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Le mie abilità sono più forti della mia disabilità (Robert Hensel)
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INDICE
PROTOCOLLO DI INCLUSIONE
Introduzione
Finalità del Protocollo
Destinatari degli interventi inclusivi
Personale preposto all’inclusione
ALUNNI CON DISABILITA’
Riferimenti Legislativi
Finalità degli interventi educativi/didattici
Obiettivi
Metodologia
DOCUMENTI PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
Verbale di accertamento dell’handicap
Profilo di funzionamento
P.E.I
Percorsi didattici degli alunni con disabilità
INDICAZIONI GENERALI
Esame Di Stato
Prove Invalsi
Prove Parallele
Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento
Visite e viaggi di istruzione
Fasi principali del progetto di inclusione
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ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Riferimenti legislativi in materia di dsa
Diagnosi e individuazione dsa
Piano didattico personalizzato per alunni dsa
Strumenti compensativi e misure dispensative
Possibili strategie di intervento
Modalità di verifica e di valutazione
ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE
Riferimenti legislativi
L’inclusione alunni bes con svantaggio
Didattica inclusiva :individualizzata e personalizzata
Modalità di verifica e di valutazione
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INTRODUZIONE
Il Protocollo di Accoglienza costituisce la linea guida di informazione riguardante le procedure e le pratiche
didattiche per l’inclusione degli alunni con Bisogni educativi speciali (BES), comprendenti tre grandi
categorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quello dello svantaggio
socioeconomico, linguistico e culturale. Deliberato dal Collegio dei docenti e parte integrante del PTOF, il
documento definisce i compiti e i ruoli delle figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica, tracciando
le linee delle fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. L'adozione del presente Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni
normative contenute nella Legge Quadro n. 104/92 e nella “Direttiva BES” del 27/12/2012.
FINALITA’ DEL PROTOCOLLO
Promuovere e potenziare la cultura dell’integrazione e dell’inclusione
Definire pratiche condivise all'interno delle scuole di
carattere: amministrativo e burocratico (documentazione
necessaria) comunicativo e relazionale (prima conoscenza)
educativo/didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell'equipe pedagogica e
didattica)
sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio - Comuni, ASL, Enti)
Favorire positivamente il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla secondaria di secondo
grado curando la fase di adattamento al nuovo ambiente.
Promuovere un clima di accoglienza nelle scuole che prevenga ostacoli alla piena integrazione e
sviluppi in particolare le abilità sociali e comunicative di ogni alunno.
Sostenere iniziative di collaborazione tra scuola, famiglia e Enti Locali.
Promuovere esperienze di orientamento per l’inserimento nel mondo del lavoro. Il protocollo, in quanto valido strumento di lavoro, verrà integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle
esigenze, delle esperienze e delle risorse
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DESTINATARI DEGLI INTERVENTI INCLUSIVI
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali comprendenti:
alunni con disabilità (ai sensi della Legge n. 104/92, Legge n. 517/77);
alunni con disturbi evolutivi specifici (Legge n. 170/2010, Legge n. 53/2003);
alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.
Alunni con disabilità certificata
ai sensi della legge 104/92
Alunni con disturbi specifici
dell’Apprendimento(DSA)certificati
secondo la legge 170/2010
Alunni con altri Bisogni
Educativi Speciali
(D.M.27/12/20120 e
C.M.08/20139)
Disabilità intellettiva
Disabilità motoria
Disabilità sensoriale
Disturbi
neuropsichiatrici
Pluiridisabilità
Dislessia evolutiva
Disortografia
Disgrafia
Discalculia
Alunni con iter
diagnostico di DSA
non ancora completato
Alunni con svantaggio
socio-economico
Alunni con svantaggio
socio-culturale
Alunni con svantaggio
linguistico
P.E.I. PDP PDP (se deciso dal Cdc)
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PERSONALE PREPOSTO ALL’INCLUSIONE
Dirigente scolastico
E ’il garante dell’inclusività e rappresenta la figura chiave
per la costruzione della scuola inclusiva.
Coordina tutte le attività.
Presiede il GLI
Nomina il referente del Gruppo di lavoro H dell’istituto
Ha compiti: consultivi, di formazione delle classi, di
assegnazione degli insegnanti di sostegno
Fornisce al Collegio dei docenti informazioni riguardo agli
alunni in entrata
Cura i rapporti con gli enti locali (comune, provincia, ASL,
ecc.)
Collegio dei docenti
Discute e delibera il Piano per l’Inclusività (Pai).
Discute e delibera, all’inizio di ogni anno scolastico, gli
obiettivi proposti dal GLI .
Verifica i risultati ottenuti al termine dell’anno scolastico.
Consigli
o di classe
Indica in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di
una personalizzazione della didattica e, eventualmente, di
misure compensative e dispensative sulla base di
considerazioni pedagogico-didattiche e della documentazione
clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia;
Promuove il coordinamento con il GLI;
Comunica con la famiglia ed eventuali esperti;
Predispone il piano didattico personalizzato (PDP) e/o il
Piano Educativo Individualizzato (PEI).
Collabora con il Dirigente Scolastico
Supporta i colleghi nella realizzazione di esperienze, progetti
e procedure
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Funzione strumentale
area3supporto agli
studenti
E’ coinvolta nella promozione di strategie e di attività per
l’inclusione
Partecipa a corsi di formazione/aggiornamento sulle
tematiche attinenti l’inclusione, per attivare strategie
metodologiche e didattiche
Tiene contatti con soggetti e istituzioni extrascolastiche a
supporto del percorso scolastico o per attivare percorsi
integrati
Tiene i contatti con gli operatori dell’ASL e dei Servizi
sociali del territoriale
Referente BES
Cura le procedure per:
la raccolta della documentazione
i contatti con gli operatori dei Servizi Sanitari e Sociali
territoriali
i contatti con le famiglie
richiesta, individuazione e utilizzo delle risorse
l’accoglienza all’inizio del percorso scolastico
monitoraggio in corso d’anno
il passaggio di informazioni da un ordine di scuola all’altro
Referente H
Collabora con il dirigente scolastico alla designazione degli
insegnanti di sostegno da attribuire ai ragazzi diversamente
abili tenendo conto delle garanzie di continuità che gli stessi
possono dare
Comunica al dirigente scolastico l’andamento dei progetti
relativi agli alunni e collabora alla realizzazione del PF., PEI
nei tempi previsti
Controlla la documentazione in ingresso, in itinere e
predispone quella in uscita
Coordina gli incontri con l‘ASL e le famiglie
Organizza in collaborazione con i Servizi alla persona del
territorio, l’assistenza specialistica e il servizio di trasporto
per gli alunni per i quali è richiesto.
