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LESTORIE VENDEMMIA 2019. LO SPETTRO DELLA … · do. Un potenziale che si riduce notevolmente...

Date post: 23-Sep-2020
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GAMBERO ROSSO 16 TRE BICCHIERI LE STORIE VENDEMMIA 2019. LO SPETTRO DELLA SOVRAPPRODUZIONE a cura di Gianluca Atzeni Tutti i diritti riservati Tre Bicchieri PAESE : Italia PAGINE : 16-20 SUPERFICIE : 476 % AUTORE : Gianluca Atzeni 25 luglio 2019
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Page 1: LESTORIE VENDEMMIA 2019. LO SPETTRO DELLA … · do. Un potenziale che si riduce notevolmente rispetto ai livelli raggiunti un anno fa, secondo le stime ministeriali, per una serie

GAMBERO ROSSO16TRE BICCHIERI

LE STORIE

VENDEMMIA 2019.LO SPETTRO DELLASOVRAPPRODUZIONE

a cura di Gianluca Atzeni

Tutti i diritti riservati

Tre Bicchieri

PAESE : Italia PAGINE : 16-20SUPERFICIE : 476 %

AUTORE : Gianluca Atzeni

25 luglio 2019

Page 2: LESTORIE VENDEMMIA 2019. LO SPETTRO DELLA … · do. Un potenziale che si riduce notevolmente rispetto ai livelli raggiunti un anno fa, secondo le stime ministeriali, per una serie

M ai comequest'annol'Italia vitivinicola ha pau-ra dell'abbondanza.Paura di portare in can-tina troppe uve. Perchéla produzione recorddel2018 che,conquasi 55 milioni di ettolitri,

avevaplacatolasetedi materiaprima di un disastroso2017(altro record,ma in negativo),ha determinato dallo scorsosettembreun decisocalodellequotazioni dei vini. Unaperi-colosacongiunturache,combinataascortecheammontanoaun'intera vendemmia(44,3 milioni di ettolitri, secondoilbollettino Icqrf Cantina Italia al 15 luglio) e a esportazionichelo scorsoanno sonoandateal di sotto delle attese, stapreoccupandole nostre aziende.Pocoimporta seil primoquadrimestreha fatto registrareun incoraggiante+9,9%avolumee un +5,2%a valore (1,96 miliardi di euro, secondodati Istat). Lo spettro si chiamacrisi di sovrapproduzione.E la iliera, ben consapevoledei rischi, sta già correndo airipari, soprattutto in Veneto,prima regioneproduttiva ita-

liana e protagonista di unexploit senza precedenti,con 13,4 milioni di etto-litri nel 2018. Le grandiDop, dal ProseccoDoc eDocg al Pinot grigio delleVenezie,dalla Valpolicellaal Lugana,hanno sceltodicontenere i quantitativi,con provvedimenti comeilbloccodei nuovi impianti,lo stoccaggioe la riduzionedelle rese.La parola d'ordi-ne di questa vendemmiaècautela,coi consorzi impe-gnati a evitare rischi deri-vanti da eccessidi vino sulmercato. In questo conte-sto, le quantità del 2019sarannodeterminanti.Ma come sta il vignetoItalia? Le previsioni per lacampagnaalle porte, cosìcome risultano da questosondaggio a campione ef-fettuato dal settimanaleTre Bicchieri nella secondametà di luglio, sono posi-tive ma non ai livelli del2018. Comesempre,siamopartiti dalCentro Sud,dovelo stato vegetativoè in unafasepiù avanzata,rallenta-to da una stagionepiù fred-da a maggio ma molto cal-datra giugno e luglio.

L'Italia si avvicina alla raccoltacondizionata da scorteabbondanti, prezzi in discesae incertezze sui mercati.Ma quella 2019 nondovrebbe essere unaproduzione monstre comelo scorso anno. Incoraggianteil dato sull'export dei 4 mesi.Ma come sta il vigneto?Il settimanale Tre Bicchieriparte dal Meridione

››

CONGIUNTURA

superproduzione

alte giacenze prezzi in calo

Produzione vino Italia(2000-2018)

fontestat

:I

eAgea

anno20002001200220032004200520062007200820092010201120122013

20142015201620172018

mln hl54,0952,2944,6044,0953,1450,5749,6342,5646,25

45,8046,7442,7141,0747,9744,2349,5150,9942,4955,0

Tutti i diritti riservati

Tre Bicchieri

PAESE : Italia PAGINE : 16-20SUPERFICIE : 476 %

AUTORE : Gianluca Atzeni

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GAMBERO ROSSO18TRE BICCHIERI

LE STORIE

Francia – Le prime stime del MinisteroArrivano le stime preliminari dalla Francia sull'an-nata 2019 che, al 12 luglio, è stimata tra 42,8 e46,4 milioni di ettolitri, al di sotto dello scorsoanno del 13% nel primo caso e del 6% nel secon-do. Un potenziale che si riduce notevolmenterispetto ai livelli raggiunti un anno fa, secondole stime ministeriali, per una serie di concause:siccità (Languedoc e Roussillon), grandine (Sa-voia), gelo (Borgogna), patologie della vite comela colatura (aborto del fiore non fecondato) e l'a-cinellatura che sono segnalate da Bordeaux allaValle della Loira e all'Alsazia. Nella peggiore delleipotesi, l'annata potrebbe essere una delle piùbasse degli ultimi cinque anni.

vigneti più esposti al violento maestrale che si è abbattu-to in primavera. “Riscontriamo un ritardo di maturazionedanord a sud di dieci giorni”, fa sapere il presidente Murru,che aggiunge: “In linea generale,possiamoafermare chelasituazioneci fa bensperarein un prodotto di qualità superiorea quellodello scorsoanno”, per tutte le varietà dal Canno-nau al Vermentino, dal Carignano al Nuragus.

CALABRIA. Il Consorzio delle Doc Cirò e Melissa , cherappresenta la gran parte dei

vini calabresi, prevede unraccolto vicino ai 70 mila

quintali di uve. RafaeleLibrandi parla di quan-tità “ in linea conlo scor-so anno”, che segnò un

netto rialzo rispetto ai50 mila quintali del 2017.

“L’uvain pianta èsana,non cisonoproblemi legati a itopatie,

nonostantemaggioe giugnosianosta-ti piovosi.Rileviamoun ritardo di diecigiorni” aggiunge“che,sesiprotrarrà, ci porteràainiziare il raccoltodopoFerragosto”.

BASILICATA. Con appena 86 mila ettolitri di vino, laBasilicata è terra di vini di qua-

lità. Il Consorzio dell’ Aglia-nico del Vulture (200

soci per 1.500 ettari)è il maggiore rappre-sentante di questa re-gione, che guarda conottimismo al prossimo

raccolto, grazie a unafavorevole situazione di

mercato, con prezzi in

›› SICILIA. La grande denominazione da oltre 20 milaettari, e con 7.500 viticoltori,

viaggia con dieci giorni diritardo nelle fasi vegeta-

tive rispetto a un annofa. Antonio Rallo, pre-sidente del Consorziodella Doc Sicilia , sotto-linea che,da Meni a Bu-

tera, da Riesi a Canicattì,la primavera fredda e pio-

vosa “ha provocato un caloge-neraledel10%della quantità di uve,

congrappolipiù spargoli eacini chesonocresciutimenodi unannofa”. Nel 2018, la Sicilia ha prodotto 4,4 milioni di et-tolitri di vino e la stima del 2019, secondoRallo, si collocanella forbice tra 4,3 e 4,6 milioni di ettolitri. “È preferibilefare un buon vino cheprodurretroppo. Pertanto, benvenga-no provvedimenticomela messaa riserva o la riduzionedellerese.Non sarebbefacile” sottolinea “gestire due vendemmieabbondanticonsecutive”.

SARDEGNA. Per l’altra grande isola (840 mila ettolitridi vino nel 2018), Mariano Mur-

ru, che da pochi mesi è allaguida dell’Assoenologi

Sardegna, dopo il lungomandato di Dino Addis,descrive una situazioneitosanitaria “ottimalein tutti i territori, senza

attacchida crittogame edatignoletta, graziea condizio-

ni meteorologiche favorevoli”.Qualche criticità è segnalata nel

nord ovest, intorno ad Alghero, con cali di produzione nei ››

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Tre Bicchieri

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AUTORE : Gianluca Atzeni

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TRE BICCHIERI19GAMBERO ROSSO

VENDEMMIA 2019

›› salita e nuove cantine che stanno nascendo: “ I vi-gneti presentano grappoli meno folti rispetto allo scorsoanno ma molto belli e sani, conuna vegetazione in ritardodi almeno dieci giorni per la fredda primavera ”, fa sapereil presidente Francesco Perillo, che stima quantitativial di sotto di circa un 10% rispetto ai 70 mila ettolitridi un 2018 definito “nelle medie”.

PUGLIA. Dopo un 2018 che ha portato in cantina ben9,8 milioni di ettolitri di vino e mosto, la Puglia si av-vicina alla vendemmia con qualche incognita legataall’andamento dei prezzi che non soddisfa a pieno la

filiera. Il nostro sondaggio si èconcentrato su tre denomi-

nazioni simbolo. La pri-ma: Salice Salentino ,

dove lo scorso annosono stati rivendicati150 mila quintali diuve per 11 milioni di

litri vinificati. Il pre-sidente del Consorzio

della Doc Salice Salentino,Damiano Reale,descrive così il

quadro generale: “Un anno fa sia la Doc Salicesia l’IgtSalento non hanno registrato una ricca annata. Ora l’uva èin perfette condizioni, la situazione è idealeda un punto divista dello stato fitosanitario ”. Sul fronte degli scambi, ilconsorzio si attende una flessione tra 10 e 15 per cen-to del valore delle uve: “Ma il Negroamaroperderà meno

rispetto al Primitivo, perchénonera aumentato negli ultimi

quattro anni”. Nell’arealedella Doc Castel delMonte , il quadro pro-duttivo, come riferisceSebastiano De Corato,

consigliere del consor-zio, è stimato in calo del

25% medio. Un anno fafurono 54.500 i quintali di

uve lavorate, con 33.500 ettolitridi vino prodotto. “Quest’anno non ci saranno eccessidiproduzione, le rese saranno contenute (130 quintali/et-taro per bianchi e rosati, 140 per rossi e 100 per le ri-serve Docg: ndr) e raccoglieremole uve in tempi normali,dopo il 15 agosto”. Per il terzo territorio del sondaggio,la Doc Primitivo di Manduria , la stima preliminareresa nota dal consorzio di tutela è di un calo tra il 20 eil 25 per cento sul 2018, con inizio raccolta in ritardoda 8 a 15 giorni. Il presidente Mauro Di Maggio sot-tolinea che un inverno mediamente rigido, un aprilecon temperature più fredde e un maggio piovoso han- ››

no determinato “non pochedifficoltà nella situazione

fitosanitaria. Fortuna-tamente” aggiunge “lostabilizzarsi delle con-dizioni meteo a giugno,con elevata ventosità di

maestrale, insieme a unabuona strategia di difesa

dei soci del consorzio, hannoreso possibilearrivare a un otti-

mo stato fitosanitario delle uve”.

MOLISE. L’intera regione ha prodotto 466 mila etto-litri, di cui solo 20% a deno-

minazione. La Doc Tinti-lia del Molise è una di

quelle che si distinguenel panorama regiona-le (in cui opera ancheil Consorzio Dop e Igp

del Molise). PasqualeSalvatore, presidente di

un gruppo di aziende checon 1.176 ettolitri rappre-

senta il 70% di questa Doc dedica-ta al vitigno autoctono, prevede una “annata tra il buonoe l’ottimo. Nelle quantità potremmo superarei 2018 senzapaura di andare in sovrapproduzione”. Lo stato fitosani-tario è ottimale, la fase è quella di chiusura del grappo-lo. “Agosto sarà decisivo per la maturazione” e la raccolaper i rossi è prevista a metà ottobre: “Statisticamente ”conclude Salvatore “negli ultimi dieci anni le annate di-spari sonole migliori. Speriamolo sia anchequesta”.

