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lariviera52-11

Date post: 06-Mar-2016
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giornale d'informazione
32
BUON NATALE. A tutti, ma specialmente ai carcerati ai quali auguriamo che vivano il problema della pena come pro- blema della speranza. Per non sentirsi soli e abbandonati. E un augurio persino al Governatore. Poiché ce l’ha, cambi testa , volgendola verso gli interessi generali. Sarebbe davvero un bel Natale. Gesù, pensateci voi. Noi i miracoli non li sappiamo fare. “L ’ispettore Manti solo poteva muoversi in quel marasma, era nato a Zefira, figlio di poliziotto, oltre che poliziotto; cono- sceva ogni abitante della città, le storie personali erano il suo pane quotidiano. Manti infierì, entrò nell’archivio del commissariato e ne uscì con un foglio dattiloscritto...
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BUON NATALE. A tutti, ma specialmente ai carcerati aiquali auguriamo che vivano il problema della pena come pro-blema della speranza. Per non sentirsi soli e abbandonati. E unaugurio persino al Governatore. Poiché ce l’ha, cambi testa ,volgendola verso gli interessi generali. Sarebbe davvero un belNatale. Gesù, pensateci voi. Noi i miracoli non li sappiamo fare.

“L’ispettore Manti solo poteva muoversi inquel marasma, era nato a Zefira, figliodi poliziotto, oltre che poliziotto; cono-

sceva ogni abitante della città, le storie personalierano il suo pane quotidiano. Manti infierì, entrònell’archivio del commissariato e ne uscì con unfoglio dattiloscritto...

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SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 02

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SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 03

ControcopertinaPremio Letterario città di Siderno

Odore di muffa: il Premio città di Siderno sa di vecchio e di ultimaprovincia. Lontano dal territorio, non scopre nuovi talenti, non promuovela cultura e appende solo medaglie a petti già ampiamente medagliati

CARMELO CARABETTA

No, non il fantino di unadelle blasonate con-trade che disputa ilpalio di Siena. Né la

torre degli scacchi, che è ungioco, anche se degli elementi incomune con questa pratica nelnostro gioco ci sono. Si un gioco,riservato a pochi, a una elite dicervelloni, che col popolo non ciazzeccano nulla. E nulla c’entracon la gente la torre che vorrem-mo, metaforicamente, buttaregiù. La cultura, è noto, nei seco-li scorsi era un fatto che riguar-dava pochi, solo i ricchi leggeva-no, e solo loro avevano accessoalla cultura e all’intellettualità.Forse è questo che anima il pen-siero di chi da otto anni mette invetrina il premio letterario LaTorre. E magari, vista l’età, èprobabile che chi lo anima pro-venga dai secoli scorsi, e deitempi andati conserva antichiretaggi. Per carità, buone ebrave persone, valide cultural-

mente, come insigne uomo eracolui che al premio ha dato ilnome. Ma trovarsi in una splen-dida cornice, come quella delgrand hotelP r e s i d e n t ,a s c o l t a r esoavi melodieclassiche par-tenopee, sen-tire gli affabu-la menti delbravissimo DiMare e assi-stere alleperformance,sempre diottima qua-lità, dellasplendida Maria TeresaD’Agostino. Tutto questo nonserve a nascondere l’odore dimuffa che il premio città diSiderno emana. Si, sa di vecchio,come l’età media degli spettato-ri. Sa di inutile, perché nullaaggiunge alla fama dei premiatigià famosi di loro. Sa di provin-cialismo, che ogni volta cerca il

nome altisonante per uno stra-puntino su giornali altisonantiche mai c’è stato e mai ci sarà.Una rutilante autovetrina,

come tanti altripremi letterari diprovincia, cala-bresi e non. Chenon promuovonocultura, che nonscoprono talenti,che appendonomedaglie a pettigià ampiamentemedagliati. Acosa serve unakermesse lettera-ria che non coin-volge il suo con-

testo territoriale, che non avvi-cina la gente alla cultura, chenon contribuisce alla crescita?Un gioco per pochi, già ampia-mente acculturati. Un fatto diclasse e non di popolo, conparate di autorità politiche, reli-giose e militari, come se la cul-tura avesse bisogno di visti diconformità. Il premio La Torre,

per come è fatto andrebbe but-tato giù, svecchiato, sostituito. Equesto non vuol dire che chi sidanna per portarlo avanti nonabbia valore, tutt’altro. Proprioper la caratura di chi lo organiz-za, di chi lo presiede, dei giuratiche lo formano. Sono loro stes-si a meritarsi qualcosa dimeglio. Loro devono utilizzareal meglio le capacità che hannoe uscire dal provincialismo,dalle nicchie. Aprirsi al territorio e aprire ilterritorio alla cultura. Alle cosevecchie bisogna togliere lamuffa, o metterle definitiva-mente sotto naftalina. Dura da otto anni e potrebbefarlo per altri ottocento, macontinuare così sarà solo acca-nimento terapeutico. Non schi-fino il popolo, gli autori scono-sciuti ma di valore, calabresi eno. Siano cultura indipendentee non coloniale, e se lo meritaalla Chirico diano il premio conla P maiuscola, non il contenti-no di partecipazione.

Buttate giù la torre“

Il premio esiste da 8 anni e potrebbe durarealtri 800, ma continuare

così, con questaimpostazione, è solo

accanimento terapeutico

Il vice sindaco Pietro Sgarlato con il vincitore dell’ottava edizione Franco Di Mare con "Non chiedere perché" ed. Rizzoli.

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Parlandorelax

Grande Sud

di...

NORDICI & SUDICI

Smettiamola di fare gli ipocriti, uscia-mo da sentimenti mielosi e falsi.Diciamo le cose come stanno.Nonostante i toni paterni e clericalidi chi occupa cariche istituzionali.L'Italia è un paese, lontano dall'esse-

re una nazione unica. Centocinquant'anni sonotrascorsi in un lampo e siamo fermi al palo.Differenze sociali, economiche, culturali, sanitarie,giudiziarie.. continuano a tenere il paese diviso.Siamo italiani sulla carta e solo su quella. Ci sentia-mo un popolo solo in certe occasioni, tragiche ogioiose. Gonfiamo il petto per qualche giorno, opoche ore e poi torniamo a vivere in mondi diver-si. Insieme facciamo da spettatori passivi all'irra-zionalità, pecca atavica e caratteristica necessariadi chi si sente investito di un qualsivoglia potere dirappresentanza nel “nostro” paese. L'irrazionalitàche ogni sera irrompe dai salotti televisivi a quellidegli italiani. Le stesse facce dappertutto.Ripetono sempre le stesse cose. Finiscono sempreper litigare. Sembrano scontrarsi su tutto, ma indefinitiva esprimono lo stesso concetto, il pensieroconforme. Tutti i colori danno vita a un solo colo-re. L'irrazionalità è la zavorra del paese. Un gigan-te con una testa vuota, e un corpo muscoloso chelavora instancabile. Sotto a una classe dirigenteparolaia, c'è un popolo molto più razionale edemotivamente forte, che nonostante loro e nono-stante tutto va avanti senza tentennamenti. Laforza di questa nazione è il suo popolo. Eccola unacosa che unisce gli italiani, o una parte di essi. Lavoglia di andare avanti, tenacemente, nonostantetutto e tutti. La forza di alzarsi ogni mattina e farequalcosa, per se, per gli altri, per tutti. Non sonobuono per le feste. Vi strillo, vi grido, e penso vera-mente che una parte di voi, nordici o sudici, non sialzerà più dai divani. Ma per ogni parassita ci sonodue o tre italiani che si svegliano all'alba, se ne fre-gano dei piagnistei, e mandano avanti questopaese, nonostante i governi, i potenti e nonostantegli italiani. A questa gente faccio gli auguri, a quel-li che ci porteranno avanti, a loro che soli potran-no dare un posto unico a tutti noi. A loro, che solimi potranno far chiudere questa stupida rubrica,quando non ci saranno più nordici e sudici..

Uniti per le feste

SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 04

GIOACCHINO CRIACO

FRANCESCO LADDARINA

Apprezzerete per le feste un po' di sudicioprovincialismo, di un localismo che per inordici significa il condizionamento di un

decennio di scelte politiche nazionali e vale per-centuali elettorali a due cifre. Mentre da noi èsinonimo di vittimismo, di rivendicazioni fuorimoda. Francesco Azzarà è a casa con la fami-glia, in quel di Motta. La sua vicenda può esse-re trattata senza patemi d'animo o sentimentali-smi strumentali. Cerchiamo il pelo nell'uovo,questa settimana, invece di tormentarvi con inostri insulti da grilli parlanti, per Natale vi met-tiamo in tavola un po' di pane per i vostri denti.Smetto di andar per aie e quaglio. Il cooperanteAzzarà è libero, tutti i media ne hanno datoconto, in modo ampio, anche se in verità duran-te le fasi della prigionia non è che i riflettorisiano stati eccessivamente accesi sulla sua vicen-da. Quando però la sua tragedia è epilogata infavola, complice il periodo, ne hanno parlato inabbondanza. Azzarà si è visto dappertutto. Solo

che quasi nessuno ha parlato delle sue origini.Cooperante italiano, punto. Che sia calabrese èuna cosa irrilevante. Bene, dove sta il problema,diranno i meno sudici fra di voi e quasi tutti inordici. E in effetti il problema non c'è, o non cisarebbe. Un uomo è sempre e solo un uomo.Non c'è specificazione razziale o territoriale chepossa aumentare o deprimere l'essenza umana.E, ovviamente, non c'è un complotto generaletendente a occultare l'origine calabrese diFrancesco. Un'abitudine però c'è, in voga fragiornali e televisioni, di associare sempre il cala-brese a un comportamento negativo, di caratte-re criminale per esempio. Anzi l'abitudine viene

gioiosamente estesa ai sudici. Allo scippatore, selo è, si aggiunge sempre napoletano. Al violen-tatore si associa volentieri romeno. Allo spaccia-tore si da una pigmentazione, di colore, appun-to, o un origine, marocchino. Difficilmente siparla di stupratore torinese, corruttore milane-se, rapinatore bresciano. A noi le specificazioninon piacciono, razza, nazionalità, colore, gustisessuali.. non aggiungono ne tolgono qualcosa.Sono pressoché inutili. Però, per una volta chec'era un calabrese buonino, con una famiglia cheha affrontato dignitosamente e senza piagnisteila faccenda. Per una volta, lo si poteva far nota-re. Grazie Francesco.

FRANCESCO AZZARÀ

Sudicio buonino

CRONACHE DAL NORD di SANTO MOTTA

Pretendeva una stecca, consisten-te anche, per far superare i criteritemporali e saltare la fila. Agliaspiranti genitori, impazienti diaspettare le consegne a rilentodella cicogna, il primario di oste-tricia-ginecologia dell’ospedale diBelluno prospettava una soluzio-ne rapida. Soldi, tariffe che anda-vano oltre i duemila euro, e il pan-cione delle future mamme si gon-fiava di colpo. Tutto questo è acca-duto nella civilissima città diBelluno, manco fosse la Calafrica.

Gli avevano affidato le chiavidell’ufficio reperti, nonostan-te già nel 96 l’avessero scoper-to a portarseli a casa. Lo Statoc’è ricascato e il vice commis-sario del distretto Greco-Turro pure. Ottenute le chiavidella dispensa ha incomincia-to a trasferire di tutto nellacantina di casa propria. Ilcolmo, affidare la dispensa delformaggio a un topo.

LA CRESTA DEL PRIMARIO BELLUNESE

IL COMMISSARIOMILANESE COL VIZIO DEL FORMAGGIO

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la Riviera

DIAVOLO NERO

A Brontolo, rubrica televisiva condot-ta da Oliverio Bea, la mattina del 19dicembre, il dr. Nicola Gratteri hadetto cose importanti. Due coseimportanti. La prima si configuracome l'auspicio che i partiti, cioè i par-

titi calabresi, non intercettino l'iniziativa politica deigiovani. Siccome il dr.Nicola Gratteri ama pensareconcretamente- il che gli fa onore- ha voluto richia-mare ad esemplazione ciò che avvenne dopo l'assas-sinio di Francesco Fortugno. Migliaia e migliaia digiovani scesero in piazza spontaneamente, ma dasubito i leaders di quel movimento spontaneo furono“risucchiati” dai partiti e anche- aggiungo io- dai ver-tici istituzionali calabresi- Bova e Loiero. Venne su diloro esercitata una sorta- come a suo tempo fu scrit-to sulle pagine di <<calabriaora>>- di pedofiliapolitica: i giovani furono avvicinati, allettati, carezza-ti e poi respinti quando non servirono più. E davanoanche fastidio. La seconda cosa importante detta daldr. Nicola Gratteri è che, dopo Fratelli di sangue,scrivere libri sulla mafia, diversi solo per il coloredella copertina e per il titolo di copertina, è diventa-to una moda. Il genere dei professionisti dell'antima-fia apre la porta alla specie scrittoria. Urlatori e scrit-turali insieme. E intoccabili. Come scrittori, per lamiseria. Mai, prima di loro, la Repubblica delle lette-re e i suoi sovrani guardiani avevano sospettato chepotesse prosperare la letteratura dell'obitorio, comeio amo definire certa narrativa infeudata al sangue,scritta con i piedi e i ritagli dei giornali. Ciò che nonfa il bene della democrazia letteraria, ma quello degliscrittori-incassatori e degli editori, che, acquistati icarri funebri, si sono trasformati in pompe funebrieditrici. Noi non abbiamo atteso il dr. Nicola Gratteriper esprimere, e non pacatamente, le nostre osserva-zioni sulla gioventù antimafia, strumentalizzata daipartiti, dai vertici istituzionali, dai perpetui grama-gliati, e sulla mafia, mutata in affari e banconote. Maci fa piacere che queste cose oggi le dica il dr. NicolaGratteri. Almeno finirà la storiella che <<laRiviera>> offra una copertura storicistica alla malagente. Quando, invero, noi abbiamo voluto operareuna scopertura della classe dirigente e dei falsi testi-moni del nostro tempo. Grazie, dr. Gratteri, e, datoche ci siamo, auguri di Buon Natale.

Auguri, dr. Gratteri

SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 05

VIOLA COSENTINO

“Il ladro”, girato un anno fa a Locri e din-torni, scritto e diretto da Vincenzo Caricarie realizzato dalla AssimetriciVideoproduzioni, la casa di produzionefondata dai fratelli Migliaccio Spina e di cuiè socio anche il regista sidernese, si è appe-na aggiudicato il premio come miglior cor-tometraggio all’ultima edizione delCalabria Film Festival. Una bella soddisfa-zione per Caricari, i fratelli Bernardo eNazzareno Migliaccio Spina e per quantihanno lavorato alla realizzazione dell’ope-ra. Il corto, più intimista rispetto ai prece-denti lavori del regista sidernese, raccontala storia tutta calabra di un giovane spac-ciatore, interpretato dal sempre bravoRiccardo Fazzolari, e del suo rapporto conil fratellino di otto anni, portato sullo scher-mo da un sorprendente e giovanissimoPasquale Catalano. Il resto del cast è for-mato da da Alberto Gatto, Manuela

Cricelli, Nino Tarzia, Maria Capogreco,Lucia Lombardo, Giovanni Maiolo, MarcoDe Leo e Giuseppe Catalano. Dopo quat-tro cortometraggi socialmente impegnati,Caricari ha voluto concentrarsi su una sto-ria diversa, che parlasse più da vicino ai sen-timenti. Dopo anni passati in giro perl’Italia, Vincenzo torna stabilmente inCalabria per lavorare sul territorio.Anticipiamo uno stralcio dell’intervista alregista che sarà pubblicata nel prossimonumero de la Riviera : “La Calabria è laterra meno cinematografata d’Italia, maforse ora qualcosa sta cambiando. Ho lavo-

rato spesso fuori, ma le mie storie e i mieipersonaggi erano comunque calabresi. Hosempre scritto o ideato corti che avesseroquesta terra e le sue problematiche comesoggetto. Quindi ho pensato: perché nonfarlo direttamente da quì? Per questo noidella Asimmetrici Videoproduzioni ci stia-mo impegnando, giorno dopo giorno, a darvita ad una realtà che si occupi di cinema enon solo, andando a coprire vari segmentidel settore. E il riconoscimento delCalabria Film Festival è un’altra confermache quello che facciamo non può che esse-re positivo per tutti. ”

VINCENZO CARICARI

Sudicio regista

La bandiera dell’Atalanta, Cristiano Doni, siè involato lungo il soggiorno e poi in disce-sa sopra gli scalini che portavano in cantina.Ha corso veloce perché gli avversari cheaveva alle costole erano pure armati. Ha pun-tato la porta ed è finito nella rete, lui non il pal-lone. Non cercava di far goal. Stava semplice-mente scappando dalla polizia che gli dovevanotificare un’ordinanza custodiale. Per unpo’ non scommetterà più Doni, e igoals li farà nelle partitelle fradetenuti.

VARESINO IRATO SPARA AL VICINO

Un pensionato sessantunenne diLocate Varesino, al culmine di una lite,ha aperto il fuoco contro un vicino,ferendolo in modo serio, anche se la vit-tima non rischia la vita. Anni di liti, sem-pre più frequenti, con toni via via piùaccessi. Il reo ha confessato di essersifinalmente tolto un peso, non ne pote-va più del vicino. Addirittura ha aguzza-to l’ingegno, non possedendo un’armase l’è costruita da solo in garage, unfucile artigianale, col quale poi ha fattofuoco. Quando si dice la capacità set-tentrionale..

