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LIBRI RICEVUTI

Date post: 16-Jan-2017
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LIBRI RICEVUTI Source: Il Flauto dolce, No. 13 (ottobre 1985), p. 39 Published by: Fondazione Italiana Per La Musica Antica (FIMA) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41700279 . Accessed: 13/06/2014 10:03 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Fondazione Italiana Per La Musica Antica (FIMA) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Il Flauto dolce. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.44.77.89 on Fri, 13 Jun 2014 10:03:55 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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LIBRI RICEVUTISource: Il Flauto dolce, No. 13 (ottobre 1985), p. 39Published by: Fondazione Italiana Per La Musica Antica (FIMA)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41700279 .

Accessed: 13/06/2014 10:03

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Fondazione Italiana Per La Musica Antica (FIMA) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve andextend access to Il Flauto dolce.

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che dichiara neir introduzione «the reader will look in vain for music for the recorder», (il lettore cercherà invano musica per flauto diritto), tutto ciò sembra un esempio di ammirabile incoe- renza, tanto più che siamo deir avviso che, attra- verso un approfondito esame dei testi originali (e non solo dei titoli), si potrebbe almeno distingue- re fra opere composte specificamente per flauto traverso e altre destinate a ogni sorta di strumenti (e quindi solo indirettamente al flauto traverso). 11 secondo esempio si riferisce a un'errata valuta- zione del termine flûte : vedasi la voce Hay m (p. 217) la quale al numero H 587 comprende erro- neamente Topera seconda dedicata invece ai soli flauti diritti, guarda caso contenuta nel testé cita- to catalogo di Estienne Roger con il titolo: Nicco- lo Francesco Haim Romano opera seconda , con- tenant 5 sonates à 2 violons & 1 basse , 2 sonates à 1 violon , 1 violoncello & basse c., & 5 sonates à 2 flûtes & b.c. In questo caso Terrore di Frans Vester è determinato da due fatti concorrenti, purtroppo molto frequenti nella redazione delle singole voci della sua opera: la mancata cono- scenza delle fonti e l'errata interpretazione della terminologia. Ma gli infortuni di Vester con il termine flûte o flauto non finiscono certo qui: la conclamata conoscenza del significato della parola italiana flauto (cioè flauto diritto) non gli impedisce di prendere due colossali abbagli nei riguardi di due ben note raccolte manoscritte per 4 flauto', oltre- tutto disponibili anche in moderne riproduzioni in fac-simile. Ci riferiamo alle 22 Sinfonie di varij autori della Biblioteca Palatina di Parma e ai 24 Concerti di flauto , violini , violetta e basso di diversi autori della Biblioteca del Conservatorio di Napoli. Si vedano le voci Albinoni (p. 34), Sarri (p. 440) e So m is (p. 460) relative al mano- scritto parmense, e quelle Sonatas (p. 461) , Bar- bella (p. 61), Mancinci (sic) (p. 305), Mele (p. 312), Sarri (p. 440) e Scarlatti (p. 441) relative al manoscritto napoletano. Dal contenuto di que- st'ultimo, elencato sotto la voce Sonatas , è stato poi inspiegabilmente tolto il concerto del povero Roberto Valentine, ripagato comunque con l'in- clusione sotto la voce Valentine (p. 499) di un Divertimento per due flauti traversi che non può essere altro che il Divertimento a due flauti dedi- cato ali* altezza reale di Gio: Gastone gran princi- pe di Toscana da Roberto Valentine inglese opera sesta (s.l., s.n., s.d.), opera a stampa purtroppo per due flauti diritti. Riguardo alla letteratura tardo-settecentesca, dove non esiste più il problema del flauto diritto, la bibliografia di Vester, non si dimostra però più precisa: si confronti a titolo di esempio la voce relativa a uno dei maggiori compositori-flautisti del periodo neoclassico, François Devienne, per la quale Vester sembra basarsi sull'ampia e seria dissertazione inedita di W. Lay ton Montgomery: The life and works of François Devienne , 1 759- 1803, Ph.D. diss., Catholic University of Ameri- ca, 1975. A parte le inesattezze relative ai vari problemi di cronologia, ripetute letteralmente dallo studio di Montgomery senza il minimo tentativo di aggior- namento (ci riferiamo soprattutto alle date di pubblicazione dei concerti per flauto e orchestra, per la cui discussione rimandiamo alla nostra piccola introduzione a F. Devienne: XII Concer- ti y riproduzione in fac-simile, Firenze 1985), an- che nel riproporre i dati desunti da Montgomery, Vester riesce ugualmente a incorrere in sviste grossolane. Ci basti citare qui alcune delle più grandiose: al titolo D 158, Six sonates pour la flûte avec accompagnement de basse [...] 3éme livre de sonates de flûte (Paris, Imbault n. 689), Vester aggiunge la postilla del tutto errata «Mon- tgomery assumes that the Sonatas op. 72 and op. 73 (D 172/173) are the same as the 3ème livre above» (Montgomery suppone che le Sonate op. 72 e op. 73 siano identiche al 3ème livre qui sopra elencato), mentre l'incolpevole Montgomery si

