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Le ICT a supporto della supply chain: alcuni esempi di ... · “filiere” del trasporto merci, in...

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POLITECNICO DI MILANO Facoltà di Ingegneria dei Sistemi Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Management And ManufacturingLe ICT a supporto della supply chain: alcuni esempi di progetti in Italia Relatore: Prof. Alessandro PEREGO Correlatore: Ing. Paolo CATTI Tesina di Laurea di: Mauro TETTAMANTI Matricola n. 711757 Anno Accademico 2010-2011
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POLITECNICO DI MILANO

Facoltà di Ingegneria dei Sistemi

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale

„Management And Manufacturing‟

“ Le ICT a supporto della supply chain: alcuni esempi di progetti in Italia ”

Relatore: Prof. Alessandro PEREGO

Correlatore: Ing. Paolo CATTI

Tesina di Laurea di:

Mauro TETTAMANTI Matricola n. 711757

Anno Accademico 2010-2011

- 2 -

INDICE

Indice……………………………………………………………….…………pag 2

Introduzione ……………………………………………………….……….pag 5

Capitolo 1: La Letteratura di riferimento…………………….……....pag 6

1.1 Gli Operatori Logistici………………………………………………………….……pag 7 1.1.1 Confini del Settore…………………………………………………….…….pag 7 1.1.2 Tipologie di servizio di trasporto……………………………….……….pag 6

1.1.2.1 Tipologie di trasporto su gomma………………….…………pag 8 1.1.2.2 Tipologie di trasporto su ferro…………………….………….pag 9 1.1.2.3 Tipologie di trasporto marittimo……………………………..pag 9

1.1.3 Le principali filiere del trasporto merci……………………………….pag 10 1.1.3.1 La filiera del trasporto primario su gomma………………pag 10 1.1.3.2 La filiera del trasporto secondario su gomma…………..pag 12

1.1.3.3 La filiera del trasporto intermodale………………………….pag 13 1.1.3.4 Il trasporto a temperatura controllata……………………..pag 14 1.1.3.5 Il trasporto di merci pericolose……………………………….pag 15

1.2 Le soluzioni ICT a supporto degli operatori logistici e di trasporto…pag 16 1.2.1 ICT per il trasporto merci: un inquadramento…………………….pag 16 1.2.2 L‟albero dei Value Driver…………………………………………………..pag 17 1.2.3 Complessità tecnologica……………………………………………………pag 18 1.2.4 Le criticità riscontrate e le ragioni della mancata adozione…..pag 19

1.3 Descrizione di alcune soluzioni ICT…………………………………………….pag 22 1.3.1 La Tecnologia EDI……………………………………………………………pag 22 1.3.2 La Tecnologia Internet EDI……………………………………………….pag 24 1.3.3 La Tecnologia Web EDI…………………………………………………….pag 24 1.3.4 L‟ XML EDI………………………………………………………………………pag 26 1.3.5 L‟extranet……………………………………………………………………….pag 28 1.3.6 L‟Information Technology…………………………………………………pag 32 1.3.7 La Supply Chain Collaboration…………………………………………..pag 33 1.3.8 Il Supply Chain Management…………………………………………….pag 34 1.3.9 Le applicazioni di Trasportation Management……………………..pag 37 1.3.10 Le applicazioni di eSupply Chain Execution…………………………pag 41 1.3.11 Le applicazioni di Field Force Automation…………………………..pag 44 1.3.12 Le applicazioni di Fleet&Freight Management……………………..pag 47

- 3 -

1.4 Un approfondimento sulla Fatturazione Elettronica………………………pag 51 1.4.1 La Definizione di Fattura Elettronica…………………………………..pag 51 1.4.2 Il Quadro Normativo di riferimento……………………………………pag 53

1.4.2.1 Una Sintesi del quadro Normativo…………………………..pag 53 1.4.2.2 L‟evoluzione del quadro Normativo………………………….pag 54

1.4.2.3 Principali elementi del quadro normativo………..……….pag 54 1.4.3 La Firma digitale e La Firma autografa……………………………….pag 57 1.4.4 La Firma digitale e la Fatturazione Elettronica

………..………………………..………………………………………………….pag 59 1.4.5 La Fatturazione Elettronica nel ciclo ordine – consegna -

fatturazione – pagamento ……………………………………………………………………………………. pag 61

1.4.6 L‟integrazione e la Dematerializzazione del ciclo dell‟Ordine…pag 64 1.4.7 I Benefici all‟Adozione………………………………………………………pag 68

1.4.7.1 Il grado di Adozione………………………………………………pag 68 1.4.7.2 La maturità di Adozione…………………………………………pag 69 1.4.7.3 I benefici della Dematerializzazione…………………………pag 70

1.4.8 I paradigmi di adozione dei progetti di Integrazione …………pag 73 1.4.9 Le Barriere all‟adozione della Fatturazione Elettronica …………pag 79

1.4.9.1 Le Barriere Esterne………………………………………………..pag 80 1.4.9.2 Le Barriere Interne………………………………………………..pag 81

Capitolo 2: Gli Obiettivi e La Metodologia……………………………pag 84

2.1 Gli Obiettivi……………………………………………………………………………..pag 85 2.2 La Metodologia………………………………………………………………………..pag 86

Capitolo 3: L’ Analisi Empirica…………………………………………..pag 88

3.1 L’analisi Empirica……………………………………………………..pag 89

3.1.1 Il ruolo delle ICT a supporto della relazione con gli operatori logistici nel settore Farmaceutico………..……………………………………..pag 89

3.1.2 Il ruolo delle ICT a supporto della relazione con gli operatori logistici nel distretto del Mobile di Pesaro e Calzatura di Fermo-Macerata...................................................................................pag 93

3.1.3 l ruolo delle ICT a supporto della relazione con gli operatori logistici nel settore del Largo Consumo…………………..……………..…pag 103

3.1.4 Il ruolo delle ICT a supporto della relazione con gli operatori logistici nel settore dell‟Elettronica di Consumo………..………………..pag 109

- 4 -

3.1.5 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio di TNT Global Express ………….………………………………………………pag 118

3.1.6 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio di TNT Post ……….……….………………………………………………………………pag 126

3.2 Altri casi considerati, analizzati in precedenti lavori di laurea ….……………………………..…………………………………..pag 129

3.2.1 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio di Cab Log

…………………………………………………………………………………..pag 129 3.2.2 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio di DHL Express

…………………………………………………………………………………..pag 133 3.2.3 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio di Bomi

2000…..……………………………………………………………………….pag 140 3.2.4 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio di Ceva

Logistics……………………………………………………………………….pag 145 3.2.5 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio Niinivirta

……………………………………………………………………………………pag 146 3.2.6 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio Norbert

……………………………………………………………………………………pag 149 3.2.7 Il ruolo delle ICT a supporto del modello di servizio di Fercam

……………………………………………………………………………………pag 152

Capitolo 4: Le Principali Note di Sintesi…………………………….pag 155

4.1 Inquadramento………………………………………………………………………pag 156 4.2 Impatti e Benefici…………………………………………………………………..pag 161

Bibliografia………………………………………………………………….pag 168

Allegati…………………………………………………………….………...pag 172

Ringraziamenti…………..………………………………………..…..….pag 214

- 5 -

Introduzione

Origine di questo lavoro di laurea è l‟ipotesi che nel settore logistica e trasporto sia

necessario non solo l‟ausilio di aggiornate strutture di I.C.T., ma anche una notevole

integrazione tra i sistemi informativi del fornitore e i sistemi informativi dei clienti. Questa

necessità dà vita alle interessanti applicazioni tecnologiche che verranno di seguito

analizzate, anche all‟interno di progetti attivi in Italia.

- 6 -

CAPITOLO 1:

La Letteratura di riferimento

- 7 -

1.1 Gli Operatori Logistici e di Trasporto

1.1.1 Confini del settore

Il mercato del settore logistica e trasporto è molto ampio. Esso può essere suddiviso in

quattro sezioni (vedi figura 1.3) utilizzando i seguenti due assi:

-Titolarità del mezzo di trasporto.

-Oggetto del trasporto.

Secondo il primo asse si distingue trasporto in conto proprio da trasporto in conto terzi. Nel

trasporto in conto proprio la merce trasportata e i mezzi sono di proprietà dell‟azienda che

effettua il trasporto e gli autisti sono dipendenti dell‟azienda. Per trasporto in conto terzi si

intende l‟attività imprenditoriale per la prestazione di servizi di trasporto, in cui la merce

trasportata non è di proprietà dell‟azienda che effettua il trasporto, mentre l‟autista può

essere proprietario del veicolo o dipendente dell‟azienda di trasporto.

Attraverso il secondo asse si può distinguere trasporto di merci o trasporto di persone.

Figura 1.1 - Matrice di classificazione del settore logistica e trasporto

Con questo capitolo si tenta di dare uno sguardo panoramico al settore logistica e trasporto

di merci in conto terzi.

Conto terzi

Conto proprio

Merci Persone

- 8 -

1.1.2 Tipologie di servizio di trasporto

Tipologie di outsourcing logistico

Appalto di servizi: l‟azienda cliente delega le parti meramente esecutive delle attività

logistiche (movimentazione, magazzinaggio), ma ne mantiene il controllo, e ricerca la

disponibilità di uno o più fornitori specializzati per i singoli servizi Contratto di fornitura:

l‟azienda cliente individua il fornitore di servizi logistici con riconosciuta qualifica e adeguata

massa critica a cui affida la gestione delle attività logistiche mediante un contratto di

fornitura di servizi logistici Cessione ramo d‟azienda: l‟azienda cliente cede a una terza parte

un proprio ramo d‟azienda. Tale accordo può avvenire con la sola cessione di personale

(outplacement) all‟operatore servizi logistici, che provvede alla gestione in-house delle

attività logistiche o, in alternativa, anche di aree, apparecchiature e impianti dell‟azienda

cliente Joint-venture: l‟azienda cliente e il fornitore di servizi logistici sviluppano un‟attività

imprenditoriale congiunta, che assicuri la reale possibilità di sinergie con flussi aggiuntivi e

contributi di esperienza e di personale paritetici Spin-off: l‟azienda cliente crea una business

unit, specializzata nel servizio preso in considerazione, che si configura attorno alla

precedente funzione aziendale di cui rileva le risorse. La funzione logistica di un‟azienda

diventa una società di servizi logistici e si rivolge anche al mercato esterno. In questo modo

la funzione logistica di un‟azienda si trasforma in società di servizi logistici conto terzi da

offrire al mercato esterno, pur mantenendo come business principale la gestione della

logistica dell‟azienda di provenienza. Esistono comunque alcuni casi in cui la nuova società di

logistica opera prevalentemente per la società da cui proviene.

1.1.2.1 Tipologie di trasporto su gomma

Trazione a carico completo: si tratta di un trasporto a carico completo (FTL= full truck load)

e generalmente primario; si riferisce alle tratte di lunga percorrenza con tempi di viaggio

rilevanti rispetto ai tempi fissi (carico/scarico, controlli, attese, … ).

Trasporto a collettame/a piccole partite: si tratta di un trasporto a carico non completo

(LTL= less than truck load) , multi-pick e multi-drop.

Servizi di distribuzione locale: si riferisce alla fase di distribuzione locale in aree urbane o in

aree geografiche circoscritte in cui i tempi fissi del giro di consegna (carico/scarico, controlli,

- 9 -

attese, … ) sono confrontabili ai tempi variabili di viaggio (andata e ritorno) e i mezzi

effettuano più fermate in un solo viaggio.

1.1.2.2 Tipologie di trasporto su ferro

Si possono suddividere in base a:

il tipo di spedizione

- A collettame (consolidamento in carro o container).

- A carro completo (con raccordo/senza raccordo).

- A gruppi di carri monodestinazione.

- A treni monodestinazione.

il tipo di treno

- Monodestinazione (monocliente, pluricliente).

- Pluridestinazione.

- Ordinari (in servizio tutti o in determinati giorni).

- Straordinari.

1.1.2.3 Tipologie di trasporto marittimo

Trasporti a viaggio: trasporti che si esauriscono in un numero definitivo di viaggi consecutivi

(di solito a carico completo) su richiesta di specifici caricatori e ricevitori.

Servizi di linea: itinerario e frequenza prestabiliti, scelta di porti e itinerario stabiliti dalla

Linea, offerta a caricatori/Ricevitori plurimi, incrocio tra domanda e offerta tramite i sales

offices della Linea.

- 10 -

1.1.3 Le principali filiere del trasporto merci

In questo capitolo riesamineremo le applicazioni ICT secondo la prospettiva delle principali

“filiere” del trasporto merci, in modo da legare maggiormente le opportunità e le criticità di

adozione delle soluzioni ITS alle caratteristiche strutturali ed alle peculiarità dei diversi

contesti operativi.

In particolare, nell‟ambito della Ricerca, sono state esaminate nel dettaglio le seguenti

“filiere”:

- il trasporto primario effettuato su gomma;

- il trasporto secondario effettuato su gomma (distribuzione);

- il trasporto intermodale (gomma più ferro o mare).

Con riferimento a ciascuna categoria individuata, verrà proposta un‟analisi che si articola

nei seguenti passi:

- descrizione della filiera, con l‟analisi delle attività e degli attori coinvolti;

- esame dello scenario applicativo, con focus sulle principali applicazioni adottate a supporto

di ciascuna attività del processo;

- valutazione dei principali trend in atto.

1.1.3.1 La filiera del trasporto primario su gomma

La filiera del trasporto primario su gomma è costituita dalle aziende che si occupano del

trasferimento di merce con viaggi a carico completo, effettuati con automezzi di grandi

dimensioni (in prevalenza autoarticolati o autotreni), tipicamente su percorsi punto-punto,

ossia con un unico punto origine ed un unico punto di destinazione.

La denominazione “primario” denota che in genere si tratta di trasferimenti di merce che

avvengono nelle sezioni più a monte delle supply chain, tra “nodi” produttivi e distributivi

(anche se possono riguardare anche la consegna a clienti finali che ordinano volumi

consistenti). I principali fattori che determinano l‟efficienza del trasporto primario su gomma

sono la capacità di saturare1 il mezzo nel viaggio di andata e di ridurre o eliminare i viaggi di

ritorno “a vuoto”.

I principali attori coinvolti nel processo di trasporto primario sono i seguenti:

- I Mittenti: coloro che richiedono il servizio di trasporto alla propria struttura logistica

oppure a fornitori terzi.

- 11 -

- Gli Operatori di Logistica Integrata: operatori in grado di offrire una ampia gamma di

servizi di trasporto e logistica (stoccaggio, movimentazione, picking, packaging), tra cui

anche il trasporto primario su gomma.

- Le Società di Autotrasporto: operatori che effettuano il servizio di trasporto primario su

gomma in modo più strutturato, essendo dotati di un parco di automezzi proprio ed

eventualmente appoggiandosi ad autotrasportatori individuali.

- Gli Autotrasportatori Individuali o “Padroncini”: operatori individuali che posseggono uno o

pochi mezzi di trasporto.

- I Destinatari: sostanzialmente i nodi di destinazione della spedizione, usualmente nodi

interni nelle supply chain (stabilimenti o centri distributivi) oppure grandi punti vendita (per

esempio ipermercati), i soli in grado di “ordinare” volumi tali da saturare i mezzi di trasporto.

In linea di principio i Mittenti possono organizzare in proprio il servizio di trasporto primario

oppure affidarlo a terzi (Operatori di Logistica Integrata, Società di Autotrasporto o

Autotrasportatori Individuali). In pratica, il trasporto primario su gomma è l‟attività logistica

più terziarizzata in assoluto, alla luce delle difficoltà che una singola azienda mittente

usualmente riscontra nell‟ottimizzare i fattori di efficienza precedentemente illustrati

(saturazione del mezzo in andata e riduzione dei viaggi di ritorno a vuoto).

Nel caso di attribuzione a terzi, è poi usuale che i Mittenti si rivolgano a Operatori di

Logistica Integrata quando il trasporto primario su gomma è solo parte di un pacchetto più

ampio di servizi logistici e di trasporto dato in outsourcing e invece a Società di

Autotrasporto strutturate quando è il solo trasporto ad essere terziarizzato.

Quasi sempre nel caso di utilizzo di Operatori di Logistica Integrata, più raramente nel caso

di utilizzo di Società di Autotrasporto, all‟affidamento a terzi del trasporto in sé è affi ancato

anche l‟affidamento a terzi delle attività di pianificazione dei trasporti. Gli Autotrasportatori

Individuali, che rappresentano in realtà la gran parte della flotta che fornisce servizi di

trasporto primario conto terzi in Italia, sono prevalentemente ingaggiati

dagli Operatori di Logistica Integrata e dalle Società di Autotrasporto e quindi intermediati

nella relazione con i Clienti Mittenti.

Nell‟ambito di una supply chain complessa il processo di trasporto primario su gomma si

ripete usualmente più volte da monte a valle2. In questi casi il Mittente ed il Destinatario

- 12 -

possono anche essere “nodi logistici” della medesima azienda. Solo nel caso di affidamento

di porzioni estese della supply chain a Operatori di Logistica Integrata tale complessità è

mascherata e gestita dall‟operatore stesso.

1.1.3.2 La filiera del trasporto secondario su gomma

La filiera del trasporto secondario su gomma è costituita dalle aziende che si occupano di

distribuzione per piccole partite, o a collettame secondo il gergo comune. Il ritiro della merce

e la consegna finale sono effettuati con i mezzi più adeguati ai volumi in gioco ed alle

caratteristiche fisiche dei punti origine e dei punti di consegna (in genere autocarri o

furgoni). La denominazione “secondario” denota che si tratta quasi sempre di trasporti che

riguardano le porzioni più a valle delle supply chain, tipicamente collegando l‟ultimo livello di

depositi della rete distributiva con i punti vendita o i clienti finali (anche se possono

riguardare anche porzioni più a monte della supply chain se i volumi in gioco non

giustificano viaggi dedicati secondo le logiche del trasporto primario). Il trasporto secondario

su gomma necessita di una rete di nodi di consolidamento/smistamento, sui quali

convergono le merci da distribuire e dai quali originano i “giri” di distribuzione.

I nodi di consolidamento/smistamento sono collegati con trasporti di “linea”, ossia con orari

prestabiliti, che seguono le logiche del trasporto primario. Gli automezzi di più piccole

dimensioni sono utilizzati per la raccolta iniziale e la distribuzione finale. Nel caso particolare

in cui l‟azienda mittente sia già strutturata con una rete distributiva molto capillare, il

trasporto secondario si può limitare alla sola distribuzione con giri di consegna a partire dai

depositi o transit point più periferici.

I principali driver di efficienza del trasporto secondario su gomma sono la capacità di

“minimizzare” la lunghezza dei giri di raccolta e distribuzione, grazie alla vicinanza geografica

dei nodi ai punti origine e destinazione ed alla corretta pianificazione dei giri, e la capacità di

gestire i trasferimenti tra nodi il più possibile a carico completo.

I principali attori coinvolti nel processo di trasporto secondario su gomma sono i seguenti:

- I Mittenti: coloro che richiedono il servizio di trasporto alla propria struttura logistica

oppure a fornitori terzi.

- 13 -

- Gli Operatori di Logistica Integrata: operatori in grado di offrire una ampia gamma di

servizi di trasporto e logistica (stoccaggio, movimentazione, picking, packaging), tra cui

anche il trasporto secondario su gomma.

- I Corrieri/Corrieri Espresso: operatori specialisti del trasporto a collettame, tipicamente

proprietari di una rete di nodi di consolidamento/smistamento.

- Le Società di Autotrasporto: operatori specializzati nel trasporto primario su gomma, i quali

si occupano tipicamente di fornire servizi di trasporto tra i nodi di consolidamento/

smistamento.

- I “Padroncini”: operatori individuali che posseggono uno o più mezzi di trasporto e possono

essere impiegati sia nel trasporto di linea tra nodi che per effettuare i giri di raccolta e

distribuzione.

- I Destinatari: sostanzialmente i nodi di destinazione della spedizione, usualmente nodi

terminali nelle supply chain, punti di vendita al dettaglio o clienti finali.

Analogamente a quanto descritto per il trasporto primario, anche per il trasporto secondario

l‟azienda mittente ha aperte diverse opzioni, dalla gestione in proprio del trasporto all‟affi

damento a operatori terzi. In questo secondo caso potrebbe rivolgersi a Operatori di

Logistica Integrata o direttamente a Corrieri specializzati. In tutti i casi citati, è poi possibile

che le attività operative di trasporto siano affidate di Autotrasporto.

1.1.3.3 La filiera del trasporto intermodale

Il trasporto intermodale rappresenta una particolare tipologia di trasporto multimodale nella

quale il trasferimento della merce avviene senza “rottura” delle unità di trasporto –

semirimorchi stradali, casse mobili o container (marittimi o terrestri), dette UTI (unità di

trasporto intermodale). Le combinazioni gomma-ferro e gomma-nave sono le tipologie di

trasporto intermodale più diffuse. I tratti iniziali e terminali sono tipicamente realizzati su

gomma, mentre il tratto centrale del trasporto è effettuato rispettivamente su ferro o su

nave. Questa tipologia di trasporto presuppone che sia disponibile una rete di “centri

intermodali”, interporti nel caso gomma-ferro e terminal portuali nel caso gomma-nave,

attrezzati per il trasferimento delle UTI da un modo di trasporto all‟altro.

L‟efficienza del trasporto intermodale, e la sua competitività rispetto al trasporto primario

solo su gomma, dipende dalla capacità di sfruttare le più basse tariffe di trasporto che si

- 14 -

riescono ad ottenere nelle tratte centrali realizzate su ferro o nave e dalla efficienza ed

efficacia delle attività di interscambio che avvengono nei centri intermodali. La struttura di

costo del trasporto intermodale lo rende normalmente competitivo su lunghe distanze e per

lotti di trasporto consistenti.

I principali attori coinvolti nel processo di trasporto intermodale sono i seguenti:

- I Mittenti: coloro che richiedono il servizio di trasporto.

- Gli Operatori di Logistica Integrata: operatori in grado di offrire una ampia gamma di

servizi di trasporto e logistica, tra cui l‟organizzazione dei trasporti, anche intermodali.

- Gli Operatori del Trasporto Multimodale/Spedizionieri: soggetti che concludono un

contratto di trasporto intermodale e si assumono in genere la responsabilità del trasporto

stesso; sono di fatto i “registi” che coordinano tutte le attività del processo di trasporto.

- I Terminalisti Intermodali/Portuali: soggetti che su un‟area in concessione organizzano le

operazioni di movimentazione e interscambio modale delle UTI.

- I Vettori Ferroviari/Marittimi: sono i soggetti preposti al trasferimento delle UTI in modalità

ferroviaria o marittima e che generalmente si avvalgono di mezzi propri per l‟effettuazione

del trasporto.

- Le Società di Autotrasporto e i Padroncini: operatori che effettuano il servizio di trasporto

su gomma nelle tratte iniziali e finali del trasporto intermodale.

- I Destinatari: sostanzialmente i nodi di destinazione della spedizione.

Un tipico esempio di filiera del trasporto intermodale è quello che vede l‟Operatore del

Trasporto Multimodale (o un Operatore Logistico) supervisionare tutte le fasi, dalla

presapresso il cliente fino alla consegna al destinatario, e coordinare i diversi attori che

partecipano all‟intero processo.

1.1.3.4 Il trasporto a temperatura controllata

La filiera del trasporto a temperatura controllata, pur essendo riconducibile, come struttura,

alle filiere del trasporto primario e secondario su gomma, è contraddistinta dall‟esigenza di

garantire che la merce sia conservata all‟interno di un intervallo di temperatura predefinito o

al di sotto di una soglia massima. Molti prodotti nell‟ambito dei settori alimentare e

farmaceutico/medicale/diagnostico richiedono un trasporto a temperatura controllata.

Proprio queste esigenze specifiche hanno favorito lo sviluppo di soluzioni ITS specifiche.

- 15 -

1.1.3.5 Il trasporto di merci pericolose

La filiera del trasporto di merci pericolose – infiammabili, esplosive, infettanti, corrosive, ecc.

– è contraddistinta dall‟esigenza di garantire la sicurezza del trasporto stesso, dei soggetti

coinvolti e della collettività nel complesso, preservando al contempo l‟ambiente, secondo i

vincoli che la normativa impone.

In particolare, per migliorare la sicurezza dell‟autista e di tutti coloro che si trovano ad

interagire con il processo di trasporto, sarebbe fondamentale riuscire a tenere sotto controllo

in tempo reale sia la posizione del carico, sia lo stato del mezzo e della merce. La filiera in

esame è costituita dalle aziende che si occupano del trasferimento di merce pericolosa – in

container, cisterne o casse mobili, o anche sfusa – ed è riconducibile, come struttura, alle

filiere del trasporto primario su gomma e intermodale.

Data la peculiarità del contesto, abbiamo rilevato alcune applicazioni ITS specifiche che vale

la pena esaminare più dettagliatamente. Anche in questo caso ci concentreremo solo sulle

applicazioni specifiche di questa filiera rimandando ai paragrafi precedenti per le applicazioni

comuni alle altre filiere.

- 16 -

1.2 Le Soluzioni ICT a supporto degli Operatori Logistici e di trasporto

1.2.1 ICT per il trasporto merci: un inquadramento

Sono ormai molti anni che si parla delle potenzialità delle tecnologie dell‟informazione e della

comunicazione (ICT) come leva per migliorare le prestazioni – di efficienza, efficacia,

sicurezza, impatto ambientale, ecc. – nel trasporto merci e nella logistica distributiva. Il tema

si posiziona all‟intersezione tra due aree disciplinari, il trasporto merci con le sue variegate

articolazioni – diversi modi di trasporto e una molteplicità di tipologie di attori coinvolti – e le

ICT in tutte le sue componenti, dai più tradizionali sistemi gestionali alle tecnologie più

innovative quali gli RFId. È quindi naturale che siano “fioriti” diversi termini per indicare il

tema e anche diverse interpretazioni in merito all‟ampiezza e al dominio applicativo.

Riteniamo dunque utile in questo primo capitolo fare chiarezza sulla terminologia e sui

diversi modi con cui il tema può essere affrontato, esplicitando il punto di vista che abbiamo

deciso di assumere in questa Ricerca.

Il punto di partenza per una corretta definizione del tema è la delimitazione del dominio

applicativo, sulla base dei due seguenti assi:

- gli attori coinvolti nei processi di trasporto merci;

- le ICT di supporto.

Con riferimento al primo asse, gli attori coinvolti nei processi di trasporto merci, assumendo

la prospettiva più ampia possibile, si devono includere le diverse tipologie di attori che a

vario titolo hanno un ruolo all‟interno dei processi di trasporto stessi, dalle aziende utenti del

servizio di trasporto, ai fornitori di servizi di logistica e trasporto conto terzi, ai soggetti

pubblici di regolazione e controllo, considerando tutte le diverse modalità di trasporto –

gomma, ferrovia, intermodale, ecc.

- 17 -

1.2.2 L’albero dei value driver

L‟albero dei value driver riporta la classificazione dei benefici derivanti dall‟adozione di una

applicazione ICT. I benefici sono classificabili in due categorie:

- Benefici tangibili, riconducibili ad una riduzione di costo o ad un incremento di fatturato.

- Benefici intangibili, dei quali è più difficile la stima dell‟impatto economico-finanziario.

I benefici tangibili relativi ai costi sono riconducibili a due tipologie principali: un aumento

della produttività delle risorse, umane in particolare, oppure un aumento della qualità dei

processi. Entrambi questi benefici possono essere relativi sia ai processi di front office, cioè

quelli gestiti direttamente dall‟utente “mobile” sia ai processi di back offi ce, che coinvolgono

cioè il personale “fisso” in sede. Anche i benefici tangibili relativi ai ricavi sono riconducibili a

due tipologie principali: aumento dei ricavi a parità di risorse e aumento della soddisfazione

dei clienti. Il primo si riferisce alla possibilità di gestire aumenti nei volumi di attività senza

dover aumentare le risorse (in particolare umane), grazie a un

Figura 1.2

- 18 -

aumento della produttività di tali risorse reso possibile dall‟applicazione ICT. Il secondo

beneficio, una maggiore soddisfazione dei clienti, può essere l‟effetto di due differenti driver:

un miglioramento nella qualità esterna, cioè “visibile” al cliente (per esempio, meno errori

nelle consegne, migliore livello di servizio) e/o una riduzione dei tempi “visibili” al cliente

(tempo di risposta alle sue richieste, tempo di consegna, ecc.).

Per quanto riguarda i benefici intangibili, sono stati raggruppati in tre principali categorie:

- benefici riconducibili in qualche modo all‟immagine (nei confronti in particolare dei clienti,

ma più in generale di qualsiasi stakeholder);

- benefici ricollegabili a un aumento della quantità, qualità e tempestività dei dati disponibili

al management, che si possono tradurre in un più efficace processo di pianificazione e

controllo delle attività e in una maggiore flessibilità nella gestione dei cambiamenti e delle

urgenze;

- benefici riconducibili a una maggiore soddisfazione degli utenti dell‟applicazione.

1.2.3 Complessità tecnologica

Da un punto di vista più tecnico e specifico delle tecnologie (per esempio EDI), una delle

principali barriere all‟adozione risiede nella presenza di un elevato numero di standard di

comunicazione adottabili e nella carenza di partner con cui condividere l‟utilizzo di questi

sistemi (Pawar e Driva, 2000).

Il problema si complica ancor più per le piccole e medie imprese, che non dispongono di un

forte potere contrattuale tale da imporre un proprio standard comunicativo. Dal momento

che le relazioni di mercato coinvolgono diversi attori, sia lato cliente sia lato fornitore, i

sistemi EDI non risultano appropriati a gestire tale flessibilità (Quix e Schoop, 2000). In

seguito alle molteplici innovazioni diventa difficile per un‟impresa scegliere la tecnologia più

adatta alla propria realtà, capire quale sia il momento giusto per effettuare l‟investimento e

conoscere a fondo gli impatti della nuova tecnologia (Pawar e Driva, 2000). Inoltre, la

possibilità per i partner coinvolti di scegliere tra diverse soluzioni tecnologiche e il diverso

livello di implementazione delle stesse rende più complessa , as esempio, l‟integrazione e

dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento (Williamson et al., 2004).

- 19 -

Un significativo contributo al superamento di questa barriera è stato apportato dall‟avvento

di internet, che ha permesso una risoluzione parziale dei problemi legati agli standard di

comunicazione e allo sviluppo di sistemi come l‟EDI (Stefansson, 2002; Pawar e Driva,

2000). D‟altro canto, rispetto ad altre soluzioni (es. VAN), presenta un livello di sicurezza

nella trasmissione dei dati inferiore, in quanto l‟inserimento dei dati strategici on line espone

le imprese al pericolo di potenziali frodi e di perdita della confidenzialità dei dati (Solimana e

Janzb, 2003).

1.2.4 Le criticità riscontrate e le ragioni della mancata adozione

Nel seguito si esamineranno le criticità riscontrate dalle aziende utenti sia in fase di

introduzione dell‟applicazione (criticità di implementazione) che nella fase in cui

l‟applicazione è esecutiva (criticità operative).

Per quanto riguarda le criticità di implementazione, il primo importante risultato ( indagine

osservatorio ) è che nella stragrande maggioranza dei casi, il 90%, è stata segnalata una

sostanziale assenza di criticità. Solo in poche applicazioni le aziende hanno evidenziato

qualche problematica nell‟introduzione dell‟applicazione. Le criticità individuate sono

riconducibili principalmente a due ordini di fattori:

- criticità di tipo tecnologico

- criticità legate al cambiamento organizzativo

La prima tipologia, che rappresenta i due terzi delle criticità riscontrate, è imputabile sia alla

complessità tecnologica di alcune soluzioni, soprattutto in termini di integrazione, che alla

difficoltà di personalizzazione dell‟applicazione, legata alle specificità del processo di

trasporto del singolo attore, che variano in base alla filiera in cui opera e al ruolo che ricopre

all‟interno di essa. La seconda tipologia, che rappresenta l‟altro terzo delle criticità di

implementazione, è ascrivibile alla resistenza del management al cambiamento.

Anche per le criticità operative il risultato è una sostanziale assenza di significative criticità

nella maggioranza delle applicazioni.

- 20 -

Le criticità riscontrate sono imputabili, come le criticità di implementazione, a difficoltà

tecnologiche e a resistenze al cambiamento organizzativo, con una preponderanza in fase

operativa di queste ultime.

Più nel dettaglio, le criticità di tipo organizzativo sono riconducibili alle seguenti “situazioni

tipiche”:

- complessità Tecnologica elevata

- formazione del personale protrattasi per un periodo di tempo più lungo del previsto a

causa della difficoltà che gli operatori (soprattutto autisti) hanno manifestato nel prendere

confidenza con le soluzioni ITS introdotte, sia per scarsa familiarità con strumenti ICT, sia

per inerzie comportamentali;

- resistenza del management troppo immerso nella quotidianità della gestione del processo e

restio ad intraprendere investimenti ICT;

- resistenza del personale operativo, dovuta al timore di poter perdere privilegi connessi alla

propria mansione, oppure di potere essere eccessivamente controllato nello svolgimento

delle proprie attività.

- difficoltà di personalizzazione da parte delle aziende.

Il grado di diffusione ancora basso per certe tipologie di applicazioni, in particolare per le

soluzioni basate su tecnologie Mobile&Wireless, come le applicazioni di Fleet&Freight

Management e di Field Force Automation, ha indotto ad analizzare più nel dettaglio le

ragioni della mancata adozione.

In particolare si è chiesto ad alcune aziende ( indagine osservatorio ) se avessero preso in

considerazione applicazioni ITS, poi scartate senza passare ad una fase progettuale. Sono

state analizzate quindi le ragioni della mancata adozione. Si evidenzia come il principale

“freno” all‟adozione di soluzioni ICT per il trasporto merci sia rappresentato dalla difficoltà ad

identificare i benefici conseguibili da tali applicazioni. Approfondendo il tema si riscontra una

scarsa conoscenza delle soluzioni ITS in oggetto e comunque una convinzione, spesso non

motivata, che tali soluzioni non fossero adeguate a supportare il processo di trasporto

aziendale.

Un‟altra barriera rilevante è in qualche modo riconducibile all‟elevato tasso di terziarizzazione

nell‟esecuzione fisica dei trasporti (impiego frequente di padroncini o comunque aziende

terze in sub-contracting): è la diffidenza da parte delle aziende mittenti o delle aziende di

- 21 -

logistica e trasporti più strutturate ad affid are parte dell‟infrastruttura ITS a soggetti terzi

che effettuano le consegne per esse.

Vi sono inoltre barriere di natura tecnologica – legate al costo delle tecnologie ed alla

relazione con i fornitori. In alcuni casi, le aziende si fermano in una fase più avanzata del

processo decisionale, nel momento in cui si sono confrontate con il fornitore di tecnologie

per verificare la fattibilità delle soluzioni: la mancata adozione è motivata dall‟eccessiva

difficoltà di personalizzazione dell‟applicazione al processo di trasporto specifico dell‟azienda.

In ordine di iportanza troviamo le seguenti barriere:

- Benefici non chiari/ non misurabili

- Terziarizzazione del trasporto

- Costi della tecnologia/del servizio

- Difficoltà di relazione con il fornitore della tecnologia

- 22 -

1.3 Descrizione di alcune soluzioni ICT

1.3.1 La Tecnologia EDI

Nei primi anni ‟70 nasce una nuova tecnologia di comunicazione: l‟EDI, acronimo di

Electronic Data Interchange, scambio di dati elettronici.

Figura 1.3: Sviluppo delle tecnologie di comunicazione (Pawar e Driva, 2000)

Questa tecnologia è stata sviluppata per rispondere all‟esigenza di maggiore velocità ed

efficienza nelle comunicazioni tra due interlocutori commerciali e nello scambio reciproco dei

documenti che compongono il ciclo ordine-pagamento.

La tecnologia EDI è una rete che mette in comunicazione più computer, quindi più utenti,

che possono appartenere ad una stessa impresa (ad esempio, operatori impegnati in diverse

divisioni della medesima azienda) ma anche a soggetti giuridici diversi come altre imprese o

pubbliche amministrazioni. Attraverso questa rete e utilizzando un linguaggio standard

comprensibile a tutti i terminali o che comunque può essere reso comprensibile mediante

l‟impiego di traduttori, possono essere scambiate informazioni e documenti elettronici senza

il minimo intervento umano.

- 23 -

La scelta dell‟utilizzo della tecnologia EDI dipende dal tipo di comunicazione che si decide di

instaurare con il proprio cliente/fornitore. È, infatti, più indicata per comunicazioni di tipo

“impersonale” piuttosto che per comunicazioni “face-to-face”, le quali necessitano di una

presenza fisica, nonché per le comunicazioni di tipo tattico che riguardano le operazioni da

fare giorno per giorno e includono informazioni sulle vendite, sugli ordini e sulle consegne

(Larson e Kulchitsky, 2000).

Oltre alla tipologia di comunicazione, bisogna anche considerare l‟intensità della relazione e,

quindi, se si tratta di una interazione frequente o occasionale (Marcussen, 1996). Un‟elevata

intensità della relazione tipica di rapporti di stretta integrazione tra partner di filiera è, infatti,

un fattore critico di successo per l‟implementazione della tecnologia EDI (Solimana e Janz,

2004). La posizione dell‟ EDI in funzione del tipo di interazione tra i soggetti e del numero di

transazioni è rappresentata in Figura 1.5.

Figura 1.4: Posizionamento EDI

Come per ogni processo di implementazione, anche per la tecnologia EDI si attraversano le

fasi di inizio, durante la quale viene stimolato il cambiamento tecnologico, pianificazione, in

cui vengono programmate le attività e i team di lavoro, applicazione, durante la quale

vengono installate le tecnologie, e consolidamento (Pawar e Driva, 2000).

- 24 -

1.3.2 Internet EDI

Con Internet EDI si intende lo scambio di documenti EDI utilizzando Internet come canale di

comunicazione.

I Benefici all’adozione

L‟utilizzo di Internet, in sostituzione alle VAN come rete di trasmissione,

comporta come vantaggi: la riduzione dei costi di connessione e di trasmissione,

indipendenti dal volume di documenti ricevuti e spediti dall‟azienda; la riduzione dei tempi

necessari alla transazione, in quanto le aziende che utilizzano una VAN, per ridurre i costi di

trasmissione, spesso concentrano l‟invio dei messaggi nelle ore a tariffa più bassa.

Questo consente di estendere l'EDI a nuove categorie di imprese, di dimensioni minori e con

relazioni commerciali meno regolari, come le PMI (Piccole Medie Imprese), che grazie ai

minori costi di investimento possono raggiungere il break even anche con un numero di

transazioni limitato. L‟allargamento dell‟EDI ad un maggior numero di imprese permette

inoltre alle aziende maggiori che hanno investito in un sistema EDI tradizionale, di

raggiungere la massa critica di transazioni, tale da giustificare l‟investimento.

L‟Internet EDI presenta però degli svantaggi:

essendo Internet un sistema aperto, esso risulta essere maggiormente soggetto ai rischi di

intromissioni, sabotaggi o perdita dei dati; la non regolarità del funzionamento, in quanto

con Internet non esiste un controllo sul processo di instradamento, distribuito e dinamico,

dei pacchetti di dati sulla Rete.

1.3.3 Web EDI

Con Web EDI si intende, invece, una specifica applicazione realizzata attraverso un sito Web

e finalizzata a garantire all‟azienda, che ha implementato il sito, la gestione di informazioni in

linguaggio HTML (HyperText Mark-up Language), che vengono poi tradotte in documento

EDI, in modo che siano integrabili automaticamente nel sistema informativo aziendale. La

finalità del Web EDI è realizzare un EDI semplice ed economico, consentendo l‟utilizzo di

collegamenti telematici anche a quelle aziende, piccole e medie, che non possiedono, dato il

- 25 -

limitato numero di transazioni scambiate su base settimanale e mensile, i requisiti d‟ingresso

ritenuti necessari per un approccio verso servizi EDI tradizionali.

Il Web based EDI presenta, in generale, per le piccole e medie imprese EDI-non capable,

una serie di vantaggi:

- basse barriere in ingresso dovute a investimenti ridotti per l‟infrastruttura, bassi costi di

connessione e di trasmissione ed eliminazione dei costi di acquisto per uno specifico

software EDI;

- facilità d‟uso grazie all‟interfaccia grafica user-friendly;

- non necessità di skill interni specifici.

Per contro, il partner che utilizza questo sistema è costretto all‟inserimento manuale delle

informazioni nell‟e-form, che rappresenta tra l‟altro una realizzazione specifica dell‟azienda;

alla riduzione dei costi di implementazione di un traduttore EDI, che gestisce tutti i

documenti con un‟unica interfaccia, si contrappone quindi la complessità di gestione di

pagine Web differenti.

I benefici all’adozione

I vantaggi per le società EDI-capable, invece, sono relativi alla completa gestione

automatizzata dei documenti con tutti i lori partner e alla possibilità di offrire loro ulteriori

plus, come informazioni aggiornate, comunicazione via posta elettronica e ulteriori

applicazioni realizzate in un‟ottica di utilizzo del Web in termini di Extranet.

L‟implementazione del Web EDI comporta però anche una serie di limiti rispetto all‟EDI

tradizionale:

- solo il partner EDI-capable riesce a gestire i dati acquisiti in modo integrato con il proprio

sistema informativo;

- si ripresentano, visto l‟utilizzo di Internet come rete di trasmissione, i problemi relativi alla

sicurezza;

- la traduzione da pagina Web in HTML a documento EDI strutturato e standardizzato e

viceversa potrebbe introdurre inefficienze, in quanto l‟HTML è un linguaggio legato

all‟estetica mentre l‟EDI definisce sia l‟estetica che la semantica.

Gli ambiti applicativi delle due soluzioni sono quindi differenti:

- 26 -

l‟EDI tradizionale, che garantisce un‟elevata integrazione applicativa tra le parti, è adatto

per: alti volumi di transazione rispetto al singolo partner interessato, in modo da giustificare

gli elevati investimenti iniziali tecnologici e organizzativi, partner strategici, in quanto le parti

coinvolte si espongono a significativi rischi in termini di investimenti specifici per singolo

partner; la soluzione Web EDI, invece, è adatta per essere implementata con: partner

rispetto ai quali il volume delle transazioni è limitato in quanto l‟applicazione Web è uguale

per tutte le aziende coinvolte. In questo caso è significativo il volume totale, dato dalla

somma di tutti i partner, e non il volume di documenti specifico per ogni partner; partner

occasionali, ossia con quelle aziende con le quali non si hanno rapporti commerciali

continuativi e/o significativi in quanto l‟investimento non è più specifico per ogni singolo

partner.

1.3.4 XML / EDI

Con XML EDI si fa riferimento all‟impiego dello standard XML (eXtensibile Markup Language)

non solo per lo scambio di dati commerciali, ma anche per sviluppare e migliorare l‟utilizzo

degli standard EDI.

XML è un meta linguaggio di markup (per markup, marcatura, si intende qualunque

informazione aggiuntiva ad un testo che lo renda più comprensibile on generale più adatto

all‟applicazione per cui è stato approntato), completato nel 1998 dal W3C e progettato per lo

scambio e l‟interusabilità di documenti strutturati su Internet, che consente di strutturare e

marcare i documenti in maniera indipendente dall‟applicazione, favorendo così la riusabilità,

la flessibilità e l‟apertura degli stessi da parte di applicazioni complesse. XML, nato come

linguaggio di publishing di documenti, è oggi un linguaggio di markup per trasferire dati, un

meccanismo cioè per convertire dati dal formato interno dell‟applicazione ad un formato di

trasporto facile poi da convertire in altri formati.

Con XML EDI si è cercato di riscrivere/mappare i messaggi EDI in questo nuovo linguaggio,

utilizzando i “tag” per descrivere il contenuto di un documento e non solo per indicare come

esso debba essere visualizzato, in modo che un programma sia in grado di riconoscere il

contenuto ed agire di conseguenza.

I messaggi EDI sono descritti dai DTD (Document Type Definition); analogamente ai

dizionari dei messaggi EDI, i DTD descrivono la struttura e la sintassi di un messaggio XML,

- 27 -

cioè definisce il vocabolario (i “tag”) e la struttura del linguaggio (come i “tag” si possono

innestare per costituire la struttura ad albero del documento).

I Benefici all’adozione

Il linguaggio XML garantisce, rispetto al tradizionale linguaggio EDI:

- maggiore flessibilità, in quanto è relativamente facile apportare modifiche alla struttura del

linguaggio, o introdurre nuovi “tag”;

- maggiore potenza, in quanto si possono passare, per esempio, logiche di processo e non

solo messaggi;

- maggiore semplicità, data dal fatto che l‟XML, essendo costituito da testo normale, è

facilmente comprensibile da parte degli operatori;

- interfaccia grafica, mediante XLS.

Per beneficiare realmente dei benefici ottenibili con XML EDI questo deve essere posto in un

framework tecnologico formato da XML, EDI, template, repository ed agenti e si deve fissare

un modo per definire in XML i messaggi EDI esistenti.

L‟XML EDI è infatti la combinazione di cinque tecnologie:

*XML;

*EDI;

*template, ovvero regole per determinare come i file XML devono essere interpretati:

definiscono il layout del file e comprendono i DTD che consentono l‟operatività della

transazione e fanno sì che ognuna delle due aziende comprenda i dati dell‟altra;

*agenti, che possono interpretare i template per soddisfare qualsiasi necessità, ma possono

anche interagire con la transazione ad aiutare l‟utilizzatore a creare nuovi template per ogni

specifico obiettivo;

*repository, ovvero il luogo dove le directory Internet condivise sono allocate e dove gli

utilizzatori possono cercare il significato e la definizione dei “tag” XML. Il “tag” XML può

sostituire i segmenti EDI esistenti o gli identificatori dei data elements.

- 28 -

1.3.5 Extranet

I modelli Extranet sono la classica applicazione dei modelli portal based, basati su relazione

diretta senza intermediari, che si pongono come base per la gestione integrata dei processi

interaziendali, non solo quelli transazionali, supportando sia l‟integrazione applicazione-

applicazione che l‟interazione uomo-applicazione e uomo-uomo, e possono dunque essere

visti come un‟estensione dell‟ambito applicativo dei modelli EDI.

Figura 1.5 - Dominio di impiego dei modelli Extranet (Fonte: prof. A.Perego, B2B: impatto

sui processi, 2002)

Una Extranet, un modello di relazione “uno a molti” (o “molti a uno”), generalmente basato

su un sito Web ad accesso autorizzato e selettivo, è una combinazione di soluzioni

tecnologiche, gestionali ed organizzative, in generale appoggiate sulla tecnologia Internet

(protocollo TCP/IP e servizi base connessi), realizzate dalla singola impresa per interagire

con i propri partner commerciali e finalizzate alla gestione integrata e collaborativa dei

processi interaziendali (lungo la Demand and Supply Chain), mediante la condivisione di

risorse (applicazioni, database, informazioni, etc.), la fornitura di servizi o l‟integrazione delle

procedure. Una Extranet è una Intranet (rete aziendale interna all‟organizzazione) che si

estende verso l‟esterno di un‟azienda, al fine di creare una connessione tra i principali

soggetti della filiera; il tipo di accesso è controllato, in quanto riservato ai partner

commerciali ed anche la condivisione delle informazioni è selettiva.

Una Extranet è quindi definibile come il collegamento di aziende diverse che intrattengono

rapporti commerciali, tramite una soluzione di rete che usa come mezzo di trasporto

- 29 -

Internet. Essa può inoltre appartenere a due diverse tipologie: la prima consiste in una

Intranet che rende accessibile parte delle informazioni in essa contenute agli utenti esterni

che si collegano, mentre la seconda è il risultato del collegamento di due o più reti Intranet

preesistenti, ciascuna delle quali può essere costituita da un numero variabile di siti Web.

Una Extranet è il luogo virtuale dove la catena del valore trova la sua evoluzione in Extended

Value Chain, grazie all'integrazione di processi informativi ed operativi tra azienda, clienti,

partner e fornitori; la sua essenza risiede nelle applicazioni, quali l‟accesso diretto ai Data

Base di altre aziende, in modo semplice e veloce attraverso una interfaccia Web: un‟impresa

attraverso la propria Extranet può automatizzare operazioni ripetitive e standard, che

richiedono una forte interazione con i propri clienti e fornitori, ma allo stesso modo è però

possibile creare interfacce personalizzate che rendano gradevole e snello il trattamento dei

dati.

Assi di classificazione di una Extranet

Ogni modello Extranet può essere classificato in base a diversi parametri e alla specificità

della realizzazione e del contesto in cui si trova; in generale, i principali assi di classificazione

sono i seguenti:

- i processi supportati (transazionali-operativi, collaborativi, comunicativi);

- gli attori con i quali si ha interazione (clienti, fornitori, partner);

- gli ambienti di applicazione (ambienti di pubblicazione/interazione/automazione);

- le fonti di valore aggiunto, legate alle prestazioni del processo (efficienza, livello di servizio

al cliente, flessibilità adattativa, etc.).

Figura 1.6 - Assi di classificazione di una Extranet

- 30 -

I Benefici all’adozione

Una rete Extranet fornisce supporto ai processi:

- transazionali-operativi, consentendo una gestione più efficiente di tutte le fasi del processo

di acquisto/vendita, attraverso differenti sistemi transazionali (l'asta, il borsino, il catalogo, la

richiesta di quotazione, etc.), e della gamma di processi complementari, quali quelli di

pagamento, finanziamento, assicurazione, certificazione, logistica e così via; i principali

processi operativi interessati sono quindi: la logistica esecutiva/supply Chain execution, il

processo commerciale (pre-vendita e vendita), l‟assistenza post-vendita e gli

approvvigionamenti;

- collaborativi, con la condivisione di informazioni e conoscenze, tacite e codificate,

incorporate in Data Base, persone e altri asset informativi, al fine di migliorare

congiuntamente le prestazioni di determinate attività interaziendali; tali processi possono

riguardare la gestione della supply Chain (Vendor Managed Inventory, collaborative

planning, etc.), lo sviluppo di nuovi prodotti (ad esempio il co-design) e la gestione

congiunta della conoscenza.

- comunicativi, in cui la Extranet è utilizzata per dare visibilità all'impresa, promuovere

l'offerta commerciale, creare nuove opportunità di business (cataloghi e preventivo on-line,

possibilità di interagire on line con le imprese di interesse attraverso e-mail, forum, etc.).

In base ai diversi processi supportati si distinguono le Extranet in: e-distribution, per il

processo commerciale/distributivo, e-Supply Chain, per la gestione integrata della Supply

Chain, appunto, e-procurement, per i processi d‟acquisto, e-design, per la progettazione, ed

altro ancora; naturalmente una Extranet può supportare più processi ed uscire quindi da

queste definizioni specifiche.

Per quanto riguarda gli ambienti elementari di applicazione a cui è possibile ricondurre

un‟iniziativa Extranet, si identificano scenari di funzionamento, con riferimento alle

funzionalità che questi permettono di soddisfare:

ambiente di pubblicazione, in cui si ha un‟interazione uomo-applicazione: attraverso l‟utilizzo

di un browser, il partner accede direttamente ai sistemi informativi dell‟azienda; lo scopo è

consentire una efficiente ed efficace distribuzione delle informazioni a tutti gli utenti della

Supply Chain. Si tratta di una sorta di bacheca elettronica, contenente una serie di

informazioni, generali, corporate o di carattere operativo, che tutti i partner autorizzati

- 31 -

possono consultare senza possibilità di manipolazione dei dati; il flusso informativo in questo

caso è monodirezionale, in quanto va dall‟impresa al partner;

ambiente di interazione uomo-uomo, in cui due o più soggetti si scambiano documenti,

lavorano sugli stessi progetti, partecipano a gruppi di discussione e chat line. Questo tipo di

ambiente, in cui si ha uno scambio bidirezionale di informazioni, risulta particolarmente utile

per supportare tutte le interazioni poco codificabili, strutturate e standardizzate. Le aziende

possono, per esempio, scambiarsi informazioni sulle forniture, trasmettersi programmi di

lavorazione delle macchine, inviarsi i dati, informazioni, disegni e progetti per nuovi prodotti,

formulare query sulla disponibilità dei magazzini o sulle condizioni commerciali applicate dai

rivenditori, segnalare problemi, malfunzionamenti, difettosità nei prodotti ricevuti,

trasmettere ai fornitori richieste di pareri tecnici e di preventivi in relazione a modifiche da

apportare ai componenti oggetto di fornitura. Questo ambiente Extranet può infine essere

utilizzato per facilitare l‟interazione uno a molti, uno a uno o molti a molti, in quanto il lavoro

congiunto su disegni e progetti e documenti è del tutto virtuale;

ambiente di automazione, con interazioni uomo-applicazione o applicazione-applicazione, in

cui si ha un elevato livello di automazione dei processi e l‟intervento degli operatori è ridotto

al minimo. La caratteristica distintiva di questo ambiente è la possibilità per i fornitori ed i

clienti di accedere, tramite browser, direttamente ai sistemi informativi dell‟azienda che

promuove la Extranet ed eventualmente di utilizzare alcuni programmi e applicazioni

residenti nei sistemi informativi stessi. Tra le diverse funzioni accessibili si possono trovare la

consultazione in remoto di Data Base, l‟aggiornamento on line di quest‟ultimi, l‟accesso in

remoto a programmi ed applicazioni e l‟automazione di processi e procedure con uso di form

elettroniche. I clienti possono dunque consultare in remoto i Data Base dell‟impresa,

verificare lo stato di avanzamento dell‟ordine e modificare il livello dei magazzini di prodotti

finiti, emettendo un nuovo ordine; i fornitori possono verificare il livello delle scorte di

materie prime dell‟azienda per pianificare meglio la loro attività produttiva, eventualmente

aggiornandola nel momento in cui evadono un ordine.