IL BOMBER BERGAMASCO IN FUGA SULLA FASCIA

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SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 07

la Copertina

L’ARCANGELO MICHELEScrisse Thomas Carlyle, storico, saggista e filosofo scozzese,che l'uomo splende nell'attrito. Non aveva doti di preveggen-te e non poté prevedere che Michele Traversa avrebbe scel-to di vivere nella polvere del Transatlantico di Montecitoriopiuttosto che urtarsi con i problemi della sua Città. Perchégridare allo scandalo? Michele Traversa s'è intonato in anti-cipo di realizzazione con il Vangelo: “Polvere eri e polvereritornerai”.

Chi è il peggiore del 2011?MICHELE TRAVERSA EX SINDACO DI CATANZARO

LA SARTANon ha fatto che tagliare la signora Rosanna Squillacioti,commissario straordinario all'Asp di Reggio. Ha tagliatointeri ospedali, come quello di Siderno. Ha tagliato reparti,come la neonatologia a Melito. L'unica musica, che fa palpi-tare il suo cuore, è quella del frastuono delle forbici, che famorire le rose. Non comprendo perché non abbia fatto lasarta piuttosto che la commissaria straordinaria all'Asp.

ROSANNASQUILLACIOTI PRESIDENTE ASP 5

IL BROCCO

LILLO FOTI PRESIDENTE REGGINACALCIO

LA FUGGITIVAElla fu. Giovanna Agostino, che è già stata l'impromovi-bile caporale di Di Pietro, ha lasciato la Calabria ed è anda-ta al Nord. Da dove, stando in alto, è più facile bombarda-re il Sud. Continua la sua rivoluzione, sedendo dietro unascrivania, ingombrata di computer, Ipad, telefonini. Nonun libro, neppure una misericordiosa grammatica italiana.Ma, per amare i giovani, stando nel recinto dei capellibianchi, non c'è bisogno di saper usare il congiuntivo.

GIOVANNAD’AGOSTINO PRESIDENTE LADYTERRANNEA

L’ACCUSATRICELa deputata Maria Grazia Laganà è apparsa dinnanzi alTribunale di Locri in veste di imputata per tentata truffa allaASL di Locri di cui era vicedirettore sanitario. Non vorrem-mo, ma dobbiamo ricordare che la detta deputata ha guida-to il plotone forcaiolo e giustizialista ad ogni notizia criminis:si trattasse di avvisi di garanzia, di rinvii a giudizio, di arresti.Se fosse conseguente, dovrebbe dichiararsi colpevole.

MARIAGRAZIALAGANÀ DEPUTATO

SCIUSCIÀPotremmo ripetere con il grande polemista PierreAugustin De Beaumarchais che Giacometto Mancini s'èpresa unicamente la fatica di nascere. Dopo di che la stra-da è stata lisciata da Giacomo Mancini, che non sta dispe-rato nel cielo solo perché lassù non si hanno notizie deimalviventi. Gli scoppierebbe di nuovo il cuore se potessevedere il nipote diletto, che di mestiere fa il lustrascarpe.

GIACOMO MANCINIASSESSORE REGIONALE AL BILANCIO

Attraverso il sondaggio presente sul nostro profilo e sulla fan page di Facebooko inviando un sms con il nome del personaggio al 3402439712

SONO STATI NOMINATI

COME VOTARE

VOTA SU la Riviera

L'alchimista ci ha illusi. Lillo Foti patron del calcio a Reggioda qualche anno spaccia piombo per oro e offrendoci lucci-ole per lanterne ci ha detto che la Fata Morgana esiste: noigli abbiamo creduto fino all'arrivo di Babbo Natale. Temposcaduto. Alchimista e illusionista, Fata Morgana e BabboNatale, troppe, tante incompatibiltà. L'esoterica Regginanon conosce trucchi per sorprendere tifosi e non possiedebacchette o cilindri per ingannare gli avversari. C'è solo unrimedio: la pura verità sul brocco.

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AL CAFÈ DE PARIS I CIBI DELLA LEGALITÀ

In breve

SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 09

AReggio il libro della verità è semprechiuso, e una volta che la si rendemanifesta e fruibile ai più nel giro di

poco, tutto viene riposto nel dimenticatoio.Che cosa ne è stato della vicenda Italcitrus?Cosa è cambiato rispetto a quando a marzodel 2011 telecamere e teleobiettivi avevanoimmortalato un’istantanea di una strutturain estremo degrado? Nulla. Oggi la situa-zione è la stessa, se non peggiorata. Ma alComune non se ne parla, specialmente inquesto contesto dove la maggioranza staattraversando un periodo di crisi senza pre-cedenti. Ciò che caratterizza l’ex fabbrica diagrumi di Catona è una distesa di rifiuti diogni genere, una discarica di due ettari cheè rimasta proprio come era al momentodell’iniquo acquisto da parte del Comune.Fatiscente, amorfa, in attesa di una bonifi-ca. Il centro doveva essere destinato ad uncentro polifunzionale e televisivo per laRai, ma oggi l’unico intervento tangibileper salvare il salvabile è una misera recin-zione, facilmente superabile. Tuttavia, inquesti ultimi giorni da quell’ammasso diorganico e mondezza è emersa una novitàinaspettata. Udite, udite, il Comune hadeciso di alienare lo stabilimento nelle con-dizioni di fatto e di diritto in cui si trova. Ma

allora, un dubbio sorge spontaneo: la ragio-ne della folle spesa dell’attuale governatoreScopelliti, che acquistò l’ex fabbrica perquasi 3 milioni di euro, a danno di tutti i cit-tadini reggini, dove sta? Non è dato sape-re. La verità non si può mai sapere a ReggioCalabria. Il rischio è quello di ritrovarsi,come qualcuno, parte civile in un processo.E il tutto solo per aver detto le cose comestanno. Ma ritornando a noi, non si capiscela ratio dell’acquisto, ed è anche difficilecredere a quella della vendita. Infatti, l’in-troito derivante dall’alienazione della strut-tura dovrebbe aiutare ad arginare qualchefalla di questo disavanzo pubblico darecord. Oltre alla vendita dell’ex Italcitrus èstato previsto anche un altro piano di ven-dita utile al bilancio: resta tuttavia difficilecredere che dalla vendita di due o quattrostrutture si possa aiutare un disavanzo pub-blico che, nelle migliori delle ipotesi,

ammonta a quasi 200 milioni di euro.Questa ratio doveva essere utilizzata moltotempo prima, ed esattamente quando l’exsindaco Scopelliti, dopo essersi personal-mente occupato della stima della strutturail cui risultato coincideva (misteriosamen-te) con il prezzo richiesto dal venditore,decise di acquistare la struttura per la cifraesorbitante sopra citata. Eppure, la fabbri-ca valeva molto meno. E tutti lo sapevano.La stessa Corte dei Conti, nell’anno dell’a-lienazione, condannò il dirigente Granataper danno erariale ad un risarcimento insolido di 1,3 milioni di euro.L’amministrazione si giustificò raccontandole storie che noi tutti sappiamo, del centroRai e delle altre meraviglie destinante arimanere nel grande album delle menzo-gne di palazzo S.Giorgio. Sull’Italcitrus,attualmente, c’è solo fango.

Antonio Cormaci

Un "brindisi della speranza".Uniti per la legalità e per faresistema contro le mani dellecosche. Il Cafè de Paris di viaVeneto a Roma è un luogostorico della Dolce Vita, chetra i suoi tavolini ha ospitatoFederico Fellini, Frank Sinatrae Domenico Modugno.Era gestito dalla 'ndrangheta,

a cui era stato prima seque-strato e poi confiscato. Oranello storico bar entrano ora iprodotti di Libera Terra, frut-to del lavoro dei giovani dellecooperative che gestiscono iterreni confiscati ai mafiosi. Dopo che i cibi della legalitàhanno salvato la Calabria

coprendo antichi sapori e vecchi riti, possono miracolare anche la capitaledelle capitali. Lì, dove le mazzette si chiamano operazioni finanziarie e ibroker non parlano il dialetto, l’olio di casa può agevolare il nuovo mecca-nismo di legalità. Tutto sommato via Veneto è a un passo da Montecitorio

FEO DI VITO NELLA TEMPESTA

Nuvolaglia su Feo di Vito. Sarà prestotempesta? Spira una brutta aria attornoalla figura del rettore, professor

Giovannini. Del resto, già un paio di anni, almomento del voto per la elezione del rettore, sierano manifestate frizioni nel corpo docente. Enon solo su quello. Gli scontenti (molti) sierano costituiti in fazione agguerrita, decisa anon lasciare spazio a “quelli dell'altra parte”.Alla fine, Giovannini riusciva a spuntarla. Cosìegli andava ad insediarsi nella poltrona più alta,senza però riuscire - a quanto è dato sapere - adoperare una salutare saldatura con il frontedella contestazione: Agguerritissimo, secondoquanto trapela dai tanti spifferi che, al momen-to, fanno della Mediterranea, un luogo apertoa tutte le chiacchiere, persino a quelle menobenevole (e più velenose). Il primo dato certoe non contestabile. Con il prossimo gennaio cisi avvicina sempre di più la data di scadenza delmandato assegnato un paio di anni fa al prof.

Massimo Giovanniniin mezzo al clamoredelle polemiche. Sivoterà, solo allora, nonprima, per il rinnovonella funzione di verti-ce. Ma in quali condi-zioni? Vi diamo quì diseguito le notizie sultema, quali trapelanodagli ambienti univer-sitari più direttamente

impegnati nell'attuale (infuocato) confronto.Attraverso una lettera, diretta alla persona delrettore e sottoscritta dal Senato Accademico,dal CdA della “Mediterranea”, e da tre presididi facoltà (Giurisprudenza, Ingegneria,Agraria, nelle persone di Attilio Gorassini,Adolfo Santini e Santo Marcello Zimbone)manifestano totale sfiducia nell'operato delprof Massimo Giovannini. Al rettore ancora incarica è stato chiesto per il bene primario dellacollettività universitaria e per restituire credibi-lità all'operato di suddetto ateneo, di rassegna-re le dimissioni dalla carica ancora oggi rico-perta. Il malcontento nei riguardi dell'attualerettore - a giudizio dei suoi critici più schierati -si starebbe diffondendo per i corridoi dell'ate-neo di viale Diana. A macchia d'olio, almenocosì dicono dal fronte della contestazioneAnche diverse associazioni studentesche, daanni operanti alla “Mediterranea” - secondo lestesse fonti - stanno cercando di accodarsi alfolto plotone di quanti apertamente, e non daieri, non apprezzano il lavoro di Giovannini.

Antonio LaTella

GIUSEPPE SPEZIALINUOVO PRESIDENTE

CONFINDUSTRIA CALABRIA

Giuseppe Speziali, 48 anni, imprendi-tore di Catanzaro, il 19 dicembre, e'stato eletto, dalla Giunta regionale diConfindustria, Presidentedell'Associazione. ''Sono onorato –hadetto Speziali– della fiducia accordata-mi dai colleghi e sento tutto il pesodella responsabilita', in un momentoeconomico particolarmente difficile, dirappresentare una categoria che e'perno della stuttura produttiva dellanostra regione''.

TANTO FANGO SULL’ITALCITRUS

REGGIO

MASSIMO GIOVANNINI

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SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 10

NELLAFOTOIl Museo della ‘Ndrangheta alla periferia di Reggio Calabria

PataccheAlle origini del Museo della ‘ndrangheta

Vorrei sapere se la Provincia per la nobile esistenzadel Museo della ndragheta intende continuare aspendere più di 200mila euro l’anno...

PASQUINO CRUPI

Più o meno, si era al princi-pio degli anni ottanta. Mitrovavo a Cosenza: o peril Premio Sila della cui

eccelsa giurìa per stima smisu-rata di Giacomo Mancini facevoparte, o per un Convegno sullavita di pensiero e d'azione diPietro Mancini. C'era ancheGaetano Cingari, la cui memoriava tenuta perpetua per il suoalto costume morale e per la suaopera storica alla quale siamodebitori come meridionali ecome meridionalisti. Fu GaetanoCingari a rivelare a noi giovanis-simi la grandezza di GiustinoFortunato. C'era Michele Cozza,avvocato, socialista, economistadi polso, direttore della storica«La parola socialista». C'era,ovviamente, Giacomo Macini,che al di fuori dei circoli dellapolitica, si manifestava conversa-tore brioso e aperto alla discus-sione. Alla chiusura dei lavori odel Premio o del Convegno ciritrovammo, la sera, a cena . Mipare all'Albergo Imperiale, cheadesso ha ceduto il posto ad unabanca. Si discorreva diQuestione meridionale e diQuestione calabrese. GiacomoMancini sembrava non nutriregrandi speranze. Disse: “LaCalabria è in agonia”.Intervenne Miche Cozza:“Giacomino, però, un modo perfarla risorgere c'è. Puntando sulturismo. E sai come?”. Poichécapimmo che si trattava di unadomanda apparente, nessuno dinoi accennò ad una risposta.“Dobbiamo fare della Calabriauna potente leva d'attrazione-riprese Michele Cozza- Ma perquesto non dobbiamo puntarené al mare né ai monti.Dovremmo imbalsamareMommo Piromalli ed esporlo inuna bella sala”. Mancini sorrise,come noi tutti, e Michele Cozza,felice della paradossale idea,nella quale non credeva neppure

lui, continuava a illustrare ibenefici che ne sarebbero venuti.Della singolare proposta diMichele Cozza, che, purtroppo,non è più tra i viventi, mi sonoricordato dopo le dichiarazionidel Procuratore aggiunto diMilano Ilda Boccassini, e cioèche l'Antimafia in Calabria nonesiste, che l'Antimafia è statautilizzata per fare carriera, e perdare qualche posto a chi in vitasua non ha mai lavorato: aggiun-go io.Quando la conversazione di cuiho riferito l'essenziale avvenne,l' assessore provinciale AttilioTucci, che non è più né assessorené consigliere provinciale, eraun bimbetto ignaro. Divenutoadulto non seppe- è chiaro- dellastraordinaria conversazionecosentina, rimasta fin qui inedi-ta. Contro ogni incredulità,debbo dire che l'idea d'erigere ilMuseo della'ndrangheta è tuttasua. In fondo, non si tratta chedella complicazione dell'idea diMichele Cozza. Quella include-va nel Santuario il solo MommoPiromalli, questa l'intero univer-so mafioso. Quella non fu appli-cata e non diede frutti, questa èstata realizzata, ma frutti non sene vedono davvero, nonostantelo strepito della stampa e i capi-tali, spesi dalla Provincia. Doveadesso a governare c'è un uomodel quale ci fidiamo, il dr.Giuseppe Raffa. E da lui vorreisapere se la Provincia continueràa spendere più di 200mila eurol’anno per la nobile esistenza delMuseo della ndragheta e, se,considerata la sua inutilità chiac-chierona, non ritenga di doverchiudere il Santuario. Scrivendocosì la pagina storica, pedagogi-camente alta, che chi aspira aduno stipendio, deve guadagnar-selo nel campo del lavoro, nontrasformando la mafia in merce,volevo dire in mercede.

L’antimafia a untanto al mese

Si presenta come una scatola di aspiri-na, ma in realtà è una confezione dicioccolatini con la scritta «anti'ndrina»con tanto di foglietto con le istruzioniper l’uso e descriione del grande male:“La malattia si manifesta come un can-cro che aggredisce le cellule sane dellasocietà civile. L'origine e la trasmis-sione della malattia sono protette dauna coltre di omertà per questo è nec-essaria una terapia d'urto». Alla voceprincipio attivo è possibile leggere:«Antivirale, inibisce la moltiplicazionedi molti tipi di virus, tra cui quello della'ndrangheta, della mafia, della camor-

ra, della sacra corona unita». Ed infinesulle dosi consigliate si invita adassumere una o più pastiglie di ciocco-lato al giorno. L'idea è del presidentedella commissione regionale antimafia,Salvatore Magarò, che le distribuisceda alcuni giorni come gadget natalizio.«Quest'anno mi è venuto in mente direalizzare questa scatola in favore dellalegalità. Se la Regione riterrà significa-tiva questa mia idea non è escluso chela scatola si potrà distribuire anche intutte le scuole calabresi». Tanto per non rompere le scatole allandrangheta.

