Date post: | 02-May-2015 |
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Le politiche regionali in materia di gestione dei rifiuti
Giuseppe BortoneDirettore Generale Ambiente, Difesa del Suolo e
della Costa
Regione Emilia-Romagna
DIRETTIVA UE 2008/98/CE - GERARCHIA DEI RIFIUTIDIRETTIVA UE 2008/98/CE - GERARCHIA DEI RIFIUTI Ordine di Priorità nella prevenzione e gestione dei rifiuti
La direttiva Europea stabilisce una precisa gerarchia, da applicare quale ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti:
Prevenzione;Preparazione per il riutilizzo;Riciclaggio;Recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;Smaltimento.
Lo smaltimento in discarica rappresenta la fase residuale del ciclo di gestione. E’ considerato infatti come obiettivo primario quello di diminuire in maniera sensibile i conferimenti di rifiuti in discarica, fino al raggiungimento tendenziale della “discarica zero”.
LE POLITICHE REGIONALI LE POLITICHE REGIONALI La strategia della Regione Emilia-Romagna in materia di gestione dei rifiuti si pone in piena sintonia con la direttiva europea.
Si fonda su una scala di priorità che vede al primo posto la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte, cui deve fare seguito il riciclaggio (che deve essere sempre più incentivato e reso efficiente) ed il recupero di materia (in tutte le sue forme).
Per i materiali non riciclabili, la termovalorizzazione con recupero energetico costituisce un’opzione e uno strumento tecnologicamente affidabile.
LE POLITICHE REGIONALILE POLITICHE REGIONALI
Il sistema regionale dovrà quindi sempre più orientarsi verso una gestione dei rifiuti urbani e speciali che consenta di sviluppare lemigliori tecniche disponibili sia in termini gestionali che tecnologici.
La prevenzione della produzione dei rifiuti costituisce il primo gradino in una scala di priorità di governo corretto del ciclo di gestione dei rifiuti.
Lo smaltimento dei rifiuti deve essere valutato secondo ottiche di area vasta e quale anello finale di chiusura del ciclo dei rifiuti, per tipologie e quantitativi residuali e a completamento delle filiere del recupero.
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione
12 3
4 5 6 7 8 9
0
500000
1000000
1500000
2000000
2500000
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3500000
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Anno
0
100
200
300
400
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600
700
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900
1.000
• Produzione totale RU 2009: circa 3 milioni di tonnellate, - 0,9% rispetto al 2008;
• Aumento popolazione residente dello 0,9%;
• Riduzione produzione pro capite dell’1,8% (dai 695 kg/abitante nel 2008 ai 682 kg/abitante nel 2009)
Produzione pro capite (2008) Media naz. 540 Kg/ab.Nord 541 Kg/ab.Centro 618 Kg/ab.Sud 496 Kg/ab.
Assimilazione a urbani: garanzia di corretta gestione (artigiani,
commercianti)
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione
Andamento della produzione di Rifiuti Urbani (anno 2000 = 100) rispetto ad alcuni indicatori socio economici (anno 2000 = 100).
100
105
110
115
120
125
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
PIL Produzione Rifiuti Urbani Spese delle famiglie
2009 primo anno di riduzione della produzione RU in accordo a riduzione PIL e consumi delle famiglie Da stime Prometeia: calo del PIL del 6% nel 2009 ( nel 2008 -0,7, nel 2007+ 2,2)
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione
25,4% 28,0% 30,2% 32,7% 34,2% 36,3% 39,8% 45,4% 47,4%
72,0% 69,8% 67,3% 65,8% 63,7% 60,2% 54,6% 52,6%74,6%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
anno
tip
o r
acco
lta
(%)
Raccolta Differenziata Raccolta Indifferenziata
RD 2009 = 47,4% (+ 2% rispetto al 2008).
