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LE MOZIONI CONCLUSIVE DEL 1° CONVEGNO ECONOMICO AFRICANO

Date post: 24-Jan-2017
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LE MOZIONI CONCLUSIVE DEL 1° CONVEGNO ECONOMICO AFRICANO Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 7, No. 5/6 (Maggio-Giugno 1952), pp. 130-131 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757730 . Accessed: 14/06/2014 14:43 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 62.122.77.83 on Sat, 14 Jun 2014 14:43:29 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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LE MOZIONI CONCLUSIVE DEL 1° CONVEGNO ECONOMICO AFRICANOSource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 7, No. 5/6 (Maggio-Giugno 1952), pp. 130-131Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757730 .

Accessed: 14/06/2014 14:43

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

http://www.jstor.org

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positivi e costruttivi che devono dare fiducia a chicchessia.

Non rifacciamo la cronaca del Convegno. E' noto quale appassionato contributo vi abbiano dato uomini di alto sapere e veramente pensosi del bene della Patria, quale attiva ed assidua par- te vi abbiano preso numerosissimi esponenti del- l'industria, della finanza, del commercio, del lavoro.

L'Ente Fiera e la Camera di Commercio di Mi- lano, espressioni fra le maggiori dell'economia ita- liana, hanno dato al Convegno ogni possibile as- sistenza e ne sono state parte integrante.

Quando prossimamente vedrà la luce il volume che raccoglierà gli atti del Convegno, chiunque lo leggerà - e saranno in moltissimi, non vi è dubbio - avrà immediata la sensazione che non si è trattato di vane parole, ma della prima con- creta formulazione di un pensiero e di un'azione nuova dell'Italia verso l'Affrica tutta.

Azione nuova per una realtà molto antica, rap- presentata dai molteplici legami geografici e sto- rici che uniscono il nostro Paese al Continente affocano sin dai tempi più lontani. Le parole scrit- te da Cattaneo più di cent'anni or sono, e ripetute dall'on. Gasparotto nella sala Bizzozzero, sono un monito ed una grande promessa « L'avvenire dél- it Italia e in Affrica ».

LE MOZIONI CONCLUSIVE DEL Io CONVEGNO ECONOMICO AFRICANO

1« MOZIONE (27 APRILE 1952)

II Io Convegno Economico Africano, a conclu- sione dei lavori, constatata l'importanza crescente del Continente Africano nel quadro dell'economia mondiale ed in particolare dell'economia europea, nella quale con elementi suoi propri caratteristici è inserita l'economia dell'Italia ;

constatato l'interessamento delle categorie pro- duttive italiane, verso i nuovi più vasti problemi collegati all'espansione dell'economia africana;

rilevato che, per iniziativa privata, imprese ita- liane hanno già dato prova di capacità e di effi- cace competizione nell'agone internazionale;

constatate le difficoltà di vario ordine che al- lo stato attuale si oppongono ad una più larga affermazione della nostra iniziativa, difficoltà che vanno dal settore puramente informativo a quel- lo valutario, dal campo dei trasporti a quello del credito;

riconosciuta la necessità di disporre di più adeguati strumenti per una maggiore partecipa- zione italiana alla valorizzazione dell'Africa in costante e leale collaborazione con gli abitanti dei Territori interessati ed in un regime di politica economica africana ispirata al principio della « porta aperta ».

chiede 1. Che non siano dispersi i mezzi e le com-

petenze tecniche già appartenenti al cessato Mi- nistero delF Africa Italiana, ma che anzi siano or- ganicamente utilizzati per la massima efficienza

dell9 Amministrazione Centrale e per assolvere an- che funzioni di consulenza verso tutti coloro che desiderano volgere all'Africa tutta o parte della loro attività;

2. Che lo Stato provveda ad estendere la re- te ed i compiti degli addetti commerciali e dei funzionari assimilati nei principali Paesi Africani per più ampie informazioni e più deciso stimolo alle iniziative private;

