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L'Asolano N°2-07

Date post: 22-Mar-2016
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All’interno: SCOMMESSE SPORTIVE Stanley International Betting CALCIO - BASKET - F1 - MOTOCICLISMO VOLLEY - TENNIS - CICLISMO Strategie di Giunta 2007 Le Ciacere asulane LʼAvvocato consiglia Pavimento pelvico Documento anni ʻ40 Recital di S.Antonio La corale di S.Cecilia La pagina del dialetto La ducale di Casalmoro I benemeriti 2007 Don Riccardo sui giovani Cʼè posta per voi Asola (MN) - Viale Belfiore, 3 -Tel. 338 - 2903995 di Roberto Paparini Anno 2 N° 2 Marzo - Aprile 2007 €. 1,00
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L Asolano Periodico indipendente d’attualità e cultura del territorio di Asola Anno 2 N° 2 Marzo - Aprile 2007 €. 1,00 Strategie di Giunta 2007 Le Ciacere asulane L ʼAvvocato consiglia Pavimento pelvico Documento anni ʻ40 Recital di S.Antonio La corale di S.Cecilia La pagina del dialetto La ducale di Casalmoro I benemeriti 2007 Don Riccardo sui giovani Cʼè posta per voi Gli artisti che hanno animato le due serate salutano il pubblico dando appuntamento alla prossima edizione 2008 STARGATE di Roberto Paparini SCOMMESSE SPORTIVE Stanley International Betting CALCIO - BASKET - F1 - MOTOCICLISMO VOLLEY - TENNIS - CICLISMO Asola (MN) - Viale Bel ore, 3 -Tel. 338 - 2903995 Allinterno: SPECIALE Recital di Sant ʼ Antonio 2007
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Page 1: L'Asolano N°2-07

L’Asolano

Periodico indipendente d’attualità e cultura del territorio di Asola

Anno 2 N° 2 Marzo - Aprile 2007 €. 1,00

Strategie di Giunta 2007

Le Ciacere asulaneLʼAvvocato consiglia

Pavimento pelvicoDocumento anni ʻ40Recital di S.Antonio

La corale di S.CeciliaLa pagina del dialetto

La ducale di CasalmoroI benemeriti 2007

Don Riccardo sui giovaniCʼè posta per voi

Gli artisti che hanno animato le due serate salutano il pubblico dando appuntamento alla prossima edizione 2008

STARGATEdi Roberto Paparini

SCOMMESSE SPORTIVEStanley International Betting

CALCIO - BASKET - F1 - MOTOCICLISMO VOLLEY - TENNIS - CICLISMO

Asola (MN) - Viale Belfiore, 3 -Tel. 338 - 2903995

All’interno:

SPECIALERecital di SantʼAntonio 2007

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nale, fino a fargli acquisire la dignità e lʼauto-revolezza di un vero periodico, con un nume-ro sempre crescente di lettori. Vorremmo che “L̓ Asolano” diventasse il collante mediatico dei buoni sentimenti e della difesa delle tradi-zioni e dei Valori che ci accomunano. Vorrem-mo contribuire a valorizzare un territorio ricco di storia e di risorse umane, che troppo spesso viene sottovalutato e penalizzato perchè la po-litica, in genere, ascolta, con maggior attenzio-ne, chi alza la voce, mentre trascura chi lavora in silenzio, con lʼoperosità tipica della nostra gente. “L̓ Asolano” potrebbe essere la voce di questa gente, fornire testimonianze del nostro passato, di quella cultura antica dalla quale affiorano le nostre radici; ma anche la voce di chi sa proporre soluzioni utili a migliora-re la qualità della vita nelle nostre comunità.In attesa che fra lʼAsolano ed i suoi lettori si rompa il ghiaccio ed inizi una proficua colla-borazione, informiamo, chi fosse interessato a far pubblicare qualche notizia, che la Redazio-ne “chiude” il giornale il giorno 5 di ogni mese precedente a quello dellʼuscita, che è prevista per gennaio, marzo, maggio, luglio, settem-bre e novembre. A chi volesse far recapitare una copia dellʼAsolano ad un parente o ad un amico “extramuros”, ricordo che la Redazio-ne, attualmente si avvale delle normali tariffe postali 3€ Italia e 5€ estero (costi compren-sivi di busta, spese postali e giornale gratuito). Stiamo però istruendo la pratica presso la Di-rezione delle Poste Italiane SpA per poter ef-fettuare le spedizioni in abbonamento postale,

Sperando che la nuova veste grafica dellʼAso-lano vi sia piaciuta, continuiamo su questa strada, anche in attesa di qualche suggerimento che ci aiuti a migliorare ulteriormente. Non so se siamo riusciti a farVi comprendere che que-sto giornale è davvero indipendente e che, di conseguenza, è possibile collaborare con noi, senza rischiare di venir etichettati. Chiunque desideri collaborare o voglia far conoscere le proprie opinioni, potrà farlo liberamente, entro i limiti imposti dal buon gusto e dallo spazio disponibile. Ciò detto, passiamo ai ringrazia-menti. Vogliamo, infatti, ringraziare lʼamico Paolo Zordan, corrispondente da Canneto per la Voce di Mantova, per le lusinghiere parole che ha voluto dedicare alla nostra iniziativa, nellʼarticolo pubblicato dal suo giornale lo scorso mercoledì 27 dicembre. Lo ringrazia-mo di cuore e ci auguriamo di poter ricevere presto Sue corrispondenze da Canneto. Inol-tre, ci piacerebbe che questo nostro appello fosse raccolto anche nei paesi vicini perchè, pur senza fretta, quello di espandere la nostra zona di interesse ai “Comuni dellʼAsolano” resta il nostro principale obiettivo per i pros-simi anni. Siamo convinti, infatti, che local-mente manchi un periodico di riferimento con un taglio editoriale come il nostro e siamo ancor più convinti che quello dellʼAsolano possa trasformarsi, in futuro, in un servizio interessante per tutte le Comunità della zona. Ovviamente, per poter attuare un progetto tan-to ambizioso occorrono collaboratori che siano stimolati dallʼidea di far crescere questo gior-

Editoriale 2

L’Asolanobimestrale

Periodico indipendente d’attualità e cultura

del territorio di Asola

ANNO 2 - N°2Marzo / Aprile 2007

* * *Autorizzazione Tribunale di Mantova

N° 2 / 06 del 16 / Giugno 2006

Direttore Responsabile: Guido Baguzzi

Albo Giornalisti N° 110821Indirizzo e-mail: [email protected]

Direzione e Redazione: Asola (Mantova)

Via Cantarane, 39 - Tel. 338.1516966Sito internet: www.asolano.it

Raccolta pubblicitaria: Dario Compagnoni

Via Garibaldi, 10 - Tel. 340.5958842e-mail: [email protected]

Pubblicità: inferiore al 45%

Stampa: Tipolitografia Rongoni - Asola

Editore: Associazione Culturale “L̓ Asolano”

Asola, via Pignole, 24Registrata lʼ11 agosto 2005

Uff. Reg. Castiglione Stiv. N° 3119 / 3

Collaboratori:Annalisa Antonini, Eros Aroldi,

Cristiana Azzali, Leonardo Bugada, Dario Compagnoni, Marco Dittamondi,

Elia Favalli, Enrico Ferro, Don Riccardo Gobbi, EOS Piubega,

Lorenzo Legnani, Fabio Moreni, Luca Moreni, Fiorenzo Zanella

Attuale Zona di Diffusione:Asola, Acquanegra, Casalmoro,

Castelnuovo, Casaloldo, Piubega.

Tiratura attuale: 1100 copie

I grandi progetti sono inattuabili senza la partecipazione dei lettori

Guido Baguzzi

Per crescere “LʼAsolano” guarda con fiducia ai cittadini extramuros e al loro legame con la terra dʼorigine.

con tariffe agevolate in virtù del DL. 353/2003 Sappiate, quindi, che presto esisterà anche questa opportunità. Per concludere, credo sia doveroso, da parte nostra, riservare un parti-colare e sentito ringraziamento alla Tipolito-grafia Rongoni per il grosso aiuto che ci stan-no dando. Giulio Azzini e i suoi collaboratori, da sempre molto sensibili ad ogni iniziativa locale, hanno fatto propria lʼidea dellʼAsola-no e, grazie al Loro generoso contributo, noi possiamo presentarVi un giornale con una veste grafica davvero accattivante. Anche in questo quarto numero le novità non mancano, a partire dalle ulteriori 4 pagine in più e dal-la nuova rubrica, curata dallʼAvv. Cristiana Azzali, i cui consigli speriamo possano tor-nare utili a molti lettori. Buona lettura a tutti!

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Castelnuovo di Asola - Via Asinaria, 35 - Tel. 0376/730050Cellulare: 335 - 7086514

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Politica 3

Mantovabanca1896

Filiali

ASOLA (MN)Viale della Vittoria n. 1 - Tel. 0376.7221 - Fax 0376.722344 - e-mail:[email protected]

Sede e Direzione Generale

MANTOVAVia Arrivabene n. 25Tel. 0376.469111 - Fax 0376.469112REMEDELLO (BS)Via Rossi, c.m.Tel. 030.9953931 - Fax 030.9953924RIVALTA SUL MINCIO (MN)Strada Francesca Est c.m.Tel. 0376.653458 - Fax 0376.654161SUZZARA (MN)Viale Stelvio Zonta n. 5Tel. 0376.536961 - Fax 0376.536963VIADANA (MN)Via Vanoni n. 2Tel. 0375.782110 - Fax 0375.782212

ASOLA (MN)Viale della Vittoria n. 1Tel. 0376.7221 - Fax 0376.720166ACQUANEGRA SUL CHIESE (MN)Piazza XXV Aprile n. 50Tel. 0376.727272 - Fax 0376.727288BANCOLE DI PORTO MANTOVANO (MN)Via Cesare Pavese n. 1Tel 0376.392625 - Fax 0376.392376BOZZOLO (MN)Via Matteotti n. 56Tel. 0376.921100 - Fax 0376.920802CASALMORO (MN)Via IV Novembre n. 124/ATel 0376.737266 - Fax 0376.737211

CASATICO DI MARCARIA (MN)Via B. Castiglioni n. 7Tel. 0376.950750 - Fax 0376.950755CASTELNUOVO ASOLANO (MN)Via per Casaloldo c.m.Tel. 0376.748081 - Fax 0376.748090GHEDI (BS)Via Matteotti, 54Tel. 030.9050585 - Fax 030.9031780ISORELLA (BS)Via Zanaboni n. 56Tel. 030.9529091 - Fax 030.9529092LEVATA DI CURTATONE (MN)Via Caduti del Lavoro n. 1Tel. 0376.47311 - Fax 0376.47361

Lettera inviata dal Circolo di A.N.Segue a pagina 4

“a sfilare dalle tasche degli asolani” la cospicua somma di circa 300.000 Euro. E ̓ chiaro che i miracoli non li fa nessuno e che la nostra polemica vuole solo dimostrare lʼincoerenza e la gratuita faziosità di certi giudizi. Vi è, poi, un secondo aspetto della que-stione che considera le argomentazioni usate per giustificare il “doloroso” prov-vedimento. Ci riferiamo al preteso “ri-lancio” del nostro Comune, tanto caro al Vice Sindaco Favalli. Al riguardo, non ce ne vogliano i signori amministratori,se ci sembra che i provvedimenti pre-sentati in Consiglio Comunale non ab-biano in sè alcuna delle caratteristiche

necessarie per rilanciare un Comune, tantomeno il nostro, che sta vivendo uno dei peggiori momenti congiunturali che si ricordino. Sappiamo benissimo che non è colpa di questa Amministrazione se hanno chiuso, o chiuderanno, alcune importanti realtà industriali e se, a cau-sa di ciò, ci troviamo a fronteggiare una vera e propria emergenza occupaziona-le. Ci sembra invece corretto parlare di responsabilità di questa Amministrazio-ne quando andiamo ad analizzare i set-tori nei quali essa intende investire le già scarse risorse disponibili. Tutto si può dire, salvo che gli investimenti ipotizzati possano davvero rilanciare il nostro Co-mune. Ci perdonino gli “esperti” della Giunta Calcina, ma sinceramente credia-mo che nessuno di questi loro interventi siano in grado di fare un simile “mira-colo”. Non vogliamo apparire saccenti ma siamo davvero convinti che, il solo

segue a pagina 4

Poco prima di chiudere il giornale ci è pervenuta la richiesta del Circolo di Alleanza Nazionale di pubblicare una sua lettera sullo stesso argomento af-frontato dalla Giunta. Abbiamo accol-to la richiesta pensando che i lettori potevano trovare interessante un con-tradditorio fra maggioranza ed oppo-sizione su un tema tanto sentito come quello delle “tasse” e del “rilancio eco-nomico del nostro Comune”.

<Caro Asolano, ti chiediamo ospitalità per far conoscere ai tuoi lettori anche le nostre opinioni su temi di grande attualità, come quelli che “toccano” le loro tasche. Se non ricordiamo male, quando ancora al Governo cʼera Berlusconi, lʼattuale Giunta, in più di unʼoccasione, non ha le-sinato dure critiche ai “Patti di Stabilità” riconducendo ad essi, e a quel Governo, (vedi mozione consiliare) la responsabilità di “ingessare” i bilanci comunali e di ren-dere difficile la vita agli amministratori. Riteniamo quanto meno singolare come in politica si possano “girare le frittate” a piacimento. Per i “Patti di Stabilità”, sono piovute sul Governo Berlusconi cri-tiche a non finire, tanto che gli elettori hanno finito per credere che le difficol-tà amministrative dei Comuni italiani fossero tutte responsabilità del “perfido Berlusca”. Ora, invece, che i “Patti di Stabilità” sono stati “santificati” dalla Finanziaria di Prodi, a sinistra nessuno osa più fiatare sullʼargomento, anzi, sem-bra che i Patti siano improvvisamente diventati un toccasana, per curare lʼeco-nomia italiana dai danni che ovviamente le erano stati provocati dal “Cavaliere”. Così anche ad Asola, la nostra Giunta si è subito adeguata, aumentando del 150% quanto pagato nel 2006 dai contribuen-ti asolani, per lʼaddizionale comunalesullʼIRPEF. Davvero una bella “stanga-ta”, che porta la pressione fiscale, de-rivante dallʼaddizionale comunale dallo 0,20% allo 0,50%. Lʼincremento pro-durrà un gettito stimato di circa 300.000 Euro in più, rispetto al 2006. E, ci fa sorridere il tentativo della Giunta Calci-na di addolcire ai contribuenti lʼamara “pillola”, diminuendo lʼICI sulla prima casa dello 0,25 per mille; aumentando la detrazione riservata alle giovani cop-pie di 25 Euro e praticando agli anziani meno abbienti una detrazione sulla tas-sa dei rifiuti. Il totale di queste minori entrate, stimato a circa 55.000 Euro, è ben poca cosa, se si considera che, per contro, con lʼaddizionale ci si appresta

