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Libro Astrologia Gratis - Astrologia e Antropologia -Giuseppe Galeota Al Rami

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  • 7/23/2019 Libro Astrologia Gratis - Astrologia e Antropologia -Giuseppe Galeota Al Rami

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    www.alramiastrologo.blogspot.itvietata la riproduzione

    Giuseppe Galeota Al Rami

    Studi superiori di astrologia

    Astrologia e antropologia

    Pubblicazioni del Marzo 2014

    Tutti i diritti riservati

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    Nuovo studio antropo-astrologico. Prima parte.

    Oggi cominciamo un cammino affascinante e denso di sorprese, per comprendere comel'antropologia pu esserci utile a comprendere il fenomeno dell'astrologia in Italia e nelMondo.

    Il sapere antropologico nasce sin dai tempi di Erodoto nel 484 A.C. ma ha avuto ampiadiffusione solo a partire dall' 800 per poi fiorire nel'900 con un approccio totalmentediverso. L'idea comune era quella che lo studioso fosse sempre un gradino pi in alto del"selvaggio" che andava a studiare immergendosi nella jungla o esplorando le zonetropicali del globo, dall'Asia, all'America, all'Australia. Con il passare del tempo, dicevo,l'approccio dell'etnologo cambiato via via sempre di pi sino ad abbracciare l'idea che

    una perfetta conoscenza delle diverse etnie la possiamo solo trovare attraverso unatteggiamento empatico e partecipativo alla vita sociale degli individui.

    L'antropologia si estende a 4 aree fondamentali:

    quella biologica, dove si cerca di mettere in evidenza le differenze o le similitudinianatomiche tra le diverse specie umane e i primati per esempio, come possibilespiegazione del percorso evolutivo dell'uomo rispetto ai suoi antenati;

    quella archeologica, che permette di individuare la struttura delle societ antiche opreistoriche;

    quella Linguistica, dove vi la necessit di comparare i diversi linguaggi e non unostudio sul linguaggio stesso come avviene nella linguistica. Questo genere di approccioantropologico nasce ai primi del '900 con Franz Boas;

    L'antropologia culturale, che appunto mette in relazione le diverse culture perindividuare tratti universali.

    Ognuna di queste quattro aree ovviamente trova delle applicazioni pratiche che possonoanche andare al di la della loro funzione d'origine. Per esempio, le ricerche in campobiologico possono essere utili a definire l'identit di una vittima.

    Nello studio dell'antropologia culturale e dunque nella ricerca delle diverse culture perla loro comparazione, necessaria la figura dell'etnografo che ha il compito di raccogliere

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    i dati secondo presupposti di ordine teorico. Occorre che la teoria risponda a dei requisitispecifici, come per esempio il fatto di

    1) procedere con le giuste domande, quelle utili per comprendere la natura della specieumana;

    2) le risposte a queste domande, cio gli assunti, le informazioni ottenute circa le diversitculturali;

    3) i metodi di indagine, sia per pervenire ai dati e sia per compararli;

    4) i dati stessi, cio quegli elementi che hanno la che fare con la questione da analizzare.

    A questo punto ovvia una constatazione: le teorie su cui si fonda l'antropologia determinata dai dati acquisiti sul campo; ma pure che gli stessi dati dipendono dalle

    proprie concezioni teoriche, cio sulla metodologia di ricerca che innestata sulledomande su cui interrogarsi. infatti attraverso esse che possiamo identificare unproblema e seguire un percorso.

    Lo stesso tipo di ricerca metodologica naturalmente applicato a ogni campo dellaconoscenza, compresa pure quella astrologica, che, grossomodo, si pone le stessedomande dell'antropologo; ossia determinare se esistono dei tratti comuni a condizionicomuni, cio se esistono tratti comuni tra tutte quelle persone caratterizzate dalla stessacomponente astrologica per segno, pianeti e aspetti astrologici.

    In antropologia inoltre si cerca di comprendere il nesso esistente tra politica e strutturafamigliare per esempio, cio se esiste un modello che si ripete su nuclei via via semprepi grandi partendo dal singolo individuo o dalla struttura famigliare. Allo stesso modol'astrologo cerca di cogliere i nessi esistenti tra le singole persone e fenomeni sociali diuna certa importanza, come per esempio l'influenza di una persona su di una nazione,sulla base delle posizioni planetarie. Oltre a ci, un altro aspetto peculiaredell'antropologia quello di mettere trovare somiglianze e differenze tra le diverse

    societ per individuare tratti comuni, esattamente come un astrologo potrebbe faremettendo in relazione i diversi tipi di astrologia.

    La cosa non affatto superflua perch molto si pu scoprire dell'astrologia comparandodue astrologi appartenenti alla stessa scuola, per poi comparare i dati ottenuti con quelliche otterremmo confrontando questi astrologi appartenenti a uno stesso orientamento, epoi con altri di orientamenti diversi, facendo riferimento non solo alla scuola ma ancheal contesto, cio al luogo di appartenenza che sicuramente ha un certo peso.

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    La cosa si sposa molto bene con le teorie evoluzioniste o diffusioniste dell'antropologia:qualcosa a proposito dell'astrologia, (intesa come studio su di essa e non tramite essa)possiamo apprenderlo se inoltre affrontiamo la questione considerando il fatto chel'astrologia stessa si diffusa ed evoluta in un arco di tempo specifico, ma pure in luoghispecifici, spesso in maniera indipendente, e altre volte per mezzo di una trasmissione dipensiero, in forma scritta e orale.

    La relazione tra le diverse astrologie del passato e quelle moderne detta diacronica,mentre quelle che analizza tutte le astrologie contemporanee detta sincronica. Nellostudio sulla materia astrologica, potremmo adottare una prospettiva di tipo interattivo, alnecessario diacronica e sincronica.

    Tutto ci occorre per comprendere la natura sociale e culturale dell'astrologia. Ha unafunzione aggregante? Lo scopriremo assieme, grazie alle conosce e alle nozioni offertedall'antropologia.

    Per il momento torniamo un attimo a Erodoto perch a lui dobbiamo la nozione dietnocentrismo e di relativismo culturale.

    L'etnocentrismo considera la propria cultura al di sopra delle altre. Questo fenomeno diffuso dappertutto ed ovvio il parallelismo con il mondo astrologico, dove vi perl'appunto una difesa, innata, rispetto a quelle che sono le proprie idee, cio quelle delgruppo di appartenenza; anche se fiorita in maniera sorprendente l'idea di una sorta diindipendenza di pensiero da un preciso gruppo "scolastico". Pi che altro, l'astrologomoderno propenso a farsi un'idea delle cose che studia qua e la, senza curarsi direalizzare un vero approfondimento, necessario solo ed esclusivamente tramite unaguida che possa chiarire eventuali punti oscuri del proprio pensiero, o che esso stessopossa essere equivocato.

    L'etnocentrismo, naturalmente ci mette nelle condizioni di comprendereimmediatamente che ci che giusto per noi, non giusto per altri, e dunque di come leidee, circa la medesima questione, sono relative.

    Erodoto stesso, soprannominato il "filobarbaro", racconta delle diverse usanze nellediverse etnie, che da taluni possono essere recepite come barbare e per altri no a secondadel fatto che si aderisca o meno a quella tradizione. Per esempio, sulla morte di un caro,

    alcuni usavano bruciare il suo corpo, e altri, in altre parti del globo, usavano mangiarnela carne. Dalle diverse prospettive, sempre migliore il proprio modo di "onorare" lamorte del caro.

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    Da un lato abbiamo l'universalit della funzione funeraria (che sicuramente ha un valoredal punto di vista sociale) e dall'altra la differenza culturale sul modo di espletarla.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Seconda parte.

    Nello studio dell'astrologia, al fine di comprendere sempre meglio i suoi limiti e qualesia il giusto approccio per lo studio, necessario integrare ad essa altri saperi cheriguardano l'essere umano, i suoi comportamenti, le sue emozioni, perch inoltre, essipossono farci comprendere in anticipo quali sono le affermazioni, su di essa, che

    entrerebbero in contraddizione con le scoperte e i risultati scientifici. In questo modo sarpossibile costruire un'astrologia pi obiettiva e quanto pi libera dai condizionamentidelle proprie idee. Infatti esse non hanno senso se non nascono da una conoscenza piaccurata possibile di quel che gravita attorno all'universo umano, sull'universo umano.

    Alcuni studi antropologici condotti nel 1700, possono esserci utili per il nostro obiettivo.In quel periodo vi era l'interesse per i ragazzi selvaggi, cio per quelli abbandonati daigenitori e allevati dagli animali per esempio. In quel periodo circolavano molte storie. Il

    risultato delle osservazioni di alcuni di loro, fu che era importante l'interazione sociale.Sul bambino selvaggio dell Aveyron, possiamo trarre interessanti spunti di riflessione.Egli fu adottato da un certo dottor Jean Itard affinbch fosse rieducato, ma non si integrmai alla societ perch gli strumenti necessari a comprendere le dinamiche fondamentalidel comportamento, debbono essere introdotte nei primi anni di vita.

    Questo lascia intendere che la componente astrologica pur sempre relativa al contestoin cui vive il soggetto; e questo un concetto forse fondamentale per poter leggere ungrafico astrologico nella maniera pi corretta possibile.

    Altri studi erano condotti sugli Orang Outan, termine malese per identificare "l'uomodelle foreste". Date le premesse di cui sopra, cio sul fatto che il grado di civilt di unaspecie lo si individua dalla struttura sociale a cui fa capo, le idee erano che questi primatinon dovevano che essere una specie di versa di uomini, esattamente come gli indianid'america, perch in entrambi i casi, esisteva una struttura sociale su cui era imperniatala loro esistenza: erano capaci di vivere in societ, di saper costruire abitazioni, armi.

    James Burnett (1774) pensava che le specie potessero essere distinte dal linguaggio e perquesto, gli Ourang Outan potevano essere associati a esseri umani a tutti gli effetti, a cuiper manca la parola.

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    Bruti esseri "addomesticati"? Secondo altri studiosi, solo l dove c'era una societ c'erapure una cultura e dunque l'essere umano. Di conseguenza, l'essenza stessa del genereumano, quella naturale, strettamente connessa a quella sociale dato che anche gliindiani d'america ne avevano una.

    Russeau formula un pensiero molto singolare rispetto a tutto ci: egli pensava che l'uomonaturale doveva essere sostanzialmente molto pi felice di quello che vive in un contestosociale e culturale pi evoluto, dato che la strutturazione della societ conduce a una seriedi regolamentazioni come per esempio la propriet privata, che far emergere sentimentidi invidia e gelosia, nel constante bisogno di accumulare ricchezze. Ovvio, a questo puntoche la societ diviene di fondamentale importanza per definire le possibilit espressivedi una specifica posizione astrologica.

