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L'Illustre bassanese

Date post: 29-Feb-2016
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[n140] La Filarmonica Bassanese
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BIMESTRALE MONOGRAFICO DI CULTURA N° 140 NOvEMBRE 2012 LA FILARMONICA BASSANESE DISTRIBUZIONE GRATUITA Fondato nel 1989 www.editriceartistica.it
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Page 1: L'Illustre bassanese

BIMESTRALE MONOGRAFICO DI CULTURA

N° 140 • NOvEMBRE 2012

LA FILARMONICA BASSANESE

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Fondatonel 1989

www.editriceartistica.it

Page 2: L'Illustre bassanese

Comune di

BASSANO DEl GRAppA

Comune di

VAlSTAGNA

Comune di

CAmpOlONGO SUl BRENTA

Comune di

CARTIGlIANO

Comune di

CASSOlA

Comune di

ROmANO D’EZZElINO

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la Filarmonica è più “real” che “social”: ecco cosa ho pen-sato scrivendo quest’introduzione alla storia dell’associazione.Oggi leggiamo in tempo reale quanto i nostri amici oconoscenti, parenti o vicini di casa scrivono sui social net-work; ne commentiamo gli stati d’animo, le foto e i video!ma poi cosa rimane? magari, se li incontriamo per strada,nemmeno li salutiamo! Così va il mondo: se non hai un“account” sei “fuori”, se non “twitty” sei “out”...ma cosa c’entra tutto questo con la Filarmonica?Beh, forse nella Filarmonica Bassanese ho trovato l’esattoopposto. Senza negare quanto siano importanti questi inno-vativi mezzi di comunicazione (che anche l’associazioneusa per promuovere le proprie attività), ho potuto constatareil grande potere che la musica esercita sui giovani e non.Da anni, o più correttamente da secoli, musicisti di tutte le etàsi ritrovano a Bassano dapprima per studiare e poi per esibir-si in pubblico. la Filarmonica, allora, è “real” perché nonè una “passione” comoda, richiede impegno e la disponibilitàa mettersi in discussione e a dare il meglio di sé, senza vani-ficare il lavoro dei colleghi; “real”, perché attraverso i suoimusicisti riesce a trasmettere emozioni e a trasformare innote i sentimenti. “Real”, perché è stata ed è una vera passio-ne per Bassano e i bassanesi, che ne hanno sempre condi-viso le sorti. l’avere superato i duecento anni è stato pernoi un traguardo importante, un obiettivo raggiunto graziea musicisti, direttori e presidenti. me ne sono reso contoall’inaugurazione della mostra, quando Alferio Crestani haricordato il periodo della collaborazione con lillian Terry eDizzye Gillespie e l’introduzione di repertori jazzistici.Adriano loss ci ha invece ricordato le difficoltà, sempreattuali, vissute nel gestire e tenere in vita un’associazionedi volontariato; comunque felice per i successi ottenuti grazie

Sono ormai numerose le istituzioni cittadine di cui nellanostra rivista è stata illustrata la storia. E’ stata la visitatissi-ma e apprezzata mostra in palazzo Agostinelli, nei primi mesidi quest’anno, allestita per celebrare nel bicentenario di fon-dazione la Filarmonica Bassanese, a far nascere l’idea didedicare un numero a questa iniziativa, che ebbe sempre unruolo di spicco nel campo delle attività ricreative e culturali.Autrice della nostra monografia è Alessandra Zaltron,appassionata anima della mostra in cui confluirono i risul-tati di minuziose ricerche e fu esposto un importante mate-riale documentario e iconografico, raccolto da archivi pub-blici e privati, al quale si è attinto per corredare e impre-ziosire queste pagine, molto curate anche nella veste gra-fica. Alessandra Zaltron ha saputo ricostruire sempre pun-tualmente e con ricchezza di informazioni le vicende di duesecoli di vita della Filarmonica facendoci incontrare con unafolla di personaggi: dai maestri ai musicisti, ai presidenti, aisostenitori. Auguriamo lunga vita a quella che attualmente sichiama Associazione Musicale Filarmonica Bassanese, pro-prio nell’anno in cui ha meritato il premio Città di Bassano.

Giambattista vinco da SessoDirettore de L’Illustre bassanese

L’ILLUSTRE BASSANESEBimestrale monografico di cultura a distribuzione gratuita … dal 1989ANNO XXIv n° 140 NOvEMBRE 2012 - Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n° 3/89 R.p. del 10-5-1989

Direttore responsabile: Giambattista Vinco da Sesso - Coordinatore editoriale: Andrea minchioRedazione: livia Alberton, Elena Trivini Bellini Hanno collaborato: Alessandra Zaltron Baggio, Domenico Baggio Stampa: Arti Grafiche Bassano - Iconografia: divieto totale di riproduzione con qualsiasi mezzoTiratura: 2000 copie - Pubblicità e informazioni: 0424 523199; 335 7067562; [email protected] - www.editriceartistica.it

© COPYRIGHT Tutti i diritti riservati EDITRICE ARTISTICA BASSANO piazzetta delle poste, 22 - 36061 Bassano del Grappa (VI)

lA FIlARmONICA BASSANESE

In copertina: un figurino del 1877 nella divisa adottata dalla Banda Civica di Bassano nel 1889. Bassano, Museo Civico.

Il Sindaco Stefano Cimatti conferisce al presidente della FilarmonicaBassanese Domenico Baggio il Premio Città di Bassano 2011 (ph. Aldo Remonato).

al lavoro svolto con il maestro Beggio, nello sforzo costantedi elevare il livello qualitativo di musicisti e orchestra.“Real”, perché rileggendo la storia della Filarmonica si com-prende che le problematiche sono sempre le stesse e che ilmovimento filarmonico esiste a Bassano grazie a quanti lohanno sostenuto attivamente, in qualità di musicisti o diappassionati, persone vere che hanno donato tempo, amoree passione senza chiedere nulla in cambio.Ringrazio di cuore Alessandra Zaltron, che ha reso possi-bile questa pubblicazione dedicando innumerevoli giornatealla ricerca e alla trascrizione della nostra storia, pietroFabris, Ruggero Remonato e Giandomenico Cortese, chehanno promosso lo studio, Fabio Sbordone che ha collabo-rato con i musicisti per la presentazione degli strumenti,paolo michelini, i fotografi Enrico Celotto e DanieleFerraro e -infine- tutti i componenti della FilarmonicaBassanese, musicisti e non, di ieri e di oggi.

Domenico BaggioPresidente Filarmonica Bassanese

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Come tutto il territorio della Serenissima ancheBassano, fra la fine del Settecento e l’inizio delsecolo successivo, visse le drammatiche vicendeche segnarono la fine di quello Stato millenario.Un’epoca in cui reparti degli eserciti napoleo-nico e imperiale si scontrarono a più ripresenelle nostre zone, alimentando negli abitanti unsentimento patriottico destinato a esprimersipure attraverso l’arte sublime della musica.Il primo documento sull’esistenza di una for-mazione musicale risale proprio a quei tempi.Nel 1811 si costituì infatti, sulle ceneri di unaprecedente associazione, una “nuova” Società

Filarmonica. E poco dopo, nel 1826, si formòla Società della Banda Musicale, fondata pureessa sulla sottoscrizione di privati.Il 1835 vide ricostituirsi la Società Filarmonica

con il nuovo nome di Istituto Filarmonico. mantenendo, seppure in forma ridotta, le con-

suete “Accademie e Feste di Ballo” riservate aisoci, anche tale nuovo Istituto svolse un’ambi-ziosa attività didattica, istituendo una “Scuoladi musica instrumentale e vocale”. Con la costituzione, nel 1857, del Civico Istituto

Filarmonico confluirono in un’unica istituzionei ruoli delle due precedenti società “sorelle”.Gli scopi statutari prevedevano “la colturadella musica e la formazione d’abili suonatoriper le solennità ecclesiastiche, pegli spettacolie trattenimenti pubblici, e per vantaggio di loromedesimi”, quindi “il decoro della Città, cheper simili solennità o trattenimenti sarà mante-nuto ed aumentato” e infine “la gentilezza deicostumi, che sarà promossa colla facilità e lafrequenza delle relazioni sociali”. per la prima volta, inoltre, allo sforzo dei privatisi unì il sostegno economico del municipio“alla cui autorevole protezione sarà sottopostol’Istituto”. Altri documenti, datati 1866 e 1876, confermanoulteriori ricostituzioni di un Civico Istituto

Filarmonico, ma è sfogliando la stampa localedel tempo, in primis le pagine de “Il Brenta”,che oggi possiamo ripercorrerne le tappe assa-porando i successi ottenuti e rivivendo imomenti più difficili, in concomitanza con gliavvenimenti storici che hanno influenzato icambiamenti della nostra società.Ricordiamo per esempio il 1866, anno in cui ilVeneto fu annesso al Regno d’Italia: il nuovoclima di felicità venne colto e sottolineato dallecronache nella descrizione dell’Accademia (oggisi direbbe concerto) del 2 settembre, serata dedi-cata alla nobile causa di sostenere gli orfani. per la nostra città fu poi il 18 luglio 1867 aessere festeggiato con entusiasmo: quel giorno,infatti, entrarono in Bassano i primi soldatidell’Indipendenza. Alla sera fu il maestro CarloBarbi, scelto grazie anche all’intervento delComune (che aveva predisposto un bando diconcorso), a dirigere il concerto. la Banda Civica, ormai consolidata, suonavasistematicamente in piazza incontrando semprepiù il plauso dei bassanesi, l’Orchestra della

Filarmonica accompagnava invece i trattenimentiorganizzati nel Teatro Sociale. Tra le molte mani-festazioni organizzate in quegli anni sicura-

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lA FIlARmONICA BASSANESE

Dal repertorio bandistico alla musica colta

I musicisti moderni, a capo dei quali viene con-

siderato il Rossini, il Bellini, il Donizetti, il

Ricci, il Mercadante, il Meyerbeer e il Verdi

portarono la musica al più alto grado di perfe-

zione facendola uno dei primi mezzi di civile

educazione delle nazioni e promotrice di libertà

politica, essi seppero darle uno slancio nuovo,

vivace, scosso dai fatti strepitosi della rivolu-

zione francese.