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insieme ad altri operatori economici del ter-ritorio, di unʼiniziativa tesa ad attrarre verso Asola una parte di questi contributi. E ̓ sta-to infatti presentato un piano nel quale sono previsti per la parte pubblica interventi di ri-qualificazione del centro storico per 900.000 Euro ed altrettanti per quanto riguarda gli operatori privati. Al progetto hanno aderito ben 42 imprese locali e 12 soggetti istituzio-nali. Entro marzo sapremo se il progetto sarà finanziato dalla Regione, e nel caso in cui ci fosse il parere positivo, i lavori dovranno rea-lizzarsi entro il 2008. Per questi interventi, la Regione Lombardia riconosce al Comune di Asola un contributo a fondo perduto del 40%, con una quota a carico dellʼAmministrazione comunale pari a 540.000 Euro;4) Manutenzione del manto stradale e via-bilità: molte vie del comune appaiono in uno stato disastroso. E ̓ passato troppo tempo dalle ultime manutenzioni e molti lavori nel corso degli anni sono stati effettuati senza i necessari e opportuni ripristini. Citarle tutte è pressoché impossibile, ma nei prossimi tre anni lʼAmministrazione Comunale pensa di destinare 1.050.000 di Euro, di cui 750.000 Euro nel 2007 e nel 2008, per tornare ad una situazione di normalità e sicurezza.Questi interventi necessari ed obbligati, abbi-nati al miglioramento dei saldi richiesto dal patto di stabilità, ci ha costretto a formula-re una proposta dolorosa: lʼaumento dallo 0,20% (0,20 per cento) allo 0,50% (0,50 per cento) dellʼaddizionale IRPEF.L̓ impegno dellʼAmministrazione Comunale è quello di tenere monitorato lʼandamento delle variabili di cui sopra, di verificare la possibilità di entrate diverse, e non a carico della cittadinanza (con i lavori in cantiere si possono presentare opportunità in termini di dismissioni di patrimonio immobiliare) al fine di ritoccare, non appena possibile, verso il basso lʼaliquota. A dimostrazione che lʼin-teresse dei cittadini, sta a cuore dellʼAmmi-nistrazione Comunale, si sono decisi due altri provvedimenti intesi a limitare lʼimpatto di questo aumento:a) la diminuzione dellʼaliquota ICI sul-la prima casa dallo 5,50‰ (5,50 per mille) allo 5,25‰ (5,25 per mille), dopo che era già stata ribassata nel 2005, quando era stata por-tata 5,75‰ (5,75 per mille) al 5,50‰ (5,50 per mille), con un ulteriore aumento della detrazione per la prima casa per le giovani coppie da 150,00 Euro a 175,00 Euro (sino al 2005 non erano previste detrazioni).Poiché le entrate si sono stabilizzate a livelli superiori allʼatteso nel corso del 2006 e rite-nendo la prima casa un bene prezioso per i

Da qualche anno a questa parte il bilancio del nostro Comune, a seguito di nuove regole che vengono definite di volta in volta dalle varie Finanziarie, è sottoposto ai vincoli del cosiddetto Patto di Stabilità. Questo patto impone al sistema “Paese Italia” il rispetto di parametri per la spesa pubblica comples-siva (Stato, Regioni, Province, Comuni) che limitino lʼindebitamento.Se per lʼanno 2006 il vincolo era riferito alla spesa complessiva, per il 2007 il controllo della spesa ci impone di migliorare i saldi tra entrate ed uscite, di competenza e di cassa, rispetto alla media del triennio 2003-2004-2005. Per essere in rego-la, il nostro Comune dovrà migliorare i suoi saldi di 148.000,00 Euro rispetto a questa media. Pur tenendo conto di questo vincolo, lʼAmministrazione Comunale, nel quadro delle opere pubbliche, ha deciso quattro in-terventi importanti per il rilancio del nostro Comune che, per vari motivi, devono esse-re completati necessariamente nellʼarco dei prossimi due anni:1) Scuola media: oltre alla realizzazione dellʼopera, che sta procedendo nei tempi sta-biliti, devono essere calcolate spese accesso-rie (viabilità, parcheggi, impianti tecnici, ar-redi, ecc.) stimate in circa 1.000.000 di Euro che si vorrebbero effettuare entro il mese di settembre 2008, al fine di iniziare lʼanno sco-lastico 2008-2009 nella nuova sede;2) Restauro definitivo del Palazzo Mon-te Pegni: lʼAmministrazione Comunale ha ottenuto dalla Fondazione CARIPLO, con lʼappoggio determinante della Provincia di Mantova, un contributo a fondo perduto di 900.000 Euro per completare il palazzo della cultura (museo, biblioteca, archivio). Per que-sta opera, del costo complessivo di 3.200.000 Euro, di cui 1.100.000 Euro già spesi, si prevede una spesa di 2.100.000 Euro e tenu-to conto del finanziamento a fondo perduto CARIPLO al Comune di Asola rimarrebbero a carico solo 1.200.000 Euro. Per poter usu-fruire di tale contributo, la Fondazione CA-RIPLO ha posto un vincolo sul termine dei lavori: il completamento deve avvenire entro i 24 mesi dalla concessione del contributo, al-trimenti questo deve essere restituito;3) Piani Integrati per la Competitivi-tà di Sistema: la vocazione commerciale del nostro centro storico rappresenta, in un momento di difficoltà generale dellʼeco-nomia locale, una forma di attrazione e di lavoro. La Regione Lombardia ha lan-ciato un piano di contributi allo scopo di finanziare sinergie tra pubblico e privatonel settore nel commercio e dei servizi, ed il Comune di Asola si è fatto promotore,

Politica 4cittadini, vogliamo continuare ad incentivare il risparmio in questo bene, aiutando soprat-tutto i giovani nei primi anni di costituzione del nucleo familiare;b) unʼesenzione che va dal totale sino al 30% della tassa sui rifiuti agli anziani over 65 anni che vivono da soli o in coppia e con un reddito ISEE inferiore o uguale ad euro 7.500,00. (pensiamo a chi ha solo la pensione sociale o modesti risparmi). Per il resto dei cittadini la tassa rimane inalterata dal 2003, grazie alla stipula di un nuovo contratto con la società SIEM, di cui il Comune di Asola è socio. Si tratta sicuramente in unʼoperazione molto impegnativa, ma che coinvolge lʼAm-ministrazione Comunale in modo particola-re, perché il cittadino ha diritto di controllare quanto viene fatto per lui. L̓ Amministrazio-ne peraltro chiede anche pazienza e attenzio-ne: in questi anni si sta cercando di fornire tutta una serie di servizi che prima erano nel limbo, oltre che trasparenza e concretezza a tante cose che nel tempo sono state dette ma mai, purtroppo, realizzate.

Con il bilancio di previsione 2007 lʼAmministrazione ha deciso di spiegare ai cittadini le motivazioni e gli obiettivi delle variazioni alle principali imposte locali.

Opere pubbliche e risorse finanziarie, nelle strategie

della Giunta per lʼanno 2007

modo serio per tentare un rilancio eco-nomico di Asola sia quello di creare nuo-vi nuovi posti di lavoro, soprattutto di manodopera qualificata, in settori trai-nanti. Sappiamo che non è facile, ma è la sola cosa da fare per tentare di invertire questa pericolosa deriva. Non si possono raccontare frottole pietose ai cittadini, tan-to per giustificare il nuovo prelievo fiscale. Tantomeno, sarebbe giusto e tollerabile che i proventi di questo ulteriore sacrificio fos-sero spesi male, per finalità diverse da quel-le necessarie a rilanciare davvero la nostra economia. In una situazione di emergenza occorrono soluzioni di emergenza. Queste si possono trovare con la necessaria in-traprendenza e con la determinazione di trovare i contatti giusti. Occorre anche un pizzico di umiltà per dialogare con le mino-ranze e per riconsiderare qualche priorità, nellʼinteresse prevalente di Asola e dei suoicittadini. Questa nostra non è, nʼè vuole essere una critica strumentale perchè, in tutta onestà, sappiamo quanto sia diffici-le amministrare e quanto sia ancor più arduo trovare le soluzioni giuste al mo-mento giusto. Mai, però, come in questo particolare momento Asola ha bisogno proprio di soluzioni giuste; di scelte non scontate che siano in grado di sovvertire priorità, che forse priorità non sono. In questo momento di emergenza Asola ha bisogno, soprattutto, di una classe poli-tica capace di accantonare le reciproche diffidenze, per cercare di risolvere un pro-blema che non è solo un problema della Giunta Calcina ma, se dovesse rimanere irrisolto, potrebbe diventare in futuro la vera “palla al piede” di molte Giunte. Se non lo si affronta ora, questo problema finirà per vanificare qualsiasi altra po-litica di “rilancio” e questo termine ri-marrà, com ̓è ora, vuoto di significati e, purtroppo, privo di reali prospettive>.

Circolo Carlo Borsani - Asola

Lettera del Circolo di Alleanza Nazionale

segue da pagina 3

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Spettacoli 5

Per “Le Ciacere” Quattro serate: tutto esaurito !

Da sottolineare che lʼincasso delle serate, come ogni anno, è stato destinato in parte, alle attività dellʼoratorio e in parte ad altre associazioni di volontariato (questʼanno alla sezione di Asola della Protezione Civile).Lo spettacolo, ormai, costituisce un punto fermo per la cittadinanza asolana che intorno a questa compagnia teatrale riscopre la bel-lezza di un dialetto come il nostro e, di ri-flesso, unʼappartenenza alla nostra città che spesso siamo portati a perdere.Devo dire la verità è stato mio fratello a com-prare i biglietti... E ha fatto bene! Luca Moreni

Fa un po ̓ freddo ma esco. Vado in parroc-chia per comprare il biglietto della commedia dialettale, mi piace il teatro, mi piace Asola, un po ̓di risate in sano dialetto asolano non mi faranno certo male. Poi il titolo mi ispi-ra: “Casimiro ciao ciao”. Vorrei un biglietto per la prima serata. Spiacente tutto esauri-to. Va bene facciamo la seconda. Spiacente tutto esaurito. La terza? Anche. Perfetto me ne dia due per la quarta. Ce ne sono, ma un po ̓ in alto...Vanno benissimo quelli, erano proprio quelli che cercavo... Il gruppo tea-trale de Le Ciacere Asulane, ormai da dieci anni, allestisce commedie che sono un even-to, praticamente un asolano su dieci in quel-le sere è al S. Carlo! La rappresentazione di questʼanno verteva su un tema attualissimo: fino a che età un figlio deve essere mantenu-to dai propri genitori? Due coniugi (Renata Morelli e Giorgio Moreni) si trovano alle prese con un figlio, Casimiro (Luigi Castel-li), che pensa più alle ragazze che al lavoro.Stanchi di lui, organizzano una fuga a sor-

presa per far capire al figlio quanto loro sono importanti nella sua vita. Il caso vuole però, che la sera stessa della fuga, Casimiro sia an-dato a dormire da Aurelia (Eugenia Denti). Il giorno seguente la situazione, attraverso varie peripezie, si sistema, ma non proprio come i due genitori avevano prospettato. L̓ importante è che finalmente Casimiro si sposa (con “lʼAurelia”)! Esilaranti sono stati anche gli altri personaggi, una nonna (Lui-gi Lamagni) che dispensa saggezza e risate mentre tesse la sciarpa più lunga del mondo, un fattorino (Aleardo Marini) sballottato tra un figlio simile a Casimiro e un lavoro fru-strante e faticoso, una avvenente spasimante (Marzia Simoni) che, con accento francese, mira a sposare Casimiro credendolo ricco. La regia, curata da Claudia Pizzamiglio e Luigi Castelli, ha sapientemente organizzato la tra-sposizione di questo brillante testo di Velise Bonfante (tradotto da Aleardo Marini), riu-scendo ad amalgamare in unʼopera “da span-ciarsi dalle risate” tutti i bravissimi attori.

Quanti eventi al San Carlo di questi tempi! Inarrestabile come un treno, il teatro ha ospitato una serata in favore di Emergency, lʼorganizzazione uma-nitaria di Gino Strada. Una festa con-cepita per raccogliere fondi da desti-nare ai volontari dellʼimpegno medico, presenti in zone del pianeta dove man-cano efficienti strutture ospedaliere.

Lo spettacolo ha permesso di rica-vare circa mille e trecento euro. Una nota di lode va così dedicata alle or-ganizzatrici, Jennifer Matthews e Debora Castelli. Una lode anche per gli artisti che si sono esibiti sul pal-co, la compagnia teatrale Civico 40 e il gruppo musicale Original Red Wine. Infine come non ricordare il gagliardo Luca Moreni, presentato-re della serata. Insomma, bravi tutti! Leonardo Bugada

Una serata in favore diEmergency

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Per rispodere alle rimostranze di chi si è sentito attaccato dallʼarticolo pubblicato a pagina 3, sullo scorso numero de LʼAsola-no, in tema di commercio, precisiamo che in esso non parlavamo di un caso partico-lare ma di un delicato problema di carat-tere generale che riguarda la concorrenza sleale. Chi agisce nel rispetto delle leggi, non deve temere nulla dal nostro giornale, anzi può trovare in esso un alleato sincero. Allo stesso modo non ci sembra giusto che si cerchi di gettar discredito su quei com-mercianti con sede fissa che da tanti anni lavorano onestamente, seppur gravati da tutti gli oneri che la legge impone loro. A quanto ci risulta, e fino a prova contraria, ad Asola, nessuno specula sui prezzi. Non bisogna dimenticare che essi variano a se-conda della qualità di un prodotto e, a pat-to che fra le diverse attività commerciali la concorrenza sia leale, ognuno è libero di scegliere il negozio ed il prodotto che fa al caso proprio. Nella speranza che questo chiarimento sia stato sufficiente, credia-mo che fra colleghi occorra un rapporto nuovo, se non di reciproca stima, almeno di tolleranza: questo perchè nelle guer-re fra i piccoli non vince mai nessuno.

* * *Sfogliando la bella Guida di Asola di Ester Cauzzi, a pag.11 ricorda quale è stata e quale dovrebbe essere la giusta collocazione del Leone di San Marco che ricorda i 357 anni (dal 27 luglio 1440, al 20 novembre 1797) di fedeltà e dedizione della fortezza di Asola alla Serenissima Repubblica di Venezia. Oggi quel Leone è stato messo in disparte come se Asola volesse dimenticare quel periodo storico. Non lo riteniamo giusto e concordiamo con lʼeminente storico veneziano, Prof. Alberto Rizzi che, durante una dotta e frequentata conferenza, tenuta qualche anno fa, allʼinterno di Parco Terzi, invitò la Comunità di Asola a riportare in piaz-za i simboli della sua storica venezianità (colonna con il Leone andante, affianca-ta dal pilo dellʼalza bandiera). facciamo nostro quellʼinvito e chiediamo allʼAm-ministrazione che riconsideri la disloca-zione di queste effigi del nostro passato e le riporti là dove sono state e dove do-vrebbero essere. La richiesta può appari-re banale ma siamo convinti che la Storia non sia mai banale. Quei simboli, con-servano in sè i Valori di riferimento della nostra Comunità e i suoi legami culturali:

Notizie brevi 6 A proposito del nuovo museo, sullo scorso numero del nostro giornale, a seguito di voci che stanno circolando con insistenza, aveva-mo evidenziato il richio che alcuni importanti reperti archeologici possano essere requisiti dal Museo Nazionale di Mantova. Leggendo la Guida di Asola, a pagina 7, dove si par-la di “Asola nella storia”, apprendiamo che i reperti, rinvenuti dal Direttore Furlan e dal Gruppo Clesis, nella necropoli di Carzaghetto si trovano già al Museo di Mantova. Appren-diamo, inoltre, che anche i reperti del rinve-nimento funerario di Sorbara, sono finiti al Museo di Piadena. E ̓vero che il patrimonio archeologico è di proprietà dello Stato, ma Asola non fa parte dello Stato? Se Asola non avesse un proprio Museo Archeologico, si potrebbe capire, ma il Museo di Asola esiste e non ci sembra giusto che interessi estranei allʼarcheologia possano, in nome dello Stato, disporre dei reperti a proprio piacimento. Gli asolani non chiedono per il proprio museo nulla che non sia appartenuto al territorio; chiedono solo che lo Stato si comporti così come ha fatto con Remedello. Il Museo è una risorsa culturale di richiamo che produce ric-chezza, quindi, ogni “scippo di Stato” al patri-monio culturale del nostro Museo è fatto con-tro gli interessi di Asola e contro ogni logica!