E Salvatore Magarò, spirito bizzarro, addolcisce la ndrangheta con i cioccolatini

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Parlandodi

Peste a Reggio Calabria

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RODERIGO DI CASTIGLIA

AReggio non accade nulla. Una frazioneconsiliare del Pdl affonda il sindacoDemetrio Arena su problemi fonda-

mentali della vita amministrativa. Ma non èsuccesso niente. Pescando parole ingiallite, icircoli dirigenti del PDL, con al vertice l’ ilareGovernatore, dichiarano che si è trattato dinormale dialettica. Ma di ciò si sarebbe trattatose la normale dialettica fosse stata conclusa dauna decisione unanime e non già da un com-portamento che ha fatto naufragare la cara-vella del Sindaco.A Reggio non accade nulla. Vengono fuori dalPalazzo di Giustizia intercettazioni dalle quali,senza ombra di dubbio, emerge che l’attualeassessore ai lavori pubblici, Franco Morisani, èstato sostenuto da cosche rilevanti. Ma non èsuccesso niente. Nessuno è colpevole, e noi lopensiamo davvero, fino a sentenza definitiva.L’intercettato assessore rimane al suo posto, e ilcoordinatore regionale del PDL, GuseppeScopelliti, dottore in economia e commercio,non in giurisprudenza, fa l’avvocato del diavoloed escogita che Franco Morisani, nelle zonebattute dalla ‘ndrangheta, ha preso pochi voti e,perciò, è puro come un angioletto del buonDio. Il coordinatore, però, non dovrebbedimenticare che il caso è politico, non giuridico.A Reggio non accade nulla. È stato arrestato,

il 20 dicembre, Pino Plutino, esponente pdielli-no, già assessore e ora consigliere comunale.L’imputazione è di concorso esterno in associa-zione mafiosa. Un reato giuridicamente tremo-lante, che in Calabria ha avuto la sua massimamanifestazione di crollo nell’agguato giudizia-rio a Giacomo Mancini, tanto per riprendereapprositimamente titolo del libro-conversazio-ne dell’avv. Paolini con Kostener. Non succedeniente. E il sindaco Demetrio Arena si dicefiducioso del sereno operato della magistratura.Un frase vacua e obbligata, non potendo dire ilcontrario. Ovvero, può un sindaco, può unagiunta avere autorevolezza e credibilità a fron-te delle iniziative della magistratura, che rag-giungono e colpiscono esponenti ragguardevolidel PDL? Pensa il dr. Demetrio Arena di trar-si d’impaccio , togliendo l’indice dai suoi e pun-tandolo contro le parlamentari Doris Lo Moroe Angela Napoli, le quali recano la responsabi-lità di “voler condizionare l’operato delle istitu-zioni”? Come questo condionamento- parola che s’a-datta all’operare della ‘ndrangheta- non si sa.Ma si sa di sicuro che Demetrio Arena a chi glichiede :”Dove vai?”, risponde :”Porto pesci”.Dimenticando, pur con quella vicinanza, che ilpesce puzza dalla testa. Da chi forma le liste. Inquesto senso, il Coordinatore regionale delPDL diventa innominabile. E contro ogniaspettativa, è diventato anche muto. Peste a Reggio? Ma a Reggio non è successonulla. È un affare che riguarda la magistratura,non la politica. Sant’Iddio, come si fa a noncomprenderlo?

Per chi suona la campana

Per i circoli dirigenti del PDL,fiduciosi della serenità eimparzialità della Magistratura,non è successo niente. IlGovernatore tace e il Sindacopunta l’indice contro AngelaNapoli e Doris Lo Moro

MARIA BOETI

Un ambizioso quanto credibile progetto e,speriamo non asimmetrico, quello delnuovo volto della futura edilizia polistenese.E se, la costruzione di una città passa attra-verso i suggerimenti, le esigenze, la creati-vità dei suoi abitanti, è senz'altro da qui par-tita la base da cui l'AmministrazioneComunale si è mossa, invitando sabato 17dicembre i cittadini in un'assemblea pubbli-ca, tenutasi nel Salone delle Feste, per illu-strare la prima parte del percorso che inten-de seguire per approvare entro il 2012 ilnuovo Piano Strutturale Comunale.Questo, sarà lo strumento che ritraccerà lacittà per i prossimi vent'anni. Come la ridi-segnerà secondo la visione presentata dal-l'architetto Michele Ferrazzo, con il suppor-tato dalla sig.ra Maria Grazia Buffon dalsindaco Tripodi e dal consigliereMammola?! Seguendo un Quadro norma-tivo e programmatico, un Quadro ambien-tale, un Quadro economico e sociale ed unQuadro strutturale morfologico. Con que-ste espressioni si è spiegato aprendo i lavo-ri il consigliere incaricato, a seguire l' inter-vento del sindaco che ha toccato vari obiet-tivi ed eventuali anomalie in cui ci si potràimbattere durante il cammino rimarcandoche il Piano, che sostituisce il vecchio PianoRegolatore, è uno strumento aperto e nonrigido per appianare e soddisfare tutte leesigenze. Fra i molti altri aspetti e situazionidi cui ha parlato da evidenziare: il patrimo-nio storico, la mobilità pubblica, i rischi

idrogeologici, l' ipotetica conurbazione deiComuni vicinori, l'ICI. Da non tralasciare lapresentazione esauriente condotta a scopoinformativo, in questa prima riunione, daparte dell' architetto Ferrazzo che ancorauna volta ha dimostrato non solo chePolistena è una cittadina dotata da bravitecnici ma anche da grandi conoscitori del-l'ambiente, del paesaggio, del collettivosociale, ecc. Inoltre un dato nuovo emersonell' incontro è stato l'istituzione deiLaboratori Urban Center che servono daanello di congiunzione da dove può nasce-re la concreta condivisione fra il territorio,le istituzioni e la realizzazione del Psc. Gli interventi: quello dell' arch. MichelePronestì che dilungandosi più del dovuto èstato prontamente interrotto dal consigliereMammola, a seguire il commercialistaLuciano Guarnieri, l' imprenditoreDomenico Cristofaro, il prof. FrancoMileto che si è lanciato in una filippica disapore prettamente sociale. Ha chiuso ilavori il sindaco Tripodi.

A Polistena il PSCnon è dogma

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Locride

Piede calato sull’acceleratoresu quella fusione d’automo-bile e caccia da bombarda-

mento. Si sentiva più grande,pieno di optional governava l’a-sfalto: graffi, scalate e sorpassi allimite.Possedere quel mostro gli realizza-va la vita. Anche per pochi giorni.A tavoletta. Sedici dicembre. Siderno lato sud,intorno alle due del pomeriggio: ildramma.In fondo alla strada i 6x3 dellapubblicità freschi di colla annun-ciano che è Natale.

L’odore di agrumi si mischia alprimo profumo d’inverno quandoPietro Pipicelli si lancia sull’ap-pendice del Corso Garibaldi. Laterza lascia spazio alla quarta e laMercedes classe C, noleggiata dalgiovane, assume le sembianze deldemone. Macchine parcheggiate impedisco-no all’allenatore del Siderno calcioFilippo La Face di vederlo e il latooscuro si veste da padrone di unnostro piccolo pezzo di mondocalando la morte: Antonio Siviglia32 anni accanto all’amico, nelposto a destra della Hyundai,viene colpito. La sala rianimazionedell’ospedale di Locri non puònulla. La seduta d’allenamento delAsd Siderno viene sospesa.Il tutto a meno di 500 metri inlinea d’aria dallo stadio FilippoRaciti.

A TAVOLETTA

La Colonna di Ercole

L’INTERVISTA: Filippo Tedesco ci dice

Filippo Tedesco ha un passato di magnocomunista. È stato protagonista, insie-me ai suoi fratelli, Mimì e Gino, di

tante lotte per il riscatto dei lavoratori. Lelotte più gagliarde furono ingaggiate a S.Ilario del Jonio, un feudo che appariva inat-taccabile. Anni che furono. Non so se èancora comunista, e non gliel’ho chiesto. Soche continua la lotta per il bene comune conil suo lavoro di responsabile dellaL.ADO.S.La L.A.DO.S. e la Confraternita di miseri-cordia, che cosa sono? Quando nascono?Sono due grosse associazioni. L.A.DO.S ènata nel lontano 1977, e da 15 anni è affi-liata all’ ANPAS, che è un’ associazionenazionale di pubblica assistenza. Qual è il servizio che espletate effettiva-mente?L’ ANPAS è su scala nazionale e internazio-nale, e partecipa a protezione civile, tra-

sporti, emergenza, cioè tutto quello che è ilcampo socio- sanitario .Qui nel territorio della Locride, il lavoro,che voi fate, qual è?Abbiamo un servizio di pronto soccorso conambulanze nostre. Chiunque ci chiama ,anche privatamente, noi siamo pronti adintervenire sul posto. Siamo convenzionaticon l’ASP di Locri dal 1998.

È la guerra dell’UIL

Ecco a cosa porta l’unione deiComuni. Il risultato tra unanno sarà sotto gli occhi di

tutti, perchè a seguito della parteci-pazione dell’unione di alcuniComuni della Locride, capofilaSiderno, e relativa assegnazione delcontributo gli Enti, prima dell’estate,potranno avviare la raccolta diffe-renziata.L’avviso pubblico per l’assegnazionedi contributi a favore dei Comuni oraggruppamenti di Comuni perinterventi di progettazione e realiz-zazione di servizi di raccolta diffe-renziata nel rispetto delle norme di

Filippo Tedesco responsabile L.A.DO.S

Assegnati i contributi per i Comuni DIFFERENTI

RIFIUTI

ImmaginiPremioInternazionale“BonifacioVIII” a San Luca

da...

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la Riviera

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Abbiamo pubblicato sul nostro sito internetla lettera di protesta del consigliere comunaledi Siderno, Renato Scopelliti. Lo stesso scrive“Il grande rispetto che ho per la stampa e laconvinzione dell’importante ruolo che essariveste nell’informare e nell’educare di conse-guenza mi spingono a scrivere questa lettera”e poi aggiunge che “nei resoconti pubblicatioggi dai quotidiani a proposito dei lavori delConsiglio Comunale di lunedì 19 dicembrenon c’è traccia dell’intervento del consigliereRenato Scopelliti che spiega i motivi per iquali la maggioranza vota a favore della rela-zione dell’assessore al bilancio PietroSgarlato”. Continua “E se i cronisti in salafossero stati più attenti certamente se nesarebbero accorti e avrebbero dato notiziache la maggioranza, nel preannunciare il suovoto favorevole alle relazioni Sgarlato, ha

ampiamente e inmodo circostanzia-to motivato la suascelta.Felice Natale!Il consigliere

comunale RenatoScopelliti e la mag-

gioranzaconsilia-re.”

«Giornalistipoco attenti»

Il Consigliere Scopelliti scrive

Si è svolta sabato 10 e domenica 11dicembre, presso il centro CommercialeLa Gru, l'iniziativa legata alla promozio-ne delle clementine I.G.P. di Calabria rea-lizzata dalla Organizzazione di ProduttoriFRU.J.T. - Frutticoltori Jonici-Tirrrenici ".Nel corso delle due giornate al fine diincrementare il consumo di prodotti loca-li e far conoscere la bontà delle clementi-ne prodotte dagli oltre 400 soci e 12 coo-perative con sede nell'area jonica e tirre-nica, è stato offerto a tutti i visitatori delcentro il succodelle clementine,d e n o m i n a t i“Tropical eArancia rossa”.La FRUIT opera

sia nel compartodella trasformazio-ne industriale degliAgrumi che nelsettore ortofrutti-colo di qualitàdove, attraverso ladisponibilità di 2centri di lavorazio-ne, condizionamento e confezionamentoper il prodotto fresco, fra l'altro anchecertificati per le "Clementine I.G.P. diCalabria" siti in area tirrenica e ionica,consentono di effettuare la lavorazionedei prodotti nel più breve tempo possibi-le e soprattutto per valorizzare al megliole differenti peculiarità delle produzionimediterranee. Pertanto, tutti gli associatiFRUJT hanno la possibilità di poter col-locare i prodotti sul mercato nazionaleche in tutta Europa, ed ottenere decisa-mente maggiori soddisfazioni dal puntodi vista economico.

MisterMandarino

Se non sbaglio, il vostro è lavoro di volonta-riato. Quindi, lavorate gratis et amore Dei?In parte lavoriamo gratis, in parte no.Cioè…

Per il nostro lavoro abbiamo semplice-mente un rimborso spese.Quanto? Noi abbiamo esibito , carte alla mano, unacontabilità ben precisa all’ASP di Locri.Questa, con i suoi mezzi, ha speso in 10

mesi, 368,118 euro, a noi ne ha corrispo-sto 154 mila , che abbiamo accettato. Ilrisparmio c’è e si vede: 213,576 euro. Per chi guarda dall’esterno, è successo unfatto increscioso. Avete interrotto il servizio.Come mai?Ma non è stato interrotto bruscamente.Abbiamo iniziato dalla fine di ottobre a sol-lecitare la dottoressa Squillacioti a corri-sponderci il dovuto. Eravamo in seria diffi-coltà con i nostri fornitori. Ci ha convocatodicendoci che avrebbe risolto il problemacon un bando nuovo e quindi ci avrebberopagato. Allora abbiamo continuato a lavora-re tranquillamente pensando che tuttosarebbe andato per il meglio. A un certopunto, il sindacato, gestito da NicolaSimone, ha protestato con laSquillacioti , sostenendo che il bando nonpoteva essere limitato alle associazioni edandava esteso anche ai privati. Il bando,poi, è stato bloccato, revocato e si è dovutafare una nuova delibera per modificarlo.Comunque, noi stiamo continuando ilnostro lavoro. Lo sciopero, per dir così. èdurato solo 36 ore.Non capisco le ragioni dell’opposizionedell’Uil. E neppure ioHo visto un articolo che mi ha colpito. Haper titolo “La guerra delle ambulanze”….No, non è vero. Non c’è una guerra traambulanze. Anzi, siamo molto amici tra dinoi ..

Se mai c’è una guerra dell’UIL? Si, ma non c’ è un perché.Vi risulta che l’UIL-FPL abbia segnalatoproblemi generali. Per esempio, che qui aSiderno c’è una sola ambulanza per 40 milapersone. No, questo mai siamo stati unicamente noia dire che non bastano tre postazioni diemergenza (Locri, Bianco e Caulonia) dota-te di una ambulanza per parte. Nel bandoerano previste altre due postazioni. Ci sono tanti altri problemi che riguarda-no la sanità della Locride… Si, come quello della donazione del sangue.L’azienda sanitaria di Locri, e non solo essa,è finalmente arrivata all’autonomia. Intendodire che fino al 1997/ 98 importavamo san-gue dal Nord d’Italia . Circa 2mila unità disangue l’anno per un costo in lire sui 250/300 milioni, pagati ai Centri di Torino,Milano eccetera eccetera. Adesso questonon avviene più. E anche questa attività è volontaria? Si, ci danno un rimborso spese. Come previ-sto su scala Nazionale.E questo sangue va in tutti gli ospedali dellaCalabria? Noi lo consegnamo tutto a Locri. Ma dove-va doveva essere completata una Banca datia Reggio Calabria, che doveva gestire il san-gue di tutta la Calabria.Questa Banca Dati è completata?No. Che bellezza.

riuso, riciclo e recupero dei rifiutipubblicato sul bollettino ufficialedella Regione Calabria , la commis-sione regionale del dipartimentopolitiche dell’ambiente dellaRegione Calabria ha approvato lagraduatoria relativa al FondoEuropeo- Por Calabria 2007/2013 .Martedì scorso nella sede di VialeIsonzo a Catanzaro è stata sotto-scritta la convenzione per la raccoltadifferenziata nei comuni di Siderno,Locri, Antonimina, Portigliola,Sant’Ilario sullo Jonio, San Luca,Samo, Ciminà e Placanica.L’ammontare del contributo erogatodalla Regione a questo raggruppa-mento di comuni è di euro1.211.133,00. Pertanto, dopo la posi-tiva esperienza del comune diRoccella Jonica che ha fatto dacapofila anche in questi comuni ci siaccinge nei prossimi mesi ad affron-tare questa modalità di raccolta esmaltimento di rifiuti che potrebbedrasticamente ridurre la problemati-ca relativa ai costi di trattamento estoccaggio degli RSU

ImmaginiGioiosaCittàMercato2011

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A proposito di...