Organizza eventuali progetti con le realtà scolastiche e
lavorative territoriali esterne alla scuola
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Coordina le attività di orientamento per gli studenti e le
studentesse con disabilità
Partecipa a corsi di formazione/aggiornamento sulle
tematiche attinenti l’inclusione scolastica degli alunni con
disabiltà
Docente di sostegno
Partecipa alla programmazione didattico-educativa della
classe
Partecipa a pieno titolo alle operazioni di valutazione con
diritto di voto per tutti gli alunni
E’ di supporto alla classe nell’assunzione di strategie e
tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative
e nell’adozione di metodologie individualizzanti
Effettua la conduzione diretta di interventi specializzati,
centrati sulle caratteristiche e sulle risorse dell’allievo,
utilizzando le strategie più idonee
Prevede accordi di programma con servizi socio-assistenziali,
culturali e sportivi
Si occupa dell’orientamento dell’alunno disabile, favorendo
la collaborazione tra il sistema scolastico e quello della
formazione professionale
In sede di Esame di Stato è’nominato membro aggregato
della commissione se, durante l’anno, ha seguito l’alunno
disabile supportandolo nelle prove di valutazione.
Gruppo di lavoro per
l’inclusione
Esamina i casi dei singoli alunni in situazione di handicap
inseriti o da inserire nella scuola
Formula proposte al dirigente scolastico per la richiesta degli
insegnanti di sostegno
Ripartisce con criteri congruenti le ore complessive di
sostegno, assegnate all’inizio dell’anno scolastico alla scuola,
tra gli alunni in situazione di handicap
Formula richieste motivate, tramite l’istituto, per il
fabbisogno urgente (attrezzature particolari, sussidi
scolastici, contatti con centri di riabilitazione, con ASL e
GLIP, accordi d’orario ecc.)
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Supporta il collegio dei docenti nella definizione e
realizzazione del Piano per l’inclusione;
Supporta i docenti contitolari e i consigli di classe
nell’attuazione dei PEI
Si esprime preliminarmente sulla bozza dei singoli “Piani
educativi individualizzati”(PEI)
Stabilisce contatti con il “Gruppo di lavoro interistituzionale
provinciale”(GLIP)
Concordare i criteri per la valutazione degli alunni in
situazione di handicap.
Collaborare con le istituzioni pubbliche e private del
territorio.
Collaboratori
scolastici
Il D. Lgs n. 66/17 prevede, che i collaboratori scolastici sono
assegnati anche per lo
svolgimento dei compiti di assistenza previsti dal profi
lo professionale, tenendo conto del genere degli alunni. Il
collaboratore scolastico, dunque, si dovrà occupare
dell’assistenza di base igienico-personale degli alunni disabili
e per questo dovrà partecipare a dei corsi di formazione
generale previsti dal piano nazionale. Tale funzione si
aggiunge a quelle già previste, divenendo obbligatoria e non
più facoltativa.
L’assistenza comprende l'accompagnamento dell'alunno in
situazione di handicap dall'esterno all'interno della scuola e
negli spostamenti nei suoi locali.
E ’responsabilità del dirigente scolastico, nell'ambito dei suoi
poteri di direzione e coordinamento, assicurare in ogni caso il
diritto all'assistenza (nota MIUR n. 3390 del 30/11/01)
Educatori
Collaborano con il Consiglio di classe e l’insegnante di
sostegno, secondo i termini e le modalità indicate e previste
nel PEI.
Predispongono interventi finalizzati al potenziamento
dell’autonomia, della relazione, della comunicazione
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dell’alunno e nella gestione di comportamenti problema.
Collaborano con gli insegnanti per la partecipazione
dell’alunno a tutte le attività scolastiche e formative
Famiglia
E’elemento fondamentale e centrale nel processo di
inclusione dei propri figli.
Collabora con il Dirigente Scolastico/suo delegato e
eventualmente con gli insegnanti per uno scambio di
informazioni sull’alunno.
Consegna la certificazione dell’ASL alla scuola.
Partecipa alla stesura annuale del P.E.I. (Piano Educativo
Individualizzato) e del P.D.P Piano Didattico Personalizzato)
Partecipa alle riunioni dei GLHO
Partecipa alle riunioni calendarizzate per la classe (colloqui,
assemblee dei genitori)
Operatore ASL
Partecipa ai Gruppi Operativi (GLHO) e al Gruppo di
Lavoro per l’Inclusione (GLI)
Riceve, presso il centro dell’ASL di riferimento, la famiglia
degli alunni con disabilità.
Fornisce indicazioni, suggerimenti per la scelta del tipo di
programmazione e per la stesura del PEI
Collabora e cura l’aggiornamento e la stesura dei documenti
previsti dalla normativa in vigore.
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A differenza delle precedenti classificazioni (ICD e ICDH ) in cui veniva dato ampio spazio alla
descrizione delle malattie dell’individuo, l’ultima classificazione l’OMS fa riferimenti a termini che
analizzano la salute dell’individuo in chiave positiva. Infatti l’ICF (Classificazione internazionale
del Funzionamento, della Disabilità e della Salute), testo approvato il 22 Maggio 2001, si concentra
sullo stato di salute degli individui, ponendo una correlazione-interazione fra salute e ambiente,
arrivando alla definizione di disabilità, intesa come una condizione di salute in un ambiente
sfavorevole.
