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Date post: 13-Mar-2016
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oianfoa oife
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D U P L O Ochiede uno spazio

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Il Carattere Distruttivo L’incontro col Carattere Distruttivo può generare in noi uno choc e rappresenta una chances. Il carattere distruttivo crea spazio, fa pulizia, è giovane e sereno, fresco e riposato, non ha alcun modello e non si cura assolutamente di ciò che prenderà il posto di quel che è stato distrutto, ci sarà poi almeno per un attimo qualcosa che userà il posto lasciato vuoto, lo occuperà senza prenderne possesso. Il carattere distruttivo fa il suo lavoro evitando di essere creativo, cerca testimoni, è un segnale. Non gli importa di essere frainteso, anzi provoca che ciò avvenga. Il carattere distruttivo non lascia tracce nel mondo, sta fra le file dei tradizionalisti che tramandano la storia rendendola maneggevole, disponibile all’uso. E’ diffidente nel corso delle cose e ha fiducia di poter agire sul determinarsi degli eventi ed interrompere la visione lineare del tempo. Distrugge ciò che lo circonda con la forza del suo passaggio. Mi chiedo se possano esistere persone dal carattere distruttivo, poiché non riesco a ricordare nessun incontro della mia vita che possa totalmente rispecchiare queste caratteristiche. Penso invece di aver incontrato molte persone che ha tratti mostrano il suddetto carattere ma che in finale si dimostrano almeno in parte di essere costruttori. Forse si potrebbe dire che chiunque in certe situazioni può usare e mostrare il suo carattere distruttivo.

W. Benjamin

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“ Alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine. ”

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DENSE TREES

STOP

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36" WATER LINE

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“Lo spazio contemporaneo può essere descritto e interpretato attraverso la contrapposizione di due figure: l’arcipelago (lo spazio liscio dei flussi) e l’enclave (lo spazio dell’eccezione). Queste due figure convivono, ma la loro è una convivenza asimmetrica. Se da un lato vi è un’élite che gestisce lo spazio dei flussi, vivendo in un mondo arcipelago che percepisce come unico e privo di esterno, dall’altro la sospensione delle regole dell’arcipelago produce vuoti giuridici ed economici che fanno del sistema di enclave un buco nero, una zona d’ombra. L’arcipelago è un sistema di isole connesse, le enclave sono semplici isole. L’arcipelago può accogliere al proprio interno flussi legali e illegali, le enclave non hanno alcun tipo di collegamento, sono isolate da un potere che può essere esterno o interno a esse, subito o agito. Tra l’essere rinchiusi e rinchiudersi vi è una differenza sostanziale: è ciò che distingue un campo da una residenza di lusso.” Alessandro Petti, Arcipelaghi e enclave

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“Siamo tutti parte di una grande rivoluzione”

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Ogni domanda, anche la peggiore, merita risposta.

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Una cattiva domanda non merita risposta. Una buona domanda contiene già in se stessa una traccia della risposta.

