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Libro Alto Adige con cartina panoramica

Date post: 22-Mar-2016
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Alto Adige da vivere
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Alto Adige da vivere

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“Nel Tirolo meridionale il tempo si rasserenava,

si sentiva già la vicinanza del sole italiano,

le montagne erano più calde e splendenti,

vedevo già le vigne inerpicarvisi e potevo sporgermi

più spesso dalla carrozza.”

da: Heinrich Heine, Quadri di viaggio (1828-1832)

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Introduzione: colorito locale pag. 18

Capitolo 1 Montagna

Cima irriverente pag. 21

Dolomiti: i Monti Pallidi 22

Saghe e miti: semplicemente leggendari 25

Re Laurino e il suo giardino 27

Miniera: mondi sotterranei 30

Panorama: il grande paese 31

Acqua: cristallina 32

Capitolo 2 Stile di vita

Il confi ne della felicità pag. 35

Autonomia: buona e cattiva sorte 36

pontaneo e affi dabile tre punti di vista e uno d interse ione

Joseph Zoderer: L’Italiana 40

Ladini: é pa mé da dì – Voglio solo dire 42

Rut Bernardi: “la ie pa da rì” 43

Canederli e spaghetti: semplice accostamento 46

Capoluogo Bol ano Bo en

Reportage: Alto Adige/Südtirol 49

Capitolo 3 Paesaggio

In grembo ai Titani pag. 51

Vino: nel vigneto 52

Zuppa di vino bianco di Terlano 55

Törggelen: la quinta stagione 56

Giardini e cure: passeggiate e la Tappeiner 59

ela il pomo d oro

Canali irrigui: ingegno contadino 61

Malga: ritiro temporaneo 63

Cultura balneare: il bagno del contadino 64

Capitolo 4 Unicità

Cime solitarie pag. 67

t i l uomo venuto dal ghiaccio

Avelignesi: amate bionde criniere 69

Castelli: la contesa dei cavalieri 72

Affreschi romani: il cielo in terra 74

Funicolari: in cima volando 75

atteo hun il perfe ionista della forma

Ecologico per natura effi cien a energetica energie rinnovabili

Capitolo 5 Tradizione

L’arte di conservare pag. 81

Contadine il messaggio delle coltivatrici

san e l ora degli spiriti

radi ioni nastro rosso, nastro verde

erani Erker ardenti

ialetto l lto dige in parole

Artigianato: sulla punta delle dita 90

Reportage: E le tradizioni sono un culto 92

Canederli e speck: cibo dei poveri 94

Capitolo 6 Innovazione

Uscita dal bozzolo pag. 97

Le citt ritratto urbano

Architettura: il tetto che scotta 100

Arte contemporanea: unioni artistiche 102

Musei: la patria in vetrina 103

Messner Mountain Museum: in cima ai musei 104

Informazioni sull’Alto Adige pag. 107

Per orientarsi: la cartina geografi ca dell lto dige, nella se ione fi nale del libro, aiuta a individuare localit , valli e montagne. er ogni capitolo alcuni punti geografi ci vengono eviden iati e indicati con le loro coordinate nella rubrica “Collegati all argomento” p. es. Bol ano C .

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L’Alpe di Siusi ai piedi del Sassolungo e del Sassopiatto: l’altopiano più esteso d’Europa è un paradiso per gli escursionisti

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Piste con panorama a 360 gradi: d’inverno sciatori, snowboarder ed escursionisti attraversano l’Alpe di Siusi in lungo e in largo

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Acque temperate tra le vigne dell’Alto Adige: il Lago di Caldaro, a sud di Bolzano

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Il capoluogo protetto dai vigneti: Bolzano/Bozen

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Tra terra e cielo: dalle piste di sci, di fondo e di slittino lo sguardo spazia in ogni direzione tra i 1.000 e i 3.000 metri di altitudine

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Finché reggono le gambe: 13.000 chilometri di sentieri collegano le montagne dell’Alto Adige

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Colorito localeIntroduzione

Afferrabile uest aggettivo descrive alla perfe ione l lto di-ge, una terra fatta di materiali resistenti, dalla forte struttura.

la pietra a formare il territorio, roccia che cambia repentina-mente da porfido, a marmo, a granito, fino alla dolomite carat-teri ando paesaggi e vegeta ione. li abitanti hanno lavorato duramente il terreno con le mani, per fare in modo che anche piante e colori seguissero il variare della pietra. atura e cultura si intrecciano, ci si aggrappa a costumi e tradi ioni.

i afferra ualcosa di nuovo. el il conte ichael o ssEn enberg decide di ingrandire e moderni are anincor, la cantina vinicola nei pressi di Caldaro e si rivolge per questo agli architetti alter ngonese, ainer lber e ilvia Boda . erri-torio, storia e fun ionalit svolgono un ruolo determinante nel-la progetta ione. i disegna il futuro partendo dal passato. el cantiere, esattamente sulla linea di cesura tra vecchio e nuovo, interviene l artista altoatesino anfred lois a r. Il pittore so-stiene di “scoprire” i colori. anincor comincia a grattare via strati e strati di colore, cerca tracce cromatiche a testimonian a della storia della tenuta e della tradi ione della viticoltura alto-atesina, documenta le diverse fasi di costru ione della cantina.

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Colorito locale | 19

opodich , presenta il suo progetto di colore. La sua proposta uella di spru are di turchese verderame l enorme parete che

divide la parte vecchia da uella nuova. I conti acconsentono, an i, ne sono letteralmente entusiasti. er secoli, infatti, il sol-fato di rame veniva impiegato nella viticoltura contro i parassiti e ancora oggi sui vecchi muri dei masi vitivinicoli brillano tracce color turchese. i verderame a anincor se ne trova in abbon-dan a. li En enberg, infatti, erano proprietari della miniera di rame in alle urina, fino alla sua chiusura nel . ornivano verderame a tutta la regione. Cos , una cosa s innesta nell altra.

toria, tradi ione, progresso. anincor un eccellente esem-pio in lto dige. Ce ne sono altri. estimoniano una corrente di pensiero della cultura locale contemporanea l lto dige, un paese moderno che può sviluppare un proprio inconfondibile profilo solo riallacciandosi alle sue radici. “Con i colori trasporto la storia” dice l artista anfred lois a r. In lto dige, tutte le storie parlano di natura, di terra, di povert , della presen a costante della chiesa e dell orgoglio di una comunit che ha re-sistito a imperatori, soldati e dittatori e che oggi decide per lo pi autonomamente uale strada percorrere.

Bianco era l intonaco delle case, color legno e grigio ferro i macchinari, variopinti solo i costumi della festa, nere le divise dei fascisti e rosso pompeiano i loro pala i di partito. Blu in lto dige il colore dei grembiuli. i , il grembiule. Una volta lo regalavano ai bambini in occasione del primo giorno di scuola. n uomo sen a grembiule me o nudo, si diceva. ncora oggi alcuni contadini portano il “ rtig”, come viene anche chiamato il grembiule, altrimenti detto “ ch r e”. utti, se non altro, sanno di cosa si tratta. el gli agricolto-

ri della al enosta formano un consor io agricolo. I contadini, per , stentano a comprendere il linguaggio dell architetto r-nold app. nche in uel caso si chiede consiglio a anfred

lois a r che dipinge una parte della sede color lapisla uli. Ed ecco che, d un tratto, anche per i contadini l edificio ac uisi-sce un volto familiare. el colore blu riconoscono il loro lavoro. Improvvisamente anche per loro l architettura contemporanea diventa afferrabile.

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Il re incontrastato delle montagne dell’Alto Adige: l’Ortles in Val Venosta

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Montagna | 21

Cima irriverenteOgni prospettiva, in Alto Adige, parte dall’alto. Sopra e sotto sono praticamente una cosa sola.

Paradossalmente, furono dei cittadini i primi a spingersi fin sulle cime dei monti e ad aprire ai montanari prospettive inaspettate.

ino al nessuno ancora sapeva come fosse stare in cima all rtles. inch , nel , un cacciatore di camosci della al

assiria, di nome osef ichler, os per primo spingersi fino sul-la vetta. a riusc a rimanere a uell alte a solo per uattro minuti l aria, infatti, era freddissima. el vi sal di nuovo,

uesta volta sventolando in mano una bandiera. uel pun-to tutti dovettero credergli l rtles, un uasi . metri, la cima pi alta di tutto l lto dige, era stato con uistato.In segno di trionfo, per , non fu piantata una croce ma ven-ne eretta una piramide di sassi, cosa che per non convinceva la gente di montagna. ino al III secolo, scalare le cime era considerato da molti un inutile irriveren a. cosa doveva ser-vire E poi, c era abbastan a aria per respirare, lass ino al

nessun contadino aveva mai osato scalare una cima. i sugli alpeggi e sui passi di montagna gli sembrava di essersi avvicinato troppo al cielo e, per peniten a, vi piantava una cro-ce. entro le montagne, certo, si poteva scavare per estrarre i tesori dalle loro viscere, in lto dige argento, rame e marmo, ma lass , sulla nuda roccia, dove non si poteva n seminare, n raccogliere nulla, ci andavano solo i perditempo. E poi, in cima alle montagne abitava io, oppure il diavolo, nessuno lo sapeva con esatte a...

a uesto punto di vista, l lto dige un paradiso per i per-ditempo. ran parte del territorio si trova al di sopra dei . metri. olo il per cento della superficie abitato. Il resto costituito da campi, boschi, pascoli e rocce. L lto dige van-ta pi di trecento cime di oltre . metri. gni prospettiva parte dall alto, le viste panoramiche come i punti di vista. opra e sotto sono vicinissimi, uasi si toccano, cos come largo e stretto sono aspetti complementari dello stesso territorio.

einhold essner fre uentava ancora la scuola del suo paese, unes, ai piedi delle cime dle, uando amava osservare il pas-

saggio delle nuvole cheidendosi dove andassero a nascondersi. nche lo scalatore estremo ans ammerlander era un tipo

curioso. Con uist la sua prima cima uando un giorno decise di nascosto di seguire due turisti sul icco al , in alle urina.Furono i cittadini a scoprire duecento anni fa la passione per la montagna. er raggiungere le vette si facevano scortare dai giovanotti dei masi. La cordata in parete era motivata da intenti molto diversi il turista mirava al punto panoramico sulla cima, la guida invece aveva in mente cristalli e camosci. L uno rende-va la vetta famosa, l altro vi trovava il suo guadagno.La montagna smise cos di fare paura. ggi, tutte le cime sono state con uistate, batte ate e segnate sulle cartine geografi-che con alte a, vie e rifugi. a molto tempo, ormai, si sa che le montagne non sono cresciute dal sottosuolo verso l alto, a mo di denti spuntati dalla gengiva. Le olomiti, le pi famose mon-tagne dell lto dige e dal patrimonio naturale dell uma-nit , si sono formate da sedimenti di barriere coralline emersi in seguito all abbassamento del mare ancestrale. ra ie a sen-tieri e impianti di risalita le Dolomiti sono oggi accessibili a tut-ti in sicure a e fruibili in ogni loro aspetto. La montagna che una volta faceva paura, oggi piace molto. diventata un luogo di svago, un ambiente in cui rigenerarsi e come tale deve esse-re preservata. egli otto parchi naturali e nel arco a ionale dello telvio, la natura e il paesaggio culturale dell lto dige sono protetti per grandi aree.

el sull rtles stata piantata l attesa croce. La piramide di sassi che in origine era stata eretta sulla cima, rimase per anni chiusa in una cassa, a fondovalle, ai margini della strada.

el ne stata eretta una a passo dello telvio, uel valico che collega l lto dige con la Lombardia non pi in segno di trionfo sulla montagna ma monumento dedicato all imperato-re di ienna.

Capitolo 1 Montagna

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Le olomiti sono la costru ione pi bella del mondo, disse l architetto Le Corbusier. avvero possiamo affermare che le

olomiti siano state costruite. Infatti, sono nate dalla sedimen-ta ione di alghe e di scogliere coralline, accumulatesi per milioni di anni nelle calde ac ue del mare di eth s. uando

uesto si ritir , affiorarono i bianchi, maestosi e bi arri “ onti allidi”, cos diversi dalle montagne circostanti. el i ricer-

catori capirono il perché: sono costituiti di pietra calcarea con-tenente magnesio. Le olomiti prendono il nome dal geologo

odat de olomieu. iventano molto popolari, le loro leggen-de famose, le re Cime fanno il giro del mondo impresse sulle cartoline, il gardenese Luis renker, con i suoi film di monta-gna, dedica un monumento al assolungo. Le olomiti sono abitate fin dall era glaciale. eti, omani, Longobardi lasciarono le proprie tracce, durante la prima guerra mondiale ustria e Italia tracciarono il fronte attraverso ueste montagne. I primi stan iali furono i Ladini, il pi antico popolo delle olomiti e il ter o gruppo linguistico dell lto dige. el le olomiti sono entrate nella lista dei monumenti naturali degni di tute-la E C . opo la regione ungfrau letsch Bietschhorn e

onte an iorgio in vi era, i onti allidi sono il ter o pa-trimonio naturale dell umanit dell arco alpino.

DolomitiI Monti Pallidi

Dati e fatti» uattro degli otto parchi naturali dell lto dige si trovano sulle

olomiti. www.provincia.bz.it/parchi-naturali» In lto dige ci sono ottanta vie ferrate e le prime nac uero lungo il

fronte delle olomiti e dell rtles durante la prima guerra mondiale. uattordici scuole di alpinismo organi ano emo ionanti escursioni in

tutta sicure a. www.guidealpine-altoadige.it» esto in al usteria l associa ione “Bellum Aquilarum” propone

escursioni guidate al “ useo all aperto della rande uerra Croda ossa”. www.bellumaquilarum.com

Letture consigliate» einhold essner rsula emeter eorg appeiner, olomiti. atri-

monio dell umanit , appeiner » s ald ederle, ulle tracce del fronte tirolese. Escursioni nei luoghi

della rande uerra , thesia

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Montagna | 23

Patrimonio naturale UNESCO: le Dolomiti con le Tre Cime di Lavaredo

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Re Laurino o il tramonto: chi illumina di rosa il Catinaccio?

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In montagna decide la natura. e brontola, bisogna averne pau-ra chi la affronta, o un eroe, o destinato ad essere punito.

ino a uando la scien a non cominci a spiegare il mondo, l uomo viveva in balia di for e misteriose, di spiriti maligni che facevano irrancidire il latte, di selvaggi che sfidavano gli dei, di streghe che insediavano il loro uartier generale sull lpe di

iusi. Le popola ioni ci hanno ricamato sopra centinaia di leg-gende. elle lunghe sere invernali si usava raccontare sempre le stesse storie. ncora oggi, alcuni punti panoramici e partico-lari forma ioni rocciose, attorno ai uali aleggiano le leggende, fanno volare la fantasia. Cos , nelle profonde valli delle olomi-ti, per molto tempo tagliate fuori dal resto del mondo, si trova il cuore del grande regno incantato. I picchi rocciosi del Latemar sono bambole incantate e la sera non il tramonto del sole ma la maledi ione di Laurino, re degli gnomi, a illuminare di rosa il Catinaccio.

Saghe e mitiSemplicemente leggendari

Dati e fatti» torie dell lto dige da leggere su www.suedtirol.info/leggende e

www.smg.bz.it/leggende» ulle tracce delle leggende . chilometri di sentieri percorrono

le montagne dell lto dige, un tratto lungo all incirca dieci volte Bol ano oma e ritorno. olo sull lpe di iusi E , il pi esteso altopiano d Europa, si snodano ben chilometri di sentieri. elle valli, chilometri di piste ciclabili attraversano l intera regione.

Letture consigliate» aola avero, entro la montagna. Le olomiti tra leggenda e geologia,

Cierre Edi ioni » arianne Ebnicher Brigitte ei ald, Leggende del udtirolo narrate ai

bambini, Edi ioni thesia

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“In nomedelle

rose”

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Montagna | 27

“In nomedelle

rose”

C era una volta un renche uesta storia comincia cos , ma si tratta di un re spe-

ciale, re Laurino, che regnava su un popolo di nani ed era nano anche lui; questo re ha lasciato a questa terra un dono gigan-tesco.

iveva in un castello fortificato sul Catinaccio, la splendida montagna dolomitica che fa da scenario a Bol ano, dove la conca di monti si apre verso est.Bene, il grande orgoglio di uesto re era un bellissimo giardino di rose rosse che curava con tanto amore. I fiori, protetti e le-gati tra di loro con un filo di seta dorato, erano tutta la sua vita, tanto che Laurino faceva tagliare mano destra e piede sinistro a chiun ue osasse reciderne uno.

ltre che dei suoi fiori, il piccolo grande re si innamor , come spesso accade, della bella principessa del castello vicino, imil-de, tanto che decise di rapirla e di portarla al suo castello, per farla vivere tra gli agi, ma in prigionia. ennonch il fratello di imilde, disperato per la perdita dell amata sorella, chiam in aiuto altri cavalieri e il re dei Goti con i quali si mosse alla volta del castello di Laurino per liberare imilde. u cos che si arriv alla memorabile lotta, sen altro impari, tra il piccolo re e i giganteschi invasori. on ci furono speran e per Laurino che dovette soccombere alla for a del nemico ma, prima di morire,riusc ancora a esclamare le fatidiche parole “Che n allaluce del giorno, n nelle tenebre della notte, nessuno possa mai pi godere dello splendore del mio giardino ”. veva di-menticato, il povero Laurino, di men ionare anche uei due particolari momenti della giornata in cui il giorno lascia posto alla notte e viceversa. na vera fortuna a allora. infatti. in certi tramonti e in certe albe, il Catinaccio, che in tedesco si chiama osengarten giardino di rose , si incendia di stupen-de tonalit rosate che si ri ettono nell a urro del cielo. no spettacolo sempre emo ionante, come la storia del piccolo re.

