LE TAVOLE DI SVILUPPO DI KUNO BELLER

(tr. it. S. Mantovani dell’ed. orig. del 1992)

Lezioni di Pedagogia Speciale per la prima infanzia

Prof.ssa Serenella Besio

AA 2018/2019

Scopi

• Verificare la propria percezione dello sviluppo di ciascun bambino

• Verificare, per ciascun bambino, i rapporti tra le diverse aree di sviluppo, così come si osservano nella situazione educativa quotidiana

• Fondare su queste verifiche le proposte di attività che favoriscono lo sviluppo del bambino in situazione familiare o di gruppo

Utilizzi• Non si tratta di uno strumento diagnostico, bensì per determinare

un’osservazione sempre più attenta di ciò che il bambino sa fare abitualmente, per definire un profilo di sviluppo

• A partire da tale profilo, si elaborano proposte di attività e di esperienze

• L’efficacia di tali proposte viene verificata nel tempo, attraverso le variazioni nel profilo. Tali variazioni non sono un indice di incremento di capacità o di abilità, ma:• Un aumento delle capacità dell’osservatore o del genitore a comportamenti

rilevanti di cui non si accorgeva• Un arricchimento delle opportunità educative che vengono offerte al

bambino, attraenti e adeguate al livello di sviluppo• Un aumento di motivazione, attività, voglia di fare del bambino in aree in cui

prima era inattivo

Presupposti- 1

• Ogni bambino si sviluppa secondo un ritmo diverso rispetto:• agli altri bambini

• alle diverse aree di comportamento

• Per poter offrire risposte educative adatte al livello di sviluppo, è utile definire il profilo che permetta di individuare le peculiarità individuali

• Il profilo aiuta a comprendere l’individualità del bambino e ad aiutare l’adulto nell’indirizzare la proposta pedagogica. Le proposte sono più efficaci se adeguate al livello di sviluppo

• Cogliere, sottolineare e sostenere la motivazione del bambino è indispensabile per conoscerlo approfonditamente e per individuare le aree di attenzione pedagogica

Presupposti- 2• Il riscontro di aree in cui il bambino è poco attivo e demotivato non indica

necessariamente una carenza di sviluppo, ma fa riflettere su:• Le eventuali carenze dell’organizzazione ambientale che non offrono le occasioni adeguate • Gli atteggiamenti dell’adulto (genitore, educatore) che non permettono loro di evocare,

cogliere, sostenere i comportamenti di quell’area

• Comportamenti che appaiono negativi possono essere elementi di propulsione verso il cambiamento• Es., piangere se la mamma si allontana, è segno di sviluppo socio-emotivo in progresso• Mantenere il possesso di un oggetto con decisione indica che il bambino sta sviluppando una

propria identità e riconosce i propri bisogni

• Le TAVS si basano su una valutazione positiva dell’autonomia e della capacità di iniziativa del bambino; tutte le manifestazioni ad essa relative vengono lette come segni di sviluppo

• Lo strumento si basa su una visione integrata e globale del comportamento e dello sviluppo, dunque la suddivisione in aree ha solo un senso operazionale e pratico

Presupposti- 3

I mutamenti nello sviluppo si effettuano nel senso di una crescente maturità, articolazione e dominio della realtà circostante: dalla dipendenza all’indipendenza, dall’impulsività alla capacità di esprimere bisogni fisici ed emotivi, dalla globalità nel percepire il mondo circostante a processi differenziati, in ambito cognitivo e linguistico, da un comportamento concreto a uno astratto, dall’attività individuale all’attività di gruppo

Area di influenza delle TAVS

• Strumento di conoscenza

• Strumento per un’analisi critica dell’ambiente

• Strumento di formazione

TAVS – 8 aree

• Dominio delle funzioni del corpo (DF)

• Consapevolezza del mondo esterno (CM)

• Sviluppo sociale ed emotivo (SE)

• Gioco (G)

• Linguaggio (L)

• Sviluppo cognitivo (C)

• Motricità generale (MG)

• Motricità fine (MF)

Organizzazione

• Ogni area è divisa in 14 fasi, da 0 a 6 anni

• Le prime 4 riguardano il primo anno di vita

• Ogni ulteriore anno prevede 2 fasi

Modalità

• Ogni fase presenta un certo numero di domande che vengono poste alla mamma (o al genitore) e all’educatrice e che riguardano ciò che esse hanno visto fare al bambino quando era con loro

• Ogni domanda va corredata da due o tre esempi, così da essere sicuri che non ci siano fraintendimenti sulla sua interpretazione generale

• Il profilo si definisce dalla fase di sviluppo in cui l’adulto ha visto fare tutte le attività previste dalle domande, e si ferma in quella fase in cui il bambino non è stato visto farne nessuna