    Un metodo comparativo di indagine fu condotto da un certo Jean-Francois Lafitau neiprimi del '700. Egli studiava la struttura parentale, le religioni, i culti, i luoghi di culto,gli usi matrimoniali e funerari delle diverse etnie che andava osservando, e ha notato cheil tratto comune sempre quello che esiste, sempre e comunque un "essere superiore".Questo lo interpretava come un tratto "naturale" dell'essere umano pi in generale. IPopoli indigeni americani identificavano nella natura le potenze divine e anche l'animastessa concepita come qualcosa che talmente indipendente dal corpo che finisce pervolare via durante il sogno. Quel che sognano, dunque, non altro che un fatto realmenteaccaduto, secondo la loro immaginazione: credono che l'anima ha vissuto realmente unacerta esperienza e per questo si comportano di conseguenza.

    L'atropologo-etnologo europeo non poteva che sentirsi superiore rispetto a questi"indigeni" poich in quel periodo storico legato alla campagne di Napoleone Bonaparte,era data importanza allo sviluppo tecnologico. Per contro, parallelamente sorgevanostudiosi pi interessati all'aspetto politico ed etico e per questo, Napoleone, attraverso unrigido approccio dittatoriale, fece abortire sul nascere questa tendenza.

    Molto simpatica pure la concezione di un certo Maistre che vedeva negli indigeni degliuomini che non avevano avuto la grazia di Dio e che erano stati puniti a causa del peccatooriginale. Il passaggio dallo stato di barbarie a quello di civilt, non era evidente, ancheperch nessun popolo visitato, col tempo aveva dato prova di essersi civilizzato, cio diaver progredito. Possiamo definirlo degenerazionista. Ovvio che tale approccio forzatocomunque basato su questioni di tipo religioso che anche in astrologia, spingono talvoltaalla formulazione di teorie, che appunto possono fuorviare da una correttainterpretazione dei fatti.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Terza parte.

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    L'antropologia Culturale studia le forme di esistenza e di vita quotidiana e l'espressionedei sistemi di conoscenza su cui gli uomini strutturano le proprie idee.

    Vediamo insieme se esiste un parallelismo con lo studio astrologico. L'archetipo su cui siinnesta la struttura zodiacale, ossia la base su cui poggiano i simboli astrologici, unnucleo di possibilit espressive legate tra loro secondo una o pi analogie. Questiarchetipi riguardano pulsioni e istinti innate, ma in forma estremamente semplice edelementare, che via via prendono forma attraverso la cultura in cui e immerso l'individuo.Questo significa che la possibilit espressiva di un dato pianeta strettamente legata allacultura e se essa cambia da luogo a luogo, allora dar manifestazioni diverse ogni volta.

    Secondo questi termini, i pianeti, i segni, gli aspetti, rappresentano un potenziale che poi

    si manifester nella vita quotidiana. La seconda parte dell'affermazione di sopra, invecesi pu riferire allo studio sull'astrologia, cio a come le idee astrologiche sono strutturateal fine di essere poi utilizzate.

    Possiamo dividere l'antropologia in due grandi classi: quella Americana capitanata daFranz Boas, e quella Europea Anglosassone di Bronislaw Malinowsky. La prima poneenfasi sulle questioni di tipo culturale, la seconda invece mira all'analisi delle strutturesociali.

    Questi due diversi approcci, naturalmente ci permettono di comprendere comel'approccio nei confronti dell'astrologia possa essere di tipo culturale, cio inteso comefenomeno caratterizzato dalle pratiche di analisi basate sull'archetipo e sul mito, oppuredi tipo sociale, cio analizzare la sua funzione, nonch la funzione dell'astrologo stessoin relazione ai suoi simili e ad altre categorie professionali.

    Secondo il mio parere, importante l'aspetto culturale dell'astrologia, non solo inrelazione al periodo storico attuale, ma pure rispetto a quello passato.

    In America l'antropologia culturale nasce grazie all'osservazione dei nativi americani.L'obiettivo era quello dell'integrazione e dell'interazione con questi popoli. Nonesistevano colonie e per questo era necessario integrare questi popoli, un po' comefarebbe chi ha aperto un gruppo astrologico e volesse far aderire a se, in un dato territorio,tanti pi collaboratori.

    In Europa invece erano pi interessati alle caratteristiche delle organizzazioni sociali, alfine di ottenere vantaggi economici e politici.

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    Un altro dei fattori antropologici degni di attenzione il concetto di evoluzione. Primadi Darwin si pensava che gli animali non fossero altri che creature fisse ed eterne, messel da Dio, e che tutte le caratteristiche degli animali, delle pianete, non fossero altro che

    una copia perfetta di quella originaria. Mi ricorda la questione del mondo platonico, persommi capi, oppure di qualche astrologo che vede, in ogni grafico astrologico, qualcosadi assolutamente fisso, indipendente dalle influenze esterne.

    Darwin ha compiuto una rivoluzione in quel pensiero, poich si rende conto che da unadeterminata specie ne pu nascere un'altra con caratteristiche diverse datedall'adattamento all'ambiente. Ovvio a questo punto, come le stesse posizioniastrologiche possano rappresentare qualcosa di simile alla matrice originaria, ma cheacquisisce delle caratteristiche peculiari in base al contesto in cui vive il soggetto, cio inbase alle sue capacit di adattamento all'ambiente e a quello specifico contesto sociale eculturale. A dire il vero Darwin prese spunto da Lamark nella formulazione della suatesi.

    Gli organismi che sono capaci di riprodursi e sopravvivere in un certo ambiente, riesconoa farlo a spese di altri organismi che sono privi di tale capacit. Cos come l'ambientemuta senza sosta, cos il soggetto deve adattarsi, e cos si adattano i simboli astrologici,attraverso la loro natura stessa che potenziale essendo racchiusa nell'archetipo. A

    resistere sono quelle creature che si adattano ai cambiamenti esterni. In questo senso,come ho scritto in altri contesti, la felicit dell'individuo dipende dalla sua capacit diadattarsi senza contravvenire alla sua natura, alle sue aspirazioni e ambizioni.

    Sensazioni ed emozioni, secondo Darwin possono essere osservati allo stato larvale intutte le specie animali, per poi trovare il massimo della evoluzione nell'uomo. A ci ciaggiunge anche valori etici e morali come l'altruismo. Da queste idee nascel'evoluzionismo in antropologia. Nel prossimo capitolo vedremo come esso pu esserciutile nello studio astrologico.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Quarta parte.

    Nel capitolo precedente abbiamo parlato di Darwin e dell'evoluzionismo. Secondo isostenitori di tali teorie, anche la societ soggetta a evoluzione e per questo erano indottia ritenere che la loro fosse quella pi evoluta e quindi superiore alle altre. Politeismo,poligamia, l'assenza di propriet, non poteva che essere l'indice di una societ poco

    evoluta a differenza di quella europea. Era sufficiente studiare i popoli e le etnie indigeneper rendersi conto del processo evolutivo, dato che all'epoca questi erano considerati

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    come primitivi che non si erano ancora evoluti ed erano un po' come le traccie fossili chei paleontologi usavano per leggere il passato.

    Dunque vi un passaggio dal semplice al complesso, dall'irrazionale al razionale e tuttii popoli, prima o poi, possono arrivare ad evolversi.

    Per giungere a queste considerazioni, gli antropologi usavano il metodo comparativo,soprattutto quello di Lewis Henry Morgan. Potremmo paragonare tutto ci a chi studial'astrologia tradizionale considerando solo e ancora 7 corpi celesti invece di 10 come usafare l'astrologo di orientamento pi moderno. La cosa curiosa che il tradizionalismoastrologico riesce a fare a meno delle nuove scoperte, perch ritiene sufficienti i propristrumenti di indagine.

    Le teorie evoluzioniste si sono poi distinte in sottocategorie come quella dellEvoluzionismo unilineare: tutte le societ si evolvono seguendo gli stessi stadi, le stessetappe, ma progrediscono a velocit diverse, tali che possiamo trovarne alcune pisviluppate (e quindi pi evolute) di altre. Potremmo dire, che allo stesso modo anchel'astrologia possa essere una sola e che essa ha solo modo di svilupparsi in modounilineare? Anche se la radice astrologica una sola come quella umana, non penso chela sua evoluzione possa seguire un certo percorso contrassegnato da tappe specifiche, ela dimostrazione risiede nel fatto che nello stesso contesto culturale e sociale, gli approccisono eterogenei a seconda delle peculiarit dell'individuo e non solo del contesto

    culturale.

    Sempre sulla scia dell'evoluzionismo, alla fine dell'800 si dibatteva sul matrimonio comebase del costrutto sociale. In particolar modo molte erano le teorie e gli scontri sul primatodella matrilinearit sulla patrilinearit, cio sul fatto che la discendenza e la parentelafosse strutturata sull'importanza attribuite alla radice materna o a quella paterna.

    McLennan sosteneva per esempio che nei periodi preistorici la carenza di donne portalla poliandria. Non potendo stabilire chi fosse il padre di ogni bambino (dato che ognidonna si accoppiava con pi uomini) giunsero a calcolare la discendenza in modomatrilineare. Era la lotta per il cibo che portava all'infanticidio delle donne, che essendopi deboli non ce la facevano a sopravvivere alla dura lotta. E' uno scenario davverobarbaro e selvaggio quello descritto da questo studioso. La patrilinearit si svilupposuccessivamente, quando gli uomini cominciarono a scambiarsi le donne.

    Morgan, padre del comparatismo, invece sosteneva che la patrilinearit nacque in

    corrispondenza della nascita della propriet privata e con le leggi dell'eredit.

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    Insomma, in ogni caso si tratta di stadi a cui ogni etnia deve sottostare e cherappresentano i punti focali dell'evoluzione.

    Lo studio delle popolazioni Indigene secondo il mio parere molto importante per lostudio dell'astrologia. Non ne sono certo, ma secondo il mio parere Jung stesso,nell'elaborazione dei concetti di archetipo, oltre che essere influenzato dal pensieroplatonico, sicuramente doveva essere stato condizionato dalle scoperte antropologichedel XIX secolo perch furono materia di studio di Freud che come ben sapete era suomaestro. Vorrei che il lettore concentrasse la sua attenzione su questi concetti che possonoessere davvero utili alla comprensione del funzionamento dell'astrologia.