Una fra le creazioni musicali fu la Banda mili-

tare: la musica strumentale uscita dalla modesta

cerchia dell’orchestra del teatro.

Citazioni

Le parti virgolettate e le diversecitazioni riportate in questa

pubblicazione sono tratte da documenti d’archivio e da testate

giornalistiche locali. Queste le fonti consultate:

Capitolare della SocietàFilarmonica di Bassano (1811)Capitolare della Civica Banda

di Bassano (1826)Capitolare del Civico Istituto

Filarmonico di Bassano (1857)

“Corriere Bassanese”,“Corriere Vicentino”,

“L’Adriatico”, “L’ Euganeo”,“Il Brenta”, “Il Corriere del

Veneto”,“Il Gazzettino”, “Il Giornale di Vicenza”,

“Il Prealpe”,“La Gazzetta di Venezia”,

“La Provincia di Padova”,“La Provincia di Vicenza”

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mente è da ricordare la rappresentazione di una“Accademia musicale” di tutto rispetto: si trattòdi un evento eccezionale perché aperto allapartecipazione degli allievi della Società

Filarmonica, al Corpo d’Orchestra e di Banda

e a tutti i “dilettanti cittadini” che ne accettaro-no l’invito. Il concerto fu tenuto il 23 maggio1869 da cento suonatori, tutti bassanesi, eottenne un effetto grandioso, dovuto tanto alnumero degli strumenti, quanto all’equilibrioarmonico delle diverse parti e dalla misurataforza dei suoni. Grazie alla notevole abilità, ilmaestro Barbi seppe adattare le parti alla por-tata di ciascuno strumento; con accortezza noncomune, inoltre, seppe scegliere il genere deipezzi destinati a destare un’impressione di pia-cere ed entusiasmo tra il pubblico. A questoscopo tentò l’unione di tutto il corpo musicaledi Bassano, rifacendosi al modello delle societàorfeoniche francesi e tedesche.Dalle cronache dell’epoca si apprende che “lesocietà orfeoniche (il mito di Orfeo è legatoall’elemento musicale) sono un eccitamentoalla concordia cittadina e un mezzo potentissimo

di educazione popolare”. Il programma comprendeva composizionidello stesso Carlo Barbi, nonché musiche dipetrella, De Bériot, Cavallini, Donizetti,Salieri, Verdi e Gatti. Questa manifestazioneconcertistica suscitò sia prima che dopo alcuneperplessità da parte della stampa locale, convintache a un evento di tale portata, in cui non suona-vano solo i musicisti della Società Filarmonica

ma anche i dilettanti non iscritti, potessero assi-stere non solo i soci della stessa società e gliamici della loro stretta cerchia familiare maanche indistintamente tutti i cittadini bassanesi.per tutto il 1870 “Il Brenta” informò i suoi let-tori sull’attività della Società Filarmonica e sucome tale sodalizio interpretò il ruolo istituzio-nale cui era deputato con serietà e impegno;puntuale soprattutto nelle ricorrenze legate allanascita del nuovo stato nazionale.la notizia più eclatante venne pubblicata il 20settembre 1870: “l’unità d’Italia è compiutafinalmente”. Un servizio che annunciava la“liberazione di Roma dal potere della Chiesa”e già configurava la festa del giorno seguente.

La Banda Civica di Bassano in un’efficace immagine di fine Ottocento (coll. Luigi Vinanti).

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TROMBA(famiglia degli ottoni)

Strumento di antichissima origine,ha assunto la forma e le caratteri-stiche “moderne” soltanto a partiredai primi decenni dell’Ottocento,con la graduale elaborazione dinuovi ritrovati costruttivi (le valvo-le rotanti e a pistone inventate daalcuni costruttori tedeschi, ameri-cani e francesi). Veniva così radi-calmente semplificata la sua tecni-ca strumentale, sacrificando peròin parte le peculiarità sonore dellepiù antiche trombe “naturali”.

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Nel maggio del 1871, in occasione del saggiodegli allievi dell’Istituto Filarmonico, al TeatroSociale fu eseguito “Il Terzetto” di Gaetanomares “dai sigg. lorenzoni e Chiuppani inunione al maestro Barbi”. particolarmenteapprezzata e applaudita, tale composizione eraannoverata fra le più salienti che quel celebreautore scrisse negli ultimi anni di vita. Illustremusicista, egli risiedette a Bassano all’epocadella costituzione della Società della Civica

Banda e i presidenti pro tempore del sodalizio-Roberti, maello e Chemin- si rivolsero a luiper l’insegnamento degli strumenti ad arco, daimpartire agli allievi della scuola di musica. Di lui si era parlato ancora nel giugno del 1865,quando il gentiluomo Vincenzo Barzizza ne feceportare a Bassano, nella cappella annessa a Ca’Erizzo, le spoglie incenerite (forse non solo per

custodirle, ma anche per renderle alla città chemares “soleva riguardare come sua terra natale”). Nel 1871 “Il Brenta” cessò di esistere; le pochenotizie riportate negli anni successivi da “IlGiornale della provincia di Vicenza” a testimo-nianza della continua attività delle nostre societàmusicali si riferiscono a eventi straordinari. Traquesti, per esempio, la celebrazione del cente-nario di G. Battista Brocchi nel 1872 oppure ilBallo in Maschera di Verdi nel 1874, mentre sipensava che il Teatro Sociale dovesse rimanerechiuso per lavori di restauro. Nel gennaio del 1876 il Consiglio Comunale diBassano deliberò un sussidio di lire 1.300 afavore dell’Istituto Filarmonico che, con quellacifra, potè “vivere e prosperare per sei anni”.Curioso l’incontro avvenuto l’1 maggio 1879alla trattoria Alla Corte, nei pressi di villaBianchi michiel a Sant’Eusebio. In due saledel locale sedettero infatti a mensa circa centomembri della nuova Società di Mutuo Soccorso

tra i Filarmonici Bassanesi, i quali si erano rac-colti a “fraterno banchetto” per inaugurare la ban-diera del sodalizio e celebrarne la costituzione.la fondazione di tale società poteva tornareutile anche per meglio affratellare gli elementidel nuovo Istituto Musicale con i suonatori cheavevano fatto parte di associazioni ora sciolte.La Società di Mutuo Soccorso tra i Filarmonici

fu tra le istituzioni più riuscite del tempo.Fondata nel 1878, venne considerata tra lemigliori di tal genere, estranea a ogni colora-zione politica e animata dallo spirito del reci-proco aiuto nelle situazioni di disagio. Si presume che l’esistenza della Filarmonica

Bassanese abbia avuto corso regolare, in quantonon si hanno notizie particolari fino all’ottobredel 1886, anno in cui la presidenza dell’Istituto

propose di sciogliere la società dopo la letturadel resoconto amministrativo, purtroppo falli-mentare. Vano risultò il tentativo di ricostituirlaaffidando tale compito a una commissionecomposta dai “sigg. Jonoch Giuseppe, dott. O.Chilesotti, avv. G. B. Talin, co. marco dott.Suman e cav. Nob. F. Vendramini”. Alcuni annidopo la cronaca annunciava con enfasi che“alcuni giovani, pieni di quell’ingenua fedeche non vede le difficoltà, o le sprezza, alcuni

L’Organico della Banda Civica di Bassano nel 1826.

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popolani, a cui il decoro di questa vecchiaBassano sta più a cuore che a qualche riccotitolato, si unirono a formare un Comitato pro-motore per la istituzione di questa Società, tro-varono largo ed insperato appoggio nella citta-dinanza, ed ieri a sera riunirono i sottoscrittorinella Sala municipale”.la presidenza del sodalizio operaio aveva giàdiramato una circolare per la sottoscrizione diazioni al tasso di una lira al mese. Già dal gennaio del 1889 un manifesto del sin-daco avvertiva che era aperta l’iscrizione allaScuola di Musica istituita dal Comune. Il comi-tato provvisorio, che aveva riunito in assem-blea generale tutti i sottoscrittori nella salamunicipale, dopo la “relazione dettagliata deldott. Tattara sugli scopi e del Comitato e del-l’adunanza, incontrò decisamente il favore ditutti i presenti e l’appoggio incondizionatodella Giunta municipale”. Il dott. marco Tattara che divenne presidenteeffettivo della Società Filarmonica concludevala sua relazione con queste parole: “E giacchéè triste che in questa Bassano, per ricordo dimusicisti e mecenati famosa, sia morta la divinaarte dei suoi, auguriamoci che mentre si stapreparando un degno monumento al sommo

pennello di un nostro grande concittadino, citroviamo pronti quel giorno a rendergli modestotributo con musica nostra. [...] Chi sarà aBassano nel 1892 vedrà l’inaugurazione delmonumento a Giacomo Da ponte” (che vennepoi di fatto eretto nel 1893).la cronaca del tempo riporta che in maggioebbe luogo nell’attuale piazza libertà, “straor-dinariamente illuminata a cura del municipio”,il primo concerto del nuovo corpo della bandamusicale, diretta dal maestro Alfonso miglio,del quale non si sentivano che lodi, scelto traquelli che avevano partecipato al bando di con-corso “secondo quanto previsto dal capitolato”.la presidenza della Società Filarmonica, defi-nitivamente ricostituita, stava inoltre riorganiz-zando il corpo corale e d’orchestra, in previsionedi un concerto con elementi cittadini per l’au-tunno. Il 6 settembre 1890 fu un giorno impor-tante per la Banda cittadina, che diede un con-certo nel Giardino dell’Esposizione, in occasionedel quale tutti i musicisti indossarono una nuovadivisa dal taglio elegante e i colori ben assortiti econ il cappello che assomigliava a quello deglialpini, arricchito da una penna bianca (da notareche la Società Filarmonica non avrebbe potutoprovvedere a tale uniforme per più di cinquanta

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La Banda Civica di Bassano nel 1902.

TROMBONE A TIRO(famiglia degli ottoni)

Tra gli ottoni di origine antica, èl’unico strumento a mantenere tut-tora -praticamente immutate- laconfigurazione costruttiva e la tec-nica strumentale dei suoi antenati, itromboni antichi, che fin dall’epocaRinascimentale sono contraddistintiper la peculiare struttura a cannatelescopica, allungabile “a tiro”.

