunni o no?La questione ci appare importante quanto stimolante per aprire un dibattito senza che si trasformi in una voragine e inghiotta alcuno ma con modo pacatiparlarne portando davanti all' attenzione pubblica discussioni e tesi. Ad esempio: chi ha posizioni politiche diverse dal proprio preside può rischiare diandargli apertamente contro? Trasformare la scuola in luogo dove fare comizi camuffati da manifestazioni all' aperto è un bene o un male per gli studen-ti? Al giorno d'oggi un genitore deve stare attento affinché il proprio figlio non solo non subisca discriminazioni e/o non sia oggetto di attenzioni a sfondosessuale ma anche che la sua mente non venga manipolata da docenti che si muovono come felini nel mondo politico?

I docenti non possino essere inbonitori

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CONTROMANO di FILIPPO TODARO

Sbaglio strada e finisco a Benestare. Invece devo anda-re a Platì. Appena ho il sentore di non andare nella direzione giu-sta rallento e mi accosto ad un terzetto: un uomo ed unadonna abbastanza giovani, forse 40 anni lui, qualcosa inmeno lei, e una anziana. Mi fermo al loro fianco eabbasso il vetro, (fuori il caldo è già quasi afoso, nono-stante sia pomeriggio inoltrato, dentro ho l’aria condi-zionata). Non si scostano di un millimetro, continuanoi loro discorsi gesticolando vistosamente, come se nullafosse sopravvenuto e la mia macchina ed io fossimo deifantasmi silenziosi. Tossisco. Lo faccio istintivamente senza rendermeneconto, forse per schiarirmi la voce (sono in silenzio daalmeno un quarto d’ora), o forse per richiamare la loroattenzione (ma non è possibile che non si siano accortidella mia presenza e non l’abbiano registrata a dovere). “Chiedo scusa, signore – esordisco – (alla terza parola, esolo allora, l’uomo si gira dalla mia parte e mi guardacon aria curiosa ed interrogativa) devo andare a Platì,proseguendo da qui ci arrivo? E’ giusta la strada…?”Mi guarda con commiserazione. Il suo sguardo, si vedelontano un miglio, ha pietà di me. Sono sicuro, a questopunto, di avere sbagliato strada. Dopo la compassionedel primo momento, mi sorride solidale, quasi mi vor-rebbe incoraggiare. Le due donne sono ammutolite e miosservano (anche loro con compatimento?).“Sì - mi dice gentilissimo - per arrivare ci arriva, ma lastrada è molto brutta e rischia di impiegare tanto tempoinutile. Le conviene invertire la marcia, tornare aBovalino, riprendere la 106, proseguire ancora qualchechilometro verso Reggio e imboccare la strada verso lemontagne subito dopo l’Orchidea… C’è l’insegna:Natile – Platì”. Ringrazio e seguo il consiglio. Meno diuna mezz’oretta e sono a Platì. Passo per la frana: un vero disastro. Vado a passo d’uo-mo, zigzagando alla ricerca del percorso meno acciden-tato, mentre la macchina sobbalza paurosamente e dàl’impressione di potersi rompere da un momento all’al-tro. Le case, coi giardini curati davanti e le recinzioni,hanno un aspetto surreale. Sono adagiate sul suoloondulato e ne hanno seguito l’andamento, come fosse-ro di argilla fresca, crepate e lesionate come dopo unterribile terremoto. A sinistra i piloni della costruenda Bovalino – Bagnara.Si fermano all’improvviso, in aria, davanti alla montagnadiventata ormai blu per l’incipiente sera.Mi ferma una pattuglia dei Carabinieri. Controllano imiei documenti, quelli di mia moglie che mi siedeaccanto e il talloncino dell’assicurazione sul parabrezza.Girano intorno alla macchina, ci scrutano. “Che viene a fare, lei, da questa parti? – mi chiedonoperentori. Spiego, sembrano convinti. Mi restituisconoi documenti e mi lasciano ripartire.Duecento metri, neanche, e guardo nello specchiettoretrovisore. I Carabinieri sono là, a trenta metri forse,con l’inconfondibile macchina scura. “Mi stannoseguendo”, penso, ma cerco di non farci caso. Improvvisamente spariscono. “Non mi stavano seguen-do”, mi correggo. Sbucano da un vicolo di fianco e miricompaiono davanti. Sono già arrivato alla mia destina-zione. Sono fermo. Probabilmente sono venuti a con-trollare. Un nugolo di ragazzini, su motorini rombanti epuzzolenti di miscela bruciata, senza casco, ci passanoaccanto veloci.

Prima volta a Platì

L’ANGOLO DI PARRELLO

ANDATEINDIETROANGELA NAPOLI*

Da quanto emerge dagli ultimi fatti di cronaca, laMagistratura reggina, ancora una volta, è in pieno caos.Non sta a me emettere sentenze in merito alla veridicitào meno dei fatti che coinvolgono le persone, ma la pre-

occupazione , che viene fuori, non può più essere sottovalutata.Tutto accade nel mentre numerose risultanze di inchieste, che coin-volgono appartenenti alla "zona grigia", sono all'esame, alcuneanche da tempo, del Procuratore della DDA, Giuseppe Pignatone,e nel mentre lo stesso potrebbe lasciare l'incarico a Reggio Calabria.Il richiamo alle zone d'ombra, che avvolgono parte dellaMagistratura reggina, potrebbero essere dettate da una precisavolontà di deviare le dovute attenzioni proprio sulle inchieste chedovrebbero far emergere "connivenze, collusioni, e malaffare" nel"sistema Reggio".Chi procura la "fuga di notizie", chi ha messo realmente le bombe aiMagistrati reggini, chi rallenta le indagini in corso, chi ha interesse adilatare i tempi per gli interventi giudiziari sulle inchieste compiute?Quale l'effettivo ruolo a Reggio e Provincia dei Servizi deviati? Senza le risposte a queste domande la bottiglia dei veleni finirà solocon l'aumentare di livello, ma non si troverà mai il medicinale ido-neo a disintossicare il sistema che avvolge quella parte del territoriocalabrese.

*Componente Commissione Parlamentare Antimafia

E così il nostro Segretario della Scuola, dopoanni di lavoro alle prese con registri, ordinanzee maestre che si raccomandano per una sup-plenza, decide di andare in pensione.

Finalmente una vita tranquilla e in riva al mare.Non aveva fatto i conti con le bollette, di cui aveva senti-to parlare. Al mattino in bicicletta sul Lungomare e, al ritorno, unosguardo alla cassetta della posta. Ogni giorno trova unabolletta, acqua, gas, luce e altre. È terrorizzato. Ma la prende sempre la posta. Chissà,forse c'è qualche lettera che gli comunica che suo nonnogli ha lasciato un'eredità. Ma niente da fare, ogni giornouna bolletta. Entra in casa e la lascia sul tavolo della cuci-na. Ognuno fa finta di non vederla. Anzi la più piccoladella famiglia per distrarre l'ambiente inizia a parlare diBerlusconi. Dice che questi vuole spostare due Ministerida Roma a Milano. “Ma noi glielo impediremo”-affer-ma-. Il mattino seguente Mimmo si alza presto. La moglie glichiede dove deve andare a quell'ora. “All'ufficio postale”-risponde Mimmo. La moglie lo guarda commossa e glidice: “Cerca di non prendere sole”. Un solo augurio pos-siamo dare a Massara: pagare bollette sino a cento anni.

Franco Parrello

Connivenze, collusioni, malaffare del modello Reggio

“U' SCADENZARIU”3°Premio Lett. “Giomo Trichilo”, autore Mimmo Massara

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In attesa di un calcio mercato che stenta a decolla-re, sono le “voci”, i rumors, a tenere banco, fraaddetti ai lavori e tifosi. Tanti possibili colpi adeffetto e trattative più o meno note stanno riem-piendo le pagine dei quotidiani e i servizi dei Tgsportivi. È un continuo inseguirsi di certezze e pun-tuali smentite tra chi vuol sviare da possibili obiet-tivi e chi invece si sente al centro di fantomatichetrattative, che siano assodate o semplici bufale. Inun marasma del genere, cerchiamo di fare un po' diordine, se non nei nomi dei protagonisti, quantomeno nel tracciare un identikit dei possibili papa-bili. Partiamo dal Milan campione d'Italia. Allegri,giustamente, vuol puntellare una rosa già all'altez-za. La difesa è a posto con gli arrivi di Taiwo eMexes, qualche innesto va fatto a centrocampo,dove la partenza di Pirlo va assolutamente colma-ta. Serve un giocatore dai piedi buoni, i nomi piùgettonati sono quelli di Fabregas e Hamsik, ma lecifre per portarli in rossonero sono alte. Nelle ulti-me ore sembra essere scoppiato il caso ThiagoSilva tentato dal Barça, ma quest'anno sicuramen-te non si muoverà da Milano. Sponda opposta, incasa Inter, sono i soliti nomi a tenere banco:Sanchez, Giuseppe Rossi, Montolivo, Kakà ePastore tra gli arrivi, Maicon, Pandev, Mariga,Sneijder e Milito tra i partenti. In questa girandoladi nomi, qualcosa di vero forse c'è. È naturale chein clima di fair play finanziario, gli acquisti sonodettati dalle cessioni, quindi Moratti deve primavendere. Si sta muovendo tanto anche la Juventusdel nuovo allenatore Conte. Dopo gli errori dellascorsa stagione in fase di mercato, con tanta quan-tità ma poca qualità, lo staff bianconero si sta guar-dando attorno. C'è bisogno di un attaccante daventi gol, il sogno è Aguero, ma quarantacinquemilioni chiesti dall'Atletico Madrid sono tanti. Sicontinua a seguire poi le piste che portano aSanchez, Benzema e Tevez, ma a parte i costi,anche qui proibitivi, il non giocare la Championspotrebbe allontanare tali big da Torino. Capitoloromane. La Lazio ha acquistato un centravanti diesperienza come Miroslav Klose, che potrebbedire rinunciare a Sergio Floccari tentato dal Parmache girebbe a sua volta Amauri al Napoli. In uscitaper i biancocelesti si registrano i nomi di Muslera eLichsteiner, col terzino in orbita Juventus. LaRoma che ha ufficializzato l'arrivo in panchina diLuis Enrique, spera di proporre il calcio spumeg-giante catalano. Lo spagnolo potrebbe portare ingiallorosso Bojian Krikc del Barcellona. Uno traVucinic e Borriello lasceranno il giallorosso, colmontenegrino conteso tra la Juventus e laFiorentina. Il Napoli, blindati i suoi pezzi danovanta - Cavani. Hamsik e Lavezzi - ha ceduto ilcentrocampista Pazienza alla Vecchia Signora. Inmezzo al campo si pensa a Palombo e Inler, men-tre in difesa hanno preso Fernandezdell'Estudiantes. Il Palermo che ha affidato laguida tecnica a Pioli, ha comprato tanti “sconosciu-ti” che spera di valorizzare e poi vendere al migliorofferente; è stato così con Pastore, Ilicic eHernandez, veri e propri tesoretti nelle casse rosa-nero. E a proposito di talenti da vendere, Udine èrichiesta da mezza Europa col suo gioielloSanchez. Detto dell'interesse di Inter eJuventus, anche le big spagnole e i dueManchester vogliono assicurarsi le presta-zioni del cileno. Non è daescludere però che el Ninoresti a Udine, anche se,scommettiamo, dovessearrivare l'offerta giu-sta, il presidente friu-lano Pozzo lo cede-rebbe. E in attesa diun calcio mercatoche stenta a decol-lare, non ci restache focalizzarci suquesto “fantacal-ciomercato”.Massimo Petrungaro

Il Milan cercaMister X. Inter,

sarà rivoluzione?