3) Che, appoggiato agli Istituti Finanziari già esistenti, sorga o si estenda un organo specializ- zato con il compito di fiancheggiare le iniziative private già in atto e di facilitarne e promuoverne di nuove; che, comunque, sia curato il migliore coordinamento fra le forze della produzione, del commercio, dei trasporti, del credito e delle as- sicurazioni interessate nello sviluppo dell'inter- cambio con l'Africa, al fine della loro migliore utilizzazione ;

4. Che nel quadro generale della politica dell'esportazione, in analogia con quella degli al- tri paesi, si tengano presenti gli aspetti partico- lari dell'assicurazione dei crediti;

5. Che, nell'intento di sorreggere le iniziati- ve già in atto e quelle nuove, quando fossero osta- colate unicamente da ragioni valutarie, siano stu- diate delle misure che consentano di utilizzare a questi fini anche risorse provenienti da crediti vecchi in divise estere difficilmente realizzabili in altro modo;

6. Che, attraverso un organico e coordinato piano, siano perfezionati e sviluppati i sistemi di collegamento marittimo ed aereo fra l'Italia e la Africa per una intensificazione del movimento delle persone e delle correnti di traffico di im- portazione ed esportazione, rispetto alle quali un ritardo nell'intervento potrebbe pregiudicare in maniera irreparabile le possibilità concrete di au- mento futuro;

incarica // Comitato Ordinatore del Convegno di far

pervenire al Governo i voti dal Convegno medesi- mo oggi pronunciati.

2« MOZIONE (28 APRILE 1952) II Io Convegno Economico Africano, tenute pre-

senti le linee generali della nuova funzione che l'I- talia è chiamata a svolgere nel Continente Africano ;

considerata l'importanza degli interessi rap- presentati dalle iniziative italiane tuttora operanti in quei Territori ove esse da tempo sono radicate;

considerati i compiti di Amministrazione Fi- duciaria assegnati all'Italia, nell'interesse del po- polo somalo, dall'Organizzazione delle Nazioni Unite ;

esprime la propria riconoscenza all'opera fin qui svolta dagli italiani e dagli autoctoni per il mantenimen- to dell'efficienza delle opere di progresso econo- mico e di civiltà già realizzate;

auspica che, nel congiunto interesse degli abitanti dei sin- goli Territori e degli italiani ivi operanti una più intima collaborazione e comprensione fra tutti gli elementi della popolazione e fra tutti i fattori

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AFFRICA 131

produttivi interessati assicuri il pacifico sviluppo di ogni iniziativa economica, in atto e futura;

riafferma la necessità che Viniziativa privata, cui spetta di promuovere e potenziare Vapparato produttivo dei singoli territori, sia assistita e facilitata nel suo compito da una illuminata ed organica azione eco- nomica, finanziaria ed organizzativa generale da parte delle relative Autorità responsabili;

prende atto con particolare soddisfazione delle dichiarazioni dei qualificati esponenti del Consiglio Territoria- le della Somalia, che hanno voluto responsabil- mente affermare: a) F apprezzamento del popolo somalo per quanto F Amministrazione Fiduciaria ed il popolo italiano vanno operando per la, va- lorizzazione delVeconomia del loro Territorio, il progresso ed il benessere degli abitanti tutti; b) il pieno rispetto, sia durante il periodo dell9 Ammi- nistrazione Fiduciaria, sia oltre tale periodo, dei capitali, dei diritti e dei legittimi interessi civili ed economici di tutti gli abitanti del Territorio, senza discriminazione di nazionalità o di religione; e) la decisa volontà del popolo somalo di contri- buire col proprio lavoro e con ogni propria risor- sa e possibilità al raggiungimento dell9 indipenden- za economica come presupposto indispensabile per quella politica,