Obiettivo nazionale anno 2009
0102030405060708090
100
Piace
nza
Parm
a
Reggi
o Em
ilia
Mod
ena
Bolog
na
Ferra
ra
Raven
na
Forlì-
Cesen
a
Rimini
tota
le R
egion
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anno
Rac
colt
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ren
ziat
a (%
)
2001 2002 2003 2004 2005 2006
2007 2008 2009
Trend % RD a scala regionale rispetto al totale prodotto
Trend % RD a scala provinciale
Valore medio nazionale 2008: 30,6%
Nord: 45,5%
Centro: 22,9%
Sud: 14,67
Obiettivo 2012 65%
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione
Sistemi di raccolta: centri di raccolta, cassonetti stradali, porta a porta, su chiamata. Ruolo strategico dei centri di raccolta rifiuti molto diffusi sul territorio (oltre 360) e attivi anche per intercettare ingombranti, verde e RAEE. Intercettano quasi il 33% dei rifiuti raccolti in maniera differenziata
Diffusione sempre maggiore dei sistemi “porta a porta” (oggi prevalentemente nelle province di Parma, Piacenza e Ravenna) e per le frazioni: organico, carta e vetro.
Rese di intercettazione rispetto al quantitativo presente nel rifiuto prodotto
Rese di intercettazione per frazione
46%70%
40%
89% 78%
25%47%
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
carta
verd
e
orga
nico
legno
vetro
plast
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alli a
llum
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frazioni
rese
di
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e
% non raccolto inmaniera differenziata
% raccolto in manieradifferenziata
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione
Obiettivo di sostenibilità della RD: riciclo effettivo di materia (normativa europea )
Studio sui flussi della RD per frazione e calcolo del riciclo effettivo
Schema concettuale
Effettivo riciclo
Direttiva 2008/98/Ce
• 2020 obiettivo riciclo effettivo 50% per carta, metalli, plastica e vetro
• 2020 obiettivo riciclo effettivo 70% per rifiuti non pericolosi originati dalle costruzione e demolizioni
PIANO DI AZIONE AMBIENTALE 2008/2010PIANO DI AZIONE AMBIENTALE 2008/2010
E’ il principale riferimento programmatico della Regione Emilia-Romagna in materia di tutela ambientale per perseguire uno “sviluppo sostenibile” in conformità alle direttive UE.
AZIONI PREVISTE (rifiuti):
PROGETTI TERRITORIALI: prevenzione produzione rifiuti e ottimizzazione della gestione
n. 159 progetti approvati
risorse disponibili: €15.500.000 di cui € 14.300.000 già assegnati
PROGETTI REGIONALI: tracciabilità dei rifiuti e cattura della CO2 dal ciclo rifiuti
risorse assegnate: € 4.000.000 PROGETTI INTEGRATI FAS: impianto interprovinciale recupero fanghi e raccolta differenziata
risorse assegnate: € 4.000.000
pe
Esempio di risultati raggiunti con i PPA:
Implementazione delle stazioni ecologiche attrezzate
0
100
200
300
400
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
anno
Le politiche regionali
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione
Rifiuti Urbani Residui (indifferenziati) gestiti nel 2009 = 1.570.000 t (corrispondenti a 360 kg/ab)
Impianti attivi per smaltimento RUR:• 28 discariche• 8 inceneritori (+1 in costruzione)• 12 impianti di selezione meccanica
Il sistema impiantistico è completato da 18 impianti di compostaggioLa filiera del recupero
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione
Trend della produzione e delle modalità di gestione dei RU
0
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
3.500.000
CDR
bio-stabilizzazione
incenerimento
discarica
Raccolta Differenziata
Rifiuti TOTALI
tonnellate
Lo smaltimento in discarica passa dal 51% nel 2001 al 25% nel 2009
L’incenerimento passa dal 16% nel 2001 al 21% nel 2009
Principali forme di gestione dei rifiuti urbani in Europa
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Svi
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EU
15
EU
10
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25
Discarica Riciclaggio incluso compostaggio Incenerimento con rec energetico
Fonte: EEA 2007
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in Regione• Il sistema impiantistico garantisce l’autosufficienza della Regione per la gestione dei RU prodotti• Devono essere ottimizzati e razionalizzati alcuni flussi di rifiuti interprovinciali (Piano direttore regionale)• Le potenzialità autorizzate e previste degli impianti di recupero/trattamento e degli inceneritori coprono anche la domanda di trattamento prevedibile nei prossimi anni (tenendo conto che lo smaltimento del residuo indifferenziato in discarica deve essere azzerato)
Produzione e gestione dei rifiuti urbani in RegioneScenario relativo ai principali flussi di rifiuti a scala regionale per una stima di massima del fabbisogno impiantistico al 2012 (crescita annua produzione 0%, incremento popolazione 1%, obiettivo RD 65%, recupero da differenziata 90%)
Produzione RU3.105.071 t
1.099.876 t
Discarica rifiuti non pericolosi
202.579 t
RD 65% Compostaggio2.005.195 t 838.238 t
Recupero materia
Selezione secco/umido Biostabilizzazione
Termovalorizzazione 934.426 t
604.726 t
495.150 t
194.432 t
scarti recupero 135.268 t
182.884 t
Compost 419.119 t
scarti 135.268 t
scarti 41.912 t
1.166.957 ttotale recupero materia 1.076.076 t
umidità 335.295
umidità 91.442
scarti 36.577 t
scarti 112.887 t
Biostabilizzato 54.865 t
recupero energia
Discarica rifiuti pericolosi 89.927 t
ceneri 89.927 t
scorie 28.033 t
mat. ferrosi 2.455 t
Recupero 90%
a recupero 16.820 t
11.213 t
Potenzialità Inceneritori
Inceneritori Regione POTENZIALITA' t/anno attuali
(2009) POTENZIALITA' t/anno previste CDR
PIACENZA 120.000 120.000
PARMA 130.000
REGGIO EMILIA 70.000 70.000
MODENA 140.000 240.000
BOLOGNA 218.000 218.000
FERRARA 130.000 130.000
RAVENNA 55.000
FORLI'-CESENA 120.000 120.000
RIMINI 150.000 150.000
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
948.000 1.178.000 55.000
RIFIUTI SPECIALIRIFIUTI SPECIALI
Sistema degli impianti e impatto su ambiente e salute
• Controlli e monitoraggi di livello molto alto:– Tutti gli impianti dotati di Autorizzazione Integrata
Ambientale secondo norma IPPC– Limiti emissivi imposti più severi rispetto a norme
nazionali ed europee– Controlli fiscali e monitoraggi costanti, sia da parte di
Ente indipendente che come autocontrollo– Studi e ricerche scientifici di avanguardia promossi da
Regione ed Enti: Moniter, Protocollo Bologna, Studio Coriano di Forlì,……
Il sistema di vigilanza e controllo sugli impianti
Vigilanza sulle discariche
2008n.
2009n.
Campioni acque sotterranee
206 459
Campioni acque superficiali
41 85
Campioni aria 30 70
Campioni percolato 46 32
Campioni rifiuto 7 9
Campioni terreno 40 10
Ispezioni 198 134
Vigilanza sugli inceneritori
2008n.
2009n.
