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LE VIE DELL’ORO E massa nel dopoguerra dei siciliani verso il capoluogo. Senza la condivisione...

Date post: 17-Feb-2019
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Sabato 30 novembre 2013. Ore 16:00, presso oratorio del S. Rosario in S. Domenico, via dei Bambinai 18, conferenza stampa del Sindaco di Palermo, On. Prof. Leoluca Orlando. Domenica 1 dicembre 2013, festa di S. Eligio. Ore 9:30, presso la Rinascente di via Roma 289, conferenza, aperta alla cittadinanza. Interventi di: Assessore alle AttiviProduttive Marco Di Marco, Assessore al Centro Storico Agata Bazzi, Prof.ssa Rita Cedrini (Fai e Comitato Festa Sant’Eli- gio), Dott. Silvano Barraja (Presidente dell’Associazione Provinciale Orafi, Ar- gentieri, Gioiellieri, Orologiai e Affini di Palermo), Dott. Luca D’Arpa (Associazione San Domenico), Dott. Dario Riccobono (Addio Pizzo). Contenuti: Presentazione della giornata, delle monete e del libro sui testi ma- noscritti della Maestranza degli Orafi ed Argentieri e la Chiesa di San Eligio dal 1650 al 1880, depositati presso la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana. Verranno forniti dettagli sulle ragioni dellevento e verranno presentati i bozzetti delle medaglie di S. Eligio. In futuro, il Palermo, 1 dicembre 2013. LE VI E DE L L’OR O E DE L L’ARG E NTO In occasione della festa di Sant’Eligio, si restituisce a Palermo la città degli argentieri. S. Eligio, di Nanni di Banco, Firenze, Orsanmichele.
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Sabato 30 novembre 2013.Ore 16:00, presso oratorio del S. Rosario inS. Domenico, via dei Bambinai 18, conferenzastampa del Sindaco di Palermo, On. Prof.Leoluca Orlando.

Domenica 1 dicembre 2013,festa di S. Eligio.

Ore 9:30, presso la Rinascente di via Roma289, conferenza, aperta alla cittadinanza.☞ Interventi di: Assessore alle AttivitàProduttive Marco Di Marco, Assessore alCentro Storico Agata Bazzi, Prof.ssa RitaCedrini (Fai e Comitato Festa Sant’Eli-gio), Dott. Silvano Barraja (Presidentedell’Associazione Provinciale Orafi, Ar-gentieri, Gioiellieri, Orologiai e Affini diPalermo), Dott. Luca D’Arpa(Associazione San Domenico), Dott. DarioRiccobono (Addio Pizzo).☞ Contenuti: Presentazione della giornata,delle monete e del libro sui testi ma-noscritti della Maestranza degli Orafi edArgentieri e la Chiesa di San Eligio dal1650 al 1880, depositati presso la BibliotecaCentrale della Regione Siciliana.Verranno forniti dettagli sulle ragionidell’evento e verranno presentati i bozzettidelle medaglie di S. Eligio. In futuro, il

Palermo, 1 dicembre 2013.

LE VIE DELL’ORO EDELL’ARGENTO

In occasione della festa di Sant’Eligio, si restituiscea Palermo la città degli argentieri.

☞S. Eligio, di Nanni di Banco, Firenze,

Orsanmichele.

ricavato della vendita di queste medaglieverrà destinato alla ricostruzione dellachiesa di S. Eligio e al restauro dell’urnadi S. Rosalia.☞ Intervento del Sindaco di Palermo On. Prof.Leoluca Orlando.

Ore 11:30, Messa celebrata da don PietroScaduto, parroco di S. Giacomo la Marina,nella chiesa di S. Maria la Nova.

Ore 10:00–18:00, apertura degli oratori e dellechiese comprese nel quadrilatero inte-ressato accompagnati dai ragazzi di PadreBucaro e del Fai.

Ore 15:00–19:00, visite guidate ai laboratori diorafi e argentieri: Antonino Amato, Bene-detto Gelardi, Antonino Catalano, PieroAccardi Restauri Argenteria, ecc., a curadegli allievi della Scuola Orafa Arces.☞ A piazza Sant’Eligio esibizioni e dimo-strazioni a cura di Filippo Leto (scultore),Giovanni Diluvio (cesellatore), GabrieleAccardi (allievo liceo artistico), ChristianPancaro (attore), Umberto Pollicino(musicista).

Ore 19:30, concerto di musica classica orga-nizzato dal Conservatorio di MusicaVincenzo Bellini nella chiesa di S.Sebastiano.

La Loggia e la cittadella degli argentieri.

OMENICA 1 dicembre 2013 si svol-gerà nella zona di piazza S. Dome-

nico, a Palermo, la manifestazione «Le viedell’oro e dell’argento».

