LE GIORNATE DELLO SPORT - 2 – 3 – 4 MARZO 2017
“L’obiettivo dell’iniziativa “Le giornate dello sport” è quello di avvicinare i ragazzi
all’attività sportiva, nella consapevolezza che lo sport costituisca il naturale completamento
dell’attività formativa svolta nelle scuole.
Esso infatti assume un’importante valenza educativa e una funzione sociale, in quanto momento
di aggregazione e occasione per sperimentare valori etici quali l’autodisciplina, il rispetto
dell’avversario, lo spirito di squadra, la tolleranza e la lealtà.”
dalle Linee guida per le istituzioni scolastiche statali e paritarie del Veneto
L.R. n. 11 del 13/04/2001
Nell’ambito dell’iniziativa, la nostra scuola ha previsto lo svolgimento di attività motorie legate
a diverse discipline sportive oltre ad approfondimenti e laboratori didattici volti a sensibilizzare
gli studenti sui corretti stili di vita e sui valori sociali dello sport. Si veda a questo proposito il
planning delle attività che hanno avuto luogo nei giorni 2 - 3 – 4 marzo.[VEDI ]
L’offerta per le classi prime si è arricchita inoltre con la proposta dei “Giochi della tradizione”
che ha regalato ai ragazzi l’opportunità di sperimentare alcuni giochi che nel tempo si sono
tramandati da genitori a figli. Sempre per le prime, si è svolta una vera e propria caccia al
tesoro negli spazi esterni, adiacenti alla scuola, che ha visto i ragazzi impegnati nella risoluzione
di quesiti-tracce in rima!
I ragazzi delle classi seconde e terze hanno potuto vivere l’emozione di incontrare il
pluricampione italiano del lancio del disco, l’atleta olimpico Diego Fortuna, che attualmente
lavora come nutrizionista ed ha svolto un interessante intervento sul rapporto tra alimentazione,
nutrizione e benessere psicofisico della persona.
Trascinanti lezioni di zumba (fitness musicale di gruppo) hanno animato lo spirito e le energie di
alunni di prima e seconda lanciati sui ritmi e sui movimenti della musica afro-caraibica
combinati con i movimenti tradizionali dell'aerobica.
Di seguito qualche immagine rappresentativa delle diverse iniziative poste in atto per
promuovere la cultura sportiva.
Giochi di fanciulli – Pieter Bruegel il Vecchio
Giochi della tradizione: tutte le classi prime
Scalone "Campanon". Sviluppava soprattutto l'equilibrio e la capacità di coordinamento dei movimenti
si poteva eseguire anche solo in due con un piccolo sasso piatto (sisèa). Con un bastone o con un tizzone
nero o con una scheggia di mattone rosso, si disegnava un tracciato e lo si divideva in caselle rettangolari
con un semicerchio finale. Il giocatore partiva dalla postazione Terra e tirava la pietra nella casella con il
numero 1. Saltando su una gamba sola, andava dalla Terra alla casella 1, raccoglieva la pietra, girava su
se stesso e tornava alla Terra. Poi tirava la pietra nella casella 2, saltava nella casella 1 e poi 2 dove
raccoglieva la pietra e, sempre saltando, tornava indietro fino alla Terra. Si andava avanti nello stesso
modo fino alla casella Cielo. Poi si doveva giocare in senso contrario, lanciando la pietra nella casella 8 e
così via fino a tornare sulla Terra. Ma in nessun caso la pietra o il giocatore potevano toccare le righe che
delimitano le caselle, fatta eccezione per la casella Cielo dove si poggiano entrambi i piedi. Se ciò
accadeva il giocatore perdeva il turno e ricominciava, dopo che tutti gli altri hanno giocato, dalla casella
dove aveva commesso l’errore. La variazione dello scalone cosiddetto “americano” prevedeva di poggiare
i due piedi nelle caselle 2-3; 5-6; 8-9. Un solo piede nelle altre caselle.
Salto con la corda. Due bambine tenevano alle estremità una corda di 5-6 metri e la facevano ruotare
facendole toccare appena il suolo; con un giro piuttosto lento invitavano ad "entrare" una compagna che
saltava nel mezzo, cioè dove l'arco descritto era più ampio; potevano poi accelerare il ritmo o invitarla a
continuare con un piede solo. Vinceva chi resisteva di più e riusciva a fare il maggior numero di salti.
"Bandiera". Il campo da gioco - di solito un ampio cortile - veniva diviso in due parti uguali da una linea;
all'estremità dei due campi si appendeva ad una rete o ad un muro una bandiera - di solito un fazzoletto -
sorvegliata da un guardiano che non lo poteva però mai toccare. Ognuno dei componenti la squadra
avversaria cercava di impadronirsene portandola nel proprio campo senza farsi prendere; in caso contrario
era considerato "prigioniero" e rimaneva fermo nel posto in cui era stato toccato fino a quando un
compagno lo andava a liberare. Se il prigioniero aveva già in mano la bandiera, allora i compagni
formavano "catena"- impugnando l'uno il polso dell'altro- per tirarlo a viva forza nel proprio campo, in ciò
ostacolati dagli avversari. Quando una squadra conquistava la bandiera, corale era la sua esultanza:
"Vittoria". Il gioco riprendeva scambiandosi di posto nel campo. La versione più recente prevede che la
bandiera sia tenuta da un partecipante “neutro” che “tiene il conteggio” dei punti totalizzati dalle due
squadre.
"Fazzoletto". I bambini si sedevano formando un ampio cerchio; uno iniziava a correre all'esterno con un
fazzoletto tenuto in pugno. Dopo aver fatto alcuni giri anche con falsi movimenti, lo deponeva dietro ad
un compagno il quale, una volta accortosi di essere stato il prescelto, subito si metteva a correre in senso
inverso per arrivare al proprio posto prima dell'altro. Se non s'accorgeva di avere il fazzoletto dietro di sé,
allora veniva chiamato "salame!" e doveva mettersi in mezzo al cerchio a guardare gli altri che
continuavano a giocare. La versione del gioco da noi messa in pratica non ha previsto la punizione
descritta.
Tiro alla fune. Due squadre di otto persone, composta da giocatori di equivalente peso, si allineavano ai
due capi di una fune di circa 10 centimetri di circonferenza. Sulla fune era marcato il punto centrale;
inoltre, veniva marcato il punto su ogni lato distante 4 metri dal centro.
La sfida iniziava con il punto centrale sistemato in corrispondenza del centro del campo da gioco;
l'obiettivo di ogni squadra era quello di tirare l'altra squadra dalla propria parte in modo che il punto
marcato più vicino agli avversari attraversasse il centro del campo. Una squadra poteva vincere anche nel
caso in cui l'avversario avesse commesso tre falli. Esempi di falli potevano essere:
- toccare il terreno con parti del corpo all'infuori dei piedi
- ostacolare il movimento libero della corda con tenute non regolamentari
- tenere la corda in posizione diversa da quanto richiesto dalla norma
- sedersi su un piede o su un arto
- arrotolare la corda alle mani
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FAZZOLETTO
TIRO ALLA FUNE e BANDIERA
SALTO della CORDA BANDIERA
SCALONE
SALTO della CORDA
TIRO ALLA FUNE e BANDIERA
TIRO ALLA FUNE
DECATHLON - EXTREME - FUN SPORT
ZUMBAAA!!!!
INCONTRO CON IL NUTRIZIONISTA: L’ATLETA OLIMPICO DIEGO FORTUNA
I RAGAZZI ALLE PRESE CON LA CACCIA AL TESORO
CALCETTO
SCIVOLATA FINALE!