limita a rilevare l'identità di contenuto tra il 3ème livre e i Six solos pour la flûte [...] oeuvre 72ème (Offenbach, André), e la parallela identità fra le Six sonates pour la flûte [. . .] oeuvre 73ème (Offen- bach, André), ovviamente diverse dall'opera 72, e le Six sonates pour la flûte [...] op. 68 livre 4 (Paris, Sieber) (vedi W.L. Montgomery: op. cit., p. 136-7 e 138-9); dall'elenco delle sonate «pour la flûte avec accompagnement de basse» (p. 123) è poi omessa Tunica e importante edizio- ne parigina del secondo libro op. 58, quella pub- blicata dall'editore Sieber con il titolo Six sonates pour une flûte avec accompagnement de basse , oeuvre L Vili, naturalmente regolarmente citata e discussa da Montgomery {op. cit., p. 130-3). Fin qui alcuni degli errori dovuti alla mancata consultazione delle fonti originali e, in definitiva, alla scelta di una metodologia poco rigorosa e inadatta. Ci sia tuttavia concesso di esemplificare un altro genere di errore, determinato dal con- fronto inaccurato, o addirittura mancato del tut- to, fra titoli apparentemente relativi a opere dif- ferenti; confronto che avrebbe permesso di rile- vare come si tratti sempre della stessa raccolta pur con titoli ovviamente non identici. Si con- frontino le voci Chaboud(p. 97, C 236), Castruc- ci (p. 96, C 207) e Geminiani (p. 166, G 135) da Vester presentate come relative a opere differen- ti. In realtà i Solos for a German flute [parte prima e seconda] a hoboy or violin, with a tho- rough bass [...] being all choice pieces by the greatest authors and fitted to the German flute by Sig.r Pietro Chaboud (J. Walsh, London c. 1723), le XII Sonate a flauto traversie [e non traversi come si ostina a scrivere Vester], o violi- no, o hautbois e basso continuo delli compositio- ni dei gli sign. Francesco Geminiani e Castrucci (M.C. Le Cène, Amsterdam c. 1730) e i XII Solos for a German flute, violin or harpsicord compo- sed by Sig. Geminiani and Castrucci (J. Walsh, London c. 1743) hanno un contenuto perfetta- mente identico, e ospitano una sola sonata tra- scritta dall'opera prima di Castrucci (la prima della seconda parte o la settima) e parimenti una sola sonata trascritta dall'opera prima di Gemi- niani (la terza della seconda parte o la decima). Non possiamo poi passare sotto silenzio alcune particolari ma non insignificanti scelte nel modo di presentare i dati, a nostro avviso del tutto insoddisfacenti. In primo luogo la rinuncia alle ormai arcinote Bibliothekssigel del RISM in favore non solo della scrittura per esteso dei nomi delle varie biblioteche - il che sarebbe anche accettabile - ma anche di altre sigle. Ciò con la motivazione seguente: «Wherever the names of the libraries are abbreviated, this occurs in a simple, logical, and quickly understandable system... the RISM sigla are too complicated for a practical catalo- gue» (Ovunque i nomi delle biblioteche siano abbreviati, ciò avviene con un sistema semplice, logico e velocemente comprensibile... le sigle del RISM sono troppo complicate per un catalogo pratico); da cui se ne dovrebbe dedurre anche, a rigor di logica, che le sigle del RISM, nelle quali si passa dal generale al particolare (nazione, città, biblioteca), siano basate su un sistema 'illogico', 'complicato' e non 'velocemente comprensibile'. Il lettore, confrontando le diverse sigle (RISM e Vester) di alcune delle principali biblioteche eu- ropee potrà forse cogliere la grande razionalità, praticità e semplicità vesteriana che a noi franca- mente sfugge:

RISM Vester Deutsche Staatsbibliothek, Berlin D-ddr Bds BDS Staatsbibliothek Preussi- scher Kulturbesitz, Berlin D-bsb B BSB British Library, London GB Lbl LBL Bibliothèque Nationale, Paris F Pn PBN Österreichisce Nationalbi-

bliothek, Wien AWn WÖN Non concordiamo infine con la vera e propria mania di presentare sempre in lingua inglese i nomi di località, fra l'altro da tutti conosciute nella loro denominazione in lingua originale scrivendo per esempio: Milan, Naples, Vienna. La consultazione dell'opera non è poi facilitata dall'indecorosa veste tipografica con un'impaginazione terribilmente strizzata e quasi senza margini laterali. Tolti i non pochi lati negativi la bibliografia di Frans Vester può in fondo anche essere un'opera utile, purché la si riconosca per quello che è: un elenco ampio ma tutt'altro che corretto di titoli, indispensabile per formarsi un'idea generale del repertorio flautistico settecentesco.

Marcello Castellani

LIBRI RICEVUTI L'ars nova italiana del Trecento, a cura di A. Ziino, Centro studi sull'ars nova musicale italia- na del Trecento - Certaldo, Enchiridion, Paler- mo 1985 A. MAZZEO: Compositori senesi del 500 e del 600, A. Lalli editore, Poggibonsi 1981 O. MISCHIATI: La prassi musicale presso i canonici regolari del SS. Salvatore, Istituto di paleografia musicale (Pubblicazioni del corso superiore di paleografia e semiografia musicale dall'umanesimo al barocco. Documenti 1), Edizioni Torre d'Orfeo, Roma 1985 A. MAZZEO: I tre «Senesini» musici ed altri cantanti evirati senesi, s.e., Siena, s.a. R. STEBLIN: A History of key characteristics in the Eighteenth and early Nineteenth century, UM I Research Press, Ann Arbor, Michigan, 1983 W. APEL: La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, Sansoni editore, Firenze 1984 R. GERBER: I Concerti brandeburghesi di Bach. Un'introduzione alla loro natura formale e concettuale, Bulzoni editore, Roma 1984 R. GIAZOTTO: Le due patrie di Giulio Caccini musico mediceo (1551-1618). Nuovi contributi anagrafici e d'archivio sulla sua vita e la sua famiglia, L.S. Olschki editore, Firenze 1984

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