+ All Categories
Home > Science > L'inganno dell'evoluzione. italian

L'inganno dell'evoluzione. italian

Date post: 12-Jan-2017
Category:
Upload: harunyahyaitalian
View: 137 times
Download: 12 times
Share this document with a friend
268
Transcript
Page 1: L'inganno dell'evoluzione. italian
Page 2: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'autoreCon lo pseudonimo di Harun Yahya l’autore ha pubblicato diverse opere aventi per

tema la politica e la religione. Una parte cospicua del suo impegno letterario tratta della

visione materialista della vita e dell’impatto di tale mentalità sulla storia e sulla politica

mondiali.

Lo pseudonimo è costituito dai due nomi “Harun” (Aronne) e “Yahya” (Giovanni)

in devota memoria dei due Profeti che a lungo si batterono contro la miscredenza.

Altre sue opere includono: Il Nuovo Ordine Massonico, Massoneria e Capitalismo,

La “mano segreta” in Bosnia, Dietro le quinte del terrorismo, La carta curda di Israele,

Strategia nazionale per la Turchia, L’ostilità di Darwin nei confronti dei Turchi, Nazioni

rovinate, Per uomini dotati di intelletto, Il miracolo nella cellula, Il miracolo nell’occhio, Il

miracolo nel ragno, Il miracolo nel moscerino, Il miracolo nella formica, Il miracolo del

sistema immunitario, Attraverso la ragione si scopre Allah, Atemporalità e realtà del

destino, La verità della vita in questo mondo.

Fra i suoi opuscoli: Il crollo della teoria evoluzionista: la realtà della creazione, Il

crollo del materialismo, La fine del materialismo, Gli errori degli evoluzionisti I, Gli errori

degli evoluzionisti II, Gli errori scientifici nei testi per le scuole pubbliche, Il crollo

microbiologico dell’evoluzione, La realtà della creazione, Il mistero dell’atomo, Il crollo

dell’evoluzione in venti domande, Il più grande inganno nella storia della scienza: il

darwinismo.

Altre opere dello stesso autore riguardanti il Corano: Hai mai pensato alla verità?,

Devoto di Allah, Abbandonare la società dell’ignoranza, Il Paradiso, Valori morali nel

Corano, Conoscenza del Corano, Indice del Corano, Emigrare per la causa di Allah, Gli

ipocriti nel Corano, I segreti dell’ipocrita, Gli epiteti di Allah, Comunicazione del

Messaggio e discussione nel Corano, Concetti basilari nel Corano, Risposte dal Corano,

Morte resurrezione e Inferno, L’impegno dei Profeti, Il nemico dichiarato dell’uomo:

Satana, L’idolatria, L’arroganza di Satana, La preghiera nel Corano, La coscienza nel

Corano, Il giorno della Resurrezione, Non dimenticare mai, Insegnamenti del Corano

trascurati, La religione degli ignoranti.

Il sigillo del Profeta Muhammad che viene riportato su tutti I libri di Harun Yahya,

assume un significato simbolico relativamente ai loro contenuti. Questo sigillo ci ricorda

il Corano, l’ultima delle Scritture rivelate da Allah e ultima parola da Lui proveniente e il

Profeta Muhammad ultimo dei profeti. Guidato dal Corano e dalla Tradizione profetica,

l’autore persegue l’obiettivo di confutazione delle dottrine e delle ideologie della

miscredenza in maniera di avere “l’ultima parola” e far tacere le obiezioni portate contro

la religione. Il sigillo del Profeta che raggiunse la saggezza più elevata e la perfezione

morale è utilizzato come segno della sua intenzione di affermare questa Ultima Parola.

Page 3: L'inganno dell'evoluzione. italian

L’inganno

dell’evoluzionedi HARUN YAHYA

Tradotto dall’inglese da Ali Stefano Azzali

Ed. Al Hikma

Il fallimento

scientifico

del darvinismo

e del suo bagaglio

ideologico

Page 4: L'inganno dell'evoluzione. italian

Prima edizione italiana

Aprile 2001 / Muharrom 1422

Edizioni "Al Hikma"

C.P. 653, 18100 Imperia

Tel. 0183.767601, Fax 0183.764735

www.islam-online.it

e-mail: al [email protected]

Titolo originale:

"The Evolution Deceit"

OKUR Publishing, 1999

Gumussuyu Cad. Litros Yolu 1. Matbaac›lar Sitesi

Topkap›-Istanbul / TURKEY

Kelebek Matbaac›l›k

Gumussuyu Cad. 1. Matb. Sitesi No: 1-2

Topkap› ‹stanbul /TURKEY

(+90 212) 612 43 59

www.harunyahya.org

Page 5: L'inganno dell'evoluzione. italian

L’inganno

dell’evoluzione

HARUN YAHYA

EDIZIONI AL HIKMA1422/2001

Traduzione dall’inglese di

Ali Stefano Azzali

Page 6: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'idea dell'Evoluzione, cioè che tutto si sia originato spontaneamente per

graduali trasformazioni a partire dal nulla, opprime da un secolo e mezzo la

nostra cultura, nonostante sia stata ripetutamento e estesamente confutata

come nessun'altra teoria al mondo. Essa non si è limitata a sentenziare sul piano

strettamente biologico e ha esteso la sua logica anche alla storia della civiltà. Ha scritto

Giorgio De Santilliana ("il Mulino di Amleto", Adelphi 1983, p.100): "Forse gli storici

dei secoli a venire ci dichiareranno tutti pazzi per non aver scoperto subito e confutato

con la necessaria energia questa incredibile cantonata," L'evoluzionismo darwiniano

sí è dìmostrato non solo scientificamente insostenibile, ma anche moralmente

deleterio, avendo adottato come principio fondante della realtà vivente e della civiltà

la competizione tra gli esseri e la sopraffazione del più debole ad opera dei più forte.

La teoria dell'evoluzione ha questa inaudita pretesa: di spiegare la genesi delle

forme attraverso una serie di processi che tutti portano alla degradazìone. il primo è

quello dei Caso, che notoriamente presiede al disordine e alla perdita della forma. La

Mutazione è semplicemente- l'errore nella riproduzione, e solo un folle può pensare

che l'accumulo degli errori possa dar origine a qualcosa dì complesso e di sensato. La

Selezione N aturale è una forza eliminativa, che riduce la varietà e appiattisce la

biodiversità. La Sessualità agisce confondendo quello che è distinto, rimescolando le

cose che cercano di isolarsi. La cosiddetta Teoria Síntetica dell'Fvoluzione, che ha

unito tutti questi principi in un corpo dottrinale, non è che la teoria della "edificazione

attraverso la degradazione". Purtroppo questi princìpi sono gli stessi che governano

le società industrializzate e le stanno conducendo alla dissoluzione. Esse affidano il

futuro alla cecità del caso, accettano come giusto tutto quello che è nuovo e ha

successo, adottano la competizione e l'appiattimento come motori della società,

privilegiano la confusione e la prorniscuità.

Si può dire senza tema di sbagliare che tutte le attese verificabili della teoria

dell'evoluzione sono andate deluse. La comparsa dei grandi gruppi sistematici - i tipi,

gli ordini, le famiglie - non è avvenuta per gradi ma per improvvise esplosioni. Gli

"anelli íntermedi", che la teoria postulava in gran numero, hanno sempre deluso i

paleontologi. Le mutazioni-selezioni, praticate intensivamente dagli allevatori e dai

genetisti, non hanno mai dato origine a una nuova specie. E nessuno ha visto

INTRODUZIONE di

Giuseppe Sermonti

Page 7: L'inganno dell'evoluzione. italian

"l'evoluzione sotto i nostri occhi". Le grandi differenze tra gli -stadi (il bruco e la

farfalla), le caste (operaie e soldatì) e tra gli organi (occhi e cuore) di un individuo

non sono nei geni. Il numero dì geni nell'uomo (circa trentamila) è appena il doppio

di quello dei geni di un moscerino. Sulla base delle teorie molecolari della vita oggi

non sappiamo dire perché una mosca è una mosca e un cavallo è un cavallo. La paura

di accettare l'esistenza di qualche principio d'ordine o di coerenza nella Natura

vivente ci ha condotto ad una condizione di totale ignoranza di tutti i fenomeni più

ìnteressanti che ci circondano e alla sola conoscenza specialistica di cose che

interessano solo quelli che vi lavorano nel laboratori o sui computer.

Non si pensi che la grande disillusione dell'evoluzionismo abbia prodotto un

ravvedimento tra gli specialisti della biologia molecolare. La loro tesi, che tutto ciò

che è avvenuto nella storia della vita sia stato semplicemente un gioco meccanico,

qualcosa che l'uomo avrebbe potuto realizzare con le sue tecnologie, ha trovato un

nuovo argomento nelle manipolazioni genetiche. Il bambino in provetta, le

alterazioni germinali, gli esseri transgenici, la clonazione, la decifrazione del genorna

umano, la terapia genica e tutte le diavolerie faustiane che l'uomo ha sviluppato

negli ultimi anni hanno dato a qualcuno l'illusoria convinzione che la "creazione" del

vivente e il cambiamento delle forme fosse ormai a nostra portata. E allora se la vita

si potesse fare e alterare in provetta, con gli strumenti dei chimico, l'immane e

ridondante processo che in miliardi di anni, attraverso innumerevoli tentativi e

fallimenti, avrebbe costruito la biosfera, non c'interesserebbe più. La prova che non

c'è bisogno della Trascendenza e che l'uomo ha superato il suo Creatore sarebbe

raggiungibile in poco spazio e in poco tempo. "Evolution is dead" è il titolo di

copertina di un recente numero della rivista scientifica inglese New Scientist..

L'Orologiaio Cieco di Dawkins è stato messo da parte dai nuovi ingegneri genetici,

che ormai sanno, o meglio pretendono di saper elaborare in laboratorio i loro Geni

Egoisti.

L'inganno dell'Evoluzione è oggi superato da un inganno ancora più insidioso,

quello della Ingegneria Genetica. Con questa l'uomo pretende non solo di conoscere

i meccanismi della Creazione, ma di poterla sostituire con una tecnologia precisa,

accessibile, rapida e brevettabile. Questa pretesa prepara il mondo ad una decadenza

morale ancora più profonda, a una definitiva abdicazione, e lo offre al dispotismo di

nuovi Dmiiurghi, incapaci di costruire alcunché e solo maestri nei trucchi degli

illusionisti. Essi non sono che ombre nel fondo della caverna di Platone, che

s'industriano a costruire le luci e le forme del mondo dalla loro piatta oscurità.

Page 8: L'inganno dell'evoluzione. italian

11

14

22

33

42

49

54

68

71

76

9

Perché la teoria dell’evoluzione?

Per liberarsi dal pregiudizio

Una breve storia della teoria

I meccanismi immaginaridell’evoluzione

I reperti fossili confutanol’evoluzione

La favola della transizionedall’acqua alla terra

L’origine degli uccelli e deimammiferi

Ingannevoli interpretazionidei fossili

Falsificazioni dell’evoluzione

Lo scenario dell’evoluzione umana

PRIMA PARTE

INTRODUZIONE

CAPITOLO I

CAPITOLO II

CAPITOLO III

CAPITOLO IV

CAPITOLO V

CAPITOLO VI

CAPITOLO VII

CAPITOLO VIII

CAPITOLO IX

La confutazione del

darvinismo

CONTENUTI

Page 9: L'inganno dell'evoluzione. italian

105

143

151

159

173

182

187

191

211

213

252

265

L’evoluzione di fronte al vicolocieco della molecola

La termodinamica confutal’evoluzione

Progetto e coincidenza

Le affermazioni degli evoluzionistie la realtà

La teoria dell’evoluzione: unapredisposizione al materialismo

I mezzi di comunicazione:terreno fertile per l’evoluzione

Conclusione: l’evoluzione èun’inganno

La realtà della Creazione

La vera essenza della materia

Relatività del tempo e realtàdel fato

CAPITOLO X

CAPITOLO XI

CAPITOLO XII

CAPITOLO XIII

CAPITOLO XIV

CAPITOLO XV

CAPITOLO XVI

CAPITOLO XVII

CAPITOLO XVIII

CAPITOLO XIX

NOTE

La confutazione del

materialismo SECONDA PARTE

Page 10: L'inganno dell'evoluzione. italian

PRIMA PARTE

LA CONFUTAZIONE

DEL

DARVINISMO

Page 11: L'inganno dell'evoluzione. italian

Perché la teoria

dell'evoluzione?

Karl Marx ha affermato che la

teoria di Darwin ha fornito una

base solida al materialismo e di

conseguenza al comunismo. Egli

ha espresso la sua simpatia per

Darwin dedicandogli Das

Kapital, la sua opera principale.

Nell'edizione tedesca del libro,

ha scritto: "Da un devoto

ammiratore a Charles Darwin".

Ipiù, qualora si parli di "teoria dell'evoluzione" o "darvinismo",pensano che tali concetti riguardino soltanto il campo della biologia eche non abbiano alcuna rilevanza nell'ambito della loro vita

quotidiana. Questa è un'idea sbagliata, in quanto, ben lungi dall'essereuna semplice nozione biologica, la teoria dell'evoluzione costituisce labase di una filosofia disonesta che ha soggiogato un gran numero dipersone.

Tale filosofia è il "materialismo", il quale riunisce in sé una congeriedi false teorie al fine di spiegare le cause e le modalità della nostraesistenza. Il materialismo sostiene che non vi è nulla se non la materia eche essa è l'essenza di tutto, sia essa organica che inorganica. Muovendoda tali premesse, nega l'esistenza di un divino Creatore, cioè, Allah.Riducendo tutto ad un simile livello, questa idea trasforma l'uomo in unacreatura interessata soltanto alla materia, volgendo le spalle, diconseguenza, a qualsiasi genere di valore morale. Ciò rappresenta ilprincipio dei grandi disastri destinati ad abbattersi sulla vita dell'uomo.

I danni del materialismo non sono limitati soltanto agli individui, inquanto esso mira anche ad abolire i valori di base sui quali poggiano lo

INTRODUZIONE

Page 12: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Stato e la società, generando quindi una collettività insensibile esenz'anima, interessata unicamente alla materia. Poiché i membri di unasimile società sono destinati a restare privi di qualsivoglia nozioneidealistica, quale il patriottismo, l'amore per il proprio popolo, lagiustizia, la lealtà, l'onestà, il sacrificio, l'onore, oltre che dei beni morali,l'ordine sociale costituito da siffatti individui è condannato a dissolversiin un breve lasso di tempo. Per queste ragioni, il materialismorappresenta una delle più terribili minacce ai valori fondamentalidell'ordine politico e sociale di una nazione.

Un altro grande male del materialismo è rappresentato dai supportiforniti a ideologie anarchiche e disgreganti che prendono di mira laperpetuità dello stato e del popolo. Il comunismo, la più importante diesse, è il naturale esito politico della filosofia materialista. Nel tentativo diabolire nozioni sacre quali lo stato e la famiglia, costituisce l'ideologiafondamentale di ogni forma di azione separatista diretta contro lastruttura unitaria dello stato.

La teoria evoluzionista costituisce il cosiddetto fondamentoscientifico del materialismo, da cui l'ideologia comunista dipende.Prendendo l'evoluzionismo a punto di riferimento, il comunismo tenta ditrovare una giustificazione e di presentare la sua ideologia come valida ecorretta. Questa è la ragione per cui il fondatore del comunismo, KarlMarx, ha scritto, in riferimento al libro di Darwin 'L'origine della specie',nel quale si gettano le basi della teoria evoluzionista, che: "questo è il libroche contiene il fondamento, nell'ambito della storia naturale, necessarioalla nostra visione".1

In realtà, ogni tipo di nozione materialista, il cui primato spetta alleidee di Marx, è definitivamente fallita, poiché la teoria evoluzionista, cheè in effetti un dogma del XIX secolo sul quale poggia il materialismo, èstata completamente invalidata dalle scoperte della scienza moderna. Lascienza ha confutato e continua a confutarere l'ipotesi materialista chenega l'esistenza di alcunché oltre alla materia, dimostrando che tutti gliesseri sono i prodotti della creazione da parte di un essere superiore.

Il proposito di questo libro è di divulgare quei fatti scientifici che

12

Page 13: L'inganno dell'evoluzione. italian

confutano la teoria dell'evoluzione in ogni ambito, informando la gentedel nascosto, implicito e vero proposito di questa cosiddetta "scienza", cheè in realtà una frode.

È necessario mettere in rilievo che gli evoluzionisti non hannorisposte da contrapporre a questo libro, né tenteranno di controbattervi,in quanto ben coscienti che ciò servirebbe unicamente a comprenderemeglio che l'evoluzionismo è semplicemente una menzogna.

Perché la teoria dell'evoluzione? 13

Page 14: L'inganno dell'evoluzione. italian

Per liberarsi dal

pregiudizio

1

Per lo più, qualsiasi affermazione proveniente dagli scienziati viene

accettata come rigorosamente esatta. Non si pensa che essi possano

avere svariati pregiudizi di natura filosofica o ideologica. La realtà

è che gli scienziati evoluzionisti impongono i loro preconcetti e i loro

punti di vista filosofici al pubblico sotto la maschera della scienza. Per

esempio, sebbene sappiano che gli eventi accidentali non causino altro

che irregolarità e confusione, persistono, tuttavia, nell'affermare che il

meraviglioso ordine, piano e progetto, visibile nell'universo e negli

organismi viventi, abbia avuto inizio per caso.

Un simile biologo capirà facilmente che vi è un'incomprensibile

armonia in una molecola proteica, la pietra da costruzione della vita, né è

possibile che ciò sia accaduto per caso. Asserirà, tuttavia, che questa

proteina è giunta all'esistenza miliardi di anni orsono in seguito a

primitivi processi accidentali. E non si fermerà qui; affermerà inoltre,

senza ombra di dubbio, che milioni di proteine si siano formate

fortuitamente e che si siano riunite per creare la prima cellula vivente. Per

di più, egli difenderà la sua idea con cieca caparbietà. Questo è uno

scienziato evoluzionista.

Se lo stesso studioso, procedendo lungo una strada pianeggiante,

dovesse imbattersi in tre mattoni posti l'uno sull'altro, non penserebbe

mai che questi si fossero incontrati e quindi aggregati in tal guisa

accidentalmente. Infatti, chiunque affermasse questo, sarebbe ritenuto

pazzo.

Com'è quindi possibile che uomini in grado di valutare

razionalmente eventi ordinari possano adottare punti di vista talmente

CAPITOLO

Page 15: L'inganno dell'evoluzione. italian

irrazionali qualora si trovino a dover pensare alla loro esistenza?Non è possibile sostenere che un simile atteggiamento sia stato

assunto in nome della scienza: essa richiede che vengano prese inconsiderazione entrambe le alternative, nel caso in cui, in riferimento auna data circostanza, siano in pari grado possibili. Qualora la probabilitàdi una delle due risulti molto inferiore, per esempio corrisponda soltantoal 1 per cento, allora la cosa razionale e scientifica da fare sarà di prenderein considerazione come valida l'altra alternativa, equivalente al 99 percento.

Procediamo, quindi, tenendo a mente questa base scientifica. Vi sonodue punti di vista che possono essere sostenuti in relazione al modo in cuigli esseri viventi sono pervenuti all'esistenza sulla terra. La prima è chetutti gli esseri viventi siano stati creati da Allah nella loro presentestruttura complessa. La seconda è che la vita sia stata formata da una seriedi coincidenze inconsapevoli e casuali, secondo quanto propugnato dallateoria evoluzionista.

Nel considerare i dati scientifici, ad esempio quelli della biologiamolecolare, si può osservare che non vi è alcuna possibilità che unasingola cellula vivente –o anche una dei milioni di proteine presenti inquesta cellula– possa essere giunta all'esistenza per caso, secondol'opinione degli evoluzionisti. Come si vedrà nei capitoli successivi, anchei calcoli delle probabilità apportano ulteriori conferme, a tal punto che ladottrina evoluzionista sulla comparsa degli esseri viventi ha zeropossibilità di essere vera.

Ciò significa che il primo punto di vista gode del "cento per cento" diprobabilità di essere vero. Ossia, la vita è pervenuta all'essereconsapevolmente. Ponendo la questione in termini diversi, è stata"creata". Tutti gli esseri viventi sono giunti all'esistenza grazie al progettodi un Creatore, eminente per superiore potenza, sapienza e conoscenza.Questa realtà non è un semplice motivo di convinzione, è la normaleconclusione alla quale conducono il senno, la logica e la scienza.

In tali circostanze, il nostro scienziato "evoluzionista" dovrebbeprendere le distanze dalle sue affermazioni e aderire ad un fatto che, oltre

Per liberarsi dal pregiudizio 15

Page 16: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

ad essere ovvio, è anche provato. In caso contrario, egli dimostrerebbe di

sacrificare la scienza in nome della sua filosofia, ideologia e dogma,

piuttosto che essere un vero scienziato.

La rabbia, la caparbietà e i pregiudizi del nostro "scienziato" si

accresceranno progressivamente ogniqualvolta si troverà costretto a

confrontarsi con la realtà. Il suo atteggiamento può essere chiarito con una

sola parola: "fede". Si tratta infatti di una cieca fede superstiziosa, dal

momento che non vi può essere alcun'altra spiegazione di fronte al

disprezzo per tutti i fatti e in presenza di una eterna devozione all'assurdo

scenario che egli ha costruito nella sua mente.

Cieco materialismo

La fede di cui stiamo parlando è la filosofia materialista, la quale

afferma che la materia è sempre esistita e che non vi è altro oltre ad essa.

La teoria evoluzionista rappresenta il cosiddetto "fondamento scientifico"

di questa filosofia ed è quindi difesa ciecamente al fine di sostenerne la

veridicità. Nel momento in cui la scienza dimostra l'infondatezza delle

affermazioni dell'evoluzionismo –e questo è il punto che è stato raggiunto

ora, alla fine del XX secolo–si cerca allora di distorcerla e di renderla tale

da corroborare la teoria dell'evoluzione, al fine di mantenere in vita il

materialismo.

Una breve citazione da uno dei più noti biologi evoluzionisti turchi

è un buon esempio che permette di constatare il disordinato criterio e

giudizio a cui conduce questa cieca devozione. Questo scienziato discute

la probabilità della formazione casuale del citocroma-C, che è uno degli

enzimi più indispensabili alla vita:

La probabilità della formazione di una sequenza di citocroma-C è probabilmente

pari a zero. Ovverosia, se la vita richiede una certa sequenza, si potrebbe dire

che questa ha la probabilità di realizzarsi verosimilmente una sola volta

nell'intero universo. Diversamente, alcuni poteri metafisici al di là della

nostra definizione sarebbero dovuti intervenire nella sua formazione. Accettare

quest'ultima proposizione non è tuttavia appropriato agli scopi della scienza.

16

Page 17: L'inganno dell'evoluzione. italian

Noi dobbiamo, dunque, esaminare la prima ipotesi.2

Questo scienziato reputa "più scientifico" accettare una possibilità"probabilmente pari a zero" piuttosto che la creazione. Comunque,secondo i metodi della scienza, se esistono due spiegazioni alternativeriguardo ad un evento e se una di esse ha una possibilità di realizzazione"probabilmente pari a zero", allora l'altra deve essere considerata quellacorretta. Tuttavia, l'approccio dogmatico materialistico proibisce diammettere l'esistenza di un Creatore superiore. Tale proibizioneconduce quindi questo scienziato –e molti altri che credono nello stessodogma materialistico– ad accettare asserzioni che ripugnanocompletamente alla ragione.

Coloro che credono e hanno fiducia in questi scienziati vengono aloro volta asserviti e accecati dal medesimo sortilegio, adottandonecessariamente la stessa psicologia indifferente che si ricava dallalettura dei loro libri ed articoli.

Tale dogmatico punto di vista materialistico è la ragione per cuimolti nomi eminenti della comunità scientifica si dichiarano atei. Coloroche si emancipano dalla schiavitù di questa magia e pensano con menteaperta, non esitano ad accettare l'esistenza di un Creatore. Il biochimicoamericano Michael J. Behe, uno tra i più illustri sostenitori della teoria del"progetto intelligente", che è di recente divenuta ampiamente accettata,descrive così quegli scienziati che si oppongono alla credenza nel"progetto" o "creazione" di organismi viventi:

Negli ultimi quattro decenni la moderna biochimica ha scoperto i segreti della

cellula. Ciò ha richiesto il sacrificio, da parte di decine di migliaia di persone,

della parte migliore della loro vita al tedioso lavoro di laboratorio... Il risultato

di questi sforzi cumulativi per investigare la cellula –per studiare la vita allo

stato molecolare– è un forte, chiaro e acuto grido: "progetto!". L'esito è a tal

punto privo di ambiguità e significativo da dover essere classificato come una

delle più grandi conquiste nella storia della scienza... Tuttavia un curioso,

silenzio pieno d'imbarazzo circonda l'assoluta complessità della cellula. Per

quale motivo la comunità scientifica non abbraccia avidamente la sua

sorprendente scoperta? Perché l'osservazione del progetto viene maneggiata con

Per liberarsi dal pregiudizio 17

Page 18: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

guanti intellettuali? Il dilemma è che

mentre una parte dell'elefante viene

classificata come progetto intelligente,

l'altra deve essere chiamata Dio.3

Questa è la posizione degli scienziatievoluzionisti atei quale si può incontrare suigiornali, alla televisione e nei libri. Tutta laricerca scientifica condotta da questepersone gli ha dimostrato l'esistenza di unCreatore. Tuttavia sono divenuti a tal puntoindifferenti e ciechi, a causa dell'educazionedogmatica materialista di cui sono imbevuti,da persistere caparbiamente nel loro rifiuto.

Gli uomini che trascurano irremovibilmente i chiari segni e le provedel Creatore diventano totalmente insensibili. Imprigionati in un'ignaraconfidenza in sé stessi, dovuta alla loro indifferenza, essi possono ancheridursi a sostenere che un'assurdità sia una virtù. Un esempioparticolarmente calzante è rappresentato dal celebre evoluzionistaRichard Dawkins, il quale ha ammonito i Cristiani di non credere di averassistito ad un miracolo qualora abbiano visto la statua della VergineMaria fargli dei segni. Scrive Dawkins: "Se, per una mera coincidenza,tutte le molecole si muovessero in una stessa direzione nello stessomomento, la mano potrebbe muoversi. Se poi si invertissero di nuovo, inuno stesso istante, la direzione del movimento della mano potrebbemuoversi all'indietro, verso la posizione originaria. In questo modo unastatua di marmo potrebbe fare un cenno verso di noi. Potrebbe accadere".4

La psicologia dei miscredenti è sempre esistita nel corso della storia.Nel Corano essa è descritta in questi termini:

Quand'anche facessimo scendere gli angeli su di loro, e i morti

parlassero e radunassimo tutte le cose di fronte a loro, crederebbero

solo se Allah vuole. Ma la maggior parte di loro ignora!. (Surat al-

Anaam, 111)

18

Michael Behe: "Un silenziopieno d'imbarazzo circondal'assoluta complessità della

cellula".

Page 19: L'inganno dell'evoluzione. italian

Come questi versetti rendono evidente,il pensiero dogmatico degli evoluzionistinon è originale, né è peculiare soltanto diessi. Ciò che tali scienziati propugnano,infatti, non è un pensiero scientificomoderno, ma una forma di ignoranza che siprotrae fino dalle più incivilizzate comunitàpagane.

La stessa psicologia è descritta in unaltro versetto del Corano:

Se anche aprissimo loro una porta del

cielo perché possano ascendervi,

direbbero: "I nostri occhi sono ipnotizzati o ci hanno lanciato un

sortilegio!". (Surat Al-Hijr, 14-15)

Indottrinamento di massa evoluzionista

Come si evince dai versetti sopracitati, una delle ragioni per cui lagente non può scorgere la realtà della loro esistenza è una specie di"sortilegio" che gli impedisce di ragionare. È lo stesso tipo di "sortilegio"che si nasconde dietro alla universale accettazione della teoriaevoluzionista. Ciò che intendiamo come sortilegio è un condizionamentoindotto tramite l'indottrinamento. La gente è sottoposta a un taleindottrinamento riguardo alla correttezza della teoria evoluzionista danon comprendere spesso la distorsione esistente.

Questo indottrinamento provoca sul cervello un effetto negativo, cheinabilita la facoltà di giudizio. Il cervello, sottoposto a tale pressione,comincia, infine, a percepire la realtà non come essa è effettivamente, masecondo le direttive impartitegli. Tale fenomeno può essere osservato indiverse situazioni. Ad esempio, se qualcuno, nel corso di una sedutad'ipnosi, viene istruito che il letto sul quale sta giacendo è un'automobile,in seguito egli percepirà il letto come un'automobile. Penserà, diconseguenza, che tutto ciò sia molto logico e razionale, in quanto egli lo

Per liberarsi dal pregiudizio 19

Richard Dawkins impegnatonella propaganda evoluzionista.

Page 20: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

vedrà realmente e non vi sarà dubbio sulla sua buona fede. Esempi simili,che mostrano l'efficienza e il potere dei meccanismi di indottrinamento,sono realtà scientifiche verificate da innumerevoli esperimenti riportatinella letteratura scientifica che costituiscono il cibo quotidiano deimanuali di psicologia e psichiatria.

La teoria evoluzionista e la visione materialistica del mondo, che sudi essa si fonda, sono imposte alle masse grazie a tali metodi diindottrinamento. La gente, che di continuo vi si imbatte nei mezzi dicomunicazione, nelle fonti accademiche e nelle piattaforme "scientifiche",non riesce a comprendere che accettare questa teoria significa in effetticontraddire i più basilari principi di ragione. Lo stesso tipo diindottrinamento coinvolge anche gli scienziati. Giovani studiosi in ascesanelle loro carriere scientifiche, col passare del tempo, adottano, consempre maggior frequenza, la visione del mondo materialista. Incantatida questo sortilegio, numerosi scienziati evoluzionisti proseguono nellaloro ricerca al fine di trovare la conferma scientifica alle irrazionali edatate asserzioni del XIX secolo, ormai da lungo tempo confutate.

Vi sono inoltre dei meccanismi addizionali che costringono gliscienziati ad essere evoluzionisti e materialisti. Nei paesi occidentali,uno scienziato deve rispettare alcune norme per poter fare carriera, perottenere dei riconoscimenti accademici o per riuscire a vedere pubblicati isuoi articoli su riviste scientifiche. La totale accettazionedell'evoluzionismo è il criterio principale. Questo sistema conduce questistudiosi a spendere la loro vita intera e la loro carriera scientifica peramore di un credo dogmatico.

Questa è la realtà che continua a nascondersi dietro all'asserzione:"L'evoluzionismo è ancora accettato dal mondo della scienza".L'evoluzionismo è mantenuto in vita non per il suo valore scientifico, main quanto è un dovere ideologico. Pochissimi scienziati, consapevoli diquesto fatto, possono correre il rischio di dichiarare che il re è nudo.

Nel prosieguo di questo libro passeremo in rassegna le scoperte dellascienza moderna che hanno portato al crollo della fede evoluzionista eall'esposizione delle chiare prove dell'esistenza di Allah. Il lettore

20

Page 21: L'inganno dell'evoluzione. italian

testimonierà che la teoria evoluzionista è effettivamente un inganno, che,sebbene sia ognora smentito dalla scienza, viene perpetrato al fine dioccultare la realtà della creazione. È nostra speranza che il lettore,riflettendo sul contenuto di questo libro, sappia spezzare l'incantesimoche ottenebra le menti degli uomini inficiandone la capacità di giudizio.

Se egli saprà liberarsi da questo incantamento riuscendo a pensare inmodo chiaro, indipendente e senza pregiudizio, allora scoprirà presto laverità adamantina. Questa inevitabile verità, dimostrata dalla scienza intutti i suoi aspetti, è che gli organismi viventi sono pervenuti all'esistenzanon per un processo casuale, ma in seguito a creazione. L'uomo puòagevolmente constatare tale realtà considerando le modalità della suastessa esistenza, come egli sia giunto all'essere da una goccia d'acqua, o laperfezione di ogni essere vivente.

Per liberarsi dal pregiudizio 21

Page 22: L'inganno dell'evoluzione. italian

Una breve storia

della teoria

2

Le radici del pensiero evoluzionista, nella forma di credo dogmatico

volto a negare la creazione, risalgono all'antichità. La maggior

parte dei filosofi pagani della Grecia antica difese l'idea

dell'evoluzione. La storia della filosofia dimostra che tale idea costituisce

l'essenza del pensiero di molti filosofi pagani.

Non fu, tuttavia, l'antica filosofia pagana, ma la fede in Allah a

giocare un ruolo determinante nella nascita e nello sviluppo della scienza

moderna. La maggior parte dei precursori furono persone che credevano

nell'esistenza di Allah, i quali si avvalsero dello studio della scienza per

scoprire l'universo da Lui creato, per comprendere le Sue leggi e i

particolari della Sua creazione. Astronomi quali Leonardo da Vinci,

Copernico, Keplero e Galileo; il padre della paleontologia, Cuvier; il

pioniere della botanica e della zoologia, Linneo; Isaac Newton, di cui si

parla come del "più grande scienziato mai esistito", si dedicarono allo

studio della scienza non solo credendo in Allah, ma sapendo anche che

l'intero universo pervenne all'essere come risultato della Sua creazione.

Albert Einstein, considerato il più grande genio della nostra epoca, fu un

altro scienziato devoto che credette in Allah, come testimoniano le sue

parole: "Non posso concepire un vero scienziato senza quella fede

profonda. Tale condizione può essere espressa con una immagine: la

scienza senza la religione è zoppa".6

Uno dei fondatori della fisica moderna, il fisico tedesco Max Planck

ha detto che chiunque si dedichi alla scienza seriamente deve leggere la

frase che campeggia sul suo tempio: "Abbi la fede". La fede è un attributo

essenziale di uno scienziato.7

CAPITOLO

Page 23: L'inganno dell'evoluzione. italian

La teoria dell'evoluzione è il risultato della filosofia materialistica

riapparsa con il risveglio dell'antico pensiero materialista e diffusasi nel

corso del XIX secolo. Come abbiamo indicato in precedenza, questa

dottrina tenta di spiegare la natura per mezzo di fattori puramente

materiali. Dal momento che nega la creazione fin dal principio, essa

asserisce che ogni cosa, animata o inanimata, sia apparsa senza un atto di

creazione, ma piuttosto come l'esito di una coincidenza che ha assunto

quindi un carattere di ordine. La mente umana è tuttavia disposta in

modo tale da comprendere l'esistenza di una volontà organizzatrice

ovunque scorga un ordine. La filosofia materialistica, che rappresenta

esattamente il contrario di questa fondamentale facoltà della mente

umana, ha prodotto la "teoria dell'evoluzione" alla metà del XIX secolo.

L'immaginazione di Darwin

Colui che ha proposto la teoria evoluzionista nella forma oggi difesa

fu un naturalista dilettante inglese, Charles Robert Darwin.

Darwin non ricevette mai una formale educazione in biologia. Egli

ebbe soltanto un interesse amatoriale nell'ambito della natura e degli

esseri viventi. Tale interesse lo spronò a unirsi volontariamente ad una

spedizione a bordo della nave H.S.M. Beagle, salpata dall'Inghilterra nel

1832, che per cinque anni visitò diverse regioni del mondo. Il giovane

Darwin rimase fortemente impressionato dalla varietà delle specie

viventi, in special modo da certi uccelli che vide nelle isole Galapagos.

Egli pensò che le variazioni presenti nei loro becchi fossero state causate

dal loro adattamento all'habitat in cui risiedevano. Con questa idea in

mente, egli ipotizzò che l'origine della vita e delle specie si trovasse nel

concetto di "adattamento all'ambiente". Secondo lo studioso inglese, le

differenti specie viventi non erano state create separatamente da Allah,

ma derivavano piuttosto da un comune antenato dal quale si erano

differenziate in seguito alle differenti condizioni naturali.

L'ipotesi di Darwin non fu fondata su alcuna scoperta scientifica o

esperimento; col tempo, tuttavia, egli la trasformò in una teoria

Una breve storia della teoria 23

Page 24: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

pretenziosa, grazie all'appoggio e all'incoraggiamento ricevuto dai famosi

biologi materialisti del suo tempo. L'idea era che gli individui che si

adattavano all'habitat nel modo migliore trasferivano le loro qualità alle

generazioni seguenti; queste qualità vantaggiose, accumulatesi nel

tempo, trasformavano gli individui in specie totalmente differenti dai loro

antenati. (L'origine di tali qualità era sconosciuta in questo periodo.)

Secondo Darwin, l'uomo era l'esito più avanzato di questo meccanismo.

Darwin chiamò questo processo "evoluzione per selezione

naturale". Egli credette di avere scoperto "l'origine della specie": l'origine

di una specie era un'altra specie. Pubblicò quindi tali considerazioni nel

suo libro intitolato L'origine della specie per mezzo della selezione naturale nel

1859.

Darwin era ben consapevole che questa sua teoria poneva molti

problemi, come confessò nel suo libro al capitolo "Difficoltà della teoria".

Tali difficoltà consistevano in primo luogo nei resti fossili, negli organi

complessi degli esseri viventi che non potevano essere in alcun modo

spiegati per mezzo della coincidenza (ad esempio gli occhi), e negli istinti

degli esseri viventi. Darwin nutrì la speranza che questi ostacoli sarebbero

stati superati dalle nuove scoperte; questo tuttavia non lo frenò dal

proporre una serie di soluzioni completamente inadeguate. Il fisico

americano Lipson ha scritto a proposito delle "difficoltà" di Darwin:

Nel leggere L'origine della specie ho trovato che Darwin fosse molto meno

sicuro di sé stesso di quanto si deduce dalle consuete rappresentazioni; il

capitolo intitolato "Difficoltà della teoria" ad esempio, rivela dei dubbi

considerevoli. Come fisico sono rimasto particolarmente incuriosito dai suoi

commenti sul modo in cui l'occhio sarebbe apparso.8

Mentre sviluppava la sua teoria, Darwin fu profondamente

influenzato da alcuni biologi evoluzionisti che lo avevano preceduto, in

primo luogo dal francese Lamarck.9 Secondo quest'ultimo, le creature

viventi si passavano i caratteri che avevano acquisito nel corso della loro

vita da una generazione all'altra in modo tale da evolvere. Ad esempio, le

giraffe si erano evolute da animali simili ad antilopi estendendo il loro

24

Page 25: L'inganno dell'evoluzione. italian

collo sempre più in alto di generazionein gene-razione, nel tentativo diraggiungere i rami di cui si cibavanoposti ad un'altezza sempre maggiore.Darwin utilizzò così la tesi del"passaggio dei caratteri acquisiti"proposto da Lamarck come il fattoredecisivo dell'evoluzione.

Sia Darwin che Lamarck eranotuttavia in errore, poiché, ai loro giorni,la vita poteva essere studiata solovalendosi di tecnologie primitive e dilivello inadeguato. Rami della scienzaquali la genetica e la biochimica nonesistevano neppure di nome. Le loro teorie dipesero quindi dal poteredell'immaginazione.

Mentre risuonava l'eco del libro di Darwin, un botanico austriaco dinome Gregor Mendel scopriva, nel 1865, le leggi dell'ereditarietà.Rimasta nel silenzio fino alla fine del secolo, soltanto agli inizi del 1900 lascoperta di Mendel godette di grande importanza. Ciò rappresentò lanascita della genetica. Solo più tardi divenne nota la struttura dei geni edei cromosomi. La scoperta, nel 1950, della molecola del DNA, cheincorpora le informazioni genetiche, provocò una grave crisi della teoriadell'evoluzione. La ragione era l'incredibile complessità della vita cheinvalidava i meccanismi evolutivi proposti da Darwin.

Tali sviluppi avrebbero dovuto avere l'effetto di relegare la teoria diDarwin tra i rifiuti della storia. Ciò, tuttavia, non avvenne in seguitoall'insistenza di certi circoli per revisionare, rinnovare ed elevare la teoriaad una piattaforma scientifica. Questi sforzi assumono un senso soltantose si comprende che tale teoria nasconde intenzioni ideologiche piuttostoche interessi scientifici.

Una breve storia della teoria 25

Charles Darwin

Page 26: L'inganno dell'evoluzione. italian

Uno dei più

important i ,

seppur meno

noti, aspetti della

teoria evoluzionista

è il razzismo: Darwin

considerava gli

Europei bianchi più

"avanzati" rispetto

alle altre razze umane. Credendo

che l'uomo si fosse evoluto da

una creatura simile alla scimmia,

egli suppose che alcune razze si

fossero sviluppate più di altre, le

quali avrebbero presentato

ancora caratteri scimmieschi.

Nel suo libro L'origine dell'uomo,

pubblicato dopo L'origine della

specie, Darwin parla

apertamente "delle enormi

differenze tra uomini di razze

distinte"1. In quest'opera, egli

considera i neri e gli Aborigeni

australiani pari ai gorilla,

concludendo di conseguenza

che essi, con l'andar del tempo,

sarebbero stati "eliminati" dalle

"razze civilizzate". Ha detto:

In un qualche tempo avvenire, non moltolontano se misurando per secoli, è quasicerto che le razze umane incivilitestermineranno e si sostituiranno in tuttoil mondo alle razze selvagge. Nello stessotempo le scimmie antropomorfe... sarannosenza dubbio sterminate. Allora la lacunasarà ancora più larga, perché starà fral'uomo in uno stato ancor più civile,speriamo, che non il caucasico, e qualchescimmia inferiore, come il babbuino,invece di quella che esiste ora fra un neroed un australiano ed il gorilla. 2

Le idee insensate

di Darwin non

vennero

solo teorizzate, ma

fornirono anche la

principale "base

scientifica" al

r a z z i s m o .

Supponendo che

gli esseri viventi si

fossero evoluti in

seguito alla lotta

per la vita, il

darvinismo fu addirittura adattato alle

scienze sociali, trasformandosi in una

concezione che fu detta "darvinismo

sociale". Questa sostiene che le razze

umane esistenti si trovino su differenti

gradini della "scala evolutiva", della

quale le razze europee sarebbero le più

"avanzate", mentre le altre

presenterebbero ancora caratteristiche

"scimmiesche".

1. Benjamin Farrington, What Darwin ReallySaid, Sphere Books, London 1971, pp. 54-562. Charles Darwin, L'origine dell'uomo, trad it.del prof. Michele Lessona, Torino 1872, p. 147

IL RAZZISMO DI DARWIN

Page 27: L'inganno dell'evoluzione. italian

Gli sforzi disperati del neo-darvinismo

La teoria di Darwin entrò in una crisi profonda per la scoperta delle

leggi della genetica nel primo quarto del XX secolo. Nondimeno, un

gruppo di scienziati determinati a rimanere leali a Darwin, tentarono di

proporre delle soluzioni. L'incontro, organizzato dalla Società Geologica

d'America, avvenne nel 1941. Genetisti quali G. Ledyard Stebbins e

Thedosius Dobzhansky, zoologi come Ernst Mayr e Julian Huxley,

paleontologi tra cui George Gaylard Simpson e Glenn L. Jepsen, genetisti

matematici quali Ronald Fischer e Sewall Right, dopo una lunga

discussione, si accordarono infine di "rappezzare" il darvinismo.

Questo schema sommario si focalizzò sulla questione dell'origine

delle variazioni vantaggiose che, ipoteticamente, avevano causato

l'evoluzione degli organismi viventi –un problema che Darwin stesso fu

incapace di risolvere e che tentò semplicemente di eludere appoggiandosi

a Lamarck. L'idea era ora quella delle "mutazioni casuali". Essi

chiamarono questa nuova dottrina la "Teoria della moderna evoluzione

sintetica", formulata grazie all'aggiunta del concetto di mutazione alla

tesi della selezione naturale di Darwin. In breve tempo questa teoria

divenne nota con il nome di "neo-darvinismo", mentre coloro che

l'avevano propugnata furono detti "neo-darvinisti".

I decenni successivi videro una serie di disperati tentativi per

dimostrare la validità della nuova teoria. Era già noto che le mutazioni –o

"accidenti"– che avevano avuto luogo nei geni degli organismi viventi

erano sempre state nocive. I neo-darvinisti tentarono di farne un caso che

giustificasse le "mutazioni vantaggiose" conducendo migliaia di

esperimenti di mutazione. Tutti i loro tentativi si risolsero nondimeno in

completi fallimenti.

Tentarono inoltre di dimostrare che i primi organismi viventi

avrebbero potuto essere stati originati dal caso nelle primitive condizioni

terrestri proposte dalla teoria, ma ne seguì lo stesso fallimento. Ogni

esperimento che si sforzò di provare la generazione della vita da parte del

caso fallì. I calcoli delle probabilità provarono che neppure una singola

Una breve storia della teoria 27

Page 28: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

proteina avrebbe potuto essere stata generata dal caso. Neppure la cellula

–ipoteticamente apparsa per caso durante le primitive e incontrollate

condizioni terrestri elaborate dagli evoluzionisti– potrebbe essere

sintetizzata, nemmeno dai più sofisticati laboratori del XX secolo.

La teoria neo-darvinista risulta inoltre inficiata dai reperti fossili.

Nessuna "forma transizionale", quale venne ipotizzata allo scopo di

dimostrare la graduale evoluzione degli organismi viventi dalle specie

primitive a quelle avanzate, secondo i dettami della teoria neo-darvinista,

è mai stata scoperta in qualsiasi parte del mondo. Nel contempo,

l'anatomia comparativa ha rivelato che le specie che si era ipotizzato si

fossero evolute le une dalle altre, ebbero in realtà caratteristiche

anatomiche assai differenti confutando l'ipotesi di un'eventuale

discendenza.

Ma il neo-darvinismo non è mai stato una teoria scientifica, bensì un

dogma ideologico, per non dire una sorta di "religione". Questa è la

ragione per cui i campioni della teoria dell'evoluzione persistono nel

difendere le loro posizioni nonostante tutte le prove del contrario. Su un

solo problema essi non riescono, tuttavia, a trovare un accordo, nel

decidere quale sia, tra i differenti modelli proposti per la realizzazione

dell'evoluzione, quello "giusto". Uno dei più importanti tra questi modelli

è lo scenario fantastico noto come "equilibrio punteggiato".

Prova ed errore: l'equilibrio punteggiato

La maggior parte degli scienziati evoluzionisti accettano la teoria

neo-darvinista di una lenta e graduale evoluzione. Negli ultimi decenni è

stato tuttavia proposto un modello differente detto "equilibrio

punteggiato", il quale respinge l'idea darvinista di una progressiva

evoluzione cumulativa, sostenendo che tale processo sia avvenuto invece

per grandi "salti" discontinui.

I primi chiassosi difensori di questa nozione fecero la loro comparsa

agli inizi degli anni Settanta. Due paleontologi americani, Niles Eldredge

e Stephen Jay Gould, erano ben consapevoli del fatto che le asserzioni

28

Page 29: L'inganno dell'evoluzione. italian

Quando Darwin

avanzò le

sue ipotesi,

le discipline della

genetica, della

microbiologia e

della biochimica

non esistevano

ancora. Se queste fossero

state scoperte prima che

Darwin avesse concepito la

sua teoria, quest'ultimo

avrebbe potuto facilmente

riconoscere la totale

mancanza di scientificità

delle sue pretese.

L'informazione che

determina la specie esiste già nei geni

ed è quindi impossibile alla selezione

naturale produrre nuove specie

attraverso l'alte-razione dei geni.

Similmente, il mondo della scienza in

quei giorni disponeva di una

conoscenza molto grezza e superficiale

della cellula e delle sue funzioni. Se

Darwin avesse avuto la possibilità di

osservare una cellula con un

miscroscopio elettronico, avrebbe

constatato la grande complessità e la

straordinaria struttura presente negli

organelli cellulari. Avrebbe

visto con i suoi occhi

l'impossibilità che un sistema

talmente complesso e intricato fosse

apparso tramite variazioni minori. Se

avesse conosciuto la

biomatematica, avrebbe capito che

neppure una singola molecola

proteica, per non parlare di

un'intera cellula, avrebbe potuto

pervenire all'esistenza per caso.

IL LIVELLO PRIMITIVO DELLA SCIENZA AL TEMPO DI DARWIN

Studi approfonditi sulla cellulasono stati possibili solo dopo la

realizzazione del microscopioelettronico. Ai tempi di Darwin

con i primitivi microscopi alloradisponibili era possibile

osservare solo la parte esternadella superficie della cellula.

Page 30: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

della teoria neo-darvinista eranoassolutamente contraddette dai repertifossili, i quali provavano che gliorganismi viventi non avevano avutoorigine da un processo di gradualeevoluzione, ma erano apparsiimprovvisamente già completamenteformati. I neo-darvinisti vivevanonell'infondata speranza –tuttora viva–che le perdute forme di transizionesarebbero state un giorno trovate. Puravendo compreso che tale speranza erapriva di fondamenta, Eldredge e Gouldfurono nondimeno incapaci diabbandonare il loro dogma evoluzionista, per cui avanzarono un nuovomodello: l'equilibrio punteggiato. Questo afferma che l'evoluzione nonavvenne come esito di variazioni minori, ma piuttosto nella forma digrandi cambiamenti improvvisi.

Tale modello non era altro che un frutto della fantasia. Ad esempio,il paleontologo europeo O.H. Shindewolf, che aprì la via a Eldredge eGould, asserì che il primo uccello uscì da un uovo di rettile come una"grossa mutazione", vale a dire, come il risultato di un enorme"accidente". Secondo questa teoria, alcuni animali terrestri si sarebberotrasformati in balene giganti avendo subito una repentina e ampiametamorfosi. Queste affermazioni, interamente contraddette da tutte leleggi della genetica, della biofisica e della biochimica, sono tantoscientifiche quanto la favola del principe tramutato in rospo! Nondimeno,angosciati dalla crisi in cui versava il pensiero neo-darvinista, alcunipaleontologi abbracciarono questa teoria, che ha la peculiarità di essereanche più bizzarra della precedente.

L'unico proposito di questo modello era di fornire una spiegazionedelle lacune nei reperimenti archeologici che il neo-darvinismo nonpoteva giustificare. Risulta, in ogni caso, poco razionale il tentativo di

30

Stephen Jay Gould

Page 31: L'inganno dell'evoluzione. italian

spiegare la mancanza di testimonianze fossili nell'evoluzione degli uccelli

asserendo che "un uccello balzò fuori improvvisamente da un uovo di

rettile", in quanto, per ammissione degli stessi evoluzionisti, l'evoluzione

da una specie ad un'altra richiede un grande e vantaggioso cambiamento

di informazioni genetiche. In ogni caso, nessun tipo di mutazione

migliora le informazioni genetiche o ne aggiunge di nuove. Le mutazioni

creano soltanto disordine nell'informazione genetica. Perciò le "grosse

mutazioni" prospettate dal modello dell'equilibrio punteggiato

potrebbero solo causare delle "grosse", cioè "grandi", riduzioni e

menomazioni nell'informazione genetica.

Il modello dell'equilibrio punteggiato, inoltre, crolla fin dall'inizio

per la sua incapacità di affrontare il problema dell'origine della vita, che

rappresenta l'elemento di confutazione iniziale del modello neo-

darvinista. Dal momento che neppure una singola proteina può essere

stata originata dal caso, il dibattito se organismi costituiti da trilioni di tali

Una breve storia della teoria 31

Oggi, decine di migliaia di scienziati al mondo, in modo particolare negli Stati Uniti e inEuropa, sfidano la teoria evoluzionista pubblicando studi che ne confutano i principi. Inalto sono stati riprodotti alcuni esempi.

Page 32: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

proteine possano aver subito un'evoluzione punteggiata o graduale sirivela completamente privo di senso.

Nonostante tali considerazioni, il modello che oggi viene alla mente,qualora si discuta di evoluzione, è ancora il neo-darvinismo. Nei capitoliseguenti, esamineremo dapprima due meccanismi immaginari di talemodello, quindi ne verificheremo la validità analizzando le testimonianzefossili. In seguito ci diffonderemo sulla questione dell'origine della vita,che infirma sia il modello neo-darvinista che qualsiasi altro di matriceevoluzionista quale "l'evoluzione per salti".

Prima, però, sarà utile ricordare al lettore che la realtà cheaffronteremo ad ogni stadio, ovvero lo scenario evoluzionista, non è cheun favola immaginaria, una grande menzogna del tutto in disaccordo colmondo reale. Tale scenario è stato utilizzato al fine di ingannare gliuomini per 140 anni. Grazie alle più recenti scoperte scientifiche, la suadifesa serrata è divenuta ormai impossibile.

32

Page 33: L'inganno dell'evoluzione. italian

I meccanismi immaginari

dell'evoluzione

3

Il modello neo-darvinista, che si potrebbe considerare oggi la "corrente

principale" della teoria evoluzionista, sostiene che la vita si è evoluta

per mezzo di due meccanismi naturali: la "selezione naturale" e la

"mutazione". L'asserzione principale è che essi siano due meccanismi

complementari. L'origine delle modificazioni evolutive è la casuale

mutazione che ha luogo nella struttura genetica delle cose viventi. I

caratteri determinati dalle mutazioni vengono selezionati dai meccanismi

della selezione naturale, i quali causano l'evoluzione.

Un'indagine approfondita di tale teoria permette di scoprire che non

esiste assolutamente un tale meccanismo evolutivo, in quanto né la

selezione naturale né la mutazione offrono alcun contributo alla pretesa

che le specie differenti si siano trasformate ed evolute l'una dall'altra.

La selezione naturale

Come processo della natura, la selezione naturale era familiare ai

biologi che avevano preceduto Darwin, il quale la definì come un

"meccanismo che mantiene le specie immutabili senza essere corrotte".

Darwin fu il primo ad affermare che questo processo aveva un potere

evolutivo; quindi, egli eresse la sua intera teoria sulle fondamenta di tale

asserzione. Il titolo che egli diede al suo libro indica che la selezione

naturale fu la base della sua teoria: L'origine della specie per mezzo della

selezione naturale...