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
L’iter legislativo che ha portato la scuola italiana ad abbandonare l’istruzione “differenziale” e ad
orientarsi verso un processo educativo d’integrazione, in una prospettiva inclusiva, è stato
contraddistinto da importanti tappe legislative.
Con la legge 517/1977 si introduce il termine di “integrazione” riferito a tutti gli alunni diversamente
abili e si cominciano a progettare interventi educativi individualizzati e finalizzati al pieno sviluppo
della personalità degli alunni.
La legge 104/1992 costituisce una tappa fondamentale nell’evoluzione della normativa in materia di
diritto allo studio dei disabili. “Obiettivo dell’integrazione scolastica è ampliare l’accesso
all’istruzione, promuovere la piena partecipazione alle opportunità integrative di tutti gli studenti
suscettibili di esclusione al fine di realizzare il loro potenziale
Con la legge 53/2003, la personalizzazione diviene elemento essenziale della costruzione dei
processi di apprendimento, intesa come la realizzazione di percorsi diversi all’interno del curricolo
della classe, percorsi che devono rispondere a precisi bisogni formativi dell’individuo, mettendo al
centro del programma scolastico non le discipline tradizionalmente intese, ma all’alunno.
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Il passaggio fondamentale verso l’inclusione, si trova nella legge 170/2010, con la quale si tutela il
diritto all’apprendimento dei soggetti con disturbo specifico dell’apprendimento. Essa sancisce
definitivamente il diritto alla personalizzazione, obbligando le scuole ad adottare misure
compensative e dispensative per adeguare l’intervento formativo alle specifiche caratteristiche
dell’alunno.
Con la Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e le successive circolari e note di chiarimento si
Delinea e precisa la strategia inclusiva nella scuola Italiana al fine di realizzare pienamente il diritto
all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà.
Con il Decreto Legislativo del 13 aprile 2017, n. 66 si attuano “Norme per la promozione
dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilita
Finalita’ degli inteventi educativi/didattici
La finalità è quella di realizzare e sperimentare percorsi inclusivi in grado di assicurare
continuità nel passaggio tra i vari ordini di scuola e tra scuola e mondo del lavoro.
Pertanto è prioritario:
Finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di
vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno
della società
Rendere le famiglie più consapevoli del futuro dei propri figli, orientantandole verso
progetti realistici
Offrire agli alunni diversamente abili la possibilità di acquisire maggiore
consapevolezza delle proprie potenzialità
Favorire l’accoglienza e/o l’inclusione degli allievi diversamente abili attraverso
percorsi comuni o individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed
apprendimento
Elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, inclusione,
orientamento.
Organizzare l'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità
nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla
programmazione scolastica individualizzata
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Obiettivi
Gli obiettivi di seguito individuati riguardano tutti gli alunni diversamente abili. Nella
contestualizzazione specifica di ogni singolo percorso individualizzato, andranno
successivamente inseriti gli obiettivi specifici che i consigli di classe definiscono nei
singoli PEI.
Definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno del nostro istituto
Facilitare l’ingresso a scuola degli alunni e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo
ambiente
Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola
ed enti territoriali (comune, ASL, provincia, cooperative, enti di formazione)
Promuovere la socializzazione finalizzandola al miglioramento dell’asse relazionale
Favorire la creazione di una situazione interattiva piacevole ed emotivamente
coinvolgente, per stimolare, incoraggiare l’alunno nelle attività didattiche ed
operative
Facilitare la sussistenza di una cosciente relazione di apprendimento tra alunno, docenti
e compagni di classe
Incrementare le reali possibilità dell'alunno nel poter superare le sue difficoltà
specifiche
Consentire all’alunno di raggiungere un positivo livello di autonomia stima e sicurezza,
attraverso la progressiva consapevolezza delle difficoltà e dei bisogni individuali e del
percorso necessario per conseguire risultati stabili e positivi
Promuovere e valorizzare la capacità di trasferire le abilità cognitive ed operative
acquisite durante il progetto educativo nell’ambito di contesti di vita quotidiana.
Ipotizzare un progetto di vita compatibile con le potenzialità e le difficoltà proprie del
soggetto
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Metodologia
Saranno curati i rapporti con le diverse istituzioni locali (ASL, Comune, Enti Locali) sia per la
realizzazione di eventuali “Progetti integrati”, sia per la stesura congiunta del Profilo di
funzionamento e del P.E.I., sia per particolari situazioni problematiche che eventualmente si
potranno creare.
In ogni situazione si cercherà di correlare, il più possibile, il lavoro dell’alunno a quello del
gruppo classe ed accanto al necessario intervento individualizzato, saranno privilegiate
comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali senza mai perdere di vista le finalità
dell’inclusione.
Saranno previsti incontri di continuità con la scuola secondaria di primo grado con particolare
attenzione alla realizzazione di attività idonee agli alunni in situazione di handicap
Gli insegnanti di sostegno si riuniranno, coordinati dal referente al fine di analizzare,
confrontare ed elaborare le strategie di intervento più idonee al raggiungimento degli obiettivi
programmati nei diversi piani educativi personalizzati
Sarà effettuato il rilevamento delle difficoltà oggettive nei campi dell’apprendimento che
l’alunno manifesta e compilato il “Piano educativo individualizzato”
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DOCUMENTI PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
Verbale di accertamento dell’handicap
Profilo di funzionamento
Piano educativo individualizzato
Verbale di accertamento dell’handicap
E’ rilasciato dall’INPS territoriale di competenza dopo accertamento sanitario che si conclude con un
giudizio della Commissione esaminatrice. Definisce la gravità della persona:
Persona con handicap (articolo 3, comma 1, Legge 104/1992)
Persona con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992)
Profilo di Funzionamento
Il D.lgs. n. 66/2017 detta nuove norme in materia di inclusione degli studenti disabili certificati,
promuovendo la partecipazione della famiglia e delle associazioni di riferimento quali interlocutori dei
processi di inclusione scolastica e sociale. In particolare, il suddetto decreto prevede la redazione di un
nuovo documento, il Profilo di funzionamento, che a partire dal 1° settembre 2019, sostituisce la diagnosi
funzionale e il profilo dinamico-funzionale.
