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Le deleghe e la «buona scuola bis»: sarà vera Riforma? · • Governance «diffusa» ... •Fare...

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Le deleghe e la «buona scuola bis»: sarà vera Riforma? Modena, 15 maggio 2017
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Ledelegheela«buonascuolabis»:saràveraRiforma?

Modena,15maggio2017

Ripartiamo dalla legge 107….C’è un processo in atto… di che segno è?

• E’ una svolta epocale? (education, education, education…)

• E’ uno story-telling? (una cornice emozionale…)

• E’ una sanatoria di personale precario?

• E’ una legge-omnibus? (212 commi)

• E’ una fake-new? (ma ci sono risorse? Ma c’è l’organico di potenziamento? ….)

• E’ un mosaico che si sta ri-componendo? (intervista del Ministro…)

• E’ un rammendo delle periferie (alla Renzo piano?)

Liberale….o liberista?Sovranista….o Europeista?Riformista o populista?La base contro l’establishment?Avarizia o politica…..? (Don Milani)

Alcune misure sono decisamente LIB[più autonomia, più deregolamentazione, più discrezionalità

professionale, più competizione, più scelte personali, il bonus, la CARD…].Ci sono tracce LAB

[stabilizzare precari, arricchire l’offerta formativa, formazioneobbligatoria, inclusione, autonomia in rete].

… ma le riforme non si esauriscono in un dispositivo giuridico…I cambiamenti sono processi culturali di lunga durata

Destra o Sinistra?

La legge 107 (un caleidoscopio….)

• Dispositivi immediatamenteapplicativi (stabilizzazione precari, PTOF,

potenziamento, formazione obbligatoria,Il merito, la chiamata…• Provvedimenti da attuare (regolamento

contabilità, valutazione DS,….)

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• Otto deleghe legislative (0-6, disabilità, valutazione, istruzione professionale, formazione iniziale, diritto studio, cultura umanistica, scuole estero)

• Servono circa 40 provvedimenti attuativi • …e la 9^ delega? (T.U.: Testo Unico)… è

necessaria una nuova legge di delega

Un primo bilancio della legge 10710 oggetti “analizzatori” per verificare l’attuazione della legge

nei primi due anni

• Risorse finanziarie• Stabilizzazione

personale• Organico funzionale• Formazione

obbligatoria• Dirigente scolastico

• Innovazione curricolare• Le reti• Riconoscimento merito• Figure professionali• Alternanza scuola/lavoro

+ 1 mld nel 2015, + 3 mld a partire dal 2016

Opportunità• Inversione di tendenza al

definanziamento della scuola, verificatosi negli ultimi dieci anni.

Criticità• Il richiamo a

finanziamenti privati (seppure parziali) per surrogare quelli pubblici, potrebbe creare iniquità tra le scuole.

1. Risorse finanziarie aggiuntive

2. Stabilizzazione del personale precario

Circa 90.000 docenti

Opportunità• Porre fine al precariato;• costruire un sistema

stabile di selezione dei docenti basato sul merito (concorsi pubblici)(tirocinio professionale.

Criticità• La priorità per i docenti

delle graduatorie ad esaurimento ha creato svantaggi per altri gruppi di precari e per i giovani laureati.

Circa 45.000 posti aggiuntivi

Opportunità• L’organico funzionale

consente di potenziare l’offerta formativa, sulla base delle esigenze di ogni scuola.

Criticità• La configurazione reale

dell'organico di potenziamento è ancora casuale. I bisogni della scuola non vengono soddisfatti. Qual è il valore aggiunto del «potenziamento»? Manca nell’infanzia….

3. Organico funzionale d’istituto

Punti di forza: obbligatorietà

Opportunità• Con il bonus formazione

(“card”) si riconosce la specificità culturale e l’autonomia professionale dei docenti.

• La formazione diventa obbligatoria….

Criticità• Qual è l’uso reale della

CARD?• Come si sta configurando il

Piano di formazione?• Il «nodo» della

obbligatorietà…

4. Formazione docenti

NON-SOLO-CONTENUTI: la “buona” formazione

-Non corsi “una tantum” ma percorsi di ricerca-azione, formazione, accompagnamento-Orientamento ai problemi della classe e al miglioramento degli apprendimenti-Azione di tutoraggio, peer review, supervisione professionale-Metodologie operative e collaborative (laboratorio “adulto”)-Produzione culturale, documentazione, validazione risorse didattiche -Costruzione di comunità di “pratiche”

Opportunità• Si riconosce al dirigente

un ruolo di impulso e unitarietà, per uscire dalla paralisi e dai veti. Gli si chiede attenzione ai processi professionali, organizzativi, didattici.