* * *In un archivio abbiamo trovato un rac-conto storico dal titolo “CUORE SPEZ-ZATO”. La storia, tratta dalle Cronache Asolane del 1658, e ristampata nel 1897, narra di un fatto realmente accaduto, ambientato ad Asola nel XVII° Secolo. Dalle pagine di questo racconto riemer-gono i nomi di personaggi storici che abbiamo sempre sentito nominare ma dei quali non abbiamo mai saputo altro. Ritenendolo interessante, “LʼAsolano” ha curato una riedizione economica del libretto che sarà in vendita facoltativa col prossimo numero dellʼAsolano, al prezzo di soli 3 €. (+ il costo del giornale)Per evitarci di stampare più inserti del necessario, chiediamo la cortesia di prenotare la propria copia presso lʼerboristeria, Terme in Città, in via Libertà 51, entro il prossimo 15 aprile.

Le notizie fornite in questa rubrica possono informare ma anche pungere. Per questo ve le presentiamo conficcatein un apposito cuscinetto. Per non farsi male si consiglia di “sfilarle” una ad una, con attenzione.

Il puntaspilliLa raccolta, in sintesi, delle notizie del momento.

Dallʼosservatorio statistico del commercio ricaviamo i seguenti dati tendenziali. La po-polazione del Comune è in leggero aumento, grazie agli oltre 1000 extracomunitari regolar-mente iscritti allʼanagrafe. Per contro, gli an-ziani, con età superiore ai 65 anni, aumentano ad un ritmo decisamente superiore. Il 25% degli esercizi commerciali presenti sul territo-rio comunale appartiene al settore alimentari, mentre il restante 75% è da iscrivere nel set-tore dei non alimentari. Negli ultimi 15 anni (dal 1991 ad oggi) la superficie complessiva destinata alla vendita (esclusi gli spazi di ser-vizio) dei negozi di Asola è passata dai 9.000 agli attuali 20.000 mq., a fronte di una popo-lazione residente che è cresciuta meno delle 800 unità. Ciò sta a significare che la densità commerciale media, cioè il rapporto fra la su-perficie destinata alla vendita ed il numero di abitanti, ha raggiunto lʼindice di mq. 2,2 per abitante, contro lʼindice medio Regionale che è di mq. 1,2 per abitante. Se si considera che la Regione Lombardia è una delle aree europee con maggior densità commerciale, il Comune di Asola, probabilmente oggi è, in assoluto, fra i Comuni con la maggior densità commerciale dʼEuropa. Occorre rilevare, inoltre, che il 75% di tutte le superfici commerciali si riferisce ad attività che operano in ambienti con meno di 100 mq. e che la maggior parte di esse è con-centrata nel centro storico. Ciò nonostante, il Piano del Commercio di prossima approva-zione offre ancora spazio allʼapertura di nuo-vi supermercati, con superfici fino a 600 mq.

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re economicamente sul consumatore. Le somme eventualmente versate dovranno essere restitui-te entro 30 giorni dalla data di conoscenza del recesso. Nella nota dʼordine il venditore, come detto, dovrà informare per iscritto e dettaglia-tamente in merito al diritto di recesso (termini, modalità, condizioni, indicazione del soggetto ove inviare richiesta di recesso e/o restituire la merce già in possesso del consumatore). Una copia della nota dʼordine dovrà essere obbliga-toriamente consegnata al consumatore. se il for-nitore non ha dato tali informazioni il termine per far valere il diritto di recesso passa dai 10 ai 60 giorni. Qualche consiglio: In caso si pre-senti a casa vostra un incaricato alla vendita, per prima cosa pretendete di verificare il tesserino obbligatorio fornito dallʼazienda per cui opera. Saprete con chi state trattando ed a che titolo. Pretendete chiarezza nellʼillustrazione del pro-dotto, informazioni dettagliate sul prezzo “tutto incluso”, sulle condizioni di pagamento, sulle modalità di consegna e sui costi di spedizione, sulle garanzie (in particolare sul diritto di reces-so). Prendetevi tutto il tempo possibile per leg-gere esattamente e con calma tutte le condizio-

Acquistare senza doversi spostare dalla pro-pria casa, dal proprio negozio, dal proprio ufficio, ricevendo il venditore “a domicilio” è sicuramente molto comodo ma in ogni caso esiste una serie di regole da conoscere per evitare, poi, brutte sorprese. Le vendite dirette a domicilio rientrano nella vasta casi-stica dei “contratti negoziati fuori dai locali commerciali” espressamente disciplinati dal Dlgs 50/92 confluito nel Codice del Consu-mo (Dlgs 206/2005) agli artt. 45-49 e 64-67. La disciplina regola i contratti riguardanti la fornitura di beni o la prestazione di servizi conclusi tra il professionista (ossia il forni-tore) ed un consumatore, durante la visita al domicilio del consumatore, ovvero sul posto di lavoro, nei locali nei quali il consumato-re si trovi temporaneamente per motivi di lavoro, studio o cura, durante unʼescursione organizzata dal fornitore, in area pubblica o aperta al pubblico, per corrispondenza o per catalogo consegnato a mani dal venditore. Tra i principi cardine di questo contratto, la garanzia maggiore offerta al consumatore è sicuramente il diritto di ripensamento, ossia il diritto di cambiare idea entro 10 giorni la-vorativi, senza alcuna motivazione e senza alcuna penalità.Di tale diritto vige lʼobbligo da parte del venditore di fornire informazio-ne per iscritto, dettagliando termini e moda-lità per il recesso.Il termine per il recesso, in caso di contratti di prestazioni di servizio o fornitura merce (se la stessa è stata preven-tivamente mostrata al consumatore) decorre dalla data di sottoscrizione della nota dʼor-dine contenente lʼinformativa dettagliata sul diritto di recesso o, diversamente, dalla data di ricevimento di tale informativa; dalla data di ricevimento della merce, nel caso in cui il contratto sia stato sottoscritto in assenza del fornitore professionista o senza che venisse mostrata la merce. Il recesso dovrà essere co-municato con raccomandata A/R o mediante telegramma, fax, e-mail, confermato con let-tera raccomandata A/R entro 48 ore. Il dirit-to di recesso si perfeziona al momento della spedizione della spedizione della raccoman-data, e costituisce prova la ricevuta rilascia-ta dallʼUfficio Postale, indipendentemente dalla data in cui il fornitore lʼha ricevuta. Il bene dovrà essere restituito in normale stato di conservazione ( a carico del consumatore resteranno le spese di restituzione, se previso dal contratto), facendo attenzione di mante-nere il più integro possibile lʼimballo con il quale il bene è stato consegnato. E ̓utile, per-tanto, riporre particolare attenzione alle mo-dalità di riconsegna potendo le stesse incide-

Servizi utili 7

Avv. Cristiana Azzali

ni di vendita, senza firmare alcunchè. Verifi-cate che quanto promesso oralmente sia esat-tamente riportato in contratto, che il contratto medesimo non contenga clausole poco chiare e, nel caso riservatevi di farle interpretare da una persona competente. Diffidate, se il venditore insiste per concludere la vendita in quella stessa visita, e in quel caso, a maggior ragione riserva-tevi il tempo necessario per informarvi meglio. Non rilasciate, per alcun motivo la vostra firma anche se il venditore sostiene che la stessa serve solo per comprovare la sua visita, lʼavvenuta in-tervista o dimostrazione del prodotto. Leggete esattamente e in ogni caso riservatevi sempre di parlare, prima di firmare, con vostra moglie, vostro marito, vostro figlio, ecc. Come si dice, “prevenire è sempre meglio che curare”.

Con questo numero inizia la nostra colla-borazione con lʼAvv. Cristiana Azzali che, ad ogni uscita dellʼAsolano, presenterà un articolo di consigli legali, rivolti ai lettori.

Lʼavvocato consiglia...

La Bottega All’Angolo

Livio Botturi e la moglie Monica Fornari sono i simpatici gestori di due negozi di specialità gastronomiche che fanno la felicità degli appassionati di Asola e Casalmoro perchè essi non vendono solo generi alimentari ma, con passione, promuovono la cultura del mangiare e del bere bene. Da Loro si può trovare davvero il meglio della produzione regionale italiana. L̓ ultima “chicca” è il riso “Acquerello”, una specialità di carnaroli puro e biologico la cui produzione viene curata nella tenuta Colombara, in provincia di Ver-celli, da Piero e Rinaldo Rondolino. La particolarità di questo superbo riso non è solo il suo esclusivo barattolo metallico.Esso è il primo riso invecchiato con sa-pienza, dopo una sbiancatura naturale ottenuta con lʼelica che, provocando lo sfregamento dei chicchi, è lʼunico si-stema che rispetta tutte le sostanze nu-tritive. A seguito dellʼinvecchiamento a

Livio Botturi fotografato durante lʼultima Polastrella

temperatura controllata in appositi silos che gli con-sentono una lentissima respirazione, il riso miglio-ra le sue caratteristiche: acquista più consistenza; maggior capacità di assorbire i condimenti e le pro-teine diventano più biodisponibili. Al termine della cottura i chicchi più grossi, duri e separati, risultano anche più saporiti. Un riso per le grandi occasioni!

L̓ Angolo della Poesia

Scende dal cielo il cotone,si posa sul prato da leone.E ̓bello e morbido,che si può arrotondare, fare pupazzie palle da lanciare.E ̓un cotone prelibatoche i bambini si stupisconoa portarlo al palato.Sui rami, si posa lieve,ma dai ... è la neve! Navio Cogato

Questa poesia è stata una delle tre proposte dallʼautore nelle serate del 16 e 18 gennaio, in occasione della 13a edizione del Recital in Teatro S.Carlo, dedicato a SantʼAntonio. Articolo e fotografie alle pagine 12 e 13.

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Servizio di Radiologia, possano valutare col-legialmente il Paziente, al fine di ottenere un approfondimento diagnostico completo, ve-loce ed anche economico. Tale Ambulatorio si rivolge in modo particolare a Pazienti affet-ti da incontinenza urinaria, prolasso genitale femminile, patologia prostatica, sindrome da defecazione ostruita, incontinenza fecale, ol-tre alla malattia emorroidaria, la ragade ana-le, il prolasso del retto, la stipsi, il dolore e le fistole anali, ecc. L̓ indispensabile approfon-

Da qualche tempo lʼOspedale di Asola sale agli onori della cronaca per lʼalto livello in-novativo di alcune sue specializzazioni. Ov-viamente, in questi casi, il merito dei successi spetta alle equipe mediche e al personale che le affianca, per la loro continua propensione ad aggiornare le tecniche chirurgiche e lʼap-proccio clinico, supportati in questo da una tecnologia in costante evoluzione. Ma queste eccellenze, specie se vengono offerte da pic-coli ospedali di provincia, necessitano, per essere conosciute, di unʼadeguata cassa di ri-sonanza. Per questo motivo rispondiamo con piacere, e doverosamente ringraziamo il Prof. Ottavio Bruni, Primario di Chirurgia Gene-rale, quando egli, con pazienza, ci concede alcuni minuti del Suo tempo prezioso, per informarci dei continui progressi della Sua specialità. L̓ argomento dellʼultimo incontro è, di certo, poco noto al grande pubblico e, proprio per questo, è importante che lʼinfor-mazione giunga puntuale. <Parlare di “Pavi-mento Pelvico” implica il riferimento ad un insieme di disturbi, come lʼincontinenza o lʼostruzione urinaria, il prolasso genitale, il prolasso del retto e lʼincontinenza fecale, il cui approccio “moderno” richiede, obbligato-riamente, un intervento multidisciplinare. In fondo, lʼinnovazione è tutta qui: specializza-zioni diverse ma con comunità dʼintenti e di conoscenze. Ed è proprio in questʼottica che, recentemente, presso lʼOspedale Civile di Asola, fra i primi in Italia, è stato inaugurato lʼAmbulatorio del Pavimento Pelvico, pensa-to e strutturato in modo che i tre specialisti in questione, in stretta collaborazione con il

Sanità 8 dimento diagnostico si avvale delle più avan-zate tecniche di endoscopia, ecografia mano-metria, ecc. Anche per gli interventi che si rendessero necessari, sono a disposizione dei chirurghi gli strumenti e le apparecchiature più moderni come la suturatrice meccani-ca per prolassi e lo stapler, per interventi di resezione rettale, per via transanale, ecc. A questi ed altri interventi si associano, in col-laborazione con lʼUrologo e con il Ginecolo-go, terapie chirurgiche con tecniche mininva-sive per lʼincontinenza urinaria ed il prolasso genitale femminile. Si precisa, inoltre, che la Divisione di Ginecologia effettua già da tem-po interventi di di chirurgia per incontinenza con tecniche retropubiche e transotturatorie e riparazione del prolasso genitale femmini-le con protesi biologiche e sintetiche, anche con conservazione dellʼutero. Per completa-re il quadro, occorre aggiungere il servizio di riabilitazione con metodiche di elettrostimo-lazione, biofeedback e fisiochinesiterapia, che mirano alla correzione dellʼincontinenza urinaria o fecale, del deficit funzionale del pavimento pelvico, del dolore pelvico, ecc. Molteplici sono i disturbi che, spesso, sono associati in un solo paziente, ma il nostro obiettivo è e rimane quello di soddisfare il suo benessere.>

AllʼOspedale di Asola, in virtù di una proficua interazione fra gli specialisti in Urologia, Ginecologia e Chirurgia Generale, si riscontrano interessanti miglioramenti nella qualità del servizio, a tutto vantaggio dei pazienti.

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Il Dott. Marco Maffiolini, Primario del Reparto di Ostetricia e il Dott. Prof. Ottavio Bruni, Primario del Reparto Chirurgia che, con la loro collaborazione, stanno portando lʼOspedale di Asola a livelli dʼeccellenza mai conosciuti prima.

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Fra le numerose ricerche storiche effettuate dal neo Cavaliere della Repubblica, ripor-tiamo qui di seguito una sintesi di quella che, alcuni anni fa, Armando Bertuzzi ha donato allʼAssociazione di cui egli stesso fa parte. “Storia, notizie e curiosità del-la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Asola” è il titolo dellʼopera bertuzziana il cui scopo è quello di far conoscere, come recita il titolo, la storia, le notizie e le cu-riosità di un ̓Associazione che è fra le più antiche della provincia di Mantova ed, an-cor oggi, con oltre trecento iscritti, una fra le più numerose. Nata come Ente di Mutuo Soccorso nel novembre del lontanissimo 1872, lʼAssociazione asolana ebbe, fra i

Volontariato 9 Notizie dallaBIBLIOTECA In questo breve articolo commemorativo riproponiamo una sintesi

della ricerca donata dal Cavalier Armando Bertuzzi, storico asolano, alla benemerita Associazione di cui egli stesso è membro.