Calciomercato

Trentatre anni, la panchina di unanazionale, una Coppa di lega, unoscudetto, e un’Europa League.Questo il palmares, di tutto rispetto,di André Villas Boas, meglio noto

come lo “special two”, il vice Mourinho, il ragaz-zo di Oporto, insignito addirittura da Sir BobbyRobson, e giovanissimo gia alla ribalta del calciomondiale. Per sfondare, a volte, serve anche la dea benda-ta che, per la verità, ha baciato André, quando,a 17 anni, studente appena iscritto all’Isef, ha lafortuna di abitare nello stesso palazzo dell’ingle-

se, allora Ct del Porto. Un giorno, gli lascia unalettera sotto la porta per consigliargli un uso piùaccurato dell’attaccante Domingos Paciência,per mettere in luce gli errori fatti da Robson inuna partita di Champions e per indicargli alcunemosse, in un modo o nell’altro stregando il tec-nico.Il tecnico che ha imparato il calcio dai videoga-me da allora ne ha fatta di strada, passando,appena ventenne dalla panchina dellaNazionale delle Isole Vergini, guidata nelle qua-lificazioni per i mondiali 2002, a quella diMourinho, diventando suo assistente personale

al Porto, Chelsea e Inter, fino ad accettare quel-la dell’Academica, suo primo incarico ufficialealla guida di un club. La guida dela squadra diCoimbra, gli ottimi risultati raggiunti (una sal-vezza insperata conquistata) lo fanno ritornareal Porto, stavolta da protagonista. Un anno incui centra, come il suo maestro, guardacaso, unostorico triplete. Ora una clausola da 15 milioni di euro gli negala panchina dell’Inter, la definitiva consacrazio-ne nel calcio che conta. Ma André, è uno checrede alle favole. E la sua, nonostante i 15 milio-ni di euro, potrebbe essere tutta nerazzurra.

la Riviera

Intervistato dalla Gazzettadello Sport, il dirigente ama-ranto ha lasciato pochidubbi sul nome del prossimo

allenatore della Reggina.Jack ha chiarito subito che laReggina operaia di Lillo Foti saràguidata da Roberto Breda, tecnicoche quest’anno ha sfiorato la Balla guida della Salernitana. La scelta è facilmente spiegata;ricevuto il no di Dionigi, dovendoscegliere tra l’ex tecnico della pri-mavera amaranto e BeppeScienza si è puntato su colui chemeglio conosce l’ambiente ama-ranto, e soprattutto le possibilitàdel club, che anche quest’anno,lascerà da parte i colpi di mercatoper guardare al budget. “Chi vienea giocare qui dovrà essere motiva-to, abbiamo previsto un tetto mas-simo d’ingaggio di 160.000 euro,cercheremo di tenere i campioni,come Bonazzoli o Tedesco, mafaremo i conti col budget”, questoil sunto delle parole dell’ex difen-sore riguardo alle reali possibilitàd’acquisto del sodalizio amaranto.Le ristrettezze economiche nonfanno scalpore, anche perchè l’im-postazione dirigenziale è statachiara già dalla scorsa stagione.La novità più grande arriva invecedal modulo, che al contrario diquest’anno prevedrà una difesa aquattro, modulo usato, quest’an-no, alla guida dei campani.

Per quanto riguarda il mercato laReggina continua a tenere altal’attenzione su un portiere, vistoche Puggioni potrebbe seguireAtzori a Genova ed essere ilnuovo estremo difensore dellaSamp. Obiettivo già identificatoper la successione; se dovesseroesserci le condizioni a difendere ipali della Reggina nella prossimastagione sarebbe Enrico Guarna,portiere catanzarese in forzaall’Ascoli. Dopo l’acquisto di Bombagi circo-lano altri nomi, ma la prorità per ilPresidente Foti è vendere, sfoltirei 50 contratti ancora nel libropaga. I primi due a lasciare defini-tivamente la Reggina dovrebberoessere Fabio Ceravolo e CarlosCarmona, entrambi in compro-prietà con l’Atalanta. Per i duesiamo ai dettagli visto che le offer-te del club orobico sono inferioridi 800.000 euro rispetto allerichieste calabresi. Per quanto riguarda gli arrivi,Breda, che ha ammesso chemanca solo qualche giorno per lafirma, porterebbe, molto volentie-ri, con se Fabinho, la punta brasi-liana sotto contratto conl’Udinese che quest’anno proprioa Salerno ha fatto la fortuna deltecnico. A fare il percorso inversopotrebbe essere, purtroppo,Nicolas Viola.Giuseppe Ritorto

Sport

Al posto di Pirlo Hamsik o Fabrgas?

[email protected]’angolo Ritorto

La favola di Villas Boas

scoprele carteL’ex calciatore amaranto, svela le

mosse della Reggina. Breda agiorni verrà ufficilizzato

Simone Giacchetta

Numero 2 delladirigenza amaranto

Intoppo per Fabio Capello all’Inter...E’ italiano !

Giacchetta

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A di...

Webproposito

Sport

DILETTANTI IN PILLOLE

Gioiosa Jonica,colpo Carbone

Il Reggio Sudriparte da Rotondo

Marina diGioiosa, tutto tace

Si conferma ancora una volta ambizioso il GioiosaJonica e dopo la netta vittoria del difficile campio-nato di Prima Categoria si accinge a disputarequello di Promozione da assoluta protagonista. Aconfermarlo gli acquisti dell'ultima ora, come quel-

lo di DomenicoCarbone, centrocam-pista offensivo classe'86 proveniente dalSan Luca. Carbone siaggiunge al primoingaggio ufficiale delpromettente talento diDe Leo, fuoriquotaclasse 93, cresciutonella Don Bosco ereduce da una strepi-

stosa stagione nelle file del Monasterace in primacategoria. Mister Logozzo di conerto con tutto lostaffa tecnico sta vagliando anche l'ingaggio di unattaccante di spessore che saprà garantiere i goalnecessari per una stagione di alta classifica.

Tutto tace in casa del Marina di Gioiosa, dopoun esaltante torneo con i giallorossi che hannosfiorato di giocare la finale play off. Attualmenteparlare di futuro è difficile. Si è in una fase distallo. Il triumvirato formato da Carbone,

Marcellino eTavernese, dovràdecidere da qui apoco il camminoda percorrere nellaprossima stagionee stabilire i pro-grammi dellasocietà. A differen-za delle ultime sta-gioni però si puòfare affidamento

su un nutrito gruppo di giovani calciatori indige-ni che bene si sono comportati nel torneo che siè concluso da qualche settimana, e questo è unbel vantaggio. A Marina di Gioiosa, si è convin-ti che dopo la positiva stagione, la società cer-cherà di mettere a disposizione del tecnico unarosa competitiva che possa fare la sua bella figu-ra. Ma sarà ancora Cosimo Silvano, l'allenatore?Questo è quello che si chiedono con più insi-stenza i tifosi. Sicuramente dipende da lui. Fraqualche giorno il mister dovrebbe incontrare idirigenti che a quanto pare dovrebbero sentireanche i calciatori. Quella della scelta del misterè una decisione che deve essere presa al più pre-sto, visto che Silvano è appetito da altre società.

Gigi Baldari

Ripartirà ufficialmente da PasqualeRotondo, il Reggio Sud, che dopo l’elimina-zione nei Play Off di Promozione da parte delSiderno, vuole, quest’anno primeggiare, etentare seriamente la scalata all’Eccellenza.

Rotondo arrivad a l l ’ I n t e r p i a n aCittanova, dove, lascorsa stagione, haguidato la squadraJuniores Nazionali.Rotondo ha allena-to quasi sempre leformazioni giovani-li, con l’eccezionedella guida tecnicadella Scillese in

Serie D per soli due mesi però. Nel suo curriculuum anche l’Under 18 dellaRosarnese e i Beretti della Vibonese.

getto. Ti posso dire che avevo deciso (insieme a Giannitti)di continuare a lavorare col Roccella già a febbraio scorso.Ho la fortuna di lavorare con delle persone splendide e con-tinueremo ad andare avanti sulla strada che vuole ilRoccella non solo vincente ma anche società seria e pro-grammatriceGiannitti le ha cucito addosso un ruolo alla Ferguson…Senza scomodare nomi altisonanti posso dire che il nuovoRoccella lavorerà sodo e in modo programmato, portandoavanti un progetto serio, seguendo degli obiettivi concreti,motivando i giocatori e cercando di fargli fare un percorsostabile.In pratica in che modo lavorerà quest'anno?Cercheremo di abbassare l'età media della squadra per cer-care di formare i calciatori già dalle giovanili affinchè, arri-vino in prima squadra preparato. Questo è dovuto anchealle norme sui fuori quota che ci impongono di giocare,quest’anno, con un '94, un '93 e due '92. Poi i calcitatori chesposeranno il nostro progetto da quest'anno avranno uncompenso variabile a seconda dei risultati che faremo.Quindi una cifra, magari inferiore a quella che percepivano,ma che potrebbe diventare superiore a seconda di quelloche ci guadagneremo sul campo. La nostra impostazione èchiara, il nostro obiettivo è portare avanti un progetto neltempo…Certo giocare con 4 fuori quota, contando che in camposcenderà anche un 17enne complica le cose. E' contro que-sta scelta della Lega Calcio. E' una scelta della lega calabrese. A livello nazionale c'èun'ampia discrezione sull'utilizzo degli under, in Calabria siè scelto di puntare molto sui giovanissimi non considerandoche questo, per i ragazzi, è un'arma a doppio taglio. Perassurdo, un ragazzo del 1991, a soli 20 anni non è più unfuori quota, ma allo stesso tempo non può avere l'esperien-za di un calciatore di 27 o 28 anni. A questo punto gli resta,o di spiccare subito il volo verso il professionismo (cosa nonsemplice), o di scendere di categoria, trovare un ingaggiomagari in Promozione o Prima Categoria e vedere penaliz-zata la propria carriera. Come state correndo ai ripari?Abbiamo ampliato il settore giovanile, creando uno staff di7 membri che lavoverà accanto a me. Infatti settimanal-mente ci riuniremo per preparare le metodologie tattiche edi allenamento, in modo che in calciatori che arriveranno inprima squadra sia preparati al lavoro che svolgiamo.Parliamo di calciomercato, avete già preso di Maggio, e disicuro non vi fermerete qui…Anche il mercato fa parte della programmazione di cui tiparlavo prima. Ad oggi i riconfermati sicuri sono Carrà,Calabrese, Libri e Battaglia. A cui si aggiunge Di Maggio.Per il resto valutiamo, ci confrontiamo, cerchiamo soluzio-ni alternative. Siamo già partiti per allestire un Roccella chevuole fare bene.Qualche esclusione eccellente?Posso dirti che Fiorino con ogni probabilità non giocheràpiù a Roccella. Altri addi ufficiali per ora non ci sono.Quando inizierà ufficialmente la vostra nuova stagione?Abbiamo fissato al 25 luglio la data del ritiro. Ritirto che sisvolgerà a Roccella. Giochiamo su un campo sintetico, i gio-catori hanno bisogno di abituarsi a un terreno così partico-lare. Il Roccella parte per vincere il campionato?Di sicuro si parte per migliorare la scorsa stagione...

