Le seminatrici nell’agricoltura italiana degli anni ’50 – ‘60
La Seminatrice Meccanica fu inventata nel 1701 dall’agronomo inglese JETHRO TULL (1674- 1741)
SEED DRILL (seminatrice) of TULL : costruita in legno , a tre file.
Coprisolco Cutter
Tramoggia
Da questo momento la seminatrice meccanica incominciò ad evolversi : fu costruita interamente in ferro
con particolare attenzione al distributore , alla sua velocità di rotazione ed alla precisione di semina.
A = assolcatore Disco Semplice
B = assolcatore Doppio Disco
C = Falcione corto
D = Stivaletto
E = Falcione lungo
E
Seminatrice senza avantreno ma
dotata di timone sterzante.
Seminatrice con avantreno e
timone sterzante.
Seminatrice con cutter a stivaletti
La parte più importante delle seminatrici che trattiamo è il distributore , azionato mediante un rinvio d’ingranaggi
che prende il moto da un’ingranaggio , concentrico alla ruota motrice , posto verso l’interno della ruota stessa.
Gli ingranaggi possono essere due , uno per ciascuna ruota motrice , ed allora l’albero del distributore è diviso in
due parti , una mossa da una ruota e l’altra mossa dall’altra ruota.
In questo caso la seminatrice è dotata di due leve per la semina.
Vediamo i tipi più comuni di distributore : 13 = rullo scanalato 14 = rullo dentato
MAIS FRUMENTO
Nella pagina precedente è raffigurato il sistema d’ingranaggi che porta in ratazione il distributore ed il leveraggio che l’operatore muove per iniziare la semina od interromperla.
La leva compie l’operazione di semina invertita se si cambia la posizione del fulcro F.
Una delle seminatrici più evolute e quindi apprezzata era la CARRARO costruita negli stabilimenti Carraro a Campodarsego (PD) . Questa seminatrice era dotata di un Distributore Brevettato , completamente diverso dagli altri , costruito in ottone e con tre cave di diversa ampiezza. Aveva anche un cambio di velocità del distributore , realizzato con un disco forato e relativo pignone che con- sentiva sei velocità di rotazione del distributore.
Cambio velocità
La seminatrice Carraro aveva le ruote in ferro e poteva essere fornita con avantreno sterzante o semplicemente con sterzo senza avantreno o senza sterzo. Altra caratteristica era quella di avere falcioni e/o stivaletti in ghisa fusa , anziché in lamiera. Di seguito si forniscono brevi notizie sul fondatore della Carraro : Giovanni Carraro.
GIOVANNI CARRARO
Un nome che è un destino: il carraro era colui che faceva i carri. Giovanni Carraro dal 1910 rappresenta
una parte importante nel mondo dell"attività agricola dove il carro è stato poi sostituito dal trattore
Nato a Campodarsego, nei pressi di Padova, nel 1890, secondogenito di Giuseppe e Leonilde Carraro,
considerato figlio “cadetto” nella piccola famiglia d‟artigiani, fabbri e maniscalchi, Giovanni Carraro entra
nell‟officina del padre a 11 anni. Si lavora in famiglia per produrre aratri, badili, forche e attrezzi vari per
l‟agricoltura. Giovanni e Domenico, il fratello che già è attivo nell"officina paterna, acquistano fama di fabbri
abili, forti e creativi. Su consiglio di un anziano amico di famiglia, Giovanni si iscrive ad una scuola serale a
Padova, dove impara a disegnare e a conoscere le nozioni base di meccanica. Con i soldi che riesce a mettere
insieme compra ferro e utensili da lavoro per tutti i progetti che ha in mente. In particolare, lavora ad una
attrezzatura agricola rivoluzionaria, una macchina polifunzionale. Lavora giorno e notte alla sua idea e la porta
all‟Esposizione Industriale Agricola” di Padova del 1910 dove partecipa a un concorso per l‟attrezzatura
ritenuta più innovativa. Ottiene un successo notevole. A soli 19 anni vince il premio e capisce in quel giorno
quale sarà il suo destino. Antonio, uno dei sei figli di Giovanni, sulla scia del padre nell"intuire la validità dei
mezzi multifunzionali, nel 1962, presenta sul mercato il suo primo trattore compatto a 4 ruote motrici uguali. È
un bambino che cresce tra i macchinari della semina e, a poco più di 10 anni, inizia a lavorare e a diventare
esperto nell‟uso del tornio e della trancia.
IL MULTIFUNZIONALE E IL REVERSIBILE Durante le guerre mondiali l‟azienda Carraro, come gran parte delle attività produttive, si ferma, per poi
ripartire con slancio. Nel decennio successivo al 1945 realizza un macchinario allora inesistente nel mercato,
un trattore multifunzionale compatto che mette insieme diverse soluzioni alternative e innovative. E proprio
nella sede della bottega di Giovanni viene fondata l‟azienda Antonio Carraro che ha bisogno, per attuare la sua
rivoluzione, di esperti nel mondo dell‟agricoltura, in grado di capire il rivoluzionario concetto di trattore. Va in
campagna a cercare i propri collaboratori. Dapprima i modelli montano motori da 18 cavalli, e poi, anno dopo
anno, motori sempre più potenti e in costante evoluzione, così da diventare leader nel mercato e conquistare le
campagne, con l‟obiettivo di fornire le migliori soluzioni tecniche nel campo dell‟agricoltura specializzata,
anche in condizioni di utilizzo estreme e nella manutenzione del verde e della viabilità stradale. In breve, la
Antonio Carraro è diventata una tra le aziende più significative nel mondo dei trattori compatti a 4 ruote
motrici con potenza compresa tra i 20 e i 100 cavalli. Oggi Antonio Carraro è presidente dell‟azienda che vede
impiegata la terza generazione, costituita da Marcello, amministratore delegato, Liliana, direttore immagine e
comunicazione, Massimiliano, direttore marketing di innovazione, Silvia, Davide e Barbara.
ALL"AVANGUARDIA
La filosofia costruttiva dei prodotti Antonio Carraro è basata sulla continua innovazione tecnologica. Basta
pensare che nel 1973 viene realizzato il „Centro Studi e Ricerche‟ dove organizza un equipe di tecnici dedicati
alla ricerca di prodotti innovativi. Iniziano le prime collaborazioni con gli Istituti Universitari di Padova,
Bologna, Berlino, Humboldt, Sidney.
LA STORIA IN TAPPE , limitata all’anno 1960
1910: Presentazione della prima macchina agricola multifunzionale da parte di Giovanni Carraro alla 1°
Esposizione Agricola di Padova.
1911: Costituzione della società Giovanni Carraro. Inizio produzione artigianale di macchine agricole
multifunzionali.
1925: Giovanni Carraro inizia una produzione in serie di seminatrici (GC “1400” e GC“1700”) che
svolgeranno un ruolo da protagoniste nell‟espansione delle superfici cerealicole tra e dopo le due grandi
guerre.
1950: Nasce il primo trattore con marchio "Giovanni Carraro", chiamato "Universal": una macchina porta-
attrezzi multifunzionale. Questa concezione di trattore ha caratterizzato la storia e la stessa filosofia aziendale.
1958: È l"anno del Carraro 23
1959: La Giovanni Carraro si scinde in 2 società i cui titolari sono i figli del capostipite: la Carraro Spa di
Mario, Oscar, Clara e Francesco, oggi leader mondiale degli assali per l"automazione e la Antonio Carraro di
Giovanni, di Antonio e Bianca Carraro, divenuta in seguito Antonio Carraro Spa oggi importante marchio
italiano dei trattori compatti.
1960: Antonio Carraro lancia lo “Scarabeo”, una sorta di motocoltivatore “alla tedesca”.
Giovanni CARRARO
1890 - 1982