Il Profilo di funzionamento è il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Piano
Educativo Individualizzato (PEI).
Definisce le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse
strutturali necessarie per l’inclusione scolastica.
è redatto dopo l’accertamento della disabilità, secondo i criteri del modello bio-psicosociale della
Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF).
Va aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione o in caso di nuove condizioni di
funzionamento della persona disabile
Il profilo di funzionamento è redatto dall’unità di valutazione multidisciplinare composta da:
un medico specialista o un esperto della condizione di salute della persona;
uno specialista in neuropsichiatria infantile;
un terapista della riabilitazione;
un assistente sociale o un rappresentante dell’ente locale di competenza che ha in carico il soggetto.
Alla redazione del PF collaborano i genitori dell’alunno e un rappresentante dell’amministrazione
scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata dal soggetto interessato.
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Piano educativo individualizzato
Il P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) è il documento nel quale vengono descritti gli interventi
integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, ai fini della realizzazione
del diritto all'educazione e all'istruzione.
Il PEI:
è redatto all’inizio di ogni anno scolastico
tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di Funzionamento;
è soggetto a verifiche periodiche, nel corso dell’anno scolastico, per accertare il raggiungimento
degli obiettivi e apportare eventuali modifiche;
è aggiornato in presenza di sopraggiunte condizioni di funzionamento della persona.
individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento efficace in
tutte le sue dimensioni: relazionale, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione,
dell’orientamento e delle autonomie;
esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione
individualizzata;
definisce gli strumenti per l’effettivo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro, assicurando la
partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione
Il Piano Educativo Individualizzato è elaborato congiuntamente:
da tutti i docenti del consiglio di classe.
dagli operatori dell’ASL
dai genitori
da tutte le figure professionali specifiche che interagiscono con l’alunno con disabilità.
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Percorsi didattici degli alunni con disabilità
Il diverso grado di disabilità degli alunni implica, a seconda dei casi, tre possibili percorsi
didattico-educativi:
1. Percorso ministeriale: che prevede il raggiungimento degli obiettivi programmati per la
classe in tutte le materie, modificando: strategie, metodologie e strumenti utilizzati.
2. Percorso semplificato o “per obiettivi minimi”: che prevede la riduzione o sostituzione di
taluni contenuti programmatici di alcune discipline (L. n° 104/92, art. 16, comma 1),
modificando strategie, metodologie e strumenti utilizzati.
L'alunno partecipa a tutte le attività programmate per la classe, compreso: attività di
laboratorio, percorsi extracurriculari e stage formativi. Le verifiche possono essere comuni a
quelle della classe ma possono prevedersi anche modalità di verifica diverse purchè si
rispetti il criterio di equipollenza. La valutazione sarà conforme agli obiettivi della classe ai
sensi degli artt. 12 e 13 dell’O.M. 90/2001 e successive integrazioni. Per tali alunni, le
verifiche effettuate durante l’anno scolastico, possono essere consistere in prove semplificate
o prove equipollenti.
Le prove equipollenti possono consistere in:
Mezzi diversi: Le prove possono ad esempio essere svolte con l’ausilio di
apparecchiature informatiche.
Modalità diverse: Il Consiglio di classe può predisporre prove utilizzando modalità
diverse: risposta multipla, vero/falso, risposta breve, corrispondenza, completamento di
un testo, ecc.
Contenuti differenti da quelli proposti dal Ministero: il Consiglio di Classe entro il 15
Maggio predispone una prova studiata ad hoc o trasforma le prove del Ministero in sede
d’esame (anche la mattina stessa)
Tempi più lunghi nelle prove scritte .
3. Percorso differenziato: cioè con contenuti estremamente ridotti o differenti da quelli dei
compagni. Il raggiungimento degli obiettivi del PSP (Piano di Studio Personalizzato)
differenziato, dà diritto solo al rilascio di un attestato con la certificazione dei crediti
formativi maturati (O.M. n° 90/2001, art. 15 e per gli attestati ufficiali C.M. n° 125/01 ). La
valutazione sarà conforme agli obiettivi previsti dal P.E.I. e non ai programmi previsti per la
classe e sarà adottata ai sensi dell'art. 15 comma 5 dell'O.M. 90 del 21/05/01 e O.M. n. 122
del 2009. Il raggiungimento degli obiettivi differenziati costituisce credito formativo .
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INDICAZIONI GENERALI
ESAME DI STATO
Per quanto concerne lo svolgimento dell’esame di Stato, la sua valutazione e il titolo
conseguito, è possibile differenziare i candidati con disabilità che hanno seguito una
programmazione ministeriale o per obiettivi minimi, dai candidati con disabilità che hanno
seguito una programmazione differenziata.
Candidati con disabilità che hanno seguito una programmazione ministeriale
Sostengono le stesse prove della classe usufruendo della mediazione del docente di sostegno
(diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore)
Candidati con disabilità che hanno seguito una programmazione per obiettivi minimi
Possono sostenere l’esame anche mediante prove equipollenti e tempi più lunghi e determina
l’acquisizione del titolo di studio (diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione
secondaria superiore)
Candidati con disabilità che hanno seguito una programmazione differenziata
I candidati che hanno seguito un percorso didattico differenziato, sempre in base al P.E.I., e
sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico
relativi unicamente allo svolgimento di tale Piano possono sostenere prove differenziate,
coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio di un Attestato dove devono essere
inseriti tutti gli elementi informativi indicati nel DPR n. 323/1998 e d.lgs 62/2017. Questi
candidati sostengono l’esame con prove scritte differenziate i cui testi sono elaborati dalle
commissioni sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe.