Come si usano le TAVS - 1

• Un pedagogista, un educatore, uno psicologo, sottopongono le domande a un adulto che conosce molto bene il bambino; l’operatore deve conoscere molto bene le TAVS

• Primo incontro. Tempo largo, atteggiamento disteso, clima di analisi attenta, non frettolosa. Necessario spiegare la natura delle TAVS. Si possono attribuire valori solo alle situazioni effettivamente verificate dall’adulto, oppure si usa non so. Occorre anche disambiguare delle incongruenze, per es. rispetto ad una precedente osservazione. A fine seduta si calcolano i punteggi, si mostrano all’adulto, si fa notare come siano in media con l’età e poi si passa a discutere i punti di forza e di debolezza

Come si usano le TAVS - 2

• Secondo incontro. Si verificano i non so, si completa il profilo definitivo, lo si commenta e si mettono a punto le proposte per il bambino.

• Si parte dalle attività in cui il bambino è più competente e motivato e si propone n’esperienza che connetta una di queste con un’attività scelta nell’area che occorre sviluppare maggiormente. Via via si procede verso le aree più deboli, o si specificano le attività nelle aree più deboli

• Questo incontro è un’altra importante occasione di discussione con l’adulto di riferimento. Una volta individuate le attività, si chiede all’adulto di trovare occasioni per effettuarle con una certa frequenza nel corso della giornata

Come si usano le TAVS - 3

• Terzo incontro. A distanza di qualche mese, si ripercorre e si aggiorna il profilo di sviluppo.

• Il bambino mostrerà dei cambiamenti e degli avanzamenti in generale, e il grafico si sarà spostato più in alto, verso le fasi che corrispondono alla crescita di età

• Ciò che interessa maggiormente è verificare se si sono spostate verso l’alto anche le aree in cui sono state effettuate attività dedicate, cioè se i rapporti fra le aree in questa nuova fase siano più favorevoli e armoniosi rispetto al primo profilo

Utilizzo delle TAVS e degli strumenti correlati

• Criteri e punteggi per la valutazione delle risposte dell’adulto di riferimento:• Il comportamento richiesto rientra nella regola, è prevedibile, ricorre

regolarmente; valutazione «lo fa» (valore 1)

• Il comportamento ricorre ogni tanto o raramente nelle relative occasioni, è imprevedibile e non si manifesta in maniera specificamente riconoscibile; valutazione «a volte», o «in parte» (valore 0,5)

• Il comportamento non ricorre; valutazione «non lo fa» (valore 0)

• Non ci sono state occasioni in cui il comportamento possa essere stato osservato; valutazione «non so»; in questo caso occorre valutare il motivo della valutazione

Esempio di conteggio• Se in una fase di 6 items si risponde a tre con «lo fa», a due con «talvolta»,

ad uno con «non lo fa», si ottiene:

1+1+1+0,5+0,5+0=4,0

• Questa somma si divide per gli items (in questo caso 6) e risulta così:

4:6=0,6666 arrotondato a 0,7

• Dopo che sono stati determinati in un’area i valori della media per le singole fasi, attraverso la loro somma risulta la media totale in quell’area.

• Se si comincia oltre la fase I, a ciascuna delle fasi precedenti viene attribuito il valore 1.

• Ad esempio, se si comincia dalla fase V per un bambino di 20 mesi, viene attribuito un valore di base di 4. Il valore della media del grado di sviluppo del bambino nell’area esaminata è dato dal numero dell’ultima fase non rilevata più i valori di media di tutte le fasi rilevate

Costruzione grafica del profilo

• Il rilevamento comincia dalla fase che si trova al livello immediatamente più basso rispetto a quello dell’età del bambino

• Questa è la base inferiore, nella quale a tutte le domande viene risposto «lo fa». Se non è così, il rilevamento deve scendere alla fase inferiore, dove tutte le risposte dovrebbero essere «lo fa». Se ciò non accade, si considera la fase precedente in cui solo una risposta non sia «lo fa», come base

• Si procede allo stesso modo per individuare la fase più alta

Significati dei limiti inferiore e superiore

• Il limite inferiore indica fino a quale grado di sviluppo (fase) il bambino è massimamente competente: questa fase è la più alta alla quale si sia risposto a tutte le domande (tollerando una sola eccezione) con la risposta «lo fa»

• Le fasi di piena confidenza vengono indicate come fasi di sicurezza o competenza; in queste fasi le possibilità di fallimento sono minime, mentre è molto alta la possibilità di successo.

• Il limite superiore è il grado di sviluppo a partire dal quale il bambino non dimostra più competenza. Da questo punto in avanti le azioni e i comportamenti richiesti non compaiono più