CORNO / CORNO DOPPIO(famiglia degli ottoni)

Anticamente noto in Francia come“corno da caccia” e tuttora deno-minato corno francese dagli anglo-sassoni, il corno fu probabilmenteil primo tra gli ottoni ad adottare,prima della metà dell’Ottocento, lecosiddette “pompe” a pistoni o acilindri, che ne innovarono profon-damente la prassi musicale.Introdotto invece sul finire del XIXsecolo (e oggi diffusissimo per la suaversatilità), il corno doppio combina,in un unico strumento, due corni didiverso “taglio” o intonazione.

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di Charles Gounod: un pezzo difficile per gliesecutori, che seppero tuttavia accontentare ilpubblico grazie all’ottima concertazione delmaestro miglio e all’applicazione, seria e rigo-rosa, da parte di ogni bandista. Il mondo del-l’arte dedicò articoli lusinghieri e incoraggiantial maestro, che propose tanto a Bassano quantoa Verona “davanti ad un pubblico intelligente” lasua nuova opera intitolata Nunziella (su librettodel poeta bassanese Giovanni Vaccari), moltoapprezzata pure da Oscar Chilesotti. Il celebremusicologo la giudicò un ottimo successo puresulle scene e la commissione giudicatrice vero-nese la considerò “degna di essere presentataall’editore Ricordi”.Nel novembre di quell’anno, allo scopo difesteggiare il genetliaco della “nostra amatissi-ma Regina” venne eseguita per la prima voltaa Bassano una grande fantasia sulla Cavalleria

Rusticana, celebre opera di pietro mascagni.Considerando quanto fosse possibile esigere dauna piccola città come Bassano, la Società

Filarmonica potè ritenersi soddisfatta del suooperato: dal 1888 al 1894, infatti, si impegnòincessantemente nel diffondere la buona musicaed educare il sentimento artistico non soltantoattraverso i concerti bandistici, ma anche confrequenti accademie, alcune delle quali riusci-tissime grazie all’intervento di valenti artisti.purtroppo, però, le cose non funzionaronosempre secondo le aspettative: due anni dopol’ennesimo rinnovo della società, questa cessòdi esistere e, poco più tardi, anche la Scuola di

Musica (pur indipendente) dovette chiudere ibattenti per mancanza di fondi.l’11 gennaio 1897 l’assemblea della Società nedichiarò lo scioglimento nominando il Comunedepositario degli strumenti. Cinque anni dopo, nel1902, a cura dell’Associazione Bene Economico

si tenne una serie di concerti bandistici. Il maestroBonotto di marostica riunì e istruì i musicistilocali, inattivi dalla deplorevole fine dellaSocietà Filarmonica, superando gravi difficoltà. Dal giornale La Provincia di Padova si apprendeche “la nuova Giunta nel preventivo 1903 stan-zierà un somma di lire 3000 come sussidio aduna istituenda nuova Società Filarmonica”.Nell’aprile del 1904, dopo un certo anarchismo

Foto di gruppo al Patronato San Giuseppe (1925).

bandisti, se l’anno precedente un certomarc’Antonio Sale non avesse elargito cinque-mila lire a tale scopo). Dopo l’esecuzione delprimo pezzo il prof. Ottone Brentari si onorò dipresentare ai bandisti la bandiera sociale con icolori della città, a nome del Comitato delle

Signore e dalle stesse offerta. Dell’anno 1891 la cronaca ci informa che pureil Teatro Sociale, rimasto spesso chiuso, venneriaperto per le mattinate musicali organizzatedalla Società Filarmonica. Alla sera, invece,era la piazza principale a ospitare la banda cit-tadina. In quello stesso anno venne inauguratoil nuovo locale destinato alla Scuola di musica.la banda cittadina percorse le vie della cittàfermandosi davanti alle case del sindaco, delpresidente e del segretario, facendo poi solenneingresso nella sala: ampia, decorata in modosobrio ed elegante, ben arredata e illuminata. Il concerto fu uno dei più riusciti. l’orchestra,numerosa, fece veramente miracoli e di tutti ipezzi si volle la replica. molte persone nonerano più abituate a esecuzioni tanto accuratee la sala era affollatissima (oltre trecento per-sone), tanto che in parecchi dovettero rinunciareallo spettacolo per mancanza di spazio. Il 1893 vide un susseguirsi di concerti settima-nali in piazza, sempre molto apprezzati. Degna dimenzione, in particolare, “la notte di Valpurga”

FLICORNO(famiglia degli ottoni)

Appartiene a una famiglia compo-sta da strumenti simili, aventidimensione ed estensione diverse,dal registro acuto a quello grave. la loro origine ed evoluzione sonotuttora controverse: se la denomi-nazione italiana sembra collegarlial tedesco Flügelhorn, la formaattuale li avvicina invece sia allafamiglia del Saxhorn (concepitanel quinto decennio dell’Ottocentodal belga Adolphe Sax), sia -nei“tagli” più gravi- al quasi contem-poraneo Euphonium, di originetedesca. Della famiglia dei flicor-ni fanno parte gli strumenti untempo noti, in ambito popolare,come Genis (flicorno contralto) eBombardino (flicorno baritono).

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musicale, una trentina di suonatori del discioltocorpo bandistico gettò le basi per costituirsi inSocietà Cooperativa allo scopo di migliorarsinella musica e, una volta ricostituita la forma-zione, non trovarsi impreparata. Naturalmenteera basilare ottenere un sussidio da parte delComune e dell’associazione Bene Economico.Venne eletto presidente il nobile marco Tattara,mentre vicepresidente risultò Cecilio mercante.In seguito fu nominato anche il maestro dellaSocietà nella persona di Renato Vecchi di SanGiovanni in persiceto. A cura della presidenza,inoltre, vennero predisposte le nuove uniformie acquistati molti strumenti. Il primo concerto fu dato il 27 agosto in piazzaVittorio Emanuele. per sovvenzionare la Società

furono raccolte obbligazioni di “l. 10 ciascuna”con l’obbligo di tre anni consecutivi. A dicembrevennero aperte le iscrizioni per la scuola serale dimusica di strumenti a fiato (in legno e di ottone).l’attività era ripresa con un discreto successo ele prospettive sembravano buone. Forse anche

La Banda suona sullaCavalchina in occasionedel Carnevale del 1930(coll. Ruggero Remonato).

per questi motivi, nel 1906, si pensò di celebrarefastosamente Santa Cecilia, protettrice dellamusica. I membri della Società di Mutuo Soccorso

tra i Filarmonici, alle nove del mattino del 22novembre, partirono dunque dalla sala di musica-con tanto di bandiera e accompagnamento dellaBanda cittadina- per recarsi nella chiesa di SanFrancesco: qui venne celebrata una messa can-tata a piena orchestra che ottenne il plauso ditutti gli intervenuti. Il bel risultato fu dovutoall’impegno profuso dal maestro Bevilacqua,giovane e valente maestro che aveva riportatola scuola corale “al fastigio d’una volta”. Il Prealpe lo menziona in occasione dell’Aida,

rappresentata al Teatro Sociale nel precedentemese di settembre, per aver istruito i cori“tirandoli alla perfezione”. In quella circostanzafurono impiegati alcuni “professori” dellaFenice di Venezia e il fior fiore dell’orchestracittadina (in totale 45 “professori”). Il 1907 fu ricco di concerti con musiche dimozart, mancinelli, Verdi e Strauss. A giugno,

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in piazza, furono molto applauditi il primo attoe il finale del secondo atto dell’Aida e la fantasiade L’amico Fritz di mascagni. Alla fine di ottobre vennero magistralmenteeseguite alcune marce, una sinfonia, e il quartoatto dell’Andrea Chenier. l’anno successivo la banda cittadina volle dareun saluto al cav. luigi Vinanti, membro di pre-sidenza della Società Filarmonica, rallegrandouna festa organizzata in suo onore. Curiosa einsolita la lotteria ideata dal conte Roberti pre-sidente della Società. Al suo appello risposeropositivamente anche la regina margherita e ilministero della pubblica Istruzione, che miseroin palio magnifici doni, poi esposti nei negozidel centro per attirare l’attenzione e invogliarel’acquisto dei biglietti.

la cronaca locale torna a parlare della bandacittadina nel 1947: sono trascorsi quarant’annie in questo lungo periodo di tempo, dolorosa-mente segnato da due guerre mondiali, laFilarmonica ha incontrato enormi difficoltà persopravvivere. per questo motivo è comprensi-bile che la pro Bassano, in occasione dell’arrivodel nuovo Arciprete, abbia provveduto a orga-nizzare un concerto in piazza libertà invitandola banda cittadina di Crespano, diretta daGeremia Zilio: un’iniziativa che suscitò qual-che sconcerto in relazione al fatto che Bassano,ricca di tradizioni musicali, non fosse stata in

grado di presentare un complesso bandistico diuna certa valenza. Ben presto i componenti della Filarmonica, chenelle annuali ricorrenze della liberazione e diSanta Cecilia si ricompattava, vennero invitatia ritrovarsi nella sala di musica del Castellodegli Ezzelini per eseguire una prova d’assieme:un abile pretesto per costituire poco tempo dopola banda parrocchiale. Il 3 ottobre 1948 costituisce una data storicaper Bassano: quel giorno, infatti, fu inauguratoil ricostruito ponte Vecchio, distrutto dallaguerra. Un giorno di festa e un evento dalcarattere nazionale, allietato dalla presenza ditrentamila alpini, del presidente del ConsiglioAlcide De Gasperi e dei rappresentanti alleatidella Grande Guerra (fra i quali l’ambasciatoredegli Stati Uniti James Dunn). poco tempo dopo la patrona Santa Cecilia fufesteggiata, come di consueto, con la messa inSan Francesco; ma alla sera, in patronato SanGiuseppe si tenne un concerto vocale-strumen-tale con la partecipazione dell’orchestra citta-dina, delle scuole corali riunite di Bassano eSan Vito e di alcuni distinti artisti di canto.Sulla stampa venne pubblicato lo scritto di unvecchio lettore, evidentemente a conoscenzadelle ultime vicissitudini del corpo bandistico:“[...] la banda cittadina ebbe una vita artistica-mente felice nell’anteguerra 1915-’18 sotto ladirezione del compianto maestro Vecchi, che

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Filarmonici bassanesi edelementi della Banda di

San Michele, uniti in unafotografia del 1935.