- 32 -

1.3.6 L’Information technology

Tra i primi strumenti di collaborazione commerciale ci sono le information technology,

disegnate per migliorare i flussi tra i vari attori della supply chain e aumentarne in tal modo

l‟integrazione (Stefansson, 2002). Tali tecnologie devono essere disegnate per incontrare i

bisogni degli utenti e al tempo stesso devono essere compatibili con i sistemi informativi già

esistenti (Power, 2002).

Questo è particolarmente vero quando si considerano sistemi che richiedono un alto livello di

integrazione, come avviene per gli strumenti di gestione della supply chain (Ruppel, 2004).

Un‟idea sulla diffusione di tali mezzi emerge da una ricerca effettuata da AMR Research Inc,

secondo la quale dal 1999 sono stati spesi nell‟acquisto di software per la gestione della

supplì chain all‟incirca $15 miliardi e le vendite di questi software sono cresciuti del 15-20%

nel 2002 (Krizner, 2002). Tuttavia, l‟86% dei professionisti nelle supply chain crede che le

tecniche correnti di SCM non incontrino i bisogni del mercato e il 53% di questi non è

soddisfatto dal ROI di tali software (Anon, 1999). Tale disparità tra le aspettative di crescita

e la soddisfazione degli utenti nell‟utilizzo di questi strumenti di supply chain management

porta ad un‟importante riflessione: il vantaggio competitivo è ottenuto da coloro che non

solo utilizzano software per la gestione della supply chain ma che sono anche in grado di

implementarli con efficacia. Quindi si evince che l‟adozione di software di SCM deve essere

guidata dalle esigenze del business piuttosto che dallo

sviluppo tecnologico (Ruppel, 2004).

Una delle prime esigenze per imprese che vogliono operare in modo integrato con i propri

partner di filiera è quella di gestire contemporaneamente sia dati di uso esclusivamente

interno sia dati da condividere con i partner di filiera (Stefansson, 2002). Risulta, quindi,

essenziale il fatto che queste tecnologie si basino sull‟uso di tecniche di comunicazione che

consentono di gestire il flusso informativo lungo la supply chain sia internamente sia

esternamente (Ruppel, 2004). Ci possono essere quattro tipi di modelli per lo scambio dati

(De Boer et al., 2008):

una relazione one-to-one;

-party model : entrambi gli attori sono collegati ad un hub per inviare/ricevere i

documenti;

- 33 -

loro;

-party model : cliente e fornitore sono supportati da un proprio service provider.

Figura 1.7: Rappresentazione di differenti modalità di scambio dati in una rete aperta (es.

internet, De Boere et al., 2008)

1.3.7 La Supply Chain Collaboration

Alla base di ogni rapporto tra persone vi è la comunicazione. In ambienti produttivi e di

lavoro una buona comunicazione significa risparmiare tempo ed evitare costosi errori. La

Supply Chain Collaboration nasce precisamente da quest‟idea: una comunicazione migliore e

più chiara tra l‟azienda capofiliera ed i suoi fornitori/terzisti è necessaria al fine di ridurre al

minimo i costi di gestione e gli errori.

In concreto la Supply Chain Collaboration si propone di raccogliere e rendere disponibili

elettronicamente al proprio partner commerciale le informazioni relative alla maggior parte

delle attività che si svolgono in comune. Ad esempio con una soluzione di Supply Chain

Collaboration è possibile verificare la disponibilità dei pezzi nel magazzino del fornitore, la

data esatta di spedizione e di consegna della merce, oppure è possibile creare

automaticamente i documenti di trasporto, che saranno subito a disposizione sia del cliente,

sia del fornitore.

Tali attività sono solitamente svolte via telefono, fax o posta intasando le segreterie delle

aziende e facendo perdere tempo ai propri collaboratori: tempo che potrebbe e dovrebbe

essere utilizzato per attività più redditizie (da www.polimatica.it).

- 34 -

I Benefici all’adozione

I vantaggi a cui può portare la gestione delle comunicazioni con i propri partners in maniera

strutturata e la gestione trasparente di ogni fase del processo di approvvigionamento sono:

Migliore livello di servizio al cliente finale

Riduzione degli errori di gestione

Riduzione dei lead time e dei tempi di reazione agli errori

Maggiore agilità e controllo dei processi

Sincronizzazione tra le attività interne e quelle dei partner

Migliore utilizzo delle risorse amministrative

Riduzione dei costi diretti e indiretti, di approvvigionamento, di inventario e trasporto

Gestione efficace delle urgenze

1.3.8 Supply Chain Management

Nell‟attuale ambiente competitivo, per avere successo le imprese non devono più porre

enfasi sulla ricerca di strategie per ridurre i costi e migliorare i profitti della propria azienda

alle spese degli altri partner, bensì cercare soluzioni in grado di rendere l‟intera supply chain

più competitiva (Elmuti, 2002; Fuks et al. 2007). La supply chain diventa così un network di

organizzazioni coinvolte nei diversi processi ed attività attraverso collegamenti a monte e a

valle, con “l‟obiettivo di massimizzare la soddisfazione del consumatore, minimizzando il

costo totale dell‟organizzazione” (Lund e Wright, 2003; Pawar e Driva, 2000). In

quest‟ottica, le aziende non vengono più viste come unità singole ma come un unico insieme

di entità interrelate, i cui rapporti passano da una costante contrattazione a un “commercio

collaborativo” (Ruppel, 2004).

Il Supply Chain Management (SCM), teoria introdotta nel 1980, è uno dei concetti alla base

di questa trasformazione. Questo è definito non solo come il coordinamento del flusso di

prodotti e materiali tra l‟azienda e i suoi partner commerciali, ma include anche la gestione

del flusso informativo, del cash flow e dei processi (Tyndall et al.,1998). Il suo scopo è,

infatti, creare proprio quel vantaggio competitivo che le aziende cercano (Hill, 2002)

- 35 -

attraverso la gestione delle relazioni che l‟azienda ha con i vari attori della filiera (Lund e

Wright, 2003). Il SCM ha assunto nel tempo molta importanza sia per le grandi che per le

piccole imprese, con l‟obiettivo di migliorare la qualità e la soddisfazione dei clienti. Infatti,

una survey condotta da Deloitte Counsulting, ha dimostrato che ben il 91% delle imprese

manifatturiere del Nord America considera il SCM fondamentale per il successo della loro

impresa (Elmuti, 2002).

I benefici all’adozione

Il SCM, gestendo l'informazione da un punto di origine ad un punto di destinazione, è una

filosofia che permette l'eliminazione delle duplicazioni dei servizi, nonché la diminuzione del

tempo di ciclo dal produttore al consumatore. Esso, inoltre, migliorando la gestione

dell'informazione, aumenta la flessibilità in risposta ad un cambio di specifiche da parte del

cliente e consente la riduzione dei costi senza intaccare il livello qualitativo (Lund e Wright,

2003). Da una survey condotta su un campione casuale di 1500 imprese in USA (Elmuti,

2002) si è evinto che, insieme ai vantaggi potenziali sopra elencati, le principali ragioni per

implementare un progetto di SCM in azienda sono:

i per operazioni di

maggiore profittabilità;

Dai risultati della survey si può concludere, attraverso un‟analisi di regressione, che esiste

una relazione positiva tra la dimensione del progetto di SCM (misurata attraverso il numero

di funzioni e attività coinvolte nel progetto: approvvigionamento, produzione, trasporto,

stoccaggio, gestione delle facilities e IT) e l‟efficacia aziendale (misurata attraverso

produttività, qualità, flessibilità e livello di performance).

Mediante la stessa indagine è stato esaminato il grado di successo o fallimento di un

progetto di SCM nelle organizzazioni che lo hanno già implementato. In particolare, si parla

di successo quando i benefici generati dalle strategie di SCM sono superiori ai costi di

- 36 -

implementazione di tali tecnologie e il viceversa vale per l‟insuccesso. Il 57% delle imprese

intervistate ha classificato il suo sforzo come “di successo”, avendo ottenuto un aumento dei

vantaggi potenziali dal 5 al 15%.

I fattori associati al successo di iniziative di SCM risultano essere:

i;

Nei progetti caratterizzati da insuccesso si è, invece, principalmente identificata una

mancanza di cooperazione, di condivisione dell‟informazione e di fiducia tra i partner

commerciali. Il SCM incontra, inoltre, diversi ostacoli dovuti alla complessità di cambiamento

e riorganizzazione di un insieme di entità così ampio come quello di una filiera; tale

complessità è determinata da fattori di turbolenza e instabilità nel mercato attuale.

Oggigiorno, infatti, i prodotti sono sempre più caratterizzati da un incremento della varietà e

da una riduzione del ciclo di vita e la domanda di questi è in crescita (Elmuti, 2002).

- 37 -

Quanto detto è riassunto in Figura 1.6:

Figura 1.8

1.3.9 Le applicazioni di Transportation Management

In quest‟ambito abbiamo incluso tutte le applicazioni software per la gestione del processo di

trasporto. Le soluzioni tecnologiche a supporto di tali applicazioni possono essere moduli di

ERP generali, pacchetti software verticali, che supportano lo specifico processo di trasporto,

o “applicazioni ad hoc”, realizzate ex novo in base alle esigenze dell‟azienda. La maggior

parte delle applicazioni individuate si basa su algoritmi di ottimizzazione mutuati dalla ricerca

operativa o su modelli di simulazione per consentire l‟allocazione ottimale dei carichi ai mezzi

(scheduling) e l‟ottimizzazione del percorso per ciascun mezzo (routing).

Molto spesso è prevista l‟integrazione di tali applicazioni con sistemi GIS (Geographical

Information Systems)4. Ciò consente la mappatura sul territorio dei “nodi” del sistema di

trasporto, siano essi stabilimenti, magazzini, punti di transito, interporti, punti vendita, ecc.,

e il pianificatore può verificare le logiche di ottimizzazione dei percorsi.

- 38 -

Le principali funzionalità

Le principali funzionalità delle applicazioni di Transportation Management possono essere

ricondotte alle seguenti categorie.

- Scheduling: allocazione dei carichi ai mezzi, effettuata con l‟obiettivo di minimizzare i

percorsi, per esempio assegnando allo stesso mezzo flussi localizzati nella stessa area

geografica, e massimizzare la saturazione dei mezzi, in modo da ottimizzare i costi di

trasporto. Gli algoritmi di scheduling più evoluti consentono l‟ottimizzazione del

posizionamento della merce all‟interno del mezzo, con l‟obiettivo di agevolare le operazioni di

carico e scarico.

- Routing: ottimizzazione del percorso dei mezzi di trasporto. Ad esempio, nel caso di

consegne a numerosi punti vendita nella distribuzione secondaria, il routing consente,

definendo l‟ordine di visita dei singoli negozi, di fornire al trasportatore una lista dettagliata

dei percorsi da effettuare.

- Pianificazione delle attività di piazzale: ottimizzazione delle operazioni di movimentazione e

stoccaggio della merce all‟interno di aree delimitate. È il caso di terminal

portuali/intermodali, per i quali il software consente la pianificazione delle movimentazioni

delle unità di trasporto intermodali oppure il carico e lo scarico di convogli ferroviari.

- Controllo di gestione: i dati relativi al trasporto (orari dei viaggi, km percorsi, quantità

trasportate), tracciati dai sistemi informativi aziendali, vengono elaborati in modo da fornire

analisi statistiche sulle prestazioni di servizio (per esempio puntualità delle consegne,

complessiva o per singolo trasportatore) e sui costi, che poi costituiscono un prezioso

strumento di verifica della conformità contrattuale e di supporto decisionale.

- Analisi what-if: applicazioni di simulazione dei costi e delle prestazioni che si otterrebbero

al variare dei principali parametri operativi e di contesto. Si pensi per esempio alla stima

dell‟impatto sui costi di trasporto che si avrebbe effettuando direttamente da deposito

centrale consegne che normalmente vengono gestite da depositi periferici, oppure alla stima

del costo incrementale legato all‟introduzione di un nuovo cliente all‟interno di un giro di

consegna (analisi di geomarketing, si veda Huhtamaki). Si nota una predominanza di

funzionalità a supporto della pianificazione del trasporto (scheduling e routing). Ben poco

utilizzate le funzionalità di controllo di gestione e di analisi what-if.

La pianificazione delle attività di piazzale ha diffusione prevalentemente all‟interno di

particolari tipologie di attori (terminal portuali/intermodali).

- 39 -

Le diverse tipologie di applicazioni: una classificazione

Per meglio comprendere le caratteristiche delle applicazioni di TM è utile classificarle sulla

base dei seguenti due assi:

- La frequenza di utilizzo delle applicazioni, che per le funzionalità di scheduling, routing e

pianificazione delle attività di piazzale coincide con la frequenza di ri-pianificazione, mentre

per il controllo di gestione e le analisi what-if rappresenta la frequenza di utilizzo da parte

dei decisori aziendali.

- Il livello di integrazione, che implicitamente è una misura del grado di maturità

dell‟applicazione.

Nel caso di software non integrato la soluzione è in generale più semplice, ma richiede una

onerosa attività di aggiornamento dei dati. Nel caso di software integrato con l‟ERP – sia che

si tratti di un modulo dell‟ERP sia che si tratti di un gestionale verticale – si ha il vantaggio

della alimentazione automatica dei dati in input. Nel caso di software integrato anche con

altre applicazioni ITS – per esempio eSupply Chain Execution o Fleeet&Freight Management

– si ottiene non solo una alimentazione automatica dei dati, ma anche l‟introduzione nel

sistema di dati ottenuti direttamente dal “campo”.

Le applicazioni TM “ad hoc”, contraddistinte da un basso livello di integrazione, sono

tipicamente utilizzate con bassa frequenza, tipicamente mensile, per il controllo delle

prestazioni, o anche settimanale per la pianificazione dei trasporti. Le applicazioni sono

contraddistinte da tecnologia consolidata e, anche in conseguenza dell‟onerosità di gestione

e del limitato supporto all‟operatività quotidiana, hanno in generale un basso grado di

diffusione. Le applicazioni più diffuse sono quelle che supportano, in base agli ordini ricevuti

e caricati direttamente dall‟ERP, la pianificazione giornaliera dei trasporti. Questo tipo di

applicazioni trova impiego sia nella pianificazione dei viaggi vera e propria, sia nella

pianificazione delle attività e delle operazioni all‟interno di terminal intermodali e portuali. Le

applicazioni di TM presentano tuttavia ancora alcuni elementi di criticità, essenzialmente

legati al fatto che gli algoritmi impiegati per effettuare l‟attività di pianificazione non sono

sempre in grado di considerare adeguatamente tutte le variabili in gioco nel processo di

trasporto.

Le applicazioni che prevedono l‟integrazione con altre applicazioni ITS sono ancora in una

fase preliminare di diffusione e sviluppo. Si tratta per esempio di applicazioni TM alimentate

da dati effettivi rilevati dal campo (km percorsi, consumi, ecc.), oppure di applicazioni che

comunicano in automatico (tipicamente tramite portale web) la lista dei viaggi da effettuare

- 40 -

ai trasportatori, che possono quindi consultarla e stamparla. Sono ancora assai poco diffuse

le applicazioni che supportano la ripianificazione dinamica dei trasporti, in funzione degli

ordini ricevuti nel corso della giornata. Un esempio di applicazioni di questo tipo prevede che

il trasportatore venga aggiornato tramite palmare GPRS in merito a un cambiamento nei

viaggi da effettuare, oppure che l‟azienda di trasporti possa acquisire le nuove informazioni

tramite interfaccia di tipo web, avvisando poi via telefono l‟operatore sul campo.

I benefici all’adozione

A fronte dell‟introduzione di applicazioni di Transportation Management, utilizzando lo

schema proposto all‟inizio del capitolo, dalla Ricerca sono emersi principalmente le seguenti

tipologie di benefici:

- Riduzione dei costi per aumento della produttività

L‟impiego di algoritmi di ottimizzazione consente di ridurre il tempo delle persone dedicate

all‟esecuzione dei compiti più ripetitivi nelle attività di pianificazione (raccolta e analisi dati,

generazione di una prima proposta di allocazione, ecc.) e consuntivazione (fatturazione,

rispondenza agli obblighi contrattuali, ecc.).

- Riduzione dei costi per miglioramento della qualità dei processi

La migliore gestione dei mezzi consente di incrementare, per esempio nel caso degli

operatori logistici, il numero delle spedizioni effettuabili a parità di risorse o, nel caso dei

corrieri, il numero delle consegne. L‟impiego di tali applicazioni consente perciò una

riduzione, seppure di pochi punti percentuali rispetto alla pianificazione manuale, dei costi

legati al processo di trasporto, e soprattutto consente di misurare tale riduzione (funzionalità

di controllo di gestione).

- Aumento dei ricavi per miglioramento della soddisfazione dei clienti

L‟ ottimizzazione nell‟impiego delle risorse permette di migliorare il livello di servizio offerto

ai clienti. La strutturazione del sistema di gestione consente poi di aumentare il controllo sul

livello di servizio stesso.

- Aumento della qualità, quantità e tempestività dei dati

Gli applicativi di TM consentono di avere a disposizione un maggior numero di dati, affidabili

e condivisibili in tempo reale. I benefici si colgono nella maggiore flessibilità (capacità di ri-

pianificare in modo dinamico) e nella migliore capacità di gestione del sistema.

- 41 -

1.3.10 Le applicazioni di eSupply Chain Execution

All‟interno di questo ambito abbiamo incluso le applicazioni finalizzate all‟automazione della

comunicazione e degli scambi informativi/documentali tra tutti gli attori coinvolti nel

processo di trasporto merci e logistica distributiva (mittenti e destinatari, operatori logistici,

vettori, ecc.). La maggior parte delle applicazioni individuate adotta tecnologie

EDI/internetEDI o Extranet (portali) web-based. Nel caso di utilizzo di soluzioni

EDI/internetEDI è di fatto realizzato un interfacciamento diretto tra i sistemi aziendali dei

due attori che intendono scambiare documenti e/o integrare i loro processi, con investimenti

richiesti ad entrambi gli attori. Il ricorso a portali web in grado di offrire i medesimi servizi

(trasmissione ordini, controllo dello stato delle consegne e gestione dell‟esito delle

consegne) consente la condivisione di informazioni con un minore grado di “accoppiamento”

tra i due sistemi informativi e con investimenti in capo a solo uno degli attori in gioco.

Le soluzioni di eSupply Chain Execution (eSCE) prevedono a volte l‟integrazione con

applicazioni Fleet&Freight Management (per esempio con sistemi per la localizzazione dei

mezzi) e Field Force Automation (per esempio con sistemi di supporto alle attività di

piazzale), per consentire ai clienti e partner logistici dell‟azienda di avere a disposizione

informazioni aggiornate in tempo reale sullo stato di avanzamento delle proprie consegne.

Le principali funzionalità

Le funzionalità delle applicazioni di eSupply Chain Execution possono essere

schematicamente ricondotte alle seguenti categorie:

- Trasmissione di ordini: si tratta della trasmissione elettronica degli ordini che attivano le

attività di trasporto fisico e, per gli operatori di logistica integrata, anche eventualmente la

fase di allestimento ordini.

- Digitalizzazione dei documenti di trasporto: i documenti che tipicamente sono associati alla

merce durante il trasporto (per esempio: documento di trasporto, lettera di vettura, ecc.)

possono essere trasmessi per via elettronica e archiviati come digitali.

- Controllo dello stato di avanzamento: trasmissione dell‟aggiornamento dello stato di

avanzamento della consegna, tipicamente mediante la segnalazione del passaggio attraverso

punti notevoli (per esempio nei gate di ingresso/uscita di interporti/terminal portuali), più

raramente dando visibilità al cliente della posizione in tempo reale dei mezzi, dove questo

sia possibile grazie all‟integrazione con un‟applicazione di Fleet&Freight Management. La

- 42 -

comunicazione può avvenire con messaggi di allerta predefiniti (arrivo della merce, ritardo di

consegna, ecc.) oppure con visualizzazione a discrezione dell‟azienda cliente, per esempio su

un portale web, o anche con una combinazione dei due sistemi.

- Conferma di avvenuta consegna: si tratta dell‟invio della comunicazione che attesta

l‟avvenuta consegna presso il destinatario della merce.

Le diverse tipologie di applicazioni: una classificazione

Per meglio comprendere le diverse tipologie di applicazioni di eSCE è utile segmentarle sulla

base dei due seguenti assi:

- La tipologia della relazione, che coinvolge le aziende utenti dell‟applicazione, distinguendo

in particolare tra:

* relazioni “diadiche” one-to-one;

* relazioni aperte di tipo one-to-many, dove una singola azienda interagisce con un gruppo

di aziende (per esempio operatori del trasporto stradale) e di tipo many-tomany, quando un

“portale” tipicamente svolge il ruolo di integratore e facilitatore.

- La soluzione B2b impiegata5, distinguendo tra applicazioni di tipo applicazione-

applicazione, basate in generale su soluzioni proprietarie, EDI, EDI su Internet, e

applicazioni Internet web-based, tipicamente basate su un portale web (Extranet) accessibili,

revia autenticazione, ai molteplici partner/clienti del processo di trasporto.

Le soluzioni basate su relazione one-to-one e soluzioni di tipo applicazione-applicazione –

generalmente trasmissione di dati in formati proprietari o EDI – rappresentano in assoluto le

applicazioni più diffuse e mature. Sono per esempio applicazioni largamente utilizzate nella

relazione di tipo continuativo tra gli operatori di logistica integrata ed i clienti più significativi.

In questi casi, oltre allo scambio degli ordini e della “prova” di avvenuto allestimento o

avvenuta consegna, possono essere oggetto di scambio elettronico anche le informazioni

sullo stato del magazzino (se gestito) e sull‟avanzamento più puntuale delle singole attività.

Piuttosto diffuse, e spesso utilizzate in modo complementare rispetto alle soluzioni di tipo

applicazione-applicazione, sono le soluzioni Extranet web-based. Un caso tipico è quello di

aziende clienti o operatori logistici che utilizzano la Extranet web-based per interagire con

piccole società di autotrasporto o “padroncini” che non hanno interesse a sviluppare una

soluzione di integrazione applicazione-applicazione. Un secondo esempio riguarda le

Extranet di operatori logistici utilizzate a supporto di quei processi di interazione con i clienti

- 43 -

che non si prestano a una completa automazione (per esempio il controllo avanzamento o la

gestione degli appuntamenti di presa/consegna) e con i clienti di dimensioni minori.

È invece molto meno diffuso l‟impiego di soluzioni many-to-many gestite da intermediari

B2b e tipicamente basate sui seguenti modelli:

- portali consortili, promossi da operatori del settore, e volti a supportare l‟integrazione dei

processi interni e di relazione con partner e clienti che vede coinvolti;

- marketplace volti a favorire l‟incontro tra domanda e offerta di servizi di trasporto merci

(come per esempio www.esalog.it, www.felixia.it, www.teleroute.com);

- portali realizzati da soggetti che svolgono un ruolo di coordinamento e supervisione delle

attività nei principali nodi del trasporto merci, quali per esempio le società di gestione di

porti e interporti.

I benefici all’adozione

I benefici che abbiamo riscontrato relativamente all‟introduzione di applicazione di eSCE

nelle aziende sono i seguenti:

- Riduzione dei costi per aumento della produttività

L‟aumento della produttività è essenzialmente riconducibile a due ragioni: (i) la riduzione del

tempo dedicato alla ri-digitazione di dati che possono essere trasferiti per via elettronica e

direttamente inseriti come tali nei sistemi gestionali (beneficio che si consegue al massimo

grado utilizzando soluzioni applicazione-applicazione); (ii) la riduzione del tempo dedicato a

“comunicare” informazioni che possono invece essere scambiate automaticamente o

direttamente acquisite in self-service da clienti o partner logistici.

- Riduzione dei costi per miglioramento della qualità dei processi

Questa è probabilmente una delle aree di maggiore beneficio associata all‟adozione di

queste applicazioni. Lo scambio elettronico di dati e informazioni consente di migliorare la

qualità dei processi diminuendo il numero di errori generati da una inadeguata

comunicazione, riducendo come conseguenza i costi di gestione della non-qualità.

- Aumento dei ricavi per miglioramento della soddisfazione dei clienti

La condivisione rapida di informazioni aggiornate e affidabili, per esempio sullo stato delle

spedizioni, permette di migliorare il livello di servizio offerto ai clienti.

- Aumento della qualità, quantità e tempestività dei dati

- 44 -

Il potenziamento dell‟integrazione informativa con gli altri attori coinvolti nel processo di

trasporto consente di incrementare il numero delle informazioni utili a fini decisionali, a

parità di risorse e tempi.

1.3.11 Le applicazioni di Field Force Automation

Le applicazioni di Field Force Automation (FFA) supportano l‟esecuzione di attività

“disperse” sul territorio effettuate dal personale che si occupa delle fasi operative del

trasporto e della logistica distributiva. Si consideri ad esempio il supporto agli autisti

impiegati nel trasporto primario o nella distribuzione finale delle merci oppure la gestione ed

il coordinamento degli operatori addetti alle attività di piazzale nelle aree interportuali o

portiuali. Lo scambio di informazioni avviene tipicamente in modo bilaterale tra il centro di

controllo ed il personale sul campo. La caratteristica principale di questo tipo di applicazioni,

il supporto alle persone che svolgono attività in mobilità, impone l‟utilizzo di dispositivi mobili

(telefoni cellulari, palmari, terminali veicolari, ecc.).

Nell‟interazione con gli autisti, lo scambio informativo può avvenire in “real-time”, utilizzando

la rete cellulare (principalmente GPRS), oppure prima del viaggio o al rientro in filiale, su

rete Wi-Fi o su rete fissa. Tipicamente sono scambiati in real-time le informazioni ritenute

fondamentali per offrire un elevato livello di servizio al cliente, per esempio la conferma di

avvenuta consegna o l‟aggiornamento dei piani di viaggio. Il piano iniziale dei viaggi e altre

informazioni non particolarmente urgenti (per esempio le firme raccolte su display) vengono

scambiate in filiale.

Nel supporto all‟operatività in area più circoscritte, per esempio la gestione degli operatori

nei piazzali, la trasmissione delle informazioni avviene tipicamente in real-time utilizzando

reti Wi-Fi.

Le principali funzionalità

Le principali funzionalità delle applicazioni di Field Force Automation possono essere

ricondotte alle seguenti categorie:

- Acquisizione dei piani delle attività. Si tratta, per i trasportatori nello specifico, del piano

dei viaggi, dove l‟operatore riceve dall‟azienda la sequenza delle operazioni da effettuare

(prese, consegne), nonché tutte le informazioni necessarie all‟effettuazione del servizio

(luogo di presa, luogo di consegna). L‟autista può visualizzare le attività da svolgere su

- 45 -

dispositivo palmare, senza l‟utilizzo di liste cartacee. Le applicazioni più avanzate consentono

all‟utente di visualizzare il percorso da effettuare in formato cartografico. Per gli operatori di

piazzale, in porti e interporti ad esempio, si tratta invece dell‟acquisizione del piano delle

movimentazioni e degli stoccaggi da effettuare.

- Supporto all‟esecuzione delle attività e ripianificazione, ad esempio il routing dinamico

(aggiornamento real-time dei piani di viaggio dei trasportatori) in funzione dei nuovi ordini

ricevuti dall‟azienda oppure, nelle attività di piazzale, il supporto nell‟identificazione della

posizione di presa e di stoccaggio delle unità di carico o trasporto movimentate.

- Rendicontazione delle attività svolte. Sono comprese le funzionalità che supportano la

registrazione delle attività svolte, incluso l‟esito (positivo o negativo), e la comunicazione ai

sistemi gestionali. Nel caso del supporto agli autisti sono comprese due funzionalità

principali: (i) Acquisizione della firma su display: consente al destinatario di apporre, al

momento della ricezione della merce, la firma direttamente sul display del palmare in

dotazione al trasportatore; (ii) Trasmissione dell‟esito della consegna: l‟operatore registra

l‟esito della consegna direttamente sul dispositivo mobile. L‟autista può trasmettere l‟esito

positivo della consegna e in caso contrario, per alcune delle applicazioni esaminate, anche la

causale relativa alla mancata effettuazione della consegna.

Applicazioni più evolute prevedono anche l‟identificazione automatica dei dati descrittivi della

merce consegnata, ad esempio tramite lettura del codice a barre descrittivo della merce

consegnata.

Le diverse tipologie di applicazioni: una classificazione

Le applicazioni di Field Force Automation possono essere distinte per:

- esigenze di mobilità, distinguendo tra mobilità trasmissiva, possibilità di trasferire

informazioni real-time da un‟applicazione locale al sistema informativo centrale, e mobilità

operativa – ossia possibilità di svolgere attività in mobilità su un dispositivo mobile con

trasmissione delle informazioni al ritorno dell‟operatore in sede. Le tecnologie trasmissive

prevalenti sono per la mobilità trasmissiva la rete cellulare e la rete Wi-Fi, per la mobilità

operativa la rete Wi-Fi e la rete fissa;

- esigenze di portabilità, se prevalgono cioè gli aspetti legati alla portabilità e alla

maneggevolezza del device (in questa categoria abbiamo incluso cellulari e piccoli palmari)

- 46 -

oppure quelli relativi alla visualizzazione e alla usabilità dell‟applicazione (palmari con

schermo ampio e terminali veicolari).

Le applicazioni più diffuse sono quelle che coniugano mobilità trasmissiva e mobilità

operativa utilizzando piccoli palmari e cellulari, o meno frequentemente dispositivi di bordo,

in dotazione agli operatori, connessi ai sistemi informativi centrali mediante rete cellulare. La

loro relativa maggiore diffusione rispetto alle altre tipologie di applicazioni FFA dipende dal

valore che la comunicazione in tempo reale può apportare all‟operatività degli autisti, si

pensi ad esempio alla trasmissione immediata dell‟esito delle consegne ed alla

ripianificazione dinamica dei viaggi. I terminali a bordo veicolo, con visualizzazione della

cartografia e supporto alla navigazione, risultano in realtà ad oggi assai meno utilizzati dei

device più maneggevoli in dotazione agli autisti. Una delle principali motivazioni risiede nel

fatto che gli autisti sono in molti casi soggetti giuridicamente indipendenti dalla società che

commissiona il trasporto (cliente mittente, operatore logistico, corriere, ecc.) e questo riduce

la disponibilità, da ambo le parti, a investire in tecnologia “fissa” legata al mezzo di

trasporto. Un elemento che potrebbe modificare lo scenario è la recente comparsa sul

mercato di palmari con schermo ampio, dotati di antenna GPS per abilitare la navigazione

satellitare. Le applicazioni basate su rete Wi-Fi che operano in mobilità trasmissiva sono

soluzioni tecnologiche consolidate utilizzate prevalentemente a supporto delle attività di

piazzale presso terminal portuali e intermodali. La loro diffusione è ad oggi inferiore alle

potenzialità.

I benefici all’adozione

I principali benefici legati all‟introduzione di applicazioni di FFA sono riconducibili alle

categorie seguenti.

- Riduzione dei costi per aumento della produttività

Si riducono i tempi dedicati alle attività di “comunicazione” con i sistemi informativi centrali

ed alla necessità di “doppia digitazione” dei dati.

- Riduzione dei costi per miglioramento della qualità dei processi

L‟ eliminazione della doppia digitazione ha in generale un effetto positivo in termine di

riduzione degli errori.

- Aumento dei ricavi per miglioramento della soddisfazione dei clienti

- 47 -

È senza dubbio la tipologia di benefici più significativa in quest‟ambito applicativo. Numerose

Funzionalità, conferma di avvenuta consegna, firma digitale, routing dinamico, consentono

di migliorare il livello di servizio al cliente, principalmente dal punto di vista della qualità e

tempestività delle informazioni sull‟avanzamento delle consegne (per esempio possono

essere comunicati gli orari aggiornati di ritiro-consegna, la prova di avvenuta consegna con

conseguente attivazione delle attività di fatturazione).

- Aumento della qualità, quantità e tempestività dei dati

Con le applicazioni di FFA aumenta la tempestività nella comunicazione dei dati con

incremento della flessibilità operativa e della capacità di ripianificazione dinamica.

1.3.12 Le applicazioni di Fleet&Freight Management

In questo ambito abbiamo incluso le applicazioni finalizzate ad una gestione efficiente ed

efficace dei mezzi di trasporto e della merce in viaggio. Queste applicazioni, che sfruttano

una comunicazione di tipo Machine to Machine (M2m), permettono il monitoraggio e la

trasmissione di parametri relativi al mezzo e alla merce. I parametri trasmessi sono

generalmente di tre tipi.

- Dati identificativi, utili per esempio per effettuare il controllo accessi dei mezzi ai gate di

terminal portuali e intermodali. La trasmissione delle informazioni può avvenire tramite

tecnologia RFId o rete fissa, nel caso ad esempio di utilizzo di telecamere che operano il

riconoscimento automatico della targa.

- Dati relativi alla posizione, tipicamente trasmessi in tempo reale in modo da utilizzare le

informazioni di localizzazione a fini di gestione o controllo. La soluzione tecnologica adottata

è tipicamente un box GPS/GPRS che rileva la posizione tramite rete satellitare e trasmette

attraverso rete cellulare. In alternativa è possibile registrare il passaggio del mezzo o della

merce da posizioni specifiche utilizzando tecnologie RFId.

- Dati relativi allo stato del mezzo e/o della merce trasportata, anch‟essi trasmessi in tempo

reale (tramite rete cellulare) o al ritorno del mezzo o della merce in una sede aziendale

(tramite rete fissa o Wi-Fi).

- 48 -

Le principali funzionalità

Le principali funzionalità delle applicazioni di Fleet&Freight Management (FFM) possono

essere ricondotte alle seguenti categorie:

- Tracciamento del mezzo e della merce: monitoraggio del mezzo o della merce in continuo

mediante dispositivi installati rispettivamente sul mezzo di trasporto o sull‟unità di trasporto

che trasmettono in automatico ad un centro operativo informazioni sulla localizzazione. In

alternativa è possibile operare in tempo discreto utilizzando tecnologie RFId.

- Monitoraggio dei parametri funzionali: monitoraggio di parametri relativi alla merce (come

temperatura e pressione) o al mezzo di trasporto (per esempio: consumi, pressione delle

gomme, controllo di chiusura dello sportello).

- Antifurto satellitare: attraverso il monitoraggio della posizione del mezzo mediante

dispositivi installati sul mezzo di trasporto, è possibile identificare variazioni del percorso non

programmate o soste del mezzo eccessivamente lunghe e attivare le adeguate azioni

correttive (per esempio una squadra di vigilanza che interviene e si occupa di rintracciare il

mezzo).

- Controllo degli accessi: mediante il riconoscimento automatico del mezzo di trasporto o

delle unità di trasporto è possibile automatizzare gli accessi o le uscite ai gate di terminal

portuali e intermodali, oppure durante le operazioni di imbarco sulle navi. Esaminando le

funzionalità riscontrate nella Ricerca si nota una decisa predominanza della funzionalità di

tracciamento del mezzo, realizzata in gran parte tramite box GPS/GPRS. Metà delle

applicazioni che hanno le funzionalità di tracciamento del mezzo prevedono anche l‟antifurto

satellitare, tipicamente per carichi di elevato valore e facilmente “smerciabili”.

Molto meno diffuse sono le funzionalità di monitoraggio di altri parametri funzionali.

Abbiamo riscontrato una particolare attenzione per soluzioni volte al monitoraggio della

temperatura della merce trasportata, soprattutto da parte di aziende del settore alimentare

o medicale/diagnostico. Ancora poco diffuse sono anche le funzionalità di controllo accessi,

con qualche applicazione nei terminal portuali e intermodali.

Le diverse tipologie di applicazioni: una classificazione

Le diverse tipologie di applicazioni di FFM possono essere meglio comprese segmentandole

sulla base dei seguenti assi:

- unità monitorata, se mezzo o unità di carico;

- 49 -

- tecnologia trasmissiva, distinguendo tra RFId, rete cellulare e rete fissa. Le applicazioni in

assoluto più diffuse sono quelle che prevedono il monitoraggio del mezzo e la trasmissione

delle informazioni attraverso rete cellulare. La soluzione più tipicamente utilizzata, costituita

da un box GPS/GPRS che registra e trasmette la posizione del mezzo, è consolidata e

reperibile senza difficoltà sul mercato.

Sono invece ancora in fase di sviluppo le applicazioni di misura della temperatura durante il

viaggio, tipicamente con sensori di temperatura posizionati all‟interno del cassone del mezzo

e, in alcuni progetti pilota, sulle unità di trasporto/unità di carico. Le altre classi di

applicazioni sono poco diffuse e hanno in taluni casi ancora il carattere di sperimentazioni. Si

è riscontrata ad esempio una notevole attenzione all‟uso di soluzioni RFId per il controllo

degli accessi nei terminal portuali e intermodali e per l‟accesso dei mezzi sulle navi.

Nell‟ambito del controllo accessi vi sono inoltre soluzioni basate su sistemi di identificazione

visiva per il riconoscimento automatico dei mezzi in ingresso.

La tracciatura dei container tramite rete cellulare è una soluzione ancora in fase embrionale,

essenzialmente a causa delle difficoltà tecnologiche legate alla durata delle batterie del box

GPS/GPRS da installare e della scarsa copertura di rete per alcune tipologie di viaggi (ad

esempio via mare).

La tracciatura della merce per punti discreti con tecnologie RFId è ad oggi poco diffusa

e ascrivibile a casi molto specifici (come la tracciatura di animali vivi). Come già anticipato, le

applicazioni di FFM più diffuse sono basate su box GPS/GPRS installati sui mezzi di trasporto

per la rilevazione della posizione ed eventualmente di altri parametri funzionali. Data la

rilevanza di questo tipo di applicazioni proponiamo di seguito una segmentazione, in base a

due assi:

- i parametri monitorati, che possono essere la posizione e/o i parametri del mezzo

(consumi, pressione delle gomme, controllo di chiusura dello sportello);

- il tipo di integrazione, le applicazioni possono essere infatti integrate con i sistemi

gestionali aziendali oppure essere erogate in modalità ASP (Application Service Providing).

In questo secondo caso i dati rilevati dal campo sono trasmessi al centro operativo di un

Service Provider e l‟azienda utente, per conoscere la posizione del proprio mezzo, accede ad

un portale web gestito dal provider stesso. Le applicazioni fornite in modalità ASP sono

caratterizzate da un elevato livello di standardizzazione, e allo stato attuale consentono di

monitorare essenzialmente la posizione del mezzo. Sono le più diffuse e si basano su

soluzioni tecnologiche consolidate. Sono meno diffuse, ma estremamente interessanti in

- 50 -

termini di potenzialità, le applicazioni che raccolgono dati sul mezzo e, interfacciandosi con i

sistemi informativi aziendali e/o di gestione dei trasporti, consentono di alimentare le

attività di pianificazione, gestione della manutenzione e controllo di gestione.

Le applicazioni volte a rilevare anche i parametri sullo stato della merce, oltre al parametro

sul mezzo e trasferirle ai sistemi informativi aziendali, sono ancora in fase embrionale.

I benefici all’adozione

I principali benefici legati all‟introduzione di applicazioni di FFM sono riconducibili alle

categorie seguenti.

- Riduzione dei costi per aumento della produttività

Le applicazioni di FFM possono consentire di scambiare dati in modo automatico, senza

quindi impegnare tempo del personale operativo che si può così concentrare sulle attività di

trasporto e movimentazione.

- Riduzione dei costi per miglioramento della qualità dei processi

Le applicazioni di FFM consentono un migliore presidio delle principali variabili qualitative del

processo di trasporto ed in generale di movimentazione delle merci, contribuendo così a

correggere tempestivamente le eventuali azioni disallineate, e quindi a ridurre i costi di

correzione, e a prevenire le cause della non-qualità (rottura del mezzo, danneggiamento

della merce, ecc.). La comunicazione dei parametri è inoltre indipendente dalla buona

volontà e dalla corretta esecuzione da parte degli operatori.

- Aumento dei ricavi per miglioramento della soddisfazione dei clienti

Il monitoraggio in tempo reale del trasporto contribuisce ad incrementare il livello di servizio

offerto al cliente, supportando la gestione di eventuali situazioni critiche (legate per esempio

a ritardi, perdite di prodotto, furti) e più tipicamente la comunicazione frequente dello stato

di avanzamento della spedizione.

- Aumento della qualità, quantità e tempestività dei dati

Le applicazioni di FFM consentono di raccogliere una elevata mole di dati costantemente

aggiornati che possono favorire la pianificazione ed il controllo di tutti processi di gestione

dei trasporti (dalla pianificazione dei viaggi alla gestione della manutenzione)

- 51 -

1.4 Un approfondimento sulla Fatturazione elettronica

1.4.1 Definizione di fatturazione elettronica in senso stretto

Un primo modello interpretativo fa riferimento alla fattura come documento in sé ed alla

fatturazione come processo in sé. La fattura è il documento amministrativo per eccellenza, il

più importante documento aziendale in grado di rappresentare nel tempo un‟operazione

commerciale, e da cui scaturiscono risvolti fiscali (detrazione dell‟IVA e deducibilità del

costo), civili (ingiunzioni di pagamento ed efficacia probatoria tra imprenditori), penali (reati

tributari e reati commessi dal fallito) e finanziari (la gestione del credito e la riconciliazione

della fatture ai pagamenti ed agli incassi). La fatturazione è dunque intesa come quel

processo che parte dalla composizione della fattura – in generale da parte del fornitore di

beni/servizi – e si conclude generalmente con l‟archiviazione della fattura sia da parte del

fornitore che da parte del cliente secondo quanto prescritto per legge e che può prevedere,

se richiesto dall‟Agenzia delle Entrate, la messa a disposizione delle fatture conservate per

accertamenti fiscali.

Figura 1.9

In questo contesto con fatturazione elettronica ci si riferisce alla possibilità di emettere e

conservare le fatture in solo formato digitale, come introdotto nell‟ordinamento europeo

- 52 -

dalla Direttiva 2001/115/CE del Consiglio del 20 dicembre 2001 e nel nostro ordinamento dal

Decreto Legislativo del 20 febbraio 2004 n. 52 di recepimento della direttiva europea e dal

Decreto del Ministero dell‟Economia e delle Finanze del 23 gennaio 2004.

Il quadro legislativo di fatto regola diversi modelli di “fatturazione elettronica”, dalla semplice

trasmissione elettronica delle fatture alla fatturazione elettronica in senso proprio.

Nello specifico, i tre principali scenari considerati prevedono:

_ la trasmissione telematica delle fatture (o “fatturazione telematica”), quando la

trasmissione dei dati e delle informazioni contenute in fattura avviene utilizzando un canale

telematico, ma resta obbligatoria sia da parte dell‟emittente che del destinatario la

“materializzazione” (stampa su supporto cartaceo) del documento;

_ la conservazione sostitutiva delle fatture, ossia quel processo che permette di conservare

le fatture in formato digitale in modo che risultino disponibili nel tempo nella loro integrità e

autenticità, mantenendo piena validità legale e fiscale;

_ la fatturazione elettronica, in senso proprio, dove la fattura elettronica – in formato

digitale provvista di riferimento temporale e della firma digitale dell‟emittente (che ne

garantisce autenticità e integrità) – nasce, viene trasmessa e viene conservata sia

dall‟emittente che dal ricevente solo ed esclusivamente in formato elettronico.

I benefici attesi sono principalmente legati al risparmio dei costi di gestione delle fatture

cartacee e sono pienamente colti solo nel caso di fatturazione elettronica in senso proprio.

La trasmissione telematica delle fatture

Per trasmissione telematica delle fatture (o “fatturazione telematica”) si intende la

trasmissione dei dati e delle informazioni contenute in fattura utilizzando un canale

telematico (ad esempio l‟email, la pubblicazione su un portale Web o anche il telefax). Resta

in questo caso obbligatoria sia da parte dell‟emittente sia del ricevente la “materializzazione”

(stampa su supporto cartaceo) del documento. È necessario infatti stampare i dati che si

ricevono creando un documento (cartaceo) che costituirà l‟evidenza “legale” del documento

stesso, esattamente come la fattura che si riceve via posta. Non è per altro necessario che

l‟originale del cliente e la copia fornitore della fatture abbiano lo stesso layout grafico: ciò

che è fondamentale è la congruenza dei dati in esse contenuti.

La conservazione sostitutiva

- 53 -

Per “conservazione sostitutiva” si intende un processo, indipendente dal supporto

tecnologico utilizzato, che permette di conservare documenti di qualsiasi natura in formato

digitale, in modo che risultino disponibili nel tempo nella loro integrità e autenticità. Tale

processo consente di mantenere la validità legale e fiscale dei documenti conservati e

rappresenta perciò una modalità di conservazione “sostitutiva” rispetto alla carta. Tutti i

documenti amministrativi e fiscali e tutte le scritture contabili possono essere conservati nel

solo formato digitale, unica eccezione sono i documenti e le scritture del settore doganale,

accise e imposte di consumo. A titolo di esempio è possibile conservare in solo formato

digitale: le fatture di vendita, le fatture di acquisto, i documenti di trasporto emessi e

ricevuti, il libro giornale ed il libro degli inventari, i registri prescritti ai fini IVA, i mastri

contabili, le scritture ausiliarie di magazzino, il registro dei beni ammortizzabili, le distinte

meccanografiche di fatturazione, il giornale di fondo elettronico degli scontrini fiscali.

1.4.2 Quadro Normativo di riferimento

Si riportano di seguito le principali evidenze che emergono dall‟analisi del quadro normativo

sulla Fatturazione Elettronica in Italia.

1.4.2.1 Una sintesi del quadro normativo

L‟opportunità di emettere e conservare le fatture unicamente in formato digitale, è stata

introdotta nell‟ordinamento italiano dal Decreto del Ministero dell‟Economia e delle Finanze

del 23 gennaio 2004 e dal Decreto Legislativo del 20 febbraio 2004 n. 52 che ha recepito la

Direttiva 2001/115/ CE del 20 dicembre 2001 ( vedere allegati finali ). Negli oltre quattro

anni trascorsi dall‟entrata in vigore delle prime disposizioni legislative sulla materia, una serie

di Risoluzioni e di Circolari interpretative a opera dell‟Amministrazione Finanziaria dello Stato

sono poi intervenute a eliminare i principali elementi di indeterminatezza rimasti. Con

l‟approvazione della Legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (Legge Finanziaria 2008) è stato

infine introdotto l‟obbligo di emettere fatture esclusivamente in formato elettronico nei

confronti della Pubblica Amministrazione. Nonostante non siano ancora stati emanati due

specifici provvedimenti, in più occasioni l‟Amministrazione Finanziaria è intervenuta a

sottolineare come l‟attuale quadro normativo consenta l‟immediata adozione di soluzioni di

fatturazione elettronica o di conservazione sostitutiva, senza necessariamente attendere

l‟approvazione dei suddetti provvedimenti.

- 54 -

L‟attuale quadro normativo consente l‟adozione di diversi modelli di gestione elettronica dei

processi di fatturazione, dalla semplice trasmissione telematica delle fatture con obbligo di

stampa, alla fatturazione elettronica in senso proprio.

1.4.2.2 L’evoluzione del quadro normativo

La percezione di indeterminatezza e complessità del quadro normativo di riferimento è

spesso addotta come una delle principali barriere all‟adozione della fatturazione elettronica

in senso stretto e, quindi, come un fattore di rallentamento del processo di adozione a livello

Paese. Una simile argomentazione – giustificabile forse in passato – trascorsi ormai quattro

anni dall‟emanazione delle prime disposizioni legislative in materia, non è più ostenibile e

rappresenta di fatto una “scusa” per non fare. Il quadro normativo, arricchito dalle

Risoluzioni dell‟Agenzia delle Entrate, è completo e chiaro, con la sola eccezione di alcuni

pochi punti aperti, sui quali è giusto concentrare l‟attenzione nella logica del miglioramento

continuo. Nel contempo è in fase di forte consolidamento una prassi operativa che consente

di superare le citate lacune normative e di tradurre in digitale metodologie procedurali

utilizzate da anni nei processi amministrativi per i documenti cartacei. Forse la più rilevante

attività ancora da compiere in tema di normativa è una più efficace divulgazione dei

contenuti e una più diffusa educazione di professionisti e utenti.

Di seguito forniremo una panoramica aggiornata del quadro normativo di riferimento e dei

modelli di fatturazione “normati”, evidenziando i pochi reali elementi di incertezza ancora

presenti. Di seguito accenneremo alle recenti disposizioni di legge che prevedono l‟obbligo di

emettere fatture elettroniche nei confronti delle Amministrazioni dello Stato e degli Enti

Pubblici Nazionali (introdotto dalla Finanziaria 2008).

1.4.2.3 Principali elementi del quadro normativo

Raccomandazione 94/820/CE della Commissione, del 19 ottobre 1994, relativa agli aspetti

giuridici della trasmissione elettronica di dati (G.U. n. L 338 del 28/12/1994).

Direttiva 2001/115/CE del Consiglio del 20 dicembre 2001, che modifica la Direttiva

77/388CEE al fine di semplificare,modernizzare e armonizzare le modalità di fatturazione

previste in materia di imposta sul valore aggiunto.

- 55 -

Decreto Legislativo del 20 febbraio 2004 n. 52. Attuazione della direttiva 2001/115/CE che

semplifica ed armonizza le modalità di fatturazione in materia di IVA (G.U. n. 49 del 28

febbraio 2004).

Provvedimento Agenzia delle Entrate del 9 dicembre 2004. Modalità di trasmissione e

contenuti della comunicazione telematica ai sensi dell‟articolo 21, comma 1, del decreto del

Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ai fini dell‟emissione delle fatture da

parte del cliente o del terzo residente in un Paese, con il quale non esistono strumenti

giuridici di reciproca assistenza in materia di IVA (G.U. n. 298 del 21 dicembre 2004).

Circolare Agenzia delle Entrate n. 45/E del 19 ottobre 2005. Decreto legislativo 20 febbraio

2004 n. 52 – attuazione della direttiva 2001/115/CE che semplifica ed armonizza le modalità

di fatturazione in materia di IVA.

Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune

d‟imposta sul valore aggiunto

Legge n. 244 del 24 dicembre 2007. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale dello Stato (Legge Finanziaria 2008) (G.U. n. 300 del 28 dicembre 2007).

Decreto 7 marzo 2008. Individuazione del gestore del sistema di interscambio della

fatturazione elettronica nonché delle relative attribuzioni e competenze (G.U. n.103 del 3

maggio 2008).

Normativa sulla conservazione sostitutiva

Decreto Ministero dell‟Economia e delle Finanze del 23 gennaio 2004. Modalità di

assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione in

diversi tipi di supporto.

Circolare Agenzia delle Dogane n. 5/D del 25 gennaio 2005. DM 23/1/2004 recante

“modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro

riproduzione in diversi tipi di supporto”. Campo di applicazione.

Decreto Legislativo del 7 marzo 2005, n. 82. Codice dell‟amministrazione digitale (G.U. n 112

del 16 maggio 2005).

Circolare dell‟Agenzia delle Entrate n. 36/E del 6 dicembre 2006. Decreto ministeriale 23

gennaio 2004 – Modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti

informatici e alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto.

Normativa tecnica

Deliberazione CNIPA del 19 febbraio 2004 n. 11/2004. Regole tecniche per la riproduzione e

conservazione di documenti su supporto ottico idoneo a garantire la conformità dei

- 56 -

documenti agli originali – articolo 6, comma 1 e 2, del Testo unico delle disposizioni

legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del

Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2004. Regole tecniche per la

formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e la

validazione, anche temporale, dei documenti informatici (G.U. n. 98 del 27 aprile 2004).