Re Laurino e il suo giardinoraccontato da Martin Bertagnolli

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Nel cuore delle Dolomiti: le bizzarre cime Odle, in Val di Funes

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Montagna | 29

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Cunicoli bui e la fioca luce delle lampade da miniera caratteri -avano la vita dei minatori. er centinaia di anni scendevano

nelle viscere delle montagne altoatesine per estrarre rame, piombo, inco e argento. In superficie, i paesi dei minatori si sviluppavano come un mondo a s . ul onte eve, a . metri, nella miniera in uota pi alta d Europa, lavoravano a pieno regime fino a mille minatori. ggi si possono visitare sen a alcun pericolo, con casco e lampada frontale, il mondo sotterraneo di onte eve in al idanna e in al assiria, la miniera d argento di illandro, in alle Isarco, e il museo delle miniere di redoi, in alle urina. Chi soffre di problemi respi-ratori pu rigenerarsi presso il centro climatico ricavato all in-terno della e miniera di rame di redoi l atmosfera ui pra-ticamente priva di polveri e di allergeni. La via centrale di Lasa, in al enosta, lastricata di bianco. Il marmo di Lasa viene estratto ancora oggi. considerato in tutto il mondo la pietra calcarea bianca pi resistente agli agenti atmosferici. onu-menti di e ork, Londra, Berlino e ienna sono scolpiti nella pietra preferita dagli sburgo.

MinieraMondi sotterranei

Battere nuove vie: un pieno di energia ad alta quota

Dati e fatti» useo rovinciale delle iniere , www.museominiere.it» iniera d argento di illandro , www.bergwerk.it» isite guidate ai marmi di Lasa , www.marmorplus.it

Lettura consigliata» arald aller ermann ch l horn, onteneve in udtirolo, in vendita nel ondo delle iniere idanna onteneve

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Montagna | 31

In valle, la vista limitata dal profilo delle montagne. ulle cime, tra terra e cielo, lo sguardo pu spa iare liberamente.

al monte pi amato dagli sciatori, il lan de Corones, si gode un emo ionante vista a gradi su tutte le catene montuo-se circostanti. all ini io di dicembre a met aprile, gli amanti degli sport invernali, come sci, fondo, slitta, racchette da neve, sno board o slitta trainata da cavalli, possono gustarsi ogni possibile prospettiva tra i . e i . metri di altitudine.

a scar il suggestivo gioco di nuvole sulle tre ietre osse, a erano . m , sopra la al d dige tra erano e Bol ano ,

dove l artista ran essner ha costruito il suo “ nottnkino”, un cinema natura, costituito da sedie fissate nel terreno, a cielo aperto ui tutti i giorni, fino al tramonto, si pu ammira-re lo spettacolo inscenato dal tempo sullo straordinario palco-scenico che si estende dal ruppo dell rtles, alla al dige, fino alle olomiti.

PanoramaIl grande paese

Dati e fatti» In lto dige ci sono trenta comprensori sciistici. Il olomiti uperski,

con i suoi . chilometri di piste, il carosello sciistico pi grande del mondo. Il “ ellaronda” conduce lo sciatore attraverso uattro passi dolomitici, girando intorno al massiccio del ella, e d estate un im-pegnativo itinerario ciclistico. L rtler kiarena composto da uindici aree sciistiche. perta uasi tutto l anno l area sciistica sul ghiacciaio in

al enales B B , nei pressi di erano. www.suedtirol.info/inverno» Ci sono due piste nelle Dolomiti dove ogni anno si misurano i campioni

mondiali dello sci la discesa “ aslong”, in al ardena, www.saslong.org e la pista da slalom gigante “ ran isa” in lta Badia, www.skiworldcup.it

» d nterselva , ogni anno, si disputano i mondiali di Biathlon. www.biathlon-antholz.it Piste di sci di fondo in Alto Adige su www.suedtirol.info/inverno

» el fu costruito sull rtles il primo rifugio del irolo. ggi sono in fun ione rifugi, tra i pi suggestivi ci sono il ifugio ino Biasi al Bicchiere . m , il ifugio Cima Libera . m e il ifugio ulius a er . m . utti i rifugi su www.suedtirol.info/rifugi

Letture consigliate» lrich ssler, cialpinismo in lto dige, Edi ioni appeiner » eorg eindl, ci di fondo in lto dige, Edi ioni olio » anspaul enara, Escursioni invernali nel udtirolo, Edi ioni thesia

2006» anspaul enara, Le pi belle gite nel udtirolo. ore. alla al

enosta alla al usteria, thesia

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ll ini io fu l ac ua a disegnare il panorama, a decidere la buo-na e la cattiva sorte dell uomo. In lto dige migliaia di rivoli e ruscelli scorrono lungo le pendici delle montagne fino a val-le. In ogni pia a di paese ampilla una fontana. Centinaia di scintillanti laghi alpini raccolgono l ac ua di scioglimento del-le nevi. ran parte dell energia viene prodotta nelle centrali idroelettriche. L ac ua potabile impiega poche ore dalla fonte al rubinetto di casa, sen a additivi, sen a conservanti. Ci sono ben trentadue fonti di ac ue minerali riconosciute. Le loro ac-

ue, da sempre, sono impiegate nei bagni termali e contadini, oppure vengono imbottigliate e vendute. na scrosciante fre-sche a avvolge le tante cascate dell lto dige, come uella di

tanghe, nei pressi di ipiteno, l unica gola scavata nel marmo d Europa, le cascate di iva di ures in alle urina o la casca-ta di arcines, presso erano, che con i suoi metri di salto

anche tra le pi alte d Europa. In al enosta l ac ua scorre lungo ordinati canali irrigui, in tedesco “ aale”, che in passato servivano ad irrigare i campi. ggi, lungo i canali irrigui, si pos-sono fare belle passeggiate.

AcquaCristallina

Dati e fatti» roposte di escursioni a laghi, cascate e lungo i canali irrigui su www.suedtirol.info/trekking» Il Lago di Caldaro B , a sud di Bol ano, il lago balneabile pi caldo

delle lpi. Informa ioni sui laghi balneabili su www.suedtirol.info/nuotare» aggiori informa ioni sulle fonti di ac ue minerali e sui bagni su www.provincia.bz.it/acqua

Lettura consigliata» anspaul enara, Escursioni ai laghi del udtirolo, Edi ioni thesia

2003

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Montagna | 33

Come imbrigliare alla perfezione le acque: le antiche rogge che irrigano la Val Venosta e i frutteti della conca di Merano

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Tra tedesco e italiano: cultura in Alto Adige è sensazione di vita

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Stile di vita | 35

Il confine della felicitàTre lingue, abitudini che si intrecciano, storie che iniziano a somigliarsi. Tedeschi,

italiani e ladini vivono insieme in Alto Adige. Lo stile di vita nordico e quello mediterraneo hanno trovato qui un loro equilibrio.

uando gli altoatesini dicono “noi”, pu non essere semplice capire cosa intendano. In lto dige la storia ha fatto con uire tre culture, si parlano tre idiomi. Come fun iona la conviven-a Il giornalista altoatesino Claus atterer dedica

molto spa io a uesta domanda nel suo roman o autobiografi-co “Bel paese, brutta gente”. “ oi, ovvero le persone della val-le, uelle che ci appartenevano”. ella esto degli anni venti descritta da atterer “noi” significava tutti, cio i tedeschi, ov-vero tirolesi, i ladini, ma anche gli italiani che vivevano da mol-to tempo in valle, come l arrotino, o lo stagnino. a c era anche un “ oi” ufficiale, un “ oi italiani”, uello imposto dallo tato. Commenta Claus atterer “ oi eravamo tutto ci , allora. n panorama confuso di genti, specchio di un tempo confuso”. La storia dell lto dige ini ia nel , uando il territorio a sud del Brennero fu distaccato dal Tirolo austriaco e annesso all Italia. Il nuovo confine interruppe le vie di un paese che per cin ue secoli era stato parte dell ustria. Le lpi sono sem-pre state una regione di confine. er i omani, oltre il irolo si estendeva il ord, per gli imperatori tedeschi che si fecero incoronare in Italia, il ud cominciava subito dopo il Brennero.

er secoli, due passi alpini assicurarono al “ aese delle onta-gne”, come allora veniva chiamato il irolo, una posi ione cru-ciale nelle lotte di potere tra i regnanti europei. Commercianti, pellegrini, principi con i loro seguiti, avventurieri e soldati at-traversavano il irolo, versavano passaggi e da i, pagavano per vitto e alloggio e per la promessa di una scorta sicura. I politici europei si diedero sempre un gran da fare per non perdere i favori del irolo, ma allo stesso tempo non persero mai occa-

sione di con uistarlo. i “ irolo” si parl per la prima volta nel , nel l eredit di argarethe di irolo era gi oggetto

di contesa tra i ittelsbacher, gli sburgo e i lussemburghe-si. I potenti fecero anche concessioni cos i tirolesi ottenne-ro la agna Charta irols, una garan ia per la conserva ione dei diritti tirolesi. li sburgo, che alla fine si aggiudicarono l eredit , addirittura esonerarono i tirolesi dal servi io militare, pretendendo solo che i tirolesi si occupassero da soli, se neces-sario, di difendere il territorio compreso tra ufstein e la. Il irolo andava orgoglioso del suo particolare status e, ogni volta

che un sovrano minacciava di ledere ualche diritto, i tirolesi estraevano dal cassetto gli antichi documenti in loro possesso.

ella terra di confine che il irolo sempre stata da un punto di vista linguistico, culturale e politico ogni minima limita ione della libert veniva immediatamente rilevata e denunciata. i capisce che i sudtirolesi non erano minimamente preparati a

uanto accadde nel secolo. La politica di italiani a ione fascista infranse ogni aspira ione all indipenden a culturale e politica. er molto tempo l lto dige ha combattuto per otte-nere lo status di autonomia provinciale. ggi tedeschi, italia-ni e ladini vivono insieme, con le loro lingue e culture. Come spesso accade, i primi approcci avvengono in cucina. Le con-tadine provarono a cucinare pasta e minestrone, le casalinghe italiane testarono speck e canederli. Ci si assaggi . n nuovo gusto per la vita, un nuova conce ione del “noi” ini i a salire dal vapore delle pentole e prese sempre pi piede. La terra di confine ha raggiunto di nuovo una posi ione speciale.

Capitolo 2 Stile di vita

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el l lto dige fu annesso all Italia. I vincitori della pri-ma guerra mondiale pagarono cos la promessa fatta all Italia nel , affinch entrasse nel con itto al loro fianco. al i fascisti perseguirono una dura politica di italiani a ione. u proibito tutto ci che era o che suonava tedesco. uando, nel

, i dittatori ussolini e itler concordarono l op ione, la propaganda na ista trov terreno fertile l per cento delle persone di madrelingua tedesca era disposto ad abbandonare il paese. a la guerra blocc l esodo. opo il secondo con itto mondiale, venne riconfermato il confine del Brennero. Ini iaro-no annose contratta ioni per l autonomia che fu suggellata nel

, con il secondo statuto di autonomia. Ci vollero altri venti anni affinch l lto dige arrivasse a ottenere di fatto l auto-nomia legislativa e amministrativa in tutti gli ambiti previsti dallo statuto. ggi l lto dige un modello per le minoran e di tutto il mondo.

Autonomia Buona e cattiva sorte

“Grüß Gott” e “Buona sera”: i gruppi linguistici si incontrano all’aperitivoDati e fatti» . persone vivono in lto dige, tre le lingue ufficiali. Il per

cento della popola ione parla tedesco, il per cento italiano, il per cento ladino. Il per cento della popola ione altoatesina di origine straniera.

» La storia dell lto dige su www.suedtirol.info/storia

Letture consigliate» Carlo omeo, toria territorio societ lto dige dtirol. ercorsi

di storia contemporanea, Edi ioni olio » arius e Biasi, udtirolo. alla contea alla eimat,

Edi ioni ra is » Claus atterer, Bel paese, brutta gente, Edi ioni ra is » olf teininger, lto dige udtirolo. , tudien erlag » olf teininger, La uestione dell lto dige. na storia per immagini,

StudienVerlag 2009

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Il territorio forma gli uomini. li uomini danno forma all am-biente in cui vivono. In lto dige, citt e campagna penetra-no l una nell altra, sen a linee di cesura. volte predomina la chiare a nordica, altre la sciolte a mediterranea. n insieme difficile da descrivere, titoli tedeschi e italiani al chiosco dei giornali, un “ r ss ott” dove ci si aspetta un “Buongiorno”, un alternarsi di atmosfere che ui di casa, dal caff macchiato alle del mattino all aperitivo del dopo lavoro, fino al gioco delle carte al solito bar. edeschi, italiani, ladini, tutti con le loro storie e i loro ricordi. Con il tempo i muri divisori si as-sottigliano sempre di pi , le abitudini si intrecciano, le sto-rie cominciano a somigliarsi, le lingue si intersecano. Il tema interessa anche la letteratura oseph oderer ha scritto due grandi roman i sulle rela ioni sentimentali tra italiani e tede-schi, esperien e sul crinale tra l affetto individuale e il senso di appartenen a collettiva.

el due scrittrici si sono fatte notare con altrettanti ro-man i di successo ambientati in lto dige abine ruber e

rancesca elandri.

Spontaneo e affidabileTre punti di vista e uno d’intersezione

Letture consigliate» ianni Bianco, na casa sull argine, Edi ioni Longo » Beatrice imonsen a cura di , ren r ume erre di confini na

mappa letteraria dell lto dige, Edi ioni aetia » Francesca elandri, Eva dorme, ondadori » oseph oderer trad. go andini , L italiana, Bompiani

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Colloqui tedeschi-italiani a Egna: sport tratto dalla “Gazzetta”, notiziari locali dal quotidiano “Dolomiten”

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L’ItalianaJoseph Zoderer, Bompiani

Milano 2007, pag. 3-4

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Infine aveva dovuto urlarglielo, a Silvano: “rimani a casa”, e solo allora lui aveva capito e era rimasto a casa, nel quartiere italia-no della città che i tedeschi chiamavano Shanghai.Sono una vile carogna, si ripeteva, come una litania; quasi al ritmo del borbottio del rosario che penetrava nella Stube dalla stanza accanto dove avevano composto suo padre, il maestro. Non avrebbe dovuto impedire a Silvano di venire al funerale di suo padre, un evento sacro per lui, meridionale, sarebbe stato un gesto ovvio, un atto di rispetto e di ossequio, e non importa-va affatto che suo padre una volta avesse messo sul pavimento della Stube, proprio lì accanto al tavolo, perché li mangiasse il cane lupo, gli spaghetti che Silvano aveva cucinato in casa del maestro, o che lo avesse considerato, quell'italiano, un fanfa-rone e basta.Lei lo aveva trattato non come uno qualunque, e non certo come una persona amata, bensì come un Walsche, un «italia-no» appunto, che non aveva nulla da cercare in quel loro mon-do, quello tedesco, uno che era meglio che se ne stesse alla lar-ga; lo aveva respinto, anche se in un certo senso solo escluso, tenuto fuori, per non aver lei stessa altre seccature, ma sicu-ramente per risparmiare fastidi a lui. Si conformava, gli faceva un torto, proprio lei che da tempo pretendeva d'infischiarse-

ne e che nonostante le chiacchiere della gente, nonostante la resistenza di suo padre, viveva come voleva, e cioè assieme a Silvano, uno di cui non c'era verso di fare un tedesco punto e basta. E non lo aveva sposato, non l'aveva voluto lei, che pure aveva passato la trentina. Tranquillità in occasione del funerale di suo padre, ecco cosa aveva cercato. E così si era avviata da sola, in macchina, verso le nuvole che le si muovevano incon-tro, per sistemare da sola quel che c'è da sistemare quando qualcuno muore; per stare in pace, insomma per paura degli altri era salita fin lassù da sola, in quel paesetto a milletrecento metri sopra il livello del mare, lontanissimo da ogni viavai, in quel buco di montagna da cui suo padre non era stato capace di allontanarsi, benché un tempo avesse esclamato spesso: An-darsene per il mondo bisogna, andarsene.Non era un paradiso quello in cui tornava, lo sapeva fin troppo bene, la gente non era cambiata, era diventata solo più corte-se, in apparenza, e perfino il Ploser aveva demolito il vecchio maso, la casa e anche la stalla e costruito una pensione.All'ultima curva, prima del cartello col nome del paese, aveva pensato: i ranuncoli, quelle palline gialle, a Silvano avrebbero fatto piacere.

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opo il tedesco e l italiano, il ladino la ter a lingua ufficiale dell lto dige, parlata da diciottomila persone fra la al ar-dena e la al Badia. Il ladino anche la lingua originaria di ue-sta terra uando i omani con uistarono le valli alpine, il lati-no volgare si sovrappose alla lingua dei eti, parlata allora dalle popola ioni alpine. I ermani scacciarono i ladini fino in fondo alle valli dolomitiche, dove l isolamento e la povert li spinsero a conservare la loro lingua e a sviluppare uno straordinario pa-trimonio di leggende e una grande abilit artigianale. olo nel

i ladini furono riconosciuti come gruppo linguistico. ggi il ladino una delle pi “piccole” lingue d Europa. el useum Ladin, in al Badia, si pu approfondire la storia dei ladini. are che, un tempo che fu, i ladini vivessero in perfetta simbiosi con le marmotte. Cos almeno secondo la leggenda sulle origini del mondo ladino tramandata oralmente da genera ioni di ladini.

ifatti, solo da poco si sta lavorando a una comune lingua scrit-ta. na sostenitrice la scrittrice gardenese ut Bernardi “ pa m da d ”.

Ladini é pa mé da dì – Voglio solo dire

Dati e fatti» Le olomiti ladine si estendono su tre province, Bol ano, rento e

Belluno. i parlano e scrivono tre idiomi in lto dige sono il ar o e il Badiot, in al Badia , e il herdeina in al ardena E . Complessivamente, nell area dolomitica, parlano ladino circa trentamila persone.

