Peronace E. - Boncio P. – Galli P. – Naso G.
LINEE GUIDA SULLE FAGLIE ATTIVE E CAPACI NEGLI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA:
DEFINIZIONI E PROCEDURE DI ZONAZIONE
Trieste, 19-21 Novembre 2013
Faglia per la quale esistono evidenze di ripetuta riattivazione, con rottura della
superficie topografica negli ultimi 40.000 anni (Olocene-parte alta del Pleistocene
superiore). Generalmente con questa definizione ci si riferisce al piano di rottura
principale della faglia.
Faglia Attiva e Capace (FAC)
Definizioni
• NTC 08 - OPERE IN SOTTERRANEO, Caratterizzazione Geologica
Porre particolare attenzione a segnalazioni della presenza di faglie attive in
corrispondenza o in prossimità dell’opera;
• AGI 2005 - SITI IN PROSSIMITÀ DI FAGLIE
Sconsiglia la costruzione di opere geotecniche in vicinanza di faglie; importanza
di studi di dettaglio in opere come dighe, serbatoi, lifelines, ecc.
• ICMS 2008 – INSTABILITÀ DA FAGLIE ATTIVE E CAPACI
Indicazioni sui dati da acquisire, sulla perimetrazione (livello 1) e sulle tipologie
d’indagine da eseguire (studi paleosismologici nel livello 3).
Normativa tecnica e I&C
Segreteria Tecnica
F. Bramerini (Dipartimento della Protezione Civile)
M. Giuffrè (CNR – IGAG)
G. Naso (Dipartimento della Protezione Civile)
E. Peronace (CNR – IGAG)
Gruppo di lavoro
P. Boncio (Università di Chieti-Pescara)
S. Castenetto (Dipartimento della Protezione Civile)
G. Di Salvo (CNR – IGAG)
M. Dolce (Dipartimento della Protezione Civile)
V. Fabietti (Università di Chieti-Pescara)
P. Galli (Dipartimento della Protezione Civile)
M. Ioannilli (Università di Roma – TorVergata)
G. Manfredi (Università di Napoli – Federico II)
C. Modena (Università di Padova)
M. Olivieri (Università di Roma – La Sapienza)
G. Scarascia Mugnozza (Università di Roma – La Sapienza)
Gruppo di lavoro multidisciplinare
Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da Faglie Attive e Capaci (FAC)
PARTE PRIMA
Descrizione del fenomeno fisico e zone di faglia attiva e capace
1 - Definizioni generali
2 - Classificazione delle FAC
3 - Faglie potenzialmente attive e capaci (FPAC)
4 - Zone di FAC
4.1 - Zona di Attenzione (Livello 1 di MS)
4.2 - Zona di Suscettibilità e Zona di Rispetto (Livello 3 di MS)
5 - Dimensioni delle zone
6 - Esempi di faglie attive e capaci e zone associate
Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da Faglie Attive e Capaci (FAC)
Indice
Obiettivi Parte I
• evitare che si segnalino faglie attive e capaci quando non siano stati
raccolti dati sufficientemente robusti;
• legare strettamente l’individuazione delle FAC alla tipologia e alla
qualità delle indagini svolte;
• creare procedure standard per la costruzione delle zone di FAC;
• legare strettamente il processo di individuazione e descrizione delle
FAC ai livelli di approfondimento degli ICMS (2008).
Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da Faglie Attive e Capaci (FAC)
PARTE SECONDA
Disciplina degli usi del suolo in zone di faglia attiva e capace
APPENDICI
A1 - Indici delle Relazioni
A2 - Esempio per la costruzione geometrica di una zona
A3 - Dimensioni delle zone
A4 - Quadro comparativo con altre normative
A5 - Schema di Programma Zone Instabili
A6 - Applicazioni
A7 - Schemi sintetici di classificazione
Indice
Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da Faglie Attive e Capaci (FAC)
Faglia attiva e capace di rompere la superficie topografica (FAC) Faglia per la quale esistono evidenze di ripetuta riattivazione, con rottura della superficie topografica negli ultimi 40.000 anni (Olocene-parte alta del Pleistocene superiore). Generalmente con questa definizione ci si riferisce al piano di rottura principale della faglia.