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PROVE INVALSI
Ai sensi dell'art.20, c.8, del D.Lgs. 62/2017 ,in base al PEI, possono essere adottate:
misure compensative: tempo aggiuntivo (fino a 15 minuti per ciascuna prova), sintetizzatore vocale
per ascolto individuale in audio-cuffia, calcolatrice, dizionario, ingrandimento, adattamento prova
per alunni sordi, formato Braille.
misure dispensative: esonero da una o più prove, per Inglese esonero anche solo da una delle due
parti della prova (reading e listening).
Gli studenti con programmazione differenziata sono esonerati dallo svolgimento di tutte le prove e devono
essere programmate per loro attività alternative
PROVE PARALLELE
Gli alunni che seguono una programmazione ministeriale o per obiettivi minimi svolgono le
prove con le stesse modalità della classe di appartenenza, usufruendo tuttavia della mediazione
didattica del docente di sostegno.
Per gli alunni che seguono una P.E.I. differenziato i docenti preparano prove calibrate e
coerenti con il percorso programmato concordandole con i singoli docenti disciplinari, al fine di
una condivisione partecipata del consiglio di classe alla vita scolastica degli alunni con diagnosi
di disabilità. La prova differenziata verrà utilizzata per una verifica delle competenze
raggiunte dagli studenti e non influenzerà il risultato della classe.
PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E PER L'ORIENTAMENTO
Gli alunni con disabilità partecipano ai percorsi di PCTO previsti per tutti gli alunni nell'ultimo
triennio delle scuole secondarie di secondo grado. La finalità dei progetti di PTCO è di
rispondere all’offerta lavorativa di un territorio a vocazione prevalentemente turistica e le
attività previste rientrano nelle competenze di indirizzo, quali, per esempio, il servizio di
cucina, di sala e vendita e di accoglienza
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Tali percorsi rappresentano importanti occasioni di inclusione scolastica poiché guidano gli
studenti nell’acquisizione di abilità spendibili nel mondo del lavoro in un futuro post scolastico.
Per gli studenti che seguono percorsi differenziati per i quali potrebbe risultare necessaria una
flessibilità o riduzione oraria del percorso di PCTO, l’'istituzione scolastica individua percorsi
alternativi e più confacenti alle loro reali capacità. L’organizzazione del percorso prevede
l’individuazione di alunni ”tutor”. Il percorso di formazione deve essere inserito all'interno di
una programmazione idonea al raggiungimento dei risultati di apprendimento
VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
Come da normative in vigore (Legge 104/92) “gli alunni con disabilità hanno diritto di
partecipare, a tutte le attività programmate. Le visite guidate, i viaggi di istruzione e le gite
sono un momento fondamentale per la socializzazione e l’integrazione, per la promozione dello
sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l'attuazione del processo di
integrazione scolastica dello studente disabile, nel pieno esercizio del diritto allo studio".
La Nota n. 645 richiama le CC.MM. n. 291/92 e n. 623/96 che affidano alla comunità scolastica
la scelta delle modalità più idonee per garantire tale diritto.
In merito alla scelta di un accompagnatore le leggi n°104/92, n°507, n°328 sanciscono che il
sostegno è dato alla classe e non all’alunno e che l’integrazione è una corresponsabilità, non
una responsabilità esclusiva dell’insegnante di sostegno. La partecipazione alle uscite non è
sempre vincolata dalla presenza dell’insegnante di sostegno, ma i docenti, all’interno del
consiglio di classe, individuano un qualificato accompagnatore che potrà essere il docente di
sostegno, un docente di classe e/o della scuola (cfr C.M. 291/1991 paragrafo 8). Ove possibile
si potrà evitare la presenza di un accompagnatore, se tale scelta è finalizzata a rafforzare il
livello di autonomia e di autostima dell’alunno disabile, nonché il livello di inclusione
raggiunto nel gruppo classe. I docenti del Consiglio di Classe, in situazioni particolari e
commisurate alla gravità dell'handicap, qualora lo ritenessero opportuno e, in ogni caso,
assumendosi tutti gli oneri sopra citati, hanno piena facoltà di predisporre e richiedere ogni altra
misura di sostegno e, precisamente: la presenza, durante il viaggio, di un genitore o di altra
figura (ad esempio: persona di fiducia, delegata dalla famiglia o dalla scuola), che possa
provvedere alla cura personale dell'allievo, affiancandolo, anche durante le ore notturne.
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FASI PRINCIPALI DEL PROGETTO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON
DISABILITA’
Iscrizione
All'atto dell'iscrizione i genitori devono consegnare documentazione necessaria,
richiedere l’insegnante di sostegno e segnalare particolari necessità (es.trasporto,
esigenze alimentari, terapie da seguire, assistenza per l'autonomia) Dopo l’iscrizione si
richiederà alla scuola media di provenienza il fascicolo personale dello studente per
predisporre un progetto coordinato di inserimento. Tutti i documenti dei singoli alunni
verranno digitalizzati sulla piattaforma SIDI e custoditi in formato cartaceo, in un
ambiente protetto da privacy, che il docente di sostegno potrà consultare all’inizio dell’
anno scolastico e ogni qualvolta se ne ravveda la necessità.