Tuttavia, sin dal tempo di Darwin, non è stata avanzato neppure un

briciolo di prova per dimostrare che la selezione naturale sia all'origine

dell'evoluzione degli esseri viventi. Colin Patterson, il maggiore

CAPITOLO

Page 34: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

paleontologo del Museo di Storia Naturale d'Inghilterra, che è oltretutto

un eminente evoluzionista, sottolinea che non è mai stato provato il

potere della selezione naturale di provocare un tale processo:

Nessuno ha mai prodotto una specie con i meccanismi della selezione

naturale. Nessuno vi si è mai neppure approssimato e ciò rappresenta la

questione di maggior discussione nell'ambito del neo-darvinismo.11

La selezione naturale sostiene che quegli esseri viventi che risultano

più adatti alle condizioni naturali del loro habitat sono destinati a

prevalere, in quanto i loro discendenti sopravviveranno, mentre quelli che

non sono adatti scompariranno. Per esempio, di un gruppo di cervi sotto

la minaccia di animali feroci sopravviveranno naturalmente coloro che

sapranno correre più velocemente. Questo è vero. Ma, indipendentemen-

te dalla durata di questo processo, esso non trasformerà questi cervi in

un'altra specie vivente. Il cervo rimarrà sempre un cervo.

La considerazione dei pochi incidenti avanzati dagli evoluzionisti

quali esempi osservabili di selezione naturale, dimostra che questi non

sono altro che un semplice tentativo di inganno.

"Melanismo industriale"

Nel 1986 Douglas Futuyma pubblicò un libro dal titolo La biologia

dell'evoluzione, considerato una delle fonti più esplicite per esporre la

teoria dell'evoluzione per mezzo della selezione naturale. Il più famoso

tra gli esempi addotti sul tema riguarda il colore delle falene, che parve

oscurarsi nel corso della Rivoluzione Industriale in Inghilterra.

Secondo quanto riferito, ai prodromi della Rivoluzione Industriale il

colore delle cortecce degli alberi nell'area di Manchester era abbastanza

chiaro. Per questo motivo, le falene di colore scuro che si posavano su

questi alberi potevano essere facilmente avvistate dagli uccelli che se ne

cibavano; le loro possibilità di sopravvivenza erano, di conseguenza,

alquanto scarse. Cinquanta anni dopo, a seguito dell'inquinamento, le

cortecce degli alberi si scurirono, ne conseguì che le falene di colore chiaro

divennero le prede più cacciate. Si verificò quindi un decremento delle

34

Page 35: L'inganno dell'evoluzione. italian

I meccanismi immaginari dell'evoluzione 35

falene di colore chiaro, mentre quelle di colore scuro aumentarono grazie

alla loro ridotta visibilità. Gli evoluzionisti si valsero di questo esempio

come di una prova di grande importanza a sostegno della loro teoria. Essi,

d'altra parte, vi trovarono rifugio e sollievo mostrando, con arte

vetrinistica, il modo in cui le falene di colore chiaro "si erano evolute"

nelle altre di colore scuro.

Dovrebbe essere abbastanza chiaro, tuttavia, che questo fatto non

può essere considerato una prova a favore della teoria dell'evoluzione, in

quanto la selezione naturale non ha dato origine ad una nuova forma mai

apparsa in precedenza. Le falene di colore scuro sono esistite anche prima

della Rivoluzione Industriale. Solo le proporzioni relative alle diverse

varietà cambiarono. Le falene non hanno acquisito nuovi caratteri o nuovi

organi tali da causare una "speciazione". Affinché una falena si tramuti in

un'altra specie vivente, ad esempio un uccello, si dovrebbero realizzare

nuove addizioni ai geni. Ovverosia, avrebbe dovuto essere annesso un

programma genetico interamente separato, al fine di includere

L'esempio del melanismo industriale non è certamente una prova a favoredell'evoluzionismo, in quanto questo processo non ha prodotto alcuna nuova specie difalene. La selezione avvenne soltanto tra le varietà già esistenti.

Page 36: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

informazioni sulle caratteristiche fisiche degli uccelli.

In breve, la selezione naturale non ha la capacità di aggiungere un

nuovo organo ad un organismo vivente, o di eliminarlo, o di mutare tale

organismo in un'altra specie –contrariamente all'immagine evocata dagli

evoluzionisti. La "più grande" prova avanzata a partire dall'epoca di

Darwin non è stata in grado di andare oltre al "melanismo industriale"

delle falene in Inghilterra.

La selezione naturale può spiegare la complessità?

La selezione naturale non apporta alcun contributo alla teoria

dell'evoluzione, in quanto tale meccanismo non può in alcun modo

incrementare o diminuire le informazioni genetiche di una specie. Né

può trasformare una specie in un'altra: una stella di mare in un pesce, un

pesce in una rana, una rana in un coccodrillo, o un coccodrillo in un

uccello. Il più strenuo difensore dell'equilibrio punteggiato, Gould, in

riferimento a questa empasse della selezione naturale, ha scritto:

L'essenza del darvinismo è condensata in una singola frase: la selezione

naturale è la forza creativa del cambiamento evolutivo. Nessuno nega che la

36

La selezione naturale è un meccanismo che serve a eliminare gli individui deboli all'internodella specie. È una forza conservativa che preserva le specie esistenti dalla degenerazione.Oltre a questo, non è assolutamente in grado di trasformare una specie in un'altra.

Page 37: L'inganno dell'evoluzione. italian

selezione naturale avrà un ruolo negativo nell'eliminazione del disadatto. Le

teorie di Darwin richiedono che crei anche l'adatto.12

Un altro dei metodi ingannevoli di cui si servono gli evoluzionisti è

il tentativo di presentare il meccanismo della selezione naturale come una

sorta di progettista consapevole. Nondimeno, la selezione naturale non

ha consapevolezza. Non possiede una volontà che possa decidere ciò che

è buono e ciò che è cattivo per gli esseri viventi. Ne deriva che la selezione

naturale non può spiegare i sistemi biologici e gli organi che hanno la

caratteristica di "irriducibile complessità". Questi sono composti dalla

cooperazione di un gran numero di parti, e risultano inutilizzabili qualora

una di queste sia mancante o difettosa. (Ad esempio, l'occhio umano non

può funzionare a meno che non sia completo di tutti i suoi particolari).

Quindi, la volontà che mette insieme tutte queste parti dovrà essere in

grado di raffigurare il futuro in anticipo, mirando direttamente al

vantaggio da raggiungere all'ultimo stadio. Poiché i meccanismi naturali

sono privi di consapevolezza o volontà, non possono ottenere tale

risultato. Questo fatto, che demolisce le fondamenta della teoria

dell'evoluzione, tormentò Darwin: "Se si potesse dimostrare l'esistenza

di un qualsiasi organo complesso che non abbia potuto essere formato

attraverso modificazioni numerose, successive, lievi, la mia teoria

dovrebbe assolutamente cadere." 13

La selezione naturale agisce soltanto sugli individui deformati,

deboli o inabili di una specie. Non può produrre nuove specie, nuove

informazioni genetiche o nuovi organi. Vale a dire, non può fare evolvere

niente. Darwin accettò questa realtà quando scrisse: "La selezione

naturale non può agire fin quando non compaiano differenze e

variazioni individuali favorevoli".14 Questa è la ragione per cui il neo-

darvinismo ha dovuto esaltare le mutazioni insieme alla selezione

naturale come "la causa dei cambiamenti vantaggiosi". Come vedremo,

tuttavia, le mutazioni possono essere solo "la causa di cambiamenti

dannosi".

I meccanismi immaginari dell'evoluzione 37

Page 38: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Mutazioni

Le mutazioni sono definite come rotture o sostituzioni che

avvengono nella molecola del DNA, il quale si trova nel nucleo della

cellula di un organismo vivente e contiene tutte le informazioni genetiche.

Queste rotture o sostituzioni sono il risultato di effetti esterni quali le

radiazioni o l'azione chimica. Ogni mutazione è un "accidente" che può

danneggiare i nucleotidi che costituiscono il DNA o cambiarne la

locazione. Per lo più, i danni e le modificazioni causati sono tali che la

cellula non può porvi rimedio.

La mutazione, che gli evoluzionisti spesso nascondono, non è una

bacchetta magica in grado di tramutare gli organismi viventi in forme più

avanzate e perfette. L'effetto diretto delle mutazioni è nocivo. I

cambiamenti operati dalle mutazioni possono essere equiparati solo a

quelli subiti dagli abitanti di Hiroshima, Nagasaki e Chernobil: ovvero, la

morte, l'invalidità e gli scherzi di natura (mostri)...

La ragione è molto semplice: il DNA ha una struttura molto

complessa, e gli effetti fortuiti possono solo causare danni a questa

struttura. B.G. Ranghanattan scrive:

Le mutazioni sono piccole, casuali e nocive. Accadono raramente e nel migliore

dei casi risultano inefficaci. Queste quattro caratteristiche delle mutazioni

implicano l'impossibilità di condurre ad uno sviluppo evolutivo. Un

cambiamento casuale in un organismo altamente specializzato può

essere inefficace o dannoso. Un cambiamento accidentale in un orologio non

potrà migliorarlo, molto probabilmente lo danneggerà, o, nel migliore dei casi,

sarà inefficace. Un terremoto non migliora una città, la distrugge.15

Non sorprende quindi che finora non sia mai stata osservata una

mutazione vantaggiosa. Tutte le mutazioni hanno dimostrato di essere

dannose. Lo scienziato evoluzionista Warren Weaver, commentando il

documento preparato dalla Commissione sugli effetti genetici delle

radiazioni atomiche, costituito al fine di investigare le mutazioni che

possono essere state provocate dall'utilizzo di armi atomiche nel corso

della Seconda Guerra Mondiale, ha scritto:

38

Page 39: L'inganno dell'evoluzione. italian

Molti resteranno sconcertati dall'affermazione che in pratica tutti i geni

mutanti sono dannosi. In quanto le mutazioni sono una parte necessaria del

processo evolutivo. Quale buon effetto –ovvero un'evoluzione verso forme più

elevate di vita– può derivare da mutazioni che risultano effettivamente

tutte dannose?16

Ogni sforzo compiuto al fine di "generare mutazioni vantaggiose" èsfociato in un fallimento. Per decenni, gli evoluzionisti hannocondotto numerosi esperimenti per produrre mutazioni nellemosche della frutta, in quanto questi insetti si riproducono moltocelermente, permettendo quindi alle mutazioni di apparirerapidamente. Ogni generazione di queste mosche venne mutata,tuttavia non venne mai osservata alcuna mutazione vantaggiosa. Il

I meccanismi immaginari dell'evoluzione 39

Un effetto disastroso delle mutazioni sulcorpo umano. Il bambino a sinistra è unavittima dell'incidente nucleare di Chernobil.

Sinistra: una normale mosca della frutta(drosophila).Destra: una mosca della frutta le cui zampespuntano dalla testa; una mutazione indottadalle radiazioni.

Antenna

Occhio

Zampa

TUTTE LE MUTAZIONI SONO DANNOSE

Page 40: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

genetista evoluzionista Gordon Taylor scrisse quindi:

In tutte le migliaia di esperimenti condotti sulla riproduzione delle

mosche in ogni parte del mondo per più di cinquanta anni, non è mai

stata vista apparire neppure una nuova specie distinta... e nemmeno un

nuovo enzima.17

Un altro ricercatore, Michael Pitman, scrive, sul fallimento degli

esperimenti svolti sulle mosche da frutta:

Morgan, Goldschmidt, Muller e altri genetisti hanno sottoposto generazioni di

mosche della frutta a condizioni estreme di caldo, freddo, luce, oscurità e a

trattamenti chimici e radioattivi. Ogni sorta di mutazioni, praticamente tutte

insignificanti o positivamente deleteree, è stata prodotta. Un'evoluzione

prodotta dall'uomo? In realtà no: pochi mostri creati dai genetisti potrebbero

essere sopravvissuti al di fuori delle bottiglie nelle quali erano stati procreati. In

pratica i mutanti muoiono, sono sterili o tendono a ritornare al tipo

primitivo.18

Lo stesso discorso vale anche per l'uomo. Tutte le mutazioni che sono

state osservate negli esseri umani sono risultate deleteree. Su questo

problema gli evoluzionisti hanno gettato un velo, tentando addirittura di

mostrare esempi di tali perniciose mutazioni come "prove

dell'evoluzione". Tutte le mutazioni avvenute sugli umani hanno dato

luogo a deformità fisiche, a infermità quali il mongolismo, la sindrome

di Down, l'albinismo, il nanismo o il cancro. Queste mutazioni vengono

presentate nei testi evoluzionisti come esempi di "meccanismi evolutivi al

lavoro". Inutile dire che un processo che lascia gli uomini invalidi e

infermi non possa essere un "meccanismo evolutivo" –si suppone che

l'evoluzione produca forme migliori più adatte alla sopravvivenza.

Per ricapitolare, esistono tre ragioni principali per cui le mutazioni

non possono essere avanzate a sostegno delle asserzioni degli

evoluzionisti:

1) L'effetto diretto delle mutazioni è dannoso: dal momento che

capitano accidentalmente, quasi sempre danneggiano l'organismo

vivente che ad esse è sottoposto. La ragione ci dice che un intervento

40

Page 41: L'inganno dell'evoluzione. italian

inconsapevole su una struttura perfetta e complessa non vi apporterà deimiglioramenti, ma dei danni. Invero, nessuna "mutazione proficua" è maistata osservata.

2) Le mutazioni non aggiungono alcuna nuova informazione alDNA dell'organismo: le particelle che compongono l'informazionegenetica vengono o strappate dalla loro posizione e distrutte, o spostate inpunti differenti. Le mutazioni non possono fare acquistare ad un esserevivente nuovi organi o nuove caratteristiche. Possono causare soltantoanormalità quali una gamba sporgente dalla schiena o un orecchiodall'addome.

3) Affinchè una mutazione venga trasferita alla generazionesuccessiva, deve avvenire nelle cellule riproduttive dell'organismo: uncambiamento accidentale occorso in una cellula qualsiasi o in un organodel corpo non può essere trasferito alla generazione successiva. Peresempio, un occhio umano alterato dagli effetti delle radiazioni o da altrecause non passerà alle generazioni seguenti.

In breve, è impossibile che gli esseri viventi si siano evoluti, poichénon esistono meccanismi in natura capaci di determinare tale processo.Ciò concorda con la testimonianza dei reperti fossili, che dimostranoquanto questo scenario sia distante dalla realtà.

I meccanismi immaginari dell'evoluzione 41

Page 42: L'inganno dell'evoluzione. italian

I reperti fossili

confutano l'evoluzione

4

Secondo la teoria dell'evoluzione, ogni specie vivente è derivata da

una precedente. Una specie preesistente si è trasformata, col tempo,

in un'altra differente, dando così origine alla varietà. Questa

trasformazione sarebbe proseguita gradualmente per milioni di anni.

Se così fosse, allora le numerose specie intermedie sarebbero dovuto

esistere e vivere durante questo lungo periodo di trasformazione.

Ad esempio, nel passato sarebbero dovuti esistere dei mezzi-pesci /

mezzi-rettili, i quali avrebbero dovuto acquisire dei caratteri da rettile in

aggiunta a quelli da pesce da essi già posseduti. Oppure sarebbero dovuti

esistere alcuni rettili-uccelli, originati secondo lo stesso processo. Gli

evoluzionisti chiamano queste creature immaginarie, che essi credono

siano vissute nel passato, "forme di transizione".

Se tali animali fossero realmente esistiti, avrebbero dovuto essere

milioni o miliardi per numero e varietà. Ma, ciò che più conta, i resti di

siffatte creature dovrebbero trovare testimonianza nei reperti fossili. Il

numero di queste forme di transizione avrebbe dovuto essere addirittura

superiore a quello delle attuali specie animali e sarebbe oggi possibile

reperirne in ogni parte del globo. Ne L'origine della specie, Darwin

spiega:

Se la mia teoria è fondata sono certamente esistite innumerevoli varietà

intermedie, che collegavano insieme tutte le specie dello stesso gruppo... Di

conseguenza, la prova della loro esistenza può essere trovata solo tra i resti

fossili.19

Anche lo stesso Darwin era consapevole dell'assenza di tali forme di

transizione; sperava, quindi, che sarebbero state scoperte nel futuro. A

CAPITOLO

Page 43: L'inganno dell'evoluzione. italian

dispetto della sua speranza, egli capì che il maggiore ostacolo alla sua

teoria era costituito dalla loro mancanza. Perciò, ne L'origine della specie,

al capitolo "Difficoltà della teoria", ha scritto:

...Perché se le specie derivano da altre specie attraverso impercettibili

graduazioni, non vediamo ovunque innumerevoli forme di

transizione?Perché nella natura non v'è confusione, e esistono, invece, come ci

è dato osservare, specie ben definite?... Ma, dal momento che queste forme di

transizione devono essere esistite, perché non le troviamo sepolte in numero

infinito nella crosta terrestre?... Ma nella regione intermedia, con condizioni

intermedie di vita, perché non troviamo le varietà intermedie che si collegano

strettamente? Queste difficoltà mi hanno confuso per molto tempo.20

L'unica giustificazione che Darwin potè addurre per confutare

questa obiezione fu che le testimonianze fossili allora reperite erano

inadeguate. Asserì, quindi, che qualora i reperti fossili fossero stati

studiati dettagliatamente, sarebbero stati trovati gli anelli mancanti.

Confidando nella profezia di Darwin, gli evoluzionisti, fino dalla

metà del XIX secolo, si sono dedicati in tutto il mondo alla ricerca dei

fossili e dell'anello mancante. Nonostante i loro sforzi, nessuna forma

transizionale è stata ancora scoperta. Tutti i fossili portati alla luce negli

scavi mostrano che, contrariamente a quanto creduto dagli evoluzionisti,

la vita apparve sulla terra improvvisamente e già pienamente formata.

Nel tentativo di provare la loro teoria, gli evoluzionisti hanno involon-

tariamente provocato la sua rovina.

Un famoso paleontologo britannico, Derek V. Ager, ammette questo

fatto sebbene egli stesso sia un evoluzionista:

Emerge l'idea che se esaminiamo le testimonianze fossili in dettaglio, a qualsiasi

livello di ordine o specie, ci imbattiamo –ad ogni pié sospinto– non in una

evoluzione graduale, ma in un'improvvisa esplosione di un gruppo a spese di

un altro.21

Un altro paleontologo evoluzionista, Mark Czarnecky, commenta:

Un importante problema incontrato nel tentativo di provare la teoria è stato

quello delle testimonianze fossili, le impronte di specie scomparse preservate

I reperti fossili confutano l'evoluzione 43

Page 44: L'inganno dell'evoluzione. italian

La teoria evoluzionista sostiene che le specie si evolvano continuamente in

altre specie. Qualora si confrontino gli esseri viventi con i fossili

corrispondenti, si vedrà tuttavia che essi sono rimasti immutati per milioni di

anni. Questo fatto confuta esplicitamente le pretese degli evoluzionisti.

L'ape vivente non è diversa dal

suo antenato fossile, che si

suppone sia vissuto milioni di

anni fa.

La libellula risalente a 135 milioni

di anni fa non differisce dalla sua

copia moderna.

Il paragone con questa formica

fossile dell’età di 100 milioni di

anni dimostra come nel corso del

tempo la specie non abbia subito

cambiamenti

FOSSILI VIVENTI

Page 45: L'inganno dell'evoluzione. italian

nelle formazioni geologiche della terra. Questa testimonianza non ha mai

rivelato tracce delle ipotetiche varianti intermedie di Darwin – al contrario le

specie appaiono e scompaiono improvvisamente. Tale anomalia ha

alimentato la ragione addotta dai creazionisti che ogni specie sia stata creata da

Dio.22

Essi dovettero inoltre "aspettare" inutilmente la futura apparizione

delle forme di transizione, come illustrato da un professore

dell'Università di Glasgow, T. Neville George:

Non c'è bisogno di scusarsi ancora per la povertà delle testimonianze fossili.

Esse si sono arricchite in vari modi in maniera quasi ingestibile, a tal punto che

la scoperta sta sopravanzando l'integrazione... Le testimonianze fossili

continuano nondimeno ad essere perlopiù composte di lacune.23

La vita emerse improvvisamente sulla terra in

forme complesse

Dall'esame degli strati terrestri e delle testimonianze fossili, risulta

evidente che tutti gli organismi viventi apparvero simultaneamente. Il più

antico strato della terra nel quale siano stati reperiti fossili di creature

viventi è il Cambriano, la cui età viene stimata in 500-550 milioni di anni.

Le creature viventi trovate negli strati risalenti al periodo Cambriano

sono emerse tutte all'improvviso nelle testimonianze fossili –non vi si

trovano antenati preesistenti. Tali fossili sono composti da lumache,

trilobiti, spugne, vermi, meduse, ricci di mare e altri invertebrati di

struttura complessa. Questo ampio mosaico di organismi viventi

costituito da un gran numero di creature complesse emerse così

all'improvviso che a tale evento miracoloso venne dato il nome di

"esplosione cambriana" nella letteratura geologica.

La maggior parte delle forme di vita trovate in questi strati presenta

sistemi complessi come occhi, branchie, sistema circolatorio e altre

strutture fisiologiche avanzate non dissimili da quelle moderne. Ad

esempio, la struttura bucherellata a doppio cristallino dell'occhio dei

trilobiti è una meraviglia della progettistica. David Raup, professore di

I reperti fossili confutano l'evoluzione 45

Page 46: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

geologia presso le Università di Harvard, Rochester e Chicago, ha detto:

"i trilobiti si avvalevano di organi ottimamente progettati, che, per

poter essere sviluppati oggi, richiederebbero un ingegnere ottico ben

preparato e ricco d'ingegno".24

Questi invertebrati complessi emersero impovvisamente e in modo

completo senza alcun legame o forma transizionale con gli organismi

unicellulari, le uniche forme di vita presenti sulla terra prima della loro

apparizione.

Richard Monastersky, editore di Earth Sciences, una delle più

popolari pubblicazioni della letteratura evoluzionista, afferma, a

proposito della "esplosione cambriana", apparsa del tutto

inaspettatamente:

Mezzo miliardo di anni fa apparvero improvvisamente le ragguardevoli forme

di animali complessi che oggi vediamo. Questo momento, al principio del

periodo Cambriano, all'incirca 550 milioni di anni fa, segna l'esplosione

evolutiva che riempì i mari delle prime creature complesse. Gli ampi phyla

animali odierni erano già presenti nei primi anni del Cambriano ed erano

distinti tra loro quanto lo sono oggi.. .25

46

I reperti fossili dimostranoche le forme transizionalinon sono mai esistite,l'evoluzione non hamai avuto luogo e lespecie sono statecreateseparatamentenella loro formaperfetta.

Page 47: L'inganno dell'evoluzione. italian

Come la terra sia stata all'improvviso inondata da simili tipi distinti

di specie e come questi, privi di un antenato comune, possano essere

emersi, è una domanda destinata a non ricevere risposta da parte degli

evoluzionisti. Lo zoologo oxoniense Richard Dawkins, uno dei principali

propugnatori del pensiero evoluzionista nel mondo, ha detto,

commentando questa realtà che inficia definitivamente i capisaldi delle

tesi da lui sostenute:

Per esempio, gli strati geologici del Cambriano, databili a circa 600 milioni di

anni fa, sono i più vecchi in cui possiamo trovare la maggior parte dei principali

gruppi di invertebrati. E ne troviamo molti già in uno stato di evoluzione

avanzato la primissima volta che compaiono tra i fossili. È un po' come se

I reperti fossili confutano l'evoluzione 47

Itrilobiti, apparsi

d'improvviso nel periodo

Cambriano, hanno una

struttura oculare

estremamente complessa. La

struttura bucherellata a doppio

cristallino dell'occhio è una meraviglia della

progettistica. David Raup, professore di geologia,

ha detto: "i trilobiti si avvalevano di organi

ottimamente progettati, che, per poter essere

sviluppati oggi, richiederebbero un ingegnere

ottico ben preparato e ricco d'ingegno".

Questo occhio apparve 530 milioni di anni fa in

stato perfetto. Senza dubbio l'improvvisa

apparizione di un simile disegno non si può

spiegare con l'evoluzione, dimostrando l'attualità

della creazione. Inoltre, la struttura oculare a nido

d'api dei trilobiti è sopravvissuta fino ai nostri

giorni senza un singolo cambiamento. Alcuni

insetti come le api e le libellule presentano la loro

stessa struttura oculare.* Questa situazione

confuta la tesi dell'evoluzione progressiva degli

esseri viventi dal primitivo al complesso.

(*) R.L.Gregory, Eye and Brain: The Physiology of

Seeing, Oxford University Press, 1995, p.31

L'OCCHIO DEL TRILOBITE

Page 48: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

fossero apparsi d'improvviso, senza alcuna storia evoluzionistica. Non

occorre dire che questo fatto ha esaltato i creazionisti.26

Come Dawkins è costretto a riconoscere, l'evoluzione cambriana èuna prova rilevante a favore della creazione, in quanto rappresenta l'unicapossibilità di spiegare l'apparizione della vita sulla terra in formecomplete. Douglas Futuyma, un eminente biologo evoluzionista,ammette tale realtà e dice: "Gli organismi poterono apparire sulla terrasoltanto già completamente formati. In caso contrario, essi devono essersisviluppati da specie preesistenti per mezzo di un processo dimodificazione. Se apparvero in uno stato di completo sviluppo, devonoessere stati creati da una intelligenza onnipotente".27 Darwin stesso nericonobbe la possibilità quando scrisse: "Se molte specie, appartenenti aglistessi generi o famiglie, fossero realmente apparse improvvisamente,questo fatto sarebbe fatale alla teoria dell'evoluzione per selezionenaturale."28 Il periodo Cambriano rappresenta, all'incirca, il "colpo fatale"di Darwin. Questa è la ragione per cui il paleoantropologo evoluzionistasvizzero Stefan Bengston confessa la mancanza di vincoli di transizioneallorquando descrive tale periodo; commenta quindi: "Frustrante (eimbarazzante) per Darwin, questo evento ancora ci abbaglia".29

Come si può constatare, le testimonianze fossili rivelano che gliesseri viventi non si sono evoluti da forme primitive verso formeavanzate, ma sono apparsi tutti all'improvviso integralmente. In breve, gliesseri viventi non pervennero all'esistenza attraverso l'evoluzione, mafurono creati.

48

Page 49: L'inganno dell'evoluzione. italian

La favola della transizione

dall'acqua alla terra

5

Secondo l'ipotetico modello"dal mare alla terra", alcuni

pesci sentirono il bisogno dipassare dal mare alla terra per

problemi di alimentazione.Questa affermazione è

sostenuta da simili disegnifantastici.

Gli evoluzionisti presumono che gli invertebrati marini apparsinello strato Cambriano si siano in qualche modo evoluti in pescinel corso di dieci milioni di anni. Tuttavia, così come gli

invertebrati cambriani non hanno antenati, non vi sono vincoli ditransizione tali da rivelare un simile processo evolutivo. Si noti che gliinvertebrati e i pesci presentano enormi differenze strutturali. Mentre iprimi hanno i loro tessuti duri all'esterno dei loro corpi, i pesci, che sonovertebrati, li hanno all'interno. Siffatta enorme "evoluzione" avrebberichiesto miliardi di passi per essere portata a compimento e dovrebbeessere testimoniata da altrettante forme di transizione.

Gli evoluzionisti hanno scavato gli strati fossili per circa 140 anni allaricerca di queste ipotetiche forme. Hanno scoperto milioni di fossili diinvertebrati e di pesci, ma nessuno ha mai rinvenuto neppure unatestimonianza di tale forma intermedia.

Un paleontologo evoluzionista, Gerald T. Todd ammette questo fattoin un articolo dal titolo "L'evoluzione del polmone e l'origine dei pescidotati di ossa":

CAPITOLO

Page 50: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Tutte e tre le suddivisioni dei pesci dotati di ossa appaiono per la prima volta tra

le testimonianze fossili approssimativamente nello stesso periodo. Essi si

presentano già ampiamente divergenti morfologicamente e pesantemente

corazzati. Come ebbero origine? Che cosa permise loro una così ampia

differenziazione? Come poterono giungere ad avere una corazza pesante?

Perché non vi è traccia di precedenti forme intermedie?30

Lo scenario evolutivo avanza di un passo e sostiene che i pesci,

evolutisi dagli invertebrati, si siano quindi trasformati in anfibi. Anche in

questo caso, tuttavia, mancano le prove. Non vi è neppure un singolo

fossile in grado di dimostrare l'esistenza di una creatura per metà pesce e

per metà anfibio. Questo fatto è confermato, sebbene con qualche

riluttanza, dall'autorità di un evoluzionista molto noto, Robert L. Carroll,

autore di Vertebrate Paleontology and Evolution: "Non abbiamo alcun

fossile intermedio tra il pesce ripidistiano e i primi anfibi."31 Due

paleontologi evoluzionisti, Colbert e Morales, scrivono a proposito delle

tre classi fondamentali di anfibi, rane, salamandre e cecilie:

Non vi è prova di un anfibio Paleozoico che combini le caratteristiche

la cui presenza ci si attenderebbe in un singolo comune antenato. Le più

antiche rane, salamandre e cecilie conosciute sono molto simili ai loro

discendenti viventi.32

50

Un fossile di celacanto risalente a 410 milioni di anni fa. Gli evoluzionisti affermarono

che si trattasse della forma transizionale rappresentante il passaggio dall'acqua alla

terra. Esemplari viventi di questo pesce furono catturati molte volte a partire dal 1938,

fornendo un buon esempio della vastità delle speculazioni degli evoluzionisti.

Page 51: L'inganno dell'evoluzione. italian

Gli evoluzionisti sostengo-

no che un giorno una

specie acquatica sia

passata in qualche modo sulla

terra e si sia trasformata in una

specie terrestre. Esistono

numerose prove che confutano

tale transizione:

1. Il trasporto del peso: le creature marine

non hanno problemi a trasportare il loro

proprio peso. Le creature terrestri,

nondimeno, consumano il 40% della loro

energia solo per il trasporto del loro peso.

Le creature di transizione dall'acqua alla

terra, per trovare l'energia necessaria,

avrebbero dovuto sviluppare un nuovo

sistema scheletrico e muscolare, la cui

formazione non sarebbe potuta avvenire

per mutazioni casuali.

2. Ritenzione di calore: sulla terra la

temperatura può variare rapidamente,

fluttuando secondo un'ampia scala. Una

creatura terrestre ha un meccanismo

corporeo che può sopportare tali

escursioni termiche. Nel mare, tuttavia, la

temperatura cambia lentamente senza

sbalzi eccessivi. Un organismo vivente con

un sistema corporeo regolato secondo la

temperatura costante del mare dovrebbe

acquisire un sistema di protezione tale da

garantirgli il minimo danno di fronte alle

escursioni termiche. È assurdo affermare

che i pesci abbiano sviluppato un tale

sistema per mutazioni casuali non appena

giunti sulla terra.

3. Uso dell'acqua: essenziale al

metabolismo, l'acqua e l'umidità devono

essere utilizzate limitatamente a causa

delle scarse fonti sulla terra. Per esempio,

la pelle deve essere creata in modo tale da

permettere la perdita di acqua fino a un

certo limite, pur prevenendo un'eccessiva

evaporazione. Di conseguenza, le creature

terrestri provano un senso di sete che gli

organismi marini non hanno. Per di più, la

pelle degli animali marini non è adatta ad

un habitat non acquatico.

4. I reni: gli organismi marini sono in

grado di espellere materiali di scarto,

specialmente l'ammoniaca, dai loro corpi

filtrandoli, poiché il loro habitat è costituito

di acqua. Sulla terra, l'acqua deve essere

usata con parsimonia. Questa è la ragione

per cui tali esseri viventi hanno un sistema

renale. Grazie ai reni, l'ammoniaca viene

immagazzinata sotto forma di urea,

utilizzando in tal modo soltanto una

minima quantità di acqua durante

l'escrezione. Inoltre, sarebbero necessari

dei nuovi sistemi per permettere il

funzionamento dei reni. In breve, perché

fosse possibile il passaggio dall'acqua alla

terra, gli esseri viventi che ne fossero stati

privi avrebbero dovuto sviluppare

repentinamente un sistema renale.

5. Il sistema respiratorio: i pesci

"respirano" assimilando l'ossigeno

dissolto nell'acqua che passano attraverso

le loro branchie. Essi non possono vivere

più di pochi minuti fuori dall'acqua. Per

poter vivere sulla terra, dovrebbero

acquisire all'improvviso un perfetto

sistema polmonare.

È sicuramente impossibile che tutti questi

drammatici cambiamenti fisiologici

possano essere avvenuti contempo-

raneamente e casualmente nello stesso

organismo.

PERCHÉ LA TRANSIZIONE DALL'ACQUAALLA TERRA È IMPOSSIBILE?

Page 52: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Ancora cinquant'anni orsono, gli evoluzionisti pensavano che tale

creatura fosse esistita davvero. Questo pesce, detto Celacanto, che si

credeva fosse esistito 410 milioni di anni fa, venne esibito come una forma

transizionale dotata di un polmone primitivo, un cervello sviluppato, un

sistema digestivo e circolatorio pronto a funzionare sulla terra e

addirittura un primitivo meccanismo motorio. Queste interpretazioni

anatomiche furono accettate come una verità indiscutibile dai circoli

scientifici fino alla fine degli anni Trenta. Il Celacanto fu presentato come

una genuina forma transizionale in grado di provare la transizione

evolutiva dall'acqua alla terra.

Il 22 dicembre 1938, tuttavia, nell'Oceano Indiano venne alla luce

un'interessante scoperta. Un membro vivente della famiglia dei Celacanti,

52

Come la teoria

evoluzionista non

può spiegare i

gruppi di base degli

esseri viventi quali i pesci

e i rettili, così non è in

grado di determinare

l'origine delle specie

all'interno di questi

gruppi. Per esempio, le

tartarughe, che sono una specie rettile, appaiono all'improvviso tra le testimonianze

fossili dotate della loro corazza. Per citare una fonte evoluzionista: "... dalla metà

del periodo triassico (circa 175000000 milioni di anni fa), i suoi (della tartaruga)

membri erano già numerosi e in possesso delle basilari caratteristiche delle

tartarughe. I legami tra le tartarughe e i cotilosauri, da cui probabilmente

discendono, sono quasi del tutto assenti" (Encyclopaedia Britannica, 1971, vol. 22,

p. 418).

Non esiste alcuna differenza tra i fossili delle antiche tartarughe e i membri di

questa specie oggi viventi. Le tartarughe, semplicemente, non si sono "evolute":

sono sempre state le stesse fin dal momento della loro creazione.

Una tartarugafossile risalente a100 milioni di annifa: non presentaalcuna differenzarispetto ai moderniesemplari. (TheDawn of Life,Orbis Pub.,Londra, 1972).

LE TARTARUGHE SONO SEMPRE STATE TARTARUGHE

Page 53: L'inganno dell'evoluzione. italian

in precedenza considerato una forma transizionale estintasi settantamilioni di anni prima, venne catturato! La scoperta di tale prototipo"vivente" provocò indubitabilmente un terribile shock tra glievoluzionisti. Il paleontologo J.L.B. Smith disse che non sarebbe stato piùsorpreso se avesse incontrato un dinosauro vivente.33 Negli annisuccessivi, vennero catturati duecento Celacanti in diverse parti delmondo.

I Celacanti viventi rivelarono quanto lontano la fantasia deglievoluzionisti potesse giungere nella creazione di scenari immaginari.Contrariamente a quanto affermato, i Celacanti sono privi sia di unpolmone primitivo che di un ampio cervello. L'organo che i ricercatorievoluzionisti proposero come polmone primitivo si rivelò nient'altro cheuna borsa di lipidi.34 Il Celacanto, inoltre, presentato come "un candidatorettile in preparazione al passaggio dal mare alla terra", era in realtà unpesce che viveva nelle profondità degli oceani e che non risaliva mai oltre180 metri dalla superficie del mare.35

La favola della transizione dall'acpua alla terra 53

Page 54: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'origine degli uccelli

e dei mammiferi

6

Secondo la teoria dell'evoluzione, la vita ha avuto origine e si si è

evoluta nel mare, quindi si è trasferita sulla terra grazie agli anfibi.

Questo scenario evolutivo suggerisce anche l'evoluzione degli

anfibi in rettili, creature solo terrestri. Anche questa prospettiva non è

plausibile, a causa delle enormi differenze strutturali esistenti tra queste

due classi animali. Ad esempio, l'uovo degli anfibi è disegnato per

svilupparsi nell'acqua, mentre quello amniotico sulla terra. Una

"graduale" evoluzione di un anfibio deve essere respinta, perché senza un

uovo perfetto e integralmente progettato, non è possibile che una specie

sopravviva. Inoltre, come sempre, non vi è prova di quelle forme di

transizione che si supponeva collegassero gli anfibi ai rettili. Il

paleontologo evoluzionista Robert L. Carroll è stato costretto ad accettare

che "i primi rettili erano molto differenti dagli anfibi e i loro antenati

non sono ancora stati trovati."36

Eppure gli scenari disperati degli evoluzionisti non sono ancora

finiti. Rimane il problema di far volare queste creature! Poiché credono

che anche gli uccelli si siano in qualche modo evoluti, asseriscono che la

loro origine risalga ai rettili. Nondimeno, nessuno dei distinti meccanismi

degli uccelli, la cui struttura è completamente diversa da quella degli

animali terrestri, può essere spiegata per mezzo dell'evoluzione graduale.

In primo luogo le ali, che sono la peculiare caratteristica degli uccelli,

rappresentano un'empasse per gli evoluzionisti. Uno di essi, il turco

Engin Korur, confessa l'impossibilità dell'evoluzione delle ali:

Il carattere comune degli occhi e delle ali è che essi possono funzionare soltanto

se sono completamente sviluppati. In altre parole, un occhio sviluppato solo

CAPITOLO

Page 55: L'inganno dell'evoluzione. italian

a metà non può vedere, così come un uccello con le ali a metà non può

volare. Come questi organi siano pervenuti all'essere è rimasto uno dei misteri

della natura che attende di essere illuminato.37

La domanda sul modo in cui la perfetta struttura delle ali sia

pervenuta all'essere a seguito di mutazioni accidentali rimane del tutto

priva di risposta. Non c'è modo di spiegare come le zampe anteriori di un

rettile abbiano potuto trasformarsi in ali perfettamente funzionanti in

seguito a una distorsione nei suoi geni (mutazione).

La sola presenza delle ali, inoltre, non è sufficiente a un organismo

terrestre per volare. Ad esempio, le ossa degli uccelli sono molto più

leggere di quelle di esseri che vivono al suolo. I loro polmoni funzionano

in maniera del tutto diversa. Hanno un sistema muscolare e scheletrico

differente e un sistema cardiaco e circolatorio molto specializzato. Queste

caratteristiche sono prerequisiti altrettanto necessari al volo che le ali. Tali

meccanismi devono essere tutti presenti contemporaneamente; non

possono formarsi gradualmente per "accumulazione". Per questo motivo

la teoria che asserisce l'evoluzione di organismi terrestri in aerei è

completamente fallace.

L'origine degli uccelli e dei mammiferi 55

L'anatomia degli uccelli è molto diversa da quella dei rettili, i loro supposti antenati. Ipolmoni degli uccelli funzionano in maniera totalmente differente rispetto a quella deglianimali terrestri. Questi ultimi inspirano ed espirano attraverso le stesse vie aeree. Negliuccelli, l'aria entra nel polmone dalla parte anteriore ed esce dalla parte posteriore.Questo "disegno" distinto è una peculiarità degli uccelli, i quali necessitano di unagrande quantità di ossigeno durante il volo. È impossibile che simile struttura si siaevoluta dal polmone di un rettile.

Polmone di rettile Polmone di uccello

Branchie

Alveoli

Entrata Uscita

Parabronchia

Aria

Aria

POLMONI SPECIALI PER GLI UCCELLI

Page 56: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Tutto ciò sollecita un'altra considerazione: pur supponendo che tale

storia sia vera, per quale motivo allora gli evoluzionisti non sono in grado

di rinvenire alcun fossile "mezzo-alato" o con una sola ala a sostegno della

loro favola?

Un'altra ipotetica forma transizionale: l'Archæopteryx

Gli evoluzionisti, per controbattere, pronunciano il nome di un'unica

creatura. Questo è il fossile di un uccello chiamato Archæopteryx, che è

una delle più note forme cosiddette di transizione tra le poche che essi

difendono ancora. L'Archæopteryx, l'antenato degli attuali uccelli

secondo l'opinione degli evoluzionisti, visse 150 milioni di anni fa. La

teoria sostiene che alcuni dinosauri di piccole dimensioni, chiamati

Velociraptor o Dromeosaur, si siano evoluti in seguito all'acquisizione

delle ali, iniziando quindi a volare.

Gli ultimi studi sui fossili di Archæopteryx rivelano, tuttavia, che

questa creatura non è assolutamente una forma transizionale, ma un

uccello con alcune caratteristiche distinte rispetto a quelli attuali.

La tesi che l'Archæopteryx fosse un "mezzo-uccello" incapace di

volare perfettamente era molto popolare nei circoli evoluzionisti fino a

pochi anni orsono. L'assenza di uno sterno, cioè delle ossa del petto, in

questa creatura, o perlomeno il fatto che non corrispondesse a quello

degli uccelli attuali, venne sostenuto come la prova più evidente

dell'incapacità di volare perfettamente di questo uccello. (Sull'osso del

petto, situato sotto il torace, si collegano i muscoli necessari al volo. Ai

nostri giorni, quest'osso si trova in tutti gli uccelli, volatili e non. Anche

nei pipistrelli, mammiferi volanti che appartengono ad una famiglia del

tutto diversa.)

Tuttavia, la scoperta del settimo Archæopteryx fossile nel 1992

causò un grande stupore tra gli evoluzionisti. La ragione fu che in esso

l'osso del petto, ritenuto mancante da tali studiosi, era invece presente. La

rivista Nature descrisse il rinvenimento nei termini seguenti:

La recente scoperta del settimo esemplare di Archæopteryx preserva un parziale

56

Page 57: L'inganno dell'evoluzione. italian

sterno rettangolare a lungo sospettato ma mai documentato prima. Esso

attesta la forza dei suoi muscoli atti al volo.38

Questa scoperta minò alla base la tesi che l'Archæopteryx fosse un

mezzo-uccello incapace di volare completamente.

D'altra parte, la struttura delle penne degli uccelli divenne uno dei

più importanti elementi di prova a dimostrazione del fatto che

l'Archæopteryx fosse un uccello volante nel vero senso della parola. La

struttura asimmetrica delle penne di questo animale non è distinguibile

da quella degli uccelli moderni, a riprova così della sua perfetta idoneità

al volo. Il famoso paleontologo Carl O. Dunbar ha scritto: "In ragione

delle sue ali, l'Archæopteryx deve essere chiaramente classificato come un

uccello."39

Un altro fattore che venne rivelato dalla struttura delle penne

dell'Archæopteryx fu il suo metabolismo a sangue caldo tipico degli

uccelli. Come è noto, i rettili e i dinosauri sono animali a sangue freddo

che dipendono dalla temperatura ambientale in quanto non sono in grado

di regolare in modo indipendente il loro calore corporale. Tale importante

funzione viene adempiuta, nel caso degli uccelli, dalle penne. Le penne

dell'Archæopteryx, di cui aveva bisogno per mantenere il calore del suo

corpo a differenza dei dinosauri, dimostrano che questi fu un vero uccello

a sangue caldo.

Congetture degli evoluzionisti:

i denti e gli artigli dell' Archæopteryx

I due punti importanti sui quali gli evoluzionisti si fondano quando

affermano che l'Archæopteryx sia una forma transizionale, sono gli artigli

sulle ali e i denti. Sebbene queste caratteristiche siano effettivamenti

presenti, ciò non implica alcuna relazione con i rettili. Inoltre, due specie

di uccelli oggi viventi, il Taouraco e l'Hoatzin, hanno artigli per

aggrapparsi ai rami. Queste creature sono assolutamente uccelli e non

presentano alcuna caratteristica dei rettili. Questa è la ragione per cui è

completamente infondato sostenere che l'Archæopteryx sia una forma

L'origine degli uccelli e dei mammiferi 57

Page 58: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

transizionale soltanto per la presenza degli artigli sulle ali.Neppure i denti nel becco giustificano la precedente affermazione.

Gli evoluzionisti commettono una vera e propria frode allorquandoasseriscono che i denti siano una caratteristica dei rettili, in quanto ciò noncorrisponde al vero. Oggi non tutti i rettili sono provvisti di denti.L'Archæopteryx, per di più, non è la sola specie di uccelli che presenti taleattributo. È corretto affermare che oggi gli uccelli sono privi di denti,tuttavia, le testimonianze fossili risalenti all'epoca dell'Archæopteryx eposteriori, sino ad un'età relativamente recente, parlano dell'esistenza diun distinto genere di uccelli che può essere classificato come "uccelloprovvisto di denti".

Il punto fondamentale, tuttavia, è che la struttura dentaledell'Archæopteryx e di altri uccelli è del tutto diversa da quella dei lorosupposti antenati, i dinosauri. I famosi ornitologi Martin, Stewart eWhetstone osservarono che i primi presentavano denti con superficiesuperiore piatta e radici larghe, mentre i secondi, ovvero i dinosauriteropodi, gli ipotetici antenati di questi uccelli, avevano denti a forma disega e con radici strette.40

58

Le penneindicano che si

tratta unacreatura volantea sangue caldo.

I denti nellamandibola nonprovano alcun

tipo di relazionecon i rettili. Nel

passato sonoesistite diversealtre specie di

uccelli "dentati".

Le ossa sonovuote come negli

uccelli moderni.La recentescoperta delsettimo esemplaredi Archaeopterix,il quale presentauno sternorovesciato,dimostra chequesto uccelloera dotato di fortimuscoli del volocome i moderniuccelli volanti.

Alcuni uccelliodiernipresentano"artigli" similisulle ali.

Page 59: L'inganno dell'evoluzione. italian

I ricercatori, dopo aver posto a confronto le ossa dei polsi

dell'Archæopteryx e quelle dei dinosauri, hanno osservato che non esiste

alcuna similitudine tra loro.41

Gli studi di anatomisti quali Tarsitano, Hecht e A.D. Walker

rivelarono che alcune "similarità", che si asseriva fossero esistite tra questa

creatura e i dinosauri, come proposto da John Ostrom, erano in realtà

interpretazioni errate.42

Tutti questi ritrovamenti mostrano che l'Archæopteryx non fu un

anello transizionale, ma solo un uccello appartenente alla categoria degli

"uccelli con i denti".

L'Archæopteryx e gli altri fossili di antichi uccelli

Mentre gli evoluzionisti hanno sostenuto per decenni che

l'Archæopteryx fosse la prova più importante dell'evoluzione degli

uccelli, altri fossili recentemente rinvenuti hanno invalidato tale

prospettiva per altri riguardi.

Lianhai Hou e Zhonghe Zhou, due paleontologi dell'Istituto Cinese

di Paleontologia dei Vertebrati, hanno scoperto nel 1995 un nuovo uccello

fossile, da essi denominato Confuciusornis. Questo uccello risale

approssimativamente allo stesso periodo dell'Archæopteryx (circa 140

milioni di anni fa), ma non è fornito di alcun tipo di dente. Il suo becco e

le sue ali, inoltre, sono del tutto simili a quelle degli uccelli attuali, dei

quali condividono anche la medesima struttura scheletrica, tuttavia

presentano artigli all'estremità delle ali come l'Archæopteryx. La speciale

struttura detta "pigostilo" era presente in questa specie per sostenere le

penne timoniere. In breve, questo uccello, contemporaneo

dell'Archæopteryx (considerato il più antico antenato di tutti gli uccelli e

accettato come un semi-rettile), ha un'enorme somiglianza con i volatili

moderni. Questo fatto inficia tutte le tesi evoluzioniste che reputavano

l'Archæopteryx il primitivo antenato di tutti gli uccelli.

Un altro fossile, rinvenuto in Cina nel novembre 1996, ha creato una

confusione addirittura maggiore. L'esistenza di questo uccello, risalente a

L'origine degli uccelli e dei mammiferi 59

Page 60: L'inganno dell'evoluzione. italian

La teoria evoluzionista,la quale sostiene chegli uccelli si siano

evoluti dai rettili, non è ingrado di spiegare l'enormedifferenza che intercorre traqueste due differenti classiviventi. Per quanto riguarda

caratteristiche quali la loro strutturascheletrica, il sistema polmonare, ilmetabolismo a sangue caldo, gli uccellisono molto diversi dai rettili. Un altro fattoreche erige una barriera insormontabile tra irettili e gli uccelli sono le penne, chepresentano una forma del tutto peculiare.Il corpo dei rettili è ricoperto di scaglie,mentre gli uccelli sono rivestiti di penne.Dal momento che gli evoluzionisti con-siderano i rettili gli antenatidegli uccelli, sono costretti adaffermare che le pennecostituiscano il risultato del-l'evoluzione delle scaglie deirettili. Nondimeno, non vi èalcuna similarità tra le scagliee le penne.Un professore di fisiologia eneurobiologia presso l'Univer-sità del Connecticut, A. H.Brush, conferma questa realtàsebbene sia un evoluzionista:"Ogni caratte-ristica, dallastruttura e organizzazione deigeni, allo sviluppo, morfogenesi eorganizzazione dei tessuti, è differente".1 Ilprof. Brush, dopo aver esaminato lastruttura delle penne degli uccelli, sostieneinoltre che essa è "unica tra i vertebrati".2

Non esiste alcuna testimonianza fossile ingrado di provare che le penne degli uccellisi siano evolute dalle scaglie dei rettili. Alcontrario, "le penne appaiono improv-visamente tra i fossili come un carattere didistinzione"innegabilmente unico" degliuccelli".3 Inoltre, nei rettili non è ancorastata scoperta una struttura epidermica chefornisca un'origine alle penne.4

Nel 1996 i paleontologi fecero un granparlare dei fossili del cosiddetto dinosauro

pennuto, chiamato Sinosauropteryx. Nel1997, tuttavia, venne rivelato che questidinosauri non avevano alcuna relazionecongli uccelli e che non si trattava di pennemoderne.5

D'altra parte, se si osservano conattenzione le penne, si incontrerà undisegno molto complesso che non puòessere spiegato mediante alcun processoevolutivo. Il famoso ornitologo AlanFeduccia afferma che "ogni loro ca-ratteristica ha funzioni aerodinamiche.Sono estremamente leggere, hanno unacapacità di sollevarsi che aumenta avelocità più basse e possono tornare allaloro precedente posizione con estremafacilità". Prosegue quindi, "Io non sono ingrado di comprendere veramente come un

organo perfettamente dise-gnato per il volo possa essereapparso dapprincipio per unaltro bisogno".6

Il disegno delle penne haobbligato anche CharlesDarwin a considerarle. Per dipiù, l'estetica perfetta dellepenne del pavone lo ha reso"infermo", secondo le suestesse parole. In una letterascritta ad Asa Gray il 3 aprile1860, dice: "Ricordo bene iltempo in cui il pensiero degliocchi mi faceva rabbrividire,

ma ho superato questa fase di lamenti...".Continua poi: "... ora insignificantiparticolari di struttura mi mettono spesso adisagio. La vista della penna di una coda dipavone mi fa ammalare ad ogni sguardo."7

1 A. H. Brush, "On the Origin of Feathers", Journalof Evolutionary Biology, vol. 9, 1996, p. 132.

2 A. H. Brush, "On the Origin of Feathers", p. 131.3 Ibid.4 Ibid.5 "Plucking the Feathered Dinosaur", Science, vol.

278, 14 novembre 1997, p. 1229.6 Douglas Palmer, "Learning to Fly" (Recensione di

The Origin of and Evolution of Birds di AlanFeduccia, Yale University Press, 1996), NewScientist, vol. 153, 1 marzo 1997, p. 44.

7 Norman Machbeth, Darwin Retried: An Appeal toReason, Boston, Gambit, 1971, p. 101.

IL DISEGNO DELLE PENNE DEGLI UCCELLI

Page 61: L'inganno dell'evoluzione. italian

130 milioni di anni fa, detto Liaoningornis, fuannunciata su Science da Hou, Martin e AlanFeduccia. Il Liaoningornis presentava un ossopettorale, sul quale si innestavano i muscolidel volo, del tutto simile a quello degli uccelli

attuali, dai quali era difficilmente distinguibile anche per altri riguardi.La sola differenza erano i denti nel becco. Questo fatto mostrò che gliuccelli forniti di denti non avevano una struttura primitiva secondoquanto sostenuto dagli evoluzionisti.44 Come venne espresso sulla rivistaDiscover, in un articolo dal titolo "Whence came birds? This fossil says notfrom dinosaurs"("Da dove provengono gli uccelli? 'Non dai dinosauri'dice questo fossile").45

Un altro fossile che contraddice la tesi evoluzionistasull'Archæopteryx è l'Eoalulavis. La struttura alare dell'Eoalulavis, che sidisse fosse più giovane di 30 milioni di anni dell'Archæopteryx, è stataosservata nei moderni uccelli che volano lentamente. Ciò rappresenta ladimostrazione che 120 milioni di anni fa vi erano uccelli indistinguibiliper molti aspetti da quelli attuali.46

Queste testimonianze indicano con sicurezza che né l'Archæopteryxné gli altri uccelli antichi simili ad esso furono forme di transizione. Ifossili non ci dicono che le differenti specie di uccelli si sono evolute le unedalle altre. Provano, al contrario, che gli uccelli attuali e quelli arcaici sonovissuti nello stesso periodo. Alcune specie, tuttavia, come l'Archæopteryxe il Confuciusornis, si estinsero e solo una parte delle specie preesistenti èstata in grado sopravvivere sino ai giorni nostri.

