Date post: | 27-Jun-2015 |
Category: |
Education |
Upload: | giovanni-quartini |
View: | 3,692 times |
Download: | 2 times |
1 a.s. 2011-2012
In antichità: sophistés (sapiente) = sophos (saggio):
uomo esperto con vasta cultura generale.
Nel V secolo a.c.: facevano professione di sapienza e
insegnavano dietro compenso.
Godono di cattiva fama a causa dei giudizi sprezzanti di
Senofonte, Platone, Aristotele (falsi sapienti, prostituti della
cultura …)
Divennero sinonimo di cavillatore in malafede o maestro dei
ragionamenti capziosi.
Sofistico equivale oggi a falso, artificioso, truccato
2 a.s. 2011-2012
Essi operarono la rivoluzione filosofica ponendo al
centro della riflessione l’uomo e tutto il suo mondo
nell’Atene del V secolo ac. uscita vittoriosa dalla
guerra contro i persiani. La democrazia ateniese è il
necessario presupposto alla nascita dell’arte
dell’eloquenza, necessaria a rendere abili gli uomini
nelle loro faccende e nella competizione civile e
politica. Essi istruirono il ceto dirigente nell’arte
retorica (virtù politica).
3 a.s. 2011-2012
1. “Illuminismo greco”: si criticano esplicitamente i miti e le
credenze della tradizione greca a favore di nozioni
razionali o almeno credute tali.
2. Per primi riconoscono il valore della cultura intesa come
formazione globale di un individuo nell’ambito di un
popolo. La virtù (educazione) dipende dal sapere che va
incrementato e diffuso.
3. Per lavoro erano continuamente in viaggio: divennero
portatori di istanze cosmopolite e panelleniche. Ebbero
chiara coscienza della varietà e molteplicità dei costumi e
dei valori umani, eliminando il dogmatismo e
l’assolutizzazione della cultura greca.
4 a.s. 2011-2012
5 a.s. 2011-2012
Di Abdera, godette di grande fama in Grecia. Insegnò in
molte città, tra cui Atene, e fu amico di Pericle.
Le sue idee religiose spregiudicate gli procurarono parecchi
nemici e l’accusa di empietà per cui dovette fuggire da Atene.
Scrisse:
Ragionamenti demolitori
Le Antilogie
6 a.s. 2011-2012
“L’uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in
quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono”.
L’uomo è il metro, il soggetto, il criterio del giudizio
della realtà o non realtà delle cose,
del loro modo d’essere e del loro significato.
7 a.s. 2011-2012
Ci sono varie interpretazioni di questo principio:
A - Ogni singolo uomo giudica la realtà in base a parametri
soggettivi (Platone).
B - Ogni uomo in quanto appartiene alla specie umana e
razionale utilizza parametri comuni.
C – ogni uomo valuta le cose secondo la mentalità e i valori
tipici della sua mentalità e cultura
UOMO COSE
A - Individuo Oggetti percepiti
B - Umanità Realtà in generale
C - Comunità Valori
8 a.s. 2011-2012
La lettura veritiera di Protagora si compone delle 3
prospettive precedenti:
L’uomo è misura della realtà a livelli diversi e comunque
sovrapposti:
Singolo
Specie umana
Comunità/mentalità
9 a.s. 2011-2012
La teoria protagorea è dunque:
UMANISMO L’uomo è sempre il soggetto, la misura , il baricentro, il
criterio di ogni affermazione o negazione sulla realtà
FENOMENISMO Abbiamo sempre e solo a che fare con la realtà quale appare
a noi
RELATIVISMO Conoscitivo e
morale
Non c’è una verità assoluta, ma la verità e il modello di comportamento è sempre
relativo a chi giudica
10 a.s. 2011-2012
La teoria di Protagora dunque distruggeva qualsiasi credenza
in un’unica verità o in un unico sistema di valori valido
sempre e comunque, introducendo la diversità e la
eterogeneità degli ideali e dei valori che reggono la
convivenza umana.
Esempio: lo scritto anonimo Ragionamenti doppi che
sottintende sicuramente il pensiero del nostro autore: è la
teorizzazione del relativismo culturale, cioè il riconoscimento
della disparità dei valori che presiedono alle diverse civiltà
umane senza alcuna gerarchia di giudizio.
