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le ienico Il ruolo della ASL nella Vigilanza Igienico ... · nutrizionali, fornendo elementi utili...

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Il ruolo della Asl nella Vigilanza Igienico Nutrizionale Il ruolo della ASL nella Vigilanza Igienico-Nutrizionale Milano, 13 Ottobre 2015 Intervento a cura di: Dr.ssa Simonetta Fracchia – ASL Milano Direttore Struttura Complessa Igiene degli Alimenti e Nutrizione Incontro con la Rappresentanza della Commissione Mensa Cittadina
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Il ruolo della ASL nella

Vigilanza Igienico-Nutrizionale

Milano, 13 Ottobre 2015

Intervento a cura di: Dr.ssa Simonetta Fracchia – ASL Milano

Direttore Struttura Complessa Igiene degli Alimenti e Nutrizione

Incontro con la Rappresentanza

della Commissione Mensa Cittadina

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Organizzazione ASL Milano

Dipartimenti

Dipartimento di Prevenzione Medico

tutela e promuove la salute dei cittadini attraverso

progettazione, organizzazione ed esecuzione di attività di prevenzione rivolte alla riduzione o alla eliminazione dei rischi

per la salute, indirizzando l’azione sia sugli ambienti di vita e di

lavoro, sia sulle singole persone

Servizi

S.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione tutela la salubrità degli alimenti, delle bevande e

dell’acqua destinata al consumo umano, e promuove nella popolazione stili alimentari

corretti e protettivi

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ASL Milano

Dipartimento di Prevenzione Medico

S.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

Si avvale di

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S.C. Igiene degli Alimenti e

della Nutrizione

Igiene Alimenti Igiene Nutrizione

vigilanza e controllo in materia di sicurezza alimentare nella ristorazione

pubblica vigilanza nutrizionale

vigilanza e controllo in materia di sicurezza alimentare nella ristorazione collettiva (strutture ospedaliere, RSA, carceri, scuole pubbliche e private)

facilitazione di abitudini alimentari corrette, ai fini della promozione della

salute e della prevenzione delle patologie cronico - degenerative e dei

loro principali fattori di rischio

sorveglianza e prevenzione delle malattie trasmissibili con alimenti

prevenzione della malnutrizione negli ospedali e nelle RSA

informazione ed educazione sanitaria in materia di sicurezza alimentare

vigilanza e controllo delle acque destinate al consumo umano

stati d’allerta alimentari

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Dipartimenti e Strutture ASL che interagiscono

con S.C. Igiene degli Alimenti e della

Nutrizione DIPARTIMENTO STRUTTURA

Dipartimento di Prevenzione Medico Medicina Preventiva nella Comunità

Dipartimento Prevenzione Veterinaria Igiene Produzione, Trasformazione,

Commercializzazione, Conservazione, Trasporto Alimenti Origine Animale

Dipartimento Servizi Sanitari di Base Cure Primarie

Medici di medicina Generale Pediatri di Famiglia

Consultori Pediatrici

Direzione Generale Educazione all’appropriatezza ed EBM

Dipartimento per le Attività Socio-Sanitarie integrate

Area familiare e materno - infantile

Dipartimento Programmazione, Acquisto e Controllo

Strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali

Direzione Sanitaria Laboratorio di Prevenzione

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Principali riferimenti

in materia di Igiene degli Alimenti

Reg. CE 178/2002

Reg. CE 852/2004

Reg. CE 882/2004

Reg. CE 853/04 (ambito veterinario)

Reg. CE 854/04 (ambito veterinario)

“pacchetto igiene”

della Comunità Europea,

in vigore da 1/1/2006

in materia di Nutrizione • Piano Sanitario Nazionale

• Piani Nazionali e Regionali di Prevenzione

• Linee Guida Nazionali e Regionali:

- Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana – INRAN, rev. 2003

- Livelli di Assunzione giornalieri Raccomandati di Nutrienti per la

popolazione italiana (LARN)

- Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica – Min. Salute,

2010

- Linee Guida Regione Lombardia per la Ristorazione Scolastica – 2002

- Linee Guida Regione Lombardia per la Ristorazione Ospedaliera - 2009

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Multidisciplinarietà

Fattori sanitari

Fattori nutrizionali

Variabili legate all’organizzazione del servizio

Nell’ambito della Ristorazione Scolastica, l’obiettivo è quello di:

• garantire la qualità e la sicurezza degli alimenti serviti

• coprire i fabbisogni nutrizionali

• somministrare un pasto che sia gradevole e accettato;

• considerare le implicazioni sociali, relazionali, ambientali,

educative, etiche legate al consumo del pasto a scuola

• dare evidenza, con adeguate scelte negli acquisiti e

nell’organizzazione del servizio, della comprensione delle forti

relazioni esistenti tra salute, alimentazione, ambiente e rapporto

con il territorio

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Multidisciplinarietà

Interazione tra diversi attori Amministrazione Comunale/Gestore del servizio di ristorazione

ASL

Utenza/Commissione Mensa

Insegnanti/Dirigenti Scolastici

INTERAZIONE

per garantire un coordinamento efficace delle attività,

integrare gli obiettivi, concorrere al potenziamento dell’efficacia

degli interventi preventivi

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Ruolo della ASL La sicurezza alimentare comprende aspetti

igienico – sanitari e aspetti nutrizionali

Ruolo della ASL

nella vigilanza igienico - nutrizionale

della Ristorazione Scolastica

Sicurezza

igienico-sanitaria

Sicurezza

nutrizionale

Promozione corretta

alimentazione

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Ruolo della ASL

Sicurezza Igienico Sanitaria

Si attua attraverso:

– controllo ufficiale di strutture, ambienti, attrezzature

(condizioni di igiene e conformità alla normativa)

– controllo ufficiale degli alimenti e delle materie prime

– controllo delle modalità di preparazione, conservazione e

somministrazione degli alimenti

– verifica della presenza, conoscenza ed applicazione da

parte degli operatori di adeguate procedure di

autocontrollo (consapevolezza dei rischi e delle criticità

insite nell’attività alimentare)

N.B.:

prevenzione ed interventi per episodi di malattie trasmesse

da alimenti (es. sospetta tossinfezione alimentare)

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Ruolo della ASL

Sicurezza Nutrizionale Si attua attraverso:

sorveglianza delle caratteristiche igienico - nutrizionali dei

pasti, ivi inclusa la valutazione delle tabelle dietetiche

adottate

promozione di abitudini alimentari corrette

• valutare l'adeguatezza dei menù e delle tabelle dietetiche

adottate, nel rispetto delle indicazioni dei LARN

• comunicare e promuovere abitudini alimentari corrette

• comunicare l’importanza che docenti e addetti al servizio

siano adeguatamente formati

• esprimere eventuale parere per l’elaborazione del

capitolato d’appalto (qualora richiesto)

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Ruolo della ASL

Sicurezza Nutrizionale

La sorveglianza del pasto a scuola comprende:

– verifica dell’adeguatezza igienico - nutrizionale del

pasto somministrato, inclusa la verifica della

corrispondenza tra pasto servito e menù previsto

– monitoraggio dell’accettabilità del pasto e delle

modalità di erogazione del servizio attraverso

schede di valutazione, opportunamente

predisposte (schede di gradibilità del pasto)

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Requisiti di un piano dietetico

mirato alla ristorazione scolastica

• Equilibrio calorico e nutrizionale del pasto

• Varietà ed alternanza degli alimenti

• Aderenza al gusto collettivo ed al contesto

delle abitudini alimentari locali

al fine di implementare il consumo di alimenti

che rispondano a strategie di prevenzione

nutrizionale

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LARN IV Rev. 2014 • Rappresentano i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti e di Energia

per la popolazione Italiana (LARN).

• Si riferiscono ad individui sani.