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arricchì l’archivio musicale di preziose sueistrumentazioni. [...] A lui successe il maestroZuliani, che dopo breve tempo, nominato direttoredell’istituto musicale e della banda cittadina diBelluno, partì per quella città. Venne così chia-mato il simpatico e bravo maestro Dal prà chediresse con amore e competenza la scuola e ilcorpo bandistico sino alla dichiarazione di guerradel 1915. [...] Dopo la vittoria fu nominato ilmaestro pucci, che in proseguo di tempo si trasfe-rì in altra più importante sede; la pro Bassano,che prese allora la Filarmonica sotto la suaegida, chiamò a dirigere scuola e banda il maestroZilio ma, per questioni politiche, nella prima-vera del 1925 tutto andò a catafascio. [...] Funel 1932, che per iniziativa della localeSezione Combattenti, il corpo bandisticocominciò a funzionare nuovamente e venne datol’incarico provvisorio al maestro Bevilacqua,che ne tenne la direzione per cinque anni, mentregli allievi erano istruiti dal maestro Fraccaro.In quel tempo, durante la stagione estiva, ven-nero dati quindicinalmente concerti semprecon nuovi e variati programmi. I cinquantasuonatori a fine anno percepivano 60 o 70 lire.Il maestro si prestava sempre gratuitamentetanto per le prove quanto per i concerti. [...]l’ultima guerra disperse ancora una volta ilcorpo e, solo dopo la liberazione, venne rico-struito sotto la direzione del maestro Zilio e perqualche tempo con soddisfazione generale;

beghe interne ed incomprensioni ancora unavolta furono deleterie e il corpo fu sciolto. [...]Dalle rovine di questo monsignor ArcipreteAbate costituì una banda parrocchiale, ma lacittà reclamava il suo vecchio corpo, e in unaassemblea di suonatori, tenutasi in patronatoSan Giuseppe, questi si nominarono l’attualepresidenza, la quale, avuta la fortuna di assicu-rarsi per la direzione il maestro Ugo pallaro,poté in breve dare alla città la Banda Cittadinache aveva nei suoi anni migliori e che oggi èchiamata a tenere concerti nelle principali città”.Tale lettore era Gino Randighieri, che raccon-tava pure come a capo dell’iniziativa “per rico-stituire la Banda cittadina, si posero alcunebenemerite persone, che la finanziarono in pro-prio nell’attesa di assicurare alla Filarmonica,sorta come società per azioni, i mezzi di sosten-tamento”. Tra costoro figura Bruno Solagna,che ne fu il presidente. In un altro articolo, uscito pochi giorni prima,si annunciava in maniera echeggiante il“Ritorno all’antico primato” della ricostituitaFilarmonica, composta da 73 suonatori chepresto si sarebbero esibiti in piazza. Venivainoltre elogiato il maestro pallaro, ritenuto unadelle così dette illustri bacchette: di lui si dicevache prima di essere assunto nel nostro corpo dibanda dirigesse a Castagnaro, tra Verona eRovigo, uno straordinario complesso di fiati,terrore di tutti i competitori nelle gare bandistiche.

Il maestro Stregapede posacon i suoi musicisti davantialle Scuole ElementariMazzini (1954).

CLARINETTO(famiglia dei Legni)

Nel passaggio tra ’600 e ’700, ilclarinetto nasce dallo sviluppo di uncontemporaneo strumento ad anciasemplice (lo chalumeau), a operadi una famiglia di famosi costrut-tori di strumenti a fiato, i Dennerdi Norimberga. Secondo testimo-nianze del primo Settecento, ilnome si deve alla somiglianza delsuo timbro acuto, allora innovativo,al suono di una tromba lontana;era infatti denominato “clarino” ilregistro più alto (tecnicamentearduo) dell’antica tromba naturale.Nel XIX secolo una continua evo-luzione delle caratteristiche tecni-che, per lo più dedicata da costrut-tori francesi e tedeschi al sistemadelle “chiavi” e della relativameccanica, ha portato lo strumentoalla sua attuale configurazione.

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Era il tempo in cui Bassano poteva contare suGuatti Zuliani, giovane maestro residente alTerraglio, che per primo rimodernò la bandacittadina concertandola con il sistema Vessella(con tanto di contrabbassi, timpani e batterie). Da allora i progressi della banda cittadina furonotangibili: il primo concerto in piazza convinsei bassanesi della sua trasformazione. Era comese il maestro avesse “trasformato una crisalide

in un corpo vivo e armonioso, dove la magiadella musica trovava una sensibilità di espres-sione che, nelle previsioni più ottimistiche,forse nessuno si aspettava. Bassano aveva unaforza maggiore di attrazione”. la formazione venne invitata a suonare nelleprovince venete; ricordiamo in particolareVicenza dove, di ritorno dai castelli di Giuliettae Romeo, partecipò alla grande adunata alpina.

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I Filarmonici in gita socialea Trieste, nel 1968, sotto

il monumento dei Caduti, a San Giusto.

Convegno bandistico inpiazza Libertà a Bassano(1978): un’immagine che

testimonia il successo di queste manifestazioni.

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A Venezia accompagnò i circa 1500 dipendentidella Smalteria metallurgica Veneta per poiproporre, in Riva degli Schiavoni, musiche diOrsomando, mascagni, massenet, Verdi, Rossinie mancinelli. Andò a suonare pure a Trieste,dove sollevò entusiasmo fra la popolazione,scatenando però la reazione dei soldati inglesiche presidiavano la città e che aggredirono imusicisti per avere interpretato Le campane di

San Giusto.Nel mese di ottobre venne eseguito un concertobandistico-corale con centottanta elementi nelGiardino parolini (ingresso a pagamento). In questo periodo la Filarmonica soffriva per lamancanza di fondi, non era sostenuta né dalComune né dalla cittadinanza, nonostanteavesse dato prova della sua bravura; soltanto laSmalteria metallurgica Veneta concorreva valida-mente al suo sostentamento grazie soprattuttoall’appoggio dell’ing. Nicola leszl.Il programma musicale proposto a NogaraVeronese fu ripetuto nel giugno di quello stessoanno a Bassano in piazza Garibaldi. Una sceltanon casuale perché questo spazio, a differenzadi quello offerto da piazza libertà, rispondevameglio all’acustica, quasi fosse un locale chiusoin grado di trattenere le sfumature e non esseredisturbato dal fenomeno dell’eco.Il 1951 fu caratterizzato da alcuni avvenimentiimportanti. A febbraio, per onorare la memoriadi Verdi nel 50° anniversario della morte, labanda cittadina, diretta sempre dal maestropallaro, e il corpo corale “Bassano”, diretto dalmaestro Bevilacqua, si esibirono in pezzi e coritratti dalle opere Traviata, Trovatore, Ernani e

Nabucco. Ad aprile morì Bruno Solagna, inseguito a grave peritonite: una notizia che fecescalpore a Bassano e costituì una grave perditaper la città e per la Filarmonica di cui era pre-sidente. passarono alcuni mesi prima che lapresidenza venisse rinnovata. la scelta ricaddesu Gimo Bordignon, già presidente della proBassano il quale, in breve tempo, seppe impri-mere alla Filarmonica un indirizzo più concretoe soddisfacente sotto tutti gli aspetti. Si decise,con l’ausilio del maestro pallaro, di non fossi-lizzare il programma, immutato da anni, e disnellirlo, di aggiornarlo e di raffinarlo in modo

da soddisfare anche i palati più esigenti. A talescopo egli si interessò personalmente a recupe-rare lo spartito della pucciniana Madama

Butterfly, la cui completa fantasia (della duratadi quaranta minuti) sarebbe stata eseguita pocotempo dopo in piazza libertà. per la stagione autunnale furono preparati pureconcerti con citazioni da altre celebri opere:Andrea Chénier, Tosca e Turandot, con grandesacrificio dei musicisti che per mesi occuparonole loro serate nelle prove. Fortunatamente ilmaestro pallaro poteva contare sull’apportoprezioso di solisti quali il prof. Antonino Rennodi Venezia, suonatore del pistonino mibemolle,e del prof. Francesco pisani di padova, qualeprimo clarino. Bisogna riconoscere che la stampa del tempocercò in più occasioni di dare la giusta impor-tanza e il giusto valore a un’istituzione qualeera la Filarmonica Bassanese, cercò inoltre dievidenziare l’appassionata e disinteressata atti-vità di tutti i componenti, singoli suonatori chesacrificavano ore di libertà e riposo per presen-ziare alle prove serali. Nonostante il mutare dei tempi e dei gusti l’av-vento del cinema sonoro non distrusse la pas-sione per la lirica, portata sulla realtà dellascena teatrale, e i concerti bandistici in piazza,grazie al loro “colore” e “calore”, sotto il soleprimaverile o autunnale oppure sotto le stelle,non trovavano surrogati radiofonici. Il 1952 portò i frutti di molto lavoro e marcòimprorogabili cambiamenti: il maestro pallaro,dopo più di quattro anni di direzione dellabanda cittadina (da lui ricostituita e portata ailivelli delle prime del Veneto), declinò l’incaricoper motivi di salute. A lui subentrò fortunata-mente un maestro di altrettanto valore, luigiStregapede di Venezia, che seppe dare continui-tà al lavoro iniziato. A giugno il Consiglio Comunale deliberò diconcorrere al mantenimento della banda cittadi-na con un contributo di l. 360.000. In taleoccasione si raccomandava alla presidenza diliberare la sala che fino a quel momento era ser-vita per le prove, in quanto quel locale, postosopra le aule succursali della scuola media, eradestinato alla realizzazione di altre aule. per la

