Le politiche di sviluppo locale e i
cluster territorialiEnrico Ciciotti
Ordinario di Politica EconomicaLEL- Laboratorio di Economia Locale
Facoltà di Economia - Sede di PiacenzaUniversità Cattolica del S. Cuore
[email protected]. +39 0523.599 302
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Obiettivi•Sviluppo sostenibile
•Sviluppo integrato
Settori •Agricoltura
•Turismo
•Artigianato
•Cultura
Prodotto
tipico
localeStrumenti
-Coordinamento tra imprese
•Consorzi
•Marchi
•Reti
-Coordinamento tra territori
•Piani di distretto/clusterPiani strategici
Politiche
•Prezzo
•Certificazione
•Promozione
•Attrazione
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Sviluppo sostenibileSostenibilità
-problema della visione (statica e dinamica ; generazioni future)
-problema della completezza (Economia -Società -Ambiente)
Adottare una prospettiva di questo tipo implica muoversi nell’ottica di massimizzare le sinergie ed esternalità incrociate a carattere positivo fra le tre aree della sostenibilità (in una prospettiva sia di breve che di lungo periodo), e minimizzare le esternalità negative
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15 I rischi della competizione non sostenibile
dal punto di vista economico:
concorrenza sui costi (senza innovazione) >>>delocalizzazione e giochi a somma zero;
dal punto di vista sociale e ambientale:
sviluppo economico a danno di questi due ambiti (senza integrazione) >>>qualità della vita (breve periodo) e consumo del capitale (lungo periodo)
dal punto di vista complessivo dell’intero sistema locale:
perdita di competitività >>>riduzione delle economie esterne.
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15 Sviluppo Integrato
Filiere intra settoriali
• es multifunzionalità azienda agricola (fattorie
didattiche, ecc.)
• Associazione produttori produzioni tipiche (presidi
slow food)
Filiere intersettoriali
• Economia di distretto (es. vino)
• Produzione tipiche, ricettività, artigianato, cultura
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Prodotto tipico locale
Offerta economica proposta da una o più imprese radicate in un territorio geograficamente, culturalmente e storicamente definito che viene percepito dalla domanda come prodotto unitariocostituito da un pacchetto di aspetti tangibili (prodotti agroalimentari, prodotti artigianali, manufatti) ed intangibili ( servizi, informazioni, cultura, storia, saperi, tradizioni, ecc.) caratterizzato da un’immagine di o da un’identità di marca unitaria.
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Politiche
-Prezzo
-Certificazione
-Promozione
-Attrazione
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L’offerta si muove in progressione dal che cosa; che
cosa e come; cosa, come e quando; al per chi.
Politiche di prezzo: dal profilo dei costi a quanto i clienti
sono disposti a pagare per vivere esperienze e
trasformare il modo di essere tradizionale nel contesto
delle tipicità locali.
Politiche di comunicazione: dai singoli
prodotti/produttori (o anche marchi collettivi) a marca
dei territori, ove si vivono le esperienze e le
trasformazioni (esperienza turistica , diventare esperti
di tipicità).
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Politiche di commercializzazione: dal trasferimento
dei prodotti nei luoghi di residenza dei consumatori
attraverso canali distributivi sia tradizionali sia evoluti
(commercio elettronico) al richiamare clienti nel luogo
dove l’offerta di esperienze e trasformazioni si
innestano con l’atmosfera, la cultura, la storia, le
condizioni climatiche dei territori ove le produzioni
tipiche hanno origine.
I prodotti tipici come base economica dello sviluppo
locale sostenibile e integrato.
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Strumenti: coordinamento tra imprese
-Consorzi
-Marchi
-Reti
-Cluster/distretti
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Consorzi
Forma di coordinamento che consente di mantenere
l’indipendenza delle imprese
•Acquisti (beni non alimentari o di tipo alberghiero)
•Campagne pubblicitarie
•Partecipazione a fiere
•Contatti con intermediari del turismo
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Marchi
Necessità di riempire questo strumento di marketing
con contenuti riconoscibili dal mercato
•Certificazione di qualità
•Disciplinari
•Place branding (entrano in gioco anche altri attori)
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Reti di Impresa
Doppio movimento: bottom-up e top down
reti di imprese vs impresa a rete
Gerarchia Mercato
Reti
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Modelli reticolari applicati al
territorio
Es. Ruolo della cultura e del turismo
• Città del vino
• Borghi più belli d’Italia
• Città d’arte• …………..
Aspetti geografici
• Città d’acqua
• …………
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Vantaggi delle reti
- Riduzione dell’incertezza
- Riduzione dei costi di transazione
- Economie di scala
- Vantaggi interni/vantaggi esterni
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Tipologia delle reti
- Produzione o scambio (subfornitura, acquisti,
franchising ,distribuzione
- Finanziamento (garanzia fidi, venture capital, ...)
- Scambio di conoscenza (trasferimento tecnologico,
cross licensing, ricerca precompetitiva, scenari,
analisi di mercato ...)
- Produzione di beni collettivi (impatto ambientale,
sicurezza prodotti, responsabilità sociale,..)
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15 Forme di Reti
- Contrattuale (l.33/2009): contratti bilaterali vs
plurilaterali (possibilità di sanzione per la parte
inadempiente)
- Societaria
- Informale (comportamenti opportunistici)
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15 Rete turistica
- Pacchetti unici :alberghi, trasporti, attività
complementari (cultura, tempo libero,
enogastronomia, ecc.)
- Marchio comune
- Marketing comune
- Piattaforma integrata Esempio Terre di Granda -
Federazione Coldiretti di Cuneo: sviluppo turismo
rurale “accoglienza turistica–produzioni tipiche”
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15 Rete settore viti-vinicolo
-Produzione (diffuso)
-Produzione e distribuzione (poco diffusa)
–offerta più ampia di prodotti
–apprendimento reciproco
–adeguamento produzione a mercato e tutela del
consumatore.
Esempio: Associazione Famiglie dell’Amarone-
Verona; Bottega del Vino come format di
distribuzione
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Piani di distretto/Piani strategici
Si tratta più di forme di programmazione negoziata che di veri e propri piani strategici
Allo stato attuale sembrano esistere solo due casi:
Piemonte , con due distretti e una normativa in evoluzione che sembra accentrare le funzioni (tra l’altro fa capo all’Agricoltura , alla normativa in tema di distretti agroalimentari di qualità e con attività ristrette a quelle a carattere promozionali di comunicazione (strade del vino, enoteche regionali, musei del vino , ecc.)anche se è previsto un piano di distretto
Veneto, con due distretti :distretto veneto del vino e distretto del prosecco, che rientrano nella normativa dei distretti produttivi (45 in tutto) e che sembra avere portata più ampia: patto di distretto, attività e soggetti istituzionali previsti ecc.