Breve storia della Società Operaia di Mutuo Soccorso

primi iscritti i diciotto “garibaldini” di Aso-la e come Presidente Onorario lo stesso Ge-nerale Giuseppe Garibaldi. Fra le finalità sociali, al momento della sua costituzione, la Società di Mutuo Soccorso si ripromette-va di aiutare i Soci, in caso di bisogno. Nel corso degli anni, e nei diversi periodi sto-rici, ha dovuto adeguare la propria attività alle mutevoli esigenze della Società, pas-sando dallʼassistenza pura, alla Banca, per ritornare ad un più moderna interpretazione del volontariato. Questa attività spaziava, con interventi mirati, in sostegno dei settori più deboli della Società del tempo, che più di altri subivano le conseguenze delle lotte

agrarie; degli scioperi; delle malattie socia-li, come la pellagra; dellʼemigrazione che smembrava le famiglie. La Società di Mutuo Soccorso interveniva, quindi, per fornire i buoni pasto, i sussidi, per pagare le cerimo-nie funebri, il vestiario, la legna ma prov-vedeva anche allʼeducazione degli analfa-beti o a sviluppare varie iniziative culurali.Fra le attività di maggior impegno, anche quel-la che vedeva la Società Operaia prodigarsi a ricordare i personaggi locali di maggior spes-sore, con la posa di lapidi o commissionando monumenti cimiteriali. Lo stesso monumento a Garibaldi è stato eretto grazie al contributo di questa Associazione. Oggi, ovviamente, le necessità sono cambiate ma, seppur simbolica-

mente, gli scopi originari della Società di Mu-tuo Soccorso, sono rimasti immutati. Nella nuova realtà sociale il volontariato svolto dai suoi Soci, in aiuto alle persone ed agli enti che necessitano di un sostegno, rappresenta un impegno sociale di grande significato ci-vico. Ne sa qualche cosa la locale Casa di Riposo di Asola che, quotidianamente, si è avvalsa dellʼopera dei volontari, soci della Società Operaia. L̓ opera del Bertuzzi, stam-pata e posta in vendita a cura della stessa So-cietà Operaia, rappresenta lʼoccasione, attra-verso le 82 pagine del volumetto, e le sue 38 foto inedite, per approfondire la Sua storia e conoscere i personaggi che lʼhanno creata.

La foto ritrae alcuni soci attivi della Società di Mutuo Soccorso durante una festicciola organizzata presso il Centro Diurno della Casa di Riposo

Concorso di scrittura: anno 2007Il tema “L̓ ambiente e i suoi valori” ha carat-terizzato per il secondo anno consecutivo il concorso di scrittura indetto dalla biblioteca comunale, giunto alla dodicesima edizione. I partecipanti sono stati 158, per lo più delle scuole locali e dei paesi limitrofi; non sono mancate tuttavia provenienze disparate: alunni delle scuole di Roverbella, Viadana, Sermide, Isorella (BS), Malo (VI) e Lendinara (RO). La commisione esaminatrice, composta da Anna Maria De Angelis, Claudia Pizzami-glio, Paolo Ruggerini, Anna Scuderi e Piera Zilia, ha deciso di premiare dodici concorrenti e di segnalare altri nove elaborati, basandosi su una griglia di giudizio che comprendeva i criteri di coerenza, correttezza, originalità, stile personale. La giornata di premiazione ha visto una larga partecipazione di ragazzi, genitori e insegnanti, che attenti hanno segui-to le premiazioni e, soprattutto, la lettura dei testi dei ragazzi vincitori. Un clima carico di emozioni ha caratterizzato la mattinata, che in maniera allegra e vivace, ha visto la consegna dei premi da parte dellʼAssessore alla cultu-ra Francesca Zaltieri, del Presidente della commissione biblioteca Carlo Baruffaldi e del Direttore della filiale asolana di “Manto-vabanca 1896” Cesare Gavarini, con il cui contributo sono stati elargiti generosi premi. La giornata di festa è continuata, per coloro che provenivano da lontano, con la visita della nuova sede del museo civico “G. Bellini” e, nel pomeriggio, della cattedrale, a conclusio-ne di un evento, iniziato, appunto, con unʼat-tenzione precisa allʼambiente. I premiati per le elementari sono: Alessandro Zampetti, Anna Pozzacchio, Endiana Guri, Miche-la Bressan, Pietro Varini, Matidra Erinle; per le medie: Giulia Guaragna, Valentina Vighini, Maria Silvia Saccani; per le supe-riori: Cassandra Venturini, Chiara Pezzani, Laura Accini. I segnalati, per le elementari: Ylenia Bonora, Chiara Vanzo, Cecilia Dol-ci, Andrea Persico, Sofia Tosi, Ait Bakrim Amal; per le superiori: Carlo Constanzelli, Nadia Zatti ed Elena Chiocchi. La nuova edizione del concorso propone qualche va-riante: per le elementari ci sarà il tema libero; per le medie, superiori e università sarà possi-bile scegliere tra due temi: “Oltre le nuvole” e “Un lungo viaggio”. Per qualsiasi informa-zione è possibile rivolgersi alla biblioteca.

I prossimi appuntamenti della biblioteca:

Sabato 24 marzo 2007, ore 10.00 presso Teatro S. Carlo, in collaborazio-ne con la Scuola media “A. Schiantarel-li”, Premio Città di Asola 2006: Finale

Venerdì 13, 20, 27 aprile, ore 21.00 presso Sala dei Dieci, Lectura Dantis: il viaggio dantesco come metafora esi-stenziale, a cura della prof.ssa GiovannaDi Re.

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la Sovrintendenza per la conservazio-ne dei beni artistici di Cremona. Ma la conoscenza del legno non era suf-ficiente. Così, nel 1999 a Milano, il no-stro Giulio ha frequentato un corso di formazione, presso la “Fantasy Craft” dove ha appreso i segreti dellʼideazione e messa in opera di vetrate ed ogget- ti artistici, secondo la tecnica “Tiffany”.

In una società afflitta dalla superficialità, fa piacere parlare di un ragazzo, non ancora trentenne, che ha fatto una scelta di vita fuori dagli schemi, per abbracciare una professio-ne appassionante, ricca dʼarte e di mestiere. Il suo voler diventare restauratore del legno non è stata una decisione di ripiego ma il frutto di una scelta ponderata e dettata dalla sensibilità e dalla passione per un lavoro che richiede una notevole conoscenza teorica ed una grande abilità manuale. Non è facile tro-vare un giovane che sceglie di perpetuare la tradizione degli artigiani artisti, dedicandosi ad unʼattività tanto difficile quanto avara di riconoscimenti ma, certamente, molto ricca di intime soddisfazioni. Giulio Maisenti, quat-tordicenne, invece di andare al liceo, come tanti suoi compagni, ha scelto di iscriversi allʼIstituto Professionale dellʼArtigianato e dellʼIndustria Lituaria e del Legno “Stradi-vari” di Cremona nel quale, durante i cinque anni di scuola, ha imparato la storia del mo-bile, la storia dellʼarte e dove ha appreso i pri-mi rudimenti di disegno e progettazione dʼar-redi ma anche di xilologia e di ebanisteria. In seguito, ha frequentato, sempre a Cre-mona, un corso biennale di specializza-zione nel restauro nel quale, ha appro-fondito la teoria dellʼindividuazione delle caratteristiche storico-stilistiche di un ma-nufatto ligneo; la chimica ed il degrado dei materiali e, dove ha potuto affronta-re, in modo pratico, i problemi specifici del restauro, secondo le indicazioni del-

Arti e mestieri 10 Convinto, poi, che lʼesperienza scolastica, non fosse sufficiente, ha affrontato lʼespe-rienza diretta del lavoro, così, già dal 1995, quando era ancora studente, e per due anni, ha lavorato come apprendista restauratore in un laboratorio di Brescia che operava in collaborazione con la So-vrintendenza dei beni artistici di Brescia.In seguito ha lavorato come restauratore in unʼAzienda di Asola e, per altri tre anni, in unʼAzienda di Cremona, specializzata nella conservazione e restauro dei manufatti. Nel 2004, Giulio Maisenti si è deciso a compiere il grande passo di mettersi in proprio e di of-frire la propria competenza e professionalità a chiunque abbia la necessità di restaurare o conservare un mobile antico, una cornice, un manufatto di legno, compresi quelli che pre-sentano intagli, intarsi, e dorature. Anche chi avesse bisogno di trattamenti antiparassitari per i propri mobili, o di realizzare mobili in stile, su misura, potrà rivolgersi a Lui, con fi-ducia, telefonando al 339 - 889 29 27.

La sua non è stata una scelta di ripiego. A 14 anni, invece di andare al liceo ha deciso di iscriversi allʼIstituto Professionale dellʼArtigianato di Cremona dove si è diplomato restauratore di manufatti in legno

Giulio Maisenti nella tradizione dei grandi maestri restauratori

Giulio Maisenti ritratto nel suo labora-torio mentre è impegnato nel certosino lavoro di restauro di un mobile antico.

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Corporative OrganisationTraders (Commercianti):ERNESTO GENEVINI Agriculturalists (Agricoltori):ENEA MARTINIArtisans (Artigiani):ANNIBALE MORIParish Priest (Parroco):ANTONIO BESUTTIGarages:ORESTE RIZZILUIGI BESCHICESARE SACCHIATTILIO MERLOPIERINO BETTINELLIRadio Dealers:GIUSEPPE BELTRAMIEDOARDO MONIZZADa una prima analisi di questi dati, emergono in modo evidente le attività considerate ne-vralgiche dagli alleati. Da un punto di vista storico, è altrettanto interessante leggere i nomi dei nostri concittadini che, per diversi motivi, erano entrati nel mirino dei comandi alleati in quel lontano 1943.

Nel 1943-1944 lʼItalia era diventata teatro di guerra e lʼavanzata delle truppe dʼoccu-pazione anglo-americane era stata pianificata dallʼintelligence alleato fin nei minimi detta-gli. A testimonianza della cura che gli allea-ti riservarono allo studio di questi dettagli è emerso un documento davvero interessante per gli storici e per chi desidera farsi unʼidea della società italiana del tempo. Il libretto in questione, con ogni probabilità venne com-pilato dallo spionaggio anglo americano per essere distribuito fra i vari reparti alleati, ope-rativi nelle varie zone italiane. Come si può notare dalla foto della copertina, quello che riguarda Asola è lʼHandbook N° 17, Parte III che raccoglie tutti i dati confidenziali relati-vi alle Autorità locali e alle varie personalità delle città e dei comuni della Lombardia: una sorta di vademecum di nomi ed indirizzi utili, ad uso e consumo dei reparti operativi nella nostra zona. Questi libretti consentirono ai Comandi alleati di avere a disposizione una prima importante panoramica dei “personag-gi strategici”, e degli obiettivi militari poli-ticamente e tecnicamente più importanti di ogni singola realtà locale. Vogliamo precisare che, a 63 anni di distanza, i dati e le informa-zioni che di seguito riportiamo, fedelmente trascritte da una copia di quel libretto, oggi conservano esclusivamente un valore storico e la loro divulgazione, priva di qualsiasi altra finalità, è da intendere esclusivamente come testimonianza storica e nulla più.

Asola Popolazione: 10,809.Municipal Authorities Government Commissioner (Commissario Preffettizio): ARTURO PUSSINISecretary of the Commune (Segretario Comunale): TEODOSIO BRANDONEMedical Officer (Ufficiale Sanitario):FRANCESCO DAL PRATOCollector of Taxes (Esattore):BANCA AGRICOLA MANTOVANAPartyPolitical Secretary (Segretario politico):GIOVANNI MARTARELLIJudicial OfficialsCentre of a judicial districtStipendiary Magistrate (Pretore):SALVATORE ARNONEArbitrator (Conciliatore):ERASMO CINQUETTI

Anni ‘40 11 Denis Roncali o della passione per la fotografia

Che cosa fa di un fotografo un fotografo? Tra le altre, una qualità primaria è lʼos-servazione. Saper vedere unʼarmonia in un animale ripugnante, oppure scorgere un angolo degno di nota nel paesaggio di tutti i giorni, o ancora capire la bellezza di un volto un po ̓particolare. Insomma, un bravo fotografo è colui che sa trovare, e poi mostrare, un differente punto di vista nei confronti delle cose che ci circondano. Questo è il filo rosso che ha condotto De-nis Roncali a esplorare lo straordinario mondo della fotografia. Specializzato in arti digitali, Roncali ha presentato i risul-tati delle sue indagini allestendo una mo-stra in sala consiliare nel periodo di Nata-le dellʼanno scorso. Titolo della mostra? “Inosservando”, ossia provocatoriamente il contrario di osservare, ossia lʼazione ti-pica di chi guarda senza vedere. Del resto, come dice Saint-Exupéry, “lʼessenziale è invisibile agli occhi”. Diverse centinaia di persone hanno così potuto stupirsi di fronte a spettacoli inconsueti. O meglio: allʼapparenza inconsueti, dato che il con-tenuto del materiale presentato è sotto i nostri occhi tutti i giorni. Formiche, ragni, zanzare, mantidi religiose, insetti vari, hanno fatto la parte del leone, fotografa-ti con tecniche specifiche per ingrandire il particolare più sfuggente. Immagini di grande impatto. E poi cascine avvol-te nella nebbia, placidi ruscelli, alberi al tramonto, tutti ripresi con mano ferma e raffinata. Curioso sapere che sono luoghi delle nostre campagne, distanti qualche chilometro da Asola. Troppe volte visti per essere ancora apprezzati nella loro atmosfera. È proprio vero che la bellezza è nello sguardo di colui che guarda. Per chi volesse conoscere lʼopera completa di Roncali visiti questo indirizzo inter-net http://residolancin.deviantart.com sito internazionale di opere artistiche, dove “il nostro” sta ottenendo importanti riconoscimenti.

di Leonardo Bugada

Dallo “Zone Handbook N° 17” in dotazione alle truppe anglo-americane, aggiornato al 1° ottobre 1943, riportiamo i “nomi caldi” di Asola.

In un libretto americano i dati sensibili del nostro Paese

Fotoriproduzione della copertina dello “Zone Handbook N° 17” aggiornato al 1° Ottobre 1943, dal quale abbiamo ricavato i dati relativi ad Asola, pubblicati in questo articolo. Per la disponibilità di questo documento ringraziamo il Sig. Federico Peroni.

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aver voluto interferire con lʼiniziativa del suo predecessore ed, anzi, di averne rac-colto, con intelligenza, lʼeredità. Quella del 1996 fu lʼultima edizione affidata intera-mente ai poeti dialettali mantovani, che si tenne nella sala dellʼOratorio e fu anche la prima ad essere sponsorizzata dalla Società Cooperativa degli Agricoltori. La nutrita partecipazione di pubblico dimostrò che i tempi erano maturi per fare il tanto auspi-cato “salto di qualità”. Grazie alla disponi-bilità di Don Riccardo, la terza edizione del

Quando una manifestazione raccoglie tanto successo, come quella dedicata a S. Antonio Abate, in genere, solo pochi conoscono i re-troscena della prima volta, quando a qualcu-no venne lʼidea di portare sul palcoscenico del teatro parrocchiale alcuni “coraggiosi” ma anche sorprendenti dilettanti asolani, per celebrare il “Santo” protettore degli animali. Una Festa, anche per questo, molto sentita dagli agricoltori che, da sempre, condivi-dono la sorte degli animali delle loro stalle.

Era lʼautunno di un ormai lontano 1994, quando Don Egidio Faglioni e la Prof. Giusi Bolther, invitarono un agricoltore pieno di idee e spirito di iniziativa come lʼinossidabile Alberto Guerreschi, ad “in-ventarsi qualcosa” per dare nuovo interesse alla tradizionale festa di S. Antonio Abate. La prima serata, sulla spinta dellʼintuizione del Guerreschi, fu quella che si rappresentò il 17 gennaio 1995. Quella prima edizio-ne, come spesso accade ogni prima volta, forse perchè non si tenne in teatro ma in una sala, al primo piano dellʼOratorio, non ebbe il successo che ci si attendeva, anchese i poeti dialettali de “al Fogoler”, furono allʼaltezza della loro fama tanto che i pochi spettatori presenti mostrarono di gradire la formula e di essersi divertiti moltissimo. Il 1995 fu anche lʼanno del cambiamento ai vertici della Parrocchia, con Don Egi-dio sostituito da Don Riccardo Gobbi.Al neo Parroco di Asola va il merito di non

Speciale S.Antonio 2007 12

Le due serate hanno registrato il tutto esaurito. Un pubblico entusiasta ha applaudito e si è divertito per le gags e la buona musica proposte dai vari interpreti. Molte le novità, per uno spettacolo che sta uscendo dal “casereccio” e si candida per diventare un grande appuntamento della tradizione asolana.