In breve, alcune particolari caratteristiche dell'Archæopteryxdimostrano che questo essere vivente non può essere considerato unaforma transizionale! Stephan Jay Gould e Niles Eldredge, due

L'origine degli uccelli e dei mammiferi 61

Qualora si considerino in dettaglio le penne degliuccelli, si vedrà che esse sono costituite di migliaia difini barbe attaccate le une alle altre per mezzo di uncini.Questa forma unica consente delle superiori prestazioniaerodinamiche.

Page 62: L'inganno dell'evoluzione. italian

paleontologi evoluzionisti di famamondiale provenienti da Harvard,accettano che l'Archæopteryx sia un"mosaico" vivente che riunisce in sécaratteristiche diverse, il quale,tuttavia, non può essere consideratouna forma transizionale!

L'immaginario vincolo

uccello-dinosauro

La giustificazione avanzata daglievoluzionisti, al fine di presentarel'Archæopteryx come formatransizionale, è che gli uccelli sisarebbero evoluti dai dinosauri. Unodei più noti ornitologi al mondo, AlanFeduccia, professore pressol'Università del Nord Carolina, hatuttavia osteggiato tale teoria,nonostante la sua fede evoluzionista.Su questa questione ha scritto:

Ho studiato il cranio degli uccelli

per ben venticinque anni e non vi

trovo alcuna similitudine. Non la

vedo... L'origine degli uccelli dai teropodi, a mio giudizio, sarà il maggiore

motivo di imbarazzo per la paleontologia del XX secolo.48

Anche Larry Martin, uno specialista di uccelli antichi dell'Universitàdel Kansas, si oppone alla teoria che gli uccelli discendano dalla stessalinea dei dinosauri. Discutendo la contraddizione in cui l'evoluzione caderiguardo a questo argomento, Martin afferma:

A dir la verità, se dovessi sostenere l'ipotesi che gli uccelli con queste

caratteristiche derivino dai dinosauri, cadrei nell'imbarazzo ogni qualvolta

dovessi rivolgerti la parola.49

L'uccello detto Confuciusornis hala stessa età dell'Archæopterix.

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE62

Page 63: L'inganno dell'evoluzione. italian

Gli evoluzionisti,

per difendere la

tesi della

trasformazione dei

dinosauri in uccelli,

affermano che alcuni di

essi, i quali agitavano

le zampe per catturare

le mosche, "presero le

ali e volarono", come si vede

nell'immagine. Non potendo contare

su alcun tipo di base scientifica

essendo un frutto dell'immagi-

nazione, questa teoria implica

una contraddizione logica

molto semplice: l'esempio

addotto dagli evoluzionisti per

spiegare l'origine del volo,

ovverosia, la mosca, possedeva già una

perfetta capacità di volare. Mentre un

uomo non può aprire e chiudere gli occhi

dieci volte al secondo, una normale

mosca batte le ali 500 volte al secondo.

Per di più, muove entrambe le ali

simultaneamente. La minima dissonanza

nella vibrazione delle ali comporterebbe la

perdita dell'equilibrio della mosca, tuttavia

ciò non accade mai.

Gli evoluzionisti dovrebbero dapprima

tentare di spiegare come la mosca abbia

acquisito questa perfetta capacità di

volare, invece di fabbricare scenari

immaginari su goffe creature simili a rettili

che intraprendono il volo.

Anche la perfetta creazione della mosca

confuta le pretese evoluzioniste. Il biologo

inglese Robin Wootton ha scritto in un

articolo intitolato "The Mechanical Design

of Fly Wings" (Il disegno meccanico delle

ali delle mosche):

Meglio comprendiamo il

funzionamento delle ali degli insetti,

più fine e bello ci appare il loro

disegno. Le strutture sono

tradizionalmente disegnate in modo

tale da deformarsi il meno possibile;

i meccanismi sono progettati per

muovere le parti che li compongono

in maniera prevedibile. Le ali degli

insetti combinano queste due

caratteristiche, utilizzando

componenti dotati di una vasta

gamma di proprietà elastiche,

elegantemente assemblate per

permettere deformazioni adatte alle

forze facendo uso dell'aria nel modo

migliore.1

D'altra parte, non esiste neppure un

singolo fossile che consenta di provare

l'immaginaria evoluzione delle mosche.

Ciò è quanto il noto zoologo francese

Pierre Grassè intendeva quando ha detto:

"Siamo al buio per quanto riguarda

l'origine degli insetti".2

1 Robin J. Wootton, "The Mechanical Design

of Insect Wings", Scientific American, v. 263,

November 1990, p.120

2 Pierre-P Grassé, Evolution of Living Orga-

nisms, New York, Academic Press, 1977, p.30

QUAL'È L'ORIGINE DELLE MOSCHE?

Un esempio dagli scenari evoluzionisti: dinosauri chesviluppano improvvisamente le ali nel tentativo di

catturare delle mosche.

Page 64: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Per riassumere, lo scenario dell'evoluzione degli uccelli, costruito

soltanto sulle basi dell'Archæopteryx, non è che il prodotto dei pregiudizi

e delle speranze degli evoluzionisti.

L'origine dei mammiferi

Come abbiamo visto, la teoria dell'evoluzione ipotizza che alcune

creature immaginarie siano uscite dall'acqua e si siano trasformate in

rettili, per poi evolversi in uccelli. Secondo tale prospettiva, i rettili sono

gli antenati non solo degli uccelli, ma anche dei mammiferi. Vi sono,

tuttavia, enormi differenze strutturali tra i rettili, che oltre ad essere

rivestiti di scaglie, sono a sangue freddo e si riproducono deponendo

uova, e i mammiferi, i quali sono ricoperti di pelame, sono a sangue caldo

e generano prole viva.

Un esempio delle barriere strutturali tra rettili e mammiferi è

costituito dalla struttura mascellare. La mandibola dei mammiferi è

costituita da un solo osso sul quale si trovano i denti. Nei rettili, invece, vi

sono tre piccole ossa su entrambi i lati. Un'altra sostanziale differenza è

che tutti i mammiferi hanno tre ossicini nell'orecchio medio (il martello,

l'incudine e la staffa), mentre in tutti i rettili vi è un singolo osso. Gli

evoluzionisti affermano che la mascella e il medio orecchio dei rettili si

siano gradualmente evoluti nei corrispettivi propri dei mammiferi.

Nondimeno la questione su come tale processo sia avvenuto rimane senza

risposte. In particolare, rimane inesplicata la domanda su come un

orecchio con un singolo osso si sia potuto evolvere a tal punto da

presentare tre ossicini, pur continuando a svolgere la sua funzione. Non

sorprende, quindi, che non sia stato trovato neppure un singolo fossile

che colleghi i rettili ai mammiferi. Questa è la ragione per cui il

paleontologo evoluzionista Roger Lewin è stato costretto a dire che "la

transizione verso il primo mammifero, che probabilmente avvenne in

uno o, tutt'al più, in due casi, è ancora un enigma".50

George Gaylord Simpson, una delle massime autorità evoluzioniste

e fondatore della teoria neo-darvinista, commenta:

64

Page 65: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il più sbalorditivo evento nella storia della vita sulla terra è il

passaggio dal Mesozoico, l'età dei rettili, all'età dei

mammiferi. Avvenne come se il sipario fosse stato calato

improvvisamente su una scena in cui tutte le parti da

protagonista fossero appartenute a un gran numero di

rettili di stupefacente varietà, in particolare ai

dinosauri. Repentinamente rialzate le

tende, quindi, lo scenario si sarebbe

rivelato lo stesso, ma non il cast, esso

è completamente rinnovato: i

dinosauri scomparsi, gli altri rettili

ridotti a semplici comparse e tutti i

ruoli principali affidati a diversi

mammiferi, oggetto di fugaci

allusioni negli atti precedenti.51

Inoltre, nel momento dellabrusca apparizione dei mammiferi, ledifferenze tra loro erano già moltomarcate. Animali tanto diversi, quali ipipistrelli, i cavalli, i topi e le balenesono tutti mammiferi emersi nelcorso dello stesso periodo geologico.Stabilire una relazione evolutiva traloro è impossibile anche all'internodei più vasti confini dell'immagi-nazione. Lo zoologo evoluzionista R.Eric Lombard vi attribuì grandeimportanza in un articolo apparsosulla rivista Evolution:

Queste ricerche di specifiche

informazioni al fine di costruire

filogenesi di taxa di mammiferi

andranno incontro a delusioni.52

L'origine degli uccelli e dei mammiferi 65

Gli evoluzionisti

sostengono che tutte le

specie mammifere si

siano evolute da un comune

progenitore. Nondimeno, gli orsi,

le balene, i topi e i pipistrelli

presentano enormi

differenze. Ognuno di

questi esseri viventi

possiede sistemi

specificamente

disegnati. Per

esempio, i pipistrelli

sono stati creati

con un sistema

sonar molto

sensibile che li

aiuta ad orientarsi

nel buio. Questi

complessi sistemi,

che la moderna

tecnologia può

soltanto imitare,

non possono

essere apparsi come risultato di

coincidenze casuali. Anche i

fossili dimostrano che i pipistrelli

emersero improvvisamente nella

perfezione del loro stato attuale,

senza passare attraverso alcun

"processo evolutivo".

Un pipistrellofossile risalente

a 50 milioni dianni fa: non

presenta alcunadifferenza

rispettoall'attuale

specie vivente.(Science, vol.

154)

Page 66: L'inganno dell'evoluzione. italian

Fino a non molto tempo fa,un'immaginaria sequenzadell'evoluzione del caval-

lo era avanzata come laprincipale testimonianza fossiledella teoria evoluzionista. Oggi,tuttavia, molti evoluzionisti neammettono apertamente l'infon-datezza. L'evoluzionista Boyce

Rensberger, nel corso di un simposio tenutosinel 1980 presso il Museo di Storia Naturale diChicago, ha affermato che tale scenario nontrova conferme nelle testimonianze fossili eche in questo caso non è possibile parlare diprocesso evolutivo:

Il popolare esempio dell'evoluzione delcavallo, che suggerisce una gradualesequenza di cambiamenti da unacreatura con quattro dita delledimensioni di una volpe fino all'animaleodierno, molto più grande e con una solaunghia, si è già da molto tempo rivelatoerrato. In luogo di cambiamenti graduali,i fossili di ogni specie intermediaappaiono completamente distinti,persistono immutati e quindi siestinguono. Le forme transizionali sonosconosciute.1

Il famoso paleontologo Colin Patterson,direttore del Natural History Museum ofEngland, dove ancora si mostravano gli schemidell'"evoluzione del cavallo", ha detto riguardoa questa pubblica esposizione allestita pressoil pianterreno del museo:

Sono circolate una terribile quantità distorie, le une più fantasiose delle altre,sulla reale natura della vita. L'esempiopiù famoso, ancora in mostra al pianosottostante, è l'esibizione dell'evoluzionedel cavallo, risalente a circacinquant'anni orsono. È stata presentatacome l'esatta verità dalla tradizionemanualistica. Ora, io ritengo che ciò siadeplorevole, in particolare quando coloroche diffondono questo tipo di storiepossono essere consapevoli della naturaspeculativa di alcune di esse.2

Qual'è allora lo scenario per "l'evoluzione delcavallo"? Tale descrizione fu preparata grazie

ai falsi documenti compilati sulla base della sistemazione sequenziale di fossili di speciedistinte che, secondo la forza d'immaginazionedegli evoluzionisti, sarebbero vissuti in India,Sudafrica, Nord America ed Europa. Esistonopiù di venti tabelle sull'evoluzione del cavalloproposte da differenti ricercatori. Glievoluzionisti non sono riusciti a raggiungereun comune accordo sul problema di questialberi genealogici, che, tra l'altro, sono in totaledisaccordo tra loro. Il solo punto in comune èla credenza che una creatura della taglia di uncane detta "Eohippus", vissuta nel periodoeocenico, cioè 55 milioni di anni fa, sia ilprogenitore del cavallo (Equus). Le ipotetichelinee evolutive dall'Eohippus all'Equus sono,tuttavia, del tutto inconsistenti.Lo scrittore evoluzionista Gordon R. Taylorillustra questa verità poco conosciuta nel suolibro The Great Evolution Mistery:

Ma forse la più grave debolezza deldarvinismo è la mancanza dipaleontologi in grado di trovarefilogenesi convincenti o sequenze diorganismi capaci di dimostrare imaggiori cambiamenti evolutivi... Ilcavallo è spesso citato come l'unicoesempio compiuto. Ma il fatto è che lalinea dall'Eohippus all'Equus è moltoirregolare. È addotta per mostrare uncontinuo incremento di dimensioni, ma larealtà è che alcune varianti erano piùpiccole dell'Eohippus, non più grandi.Esemplari provenienti da fonti differentipossono essere riuniti in una sequenzaall'apparenza convincente, ma non vi èprova sufficiente a confermare che essifossero disposti secondo questo ordinetemporale.3

Tutti questi fatti dimostrano chiaramente comele tabelle sull'evoluzione del cavallo,presentate come una delle più solide prove afavore del darvinismo, non siano altre chefavole fantastiche ed implausibili.

1. Boyce Rensberger, Houston Cronicle, 5 novembre1980, p. 15.2. Colin Patterson, Harper's, febbraio 1984, p. 60.3. Gordon Rattray Taylor, The Great Evolution Mistery,Abacus, Sphere Books, Londra 1984, p. 230.

IL MITO DELL'EVOLUZIONE DEL CAVALLO

Page 67: L'inganno dell'evoluzione. italian

Ciò dimostra che tutti gli esseri viventi apparvero repentinamentesulla terra già completamente formati, senza alcun processo evolutivo.Questa è la prova evidente della loro creazione. Gli evoluzionisti, tuttavia,tentano di interpretare il fatto che tutte le specie viventi sono pervenuteall'esistenza in un ordine particolare come un segno dell'evoluzione.Nondimeno la sequenza secondo cui gli esseri viventi emersero è l'ordinedella creazione, poiché non è possibile parlare di processo evolutivo.Grazie a una superiore e perfetta creazione, gli oceani e poi le terre siriempirono di esseri viventi; infine, venne creato l'uomo.

Contrariamente alla storia dell'"uomo scimmia", imposta alle massecon un'intensa propaganda mediatica, anche l'uomo apparve sulla terrad'improvviso già completamente formato.

L'origine degli uccelli e dei mammiferi 67

Page 68: L'inganno dell'evoluzione. italian

Ingannevoli

interpretazioni dei fossili

7

Prima di addentrarci nel mito dell'evoluzione umana, dobbiamo

menzionare i metodi di propaganda utilizzati per instillare nel

pubblico la convinzione che un tempo sia esistita una creatura per

metà uomo e per metà scimmia. Tale metodo si vale di "ricostruzioni",

ovverosia di disegni o modelli di creature viventi eseguite spesso sulla

base di un singolo osso fossile e talvolta di un solo frammento. Gli

"uomini scimmia"che appaiono nei quotidiani, nelle riviste o nei film sono

tutte ricostruzioni.

Poiché i fossili sono spesso dispersi e incompleti, ogni congettura

fondata su di essi si rivela facilmente del tutto astratta. In realtà, le

ricostruzioni (disegni o modelli) eseguite dagli evoluzionisti sulla base

dei resti fossili sono preparate speculativamente proprio allo scopo di

convalidare la loro tesi. Un antropologo di Harvard, David R. Pilbeam,

rileva questo fatto quando afferma: "Per lo meno in paleoantropologia, i

dati sono ancora così sparsi che la teoria influenza profondamente le

interpretazioni. In passato, le teorie hanno chiaramente riflettuto le

nostre ideologie correnti piuttosto che i dati attuali".53 Poiché la gente è

intimamente influenzata dalla informazione visiva, queste ricostruzioni

sono altamente funzionali allo scopo degli evoluzionisti di convincere

della reale esistenza di queste creature nel passato.

È necessario, ora, mettere in rilievo un punto particolare: le

ricostruzioni basate sulle ossa rimaste possono rivelare soltanto le

caratteristiche generali dell'oggetto, in quanto i particolari realmente

distintivi sono i tessuti molli, i quali svaniscono rapidamente nel tempo.

Ne consegue che le astratte interpretazioni dei tessuti molli dipendono

CAPITOLO

Page 69: L'inganno dell'evoluzione. italian

Nei disegni e nelle raffigurazioni gli evoluzionisti inventano deliberatamente

caratteristiche di cui non vi è traccia nei fossili, come la struttura del naso e delle

labbra, la forma dei capelli, delle sopracciglia e tutta la peluria sul corpo, allo scopo

di patrocinare la loro teoria. Vengono anche realizzate rappresentazioni dettagliate di

queste creature immaginarie mentre camminano con le loro famiglie, cacciano e altre

situazioni della loro vita quotidiana. Tutte queste immagini, nondimeno, sono frutto

della fantasia e non trovano conferme nei reperti fossili.

RAFFIGURAZIONI IMMAGINARIE ED INGANNEVOLI

Page 70: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

totalmente dalla fantasia degli autori delle ricostruzioni. Earnst A.

Hooten, docente presso l'Università di Harvard, scrive, per spiegare tale

situazione:

Il tentativo di ricostruire le parti molli è un'impresa addirittura più azzardata.

Le labbra, gli occhi, le orecchie e la punta del naso non lasciano indizi nelle

sottostanti parti ossee. Con un cranio neardentaloide è possibile

modellare, con eguale facilità, le fattezze di uno scimpanzé o i

lineamenti di un filosofo. Queste presunte ricostruzioni di antiche

tipologie di uomini non hanno alcun valore scientifico e servono solo a

fuorviare il pubblico... Perciò non fidatevi di simili ricostruzioni.54

In realtà, le storie inventate dagli evoluzionisti sono talmente

assurde da attribuire allo stesso cranio addirittura tre volti differenti. Ad

esempio, i tre diversi disegni eseguiti sulla base del fossile detto

Australopithecus robustus (Zinjanthropus), sono un famoso esempio di

tale falsificazione.

Le prevenute interpretazioni dei fossili o la fabbricazione di molte

ricostruzioni immaginarie possono ritenersi un indice della frequenza con

cui gli evoluzionisti ricorrono all'inganno. Ciò, tuttavia, appare innocente

se paragonato alle deliberate frodi perpetrate nella storia dell'evoluzione.

70

Ricostruzione di N. Parker, N.

Geographic, settembre 1960.

Disegno di Maurice

Wilson.

Apparsa sul Sunday Times

del 5 aprile 1964.

TRE DIVERSE RICOSTRUZIONI BASATE SULLO

STESSO CRANIO BASED ON THE SAME SKULL

Page 71: L'inganno dell'evoluzione. italian

Falsificazioni

dell'evoluzione

8

Non esiste alcuna concreta testimonianza fossile che avvalori

l'immagine dell'uomo-scimmia, quale è incessantemente

propagandata dai mezzi di comunicazione e dai circoli

accademici evoluzionisti. Pennello alla mano, gli evoluzionisti producono

creature immaginarie; il fatto che questi disegni non combacino con i

fossili, tuttavia, costituisce un serio problema per loro. Un interessante

metodo utilizzato al fine di superare questo problema è la produzione dei

fossili che non possono trovare. L'Uomo di Piltdown, il più grande

scandalo nella storia della scienza, è un tipico esempio di questo metodo.

L'Uomo di Piltdown:

una mandibola di orang-utan e un cranio umano

Un noto dottore e paleoantropologo dilettante, Charles Dawson, nel

1912 affermò di avere scoperto un osso mascellare e un frammento di

cranio in una cava presso Piltdown, in Inghilterra. Sebbene la mandibola

fosse molto simile a quella di una scimmia, i denti e il cranio erano umani.

Questi campioni vennero classificati come "Uomo di Piltdown". Dopo

aver asserito che risalivano a cinquecentomila anni fa, furono spacciati, in

parecchi musei, come una prova assoluta dell'evoluzione umana. Per più

di quarant'anni vennero scritti molti articoli scientifici dedicati a questa

scoperta e furono prodotte molte interpretazioni e disegni, mentre il

fossile fu presentato come una testimonianza importante che avvalorava

la teoria evoluzionista. Furono compilate non meno di cinquecento tesi

dottorali sull'argomento. Il famoso paleoantropologo americano Henry

CAPITOLO

Page 72: L'inganno dell'evoluzione. italian

Mascella diorangutang

Parti diteschioumano

I fossili sono portati alla luce

da Charles Dawson e affidati

a sir Arthur Smith Woodward

I pezzi vengono

ricostruiti per

formare il famoso

cranio.

Sulla base del

cranio

ricostruito,

vengono fatti

numerosi disegni

e sculture e

redatti numerosi

articoli. Il cranio

originale è

esposto al British

Museum.

Passati 40 anni

dalla sua scoperta,

il fossile di

Piltdown si rivela

un inganno ideato

da un gruppo di

ricercatori.

3

4

1

2

LA STORIA DI UNA BEFFA

Page 73: L'inganno dell'evoluzione. italian

Fairfield Osborn disse, durante una visita al British Museum nel 1935: "...

a noi deve essere ricordato che la Natura è piena di paradossi e questo è

uno stupefacente ritrovamento riguardo ai primi uomini..."56

Nel 1949, Kenneth Oakley, del dipartimento di paleontologia del

British Museum, tentò di applicare il metodo del "test del fluoro", un

nuovo sistema per determinare la data di alcuni fossili antichi, sui

campioni dell'Uomo di Piltdown. Il risultato fu sbalorditivo. Durante il

test si scoprì che l'osso mascellare non conteneva alcuna traccia di fluoro.

Questo significava che era rimasto sepolto non più di pochi anni. Il cranio,

che rivelava soltanto una minima quantità di fluoro, dimostrò di risalire a

poche migliaia di anni addietro, come è stato confermato dai più recenti

studi.

Si determinò che i denti sull'osso mascellare, appartenenti ad un

orang-utan, erano stati logorati artificialmente, mentre gli strumenti

"primitivi" scoperti con i fossili erano semplici imitazioni, affilate con

utensili di ferro.57 Con la dettagliata analisi condotta a termine da Weiner

nel 1953, venne resa nota al pubblico questa frode. Il cranio apparteneva

a un uomo vissuto cinquecento anni prima, mentre l'osso mascellare ad

una scimmia morta recentemente! I denti erano stati, quindi, disposti in

ordine e aggiunti alla mascella in modo tale da imitare quelli dell'uomo.

Tutti questi pezzi vennero poi trattati con potassio dicromato per

conferirgli un aspetto di vecchiezza. Queste macchie iniziarono a

dissolversi a contatto con l'acido. Le Gros Clark, il quale faceva parte del

team che scoprì la frode, non potè nascondere il suo sbalordimento e

disse: "le prove delle abrasioni artificiali saltarono immediatamente

agli occhi. Invero, apparivano così ovvie che ci si potè chiedere perché

non fossero state scoperte prima."58 All'indomani, l'Uomo di Piltdown

venne rapidamente rimosso dal British Museum, dove era stato esposto

per più di quarant'anni.

L'Uomo del Nebraska: un dente di maiale

Nel 1922, Henry Fairfield Osborn, direttore dell'American Museum

of Natural History, dichiarò di aver scoperto un dente molare fossile in

Falsificazioni dell'evoluzione 73

Page 74: L'inganno dell'evoluzione. italian

Nebraska occidentale, nei pressi di Snake Brooks, risalente al Pliocene.

Questo dente presentava presumibilmente le comuni caratteristiche

dell'uomo e della scimmia. Ciò fu argomento di profonde discussioni

scientifiche, nelle quali alcuni sostenevano che si trattasse di un dente di

Pithecanthropus erectus, mentre altri affermavano che si approssimasse

di più a quello di un essere umano. Il fossile, che sollevò estesi dibattiti,

venne detto "Uomo del Nebraska". Gli fu anche affibbiato un "nome

scientifico": Hesperopithecus haroldcooki.

Molte autorità diedero il loro sostegno a Osborn. Sulla base di

questo singolo dente vennero eseguite ricostruzioni della testa e del

corpo dell'Uomo del Nebraska, il quale venne addirittura raffigurato

insieme alla moglie e ai figli, come un'intera famiglia nella sua cornice

naturale.

Tutti questi scenari si svilupparono da un solo dente. I circoli

evoluzionisti avvalorarono a tal punto questo "uomo fantasma" che,

allorquando un ricercatore di nome William Bryan si oppose alla

tendenziosa decisione di basarsi su un singolo dente, fu aspramente

criticato.

Nel 1927 vennero scoperte altre parti dello scheletro. I nuovi reperti

rivelarono che il dente non apparteneva né a un uomo né a una scimmia,

bensì ad una specie estinta di maiale selvatico americano detto

prosthennops. William Gregory intitolò un suo articolo, pubblicato sulla

rivista Science, dove annunciava l'errore: "Hesperopithecus: in realtà né

una scimmia né un uomo".59 Ne seguì che tutte le rappresentazioni

dell'Hesperopithecus haroldcooki e della "sua famiglia" furono

repentinamente rimosse da tutta la letteratura evoluzionista.

L'illustrazione a sinistra,pubblicata sull'IllustratedLondon News del 24luglio 1922, venne fattasulla base di un singolodente. Gli evoluzionisti,tuttavia, furono moltodelusi quando fu rivelatoche questo dente nonapparteneva né a unacreatura simile a unascimmia né a un uomo,ma bensì ad una specieestinta di maiale.

Page 75: L'inganno dell'evoluzione. italian

Ota Benga: l'Africano in gabbia

Dopo aver avanzato, ne L'origine dell'uomo, l'idea che l'uomo fosseevoluto da un essere vivente simile alla scimmia, Darwin si dedicò allaricerca dei fossili che convalidassero la veridicità delle sue asserzioni.Alcuni evoluzionisti, tuttavia, credettero che tali creature si potesserotrovare non solo nei fossili, ma, ancora viventi, in varie parti del mondo.Agli inizi del XX secolo, le ricerche degli "anelli di transizione viventi"condussero a degli sfortunati incidenti, il più crudele dei quali è quellodel pigmeo Ota Benga.

Ota Benga fu catturato nel 1904 da un ricercatore evoluzionista nelCongo. Nella sua lingua, il suo nome significa "amico". Egli aveva unamoglie e due figli. Incatenato e ingabbiato come un animale, venneportato negli USA, dove alcuni scienziati lo esposero al pubblico allaMostra Mondiale di St. Louis, insieme ad alcune specie di scimmie. Fupresentato come "il vincolo transizionale più vicino all'uomo". Due annidopo, fu trasferito nello zoo del Bronx di New York, dove venne esibitocome uno dei "più antichi antenati dell'uomo", in compagnia di alcuniscimpanzé, di un gorilla di nome Dinah e di un orang-utan detto Dohung.Il dottor William T. Hornaday, il direttore evoluzionista dello zoo,espresse in lunghi discorsi l'orgoglio di ospitare questa eccezionale"forma transizionale" nel suo zoo e trattò Ota Benga come se fosse uncomune animale in gabbia. Non potendo sopportare oltre il trattamento acui era sottoposto, Ota Benga infine si suicidò.60

L'Uomo di Piltdown, l'Uomo del Nebraska,Ota Benga... Questi scandali dimostrano come gliscienziati evoluzionisti non abbiano esitato aservirsi di qualsiasi tipo di metodi anti-scientificial fine di provare la loro teoria. Di questodobbiamo ricordarci, quando consideriamo lealtre cosiddette prove del mito dell'evoluzioneumana. C'è infatti un esercito di volontari prontia tutto pur di appurare la veridicità di questestorie fittizie.

Falsificazioni dell'evoluzione 75

OTA BENGA:"Il pigmeo allo zoo".

Page 76: L'inganno dell'evoluzione. italian

Lo scenario

dell'evoluzione umana

9

Nei capitoli precedenti abbiamo visto che in natura non esistono

meccanismi che inducano gli esseri viventi ad evolvere e che le

specie viventi non sono pervenute all'essere in seguito a un

processo evolutivo, ma sono piuttosto emerse all'improvviso nella loro

presente struttura perfetta. Ovvero, vennero create individualmente. È

ovvio, quindi, che anche l'evoluzione umana non ha mai avuto luogo.

Che cosa propongono allora gli evoluzionisti a fondamento della

loro storia?

Il fondamento è costituito dall'esistenza di una moltitudine di fossili

sui quali sono state costruite interpretazioni immaginarie. Nel corso del

tempo sono vissute più di 6000 specie di scimmie, in maggioranza estinte.

Oggi, solo 120 specie di scimmie sono presenti sulla terra. Queste

approssimative 6000 specie rappresentano una ricca risorsa per gli

evoluzionisti.

Essi hanno descritto lo scenario dell'evoluzione umana sistemando

una parte dei crani che rispondevano al loro proposito in un ordine di

grandezza, dal più grande al più piccolo, e inframettendovi i crani di

razze umane estinte. Secondo questa prospettiva, gli uomini e le scimmie

moderne hanno antenati in comune. Queste creature si sarebbero evolute

nel tempo; alcune di esse sarebbero divenute le scimmie di oggi, le altre,

che avrebbero seguito una diversa branca dell'evoluzione, si sarebbero

trasformate negli uomini attuali.

Tutte le scoperte paleontologiche, anatomiche e biologiche, hanno,

nondimeno, dimostrato che queste asserzioni sono fittizie e infondate

come tutte le altre. Nessuna prova chiara e convincente è stata avanzata

CAPITOLO

Page 77: L'inganno dell'evoluzione. italian

per verificare se esista una relazione tra l'uomo e la scimmia, ad eccezione

di frodi, distorsioni, disegni e commenti fuorvianti.

I fossili dimostrano che, nel corso del tempo, gli uomini sono sempre

stati uomini così come le scimmie sono sempre state scimmie. Alcuni dei

fossili che gli evoluzionisti ritengono i progenitori dell'uomo,

appartengono a razze umane vissute all'incirca 10.000 anni fa, poi

scomparse. Inoltre, molte comunità umane ancora oggi viventi hanno le

stesse fattezze e caratteristiche di queste razze umane estinte, che gli

evoluzionisti ritengono i nostri antenati. Tutto ciò rappresenta una prova

chiara che l'uomo non è mai passato attraverso un processo evolutivo in

alcun periodo storico.

Ma la cosa più importante è che vi sono numerose differenze

anatomiche tra l'uomo e la scimmia, e nessuna di queste avrebbe potuto

giungere all'esistenza attraverso un processo evolutivo. Il fatto di essere

bipedi è una di queste. Tale elemento, di cui si parlerà più avanti, è

peculiare soltanto dell'uomo ed è uno dei tratti distintivi più importanti.

L'immaginario albero genealogico dell'uomo

I darvinisti affermano che gli uomini moderni si siano evoluti da una

sorta di creature simili alle scimmie. Nel corso di questo ipotetico

processo evolutivo, che si suppone abbia avuto inizio quattro o cinque

milioni di anni fa, si sostiene che siano esistite alcune "forme di

transizione" intermedie tra l'uomo moderno e i suoi progenitori. Secondo

questa prospettiva del tutto immaginaria, vengono elencate quattro

"categorie" di base:

1. Australopithecinae (forma plurale di Australopithecus)

2. Homo habilis

3. Homo erectus

4. Homo sapiens

Gli evoluzionisti designano il cosiddetto primo antenato comune

degli uomini e delle scimmie "Australopithecus", che significa "scimmia

sudafricana". L'Australopithecus, nient'altro che un'antica specie di

Lo scenario dell'evoluzione umana 77

Page 78: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE78

scimmia estinta, presenta varie tipologie, tra cui alcune di buona

complessione, altre di struttura più piccola e gracile

Gli evoluzionisti classificano la fase successiva dell'evoluzione

umana come "homo", cioè uomo. Gli esseri viventi appartenenti a tale

serie sarebbero più sviluppati dell'Australopithecus e non molto diversi

dall'uomo attuale. Quest'ultimo, ovvero l'Homo sapiens, si dice che si sia

formato all'ultimo stadio dell'evoluzione di questa specie.

Fossili come l'Uomo di Giava, l'Uomo di Pechino e "Lucy", che

talvolta compaiono sui mezzi di comunicazione, nelle pubblicazioni e nei

libri divulgativi evoluzionisti, sono inclusi in una delle quattro specie

sopra elencate. Queste ultime si diramano in sottospecie.

Alcune ipotetiche forme di transizione del passato, come il

Il primo fossile di Ramapithecusscoperto: una mascella dispersacomposta di due parti (a destra).Gli evoluzionisti raffiguraronoaudacemente il Ramapithecus, lasua famiglia e l'ambiente in cuiviveva basandosi soltanto suqueste ossa.

UN SINGOLO OSSO MASCELLARE

COME FONTE D'ISPIRAZIONE

Page 79: L'inganno dell'evoluzione. italian

Ramapithecus, sono state escluse dall'albero genealogico

dell'immaginaria evoluzione umana allorquando si è compreso che erano

delle semplici scimmie.61

Nel delineare la catena "Australopithecinae > Homo habilis > Homo

erectus > Homo sapiens", gli evoluzionisti intendono che ognuna di

queste specie sia l'antenata dell'altra. Le recenti scoperte dei

paleoantropologi hanno nondimeno rivelato che Australopithecinae,

Homo habilis e Homo erectus sono esistiti, nello stesso tempo, in diverse

parti del mondo. Inoltre, un certo segmento di umani, classificato come

Homo erectus, è vissuto fino a tempi molto recenti. L'Homo sapiens

neandarthalensis e l'Homo sapiens sapiens (l'uomo moderno) sono

coesistiti nella stessa regione. Questi fatti rivelano chiaramente la

mancanza di validità dell'asserzione che essi siano i progenitori gli uni

degli altri.

In realtà, tutte le scoperte e le ricerche scientifiche hanno dimostrato

che i fossili non suggeriscono alcun processo evolutivo secondo quanto

sostenuto dagli evoluzionisti. I fossili che vengono considerati gli antenati

degli umani appartengono di fatto o a diverse razze umane o a specie di

scimmie.

Quali fossili, allora, sono umani e quali scimmie? È possibile che

ciascuno di essi sia considerato una forma transizionale? Per rispondere a

queste domande, sarà necessario esaminare ogni singola categoria.

Australopithecus: una specie di scimmia

Australopithecus, corrispondente alla prima categoria, significa

"scimmia del sud". Si presume che sia apparso per la prima volta in Africa

quattro milioni di anni fa, ove visse per i successivi tre milioni di anni. Vi

sono alcune classi tra gli Australopithecinae. Gli evoluzionisti credono

che la più antica specie di Australopithecus sia l'A. Afarensis. Seguono

quindi l'A. Africanus, che ha ossa più esili, e l'A. Robustus, le cui ossa

sono relativamente più grandi. Per quanto concerne l'A. Boisei, alcuni

ricercatori ritengono che sia una specie diversa, altri che sia una

Lo scenario dell'evoluzione umana 79

Page 80: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

sottospecie del'A. Robustus.Tutte le specie di Australopithecus sono scimmie estinte che

rassomigliano a quelle contemporanee. La loro capacità cranica è pari oinferiore a quella degli attuali scimpanzè. Come questi, hanno alcuneparti, nelle estremità superiori e inferiori, disegnate al fine di arrampicarsisugli alberi, mentre i loro piedi hanno la capacità di far presa sui rami inmodo tale da mantenersi in equilibrio. Sono di bassa statura (al massimo130 cm.) e, proprio come gli scimpanzè di oggi, il maschio è più robustodella femmina. Molte caratteristiche, quali alcune particolarità nei lorocrani, la vicinanza degli occhi, i molari acuminati, la strutturamandibolare, le braccia lunghe, le gambe corte, testimoniano che questiesseri viventi non erano diversi dalle scimmie attuali.

Gli evoluzionisti affermano che, sebbene gli Australopithecinaeabbiano l'anatomia di una scimmia, camminavano tuttavia eretti come gliumani. Tale posizione è stata sostenuta per decenni da paleontropologicome Richard Leakey e Donald C. Johanson. Nondimeno, una granquantità di ricerche sulla struttura scheletrica degli Australopithecinae,condotte da numerosi studiosi, ha dimostrato la mancanza di validità diquesto argomento. Un'estesa ricerca effettuata su vari esemplari diAustralopithecus da due anatomisti di fama mondiale provenientidall'Inghilterra e dagli Stati Uniti, Lord Solly Zuckerman e il Prof.Charles Oxnard, ha rivelato che queste creature non erano bipedi e simuovevano in modo analogo alle scimmie moderne. Dopo aver studiatole ossa di questi fossili per un periodo di quindici anni, grazie allesovvenzioni del governo britannico, Lord Zuckerman e il suo team dicinque specialisti giunsero alla conclusione che gli Australopithecinaeerano soltanto un'ordinaria specie di scimmie e non eranoassolutamente bipedi, per quanto lo stesso scienziato fosse unevoluzionista.62 In modo corrispondente, Charles E. Oxnard, un altroevoluzionista famoso per le sue ricerche sul tema, ha paragonato lastruttura scheletrica degli Australopithecinae a quella dei moderni orang-utan.63 Nel 1994, infine, un gruppo dell'Università di Liverpool, inInghilterra, avviò una vasta ricerca al fine di pervenire ad una conclusione

80

Page 81: L'inganno dell'evoluzione. italian

definitiva. L'esito raggiunto fu che "gli Australopithecinae sono

quadrupedi".64

In breve, gli Australopithecinae non hanno alcun legame con gli

umani, ma sono semplicemente una specie di scimmia estinta.

Homo Habilis: la scimmia che fu presentata come umana

La grande similitudine tra la struttura cranica e scheletrica degli

Australopithecinae e gli scimpanzè e la confutazione che tali creature

camminassero erette, causò gravi difficoltà ai paleoantropologi

evoluzionisti. Poiché, secondo l'immaginario schema evolutivo, l'Homo

erectus venne dopo gli Australopithecinae. Come il prefisso "homo"

indica, l'Homo erectus è una classe umana e il suo scheletro è eretto. La

sua capacità cranica è superiore più del doppio a quella degli

Australopithecinae. Una diretta transizione da questi ultimi, che sono

scimmie simili a scimpanzè, all'Homo erectus, che ha uno scheletro non

diverso da quello umano odierno, è fuori discussione anche secondo la

teoria evoluzionista. Servirebbero, infatti, dei "legami", ovvero, delle

"forme di transizione". Il concetto di Homo habilis nacque per rispondere

a questa necessità.

La classificazione di Homo habilis fu proposta negli anni Sessanta

dai Leakeys, un'intera famiglia di "cacciatori di fossili". Essi affermarono

che questa nuova specie, classificata come Homo habilis, ebbe una

capacità cranica relativamente ampia, l'idoneità a camminare in posizione

eretta e a servirsi di pietre e arnesi di legno. Avrebbe potuto essere, quindi,

l'antenato dell'uomo.

I nuovi fossili scoperti alla fine degli anni '80 erano destinati a mutare

radicalmente tale visione. Alcuni ricercatori, tra cui Bernard Wood e C.

Loring Brace, confidando nei fossili appena rinvenuti, asserirono che

l'Homo habilis, ovvero "uomo capace di usare strumenti", avrebbe dovuto

essere classificato Australopithecus habilis, ossia "scimmia dell'Africa

meridionale capace di usare strumenti", in quanto presentava parecchie

caratteristiche in comune con la scimmia detta Australopithecus. Aveva,

Lo scenario dell'evoluzione umana 81

Page 82: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il primo fossile scoperto in

Etiopia, presso Hadar, che si

supponeva appartenesse alla

specie Australopithecus

aferensis: AL 288-1 o "Lucy". Per

lungo tempo gli evoluzionisti si

sforzarono di provare che Lucy

potesse camminare in posizione

eretta. Le ultime ricerche, tuttavia,

hanno definitivamente stabilito

che questo animale era una

scimmia ordinaria che procedeva

in posizione ricurva.

Il fossile di Australopithecus

aferensis Al 333-105 (sotto)

appartiene ad un membro giovane di

questa specie. Questa è la ragone per

cui non si era ancora formata la

protrusione sul suo cranio.

AUSTRALOPITHECUS AFERENSIS: UNA SCIMMIA ESTINTA

Page 83: L'inganno dell'evoluzione. italian

Sopra: cranio fossile di

Australopithecus aferensis AL

444-2. Sotto: cranio di una

scimmia contemporanea.

L'ovvia somiglianza prova che

l'A. aferensis era una specie di

scimmia ordinaria, priva di

qualsiasi caratteristica umana.

AUSTRALOPITHECUS

SCIMPANZÉ MODERNO

Page 84: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

infatti, braccia lunghe, gambe corte e una struttura scheletrica simile alla

scimmia. Le sue dita delle mani e dei piedi erano prensili, mentre la sua

struttura mandibolare era molto simile a quella dei moderni Primati.

Anche la capacità cranica, pari a 600 cc, offriva ulteriori conferme. In

breve, l'Homo habilis, presentato da alcuni evoluzionisti come una specie

differente, era in realtà una specie di scimmia così come tutti gli altri

Australopithecinae.

Le ricerche condotte negli anni seguenti hanno dimostrato che

l'Homo habilis non era diverso dagli Australopithecinae. Il cranio e lo

scheletro fossile OH62 trovati da Tim White dimostrarono che questa

specie ebbe una ridotta capacità cranica, braccia lunghe e gambe corte,che le consentivano di arrampicarsi sugli alberi.

Le dettagliate analisi condotte dall'antropologa americana Holly

Smith nel 1994 rivelarono che l'Homo habilis non era un "homo", ma bensì

una "scimmia". A proposito dei suoi studi sui denti dell'Australopithecus,

dell'Homo habilis, dell'Homo erectus e dell'Homo neandertalensis, Smith

ha scritto:

Circoscrivendo l'analisi dei fossili a quei campioni che soddisfino tali criteri, i

modelli di sviluppo dentale di australopithecinae gracili e di Homo

Habilis rimangono classificati come scimmie africane. Quelli dell'Homo

erectus e di Neanderthal sono classificati come umani.65

Nello stesso anno, Fred Spoor, Bernard Wood e Frans Zonneveld,

tutti specialisti di anatomia, giunsero alla stessa conclusione seppure con

un metodo del tutto differente. Tale metodo era basato sull'analisi

comparativa dei canali semicircolari nell'orecchio interno, che

provvedono a mantenere l'equilibrio, di umani e scimmie. I canali degli

umani, i quali camminano eretti, sono molto diversi da quelli delle

scimmie, che procedono ricurve verso il basso. I campioni di orecchi

interni di Australopithecus e di Homo habilis analizzati dai tre studiosi

erano pressoché simili a quelli delle scimmie moderne, mentre quelli di

Homo erectus erano identici a quelli dell'uomo odierno.66

Queste scoperte hanno prodotto due importanti risultati:

1. I fossili a cui si fa riferimento come Homo habilis, in realtà, non

84

Page 85: L'inganno dell'evoluzione. italian

"OH 7 Homo habilis", in

basso a sinistra, è stato il

fossile che meglio ha

definito le caratteristiche

mandibolari della specie

Homo Habilis. Questa

mandibola fossile presenta

degli incisivi molto grandi,

mentre i molari sono

piccoli; la forma è

quadrata. Tutte queste

qualità rendono tale

mandibola molto simile

a quella delle scimmie

odierne. In altre

parole, questo fossile

fornisce un'ulteriore

conferma del fatto che

questo essere fosse

una scimmia.

Per lungo tempo gli

evoluzionisti sostennero

che le creature da essi

chiamate Homo habilis

potessero camminare in

posizione eretta. Tuttavia,

i nuovi fossili di Homo

habilis portati alla luce da

Tim White nel 1986,

definiti OH 62,

confutarono questa

asserzione. Questi

frammenti rivelarono che

l'Homo habilis possedeva

braccia lunghe e gambe

corte, proprio come le

scimmie contemporanee.

Questo fossile pose fine

all'asserzione che l'Homo

habilis fosse un bipede in

grado di procedere in

posizione eretta. In verità,

esso era soltanto un'altra

specie di scimmia.

HOMO HABILIS: UN'ALTRA SCIMMIA ESTINTA

Page 86: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

appartengono alle classi "homo", ovvero agli umani, ma a quelle degli

Australopithecinae, cioè alle scimmie.

2. Sia l'Homo habilis che gli Australopithecinae erano esseri viventi

che camminavano ricurvi, il loro scheletro era quindi quello di una

scimmia. Non avevano alcun tipo di relazione con gli umani.

Homo Rudolfensis: un errore nella composizione della faccia

Homo Rudolfensis è il termine che si è dato ad alcuni frammenti

fossili riportati alla luce nel 1972. Anche la classe ipoteticamente

rappresentata da questo fossile venne designata con lo stesso nome, in

quanto questi frammenti fossili furono scoperti nei pressi del fiume

Rudolf in Kenya. La maggior parte dei paleoantropologi accetta l'idea che

questi fossili non appartengano ad una specie distinta, ma che in realtà

tale essere vivente fosse un Homo habilis.

Richard Leakey, colui che rinvenne i fossili, alla presentazione del

cranio da lui denominato "KNM-ER 1470", risalente, secondo le stime, a

2,8 milioni di anni prima, definì la sua scoperta la più importante nella

storia dell'antropologia, suscitando un tale effetto emotivo da indurre al

pianto gli ascoltatori. Secondo Leakey, questo essere, che pur avendo una

scarsa capacità cranica come l'Australopithecus, presentava nondimeno

tratti umani nel volto, era il legame mancante tra l'Australopithecus e

l'uomo. Dopo breve tempo, tuttavia, si comprese che il viso dalle fattezze

umane del cranio KNM-ER 1470, già apparso sulle copertine di numerose

riviste scientifiche, era il risultato dell'errata congiunzione dei frammenti,

compiuta forse con deliberazione. Il Prof. Tim Bromage, che ha effettuato

studi sull'anatomia della faccia umana, ha descritto questo fatto, scoperto

nel 1992 grazie all'aiuto di alcune simulazioni al computer:

Quando venne ricostruito per la prima volta (intendi il KNM-ER 1470), la

faccia era adattata al cranio in una posizione quasi verticolare, in maniera molto

simile al volto piatto degli umani moderni. Ma i recenti studi sulle relazioni

anatomiche mostrano che in vita tale faccia deve essere stata assai prominente,

creando un aspetto simile ad una scimmia piuttosto che ad un

Australopithecus.67

86

Page 87: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il paleoantropologo evoluzionista J.E. Cronin scrive in riferimento a

questa questione:

... la sua faccia costruita in modo relativamente robusto, il clivus naso-alveolare

piuttosto piatto (che ricalca il volto degli Australopithecinae), la scarsa

ampiezza massima del cranio (presso le zone temporali), i forti canini e i larghi

molari (come indicato dalle radici rimaste) sono tutti caratteri relativamente

primitivi che imparentano l'esemplare con i membri del taxon A. africanus.68

Loring Brace dell'Università del Michigan pervenne alle stesse

conclusioni grazie alle analisi da lui condotte sulla mascella e sulla

struttura dentale del cranio 1470; disse che le dimensioni della mascella e

delle parti contenenti i molari rivelavano esattamente la faccia e i denti di

un Australopithecus.69

Il Prof. Alan Walker, paleoantropologo presso la John Hopkins

University, che ha svolto altrettante ricerche di Leakey sul KNM-ER,

afferma che questo essere vivente non dovrebbe essere classificato come

"homo", ovvero come specie umana, ma al contrario dovrebbe essere

incluso sotto la specie Australopithecus.70

Per ricapitolare, classificazioni quali Homo habilis o Homorudolfensis, che vengono presentate come vincoli di transizione tra

l'Australopithecinae e l'Homo erectus, sono del tutto immaginarie. Come

è stato oggi confermato da molti ricercatori, questi esseri viventi sono

membri della serie Australopithecus. Tutte le loro caratteristiche

anatomiche rivelano la loro appartenenza alla specie delle scimmie.

Seguendo queste creature, ognuna delle quali appartiene alla specie

delle scimmie, giungiamo agli "homines" fossili, ovvero agli esseri umani

fossili.

Homo erectus ed oltre: esseri umani

Il fantasioso schema degli evoluzionisti asserisce che l'evoluzione

interna della specie Homo segua questa progressione: primo l'Homo

erectus, poi l'Homo sapiens arcaico e l'Uomo di Neanderthal, quindi

l'Uomo di Cro-Magnon ed infine l'uomo moderno. Tutte queste

classificazioni sono in realtà soltanto razze umane originarie. Le

Lo scenario dell'evoluzione umana 87

Page 88: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

differenze che intercorrono tra loro sono pari a quelle tra un nero e unInuit o un pigmeo e un europeo.

Esaminiamo dapprima l'Homo erectus, a cui si fa riferimento comealla più primitiva specie umana. Come implica la parola stessa, "Homoerectus" significa un "uomo che cammina eretto". Gli evoluzionisti hannodovuto distinguere questi uomini dai precedenti annettendovi la qualitàdi "erezione", per la quale tutti i fossili di Homo erectus esistenti sidistinguono nettamente rispetto agli esemplari di Australopithecus e diHomo habilis. Non vi è alcuna differenza tra lo scheletro di un uomomoderno e quello di un Homo erectus.

La ragione primaria per cui gli evoluzionisti definiscono "primitivo"l'Homo erectus è la capacità cranica (900-1100 cc.), inferiore rispetto allamedia dell'uomo moderno, e la sporgenza delle arcate sopraccigliari.Nondimeno, molti popoli che vivono oggi nel mondo hanno la stessacapacità cranica dell'Homo erectus (ad esempio i pigmei), mentreesistono altre razze umane che hanno arcate sopraccigliari prominenti(come gli aborigeni australiani).

È un fatto comunemente accettato che tali differenze di capacitàcranica non denotino disparità per quanto riguarda l'intelligenza o lacapacità. L'intelligenza dipende dall'organizzazione interna del cervello,non dal volume.71

I fossili che hanno reso noto al mondo l'Homo erectus sono quellidell'Uomo di Pechino e dell'Uomo di Giava scoperti in Asia, per quantosi comprese ben presto che non erano attendibili. L'Uomo di Pechinoconsisteva di alcuni elementi di gesso i cui originali erano andati perduti,mentre l'Uomo di Giava era "composto" di alcuni frammenti di cranio e diun osso pelvico, trovato ad alcuni metri di distanza, privo di qualsiasiindicazione valida ad attribuirne l'appartenenza allo stesso esserevivente. Questa è la ragione per cui i fossili di Homo erectus scoperti inAfrica hanno goduto di una tale crescente importanza. (Si devemenzionare il fatto che alcuni fossili identificati come Homo erectusvennero anche inclusi da alcuni evoluzionisti sotto una seconda classedetta "Homo ergaster". Regna tuttavia il disaccordo su questo argomento.

88

Page 89: L'inganno dell'evoluzione. italian

KNM-WT 15000 o scheletro del "ragazzo di Turkana" (a destra), è

probabilmente il più antico e più completo fossile umano mai

scoperto. Le ricerche condotte su questo fossile, che si ritiene

risalga a 1,6 milioni di anni orsono, rivelano che esso apparteneva a

un bambino di 12 anni il quale avrebbe raggiunto l'altezza di circa

1,80 m. se fosse pervenuto all'adolescenza. Il "ragazzo di Turkana",

molto simile alla razza di Neanderthal, rappresenta una delle prove

più significative a confutazione della favola dell'evoluzione umana.

L'evoluzionista Donald Johnson ha scritto riguardo a questo fossile:

"Era alto e magro. La forma del suo corpo e la proporzione delle sue

membra erano le stesse degli attuali Africani equatoriali. Le

dimensioni dei suoi arti combaciano perfettamente con quelle degli

odierni adulti nordamericani bianchi".

Homo erectus significa

ovviamente "uomo eretto". Tutti i

fossili inclusi in questa specie

appartengono a particolari razze

umane. Dal momento che la

maggior parte di questi fossili

non presenta una caratteristica

comune, è abbastanza difficile

definire questi uomini sulla base

del loro cranio. Questa è la

ragione per cui diversi ricercatori

evoluzionisti hanno fatto varie

classificazioni e designazioni. In

alto a sinistra: cranio trovato

presso Koobi Fora, in Africa, nel

1975, esso può essere

generalmente definito Homo

erectus. In alto a destra: cranio di

Homo ergaster KNM-ER 3733 che

presenta alcune oscurità.

La capacità cranica di tutti questi

differenti fossili di Homo erectus

varia tra 900 e 1100 cc. Queste

cifre si mantengono entro i limiti

dell'odierna capacità cranica

umana.

HOMO ERECTUS: UN'ANTICA RAZZA UMANA

Page 90: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Tratteremo in seguito tutti questi fossili sotto la classificazione di Homo

erectus).

Il più famoso esemplare di Homo erectus trovato in Africa è quello

detto di Narikotome o "Ragazzo di Turkana", che venne rinvenuto nei

pressi del lago Turkana in Kenya. È confermato che questo fossile

apparteneva ad un giovinetto di dodici anni, che, nel corso della sua

adolescenza, avrebbe raggiunto l'altezza di 1,83 metri. La struttura

scheletrica eretta del fossile non si differenzia da quella dell'uomo

moderno. A tale riguardo, il paleoantropologo americano Alan Walker

affermò di dubitare che "un normale patologo potesse distinguere la

differenza tra lo scheletro fossile e quello di un uomo moderno."72 Del

cranio, Walker ha detto che "assomiglia molto a quello di Neanderthal."73

Come vedremo in seguito, gli uomini di Neanderthal sono una razza

umana moderna; ne consegue, quindi, che anche l'Homo erectus deve

essere considerato tale.

Anche l'evoluzionista Richard Leakey nota che la differenza tra

90

"Early humans were much smarter than we suspected..." ("I primi umani erano più abili diquanto sospettassimo...")Notizia pubblicata su New Scientist del 14 marzo 1998 in cui si dice che quegli umanichiamati Homo erectus dagli evoluzionisti praticavano l'arte marinaresca 700000 anni fa.Questi umani, che disponevano di conoscenza e tecnologia sufficiente a costruire vascellie a navigare, si possono difficilmente definire "primitivi".