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Caro Dani, come stai? Io sono a Venezia, in salotto, sul divano, con Cleo che sonnecchia qui a fianco… C’è ancora un po’ di sole che entra dalle finestre e me lo godo tutto! Ti scrivo perché è arrivato il momento di lavorare al nuovo progetto e questa mail farà parte del processo, nella speranza che tu abbia voglia di esserne coinvolto. Purtroppo credo che la distanza non ci aiuterà…o forse sì… Forse ti avevo già accennato in cosa consisterà questo lavoro, ma penso che insistere sulla forma scritta possa aiutare anche me, devo districare i pensieri perciò scrivere è essenziale. L’idea è di fare una serie di ritratti a delle persone scelte, miei coetanei, amici con cui condivido un percorso di vita e che come me non sanno dove questa strada ci porterà. Possiamo immaginarlo, possiamo avere degli obiettivi possiamo fidarci di una nostra proiezione fondata principalmente sul desiderio. È proprio la tensione del desiderio, dell’aspettativa che mi interessa. Vor-rei creare un dialogo partendo da un carteggio scritto, orale, aperto a tutti i mezzi necessari al raggiungimento dell’ obiettivo finale: un ritratto “futuro” della persona scelta. Vorrei seguire ognuno tracciando delle linee per una visione che alla fine sarà un incontro tra la propria proiezione personale e la mia previsione futu-ra su questa persona. È un percorso di scoperta dell’altro che sento la necessità di fare. O forse anche un dono agli altri e a me stessa. I regali sono sempre un’attenzione in più e un collante materiale di cui ormai non possiamo fare a meno. Insieme bisognerà scegliere un setting, abiti, luogo, oggetti, costruire quest’immagine come una scommessa che necessiterà prima o poi di una verifica. La richiesta che ti faccio per ora è di immaginare una professione, di inter-rogarti su come impiegare le tue capacità. Mi interessa sapere cosa pensi di tutto questo e forse può essere il primo passo per costruire il lavoro. In attesa di una risposta di mando un abbraccio forte. Fra

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hated because of great qualities secret so sorry that i forgot secret secret we’re all bound to forget. i was worried i might be rude to you. so worried that i was. it’s a lie to serve the truth and i’m still guilty. i missed. s o be it. everywhere everything you ever touched. cutting in won’t do it. there’s nothing to it. you were sorry that i was alone so sorry that you run away. putting it on me but you already knew it.it never meant a thing. so be it. i can’t understand this at all.i can’t pronounce this at all. these are different matters these are uncertain feelings they should never be discussed hereso keep it to yourself.

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disorder I’ve been waiting for a guide to come and take me by the hand, Could these sensations make me feel the pleasures of a normal man? These sensations barely interest me for another day, I’ve got the spirit, lose the feeling, take the shock away. It’s getting faster, moving faster now, it’s getting out of hand, On the tenth floor, down the back stairs, it’s a no man’s land, Lights are flashing, cars are crashing, getting frequent now, I’ve got the spirit, lose the fee-ling, let it out somehow. What means to you, what means to me, and we will meet again, I’m watching you, I’m watching her, I’lll take no pity from you friends, Who is right, who can tell, and who gives a damn right now, Until the spirit new sensa-tion takes hold, then you know, Until the spirit new sensation takes hold, then you know, Until the spirit new sensation takes hold, then you know, I’ve got the spirit, but lose the feeling, I’ve got the spirit, but lose the feeling, Feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling.

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Entre le désordre incontrôlé etl’ordre excessif d’Euclide, il y a désormais une nouvelle zone d’ordre fractal

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Ho tutto in testa,ma non riesco a dirlo

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91.maCollettiva giovani

FondazioneBevilacqua La MasaComune di Venezia

Galleria dipalazzetto Tito

9 dicembre 200713 gennaio 2008

FONDAZIONEBEVILACQUALA MASA

aperto tutti i giornidalle 12 alle 18chiuso il martedì

palazzetto TitoDorsoduro 2826, [email protected]

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“Tutto ció che era realmente vissuto si é allontanato in una rappresentazione”

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l’arte non rappresenta l’arte é