Grande successo al S.Carlodel Recital di SantʼAntonio

1997, approdò in teatro S.Carlo e da allo-ra la serata in onore a S.Antonio Abate as-sunse la connotazione attuale. Insieme ai poeti del “Fogoler” si alternarono sul pal-coscenico i primi “artisti nostrani” che, con coraggio, aprirono la strada a quelli che avrebbero animato le successive edizioni. Fra di essi ricordiamo gli esilaranti mono-loghi di un sorprendente Avvocato Mario Buzzi; le canzoni dialettali del compianto“menestrello” ed amico, Italo Marchi; la “verve” vernacolare degli indimenticabili poeti Dino Barbato e Gianluigi Benzoni; lʼugola dʼoro del tenore Mario Fertonani. Ma negli anni a venire il pubblico sempre più numeroso ha applaudito, con calore, anche le performances canore, poetiche o interpreta-tive dei vari Eros Aroldi, Chiara Guerre-schi, Duina Cardella, Romano Zucchelli, di Sergio Gelmetti, Sergio Frizzi (a volte in coppia con Italo Marchi), di Piera Zilia e Giorgio Moreni, ecc. Sono però gli ultimi tre anni quelli che hanno contribuito a far de-collare definitivamente la manifestazione.

Anni in cui alle presenze degli artisti vetera-ni, come i tre strumentisti “tutto fare” Felice Piazza, Cristian Gallia e Matteo Savio; il “barzellettiere” Odoardo Uggeri; il grup-po canoro dei “Sensa penser”, composto da Alessio Viola, Salvatore Zanchi, Silvano Giani ed Elio Tassellari; il cantante William Rizzieri; il poeta Navio Cogato; il duo co-mico composto da Sandro Busi e Massimo Sandrini, nelle ultime edizioni del 2006 e del 2007, si sono aggregati “Il Mago Merlu-cio ed il suo Assistente”, al mondo Luciano Piazza e Roberto Caleffi; Alvin, a far cop-pia con Willy; Franco Magnani; la coppia di batteristi Nakia Perini e Carlo Vincelli; il cantastorie piadenese Felice Fanfaroni. Una menzione a parte spetta alle due presentatrici storiche, Anna Piccioli ed Emanuela Pala-strelli, nonchè alla “velina” tuttofare Katia Fainozzi. E che dire di “quel diavolo” dʼun prete che, nella vita, risponde al nome di Don Riccardo? Oltre ad essere un illuminato “pa-drone di casa”, da anni, si è assunto il com-pito di concludere da par suo le serate, con il solito intervento ricco di spunti utili per una sana riflessione su temi esistenziali.

Se la Festa dedicata a S.Antonio miglio-ra di anno in anno, il merito è anche di

Don Riccardo

Odoardo Uggeri

... diavolo dʼun prete!

Alvin & Willy

“LʼAvvocato” Busi

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Speciale S.Antonio 2007 13 Arturo Eufemia

Franco Magnani

Gian & Fanfaroni

Eros Aroldi

Navio Cogato

Nakia Perini

Palastrelli & Piccioli

I Sensa Penser

Savio - Gallia - Piazza

Luigi Castelli

Carlo Vincelli

Il Profeta & lʼAssistente Mago

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continuare ancora più convintamente. Per noi sostenere una celebrazione liturgica non è esi-birci in un concerto; per cantare bene in chiesa si deve esprimere ciò che si sente nellʼintimo: pregare. L̓ assemblea se ne rende conto e ciò aumenta la sua compartecipazione al rito. Alcuni anni fa, quando don Anselmo si ritirò, la direzione della Corale fu assunta dal Mae-

stro Claudio Cristani che, con il valido organi-sta, maestro Alessandro Rizzotto, mantenne lecaratteristiche che sempre lʼavevano contrad-distinta impegnandola in un costante lavoro di affinamento delle tecniche esecutive e dei va-lori contenutistici. La scelta dei brani si apre verso autori contemporanei e la forma espres-siva manifesta una continua progressione verso una musicalità più moderna. Recente-mente la Corale si è anche data uno statuto come associazione di volontariato, posizio-ne che dà la speranza di ricevere contributi detraibili fiscalmente. Le sue risorse, infatti,

Don Anselmo, generazioni di asolani hanno avuto da questo sacerdote, insegnante volonta-rio per innumerevoli anni nella scuola elemen-tare, lʼunica possibilità di fare musica, musica corale seria: educativa per il rispetto delle rego-le e delle persone, democratica per lʼaccoglien-za di tutti, culturale per la qualità dei canti. Don Anselmo: sacerdote fin nel midollo, nella vigna del Signore operaio conservatore e lungimiran-te, infaticabile ed intraprendente. Ricordiamolo, intanto che è ancora tra noi, e siamogli ricono-scenti per aver fondato ad Asola, insieme con al-tre attività, la Polisportiva, gli Scout e la Corale di Santa Cecilia. Il suo grande amore è sempre stata la musica, quella attiva, da produrre con il canto. L̓ illustre musicista Goffredo Petrassi scrisse che <educare alla musica, quella seria, è un atto politico perchè porta alla scoperta e alla fruizione della propria intelligenza e del proprio pensiero>. La dimensione umana che si acquisisce aiuta a vivere meglio, a ragionare meglio, a capire meglio gli altri. Lo sanno bene i tanti cantori che nel corso degli anni, con co-stanza, si sono trovati alle prove bisettimanali, crescendo in amicizia e sensibilità, sentendosi emozionati ad ogni esecuzione come alla pri-ma perchè la musica si rinnova continuamente, “si fa” via via che la si produce e la si ascolta. Le fondamenta della Corale sono state buone se, dalla sua nascita nei primi anni ʻ40, essa ha potuto giungere fino ad oggi attraversando la guerra e il dopoguerra, il boom e lo sboom, la contestazione giovanile, il pluralismo cultu-rale e la perdita del senso del sacro. Ha tenuto duro nel conservare lo stile classico del canto liturgico che ora la Chiesa, dopo decenni di confusione canora, sta confermando come suo stile ufficiale. Questo conforta molto e aiuta a

Musica 14 sono tante esigue da non permetterle la par-tecipazione a rassegne importanti dove con-frontarsi con modi nuovi e diversi di far mu-sica dʼinsieme e far conoscere e portare in alto il nome della nostra città. Comʼè ovvio, le risorse più preziose per un coro, quelle ve-ramente indispensabili, sono le voci. L̓ orga-nico (circa 35 elementi) è in lenta, ma costan-te diminuzione. Quando cantiamo in chiesa o nei concerti cʼè simpatia intorno a noi, ed apprezzamento. Tutti ascoltano, si compiac-ciono, lodano; poi tutti tornano a casa e nes-suno pensa che con i suoi “talenti” (un po ̓di voce intonata, un po ̓ di costanza, un po ̓di tempo) potrebbe far parte di quel coro. non si tratta di disinteresse o di insensibilità: proprio non ci pensa. Allora cerchiamo di pen-sare: due ore settimanali dedicate al piacere di stare insieme facendo qualcosa di bello per sé e per gli altri, crescendo umanamente e cultural-mente, sono meno interessanti di due ore di an-noiato “zapping” televisivo o di mugugni alla

bile su giornate pesanti o di smanettamentosolitario su internet? “Fatti non foste a viver come internauti, ma per seguir virtute e co-noscenza”... Non è obbligatorio conoscere la musica nè avere voci da solista, nè partecipa-re tassativamente a tutte le prove. Forza ra-gazzi e ragazze dʼogni età! Da qualche tempo la corale si è arricchita di alcune generose voci giovanili, ed altre speriamo che se ne aggiungano. La buona musica ha un linguag-gio che supera i tempi ed esige persone ap-passionate che la facciano palpitare come una lingua sempre nuova. Facciamo in modo che non abbia ragione il grande Leopardi, pessi-mista e talvolt profeta: “Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta...” Come vedi, mio caro, an-tico discepolo, metto il futuro del nostro coro nelle mani, meglio, nelle voci di chi leggerà queste mie riflessioni. Per una testimonian-za più esauriente ti propongo di tornare nella Corale di S.Cecilia (ormai come voce nera) e insieme a te invito tutti coloro che amano cantare e hanno testa e cuore, che vogliono il bene di Asola e desiderano che le sue istitu-zioni migliori non vadano perdute.

Annalisa Antonini

<Maestra, mi scrivi qualcosa del coro per “LʼAsolano”?> Non posso deludere il mio ex alunno Leonardo Bugada, una delle innumerevoli ex voci bianche educate alla musica da don Anselmo.

Nel Nome del Coro...

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2006 è semifinalista alla 10a Rassegna “Mi-gliori Diplomati dʼItalia 2005” a Castroca-ro Terme. Nel maggio dello stesso anno si è esibita, in veste di solista nel “5° Concerto Branderburghese” di J.S.Bach, a Mantova ead Aosta a cui farà seguito lʼuscita disco-grafica curata dal Conservatorio di Mantova. Numerose sono state le Borse di Studio, per meriti scolastici, che le sono state conferite da varie Istituzioni, tra cui il Comune di Acqua-negra e Mantovabanca 1896. Rilevanti sono state le sue partecipazioni a numerosi concerti in duo con organo, per le Rassegne “Organi Storici Cremonesi”, “Organi Storici Manto-vani” ed “Armonie tra Musica e Architettura” che si è tenuta a Modena. Sempre lo scorso anno, il Direttore Artistico del “Casalmaggio-re International Festival”, il Maestro canadese Taras Gabora, lʼha scelta per partecipare alla prestigiosa manifestazione casalasca. La car-riera di una concertista non può mai prescin-dere dalla preparazione così, Anna Sbalchiero è attualmente impegnata a perfezionarsi con il M° Marco Zoni, 1° Flauto dellʼOrchestra del Teatro alla Scala di Milano. La passione di Anna è a 360° e ciò lʼha portata anche ad interessarsi alla ricerca di musica per flauto inedita o dimenticata, soprattutto di autori

La sua carriera scolastica è molto intensa.Dopo i brillanti studi presso il Conserva-torio “Campiani” di Mantova, Anna, allie-va del M° Maurizio Carrettin, nel 2005 si diploma in flauto, con il massimo dei voti. Contemporaneamente inizia a studiare orga-no e pianoforte. Ma alla sua grande passione per la musica manca qualcosa. Così decide di iscriversi alla Scuola Diocesana di Musi-ca Sacra di Brescia dove, con il M° Facchi-netti ha intrapreso gli studi di composizione. Presto partecipa ai primi concorsi dove può confrontarsi con altri giovani musicisti. Nel 1998 vince il II° Premio, nella sezione flauto, al Concorso Nazionale “Città di Castiglione delle Stiviere” Ma è nel 2005 che inizia la sua assidua attività concertistica e la parte-cipazione ai concorsi. E ̓di quellʼanno il II° Premio al Concorso Internazionale “Città di S.Bartolomeo al Mare” (Imperia), nel-la sezione “Giovani Talenti”. Sempre nello stesso anno il Conservatorio mantovano le ha conferito il Premio “Ettore Campogallia-ni” quale migliore diplomata dellʼanno, ed accompagnata dallʼorchestra del Conserva-torio , è solista nel concerto che si è tenuto al Teatro Bibiena, imperniato sulle musiche de “Il Cardellino” di Antonio Vivaldi. Nel

Musica 15

italiani dellʼ800. Da qualche tempo ha anche costituito un Trio formato da Basso, Flauto e Pianoforte, o Clavicembalo, a seconda del repertorio proposto, con il quale si esibisce in concerti di musica da Camera per i quali si occupa delle trascrizioni e degli adattamenti. Recentemente si è aggiudicata il II° Premio al Concorso “Città di Carrara”, nella sezione musica da camera, per il quale ha ricevuto lu-singhieri apprezzamenti da parte della Giuria per il repertorio proposto e per lʼelaborazione delle musiche da Lei trascritte. Ultimo minu-to: ci è giunta la notizia che, dopo una seve-ra selezione, Anna è stata ammessa allʼAc-cademia del Teatro alla Scala di Milano.

Nata ad Asola nel 1984, abita ad Acquanegra. Nel 2005 si diploma al Conservatorio di Mantova con il massimo dei voti. Studia pianoforte, organo e composizione. Il 27 maggio potrete sentirla suonare a Piubega. E ̓una giovane musicista che merita di essere seguita con simpatia.

Anna Sbalchiero, giovane flautista di talento

Anna Sbalchiero in una bella foto di Omar Clemente, della Ditta Tartarotti di Asola.

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RONGONI

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alla diversa consistenza del terreno, più te-nace e argilloso nella bassa e più ghiaiosoe friabile nella parte alta della pianura.

Bórer Avventarsi, aggredire; riferito soprattut-to ai cani. Molto probabilmente dal latino “borrio-ire” brulicare (Apuleio, Metamor-fosi VII, 22). In epoca più tarda assumerà il significato di gridare (riferito soprattutto ad animali. Unʼaltra ipotesi fa riferimento al longobardo “burjan” (far alzare, leva-re). “El ga burìt a ʻn fasà”, ha fatto alzare in volo un fagiano.

Bòs Ghiozzo, prelibato pesciolino dei nostri ruscelli molto comune fino a qualche de-cennio fa ed ora quasi scomparso. Come parecchi vocaboli con la stessa radice de-riva il suo nome dalla forma tondeggiante del corpo. Nella parlata celtica si indicava con “Borra” il tronco cilindrico degli albe-ri, “bor” nel nostro dialetto. Sempre con tale termine si indica il turacciolo tondo di feltro che nelle cartucce, serve a separare i pallini dalla polvere da sparo. Per ultimo voglio ricordare il termine “burelå” che designa sia la rotula, sia il bulbo oculare sia il tuorlo dellʼuovo, in tutti i casi con riferimento a forme rotondeggianti.

Böscå Uno dei fuscelli di differente lunghezza usato per sorteggiare. “Tirà sö le bosche” sorteggiare. Dal gotico “Busk” fuscello. Nel dialetto toscano, buscare è sinonimo di guadagnare, procurarsi, perlopiù in senso negativo, rubare con derivazione dallo spa-gnolo “buscar” cercare.

Bröl Frutteto cintato adiacente allʼabitazio-ne: dal celtico “brögå” campo. A Brescia (come a Como) la sede del municipio è in un palazzo detto Broletto, perché costruito accanto o allʼinterno di un piccolo brolo. Anche a Mantova esiste tuttora Piazza Bro-letto.

Büratinå Buratto, arnese munito di setacci (in tosca-no buratti) per ripulire i cereali dalle im-purità. Da ricordare come il vocabolo bu-rattino sia da ricollegarsi ai movimenti che si compiono nellʼatto di setacciare, simili appunto a quelli di un burattino.

Baghét Ventre prominente, tipico degli uomini di mezza età. Dal celtico “bag”: ventre, otre, poiché era appunto con lo stomaco, in spe-cial modo quello dei caprini, che venivano realizzati gli otri. Con lo stesso vocabolo viene denominata anche la zampogna, lo strumento tipico delle festività natalizie, perché appunto prodotto con lʼinnesto di alcune canne in un otre di pelle di capra.

Baiòch Tipo inaffidabile, che vale assai poco, al-lʼincirca come un baiocco, moneta dello Stato Pontificio del valore di un soldo.

Baladùr Ballatoio, pianerottolo. Nel nostro dialet-to sta ad indicare sia il pianerottolo, inteso come il ripiano che interrompe le rampe degli scalini, sia il ballatoio vero e proprio che sarebbe quel corridoio di comunica-zione tipico dei vecchi caseggiati, esterno allʼabitazione e protetto da una ringhiera. Deriva dal latino “bellatorium” il corridoio dove si guerreggiava, il camminamento che girava sia lungo il muro delle fortezze che lungo le poppe e intorno ai castelli delle navi.