MARINAI DI 700 MILA ANNI

Page 91: L'inganno dell'evoluzione. italian

l'Homo erectus e l'uomo moderno è pari ad una variazione di razza:

Si potrebbero considerare le differenze nella forma del cranio, nel grado di

protrusione della faccia, nella robustezza della fronte e così di seguito. Tali

differenze non sono probabilmente più pronunciate di quelle che

vediamo oggi tra le diverse razze geografiche degli umani moderni. Una

simile varazione biologica si presenta quando le popolazioni vivono

geograficamente separate le une dalle altre per significativi periodi di tempo.74

Il Prof. William Laughlin dell'Università del Connecticut compì

parecchi esami approfonditi sugli Inuit e sugli abitanti delle isole Aleut e

osservò che queste popolazioni erano straordinariamente simili all'Homo

erectus. La conclusione a cui arrivò fu che tutte queste distinzioni erano

in realtà razze differenti di Homo sapiens (uomo moderno).

Allorquando si considerino le ampie differenze che intercorrono tra gruppi

remoti quali gli Esquimesi e gli Aborigeni, noti per appartenere alla singola

specie dell'Homo sapiens, pare giustificato concludere che lo stesso

Sinanthropus [un esemplare eretto-ALC] ne faccia parte.75

Vi è, d'altra parte, un'enorme vuoto tra l'Homo erectus, che è una

razza umana, e le scimmie che lo precedettero nello scenario

dell'evoluzione umana (Australopithecus, Homo abilis, Homo

Rudolfensis). Ne consegue che i primi uomini apparvero nelle

testimonianze fossili improvvisamente e direttamente, escludendo ogni

concatenazione evolutiva. Non vi potrebbe essere alcuna indicazione più

chiara della loro creazione.

Ammettere, tuttavia, questo fatto è del tutto contrario alla filosofia

dogmatica e all'ideologia degli evoluzionisti. Tentano, quindi, di

rappresentare l'Homo erectus come una creatura per metà scimmia. Nelle

ricostruzioni, persistono tenacemente nell'attribuirvi tratti scimmieschi.

D'altra parte, in tali immagini, scimmie quali l'Australopithecus o l'Homo

habilis vengono umanizzate. Tale metodo cela il tentativo di "avvicinare"

le scimmie agli esseri umani, colmando così il vuoto intercorrente tra

queste due distinte classi viventi.

Lo scenario dell'evoluzione umana 91

Page 92: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

I Neandertaliani

I Neandertaliani sono esser umaniapparsi repentinamente centomila anni fa inEuropa e scomparsi –o assimilati, permescolanza, da altre razze– altrettantorapidamente 35 mila anni orsono. L'unicoelemento che li differenzia dall'uomomoderno è la superiore robustezza del loroscheletro e la maggiore capacità cranica.

I Neandertaliani sono una razza umana,come oggi per lo più si ammette. Sebbene glievoluzionisti abbiano tentato con ogni mezzodi definirli "una specie primitiva", tutti ireperti dimostrano che essi non eranodifferenti da un "uomo robusto" odierno. Un'eminente autorità in questocampo, Erik Trinkaus, paleoantropologo presso l'Università del NewMexico, ha scritto:

Un dettagliato confronto tra gli scheletri di Neanderthal e quelli umani moderni

ha rivelato che non vi è nulla nell'anatomia dell'uomo di Neanderthal che

dimostri una capacità motoria, manipolativa, intellettuale o

linguistica inferiore a quella degli uomini attuali.76

Molti ricercatori contemporanei definiscono l'uomo di Neanderthaluna sottospecie dell'uomo moderno e lo chiamano "Homo sapiensneanderthalensis". I ritrovamenti testimoniano che i Neandertalianiseppellivano i loro morti, foggiavano strumenti musicali e presentavanoalcune affinità culturali con l'Homo sapiens sapiens a lui contemporaneo.Per riassumere, i Neandertaliani erano una razza umana "robusta",semplicemente scomparsa nel corso del tempo.

L'Homo Sapiens arcaico, l'Homo Heilderbergensis

e l'Uomo di Cro-Magnon

L'Homo sapiens arcaico è l'ultimo gradino verso l'uomocontemporaneo nell'immaginario schema evolutivo. Gli evoluzionisti,

92

MASCHERE FALSE: sebbenenon differissero dagli uomini

moderni, gli uomini diNeanderthal sono ancora

raffigurati simili alle scimmiedagli evoluzionisti.

Page 93: L'inganno dell'evoluzione. italian

In alto: Homo sapiens Neanderthalensis, cranio

Amud 1 scoperto in Palestina. L'uomo di

Neanderthal è generalmente noto per essere

robusto ma basso. Si è nondimeno stimato che

l'uomo a cui apparteneva questo cranio fosse

alto circa 1,80 m. La sua capacità cranica è la più

grande mai vista: 1740 cc. Per queste ragioni,

questo fossile rappresenta una delle

testimonianze più importanti per confutare le

pretese degli evoluzionisti che gli uomini di

Neanderthal fossero una specie primitiva.

NEANDERTHAL: UN POPOLO ROBUSTO

Page 94: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

infatti, non hanno molto da dire riguardo a questi uomini, che presentanoscarse differenze rispetto agli uomini moderni. Alcuni ricercatori hannoaddirittura affermato che esistono ancora oggi dei rappresentanti diquesta razza, indicandone un esempio negli aborigeni australiani. Comel'Homo sapiens, gli Aborigeni hanno arcate sopraccigliari prominenti,una struttura mandibolare prognata e una capacità cranica lievementeinferiore. Sono state fatte, inoltre, significative scoperte che rivelano cometali uomini siano vissuti in Ungheria e in alcuni villaggi italiani fino atempi recenti.

Il gruppo denominato Homo heilderbergensis nella letteraturaevoluzionista è in realtà lo stesso Homo sapiens arcaico. La ragione percui vengono utilizzati due termini differenti per definire la medesimarazza umana è la diversità concettuale tra gli evoluzionisti. Tutti i fossiliinclusi sotto la classificazione di Homo heilderbergensis indicano chepopoli anatomicamente molto simili ai moderni Europei vissero 500 eaddirittura 740 mila anni orsono in Inghilterra e in Spagna.

Si è stimato che l'Uomo di Cro-Magnon sia vissuto 30000 anni fa.Questi ebbe un cranio a cupola e una fronte ampia. La capacità cranica erasuperiore a quella dei suoi contemporanei. Le arcate sopraccigliari eranoprominenti e presentava una protrusione ossea nella schiena,caratteristica che compare anche nell'uomo di Neanderthal e nell'Homoerectus.

Sebbene l'uomo di Cro-Magnon sia considerato una razza europea, lastruttura e il volume del suo cranio sono molto simili a quelli di alcunerazze viventi oggi in Africa e ai tropici. Confidando in tale similitudine, siè creduto si trattasse di un'antica razza africana. Altre scopertepaleoantropologiche hanno mostrato che le razze di Cro-Magnon e diNeanderthal si mescolarono tra loro, gettando le basi delle razze attuali. Ainostri giorni, inoltre, è stato accettato il fatto che i rappresentanti dellarazza di Cro-Magnon siano ancora viventi in diverse parti dell'Africa enelle regioni francesi di Salute e Dordogne. Uomini viventi che presentanosimili caratteristiche sono stati individuati anche in Polonia e in Ungheria.

94

Page 95: L'inganno dell'evoluzione. italian

Specie viventi nella stessa epoca dei loro antenati

Ciò che abbiamo finora investigato ci permette di constatare la

finzione assoluta dello scenario dell'evoluzione umana. Affinché possa

esistere un simile albero genealogico, dovrebbe essere avvenuta una

graduale evoluzione dalla scimmia all'uomo e questo processo dovrebbe

essere testimoniato dai reperti fossili. Vi è tuttavia uno iato enorme tra le

scimmie e gli umani. La struttura scheletrica, la capacità cranica ed altri

fattori quali il procedere eretti distinguono nettamente le due specie.

(Abbiamo menzionato una recente ricerca, risalente al 1994, sui canali

d'equilibrio dell'orecchio interno, grazie alla quale l'Australopithecus e

l'Homo abilis erano classificati come scimmie, mentre l'Homo erectus

come umano.)

Un'altra scoperta significativa che prova come non vi possa essere

stato un albero genealogico tra queste specie differenti è il fatto che queste

ultime, le quali vengono descritte come progenitrici le une delle altre, in

realtà vissero contemporaneamente. Se, come sostengono gli

evoluzionisti, l'Australopithecus si convertì nell'Homo habilis, e se

questo, a sua volta, si evolvette nell'Homo erectus, allora le ere in cui

vissero dovrebbero necessariamente susseguirsi reciprocamente. Non c'è

tuttavia un tale ordine cronologico.

Sulla base delle stime degli evoluzionisti, gli Australopithecinae

Lo scenario dell'evoluzione umana 95

UN AGO RISALENTEA 26000 ANNI FA.Un fossile interessante che

rivela come gli uomini di

Neanderthal utilizzassero

dei vestiti: un ago risalente

a 26000 anni fa.

Page 96: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

comparvero quattro milioni di anni orsono e scomparvero un milione di

anni fa. Gli esseri viventi classificati come Homo habilis, d'altra parte, si

ritiene che siano vissuti fino a 1,7-1,9 milioni di anni fa. L'Homo

rudolfensis, che si afferma sia stato più "avanzato" rispetto all'Homo

habilis, risalirebbe a 2,5-2,8 milioni di anni addietro! Ciò significa che

l'Homo rudolfensis è di circa un milione di anni più vecchio dell'Homo

habilis, del quale si suppone sia l'antenato. Per l'altro verso, l'età

dell'Homo erectus risale a 1,6-1,8 milioni di anni fa, che indica come i

primi esemplari apparvero sulla terra nello stesso lasso di tempo dei loro

cosiddetti antenati, ovvero, l'Homo habilis.

Alan Walker, a conferma di questo fatto, ha affermato che "esistono

prove dall'Africa orientale della tarda sopravvivenza di individui minuti

di Australopithecus, i quali furono contemporanei dapprima dell'H.

Habilis, poi dell'H. erectus."77 Louis Leakey ha rinvenuto fossili di

Australopithecus, Homo habilis e Homo erectus contigui nella regione di

Olduvai Gorge.78

Un'ulteriore prova dell'inesistenza di un tale albero genealogico è

fornita dal paleontologo di Harvard Stephen Jay Gould, il quale parla di

questa empasse dell'evoluzione nonostante sia egli stesso un

evoluzionista:

Che ne è della nostra scala se vi sono tre razze di uomini coesistenti (A.

africanus, i robusti Austrlopithecinae e l'H. habilis), nessuna delle quali deriva

dall'altra? Per di più, nessuna delle tre mostra alcun orientamento evolutivo

durante la loro permanenza sulla terra.79

Muovendo dall'Homo erectus all'Homo sapiens, constatiamo ancora

che non esiste alcun albero genealogico di cui parlare. È provato che

l'Homo erectus e l'Homo sapiens arcaico continuarono a vivere da 27000

a 10.000 anni prima del nostro tempo. Nella palude di Kow in Australia,

è stato rinvenuto il cranio di un Homo erectus risalente a 10.000 anni fa,

mentre nell'Isola di Giava ne è stato scoperto un altro della stessa specie

la cui datazione è attribuibile a 27000 anni orsono.80

96

Page 97: L'inganno dell'evoluzione. italian

La storia segreta dell'Homo Sapiens

Il fatto più interessante e significativo che invalida le basi realidell'immaginario albero genealogico della teoria evoluzionista èl'impensata antichità della storia dell'uomo moderno. I dati dellapaleoantropologia rivelano che la gente Homo Sapiens, che assomigliavadel tutto a noi, visse un milione di anni fa.

Fu Louis Leakey, il famoso paleoantropologo evoluzionista, ascoprire le prime tracce di questa realtà. Nel 1932, nella regione diKanjera, nei pressi del Lago Vittoria in Kenya, Leakey scoprì parecchifossili appartenenti al Medio Pleistocene, i quali non presentavano alcunadifferenza rispetto all'uomo moderno. L'epoca del Medio Pleistocenecorrisponde ad un milione di anni fa. Poiché queste scoperterovesciavano l'albero genealogico evoluzionista, vennero respinte daalcuni paleoantropologi evoluzionisti. Leakey, tuttavia, avallò semprel'esattezza delle sue stime.

Proprio quando questa controversia stava per essere dimenticata, unfossile rinvenuto in Spagna nel 1995 rivelò in modo sorprendente che lastoria dell'Homo Sapiens era molto più anticadi quanto si fosse presunto. Tale fossile vennescoperto nella grotta detta Gran Dolina nellaregione di Atapuerca in Spagna da trepaleoantropologi iberici dell'Università diMadrid. Il fossile apparteneva alla faccia di unbambino undicenne del tutto simile agliuomini moderni. Erano nondimeno trascorsi800000 anni dalla sua morte. La rivista Discoverdiede grande risalto all'evento dedicandovi lacopertina nel numero di dicembre 1997.

Il fossile scosse le convinzioni di Ferreras,a capo degli scavi di Gran Dolina, il qualedichiarò:

Ci aspettavamo qualcosa di grande, qualcosa di

Lo scenario dell'evoluzione umana 97

Una delle più popolari rivistedi letteratura evoluzionista,

Discover, pubblica incopertina un volto umanorisalente a 800000 anni fa

con la domandaevoluzionista: "È questo il

volto del nostro passato?".

Page 98: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

largo, qualcosa di gonfiato... qualcosa di "primitivo". Ciò che ci attendevamo da

un bambino di 800000 anni era qualcosa di simile al Ragazzo di Turkana.

Mentre ciò che trovammo fu una faccia del tutto moderna... Per me questo era

la cosa più spettacolare... Questo è quel tipo di cose che ti scuotono. Trovare

qualcosa di assolutamente inaspettato come quella. Nella ricerca dei fossili, il

rinvenirne è ugualmente inaspettato, ed è un bene. Ma la cosa più spettacolare

è trovare ciò che tu riterresti appartenente al presente, nel passato. È come

trovare qualcosa come... come rinvenire un audioregistratore a Gran Dolina.

Ciò sarebbe sorprendente. Non ci aspettiamo cassette e registratori nel

Basso Pleistocene. Trovarvi una faccia moderna è la stessa cosa. Noi

fummo molto sorpresi quando la vedemmo.82

Il fossile mette in evidenza il fatto che la storia dell'Homo Sapiensdeve essere retrodatata di ben 800 mila anni. Dopo essersi ripresi dalloshock iniziale, gli evoluzionisti che rinvennero il fossile decisero chedoveva essere attribuito a una specie differente, in quanto, sulla base delnoto albero genealogico, nessun Homo Sapiens sarebbe vissuto 800 milaanni fa. Essi crearono, di conseguenza, una specie immaginaria chiamata"Homo antecessor", sotto la cui classificazione inclusero il cranio diAtapuerca.

Una capanna di 1,7 milioni di anni

Molte scoperte hanno dimostrato che ladatazione dell'Homo Sapiens deve essere fattarisalire a un periodo anteriore agli 800 milaanni. Una di esse è quella effettuata da LouisLeakey agli inizi degli anni '70 a OlduvaiGorge. Qui, nello strato Bed II, Leakey scoprìche le specie Australopithecus, Homo Habilise Homo erectus erano coesistite nello stessoperiodo. Ciò che fu addirittura piùinteressante fu una struttura rinvenuta nellostesso strato (Bed II), nella quale Leakeytrovò i resti di una casupola di pietra.

98

La scoperta di una capannarisalente a 1,7 milioni di anni

fa suscitò enorme impressionepresso la comunità scientifica.

Essa era simile alle capanneutilizzate oggi da alcuni popoli

africani.

Page 99: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'aspetto inusuale dell'evento fu che questa costruzione, ancora in uso inmolte parti dell'Africa, avrebbe potuto essere costruita soltantodall'Homo Sapiens! Così, in conformità ai rinvenimenti di Leakey,l'Australopithecus, l'Homo Habilis, l'Homo erectus e l'uomo modernodevono essere coesistiti approssimativamente 1,7 milioni di anni fa.83 Talescoperta inficia definitivamente la teoria evoluzionista laddove pretendeche l'uomo moderno sia evoluto da una specie simile alla scimmia qualel'Australopithecus.

Le impronte di un uomo moderno di 3,6 milioni di anni fa!

Altre scoperte fanno risalire le origini dell'uomo moderno ad unperiodo anteriore a 1,7 milioni di anni fa. Tra le più importanti spiccano leimpronte di piedi rinvenute a Laetoli, in Tanzania, da Mary Leakey nel1977. Queste furono rinvenute in uno strato che si calcola risalga a 3,6milioni di anni fa, ma, cosa più importante, non sono diverse da quelleche lascerebbe un uomo contemporaneo.

Tali impronte di piedi furono in seguito esaminate da numerosipaleoantropologi, tra cui Don Johanson e Tim White. I risultati furonoidentici. White ha scritto:

Non vi è alcuna possibilità di errore... Sono simili alle impronte di piedi

degli uomini moderni. Se qualcuno le lasciasse

oggi sulla sabbia di una spiaggia californiana e si

chiedesse poi a un bambino di quattro anni che

cosa fossero, egli risponderebbe subito che

qualcuno aveva camminato lì. Non sarebbe in

grado di distinguerle tra cento altre, e neppure

noi.84

Dopo aver esaminato le impronte, LouisRobbins dell'Università della North Carolina hacommentato:

L'arco è elevato –l'individuo più piccolo presenta

un arco più alto del mio– e l'alluce è largo e

Lo scenario dell'evoluzione umana 99

Le impronte di Laetoliappartengono a un umano

moderno, sebbenerisalgano a milioni di anni

fa.

Page 100: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

allineato al secondo dito... Le dita stringono il terreno come quelle umane. Ciò

non è visibile in altre forme animali.85

Gli esami condotti sulla morfologia delle impronte dei piedi

mostrarono di nuovo che queste dovevano essere accettate come umane

e, in particolare, appartenenti a un uomo moderno (Homo Sapiens).

Russell Tuttle, che ha esaminato le impronte, ha scritto:

Potrebbe averle fatte un piccolo Homo sapiens a piedi scalzi... Per tutte

le caratteristiche morfologiche discernibili, i piedi degli individui che lasciarono

le impronte sono indistinguibili da quelli di umani moderni.86

Analisi imparziali delle impronte rivelarono la loro reale

appartenenza. Esse constavano di 20 impronte fossilizzate attribuite a un

umano moderno di dieci anni di età e di altre 27 appartenenti ad uno di

età inferiore. Essi erano sicuramente simili a noi.

Le impronte di Laetoli furono al centro della discussione per anni. I

paleoantropologi evoluzionisti tentarono disperatamente di trovare delle

spiegazioni, tanto era duro per essi accettare il fatto che un uomo

moderno avesse camminato sulla terra 3,6 milioni di anni fa. Nel 1990,

tale "spiegazione" iniziò a prendere corpo. Gli evoluzionisti decisero che

queste impronte sarebbero state lasciate da un Australopithecus, in

quanto, basandosi sulla loro teoria, era impossibile che una specie homo

100

Un altro esempio che prova la

mancanza di validità dell'immaginario

albero genealogico ideato dagli

evoluzionisti: una mandibola di un

umano moderno risalente a 2,3 milioni

di anni fa. Questa mandibola, il cui

codice è A.L. 666-1, fu scoperta ad

Hadar, in Etiopia. Le pubblicazioni

evoluzioniste hanno tentato di

dissimularla presentandola come "una

scoperta veramente sorprendente..." (D.

Johanson, Blake Edgar, From Lucy to

Language, p. 169)

Page 101: L'inganno dell'evoluzione. italian

fosse vissuta 3,6 milioni di anni fa. Russell H. Tuttle scrisse in un articolo

datato 1990:

Insomma, le caratteristiche dell'impronta di 3,5 milioni di anni rinvenuta al

sito G di Laetoli è simile a quelle abitualmente lasciate da uomini moderni senza

scarpe. Nessun aspetto suggerisce che gli ominidi di Laetoli fossero bipedi meno

capaci di noi. Se non si sapesse che le impronte G sono così vecchie, si potrebbe

facilmente concludere che siano state lasciate da un membro del nostro genere

Homo... In ogni caso, dovremmo accantonare la perduta ipotesi che tali

impronte appartengano a un tipo Lucy, un Australopithecus afarensis.87

Per riassumere, queste impronte, che si suppone risalgano a 3,6

milioni di anni orsono, non sarebbero potute appartenere ad un

Australopithecus. L'unica ragione per cui venne avanzata tale ipotesi fu

l'età dello strato geologico (3,6 milioni di anni) in cui furono rinvenute le

impronte, che si attribuirono ad un Australopithecus per la presunzione

che gli umani non avrebbero pouto vivere in un'età così remota.

Queste interpretazioni rivelano una realtà molto importante. Gli

evoluzionisti non sostengono la loro teoria fondandosi su scoperte

scientifiche, ma indipendentemente da esse. Abbiamo una teoria difesa

ciecamente con qualunque mezzo, mentre tutte le nuove scoperte che ne

hanno confutato i presupposti sono state ignorate o distorte al fine di

preservarla.

In breve, la teoria evoluzionista è un dogma mantenuto in vita a

dispetto della scienza.

La locomozione bipede: l'impasse dell'evoluzionismo

Oltre ai fossili di cui ci siamo occupati, anche le differenze

anatomiche tra uomini e scimmie confutano la finzione dell'evoluzione

umana; tra queste vi è il modo di camminare.

Gli esseri umani camminano eretti sui loro due piedi. Questo un tipo

di locomozione è molto speciale in quanto non è presente in nessun'altra

specie. Alcuni animali hanno una limitata capacità di movimento

poggiando sulle zampe posteriori. L'orso e la scimmia, ad esempio,

possono procedere in tal modo solo in rare occasioni e per breve tempo,

Lo scenario dell'evoluzione umana 101

Page 102: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

quando vogliono raggiungere una fonte di cibo. Normalmente il loro

scheletro è inclinato in avanti e in posizione quadrupede.

La locomozione bipede si sarebbe, allora, evoluta dall'andatura

quadrupede delle scimmie come affermano gli evoluzionisti?

Sicuramente no.

Le ricerche hanno dimostrato che l'evoluzione verso la locomozione

bipede non è mai avvenuta, né ciò sarebbe possibile, principalmente in

quanto questo carattere non rappresenta un vantaggio evolutivo. Il modo

in cui si muovono i primati è molto più facile, veloce ed efficiente di

quello degli uomini. Un uomo non potrebbe mai saltare da un ramo

all'altro come uno scimpanzé, né correre alla velocità di 125 km orari

come un ghepardo. Al contrario, l'andatura bipede dell'uomo è molto più

lenta sul terreno. Per la stessa ragione, è la specie più indifesa in natura in

termini di movimento e protezione. Secondo la logica dell'evoluzione, le

scimmie non avrebbero dovuto evolversi verso la locomozione bipede: gli

umani, piuttosto, sarebbero dovuti diventare quadrupedi.

Un'altra impasse dell'evoluzionismo è che la locomozione bipede

non è funzionale al modello dello "sviluppo graduale" del darvinismo, il

quale richiede un passo "scalare" tra l'una e l'altra postura. Nondimeno,

grazie ad alcune ricerche condotte al computer nel 1996, il

paleoantropologo inglese Robin Crompton ha dimostrato che tale passo

102

Ricerche recenti hanno rivelatol'impossibilità che lo scheletro

curvo di una scimmia,destinato a un'andatura

quadrupede, possa evolversi inuno scheletro umano eretto

atto alla locomozione bipede.

Page 103: L'inganno dell'evoluzione. italian

scalare non sarebbe stato possibile. Lo studioso è pervenuto allaconclusione che un essere vivente può camminare eretto o a quattrozampe.88 Un tipo di passo intermedio è impossibile a causa dell'estremoconsumo di energia che comporterebbe. Questa è la ragione per cui èimpossibile che sia esistito un mezzo-bipede.

L'immensa distanza tra l'uomo e la scimmia non si limita solo allalocomozione bipede. Molti altri problemi restano insoluti, quali lecapacità cerebrali e verbali. A questo riguardo, la paleoantropologaevoluzionista Elaine Morgan confessa:

Quattro dei misteri più insolubili dell'uomo sono: 1) Perché cammina su due

gambe? 2) Perché ha perso la pelliccia? 3) Perché ha sviluppato un cervello così

grande? 4) Perché ha imparato a parlare?

Le risposte ortodosse a queste domande sono: 1) 'Non lo sappiamo ancora'; 2)

'Non lo sappiamo ancora'; 3) 'Non lo sappiamo ancora'; 4) 'Non lo sappiamo

ancora'. La lista delle domande potrebbe essere considerevolmente estesa senza

intaccare la monotonia delle risposte.

Evoluzione: una fede anti-scientifica

Lord Solly Zuckerman è uno tra i più famosi e stimati scienziatibritannici. Per anni si è dedicato allo studio dei fossili e ha condotto molteindagini dettagliate. Venne onorato con il titolo di 'Lord' per i suoicontributi alla scienza. Zuckerman è un evoluzionista, quindi, i suoicommenti all'evoluzione non possono essere ritenuti deliberatamentesfavorevoli. Dopo anni di studi sui fossili inclusi nello scenariodell'evoluzione umana tuttavia, ha raggiunto la conclusione che, in realtà,non esiste tale albero genealogico.

Zuckerman ha anche preparato uno "spettro della scienza" al fine disceverare quelle dottrine che riteneva scientifiche da quelle che non loerano. Secondo tale spettro, i rami della scienza più "scientifici" –ovverodipendenti da dati concreti– sono la chimica e la fisica. Seguono poi lescienze biologiche ed infine quelle sociali. All'estremità opposta dellospettro, ovvero nella parte considerata "meno scientifica", si trovano le

Lo scenario dell'evoluzione umana 103

Page 104: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

"percezioni extrasensoriali" –concetti quali la telepatia e il sesto senso– edinfine "l'evoluzione umana". Zuckerman giustifica la sua posizione conqueste parole:

Muovendo dal registro della verità oggettiva verso quegli ambiti di presunta

scienza biologica, come le percezioni extrasensoriali o l'interpretazione della

storia fossile dell'uomo, dove per il fedele tutto diventa possibile –e

dove, per l'ardore della sua fede, è talvolta in grado di ritenere vere le cose più

contraddittorie allo stesso tempo.90

Che cosa ha reso tanti scienziati così tenacemente saldi a questodogma? Perché hanno tentato, con tanta insistenza, di mantenerlo in vita,al costo di accettare innumerevoli conflitti e di rinunciare alle prove daloro stessi avanzate?

L'unica risposta è la paura di affrontare il rischio di doverabbandonare la teoria dell'evoluzione e l'inevitabile confronto con larealtà della creazione da parte di Allah. Considerando, tuttavia, ifondamenti della filosofia materialista in cui credono, la creazione è perloro un concetto inaccettabile.

Per questo motivo, essi ingannano se stessi e il mondo valendosi deimedia. Qualora non riescano a trovare i fossili necessari, "fabbricano"delle rappresentazioni immaginarie o dei modelli fittizi,per diffondere laconvinzione che esistano fossili che comprovino l'evoluzione. Parte deimass media, che condivide il punto di vista materialistico, tenta anche diingannare il pubblico instillando la favola dell'evoluzione per viesubliminali.

Nonostante i loro saldi tentativi, la verità è evidente: l'uomo non èpervenuto all'esistenza tramite un processo evolutivo, ma per creazioneda parte di Allah. L'uomo è quindi responsabile di fronte a Lui, perquanto si rifiuti di assumere questa responsabilità.

104

Page 105: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'evoluzione di fronte al

vicolo cieco della molecola

10

Nei capitoli precedenti abbiamo visto come i fossili inficino la

teoria dell'evoluzione. In realtà non avremmo avuto bisogno di

tale dimostrazione, in quanto tale teoria crolla ben prima di

giungere alla pretesa "evoluzione della specie" e alle testimonianze fossili.

L'argomento che ne rivela l'insensatezza sin dal pricipio è la questione di

come la vita sia apparsa sulla terra.

Di fronte a tale domanda, la teoria evoluzionista afferma che la vita

ha avuto inizio da una cellula formatasi per casualità. Secondo tale

prospettiva, quattro miliardi di anni fa vari composti chimici inorganici

subirono una reazione nell'atmosfera primordiale della terra per effetto

dei fulmini e della pressione seguitane, la quale avrebbe provocato la

formazione della prima cellula vivente.

È necessario dapprima affermare la mancanza di scientificità della

pretesa che i materiali inorganici possano congiungersi per formare la

vita, in quanto nessun esperimento o osservazione ne ha mai confermato

la veridicità. La vita si genera solo dalla vita. Ogni cellula vivente è

formata dalla riproduzione di un'altra cellula. Nessuno al mondo è mai

riuscito a creare una cellula vivente mettendo insieme dei materiali

inorganici, neppure nei più avanzati laboratori.

Nonostante la teoria evoluzionista affermi che la cellula di un essere

vivente si sia formata fortuitamente durante le primitive condizioni della

terra, essa, in realtà, non può essere prodotta neppure con il concorso di

tutto il potere dell'intelletto umano, della sua conoscenza e della sua

tecnologia. Nelle pagine seguenti esamineremo la ragione per cui tale

asserzione è contraria ai più basilari principi della scienza e della ragione.

CAPITOLO

Page 106: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

La favola della cellula prodotta dal caso

Se si crede che una cellula vivente possa giungere all'esistenza per

coincidenza, allora niente può prevenire dal prestar fede alla storia che ci

accingiamo a raccontare. È la storia di una città:

Un giorno, un pezzo di argilla compresso tra le rocce in una terra

sterile si bagnò per la pioggia. L'argilla bagnata si asciugò e indurì al

sorgere del sole, assumendo un aspetto solido e resistente. In seguito, le

rocce servite da stampo in qualche modo si sbriciolarono. Apparve,

quindi, un mattone ben fatto e resistente, il quale attese per anni che, nelle

stesse condizioni naturali, un altro mattone si formasse. L'attesa proseguì

fino a che centinaia e migliaia di simili mattoni presero forma nello stesso

luogo. Fortuitamente, tuttavia, nessuno dei mattoni venne danneggiato.

Per quanto esposti alla pioggia, alla tempesta, al vento, al sole cocente e al

gelo per migliaia di anni, i mattoni non si ruppero, non si spezzarono o

non vennero spazzati via, ma aspettarono nello stesso posto con la stessa

determinazione che altri si formassero.

Quando il numero dei mattoni fu adeguato, questi eressero un

edificio sistemandosi individualmente ai lati l'uno sull'altro grazie alla

violenta forza trascinante delle condizioni naturali, ossia i venti, gli

uragani o i tornado. Nel frattempo, il cemento, la calce e simili elementi si

formarono in "condizioni naturali" con perfetto tempismo, quindi

strisciarono tra i mattoni per fissarli. Durante tale accadimento, il

minerale ferroso giacente nelle viscere della terra prese forma "in

condizioni naturali" e pose le fondamenta dell'edificio costituito da questi

mattoni. Alla fine di questo processo, apparve un fabbricato completo di

tutti i suoi materiali, della carpenteria e di ogni installazione intatta.

Non c'è dubbio, un edificio non è costituito solo dalle fondamenta,

dai mattoni e dal cemento. Come si ottennero, allora, i materiali

mancanti? La risposta è semplice: ogni tipo di materiale necessario alla

costruzione si trovava nel terreno sul quale era stato eretto l'edificio. Il

silicone per il vetro, il rame per i fili elettrici, il ferro per i pilastri, le travi

e i tubi idraulici, ecc. e tutto in abbondante quantità sottoterra. Fu

106

Page 107: L'inganno dell'evoluzione. italian

Non vi è crisimaggiore in cui lateoria

dell'evoluzione possaincorrere di quella cheinsorge nel tentativo dispiegare l'emergere dellavita. La ragione è che lemolecole organiche sono

talmente complesse che non èpossibile spiegare la loro formazioneper mezzo della coincidenza, come èmanifestamente impossibile che unacellula organica sia frutto del caso.Gli evoluzionisti si occuparonodell'origine della vita nel secondoquarto del XX secolo. Una delleprincipali autorità nell'ambitodell'evoluzione molecolare,l'evoluzionista russo Alexander I.Oparin, ha scritto nel libro L'originedella vita, pubblicato nel 1936:

Sfortunatamente, l'origine dellacellula rimane il punto più oscurodell'intera teoria evoluzionista.1

A partire da Oparin, gli evoluzionistihanno condotto innumerevoliesperimenti e ricerche per provare lapossibilità della casuale formazione diuna cellula. Nondimeno, ogni singolotentativo ha messo sempre più in lucela complessa struttura della cellula,confutando per l'ennesima volta leipotesi degli evoluzionisti. Il prof. KlausDose, presidente dell'Istituto diBiochimica presso l'UniversitàJohannes Gutenberg, afferma:

Più di 30 anni di sperimentazionisull'origine della vita nei campidella chimica e dell'evoluzionemolecolare hanno consentito unamiglior percezione dell'immensitàdi tale problema senza perveniretuttavia ad una soluzione. Tutte leattuali discussioni sulle principali

teorie e gli esperimentipervengono a un punto morto o aun'ammissione di ignoranza.2

Quanto ha scritto il geochimico JeffreyBada, docente presso il San DiegoScripps Institute, rivela l'incapacitàdegli evoluzionisti di fronte a questopunto morto:

Oggi, al termine del XX secolo, citroviamo ancora di fronte al piùgrande problema irrisolto, lostesso che ci attendeva alprincipio di questo secolo: Qual'èl'origine della vita sulla terra? 3

CONFESSIONI DI EVOLUZIONISTI

Alexander

Oparin:

"L'origine della

cellula rimane

un mistero".

Jeffrey Bada:

"L'origine della

vita sulla terra

rappresenta il

più grande

problema

irrisolto".

1 Alexander I. Oparin, Origin of Life, (1936) NewYork: Dover Publications, 1953 (ristampa), p.196.

2 Klaus Dose, "The Origin of Life: More QuestionsThan Answers", Interdisciplinary ScienceReviews, vol. 13, n. 4, 1988, p. 348.

3 Jeffrey Bada, Earth, febbraio 1998, p. 40

Page 108: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

necessaria soltanto la maestria delle "condizioni naturali" per foggiare e

installare questi materiali all'interno dell'edificio. Tutte le installazioni, i

lavori di falegnameria e gli accessori si posero tra i mattoni grazie al soffio

del vento, alla pioggia e ai terremoti. Tutto procedette così bene che i

mattoni si sistemarono in modo tale da lasciare lo spazio necessario alle

finestre, come se avessero saputo che qualcosa chiamato vetro si sarebbe

poi costituito ad opera delle condizioni naturali. Non dimenticarono,

inoltre, di lasciare lo spazio necessario a installare il sistema idraulico,

elettrico e termico, che si sarebbero formati successivamente per

coincidenza. Tutto si svolse talmente bene che le "coincidenze" e le

"condizioni naturali" diedero vita a un progetto perfetto.

Se è stato possibile credere fino a questo punto a questa storia, allora

non dovrebbe essere un problema supporre come apparvero gli altri

edifici della città, le piante, le strade, i marciapiedi, le infrastrutture, il

sistema di comunicazione e i trasporti pubblici. Se poi si è in possesso

della conoscenza tecnica e si ha dimestichezza con il soggetto, allora sarà

possibile scrivere un libro estremamente "scientifico" in più volumi che

esprima le personali teorie sul "processo evolutivo di un sistema fognario

e la sua uniformità con le presenti strutture". Per tali studi si potrebbe

essere insigniti di un'onoreficenza accademica e godere la fama di genio

impegnato a emanare luce sul mondo.

La teoria dell'evoluzione afferma che la vita è pervenuta all'esistenza

per caso. Tale asserzione non è meno assurda della storia che abbiamo

raccontato, in quanto, con tutti i suoi sistemi operativi, di comunicazione,

di trasporto e di amministrazione, una cellula non è meno complessa di

una città.

Il miracolo della cellula e la fine dell'evoluzione

La struttura complessa di una cellula era sconosciuta ai tempi di

Darwin, si riteneva, quindi, abbastanza convincente attribuire la vita a

"coincidenze e condizioni naturali".

La tecnologia del XX secolo ha investigato fin nei più reconditi

108

Page 109: L'inganno dell'evoluzione. italian

La cellula è il sistema più complesso e accurato che l'uomo abbia mai conosciuto.

Il professore di biologia Michael Denton, nel suo libro Evolution: A Theory in

Crisis (Evoluzione: una teoria in crisi), spiega tale complessità con un esempio:

"Per cogliere la realtà della vita come è stata rivelata dalla biologia molecolare,

dobbiamo ingrandire una cellula fino a raggiungere un diametro di venti

chilometri, così da somigliare ad un'aeronave gigante grande abbastanza da

coprire una città delle dimensioni di Londra o New York. Ciò che vedremmo

sarebbe un oggetto di impareggiabile complessità. Sulla superficie della cellula

sarebbero visibili migliaia di fori, simili a oblò di una nave immensa, aprentisi

alternativamente per permettere il continuo flusso e riflusso di materiali. Se

entrassimo in uno di questi fori, ci troveremmo in un mondo di suprema

tecnologia e stupefacente complessità... [una complessità] superiore alle nostre

capacità creative, una realtà che rappresenta l'antitesi del caso, che supera in

ogni senso qualsiasi cosa prodotta dall'intelligenza dell'uomo...".

LA COMPLESSITÀ DELLA CELLULA

Page 110: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

recessi della vita, rivelando che la cellula è il più complesso sistema chel'umanità abbia mai incontrato. Oggi sappiamo che la cellula contienecentrali di forza che generano l'energia di cui ha bisogno, fabbriche cheproducono gli enzimi essenziali alla vita, una banca dati con tutte leinformazioni necessarie ai suoi processi, sistemi complessi di trasporto econdutture per trasferire da un posto ad un altro materia prima e trattata,laboratori avanzati e raffinerie per disgregare il materiale grezzo nelleparti utilizzabili, proteine della membrana cellulare specializzate nelcontrollo dell'accesso e dell'uscita di sostanze. Tutto questo costituiscesoltanto una minima parte dell'incredibile complessità del sistema.

Lo scienziato evoluzionista W. H. Thorpe riconosce che "il piùelementare tipo di cellula costituisce un 'meccanismo' incredibilmentepiù complesso di qualsiasi macchina che sia stata fino ad ora pensata,per non dire costruita, dall'uomo."91

Una cellula è talmente complessa che neppure il più alto livello ditecnologia raggiunto dall'uomo è in grado di riprodurla. Nessun tentativodi creare una cellula artificiale ha mai ottenuto successo. Similiesperimenti, di conseguenza, sono stati abbandonati.

La teoria evoluzionista sostiene che tale sistema, che il genereumano, con tutta l'intelligenza, la conoscenza e la tecnologia a suadisposizione non ha potuto ricreare, pervenne all'esistenza "per caso",nelle primordiali condizioni terrestri. Per fare un altro esempio, laprobabilità che una cellula si formi casualmente è pari a quella distampare un libro a seguito di un'esplosione in una tipografia.

Il matematico e astronomo inglese sir Fred Hoyle ha fatto unconfronto simile in un'intervista rilasciata alla rivista Nature pubblicata il12 novembre 1981. Per quanto evoluzionista, Hoyle disse che la possibilitàdi manifestazione di forme di vita superiore per questa via è paragonabilea quella di un tornado che, spazzando un deposito di rottami, possaassemblare un Boeing 747 col materiale presente.92 Ciò dimostral'impossibilità che una cellula pervenga all'esistenza accidentalmente.Deve essere inevitabilmente "creata".

Una delle ragioni principali per cui la teoria evoluzionista non può

110

Page 111: L'inganno dell'evoluzione. italian

spiegare l'apparizione della cellula è la sua "irriducibile complessità". Una

cellula vivente si mantiene grazie all'armoniosa cooperazione di molti

organi. Qualora uno di questi cessasse di funzionare, la cellula morirebbe.

Essa non ha la possibilità di aspettare che meccanismi inconsci quali la

selezione naturale e la mutazione le permettano di svilupparsi. La prima

cellula apparsa sulla terra fu, quindi, necessariamente completa e in

possesso di tutti gli organi e delle funzioni richieste, dimostrando

definitivamente di essere stata creata.

Le proteine sfidano il caso

Il fallimento della teoria evoluzionista si rivela non soltanto in

riferimento alla cellula, ma anche ai suoi elementi costitutivi, qualora tenti

di offrire una spiegazione plausibile. La formazione, in condizioni

naturali, di soltanto una singola proteina tra le migliaia di molecole

complesse che costituiscono la cellula, è impossibile.

Le proteine sono molecole giganti che consistono di unità più piccole

dette "amminoacidi", i quali vengono disposti secondo una sequenza

particolare in certe quantità e strutture. Queste molecole costituiscono i

blocchi da costruzione delle cellule viventi. La più semplice è composta di

cinquanta amminoacidi, mentre in altre se ne possono contare migliaia.

Il punto cruciale è che l'assenza, l'aggiunta o la sostituzione di un

singolo amminoacido nella struttura di una proteina può trasformarla in

un inutile ammasso molecolare. Ogni amminoacido deve trovarsi al posto

giusto e nell'ordine corretto. La teoria evolutiva, che sostiene la casuale

manifestazione della vita, dispera di fronte a questo ordine troppo

meraviglioso per poter essere spiegato con la coincidenza. (La teoria non

è inoltre in grado di giustificare la presunta "formazione casuale" degli

amminoacidi, di cui discuteremo oltre.)

Il fatto che la struttura funzionale delle proteine non possa

assolutamente essersi presentata per caso può facilmente essere osservato

per mezzo del semplice calcolo delle probabilità, comprensibile a tutti.

Una proteina di media dimensione è composta di 288 amminoacidi,

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 111

Page 112: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

dei quali esistono dodici tipi differenti. Questi possono essere disposti in10300 modi diversi. (Questo numero astronomicamente grande consiste diun 1 seguito da 300 zeri.) Di tutte queste possibili sequenze, soltanto unaforma la desiderata molecola proteica. Il resto di esse sono catene diamminoacidi che possono risultare o del tutto inutili o potenzialmentedannose per gli esseri viventi.

In altre parole, la probabilità della formazione di una sola molecolaproteica è pari a "1 su 10300". La probabilità che questo "1" accada èpraticamente impossibile. (In matematica, le probabilità inferiori a 1 su1050 sono considerate "probabilità zero").

Per di più una molecola proteica di 288 amminoacidi è piuttostomodesta se paragonata ad alcune molecole proteiche giganti composte dimigliaia di amminoacidi. Qualora si applichi il calcolo delle probabilità aqueste proteine giganti, la parola "impossibile" diventa inadeguata.

Avanzando di un passo nella direzione dello schema dello sviluppodella vita, osserviamo che una sola proteina non significa nulla per sestessa. Uno dei più piccoli batteri mai scoperti, il Mycoplasma HominisH39, contiene 600 tipi di proteine. In questo caso dovremmo ripetere glistessi calcoli delle probabilità prima applicati ad una sola proteina perognuno di questi 600 tipi differenti. Il risultato rende assurdo anche ilconcetto stesso di impossibilità.

Alcuni lettori che considerino la teoria dell'evoluzione unaspiegazione scientifica, potrebbero sospettare che questi numeri sianoesagerati e che non riflettano i fatti: questi sono dati definiti e concreti.Nessun evoluzionista potrebbe muovere alcuna obiezione a questinumeri, i quali confermano la probabilità che la formazione accidentale diuna singola proteina "sia pari alla possibilità che una scimmia scriva lastoria dell'umanità su una macchina da scrivere senza commettere alcunerrore".93 Nondimeno, piuttosto di accettare l'altra spiegazione, che è lacreazione, essi continuano a difendere quanto è manifestamenteimpossibile.

Molti evoluzionisti lo hanno confessato. Ad esempio, Harold F.Blum, un noto scienziato evoluzionista, il quale afferma che "la

112

Page 113: L'inganno dell'evoluzione. italian

formazione spontanea di un polipeptide delle dimensioni della più

piccola proteina nota è al di là di ogni probabilità."94

Gli evoluzionisti affermano che l'evoluzione molecolare sia avvenuta

nel corso di un periodo molto lungo di tempo che ha reso possibile

l'impossibile. Nondimeno, indifferentemente dalla durata, gli

amminoacidi non possono formare delle proteine in modo accidentale.

William Stokes, un geologo americano, nel suo libro Essential of Earth

History scrive che tale possibilità è così remota "che essa (la proteina) non

sarebbe potuta apparire neppure nel corso di miliardi di anni su

miliardi di pianeti, ognuno dei quali ricoperto da un manto di

soluzione di acqua concentrata dei necessari amminoacidi."95

Cosa significa tutto questo? Perry Reeves, professore di chimica,

risponde a questa domanda:

Quando si esamina il vasto numero di strutture possibili che potrebbero

risultare da una semplice combinazione casuale di amminoacidi in un

primordiale stagno in evaporazione, è stupefacente credere che la vita possa

avere avuto origine in questo modo. È più plausibile che un Gran

Costruttore con un progetto maestro sia necessario a una tale impresa.96

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 113

Le proteine sono glielementi più vitali per gliesseri viventi. Esse nonsoltanto si combinano percostituire le cellule viventi,ma hanno anche una partedi primo piano nellachimica del corpo. La loroazione si estende dallasintesi proteica allacomunicazione ormonale.

Page 114: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Se la formazione accidentale di anche una sola di queste proteine è

impossibile, è miliardi di volte ancora più impossibile che circa un

milione di queste proteine si riuniscano in modo corretto casualmente e

costituiscano una cellula umana. Ciò che è più importante, una cellula

non è mai composta di un mero ammasso di proteine. Oltre a queste, una

cellula include anche gli acidi nucleici, i carboidrati, i lipidi, le vitamine e

molte altre sostanze chimiche quali gli elettroliti, ordinate in proporzioni

specifiche, in armonia e ordine, sia in termini di struttura che di funzione.

Ognuna di queste funge da blocco abitativo o co-molecola in vari

organuli. Robert Shapiro, professore di chimica preso l'Università di New

York e esperto di DNA, ha calcolato la probabilità di formazione

accidentale dei 2000 tipi di proteine trovati in un singolo batterio (Vi sono

20000 differenti tipi di proteine in una cellula umana). Il numero che si

ottenne fu 1 su 1040000.97 (Questo è un numero incredibile, che si ottiene

aggiungendo 40000 zeri all'1.)

Un professore di matematica applicata e astronomia presso la

University College (Cardiff, Galles), Chandra Wickramasinghe,

commenta:

La probabilità di una formazione spontanea della vita dalla materia

inanimata è pari a 1 seguito da 40000 zeri... È abbastanza grande da

seppellire Darwin e l'intera teoria dell'evoluzione. Non vi è stato alcun

brodo ancestrale, né su questo pianeta né su qualsiasi altro, e se gli inizi della

vita non furono accidentali, allora devono essere stati prodotti da

un'intelligenza risoluta.98

Sir Fred Hoyle scrive a proposito di questi numeri non plausibili:

In verità, tale teoria (che la vita sia stata creata da un'intelligenza) è così ovvia

che ci si stupisce che non sia ampiamente accettata come evidente. Le ragioni

sono psicologiche piuttosto che scientifiche.99

La ragione per cui Hoyle ha usato il termine "psicologico" è l'auto-

condizionamento degli evoluzionisti a non accettare il fatto che la vita

possa essere stata creata. Queste persone hanno deciso di rifiutare

l'esistenza di Allah come loro obiettivo principale. Soltanto per questo

114

Page 115: L'inganno dell'evoluzione. italian

motivo, perseverano a difendere gli irragionevoli scenari che essi stessi

riconoscono come impossibili.

Proteine sinistrorse

Esaminiamo ora in dettaglio la ragione per cui lo scenario

evoluzionista relativo alla formazione di proteine è impossibile.

La corretta sequenza di amminoacidi non è del tutto sufficiente alla

formazione di una molecola proteica. Oltre a questo, ognuno dei venti tipi

differenti di amminoacidi presenti nella composizione di proteine deve

essere levogiro. Esistono due tipi differenti di amminoacidi detti

"levogiri" e "destrogiri". Ciò che li differenzia è la simmetria speculare tra

le loro strutture tridimensionali, che è simile alla mano sinistra e alla

mano destra di una persona.

Questi due tipi di amminoacidi possono essere facilmente collegati

tra loro. La ricerca ha rivelato un fatto sorprendente: tutte le proteine nelle

piante e negli animali, dall'organismo più semplice a quello più

complesso, sono costituite da amminoacidi levogiri. Se anche un solo

amminoacido destrogiro si fissasse alla struttura di una proteina, essa

diverrebbe inutilizzabile. In alcuni esperimenti, i batteri ai quali furono

dati amminoacidi destrogiri immediatamente li distrussero e in alcuni

casi formarono degli amminoacidi levogiri dai componenti spezzati in

modo da potersene servire.

Supponiamo, per un istante, che la vita pervenga all'esistenza

casualmente, come sostengono gli evoluzionisti. In questo caso, gli

amminoacidi destrogiri e levogiri che fossero in tal modo generati,

dovrebbero essere presenti schematicamente in parti uguali in natura.

Tutti gli esseri viventi, quindi, dovrebbero essere costituiti da aminoacidi

destrogiri e levogiri, in quanto è chimicamente possibile che entrambi i

tipi si combinino reciprocamente. In realtà, le proteine esistenti in ogni

organismo vivente sono costituite soltanto da amminoacidi levogiri.

Come le proteine possano scegliere soltanto i levogiri tra tutti gli

amminoacidi, mentre neppure un destrogiro possa essere compreso nel

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 115

Page 116: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

processo vitale, è una questione ancora irrisolta da parte deglievoluzionisti, i quali non possono spiegare una selezione talmentespecifica e conscia.

Questa caratteristica delle proteine intensifica, inoltre, la confusionedell'impasse "coincidentale" degli evoluzionisti. Affinchè una proteina"significativa" venga generata, non è sufficiente che gli amminoacidi sianoin un numero determinato, in una sequenza perfetta e combinati insiemesecondo la corretta forma tridimensionale, devono anche essereselezionati soltanto tra i levogiri e neppure un destrogiro può esserepresente. Non esiste, tuttavia, alcun meccanismo di selezione naturale checomprenda che un amminoacido destrogiro è stato aggiunto alla catena eche debba quindi essere rimosso in quanto erroneo. Questa situazioneinficia ancora una volta la possibilità della coincidenza e del caso.

Nella Britannica Science Encyclopaedia, strenua paladinadell'evoluzionismo, si dice che gli amminoacidi di tutti gli organismiviventi sulla terra e i blocchi di polimeri complessi quali le proteine hannola stessa asimmetria sinistra. Viene aggiunto, inoltre, che questo èequivalente a lanciare una moneta mille volte e a ottenere sempre "testa".Si ammette inoltre che non è possibile comprendere perché le molecoledivengano sinistrorse o destrorse e che tale alternativa è fascinosamentecorrelata all'origine della vita sulla terra.100

Se si ottiene sempre testa gettando una moneta un milione di volte,è più logico attribuirlo al caso o accettare che vi sia un interventoconsapevole? La risposta dovrebbe essere ovvia. Nondimeno, a dispettodella sua apparente evidenza, gli evoluzionisti si rifugiano nellacoincidenza semplicemente perché non vogliono accettare l'esistenza diun "intervento consapevole".

Una situazione simile si presenta con i nucleotidi, le più piccole unitàdel DNA e del RNA. Al contrario degli amminoacidi negli organismiviventi, sono scelte solo le forme destrorse di nucleotidi. Anche questasituazione non potrà mai essere spiegata per mezzo della coincidenza.

Per concludere, è definitivamente provato dalle probabiltà cheabbiamo esaminato in precedenza che il caso non può spiegare l'origine

116

Page 117: L'inganno dell'evoluzione. italian

della vita. Se tentiamo di calcolare la probabilità di una media proteina

composta di 400 amminoacidi, selezionati soltanto tra i levogiri,

otteniamo la probabilità di 1 su 2400, che corrisponde a 10120. Solo per fare

un confronto, è utile ricordare che il numero di elettroni nell'universo è

stimato pari a 1079, che è assai inferiore a questo numero. La probabilità

degli amminoacidi che formano la sequenza richiesta e la forma

funzionale determinerebbe numeri molto superiori. Se congiungiamo

queste probabilità e ampliamo il soggetto alla formazione di un più

elevato numero e tipo di proteine, il calcolo diventa inconcepibile.

Un legame corretto è vitale

Anche la lunga lista precedente non pone fine alle mancanze degli

evoluzionisti. Non è sufficiente che gli amminoacidi siano ordinati in

numero corretto, in sequenza e secondo la richiesta struttura

tridimensionale. La formazione di una proteina esige anche che le

molecole di amminoacidi con più di un braccio siano reciprocamente

legate solo attraverso certi bracci. Tale vincolo è detto "legame peptidico".

Gli amminoacidi possono creare dei legami reciproci in modo diverso, ma

le proteine sono costituite solo da quegli amminoacidi che sono uniti per

mezzo di legami "peptidici".

Un paragone permetterà di chiarire questo punto: si supponga che

un'automobile sia completa di tutte le sue parti correttamente assemblate,

ad eccezione di una ruota, fissata non con con i dadi e i bulloni

appropriati, ma con un pezzo di filo metallico, in modo tale che il suo

mozzo sia rivolto verso terra. Sarebbe impossibile per tale automobile

avanzare anche solo di un metro, nonostante la complessità della sua

tecnologia e la potenza del suo motore. A prima vista tutto sembrerebbe a

posto, ma l'errata installazione di anche una sola ruota renderebbe l'intera

auto inutilizzabile. Allo stesso modo, in una molecola proteica, l'unione di

anche un solo amminoacido ad un altro con un legame diverso da quello

peptidico renderebbe l'intera molecola inservibile.

Le ricerche hanno mostrato che gli amminoacidi combinati

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 117

Page 118: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

casualmente presentano legami peptidici solo nella misura del 50%,

mentre il restante è costituito da legami differenti che non sono presenti

nelle proteine. Per funzionare correttamente, ogni amminoacido

costituente una proteina deve essere congiunto solo per mezzo di un

legame peptidico, così come deve essere scelto soltanto tra i levogiri.

Tale probabilità è la stessa di ogni proteina di essere sinistra. Ovvero,

quando si considera una proteina formata da 400 amminoacidi, la

probabilità che questi si combinino tra loro solo con legami peptidici è

pari a 1 su 2399.

Probabilità zero

Come si è visto, la probabilità che una molecola proteica costituita di

500 amminoacidi si formi è pari a "1" su un numero formato da 950 zeri,

incomprensibile alla mente umana. Questa è solo una probabilità sulla

carta. In pratica, questa ha "0" possibilità di realizzazione. In matematica,

una probabilità inferiore a 1 su 1050 è statisticamente considerata pari a "0"

possibilità di realizzazione.

Una probabilità di "1 su 10950" è ben oltre i limiti di questa

definizione.

Mentre la improbabilità della formazione di una molecola proteica di

500 amminoacidi raggiunge un tale grado, possiamo procedere oltre

spingendo i limiti della mente a livelli più elevati di improbabilità. Nella

molecola dell'emoglobina, che è una proteina vitale, vi sono 547

amminoacidi, un numero superiore a quello citato in precedenza. Si pensi

ora che in un solo tra i miliardi di globuli rossi del sangue, vi sono

"280.000.000" di molecole di emoglobina.

La presunta età della terra non è sufficiente a permettere la

formazione di neppure una singola proteina mediante il metodo di "prova

ed errore", per non considerare un globulo rosso. Anche se si supponesse

che gli amminoacidi si fossero combinati e decomposti per mezzo di tale

metodo, senza alcuna perdita di tempo fin dalla formazione del mondo al

fine di costituire una singola molecola proteica, il periodo di tempo

118

Page 119: L'inganno dell'evoluzione. italian

richiesto sarebbe ancora più esteso della presente età del mondo per

raggiungere la probabilità di 1 su 10950.

Ne deriva che l'evoluzione cade in un terribile abisso di

improbabilità già dal momento della formazione di una singola proteina.

Esiste in natura un meccanismo di prova ed errore?

Concludiamo, infine, con un punto molto importante in relazione

alla logica di base del calcolo delle probabilità, del quale abbiamo dato

alcuni esempi. Abbiamo visto in precedenza come il calcolo delle

probabilità raggiunge limiti astronomici e che tali possibilità sono

praticamente irrealizzabili. Vi è, tuttavia, un aspetto molto più importante

e caotico per gli evoluzionisti: in condizioni naturali, tali probabilità non

possono neppure dare inizio ad alcun periodo di prova, in quanto in

natura non esiste alcun meccanismo di prova ed errore che tenti di

produrre proteine.

I calcoli che abbiamo sopra indicato per mostrare la probabilità della

formazione di una molecola proteica con 500 amminoacidi sono validi

solo per un'ideale condizione di "prova ed errore", che non esiste nella

vita reale. Ovvero, la probabilità di ottenere una proteina utile è pari a "1"

su 10950 soltanto se si suppone che esista un meccanismo immaginario nel

quale una mano invisibile congiunga 500 amminoacidi a caso, quindi,

dopo averne constatato l'erroneità, li separi uno ad uno e li disponga in

un ordine diverso per la seconda volta, e così di seguito. Nel corso di ogni

tentativo, gli amminoacidi dovrebbero essere disuniti singolarmente e

sistemati secondo un nuovo ordine; la sintesi dovrebbe fermarsi dopo

l'aggiunta del cinquecentesimo amminoacido e l'assicurazione che non ve

ne sia neppure un altro coinvolto. La prova dovrebbe, quindi,

interrompersi per verificare se la proteina si fosse costituita, in caso di

insuccesso, tutto dovrebbe essere dissolto e provato per una nuova

sequenza. Oltre a questo, nel corso di ogni prova, neppure un singolo

materiale estraneo dovrebbe essere coinvolto. Sarebbe inoltre essenziale

che la catena formatasi durante la prova non venisse spezzata e distrutta

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 119

Page 120: L'inganno dell'evoluzione. italian

Vi sono tre condizioni fondamentali alla formazione di una proteina utile:

Prima condizione: che tutti gli amminoacidi nella catena proteica siano del tipo giusto e nellasequenza corretta.

Seconda condizione: che tutti gli amminoacidi nella catena siano levogiri.

Terza condizione: che tutti questi amminoacidi siano uniti tra loro per formare un legame chimicodetto "peptidico".

Affinché una proteina si possa formare casualmente, tutte le tre condizioni devono esseresimultaneamente presenti. La probabilità della formazione casuale di una proteina è pari allamoltiplicazione delle probabilità di realizzazione di ciascuna di queste condizioni.

Per esempio, nel caso di una molecola media comprendente 500 amminoacidi:

1. La probabilità che gli amminoacidi siano nella sequenza corretta:

Esistono 20 tipi di amminoacidi utilizzati nella composizione di proteine. Tenuto conto di questo:

-la probabilità che ogni amminoacido venga scelto correttamente tra questi 20 tipi =1/20

-la probabilità che tutti questi 500 amminoacidi siano scelti correttamente = 1/20500500=1/10650650

= 1 possibilità su 10650650

2. La probabilità che gli amminoacidi siano levogiri:

- La probabilità che un solo amminoacido sia levogiro = 1/2

- La probabilità che tutt questi 500 amminoacidi siano levogiricontemporaneamente = 1/20500500=1/101506150

= 1 possibilità su 10150150

3. La probabilità che gli amminoacidi si combinino con un "legame peptidico".

Gli amminoacidi possono combinarsi tra loro per mezzo di differenti legami chimici. Perché siformi una proteina utile, tutti gli amminoacidi nella catena devono combinarsi con uno specialelegame chimico detto "peptidico". Si è calcolato che la probabilità che gli amminoacidi sicombinino tra loro con un legame chimico diverso da quello peptidico è pari al 50%. Tenuto contodi questo:

-La probabilità che due amminoacidi si combinino con un"legame peptidico" = 1/2

-La probabilità che 500 amminoacidi si combinino con legami peptidici = 1/2499499 = 1/10150150

= 1 possibilità su 10150150

LA PROBABILITÀ CHE UNA PROTEINA SIFORMI PER CASO È PARI A ZERO

TOTALE PROBABILITÀ = 1/10650650 x 1/10150150 x 1/10150150 = 1/10950950

= 1 possibilità su 10950950

Page 121: L'inganno dell'evoluzione. italian

prima di aver raggiunto il quattrocentonovantanovesimo vincolo. Talicondizioni significano che le probabilità, di cui sopra abbiamo fattomenzione, possono aver luogo soltanto in un ambiente controllato, ove unmeccanismo consapevole diriga, sin dal principio, ogni fase del processo,in cui solo la "selezione degli amminoacidi" sia lasciata al caso. È, senzadubbio, impossibile che che un simile ambiente esista in condizioninaturali. La formazione di una proteina nell'ambiente naturale è, quindi,logicamente e tecnologicamente impossibile, nonostante l'aspetto di"possibilità". In realtà, parlare della probabilità di un tale evento è deltutto privo di scientificità.

Alcuni evoluzionisti poco istruiti non colgono questo. Poichécredono che la formazione di una proteina sia una semplice reazionechimica, ne traggono ridicole deduzioni del tipo che "gli amminoacidi sicombinano per reazione e quindi formano proteine". Nondimeno, lereazioni chimiche accidentali che si verificano in una struttura inorganicapossono solo apportare cambiamenti semplici e primitivi, il cui numero ècerto e limitato. Un materiale chimico alquanto più complesso richiedeenormi stabilimenti chimici e laboratori. La medicine e molti altrimateriali chimici che utilizziamo nella nostra vita quotidiana sono dellostesso tipo. Le proteine hanno strutture molto più complesse di quellechimiche prodotte dall'industria. È impossibile, di conseguenza, che leproteine, ognuna delle quali è un capolavoro di design e ingegneria,abbiano avuto origine da reazioni chimiche casuali.

Mettiamo da parte per un minuto tutte le impossibilità che abbiamodescritto finora e supponiamo che una molecola proteica utile si siaevoluta spontaneamente "per coincidenza". Anche a questo puntol'evoluzione non ha risposte, in quanto, affinché questa proteina possasostenere la sua presenza, richiederebbe di essere isolata dallacollocazione naturale in cui si trova e avrebbe necessità di essere protettain condizioni molto speciali. In caso contrario, questa proteina verrebbedisintegrata dall'esposizione alle condizioni naturali della terra oppure sicongiungerebbe ad altri acidi, amminoacidi o composti chimici, perdendole sue proprietà e trasformandosi, di conseguenza, in una sostanza deltutto diversa e inutile.

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 121

Page 122: L'inganno dell'evoluzione. italian

La confusione degli evoluzionisti riguardo

all'origine della vita

La questione su "come gli esseri viventi siano apparsi per la prima

volta" rappresenta una tale impasse per gli evoluzionisti, che essi di solito

non tentano neppure di avvicinarsi a questo argomento. Cercano di

evitare la domanda affermando che "le prime creature pervennero

all'esistenza in seguito ad alcuni eventi accidentali nell'acqua". Sono,

tuttavia, ad un punto morto che non possono in alcun modo oltrepassare.

A dispetto delle ragioni evoluzioniste dei paleontologi, in questo caso non

dispongono di alcun fossile che gli permetta di distorcere e fraintendere

la realtà come vorrebbero al fine di patrocinare le loro asserzioni. La teoria

dell'evoluzione risulta, quindi, definitivamente confutata fin dal

principio.

Vi è un punto importante da prendere in considerazione: se è

dimostrato che ogni passo del processo evolutivo è impossibile, ciò è

10950=

100,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000

La probabilità che una molecola proteica media costituita da 500amminoacidi sia ordinata secondo la corretta quantità e sequenza oltrealla probabilità che tutti gli amminoacidi contenuti siano solo levogiri ecombinati soltanto con legami peptidici è 1 su 10950. È possibile scriverequesto numero aggiungendo 950 zeri dopo l'1:

Page 123: L'inganno dell'evoluzione. italian

sufficiente a provare che l'intera teoria è del tutto falsa e non valida. Adesempio, provando che la formazione accidentale di proteine èimpossibile, vengono di conseguenza confutate anche tutte le altremotivazioni riguardo ai passi successivi dell'evoluzione. Dopo questafase, perdono ogni senso le speculazioni sui crani di alcuni uomini escimmie.

Come gli organismi viventi fossero pervenuti all'esistenza dasostanze inorganiche fu una questione che gli evoluzionisti non volleroper lungo tempo neppure menzionare. Nondimeno, divenne un problemainevitabile che si tentò di risolvere con una serie di studi nel secondoquarto del XX secolo.

La domanda principale era: "Come avrebbero potuto le prime celluleviventi apparire nella primordiale atmosfera della terra?" In altre parole,che tipo di spiegazione avrebbero potuto apportare a questo problema glievoluzionisti?

Le risposte vennero cercate per mezzo di esperimenti. Gli scienziatie i ricercatori evoluzionisti condussero una serie di esperimenti dilaboratorio volti a trovare la soluzione a questa domanda, senza, tuttavia,risvegliare un grande interesse.

Lo studio più prestigioso sull'origine della vita è il cosiddettoEsperimento Miller, condotto dal ricercatore americano Stanley Millernel 1953. (L'esperimento è anche noto come "Esperimento Urey-Miller",per il contributo dell'insegnante di Miller presso l'Università di Chicago,Harold Urey.)

Questo esperimento rappresenta la sola prova avanzata adimostrazione della "tesi dell'evoluzione molecolare", addotta perdefinire il primo periodo dell'evoluzione. Nonostante sia trascorso quasimezzo secolo e siano stati realizzati enormi progressi tecnologici, non si èfatto alcun passo avanti. L'esperimento di Miller è tuttora oggetto distudio nei testi didattici per spiegare l'originaria generazione di esseriviventi. Consapevoli del fatto che tali studi non offrono alcun supporto,ma che anzi confutano la loro tesi, gli evoluzionisti hannodeliberatamente evitato di intraprendere simili esperimenti.

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 123

Page 124: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

L'esperimento di Miller

L'intento di Miller era di presentare una scoperta sperimentale che

mostrasse come gli amminoacidi fossero pervenuti all'esistenza "per

casualità" miliardi di anni fa sulla terra priva di vita.

Nel corso del suo esperimento, Miller utilizzò una mistura di gas,

composta di ammoniaca, metano, idrogeno e vapore acqueo, che egli

presuppose fosse esistita sulla terra primordiale (ma che in seguito si

dimostrò irrealistica). Dal momento che questi gas non reagivano tra loro

in condizioni naturali, egli applicò degli stimoli energetici al milieu per

provocare la reazione. Supponendo che tale energia fosse derivata da

lampi di luce nell'atmosfera primordiale, egli si servì di una fonte

artificiale di scarica elettrica per riprodurla.

Miller fece bollire a 100°C questa mistura di gas per una settimana e

vi introdusse una corrente elettrica. Alla fine della settimana, Miller

analizzò le sostanze chimiche formatesi nel fondo della vaschetta e

osservò che tre dei 20 amminoacidi, che costituiscono gli elementi basici

delle proteine, si erano sintetizzati.

Questo esperimento indusse una grande eccitazione tra gli

evoluzionisti e venne promosso come un notevole successo. In uno stato

di abbagliante euforia varie riviste pubblicarono titoli del tipo "Miller crea

la vita". Tuttavia, le molecole che Miller aveva sintetizzato erano solo

molecole "inorganiche".

Incoraggiati da questo esperimento, gli evoluzionisti crearono

immediatamente nuovi scenari. Furono precipitosamente ipotizzati stadi

successivi agli amminoacidi. Questi, per supposizione, si sarebbero più

tardi riuniti casualmente in sequenze appropriate per formare proteine.

Tali proteine createsi accidentalmente si sarebbero, in seguito, poste

autonomamente in strutture simili a membrane cellulari, le quali, "in

qualche modo", sarebbero pervenute all'esistenza e avrebbero costituito

una cellula primitiva. L'esperimento di Miller, tuttavia, non fu nient'altro

che una finzione, la cui falsità è stata provata in molti modi.

124

Page 125: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'esperimento di Miller non fu nient'altro che una finzione

L'esperimento di Miller fu un tentativo di provare che gli

amminoacidi avrebbero potuto formarsi autonomamente nelle

primordiali condizioni della terra. Permangono, tuttavia, numerose

incongruenze:

1. Servendosi di un meccanismo detto "trappola fredda", Miller

isolò gli amminoacidi dall'ambiente non appena essi si erano formati.

Se non avesse fatto questo, le condizioni dell'ambiente in cui gli

amminoacidi si erano formati avrebbero immediatamente distrutto

queste molecole. Senza dubbio, questo tipo di meccanismo di isolamento

consapevole non esisteva durante le primordiali condizioni terrestri.

Senza un tale meccanismo, anche se si fosse ottenuto un solo

amminoacido, sarebbe stato immediatamente distrutto. Il chimico

Richard Bliss ha espresso questa contraddizione nel modo seguente: "In

realtà, senza questa trappola fredda, i prodotti chimici sarebbero stati

distrutti dalla sorgente elettrica."101

Sicuramente Miller, nei suoi esperimenti precedenti, non potè

costituire alcun amminoacido, pur usando gli stessi materiali ma senza la

trappola fredda.

2. Il primordiale ambiente atmosferico che Miller tentò di simulare

nel suo esperimento non era realistico. Nel 1980, gli scienziati furono

concordi nell'affermare che l'azoto e il biossido di carbonio, in realtà,

erano presenti in questo ambiente artificiale in luogo del metano e

dell'ammoniaca. Dopo un lungo periodo di silenzio, lo stesso Miller

confessò che l'ambiente atmosferico da lui ricostruito non era realistico.102

Perché, allora, Miller ha insistito su questi gas? La risposta è

semplice: senza l'ammoniaca, sarebbe stato impossibile sintetizzare un

amminoacido. A questo proposito, in un articolo apparso sulla rivista

Discover, Kevin Mc Kean ha scritto

Miller e Urey imitarono l'antica atmosfera della terra con una mistura di

metano e ammoniaca. Secondo la loro opinione, la terra sarebbe stata una

mistura omogenea di metallo, roccia e ghiaccio. Gli studi più recenti, tuttavia,

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 125

Page 126: L'inganno dell'evoluzione. italian

Oggi l'esperimento diMiller non è tenuto inalcuna considerazione

neppure dagli stessi scienziatievoluzionisti. Nel numero delfebbraio 1998, la rivistascientifica evoluzionista Earthha pubblicato un articolointitolato "Life's Crucible" (Il

crogiolo della vita), in cui erano espressele seguenti considerazioni:

I geologi credono ora chel'atmosfera primordiale consistasoprattutto di biossido di carbonio edi azoto, gas meno reattivi di quelliutilizzati nell'esperimento del 1953.Anche se l'atmosfera di Miller fosseesistita, come sarebbe statopossibile che molecole semplicicome gli amminoacidi subissero letrasformazioni chimiche necessariea convertirle in composti assai piùcomplicati, o polimeri, come leproteine? Miller stesso a questopunto si è arreso. "È un problema,"ha sospirato con dolore "Com'èpossibile ottenere polimeri? Non èfacile." 1

Come si è visto, anche Miller ha oggiammesso che il suo esperimento non haapportato alcun elemento utile allarisoluzione del problema sull'origine dellavita. Il fatto che i nostri scienziatievoluzionisti accettino indiscrimi-natamente questo esperimento rivelasoltanto la miseria della teoria da essisostenuta e la loro disperazione.Nell'edizione del marzo 1998 di NationalGeographic è apparso un articolo, daltitolo "The Emergence of Life on Earth"(L'apparizione della vita sulla terra), chetratta di questo argomento:

Molti scienziati sospettano ora chel'atmosfera primordiale fossedifferente da quanto suppostodapprincipio da Miller. Si pensa che

consistesse di biossido di carbonioe azoto piuttosto che di idrogeno,metano e ammoniaca. Questa è unabrutta notizia per i chimici. Quandotentano di stimolare il biossido dicarbonio e l'azoto, essi ottengonouna misera quantità di molecoleorganiche – equivalente alladissoluzione di una goccia dicolorante nell'acqua di una piscina.Gli scienziati trovano difficileimmaginare che la vita sia emersada una tale zuppa diluita. 2

In breve, né l'esperimento di Miller, néalcun altro tentativo evoluzionistapossono rispondere alla domandasull'apparizione della vita sulla terra. Tuttele ricerche condotte negano la possibilitàche la vita sia emersa per caso,confermando così la realtà dellacreazione.

1. Earth, "Life's Crucible", febbraio 1998, p.34.2. National Geographic, "The Rise of Lifeon Earth", marzo 1998, p. 68.

LE ULTIME FONTI EVOLUZIONISTE

DISCUTONO L'ESPERIMENTO DI MILLER

Page 127: L'inganno dell'evoluzione. italian

hanno rivelato che la terra era molto calda a quei tempi e che era composta di

nichelio e ferro fuso. Di conseguenza, l'atmosfera chimica di quel periodo

dovrebbe essere stata composta soprattutto di azoto (N2), biossido di carbonio

(CO2) e vapore acqueo (H2O). Nondimeno, questi elementi non sono così adatti

alla produzione di molecole organiche come il metano e l'ammoniaca.103

Gli scienziati americani J. P. Ferris e C. T. Chen ripeteronol'esperimento di Stanley Miller in un ambiente atmosferico che contenevabiossido di carbonio, idrogeno, azoto e vapore acqueo, e non riuscironoad ottenere neppure un singolo amminoacido.104

3. Un altro aspetto importante volto ad infirmare l'esperimento diMiller è che vi era abbastanza ossigeno da distruggere tutti gliamminoacidi presenti nell'atmosfera nel periodo in cui si suppone sisiano formati. Questo fatto, non rilevato da Miller, è rivelato dalle traccedi ossido di ferro e uranio scoperte in rocce che si stima risalgano a 3,5milioni di anni fa.105

Altre scoperte mostrano che la quantità di ossigeno a quello stadioera molto più elevato di quanto originariamente sostenuto daglievoluzionisti. Gli studi rivelano che in quel periodo il livello di radiazioniultraviolette a cui la terra era esposta era diecimila volte superiore allestime degli evoluzionisti. Queste intense radiazioni ultravioletteavrebbero inevitabilmente liberato l'ossigeno decomponendo il vaporeacqueo e il biossido di carbonio nell'atmosfera.

Questa situazione invalida radicalmente l'esperimento di Miller, nelquale l'ossigeno era del tutto negletto. Se l'ossigeno fosse stato utilizzatonell'esperimento, il metano si sarebbe decomposto in biossido di carbonioe acqua, mentre l'ammoniaca in azoto e acqua. D'altra parte, in unambiente dove l'ossigeno non esisteva non vi sarebbe stato neppure unostrato di ozono, quindi gli amminoacidi sarebbero stati immediatamentedistrutti non appena esposti a raggi ultravioletti molto intensi senza laprotezione di uno strato di ozono. In altre parole, con o senza l'ossigenonel mondo primordiale, il risultato sarebbe stato un ambiente distruttivoper gli amminoacidi.

4. Al termine dell'esperimento di Miller, si formarono molti acidiorganici con caratteristiche nocive alle strutture e alle funzioni degli esseri

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 127

Page 128: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

viventi. Se gli amminoacidi non fossero stati isolati e fossero stati lasciatinello stesso ambiente con queste sostanze, la loro distruzione otrasformazione in composti differenti, attraverso reazioni chimiche,sarebbe stata inevitabile.

Per di più, alla fine dell'esperimento si formarono innumerevoliamminoacidi destrogiri. La loro esistenza confutò la teoria fin nel suointimo ragionamento, in quanto gli amminoacidi destrogiri erano parte diquelli che non si adattavano alla funzione nella composizione degliorganismi viventi. Per concludere, le circostanze in cui si formarono gliamminoacidi nell'esperimento di Miller non erano adatte alla vita. Inrealtà, questo mezzo prese la forma di una mistura acida che distruggevae ossidava le molecole utili ottenute.

Un'unica realtà concreta si ricava da tutti questi fatti: l'esperimentodi Miller non può pretendere di provare la casuale formazione di esseriviventi nelle primordiali condizioni terrestri. L'intero esperimento nonè altro che una prova di laboratorio sottoposta a controlli per sintetizzareamminoacidi. Il volume e il tipo di gas utilizzati furono determinati al finedi originare amminoacidi. La quantità di energia rifornita al sistema nonera né in eccesso né in difetto, bensì quella stabilita con precisione alloscopo di permettere le necessarie reazioni. L'impianto adibitoall'esperimento fu accuratamente isolato in modo tale da evitare lapenetrazione di qualsiasi tipo di elemento dannoso, distruttivo o diimpedimento alla formazione di quegli amminoacidi che eranoprobabilmente presenti nelle primordiali condizioni terrestri. Nessunelemento, minerale o composto, tra quelli presenti effettivamente aiprimordi che avrebbe potuto cambiare il corso delle reazioni, fu inclusonell'esperimento. L'ossigeno, che avrebbe potuto prevenire la formazionedi amminoacidi per ossidazione, è soltanto uno tra questi elementidistruttivi. Anche in ideali condizioni di laboratorio, è stato impossibilemantenere in vita gli amminoacidi prodotti evitando la loro distruzionesenza valersi del meccanismo della "trappola fredda".

Con questo esperimento, in realtà, gli evoluzionisti stessi hannoconfutato l'evoluzione, in quanto, se l'esperimento ha provato qualcosa, è

128

Page 129: L'inganno dell'evoluzione. italian

che gli amminoacidi possono essere prodotti soltanto in un ambiente di

laboratorio controllato, dove tutte le condizioni sono specificamente

progettate da un intervento consapevole. Ovvero, il potere che determina

la vita non può essere il caso inconsapevole, ma piuttosto una creazione

conscia.

La ragione per cui gli evoluzionisti non accettano questa realtà

palese è la loro cieca adesione a pregiudizi che non hanno alcun carattere

di scientificità. È degno di nota il fatto che Harold Hurey, l'organizzatore

insieme al suo allievo Stanley Miller dell'esperimento in esame, abbia a

tale proposito confessato:

Tutti noi che abbiamo studiato le origini della vita riteniamo che più ci si

addentri in essa, più si senta che è troppo complessa per essersi in qualche

modo evoluta. Noi tutti crediamo, come se fosse un articolo di fede, che la vita

su questo pianeta si sia evoluta dalla materia morta. La sua complessità è

tuttavia così grande, che diventa difficile immaginarselo.107

L'atmosfera primordiale della terra e le proteine

Nonostante tutte le incongruenze che abbiamo citato in precedenza,

gli evoluzionisti continuano a riferirsi all'esperimento di Miller per

evitare la questione dell'autonoma formazione di amminoacidi nelle

primordiali condizioni terrestri. Tuttora, essi continuano a ingannare la

gente pretendendo che il problema sia stato risolto da questo esperimento

fallace.

Nondimeno, per spiegare la seconda fase dell'origine della vita, gli

evoluzionisti dovettero affrontare un problema incomparabilmente più

grande di quello della formazione degli amminoacidi: le "proteine",

ovvero, i blocchi da costruzione della vita, composte da centinaia di

differenti amminoacidi uniti secondo un ordine preciso.

Affermare che le proteine siano state formate dal caso in condizioni

naturali è molto più irrealistico e irragionevole della medesima

affermazione a proposito degli amminoacidi. Nelle pagine precedenti

abbiamo studiato, valendoci del calcolo delle probabilità, l'impossibilità

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 129

Page 130: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

matematica dell'unione accidentale di amminoacidi in sequenze precise al

fine di formare proteine. Ora esamineremo come sia impossibile che le

proteine siano state prodotte chimicamente nelle primordiali condizioni

terrestri.

La sintesi proteica non è possibile in acqua

Quando si combinano per formare proteine, gli amminoacidi

costituiscono tra loro un legame speciale detto "peptidico", nel corso della

cui formazione viene liberata una molecola di acqua.

Ciò confuta definitivamente la spiegazione evoluzionista che la vita

ai primordi abbia avuto origine dall'acqua, in quanto, secondo il

"principio di Le Châtelier", non è possibile che una reazione che libera

acqua (reazione di condensazione) abbia luogo in un ambiente idrato. La

realizzazione di questo tipo di reazione in un ambiente idrato si dice che

"abbia la minima probabilità di accadere" tra tutte le reazioni chimiche.

Gli oceani, quindi, considerati i luoghi dove ebbero origine la vita e

gli amminoacidi, non sono lo sfondo appropriato alla formazione di

proteine. D'altra parte, sarebbe irrazionale per gli evoluzionisti cambiare

il loro pensiero e affermare che la vita ebbe origine sulla terra, perché il

solo ambiente dove gli amminoacidi avrebbero potuto essere protetti

dalle radiazioni ultraviolette è costituito dagli oceani e dai mari. Il

principio di Le Châtelier smentisce l'idea della formazione della vita nei

mari. Ciò costituisce un altro dilemma da risolvere per gli evoluzionisti.

Un altro sforzo disperato: l'esperimento di Fox

Sfidati dal suddetto dilemma, gli evoluzionisti iniziarono a inventare

scenari irrealistici sul "problema acqua" che confutavano integralmente le

loro teorie. Sydney Fox fu uno tra i più noti di questi ricercatori. Egli

avanzò la seguente teoria per risolvere tale problema: i primi

amminoacidi devono essere stati trascinati su alcune rupi nei pressi di un

vulcano nel periodo appena successivo alla loro formazione nell'oceano

primordiale. L'acqua contenuta nella mistura, che includeva gli

130

Page 131: L'inganno dell'evoluzione. italian

amminoacidi presenti sulle rupi, deve essere evaporata quando latemperatura ha superato il punto di ebollizione. In tal modo, gliamminoacidi che erano stati "asciugati" avrebbero potuto combinarsi performare le proteine.

Tale "complicata" soluzione non ottenne, tuttavia, diffusaapprovazione, in quanto gli amminoacidi non avrebbero potutosopravvivere a temperature così elevate, come è stato provato dasuccessive ricerche.

Fox, in ogni caso, non si rassegnò. Egli combinò degli amminoacidipurificati in laboratorio "in condizioni molto speciali" riscaldandoli inambiente asciutto. Gli amminoacidi si combinarono, ma non si ottennealcuna proteina. Ciò che egli ottenne, in realtà, furono semplici edisordinati raccordi di amminoacidi arbitrariamente combinati tra loro,ben lungi dal rassomigliare ad una proteina vivente. Inoltre, se Fox avessemantenuto gli amminoacidi ad una temperatura costante, allora questiinutili raccordi sarebbero stati disintegrati.108

Un altro fattore che invalidò ulteriormente l'esperimento fu l'utilizzoda parte di Fox non degli inutili prodotti finali dell'esperimento di Miller,ma di puri amminoacidi provenienti da organismi viventi. Nondimenoquesto esperimento, che intese proseguire quello di Miller, prese avvioproprio dai risultati ottenuti da quest'ultimo. Eppure, né Fox, né alcunaltro ricercatore utilizzarono mai gli inutili amminoacidi prodotti daMiller.109

L'esperimento di Fox non fu accolto positivamente neppure presso icircoli evoluzionisti, poiché fu chiaro che le insignificanti catene diamminoacidi (proteinoidi) prodotte noon avrebbero potuto formarsi incondizioni naturali. Per di più, le proteine, i blocchi da costruzione dellavita, non avrebbero potuto essere prodotte. Il problema dell'origine delleproteine rimaneva ancora aperto. In un articolo del 1970 apparso nella

Nel suo esperimento Fox haprodotto una sostanza detta"proteinoide". I proteinoidi eranocasuali combinazioni diamminoacidi, che, a differenza delleproteine degli esseri viventi, eranoinutili e non-funzionali. A sinistra:proteinoidi visti attraverso unmicroscopio elettronico.

Page 132: L'inganno dell'evoluzione. italian

rivista scientifica divulgativa Chemical Engineering News, l'esperimento di

Fox venne menzionato nei termini seguenti:

Sidney Fox e gli altri ricercatori tentarono di unire gli amminoacidi in forma di

proteinoidi, avvalendosi di tecniche di riscaldamento molto speciali in

condizioni che non corrispondevano a quelle delle fasi primordiali della terra.

Inoltre, i proteinoidi non assomigliano assolutamente alle proteine regolari

presenti negli esseri viventi. Non sono altro che macchie inutili e irregolari. Si

è detto che seppure tali molecole si fossero formate nei primi tempi, sarebbero

state sicuramente distrutte.110

Numerosi esperimenti evoluzionisti, come quelli di Miller e di Fox, sono stati

concepiti al fine di provare che la materia inanimata è in grado di auto-

organizzarsi e di generare esseri viventi complessi. Tale convinzione è

radicalmente anti-scientifica: ogni osservazione ed esperimento ha incontrovertibil-

mente provato che la materia non possiede tale capacità. Il noto astronomo e

matematico inglese sir Fred Hoyle nota che la materia non può generare la vita da se

stessa senza una deliberata interferenza:

Se ci fosse un principio basilare della materia che in qualche modo

conducesse i sistemi organici alla vita, la sua esistenza sarebbe facilmente

dimostrabile in laboratorio. Uno potrebbe prendere, per esempio, una piscina

per rappresentare il brodo ancestrale. Riempirla ad arbitrio di prodotti chimici

di natura non biologica. Pomparvi qualsivoglia gas, sopra o all'interno, e

colpirla con ogni tipo di radiazione. Lasciare procedere l'esperimento per un

anno e vedere quanti dei 2000 enzimi (proteine prodotte dalle cellule viventi)

saranno apparsi nella piscina. Rivelerò io stesso il risultato, per evitare inutili

perdite di tempo, problemi e spese: non si troverà nulla, se non forse una

fanghiglia catramosa composta di amminoacidi ed altre semplici sostanze

chimiche organiche.1

Il biologo evoluzionista Andrew Scott ammette lo stesso fatto:

Si prenda un po' di materia, la si scaldi mentre si mescola e si aspetti. Questa

è la versione moderna della Genesi. Le "fondamentali" forze di gravità, l'elet-

tromagnetismo e le intense e deboli forze nucleari si presume che abbiano

fatto il resto... Ma quanto di questo bel racconto è fermamente stabilito e

quanto speranzosa speculazione? In realtà, ogni maggior passo, dai precursori

chimici alle prime cellule riconoscibili, è responsabile o di una controversia o

di un'assoluta perplessità.2

1. Fred Hoyle, The Intelligent Universe, New York, Holt, Rinehard & Winston, 1983, p. 256.

2. Andrew Scott, "Update on Genesis", New Scientist, vol. 106, 2 maggio 1985, p. 30.

LA MATERIA INANIMATA NON PUÒ GENERARE LA VITA

Page 133: L'inganno dell'evoluzione. italian

Senza dubbio, i proteinoidi ottenuti da Fox furono assolutamente

diversi dalle proteine reali sia per struttura che per funzione. La

differenza tra proteine e proteinoidi è tanto grande quanto quella che

intercorre tra uno strumento ad alta tecnologia e un ammasso di materia

informe

No vi era, inoltre, neppure la possibilità che queste irregolari catene

di amminoacidi potessero sopravvivere nell'atmosfera primordiale.

Effetti chimici e fisici dannosi e distruttivi causati dalla violenta

esposizione ultravioletta e instabili condizioni naturali avrebbero

provocato la disintegrazione di questi proteinoidi. Secondo il principio di

Le Châtelier, sarebbe stato impossibile agli amminoacidi di combinarsi

nell'acqua dove i raggi ultravioletti non li avrebbero raggiunti. Per questa

ragione, l'idea che i proteinoidi costituissero le basi della vita perse infine

l'appoggio degli scienziati.

La molecola miracolosa: il DNA

Il nostro esame del livello molecolare ha finora mostrato che la

formazione di amminoacidi non è stata in alcun modo chiarita dagli

evoluzionisti. Allo stesso modo, anche la formazione delle proteine resta

un mistero. Il problema, tuttavia, non si limita soltanto a tali processi. Ciò

è soltanto l'inizio. La perfetta struttura della cellula conduce, infatti, gli

evoluzionisti ad una empasse. La ragione è che la cellula non è un

semplice mucchio di proteine composte di amminoacidi; è un

meccanismo vivente strutturato in centinaia di sistemi sviluppati ed è

talmente complesso da rendere l'uomo incapace di comprenderne il

mistero. Complessità a parte, gli evoluzionisti non sono in grado di

spiegare neppure l'unità di base della cellula.

Mentre la teoria dell'evoluzione non ha saputo fornire una coerente

spiegazione dell'esistenza delle molecole che costituiscono le basi della

struttura cellulare, i progressi della genetica e la scoperta degli acidi

nucleici (DNA e RNA) hanno sollevato dei problemi del tutto nuovi per gli

evoluzionisti. Nel 1955, il lavoro di due scienziati, James Watson e Francis

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 133

Page 134: L'inganno dell'evoluzione. italian

Crick, sul DNA, ha inaugurato unanuova era per la biologia. Molti studiosidiressero la loro attenzione alla scienza dellagenetica. Oggi, dopo anni di ricerche, lastruttura del DNA è stata in gran parte rivelata.

La molecola chiamata DNA, che si trova nel nucleo di ognuno dei100 trilioni di cellule presenti nell'uomo, contiene il piano completo dicostruzione del corpo umano. Le informazioni riguardanti tutte lecaratteristiche di una persona, dall'aspetto fisico alla struttura degliorgani interni, sono registrate nel DNA per mezzo di uno speciale sistemadi codificazione. Le informazioni nel DNA sono codificate all'internodella sequenza di quattro basi speciali che costituiscono questa molecola.Queste basi vengono specificate come A, T, G, C , secondo le lettere inizialidei loro nomi. Tutte le differenze strutturali tra le persone dipendonodalle variazioni nella sequenza di queste lettere. È una sorta di banca daticomposta di quattro lettere.

L'ordine sequenziale delle lettere nel DNA determina la struttura diun essere umano fin nei minimi particolari. Oltre a caratteristiche quali lastatura, gli occhi, il colore dei capelli e della pelle, il DNA di una singolacellula contiene anche la conformazione di 206 ossa, 600 muscoli, una retedi 10.000 muscoli auditivi, 2 milioni di nervi ottici, 100 bilioni di cellulenervose, 130 bilioni di metri di vene e 100 trilioni di cellule nel corpo. Sedovessimo trascrivere tutte le informazioni codificate nel DNA, alloradovremmo compilare una libreria gigantesca composta di 900 volumienciclopedici di 550 pagine l'uno. Questo incredibile volume diinformazioni è codificato in quei componenti del DNA detti "geni".

Tutte le informazioni relative agli esseriviventi sono contenute nel DNA. Il metodoincredibilmente efficiente di magazzinaggio diinformazioni prova a sufficienza che la vitanon è pervenuta all'essere per caso, ma èstata consapevolmente progettata o, permeglio dire, meravigliosamente creata.

Page 135: L'inganno dell'evoluzione. italian

Può il DNA essere pervenuto all'esistenza casualmente?

A questo punto, si deve prestare attenzione a un dettaglio

importante. Un errore nella sequenza dei nucleotidi che costituiscono un

gene renderebbe quest'ultimo del tutto inutile. Quando si considera che vi

sono 200 mila geni nel corpo umano, diventa più evidente quanto sia

impossibile che quei milioni di nucleotidi che compongono questi geni si

siano formati in corretta sequenza per coincidenza. Un biologo

evoluzionista, Frank Salisbury, scrive a proposito di tale impossibilità:

Una proteina media può includere circa 300 amminoacidi. Il gene del DNA

delegato al controllo di questo dovrebbe avere circa 1000 nucleotidi nella sua

catena. Dal momento che vi sono quattro tipi di nucleotidi in una catena di

DNA, uno consistente di 1000 legami potrebbe esistere in 41000 forme.

Servendosi dei logaritmi è possibile costatare che 41000=10600. Il dieci

moltiplicato per se stesso 600 volte forma un numero pari a un 1 seguito da 600

zeri! Questo numero è completamente al di là della nostra comprensione.111

Il numero 41000 è equivalente a 10600. Questo numero si ottiene

aggiungendo 600 zeri a 1. Come 10 con 11 zeri indica un trilione, una

figura con 600 zeri è una figura senza dubbio difficile da cogliere.

L'impossibilità della formazione di RNA e DNA per accumulazione

coincidentale di nucleotidi è espressa dallo scienziato francese Paul

Auger:

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 135

Watson e Crickcon un modelloa bastoncini dimolecola delDNA.

Page 136: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Dobbiamo distinguere nettamente due fasi nella casuale formazione di molecole

complesse, quali i nucleotidi, tramite eventi chimici. La produzione di nucleotidi

uno ad uno –che è possibile– e la combinazione di questi in sequenze molto

speciali. La seconda è assolutamente impossibile.112

Anche Francis Crick, il quale ha creduto per molti anni nella teoria

dell'evoluzione molecolare, confessò, dopo la scoperta del DNA, che una

molecola talmente complessa non avrebbe potuto formarsi

spontaneamente per coincidenza, come risultato di un processo

evolutivo:

Un uomo onesto, armato soltanto della conoscenza a noi disponibile, potrebbe

affermare soltanto che, in un certo senso, l'origine della vita appare al momento

piuttosto un miracolo.113

L'evoluzionista turco Ali Demirsoy è stato costretto ad ammettere

che:

In realtà, la probabilità della formazione di una proteina e di un acido nucleico

(DNA-RNA) è molto più lontana di quanto si è stimato. Inoltre, il caso che

emerga una certa catena proteica è così esile da poter essere definito

astronomico.114

Un dilemma molto interessante si presenta quindi a questo punto:

mentre il DNA può solo replicarsi con l'aiuto di alcuni enzimi che sono in

realtà proteine, la sintesi di questi enzimi può solo realizzarsi per mezzo

di informazioni codificate nel DNA. In quanto dipendono entrambi l'uno

dall'altro, o esistono contemporaneamente allo stesso tempo per

replicarsi, o uno di essi deve essere "creato" prima dell'altro. A questo

proposito, il microbiologo americano Jacobson scrive:

Le direzioni per la riproduzione dei piani, per l'energia e l'estrazione delle parti

dall'ambiente corrente, per la sequenza di crescita e per il meccanismo che ne

trasferisce le istruzioni, devono essere tutti simultaneamente presenti in quel

momento (quando la vita comincia). Questa combinazione di eventi è sembrata

un avvenimento incredibilmente inverosimile ed è stato spesso attribuito ad un

intervento divino.115

Questa citazione venne scritta due anni dopo la scoperta della

136

Page 137: L'inganno dell'evoluzione. italian

struttura del DNA da parte di James Watson e Francis Crick. Ma,nonostante tutti i progressi scientifici, questo problema rimane insolutoper gli evoluzionisti. Due scienziati tedeschi, Junker e Scherer, spiegaronoche la sintesi di ognuna delle molecole necessarie all'evoluzione chimicarichiede condizioni distinte e la probabilità di combinazione di questimateriali, i quali hanno teoricamente metodi di acquisizione moltodifferenti, è pari a zero:

Fino ad ora, non è noto alcun esperimento con il quale sia possibile ottenere

tutte le molecole necessarie all'evoluzione chimica. È, di conseguenza,

essenziale produrre appropriatamente varie molecole in posti differenti e quindi

trasferirle in un altri per reazione, proteggendole da elementi dannosi quali

l'idrolisi e la fotolisi.116

In breve, la teoria evoluzionista non è in grado di provare alcunostadio evolutivo che avvenga ipoteticamente al livello molecolare.Piuttosto che rispondere a queste domande, i progressi della scienza lirendono ancor più complessi ed inestricabili.

Curiosamente, gli evoluzionisti credono in tutti questi impossibiliscenari come se fossero fatti scientifici. Poiché sono condizionati a nonammettere la creazione, non hanno altra possibilità che crederel'impossibile. Un famoso biologo austriaco, Michael Denton, èintervenuto su questo problema nel suo libro Evolution: A Theory inCrisis:

Per lo scettico, la proposizione che i programmi genetici di

organismi superiori, i quali consistono in qualcosa di simile

a miliardi di informazioni, equivalenti alla sequenza delle

lettere di una piccola biblioteca di mille volumi, contenente

in forma codificata innumerevoli migliaia di intricati

algoritmi che controllano, specificano e ordinano la crescita e

lo sviluppo di miliardi e miliardi di cellule nella forma di un

organismo complesso, siano stati formati da un processo

puramente accidentale è un affronto alla ragione. Ma

per il darvinista, tale idea è accettabile senza il

minimo dubbio – il paradigma ha la precedenza!117

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 137

Prof. Francis Crick:"L'origine della vita

appare quasi unmistero".

Page 138: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Un altro vano tentativo evoluzionista: "il mondo RNA"

La scoperta, nel corso degli anni '70, che i gas esistenti in origine nella

primitiva atmosfera terrestre avrebbero reso impossibile la sintesi degli

amminoacidi fu un grave colpo per la teoria evoluzionista molecolare. Si

comprese allora che gli "esperimenti sull'atmosfera primitiva" condotti da

evoluzionisti quali Miller, Fox e Ponnamperuna non erano validi. Per

questa ragione, negli anni '80 vennero fatti nuovi tentativi. Ne risultò la

scenario del "mondo RNA", con il quale si avanzò l'ipotesi che le proteine

non fossero state le prime ad essersi formate, ma le molecole di RNA che

contenevano le informazioni sulle proteine.

Secondo questa prospettiva, avanzata nel 1986 da un chimico di

Harvard, Walter Gilbert, miliardi di anni orsono una molecola di RNA,

riuscita in qualche modo a replicare se stessa, si formò per coincidenza.

Iniziò, quindi, a produrre proteine sotto l'effetto di elementi esterni. In

seguito, divenne necessario depositare queste informazioni in una

seconda molecola, fu così che emerse la molecola del DNA.

Essendo costituita di una catena di impossibilità ad ogni livello,

questa prospettiva inimmaginabile acuì il problema e sollevò soltanto

questioni inestricabili piuttosto che fornire una spiegazione sull'origine

della vita:

1. Se è impossibile spiegare la formazione coincidentale anche di un

solo nucleotide che costituisce il RNA, come è possibile che questi

immaginari nucleotidi si siano riuniti insieme in una sequenza

appropriata al fine di formare l'RNA? Il biologo evoluzionista John

Horgan ammette l'irrealizzabilità di tale formazione accidentale:

Il continuo approfondimento da parte dei ricercatori del concetto di mondo-

RNA solleva dei problemi. Come apparve l'RNA al principio? L'RNA e i suoi

componenti sono difficili da sintetizzare in laboratorio nelle migliori condizioni,

molto meno in quelle plausibili.118

2. Pur supponendo che si sia formato per caso, come avrebbe potuto

questo RNA costituito di una catena di nucleotidi avere "deciso" di auto-

replicarsi e con che tipo di meccanismo avrebbe potuto portare a termine

138

Page 139: L'inganno dell'evoluzione. italian

questo processo? Dove trovò i nucleotidi di cui si servì durante l'auto-

replicazione? Anche i microbiologi evoluzionisti Gerald Joyce e Leslie

Orgel espressero la disperazione di tale situazione nel libro dal titolo "In

the RNA World".119

3. Anche se si ipotizzasse un'auto-replicazione dell'RNA nel mondo

primordiale, la disponibilità all'uso di ogni tipo di amminoacidi e

l'accadimento di tutte queste impossibilità, la situazione non porterebbe

Il calcolo delle probabilità dimostra che molecole complesse come le proteine e

gli acidi nucleici (RNA e DNA) non potrebbero mai essersi formate casualmente

e in modo indipendente le une dalle altre. Gli evoluzionisti, tuttavia, devono far

fronte a un problema ancora più grande, quello della necessaria coesistenza

simultanea di tutte queste molecole complesse per permettere alla vita di esistere.

La teoria evoluzionista è totalmente confusa da questa esigenza. Questo fatto ha

costretto alcuni eminenti evoluzionisti ad una confessione. Per esempio, un collega

di Stanley Miller e Francis Crick presso l'Università di San Diego California, lo

stimato evoluzionista dr. Leslie Orgel, ha detto:

È estremamente improbabile che le proteine e gli acidi nucleici, entrambi

strutturalmente complessi, siano sorti spontaneamente nello stesso posto e

nello stesso tempo. Sembra anche impossibile avere l'uno senza l'altro. Così,

alla prima occhiata, si deve concludere che la vita non ha mai potuto essere

stata originata da mezzi chimici.1a

Lo stesso fatto è ammesso anche da altri scienziati:

Il DNA non può svolgere la sua funzione, inclusa la formazione di altro DNA,

senza l'aiuto di proteine catalitiche, o enzimi. In breve, le proteine non

possono formarsi senza il DNA, né quest'ultimo può formarsi senza le

proteine.2a

In che modo ha avuto origine il Codice genetico insieme con i meccanismi

della sua traduzione (ribosomi e molecole di tRNA)? Per il momento

dobbiamo contentarci di un senso di mistero e di stupore anziché di una

risposta.3a

1a. Leslie E. Orgel, "The Origin of Life on Earth", Scientific American, vol. 271, ottobre1994, p. 78.2a. John Horgan, "In the Beginning", Scientific American, vol. 264, febbraio 1991, p.119.3a. Douglas R. Hofstsdter, Gödel, Escher, Bach: An Eternal Golden Braid, New York,Vintage Books, 1980, p. 548 [Gödel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante, trad. it.di Giuseppe Trautter, Milano 1984, p. 592]

CONFESSIONI DI EVOLUZIONISTI

Page 140: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

ugualmente alla formazione di neppure una singola proteina. Poiché

l'RNA include soltanto informazioni concernenti la struttura delle

proteine. Gli amminoacidi, d'altra parte, sono materiali grezzi.

Nondimeno, non esiste alcun meccanismo in grado di produrre proteine.

Considerare l'esistenza dell'RNA sufficiente alla produzione di proteine è

insensato tanto quanto pretendere che un'automobile si auto-assembli

semplicemente gettando il progetto disegnato sulla carta su migliaia di

sue parti accatastate l'una sull'altra. Anche in questo caso la produzione è

inconcepibile dal momento che né operai né fabbrica sono coinvolti nel

processo.

Una proteina è prodotta nella fabbrica dei ribosomi con l'aiuto di

molti enzimi mediante processi estremamente complessi all'interno della

cellula. Il ribosoma è un organulo cellulare complesso costituito di

proteine. Ne consegue la formulazione di un'altra supposizione

irragionevole, ovvero che anche i ribosomi siano pervenuti per caso

all'esistenza nello stesso tempo. Anche Jacques Monod, insignito del

premio Nobel, uno tra i più fanatici difensori dell'evoluzione, spiega che

la sintesi proteica non può in alcun modo essere sottovalutata in modo

tale da dipendere meramente dalle informazioni contenute negli acidi

nucleici:

Il codice risulta privo di significato a meno che non venga tradotto. Il moderno

macchinario di traduzione della cellula consiste di almeno cinquanta

componenti macromoleculari, codificati a loro volta nel DNA: il codice non può

essere tradotto se non da prodotti di traduzione. È l'espressione moderna di

omne vivo ex ovo. Quando e come si chiuse questo circolo? È troppo difficile

immaginarlo.120

Come avrebbe potuto una catena di RNA nel mondo primordiale

prendere una tale decisione e quali metodi avrebbe dovuto utilizzare per

produrre proteine assumendosi da sola la mansione di cinquanta

particelle specializzate? Gli evoluzionisti non hanno risposte.

La dott. Leslie Orgel, una collega di Stanley Miller e Francis Crick

presso l'Università di San Diego California, utilizza il termine "scenario"

140

Page 141: L'inganno dell'evoluzione. italian

per la possibilità dell' "origine della vita per mezzo del mondo-RNA". La

Orgel ha descritto che tipo di caratteristiche questo RNA dovrebbe

presentare e perché ciò sia impossibile in un articolo intitolato "The Origin

of Life" pubblicato su American Scientist nell'ottobre 1994:

Questo scenario potrebbe essersi presentato, come abbiamo visto, se l'RNA pre-

biotico avesse avuto due proprietà oggi non evidenti: la capacità di replicarsi

senza l'aiuto di proteine e la facoltà di catalizzare ogni passo della sintesi

proteica.121

Come dovrebbe ormai essere chiaro, aspettarsi due processi

complessi ed estremamente essenziali da una molecola come l'RNA è

possibile solo grazie al potere d'immaginazione e al punto di vista degli

evoluzionisti. Concreti fatti scientifici, d'altra parte, chiariscono come la

tesi del "Mondo RNA", che è un nuovo modello proposto a sostegno della

casuale formazione della vita, è una favola ugualmente non plausibile.

La vita è più di un mero ammasso di molecole

Lasciamo da parte per un momento tutte le cose impossibili e

supponiamo che una molecola proteica si sia formata nell'ambiente più

inappropriato e incontrollato quali le primordiali condizioni della terra.

La formazione di una sola proteina non sarebbe sufficiente; questa

dovrebbe pazientemente aspettare per migliaia, o forse milioni di anni in

un simile ambiente senza subire alcun danno, fino a quando un'altra

molecola si fosse formata casualmente nelle medesime condizioni.

Dovrebbe aspettare la casuale contigua formazione di milioni di proteine

corrette e essenziali. Quelle formatesi in precedenza avrebbero dovuto

essere abbastanza pazienti da attendere, senza essere distrutte dai raggi

ultravioletti e dai duri effetti meccanici, la formazione delle altre vicine.

Raggiunto il numero adeguato, queste proteine originatesi tutte nello

stesso luogo, si sarebbero dovute congiungere al fine di creare

combinazioni sensate e formare gli organuli della cellula. Nessun

materiale estraneo, molecola dannosa o catena proteica inutile avrebbe

dovuto interferire in questo processo. In seguito, anche se questi organuli

L'evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola 141

Page 142: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

si fossero uniti armoniosamente in collaborazione tra loro secondo unpiano ordinato, avrebbero dovuto prendere tutti gli enzimi necessaricircumvicini e coprirsi di una membrana, al cui interno avrebbe dovutoessere riempita di un liquido speciale necessario a creare l'habitatcongeniale. Ora, anche se tutti questi fatti "altamente improbabili" sifossero in realtà verificati, tale ammasso molecolare sarebbe giunto allavita?

La risposta è negativa, in quanto le ricerche hanno rivelato che lasemplice combinazione di tutti i materiali essenziali non è sufficientedare l'avvio alla vita. Anche se tutte le proteine essenziali fossero raccoltee poste in una provetta non produrrebbero una cellula vivente. Tutti gliesperimenti condotti a questo fine si sono rivelati infruttuosi. Le ricercherivelano che la vita può solo avere origine dalla vita. L'asserzione che lavita si sia evoluta da cose non viventi, in altre parole, "abiogenesi", è unafavola che esiste soltanto nei sogni degli evoluzionisti, in completodisaccordo con i reali risultati di tutti gli esperimenti e le osservazioni.

Per questo riguardo, la prima forma di vita sulla terra deve averavuto origine da un'altra vita. Questo è un riflesso del nome di Allah"Hayy" (Il Possessore della Vita). La vita può soltanto iniziare, continuaree finire per la Sua volontà. L'evoluzione, non solo non è in grado dispiegare l'origine della vita, ma è anche incapace di chiarire come si sianoformati i materiali ad essa essenziali.

Chandra Wickramasinghe descrive la realtà che ha incontrato comescienziato a cui è stato insegnato, nel corso della sua intera esistenza, chela vita è emersa in seguito a casuali coincidenze:

Fin dal principio della mia istruzione scientifica, sono stato sottoposto ad un

violento lavaggio del cervello affinchè mi fosse inculcata la credenza che la

scienza non può coesistere con qualsiasi tipo di creazione deliberata. Questa

nozione ha dovuto essere dolorosamente abbandonata. Attualmente, non posso

trovare alcun argomento razionale per abbattere la visione che spinge a

convertirsi a Dio. Eravamo soliti avere una mente aperta; ora comprendiamo

che l'unica risposta logica alla vita è la creazione, non un accidentale trascinarsi

alla cieca.122

142

Page 143: L'inganno dell'evoluzione. italian

La termodinamica

confuta l'evoluzione

11

La seconda legge della termodinamica, una delle leggi basilari della

fisica, sostiene che in normali condizioni tutti i sistemi abbandonati

a se stessi tendono a divenire disordinati, dispersi e corrotti in

relazione diretta al trascorrere del tempo. Ogni cosa vivente e non vivente

si consuma, si deteriora, decade, si disintegra ed è distrutta. Questa è la

sicura fine che tutti gli esseri dovranno affrontare in un modo o nell'altro

e, secondo tale legge, questo processo inevitabile non ha ritorno.

Tutti lo osservano. Ad esempio, se si abbandona un'automobile nel

deserto, difficilmente la si potrà ritrovare in migliori condizioni dopo

alcuni anni. Al contrario, si vedrà che i pneumatici si sono sgonfiati, i

finestrini sono stati infranti, il telaio si è arrugginito e il motore è

decaduto. Lo stesso processo inevitabile è valido ed anche più rapido per

gli esseri viventi.

La seconda legge della termodinamica rappresenta il mezzo con il

quale questo processo naturale viene definito con equazioni fisiche e

calcoli.

Questa famosa legge è anche nota come "Legge dell'entropia".

L'entropia fornisce una misura del grado di disordine in cui si trovano gli

elementi che costituiscono il sistema. L'entropia di un sistema è

incrementata dal movimento verso uno stato più disordinato, disperso e

non pianificato. Più elevato è il disordine di un sistema, più elevata è la

sua entropia. Tale legge sostiene che l'intero universo inevitabilmente

procede verso uno stato più disordinato, disperso e non pianificato.

La validità della seconda legge della termodinamica è stabilita in

maniera sperimentale e teoretica. I più importanti scienziati

CAPITOLO

Page 144: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

contemporanei concordano sul fatto che questa legge avrà un ruolocentrale nel prossimo periodo della storia. Albert Einstein, il più grandescienziato del nostro tempo, disse che è la "legge più importante di tuttala scienza". In proposito, sir Arthur Eddington ha affermato che è la"suprema legge metafisica di tutto l'universo".123

La teoria evoluzionista è avanzata nellatotale ignoranza di questa basilare euniversale legge della fisica. Il meccanismoproposto dall'evoluzione contraddiceradicalmente i suoi principi. Gli evoluzionistisostengono che atomi disordinati, dispersi einorganici e molecole si siano riunitispontaneamente nello stesso periodo in unordine preciso per formare molecoleestremamente complesse quali le proteine, ilDNA, l'RNA; in seguito, questi avrebberogradualmente determinato milioni didifferenti specie viventi con struttureaddirittura più complesse. Inoltre, questoipotetico processo che produce ad ogni passostrutture più pianificate, più ordinate, piùcomplesse e più organizzate, ha presiedutoautonomamente a tale formazione incondizioni naturali. La legge dell'entropiamostra chiaramente che questo processo

cosiddetto naturale contraddice interamente le leggi della fisica.Gli scienziati evoluzionisti sono consapevoli di questo fatto. J. H.

Rush scrive:

Nel complesso corso della sua evoluzione, la vita rivela un notevole contrasto

rispetto alla tendenza espressa nella seconda legge della termodinamica. Mentre

quest'ultima parla di un irreversibile progresso verso una crescente entropia e

disordine, la vita evolve continuamente verso più elevati livelli di ordine.124

144

La legge della

termodinamica

afferma che le

condizioni

naturali

conducono

sempre al

disordine e

alla perdita di

informazione.

La teoria

evoluzionista,

al contrario, è

una fede anti-

scientifica che

contraddice

interamente

questa legge.

Page 145: L'inganno dell'evoluzione. italian

Lo studioso evoluzionista Roger Lewin parla dell'empassedell'evoluzione di fronte alla termodinamica in un articolo apparso suScience:

Un problema che i biologi hanno dovuto affrontare è l'apparente contraddizione

rispetto all'evoluzione rappresentata dalla seconda legge della termodinamica. I

sistemi dovrebbero decadere nel corso del tempo, presentando un minore, non

maggiore ordine.125

Un altro scienziato evoluzionista, George Stravropoulos, parladell'impossibilità secondo la termodinamica della spontanea formazionedella vita e confuta la spiegazione dell'esistenza, per leggi naturali, dicomplessi meccanismi viventi nella nota rivista evoluzionista AmericanScientist:

In condizioni ordinarie, nessuna molecola organica complessa potrebbe formarsi

spontaneamente, ma piuttosto disintegrarsi, in accordo alla seconda legge. In

realtà, maggiore è la complessità, maggiore è l'instabilità e maggiore la

sicurezza, presto o tardi, della sua disintegrazione. La fotosintesi e tutti i

processi vitali, e la vita stessa, nonostante il linguaggio confuso o confusionario,

non possono ancora essere compresi in termini di termodinamica o di ogni altra

scienza esatta.126

La seconda legge della termodinamica costituisce, quindi, uninsormontabile ostacolo per lo scenario dell'evoluzione sia in termini discienza che di logica. Incapaci di offrire una consistente spiegazionescientifica che permetta di superare l'ostacolo, gli evoluzionisti possonosolo vincere grazie all'immaginazione. Ad esempio, il famosoevoluzionista Jeremy Rifkin parla della sua speranza che l'evoluzionepossa sopraffare questa legge della fisica grazie a un "potere magico":

La legge dell'entropia sostiene che l'evoluzione disperde l'energia disponibile

complessiva per la vita su questo pianeta. Il nostro concetto di evoluzione è

esattamente l'opposto. Crediamo che l'evoluzione crei sulla terra, con qualche

meccanismo magico, un valore complessivo maggiore e un maggior ordine.127

Queste parole rivelano con grande chiarezza che l'evoluzione èsoltanto una fede dogmatica.

La termodinamica confuta l'evoluzione 145

Page 146: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Il mito del "sistema aperto"

Minacciati da tutte queste verità, gli evoluzionisti hanno dovuto

cercare rifugio nella distruzione della seconda legge della termodinamica,

affermando che sia valida soltanto per i "sistemi chiusi", in quanto i

"sistemi aperti" esulano dall'ambito di questa legge.

Un "sistema aperto" è un sistema termodinamico nel quale energia e

materia circolano all'interno e all'esterno, a differenza del sistema chiuso

in cui l'energia e la materia iniziali rimangono costanti. Gli evoluzionisti

sostengono che il mondo è un sistema aperto, costantemente esposto al

flusso di energia solare e che, quindi, la legge dell'entropia non si applica

al cosmo nel suo insieme. Asseriscono inoltre che esseri viventi complessi

e ordinati possono essere generati da strutture semplici, disordinate e

inanimate.

Ci troviamo di fronte a un'ovvia distorsione. Il fatto che un sistema

riceva un afflusso di energia non è sufficiente a renderlo ordinato. Sono

necessari meccanismi specifici affinchè l'energia diventi funzionale.

Ad esempio, un'automobile ha bisogno di un motore, di un sistema di

trasmissione e di meccanismi di controllo correlati per convertire l'energia

della benzina in lavoro. Senza tale sistema di conversione, l'automobile

non sarebbe in grado di utilizzare l'energia della benzina.

La stessa cosa capita nella vita. È vero che la vita deriva la sua

energia dal sole. L'energia solare, tuttavia, può essere convertita in

energia chimica soltanto da sistemi di conversione energetica

incredibilmente complessi presenti nelle cose viventi (come la fotosintesi

delle piante e i sistemi digestivi di umani e animali). Nessun essere

vivente può vivere senza un tale sistema; privo di questo, il sole non è

altro che una fonte di energia distruttiva che brucia, inaridisce o fonde.

Come si può vedere, un sistema termodinamico che non presenti tali

meccanismi di conversione non è vantaggioso per l'evoluzione, che sia

aperto o chiuso. Nessuno asserisce che questi meccanismi complessi e

consapevoli possano essere esistiti in natura nelle primigenie condizioni

della terra. In realtà, la vera questione a cui devono rispondere gli

146

Page 147: L'inganno dell'evoluzione. italian

evoluzionisti è come possano essere pervenuti autonomamente

all'esistenza complessi meccanismi di conversione dell'energia quali la

fotosintesi, che non possono essere duplicati neppure servendosi delle

moderne tecnologie.

L'influsso dell'energia solare sul mondo non ha effetti tali da imporre

di per se stessa un ordine. Indipendentemente dal grado elevato di

temperatura che possa essere raggiunto, gli amminoacidi resistono

formando legami in sequenze ordinate. La sola energia non è sufficiente a

spingere gli amminoacidi a formare le molto più complesse molecole

proteiche o queste ultime a costituire le ben più composite e organizzate

strutture di organelli cellulari. La fonte reale ed essenziale di questa

organizzazione, ad ogni livello, è un progetto consapevole: in una parola,

la creazione.

Il mito della "auto-organizzazione della materia"

Ben sapendo che la seconda legge della termodinamica rende

impossibile l'evoluzione, alcuni scienziati evoluzionisti, per avallare la

loro teoria, hanno fatto alcuni tentativi speculativi per superare la

distanza che separa le due concezioni. Come al solito, anche questi sforzi

mostrano come la teoria dell'evoluzione si trovi di fronte a un ineludibile

vicolo cieco.

Uno scienziato che si è distinto per i suoi tentativi di coniugare la

termodinamica e l'evoluzione è il belga Ilya Prigogine. Partendo dalla

teoria del caos, questi ha proposto alcune ipotesi secondo cui l'ordine si

forma dal caos. Ha affermato che alcuni sistemi aperti possono descrivere

un decremento nell'entropia dovuto ad un influsso di energia esterna e

che il conseguente "riordinamento" è una prova che "la materia può

organizzare se stessa". Da quel momento, il concetto di "auto-

organizzazione della materia" è divenuto abbastanza popolare tra gli

evoluzionisti e i materialisti. Si comportano come se avessero trovato

un'origine materialistica per la complessità della vita e una soluzione

materialistica al problema della sua origine.

La termodinamica confuta l'evoluzione 147

Page 148: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

A uno sguardo più acuto, tuttavia, questo argomento si rivela deltutto astratto e, in pratica, un mero wishful thinking. Nasconde, inoltre,un inganno molto semplice, ovvero, la deliberata confusione di duedistinti concetti, "auto-organizzazione" e "auto-ordinamento".128

Ciò può essere chiarito con un esempio. Si immagini una spiaggiacon differenti tipi di pietre di varie dimensioni mischiate tra loro. Quandoun'onda forte si abbatterà sulla spiaggia, potrà apparire un "ordinamento"tra le pietre. L'acqua potrà sollevare quelle di peso simile in pari quantità.Quando l'onda si sarà ritirata, le pietre potranno forse essere stateordinate secondo l'ordine di grandezza, dalle più piccole alle più grandi,in direzione del mare.

Questo è un processo di "auto-ordinamento": la spiaggia è un sistemaaperto e un influsso di energia (l'onda) può esserne la causa. Ma si notianche che lo stesso processo non può erigere un castello di sabbia. Seguardiamo un castello fatto di sabbia, siamo sicuri che qualcuno lo hacostruito. La differenza tra quest'ultimo e le pietre "ordinate" è che ilprimo rappresenta una complessità veramente unica, mentre il secondoinclude solo un ordine ripetitivo. È come una macchina da scrivere checontinui a battere il carattere "aaaaaaaaaaaaa" per centinaia di volte inquanto un oggetto (un influsso di energia) è caduto sulla tastiera.Naturalmente, un tale ordine ripetitivo di "a" non include alcunainformazione e quindi nessuna complessità. È necessaria una mentecosciente per ottenere una sequenza di lettere che includa informazioni.

La stessa cosa avviene quando il vento penetra in una stanza pienadi polvere. Prima di questo influsso, la polvere è sparsa intorno.Allorquando il vento entra, questa si raccoglie agli angoli della stanza. Ciòè un "auto-ordinamento". Ma la polvere non si "auto-organizza" maiautonomamente in modo da creare l'immagine di un uomo sulpavimento.

Questi esempi sono molto simili agli scenari di "auto-organizzazione" degli evoluzionisti. Questi affermano, infatti, che lamateria ha una tendenza ad "auto-organizzarsi", quindi mostrano esempidi auto-ordinamento tentando di confondere i due concetti. Lo steso

148

Page 149: L'inganno dell'evoluzione. italian

Prigogine ha parlato di molecole che si auto-ordinano durante l'influsso

di energia. Gli scienziati americani Thaxton, Bradley e Olsen, in un libro

dal titolo "The Mistery of Life's Origin", hanno spiegato questo fatto:

...in ogni situazione i movimenti casuali delle molecole in un fluido sono

spontaneamente sostituiti da un comportamento altamente ordinato. Prigogine,

Eigen e altri hanno suggerito che tale sorta di auto-organizzazione sia

intrinseca nella chimica organica e possa potenzialmente spiegare le

macromolecole altamente complesse essenziali ai sistemi viventi. Ma simili

analogie hanno scarsa rilevanza per la questione dell'origine della vita. Per di

più, non distinguono tra ordine e complessità... La regolarità o l'ordine non

possono servire a immagazzinare l'enorme quantità di informazioni richieste

dai sistemi viventi. È richiesta una struttura irregolare, ma specifica piuttosto

che una ordinata. Ciò rappresenta un grave errore nell'analogia offerta. Non vi

è connessione apparente tra il tipo di ordinamento spontaneo che deriva dal

flusso di energia attraverso tali sistemi e l'opera richiesta per costruire

macromolecole ad intensa informazione aperiodica, quali il DNA e le

proteine.129

In realtà, Prigogine stesso dovette accettare che questi argomenti non

avevano rilevanza per spiegare l'origine della vita. Ha detto:

Il problema dell'ordine biologico implica la transizione dall'attività molecolare

all'ordine supermolecolare della cellula. Questo problema è ben lontano da una

soluzione.130

Perché, allora, gli evoluzionisti continuano ad accettare punti di vista

anti-scientifici quali "l'auto-organizzazione della materia"? Perché

insistono a rifiutare la manifesta intelligenza visibile nei sistemi viventi?

La risposta è la loro fede dogmatica nel materialismo e la credenza che la

materia abbia un misterioso potere di creare la vita. Un professore di

chimica presso l'Università di New York ed esperto in DNA, Robert

Shapiro, descrive la fede degli evoluzionisti e il dogma materialistico che

ne costituisce il fondamento:

Un altro principio evolutivo è quindi necessario per permetterci di superare la

distanza tra le miscele di semplici prodotti chimici naturali e il primo effettivo

La termodinamica confuta l'evoluzione 149

Page 150: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

replicatore. Questo principio non è stato ancora dettagliatamente descritto o

dimostrato, ma è stato anticipato ed ha ricevuto dei nomi, quali evoluzione

chimica e auto-organizzazione della materia. L'esistenza del principio è tenuta

per certa nella filosofia del materialismo dialettico, come dimostra la sua

applicazione alle origini della vita da parte di Alexander Oparin.131

Tutto questo chiarisce come l'evoluzione sia un dogma contrario allescienza empirica e che l'origine degli esseri viventi possa essere spiegatasoltanto per l'intervento di un potere soprannaturale. Questo poteresoprannaturale è la potenza di Allah, il Quale ha creato l'intero universodal nulla. La scienza ha provato che l'evoluzione è impossibile per quantoconcerne la termodinamica e che l'esistenza della vita non ha altraspiegazione se non la Creazione.

150

Page 151: L'inganno dell'evoluzione. italian

Progetto e coincidenza

12

Nel capitolo precedente, abbiamo osservato l'impossibilità della

formazione coincidentale della vita. Consideriamo valide,

ancora per un momento, tali impossibilità. Supponiamo che

milioni di anni fa una cellula si sia formata avendo acquisito tutto quanto

necessario a "pervenire alla vita". Giunti a questo punto, l'evoluzione

crolla di nuovo. In quanto, anche se questa cellula fosse sopravvissuta per

un certo periodo, sarebbe infine dovuta morire. Dopo la sua fine, niente

sarebbe rimasto e tutto sarebbe tornato al punto di partenza. Questo si

spiega perché la prima cellula vivente, mancando di ogni informazione

genetica, non sarebbe stata in grado di riprodursi e di dare avvio a una

nuova generazione. La vita sarebbe finita con la sua morte.

Il sistema genetico non è compreso soltanto nel DNA. Nello stesso

ambiente dovrebbero esistere anche gli enzimi, per leggere il codice nel

DNA; l'RNA messaggero, prodotto dopo la lettura di questi codici; un

ribosoma sul quale l'RNA messaggero dovrà montare in accordo a tale

codice e assicurarsi per la produzione; l'RNA transfer per trasferire gli

amminoacidi al ribosoma per essere utilizzati nella produzione; numerosi

enzimi estremamente complessi per condurre a termine numerosi

processi intermedi. Un tale ambiente non può esistere se non in un una

condizione totalmente isolata e completamente controllata come la

cellula, dove esistono tutti le materie prime e le risorse di energia.

Di conseguenza, la materia organica si può auto-riprodurre solo

come cellula interamente sviluppata, provvista di tutti i suoi organelli e in

ambiente appropriato in cui possa sopravvivere, scambiare materiali e

trarre energia da quanto la circonda. Ciò indica che la prima cellula venne

CAPITOLO

Page 152: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

formata "all'improvviso" con la sua struttura incredibilmente complessa.Così, se una struttura complessa pervenne all'esistenza

d'improvviso, cosa ne consegue?Lasciateci porre la domanda sotto forma d'esempio. Paragoniamo la

cellula, in termini di complessità, ad un'automobile ad alta tecnologia. (Inrealtà, la cellula comprende un sistema molto più complesso e sviluppatodi quello di un'automobile con il suo motore e tutti i suoiequipaggiamenti tecnici.) Poniamo ora la domanda: "Che cosa penserestese nel corso di un'escursione nel cuore di una fitta foresta incontrastel'ultimo modello di automobile tra gli alberi? Pensereste che vari elementinella foresta si siano casualmente riuniti nel corso di milioni di anni eabbiano prodotto un tale veicolo? Tutti i materiali grezzi che costituisconol'automobile si ottengono da ferro, plastica, gomma, terra o da lorosottoprodotti: questa constatazione vi porterebbe a pensare che questi sisiano sintetizzati "per caso" e riunitisi abbiano costruito tale macchina?".

Senza dubbio, un uomo sano di mente capirebbe che questa è ilrisultato di un progetto consapevole e si stupirebbe di trovareun'automobile nel mezzo di una giungla. La repentina apparizione di unastruttura complessa in forma completa mostra che è stata creata da unagente conscio. Un sistema complesso come la cellula è stato certamentecreato da una volontà e da una sapienza superiore. In altre parole, èpervenuta all'esistenza come creazione di Allah.

Con il credere che il puro caso possa produrre disegni perfetti, glievoluzionisti oltrepassano i confini della ragione e della scienza. Unadelle indiscusse autorità in questo campo è il famoso zoologo francesePierre Grassé, l'ex presidente dell'Accademia Francese delle Scienze.Sebbene sia un materialista, Grassé riconosce tuttavia l'incapacità dellateoria darvinista di spiegare la vita e scrive riguardo alla logica della"coincidenza", vera essenza del darvinismo:

L'opportuna apparizione di mutazioni che permettono agli animali e alle piante

di soddisfare le loro necessità è difficile da credere. La teoria darvinista,

nondimeno, è anche più esigente nel domandare: una singola pianta, un singolo

animale richiederebbero migliaia e migliaia di eventi appropriati e fortunati.

152

Page 153: L'inganno dell'evoluzione. italian

Così i miracoli diventerebbero la norma: eventi con una infinitesimale

probabilità non mancherebbero di accadere... Non esiste una legge che vieti

di sognare a occhi aperti, ma la scienza non può indulgervi.132

Grassè riassume ciò che il concetto di "coincidenza" rappresenta per

gli evoluzionisti: "...il caso diventa una sorta di provvidenza, che, sotto

la copertura dell'ateismo, non è nominato ma è segretamente

adorato."133

Il fallimento logico degli evoluzionisti è una conseguenza della loro

gelosa custodia del concetto di coincidenza. Nel Corano, è scritto che

coloro i quali adorano gli esseri piuttosto che Allah sono privi di

intendimento:

Hanno cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi

che non sentono, sono come bestiame, anzi ancor peggio. Questi sono

gli incuranti. (Surat al-Araf : 179)

La formula darviniana

Oltre a tutte le prove tecniche che abbiamo trattato, analizziamo ora

la superstizione degli evoluzionisti con un esempio talmente semplice da

poter essere compreso anche dai bambini.

La teoria evoluzionista sostiene che la vita è stata formata dal caso.

Secondo tale pensiero, atomi inorganici e inconsci si sarebbero uniti per

formare la cellula e quindi altri esseri viventi, tra cui l'uomo. Prestiamo

attenzione a questo fatto. Se mettiamo insieme gli elementi che

costituiscono i mattoni della vita, come il carbonio, il fosforo, l'azoto e il

potassio, otteniamo solo un ammasso. Indipendentemente dal

trattamento a cui verrà sottoposto, questo mucchio atomico non potrà

formare neppure un singolo essere vivente. A questo proposito, lasciateci

condurre un esperimento ed esaminare, a nome degli evoluzionisti, ciò

che essi intendono realmente, senza pronunciarlo a voce alta, con il

termine "formula darviniana":

Supponiamo che gli evoluzionisti pongano in enormi barili una gran

quantità di materiali presenti nella composizione degli esseri viventi,

Progetto e coincidenza 153

Page 154: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

come il fosforo, l'azoto, il carbonio l'ossigeno, il ferro e il magnesio. Viaggiungano, quindi, qualsiasi materiale non esistente in condizioninaturali e da essi ritenuto necessario. Vi mescolino poi, a loro arbitrio, laquantità di amminoacidi –che non hanno la possibilità di formarsinaturalmente– e di proteine –una qualsiasi delle quali ha una probabilitàdi formazione pari a 10-950– che più ritengano opportuna. Espongano poiquesta mistura al grado di temperatura e di umidità considerato ideale.La agitino quindi con qualsivoglia dispositivo tecnologicamenteall'avanguardia. La circondino con i più noti scienziati. Permettano aquesti scienziati di aspettare a turno intorno a questi barili per bilioni oanche trilioni di anni. Gli lascino la facoltà di servirsi di tutti i tipi dicondizioni che essi riterranno necessarie alla formazione umana.Indipendentemente da ciò che faranno, non potranno produrre neppureun umano, dice un professore che esamina la sua struttura cellulare conun microscopio elettronico. Non possono produrre giraffe, leoni, api,canarini, cavalli, delfini, rose, orchidee, gigli, garofani, banane, arance,mele, datteri, pomodori, meloni, cocomeri, fichi, olive, uva, pesche,pavoni, fagiani, farfalle multicolori o milioni di altri esseri viventi comequesti. Anzi, non potranno ottenere neppure una cellula.

In breve, gli atomi inconsci, riunendosi insieme, non possonoformare una cellula. Non possono prendere una nuova decisione edividere questa cellula in due, quindi scegliere altrimenti e creare iprofessori che primi hanno inventato il microscopio elettronico edesaminare le loro cellule sotto quel microscopio. La materia è una massainconscia e inanimata, che perviene alla vita grazie alla superioreCreazione di Allah.

La teoria evoluzionista, che afferma l'opposto, è una falsità assolutacompletamente contraria alla ragione. Il seppur minimoapprofondimento di tali asserzioni svela questa realtà, come nell'esempioprecedente.

154

Page 155: L'inganno dell'evoluzione. italian

La tecnologia nell'occhio e nell'orecchio

Un altro fatto che rimane insoluto da parte della teoria evoluzionista

è l'eccellente qualità della percezione nell'occhio e nell'orecchio.

Prima di dedicarci allo studio dell'occhio, lasciateci brevemente

rispondere alla domanda su "come vediamo". I raggi di luce provenienti

da un oggetto raggiungono in maniera opposta la retina dell'occhio, dove

vengono trasmessi dalle cellule in forma di segnali elettrici; pervengono

quindi a un piccolo punto situato nella parte posteriore del cervello detto

centro della visione. Questi segnali elettrici sono percepiti in questo centro

del cervello come immagini dopo una serie di processi. Dopo questa

breve esposizione tecnica, cerchiamo di avviare alcune considerazioni.

Il cervello è isolato dalla luce. Ciò significa che il suo interno è oscuro

e la luce non raggiunge il luogo dove è situato. Il posto detto centro della

visione potrebbe essere anche il luogo più oscuro che si conosca. In questa

completa oscurità, tuttavia, si osserva un mondo luminoso e brillante.

L'immagine formatasi nell'occhio è così netta e distinta che neppure

la tecnologia del XX secolo è stata in grado di riprodurla. Ad esempio,

osservate il libro che state leggendo, le mani con cui lo sostenete, alzate

quindi la testa e guardatevi intorno. Avete mai visto in qualsiasi altro

posto immagini così nitide e chiare come queste? Neppure lo schermo

televisivo più avanzato prodotto dalla ditta più importante al mondo in

questo settore può offrire un'immagine così netta. Per più di cento anni,

migliaia di ingegneri hanno tentato di ottenere simile nitidezza. Mezzi

ingenti vennero stanziati, ricerche furono condotte e progetti e disegni

stilati a questo fine. Ancora, guardate lo schermo televisivo e il libro che

avete in mano. Vedrete che c'è una grande differenza per distinzione e

nettezza. Lo schermo televisivo, inoltre, mostra soltanto un'immagine

bidimensionale, mentre l'occhio coglie una prospettiva tridimensionale in

profondità. Osservando attentamente, si potrà notare un'indistinzione

nella televisione che non si ritrova nella visione umana.

Per molti anni, decine di migliaia di ingegneri hanno tentato di

creare una televisione tridimensionale, al fine di raggiungere la qualità

Progetto e coincidenza 155

Page 156: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

visiva dell'occhio. Ciò che hanno ottenuto ha richiesto, tuttavia, l'uso di

occhiali per ottenere l'effetto desiderato e senza evitare l'artificiosità

dell'immagine. Lo sfondo risulta molto indistinto, mentre il primo piano

pare cartaceo. Non è mai stato possibile riprodurre una visione chiara e

nitida come quella dell'occhio. Nella telecamera e nella televisione, la

qualità dell'immagine ne perde.

Gli evoluzionisti affermano che tale meccanismo si è formato

casualmente. Ora, se qualcuno vi dicesse che la vostra televisione si è

costituita accidentalmente, che tutti i suoi atomi si sono riuniti e hanno

foggiato tale congegno per riprodurre le immagini, che cosa pensereste?

Come è possibile che gli atomi facciano ciò che migliaia di uomini non

sono in grado di realizzare?

Per circa un secolo, migliaia di ingegneri hanno svolto ricerche e si

sono impegnati in laboratori ad alta tecnologia e in grandi complessi

industriali servendosi dei macchinari più sofisticati, ma non sono riusciti

156

Quando paragoniamo l'occhio el'orecchio a una videocamera e aun registratore vediamo che i nostriogani sono molto più complessi,funzionali e perfetti rispetto aquesti prodotti tecnologici.

Page 157: L'inganno dell'evoluzione. italian

a produrre più di questo.Se un dispositivo che produce un'immagine più primitiva di quella

dell'occhio non è stato formato dal caso, è allora evidente che neppurel'occhio né l'immagine percepita possono avere tale origine. Questorichiede un piano e un progetto molto più dettagliato e avveduto rispettoa quello della televisione. Il piano e il progetto di un'immagine cosìdistinta e nitida appartiene ad Allah, Che ha potere su tutte le cose.

La stessa considerazione si applica all'orecchio. L'orecchio esternoraccoglie i suoni per mezzo del padiglione auricolare e li dirige versol'orecchio medio; questo trasmette le vibrazioni sonore intensificandole;l'orecchio interno le invia quindi verso il cervello traducendole in segnalielettrici. Come per l'occhio, l'atto di udire finisce nel centro auditivo nelcervello.

Quanto si è detto per l'occhio vale anche per l'orecchio. Ovvero, ilcervello è completamente isolato dal suono e non vi permette neppurel'accesso. Di conseguenza, indipendentemente dalla rumorosità esterna,l'interno è completamente silenzioso. Nondimeno, i suoni più fievolivengono percepiti nel cervello. In esso, si ascoltano le sinfoniedell'orchestra e tutti i rumori di un luogo affollato. Se il livello del suononel cervello, tuttavia, fosse misurato in quel momento da uno strumentopreciso, si constaterebbe un silenzio assoluto.

Facciamo un paragone tra l'alta qualità e la superiore tecnologiapresenti nell'orecchio e nel cervello con i prodotti degli esseri umani.Come nel caso delle immagini, decenni di sforzi sono stati spesi neltentativo di generare e riprodurre un suono fedele all'originale. Il risultatosono gli audioregistratori, i sistemi ad alta fedeltà e i sistemi per inviaresuoni. Nonostante tutta questa tecnologia e le migliaia di ingegneri edesperti che si sono applicati a questo fine, non è stato ancora ottenutoalcun suono che presenti la stessa chiarezza e precisione di quellopercepito dall'orecchio. Si pensi ai sistemi HI-FI di più elevata qualitàprodotti dalle maggiori compagnie dell'industria musicale. Anche insimili congegni, quando si registra un suono buona parte viene perduta;oppure si percepiscono dei fruscii prima che la musica abbia inizio.

Progetto e coincidenza 157

Page 158: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Nondimeno, i suoni che sono il prodotto della tecnologia del corpoumano sono estremamente nitidi e chiari. Un orecchio umano nonpercepisce mai un suono accompagnato da fruscii o da disturbiatmosferici come un HI-FI, lo coglie esattamente come è. Così è stato sindalla creazione dell'uomo.

La tecnologia nel nostro corpo è molto superiore a quella prodottadal genere umano utilizzando le informazioni accumulate, l'esperienza ele opportunità. Nessuno direbbe che un HI-FI o una videocamerapervennero all'esistenza come risultato del caso. Perciò, come è possibileaffermare che le tecnologie presenti nel corpo umano, che sono superiorialle altre, siano apparse a seguito di una catena di coincidenze dettaevoluzione?

È evidente che l'occhio, l'orecchio, e tutte le altre parti del corpoumano sono il prodotto di una creazione veramente superiore. Questesono cristalline indicazioni dell'unica e indiscutibile creazione di Allah,della Sua eterna conoscenza e potenza.

La ragione per cui menzioniamo specificamente i sensi dell'udito edella vista è per sottolineare l'incapacità degli evoluzionisti di capire unaprova della creazione talmente evidente. Se si chiedesse a unevoluzionista di spiegare come è possibile che un progetto e unatecnologia talmente perfetti quali l'occhio e l'orecchio abbiano potutosvilupparsi per azione del caso, si vedrebbe che egli non sarebbe in gradodi fornire alcuna risposta logica o ragionevole. Anche Darwin, in unalettera inviata ad Asa Gray il 3 ottobre 1860, scrisse che "il pensierodell'occhio mi agghiaccia", confessando la disperazione deglievoluzionisti di fronte all'eccellente progetto degli esseri viventi.134

158

Page 159: L'inganno dell'evoluzione. italian

Le affermazioni degli

evoluzionisti e la realtà

13

Nei capitoli precedenti, abbiamo constatato la mancanza di

validità della teoria dell'evoluzione sulla base delle prove fornite

dai fossili e dal punto di vista della biologia molecolare. In

questo capitolo, analizzeremo una serie di fenomeni biologici e di concetti

avanzati come prove teoretiche dagli evoluzionisti. Questi argomenti sono

particolarmente importanti in quanto mostrano come non esista alcuna

scoperta scientifica che avalli l'evoluzione, se non la distorsione e

dell'inganno.

Variazioni e specie

Variazione, un termine usato in genetica, si riferisce a un evento

genetico che provoca, in individui appartenenti a determinati gruppi o in

alcune specie, la presenza di caratteristiche diverse rispetto agli altri. Ad

esempio, tutta la popolazione della terra reca fondamentalmente le stesse

informazioni genetiche, tuttavia alcuni presentano occhi allungati, altri i

capelli rossi, alcuni hanno il naso lungo, altri sono di statura modesta,

secondo il grado di variazione potenziale dell'informazione genetica.

Gli evoluzionisti affermano che le variazioni all'interno della specie

rappresentano una prova a sostegno della loro teoria. Nondimeno, le

variazioni non costituiscono una prova per l'evoluzione in quanto non

sono altro che il risultato di differenti combinazioni di informazioni

genetiche già esistenti a cui non aggiungono alcuna nuova

caratteristica.

Le variazioni avvengono sempre entro i limiti dell'informazione

genetica. Tale limite, in genetica, è detto "pool genetico", o "fondo comune

CAPITOLO

Page 160: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

di geni". Tutte le caratteristiche presenti nel pool genetico di una specie

possono apparire in vari modi per variazione. Per esempio, a seguito

della variazione, potrebbero comparire, in una specie rettile, varietà che

presentano una coda più o meno lunga o zampe più corte, in quanto

queste caratteristiche sono entrambe presenti nel pool genetico dei rettili.

Nondimeno, le variazioni non trasformano questi ultimi in uccelli

aggiungendovi le ali o le penne o mutando il loro metabolismo. Un tale

cambiamento richiede un incremento delle informazioni genetiche degli

esseri viventi, che non è assolutamente possibile nelle variazioni.

Darwin non era consapevole di questo fatto quando formulò la sua

teoria. Egli credette che non vi fossero limiti alle variazioni. In un articolo

scritto nel 1844 afferma: "Molti autori sostengono che esista un limite

alle variazioni in natura, benché io non sia in grado di scoprire un

singolo fatto sul quale questa fede è fondata".135 Ne L'origine della specie

cita diversi esempi di variazioni come prove fondamentali a sostegno

della sua teoria.

Ad esempio, secondo Darwin, gli allevatori di animali che

accoppiavano diverse varietà di bovini per ottenere nuove varietà che

producessero più latte, erano destinati infine a trasformarle in specie

160

Nelle Origini, Darwin ha confuso due

concetti: la variazione all'interno di una

specie e l'apparizione di una nuova

specie. Darwin, per esempio, osservando

le varietà di cani pensò che un giorno

una di esse si sarebbe trasformata in una

specie diversa. Ancora oggi gli

evoluzionisti tentano di presentare tali

variazioni come un'evoluzione, sebbene

proprio il contrario sia una realtà

scientifica. Indipendentemente dal

numero di varietà esistenti in natura

all'interno della specie cane, o allevate

dall'uomo, questi rimarranno sempre

cani. Nessuna specie si trasformerà in

un'altra.

LA VARIAZIONE ALL'INTERNO DELLA SPECIENON SIGNIFICA EVOLUZIONE

Page 161: L'inganno dell'evoluzione. italian

differenti. La nozione darviniana di "variazione illimitata" è espressa con

maggior chiarezza in un brano tratto da L'origine della specie:

Non vedrei nessuna difficoltà che una razza di orsi per effetto della selezione

naturale potesse diventare sempre più acquatica per struttura ed abitudini, con

la bocca sempre più larga, fino a dar luogo ad un essere mostruoso come la

balena.136

La ragione per cui Darwin ha citato un simile esempio deve essere

ricondotta alla primitiva comprensione della scienza a lui

contemporanea. Da allora, la scienza ha postulato il principio di "stabilità

genetica" (omeostasi genetica) basata sui risultati degli esperimenti

condotti su esseri viventi. Questo principio sostiene che tutti i tentativi di

accoppiamento fatti per produrre nuove variazioni si sono rivelati

inconcludenti e che esistono rigide barriere tra le differenti specie di

esseri viventi. Ciò significa che fu assolutamente impossibile agli

allevatori di animali di trasformare il bestiame in specie differenti

accoppiando diverse variazioni come postulato da Darwin.

Norman Macbeth, che ha confutato il darvinismo nel suo libro

Darwin Retried, scrive:

Le affermazioni degli evoluzionisti e la realtà 161

LE BALENE SI SONO EVOLUTE DAGLI ORSI?Ne L'origine della specie, Darwin afferma che le balene si sono evolute da alcuni orsi i qualitentavano di nuotare! Darwin suppose erroneamente che le possibilità di variazioneall'interno di una specie fossero illimitate. La scienza del XX secolo ha dimostrato che loscenario evoluzionistico è del tutto immaginario.

Page 162: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Il cuore del problema è se gli esseri viventi siano veramente variati

illimitatamente... Le specie appaiono stabili. Tutti hanno sentito di allevatori

delusi che hanno condotto il loro lavoro fino a un certo punto, per vedere poi gli

animali o le piante tornare al punto da dove erano partiti. Nonostante gli

strenui tentativi nel corso di due o tre secoli, non è mai stato possibile produrre

una rosa blu o un tulipano nero.137

Luther Burbank, considerato l'allevatore più competente di tutti i

tempi, esprime questo fatto quando afferma che "vi sono dei limiti allo

sviluppo possibile, e questi obbediscono a una legge".138 Affrontando

questo argomento, lo scienziato danese W. L. Johannsen ha commentato:

Le variazioni enfatizzate da Darwin e Wallace non possono essere

selettivamente spinte oltre un certo limite, in quanto tale variabilità non

contiene il segreto della "partenza indefinita".139

Le pretese evoluzioniste sulla resistenza

agli antibiotici e l'immunità

Gli evoluzionisti sostengono che la resistenza sviluppata dai batteri

contro gli antibiotici e da alcuni insetti nei confronti del DDT costituisca

una prova a favore della loro teoria. Li ritengono esempi di resistenza

acquisita e d' immunità provocati dalle mutazioni avvenute negli esseri

viventi esposti a queste sostanze.

Sia nel caso dei batteri che degli insetti queste caratteristiche non

furono successivamente acquisite contro il DDT e gli antibiotici in seguito

a mutazioni. Alcune variazioni di questi esseri viventi possedevano

queste caratteristiche già prima che l'intera popolazione fosse soggetta a

queste sostanze. Scientific American, per quanto sia una rivista

completamente evoluzionista, ammette nel numero di marzo 1998:

Molti batteri possedevano una resistenza genetica anche prima che

entrassero nell'uso gli antibiotici commerciali. Gli scienziati non

conoscono esattamente la ragione per cui questi geni si siano evoluti e siano

stati mantenuti.140

162

Page 163: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'informazione genetica che fornisce la resistenza, esistita prima

dell'esposizione agli antibiotici, non può essere spiegata dagli

evoluzionisti, rivelando la falsità della loro teoria.

Il fatto che la resistenza ai batteri fosse presente prima della scoperta

degli antibiotici è ammesso anche dal Medical Tribune, un'importante

rivista scientifica, nel numero del 29 dicembre 1998. L'articolo tratta un

evento interessante: durante uno studio condotto nel 1986, vennero

scoperti i corpi preservati nel ghiaccio di alcuni marinai morti di malattia

durante una spedizione polare nel 1845. Si rinvennero alcuni tipi di batteri

comuni nel XIX secolo, i quali vennero analizzati; con grande sorpresa, i

ricercatori scoprirono che questi erano resistenti a molti moderni

antibiotici sviluppati soltanto nel corso del XX secolo.141

È ben noto nei circoli medici che tale sorta di resistenza fosse

presente in molte popolazioni di batteri prima della scoperta della

penicillina. È, quindi, del tutto falso sostenere che la resistenza dei batteri

costituisca uno sviluppo evolutivo. Com'è, dunque, avvenuto il processo

della cosiddetta "acquisizione batterica di immunità"?

La resistenza dei batteri agli antibiotici

I batteri presentano numerose variazioni all'interno dei loro tipi.

Alcune di queste contengono le informazioni genetiche per resistere a

differenti droghe, prodotti chimici e altre sostanze. Quando i batteri come

gruppo sono esposti a un certo tipo di droga, quelli che non sono ad essa

resistenti vengono distrutti, mentre gli altri sopravvivono e hanno

maggiore possibilità di riprodursi. I batteri non resistenti scompaiono

presto dalla popolazione e vengono rimpiazzati dagli altri, i quali si

riproducono con rapidità. Si costituisce, infine, una colonia batterica

formata unicamente di individui resistenti a quel particolare antibiotico,

che, da quel momento, diventa inefficace contro tale tipo. Il punto cruciale

è che i batteri rimangono gli stessi e la specie rimane la stessa.

È importante notare, a questo punto, che, contrariamente a quanto

affermato dagli evoluzionisti, non avviene alcun processo evolutivo in cui

Le affermazioni degli evoluzionisti e la realtà 163

Page 164: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

i batteri mutino e si trasformino in discendenze di batteri resistenti a

causa dell'esposizione agli antibiotici, acquisendo così una nuova

informazione genetica. Ciò che si verifica è soltanto un'eliminazione di

particolari variazioni batteriche dalla popolazione, le quali erano co-

esistite sin dai primordi. Questo non determina l'emergere di una nuova

specie di batteri: non è "evoluzione". Al contrario, una o più delle

variazioni esistenti scompaiono, che è esattamente il processo opposto,

dal momento che l'informazione genetica è andata perduta.

Immunità degli insetti al DDT

Un altro fatto che gli evoluzionisti tentano di distorcere al fine di

trasformarlo in prova a loro sostegno è l'immunità al DDT

"apparentemente" acquisita dagli insetti, che abbiamo menzionato al

principio del capitolo. Tale immunità si sviluppa in modo analogo alla

resistenza batterica agli antibiotici. Non si può in alcun modo dire che

l'immunità al DDT sia stata "acquisita" dai membri della popolazione di

insetti. Alcuni di essi erano già immuni al DDT. Dopo la scoperta di

questo prodotto, gli insetti che vi erano stati esposti ma che non

disponevano dell'immunità furono eliminati dalla popolazione, ovvero, si

estinsero. Coloro che erano immuni, e che erano dapprincipio una

minoranza, aumentarono nel corso del tempo. L'intera specie di insetti

divenne, infine, una popolazione i cui membri erano del tutto immuni.

Quando ciò avvenne, il DDT cessò di essere effettivo contro di essi. A tale

fenomeno si fa solitamente, sebbene erroneamente, riferimento con il

termine "acquisizione dell'immunità al DDT da parte degli insetti".

Il biologo evoluzionista Francisco Ayala ammette questa realtà

quando scrive che "le varianti genetiche richieste per la resistenza ai più

diversi tipi di pesticidi erano apparentemente presenti in ognuna delle

popolazioni esposte a questi composti creati dall'uomo".142

Ben consapevoli che la maggioranza della gente non ha avuto alcuna

opportunità di compiere studi di microbiologia, gli evoluzionisti si

valgono dell'inganno allorquando affrontano l'argomento dell'immunità e

164

Page 165: L'inganno dell'evoluzione. italian

della resistenza. Utilizzano spesso questi esempi come prove inconfutabili

dell'evoluzione. Come dovrebbe essere ora chiaro, né la resistenza dei

batteri agli antibiotici né l'immunità degli insetti al DDT offre una prova

per l'evoluzione, bensì dei buoni esempi dei metodi di distorsione e di

inganno a cui gli evoluzionisti sono ricorsi per giustificare la loro teoria.

La falsità degli organi rudimentali

Per lungo tempo, il concetto di "organi rudimentali" apparve

frequentemente nella letteratura evoluzionista come "prova"

dell'evoluzione. Venne, infine, messo a riposo quando fu dimostrata la

sua invalidità. Molti evoluzionisti, tuttavia, vi credono ancora e qualcuno

tenta talvolta di proporre gli "organi rudimentali" come valida

giustificazione della sua teoria.

Tale nozione fu avanzata per la prima volta un secolo fa. Come

direbbero gli evoluzionisti, sono esistiti nei corpi di alcune creature un

numero di organi non funzionali. Questi organi erano stati ereditati dai

progenitori ed erano gradualmente divenuti rudimentali a seguito del

mancato uso. L'intera ipotesi è alquanto anti-scientifica ed è interamente

fondata su una conoscenza insufficiente. Questi "organi non funzionali"

erano in realtà organi le cui "funzioni non erano ancora state scoperte".

Ciò è confermato dal graduale, seppur sostanziale, decremento della

lunga lista di organi rudimentali citati dagli evoluzionisti. S. R. Scadding,

per quanto evoluzionista, confermò la validità di questo fatto in un

articolo dal titolo "Possono gli organi rudimentali costituire una prova

dell'evoluzione?" pubblicato su Evolutionary Theory:

Dal momento che non è possibile identificare senza ambiguità strutture inutili

e dal momento che la struttura dell'argomento utilizzata non è scientificamente

valida, concludo che "gli organi rudimentali non forniscono alcuna

prova speciale per la teoria dell'evoluzione.143

La lista di organi rudimentali compilata dall'anatomista tedesco R.

Wiedersheim nel 1895 comprese approssimativamente 100 organi, inclusi

l'appendice e il coccige. Grazie ai progressi della scienza, venne scoperto

Le affermazioni degli evoluzionisti e la realtà 165

Page 166: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

che tutti gli organi inclusi nella lista diWiedersheim avevano in realtà funzioni moltoimportanti per il corpo. Ad esempio, si scoprì chel'appendice, che si supponeva fosse un organorudimentale, era in realtà un organo linfatico checombatteva le infezioni del corpo. Questo fattovenne chiarito nel 1997: "Altri organi corporei etessuti – il timo, il fegato, la milza, l'appendice, ilmidollo osseo e piccoli cumuli di tessuti linfaticicome le tonsille in gola e le placche di Peyernell'intestino tenue– fanno parte del sistemalinfatico. Anch'essi aiutano il corpo nella lottacontro le infezioni."144

Venne, inoltre, scoperto che le tonsille, cheerano state incluse nella lista, svolgevano un ruolosignificativo nel proteggere la gola contro leinfezioni, in particolare fino all'adolescenza. Si è anche compreso che ilcoccige, all'estremità della colonna vertebrale, sostiene le ossa attorno albacino ed è il punto di convergenza di alcuni piccoli muscoli. Negli annisuccessivi, si scoprì che il timo stimolava il sistema immunitario nel corpoumano attivando le cellule T; che la ghiandola pineale era incaricata dellasecrezione di alcuni ormoni importanti; che la ghiandola tiroideaprovvedeva alla solida crescita dei neonati e dei bambini; che laghiandola pituitaria controllava il corretto funzionamento di molteghiandole ormonali. Tutti questi erano un tempo considerati "organirudimentali". La plica semilunare nell'occhio, che Darwin considerò unorgano rudimentale, svolge in realtà il compito di pulire e lubrificare ilglobo oculare.

Quanto affermato dagli evoluzionisti riguardo agli organirudimentali conteneva un grave errore logico. Come si è detto, essiaffermavano che tali organi erano stati ereditati dai progenitori. Moltiorgani "rudimentali" non erano, tuttavia, presenti in quelle specie viventiche si consideravano gli antenati degli esseri umani! Ad esempio,

166

Tutte gli esempi diorgani rudimentali sonostati smentiti nel corsodel tempo. È il casodella plica semilunaredell'occhio, menzionatanelle Origini comestruttura rudimentale,della quale ai nostrigiorni è statadimostrata la completafunzionalità,sconosciuta al tempo diDarwin. Questo organolubrifica il globooculare.

Page 167: L'inganno dell'evoluzione. italian

l'appendice non esiste in alcune specie di scimmie. Il noto biologo H.

Enoch, che mise in dubbio la suddetta teoria, evidenziò l'errore logico in

essa insito con le seguenti parole:

Le scimmie possiedono un'appendice, mentre non è così per i loro parenti meno

diretti, le scimmie inferiori; appare di nuovo tra i mammiferi quali l'opossum.

Come possono spiegare tutto ciò gli evoluzionisti?145

Semplicemente, lo scenario degli organi rudimentali avanzato dagli

evoluzionisti contiene una moltitudine di seri errori di logica ed è stato

scientificamente confutato. Non esiste alcun organo rudimentale ereditato

nel corpo umano, dal momento che gli esseri umani non si sono evoluti

da altre creature per azione del caso ma furono creati nella loro attuale,

completa e perfetta forma.

Il mito dell'omologia

Le somiglianze strutturali tra specie differenti sono dette in biologia

"omologie". Gli evoluzionisti tentano di presentare tali somiglianze come

prove della teoria in cui credono.

Darwin pensava che le creature con organi similari (omologhi)

avessero una reciproca relazione evolutiva e che tali organi dovessero

costituire l'eredità di un comune antenato. Secondo questo assunto, sia il

piccione che l'aquila avevano ali; quindi, i piccioni, le aquile, e tutti gli

altri uccelli provvisti di ali si supponeva che si fossero evoluti da un

comune antenato.

L'omologia è una tesi ingannevole avanzata senza il supporto di

alcuna prova, se non quella di un'apparente somiglianza fisica. Questo

argomento non è mai stato verificato neppure da una singola scoperta

concreta fin dai tempi di Darwin. In nessuno strato geologico si è mai

rinvenuto un fossile dell'immaginario antenato comune delle creature con

strutture omologhe. Inoltre, ciò che segue appaleserà il fatto che

l'omologia non fornisce alcuna prova all'evoluzione.

1. È possibile riscontrare organi omologhi in creature di specie

completamente differenti, tra cui gli evoluzionisti non sono in grado di

Le affermazioni degli evoluzionisti e la realtà 167

Page 168: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

stabilire alcuna sorta di relazioni evolutive.

2. I codici genetici di alcune creature che presentano organi omologhi

sono completamente diversi tra loro.

3. Gli sviluppi embriologici di organi omologhi in creature diverse

sono del tutto diffferenti.

Esaminiamo ora, singolarmente, ognuno di questi punti.

Organi similari in specie viventi completamente differenti

Esiste un certo numero di organi omologhi in comune tra specie

differenti, tra le quali gli evoluzionisti non sono in grado di stabilire alcun

tipo di relazione evolutiva. Le ali ne sono un esempio. Oltre agli uccelli,

anche dei mammiferi come i pipistrelli ne sono provvisti, degli insetti e

alcuni dinosauri, che sono dei rettili estinti. Neppure gli evoluzionisti

stabiliscono una relazione o una parentela tra queste quattro differenti

classi di animali.

Un altro esempio sorprendente è l'incredibile somiglianza e

similarità strutturale osservata negli occhi di creature differenti. Ad

esempio, il polpo e l'uomo sono due specie estremamente differenti, tra

cui è impossibile qualsiasi tipo di relazione evolutiva, tuttavia gli occhi di

entrambi sono molto simili in termini di struttura e funzione. Neppure gli

evoluzionisti pretendono che vi sia un antenato comune tra le due specie

sebbene presentino tale similarità. Questo e numerosi altri esempi

confutano scientificamente l'asserzione che "organi omologhi provano

che le specie viventi si sono evolute da un antenato comune".

In realtà, gli organi omologhi dovrebbero essere fonte di grave

imbarazzo per gli evoluzionisti. Le confessioni del noto evoluzionista

Frank Salisbury, che rivelano come specie estremamente differenti

presentino occhi simili, sottolineano l'impasse dell'omologia:

Anche qualcosa di talmente complesso come l'occhio è apparso parecchie

volte; ad esempio nei calamari, nei vertebrati e negli artropodi. È già

abbastanza difficile render conto dell'origine di ciò una sola volta, ma il

pensiero di doverlo ripetere più volte,in accordo alla moderna teoria

sintetica, mi provoca un giramento di testa.146

168

Page 169: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'impasse genetica e embriologica dell'omologia

Affinché la teoria evoluzionista sull'omologia possa essere presa sulserio, gli organi simili (omologhi) nelle differenti creature dovrebberopresentare un simile (omologo) codice del DNA. Tuttavia, non è così. Inmolti casi la codificazione genetica è molto differente. Inoltre, codicigenetici simili nel DNA di creature differenti sono spesso associati aorgani completamente differenti.

Michael Denton, un professore australiano di biochimica, descrivenel suo libro Evolution: A Theory in Crisis il vicolo cieco che incontra l'inter-pretazione evoluzionista dell'omologia: "Le strutture omologhe sonospesso contraddistinte da sistemi genetici non omologhi e il concetto diomologia può essere raramente esteso all'embriologia."147

Per poter sostenere la validità della teoria dell'omologia, lo sviluppoembriologico (gli stadi di sviluppo nell'uovo o nell'utero materno) dellespecie con organi omologhi dovrebbe presentare un parallelismoreciproco. In realtà, lo sviluppo embriologico di tali organi ècompletamente differente per ogni specie vivente.

Per concludere, si può affermare che la ricerca genetica eembriologica ha definitivamente confutato la definizione di Darwin che ilconcetto di omologia sia una "prova dell'evoluzione degli esseri viventida un comune antenato." A questo riguardo, la scienza ha provato perl'ennesima volta la falsità della tesi darvinista.

Invalidità dell'omologia molecolare

La pretesa degli evoluzionisti che l'omologia costituisca una provadell'evoluzione è invalidata non solo al livello degli organi, ma anche aquello molecolare. Essi affermano infatti che i codici del DNA o lestrutture proteiche di differenti specie viventi siamo simili e che talecarattere sia una prova della loro evoluzione da un comune progenitore.Per esempio, è regolarmente affermato nella stampa evoluzionista che "c'èuna grande somiglianza tra il DNA di un umano e il DNA di unascimmia" per dimostrare l'esistenza di una relazione evolutiva tra l'uomoe la scimmia.

Le affermazioni degli evoluzionisti e la realtà 169

Page 170: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Il più vistoso esempio di tale sorta di argomento riguarda la presenzadi 46 cromosomi negli esseri umani e di 48 in alcune scimmie tra cui gliscimpanzé. Gli evoluzionisti considerano la prossimità nel numero dicromosomi tra le due differenti specie una testimonianza della relazioneevolutiva. Nondimeno, se questo argomento fosse vero, l'uomo avrebbeun parente ancora più stretto: la patata. Il numero dei cromosomi presentinella patata è molto più vicino a quello degli umani che nel caso deigorilla o degli scimpanzé: è pari a 46! In altre parole, gli esseri umani e lepatate hanno lo stesso numero di cromosomi! Questo è un singolare,seppur comico esempio che mostra come le similitudini nel DNA nonpossano essere considerate una prova della relazione evolutiva.

Per l'altro verso, esistono enormi differenze molecolari tra quellecreature che sembrano molto simili e imparentate. Ad esempio, lastruttura del citocroma-C, una delle proteine vitali per la respirazione,risulta incredibilmente diversa tra esseri viventi appartenenti alla stessaclasse. Sulla base delle ricerche condotte in questo campo, la differenza tradue specie di rettili è maggiore di quella tra un uccello e un pesce o unpesce e un mammifero. Un altro studio ha mostrato che la differenzamolecolare tra alcuni uccelli è superiore a quella tra alcuni uccelli e imammiferi. È stato inoltre scoperto che la differenza molecolare tra batteriche appaiono molto simili è maggiore di quella tra tra mammiferi e anfibio insetti.148 Simili confronti sono stati condotti nei casi di emoglobina,mioglobina, ormoni e geni con analoghi risultati.149

A proposito di queste e di altre scoperte correlate,Michael Denton ha commentato:

A livello molecolare ogni classe è unica, isolata e

disgiunta da passaggi intermedi. Così, le molecole, come i

fossili, non hanno fornito gli elusivi passaggi intermedi tanto a

lungo cercati dalla biologia evolutiva... A livello molecolare,

nessun organismo è "ancestrale" o "primitivo"

comparato ai suoi parenti... Non c'è dubbio che se questa

prova molecolare fosse stata disponibile un secolo fa... l'idea di

evoluzione organica non sarebbe mai stata accettata.150

170

Professor MichaelDenton:

"L'evoluzionismo èuna teoria in crisi."

Page 171: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il mito della ricapitolazione embriologica

Ciò che una volta era chiamato "teoria della ricapitolazione" è statoda lungo tempo rimosso dalla letteratura scientifica, sebbene vengaancora presentato come una realtà da alcune pubblicazioni evoluzioniste.Il termine "ricapitolazione" è un condensato del detto "l'ontogenesiricapitola la filogenesi" proposto dal biologo evoluzionista Ernst Haeckelalla fine del XIX secolo.

La teoria avanzata da Haeckel postula che gli embrioni viventiripercorrano il processo evolutivo dei loro progenitori. Egli teorizzò chenel corso del suo sviluppo nell'utero materno, l'embrione umanodapprima mostri le caratteristiche di un pesce, poi di un rettile ed infinequelle umane. Da allora è stato provato che questa teoria non è altro cheuna fantasia. È ormai noto che le "branchie" che ipoteticamente appaiononei primi stadi dell'embrione umano sono in realtà le fasi iniziali delcondotto uditivo medio, della paratiroide e del timo. La parte embrionaleche venne paragonata al "sacco vitellino" si è rivelata una sacca cheproduce sangue per l'infante. La parte che è stataidentificata come una "coda" da Haeckel e daisuoi successori è in realtà la spina dorsale, laquale rassomiglia ad una coda solo perchéprende forma prima delle gambe.

Questi fatti sono universalmente noti nelmondo scientifico e sono accettati anche daglistessi evoluzionisti. George Gaylord Simpson,uno dei fondatori del neo-darvinismo, scrive:

Haeckel travisò il principio evolutivo coinvolto. È

ora fermamente stabilito che l'ontogenesi non

ripete la filogenesi.151

In un articolo pubblicato su AmericanScientist si legge:

La legge biogenetica è sicuramente morta

stecchita. È stata infine esorcizzata dai manuali di

Le affermazioni degli evoluzionisti e la realtà 171

Haeckel era unevoluzionista sotto

molti rispetti perfinopiù ardente di Darwin.

Per questa ragione,egli non esitò adistorcere i dati

scientifici e a produrrevarie falsificazioni.

Page 172: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

biologia nel corso degli anni Cinquanta. Come oggetto di serie indagini si

estinse durante gli anni Venti...152

Un altro interessante aspetto della "ricapitolazione" fu Ernst Haeckelstesso, un ciarlatano che falsificò i suoi disegni al fine di promuovere ladottrina da lui avanzata. Le falsificazioni di Haeckel pretesero di mostrareche gli embrioni dei pesci e dell'uomo erano simili. Quando vennescoperto, si difese accusando anche altri evoluzionisti di aver commessosimili colpe:

Dopo questa compromettente confessione di "falsificazione" io dovrei

considerarmi condannato e annichilito, se non avessi la consolazione di

vedere accanto a me sul banco degli imputati centinaia di colleghi colpevoli, tra

cui molti dei più fidati osservatori e dei più stimati biologi. La grande

maggioranza di tutti i diagrammi presenti nei migliori testi di biologia, nei

trattati e nei giornali presenta lo stesso grado di "falsificazione", in quanto sono

tutti inesatti e più o meno manipolati, schematizzati e costruiti.153

Vi sono quindi "centinaia di colleghi colpevoli, tra cui molti dei piùfidati osservatori e dei più stimati biologi" i cui testi sono pieni dipregiudizi, distorsioni e anche falsificazioni. Ciò è dovuto al fatto che tutticostoro si sono auto-condizionati al fine di sostenere la causa della teoriaevolutiva, sebbene non esista neppure un briciolo di prova scientifica ingrado di avallarla.

172

Dopo essere state definiteun'eredità di antenati

passati, le pieghe sugliembrioni umani sono oggiconsiderate diversamente.È stato dimostrato che gli

embrioni umani nonricapitolano la storiaevolutiva dell'uomo.

GLI EMBRIONI UMANI NON HANNO LE BRANCHIE

Page 173: L'inganno dell'evoluzione. italian

La teoria dell'evoluzione:

una predisposizione al

materialismo

14

Quanto è stato esposto in questo libro dimostra la fondamentale

mancanza di basi scientifiche della teoria evoluzionista, che

entra anzi in conflitto con le nuove scoperte. In altre parole, il

potere che la sostiene non è la scienza. L'evoluzione può essere difesa da

alcuni "scienziati", ma deve esserci un altro agente essenziale all'opera.

L'altro agente è la filosofia materialistica, il cui pensiero è uno dei più

antichi della storia. La sua caratteristica basilare è la considerazione della

materia come un assoluto. Secondo questa filosofia, la materia è infinita e

compone tutto ciò che esiste. Questo approccio rende necessariamente

impossibile la credenza in un Creatore. Il materialismo è stato quindi per

lungo tempo ostile a ogni tipo di fedi religiose.

La questione verte così sulla correttezza del punto di vista

materialistico. Un metodo per verificare la veridicità di assunti filosofici

che siano in relazione con la scienza è proprio l'analisi scientifica di essi.

Ad esempio, nel X secolo un filosofo avrebbe potuto sostenere l'esistenza

sulla superficie lunare di un albero divino sui cui rami sarebbero cresciute

come frutti tutte le cose viventi, le quali sarebbero poi cadute sulla terra.

Alcune persone avrebbero potuto trovare questa filosofia attraente e

avrebbero potuto crederci. Ma nel XX secolo, in un tempo in cui gli

uomini hanno camminato sulla luna, non è possibile presentare tale

filosofia. L'esistenza dell'albero può essere determinata con metodi

scientifici, cioè, per mezzo dell'osservazione e della sperimentazione.

È perciò possibile investigare con metodi scientifici le asserzioni dei

materialisti: ovverosia, che la materia sia esistita eternamente e che possa

organizzare se stessa e dare origine alla vita senza l'intervento di un

CAPITOLO

Page 174: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Creatore sovra-materiale. Nel fare ciò, vediamo che il materialismo è già

crollato, in quanto l'idea che la materia sia esistita sin dall'eternità è stata

abbattuta dalla teoria del Big Bang, che dimostra come l'universo sia

stato creato dal nulla. L'asserzione che la materia si sia auto-organizzata

e abbia dato origine alla vita non è altro che la "teoria dell'evoluzione"

–quella che è stata esaminata in questo libro e di cui abbiamo dimostrato

il fallimento.

Se si è tuttavia determinati a credere nel materialismo e si è disposti

a porre tale filosofia di fronte a tutto, allora non si agisce in questo modo.

Se si è "prima materialisti poi scienziati", allora non si abbandona il

materialismo quando si vede che l'evoluzione è smentita dalla scienza. Al

contrario, si tenta di sostenerlo e di salvarlo in qualunque modo

servendosi dell'evoluzione. Questo è esattamente ciò che viene predicato

da quegli evoluzionisti che difendono oggi la loro teoria.

È degno di nota il fatto che essi stessi talvolta confessino la loro

posizione. Un notissimo genetista ed evoluzionista dichiarato, Richard C.

Lewontin dell'Università di Harvard, confessa di essere "prima un

materialista e poi uno scienziato" con queste parole:

Non è che i metodi e le istituzioni della scienza ci costringano in qualche modo

ad una spiegazione materiale del mondo fenomenico, ma, al contrario, siamo

noi che siamo spinti dalla nostra aderenza a priori alle cause materiali

a creare un apparato di investigazioni e una serie di concetti che producono delle

spiegazioni materiali, senza alcuna considerazione per quanto ciò possa essere

contrario all'intuizione o mistificante per i non-iniziati. Nondimeno, il

materialismo è assoluto, perciò non possiamo permettere l'accesso a un

Piede Divino.154

La locuzione "a priori" utilizzata da Lewontin è molto importante.

Questo termine filosofico si riferisce a una presupposizione che non si

fonda su alcuna conoscenza sperimentale. Un pensiero è a priori quando

lo si considera giusto e accettato senza l'ausilio di informazioni che ne

convalidino la correttezza. Come Lewontin afferma apertamente, il

materialismo è un "a priori" per gli evoluzionisti ed essi tentano di

174

Page 175: L'inganno dell'evoluzione. italian

adattare la scienza a questo dato. Poiché il materialismo deve negare

l'esistenza di un Creatore, essi colgono l'unica alternativa disponibile,

ovvero la teoria dell'evoluzione. Non ha importanza che questa teoria sia

stata confutata da fatti scientifici; simili scienziati l'hanno accettata come

corretta "a priori".

Tale contegno pregiudiziale conduce gli evoluzionisti a credere che

"la materia inconsapevole abbia composto se stessa", un'affermazione non

solo contraria alla scienza, ma anche alla ragione. Un professore di

chimica presso l'Università di New York ed esperto di DNA, Robert

Shapiro, che già abbiamo citato, parla della fede degli evoluzionisti e del

dogma materialista su cui è basata nei termini seguenti:

Un altro principio evolutivo è quindi necessario per permetterci di superare la

distanza tra le miscele di semplici prodotti chimici naturali e il primo effettivo

replicatore. Questo principio non è stato ancora dettagliatamente descritto o

dimostrato, ma è stato anticipato ed ha ricevuto dei nomi, quali evoluzione

chimica e auto-organizzazione della materia. L'esistenza del principio è tenuta

per certa nella filosofia del materialismo dialettico, come dimostra la sua

applicazione alle origini della vita da parte di Alexander Oparin...155

La propaganda evoluzionista, la cui presenza è costante negli organi

dirigenti dei media occidentali e nelle famose e "stimate" riviste

scintifiche, è il risultato di questa necessità ideologica. Poiché l'evoluzione

è considerata indispensabile, è stata trasformata in un tabù dai circoli

occidentali che stabiliscono gli standard della scienza.

Vi sono scienziati che si ritrovano in una situazione tale da essere

costretti a difendere questa teoria artificiosa o per lo meno ad evitare di

pronunciare anche una sola parola ad essa contraria al fine di

mantenere la loro reputazione. Gli accademici nei paesi occidentali sono

obbligati a pubblicare i loro articoli su certe riviste scientifiche per

ottenere o mantenere la cattedra. Tutte queste riviste che si occupano di

biologia sono controllate da evoluzionisti, i quali rifiutano qualsiasi

articolo contrario alla loro teoria, sotto la cui egemonia ogni biologo deve

condurre i suoi studi. Anche loro fanno parte dell'ordine stabilito che

La teoria dell'evoluzione: una predisposizione al materialismo 175

Page 176: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

considera l'evoluzione come una necessità ideologica, per questo motivo

difendono ciecamente tutte le "coincidenze impossibili" che abbiamo

esaminato in questo libro.

Confessioni materialiste

Il biologo tedesco Hoimar Von Dithfurt, noto evoluzionista, è un

buon caso di fanatismo materialistico. Dopo aver citato un esempio

dell'estremamente complessa composizione della vita, Dithfurt discute se

essa possa essere emersa casualmente:

È possibile che in realtà tale armonia sia emersa soltanto a seguito di fortuite

coincidenze? Questa è la questione principale dell'intera evoluzione biologica.

Rispondere "Si, è possibile" è qualcosa di simile a verificare la fede nella

moderna scienza della natura. Criticamente parlando, possiamo affermare che

chi accetta la moderna scienza della natura non ha altra alternativa che la

risposta affermativa, nel tentativo di spiegare i fenomeni naturali in modi

comprensibili evitando ogni interferenza metafisica. Nondimeno, spiegare tutto

per mezzo delle leggi della natura, ovvero, tramite le coincidenze, è un segno che

egli non ha altro luogo in cui scappare. In quanto, cos'altro potrebbe fare oltre a

credere nelle coincidenze?156

Certamente, come scrive Dithfurt, l'approccio scientifico materialista

adotta come principio di base per spiegare la vita la negazione di ogni

"interferenza soprannaturale", ovvero la creazione. Accolto tale principio,

anche le cose più impossibili vengono accettate. È possibile trovare

esempi di simile dogmatismo in quasi tutta la letteratura evoluzionista. Il

prof. Ali Demirsoy, il famoso paladino della teoria evoluzionista in

Turchia, è solo uno dei tanti. Come è già stato messo in evidenza, secondo

quest'ultimo: la probabilità della formazione coincidentale del citocroma-

C, una proteina essenziale all'esistenza, è "così improbabile come la

possibilità che una scimmia scriva la storia dell'umanità con una

macchina da scrivere senza commettere errori".157

Non c'è dubbio che accettare tale possibilità significhi opporsi ai

principi della ragione e del senso comune. Anche una sola lettera scritta

176

Page 177: L'inganno dell'evoluzione. italian

correttamente su una pagina conferma l'intervento di una persona.

Quando poi si vede un libro di storia, aumenta anche la certezza. Nessuno

che sia sano di mente potrebbe accettare che la composizione di tale libro

possa essere frutto del caso.

È nondimeno interessante constatare che lo "scienziato evoluzionista"

prof. Ali Demirsoy accetti proposizioni irrazionali di tal sorta:

La teoria dell'evoluzione: una predisposizione al materialismo 177

La sola ragione per cui la teoria di Darwin è ancora difesa, nonostante l'ovvia

confutazione da parte della scienza, è il suo stretto legame con il materialismo. Il

fatto che Darwin abbia applicato alle scienze naturali la filosofia materialista, spiega

il motivo per cui i sostenitori di quest'ultima, per lo più marxisti, continuano a

difendere il darvinismo con ogni mezzo.

Uno dei più famosi paladini contemporanei della teoria evoluzionista, il biologo

Douglas Futuyma, ha scritto: "Insieme alla teoria materialistica della storia di Marx...

la teoria dell'evoluzione di Darwin fu un caposaldo cruciale del meccanicismo e del

materialismo." Questa è una chiara ammissione che rivela perché tale teoria rivesta

tanta importanza per i suoi fautori.1

Un altro noto evoluzionista, il paleontologo Stephen J. Gould, ha detto: "Darwin ha

attribuito una consistente visione filosofica materialista alla sua interpretazione

della natura".2 Leon Trotsky, uno degli ideologi della rivoluzione comunista russa

insieme a Lenin, ha commentato: "La scoperta di Darwin fu il più elevato trionfo

della dialettica nell'intero ambito della materia organica."3 La scienza ha tuttavia

dimostrato che il darvinismo non rappresentò una vittoria per il materialismo, ma

piuttosto un segnale della sua sconfitta.

1. Douglas Futuyma, Evolutionary Biology, 2 ed., Sunderland, MA: Sinauer, 1986, p.3.2. Alan Woods e Ted Grant, "Marxism and Darwinism", Reason in Revolt: Marxism andModern Science, London, 1993.3. Alan Woods e Ted Grant, "Marxism and Darwinism", London, 1993.

Trotsky Darwin Marx

DARVINISMO E MATERIALISMO

Page 178: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

La probabilità della formazione di una sequenza di citocroma-C è probabilmente

pari a zero. Ovverosia, se la vita richiede una certa sequenza, si potrebbe dire

che questa ha la probabilità di realizzarsi verosimilmente una sola volta

nell'intero universo. Diversamente, alcuni poteri metafisici al di là della

nostra definizione sarebbero dovuti intervenire nella sua formazione. Accettare

quest'ultima proposizione non è tuttavia appropriato agli scopi della scienza.

Noi dobbiamo, dunque, prendere in esame la prima ipotesi.158

Demirsoy prosegue affermando di ammettere l'impossibile pur di"non accettare poteri metafisici", ovvero, rifiutare la creazione da parte diAllah. Non è quindi sorprendente che, parlando dell'origine dellamitocondria nella cellula, Demirsoy accetti apertamente il concetto dicoincidenza, per quanto sia "del tutto contrario al pensiero scientifico":

Il cuore del problema è come la mitocondria abbia potuto acquisire questo

aspetto, in quanto, che ciò possa essere attribuito al caso anche per un solo

individuo, richiede probabilità estreme che risultano incomprensibili... Gli

enzimi, che provvedono alla respirazione e al funzionamento come catalizzatori

ad ogni passo in una forma differente, costituiscono l'essenza del meccanismo.

Una cellula deve contenere in forma completa questa sequenza di enzimi,

altrimenti è senza senso. In questo caso, nonostante ciò sia contrario al

pensiero biologico, per evitare una spiegazione o una speculazione ancora più

dogmatica, dobbiamo accettare, seppure con qualche riluttanza, che gli enzimi

della respirazione siano esistiti in forma completa nella cellula, prima che

questa venisse per la prima volta in contatto con l'ossigeno.159

La conclusione da trarre da siffatte dichiarazioni è che l'evoluzionenon è assolutamente una teoria costituita sulla base di ricerchescientifiche. Al contrario, la forma e la sostanza di essa furono dettatedalle necessità della filosofia materialistica. Divenne quindi una fede o undogma, nonostante i concreti fatti scientifici. È possibile, inoltre, intenderechiaramente dalla letteratura evoluzionista che tutti questi sforzi tendonoa un "fine", che è quello di impedire qualsiasi fede nella Creazione.

Gli evoluzionisti definiscono tale proposito "scientifico". Ciò a cuiessi fanno riferimento, tuttavia, non è la scienza, ma la filosofiamaterialistica. Il materialismo rifiuta radicalmente l'esistenza di qualsiasi

178

Page 179: L'inganno dell'evoluzione. italian

Costituendo il fondamento fi-losofico dell'evoluzionismo, ilmaterialismo ottocentesco hasostenuto che l'universo fosseesistito fin dall'eternità, che nonfosse stato creato e che il mondoorganico potesse essere spiegatoin termini di interazione dimateria. Le scoperte della scienzanel corso del XX secolo, tuttavia,

hanno completamente confutato queste ipotesi.La supposizione che l'universo sia esistito finodall'eternità è stata spazzata via dalla scopertadel cosiddetto "Big-Bang", ovverosia, la grandeesplosione avvenuta all'incirca 15 miliardi dianni fa che ha dato origine all'universo. Il Big-Bang mostra che tutte le sostanze fisichepresenti nell'universo sono pervenute all'esseredal nulla: in altre parole, sono state create. Unodei più celebri paladini del materialismo, ilfilosofo ateo Anthony Flew, ammette:

La confessione è notoriamente buona perl'anima. Comincerò quindi confessandoche l'ateo Stratone sarebbe imbarazzatodal contemporaneo consenso ottenutodalla cosmologia (Big-Bang). Poichésembra che i cosmologi stianoscientificamente provando ... chel'universo ha avuto un principio.1

Il Big-Bang dimostra anche che l'universo è, adogni livello, opera di una creazione controllata.Ciò è reso evidente dall'ordine seguito al Big-Bang, troppo perfetto per essersi formato aseguito di un'esplosione incontrollata. Il famosofisico Paul Davies spiega questa situazione:

È difficile resistere all'impressione che lapresente struttura dell'universo,all'apparenza così sensibile alle minimealterazioni numeriche, non sia statapiuttosto ponderata attentamente...L'apparentemente miracolosa coinci-denza di valori numerici che la natura haassegnato alle sue costanti fondamentalirimane la prova più astringente aconferma di un disegno cosmico.2

La stessa realtà ha indotto un professore diastronomia americano, George Greenstein, adire:

Esaminando attentamente tutte le prove,si presenta con insistenza il pensiero chedebba esservi coinvolta una qualcheforza – o piuttosto Forza – soprannatu-rale.3

L'ipotesi materialistica che la vita possa esserespiegata unicamente in termini di interazioni dimateria è così crollata di fronte alle scopertedella scienza. In particolare, l'origine dell'infor-mazione genetica che determina tutti gli esseriviventi non può in nessun modo esseredecifrata da alcun agente puramente materiale.Uno tra i principali difensori della teoriaevoluzionista, George C. Williams, ammettequesta realtà in un articolo scritto nel 1995:

I biologi evoluzionisti non sono riusciti acomprendere che il loro lavoro coinvolgedue ambiti più o meno incommensurabili:quello dell'informazione e quello dellamateria... il gene è un pacco diinformazioni, non un oggetto... Questidescrittori poco capaci considerano lamateria e l'informazione due distintidomini di esistenza, che devono esserediscussi separatamente, nei loro propritermini.4

Questa situazione prova la realtà di unaSapienza sopra-materiale che determinal'esistenza dell'informazione genetica. Per lamateria è impossibile produrre informazioniall'interno di se stessa. Il direttore dell'Istitutodi Fisica e Tecnologia della Germania Federale,il professor Werner Gitt, nota:

Tutte le esperienze indicano che ènecessario un pensiero il quale eserciti lasua libera volontà, conoscenza ecreatività. Non esiste alcuna legge dinatura o sequenza di eventi nota in gradodi causare l'autonoma produzione diinformazioni nella materia.5

Tutti questi fatti scientifici rivelano chel'universo e tutti gli esseri viventi sono opera diun Creatore, il Quale possiede un potere ed unaconoscenza eterni, Allah. Quanto almaterialismo, Arthur Koestler, uno dei piùcelebri filosofi del secolo, ha detto: "Non puòpiù pretendere di essere una filosofiascientifica."6

LA MORTE DEL MATERIALISMO

1 Henry Margenau, Roy A. Vargesse, Cosmos, Bios, Theos, LaSalle IL: Open Court Publishing, 1992, p. 241.

2 Paul Davies, God and the New Physics, New York, Simon &Schuster, 1983, p. 189.

3 Hugh Ross, The Creator and the Cosmos, Colorado Springs,CO: Nav-Press, 1993, pp. 114-115.

4 George C. Williams, The Third Culture: Beyond the ScientificRevolution, New York, Simon & Schuster, 1995, pp. 42-43.

5 Werner Gitt, In the Beginning Was Information, CLV, Bielefeld,Germany, p. 107, 141.

6 Arthur Koestler, Janus: A Summing Up, New York, VintageBooks, 1978, p. 250.

Page 180: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

cosa "oltre" la materia ( o di qualcosa soprannaturale). La scienza stessa

non è obbligata a conformarsi a tale dogma. Essa comporta l'esplorazione

della natura e la formulazione di conclusioni sulla base di quanto si è

scoperto. Se ciò porta alla deduzione che la natura è stata creata, la scienza

deve accettarlo. Questo è il dovere di un vero scienziato; non quello di

difendere scenari impossibili o i sorpassati dogmi materialisti del XIX

secolo.

I materialisti, la falsa religione e la vera religione

Finora abbiamo esaminato come i circoli materialisti hanno confuso

la scienza, velato la realtà e ingannato la gente, al fine di salvare la fede in

cui credono ciecamente. Detto questo, dobbiamo anche ammettere che tali

circoli prestano un "servizio" significativo, per quanto a loro insaputa.

Essi compiono tale "servizio", per mezzo del quale cercano di

giustificare le loro idee false e atee, esponendo tutte le insensatezze e

inconsistenze del pensiero tradizionalista e intollerante che posa in nome

dell'Islam. Le offese del circolo ateo-materialista sono servite a rivelare la

falsa religione che non ha alcun tipo di relazione con il Corano o l'Islam;

la quale dipende da dicerie, supersitizioni e futilità e che non ha alcun

argomento consistente da avanzare. Così vengono rivelate tutte le

incoerenze, le discrepanze e le illogicità della falsa religione, difese da tali

circoli insinceri che agiscono ingiustamente in nome dell'Islam senza fare

affidamento su valide prove.

In questo modo i materialisti aiutano molte persone a comprendere

l'oscurità della mentalità intollerante e tradizionale e li incoraggiano a

cercare l'essenza e la fonte reale della religione che si fonda sul Corano e

ad esso aderisce. Sebbene involontariamente, essi obbediscono al

comando di Allah e servono la Sua religione. Essi rivelano, inoltre, quanto

sia semplice la mentalità che presenta, in nome di Allah, una religione

falsa spacciata a tutti sotto il nome Islam e aiutano a indebolire il potere

di questo sistema fanatico che minaccia la società.

Così, volenti o nolenti, in accordo col loro destino, essi diventano i

180

Page 181: L'inganno dell'evoluzione. italian

mezzi del decreto di Allah, provocando uno scontro vicendevole tra gliantagonisti della vera religione, come è stabilito nel Corano:

Se Allah non respingesse alcuni per mezzo di altri, la terra sarebbe

certamente corrotta, ma Allah è pieno di grazia per le creature. (Surat

al-Baqara, 251)

A questo punto, pensiamo sia necessario lasciare aperta una porta adalcuni sostenitori del pensiero materialistico evoluzionista. Questepersone, che un tempo devono aver intrapreso un'onesta ricerca, sonostate tuttavia allontanate dalla vera religione sotto l'influsso di discorsiinfondati in nome dell'Islam, di falsità prodotte in nome del Profeta e didicerie a cui sono stati soggetti fin dall'infanzia, non avendo mai lapossibilità di scoprire autonomamente la verità. Essi devono avereimparato la religione dai libri che ad essa si opponevano, i quali tentavanodi identificare l'Islam con le falsità e le superstizioni che non si trovano nelCorano, con il tradizionalismo e il fanatismo. L'essenza e l'originedell'Islam sono del tutto differenti e, per di più, completamenteincompatibili con tutto quanto è stato a loro insegnato. Per questaragione, gli consigliamo di procurarsi un Corano prima possibile e dileggere il libro di Allah con cuore aperto e una visione coscienziosa epriva di pregiudizi, in modo tale da imparare la religione alla sua fonte.Se avranno bisogno di aiuto, potranno consultare i libri scritti dall'autoredi questo studio, Harun Yahya, sui concetti fondamentali del Corano.

La teoria dell'evoluzione: una predisposizione al materialismo 181

Page 182: L'inganno dell'evoluzione. italian

I mezzi di comunicazione:

terreno fertile per l'evoluzione

15

Come è stato finora dimostrato, la teoria dell'evoluzione non è

fondata su basi scientifiche. La maggior parte della popolazione

mondiale, tuttavia, è inconsapevole di ciò e considera

l'evoluzione un fatto scientifico. La ragione principale di questo inganno

è il sistematico indottrinamento e la propaganda condotti dai mezzi di

comunicazione. Per questo motivo, dobbiamo menzionare le particolari

caratteristiche di tale azione.

Qualora si considerino attentamente i media occidentali, ci si

imbatterà frequentemente in informazioni concernenti la teoria

dell'evoluzione. Le organizzazioni che ne hanno il controllo e riviste

famose e "rispettabili" periodicamente portano all'attenzione questo

soggetto. Se si esamina il loro approccio, se ne ricava l'impressione che

questa teoria sia un fatto assolutamente provato, che non lascia spazio ad

alcuna discussione.

La gente ordinaria che legge questo tipo di notizie è indotta a

pensare che la teoria evoluzionista sia una realtà certa quanto le leggi

della matematica. Notizie di tal sorta, che appaiono sui media principali,

vengono poi diffuse da quelli locali. Questi stampano quindi titoli a

caratteri cubitali: "Secondo la rivista Time è stato rinvenuto un nuovo

fossile che riempie il vuoto nella catena fossile"; oppure "Nature" rivela

che gli scienziati hanno fatto luce sul problema finale della teoria

evoluzionista". Il ritrovamento "dell'ultimo anello mancante della catena

evolutiva" non significa niente, in quanto non esiste neppure una singola

prova che avalli l'evoluzione. Tutto ciò che viene avanzato come prova è

falso, come abbiamo dimostrato nei capitoli precedenti. Oltre ai media, lo

CAPITOLO

Page 183: L'inganno dell'evoluzione. italian

I mezzi di comunicazione: terreno fertile per l'evoluzione 183

stesso fenomeno si ripete nel caso di fonti scientifiche, enciclopedie e testi

di biologia.

In breve, sia i media che i circoli accademici, che sono al servizio di

centri di potere anti-religiosi, mantengono una visione interamente

evoluzionista che viene imposta alla società. Tale azione è stata così

efficace che, nel corso del tempo, ha reso l'evoluzione un'idea irrefutabile,

la cui negazione è paragonata ad un rifiuto della scienza e al disprezzo

delle realtà fondamentali. Questa è la ragione per cui, nonostante siano

state rivelate così tante deficienze (specialmente a partire dal 1950),

confessate per di più dagli stessi scienziati evoluzionisti, sia tuttora

impossibile trovare una forma di critica all'evoluzione presso i circoli

scientifici o nei media.

Ampiamente accettate in occidente come i più prestigiosi veicoli

d'informazione sulla biologia e la natura, riviste quali Scientific American,

PROPAGANDA EVOLUZIONISTA

Dal momentoche le riviste

scientifichepopolari

hannoassunto laleadership

dellapropaganda

evoluzionista,assumono un

ruoloimportante

nell'inco-raggiare il

pubblico adaccettare lanota teoria.

Page 184: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE184

L'evoluzione è, come è stato notato una volta da un eminente scienziato, una

favola per adulti. È una descrizione completamente irrazionale ed

antiscientifica, secondo la quale la materia non vivente ha una sorta di potere

magico e l'intelligenza per creare forme di vita complessa. Questo lungo racconto

contiene storie molto interessanti su alcuni particolari argomenti. Una di queste

curiose favole evoluzioniste riguarda "l'evoluzione della balena", pubblicata su

National Geographic, una delle più prestigiose e serie pubblicazioni scientifiche al

mondo:

La superiorità di dimensioni della balena ebbe inizio probabilmente sessanta

milioni di anni orsono, quando un peloso mammifero a quattro zampe, in cerca

di cibo o rifugio, si avventurò nell'acqua. Col passare degli eoni, si ebbero dei

lenti cambiamenti. Le zampe posteriori scomparirono, quelle anteriori si

tramutarono in natatoie, il pelame lasciò il posto a uno spesso e liscio strato di

grasso, le narici si trasferirono alla sommità del capo, la coda si ampliò e il

corpo divenne enorme.1a

Oltre al fatto di non disporre di alcuna base scientifica, simili eventi sono anche

contrari ai principi della natura. Questa favola, pubblicata da National Geographic, è

degna di nota in quanto mostra il grado di falsità di pubblicazioni evoluzioniste

apparentemente serie.

Un'altra storia singolare è quella sull'origine dei mammiferi. Gli evoluzionisti

sostengono che i mammiferi abbiano avuto origine dai rettili. Tuttavia, quando si

giunge al punto di dover spiegare i dettagli di questa pretesa trasformazione, la

narrazione diventa interessante. Eccone un esempio:

La maggior parte dei rettili abitanti nelle regioni più fredde iniziarono a

sviluppare un metodo per mantenere caldi i loro corpi. La loro produzione di

calore incrementò con il freddo, mentre la perdita di calore fu ridotta quando le

scaglie divennero più piccole e appuntite evolvendosi in pelame. Il sudore fu

anche una forma di adattamento per regolare la temperatura corporea, un

dispositivo per raffreddare il corpo quando necessario tramite l'evaporazione

dell'acqua. Ma, incidentalmente, i giovani di questi rettili cominciarono a leccare

il sudore delle loro madri per nutrirsi. Certe ghiandole sudoripare iniziarono a

secernere una escrezione sempre più ricca che infine divenne latte. Così i

giovani di questi primi mammiferi poterono cominciare a vivere in modo

migliore.2a

L'idea che un cibo perfetto come il latte possa aver avuto origine da ghiandole

sudoripare e tutti gli altri dettagli sopracitati costituiscono soltanto il frutto bizzarro

di una fantasia evolutiva priva di basi scientifiche. (p. 150)

1 Victor B. Scheffer, "Exploring the Lives of Whales", National Geographic, vol. 50,December 1976, p. 7522 George Gamow, Martynas Ycas, Mr. Tompkins Inside Himself, London: Allen &Unwin, 1968, p. 149

FAVOLE EVOLUZIONISTE

Page 185: L'inganno dell'evoluzione. italian

Nature, Focus e National Geografic adottano la teoria dell'evoluzione come

ideologia ufficiale e tentano di presentarla come un fatto provato.

Bugie nascoste

Gli evoluzionisti traggono un grande vantaggio dal programma di

"lavaggio del cervello" offertogli dai media. Molte persone credono in

modo talmente incondizionato nell'evoluzione da non preoccuparsi

neppure di chiedere "come" e "perché". Ciò significa che gli evoluzionisti

possono camuffare le loro menzogne come preferiscono per essere più

persuasivi.

Ad esempio, anche nei testi evoluzionisti più "scientifici" la

"transizione dall'acqua alla terra", che è uno dei fenomeni più

inesplicabili, viene "spiegato" con ridicola semplicità. Secondo

l'evoluzione, la vita ebbe inizio nell'acqua e i primi animali sviluppati

furono i pesci. La teoria narra che un giorno questi pesci iniziarono a

lanciarsi sulla terra per una causa non ben definita, ( per lo più è addotta

la ragione della siccità); quelli che decisero di permanervi svilupparono

piedi invece di pinne e polmoni in luogo di branchie.

I libri maggiormente evoluzionistici non parlano di "come" ciò possa

essere avvenuto. Anche nelle fonti più "scientifiche", l'assurdità di tale

asserzione viene nascosta dietro a proposizioni quali "il trasferimento

dall'acqua alla terra fu conseguito".

Come fu conseguito questo trasferimento? Sappiamo che un pesce

non può vivere più di pochi minuti fuori dall'acqua. Se supponessimo che

l'asserita siccità avesse costretto il pesce a avanzare sulla terra, cosa

sarebbe accaduto di lui? La risposta è evidente. Tutti i pesci fuoriusciti

dall'acqua sarebbero morti nel giro di pochi minuti. Anche se questo

processo fosse perdurato per un lasso tempo di dieci milioni di anni, la

risposta sarebbe ancora la stessa, i pesci sarebbero morti uno ad uno. La

ragione è che un organo talmente complesso come un polmone completo

non avrebbe potuto pervenire all'essere per un "accidente" improvviso,

ovvero, per mutazione; un mezzo polmone, del resto, è del tutto inutile.

I mezzi di comunicazione: terreno fertile per l'evoluzione 185

Page 186: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Ma ciò è esattamente quanto proposto dagli evoluzionisti. Il"trasferimento dall'acqua alla terra", il "trasferimento dalla terraall'aria" e molti altri ipotetici salti vengono "spiegati" in maniera cosìillogica. Per quanto riguarda la formazione di organi realmente complessicome l'occhio e l'orecchio preferiscono tacere.

È facile influenzare l'uomo della strada con il pacco della "scienza".Si disegna un'immagine fantasiosa che rappresenti la transizionedall'acqua alla terra, si inventano termini latini per gli animali acquatici,per i loro "discendenti" terrestri e le "forme di transizione intermedie" (chesono animali immaginari), si fabbrica quindi una bugia elaborata:"L'Eusthenopteron si trasforma dapprima in un RhipitistianCrossoptergian, poi in un Ichthyostega nel corso di un lungo processoevolutivo". Se si pongono queste parole sulla bocca di uno scienziato conocchiali dalle lenti spesse e un camice bianco, si otterrà un grandesuccesso nel convincere molte persone, in quanto i mezzi dicomunicazione, che si dedicano alla divulgazione dell'evoluzione,annunceranno al mondo la buona notizia con grande entusiasmo.

186

Page 187: L'inganno dell'evoluzione. italian

Conclusione:

l'evoluzione è un inganno

16

Esistono molte altre prove, oltre alle leggi scientifiche, che

confutano l'evoluzione, ma in questo libro ne abbiamo potute

considerare soltanto alcune. Anche queste dovrebbero, tuttavia,

essere sufficienti a rivelare una verità fondamentale. Sebbene si nasconda

sotto le spoglie della scienza, la teoria dell'evoluzione non è altro che un

inganno: un inganno difeso soltanto al fine di sostenere la filosofia

materialistica; un inganno basato non sulla scienza, ma sul lavaggio del

cervello, la propaganda e la frode.

Ciò che segue è la sintesi di quanto si è detto finora.

La teoria dell'evoluzione è crollata

La teoria dell'evoluzione viene meno fin dai primi passi. La ragione

è che i suoi sostenitori non sono in grado di spiegare neppure la

formazione di una singola proteina. Né le leggi della probabilità, né le

leggi della fisica e della chimica offrono alcuna possibilità alla fortuita

formazione della vita.

Sembra forse logico o ragionevole che, pur non potendo esistere

neppure una singola proteina formata dal caso, milioni di tali proteine si

siano combinate insieme al fine di produrre una cellula; e che miliardi di

cellule si siano formate e si siano aggregate casualmente per produrre

esseri viventi; e che da essi si siano generati i pesci e che questi, passati

sulla terra, si siano trasformati in rettili, uccelli e in tutti i milioni di specie

differenti che popolano la terra?

Anche se questo non sembra logico, è ciò che credono gli

evoluzionisti.

CAPITOLO

Page 188: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Nondimeno, ciò è soltanto una credenza –o piuttosto una fede– in

quanto non sono neppure in grado di avanzare una singola prova che

attesti la loro storia. Non è mai stata trovata una sola forma transizionale

quale un mezzo-pesce/mezzo-rettile o un mezzo-rettile/mezzo-uccello.

Non sono mai stati capaci di provare che una proteina, o una singola

molecola di amminoacido che la compone, possa essersi formata in quelle

che essi chiamano condizioni primordiali della terra, neppure nei loro

laboratori minuziosamente equipaggiati. Al contrario, con i loro sforzi, gli

evoluzionisti stessi hanno dimostrato che nessun processo evolutivo è

mai avvenuto, né potrà mai accadere.

L'evoluzione non potrà essere provata neppure nel futuro

Di fronte a tutto questo, gli evoluzionisti possono solo consolarsi

sognando che un giorno la scienza risolverà in qualche modo tutti i loro

dilemmi. Che la scienza, tuttavia, possa mai provare una teoria talmente

infondata e illogica è del tutto fuori discussione, indipendentemente dallo

scorrere del tempo. All'opposto, i progressi della scienza rendono solo più

chiara ed evidente l'insensatezza di quanto affermato dagli evoluzionisti.

Ciò è quanto avvenuto finora. Con la progressiva scoperta di

ulteriori dettagli sulla struttura e le funzioni della cellula vivente, è

divenuto esaustivamente palese che questa non è una semplice

composizione dovuta al caso, come si era creduto sulla base della

primitiva comprensione della biologia al tempo di Darwin.

Essendo la situazione così auto-evidente, negare la realtà della

creazione, fondare le origini della vita su coincidenze estremamente

improbabili e difendere tale assunto con insistenza, potrebbe divenire in

seguito una fonte di grave umiliazione. Dal momento che la vera faccia

della teoria dell'evoluzione diviene sempre più chiara agli occhi della

pubblica opinione, non passerà molto tempo prima che i suoi fanatici

sostenitori dovranno mostrare le loro nudità.

188

Page 189: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il maggiore ostacolo all'evoluzione: l'anima

Esistono molte specie al mondo che si rassomigliano. Ad esempio, vi

sono molti esseri viventi simili al cavallo o al gatto e molti insetti che

potrebbero sembrare uguali. Tali somiglianze non sorprendono.

La superficiale similitudine tra l'uomo e la scimmia in qualche modo

attrae troppo l'attenzione. Tale interesse si spinge talvolta così avanti che

taluni giungono a credere alla falsa tesi dell'evoluzione. In realtà tali

somiglianze non provano nulla. Il coleottero rinoceronte e il rinoceronte

possono anche presentare alcune somiglianze superficiali, sarebbe

tuttavia ridicolo cercare di stabilire un qualche legame evolutivo tra

queste due creature, essendo una un insetto e l'altra un mammifero.

Oltre alla somiglianza superficiale, le scimmie non possono dirsi più

vicine all'uomo di altri animali. Allo stato attuale, se si considera il grado

d'intelligenza, allora l'ape, che produce le strutture geometricamente

miracolose degli alveari, o il ragno, la cui tela è un miracolo d'ingegneria,

si possono dire più vicini all'uomo. Essi sono addirittura superiori sotto

alcuni aspetti.

Esiste una grande differenza tra l'uomo e la scimmia, nonostante la

rassomiglianza meramente esteriore. Una scimmia è un animale e come

tale non è diversa da un cavallo o un cane qualora si consideri il suo

livello di coscienza. L'uomo è consapevole, un essere dotato di forte

volontà, che può pensare, parlare, capire, decidere e giudicare. Tutte

queste caratteristiche sono le funzioni dell'anima che l'uomo possiede.

Questa è la principale differenza che determina un'enorme distanza tra

l'uomo e le altre creature. Nessuna somiglianza fisica può superarla. In

natura, il solo essere vivente dotato di anima è l'uomo.

Allah crea secondo il Suo Volere

Cambierebbe qualcosa se lo scenario avanzato dagli evoluzionisti

fosse realmente esistito? Per nulla. In quanto ogni stadio prospettato dalla

loro teoria e basato sulla coincidenza avrebbe potuto realizzarsi soltanto a

seguito di un miracolo. Anche se la vita fosse gradualmente avanzata

Conclusione: l'evoluzione è un inganno 189

Page 190: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

secondo tale successione, ogni stadio progressivo avrebbe potuto esseredeterminato solo da una volontà cosciente. Non è soltanto improbabileche tale processo sia nato dal caso, è impossibile.

Se si dice che una molecola proteica si è formata in primordialicondizioni atmosferiche, si deve ricordare che è già stato dimostrato dalleleggi della probabilità, della fisica e della chimica come ciò non possaessere avvenuto per caso. Se si deve accettare che è stata prodotta, alloranon resta altra alternativa che ammetterne l'attribuzione alla volontà diun Creatore. La stessa logica si applica all'ipotesi avanzata daglievoluzionisti. Ad esempio, non c'è alcuna prova paleontologica négiustificazione fisica, chimica, biologica o logica che provi il passaggio deipesci dall'acqua alla terra e la formazione degli animali terrestri. Ma sequalcuno deve credere che i pesci si sono arrampicati sulla terra e si sonotrasformati in rettili, allora deve anche accettare l'esistenza di un Creatorecapace di realizzare qualunque Suo volere pronunciando solo il verbo"sii". Ogni altro tentativo di spiegare tale miracolo è una contraddizioneintrinseca e una violazione dei principi della ragione.

La realtà è chiara ed evidente. Tutta la vita è il prodotto di unprogetto perfetto e di una creazione superiore. Questo offre una provaconcreta dell'esistenza di un Creatore, Colui Che detiene un potere,un'intelligenza e una conoscenza infiniti.

Il Creatore è Allah, il Signore dei cieli e della terra e di tutto ciò che ètra loro.

190

Page 191: L'inganno dell'evoluzione. italian

La realtà della creazione

17

Nelle sezioni precedenti, abbiamo esaminato le ragioni per cui la

teoria dell'evoluzione, che nega la creazione della vita, sia una

falsità assolutamente contraria ai fatti scientifici. Abbiamo visto

come la scienza moderna, per mezzo di alcune sue branche quali la

paleontologia, la biochimica e l'anatomia, riveli palesemente che tutti gli

esseri viventi sono creati da Allah.

In realtà, per osservare ciò non è necessario ricorrere ai complicati

risultati ottenuti nei laboratori di biochimica o negli scavi geologici. I

segni di una sapienza straordinaria sono visibili in tutti gli esseri viventi.

Una tecnologia e progettazione mai raggiunta dagli esseri umani è

presente nel corpo degli insetti o di un piccolo pesce nelle profondità dei

mari. Alcuni esseri viventi, seppur privi di cervello, possono compiere

lavori così complessi che neppure l'uomo è in grado di realizzare.

Questa grande sapienza, disegno e progetto che predomina su tutta

la creazione fornisce senza dubbio la prova dell'esistenza di un supremo

Creatore nelle cui mani è il governo dell'intera natura, Allah. Egli ha

provvisto tutti gli esseri viventi di fattezze straordinarie e ha mostrato agli

uomini i segni evidenti della Sua esistenza e del Suo potere.

Nelle pagine seguenti, esamineremo soltanto alcune delle

innumerevoli prove della Creazione in natura.

Le api e le meraviglie architettoniche dei favi

Le api producono più miele di quanto ne abbiano bisogno e lo

immagazzinano nei favi, la cui struttura esagonale è ben nota. Ci si è mai

chiesti perché le api costruiscono favi esagonali piuttosto che ottagonali o

pentagonali?

CAPITOLO

Page 192: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

I matematici che hanno tentato di rispondere alladomanda sono pervenuti a un'interessante

conclusione: "Un esagono è la forma geometricapiù appropriata per il massimo uso di una data

area."Una cella esagonale richiede la minima quantità

di cera per la costruzione, mentre permette diimmagazzinare la massima quantità di miele. Così le api si servono dellapiù appropriata forma possibile.

Il metodo utilizzato per la costruzione del favo è parimentiincredibile: le api iniziano ad edificare l'alveare da due o tre puntidifferenti e contemporaneamente fabbricano i favi in due o tre file.Sebbene comincino da luoghi differenti, le api, assai numerose,costruiscono esagoni identici, i quali, congiunti insieme successivamente,costituiscono i favi. I punti di congiunzione degli esagoni sono assemblatitanto abilmente da non permettere di cogliere la progressione delleoperazioni.

Di fronte a questa performance straordinaria, si deve senza dubbioammettere l'esistenza di una volontà superiore che provvede a questecreature. Gli evoluzionisti tentano di spiegare questi risultati con ilconcetto di "istinto", presentandolo come un semplice attributo delle api.

192

Page 193: L'inganno dell'evoluzione. italian

Nondimeno, se c'è un istinto all'opera, il quale guida tutte le api epermette che lavorino in armonia per quanto inconsapevoli l'unadell'altra, allora ciò presuppone l'esistenza di una Sapienza eminente aCui spetta il governo di queste creature.

Per semplificare, Allah, il creatore delle api, "ispira" loro ciò chedevono fare. Questo fatto è stato dichiarato nel Corano quattordici secoliorsono:

Ed il tuo Signore ispirò alle api: "Dimorate nelle montagne, negli

alberi e negli edifici degli uomini.

Cibatevi di tutti i frutti e vivete nei sentieri che vi ha tracciato il vostro

Signore". Scaturisce dai loro ventri un liquido dai diversi colori, in cui

c'è guarigione per gli uomini. Ecco un segno per gente che riflette.

(Surat An-Nahl, 68-69)

Architetti sorprendenti: le termiti

Nessuno può evitare di sorprendersi osservando un termitaio erettosul terreno. Ciò accade in quanto i nidi di termiti sono miracoliarchitettonici che possono raggiungere l'altezza di 5-6 metri. In essi sonopresenti sistemi sofisticati in grado di soddisfare tutti i bisogni delletermiti, le quali non possono mai apparire alla luce del sole a causa dellaloro struttura corporea. Nei termitai si trovano sistemi di ventilazione,canali, stanze per le larve, corridoi, aree per la coltivazione di funghi,uscite di sicurezza, camere per le temperature fredde ocalde; in breve, tutto. La cosa più sorprendente èche le termiti che costruiscono questi nidi sonocieche.160

Nondimeno, vediamo che, comparan-do le dimensioni di una termite e il suonido, esse realizzano con successo unprogetto architettonico 300 volte su-periore a loro.

Le termiti hanno un'altra carat-

La realtà della creazione 193

Page 194: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

teristica sorprendente: se si divide in due parti un termitaio durante leprime fasi della costruzione e si ricompone dopo un certo periodo, sivedrà che tutti i i passaggi, i canali e le strade si intersecano tra loro. Letermiti proseguono il loro lavorocome se non fossero mai stateseparate e fossero dirette da unsingolo centro.

Il picchio

Tutti sanno che il picchiocostruisce il suo nido beccando itronchi degli alberi. Ciò che moltinon considerano, tuttavia, è comenon subisca alcuna emorragiacerebrale quando colpisce tantoenergicamente con la testa. L'operadel picchio è in certo qual modoparagonabile a un uomo che piantiun chiodo nel muro con la testa. Seun uomo si avventurasse a fare qualcosa di simile, subirebbeprobabilmente uno shock cerebrale a cui seguirebbe un'emorragia. Unpicchio, tuttavia, è in grado di beccare un duro tronco d'albero per 38-43volte nell'arco di 2,10 e 2,69 secondi senza che nulla gli accada, in quantola sua testa è stata creata adatta a questo scopo. Il cranio del picchio ha unsistema di "sospensione" che riduce e assorbe la forza dei colpi. Vi sonospeciali tessuti ammorbidenti tra le ossa del cranio.161

Il sistema sonar dei pipistrelli

I pipistrelli volano nell'oscurità senza problemi per mezzo di unsistema di navigazione molto interessante. È il cosiddetto sistema "sonar",per il quale le forme degli oggetti circostanti sono determinate grazieall'eco di onde sonore.

194

Page 195: L'inganno dell'evoluzione. italian

Un uomo giovane può a mala pena cogliere un suono con unafrequenza di 20000 vibrazioni al secondo. Un pipistrello munito di unospeciale "sistema sonar" fa uso di suoni la cui frequenza è pari a 50000-200000 vibrazioni al secondo. Invia questi suoni in tutte le direzioni 20 o30 volte al secondo. L'eco del suono è così potente che il pipistrello nonsolo individua l'esistenza di oggetti sul suocammino, ma determina anche lalocazione della sua predamentre questa è in volo.162

Le balene

I mammiferi hanno bisognodi respirare regolarmente, perquesta ragione l'acqua non è unambiente molto adatto. Nellabalena, che è un mammifero marino,questo problema è risolto grazie a unsistema respiratorio molto più efficiente diquello di molti animali terrestri. Le balene espirano in una sola volta il90% dell'aria che necessitano. In tal modo, esse hanno bisogno di respiraresolo a lunghi intervalli. Allo stesso tempo, hanno una sostanza altamenteconcentrata detta mioglobina che le permette di immagazzinare ossigenonei loro muscoli. Grazie a questi sistemi, la balenottera può immergersifino a 500 metri e nuotare per 40 minuti senza respirare.163 Le narici dellabalena, d'altra parte, sono poste sulla schiena a differenza dei mammiferiterrestri per poter respirare meglio.

La zanzara

Si pensa sempre alla zanzara come a un animale volante. In realtà, lazanzara trascorre le prime fasi del suo sviluppo nell'acqua, da cui esce,grazie a un "progetto" eccezionale, provvista di tutti gli organi chenecessita.

La realtà della creazione 195

Page 196: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

La zanzara inizia a volarecon speciali sistemi sensori dicui dispone per determinare laposizione della sua preda. Pervia di questi sistemi, ricorda unaeroplano da combattimentocarico di rivelatori di calore,gas, umidità e odori. Ha anchela capacità di "vedere inconformità alla temperatura",che le permette di scoprire lapreda nella totale oscurità.

La tecnica di "suzione del sangue" avviene in maniera estremamentecomplessa. Per mezzo di un sistema a sei lame, la zanzara taglia la pellecome con una sega. Durante questo processo, una speciale secrezioneintorpidisce i tessuti della ferita in modo tale che la persona non si accorganeppure di quanto sta avvenendo. Questa secrezione, allo stesso tempo,previene la coagulazione del sangue e assicura la continuità del processodi suzione.

Se mancasse anche uno solo di questi elementi, la zanzara nonpotrebbe nutrirsi di sangue e continuare a riprodursi. Per il suo progettoeccezionale, anche la più piccola creatura è un segno evidente dellaCreazione. Nel Corano, ciò viene messo in risalto come una provadell'esistenza di Allah per gli uomini dotati di intelletto:

In verità Allah non esita a prendere ad esempio un moscerino o qualsiasi altra

cosa superiore. Coloro che credono sanno che si tratta della verità che proviene

dal loro Signore; i miscredenti invece dicono: "cosa vuol dire Allah con un

simile esempio?". [Con esso] ne allontana molti e molti ne guida. Ma non

allontana che gli iniqui.

Uccelli predatori dotati di vista acuta

Gli uccelli predatori hanno una vista acuta che gli permette di

196

Page 197: L'inganno dell'evoluzione. italian

determinare esattamente le distanzementre attaccano la loro preda.Inoltre, la larghezza dei loro occhicontiene un maggior numero dicellule visive che ne acuisce lacapacità. Vi sono più di un milione dicellule visive negli occhi degli uccellipredatori.

Le aquile, che volano ad altezzedi migliaia di metri, hanno una vistatalmente acuta da poter scrutareperfettamente la terra da talialtitudini. Così come gli aerei daguerra possono scorgere i loroobiettivi a migliaia di metri didistanza, anche le aquile sono ingrado di distinguere le loro prede,percependo le più tenui differenze di colore e i minimi movimenti sullaterra. L'occhio dell'aquila ha un angolo di visione di trecento gradi e puòingrandire un'immagine di sei o sette volte.