I PRESIDENTI DAL 1866

1866Ambrogio (?) lugo

1876Bartolomeo TommasoniOscar ChilesottiGiuseppe Jonoch

1879patrizio FasoliValentino Berti

1889marco Tattara

1895Federico (?) Remondini

1904Cecilio mercantemarco Tattara

1907Giuseppe Roberti

1949Bruno Solagna

1951Gimo Bordignon

1960Carlo Casale

1966Giuseppe Tessarolo

1970 Giambattista Vinco da Sesso

1975Silvano Biasion

1980pietro Runchi

1982Alferio Crestani

1987Domenico Finco

1988Giorgio Vianello

1989Giorgio Giacomello

1990Adriano loss

2002paolo michelini

2003Enzo Azzolin

2008Giancarlo Bizzotto

2009Domenico Baggio

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tradizionale Fiera Franca la pro Bassano avevatracciato un ricco programma di manifestazioniconcordate con il comitato organizzatore. Fraqueste vennero inseriti alcuni concerti dellaFilarmonica, che furono autentici successi.Vennero eseguite musiche di Verdi, Schubert,puccini, Rossini, mascagni e Ravel con Bolero.particolarmente applaudita, la fantasia dellaButterfly e la “cavatina” di Rosina nel Barbiere

di Siviglia. la cena sociale annuale chiuse labrillante attività della Filarmonica. Il Carnevale del 1954 vide esibirsi, sulla piatta-forma di piazza libertà, più di trenta suonatoriimpegnati a dare fiato agli ottoni per riecheg-giare, durante i balli all’aperto, i vecchi masempre piacevoli motivi di un tempo che fu. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Infattiquello che seguì fu un anno di successi: le piazzeerano sempre gremite, la “valentia” del mae-stro e degli esecutori richiamavano continua-mentre nuovi spettatori. Del 1956 la cronaca locale segnala come“Finalmente la presidenza della nuova filarmo-nica bassanese, con la cooperazione della citta-dinanza, ha potuto dotare i sessanta elementi diuna decorosa divisa”. Un suonatore che da bensessant’anni apparteneva alla banda cittadinariferì di indossare la quinta divisa da quandoaveva iniziato la carriera: “Allora il cappello erapiumato, oggi il berretto è più pratico e rispon-dente ai tempi”. Il maestro Stregapede rimase in servizio persette anni. Seguì un periodo incerto e difficile:il Comune non aveva ancora provveduto a tro-vare i nuovi locali per le prove e per la scuoladi musica; fortunatamente però i componentidella banda, che si era sciolta all’inizio del1961, continuarono a essere seguiti ed istruitida pietro Boaretto in una cantina nel quartieredi Santa Croce. Con la collaborazione del cav.Casale, inoltre, si riuscì a formare un nuovocomplesso e a ottenere dall’Amministrazionecomunale due belle e ampie aule in vicoloparolini (un tempo sede di antiche scuderie). Il contributo di 360.000 lire da parte delComune era stato rinnovato; data la situazionedel momento, tuttavia, bastavano appena asoddisfare gli interventi musicali legati alle

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manifestazioni patriottiche. la cronaca riportò che operai e impiegati dellaSmalteria metallurgica Veneta, forse memoridei concerti del maestro pallaro, si autotassaronoper venire incontro alle spese: servivano nuovistrumenti ed era necessario ripararne altri. Alla ricorrenza dei martiri Bassano potè ria-scoltare con un certo stupore la ricostituitabanda cittadina, impegnata nell’accompagnareil corteo diretto a onorare i Caduti. Era infatticredenza diffusa che il complesso bandistico sifosse sfasciato. Voci poi smentite dalla costanza edalla passione profuse soprattutto da Carlo Casalee pietro Boaretto, divenuti rispettivamente pre-sidente e istruttore (nonché direttore) del rico-stituito complesso.Nella primavera del 1962 alla Filarmonica

venne concesso, da parte del ministero dellapubblica Istruzione, di istituire un corso diorientamento musicale a tipo bandistico: si trat-tava di un corso completamente gratuito, delladurata di sei mesi e con lezioni serali giornaliere(escluso il sabato), tenute nella sede della scuola,in vicolo parolini, dal maestro Boaretto. Alle lezioni, riguardanti sia la parte teorica sial’esecuzione pratica delle musiche in programma,erano ammessi tutti i giovani che avevano com-pletato gli studi delle scuole elementari. poiché fino ad allora i concerti si erano tenutinelle piazze maggiori Giuseppe Tessarolo,nuovo presidente della Filarmonica, pensò fossegiusto riservare anche a piazzotto montevecchiotale privilegio, con un occhio di riguardo pureper gli esercenti di quel luogo. Una decisioneche fece scalpore tra i bassanesi, nonostante ilil piazzotto rappresentasse -allora come oggi- ilcuore della vecchia città. Nel maggio del 1969 al maestro Boaretto fuconsegnata la Croce di Cavaliere al merito dellaRepubblica. Un riconoscimento per l’attivitàsvolta anche in campo musicale. Originario dipadova, era infatti molto stimato per aver rico-perto cariche di responsabilità, sempre disinte-ressatamente, in seno a istituzioni pubbliche eper aver esplicato, con la coscienza del cittadinoretto, il ruolo di consigliere comunale. Da anniegli sacrificava tutto il tempo libero a favoredella Filarmonica Bassanese e della scuola di

SASSOFONO(famiglia dei Legni)

Di origine del tutto “moderna”,appartiene a una famiglia formatain origine da 14 componenti didiversa dimensione e “taglio”, deiquali soltanto 6 sono oggi usaticomunemente. E’ l’unico gruppo distrumenti a fiato -di ampio utilizzo-di cui si conoscano con esattezzasia l’epoca d’origine (il quintodecennio dell’Ottocento), sia l’in-ventore: il belga Adolphe Sax, cheprogettò la famiglia di strumentiper l’uso nelle bande militarifrancesi, attestandone l’esclusivanovità con un brevetto del 1846.

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musica, con amore e con passione. per festeg-giare degnamente l’evento offrì un banchetto aparenti e amici. Il sindaco pietro Fabris vollepersonalmente appuntare al petto del maestro laCroce di Cavaliere, esprimendo a nome dellacittà vive felicitazioni. Ai giornalisti, che in quella circostanza gli chie-sero spiegazioni per l’esiguo numero di concertitenuti in piazza, Boaretto ricordò le costanti dif-ficoltà finanziarie del sodalizio, le cui unicheentrate erano costituite dai limitati contributi delComune e della Smalteria metallurgica Veneta.

Nel 1980 a Bassano si cominciò a respirare unanuova aria musicale: fra gennaio e maggio,infatti, fu organizzata una rassegna dedicata aljazz e articolata in concerti e seminari. Un’iniziativa di successo, favorita anche dallacollaborazione di lilian Terry: resasi conto del-l’interesse che queste manifestazioni suscitavano,la nota cantante inglese decise di promuovereanche nella nostra città una scuola di musica.Fu proprio grazie all’aiuto del nostro Comune,della provincia, della Regione e della Filarmonica

che questa scuola approdò a Bassano, nel 1983,rivolgendosi agli appassionati di musica (tantoprincipianti quanto esperti): venne inaugurataufficialmente all’Auditorium della scuola mediamanzoni con un concerto di un gruppo jazz for-mato da alcuni suoi docenti. Alla manifestazionepartecipò, in veste di presidente onorario, ilceleberrimo trombettista e compositore ameri-cano Dizzy Gillespie, padre riconosciuto (insie-me con Charlie parker) del Be-bop e di tutto iljazz moderno. In quegli anni anche la Filarmonica conobbeimportanti novità. Il nuovo presidente, AlferioCrestani, ebbe occasione di ricordare nel corsodi un’intervista che “con una tradizione ultra-centenaria la Filarmonica non vuole essere unabanda di paese ma un vero e proprio complessostrumentale della città”. per questo motivo laformazione cambiò il suo nome, che divenneComplesso strumentale Città di Bassano del

Grappa, a significare la precisa volontà di impri-merle “uno slancio innovativo e qualitativo”.Il nuovo direttore, Roberto Beggio, già insegnantealla scuola della Terry, portò un certo “rinnova-

mento nella tradizione” dando spazio alle nuoveleve ma senza mettere in pensione i “vecchi”.A tale scopo venne istituita una scuola a carat-tere bandistico che contava venticinque allievi.la novità consisteva nel fatto che tale scuoladivenne autonoma, dopo essere stata per qualchetempo nell’orbita dell’iniziativa di lilian Terry.Nel 1985 Il Giornale di Vicenza informava cheil programma musicale per quell’anno sarebbestato nutritissimo e i musicisti sarebbero statipresenti in tutte le più importanti manifestazionidestinate ad animare l’estate cittadina, quali laFesta dell’Europa, i Campionati mondiali diciclismo e una serie di concerti al Giardinoparolini. per l’occasione il Comune stanziò afavore della Filarmonica nove milioni di lire conl’impegno della stessa a prestare la propriaopera a titolo gratuito, come del resto era avve-nuto l’anno precedente. In occasione della cenaannuale furono premiati il maestro Beggio, peril suo ruolo di guida del complesso, e due anziani:il maestro Giuseppe Carletto, che vantava unapresenza nella banda di ben 59 anni (essendostato iscritto dal 1926), e il maestro AntonioGnoato, appartenente al complesso dal 1945.la stagione musicale era iniziata con il concertodi primavera al teatro Remondini. Il programmaprevedeva brani di michel Van Delt, HansGansch, Johann Sebastian Bach e Grieg, oltread altri momenti musicali per il saggio degliallievi della Scuola. Brani di musica classica esinfonica si alternarono a composizioni jazz in

Il maestro Giuseppe Longo “guida” la Filarmonica Bassanese durante una cerimonia patriottica (1978).

TIMPANI(famiglia dei Membranofoni

a suono determinato)

Già nel XVII secolo i timpani veni-vano impiegati nelle orchestre.Haydin fu infatti tra i primi com-positori a inserire l’intervento deitimpani nelle sue sinfonie; ancheBeethoven, in seguito, ne utilizzòle doti espressive e potenti.Al di fuori della musica classica itimpani hanno trovato dignità nel-l’ambito della cultura popolare.