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Ritagli * Angela in catene

ANTONIO DELFINO

A ngela Casella parlacon il Cristo diZervò. «Tu sai per-ché sono qui!» È undialogo a due. È

distesa ed abbozza qualche sorriso.I biondi capelli legati sulla nuca,brillano sotto un sole appannato.Prega e ringrazia. Qualcosa si èmosso nell’arcipelago variegato deimisteri dolorosi dove Angela è arri-vata con la potenza di un tornado.L’Aspromonte ha anche un cuore.Pieno di umanità. Pastori ed operairiconoscono Angela. L’abbraccianosotto il ronzio impietoso delle cine-prese venute anche dall’estero.Angela ha accanto due amici diCesare. Si attraversano i pianid’Aspromonte popolati da centi-naia di soldati, tra gomitoli di filospinato, nidi di mitragliatrici, sac-chetti di sabbia. È lo Stato cherisponde con l’esercito. Zona milita-re. Si spara a vista oppure Trafficomilitare intenso. Sono le scritte cheappaiono tra stupende faggete. UnaKabul all’italiana. «Ma tutti questisoldati- mi dice Angela- chefanno?» Si esercitano nel poligonodi tiro tra monte Cannavi e i Piani diJunco. Poi, la domenica scendononei paesi per telefonare alle moro-se. Quanto lavoro per la Sip adinstallare decine di cabine! E poi ilconcertino pomeridiano con i sin-daci con coccarda per l’inaugurazio-ne del monumento ai caduti. La

mafia si combatte con la Traviata.Questa è la risposta dello Stato.Angela, sotto i pini, assapora il com-panatico dei poveri. Due fette dipane raffermo spalmate con pomo-doro, olio ed origano. Guarda nelfitto delle pinete e scruta tra i grovi-gli di rovo. Seduta su una pancalegge i titoli dei giornali. Ognimomento è giustificato. Una madreerrante che cerca il proprio figliomerita soltanto solidarietà, stima,affetto e comprensione.Un’iniziativa solitaria, isolata, deci-sa, ma soprattutto mirata a colpiredeterminati obiettivi. Prima s’inca-tena, poi va da Cristo e programmaun pellegrinaggio a Polsi! «Quantodista da qui il Santuario?» Un paiod’ore. Per Angela Casella non esi-stono distanze. Angela ha travoltosteccati mettendo in crisi le istituzio-ni di uno Stato che si regge sullestampelle. Ha ricevuto decine didelegazioni politiche di tutti i parti-ti. Gente in doppiopetto gessato.Sono sfilati nella hall di un albergo.Ha dato lezioni di comportamentoe di stile, creando le premesse perfar riflettere una classe politicapopolata e declassata al ruolo diportaborse. Quante violenze sudonne rapite, ma rimaste tappatenel segreto di una stanza da letto!Quanti stupri! E le violenze moralidi chi è costretto a dormire perquattro mesi in una buca abitata datopi dove il guardiano pretendeva dimettersi con la testa sul petto delrapito. Angela Casella ha dato bac-

chettate ad uno Stato assente.Qualcuno ha parlato di schiaffi.Partono le prime operazioni perplacare l’opinione pubblica. DaNapoli arriva un generale dei cara-binieri, stracco come un uccellomigratore, mentre Vincenzo Parisi,capo della Polizia, annunzia al Tg 1che «l’Aspromonte sarà attaccatoda terra, cielo e mare». Le motove-dette non possono risalire i torrenti.Sono secchi ed aridi. Si attendeforse l’alta marea. «Caliasull’Aspromonte», titolano i giorna-li. Ma Vincenzo Calia, sostituto pro-curatore della repubblica, resta aPavia.Arrivederci, AngelaDel sequestro Casella, alla Procuradi Locri non sanno niente. Ledichiarazioni di Angela Casella sulmancato coordinamento volanocome macigni, si abbattono comevalanghe. Parla addirittura la vec-chia ‘ndrangheta messa in soffitto.Sono segnali significativi e chiariche hanno una precisa direzione.Non occorre essere mafiologi diprofessione per capire certe cose.La gelida banchisa, prima compattae solida, si sta sciogliendo. Alcuniinviati del Nord, giullari dell’anti-mafia di professione, di maniera,d’acquario riescono a criminalizza-re un’intera regione. Pizzicano epartono. È difficile capire laCalabria. Mi viene in mente il filmSalvatore Giuliano di Franco Rosi,quando il giornalista, giunto nellapiazza di Montelepre, fece delle

Madre pellegrina

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la Riviera

domande. Ed un vecchio rispose:«Lei di dov’è?» «Di Roma». «Eallora che minchia vuole capiredella Sicilia?». Angela Casella,sull’Aspromonte, aveva lasciato allespalle il sacco a pelo sulla piazza deiMartiri, a Locri, con il suo mercati-no rionale di Portobello messo sudalla televisione di Stato. Il presen-tatore in sahariana sembra dire:«Venghino signori a questo spetta-colo ... ». E poi la sfilata indecorosadove, assieme alla gente dabbene, sisono esibiti vecchi arnesi, ex-comaridi malavitosi sponsorizzate dall’an-timafia. Un vero campionario.Tormo alla memoria di studente,quando arrivò Silvio Noto, sullapiazza, alla ricerca di voci nuove.Due fatti e due presentatori a con-fronto. Un dramma umano che sitrasforma in commedia. Ma tornia-mo a voci nuove. Quel giorno il liceorimase deserto. Arrivò Paolina, ilbidello, osservatore del Preside,mentre don Rocco Marzano, vigileurbano, modulava con il fischio unmotivo del Pastore svizzero. Altrisuonavano la chitarra. Al mio pro-fessore di latino e greco facevo davice corrispondente per il Notiziariodi Messina. Così trattavo i voti. Lasera, dopo la trasmissione, muore lamadre del nostro rivenditore. Perun maledetto refuso al mattinoappare il titolo: «Lutto in casaPellicone». E poi, «Don RoccoMarzano fischiava, Ciccio

Capogreco suonava la chitarra ... ».Che brutti voti quel trimestre per unrefuso. Angela Casella è stata trasci-nata via, quasi con la forza, dallapolizia. Gli ordini tassativi eranogiunti da Roma. L’opinione pubbli-ca era frastornata per questa donnaesile, ma forte, venuta in Calabria acercare il figlio rapito. Con commo-zione, ha detto «arrivederci». Lapolvere del tempo è stata tolta daipinakès, le tavolette votive che orna-vano i santuari sparsi lungo la costadel mare Jonio. Con Angela vienerinverdito il mito di Cerere che sfidaPlutone, per aver rapito la bellissi-ma Proserpina. E Cerere, madredisperata e coraggiosa, cerca la

figlia, giorno e notte, in ogni contra-da. Gli inviati, giunti numerosi daRoma ed Atene, sono parchi dinotizie. Abitano a Centocameredove si pratica la prostituzionesacra. Attratti dalle belle locresi nonriferiscono se Cerere andò inAspromonte o nelle foreste Silane.Soltanto da un nuovo pentito si èappreso che Cerere, presa dal pani-co, venne a patti con Giove. Ed il redell’Olimpo, da grande mediatore,s’impegnò a pagare il riscatto aPlutone, dio degli anfratti, dopo chele monete erano state regolarmenteregistrate nelle banche. Anche inquel tempo esisteva il riciclaggiocombattuto da Zaleuco, legislatoredell’antichità, un antenato diAntonio Di Pietro. La storia diCerere si ripropone per AngelaCasella, madre pellegrina alla ricer-ca del figlio perduto. Ma lo Stato,invece di liberare il figlio dai ceppi,manda un criminologo. Deve con-vincerla a desistere dalla sua, mis-sione. Angela diventa contropartedi uno Stato di cartapesta e develasciare Locri, mentre centinaia dimigliaia di coetanei di Cesare siapprestano a sostenere gli esami di

maturità 22 giugno 1989, primaprova d’italiano. Si parte imbottiticon centinaia di temi e l’immaginedi San Giuseppe da Copertino, pro-tettore degli studenti. Chissà seCesare avrà la dimensione deltempo? Cinquecento giorni in unanfratto con la catena al collo!L’anno scorso è stato bocciato da unpresidente di commissione per leassenze ingiustificate. A Pavia, terradei Longobardi, non sanno che l’a-nonima sequestri non rilascia atte-stati di frequenza. Lo Stato con gliapparati, le teste di cuoio, i servizi,l’intelligenze, i visori notturni, i cani-poliziotto, che perdono l’olfattoall’odore di mentuccia, non è riusci-to a trovarlo. C’è tanta attesa per il tema. Inomaggio a Cesare io assegnerei unafrase di Pirandello: l’invettiva diDonna Caterina. Commenti il can-didato: «Ed eran calati iContinentali a incivilirli: calate lesoldatesche nuove, quella colonnainfame comandata da un rinnegato,l’ungherese colonnello Eberhardt,venuto per la prima volta in Siciliacon Garibaldi e poi tra i fucilatoci dilui ad Aspromonte, e quell’altrotenentino savojardo, Dupuy, l’in-cendiatore; calati tutti gli scarti dellaburocrazia; e liti e duelli e scene sel-vagge; e la prefettura dei Medici ...E poi era venuta la Sinistra al pote-re, e aveva cominciato anch’essacon provvedimenti eccezionali perla Sicilia; e usurpazioni e truffe econcussioni e favori scandalosi escandaloso sperpero del denaropubblico; prefetti, delegati, magi-strati messi al servizio dei deputatiministeriali, e clientele spudorate ebrogli elettorali, spese pazze, corti-gianerie e degradanti; l’oppressionedei vinti e dei lavoratori, assistita eprotetta dalla legge, e assicuratal’impunità degli oppressori ... ».Durata della prova: sei ore e sottodettato del carceriere.

*“Amo l’Aspomonte” – EditorialeProgetto 2000 – prima edizione

dicembre 1994 – Biblioteca privataAvv. Teresa Parisi

Del sequestroCasella, alla Procuradi Locri non sannoniente. Ledichiarazioni diAngela Casella sulmancatocoordinamentovolano comemacigni, si abbattonocome valanghe. Parlaaddirittura la vecchia‘ndrangheta messa insoffitto. Sono segnalisignificativi e chiariche hanno una precisadirezione. Non occorreessere mafiologi diprofessione per capirecerte cose.

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La

Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

COLLABORATORI

Gioacchino Criaco, Lele Nucera,Filippo Todaro, Anna LauraTringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Maria Giovanna Cogliandro,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, RuggeroBrizzi, Marco Andronaco, IsabellaGalimi,Maria Teresa D’agostino,Giovanna Mangano,

Vorrei iniziare con le parole d’unafiaba antica “ tanto ma tanto tempofa” c’era un bambino che guardavaper ore il presepe allestito nella sua

piccola casa.Si poggiava col mento alla siepe di

mirtilli selvatici e guardava un’al-tro Bambino adagiato sulla

paglia, in una piccola grotta rischia-rata appena dalla luce d’una lampada ad

olio.Storia di bambini che vissero in un mondo pove-ro, antico, eterno, quasi uguale nei secoli.Che mese particolare è dicembre!Sembra quasi che le morte stagioni della vita si dianol’appuntamento nel nostro cervello.Tutto ritorna: volti, canzoni, nenie, ed i Natali passati.Vedi il fiume della vita scorrere .E’ attuale il Natale? Ci parla ancora quella Grotta .collo-cata in un antico villaggio palestinese di oltre duemilaanni fa ? A quanti riesce ancora a parlare ?Io rivedo spesso, soprattutto a dicembre, qual Bambinoadagiato in una piccola casa di contadini, fra tante abi-tazioni tutte uguali. Mi piace pensarlo in un Paese pove-ro abitato da tanti bambini come Lui..Non mi piace la povertà, è però doveroso ricordare leragioni profonde di una scelta.Sono convinto che la stalla di Betlemme perda molto inuna Chiesa o in un palazzo. La grotta assume un signi-ficato intenso dove c’è disuguaglianza, dove c’è razzi-smo , dove c’è guerra, dove c’è sfruttamento. In questiposti il messaggio di una Grotta diventa speranza diriscatto e dice agli uomini che il Bene su questa terra hapiù valore della fede.Diventa di estrema attualità a Firenze dove la furia raz-zista ha ucciso due ragazzi solo perché avevano la pellenera, nelle stazioni e nelle piazze dove i clochard si ripa-rano nel freddo coprendosi con cartoni, o ancora nelle

carceri, nelle mense sociali. ed ovunque un uomo sof-fre .Il presepe con i mirtilli selvatici non si usa più nelle caseed il braciere con la fiamma viola h ceduto il posto amoderni sistema di riscaldamento.Ma esistono tutti le ragioni per le quali quel Bambino èvenuto al mondo in una Grotta.Da quella stalla riesce ancora a parlarci perché è rima-sto fedele a sé stesso.Mentre le ideologie, i vessilli, gli emblemi sono triste-mente tramontati , quel messaggio antico continua agiungerci con la stessa intensità. Succede quello chesembrava assurdo: i comunisti sono diventati liberali, avolte liberisti, i liberali reazionari, i socialisti conservato-ri. I chierici , ed i cardinali, laici o cattolici, credenti o atei,sono(siamo) portati a tradire tentati dalla sazietà di que-sto mondo. Quella Grotta è rimasta ferma, solida,costruita sulla roccia, sicuro punto di riferimento. Stellapolare per chi non vuole sostituire parole come ugua-glianza con un ordine ingiusto, ritenendo ancora che lascelta di nascere tra i poveri non sia priva di significato.Ordine era quello di Erode e dei suoi soldati, uguaglian-za è il nuovo ordine che emana da una povera stalla.Oggi ascoltare “tu scendi dalle stelle..”mi avvince moltodi più rispetto alle canzoni di lotta che ho cantato nellamia gioventù!Infine una ultima riflessione:. sono stati tanti i poeti ispi-rati dal Natale. Impossibile non ricordare il Pascoli cheascolta le ciaramelle e si scioglie in un pianto. Singhiozzidi un uomo adulto prima del “grido delle campane”, equindi prima che la folle corsa della vita ricominci,riportandoci nell’aiuola che ci fa tanto feroci.Perché un uomo sente il bisogno di sciogliersi in unpianto dirotto, amaro e vero? Forse perché l’Uomo inqualsiasi società sarà sempre prigioniero della sua natu-ra umana, stretto tra la nascita, le difficoltà della vita equindi la morte. Il presidente Obama come l’ultimoclandestino, tutti legati dalla dimensione umana dellanostra vita Così , sia pure in maniera inconscia, questo sofficemese di dicembre ci riporta puntualmente a rifletteresulla nostra condizione di uomini.Non possiamo restare schiacciati sulla terra, chiusi neinostri egoismi, senza mai pensare su “dove tende que-sto nostro vagar breve” .(cito a memoria) Ognuno daràuna risposta diversa, ma, dinanzi al Presepe, dinanzi aimille presepi che ci stanno intorno, in un dicembreimmerso nelle ombre di una notte che estende i propriconfini, e sia pure per pochi momenti, guarderemo unpresepe ed alzeremo lo sguardo seguendo la nostralaica aspirazione a sollevarci verso il Cielo.

Ilario Ammendolia

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Caro Babbo, sono tempi duri questi ma il Natale è sempre il Natale. E – grazie a Dio - non si possono tagliare né sogni néparole. Questo stivale – dopo tanti anni – inizia ad andarmi stretto. Per fortuna – come si suole dire – se Maometto non vaalla montagna, Monti va da Maometto. Ed ecco risolto il problema: un ortopedico conclamato per correggermi il passo. Il miotacco è troppo alto e nessun Ventola del Sud è riuscito a trovare la giusta misura nonostante le giuste parole. La punta è trop-po stretta per tutte le dita del piede, che non sono più solo 5 e non vanno tutte nella stessa direzione. Tra Scope e tra Liti – carobabbo - la partita rimane comunque persa. Il mio calzare, poi, sembra più comodo ma si tratta di eco-pelle. Nulla è più ori-ginale. E’ tutto un Calderoli. Mi è stato consigliato di stringermi le stringhe ma, oh babbo, son già troppo strette. I miei figli nonpossono ritirarsi dal lavoro ed i miei nipoti – forse – neppure lavoreranno. Stipati come sardine nelle case dei genitori. Ed intan-to le auto blu mi solleticano il tallone. Son troppe, per bacco!E dei privilegi dei politici?Ne vogliamo parlare? Questi, invece dilavorare mi saltellano sul polpaccio come il bacillo della peste. Non ne posso davvero più. Mi verrebbe da mandarli a quelpaese, “sai quanta gente che ce sta” cantava quel grande di Alberto Sordi. Purtroppo, ormai, son tutti dei Trota con il medioalzato. Verso di me, povera nave senza nocchiero! Son finiti i tempi della bella Italia, caro babbo. E cosa mi resta?Un calza-re ri-stretto e degli sgommati come ciabattini. Il mio sogno? Poter camminare scalza con tanta strada dinanzi a me.L’Italia

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIEditor Director ERCOLE MACRÌIn redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, MATTEORASCHELLÀ, DOMENICO MACRÌ, ANTONIOTASSONE, MARIA GIOVANNA COGLIANDRO.Art DirectorPAOLA D’ORSAImpaginazioneEUGENIO FIMOGNARI

LOQUI E SPROLOQUI

di Filomena Cataldo

RISPONDE il direttore

Caro Direttore, su Calabria Ora del 13 dicembre scorso, in merito al taglio dei treni e per scon-giurare l'isolamento della Calabria dal resto d'Italia,l'Onorevole De Gaetano, rivolgendosi allaGiunta Regionale, ha dichiarato:” ora basta inutili lamentele e finte indignazioni, occorronoazioni eclatanti”. Da semplice cittadino mi sono chiesto: quali potrebbero essere le azioni ecla-tanti reclamate dall'Onorevole De Gaetano? In mancanza di qualche indicazione non ho trova-to risposta. Penso, però, che l'opposizione dovrebbe far conoscere ai cittadini calabresi, chevivono i problemi che tutti conoscono , non solo la denuncia ma anche e soprattutto le propostee le azioni forti ed eclatanti che si vorrebbe che i governi mettessero in pratica.Volendo esserefiduciosi , penso che forse le proposte delle opposizioni sono in va di elaborazione e forse prestole conosceremo. Nel frattempo ci sarebbe bisogno che la società calabrese ed in modo partico-lare i partiti della sinistra , le parti sociali, la stampa, e i giornali contribuissero ala elaborazionedi proposte concrete fuori dallo sterile politichese, che tanto ha nociuto e ridotto la nostra terranelle condizioni in cui si trova, dove i suoi figli sono condannati a non avere futuro per mancan-za di prospettive e di avoro, condannandoli all' emarginazione. Distinti saluti

Ottaviano Tripodo

I treni, nonostante le annunciate azioni eclatanti, sono stati soppressi. Le propostedella Sinistra non ci sono. Come volevasi dimostrare.

Gli oppositori s’oppongono.Ma a parole

Caro Babbo

UNA VOCE ANTICA

AVVISO PER CHI CI SCRIVE Ricevo di tanto in tanto telefonate di protesta da parte di nostri amici, che non vedono pub-blicate le loro lettere, e da parte anche di collaboratori esterni i cui “pezzi” non appaiono sullepagine del nostro settimanale. Noi siamo sempre in grado di replicare a qualunque bastiancontrario e a qualunque posizione, anche la più critica. Non è, dunque, lo spirito di censurache ci spinge a non pubblicare. Fatto sta che i collaboratori esterni e i lettori ci mandanolenzuola. Ridico per l’ultima volta che i collaboratori esterni debbono congegnare i loro “pezzi”dentro 30 righe, e che i lettori non possono andare oltre le 15. E a tutti ricordo che i mieieditoriali e quelli dei collaboratori interni al settimanale sono contenuti entro le dette 30 righe.Non so se mi sono spiegato. PC

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Antonio Tassone, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

29 gennaio 1922, nasce aMandonici (Messina)Politico, saggista, poeta.Muore a Taurianova (ReggioCalabria) il 28 maggio 1998.Medico umanista, a lungo impe-gnato nellalotta politica. Fu sena-tore del Pci. Ma la poesia venivaprima di tutto, e le diede respiroepico. Tra le sue opere: I cari ser-penti (Reggio C. 1981), Madrigalesiciliano con alfabeti e tamburi (Ivi1984), Epicedio per la signora che siallontana (Ivi 1984), L’imperatore ela notte (Ivi 1988), Il cimento dellaparola sconosciuta (Ivi 1990) Gliusignoli di Botonusa (SoveriaMannelli 1991), Le azzurre sorgentidell’Acheronte (Reggio C. 2007).