Settembre
Formazione delle classi prime e inserimento degli alunni disabili nelle classi tenendo
conto:
della normativa in vigore
richieste della famiglia per le desiderata
informazioni raccolte
Il Dirigente Scolastico individua il docente di sostegno da assegnare alla classe dove è inserito
l’alunno disabile e attribuisce all’alunno le ore di sostegno in conformità alle risultanze del GLHO
Settembre/Ottobre
Organizzazione di attività rivolte all’accoglienza dei nuovi iscritti per un positivo
inserimento
Conoscenza del nuovo contesto scolastico e degli spazi dedicati
Osservazione nel gruppo classe, delle dinamiche relazionali e individuazione dei facilitatori
Sensibilizzazione del gruppo classe per creare un contesto-facilitatore
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Ottobre
Raccolta delle osservazioni di tutti i docenti utili per la programmazione e per la redazione del PEI
Novembre
Convocazione del GLHO :
presentazione della programmazione, indicando se si tratta di programmi differenziati o
personalizzati;
condivisione di strategie di intervento sempre in classe, momenti di attività individuale in
rapporto 1:1 con l’insegnante specializzata, presenza della docente di sostegno in classe…);
definizione dell’orario delle varie discipline di studio
indicazioni delle modalità di valutazione
presentazione di percorsi formativi volti all’autonomia e alla realizzazione del progetto di
vita degli alunni
Gennaio
Orientamento alunni in entrata:
Open Day per presentare l’offerta formativa della scuola all’alunno e alla famiglia nonché
per avere un primo contatto conoscitivo del nuovo contesto scolastico (strutture, laboratori,
materiali, ambienti, personale)
Monitoraggio dei percorsi:
Il docente di sostegno redige una relazione evidenziando i risultati raggiunti e proponendo
un’eventuale rimodulazione del percorso programmato (relazione intermedia)
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Marzo/ Aprile
La referente del gruppo H organizza un primo incontro conoscitivo con la famiglia per
raccogliere informazioni e con il referente della Scuola di provenienza, per un resoconto
degli obiettivi prefissati raggiunti e non raggiunti, delle abilità cognitive, delle potenzialità
sviluppate e delle modalità relazionali.
I Cdc delle classi interessate valutano la possibilità di sostenere o meno le prove INVALSI.
In caso di PEI differenziato, il docente di sostegno prevede una prova specifica al di fuori
dell’aula o altra attività alternativa mentre in caso di PEI equipollente fa richiesta di
eventuali strumenti compensativi.
Incontro del GLI per verificare il percorso degli alunni delle classi quinte che sosterranno gli
esami e provvedere ad una definizione più personalizzata dei criteri da adottare nella stesura
del documento del 15 maggio
Maggio
I Cdc. delle classi interessate predispongono il Documento del 15 maggio
Convocazione del GLHO per verifica del raggiungimento degli obiettivi programmati nel PEI e per gli
adempimenti necessari per il successivo anno scolastico.
Giugno
Il GLI analizza, rispetto ai nuovi inserimenti, la documentazione trasmessa dalla scuola di
provenienza e fa una prima ipotesi di inserimento considerando tipologia di handicap, scuola e
comune di provenienza per l’individuazione e la eventuale richiesta dei servizi/assistenza necessaria
nonché per concordare possibili protocolli d'intesa per l'orientamento lavorativo.
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I disturbi specifici di apprendimento (DSA) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e
discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità
intellettive adeguate all’età anagrafica. La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche
garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia
del diritto allo studio introducendo strumenti compensativi e misure dispensative. Ciò deve avvenire
anche se lo studente è ancora in via di certificazione e quindi la scuola non è in possesso di una
diagnosi completa, per superare le difficoltà legate ai tempi di rilascio della stessa. Sulla base del deficit funzionale rilevato vengono comunemente distinte le seguenti condizioni
cliniche:
Dislessia, cioè disturbo nella lettura intesa come abilità di decodifica del testo.
Disortografia, cioè disturbo nella scrittura intesa come abilità di codifica fonografica e
competenza ortografica.
Disgrafia, cioè disturbo nella grafia intesa come abilità grafo-motoria.
Discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo intese come capacità di
comprendere e operare con i numeri.
RIFERIMENTI LEGISLATIVI IN MATERIA DI DSA
Legge 8 ottobre 2010 n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico.
Linee Guida allegate al DM del 12 Luglio 2011 suggeriscono strategie e strumenti compensativi.
D lgs1 3 aprile 2017 n. 62, Norme in materia di valutazione esami di Stato
decreto n°769 del 26/11/2018 Quadri di riferimento e griglie di valutazione Esami di Stato
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DIAGNOSI E INDIVIDUAZIONE DSA
All’atto dell’iscrizione la famiglia deve presentare la documentazione medica rilasciata dalla ASL o
da altra struttura sanitaria accreditata. La Segreteria predispone l’elenco degli alunni DSA per il
Referente BES della scuola. I Coordinatori di Classe sono informati sulla presenza di alunni con
DSA nelle proprie classi. La diagnosi del DSA può essere acquisita anche durante l’anno scolastico,
in tal caso si provvederà alla predisposizione del PDP nel più breve tempo possibile.
Nel mese di Settembre/ottobre, per tutti gli alunni delle classi I viene effettuato uno Screening ai fini
di un preventivo riconoscimento di situazioni sospette di DSA(attraverso somministrazione di prove
di comprensione del testo scritto in italiano e prove di matematica – entrambe CB e congiuntamente
alle prove d’ingresso)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI DSA
Come previsto dalla Legge 170/2010 la Scuola adotta “l’uso di una didattica individualizzata e
personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio, prevedendo strumenti
compensativi e misure dispensative. Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche
personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono esplicitate e
formalizzate nel PDP, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla
condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.
Il Piano Didattico Personalizzato contiene:
dati anagrafici dell’alunno;
tipologia di disturbo;
attività didattiche individualizzate;
strumenti compensativi utilizzati;
misure dispensative adottate;
forme di verifica e valutazione personalizzate.
Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la
famiglia, che può comunicare al Referente eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo
studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.
Il PDP viene sottoscritto dai componenti del CdC, dal Dirigente Scolastico ed eventualmente dagli
operatori del servizio sanitario che hanno redatto la certificazione diagnostica. La condivisione con
la famiglia si concretizza con la firma dei genitori, entro il 30 novembre di ogni anno scolastico
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Nel caso in cui non si trovi un accordo e la famiglia decida di non firmare il documento, è
opportuno chiedere la motivazione, per iscritto, del diniego, protocollarla ed inserirla nel fascicolo
personale dell’alunno.
Durante l’anno scolastico sono previste azioni di monitoraggio del piano didattico personalizzato.
prima della verifica intermedia e finale e comunque ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità.
STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE
Sulla base delle Linee Guida allegate al DM del 12 Luglio 2011 si prevedono le seguenti
strategie e metodologie:
Utilizzo di mappe, schemi, formulari e dispense sintetiche forniti anche dagli insegnanti
Utilizzo di materiali multimediali ad integrazione della lezione
Insegnare il corretto uso del libro di testo (indice, riferimenti extratestuali, uso dei materiali
on-line offerti dalla casa editrice)
Far lavorare con il testo aperto o con mappe
concettuali durante le verifiche orali e scritte
Dividere gli obiettivi di un compito in sotto obiettivi ed esplicitarli
Programmare con l’alunno le verifiche orali e scritte, con congruo anticipo (almeno una
settimana)
Concordare e specificare, con riferimento ai materiali di studio, gli argomenti per le
verifiche orali e scritte
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte
strumenti compensativi:
Verifiche orali e scritte con mappe, tabelle, categorie grammaticali, cartine, grafici,
formulari (cartaceo e/o digitali)
Utilizzo durante le verifiche di strumenti di calcolo
Tempi più lunghi per le verifiche scritte
Riduzione del numero degli esercizi nelle verifiche scritte
Prevalenza di verifiche orali su quelle scritte
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Assegnazione di un peso minore ai compiti scritti
Nelle verifiche scritte prediligere l’utilizzo di domande a scelta multipla, con riduzione
delle risposte fra cui operare la scelta.
Possibilità di completamento e/o arricchimento della verifica scritta con una discussione
orale (successivamente alla correzione)
Nelle verifiche scritte operare una riduzione al minimo di domande a risposta
Utilizzo della Sintesi vocale ed audiolibri
Computer con correttore ortografico
Uso di dizionari digitali
Uso del registratore in classe
Più tempo per la copiatura alla lavagna (quando non esonerato)
Divisione degli obiettivi di un compitoin “sotto obiettivi” valutandoli separatamente.
Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
Verifiche che propongono quesiti che vanno dal meno complesso al più complesso.
Utilizzo in classe dei glossari del linguaggio specifico della disciplina (glossari tematici)
misure dispensative:
Lettura ad alta voce
Prendere appunti
Rispetto dei tempi standard
Uso del vocabolario cartaceo
Copiatura dalla lavagna
Correttezza ortografica
Verifiche scritte/orali non programmate (verifiche a sorpresa)
Studio della lingua straniera in forma scritta (se previsto nella diagnosi)
Lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
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POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO
nei casi di:
Lentezza ed errori nella lettura con conseguente difficoltà nella comprensione del testo.
stimolare la lettura silente
sintetizzare i concetti con l’uso di mappe concettuali e/o mentali
leggere le consegne dei compiti, gli item dei test, le tracce dei temi o i questionari e/o
fornire, durante le verifiche, prove su supporto audio e/o digitale
ridurre nelle verifiche scritte il numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi
Consentire l’uso di mappe e schemi durante le verifiche orali
Difficoltà nel ricordare le categorizzazioni: i nomi dei tempi verbali, dei complementi e delle
strutture
grammaticali italiane e straniere
Favorire l’uso di schemi
Utilizzare nelle verifiche domande a scelta multipla
Difficoltà nel recuperare rapidamente dalla memoria nozioni già acquisite e comprese con
conseguente difficoltà e lentezza nell’esposizione orale
incentivare l’utilizzo di schemi e mappe durante l’interrogazione, per facilitare il recupero
delle informazioni e migliorare l’espressione verbale orale
evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere, tenere presente che vi è
difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici,
definizioni (p.e. per le materie scientifiche)
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Facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi
fissare interrogazioni e compiti programmati evitare la sovrapposizione di compiti e
interrogazioni in più materie
evitare di richiedere prestazioni nelle ultime ore
ridurre le richieste di compiti per casa controllare la gestione del diario
Difficoltà di concentrazione
fornire schemi/mappe/diagrammi prima della spiegazione;
evidenziare concetti fondamentali/parole chiave sul libro;
spiegare utilizzando immagini;
utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, listelli, regoli…);
fornire la procedura scandita per punti nell’assegnare il lavoro.
uso costante e simultaneo di più canali percettivi (visivo, uditivo, tattile, cinestesico)
utilizzo delle tecnologie multimediali (computer, notebook per
utilizzare software specifici) LIM
Difficoltà nella lingua straniera
privilegiare lo sviluppo delle abilità orali valorizzare la capacità di cogliere il senso generale
del messaggio
valorizzare l’efficacia comunicativa rispetto alla correttezza formale
fornire i testi scritti in anticipo per permettere la decodifica anticipata
utilizzare per lo scritto prove a scelta multipla
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MODALITÀ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE
La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA avviene in
coerenza con gli interventi pedagogico-didattici previsti dal PDP.
Valutare per formare (per orientare il processo di apprendimento)
Valorizzare il processo di apprendimento dello studente e non valutare solo il
prodotto/risultato
Prevedere verifiche orali equipollenti a quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) se
necessario
Valorizzazione del contenuto nell’esposizione orale, tenendo conto di eventuali difficoltà
espositive
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove scritte e orali
Predisporre verifiche scritte accessibili, brevi, strutturate, scalari
Facilitare la decodifica della consegna e del testo
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
In sede di Esame di Stato, le Commissioni tengono in considerazione le specifiche situazioni
soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito del PDP.
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FASI PRINCIPALI DEL PROGETTO DI INCLUSIONE PER ALUNNI CON DSA Iscrizione
All'atto dell'iscrizione i genitori devono consegnare la documentazione diagnostica
rilasciata dall’ASL di competenza.
La segreteria didattica protocolla la diagnosi e la inserisce in forma protetta nel fascicolo
personale dell’alunno
Dopo l’iscrizione si richiede alla scuola media di provenienza il fascicolo personale
dell’allievo.
.
Settembre/Ottobre
Si riunisce il GLI d’Istituto per conoscere i Bisogni Educativi Speciali di tutti gli alunni.