    Il totem un termine proveniente dalla lingua Ojibwa e si riferisce a una specie animale

    che rappresentativa di un clan patrilineare. Possiamo dire che il Totem sta agli indigenicome il segno zodiacale sta agli individui nati in un certo momento dell'anno. Si tratta diun segno distintivo insomma. Al totem si contrappone il Manit che semprerappresentato da un animale (ed chiara la corrispondenza con lo zodiaco/ da zoo) cheper guardiano del singolo individuo. Potremmo dire che il Manit sta all'indigenocome il pianeta dominante sta al singolo individuo.

    La nascita del totemismo, pare abbia una ragione che risiede nell'incesto (di cui parlertra breve) per spingere le donne a sposare o unirsi con uomini facenti parte di un totemdiverso. Questo rafforza ancora di pi la mia tesi (scritta nel mio libro "L'amor che move

    il sole e l'altre stelle") circa cui la nascita dell'astrologia vincolata al matrimonio e quindial bisogno di proteggere la progenie. Raccomando sempre di acquistare quel libro poichcontiene concetti di assoluta importanza per l'astrologo desideroso di approcciare allamateria in maniera pi razionale.

    In quelle civilt indigene possiamo trovare pure totem che non solo possono indicare unclan ma pure un singolo individuo che pu essere rappresentativo del clan stesso, comeper esempio uno stregone. Possiamo dire che il totem individuale sta all'indigeno comeil segno zodiacale sta a un'icona, per esempio un attore o una pop star con cuiidentificarsi.

    Non finita qui: esistono anche totem della fratria cio che mettono in comune pi clan.Esso sta alle varie trib come il segno zodiacale sta a quei gruppi di persone checondividono precise caratteristiche, sempre attribuibili allo stesso segno zodiacale, purpresentando altri tratti diversi.

    Poi esiste il totem della met dove ci si identifica nella parte maschile o femminile dellasociet indigena a cui si appartiene. Dal punto di vista astrologico potremmo applicarequesto concetto a nostro piacere.

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    In Totem di sezione sono ulteriori suddivisioni sociali, sulla base dei principimatrimoniali legati alle discendenze generazionali. Allo stesso modo, l'appartenenza acerte caratteristiche astrologiche, indice dei legami che si possono o non si possono

    avere con altre persone.

    I Totem territoriali sono di facile intuizione e possono essere equiparati a luoghicaratterizzati da attributi astrologici. Come vedete, l'astrologia stessa non altro che unaforma pi colta e articolata di totemismo, ossia un elemento del pensiero umano che, permotivi di tipo sociale e sopratutto per la salvaguardia della specie umana, struttura icomportamenti in manifestazioni culturali e sociali peculiari.

    Freud ci fornisce una possibile spiegazione del totemismo postulando l'esistenza di unmaschio dominante che aveva l'esclusiva di controllare le femmine e di avere rapportisessuali con loro ("e te pareva", pu esclamare qualcuno). I Giovani maschi si ribellaronoall'autorit, lo uccisero ed ebbero rapporti con le loro madri e sorelle. In seguito sipentirono di ci e crearono il totemismo, rappresentativo di alcune leggi implicite edesplicite che potessero impedire il ripetersi di una cosa del genere.

    Tylor nello stesso periodo perviene alla conclusione che anche la religione nasce da tutto

    ci. Infatti in ogni parte del globo si crede in un'essenza spirituale che sopravvive allamorte. Se le anime esistono indipendentemente dal mondo materiale, allora ha sensopure il totem che non altro che la manifestazione animica, spirituale, del proprio clan,attraverso gli attributi di un animale. Di conseguenza l'adorazione e le forme di feticismo.Ma ci sinonimo del fatto che esiste per davvero una cosa del genere? Certamente tuttoci solo il chiaro sintomo di una coscienza collettiva che appunto risiede nell'inconsciocollettivo.

    Mi ha stupito molto l'idea di James Frazer secondo cui la scienza non deve esserenecessariamente l'espressione di una societ acculturata, ma che peculiarit di ognicultura, anche la pi primitiva, se essa svolge una funzione pratica. Questo relativismoculturale probabilmente avr influenzato pure il pensiero dei moderni espistemologicome Feyerabend che nel suo "contro il metodo" oltre a parlare di un percorso storicolegato alla ricerca, ci parla pure di un relativismo/anarchismo applicato alla filosofia dellascienza, come possibile percorso di studi nella ricerca della verit.

    All'evoluzionismo unilineare di cui ho parlato sopra, un altro degno di nota quello

    Universale, che nacque con il presupposto di attenuare i dogmi sorti da quelloprecedente.

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    A esso seguito l'evoluzionismo multilineare e quindi il neodarwinismo.

    In esso, sostanzialmente si afferma che l'evoluzione dipende dalle invenzioni e lacreazione di idee, perch da esse che cambia la societ e quindi i valori sociali e/o morali.Il fuoco, il ferro, la religione, sono nate spontaneamente in ogni parte del globo? Secondo

    i diffusionisti, no. L'invenzione un fenomeno che si diffonde verso altre societ e leidee, cos come i tratti culturali vengono trasmesse da continente a continente a seguitodelle migrazioni per fini commerciali. Questo va in contraddizione con la teoria circa cuile idee nascono spontaneamente nell'uomo in ogni luogo come affermerebbe Jung. Maonde evitare di cadere nel tranello, importante spiegare che tali leggi possono essereapplicate per certi tratti psicologici e non per tutto quel che concerne l'evoluzionedell'uomo. Entra ancora in gioco la relazione tra natura e cultura di cui ho parlato neiprecedenti capitoli nonch nella parte conclusiva del mio saggio astrologico disponibileall'acquisto.

    Emile Durkheim fu uno degli autori che sicuramente era a favore della prima ipotesi, cioche esiste una coscienza collettiva, un concetto sovraindividuale, indipendente dallasingola coscienza. Siccome tutte le societ possiedono una coscienza collettiva, allorasono paragonabili e comparabili per pervenire a leggi universali sulla vita sociale. Quelche emerso che questa coscienza collettiva lega in maniera solidale i singoli individuitale che l'individuo stesso si identifica nelle norme sociali. Tuttavia, l'individuo puriconoscersi nella comunit e quindi sentirsi legato a essa, se le stesse norme sono invecepredomina la tendenza del singolo a differenziarsi dagli altri. E' un paradosso mediante

    cui si percepisce un legame con la societ stessa anche se essa invita all'individualit.

    Fu lo stesso Durkheim a postulare l'universalit delle religioni sul presupposto che essenascondo dal bisogno di colmare la medesima necessit. Il Totemismo si manifesta comela pi semplice tra le religioni e non mi sorprende che pure l'astrologia, in quantomanifestazione elaborata di esso, abbia acquisito anch'essa una funzione religiosa, come dimostrato da chiunque la applichi vendendo in essa la manifestazione di potenzespirituali o cosmiche come le leggi karmiche legate alla reincarnazione.

    Infondo, si tratta dell'idealizzazione, sotto un unico simbolo, di energie che si esprimonosia nel singolo e sia nel gruppo che la condivide. Simbolicamente, questa idealizzazione,dovrebbe portare a una unione appunto ideale, tra le diverse persone contrassegnatedallo stesso stimolo astrologico, al punto che si render necessaria palesarsi in un culto,come appunto quello Ind degli astrologi spiritualisti. Venerando questi attributiastrologici, al contempo si venera il gruppo di persone che ne fanno parte e che devonoessere legate, tra loro, da un'idea comune, appunto quella religiosa, perch essa si basasu precetti di tipo etico e sociale oltre che morale.

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    Perci la societ stessa che viene venerata cos da mantenere gli individui in una sortadi perpetua dipendenza, cio quella in cui ci si identifica. Questo non ha nulla che vederecon la reale esistenza di leggi universali spirituali che invece dipendono da luogo a luogo,da cultura a cultura.

    L'astrologia di tipo spirituale, dunque risulta essere un modo per sentirsi appartenere auna certa societ. I riti e le rappresentazioni religiose, o filosofiche sia che facciano capoall'astrologia e o che siano indipendenti da essa, sono partecipazioni non razionali alrichiamo, direi quasi sovrannaturale che il corpo sociale.

    Scendiamo ancora pi in profondit. Marcel Mauss, ultimo grande allievo di Durkheim,quindi anche egli neodarwinista, scopre affinit tra l'ordine che l'uomo attribuisce allasociet e l'ordine attribuito alla natura. Secondo lo studioso, gli indigeni catalogano ilmondo e associano a ogni fenomeno qualcosa che lo rassomiglia. Insomma, si basa sulprincipio delle analogie, principio universale del pensiero umano su cui si fonda laconoscenza astrologica. Non poteva essere diversamente dato che essa nasce daltotemismo. A un cambiamento della societ corrisponde pure un cambiamento all'ordinedi classificazione. Questo la dice lunga sulle analogie che saremmo capaci di identificaretra due o pi classi di oggetti e fatti. Pertanto la componente sociale strettamenteconnessa a quella simbolica tant' che possiamo parlare di omologia strutturale. A suavolta, abbiamo visto che la societ muta in base al modificarsi dell'ambiente. Possiamocomprendere meglio il tutto facendo riferimento alla vita sociale degli Esquimesi che sipresenta in maniera bipolare (inverno ed estate), andando a incidere sulla struttura

    sociale e quindi pure sul piano simbolico, piano legato alla dualit, all'antitesi,all'opposizione. A seconda delle varie stagioni, per scopi di tipo vitale, per ilsostentamento e la sopravvivenza, la societ strutturata sul mutare delle stagioni,assumendo, sempre ciclicamente forma aggregativa e disgregativa. Le regole delcomportarsi, dunque, divenute automatiche in risposta all'ambiente, spesso sfuggonoalla comprensione dei membri stessi.

    Le regole e le norme della societ del sostentamento e della sopravvivenza, quindidell'adattamento all'ambiente, rispondo alla caratteristica della reciprocit: dare, ricevere,ricambiare. Giacch secondo il totemismo tutto ha un anima, allora anche l'atto di donare rappresentativo di qualcosa che contiene un'energia che pu essere utile aregolamentare i rapporti sociali, energia che pu manifestarsi malvagiamente se nonviene asservita.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Quinta parte.

    Nella seconda met dell'800 in Italia, la ricerca antropologica si fonda su canti, leggendee costumi, con lo scopo della ricerca delle nostre radici.

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    Tra gli studiosi degni di nota possiamo citare Costantino Nigra che svilupp l'idea (teoriadel sostrato etnico) secondo cui la produzione lirica Italiana divisa in due areegeografiche: quella delle regioni tosco emiliane, e poi tutte quelle al di sotto di essa. Alnord dell'appennino fiorivano produzioni a carattere narrativo storico-romanzescopresenti anche nell'area francese e iberica, mentre pi a sud produzioni lirico-amorose.Queste osservazioni lo spinsero a individuare una parte italica e una celtica dell'italiastessa, due ceppi provenienti da un'unica radice latina.