EMILIO ARGIROFFINon si eccitino gli acculturati dal palato fine. Nonintendo parlare delle lucciole di Pasolini, della lorosparizione o di un auspicabile ritorno delle pile con leali. Né parlerò di insetti, voglio raccontarvi di animein pena, che pare siano giunte a illuminare le stradedella Locride. Non le luci di Natale, che in tempi dicrisi, ad Africo sono state abolite, a Reggio spente ea Bianco limitate a una decina di gabbiani in fugadalla 106. Donne. Si quelle che aspettano l'autobusda una vita, in un'esistenza di vita. A dirvi il vero nonè che le abbia viste, anzi dopo averne letto sonoandato in giro a cercarle. Scrivono che di loro vi siavistosa traccia a Siderno. E ci credo, anche se non neho le prove. Sonopadano, e da noi lacivilizzazione è giuntada tempo. I viali diMilano pullulano didonne e uomini dadecenni, che offrono iloro corpi in cambio disoldi, a chi paga pervizio, bisogno o altro.Era inevitabile che ilprogresso arrivasse alsud. Ormai ci è arriva-to tutto, mica ci pote-vamo far mancare lelucciole. Non è chenon ci fossero mestie-ranti in loco. Chi nonha fatto un giro a Bovalino, a Siderno, in tempi anda-ti, per visite notturne a prostitute ormai mitiche, dainomi carichi di voluttuose promesse? In tanti, eh. Lestrade no, però. Le polverose strade della Locridenon avevano mai avuto passeggere statiche a bordo.Non perché da noi la gente sia migliore e non prati-chi il mercimonio del sesso, quello lo si è sempre atto,da noi e dappertutto. Ma vuoi il pudore, o l'ipocrisia,l'ambiente ristretto, la reciproca conoscenza. Suimarciapiedi le donne non sono mai state tolleratenella terra di Zaleuco. Se il fatto fosse vero, la svoltasarebbe epocale, segnerebbe un cambiamento stori-co, che farebbe entrare la società locridea nel noverodelle zone più avanzate del paese. Siderno come laSalaria, uguale alla statale dei Giovi. E noi che il malel'abbiamo sempre e solo esportato per una volta ce losiamo portati da fuori. E la mia non vuole essere unatirata morale, o una fustigazione. Ognuno faccia quelche gli pare. Ma questa pecca ce la potevamo rispar-miare.

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IL BRIZZOLATO di Ruggero Brizzi

KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Arrivano le luccioleSul Web

103 ANNI FA LO TZUNAMISULLO STRETTOSul terremoto che, nel primo decen-nio del secolo scorso, nel giro di 57secondi, ha ridotto in cenere Reggio,Messina e un gran numero di centriminori sulla sponda calabra ed inquella siciliana dello Stretto è statodetto e scritto quasi tutto. Quasi,abbiamo detto. Molto altro va anco-ra studiato e verificato.

Donne. Sì, quelle cheaspettano l'autobus da una vita, in un'esistenzadi vita. A dirvi il vero non èche le abbia viste, anzidopo averne letto sonoandato in giro a cercarle.Scrivono che di loro vi siavistosa traccia a Siderno. E ci credo, anche se non neho le prove.

BONNATALEVi dico la verità, mi erano passate diverse idee per la mente per l'articolo di ques-ta settimana natalizia. Avrei voluto scrivere di coloro che si dicono “prestati allapolitica”, ma che sono una cambiale da vent'anni o dei politici di professione cheper dialogare su qualche questione di interesse si devono incontrare a una mostradi grafica d'arte. Avrei potuto scrivere della difesa, che rilancia in contropiede, cer-cando subito l'assist per parlare di anti-politica, come male della nostra società.Avrei potuto elaborare una seria e attenta riflessione, condita di battuttaccie, sullaproposta della Democrazia Cristiana di Rotondi per rilanciare il nostro paese: “unprestito forzoso ventennale, da parte dei cittadini, che lo Stato restituirà manmano che vende al miglior offerente i beni che può mettere sul mercato” (è untitolo di fiducia, su fidatevi di Rotondi, ca vì torna...quando vendiamo la torre diPisa ai cinesi.) Avrei potuto scrivere della distruzione delle tradizioni, ormai aut-entiche solo in qualche angolo della nostra Calabria, del fatto che se non avessefatto freddo questi ultimi giorni, Natale nelle nostre menti era ancora lontanissi-mo. Avrei potuto raccontarvi dei volenterosi della novena che non demordono.Avrei potuto salutare e augurare buon natale ad uno degli ultimi romantici rimastinelle nostre strade che dal suo megafonino continua ostinatamente a diffondere isuoi “polli, galline e ovaiola” o “le sue mitiche cucine a gasse”. Avrei potuto dirvitante altre cose, ma “ mo vene Natale, nun tengo denare, me leggio 'o giurnale, eme vaco a cuccà.” Auguri e basta!

LA GIUSTIZIA PADANAEmblematica è l'immagine del re diNapoli che si inchina al passaggio delpresidente della corte d'appello dellacittà. Emblematica perché è la misuradell'autonomia e della considerazione dicui godeva il potere giudiziario nelRegno delle Due Sicilie.

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la Riviera

Sport

JUVENTUS - Seconda difesa e terzomiglior attacco della serie A, i numerie non solo danno ragione ad AntonioConte. Dopo qualche gol di troppoin avvio di stagione, con Barzagli cen-trale e Chiellini spostato a sinistradietro si è trovato il bandolo dellamatassa ed è iniziata la scalata al verti-ce. Pirlo l'uomo in più. Voto 8UDINESE - Due punti in meno inclassifica rispetto alla Juventus, stessovoto nei meriti. I friulani ormai sonouna realtà del nostro campionato:difesa granitica e Totò Di Natale,ecco la ricetta giusta dell'ennesimocapolavoro targato Guidolin. In piùtanta corsa, disciplina e sacrificio disquadra. Voto 8MILAN - La partenza aveva lasciatopiù di un dubbio, qualche partitapersa e qualche gol di troppo, poi conil recupero di molti infortunati e ilmiglioramento dello stato di forma èritornato il Milan dell'anno scorso,letale in attacco e impermeabile indifesa. Super Ibra sugli scudi, come lasolito. Voto 7,5LAZIO - Da Cisse forse ci si aspetta-va di più, in compenso ad andare oltrele aspettative c'ha pensato MiroslavKlose e con lui è lievitato tutto il ren-dimento della squadra. Quarto postoe derby vinto finora sono unbottino di tutto rispetto, oraserve più costanza da partedi qualche big, vediHernanes, bravo almeno quantodiscontinuo. Alla fine si vedrà findove avrà osato l'aquila. Voto 7

CATANIA - Una delle più belle sor-prese della stagione. La squadra diMontella gioca bene e diverte, a volterischia più del dovuto ma nessuno siannoia mai a guardarla ed è un atteg-giamento che paga, in casa e fuori:l'Aeroplanino sfilati gli scarpini dagioco e indossati i panni dell'allenato-re non ha dimenticato come si fa, perlui cambia poco, l'importante è volarealto. Voto 7ATALANTA - Partita ad handicap,la squadra non ha subito il colpo, anzine ha tratto slancio e determinazione.Alcune scelte azzeccate diColantuono e i gol a raffica di Denishanno fatto ingranare la marcia giustae ora l'obbiettivo salvezzanon è più un miraggio mauna luminosa realtà. Voto7CHIEVO - Dei veneti cisi dimentica quasi sempre,passano per lo più inosser-vati, poi si da unosguardo alla classi-fica e alle stati-stiche ed eccoche sonosempre lì,s e m p r es u lpezzo

e al loroposto. Di

Carlo parlapoco ma porta

tanta sostanza, la squa-dra lo segue e i risultatiarrivano anche con unPellissier meno brillante

di altre occasioni. Voto 7INTER - Dopo l'esonero diGasperini più d'uno aveva temuto ilpeggio, il baratro sembrava dietrol'angolo. Per saltare l'ostacolo eammorbidire la caduta è allora arriva-to Ranieri: c'è ancora tanto da fare, lastrada sembra però giusta, s'intrave-dono equilibrio e tenuta difensiva, sepoi Milito ritrovasse la via del gol, ilpasso avanti sarebbe deciso. Voto 6NAPOLI - Degli azzurri si è parlatotanto e spesso giustamente bene,numeri alla mano hanno però fattoun po' poco, almeno non tanto quan-to alla loro portata. In Europa si pro-cede a gonfie vele, in Italia invecespesso s'inciampa. Mazzarri peròsembra contento così, avrà ragione luialla fine? Intanto il primo posto è lon-tano 10 punti e bisogna far presto, glialtri scappano. Voto 6ROMA - I risultati dei giallorossi

sono come le scelte di formazionedel tecnico Luis Enrique:

imprevedibili e nevrotici.Più stabilità nelle scel-

te e nel tabellinodello score non

guasterebbero dicerto, per ora

si navigaa vista

in atte-sa di quello cheverrà, anche se il derbyperso brucia ancora eil Capitano non è più

intoccabile. Voto 6PALERMO E

GENOA - Entrambe non sembranopassarsela molto bene, i rosanerohanno appena dato il benservito aMangia e a Malesani in Liguria qual-cuno vorrebbe riservare lo stesso trat-tamento. La classifica però non è mal-vagia e allora bisogna prenderne atto:viste le rose a disposizione, forse piùdi tanto da rosanero e rossoblu non sipotrebbe pretendere. Voto 6-PARMA, FIORENTINA, SIENA,BOLOGNA E CAGLIARI - Qui siinvece che si sarebbe dovuto fare dipiù e meglio. Se Siena, Bologna eCagliari sono in parte giustificate daalcune lacune d'organico, Parma eFiorentina avrebbero invece il mate-riale giusto per stare più in alto.Colomba, Rossi, Sannino, Pioli eBallardini possono far cambiarepasso alla squadra, servono peròdeterminazione e convinzione, cosìnon basta. Voto 5,5 CESENA, NOVARA e LECCE -Ora sarebbero tutte e tre in Serie B, ditempo però ce n'è ancora, ma bisognafare in fretta: occorre rimboccarsi lemaniche per non sprofondare deltutto e abbandonare anzitempo ogniproposito di permanenza nella massi-ma serie. In teoria, analizzando risor-se tecniche e prospettive, il Cesenasembrerebbe avere qualcosa in più, laclassifica però è quella che è e i nume-ri non danno quasi mai scampo.Novara e Lecce sembrano invece staredecisamente peggio: per Tesser eCosmi maggior impegno e volontàpotrebbero pure non bastare. Voto 5

Dopo l’ultimo turno di campionato si fanno i bilanci prima della “virata” per il ritorno

Campionato emozionantedi Angelo Letizia

Milan e Juve sembrano le più accreditate per lo scudetto

La passione, la professionalità e la competenzadel giovane Agente di calciatori DomenicoMafrica, ha dato i suoi frutti durante questi anni diduro lavoro portando alla ribalta molti giovani cal-ciatori che ad oggi fanno parte della sua scuderia .Incontriamo l'Agente di calciatori in occasione diun suo ritorno a Reggio. Conosciamo ed apprez-ziamo le sue qualità ed il suo impegno per lancia-re i nostri giovani. A suo parere cosa c'è bisognoper lanciare un giovane? Il futuro del nostro cal-cio sono i vivai, le scuole calcio e gli Stage.Considerato il momento di grande crisi che vive ilcalcio penso che le società dovrebbero cambiarementalità e puntare soprattutto sui giovani. Perquesti motivi io e il mio studio S.M.C.in questimesi abbiamo progettato e attuato una serie diStage che saranno presenti in tutta Italia, “Regalati un Sogno “, il cui scopo è quello di faremergere più calciatori possibili e quindi rinforza-

re i vivai. Gli Stage hanno come caratteristica prin-cipale la presenza di società importanti di serie A-B-C e quindi l'intervento di Responsabili eOsservatori autorevoli che visioneranno tutti i gio-vani calciatori che vi parteciperanno. Questo è ilparere di molti. In particolare ci spieghi l'attualesituazione?Il calcio mondiale sta andando incontro ad unacrisi economica che rischia realmente di seppellir-lo; i primi a farne le spese saranno le Società mino-ri (la lega PRO, per intenderci) ma, se i dirigentinon operano nella giusta direzione, anche il calciomultimiliardario rischia il tracollo.allora bisogna cambiare registro e puntare suinostri giovani? E' certamente una scelta coraggio-sa lavorare sui giovani in quanto bisogna averepazienza e sapere attendere anche perchè i risul-tati non si possono avere nell'immediato.

l.r.

ALLA SCOPERTA DI GIOVANI TALENTI

DOMENICO MAFRICA, UN MANAGER NEL MONDO DEL CALCIO

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Tempo di Natale, tempo di doni. Anzi, piùcorretto scrivere tempo di richieste didoni. Proviamo per un attimo a vestire ipanni del tifoso tipo e immaginiamo cosapossa chiedere a Babbo Natale come rega-lo, visto che fra una decina di giorni siaprirà ufficialmente la finestra sulla ses-sione invernale del calciomercato. Il tifosorossonero chiede essenzialmente due gio-catori: un attaccante e un difensore sin-istro. Per l'attacco, i nomi sono essenzial-mente tre: Carlitos Tevez, Maxi Lopez,Didier Drogba e, nome dell'ultima ora,Fernando Torres, la punta spagnola che staavendo poca fortuna nei blues londinesi.Per la difesa non c'è un vero e proprionome, ma, azzardo, un Balzaretti o unCicinho li metterei nella letterina. Sepotessi sceglierne uno solo di questi,opterei per la difesa, l'attacco mi sembra il

reparto che desta meno preoccupazioni. Il supporter bianconero, dal canto suo, hain cima alla lista dei desideri anch'egli duenomi: un attaccante e un difensore cen-trale. Servono entrambi. Per l'attacco,dopo il rifiuto del 2010, potrebbe essere lavolta di Borriello, per la difesa il napole-tano Bocchetti, in forza al Rubin Kazan,sotto l'albero di Vinovo, sarebbe cosamolta gradita ad Antonio Conte. A Napolisperano che il cileno Vargas sia già impac-chettato sulla slitta dell'omone vestito dirosso. A Roma, sponda biancoceleste, peruno che arriva, uno potrebbe partire: sivocifera che super Pippo Inzaghi possaapprodare alla corte di Rejia, per sosti-tuire Cissè, destinazione Auxerre. E dulcisin fundo, occupiamoci del tifoso interista.Concretamente più che in Lapponia, lelettere andrebbero indirizzate nella sededi via Vittorio Emanuele, dove Massimo“Santa Claus” Moratti, ne riceve a centi-naia ogni giorno. Una sfilza di nomi, più omeno noti, sono i regali richiesti. Hazard,Casemiro, Vargas della Fiorentina, Lucas,Juan Jesus, l'evergreen Montolivo,popolano la fantasia del fan nerazzurro. Aonor del vero, non che negli anni passatiMoratti si sia sottratto alle richieste per-venutegli, ma si sa, il tifoso è un po' comeun bambino, esigente e capriccioso.Sappiamo già che qualche richiesta saràesaudita, qualchedun'altra resterà unsogno. E in clima di festa è lecito sognare.Dopo tutto, pensiamoci bene, qualoraBabbo Natale non soddisfi tutti, c'è sem-pre il cinque gennaio a cui aggrapparci.Magari ci penserà la Befana a portare idoni. Sarebbe bello vedere l'espressione diBabbo Natale nel leggere le letterine deitifosi. La slitta con in testa Rudolf è parti-ta, mi sembra di sentire in lontananza ildindondio della campana. Buon Natale.

Massimo Petrungaro

Caro Babbo Natale...

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Sport

A propositodi...

Il numero 10 sulle spalle, capitano e bomberdella Virtus, esperienza da vendere e fiutoinimitabile. Non può che essere lui, TizaouiRachid. E’ lui, in questo campionato, che statrascinando la squadra verso un camminoprospero di risultati. Intervenuto ai microfo-ni di reggionelpallone.it, Rachid ha parlatodel suo campionato e di quello della Villese.CAMPIONI D’INVERNO: “ Stiamodisputando un bel campionato, la squadraha risposto benissimo e i risultati stanno arri-vando. Abbiamo un ottimo gruppo, possia-mo andare lontano. Gli obiettivi di inizio sta-gione sono stati modificati in corso d’operaper l’alto rendimento della squadra e speria-mo di mantenere il primato”. L’ARMAIN PIU’:“ Ho giocato bene sino ad ora, mala squadra non dipende solo da me. Il grup-po alla fine fa la differenza. Metto a disposi-zione della squadra la mia esperienza ed ilmio sacrificio, ma l’arma in più è il gruppo.Siamo uniti, giochiamo bene e ci divertiamo:questo è il calcio. I giovani poi stanno dispu-tando un campionato al di sopra delle aspet-tative e questo non può che essere un bene”.LOCRI: “Dopo la pausa natalizia affronte-remo il Locri, squadra più che temibile.Andiamo con lo stesso spirito delle partiteprecedenti per conquistare tre punti fonda-mentali per il nostro cammino in questocampionato. La nostra è una posizione pri-vilegiata e vogliamo mantenerla”.