• Mirano essenzialmente a proteggere l’intera popolazione dal rischio di squilibri

nutrizionali, fornendo elementi utili per valutare l’adeguatezza della dieta media della popolazione italiana o di gruppi della stessa rispetto ai valori

proposti, nonché a valutare e a pianificare l’alimentazione di comunità.

• Suggeriscono per alcuni nutrienti obiettivi nutrizionali di prevenzione, nonché raccomandazioni qualitative sulle scelte fra le diverse fonti alimentari.

• I valori delle quantità raccomandate per persona per giorno non debbono

essere necessariamente assunti quotidianamente, ma rappresentano una

media dei consumi di un certo periodo di tempo, che può essere articolato

indicativamente su base settimanale. Non ci si può infatti aspettare che la dieta di un solo giorno soddisfi sempre e comunque il fabbisogno di tutti i

nutrienti.

• Gli apporti ottimali del complesso dei singoli nutrienti non devono essere

obbligatoriamente presenti in ogni singolo pasto.

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Ripartizione fabbisogno calorico

Pasti

%

fabbisogno

energetico

Kcal

per fasce età

3-6 anni

Kcal

per fasce età

6-11 anni

Kcal

per fasce età

11-14 anni

Colazione 15% 210-227 280-306 352-405

Pranzo 40% 560-606 746-816 352-405

Merenda 10% 140-151 186-204 235-270

Cena 35% 490-530 653-714 822-945

Totale

100%

1400- 1515

1865-2040

2350-2700

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Ripartizione dei pasti

Colazione 15 %

Spuntino 5%

Merenda 10%

Pranzo 35-40%

Cena 30-35 %

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Apporti nutrizionali (% Energia totale)

Proteine 10-15% En

Lipidi 20-35% En

Carboidrati 45-60% En

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Linee Guida per una sana alimentazione

della popolazione italiana

• Sono uno strumento divulgativo che consente di passare dai parametri nutrizionali dei LARN alla scelta concreta delle matrici

alimentari

• Scopo è di fornire indicazioni chiare, precise e autorevoli su che

cosa, quanto e come scegliere gli alimenti per seguire una sana

alimentazione.

• Sintetizzano, con eccezionale efficacia, concetti e orientamenti

scientifici in indicazioni pratiche di semplice comprensione per ogni

tipo di utenza.

• Indicano come modello alimentare la “dieta mediterranea ”, caratterizzata in prevalenza da i alimenti di origine vegetale quali i

cereali, le verdure, la frutta, i legumi e l’olio di oliva extravergine e

riveste un ruolo primario nella prevenzione di numerose patologie

cronico degenerative connesse con l’alimentazione.

• La piramide alimentare visualizza graficamente e volumetricamente

come inserire in termini di quantità, qualità e proporzionalità i diversi

gruppi di alimenti nella giornata alimentare.

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Dieta Mediterranea

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Dieta mediterranea

stile alimentare equilibrato

• favorire il consumo di alimenti protettivi, come frutta, verdure e

legumi, cereali integrali

• favorire il consumo di pesce

• favorire l’introduzione del piatto unico

• favorire la varietà e la stagionalità

• olio d’oliva, come principale condimento;

• ridurre il consumo di grassi saturi

• ridurre il consumo di sale

• privilegiare i metodi di cottura semplici che riducano al minimo

le modificazioni chimico-fisiche che possono incidere sul valore

nutritivo dell’alimento

• prevedere la rotazione del menu su base mensile (4 settimane)

e stagionale (invernale -estivo)

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DIETE SPECIALI valutazione/monitoraggio/rispetto diete speciali

La ristorazione scolastica deve prevedere

• un menù BASE

• un menù DIETE SPECIALI (diete sanitarie ed etico - religiose)

Ruolo della ASL

Sicurezza Nutrizionale

Le preparazioni sostitutive previste nella dieta speciale devono essere

sostenibili all’interno dello specifico servizio di ristorazione ed essere il più

possibile uguali al menù giornaliero.

Il livello di qualità della dieta speciale deve essere appropriato come

quello del menù di base.


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