Decreto del Presidente della Repubblica del 11 febbraio 2005 n. 68. Regolamento recante

disposizioni per l‟utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell‟articolo 27 della

legge 16 gennaio 2003, n. 3.

Decreto del Ministro per l‟innovazione e le tecnologie del 2 novembre 2005. Regole tecniche

per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica

certificata.

Deliberazione CNIPA del 18 maggio 2006 n. 34/2006. Regole tecniche per la definizione del

profilo di busta crittografica per la firma digitale in linguaggio XML (G.U. n. 230 del 3 ottobre

2006).

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 2007. Differimento del

termine che autorizza l‟autodichiarazione circa la rispondenza ai requisiti di sicurezza di cui

all‟articolo 13, comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 ottobre 2003

(G.U. n. 13 del 16 gennaio 2008).

Risoluzioni dell‟Agenzia delle Entrate

Risoluzione dell‟Agenzia delle Entrate n. 161/E del 9 luglio 2007 D.M. 23 gennaio 2004,

articolo

21 DPR 26 ottobre 1972, n. 633 – Fatturazione elettronica e modalità di assolvimento degli

obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione su diversi tipi di

supporto.

Risoluzione dell‟Agenzia delle Entrate n. 298/E del 18 ottobre 2007 Istanza di interpello 2007

– Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Conservazione su supporti informatici delle copie

delle dichiarazioni da parte dei CAF – Adempimenti correlati e termine per l‟invio

dell‟impronta

dell‟archivio informatico.

Risoluzione dell‟Agenzia delle Entrate n. 14/E del 21 gennaio 2008 Conservazione

elettronica. Istanza di interpello 2007 – Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212.

- 57 -

Risoluzione dell‟Agenzia delle Entrate n. 67/E del 28 febbraio 2008 Articoli 21 e 39 del D.P.R.

26 ottobre 1972, n. 633, D.M. 23 gennaio 2004, conservazione sostitutiva dei documenti

rilevanti ai fini delle disposizioni tributarie – obblighi del vettore o dello spedizioniere. Messa

a disposizione delle fatture tramite strumenti elettronici.

Risoluzione dell‟Agenzia delle Entrate n. 85/E del 11 marzo 2008 D.M. 23 gennaio 2004,

D.M. 24 ottobre 2000, n. 370. Conservazione sostitutiva delle distinte meccanografiche di

fatturazione. Istanza di interpello – Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 – ALFA Spa.

I modelli di fatturazione elettronica “normati”

1.4.3 La Firma Digitale e La Firma Autografa

Il crescente interesse per la firma digitale in Italia è sicuramente legato alla normativa

introdotta con la legge 15 marzo 1997 n. 59, nota come "Bassanini 1", che all' art. 15,

comma 2 ha sancito pienamente il principio della validità e rilevanza giuridica degli strumenti

informatici nelle scritture, comunicazioni e archiviazioni della pubblica amministrazione e dei

privati (da convegno internaz fatturaz elettronica aprile 2008).

Il regolamento attuattivo di tale legge, contenuto nel DPR 513/97 pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale n° 60 del 13 marzo 1998, ha chiarito i criteri generali per l'applicazione del suddetto

principio. Da un lato, ha assegnato alla firma digitale, opportunamente certificata, la stessa

validità della firma autografa. Dall'altro, ha riconosciuto al documento informatico, formato e

gestito secondo certe regole, il requisito della forma scritta, con tutto ciò che ne consegue.

Su entrambi questi aspetti e su diversi altri, il DPR (art. 3) rimanda tuttavia ad un successivo

Regolamento Tecnico sui documenti informatici che definisce requisiti, procedure, ecc. per

rendere pienamente applicabili le nuove norme.

Nel frattempo, il 24 luglio 1998, l'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione

(AIPA), ha deliberato in attuazione delle suddette e di altre leggi il testo definitivo delle

Regole tecniche per l'uso di supporti ottici, che definiscono le procedure, gli standard, le

responsabilità ed altri aspetti per il trasferimento di archivi e documenti cartacei su supporti

ottici digitali e, in generale, per la conservazione e riproduzione di documenti in formato

digitale, con piena validità e rilevanza legale.

La deliberazione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n° 192 del 19 agosto 1998.

La firma digitale consente di dare valore legale ad un documento da trasmettere in via

telematica.

- 58 -

La firma digitale è obbligatoria per:

-Deposito telematico dei Bilanci

-Partecipazione a Gare ed Appalti

-Invio di Posta elettronica Certificata

Per avere la disponibilità della firma digitale occorre avere:

-Smart Card InfoCamere (gratuita)

-Lettore Smart Card

-Software apposito

Confronto tra le caratteristiche della firma digitale e della firma autografa

Nell'articolo di approfondimento dedicato espressamente alla firma digitale si è delineato le

caratteristiche principali di questo strumento in grado di conferire validità ai documenti

digitali. Delineeremo quindi le principali differenze tra la firma digitale e la firma autografa

(ovvero la firma scritta a mano) mediante un confronto tra i due tipi di firma (da

www.bucap.it/news/approfondimenti-tematici).

Documenti sui quali vengono apposte le firme

I documenti sui quali vengono apposte le firme autografate, vengono alterati

dall'apposizione della stessa; ogni documento è diverso in quanto ogni firma autografa è

diversa.

I documenti sui quali vengono apposte le firme digitali, non vengono alterati sono, infatti, il

frutto di un calcolo matematico applicato al contenuto degli stessi. Il documento in

questione può essere copiato all'infinito e restare, al contempo, originale e copia autentica di

se stesso.

La verifica delle firme

La verifica di una firma autografa è soggettiva e diretta. Una firma autografa è facilmente

alsificabile ma il falso è riconoscibile, la sua validità nel tempo è illimitata ma deve essere

autenticata da un notaio per impedire il ripudio.

La verifica di una firma digitale è oggettiva e indiretta. Una firma digitale può essere

falsificata solo previa conoscenza della chiave privata, tuttavia un eventuale falso è

- 59 -

irriconoscibile. La sua validità nel tempo è limitata ma è possibile un ripudio solo tramite

querela di falso.

1.4.4 La Firma digitale e la Fatturazione elettronica

La firma digitale, o firma elettronica qualificata, basata sulla tecnologia della crittografia a

chiavi asimmetriche, è un sistema di autenticazione di documenti digitali analogo alla firma

autografa su carta (da www.fattura-elettronica.net, 2006-2008).

Il documento elettronico firmato digitalmente è equiparabile a quello autografo. La firma

digitale è il risultato di una procedura informatica che consente a chi firma un documento

digitale in tutti i formati autorizzati di rendere manifesta e garantire:

l'autenticità, cioè che il documento è originale

la paternità, ossia chi ha firmato il documento

l'integrità, ovvero che il documento non sia stato modificato dopo essere stato firmato

digitalmente.

La firma digitale si può apporre su qualunque documento informatico: bilanci e atti societari,

fatture, notifiche, moduli per l'iscrizione a pubblici registri, comunicazioni alla Pubblica

amministrazione e per la conclusione della conservazione sostitutiva (de-materializzazione)

dei documenti.

Nell'ordinamento giuridico italiano la firma digitale a crittografia asimmetrica è riconosciuta

ed equiparata a tutti gli effetti di legge alla firma autografa su carta.

Il primo atto normativo che ha stabilito la validità della firma digitale per la sottoscrizione dei

documenti elettronici è stato il DPR 513 del 1997, emanato in attuazione dell'articolo 15

della legge 15 marzo 1997, n. 59. Successivamente, tale normativa è stata trasposta nel

DPR n. 445 del 2000 (il Testo Unico sulla documentazione amministrativa), più volte

modificato negli anni successivi all'emanazione, per conformare la disciplina italiana alla

normativa comunitaria contenuta nella Direttiva 99/93 in materia di firme elettroniche.

Oggi, la legge che disciplina la firma digitale è il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,

recante "Codice dell'amministrazione digitale" così come modificato dal D.L. 4 aprile 2006,

n.159.

Il Codice, all'articolo 1, distingue i concetti di "firma elettronica", "firma elettronica

qualificata" e "firma digitale":

- 60 -

Per "firma elettronica" la legge intende qualunque sistema di autenticazione del documento

informatico.

La "firma elettronica qualificata" è definita come la firma elettronica basata su una

procedura che permetta di identificare in modo univoco il titolare, attraverso mezzi di cui il

firmatario deve detenere il controllo esclusivo, e la cui titolarità è certificata da un soggetto

terzo. Qualunque tecnologia che permetta tale identificazione univoca, rientra nel concetto

di "firma elettronica qualificata".

La "firma digitale", è considerata dalla legge come una particolare specie di "firma

elettronica qualificata", basata sulla tecnologia della crittografia a chiavi asimmetriche.

Il decreto legislativo 82/2005, quindi, è impostato come se si potessero avere più tipi di

firma elettronica qualificata, ossia più sistemi che consentano l'identificazione univoca del

titolare, uno solo dei quali è la firma digitale a chiavi asimmetriche. Di fatto, però, nella

realtà concreta, la firma digitale è l'unico tipo di firma elettronica avanzata oggi conosciuto e

utilizzato, per cui i due concetti tendono a coincidere.

All'articolo 21, il Decreto Legislativo 82/2005 stabilisce, con un rimando al Codice Civile, che

la firma digitale (o altra firma elettronica qualificata) fa piena prova fino a querela di falso se

colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa e

legalmente considerata come riconosciuta , equiparando così il documento informatico

sottoscritto con firma digitale alla scrittura privata sottoscritta con firma autografa (e non,

come avveniva in precedenza, all'atto pubblico). Sulla questione del valore probatorio del

documento informatico c'è stata in Italia una lunga discussione che è sfociata in modifiche

normative contraddittorie. La titolarità della firma digitale è garantita dai "certificatori"

(disciplinati dagli articoli 26-32): si tratta di soggetti con particolari requisiti di onorabilità,

accreditati presso il Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione

(CNIPA), che tengono registri delle chiavi pubbliche, presso i quali è possibile verificare la

titolarità del firmatario di un documento elettronico. Fra le caratteristiche per svolgere

l'attività di certificatore di firma digitale vi è quella per cui occorre essere una società con

capitale sociale non inferiore a quello richiesto per svolgere l'attività bancaria. I certificatori

non sono quindi soggetti singoli (come i notai), ma piuttosto grosse società.

- 61 -

1.4.5 La fatturazione elettronica nel ciclo ordine – consegna – fatturazione -

pagamento

Con il termine “fattura elettronica” si intende una fattura in formato digitale provvista del

riferimento temporale e della firma digitale dell‟emittente (che ne garantisce autenticità e

integrità) inviata, previa sottoscrizione di un accordo, in formato elettronico al ricevente, il

quale la conserverà nel formato originale in modalità sostitutiva alla carta. In sostanza una

fattura elettronica è un documento che nasce, viene trasmesso e verrà conservato sia

dall‟emittente sia dal ricevente solo ed esclusivamente in formato elettronico. Le fatture

elettroniche devono obbligatoriamente essere conservate in formato digitale. Per le fatture

elettroniche è richiesta anche la chiusura del processo di conservazione con cadenza almeno

quindicinale: il responsabile della conservazione deve cristallizzare l‟archivio delle fatture

elettroniche emesse e/o ricevute nel periodo, apponendo sull‟archivio la propria firma

digitale e una marca temporale. Da sottolineare come, una volta implementato un sistema di

conservazione sostitutiva, se già si dispone dei collegamenti telematici attraverso cui inviare

o ricevere fatture telematiche, l‟implementazione della fatturazione elettronica è un passo

molto breve che richiede solo la stipula di un accordo con i riceventi o gli emittenti e l‟utilizzo

della firma digitale e del riferimento temporale da parte dell‟emi.

Le diverse accezioni di FE

È in primo luogo fondamentale comprendere le diverse accezioni con cui è possibile riferirsi

al tema della fatturazione elettronica. Vi sono due accezioni principali.

-la fatturazione elettronica “in senso stretto”, che comprende tutte le soluzioni volte a

digitalizzare e automatizzare il processo che va dalla creazione della fattura all‟archiviazione

della stessa e alla sua eventuale messa a disposizione a fronte di esigenze gestionali o

richieste da parte dell‟Agenzia delle Entrate e che include modelli di sola conservazione

sostitutiva o modelli di fatturazione elettronica vera e propria (ossia con accordo tra le parti,

secondo quanto prescritto dalla legge);

-la fatturazione elettronica “in senso ampio” come paradigma dell‟integrazione e

dematerializzazione del ciclo ordine-consegna-fatturazione-pagamento (o ciclo dell‟ordine o,

ancora, ciclo ordine-pagamento, per semplicità), allargando in questo caso il dominio di

analisi all‟intero processo logistico-commerciale e amministrativo-finanziario dalla creazione

dell‟ordine alla chiusura del ciclo dei pagamenti e delle annesse riconciliazioni.

- 62 -

La seconda accezione, anche se a una prima analisi potrebbe apparire un allargamento

dell‟orizzonte per certi versi arbitrario (anche al di là del significato letterale del termine

stesso), costituisce in realtà il più corretto riferimento concettuale per affrontare anche i

modelli di fatturazione elettronica in senso stretto. La fatturazione è infatti un‟attività che

viene alimentata e che a sua volta alimenta le altre attività del ciclo dell‟ordine. Le

prestazioni di riferimento, i vincoli operativi, il contesto organizzativo, sono quelli dettati dal

più ampio processo logistico-commerciale e amministrativo-finanziario. In questa

prospettiva, voler esaminare la fatturazione come attività a sé sarebbe come voler

esaminare una qualsiasi attività aziendale avulsa dal processo di cui è parte, fatto che porta,

nella migliore delle ipotesi, a un‟ottimizzazione locale perdendo di vista le naturali

connessioni con il resto del sistema, trascurando benefici e implicazioni organizzative

rilevanti. Si aggiunga a questo che la fatturazione elettronica costituisce di fatto elemento di

congiunzione, quasi chiave di volta, per l‟integrazione del ciclo logistico-commerciale e del

ciclo amministrativo-finanziario, ruolo che può “giocare” solo se inscritta nel contesto più

ampio.

Figura 2.0

- 63 -

L‟accezione della fatturazione elettronica in senso ampio, come integrazione e

dematerializzazione del ciclo dell‟ordine, ha delle profonde implicazioni organizzative che si

ritiene opportuno richiamare:

-la prospettiva dell‟integrazione e collaborazione tra organizzazioni – B2b o Business to

Business tra imprese, ma anche con il sistema bancario – in base alla quale la capacità di

creare valore all‟interno della singola organizzazione dipende molto dalle azioni dei propri

partner commerciali (clienti o fornitori) o fornitori di servizi (sistema bancario, ad esempio);

-la prospettiva dell‟integrazione “orizzontale” tra le fasi del ciclo dell‟ordine . , processo

articolato e complesso, quasi mai gestito realmente come “processo” all‟interno delle

organizzazioni, in base alla quale la capacità di creare valore dipende dall‟eliminazione delle

attività a basso valore e dal miglioramento delle prestazioni nei punti di interfaccia tra fasi

(ad esempio nelle attività di riconciliazione tra documenti propri delle diverse fasi);

-la prospettiva dell‟integrazione “verticale” tra le attività di interfaccia . – quali ad esempio lo

scambio documentale con clienti e fornitori – e le attività “interne” alle organizzazioni, quali

ad esempio il trasferimento dei documenti al proprio sistema gestionale per l‟alimentazione

delle successive fasi di gestione interna, in base alla quale la creazione di valore dipende

dalla capacità di collegare senza soluzione di continuità le attività di interfaccia e le attività

interne.

In questa triplice prospettiva di integrazione la fatturazione elettronica può realmente

rappresentare la “chiave di volta” per l‟integrazione, ossia quel fondamentale elemento di

congiunzione senza il quale la “volta”, ossia fuor di metafora l‟integrazione del ciclo, non si

sostiene. Queste prospettive costituiscono inoltre il necessario substrato culturale senza il

quale il tema della fatturazione elettronica rischia di essere affrontato in modo riduttivo e

tutto sommato noioso.

La fatturazione elettronica „Ideale‟

La fattura elettronica dovrebbe essere “semplice” come una fattura cartacea. Una fattura

cartacea non viene sottoscritta (cioè non viene firmata da nessuno, viene semplicemente

stampata ed inviata). Nella fattura elettronica viene invece richiesta la “Firma digitale

qualificata” che equivale ad una firma su carta. Tale differenza di trattamento comporta

delle difficoltà e complessità tecniche esagerate. Una per tutte, per effettuare una “Firma

digitale qualificata” è necessario possedere un “dispositivo di firma sicuro” – una smartcard

e quindi del relativo lettore.

- 64 -

Il tutto deriva da una serie di equivoci sui termini e sulla tecnologia sottostante. Ciò che

viene definito firma elettronica (semplice) difatti non ha nulla a che vedere con la firma che

noi normalmente apponiamo sulla carta per approvare il contenuto di un documento ma

corrisponde viceversa ad un sigillo che impedisce a terzi di contraffare il documento sul

quale esso viene apposto. Viceversa la firma elettronica qualificata corrisponde al sigillo più

l‟approvazione perché contiene l‟identificazione del titolare (il proprietario della smartcard,

dispositivo di firma sicuro).

Ed allora è qui che nasce l‟equivoco perché se:

firma elettronica = sigillo e firma elettronica qualificata = firma

è evidente che alla fattura elettronica andrebbe applicato soltanto il “sigillo” in quanto esso è

la garanzia della non contraffazione così come lo è l‟inchiostro che impregna la carta (anche

se la carta in questo caso è molto meno sicura…).

Per applicare il sigillo ad un file PDF non serve nulla tranne il software adobe standard.

Inoltre tale sigillo già di per sé garantirebbe una immodificabilità del documento di gran

lunga maggiore della carta. Per tale motivo, per la fattura elettronica, bisognerebbe

adeguare la regola tecnica vigente in analogia alla fattura cartacea e consentirne l‟emissione

con la sola firma elettronica (semplice).

L‟altro obbligo per la fattura elettronica è l‟apposizione della marca temporale. La marca

temporale (che è un riferimento temporale certo) costituisce un costo ed una complicazione

tecnico/economica per le aziende, che viceversa appongono la data della fattura

semplicemente scrivendola all‟interno della fattura stessa.

La marca temporale andrebbe pertanto, in analogia alla fattura cartacea abolita. Con questi

due adeguamenti tecnico/normativi la fatturazione elettronica potrebbe veramente passare

da mito a realtà.

1.4.6 L’integrazione e la dematerializzazione del ciclo dell’ordine

Un secondo modello interpretativo guarda invece alla fattura come all‟elemento di

congiunzione tra le due macro-aree in cui può essere scomposto il ciclo che va dall‟ordine al

pagamento:

_ il ciclo logistico-commerciale, dagli ordini alle note di carico, alle bolle di

accompagnamento, fino alle fatture;

_ il ciclo amministrativo-finanziario, dalle fatture agli ordini di incasso e pagamento, alle

- 65 -

contabili strutturate, fino agli estratti conto commerciali e finanziari.

In questo contesto, la fatturazione elettronica potrebbe quindi rappresentare un importante

punto di snodo per procedere verso una più completa integrazione dell‟intero ciclo ordine-

consegna-fatturazione-pagamento, all‟interno delle organizzazioni e soprattutto nelle

relazioni di filiera con clienti e fornitori. Il concetto di fatturazione elettronica si pone in

questo caso come paradigmatico della più completa gestione elettronica dell‟intero ciclo

ordine-consegna-fatturazione-pagamento, secondo due direzioni principali.

_ Integrazione: il ciclo è gestito come un unico processo integrato, all‟interno delle

organizzazioni e nella relazione cliente-fornitore, con un‟attenzione specifica ai parametri di

prestazione complessivi ed al workflow che lega le diverse attività;

_ Dematerializzazione: i principali documenti del ciclo dell‟ordine (ordine, conferma, avviso di

spedizione, documento di trasporto, fattura, avviso di pagamento, ecc.) sono prodotti,

scambiati e conservati esclusivamente in formato elettronico. Dall‟ambito applicativo più

stretto della fatturazione elettronica, sia in termini di attività che di documenti, ci si allarga a

considerare anche le attività di ordine, consegna e pagamento e i relativi documenti.

Risultano inoltre maggiormente enfatizzate la prospettive di processo e di collaborazione di

filiera, che in alcune applicazioni di fatturazione elettronica in senso stretto sono poco o per

nulla considerate. La fatturazione elettronica in senso stretto è ovviamente ricompresa nel

più generale concetto di integrazione e dematerializzazione del ciclo dell‟ordine.

- 66 -

Figura 2.1

L‟applicazione dei principi di integrazione e dematerializzazione del ciclo dell‟ordine non sono

in questo caso “regolati” dalla normativa, se non nella componente più stretta di

fatturazione elettronica, e dipende piuttosto da fattori culturali e competitivi. Anche in

questo caso sono possibili diversi livelli di integrazione e dematerializzazione del ciclo

dell‟ordine:

_ nessun livello di integrazione e dematerializzazione, in cui i documenti o i dati “obbligatori”

sono scambiati in formato cartaceo o verbale e non vi è gestione elettronica delle attività del

processo che stanno sull‟interfaccia cliente-fornitore;

_ trasmissione telematica di alcuni “isolati” documenti del ciclo, ad esempio ordini o fatture o

avvisi di pagamento, con scarsa o limitata integrazione di processo;

_ integrazione e digitalizzazione completa di porzioni del ciclo (la parte logisticooperativa o la

parte amministrativo-finanziaria) o dell‟intero ciclo dell‟ordine.

Intorno al tema della “fatturazione elettronica” – in precedenza appannaggio di un ristretto

gruppo di appassionati specialisti – si è concentrato in questi ultimi anni un fortissimo

- 67 -

interesse da parte di soggetti appartenenti a categorie anche piuttosto lontane tra loro e che

hanno trovato in esso un punto di contatto.

Citando solo i principali, sul tema della fatturazione elettronica risultano a vario titolo

coinvolti i seguenti attori:

-il mondo delle imprese, in molti casi rappresentato dalle associazioni di filiera o di categoria,

che intravede la possibilità di dare finalmente volano e massa critica a quei progetti di

integrazione di filiera che in tanti anni (o decenni) di EDI non sono riusciti a “decollare”, ma

che nel contempo teme di subire scelte di sistema imposte dalla Pubblica Amministrazione o

dal più coeso sistema bancario;

-il sistema bancario che forte degli investimenti in infrastrutture di integrazione “interna” (la

rete interbancaria) si propone per fornire nuovi servizi di integrazione “esterna” (tra aziende

e banche e tra aziende) al mondo delle imprese;

-la Pubblica Amministrazione che nel percorso verso la dematerializzazione dei processi e la

trasparenza vede nella fatturazione elettronica un passo fondamentale, oltre che uno

strumento utile più in generale al sistema Paese;

-la filiera dei fornitori di tecnologia e servizi, che vede una significativa opportunità di

“sdoganare” tutto un repertorio di competenze e soluzioni fino a poco tempo fa considerate

come complesse, costose e di dubbio valore e portarle finalmente sul mercato con la giusta

“dignità”;

-i professionisti che nei diversi ruoli sono toccati da questo tema, dai manager aziendali,

nelle aree dell‟IT, dell‟amministrazione e della finanza, del commerciale e del customer

service, della logistica e della supply chain, ai dottori commercialisti, avvocati e notai, che

intravedono in questa tematica un‟opportunità di crescita delle proprie competenze, ma nel

contempo la minaccia di un cambiamento significativo del proprio ruolo.

In questo primo tenteremo di capire il perché di questo crescente interesse verso un tema

che se non analizzato nella sua piena potenzialità rischierebbe di rimanere, come lo è stato

per molto tempo, in una nicchia del sistema economico. Per questo partiremo dalla

definizione di “fatturazione elettronica” espressa precedentemente

- 68 -

1.4.7 I Benefici dell’Adozione

1.4.7.1 Il Grado di adozione

Il grado di adozione in Italia delle soluzioni di integrazione e dematerializzazione del ciclo

ordine/pagamento insoddisfacente, rappresentando meno del 5% del totale degli scambi a

valore tra le aziende: in altre parole, meno del 5% delle fatture fluisce per via elettronica,

così come per gli ordini, e via dicendo con un grado di adozione progressivamente

decrescente passando alle altre tipologie di documenti1 (Bertelè et al., 2007). Spostando

l‟attenzione a livello europeo la situazione non risulta molto diversa. Ad esempio, la fattura,

nonostante la sua rilevanza fiscale, presenta un grado di diffusione basso. Nel 2007 si è

stimato che in Europa, solo nel B2B (Business to Business), sono state emesse 15 miliardi di

fatture (sia in formato cartaceo sia elettronico). Tra queste solo il 2,2% è stato inviato in

formato elettronico, per un ammontare pari a 420 milioni di fatture (de Boer et al., 2008).

L‟utilizzo della fatturazione elettronica, ad esempio, varia molto tra i vari Stati europei come

si evince dalla Figura 1.7.

Figura 2.2: Grado di adozione nel 2007 della fattura elettronica negli Stati membri (Koch,

2007)

- 69 -

Il dato riportato deve essere inteso come valore medio e vi sono settori, filiere, distretti che

adottano molto più intensivamente queste soluzioni (es. farmaceutico, automotive, materiale

elettrico, beni di largo consumo).

Paesi nordici e Svizzera risultano più all‟avanguardia rispetto al resto d‟Europa, con un grado

di adozione della fatturazione elettronica maggiore del 3%. L‟Europa Occidentale segue con

un grado di penetrazione compreso tra 1% e 3%, mentre l‟Europa dell‟Est e i Balcani non

superano l‟1%. Sul totale degli scambi di fatture in formato elettronico, solo una piccolissima

parte avviene tra aziende aventi sede in nazioni diverse (de Boer et al., 2008).

1.4.7.2 La maturità di adozione

Oltre a indagare la percentuale di aziende che integra e dematerializza il ciclo ordine-

pagamento, è interessante analizzarne le scelte in relazione al processo di adozione. Vi sono,

infatti, diversi casi di aziende che stanno applicando queste soluzioni in ampiezza (su più fasi

del ciclo) e in profondità (ridisegnando e automatizzando i processi sottostanti), ma nel

contempo vi sono ancora molti esempi di applicazioni a porzioni isolate del ciclo e con basso

impatto sui processi. Da un„analisi del Politecnico di Milano – condotta nel 2007 su 40 casi di

studio, selezionati in diversi settori e con diverse dimensioni aziendali – è emerso che più di

due aziende su tre integrano più fasi del ciclo (per esempio, ordine e fatturazione, ordine e

pagamento, fatturazione e pagamento ecc.), ma solo poche aziende adottano l‟EDI

(Electronic Data Interchange) a supporto dell‟intero ciclo (Figura 1.8).

Figura 2.3 (Bertelè et al., 2007)

- 70 -

1.4.7.3 I Benefici della dematerializzazione

I benefici apportati dall‟introduzione di progetti di integrazione e dematerializzazione del

ciclo ordine-pagamento sono largamente la più importante spinta all‟adozione riscontrata.

Per tale motivo, si è deciso di dedicare un‟intera sezione alla trattazione più dettagliata dei

benefici potenzialmente conseguibili, classificabili sostanzialmente in tre classi:

Attraverso i progetti di integrazione e dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento è

possibile conseguire una riduzione dei costi di esecuzione delle attività, principalmente legati

al calo delle non conformità e, secondariamente, alla diminuzione dei materiali di consumo,

all‟aumento della produttività della manodopera e alla riduzione dello spazio dovuto

all‟archiviazione dei documenti cartacei.

Il costo complessivo è suddiviso in costo di gestione del ciclo ideale e costo di gestione delle

non conformità. In uno scenario che non prevede l‟adozione dell‟EDI, il costo di gestione

delle non conformità equivale addirittura a circa la metà del costo complessivo di gestione

del ciclo (Bertelè et al., 2007). Il beneficio derivante dal quasi annullamento delle non

conformità che si ottiene passando dal suddetto scenario ad uno integrato, che prevede cioè

l‟utilizzo dell‟EDI, permette la diminuzione del numero di operazioni manuali per la

correzione delle stesse e, quindi, i costi connessi.

Tra i costi del ciclo ideale, articolati per tipologia di risorsa, la principale voce di costo è

dovuta alle risorse umane, seguita dai materiali di consumo, dallo spazio e dalla

trasmissione. Sebbene la riduzione del costo dei materiali di consumo risulti

percentualmente superiore a quella della manodopera, l‟alta incidenza di quest‟ultima sui

costi totali ne determina un beneficio maggiore in termini assoluti.

La maggiore produttività della manodopera, ottenuta con l‟introduzione dell‟EDI, deriva

dall‟automazione dei processi, con la conseguente riduzione delle attività manuali (come, per

esempio, le telefonate e l‟invio di fax) e, quindi, della richiesta di personale ad alto costo.

Relativamente ai costi dei materiali di consumo (es. carta, toner, cartucce…) si ha quasi un

annullamento, in quanto i documenti non devono più essere stampati, né archiviati in

- 71 -

formato cartaceo dato che l‟archiviazione può avvenire su un supporto ottico (Leonard e

Davis, 2006).

Vengono così evitati i costi relativi alle stampe dei documenti e al loro invio via posta o fax

alla controparte. Secondo il CNIPA , ogni anno in Italia vengono stampate 100 miliardi di

pagine per un valore economico di 1,5 miliardi di euro. Il 30% dei fogli stampati ha una vita

media di 5 minuti e il 20% di queste pagine sono stampate per errore e cestinate

immediatamente. Tutto ciò equivale ad uno spreco di 50 miliardi di pagine (convegno SIAV,

2007). Su tale tema, altre ricerche indicano che il peso della carta sul prezzo finale di un

prodotto è molto consistente e, in particolare, oscilla tra il 3,5% e il 15% (Power, 2002).

Dall‟eliminazione della carta deriva un‟altra voce di risparmio: occupazione di spazio. Lo

spazio occupato diminuisce notevolmente in quanto i supporti per l‟archiviazione digitale

risultano meno voluminosi dei tradizionali faldoni ingombranti. Inoltre, non essendoci più la

necessità di stampare (i documenti vengono ora spediti tramite le reti EDI o Internet),

attrezzature come stampanti o fax possono essere dismesse e non più riacquistate. Per

ultimo, un altro beneficio può essere ricercato nella diminuzione del lead time delle attività di

processo, in quanto vengono eliminate le duplicazioni di procedure di ricezione, schedatura,

archiviazione ed invio. Va, però, notato che tale riduzione è minima se confrontata con i

risparmi di costo precedentemente citati. Esistono, infatti, dei tempi fissi di processo (quali la

scadenza fattura) indipendenti dalla modalità di svolgimento del ciclo e non riducibili che

hanno elevata incidenza sul lead time.

Dalla letteratura non si ricava, però, una stima complessiva dei singoli benefici ottenibili per

l‟integrazione e dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento. Un‟idea di massima si può

dedurre in relazione alla singola fase di fatturazione, considerando che in Europa vengono

spedite ogni anno circa 15 miliardi di fatture e che i costi associati sono enormi. L‟università

di Hannover ha calcolato un potenziale risparmio per la sola fatturazione vicina a 70 miliardi

di euro all‟anno, basata su una riduzione dell‟80% dei costi sui 15 miliardi di fatture spedite

ogni anno in Europa (de Boer et al., 2008).

Altri studi, inerenti al settore grocery, hanno stimato che con l‟uso del servizio di fatturazione

elettronica per l‟80% delle proprie transazioni, un retailer può ottenere l‟83,3% di riduzione

nei costi, risultante in un guadagno netto di 900.000 euro all‟anno (Pramatari, 2007).

Infine, a livello di Paese, da una stima fatta dal CNEL (Consiglio Nazionale dell‟Economia e

del Lavoro), risulta che l‟utilizzo della fattura elettronica nei rapporti B2B e la sua

- 72 -

integrazione con il regolamento monetario (pagamento e riconciliazione) darebbe luogo ad

una liberazione di risorse pari a 4 punti percentuali del PIL (dati del Luglio 2007).

Ovviamente, tutti i vantaggi economici suddetti non sono immediati in quanto occorre

sostenere il costo per l‟adozione delle nuove tecnologie in termini di hardware e software

necessari. Tuttavia, analisi empiriche dimostrano che l‟EDI non comporta un tempo

eccessivo per raggiungere il punto di pareggio dell‟investimento e dà un contributo positivo

al ROI, a differenza di altri strumenti di gestione della supply chain che lasciano

insoddisfatte il 53% delle imprese (Ruppel, 2004; Galle, 2003).

Le considerazioni di sintesi sui benefici

L‟intensità dei benefici derivanti dall‟integrazione e dematerializzazione del ciclo ordine-

pagamento dipende dalle specificità del settore.

I parametri che maggiormente spiegano la variabilità dei benefici all‟interno dei settori sono:

pagamenti, che seguono a fronte di un singolo ordine, aumentano i benefici derivanti

dall‟integrazione e dematerializzazione del ciclo ordine- ale di

inaccuratezza: essendo la riduzione del costo delle non conformità il vantaggio

predominante, l‟entità del beneficio percepito aumenta tanto maggiore è il numero delle non

conformità presenti nel caso tradizionale. La differenza nella ripartizione dei benefici dipende

da chi tipicamente si accolla il costo delle non conformità nel caso iniziale. All‟interno dei

singoli settori, si può osservare che i benefici più consistenti si ottengono con l‟integrazione

e dematerializzazione dell‟intero ciclo ordine-pagamento o di porzioni significative dello

stesso: se ci si limita al solo scambio di isolate tipologie di documenti e non si procede

all‟integrazione dei processi, i benefici scendono a valori più bassi che renderebbero assai

meno interessante investire in queste soluzioni (Bertelè et al., 2007). Fornitori e acquirenti

sostengono entrambi che solo da un sistema totalmente integrato si possono ottenere veri

benefici (Hill e Scudder, 2002): questi, infatti, aumentano tanto più l‟azienda è integrata sia

internamente che esternamente (Marcussen, 1996; Lee et al., 2002) e tanto più numerosi

sono i partner che utilizzano l‟EDI (Stefansson, 2002). In conclusione, si possono riassumere

i principali benefici derivanti dall‟integrazione e dematerializzazione del ciclo

precedentemente esposti.

- 73 -

Figura 2.4: Sintesi dei benefici

1.4.8 I paradigmi di adozione dei progetti di Integrazione

I principali paradigmi di adozione della fatturazione elettronica sono rappresentati in Figura

2.2. Nello schema logico si è voluto distinguere tra paradigmi appartenenti all‟area della

fatturazione elettronica in senso stretto (conservazione dell‟attivo, digitalizzazione e

conservazione del passivo, fatturazione elettronica pura) e paradigmi appartenenti all‟area

dell‟integrazione e dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento (dallo scambio unilaterale

- 74 -

di documenti alla integrazione completa del ciclo). Lo schema

Figura 2.5: Paradigmi di Adozione

in Figura organizza i paradigmi da sinistra verso destra per complessità e completezza

crescenti. La sequenza dei paradigmi nell‟albero non rappresenta invece necessariamente il

percorso evolutivo, che potrebbe invece avvenire per salti discontinui o per integrazione di

paradigmi.

Procediamo ora a descrivere nel dettaglio i singoli paradigmi raggruppandoli nelle due

principali classi, paradigmi di fatturazione elettronica e paradigmi di integrazione e

dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento, presentando per ultimo il paradigma che

rappresenta la completa integrazione e dematerializzazione del ciclo e che quindi deriva dalla

combinazione delle altre due classi.

I paradigmi di fatturazione elettronica, Digitalizzazione e conservazione del passivo

L‟adozione di sistemi per la digitalizzazione e conservazione del passivo è una scelta

tipicamente interna ad un‟azienda che intende migliorare l‟efficienza del processo di gestione

delle fatture passive. Coinvolge quasi esclusivamente la funzione amministrazione.

- 75 -

Si tratta di re-impostare le attività di inserimento nel gestionale dei dati delle fatture passive

e di archiviazione delle stesse ai fini fiscali. Le fatture passive ricevute in formato analogico

vengono scannerizzate, trasformate in immagini digitali ed elaborate da un software di

riconoscimento dei caratteri (OCR). I dati estratti vengono utilizzati per alimentare

automaticamente il sistema informativo dell‟azienda, andando così a sostituire le attività di

inserimento manuale dei dati nel gestionale. Le stesse immagini digitali (le fatture) vengono

poi indicizzate ai fini della conservazione sostitutiva1. Il processo si chiude con l‟apposizione

della firma digitale e della marca temporale ad opera di un responsabile della conservazione

sostitutiva nominato dall‟azienda. L‟impatto organizzativo di maggior rilievo per l‟azienda è

l‟istituzione del responsabile della conservazione sostitutiva, cui sono deputate la definizione

delle caratteristiche del sistema di conservazione (manuale della conservazione), nonché la

responsabilità del corretto svolgimento del processo di conservazione sostitutiva.

Conservazione dell‟attivo

I progetti di conservazione dell‟attivo sono progetti interni alle aziende volti a eliminare

l‟archiviazione cartacea ai fini fiscali delle fatture attive. Questi progetti coinvolgono quasi

esclusivamente l‟amministrazione, che dovrà adottare sia un nuovo processo di emissione

delle fatture, sia un sistema di conservazione sostitutiva delle stesse. Le fatture attive

vengono già “formate” come documenti elettronici – quindi con l‟apposizione di firma digitale

e riferimento temporale, e possono così essere inviate al processo di conservazione

sostitutiva. Con cadenza quindicinale il responsabile della conservazione provvederà a

“cristallizzare” gli archivi delle fatture, tramite l‟apposizione della propria firma digitale e di

una marca temporale. L‟invio delle fatture ai clienti può poi avvenire in diverse modalità,

anche compresenti: ad esempio come file pdf allegato ad un‟email, tramite un link in

un‟email che rimanda ad un portale Web, via PEC (Posta Elettronica Certificata), oppure

ricorrendo alla tradizionale postalizzazione cartacea. Nel caso di ricorso

alla sola postalizzazione cartacea, la decisione di adottare un sistema per la conservazione

dell‟attivo ha impatti esclusivamente interni. Anche in questo caso è necessario individuare il

responsabile della conservazione sostitutiva.

Fatturazione elettronica pura

La fatturazione elettronica pura è un paradigma che comporta il coinvolgimento di entrambi i

partner di una relazione commerciale e prevede lo scambio di fatture che vengono generate,

- 76 -

trasmesse e conservate esclusivamente in formato elettronico. Perché le fatture siano

considerate elettroniche è necessario: (i) da un lato che il fornitore emetta le fatture come

documento informatico, apponendo sulle stesse il riferimento temporale e la propria firma

digitale per garantirne autenticità e integrità, (ii) dall‟altro lato che le parti sottoscrivano un

accordo di fatturazione elettronica. Le fatture elettroniche, così formate e scambiate, devono

poi essere conservate in modalità sostitutiva da entrambi gli attori, con chiusura del

processo di conservazione entro 15 giorni dall‟emissione (fornitore) o ricezione (cliente) delle

fatture stesse. La chiusura del processo di conservazione richiede l‟apposizione sui lotti di

fatture della marca temporale e della firma digitale del responsabile della conservazione

sostitutiva. Nel caso in cui le fatture elettroniche siano documenti strutturati sarà possibile

per il cliente eliminare le attività di imputazione manuale nel gestionale dei dati riportati

nelle fatture. A livello organizzativo, anche in questo caso, è necessario che le due aziende

nominino un proprio responsabile della conservazione sostitutiva.

Inoltre la necessità di sottoscrivere un accordo con la controparte – ed eventualmente

stabilire standard di messaggio, semantici e di processo, nel caso di fatturazione elettronica

strutturata – introducono anche elementi di complessità organizzativa esterni alla singola

azienda, richiedendo una collaborazione più stretta fra le parti.

Paradigmi di integrazione e Dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento, Scambio

unilaterale degli ordini.

Nei progetti di scambio unilaterale degli ordini sono coinvolti entrambi i partner commerciali,

tipicamente attraverso la funzione vendite per il fornitore e la funzione acquisti per il cliente.

Le attività impattate sono la fase di emissione degli ordini lato cliente e le fasi di ricezione e

processamento degli stessi ordini lato fornitore. In questo paradigma si prevede che

l‟azienda cliente invii, per scelta unilaterale o per “imposizione”, gli ordini ai propri fornitori in

modalità elettronica strutturata. Inoltre si assume che l‟azienda cliente non riceva a sua

volta documenti strutturati dai propri fornitori. L‟impatto organizzativo per l‟azienda cliente è

tutto sommato limitato nel caso in cui debba adattarsi ad uno standard che le viene imposto,

un po‟ più significativo nel caso in cui sia essa stessa a proporre ai fornitori lo standard di

riferimento. Questa soluzione è di indubbio interesse per il fornitore che ha la possibilità di

gestire direttamente gli ordini in formato elettronico. È invece interessante studiare le

implicazioni per il cliente, in questo caso l‟attore meno avvantaggiato dallo scambio.

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Scambio unilaterale delle fatture

Nello scambio unilaterale delle fatture, caso duale del precedente, il fornitore invia al proprio

cliente, per scelta unilaterale o per “imposizione”, le fatture in modalità elettronica

strutturata. È inoltre previsto che, oltre alla trasmissione elettronica, possa esistere un

processo parallelo di trasmissione via posta tradizionale delle fatture. Permane, per entrambi

gli attori, l‟obbligo di “materializzare” (stampare) le fatture su supporto cartaceo per la

conservazione ai fini fiscali. Si assume, come nel caso precedente, che l‟azienda fornitrice

non riceva a sua volta documenti elettronici strutturati da parte del cliente. Anche in questo

caso è interessante valutare le implicazioni per l‟attore che apparirebbe meno avvantaggiato

nello scambio (il fornitore).

Integrazione dei pagamenti/incassi

Si tratta di soluzioni volte a dematerializzare lo scambio documentale tra le aziende e le

rispettive banche, e tra le banche stesse (invio di disposizioni di pagamento e ricezione degli

esiti di incasso). Il cliente nello specifico, invece che recarsi in filiale, compone l‟ordine di

pagamento e lo invia alla propria banca in formato strutturato, tipicamente tramite

un‟applicazione di remote banking. Analogamente avviene nel caso di composizione di un

ordine di incasso, RIBA o RID, da parte del fornitore. In caso di RIBA ad esempio l‟azienda

cliente riceverà sui suoi applicativi una notifica e provvederà a dare autorizzazione al

pagamento tramite remote banking, previa verifica di corrispondenza con la fattura.

Entrambe le aziende ricevono poi dalla propria banca gli estratti conto in formato strutturato

e grazie a questi prendono visione delle disposizioni effettuate e ricevute. Con l‟avvento dei

sistemi del CBI 23 il cliente può far notificare l‟esito dei propri bonifici tramite messaggio

strutturato al fornitore al momento dell‟accettazione da parte della banca. Si sostituisce così

di fatto l‟avviso di pagamento, attualmente scambiato tramite mezzi di comunicazione

tradizionali (principalmente il fax) a conferma dell‟avvenuto pagamento. Gli impatti

organizzativi sono tutto sommato modesti, in quanto si tratta di attività svolte per lo più da

un‟unica funzione, l‟amministrazione/tesoreria e dal punto di vista esterno, nella pratica,

ognuna delle due aziende si integra con la propria banca, adottando i processi e i formati da

essa proposti.

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Integrazione del ciclo fattura-pagamento

Si tratta di soluzioni che supportano la digitalizzazione degli scambi documentali legati alla

porzione amministrativo-finanziaria del ciclo (emissione e ricezione di fatture, note di credito,

disposizioni di pagamento, esiti e incassi, ecc.). Il paradigma considerato prevede dunque la

digitalizzazione delle attività di emissione e invio delle fatture lato fornitore, di ricezione ed

elaborazione delle stesse da parte del cliente, di eventuale emissione di note di

credito/debito, di invio delle disposizioni di incasso o pagamento al sistema bancario e di

ricezione delle notifiche in merito agli esiti delle stesse. Nel modello sviluppato per tale

paradigma si prevede che le fatture vengano scambiate in formato strutturato, ma

successivamente stampate per la conservazione. Gli archivi – sia delle fatture passive per il

cliente, sia delle fatture attive per il fornitore – permangono, quindi, in formato cartaceo.

L‟adozione di queste soluzioni produce tipicamente effetti sui processi di contabilità delle

aziende, di conseguenza la funzione che risulta più coinvolta in questo tipo di progetti è

generalmente l‟amministrazione/tesoreria. I vantaggi derivanti dall‟adozione di questo

paradigma sono legati essenzialmente alla riduzione dei tempi per l‟acquisizione ed

elaborazione dei dati, nonché per le verifiche e le riconciliazioni che sono tendenzialmente

semplificate dall‟utilizzo di riferimenti incrociati tra le fatture e i relativi pagamenti/incassi.

Aumenta, rispetto ai paradigmi precedenti, la complessità organizzativa esterna, per la

necessità di definire dei comuni standard di messaggio semantica e processo tra i partner

commerciali.

Integrazione del ciclo ordine-fattura

In questo paradigma gli scambi documentali legati al ciclo logistico-commerciale (emissione

e ricezione di ordini, conferme d‟ordine, documenti di trasporto, avvisi di spedizione, fatture)

tradizionalmente effettuati via fax, telefono, posta, o con il supporto di

agenti, sono sostituiti da scambi di documenti elettronici strutturati che permettono al

ricevente di non dover digitare a sistema le informazioni. Anche in questo caso si ipotizza

che le fatture vengano scambiate in formato strutturato ma successivamente stampate e

archiviate in cartaceo per la conservazione, in assenza di accordi di fatturazione elettronica

tra le parti. Lo scambio di più documenti e la reingegnerizzazione delle attività, sia interne

- 79 -

che di interfaccia, con il coinvolgimento di più funzioni, dagli acquisti/vendite, alla logistica,

all‟amministrazione, comportano impatti organizzativi elevati. Alcune figure aziendali devono

cambiare il proprio modo di lavorare, si pensi ai venditori o agli agenti di vendita, ed è

necessaria una forte interazione con i propri partner commerciali nella scelta degli standard

di comunicazione e di processo. I vantaggi derivanti dall‟adozione di questo paradigma sono

legati alla riduzione dei tempi per l‟acquisizione ed elaborazione dei dati, alla riduzione dei

tempi necessari per le verifiche e le riconciliazioni e soprattutto alla riduzione delle non

conformità.

Integrazione del ciclo ordine-pagamento

Si tratta dell‟adozione congiunta di sistemi per l‟integrazione e la digitalizzazione del ciclo

logistico-commerciale (ordine-fattura) e di quello amministrativo-finanziario (fattura-

pagamento), ottenendo quindi la integrazione e dematerializzazione di tutto il ciclo ordine-

pagamento nella relazione cliente-fornitore. Permane l‟obbligo di materializzare i documenti

di rilevanza fiscale ai fini della conservazione.

1.4.9 Le barriere all’adozione della fatturazione elettronica

Vi sono due principali classi di barriere: quelle esterne alle organizzazioni, ossia legate a

scelte di sistema sulle quali la singola organizzazione ha poca o nessuna capacità di

influenza, e quelle interne alle organizzazioni. Per comprendere meglio il senso di questa

distinzione e identificare più compiutamente le specifiche tipologie di barriere, vale la pena

di porsi le due seguenti domande:

nell‟ipotesi che un‟azienda abbia maturato con convinzione la decisione di impegnarsi in

progetti di ICT, che tipo di barriere esterne incontra e come queste riducono il valore o

complicano il processo di adozione?

nell‟ipotesi invece che le condizioni esterne siano assolutamente favorevoli, quali sono le

barriere interne che impediscono lo sviluppo e l‟adozione di progetti?

È importante rispondere a queste due domande senza pregiudizi e in forza dell‟esperienza,

anche perché non vi è nulla che possa compromettere lo sviluppo organico di quasi tutte le

soluzioni ICT affrontate come il perdersi in dissertazioni astratte su barriere non reali,

perdendo di vista quei pochi veri elementi di ostacolo.

- 80 -

1.4.9.1 Le barriere esterne

Vi sono due classi di barriere normalmente addotte:

un quadro normativo complicato e non omogeneo a livello internazionale; l‟assenza di uno

standard condiviso, ossia la presenza di troppi “standard” che rendono complessa e costosa

l‟integrazione con gli attori esterni alla propria organizzazione. Entrambe queste presunte

barriere vanno ridimensionate e correttamente presentate, enucleando solo i reali elementi

di criticità.

Il quadro normativo, come sarà più diffusamente descritto in seguito, è in realtà già

piuttosto chiaro e completo e l‟omogeneità di fondo con il resto dei Paesi europei è garantita

dalla comune radice (direttiva 2001/115/CE). La presenza di alcuni aspetti che possono

essere migliorati e di alcune specificità probabilmente inutili introdotte nell‟ordinamento

italiano e non presenti nella direttiva europea non impediscono di esprimere un giudizio

positivo sul quadro normativo e, soprattutto, non impediscono a chi voglia applicare la

fatturazione elettronica di farlo con successo. L‟atteggiamento dell‟Agenzia delle Entrate

lascia inoltre prevedere che i pochi punti “aperti” verranno risolti in breve tempo.

Il “problema” degli standard è in generale mal posto. Se per standard si intende la struttura

sintattica dei documenti, tra cui la fattura, il problema realmente non esiste. Esistono

certamente al riguardo diversi modelli, comuni a un settore industriale o a un distretto,

promossi da un qualche ente di unificazione italiano o europeo o internazionale, o

semplicemente spinti da un‟azienda capofiliera o da un produttore di software gestionale,

ma è anche facile identificare i più diffusi e costruire dei “traduttori” da modello a modello.

Certo, in un mondo ideale sarebbe preferibile avere un‟unica sintassi condivisa, ma nel

mondo reale un buon insieme di traduttori risolve il problema.

Se invece si attribuisce alla parola standard il suo più pieno significato, standard di

semantica e di processo, allora emergono i reali punti di attenzione. In questo senso, è

importante che i documenti siano “letti” secondo la prospettiva del processo, attività e attori,

e contengano quindi tutte le informazioni utili a facilitare l‟integrazione (ad esempio i

riferimenti incrociati, a quali fatture corrisponde un pagamento, ecc.) e vi sia un accordo

pieno sulla semantica (codici identificativi dei prodotti e degli attori, ad esempio). È questo

un compito che va molto al di là delle competenze di esperti di standard o di linguaggi di

modellazione dei processi ed entra invece nel cuore delle competenze di chi conosce i

processi e le dinamiche di business.

- 81 -

1.4.9.2 Le barriere interne

È questa una domanda fondamentale dal momento che come abbiamo visto il contesto

esterno può essere migliorato, ma non pone a oggi barriere particolarmente critiche.

Vi sono tre principali classi di barriere interne:

- una sostanziale mancanza di consapevolezza da parte del management delle

organizzazioni, e soprattutto da parte dei top executive, del significato di fatturazione

elettronica in senso ampio, integrazione e dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento, e

del valore legato ai progetti di fatturazione elettronica;

-una resistenza alla gestione per processi, nonostante vi sia una consapevolezza

progressivamente crescente dell‟importanza di una visione per processi, sia nella letteratura

sia nella cultura aziendale;

-una resistenza, ancora più forte della precedente, alla collaborazione di filiera, con fornitori,

clienti e provider di servizi, in base alla quale non si riconosce la dipendenza sempre più

significativa delle proprie prestazioni dalle prestazioni degli altri attori, soprattutto nelle

supply chain complesse e articolate.

Queste barriere sono particolarmente significative in quanto i progetti di fatturazione

elettronica, specialmente nell‟accezione ampia del termine, presentano indubbiamente

un‟elevata complessità organizzativa. Per cogliere il valore potenziale descritto in precedenza

è necessario da un lato gestire il ciclo ordine-pagamento come un unico processo,

coinvolgendo tutte le funzioni aziendali, e dall‟altro lavorare con clienti, fornitori e banche

per creare valore insieme (da condividere poi). Tutto questo richiede in molte organizzazioni

un cambio di modello organizzativo e un cambio di cultura (in taluni casi anche di persone)

che non può avvenire senza il coinvolgimento pieno e diretto del top management.

- 82 -

Di Seguito è riportata una Figura che va a sottolineare quali siamo le priorità da affrontare

per il superamento delle barriere analizzate:

Figura 2.6

Assumendo in primo luogo il punto di vista delle singole aziende, i principali spunti che

emergono sono i seguenti.

È opportuno affrontare la fatturazione elettronica nella prospettiva più ampia di integrazione

e dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento, la quale massimizza i benefici e consente

di posizionare il tema al più alto livello nelle organizzazioni.