11 a.s. 2011-2012
Relativismo conoscitivo e morale
Equivalenza ideale delle opinioni: in teoria tutto è vero.
Eppure Protagora credeva che vi fosse un principio di scelta
all’interno delle diverse teorie.
È vero manca una teoria forte in grado di fungere da
principio della scelta, ma si può e si deve assumere un
principio debole: l’utilità privata e pubblica delle credenze.
Essa diviene anche lo strumento di verifica delle teorie stesse.
La verità diviene il giovevole, ciò che è dimostrato
storicamente e socialmente utile all’individuo, alla comunità,
alla specie (visione umanistico – storicistica).
12 a.s. 2011-2012
Sofista = propagandista dell’utile; mediante la parola cerca di
modificare le opinioni in vista dell’utilità.
La retorica serviva, in un’ottica politico – educativa, a
trasformarevl’opinione meno utile e più dannosa in
un’opinione più utile e proficua.
Il sofista rischiava così di diventare uno strumento del potere
legittimando l’utile dei potenti, e ciò avverrà con la seconda
generazione.
Protagora intendeva però l’utile e le leggi nella prospettiva di
creare il benessere comune della città e la sopravvivenza della
specie (criterio di responsabilità dell’uomo).
13 a.s. 2011-2012
Il grande sofista Protagora accettò di insegnare legge a uno studente di nome Euatlo.
Poiché questi era povero, i due presero i seguenti accordi: Euatlo avrebbe ricompensato Protagora non appena avesse vinto la sua prima causa in tribunale. Terminati gli studi, Euatlo decise di seguire la carriera politica, abbandonando il proposito di praticare la professione legale. Protagora, che non aveva ancora ricevuto l'onorario pattuito, chiese a Euatlo il pagamento. Quest'ultimo rispose che avrebbe dovuto pagare solo dopo aver vinto la sua prima causa e ciò non era ancora avvenuto. Allora Protagora, irritatissimo, decise di citare Euatlo in giudizio, per fargli mantenere la promessa. Di fronte alla corte, Protagora disse che se Euatlo avesse perso la causa, allora avrebbe dovuto obbedire al giudizio della corte e quindi pagare il dovuto; se, invece, Euatlo avesse vinto, allora avrebbe appunto vinto la sua prima causa e quindi, in base al vecchio accordo, avrebbe dovuto versare a Protagora la cifra pattuita. Euatlo, in maniera altrettanto impeccabile, dimostrando di aver appreso brillantemente quanto insegnatogli dal Maestro, ribattè che se avesse vinto la causa, la corte avrebbe dato ragione a lui, quindi non avrebbe dovuto nulla a Protagora; se, invece, avesse perso la causa non avrebbe dovuto pagare, comunque, il suo vecchio Maestro, non avendo infatti ancora vinto la sua prima causa.
14 a.s. 2011-2012
Discepolo di Empedocle.
Esercitò prevalentemente ad Atene.
Opere:
Sul non essere o sulla natura
Encomio di Elena
Tre tesi fondamentali:
Nulla c’è
Se anche qualcosa c’è, non è conoscibile dall’uomo
Se anche è conoscibile, è incomunicabile agli altri
15 a.s. 2011-2012
Nulla esiste
La realtà, testimoniata dai sensi, non si può concettualizzare
filosoficamente. Viene negata la pensabilità logica e
ontologica dell’essere in generale, e in particolare dell’archè
o struttura metafisica di cui i vari pensatori presocratici
erano andati alla ricerca. Essa non è filosoficamente
trattabile
Se anche qualcosa c’è, non è conoscibile dall’uomo
La nostra mente non è una fotografia esatta della realtà e
dunque il nostro pensiero non rispecchia necessariamente
la realtà (non può presumere di conoscerla). È colpita al
cuore l’equazione pensiero-essere di Parmenide; è
introdotta una frattura radicale tra la mente e le cose. 16 a.s. 2011-2012
Se anche è conoscibile, è incomunicabile agli altri
La realtà non è esprimibile e spiegabile con il linguaggio; esso è
altra cosa rispetto alla realtà e non possiede adeguata
capacità di rivelarla o descriverla.
La tesi di Gorgia acquista valore filosofico se riferita al concetto
di Essere o di Dio:
Tali entità non ci sono, sono inconoscibili, sono inesprimibili!