Bechér Macellaio: da beccaio, venditore di carne di capra (il becco è il maschio della capra). Questo perché anticamente, specialmente in epoca romana, la carne macellata fresca più comune era costituita da carni ovine e caprine, mentre era quasi nullo il consumo di carni bovine ed equine. Il termine “ma-salér” letteralmente macellaio, nelle nostre zone, viene attribuito esclusivamente al norcino, colui che macella i maiali.

Biulcå Misura agraria di superficie, corrisponden-te, nel mantovano, a 3.138 mq: dal latino bifulcus “bifolco” il conducente dei buoi. Era la quantità di terreno che una coppia di buoi poteva arare in un giorno. Tale meto-do di misurazione deriva dallo iugero ro-mano (2.560 mq) (iugero deriva a sua volta da iugum “giogo) che era pari a 2.560 mq. Anche il “piò” bresciano, di qualche cen-tinaio di metri superiore alla biolca man-tovana e la biolca viadanese che misura invece 2.400 mq, corrispondono allʼara-tura giornaliera di una coppia di buoi. La diversità degli appezzamenti arati è dovuta

Dialettando 17

Eros Aroldi

Continua la rubrica di Eros Aroldi sul dialetto asolano. Di particolare interesse il piccolo vocabolario etimologico che spie-ga lʼorigine delle parole.

La pagina del dialettoPiccolo Dizionario etimologico: lettera B

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“A palazzo Terzi lʼItalia chiamò”

Immagine proveniente dalla Collezione di Alberto Guerreschi.

Il Circolo Filatelico e Numismati-co Città di Asola, in collaborazione con il Centro Studi Internazionale di Storia Postale e con lʼArchivio storico Comunale, nellʼambito della manifestazione “Dimore e territorio asolano”, organizza per fine aprile, inizio maggio, una mostra dedicata al periodo risorgimentale dal titolo:

Nellʼatmosfera risorgimentale che ancora si respira nella dimora genti-lizia dei Terzi, gentilmente concessa dal proprietario, verrà proposta at-traverso lʼesposizione di documen-tazione postale e storica, una pagina di storia locale relativa al periodo che vide Asola decisamente coin-volta nella lotta per lʼindipendenza nazionale e per le libertà costituzio-nali. In occasione della cerimonia di inaugurazione è previsto lʼinterven-to del prof. Maurizio Bertolotti e la presenza di altri autorevoli studiosi del periodo storico tema della Mostra.

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“FRANCESCO LOREDAN / PER LA GRA-ZIA / DOGE DI VENEZIA, & C / A TUTTI E CADAVNI NOBILI, E SAGGI UOMINI DI SVO MANDATO PODESTAʻ, CAPI-TANI, / RETTORI, & ALTRI TVTTI GJU-RISDICENTI DI QVALVNQVE TERRE, E LVOGHI NOSTRI / & A SVOI SVCCES-SORI FEDELI DILLETTI SALVTE E DI-MOSTRAZIONE DʼAFFETTO, VI FACC- / IAMO NOTO COME NEL GIORNO DʼOG-GI NEL CONSEGLIO NOSTRO DI XL AL CRIMINAL / DEPVTATO DAL PLACITAR DEL N.H.S. ANDREA MINOTTO ONO-RANDO AVOGADOR DI / COMVN FV POSTA E PRESA PARTE DEL TENOR INFRASCRITTO, CIOE ̓ / CONVIENE ALLA GIVSTIZIA E DIGNITA̓ DEL DO-MINIO NOSTRO PROVEDERE CON LI NEZZI (SIC) DI GIVSTIZIA, ACCIOCHE ̓OGNVNO NEL NOSTRO LIBERO POS-SI QVIETAMENTE / PACIFICAMENTE VIVERE E GODERE DE SVOI BENI, E CHE LI MALFATTORI SIANO / PVNI-TI CON LE DOVUTE PENE AD ALTRVI ESEMPIO. / CHE PERO ̓ DA MODESTO GRAVAME DEL NOBIL CONTE E CA-VALIER SIGNOR MARC ̓ / ANTONIO MANGERI VENENDO ESPOSTO ALLI AVOGADORI NOSTRI DI COMVN CHE /DA DIVERSI INCOGNITI LADRI E MALFATTORI DI GIORNO, E DI NOT-TE VENGONO INFERITI / MOLTISSIMI DANNI NELLE DI LVI POSSESSIONI, TERRE, CAMPI, PRADI, PASCOLI, BO-SCHI, / MONTI, CASE, CORTIVI, ORTI, SPIANADE, BROLLI, GIARDINI, VI-GNE, CASTAGNERI, MOLINI, PESC- / HIERE, SERIOLE, AQVE, ACQVEDOT-TI, COLOMBARE, E BENI OVUNQVE POSTI SOTTO QVE- / STO SERENISSI-MO DOMINIO; TAGLIANDO ARBORI, VIDE, LEGNAMI, E FRVTTARI DʼOGNI SORTE, ROMPENDO / QELE SPINADE, ARZERI, E RIPARI FATTI PER DIFFE- SA DELLʼAGQVE (SIC), E DELLE BE-STIE, PASCOLANDO / CON ANIMALI DI QVALVNQVE GENERE ASPORTAN-DO FORMENTO, FAGLIE, SPIGHE,

Presso la località Corrobiolo, cascina Mange-ri, nel comune di Casalmoro 1), è visibile una coppia di cippi cuspidati. Sul primo a sinistra vi è un leone marciano andante, mentre sullʼal-tro, a circa 5 metri di distanza, vi è raffigurato lo stemma del conte Marcantonio Mangeri, proprietario dei terreni alla cui tutela si riferi-sce la prima stele, che sarà lʼoggetto del nostro studio. Entrambi scolpiti su marmo di Bottici-no 2), il nimbato leone andante a sinistra reg-ge il Vangelo di San Marco aperto come nella tradizione. Il muso della fiera è inclinato ver-so destra, le ali parallele, la coda svolazzante a S tangente lʼala in primo piano. Il leone è stato raffigurato con un gusto germanizzante. A sinistra vi è riprodotto un castello. Ma la cosa più interessante è la trascrizione comple-ta incisa su marmo, di una lettera ducale del Doge Francesco Loredan 3) del 25 febbraio 1760 a tutela delle proprietà della famiglia dei conti Mangeri di Asola, proprietà spesso violate dai cacciatori di frodo. Il testo 4), che riporto integralmente, è una interessantissi-ma testimonianza di unʼepoca ancora feudale che però repentinamente andava incontro al suo appuntamento col destino, rappresentato dalla grande Rivoluzione Francese del 1789.

Storia 18

Enrico Ferro

LEGNI, LINI, FIENI, FRVTT- / [I] UVE, MEGLI, MINVDI, & ALTRO NASCENTE IN DETTI BENI DI CIASCVN GENERE, FACENDO SOPRA LI / STESSI BENI E LVOGHI MOLTI TROZI, PONTI, E SEN-TIERI TANTO A CAVALLO, QVANTO A PIEDI / CON CARRI E ANIMALI DʼOGNI GENERE, SRADICANDO ARBORI, ROMPENDO MVRI, SCALLANDOLI, E / [D]EVASTANDOLI, OCCVPANDO STRA-DELLE, ATTERRANDO FOSSI, E CANALI, O INDEBITAMENTE ESCAV / [A]NDOLI, PRENDENDO POLLAME E COLOM-BI [...] BVNARI, E COLOMBARE & AMMAZZANDOLI / PESCANDO NEL-LʼACQVE, E PESCHIERE, PRENDEN-DO IL PESCE, & ASPORTANDOLO, E FINALMENTE / [F]ACENDO MOLTI ALTRI INSOPORTABILI DANNI, CHE SE NON VENGA PROVEDVTO CON LI MEZZI / DELLA GIVSTIZIA, SENZA DVBBIO LI BEN DEL PREDETTO ESPO-NENTE SAREBBERO GU / [A]STATI E DEPREDATI PER AVTORITA̓ DI QVE-STO CONSEGLIO SIJ PRESO CHE SC / [O]VASI; A TVTTI E CADAVNI PODE-STA̓ , CAPITANJ, RETTO (SIC) & ALTRI GIVRISD / [IC]ENTI SOPRADETTI, & A SVOI SVCCESORI, PERCHE ̓FACCIANO PROCLAMARE DO[VE] E QVANTE VOL-TE, E QVANDO SARANNO RICERCATI DAL PREDETTO ESPONEN / [T]E O DAI LVI INTERVENIENTI, CHE NIVNO AR-DISCA, O PRESSVMA SOTTO / [AL]CVN COLORE, O PRETESTO DI FATTO, E PROPRIA AVTORITA̓ IMFERRIR, O FAR

Il nostro ricercatore propone un documento molto interessante ma non proprio di facile consultazione, per chi non è avvezzo a leggere iscrizioni antiche. (foto dellʼautore)

A Casalmoro, un cippo con incisa una ducale del Doge Francesco

Loredan datata 25 febbraio 1760

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LIRE CINQVANTA DE PICC / [OLI] DA PAGARSI COME SOPRA, E SIA TENVTO [DE]CRETO SE POI LI DE / [LIN]QVENTI NON IPOTESSERO AVERE NELLE FOR-ZE DELLA GIVSTIZIA / [QV]ANDO PROCLAMATI ED ABSENTI SIANO E SʼINTENDANO BANDITI CON / [...]RA CONDIZIONNI TAGLIA DI LIRE CENTO DE PICCOLI E COME / [...] IN CASO DI CONSTATAZION DI BANDO E SE UN COMPAGNO DEL / DITTO ACCVSERA ̓IL COMPAGNO COMPAGNI COLPEVOLI COSICCHE ̓ SA RESPET[T]IVAMENTE, SE PRIMA NON / AVERANNO PAGATO IL DANNO APPORTATO ALLA SOPRA DE [...] / TAGLIA AL DETTO ESPONEN-TE E CHI ACCVSERA̓ DI MALFATIONI / [C]OSICCHE ̓SAPPIA LA VERITA̓ CON-SEGUISCA LIRE CINQVANTA DE PICC / [OLI] DA PAGARSI COME SOPRA, E SIA TENVTO [DE]CRETO SE POI LI DE / [LIN]QVENTI NON IPOTESSERO AVE-RE NELLE FORZE DELLA GIVSTIZIA / [QV]ANDO PROCLAMATI ED ABSEN-TI SIANO E SʼINTENDANO BANDITI CON / [...]RA CONDIZIONNI TAGLIA DI LIRE CENTO DE PICCOLI E COME / [...] IN CASO DI CONSTATAZION DI BAN-DO E SE UN COMPAGNO DEL / DIT-TO ACCVSERA̓ IL COMPAGNO COM-PAGNI COLPEVOLI COSICCHE ̓ SA / / [...] LA VERITA̓ SI GVADAGNI LA SVA ASSOLVZIONE E LIBERTA̓ E LE SOPRA-DETTE / [LIRE] CINQVANTA DE PICCO-LI DA PAGARSELI COME SOMME SIA TENVTO SECRE / TO ET L̓ ESECVZIONE DELLA PRESENTE PARTE SIA DEMAN-DATA ALLI GIVRISDI / CENTI A̓ QVA-LI SPETTA, & A SVOI SVCCESSORI DA QVALI SARA̓ FAT / TA CONSISTENZA DELLI DANNI DATI QVO CIRCA & C[...] / DATO NEL NOSTRO DVCALE PALAZ-ZO IL DI ̓25 DEL MESE DI / FEBRARO INDIZIONE NONA 1760 / FRANCESCO QVERINI NODARO DELLʼAVO[GARIA] / STAMPATA PER LI FIGLIVOLI DEL QV. ZANTONIO PINELLI STAMPATORI DVCALI”.

/ [IMF]FERRIR ALCVNO DELLI SOPRA ENVNCIATI DANNI O DI QVALVNQVE ALTRO / [G]ENERE NELLI SOPRADET-TI BENI, TERRE E LVOGHI DEL DETTO ESPONENT[E] / PARTICOLARMENTE IN QVELLI POSTI NELLE VILLE DI COR-RIBIOLO E / [C]ASALMORO DISTRET-TO DI ASOLA SOTTO PENA, OLTRE LE PENE OR / [DI]NARIE, RISSARCIMEN-TO DEL DANNO DI LIRE CINQVANTA DE PICCOLI / [ME]TA̓ DELLE QVALI SIA DEL̓ ACCVSATOR LʼALTRA META̓ POI DAL RETTO[R] / [GIV]RISDICENTE CHE FAR FAR LʼESECVZIONE, E DI TRATTI TRE / [DI]CORDA, E DI SERVIRE NELLE GALERE DE CONDANNATI DEL D[O] / [MIN]IO NOSTRO PER GALEOTTO CON FERRI AI PIEDI SE SARANNO ABIL[I] CAPITERANNO NELLE FORZE DELLA GIVSTIZIA PER ANNI TRE / CONTVINVI, OVVERO SE LI MALFATTORI NON FOS-SERO ABILI, FEMINE [O] / [F]ANCIVLLI LESSER TRE VOLTE FRVSTATI ATTOR-NO LA PIAZZA DEL / [L]VOGO OVE SARA̓ STATO APPORTATO IL DANNO, E POI DI BANDO DA QVEL / LVOGO E TERRITORIO, E QVINDECI MIGLIA OL-TRE LI CONFINI PER ANNI DI[ECI] / IN CASO DI CONTRAFAZION DI BANDO,SE SARANNO PRESI, DI STAR[NE] / LLE PRIGGIONI CHVSE PER ANNO VNQ[V]E DI POI RITORNA ALʼISTESS[O BA]NDO CHE ALLORA GL̓ AVRA̓ A COMINCIA-RE E CIO ̓ TANTE VOL[TE] / QVANTE & CON TAGLIA A CHI PRENDERA̓ CIA-SCHDVNO / DʼESSI DI LIRE CENTO DE PICCOLI DA PAGARSI DE LORO BENI,SE N[ON] / SARANNO, SE NON DELLI DANARI DEL DETTO E[SP]ONENTE, CON / QVESTA CONDIZIONE CHE LI MALFATTORI NON ESCANO DAL-LE / GALLERE, PRIGIONI O BANDO RESPET[T]IVAMENTE, SE PRIMA NON/ AVERANNO PAGATO IL DANNO AP-PORTATO ALLA SOPRA DE [...] / TAGLIA AL DETTO ESPONENTE E CHI ACCV- SERA̓ DI MALFATIONI / [C]OSICCHE ̓SAPPIA LA VERITA̓ CONSEGUISCA

Storia 19 Note:1) L̓ accesso si trova dalla ex SS 343 allʼal-tezza dei resti della chiesetta campestre di San Faustino.2 ) Le dimensioni dei due cippi sono pressa-poco queste: cm.200 (parte emergente) x 68 x 63.3) Francesco, ultimo doge dellʼillustre fami-glia Loredan, resse le sorti della repubblica la-gunare dal 18 marzo 1752 al 19 maggio 1762.4 ) Il testo fu trascritto sul posto dal dottor Al-berto Rizzi di Venezia con l ̓aiuto dellʼautore dellʼarticolo, in una calda giornata di maggio del 1993.