Fa voti 1. Che sia proseguita intensamente nelle op-

portune sedi nazionali ed internazionali la tutela dei diritti morali ed economici degli italiani che hanno operato e tuttora operano nei Territori africani già amministrati dalFItalia e sia anche intensificata nei loro confronti, Vopera di assi- stenza e di coordinamento atta a favorire la effi- ciente conservazione e lo sviluppo della loro at- tività;

2) Che, per quanto concerne la Somalia, in considerazione di quanto emerso necessario dai lavori: a) vengano assicurate fonti adeguate di cre- dito a medio e lungo termine, sia mediante Vinter- vento di organi internazionali nel quadro della collaborazione economica auspicata nei principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite ed in par- ticolare delle previdenze progettate per l'Assisten- za alle aree depresse (Punto IV Truman), sia con remissione di prestiti da parte della stessa Am- ministrazione Fiduciaria, adeguatamente garantiti onde facilitarne il collocamento entro e fuori il Territorio della Somalia; b) sia provveduto ad una progredita regolamentazione dei rapporti di la- voro ai fini di un duraturo incremento produtti- vo generale nel quadro e nei limiti dello Statuto del Territorio e degli impegni internazionali; e) siano adottati tutti i provvedimenti di natura valutaria, fiscale, economica, tecnica, organizzati- va atti ad incrementare lo sviluppo degli scambi commerciali, con particolare riguardo al settore dei trasporti terrestri, marittimi ed aerei e delle telecomunicazioni.

Incarica il Comitato Ordinatore del Convegno di far per- venire al Governo, ali9 Amministrazione Fiduciaria della Somalia e ad ogni altra Autorità competen- te i voti dal Convegno medesimo oggi formulati.

I piani di invesflmenii nel noni he

La Francia combatte la sua battaglia politica sul terreno economico e sociale

di PAOLO D'AGOSTINO ORSINI

Un piano di investimenti vero e proprio ha cominciato a funzionare nel Nordafrica francese solo nel 1949, ed è il Pian de Modernisation et d'Equipment che riguardava tutta la Francia e l'insieme delle sue terre oltremare. In esso trovarono posto anche i programmi concernenti i tre territorii nordafricani dell'Algeria, della Tunisia e del Ma- rocco, indipendentemente dalle diverse formule politico- amministrative che lega tali territori alla Metropoli. I pro- grammi avevano essenzialmente lo scopo di assicurare un ritmo costante di lavoro ai cantieri già all'opera e una piena occupazione della manovalanza locale, per impedire ad un tempo lo smobilizzo a la disoccupazione; i relativi stanziamenti furono calcolati in modo che non risultassero ne inferiori alle necessità minime né superiori alle possi- bilità pratiche di esecuzione. Fu perciò preferito un piano graduato e continuo ad uno sforzo immediato più grande, cui sarebbe seguita inevitabilmente una stasi. I termini ne sono stati calcolati dal 1949 al 1952, presumendosi allora che gli aiuti americani discendenti dal piano Marshall per l'Europa sarebbero finiti col 1952; ciò che poi praticamente non è avvenuto perche all'E.CA. ha fatto seguito la M.S.A. (Mutual Security Agency),

I settori d'investimento sono stati, per i singoli terri- tori, l'agricoltura, l'irrigazione, la fornitura di energia, la produzione mineraria, le vie di comunicazione: piani re- gionali, quindi, suddivisi in settori di lavoro.

Per ì Algeria il settore agricolo comprende il migliora- mento dell'agricoltura musulmana, della meccanizzazione agricola, dell'atttrezzatura indiretta (frigoriferi, silos ecc), dell'insegnamento tecnico, della qualità e del numero del bestiame; comprende inoltre la difesa contro l'erosione del suolo, mediante rimboschimenti e creazione di vivai, con un duplice effetto economico (potenziamento della pro- duzione alimentare e dell'esportazione).