Filippo Mazzù-

Natale amaro per il Mammola che non rie-sce più a conquistare l’intera posta in palioda più di un mese. Due sconfitte consecuti-ve e la crisi per i Viola è ormai certificatacon l’ultima posizione in classifica in compa-gnia del Taureana. Il tecnico mammolesenon nasconde la propria amarezza per gl’ul-timi risultati negativi. “La sconfitta di dome-nica contro il San Roberto, una nostra diret-ta concorrente per evitare la retrocessione, èstata veramente pesante. Abbiamo cercatodi portare via un risultato positivo ma non cisiamo riusciti malgrado il grande impegnodei ragazzi” . Domenica il Mammola hapresentato i nuovi arrivati dal mercato diriparazione : Panetta, Fuda, Gulluni,Gennaro e Tavernese . Esordio subito dadimenticare per loro. La pausa Nataliziaservirà al Mammola per recuperare i tantiinfortunati e squalificati. In questi giornidopo una lunga assenza si è rivisto nellesedute di allenamento anche il centrocampi-sta Nicodemo Scali pronto a ritornare adisposizione del tecnico. Mister Macrì,dopola pausa, lavorerà per far ritrovare la giustacondizione ai suoi ragazzi preparando almeglio la sfida contro i reggini che potrebbeessere la partita giusta per cercare di trova-re quella vittoria che manca, ormai, da trop-po tempo.

Nicodemo Barillaro

Prima categoria

SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 24

La squadra di Paschetta “vola”

L'Hinterreggio chiude il girone d'andata dacampione. Un primo posto sofferto, arrivatograzie alla zuccata vincente di IvanFranceschini. E' la vittoria momentanea di ungruppo che ci ha creduto, e di una societàcapace di allestire un organico di tutto rispet-to. Abbiamo raggiunto telefonicamente il dgdei biancazzurri, Carmelo Rappoccio, che fa ilpunto sommario di tutto il girone d'andata.Bilancio complessivo - "Ci eravamo prefissatidi arrivare tra le prime. Ci siamo riusciti, ecredo che nonabbiamo rubatonulla. Abbiamofatto il nostro one-sto campionato, efino a qui lo abbia-mo condottobene. Rivelazioniin testa? Noncredo, perché se siesaminano gliorganici delPalazzolo o dellaBattipagliese, cisono giocatori validissimi per un campionatodi Serie D. In tal senso, me lo aspettavo e perme non sono affatto sorprese. Nei campani,fino a poco tempo fa, per fare un nome, figu-rava De Cesare. Nel Palazzolo, invece, c'èContino. Insomma, forse le sorprese più gran-di sono Acri e Adrano, anche se in organicoanche loro hanno gente che conosce la catego-ria". Fare la differenza - "L'Hinterreggio hacostruito un progetto, e già a Giugno avevamouna squadra pronta. Siamo contenti, e sappia-mo che i giocatori continueranno a dare delloro meglio. Abbiamo un gruppo di 22-23 gio-catori validi che vogliono e possono fare la dif-ferenza".

f.m. - rnp

IN SERIE D SI E’ LAUREATA CAMPIONE D’INVERNO

Natale “amaro”

Ufficialmente sono passati due anni da quando Enzo Commisso ha deci-so di cedere il testimone . Continua però ad essere sempre vicino comepresidente onorario. La sua decisione è stata sofferta essendo maturatadopo quasi trentacinque anni di attività dirigenziale . Eppure smentendotutte le voci che lo volevano indissolubilmente legato alla “sua" squadra“il presidente" Enzo Commisso ha deciso di lasciare spazio ai nuovi soci .Lo incontriamo per un' intervista considerando anche le voci circolate inquesti giorni circa un suo possibile ritorno alla presidenza della nuovasocietà.Presidente, è vero che ritornerà in società?Per quello che mi riguarda la squadra è statadata in gestione quattro anni fa. Per due anniconsecutivi è stata gestita da un nuovo gruppodirigenziale di cui facevano parte AlessandroPanetta, Giovanni Figliomeni e FrancescoVumbaca ed altri soci che hanno militato perdue anni consecutivi in Promozione e disputa-to le finali play-off . Mi sento di ringraziarli per-ché hanno gestito con oculatezza le esigue risor-se economiche raggiungendo anche il titolo dicampione regionale juniores a Lamezia Terme.Sono stati anni che sono serviti per formare igiovani calciatori tra cui vorrei ricordare il por-tiere Marra ( scoperto dall’indimenticabile ZioGino Figliomeni) poi i vari Rumbo, Sansalone,Marulla, Farcomeni,etc. Successivamente sicco-me esisteva un’altra società che aveva vinto ilcampionato di terza categoria ed essendo formata da giovani dirigenti piùintraprendenti ho deciso di farmi da parte per lasciare spazio visto chespesso ho dovuto sostenere da solo il peso economico di tanti campionatianche se debbo ringraziare sempre i tanti sostenitori, comprese anche leistituzioni che ci sono state sempre vicine. La nuova società ha riportato il Siderno in Eccellenza ma l’avvio è statodeludente?A mio avviso le cause che hanno determinato l’avvio incerto della squadrasono da addebitare alla diversità di campionato perché tra l’Eccellenza ela Promozione c’è un divario notevolissimo. Ci sono giocatori molto fortiin Eccellenza che scendono di categoria e che vivono di questo lavoro .Diventa necessario organizzarsi con una società forte che possa fare fron-

te agli impegni assunti.Il Siderno si salverà ?Io sono convinto che con la volontà dei dirigenti e l’impegno dei calciato-ri ed i risultati delle ultime due domeniche di campionato la salvezza siadifficilissima ma non impossibile da raggiungere. Mister Fiorenza ha fattobenissimo nel campionato di terza categoria e nell’ultimo di promozione .Conoscendo l’uomo, sia perché l’ho avuto da ragazzino prima come cal-ciatore in seconda categoria (tappa importante visto che ha costituito untrampolino di lancio per il professionismo e poi in Promozione dove

abbiamo vinto il campionato nello spa-reggio finale di Palmi contro laVibonese) posso dire che mi hanno sor-preso le dichiarazioni rilasciate ad alcu-ni organi d’informazione laddove si eraespresso richiamando alcune mie possi-bili ingerenze sulla società. Chiarisco alui ed a tutti gli sportivi che negli ultimianni non ho mai espresso giudizi anchese convinto, vedendo i calciatori e cono-scendo l’Eccellenza, che con quell’orga-nico iniziale, ci sarebbero stati dei seriproblemi nel cercare di raggiungere lasalvezza senza passare dai play-out. Però sembra che anche il destino avver-so si accanisca visto quanto accaduto amister Laface, ai neo acquisti e allosfortunato Nunzio Siviglia ?

In questi casi non ci sono parole che possono bastare. Mister Laface haaccettato con grande entusiasmo perché il Siderno, per lui, era il raggiun-gimento di un prestigioso obiettivo professionale. Stava riuscendo ad otte-nere anche risultati importanti perché in due gare esterne era riuscito adottenere 4 punti e soprattutto aveva riacceso l’entusiasmo calcistico di unapiazza importante come Siderno. In questo momento mi sento di dire atutti i dirigenti del Siderno, ai presidenti, ai soci, ai simpatizzanti ed ai tifo-si di stringersi intorno a questa squadra, me compreso, facendo l’impossi-bile per poterla salvare anche in memoria di Nunzio Siviglia e per dare unasoddisfazione al mister. Con l’occasione auguro a tutti i vostri lettori un sin-cero augurio di Buon Natale e Felice anno nuovo.

Antonio Tassone

L’ora della verità, nell'ultima di campionato... echi l'avrebbe mai pensato e scritto! L'ultimagiornata del massimo campionato ha regalatotante sfide interessanti, forse decisive, in chia-ve vittoria finale. E ben due big match, di fron-te, le prime della classe. Gli occhi erano pun-tati, in particolar modo, su Montalto Sersale,finita 3-1 e campionato virtualmente chiuso,anche se nel girone di ritorno il Montalto gio-cherà gli scontri piu' duri quasi tutti fuori casa.Scalea - Roccella Un tempo inse-parabili dai primi posto della clas-sifica, non ha regalato forti emo-zioni, ma preziosi punti alRoccella, ora la squadra delpatron Giannitti, (dopo il ko inter-no) trova serenita' sotto le feste.Non poteva perdere la squadra diTonino Figliomeni e così ' e' stato.Anche perché, il Roccella erastrafavorito, sulla carta, contro icosentini sempre peggio in classifi-ca. Il Guardavalle di Mister Aitanon ha avuto problemi con una Bovalinese fal-cidiata dalle assenze. Giallorossi che dopo labuona prestazione a Sersale, ha distribuito golai tifosi di casa vincendo ampiamente sullaBovalinese. Siderno Soverato purtroppo e'stata rinviata per il triste incidente accaduto aMister Laface, il suo Vice Siviglia e due suoigiocatori che come tutti abbuamo appreso glie' costata la vita al giovane Nunzio Siviglia.Alla famiglia, amici e Societa' Siderno Calcio

le piu' sentite condoglianze de La Riviera. IlBrancaleone invece, non e' riusciuto nell'im-presa di fermare una lanciata Rossanese. Per iragazzi di Mister Brando purtroppo l'impresae' sfumata. Per le squadre più vicino a noi biso-gna invertire la rotta, e nonostante i tantimugugni che in settimana si sono sentiti pertutti, nessuna esclusa, il girone di ritorno si pre-senta in salita. Questa ultima di campionato e'stata una giornata davvero interessante se non

altro per i quartieri alti, perchési e' fermata la Palmese, haperso punti il Sersale, e si e'capito che per il Primo postosara' praticamente, impossibilearrivarci salvo che il Montaltonon ci metta del suo. I prossimiimpegni per le prime quattro inclassifica, escluso la capolista,dopo la sosta ci diranno sesara' ancora campionato aparte per alcuni di loro.Provare per credere. Per Il

quasi imbattuto Montalto, sara' una prova diforza. Vietato sbagliare a tutti per non perde-re quel treno che porta verso le zone alte. Lagrande differenza, però, è che si affrontanosquadre che ora scoppiano di salute sara'ancora cosi' dopo la sosta? Per concludere,tutti sono alla disperata ricerca di punti, ecome sempre succede vincerà la più forte eorganizzata. Buon cammino a tutti.

Antonio Chiera

Commisso: bisogna stringersitutti per mantenere l’Eccellenza

Eccellenza Montalto ok Villese, Rachid:

Hinterreggio, Rappoccio:“stiamo facendo bene”

“Bello il Natale in vetta”

in casa Mammola

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SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 25

SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee::SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee:: 800 678 910 11800 678 910 11

IINNDDIIRRIIZZIINNDDIIRRIIZZZZOO ZZOO Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione

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email associazioneeurokom@tiscali. itwww.eurokomonline.eu

“ C“ CALABRIA & Europa”ALABRIA & Europa”

L’Associazione Eurokom, sede ospitantedell’Ed “Calabria&Europa”, accoglierà pressoi locali del Grand Hotel President dal quattroall’otto Gennaio lo scambio internazionale delprogetto Grundvig “Journey ThroughDances”. Un’azione di Learning Partnershipsprevista dal programma LLP Grundvig, chevede partecipi oltre ad EUROKOM altri quat-tro istituzioni europee e non. Il capofila è l’or-ganizzazione Turca Yofder, agenzia non profitattiva nel campo dell’educazione culturale edartistica dei giovani, specializzata nell’insegna-mento del folklore e della danza popolare, con-siderati mezzi di crescita psicosociale ideali perl’integrazione interculturale e generazionale.Quindi l’Unirea National College dellaRomania scuola secondaria superiore a circa

140 km da Bucarest e sempre dalla Romania ilGrup Scolar Tehnic Targu Frumos agenzia edu-cativa ad indirizzo tecnico professionale specia-lizzata in vari campi del commercio e delle arti.Per l’Italia accanto ad Eurokom è partner diprogetto la Società Cooperativa Sociale a.r.l.Cerchio di Sant’Angelo in Vado dell’ Alta Valledel Metauro specializzata in organizzazione dieventi e meeting turistico culturali. Lo scopodel progetto è ben chiaro e si propone di crea-re le basi affinché i bambini ei giovani dei part-ner paesi, pur rappresentanti di diversa religio-ne, lingua e cultura divengano i delegati idealiche condurranno le proprie culture ad incon-trarsi e divenire amiche forever. Il linguaggioprioritario scelto per l’integrazione e il mutuoarricchimento è quello della danza tradizionale

con l’intenzione di scambiare tra i partner ballitradizionali e di eseguire i differenti balli attra-verso i diversi team di danza popolare deipaesi partner. L’obiettivo principale è quello diaiutare giovani, gli adulti, i loro amici e lecomunità locali alla consapevolezza dell’impor-tanza della danza. Questo progetto intendeessere una campagna per migliorare la qualitàdella vita di tutte le persone coinvolte. Il contat-to diretto con culture diverse aiuta la comuni-cazione armonica degli adulti, la loro mentalitàaperta e l’accettazione degli altri. L’agenda deilavori sarà veramente piena e si aprirà il 5 conil primo meeting di organizzazione e presenta-zione del Progetto. Durante la giornata oltrealle presentazioni delle azioni specifiche visaranno comuni presentazioni dei territori

coinvolti dall’iniziativa. Nel pomeriggio lo spa-zio sarà lasciato alla danza con la partecipazio-ne di alcuni dancers di balli popolari e folk delnostro territorio che dimostreranno passi esignificati dei balli tradizionali calabresi al par-tenariato. Il sei dopo i lavori mattutini si preve-de la visita alla cittadina di Gerace ed ai suoiscorci più ameni. Il sette la visita al Scilla ed allaCittà di Reggio Calabria. Lo scopo primarioche Eurokom si propone con l’azione proget-tuale è anche quello di fornire ai partner stra-nieri una possibilità di conoscere usi luoghi ecostumi della Calabria e della Locride per lan-ciare anche un messaggio di accoglienza invista di uno sviluppo turistico e culturale futu-ro.

Alessandra Tuzza

Siderno ospiterà a gennaio lo scambio internazionale del progetto Grundvig “Journey Through Dances”

Per fare fronte alla crisi l'Europa ha varato un'a-genda economica rafforzata, con una maggioresorveglianza da parte dell'UE. Ne fanno parte lepriorità e gli obiettivi strategici concordati nel-l'ambito della strategia Europa 2020; gli impegniaggiuntivi presi dagli Stati membri che parteci-pano al patto Euro Plus; una maggiore sorveg-lianza da parte dell'UE delle politiche eco-nomiche e di bilancio nazionali nell'ambito delpatto di stabilità e crescita, integrato da nuovistrumenti per affrontare gli squilibri macroeco-nomici; un nuovo metodo di lavoro - il semestreeuropeo - per discutere le priorità economiche edi bilancio ogni anno nello stesso periodo.Interventi per salvaguardare la stabilità dell'areadell'euro. Nel 2010 l'UE ha reagito alla crisi deldebito sovrano istituendo a favore degli Statimembri meccanismi di sostegno temporanei,che nel 2013 saranno sostituiti da uno strumen-to permanente, vale a dire il meccanismoeuropeo di stabilità (ESM). Le misure di sosteg-no sono subordinate al risanamento dellefinanze e a programmi di riforma rigorosi e sonomesse a punto in stretta collaborazione conl'FMI. Ma cosa comporta in breve l'introduzione delsemestre europeo … con questa dicitura siintende un periodo, di sei mesi appunto, in cuiogni anno le politiche strutturali, macroeco-nomiche e di bilancio degli Stati membri ven-gono coordinate per consentire ai paesi europeidi tener conto delle raccomandazioni dell'UE inuna fase iniziale della loro procedura di bilancionazionale e per altri aspetti delle loro politicheeconomiche.Le tappe fondamentali del semestre europeosono le seguenti:A gennaio la Commissione presenta l'analisiannuale della crescita, in cui fissa le priorità

dell'UE per l'anno successivo per promuovere lacrescita e la creazione di posti di lavoro.A marzo, sulla base dell'analisi annuale dellacrescita, i capi di Stato e di governo dell'UEdefiniscono gli orientamenti dell'UE per lepolitiche nazionali.Ad aprile gli Stati membri presentano i loropiani a favore del risanamento delle finanze pub-bliche (programmi di stabilità o convergenza) ele riforme e misure che intendono adottare perconseguire una crescita intelligente, sostenibile esolidale (programmi nazionali di riforma).A giugno la Commissione valuta questi pro-grammi e rivolge a ciascun paese una serie diraccomandazioni. Il Consiglio discute e ilConsiglio europeo approva tali raccoman-dazioni.Infine, alla fine di giugno o all'inizio di luglio, ilConsiglio adotta formalmente le raccoman-dazioni rivolte ai singoli paesi europei.Cosa viene verificatoL'Unione europea verifica i passi avanti compiu-ti su 3 fronti:Fattori macroeconomiciIl contesto macroeconomico è stabile e favorev-ole alla crescita e alla creazione di posti dilavoro?Le politiche adottate affrontano gli squilibrimacroeconomici, le vulnerabilità macrofi-nanziarie e gli aspetti della competitività aventiuna dimensione macroeconomica?Le economie nazionali hanno prodotto ricadute(positive o negative), specie nell'area dell'euro?Riforme portatrici di crescitaLe riforme strutturali promuovono R&S e inno-vazione, un uso efficiente delle risorse, un ambi-ente imprenditoriale sano, l'occupazione,l'istruzione e l'integrazione sociale?Quali passi avanti sono stati compiuti per con-seguire i 5 obiettivi quantitativi dell'UE e i corre-lati obiettivi nazionali?Finanze pubbliche (maggiore sorveglianza deibilanci nell'ambito del patto di stabilità e cresci-ta) Cosa viene fatto per ridurre il debito pubblico eil disavanzo (risanamento di bilancio) nell'inter-esse della sostenibilità delle finanze pubbliche?Quali vincoli di bilancio impediscono ai governidi promuovere la crescita? (Individuando questivincoli l'UE può fornire adeguate indicazionistrategiche).