Nell‟alveo della prospettiva più ampia, vi sono comunque molteplici “paradigmi di adozione”,

da quelli a impatto più localizzato (ad esempio la sola conservazione sostitutiva delle fatture)

a quelli a impatto più pervasivo e il ritorno dall‟investimento è in generale positivo in tutti i

casi. Si può quindi procedere per gradi successivi di complessità, con investimenti sempre

auto-giustificati. Queste considerazioni valgono anche per le imprese che gestiscono un

numero inferiore di cicli ordine-pagamento e, quindi, in generale anche per le piccole-medie

imprese. Anche se il motore primo del progetto dovesse essere una richiesta forte da parte

- 83 -

di clienti importanti o da parte della Pubblica Amministrazione, come sarà in conseguenza

delle disposizioni contenute nella più recente Finanziaria, conviene “giocare la partita” in

modo attivo e si troverà giustificazione dall‟investimento. È fondamentale identificare con

estrema attenzione la persona e il team a cui affidare questi progetti. Se non è possibile

identificare un ruolo aziendale che abbia nel suo DNA i geni della gestione per processi e

dell‟integrazione, è meglio ricorrere a team interfunzionali che assicurino al progetto la

giusta apertura.

- 84 -

CAPITOLO 2:

Gli obiettivi e La metodologia

- 85 -

Premessa

Origine di questo lavoro di laurea è l‟ipotesi che nel settore logistica e trasporto sia

necessario non solo l‟ausilio di aggiornate strutture di I.C.T., ma anche una notevole

integrazione tra i sistemi informativi del fornitore e i sistemi informativi dei clienti, col

supporto centrale degli operatori logistici e di trasporto.

2.1 Obiettivi

Obiettivo del presente lavoro è quello di valutare il ruolo che le ICT possono avere a

supporto dei processi di trasporto e della logistica.

In particolare è possibile individuare un triplice obiettivo:

1. analizzare le soluzioni ICT presenti in alcuni casi a supporto dell‟efficienza e

dell‟efficacia dei processi logistici, implementandoli a livello di filiera;

2. determinare le opportunità, presenti e future, legate alle ICT a supporto dei processi

di trasporto e logistici;

3. determinare i principali benefici e barriere all‟adozione delle soluzioni analizzate;

- 86 -

2.2 La Metodologia

Il lavoro di tesi risulta articolato in tre parti, ognuna con obiettivi specifici, come illustrato

nella seguente figura:

Figura 2.7

ANALISI DELLA

LETTERATURA

CONSIDERAZIONI FINALI

ANALISI DELLE FONTI

BENEFICIBARRIERE

ADOZIONE IMPATTI

OPPORTUNITA’

- 87 -

In particolare si vuole dare una ulteriori approfondimento sulla metodologia di analisi delle

fonti con l‟utilizzo del seguente diagramma di flusso:

Progetti di Filiera

Progetti Specifici

vv

v

FONTI:

v DB Osservatorio

v Siti Internet

Specializzati

vMotori di Ricerca

v Interviste

Casi Analizzati:

v Dafne

v Ediel

v NetMover

v Galileo net

Operatori Logistici

intervistati:

v TNT

v DHL

Sc

he

de

di R

ile

va

zio

ne

In

form

azio

ni

· Descrizione del Progetto

· Attori coinvolti

· Funzionalità supportate

· Opportunità per gli Operatori

Logistici

· Info e Descrizione Progetti

· Impatti sui Processi

· Benefici Attesi

· Benefici Conseguiti

· Progetti Futuri

Figura 2.8 : Fonti, diagramma di flusso della attività svolte

Premessa fondamentale al lavoro è stata l‟ analisi della letteratura, volta a comprendere al

meglio lo stato dell‟arte di soluzioni ICT nel settore logistica e trasporto, andando nel

dettaglio sulla parte di fatturazione elettronica e dematerializzazione.

Il passaggio successivo è stato quello di analizzare le fonti ( suddivise come nella figura

sopra riportata ) e ricavare una matrice di inquadramento delle soluzioni apportate. Si sono

descritti diversi scenari tecnologici in termini di adozione e di opportunità future del settore.

- 88 -

CAPITOLO 3:

L’Analisi Empirica

- 89 -

3.1 L’analisi Empirica

3.1.1 PROGETTO LOGISTICA COLLABORATIVA DAFNE

SINTESI

Il progetto si inserisce nell‟area di distribuzione per le aziende farmaceutiche e ha lo scopo di

ridurre i tempi di comunicazione e gestione, integrando le informazioni su piattaforme

(DAFNE).

In particolare il focus è rappresentato dall‟area critica di consegna nella catena Produttore-

Depositario-Distributore.

OBIETTIVI

o Individuare le informazioni che rappresentano un valore aggiunto nella gestione dei

processi, per tutti gli attori della filiera

o Non modificare il normale processo di allestimento e non variare le modalità di

confezionamento già in uso per i depositari (es: layout del segnacollo)

o Scambiare in formato elettronico informazioni condivise in forma fisica (codice AIC,

n. segnacollo, n. di lotto, data scadenza, ecc), salvaguardando lo scambio di

informazioni proprietarie tra aziende mandanti e depositari

o Introdurre un formalismo standard (Easy Dafne) per lo scambio dei messaggi lungo la

filiera

o Garantire la coerenza e il sincronismo delle informazioni generate e scambiate

o Muoversi nella direzione dell‟E-Supply Chain Collaboration

- 90 -

LE ATTIVITA’ DEL PROGETTO

IL FOCUS:

Figura 2.9

Il progetto si concentra sulla fase di consegna tra il produttore e il distributore finale, non

tanto per quel che riguarda la consegna fisica ma per quanto concerne lo scambio dei dati e

dei documenti di trasporto ( DDT, bolle…).

GLI ATTORI

Figura 3.0

I produttori di medicinali, una volta avvenuto l‟ordine, inviano al deposito la merce

corrispondente al bisogno. I produttori più importanti sono: Bayer, Novartis, Lilly, Mylan,

Sanofi Aventis, AstraZeneca.

Distributore Depositario

Produttore

Consegna settimanale/quindicinal

e

Distribuzione giornaliera

Fase del ciclo dell’ordine direttamente

impattata

- 91 -

Il Deposito invia la merce tramite aziende di logistica (quali DHL, NeoLogistica, Fiege) verso i

distributori specializzati. Mediamente in questa fase ci sono consegne più voluminose con

cadenza settimanale o addirittura quindicinale.

I Distributori lavorano direttamente con le farmacie e gli ospedali e effettuano consegne

anche plurigiornaliere. E‟ altissima l‟importanza di non andare in stock out ed avere le

informazioni più precise e complete possibili riguardo ai lotti e alle scadenze. I distributori

più noti sono: Comifar, Unico, Cofita, Alliance Healthcare.

IL CICLO DELL’ORDINE

Situazione „Precedente il progetto‟ :

Dopo aver ricevuto l‟ordine dal distributore, il produttore genera una Pre Bolla che viene

inviata al Deposito per accertarsi della presenza della merce e quindi della fattibilità (1°

giorno). Dopo di che il Deposito prepara la Bolla dell‟ordine (2° giorno). A questo punto ci

vogliono due giorni per mandare l‟ordine in coda e per evaderlo correttamente con la

preparazione del collo da spedire tramite gli operatori logistici (4° giorno). A questo punto

l‟ordine raggiunge i distributori specializzati.

Situazione „As Is‟ :

Sono stati effettuali degli accorgimenti per velocizzare la comunicazione tra i vari attori e per

condividere le informazioni. In generale tutti devono dare la massima collaborazione

inviando informazioni in modo coerente e nel tempo più corretto.

· Invio della Pre Bolla immediatamente anche ai distributori finali. Ciò comporta una

ottimizzazione del riordino mancanti e un bilanciamento tra i magazzini.

· Inviare una Bolla elettronica (oltre a quella originale) ai distributori finali. Come

vantaggi abbiamo una pianificazione ricevimento merci anticipata, una miglior

gestione dell‟area scorta, una buona gestione dei lotti e dei prodotti in scadenza

(integrazione informazioni).

- 92 -

· Notifica elettronica del ricevimento merci. Maggior controllo di spunta e Miglior

controllo del vettore.

La bolla elettronica può essere utilizzata anche a monte, tra il produttore e il depositario,

per dare degli ulteriori vantaggi di gestione e pianificazione merce.

SITUAZIONE DELL’ADOZIONE

La Logistica Collaborativi, Situazione minifiliere attivate ad Aprile-10

Figura 3.1

Oltre 25% del

mercato farmacia

(a valore)

Oltre 50%

del mercato farmacia

(a valore)

Novartis – Pieffe – Comifar Astrazeneca – Pieffe – Comifar Bayer – Pieffe – Comifar GSK– Pieffe – Comifar Ely Lilly – Pieffe – Comifar Intendis – Pieffe – Comifar Sandoz-Hexal – Pieffe – Comifar Chiesi – Pieffe – Comifar

Sanofi – DHL – Comifar Boehringer – DHL – Comifar Merck SD – DHL – Comifar Mylan – DHL – Comifar

Bayer – Neologistica – Comifar (progetto RFId 2)

In fase di test: Fiege Logistics – Comifar; Chiapparoli – Comifar

In progress: Depositari: Dimaf Az Farmaceutiche: Formenti - Codifi - Alcon

Grossisti: Farcopa - Farmintesa

- 93 -

3.1.2 PROGETTO GALILEONET

SINTESI

Grazie alle attività promosse dal progetto GALILEO-NET (Growing Adriatic Laboratory In

Locating Economic Organizations-net) sarà possibile:

· sviluppare tramite l'uso dell'ICT servizi logistici innovativi al fine di sostenere la

competitività delle PMI ubicate nel distretto;

· ridurre la congestione all'interno dei sistemi produttivi attraverso la razionalizzazione

del traffico nei distretti industriali, diminuendo gli impatti ambientali;

· favorire in tempi rapidi lo scambio delle informazioni attraverso la cooperazione tra le

diverse imprese coinvolte nel processo, influendo così positivamente sui livelli di

efficienza aziendale.

La zona di competenza sarà quella dell‟adriatico, in particolare vi è l'avvio di due Progetti

Pilota nel territorio marchigiano, uno nel distretto del mobile di Pesaro, l'altro in quello della

Calzatura di Fermo-Macerata; mentre nei paesi PAO (paesi adriatico orientali) le aree

interessate saranno quelle di Sibenik in Croazia e di Valona in Albania.

Il Concept

E' opinione comune che nel tessuto industriale, soprattutto in quello delle PMI, vi sia una

crescente richiesta di soluzioni e strumenti innovativi a supporto dell'ottimizzazione dei

processi logistici industriali ed in particolare di quelli che, non incidendo direttamente sul

ciclo produttivo, ne governano la movimentazione nell'intera filiera. L'applicazione dell'ICT

(Information and Communication Technologies) a questa tipologia di processi , è ancora

poco presente, anche se tra gli operatori sempre maggiore è la consapevolezza che l'utilizzo

di tali tecnologie migliorano i livelli di efficienza aziendale. E' proprio nell'interpretazione dei

processi, la chiave principale di lettura, per fornire risposte concrete ai reali bisogni dei

sistemi produttivi, in quanto essi si differenziano di volta in volta in funzione della tipologia di

prodotto, della localizzazione territoriale e del contesto socio economico.

- 94 -

La Promozione

Da quanto delineato si comprende come elemento catalizzante per la diffusione dell'utilizzo

ICT nella logistica delle PMI diviene la promozione, da parte di soggetti pubblici, di progetti

pilota in questi ambiti. Essi permettono, attraverso la promozione di sperimentazioni, di

studiare singoli processi, personalizzare le tecnologie alle singole realtà produttive ed

intraprendere processi formativi ad hoc o singoli operatori.

L'idea di sviluppare il progetto Galileo-net parte proprio da questa consapevolezza che anche

nel tessuto industriale marchigiano, caratterizzato per distretti produttivi dove al loro interno

vi è una presenza diffusa di PMI, esiste una crescente richiesta di soluzioni e strumenti

innovativi a supporto dell'ottimizzazione dei processi logistici per i sistemi produttivi come

strumento in grado di incrementare la competitività delle singole imprese del distretto nel

suo complesso.

Area di Intervento del Progetto

In particolare attraverso le azioni previste dal progetto si andrà ad agire su due aspetti

principali. Da un lato sull'incremento dell'efficienza aziendale attraverso la riduzione dei costi

di trasporto e di stoccaggio sostenuti dalle imprese, , dall'altro sulla diminuzione dei flussi di

veicoli merci a parità di merci trasportate. Ciò produrrà effetti positivi sia sull'accrescimento

della competitività delle imprese nei mercati, sia sulla riduzione dei costi esterni e sociali

legati ai trasporti.

I risultati attesi dal progetto GALILEO-NET si concretizzeranno nell'avvio di due Progetti

Pilota nel territorio marchigiano, uno nel distretto del mobile di Pesaro, l'altro in quello della

Calzatura di Fermo-Macerata mentre nei paesi PAO (paesi adriatico orientali) le aree

interessate saranno quelle di Sibenik in Croazia e di Valona in Albania.

- 95 -

Le Attività del Progetto

Il progetto prevede l'implementazione di 7 attività di lavoro:

o Gestione e coordinamento del progetto

o Informazione, formazione ed aggregazione d'interesse

o Attività di analisi

o Implementazione pilota paesi PAO

o Implementazione pilota paesi RAI

o Azione di aggiornamento professionale

o Diffusione dei risultati

Gestione e coordinamento del progetto

L'attività di gestione e coordinamento si estende a tutte le attività di progetto e comprende

le attività tecniche relative alla realizzazione delle attività operative, il controllo degli output

e, le attività di coordinamento che comprendono l'organizzazione e la gestione dei rapporti

con i partner e la gestione degli aspetti finanziari.

Informazione, formazione ed aggregazione d'interesse

L'attività di informazione, formazione ed aggregazione d'interesse verrà implementata nei

distretti interessati al progetto, attraverso la promozione di un approccio ciclico allo sviluppo,

l'utilizzo di modalità interattive tra gli attori partecipanti che permetta di pervenire in modo

progressivo alla definizione di una visione futura.

In questa ottica si prevede l'attuazione di un percorso che si articolerà su incontri

predeterminati relativi:

· alla domanda di sviluppo delle aziende del distretto, da svolgersi con workshop o

focus group;

· alla verifica degli strumenti ICT promossi dalla Regione Marche;

- 96 -

· alla valutazione dell'interazione possibile tra domanda ed offerta in termini di processi

di cambiamento. L'offerta dovrà essere personalizzata, mentre la domanda si dovrà

concretizzare in processi di sistema per passi progressivi.

In particolare si prevede un preliminare momento formativo per alcuni attori locali che

successivamente diventeranno i "proprietari" dei processi di cambiamento e avvieranno il

percorso formativo/informativo presso le aziende selezionate, svolgendo il ruolo di facilitatori

dei processi.

Al fine di svolgere in modo corretto e coerente l'attività, sarà necessario individuare soggetti

super partes, da identificare in una struttura pubblica o pubblico-privata, in grado di creare

le condizioni ideali per garantire la riservatezza delle informazioni processate nella

piattaforma. Il coinvolgimento di tali soggetti garantirebbero, oltre che il corretto uso delle

informazioni sensibili, anche una valida diffusione dei risultati del progetto in tutto il

distretto.

Attività di analisi

Contestualmente all'attività di coordinamento e gestione del progetto, verranno svolti gli

studi e le analisi delle caratteristiche dei distretti industriali o dell'aree di riferimento PAO.

Le attività di analisi si svolgeranno attraverso le seguenti fasi:

· Indagine flusso merci nella filiera. Obiettivo di questa parte di studio è l'analisi

dei flussi merceologici aventi origine/destinazione nella filiera, relativamente ai

volumi, alla tipologia merceologica ed alla ripartizione modale. Sarà in primo luogo

definito lo scenario economico-produttivo e trasportistico-logistico delle aree di

produzione/raccolta/distribuzione/consumo presenti nel territorio, attraverso un'analisi

dei dati raccolti da fonti ufficiali. Verranno successivamente analizzati i flussi di

traffico che attualmente insistono su questo contesto (flussi da/per i principali centri

urbani), sia su base documentale, attraverso la lettura e l'analisi dei dati sui volumi e

sulle tipologie di traffico provenienti da diverse fonti, sia attraverso interviste ad

"osservatori privilegiati" del mercato della logistica e dei trasporti nei distretti

individuati.

- 97 -

· Indagine sulla domanda di trasporto e servizi di logistica espressa dal

distretto o dall'area di riferimento. Saranno individuati i criteri per

l'individuazione delle principali filiere produttive e delle catene logistiche da esaminare

in dettaglio, individuando per queste, in via orientativa, numero, tipo e caratteristiche

salienti. Particolare attenzione sarà attribuita all'analisi della trasmissione delle

informazioni. L'obiettivo è quello di ricostruire i flussi informativi caratteristici della

catena logistica di ciascuna filiera e di analizzare la capacità attuale di ogni distretto di

costituire un sistema di informazioni condiviso, gli strumenti utilizzati per raggiungere

questo obiettivo ed i punti di forza e di debolezza percepiti dalla PMI in questo

ambito.

· Indagine sull'offerta di trasporto e servizi logistici. In questa fase la finalità è

quella di ottenere una mappatura delle strutture che offrono servizi intermodali e

logistici alla aziende del distretto, specificandone l'offerta e verificando gli spazi di

possibili sovrapposizioni e complementarità con eventuali strutture logistiche al

servizio dei distretti, verranno quindi individuate le strutture che offrono servizi di

logistica o di trasporto rilevandone i volumi movimentati la tipologia di servizio

offerto, il livello di saturazione delle loro capacità e le loro strategie future.

· Indagine sul livello di informatizzazione del distretto. L'obiettivo principale di

questa terza fase di analisi è quello di individuare, all'interno delle imprese del

distretto, quale è il livello delle attrezzature informatiche utilizzate, a livello di

hardware e di software, mettendo in evidenza la funzionalità e il livello di impiego nel

gestire il flusso informativo con la fornitura, la distribuzione ed i trasporti.

Le indagini citate, saranno realizzate dall'analisi documentale esistente ed integrate con la

somministrazione di un apposito questionario ad un campione rappresentativo di aziende di

ogni distretto o area individuata per la successiva implementazione dei progetti pilota.

E' importante sottolineare che questo tipo di analisi, non saranno realizzate sui distretti

pilota individuati nei territori RAI, su cui è già stata effettuata un'analoga attività prevista per

il progetto I-Log, ma solo nei territori PAO che godranno degli insegnamenti derivati dalle

esperienze in corso.

- 98 -

Implementazione pilota paesi PAO

Il progetto prevede l'implementazione di progetti pilota nei distretti PAO e RAI individuati.

Nei paesi PAO, per ogni area produttiva individuata, verrà avviata l'implementazione di

piattaforme informatiche e/o la ricerca di soluzioni organizzative a supporto della logistica e

della gestione dei flussi informativi nella filiera produttiva. I sistemi da realizzare si

avvarranno, in funzione delle caratteristiche e delle esigenze emerse nella fase di analisi, di

una o più delle seguenti funzionalità, raggruppate per tematiche:

MODULO DI GESTIONE DEL PROCESSO DEGLI ORDINI

· Automazione e gestione del processo di ordine tra gli operatori delle aziende coinvolte

in una transazione commerciale, i quali possono scambiarsi tutte le informazioni sullo

stato di lavorazione delle commesse, al fine di coordinare al meglio i processi

produttivi distribuiti che coinvolgono imprese diverse.

· Servizio di monitoraggio degli ordini, che permetta di scambiare informazioni sullo

stato di produzione di commesse arrivate da clienti o inviate a fornitori.

INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO

· Visibilità dei livelli di scorta e dello stato di avanzamento delle lavorazioni grazie alla

disponibilità dei dati all'interno di un sistema informativo facilmente accessibile.

· Sensibile riduzione della fluttuazione nei livelli di scorte dovuta alla minore incertezza

e trasparenza della domanda.

GESTIONE DOCUMENTI

· Gestione digitale dei documenti di trasporto attualmente su supporto fisico e

conseguente riduzione della stampa sui supporti cartacei.

· Riduzione del tasso di errore dovuto al maggior controllo da parte del software in fase

di data entry e alla minore necessità di trascrizioni manuali ad opera degli utenti.

· Archiviazione automatica all'interno del database del portale.

· Maggiore standardizzazione dei formati e delle codifiche sui dati. Questa tendenza alla

standardizzazione porterebbe benefici di medio e lungo termine soprattutto

- 99 -

nell'abbattimento delle barriere informative tra le PMI, riducendo di diversi punti

percentuali il costo delle transazioni commerciali.

· Tempestività nella trasmissione dei suddetti documenti. Il portale potrebbe utilizzare

sistemi multicanale (SMS, e-mail, FAX, Web) per raggiungere i destinatari delle

comunicazioni e multilingua per agevolare i rapporti commerciali con i paesi esteri.

Implementazione pilota paesi RAI

I due distretti coinvolti nel progetto nell'area RAI, rappresentata dalla Regione Marche,

saranno quelli del mobile di Pesaro e della calzatura di Fermo-Macerata.

In queste due realtà è già attivo il progetto I-Log (Industrial Logistic) finanziato dal

Programma Interreg III B CADSES, con il quale il progetto GALILEO-net si collega.

Infatti, con i progetti pilota che saranno attivati con GALILEO-NET si prevede

l'implementazione di un follow up delle metodologie e dei prototipi ottenuti con I-Log. Tale

approccio permetterà di acquisire delle economie di scala nella successiva implementazione

del pilota grazie alle risultanze della fase di analisi già condotta con I-Log. La fase d'indagine

delle esigenze e delle caratteristiche dei due distretti marchigiani, nonché le esperienze

maturate durante il progetto I-Log, oltre a fornire una guida metodologica per i partner PAO,

permetterà di sviluppare nuovi servizi da offrire alla PMI, servizi individuati, a seconda delle

specifiche domande che risulteranno dai progetti pilota che verranno realizzati.

MODULO D'INTEROPERABILITA' CON GLI OPERATORI LOGISTICI

È ormai convinzione che gli aspetti legati alla logistica esterna (ovvero la gestione dei flussi

di materiali con i fornitori e con i clienti), rivestono un ruolo fondamentale nel processo

produttivo poiché una loro corretta gestione permette di incidere positivamente sulla

competitività della PMI. Tale assunzione viene confermata dai risultati emersi dalle analisi

svolte nell'area interessata al progetto dove si evidenzia un crescente utilizzo del franco

destino. È su questa peculiarità che trova interesse lo sviluppo di un servizio ICT a supporto

della movimentazione nelle merci e di interfaccia con i trasportatori e gli operatori logistici.

Naturalmente tale servizio ha un'efficienza maggiore se già sul distretto è operativo un

servizio di interoperabilità dei sistemi aziendali di order management.

- 100 -

In questo contesto l'azienda che genera un ordine di fornitura o di consegna, accede

attraverso il portale ad un servizio di quotazione della richiesta che coinvolge più fornitori di

servizi logistici e fa incontrare la domanda con la migliore offerta disponibile in quel

momento. Tale processo genererà di conseguenza un ordine definitivo di trasporto (e/o

servizi logistici annessi) ad un soggetto individuato (Schipping Process). Successivamente gli

attori coinvolti in questo processo, tipicamente l'azienda che ha emesso l'ordine, l'operatore

logistico ed eventualmente l'azienda che riceve la merce, potranno monitorare il processo di

spedizione.

Tale tipologia di servizio permetterà una ottimizzazione dei carichi, grazie ad un migliore

incontro tra domanda e offerta, di ridurre i viaggi non a pieno carico e la conseguente

riduzione del numero di veicoli coinvolti nelle movimentazioni, l'apertura di un'asta virtuale

dello spazio disponibile sui vettori di trasporto. Nel contempo si creerà una visibilità

d'insieme della domanda di movimentazione attraverso il database centralizzato del portale

al fine di realizzare indici qualitativi per gli analisti della supply chain.

Azione di aggiornamento professionale

Il progetto prevede un piano di aggiornamento professionale e preparazione tecnico-pratica

che verrà affrontato su due livelli.

1. Il primo livello di attività è dedicato ad un target "alto" fra i soggetti protagonisti di

tale settore. Sarà, infatti, determinante in prima battuta "informare" gli opinion leader

(aziende, operatori logistici), che contribuiranno ad innescare la massa critica per

attivare un movimento di aggiornamento professionale più ampio dedicato agli

operatori. Questa prima fase di aggiornamento toccherà le seguenti tematiche:

risultati del progetto, tecnologie (Reti e Sistemi; Sistemi Operativi; Sicurezza;

Internet; Applicazioni) per la logistica, con particolare riferimento a quella distributiva

ed aziendale e loro integrazione (caratteristiche e potenzialità), automazione dello

scambio e della gestione della documentazione formale (firma digitale). Dopo questa

fase sarà possibile, d'intesa con i soggetti sopra detti, individuare il target ottimale, le

sue caratteristiche (livello necessario di aggiornamento informatico già acquisito) e

l'entità dell'intervento su cui applicare la seconda fase di aggiornamento professionale

più ampio. Questa fase, quindi, sarà progettata tenendo conto delle necessità degli

- 101 -

opinion leader; nel dettaglio, determinando il numero di istruttori impegnati,

articolazione e numero delle ore di aggiornamento e i relativi costi.

2. Nella seconda parte di aggiornamento, che verrà considerata più ampia, saranno

programmati dei modelli di aggiornamento differenziati da applicare in modo dedicato

nel caso in cui si vada ad aggiornare un operatore per la logistica od un operatore per

le aziende. I modelli interverranno sulle seguenti tematiche:nozioni informatiche di

front e back office (nel caso in cui sia stato individuato un target potenziale con

scarsa informazione di base), problematiche della logistica interna aziendale, sistemi

informativi sulla logistica interna, problematiche sulla logistica distributiva (distribution

management), sistemi informativi sulla logistica distributiva, integrazione tra la

logistica aziendale e quella distributiva tramite strumenti ICT e web based.

Diffusione dei risultati

L'attività di creazione e management degli strumenti di diffusione dei risultati del progetto,

prevede l'implementazione e l'aggiornamento di un portale web per illustrare gli eventi

caratterizzanti delle varie attività e i risultati finali del progetto. Tale portale, inoltre, servirà

da collegamento con i partner che hanno aderito al progetto al fine di condividere le

esperienze e le metodologie messe a punto nella realizzazione delle attività. Si avrà quindi,

una sezione pubblica su cui saranno divulgati i rapporti finali del progetto ed una riservata ai

partner utilizzata per condividere gli strumenti di lavoro.

Verrà organizzata una conferenza finale a cui parteciperanno tutti i partner coinvolti e due

seminari tecnici per ogni distretto individuato nelle RAI e nei PAO e, ai fini della divulgazione

e disseminazione dei risultati di progetto, verranno realizzate delle brochures per diffondere

la conoscenza del progetto ad un ampia platea di soggetti interessati.

Sinergie

Il progetto Galileo-net presenta elevate sinergie e complementarietà con altri due progetti

già operanti sul territorio regionale. Si tratta dei progetti Galileo, anch'esso finanziato con il

Programma Interreg III A e I-Log finanziato da Interreg III B CADSES.

- 102 -

Tutti e tre i progetti, ognuno per i differenti aspetti, promuovono soluzioni innovative per la

logistica e le transazioni nei distretti industriali.

In particolare il progetto Galileo-net rispetto alle altre esperienze in corso si differenzia non

tanto per gli aspetti tecnologici, ma per quelli di facilitazione atti a far condividere il progetto

dal basso già nelle sue fasi preliminari. Le attività che saranno attivate con il progetto

Galileo-net, sulla base dei feedback ottenuti, permetteranno di sviluppare ulteriormente le

esperienze già in corso ed integrarle con tutte quelle azioni che a priori non era stato

possibile individuare vista la natura innovativa degli interventi e la mancanza di esperienze e

linee guida mature e consolidate. Grazie, all'attuazione del progetto GALILEO-NET sarà

possibile, inoltre, esportare gli insegnamenti acquisiti nell'applicazione dell'ITC alla logistica

nella realizzazione dei progetti verso regioni meno avanzate, quali quelle PAO partecipanti al

progetto, al fine di migliorare la ricerca di soluzioni metodologiche e tecnologiche.

A titolo esemplificativo si riporta un'immagine che illustra i rapporti tra i partner ed i relativi

progetti pilota con gli altri progetti citati,I-Log, e GALILEO.

Figura 3.2

- 103 -

3.1.3 Progetto Net Mover

Le imprese che oggi operano all‟interno del mercato globale, devono agire sempre più in

logica di comunità di business, con azioni volte a ottimizzare acquisti e logistica e in modo

particolare utilizzando attente politiche di gestione dei trasporti, che rappresentano sempre

più una percentuale significativa del costo del prodotto.

TESI SPA propone quindi una soluzione destinata alle aziende che desiderano controllare e

gestire tutte le fasi del trasporto in modo strutturato, anche per spedizioni multi-tratta

(gomma, nave, aereo, ferrovia) e/o multi-fornitore (outsourcer, spedizionieri, 3pl, corrieri e

padroncini).

Net Mover è una soluzione sviluppata in tecnologia web per estendere l‟ERP e fornire un

controllo puntuale sui costi di trasporto e sulle relative consegne (principalmente

pianificazione dei viaggi, accordi tariffari, verifica fatture, esiti consegna e performance). In

una logica di risparmio e di controllo che tutta la catena logistica deve avere, Net Mover è a

disposizione di tutte le entità coinvolte, che possono accedere per consultare o aggiornare

dati.

Vantaggi

Riduzione tempo

· Valorizzazione automatica dei costi delle spedizioni

· Verifica automatica delle fatture

· Riduzione della documentazione cartacea

· Riduzione attività a basso valore aggiunto: data-entry, telefonate, …

Maggiore controllo del fornitore

· Condivisione dei dati strutturati

· Agenda di carico/scarico condivisa

· Evidenza delle eccezioni (anticipi/ritardi al carico/consegna, extra costi, anomalie, …)

· Track & Tracing della spedizione

- 104 -

· Monitoraggio del livello di servizio (KPI): puntualità, ritardi, disponibilità, …

Maggiore controllo interno

· Tracciabilità dello storico (tracking)

· Certezza delle informazioni

· Workflow (Alert & Alarm)

· Controllo fatture

· Statistiche

Principali processi gestiti

• Gestione contratti di trasporti

• Pianificazione dei trasporti (affidata all‟operatore o a un sistema di Routing)

• Conferma dell‟appuntamento al carico tramite processo collaborativi

• Valorizzazione delle spedizioni a consuntivo

• Generazione della pre-fattura e controllo automatico fatture

• Gestione del Tracking e dell‟esito consegna (proof of delivery)

• Gestione Transit Point / Piattaforme Distributive

• Gestione Import

- 105 -

Multicanalità

Net Mover poggia su un workflow engine che permette di attivare funzionalità di

approvazione, autorizzazione, controllo e tracking dei flussi (anche tramite alert via mail). La

gestione del tracking e dell‟esito consegna vengono gestiti in multicanalità che consente

di avere diverse modalità per gestire i dati in real time: direttamente sul portale tramite

browser, attraverso lo scambio elettronico di file o Web-EDI, attraverso mail strutturata, con

software su cellulare o SMS di conferma, tramite l‟innovativo sistema TomTom Work.

Figura 3.3

Azienda Sponsor

Fornitore 3

Fornitore 1

Browser

/ XML

Portale WEB

e-Mail strutturata

GPRS o SMS Fornitore 2

ERP

COME

•ASCII

•EDI

•iDoc

•XML

•Web Services

- 106 -

I focus core di NetMover diventano quindi i seguenti:

Figura 3.4

Net Mover agisce come collante tra il Cliente e il Trasportatore (Sender) e scambia

comunicazioni tra essi per rendere agevole il Trasporto Fisico di merce e Il passaggio di

documenti formali e non.

- 107 -

La tabella sottostante esplica tutte le informazioni che passano da NM (NetMover):

Figura 3.5

Nasce poi NetMover TC Tower Control

Obiettivi : condividere le informazioni in tempo reale facilitandone lo scambio risparmiando

tempo e denaro.

Progetto in corso, con due modalità operative:

- Mod. Portale Centralizzato (online): rilascio Gen.2010

- Mod. Gateway (solo con scambio flussi) appoggiato sul nostro servizio: rilascio

Nov.2009

TRASP. CLIENTE

Ammin.

Logistica

Ordine di Trasporto

Conferma dell’ordine

Bolla / Conferma carico

Esito di consegna

Prefattura

Richiesta extra costi

MODALITA’

Web portal

SMS Flusso

ERP

XLS std. Net Mover

XLS std. Net Mover

XLS std. Net Mover

Fattura per match autom.

- 108 -

La tabella sottostante esplica tutte le informazioni che passano da NM TC (NetMover Tower

Control):

Figura 3.6

PARTNERS SENDER

Ord. Prep. Conseg./Rit.

Pianificazione

Bolla / Conferma carico

Esito di consegna

Richiesta extra costi

MODALITA’

Web portal SMS

Flusso ERP

XLS or std. Net Mover

XLS or std. Net Mover

Ordine di Trasporto

Conferma dell’ordine XLS or std.

Net Mover

Booking slot carico

Rich. di quotazione

Offerta via mail via mail

via mail

- 109 -

3.1.4 Progetto EDIEL:

La società, costituita allo scopo di diffondere un protocollo comune per la trasmissione

elettronica dei dati tra industria e trade, renderà la filiera sempre più efficiente.Aires,

Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati, e Ict&Ce, Associazione nazionale

telecomunicazioni, informatica ed elettronica di consumo, federata Anie, hanno annunciato

la nascita di Ediel, una società nata per diffondere tra le imprese del settore l‟adozione di un

protocollo comune di codifica per la trasmissione elettronica dei dati tra industria e punti

vendita. Lo scopo è quello di creare una piattaforma elettronica condivisa per la gestione

documentale del ciclo completo dell‟ordine.

La Missione

Ediel Servizi è nata dall'esigenza di favorire la semplificazione delle procedure commerciali

ed operative che regolano le relazioni tra i diversi attori della filiera ELDOM. La sua missione

è di fornire un supporto nell‟adozione di una piattaforma condivisa e standardizzata tra

industria e distribuzione, per la gestione dei documenti in formato elettronico dell‟intero

processo del ciclo dell‟ordine. Il suo scopo è quello di ottimizzare i rapporti commerciali delle

imprese della filiera diminuendo errori e costi amministrativi ancora troppo elevati derivanti

dalla obsoleta gestione di un processo fondamentale quale quello del ciclo d‟ordine base

(allineamento delle anagrafiche di prodotto, emissione e raccolta ordini, gestione delle

consegne e fatturazione).

La logistica collaborativa:

La forte integrazione dei processi e delle informazioni introdotta dal progetto EDIEL genera

un patrimonio informativo di sicuro interesse per tutti gli attori delle filiera logistica. Da

questa riflessione è nata l‟idea di mettere a fattor comune le informazioni scambiate in un

unico sistema condiviso di “logistica collaborativa” .

- 110 -

Figura 3.7

Nella figura soprastante è sottolineato lo scambio di informazioni dei vari attori, dalla

produzione alla consegna. I primi dati sono quelli relativi alle anagrafiche di prodotti: il

produttore dovrà scambiare e rendere noto le specifiche di base dei prodotti sulla

piattaforma Ediel; da qui tutti gli attori potranno sapere in anticipo cosa e quanto sta

arrivando da distribuire nel modo più ottimale.

Il distributore avrà il compito di aggiornare la piattaforma con le notizie sui punti di

consegna e sulle tempistiche: a che ora avverrà la presa della merce, che tragitto sarà

eseguito, gli eventuali magazzini o transit point, per arrivare al giorno/fascia oraria di

consegna al cliente. Tutte queste informazioni rendono più veloce l‟intero processo e

soprattutto favoriscono le eventuali risoluzioni di errori, conoscendo nel dettaglio il tragitto

che la merce ha compiuto.

Operatore

Logistico

Distributore

Produttore

- 111 -

Le informazioni: passaggio fra Produttore e Operatore Logistico

Le prime informazioni che passano alla divisione commerciale sono quelle relative alla

produzione richiesta. Mentre i responsabile approvano e inviano l‟ordine in produzione, viene

segnalata la richiesta anche all‟operatore logistico che in questo modo potrà muoversi con

anticipo per ottimizzare la corretta modalità di distribuzione e consegna.

Questo passaggio, seppur semplice, riesce ad integrare diversi attori del processo e porta ad

una riduzione dei costi ( che deriva da una riduzione del tempo ) oltre che ad una logica di

Supply Chain Collaboration.

Figura 3.8

Scambi informativi interni al Produttore fra Divisione Italia e Casa Madre

Possono avvenire secondo varie modalità (ERP comune, portali Web, eMail, fax, …)

Esulano dallo scope del progetto: non si modificano i processi interni

Si assume che la Divisione Commerciale Italia abbia visibilità sulla merce

effettivamente spedita dalla Casa Madre

Divisione Commerciale

ITALIA Fornitore terzo

Stabilimento di produzione

Magazzino centrale

Operatore

Logistico

- 112 -

Informazioni relative alla consegna dalla Casa Madre all’Operatore Logistico

L‟Operatore Logistico potrebbe essere avvisato anche da parte della Divisione

Commerciale Italia (es. attraverso gli ordini emessi verso la Casa Madre)

Le modalità possono essere diverse (accesso al gestionale, eMail, fax, …)

Le informazioni eventualmente scambiate variano a seconda della provenienza

(Stabilimento, Magazzino o Fornitore terzo)

Avviso di spedizione, DDT cartaceo e Documenti doganali eventuali;

Informazioni relative alla merce ricevuta

L‟Operatore Logistico carica sul sistema informativo della Divisione Commerciale Italia

le informazioni sulle merci ricevute

Le modalità possono essere diverse (doppio data entry sul proprio sistema e su

quello del Produttore, data entry sul proprio sistema e integrazione col gestionale del

Produttore, accesso diretto al sistema del Produttore per il caricamento tramite data

entry, …)

Un elemento fondamentale di questa prima fase è il processo di attivazione di una

relazione (start-up). Per quanto il processo oggi sia integrato, la customizzazione

comporta extra-costi che si concentrano in particolare nella fase di start-up. Risulta

quindi interessante arrivare a stimare il costo connesso alle attività di start-up, in

particolare identificando i principali parametri che influenzano tale costo. Dopo di che si

cercherà di ridurre il tempo di passaggio dati e scambio informazione per snellire questa

fase di avvio, e di conseguenza per ridurre i costi.

Ciclo di Reverse Logistics:

Ritiri eseguibili;

Disposizioni di ritiro;

Avviso di reso;

Disposizione dismissione merce;

Conferma avvenuta dismissione;

- 113 -

Conferma ritiro merce;

Avviso messa a stock merce ritirata;

Fatture

Le informazioni: passaggio fra Operatore Logistico e Distributore

Figura 3.9

Si possono aaggggiiuunnggeerree ai documenti/messaggi già discussi e concordati fra Industria e

Distribuzione anche richieste di appuntamento msg std ITFMBF e conferme di appuntamento

msg std ITFMBC.

L‟operatore logistico esegue una disposizione di consegna nei confronti del distributore che,

preparato in anticipo grazie all‟invio dei dati prima citati, dovrà semplicemente confermare la

ricezione di disposizione di consegna. Dopo di che vi sarà l‟allestimento dell‟ordine con la

merce da spedire e la spedizione vera e propria; entrambe queste fasi saranno prontamente

comunicate con la conferma di allestimento e con l‟avviso di spedizione. All‟nterno di questo

processo sono utilizzati messaggi std DESADV e RECADV.

Divisione

Commerciale ITALIA

Operatore

Logistico

Distributore

Fornitore fisico

Interno Terzo

- 114 -

Durante tutto il processo di spedizione verso il cliente è possibile controllare lo stato

dell‟ordine per seguirne i passi. E‟ importante una corretta e aggiornata comunicazione dei

dati, anche con l‟utilizzo di supporti tecnologici ( per esempio sistemi di Gps ).

Una volta consegnata la merce viene trasmesso l‟avviso di avvenuta consegna.

Ciclo di Reverse Logistics:

Avviso di reso;

Avviso necessità di ritiro;

Richiesta Autorizzazione al Reso;

Conferma Autorizzazione Reso;

Bolle di reso;

Fatture

Note di credito/debito

Richieste di appuntamento;

Conferme di appuntamento;

Avvisi di spedizione;

Bolla di reso per ritiro merce con num. rif. RMA;

[. . .]

Conclusioni

L‟idea è quindi quella di dotare il sistema di scambio dati EDIEL di una applicazione centrale

web condivisa dai vari “Operatori” che faccia da “torre di controllo” nella verifica/gestione

dei flussi operativi .

- 115 -

Figura 4.0

Il sistema gestisce internamente un sistema di Work Flow capace di attivare

automaticamente diversi operatori della filiera a fronte di specifici eventi definiti.

UN ESEMPIO PER COMPRENDERE: EVENTO - Dichiarazione di anomalia in ricezione presso

Piattaforma Distributore con specifica CAUSALE.

AZIONE - Invio automatico mail di alert ai soggetti

interessati

Anomalia in Ricezione

Figura 4.1

Produttore

Operat Logist 1

Distributore

Operat Logist 2

Torre di Controllo

Registrazione Anomalia

Ope Log Dist

Fornitore Ope Log Forn Distributore

Mail Con Allegato Anomalia

- 116 -

Tramite il “portale” tutti gli operatori hanno accesso simultaneo di a tutte le informazioni.

Veloce condivisione delle informazioni e risoluzione dei problemi.

Basterà aprire l‟ordine in causa e risalire al rapporto di consegna tramite il Documento Di

Trasporto. In tale rapporto sarà presente l‟eventuale anomalia con tanto di foto per una

miglior comprensione della problematica.

E‟ importante in questa fase procedere tramite standard ben precisi e segnalare con

precisione alla torre di controllo tutti i problemi riscontrati. La risoluzione del problema

risulta rapida e sotto la sorveglianza di tutti gli attori collegati al portale Ediel.

Figura 4.2

Da qui appare un cruscotto delle anomalie dal quale è possibile risalire alle problematiche

verificatesi con tanto di dettagli in allegato (esempio file jpeg).

Rapport Cons.

DDT.

Disp. Cons

Lista ordini

Anomalie consegna

- 117 -

Figura 4.3

- 118 -

3.1.5 TNT Global Express S.p.A.

Studio di caso realizzato in seguito all‟intervista effettuata in data 4 Luglio 2010

Sito internet: www.tnt.it

L‟Azienda

La storia di TNT in Italia inizia nel 1964 quando Luigi Giribaldi fonda la Traco, il primo

Corriere Espresso italiano. Nel 1984 la Traco viene acquisita dall'australiana TNT, che, nel

1997, passa sotto il controllo dell'olandese KPN. Nel maggio 1998 la TNT Traco cambia

nome in TNT Global Express.

TNT Global Express fa parte di TNT N.V., multinazionale olandese con sede ad Amsterdam,

proprietaria dei marchi TNT, TPG Post e delle Poste Olandesi. Quotata alle Borse di

Amsterdam e New York, TNT N.V. è leader nella distribuzione espressa e fornitore globale di

servizi di trasporto, logistica e posta internazionale. Il gruppo impiega più di 162.000

dipendenti in 63 nazioni e serve oltre 200 paesi ( dati relativi al 2008 ). La Divisione TNT

Express consegna ogni settimana oltre 3,3 milioni di documenti e colli in oltre 200 Paesi,

utilizzando una rete di 900 filiali e centri di smistamento; si avvale di più di 19.000

automezzi e 42 aerei e dispone del maggiore network di consegna espressa aerea e stradale

d‟Europa. Nel febbraio di quest‟anno TNT Global Express ha vinto il premio “European

Business Award” come azienda customer - focused in Europa per gli ottimi livelli di servizio

e soddisfazione raggiunti nella gestione dei propri clienti.

TNT in Italia:

- 119 -

Il processo di trasporto in TNT Express Italy

TNT Express effettua spedizioni in tutto il mondo. Il punto fisico di origine del processo di

trasporto è rappresentato dal luogo indicato dal cliente per il prelievo della merce,

convogliata poi alla filiale di competenza di quella particolare area geografica, oppure è il

cliente stesso che si occupa di portare direttamente alla filiale la merce da spedire, non

avvalendosi della fase di pick-up.

Tutta la merce raccolta presso i depositi viene consolidata e trasportata all‟hub di origine di

pertinenza (aereo o terra a seconda del successivo trasporto); qui le merci, raggruppate a

seconda della destinazione, sono inviate all‟hub di destino (aereo o terra rispetto al deposito

di origine). Presso tale hub, le merci, provenienti dall‟Italia e dal mondo, sono nuovamente

consolidate e spedite alle filiali di destino e da queste, a loro volta verso le destinazioni finali.

Il ciclo dell‟ordine

Il cliente può inviare l‟ordine via telefono, fax o internet, tramite il portale TNT, oppure

l‟ordine può essere raccolto dal call-center aziendale. Le notifiche contenute nell‟ordine

riguardano il tipo e la quantità di merce da trasportare, il suo volume, il suo peso, l‟indirizzo

del mittente- in caso sia richiesto anche il pick-up-, l‟indirizzo del destinatario, etc.

L‟ordine è, quindi, processato dal sistema informativo e assegnato ad un autista che si

occupa del prelievo all‟indirizzo segnalato, notificando in tempo reale al sistema l‟avvenuta

operazione, informazione resa immediatamente disponibile sul sito internet.

L‟autista rientra poi in filiale con la merce ritirata e notifica al S.I i prelievi effettuati. Si

procede ai successivi controlli: verifiche di congruenza tra l‟ordinato e la merce che è stata

effettivamente ritirata, verifiche degli eventuali incassi (il pagamento immediato del servizio

è richiesto per tutti i clienti che non siano convenzionati con l‟Azienda), verifiche sugli

eventuali motivi che abbiano impedito un ritiro, etc.

Introdotto l‟ordine nel sistema, viene generata un‟etichetta bar-code, contenente

informazioni su mittente, destinatario, filiale di origine/destino, hub di origine/destino, etc.,

che identifica univocamente la spedizione e la accompagna per tutto il viaggio.

Lungo il percorso, il collo viene scansito in corrispondenza di ogni hub; la relativa posizione è

sempre trasmessa e resa disponibile sul sito internet.

Giunto alla filiale di destino, il collo è nuovamente processato dal sistema informativo

aziendale e quindi nuovamente assegnato ad un autista; si procede alla consegna della

merce all‟indirizzo segnalato, notificando l‟avvenuta operazione ed indicando chi ha preso in

- 120 -

consegna la merce (la firma digitale è utilizzata per ora solo per i clienti premium); si

aggiorna quindi il sito con le nuove informazioni.

L‟autista rientra in filiale e scarica sul sistema informativo aziendale tutte le consegne che ha

effettuato, per consentire i controlli a consuntivo sul lavoro svolto.

Applicazioni utilizzate: IL FLEET MANAGEMENT

La prima applicazione analizzata rientra nel campo del Fleet Management e riguarda la

tecnologia GPS integrata con una rete GPRS per la trasmissione dei dati di posizione dei

veicoli al sistema informativo aziendale.

La tecnologia supporta il processo di trasporto nelle tratte line-all (ossia il tragitto compreso

tra la filiale TNT di origine e la filiale TNT di destino, cui corrisponde il trasporto primario),

monitorando i veicoli durante il viaggio e analizzando, a consuntivo, la consegna avvenuta, i

dati raccolti per calcolare il livello di servizio ed altri indici di prestazione. La soluzione è

operativa dal 2003. La tecnologia GPS permette il monitoraggio puntuale e in tempo reale

(attraverso la trasmissione dei dati di posizione via GPRS) della posizione e degli orari di

percorrenza dei veicoli e, quindi, anche delle merci da essi trasportate nelle tratte di line-all.

L‟azienda può verificare il rispetto della “tabella di marcia” di un determinato mezzo,

confrontando i dati pervenuti dal GPS con lo scheduling dei trasporti, registrando l‟orario di

partenza/arrivo, eventuali scostamenti dall‟itinerario pianificato, valutando la distribuzione

dei tempi di percorrenza lungo le varie tratte e stimando l‟orario di arrivo a destinazione. C‟è

integrazione tra l‟applicazione e il software per la pianificazione dei percorsi line-all; la

soluzione è ad esclusivo uso interno e la clientela o eventuali partners non hanno alcuna

visibilità su di essa: questo significa che i dati di posizione di veicoli e merci non sono resi

pubblici sul sito di TNT.

Benefici dell’adozione del Fleet Management

L‟introduzione dell‟applicazione ha certamente permesso di conseguire un aumento della

qualità del processo di trasporto, migliorando il monitoraggio e rendendo disponibili

informazioni dettagliate sui mezzi nelle tratte di line-all. L‟introduzione dell‟applicazione va a

interagire con il sistema di pianificazione, modificando gli orari in funzione dei dati relativi ai

- 121 -

viaggi in corso. La corretta posizione del mezzo permette inoltre di fare una stima

sull‟eventuale ritardo.

Non sono noti dati in merito all‟investimento sostenuto ed ai costi di esercizio.

Applicazioni utilizzate: IL FIELD FORCE AUTOMATION

La seconda applicazione analizzata è un‟applicazione di Field Force Automation e riguarda

l‟impiego di palmari che sfruttano le reti WiFi, GPRS e GSM a supporto delle attività degli

operatori impegnati nel trasporto secondario e per la tracciatura delle spedizioni.

L‟applicazione coinvolge l‟attività degli autisti della flotta distributiva (i padroncini) che,

occupandosi delle attività di pick-up & delivery, muovendosi tra le filiali e i punti fisici di

prelievo/consegna, costituiscono “l‟interfaccia” dell‟azienda con i clienti. Nel 2007 erano circa

450 i padroncini su cui la soluzione in esame è stata implementata, ma è prevista una

progressiva estensione.

La tecnologia trova applicazione nelle varie fasi del processo di trasporto, in particolare:

prima del viaggio l‟autista carica nella memoria del palmare i dati relativi agli ordini da

processare nella giornata;le informazioni (luogo e orario dei prelievi da effettuare, tipo di

merce da prelevare -peso e volume-, eventuali importi in denaro da ritirare per il servizio,

ecc.) vengono inviate via GPRS o attraverso WiFi se l‟autista si trova in sede;

durante il viaggio il padroncino o la sede possono, con la tecnologia descritta, inviare

segnalazioni di eventuali cambiamenti od emergenze, attraverso la rete GPRS;

raggiunto il mittente, il padroncino conferma la presa in carico della merce, inviando

l‟informazione sempre tramite rete GPRS; quando invece il padroncino prende in carico la

merce presso l‟Hub TNT per la consegna finale, egli effettuerà tramite il palmare una

scansione del barcode degli oggetti caricati (informazione trasmessa via WiFi) ed un‟altra

scansione all‟atto della consegna finale presso il destinatario (trasmissione tramite GPRS);

egli, poi, provvede, rientrato in sede, a scaricare tramite WiFi i dati sul palmare, per

permettere al sistema informativo di consuntivare le attività svolte.

In sintesi, quindi, il dispositivo supporta le attività dei padroncini e la loro comunicazione con

la sede TNT in tutte le fasi del trasporto secondario (pick up e delivery), avvalendosi per la

trasmissione dei dati della rete GPRS nelle attività fuori sede e di quella WiFi in quelle

all‟interno della sede (nel 2007, 54 delle 134 sedi erano coperte da WiFi, ove non sia

presente si ricorre, ovviamente al GPRS).

- 122 -

La soluzione impiega una struttura all-in-one con palmari che sfruttano le tecnologie più

performanti al momento per lo scambio dati: il Wi-Fi, il GPRS e il GSM, il cui uso selettivo

consente un abbattimento dei costi operativi. Il sistema operativo alla base dell‟applicazione

è Windows Mobile 5; le parti hardware sono PDA forniti da Motorola.

La frequenza con cui avvengono le trasmissioni GPRS tra autisti e filiale non è costante nel

tempo, in quanto dipende dagli eventuali aggiornamenti degli ordini da processare e dal

tempo che intercorre tra il ritiro o la consegna.

I palmari sono anche dotati di lettore barcode, utilizzati per effettuare la scansione dei codici

a barre associati agli oggetti della spedizione durante il prelievo presso l‟Hub che precede la

consegna finale e durante quest‟ultima, presso il destinatario (durante il prelievo presso il

mittente, infatti, l‟oggetto della spedizione non ha ancora un barcode associato e

l‟identificazione avviene in modo visivo).

Una soluzione a supporto dello scambio di dati tra gli autisti della flotta distributiva e le filiali

era presente già dal 1995; la sua prima versione era basata su GSM e permetteva di

stampare direttamente a bordo del mezzo di trasporto gli ordini da soddisfare, benché la

conferma di avvenuto processamento avveniva al rientro in filiale e non in tempo reale,

come invece accade ora.