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un susseguirsi di pezzi, non dimenticando dicelebrare il trecentesimo anniversario dellanascita di Bach (del quale si interpretò la cele-bre Aria sulla quarta corda, nota al grande pub-blico per la sigla della trasmissione televisivaQuark). Il pezzo forte della serata fu Peer Gynt

Suite n. 1 di Grieg. Fra i brani eseguiti nel con-certo di Natale figurò la famosa Rapsodia in

blue di Gershwin e per la prima volta venneaffiancato il pianoforte agli strumenti tradizionalidella banda. Grazie all’entusiasmo di RobertoBeggio e del presidente Alferio Crestani laFilarmonica divenne un punto di riferimentonelle attività culturali della città. la parolad’ordine era “rinnovamento”, un termine dainterpretare in tutti i sensi, sia per lo stile sia peril repertorio, sulla scia di quello delle bandemusicali americane. Si puntava sulla visibilitàcercando di rendere la Filarmonica un’istituzio-ne viva e una realtà permanente nel panoramaculturale, puntando soprattutto a conquistare ilpubblico dei giovani, di solito poco propenso ainteressarsi della musica bandistica. Non a casoqualche anno prima Alferio Crestani era statoinvitato dal sindaco Antonio Basso e dall’alloraassessore regionale pietro Fabris a prendere inmano la Filarmonica, considerando imperativointrodurre determinate innovazioni e mantenere

al tempo stesso le tradizioni più significative;ma soprattutto avvicinare la musica ai bassanesie, in particolare, attirare i giovani nell’universobandistico. Dopo cinque anni di intenso e profi-cuo lavoro Alferio Crestani lasciò l’incarico. Il programma per il 1988 dell’Assessorato allaCultura, presieduto da pierdomenico Bonomo,avrebbe potuto dare una svolta importanteall’organizzazione delle manifestazioni musica-li in città, anche “per evitare dispendi di forze edi denaro”. Alle associazioni musicali cittadineconvocate venne proposto “di affidare a unaassociazione di spessore, sul tipo di Veneto

Musica o di Asolo Musica, entrambe con ufficidi promozione e gestione, il cartellone musicalebassanese”. lo scopo era quello di evitaresovrapposizioni di date e di gestire i concertidei gruppi bassanesi in maniera razionale,garantendo “serietà e organicità”. ma all’interno della Filarmonica non tutto filavaliscio: il direttore Roberto Beggio a quel tempoviveva a Valdagno e insegnava a Recoaro; venirea Bassano era per lui scomodo, ma soprattuttonon gli si attagliava il ruolo di maestro di banda.

Il musicista riteneva infatti che si potesse pun-tare su qualcosa di più elevato, insomma aumen-tare la qualità delle proposte. “la Filarmonica èuna fucina per giovani musicisti. Se il repertorio

Nel 1983 Dizzy Gillespie, trombettista, pianista e compositore statunitense di chiara fama, viene

nominato presidente onorario della scuola dimusica della Filarmonica Bassanese: un successo

importante, dovuto anche ai buoni uffici del presidente del sodalizio, Alferio Crestani.

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sarà rinnovato -ebbe modo di dichiarare- sonosicuro che ci sarà maggior entusiasmo da partedelle ultime leve”. Nella scuola di lilian Terry egli continuava adare lezioni ed era impegnato a “tirar su” unaBig-band, auspicando di costituirne una anchenella Filarmonica. pure il presidente DomenicoFinco aveva nel frattempo presentato le dimis-sioni, dopo aver atteso inutilmente i quindicimilioni promessi dal Comune per le attivitàdidattiche e il rinnovo del parco strumenti.Il valore che distingueva quest’istituzione daaltre scuole di musica era la gratuità delle lezio-ni e la disponibilità, sempre gratuita, di unostrumento da utilizzare per le esercitazioni a casa. Un cambio di scena si ebbe nell’estate del 1988.Il direttivo venne completamente rinnovato:alla presidenza subentrò il pianista GiorgioVianello, un “tecnico” (in quanto musicistaegli stesso); vicepresidente fu riconfermatoGiorgio Giacomello, mentre il direttore artisti-co venne individuato nella figura del maestroFrancesco Guiotto. le nuove idee e i nuoviprogrammi, in mancanza del contributo pro-messo e stanziato, erano però sul punto di sal-tare. la Filarmonica stessa rischiava la chiusu-ra in tempi brevi. Diversi fornitori, inoltre,attendevano il saldo delle fatture e il pagamen-

to delle prestazioni. Ribattezzata Gruppo

Strumentale, la Filarmonica poteva tuttaviacontare su un presidente molto preparato, con-certista e insegnante di pianoforte alConservatorio Benedetto marcello di Venezia.Giorgio Vianello, veneziano d’origine ma resi-dente in città, era infatti deciso a togliere lemuffe del dilettantismo dal gruppo. “Quelladella banda -sosteneva- è un’istituzione superata,è necessario rinfocolare il vivaio per portare laFilarmonica ad assumere la fisionomia diun’orchestra”. per queste ragioni Vianello eraintenzionato a ricostituire una scuola a indirizzoprofessionale, collegata al gruppo strumentale,i cui corsi potessero garantire agli allievi lapossibilità di seguire i programmi ministeriali. prevedeva infatti l’insegnamento di violino,viola, flauto, clarinetto, tromba, corno e trom-bone, una novità che affiancava i corsi di teo-ria e solfeggio. Rimossi i “residui del dilettan-tismo”, si proponeva anche come scuola aorientamento professionale per chi volessededicarsi seriamente alla musica. In primaverasi tenne un primo concerto al castello dimarostica con le Quattro stagioni di AntonioVivaldi, riproposto poco dopo a Bassano inoccasione dei festeggiamenti del 25 aprile. Con la complicità del presidente Giorgio Vianello

Lezione didattica alle ScuoleMedie Manzoni con il maestroRoberto Beggio nel 1991.

Batteria(famiglia dei Membranofoni

a suono indeterminato)

la batteria è uno strumento a per-cussione composto da tamburi epiatti: fra i primi figurano la gran-

cassa, il rullante, uno o più tom euno o più timpani; fra i secondi sitrovano il ride, l’hit hat detto purecharleston, il crash, lo splash e ilchina. Suonare la batteria richiedeuna grande capacità di coordinaretutti gli arti.

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a primavera tornò il maestro Roberto Beggio.Entrambi puntavano al miglioramento cultura-le e qualitativo della Filarmonica: un intendi-mento che si esplicò attraverso la creazione diuna sezione d’archi, nella logica di un’orche-stra da camera. A ottobre la stampa riporta lanotizia di “un confronto interno tra tendenze didiversa estrazione che mirano a creare un com-plesso articolato su due fronti: quello dellabanda vera e propria, come vuole la tradizionedi questo sodalizio, e quello di una orchestra dipreziosismi stilistici apprezzabili da un pubbli-co dal palato più delicato”. A un certo punto sirischiò la frattura. Un pericolo fortunatamentescongiurato grazie all’intervento di nuove cari-smatiche figure, provenienti dal tessuto socialepiù vivo della città. A settembre il consiglio direttivo venne rinno-vato: alla presidenza tornò Giorgio Giacomello,

suo vice fu nominato Adriano loss.Il concerto di Natale fu un successo, grazieanche alla collaborazione dell’Amministrazionecomunale, dell’Azienda di promozione Turisticae dell’Unione Commercianti. In tale occasione,alla presenza di diverse autorità cittadine, fuconferito un nuovo riconoscimento a GiuseppeCarletto, che suonava nella Filarmonica da ses-santaquattro anni. Un’importante proposta dell’Assessorato allaCultura, in collaborazione con la Filarmonica,interessò, poco tempo dopo, gli scolari delleScuole medie di Bassano: si trattava di offrireai giovani un approccio molto serio con ilmondo della musica. Fu un successo che nep-pure i promotori dell’iniziativa si attendevano.molto utile e interessante, per esempio, fu lalezione-concerto impartita agli allievi delleclassi prime e seconde, con la presentazione e laspiegazione del funzionamento dei vari strumen-ti tenuta nell’aula magna della Scuola manzoni.Questa iniziativa viene ancor oggi propostacon grande fortuna ai bambini delle elementari.Negli anni successivi la Filarmonica sepperitagliarsi un posto di primo piano: si esibì aNoale, Arzignano, Thiene e Bussolengo.l’appuntamento più atteso, comunque, rimane-va quello della festa di San Bassiano, patronodella città. A conclusione della cerimonia delgennaio 1996 venne suonato l’Inno europeo(vale a dire l’Ode all’amicizia di Beethoven);in tale circostanza il Consiglio d’Europa pre-miò la nostra città con una Targa d’onore per ilsuo impegno internazionale. molto apprezzato pure il concerto di SanBassiano del ’97, non solo per l’importanza delrepertorio proposto, ma anche per la brillantezzacon cui fu eseguito. Il programma prevedevabrani di John Williams, leonard Bernstein,palmino pia e Johann Strauss. la stampa locale scrisse che “Versatilità e tassotecnico sono i due fattori su cui Roberto Beggioha puntato per forgiare la sua Filarmonica”.A quel tempo la formazione era molto richiestasia per la preparazione dei suoi elementi, siaper i generi musicali proposti. Il repertorio ese-guito nel concerto di San Bassiano del 1999comprendeva il poema sinfonico Finlandia di

Nel 1995 i musicisti della Filarmonica, vestiti daBabbo Natale e diretti dal maestro Roberto Beggio,porsero gli auguri alla cittadinanza in occasionedelle festività di fine anno.

Il presidente Adriano Loss(terzo da sinistra) assieme

ad alcuni elementi dellaFilarmonica durante una gitapresso Locarno, in Svizzera,

dove la formazione si era recata in tournée (2000).

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Il maestro Davide Pauletto,nel 2010, durante il concertodi San Bassiano (ph. DanieleFerraro ed Enrico Celotto).