Non si può direche sia stata las t a g i o n eper fe t ta ,q u e l l a

appena conclusa, per il Roccelladi Tonino Figliomeni, che haconcluso il campionato al

sesto posto mancando l'ingressonei Play Off. Un annata che

avrebbe potuto scoraggiare e distrug-gere, e che invece, sentendo il suotecnico, potrebbe essere solo unanno utile per capire, agire eprogrammare. Non è scappato daRoccella, anzi, hacementato il legamecon Achille Giannitti,accettando un incaricoche prevede una vestepiù manageriale, per aiu-tarlo a trasformare il Roccellada squadra di calcio in un'azien-da che valuta ogni singola mossacon l’obiettivo di crescere e avvici-narsi a realtà più grandi.

L'abbiamo sentito dopo un anno travagliato,anche nei rapporti con la stampa, chespesso ha condannato il suo Roccella, cheha affibiato alla compagine amaranto ilruolo di vincente, anche se forse nellamente di chi muove i fili c’era solo lavoglia di crescere e di farlo a piccoli passi. Mister, cosa non ha funzionato. IlRoccella aveva come obiettivo minimol'ingresso nei play off, eppure…

E' vero, non abbiamo centrato i play off masiamo stati nelle prime 5 posizioni per prati-camente tutto il campionato. Non vogliodare la colpa alla sfortuna, ma di sicuro, ladea bendata non ci ha sorriso, visto che perquasi metà torneo abbiamo perso per infor-tuni gente come Pascu, Carrà e Figliomeni.La colpa rimane nostra, ma il mio bilancio èpositivo, visto che abbiamo fatto 13 punti in

più dello scorso campionato. Considerandoche in tutto l'anno ho schierato la formazioneche avevo in testa solo in 4 occasioni.Si poteva pensare che Figliomeni potesseessere, in controtendenza con il detto popo-lare, il comandante che lascia la nave inbalia delle onde…E invece credo ancora di più in questo pro-

Ecco il progettoGIUSEPPE RITORTO

RoccellaTonino Figliomeni ha sposato ilProgetto Roccella e l’annoprossimo guiderà ancora gliamaranto, ma con un ruolo piùampio, manageriale...

Il Roccella parte forte.Di Maggio e ParisiParte col botto il calciomercato del Roccella che inquesta primissima fase ha già messo a segno duecolpi, che senza dubbio, aumentano il tasso tecni-co, già alto, della formazione roccellese. Il primo è Vittorio Di Maggio, già noto alle crona-che calcistiche calabresi per aver segnato valanghedi gol con la maglia dell’Omega Bagaladi, risultan-do anche capocannoniere del campionato diEccellenza due stagioni fa. Poi l’approdo, in D, alGaeta, e il ritorno a Bagaladi prima della firma conla squadra di Giannitti. Il secondo è invece il forte difensore centraleCristiano Parisi, cresciuto nel settore giovaniledella Reggina, ha vestito le casacche di Igea Virtus,Adrano, Noto e Comiso. Nell' ultima stagione cal-cistica invece è stato protagonista con la magliadell'Interpiana.

Calciomercato Roccella

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Il Comitato Italiano Paralimpico impegna nuoveforze per promuovere l'attività sportiva per i “nonvedenti”. Nel quadro della nuova strutturazioneCIP è nata la FISPIC, Federazione Italiana SportParalimpici per Ipovedenti e Ciechi, di cui è diven-tato presidente nazionale il prof Remo Breda cheè anche vice presidente nazionale vicario delComitato Italiano Paralimpico. Per la Calabria, ilConsiglio Federale, ha nominato delegato regiona-le Fispic, Carmelo Regolo, che riveste fin dal 2005- anche - la carica di vice presidente regionale delComitato Italiano Paralimpico. Regolo, ha impor-tanti precedenti come dirigente in alcune federa-zioni olimpiche ed è stato artefice della promozio-ne in Calabria di tante discipline sportive.

ARTI MARZIALI

Alla presenza di un folto pubblico, gli atleti del CSKsi sono misurati nelle prove d'esame previste nellediscipline aaKumitè (combattimenti), Self Defence,KATA Musicali, KATA Federali e KATA con Armi(Spada, Bastone e Nunchaku), Kihon Ippon Kumite(applicazioni a un passo di tecniche di combattimen-

to a coppie) ottenen-do tutti punteggi digran lunga superioreal minimo necessarioal superamento dell'e-same. Per VincenzoFigliomeni grandissi-mo riconoscimento,visto che ha conquista-to la cintura nera 1°Dan mentre confer-mano la cintura mar-

rone/nera Vincenzo e Domenico Macrì, VincenzoScruci, Domenco Cordì e Tommaso Figliomeni.Questa iniziativa rientra nel Progetto “KarateGiocando: la scoperta del proprio corpo”. Numerosii partner che hanno appoggiato il progetto per lo spi-rito aggregativo con il quale si propone e per la fun-zione sociale che esercita fornendo gratuitamentel'accesso ai corsi a tutti gli appassionati di ArtiMarziali.

Si è svolto domenica scorsa, presso la piscina diSiderno, un importantissimo evento per tutto ilnuoto regionale, il I° Meeting di nuoto valevolecome Campionato Regionale Master Estivo, chela FIN-Comitato Regionale Calabro ha affidatoalla pregevole organizzazione dei responsabilidella società sportiva Palestra Crupi SSD. Cento gli atleti provenienti da ogni parte dellaCalabria, e che hanno trovato l'esemplare acco-glienza della nostra cittadina, visto che hanno pas-sato la giornata, nei momenti liberi, nella splendi-da cornice del prato del Centro Polifunzionale,per l'occasione comunicante con la piscina, vistoche le due strutture sono confinanti.Ottime prestazioni individuali da parte degli atleticalabresi, tra cui si sono egregiamente difesi anchei portacolori sidernesi, che hanno portato a casaun onorevolissimo 4° posto tra le 10 presenti. Aprimeggiare in classifica è stato il GruppoPolisportivo Catanzaro, seguito dalla NettunoPalmi e dalla Lacinia Nuoto Crotone, le uniche

formazioni capaci di prece-dere la società Sidernese,che ha regolato in ordine lasocietà reggina del CN SubVilla S.G., la Rari NantesLamezia, il Gabbiano Paola,la Vibo Nuoto, il CosenzaNuoto e la Lambro nuoto,società lombarda rappre-sentata da un suo singoloatleta.Folta la rappresentanza

anche delle autorità sportive calabresi, a partiredal presidente regionale della FIN DanielePaonessa e dal suo consigliere del settore nuotoAlfredo Porcaro, oltre al delegato provincialedella FIN Ferruccio Rivenda e del FiduciarioCONI di zona Prof Salvatore Papa, i quali hannoespresso unanime stupore perl'eccellente livello organiz-zativo e l'ospitalità rice-vuta da parte dellasocietà Sidernese.A far da cornice allegare, la presenza di unnumeroso pubblicoaccorso presso la pisci-na ad assistere ad un'inte-ra giornate di intense gare.Tra i risultati, da segnalare le 3migliori prestazioni assolute che hanno visto l'atle-ta di casa Gianfranco Belfiore, precedere il fortis-simo duo della Lacinia Crotone, rispettivamente ilcampione italiano Salvatore Sinopoli e FeliceAmideo. Lo stesso atleta, tesserato per la PalestraCrupi, rappresenterà la società Sidernese ai pros-simi Campionati Europei Master che si svolgeran-no in Ucraina dal 5 al 10 Settembre.

PREMI

Lello Scevola, il guerrieroche le suonò a Materazzi

Csk, cintura nera perVincenzo Figliomeni

Il gigante che le suonò a Materazzi, adesso fa lo“stopper” in Paradiso. Un male incurabile se l’èportato via nel 2008 molti dei quali spesi rincorren-do un pallone. Fu lo stesso difensore dell’Inter araccontarlo nella sua biografia. La storia è nota:campionato di serie D 93\94, va in scena Rosarnese– Marsala. Ai padroni di casa serve la vittoria per

evitare la retrocessio-ne. Il Marsala è salvo,eppure Materazzidifensore dei siciliani,se la gioca. Vuole vin-cere. Non ha fatto iconti con LelloScevola che da annisgomita tra i dilettanti,sa bene che quella è lapartita della vita.Allora decide di pren-dere di petto la situa-

zione. Ta i due scoppia la rissa. Rosso per entrambi.Non per Scevola però, che rincorre Materazzi finoagli spogliatoi e lo mette al tappeto con “un colpodi karate”. Li divide la polizia. È l’inizio della loroamicizia. Sabato scorso, in occasione della secondaedizione del “Premio Lello Scevola”, sono stati intanti ad accogliere l’invito della famiglia. Premiatitecnici, giocatori, ex compagni di squadra, giornali-sti. Tutti insieme per ricordare Lello Scevola.Teatro della serata, condotta da Nino Neri, la salaVersace del Centro Direzionale. Tra i premiati, tan-tissime personalità del mondo del calcio, tra cuianche il calciatore del Cesena Fabio Caserta. Innome della passione di Lello, il guerriero dal cuored’oro.

SPORT PARAOLIMPICI

Carmelo Regolo delegatoregionale FISPIC

La Juventina Siderno spopola in ToscanaLa juventina Siderno trionfa altorneo “Monte Amiata FootBall Cup” che si è tenuto adAbbadia San Salvadore (Siena)dal 02-al 05 Giugno. La societàha partecipato con due catego-rie: Giovanissimi ed Esordientiche si sono classificate rispetti-

vamente al 1° e 2° posto. I gio-vani calciatori sono subito scesiin campo determinati a portarea casa la vittoria e infatti la for-mazione composta da Mangiavillano, Martino,Minella, Ocello, Cefalì, Spirlì,Belvedere, Cardinale,

Romano, Correale, Salteri,Ritorto, Multari, FilipponeAntonio, Marzano, mettendomolta grinta e determinazioneseguendo i suggerimenti deitecnici Fragomeni e Macrì hasin dall'inizio partita dopo par-tita sbaraglianto le squadreavversarie arrivando al 1°postonella categoria Giovanissimi.Inoltre alcuni di loro sono statipremiati individualmente conun trofeo: Mangiavillano comemiglior portiere, Cardinalecome centrocampista,Romano come capo cannonie-re. E' da sottolineare, comun-que, che un elogio va a tutti glialtri atleti quali Martino, difen-sore roccioso, Mannella detto“Freccia del Sud”, Cefalì eSperlì due giganti e a centro-campo Belvedere, Correalee Ocello che con i loro fraseg-

gi hanno costruito abili mano-vre di gioco per far andare ingol gli attaccanti Romano eSalteri, due spine nella difesaavversaria. Per quanto riguardagli Esordienti la formazionecomposta da Boccucci,Multari, Virone, Spirlì, Cefalì,

Filippone A. , Barbuto,Ritorto, Gliozzi, Ocello,Filippone G. , Oppedisano,Marzano, Luciano, Catalano,ha disputato un ottimo torneoriuscendo a raggiungere la fina-le dove si è classificata al 2°posto.