Benefici dell’adozione del Field Force Automation

L‟obiettivo dell‟azienda è erogare servizi a valore aggiunto; l‟applicazione in esame dà

l‟opportunità di conseguire benefici in termini di maggior qualità del processo di trasporto

secondario ed incremento del livello di servizio garantito alla clientela, derivanti da un

migliore monitoraggio sul processo di trasporto. L‟invio real time delle informazioni e la loro

istantanea pubblicazione sul sito internet, inoltre, consente ai clienti un monitoraggio più

puntuale dello stato delle loro spedizioni.

E‟ stato riscontrato qualche problema a livello tecnologico per l‟integrazione dei dispositivi

fisici con i software di base, gli applicativi, le reti di comunicazione, etc. e a livello

organizzativo per la difficoltà da parte degli utenti nell‟adozione della tecnologia

(essenzialmente gli autisti della flotta distributiva). I problemi in questione, tuttavia, sono

stati tutti superati e ad oggi l‟Azienda è pienamente soddisfatta della soluzione.

- 123 -

Sviluppi dell’applicazione: La Firma Digitale

E‟ in programma l‟introduzione della firma digitale per identificare chi prende in consegna la

spedizione, oltre alla semplice indicazione del suo nominativo, e chi riceve la merce.

La soluzione a supporto della dematerializzazione della firma per la consegna nell‟ultimo

miglio è rappresentata dalla firma su palmari touch screen. Tale soluzione è in vigore in Tnt

da quattro mesi soltanto per i clienti Premium time sensitive. Da sottolineare che

rappresenta comunque sia una firma in più, dato che quella autografa su carta non è stata

ancora eliminata.

Si dematerializza anche la bolla. 90.000 spedizioni sono gravate da bolla. Scandire la bolla

all‟origine e produrla verso la filiera di destinazione. Delle 90.000 circa il 19% sono EDI (File

pdf della bolla). La bolla non verrà più tenuta in cartaceo ma verrà trasmessa sul portale e il

cliente potrà vedere se è stata ritirata o meno.

Benefici dell’adozione della Firma Digitale

Il cliente Premium è disposto a pagare un Plus. A livello di tempo, dopo 10 min al massimo

sul portale si vede la firma di chi ha ritirato. Solo il giorno dopo, attraverso il pezzo di carta.

Il secondo step avverrà in base alla reazione di mercato per eliminare la carta, o per

estendere a tutti i servizi.

I clienti come hanno percepito l‟innovazione? (tramite intervista )

In diversi modi da analisi marketing: 10% circa di negazione alla firma su touch screen.

15% firmano con una x. Il 20% con una firma illeggibile. Circa 50% firmano in modo chiaro

e univoco. In generale i vantaggi non sono ancora chiari, se non raggiungere la

concorrenza.

Le barriere all’adozione della Firma Digitale

La normativa non risulta ancora chiarissima.

Problemi dal punto di vista tecnologico per la presenza di più di 3000 palmari da gestire.

- 124 -

Progetti in sviluppo

Fra tutti il completamento della firma elettronica in consegna.

A lungo termine, la possibilità di caricare bolle pdf sul device, ma in questo momento c‟è una

lentezza eccessiva del segnale gprs. Si attende l‟umts, ma ancora la copertura non riusulta

ottimale.

Nei palmari Motorola, c‟è una camera, anche per effettuare fotografie. L‟introduzione

significativa potrebbe essere quella di eseguire foto dal driver per esempio per problemi sul

pacco consegnato. Inviando poi l‟immagine direttamente in sede. In questo progetto Tnt

risulta pronta dal punto di vista informatico ma non ancora di processo.

Infine i Palmari potrebbero essere utilizzati per pagamenti elettronici. Non solo micro

pagamenti, ma anche per pagamenti di grosse entità. Dotati di stampante e lettore di smart

card, farebbo fronte al Mercato b2c (es media shopping, Vendite su internet) in grande

crescita. In questo casa verrebbero eseguite foto ai contratti firmati e ai documenti di

identità con limiti di una settimana per l‟archiviazione.

Applicazioni utilizzate: Il CONTROLLO ACCESSI / HANDLING MANAGEMENT

Il Controllo Accessi e Handling Management riguarda l‟utilizzo del bar-code per

l‟identificazione univoca, presso gli Hub di TNT Express, dei mezzi di trasporto che operano

sulle tratte di line-all (trasporto primario tra Hub e Hub). Il codice a barre identifica

univocamente, non solo il mezzo, ma anche il carico da esso trasportato.

Il sigillo di sicurezza dei veicoli è dotato di un codice a barre, che, letto nel momento del loro

ingresso agli hub, permette di inviare le informazioni relative a ciascuno mezzo e al suo

carico all‟Hub Management System, software che gestisce tutte le attività interne del

deposito. Tale sistema riconosce univocamente l‟automezzo e il carico da questi trasportato

e coordina la movimentazione nelle attività d‟ingresso nell‟hub, posizionamento sulla precisa

baia di scarico, posizionamento sulla precisa baia di carico, uscita dall‟hub.

La soluzione è stata introdotta nel luglio 2006 nell‟hub di Piacenza in occasione della sua

apertura. Attualmente esso è l‟unico deposito in Italia ad esserne dotato; in Europa, invece,

sono una quindicina i depositi in cui la tecnologa è implementata. Si prevede comunque di

installare presto questa soluzione, a livello nazionale, anche presso altri hub di terra.

L‟applicazione considerata supporta il processo di identificazione automatica dei veicoli e,

quindi, il controllo dei loro accessi, nonché tutte le attività di indirizzamento degli stessi

- 125 -

all‟interno dell‟hub. La gestione dei flussi fisici (il traffico interno all‟hub) risulta semplificata,

dal momento che, grazie all‟identificazione univoca del mezzo, questo, in funzione delle

operazioni che deve eseguire, viene indirizzato alla precisa baia di carico o scarico e al gate

di uscita; la gestione dei flussi informativi ha subito un cambiamento, a seguito dell‟

introduzione dell‟Hub Management System, che riceve i dati, li elabora e restituisce

informazioni, ottimizzando il processo fisico di movimentazione interna, precedentemente

gestito manualmente.

Benefici dell’adozione del Controllo Accessi

L‟introduzione dell‟applicazione ha certamente permesso di conseguire un aumento della

qualità di processo, eliminando gli errori nell‟indirizzamento dei veicoli durante lo

smistamento dei carichi negli hub, una riduzione dei tempi (e, quindi, dei costi) di

processamento dei carichi ed un aumento generale della flessibilità operativa, in quanto il

sistema permette di ottimizzare l‟allocazione della forza lavoro alle diverse postazioni in

funzione dei carichi da processare.

Applicazioni utilizzate:l’RFid

Si sta conducendo in questo momento uno studio a livello internazionale sull‟utilizzo

dell‟RFId a supporto dell‟identificazione automatica dei veicoli: si tratta di una applicazione di

Controllo Accessi e Handling Management del tutto analoga a quella descritta nel paragrafo

precedente. Il tag RFId memorizza i dati di identificazione del mezzo e del carico,

permettendo di fornire più informazioni rispetto al tradizionale codice a barre visto nella

precedente applicazione; i dati, inoltre, vengono trasmessi al SI centrale dell‟hub attraverso

radiofrequenza, senza richiedere più l‟intervento dell‟operatore, dal momento che verrebbero

letti automaticamente al passaggio del veicolo attraverso il varco munito di lettori RFId. Si

spera di raggiungere risultati interessanti in termini di aumento della produttività e minor

coinvolgimento del personale. Attualmente all‟interno degli Hub di TNT Express, tutte le

attività vengono gestite con il supporto dalla tecnologia barcode, utilizzata per

l‟identificazione univoca dei singoli oggetti della spedizione. Si sta conducendo uno studio a

livello internazionale sulla possibilità di utilizzare l‟RFId in sostituzione del barcone.

- 126 -

3.1.6 TNT POST

Studio di caso realizzato in seguito all‟intervista effettuata in data 6 Luglio 2010

Sito internet: www.tntpost.it

L‟Azienda

TNT Post è il primo operatore privato di servizi postali nel nostro Paese . Appartiene a TNT

N.V., Gruppo che opera a livello globale nei servizi di trasporto espresso e posta ed è

proprietario di Royal TNT Post (Poste Olandesi), principale fornitore da oltre 200 anni dei

servizi postali in Olanda e leader di mercato nell'attività postale internazionale.

TNT Post si è costituita in Italia nel 1998, attraverso successive acquisizioni di agenzie

private di recapito ed altre società di produzione e servizi del settore, tra cui lo storico

marchio milanese Rinaldi L'Espresso. L'attività di TNT Post consiste nel fornire un'ampia

gamma di servizi integrati, in grado di seguire l'intero processo postale che va

dall'elaborazione dei dati alla produzione di documenti e alla loro distribuzione. Oltre

all'attività principale nel settore postale, l'adozione di tecnologie innovative permette a TNT

Post di offrire ai suoi clienti soluzioni flessibili e modulari, erogando servizi a valore aggiunto

studiati su misura in base alle necessità specifiche del cliente. TNT Post è attiva in Italia con

una rete di filiali che coprono tutto il territorio nazionale, specializzate nelle diverse funzioni

necessarie per offrire alla sua clientela un servizio ottimale. In seguito uno sguardo ai

prodotti offerti:

Posta Classica TNT POST: tutti i servizi di una posta più efficiente

Maggiore affidabilità, sicurezza di recapito, innovazione tecnologica e soluzioni pensate per il

business: la Posta Classica TNT Post offre una gamma di servizi che rendono più efficiente e

affidabile l‟invio di posta tradizionale indirizzata, permettendo di migliorare le relazioni tra

l‟azienda e i suoi clienti.

Formula Certa: innovativo, tecnologico, sicuro: il recapito postale controllato dal satellite che

mette fine alla corrispondenza senza certezze.

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Raccomandata Classica: la raccomandata tradizionale con l‟efficienza TNT Post

Uffici Posta: un processo integrato per la gestione totale o parziale degli uffici posta delle

aziende. Un sistema efficiente che permette di ottimizzare le risorse umane aziendali.

Atti amministrativi: il servizio dedicato alla Pubblica Amministrazione per la notifica di atti

amministrativi.

MyPost: il sistema per pagare la posta senza contanti, comodo, trasparente, pieno di

vantaggi.

Formula PEC: la posta elettronica certificata formulata da TNT Post

Posta pubblicitaria: un media più efficace, mirato e conveniente.

Inoltre sono utilizzate le seguenti soluzioni:

Door to Door: soluzioni dedicate a tutte le realtà commerciali che operano nel proprio bacino

territoriale.

Convenience: il Door to Door innovativo che unisce qualità e convenienza grazie alla

razionalizzazione dei processi.

Flexi: Il Door to Door disegnato sulle esigenze del cliente: la massima flessibilità per

incontrare specifiche esigenze di distribuzione.

DoorDrop Media: Interventi su misura per ogni singolo cliente. DoorDrop media è il servizio

di recapito per messaggi promo-pubblicitari capace di abbinare strumenti di targettizzazione

puntuale a un approccio flessibile e consumer oriented.

Spring Global Mail è una joint-venture costituita da TNT (Paesi Bassi) e Royal Mail (Regno

Unito).

Negli anni che sono seguiti alla costituzione di Spring nel 2001, l‟azienda è cresciuta fino a

diventare la più grande azienda indipendente a livello mondiale attiva nel settore della

distribuzione postale transfrontaliera. Oggi i punti cardine sono creatività ed esperienza per

trovare soluzioni volte a soddisfare le più complesse esigenze in ambito di posta

transfrontaliera.

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Applicazioni utilizzate: Il Fleet Management

I palmari sono dotati di Gps e quindi, oltre alla facile tracciabilità, sono registrati orario e

luogo di consegna. Per la spiegazione del processo si rimanda all‟intervista con TNT sopra

riportata.

Benefici dell’adozione del Fleet Management

L‟introduzione dell‟applicazione ha certamente permesso di conseguire un aumento della

qualità del processo di trasporto, migliorando il monitoraggio e rendendo disponibili

informazioni dettagliate sui mezzi nelle tratte di trasporto. L‟introduzione dell‟applicazione va

a interagire con il sistema di pianificazione, modificando gli orari in funzione dei dati relativi

ai viaggi in corso. La corretta posizione del mezzo permette inoltre di fare una stima

sull‟eventuale ritardo.

Applicazioni utilizzate: IL Barcode

Su ogni lettera si stampa un codice a barre che viene sparata dal postino tramite palmare. A

fine turno il postino ha il compito di andare in sede a scaricare le informazioni

immagazzinate nel DB di „formula certa‟. Le distinte vengono scansionate e messe on line.

Inserimento su palmare in caso di mancato recapito. In internet si può accedere al portale

per la visualizzazione di queste informazioni e per la tracciabilità dell‟ordine.

La firma da parte del destinatario è ancora una firma autografa su carta, non ci sono per ora

progetti per digitalizzare la firma per scelta aziendale. La normativa non rappresenta un

ostacolo all‟eventuale adozione. Il valore aggiunto è comunque visto per i processi interni

aziendale, e non per il cliente.

Benefici dell’adozione del Bardcode

Il beneficio maggiore è rappresentato dalla diminuzione del tempo di gestione dell‟ordine:

„sparando‟ il bardcode con il palmare è immediato il riconoscimento del collo trattato, ed è

immediato il caricamento su palmare delle informazioni necessarie alla spedizione di

quest‟ultimo. A livello di costi vi è una riduzione di costi sul materiale, diminuendo

sensibilmente l‟utilizzo di pack-list sui colli ( cartacei ).

- 129 -

3.2 Altri casi considerati, analizzati in precedenti lavori di Laurea

3.2.1 CAB LOG

Sito Internet : www.cablog.it

L‟azienda

Cab Log, in principio conosciuta come Cab, nasce nel 1983 come azienda di trasporto

industriale; da allora Cab comincia una rapida crescita, che la porta in breve tempo ad

affermarsi nel settore della distribuzione e dei trasporti. Per rispondere in modo sempre più

efficiente alle esigenze del mercato, nel 1990 Cab decide di ampliare il proprio business

occupandosi anche di magazzinaggio e di stoccaggio, mentre nel 1995 si dedica anche al

settore della distribuzione. Oggi Cab Log è un operatore di logistica integrata, è una realtà

che impiega circa 250 dipendenti, e presenta un fatturato di 80 milioni di €.

Le principali attività svolte sono: la gestione dei magazzini in conto terzi, il trasporto della

merce (su gomma), la distribuzione ed eventuali attività a valore aggiunto come il packing

finale.

I magazzini dell‟azienda sono concentrati nel nord Italia e, in particolare, vi sono 6 magazzini

centrali (Noale, Quinto -Treviso-, Castiglione delle Stiviere -Mantova-, S.Maria di Sala -

Verona-, Bologna, Verona) e 3 piattaforme distributive (Dolo -Verona-, Milano, Landriano -

Pavia-)

Il servizio di trasporto offerto da Cab Log copre tutto il territorio nazionale e l‟azienda si

avvale della collaborazione di alcuni partner logistici appoggiandosi alle loro piattaforme

distributive e transit point.

La flotta di Cab Log comprende 150 trattori stradali, 60 motrici e 450 semi rimorchi, tutti di

proprietà dell‟azienda; i mezzi a disposizione permettono a Cab Log di effettuare circa un

terzo delle consegne giornaliere, mentre la restante parte viene coperta in parte avvalendosi

di fornitori preferenziali (padroncini), che lavorano in esclusiva per Cab Log, e in parte

affidandosi a fornitori occasionali, impiegati principalmente per far fronte ai picchi stagionali.

I clienti di Cab Log sono principalmente aziende che operano nell‟alimentare secco, nel

- 130 -

beverage e prodotti di largo consumo. Tra i clienti più importanti è possibile annoverare:

Melegatti, San Benedetto, Bonomelli, Fabbri, Ferrero, Cameo, Illy, Pepsi Cola, Unilever,

Hasbro. Il rapporto con i clienti è di tipo continuativo, con contratti di medio e lungo

termine.

Applicazioni utilizzate: Il Fleet Management ( Track and Trace )

All‟interno dell‟azienda si identificano 2 processi di trasporto:

- Consegna della merce in giacenza

- Point to point

Nel primo caso il trasporto può avvenire in due modalità:

- Trasporto diretto al punto di consegna finale

- Trasporto primario presso il transit point di un corrispondente e successiva distribuzione a

carico dello stesso.

Nel caso di trasporto point to point, la merce non è presente in magazzino e, di

conseguenza, il carico avviene direttamente presso il magazzino del produttore. Il trasporto,

come nel caso precedente, può essere diretto o passare attraverso un transit point.

Il Fleet Management, fa riferimento al possibile utilizzo di un sistema di localizzazione

satellitare. Il sistema coinvolge interamente la fase di trasporto, e prevede l‟installazione di

specifici device di localizzazione sugli automezzi della flotta Cab Log. La tecnologia GPS e la

trasmissione dei dati di posizione tramite rete cellulare permetterebbero la localizzazione

geografica in tempo reale di tutti i mezzi della flotta e, di conseguenza, della merce

trasportata. In passato (nel 2000 e nel 2005) per ben due volte era stata già valutata la

possibilità di introdurre un sistema di questo tipo, ma l‟ipotesi era stata poi scartata. Questa

applicazione consentirebbe all‟azienda di conoscere le seguenti importanti informazioni,

costituendo al tempo stesso un valore aggiunto per il cliente finale:

- la posizione esatta dei mezzi,

- quando il mezzo arriva a destinazione,

- da quante ore l‟autista sta guidando,

- i tempi di sosta,

- i tempi di percorrenza

- la sorveglianza satellitare in caso di furto.

- 131 -

Applicazioni utilizzate: Il Warehouse Stock Management

La seconda applicazione analizzata, relativa al Warehouse Stock Management, fa riferimento

all‟utilizzo di palmari in radiofrequenza per la lettura di codici a barre. Tale applicazione

viene utilizzata dagli operatori di magazzino per acquisire i dati della merce ricevuta in

ingresso e fornisce indicazioni nella fase di allestimento degli ordini e di movimentazione

interna. Il processo aziendale coinvolto è quello di gestione dei magazzini, soprattutto per

quanto riguarda le attività di ricevimento, messa a stock e prelievo delle merci. Il primo

utilizzo della radiofrequenza in Cab Log risale al 1998, ma la partenza in realtà fu lenta, in

quanto non venne utilizzato un software applicativo adatto alle esigenze dell‟azienda e alle

caratteristiche dell‟applicazione implementata; a partire dal 2000, grazie all‟individuazione e

all‟installazione di un applicativo di magazzino soddisfacente, l‟utilizzo di palmari in

radiofrequenza fu caratterizzato da una vera e propria accelerazione. Nel 2002 la

radiofrequenza fu estesa definitivamente a tutti i magazzini e transit point di Cab Log.

I terminali industriali utilizzati, muniti di lettori barcode integrati, si appoggiavano

inizialmente a una rete di comunicazione TMA; a partire dal 2000 è avvenuto il completo

passaggio alla rete Wi-Fi.

Benefici dell’adozione del Warehouse Stock Management

Non sono stati stimati i benefici in maniera quantitativa, ma a consuntivo si è potuto

verificare come l‟impiego della radiofrequenza portasse ad un concreto e sensibile aumento

della produttività.

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Applicazioni utilizzate: Il Voice Picking (WSM)

L‟azienda ha implementato una soluzione di Voice Picking, pienamente operativa nei

magazzini di Milano e Tortona. Gli operatori di magazzino, grazie ad un dispositivo dotato di

interfaccia audio, sono in grado di localizzare le celle all‟interno delle quali è contenuto il

prodotto da prelevare, conoscere le quantitá richieste per singolo codice e ricevere conferma

che il prelievo dell‟ordine sia stato effettuato correttamente. La soluzione consente snellire

l‟attivitá di picking, poichè gli operatori non hanno la necessitá di consultare dispositivi

portatili e hanno le mani libere per movimentare la merce.

Benefici dell’adozione del Voice Picking

Cab-Log ha deciso di implementare la soluzione di Voice Picking solo a valle di un‟attenta

analisi di investimento che ha previsto la formulazione di un modello matematico per la

stima dei benefici. I risultati ottenuti sul campo, che hanno dimostrato un‟ottima

corrispondenza con i benefici stimati a priori, sono sostanzialmente riconducibili ad un

incremento di efficienza che ha consentito all‟azienda di ridurre il fabbisogno di manodopera

per le attivitá di prelievo di circa il 10%.

- 133 -

3.2.2 DHL Express

Sito internet:

www.dhl.it

L‟azienda

DHL è il leader mondiale nei servizi di corriere espresso internazionale, di contract logistics,

del trasporto via terra, marittimo e delle spedizioni aeree Ed offre una vasta gamma di

soluzioni personalizzate, dalla spedizione di express document alla gestione della supply

chain.

La rete internazionale DHL collega oltre 220 paesi e territori in tutto il mondo, assicurando

una copertura mondiale ed una conoscenza approfondita dei mercati nazionali, offrendo

servizi ad oltre 4.2 milioni di clienti. Circa 285.000 dipendenti si occupano di fornire servizi

rapidi e affidabili su 120.000 destinazioni in tutti i continenti. Nel 2003 Deutsche Post World

Net ha riunito tutti i servizi express e logistici a livello mondiale sotto il solo marchio DHL. In

tal modo DHL Worldwide Express, Danzas e Deutsche Post Euro Express hanno unito i loro

servizi, con il risultato che DHL può ora offrire soluzioni complete di trasporto e logistica.

DHL è di completa proprietà del gruppo Deutsche Post World Net.

DHL è attualmente strutturata in cinque Divisioni specialistiche, con lo scopo di coprire tutte

le esigenze della clientela:

1) DHL Express

DHL Express è il partner per le spedizioni espresse e di pacchi in tutto il mondo. Il Network

DHL comprende oltre 4.000 filiali e più di 120.000 destinazioni in tutto il mondo.

2) DHL Freight

DHL Freight offre in Europa soluzioni di trasporto internazionali e nazionali a carico pieno o

parziale. Le merci vengono trasportate su strada o ferrovia o combinando entrambi i mezzi.

3) DHL Global Forwarding

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DHL Global Forwarding è il fornitore leader di mercato nel mondo per i servizi di trasporto

aereo e marittimo e per il project forwarding. Il portafoglio prodotti e servizi è completato da

un'ampia scelta di servizi a valore aggiunto.

4) DHL Exel Supply Chain

DHL Exel Supply Chain fornisce soluzioni personalizzate a livello mondiale, supportate da

avanzate tecnologie informatiche, per la gestione di ogni fase della supply chain, per clienti

di qualsiasi settore (farmaceutico, tecnologico, aerospaziale, automobilistico, industriale,

beni di largo consumo e moda). Oltre alle operazioni di base relative agli

approvvigionamenti, allo stoccaggio e alla distribuzione, DHL può offrire ai propri clienti

servizi a valore aggiunto, come la finitura dei prodotti, il co-packing, l'etichettatura, la

fatturazione, la gestione degli ordini e degli inventari, la promozione delle vendite ed i servizi

finanziari.

5) DHL Global Mail

Global Mail offre soluzioni per le esigenze di posta aziendale internazionale.

Il processo di trasporto in DHL Express

Arrivato l‟ordine di spedizione all‟azienda, dopo la sua assegnazione ad un preciso

trasportatore, quest‟ultimo si reca presso l‟indirizzo segnalato per il prelievo della merce.

Effettuato il pick-up, l‟autista può consegnare direttamente l‟oggetto della spedizione al

destinatario (se le distanze sono relativamente brevi e comunque se la spedizione non

richiede trasporto in modalità aerea) oppure può depositare lo stesso presso un determinato

hub (aereo o di terra, in funzione del tipo di spedizione), in corrispondenza del quale esso

verrà smistato e poi caricato sui mezzi di trasporto della tratta successiva, per essere quindi

inoltrato alla volta di un altro hub (necessariamente in caso di spedizione aerea) o

direttamente alla destinazione finale.

Per i trasporti che si svolgono su gomma entro i confini nazionali italiani, la merce

tipicamente dall‟origine giunge direttamente alla destinazione finale o al più transita

attraverso un solo hub intermedio.Per le spedizioni internazionali, invece, la merce transiterà

attraverso più hub prima di arrivare a destinazione.

I trasporti per via aerea sono progettati e gestiti interamente da DHL; riguardo i viaggi su

gomma invece, l‟azienda lascia la loro progettazione e gestione agli autisti reperiti in

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outsourcing (i quali devono comunque attenersi, specie in presenza di vincoli di orario, a uno

schedule di massima che viene fornito loro da DHL).

L‟azienda dispone di un call center e di un sito internet a supporto dell‟acquisizione degli

ordini di spedizione; in particolare per la seconda modalità esiste sia una soluzione standard,

in base alla quale il cliente può usufruire di un pacchetto predefinito di funzionalità, sia

soluzioni ad hoc, con apposite interfacce applicative. Ogni ordine viene inserito in maniera

automatizzata nel sistema informativo aziendale ed assegnato ad un particolare autista, in

base a quella che è l‟area geografica di sua competenza. Se l‟autista è già in viaggio nel

momento in cui gli viene assegnato un nuovo ordine, egli viene avvisato preferibilmente

tramite il palmare in dotazione (quindi grazie a connessione GPRS) oppure, ma solo in caso

di necessità, via voce, tramite telefono cellulare.

Il trasportatore, sulla base di uno schedule di massima fornito da DHL, organizza l‟itinerario

da effettuare e si reca di volta in volta presso l‟indirizzo segnalato per il prelievo della merce,

dove procede poi all‟identificazione di quest‟ultima tramite la scansione del bar-code ad essa

associato. Con il riconoscimento della spedizione e la conseguente notifica istantanea

dell‟avvenuto prelievo, inizia la tracciatura della merce fisica nel sistema logistico di DHL

(prima applicazione analizzata).

Durante il trasporto su gomma della merce è inoltre possibile la localizzazione geografica

puntuale e istantanea di quest‟ultima da parte dell‟Azienda, grazie alla tecnologia GPS

installata sui mezzi che effettuano il trasporto stesso (seconda applicazione analizzata) .

L‟accesso diretto a questo tipo di informazioni (e quindi a questa soluzione) è consentito

anche a determinati clienti, tipicamente di grandi dimensioni.

L‟autista e la merce che questi deve depositare o prelevare vengono entrambi identificati

(tramite lettura del barcode) in corrispondenza di ogni eventuale hub da cui transitino le

spedizioni (terza applicazione analizzata ).

In corrispondenza dell‟eventuale hub di terra intermedio, la spedizione viene prelevata da un

nuovo autista (assegnato a essa con le stesse modalità del caso del prelievo presso il

mittente) che si occuperà del recapito al destinatario finale. Effettuata la consegna, il

trasportatore segnalerà istantaneamente (tramite palmare o via telefono cellulare)

l‟avvenuta operazione.

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Applicazioni utilizzate: Warehouse Stock Management – Field Force Automation –

Track and Trace

La prima applicazione analizzata riguarda l‟utilizzo di etichette bar code per l‟identificazione

univoca dei colli oggetto della spedizione in entrata e in uscita dagli hub intermedi

(applicazione di Warehouse Stock Management) e per garantire la loro tracciabilità lungo il

percorso ( Field Force Automation ).

Essa prevede l‟utilizzo di palmari per lo scambio dati in tempo reale con la sede DHL a

supporto delle attività di identificazione, pick-up e delivery della merce. I trasportatori

vengono dotati di un palmare che sfrutta la rete GPRS durante il viaggio, e la rete Wi-Fi in

magazzino, purché quest‟ultimo sia dotato di questa tecnologia (attualmente circa l‟80% dei

magazzini è coperto da rete Wi-Fi, ma il numero è in rapido aumento).

L‟etichetta viene applicata sui pacchi in spedizione dal partner logistico che si occupa del

trasporto; essa può essere affiancata da un‟altra etichetta, applicata direttamente dal

cliente. Infatti, nel caso in cui quest‟ultimo abbia un rapporto continuativo con l‟azienda,

viene dotato di un applicativo informatico che consente di produrre autonomamente la bolla

di spedizione con l‟etichetta bar-code. Quest‟ultima verrà scansita dal trasportatore,

attraverso il palmare datogli in dotazione da DHL, al momento del prelievo, dando così

origine alla tracciatura della spedizione sui sistemi informativi aziendali.

I palmari in dotazione agli autisti, tipicamente di proprietà dell‟azienda, garantiscono la

comunicazione in tempo reale con la sede, e quindi il track & tracing della merce; in

particolare:

- ricevono informazioni provenienti dalla sede su prelievi (pianificati e non) da effettuare o

su aggiornamenti di qualsiasi tipo;

- vengono utilizzati per la scansione dei codici a barre ;

- inviano alla sede le conferme di avvenuto prelievo o consegna;

La trasmissione dei dati avviene su rete GPRS quando l‟autista è fuori sede e via Wi-Fi

quando quest‟ultimo si trova presso un hub DHL.

Attualmente l‟identificazione attraverso etichette barcode avviene per ogni tipo di merce; la

tracciatura attraverso palmari è adottata, per ogni spedizione, dagli autisti che operano sulle

tratte di pick-up e delivery; l‟applicazione non è ancora sfruttabile al pieno delle proprie

potenzialità in quanto, come precedentemente citato, non tutti gli hub sono dotati di Wi-Fi.

- 137 -

Nel caso in cui la connessione GPRS non sia utilizzabile, la comunicazione tra la sede e

l‟autista avviene tramite via voce, tramite telefono cellulare, che rappresentava lo standard

prima dell‟introduzione della nuova tecnologia.

Benefici dell’adozione

L‟adozione della soluzione ha permesso una gestione molto più rapida e meno costosa dei

flussi informativi con gli autisti; in particolare è stata riscontrata:

- una riduzione dei tempi di comunicazione delle informazioni tra l‟autista e la sede;

- una riduzione dei costi del personale addetto alla ricezione e all‟inserimento dei dati nei

sistemi aziendali;

- una riduzione dell‟errore umano nella rilevazione dei dati;

- un aumento della qualità del processo di trasporto, in quanto grazie al costante

monitoraggio sullo stesso in tempo reale, l‟Azienda identifica più puntualmente eventuali

anomalie;

- un aumento del livello di servizio offerto al cliente, il quale dispone di maggiori informazioni

tramite il sito internet aziendale.

Solo inizialmente sono state riscontrate alcune criticità a livello tecnologico, relative

soprattutto alla copertura Wi-Fi e GPRS e all‟adeguamento del software, tutte attualmente

risolte.

Applicazioni utilizzate : Fleet Management – Track e Trace

Il Fleet Management riguarda l‟utilizzo della tecnologia GPS (installata su palmare) integrata

con la rete GPRS a supporto della localizzazione geografica puntuale del mezzo, e quindi

della merce in esso contenuta.

Gli autisti vengono dotati di un palmare, simile a quello analizzato nella precedente

applicazione su cui è installato il dispositivo GPS; il palmare a sua volta comunica tramite

rete GPRS con l‟azienda; nel momento in cui l‟autista decide di connettersi al sistema

informativo aziendale, è immediato lo scambio di dati. La tracciatura del mezzo consente

anche l‟identificazione e la tracciatura dei singoli colli, infatti i pacchi a bordo del mezzo

tracciato con GPS sono identificati grazie al bar code, scansito attraverso il lettore presente a

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palmare. Il cliente ha visibilità sull‟applicazione tramite il sito internet aziendale; la visibilità

stessa è però consentita soltanto a una certa categoria di clienti, tipicamente quelli più

rilevanti, e per spedizioni in cui siano coinvolte merci ad alto valore.

Benefici dell’adozione del Fleet Management

A livello qualitativo, l‟introduzione della soluzione analizzata ha permesso di conseguire i

seguenti benefici:

un aumento della qualità del processo di trasporto della merce, sul quale ora, grazie al

monitoraggio puntuale della posizione della merce stessa nella rete logistica, si ha a

disposizione una maggiore quantità di dati, e quindi una migliore capacità di intervento sul

processo stesso in caso di problemi;

un aumento del livello di servizio erogato al cliente, il quale può monitorare ora “metro per

metro” gli spostamenti effettuati dalla spedizione lungo tutto il suo percorso.

Inizialmente sono stati riscontrati alcuni problemi a livello tecnologico, relativi

all‟adeguamento dei tools software, ma sono stati presto risolti.

Applicazioni utilizzate: Controllo accessi

Questa applicazione prevede l‟utilizzo del bar-code a supporto dell‟identificazione univoca del

mezzo di trasporto in ingresso a qualsiasi tipo di magazzino. Tale bar-code identificativo

viene scansito al momento stesso dell‟ingresso del mezzo, cosa che ne consente

l‟identificazione e l‟autorizzazione a procedere (Controllo Accessi).

Per la lettura del bar code vengono utilizzati palmari provvisti di lettori ottici, che sfruttano la

rete Wi-Fi, qualora i magazzini in questione ne siano dotati (al momento essi sono circa

l‟80% del totale, ma il loro numero è in rapido aumento).

Il codice a barre identifica univocamente non solo il mezzo, ma anche il carico da esso

trasportato.

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Benefici dell’adozione del Controllo Accessi

L‟introduzione dell‟applicazione ha permesso di conseguire:

- una riduzione dei tempi di identificazione del mezzo di trasporto in ingresso a magazzino;

- un aumento della qualità del processo di identificazione, permettendo all‟azienda di

riconoscere senza errori il mezzo e le merci che esso deve depositare/prelevare.

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3.2.3 BOMI 2000 S.p.a

Sito internet:

www.bomi2000.com

L‟azienda

BOMI 2000 è il nome della divisione italiana del Gruppo internazionale BOMI GROUP,

specializzato nella gestione completa della logistica di prodotti del settore biomedicale,

diagnostico e farmaceutico.

BOMI 2000 fu fondata nel 1985 come distaccamento del gruppo centrale che conta sedi

operative in tutto il mondo: BOMI IBERICA S.A. e BOMI LUSITANA per Spagna e Portogallo,

BOMI BRAZIL, BOMI VENEZUELA Av e BOMI DE MEXICO S.A. DE C.V. per Brasile, Venezuela

e Messico.

L‟azienda italiana di BOMI ha circa 70 dipendenti e un fatturato (2006) di 12,5 milioni di

Euro, circa il 30% dei 45 milioni di Euro totali fatturati da tutte le divisioni BOMI.

Alcuni clienti serviti dall‟azienda sono Jhonson&Jhonson, Roche, Laboratori Abbat, Menarini

Diagnostic; i settori di specializzazione sono: diagnostico, dentale, cardiologia, medical

devices, oncologia, strumentazioni, oftalmologia, ematologia, dialisi (anche domiciliare),

farmaceutico, omeopatico, cosmetico (compr. alcol.).

BOMI 2000 si occupa di tutta la filiera logistica per conto dei suoi clienti e, in particolare,

dello stoccaggio presso i fornitori o direttamente presso i clienti, curando l‟allestimento ordini

e la fase di trasporto. L‟azienda offre anche dei servizi aggiuntivi, come call center, order

entry, cash on delivery, gestione back orders, assicurazione prodotti, assembramento kit,

confezionamento, imballi specializzati, etichettature, gestione preparazione per gare

d'appalto, gestione resi, distruzione prodotti, analisi inventariali ed inventari rotativi,

brokeraggio trasporti (anche per aziende esterne, non clienti), strutture e permessi per la

gestione di prodotti farmaceutici, prodotti soggetti ad A.D.R. e radioattivi.

Bomi compie ogni anno un milione di consegne per conto di 62 aziende a circa 28.000 utenti

finali. Grazie a tecnologie all'avanguardia, la consegna dei prodotti avviene in tempi

strettissimi, entro 24 ore dall'ordine.

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Riguardo all‟attività di stoccaggio ed allestimento ordini, in Italia, BOMI ha tre magazzini di

proprietà, tutti nella zona periferica di Milano, per un totale di circa 15.000 mq. Questi

depositi sono gestiti in parte dall‟azienda e in parte affidati a terzi e si occupano

dell‟allestimento degli ordini e dello stoccaggio. Quest‟ ultimo può essere:

a temperatura ambiente

a temperatura controllata (fascia °15/25°, fascia2°/8°, -20°, -70°)

a seconda della particolarità del prodotto servito. In alcuni casi particolari, BOMI prende in

uso magazzini di altri operatori o gestisce direttamente quelli di proprietà del cliente.

Il processo di gestione dell‟ordine

1-RICEZIONE ORDINE

La ricezione dell‟ordine avviene attraverso il sistema informativo dell‟azienda: BOMI usa al

suo interno IBM AS-400, ma l‟azienda si interfaccia anche con altri applicativi (ad esempio

SAP) per facilitare l‟integrazione con il cliente.

2-GENERAZIONE DOCUMENTI PER IL MAGAZZINO

L‟ordine genera una serie di documenti, relativi alle procedure di magazzino, tra i quali la

pick-list, aggregata per ordine, area geografica o volume/peso.

3-PREPARAZIONE MERCE IN MAGAZZINO

La pick list è ricevuta dal magazzino competente dove la merce è preparata, controllata due

volte e imballata. Per i prodotti della dialisi si prepara ed imballa direttamente il pallet,

saltando la fase di ricontrollo.

4-GENERAZIONE BOLLA DI ACCOMPAGNAMENTO

L‟ordine chiuso genera la stampa dei documenti di accompagnamento.

La spedizione passa da uno stato di “transit” a uno di “chiusa” quando viene conclusa a

terminale da un operatore che può essere:

una persona del magazzino con un‟operazione manuale a terminale

una persona di magazzino con un‟operazione automatica in radiofrequenza

una persona di customer service che riceve dal magazzino le pack list spuntate e

controllate.

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5-TRASPORTO

La merce, caricata sugli automezzi, può essere trasportata, avvalendosi della flotta interna

dell‟azienda oppure tramite corrieri terzi (padroncini fortemente integrati e corrieri

tradizionali – DHL, TNT, Rinaldi).

Applicazioni utilizzate: FLEET MANAGEMENT / TRACK and TRACE

Questa applicazione riguarda un sistema di fleet management utilizzato per il track&tracing

dei mezzi di alcuni dei vettori di cui l‟azienda si serve.

I flussi di merci gestiti da BOMI sono localizzati principalmente in Italia, per la forte richiesta

di movimentazione interna da parte dei clienti; nonostante infatti la presenza di un network

capillare in tutto il mondo, il trasporto internazionale in partenza dall‟Italia è poco utilizzato.

Il trasporto utilizza differenti tipologie di vettori: dai padroncini, a cui BOMI si appoggia e

che considera parte della sua flotta (i mezzi non sono di proprietà, ma vengono considerati,

di fatto, come tali perché fortemente integrati con l‟azienda), ai vettori tradizionali come

DHL, TNT e Rinaldi, che garantiscono diverse tipologie di consegna in termini di

tempo/servizio (express, time definitive o a collettame) o di presenza sull‟area geografica

(vettori più forti o con una presenza maggiore e capillare in determinate regioni italiane).

BOMI è responsabile presso i clienti di tutta la fase di trasporto, ovvero il vettore è un

fornitore di servizio inteso come interno all‟azienda. Il cliente si interfaccia solamente con

BOMI e per questo la scelta e l‟affidabilità dei vettori è valutata accuratamente.

Riguarda il sistema di radiolocalizzazione degli automezzi fornito dal technology provider

WAY e costituito da un localizzatore di posizione GPS abbinato ad un‟unità telefonica mobile

GSM/GPRS. Il sistema permette di comunicare con una centrale che può essere costituita da

un semplice telefono cellulare o da un PC.

Benefici dell’adozione del Fleet Management

Il motivo principale che ha spinto BOMI alla scelta di WAY è la possibilità di disporre di

informazioni continue ed in tempo reale sulla posizione e lo stato della merce. Il

track&tracing tradizionale si basa su informazioni di viaggio rese note solamente alla fine

della giornata lavorativa. Tecnicamente si può sapere che la spedizione è stata

effettivamente conclusa solo quando il mezzo è rientrato, ha segnalato la consegna

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effettuata e questa è resa disponibile sul sito Web dell‟azienda. Con WAY, invece, le

informazioni (posizione e temperatura del carico) sono note real-time durante tutto il

viaggio, andando a fornire un servizio a valore aggiunto al cliente.

Con l‟introduzione di questo sistema l‟impresa è stata in grado di aggiudicarsi diversi ordini,

incrementando le proprie prestazioni in termini di qualità.

Andando ad analizzare i vantaggi incrementali avuti rispetto alla situazione precedente, il

sistema WAY ha garantito:

un controllo del mezzo molto accurato in termini di chilometraggio, tempi, soste e velocità;

un track&tracing evoluto: si conosce sia lo stato di consegna, sia la localizzazione del

veicolo, sia lo stato della merce (temperatura);

la possibilità di dirottare il mezzo in caso di cambiamenti improvvisi di ordine, grazie all‟invio

di informazioni leggibili dall‟autista attraverso il terminale di bordo;

la possibilità di avere un aggiornamento dei dati sul sito internet dell‟azienda in tempo reale;

un incremento della sicurezza: oltre ai convenzionali sistemi di protezione presenti sul

mezzo, il padroncino ha un PIN collegato alla centralina e al motore che blocca l‟avvio in

caso di mancato riconoscimento;

una segnalazione preventiva dei ritardi: la segnalazione al cliente che il prodotto arriverà in

ritardo è fondamentale per i settori biomedicali; nel caso di prodotti necessari per

determinate cure, ad esempio, il cliente può decidere di ripianificare immediatamente l‟arrivo

di altri medicinali e macchinari.

Applicazioni utilizzate: WAREHOUSE STOCK MANAGEMENT

La applicazione analizzata, di Warehouse Stock Management, consiste nell‟impiego di

palmari brandeggiabili in RF, dotati di scanner barcode a supporto della gestione delle

attività di magazzino. Gli articoli, muniti di codice a barre, sono identificati nelle operazioni di

magazzino semplicemente effettuando la scansione, col palmare, del codice a barre

corrispondente. Il display del dispositivo fornisce tutte le informazioni legate alla merce

(giacenze, carico/scarico, disponibilità, etc.), e genera tutti i documenti relativi alla gestione

completa del magazzino. Il palmare è connesso al sistema informativo aziendale attraverso

una rete in radiofrequenza. La tecnologia, in uso ormai da più di 10 anni, è stata

implementata in uno solo dei tre magazzini di BOMI, quello in cui sono concentrati i clienti

caratterizzati da elevati volumi, elevato numero di spedizioni ed elevata complessità

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operativa. Per le altre tipologie di magazzini/clienti, il sistema non è stato ritenuto

necessario, grazie al soddisfacente livello qualitativo ottenuto attraverso una semplice

gestione cartacea del magazzino.

I palmari sono utilizzati nella fase di prelievo, messa a scaffale, identificazione all‟arrivo e

scarico finale dei prodotti.

Benefici dell’adozione dei palmari brandeggiabili in RF

I principali benefici riscontrati consistono nell‟aumento della produttività degli operatori e

nella riduzione degli errori di prelievo.

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3.2.4 CEVA Logistics

Sito internet:

www.cevalogistics.com

l‟Azienda

CEVA Logistics (ex TNT Logistics) è un provider globale di servizi di logistica integrata

nazionale e internazionale. L‟azienda fornisce un'ampia gamma di servizi logistici, dalla

logistica inbound alla logistica post-vendita. In Italia nel 2006 ha fatturato circa 70 milioni di

euro ed ha effettuato circa 100.000 spedizioni.

Per alcuni clienti, la divisione Trasporti di CEVA mette a disposizione sistemi di track & trace

e di certificazione elettronica delle consegne, sia a livello di ordine nel suo complesso, sia a

livello di singolo collo; la soluzione è utilizzata principalmente per i processi di trazione e

distribuzione. Il servizio di tracciabilità è garantito da un palmare in dotazione agli autisti,

che comunica con il sistema informativo aziendale mediante Wi-Fi nelle piattaforme di CEVA

e attraverso GPRS durante il trasporto. Al momento della consegna, l‟autista provvede a

scannerizzare il collo mediante un lettore ottico collegato al palmare e a richiedere al

destinatario la firma che certifichi l‟avvenuta consegna direttamente sul display. La conferma

di avvenuta consegna è immediatamente inviata al sistema informativo mediante GPRS,

mentre la firma è trasferita al sistema informativo tramite Wi-Fi al momento del rientro

dell‟operatore in filiale. I clienti hanno visibilità sul processo di trasporto tramite un portale

web dove possono visualizzare il passaggio della merce attraverso i vari punti di passaggio

(magazzini e transit point di CEVA).

CEVATrasporti sta inoltre sviluppando un progetto, su richiesta di alcuni clienti del publishing

che hanno l‟esigenza della massima puntualità di consegna (le finestre di consegna sono

molto ristrette), che prevede l‟introduzione di palmari di nuova concezione, i quali, oltre alle

funzioni precedentemente specificate, contengono un dispositivo GPS, che consentirebbe a

CEVATrasporti e ai clienti di conoscere in real-time la posizione dei mezzi.

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Benefici dell’adozione del track & trace

I benefici riscontrati dall‟azienda per le applicazioni esaminate consistono in un

miglioramento della qualità dei dati (riduzione degli errori di trascrizione) e della velocità di

comunicazione con i clienti, nella riduzione dei costi di trasporto, nel miglioramento del

servizio offerto al cliente e nella garanzia di una misurazione accurata del livello di servizio in

fase di consegna al cliente finale.

3.2.5 Transport S.p.A.

Sito internet:

www.niinivirta.it

L‟azienda

Niinivirta Transport S.p.A. nasce nel 1986 come azienda di trasporto e spedizione rivolta al

mercato di nicchia dei trasporti internazionali su gomma, sopratutto da e verso i paesi

scandinavi. Nel 1991 apre una filiale a Torino e negli anni successivi anche a Parma e Roma.

Nonostante l‟azienda abbia attualmente allargato la propria attività anche alle modalità

aerea e marittima, espandendosi quindi verso rotte intercontinentali, il mercato dei paesi

scandinavi rimane comunque il suo core business.

Niinivirta ha circa 30 dipendenti e nella sua sede principale, quella di Tribiano (Milano), è

presente un deposito di 2500 mq; non possiede mezzi propri, in quanto si affida

completamente a mezzi terzi e a trasportatori e spedizionieri stranieri. Il fatturato si aggira

intorno ai 15 milioni di euro. Ogni giorno gestisce un numero medio di spedizioni pari a 100,

per un totale di 1800 tonnellate di merci movimentate al mese.

L‟azienda ha inoltre ottenuto, per quanto riguarda l‟import, l‟autorizzazione delle Autorità

Doganali alla realizzazione di un Magazzino Doganale, a Tribiano, per le merci in custodia

temporanea.

- 147 -

Applicazioni utilizzate: Warehouse Stock Management

La prima applicazione analizzata è l‟unica applicazione esecutiva in Italia relativa all‟utilizzo

della tecnologia RFId a supporto delle attività di magazzino da parte di una società che

fornisce servizi di trasporto a collettame conto terzi. L‟applicazione, esecutiva da oltre un

anno, permette all‟azienda la gestione delle merci in transito dal magazzino di Tribiano e

consente quindi di acquisire i dati della merce ricevuta in ingresso facilitando le successive

operazioni di carico e spedizione mediante la possibilità di identificazione univoca delle merci

da prelevare. Prima dell‟introduzione dell‟applicazione le merci erano identificate mediante

un metodo “visivo”. In seguito e per circa un anno, la prima fase applicativa della soluzione,

ha visto l‟introduzione e l‟utilizzo della tecnologia RFId. L‟applicazione si basava sull‟utilizzo di

tag “padri”, all‟interno dei quali erano contenuti tutti i codici dei tag “figli” appartenenti alla

data spedizione da consolidare e caricare. L‟operatore quindi, munito di palmare con lettore

RFId, leggeva tutti i codici delle merci da prelevare contenuti nel tag padre e poi, all‟atto del

prelievo, leggeva questi codici, contenuti sui tag applicati in ingresso alle merci, spuntando

così la lista di prelievo.

Successivamente è stato ridotto ulteriormente l‟intervento manuale dell‟operatore, è stato

eliminato l‟utilizzo dei palmari e sono stati introdotti i varchi, mediante i quali i codici di tutti i

colli prelevati vengono letti simultaneamente nel momento del loro transito all‟interno del

varco durante le operazioni di carico del mezzo.

Attualmente non è più previsto l‟utilizzo dei tag padri e dei tag figli, ed il nuovo processo di

gestione delle merci a magazzino prevede le seguenti fasi:

Una prima fase in cui avviene il censimento della merce in ingresso, durante la quale si

provvede all‟inserimento nei database aziendali di tutte le informazioni relative alla merce in

transito.

Sempre in ingresso, per ogni unità di carico, viene stampata un‟etichetta RFId contenente

tutte le informazioni utili, che viene immediatamente applicata sui carichi e che permette di

identificare univocamente la merce. Assieme ai tag vengono stampate anche le ricevute

cartacee che vengono poi allegate alla relativa documentazione.

Nella fase di preparazione di una spedizione viene generata una distinta di prelievo associata

ad una precisa baia di carico. E quindi la merce corrispondente a tale distinta di prelievo

potrà passare solo dalla suddetta baia di carico.

- 148 -

Infine il processo si conclude con il carico e la spedizione della merce. In corrispondenza di

ogni baia è situato un varco in grado di leggere tutti i tag RFId che transitano per essere

caricati sugli automezzi. Questa fase finale del processo è supportata dell‟impiego di un

terminale video per ogni baia di carico, sul quale è riportato l‟elenco di tutte le merci

mancanti e di quelle già caricate. Un dispositivo acustico e visivo segnala nel momento

stesso del carico sull‟automezzo, la presenza di eventuali errori.

Benefici dell’adozione dei tag RFid

A seguito della sua introduzione si sono riscontrati numerosi benefici sia tangibili che

intangibili:

Riduzione del numero di errori di spedizione: da quando è stata introdotta la tecnologia si è

verificato un unico errore su 26.000 spedizioni effettuate nell‟ultimo anno; nell‟anno

precedente, prima della sua introduzione, le spedizioni erano state circa 19.000, con un

tasso di errore del 3%. La riduzione degli errori ha consentito di risparmiare il costo di

gestione annuo degli stessi, quantificabile in circa 40.000 €/anno.

Riduzione dei costi assicurativi, grazie alla riduzione degli errori di spedizione; l‟intervistato

ritiene che questa voce di spesa possa essere ulteriormente ridotta in maniera consistente.

Miglioramento dell‟immagine aziendale, Maggiore capacità di pianificazione, Maggiore

flessibilità, Maggior controllo e quindi maggiori certezze sull‟operato.

Adempimento vincoli legislativi, dal momento che l‟RFId consente una più sicura

identificazione delle merci nel magazzino doganale

Maggiore soddisfazione del cliente: quest‟ultimo beneficio potrebbe avere un ampio margine

di miglioramento perchè la distribuzione finale non dipende da Niinivirta ed il controllo non è

ancora esteso all‟intera filiera.

Maggior soddisfazione del personale di magazzino, che si sente tutelato dalla tecnologia,

mentre in un primo momento risultava essere piuttosto scettico nei confronti del

cambiamento proposto. Risparmio di circa 40 ore/uomo al mese: a magazzino viene

effettuato il conteggio di tutto ciò che transita ogni mese; mentre prima dell‟introduzione

dell‟applicazione questi conteggi avvenivano manualmente, dopo il suo ingresso questa

operazione si è notevolmente velocizzata al punto di poter quantificare questo risparmio in 5

giorni lavorativi ogni mese.

- 149 -

3.2.6 NORBERT DENTRESSANGLE

Sito internet:

www.campingaz.com/norbert-dentressangle

L‟azienda

Nato nel 1979, il Gruppo Norbert Dentressangle è uno dei leader europei nel trasporto

industriale e nella logistica. Il core business è costituito da due attività: il trasporto su

strada, che rappresenta il 64% del fatturato, con una rete europea integrata che ha portato

il Gruppo a specializzarsi nel trasporto industriale, e la logistica, che rappresenta il 36% del

fatturato e che risponde alla domanda di esternalizzazione delle industrie e della grande

distribuzione. Nel 2005 il Gruppo ha realizzato un fatturato complessivo pari a 1.400 milioni

di euro ed è inoltre quotato al primo mercato alla borsa di Parigi nella categoria B di Eurolist,

oltre a far parte dell‟indice CACMid100.

Il Gruppo Norbert Dentressangle opera in 15 paesi europei attraverso 13.900 dipendenti:

Francia, Italia, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania, Repubblica Ceca,

Polonia, Ungheria, Romania, Svizzera, Spagna, Portogallo e Cina.