Campioni aria a camino (emissioni)
13 110
Altri campioni (ricadute)
47 9
Ispezioni 56 50
Attività di controllo condotte ai sensi del D. Lgs. 133/2005, del D. Lgs. 36/2003 e D. Lgs. 59/2005
Autorizzazione Integrata e miglioramento impianti
Impianto
Data rilascio prima AIA*
Confronto con configurazione
precedente
Confronto con configurazione di riferimento
UE
Presenza del sistema SCR (Riduzione
selettiva catalitica)
Presenza di limiti o flussi di massa inferiori al dlgs 133/05
Note
Bologna 31/03/08 =** >= si si
La presenza della torre di lavaggio è stata considerata equiparabile o migliorativa
rispetto all’elettrofiltro
Ferrara 30/10/07 >> > si si Per le polveri utilizzato filtro a
maniche invece che elettrofiltro
Forlì 29/04/08 >> > si si Per le polveri utilizzato filtro a
maniche invece che elettrofiltro
Modena 23/12/08 > > si si Piacenza 26/10/07 = > si si
Ravenna 24/10/07 = >= no si
considerato abbattimento SNCR, multi cicloni separatori
e torre di lavaggio alcalina uguale o migliorativo rispetto a
elettrofiltro ed SCR Reggio Emilia
10/05/07 = = no
= Considerato SNCR equivalente a SCR
Rimini 30/10/07 (poi modificata)
>> > si
si
Piacenza Reggio Emilia
Modena Bologna Ferrara Forlì
Cesena Ravenna Rimini
Limiti DLgs
133/ 2005 N° linee incenerimento autorizzate 2 2 2 2 2 1 1 2 ----
Limiti in Flusso di Massa o Concentrazioni medie annuali
No Si Si No Si Si No Si Non
previsti Polveri 0,1 – 1 0,1 - 1 0,2 - 2 0,1 - 1 0,1 - 1 0,2 - 1 1 – 3 0,5 - 2 10
NOx - Ossidi di Azoto (mg/ Nmc) 50 – 130
(SCR) 100 - 140
50 – 90 (SCR)
60 - 95 (SCR)
40 – 60 (SCR)
40 – 60 (SCR)
130 – 160 130 - 160 200
SOx – Ossidi di Zolfo (mg/ Nmc) 4 - 15 0,5 - 2 0,5 - 2 0.1 – 4 0,3 - 1 0,5 - 2 0.1 – 1 0,5 - 5 50 COT – Carbonio Org. Tot.
(mg/ Nmc) 0,2 - 1 0,2 - 2 0,2 - 2 0,5 - 3 0,2 - 2 0,2 - 2 0,2 – 2 0,2 - 2 10
CO - Monossido di Carb. (mg/ Nmc) 1 - 8 5 - 10 5 - 15 5 - 15 4 - 15 5 - 10 3 – 15 3 - 10 50 HCl - Acido Cloridrico (mg/ Nmc) 2 - 5 0,5 - 2 0,5 - 2 0,1 - 1 0,5 - 2 0,5 - 2 0.2 – 1 0,5 - 4 10 HF - Acido Fluoridrico (mg/ Nmc) 0,2 – 0,4 0,1 – 0,2 0,2 – 0,4 0,1 – 0,2 0,1 – 0,3 0,1 – 0,2 0,1 – 0,2 0,1 – 0,2 1
Hg – Mercurio (mg/ Nmc) 0,002 – 0,020 *
0,001 – 0,010 *
0,001 – 0,005
0,001 – 0,005
0,001 – 0,005
0,001 – 0,005 *
0,001 – 0,005 *
0.05 *
Cd+Tl – Cadmio + Tallio (mg/ Nmc) 0,001 – 0,010 *
0,001 – 0,005 *
0,001 – 0,002 *
0,001 – 0,003 *
0,001 – 0,005 *
< 0,001 * 0.05 *
Sommatoria Metalli (mg/ Nmc) 0,005 – 0,060 *
0,1 – 0,5 *
0,005 – 0,050 *
0,005 – 0,040 *
0,005 – 0,050 *
0,030 – 0,050 *
0.5 *
IPA – Idrocarburi Policiclici Aromatici (mg/ Nmc)
< 0,0005 **
0,0005 – 0,008 **
< 0,0005 **
< 0,0005 **
< 0,0005 **
< 0,0005 **
< 0,0005 **
< 0,0005 **
0.01 **
PCDD + PCDF – Diossine e Furani (ng Diossina Equivalente/ Nmc)
0,002 – 0,020 **
0,002 – 0,007 **
0,002 – 0,020 **
0,002 -0,01
0,01 – 0,050 **
0,001 – 0,010 **
0,010 – 0,050 **
< 0,003 * 0.1 **
NH3 – Ammoniaca (mg/ Nmc) 2 – 8 4 - 12 2 - 4 2 - 5 0,5 – 2 1 - 3 1 - 4 2 - 7 Non
previsti * Concentrazioni riferite a campionamenti periodici discontinui di durata pari a 1 ora ** Concentrazioni riferite a campionamenti periodici discontinui di durata pari a 8 ore
Impianti di incenerimento rifiuti urbani Emilia-Romagna: confronto