CALCIO GIOVANILE

scopre

NUOTO PARAOLIMPICO

Un altro titolo per la CogliandroRoberta Cogliandro è la nuova Campionessa Italiana dei 50 m stile libero in vasca lunga. Dopol'oro e il record ai Campionati Invernali (vasca da 25 m), Roberta si conferma la più forte della suacategoria anche ai Campionati Italiani Estivi FINP di Bari, fermando il cronometro a 40'' 24,tempo che vale il record Italiano assoluto.Quella dei 50 stile rimane la sua gara, quella in cui riesce a dare il massimo nella breve distanza,quella in cui si esprime al meglio, ma Roberta si è fatta valere anche nei 100 stile con un argentoe il record di categoria 1'31''33 contendendo la vittoria alla campionessa mondiale AriannaTalamona, e con l'argento nei 100 dorso.La trasferta di Bari ha regalato altre belle soddisfazioni anche ad Anna Barbaro, atleta reggina“non vedente” che ha conquistato due argenti nei 50 stile libero e nei 100 rana, ed un bronzo nei100 stile libero. Anche Anna si conferma dopo il promettente esordio ai Campionati Invernali diNapoli, e la squadra reggina allenata dai tecnici Giuseppe Laface e Cristina Carresi continua a cre-scere, ritagliandosi un ruolo di assoluta protagonista nel panorama italiano del nuoto paralimpi-co. La gioia della vittoria premia la tenacia. Questi ragazzi, nonostante le difficoltà, finanziare, logi-stiche, e i limiti culturali continuano a combattere e a vincere, diventando ogni giorno di più unesempio di orgoglio e determinazione per tutti.

Più di 100 atleticalabresi hannoduellato spalla aspalla nel Primo

Meeting di nuotoorganizzato a

Siderno

Sidernoil grande nuoto

Si è tenuta, a Reggio Calabria, nella cittadella dell'Università Mediterranea, l'inaugurazione del Centro Polivalente“Medìclub”. La struttura si pone come punto d' incontro tra l' Ateneo e la Città dello Stretto e comprende unapalestra, un' emeroteca multimediale, un internet point, un' area di socializzazione ed un punto ristoro. Il progettoè nato da un accordo tra il Ministero della Gioventù, la Regione Calabria e l'Università Mediterranea.

Reggio Calabria, è arrivato Medìclub

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Biblioteca meridionalista

CANTAMI O DIVA(Ma in dialetto)

PRIERA A SAN GIORGIU

Giuseppe Morabito

O San Giorgiu valurusu,ch'ammazzasti lu draguni,ch'an cavaddhu si 'mbiddhatundo standardu ru Cumuni,Santu i Riggiu prutetturi,Deh! Fandìllu 'nu favuri!

Tu chi ffusti cumbattentie la lotta mai scanzasti,chi sarbasti tanta gentie di botti ndi minasti…lassa fùtturi 'o draguni,varda i cosi ru Cumuni!

Quandu a rrota è senza rassue lu carru non camìna…quandu Riggiu signa 'u passupì curpanza ra manfrìnachi ndi fannu, o prutetturi,pì nu postu d'assissuri;

quandu jòcunu c'a crisie ndi fannu 'u molla e tira,standu fermi misi e misi,mentri Riggiu pava i pira…non ti stari fermu addhani,anterveni e iasa i mani!

Non ti stari addhà mbiddhatucomu emblema i gonfaluni,com'on vecchiu pinzionatuchi ssi ratta li… buttuni!Non mmi fari scantunàri,'stu favuri ndi ll'a' ffari!

Scindi i ddhocu c'u cavaddhu,iasa 'u longu pungigghiuni,sata e lotta com'on ghiaddhu,cuntr'a ttanti capizzùni!…Sbucancìlla ddha testazza!…no' mmi fannu cchiù sputazza!…

Mina nò mmi nesci pilu,a cu' sbagghia tumpulùni,nò mmi nd'hannu cchiu lu spilumi ritòrnun'o Cumuni!Fa' 'nu pocu i pulizzia,Santu Giorgiu e accusì sia!!!

ANTONIO PIROMALLI

Novecento come poetica epoesia essenziale raccorda-ta con il sentimento dellasolitudine e dell’angosciaeuropee fa it suo ingresso

in Calabria con Alba Florio (Oltremorte.1936; Troveremo il paese sconosciuto,1939; avrà continuazione in Come marea riva. 1956). Prima di allora il tardo clas-sicismo ottocentesco c iI tardo crepusco-larismo impoeticamente e inattualmen-te ripetuti. La Florio, the a la maggiorevote poetica del Novecento in Calabriasi era venuta formando nel gruppo mili-tante di Messina (militante anche comeavanguardia) costituito da Luca Pignato,Vann’Ante, Salvatore Quasimodo,Salvatore Pugliatti. negli anni trionfalidell’ermetismo. Nel 1936 aveva vinto ilpremio “M.E.Viola” e it presidentedella giuria, Francesco Flora, avevascritto della “forma modernissima” edell’”alone favoloso, quel mondo segre-to di sensazioni e sentimenti davanti allanatura” da cui la poetica trama gli“accenti costitutivi” del suo mondo.Dalla poesia nuova (simbolista ermeti-ca) la Florio derivava il sentimento del-l’arcano, la tecnica metaforica dell’ana-logia, l’idea della poesia come assolutez-za di visione (antiretorica). Era la primavolta che l’esperienza vociana entravanella poesia “nuova” in Calabria e che lapoesia diventava impegno e cessava diessere proclamazione. La Florio lasciavada parte il mondo della cronaca, del“tempo minore”, per assurgere a unamisura di verità che pa) volte abbiamoesaminato nei suoi vari aspetti (doloredella vita consostanziale agli uomini,condanna e scacco compresenti nelledifformi fenomenologie anche con illu-sione di bellezza). La cifra culturale,artisticamente espressa, rimane unmodello storico del Novecento e laprima espressa in Calabria. Del “voltotragico” di questa poesia hanno parlato,di volta in volta qualificandolo, i criticida Vann’ Antò in poi.Anche in queste nuove poesie, chedanno forma a Ultima striscia di cielo(Pellegrini, Cosenza 2000), si riscontra-no l’alto profilo lirico e la fresca sensibi-lità della giovinezza di Alba Florio.Propriamente perché la vita scorre conmonotonia che diventa dolore ininter-rotto e necessariamente pazienza, ameglio guardare fuori di noi, contempla-re le immagini di vitalità: appunto per-ché non abbiamo scampo dal lentocadere, in noi, del tempo. E una alterna-tiva (ma illusoria) perché certa l’inesora-

bilità dell’immutato scorrere della vitache diventa, nella monotonia, amore dapane della vita stessa e dolore per glialtri. È questo un vertice della poesiadella Florio che s’incontra con l’angosciadella poesia europea (come si era incon-trato D’Annunzio di “Tutta la vita èsenza mutamenti. - Ha un solo volto lamalinconia” o del desiderio di un amore“doloroso, lento, - che lento sia comeuna lenta morte. - e senza fine - voglioche più, forte - sia de la morte - e senzamutamento”) nel considerate che leapparenze del mutamento (le stagioni, icolon) sono varianti di una fenomenolo-gia di eternità.La Florio approda alle rive angosciosedella vita come peso che va verso il bassoe nella catabasi di dipendenza, di neces-sità, di assenza di liberty, non ha comesalvezza che l’aspirazione all’autenticitàmantenuta dalla memoria che ricorda:“verginità di cose amate, - inquieta ado-lescenza - unico fiore”. Non vissuta nel-l’atto, la vita diventa miriade di ricordiche sono simulacri. immagini di inutilità:

cantilena inutile dei venditori del sud”,“la stagnante tristezza dei mercati” le“sparute ombre dei cani”. Tutto è cosivanamente illusorio, che Ia fuga dai luo-ghi senza gioia diventa rimorso.Chi ha la consapevolezza che si è mortiquando si vive “la comunque vita”(Michelstaedter) si accorge che le appa-renti mutazioni e distruzioni che ricorro-no con le stagioni non sono che diversefogge del dolore. Eppure le vaghe appa-renze splendono nella memoria e sonolegate ai tempi delle stagioni, all’avvi-cendarsi di giorno e notte:

Si aprì la luce come fiore immenso?Svaniti i velieri notturni

nasceva un tempo senza stagioni (...)?silenzi azzurri

diventati voce di vento e d’alberi

Allora l’immagine della visibilità deimutamenti apparenti è quella dell’altae della bassa marea dominate dall’eter-nità malinconica del mare:

Solo il mare ha voce:?ripete all

‘infinito?scaglie luminose,?in una infan-zia di nuvole?esala la sua malinconia.

In tale oscillate precipitano eventi di vio-lenza e il sangue spesso “oscura Ia terra”nello stesso tempo in cui “si riducemistero del mondo”. I “lumi” non evita-no uccisioni e stragi ma la “furia astra-le”, l’ictus iperuranio che pervade tutto,non abolisce Ia colpa degli uomini che siinterrogano sgomenti sul proprio esseree sul proprio volere.La visione della Florio è cosmica e dolo-rosa: creature senza cielo gli uominisono ignoti a se stessi, si avvoltolano nel-l’accidiosa tristezza che piove con cru-deltà tra stasi e mutamenti di forme eche “striscia lungo i muri monotoni deltempo”. Tutto nasce e muore “senzaluce”, Ia verità finisce “con le cose” e ivisi dei poveri col passare degli annisomigliano alla terra: di ciò che sembravivo, nulla rimane, anche la sera scom-pare e Ia luna emigra verso altri cambia-menti.Le risonanze fragorose delle onde sem-brano opporsi alla morte e anche it sor-gere dell’alba lietifica l’attesa del viaggioche sarà carico di paure e di “sconosciu-to malessere”. Talvolta il “fiato delmare” che sembra proteggere, perpetuail dolore dei figli dei pescatori distesivicino alle barche corrose e “tristi comebare”. Perenne è il contrasto tra le illu-sioni di vaghezza e l’ “umana solitudi-ne”.Anche in queste poche liriche dominanoi grandi motivi esistenziali dell’originalemondo poetico floriano: I poveri, sog-getti alle inclementi stagioni (i cori dellepiogge e la sferza del sole, simboli diimplacabilità), i riflessi della vita plane-taria, lo scherno della varietà fenomeno-logica che impaurisce gli uomini, Ia ridu-zione di tutto a scheletro, tritume e fran-tume. l’impassibilità della natura nellasciare accadere gli eventi. Da questi eda altri motivi liricamente drammaticideriva l’accento fondamentale dellaFlorio Ia cui poesia non è interrotta dasperimentalismi ma scavalca la neo-avanguardia, presentando non gli spac-chi né i montaliani guasti degli ordegni,ma Ia perennità del dolore. Come inTroveremo il paese sconosciuto, anche inqueste liriche, la Florio si ripiega sullavita che nella sua conclusione soffre delinconoscibilità, sicché l’uomo sofferenteè come un fanciullo: l’umanità, cioé,rimane nella condizione elementare diconoscenza, che si abbandona a un disu-tile fantasticare:ci abbandona a un tempo?senza memo-

rie?a immaginati giorni senza fine.

L'ultima striscia di cielo che ci rimane,ci aiuterà a morire con pazienza

ALBA FLORIO, LA POETESSA PIÙ GRANDE DEL NOVECENTO CALABRESE

Il

Chi èAlba Florio nacque a Scilla il 21 aprile 1910 a Scilla. Aveva sposato uno degliuomini più alti della Calabria, l’avv. Rocco Minasi, prestigioso dirigente sociali-sta e deputato al Parlamento. È morta a Messina, ormai sola, in questo maggio2011. Noi la vogliamo ricordare con il breve saggio, di introduzione alla suaultima raccolta poetica, Ultima striscia d cielo, scritta da Antonio Piromalli,che Le fu amico e concentrato critico dell’opera sua. Da maestro, quale Egliseppe essere , e da Padre della Letteratura calabrese.Queste le opere di Alba Florio: Estasi e preghiere (Messina. S.d., ma 1929);Otrtemorte (I.T.E., Milano 1936); Troveremo il paese sconosciuto (Guanda,Modena 1939); Come mare a riva (Messna 1956); Liriche inedite- a cura diG. De Marco, in <<Calabrialibri>>, IX-X, gennaio-giugno 1984, pp. 130-135; Ultima striscia di cielo (Pellegrini, Cosenza 2000).s

A FIANCO ROCCO MINASI

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VENERDÌ 24 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 28

ParlandoPubblicità

Cultura e società

di...