In Italia

Norbert Dentressangle è uno dei primi dieci operatori logistici in Italia, paese che

rappresenta il mercato più importante dopo la Francia. Il Gruppo è presente attraverso le

società ND Logistics Italia (logistica) e ND Italia (trasporti).

ND Logistics Italia è attiva dal 1999 e conta 16 centri operativi sul territorio per una

superficie complessiva di 250.000 mq, circa 800 addetti ed un fatturato 2005 di oltre 80

milioni di euro.

ND Italia è presente dal 1985 e gestisce dalla sua sede novarese la flotta di veicoli del

Gruppo, con un fatturato 2005 di 21 milioni di euro.

Il core business italiano è quindi rappresentato dalla logistica conto terzi, contrariamente a

quanto accade a livello dell‟intero Gruppo, dove l‟attività prevalente è quella di trasporto.

L‟azienda fornisce molti noti clienti sia del comparto alimentare che non, come ad esempio:

Metro, Tacchini, COIN, YSL, Fendi, Diesel, Heineken, Campari, Johnson Wax, e tanti altri.

- 150 -

L‟attività di trasporto viene realizzata interamente su gomma ed in collaborazione con una

serie di fornitori terzi, piccole società monoveicolari o società strutturate di dimensioni

maggiori.

Applicazioni utilizzate: FLEET MANAGEMENT / TRACK and TRACE

I flussi di trasporto sono localizzati sull‟intero territorio italiano, isole comprese, con

particolare concentrazione nella regione Lombardia, dove ogni giorno vengono portate a

termine circa 350-400 consegne, contro le 100 circa nel resto d‟Italia.

Sono presenti sei magazzini, concentrati in Lombardia, il più importante dei quali è quello di

Trezzo sull‟Adda (Milano). Si tratta di un sistema di localizzazione satellitare, basato

sull‟installazione di una scatola nera sugli automezzi. Attraverso la tecnologia GPS ed un

modulo di trasmissione dati su base cella, è possibile conoscere la posizione geografica dei

mezzi in tempo reale, grazie anche ad opportuni hardware e software applicativi predisposti

negli uffici di ND.

Benefici dell’adozione del Fleet Management

Il sistema permetterà di conoscere in tempo reale lo stato delle consegne e di informare in

modo dettagliato i clienti, attraverso il sito Web per il track & trace che l‟azienda ha già

predisposto da tempo. Al contempo si potrà ottenere una migliore pianificazione dei giri di

consegna ed informazioni dettagliate relative allo stato degli automezzi. E‟ chiaro che di

parte di questi benefici godranno anche le aziende di trasporto terze cui ND si affida.

Applicazioni utilizzate: WAREHOUSE STOCK MANAGEMENT

L‟applicazione di warehouse stock management analizzata riguarda l‟impiego di terminali

industriali e veicolari nelle attività di ricezione, immagazzinamento e spedizione della merce.

Si tratta dispositivi dotati di lettori bar code che sfruttano la radio frequenza per la

trasmissione al sistema operativo centrale delle informazioni relative alle operazioni svolte.

Il Wi-fi è presente da circa otto anni nei magazzini italiani di ND. Verificata la bontà della

soluzione nei primi magazzini, l‟adozione della tecnologia è stata progressivamente

crescente. I terminali barcode in radiofrequenza hanno permesso di realizzare la verifica in

- 151 -

tempo reale dello svolgimento delle operazioni e di incrementare la produttività degli

operatori.

Applicazioni utilizzate: Il voice picking (WMS)

L‟applicazione in esame, sempre nell‟ambito del Warehouse stock management, è il voice

picking. Tale tecnologia, che l‟azienda ha implementato operativamente da circa un anno in

due differenti magazzini, permette all‟operatore di ascoltare le istruzioni di prelievo, invece di

leggerle su un display. Ricorrendo infatti all‟uso di cuffie, collegate ad un device mobile,

questa soluzione assicura completa libertà nell‟uso delle mani per lo svolgimento delle

attività di magazzino.

Il voice picking viene utilizzato in via definitiva in due differenti magazzini di ND come

supporto alle attività di prelievo colli nel processo relativo all‟allestimento degli ordini.

Attualmente l‟applicazione è impiegata per servire clienti che emettono ordini caratterizzati

da poche righe (codici) di prelievo e da un elevato numero di colli per riga; al contempo si

stanno conducendo delle analisi su carta, cronometrando tempi e definendo procedure, per

l‟estensione dell‟applicazione in altri magazzini dedicati a clienti che tipicamente emettono

ordini caratterizzati da molte righe (codici) di prelievo e pochi colli per riga.

Benefici dell’adozione del voice picking

I benefici ottenuti sono risultati diversi nei due differenti magazzini in cui l‟applicazione è

stata adottata. Se nel primo deposito, infatti, si è verificato un buon miglioramento della

qualità del prelievo, dovuto essenzialmente ad una diminuzione degli errori, nel secondo

magazzino si è avuto invece un aumento significativo della produttività degli operatori, ma al

contempo una sensibile flessione della qualità del prelievo.

Secondo ND, la principale causa di questa discrepanza tra benefici nei due diversi magazzini

è imputabile alle differenti caratteristiche degli operatori attivi nelle due realtà. Infatti,

mentre nel primo deposito il personale è rimasto invariato e l‟azienda ha potuto contare,

durante l‟avvio esecutivo dell‟applicazione, su operatori dotati di molta esperienza, ben

formati ed istruiti sulle operazioni da svolgere, nel secondo, poco prima del lancio

dell‟applicazione, si è avuto un cambiamento del 80% del personale impiegato, con l‟arrivo

di operatori con scarsa esperienza relativa alle operazioni di magazzino e bassa conoscenza

- 152 -

dei prodotti trattati. Gli operatori del secondo magazzino, quindi, non conoscendo già

prodotti e loro locazione, unitamente al fatto che il voice picking non fornisce un riscontro

visivo dei prodotti che si vanno a prelevare, sono stati maggiormente soggetti ad errori

rispetto agli operatori del primo magazzino, che riconoscono visivamente, per esperienza, la

giusta corrispondenza dei colli che stanno trattando con quanto richiesto dal voice.

3.2.7 FERCAM

Sito internet:

www.fercam.com

L‟azienda

FERCAM (FERrovie, CAMion) è una Società per Azioni nata a Bolzano nel 1949 come azienda

di carrellamento ferroviario ed ha gradualmente ampliato il proprio campo di attività

includendo dapprima i trasporti stradali nazionali, poi i trasporti internazionali ed il trasporto

intermodale. Le dimensioni dell‟azienda sono cresciute di pari passo con l‟incremento delle

attività svolte; FERCAM ha iniziato la propria attività avvalendosi solamente di cinque

automezzi e si è gradualmente espansa potenziando il proprio parco mezzi, acquisendo varie

imprese di trasporti italiane ed europee fino ad arrivare a consolidarsi in un gruppo costituito

da oltre 1150 collaboratori in tutta Europa. In Europa il gruppo FERCAM è costituito da una

serie di società controllate.

Il gruppo FERCAM offre ai propri clienti una serie di servizi logistici che vanno dal

ricevimento merce allo stoccaggio, dal controllo qualità alla gestione amministrativa dei

prodotti, dal servizio di distribuzione alle spedizioni internazionali, e si occupa delle più

svariate tipologie di prodotti, dai capi di abbigliamento, appesi e stesi, agli alimentari,

deperibili e non, dai prodotti chimici agli elettrodomestici, dai prodotti farmaceutici ai

materiali per edilizia e quelli elettrici, dai ricambi per l‟industria automobilistica alle merci

pericolose. Per quanto riguarda le merci pericolose, FERCAM è dotata di automezzi idonei al

loro trasporto e tutti gli autisti dispongono del patentino ADR.

FERCAM offre il proprio servizio di trasporto sia avvalendosi dei mezzi di proprietà che

utilizzando automezzi di terzi, nonché offrendo servizi di trasporto ferroviario (trasporto di

- 153 -

20.000 unità di carico al giorno, pari a circa 3 treni completi giornalieri), marittimo (circa

2.500 container all‟anno) ed aereo (1.7 milioni di kg spediti all‟anno circa). FERCAM dispone

di una superficie coperta pari a circa 155.000 m², di un parco mezzi costituito da oltre 2.100

unità (è stato avviato con anticipo il programma di riammodernamento del parco automezzi

per portarlo allo standard Euro 5) e si avvale della collaborazione di oltre 1.150 lavoratori

che operano nelle 32 filiali presenti in Italia (per il mese di aprile è prevista l‟entrata in

funzione del nuovo centro logistico di Padova, con 30.000 mq di magazzini) e nelle restanti

12 in Europa. L‟azienda dispone di una capacità operativa complessiva che le può consentire

di gestire fino a 1.870.000 spedizioni annue per un totale di 10.800.000 tonnellate annue.

Nel 2006 FERCAM ha realizzato un fatturato pari a 385 Milioni di Euro,con un incremento del

17.6% rispetto al 2005. Per quanto riguarda le tipologie di clienti cui FERCAM offre i propri

servizi, è possibile effettuare la seguente classificazione:

Clienti industriali; le transazioni con i clienti di questo tipo incidono per circa il 40/50% del

fatturato. Alcuni esempi di clienti sono rappresentati dal Gruppo Marcegaglia e da diverse

Cartiere.

Clienti che si occupano di Beni di Largo Consumo; incidono per circa il 20/30% del fatturato.

Esempi possono essere il Gruppo Barilla, il Gruppo Ferrari (spumanti) ed altre aziende

vitivinicole.

Clienti commerciali; incidono per la rimanente parte del fatturato e si occupano della

commercializzazioni di prodotti che acquistano, in larga parte, da produttori del Far-East.

All‟interno di questa tipologia vi sono clienti definiti “specifici”, operanti in particolari settori

quali, fashion, abbigliamento e condizionamento.

Applicazioni utilizzate: Field Force Automation / Track and Trace

Come citato precedentemente, l‟azienda dispone di una piattaforma tecnologica che

permette il controllo in tempo reale di tutte le fasi logistiche ed amministrative gestite

direttamente; in particolare essa consente la tracciabilità delle merci durante il tragitto

all‟interno della rete aziendale, dal primo carico al magazzino fino alla sede del destinatario.

La consegna finale viene delegata ad una rete di agenzie locali o alle filiali territoriali di

Fercam dotate di propri mezzi: l‟applicazione in esame consente la tracciabilità della

consegna finale in entrambi i casi.

- 154 -

La prima applicazione analizzata rientra nel campo della Field Force Automation: essa

consiste nel dotare gli addetti Fercam alle consegne finali e quelli delle agenzie esterne di un

sistema di comunicazione wireless, in modo da garantire la tracciabilità dell‟oggetto della

spedizione ed il monitoraggio dell‟esito della consegna. Il dispositivo in esame consiste in

uno smart phone BlackBerry.

In particolare, attraverso il BlackBerry l‟operatore è in grado di:

ricevere la check list degli interventi,

confermare gli interventi presi in carico,

inviare in tempo reale ai sistemi di sede centrale i consuntivi dell‟attività svolta,

eliminare l‟utilizzo della modulistica cartacea,

Gli operatori possono quindi leggere sul proprio terminale BlackBerry la lista aggiornata

dinamicamente delle consegne ancora da evadere ed i dati delle singole spedizioni, con la

possibilità di aggiornare ogni singolo record per inserire l‟esito della consegna.

Questa scelta ha permesso di superare le inefficienze delle tradizionali comunicazioni via

voce e via fax tra sede centrale ed autisti, precedentemente utilizzate dall‟azienda. Il

monitoraggio costante dello stato dei colli consente inoltre di rispettare i livelli di servizio

concordati con i partner europei come Dachser e Graveleux, che richiedono tempi inferiori

alle due ore per comunicare gli esiti delle consegne.

Benefici dell’adozione del Field Force Automation

La soluzione wireless implementata ha portato diversi vantaggi in termini di riduzione dei

costi e di efficienza ed efficacia del servizio, quali:

migliore reattività nella riprogrammazione delle consegne (il trasferimento tempestivo dei

dati ottimizza il tempo degli agenti per il trasporto delle merci), tempestività nelle

comunicazioni (scambio dati e comunicazione esito consegne in tempo reale), migliore

qualità del servizio offerto (riduzione degli errori di immissione) ,soddisfazione del cliente

(monitoraggio consegna merce durante il tragitto), risparmio di tempo grazie

all‟eliminazione delle attività di back office, incremento della produttività (l‟agente è

focalizzato sulle attività core e non su quelle di basso valore aggiunto), ottimizzazione dei

processi (eliminazione dei rientri in sede per la consegna e il ritiro di documenti, riduzione

dei tempi di consegna).

- 155 -

CAPITOLO 4:

Le principali note di Sintesi

- 156 -

4.1 Un inquadramento

Dopo aver descritto ed analizzato i quattro progetti e le due interviste, si è passati alla

mappatura di tutte le soluzioni adottate. Per una comprensione specifica si è suddivisa l‟area

di impatto in quattro sotto processi:

- Gestione ordini

- Supporto alle Consegne

- Supporto alle attività di magazzino

- Supporto alla Fatturazione

La tipologia di soluzioni analizzate invece, si dividono tra:

· Soluzioni specifiche: progetti adottati da singole imprese a supporto di specifiche

esigenze nell‟ambito dei propri processi

· Soluzioni di “visibilità condivisa”: progetti che partono dalle più ampie esigenze di

specifiche supply chain e si pongono l‟obiettivo di estendere la visibilità sui processi di

supporto alla relazione tra clienti, fornitori e operatori logisitici per creare valore e

benefici condivisi lungo l‟intera filiera.

AREE DI IMPATTO

SO

LU

ZIO

NI

AD

OT

TA

TE

Gestione

OrdiniSupporto alle

Consegne

Supporto alle

attività di

magazzino

Supporto alla

fatturazione

Vis

ibil

ità

co

nd

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zio

ni

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Galileo Galileo Galileo

GalileoDafne Dafne

Net Mover

Ediel Ediel Ediel

TNT

Cab Log

TNT post

Cab Log

DHL Exp

Bomi 2000

TNT

Ceva Log

Bomi 2000

DHL Exp

Niinivirta

Norbert De

Fercam

Net MoverNet Mover

Niinivirta

Norbert De

Figura 4.4

- 157 -

Nell‟area superiore ( visibilità condivisa ) rientrano i progetti di filiera, che si pongono

l‟obiettivo di supportare le aziende operanti in diversi settori (rispettivamente: Ediel

nell‟Elettronica di Consumo, Dafne nel Farmaceutico, Galileo nel distretto del Mobile di

Pesaro e Calzatura di Fermo-Macerata ) per condividere quelle informazioni che consentono

di creare efficienza nei processi degli operatori logistici. In particolare l‟obiettivo di fondo del

progetto di Ediel è quello di migliorare la relazione tra produttori, distributori e operatori

logistici nella filiera dell‟Elettronica di Consumo, attraverso il percorso di diffusione, tra le

imprese del settore, di un protocollo comune di codifica per la trasmissione elettronica dei

dati tra industria e punti vendita, con l‟introduzione di una piattaforma elettronica condivisa

per la gestione documentale del ciclo completo dell‟ordine. L‟obiettivo del progetto di Dafne

è quello di ottimizzare le attività di trasporto e consegna nella catena Produttore-

Depositario-Distributore favorendo lo scambio dei dati e dei documenti di trasporto ( DDT,

bolle…) e introducendo un formalismo standard (Easy Dafne) per lo scambio dei messaggi

lungo la filiera. Infine, l‟obiettivo del progetto Galileo Net è quello di sviluppare tramite l'uso

dell'ICT servizi logistici innovativi, dall‟automazione e gestione del processo di ordine tra gli

operatori delle aziende coinvolte, alla visibilità dei livelli di scorta e dello stato di

avanzamento delle lavorazioni grazie alla disponibilità dei dati all'interno di un sistema

informativo facilmente accessibile e alla gestione digitale dei documenti di trasporto; al fine

di sostenere la competitività delle PMI ubicate nel distretto del mobile di Pesaro e in quello

della Calzatura di Fermo-Macerata. Lo sviluppo del progetto deve essere favorito dallo

scambio delle informazioni attraverso la cooperazione tra le diverse imprese coinvolte nel

processo, influendo così positivamente sui livelli di efficienza aziendale.

Nell‟area inferiore ( soluzioni specifiche ) sono invece mappati i progetti di imprese che

hanno adottato soluzioni a supporto di specifiche fasi dei propri processi. Nel dettaglio, nel

caso di TNT Global Express si fa riferimento a un progetto nell‟ambito del Fleet Management

che vede l‟utilizzo della tecnologia GPS per il monitoraggio puntuale e in tempo reale

(attraverso la trasmissione dei dati di posizione via GPRS) della posizione e degli orari di

percorrenza dei veicoli e, quindi, anche delle merci da essi trasportate. Sempre nel caso TNT

si è analizzato un progetto nell‟ambito del Field Force Automation che mostra l‟impiego di

palmari sfruttando le reti WiFi, GPRS e GSM a supporto delle attività degli operatori

impegnati nel trasporto secondario e per la tracciatura delle spedizioni. TNT global Express

- 158 -

sta anche portando avanti un sistema di pagamento tramite palmare direttamente in loco.

Questa soluzione sarà meglio descritta in seguito, nella spiegazione della relativa colonna.

Nel caso TNT post è da sottolineare un progetto di Fleet Management che prevede palmari

dotati di Gps e quindi, oltre alla facile tracciabilità, sono registrati orario e luogo delle

consegne. Anche in Cab Log è presente un progetto di utilizzo della tecnologia GPS e

trasmissione dei dati di posizione tramite rete cellulare che permetterebbero la localizzazione

geografica in tempo reale di tutti i mezzi della flotta e, di conseguenza, della merce

trasportata. Un ulteriore progetto risiede nell‟applicazione di Warehouse Stock Management

e fa riferimento all‟utilizzo di palmari in radiofrequenza per la lettura di codici a barre. Tale

applicazione viene utilizzata dagli operatori di magazzino per acquisire i dati della merce

ricevuta in ingresso e fornisce indicazioni nella fase di allestimento degli ordini e di

movimentazione interna. Inoltre è attiva una soluzione di voice picking che consente di

snellire l‟attivitá di picking, poichè gli operatori non hanno la necessitá di consultare

dispositivi portatili e hanno le mani libere per movimentare la merce. Nel caso DHL Express

si fa riferimento ad una applicazione utilizzata riguardante l‟utilizzo di etichette bar code per

l‟identificazione univoca dei colli oggetto della spedizione in entrata e in uscita dagli hub

intermedi (applicazione di Warehouse Stock Management); e ad una applicazione che

prevede la dotazione per i trasportatori di un palmare che sfrutta la rete GPRS durante il

viaggio, e la rete Wi-Fi in magazzino. Questo progetto garantisce la tracciabilità lungo il

percorso ( Field Force Automation ) dei colli spediti. Per quanto riguarda invece la

localizzazione geografica puntuale del mezzo, si fa riferimento al progetto di utilizzo della

tecnologia GPS (installata su palmare) integrata con la rete GPRS (Fleet Management). La

combinazione dei barcode e della rete Wifi sviluppa il progetto di Controllo Accessi che ha

l‟obiettivo di identificazione univoca del mezzo di trasporto in ingresso a qualsiasi tipo di

magazzino. Bomi 2000 ha iniziato un progetto nell‟ambito delle applicazioni Fleet

Management e riguarda il sistema di radiolocalizzazione degli automezzi fornito dal

technology provider WAY e costituito da un localizzatore di posizione GPS abbinato ad

un‟unità telefonica mobile GSM/GPRS. Il sistema permette di comunicare con una centrale

che può essere costituita da un semplice telefono cellulare o da un PC. Il secondo progetto

si sviluppa nell‟applicazione di Warehouse Stock Management, e consiste nell‟impiego di

palmari brandeggiabili in RF, dotati di scanner barcode a supporto della gestione delle

attività di magazzino. Nel caso di Ceva Logistic vi è un progetto analizzato di track and trace

che fa riferimento al servizio di tracciabilità garantito da un palmare in dotazione agli autisti,

- 159 -

che comunica con il sistema informativo aziendale mediante Wi-Fi nelle piattaforme di CEVA

e attraverso GPRS durante il trasporto.

Infine, il progetto di supporto alla logisitica nel Largo Consumo che si colloca in figura in un

area intermedia, ed è una soluzione che consente alle imprese del largo Consumo di

relazionarsi con i propri operatori logistici, e permette di controllare e gestire tutte le fasi del

trasporto in modo strutturato. L‟estensione dell‟ERP, la valorizzazione automatica dei costi di

trasporto e la condivisione delle informazioni sulle consegne (principalmente pianificazione

dei viaggi, accordi tariffari, verifica fatture, esiti consegna e performance) sono gli obiettivi

principali del progetto .

Per quanto riguarda l‟altro asse di classificazione, i progetti impattano su quattro diverse

aree: gestione ordini, supporto alle consegne, supporto alle attività di magazzino, e supporto

alla fatturazione.

Con riferimento al Supporto della gestione ordini i progetti nel settore del Largo Consumo e

nel settore dell‟elettronica di Consumo hanno l‟obiettivo di consentire a singole aziende di

inviare l‟ordine agli operatori logistici adottando uno strumento specifico (che prevede la

creazione di portali web che le aziende implementano per loro stesse e ai quali gli operatori

logisitci accedono ). Il progetto nel distretto del Mobile di Pesaro e Calzatura di Fermo-

Macerata, oltre alla gestione del processo dell‟ordine standardizzata per tutti gli attori

partecipanti, ha un impatto sulla formulazione dell‟ordine, permettendo alle aziende

interessate di entrare sulla piattaforma Galileo Net e partecipare a gare di fornitura del

trasporto.

Con riferimento al Supporto alle Consegne, i progetti di filiera puntano ad una logica

collaborativa in cui tutto il processo viene seguito puntualmente su delle piattaforme ( avviso

di spedizione avvenuta , presa dell‟appuntamento , avviso merce consegnata, avviso

eventuali anomalie ) che tutti gli attori partecipanti possono visionare ( dal produttore, alla

logistica di trasporto, al distributore finale ). Nel progetto Galileo Net si vuole porre

attenzione al monitoraggio su piattaforma web dell‟intero processo di consegna, dando

visibilità all'azienda che ha emesso l'ordine, all'operatore logistico ed eventualmente

all'azienda che riceve la merce.

Le singole aziende hanno poi adottato soluzioni ad hoc per supportare le proprie attività di

Consegna. E‟ il caso di TNT global express che ha introdotto nella fase di consegna la

tecnologia GPS integrata con una rete GPRS per la trasmissione dei dati di posizione dei

- 160 -

veicoli al sistema informativo aziendale. La tecnologia GPS e la trasmissione dei dati di

posizione tramite rete cellulare permette la localizzazione geografica in tempo reale di tutti i

mezzi e, di conseguenza, della merce trasportata; inoltre fornisce al cliente le informazioni

relative allo stato del suo ordine. Analogamente si concentrano su questo aspetto anche

TNT post, Cab Log, DHL, Ceva Logistics e Bomi 2000. TNT Global Express inoltre impatta

sull‟area di consegna con altri due progetti: un‟applicazione di Field Force Automation che

riguarda l‟impiego di palmari che sfruttano le reti WiFi, GPRS e GSM a supporto delle attività

degli operatori impegnati nel trasporto; un‟applicazione di dematerializzazione della firma (

ancora in stato di avanzamento ) che consente una firma autografa su touch screen e

prevede l‟eliminazione del cartaceo. Anche DHL Express, sempre impattando sulla gestione

di consegna velocizzando la comunicazione con la propria sede, prevede che i propri

trasportatori siano dotati di palmari che sfruttano le reti Wifi, GPRS e GSM. In Fercam viene

privilegiata la tecnologia ad uso degli operatori, in particolare essa consiste nel dotare gli

addetti Fercam alle consegne finali e quelli delle agenzie esterne di un sistema di

comunicazione wireless, in modo da garantire la tracciabilità dell‟oggetto della spedizione ed

il monitoraggio dell‟esito della consegna. ND invece, come nel caso TNT , ha sviluppato il

sistema GPS e invio delle informazioni ( su base cella ) che impatta sul processo di

consegna.

La gestione delle attività svolte in magazzino riguarda l‟utilizzo di barcode apposti sulla

merce e letti da palmari che trasmettono in radiofrequanza , come nel caso di bomi 2000;

oppure barcode letti da palmari in un sistema Wifi, come in Cab Log e DHL Express.

Il progetto Galileo Net impatta sull‟area delle attività di magazzino supportando le aziende in

termini di visibilità dei livelli di scorta e dello stato di avanzamento delle lavorazioni grazie

alla disponibilità dei dati all'interno di un sistema informativo facilmente accessibile. Questa

maggiore trasparenza comporta una sensibile riduzione della fluttuazione nei livelli di scorta.

Infine il progetto di filiera del farmaceutico ( DAFNE ) porta supporto alle attività di

magazzino con una logica collaborativa in cui il maggior apporto di informazioni riguardanti

la merce spedita, e una tempistica ridotta ( il produttore comunica contemporaneamente col

depositario intermedio e col distributore specializzato ) porta ad un allestimento dell‟area di

stoccaggio e ad un eventuale riordino ottimali. Niinivirta impatta sulla gestione di magazzino

con il progetto RFid in cui l‟operatore, munito di palmare con lettore RFId, legge tutti i codici

delle merci da prelevare contenuti nel tag padre e poi, all‟atto del prelievo, legge questi

codici, contenuti sui tag applicati in ingresso alle merci, spuntando così la lista di prelievo.

- 161 -

Diverso è il caso di ND che introduce il Voice picking per l‟ottimizzazione delle operazioni:

permette all‟operatore di ascoltare le istruzioni di prelievo, invece di leggerle su un display.

Infine si fa riferimento al supporto delle attività di fatturazione. Lo scopo del progetto nel

settore dell‟elettronica di consumo è quello di ottimizzare i rapporti commerciali delle

imprese della filiera diminuendo errori e costi amministrativi ancora troppo elevati derivanti

dalla obsoleta gestione di processo (allineamento delle anagrafiche di prodotto, emissione e

raccolta ordini, e fatturazione) e di standardizzare ( con formato EDIEL ) la fatturazione. Il

progetto nel settore del largo consumo ha l‟obiettivo di estendere l‟ERP e fornire un controllo

puntuale sui costi di trasporto e sulle relative consegne, producendo un sistema di verifica

automatizzato delle fatture.

TNT global Express sta portando avanti un sistema di pagamento tramite palmare

direttamente in loco. Questa soluzione sarà unita all‟utilizzo della camera, per fotografare

contratto e carta d‟identità, e di una stampante,per la stampa della fattura generata dal

palmare.

4.2 Impatti e Benefici

In questo paragrafo sono schematizzati i principali benefici che i casi analizzati hanno

riscontrato. In particolare si confrontano i diversi casi in base a due dimensioni, le soluzioni

apportate e la tipologia di beneficio riscontrato.

Le tipologie di beneficio sono state divise tra: benefici di tempo, benefici di costi, benefici di

qualità. I benefici di tempo riscontrati sono per lo più di velocità di comunicazione fra gli

attori, di riduzione delle attività a basso valore aggiunto, e di riduzione tempi di aperture e

chiusura ordini. I benefici sui costi sono relativi alla diminuzione dell‟utilizzo di manodopera,

con abbassamento dei costi relativi, alla riduzione dei costi per errori vari (indirizzamento

veicoli, percorso, prelievo merce ), alla riduzione dei costi di gestione ( es gestione degli

ordini ). Infine i benefici di qualità, che si sono mostrati più vari; dalla qualità del servizio al

cliente grazie ad una miglior comunicazione, alla miglior qualità del processo di trasporto (

anche con KPI controllo e performance ), e alla accuratezza nei riordini e nello scambio di

informazioni.

- 162 -

Logistica Collaborativa nel settore Farmceutico

Il progetto di integrazione dell‟ERP a livello di filiera impatta sia sui tempi, portando la

riduzione delle attività a basso valore aggiunto come telefonate o fax, sui costi, eliminando i

costi di mancata comunicazione delle informazioni, e sulla qualità, in termini di evidenza

delle eccezioni, gestione dei resi e KPI e controllo performance.

L‟invio della pre-bolla al distributore consente una maggior accuratezza nel riordino dei pezzi

mancanti e un miglior bilanciamento dei magazzini, impattando quindi sui benefici di qualità.

Sempre per una maggior accuratezza si è introdotto l‟invio immediato della bolla elettronica

ai clienti finali. Nello specifico si riducono i tempi di pianificazione dello spazio per il

ricevimento merce, consentendo una migliore gestione dell‟intera area ( compresa l‟area

scorta ). Una volta ricevuta la merce avviene l‟invio di una notifica di avvenuta ricevimento

merce che impatta in positivo nei benefici di qualità, con il controllo del vettore ( ad esempio

orario di partenza e orario di consegna mostrano le performance del vettore).

Galileo Net

L‟automazione e gestione del processo di ordine riducono i tempi di comunicazione tra gli

attori coinvolti nel processo e contemporaneamente impattano sulla qualità come

accuratezza delle informazioni dell‟ordine ( anche grazie ad una standardizzazione di base

delle informazioni ). L‟utilizzo invece di un sistema informativo integrato ha benefici sia di

costi che di qualità. Di costi per una miglior gestione dei riordini e quindi una diminuzione

delle scorte ( costi di mantenimento a scorta ); di qualità per l‟accuratezza dei riordini.

L‟introduzione della de materializzazione del DDT ( documento di trasporto ) ha impattato su

tutte e tre le aree garantendo una riduzione dei tempi di passaggio e archiviazione dei

documenti, una diminuzione dei costi di materiale ( non più stampa dei documenti ), e una

qualità del servizio maggiore per la diminuzione di errori manuali per esempio causati dalla

trascrizione. La standardizzazione dei formati e delle codifiche sui dati ha portato ad una

riduzione dei tempi di comunicazione e ad una riduzione dei costi legata alle transazioni

commerciali. Importante è l‟utilizzo delle gare per il trasporto che impattano sul processo di

ordine e che portano benefici da un lato di costi, riducendo i viaggi non a pieno carico e

selezionando l‟opportunità più economica di trasporto, dall‟altro di qualità, per la qualità del

servizio che pone attenzione agli impatti ambientali (minor viaggi = minor impatto

ambientale). Come ultimo aspetto è analizzato l‟impatto del continuo monitoraggio del

processo di consegna. L‟attenzione nel seguire la merce durante tutta la fase di consegna

- 163 -

porta ad un beneficio qualitativo in termini di servizio al cliente, che ha sempre la possibilità

di sapere lo stato di avanzamento dell‟ordine, e di controllo delle performance interne.

Logistica Collaborativa nell’elettronica di Consumo

Il progetto rivolto al settore dell‟elettronica di consumo ha come base una logica di

collaborazione forte tra gli attori partecipanti. Questo modello di integrazione porta a

benefici di costi grazie ad una riduzione dei costi di sviluppo ordini, di consegna, e di

processo di fatturazione. A livello di risorse sono maggiormente i costi di materiali che sono

diminuiti, oltre ai costi di manodopera e spazio utilizzato.

Nello specifico è stato introdotto un sistema ERP, che riduce le attività a basso valore

aggiunto come telefonate o fax, e quindi riduce i tempi di comunicazione; e migliora la

qualità del servizio per l‟attenzione alla verifica e gestione dei flussi operativi e per il

controllo delle performance. La procedura di sviluppo e poi chiusura dell‟ordine è diminuita

recando quindi benefici di tempo. La soluzione che ha apportato questo beneficio è la

possibilità di creare e gestire gli ordini presso un portale Web o attraverso mail strutturate. A

livello qualitativo ne giova la qualità del servizio generale.

L‟avviso di spedizione, la notifica della merce sul sistema informativo ( data entry ), e

l‟aggiornamento delle giacenze tramite gestionale portano benefici su tutte e tre le aree.

Benefici di costi, come già visto ad inizio del paragrafo; benefici di tempi, per la riduzione dei

tempi di feedback per i vari attori e per la riduzione dei tempi di approvvigionamento;

benefici di qualità, per l‟accuratezza delle informazioni sull‟ordine e il suo stato di

avanzamento, e per l‟accuratezza nel riordino.

Soluzioni di supporto alla logistica nel Largo Consumo

Nel largo consumo il progetto analizzato inserisce l‟introduzione di listini di trasporto (

crezione giri, appuntamenti ) a disposizione sulla piattaforma Net Mover. Questa soluzione

porta una riduzione dei costi grazie ad una scelta del trasportatore e pianificazione del

percorso ottimali, e condiviso con tutti gli attori. Un altro beneficio che apporta è

sicuramente qualitativo, grazie ad un maggior controllo della consegna e una miglior

tracciabilità dell‟ordine. Anche in questo progetto è stato introdotto l‟utilizzo di un ERP

integrato che porta gli stessi benefici visti per il progetto di logistica collaborativa nel settore

dell‟elettronica di consumo. Alla fine del processo gestito dal progetto vi è l‟invio dell‟esito

della consegna e l‟invio della fattura, verificata dal sistema in modo automatico. Si riducono i

- 164 -

costi amministrativi e i costi legati ad eventuali errori manuali, e aumenta la qualità del

servizio offerto al cliente.

TNT Global Express

La TNT ha portato avanti vari progetti che fanno riferimento ad applicazioni specifiche. Un

progetto riguarda il Fleet Management e consiste nell‟utilizzo del gps per la tracciabilità della

merce, e dall‟invio di tali dati via GPRS. Se ne ricavano dei benefici su tutti e tre gli assi:

benefici di tempo, con la velocità dei tempi di risposta per lo stato di avanzamento

dell‟ordine, benefici di costi, con la riduzione dei costi di gestione dell‟ordine ( ad esempio

con l‟eliminazione delle chiamate per il rintracciamento della merce) ; benefici di qualità per

il miglioramento del servizio offerto al cliente. Un altro progetto agisce sulla Field force

Automation ed usa la tecnologia WiFi, GPRS e GSM per i palmari in dotazione agli operatori

in consegna. Oltre ad un ulteriore miglioramento del servizio al cliente in termini di benefici

di qualità, si sottolinea una riduzione dei tempi di apertura e chiusura ordine. La firma

digitale, che per il momento è una soluzione adottata solo per i clienti premium (time

sensitive) e non è sostitutiva per il cartaceo, impatta per l‟azienda su benefici di

miglioramento del servizio al cliente. Altri benefici non sono ancora stati riscontrati, e si

attende l‟espansione del progetto lungo tutti i servizi TNT.

Il controllo degli accessi, sempre con tecnologia WiFi, permette la riduzione del tempo di

processamento dei carichi con relativo aumento della qualità di processo interno. I costi

impattati in modo positivo sono quelli scaturiti dall‟eliminazione dei costi per errori di

indirizzamento veicoli.

TNT Post

TNT Post ha aperto un progetto simile a TNT riguardante l‟applicazione Fleet Management.

Come nel caso sopra riportato l‟utilizzo del GpS per la tracciabilità dell‟ordine porta benefici

su tutti e tre gli assi: benefici di tempo, con la velocità dei tempi di risposta per lo stato di

avanzamento dell‟ordine, benefici di costi, con la riduzione dei costi di gestione dell‟ordine;

benefici di qualità per il miglioramento del servizio offerto al cliente. TNT post utilizza i

barcode apposti su ogni collo per un facile riconoscimento di essi con l‟utilizzo del palmare. I

barcode riducono i tempi di riconoscimento colli e riducono l‟impiego di manodopera ( e

quindi riducono i costi ).

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Cab Log

Il caso trattato ha due progetti che impattano sulle attività di magazzino: uno già attivo, e

l‟altro in stato iniziale. Il primo fa riferimento all‟uso della tecnologia WiFi per la

rintracciabilità della merce e pone il massimo dei benefici nell‟aumento della produttività (

per la riduzione del tempo utilizzato a prelevare i pezzi necessari ), ma anche nel minor

costo di manodopera ( visto l‟impiego minore di ore/addetto ). Il secondo progetto fa

riferimento all‟uso del voice picking e marcherebbe il beneficio dei costi di manodopera, visto

che l‟addetto avrebbe le mani libere per compiere altre operazioni. In termini di qualità vi è

un beneficio relativo al servizio di picking interno.

Come negli altri casi è presente l‟utilizzo del Gps nell‟applicazione di Fleet Management, e

porta gli stessi benefici già riscontrati.

DHL Express

Anche in questo azienda è presente un progetto di tracciabilità dell‟ordine ( utilizzo GPS )

che riduce il tempo di rintracciabilità merce e aumenta il valore per il cliente, dato che le

informazioni sono trasmesse con segnale GPRS e pubblicate via web.

Nell‟ambito dell‟applicazione di Field Force Automation è presente un progetto che vede

l‟utilizzo di palmari da parte degli autisti, tipicamente di proprietà dell‟azienda, che

garantiscono la comunicazione in tempo reale con la sede, e quindi il track & tracing della

merce. Si hanno impatti su tempi, costi e qualità. Tempi, vista la rapida comunicazione tra

sede e addetto; costi, poiché il personale necessario è minore ( il palmare è collegato con la

sede per eventuali variazioni sul percorso ) e quindi minore è il costo di manodopera;

qualità, perché il processo di consegna viene ottimizzato secondo le variazioni necessarie e il

cliente riceve maggior valore.

Come in TNT Global Express, anche in DHL il controllo degli accessi, con tecnologia WiFi,

permette la riduzione del tempo di processamento dei carichi con relativo aumento della

qualità di processo interno. I costi impattati in modo positivo sono quelli scaturiti

dall‟eliminazione dei costi per errori di indirizzamento veicoli.

Ceva Logistics

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In Ceva Logistics si è analizzato un unico progetto, inerente all‟utilizzo della tecnologia GPS

per il rintracciamento dell‟ordine durante tutto il processo di spedizione. Le informazioni

sono ricevute in tempo reale ( impatto sui tempi ) e messe a disposizione dei clienti (

impatto sulla qualità del servizio ). Inoltre i costi di processo sono minori, poiché si azzerano

attività superflue come telefonate o fax.

Bomi 2000

Oltre ad un progetto sull‟utilizzo del GPS analogo a quello presente in Ceva Logistics, è

presente un progetto che vede l‟impiego della radio frequenza per la riconoscibilità dei colli,

e quindi della merce, in magazzino. Risultano maggiore la produttività degli operai (benefici

di tempo), minore la spesa dei costi di manodopera (per via di un utilizzo minore di essa

data l‟efficacia del progetto e per la riduzione degli errori di prelievo), e maggiori le

prestazioni degli operatori in termini di accuratezza nel prelievo.

Niinivirta Trnsport SPA

La tecnologia RFid a supporto delle attività di magazzino ( introduzione dei concetti di

tagpadri e tag figli ) ha impattato sulla riduzione dei costi per la diminuzione degli errori di

spedizione. Inoltre, a livello qualitativo, ha portato una maggior soddisfazione del cliente per

il miglioramento dell‟immagine e la capacità di controllo dell‟operato. Anche i tempi di

prelievo nel picking si sono ridotti notevolmente.

Norbert Dentressangle

Nell‟ambito del Fleet Management l‟utilizzo del Gps ha portato ad una rapida tempistica di

comunicazione col cliente oltre che a maggior qualità offerta al cliente per la miglior

pianificazione delle consegne e le maggiori informazioni offerte su di esso.

Il voice picking ha impattato in maniera diversa in base alla formazione degli addetti

presenti nei vari magazzini. In generale si è riscontrata una diminuzione dei tempi di

allestimento ordini e una diminuzione degli errori di prelievo ( diminuzione costi ).

- 167 -

Fercam

L‟applicazione analizzata rientra nel campo della Field Force Automation: essa consiste nel

dotare gli addetti Fercam alle consegne finali e quelli delle agenzie esterne di un sistema di

comunicazione wireless, in modo da garantire la tracciabilità dell‟oggetto della spedizione ed

il monitoraggio dell‟esito della consegna. Il dispositivo in esame consiste in uno smart

phone BlackBerry. La soluzione wireless ha portato diversi benefici su tutte le nostre aree:

migliore reattività nella riprogrammazione delle consegne (il trasferimento tempestivo dei

dati ottimizza il tempo degli agenti per il trasporto delle merci), tempestività nelle

comunicazioni (scambio dati e comunicazione esito consegne in tempo reale; riduzione

tempi di comunicazione), migliore qualità del servizio offerto e dei costi (riduzione degli

errori di immissione) ,soddisfazione del cliente (monitoraggio consegna merce durante il

tragitto; qualità del servizio), risparmio di tempo grazie all‟eliminazione delle attività di back

office, incremento della produttività (l‟agente è focalizzato sulle attività core e non su quelle

di basso valore aggiunto come telefonate o fax).

I progetti sul settore dell‟elettronica di consumo e sul largo consumo sono simili per quanto

riguarda l‟aspetto della logica collaborativa e sull‟utilizzo di un ERP integrato, sebbene

facciano riferimento a due settori diversi. Anche il progetto sul settore farmaceutico ha alla

base l‟aspetto di collaborazione fra gli attori, che sono distinguibili tra produttore,

depositario, e distributore specializzato. Visto la numerosità di spedizioni giornaliere, risulta

ancora più importante l‟integrazione e la velocità di comunicazione. Tutti i casi analizzati

hanno attivo l‟utilizzo del GPS per la tracciabilità dell‟ordine, e in tutti i casi questa tecnologia

porta benefici su tutti e tre i comparti ( tempo , costo , qualità ).

TNT global express, DHL Express ,Cab Log e Bomi 2000 sono simili nell‟utilizzo del WiFi nei

propri magazzini, o in parte dei magazzini. Mentre solo la radio frequanza è utilizzata da

Ceva Logistics. Dall‟analisi effettuata ( intervista ) è da sottolineare il progetto di de

materializzazione della firma in TNT Global Express

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BIBLIOGRAFIA

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- 172 -

Allegati 1

La Direttiva 2001/115/Ce del 20 dicembre 2001, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 17 gennaio 2002, n.L15/24, vuole modificare la direttiva 77/388/Cee al fine di semplificare, modernizzare, e armonizzare le modalità di fatturazione previste in materia di imposta

sul valore aggiunto.

Le disposizioni previste, che dovrebbero perciò rendere più semplice la gestione della fatturazione

per lo scambio di beni e servizi e l'adempimento agli obblighi fiscali sull'IVA, entreranno in vigore a breve: il 1 gennaio 2004.

Tra le novità di maggiore interesse, l'articolo che riguarda le fatture spedite via e-mail (Art.2

paragrafo 3) che recita:

c) Le fatture emesse a norma della lettera a) possono essere trasmesse su carta oppure, previo

accordo del destinatario, per via elettronica.

Le fatture trasmesse per via elettronica sono accettate dagli stati membri a condizione che l'autenticità della loro origine e l'integrità del loro contenuto siano garantite:

- mediante una firma elettronica avanzata, ai sensi dell'articolo 2, punto 2), della direttiva 1999 93/Ce del parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 1999, relativa a un quadro

comunitario per le firme elettroniche; gli stati membri possono tuttavia esigere che la firma elettronica avanzata sia basata su un certificato qualificato e sia creata mediante un dispositivo per la creazione di una firma sicura, ai sensi dell'articolo 2, paragrafi 6 e 10, della citata direttiva;

- mediante la trasmissione elettronica di dati (Edi) quale definita all'articolo 2 della raccomandazione 1994/820/Ce del 19 ottobre 1994, relativa agli aspetti giuridici della trasmissione elettronica di dati della Commissione, qualora l'accordo per questa trasmissione preveda l'uso di procedure che

garantiscano l'autenticità dell'origine e l'integrità dei dati; gli stati membri possono tuttavia, salve condizioni da essi stabilite, prevedere l'esigenza di un ulteriore documento riassuntivo cartaceo.

Le fatture possono tuttavia essere trasmesse per via elettronica secondo altri metodi, previo accordo dello stato o degli stati membri interessati. La Commissione presenterà, entro e non oltre il 31 dicembre 2008, una relazione, corredata di un'appropriata proposta di modifica delle condizioni per

la fatturazione elettronica, per tener conto degli eventuali sviluppi tecnologici in questo campo.

Gli stati membri non possono imporre ai soggetti passivi che effettuano la cessione di beni o la

prestazione di servizi sul loro territorio altri obblighi o formalità relativi all'uso di un sistema di trasmissione delle fatture per via elettronica. Essi, tuttavia, possono prevedere che fino al 31 dicembre 2005 l'uso di tale sistema sia oggetto di notificazione preventiva.

Gli stati membri possono stabilire condizioni specifiche per l'emissione per via elettronica di fatture relative a cessioni di beni o a prestazioni di servizi effettuate sul loro territorio, a partire da un paese con il quale non esiste alcuno strumento giuridico che disciplini la reciproca assistenza analogamente

a quanto previsto dalle direttive 76/308/Cee e 77/799/Cee e dal regolamento (Cee) n. 218/92.

- 173 -

In caso di lotti comprendenti una pluralità di fatture trasmesse per via elettronica allo stesso

destinatario, le indicazioni comuni alle diverse fatture possano essere menzionate una sola volta, nella misura in cui, per ogni fattura, la totalità delle informazioni sia accessibile

2

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;Vista la legge 3 febbraio 2003, n. 14, ed, in particolare l'art. 1,comma 1, e l'allegato A; Vista la direttiva 2001/115/CE del consiglio, del 20 dicembre 2001, che modifica la direttiva 77/388/CEE del consiglio, del 17 maggio 1977, al fine di semplificare,

modernizzare e armonizzare le modalita' di fatturazione previste in materia di imposta sul valore aggiunto; Vista la direttiva 2003/93/CE del consiglio, del 7 ottobre 2003, che modifica la direttiva

77/799/CEE del consiglio, del 19 dicembre 1977, relativa alla reciproca assistenza fra le autorita' competenti degli Stati membri nel settore delle imposte dirette e indirette; Visto il regolamento (CE) n. 1798/2003 del consiglio, del 7 ottobre 2003, relativo alla cooperazione

amministrativa in materia di imposta sul valore aggiunto e che abroga il regolamento (CEE) n. 218/92 del consiglio, del 27 gennaio 1992; Visti gli articoli 21, 39 e 52 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e

successive modificazioni; Visto il decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427; Visto il decreto-legge 23 febbraio 1995, n. 41,

convertito, con modificazioni, dalla legge 22 marzo 1995, n. 85; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 agosto 1996, n. 472; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, come da ultimo modificato dal decreto del

Presidente della Repubblica 7 aprile 2003, n. 137; Visto il decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 69; Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data 23 gennaio 2004, pubblicato nella

Gazzetta Ufficiale n. 27 del 3 febbraio 2004; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 20 febbraio 2004; Sulla proposta del Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro dell'economia e delle finanze, di

concerto con i Ministri degli affari esteri, della giustizia e per l'innovazione e le tecnologie; E m a n a il seguente decreto legislativo:

Art. 1. Modifica della disciplina I.V.A. relativa alla fatturazione 1. L'art. 21 del decreto del Presidente della

Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e' sostituito dal seguente: «Art. 21 (Fatturazione delle operazioni) - 1. Per ciascuna operazione imponibile il soggetto che effettua la cessione del bene o la prestazione del servizio emette fattura, anche sotto forma di

nota, conto, parcella e simili, o, ferma restando la sua responsabilita', assicura che la stessa sia emessa dal cessionario o dal committente, ovvero, per suo conto, da un terzo. L'emissione

della fattura, cartacea o elettronica, da parte del cliente o del terzo residente in un Paese con il quale non esiste alcun strumento giuridico che disciplini la reciproca assistenza e' consentita a condizione che ne sia data preventiva comunicazione all'amministrazione finanziaria e purche' il

soggetto passivo nazionale abbia iniziato l'attivita' da almeno cinque anni e nei suoi confronti non siano stati notificati, nei cinque anni precedenti, atti impositivi o di contestazione di violazioni sostanziali in materia di imposta sul valore aggiunto. Con provvedimento del direttore dell'Agenzia

delle entrate sono determinate le modalita', i contenuti e le procedure telematiche della comunicazione. La fattura si ha per emessa all'atto della sua consegna o spedizione all'altra

parte ovvero all'atto della sua trasmissione per via elettronica. 2. La fattura e' datata e numerata in ordine progressivo per anno solare e contiene le seguenti indicazioni: a) ditta, denominazione o ragione sociale, residenza o domicilio dei soggetti fra cui e' effettuata

l'operazione, del rappresentante fiscale nonche' ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti e, relativamente al cedente o prestatore, numero di partita IVA. Se non si

tratta di imprese, societa' o enti devono essere indicati, in luogo della ditta, denominazione o ragione sociale, il nome e il cognome;

- 174 -

b) natura, qualita' e quantita' dei beni e dei servizi formanti oggetto dell'operazione;

c) corrispettivi ed altri dati necessari per la determinazione della base imponibile, compreso il valore normale dei beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono di cui all'art. 15, n. 2;

d) valore normale degli altri beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono; e) aliquota, ammontare dell'imposta e dell'imponibile con arrotondamento al centesimo di euro;

f) numero di partita IVA del cessionario del bene o del committente del servizio qualora sia debitore dell'imposta in luogo del cedente o del prestatore, con l'indicazione della relativa norma; g) data della prima immatricolazione o iscrizione in pubblici registri e numero dei chilometri percorsi,

delle ore navigate o delle ore volate, se trattasi di cessione intracomunitaria di mezzi di trasporto nuovi, di cui all'art. 38, comma 4, del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito,

con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427; h) annotazione che la stessa e' compilata dal cliente ovvero, per conto del cedente o prestatore, da un terzo. 3. Se l'operazione o le operazioni cui si riferisce la fattura comprendono beni o servizi

soggetti all'imposta con aliquote diverse, gli elementi e i dati di cui al comma 2, lettere b), c) ed e), devono essere indicati distintamente secondo l'aliquota applicabile. Per le operazioni effettuate nello stesso giorno nei confronti di un medesimo destinatario puo' essere emessa una sola fattura. In caso

di piu' fatture trasmesse in unico lotto, per via elettronica, allo stesso destinatario da parte di un unico fornitore o prestatore, le indicazioni comuni alle diverse fatture possono essere inserite una

sola volta, purche' per ogni fattura sia accessibile la totalita' delle informazioni. La trasmissione per via elettronica della fattura, non contenente macroistruzioni ne' codice eseguibile, e' consentita previo accordo con il destinatario. L'attestazione della data, l'autenticita' dell'origine e l'integrita' del

contenuto della fattura elettronica sono rispettivamente garantite mediante l'apposizione su ciascuna fattura o sul lotto di fatture del riferimento temporale e della firma elettronica qualificata

dell'emittente o mediante sistemi EDI di trasmissione elettronica dei dati che garantiscano i predetti requisiti di autenticita' e integrita'. Le fatture in lingua stranieradevono essere tradotte in lingua nazionale a richiesta dell'amministrazione finanziaria e gli importi possono essere espressi in

qualsiasi valuta purche' l'imposta sia indicata in euro. 4. La fattura e' emessa al momento di effettuazione dell'operazione determinata a norma dell'art. 6. La fattura in formato cartaceo e' compilata in duplice esemplare di cui uno e' consegnato o spedito all'altra parte. Per le cessioni di

beni la cui consegna o spedizione risulti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti tra i quali e' effettuata l'operazione ed avente le caratteristiche determinate con

decreto del Presidente della Repubblica 14 agosto 1996, n. 472, la fattura e' emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello della consegna o spedizione e contiene anche l'indicazione della data e del numero dei documenti stessi. In tale caso, puo' essere emessa una sola fattura per

le cessioni effettuate nel corso di un mese solare fra le stesse parti. In deroga a quanto disposto nel terzo periodo la fattura puo' essere emessa entro il mese successivo

a quello della consegna o spedizione dei beni limitatamente alle cessioni effettuate a terzi dal cessionario per il tramite del proprio cedente. 5. Nelle ipotesi di cui all'art. 17, terzo comma, il cessionario o il committente deve emettere la fattura in unico esemplare, ovvero,

ferma restando la sua responsabilita', assicurarsi che la stessa sia emessa, per suo conto, da un terzo. 6. La fattura deve essere emessa anche per le cessioni relative a beni in transito o depositati in luoghi soggetti a vigilanza doganale, non soggette all'imposta a norma dell'art. 7, secondo

comma, nonche' per le operazioni non imponibili di cui agli articoli 8, 8-bis, 9 e 38-quater, per le operazioni esenti di cui all'art. 10, tranne quelle indicate al n. 6), per le operazioni soggette al regime

del margine previsto dal decreto-legge 23 febbraio 1995, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 marzo 1995, n. 85, nonche' dall'art. 74-ter per le operazioni effettuate dalle agenzie di viaggio e turismo. In questi casi la fattura, in luogo dell'indicazione dell'ammontare

dell'imposta, reca l'annotazione che si tratta rispettivamente di operazione non soggetta, non imponibile, esente ovvero assoggettata al regime del margine, con l'indicazione della relativa norma.