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“Da quella parte della mia teoria del piacere dove si mostra come degli oggetti veduti per metà, o con certi impedimenti ec. ci destino idee indefinite, si spiega perchè piaccia la luce del sole o della luna, veduta in luogo dov’essi non si vedano e non si scopra la sorgente della luce; un luogo solamente in parte illuminato da essa luce; il riflesso di detta luce, e i vari effetti materiali che ne derivano; il pen-etrare di detta luce in luoghi dov’ella divenga incerta e impedita, e non bene si distingua, come attraverso un canneto, in una selva, per li balconi socchiusi ec. ec.; la detta luce veduta in luogo oggetto ec. dov’ella non entri e non percota dirit-tamente, ma vi sia ribattuta e diffusa da qualche altro luogo od oggetto ec. dov’ella venga a battere; in un andito veduto al di dentro o al di fuori, e in una loggia pari-mente ec. quei luoghi dove la luce si confonde ec. ec. colle ombre, come sotto un portico, in una loggia elevata e pensile, fra le rupi e i burroni, in una valle, sui colli veduti dalla parte dell’ombra, in modo che ne sieno indorate le cime; il riflesso che produce p.e. un vetro colorato su quegli oggetti su cui si riflettono i raggi che passano per detto vetro; tutti quegli oggetti in somma che per diverse [1745]mate-riali e menome circostanze giungono alla nostra vista, udito ec. in modo incerto, mal distinto, imperfetto, incompleto, o fuor dell’ordinario ec. Per lo contrario la vista del sole o della luna in una campagna vasta ed aprica, e in un cielo aperto ec. è piacevole per la vastità della sensazione. Ed è pur piacevole per la ragione asseg-nata di sopra, la vista di un cielo diversamente sparso di nuvoletti, dove la luce del sole o della luna produca effetti variati, e indistinti, e non ordinari. ec. È piacevo-lissima e sentimentalissima la stessa luce veduta nelle città, dov’ella è frastagliata dalle ombre, dove lo scuro contrasta in molti luoghi col chiaro, dove la luce in molte parti degrada appoco appoco, come sui tetti, dove alcuni luoghi riposti nas-condono la vista dell’astro luminoso ec. ec. A questo piacere contribuisce la vari-età, l’incertezza, il non veder tutto, e il potersi perciò spaziare coll’immaginazione, riguardo a ciò che non si vede. Similmente dico dei simili effetti, che producono gli alberi, i filari, i colli, i pergolati, i casolari, [1746]i pagliai, le ineguaglianze del suolo ec. nelle campagne. Per lo contrario una vasta e tutta uguale pianura, dove la luce si spazi e diffonda senza diversità, nè ostacolo; dove l’occhio si perda ec. è pure piacevolissima, per l’idea indefinita in estensione, che deriva da tal veduta. Così un cielo senza nuvolo. Nel qual proposito osservo che il piacere della varietà e dell’incertezza prevale a quello dell’apparente infinità, e dell’immensa unifor-mità. E quindi un cielo variamente sparso di nuvoletti, è forse più piacevole di un cielo affatto puro; e la vista del cielo è forse meno piacevole di quella della terra, e delle campagne ec. perchè meno varia (ed anche meno simile a noi, meno propria di noi, meno appartenente alle cose nostre ec.) Infatti, ponetevi supino in modo che voi non vediate se non il cielo, separato dalla terra, voi proverete una sen-sazione molto meno piacevole che considerando una campagna, o considerando il cielo nella sua corrispondenza e relazione colla terra, ed unitamente ad essa in un medesimo punto di vista. È piacevolissima ancora, per le sopraddette [1747]cagioni la vista di una moltitudine innumerabile, come delle stelle, o di persone ec. un moto moltiplice, incerto, confuso, irregolare, disordinato, un ondeggiamento vago ec. che l’animo non possa determinare, nè concepire definitamente e distin-tamente ec. come quello di una folla, o di un gran numero di formiche, o del mare agitato ec. Similmente una moltitudine di suoni irregolarmente mescolati, e non distinguibili l’uno dall’altro ec. ec. ec.”