con Dlgs 133/2005
Bilanci di massa
• A livello di bilanci di massa delle emissioni per il territorio regionale, i dati basati sull’inventario regionale emissioni (omogenei con la metodologia INEMAR usata a scala nazionale), attribuiscono agli impianti di incenerimento le seguenti incidenze:– PM10 – Inceneritori rifiuti: 0.04%– NOx – Inceneritori rifiuti: 0.54%
Gli altri studi
• Oltre a verifiche e controlli di norma, anche prima di avviare Moniter, sono stati svolti, conclusi, studi scientifici di verifica, come quello connesso al monitoraggio dell’inceneritore di Granarolo pubblicato sul sito (http://www.aria.provincia.bologna.it/progetti/progetti.html)
• che evidenziano alcuni importanti risultati da porre all’attenzione
Tab. 21: Concentrazione media TCDD/PCDF rilevati in 11 paesi europei
Valori di diossine espressi in TCDD/PCDF rilevati da Arpa nell’intorno dell’inceneritore di Granarolo
Commento contenuto nello studio:”I valori rilevati sono nel range dei siti urbani”
Valutazioni tossicologiche contenute nello stesso studio di
Granarolo
• La valenza sanitaria delle diossine per effetti non neoplastici è nulla, in quanto moltiplicando le concentrazioni in aria per 30 mc inalati/die e dividendo per il peso corporeo medio di un adulto 60 kg si ottiene un’assunzione di 0,022 - 0,020 TEQ pg/kg p.c./die
• valori circa 100 volte inferiori al TDI della TCDD (2 pg/kg p.c./die).• Relativamente agli effetti cancerogeni• Assumendo a riferimento la potenza cancerogena della TCDD
calcolata da California EPA 2005, ovvero 1 pg/kg p.c./die che incrementa di 10 su 1 milione le morti per cancro
• si otterrebbero valori di 2,2 - 1,6 su 10 milioni• inferiori a 1 su 1 milione, che le agenzie federali statunitensi
ritengono trascurabili
Conclusioni
• Scenario in linea europa (riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero di materia, recupero di energia e infine smaltimento come forma residuale)
• Filiera complessa e articolata, garanzia sicurezza e autosufficienza, non può esistere un’unica soluzione
• Razionalizzazione, prevenzione incremento raccolta differenziata in termini quanti/qualitativi per consentire l’effettivo recupero
• “Exit strategy” dalle discariche (coerenza europa, impatto ambientale, consumo di territorio….generazioni future)
• Ottimizzazione dei flussi e tracciabilità • Impegno sulla vigilanza e controllo per impatto salute• Il progetto Moniter• Il piano direttore regionale
IL PIANO DIRETTOREIL PIANO DIRETTOREStrumento di pianificazione settoriale di livello regionale con il quale si intende proporre criteri e indirizzi in grado di aiutare il sistema delle autonomie locali a meglio definire le azioni da intraprendere, garantendo la reciproca integrazione e favorendo un’ottica di area più vasta.
Possibili contenuti principali:
• coordinamento territoriale del sistema impiantistico a scala regionale
• riduzione della produzione dei rifiuti
• quantità e qualità della raccolta differenziata e misure per incrementare il riutilizzo/recupero
• altre attività
• piano regionale delle bonifiche dei siti inquinati
• gerarchizzazione delle aree ambientalmente compromesse, finalizzata ad un razionale recupero
Flussi Parma 2009
Flussi Modena 2012