Sibelius, l’Ouverture 1812 di Cajkovskij e unaselezione di brani divenuti celebri come colon-ne sonore di film quali Pink Panter, The Sound

of Music di Richard Rodgers e Grand Canyon

Suite di Ferde Grofé. Non mancarono i valzer diStrauss e le melodie di George Gershwin. Anche la scaletta proposta nel 2000, sempre perla festa patronale, fu molto varia. A dirigere laFilarmonica, in quell’occasione, fu il maestroStefano Fabris, orchestrale de La Fenice. Il 2001 fu un anno dedicato alla solidarietà: ilricavato dei concerti, spesso sovvenzionatidall’Unione Commercianti e dal Comune, venneinfatti devoluto a fini umanitari. Anche il concerto di San Bassiano del 2002 fudiretto da Stefano Fabris, che deliziò il pubblico“spaziando dalle arie settecentesche di mozarta quelle ricche di verve della New York deglianni Trenta”. Nel gennaio del 2003 venne presentato inmunicipio, con gli auspici dell’assessore alloSpettacolo luciano Fabris, il nuovo direttivodella Filarmonica: il nuovo presidente eral’ing. paolo michelini, mentre direttore artisticodella formazione venne nominato il maestroGastone Bortoloso di piovene Rocchette, diplo-mato in tromba e con un’ottima esperienza musi-cale in campo jazzistico. l’obiettivo di que-st’ultimo voleva essere quello di “improntare ilrepertorio della Filarmonica verso il jazz e farcapire l’importanza di questo genere, che fa da tra-mite tra la musica classica e quella leggera”. Dei

diversi brani presentati al concerto di SanBassiano i più significativi furono Jumpin’out eLittle Basie di palmino pia. Durante l’intervallo,inoltre, si esibì per la prima volta la Filarmonica

Junior, composta dagli allievi della Scuola dimusica più meritevoli (supportati da suonatoricon maggior esperienza) e diretti dal maestroDavide pauletto. Un programma sostenuto puredal lions Club di Bassano, sempre sensibile versole iniziative a sostegno delle attività giovanili.Nel mese di giugno la cronaca locale riportòinfatti la notizia che la Filarmonica aveva tenu-to un concerto nel giardino di villa palma amussolente per i membri di quel sodalizio.Non molto tempo dopo, nonostante i successiottenuti, il maestro Bortoloso si dimise e al suoposto subentrò michele pivotto, giovane musi-cista diplomato al conservatorio “A. pedrollo”di Vicenza e già vicemaestro del complesso. Al presidente michelini subentrò il dott. EnzoAzzolin, in carica fino al 2008. A quel periodo risale una simpatica iniziativache portò a suonare, nella sala parrocchiale dimonfumo, gli allievi di Musica d’insieme dipossagno e Bassano, una manifestazione moltoriuscita che fu il frutto di un’intensa collabora-zione tra le associazioni (già sperimentata inprecedenza con l’Istituto musicale VincenzoBellini di povolaro).Dal 2003 ai giorni nostri, su iniziativa dellaFilarmonica e in collaborazione con le ScuoleElementari del 2° Circolo Didattico, è attivo un

PIATTI E TRIANGOLI(famiglia degli idiofoni a suono

indeterminato)

la presenza dei piatti è attestatasin dall’antichità, quando tali stru-menti venivano impiegati anchenelle cerimonie religiose. Nel corsodel XVIII secolo la loro notorietàcrebbe sulla scia della moda dellamusica militare turca. In seguitoentrarono a far parte stabilmentedell’orchestra.l’origine dei triangoli non è nota:è però documentato che in epocamedievale questi particolarissimistrumenti venivano suonati sia inoccasione di celebrazioni religiosesia durante le feste popolari.

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laboratorio musicale. “Silenzio, si suona!”: è ilsignificativo titolo del saggio finale che, conl’aiuto degli insegnanti, i giovanissimi alunnipropongono annualmente.Nel 2005 la Filarmonica è stata protagonista diuna fortunata tournée in polonia dove, in rappre-sentanza dell’Italia, ha tenuto importanti concertia Cracovia (a conclusione del Festival delle

Lingue organizzato dai vari Istituti di Cultura)e a Bielsko-Biala. Nella medesima tournée ilgruppo ha preso parte a una toccante cerimonianel campo di concentramento di Auschwitz.

Fino al 2009 direttore artistico della formazionefu michele pivotto, che seppe concertare pro-ponendo un repertorio molto vario e ispirato aigrandi nomi della musica classica, per esempioGioacchino Rossini, ma anche agli autori piùmoderni (inclusi quelli legati al jazz). la suavisione fu quella di proporre un continuo rin-novamento e aggiornamento delle proposte.Attualmente l’Associazione Musicale Filarmonica

Bassanese (così si chiama oggi) è diretta dalmaestro Davide pauletto ed è presieduta dal rag.Domenico Baggio, subentrato al dott. GiancarloBizzotto, rimasto in carica per un breve periodo.Il 2011 è stato un anno impegnativo e moltoimportante per la Filarmonica Bassanese. Unanno dedicato alla ricostruzione della sua storiao, più precisamente, alle sue molteplici storie ealla raccolta di documentazione scritta e foto-grafica. Un patrimonio di immagini e informa-zioni, poi confluito in una splendida mostratenuta a palazzo Agostinelli nel gennaio 2012.Un anno dedicato anche a una serie di concerti,in piazza e teatro, organizzati allo scopo diallietare la cittadinanza e, al tempo stesso, diricordare che -nonostante la proliferazione ditanti gruppi musicali- la Filarmonica è semprepresente ed è una componente importante delleistituzioni cittadine.

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Concerto di Primavera alTeatro Remondini nel 2011

(ph. Daniele Ferraro edEnrico Celotto).

Il maestro Pauletto dirigela Filarmonica in notturna,

“sotto le stelle”, nel 2011(ph. Daniele Ferraro ed

Enrico Celotto).

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Sostanzialmente la Filarmonica ha mantenutoinalterati nel tempo alcuni suoi obiettivi. Fraquesti, “lo scopo di promuovere l’interesse perla musica, la conoscenza e la diffusione dellacultura musicale, mediante l’organizzazione delgruppo bandistico strumentale, l’esecuzione diconcerti, la partecipazione a manifestazionimusicali, la formazione del Gruppo Giovanile dimusica d’Insieme, l’organizzazione della scuoladi musica con l’istituzione di corsi di orienta-mento musicale finalizzati anche a incrementarel’organico del Gruppo bandistico strumentale”(come recita l’art. 3 dello Statuto, aggiornato eapprovato il 24 novembre 2009). E’ stata costituita a tempo indeterminato, è apo-litica, senza scopo di lucro e ha carattere volon-tario. Si sostiene con le quote associative e conquelle d’iscrizione degli allievi che frequentanoi corsi, ma soprattutto con contributi e sovven-zioni da parte di enti o associazioni pubbliche eprivate. Attualmente l’organico è costituito dauna quarantina di suonatori, musicisti di profes-sione e non, gli insegnanti della scuola sonotutti diplomati. la sede è situata in viaColombare, presso la Scuola media Statale“Giusto Bellavitis” di Bassano del Grappa.

Alessandra Zaltron Baggio

DAL 1907 AL 1948

1866Carlo Barbi(?) Ricci

1879Alessio Causin(?) Cozzi

1889Alfonso miglio

1895Alfonso miglio

1902Giuseppe (?) Bonotto

1904Renato Vecchi

DAL 1907 AL 1948

luigi Guatti ZulianiDal pràAlfredo (?) pucciGeremia Zilio Giobatta Bevilacqua(e per gli allievi Antonio Fraccaro)Geremia Zilioluigi Feltre Bellagamba

1948Antonio Fraccaro

1948Ugo pallaro

1952Franco Gulli

1953luigi Stregapede

1961pietro Boaretto

1971Guido Ometto

1972Sergio montini

1973Giuseppe longo

1979Antonio Tanesco

1983Roberto Beggio

1988Francesco Guiotto

1990Roberto Beggio

1999Stefano Fabris

2002Gastone Bortoloso

2003michele pivotto

2009Davide pauletto

I MAESTRI DELLA FILARMONICA

FLAUTO TRAvERSO(famiglia dei Legni)

Secondo alcuni studiosi il nomederiva dal verbo latino flo (soffio).Il moderno flauto traverso, antica-mente traversiere, viene suonato inposizione trasversale asimmetrica,con il corpo dello strumento a destradell’esecutore. la sua attuale con-figurazione è il risultato del perfe-zionamento della meccanica delcorpo sonoro introdotto dal flauti-sta e costruttore tedesco TheobaldBohm a metà dell’Ottocento.la brillantezza e la pastosità delsuo colore strumentale furonoparticolarmente apprezzate a par-tire dal periodo tardo romantico.

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QUADRO CRONOlOGICO

VICENDE DEllA FIlARmONICA BASSANESE AVVENImENTI STORICI

Beethoven inizia la stesura della Settima Sinfoniacon le musiche di scena per Le rovine di Atene.

Il 5 giugno muore a londra Carl maria von Weber,compositore e pianista tedesco che contribuì gran-demente allo sviluppo della musica romantica.

Il 12 marzo, alla Fenice di Venezia, va in scena la prima del Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi,melodramma in un prologo e tre atti.

A parigi, l’8 marzo, muore il compositore franceseHector louis Berlioz: dotato di una fervida fantasiamusicale, seppe dare un’impronta decisiva all’evo-luzione dell’orchestra moderna.

muore a Vienna, il 3 aprile, il musicista tedescoJohannes Brahms, grande antagonista di RichardWagner.

Viene fondata la London Symphony Orchestra, fra le maggiori del Regno Unito e le più prestigiosedel mondo.

Frank Sinatra incide con la Columbia Records l’album natalizio Christmas Songs: sarà un successoplanetario.

Tiziana Rivale vince il 33° Festival di San Remo,presentato dall’attore Andrea Giordana, con la canzone Sarà quel che sarà.

Si scioglie il gruppo synth pop britannico degliEurythmics, formato dalla cantante Annie lennox edal chitarrista David A. Stewart.

Il 7 dicembre il Lohengrin di Wagner trionfa alla Scala di milano, salutato da quindici minuti di applausi.

1811

1826

1857

1869

1897

1904

1948

1983

2005

2012

Nasce, sulle ceneri di una precedente associazione,una “nuova” Società Filarmonica.

Si costituisce la Società della Banda Musicale,una seconda associazione, fondata anch’essa suuna sottoscrizione di privati.

Con la nuova costituzione del Civico IstitutoFilarmonico confluiscono in una sola istituzione i ruoli delle due precedenti società “sorelle”.

per la prima volta si organizza una “Accademiamusicale” con 100 suonatori bassanesi. Al Corpod’Orchestra e di Banda e agli allievi della SocietàFilarmonica si aggiungono i dilettanti cittadini.

l’11 gennaio l’Assemblea dichiara lo scioglimentodella Società nominando il Comune depositariodegli strumenti per la scuola municipale di musica.

Dopo un certo anarchismo musicale, una trentinadi suonatori del disciolto corpo bandistico, gettale basi per costituirsi in Società Cooperativa.

Dopo il travagliato periodo storico delle due guerremondiali i suonatori si riuniscono al patronatoSan Giuseppe per ricostituire la Banda cittadina.