Criticità• La polemica e le metafore

sui pieni poteri…• Quali gli strumenti a

disposizione?• La valutazione che non

decolla…

5. Dirigente scolastico

…ruolo strategico

L’identità del «buon» dirigente scolastico [comma 93]a. competenze gestionali ed organizzative finalizzate al

raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza,efficienza ed efficacia dell'azione dirigenziale, inrelazione agli obiettivi assegnati nell'incaricotriennale;

b. valorizzazione dell'impegno e dei meritiprofessionali del personale dell'istituto, sotto ilprofilo individuale e negli ambiti collegiali;

c. apprezzamento del proprio operato all'interno dellacomunità professionale e sociale;

d. contributo al miglioramento del successo formativoe scolastico degli studenti e dei processiorganizzativi e didattici, nell'ambito dei sistemi diautovalutazione, valutazione e rendicontazionesociale;

e. direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.

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Opportunità• Si recuperano saperi

disinteressati (musica, arte, ed. fisica) e si spinge sulla modernizzazione del curricolo (digitale, lingue, ecc.).

Criticità• Manca un quadro unitario

di reinterpretazione di Indicazioni e Linee Guida, in vista di un core curriculum. Rischio di frammenti aggiuntivi…

6. Innovazioni curricolarimaggiore flessibilità

Opportunità• Dall’autonomia

«competitiva» all’autonomia «cooperativa»

• Governance «diffusa»

Criticità• Configurazione egli

ambiti (troppo ampi?)• Una scelta calata

dall’alto?• Le risorse a livello di

ambito (es. formazione): vantaggi e svantaggi

7. Le reti…tra ambiti e scopo

Alta

Alta

Bassa

Quasi marketNetwork

governance

Bassa

Government DistributedGovernance

Autonomia scolastica

Pro

moz

ione

co

llabo

razi

one

delle

scu

ole

Un modello teorico di riferimento (cfr. Paletta)

Opportunità• Si apre la questione

“merito” creando un sistema di incentivi e riconoscimenti, sulla base di alcuni criteri-standard professionali di riferimento.

Criticità• La distribuzione di “premi”

ai docenti può mettere in crisi l’idea di comunità professionale (per cui andrebbe incentivato il lavoro collaborativo).

8. Merito e professionalità

Vivere il merito in termini positivi

• Accantonare la competizione, consentire alle professionalità di esprimersi al meglio nella scuola comunità

• Focalizzare l’attenzione su comportamenti pro-attivi, collaborativi, di disponibilità reciproca (io/noi)

• Costruire occasioni di riflessione sulla professionalità, investire sulla formazione e su una struttura di accompagnamento «competente»

• Definire le «regole del gioco» in anticipo, collegarle alla crescita della scuola

• Alimentare un clima di condivisione, di relazioni positive, di responsabilità

• Stimolare la cultura della «sfida», del miglioramento, della verifica• Promuovere accountability, affidabilità, fiducia

Opportunità• Il rilancio dell’autonomia

implica nuovi assetti di governance interna e la presenza di figure intermedie

Criticità• Si citano i collaboratori che

“coadiuvano” il DS e poche altre figure. Non emerge una specifica descrizione di “figure”.

• Modello organizzativo piatto…

9. Figure professionali Quali articolazioni?

L’organigramma…. • LEFIGURESTORICHE•Collaboratorideldirigente•Staff•Responsabilidisede

• LEFIGUREAFFIEVOLITE•Funzionistrumentali• LEFIGUREDEBOLI•Coordinatorideiconsiglidiclasse• LEFIGUREANCORAINOMBRA•Coordinatorideidipartimentidisciplinari

FIGUREINVIADISVILUPPO?• Tutorperl’alternanza [Legge53/2013– D.lgs 77/2005]•Animatoredigitale[PNSD2015]• Coordinatoredell’inclusione[CM37900del19novembre2015]• Referente dell’autovalutazione[DPR80/2013]• Tutorperl’orientamento[comma31;lineeguida2014]• Tutorperidocentineoassunti[comma117– DM850/2015]

Se…la scuola diventa una comunità professionale

• Comunitàprofessionalesignificasensodiappartenenza, identitàcondivisa,sentirsiresponsabilidiunacasacomune.

• Decisivoèunostiledileadershipapertoe‘distribuito’chesappiamettere inoperastrumentiorganizzativicoerenticonunavisionedemocratica.

• Perquestoservonol’artediascoltareedicomunicare,lacapacitàdiprendersicuradellerelazioni,l’apprendimento reciproco.