    Paolo Mantegazza in Italia fu sostenitore e diffusore delle teorie di Darwin assieme aTito Vignoli. Lamberto Loria invece la figura pi rilevante dell'etnografia italiana:fond il museo di Etnografia italiana dopo aver, per anni, condotto ricerche di tipoesotico, interrompendo cos la sua attivit di esploratore dopo una specie di conversioneal campanilismo. Gli studi demologici (quelli sulla cultura popolare), dunque

    sopravanzano quelli etnologici perch a causa della dittatura fascista e al "manifesto dellarazza" vengono discriminate quelle categorie di italiani ritenuti non sufficientementeariani. Probabilmente, un peso notevole nello sviluppo e nella diffusione dell'astrologiain Italia dato da questo contesto politico e dalle teorie di Darwin sull'evoluzione.Dunque, non bisogna affatto sottovalutare l'idea che le ricerche nel campo condotte dagliastrologi del fascismo, abbiano in qualche modo condizionato gli studi degli astrologivenuti dopo. Naturalmente per condizionare io mi riferisco agli studi sorti incontraddizione al fascismo o per adesione allo stesso. Veramente poco si pu dire deglistudi antropologici in Italia.

    Se qui, a causa del fascismo vi era una esasperazione del Darwinismo, il tedesco Boas, ilpi autorevole tra gli studiosi americani, nello stesso periodo era fautore del relativismoculturale, rifiutava il razzismo e l'evoluzionismo ultra determinista, contrapponendo aesso lo studio delle culture a diretto contatto con i nativi dei diversi luoghi. Numerosesono le sue osservazioni su popolo degli Inuit in Canada.

    C' sempre una tendenza di fondo all'evoluzionismo, ma con la premessa che anche lepopolazioni considerate pi primitive hanno contribuito allo sviluppo evolutivocomplessivo della civilt umana e contesta il fatto che solo la razza e l'ambiente siano ifattori determinanti per lo sviluppo della cultura e del linguaggio. In contrasto con le ideeantropologiche e politiche del suo tempo, Boas rifiutava non solo la visione Eurocentricadella storia, ma pure il fatto che la storia stessa non era presa in considerazione.

    Da qui nasce la critica all'evoluzionismo e quindi la nascita dello storicismo in relazioneal fatto che bisognava spiegare l'apparire di tratti culturali simili in popolazioni distantie di cui non era documentata una interconnessione.

    Gli evoluzionisti pensavano che gli elementi comuni sono da addurre sempre alle stessecause psicologiche, poich l'obiettivo era quello di ricercare una teoria universale.

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    Secondo Boas le similitudini erano solo apparenti, non effettive, e ci dipendeva dal fattoche non si conosceva abbastanza bene le popolazioni in oggetto. Infatti, il significato dideterminati simboli, o rituali in determinate culture, era l'opposto di quello attribuito inaltre. Questa rivelazione importante per comprendere ancora meglio il concetto diarchetipo di Jung che stato travisato dal maggior parte degli astrologi (molti dei qualiusa il termine in maniera impropria, attribuendogli significati del tutto lontani da quellooriginale, in un eccesso di presunzione e fanatismo egopatico). L'archetipo non unaimmagine ricorrente in tutte le menti umane, ma un nucleo di opposti che in taluni siesprime in un modo, in altri nel modo opposto. L'archetipo ci che sta alla base del mitoe non il mito stesso. facciamo un esempio: il serpente un simbolo ricorrente in tutte lementi umane, ma la sua funzione positiva o negativa culturale. Non il valore positivoo negativo che alberga nell'archetipo. Esso solo un concetto vuoto che viene riempitodalla cultura. Per cui non ha senso parlare di archetipo Indiano o Africano o Europeocome ho sentito bestemmiare da qualcuno. L'immagine archetipica una sola, ma vissuta

    in maniera diversa a seconda della cultura e della societ a cui si fa capo.

    Secondo Boas, dunque, la natura del rito andava ricercata nella storia e nelle tradizionispecifiche dato che a loro volta esse dipendono dall'ambiente specifico. Nessuna leggeuniversale, ma solo un attento e puntuale esame della storia delle popolazioni. universale e dunque archetipica la ritualizzazione di qualcosa; ma la natura stessa delrito, la sua funzione strettamente dipendente dall'ambiente. Come dire, in poche parole,che il simbolo astrologico qualcosa che di specifico che si manifesta secondo le regoledella cultura a cui si appartiene. Per questo motivo rappresenta sempre qualcosa didiverso e non perfettamente determinabile, ma solo probabilistico. Se non si comprendequesto concetto basilare, allora si rimarr ancorati a una visione deterministica emeccanica della materia astrologica.

    Tra le ricerche di Boas spicca quella sul Potlatch, il rituale degli indiani Kwakiutlimpostato sul concetto della distruzione dei propri averi per dimostrare generosit edisinteressamento. Questa manifestazione di "potere" serviva a consolidare la propriaposizione all'interno della societ, ma pure a impedire l'immissione di nuovi beni

    all'interno di essa: l'aumento incontrollato di ricchezza avrebbe messo in discussione ladivisione della societ in liberi e schiavi.

    L'individuo che interagisce con l'ambiente, secondo Boas, educato e abituato dalla suacultura, a recepire e interpretare gli stimoli in un modo specifico. Ma l'ambiente stesso,in risposta a questi stimoli, viene modificato. Date queste premesse, i modellicomportamentali sono sempre in continua trasformazione e nessuna teorizzazione potrmai rivelarsi utile per prevedere l'evoluzione di una cultura qualsiasi. Ora, non so se allostato attuale delle cose, tale idea stata smentita: personalmente ritengo sia possibileteorizzare dei flussi probabilistici.

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    Quindi, per Boas la visione psicologica che l'individuo ha di se stesso, sia comeindividuo e sia come membro della collettivit, che influenza la sua percezione del realee lo fa reagire agli stimoli di essa in maniera diversa a seconda dei tempi e dei luoghi.Dunque, una visione soggettiva del mondo, rimanda ancora una volta alle propriepredisposizioni astrologiche, ma anche genetiche. Fondamentalmente la culturadovrebbe essere il risultato della costante interazione tra ambiente e soggetto. Per culturapossiamo intendere pure quella astrologica, che appunto varia in base agli specificibisogni dell'individuo, in base alla sua personale visione e al contesto in cui vi immerso.Ho notato, molta intolleranza circa l'approccio di qualche astrologo, soprattutto di chitende per esempio a tranquillizzare il consultante e chi invece tende a metterlo in guardia.Ovvio che la personale visione del mondo e dei propri bisogni (quindi anche di quel chesi crede la gente abbia bisogno), fondamentale per la nascita delle diverse astrologie edi come esse, in qualche modo possono influire in ambito sociale.

    Agli stessi stimoli esistono reazioni differenti e questo era gi sostenuto da RuthBenedict, allieva dello stesso Boas, ma influenzata fortemente da Nietzsche sui concettidi apollineo e dionisiaco. L'aspetto dionisiaco era quello che riguardava l'aspetto piselvaggio e passionale dell'essere umano, il trionfo dell'estasi sui sensi della logica; equello apollineo, all'opposto, basato sul controllo del corpo e degli istinti da parte dellamente. Nei cerimoniali di distruzione descritti da Boas sugli indiani Kwakiutl, laBenedict ci vedeva chiari segni di una tendenza dionisiaca. Mi chiedo se sarebbepossibile e anche sensato, applicare tale distinzione anche in ambito astrologico.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Sesta parte.

    Oggi parler del funzionalismo, ossia quella prospettiva di pensiero che ha a che fare conle azioni tra individui, come la societ imponga dei limiti a queste azioni, e come lasociet e la cultura siano in grado di soddisfare i bisogni individuali. Insomma, quale siala funzione della societ. Una variante del funzionalismo lo struttural-funzionalismoche pone attenzione in particolar modo sulla posizione dell'individuo all'interno della

    gerarchia e struttura sociale. Questa scuola di pensiero fa capo a Redcliffe Brown chesosteneva come la societ fosse strutturata sistematicamente. Le strutture stesse potevanoesser materia dei sociologi, mentre lui era interessato pi che altro alle trasformazionidella societ stessa. Come dire che ci sia chi interessato alla continua trasformazionedella struttura astrologica, e chi invece alle diverse strutture in se per se.

    Herbert Spencer ancora influenzato dal Darwinismo, ipotizzava la societ alla stessastregua dei processi biologici, e immaginava che anch'essa potesse affrontare delle tappeche fossero descritte da stadi come l'infanzia, la pubert, la maturit. Fondamentalmenteanche nell'astrologia possiamo vedere un percorso evoluzionistico e paragonarlo aiprocessi biologici umani: potremmo vedere la fase di pubert in questo periodo storico,

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    dove, alle "infantili" superstizioni medioevali" sono seguite le "capricciose" e instabilivariet di idee dell'epoca moderna, non del tutto lontane da quell'approccio, che iodefinisco "ingenuo".

    Pur negando l'evoluzionismo, Sia Durkheim che Redcliffe Brown, immaginavano lasociet come un insieme di cellule alla stessa maniera di quelle che costituiscono il corpoumano se messe insieme. In questo modo, la famiglia, la parentela, la religione,l'economia e la politica, non erano altro che strutture interagenti che prese tutte insiemeformano la societ. Per fare un esempio, tra le istituzioni sociali, il matrimonio (che hache fare con un sistema di parentela) pu avere aspetti religiosi, politici ed economici.Questo per spiegare che ogni istituzione sociale pu integrarsi con altre, diventando cosFUNZIONALE alla struttura della societ. Il matrimonio dunque struttura la societ, inconclusione.

    Sempre sul tema della strutturazione della societ, Malinowski era in linea con ilpensiero di Redcliffe Brown, ma per evitare di impelagarsi in astrazioni teoriche,preferiva compiere gli studi sul campo a diretto contatto con i popoli da studiare. In"Argonauti del pacifico" scrive delle relazioni tra padre e figlio, per mettere alla prova leteorie Freudiane. Il padre, per i Trobriandesi, (popolazioni a nord dell'Australia, inNuova Guinea) una figura di grande indulgenza, non un autorit come osservava Freud.Piuttosto lo zio materno che una figura autorevole. Freud aveva un po' troppogeneralizzato. In questo modo, ignorando la paternit bilogica, il ruolo sociale che ilpadre esercita, completamente diverso da altre culture basate sulla patrilinearit.