IL 26 GIUGNO A SIDERNO LA PRESENTAZIONE

Reticenze il nuovo librodi Giovanni Carrà

Sono passati piu' di 12 anni dal giorno della laurea diFrancesco Fedele presso la facolta' d'ingegneriadell'Universita' Mediterranea di Reggio Calabria. Nel ‘98completa i suoi studi con 110 e lode con una tesi sullainterazione delle onde di mare con cilindri sommersi,studio teorico sull'alternativa di un tunnel sottomarinoper attraversare lo stretto di Messina. Adesso il siderne-se e' professore al Georgia Institute of Technology di

Atlanta. E' tornato nellasua Reggio per tenere unseminario sulle sue ricercheper gli studenti dell’ateneoreggino il 13 giugno scorso.Poi una lezione per i dotto-randi in Ingegneria idrauli-ca e marittima riguardotematiche inerenti la teoriadelle onde di mare.Francesco continua i suoistudi sulla predizione dionde di mare estreme, le'monster waves'. In partico-lare, in collaborazione conricercatori del ConsiglioNazionale delle Ricerche diVenezia iniziera' un nuovo

studio dei cambiamenti climatici e ondosi nel mareAdriatico. Ha anche iniziato una nuova ricerca nelcampo delle onde sismiche e la predizione dei terremotiin collaborazione con le Universita' di Ferrara e Bologna.Finalmente, dunque, una bella notizia, per la Siderno checresce, studia, e primeggia.

Il 10 giugno presso il collaudato e quasi esclusivo“Circolo dei lettori” è stato presentato il romanzoL'armadio di zio Lorenzo (Pellegrini, Cosenza2011) della conterranea Federica Mafrica, in arteCeleste Macchia. Ha introdotto i lavori il critico let-terario Fausto Audisio e la relazione è stata tenutadal nostro direttore Pasquino Crupi. Pubblicoattento e incantato, soprattutto quando CelesteMacchia ha letto pagine del suo romanzo.Finalmente un romanzo chiaro, esemplarmentechiaro, leggibile, godibile. Del quale parleremo alprossimo numero, con il rilievo che merita.

FRANCESCO FEDELE, IL SIDERNESE DEL GEORGIAINSTITUTE OF ATLANTA

Nelle sere d'estate, la vita dei paesi costieri si svolge tuttasui lungomari. E sul lungomare di Siderno, oltre allagente del posto e ai turisti, si riversano anche gli abitanti

degli altri paesi della costaIonica. Solo qui, ben oltre lamezzanotte, la vita continuacon tutto il clamore e lavoglia di divertimento dell'e-state. Marcello - girovago dinatura- nel suo vagabondareinquieto e solitario incontraSara, suo antico amore. Unamore platonico, mai confes-sato per assurde reticenze. Idue s'incontrano in unmomento affettivamente fra-gile della loro vita. L'anticapassione, inevitabilmente,torna a bruciare. Ma…“Reticenze”, di GiovanniCarrà,per Laruffa Editore,

sarà presentato domenica 26 giugno 2011, alle ore 18.00,nel salotto letterario della libreria Mondadori di Siderno(all'interno del centro commerciale La Gru).

Cerimonia degli addii

FORTUNATO CALABRÒ

Un terrazzo panoramico con imprendibilevista sul Mar Jonio e i bagni estivi nelle suemeravigliose acque sono rimasti così a lungonell’animo di una persona sensibile da deter-minare il luogo del suo eterno riposo.Josè Alicastro, all’anagrafe Giuseppe come ilnonno, scomparso recentemente, ebbe conRoccella frequentazioni giovanili. Era infattinato a Roma nel 1930 dove il padre, il roccel-lese dottor Vincenzo Alicastro, ginecologo difama, si era trasferito e dove svolse tutta la suaprestigiosa carriera.Altrettanto di prestigio fu quella di Josè checome vedremo ebbe luogo, tranne una breveparentesi, tutta negli Stati Uniti dove aveva

scelto di compiere i suoi studi universitari.Josè veniva a Roccella d’estate coi suoi geni-tori o anche da solo, accudito amorevolmentedalla zia, donna Rachelina. Abitava nella resi-denza di famiglia, il Palazzo Alicastro, che intempi relativamente recenti - gli Alicastrodeceduti e Josè in America - venne venduto.Comprato dall’avvocato genovese/roccellesePietro Muscolo, venne trasformato in albergo(il “Bristol”), poi divenne sede per diversi annidell’Associazione Culturale Jonica e molto direcente è stato acquistato da imprenditorialberghieri che non hanno ancora avviatoalcun restauro conservativo di cui peraltro l’e-dificio avrebbe urgente bisogno.Questo complesso settecentesco nacque comeConvento: vi è infatti annessa una Chiesetta

dove fino alla prima metà del secolo scorso sisvolgevano di tanto in tanto funzioni religiose.Fu acquistato dal nonno di Josè pare daiBaroni Manfrè che all’epoca lo possedevano.Come detto Josè era a tutti gli effetti un roma-no che diveniva roccellese d’estate dove non èche avesse ovviamente molti amici e relativefrequentazioni.Si portava perciò da Roma compagnia estiva ein particolare venne con lui nel 1948 a passarele vacanze un compagno di scuola destinatopoi a divenire un autorevole giornalista politi-co italiano: anche lui è scomparso da poco,esattamente lo scorso maggio.Era Ignazio Contu che fu portavoce delGoverno Fanfani nel 1983, poi portavoce delSenato per due legislature e infine, nel 1995,

consigliere politico del Presidente Dini.Fondò in anni recenti la rivista Telema dedica-ta allo sviluppo della telematica ed al rapportotra la tecnologia e i mezzi di comunicazione dimassa.Fu quel 1948 non solo l’anno in cui Josè (insie-me a Ignazio) conquistò la maturità classicama anche l’anno in cui, sorprendentemente, ilgiovane decise di iscriversi in ingegneria pres-so una Università americana.La sua scelta sorprese molti ma non venneminimamente ostacolata dalla famiglia: non fuil suo un caso di emigrazione intellettuale antelitteram ma la scelta consapevole di chi aven-do una precisa passione sceglie il luogo scien-tificamente avanzato in cui coltivarla.Qui vale la pena di sintetizzare quanto sulla

Josè Alicastro, una bella, esemplare storia di vita

Josè Alicastro

UNA CALABRESE AL “CIRCOLO DEI LETTORI” DI TORINOFEDERICA MAFRICA

“L’armadio dellozio Lorenzo”

Il 7 agosto torna il prestigioso premio

letterario dedicato alla poesiadialettale, nel tradizionale

luogo di Piazza Vittorio Venetoa Siderno

TORNA IL GIOMOTRICHILO

A perto il bando di partecipazione per lepoesie inedite che parteciperanno alpremio letterario ”Giomo Trichilo”,giunto alla VIII Edizione, che si svol-gerà il prossimo 7 agosto nel tradiziona-

le luogo di Piazza Vittorio Veneto di Siderno. Istituitodall'associazione culturale “L'Eco diSiderno”, presieduta dal giornalistaAntonio Tassone, è nato con lo scopo dipromuovere la figura di quei poeti che,senza rinnegare le umili origini, hannodato voce con i loro versi alla propriaterra. Giomo Trichilo è ancora ricordatoa Siderno , come “ u poeta”. Le sue poe-sie, infatti, non venivano scritte, circola-vano sulla bocca della gente ed eranoconosciute e tramandate. Fu anche cono-sciuto per il suo forte sentimento religio-so, per la notevole carica di umanità chesprigionava dai suoi comportamenti , peril senso vivo dell'amicizia, per la capacitàdi cogliere ed apprezzare la carità e l'a-more che anche gli altri mettevano nei rapporti umanie che egli cantava , senza secondi fini, ma con grandespontaneità nei suoi versi. Ovviamente recitava in dia-letto, che era l'unica lingua che conosceva , la lingua deisuoi genitori e dei suoi amici, la lingua dei suoi rappor-

ti umani e commerciali, la lingua di tutto ciò che lo cir-condava; della vita laboriosa e seria che menava. IlPremio anche quest'anno costituirà una finestra pertutti coloro i quali si sono distinti, partecipando ad ini-ziative o competizioni in questo campo, e per quelli cheintendono divulgare le loro opere dialettali inedite. In

particolare, gli organizzatori del”Giomo Trichilo”, con questo evento,vogliono contribuire alla diffusionedella produzione letteraria locale diautori provenienti dalle varie aree cul-turali calabresi. Il Premio, tra l'altro, èassurto agli onori della cronaca per-ché tre anni fa registrò l'ultima appari-zione pubblica del grande autoreGiuseppe Coniglio, considerato una-nimemente uno dei più grandi inter-preti della poesia dialettale calabrese.La presenza di pubblico è stata sem-pre maggiore con il Premio che èdiventato un insostituibile momentodi partecipazione popolare. Ogni

anno più di mille persone in Piazza Vittorio Veneto, edun incremento esponenziale dei partecipanti al bandodel Giomo Trichilo, lo hanno fatto diventare uno degliappuntamenti più importanti dal punto di vista cultu-rale della provincia di Reggio Calabria.

Ilcomune diMonasterace e i suoicittadini hanno vistofinalmente tornare a

casa uno dei reperti archeologicipiù importanti rinvenuti dallerovine magno-greche, si tratte-rebbe dello splendido mosaicodel “drago marino”. Il drago, sim-bolo del paese, è un'opera pavi-mentale del III secolo a.C., facen-te parte di un'abitazione lussuosadell'antica Kaulon; è uno dei piùgrandi mosaici mai rinvenuti inCalabria, raffigurante un serpen-te con la testa canina, la coda dipesce e aculei lungo la schiena.Per anni è stato custodito alMuseo Nazionale di ReggioCalabria, ma dal 15 giugno ha

fatto rientro a casa, nel MuseoArcheologico di Monasterace, indotazione stabile, come ha asseri-to il sindaco Maria Lanzetta in unbreve comunicato stampa, alquale farà seguito, il 30 giugno,

una conferenza alla presenza delsoprintendente capo, dott.ssaSimonetta Bonomi e del soprin-tendente dei beni culturali,dott.ssa Maria Teresa Iannelli.L'attaccamento dell'intera comu-

nità al mosaico si è più voltemanifestato, anche tramite unapetizione popolare riguardanteproprio il ritorno del reperto nelcomune di Monasterace, pro-mossa dal fondatore del gruppofacebook “Monasterace nelcuore”, Gianpiero Taverniti. Ilrientro del “dragon” rappresentauna boccata d'aria fresca per ilcomune di Monasterace, ricco distoria che bisognerebbe maggior-mente pubblicizzare . Dovremmoessere noi i custodi di quel passa-to che ci ha portati fin qui, cercan-do di proiettare quella ricchezzaculturale proveniente dal nostrotrascorso di antica colonia greca,verso nuovi orizzonti.