IL NUOVO GOVERNO DELL'ECONOMIADELL'UE SI FONDA SU TRE PILASTRI:

I 5 obiettivi che l'UE è chiamata a raggiungere entro il 20201. Occupazioneinnalzamento al 75% del tasso di occupazione(per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64anni)2. R&S / innovazioneaumento degli investimenti in ricerca e svilup-po ed innovazione al 3% del PIL dell'UE(pubblico e privato insieme)

3. Cambiamenti climatici /energiariduzione delle emissioni di gas serra del 20%(o persino del 30%, se le condizioni lo perme-ttono) rispetto al 199020% del fabbisogno di energia ricavato dafonti rinnovabiliaumento del 20% dell'efficienza energetica4. Istruzione

riduzione degli abbandoni scolastici al di sottodel 10%aumento al 40% dei 30-34enni conun'istruzione universitaria5. Povertà / emarginazionealmeno 20 milioni di persone a rischio o insituazione di povertà ed emarginazione inmeno.

Per far fronte alla crescente disoccupazionegiovanile, il cui tasso ha ormai raggiunto il21%, la Commissione ha adottato l'iniziativa"Opportunità per i giovani", nella quale esortagli Stati membri a prevenire l'abbandono sco-lastico aiutando i giovani a sviluppare compe-tenze che rispondano alle esigenze del mercatodel lavoro, garantendo la possibilità di esperien-ze professionali e di formazione sul posto dilavoro e agevolando l'ingresso dei giovani nelmondo del lavoro. In effetti nonostante tutti glisforzi messi in atto dall'UE e dai suoi paesimembri, le prospettive di occupazione per igiovani europei restano fosche. Un giovane sucinque sotto i 25 anni e alla ricerca di un lavoronon riesce a trovarlo. Ci sono poi 7,5 milioni digiovani tra i 15 e i 24 anni che non lavorano,non studiano e non seguono formazioni pro-fessionali.La Commissione sollecita gli Stati membri afare un miglior uso del Fondo Sociale Europeo,che dispone di 30 miliardi di euro destinati afinanziare nuovi progetti non ancora assegnati.La Commissione ha inoltre proposto una seriedi iniziative concrete che saranno finanziatedirettamente dai fondi europei.Obiettivo finale dell'iniziativa o Aiutare i giovani disoccupati che hannoabbandonato la scuola o la formazione primadi ottenere un diploma di scuola secondariasuperiore a riprendere gli studi o una for-mazione professionale che diano loro le com-petenze necessarie per trovare un lavoro.o Permettere ai giovani in possesso di un diplo-ma, ma che non riescono a trovare lavoro, diavere accesso ad una prima esperienza lavorati-va.“L'iniziativa Opportunità per i giovani - hadichiarato José Manuel Barroso, Presidentedella Commissione europea - vuole dimostrare

ai giovani europei che siamo attenti alla lorosituazione. Abbiamo dato ascolto alle lororichieste, ripetute da Madrid a Bruxelles, diessere parte attiva della società europea. Perarrivarci occorre avere un lavoro.. La riforma alungo termine del mercato del lavoro è unanecessità evidente, ma ci vorrà tempo perchéproduca I risultati attesi. Con questa iniziativaaffermiamo la necessità di agire immediata-mente per ridurre la disoccupazione giovanile.”Cosa cambia concretamente?o una collaborazione tra Commissione, autoritànazionali, parti sociali e società civile, confinanziamenti europei più mirati, potràaumentare le possibilità di lavoro per i giovani.o almeno 5 000 giovani potranno beneficiaredell'iniziativa "Il tuo primo posto di lavoroEURES", pensata per aiutarli a trovare un'oc-cupazione in un altro paese dell'UE.o i paesi dell'UE istituiranno meccanismi perassicurare che, entro quattro mesi dalla fine delloro percorso scolastico, i giovani abbiano unlavoro, proseguano gli studi o seguano una for-mazione.o la Commissione elaborerà un quadro pertirocini di alta qualità in modo da rendere piùtrasparenti le informazioni sulle opportunitàdisponibili a livello europeo, sulle condizioni diaccesso e sugli obiettivi perseguiti. L'obiettivoper il 2012: almeno 130 000 tirocini nell'ambitodei programmi ERASMUS e Leonardo daVinci, con ampie risorse destinate ai tirocini inazienda;o la Commissione metterà a dispo-sizione fondi per l'assistenza tecnica destinati asostenere gli Stati membri nell'impiego deifondi europei disponibili, in particolare dalFondo Sociale Europeo che dispone ancora 30miliardi di euro per finanziare nuovi progetti.

NOVITÀ DALL'EUROPA

L'UE adotta "Opportunità per i giovani"

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Biblioteca meridionalista

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la Riviera

FERNANDO SAGADO

“L’ispettore Manti solo poteva muoversi inquel marasma, era nato a Zefira, figlio dipoliziotto, oltre che poliziotto; conosceva ogniabitante della città, le storie personali erano ilsuo pane quotidiano. Manti infierì, entrò nel-l’archivio del commissariato e ne uscì con unfoglio dattiloscritto, era una denuncia perguida senza patente appioppata al figlio delboss Scorsello, sorpreso a condurre un’autoin compagnia di Dante Zedi, nipote del sin-daco. Mostrò alcune vecchie foto nelle qualiun adolescente Tito Manti era abbracciatoad altri due ragazzi che altri non erano se noni boss Totò Scorsello e Natale Alatti, compa-gni di liceo del poliziotto. Manti regalò unafoto al commissario Rustici, nella quale lostesso commissario accendeva la sigaretta aduno sconosciuto. “Probabilmente mi ha chie-sto da accendere” disse il commissario. “E’una tua teoria commissario, le foto non par-lano, ti mostrano in atteggiamento confiden-ziale con Pasquale Caravita, il mafioso assas-sinato ieri”, ribadì Manti in atteggiamentosbirresco; “sai quante persone si trovano adover dar conto di questi indizi davanti a unpubblico ministero?”. Erano degli evidentiparadossi quelli significati dall’ispettoreManti, un giudice da quelle parti non dava

alcun valore ad elementi di quel tipo. “Ma seun inquirente di Milano vedesse …. diciamodieci foto che ti ritraggono in atteggiamentoequivoco con noti pregiudicati, cosa direb-be?” chiosò Tito Manti. “Che sono un collu-so!” fu l’ovvia risposta del superiore. Mantiadagiò davanti al collega le foto delle qualistava parlando. Rustici le guardò allibito,riconoscendo quasi tutti i suoi compagni diposa. “Sei proprio uno sbirro!” gli gridò pren-dendo l’uscita. Manti lo rincorse, lavorava davent’anni in quella città, e a questi si aggiun-geva l’esperienza dei quarant’anni dati allapolizia dal padre. Era certo che i buoni supe-rassero di gran lunga i cattivi a Zefira; la suatesi dimostrava però quanto arduo fosse perun uomo onesto dimostrare di essere tale. Ilfiglio di un poliziotto era nel bene in virtù diquella condizione di nascita; il discendente diun malandrino aveva l’onere della prova, inordine alla propria moralità, ed era condan-nato per tutta la vita a fare professione dibene”. Questo è un brano tratto da un libropubblicato qualche anno fa, ambientato inun’immaginaria città, posta in un qualsiasipunto della Calabria. Zefira, una città che

oggi, drammaticamente, potrebbe essereidentificata con Reggio, domani con Locrie poi con Catanzaro e a salire con Napoli ea scendere con Palermo. Zefira è lametafora della città meridionale, di unasocietà promiscua in cui muovendosi conuna logica milanese non si salverebbe nes-suno. Una logica basata più su giudizi, opregiudizi, morali che su regole di diritto.Una logica che se applicata integralistica-mente escluderebbe da ogni forma di par-tecipazione civile gran parte della popola-zione meridionale. Immaginate una perso-na integerrima nata ad Africo, potrebbemai fare il poliziotto, il giudice, il politico?Se qualcuno volesse gli tirerebbe fuori unparente birichino in un baleno. Una foto, lapartecipazione a un matrimonio, a un fune-rale, la bevuta al bar. L’amore per un uomoo una donna nati in contesti difficili.Basterebbe una banale relazione di servi-zio, redatta dall’ultimo dei piantoni, perstroncare sul nascere la carriera di chiun-que. Pensateci, voi che ipocritamente osan-nate la Boccassini. Siete sicuri di non avereun parente, un amico, un amore birba?Anche voi che fate i giudici, i poliziotti, ipreti, i giornalisti. Anche voi che avete fedi-ne penali immacolate. Tutti voi candidigigli. Se un uomo si ammettesse o si esclu-

desse dalle professioni, dai ruoli, in basealle colpe altrui, quanti di voi sarebberogiudici, poliziotti, giornalisti.. Fatevi i conti,e fatelo seriamente. Prendete la vicendadel giudice Giglio. Sapremo se è colpevolesolo fra parecchi anni, o forse mai. E quel-li che ha giudicato lui? Avremo mai la cer-tezza se fossero colpevoli o innocenti, o fos-sero solo avversari? E Dio non voglia,ponete il caso che un giorno si scoprisserostrane cose sulla Boccassini, che in fondopur agendo per logiche milanesi ha nellevene sangue meridionale. Giglio, i condan-nati di Giglio? Beh, le cose non sono facili.Siamo una società complessa, che gira avuoto basandosi sui rapporti di forza piùche su quelli di onestà. E non è che la sivoglia buttare in caciara o far finire tuttonel buio dove tutte le vacche sono nere. Manon possiamo tutti inventarci candidi gigli espalare il letame solo nelle stalle altrui. Ah,sapete che io un giglio non lo sono condocumenti di supporto, ma sapete ancheche il caffè con me, o con quelli come me,l’avete preso in migliaia. Occhio alle pose..e alle rosse.

Il paese dei gigli

Il figlio di un poliziotto eranel bene in virtù di quella

condizione di nascita; il discendente di un

malandrino aveva l’oneredella prova in ordine alla

propria moralità...

... una persona nata ad Africo, potrebbe

mai fare il poliziotto, il giudice, il politico? Se

qualcuno volesse, gli tire-rebbero fuori un parentebirichino in un baleno.

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ImmaginiTelethon

Cultura e società

da...

SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 28

A colloquio con il musicista locrese Massimo Cusato

I Quarta vino?Cavallaro birra?

All’indomani del concerto degli Olatuja Project, la bandnewyorkese che si è esibita a Locri un paio di settima-ne fa, abbiamo incontrato chi quel concerto lo haorganizzato, armato della stessa dedizione e compe-tenza artistica con cui da anni lavora nel mondo della

musica. Parliamo di Massimo Cusato, uno dei musicisti più dota-ti del nostro panorama, fondatore del gruppo Quartaumentata eche vanta collaborazioni importanti sia a livello nazionale cheinternazionale. Da Eugenio Bennato a Massimo Ranieri, daNiccolò Fabi a Simone Cristicchi, Massimo e le sue percussionihanno risuonato in tutta Italia arrivando anche fino ad un’edizio-ne del Festivalbar al fianco di Brian Adams. Con iQuartaumentata e anche come musicista indipendente si è esibito

Quello che facciamo noi ètotalmente diverso da quelloche fa il bravo Cavallaro.Considero il progetto deiQuartaumentatamusicalmentepiù raffinato. E comunque nonsono due cose paragonabili. E’come voler confrontare labirra al vino. Non si può, sonodue mondi diversi.

MASSIMO CUSATO, percussionista di EugenioBennato dal 1995 al 1998, giàfondatore del gruppo di musicaetnica “Quartaumentata”.

MARGHERITA CATANZARITI

Vecchi ricordi di gioventù riecheggiano nellamemoria di chi ha vissuto questa fase della vitamoltissimi anni fa, quando le condizioni economi-che della maggioranza delle famiglie gioiesi nondava spazio a tante

pretese di benisuperflui e cosi storti. Al cospetto dellemoderne play station ivecchi svaghi e passa-

tempi, 'u circu, 'upalorgiu, assumo-no le sembianze di

qualcosa di arcaico lontanoormai anni luce dalle attuali

e futuristiche possibilità ludi-che. E in effetti quanta diffe-renza a distanza di alcuni

decenni, quanti passiavanti ha fatto la

tecnologia equanti

indietroil sano

divertimentoche poteva dare il gioca-

re all'aria

aperta con gli amici. E' strano per quelli come me che viaggiano congli anta , oggi, stare davanti a un monitor, scriverecon una tastiera e ricordare le giocate con i com-pagni d'infanzia 'a menza a strata, sperando di vin-cere qualche figurina oppure qualche monetinada 5 o 10 lire. In mezzo alla strada si giocava ' eciappi ,'o singu ,'o battimuru oppure ,assieme alleragazzine,'a siloca mentre nelle serate più calde sisfogavano i bollenti spiriti giocando a spina o pedi,una variante di quel gioco ancora più antico cheera 'a 'mbucciatedda o 'a cchiappare Ho pensato e ripensato ai iochi 'i 'na vota , e ne hoapprezzato il senso della semplicità di quei tempinei quali il gusto dell' accontentarsi di poco, onulla, rendeva «i figghi di signuri» da guardaresenza alcuna invidiaUn' armonia assoluta tra il corpo, lo spirito e ilmondo che ci circondandava e che oggi è soffoca-to da « 'stu grandi beni chi non dura », un grandeed effimero benessere che ci aliena e ci condizio-na la vita, fin da giovani, tarpando le ali dellanostra creatività, ingabbiandola nei meandri di unvideogioco o nei labirinti di un microcip. Unavolta i giochi ce li inventavamo dal nulla, bastavaun ramo biforcuto per costruire 'a freccia (la fion-da) o alcune tavole di legno inchiodate con quat-tro roti a pallini (cuscinetti di metallo) a far daruote per costruire un carrettu con il quale lan-ciarci nelle discese 'a rùtta di coddu. Ma quei tempi « di 'na vota non ci su chiù » e oggiil sapore delle cose genuine guadagnate con gran-

di sacrifici ha lasciato definitivamente ilposto al tutto e subito … dalla mac-

chinina telecomandata e cinqueanni al telefonino a quattordici,motorino a sedici per finire conuna bella automobile fiam-mante a diciotto… e a venti?Cosa si potrebbe chiedere dipiù alla vita… dal punto di

vista esclusivamente venale? Ma dal punto di vista dei valori

Era mègghiu quàndu si stava peg-giu?

Pasquale Patamia

Giochi di un tempo

Grande concerto di Nataledel II° Circolo di SidernoSi è svolto sabato 17 dicembre presso la chiesa diPortosalvo il concerto di natale, realizzato dagli alunnidelle quinte classi (circa 90 bambini) del II° circolo diSiderno. “Dolce sentire accanto il presepe” era il titolo delconcerto realizzato con l’aiuto dei maestri FrancescoMacrì e Maria Rosa Fragomeni, e del dirigente CallipariGiuseppe.

Teresa Ribuffo, un grande talento reggino

Con la sua arte cura e coccola l’anima

L’intervista di Teresa Ribuffo su www.larivieraonline.com

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SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 29

la Riviera

LE NOTE di MARA RECHICHI

Riecco il Natale! Arrivato puntuale anche quest'anno, nonostante il tutto. E puntualiarrivano i diversi stati d'animo, intrisi di soggettività. La si può vedere, la soggettività; simanifesta con l'atteggiamento che ognuno sceglie di indossare, come un abito. Capitache, come quest'anno, si corra il rischio di farsi vincere dalla tristezza, dalla mancanza disperanza; può accadere, non si può negare. Ma è in questi momenti che la meravigliosa

macchina che è il nostro corpo, nella parte meno fisica che abbiamo, quella che non si può né vedere né toccare, ci spinge a tirar fuori il megliodi noi stessi. Se lo vogliamo. Ho letto un post su Facebook, scritto da una donna: “donne, ribelliamoci al ruolo che le feste di questi giorni ciimpongono: spignattare, servire a tutti piatti prelibati, sorridere e sembrare felici, anche se si ha un magone dentro il cuore!!” E giù, pioggia di

commenti a conferma della necessità di ribellarsi alle tradizioni ed alle feste “comandate” che opprimono la donna. Mi dispiace, ma nonci sto. Scusatemi se appaio presuntuosa, ma rinunciare alla gioia di costruire la festa, mettendo le mani in pasta tra ravioli, pignolata,cozze, spesa a km zero, tovaglie, tovaglioli, sottopiatti, bicchieri doppi, posate, candele, centrotavola, musica natalizia di sottofondo,Svelto, Finish, Chante Claire, Dixan (magari alla spina), caffè, ammazzacaffè, regalini sotto l'albero (fatti con poco), sarebbe davveroun grandissimo sacrificio, non chiedetemelo. Il ricordo di una donna (moglie, madre, nonna, zia, affidataria) indaffarata nel giostra-re i preparativi della festa, dalla decorazione della casa alla preparazione della tavola, al cucinare le tradizionali prelibatezze, a ser-vire a tavola, a ripulire dai bagordi, è indelebile e ci accompagna nel percorso della vita. Così come il ricordo del concorso di tuttala famiglia nei preparativi: le donne sanno assegnare i compiti ad ognuno: tutto è più bello, ognuno esprime se stesso. E' il Nataledella famiglia, in qualsiasi modo la intendiate. Auguri, Buona Festa!