Ateismo Scetticismo Agnosticismo
metafisici e teologici
17 a.s. 2011-2012
Scetticismo metafisico
Impotenza umana a parlare
dell’essere e delle strutture del reale.
Distruzione di ogni possibile metafisica, cosmologia,
teologia vista la sfiducia assoluta
nelle possibilità conoscitive della mente umana.
Prima vera messa in discussione della metafisica occidentale:
Lo scetticismo investe ogni campo del sapere,
pensiero e linguaggio perdono valore !
18 a.s. 2011-2012
Se nulla è vero, allora tutto è falso. Nessun criterio per la scelta può essere ipotizzato (nemmeno l’utile di Protagora).
L’unica cosa che resta è il linguaggio e la sua potenza: forza ammaliatrice, celebrata nella retorica.
Concezione tragica del reale.
L’esistenza è qualcosa di fondamentalmente irrazionale e misterioso (contro il razionalismo ottimista di chi cercava il logos della realtà).
Le azioni degli uomini sono guidate dalle circostanze, dalla menzogna, dalle passioni, dall’ignoto destino: gli uomini sono fondamentalmente incolpevoli poiché fragili e inconsistenti davanti alla tragicità della vita (Encomio di Elena).
19 a.s. 2011-2012
Primi abbozzi di una teoria della civiltà frutto di una nuova
visione progressiva della storia.
Protagora: l’uomo diviene tale entrando in società (tecniche) e
trasforma la realtà a suo vantaggio. Tecnica delle tecniche è
la politica, arte che riguarda ogni uomo (democrazia
ateniese).
Prodico di Ceo: esalta il lavoro che conduce la storia dell’uomo
alle più alte conquiste.
Antifonte: la concordia tra gli uomini è lo scopo e la condizine
della società.
Civiltà è allora sforzo progressivo di modifica dell’ambiente
naturale e sociale a vantaggio dell’uomo.
20 a.s. 2011-2012
Primi abbozzi di una teoria della religione.
Protagora: dio non è razionalmente affermabile o negabile,
agnosticismo religioso.
Prodico di Ceo: gli dei sono proiezioni dell’utile e del
vantaggioso.
Crizia: la religione è strumento dei potenti per controllare il
popolo.
È la rottura della visione sacrale dell’esistenza della Grecia
antica.
21 a.s. 2011-2012
Primi abbozzi di una teoria delle leggi che hanno ora una
origine umana e convenzionale, non divina.
Protagora: le leggi, pur convenzionali, devono essere rispettate
per mantenere la società e l’uomo che in essa vive e diviene
tale (utile).
Ippia di Elide: distingue tra legge naturale immutabile e legge
umana mutevole.
Antifonte: vera è solo la legge naturale, quella umana è
opinabile quando non decisamente falsa. La prima spinge al
giovevole e alla concordia ma viene oppressa dalle leggi
della città. Uguaglianza degli uomini.
Trasimaco di Calcedonia: la legge maschera solo gli interessi
dei potenti che così li tutelano (Crizia). 22 a.s. 2011-2012
Primi abbozzi di una teoria del linguaggio.
Le argomentazioni sono macrologie (discorsoi lunghi) o
brachilogie (discorsi brevi).
Eristica: obiettivo è far prevalere i propri discorsi in una contesa
tra tesi contrarie. La contesa non va necessariamente alla
ricerca della verità.
Antilogie: metodo che contrappone le tesi tra loro eliminando
la prospettiva classica che voleva un unico punto di vista
veritiero e un’unica argomentazione possibile.
Dialettica: il momento in cui ciò avviene è nel discorso con
l’avversario con lo scopo di argomentare a fini persuasivi.
23 a.s. 2011-2012
I sofisti misero in crisi il rapporto tra il linguaggio e la
verità/realtà . Infatti da Gorgia la parola diviene autonoma:
essa è tutto e può tutto.
È esaltata la sua capacità ammaliatrice e la retorica diviene arte
della suggestione e della persuasione; il rischio è allora che
la politica tenda a ridursi a retorica.
24 a.s. 2011-2012
Padre Sofronisco, scultore
Madre Fenarete, levatrice
Forse allievo di Anassagora
Fu tre volte in battaglia per Atene.
Lontano dalla vita politica per la filosofia intesa come ricerca
incessante su se stesso e gli altri, senza alcun insegnamento
regolare. La sua vita semplice e il suo aspetto fisico
stridevano con il carattere morale e la padronanza di sé.
Non ha scritto nulla poiché la ricerca filosofica non poteva
essere condotta o continuata dopo di lui da uno scritto; esso
può comunicare una dottrina, non stimolare e dirigere una
ricerca filosofica. (vedi Fedro 275 e).
25 a.s. 2011-2012
Abbiamo testimonianze indirette, non sempre coerenti tra loro.
Aristofane: le Nuvole, Atene 423. intellettuale innovatore, chiacchierone perdigiornovcorruttore dei giovani e negatore degli Dei della città, (accomunato ai sofisti e al clima innovatore nell’Atene del tempo).
Policrate: Accusa contro Socrate, 393. disprezzatore della democrazia e capofila degli esponenti dell’aristocrazia ateniese oltranzista. Corruttore dei giovani e delle credenze dello stato.
Senofonte: moralista e predicatore, ritratto modesto e limitante del filosofo.
Platone: maestro ammirato e rispettato.
Aristotele: scopritore del concetto e teorico della virtù come scienza.
26 a.s. 2011-2012
Il mondo culturale ove agivano i sofisti: illuminismo greco.
Vi sono alcune similarità:
1. Attenzione esclusiva per l’uomo (antropologia).
2. Disinteresse per le indagini cosmologiche.
3. Ricerca nell’uomo dei criteri del pensiero e
dell’azione.
4. Mentalità razionalistica. Anticonformistica,
antitradizionalistica in grado di porre in dubbio
critico ogni asserzione.
5. Inclinazione alla dialettica e al paradosso.
27 a.s. 2011-2012
1. La cultura non è una professione.
2. Ricerca e amore della verità contro il relativismo.
3. Rifiuto della filosofia come retorica ed esibizionismo
verbale.
4. Superamento del relativismo morale e conoscitivo.
5. Ricerca negli uomini delle verità comuni in grado di
avvicinare i diversi soggetti e punti di vista.
Diventa allora fondamentale il rapporto triangolare:
sofisti-Socrate-Platone
28 a.s. 2011-2012
Un cammino che lo pone in una posizione mediana
29
Sofisti •Umanesimo
Socrate
•Culturalmente simile
•Avversario implacabile
Platone •Superamento del relativismo
a.s. 2011-2012
Partito da interessi naturalistici e cosmologici (Fedone
96), rimase deluso e si convinse che alla mente
umana sfuggano i perché ultimi delle cose; si rivolse
allora all’indagine sull’uomo cercando con la
ragione di chiarire il significato del suo essere uomo.
“Conosci te stesso”: si è uomini tra gli uomini, il
rapporto con gli altri ci costituisce: la filosofia è
dialogo interpersonale, è con-filosofia.
Colloquio incessante, ricerca continua: questo è il senso
dell’esistenza: “una vita senza esame non è degna di
essere vissuta” (Apologia di Socrate, 38a). 30 a.s. 2011-2012
A) Il non sapere: sapiente è solo colui che sa di non sapere.
Il filosofo genuino è colui che ha compreso che intorno alle
cause e alle strutture del Tutto nulla si può sapere con
certezza (simile all’agnosticismo di Protagora e Gorgia e in
polemica contro i fisici naturalisti).
Si può invece fare ricerca di verità sull’uomo contrastando tutti
gli uomini dogmatici che pretendono di saperla lunga
sull’uomo.
“L’ignoranza” è condizione preliminare della ricerca, la
incoraggia.
31
Evidenzia i limiti della ricerca
So
crat
e “So di non sapere”
Stimolo ad indagare
a.s. 2011-2012
B) L’ironia: serve a rendere consapevoli gli altri della
propria ignoranza (eironéia: dissimulazione).
Vengono smascherate le posizioni preconcette, non
riflesse, supponenti per mostrare il sostanziale non
sapere in cui si trovano; il fine è provocare
nell’interlocutore dubbio e incertezza,
per iniziare la ricerca (Menone,80d)
Distruzione della presunzione di sapere attraverso una
sofistica nobile che punta alla purificazione della
mente dalle malfondate convinzioni quotidiane date
per vere in modo assoluto.
32 a.s. 2011-2012
33
Teatrale adulazione del
sapere del personaggio
Martellante rete di quesiti e
domande: dubbi e confutazioni delle verità dichiarate
Inconsistenza delle verità dichiarate,
vergogna e stizza dell’interlocutore.
a.s. 2011-2012
C) La maieutica: ostetrico delle anime, aiutava gli
intelletti a partorire il loro genuino punto di vista
sulle cose (Teeteto, 151d).
La verità è conquista personale, avventura della mente.
Socrate non comunica dall’esterno una dottrina
(dotto orientale), non riempie la mente dei
discepoli con un sistema di idee.
Vuole stimolare l’uomo a ritrovare nella sua interiorità
una sua verità condivisibile. È una forma di auto-
educazione.
34 a.s. 2011-2012
Platone: definizioni. Egli chiedeva “ti ésti” (che cosa è?) cercando una definizione precisa di ciò che stava cercando non accontentandosi di semplici elenchi; lo ricordano anche Senofonte nei Memorabili (I,1,11-16) o Platone nel Menone (72c).
Il suo discorrere era rapido e veloce, fatto di brevi battute che chiedevano risposte precise (brachilogie).
Tal dialettica stringente aveva due effetti:
Negativo: mettere in crisi ed eliminare formule accettate acriticamente dall’interlocutore.
Positivo: cercare una definizione soddisfacente e un accordo linguistico concettuale tra i dialoganti.
35 a.s. 2011-2012
Aristotele sosteneva che: ha scoperto il concetto, cioè la
conoscenza universale e il ragionamento induttivo
(Metafisica, XIII, 4, 1078b).
Il secondo è il procedimento razionale per cui
dall’esame di un certo numero di casi particolari si
risale ad una affermazione generale che esprime la
definizione, il concetto di una cosa. Certo Socrate
mirava a pungolare le anime non certo a divenire
possessore di una conoscenza definitiva.
36 a.s. 2011-2012
37
Il Dialogo socratico usa
Mezzi e artifici
Ignoranza e ironia
Brachilogie e confutazione
Scopo
Ti ésti e maieutica
a.s. 2011-2012
Confronto con i protagonisti indicati:
38
Contro sofisti
• Cerca un ordine nel discorso interpersonale con la necessità di precisare linguisticamente i concetti
• Necessità di trovare un punto d’accordo interpersonale
Socrate
• Iniziale reazione al relativismo linguistico, conoscitivo e morale della sofistica
• Definizioni e concetto rimangono comunque allo stato esigenziale
Platone/Aristotele
• Una scienza delle definizioni o un sapere assoluto capace di rispecchiate entità metafisiche eterne
a.s. 2011-2012
La virtù è ricerca e scienza
In Grecia la virtù dell’uomo (areté) è il suo modo di essere ottimale e dunque il modo migliore di comportarsi nella vita. Essa era considerata già data, garantita dalla nascita o dagli dei.
Per i Sofisti la virtù è un valore che deve essere umanamente conquistato con sforzo e impegno: dipende dall’educazione (paidéia), dalla cultura.
Socrate: la virtù è una faticosa conquista; essere uomini è frutto di un’arte difficile e importante.
39 a.s. 2011-2012
La virtù (arte del ben vivere e del ben comportarsi) è sempre una forma di sapere, un prodotto della mente: per essere uomini migliori bisogna riflettere, cercare, ragionare:
è indispensabile riflettere criticamente sull’esistenza (filosofeggiare)
Il bene e il giusto, valori umani, scaturiranno dal nostro lucido ragionare (… un’azione diviene buona in quanto so che ora è bene farla. Non è un sapere già posseduto o appreso da maestri o libri, ma esso scaturisce dal ragionare consapevole, dalla consapevolezza di se stessi scaturita dal ragionamento).
La vita è un’avventura disciplinata dalla ragione (razionalismo morale).
40 a.s. 2011-2012
La virtù razionale può essere insegnata e comunicata a tutti,
divenendo il necessario patrimonio di ogni uomo.
Ogni uomo deve imparare bene il mestiere di vivere, la scienza
del bene e del male:
Da ciò emerge come essere uomini = essere filosofi
Dunque la virtù è unica poiché tutte le singole virtù sono
manifestazioni dell’unica scienza del bene (es. essere
coraggiosi significa sapere quando esserlo). Le virtù umane
coincidono con i valori dell’interiorità e delle ragione, in ciò
operando una vera rivoluzione della tavola dei valori poiché
l’apice sta ora nei valori dell’anima (Reale-Antiseri). Non è
però un insegnamento ascetico (Nietzsche).