Antonella Papaleo

IL DRAGO MARINO È’ TORNATO A CASAMONASTERACE

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VENERDÌ 24 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 29

la Riviera

Il Brizzolato ddii RRuuggggeerroo BBrriizzzzii

Con cadenza settima-nale i miei viaggi sulla106, mi fanno notaredelle particolarità,sempre più belle, di

questa statale.Peppe Voltarelli ne

sarebbe orgoglioso (famosa,nel suo brano “turismo in quantità” lavisione ai lati della strada di matrimo-ni, ristoranti, cresimoni e di un minu-scolo negozio dalle capacità enormiche nell'insegna esterna citava, tutteinsieme, i seguenti prodotti in vendi-ta: autoricambi, colazioni, bibite,panini, lampade e gioielli, tagli dicapelli, bombole di gas).Una strada segnata dall'abusivismo,dai mazzi di fiori, dalle capanne inriva al mare e dal taglio netto di un'in-finità di comuni da Reggio a Taranto.È li, in quegli spazi abitati, tra la visio-ne di un tratto di mare e l'altro che, sesi fa attenzione si notano i dettagli piùbelli, sani e intatti di un mondo anticoche resiste ai lati della velocità.L'insegna “Novità” completamentesbiadita nell'alimentare di CatanzaroLido.Il camion di “Rocco vagabondo solita-rio” che propone i suoi carciofi “who-scinton”.Il comuni che si vantano di “benvenu-to a....” che solo 15 metri più avantisalutano con “arrivederci da..”. Le resistenti segreterie politiche delleultime venti tornate elettorali, conmanifesti elettorali che consiglianoancora il voto all'Udeur.Zio Pangoli 0,49 al Kilo.Gente che annaffia la strada. Genteche la brucia.Parabole attaccate a case miracolateper non essere ancora crollate.“Ja ra chi prezzi”La sorella ferrovia.Gli uomini dei bar e i bar con dentrogli Yonkers (introvabili in altri luoghi)e il listino dei gelati ormai biancazzur-ro su cui si intravede la pipa Sanson.Latte di mandorla, menta, gazzosa alcaffè, strega e dregher.Ciclisti e ciclisti indiani.“Taran Project in concerto”.Curve che circumnavigano l'unicacasa presente nel deserto.Un mondo che ai lati delle stradesvela il quotidiano e il vissuto dellagente di calabria che scappa dal sognodi vivere meglio, inseguendo quelmeglio che è li, proprio da dove stafuggendo.

ZIO PANGOLI0,49 AL KILO

Le note ddii MMaarraa RReecchhiicchhiiAnno scolastico 1985/86.

Anche i miei esami dimaturità classica,cominciarono con laprova di italiano.Tema: Attraverso quali

esperienze avete impa-rato ad apprezzare la

parola scritta rispetto alla pluralità delleforme espressive del nostro tempo,acquistando il gusto alla lettura e rag-giungendo la comprensione del valoredell’opera letteraria? Sviluppai la trac-cia analizzando le forme espressive qualiil cinema, il teatro, la pittura, la musicadi quegli anni (oh, gli anni 80!) e soffer-mandomi, poi, sul valore dell’incisivitàdella parola scritta che può rimanere in

eterno nella memoria collettiva e che è,comunque, la base di molte altre formeespressive: non si fa cinema se non siscrive una sceneggiatura, non c’è teatrosenza un testo, non c’è canzone senzaparole. E poi, i diversi generi letterari, lapredilezione verso i romanzi d’avventu-ra (poichè avevo da tempo divorato tuttii Corsari Neri, i Sandokan, le Isole delTesoro, tutte le Piccole Donne e simili)verso la satira (i primi passi di Tango, poiseguito da Cuore), i fumetti (il desideriodi poter essere Eva Kant, la milionesimacliente di un negozio di Paperopoli), isaggi (cercare risposte ai perchè); è capi-tato anche a voi di portarvi in bagno,invece che una rivista, i volumi di un’en-ciclopedia? Ditemi di si, vi prego!

Anno scolastico 2010/2011. A tracceappena diffuse dalle testate giornalisti-che, provo ad immergermi nel maremagnum. Analisi del testo, la poesia“Lucca” di Ungaretti, a me non l’hannofatta studiare, nè tantomeno potreiimmaginare la mia prof che decanta: lecosce della donne sorprese a fecondarsidi te.... e non sai più se è pesca o labbraquella forma che hai divorato. Per il sag-gio breve letterario, il tema da affronta-re “Amore, odio, passione” è stato cor-redato da raffigurazioni di opere d’arte:Il bacio, di Klimt; Gli amanti, di Picasso;Ettore e Andromaca, di De Chirico. Trevortici di intrecci relazionali uomo-donna, con sfumature da cogliere inquelle tre parole, che risuonano ogni

giorno nelle cronache della notra vitaquotidiana. C’è poi Andy Warhol con isuoi “futuri 15 minuti di fama” per iltema generale, con l’esortazione ad ana-lizzare il valore della fama effimera nellasocietà odierna. Ci diranno i nostriragazzi che hanno voglia di normalità,fuori dagli standard, fuori dai modelliofferti dai media, e che l’unica fama cuiaspirano, dopo aver superato questaprova, è la lode dei proff e della fami-glia, prima, e quella di poter onorare illavoro che verrà insieme all’impegno insocietà, poi?Per ora ci resta la curiosità di saperequali tracce hanno scelto, il resto saràstoria.La storia di ognuno.

MATURITÀ IN TEMA

Fu quel 1948 non solo l’anno in cui Josè(insieme a Ignazio) conquistò la matu-rità classica ma anche l’anno in cui, sor-prendentemente, il giovane decise diiscriversi in ingegneria presso unaUniversità americana.La sua scelta sorprese molti ma nonvenne minimamente ostacolata dallafamiglia: non fu il suo un caso di emigra-zione intellettuale ante litteram ma lascelta consapevole di chi avendo unaprecisa passione sceglie il luogo scientifi-camente avanzato in cui coltivarla.Qui vale la pena di sintetizzare quantosulla biografia di Josè americano ha scrit-to il quotidiano californiano MarinIndependent Journal in occasione dellasua scomparsa. “Dopo una breve degenza in ospedale si èspento Giuseppe “Josè” Alicastro.Giuseppe è stato l’adorato marito di Vandaper 56 anni, devoto padre di Annamaria,Antonio e Andrea, affettuoso nonno di

Sofia, Josef e John, genero di DinaPuccinelli, cognato di Gloria Brown, suo-cero di Mark Ellington e di Gabriela RicoAlicastro, zio di Michael e Chris Brown. Josè era nato a Roma il 22 giugno del 1930e venne negli Stati Uniti nel 1948. Dopopoche settimane in America incontrò l’a-more della sua vita, Vanda. Si sposarononel 1954 e proprio poco tempo prima dellasua morte celebrarono il loro 56° anno dimatrimonio.

Josè conseguì la laurea in ingegneria civilenel 1955 presso l’Università di Berkeley aSan Francisco e lavorò per la maggiorparte della sua carriera con la Pacific PipeCompany fino a quando andò in pensionenel 1997.Nel 1969 Josè e la sua famiglia ritornaronoin Italia a Roma dove trascorsero otto annidiventando un vero nucleo italiano e ame-ricano. Durante quel soggiorno in ItaliaJose fondò e fu presidente della ditta

Pretotec, Inc. operando in tutto il MedioOriente e in Europa.Josè è stato un vero gentiluomo, un uomosempre cortese e dotato di un grande sensodell’umorismo.Dopo che andò in pensione, Josè e Vandaviaggiarono per tutto il mondo ed ebbero lafortuna e l’opportunità di visitare tutti esette i continenti della terra. A Josè piace-va giocare a poker con gli amici, frequenta-re eventi sociali e culturali, ma più di tuttogli piaceva passare il tempo con i suoi.Josè fu un autorevole membro del CivilGrand Yury della Contea di Marin e dal2003 fece parte del locale Yacht Club”.Una intera vita trascorsa non solo al di làdell’oceano ma addirittura in riva alPacifico, come si è visto, nessun contattoo visita in Calabria per oltre sessant’annieppure il suo amore per Roccella evi-dentemente non venne mai meno se ilsuo ultimo desiderio, prima di morire, èstato quello che le sue ceneri venissero

sparse nel mar Ionio, in quello specchiodi mare che dal suo terrazzo poté ammi-rare tante volte e in quelle acque nellequali si bagnò per lunghe estati.Non sappiamo quanto sia diffusa inAmerica questa pratica della cremazio-ne e della dispersione delle ceneri. Danoi certo ancora assai poco: personagginoti che hanno lasciato pari disposizionisono stati in tempi recenti SusannaAgnelli e Lelio Luttazzi.In questi giorni sono a Roccella la signo-ra Vanda e i suoi figli, arrivati per dareseguito a quel desiderio del quale va sot-tolineato fino in fondo il gesto d’amoreverso le proprie radici che esso contiene.Oggi pomeriggio i famigliari, cui porgia-mo le nostre condoglianze, coglierannol’occasione per incontrare le persone checonobbero Josè e potranno raccontareloro episodi di quei lontani soggiorni roc-cellesi del loro amato marito e padre.

T utto ha inizio il 24 agostodello scorso anno, quandola Capitaneria di Portosequestra il lido diBandafalò, dopo un'auto-

rizzazione provvisoria, rilasciata in via deltutto eccezionale, limitatamente alla sta-gione estiva 2010, tutto sembrava essersirisolto il 24 maggio scorso quando, come silegge sul sito dell'associazione: «l'UfficioTecnico del Comune, esaminata la nostraistanza e verificati i requisiti di legge, ci rila-scia regolare autorizzazione all'occupazio-ne della spiaggia per la stagione estiva2011. Iniziamo quindi le attività prepara-torie, animati dalla passione e dalla vogliadi raggiungere i nostri unici obiettivi: rega-lare a tutto l'hinterland reggino un'altrastagione ricca di avvenimenti culturali, soli-dali e alternativi; raccogliere fondi che ciservono per continuare le nostre missioniin Costa d'Avorio; fornire ai meno abbien-ti ed ai soggetti diversamente abili la pos-sibilità di usufruire di strutture e di serviziche altrove sono inesistenti o pagati a caroprezzo». Invece no: «Stamattina(10/06/2011 ndr.), però, arrivati in spiaggia,abbiamo trovato gli agenti della GuardiaCostiera che erano stati inviati ad apporrei sigilli alle strutture, in esecuzione di undecreto di sequestro dalla Procura diReggio Calabria nell'ambito di un proce-dimento penale che vede indagati, per“occupazione abusiva di suolo demanialemarittimo”, “falso in atto pubblico” e“abuso di ufficio”, in concorso tra loro, ilpresidente dell'associazione e due socidella stessa, nonché quasi tutti i membridella giunta comunale ed il sindaco di VillaSan Giovanni. La procura accusa l'ammini-strazione comunale di averci indebitamen-te rilasciato l'autorizzazione e accusa noi dinascondere dietro i nostri scopi, un vero eproprio stabilimento balneare di tipoimprenditoriale e commerciale a scopo dilucro. Fortunatamente tutti sanno come

funziona il nostro centro di aggregazione:tutti i servizi e tutte le attività socio-cultura-li sono sempre stati forniti in maniera total-mente gratuita. Quello che ci lascia più perplessi è l'accani-mento nei confronti di realtà pulite e indi-fese a fronte della inerzia totale, nei con-fronti di mille altre realtà fatte di corruzio-ne ed abusivismo edilizio a carattere pri-vato che hanno danneggiato in modo irre-parabile la nostra costa». n Domenica 19giugno la Bandafalò ha organizzato unaconferenza pubblica, tenutasi in piazzaValsesia a Villa San Giovanni. Dopo laconstatazione della solidarietà espressa dainumerosi cittadini accorsi all'evento, l'ama-ra, ma, per nulla arrendevole chiusura è

toccata al Presidente dell'AssociazioneAntonio Oppedisano: «Probabilmentequesta stagione salterà perché i tempi delprocedimento giudiziario sono molto lun-ghi stiamo lottando contro un sistema mar-cio. Noi parliamo di solidarietà, di rispettoverso il prossimo, il territorio e l'ambiente.L'unica cosa certa è che continueremo alottare. Le nostre coste sono vessate dall'a-busivismo e ogni anno se la prendono connoi per quattro castagnole sulla spiaggia».Facciamo nostre le perplessità diOppedisano e speriamo che si trovi unasoluzione che consenta all'associazione disvolgere le proprie attività anche in questastagione estiva.