Con il nuovo direttivo la Filarmonica cambia il suonome in “Complesso strumentale Città di Bassanodel Grappa” . la parola d’ordine è Rinnovamento.

la Filarmonica è in tournée in polonia, al Festivaldelle lingue, e suona anche nel campo di concen-tramento di Auschwitz.

Il 7 gennaio viene inaugurata la mostra “200 annidi Filarmonica a Bassano”. Il 19 gennaio l’asso-ciazione riceve il premio “Città di Bassano”.

Il Taglio del nastroall’inaugurazione della

mostra “200 anni diFilarmonica a Bassano”

a Palazzo Agostinelli nel gennaio del 2012

(ph. Daniele Ferraro edEnrico Celotto).

“Dialogando in musica”:la Filarmonica sfila lungo

via Ferracina nel 2011(ph. Daniele Ferraro ed

Enrico Celotto).

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N° 117 Antonio Andriolo 2009N° 118 primo Silvestri 2009N° 119 Bortolo Camonico 2009N° 120 I passarin 2009N° 121 Castelli e battaglie di Ezzelino III 2009N° 122 I Giacobbi maggiotto 2009N° 123 marco Sasso 2010N° 124 pietro Bonato 2010N° 125 melchiore Fontana 2010N° 126 Guglielmina Bernardi 2010N° 127 Unitalsi - Gruppo di Bassano 2010N° 128 luigi Chiminelli 2010N° 129 leone Carpenedo 2011N° 130 Efrem Reatto 2011N° 131 pacifico pianezzola 2011N° 132 la Carrozzeria pietroboni 2011N° 133 Gianni Visentin 2011N° 134 mons. Ferdinando Dal maso 2011N° 135/136 Noè Bordignon 2012N° 137 Don Didimo mantiero 2012N° 138 luigina Trentini 2012N° 139 Aristide Nonis 2012N° 140 La Filarmonica Bassanese 2012

NUMERI SPECIALIN° I la Carrozzeria Fontana 1990N° II  Il Giardino parolini 1991N° III  Gaetana Sterni (IIa edizione 2001) 1991N° IV  Il C.A.B. 1991N° V la Grande Guerra 1992N° VI Il Club Alpino Bassanese 1992N° VII maria prosdocimo Finco 1993N° VIII lo Scautismo bassanese 1993N° IX  l’arte orafa veneta 1993N° X  Il colore a Bassano 1995N° XI Il castello di Bassano 1996N° XII Il Rotary Club di Bassano 1996N° XIII palazzo e “Illustri” Roberti 1999N° XIV Il Gruppo “Bresadola” 1999N° XV Il lions Club di Bassano 2002N° XVI l’Oreficeria Balestra 2002N° XVII la Fondazione Don Cremona 2002N° XVIII 25 Anni di premio Cultura 2003N° XIX l. Bonfanti e il museo dell’Auto 2003N° XX Antonio Bianchi 2003N° XXI la Società Tennis Bassano 2004N° XXII I 100 anni del Rotary International 2005N° XXIII I 25 anni del panathlon Club Bassano 2005N° XXIV m. Cremona ed E. Vendramini 2006N° XXV la Croce Rossa a Bassano 2007N° XXVI Il CIF di Bassano 2008N° XXVII la Battaglia di Arresto 2008N° XXVIII I 20 anni di Casa Sichem 2009N° XXIX I 25 anni dell’A.I.B. 2010N° XXX le chiese della Fond. pirani-Cremona 2012N° XXXI I Tottene di Bassano 2012

NUMERI ORDINARIN° 1 Alberto parolini 1989N° 2 Castellano da Bassano 1989N° 3 Bartolomeo Gamba 1990N° 4 Antonio Gaidon 1990N° 5 Oscar Chilesotti 1990N° 6 Tiberio Roberti 1990N° 7 Giuseppe lorenzoni 1990N° 8 plinio Fraccaro 1990N° 9 pietro Colbacchini 1991N° 10 Bortolo Sacchi 1991N° 11 Giovanni montini 1991N° 12 Giovanni Volpato 1991N° 13 Jacopo Apollonio 1991N° 14 lazzaro Bonamico 1991N° 15 F. e l. dal ponte 1992N° 16 Giovanni miazzi 1992N° 17 Bartolomeo Ferracina 1992N° 18 Antonio marinoni 1992N° 19 Antonio Baggetto 1992N° 20 Jacopo Bassano 1992N° 21 San Bassiano 1993N° 22 Antonio Suntach 1993N° 23 I Remondini 1993N° 24 pietro Stecchini 1993N° 25 Gina Fasoli 1993N° 26 luigi Fabris 1993N° 27 Giambattista Volpato 1994N° 28 Sebastiano Chemin 1994N° 29 Giambattista Roberti 1994N° 30 Ezzelino da Romano 1994N° 31 Teofilo Folengo 1994N°  32 Giusto Bellavitis 1994N° 33 Danilo Andreose 1995N° 34 Giovanna m. Bonomo 1995N°  35 Giuseppe J. Ferrazzi 1995N° 36 Giambattista Verci 1995N°  37 Giuseppe Betussi 1995N° 38 Giambattista Brocchi 1995N° 39 Jacopo Vittorelli 1996N° 40 Domenico Freschi 1996N° 41 Giuseppe Barbieri 1996N° 42 Roberto Roberti 1996N° 43 la Battaglia di Bassano 1996N° 44 Francesco Antonibon 1996N° 45 pietro menegatti 1997N° 46 Giuseppe Frasson 1997N° 47 pietro Fontana 1997N° 48 Giacomo Angarano 1997N° 49 G. Vanzo mercante 1997N° 50 Giovanni Brotto 1997N° 51 Il millennio di Bassano 1998N° 52 I larber 1998N° 53 Orazio marinali 1998N° 54 Angelo Balestra 1998N° 55 Giuseppe Bombardini 1998N° 56 Francesco Vendramini 1998

N° 57 Francesco Roberti 1999N° 58 miranda Visonà 1999N° 59 Guido Agnolin 1999N° 60 Elisabetta Vendramini 1999N° 61 Ottone Brentari 1999N° 62 Achille marzarotto 1999N° 63 Gino pistorello 2000N° 64 Francesca Roberti 2000N° 65 Aurelio Bernardi 2000N° 66 Zaccaria Bricito 2000N° 67 Antonio Viviani 2000N° 68 Domenico Conte 2000N° 69 Domenico maria Villa 2001N° 70 Antonio Bernati 2001N° 71 Tito Gobbi 2001N° 72 Bortolo Zanchetta 2001N° 73 Giovanni Balestra 2001N° 74 pietro malerba 2001N° 75 Ferruccio meneghetti 2002N° 76 Fratel Venzo 2002N° 77 Niccolò leszl 2002N° 78 Antonio marcon 2002N° 79 Gregorio Vedovato 2002N° 80 Bruno Baruchello 2002N° 81 luigi Vinanti 2003N° 82 Sebastiano Baggio 2003N° 83 Virgilio Chini 2003N° 84 luigi Viviani 2003N° 85 Alessandro Campesano 2003N° 86 Giorgio pirani 2003N° 87 Guido Cappellari 2004N° 88 Roberto Cobau 2004N° 89 Francesco Facci Negrati 2004N° 90 luigi Zortea 2004N° 91 Villa morosini Cappello 2004N° 92 Giovanni lunardi 2004N° 93 Alfeo Guadagnin 2005N° 94 Carlo paroli 2005N° 95 Vigilio Federico Dalla Zuanna 2005N° 96 Francesco dal ponte il Vecchio 2005N° 97 pietro e Giuseppe longo 2005N° 98 I Bortignoni 2005N° 99 Giuseppe Zonta 2006N° 100 Giovanni Bottecchia 2006N° 101 Andrea Secco 2006N° 102 Giuseppe Ruffato 2006N° 103 Tommaso Tommasoni 2006N° 104 I fondatori dell’Orfanotrofio Cremona 2006N° 105 prospero Alpini 2007N° 106 Quirino Borin 2007N° 107 Teresa Rossi Rampazzi 2007N° 108/109 pietro Roversi 2007N° 110 Don Domenico Brotto 2007N° 111 Don Antonio Dalla Riva 2008N° 112/113 Guglielmo montin 2008N° 114 monsignor Egidio Negrin 2008N° 115/116 Arpalice Cuman pertile 2008

NUMERI PUBBLICATI DAL 1989

FlautiCASSON SARADAllA VAllE ANNAGRIGOlETTO ElENAIllESI GlORIAmORO lUCIAmOSTIllE RAFFAEllApICCOlOTTO mARINASONDA NICOlETTATAFFERINI ERICAVENDRASCO ElISA

ClarinettiBERTONCEllO JACOpOBORDIN AGNESEDAmINATO pIERODE TONI IRENEFERRAZZI FRANCESCAGASpAROTTO mATTEOmARINI CRISTINAmICHElINI mATTEO

pEllANDA FEDERICASONDA FRANCESCOZIlIO AlESSANDROTERRIBIlE mElISSA

Sax AltoBOTTICEllA DOmENICOBRUNEllI ENRICOCISOTTO SADIIllESI lUIGINOpAROlIN TOmmASOpOZZATO GlORIASImIONI CRISTIANO

Sax TenoreSIGNORI GIACOmOVIERO DANIElE

Sax BaritonoGHEllIONI GRAZIANO

CorniCORRA' mARCOVARDANEGA ANDREA

TrombeBIZZOTTO DAVIDEBOTTER GIOVANNADE AGNOI CRISTIANOFERRAZZI ElENAGOBBO ROmEROSAVIO mICHElEVARDANEGA pAOlOVIERO pAOlO

TromboniCARlESSO AlBERTOCASSON IVANCASSON STEFANODAl NEGRO ElENAFOGGIATO RENATOVENDRASCO DAVIDEZANNINI AlVISE

BaritoniANDREATTA mATTEOGUZZEllA CARlOVENDRASCO GIUSEppE

BassiGUZZEllA NICOlAmARZARO lANFRANCOlAGO AlESSANDROBAGGIO ENRICO

ContrabbassiGRIGOlETTO GIORGIOSCAlCO ANDREA

PercussioniFAVERO GIADAmARCOlIN AlESSANDROpASSARINI mATTIApAUlETTO DIEGOTOlIO lEONARDO

I MUSICISTI DELLA FILARMONICA BASSANESE

Page 24: L'Illustre bassanese

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