    Il Funzionalismo di Malinowski deriva dall'influenza di Rivers che pose le basi per laraccolta dei dati di indagine e invent il metodo genealogico basato sulle terminologie diparentela. Egli rifiuta il punto di vista storico evolutivo di Taylor e invece pone enfasisulla funzione che le varie cellule della societ svolgono interagendo tra loro. In questitermini, svanisce l'idea di un percorso obbligato per tutte le societ, perch esistono piculture diverse indipendenti; come appunto quelle basate sulla matrilinearit.

    Vediamo insieme, e nello specifico, quali sono le regole per un'indagine accuratadell'etnografo e cerchiamo di tracciare dei parallelismi con l'astrologia.

    1) L'etnografo deve allontanarsi dai suoi simili per vivere tra le persone del posto. Allostesso modo, lo studioso del fenomeno astrologico dovrebbe allontanarsi dalla suapersonale visione dell'astrologia per risultare pi imparziale.

    2) L'etnografo deve risedere per il maggior tempo possibile all'interno del villaggio dastudiare, in maniera tale che cos possa raccogliere il maggior numero di informazioniutili alla sua ricerca. Allo stesso modo, l'astrologo desideroso di studiare altriorientamenti astrologici diversi dal suo, dovrebbe capire che non sufficiente la lettura

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    dei testi, ma necessaria una partecipazione attiva con una figura guida che possa farcomprendere meglio quei concetti che possono essere travisati e male interpretati (perquesto motivo critico aspramente la formazione autodidatta in astrologia). Presuntuoso colui che pensa di poter cogliere il senso di una scuola o le affermazioni di alcunicaposcuola leggendo solo dei libri. Ritengo ci di una ingenuit sconvolgente.

    3) L'etnografo deve porsi obiettivi scientifici. Anche questo punto degno diconsiderazione perch in astrologia, l'obiettivo scientifico spesso rimosso a favore diun obiettivo empatico. In sostanza, non conta pi l'attendibilit di una previsione o diuna analisi astrologica, quanto invece il rapporto che si instaura con il consultante chedovrebbe essere rassicurato, secondo il presupposto che, al di la di tutto, quel che conta avere un atteggiamento spirituale positivo, tale da fronteggiare qualsiasi ostacolo.

    4) L'etnografo deve applicare metodi particolari e raccogliere i dati. Ovvio che se inastrologia impera la tendenza poc'anzi descritta, non avr senso n applicare rigidi

    protocolli e n raccogliere i dati.

    Con domande mirate sulla tecnologia e genealogia, ma vivendo all'interno del gruppo, possibile comprendere meglio la trib indigena, stando alle considerazioni diMalinowski.

    Non solo lo scheletro della societ, man anche la sua carne e il suo sangue, possibilecogliere, attraverso un approfondimento. Ecco, potremmo dire che l'autodidatta inastrologia pu solo comprendere lo scheletro delle materie che studia. In questo discorso

    includo anche me quando analizzo e giudico orientamenti astrologici diversi dal mio,ben consapevole che non mio interesse approfondire ci che meriterebbe anni e anni distudio e quindi la ridefinizione delle mie priorit.

    Secondo la prospettiva malinowskiana, occorre in effetti avere una visione olistica deidati raccolti, visto che l'indagine su una precisa struttura della societ (come per esempioquella del matrimonio o della parentela in generale) di riflesso riguarda anche altriaspetti sociali, sempre per il motivo che ogni cellula sociale interagisce con altre insinergia per connettere le singole parti alla totalit per considerare l'oggetto di indagineda un punto di vista globale. Ovviamente, il metodo partecipante, fondamentale per

    ottenere i dati che interessa analizzare.

    E' possibile un approccio empatico alle diverse astrologie? No se l'oggetto di studio sull'astrologia. Bisognerebbe studiare l'aspetto sociale e culturale della materia per potercogliere, (sin dove possibile, oltre la superficie dello studio del testo) le differenze e lesimilitudini delle diverse astrologie. In questi termini si perde di vista l'aspetto pratico.

    E' chiaro, e lo ribadisco ancora una volta, che l'aspetto partecipativo, interattivo,all'interno del proprio percorso astrologico (sia che esso abbia a che fare con una scuola

    di pensiero in particolare e sia che abbia a che fare con pi orientamenti) difondamentale importanza, direi essere condizione necessaria a una comprensioneprofonda della materia, se al contempo viene applicato un protocollo di raccolta di dati

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    che a sua volta deve essere definito attraverso la conoscenza delle materie che sonoproprie della ricerca stessa. Dunque, statistica, comparatistica e non per ultima laconoscenza dell'epistemologia, materia quasi del tutto sconosciuta all'astrologo che siimprovvisa e che concepisce la materia astrologica pi come una poesia che come uncomplesso di elementi da analizzare e sintetizzare (sia con gli strumenti della ragione esia con una sufficiente dose di intuizione).

    All'epoca di Malinowski, nei primi del '900 erano rare le universit in cui poterapprendere i metodi di comparazione, anche perch la ricerca stessa in tal campo, era aglialbori. Malinowski stesso afferma che in fin dei conti mai riuscito per davvero aeffettuare un indagine di ricerca impersonale a causa di:

    1) difficolt nello svolgere un lavoro e nella struttura stessa del suo linguaggio che gliimpediva di entrare totalmente in empatia con gli indigeni:

    2) la parziale immedesimazione con il nativo;

    3) dunque scarsa osservazione oggettiva;

    4) nessun desiderio di parit sociale.

    Possiamo estendere tutto ci all'atteggiamento dell'astrologo desideroso di scoprire altreastrologie differenti dalla sua, alla mancanza di oggettivit a causa di un forma mentispreimpostata a un personale modo di vedere le cose oltre che a un modo determinato dalproprio orientamento scolastico. Sotto questo punto di vista, l'astrologo moderno non

    altro che un teorizzatore pi che uno sperimentatore, poich anche le stessesperimentazioni sono subordinate a uno studio parziale delle regole astrologichespecifiche di quell'orientamento di pensiero, e colpa anche di un atteggiamento noncompletamente partecipativo, sempre a causa di quello che all'inizio abbiamo definitoetnocentrismo, qualcosa che in astrologia possiamo tradurre come la predisposizioneegopatica a credere che il proprio modo di approcciare alla materia sia pure quellomigliore.

    Questo pone in risalto come la vera ricerca astrologica sia un poco come le vecchiericerche antropologiche mediante cui i dati venivano raccolti facendo testo ai racconti deiviaggiatori e non a una esperienza diretta sul campo. Dati di seconda mano, anche inastrologia, sono il motivo ricorrente e la "conditio sine qua non" del proprio orientamentoscolastico, non un reale studio a tabula rasa, con la conseguente lacuna nel definire comei dati sono stati raccolti, e quali sono state le difficolt in tutto ci (e prendere inconsiderazione pure l'ipotesi dalla scarsa validit delle fonti).

    Nasce cos la monografia etnografica (cos come nascono gli orientamenti scolastici in

    astrologia) in cui ci si concentra a mettere in risalto la componente partecipativa alla vitadegli indigeni, mettendo in subordine il presupposto secondo cui la propria posizioneinterpretativa (data dalla propria cultura) sia una condizione privilegiata. Soltanto

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    abbandonando l'idea di superiorit sar possibile penetrare la cultura che si intendeanalizzare. Ora, questo relativismo, in campo antropologico pu essere utile percomprendere le peculiarit culturali di una data trib, ma in astrologia, secondo il mioparere, emergono problemi ben pi grandi poich la motivazione di fondo diversa daquella: in realt il presupposto quello di stabilire la migliore astrologia a scopoutilitaristico, dunque funzionale all'astrologo stesso che in qualche modo deve operare,tramite la sua formazione culturale, delle scelte che possano essere il pi vantaggiosepossibile per rispondere alle sue necessit.

    Un altro aspetto fondamentale dell'idea di Malinowski quella dell'analisi della societnella sua totalit da un lato, e dall'altra mette in evidenze le relazioni che intercorrono trale diverse istituzioni.

    Alla base di questo approccio, secondo l'autore, vi sono 7 bisogni biologici (dormire,nutrirsi etc. etc.) presenti in tutte le culture e le rispettive risposte a questi bisogni, dateappunto dalla cultura. Ma ne parleremo meglio nel prossimo capitolo di Antropo-Astrologia.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Settima parte.

    Redcliffe Brown si opponeva alla visione boasiana poich, a suo parere non si potevasondare scientificamente la cultura, ma bisognava concentrarsi sulla societ come seriedi relazioni tra le persone. In ogni caso consapevole che una scienza della societnonostante sia possibile comunque agli albori, a uno stadio elementare e che cidipende dal fatto che non era stato condotto ancora uno studio comparativo tra societmolto diverse tra loro. Soltanto grazie all'affinamento del metodo comparativo, secondol'autore, sar possibile migliorare la conoscenza dell'antropologia sociale. Per lui era difondamentale importanza la societ e non l'individuo tant' che il suo studio sui ritualidegli abitanti delle isole Andamane, era finalizzato al riconoscimento della funzione

    sociale invece che sull'effetto sul singolo individuo. Alla stessa maniera, come percorsodi conoscenza per il miglioramento della propria formazione astrologica, sarebbeinteressante comparare le diverse scuole di pensiero circa la definizione di alcuneposizioni astrologiche. Mi viene in mente per esempio, la divergenza di opinioninell'attribuire all' "invidia", una precisa collocazione zodiacale, basate tanto sulla propriaesperienza empirica ma sopratutto sulle proprie capacit analogiche.

    Sempre Redcliffe Brown paragona lo studio della societ a quello delle conchiglie: ogniconchiglia ha una struttura particolare, che potremmo dire si basa su una strutturaricorrente (Forma strutturale) (Qualcosa che io ricollego all'ideale Platonico oall'immagine archetipica). La societ, allo stesso modo, ha una struttura che dipende da

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    quel che l'antropologo inferisce dai singoli individui, mentre la "forma strutturale" ha ache fare con un sorta di generalizzazione, ci che l'antropologo inferisce a proposito diuna particolare societ sulla base delle osservazioni sugli individui. Ci che conta perl'autore, non descrivere minuziosamente le singole parti che costituiscono la societ(matrimonio, religione, politica etc. etc.) ma importante comprendere la funzione dellarelazione e dei rapporti esistenti tra le diverse parti.

    Ci che distingue un ricercatore dall'altro, il modo in cui cerca di individuare questeconnessioni, queste relazioni, ma anche nello scegliere le connessioni che si reputanosignificative e nelle analogie che si usano per spiegarle. Attenzione! Le analogie, servonoper spiegare e non per dimostrare! Quindi, anche a costo di ripetermi all'infinito, ricordola fallacia che si rischia di commettere, il pericolo che si corre nel delegare a essa laresponsabilit del funzionamento dell'astrologia.