7. Se viene emessa fattura per operazioni inesistenti, ovvero se nella fattura i corrispettivi delle operazioni o le imposte relativi sono indicate in misura superiore a quella reale, l'imposta e' dovuta per l'intero ammontare indicato o corrispondente alle indicazioni della fattura.

- 175 -

8. Le spese di emissione della fattura e dei conseguenti adempimenti e formalita' non possono

formare oggetto di addebito a qualsiasi titolo.». Art. 2.

Disposizioni normative di coordinamento 1. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre

1972, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'art. 39, terzo comma, sono aggiunti i seguenti periodi: «Le fatture elettroniche trasmesse o ricevute in forma elettronica sono archiviate nella stessa forma. Le fatture elettroniche consegnate o spedite in copia sotto forma cartacea

possono essere archiviate in forma elettronica. Il luogo di archiviazione delle stesse puo' essere situato in un altro Stato, a condizione che con lo stesso esista uno strumento giuridico che disciplini

la reciproca assistenza. Il soggetto passivo, residente o domiciliato nel territorio dello Stato assicura, per finalita' di controllo, l'accesso automatizzato all'archivio e che tutti i documenti ed i dati in esso contenuti, ivi compresi i certificati destinati a garantire l'autenticita' dell'origine e l'integrita' delle

fatture emesse in formato elettronico, di cui all'art. 21, comma 3, siano stampabili e trasferibili su altro supporto informatico.»; b) all'art. 52, il quarto comma e' sostituito dal seguente: «L'ispezione documentale si estende a tutti i libri, registri, documenti e scritture, compresi quelli la cui tenuta e

conservazione non sono obbligatorie, che si trovano nei locali in cui l'accesso viene eseguito, o che sono comunque accessibili tramite apparecchiature informatiche installate in detti locali.».

3

Firma digitale e documenti informatici: le nuove regole tecniche D.P.C.M. 30.03.2009, G.U. 06.06.2009

Una evidenza informatica è sottoposta a validazione temporale mediante generazione e applicazione di una marca temporale alla relativa impronta. E' quanto stabilito dal D.P.C.M. 30 marzo 2009 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 6 giugno 2009, n.

129) con il quale sono state emanate le regole tecniche per la generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche qualificate e per la validazione temporale nonchè per lo svolgimento delle attivita' dei certificatori qualificati.

In particolare le marche temporali sono generate da un apposito sistema di validazione temporale (sottoposto ad opportune personalizzazioni atte a innalzarne il livello di sicurezza) e contengono

almeno le seguenti informazioni:

ivo del certificato relativo alla chiave di verifica della marca temporale;

informatica sottoposta a validazione temporale;

4

Nuovo Art. 2215/bis del C.C.

Il presente documento riporta una serie di considerazioni ed interpretazioni sui principali aspetti del nuovo art.2215/bis del codice civile così come inserito dalla legge ecc.

Le modalità pratiche di tenuta del libro giornale e delle altre scritture cronologiche

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L‟adozione degli elaboratori elettronici nei sistemi di tenuta della contabilità, ha introdotto una netta

separazione fra registrazione delle scritture e formazione delle medesime. Mentre nelle contabilità tenute con sistemi cartacei la registrazione a libro giornale coincideva con la sua formazione, nei sistemi computerizzati quest‟ultima avviene solo in fase di stampa. Per formare un libro giornale

pertanto (ma anche qualsiasi scrittura contabile cronologica) si sarebbe dovuto procedere alla sua stampa effettiva entro un lasso di tempo giudicato ragionevole ai fini civilistici, oppure ogni 60 giorni

richiesti dalla normativa fiscale.

L‟art.7 comma 4/ter del Decreto Legge del 10/06/1994 n. 357 ovviava a tale separazione : “ 4-ter. A tutti gli effetti di legge, la tenuta di qualsiasi registro contabile con sistemi meccanografici e‟ considerata regolare in difetto di trascrizione su supporti cartacei, nei termini di legge, dei dati relativi all‟esercizio per il quale i termini di presentazione delle relative dichiarazioni annuali non siano scaduti da oltre tre mesi, allorquando anche in sede di controlli ed ispezioni gli stessi risultino aggiornati sugli appositi supporti magnetici e vengano stampati contestualmente alla richiesta avanzata dagli organi competenti ed in loro presenza”. Veniva in questo modo ricomposta la

separazione fra registrazione contabile e formazione del libro contabile, in cui tuttavia la definitiva regolarizzazione avveniva (ed avviene tutt‟ora ) solo una volta effettuata la stampa definitiva. Solo in quest‟ ultima fase ha infatti senso parlare di corretta tenuta secondo le norme di un‟ordinata

contabilità senza spazi in bianco, senza interlinee, senza trasporti in margine, abrasioni e cancellazioni, come richiesto dall‟ art. 2219 c.c. .

Con l‟abolizione delle vidimazioni iniziale ed annuali, tuttavia, non vi è alcuna garanzia che le registrazioni vengano effettivamente poste in essere nei termini indicati, nè che i dati stessi siano immodificabili, neanche in fase di stampa definitiva, poiché non vi è alcun sistema normativo che

assicuri la definitività dei dati memorizzati e delle stampe effettuate.

Le diverse modalità operative nella tenuta e conservazione delle scritture contabili ante art. 2215/bis

c.c.

Le aziende, prima dell‟introduzione dell‟art.2215/bis del c.c., avvenuto con la Legge n.2 del 28 gennaio 2009, potevano alternativamente conservare le proprie scritture contabili secondo quattro

precise modalità:

1 - Scritture contabili conservate su supporto cartaceo previa loro vidimazione iniziale.

In questo caso, se l‟azienda intendeva conservare le scritture contabili conferendo alle stesse un

valore probatorio ex art. 2710 del c.c., doveva stamparle su registri e libri previa loro vidimazione iniziale prima della messa in uso, eseguita a norma dell‟art.2215 primo comma c.c.

La suddetta modalità di conservazione era scarsamente utilizzata dalle aziende.

Il termine ultimo per la loro stampa era quello individuato dal Decreto Legge del 10 giugno 1994 n. 357, ovvero entro tre mesi dal termine ultimo di presentazione delle relative dichiarazioni annuali.

2 - Scritture contabili conservate su supporto cartaceo senza vidimazione iniziale.

In questo caso, l‟azienda conservava le scritture contabili senza conferire alle stesse un valore

probatorio ex art. 2710 del c.c., dato appunto che venivano stampate su registri e libri non aventi una vidimazione iniziale eseguita a norma dell‟art.2215 primo comma c.c..

La suddetta modalità di conservazione, largamente utilizzata dalle aziende, era pienamente conforme

sia alle disposizioni civili che fiscali.

- 177 -

Il termine ultimo per la loro stampa, era sempre quello individuato dal Decreto Legge del 10 giugno

1994 n. 357, ovvero entro tre mesi dal termine ultimo di presentazione delle relative dichiarazioni annuali.

3 - Scritture contabili conservate in formato digitale adottando una conservazione sostitutiva di

documento informatico.

In questo caso, l‟azienda conservava le scritture contabili senza conferire alle stesse un valore

probatorio ex art. 2710 del c.c., dato appunto che venivano direttamente conservate in formato digitale, secondo quanto previsto sia dalle 2 Legge n.2 del 28 gennaio 2009, di conversione in legge con modificazioni del decreto-legge 29 novembre 2008 n. 185, recante misure urgenti per il sostegno

a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale. (GU n. 22 del 28-1-2009), sia dalle disposizioni civilistiche (art. 2220 del c.c., e D.L. n.82

del 7 marzo 2005), sia dalle disposizioni fiscali (DMEF del 23 gennaio 2004).

In sostanza l‟azienda produceva, con la medesima tempistica della stampa cartacea, un file privo di macroistruzioni e codici eseguibili, e successivamente apponeva la firma digitale ed il riferimento

temporale del soggetto emittente, ed infine chiudeva il processo di conservazione sostitutiva, previa apposizione di firma digitale del responsabile della conservazione e marca temporale.

La suddetta modalità di conservazione, già utilizzata da alcune aziende, era pienamente conforme sia

alle disposizioni civili che fiscali.

Il termine ultimo per la loro conservazione sostitutiva, era sempre quello individuato dal Decreto

Legge del 10 giugno 1994 n. 357, ovvero entro tre mesi dal termine ultimo di presentazione delle relative dichiarazioni annuali.

4-Scritture contabili conservate in formato digitale adottando una conservazione sostitutiva di

documento analogico

In questo caso, l‟azienda conservava le scritture contabili senza conferire alle stesse un valore

probatorio ex art. 2710 del c.c., dato appunto che venivano prima stampate su supporto cartaceo senza alcuna vidimazione iniziale e solo successivamente conservate in formato digitale previa loro scansione, secondo quanto previsto sia dalle disposizioni civili (art. 2220 del c.c., e D.L. n.82 del 7

marzo 2005), sia dalle disposizioni fiscali ( DMEF del 23 gennaio 2004).

In sostanza l‟azienda stampava su carta le scritture contabili, e successivamente, previa scansione, produceva un file privo di macroistruzioni e codici eseguibili su cui apponeva il riferimento temporale

e la firma digitale del detentore, chiudendo infine il processo di conservazione sostitutiva previa apposizione di firma digitale del responsabile della conservazione e marca temporale.

La suddetta modalità di conservazione, a dire il vero poco utilizzata dalle aziende se non nei casi di conservazione sostitutiva del pregresso, era pienamente conforme sia alle disposizioni civili che fiscali.

La nuova modalità operativa nella tenuta e conservazione delle scritture contabili ex art.2215/bis cc

Con l‟emanazione della Legge n.2 del 28 gennaio 2009, è stato introdotto il nuovo articolo 2215/bis

del c.c., in tema di “documentazione informatica” che testualmente riporta:

“I libri, i repertori, le scritture e la documentazione la cui tenuta e‟ obbligatoria per disposizione di legge o di regolamento o che sono richiesti dalla natura o dalle dimensioni dell‟impresa possono essere formati e tenuti con strumenti informatici.

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Le registrazioni contenute nei documenti di cui al primo comma debbono essere rese consultabili in ogni momento con i mezzi messi a disposizione dal soggetto tenutario e costituiscono informazione primaria e originale da cui e‟ possibile effettuare, su diversi tipi di supporto, riproduzioni e copie per gli usi consentiti dalla legge.

Gli obblighi di numerazione progressiva, vidimazione e gli altri obblighi previsti dalle disposizioni di legge o di regolamento per la tenuta dei libri, repertori e scritture, ivi compreso quello di regolare tenuta dei medesimi, sono assolti, in caso di tenuta con strumenti informatici, mediante apposizione, ogni tre mesi a far data dalla messa in opera, della marcatura temporale e della firma digitale dell‟imprenditore, o di altro soggetto dal medesimo delegato, inerenti al documento contenente le registrazioni relative ai tre mesi precedenti.

Qualora per tre mesi non siano state eseguite registrazioni, la firma digitale e la marcatura temporale devono essere apposte all‟atto di una nuova registrazione, e da tale apposizione decorre il periodo trimestrale di cui al terzo comma.

I libri, i repertori e le scritture tenuti con strumenti informatici, secondo quanto previsto dal presente articolo, hanno l‟efficacia probatoria di cui agli articoli 2709 e 2710 del codice civile”.

Sempre l‟art.16 al comma 12/ter della Legge n.2 del 28 gennaio 2009, aggiunge poi che “L‟obbligo di bollatura dei documenti di cui all‟articolo 2215-bis del codice civile, introdotto dal comma 12-bis del presente articolo, in caso di tenuta con strumenti informatici, e‟ assolto in base a quanto previsto all‟articolo 7 del decreto del Ministro dell‟economia e delle finanze 23 gennaio 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 3 febbraio 2004″.

Vanno evidenziati da subito alcuni importanti punti:

1-al terzo comma è riportato obbligo di “vidimazione” (art.2215 primo comma c.c.), ancora richiesto

per i libri sociali (art.2421 c.c.), ma non più obbligatorio per tutte le altre scritture contabili sia civili che fiscali, tranne naturalmente il caso in cui l‟azienda intenda conferire alle proprie scritture contabili

un valore probatorio ex art.2710 c.c. tramite una vidimazione iniziale prima della loro messa in uso;

2-l‟art.16 al comma 12/ter della Legge n.2 del 28 gennaio 2009, riporta obbligo di “bollatura”, (art.2215 primo comma c.c.), ancora richiesto per i libri sociali (art.2421 c.c.), ma non più

obbligatorio per tutte le altre scritture contabili sia civili che fiscali, tranne naturalmente il caso in cui l‟azienda intenda conferire alle proprie scritture contabili un valore probatorio ex art.2710 c.c. tramite una vidimazione iniziale prima della loro messa in uso;

3-al quinto comma è chiaramente riportato che la modalità di tenuta ex art. 2215/bis non è obbligatoria, ma serve a conferire alle scritture contabili tenute in formato digitale, l‟efficacia

probatoria di cui agli articoli 2709 e 2710 del codice civile, ovvero la medesima efficacia probatoria della stampa su supporto cartaceo previa vidimazione iniziale prima della loro messa in uso.

In definitiva possiamo affermare che:

a-la modalità di tenuta di cui all‟art.2215/bis del c.c , non elimina le 4 modalità sopra riportate, ma ne aggiunge una nuova, consentendo finalmente alle aziende di poter conservare in solo formato

digitale le scritture contabili con un valore probatorio ex art 2709 e 2710 del c.c.;

b- la modalità di tenuta di cui all‟art.2215/bis del c.c. si applica obbligatoriamente nella conservazione in formato digitale dei libri sociali obbligatori elencati all‟art.2421 del c.c.( libro soci,

libro delle obbligazioni, ecc. laddove espressamente dice: “I libri di cui al presente articolo, prima che siano messi in uso, devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e bollati in ogni foglio a

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norma dell‟art. 2215“), dato appunto che per questi libri sociali è richiesta obbligatoriamente la

vidimazione iniziale ex art.2215 c.c. primo comma;

c- l‟art. 22 primo comma del DPR 600/1973 (registrazioni eseguite entro sessanta giorni) non si ritiene applicabile secondo le modalità di tenuta di cui all‟art.2215/bis del c.c., dato appunto che

siamo nell‟ambito delle disposizioni civili e non fiscali.

Con il nuovo art.2215/bis del c.c. introdotto con la Legge n.2 del 28 gennaio 2009, le aziende hanno

quindi ad oggi la possibilità di tenere e conservare le scritture contabili secondo cinque modalità:

1-Scritture contabili conservate su supporto cartaceo previa loro vidimazione iniziale

2-Scritture contabili conservate su supporto cartaceo senza vidimazione iniziale

3-Scritture contabili conservate in formato digitale adottando una conservazione sostitutiva di documento informatico

4-Scritture contabili conservate in formato digitale adottando una conservazione sostitutiva di documento analogico

5-Scritture contabili tenute e conservate in formato digitale adottando una conservazione sostitutiva

di documento informatico avente un valore probatorio pari a quelle conservate su supporto cartaceo con vidimazione iniziale

In questo caso, l‟azienda conserva le scritture contabili conferendo alle stesse un valore probatorio

ex art. 2709 e 2710 del c.c., dato appunto che vengono sia correttamente tenute con apposizione trimestrale di firma digitale e marca temporale, sia correttamente conservate in formato digitale,

secondo quanto previsto sia dalle disposizioni civili (art. 2220 del c.c., e D.L. n.82 del 7 marzo 2005), sia dalle disposizioni fiscali ( DMEF del 23 gennaio 2004).

In sostanza l‟azienda trimestralmente produce un file privo di macroistruzioni e codici eseguibili,

appone successivamente la firma digitale dell‟imprenditore (o di altro soggetto dal medesimo delegato) e la marca temporale ai fini di una corretta tenuta, ed infine chiude il processo di

conservazione sostitutiva, previa apposizione di firma digitale del responsabile della conservazione e della marca temporale.

- 180 -

Disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa. (Testo A)."

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2001- Supplemento ordinario n. 30

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l'articolo 87, comma quinto, della Costituzione;

Visto l'articolo 7 della legge 8 marzo 1999, n. 50, come modificato dall'articolo 1, comma 6, lettera e), della legge 24 novembre 2000, n. 340;

Visto il punto 4) dell'allegato 3 della legge 8 marzo 1999, n. 50;

Visto il decreto legislativo recante testo unico delle disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica recante il testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di documentazione amministrativa;

Viste le preliminari deliberazioni del Consiglio dei Ministri, adottate nelle riunioni del 25 agosto 2000

e del 6 ottobre 2000;

Visto il parere della Conferenza Stato-citta', ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto

1997, n. 281, espresso nella riunione del 14 settembre 2000;

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli alti normativi nell'adunanza del 18 settembre 2000;

Acquisito il parere delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 15 dicembre 2000;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro per la funzione pubblica, di concerto con i Ministri dell'interno e della giustizia;

EMANA il seguente decreto:

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RECANTE IL TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI IN MATERIA DI DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA

CAPO I

DEFINIZIONI E AMBITO DI APPLICAZIONE

Articolo 1 (R) Definizioni

1. Ai fini del presente testo unico si intende per:

- 181 -

a) DOCUMENTO AMMINISTRATIVO ogni rappresentazione, comunque formata, del contenuto di atti,

anche interni, delle pubbliche amministrazioni o, comunque, utilizzati ai fini dell'attivita' amministrativa. Le relative modalita' di trasmissione sono quelle indicate al capo II, sezione III del presente testo unico;

b) DOCUMENTO INFORMATICO la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti;

c) DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO ogni documento munito di fotografia del titolare e rilasciato, su supporto cartaceo, magnetico o informatico, da una pubblica amministrazione italiana o di altri Stati, che consente l'identificazione personale del titolare;

d) DOCUMENTO D'IDENTITA' la carta di identita' ed ogni altro documento munito di fotografia rilasciato, su supporto cartaceo, magnetico o informatico, dall'amministrazione competente dello

Stato italiano o di altri Stati, con la finalita' prevalente di dimostrare l'identita' personale del suo titolare; e) DOCUMENTO D'IDENTITA' ELETTRONICO il documento analogo alla carta d'identita' elettronica

rilasciato dal comune fino al compimento del quindicesimo anno di eta'; f) CERTIFICATO il documento rilasciato da una amministrazione pubblica avente funzione di ricognizione, riproduzione e partecipazione a terzi di stati, qualita' personali e fatti contenuti in albi,

elenchi o registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche; g) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE il documento, sottoscritto dall'interessato,

prodotto in sostituzione dei certificati di cui alla lettera f); h) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETA' il documento, sottoscritto dall'interessato, concernente stati, qualita' personali e fatti, che siano a diretta conoscenza di questi,

resa nelle forme previste dal presente testo unico; i) AUTENTICAZIONE DI SOTTOSCRIZIONE l'attestazione, da parte di un pubblico ufficiale, che la

sottoscrizione e' stata apposta in sua presenza, previo accertamento dell'identita' della persona che sottoscrive; l) LEGALIZZAZIONE DI FIRMA l'attestazione ufficiale della legale qualita' di chi ha apposto la propria

firma sopra atti, certificati, copie ed estratti, nonche' dell'autenticita' della firma stessa; m) LEGALIZZAZIONE DI FOTOGRAFIA l'attestazione, da parte di una pubblica amministrazione competente, che un'immagine fotografica corrisponde alla persona dell'interessato;

n) FIRMA DIGITALE il risultato della procedura informatica (validazione) basata su un sistema di chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente al sottoscrittore tramite la

chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l'integrita' di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici;

o) AMMINISTRAZIONI PROCEDENTI le amministrazioni e, nei rapporti con l'utenza, i gestori di pubblici servizi che ricevono le dichiarazioni sostitutive di cui alle lettere g) e h) o provvedono agli

accertamenti d'ufficio ai sensi dell'art. 43; p) AMMINISTRAZIONI CERTIFICANTI le amministrazioni e i gestori di pubblici servizi che detengono nei propri archivi le informazioni e i dati contenuti nelle dichiarazioni sostitutive, o richiesti

direttamente dalle amministrazioni procedenti ai sensi degli articoli 43 e 71; q) GESTIONE DEI DOCUMENTI l'insieme delle attivita' finalizzate alla registrazione di protocollo e alla classificazione, organizzazione, assegnazione e reperimento dei documenti amministrativi formati o

acquisiti dalle amministrazioni, nell'ambito del sistema di classificazione d'archivio adottato; essa e' effettuata mediante sistemi informativi automatizzati;

r) SISTEMA DI GESTIONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI l'insieme delle risorse di calcolo, degli apparati, delle reti di comunicazione e delle procedure informatiche utilizzati dalle amministrazioni per la gestione dei documenti;

s) SEGNATURA DI PROTOCOLLO l'apposizione o l'associazione, all'originale del documento, in forma permanente e non modificabile delle informazioni riguardanti il documento stesso.

Articolo 2 (L) Oggetto

- 182 -

1. Le norme del presente testo unico disciplinano la formazione, il rilascio, la tenuta e la

conservazione, la gestione, la trasmissione di atti e documenti da parte di organi della pubblica amministrazione: disciplinano altresi' la produzione di atti e documenti agli organi della pubblica amministrazione nonche' ai gestori di pubblici servizi, nei rapporti tra loro e in quelli con l'utenza e ai

privati che vi consentono. Le norme concernenti i documenti informatici e la firma digitale, contenute nel capo II, si applicano anche nei rapporti tra privati come previsto dall'articolo 15, comma 2 della

legge 15 marzo 1997, n. 59.

Articolo 3 (R) Soggetti

1. Le disposizioni del presente testo unico si applicano ai cittadini italiani e dell'Unione europea, alle persone giuridiche, alle societa' di persone, alle pubbliche amministrazioni e agli enti, alle

associazioni e ai comitati aventi sede legale in Italia o in uno dei Paesi dell'Unione europea.

2. I cittadini di Stati non appartenenti all'Unione regolarmente soggiornanti in Italia, possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 limitatamente agli stati, alle qualita'

personali e ai fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani, fatte salve le speciali disposizioni contenute nelle leggi e nei regolamenti concernenti la disciplina dell'immigrazione e la condizione dello straniero.

3. Al di fuori dei casi previsti al comma 2, i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione autorizzati a soggiornare nel territorio dello Stato possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli

46 e 47 nei casi in cui la produzione delle stesse avvenga in applicazione di convenzioni internazionali fra l'Italia ed il Paese di provenienza del dichiarante.

4. Al di fuori dei casi di cui ai commi 2 e 3 gli stati, le qualita' personali e i fatti, sono documentati

mediante certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorita' dello Stato estero, corredati di traduzione in lingua italiana autenticata dall'autorita' consolare italiana che ne attesta la conformita'

all'originale, dopo aver ammonito l'interessato sulle conseguenze penali della produzione di atti o documenti non veritieri.

Articolo 4 (R)

Impedimento alla sottoscrizione e alla dichiarazione

1. La dichiarazione di chi non sa o non puo' firmare e' raccolta dal pubblico ufficiale previo accertamento dell'identita' del dichiarante. Il pubblico ufficiale attesta che la dichiarazione e' stata a

lui resa dall'interessato in presenza di un impedimento a sottoscrivere.

2. La dichiarazione nell'interesse di chi si trovi in una situazione di impedimento temporaneo, per

ragioni connesse allo stato di salute, e' sostituita dalla dichiarazione, contenente espressa indicazione dell'esistenza di un impedimento, resa dal coniuge o, in sua assenza, dai figli o, in mancanza di questi, da altro parente in linea retta o collaterale fino al terzo grado, al pubblico ufficiale, previo

accertamento dell'identita' del dichiarante.

3. Le disposizioni del presente articolo non si applicano in materia di dichiarazioni fiscali.

Articolo 5 (L) Rappresentanza legale

1. Se l'interessato e' soggetto alla potesta' dei genitori, a tutela, o a curatela, le dichiarazioni e i

documenti previsti dal presente testo unico sono sottoscritti rispettivamente dal genitore esercente la potesta' dei genitori, dal tutore, o dall'interessato stesso con l'assistenza del curatore.

- 183 -

CAPO II

DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA

SEZIONE I DOCUMENTI AMMINISTRATIVI E ATTI PUBBLICI

Articolo 6 (L-R) Riproduzione di documenti

1. Le pubbliche amministrazioni ed i privati hanno facolta' di sostituire, a tutti gli effetti, i documenti dei propri archivi, le scritture contabili, la corrispondenza e gli altri atti di cui per legge o regolamento e prescritta la conservazione, con la loro riproduzione su supporto fotografico, su supporto ottico o

con altro mezzo idoneo a garantire la conformita' dei documenti agli originali. (L)

2. Gli obblighi di conservazione ed esibizione dei documenti di cui al comma 1 si intendono

soddisfatti, sia ai fini amministrativi che probatori, anche se realizzati su supporto ottico quando le procedure utilizzate sono conformi alle regole tecniche dettate dall'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione. (L)

3. I limiti e le modalita' tecniche della riproduzione e dell'autenticazione dei documenti di cui al comma 1, su supporto fotografico o con altro mezzo tecnico idoneo a garantire la conformita' agli originali, sono stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. (R)

4. Sono fatti salvi i poteri di controllo del Ministero per i beni e le attivita' culturali sugli archivi delle amministrazioni pubbliche e sugli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico, ai sensi delle

disposizioni del Capo II del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490. (R)

Articolo 7 (L) Redazione e stesura di atti pubblici

1. I decreti, gli atti ricevuti dai notai, tutti gli altri atti pubblici, e le certificazioni sono redatti, anche promiscuamente, con qualunque mezzo idoneo.

2. Il testo degli atti pubblici comunque redatti non deve contenere lacune, aggiunte, abbreviazioni, correzioni, alterazioni o abrasioni. Sono ammesse abbreviazioni, acronimi, ed espressioni in lingua straniera di uso comune. Qualora risulti necessario apportare variazioni al testo, si provvede in modo

che la precedente stesura resti leggibile.

CAPO II DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA

SEZIONE II DOCUMENTO INFORMATICO

Articolo 8 (R) Documento informatico

1. Il documento informatico da chiunque formato, la registrazione su supporto informatico e la

trasmissione con strumenti telematici, sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge, se conformi alle disposizioni del presente testo unico.

2. Le regole tecniche per la formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e la validazione, anche temporale, dei documenti informatici sono definite con decreto

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del Presidente del Consiglio dei Ministri sentiti l'Autorita' per l'informatica nella pubblica

amministrazione e il garante per la protezione dei dati personali. Esse sono adeguate alle esigenze dettate dall'evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, con cadenza almeno biennale.

3. Con il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono definite le misure tecniche,

organizzative e gestionali volte a garantire l'integrita', la disponibilita' e la riservatezza delle informazioni contenute nel documento informatico anche con riferimento all'eventuale uso di chiavi

biometriche di cui all'articolo 22, lettera e).

4. Restano ferme le disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali.

Articolo 9 (R)

Documenti informatici delle pubbliche amministrazioni

1. Gli atti formati con strumenti informatici, i dati e i documenti informatici delle pubbliche

amministrazioni, costituiscono informazione primaria ed originale da cui e' possibile effettuare, su diversi tipi di supporto, riproduzioni e copie per gli usi consentiti dalla legge.

2. Nelle operazioni riguardanti le attivita' di produzione, immissione, conservazione, riproduzione e

trasmissione di dati, documenti ed atti amministrativi con sistemi informatici e telematici, ivi compresa l'emanazione degli atti con i medesimi sistemi, devono essere indicati e resi facilmente individuabili sia i dati relativi alle amministrazioni interessate sia il soggetto che ha effettuato

l'operazione.

3. Le pubbliche amministrazioni provvedono a definire e a rendere disponibili per via telematica

moduli e formulari elettronici validi ad ogni effetto di legge.

4. Le regole tecniche in materia di formazione e conservazione di documenti informatici delle pubbliche amministrazioni sono definite dall'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione

d'intesa con il Ministero per i beni e le attivita' culturali e, per il materiale classificato, con le amministrazioni della difesa, dell'interno e delle finanze, rispettivamente competenti.

Articolo 10 (R) Forma ed efficacia del documento informatico

1. Il documento informatico sottoscritto con firma digitale, redatto in conformita' alle regole tecniche

di cui all'articolo 8, comma 2 e per le pubbliche amministrazioni, anche di quelle di cui all'articolo 9, comma 4, soddisfa il requisito legale della forma scritta e ha efficacia probatoria ai sensi dell'articolo 2712 del Codice civile.

2. Gli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione su diversi tipi di supporto sono assolti secondo le modalita' definite con decreto del Ministro delle finanze.

3. Il documento informatico, sottoscritto con firma digitale ai sensi dell'articolo 23, ha efficacia di scrittura privata ai sensi dell'articolo 2702 del Codice civile.

4. Il documento informatico redatto in conformita' alle regole tecniche di cui all'articolo 8, comma 2

soddisfa l'obbligo previsto dagli articoli 2214 e seguenti del Codice civile e da ogni altra analoga disposizione legislativa o regolamentare.

Articolo 11 (R) Contratti stipulati con strumenti informatici o per via telematica

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1. I contratti stipulati con strumenti informatici o per via telematica mediante l'uso della firma digitale

secondo le disposizioni del presente testo unico sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge.

2. Ai contratti indicati al comma 1 si applicano le vigenti disposizioni in materia di contratti negoziati al di fuori dei locali commerciali.

Articolo 12 (R) Pagamenti informatici

1. Il trasferimento elettronico dei pagamenti tra privati, pubbliche amministrazioni e tra queste e soggetti privati e' effettuato secondo le regole tecniche definite col decreto di cui all'articolo 8, comma 2.

Articolo 13 (R) Libri e scritture

1. I libri, i repertori e le scritture, ivi compresi quelli previsti dalla legge sull'ordinamento del notariato e degli archivi notarili, di cui sia obbligatoria la tenuta possono essere formati e conservati su supporti informatici in conformita' alle disposizioni del presente testo unico e secondo le regole

tecniche definite col decreto di cui all'articolo 8, comma 2.

SEZIONE III TRASMISSIONE DI DOCUMENTI

Articolo 14 (R) Trasmissione del documento informatico

1. Il documento informatico trasmesso per via telematica si intende inviato e pervenuto al destinatario, se trasmesso all'indirizzo elettronico da questi dichiarato.

2. La data e l'ora di formazione, di trasmissione o di ricezione di un documento informatico, redatto

in conformita' alle disposizioni del presente testo unico e alle regole tecniche di cui agli articoli 8, comma 2 e 9, comma 4, sono opponibili ai terzi.

3. La trasmissione del documento informatico per via telematica, con modalita' che assicurino l'avvenuta consegna, equivale alla notificazione per mezzo della posta nei casi consentiti dalla legge.

Articolo 15 (L)

Trasmissione dall'estero di atti agli uffici di stato civile

1. In materia di trasmissione di atti o copie di atti di stato civile o di dati concernenti la cittadinanza da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane, si osservano le disposizioni speciali

sulle funzioni e sui poteri consolari.

Articolo 16 (R)

Riservatezza dei dati personali contenuti nei documenti trasmessi

1. Al fine di tutelare la riservatezza dei dati personali di cui agli articoli 22 e 24 della legge 31 dicembre 1996, n. 675, i certificati ed i documenti trasmessi ad altre pubbliche amministrazioni

possono contenere soltanto le informazioni relative a stati, fatti e qualita' personali previste da legge o da regolamento e strettamente necessarie per il perseguimento delle finalita' per le quali vengono

acquisite.

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2. Ai fini della dichiarazione di nascita il certificato di assistenza al parto e' sempre sostituito da una

semplice attestazione contenente i soli dati richiesti nei registri di nascita.

3. Ai fini statistici, i direttori sanitari inviano copia del certificato di assistenza al parto, privo di elementi identificativi diretti delle persone interessate, ai competenti enti ed uffici del Sistema

statistico nazionale, secondo modalita' preventivamente concordate. L'Istituto nazionale di statistica, sentiti il Ministero della sanita' e il Garante per la protezione dei dati personali, determina nuove

modalita' tecniche e procedure per la rilevazione dei dati statistici di base relativi agli eventi di nascita e per l'acquisizione dei dati relativi ai nati affetti da malformazioni e ai nati morti nel rispetto dei principi contenuti nelle disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali.

Articolo 17 (R) Segretezza della corrispondenza trasmessa per via telematica

1. Gli addetti alle operazioni di trasmissione per via telematica di atti, dati e documenti formati con strumenti informatici non possono prendere cognizione della corrispondenza telematica, duplicare con qualsiasi mezzo o cedere a terzi a qualsiasi titolo informazioni anche in forma sintetica o per

estratto sull'esistenza o sul contenuto di corrispondenza, comunicazioni o messaggi trasmessi per via telematica, salvo che si tratti di informazioni per loro natura o per espressa indicazione del mittente destinate ad essere rese pubbliche.

2. Agli effetti del presente testo unico, gli atti, i dati e i documenti trasmessi per via telematica si considerano, nei confronti del gestore del sistema di trasporto delle informazioni, di proprieta' del

mittente sino a che non sia avvenuta la consegna al destinatario.

SEZIONE IV COPIE AUTENTICHE, AUTENTICAZIONE DI SOTTOSCRIZIONI

Articolo 18 (L-R) Copie autentiche

1. Le copie autentiche, totali o parziali, di atti e documenti possono essere ottenute con qualsiasi procedimento che dia garanzia della riproduzione fedele e duratura dell'atto o documento. Esse possono essere validamente prodotte in luogo degli originali. (L)

2. L'autenticazione delle copie puo' essere fatta dal pubblico ufficiale dal quale e stato emesso o presso il quale e' depositato l'originale, o al quale deve essere prodotto il documento, nonche' da un notaio, cancelliere, segretario comunale, o altro funzionario incaricato dal sindaco. Essa consiste

nell'attestazione di conformita' con l'originale scritta alla fine della copia, a cura del pubblico ufficiale autorizzato, il quale deve altresi' indicare la data e il luogo del rilascio, il numero dei fogli impiegati, il

proprio nome e cognome, la qualifica rivestita nonche' apporre la propria firma per esteso ed il timbro dell'ufficio. Se la copia dell'atto o documento consta di piu' fogli il pubblico ufficiale appone la propria firma a margine di ciascun foglio intermedio. Per le copie di atti e documenti informatici si

applicano le disposizioni contenute nell'articolo 20. (L)

3. Nei casi in cui l'interessato debba presentare alle amministrazioni o ai gestori di pubblici servizi

copia autentica di un documento, l'autenticazione della copia puo' essere fatta dal responsabile del procedimento o da qualsiasi altro dipendente competente a ricevere la documentazione, su esibizione dell'originale e senza obbligo di deposito dello stesso presso l'amministrazione procedente.

In tal caso la copia autentica puo' essere utilizzata solo nel procedimento in corso. (R)

Articolo 19 (R) Modalita' alternative all'autenticazione di copie

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1. La dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorieta' di cui all'articolo 47 puo' riguardare anche il fatto

che la copia di un atto o di un documento conservato o rilasciato da una pubblica amministrazione, la copia di una pubblicazione ovvero la copia di titoli di studio o di servizio sono conformi all'originale. Tale dichiarazione puo' altresi' riguardare la conformita' all'originale della copia dei documenti fiscali

che devono essere obbligatoriamente conservati dai privati.

Articolo 20 (R)

Copie di atti e documenti informatici

1. I duplicati, le copie, gli estratti del documento informatico, anche se riprodotti su diversi tipi di supporto, sono validi a tutti gli effetti di legge se conformi alle disposizioni del presente testo unico.

2. I documenti informatici contenenti copia o riproduzione di atti pubblici, scritture private e documenti in genere, compresi gli atti e documenti amministrativi di ogni tipo, spediti o rilasciati dai

depositari pubblici autorizzati e dai pubblici ufficiali, hanno piena efficacia, ai sensi degli articoli 2714 e 2715 del Codice civile, se ad essi e' apposta o associata la firma digitale di colui che li spedisce o rilascia, secondo le disposizioni del presente testo unico.

3. Le copie su supporto informatico di documenti, formati in origine su supporto cartaceo o, comunque, non informatico, sostituiscono, ad ogni effetto di legge, gli originali da cui sono tratte se la loro conformita' all'originale e' autenticata da un notaio o da altro pubblico ufficiale a cio'

autorizzato, con dichiarazione allegata al documento informatico e asseverata secondo le regole tecniche di cui all'articolo 8, comma 2.

4. La spedizione o il rilascio di copie di atti e documenti di cui al comma 2 esonera dalla produzione e dalla esibizione dell'originale formato su supporto cartaceo quando richieste ad ogni effetto di legge.

5. Gli obblighi di conservazione e di esibizione di documenti previsti dalla legislazione vigente si

intendono soddisfatti a tutti gli effetti di legge a mezzo di documenti informatici, se le procedure utilizzate sono conformi alle regole tecniche dettate nell'articolo 8, comma 2.

Articolo 21 (R) Autenticazione delle sottoscrizioni

1. L'autenticita' della sottoscrizione di qualsiasi istanza o dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta'

da produrre agli organi della pubblica amministrazione, nonche' ai gestori di servizi pubblici e' garantita con le modalita' di cui all'art. 38, comma 2 e comma 3.

2. Se l'istanza o la dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' e' presentata a soggetti diversi da

quelli indicati al comma 1 o a questi ultimi al fine della riscossione da parte di terzi di benefici economici, l'autenticazione redatta da un notaio, cancelliere, segretario comunale, dal dipendente

addetto a ricevere la documentazione o altro dipendente incaricato dal Sindaco; in tale ultimo caso, l'autenticazione e' redatta di seguito alla sottoscrizione e il pubblico ufficiale, che autentica, attesta che la sottoscrizione e' stata apposta in sua presenza, previo accertamento dell'identita' del

dichiarante, indicando le modalita' di identificazione, la data ed il luogo di autenticazione, il proprio nome, cognome e la qualifica rivestita, nonche' apponendo la propria firma e il timbro dell'ufficio.

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SEZIONE V

FIRMA DIGITALE

Articolo 22 (R) Definizioni

1. Ai fini del presente Testo unico si intende:

a) per sistema di validazione, il sistema informatico e crittografico in grado di generare ed apporre la

firma digitale o di verificarne la validita';

b) per chiavi asimmetriche, la coppia di chiavi crittografiche, una privata ed una pubblica, correlate tra loro, da utilizzarsi nell'ambito dei sistemi di validazione o di cifratura di documenti informatici;

c) per chiave privata, l'elemento della coppia di chiavi asimmetriche, destinato ad essere conosciuto soltanto dal soggetto titolare, mediante il quale si appone la firma digitale sul documento informatico

o si decifra il documento informatico in precedenza cifrato mediante la corrispondente chiave pubblica;

d) per chiave pubblica, l'elemento della coppia di chiavi asimmetriche destinato ad essere reso

pubblico, con il quale si verifica la firma digitale apposta sul documento informatico dal titolare delle chiavi asimmetriche o si cifrano i documenti informatici da trasmettere al titolare delle predette chiavi;

e) per chiave biometrica, la sequenza di codici informatici utilizzati nell'ambito di meccanismi di sicurezza che impiegano metodi di verifica dell'identita' personale basati su specifiche caratteristiche

fisiche dell'utente;

f) per certificazione, il risultato della procedura informatica, applicata alla chiave pubblica e rilevabile dai sistemi di validazione, mediante la quale si garantisce la corrispondenza biunivoca tra chiave

pubblica e soggetto titolare cui essa appartiene, si identifica quest'ultimo e si attesta il periodo di validita' della predetta chiave ed il termine di scadenza del relativo certificato, in ogni caso non

superiore a tre anni;

g) per validazione temporale, il risultato della procedura informatica, con cui si attribuiscono, ad uno o piu' documenti informatici, una data ed un orario opponibili ai terzi;

h) per indirizzo elettronico, l'identificatore di una risorsa fisica o logica in grado di ricevere e registrare documenti informatici;

i) per certificatore, il soggetto pubblico o privato che effettua la certificazione, rilascia il certificato

della chiave pubblica, lo pubblica unitamente a quest'ultima, pubblica ed aggiorna gli elenchi dei certificati sospesi e revocati;

l) per revoca del certificato, l'operazione con cui il certificatore annulla la validita' del certificato da un dato momento, non retroattivo, in poi;

m) per sospensione del certificato, l'operazione con cui il certificatore sospende la validita' del

certificato per un determinato periodo di tempo;

n) per validita' del certificato, l'efficacia, e l'opponibilita' al titolare della chiave pubblica, dei dati in

esso contenuti;

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o) per regole tecniche, le specifiche di carattere tecnico, ivi compresa ogni disposizione che ad esse

si applichi.

Articolo 23 (R) Firma digitale

1. A ciascun documento informatico, o a un gruppo di documenti informatici, nonche' al duplicato o copia di essi, puo' essere apposta, o associata con separata evidenza informatica, una firma digitale.

2. L'apposizione o l'associazione della firma digitale al documento informatico equivale alla sottoscrizione prevista per gli atti e documenti in forma scritta su supporto cartaceo.

3. La firma digitale deve riferirsi in maniera univoca ad un solo soggetto ed al documento o

all'insieme di documenti cui e' apposta o associata.

4. Per la generazione della firma digitale deve adoperarsi una chiave privata la cui corrispondente

chiave pubblica non risulti scaduta di validita' ovvero non risulti revocata o sospesa ad opera del soggetto pubblico o privato che l'ha certificata.

5. L'uso della firma apposta o associata mediante una chiave revocata, scaduta o sospesa equivale a

mancata sottoscrizione. La revoca o la sospensione, comunque motivate, hanno effetto dal momento della pubblicazione, salvo che il revocante, o chi richiede la sospensione, non dimostri che essa era gia' a conoscenza di tutte le parti interessate.

6. L'apposizione di firma digitale integra e sostituisce, ad ogni fine previsto dalla normativa vigente, l'apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi di qualsiasi genere.

7. Attraverso la firma digitale devono potersi rilevare nei modi e con le tecniche definiti con il decreto di cui all'articolo 8, comma 2, gli elementi identificativi del soggetto titolare della firma, del soggetto che l'ha certificata e del registro su cui essa e' pubblicata per la consultazione.

Articolo 24 (R) Firma digitale autenticata

1. Si ha per riconosciuta, ai sensi dell'articolo 2703 del Codice civile, la firma digitale, la cui apposizione e' autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato.

2. L'autenticazione della firma digitale consiste nell'attestazione, da parte del pubblico ufficiale, che

la firma digitale e' stata apposta in sua presenza dal titolare, previo accertamento della sua identita' personale, della validita' della chiave utilizzata e del fatto che il documento sottoscritto risponde alla volonta' della parte e non e' in contrasto con l'ordinamento giuridico ai sensi dell'articolo 28, primo

comma, n. 1 della legge 6 febbraio 1913, n. 89.

3. L'apposizione della firma digitale da parte del pubblico ufficiale integra e sostituisce ad ogni fine di

legge la apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi comunque previsti.

4. Se al documento informatico autenticato deve essere allegato altro documento formato in originale su altro tipo di supporto, il pubblico ufficiale puo' allegare copia informatica autenticata

dell'originale, secondo le disposizioni dell'articolo 20, comma 3.

5. Ai fini e per gli effetti della presentazione di istanze agli organi della pubblica amministrazione si

considera apposta in presenza del dipendente addetto la firma digitale inserita nel documento informatico presentato o depositato presso pubbliche amministrazioni.

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6. La presentazione o il deposito di un documento per via telematica o su supporto informatico ad

una pubblica amministrazione sono validi a tutti gli effetti di legge se vi sono apposte la firma digitale e la validazione temporale a norma del presente testo unico.

Articolo 25 (R)

Firma di documenti informatici delle pubbliche amministrazioni

1. In tutti i documenti informatici delle pubbliche amministrazioni la firma autografa o la firma,

comunque prevista, e' sostituita dalla firma digitale, in conformita' alle norme del presente testo unico.

2. L'uso della firma digitale integra e sostituisce ad ogni fine di legge l'apposizione di sigilli, punzoni,

timbri, contrassegni e marchi comunque previsti.

Articolo 26 (R)

Deposito della chiave privata

1. Il titolare della coppia di chiavi asimmetriche puo' ottenere il deposito in forma segreta della chiave privata presso un notaio o altro pubblico depositario autorizzato.

2. La chiave privata di cui si richiede il deposito puo' essere registrata su qualsiasi tipo di supporto idoneo a cura del depositante e deve essere consegnata racchiusa in un involucro sigillato in modo che le informazioni non possano essere lette, conosciute od estratte senza rotture od alterazioni.

3. Le modalita' del deposito sono regolate dalle disposizioni dell'articolo 605 del Codice civile, in quanto applicabili.

Articolo 27 (R) Certificazione delle chiavi

1. Chiunque intenda utilizzare un sistema di chiavi asimmetriche di cifratura con gli effetti di cui

all'articolo 8, comma 1 deve munirsi di una idonea coppia di chiavi e rendere pubblica una di esse mediante la procedura di certificazione.

2. Le chiavi pubbliche di cifratura sono custodite per un periodo non inferiore a dieci anni a cura del certificatore e, dal momento iniziale della loro valutabilita', sono consultabili in forma telematica.

3. Salvo quanto previsto dall'articolo 29, le attivita' di certificazione sono effettuate da certificatori

inclusi, sulla base di una dichiarazione anteriore all'inizio dell'attivita', in apposito elenco pubblico, consultabile in via telematica, predisposto tenuto e aggiornato a cura dell'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione, e dotati dei seguenti requisiti, specificati con il decreto di cui

all'articolo 8, comma 2:

a) forma di societa' per azioni e capitale sociale non inferiore a quello necessario ai fini

dell'autorizzazione all'attivita' bancaria, se soggetti privati;

b) possesso da parte dei rappresentanti legali e dei soggetti preposti all'amministrazione, dei requisiti di onorabilita' richiesti ai soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo

presso banche;

c) affidamento che, per competenza ed esperienza, i responsabili tecnici del certificatore e il

personale addetto all'attivita' di certificazione siano in grado di rispettare le norme del presente testo unico e le regole tecniche di cui all'articolo 8, comma 2;

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d) qualita' dei processi informatici e dei relativi prodotti, sulla base di standard riconosciuti a livello

internazionale.

4. La procedura di certificazione di cui al comma 1 puo' essere svolta anche da un certificatore operante sulla base di licenza o autorizzazione rilasciata da altro Stato membro dell'Unione europea o

dello Spazio economico europeo, sulla base di equivalenti requisiti.

Articolo 28 (R)

Obblighi dell'utente e del certificatore

1. Chiunque intenda utilizzare un sistema di chiavi asimmetriche o della firma digitale, e' tenuto ad adottare tutte le misure organizzative e tecniche idonee ad evitare danno ad altri.

2. Il certificatore e' tenuto a:

a) identificare con certezza la persona che fa richiesta della certificazione;

b) rilasciare e rendere pubblico il certificato avente le caratteristiche fissate con il decreto di cui all'articolo 8, comma 2;

c) specificare, su richiesta dell'istante, e con il consenso del terzo interessato, la sussistenza dei

poteri di rappresentanza o di altri titoli relativi all'attivita' professionale o a cariche rivestite;

d) attenersi alle regole tecniche di cui all'articolo 8, comma 2;

e) informare richiedenti, in modo compiuto e chiaro, sulla procedura di certificazione e sui necessari

requisiti tecnici per accedervi;

f) attenersi alle misure minime di sicurezza per il trattamento dei dati personali, emanate ai sensi

dell'articolo 15, comma 2 della legge 31 dicembre 1996, n. 675;

g) non rendersi depositario di chiavi private;

h) procedere tempestivamente alla revoca od alla sospensione del certificato in caso di richiesta da

parte del titolare o del terzo dal quale derivino i poteri di quest'ultimo, di perdita del possesso della chiave, di provvedimento dell'autorita', di acquisizione della conoscenza di cause limitative della

capacita' del titolare, di sospetti abusi o falsificazioni;

i) dare immediata pubblicazione della revoca e della sospensione della coppia di chiavi asimmetriche;

l) dare immediata comunicazione all'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione ed agli

utenti, con un preavviso di almeno sei mesi, della cessazione dell'attivita' e della conseguente rilevazione della documentazione da parte di altro certificatore o del suo annullamento.

Articolo 29 (R)

Chiavi di cifratura della pubblica amministrazione

1. Le pubbliche amministrazioni provvedono autonomamente, con riferimento al proprio

ordinamento, alla generazione, alla conservazione, alla certificazione ed all'utilizzo delle chiavi pubbliche di competenza.

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2. Con il decreto di cui all'articolo 8 sono disciplinate le modalita' di formazione, di pubblicita', di

conservazione, certificazione e di utilizzo delle chiavi pubbliche delle pubbliche amministrazioni.

3. Le chiavi pubbliche dei pubblici ufficiali non appartenenti alla pubblica amministrazione sono certificate e pubblicate autonomamente in conformita' alle leggi ed ai regolamenti che definiscono

l'uso delle firme autografe nell'ambito dei rispettivi ordinamenti giuridici.

4. Le chiavi pubbliche di ordini ed albi professionali legalmente riconosciuti e dei loro legali

rappresentanti sono certificate e pubblicate a cura del Ministro della giustizia o suoi delegati.

SEZIONE VI LEGALIZZAZIONE DI FIRME E DI FOTOGRAFIE

Articolo 30 (L) Modalita' per la legalizzazione di firme

1. Nelle legalizzazioni devono essere indicati il nome e il cognome di colui la cui firma si legalizza. Il pubblico ufficiale legalizzante deve indicare la data e il luogo della legalizzazione, il proprio nome e cognome, la qualifica rivestita, nonche' apporre la propria firma per esteso ed il timbro dell'ufficio.

Articolo 31 (L) Atti non soggetti a legalizzazione

1. Salvo quanto previsto negli articoli 32 e 33, non sono soggette a legalizzazione le firme apposte

da pubblici funzionari o pubblici ufficiali su atti, certificati, copie ed estratti dai medesimi rilasciati. Il funzionario o pubblico ufficiale deve indicare la data e il luogo del rilascio, il proprio nome e

cognome, la qualifica rivestita nonche' apporre la propria firma per esteso ed il timbro dell'ufficio.

Articolo 32 (L) Legalizzazione di firme di capi di scuole parificate o legalmente riconosciute

1. Le firme dei capi delle scuole parificate o legalmente riconosciute sui diplomi originali o sui certificati di studio da prodursi ad uffici pubblici fuori della provincia in cui ha sede la scuola sono

legalizzate dal provveditore agli studi.

Articolo 33 (L) Legalizzazione di firme di atti da e per l'estero

1. Le firme sugli atti e documenti formati nello Stato e da valere all'estero davanti ad autorita' estere sono, ove da queste richiesto, legalizzate a cura dei competenti organi, centrali o periferici, del Ministero competente, o di altri organi e autorita' delegati dallo stesso.

2. Le firme sugli atti e documenti formati all'estero da autorita' estere e da valere nello Stato sono legalizzate dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all'estero. Le firme apposte su atti e

documenti dai competenti organi delle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane o dai funzionari da loro delegati non sono soggette a legalizzazione. Si osserva l'articolo 31

3. Agli atti e documenti indicati nel comma precedente, redatti in lingua straniera, deve essere

allegata una traduzione in lingua italiana certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale.

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4. Le firme sugli atti e documenti formati nello Stato e da valere nello Stato, rilasciati da una

rappresentanza diplomatica o consolare estera residente nello Stato sono legalizzate a cura delle prefetture.

5. Sono fatte salve le esenzioni dall'obbligo della legalizzazione e della traduzione stabilite da leggi o

da accordi internazionali.

Articolo 34 (L)

Legalizzazione di fotografie

1. Le amministrazioni competenti per il rilascio di documenti personali sono tenute a legalizzare le prescritte fotografie presentate personalmente dall'interessato. Su richiesta di quest'ultimo le

fotografie possono essere, altresi', legalizzate dal dipendente incaricato dal Sindaco.

2. La legalizzazione delle fotografie prescritte per il rilascio dei documenti personali non e' soggetta

all'obbligo del pagamento dell'imposta di bollo.

SEZIONE VII DOCUMENTI DI RICONOSCIMENTI E DI IDENTITA'

Articolo 35 (L-R) Documenti di identita' e di riconoscimento

1. In tutti i casi in cui nel presente testo unico viene richiesto un documento di identita', esso puo'

sempre essere sostituito dal documento di riconoscimento equipollente ai sensi del comma 2. (R)

2. Sono equipollenti alla carta di identita' il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il

libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi, le tessere di riconoscimento, purche' munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un'amministrazione dello Stato. (R)

3. Nei documenti d'identita' e di riconoscimento non e' necessaria l'indicazione o l'attestazione dello stato civile, salvo specifica istanza del richiedente. (L)

Articolo 36 (L) Carta di identita' e documenti elettronici

1. Le caratteristiche e le modalita' per il rilascio della carta d'identita' elettronica e del documento

d'identita' elettronico sono definite con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.