» Il useum Ladin a an artino in Badia offre interessanti sguardi sulla storia e sulla cultura ladina. www.museumladin.it

Lettura consigliata» ut Bernardi, herlandes de sunec, ladino tedesco, con udio C ,

karab us

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Brano di Rut Bernardida: Dolomit. Ein Gipfelbuch, antologia ladina, Verlag für die Literatur der Wenigerheiten 2007 (per ordinare: [email protected])

Fa proprio riderevoglio solo direpigliala e vainon si sa comefare a dire ancora a voiin un giorno o nola testa non funziona soloa seguire il suo piede

non fa proprio riderecome non sanno dire né loroe neanche il loro fi glio va solo presae che non si venga a dire: ohda ripetere

la ie pa da rìla ie pa da rìla ie pa da rì

é pa mé da dìé pa mé da dìé pa mé da dìla ie da tò y jìla ie da tò y jìla ie da tò y jìn ne sà pa con ne sà pa con ne sà pa cofé a dì mo a vófé a dì mo a vófé a dì mo a vóte n di o note n di o note n di o nol cë ne va pa mél cë ne va pa mél cë ne va pa méa jì do si pea jì do si pea jì do si pe

la ne ie pa da rìla ne ie pa da rìla ne ie pa da rìco ne sà no ëico ne sà no ëico ne sà no ëiy no si fi da dìy no si fi da dìy no si fi da dìla ie mé da tòla ie mé da tòla ie mé da tòy de ne dì no: ohy de ne dì no: ohy de ne dì no: oh

da dì dòda dì dòda dì dò

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r i ei in i a ian . ri h in e e r i ei in a in ui i n r n an ire a en e e re ingue u ia i e ige

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Canederli e spaghetti: meglio non si potrebbe riassumere la cucina altoatesina. ui, a sud delle lpi, ingredienti e cibi al-pini e mediterranei si ritrovano nello stesso piatto, o per lo meno sullo stesso menu. rano saraceno ed erbe di montagna sono impiegati tanto uanto parmigiano e rosmarino. I cuo-chi altoatesini mescolano sapientemente tutti i sapori che ben armoni ano, creando cos opere di alta arte culinaria. telle, Cucchiai e Cappelli brillano nel cielo gastronomico altoatesino pi intensamente che in ogni altra parte d Europa. en a tante salse, decora ioni e ghirigori gli chef in cucina si concentra-no sull essen iale ingredienti freschi, spesso dal proprio orto, esperien a e talento nel mescolare cibi tirolesi, italiani e ladini.

tavola la uestione dell identit altoatesina “si mastica” con maggiore serenit .

Canederli e spaghettiSemplice accostamento

Identità in cucina: un misto tra sapori italiani, ladini e tirolesi

Dati e fatti» na cucina piena di stelle di anno in anno, la uida ichelin premia

l alta gastronomia altoatesina stelle nel . » Consigli sulla cucina altoatesina, ricette e vini consigliati su www.suedtirol.info/ricette

Letture consigliate» Carlo avanello, Cucina e vini dell lto dige, ranco u io Editore

» erbert intner, La mia cucina altoatesina. eli ie dal cuore delle lpi,

Edi ioni olio » einrich asteiger erhard ieser elmut Bachmann, Cucinare nelle

olomiti enu icette facili e originali, Edi ioni thesia

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A Bolzano, il capoluogo di Provincia, l’incontro tra la cultura italiana e quella tedesca è più diretto. Lo si vede anche nell’ar-chitettura della citt . ino a cento anni fa, Bol ano finiva a on-te Talvera. Era un antico centro commerciale, con portici tardo medievali, vicoli popolati da artigiani e facciate delle case in stile nordico con qualche elemento mediterraneo. Al di là del fiume alvera, solo frutteti e campi incolti.

al la citt fu ripianificata i fascisti intendevano partire da Bolzano per affermarsi in tutto l’Alto Adige. Si cominciò a costruire in stile razionalista che doveva simboleggiare la nuo-va, moderna Italia.Famosi architetti di regime, tra cui Marcello Piacentini, proget-tarono a tavolino la “città nuova”, la Bolzano italiana, a destra del Talvera. Così, la città fu ampliata con un complesso archi-tettonico interamente di stampo fascista, pressoché unico in Italia. Tutto qui è più italiano che nel centro storico: bar, nego-zi, stile di vita. Politicamente il nuovo assetto urbanistico fu un affronto e oggi, osservando la cosa con distacco, si può dire che abbia avuto l’effetto di preservare intatta la storia di una città e di un paese e di aver donato alla piccola Bolzano un pezzo di modernità urbana. La migliore vista sui due volti della città la offre il nuovo Museion, Museo d’arte moderna e contempora-nea, sullo scenario mo afiato delle vicine olomiti.

Capoluogo Bolzano/Bozen

Questione di stile: al gotico Duomo di Bolzano/Bozen hanno lavorato maestri italiani e tedeschi

Dati e fatti» Bolzano [C4], il capoluogo, ha 100.000 abitanti, il 73 per cento di

madrelingua italiana, il 26 per cento tedesca e lo 0,7 per cento ladina. Il 30 per cento degli stranieri residenti in Alto Adige vive a Bolzano. Informazioni su storia, siti turistici e manifestazioni su

www.bolzano-bozen.it

Lettura consigliata» Gerald Steinacher/Aram Mattioli (a cura di), Architettura e fascismo,

nella collana: Storia e regione, anno XVII, 2008, n. 1

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Alto Adige/

Südtirol

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Alto Adige/

Südtirol Può bastare una parola per entrare in un mondo. Chissà quante volte, al supermercato, ci si è trovati davanti a uno yogurt della Mila, la più grande cooperativa lattiera dell’Alto Adige/Südtirol.Ma quando si scopre che quel nome non è nato a caso, per-ché è formato dalle iniziali della parola “latte” in tedesco e in italiano, si piomba nel vivo della realtà altoatesina. Una terra a cavallo tra due nazioni, Austria e Italia. Un luogo dove si parlano due lingue, anzi tre: perché tra queste montagne vive anche una piccola, ma fiera, comunità ladina. Settemila e 400 chilometri quadrati che si estendono dalle Alpi al fondovalle dell’Adige, dove le diversità culturali sono nette, ma nella vita quotidiana si mischiano spesso.E sin dai tempi antichi. Nel Medioevo le merci tedesche e quel-le italiane si fronteggiavano sotto i portici di Bolzano, ognuna

dalla propria parte, perché questo territorio è stato sempre crocevia di scambi e passaggi tra Nord e Sud.Lo scrittore meranese Joseph Zoderer, che pubblica in tedesco e in italiano, dice che si sente nato “tra la neve e le palme. I piedi nell’Adriatico, dietro la schiena una catena di montagne”. E chiunque arrivi qui si accorge subito che anche nel maso del-la valle più sperduta troverà sia canederli che tagliatelle, burro di malga ma anche olio e pomodori. Una terra, l’Alto Adige/Südtirol, dove vivono tre comunità diverse, ma indissolubil-mente legate dalla Storia e soprattutto dal territorio. Che qui tutti amano visceralmente, e lo si può capire: già solo passeg-giando per Bolzano, alla vista si impone dappertutto un’incre-dibile corona di montagne e i vigneti arrivano fino in città.

Irene Merli, giornalista di GEO Italia

Alto Adige/SüdtirolUna terra a cavallo tra due nazioni, tre culture e tre lingue: tedesco, italiano e ladino. Un luogo dove

Nord e Sud si incontrano da secoli e le tradizioni sono un culto. Dove ci si sforza di proteggere il patrimonio naturale e già da tempo si punta sulle energie alternative, il biologico, l’ecocompatibilità.

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Stile storicista al Kurhaus di Merano: l’opulenza della natura con palme e ghiacciai innevati

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In grembo ai TitaniLa natura ha scatenato tutta la sua violenza nel creare questa regione.

Contadini, viticoltori e giardinieri l’hanno trasformata in uno straordinario paesaggio agrario. Sospeso tra palme e nevi eterne dei ghiacciai, l’Alto Adige somiglia molto al paradiso.

Ci fu un tempo in cui uesta terra era terribilmente bella. er-ribile, poich dal Brennero in gi le rocce si avvicinavano sem-pre di pi alla strada, a ogni pi sospinto si staccavano frane e i viaggiatori “incontravano uasi ogni uarto d ora un Cristo sanguinante”, come descrisse nel Luise von chhausen nei racconti del suo viaggio verso sud. Bella, perch allo stesso tempo le rocce trasmettevano un senso grandioso. La paura per molto tempo era il sentimento dominante. Chi poteva abi-tare uesti luoghi Il principe dei edici Cosimo III soprav-visse a stento a una frana. oethe, nel suo “ iaggio in Italia”, oltrepass velocemente le montagne di notte. E via dritto, in dire ione Italia olo a sud di Bol ano not come “tutto ci che

ui cerca di crescere in alta montagna ha pi for a e pi vita, il sole splende forte e si riesce di nuovo a credere in un io”. La natura sotto controllo, la terra torna a essere calpestabile.

uasi ovun ue il panorama protende verso l alto. Il paesaggio attraversa tutti gli stadi, dalla vegeta ione sub mediterranea alla tundra artica. In pochissimo spa io si ritrovano insieme palme e ghiacciai. ude a alpina smor ata da dolci contorni. Le lpi proteggono l lto dige dai venti del nord e il clima pi mite, la luce pi splendente, cosa facile, considerati i tre-cento giorni di sole l anno, il tepore mediterraneo ormai a portata di mano. Lungo l dige e l Isarco i vigneti s inerpicano sulle pendici delle montagne, interrotti da alberi di albicocche, mele, pere e ua e l mandorli, cipressi e fichi. In primavera si raccolgono gli asparagi, in autunno le castagne.Il paesaggio dell lto dige un mosaico ricco di contrasti.

gni angolino di terra stato strappato alla natura, in brevissi-me distan e cambiano geologia e clima, spesso da una tenuta

vinicola all altra, da un maso all altro. ino a . metri di al-titudine si coltivano vigneti e frutteti, in alle Isarco e in al

enosta, troviamo i vigneti pi nordici d Italia, le viti crescono in me o a un panorama alpino spettacolare e sono esposte a forti sbal i di temperatura tra la notte e il giorno per uesto i loro vini bianchi sono tra i pi premiati d Italia. ltre i . metri dominano i campi coltivati e l allevamento di bestiame. In estate, persone e animali si spingono verso l alto, fino ua-si in cielo. E una lunga tradi ione cittadina uella di cercare la frescura estiva nelle localit di me a montagna e anche i contadini, d estate, si spostano a lavorare pi in su, fino agli alpeggi. L erba in uota migliore, la vita essen iale. Bello o terribile?Intorno al , un nuovo ideale di belle a si diffonde nel-le societ borghesi europee. Le montagne sono considerate meravigliose, l area fresca salutare per il corpo, la rigogliosa vegeta ione un tonico per l anima. nche le strade del paese sono divenute pi sicure. arrivato il grande momento di e-rano. La citt , con il suo mite clima invernale, come descritto nel negli “ nnuari delle fonti termali della ermania”, di-venta un luogo dove “la moda impone di stare in buona salute”.

alla citt spariscono letamai e pollai, d ora in poi devono odo-rare solo le passeggiate in fiore. L occupa ione primaria degli ospiti termali uella di passeggiare e di mangiare uva che un tempo potevano addirittura raccogliere da s nei vigneti.

olti si rilassano ammirando il paesaggio, solo pochi scalano le montagne. Improvvisamente arrivano nel paese molti turisti, non pi solo di passaggio verso sud.

Capitolo 3 Paesaggio

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Lagrein, chiava e e r traminer, tre vitigni autoctoni dell lto dige. ono gli ambasciatori del vino altoatesino.

gnuno d il suo meglio. nche se non sono compatibili fra di loro. Il Lagrein ama la calda, rossa terra di porfido, il e r tra-miner preferisce il terreno argilloso, la schiava vuole terreni di riporto e ghiaiosi. I viticoltori prendono la cosa molto sul serio da uando, negli anni ottanta, hanno ini iato la loro offensiva sulla ualit . a allora la viticoltura in lto dige come un pu le il terreno e il clima variano sensibilmente un infinit di volte tra i e i . metri di altitudine, la costante data dai trecento giorni di sole l anno. Il risultato enti diversi tipi di vitigni e vini alpini di carattere dallo charme mediterraneo. Cir-ca due ter i del vino altoatesino viene prodotto nelle cantine lungo la strada del vino dell lto dige, l itinerario panoramico che si snoda dolcemente da Bol ano in dire ione sud, attra-verso l ltradige, verso la Bassa tesina, costeggiando antichi paesi vinicoli e tenute modernissime. L lto dige la ona vitivinicola pi antica di tutta l area tedescofona. I omani im-pararono ui a conservare il vino nelle botti di legno, pi tardi conventi tedeschi insediarono nel sud del Tirolo le loro tenute vinicole. La vite in lto dige d i suoi frutti anche l , dove nessuno se l aspetterebbe Bol ano, citt capoluogo, anche il ter o pi importante comune vitivinicolo della provincia.

VinoNel vigneto

Ambiente ideale: da venti diversi vitigni nascono vini alpini dallo charme mediterraneo

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Paesaggio | 53

Dati e fatti» Superficie coltivata a vite: 5.300 ettari; il 98 per cento dei vigneti è

classificato DOC. Venti vitigni (60 per cento bianchi, 40 per cento rossi). Produzione: circa 340.000 ettolitri, pari allo 0,8 per cento della produzione vinicola italiana. Sette cantine producono spumante con il metodo classico della fermentazione in bottiglia: 250.000 bottiglie l’an-no. Ventotto vini altoatesini hanno ottenuto i Tre Bicchieri della guida enologica “Gambero Rosso – I vini d’Italia 2015”. Maggiori informazioni sulla vitivinicoltura in Alto Adige su www.vinialtoadige.com

» Tre cantine conventi, tre punti di forza: il convento Muri-Gries a Bolzano [C4], con il suo vino rosso, www.muri-gries.com, la cantina dell’Abbazia Novacella presso Bressanone [D3], con i suoi vini bianchi, www.kloster-neustift.it, la distilleria Pircher a Lana [B4], con i suoi distil-lati pregiati, www.pircher.it

» La più importante manifestazione locale dedicata ai vini è la “Mostra Vini Bolzano”. www.mostravini.it Una piattaforma esclusiva e internazionale è il Merano Wine Festival & Gourmet. www.meranowinefestival.com

» Il Tresterbrand, la grappa altoatesina, deriva esclusivamente da uve locali. www.suedtirol.info/prodotti

Letture consigliate» Tobias Hierl/Christoph Tscholl, Un sorso di Alto Adige,

Edizioni Folio 2014» Vini & ristoranti dell’Alto Adige Südtirol 2015, nella collana “Le guide

de L’Espresso” 2015» Carlo Ravanello, Cucina e vini dell’Alto Adige, Franco Muzzio Editore

2008

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“Il Rosso, leggermente terroso nel suo temperamento naturale, ha un carattere maschile, da aspro a rozzo, come le forti mani di un uomo. Un Lago di Caldaro rimane sempre un giovanotto imberbe, mentre il Lagrain nasce già uomo adulto, col petto villoso”.

laus latter, enologo ed e direttore del odere rovinciale Cantina Laimburg

Firmate dall’artista: le etichette delle bottiglie di vernaccia “Gschleier” della Cantina di Cornaiano sono disegnate da Paul Flora

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Paesaggio | 55Landschaft | 55

Rosolare i dadini di pane nel burro e cospargerli di cannel-la. Unire in una pentola il brodo e il vino bianco. Mescola-re i tuorli e la panna e aggiungerli alla zuppa. Mettere la pentola sul fuoco lento e sbattere la zuppa, finché diven-ta cremosa. Salare, aggiungere un po’ di noce moscata e di cannella. Versare la zuppa nelle tazze. Cospargere con i da-dini di pane e una spolverata di cannella e di noce moscata.

Zuppa di vino bianco di Terlano

½ l di brodo di carne

4 tuorli d’uovo

50 ml di panna da cucina

¼ l Pinot Bianco di Terlano

1 panino (rosetta) raffermo tagliato a cubetti

1 cucchiaio di burro

Cannella, noce moscata, sale

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autunno, l uva stata gi raccolta, pigiata e, secondo la leg-genda, i “ einn rggelen”, gli gnomi del vino, sbucano dalle montagne e s intrufolano nei masi per farsi servire il vino nuo-vo, uando non lo rubano. La sete di novello grande e, mentre i nani arraffano vino, i contadini vanno a “ rggelen”. Il nome di uest usan a altoatesina deriva dal latino “torculum”, tor-chio, in altoatesino “ orggl”. L usan a del “ rggelen” proba-bilmente originaria della alle Isarco. I viticoltori mandavano il loro bestiame sui pascoli dei contadini di montagna e in autun-no ricambiavano con un “Bauernschmaus” piatto tipico a base di carr di maiale, diverse salsicce, crauti e del vino nuovo.

orse, invece, i contadini volevano semplicemente festeggiare insieme la fine del raccolto, oppure confrontare i loro vini. uel che chiaro, che il “ rggelen” ini ia con una passeggiata nella natura e finisce in compagnia, in una trattoria, con mosto dolce e castagne arrostite, ui chiamate “ eschtn”. Come por-tata principale una volta c erano speck e kamin ur , i saporiti salamini affumicati locali, oggi si serve uello che disponibile in cucina uppa d or o, carne affumicata, salsiccia fatta in casa, crauti e canederli. E, nei momenti di punta, sicuramente la con-tadina avr pronti anche dolci rapfen.

TörggelenLa quinta stagione

Dati e fatti» Le castagne sono elemento essen iale del “ rggelen”, ne fanno

parte a pieno diritto. I castagni sono sempre stati alberi protetti, fin dal edioevo, e addirittura tramandati spesso erano una sorta di pensione d an ianit . ul entiero didattico del castagno a Lana fra Bol ano e erano e sul entiero del castagno in alle Isarco s impara l importan a della castagna. er saperne di pi sul “ rggelen”

www.suedtirol.info/torggelen» Il “Buschenschank” un osteria contadina situata in una ona

vitivinicola. gli ospiti vengono servite pietan e contadine con vino di propria produ ione. www.gallorosso.it

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Paesaggio | 57

Arrostite sul fuoco: “Keschtn”, le saporite castagne altoatesine, si sposano con il mosto dolce nell’usanza del Törggelen

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Ottanta ambienti botanici di tutto il mondo e un museo nel castello: i Giardini di Trauttmansdorff a Merano

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Paesaggio | 59

troppo calda, n troppo fredda, l aria di erano era pro-prio quel che ci voleva per i pallidi volti dei malaticci di buona famiglia. Il primo a darne prova scientifica fu un medico perso-nale, uindi sinceramente interessato al benessere della sua pa iente. opo la principessa ch ar enberg, anche l impera-trice d ustria issi venne a rigenerarsi a erano e, da uel momento in poi, giunsero a erano personaggi come chnitler, afka, ilke e altri.

el erano si affermata come la sta ione climatica prediletta dalla nobilt interna ionale. Il lavatoio, dove una volta i meranesi usavano mettere a mollo i loro panni, deve lasciare il posto alle passeggiate climatiche. C una asseg-giata d Inverno e una d Estate. ulle pendici di onte Benedet-to, proprio sopra la citt , si snoda il sentiero appeiner, per i meranesi semplicemente “la appeiner”, una delle passeggiate pi lunghe d Europa. nche a Bol ano furono reali ate simili passeggiate. lo stesso medico a ordinare ai pa ienti di muo-versi e di respirare a pieni polmoni l aria salubre del luogo, cos gli ubbidienti ospiti si dedicano a lunghe passeggiate ai piedi del ghiacciaio, tra magnolie invernali in fiore, palme, cactus, olivi, bevono siero di latte acido di erano e mangiano uva curativa, fino a tre chili il giorno. ncora oggi erano una combina ione di clima, paesaggio e architettura. ei giardini botanici di Trauttmansdorff crescono piante provenienti da tutto il mondo. Il nostalgico sentiero di issi parte proprio da l e porta a erano, fino alle nuove terme. n po di tran uillit , e il fascino della belle po ue subito rievocato.