Il Dottor ALBERTO RIZZIe il leone di S.Marco

Il dott. Alberto Rizzi, massimo stu-dioso a livello internazionale di ve-stigia veneziane, è un personaggio che, tra lʼaltro, ha potuto vivere in prima persona gli avvenimenti stori-ci che hanno contrassegnato lʼultimo decennio del conflitto USA-URSS ovvero della cosiddetta “Guerra Fredda”. Infatti, allʼepoca, come ad-detto culturale presso la nostra am-basciata a Varsavia, assistette perso-nalmente al colpo di stato messo in atto dalla giunta militare del genera-le Jaruzelski, nel dicembre 1981. In quei frangenti, ebbe modo di cono-scere anche il leader di Solidarność, Wałesa. Membro del prestigioso “Ateneo Veneto” e di altre istituzio-ni culturali nazionali ed estere, vive nella città lagunare in una casa set-tecentesca. Per motivi legati alle sue attività culturali, ancor oggi, spes-so, si reca a Varsavia, Mosca, Kiev, Belgrado, Parigi, Zagabria, Istanbul, Atene, dove è sempre ospite gradito di Primi Ministri e Capi di Stato.

segue a pag. 20

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elementari e medie poi, a Mantova, il Liceo Scientifico “Belfiore” dove viene ripetuta-mente premiato come miglior alunno del-lʼIstituto. Nel 1966 si è laureato a pieni voti in fisica nucleare a Pavia. Vincendo il Con-corso Nazionale, viene assunto dal Comita-to Nazionale per lʼEnergia Nucleare dove, da giovane ricercatore, nel 1982 è diventato Direttore del Centro di Ricerca dello stesso CNEN ad Ispra. Autore di 40 pubblicazioni

Lo scopo del Premio, fin dalla sua istituzione è stato quello di riconoscere come cittadini benemeriti coloro che hanno onorato la no-stra Comunità, in Italia o allʼestero, per valo-re umano e professionalità. I nomi prescel-ti dallʼAmministrazione per la medaglia dʼoro in questa edizione 2007 del Premio, sono entrambe due importanti personalità nei loro specifici settori di competenza. Per cavalleria, inizieremo dalla Dr.ssa Andrei-na Contessa, che è nata a Brescia ma si è trasferita ad Asola con la famiglia nel 1974. Dal suo profilo si legge, fra lʼaltro: storica dellʼarte e medievalista, si occupa di codi-ci miniati, di iconografia ed esegesi biblica, arte e manoscritti ebraici. Dopo la laurea in Italia, si trasferisce a Gerusalemme dove studia presso lʼUniversità di Ratisbon-ne e presso lʼUniversità Ebraica di Geru-salemme. Ottiene menzione “summa cum laude” e riceve come premio una borsa di studio post-dottorato presso lʼUniversità di Princeton negli Stati Uniti. Attualmente sta preparando un libro sulle sue ricerche, che sarà pubblicato dallʼEditrice Harvey Mil-ler-Brepols di New York. Dal 1994 insegna arte cristiana, medievale ed ebraica presso lʼUniversità Ebraica di Gerusalemme. Ha tenuto cicli di lezioni alla Sorbona di Parigi e allʼUniversità di Ravenna. Ha pubblicato diversi articoli su importanti riviste italiane ed internazionali. Il Dott. Giuseppe Rizzi, figlio di asolani, è nato a Valona (Albania) il 14 luglio 1942. Nel 1945, quando aveva 3 anni torna in Italia con i genitori che si sta-biliscono ad Asola. Qui frequenta le scuole

Benemeriti 20La tradizione di premiare, in Consiglio Comunale, i cittadini benemeriti, per la festa del Santo Patrono, questʼanno, ci ha consentito di “scoprire” due personaggi di levatura internazionale.

Il Premio “Ercole Città di Asola 2007”ad Andreina Contessa e Giuseppe Rizzi

su riviste internazionali e titolare di alcuni brevetti industriali nel settore energetico, si occupa, fra lʼaltro di fisica allo stato solido e di sicurezza dei reattori nucleari. Nel 1979, è tra i promotori di un programma di ricerca e sviluppo nel settore, contribuendo ad una nuova definizione dei compiti del CNEN che nel 1982 diviene ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, Energia e Ambiente). Sotto la sua guida il Centro Enea di Ispra si rafforza e raf-forza la sua collaborazione con i servizi della Commissione Europea. Su richiesta di que-stʼultima, nel 1992 è distaccato presso

la Direzione Generale dellʼEnergia di Bru-xelles. Attualmente in pensione, è rientrato definitivamente ad Asola, da dove continua la Sua collaborazione con la Commissione Europea, in qualità di consulente. Per questi personaggi parla lʼeccellenza dei loro curri-culum e “lʼAsolano” è onorato di poterli ri-cordare, pur sapendo che essi meriterebbero molto più spazio di quello che è stato loro dedicato.

Da sinistra, il Dott. Giuseppe Rizzi, il Sindaco di Asola e la Dott.ssa Andreina Contessa Per la bella foto, lʼAsolano ringrazia Omar Clemente della Ditta Tartarotti di Asola

IL DOTTOR RIZZI E IL LEONE DI SAN MARCO. (segue da pag. 19)Al dottor Alberto Rizzi, per catalogare interamente lʼimmenso pa-trimonio iconografico dei Leoni di San Marco ci sono voluti ben 14 anni: frutto di un lavoro tanto paziente e dispendioso (è stato neces-sario setacciare un territorio che va da Bergamo a Famagosta, nel-lʼAdriatico orientale, quale era quello dellʼavita Repubblica Veneta) sono due eleganti volumi di grande formato raccolti da un cofanetto, “I leoni di San Marco. Il simbolo della Repubblica Veneta nella scul-tura e nella pittura” (Arsenale Editrice, 398 + 454 pagine). Questi “Leoni di San Marco” sono per lui un lebenswerk, “il lavoro di tutta una vita, e non solo - spiega - per il personale arco temporale abbrac-ciato, ma perché vi confluiscono tante mie sparse conoscenze e vi è espresso il mio stesso modo di sentire lʼarte, cioè in intimo rapporto con la storia e con lʼambiente”. Il celeberrimo leone di San Marco (nel cui libro aperto è scritto pax tibi Marce, evangelista meus: pace a te, o Marco, mio evangelista) divenne lʼemblema politico oltre che religioso di Venezia già nel XIII secolo e si affermò pienamente in età gotica: questa, con il Rinascimento, rappresentò anche il periodo di maggiore fortuna del simbolo, di pari passo con il crescere della potenza politico-militare ed economica che rappresentava. Onnipre-sente in gonfaloni, monete, medaglie, sigilli, armi, decorazioni na-vali, ceramiche, proclami a stampa, miniature, oreficerie, legature e altro ancora, il leone marciano fu messo in particolare evidenza nelle sculture e nei dipinti, specie in quelli murali, e proprio in tali raffigu-razioni raggiunse la sua forma più compiuta. Da stemma di Venezia edella sua Repubblica, il felino divenne nei secoli il simbolo in cui si

è identificato lʼintero popolo veneto: ne è testimone lʼindiscutibile devozione verso di esso dimostrata non solo dagli abitanti di Venezia e del Dogado (lʼoriginario territorio dello Stato) ma anche dai sud-diti dello “Stato da Mar” e dello “Stato da Tera”. Nonostante i limiti municipali del governo della Repubblica, tutti i sudditi avevano fi-nito per identificarsi con la potente entità politico-culturale espressa figurativamente dal “Lion” con tanta efficacia. Ma la popolarità del soggetto si rivelò unʼarma a doppio taglio per la sua sopravvivenza al momento della caduta della Repubblica. Nel fatidico 1797, accompa-gnata da unʼondata di distruzioni - per la quale è stato coniato lʼeffi-cace termine di leontoclastia - che si abbatté sia sulla capitale, dove ne furono scalpellati un migliaio, sia nei possedimenti di terraferma (con lʼeccezione dellʼIstria). Ciononostante, e nonostante gli scempi avvenuti lo scorso secolo in Dalmazia, dove il leone fu oggetto di strumentalizzazioni e financo di demonizzazioni politiche, è ancora imponente il numero delle insegne marciane scolpite o dipinte che si riscontrano nellʼex territorio della Serenissima, dalla Bergamasca a Cipro. Un complesso di opere di eccezionale interesse, tanto storico quanto artistico, che la monumentale ricerca di Rizzi documenta e analizza sistematicamente, svelando un affascinante capitolo di quel-la civiltà veneta che tante tracce ha lasciato di sé nel passato e nel presente. Lʼintero secondo volume è un catalogo di tutti i “leoni” oggi esistenti, suddivisi per località e ante-post 1797. Enrico Ferro

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bilità, convinti che nessuna scelta sia per sempre”. E ̓un segnale di “crisi”: i giovani sembrano a disa-gio nellʼaffrontare la vita, non tanto per mancanza di disponibilità, quanto perché coinvolti allʼinterno di una più generale crisi culturale e sociale. E ̓in questo ambito che non bisogna abbandonarli a loro stessi, anche se a noi sembrano concentrati su altro. E ̓importante rafforzarli perché imparino a lottare, a non arrendersi alle difficoltà, a cercare nuovi oriz-zonti di vita, a “palestrarli” non solo nel fisico, ma soprattutto nellʼaffrontare la vita. In questo cʼè spa-zio anche per la fede, da intendere non tanto come pratica religiosa, ma come stile di essenzialità, di discernimento, di sapienza nelle scelte della vita.Una vita leggera. Nellʼindagine si scopre che i giovani mangiano dove e come capita e amano lʼhappy hour “dove – come dice Ligabue nella sua canzone – la vita costa la metà”. Preferisco-no frequentare i centri commerciali e gli outlet piuttosto che andare in discoteca: guardano ma non comprano, stanno al caldo gratis e cercano di combattere la solitudine. Ma lʼinteresse è soprat-tutto per il telefonino, accompagnato dallʼosses-sione dei messaggini, degli squilli, delle suonerie e degli altri servizi mobili. Tutto ciò nasconde in realtà profonda tristezza e solitudine. Cercano di combattere la noia e lʼinfelicità, soffrono di an-sia e di depressione. Cʼè il grande pericolo di na-scondere questi stati dʼanimo con scelte leggere, superficiali, che soddisfano per un momento, ma subito moltiplicano il senso negativo esistenzia-le. Lo spirito dinamico del mondo giovanile non può sottrarsi alla ricerca di esperienze più pesanti, quali il volontariato, la solidarietà, lʼattenzione alla lettura, allʼarte, al cinema, al teatro, allo sport...Il futuro lavorativo. I giovani, apparentemente li-beri e cresciuti nel segno del benessere economico, si ritrovano insoddisfatti, smarriti e pessimisti per il futuro. “Il lavoro a tempo determinato scatena ansie e paure inimmaginabili solo qualche anno fa, e non soltanto per il timore della disoccupazione. Preoc-cupa lʼidea di dover, ogni volta, inserirsi in un nuovo gruppo di lavoro e di doversi mettere costantemente alla prova, in ambienti spesso ostili e ad alta com-petizione”. Il lavoro è una di quelle realtà che con-tribuisce a spiegare perché certe scelte importanti non si fanno più “per sempre”. Il primo impiego è ricompensato da un salario molto basso; chi studia non riesce a trovare sbocchi credibili... è chiaro che tra i giovani sia in aumento la percentuale di coloro che si demoralizzano. Molti hanno bisogno an-

Ogni approfondimento che si rispetti, parte da unʼin-dagine. Anchʼio nellʼosare a cimentarmi in alcune riflessioni sul mondo giovanile, unʼetà che sempre mi ha appassionato, inizio “dando dei numeri”. I sondaggi sul mondo giovanile hanno ormai un va-lore universale: i giovani infatti sono omologati nei gesti, nellʼabbigliamento, nel modo di pensare e di atteggiarsi. In questa descrizione possiamo ritrova-re dunque anche il mondo giovanile asolano. lʼIsti-tuto Iard ha recentemente diffuso i risultati emersi da un sondaggio realizzato su un campione di tre-mila individui di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Questi alcuni risultati. Tralasciando i dati sul gra-do di fiducia dei giovani nei confronti di scienziati, Onu, polizia, magistrati, scuola, banche, televisio-ne, giornali e politica, i “valori” posti in testa alla classifica sono: salute (92% di consensi), famiglia (87%), pace e libertà (entrambi 80%), amore (76%) e amicizia (74% contro il 58% del 1983). Si ridu-ce, invece, nella scala delle priorità, lʼimportanza attribuita alla dimensione lavorativa, alla carriera, alla solidarietà. Cresce quella attribuita allo svago ed al tempo libero. La transizione verso lʼetà adulta guadagna sempre più tempo; solo dopo i 25 anni si registrano le prime “consistenti” uscite di casa, mentre quasi il 70% dei 25-29enni e oltre un terzo tra i 30-34enni vive ancora con i genitori. Si entra nel mondo del lavoro e ci si sposa sempre più tardi e si fanno meno bambini. Dal punto di vista reli-gioso, sembra di poter osservare una fede cristiana non definitivamente spenta, ma alla ricerca di nuo-vi spazi e nuovi riconoscimenti, lontani dalle forme tradizionali di partecipazione. Più del 40% degli intervistati definisce la propria fede lontana o mol-to lontana. Il 30% degli intervistati ritiene di essere interessato alla dimensione spirituale, ma allo stes-so tempo, però, la partecipazione a riti, iniziative e gruppi di tipo religioso è molto bassa nella maggior parte dei giovani, a conferma di una domanda di sacro che non trova risposta allʼinterno delle pro-poste attualmente rivolte al mondo giovanile. La tensione spirituale giovanile non trova dunque ri-sposte adeguate nelle forme religiose tradizionali. A partire dai dati emersi ricavo alcune valutazioni. Mai “per sempre”. Il pianeta “giovani” sembra essere sempre più fonte di preoccupazione e sem-pre meno di energia luminosa: “sfiduciati, in cerca di protezione ma con una visione del futuro che è come un campo aperto, pronti quindi a ogni possi-

cora della propria famiglia (non a caso in testa alla classifica nellʼindagine), che di fatto costituisce un ammortizzatore sociale irrinunciabile. Così le scel-te importanti della vita (ad esempio matrimonio e figli) si allontanano dallʼorizzonte giovanile. In questo ambito non può mancare una seria rifles-sione delle istituzioni civili, sociali e politiche per dare prospettive adeguate alle esigenze del nostro tempo.La scelta religiosa. L̓ indagine propone un ultimo rilievo: esiste la domanda religiosa di senso e di valori, ma non la sappiamo intercettare. Le propo-ste tradizionali di iniziazione alla fede o di attività giovanili non sono in grado di interloquire con le istanze che oggi i giovani pongono. Perché non sappiamo dare risposta alla tensione religiosa dei giovani, alla loro ricerca di senso? Perché sono in crisi le nostre forme tradizionali di partecipazione? Non abbiamo, come si dice spesso, un linguaggio adatto a dialogare con i giovani? Sì, è vero, for-se non conosciamo abbastanza il linguaggio dei giovani. Ma il problema è più serio, più radicale: noi adulti, educatori... siamo pronti e desiderosi di volerli capire? Abbiamo deciso veramente di pren-derci a cuore il loro “nuovo”, che ci disturba, ci mette in crisi, per capire che cosa in questo cʼè di “vero” da trasmettere e che i giovani attendono? Dʼaltra parte però è giusto che anche i giovani sap-piano compiere qualche piccolo passo di disponi-bilità alla ricerca, altrimenti non è possibile nessun tipo di incontro e di crescita.Generazione mongolfiera. Possiamo trarre que-sta conclusione provvisoria: il mondo giovanile è come una mongolfiera che si agita molto e non trova mai un punto fermo, che di fronte a tante por-te aperte è insicura ed arretra. I giovani del Terzo Millennio vedono il futuro come una minaccia e non una possibilità. Sono spaventati dallʼincertez-za, per questo non credono possa esistere qualcosa di stabile e sicuro. Neanche lʼamore. I giovani spe-rimentano una lunga post-adolescenza che termi-na, nei migliori dei casi, soltanto intorno ai 35 anni; sono i primi ad aver vissuto cambiamenti epocali: sono i figli delle coppie divorziate, dellʼamore libe-ro degli anni Settanta, delle mamme che lavorano, dei genitori-amici, dei nonni che non invecchiano. Sono quelli che hanno fatto i conti con lʼAids, con il cancro quotidiano, con le angosce tipo mucca pazza; e, oggi, con una crisi politico-economica globale”. Insomma, sono quelli che vedono il fu-turo come una minaccia e che non riescono quin-di a investire in un progetto a lunga scadenza. Si capiscono in questo ambito le forme di violenza e di reazione esasperata che spesso attecchiscono nel mondo giovanile. La mongolfiera non si può fermare, ma è necessario imparare a leggere il flus-so dei “venti moderni” per saperla orientare verso mète di senso e di qualità.