Altro e più importante fattore è stato quello dei lavori idraulici per l'irrigazione, al fine di migliorare le condi- zioni del milione di ettari irrigabili (sui venticinque che costituiscono l'insieme delle terre produttive) ed anche di migliorare le condizioni idriche del rimanente territorio, di difendere il terreno dagli effetti della siccità e di alimen- tare adeguatamente di acqua le città e le industrie. Si è trattato, quindi, di sbarramenti, canalizzazioni, acquedotti, regolazione di corsi d'acqua: opera di romana ampiezza, e tale, se portata a compimento, da fare dell'Algeria uno dei grandi produttori agricoli mediterranei.

Terzo settore, direttamente connesso con il secondo, quello dell'energia elettrica, la cui notevole disponibilità non riesce tuttavia a far fronte alle aumentate richieste.

Seguono, per importanza, il settore minerario e il set- tore delle industrie di trasformazione. Il primo riguarda lo sviluppo delle miniere di carbone del Sud-oranese già in esercizio e di quelle recentemente scoperte nella stessa ed in altre zone, nonché nuove prospczioni e ricerche non solo nel campo carbonifero, ma anche in quello dei mine- rali di piombo (nel Teli) e di altri minerali nei territori del Sud (Hoggar sahariano).

II settore industriale vero e proprio riguarda lo sforzo che si va ora compiendo per dare all'Algeria l'autosuffi- cienza di ferro, cementi, concimi fosfatici e azotati, solfato di rame, e un'attrezzatura adeguata nel campo delle ripa- razioni meccaniche e dei mezzi di trasporto.

Infine il settore delle opere pubbliche: strade e piste in primo luogo, i porti principali (Algeri, Orano e Bona) e secondari, l'elettrificazione parziale delle ferrovie, l'ac-

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Io CONVEGNO ECONOMICO AFRICANO (Milano, 26-28 aprile 1952)

In alto, alla seduta inaugu- rale nella sala Bizzozzero del- la Fiera di Milano, parla law. Luigi Bruno, presidente della SAIS e del Convegno. Da sinistra a destra : l'ing. Tocchetti, presidente deir En- te Mostra Oltremare, S. E. Piacentini, presidente della Camera di Commercio Ita- liana per l'Africa, l'avv. Con- siglio, direttore di «Affri- ca » e vicepresidente del Convegno, S. E. Fornari, Amministratore Fiduciario della Somalia, S. E. Brusa- sca, Sottosegretario di Stato per l'Africa e presidente ono- rario del Convegno, l'on. Cor- bino, relatore generale, il doti. Pavone, Prefetto di Milano. - In basso, durante il ricevimento offerto ai con- gressisti dal Banco di Ro- ma, S. E. il generale Gu- glielmo Nasi con Daher Sid Giama, già suo valoroso co- mandante di bande, oggi Consigliere Territoriale nel Parlamento consultivo somalo

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Io CONVEGNO ECONOMICO AFRICANO (Milano, 26-28 aprile 1952)

Le sedute, tenutesi presso la sede della Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Milano, furono di alto interesse, non solo per le relazioni svolte, ma anche per i numerosi, concreti ed efficacissimi interventi dei congressisti. Ecco (sopra) un intervento dell' on. Brusasca, presidente onorario del Convegno, e (sotto) l'aspetto della sala durante un intervento dell'ing. Raschi, che

1-appresenta la Casa degli Italiani dell Asmara.

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1" CONVEGNO ECONOMICO AFRICANO II ricevimento offerto ai congressisti dal Banco di Roma (sede di Milano) fu preceduto da una visita ai grandiosi impianti delle cassette di sicurezza. In questa fotografia sono riconoscibili alcuni fra i maggiori espo-

nenti dell'attività italiana per l'Africa e i rappresentanti del Consiglio Territoriale della Somalia.

L' on. Gennaro Cassiani, Sottosegretario di Stato per i Danni di Guerra, che ci ha concesso un'intervista sulle provvidenze della nuova

legge nei confronti dei danni subiti in Africa.

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