Giardini e cureLe passeggiate e la Tappeiner

Dati e fatti» Informa ioni sulle passeggiate di erano C su www.merano.eu» I iardini di rauttmansdorff, intorno all omonimo castello, sono stati

nominati nel i pi bei giardini d Italia. el castello ha sede il uri-seum, il useo rovinciale della toria del urismo.

www.trauttmansdorff.it, www.turiseum.it» Le erme erano sono state progettate dall architetto di fama interna-

ionale atteo hun. ella pa si impiegano prodotti altoatesini natu-rali, come uva, fieno e siero di latte. uova anche una linea di cosmetici alla mela. Informa ioni su www.hoteltermemerano.it

» Il giardino labirinto nella tenuta r n el, a Cermes B , presso erano, invita alla medita ione e all introspe ione. Cuore dell impianto il labirinto costeggiato da dieci tipi diversi di vitigni a spalliera.

www.labyrinth.bz

Letture consigliate» oseph ohrer, Camere libere il libro del ouriseum, reperibile

direttamente presso il ouriseum useo rovinciale del urismo» do Bernhart lrike ubis, rauttmansdorff. I giardini,

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el cuore dell lto dige si trova il frutteto del paese. mi-lioni di alberi di mele crescono a sud lungo l dige, a ovest fino in al enosta e in alle Isarco, nei dintorni di Bressanone. I frutteti lungo l dige costituiscono la pi grande area inin-terrottamente coltivata ad alberi da frutto d Europa. Le mele dell lto dige sono sode e succose. recento giorni di sole l anno conferiscono la giusta dolce a e il colore, le notti ri-gide rendono la polpa compatta e soda e mantengono fresco l aroma. ra i e i . metri di altitudine si coltivano sedici diverse ualit di mele, le pi note sono le olden elicius, le

ala, le ed elicius e le Braeburn. Il clima fa la differen a ma anche la maggiore preoccupa ione del contadino uando,

in primavera, la valle e le pendici delle montagne sono som-merse da un mare di fiori e ciclisti ed escursionisti si godono il bianco panorama dall alto delle montagne ancora innevate, il contadino sempre all erta. e minaccia una gelata nottur-na, spru a gli alberi d ac ua, in modo che intorno ai fiori si formi una calotta protettiva di ghiaccio che si scioglie piano il mattino seguente, ai primi raggi di sole, riscoprendo i boccioli ancora intatti. er lo pi i contadini ci a eccano con il tempo ogni anno, tra met agosto e fine ottobre, vengono raccolte

. tonnellate di mele, ci significa che ogni dieci mele raccolte in Europa, una viene dall lto dige. Circa la met del raccolto viene esportato, cosa che avveniva gi nel I secolo,

uando i corrieri trasportavano le mele altoatesine, appre ate per il loro particolare gusto alpino mediterraneo, fino alle corti austriache e russe.

MelaIl pomo d’oro

Sedici qualità di mele, 40 milioni di alberi: in Europa, ogni dieci mele, una viene dall’Alto Adige

Dati e fatti» Informa ioni sulla coltiva ione e le diverse ualit di mele, nonch su

escursioni tra i frutteti su www.suedtirol.info/mela» Tutto sulla mela altoatesina alla base della linea cosmetica delle Terme

erano C . www.termemerano.it

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Paesaggio | 61

La al enosta la icilia dell lto dige, nel senso che anche ui cadono solo millimetri di pioggia l anno. uindi com-

prensibile che un tempo l ac ua fosse venerata uasi uanto il buon io e che gli addetti ai canali, in tempi di siccit , go-dessero di maggiore considera ione rispetto al parroco. i in epoca medievale i contadini tracciavano i canali irrigui, chia-mati “ aale”, attraverso i uali deviavano l ac ua dei ruscelli di montagna fino a valle distribuendola nei campi. er molti chilometri ueste opere maestre di “ingegneria contadina” attraversavano le aride pendici del onte ole. In primavera, l addetto ai canali faceva visita ai masi, si parlava del tempo e di uali canali fossero da sistemare. Era stabilito con preci-sione chi, dove e uanta ac ua potesse adoperare, le pecore potevano abbeverarsi al canale solo il tempo necessario al pa-store per mangiare il suo “ aarl”, il tipico pane doppio di segale locale. Il sistema fun ionava il frumento del onte ole era molto appre ato e un tempo veniva scambiato a con il vino di Caldaro. ggi sono in fun ione solo pochi canali. Le estese piantagioni di meli che hanno sostituito il grano sono dotate di sistemi di irriga ione ultramoderni. ggi solo gli escursionisti si dilettano a misurare il livello d ac ua nei vecchi canali irrigui.

Canali irriguiIngegno contadino

Dati e fatti» Canali irrigui della al enosta B B su www.venosta.net» Itinerario cultoreo dell lto dige il progetto paesaggistico a Lana

B tra Bol ano e erano uno dei sentieri pi belli dell lto dige e conduce, tra l altro, lungo il canale di Brandis. www.lana-art.it

» el useo enostano di luderno B c un intero reparto dedicato all ac ua. www.altavenosta-vacanze.it

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re a n ne e n an a in ue i a u he e re a re ann in a an a” alle malghe

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Paesaggio | 63

uando, all ini io dell estate, i contadini sono impegnati a raccogliere il fieno da stoccare per l inverno, pecore, capre, vitelli e mucche se ne vanno in vacan a in malga. ltre il li-mite del bosco l erba pi sana, pastori, malgari e mungitori si ritirano per tre mesi a una vita essen iale. Il pastore ha in custodia gli animali. utti, se necessario, mungono. Il malga-ro lavora il latte e cucina “ chmarrn” omelette strapa ata dolce , canederli, “ elchermuas” una specie di cr pe dolce del contadino , oppure speck con formaggio fresco di malga e sch ttelbrot, la tipica schiacciata di pane croccante alla se-gale, deli iano anche i palati degli escursionisti che si fermano per una sosta. L usan a di salire in malga antico uanto la presen a dell uomo sulle montagne. seconda delle one, le malghe appartengono a singoli contadini oppure a consor i.

pettacolare la transuman a delle pecore in al enales. a secoli, ogni anno, circa . pecore valicano il ghiacciaio della

edretta del iogo lto, a uota . metri, per raggiungere i pascoli estivi nell austriaca alle di ent. La marcia attraverso campi innevati, rocce e canali di ghiaccio dura due giorni. Il rientro, in autunno, ovun ue un occasione di festa in testa procede una mucca ornata con una festosa corona seguita dal-la mandria, solo i vitelli vengono trasportati fino a valle. ui i contadini si dividono i pani di burro e le forme di formaggio, i pastori e i malgari ricevono il loro compenso, sul portone della stalla si appende la corona della mucca capomandria.

MalgaRitiro temporaneo

Dati e fatti» Le malghe dell lto dige sono situate oltre il limite del bosco. ovan-

tacin uemila animali, ogni anno, vanno all alpeggio. Le malghe hanno anche l importante fun ione di proteggere il suolo dall erosione e dall inselvatichimento, mantenendo l accessibilit del territorio. ra l i-ni io di settembre e l ini io di ottobre uomini e animali abbandonano di nuovo le malghe. Escursioni alle malghe su www.suedtirol.info/trekking

» In lto dige ci sono ottantamila mucche da latte. al loro latte si producono burro, formaggio e ogurt. aggiori informa ioni su

www.suedtirol.info/latte» La lmencard dell area vacan e itschberg ochtal E E offre

escursioni guidate gratuite a trenta malghe, l uso di tre cabinovie e la partecipa ione a manifesta ioni. www.malghe.it

Lettura consigliata» en o Caramaschi, er malghe e rifugi in lto dige. 165 Escursioni

illustrate con cartine e immagini, Edi ioni aetia

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er ogni piccolo malessere esiste la giusta erba officinale. I contadini lo sapevano gi in tempi remoti. e avevano un problema in ualche parte del corpo, applicavano impacchi di fieno chi poteva permetterselo, dormiva su un materasso di fieno, non sulla paglia, come i servi. olo circa cent anni fa, in malga, si scoprirono i bagni di fieno la sera, dopo aver tagliato i prati, i mietitori si sdraiavano sfiniti sul fieno meravigliandosi di come poi si risvegliassero riposati. L estate passava e con essa anche il benessere del fieno essiccato che, al contato del corpo caldo e umido di sudore, rilasciava l aroma di cumarina, vitamine, tannini e oli essen iali, alleviando reumatismi e do-lori muscolari, migliorando la circola ione e raffor ando il si-stema immunitario. ggi i bagni di fieno si fanno tutto l anno, aggiungendo artificialmente al fieno calore e umidit .Già nel Medioevo i contadini si prendevano volentieri del tempo per fare i bagni, a uei tempi nell ac ua, e persino i do-mestici avevano diritto a un periodo di ferie per fare i bagni. amosa divenne la al d ltimo per i suoi nove bagni. Il futuro

cancelliere dell impero tedesco, tto von Bismarck, si inna-mor perdutamente proprio in uei luoghi. e non si arriv al matrimonio, fu solo perch Bismarck era protestante e il padre della raga a profondamente cattolico

Cultura balneareIl bagno dei contadini

Dati e fatti» Le erbe per i bagni di fieno provengono da prati non trattati. ra le pi

conosciute ci sono alchemilla, genep , achillea di montagna, pulsatilla, arnica, gen iana, primula, saponaria, ranuncolacee. asi e hotel che offrono bagni di fieno su www.suedtirol.info/benessere e www.badlkultur.it

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Paesaggio | 65

e i ina ai ra i en anni a i rir n e r rie ei agni i en

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Conquistare le cime degli ottomila e l’apice della fama: Reinhold Messner

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Cime solitarieTutte le vie in Alto Adige portano in alto. Ciò si riflette inevitabilmente nella testa della sua gente. La vera arte, però, sta nel riuscire a rimanere in alto. Ci sono alto-

atesini che in questo sono impareggiabili, altri che non temono confronti.

Cominciamo allora dagli eroi, o meglio, dagli “originali”. n tempo, nelle citt , veri e propri “tirolesi di corte” intrattene-vano i cittadini con divertimenti e odel. Con “sudtirolese” si intendeva comunemente una professione. Erano sicuramente degli “originali”, anche se poco famosi. overi di me i ma ric-chi d inventiva, fecero delle loro origini una professione, cir-condandosi cos di atten ione.

ggi gli altoatesini originali non si vendono pi a buon pre o ma devono ancora molto alle loro origini. lla montagna, il loro ambiente vitale, alla storia del loro paese, al fiuto e alla testar-daggine dei suoi abitanti.

einhold essner e t i sono entrambi unici. Lo scalatore del secolo ha incontrato la mummia prima ancora della sua rimo-ione dal ghiacciaio di imilaun. essner uno dei maggio-

ri critici dell lto dige ma anche un altoatesino convinto a t i invece mancavano solo , metri al confine e sarebbe

stato austriaco. t i e essner sottolineano un tema cruciale la montagna in lto dige presente ovun ue. Luis renker, lo scalatore altoatesino per eccellen a, ha reso vivi i colossi di roccia nel cinema degli anni trenta. ncora oggi le sue pellico-le, nelle uali protagonista la montagna, sono il riferimento per uesto genere cinematografico. La montagna natura e di conseguen a detta le regole. L uomo si adatta. Cos , in origine, sele ionava e allevava gli avelignesi come cavalli da montagna e militari. ifugi aggrappati sui picchi pi alti e ardite funivie dimostrano che la montagna non inaccessibile. ello stes-so tempo la natura dell lto dige una grandiosa riserva di energia sole, boschi e ac ua alimentano il territorio in maniera pi che sostenibile. anto che il per cento del fabbisogno

energetico locale proviene da fonti rinnovabili. E non mancano certo forme ibride: il 90 per cento delle piste di sci sono a in-nevamento programmato. L lto dige leader nello sviluppo di cannoni per l innevamento artificiale ma anche abile nel di-mostrare che l ac ua con la uale produce la neve artificiale pulita in al usteria, lo chef artin airhofer offre sorbetti di neve di cannoni.

all alto, lo sguardo spa ia sulla valle. el edioevo era davve-ro potente chi aveva potere in Tirolo; tanti signori scrutavano il territorio dall alto delle loro rocche e decidevano chi potesse attraversare il paese e chi no. Cos tanti manieri che l lto di-ge vanta la pi alta densit di castelli d Europa. uando il com-mercio e la politica aprirono nuove strade, i tirolesi rimasero tra di loro, privati della loro princiaple fonte di guadagno e con la testardaggine di non mollare mai le posi ioni raggiunte. Cos alcuni affreschi in Val Venosta si conservarono proprio perché non c erano pi soldi per intonacare le chiese. Alcuni record sono invece appannaggio della natura: come le

olomiti, i larici di duemila anni di et della al d ltimo, la steppa sulle pendici del onte ole in al enosta, la vigna piantata trecentocin uanta anni fa, a rissiano, in al d dige, che produce vino ancora oggi. Il massimo della fama, per , l hanno con uistata letteralmente con le proprie gambe personaggi come t i e essner. E poi, l architetto e designer atteo hun che adatta perfettamente i suoi progetti al paesaggio. I astelruther pat en che, con milioni di dischi venduti, sono il gruppo di musica popolare di maggior successo in tutta l area tedescofona. E iorgio o-roder, gardenese, nipote di renker e vincitore di un premio

scar, che ha rivolu ionato la musica da discoteca. ive a Los ngeles ma rimane, naturalmente, un “altoatesino originale”.

Capitolo 4 Unicità

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“Vive” in condizioni estreme, sotto un vetro spesso 8 centime-tri, a una temperatura di meno 6 gradi Celsius e con il 98 per cento di umidità. Così il luogo dove è conservata oggi la mum-mia, presso il Museo Archeologico di Bolzano, è climaticamen-te identico alla conca nel ghiacciaio di Senales dove, nel 1991, una coppia di turisti tedeschi incappò in Ötzi. Solo in laborato-rio si capì la sensazionale portata di quel ritrovamento: l’uomo venuto dal ghiaccio visse 5.300 anni fa. È la mummia umida più antica del mondo, per intendersi era sepolta nel ghiaccio già da 600 anni quando Cheope fece erigere in Egitto la sua piramide. Oggi sappiamo che l’uomo era in fuga, sulla montagna che ben conosceva, e che fu assassinato. Per gli scienziati Ötzi è sem-pre un caso aperto. Dall’uomo di Similaun si aspettano nuovi impulsi all’antropologia, alla genetica, alla medicina. Così, le ricerche sul DNA di Ötzi potranno offrirci nuove rivelazioni su malattie genetiche come il morbo di Parkinson o sulla sterilità. In medicina sono già in uso bisturi in titanio e strumenti di precisione sviluppati apposta per Ötzi. Completamente diver-so l’approccio del museo attivo “Archeo- Parc” in Val Senales presso Merano: qui si possono sperimentare le condizioni di vita di Ötzi, perfettamente ricostruite per il visitore.

Ötzi L’uomo venuto dal ghiaccio

Dati e fatti » La mummia e i suoi reperti originali – ascia, copricapo in pelle d’orso,

vestiti, arco e frecce – così come una ricostruzione in grandezza origi-nale sono esposti nel Museo Archeologico di Bolzano [C4].

www.iceman.it» Informazioni sul Museo Attivo “ArcheoPark” in Val Senales [B2] su www.archeoparc.it » L’Istituto Eurac per le Mummie e l’Iceman di Bolzano coordina e docu-

menta tutti i progetti scientifici in accordo con il useo rcheologico. na documenta ione fotografica completa mostra t i da dodici

prospettive, con zoom e funzione 3D. Tutto su www.eurac.edu

Letture consigliate» Angelika Fleckinger (a cura di), Ötzi 2.0. Una mummia tra scienza e

mito, Folio Editore 2012» Luisa Righi/Stefan Wallisch, Ötzi, i Reti e i Romani. Gite archeologiche

in Alto Adige, Folio Editore 2009» Gudrun Sulzenbacher, La mummia dei ghiacci. Con Ötzi alla scoperta

del Neolitico (per ragazzi), Folio Editore 2012Sensazione Ötzi: la più antica mummia umida del mondo conservata, studiata e ammirata a Bolzano

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In lto dige l avelignese in tedesco “ a inger” la ra a di cavalli per eccellenza: di bell’aspetto, robusto, docile, un caval-lo dai nervi saldi per il tempo libero e per le famiglie. Il primo avelignese si chiamava “249 Folie” e venne al mondo in Val Ve-nosta nel 1874 da un incrocio fra uno stallone di razza araba e una cavalla di campagna galiziana. A quel tempo, il ministero per l’agricoltura e quello militare austriaci stavano creando ovunque allevamenti di cavalli, per soddisfare l’esigenza di forti cavalli da traino e da guerra per il territorio alpino. L’alle-vatore venostano Josef Folie centrò l’obiettivo: l’avelignese fu descritto come una “montagna di muscoli con nobiltà araba” e rispondeva perfettamente alle attese dei governanti austria-ci. I nuovi piccoli cavalli furono acquistati però soprattutto da contadini e commercianti dell’Altopiano del Salto e di Avelen-go, presso Merano, da cui il loro nome. Con gli avelignesi i con-tadini portavano in montagna gli ospiti in cura a Merano. Più tardi allevatori della Val Sarentino diffusero le bionde criniere in tutto il paese. Un debole per le bionde ce l’ha senz’altro an-che Norbert Rier, leader dei Kastelruther Spatzen, nonché il più famoso allevatore di avelignesi dell’Alto Adige.