41 a.s. 2011-2012
Il vizio è IGNORANZA: nessuno
pecca volontariamente 42
virtù •È scienza
virtù •È insegnabile
virtù •È unica
a.s. 2011-2012
La virtù umana coincide con i valori dell’interiorità e della
ragione, operando una rivoluzione: i veri valori coincidono
con quelli “dell’anima” e non con le cose esteriori
(mondanità) o con quelli legati al corpo.
La morale non è fanatico esercizio di automortificazione
(Nietzsche) ma un modo d’esser che mira alla utilità, felicità
della vita.
La virtù socratica è potenziamento tramite la ragione (calcolo
intelligente finalizzato a rendere migliore la nostra vita)
dell’uomo.
La ragione con il suo calcolo intelligente pone ordine nel caos
degli istinti. La ragione disciplina la vita!
43 a.s. 2011-2012
Virtù = arte del saper vivere, ma saper vivere con gli
altri poiché l’uomo è essere sociale.
La politica è
Non dominio, predominio del prossimo
ma
Ragionare insieme per il bene della città
44 a.s. 2011-2012
45
Nessuno pecca volontariamente
Chi fa il male, lo fa per ignoranza del bene
È preferibile subire il male che commetterlo
Poiché solo la virtù e
la giustizia rendono
l’uomo felice
a.s. 2011-2012
46
virtù sapienza
vizio ignoranza
a.s. 2011-2012
Accusato di Intellettualismo etico:
Socrate dimentica
… avrebbe esagerato la potenza della ragione
47
Istinti e affettività
Volontà umana
a.s. 2011-2012
Accusato di Formalismo etico:
Non definisce in concreto la virtù,
non specifica quale sia il comportamento concreto
che l’uomo deve tenere.
Ma Socrate non vuole dare formule o concetti eterni
del bene, bensì sfuggire al relativismo morale (che
lascia l’uomo privo si saldi criteri etici) attraverso
l’uso della ragione che nel concreto e vissuto
personale rispetta la propria e l’altrui dignità umana.
48 a.s. 2011-2012
49
Ossequio formale agli dei della tradizione che sono manifestazioni dell’unico
dio
La mente dell’uomo è un’attuazione particolare
della mente divina universale e dell’ordine che
governa il mondo
La divinità è custode del destino degli uomini e difesa dei valori morali
a.s. 2011-2012
Denunciato da Meleto, Anito e Licone:
non riconosce gli dei tradizionali, ne introduce di nuovi
corrompe i giovani
Si difese esaltando il compito educativo della sua missione.
La sua morte ha costituito “un mito” a cui la popolarità di Socrate nei secoli a venire deve molto.
Morì, 399 ac, nella restaurata democrazia (dopo i Trenta tiranni – 404 ac) che aveva assunto una fisionomia conservatrice tesa a ricordare e conservare il passato glorioso di Atene e la religione tradizionale come baluardo ideale di coesione sociale. Socrate era poi fautore di una linea che voleva il potere affidato a persone competenti, dunque non a tutti, ed era stato amico di alcuni che avevano ordito il colpo di stato dei Trenta tiranni.
50 a.s. 2011-2012
Essa dice:
La piena fedeltà di Socrate a se stesso e ai suoi principi etici
(aveva insegnato la giustizia e il rispetto delle leggi della città)
L’uomo infatti emerge dall’animalità istintiva e caotica solo in
un contesto comunitario retto da leggi. L’uomo è tale in
quanto figlio delle leggi della sua città, leggi che può
cambiare e migliorare ma mai violare (preferì morire per
fedeltà alle leggi che vivere violandole)
L’intellettuale soccombe tragicamente di fronte al potere
organizzato delle forze politiche.
51 a.s. 2011-2012
52
Non scrisse nulla
Colui che sa di non sapere
Rendere coscienti del presunto
sapere nel dialogo
ironia maieutica
Domanda che cos’è? Per
mostrare falsità del sapere
Far partorire le anime
Prendersi cura della propria
anima
La filosofia rende felici e giusta la
città
Virtù conoscenza di ciò che è bene o
male
Chi conosce il bene non può commettere il
male
È un metodo cooperativo: una
ricerca filosofica che ha come obiettivo la
verità a.s. 2011-2012