Definizioni generali
Tetto (hanging wall) e letto (footwall) della faglia attiva e capace Zona di trasferimento Traccia superficiale di faglia attiva e capace Fenomeni cosismici legati alla fagliazione superficiale
Classificazione delle FAC
1) FAC_a - Certa e definita
Il piano di rottura principale e fenomeni cosismici ad essa collegati sono riconosciuti con certezza. In questa categoria sono comprese anche le strutture tettoniche secondarie e le zone di trasferimento tra segmenti distinti di una faglia attiva e capace
Gli elementi che compongono una faglia attiva e capace e i fenomeni cosismici collegati non sono cartografabili con certezza e/o dettaglio, per assenza di dati o perché non possono essere identificati (zone di trasferimento, gap, erosione, coperture, ecc.).
2) FAC_b - Incerta
FAC
ZAFAC - Zona di attenzione
La microzona omogenea delle FAC sarà costruita in modo da comprendere la supposta traccia del piano di rottura principale e i probabili fenomeni deformativi del terreno correlati al piano di rottura principale
Rimanda a livelli di approfondimento successivi (Livello3)
Livello 1 di MS
• Elementi informativi minimi • Segnalazioni e studi specialistici eseguiti da esperti; • Elementi rilevati sul campo e validati da esperti di
tettonica attiva.
ZAFAC - Zona di attenzione Livello 1 di MS
Livelli di MS Livello 1
Categoria ZAFAC RACC
FAC_a 400
FAC_b 400
Livelli di MS Livello 1
Categoria ZAFAC RACC
FAC_a 300
FAC_b 400
FAC e Zone di FAC
ZSFAC - Zona di suscettibilità
• traccia del piano di rottura principale • strutture tettoniche secondarie • zone di trasferimento tra segmenti • identificati con certezza (FAC_a) • non identificati con certezza (FAC_b)
Livello 3 di MS
ZRFAC - Zona di rispetto
• traccia del piano di rottura principale identificata con certezza (FAC_a)
FAC e Zone di FAC Livello 3 di MS
Asimmetria in funzione del cinematismo
Elementi informativi specifici
ID Gruppo Indagini Indagini
Ind_1 Analisi aereofotogrammetriche Foto aeree, ortofoto, immagini LiDAR, immagini da
satellite
Ind_2 Rilievi geologici e geomorfologici Rilevamenti di campagna e relativa cartografia
Ind_3 Indagini geofisiche e geognostiche ERT, sismica a riflessione/rifrazione, georadar,
sondaggi, ecc.
Ind_4 Paleosismologia Trincee paleosismologiche e datazioni
Tipo di faglia Rapporto FW:HW
Faglia normale 1:4
Faglia inversa 1:2
Faglia trascorrente 1:1
• Valutazione dell’attività;
• Localizzazione traccia in superficie e geometria;
• Parametrizzazione della FAC (massima
dislocazione attesa in superficie, magnitudo
attesa, tempi di ricorrenza)
In termini generali le convenzioni che dettano le
dimensioni delle zone sono, in ordine di significatività
decrescente:
• descrizione dettagliata del fenomeno fisico;
• letteratura scientifica, con riferimento ai fenomeni fisici;
• normative estere.
Dimensioni delle zone di FAC Appendici
Galli & al, 2005
Boncio & al, 2012
Boncio & al, 2012 Paese (Norma) Setback
California
(Alquist-Priolo Act)
Smin= 15+15m
Nuova Zelanda
(Ministry of Environmental)
S= 20+20m
Francia
(Guidelines for Seismic
microzonation studies)
S= 50+50m per rocce competenti
S= 200+200 m per terreni non consolidati
Europa
(EC8)
Non è possibile costruire edifici importanti per la
pubblica incolumità nelle immediate vicinanze delle
faglie attive
Livelli di MS Livello 3
Categoria
(FAC_x) ZSFAC RACC ZSFAC MIN ZRFAC
FAC_a 160 0 30
FAC_b 300 160 n.d.
Zone di FAC Livello 3 di MS
Dimensioni raccomandate e minime
ZSFAC ZRFAC
Zone di FAC Livello 3 di MS
Livelli di MS Livello 3
Categoria
(FAC_x) ZSFAC ZRFAC
FAC_a 160 - 0 30
FAC_b 300 – 160 n.d.
Livelli di MS Livello 3
Categoria
(FAC_x) ZSFAC ZRFAC
FAC_a 80 - 0 30
FAC_b 160 n.d.
CONCLUSIONI
Redazione delle Linee guida per la gestione del territorio in
aree interessate da Faglie Attive e Capaci (FAC) funzionali a:
• aggiornamento e integrazione di ICMS (2008);
• definizione procedura standard sulla pericolosità da FAC
in funzione dei livelli di approfondimento delle
informazioni disponibili;
• proposizione di criteri generali e procedure operative in
coordinamento tra lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali.