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LiberAdelfia Dicembre 2012

Date post: 24-Mar-2016
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giornale locale e non solo
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Fotocopiato in proprio Numero unico - Dicembre 2012 LiberAdelfia E-mail: [email protected] P.za Galtieri, 51 - Adelfia LiberAdelfia pensare globale, agire locale appello per riconquistare l’art. 18 e il contratto nazionale di lavoro firMiaMo per i referenduM L a legge 300 (statuto dei lavoratori) con il suo art.18, che vieta i licenziamenti senza giusta causa, è stata una conquista del mondo del lavoro,che ha consentito ai lavoratori di alzare la testa, di difendere i loro diritti. La conquista del contratto nazionale di lavoro,che stabilisce per ogni categoria i minimi retributivi e normativi, ha consentito ai lavoratori delle grandi aziende (più organizzati) di difendere anche le condizioni economiche e di vita dei lavoratori delle piccole aziende in un con- cetto di solidarietà operaia. La riforma Fornero del mercato del lavoro ha cancellato con il fami- gerato art. 8 il contratto nazionale di lavoro consentendo la deroga ai trattamenti minimi e innescando una rincorsa delle aziende a ridurre i salari in una competizione sulla pelle dei lavoratori a chi riduce di più il “costo del lavoro”. La riforma Fornero ha modificato l’art.18 consentendo i licenziamenti senza giusta causa, il lavoratore che si rivolge al giudice potrà al mas- simo sperare in un risarcimento economico. Il governo Monti ha cancellato con due provvedimenti anni e anni di lotte per la giustizia sociale,due norme di civiltà, con il consenso dei partiti che lo sostengono in Parlamento. possiamo ancora impedire che ciò avvenga sostenendo il referen- dum abrogativo che la Fiom-Cgil, Sel, Idv, Rc, Pdci e autorevoli giu- slavoristi, hanno promosso, per impedire di riportare indietro le lancette della storia. la raccolta di firme per il referendum è già in atto, partecipiamo, al di là delle appartenenze politiche, per ridare dignità ai lavoratori. Chi non partecipa al referendum sarà giudicato dagli operai, quando gli si chiederà un voto per entrare in parlamento. Pino Carito che ne pensi di augurare buone feste a tutti? ok! escluso però i corrotti e corrut - tori, i ladri, gli egoisti, chi ha cau- sato la crisi, etc.etc. Kud Ked Vista la mala educazione di alcuni automobi- lis consigliamo alla Polizia Muni- cipale di appli- care la parte inferiore di que- sto segnale di parcheggio. Mr. White Progetto 12:Layout 1 01/12/2012 19.02 Pagina 1
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Page 1: LiberAdelfia Dicembre 2012

Fotocopiato in proprio Numero unico - Dicembre 2012

LiberAdelfia

E-mail: [email protected]

P.za Galtieri, 51 - Adelfia

Lib e rAde l f i apensare globale, agire locale

appelloper riconquistare l’art. 18 e il contratto nazionale di lavoro

firMiaMo per i referenduM

La legge 300 (statuto dei lavoratori) con il suo art.18, che vieta i

licenziamenti senza giusta causa, è stata una conquista del

mondo del lavoro,che ha consentito ai lavoratori di alzare la

testa, di difendere i loro diritti.

La conquista del contratto nazionale di lavoro,che stabilisce per ogni

categoria i minimi retributivi e normativi, ha consentito ai lavoratori

delle grandi aziende (più organizzati) di difendere anche le condizioni

economiche e di vita dei lavoratori delle piccole aziende in un con-

cetto di solidarietà operaia.

La riforma Fornero del mercato del lavoro ha cancellato con il fami-

gerato art. 8 il contratto nazionale di lavoro consentendo la deroga ai

trattamenti minimi e innescando una rincorsa delle aziende a ridurre

i salari in una competizione sulla pelle dei lavoratori a chi riduce di

più il “costo del lavoro”.

La riforma Fornero ha modificato l’art.18 consentendo i licenziamentisenza giusta causa, il lavoratore che si rivolge al giudice potrà al mas-

simo sperare in un risarcimento economico.

Il governo Monti ha cancellato con due provvedimenti anni e anni di

lotte per la giustizia sociale,due norme di civiltà, con il consenso dei

partiti che lo sostengono in Parlamento.

possiamo ancora impedire che ciò avvenga sostenendo il referen-dum abrogativo che la Fiom-Cgil, Sel, Idv, Rc, Pdci e autorevoli giu-

slavoristi, hanno promosso, per impedire di riportare indietro le

lancette della storia.

la raccolta di firme per il referendum è già in atto, partecipiamo, aldi là delle appartenenze politiche, per ridare dignità ai lavoratori.Chi non partecipa al referendum sarà giudicato dagli operai, quando

gli si chiederà un voto per entrare in parlamento.

Pino Carito

che ne pensi diaugurare

buone feste atutti?

ok! escluso però icorrotti e corrut-

tori, i ladri, gliegoisti, chi ha cau-

sato la crisi, etc.etc.

Kud Ked

Vista la malaeducazione di

alcuni automobi-listi consigliamo

alla Polizia Muni-cipale di appli-care la parte

inferiore di que-sto segnale diparcheggio.

Mr. White

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Politica - Società - Inchieste

2 LiberAdelfia Dicembre 2012

Prevenire èmeglio che

leccarsi le feritedopo

EmErgEnzA mALtEmpo E tErrE-

moti …”bisognA fArE prEvEn-

zionE, ALtrimEnti L’itALiA cAdE

A pEzzi”

Per evitare che anche da noisucceda quello che sta avve-nendo in altre città e paesi

c’è solo una soluzione, “un pro-gramma serio di messa in sicurezzadell’alveo”, un intervento che tuttosommato non richiede grossi inve-stimenti: basta una sistemata dellesponde, una pulizia generale delletto con il relativo allineamentoalle basi in cemento dei 4 ponti perfar scorrere l’acqua piovana, ed in-fine una manutenzione costante. Ogni anno in Italia si spendono 2,6miliardi per ristorare i danni provo-cati da alluvioni, terremoti e cata-strofi varie. Con la prevenzione sirisparmierebbero un sacco di soldie si eviterebbero le tragedie con ifrequenti conteggi dei morti.Purtroppo si verificano tragedieogni volta che piove, perché inmolti – Istituzioni e cittadini –hanno abusato del territorio, magarirestringendo i corsi di fiumi e deglialvei (è il caso del nostro alveo tor-rentizio) e nessuno ha investito permetterli in sicurezza e per la manu-tenzione, lasciandoli spesso nell’in-curia totale.È vero che oggi i Comuni, a causadella crisi, sono più poveri, ma nonpossono sperare che lo Stato coprale spese di tutti i disastri. Quindibasterebbe spendere qualcosa in

prevenzione, magari sottraendospese all’effimero.

Le foto che seguono spiegano me-

glio delle parole le condizioni in

cui versa l’alveo di Adelfia.

Michele Labianca

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Dicembre 2012 LiberAdelfia 3

premio Letterario

nazionale “città di

Adelfia”

XXviii Edizione – 2012

Ecco i premiati

(la premiazione si è svolta nel

“Piccolo Teatro”, annesso alla Bi-

blioteca Comunale di Corso Um-

berto I di Adelfia, il 4 Novembre

2012 alle ore 19)

Per la sezione poesia il premio èstato attribuito ex aequo a due testi:

>“Iridescenze” di poesia e pittura

nell’andar del tempo di isabella

casaluce zupa, edito da “VivereIn”, Monopoli, Roma, 2012;

> “Poesie con spin discorde“ dinicola Accettura, Edizione LaVallisa, Bari, 2011.

Per la sezione saggistica il premioè stato assegnato a “Alcesti e le Al-

cesti“ Storia Forme Fortuna di un

Mito di nicola pice, edito da “IlCastello”, Foggia, 2011.

La giuria, inoltre, ha deciso di as-segnare una menzione speciale, permeriti letterari, ai seguenti testi:

>“L’oscuro, la luce“ di Andrea

carnemolla - santa fizzorotti

selvaggi, edito da Tracce, Pescara2011;

>“Rendimi L’Anima“ di giulia

basile, Futura Edizioni, 2012.

Auguri!!!

Come gli anni scorsi, anchequest’anno in occasione delSanto Natale abbiamo rea-

lizzato un Presepe che rappresentauno scorcio di un paesino lucano:Montalbano Ionico. Questo perchésiamo convinti che le nostre tradi-zioni religiose e popolari debbanoessere tramandate e vissute conamore. E – diciamolo - il Presepeci riporta indietro negli anni,quando insieme ai nostri genitoripreparavamo la grotta, le stradine,le casette e tutto quello che servivaper rappresentare la Natività: in-somma, torniamo per qualche at-timo bambini.

E’ con questi sentimenti che io,Vito Carlucci, Angelo Nicassio eSaverio Panzarini ci dedichiamoalla realizzazione della Natività.

Tutto quello che ammirerete nelmanufatto è stato creato a mano:dalla macina alla fontanina, dalleporte al traino, insomma tutto fattocon attenzione sia nei particolariche nelle proporzioni. Il nostro au-gurio è che questo lavoro sia gra-dito a coloro che verranno a visitarei Presepi, dandoci la spinta per con-tinuare nel futuro. Un grazie dicuore va a tutti quelli che ci hannodato una mano alla realizzazione diquesta opera; un grazie anche alsig. Vito Paciulli per il suo contri-buto personale.

Vito Carlucci

Che dire, questi tre artisti, Vito

Carlucci, Angelo Nicassio e

Saverio Panzarini, sono vera-

mente bravi. Il nostro giudizio

potrebbe sembrare di parte, ma

così non è. E per questo motivo

non pubblichiamo la foto, ma-

gari lo faremo con il prossimo

numero di LiberAdelfia, per-

ché ci piacerebbe (e piacerebbe

soprattutto ai tre artisti) che

siano in molti a visitare il loro

Presepe per poi dare un giudi-

zio compiuto. Intanto, un gra-

zie a loro che dedicano parte

del loro tempo al solo scopo di

mantenere viva la tradizione.(La Redazione)

Articoli, commenti, segnalazioni

possono essere inviati

all’indirizzo e-mail:

[email protected] ospitalità a tutti escluso

agli scritti anonimi

Per la precisione, chi scrive può

chiederci di non pubblicare le

proprie generalità, ma la

redazione le deve comunque

conoscere.

La Redazione

I numeri arretrati e a colori

di LiberAdelfia puoi trovarli

sul sito:

http://issuu.com/liberadelfia

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I Post-itdi Mr. White

degrado stazione fse di

AdelfiaLe foto che seguono ci sono stateinviate dal Dr. michele ferrante

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Dicembre 2012 LiberAdelfia 5

i post-it

Le discariche abusive di ViaChiancaro, S.C. Mercatante,

S.C. Piscina Nuova, Via CoppolaRossa e tante altre, private di vigi-lanza e prevenzione, si stanno ria-nimando.

Siamo ancora in attesa di veder

il sgorgar dell’acqua dalla fon-tatina posta in p.za Cimmarrusti(retrostante il Monumento ai ca-duti).

In Via Bachelet, nell’area adibitaa campo di calcio di fortuna, una

volta eliminate le sterpaglie hannodimenticato di rimuovere rifiuti in-gombranti, lasciati a marcire.

A quando la loro rimozione?

strano ma vero

Aproposito di giornalismo egiornalisti del servizio pub-

blico TV.““… Nella maggior parte dei casi

sono i politici a telefonare. Chie-

dono e ottengono. Dettano anche le

partecipazioni (dei giornalisti –ndr) ai talk-show, che quasi mai

(forse solo nello show di Santoro)

sono decise dal conduttore. Ricor-

date Bruno Vespa sorpreso al tele-

fono mentre assicura a Fini che gli

taglierà il programma “come un

abito su misura”? …”” (Furio Co-lombo – Il Fatto Quotidiano del11.11.2012)

Altro che Servizio Pubblico, questo

si chiama servizio ad personam.

Negli U.S.A. il PresidenteObama aumenta le tasse ai

super-ricchi pensando ad aiutare ilceto medio impoverito dalla crisi.

In Italia il nostro Presidente del

Consiglio Monti fa il contrario.

intervista a giovanna

guantario – vicesindaco

(a cura di pino carito)

La chiusura dei centri storici al

traffico, era uno degli obiettivi

nel programma di questa ammi-

nistrazione. come pensate di ri-

solvere il problema?

La chiusura del centro storico diMontrone è già operante. E’ statoabbastanza semplice metterla inatto, poiché avevamo già una zonaa ridosso del borgo antico (areamercatale ) che consentiva agli abi-tanti di parcheggiare senza troppidisagi.Per il borgo antico di Cannetostiamo predisponendo una zonaparcheggio nell’ex GIL, una zonadegradata che stiamo bonificando,per consentire ai residenti del cen-tro storico di parcheggiare l’auto ea breve di chiudere al traffico ilcentro storico che finalmente potràessere valorizzato e reso più vivi-bile.

Ha suscitato qualche polemica

l’abbattimento di alcuni alberi

presenti nell’ex giL. Era proprio

necessario?

Per bonificare l’area il responsabiledell’ufficio tecnico, ing. Ronzino,si è avvalso della consulenza di unagronomo, che dopo aver analiz-

zato lo stato di salute delle piante,ha individuato alcune di esse chepresentavano malattie e che pote-vano essere pericolose per la salutepubblica.

cosa sta facendo questa ammini-

strazione per aumentare e mi-

gliorare il verde pubblico?

Da che sono in amministrazione,sono tanti gli alberi che abbiamopiantato o sostituito.Il tema dell’ambiente è sentitomoltissimo e ci stiamo adoperandoper consentire a dei giovani diAdelfia, con un progetto di “Prin-cipi attivi”, di piantare un bosco au-toctono che diventerà un polmoneverde per la città.Il comune ha già individuato edato la disponibilità di un ‘area incontrada Piscina di Rondinella.Al parco di via Fieno si sta provve-dendo ad una illuminazione piùadeguata, diverse piante anche inquel luogo sono state piantate in so-stituzione di quelle ormai rovinate.Il nostro obiettivo è coinvolgere icittadini nella cura del verde .

ci sono contraddizioni in s.E.L.

su queste tematiche?

Noi di SEL abbiamo a cuore il pro-blema del verde pubblico e dell’in-quinamento; è normale unadialettica interna su come perse-guire l’obiettivo, specie quando siè costretti a sacrificare una piantache è per tutti fonte di vita.

Giovanna

Guantario

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Politica - Società - Inchieste

6 LiberAdelfia Dicembre 2012

torizzazione, ad alcune multinazionaliestere, di iniziare, con trivellazioni, ispe-zioni geosismiche nel limpido mareAdriatico, per l’eventuale scoperta di pe-trolio, al largo delle meravigliose isoleTremiti, lungo le coste del Gargano,della Puglia sino a S. Maria di Leuca,senza consultare preventivamente le au-torità regionali dei territori indicati!Il ministro dell’Ambiente del governoMonti ha confermato il permesso delpredecessore, senza tenere conto dellevibrate proteste delle regioni rivieraschedal Veneto alla Puglia ed, ultimamentedella Croazia, della Macedonia, delMontenegro, che pare si stiano sve-gliando da un lungo torpore, sebbene sisappia che i fondali adriatici conterreb-bero qualità scadenti di oro nero e in mi-sura assai ridotta.Si continua, insomma, con la vecchiateoria berlusconiana, che con un toccodi spalla all’amico si risolverebbero pro-blemi quasi personali, per cui prima li-cenziamo il governo Monti e prima ciliberiamo della perdurante austerità conscarsa crescita.Come se non ci avesse insegnato nullala vicenda amara di Taranto, dell’Italsi-der prima, azienda parastatale, e del-l’Ilva poi, azienda privata.L’industria pesante dell’acciaio, che ilNord aveva rifiutato per gli inquina-menti accertati, nel 1950, il GovernoNazionale del tempo non trovò di me-glio che scaricarla al Sud, consideratocome la discarica legalizzata dei rifiutiitaliani, dal Nord al Sud, al punto cheoggi, 2012, non si riesce a venire a capodell’insolubile dilemma.A chi dovremmo dare la priorità? Allasalute reale dei lavoratori e dei cittadinidel Sud, che sempre più si ammalano dileucemie mielodiche e sono accompa-gnati al cimitero, oppure la priorità do-vrebbe toccare all’improrogabilelavoro? L’Ilva ha fatto molto poco negli ultimidecenni per la messa in sicurezza degliimpianti, per rispettare le prescrizioniimposte dall’AIA, lo Stato Nazionale ela Regione Puglia non hanno controllatocome avrebbero dovuto, l’Unione Euro-pea non so che cosa abbia fatto, per im-pedire il disastro attuale e l’azienda Ilvanon sa fare di meglio che mettere in

cassa integrazione per ora i primi 2.000lavoratori. Non si toccano i profitti, mai miseri salarî dei lavoratori, che si im-poveriscono di più!Ora sarebbero necessarî parecchi mi-liardi di euro, che non si sa chi debba ac-collarseli.Taranto, la città degli arsenali militari, lacittà del Turismo, ora città delle dios-sine, dei cumuli di polveri sottili e dellemorti annunziate di innocenti, che vor-rebbero continuare a vivere!Domenica 11 novembre 2012 ho visto inTv e ascoltato Roberto Maroni, segreta-rio della Lega Nord, tenere un comizioda piazza Saragozza in Bologna. Mi èsembrato simile ad un Masaniello mila-nese post factum, che parlava del Nord(“dobbiamo riconquistare il Nord”, le“entrate del Nord” devono rimanere peril 75% nel territorio delle tre regioni“virtuose” (?) del Nord (Piemonte, Lom-bardia, Veneto), come se avesse dimen-ticato che per molti anni è stato Ministrodell’Interno dello Stato Nazionale e nondella fantomatica “Padania” inesistente,come se avesse in un baleno dimenticatole infiltrazioni mafiose in Piemonte e,soprattutto nella Giunta Formigoni inLombardia, con lo stesso gravemente in-dagato Formigoni, come se avesse di-menticato che l’Ilva di Taranto èun’azienda nazionale ed europea e che,se Taranto Ilva chiude, non potrannocontinuare a lavorare tre o quattro indu-strie dislocate nel Nord, come se in unattimo Maroni avesse dimenticato glisprechi e le speculazioni della gestioneBossi e figli della Lega Nord!Non voglio pensare che Maroni sia dicorta memoria, voglio solo ricordargliche egli non può essere un Masaniellonapoletano prestato a Milano e alla LegaNord.Masaniello, nel 1600, a Napoli aveva ra-gione di esortare i napoletani alla rivoltacontro i dominatori spagnoli usurai epredatori; Maroni non può dire che ilNord è stato violentato, la verità inveceè un’altra: che il Nord dal 1861 ha con-siderato il Sud come una colonia, unfeudo da gestire da “padrone”, una di-scarica pubblica, come qualche anno fail Premier Berlusconi, e l’on. Maroni erasuo ministro, tentò di fare con la citta-dina lucana di Scanzano Ionico,

si invocA LA

prEvEnzionE, dopo iL

disAstro; LA si

dovrEbbE fArE primA!

Puntualmente da noi il mese di no-vembre è il mese delle piogge, deidiluvi, delle inondazioni, degli

straripamenti, delle vie cittadine trasfor-mate in torrenti, delle case allagate, delfango che arriva persino nelle camere daletto delle abitazioni.Puntualmente si piange, ci si dispera, madopo qualche giorno non si pensa a farequalcosa per prevenire simili inutili di-sastri annunciati, che non insegnanonulla a nessuno.Dal 1966, anno famoso per il disastro diFirenze, causato dallo straripamento delfiume Arno, penso che non si sia fattomolto, per tenere in sicurezza il delicatoe fragile territorio dal Trentino alla Sici-lia.Dobbiamo onestamente riconoscere chenoi italiani santi, poeti, navigatori, stra-vaganti non siamo “previdenti”, e,quanto a prevenire disastri di qualsiasigenere facciamo poco o niente. Qual-cuno maliziosamente insinua che simileoperazione non porta voti.Ho viaggiato per le regioni italiane dalPiemonte alla Sicilia e mi è capitato divedere, dovunque, colline e montagne,dal Veneto alla Sicilia, sventrate, perasportare terriccio e sabbia, col per-messo delle pubbliche istituzioni! Fore-ste deforestate, boschi disboscati, colpermesso, credo, delle autorità forestalie dei ministri competenti, salvo poi i di-rigenti a negare precise responsabilità,se messi sotto accusa.L’abusivismo edilizio, anche in zonevietate con tanto di articoli di legge, èuna prassi divenuta lecita al Sud, quantoal Nord e anche al Centro.Si costruisce persino lungo gli argini deifiumi, dei torrenti, dei ruscelli, mettendoa rischio sicuro le zone circostanti contanto di concessioni edilizie, con lafirma di sindaci compiacenti.Ultimamente la signora Prestigiacomo,ministro dell’Ambiente dell’ultimo go-verno Berlusconi, aveva concesso l’au-

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Lettere - Commenti - Suggerimenti

Dicembre 2012 LiberAdelfia 7

dove sarebbero confluite le scorie radio-attive delle centrali atomiche dismesse.Bello tale comportamento! Al Nord lecentrali, al Sud le scorie!L’on. Maroni deve mutare comporta-menti e linguaggio, perché il Nord nonsa ancora dimostrare coi fatti il rispettoper l’altro, indipendentemente dalla po-sizione o ubicazione geografica; il Norddeve imparare ad essere “solidale”, ge-neroso, non solo nei confronti di paesi ecittadine del Nord, ma nei confronti diqualsiasi cittadina, nel Trentino o in Ca-labria, exempli causa. Il Nord non puòcontinuare a ripetere come una fila-strocca del nonno che le regioni virtuosesono quelle del Nord! Come si può chia-mare “virtuosa” la Lombardia, quandogli indagati del Consiglio Regionale edella Giunta aumentano ancora?

Il Nord deve imparare ad essere più ma-turo.

Adelfia, 14 novembre 2012

Rocco Labellarte

La vicenda dell’ex

sApAA che punto siamo?

La Sapa. Qualcuno la chiama exSapa. Certo, non esiste più, è incorso un procedimento penale, ogniattività è sospesa, il sito è (almenodovrebbe essere) sotto sequestro.

Ma ... Eh sì, c’è un ma, anzi ci sonomolti ma. Quanti di noi ancora oggisono consapevoli di questo gravis-simo problema, di questa spada diDamocle che incombe sulla cittadi-nanza, dei veleni che ha sparso apiene mani nell’aria, nel suolo,negli pseudoconcimi prodotti, nellefalde acquifere sottostanti?

L’area del sito è terra di nessuno.Cancello aperto, muri di recinzioneabbattuti. All’interno cumuli e cu-muli di rifiuti fumanti, acque sta-gnanti torbide e maleodoranti.L’inferno è qui, tra noi, tra voi.

L’incendio di giugno scorso è statosolo l’ultima goccia in un vaso giàcolmo. Una enormità di cumuli cheprende fuoco, contemporanea-mente. Quanta diossina immessanell’aria! E queste moderne “solfa-tare” ancora fumano. Per quantianni si è chiuso gli occhi? Per

quanti anni abbiamo fattocome gli struzzi? E gliamministratori, che ariarespiravano? Cosa man-giavano o bevevano? Nonc’è limite alla stoltezzadell’essere umano.

Ritardi, connivenze, igno-ranza. Sono trascorsi anni,troppi.

Ma adesso basta: come si dice qui,“Mo avast!”. Il 9 novembre 2012 èstato costituito il “Comitato NoSapa”, con lo scopo di salvaguar-dare e sensibilizzare gli organicompetenti riguardo il corretto,idoneo e celere svolgimento dei la-vori di messa in sicurezza, bonificae smaltimento dei rifiuti “ExSAPA” e di tutelare in ogni sede lasalute pubblica per eventuali dannicausati dal suddetto sito.

Dopo l’incendio qualcosa si èmosso, ma ci sono ancora moltiostacoli, molti impedimenti. Si èproceduto a norma di legge, è vero:purtroppo la nostra burocrazia èlenta e macchinosa.

Sembra che, finalmente, il 29 no-vembre 2012 si riuscirà ad aprire ilcantiere, per le prime due fasi, cioèlo smassamento dei rifiuti e la pre-parazione per la successiva caratte-rizzazione mediante analisi.

L’attenzione deve restare massima:la terza fase, quella di bonifica, è lapiù difficile, in quanto richiederàingenti risorse finanziarie; si correil rischio che venga rinviata, la-sciandoci in condizioni precarie.Purtroppo, in Italia, niente è più de-finitivo del provvisorio. Noi siamopronti a vigilare, a combattere, in-formare. Ci serve il vostro aiuto,l’aiuto dei cittadini. È un problemacollettivo: svegliamoci !

Mettiamo da parte i miseri interessipersonali, le convinzioni politiche,le rivalità, la litigiosità...Costruiamo insieme un futuro mi-gliore, per noi e per i nostri figli.

Abbiamo bisogno di voi. L’unionefa la forza, tante gocce il mare.

Quando l’ultimo albero sarà statoabbattuto,

l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato,

ci accorgeremo che non si potràmangiare il denaro

Prof. Dott. Ing. Ph.DVincenzo Antonicelli,

presidente pro-tempore del

“Comitato No Sapa”

Mr. White

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8 LiberAdelfia Dicembre 2012

Politica - Società - Inchieste

I palestinesi hanno il diritto di vivere sulla loro terra

PERDITA DEL TERRITORIO PALESTINESE DAL 1946 AL 2010

SUOLO ISRAELIANO

SUOLO PALESTINESE

striscia di gaza, 18 novembre 2012

Mr.

Whit

e

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