DChe l’amministrazione cittadina si intesti

la festa di S. Eligio, patrono di orafi e ar-gentieri, è un sogno che diviene realtà.Ancora di più perché questa è una dellestrategie adottate dal Comune di Palermoper far rinascere definitivamente la citta-della degli argentieri.

Ricordo due spunti offerti anni fa dalsindaco Orlando. Il primo: Palermo è unametropoli con pochi cittadini che la amanocon piena consapevolezza. Quasi nonesistono i palermitani, quelli da più di tregenerazioni, perché la maggior parte degliabitanti attuali è frutto dell’immigrazionedi massa nel dopoguerra dei siciliani versoil capoluogo. Senza la condivisione parte-cipe di un’identità forte questa città è ri-masta in balia dei saccheggi di varia natura.Il secondo, risalente al convegno L’Isoladell’argento verso l’età dell’oro, organizzato dalCollegio Universitario Arces presso la

Camera di Commercio nel 1999: per pro-muovere lo sviluppo occorre fare sistema.

Viviamo un’epoca di profondo imbar-barimento. Non riguarda solo Palermo, èuna crisi mondiale di civiltà. Ma a Palermo,in particolare, c’è un ostacolo in più cheimpedisce di risalire la china: ciascuno siostina a coltivare il proprio orticello (‘u sojardineddu). È un fenomeno che si registratra artigiani, tra imprenditori, tra am-ministratori pubblici, tra politici, tra pro-fessionisti, tra professori universitari, e cosìvia. È uno sperpero enorme di risorse e diopportunità. Per il bene della città, abeneficio di tutti, dovremmo condividere ilpatrimonio delle nostre conoscenze. Inquesto modo, invece di un piccolo orto,fiorirebbe il grande giardino, il Genoardodel tempo dei normanni.

Un grazie speciale va all’argentierePiero Accardi, che tanto ha fatto in questianni per accendere i riflettori dell’opinionepubblica su di una ferita poco nota delcentro storico: una chiesa crollata per in-curia, quella di S. Eligio nella piazzaomonima, che era il luogo di riunione e di

We have a dream. A golden dream.

L’incontro del Comitato Festa S. Eligio con il card. Romeo, 3 marzo 2009.

Quel che resta della chiesa di S. Eligio.Sullo sfondo S. Domenico.

lavoro dei rappresentanti delle due mae-stranze. E per questo è ancora un simbolo,come lo sarebbe la sua ricostruzione. Nelgiugno 2008 si era cominciato a celebrarela messa in onore di S. Eligio davanti airuderi dell’edificio seicentesco. Il 24 gen-naio 2009 veniva creato ufficialmente ilComitato «Festa di S. Eligio», compostoda esponenti di varie realtà cittadine, perfarsi carico degli aspetti organizzativi re-lativi alla tradizionale messa e per pro-muovere il progetto di ripristino dellachiesa. Il 3 marzo 2009 i membri del Co-mitato furono ricevuti dal card. PaoloRomeo e da mons. Giuseppe Randazzo, aiquali illustrarono l’iniziativa.

Arces, dal canto suo, è sempre stata insintonia con questo obiettivo, andando allaradice della questione, formando cioè lenuove leve di queste maestranze. Ancheperché serve urgentemente una nuova ge-nerazione di artigiani che siano allo stessotempo uomini di cultura, come lo eranofino al primo Ottocento.

Non è una pretesa elitaria. Se non bastas-sero le opere, eloquenti di per sé, sarebbesufficiente guardare al busto di GiacomoSerpotta nel loggiato dell’oratorio del S.Rosario in Santa Cita, per intuire l’altissi-mo livello raggiunto, all’interno degli am-

bienti culturali del passato, dagli artigianidi questa città.

Erano altri tempi, secoli di ricchezza in-vestita nella bellezza. Non come oggi. Lanostra è l’epoca del fast food, dei mega-store, di IKEA, dell’iPhone. Se non c’è chicompra (come avveniva fino agli anniNovanta, quando gli argentieri palermita-ni vendevano tonnellate di prodotti ognimese), non c’è neppure ragione di esistereper questi artigiani.

Ma la cultura dei giovani può aprirenuovi scenari. Perché Palermo è definibile,ancora oggi, capitale mondiale dell’ar-gento, lavorato con perizia ancestrale. Selo si farà scoprire a mercati ricchi comequelli della Russia attuale o quelli degliEmirati Arabi o quelli di altri Paesi analo-ghi, i nostri produttori avranno molto lavo-ro per i prossimi anni. Senza contare che neimusei siciliani c’è un immenso patrimoniodi oreficeria che richiede catalogatori,valutatori, restauratori.

Non è un augurio. È un impegno pre-ciso della direzione del Collegio Univer-sitario Arces, che per questa ragione acco-glie con entusiasmo l’iniziativa del Comu-ne di Palermo.

CIRO LOMONTE

Punzonatura simbolica del nuovo calice d'argentoper la chiesa di S. Eligio, 27 giugno 2012.

dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus) www.ilcovile.it


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