CAMPANIA. Circa 1,37 milioni di ettolitri prodottinel 2018 dalla Campania, dove

l’area della Doc Vesuvio staregistrando un momento

di particolare ascesa,con un trend crescenteper il rilascio dei con-trassegni. Sul fronte

delle quantità, comerileva Ciro Giordano,

numero uno del Consor-zio Vini Vesuvio , le rese

dovrebbero attestarsi intornoai 90 quintali per ettaro: “Stimiamo una produzione or-dinaria e dovremmoraccogliere le uve Caprettone equelleper le basi spumante a fine agosto. Lo stato fitosanita-rio è ottimo, non ci sono stati problemi di peronospora.Seproseguirà il caldo colmeremo il ritardo vegetativo

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LE STORIE

›› accumulato ”. Tra lecolline dell’Irpinia, i

tempi di maturazio-ne delle uve sonotardivi. Qui si rac-coglie da fine set-tembre a novembre,

come ricorda il pre-sidente del Consorzio

Vini Irpinia , StefanoDi Marzo, che guida un

distretto da 10 milioni di bottiglieottenute dai vitigni principe: Greco, Fiano e Aglia-nico. “ Grazie alle piogge primaverili molto abbondan-ti, i terreni hanno scorte a sufficienza per affrontareil caldo. La quantità di uve è inferiore al 2018 ma èquella giusta. Non abbiamo avuto grandine né gelatee le uve sonomolto sane. Ad oggi, ci sono le condizioniper una grande vendemmia ”.

LAZIO. Sui Castelli Romani c’è aria di novità. Il neopresidente Felice Gasperini

descrive un clima conbuone premesse: “Ci

aspettiamo un’anna-ta nella norma, sicu-ramente buona, dalmomento che non cisono state malattie

fungine ”. Dopo un2018 scarso (75 mila

quintali, 52 mila ettolitrie 7 milioni di bottiglie), la Doc

Frascati dovrebbe raccogliere 90 mila quintali diuve sui 900 ettari vitati, con quantitativi in decisoaumento. Tempi di maturazione in ritardo e tantaprudenza, consapevoli che “qualità e quantità sonodeterminate per l’80% dal mesedi settembre ”.

ABRUZZO. Il Consorzio Vini d’Abruzzo lo scorsoanno ha prodotto circa 830

mila ettolitri, annatamigliore della 2017

ma con qualche pro-blema fitosanita-rio. “ Il 2019 ” comespiega Valentino DiCampli, presidente

del consorzio “si prospet-ta nella norma, con un

avvio buono in fasedi fioritura, viti noneccessivamente cari-che, quantità giustee inferiori rispet-

to allo scorso anno.Maggio ha destato pre-

occupazioni per le pioggema i viticoltori hanno gestito

decisamente bene”. La raccolta del Montepulcianoè prevista per settembre. Per la Docg Colline Te-ramane (10 mila ettolitri nel 2018, tra soci e nonsoci del consorzio) la situazione è ottimale: “L’anna-ta sta andando piuttosto bene, non ci sono ragioni perdubitare della qualità ”, dice Enrico Cerulli, presiden-te del consorzio, che prevede un inizio raccolta in-torno al 20-25 agosto per le uve Pecorino, destinatealla Igt Colli Aprutini (28 mila ettolitri lo scorsoanno), ed è possibile che si intervenga nelle vignepiù giovani per “ limitare la produttività e il vigoredelle piante ”. Per il Montepulciano, invece, occorre-rà attendere i prossimi mesi.

UMBRIA. Salendo più a nord, in Umbria, che loscorso anno ha prodotto

circa 630 mila ettolitri,lo sguardo è anda-

to all’ Orvieto Doc(92.855 ettolitrinel 2018 e un di-stretto da 500 soci

e 2.100 ettari), pro-tagonista di un’ope-

ra di ristrutturazioneutile a fronteggiare un

mercato non roseo. Il presi-dente del consorzio, Vincenzo Cecci, fa il punto colsettimanale Tre Bicchieri: “La stagione è nella mediaper i volumi, inferiore al 2018 che fu un’annata ecce-zionale. La qualità è molto buona, non si registranofitopatie né danni da grandine. Siamo in ritardo di cir-ca 10 giorni rispetto alla norma ”. Come un anno fa,il consorzio sta valutando di portare le rese da 85a 75 quintali/ettaro. “È meglio ” conclude “ produrreil vino che il mercato riesce ad assorbire”. E sembraessere proprio questo il refrain dell’annata 2019.

(nel prossimo numero il sondaggio al Centro-Nord)

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