• Farecomunitàsignificacurareilsistemadelledecisioni,laprogettazionepartecipatadegliaspetticurricolarievalutativi,lacondivisionedelleinformazioniedellacomunicazione,isistemiinternididocumentazione edimonitoraggio

Opportunità• Una scuola che si apre al

territorio aumenta la propria credibilità e accountability.

• Cambia l’approccio all’apprendimento e alle competenze

Criticità• Enormi difficoltà attuative• Sostenibilità «monte-ore»• Impatto sul curricolo• Dimensione formativa o

utilitaristica?

10. Alternanza…rapporti più intensi

Gli otto decreti legislativi

• Formazione iniziale e reclutamento nella scuola secondaria• Inclusione degli studenti con disabilità• Revisione percorsi istruzione professionale• Sistema integrato di educazione e istruzione (0/6)• Diritto allo studio• Riordino e adeguamento istituzioni scolastiche all’estero• Cultura umanistica,…..• Valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e

degli esami (1° e 2° ciclo)

05/06/17

La cultura umanistica

• Incentivare la promozione della cultura umanistica e laformazione artistica lungo tutto il curricolo scolastico

• Sviluppare la conoscenza storico-critica del patrimonio culturale italiano

• Attuare la promozione della pratica artistica nel Piano triennale dell’offerta formativa

- Rischio di una logica «aggiuntiva»- Quale impatto sugli ordinamenti?

- Quali risorse effettivamente disponibili?

La formazione iniziale

• Percorso professionalizzante: laurea + 24 crediti + concorsobiennale + accesso al FIT

• Percorso triennale di formazione, tirocinio, inserimento nellafunzione docente

• Retribuzione collegata alla progressiva assunzione di compitidi insegnamento (3° anno)

• Collaborazione tra Università (specializzazione) e Scuole(tirocinio)

• Le fasi transitorie: graduatorie e concorsi

- Una lunga fase transitoria fino al 2019…e intanto?- Qual è il ruolo della scuola in questo percorso?

- Quali competenze garantisce la cultura universitaria?- E per la scuola dell’infanzia e primaria?

Sistema integrato 0-6

• Ampliare i servizi educativi (0-3 anni) verso standard europei (33% dicopertura del servizio)

• Generalizzazione quantitativa e qualitativa delle scuole dell’infanzia• Sperimentare i poli-infanzia 0-6 e stabilizzare l’esperienza delle

sezioni primavera• Definire regole comuni per il sistema 0-6 (standard di qualità, principi

fondamentali): regia e impulso del MIUR• Piano pluriennale di sviluppo con copertura finanziaria (concertato

nella Conferenza Stato-Regioni-Autonomie)• Formazione, coordinamento pedagogico, Linee Guida continuità 0-6

- Il rapporto tra cura, educazione e istruzione- Il «peso culturale» dei Comuni «forti»

- La regia dello Stato e del MIUR- I vantaggi per la scuola statale?

Cosa ci possiamo aspettare dallo «zerosei»?• Approvato il decreto legislativo sullo 0-6 occorre predisporre un

Piano Pluriennale e un Piano finanziario per espansione quantitativa e qualitativa di servizi e scuole: rapporti numerici, coordinamento, compresenza, ecc.)

• Vengono confermate le Indicazioni Nazionali 2012 (ma ci saranno Linee Guida sulla continuità 0-6): viene istituita una commissione scientifica per l’infanzia

• Si sviluppa l’autonomia (PTOF, RAV, PdM, rendicontazione sociale): organico di potenziamento per infanzia

• Si promuove la formazione permanente e strutturale dei docenti in servizio, con un sistema di crediti formativi, centralità dei collegi, attività in rete e laboratori territoriali.

• Si investe sulla professionalità (formazione iniziale e in servizio, orari, carriere, ruoli intermedi, riconoscimento di funzioni di coordinamento pedagogico)

Valutazione ed esami

• Incentivare la valutazione formativa (descrivere livelli, definirecriteri, ammissione alla classe successiva, intervenire nellecriticità), conferma del voto

• Semplificare gli Esami di Stato, valorizzare nel giudizio ilpercorso di studi

• Le prove INVALSI escono dagli esami di stato, si svolgono incorso d’anno, hanno un carattere formativo-informativo (dacomunicare alle famiglie)

• Nuovi modelli di certificazione delle competenze nel primociclo (valorizzando la sperimentazione)

- Come salvaguardare la valutazione «formativa»?- Qual è l’impatto delle prove INVALSI?