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Parole di Vita 21

Giovani: Generazione Mongolfiera?

10 AprileAUGURI GRETA

Don Riccardo Gobbi

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molto lusinghiere. Il nostro sito web è con-tattato, ogni giorno da numerosi gourmets, sempre alla ricerca di suggerimenti per una cucina non banale, che sappia differenziarsi dai consueti modelli di ristorazione e che, so-prattutto, sia in grado di presentare un buon rapporto qualità-prezzo.

Qual è il segreto di questa vostra partenza lanciata? Non credo si possa parlare di segreti. La cura particolare che mettiamo anche nelle preparazioni meno elaborate, come il pane, i dolci e le marmellate che sono di nostra pro-duzione, per differenziarli dalla piatta quali-tà industriale. Il nostro principale impegno è quello di soddisfare i clienti sotto ogni punto di vista: oltre allʼambiente accogliente e raffi-nato, professionalità, gentilezza e, ovviamente la continua ricerca della migliore qualità dei prodotti. A tal proposito, siamo tra i pochissimi ristoranti che sul menù elenca i propri fornitori. Questa scelta è unʼulteriore garanzia di qualità e trasparenza che è gradita tanto ai nostri ospi-ti quanto alle ditte produttrici. Il colloquio con Andrea Grossi, appassionato e comunicativo, si conclude con uno sguardo ai quadri in mostra nel locale che, come ci spiega Lui stesso, perio-dicamente, vengono sostituiti con opere di altri pittori, in stili diversi, in modo tale da offrire ai clienti proposte artistiche sempre differenti e stimolanti. Anche questa iniziativa dimostra la continua ricerca di novità e di originalità che caratterizza il ristorante “La Filanda”.

Incuriositi dalle numerose segnalazioni po-sitive che ci sono giunte, abbiamo deciso di conoscere una nuova realtà gastronomica che si sta affermando ad Asola: il ristorante “La Filanda”. Il locale è situato al primo piano dellʼex opificio (costruito nella prima metà del secolo scorso) che tanta parte ebbe nella storia locale del lavoro femminile. Recuperato a nuova vita, si presenta come un bellʼesem-pio di archeologia industriale, ora destinato ad ospitare varie attività professionali e com-merciali fra le quali, appunto, il ristorante.Entriamo in uno spazio accogliente, con mo-bili moderni ma di buon design, tavoli arredati con gusto, luci appropriate, musica discre-ta. Nel soffitto dellʼunica sala, divisa in due zone dalla scala che porta alla cucina, sono state conservate le travi di legno originali del vecchio stabilimento. Guardando dallʼampia vetrata, a destra entrando, si vede la terrazza esterna tutta da godere nella stagione estiva, con la sua vista rilassante sulla campagna. Per saperne di più abbiamo parlato con il titolare Andrea Grossi. Come mai un ristorante di tendenza e proprio in questo edificio? Sono asolano fin nel midollo. Da quando ho scelto questa attività ho sempre avuto il desiderio di dare alla mia città un ambiente che le faces-se onore e che, al tempo stesso, soddisfacesse le mie convinzioni in fatto di ristorazione. Da tempo pensavo ad un locale capace di trasmet-tere al cliente le giuste sensazioni, nel quale proporre prodotti di eccellenza, buoni vini, servizio accurato, menù classico, con ingre-dienti di assoluta qualità e, insieme moderno, per una cucina aperta anche a sollecitazioni internazionali, ma sempre equilibrata e senza ostentazioni. Per aspirare a raggiungere cer-ti livelli quanto conta il cuoco? Ovviamente, il cuoco è lʼanima di un buon ristorante, colui che sa armonizzare i gusti, come un musici-sta di talento sa farlo con le note. Io lʼho tro-vato: F. Neziri è un cuoco eccellente, capace e creativo, ottimo conoscitore di pesce ed in costante crescita professionale. Oltre che un cuoco di grande capacità, con Lui ho trova-to un amico, con cui condividere le soddisfa-zioni di questa avventura. Il suo ristorante è aperto da soli sei mesi e già si sente parla-re di riconoscimenti importanti. E ̓ vero? Abbiamo avuto da subito buone risposte e, probabilmente, il passa parola dei buongu-stai è arrivato alle orecchie degli esperti. A novembre abbiamo ricevuto un premio al sa-lone enogastronomico dei tesori della cucina italiana, il BonTà di Cremona; siamo stati in-seriti, un pò a sorpresa, sullʼAgenda 2007 dei 365 migliori ristoranti dʼItalia e sulla Guida “Il DegustaGiov@ne 2007” che ci hanno de- dicato pagine con foto e recensioni veramente

Enogastronomia 22 Unʼinvolontaria dimenticanzaSfogliando con interesse la bella Guida Tu-ristica di Asola realizzata con competenza e passione dalla Dott.ssa Ester Cauzzi, re-sponsabile dellʼArchivio Storico Comuna-le, ci siamo ricordati di un personaggio il cui nome non compare fra quelli citati dal-la guida. Poichè la sua esclusione è stata del tutto involontaria, riteniamo giusto in questa sede ovviare a quella dimenticanza e al tempo stesso ricordare lʼillustre figura del Generale del Genio Aeronautico ing. Arturo Clerici Bagozzi.

Nato ad Asola il 24 marzo del 1888, da Ot-taviano e da Rita Vergani, Arturo abbracciò la carriera militare, dapprima come Allievo Ufficiale dʼArtiglieria da Campagna (1913) e due anni dopo come Allievo osservatore di Artiglieria. Il 13 aprile 1915 effettuò il suo primo volo, divenendo, così, pioniere del-lʼaviazione italiana. Durante la prima Guerra Mondiale numerosi furono i suoi voli come osservatore e molto belle le foto aeree da lui scattate sul fronte, tanto che due di esse, giu-dicate straordinarie, furono pubblicate dal-lʼEnciclopedia Italiana (I Volume -Tavole XCVII - XCVIII). Pilota collaudatore, duran-te lo stesso conflitto ricevette vari encomi che gli permisero, nel 1919, di entrare a far parte della prestigiosa Commissione Interalleata, preposta al controllo del disarmo dellʼeserci-to tedesco. Nel settembre 1917 comandò la 104a Squadriglia aeroplani di stanza a Ben-gasi. Fu amico del trasvolatore Arturo Fer-rarin (Roma-Tokio 1920). Visse, in prima persona, la nascita dellʼArma Azzurra, che si costituì ufficialmente, come Regia Aero-nautica Militare, il 28 marzo 1923. Nel 1935 presta servizio, come Tenente Colonnello, al Ministero dellʼAeronautica. Ricevette alcune importanti Onorificenze, come la Croce di Cavaliere dellʼOrdine della Corona dʼItalia; la Croce dellʼOrdine di San Patrizio e Laz-zaro; la Croce dellʼOrdine del Merito Un-gherese. Nonostante ciò la sua figura è qua-si del tutto sconosciuta agli asolani, se non fosse stato per quel lontano pomeriggio del 3 marzo 1971, quando in occasione del Suo funerale, giunsero ad Asola per rendergli gli estremi onori, i picchetti armati degli areo-porti militari di Ghedi e di Villafranca, oltre ad alti ufficiali dellʼAeronautica Militare, dei Carabinieri e dei Bersaglieri.

Abbiamo incontrato Andrea Grossi che ci ha parlato del Suo ristorante e della formula di un successo che sta assumendo contorni davvero imprevisti

Il Ristorante “La Filanda”

Andrea Grossi, titolare del Ristorante La Filanda, con lo chef F. Neziri sono i princi-pali artefici del successo che sta riscuotendo il locale. Anche il prezzo medio di un pasto, di 35 € (vini esclusi), è ottimo in rapporto a ciò che il Ristorante offre. Chiuso il lunedìSi consiglia di prenotare, telefonando allo 0376-720418 (Foto L̓ Asolano)

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no profumi, mentre la musica, i colori ed una sapiente esposizione invita la gente a comperare, anche le cose che non servono. Se non ci fossero le auto e fosse più puli-to, il Centro di Asola potrebbe diventare uno stupendo salotto, allʼaperto, da vive-re gradevolmente e, sono sicuro, che molte persone tornerebbero a frequentarlo, con piacere, come è già capitato in tutte le cit-tà che, con coraggio, hanno preso la deci-sione di limitare il traffico ai soli residenti.So che molti commercianti sono contrari, perché credono di non poter rinunciare al posto macchina vicino alla bottega, mentre altri temono che, chiudendo il centro stori-co alle auto, finirebbero per perdere clienti.Ai primi, ricordo che questo genere di comodità è un lusso che nessuno oggi si può permette-re. Agli altri, voglio dire che è vero il contra-rio e, se non fossero convinti, vorrei invitarli a chiedere ai tanti loro colleghi che, lavorando nei centri storici a traffico limitato, hanno vi-sto rifiorire le loro attività. Ridare vivibilità al Centro di Asola è la sola cosa utile per riportare la gente nei negozi. Far rivivere il centro con il mercato e i mercatini, e con altre manifestazioni capaci di richiamare gente è il solo modo per-ché i negozi tornino a lavorare di più. Lo dico perchè sono convinto che Asola meriti davvero tutto questo! Andrea Ubbiali Caravaggio (BG)

Caro Asolano, Facendo il rappresentante, ho avuto modo di conoscere Asola e di apprezzare la Vostra città. Mi è piaciuta, in particolare, la stupen-da Cattedrale, con la bella piazza, racchiusa fra due file contrapposte di portici; il grande palazzo del Municipio, con il prestigioso bar Liberty ed i tanti bei negozi che, nellʼinsieme, conferiscono al Vostro Paese lʼaspetto di una cittadina aristocratica. Vi è però qualche nota stonata che meriterebbe la Vostra attenzione. Ho saputo, ad esempio, che i commercianti si lamentano perchè il lavoro è in calo e, di questo, si attribuisce la colpa ai Centri Com-merciali ed ai troppi Supermercati. Io faccio il rappresentante e, per lavoro, ho modo di vedere tante realtà diverse. Da questa mia esperienza ho tratto la convinzione che, se la gente trovasse più comodo andare a far spesa nei negozi, piuttosto che nei centri commer-ciali, sicuramente, preferirebbe tornare nellebotteghe della nostra tradizione dove si può instaurare un diverso rapporto, fra le persone e dove gli acquisti sono maggiormente tutelatiMa allora cosa spinge la gente ad andare tanto numerosa nei centri commerciali? La risposta è una sola: la comodità! Al centro commer-ciale si parcheggia senza prendere multe; senza doversi preoccupare di mettere il di-sco orario e si passeggia, senza il rischio di venir travolti dalle macchine o dai motorini.Invece dei fumi degli scarichi, si respira

I lettori ci scrivono 23

Il contenuto di questo trafiletto è tratto dalla tesi di laurea di Paola Tessaroli che ha per oggetto la donazione di documenti dei se-coli XV e XIX, fatta dal Signor Ivo Betti-nelli al Comune di Asola. Si tratta di carte che un tempo fecero parte dellʼArchivio del Comune, ma che, negli anni, sono andate di-sperse e ritrovate dallo stesso Bettinelli, sul mercato antiquario. Nella sua ricerca, oltre a presentare i documenti donati dal Signor Bettinelli alla sua città dʼorigine, Paola Tes-saroli si sofferma anche sullʼimportanza che le donazioni di privati cittadini hanno per gli Archivi pubblici e come la legislazione dello Stato italiano si sia interessata a questa forma di arricchimento del patrimonio documenta-rio nazionale. Significativa è anche la bio-grafia del donatore dalla quale emerge, oltre alla figura del Signor Bettinelli benefattore, anche quella di un imprenditore di successo che fa onore ad Asola. La Sua storia merita di essere conosciuta perchè essa è un ulteriore esempio di un asolano che ha avuto succes-so lontano dal proprio Paese dʼorigine. Ciò non di meno Asola occupa sempre una parte importante nei suoi affetti. Sul prossimo nu-mero de L̓ Asolano Vi presenteremo questo personaggio e la sua storia, e lo ringraziere-mo a nome di tutta la nostra Comunità, per quel Suo gesto davvero generoso.

In questa rubrica pubblichiamo lettere e comunicazioni dei lettori che intendono far conoscere notizie, opinioni, temi culturali, curiosità, ecc.

C’è posta per voi

L̓ Asolano è stato spedito anche in Sud Africa, a Sandton dove, da tempo, vive la nostra con-cittadina Claudia Capra che lo ha portato al Circolo degli italiani, dove i numerosi connazio-nali che lo frequentano, leggono avidamente ogni notizia che giunge loro dallʼItalia. Poichè vorremmo continuare a spedire lʼAsolano in Sud Africa, ci piace immaginare di poter, un gior-no, pubblicare una rubrica con le notizie degli italiani di quella Comunità: cosa fanno, come vivono, quali sono i loro sogni nel cassetto, ecc. L̓ e-mail sopra riprodotta ci è stata inviata dalla nostra concittadina Claudia che da circa 17 anni vive in Sud Africa. Ve la riproponiamo come testimonianza, per dimostrare come possa far piacere a chi abita lontano ricevere notizie dal proprio Paese. Invitiamo, quindi, chi avesse parenti allʼestero o, comunque lontano da Asola, di segnalare loro la possibilità di ricevere lʼAsolano anche in capo al mondo.

La Donazione Bettinelli allʼArchivio Storico di Asola

Caro Asolano, dopo la delibera di Giunta N°137 del 6/12/2006 che, di fatto, ha espropriato la Società dei Palchettisti di un diritto san-cito “ad perpetuum” dal Consiglio Comu-nale dellʼ8/05/1890, sono diventato un ex palchettista. Dico subito che, a differenza di alcuni miei “colleghi”, la cosa non mi ha sconvolto più di tanto perchè ritengo che oggi il valore commerciale di un pal-co, in un teatro chiuso, sia pressochè nullo. Quindi non vedo quale danno economico derivi ai palchettisti da questa decisione. Con questa lettera non voglio, quindi, avanzare alcuna rivendicazione, bensì puntualizzare due princìpi. Col primo per sollevare una questione di forma, perchè ritengo che un diritto sancito con una de-libera consiliare debba essere revocato da una delibera consiliare. Col secondo per sottolineare, invece, il “modus operandi” della Giunta perchè, se è vero che la sua scelta si è basata sull ̓ inattività dei pal-chettisti, che ha fatto venir meno lʼorigi-naria destinazione, mi attendo ora che il Comune non si sia sostituito alla Società inadempiente, per diventare esso stesso inadempiente. Vista la procedura dʼur-genza con cui sono stati espropriati i pal-chettisti, mi attendo, quindi, che, con al-trettanta solerzia, il Comune dia ora inizio ai lavori di recupero del teatro altrimenti, chiuso per chiuso, tanto valeva lasciare le cose come stavano. Asola ha bisogno del suo Teatro Sociale, ma il Sindaco Calcina dove pensa di trovare i soldi per iniziare i lavori, considerate le onerose priorità che si è dato ? La sua scelta è stata dettata solo da mera volontà punitiva? lettera firmata

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