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nuove proporzioni:pubblico 50%costruito 25%

tipologia base Treviso

schema iniziale distribuzione residenze

residenze unifamiliari

tipologia base progetto

uso misto

uso residenziale

spazio pubblico

spazio privato condiviso

tipologia base

spazio pubblico ridottomq pubblico = 50% mq privato

spazio pubblico grandemq pubblico = mq privato

schema distribuzione spazi pubblici

utilizzo terrapienoquota +4 pubblica

01:costruito 4%privato 16%

02:costruito 30%privato 15%

03:costruito 34%privato 36%

04:costruito 21%privato 38%

05:costruito 68%privato 4%

06:costruito 41%privato 24%

07:costruito 26%privato 36%

08:costruito 12%privato 36%

valori medi:costruito 30%privato 38%

Analisi aree campione Costruzione tipologia base

Trasformabilità

uso altro

VILLAZZA

21 giugno

livello 0

livello +4

8:00 10:00 12:00 14:00 16:00 18:00

21 luglio

21 agosto

21 dicembre

21 gennaio

21 febbraio

Schemi residenze Planimetria residenze scala 1:200 Schema struttura standard

Analisi soleggiamento residenze periodo estivo, periodo invernale

area campione

accessi

soleggiamento

raccolta acque meteoriche

siepi

arbusti

vegetazione privata

pavimentazione interna(5 cm)

massetto (6 cm)solaio in lastre predalles

massetto (6 cm)

barriera al vapore

isolante termico (4cm)isolante termico (4cm)

intonaco (2 cm)

strato impermeabile

guaina impermeabile

cemento (20 cm)

massetto (6 cm)

magrone (15 cm)

vespaio

isolante termico (16 cm)

drenaggio (10 cm)

geotessuto

terra

barriera al vapore

guaina impermeabilizzanre

base in calcestruzzo

Schema struttura

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Schemi residenze Planimetria residenze scala 1:200 Schema struttura standard

Analisi soleggiamento residenze periodo estivo, periodo invernale

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vegetazione privata

pavimentazione interna(5 cm)

massetto (6 cm)solaio in lastre predalles

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isolante termico (4cm)isolante termico (4cm)

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isolante termico (16 cm)

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Schemi residenze Planimetria residenze scala 1:200 Schema struttura standard

Analisi soleggiamento residenze periodo estivo, periodo invernale

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vegetazione privata

pavimentazione interna(5 cm)

massetto (6 cm)solaio in lastre predalles

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isolante termico (4cm)isolante termico (4cm)

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91.maCollettiva giovani

FondazioneBevilacqua La MasaComune di Venezia

Galleria dipalazzetto Tito

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FONDAZIONEBEVILACQUALA MASA

aperto tutti i giornidalle 12 alle 18chiuso il martedì

palazzetto TitoDorsoduro 2826, [email protected]

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WORKSHOP:numero chiuso - iscrizione gratuita sino ad esaurimento posti 22-25 maggio

Adam Somlai-Fischer (aether architect)

CONFERENZE:h. 17:30 Aula C Palazzo Badoer - ingresso libero 22 maggio 23 maggio 24 maggio

Daniele Puppi Adam Somlai-Fischer Ivano Gamelli (aether architect)

INFO:mail: [email protected] - web: http://bodyspaces.duploo.net

iniziativa realizzata con il contributo del Senato degli studenti - IUAV

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Opera 2008Artisti degli atelier dellaFondazione Bevilacqua La Masa

11 Novembre - 20 Dicembre 200815:00 - 20:00 (chiuso il martedì)Palazzetto Tito

Altre informazioni???

Opera 2008Artisti degli atelier dellaFondazione Bevilacqua La Masa

11 Novembre - 20 Dicembre 200815:00 - 20:00 (chiuso il martedì)Palazzetto Tito

Altre informazioni???

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Opera 2008Artisti degli atelier dellaFondazione Bevilacqua La Masa

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Altre informazioni???

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“La venerazione del passato conduce a un pessimismo ingiustificato sul presente e impedisce di capire che l’avvenire non è già più quello che era...”Paul Valéry

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“Bisogna giudicare come massimo risultato non ciò che si è già realizzato, bensì ciò che si potrà realizzare in futuro. Diversamente è proprio inutile lavorare.”

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D U P L O Ochiede uno spazio

Francesca ColussiDaniele FranziEdmondo LarghiBrando Posocco

[email protected]

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