AvelignesiAmate bionde criniere

Dati e fatti» Informazioni su maneggi e scuole di equitazione in Alto Adige su www.suedtirol.info/cavallo » Informazioni su storia e allevamento degli avelignesi direttamente

dall’associazione allevatori di avelignesi dell’Alto Adige su www.haflinger.eu» Ha una lunga tradizione contadina la corsa al galoppo di cavalli aveli-

gnesi presso l’ippodromo di Merano [C3]. L’impianto meranese è tra i più belli d’Europa ed è specializzato in corse agli ostacoli.

www.meranomaia.itSensazione Ötzi: la più antica mummia umida del mondo conservata, studiata e ammirata a Bolzano

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Illuminazione: trattoria e chiesetta sul Monte Santa Croce in Val Badia

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el edioevo il irolo, da sempre importante snodo tra nord e sud d Europa, era al centro di un accesa disputa. Imperatori e papi si contendevano alleati, i nobili locali si pugnalavano l un l altro. i costruirono castelli su castelli, manieri su manieri.

olti appollaiati sulle rocce sporgenti, altri amorevolmente incorniciati da vigneti. lcuni custodiscono oggi musei, o sono stati trasformati in hotel e ristoranti. In lto dige si contano ben uattrocentocin uanta castelli, manieri e residen e, una concentra ione unica in Europa. La prima e pi grande rocca di cui si ha noti ia Castel irmiano, costruito nel a sud di Bol ano il potere politico si concentr invece a Castel irolo, nei pressi di erano, il maniero avito dei Conti di irolo. Lo ribadirono gli “ tati del irolo” nel secolo la storia ormai si faceva altrove ma loro onoravano solo chi possedeva Castel irolo. ggi nel castello collocato il useo storico culturale

della rovincia di Bol ano. n gioiellino Castel Coira a lu-derno in al enosta. icostruito nel I secolo in stile rinasci-mentale, conserva un imponente raccolta privata di armature. Veri quadretti idilliaci illustrano la vita quotidiana delle corti cavalleresche negli affreschi di Castel oncolo a Bol ano e di Castel odengo nei pressi di Bressanone.

CastelliLa contesa dei cavalieri

Dati e fatti» ei uattrocentocin uanta castelli e forte e dell lto dige, cin uanta

sono visitabili. ttanta castelli sono abitati. Il comune pi ricco di castelli ppiano B , con . abitanti e centottanta tra castelli e residen e.

» Indiri i di castelli e forte e, cos come di hotel e ristoranti nei castelli su www.suedtirol.info/castelli

Letture consigliate» ulia rmann, Castel irolo, Edi ioni appeiner » tefan tabler le ander von ohenb hel, Castelli e residen e signori-

li. alle Isarco al usteria, Edi ioni thesia » lavio Conti, lto dige. Il paesaggio fortificato. Castelli e residen e,

Giunti Editore 2005» ioren o egasperi, Castelli del rentino lto dige, Edi ioni

Curcu enovese

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Unicità | 73

Atmosfere medievali intorno a Merano: Castel Monteleone/Lebenberg, sopra Cermes, fu costruito nel XIII secolo

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iamo nel dovi ia di pellegrini, tutto ricerca di io, nel-le chiese e nei conventi si dipingono paradiso e inferno con colori accesi. La roccaforte altoatesina dell affresco romano la al enosta ui le pitture sono splendidamente conservate, la concentra ione di esempi di alta arte raffigurativa romana unica in Europa. Il monastero benedettino arienberg, pres-so alles, ne un esempio ineguagliabile. gli affreschi della cripta si ispirano anche i pittori del convento di San Giovan-ni di stair vi era e della cappella romanica di ppiano, presso Bol ano. Le pitture di arienberg ritornano anche nel-la chiesetta di an iacomo a astela , nella Bassa tesina.

ll epoca nessuno si sognava di parlare di libert dell espres-sione artistica. I contenuti venivano imposti dalla chiesa, erano i commissionanti a decidere il soggetto, il pittore si limitava a eseguire. ella cappella di Castel d ppiano si riconosce il gusto per la moda del fondatore lrich III di ppiano era un crociato appassionato e port a casa da Bisan io, all epoca il riferimento per tutta la pittura occidentale, i modelli pi in voga. li stessi in ussi sono evidenti anche nella cappella di

an iacomo presso loren a, in al enosta, e nei misteriosi affreschi di an rocolo a aturno, poco distante da erano.

Affreschi romaniIl cielo in terra

Dati e fatti» Il progetto sovraregionale “ calinate verso il cielo” ha sviluppato un

itinerario attraverso i pi importanti siti culturali romanici dell lto dige, dei rigioni e del rentino. www.stairwaystoheaven.info

» al pennello alla pietra l ensamble del uomo di Bressanone , con il chiostro e le diverse cappelle, la pi grande struttura religiosa medievale dell lto dige. www.brixen.org Conservata uasi interamente nella sua struttura originale l abba ia romanica di an Candido . www.sancandido.info I portali del pala o e della cappella di Castel irolo C , nei pressi di

erano, sono l esempio pi straordinario di scultura romanica in irolo. www.casteltirolo.it

Letture consigliate» elmut tampfer homas teppan, ffreschi romanici in irolo e

rentino, aca Book » Leo ndergassen, udtirolo. rte e luoghi. uida alle opere d arte,

Edi ioni thesia

Unicità: l’enigma degli affreschi di San Procolo a Naturno rimane irrisolto

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FunicolariIn cima volando

Dati e fatti» nche oggi una funivia collega Bol ano con il Colle C , amata meta

per chi d estate cerca un po di fresco. na cabina della prima generaione esposta nelle vicinan e della sta ione a valle. utte le funivie

che da Bol ano portano a me a montagna su www.bolzano-bozen.it» ui pionieri delle funivie dell lto dige d informa ioni il Curatorio

Beni tecnici culturali dell lto dige. www.tecneum.eu» La funicolare della endola B l unica funicolare storica su rotaia

fun ionante in lto dige. Costruita nel , una delle ferrovie pi ripide d Europa. Informa ioni su www.eppan.travel/it/cultura-e-territorio/attrazioni

La vi era sembrava ineguagliabile. veva con uistato tutte le sue montagne con ogni possibile funicolare. E poi, accadde. Il giugno , a Bol ano, s inaugur la funivia del Colle, la prima funivia per il trasporto di persone del mondo, un mese prima dell ascensore sullo svi ero etterhorn. Il pionierismo fu frutto della necessit . L albergatore osef taf er, costruito un hotel sul Colle, sopra Bol ano, attendeva ospiti. on poten-do costruire una strada sulla montagna e non potendosi per-mettere nemmeno una funicolare su rotaia, individu come unica solu ione possibile la fune.Il guru delle funivie in lto dige rimane comun ue Luis uegg. L industriale progett la funivia a passo an igilio, presso Lana, e durante la prima guerra mondiale costru funivie per l approvvigionamento dei soldati, tra cui uella di passo dello

telvio. uando il materiale cominci a scarseggiare, pens di assottigliare la fune portante e fece brevettare il nuovo siste-ma “Bleichert uegg stem”, in uso ancora oggi. ino al

uegg e la ditta Bleichert costruirono trentacin ue funivie in Europa, sa e udafrica. ggi, in lto dige, sono in fun ione trecentosettantasette impianti di risalita. La ditta altoatesina Leitner partecipa allo sviluppo di nuovi sistemi di funivie in tutto il mondo.

Record mondiale: nel 1908 s’inaugura la prima cabinovia aerea che congiunge Bolzano al Colle

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Lusso raffinata semplicit . atteo hun, nato e cresciuto a Bol ano, architetto e designer, ha gi sperimentato tutte le forme possibili. ond con Ettore ottsass il movimento di design emphis che negli anni ottanta estremi il gioco di forme, stato Creative irector alla atch, nel fu am-messo nella all of ame di e ork, uno dei pi importanti designer e architetti del mondo. ggi atteo hun si rinnega predica la distru ione di tutto ci che inutile. al punto di vista dell architettura ci significa costruire secondo la natura. I progetti di hun nell arco alpino incarnano uesto principio. hun cattura l anima di un luogo, si chiede che dimensioni una

casa possa avere in propor ione all ambiente circostante e per le risposte si ispira agli alberi e alle pareti rocciose. In lto

dige ci sono tre alberghi che portano la sua firma il igilius ountain esort presso Lana, in al d dige, ha la forma di

un albero disteso il ergola esidence, presso erano, si in-serisce simbioticamente in un vigneto. el caso delle erme

erano, hun ha impiegato legno e pietra lavorati, come se l ac ua ne avesse trattato a lungo le superfici. Il lusso di hun

l arte della rinuncia. L unica cosa che considera irrinunciabile il benessere.

Matteo ThunIl perfezionista della forma

Dati e fatti» Tutto sulla vita e sulle opere di Matteo Thun su www.matteothun.com» igilius ountain esort B su www.vigilius.it» ergola esidence B su www.pergola-residence.it» atteo hun ha disegnato gli interni delle erme erano e dell annesso

otel erme erano C . www.hoteltermemerano.it» Il famoso “ ucker” ovvero “binocolo” di atteo hun, una spettacola-

re piattaforma panoramica nei iardini di rauttmansdorff, poco sopra erano. www.trauttmansdorff.it

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Unicità | 77

Vigilius Mountain Resort sul Monte San Vigilio sopra Lana: il lusso è l’arte della rinuncia

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Dati e fatti» er informa ioni generali, www.suedtirol.info/sostenibilita» istema di certifica ione “CasaClima” per edifici a efficien a

energetica, www.agenziacasaclima.it » Centrale di teleriscaldamento di obbiaco, www.fti.bz» er prenotare una visita “enertour”, www.enertour.it

Lettura consigliata» limaLand dtirol lto dige, rovincia autonoma di Bol ano,

edi ioni unstverlag osef B hn, onaco di Baviera

La nuova sede della fabbrica di articoli per l’alpinismo Salewa (Cino Zucchi Architetti, Milano) è stata premiata con il CasaClima Award 2012

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Unicità | 79

e anche in futuro l lto dige potr contare sull energia elet-trica, dovr ringra iare i suoi generatori naturali sole, alberi e acqua sono infatti le principali fonti energetiche su cui può contare la provincia altoatesina. recento giornate di sole l an-no rappresentano un invidiabile poten iale termico per una regione alpina. Il per cento della superficie altoatesina bo-schiva e fornisce pre iosa materia prima per l industria del le-gno e per le centrali di teleriscaldamento a biomassa. er non parlare poi di tutta l ac ua che scorre dalle montagne altoatesi-ne: ben novecentosessantatré centrali idroelettriche produco-no uasi il doppio del fabbisogno energetico provinciale, con il surplus di corrente che viene uindi esportato.

ggigiorno il per cento del fabbisogno energetico altoatesi-no proviene da fonti rinnovabili; una percentuale di tutto rispet-to se rapportata alle altre regioni alpine. a gli obiettivi della

rovincia autonoma di Bol ano in fatto di clima sono ben pi ambi iosi entro il infatti l energia necessaria per corrente, calore e mobilità dovrà scaturire per il 75 per cento da fonti rin-novabili, uota destinata ad arrivare al per cento nel . E la strategia climatica altoatesina prevede anche il risparmio di energia tramite nuove costru ioni a efficien a energetica, la ri-struttura ione di vecchi edifici e un approccio pi responsabile alle risorse. n tris ecologico vincente tre progetti che hanno fatto e fanno scuola.Il sistema di certifica ione “CasaClima”, sviluppato in lto di-ge e ormai diffuso in tutta Italia, sinonimo di costru ioni, sia nuove che ristrutturate, a elevato tasso di efficien a energetica e comfort. a dieci anni viene anche assegnato il CasaClima

ard nel il premio stato assegnato, tra gli altri, anche alla ditta bol anina ale a e al maso gardenese “ ridl of”.

al singolo edificio all intera comunit in al usteria il paese di Dobbiaco con le sue tremilatrecento anime consuma ener-gia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili, nello specifi-co una centrale idroelettrica, una di teleriscaldamento e diver-si impianti fotovoltaici e solari termici. n percorso guidato nella centrale di teleriscaldamento comunale consente di capi-re come si produca corrente elettrica partendo dalla biomassa.Infine il progetto “enertour” consente di conoscere da vicino gli esempi pi eclatanti di efficien a energetica, tramite visite guidate in edifici residen iali all avanguardia e luoghi dove si produce energia.

Ecologico per natura Efficienza energetica & energie rinnovabili

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Un maso della Val di Funes ai piedi delle Odle di Eores: il 65 per cento dei masi dell’Alto Adige si trova sopra i 1.500 metri di quota

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radi ione

L’arte di conservareDa sempre accade che in valle le novità sbiadiscano velocemente, mentre in montagna la vita si

ostini a conservarsi sempre uguale. Le conoscenze sulla natura e le tradizioni quotidiane sono ben salde nella memoria e possono essere ricordate in ogni momento.

“ eimat”, ovvero “ atria”, in lto dige una parola dal signifi-cato forte, la si utili a volentieri. In dialetto locale si dice “ o-amat”. n tetto sulla testa e un po di terreno sotto i piedi, la patria degli altoatesini piccola, non sempre integra, un pic-colo fa oletto di terra, ereditato dalle genera ioni precedenti, che si indica come proprio. “ oamatl”, casa e maso, la patria dei contadini, il senso pro-fondo di appartenen a a uello e a nessun altro posto. ono in pochi a lasciare il maso. La percentuale di chi abbandona fattoria e campagna ui pi bassa che in ogni altra regione europea. I contadini non hanno vita facile. Il per cento dei masi sono situati oltre i . metri, dove il terreno cos ripido che, si racconta, le galline portano i ramponi, i bambini sono anco-rati con delle funi per non precipitare e, dopo ogni pioggia, necessario trasportare di nuovo a monte il terreno smottato.

olti contadini vivono soli strade, elettricit e tv satellitare sono arrivati fino a loro ma sono poche le donne, oggi, che vogliono fare le contadine, la maggioran a preferisce rimane-re in valle. er molti il maso rappresenta un secondo lavoro. I mestieri in stalla sono compito della contadina, se ce n una, oppure bisogna sbrigarli al mattino, prima di andare al lavo-ro in fabbrica o agli impianti di risalita, oppure alla sera, una volta tornati a casa. Le ferie servono per raccogliere il fieno. Dalla città arrivano aiutanti volontari che scelgono di lavorare

ualche settimana al maso, come esperien a alternativa di vita, ma non bastano a compensare la mancan a cronica di famiglie numerose.

olti sentono il peso della vita nel maso di montagna. L oro-logio in quota segna le ore come dalle altre parti ma il tempo scorre in maniera completamente diversa: il sentiero battuto che porta al fienile, i commenti del padre, sempre nell orec-chio a ogni movimento, la foto del matrimonio dei nonni nella

tube. imanere lass , lo si fa soprattutto per rispetto e per dovere verso coloro che nello stesso posto si sono sempre am-ma ati di lavoro.

otto, in valle, la vita scorre e sembra andare avanti in monta-gna, invece, sembra girare in tondo. Le processioni di preghie-ra e le giornate “critiche” del calendario contadino tornano sempre, c un giorno per salire in malga e un giorno per scen-dere e, naturalmente, si partecipa a tutte le feste religiose, per interrompere la solitudine del maso. essuno volle mai can-cellare uesti appuntamenti fissi. Ci prov il dittatore fascista

ussolini. al proib tutto ci che era, o che sembrava, tirolese nel , insieme al dittatore na ista itler, spinse la popola ione sudtirolese ad abbandonare la propria terra e a trasferirsi nei territori del eich tedesco. orse fu proprio al-lora che i sudtirolesi capirono il valore che avevano per loro la tradi ione, il dialetto, la fede, la loro “ oamatl”. nche dopo il la situa ione rimase incerta. Cos come se il tempo in

lto dige si sia arrestato per un certo periodo di tempo. in dentro casa, nel maso, lo tato non arrivava, ed proprio la me-moria di uei tempi duri che ha permesso di salvare fino a oggi molte abitudini e tradi ioni. Le feste si festeggiano oggi come una volta, nelle associa ioni femminili si ricama ancora al tom-bolo, nelle bande si suonano le marce e nei centri di montagna sopravvivono ancora i piccoli nego ietti di paese.

li altoatesini hanno sempre conservato per necessit , per ri-spetto, anche per differen iarsi dagli altri. Conservare in lto

dige anche regolamentato giuridicamente dal i pala i storici sono tutelati. I masi, secondo l antica legge del maso chiuso, non possono essere divisi ma possono essere lasciati in eredit di genera ione in genera ione solo nella loro inte-re a e, fino a poco tempo fa, unicamente ad un figlio maschio.

olo dal possono ereditare anche le donne. In un modo o nell altro, la “ oamatl”, la piccola patria, va conservata.

Capitolo 5 Tradizione

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rima di tutto viene il maso, poi il contadino. na volta la con-tadina era la moglie del contadino. Il suo regno era la cucina e l orto. ggi lei stessa imprenditrice e collabora alla sopravvi-ven a del maso. ue ter i dei masi agricoli sono gestiti come seconda attivit , ualche soldo in pi arriva dalla gestione parallela di un agriturismo o di una trattoria contadina. olo pochi masi sono autosufficienti. onostante ci , le contadi-ne non lamentano mancan e. on hanno bisogno di leggere l etichetta per sapere di uale lana siano fatte le pantofole in feltro, non ac uistano pre emolo avvolto nel cellophane e molte fanno di nuovo il pane in casa, seguendo antiche ricet-te. ualche tempo fa, le coltivatrici dell lto dige hanno dato una sfer ata all orgoglio e hanno deciso di mettere in eviden a e offrire le loro competen e attraverso un portale di servi i. “ alle nostre mani” il motto con il uale le donne dei masi propongono la cultura contadina. Le coltivatrici trasmettono durante le visite ai masi un sapere pre ioso, accumulato nei secoli, offrono degusta ioni di prodotti fatti in casa, corsi di cucina e di artigianato. Il maso come luogo di forma ione un progetto ricco e di lunga prospettiva che, contemporaneamen-te, ci riporta agli albori della vita.

Dati e fatti» Il portale di servi i “ dtiroler B uerinnen. alle nostre mani” su

www.baeuerinnen.it» In lto dige esistono . masi, l per cento a condu ione fami-

liare un maso su due dispone di meno di ettari di terreno. Ci sono . masi chiusi, ovvero masi non fra ionabili tra eredi ma che posso-

no essere ereditati solo nella loro intere a e devono poter sfamare una famiglia di almeno uattro persone.

» upporto ai contadini dall associa ione olontari di ontagna su www.masidimontagna.it» . masi sono anche agriturismi dove possibile trascorrere una

vacan a osservando da vicino la vita contadina. www.gallorosso.it

Lettura consigliata» ldo orfer lavio aganello, li eredi della solitudine. iaggio nei

masi di montagna del irolo del sud, Cierre Edi ioni

ContadineIl messaggio delle coltivatrici

Mantiene vivo un sapere centenario: la contadina come imprenditrice

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radi ione

ella vita di montagna ogni cosa ha il suo tempo. uando i contadini parlano del tempo, non significa che non hanno al-tri argomenti e se girano con le maschere per il paese, non perch gli ha dato di volta il cervello. ltre alle festivit della chiesa, nel calendario contadino sopravvivono culti di un pas-sato oscuro. i sono conservate tradi ioni legate soprattutto ai periodi di atale e Carnevale. Cos , ancora oggi, il giorno dell Epifania si gira per la casa e per il maso tenendo in mano una pentola piena di braci e di incenso, per scacciare gli spiriti maligni e per chiedere la benedi ione. In al arentino, fin dal

I secolo, durante l vvento i “ l ckler” da “kl ckeln” che in dialetto locale significa “bussare” bussano di casa in casa, mascherati e facendo un gran baccano per fare gli auguri ai compaesani. La sera di an iccol , a telvio in al enosta, ini ia la “ losn” al seguito di “ anta los”, an iccol , giovani mascherati, armati di catene e campanelle, danno sfogo al loro istinto maligno. cacciare i demoni, propi iare la fertilit sono cose da uomini. Cos accade dal , ogni due anni, anche a ermeno, in Bassa tesina l elegante “Egetmann ansl” sfila

a capo di un corteo nu iale carnevalesco, accompagnato da un uomo vestito da sposa e da altri settecento uomini del luogo invitati alla famosa rappresenta ione. ntichissima anche l u-san a venostana del lancio dei dischi ardenti la prima domeni-ca di uaresima si fissano i dischi di legno infuocati sulla cima di una verga di nocciolo e, uando calano le tenebre, li si lancia gi da un altura, il pi lontano possibile. I pi abili non solo possono vincere grano o danaro ma anche sperare di trovare moglie. Crescere, prosperare, i rituali servono, affinch la ruota continui a girare.

Dati e fatti» Il useo provinciale etnografico di eodone presso Brunico, attra-

verso la ricostru ione storica di case contadine e botteghe artigianali, racconta come si svolgeva la vita uotidiana dei secoli passati. La

esiden a air am of dedicata alla devo ione e all arte popolare. www. u e e n gra .i

» Informa ioni su usi e costumi dell lto dige su www.suedtirol.info/tradizioni

UsanzeL’ora degli spiriti

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In lto dige il tempo lo batte la musica dei fiati. uecento-undici bande musicali partecipano a feste religiose e popolari.

iecimila uomini e donne fanno parte di una banda musicale, ogni secondo musicista ha meno di trenta anni, nel piccolo co-mune di ppiano in Bassa tesina, tredicimila anime in tutto, sono attive ben uattro bande. La banda musicale di onguel-fo in Val Pusteria ha addirittura rotto una roccaforte maschile; infatti pi della met dei membri costituita da donne. i suo-na in uniforme. La variet di costumi folkloristici dell lto di-ge famosa in tutto l arco alpino, ogni localit riconoscibile dai suoi costumi tradi ionali, per lo pi reali ati a mano. Con-servare i costumi locali uno dei compiti tradi ionalmente af-fidati ai gruppi di dan a folkloristica, agli “ ch t en”, i tradi io-nali tiratori scelti sudtirolesi, e alle bande musicali. n tempo, appena uno arrivava si capiva subito se era un giorno feriale o un festivo, se era un momento di gioia o di dolore, se l uomo era sposato o celibe. ncora oggi, in al arentino, un nastro rosso sul cappello significa che l uomo ancora da sposare, il nastro verde indica invece che la moglie non molto lontana ma chi pu dirlo, oggi, con esatte a i chiaro il linguaggio della musica il repertorio delle bande va dalle classiche marce, ai val er, alle composi ioni contemporanee. Ci si incontra tut-te le settimane per le prove. In primavera, in paese si tiene il primo concerto della stagione, dopodich , praticamente ogni domenica, c un concerto di pia a, sempre con entrata libera.

TradizioniNastro rosso, nastro verde

Dati e fatti» L associa ione delle bande musicali altoatesine comprende le duecen-

toundici bande musicale del paese. Informa ioni sulle singole bande e concerti su www.vsm.bz.it sito solo in tedesco

Lettura consigliata» ta adakovich, Costumi tradi ionali dell lto dige dtirol, everdi-

to Edi ioni

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Ottoni e costumi: in Alto Adige diecimila persone fanno parte di una banda musicale

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Basta poco: quattro giocatori, cinque carte a testa e il Watten può cominciare

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Non solo la giusta carta: allegria e coraggio

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Tutti gli anni le case dei contadini e le pensioni si accendono di rossi gerani che, in Alto Adige, fanno parte della casa, come la piccola acquasantiera nella Stube. Poeticamente gli altoate-sini chiamano i gerani “Brennende Liab”, amore ardente. I fiori rosso carminio pendono sulle travature in abete rosso. Così fu anche nel giugno 1939, quando Hitler e Mussolini decisero l’esodo dei sudtirolesi verso la Germania. Chi voleva restare, doveva diventare anima e corpo italiano. Gli altoatesini furo-no messi di fronte a una scelta: andarsene, quindi optare, op-pure rimanere e rinnegare la propria identità culturale? Tutte le famiglie si trovarono a dover discutere il tema e quando fu presa una decisione, molte si ritrovarono spaccate in due. Intanto fiorivano i gerani. Come simbolo della patria, furono strumentalizzati nella propaganda di entrambe le parti. Nel-la lirica di Hans Egarter, quelli che restarono giuravano con l’amore ardente la propria fedeltà alla patria. La propaganda nazista, invece, strappò anche l’ultimo geranio dagli Erker, i tipici sporti altoatesini: “la fedeltà alla Germania era più for-te” recitava una poesia e difatti l’85 per cento degli altoatesini optò per la Germania. Settantacinquemila persone, un terzo della popolazione, lasciarono l’Alto Adige. Più di ventimila vi tornarono dopo il 1945. Solo lentamente il tempo ha ricucito questo strappo nella società altoatesina. Una cosa, però, è so-pravvissuta indenne a tutte le vicende. Come sempre, l’amore ardente fiorisce sugli Erker.

GeraniErker ardenti

Lettura consigliata» Joseph Zoderer, Ce n’andammo, Edizioni Raetia 2004

“Brennende Liab”: i gerani fanno parte delle case dei contatini come la piccola acquasantiera nella Stube

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In tutto l’Alto Adige, cittadini e contadini parlano quotidiana-mente quaranta diversi dialetti altoatesini, tutti riconducibili all’idioma sud bavarese. I giovani sottolineano il loro senso di appartenenza scrivendo SMS in dialetto. Nel corso del XX secolo sono entrate nel vocabolario sempre più espressioni italiane e l’altoatesino è diventato un colorito misto tra la cul-tura tedesca, quella austriaca e quella italiana. Per esempio, in dialetto si dice “Welche Targa hat der Kammion?”, mentre in tedesco si direbbe “Welches Kennzeichen hat der Lastwagen?”.

DialettoL’Alto Adige in parole

Dati e fatti» Dizionario tedesco/altoatesino: www.oschpele.ritten.org

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È stata la necessità a spingere gli altoatesini a sviluppare tanta manualit . el chiuse la miniera di rame di redoi in alle

urina e sessanta uomini si ritrovarono sulla strada. urono le donne, allora, a dover mantenere le famiglie con il ricamo. L i-dea venne al parroco, le donne sedevano fino a tarda notte al tombolo. pesso scambiavano merletti con generi alimentari.

ggi trentanove donne e due uomini fanno parte dell associa-ione “ cuola di tombolo redoi”. I bambini imparano uest ar-

te nei corsi estivi. i fissa un disegno guida sul cuscino e poi, incrociando e girando i fuselli anche centinaia di volte, si in-trecciano i fili. In un certo senso anche i gardenesi presero in mano i fili uan-do nel II secolo ini iarono a scolpire il legno. La valle era isolata, la vita dura, gli inverni lunghi. adre, madre e bambini passavano il tempo a intagliare a mano figure di santi e giocat-toli. Con il tempo si arriv a esportare dalla valle milioni di figu-re di legno l anno i gardenesi stessi si occuparono anche della distribu ione. al molti artisti artigiani gardenesi fanno parte dell associa ione nika. nika gestisce una galleria a

rtisei e organi a una fiera annuale dell artigianato artistico.

ArtigianatoSulla punta delle dita

Dati e fatti» In lto dige si contano tredicimila a iende artigianali, di cui fanno

parte anche gli artisti artigiani. Informa ioni sull artigianato artistico su www.werkstaetten.it

» Le case delle ricamatrici al tombolo sono contrassegnate con il simbolo dell Itinerario Culturale alle urina . www.suedtirol.info/tradizioni

» cultori, doratori, policromatori e scultori di ornamenti sono riuniti nell associa ione nika in al ardena E E . Informa ioni sull arti-gianato artistico gardenese su www.unika.org

» Il useum herd ina di rtisei ospita la pi grande colle ione di giocattoli in legno della al ardena. i tratta di pe i reali ati a mano dalle famiglie valligiane tra il ed il . www.museumgherdeina.it

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Uno sguardo sull’arte gardenese della scultura in legno: alla ricerca dell’originale

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E le tradizioni sono un culto

Un esempio? Il turismo alberghiero è quasi esclusivamente un affare di famiglia, da generazioni, e il wellness ha riscoperto la saggezza popolare, i prodotti del territorio. Trecento anni fa, sull’altopiano dello Sciliar, i contadini andavano a fare la fiena-gione. Dormivano sui cumuli falciati e la mattina si svegliavano riposati e pieni di energia. Nel tempo iniziarono ad arrivare in parecchi per immergersi nel fieno caldo appena raccolto. “A Fié allo Sciliar la pratica era diffusa per curare i reumatismi: in molti mettevano a disposizione i fienili. Ma fu nel 1903 che un medico condotto, assieme al nostro bisnonno, decise di far costruire uno stabilimento per i bagni di fieno accanto al maso della famiglia” racconta Maria Kompatscher, titolare con il ma-rito dell’Hotel Heubad, dove da oltre cento anni si fanno questi trattamenti. Allora era un bagnino a scavare nel fieno fermen-tato la buca dove immergersi e ci si curava in gruppo, mentre ora all’Hotel Heubad e nelle altre Spa che utilizzano questo antico metodo il trattamento è personalizzato e si usa fieno essiccato, che circa un’ora prima viene immerso in un secchio d’acqua a 40 gradi. “La fermentazione avviene più velocemen-te nel fieno che cresce su terreno calcareo, come quello delle Alpi” spiega Maria Kompatscher “e nei pascoli d’alta quota la flora è particolarmente varia e ricca”. Una cooperativa della Val

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E le tradizioni sono un culto

dalla e, si distilla un olio essen iale di elevata pure a e ua-lit naturale, particolarmente attivo” afferma regor enter che con aghi, rami, ciuffi e germogli dell arbusto crearicette particolari nel ristorante dell hotel dal risotto al pesto fino ai gelati, al punch e al li uore.

on finita. Il ellness dell lto dige dtirol usa molti altri prodotti del territorio la castagna della alle Isarco, l albicocca della al enosta, le mele Igp, la polvere del marmo di Lasa con cui stato costruito il etropolitan useum di e ork

perch particolarmente resistente agli agenti atmosferici , il pino cembro e il pino cirmolo, il burro e lo ogurt, il mirtillo e il ginepro, l arnica e l iperico. essere utili ata persino la lana delle pecore altoatesine e scopriamo come quando arri-viamo alle terme di erano, stupefacente costru ione in vetro e acciaio una realt dove dappertutto, anche nell area fitness, si trovano solo ac ua locale e mele I dell lto dige. ui si fa il bagno con la lana che viene portata da un contadino della

al d ltimo, lavata e utili ata una volta sola poi il fornitore se la riprende e la usa per isolare la malga stando minutiimmersi sotto la coltre viene stimolata la microcircola ione e con il calore si libera la lanolina, che idratante.

Andrea Frazzetta, fotografo, vincitore del premio Canon 2006

assiria ha addirittura ottenuto la certifica ione per il proprio “prodotto” di alta montagna, che cresce a . metri, non vie-ne concimato e in metri uadrati contiene da cin uanta fino a centoventotto specie di fiori alpini ed erbe aromatiche, che poi sprigionano la loro for a durante i minuti del “bagno”.Colpa di una strega, invece, se in al arentino stato riscoper-to il pino mugo, un arbusto che cresce in vetta conosciuto gi dai Celti. i narra che rehs, una strega del luogo, ne bruciasse gli aghi: il profumo balsamico e resinoso che usciva dal fuoco le liberava lo spirito e le dava for a. ella valle, da secoli, l olio di pino mugo detto “benedi ione di montagna” era usato per profumare gli ambienti, ammorbidire le mani, scacciare gli acari un deodorante naturale e gli venivano riconosciuti ef-fetti rivitali anti e benefici per la circola ione. ggi viene estratto secondo l antica ricetta contadina ci vogliono chili di aghi per ottenere un litro d olio eterico puro ed diventato la base per una linea cosmetica biologica che porta il nome della strega si utili a nel ellness per bagni, peeling, massag-gi ed entra persino in cucina. fare tutte ueste opera ioni la famiglia Wenter che vicino a una secentesca fonte di acque rigeneranti ha costruito il complesso dell otel Bad ch rgau. “ al inus sarentensis, il cui nome originale oggi protetto

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ifficile crederlo eppure il canederlo, in tedesco “ n del”, pare sia nato cos alcuni mercenari fanno irru ione in un maso ac-cecati dalla fame ma la contadina non ha niente di decente da mangiare. lla fine, come previsto, riesce comun ue a mettere insieme ualcosa pane, cipolle, uova, pancetta affumicata, fa-rina. La contadina sminu a e impasta il tutto, aggiunge sale e spe ie dell orto, forma delle palline con l impasto e le butta nell ac ua salata bollente. I soldati se ne vanno soddisfatti e la contadina, a uanto pare, continua a fare i canederli traman-dandone anche la ricetta. nche se per fare i canederli, pi che una ricetta, serve l esperien a per capire uando sono giusti, ovvero n troppo umidi, n troppo secchi.

er lo speck, invece, la storia andata in maniera opposta. oggi che agli altoatesini mancano i maiali, tanto che devono importarli. Il vero speck contadino altoatesino una rarit , viene fatto con maiali nati e cresciuti nei masi dell lto dige con l impiego di mangimi privi di . uattordici produt-tori hanno sposato questi principi e forniscono la carne per la produ ione di speck contadino altoatesino ogni anno vengono macellati circa settecento maiali secondo un antica tradi ione si cerca di utili are tutto il maiale. ltre alla coscia, si utili a-no per lo speck anche coppa, spalla, carr e pancetta. Le prime testimonian e sullo speck risalgono al , nei regi-stri mercantili dell ordine dei macellai. l nord per conservare la carne la si affumicava, al sud si usava il sale. I sudtirolesi mescolarono le due tecniche e inventarono così un prosciutto crudo che unisce la tradi ione mediterranea a uella nordica un po di sale, un po di fumo freddo, molta aria fresca, ecco i segreti dello speck. n tempo lo speck aiutava a passare il duro inverno, oggi fa parte di ogni merenda. Il sapore dipende anche dal taglio sottile, spesso o a listelli

Canederli e speckCibo dei poveri

Dati e fatti» Il nome “ n del”, canederlo, un diminutivo del termine medievale

“knode” che in tedesco significa “ noten” e in italiano “nodo”. In lto dige si possono gustare ben trentasei tipi diversi di canederli, tra dolci

e salati. La prima raffigura ione pittorica del canederlo la troviamo nell affresco della “mangiatrice di canederli”, nella Cappella di Castel d ppiano B . www.hocheppan.com

» gni anno si producono , milioni di baffe di speck altoatesino. L autentico speck del contadino, “Bauernspeck lto dige I ” , invece un prodotto di nicchia lo si trova in ventotto nego i su

www.bontadallaltoadige.com. utto su produ ione e vendita di speck su www.speck.it

» La tradi ione delle osterie contadine “ chank” di lunga data centot-tanta

giorni l anno i contadini aprono cantine e stubi dove offrono vino locale e piatti tradi ionali. Indiri i su www.gallorosso.it

Letture consigliate» asi con gusto uida ai sapori contadini, www.gallorosso.it» arin Longariva abriele iLuca, Cucina contadina dell lto dige. Le

migliori ricette della tradi ione altoatesina, Edi ioni Loe en ahn

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Speck dell’Alto Adige: più delicato del prosciutto affumicato nordico, più saporito del prosciutto crudo italiano

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Palazzo di vetro: per il Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano l’arte ha la funzione sociale di gettare ponti

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Uscita dal bozzoloPer molto tempo l’Alto Adige è stato un mondo a sé. Cultura significa tradizione, significa con-servare. A un tratto le condizioni cambiano: il paese decide di percepire se stesso e l’ambiente

circostante in modo nuovo. Decide di diventare un paese moderno.

“Siamo una generazione molto impacciata. Indietro non si può an-dare, il futuro però ci spaventa.” n. c. kaser, 1978

edeschi. Italiani. ue pianeti. er decenni la politica dell lto dige si adoperata per evitare che lingue e culture si me-

scolassero. Lo scopo era di proteggere l identit tedesca e la-dina da ogni possibile contamina ione. cuole e associa ioni andavano divise per gruppo linguistico, nessuna novit doveva poter scalfire usan e e tradi ioni locali. el bo olo altoatesino cominciava a mancare l aria.

egli anni settanta studenti, alternativi di sinistra, artisti co-minciano a perforare il guscio. anno circolare l aria e si pon-gono in modo nuovo le vecchie domande sulla conviven a in

lto dige. entre il governo locale insiste con il modello della divisione, le nuove teste pensanti cercano una via diversa per il futuro lto dige. edeschi. Italiani. mici, amanti, genitori di figli che non sanno

come definirsi italiani o tedeschi coprono di avere interessi in comune, di fare ri essioni analoghe. engono gettati i pri-mi sottili ponti, in ambito teatrale c chi decide di sposare il tedesco letterario cacciando il dialetto dal palcoscenico, il regi-sta italiano arco Bernardi porta in scena i primi pe i teatralibilingui, scrittori e artisti si confrontano con colleghi del resto d Italia e con i tedeschi d ltralpe. L autore orbert C. aser diventa il simbolo del nuovo pensiero trasversale. Contempo-raneamente, l alternativo di sinistra le ander Langer, che considerato uno dei più importanti fautori del moderno con-cetto d Europa, ma che in lto dige viene temuto come un fantasma, esorta “ i abbiamo a che fare gli uni con gli altri, pi ci conosciamo, pi cresce il senso di comune appartenen a”.

al prende la parola anche l lto dige istitu ionale. I

vecchi politici si dimettono. Le trattative con il governo italia-no per lo statuto autonomo provinciale stanno per concludersi.

al momento in cui i diritti delle minoran e altoatesine sono assicurati, i nuovi politici possono preparare la rottura del bo -olo e pongono le basi di un offensiva formativa e culturale che

ha fatto dell lto dige un luogo di a ione e di pensiero aperto al mondo, dotato di forte autoconsapevole a e autonomia.

a uel momento in poi, si lavorato sodo per costruire una cultura altoatesina. utti i pi importanti luoghi di cultura sono nati dopo il , le citt per la prima volta hanno ini iato a concepirsi come citt culturali. I comuni propositi spingono i gruppi linguistici ad avvicinarsi. torici italiani e tedeschi co-minciano a ripensare la storia dell lto dige. i risveglia un senso di autoconsapevole a regionale. ini ia a discutere di forme culturali contemporanee e del loro valore per lo sviluppo sociale. La cultura assume un altro valore diventa una profes-sione.L lto dige un cantiere. n esperimento. all esito incerto.

li altoatesini hanno ini iato a gustare il nuovo modo di vivere insieme. a hanno bisogno di tempo. a anni oseph oderer studia nei suoi roman i i rapporti tra italiani e tedeschi. es-suno riesce a spiegare meglio di lui quanto siano complicate le rela ioni, nonostante l amore.

Capitolo 6 Innovazione

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Le citt dell lto dige sono piccole, tran uille, con vista sui monti centro urbano e campagna sono attaccati. Ciono-nostante nelle citt , cio nei luoghi dove vecchio e nuovo s incontrano in maniera pi diretta, che intorno al si leva la protesta. L autore orbert C. aser, originario di Brunico, compone a Bressanone le sue pagine della nuova letteratura altoatesina a erano, Bressanone, Brunico la gente di teatro si apre al confronto; nascono nuove case editrici e giornali; a

erano e Bol ano studenti e artisti si danno alla provoca ione. Il tumulto d i suoi frutti. Le citt cambiano il proprio atteggia-mento, vogliono esibire una propria cultura, una propria storia, una propria atmosfera. Il capoluogo di provincia, Bol ano, di-venta capitale culturale. ell arco di vent anni a Bol ano sorgo-no un istituto di ricerca, un universit , un teatro comunale, un auditorium finalmente all alte a dell esigen a musicale della citt , un cinema multisala e, come puntino sulla “i”, un teatro stabile per bambini. Brunico d un segnale di apertura con un nuovo unicipio affacciato sulla moderna pia a cittadina Merano ravviva le nuove terme con il fascino mediterraneo della pia a antistante. olto cambiato da uando, nel ,

orbert C. aser scrisse i suoi famosi ritratti cittadini “ tadtsti-che”. olo a loren a le mura della citt hanno fermato i venti di novit dietro, tutto rimasto come sempre stato.

Le cittàRitratto urbano

Dati e fatti » Le otto citt dell lto dige Bol ano C , erano C , Bressanone

, Brunico , ipiteno , Chiusa , loren a e, dal , Laives C . Informa ioni sulle singole citt su www.suedtirol.info

» utte le pi importanti manifesta ioni culturali in un unico colpo d occhio su www.suedtirol.info/eventi

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r ar i ne an i a i e i e na e a nu a e era ura a a e ina

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Il tetto altoatesino agu o i tetti piatti li costruivano i fasci-sti. unto e basta. Con uesto si chiudeva, fino al , ogni discussione sull architettura e gli altoatesini continuavano a costruire “case contadine”, anche se contadini non erano pi .

thmar Barth stato uno dei pochi architetti del paese a rea-li are singole idee di architettura in stile Bauhaus. ggi con-siderato il precursore dei giovani architetti che hanno intro-dotto in Alto Adige uno stile moderno di respiro regionale che impone riguardo per le strutture storiche, impiego di materiali locali e alta considera ione per il paesaggio circostante nella progetta ione. I primi a mostrare apertura al nuovo furono la chiesa e alcuni committenti della al enosta, cui segu il re-sto del paese. Le pi recenti grandi opere edili ie di architetti altoatesini sono il unicipio di Brunico in al usteria, l otel

igilius ountain esort, a Lana in al d dige e la nuova chie-sa di altusio in al assiria. ono molto appre ati progetti in cui l architettura moderna consapevolmente instaura un dia-logo con lo stile dei vecchi edifici, come per esempio le inno-vative cantine vinicole dell ltradige, alcuni musei provinciali, l ampliata chiesa di Laives, a sud di Bol ano, e Castel irmiano presso Bol ano. nico il complesso di sta ioni lungo la tratta della rinnovata ferrovia della al enosta dinosauri dell epoca industriale si nutrono della tecnica pi moderna.

ArchitetturaIl tetto che scotta

Dati e fatti» Intorno al , in lto dige ini ia a prendere piede l architettura

moderna a re Chiese , con vista sulla alle Isarco, il tirolese Lois el enbacher e il pittore altoatesino ubert Lan inger costruiscono in

stile Bauhaus alpino. www.briol.it» Bol ano C , a partire dal , architetti dell epoca fascista hanno

progettato interi uartieri in stile ra ionalista.» erano rte, www.kunstmeranoarte.org, a erano C , e la onda ione

rchitettura lto dige, www.kultura.bz.it, a Bol ano C , organi ano regolarmente mostre di architettura contemporanea e di tenden e interna ionali.

» gni due anni la onda ione rchitettura lto dige assegna il “Premio d’architettura Alto Adige”, destinato a edifici di grande valore architettonico reali ati in lto dige. www.kultura.bz.it

Letture consigliate» erano rte dtiroler nstlerbund, Architetture recenti in Alto

dige , pringer » onda ione rchitettura lto dige a cura di , uida d architettura

dell lto dige, Edition aetia

Page 101: Libro Alto Adige con cartina panoramica

Innova ione | 101

Architettura moderna con vista sulle tradizioni: la Cantina di Termeno

Page 102: Libro Alto Adige con cartina panoramica

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el un gruppo di giovani occupa un vecchio fabbricato a Bol ano. ogliono un centro giovanile aperto alle tre lingue e alle tre culture. Il Comune fa sgombrare l immobile pre-vista la costru ione di un parcheggio. a accade di meglio nel , in uello stesso luogo, viene inaugurato il nuovo

useion, useo di arte moderna e contemporanea, un luogo aperto che suscita discussioni. Il cubo di vetro degli architet-ti berlinesi r ger, chuberth, andreike sorge proprio l , dove il fiume alvera divide la vecchia Bol ano tedesca da

uella italiana, sorta negli anni trenta. un luogo ideale per promuovere l arte come terreno di confronto sociale. edeschi e italiani insieme osano avvicinarsi all arte contemporanea. Il

useion nato nel come associa ione privata lo stesso anno a Bol ano nac ue anche la alleria useo, nel si ag-giunse Merano Arte; nel 2003 la galleria di design Lungomare a Bol ano. el la politica d un altro segnale forte l lto

dige ospita anifesta , la biennale europea di arte contem-poranea. on si pu pi fare marcia indietro. I due ponti del Museion sul Talvera non permettono più la divisione tra due tempi e due culture.

Arte contemporaneaUnioni artistiche

Dati e fatti» useion a Bol ano C la colle ione permanente e il programma

espositivo si concentrano soprattutto sull arte post . ttraverso il tema centrale “Lingue dell arte” useion si fatto un nome a livello sovraregionale. www.museion.it

» alleria useo a Bol ano C l associa ione “ r e unst” mostra soprattutto approcci artistici sperimentali e interdisciplinari.

www.argekunst.it» erano rte C l ini iativa culturale, sotto i ortici di erano,

una piattaforma per posi ioni di arte e di architettura contemporanea na ionale e interna ionale. www.kunstmeranoarte.org

» Lungomare a Bol ano C un laboratorio di cultura e design. i inda-gano le rela ioni tra design, architettura, urbanistica, arte.

www.lungomare.org

Il Touriseum a Merano: 200 anni di storia del turismo vista dagli ospiti e dagli altoatesini

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Innova ione | 103

utto cominci con l Iceman. rriv t i e improvvisamente l lto dige aveva bisogno di un museo archeologico. el vi si stabil la mummia. L lto dige ci ripens anche per uel che riguardava altri tesori che aveva dato in consegna al Fer-dinandeum di Innsbruck, affinch li conservasse, e se li fece restituire per inserirli nell esposi ione.La maggior parte degli ottanta musei dell lto dige nata dopo il . Il sapere sulla storia, geografia, etnografia ed eco-nomia dell lto dige stato interamente riordinato e appro-fondito in nove musei provinciali. a colle ioni private si sono sviluppati il useo della armacia di Bressanone, il useo del-la acchina da crivere di arcines, presso erano, e il useo della onna di erano.I musei hanno cambiato la consapevole a storica degli altoa-tesini e conferito un nuovo approccio scientifico a temi prima sentiti spesso solo emo ionalmente. nche il useo assiria, in al assiria, ha recentemente preso una posi ione pi di-staccata, mettendo accuratamente in eviden a le diverse inter-preta ioni storiche sulla controversa figura di ndreas ofer per gli uni un eroe che ha guidato i tirolesi contro i francesi infedeli di apoleone, per gli altri un burattino, in mano ai po-tenti, che non seppe riconoscere i segnali del suo tempo. i-rolesi bravi, nemici cattivi il giudi io sulla lotta del , oggi, non pi cos netto.

MuseiLa patria in vetrina

Dati e fatti» utti i musei dell lto dige in un unico colpo d occhio su www.musei-altoadige.com» museumobil Card per accedere a tutti i musei altoatesini e utili are

tutti i me i di trasporto pubblico. www.museumobilcard.info

Page 104: Libro Alto Adige con cartina panoramica

104

einhold essner preferisce sempre muoversi al limite. sta-to il primo uomo a scalare tutti i quattordici ottomila metri della terra, ha attraversato a piedi deserti di sabbia e di ghiac-cio, il tutto riducendo sempre pi il suo e uipaggiamento, fino a rimanere solo lui stesso, la natura e l alternan a dei suoi stati d animo. essner estremo. In tutto ci che dice, in tutto ci che fa. l momento scala uello che lui chiama il suo “ uindi-cesimo ottomila” un gruppo di musei dove la montagna rap-presentata come lo scenario di grandi esperien e, di con uiste e culturali. einhold essner ha reali ato in lto dige e nella vicina provincia di Belluno uattro musei della montagna, de-dicati ognuno a un tema roccia, ghiaccio, religioni, arte e cul-tura. n uinto museo, dedicato ai popoli delle montagne, stato aperto nel nel Castello di Brunico. Centro del

essner ountain useum il irmian a Castel irmia-no, a sud di Bol ano. utto ci che esposto nei musei, opere d arte, cimeli, reli uie, fa parte della colle ione privata di

essner. essner uasi arrivato alla sua meta. eta “La cima della montagna solo un punto di ritorno” ha detto

essner una volta. Cos , possiamo immaginarci che presto si rimetter in cammino, alla ricerca di una nuova montagna da scalare.

Messner Mountain MuseumIn cima ai musei

Dati e fatti» Tutti e cinque i musei della montagna su www.messner-mountain-museum.it

Letture consigliate» einhold essner, La mia vita al limite. Conversa ioni autobiografiche

con homas etlin, Corbaccio » einhold essner, Le lpi. ra tradi ione e futuro, Cierre Edi ioni » einhold essner, La libert di andare dove voglio. La mia vita di alpi-

nista, Corbaccio » einhold essner trad. go andini , postare le montagne. Come si

affrontano le sfide superando i propri limiti, ondadori

Page 105: Libro Alto Adige con cartina panoramica

Innova ione | 105

Ambiente culturale in montagna: intorno a Castel Firmiano ruotano i musei della montagna di Reinhold Messner

Page 106: Libro Alto Adige con cartina panoramica

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Speck, formaggio di malga, pane tipico e vino locale: in Alto Adige la merenda è ancora un momento da vivere in spensierata compagnia

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Informa ioni sull lto dige | 107

Tutto quello che c’è da sapere sull’Alto AdigeUna panoramica completa in 60 secondi

Informazioni sull’Alto Adige

Lago principale Lago di Caldaro , km², il lago pi caldo delle lpi

Principale alpeggio in quota lpe di iusi km², pari a . campi di calcio

Fiumi più importantidige km , Isarco , km , ien a , km

Parchi naturali ciliar Catinaccio, ruppo di essa, ue dle, anes enes Braies, onte Corno, olomiti di esto, edrette di ies urina, arco na io

nale dello Stelviowww.provincia.bz.it/parchi.naturali

Artebba ia Benedettina di arienberg, an rocolo, Castel d ppiano

l lto dige vanta la pi alta densit di affreschi romanici d Europa.

Formazione accademicaal a Bol ano, Bressanone e Brunico, giovani di tutto il mondo

studiano presso la prima universit trilingue d Europa. Le ioni, esami, dibattiti si tengono in tedesco, italiano e inglese.

Prodotti di qualità

MeleL lto dige la principale area di coltiva ione di mele in Europa.

ra ie alle condi ioni climatiche ideali le numerose variet , conser-vabili nel lungo periodo, hanno un sapore pi intenso rispetto alle mele prodotte in altre regioni.

VinoLa produ ione vinicola altoatesina composta per il per cento da vini bianchi e per il per cento dai rossi. Il per cento circa dei vini italiani premiati viene prodotto in lto dige, una delle one viticole pi piccole del Bel aese.

LatteIn lto dige ci sono tanti masi uanti sono gli hotel della regione. I prodotti caseari dei masi di montagna sono privi di .

Specker secoli la produ ione dello speck ha avuto come finalit la conser-

va ione della carne. ncora oggi uasi tutti i contadini di montagna dell lto dige producono autonomamente il proprio speck.

Superficie. km , di cui solo il per cento popolato l per cento della

superficie montuosa.

ClimaIn lto dige splende il sole trecento giorni l anno. La vegeta ione va da palme e vigneti, a boschi di latifoglie e conifere, fino a uella di alta montagna, tipica delle aree par ialmente ricoperte dal ghiaccio.

Abitanti.

CittàBol ano capoluogo di provincia , erano, Bressanone, Brunico,

ipiteno, Laives, Chiusa, loren a

Lingue parlateedesco 0 per cento , italiano per cento , ladino per cento

StoriaL lto dige dtirol deve il suo nome tedesco ai conti del irolo, vissuti nel II secolo nell omonimo castello sopra erano. Il nome italiano invece, ufficiali ato con l annessione all Italia dopo la prima guerra mondiale, ha origini nel periodo di domina ione francese nel III secolo. L Accordo De Gasperi-Gruber del 1946 sancisce l autonomia dell lto dige e la salvaguardia delle minoran e etniche.

opo decenni di conflitti politici, nel il rilascio della uietan a liberatoria dell ustria all Italia conclude formalmente la verten a tra i due aesi. ggi l lto dige rappresenta un modello di autonomia nel

uale convivono i tre gruppi etnici italiano, tedesco e ladino con lo sguardo rivolto all Europa, sen a trascurare le proprie tradi ioni.

Cima più alta rtles, al enosta . m

DolomitiLa roccia caratteristica dei onti allidi costituita da sedimentaioni di alghe e colonie coralline. el le olomiti sono state

dichiarate dall E C patrimonio naturale dell umanit .

Dolomiti SuperskiCon i suoi . chilometri di piste, il comprensorio olomiti u-perski anche il pi grande carosello sciistico del mondo. Il famoso “ ellaronda” invita gli sciatori a girare tutt intorno al massiccio del

ella valicando uattro passi.

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Val Venosta Insieme al vecchio campanile di Curon che emerge dalle ac ue del lago di esia, il massiccio dell rtles, la cima pi elevata dell lto

dige con i suoi . metri, il simbolo della al enosta. elle vallate il paesaggio caratteri ato da ampie distese coltivate a mele e viti, mentre sui pendii sono presenti orti e frutteti di albicocche. I percorsi lungo i vecchi canali di irriga ione, i sentieri di montagna e i tracciati per mountain bike si snodano in un paesaggio ricco di cultura, con chiesette romaniche, monasteri e castelli medievali. Gli abitanti della Val Venosta sono conosciuti per la loro creatività e inventiva. on a caso i principali artisti e architetti dell lto dige provengono da uesta vallata occidentale.