- Come cambiano effettivamente gli esami di Stato?- Incoerenza delle «certificazioni» delle competenze

Criteri per una valutazione formativa

• Descrivere e apprezzare gli apprendimenti,i comportamenti civici e sociali, le competenze

• Evitare di trasformare la valutazione in una operazione aritmetica

• Utilizzare una pluralità di punti di osservazione (la valutazione come ologramma e non come blitz docimologico)

• Apprezzare la progressione dei singoli allievi verso standard definiti

• Al di là dei codici (numeri, lettere, aggettivi) definire rubriche «nazionali» di riferimento

• In caso di difficoltà, predisporre interventi differenziati e compensativi

• Sostenere e incoraggiare la fiducia, il miglioramento, l’autostima

Disabilità e inclusione

• Ridefinire funzioni, ruoli, compiti dei diversi soggetti(interni ed esterni)

• Valorizzare il ruolo delle famiglie (valorizzate)• Introduzione del modello bio-psico-sociale di

classificazione degli allievi (ICF)• Modalità, sedi, per la quantificazione del sostegno• Profilo del docente di sostegno, continuità e formazione

- Un approccio minimalista? - Cosa cambia effettivamente nelle pratiche inclusive?- Diventare docenti di sostegno: un percorso «chiuso»?

Diritto allo studio

• Nuove opportunità per garantire migliori e pariopportunità (esonero tasse, borse di studio, libri incomodato, ecc.)

• Sussidi didattici per disabili, scuole in ospedale• Carta dello studente, identità digitale, borsellino

elettronico

- Rischio di una frammentazione degli interventi- Quali risorse effettivamente disponibili?

Istruzione professionale

• Rafforzare l’identità dell’istruzione professionale;• Articolare e differenziare gli indirizzi (da 6 a 11)• Riorganizzare gli insegnamenti per aree e assi• Dare più spazio agli approcci laboratoriali• Personalizzare i percorsi formativi (progetto formativo

individuale, tutor, ecc.)• Garantire integrazione e complementarietà tra istruzione e

formazione professionale

- Una scelta più coraggiosa (polo tecnico-professionale)?- Una governance «impossibile» con le regioni?

- Un restyling solo didattico?

Scuole all’estero

• Riaggiornare l’offerta educativa complessiva• Riordino e adeguamento normativo (Legge 107)(organico

di potenziamento, sostegno, ecc.)• Sinergia MIUR Ministero Esteri• Periodi di permanenza all’estero

- Risponde all’esigenza di riaffermare il valore e la presenza della lingua italiana nel mondo?

- Risorse professionali in aumento?

Nella stagione delle risorse decrescenti, di cui anche la scuola soffre, occorre riscoprire il valore delle risorse immateriali e invisibili: •capitali umani (le persone, le loro qualità intellettuali, la loro disponibilità, le competenze effettive);•capitali sociali (la rete di relazioni, la fiducia, la reciprocità);•capitali professionali (i saperi operativi, la collaborazione, il gioco di squadra);•capitali decisionali/psicologici (l'ascolto reciproco, l'arte di prendere decisioni, l'incoraggiamento).

Quali strumenti e risorse

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Scelte coraggiose per il futuro

• Con la legge 107/2015 abbiamo avuto il «bonus» (merito) e la «formazione» (card). Occorrono scelte più radicali per uscire dalla marginalità della condizione docente

Tre questioni «tabù»1.Uno stato giuridico e una «carriera» orientati alla professionalità

(l’esperienza di per sé non basta, va accompagnata dalla rielaborazione culturale: si scatta con i “crediti”?)

2.Standard professionali e non solo un generico profilo: descrizione di comportamenti attesi e un tempo di lavoro onnicomprensivo, socialmente visibile

3.Una articolazione di figure/funzioni professionali intermedie, per presidiare l’autonomia e far crescere l’organizzazione professionale dell’insegnamento (lavoro collaborativo e persone)

Concludendo: qual è l’idea di scuola?• Inclusione/benessere? Istruzione/eccellenza?• Quale idea di autonomia?

Competitiva…agonistica…cooperativa….solidale….• L’autonomia nella 107/2015 (nuovi dispositivi: PTOF,

organico funzionale, curricoli personalizzati, flessibilità…)• L’impegno sulla professionalità (tempo di lavoro,

formazione, valutazione, standard)• Ruolo del dirigente scolastico: «costruttore di comunità»…

con quali strumenti?• Quali i criteri per la valutazione delle professionalità? Quali

indicatori? Come tenere in equilibrio valutazione formativa e sommativa?

Le riforme : labirinto incomprensibile, giochi della politica o sfida culturale e professionaleper tutti?

05/06/17


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