Durante le prime settimane di scuola tutti i docenti della classe effettuano le prime
osservazioni per mezzo delle griglie predisposte dal GLI.
Incontro informativo del Referente BES con i coordinatori delle classi dove sono presenti
alunni con DSA. Definizione di modalità e tempi per un primo colloquio con la famiglia al
fine di raccogliere informazioni utili per redigere il PDP.
Ottobre/Novembre
Predisposizione del PDP durante la riunione del Consiglio di Classe, con definizione degli
strumenti compensativi e misure dispensative.
Il coordinatore del Cdc avrà cura di convocare la famiglia per la condivisione e firma del
PDP
Monitoraggio in itinere da parte del referente BES, delle varie fasi del processo
Gennaio
Orientamento alunni in entrata:
Open Day di accoglienza per gli alunni e per i genitori per presentare l’offerta formativa
della scuola.
Visita da parte della famiglia e dell’alunno della struttura scolastica e dei laboratori, per
avere un primo contatto conoscitivo
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Gennaio/Febbraio
In sede di Consiglio di Classe:
verifica dell’incidenza di quanto predisposto nel PDP sui risultati raggiunti nella
valutazione intermedia
eventuali modifiche e/o integrazioni del PDP al fine di migliorare i processi educativi e di
apprendimento.
Eventuale comunicazione alle famiglie da parte del Coordinatore di Classe, dell’avvenuta
revisione del PDP
Maggio
Per l’allievo con DSA le prove INVALSI si svolgeranno secondo la normativa vigente,
adottando le eventuali misure compensative previste dal PDP
Il Consiglio di Classe verifica l’incidenza di quanto predisposto nel PDP sui risultati
raggiunti nella valutazione finale.
Comunicazione al GLI dei risultati raggiunti.
I Cdc. delle classi interessate predispongono il Documento del 15 maggio avendo cura di
indicare le metodologie e gli strumenti utilizzati durante l’anno, le modalità di valutazione e
le modalità di svolgimento delle simulazioni delle prove d’esame.(nella predisposizione
delle prove scritte si tiene conto di quanto programmato nel PDP)
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La normativa vigente (Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e C.M. n° 8/13 e Nota 22/11/2013) e
l’ICF (la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, elaborato
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 22 maggio 2001) estendono la condizione di BES ad
alunni in situazione di:
Disturbi Evolutivi Specifici (ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio DOP, Borderline
cognitivo, Disturbo del Linguaggio DL, Deficit delle abilità non verbali, Disprassia,
Disturbo della condotta in adolescenza), con presenza di documentazione sanitaria o in attesa
di approfondimento diagnostico.
Svantaggio socio-economico
Svantaggio linguistico e culturale
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RIFERIMENTI LEGISLATIVI
C.M. n. 24 dell’1/3/2006 ”Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri”
Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico”
C.M. n. 2 dell’8 Gennaio 2010 “Integrazione alunni con cittadinanza non italiana”
Direttiva 27 dicembre 2012 – Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013“Strumenti
d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”
C. M. no 8 del 6 marzo 2013 Strumenti di intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali
(BES)
PER L’INCLUSIONE ALUNNI BES CON SVANTAGGIO
Si redige:
IL PDP
Per le tipologie di BES individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione
degli operatori dei servizi sociali), ovvero sulla base di fondate considerazioni psicopedagogiche e
didattiche, (situazioni che possono compromettere in modo significativo la frequenza e il
positivo svolgimento del percorso scolastico), il CdC. potrà redigere un apposito PDP La mancata condivisione della famiglia o dello studente non esime i docenti dalla sua stesura, anche
perché questo documento è parte integrante degli atti di documentazione della progettazione docente
Si adotta:
DIDATTICA INCLUSIVA
Sinergia tra la didattica individualizzata (obiettivi comuni e metodologie differenziate in base
alle caratteristiche individuali) e la didattica personalizzata (obiettivi diversi affinché ognuno
sviluppi al meglio le sue potenzialità, attingendo a molteplici metodologie e strategie didattiche
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DIDATTICA PERSONALIZZATA
Ci si pongono obiettivi comuni per tutto il gruppo classe, perseguiti mediante metodologie
calibrate alle caratteristiche individuali del singolo individuo allo scopo di farne emergere i talenti e
le potenzialità naturali delle diverse forme di intelligenza, attraverso:
attenta osservazione degli interessi e dei comportamenti degli alunni;
una rete di obiettivi in cui ciascuno potrà individuare i propri traguardi;
attività da svolgere prevedendo percorsi interdisciplinari;
una didattica laboratoriale che privilegi l’autonomia degli allievi;
uno stile di insegnamento non direttivo;
la valutazione come riflessione comune e condivisa che metta in risalto impegno,
partecipazione attiva, motivazione.
DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA
L’insegnamento individualizzato, oltre ai presupposti della didattica personalizzata, ha lo scopo di
dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e garantirgli il
successo formativo adeguando le metodologie alle sue differenti caratteristiche
l’osservazione e la valutazione iniziale delle competenze degli alunni
la definizione degli obiettivi specifici di apprendimento a partire dalle Indicazioni Nazionali;
l’organizzazione di contesti didattici ricchi e stimolanti;
l’uso di metodologie differenziate (lezione frontale, cooperative learning, tutoring, didattica
laboratoriale);
la pianificazione dei tempi di insegnamento e di apprendimento;
la verifica eventualmente semplificata e/o personalizzata e comunicata in anticipo;
l’analisi qualitativa dell’errore;
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MODALITÀ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE
Considerata la caratteristica di temporaneità dei percorsi didattici per questi alunni, è necessario
individuare e concordare con l’alunno modalità di verifica strutturate ed organizzate con
modalità diverse rispetto alla classe ma si raccordano con il percorso comune in termini di
contenuti e competenze;
stabilire livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso
comune
curare principalmente il processo di apprendimento piuttosto che il prodotto elaborato
ALLEGATI
MODELLO PEI
MODELLO PDP