DONNATALE

in giro per il mondo, arricchendo il suo bagaglio personale coni suoni e le culture musicali più svariate: Europa, Stati Uniti,America Latina e ultimamente anche Africa, dove ha parteci-pato al fianco di Paola Turci,in occasione della tournèe dellacantante, ad un festival in Kenya. Per non parlare dell’ ideazio-ne e direzione artistica della rassegna Ai Confini del Sud, unamanifestazione musicale e non solo che in dieci anni ha portatoa Locri artisti eccezionali. Oggi Massimo, tornato a stabilmentea Locri, continua a lavorare con e per la musica con la suasocietà Etna Production, organizzando concerti in Italia e inEuropa.Massimo, cosa vuol dire essere un musicista nella Locride?E’una bella sfida. Dopo 18 anni a Roma, dove mi sono formatomusicalmente, sono tornato a Locri per tanti fattori, primo fratutti la qualità della vita. Qui si vive bene, se sai crearti la tuadimensione. Se ti organizzi, in maniera da essere in contatto conciò che ti interessa, è come avere una casa in una qualsiasi cittàd’Europa. Lo so che è difficile pensarlo, ma se ci credi è così.E’come avere la propria isola, dove pensare, creare, studiare.Certo è anche difficile, a volte hai a che fare con chi fa di tuttoper rovinarti l’entusiasmo. Qui capita che se vai oltre, puoi darefastidio. C’è molta approssimazione in giro, tanti si credonograndi maestri, ma non hanno le carte per esserlo. E quandodifendi il tuo punto di vista, ti guardano anche male. C’è moltainvidia in giro per l’ambiente. E si rischia di veder distruggerequello che fai. Ma io non mollo, sono un ottimista per natura.Cosa funziona e cosa no nell’organizzazione di un evento comeil concerto degli Olatuja Project?Ti dirò che per me è stato un successo. Quando capita di avere artisti di questo calibro a Locri? Bisognasapere dove cercare e io ti dirò, senza falsa modestia, che il miolavoro lo so fare bene. E per me è stata una soddisfazione, lo sarebbe stata anche se alconcerto fossimo stati in venti, perché avrebbe significato chequei venti, anche se pochi, hanno scelto di esserci per arricchir-si. Se poi parliamo conti alla mano, ti dirò che non ha funziona-to il fatto che noi organizzatori ci abbiamo rimesso. Ma va bene

lo stesso, io lo faccio perché ci credo . La gente ha bisogno diqueste cose.E del rapporto con le istituzioni cittadine?Non ho un buon rapporto con le istituzioni, non sono un buonmediatore. Dico solo che l’organizzazione delle manifestazioniculturali, a Locri come in tutta Italia, non dovrebbe essere mate-ria dei politici, ma dovrebbe essere affidata a gente del settoreche sa quello che fa e che punta sulla qualità. Ad esempio, nonsi può ridurre la realtà musicale calabrese esclusivamente adeventi di “zippuli e tarantella”. C’è talmente tanto altro su cui lavorare. Questo perché si hannodelle responsabilità nei confronti del pubblico, bisogna cercaredi offrirgli il meglio, l’alternativa valida. Credo anche che tral’artista e la città ci siano le stesse regole che fanno funzionareun rapporto di coppia. E noi musicisti dovremmo agire il piùpossibile senza altri scopi se non quello di fare buona musica peril nostro pubblico.Dei tuoi colleghi che ci dici?Nella Locride c’è un bel fermento musicale, tanta energia. Mabisogna stare attenti di non agire sulla scia del boom tarantella,perché si rischia l’omologazione. Quello può essere un punto dipartenza, ma bisogna andare oltre. C’è bisogno di tanto studioe soprattutto di non sentirsi mai “arrivati”. C’è la necessità dicreare alternative valide. Mi piacciono ad esempio gliScialaruga, l’unico di questi gruppi con cui ho collaborato. Esono interessanti i Martin Tattoo Lounge Family, un grupponuovo che sperimenta un innovativo brasilian jazz. Li consideropiù vicini al mio mondo.Mimmo Cavallaro o i Quartaumentata?Quello che facciamo noi è totalmente diverso da quello che fa ilbravo Cavallaro. Considero il progetto dei Quartaumentatamusicalmente più raffinato. E comunque non sono due coseparagonabili. E’come voler confrontare la birra al vino. Non sipuò, sono due mondi diversi. Chi poi dei due sia la birra o il vino,non sta a me dirlo.Un’ultima domanda: che cosa è la musica per te, Massimo?E’tutto. E’quello di cui sono fatto. Non potrei mai vivere senza.

Foto Notizie

Pulsioni d’arte

Burraco a Locri

L’Associazione Culturale Edera con ilpatrocinio del Comune di Bovalino,con la collaborazione di RadioVenere e della Pro Loco ha inagura-to, nella suggestiva galleria del

Residence Hotel Palazzo Reginella, la mostra"PULSIONI D'ARTE", alla quale hanno par-tecipato il pittore Diego Cataldo con lamostra dei suoi “Percorsi mediterranei”, l’arti-sta Andrea Bono con la mostra fotograficadella storica FIAT 500 e le serigrafie dell’arti-sta Giuseppe Albanese. Sarà possibile visitarela Mostra in tutto il periodo natalizio dalle 9alle 23.

2°promo del Rapinside a Bovalino

Mostra cinofilaamatoriale a LocriRiuscitissima ed in uno scenario fantasti-co la 1a sfilata cinofila amatoriale orga-nizzata dall'Associazione di Volontariato“Oltre l'Arcobaleno” di Siderno tenutasia Locri, presso Palazzo Nieddu, del Riodomenica 18 dicembre. I proprietari deicani hanno sfilato come in una vera e pro-pria passerella di moda con tanto di tap-peto rosso e “giro di boa”. Insomma unvero e proprio spettacolo ad alti livelli. M.B.

“La gioia di divenire, ogni giorno,pellegrini verso quel santuariochiamato “Persona”, nasce dallaserenità di chi nasce nonostante lasituazione di dolore riservateglidalla vita, trova l'energia di sorrid-ere e dire grazie”. Con questeparole si sono presentati i socidell'Unitalsi ai tanti amici chiamatiin “soccorso” ad un torneo di bur-raco organizzato per raccoglierefondi destinati a rendere lieti, omeno tristi, i giorni di chi è costret-to a trascorrere il suo tempo negliaugusti limiti di un centro per dis-abili.Il torneo si è svolto nei suges-tivi locali di Calarro Capogreco aMoschetta, accolti dalla ospitalitàdi padroni di casa Nicola edAnnalia che, ancora un volta,

ringraziamo. Gli amici di Locri,Siderno, Ardore, Bovalino,Bianco, e persino qualcuno diCatanzaro, Reggio o Messina,hanno vissuto un piacevolepomeriggio alla insegna della “con-divisione”, in una dolce atmosferanatalizia sottolineata da una tener-issima mostra di presepi allestitanella mangiatoia della stalla adia-cente al palazzo stesso. Il torneo èstato vinto dalla coppia FrancescoMacrì e Maria Carla Giuffrè, sec-ondi classificati Tullio Catalani ePino Caminiti, terzi Emma Maio eLillo Maio. A tutti un grazie dicuore, ancora auguri e….comesiamo soliti salutarci noi… allaprossima!!!

Unitalsi s/s di Locri

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Parlando

Cinema& musica

di

SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 30

Strepitosa vigilia diNatale, con un sur-plus energetico cheporterà a volare versolidi esotici.

Dopo un pò di affan-no a inizio settimanafinalmente potretepassare le festivitàserenamente.

Week-end all'insegnadell'opposizione dellaLuna: non pretende-te troppo da voi stes-si o dal partner.

Il Natale potrebbeessere più freddo delprevisto: la poesia visalverà e i parenti viaiuteranno molto.

Un pizzico di mode-razione e di movi-mento, e il buonumo-re tornerà dopo tantotempo. Finalmente!

Natale pacato e godi-bile. Vi divertiretemolto insieme alvostro parter e i vostricari familiari.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

Il giorno clou dellafestività, la Luna nonregalerà forse il mas-simo del calore, mastarete bene lo stesso.

La Luna in Bilancia dilunedì un po' vi infasti-dirà, con il suo eccessodi formalità. Ottimo ilweekend.

Lo strepitosoingresso di Venerein Acquario ren-derà il week-endindimenticabile.

La festività nataliziasarà perfettamente inlinea con il vostrostile austero: armoniaassicurata.

Il week-end si pre-senta vagabondo, ilNatale più intimistama altrettanto diver-tente e spassoso.

Sul lavoro, sono pro-babili richieste sup-plementari, anchestancanti, ma dome-nica sarà festa vera.

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

AL CINEMACINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Vacanze di Natale aCortina/16.00- 18.00 - 20.00 -22.00CINEMA ARENA Siderno,info:333/ 7672151Prossima aperturaCINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151Finalmente la felicità/16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 Il gatto con gli stivali(3D)/ 16.00-18.00 - 20.00 - Campovolo/ 22.00CINEMA GARIBALDI Polistena,info:0966/ 932622 I soliti idioti/15:30 - 17.50 -19.45 - 22.00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Vacanze di Natale aCortina/18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Finalmente la felicità /16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373Gioco di ombre 17.50- 20.10- 22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 Il figlio di BabboNatale/16.00Capodanno a NewYork/18.10- 20.20 - 22.30MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala de Curtis Il gatto con gli stivali(3D)/16.00 Giochi di ombre/17.40 -20.10 - 22.40Sala Sordi Vacanze di Natale aCortina/16.30 - 18.40 - 20.50 -23.00Sala de SicaIl gatto con gli stivali/16.10- 18.00 Il principe del Deserto20,00-22,00Sala mastroianniIl principe del Deserto/17.50

Il Gatto con gli Stivali (3D)Il regista Chris Miller, hadeciso di raccontarci la suastoria ossia chi era il fantasticogatto con gli stivali che ciaveva già fatto innamorare disé con la saga di Shrek. Il filmci racconta la vita del gattoprima di conoscere l'orco.

Il figlio diBabbo NataleCome può Babbo Natale fare ilgiro del mondo in una sola notte?La risposta è un'operazionetecnologicamente avanzata al PoloNord con un esercito di un milionedi elfi in campo, un'enorme slittasupersonica e un vasto centro dicontrollo sotto i ghiacci del Polo.

APPUNTAMENTIMONASTERACEStudio d'Arte e Mostra Mercato diArtigianato Artistico Calabrese ViaNazionale aperta da giovedì 8 fino a sabato31 dicembre dalle ore 16 alle ore 20

GIOIOSA MARINAPresepio Elettromeccanico realizzato daGiuseppe Agostino, Via F.lli Rosselli, dalleore 16 alle ore 20 aperta fino a domenica 8Gennaio 2012.

SCILLA“Il Castello di Scilla. Mille albe e unanotte”Mostra personale di fotografia di PasqualeArbitrio aperta fino a sabato 31 dicembre

POLISTENAPattinaggio su ghiaccio, Villa Italia, apertadalle ore 15 alle ore 22, fino a domenica22.01.2012

MONASTERACEIl PRESEPE VIVENTE, organizzato nelsuggestivo borgo dall'Associazione "Unitiper Monasterace"lunedì 26 dicembre.

SIDERNORaduno Bande musicali, Piazza Portosalvo.Sfilata per le vie della Città.

BAGNARALunedì 26 Dicembre 2011 alle ore 16,30prenderà vita il Presepe Vivente.

REGGIO CALABRIAMuseo del Presepio. Mostra Presepiregionali e di tutto il mondo Via Filippini,46, visitabile fino a sabato 31 dicembre.

CATAFORÌO Stage itinerante di danza e strumentidell’Aspromonte Meridionale fino al06.01.2012

GERACEIl Borgo Maggiore farà da scenografia alPresepe Vivente nelle sere del 25 e 26dicembre.

LOCRIMostra dei Presepi visitabile fino al 6gennaio, nelle sale di Palazzo Nieddu delRio.

LOREDANA ALVARO

Hanno riciclato di tutto. Plastica, stoffe e scampoli in disuso,pezzetti d’albero, ovatta, pasta e farina, e poi carta, pigne equant’altro abbia ideato il genio creativo e artistico degli allie-vi dell’Istituto secondario di 1° grado “G. Pedulla” di Siderno.Li abbiamo immaginati a rigirarsi i pollici nell’intento di crea-re qualcosa che avesse potuto colpire i giurati, avendo benchiara la missione da seguire: parlare del Natale, conl’albero ed il presepe, e riutilizzare quello che èdestinato a finire nella spazzatura ma poi,pensandoci un pò, un’altra vita c’è. Allafine, le opere vincitrici (vedete a lato)sono la sintesi d’impegno e bravura“smisurata”, per chi segue la falsacredenza che a quest’età si disde-gna l’arte, ma in verità sono unachiara e lucida fotografia che trale pagine dei libri si nascondonopiccoli artisti. Bravi, bravissimi,superlativi! A chi pensa all’alberocome un “filo” che unisce la fami-

glia e la scuola. A chipensa che quest’an-

no il Natale arrivasotto la stella dei 150anni d’Unità d’Italia. Achi pensa che la Sacra Famigliaè nei “panni” della gente comune. A chi

pensa che una Barbie ed un panino al Macnon possa oscurare il valore del Natale

I piccoliartisti del

“G.Pedullà”reinventano la

magia delNatale,

pensandoall’ambiente

Ecco i bambinicosa combinano ascuola

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la Riviera

SABATO 24 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 31

Rosicate beghini. Dio mi ama, anche se sono comesono. Se ho ucciso, spacciato, saccheggiato. Dio miama, quanto voi che siete sempre stati attenti alleregole, che avete seguito i vostri cani con paletta esacchetto per non sporcare a terra. Per il Supremo

non valete più di me, anzi, il Cristo in terra è venuto grazie a quelli come me, fosse stato per voi se ne sareb-be stato in cielo, beato accanto al padre suo. Io sono il figliol prodigo per cui si uccide il vitello grasso, perme si fa festa, per il mio ritorno a casa, che voi dal desco paterno non vi siete mai mossi di un millimetro. Per me si apriranno le porte del cielo, e ci ritroveremo un giorno in paradiso. Allora non potrete più pun-tare il dito, perché lì non potrò scannare nessuno, il male mio non ci sarà più. Saremo uguali io e voi, noie voi. Voi che per le feste sarete buoni e ci porterete i dolci, che durante il Natale ci amerete come fratel-li e vi scorderete dei nostri peccati. Dio mi ama, anche se a lui non ci ho mai creduto, se non sono maientrato in chiesa e non l'ho pregato in ginocchio davanti agli altari. Dio mi ama, e per dicembre mi ame-rete anche voi, pregherete per me e i miei fratelli. Dio mi ama, ricordatelo, fra un po' è gennaio e a festefinite vi sentirete meno buoni. In tv torneranno le gogne, la voglia di sangue riprenderà a fremervi in pan-cia e non vi sentirete più miei fratelli. Alzerete di nuovo il dito e io tornerò a essere il solito malfattore.Vorrete di nuovo forche e galere. E quelli come me pronti a redimersi a ogni Natale, dopo l'Epifania tor-neranno a farvi la bua, e continueranno a farvela per tutto l'anno, in attesa del prossimo Natale. PerchéDio mi ama dice Papa Ratzinger, ma gli unti del Signore mi amano sempre e solo fino a capodanno.

Un grande amico...Maurizio Ritorto!

Blob of the week

“Pino Beach” si riposa e pensagià alla prossima stagione estiva

La verità dell’Iride di Benjamin Bowson

Dio mi ama

Remo Roberto o Lupo de Lupis ?

La principessa Federica allacorte di Re Ruggero

Ave Peppe... ImperatoreMaximo di Roccella

Un “mr. Big” tra i bigNino Tarzia, Nino Ingrati e Chris

Noth di Sex and the City

Davide, non sarà mai alla sua“altezza”!!!

Cosa sarebbe la domenicasenza “La Riviera” ???

Mario Spina e Franco Fasano2 “primi” indiscussi

“Ceris...iamo”Nell’era del digitale...con Pino si va sulla neve

Sherlock HolmesGioco di ombreNel film Sherlock Holmes 2, una nuovaacuta mente criminale, il ProfessorMoriarty, con una intelligenza pari aquella di Holmes e con unapredisposizione al male ed una totaleassenza di coscienza, potrebbe metterein grande difficoltà il rinomatodetective.

Le idi di marzoIl film racconta gli ultimi freneticigiorni della corsa per le primarie inOhio, in cui un giovane addetto stampaviene coinvolto in uno scandalo politicoche minaccia di compromettere lacampagna elettorale, e finisceinvischiato in una rete di intrighi,pericolose manipolazioni di veteranidella casta e sedotto da una stagista.

Matteo Raschellà

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