    In ogni caso il pensiero di Redcliffe Brown venne equivocato in pi occasioni ancheperch usava i termini per spiegare qualcosa che in realt era gi identificata con un altrotermine. Infatti per "forma strutturale", lui intendeva il termine "struttura sociale";mentre con quest'ultimo termine lui invece considerava i dati.

    Da questo momento in poi, nei primi del '900, dal pensiero struttural-funzionalista sipassa alla strutturalismo. L'obiettivo principale era quello di definire se il grado diparentela avesse delle implicazioni sociali o fosse solo un aspetto del linguaggio.

    Kroeber pensava che i principi di classificazione del pensiero umano avesseroimplicazioni dal punto di vista sociale ma solo indirettamente. Questi principi diclassificazione o propriet formali da lui definiti erano: la generazione, il sesso delparlante, l'et all'interno della generazione, il sesso del parente. Secondo Rivers invece itermini usati per definire la parentela deriva direttamente da fatti sociali e tramite essapossiamo individuare anche tratti sociali estinti. Redcliffe Brown per contro criticaspramente la visione di Kroeber in cui il comportamento sociale il riflesso della linguae critic pure Rivers che afferma che la terminologia riflette antichi tratti sociali. SecondoBrown se qualcuno chiama padre anche il fratello di questo, dovr trattarli in modosimile. Di conseguenza, la terminologia ha una stretta connessione con i fatti sociali a cuilui non sa dare una origine.

    Egli elabor due studi sul totemismo: una di queste era in accordo con le idee diDurkheim sul fatto che i totem svolgono una funzione legata alla solidariet del clan ecome ci possa essere utile per comprendere il modo di classificare il mondo. Per su diuna cosa non era d'accordo: Durkheim era convinto che specie diverse di oggetti,

    rappresentando un gruppo sociale, di riflesso divengono oggetto del rito. Per RedcliffeBrown invece ci che fa gi parte del rituale diviene una specie scelta per rappresentareil gruppo. Quattro sono i punti cardine del totemismo da lui elaborati: 1) il gruppo

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    patrilineare da cui costituito il clan; 2) I totem scelti (che siano animali, piante, oelementi naturali); 3) i luoghi sacri; 4) e gli esseri mitici che han reso sacri quei luoghi.

    Il secondo studio sul totemismo invece riguarda non solo la relazione esistente tra lediverse trib appartenenti a totem diversi, ma pure a come classificano gli animali dellastessa specie e le relazioni tra le diverse classificazioni. Egli si domanda: qual larelazione simbolica tra due specie simili? Tutto si spiega con il mito, poich da esso chesi comprendono le relazioni di parentela tra le diverse specie, in base a principi di tipoanalogico ovviamente. Vedete come questa cosa non poi cos diversa da chi fa astrologiaoggi che proprio partendo dal mito cerca somiglianze tra due o pi cose o fenomeni.Ovviamente, le somiglianze sono sempre arbitrarie e dipendono da quanto il soggetto creativo. Ma l'astrologia un gioco di creativit basata sulle deduzioni o una disciplinabasata sull'osservazione empirica e quindi sul pensiero induttivo? Per molti, valida la

    prima opzione, per me la seconda. Il primo metodo ovviamente non da sottovalutarema ci che si immagina poi dovrebbe essere messo alla prova dall'osservazione empirica:e il numero dei casi di conseguenza deve essere il pi alto possibile procedendoinduttivamente.

    Radcliffe Brown precede il pensiero di Levi Strauss ponendosi una domandafondamentale: si tratta di un modello impresso nella mente umana, seppur a livelloinconscio? Qui parliamo degli albori del pensiero Junghiano ed importante tutto ciper comprendere l'evoluzione della materia astrologica.

    Un breve riepilogo: il funzionalismo, abbiamo detto, sostiene che ogni istituzione socialedeve essere interpretata in rapporto al proprio contesto per dimostrare come ognuna diesse si riveler utile per consolidare l'ordine sociale. In questo modo si perviene allaconclusione che ogni cultura una configurazione unica che impedisce una qualsiasigeneralizzazione. Il funzionalismo per presenta dei limiti: nessuno antropologofunzionalista ha mai desiderato avvicinarsi davvero a quegli ideali; inoltre l'osservazionepartecipante deve in qualche modo rimanere oggettiva, cosa impossibile con tale

    atteggiamento. Inoltre, la ricerca della popolazione da studiare non data da un interessedi tipo scientifico ma da questioni di natura pratica. Impossibile pure una parit tranativo indigeno ed etnografo, anche perch le strutture sociali stesse degli indigeni nonavrebbero consentito allo studioso, di integrarsi perfettamente. In quale ambito dellagerarchia lo avrebbero collocato? Inoltre, Malinowski aveva a che fare per lo pi con laclasse aristocratica e non avrebbe potuto comprendere appieno il punto di vista delleclassi inferiori per avere un quadro completo di tutto il contesto sociale e culturale.Inoltre, cosa ancora pi importante, l'autore stesso considerava gli indigeni comerappresentanti di un et passata e quindi obsoleta. Aggiungiamoci ancora il contatto conuna fetta limitata di una certa societ. Di conseguenza, non si pu creare un quadro dellasociet analizzata, ma solo descrivere le istituzioni sociali nella loro funzione pratica. E

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    ancora, il problema della traduzione in sintesi dell'esperienza vissuta oltre che dellinguaggio stesso un altro fattore da prendere in considerazione.

    Nasce dunque l'antropologia strutturale di Claude Levi Strauss influenzata dal pensierosull'atteggiamento partecipante suggerito da Malinowski.

    Sullo studio della parentela egli ottiene i primi riconoscimenti internazionali: eglisostiene che l'unica regola universale a tutte le societ quella che proibisce l'incesto che un fenomeno di cultura, ma pure radicato come fenomeno naturale. Questoevidentemente segna il passaggio dalla natura alla cultura. Egli fu influenzato a talproposito da Westermark nel tentativo di dare una spiegazione al fenomeno.Quest'ultimo, aveva una idea diversa da quella elaborata da Freud sull'argomento ecredeva che il tutto fosse generato da una repulsione istintiva. Freud invece sosteneva chenon la ripugnanza alla base del rifiuto dell'incesto, ma piuttosto si tratta di un desideriorepresso. Durkheim invece dava una soluzione di tipo sociologico e non psicologico comequesti due. Egli la vede piuttosto come una conseguenza dell'esogamia, cio del legametra persone appartenenti a gruppi e strati sociali diversi. All'opposto, e per logica, l'esogamia a essere il risultato della proibizione all'incesto e non il contrario; e in questo,sono d'accordo con Levi Strauss che vedeva, inoltre, nel rifiuto dell'incesto, la necessitdi stabilire contatti di comunicazione e scambio tra altri gruppi.

    Egli teorizza quello che definisce "atomo di parentela", cio la minima parte costitutiva

    della societ: padre, madre, figlio e fratello della madre o il nonno in sostituzione di esso.Egli detiene un ruolo importante all'interno della famiglia: se il padre e il figlio hannoun legame affettivo molto forte, allora il fratello della moglie risulta essere autoritario siasul nipote che sulla sorella. Se all'opposto autoritario il rapporto tra padre e madre o trapadre e figlio, allora lo zio diviene una figura affettuosa. Ecco, attraverso l'analisidell'atomo parentale, egli fonda il suo metodo strutturale e comprende le regole su cui sibasano i vincoli matrimoniali nelle diverse societ. Le strutture complesse della parentelainvece riguardano i meccanismi psicologici ed economici che portano a favorire la sceltadi un dato partner. Le strutture complesse inoltre riguardno l'affidarsi alla scelta delpartner seguendo altri criteri e la proibizione di alcuni membri. Presso molte trib lecitosposarsi con i cugini incrociati (per un uomo lecito e consigliato sposarsi con la cuginamaterna, cio con la figlia del fratello della propria madre). Ecco perch lo zio materno,acquisisce importanza all'interno del nucleo famigliare.

    In sostanza abbiamo il fratello della propria mamma, lo zio materno insomma, cheassume pi importanza, nella famiglia, del padre della mamma, quindi del nonno.Probabilmente, forse per una questione di vigore fisico, viene attribuito al fratello dellapropria figlia data in sposa, il potere e l'onere di occuparsi di essa e proteggerla al posto

    di una figura ancora pi anziana. Il Caso di esogamia perfetta, costituto, secondoStrauss, dall'obbligo di risiedere nel villaggio della propria moglie cio la propria cugina,cosicch possa esserci una continua mescolanza tra due villaggi per favorire meglio i

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    rapporti di scambio e fratellanza. Ecco come per Levi Strauss diviene cruciale il concettodi reciprocit, elemento di natura inconscia, e che segna, a livello primordiale,elementare, il passaggio tra natura e cultura. Ovviamente anche il linguaggio stesso staalla base della comunicazione necessaria alla reciprocit e quindi ai contatti sociali. Laproibizione dell'incesto cos come l'esogamia, sono fondati sulla reciprocit, sul fatto diandare al di la della propria cerchia famigliare di origine.

    Quanto detto sin'ora ha una importanza considerevole per definire prima di tutto lemotivazioni dell'unione matrimoniale, che evidentemente pone in secondo piano ilvalore dell'amore rispetto al sentimento vero e proprio. Ecco inoltre come mai ladistinzione, in astrologia, tra VII^ e 5^ Casa. La prima legata all'aspetto sociale dellegame, mentre la 2^ all'aspetto sentimentale. Da ci possiamo trarre pure la conclusioneche nello schema zodiacale sia rappresentato, in maniera universale, il modo innato in

    cui l'uomo osserva e vive nel mondo.

    Rispetto a Redcliffe Brown, Levi Strauss utilizza il termine "strutturale" per descrivere ilcomplesso delle relazioni sociali. Il primo ci vedeva il complesso delle reti sociali, lerelazioni concrete tra gli individui, il secondo invece vedeva in questo il prodotto di unastruttura pi profonda, cio alla base delle relazioni e reti sociali, doveva esserci unastruttura di fondo data da termini in opposizione che servono a ordinare il mondodell'esperienza, al fine di farne un oggetto del pensiero. Insomma la struttura sociale modellata e costruita su queste strutture del pensiero nascoste, e che si manifestano inmodelli come il matrimonio tra cugini incrociati. Quindi nell'inconscio che risiede lavera struttura delle strutture sociali. Ovvio e del tutto scontato il parallelismo con ilpensiero Junghiano.

