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LE CALZATURE - Noene Italia...2016/11/04  · Il problema degli infortuni non è però solamente il...

Date post: 25-May-2020
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LE GUIDE DI NOENE N.4 LE CALZATURE L’attrezzo più semplice e allo stesso tempo più importante per la corsa
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Page 1: LE CALZATURE - Noene Italia...2016/11/04  · Il problema degli infortuni non è però solamente il cruccio dei neofi ti. Anche chi si dedica da molti anni allo sport, incorre spesso

LE GUIDE DI NOENEN.4

LECALZATURE

L’attrezzopiù semplice e

allo stesso tempo più importante

per la corsa

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SEZIONE 1

GEAR - SCARPEIl grande privilegio di uno sport come la corsa è che si tratta di un’attività che non necessita di moltissima attrezzatura per essere intrapresa. Ad un primo sguardo si potrebbe perfi no dire che con un paio di scarpe adatte a portata di mano, hai già tutto l’essenziale per metterti in marcia e provare.La verità è che, seppure si tratta dello sport più naturale per eccellenza per l’essere umano, la corsa richiede qualche piccola attenzione in più per essere goduta a pieno.

Frequentando il running ci si accorge presto della differenza che può fare l’indossare un abbigliamento studiato appositamente per il running o l’avvalersi di qualche piccolo e semplice ausilio che ti tenga lontano dagli infortuni, come una soletta shock absorbing. Il mercato oggi offre veramente un caleidoscopio di proposte per il podista, che sono declinate certamente per adattarsi a tutte le tasche, ma soprattutto che sono studiate per soddisfare tutti i diversi tipi di esigenze individuali.

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Le scarpe giusteSe ti trovi a dover affrontare il “magico” passo dell’acquisto della tua prima calzatura, significa che hai già compiuto la tua scelta e che l’esordio è veramente molto vicino.L’acquisto della scarpa migliore per le tue esigenze è forse quello più delicato e senza dubbio il più importante, a meno che tu non voglia diventare un moderno Abele Bikila e correre, come fece lui nel 1960, un’intera maratona a piedi scalzi.

Le calzature attualmente disponibili sul mercato sono decisamente più strutturate e composite di quelle che utilizzavano i nostri genitori, a tutto vantaggio del comfort e della nostra protezione; ma a volte questo può non bastare. Sono sicuramente diventati strumenti complessi da interpretare e la cui scelta corretta non è esattamente cosa semplice.

Premesso che affidarsi alla guida di un commerciante esperto, sia in prima istanza, la scelta migliore, vediamo però qualche utile consiglio per aiutarti ad individuare la calzatura più adatta alle tue esigenze ed orientarti nel ginepraio delle proposte.

SEZIONE 1

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A ogni piede la propria scarpaIl problema degli infortuni non è però solamente il cruccio dei neofi ti. Anche chi si dedica da molti anni allo sport, incorre spesso in problematiche di questo tipo. In questo caso non si tratta di problemi legati a una non corretta esecuzione del gesto, quanto piuttosto di patologie

causate da un logorio progressivo e inevitabile a carico di strutture da sempre sottoposte a sollecitazioni importanti e ripetute. Muscoli, tendini, cartilagini e ossa sono così sottoposti a stress importanti per i quali si rende assolutamente necessaria una cura e un’attenzione peculiare.

Il corpo che corre, nello spazio

Da un punto di vista biodinamico, dopo la fase di volo, il piede tocca terra prima con la parte esterna del tallone nella fase di “contatto”, poi innesca la cosiddetta “rullata”, che porta l’aderenza della pianta più in avanti e verso l’interno, caricando l’arco plantare che tende ad abbassarsi.La rullata si conclude con il tallone che si solleva e l’avampiede che completa la spinta propulsiva in avanti nella fase di “stacco”. Questo processo rotativo in avanti e verso l’interno, che il piede compie inizialmente, prende il nome di pronazione ed è un processo biomeccanico del tutto normale e corretto, perché aiuta il piede ad ammortizzare l’impatto con il suolo. Durante la pronazione si instaura una serie di adattamenti biomeccanici delle altre strutture corporee, che coinvolgono tibia, ginocchio e a salire anche l’anca.

Nella fase fi nale di spinta propulsiva in avanti, con lo stacco, il peso del corpo si sposta interamente sull’avampiede e i movimenti biomeccanici si invertono totalmente rispetto alla fase precedente. L’arco plantare segue la spinta e torna ad alzarsi e il piede si riporta in alto e verso l’esterno, in quella che viene detta fase di supinazione. Ciò detto, è evidente come pronazione e supinazione siano due movimenti assolutamente naturali e necessari per un corretto sviluppo della biodinamica della corsa.

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SEZIONE

I tipi di appoggio:

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L’iperpronazione

Quando durante l’appoggio si evidenzia un’eccessiva rotazione interna del piede, si dice che il soggetto è afflitto da iperpronazione. In questi casi l’arco plantare risulta evidentemente poco pronunciato e l’impronta del piede sulla pedana barometrica o simili ausili, risulta allargata sulla parte mediana. Un appoggio con eccesso di pronazione, causa delle sollecitazioni importanti ed anomale sul tendine d’Achille, sul tendine rotuleo, a livello della bandelletta ileo-tibiale e dei muscoli della zona plantare.

Il piede piatto

Si parla di piede piatto quando l’atteggiamento iperpronatorio è portato all’estremo, annullando quasi completamente l’arcata della volta plantare e portando la parte mediana del piede ad aderire completamente al suolo con una sorta di cedimento strutturale. Questa situazione, dolorosa e molto limitante per la corsa, risulta spesso correggibile solo dall’ortopedico con l’impiego di ortesi plantari anatomiche, studiate e realizzate appositamente per il soggetto destinatario.

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SEZIONE 2L’ipersupinazione

Si tratta della situazione inversa rispetto a quella dell’iperpronazione. Risulta piuttosto rara alla diagnosi, ma pur sempre presente. In questi casi avremo un piede medialmente molto arcuato e sensibilmente rigido. In questa situazione il piede perde gran parte della propria elasticità e viene così meno alla propria funzione di sostegno e ammortizzamento. A risentirne saranno indubbiamente le strutture tendinee prossime al piede e quelle delle articolazioni di ginocchia e anche, condizionate a livello biomeccanico da una limitazione funzionale della rotazione interna della tibia.

Il piede cavo

In questo caso l’arco plantare è tanto arcuato da interrompere la continuità di appoggio tra il calcagno e l’avampiede. Si tratta anche in questo caso di un piede estremamente rigido che comporta un alto rischio di infortuni nella corsa a carico degli arti inferiori.

Individuata quindi, con l’aiuto del negoziante di fiducia o di un buon ortopedico, la tua tipologia di appoggio plantare, dovrai quindi orientarti sulla tipologia di scarpa pensata appositamente per le tue caratteristiche. Non temere, avrai a disposizione un’ampia scelta di prodotti indicati per appoggi neutri, per pronatori e per supinatori.

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SEZIONE

Le scarpe da corsa...quali scegliere?

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Le super leggereLe più leggere e minimali di tutte sono le scarpe per i cosiddetti ritmi-gara. Sono strumenti, da un certo punto di vista, molto basici ed essenziali, perché ripuliti il più possibile da tutte quelle strutture di protezione e sostegno che sono invece tipiche delle scarpe da allenamento. Si tratta di calzature che pesano attorno ai 200-250 grammi e che vedono ridotto al minimo il dislivello tra la parte posteriore della suola e quella anteriore. Questa “scarnificazione” della calzatura comporta un evidente vantaggio in gara, sia per quanto attiene al peso che per ciò che concerne la sensibilità che consentono di avere in fase di appoggio. Resta però evidente che uno strumento di questo genere, risulti adatto per atleti che siano già in grado di correre a ritmi piuttosto sostenuti (almeno prossimi ai 4’/km) e che non siano di corporatura troppo robusta o eccessivamente pesante.

Le neutreQueste sono calzature ideali per appoggi neutri o leggermente pronanti. Sono poi le calzature che vengono scelte nel caso ci si debba avvalere di un’ortesi plantare correttiva da inserire nella scarpa (per una soletta shock absorbing invece non è necessario scegliere per forza una neutra). Il loro peso è intermedio e oscilla tra i 300 e i 400 grammi circa. Sono calzature adatte all’allenamento e anche alla gara nel caso in cui si preveda di correre a ritmi superiori ai 4’/km. La protezione che garantiscono al piede è piuttosto buona e risultano quindi molto versatili ed adatte sia a terreni omogenei come l’asfalto, che a superfici meno regolari come gli sterrati.

Le stabiliSi tratta di calzature molto adatte a podisti iperpronatori e garantiscono un buon sostegno all’arcata plantare e una discreta ammortizzazione in fase di appoggio del piede a terra. Il loro peso è molto vicino a quello delle calzature neutre ed oscilla anch’esso tra i 300 grammi e i 400.

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SEZIONE 3Le Massimo AmmortizzamentoA questa categoria appartengono le scarpe da running antipronazione di peso compreso tra i 300 ed i 400 grammi, con un buon dislivello tra tallone ed avampiede per salvaguardare tendini e articolazioni da infortuni. Questi modelli sono quelli più adatti a podisti di buona stazza e garantiscono un lungo mantenimento delle proprie caratteristiche, anche a seguito di sollecitazioni meccaniche importanti.

Trail RunningQuesta è una categoria di scarpe molto particolari, studiate appositamente per un impego off road su sentieri sconnessi e superfi ci magari umide, scivolose o particolarmente impervie. Si tratta sostanzialmente di piccoli carri armati, leggeri ma indistruttibili, capaci di garantire il massimo dell’aderenza e dell’efficacia anche sulle superfi ci più sdrucciolevoli o scivolose. Presentano solitamente una suola molto strutturata e sagomata e una tomaia rinforzata e spesso adatta ad impedire infi ltrazioni d’acqua. Presentano solitamente una suola molto strutturata e sagomata e una tomaia rinforzata e spesso adatta ad impedire infi ltrazioni d’acqua.

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Questioni Di Appoggio: Noene, molto più checomune un plantareSe è vero che per ogni tipologia di appoggio può essere adatta una particolare tipologia di calzatura, è altresì vero che ciascuno di noi, durante la corsa, ha bisogno di minimizzare gli effetti negativi di un impatto che può, alla lunga, risultare traumatico. Esistono in commercio prodotti appositamente studiati e sviluppati per sostenere l’azione dei nostri piedi e per fornirci un aiuto preziosissimo antishock. S i t ra tta d i pa r t i co la r i so le tte con suppor t i che migliorano l’ammortizzazione in punti chiave, come talloni e metatarsi e che, grazie a spessori ridottissimi, non ingombrano in alcun modo nella calzatura. Questi prodotti hanno la funzione di dissipare le forze che si sprigionano in fase d’impatto al suolo e di ridurre quindi il ritorno in termini di vibrazioni, su muscoli, tendini ed articolazioni.

Fino a qualche anno fa il termine “plantare” aveva un’accezione negativa perché associato a patologie spesso invalidanti e costruito con materiali di vecchia concezione, spesso rigidi o costrittivi. Oggi, invece, i plantari hanno assunto sia una valenza terapeutica, che preventiva. Unici al mondo della categoria ad avere questa certifi cazione, le solette e i plantari Noene® hanno ottenuto il riconoscimento di Dispositivo Medico di Classe 1 da parte del Ministero della Sanità in base alla Direttiva Comunitaria 2007/47/CE.

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Per essere riconosciuto come Dispositivo Medico di Classe 1, un prodotto deve: possedere una funzione reale; offrire la possibilità di misurare tale funzione; e, come min imo, garant i re la s icurezza sanitaria del paziente. Ecco cosa succede all ’apparato locomotore quando corriamo o camminiamo:

1. Ogni contatto tra il piede e il suolo provoca un’onda di shock. Quest’onda viene chiamata “Energia negativa” 2. L’energia negativa si propaga lungo tutta l’articolazione ossea. Accumulata passo dopo passo, giorno dopo giorno, produce dei microtraumi in ciascun punto nevralgico del nostro corpo (articolazioni)3. La ripetizione di tali onde genera e sovente favorisce: tendiniti; fasciti plantari; talloniti; fratture causate dalla stanchezza; dolori alle articolazioni dei piedi, delle ginocchia, delle anche, della schiena; cervicale; mal di schiena; ecc. In alcuni casi, semplicemente stanchezza e gambe appesantite! Grazie alle sue proprietà, Noene® combatte le patologie dell’apparato locomotore indotte dall’impatto del piede al suolo.

La presenza della soletta tra i piedi e il suolo, riduce fi no al 98% la propagazione di tali onde negative, preservando in stato ottimale le nostre articolazioni e proteggendoci da fastidiosi dolori e infi ammazioni.

Con le solette antishock Noene® ai piedi, il corpo non riceve più alcun tipo di sollecitazione negativa poiché le vibrazioni vengono disperse ancora prima di raggiungere il piede. La cosa ancora più straordinaria delle solette Noene® è la loro consistenza: sono ultra-leggere e ultra-sottili, adattabili a qualunque tipo di scarpa e necessità, poiché in grado di mantenere completamente inalterate le condizioni di appoggio del piede.

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La presenza della soletta tra i piedi e il suolo, riduce fi no al 98% la propagazione di tali onde negative, preservando in stato ottimale le nostre articolazioni e proteggendoci da fastidiosi dolori e infi ammazioni.

Con le solette antishock Noene® ai piedi, il corpo non riceve più alcun tipo


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