Informazioni sulla Val Venosta:Area vacanze Val Venosta

ia ortici, loren a

tel. info venosta.net

www.venosta.net

Merano e dintornialme e olivi a valle, neve e ghiaccio in uota cos si presenta il pae-

saggio intorno a erano, affascinante cittadina termale amata dalla principessa issi. Cos come l intera regione, anche la citt ricca di contrasti architettura tradi ionale su una sponda del fiume assirio, design contemporaneo sull altra. I paesi nelle vicinan e, nei uali il paesaggio si contraddistingue per vigneti sterminati e coltiva ioni di mele, offrono innumerevoli possibilit di praticare sport, in particolare escursioni e passeggiate lungo i sentieri delle rogge. elle valli laterali come la al d ltimo e la alle assiria si apre invece uno scenario totalmente diverso, caratteri ato da antichi masi che rispecchiano tradi ioni secolari.

Informazioni su Merano e dintorni:Area vacanze Merano e dintorni

ia delle alade, 39012 Meranotel. info meranodintorni.com

www.meranodintorni.com

Bolzano e dintorniella citt dove attualmente conservato t i si incrociano due

mondi, uello tedesco e uello italiano, che si fondono nell unico stile di vita e di cultura uotidiana dei suoi circa centomila abitanti. Il panorama nei dintorni e a sud del capoluogo caratteri ato da vitigni a perdita d occhio sui uali si affacciano oltre duecento antichi borghi medievali, castelli e rovine. ltopiani, villaggi di montagna e ampie vallate, che raggiungono altitudini fino a . metri, offrono un fresco riparo dalla calura estiva. Il sud dell lto dige considerato la regione “mediterranea” del paese: non a caso il suo clima mite rende il Lago di Caldaro il pi caldo dell intero arco alpino.

Informazioni su Bolzano e dintorni:Area vacanze Bolzano, Vigneti e Dolomiti

ia illhof, 39057 Frangartotel. info stradadelvino.info

www.stradadelvino.info

Val d’EgaSulle tracce del re dei nani Laurino e della ninfa del Lago di Care a oltre 530 chilometri di sentieri che si snodano tra il massiccio del Catinaccio osengarten e uello del Latemar, l area escursionistica pi estesa dell intero lto dige. unto di parten a di innumerevoli passeggiate, escursioni e arrampicate, uesta ona caratteri ata da piccoli villaggi fuori dal tempo, con borghi isolati e vecchie case contadine. el luogo di pellegrinaggio pi importante di tutto l lto

dige, il santuario della adonna di ietralba a onte an ietro, vivono ancora oggi i padri dell rdine dei servi di aria.

Informazioni sulla Val d’Ega:Area vacanze Val d’Ega

ia olomiti, ova Levante

tel. info valdega.com

www.valdega.com

Le meraviglie dell’Alto AdigeTante valli per vacanze indimenticabili

Page 109: Libro Alto Adige con cartina panoramica

Informa ioni sull lto dige | 109

Valli Ladine Il ladino, ter a lingua ufficiale dell lto dige, parlato ancora oggi in due vallate altoatesine, la al ardena e l lta Badia, collegate tra di loro dal asso ardena. matissime per i panorami mo afiato e i monti ammantati di leggende, sono tra le regioni dolomitiche pi conosciute al mondo. La loro economia si basa principalmente su al-berghi e ristoranti, ma anche la scultura in legno e l alta cucina sono assai rinomate. er conoscere la storia e i costumi del popolo ladino basta visitare il useum Ladin di an artino in Badia.

Informazioni sulle Valli Ladine:Area vacanze Val Gardena

ia ursan, c39047 Santa Cristinatel. info valgardena.it

www.valgardena.it

Val Pusteria ella parte orientale dell lto dige si trova la al usteria, una con-

ca verde che si estende fino al irolo orientale. La valle costellata da tanti piccoli centri, circondati da boschi e prati, e dalla vivace cittadi-na di Brunico. Il fiume ien a taglia il paesaggio in due, con a nord le foreste della cresta di confine e a sud le pallide olomiti.Sul versante soleggiato delle Alpi Aurine si trovano invece le Valli di ures e urina, con ottanta vette oltre i . metri, malghe, laghetti

alpini, cascate e il parco naturale delle edrette di ies urina. La gente del posto parla un dialetto particolare, diverso dalle altre one dell lto dige, che ispira simpatia immediata.

Informazioni sulla Val Pusteria:Area vacanze Plan de Corones

ia ichael acher, a39031 Brunicotel. info plandecorones.com www.plandecorones.com

Alpe di Siusi Trecentosessantacinque tra malghe e baite distribuite su una superficie pari a circa ottomila campi da calcio uesta l lpe di

iusi, l alpeggio pi esteso d Europa, vero paradiso all aria aperta per grandi e piccini. I paesi limitrofi di Castelrotto, iusi e i , a me ora di macchina da Bol ano o Brunico, non sono ancora stati toccati dal turismo di massa basti pensare che ancora oggi in uesta ona si contano più contadini che ristoratori o proprietari di alberghi! Tutto questo si traduce in un forte legame con la natura e la cultura del po-sto. ttaccamento alla tradi ione che traspare soprattutto nella vita

uotidiana, in particolare in occasione di manifesta ioni tipiche uali la Cavalcata s ald von olkenstein o i matrimoni contadini.

Informazioni sull’Alpe di Siusi:Area vacanze Alpe di Siusi

ia del aese, i allo ciliar

tel. info alpedisiusi.info

www.alpedisiusi.info

Valle IsarcoLa alle Isarco, a sud del Brennero, prende il nome dal fiume che l attraversa, principale affluente dell dige. i nel Medioevo vi face-vano sosta re e mercanti ed in questo periodo che si sviluppano i tre principali centri, Bressanone, ipiteno e Chiusa, oggi vivaci cittadine ricche di nego i alla moda, eleganti caff e pre iosi tesori culturali. Sui ripidi pendii della vallata si estendono campi di mele, vigneti e castagni. L autunno invita a un antica tradi ione contadina che ha origine proprio ui il “ rggelen”, la degusta ione del vino nuovo.

n esperien a indimenticabile la regalano anche le valli laterali, con i loro paesini a stretto contatto con la natura immersi in uno scenario alpino che con uista il cuore.

Informazioni sulla Valle Isarco:Area vacanze Valle IsarcoBastioni aggiori, a39042 Bressanonetel. info valleisarco.com

www.valleisarco.com

Area vacanze Alta BadiaCol lt, 39033 Corvaratel. info altabadia.org

www.altabadia.org

Area vacanze Alta Pusteriaia olomiti,

39034 Dobbiacotel. info altapusteria.info

www.altapusteria.info

Page 110: Libro Alto Adige con cartina panoramica

110

Passato e presente a braccetto: giovani musicisti altoatesini al passo con i tempi

Page 111: Libro Alto Adige con cartina panoramica

Informa ioni sull lto dige | 111

DolomitiLa bi arra catena di cime costituisce uno dei territori montuosi pi suggestivi del mondo. ontagne straordinarie come il Catinaccio, il

ruppo delle dle e le re Cime di Lavaredo offrono un panorama mo afiato anche a chi non ama abbandonare un suolo sicuro...

inverno possibile girare intorno all intero ruppo del ella con gli sci ai piedi con un unico skipass, attraverso uattro passi dolomitici di fama mondiale. el giugno le olomiti sono state dichiarate dall E C patrimonio naturale dell umanit .

Castelli e fortezzeel III secolo Castel irolo ha dato il nome all intera regione circo-

stante. a allora la storia del irolo strettamente legata a uella del “suo” castello. In lto dige sorgono uasi ottocento tra castelli, forte e, residen e e rovine una densit unica in Europa. ggi molti di uesti luoghi custodiscono musei ed esposi ioni, oppure sono stati adattati per ospitare hotel e ristoranti.

Cuore storico e invitanti negozi icoli tortuosi, pittoreschi portici, vecchie mura e vivaci vie commer-

ciali ogni citt dell lto dige ha il suo fascino. Le mura medievali meglio conservate di tutto l arco alpino appartengono alla cittadina altoatesina di loren a che, con i suoi ottocentonovanta abitanti, anche la pi piccola della provincia. opo lo shopping tra eleganti nego i e botteghe tradi ionali ci si pu rilassare in pia a, davanti a un caff e a uno strudel di mele.

Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccioLa mummia conservata dal ghiacciaio per . anni stata rinvenuta in al enales nel ed oggi esposta nel useo rcheologico dell lto dige a Bol ano. nche gra ie a tutto il suo originale corredo attira ogni anno . visitatori. ell rcheo arc della al

enales, presso erano, si possono sperimentare personalmente le condi ioni di vita di t i e dei suoi contemporanei.

Tradizione e innovazioneartecipare alla festa di paese, marciare con la banda locale, dare

una mano ai contadini di montagna. La tradi ione in lto dige mantenuta viva e si appre ano le molte cose buone che arrivano dal passato. Contemporaneamente si percepisce la voglia di novit , come dimostrano le forme futuristiche di una certa architettura, ad esempio

uella del useo di arte moderna e contemporanea di Bol ano.

Rilassarsi in modo naturalelpine ellness bagni di vapore alle erbe montane, sauna al pino

mugo, bagni di fieno. Il benessere “made in lto dige” rie uilibra corpo e mente dopo un intensa giornata e prepara per un altro giorno di vacan a piacevolmente attiva.

Cosa rende inconfondibile l’Alto Adige Una scelta di proposte per le vacanze

Alpe di SiusiIl pi esteso altopiano d Europa offre un panorama a gradi sulle pi imponenti cime dolomitiche. anto in inverno, uanto in estate, intere famiglie e amanti dello sport all aria aperta usufruiscono della ricca offerta di attivit per il tempo libero, per poi rigenerarsi nelle tradi ionali malghe e rifugi.

Castel Trauttmansdorffn giardino botanico straordinariamente ricco, un parco di alberi e

piante alpine ed esotiche, giardini ac uatici e terra amenti, nonch le prime palme a sud delle lpi. ui, da aprile a novembre si pu godere di una pace profonda tra incantevoli profumi.

Delizie per il palatoChe sia in una malga tradi ionale o in un elegante ristorante per intenditori, la gastronomia dell lto dige deriva da un eccellente fusione di cibi tradi ionali tirolesi e delicati sapori della gastronomia mediterranea. na raffinata combina ione tra canederli e spaghetti.

Ricchezza linguisticaIl per cento della popola ione altoatesina di madrelingua tedesca, l italiano si parla soprattutto a Bol ano, a erano e nella Bassa tesina. asseggiando per le vie di Bol ano si nota in maniera pi evidente l intrecciarsi tra lo stile di vita tedesco e uello italiano. La lingua pi antica dell lto dige, tuttavia, il ladino che esiste da pi di mille anni. ggi lo parlano circa diciottomila persone tra la al

ardena e la al Badia. Il piacere del vinoI nobili vini altoatesini che ogni anno raccolgono moltissimi ricono-scimenti maturano in cantine scure e profonde. ittoreschi vigneti costeggiano la trada del ino dell lto dige, antiche cantine e moderne enoteche offrono degusta ioni. econdo l usan a del

rggelen, in autunno i contadini inaugurano il vino novello accompagnandolo alle caldarroste.

MMM – Messner Mountain Museumeinhold essner ha reali ato cin ue musei dedicati alla montagna,

ognuno con un tema diverso roccia, ghiaccio, religioni, arte e cultura, popoli di montagna. Il centro dei musei di essner rimane Castel

irmiano, presso Bol ano. no spettacolare percorso permette di toccare con mano il confronto e il dialogo tra l uomo e la montagna.

Page 112: Libro Alto Adige con cartina panoramica

112

Come, dove, cosa

Informazioni e prenotazioni er informa ioni su alloggi, prenota ioni,

attivit per il tempo libero, manifesta ioni

Alto Adige Informazioni

ia a della arrocchia,

Bol ano

tel.

info suedtirol.info

www.suedtirol.info

Aree vacanze

» Val Venosta: www.venosta.net

» Merano e dintorni: www.meranodintorni.com

» Bol ano, igneti e olomiti www.stradadelvino.info

» Val d Ega: www.valdega.com

» Alpe di Siusi: www.alpedisiusi.info

» Val Gardena: www.valgardena.it

» Alta Badia: www.altabadia.org

» Plan de Corones: www.plandecorones.com

» Alta Pusteria: www.altapusteria.info

» alle Isarco www.valleisarco.com

Informa ioni e indica ioni utili per arrivare in auto, treno, bus o

aereo le navette lo cost che collegano i vicini aeroporti di Bergamo,

erona, ene ia, reviso e Innsbruck con l lto dige itinerari, orari

di treni e autobus: tutto questo e altro ancora potete trovarlo su

www.suedtirol.info/comearrivare

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Südtirol Map – Standard

45 Salzburg

45 Innsbruck

45 Verona

45 Treviso

45 Venezia45 Brescia

45 Bergamo

45 Milano

45 Bolzano/Bozen

2 Rosenheim

2 Vipiteno/Sterzing

2 Brunico/Bruneck2 Bressanone/Brixen

2 Bregenz

2 Vaduz

2 Chur

2 Lugano2 Udine

2 Cortina

Spittal ander Drau 2

2 Trento

45 München

45 Zürich

2 Merano/Meran2Glorenza/Glurns

0 50km

40.indd 1 1/4/12 2:32 PM

15.indd 1 12/18/11 4:46 PM

Come arrivare

Val VenostaMerano

e dintorni

Bolzano Vigneti

e Dolomiti

Valle Isarco

Val GardenaAlpe di

Siusi

Val d’Ega

Plan de Corones

Alta Pusteria

Alta Badia

Page 113: Libro Alto Adige con cartina panoramica

Informa ioni sull lto dige | 113

Alloggi n database completo di tutti gli alloggi dell lto dige

e servi io di prenota ione online www.suedtirol.info

Specialisti delle vacanze:

» Agriturismo in Alto Adige: www.gallorosso.it

» Belvita Alpine Wellness Hotels: www.belvita.it

» Hotel per famiglie: www.familienhotels.com

» otel per vacan e attive www.vitalpina.info

» Hotel per cicloturisti: www.bikehotels.it

» Alto Adige per tutti: www.hotel.bz.it

» Campeggi: www.campingaltoadige.com

» ccoglien a e convenien a www.vero-altoadige.info

» Affittacamere ed appartamenti: www.dolcedormire.org

» stelli www.ostello.bz

Meteo

revisioni meteo, il tempo in montagna,

il bollettino dei pollini:

Ufficio Idrografico

tel. 0471 271 177

www.provincia.bz.it/meteo

Trasporto pubblico

» Trasporto pubblico locale: www.sii.bz.it

» Ferrovia della Val Venosta: www.ferroviavalvenosta.it

» obilcard un biglietto per tutti i me i pubblici del rasporto

Integrato lto dige www.mobilcard.info

Autonoleggi ert a Bol ano

tel.

www.hertz.it

vis a Bol ano, Bressanone e erano

tel.

www.avisautonoleggio.it

aggiore a Bol ano

tel.

www.maggiore.it

Festività» 1 gennaio: Capodanno

» 6 gennaio: Epifania

» mar o aprile as ua e luned dell ngelo

» aprile esta della Libera ione

» 1 maggio: Festa dei lavoratori

» maggio giugno domenica e luned di entecoste

» giugno esta della epubblica

» agosto ssun ione di aria ergine erragosto

» novembre gnissanti

» dicembre Immacolata Conce ione

» dicembre anto atale

Numeri d’emergenza utoambulan e, pronto soccorso, soccorso alpino

Carabinieri: 112

oli ia

Page 114: Libro Alto Adige con cartina panoramica

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Pubblicazioni consigliate

Alto Adige. Una guida curiosaBrunamaria Dal Lago VeneriRaetia 2014

Guida d architettura dell Alto AdigeFondazione architettura Alto AdigeRaetia 2013

Culturonda Alto Adige-SüdtirolItinerari tra storia, cultura e tradi ioneAndreas Gottlieb HempelFolio Editore 2008

Lungo i confini dell Alto AdigeEscursioni tra storie e paesaggiLuisa Righi/Stefan WallischFolio Editore 2010

L Alto Adige alpino a misura di bambinoscensioni, ferrate ed escursioni su ghiacciaio

per bambiniChristjan LadurnerTappeiner 2014

Alto Adige Südtirollo ood

Touring 2011

Per malghe e per rifugi in Alto AdigeRenzo CaramaschiRaetia 2012

Total alles über Südtirol. Alto Adige - tutto di tutto. The Complete South TyrolPocket editionHermann Gummerer/Franziska HackFolio Editore 2014

Dentro la montagnaLe Dolomiti tra leggenda e geologiaPaola FaveroCierre Edizioni 2012

Dolomiti verticali. Una prospettiva insolitaUlrich Ackermann/Ingrid Runggaldier MoroderVianello Libri 2010

Stare insieme è un’arteivere in lto dige dtirol

Lucio Giudiceandrea/Aldo MazzaEdizioni alphabeta Verlag 2012

La mia nuova cucina altoatesinaCon fotografie di rieder Blickle e consigli enologici a cura di Margot HintnerHerbert HintnerFolio Editore 2013

Alto Adige. Emozioni in volo Con testi di Leo ndergassen e usanne aiRuggero ArenaFolio Editore 2012

Eva dormeFrancesca MelandriMondadori 2011

ALTO ADIGE MARKETING DESIGN: in uadro . . ., Bol ano · TESTO: abriele CrepaFOTOGRAFIA: lessandro rovati le il le ander Langer rchiv cuola d alpinismo rtler oni tocker ndree aiser Clemens ahn agmar ch elle B lorian ndergassen redd laninschek rieder Blickle

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STAMPA: aro ruck . . ., Bol ano · EDIZIONE: 2015

Page 115: Libro Alto Adige con cartina panoramica
Page 116: Libro Alto Adige con cartina panoramica

Afferrabile: uest aggettivo descrive alla perfe ione l lto dige, una terra fatta di materiali resistenti, dalla forte struttura. la pietra a formare il territo-rio, roccia che cambia repentinamente da porfido, a marmo, a granito, fino alla dolomite caratteri ando paesaggi e vegeta ione. li abitanti hanno lavorato duramente il terreno con le mani, per fare in modo che anche piante e colori seguissero il variare della pietra. atura e cultura si intrecciano, ci si aggrappa a costumi e tradi ioni. i afferra ualcosa di nuovo.


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