2. La carta d'identita' elettronica e l'analogo documento, rilasciato a seguito della denuncia di nascita e prima del compimento del quindicesimo anno, devono contenere:

a) i dati identificativi della persona:

b) il codice fiscale:

3. La carta d'identita' e il documento elettronico possono contenere:

a) l'indicazione del gruppo sanguigno:

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b) le opzioni di carattere sanitario previste dalla legge;

c) i dati biometrici indicati col decreto di cui al comma 1, con esclusione, in ogni caso, del DNA:

d) tutti gli altri dati utili al fine di razionalizzare e semplificare l'azione amministrativa e i servizi resi al cittadino, anche per mezzo dei portali, nel rispetto della normativa in materia di riservatezza:

e) le procedure informatiche e le informazioni che possono o debbono essere conosciute dalla pubblica amministrazione e da altri soggetti ivi compresa la chiave biometria, occorrenti per la firma

digitale.

4. La carta d'identita' elettronica puo' altresi' essere utilizzata per il trasferimento elettronico dei pagamenti tra soggetti privati e pubbliche amministrazioni.

5. Con decreto del Ministro dell'interno, sentite l'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione, il Garante per la protezione dei dati personali e la Conferenza Stato - citta' ed

autonomie locali, sono dettate le regole tecniche e di sicurezza relative alle tecnologie e ai materiali utilizzati per la produzione delle carte di identita' e dei documenti di riconoscimento di cui al presente articolo. Le predette regole sono adeguate con cadenza almeno biennale in relazione alle esigenze

dettate dall'evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche.

6 Nel rispetto della disciplina generale fissata dai decreti di cui al presente articolo e delle vigenti disposizioni in materia di protezione dei dati personali, le pubbliche amministrazioni, nell'ambito dei

rispettivi ordinamenti, possono sperimentare modalita' di utilizzazione dei documenti di cui al presente articolo per l'erogazione di ulteriori servizi o utilita'.

7. La carta di identita', ancorche' su supporto cartaceo, puo' essere rinnovata a decorrere dal centottantesimo giorno precedente la scadenza.

SEZIONE VIII

REGIME FISCALE

Articolo 37 (L)

Esenzioni fiscali

1. Le dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 sono esenti dall'imposta di bollo.

2 L'imposta di bollo non e' dovuta quando per le leggi vigenti sia esente da bollo l'atto sostituito

ovvero quello nel quale e' apposta la firma da legalizzare.

CAPO III SEMPLIFICAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA

SEZIONE I ISTANZE E DICHIARAZIONI DA PRESENTARE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Articolo 38 (L-R) Modalita' di invio e sottoscrizione delle istanze

1. Tutte le istanze e le dichiarazioni da presentare alla pubblica amministrazione o ai gestori o

esercenti di pubblici servizi possono essere inviate anche per fax e via telematica. (L)

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2. Le istanze e le dichiarazioni inviate per via telematica sono valide se sottoscritte mediante la firma

digitale o quando il sottoscrittore e' identificato dal sistema informatico con l'uso della carta di identita' elettronica. (R)

3. Le istanze e le dichiarazioni sostitutive di atto di notorieta' da produrre agli organi della

amministrazione pubblica o ai gestori o esercenti di pubblici servizi sono sottoscritte dall'interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica

non autenticata di un documento di identita' del sottoscrittore. La copia fotostatica del documento e' inserita nel fascicolo. Le istanze e la copia fotostatica del documento di identita' possono essere inviate per via telematica; nei procedimenti di aggiudicazione di contratti pubblici, detta facolta' e'

consentita nei limiti stabiliti dal regolamento di cui all'articolo 15, comma 2 della legge 15 marzo 1997, n. 59. (L)

Articolo 39 (L) Domande, per la partecipazione a concorsi pubblici

1. La sottoscrizione delle domande per la partecipazione a selezioni per l'assunzione, a qualsiasi

titolo, in tutte le pubbliche amministrazioni, nonche' ad esami per il conseguimento di abilitazioni, diplomi o titoli culturali non e soggetta ad autenticazione.

SEZIONE II

CERTIFICATI

Articolo 40 (L)

Certificazioni contestuali

1. Le certificazioni da rilasciarsi da uno stesso ufficio in ordine a stati, qualita' personali e fatti, concernenti la stessa persona, nell'ambito del medesimo procedimento, sono contenute in un unico

documento.

Articolo 41 (L)

Validita' dei certificati

1. I certificati rilasciati dalle pubbliche amministrazioni attestanti stati, qualita' personali e fatti non soggetti a modificazioni hanno validita' illimitata. Le restanti certificazioni hanno validita' di sei mesi

dalla data di rilascio se disposizioni di legge o regolamentari non prevedono una validita' superiore.

2. I certificati anagrafici, le certificazioni dello stato civile, gli estratti e le copie integrali degli atti di stato civile sono ammessi dalle pubbliche amministrazioni nonche' dai gestori o esercenti di pubblici

servizi anche oltre i termini di validita' nel caso in cui l'interessato dichiari, in fondo al documento, che le informazioni contenute nel certificato stesso non hanno subito variazioni dalla data di rilascio.

Il procedimento per il quale gli atti certificativi sono richiesti deve avere comunque corso, una volta acquisita la dichiarazione dell'interessato. Resta ferma la facolta' di verificare la veridicita' e la autenticita' delle attestazioni prodotte. In caso di falsa dichiarazione si applicano le disposizioni di cui

all'articolo 76.

Articolo 42 (R)

Certificati di abilitazione

1. Tutti i titoli di abilitazione rilasciati al termine di corsi di formazione o di procedimenti autorizzatori all'esercizio di determinate attivita', ancorche' definiti "certificato", sono denominati rispettivamente

"diploma" o "patentino".

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SEZIONE III

ACQUISIZIONE DIRETTA DI DOCUMENTI

Articolo 43 (L-R) Accertamenti d'ufficio

1. Le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi non possono richiedere atti o certificati concernenti stati, qualita' personali e fatti che risultino elencati all'art. 46, che siano attestati in

documenti gia' in loro possesso o che comunque esse stesse siano tenute a certificare. In luogo di tali atti o certificati i soggetti indicati nel presente comma sono tenuti ad acquisire d'ufficio le relative informazioni, previa indicazione, da parte dell'interessato, dell'amministrazione competente e degli

elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti, ovvero ad accettare la dichiarazione sostitutiva prodotta dall'interessato. (R)

2. Fermo restando il divieto di accesso a dati diversi da quelli di cui e' necessario acquisire la certezza o verificare l'esattezza, si considera operata per finalita' di rilevante interesse pubblico ai fini del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 135 la consultazione diretta, da parte di una pubblica

amministrazione o di un gestore di pubblico servizio, degli archivi dell'amministrazione certificante effettuata, finalizzata all'accertamento d'ufficio di stati, qualita' e fatti ovvero al controllo sulle dichiarazioni sostitutive presentate dai cittadini. Per l'accesso diretto ai propri archivi

l'amministrazione certificante rilascia all'amministrazione procedente apposita autorizzazione in cui vengono indicati i limiti e le condizioni di accesso volti ad assicurare la riservatezza dei dati personali

ai sensi della normativa vigente. (L)

3. Quando l'amministrazione procedente opera l'acquisizione d'ufficio ai sensi del precedente comma, puo' procedere anche per fax e via telematica. (R)

4. Al fine di agevolare l'acquisizione d'ufficio di informazioni e dati relativi a stati, qualita' personali e fatti, contenuti in albi, elenchi o pubblici registri, le amministrazioni certificanti sono tenute a

consentire alle amministrazioni procedenti, senza oneri, la consultazione per via telematica dei loro archivi informatici, nel rispetto della riservatezza dei dati personali. (R)

5. In tutti i casi in cui l'amministrazione procedente acquisisce direttamente informazioni relative a

stati, qualita' personali e fatti presso l'amministrazione competente per la loro certificazione, il rilascio e l'acquisizione del certificato non sono necessari e le suddette informazioni sono acquisite, senza oneri, con qualunque mezzo idoneo ad assicurare la certezza della loro fonte di provenienza. (R)

6. I documenti trasmessi da chiunque ad una pubblica amministrazione tramite fax, o con altro mezzo telematico o informatico idoneo ad accertarne la fonte di provenienza, soddisfano il requisito

della forma scritta e la loro trasmissione non deve essere seguita da quella del documento originale. (R)

Articolo 44 (R)

Acquisizione di estratti degli atti dello stato civile

1. Gli estratti degli atti di stato civile sono richiesti esclusivamente per i procedimenti che riguardano

il cambiamento di stato civile e, ove formati o tenuti dagli uffici dello stato civile in Italia o dalle autorita' consolari italiane all'estero, vengono acquisiti d'ufficio.

2. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 1 le amministrazioni possono provvedere all'acquisizione

d'ufficio degli estratti solo quando cio' sia indispensabile.

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SEZIONE IV

ESIBIZIONE DI DOCUMENTO

Articolo 45 (L-R) Documentazione mediante esibizione

1. I dati relativi a cognome, nome, luogo e data di nascita, la cittadinanza, lo stato civile e la residenza attestati in documenti di identita' o di riconoscimento in corso di validita', possono essere

comprovati mediante esibizione dei documenti medesimi. E' fatto divieto alle amministrazioni pubbliche ed ai gestori o esercenti di pubblici servizi, nel caso in cui all'atto della presentazione dell'istanza sia richiesta l'esibizione di un documento di identita' o di riconoscimento, di richiedere

certificati attestanti stati o fatti contenuti nel documento esibito. E', comunque, fatta salva per le amministrazioni pubbliche ed i gestori e gli esercenti di pubblici sevizi la facolta' di verificare, nel

corso del procedimento, la veridicita' dei dati contenuti nel documento di identita' o di riconoscimento. (L)

2. Nei casi in cui l'amministrazione procedente acquisisce informazioni relative a stati, qualita'

personali e fatti attraverso l'esibizione da parte dell'interessato di un documento di identita' o di riconoscimento in corso di validita', la registrazione dei dati avviene attraverso l'acquisizione della copia fotostatica non autenticata del documento stesso. (R)

3. Qualora l'interessato sia in possesso di un documento di identita' o di riconoscimento non in corso di validita', gli stati, le qualita' personali e i fatti in esso contenuti possono essere comprovati

mediante esibizione dello stesso, purche' l'interessato dichiari, in calce alla fotocopia del documento, che i dati contenuti nel documento non hanno subito variazioni dalla data del rilascio. (R)

SEZIONE V

NORME IN MATERIA DI DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE

Articolo 46 (R)

Dichiarazioni sostitutive di certificazioni

1. Sono comprovati con dichiarazioni, anche contestuali all'istanza, sottoscritte dall'interessato e prodotte in sostituzione delle normali certificazioni i seguenti stati, qualita' personali e fatti:

a) data e il luogo di nascita;

b) residenza;

c) cittadinanza;

d) godimento dei diritti civili e politici;

e) stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero;

f) stato di famiglia;

g) esistenza in vita;

h) nascita del figlio, decesso del coniuge, dell'ascendente o discendente;

i) iscrizione in albi, in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;

- 198 -

l) appartenenza a ordini professionali;

m) titolo di studio, esami sostenuti;

n) qualifica professionale posseduta, titolo di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica;

o) situazione reddituale o economica anche ai fini della concessione dei benefici di qualsiasi tipo previsti da leggi speciali;

p) assolvimento di specifici obblighi contributivi con l'indicazione dell'ammontare corrisposto;

q) possesso e numero del codice fiscale, della partita IVA e di qualsiasi dato presente nell'archivio dell'anagrafe tributaria;

r) stato di disoccupazione;

s) qualità di pensionato e categoria di pensione;

t) qualità di studente;

u) qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili;

v) iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;

z) tutte le situazioni relative all'adempimento degli obblighi militari, ivi comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio;

aa) di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che

riguardano l'applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa;

bb) di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;

cc) qualità di vivenza a carico;

dd) tutti i dati a diretta conoscenza dell'interessato contenuti nei registri dello stato civile;

ee) di non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato. (R)

Articolo 47 (R) Dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorieta'

1. L'atto di notorieta' concernente stati, qualita' personali o fatti che siano a diretta conoscenza

dell'interessato e' sostituito da dichiarazione resa e sottoscritta dal medesimo con la osservanza delle modalita' di cui all'articolo 38.

2. La dichiarazione resa nell'interesse proprio del dichiarante puo' riguardare anche stati, qualita'

personali e fatti relativi ad altri soggetti di cui egli abbia diretta conoscenza.

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3. Fatte salve le eccezioni espressamente previste per legge, nei rapporti con la pubblica

amministrazione e con i concessionari di pubblici servizi, tutti gli stati, le qualita' personali e i fatti non espressamente indicati nell'articolo 46 sono comprovati dall'interessato mediante la dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta'.

4. Salvo il caso in cui la legge preveda espressamente che la denuncia all'Autorita' di Polizia Giudiziaria e' presupposto necessario per attivare il procedimento amministrativo di rilascio del

duplicato di documenti di riconoscimento o comunque attestanti stati e qualita' personali dell'interessato, lo smarrimento dei documenti medesimi e' comprovato da chi ne richiede il duplicato mediante dichiarazione sostitutiva.

Articolo 48 (R) Disposizioni generali in materia di dichiarazioni sostitutive

1. Le dichiarazioni sostitutive hanno la stessa validita' temporale degli atti che sostituiscono.

2. Le singole amministrazioni predispongono i moduli necessari per la redazione delle dichiarazioni sostitutive, che gli interessati hanno facolta' di utilizzare. Nei moduli per la presentazione delle

dichiarazioni sostitutive le amministrazioni inseriscono il richiamo alle sanzioni penali previste dall'articolo 76, per le ipotesi di falsita' in atti e dichiarazioni mendaci ivi indicate. Il modulo contiene anche l'informativa di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 1996, n. 675.

3. In tutti i casi in cui sono ammesse le dichiarazioni sostitutive, le singole amministrazioni inseriscono la relativa formula nei moduli per le istanze.

Articolo 49 (R) Limiti di utilizzo delle misure di semplificazione

1. I certificati medici, sanitari, veterinari, di origine, di conformita' CE, di marchi o brevetti non

possono essere sostituiti da altro documento, salvo diverse disposizioni della normativa di settore.

2. Tutti i certificati medici e sanitari richiesti dalle istituzioni scolastiche ai fini della pratica non

agonistica di attivita' sportive da parte dei propri alunni sono sostituiti con un unico certificato di idoneita' alla pratica non agonistica di attivita' sportive rilasciato dal medico di base con validita' per l'intero anno scolastico.

CAPO IV SISTEMA DI GESTIONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI

SEZIONE I

DISPOSIZIONI SULLA GESTIONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI

Articolo 50 (R)

Attuazione dei sistemi

1. Le pubbliche amministrazioni provvedono ad introdurre nei piani di sviluppo dei sistemi informativi automatizzati progetti per la realizzazione di sistemi di protocollo informatico in attuazione delle

disposizioni del presente testo unico.

2. Le pubbliche amministrazioni predispongono appositi progetti esecutivi per la sostituzione dei

registri di protocollo cartacei con sistemi informatici conformi alle disposizioni del presente testo unico.

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3. Le pubbliche amministrazioni provvedono entro il 1° gennaio 2004 a realizzare o revisionare

sistemi informativi automatizzati finalizzati alla gestione del protocollo informatico e dei procedimenti amministrativi in conformita' alle disposizioni del presente testo unico ed alle disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali, nonche' dell'articolo 15, comma 2, della legge 15

marzo 1997, n. 59 e dei relativi regolamenti di attuazione.

4. Ciascuna amministrazione individua, nell'ambito del proprio ordinamento, gli uffici da considerare

ai fini della gestione unica o coordinata dei documenti per grandi aree organizzative omogenee, assicurando criteri uniformi di classificazione e archiviazione, nonche' di comunicazione interna tra le aree stesse.

5. Le amministrazioni centrali dello Stato provvedono alla gestione informatica dei documenti presso gli uffici di registrazione di protocollo gia' esistenti alla data di entrata in vigore del presente testo

unico presso le direzioni generali e le grandi ripartizioni che a queste corrispondono, i dipartimenti, gli uffici centrali di bilancio, le segreterie di gabinetto.

Articolo 51(R)

Sviluppo dei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni

1. Le pubbliche amministrazioni adottano un piano di sviluppo dei sistemi informativi automatizzati in attuazione delle disposizioni del presente testo unico e secondo le norme tecniche delimita

dall'Autorita' per l'informatica della pubblica amministrazione.

2. Le pubbliche amministrazioni provvedono a realizzare o revisionare sistemi informativi finalizzati

alla totale automazione delle fasi di produzione, gestione, diffusione ed utilizzazione dei propri dati, documenti, procedimenti ed atti in conformita' alle disposizioni del presente testo unico ed alle disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali.

3. Le pubbliche amministrazioni valutano in termini di rapporto tra costi e benefici il recupero su supporto informatico dei documenti e degli atti cartacei dei quali sia obbligatoria o opportuna la

conservazione e provvedono alla predisposizione dei conseguenti piani di sostituzione degli archivi cartacei con archivi informatici.

Articolo 52 (R)

Il sistema di gestione informatica dei documenti

1. Il sistema di gestione informatica dei documenti, in forma abbreviata "sistema" deve:

a) garantire la sicurezza e l'integrità del sistema;

b) garantire la corretta e puntuale registrazione di protocollo dei documenti in entrata e in uscita; c) fornire informazioni sul collegamento esistente tra ciascun documento ricevuto

dall'amministrazione e i documenti dalla stessa formati nell'adozione dei provvedimenti finali; d) consentire il reperimento delle informazioni riguardanti i documenti registrati; e) consentire, in condizioni di sicurezza, l'accesso alle informazioni del sistema da parte dei soggetti

interessati, nel rispetto delle disposizioni in materia di tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali;

f) garantire la corretta organizzazione dei documenti nell'ambito del sistema di classificazione d'archivio adottato.

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Articolo 53 (R)

Registrazione di protocollo

1. La registrazione di protocollo per ogni documento ricevuto o spedito dalle pubbliche amministrazioni e' effettuata mediante la memorizzazione delle seguenti informazioni:

a) numero di protocollo del documento generato automaticamente dal sistema e registrato in forma non modificabile;

b) data di registrazione di protocollo assegnata automaticamente dal sistema e registrata in forma non modificabile; c) mittente per i documenti ricevuti o, in alternativa, il destinatario o i destinatari per i documenti

spediti, registrati in forma non modificabile; d) oggetto del documento, registrato in forma non modificabile;

e) data e protocollo del documento ricevuto, se disponibili; f) l'impronta del documento informatico, se trasmesso per via telematica, costituita dalla sequenza di simboli binari in grado di identificarne univocamente il contenuto, registrata in forma non

modificabile.

2. Il sistema deve consentire la produzione del registro giornaliero di protocollo, costituito dall'elenco delle informazioni inserite con l'operazione di registrazione di protocollo nell'arco di uno stesso

giorno.

3. L'assegnazione delle informazioni nelle operazioni di registrazione di protocollo e' effettuata dal

sistema in unica soluzione, con esclusione di interventi intermedi, anche indiretti, da parte dell'operatore, garantendo la completezza dell'intera operazione di modifica o registrazione dei dati.

4. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dell'Autorita' per l'informatica

nella pubblica amministrazione di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, sono specificate le regole tecniche, i criteri e le specifiche delle informazioni previste nelle operazioni di registrazione di

protocollo.

5. Sono oggetto di registrazione obbligatoria i documenti ricevuti e spediti dall'amministrazione e tutti i documenti informatici. Ne sono esclusi le gazzette ufficiali, i bollettini ufficiali e i notiziari della

pubblica amministrazione, le note di ricezione delle circolari e altre disposizioni, i materiali statistici, gli atti preparatori interni, i giornali, le riviste, i libri, i materiali pubblicitari, gli inviti a manifestazioni e tutti i documenti gia' soggetti a registrazione particolare dell'amministrazione.

Articolo 54 (R) Informazioni annullate o modificate

1. Le informazioni non modificabili di cui all'articolo 53 lett. a), b), c), d), e) e f) sono annullabili con la procedura di cui al presente articolo. Le informazioni annullate devono rimanere memorizzate nella base di dati per essere sottoposte alle elaborazioni previste dalla procedura.

2. La procedura per indicare l'annullamento riporta, secondo i casi, una dicitura o un segno in posizione sempre visibile e tale, comunque, da consentire la lettura di tutte le informazioni originarie

unitamente alla data, all'identificativo dell'operatore ed agli estremi del provvedimento d'autorizzazione.

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Articolo 55 (R)

Segnatura di protocollo

1. La segnatura di protocollo e' l'apposizione o l'associazione all'originale del documento, in forma permanente non modificabile, delle informazioni riguardanti il documento stesso. Essa consente di

individuare ciascun documento in modo inequivocabile. Le informazioni minime previste sono: a) il progressivo di protocollo, secondo il formato disciplinato all'articolo 57;

b) la data di protocollo; c) l'identificazione in forma sintetica dell'amministrazione o dell'area organizzativa individuata ai sensi dell'articolo 50, comma 4.

2. L'operazione di segnatura di protocollo va effettuata contemporaneamente all'operazione di registrazione di protocollo.

3. L'operazione di segnatura di protocollo puo' includere il codice identificativo dell'ufficio cui il documento e' assegnato o il codice dell'ufficio che ha prodotto il documento, l'indice di classificazione del documento e ogni altra informazione utile o necessaria, qualora tali informazioni siano disponibili

gia' al momento della registrazione di protocollo.

4. Quando il documento e' indirizzato ad altre amministrazioni ed e' formato e trasmesso con strumenti informatici, la segnatura di protocollo puo' includere tutte le informazioni di registrazione

del documento. L'amministrazione che riceve il documento informatico puo' utilizzare tali informazioni per automatizzare le operazioni di registrazione di protocollo del documento ricevuto.

5. Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dell'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, sono stabiliti il formato e la struttura delle informazioni associate al documento informatico ai sensi del comma 4.

Articolo 56 (R) Operazioni ed informazioni minime del sistema di gestione informatica dei documenti

1. Le operazioni di registrazione indicate all'articolo 53 e le operazioni di segnatura di protocollo di cui all'articolo 55 nonche' le operazioni di classificazione costituiscono operazioni necessarie e sufficienti per la tenuta del sistema di gestione informatica dei documenti da parte delle pubbliche

amministrazioni.

Articolo 57 (R) Numero di protocollo

1. Il numero di protocollo e' progressivo e costituito da almeno sette cifre numeriche. La numerazione e' rinnovata ogni anno solare.

SEZIONE SECONDA ACCESSO AI DOCUMENTI E ALLE INFORMAZIONI DEL SISTEMA

Articolo 58 (R)

Funzioni di accesso ai documenti e alle informazioni del sistema

1. L'accesso al sistema da parte degli utenti appartenenti all'amministrazione, nonche' la ricerca, la

visualizzazione e la stampa di tutte le informazioni relative alla gestione dei documenti sono disciplinati dai criteri di abilitazione stabiliti dal responsabile della tenuta del servizio di cui all'articolo 61.

- 203 -

2. La ricerca delle informazioni del sistema e' effettuata secondo criteri di selezione basati su tutti i

tipi di informazioni registrate. I criteri di selezione possono essere costituiti da espressioni semplici o da combinazioni di espressioni legate tra loro per mezzo di operatori logici. Per le informazioni costituite da testi deve essere possibile la specificazione delle condizioni di ricerca sulle singole parole

o parti di parole contenute nel testo.

3. Il sistema deve offrire la possibilita' di elaborazioni statistiche sulle informazioni registrate allo

scopo di favorire le attivita' di controllo.

Articolo 59 (R) Accesso esterno

1. Per l'esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi, possono essere utilizzate tutte le informazioni del sistema di gestione informatica dei documenti anche mediante l'impiego di

procedure applicative operanti al di fuori del sistema e strumenti che consentono l'acquisizione diretta delle informazioni da parte dell'interessato.

2. A tal fine le pubbliche amministrazioni determinano, nel rispetto delle disposizioni di legge sulla

tutela della riservatezza dei dati personali, e nell'ambito delle misure organizzative volte ad assicurare il diritto di accesso ai documenti amministrativi i criteri tecnici ed organizzativi per l'impiego, anche per via telematica, del sistema di gestione informatica dei documenti per il

reperimento, la visualizzazione e la stampa delle informazioni e dei documenti.

3. Nel caso di accesso effettuato mediante strumenti che consentono l'acquisizione diretta delle

informazioni e dei documenti da parte dell'interessato, le misure organizzative e le norme tecniche indicate al comma 2 determinano, altresi', le modalita' di identificazione del soggetto anche mediante l'impiego di strumenti informatici per la firma digitale del documento informatico, come disciplinati

dal presente testo unico.

4. Nel caso di accesso effettuato da soggetti non appartenenti alla pubblica amministrazione possono

utilizzarsi le funzioni di ricerca e di visualizzazione delle informazioni e dei documenti messe a disposizione, anche per via telematica, attraverso gli uffici relazioni col pubblico.

Articolo 60 (R)

Accesso effettuato dalle pubbliche amministrazioni

1. Le pubbliche amministrazioni che, mediante proprie applicazioni informatiche, accedono al sistema di gestione informatica dei documenti delle grandi aree organizzative omogenee di cui al comma 4

dell'articolo 50, adottano le modalita' di interconnessione stabilite nell'ambito delle norme e dei criteri tecnici emanati per la realizzazione della rete unitaria delle pubbliche amministrazioni.

2. Le pubbliche amministrazioni che accedono ai sistemi di gestione informatica dei documenti attraverso la rete unitaria delle pubbliche amministrazioni utilizzano funzioni minime e comuni di accesso per ottenere le seguenti informazioni:

a) numero e data di registrazione di protocollo dei documenti, ottenuti attraverso l'indicazione alternativa o congiunta dell'oggetto, della data di spedizione, del mittente, del destinatario;

b) numero e data di registrazione di protocollo del documento ricevuto, ottenuti attraverso l'indicazione della data e del numero di protocollo attribuiti dall'amministrazione al documento spedito.

3. Ai fini del presente articolo, le pubbliche amministrazioni provvedono autonomamente, sulla base delle indicazioni fornite dall'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione, alla

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determinazione dei criteri tecnici ed organizzativi per l'accesso ai documenti e alle informazioni del

sistema di gestione informatica dei documenti.

SEZIONE TERZA TENUTA E CONSERVAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DEI DOCUMENTI

Articolo 61 (R) Servizio per la gestione informatica dei documenti dei flussi documentali e degli archivi

1. Ciascuna amministrazione istituisce un servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi in ciascuna delle grandi aree organizzative omogenee individuate ai sensi dell'articolo 50. Il servizio e' posto alle dirette dipendenze della stessa area

organizzativa omogenea.

2. Al servizio e' preposto un dirigente ovvero un funzionario, comunque in possesso di idonei requisiti

professionali o di professionalita' tecnico archivistica acquisita a seguito di processi di formazione definiti secondo le procedure prescritte dalla disciplina vigente.

3. Il servizio svolge i seguenti compiti:

a) attribuisce il livello di autorizzazione per l'accesso alle funzioni della procedura, distinguendo tra abilitazioni alla consultazione e abilitazioni all'inserimento e alla modifica delle informazioni; b) garantisce che le operazioni di registrazione e di segnatura di protocollo si svolgano nel rispetto

delle disposizioni del presente testo unico; c) garantisce la corretta produzione e la conservazione del registro giornaliero di protocollo di cui

all'articolo 53; d) cura che le funzionalita' del sistema in caso di guasti o anomalie siano ripristinate entro ventiquattro ore dal blocco delle attivita' e, comunque, nel piu' breve tempo possibile;

e) conserva le copie di cui agli articoli 62 e 63, in luoghi sicuri differenti; f) garantisce il buon funzionamento degli strumenti e dell'organizzazione delle attivita' di

registrazione di protocollo, di gestione dei documenti e dei flussi documentali, incluse le funzionalita' di accesso di cui agli articoli 59 e 60 e le attivita' di gestione degli archivi di cui agli articoli 67, 68 e 69;

g) autorizza le operazioni di annullamento di cui all'articolo 54; h) vigila sull'osservanza delle disposizioni del presente testo unico da parte del personale autorizzato e degli incaricati.

Articolo 62 (R) Procedure di salvataggio e conservazione delle informazioni del sistema

1. Il responsabile per la tenuta del sistema di gestione informatica dei documenti dispone per la corretta esecuzione delle operazioni di salvataggio dei dati su supporto informatico rimovibile.

2. E' consentito il trasferimento su supporto informatico rimovibile delle informazioni di protocollo

relative ai fascicoli che fanno riferimento a procedimenti conclusi.

3. Le informazioni trasferite sono sempre consultabili. A tal fine, il responsabile per la tenuta del

sistema di gestione informatica dei documenti dispone, in relazione all'evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, con cadenza almeno quinquennale, la riproduzione delle informazioni del protocollo informatico su nuovi supporti informatici.

4. Le informazioni relative alla gestione informatica dei documenti costituiscono parte integrante del sistema di indicizzazione e di organizzazione dei documenti che sono oggetto delle procedure di conservazione sostitutiva.

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Articolo 63 (R)

Registro di emergenza

1. Il responsabile del servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi autorizza lo svolgimento anche manuale delle operazioni di registrazione

di protocollo su uno o piu' registri di emergenza, ogni qualvolta per cause tecniche non sia possibile utilizzare la normale procedura informatica. Sul registro di emergenza sono riportate la causa, la data

e l'ora di inizio dell'interruzione nonche' la data e l'ora del ripristino della funzionalita' del sistema.

2. Qualora l'impossibilita' di utilizzare la procedura informatica si prolunghi oltre ventiquattro ore, per cause di eccezionale gravita', il responsabile per la tenuta del protocollo puo' autorizzare l'uso del

registro di emergenza per periodi successivi di non piu' di una settimana. Sul registro di emergenza vanno riportati gli estremi del provvedimento di autorizzazione.

3. Per ogni giornata di registrazione di emergenza e' riportato sul registro di emergenza il numero totale di operazioni registrate manualmente.

4. La sequenza numerica utilizzata su un registro di emergenza, anche a seguito di successive

interruzioni, deve comunque garantire l'identificazione univoca dei documenti registrati nell'ambito del sistema documentario dell'area organizzativa omogenea.

5. Le informazioni relative ai documenti protocollati in emergenza sono inserite nel sistema

informatico, utilizzando un'apposita funzione di recupero dei dati, senza ritardo al ripristino delle funzionalita' del sistema. Durante la fase di ripristino, a ciascun documento registrato in emergenza

viene attribuito un numero di protocollo del sistema informatico ordinario, che provvede a mantenere stabilmente la correlazione con il numero utilizzato in emergenza.

SEZIONE QUARTA

SISTEMA DI GESTIONE DEI FLUSSI DOCUMENTALI

Articolo 64 (R)

Sistema di gestione dei flussi documentali

1. Le pubbliche amministrazioni provvedono in ordine alla gestione dei procedimenti amministrativi mediante sistemi informativi automatizzati, valutando i relativi progetti in termini di rapporto tra costi

e benefici, sulla base delle indicazioni fornite dall'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione.

2. I sistemi per la gestione dei flussi documentali che includono i procedimenti amministrativi di cui al

comma 1 e' finalizzata al miglioramento dei servizi e al potenziamento dei supporti conoscitivi delle amministrazioni secondo i criteri di economicita', di efficacia dell'azione amministrativa e di pubblicita'

stabiliti dalla legge.

3. Il sistema per la gestione dei flussi documentali include il sistema di gestione informatica dei documenti.

4. Le amministrazioni determinano autonomamente e in modo coordinato per le aree organizzative omogenee, le modalita' di attribuzione dei documenti ai fascicoli che li contengono e ai relativi

procedimenti, definendo adeguati piani di classificazione d'archivio per tutti i documenti, compresi quelli non soggetti a registrazione di protocollo.

Articolo 65 (R)

Requisiti del sistema per la gestione dei flussi documentali

- 206 -

1. Oltre a possedere i requisiti indicati all'articolo 52, il sistema per la gestione dei flussi documentali

deve:

a) fornire informazioni sul legame esistente tra ciascun documento registrato, il fascicolo ed il singolo procedimento cui esso e' associato;

b) consentire il rapido reperimento delle informazioni riguardanti i fascicoli, il procedimento ed il relativo responsabile, nonche' la gestione delle fasi del procedimento;

c) fornire informazioni statistiche sull'attivita' dell'ufficio; d) consentire lo scambio di informazioni con sistemi per la gestione dei flussi documentali di altre amministrazioni al fine di determinare lo stato e l'iter dei procedimenti complessi.

Articolo 66 (R) Specificazione delle informazioni previste dal sistema di gestione dei flussi documentali

1. Le regole tecniche, i criteri e le specifiche delle informazioni previste, delle operazioni di registrazione e del formato dei dati relativi ai sistemi informatici per la gestione dei flussi documentali sono specificate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dell'Autorita' per

l'informatica nella pubblica amministrazione di concerto con il Ministro della funzione pubblica.

SEZIONE QUINTA DISPOSIZIONI SUGLI ARCHIVI

Articolo 67 (R) Trasferimento dei documenti all'archivio di deposito

1. Almeno una volta ogni anno il responsabile del servizio per la gestione dei flussi documentali e degli archivi provvede a trasferire fascicoli e serie documentarie relativi a procedimenti conclusi in un apposito archivio di deposito costituito presso ciascuna amministrazione.

2. Il trasferimento deve essere attuato rispettando l'organizzazione che i fascicoli e le serie avevano nell'archivio corrente.

3. Il responsabile del servizio per la gestione dei flussi documentali e degli archivi deve formare e conservare un elenco dei fascicoli e delle serie trasferite nell'archivio di deposito.

Articolo 68 (R)

Disposizioni per la conservazione degli archivi

1. Il servizio per la gestione dei flussi documentali e degli archivi elabora ed aggiorna il piano di conservazione degli archivi, integrato con il sistema di classificazione, per la definizione dei criteri di

organizzazione dell'archivio, di selezione periodica e di conservazione permanente dei documenti, nel rispetto delle vigenti disposizioni contenute in materia di tutela dei beni culturali e successive

modificazioni ed integrazioni.

2. Dei documenti prelevati dagli archivi deve essere tenuta traccia del movimento effettuato e della richiesta di prelevamento.

3. Si applicano in ogni caso, per l'archiviazione e la custodia dei documenti contenenti dati personali, le disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali.

- 207 -

Articolo 69 (R)

Archivi storici

1. I documenti selezionati per la conservazione permanente sono trasferiti contestualmente agli strumenti che ne garantiscono l'accesso, negli Archivi di Stato competenti per territorio o nella

separata sezione di archivio secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia di tutela dei beni culturali.

SEZIONE SESTA ATTUAZIONE ED AGGIORNAMENTO DEI SISTEMI

Articolo 70 (R)

Aggiornamenti del sistema

1. Le pubbliche amministrazioni devono assicurare, per ogni aggiornamento del sistema, il pieno

recupero e la riutilizzazione delle informazioni acquisite con le versioni precedenti.

CAPO V CONTROLLI

Articolo 71 (L-R) Modalita' dei controlli

1. Le amministrazioni procedenti sono tenute ad effettuare idonei controlli, anche a campione, e in

tutti i casi in cui sorgono fondati dubbi, sulla veridicita' delle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47. (R)

2. I controlli riguardanti dichiarazioni sostitutive di certificazione sono effettuati dall'amministrazione procedente con le modalita' di cui all'articolo 43 consultando direttamente gli archivi dell'amministrazione certificante ovvero richiedendo alla medesima, anche attraverso strumenti

informatici o telematici, conferma scritta della corrispondenza di quanto dichiarato con le risultanze dei registri da questa custoditi. (R)

3. Qualora le dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47 presentino delle irregolarita' o delle omissioni rilevabili d'ufficio, non costituenti falsita', il funzionario competente a ricevere la documentazione da' notizia all'interessato di tale irregolarita'. Questi e' tenuto alla regolarizzazione o al completamento

della dichiarazione; in mancanza il procedimento non ha seguito. (R)

4. Qualora il controllo riguardi dichiarazioni sostitutive presentate ai privati che vi consentono di cui all'articolo 2. l'amministrazione competente per il rilascio della relativa certificazione, previa

definizione di appositi accordi, e' tenuta a fornire, su richiesta del soggetto privato corredata dal consenso del dichiarante, conferma scritta, anche attraverso l'uso di strumenti informatici o

telematici, della corrispondenza di quanto dichiarato con le risultanze dei dati da essa custoditi. (L)

Articolo 72 (R) Responsabilita' dei controlli

1. Ai fini dei controlli di cui all'articolo 71 le amministrazione certificanti individuano e rendono note le misure organizzative adottate per l'efficiente, efficace e tempestiva esecuzione dei controlli

medesimi e le modalita' per la loro esecuzione.

2. La mancata risposta alle richieste di controllo entro trenta giorni costituisce violazione dei doveri d'ufficio.

- 208 -

CAPO VI

SANZIONI

Articolo 73 (R) Assenza di responsabilita' della pubblica amministrazione

1. Le pubbliche amministrazioni e i loro dipendenti, salvi i casi di dolo o colpa grave, sono esenti da ogni responsabilita' per gli atti emanati, quando l'emanazione sia conseguenza di false dichiarazioni o

di documenti falsi o contenenti dati non piu' rispondenti a verita', prodotti dall'interessato o da terzi.

Articolo 74 (L-R) Violazione dei doveri d'ufficio

1. Costituisce violazione dei doveri d'ufficio la mancata accettazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorieta' rese a norma delle disposizioni del presente testo unico. (L)

2. Costituiscono altresi' violazioni dei doveri d'ufficio: a) la richiesta di certificati o di atti di notorieta' nei casi in cui, ai sensi dell'articolo 43, ci sia l'obbligo del dipendente di accettare la dichiarazione sostitutiva; (R)

b) il rifiuto da parte del dipendente addetto di accettare l'attestazione di stati, qualita' personali e fatti mediante l'esibizione di un documento di riconoscimento; (R) c) la richiesta e la produzione, da parte rispettivamente degli ufficiali di stato civile e dei direttori

sanitari, del certificato di assistenza al parto ai fini della formazione dell'atto di nascita. (R)

Articolo 75 (R)

Decadenza dai benefici

1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 76, qualora dal controllo di cui all'articolo 71 emerga la non veridicita' del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici eventualmente

conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera.

Articolo 76 (L)

Norme penali

1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico e punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia.

2. L'esibizione di un atto contenente dati non piu' rispondenti a verita' equivale ad uso di atto falso.

3. Le dichiarazioni sostitutive rese ai sensi degli articoli 46 e 47 e le dichiarazioni rese per conto delle persone indicate nell'articolo 4, comma 2, sono considerate come fatte a pubblico ufficiale.

4. Se i reati indicati nei commi 1, 2 e 3 sono commessi per ottenere la nomina ad un pubblico ufficio o l'autorizzazione all'esercizio di una professione o arte, il giudice, nei casi piu' gravi, puo' applicare

l'interdizione temporanea dai pubblici uffici o dalla professione e arte.

- 209 -

CAPO VII

DISPOSIZIONI FINALI

Articolo 77 (L-R) Norme abrogate

1. Dalla data di entrata in vigore del presente testo unico sono abrogati: la legge 4 gennaio 1968 n. l5: l'articolo 2, comma 15, primo periodo della legge 24 dicembre 1993 n. 537; l'articolo 2 commi 3,

4, 7, 9 e 10 e l'articolo 3 commi 1, 4, 5, e 11 come sostituito dall'articolo 2, comma 10 della legge 16 giugno 1998, n. 191, della legge 15 maggio 1997 n. 127; l'articolo 2, comma 11 della citata legge 16 giugno 1998 n. 191; gli articoli 2 e 3 della legge 24 novembre 2000, n. 340; l'articolo 55, comma 3

della legge 21 novembre 2000, n. 342. (L)

2. Sono altresi' abrogati: il D.P.R. 10 novembre 1997 n. 513; il D.P.R. 20 ottobre 1998 n. 403; il

D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 428; i commi 2 e 3 dell'articolo 37 del D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223. (R)

Articolo 78 (L-R) Norme che rimangono in vigore

1. a) tutte le disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di trasmissione delle dichiarazioni fiscali di cui al D.P.R. 22 luglio 1998, n. 399, al D.P.R. 14 ottobre 1999, n. 542, al D.P.R. 10 marzo 2000, n. 100, al decreto direttoriale 31 luglio 1998, al decreto direttoriale 29 marzo 2000,

al D.M. 31 maggio 1999, n. l64, e le disposizioni di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 concernenti la dichiarazione sostitutiva unica per la determinazione dell'indicatore della situazione

economica equivalente dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate; b) il D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 642 in materia di imposta di bollo; c) gli articoli 18 e 30 della legge 7 agosto 1990 n. 941;

d) l'articolo 2, comma 15, secondo periodo della legge 24 dicembre 1993 n. 537; e) le disposizioni in materia di dati personali di cui alla legge 31 dicembre 1996, n. 675 e ai decreti

legislativi adottati in attuazione delle leggi 31 dicembre 1996, n. 676 e 6 ottobre 1998, n. 344; f) fino alla loro sostituzione, i regolamenti ministeriali, le direttive e i decreti ministeriali a contenuto generale, nonché le regole tecniche già emanate alla data di entrata in vigore del presente testo

unico; g) tutte le disposizioni legislative in materia di conservazione di beni archivistici di cui al capo II del d.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490.

2. Per le forze di polizia, restano in vigore, con riferimento agli articoli 43, comma 4, 59 e 60, le particolari disposizioni di legge e di regolamento concernenti i trattamenti di dati personali da parte

delle forze dell'ordine, ai sensi dell'articolo 4 legge 31 dicembre 1996, n. 675.

Autotrasporto di merci per conto terzi Obbligo della “scheda di trasporto”

INDICE 1Premessa

2Entrata in vigore 3Ambito di applicazione 4Contenuto della scheda di trasporto

5Documenti equipollenti alla scheda di trasporto 6Sanzioni

- 210 -

***********

1premessa

L‟art. 7-bis del DLgs. 21.11.2005 n. 286, inserito dall‟art. 3 del DLgs. 22.12.2008 n. 214, ha istituito

l‟obbligo della “scheda di trasporto”, al fine di:

- favorire le verifiche sul corretto esercizio dell‟attività di autotrasporto di merci per conto di terzi;

- conseguire maggiori livelli di sicurezza stradale.

Con il DM 30.6.2009, pubblicato sulla G.U. 4.7.2009 n. 153, sono state emanate le disposizioni attuative della suddetta “scheda di trasporto”.

entrata in vigore 2 Il DM 30.6.2009 entra in vigore il 19.7.2009 (15° giorno successivo alla pubblicazione sulla G.U.). Ambito di applicazione 3

Sono obbligati alla compilazione della scheda di trasporto: - il committente, cioè “l‟impresa o la persona giuridica pubblica che stipula o nel nome della quale

è stipulato il contratto di trasporto con il vettore”; - il soggetto delegato dal committente.

La scheda di trasporto deve essere: - consegnata al vettore, cioè all‟impresa di autotrasporto di cose per conto di terzi; - conservata a bordo del veicolo adibito al trasporto di merci per conto di terzi;

- esibita in sede di controllo stradale.

L‟obbligo di compilazione della scheda di trasporto non si applica ai trasporti di collettame che

avvengono mediante un unico veicolo, di partite di peso inferiore a 50 quintali, commissionate da

diversi mittenti, purché accompagnati da idonea documentazione comprovante la tipologia del

trasporto effettuato.

Contenuto della scheda di trasporto 4 La scheda di trasporto deve contenere le seguenti indicazioni:

- dati dell‟autotrasportatore per conto di terzi: denominazione, sede, partita IVA e numero di

iscrizione all‟albo degli autotrasportatori; - dati del committente il trasporto: denominazione, sede e partita IVA;

- dati del caricatore: denominazione, sede e partita IVA; - dati del proprietario della merce: denominazione, sede e partita IVA; - dati della merce trasportata: tipologia, quantità/peso, luogo di carico e luogo di scarico;

- eventuale dichiarazione che non è possibile indicare il nominativo del proprietario della merce, fornendo adeguata motivazione di questa circostanza;

- osservazioni varie, da compilare a cura del vettore o suo conducente qualora si verifichino

variazioni rispetto alle indicazioni originarie (es. variazioni luogo di scarico, variazioni tipologia o quantità della merce);

- eventuali istruzioni fornite al vettore dal committente o da uno dei soggetti della filiera del trasporto;

- luogo e data di compilazione;

- generalità di chi sottoscrive la scheda in nome e per conto del committente; - firma.

Documenti equipollenti alla scheda di trasporto 5 Sono considerati equipollenti alla scheda di trasporto:

- la copia del contratto scritto di trasporto, previsto dall‟art. 6 del DLgs. 21.11.2005 n. 286;

- il documento di trasporto (DDT), previsto dal DPR 14.8.96 n. 472; - i documenti di accompagnamento dei prodotti assoggettati ad accisa, di cui al DLgs. 26.10.95 n.

504;

- la lettera di vettura internazionale CMR; - i documenti doganali;

- 211 -

- il documento di cabotaggio, di cui al DM 3.4.2009;

- ogni altro documento che deve obbligatoriamente accompagnare il trasporto stradale delle merci, ai sensi della normativa comunitaria, degli accordi o delle convenzioni internazionali o di altra norma nazionale vigente o emanata successivamente al DM 30.6.2009 in esame.

I suddetti documenti equipollenti devono però essere integrati con gli elementi previsti per la scheda

di trasporto. Sanzioni 6 Ai sensi dell‟art. 7-bis del DLgs. 286/2005:

- il committente o chiunque non compila la scheda di trasporto, o la altera, o la compila in modo incompleto o non veritiero, è punito con la sanzione amministrativa da 600,00 a 1.800,00 euro;

- se, durante l‟effettuazione del trasporto, la scheda di trasporto o la documentazione equipol-lente non risulta a bordo del veicolo, si applica la sanzione amministrativa da 40,00 a 120,00 euro.

Inoltre, viene stabilito che, all‟atto dell‟accertamento della violazione, è sempre disposto il fermo amministrativo del veicolo, che verrà restituito al conducente, proprietario o legittimo detentore, ovvero a persona delegata dal proprietario, solo dopo che sia stata esibita:

- la scheda di trasporto; - oppure la copia del contratto di trasporto redatto in forma scritta, o altra documentazione

equivalente. La scheda di trasporto o il contratto in forma scritta o altra documentazione equivalente deve essere

esibita entro il termine di 15 giorni successivi all‟accertamento della violazione. In caso di mancata esibizione, l‟ufficio dal quale dipende l‟organo accertatore provvede all‟appli-

cazione della suddetta sanzione da 600,00 a 1.800,00 euro, con decorrenza dei termini per la notificazione dal giorno successivo a quello stabilito per la presentazione dei suddetti documenti.

Decreto 3 aprile 2009 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Disposizioni concernenti l'esecuzione in territorio italiano dell'attività di cabotaggio stradale di merci.

(G.U. 14 aprile 2009, n. 86)

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Decreta:

Art. 1.

1. Le imprese stabilite in uno Stato membro della Comunità Europea o dell'Accordo sullo Spazio Economico Europeo, titolari di licenza comunitaria o di licenza SEE, che effettuano, quando

ammesso, attività di cabotaggio stradale sul territorio italiano per autotrasporto di merci in conto terzi, in regime di licenza comunitaria, ai sensi del Regolamento CEE n. 3118/93 e successive modificazioni, sono autorizzate ad eseguire, con lo stesso veicolo, oppure in caso di

- 212 -

veicoli combinati con lo stesso veicolo a motore, fino a due trasporti di cabotaggio successivi ad

un trasporto internazionale da un altro Stato membro o da un Paese terzo all'Italia, dopo aver consegnato, in territorio italiano, le merci trasportate nel corso del trasporto internazionale. 2. L'ultimo scarico relativo ad un trasporto di cabotaggio, prima di lasciare il territorio italiano,

deve aver luogo entro un termine di sette giorni dall'ultimo scarico in Italia, relativo al trasporto internazionale in entrata.

Art. 2.

1. A bordo del veicolo che effettua trasporto di cabotaggio stradale di merci, in conformità dell'art. 1 del presente decreto, deve essere conservata, unitamente alla copia conforme della licenza comunitaria, per ogni richiesta degli Organi di controllo, la documentazione che provi

chiaramente il trasporto internazionale nel corso del quale si e' raggiunto il territorio italiano, nonché, per ogni trasporto di cabotaggio in seguito effettuato, un documento che riporti almeno: il nome, l'indirizzo e la firma del mittente;

il nome, l'indirizzo e la firma del trasportatore; il nome e l'indirizzo del destinatario, nonché la sua firma e la data di consegna una volta che le

merci siano state consegnate; il luogo e la data di presa in consegna delle merci ed il luogo di consegna previsto; la descrizione della merce e del suo imballaggio nella terminologia comune e, per le

merci pericolose, la denominazione generalmente riconosciuta nonché il numero di colli, i contrassegni speciali ed i numeri riportati su di essi;

il, peso lordo o la quantità, altrimenti espressa, delle merci; il numero di targa del veicolo a motore e del rimorchio.

E-commerce e diritto: valore probatorio della firma apposta sul dispositivo touch screen del corriere

al momento della consegna di un pacco. (Da http://www.intertraders.eu/notizie)

Venerdì 21 Dicembre 2007

Tra le numerose email inviate dai nostri lettori negli ultimi tempi una delle domande più frequenti riguarda una forma di sottoscrizione di uso ormai comune nell'e-commerce indiretto (in cui l'ordine è

effettuato via Internet e la consegna del bene avviene presso il domicilio dell'ordinante): quella apposta a mezzo pennino su dispositivo “touch screen” o tavoletta grafica in dotazione a gran parte dei corrieri.

In particolare ci è stato chiesto quale efficacia probatoria abbia una firma apposta su tali dispositivi.

Segue la risposta: Innanzitutto è da escludere che tale firma abbia l'efficacia probatoria della scrittura privata ex art.

2702 c.c. perché non si tratta né di una firma autografa, dato che questa è legata indissolubilmente al documento tramite il supporto cartaceo, né di una firma digitale, dato che quella in oggetto non è il prodotto di una complessa procedura informatica finalizzata a rendere certa e univoca la

provenienza e l'autenticità di un documento informatico.

Da escludere è anche l'applicabilità dell'art.21, co.1, d.lgs.82/05 (Codice dell'amministrazione digitale), che sottopone alla libera valutazione del giudice ogni documento informatico cui è apposta una firma elettronica, tenuto conto della non immaterialità della ricevuta di consegna allegata alla

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lettera di vettura (il foglio di carta contenente i dati della spedizione che ci presenta il vettore al

momento della consegna della merce) e, quindi, della sua non configurabilità nella categoria dei documenti informatici (categoria, quest'ultima, richiesta anche per la firma digitale).

Corretta è invece, a parere dello scrivente, l'ascrivibilità della firma in esame nell'ambito applicativo dell'art. 2712 cc., che così recita: "Le riproduzioni fotografiche, informatiche o cinematografiche, le registrazioni fonografiche e, in genere, ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime". In particolare, tale tipo di firma è da inserirsi nell'ipotesi residuale di "ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose" e formerà piena prova solo se colui contro cui è prodotta non ne disconosce la conformità alla propria firma autografa.

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82

"Codice dell'amministrazione digitale"

Art. 2702 Efficacia della scrittura privata

La scrittura privata fa piena prova, fino a querela di falso (Cod. Proc. Civ. 221 e seguenti), della

provenienza delle dichiarazioni da chi l'ha sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura � prodotta

ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa e legalmente considerata come riconosciuta (Cod.

Proc. Civ. 214, 215; Cod. Nav. 178, 775).

Ringraziamenti

Ho sentito persone dire che non era necessario ringraziare nessuno se non sé stessi, per il

traguardo raggiunto... ma giunti alla fine e guardandosi indietro non si può non dire grazie a

tutti coloro che come me ci hanno creduto... in particolare ai miei genitori Marina e Sergio,

per il sostegno morale, economico e non solo, ad Erica, per avermi tanto supportato durante

la parte finale di questa tesina, ai miei fratelli, a tutti i miei parenti ed amici di quel mondo

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stupendo che si chiama Pallavolo, che con il loro affetto mi hanno sostenuto ed aiutato a

superare i tanti momenti difficili....... a tutti voi grazie di cuore.

Un grazie finale a colui che mi ha guidato in questi ultimi mesi, l‟ing. Paolo Catti.


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