    Quindi, ogni processo di simbolizzazione o il principio di reciprocit, sono processiinconsci dati da sistemi di opposizioni; e ci rappresenta il percorso obbligato per capireil passaggio tra natura e cultura. Qui parliamo di inconscio strutturale che alla base siadel pensiero logico e sia di quello mistico, sia esso civilizzato o primitivo. Nasce cos la

    consapevolezza che siamo accomunati dalle stesse strutture di pensiero a prescinderedall'etnia, colore della pelle, ideologia, cultura, societ di provenienza, collocazione nellastruttura sociale.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Ottava parte.

    Prima di Levi Strauss il totemismo era stato considerato come la manifestazione delpensiero mistico dell'indigeno. Egli sostiene che il pensiero di questi uomini non tantodiverso da chi civilizzato e non nemmeno in ordine di successione. Anzi, i duepensieri, quello "selvaggio" e quello civilizzato, sono due sentieri paralleli a proposito

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    dell'osservazione della realt. Dunque non un percorso evoluzionistico, ma percorsiparalleli e diversi l'uno dall'altro. Il pensiero "rozzo" degli indigeni, assume quindi lestesse valenze di quello dell'uomo contestualizzato nella civilt, perch si basa sullestesse strutture logiche.

    Perci l'autore vede nel totemismo un semplice sistema di classificazione, non ci vedenecessariamente una sorta di unione prelogica tra il totem e il misticismo dato che ilmisticismo non altro che il risultato di un operazione logica fondamentalmente, cioordinatrice dei fenomeni naturali. Se si tratta di sistemi di ordinamento, allora iltotemismo condivide qualcosa con la suddivisione in caste di alcune societ indiane: coscome il totem ordina la diversit delle specie su fattori di tipo naturale, cos le casteindiane sono strutturate in maniera di ordinare la societ secondo la cultura. Alla base c'sempre una classificazione, catalogazione, ordinamento. Possiamo affermare a questo

    punto che l'ordinamento in generale universale e quindi archetipico.

    Attraverso il totemismo, la divisione naturale in specie somiglianti, anche il modello sucui si fondano i raggruppamenti sociali.

    In astrologia, i raggruppamenti, la catalogazione, avviene per mezzo di fattori emotivi epsicologici e poi, di riflesso, anche sull'aspetto sociale della propria esistenza, dato chenoi siamo quello che pensiamo in un continuo gioco di relazioni tra natura e cultura.

    Poich i gruppi totemici si concepiscono come gruppi culturali (basati su nozioninaturali) allora si scambiano cerimoniali e donne (esogamia e matrimonio tra cuginiincrociati). Al contrario le caste, siccome si riconoscono come elementi naturali (basatisulla cultura), sono separate le une dalle altre attraverso precisi tab. Ecco, la natura operauna funzione unificatrice, mentre la cultura una separante.

    Ora entriamo nel vivo del lavoro di Strauss che potr fornirci ancora utili informazioniper sondare la materia astrologica secondo la prospettiva antropologica. Intantopremettiamo subito che parleremo dei miti e di come l'autore si distacca dal concetto dinatura e cultura per far fronte a ci, e si concentra invece su un altro tipo di dialettica:quella tra mitemi e i fonemi.

    I mitemi sono i nuclei che costituiscono un mito esattamente come le parole costituisconouna frase, diversi mitemi posti in sequenza diversa, costituiscono il mito.

    Gi questo sta a significare che prima del mito stesso esiste anche pi di un archetipo.Questo significa che nello stesso elemento astrologico, se esso trae spunto dal mito, nondobbiamo trovare qualcosa in analogia con il mito stesso, ma in analogia con i mitemi di

    cui costituito. Ecco che cos salta ogni pretesa che il mito possa essere il modo per farericerca in astrologia. Non ha senso il mito in s, quanto la sua struttura, che mette in

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    sequenza specifica piccole componenti, in ogni mito in modo diverso, in sequenzadiversa.

    In "Tristi tropici" Strauss ci informa circa la sua nozione di progresso che intesa come ilfrutto di una societ "calda", ovverosia trae energia dai suoi disequilibri per portarel'innovazione culturale, ma anche per "bruciare" il mondo che la circonda, a differenzadi quelle societ fredde, che grazie al loro equilibrio non deturpano e non alteranol'ambiente attorno. Il concetto tra natura e cultura si fa forte ancora una volta ma in modonostalgico, grazie alla riflessione che nella societ civile vi la perdita dell'unit tral'universo naturale e quello sociale. Anche in questo caso, tutto ci mi ricorda il filmAvatar, dove si apprende come la cultura cosiddetta civilizzata finisce per mortificare lasociet indigena degli alieni di Pandora, per fini economici ed energetici.

    Grazie ai limiti sollevati da Malinowski circa l'atteggiamento etnografico chebisognerebbe adottare, il mondo accademico degli anni '70 acquisisce il dato che non possibile descrivere in maniera oggettiva e scientifica le abitudini di una datapopolazione. Ovvio, grazie al contributo di Feyerabend una riflessione critica sulleproprie categorie epistemologiche per la costruzione dell'oggetto stesso della ricerca. Inparole pi semplici, si tratta della messa in discussione dei paradigmi utili alla ricerca osu cui fondare la ricerca stessa, considerando il fatto che l'etnologo, nell'analisi di unacultura, si fa portavoce della sua, con tutto quello che ne consegue, sia nell'analisi deivalori che nell'interpretazione dei fatti. Insomma l'umilt di accettare la diversit poichanche in quel che ci sembra strano oppure obsoleto, potrebbe nascondersi una nuovarivelazione, se letta da un punto di vista diverso, o riletta attraverso nuove scoperte enuovi assunti.

    Ne ho parlato ampiamente nel mio "L'amor che move il sole e l'altre stelle"; un lavoroutile per ogni astrologo che voglia approfondire la parte teorica della materia astrologicaanche dal punto di vista filosofico.

    Dunque una visione oggettiva, lo ribadisco, non possibile a causa del fatto chel'antropologo deve avere piena coscienza di come la sua cultura porti inesorabilmente aleggere la realt in modo specifico. Nessun osservatore potr mai essere oggettivo perchnon potr mai distaccarsi dalla sua formazione e dal suo vissuto.

    Per questo non significa che nella ricerca scientifica non bisogna omologarsi a ci ched prova di funzionare: sarebbe una scusa troppo comoda per quegli astrologi fannulloniche per mancanza di voglia di studiare preferiscono dedicarsi ad astrazioni spirituali chenon necessitano alcuna verifica. , Sarebbe, a mio parere, idoneo un venire a patti conquanto fa parte del proprio percorso formativo e quanto fa parte del mondo ancora daesplorare.

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    Questa mia stessa idea trova consenso nelle idee del moderno antropologo che non chipretende di studiare "l'altro" ma chi instaura un rapporto di reciproca conoscenza, unvenire a patti con i diversi punti di vista. Dati questi presupposti, quegli anni di fine delXX secolo furono quelli in cui anche la metodologia di raccolta del materiale sub unforte mutamento. la compilazione dei lavori era di tipo "polifonico" cio a pi vocicostituite dall'antropologo e dagli indigeni stessi per superare i limiti dell'antropologia"positivista".

    Un atteggiamento dialogico certamente importante se si ha necessit di conoscere ilprossimo; ma dal mio punto di vista "platonico" dovrebbe esistere un sistema di indaginee di lettura del mondo oggettivo e universale.

    Afferrare il punto di vista dell'indigeno, si trasform nel far parlare direttamentequest'ultimo. Ribadisco ancora, a questo punto, come una formazione autodidatta siaassolutamente controproducente nello studio astrologico poich si analizza il testostudiato secondo i propri paradigmi, secondo il proprio metro di indagine della realt chepu essere anche distante anni luce da quello che realmente vuole intendere l'autore.L'autodidatta fa parlare l'autore per mezzo della propria interpretazione soggettiva;infatti ho ascoltato molti astrologi, di formazione autodidatta che affermavano qualcosadi completamente travisato o riadattato a proprio uso e consumo.

    L'idea dell'autodidatta quella di farsi un'idea personale su quel che studia; mentre l'idea

    di chi appartiene a una formazione scolastica di apprendere oggettivamente il pensierodel caposcuola, per eventualmente poi superarlo. Senza la conoscenza oggettiva possibile farsi una idea personale, ma partendo da basi poco solide perch basate sullapropria interpretazione dei fatti.

    In antropologia diviene importante, non pi l'osservazione partecipante, mal'osservazione della relazione che si instaura con l'indigeno. E' alla fine del 1973 che nascel'antropologia interpretativa di Clifford Geertz dove confluiscono i saperi dellalinguistica, della semiotica, e dell'ermeneutica soprattutto per sviluppare tre granditematiche:

    1) la problematica emica, ossia il punto di vista del nativo;

    2) la discussione sull'incontro tra le culture;

    3) la modalit mediante cui tutto ci viene trascritto in un testo.

    Non parliamo pi di un informatore ma di un dialogo alla pari dove osservatore e

    osservato si influenzano a vicenda con la convinzione che non esiste alcuna posizioneprivilegiata (sia essa filosofica o culturale). Ognuno dunque osserva non solo l'ambientema anche se stesso all'interno dell'ambiente e attua quei comportamenti che gli

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    permettono di interagire con ci che percepisce. La prospettiva interpretativa si distaccacompletamente da quelle branche di tipo osservativo dove si pretende di descrivereoggettivamente il mondo del nativo, e pure da chi sostiene che sia possibile un linguaggioneutro per ottenere quel distacco necessario dal soggettivismo ma pure dal fatto che ildialogo avviene in un contesto che influenza il tutto; e il contesto il mondo dell'uomo(animale interpretante) su cui si basa sia l'oggetto della ricerca che gli strumenti dellaricerca stessa.

    In breve, come si pu parlare dell'uomo e sull'uomo con l'uomo? Come si pu parlare dicultura con la cultura?

    Pare una contraddizione di termini, un paradosso.

    A questo punto si sviluppa una conoscenza socio antropologica detta prassiologia. Fu

    Pierre Bourdieu che a partire dagli anni '70 contribu alla revisione dei paradigmiantropologici. La conoscenza fenomenologica si basa sull'osservazione del mondo coscom' e mira a descrivere gesti, atti, comportamenti. La conoscenza prassiologica inveceriguarda il fatto che esiste un intimo legame tra le pratiche sociali e la conoscenzaoggettivistica, in cui il concetto di habitus risulta fondamentale.

    L'Habitus rappresenta il modo in cui l'essere umano esprime, tramite il comportamento,il pensiero, i suoi atteggiamenti, il proprio modo di stare nel complesso delle relazioni.Dunque Bourdieu, con questo termine vuole sottolineare che il nostro modo di vivere nelmondo condizionato dalle strutture a noi esterne, quelle stesse strutture studiate dallaconoscenza oggettivistica, ossia le relazioni economiche, sociali, politiche, ideologiche.Questo di riflesso spinge l'individuo a strutturare e plasmare il mondo sulla base diqueste stesse strutture. Si tratta di una specie di Ouroboros, il serpente che si morde lacoda, un principio senza soluzione di continuit.

    La societ plasmata e plasmante, l'uomo plasmato e plasmante. L'autore parla di"struttura strutturante". Nel concetto di habitus rientra il corpo dell'essere umano, che mediatore tra l'uomo stesso e il mondo. Tutto ci sta alla base del pensierodell'incorporazione. Va da se che il nostro habitus varia sia in base alle nostre particolaricaratteristiche psico-fisiche, e sia in base all'interpretazione che diamo alla cultura diappartenenza.

    Dopo questo autore, a sviluppare ulteriormente il concetto di incorporazione venneThomas Csordas con il suo "paradigma dell'incorporazione" in cui il corpo non solo un

    semplice oggetto di studio, ma anche il soggetto della conoscenza e della produzioneculturale. Ovvio un rimando a concetti che negano la dualit a favore di una visione pi

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    unitaria. La cultura, per l'autore, dunque appare come il prodotto di una esperienzaintercorporea tra soggetti. Nel prossimo capitolo affronteremo ancora meglio tutto ci.

    Nuovo studio Antropo-Astrologico. Nona parte.

    Una delle cose su cui si preme in particolar modo nell'etnografia, il grado di empatia daraggiungere con il l'altro, con l'indigeno, senza prevaricare, senza essere colonizzatore.Ma possiamo riuscirci davvero? Non lo credo affatto dato che non capace di cinemmeno il marito nei confronti della propria moglie (o viceversa). Figuriamoci poi se possibile una cosa del genere in Astrologia, dove la competizione ai massimi livelli.

    Ricollegandomi a ci, James Clifford riprende i concetti di Csordas ed estende il concettodi Habitus a quella disposizione d'animo necessaria per comprendere come orientarsi inun determinato contesto, e la propensione a parlare un altro linguaggio. Per habitusevidentemente intende l'empatia ma soprattutto la partecipazione attiva alla quotidianitdi quegli uomini. In Italia, Leonardo Piasere usa il termine veneto "imbombeg" perdescrivere la necessit di abduzione e mimesi necessaria a comprendere il nativo, perottenere anche il suo consenso, ma sempre con una continua tensione tra se e l'altro,apprendendo il "non noto" con l'analogia e la risonanza con il proprio vissuto.

    Ecco: da questo punto di vista, il lavoro dell'astrologo deve basarsi su questa continuatensione tra il proprio vissuto e quello della persona a cui sta analizzando i transiti peresempio. Una chiara percezione di come essi possano funzionare sull'individuo puesserci solo per mezzo dell'analogia, che il modo per trovare delle somiglianze tra se elui, somiglianze non sempre sono coerenti con il vero significato dell'aspetto, dato chetalvolta lo studioso attribuisce a esso un significato che si discosta dal suo reale scopo esignificato, arricchendolo di speculazioni e deduzioni tutte da verificare. Si pu benapplicare all'astrologia il concetto di Habitus se esso ha a che fare con la capacit di sapermantenere vivi entrambi i punti di vista: il proprio e quello del consultante.

    Unni Wikan, antropologa norvegese, oltre a cercare un approccio empatico con gliindigeni balinesi, cerca di creare una risonanza tra lei, il testo che scrive e il lettore,cercando di trovare una specie di ponte che possa collegare gli altri a se.

    Leavitt aggiunge che la ricerca dell'empatia pu portare al malinteso, e questo ovviodato che non facile comprendere la linea di confine tra le proprie emozioni e costruzionilogiche e quelle delle altre persone. Per questo invita all'empatia analogica e riflessiva,che consiste nella costante riformulazione del proprio vissuto e delle proprie categorie,

    mettendo in discussione la propria impressione circa quel che si appresoempaticamente, con paziente disponibilit.

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    Allora sembra evidente che nel tentativo di percepire la realt, non sar pi sufficienteuna visione logica dei fatti, ma pure una visione emotiva. Ma cosa l'emozione? Non qualcosa di universale! Non qualcosa che uguale per tutti! Sia nella forma che

    nell'esposizione varia e dipende da cultura a cultura. Nell'800 il termine era impiegatoper descrivere una perturbazione psicologica, legata, talvolta, a stati di malattia in quantoriguarda qualcosa che pu farci perdere il controllo ed sempre in contrasto con laragione.

    Darwin ovviamente ci vedeva qualcosa di innato, sono fisiologiche ed emergono per ilprincipio di autoconservazione, cio per favorire i bisogni e l'adattamento all'ambiente.Dunque, si tratta di qualcosa trasmesso geneticamente. Ovviamente, alla visionebiologica andrebbe associata pure quella astrologica.

    Secondo Water Cannon il nucleo centrale delle emozioni risiede nel talamo a cui sonolegate tutte le attivit del sistema nervoso centrale. Con gli "studi sull'isteria" Freud gettaun abbozzo di teoria per definire le emozioni. Ci che sta alla base delle emozioni, perlui l'angoscia e la depressione. Nell'angoscia ci vede la preparazione ad affrontare unpericolo immediato, manifestandosi con l'esaltazione dell'attenzione sensoriale e dellatensione motrice. Quando l'angoscia va al di la di certi limiti, allora pu sfociare nellapatologia. L'emozione per pu essere anche una valvola di sfogo a desideri bloccati.

    I lobi frontali, l'amigdala, l'ippocampo, hanno collegamenti che si estendono per tutto ilcorpo, in particolare con il sistema immunitario, con il sistema endocrino che regola gliormoni, con il sistema nervoso autonomo che regola il battito cardiaco, la pressione delsangue. Questo ci dice molto su come la mente pu influenzare il corpo e viceversa!

    Ma non tutto qui. Il cervello non un entit biologica predeterminata: le emozionivengono mediate dall'ambiente e dall'esperienza e sono essi che modellano il cervello.

    Secondo il mio parere per, esistono disposizioni innate o disposizioni (quelleastrologiche) che fungono da tracciato su cui l'ambiente e la cultura possono costruire la

    loro struttura "mobile".

    Clifford Geertz negli anni '70 sosteneva che il sistema nervoso, ha bisogno di unambiente culturale e sociale per poter funzionare. Nello studio sui bambini selvaggidescritto nei capitoli precedenti, abbiamo appreso proprio come la componenteambientale e sociale sia importantissima per educare le disposizioni innate a funzionarein un certo modo, ad assecondare certi "binari", a modificare le strutture cerebrali ancheper quanto concerne la risposta emotiva a certi stimoli sociali. Per questo bisognaconcepire gli archetipi come qualcosa che sta a monte della risposta emotiva chescaturisce da un aspetto astrologico, dato che essa fortemente condizionata da qualcosache non innato.

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    Sotto questo punto di vista, come dice Geertz. l'essere umano incompiuto e necessitanel corso della sua vita di apprendere delle capacit e conoscenze che non sono datedall'apparato istintuale come accade invece per gli animali che sono provvisti di istinti

    utili alla loro sopravvivenza. Questo vuol dire che gli archetipi sono come delle scatolevuote da riempire, ma con tutto quello che in analogia con la scatola stessa e non che lascatole contenga gi al suo interno tutte le disposizioni di cui l'individuo adulto dotato.

    Sempre Geertz che la socializzazione rappresenta la "specializzazione" mediante cuil'uomo sceglie dalle esperienze emozionali. Questa selezione, solo questa potrebbeessere innata. Con la pubert il cervello conclude la sua maturit fisica, ma il processo dicrescita neuronale continuer per tutta la vita. Tre quarti del cervello si sviluppano fuoridall'utero e potrei azzardare a dire che solo un quarto quello che contiene in se ledisposizioni innate. Il cervello diverr sempre meno plastico e duttile dopo i tre anni divita e pare che dopo quel periodo, lo sviluppo dei centri cerebrali legati al linguaggio,sembra non potranno seguire uno sviluppo normale. Dunque possiamo affermare chel'essere umano, esattamente come l'archetipo, un insieme di potenzialit ma chenecessitano di essere sviluppate e coltivate tramite l'esperienza.

    Altra cosa importante per lo studio astrologico che le stesse aree cerebrali deputateall'espressione delle emozioni, sono anche quelle deputate al comportamento sociale. In

    particolare, la corteccia prefrontale che regola il rapporto tra emozioni, motivazioni, ecomportamento intenzionale. Nel mio libro di prossima pubblicazione, potrete leggerele mie considerazioni e scoperte sul legame esistente tra le funzioni cerebrali e lo zodiaco.

    L'amigdala invece il "computer centrale emozionale" del cervello. Robin Dunbar hadimostrato che negli ultimi 5 milioni di anni avvenuta una sorprendente crescita delcervello umano, soprattutto della corteccia e dei lobi frontali rispetto al resto del cervello.La cosa interessante che queste zone del cervello non sono quelle che riguardano lacostruzione di oggetti utili alla sopravvivenza, ma quelle utili a costruire relazioni sociali,a stringere alleanze, provare simpatie e antipatie. Di conseguenza, il vero sviluppodell'essere umano (o di altre forme evolute di intelligenza intergalattica/per chi crede inabitanti di altri mondi) di tipo sociale.

    Per funzionare, il cervello ha bisogno dell'interazione con l'ambiente e quindi conl'intervento della cultura.

    Il potere di adattamento dell'uomo cos vasto che anche in condizioni estreme possibile sopravvivere, come dimostra il caso di Amala e Kamala, due bambine indianeallevate dai lupi, che hanno sviluppato il linguaggio del branco e affinato sensi come lavista, l'olfatto e l'udito, ma deficitarie nella gestione delle emozioni, proprio a causa della

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    mancanza di un contesto sociale e culturale adeguato. Insomma, l'essere umano prendequello che gli sta attorno e lo utilizza. Altro caso emblematico dato da Victor, il bambinocresciuto selvaggiamente poi integrato in societ, che perdeva progressivamente le suecapacit autoimmuni e il suo corpo diveniva pi fragile. Non solo: fu scoperto che nonmostrava attitudine a ridere o piangere (elementi culturali dunque e non innati) ma purela scarsa predisposizione all'appetito sessuale (anch'esso strettamente vincolato alcontesto, dal contatto con gli altri). L'apprendimento di Victor era vincolato a ci che erarilevante per la sua sopravvivenza, per i su


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