Pietro Criaco

Bandafalò, sigilli alla solidarietà

Intervento di GiuseppeCusato, operatore di

polizia penitenziaria alla“Giornata diocesana in

ricordo delle vittime dellaviolenza”, organizzata

dalla Commissione"Giustizia e Pace"

IL CORAGGIODI COSTRUIRE

LA PACE

Anche nel carcere, anche in un carceredella Calabria si può essere operatori dipace. Ma come? Non con l'indifferenza.Non pensando che il carcere sia un luogodove si possono lasciare uomini e donne aconsumare un tempo della vita senza laprospettiva di rientrare a far parte della vitadella comunità con altre basi e valori.Non dimenticando le ferite recate allasocietà, ferite che hanno rotto legami disolidarietà, di giustizia, di libertà e di pace.Perché ci sia pace si deve recuperare alme-no il patto di solidarietà e di giustizia tra gliuomini e le donne che può far progredire lelibertà di ognuno. Come operatori peniten-ziari, siamo impegnati ad offrire in nomedella giustizia e delle leggi questa opportu-nità di solidarietà e di reinserimento. Avolte, anche negli istituti penitenziari cala-bresi continua però a vigere il vecchio ordi-ne, si riproducono gli stessi rapporti e gerar-chie fra gli uomini fondate sul silenzio, sulleomertà, sull'antagonismo fra i valori degli“uomini di rispetto” e i valori della giustiziae della solidarietà tra le persone. Comenella comunità civile, a volte anche nellacomunità penitenziaria gli uomini e le

donne possono far prevalere il proprioordine. Così non c'è giustizia, ma il cancrosui tessuti della giustizia, per i poteri che nesanno approfittare. Così non c'è liberazionedai bisogni degli uomini e delle donne, mala cooptazione dei deboli al linguaggio dellaviolenza e la distribuzione dei favori. Cosìnon c'è pace, ma l'ordine imposto dallaforza e dai poteri illegali. Per prevenire edarginare questo degrado occorre straordi-naria forza e motivazione. La grande mag-gioranza dei lavoratori degli istituti peniten-ziari calabresi, calabresi essi stessi, questamotivazione ce l'hanno. Hanno rivendicatocon consapevolezza una nuova identità chestenta ad affermarsi. Lo Stato stesso nonpone in atto con coerenza e determinazio-ne le proprie riforme. Il carcere, comemolte istituzioni, non ha bisogno di maggio-re autorità, ma di supportare con certezzala propria azione con le risorse e i propriuomini e donne migliori. Donne e uominiche lavorano in un posto difficile quale è ilcarcere e che hanno bisogno del sostegnodella società civile e delle istituzioni cheoperano in terra di Calabria.

Giuseppe Cusato

Ignazio Contu, l’autorevole giornalista, compagno di scuola e di giochi di Josè.Il Palazzo Alicastro di Roccella Jonica. Sulla sinistra il retro della Chiesetta

Un portale specializzato in vacanze per single rivela che le mete preferite dagli “spiriti liberi” under 45sono le spiagge meridionali: al primo posto la Calabria, seguita da Sardegna e Puglia. Éevidente chequesto comparto del turismo ha risentito delle rivolte in nord Africa, facendo preferire mete menoesotiche ai “cuori solitari” in vacanza

Acaccia di Cupido sulle spiagge meridionali

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Andiamocinema

The end

al

RoccellaJonica

Cars 2GIUSEPPE RITORTO

Non ha saltato neanche il 2011 la PixarAnimation Studios, che anche per questa sta-gione cinematografica ci regala un nuovo ecoloratissimo film. Anche quest’anno prota-gonista un sequel, infatti Cars 2 (uscito inItalia solo l’altro ieri) arriva dopo "Cars –Motori ruggenti" del 2006 diretto da JohnLasseter. Di sicuro si tratta di due film moltodiversi non solo perché sono trascorsi cinqueanni (un periodo notevole per il mondo dell’a-nimazione) dall’esordio al cinema dellefunamboliche auto parlanti. Nuova è infatti lalocation: dalla tranquilla, bambinesca e deser-tica Radiator Springs si è passati a un tour deforce internazionale che abbraccia Tokio,Parigi, Londra e Italia con un’immaginarialocalità marittima di nome Porto Corsa, copianon troppo nascosta di Portofino.Al soggetto – classico Pixar – dell’amicizia e aquello tematico delle corse d’auto, si aggiungeun nuovo argomento: lo spionaggio interna-zionale.In effetti, l’incipit della pellicola lasciaun po’ spiazzati perché nella sequenza vedia-mo una specie di James Bond gommato dinome Finn McMissile, un nuovo personaggioche affronta una delicata missione in mareaperto sfoderando lanciamissili e gadget pro-digiosi. Quando Saetta McQueen, reducedalla quarta vittoria della PistonCup, è invita-to dall’ex-magnate del petrolio MilesAxlerodal Gran Premio Mondiale, decide diarruolare in squadra il fidato Carl "Cricchetto"Attrezzi, che alla presentazione in Giapponeviene scambiato per un’abilissima spia, vicen-da che dà il là a un bizzarro intrigo internazio-nale. Ed è proprio Cricchetto con la sua sim-patia il mattatore di "Cars 2": si innamora dellanew entry Holley Shiftwell e rafforza il rappor-to d’affetto con Saetta, che a sua volta dovràvedersela con l’antipatico napoletanoFrancesco Bernulli, un campione di FormulaRacers controfigura, non troppo edificanteper noi, del classico sborone italiano.Troppo caotico e cosmopolita, l’ultimo Pixarnon si dimostra altrettanto abile nel toccare lecorde emotive dello spettatore. Certo, dalpunto di vista tecnico non si discute: un’inno-vazione continua dove luoghi, ambienti eoggetti sono ricostruiti meticolosamente conun gusto vivace, le riprese di corse e insegui-menti diventano più spettacolari, l’atmosferagenerale è dinamicissima. Il film è godibile e contiene diversi momentidivertenti, consigliato per consumare in legge-rezza una serata estiva e senza troppe pretese.

LA RECENSIONE

Il palco della cittadina romagnola,che è stato il trampolino di lan-cio per la carriera di artisti delcalibro di Gigliola Cinquetti,

Iva Zanicchi, Fiorella Mannoia,Michele Zarrillo, Lighea, SilviaSalemi Eros Ramazzotti e Nek,

ospiterà, infatti, ben 16 su 100 giovani artisti dellavoce calabresi che hanno passato le selezioni perla 54esima edizione del Festival "Voci NuoveVolti Nuovi”. Sarà, dunque, la nostra regione lapiù rappresentata, a pari merito con l'EmiliaRomagna, in una delle più importanti kermessemusicali italiane, nata nel 1956, la cui finale vienetrasmessa in prima serata su Rai Uno. Sono sem-pre più numerosi i ragazzi, provenienti da ogniparte di Italia e qualcuno anche dall'estero, che sicimentano nelle audizioni per essere ammessi alconcorso, ma solo cento di loro possono parteci-pare alla gara. I calabresi, tutti poco più che ven-tenni, provengono da Catanzaro (quattro), daCorigliano Calabro (due) e gli altri da diversi luo-ghi della provicia di Cosenza: Rossano, MontaltoUffungo, Papanice, Castrovillari, Amantea,Trebisacce, S. Vincenzo La Costa, Cirò e SanGiorgio Albanese.

GM

AL CINEMA

xxx

Afa e caldo aumentano ilvostro stress. Il mare è unmiraggio, l’ufficio resta taleanche se vi presentate in infra-dito e pinocchietti. Vi rimanela crociera che avete program-mato da anni, e che, anchequest’estate non potrete per-mettervi.

La crisi ha colpito anche voi. Si,esattamente come un ferro dastiro in pieno volto. Pagare le bollette è diventataun’impresa, e quell’aumento distipendio che aspettate rimarràun miraggio. Ma stringete identi... Almeno fino alla prossi-ma bolletta.

L’improvvisa voglia di autono-mia del vostro partner non èmomentanea. E’ solo un pre-testo per non lasciarvi subito.Ma tempo al tempo, lo farà abreve. Ok ok, neanche il fatto-re economico vi sorride. Mapensate a chi sta peggio divoi... e deprimetevi.

Il nome del vostro segnozodiacale è contro di voi.Come pensavate che fosseportatore di buone notizie? Lasalute è quella che è, gli acciac-chi si sentono, i soldi non ce nestanno, e l’amore è solo la rap-presentazione in un film... pervoi muto...

Vi proporranno un investi-mento. Non accettate, le assi-curazioni false rimangono unatruffa, e con la sfortuna cheavete addosso potrebberoanche arrestarvi. Meglio poverima liberi...

Anche se su facebook vi fa vir-tualmente l’occhiolino (ovviocon le emoticon) non ha nes-suna intenzione di passare deltempo con voi. E non conti-nuate a proporle di uscire perun caffè, diminuirà le vostreprobabilità, già basse, di unappuntamento.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

VENERDÌ 24 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 30

NIGHT LIVE

Settimana scarsa dieventi questa, per unalocride dove la movi-da stenta a decollare,aspettando l'apertura

dei lidi, ancora in fasedi montaggio, fa

eccezione il:

BLUE DAHLIA

Che offre un week-end riccodi eventi per il locale di

Marina di Gioiosa Jonica,sabato 25 giugno, h 22:30, si

esibiranno i “Foja” un gruppoproveniente da Napoli che

suona musica folk/rock.Domenica 26, invece, saranno

ospiti i “Miss Fraulein”che sioccupano di musica alternati-

va/rock, from Cosenza.Impegnativo!

GOLOSIA

(Marina di GioiosaJonica)Appuntamento soft,

sabato 25 giugno dalle ore22.00 fino alle 02.00, ospite

della serata Dj GaetanoOriglia, con musica di intrat-

tenimento easy/jazz. Classico!

LE CLUB

(Locri) Mattatore dell'estate2010, martedì 28 giugno, a

partire dalle ore 22.30, presen-ta la serata “Last Hour Game

Over” MUSIC: CarlettoScordo, Mr. Rosario and

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776

Cars 218.00 - 20.00 - 22.00CINEMA ARENA

Siderno,info:333/ 7672151Prossima apertura

CINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151

Cars 218.00 - 20.00 - 22.00

CINEMA VITTORIA Siderno,info:339/7153696

Una notte da leoni 18.00 - 20.00

Xmen l’inizio22.00

CINEMA GARIBLDIPolistena,info:0966/ 932622

Cars 2 16.30 - 19.30 - 22.00

CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Una notte da leoni 2

18.00 - 21.00CINEMA ODEON

Reggio C.,info:0965/ 898168 L’ultimo dei templari

18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA AURORA

Reggio C.,info:0965/ 45373Chiuso per ferie

NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515

Cars 217.00 - 19.15 - 21.30

MULTISALA LUMIEREReggio C.,info:0965/ 51036

SALA DE CURTISCars 2 (3d)

1730 - 19.45 - 22.00SALA MASTROIANNI

I guardiani del destino22.20

X men l’inizio20.00

SALA SORDICars 2

18.30 - 20.45Libera Uscita

23.00SALA DE SICA

London boulevard 19.00 - 21.00 - 23.00

MARIA COGLIANDRO

Quasi tutti gli stilisti iniziano la loro carrieracucendo abiti per le bambole. Lilli Spina,stilista reggina, ha iniziato utilizzando ilsuo corpo come manichino e lo specchiocome aiutante. Nel 1997 la sua passionediventa realtà imprenditoriale: nasce ilmarchio Lilli Spina Couture. Dieci annidopo il debutto in ambito inter-nazionale, a cominciare da Dubai. Isuoi abiti, tutti curati nei minimi det-tagli, tutti rigorosamente cuciti amano, hanno iniziato a girare ilmondo. Lo scorso 14 giugno LilliSpina ha ricevuto la Mela d'Oro peril made in Italy, che le è stato asseg-nata in occasione della XXIIIEdizione del Premio MarisaBellisario, dal titolo “Donne inno-vazione e capitale umano”.Abbiamo intervistato per voiquesta giovane stilista che dalla

Calabria ha fatto conoscereal mondo la sua moda ricer-cata e decisamente esclusi-va.Ci racconti com'è nata lasua passione per la moda?Il mio interesse per lamoda ha inizio da bambi-na, quando per gioco eper passione, dopo la

scuola, frequentavo un

piccolo laboratorio sartoriale artigianale di famiglia, dove miviene insegnato che il vero valore e la preziosità di un capofatto a mano sta nel fatto che ogni punto concorre a render-lo personale ed unico. C'è uno stilista in particolare a cui si è ispirata?Inizialmente è stata Marella Ferrera, per il forte legame conla sua terra, la Sicilia.A che tipo di donne si rivolge?Il mio stile si rivolge alla donna definita ”Senza Tempo” chenon rincorre espressioni di tendenza, ma è legata al segnodi una eleganza sobria che non cade mai nel minimal. Poichélo stile e l'eleganza non hanno né tempo né scadenza.Quale donna famosa (nazionale o internazionale) piùriflette lo stile Lilli Spina?Sicuramente la regina Rania di Giordania.Anche la moda rischia di finire nel turbine della globaliz-zazione. Cosa suggerisce per stupire ancora e superare l'em-passe?Puntare sulla ricerca della qualità dei materiali e sull'inno-vazione, mantenendo fermo quello che è lo studio stilisticodi alta sartorialità.I giovani stilisti quali difficoltà incontrano per farsiconoscere? Ci sono enti che aiutano in questa attività di pro-mozione? Le difficoltà che ognuno incontra quando intraprende unaattività imprenditoriale. Chiaramente fare moda al sud èmolto più difficile rispetto a realtà come Milano e altre cittàdel nord. Gli enti come la Camera della Moda supportano igiovani stilisti.Un'ultima domanda. Che look consiglia alle nostre lettriciper non passare inosservate in quest'estate 2011?Un look di linea essenziale ma di grande carattere. Lineemorbide e impalpabili dalle tonalità che vanno dal rosa cipriaal celeste polvere fino ad arrivare all'azzurro avion.

Al Festival diCastrocaro é recorddi ugole calabresi

CONCORSI

Sono arrivate a ReggioCalabria, da Uruguay,Canada, Nord America eStati Uniti, le quarantafinaliste del concorsoMiss Italia nelMondo. Fondato nel1991, su iniziativa diEnzo Mirigliani,Miss Italia nel mondoal suo ventesimo anniver-sario è il concorso di bel-lezza riservato alleragazze di origini italia-ne che vivono all'estero.La finale della celebretrasmissione, condottada Pupo ed Elisa Isoardi,si terrà il prossimo 4luglio con diretta televisi-va, su Rai Uno in primetime, in ondadall'Anfiteatro di ReggioCalabria. Il primo luglio, inseconda serata, andrà inonda un'Anteprima sul sog-giorno delle miss in Calabria,non solo a Reggio, ma anchea Catanzaro, Cosenza,Crotone, Vibo Valentia edaltre località. Grazie a RaiItalia, inoltre, la finale dellakermesse, sarà trasmessa intutti i continenti.

A Reggio lereginette diMiss Italianel Mondo

Mela d’oroLilli Spinaper la reggina

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VENERDÌ 24 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 31

la Riviera

I doveri possono aspettare,oggi pensate ai “piaceri”.Non fatevi bloccare dai sensidi colpa e al bando l'eccessivosenso di responsabilità.Cambiamenti in arrivo.

Dovrete cercare di recuperare intutti i campi della vostra vita, maprima di tutto in ambito senti-mentale perché avete perso divista la situazione. Ricordatevil'importanza delle emozioni.

Stranamente sarete ribelli,poco disponibili e anche unpo' accigliati in questo periodoche non porta particolarinovità e non qualche malinte-so a livello sentimentale elavorativo

Un periodo particolare mapieno di intense emozioni e dinovità. Momenti di gioia e didisperazione si alterneranno.Alimentate l'ottimismo eaffronterete i contrasti all'oriz-zonte. Non pretendete troppodagli altri.

Vivrete un periodo dedicatoall'amore ed ai sentimenti, friz-zanti, esuberanti, pieni e con-turbanti. Il lavoro vi regaleràdelle soddisfazioni e l'impossi-bile diverrà possibile.

Sarete malinconici e privi dibrio in amore, ma con passio-ne costruirete il vostro succes-so lavorativo. Abbandonate iricordi nostalgici che vi voglio-no collocare fuori del tempo eadoperate le nuove esperienzeper realizzare nuovi traguardi.

Blob of the week

PENSANDO A PASTORIUS

Zona Cesarini

Lingua biforcuta

di Benjamin Bowson

“Sono il più grande bassista del mondo, non pote-te stare senza di me” Jaco si presentò con questeparole davanti ai Wheater Report, uno dei grup-pi più in voga nell'America degli anni settanta. Locacciarono fuori a pedate, ma la sua affermazioneperentoria suscitò la curiosità dei musicisti, “disicuro era un pazzo, però..” si dissero.Ascoltarono il nastro che gli aveva gettato addos-so, mentre cadeva sulla strada. La musica di Jacoli folgorò, oltre a essere stupenda aveva qualcosadi nuovo, sconosciuto. L'arcano lo svelò il bassista,Jaco aveva un suo modo di suonare, usava gliaccordi rovesciati sul basso elettrico. Che era ilmiglior bassista del mondo lo dimostrò subito.Era impareggiabile col basso, ma anche col cuorenon stava dietro a nessuno. Mi diede indietro isoldi che gli avevo dato perché suonasse al fune-rale di Jimmy Levine, mio grande amico e suo fansfegatato. Chi mi segue sempre questa storia laconosce, poco male per chi non mi segue, non si èperso molto. Molto male per chi non ha maiseguito Jaco Pastorius, della musica si è perso ilmeglio. Lui il basso lo ammazzava, nel sensomigliore del termine. Non parlo di lui per farvivedere la mia bravura in campo musicale. Sonopassato davanti al Senegal, tanti anni fa ci sonostato insieme a lui, al funerale di Jimmy. Io pian-gevo e lui suonava. L'anno dopo anche Jaco se n'èandato, un pezzo di merda di Fortlaudersdale gliha fracassato la testa. Io sono un romantico, epiango spesso, per gli amici e per me stesso.Piango per tutti quelli che avevano un gran genio,soprattutto un grande cuore, e hanno sprecatotutto finendo in un carcere o in un fosso, o rifu-giandosi in fondo al cesso. Sono stanco di versarelacrime sulle croci degli amici, per questo navigoin acque profonde. Per un po' voglio scavar fosse,e metterci dentro una caterva di merdosi, convin-ti di avere il potere di vita e di morte, sull'esisten-za degli spiriti fragili. Farò quel che devo, il ricor-do di molti mi resta ed essendo un coglionedemodè quello, almeno, lo rispetterò. Ma se sieteragazzi in gamba, se avete dentro un grandecuore, smettetela di fottervi da soli o di farvi fotte-re, per quanti uomini e mezzi io abbia non potròmai annientare tutti i nostri nemici. E di andare aifunerali col lutto al braccio non ne posso più.

Post referendario: Dopo il voto ai referendumesplode l'ira della lega: «Basta sberle». Come nonessere d'accordo? È giunta l'ora del più classico cal-cio nel sedere. Föra da i ball!!!Post referendario2: Prima ancora che venisse uffi-cializzato il raggiungimento del quorum, con unocolpo di reni degno del miglior Buffon, Berlusconisalta sul carro dei vincitori: «Addio al nucleare, pun-tiamo sulle rinnovabili». Gli ambientalisti tremano.Il lupo perde il pelo…: Parlando al telefono, inter-cettati dalla guardia di finanza, gli amici “Bilionari”Briatore e Santanché fanno riferimento ai festini,interrotti ad Arcore dopo l'inchiesta dei pm diMilano e proseguiti a Roma, al castello di TorCrescenza. Briatore spiffera tutto all'onorevola diplastica: «Non più lì (ad Arcore) ma nell'altra villa...tutto come prima». Il dito medio più veloce d'Italiasbotta incredula e sdegnata: «Va bè ma allora quacrolla tutto». In un'altra telefonata, sempre Briatorecommenta con il sottosegretario una nuova festa delpremier: «Ha ragione Veronica, è malato. Perchéuno normale non fa 'ste robe qui... Persino LeleMora è in imbarazzo». Suvvia signori e che sarà mai?Sono solo delle normalissime cene tra amici… ONo?

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

Siamo rimasti in tre!!!Giulia, Dino, Alessia

Il miticoMariolone tornaalla ribalta con isuoi articoli.Campionatostrepitoso per lanostra compa-gine amaranto.Nonostante sisia qualificato ilNovara, che hapareggiato alnovantesimo,

noi certo non meritavamo di perdere l'oppor-tunita’ di andare in “Serie A”. Purtroppo il cal-cio e’ fatto anche di queste cose, che fannomale a qualsiasi risultato. Comunque noi ten-teremo, il prossimo campionato, per l'imme-diata risalita nella massima divisione visto chele prerogative ci sono.

OROSCOPO

“La meglio” Calabria

Tanti Auguri Cosimo per ituoi primi 40 anni ,dalla tuafamiglia e dai tutti i tuoi amici.

Piccole donne crescono..!!!Ercola Macrì e Marca Minnella

Sorridenti & Coccolosi...Elena, Matteo

Emiliano EventsL’evento eccezionale e’vederlo in giro digiorno...vampiro!!

Tiger ManSalvatore

Buon compleannomammadal tuo Matteo

Il Gigante buonoZioFrank Bellamina

Piccole PromesseUn grande abbraccio dalvostro fotografo Fabio

Pronto mammastasera non torno...

AracnoideQuando

balla sembraavere 8 arti

Il riposo (sacrosanto) delguerrierostanco delle continue vessazioni daparte di Rosario, si adagia a terracolto da un attacco di narcolessia

la quota rosa dei 4+Federica Giordano

Calcio e cucina, ottimo il connubio scelto dall’Inter Club “Giacinto Facchetti” di Marina di Gioiosa chedomenica prossima 26 giugno, dalle 19,30, ha organizzato la quarta edizione della “ZeppolataNerazzura”, ormai tradizionale evento che chiude la stagione calcistica 2010-2011. Il presidente FrancoMartino invita tutta la popolazione, specie nerazzurra, a partecipare.

Marina di Gioiosa, una zeppolata tutta nerazzurra

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