Le aquile possono esplorare un'area di 30000 ettari volando aun'altitudine di 4500 metri. Sono in grado di distinguere agevolmente unconiglio nascosto tra l'erba da una quota di 1500 metri. È evidente che lastraordinaria struttura oculare dell'aquila è stata specificamenteprogettata per questa creatura.

La tela del ragno

Il ragno chiamato Dinopis ha una grande abilità nel cacciare.Piuttosto che servirsi di una tela statica ed aspettare, ne tesse una piccolama molto inusuale che getta sulla preda, la quale viene successivamenteavviluppata saldamente. L'insetto intrappolato non può fare nulla perliberarsi. La rete è costruita in modo talmente perfetto che l'insetto resta

La realtà della creazione 197

Page 198: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

ancora più impigliato se tenta di districarsi.Per immagazzinare il suo cibo, il ragnoavvolge la preda con altro filo, come se loimpacchettasse.

Come può questo ragno fabbricare unatela così perfetta per quanto riguarda la meccanica e la struttura chimica?È impossibile che un ragno abbia acquisito una tale abilità percoincidenza come affermano gli evoluzionisti. Il ragno è privo di facoltàquali l'apprendimento e la memorizzazione e non ha neppure un cervelloin grado di svilupparle. Ovviamente, questa capacità è conferita al ragnodal suo creatore, Allah, l'Onnipotente.

Nella tela del ragno sono celati miracoli molto importanti. Il filo, ilcui diametro è inferiore a un millesimo di millimetro, è 5 volte piùresistente di un filo d'acciaio dello stesso spessore. Esso ha anche lacaratteristica di essere estremamente leggero. Un filo di lunghezza pari aquella necessaria a attorniare tutta la terra peserebbe soltanto 320grammi.164 L'acciaio, una sostanza specificamente prodotta dall'industria,è uno dei materiali più forti fabbricati dall'uomo. Nondimeno, il ragnopuò produrre nel suo corpo un filo ancor più solido dell'acciaioservendosi della sua millenaria conoscenza e tecnologia. Di checonoscenza e tecnologia si serve il ragno per produrre la sua tela?

Come vedremo, tutti i mezzi tecnici e tecnologici a disposizionedell'uomo restano indietro rispetto a quelli del ragno.

198

Page 199: L'inganno dell'evoluzione. italian

Animali ibernanti

Gli animali ibernanti possono continuare a vivere per quanto la

temperatura del loro corpo raggiunga lo stesso grado di quella esteriore

in condizioni di gelo estremo. Come è possibile?

I mammiferi sono animali a sangue caldo. Ciò significa che in

condizioni normali la loro temperatura rimane costante grazie al

termostato naturale insito nel loro corpo che la mantiene regolata.

Durante l'ibernazione, nondimeno, il normale calore corporeo di alcuni

piccoli mammiferi come lo scoiattolo, pari a circa 40 gradi, si abbassa fino

a raggiungere quasi il punto di congelamento. Il metabolismo del corpo

rallenta notevolmente. L'animale inizia a respirare molto lentamente e il

normale battito cardiaco, che è di 300 volte al minuto, cade a 7-10 battiti

al minuto. I normali riflessi corporei si fermano e le attività elettriche nel

cervello rallentano fino a quasi scomparire.

Uno dei pericoli dell'immobilità è il congelamento dei tessuti in

condizioni di freddo intenso o la loro distruzione da parte di cristalli di

ghiaccio. Gli animali ibernanti sono, tuttavia, protetti da questi pericoli

grazie alle speciali caratteristiche di cui sono dotati. I fluidi corporei di tali

animali sono mantenuti da materiali chimici con masse molecolari

elevate. In questo modo, il loro punto di congelamento è diminuito ed essi

sono preservati dal pericolo.165

Pesci elettrici

Certe specie di pesci come l'anguilla e la razza chiodata utilizzano

l'elettricità prodotta dai loro corpi sia per proteggersi dai loro nemici che

per paralizzare la preda. In ogni essere vivente, incluso l'uomo, risiede

una piccola quantità di elettricità. L'uomo, nondimeno, non può dirigere

questa elettricità o controllarla per servirsene a suo beneficio. Le creature

summenzionate, d'altra parte, dispongono di una corrente elettrica pari a

500-600 volts che sono in grado di utilizzare contro i loro nemici. Per di

più, non ne risultano danneggiati.

L'energia che essi impiegano per difendersi viene in seguito

La realtà della creazione 199

Page 200: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

recuperata in modo simile alla ricarica di una batteria. I pesci non si

valgono dell'elettricità ad alto voltaggio solo a scopi difensivi. Oltre a

permettere i movimenti in acque profonde molto oscure, l'elettricità li

aiuta anche a percepire gli oggetti senza vederli. Consente inoltre di

inviare segnali elettrici che, dopo aver colpito oggetti solidi, permettono,

grazie alla loro riflessione, di riceverne informazioni. In tal modo, il pesce

può determinare la distanza e le dimensioni dell'oggetto.166

Un piano intelligente: la mimetizzazione

Una delle caratteristiche che gli animali possiedono per sopravvivere

è l'arte di nascondersi, ovverosia la "mimetizzazione".

Gli animali sentono la necessità di nascondersi per due ragioni

200

In alto: pidocchi delle piante che imitano le spine dell'albero. In basso a destra: un brucosistemato nel mezzo di una foglia per passare inosservato. In alto a destra: un serpenteche si nasconde restando immobile tra le foglie.

Page 201: L'inganno dell'evoluzione. italian

principali: per cacciare e per proteggersi dai predatori. La mimetizzazione

si differenzia da tutti gli altri metodi in quanto implica alcune doti tra cui

soprattutto l'intelligenza, l'abilità, l'estetica e l'armonia.

Le tecniche di mimetizzazione degli animali sono veramente

sbalorditive. È pressoché impossibile scorgere un insetto nascosto in un

tronco d'albero o una creatura coperta da una foglia.

I pidocchi delle piante si nutrono dei succhi che si trovano sugli steli

fingendo di essere spine. Con questo metodo tentano di ingannare gli

uccelli, i loro principali nemici, ed evitano che questi ultimi si posino sulle

piante.

Le seppie

Sotto la pelle della seppia è disposto un denso strato di sacchi di

pigmento elastico detti cromatofori. Essi diventano per lo più gialli, rossi,

neri e marroni. Ad un segnale, le cellule si espandono e inondano la pelle

con la tinta appropriata. È così che le seppie assumono il colore delle rocce

su cui si posano mimetizzandosi perfettamente.

Questo sistema funziona con tale efficacia che le seppie possono

anche assumere una striatura simile a quella delle zebre.167

Sistemi visivi differenti

Per molti animali marini, la vista è estremamente importante per la

caccia e la difesa. Per questo motivo, la maggior parte di essi è dotato di

occhi perfettamente disegnati per la vita subacquea.

Nell'acqua, la capacità visiva diviene sempre più limitata in rapporto

alla profondità, specialmente oltre i 30 metri. Gli organismi che vivono a

questa profondità, nondimeno, hanno occhi che si accordano alle

condizioni date.

Gli animali marini, a differenza di quelli terrestri, hanno cristallini

sferici che rispondono perfettamente alle necessità della profondità

dell'acqua in cui abitano. Comparata agli ampi occhi ellittici degli animali

terrestri, questa struttura sferica è più utile alla vista sott'acqua; è regolata

La realtà della creazione 201

Page 202: L'inganno dell'evoluzione. italian

per vedere oggetti in primo piano. Quando un oggetto a eccessiva

distanza viene focalizzato, l'intero sistema del cristallino viene tirato

indietro grazie all'aiuto di uno speciale meccanismo muscolare all'interno

dell'occhio.

Un altra ragione per cui gli occhi dei pesci sono sferici è la rifrazione

della luce nell'acqua. Poiché l'occhio è riempito con un liquido che ha

pressappoco la stessa densità dell'acqua, non si produce alcuna rifrazione

mentre un'immagine formatasi all'esterno è riflessa nell'occhio. Di

conseguenza, il cristallino focalizza pienamente l'immagine dell'oggetto

esteriore sulla retina. I pesci, a differenza degli esseri umani, vedono

molto chiaramente nell'acqua.

Alcuni animali come il polpo hanno occhi molto grandi per

compensare la mancanza di luce in profondità. Al di sotto dei 300 metri, i

pesci dotati di grandi occhi hanno bisogno di cogliere i bagliori degli

organismi che li circondano per rilevarne la presenza. Questi devono

essere particolarmente sensibili alla debole luce blu che penetra

nell'acqua. Per questa ragione, nella retina dei loro occhi vi sono

numerose cellule sensitive blu.

Come si è capito da questi esempi, ogni essere vivente ha occhi

caratteristici progettati specificamente per soddisfare necessità

particolari. Ciò prova che essi sono stati tutti creati in modo perfetto da un

Creatore Che ha eterna sapienza, conoscenza e potere.

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE202

71. A sinistra: una seppia che si rende simile alla superficie sabbiosa. A destra: il coloregiallo lucente che il pesce assume in caso di pericolo, come in presenza di un sommozzatore.

Page 203: L'inganno dell'evoluzione. italian

Speciali sistemi di congelamento

Una rana congelata incorpora una struttura biologica insolita. Non

mostra alcun segno di vita. Il suo battito cardiaco, la respirazione e la

circolazione del sangue sono fermi. Quando il ghiaccio si scioglie,

tuttavia, la stessa rana ritorna alla vita come se si svegliasse dal sonno.

Normalmente, un essere vivente in stato di congelamento corre molti

rischi fatali. La rana, nondimeno, non ne corre alcuno, in quanto possiede

la caratteristica distintiva di produrre un'enorme quantità di glucosio

mentre si trova in questo stato. Proprio come per i diabetici, il livello di

zucchero nel sangue della rana raggiunge livelli molto elevati. Talvolta

può raggiungere i 550 milimol/litro. (Questo dato oscilla normalmente

tra 1-5 mmol/litro per le rana e 4-5 mmol/litro per l'uomo). Questa

estrema concentrazione di glucosio potrebbe causare seri problemi in

tempi normali.

In una rana congelata, nondimeno, tale quantità di glucosio trattiene

l'acqua dall'abbandonare cellule e previene la contrazione. La membrana

cellulare della rana è altamente permeabile al glucosio che vi trova così

facile accesso. L'elevato livello di glucosio nel corpo riduce la temperatura

di congelamento e fa sì che solo una minima quantità di liquido corporeo

dell'animale ghiacci per il freddo. Le ricerche hanno mostrato che il

glucosio può nutrire anche cellule congelate. Durante questo periodo,

oltre a fungere da carburante naturale del corpo, il glucosio può anche

arrestare molte reazioni metaboliche come la sintesi ureica, prevenendo in

tal modo che differenti fonti di nutrimento della cellula si esauriscano.

Come può una tale quantità di glucosio apparire all'improvviso nel

corpo della rana? La risposta è molto interessante: questo essere vivente è

equipaggiato con un sistema molto speciale incaricato di questo compito.

Non appena il ghiaccio appare sulla pelle, un messaggio si dirige verso il

fegato il quale deve convertire in glucosio parte del glicogeno

immagazzinato. La natura di questo messaggio è ancora sconosciuta.

Cinque minuti dopo che il messaggio è stato ricevuto, il livello di

zucchero nel sangue aumenta costantemente.168

La realtà della creazione 203

Page 204: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Indiscutibilmente, ilfatto che gli animali

siano dotati di un sistemache cambia il loro metabolismo

quando ciò diviene necessario, puòessere possibile solo grazie al piano

prefetto del Creatore Onnipotente. Nessunacoincidenza può generare un sistema talmente complesso

e perfetto.

Gli albatross

Gli uccelli migratori riducono al minimo il consumo di energiausando "tecniche di volo" differenti. Anche gli albatross hanno un similestile di volo. Questi uccelli, che spendono il 92% della loro vita sul mare,hanno un'apertura alare di 3,5 metri. La più importantre caratteristicadegli albatross è che essi possono volare per ore senza battere le ali. Aquesto fine, si librano nell'aria mantenendo costanti le ali valendosi delvento.

Richiede un grande dispendio di energia mantenere continuamenteaperte ali con un'apertura simile. Gli albatross, tuttavia, possono rimanerein questa posizione per ore grazie allo speciale sistema anatomico di cuisono dotati fin dalla nascita. Durante il volo, le ali degli albatross sonobloccate, per cui non hanno bisogno di alcun potere muscolare. Le ali sonosollevate solo da uno strato di muscolo, agevolando molto l'uccello nellafase di volo. Questo sistema riduce notevolmente il consumo d'energia inquanto l'albatross non batte le ali e non compie sforzi per mantenerledistese. Volare per ore sfruttando esclusivamente il vento provvedeun'illimitata fonte di energia. Ad esempio, un albatross di 10 kg perdesolo l'1% del suo peso corporeo volando per 1000 km. Questa è senz'altrouna percentuale molto bassa. Gli uomini hanno costruito gli aliantiprendendo gli albatross a modello e imitando la loro affascinante tecnicadi volo.169

204

Page 205: L'inganno dell'evoluzione. italian

Un'ardua migrazione

I salmoni del Pacifico hanno l'eccezionale caratteristica di ritornare ai

fiumi in cui sono nati per riprodursi. Dopo aver speso parte della loro vita

nel mare, questi animali tornano all'acqua dolce.

Quando iniziano il viaggio al principio dell'estate, il loro colore è

rosso brillante. Al termine del viaggio, nondimeno, assumono un colore

nero. Cominciata la loro migrazione, dapprima si avvicinano alle spiagge

e tentano di raggiungere i fiumi. Si sforzano con grande perseveranza per

ritornare nel loro luogo di nascita, risalendo fiumi turbolenti, nuotando

controcorrente e valicando cascate e dighe. Percorsi 3500-4000 km, le

femmine di salmone prontamente hanno le uova così come i maschi

hanno sperma. Raggiunto il posto in cui sono nati, le femmine depongono

circa dalle 3 alle 5000 uova e i maschi le fertilizzano. I pesci subiscono

molti danni a seguito della migrazione e le femmine dopo la deposizione

delle uova sono esauste; le loro pinne caudali sono logorate e la loro pelle

inizia a diventare nera. Ben presto il fiume trabocca di salmoni morti.

Un'altra generazione, tuttavia, è pronta a nascere e a ripetere lo stesso

percorso.

Come il salmone riesca a potrare a termine il suo viaggio, come possa

raggiungere il mare dopo la sua nascita e come possa in seguito ritrovare

la via sono alcune delle domande destinate a rimanere prive di risposta.

Sebbene si facciano molte illazioni, non è ancora stata raggiunta una

risposta definitiva. Cos'è il potere che spinge i salmoni a intraprendere un

viaggio di ritorno di migliaia di chilometri verso un luogo ad essi

sconosciuto? È ovvio che vi sia una Volontà superiore Cui spetta il

governo e il controllo di questi esseri viventi. È Allah, il Reggitore di tutti

i mondi.

I koala

L'olio presente nelle foglie di eucalipto risulta velenoso per molti

mammiferi. Questo veleno è un meccanismo chimico di difesa utilizzato

dall'albero contro i suoi nemici. Esiste, tuttavia, un essere vivente molto

La realtà della creazione 205

Page 206: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

speciale che trae il meglio daquesto meccanismo e si nutre difoglie velenose di eucalipto: unmarsupiale detto koala. Questianimali vivono sugli alberi dieucalipto, da cui traggono ilnutrimento e l'acqua.

Come gli altri mammiferi,anche i koala non possono digerirela cellulosa che si trova nell'albero;per questo, si servono di alcunimicro-organismi che digerisconola cellulosa, i quali popolanodensamente il punto diconvergenza tra l'intestino crasso equello tenue, il cieco, che ne è l'estensione posteriore. L'intestino cieco è laparte più interessante del sistema digestivo dei koala. Questo segmentofunziona come una camera di fermentazione in cui i microbi digerisconola cellulosa mentre il passaggio delle foglie viene ritardato. In tal modo ilkoala può neutralizzare gli effetti venefici dell'olio contenuto nelle fogliedi eucalipto.170

Capacità di cacciare restando in posizione fissa

La pianta sudafricana detta drosera intrappola gli insetti con leviscose appendici allungate di cui sono rivestite le sue foglie. Le estremitàdi tali appendici sono ricoperte di un fluido che emana un odore moltoattraente per gli insetti. Questo fluido ha anche la caratteristica di essereestremamente vischioso. Un insetto che, attratto dall'odore, si avvicinitroppo ne resta invischiato. Poco dopo, l'intera foglia si chiude sull'insettointrappolato da cui estrae le proteine essenziali alla sua digestione.171

L'assegnazione di tale facoltà ad una pianta che non ha possibilità dimuoversi è senza dubbio il segno evidente di un progetto speciale. È

206

Page 207: L'inganno dell'evoluzione. italian

impossibile che una pianta sviluppi un siffatto stile di caccia

coscientemente o volontariamente, oppure per coincidenza. Non è quindi

possibile ignorare l'esistenza del Creatore di tale abilità.

Le penne degli uccelli

A prima vista, le penne degli uccelli sembrano avere una struttura

molto semplice. Qualora si studino con più attenzione, tuttavia, se ne

scoprirà l'estrema complessità, che le permette di essere leggere e nel

contempo molto forti e impermeabili.

La leggerezza è una delle qualità indispensabili agli uccelli per poter

volare in modo più agevole. Le penne sono formate di proteine di

cheratina proprio per soddisfare a questo bisogno. Su entrambi i lati

dell'asse centrale della penna sono presenti delle vene, su ognuna delle

quali si trovano 400 piccole barbe, le quali portano, a loro volta, un totale

di 800 barbule, due per ciascuna. Di queste ultime, quelle poste sulla parte

frontale portano altre 20 barbicelle, le quali uniscono due penne tra loro

come se fossero due pezzi di stoffa attaccati. In una singola penna si

trovano circa 300 milioni di barbe, mentre il numero totale, considerando

tutte le penne di un uccello, è approssimativamente di 700 miliardi.

Vi è una ragione significativa per cui le penne sono strettamente

connesse tra loro con barbe e uncini. Esse devono trattenersi saldamente

La realtà della creazione 207

A sinistra: una drosera aperta. A destra: chiusa.

Page 208: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

sull'uccello in modo tale da non cadere ad ognimovimento. Per mezzo di tale meccanismo, lepenne rimangono salde all'uccello anche in casodi forte vento, di pioggia o di neve.

Le piume poste sull'addome dell'uccellosono differenti rispetto alle penne sulle ali e sullacoda. Queste ultime sono relativamente grandiper fungere da timone e da freno. Le penneposte sulle ali sono progettate in modo tale daespandere la superficie dell'area durante il voloper incrementare la forza di sollevamento.

Il basilisco: un esperto

camminatore sull'acqua

Pochi animali sono in grado di camminaresulla superficie dell'acqua. Una tale rarità è ilbasilisco, che vive in America centrale. Ai lati delle dita delle zampeposteriori di questo animale si trovano delle membrane alari che gliconsentono di spruzzare acqua. Queste sono arrotolate quando l'animalecammina sulla terra. Se, tuttavia, incontra un pericolo, il basilisco inizia acorrere velocemente sulla superficie di fiumi o laghi e l'apertura di tali

208

Il basilisco è

uno dei rari

animali

capaci di

stabilire un

equilibrio tra

l'acqua e

l'aria.

Page 209: L'inganno dell'evoluzione. italian

membrane gli permette di valersi di una superficie superiore.172 La

conformazione unica del basilisco è una prova evidente di Creazione

consapevole.

La fotosintesi

Le piante senza dubbio hanno un ruolo fondamentale nel rendere

l'universo abitabile. Esse depurano l'aria per noi, mantengono la

temperatura del pianeta ad un livello costante ed equilibrano la

proporzione di gas nell'atmosfera. L'ossigeno che noi respiriamo è

prodotto dalle piante, così come una parte importante del cibo di cui ci

nutriamo. Il valore nutrizionale delle piante deriva dallo speciale progetto

insito nelle loro cellule a cui devono anche le loro altre caratteristiche.

Le cellule delle piante, a differenza di quelle umane e animali,

possono utilizzare direttamente l'energia solare, che convertono in

energia chimica e immagazzinano in maniera molto speciale. Questo

processo è detto "fotosintesi". In realtà, esso non è condotto dalle cellule,

ma dai cloroplasti, organuli che conferiscono alle piante il colore verde.

Questi minuscoli organuli verdi, osservabili solo al microscopio, sono gli

unici laboratori sulla terra in grado di immagazzinare energia solare sotto

forma di materia organica.

La quantità di materia prodotta dalle piante sulla terra è pari a circa

200 miliardi di tonnellate all'anno. Tale produzione è vitale per tutti gli

esseri viventi sulla terra e viene realizzata tramite un processo chimico

molto complesso. Migliaia di pigmenti di clorofille che si trovano nei

cloroplasti reagiscono alla luce con impressionante rapidità pari a un

millesimo di secondo. Questa è la ragione per cui molte attività che

avvengono nella clorofilla non sono ancora state osservate.

La conversione dell'energia solare in energia elettrica o chimica è

stata ottenuta soltanto in tempi molto recenti grazie all'utilizzo di

strumenti altamente tecnologici. Una cellula vegetale, così piccola da non

poter essere scorta ad occhio nudo, ha svolto questa funzione per milioni

di anni.

La realtà della creazione 209

Page 210: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

La perfezione di questo sistema rappresenta l'ennesima dimostrazionedella Creazione. Il complesso sistema della fotosintesi è un meccanismoconsapevolmente creato da Allah. Una fabbrica ineguagliabile è compressain una minuscola parte di una foglia. Questo progetto senza difetti èun'altra prova rivelatrice del fatto che tutte le cose sono state create daAllah, Colui Che sostiene tutte le cose.

210

Page 211: L'inganno dell'evoluzione. italian

SECONDA PARTE

LA CONFUTAZIONE

DEL

MATERIALISMO

Page 212: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il capitolo che vi apprestate a

leggere rivela un segreto cruciale della

vostra vita. Dovrebbe essere letto con

molta attenzione e integralmente, in

quanto concerne un soggetto che

potrebbe provocare un cambiamento

fondamentale della vostra visione del

mondo esteriore. Quanto viene trattato in

questo capitolo non è soltanto un punto

di vista, un approccio differente o un

pensiero filosofico tradizionale:

è una realtà che ognuno, credente o

non credente, deve ammettere e che è

provata dalla scienza odierna.

AATTENZIONE!TTENZIONE!

Page 213: L'inganno dell'evoluzione. italian

La vera essenza della

materia

19

Coloro che contemplano coscienziosamente e saggiamente quanto

li circonda comprendono che ogni cosa nell'universo –vivente o

non vivente– deve essere stata creata. La questione diventa

quindi: "Chi è il creatore di tutte queste cose?".

È evidente che "la realtà della creazione", che si rivela in ogni aspetto

dell'universo, non può essere una conseguenza dell'universo stesso. Ad

esempio, una cimice non può avere creato se stessa. Il sistema solare non

può essersi creato e organizzato da solo. Nemmeno le piante, gli umani, i

batteri, gli eritrociti (globuli rossi del sangue) o le farfalle possono aver

creato se stessi. La possibilità che tutto questo possa essere stato originato

"dal caso" non è neppure immaginabile.

Si perviene quindi alla seguente conclusione: tutto ciò che vediamo è

stato creato, ma nulla può essere il "creatore" di se stesso. Il Creatore è

differente e superiore a ciò che percepiamo con i nostri occhi, un potere

sovrastante e invisibile, la cui esistenza e i cui attributi sono rivelati da

tutto ciò che sussiste.

Questo è il punto in cui coloro che negano l'esistenza di Allah

esitano, in quanto sono stati condizionati a non credere nella Sua

esistenza a meno che non possano percepirlo con i loro occhi. Costoro

sono costretti a ignorare l'attualità della "creazione", manifesta in tutto

l'universo, e provano falsamente che quest'ultimo e tutti gli esseri viventi

non sono stati creati. La teoria evoluzionista è un chiaro esempio del loro

vano tentativo.

L'errore di base di coloro che negano Allah è condiviso da molte

persone, le quali, per quanto non rifiutino la Sua esistenza, Ne hanno una

CAPITOLO

Page 214: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

percezione errata. Questi non negano la creazione, ma hanno una

credenza superstiziosa riguardo a "dove" Allah sia. La maggior parte di

essi pensano che Egli sia nel "cielo". Credono che Allah sia su un pianeta

molto distante e che talvolta intervenga negli "affari mondani". Oppure

che non si intrometta affatto: Egli ha creato l'universo e l'ha abbandonato

a se stesso, lasciando gli uomini liberi di determinare il loro destino.

Alcuni hanno sentito che nel Corano è scritto che Allah è "ovunque",

ma non possono comprendere che cosa ciò significhi esattamente.

Pensano che Egli circondi tutto come onde radio o come un gas invisibile

e intangibile.

Nondimeno, questa e altre nozioni che non sono in grado di chiarire

"dove" Allah sia (e magari lo negano proprio per questa ragione) sono

fondate su un errore comune. Essi mantengono un pregiudizio infondato

che li spinge a creare delle opinioni errate nei confronti di Allah. Cos'è

questo pregiudizio?

Tale pregiudizio concerne la natura e le caratteristiche della materia.

Siamo così condizionati dalle supposizioni sulla materia che non

chiediamo neppure se essa esista o se sia soltanto un'ombra. La scienza

moderna distrugge i pregiudizi e dischiude una realtà di primaria

importanza e grandiosità. Nelle pagine seguenti, tenteremo di spiegare di

che cosa si tratti e come essa sia già stata rivelata nel Corano.

Il mondo dei segnali elettrici

Tutte le informazioni sul mondo in cui viviamo ci sono trasmesse per

mezzo dei cinque sensi. Il mondo che conosciamo consiste di ciò che i

nostri occhi vedono, le mani toccano, il naso odora, la lingua gusta e le

orecchie sentono. Non abbiamo mai pensato che il mondo "esterno" possa

essere altro da ciò che i nostri sensi ci presentano, in quanto solo da essi

siamo dipesi sin dal giorno della nascita.

Le moderne ricerche in molti differenti ambiti della scienza ci

mostrano, nondimeno, una comprensione molto diversa, creando dei

dubbi riguardo ai sensi e al mondo che tramite essi percepiamo.

214

Page 215: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il punto di partenza di questo approccio è che la nozione di "mondo

esterno" formata nel nostro cervello è soltanto una reazione creata da

segnali elettrici. Il colore rosso della mela, la durezza del legno, vostra

madre, vostro padre, la vostra famiglia e tutto ciò che possedete, la casa,

il lavoro, le linee di questo libro sono composte solo di segnali elettrici.

Frederick Vester spiega quanto la scienza ha acquisito su questo

tema:

Quanto affermato da alcuni scienziati che "l'uomo è un'immagine, tutto ciò di

cui si fa esperienza è temporaneo e ingannevole e questo universo è un'ombra"

sembra confermato dalla scienza attuale.173

Il noto filosofo George Berkeley commenta a questo proposito:

Noi crediamo nell'esistenza degli oggetti in quanto li vediamo e li tocchiamo ed

essi ci vengono riflessi dalle nostre percezioni. Nondimeno, le nostre percezioni

sono unicamente idee nella nostra mente. Ne consegue che gli oggetti che

catturiamo con le percezioni non sono altro che idee, le quali non sono

essenzialmente in alcun posto se non nella nostra mente... Dal momento che

tutte queste cose esistono solo nella mente, vuol dire che noi siamo abbindolati

da inganni quando immaginiamo che l'universo e le cose abbiano un'esistenza

al di fuori della mente. Così, nessuna delle cose che ci circondano ha

un'esistenza esterna alla mente.174

La vera essenza della materia 215

Le stimolazioni

provenienti da un

oggetto vengono

convertite in

segnali elettrici e

provocano un

effetto nel cervello.

Quando "vediamo",

in realtà

osserviamo gli

effetti di tali segnali

elettrici nella

nostra mente.

Page 216: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Per chiarire questo argomento, consideriamo il senso della vista, che

ci fornisce le più estese informazioni riguardo al mondo esterno.

Le modalità della vista, dell'udito e del tatto

L'atto di vedere si compie in modo molto progressivo. I fasci di luce

(fotoni) che dipartono dall'oggetto verso l'occhio passano attraverso il

cristallino, nella parte anteriore dell'occhio, dove vengono scomposti e si

riversano rovesciati sulla retina, situata nella parte posteriore. Qui, la luce

urtante viene trasformata in segnali elettrici i quali sono trasmessi dai

neuroni verso un punto minuscolo detto centro della visione, situato nella

parte posteriore del cervello. Questo segnale elettrico viene percepito

come un'immagine dopo una serie di processi. L'atto di vedere avviene in

questo punto situato nella parte posteriore del cervello in cui regna

un'oscurità assoluta essendo completamente isolato dalla luce.

Consideriamo ora questo processo apparentemente ordinario e

usuale. Quando si dice di "vedere", in realtà si percepiscono gli impulsi

che, raggiunto l'occhio, sono inviati al cervello dopo essere stati

trasformati in segnali elettrici. Quindi, quando affermiamo di "vedere",

stiamo in realtà osservando dei segnali elettrici nella nostra mente.

Tutte le immagini che percepiamo durante la vita vengono formate

nel nostro centro della visione, che occupa soltanto pochi centimetri cubici

del volume del nostro cervello. Sia il libro che state ora leggendo che il

paesaggio sconfinato che contemplate mirando l'orizzonte si trovano in

questo minimo spazio. Un altro fattore che deve essere ricordato è che il

cervello è isolato dalla luce; all'interno è completamente oscuro. Il cervello

non ha alcun contatto con la luce.

È possibile illustrare questa interessante situazione con un esempio.

Supponiamo che una candela bruci di fronte a noi. Possiamo sederci

dirimpetto a essa e osservarla per esteso. Nondimeno, durante questo

lasso tempo, il nostro cervello non ha mai alcun contatto diretto con la

luce diretta della candela. Pur fissando la luce, l'interno del nostro

cervello rimane nell'oscurità totale. Noi osserviamo un mondo luminoso

216

Page 217: L'inganno dell'evoluzione. italian

e pieno di colori dentro un cervello buio.

R. L. Gregory osserva, a proposito dell'aspetto miracoloso del

vedere, un'azione che spesso riteniamo ovvia:

Ci è talmente familiare l'atto del vedere che dobbiamo compiere uno sforzo

d'immaginazione per comprendere che alcuni problemi ad esso relativi

rimangono insoluti. Ma consideriamoli. Sebbene i nostri occhi ricevano piccole

immagini capovolte, noi vediamo tuttavia oggetti solidi separati nello spazio

circostante. Dai modelli di simulazione sulla retina noi percepiamo il mondo

degli oggetti e ciò non è altro che un miracolo.175

Lo stesso si può dire di tutti gli altri sensi. Il suono, la percezione

tattile, l'aroma e l'odore vengono tutti trasmessi al cervello sotto forma di

segnali elettrici e sono tutti percepiti nei centri pertinenti del cervello.

Il senso dell'udito funziona in modo simile. L'orecchio esterno coglie

i suoni per mezzo del padiglione e li trasmette all'orecchio medio, il quale,

a sua volta, li invia all'orecchio interno sotto forma di vibrazioni

amplificate. Quest'ultimo comunica al cervello le vibrazioni convertite in

segnali elettrici. Proprio come nel caso dell'occhio, l'atto di udire è portato

a termine nel centro uditivo all'interno del cervello, il quale è isolato dal

suono così come dalla luce. Quindi, indipendentemente dal livello di

rumorosità all'esterno, l'interno del cervello è del tutto silenzioso.

Nondimeno, anche i suoni più tenui sono percepiti dal cervello. Ciò

accade con tale precisione che l'orecchio di un uomo sano può percepire

qualsiasi suono senza alcun disturbo atmosferico o interferenza. Nel

cervello si ascoltano le sinfonie dell'orchestra e tutti i rumori di un luogo

affollato; si coglie un'ampia gamma di suoni, dal fruscio di una foglia al

rombo di un jet. Se il livello del suono nel cervello, tuttavia, fosse

misurato in quel momento da uno strumento preciso, si constaterebbe un

silenzio assoluto.

La nostra percezione degli odori segue lo stesso percorso. Le

molecole volatili emesse dalla vaniglia o dalla rosa, ad esempio,

raggiungono i ricettori olfattivi posti nella regione epiteliale del naso e

sono coinvolte in un'azione reciproca che viene trasmessa al cervello sotto

La vera essenza della materia 217

Page 218: L'inganno dell'evoluzione. italian

forma di segnali elettrici e percepita come odore. Tutto ciò che odoriamo,

buono o cattivo, non è altro che la percezione cerebrale delle azioni

reciproche delle molecole volatili dopo la loro trasformazione in segnali

elettrici. Tutti i profumi e gli odori sono dunque percepiti nel cervello, il

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE218

I fasci di luce provenienti dall'oggetto colpiscono la retina capovolti. Qui l'immagine viene

convertita in segnali elettrici e trasmessa al centro di visione nella parte posteriore del

cervello. Poiché il cervello è isolato dalla luce, queata non può raggiungere il centro della

visione. Ciò significa che si percepisce un vasto mondo di luce e profondità in un punto

minuscolo isolato da essa.

Anche nel momento in cui vediamo e sentiamo la luce e il calore di un fuoco, all'interno

del nostro cervello permane un'oscurità assoluta e una temperatura costante.

Page 219: L'inganno dell'evoluzione. italian

quale, nondimeno, non entra mai in contatto diretto con le molecole.

Come nel caso del suono o della vista, ciò che raggiunge il cervello sono

semplici segnali elettrici. In altre parole, tutti gli odori che si crede

appartengano agli oggetti esterni sin da quando si nasce, sono semplici

segnali elettrici che si percepiscono tramite gli organi di senso.

Similmente, esistono quattro tipi differenti di recettori chimici nella

parte frontale della lingua umana. Questi concernono il sapore del salato,

del dolce, dell'acido e dell'amaro. I nostri recettori trasformano queste

percezioni in segnali elettrici dopo una serie di processi chimici e li

trasmettono al cervello, il quale li percepisce come gusto. Il gusto che si

ricava mangiando una tavoletta di cioccolata o della frutta o qualsiasi

altra cosa gradita è l'interpretazione dei segnali elettrici da parte del

cervello. L'oggetto esterno non può mai essere raggiunto; non si può mai

vedere, odorare o gustare la cioccolata stessa. Ad esempio, se i nervi che

La vera essenza della materia 219

Tutto ciò che si vede nel corso della

vita viene formato nella parte

posteriore del cervello, in un punto

detto “centro della visione”, che

occupa solo pochi centimetri

cubici. Sia il libro che state ora

leggendo, che il panorama illimitato

che si vede mirando l’orizzonte si

trovano in questo minimo spazio. Di

conseguenza, gli oggetti sono

scorti non nella loro dimensione

reale esistente all’esterno, ma

secondo il formato percepito dal

nostro cervello.

Page 220: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

si dirigono verso il cervello vengono tagliati, quest'ultimo non percepirà

alcun sapore del cibo, causando la totale perdita del senso del gusto.

A questo punto, ci si trova di fronte a un altro fatto: non si può mai

essere sicuri che un'altra persona provi ciò che noi proviamo quando

gustiamo un stesso alimento, né che percepisca lo stesso suono quando

ascoltiamo una voce determinata. A tale proposito, Lincoln Barnett

afferma che nessuno sa se una persona percepisca il colore rosso o senta

la nota C in modo identico a un altro.

Il senso del tatto non differisce dagli altri. Quando si tocca un

oggetto, tutte le informazioni necessarie a riconoscere il mondo esterno e

gli oggetti vengono trasmesse al cervello dai nervi situati sulla cute. La

sensazione tattile si forma nel cervello. Contrariamente a quanto in

generale si crede, il posto deputato a tale percezione non è la punta delle

dita, ma il centro del tatto nel cervello. In seguito all'accertamento degli

stimoli elettrici provenienti dagli oggetti da parte del cervello, si

percepiscono le differenti sensazioni ad essi pertinenti quali la durezza o

la morbidezza, il freddo o il caldo. Tutti i dettagli che ci permettono di

riconoscere un oggetto derivano da tali stimoli. A questo proposito, due

noti filosofi, B. Russell e L. Wittgeinstein, hanno scritto:

Ad esempio, non ci si può chiedere o investigare se un limone esista veramente

o come possa essere pervenuto all'esistenza. Un limone consiste soltanto di una

sensazione provata dalla lingua, di un odore avvertito dal naso, di un colore e

di una forma percepiti dagli occhi; solo tali caratteristiche possono essere oggetto

di esame e stima. La scienza non potrà mai conoscere il mondo fisico.177

È impossibile per noi raggiungere il mondo fisico. Tutti gli oggetti

intorno a noi rappresentano un cumulo di sensazioni quali il vedere, il

sentire e il toccare. Trattando i dati nel centro della visione e negli altri

centri sensoriali, il cervello, nel corso della vita, non incontra mai

"l'originale" della materia esistente all'esterno, ma piuttosto la copia

formatasi al suo interno. A questo punto, saremmo fuorviati se

considerassimo queste copie modelli della materia reale esterna a noi.

220

Page 221: L'inganno dell'evoluzione. italian

"Il mondo esterno" all'interno del nostro cervello

Da quanto abbiamo finora descritto potremmo trarre la seguente

conclusione: tutto ciò che vediamo, tocchiamo, sentiamo e percepiamo

come "materia", "mondo" o "universo" non è altro che una serie di segnali

elettrici che pervengono al nostro cervello.

Chi mangia un frutto, in realtà, non si trova di fronte ad esso, ma alle

sue percezioni nel cervello. L'oggetto considerato un "frutto" consiste in

realtà di un'impressione elettrica nel cervello concernente la forma, il

gusto, l'odore e la struttura. Se il nervo ottico fosse improvvisamente

reciso, l'immagine del frutto scomparirebbe subito. Così come la

sconnessione delle vie nervose dirette dal naso al cervello

interromperebbe del tutto la sensazione olfattiva. Più semplicemente, il

frutto non è che l'interpretazione dei segnali elettrici da parte del cervello.

Un altro elemento da considerare è il senso della distanza. La

distanza è soltanto il senso di vuoto che si forma nel cervello. Gli oggetti

che sembrano distanti agli occhi di una persona esistono anche nel suo

cervello. Ad esempio, chi contempla le stelle nel cielo pensa che esse

distino milioni di anni luce da lui. Tuttavia, ciò che egli "vede" realmente

sono le stelle all'interno di lui, nel suo centro della visione. Mentre leggete

queste righe, voi non siete, in realtà, nella stanza in cui credete di trovarvi;

al contrario, la stanza è all'interno di voi. Dovete ricordare, nondimeno,

che anche il vostro corpo è un'immagine formata all'interno del vostro

cervello.

Lo stesso accade a tutte le altre percezioni. Ad esempio, quando

pensate di sentire il suono della televisione nella stanza accanto, state

facendo tale esperienza nel vostro cervello. Non potete provare né che

esista una stanza a lato della vostra, né che da essa la televisione diffonda

dei suoni. Sia il suono che credete provenga da parecchi metri di distanza,

che la conversazione di una persona vicino a voi sono percepite nel centro

dell'udito, il quale occupa pochi centimetri cubi del vostro cervello. Oltre

a questo centro di percezione, non esistono concetti quali destra sinistra,

davanti e dietro. Ovverosia, il suono non perviene a voi da destra, da

La vera essenza della materia 221

Page 222: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

sinistra o dall'aria; non c'è direzione da cui provenga il suono.

Quanto si è detto vale anche per la percezione degli odori; nessuno

di essi vi raggiunge da una grande distanza. Voi supponete che gli effetti

finali che si formano nel centro dell'olfatto corrispondano agli odori degli

oggetti esteriori. Nondimeno, come l'immagine della rosa si trova nel

vostro centro della visione, così il suo profumo è nel centro dell'olfatto.

All'esterno non esiste né la rosa né il suo profumo.

Il "mondo esterno" presentatoci dalle nostre percezioni è soltanto

una raccolta di segnali elettrici che raggiungono il nostro cervello. Nel

corso della nostra vita, questi segnali vengono sottoposti a un processo

cerebrale e noi viviamo senza riconoscere che stiamo errando quando

crediamo che questi rappresentino le interpretazioni originali della

materia esistente nel mondo esterno. Siamo sviati perché non possiamo

raggiungere la materia stessa per mezzo dei nostri sensi.

È ancora il nostro cervello che interpreta e conferisce significato ai

segnali che consideriamo il "mondo esterno". Consideriamo, ad esempio,

il senso dell'udito. È in realtà il cervello a trasformare le onde sonore in

222

In seguito a stimolazioni artificiali, nel nostro

cervello può essere formato un mondo fisico

vero e realistico quanto quello reale, senza la

necessaria esistenza di quest'ultimo. Una

persona può pensare di guidare

un'automobile pur rimanendo seduta in casa

sua.

Page 223: L'inganno dell'evoluzione. italian

una sinfonia e a creare quindi la musica da una percezione. Similmente,quando vediamo dei colori, ciò che perviene ai nostri occhi sono semplicisegnali elettrici di diversa lunghezza d'onda. È ancora il cervello atrasformarli in colori, i quali non esistono nel "mondo esterno". La melanon è rossa, il cielo non è blu, l'erba non è verde. Essi hanno questoaspetto perché noi li percepiamo per essere così. Il "mondo esterno"dipende interamente da colui che percepisce.

Anche il minimo difetto della retina provoca acromatopsia. Alcunepersone percepiscono il blu come verde, o il rosso come blu, mentre altretutti i colori come differenti sfumature del grigio. A questo punto, non haimportanza che l'oggetto esteriore sia colorato oppure no.

Anche il notevole pensatore Berkeley si è occupato di questo fatto:

Prima dunque si credeva che i colori, gli

odori, ecc., "esistessero realmente". Poi si

rinunciò a questa credenza e si riconobbe che

essi esistono soltanto in dipendenza delle

nostre sensazioni.178

Per concludere, la ragione per cui noivediamo oggetti colorati non è perché essilo siano realmente o perché abbianoun'esistenza materiale indipendente al difuori di noi, ma in quanto tutte le qualitàche noi attribuiamo agli oggetti si trovanoal nostro interno e non nel "mondoesterno".

Che cosa rimane allora del "mondoesterno"?

È indispensabile l'esistenza

del "mondo esterno"?

Finora abbiamo ripetutamente parlatodi un "mondo esterno" e di un mondo dipercezioni formato nel nostro cervello, che

La vera essenza della materia 223

Le scoperte della fisica

moderna dimostrano che

l'universo è una

collezione di percezioni.

Nel numero del 30

gennaio 1999, la famosa

rivista scientifica

americana New Scientist

ha pubblicato in copertina

la seguente domanda:

"Oltre la realtà: l'universo

è veramente un trastullo

di informazioni primarie e

la materia soltanto un

miraggio?"

Page 224: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

corrisponde a quello che vediamo. Nondimeno, dal momento che nonpossiamo mai raggiungere il mondo esterno, come possiamo essere sicuriche questo esista realmente?

In verità non possiamo. Poiché ogni oggetto è solo una raccolta disensazioni che esistono soltanto nella mente, è più appropriato dire che ilsolo mondo realmente esistente è quello delle percezioni. Il solo mondo dicui siamo a conoscenza è quello che esiste nella nostra mente, dove èprogettato, ricordato e costruito vividamente; l'unico, in breve, che ècreato all'interno di essa e di cui possiamo essere certi.

Non si potrà mai affermare che le percezioni che osserviamo nelcervello abbiano dei corrispondenti materiali, poiché questi potrebberoprovenire da una fonte "artificiale".

È del resto possibile osservare questo fatto. False stimolazionipossono produrre nel cervello un "mondo materiale" interamenteimmaginario. Ad esempio, pensiamo a uno strumento di registrazionemolto sviluppato in cui tutti i tipi di segnali elettrici possano essere incisi.Per prima cosa, trasmettiamo tutti i dati relativi a una situazioneparticolare (includendo l'immagine del corpo) a tale macchina, affinché litrasformi in segnali elettrici. Immaginiamo, quindi, che sia possibile farsopravvivere il cervello separato dal corpo. Connettiamo, infine, lostrumento al cervello con degli elettrodi che funzionino come nervi etrasmettiamo tutti i dati pre-registrati. In tale stato, si potrebbe provarel'esperienza di vivere in una situazione creata artificialmente. Si potrebbe,ad esempio, creare facilmente l'illusione di guidare un'automobile ad altavelocità su un'autostrada. Non sarà mai possibile comprendere che noiconsistiamo soltanto del cervello, in quanto ciò che è necessario allaformazione di un mondo all'interno di esso non è l'esistenza di un mondoreale, ma piuttosto la disponibilità di stimolazioni. È perfettamentepossibile che queste ultime possano provenire da una fonte artificialequale un registratore.

A tale proposito, il noto filosofo della scienza Bertrand Russell hascritto:

Quanto al senso del tatto quando premiamo il tavolo con le dita, esso è un

224

Page 225: L'inganno dell'evoluzione. italian

disturbo elettrico sugli elettroni e i protoni di queste ultime, prodotto, secondo

la fisica moderna, dalla prossimità degli elettroni e dei protoni del tavolo. Se lo

stesso disturbo sulla punta delle nostre dita fosse indotto in qualunque altra

maniera, noi proveremmo la stessa sensazione, seppure il tavolo non ci fosse.179

È quindi molto facile per noi essere ingannati prestando fede a

percezioni che non hanno alcun corrispondente materiale reale. Nel sogno

questa esperienza ricorre spesso, in quanto sperimentiamo degli eventi e

vediamo uomini, oggetti e situazioni che ci sembrano assolutamente reali.

Nondimeno, essi non sono altro che mere percezioni. Non vi è alcuna

differenza basilare tra il sogno e il "mondo reale"; entrambi vengono

sperimentati nel cervello.

Chi è colui che percepisce?

Come si è detto, non c'è dubbio che il mondo nel quale pensiamo di

abitare e che chiamiamo "mondo esterno" è creato all'interno del nostro

cervello. Sorge a questo punto una questione di primaria importanza. Se

tutti gli eventi fisici che conosciamo sono intrinsecamente percezioni, che

ne è del cervello? Dal momento che esso fa parte del mondo fisico come

le braccia, le gambe o qualsiasi altro oggetto, dovrebbe essere una

percezione come tutto il resto.

Un esempio relativo ai sogni getterà luce su questo argomento. Si

immagini di vedere il sogno all'interno del cervello sulla base di ciò che è

stato detto. Nel sogno avremo un corpo immaginario, un braccio

immaginario, un occhio immaginario e un cervello immaginario. Se

durante il sogno ci fosse chiesto dove vediamo, noi risponderemmo: "Nel

cervello." In realtà, non c'è alcun cervello di cui parlare, ma una testa

immaginaria contenente qualcosa di altrettanto indeterminato. Colui che

percepisce le immagini nel sogno non è un cervello immaginario, ma un

"essere" ad esso molto superiore.

Sappiamo che non esiste alcuna distinzione fisica tra una situazione

onirica e ciò che chiamiamo vita reale. Perciò, quando in quest'ultima

condizione ci viene posta la sopraccitata domanda, risulta altrettanto

La vera essenza della materia 225

Page 226: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

insensato rispondere "nel cervello" come nell'esempio precedente. In

entrambe le condizioni, l'entità che vede e percepisce non è il cervello, che

è, dopotutto, soltanto un pezzo di materia organica.

Quando si analizza il cervello, si vede che in esso non vi è altro che

lipidi e molecole proteiche, presenti anche in altri esseri viventi. Ciò

significa che all'interno di quel pezzo di materia grigia che noi chiamiamo

"cervello", non vi è nulla che osservi le immagini, che costituisca la

coscienza o che crei quell'essere che noi definiamo "io".

R. L. Gregory tratta dell'errore che la gente commette in relazione

alla percezione delle immagini nel cervello:

Vi è la tentazione, da evitare, di dire che gli occhi producono le immagini nel

cervello. Un'immagine nel cervello suggerisce il bisogno di qualche occhio

interiore che la veda –ma ciò richiederebbe un altro occhio per vedere

l'immagine... e così di seguito in un infinito regresso di occhi e immagini. Ciò è

assurdo.180

Questo è il punto cruciale che mette in difficoltà i materialisti, i quali

considerano vera soltanto la materia. A chi appartiene l'occhio interiore

che percepisce ciò che vede e reagisce?

Anche Karl Pribram si è concentrato su questa importante questione

scientifica e filosofica:

Fin dall'epoca dei Greci, i filosofi pensavano al "deus ex machina", al piccolo

uomo all'interno del piccolo uomo" ecc. Dov'è "io", la persona che usa il suo

cervello? Chi è colui che compie l'atto di conoscere? Come san Francesco

d'Assisi ha detto:"Ciò che cerchiamo è Colui che vede".181

Ora pensate a questo: il libro nelle vostre mani, la stanza in cui vi

trovate, in breve, tutte le immagini che avete di fronte sono all'interno del

vostro cervello. Sono forse gli atomi a vedere queste immagini? Atomi

ciechi, sordi e inconsapevoli? Perché solo alcuni atomi hanno acquisito

questa qualità? I nostri atti di comprendere, ricordare, essere contenti,

scontenti e tutto il resto consistono di reazioni chimiche tra questi atomi?

Quando si considerano queste domande, si comprende che non ha

alcun senso cercare una volontà negli atomi. È chiaro che l'essere che

226

Page 227: L'inganno dell'evoluzione. italian

vede, sente e prova emozioni è un essere sopra-materiale. È "vivo" e non

è né materia, né un'immagine della materia. Questo essere si collega alle

percezioni di fronte a lui per mezzo del nostro corpo.

Questo essere è lo "spirito".

Quell'aggregato di percezioni che noi chiamiamo "mondo materiale"

è un sogno osservato da questo spirito. Proprio come il corpo che

possediamo e il mondo materiale che vediamo nei nostri sogni non hanno

realtà, così l'universo che occupiamo e il corpo che possediamo non

hanno realtà materiale.

Il vero essere è lo spirito. La materia consiste unicamente di

percezioni osservate dallo spirito. Gli esseri intelligenti che scrivono e

leggono queste righe non sono un ammasso di atomi e molecole –e di

reazioni chimiche tra loro– ma "spirito".

Il Vero Essere Assoluto

Tutti questi fatti ci pongono di fronte a una questione molto

significativa. Se ciò che noi consideriamo mondo materiale è costituito

soltanto da percezioni contemplate dal nostro spirito, qual'è allora la fonte

delle percezioni?

La vera essenza della materia 227

Il cervello è un mucchio di cellule composte di proteine e di molecole. Èformato da cellule nervose dette neuroni. In questo pezzo di carne non c'è ilpotere di osservare le immagini, di costituire la coscienza o di crearequell'essere che chiamiamo "io".

Page 228: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Nel rispondere a questa domanda, dobbiamo prendere in

considerazione quanto segue: la materia non ha un'esistenza che si auto-

governa. Dal momento che è una percezione, essa è qualcosa di

"artificiale". Ovverosia, questa percezione deve essere stata provocata da

un altro potere, cioè, deve essere stata creata. Tale creazione, inoltre,

dovrebbe essere continua. Se così non fosse, ciò che chiamiamo materia

dovrebbe scomparire e perdersi. Si potrebbe paragonare ad una

televisione sul cui schermo appare l'immagine per tutto il tempo che il

segnale continua ad essere trasmesso. Allora, chi spinge il nostro spirito a

contemplare le stelle, la terra, le piante, la gente, il nostro corpo e tutto ciò

che cade sotto lo sguardo?

È del tutto evidente che esiste un supremo Creatore, Che ha creato

l'intero universo materiale, vale a dire la somma delle percezioni, e Che

continua la Sua creazione incessantemente. Poiché Egli mostra un'opera

talmente magnifica, è sicuramente dotato di un potere e di una forza

eterni.

Questo Creatore Si rende noto a noi. Egli ha creato un libro

contenente l'insieme delle sensazioni per mezzo del quale ha descritto Se

Stesso, l'universo e la ragione della nostra esistenza.

Egli è Allah e il Suo Libro è il Corano.

Il fatto che i cieli e la terra, ovverosia l'universo, non sono stabili, che

la loro presenza è resa possibile solo dalla creazione di Allah e che essi

scompariranno quando Egli decreterà la loro fine, è esposto nel versetto

seguente:

Allah trattiene i cieli e la terra affinché non sprofondino, ché, se

sprofondassero, nessuno li potrebbe trattenere all'infuori di Lui. In

verità Egli è magnanimo, perdonatore. (Surat Fâtir, 41)

Come si è detto al principio, molte persone non hanno un'autentica

comprensione di Allah e immaginano che Egli sia presente in qualche

posto nel cielo e non si interessi degli affari mondani. La base di questa

logica si fonda sull'idea che l'universo sia un insieme di materia e che

Allah si trovi "all'esterno" di questo mondo materiale, in un luogo

228

Page 229: L'inganno dell'evoluzione. italian

distante. Per alcune false religioni, la fede in Allah è limitata alla

comprensione di questo.

Nondimeno, come abbiamo considerato finora, la materia è

composta solo di sensazioni e il solo vero essere assoluto è Allah. Ciò

significa che solo Allah esiste: tutto all'infuori di Lui è un'ombra oscura.

Ne consegue che è impossibile concepire Allah come un essere separato

dall'intera massa della materia. Egli è "ovunque" e comprende tutto.

Questa realtà è spiegata nel Corano nei termini seguenti:

Allah! Non c'è altro dio che Lui, il Vivente, l'Assoluto. Non Lo

prendon mai sopore né sonno. A Lui appartiene tutto quello che è nei

cieli e sulla terra. Chi può intercedere presso di Lui senza il Suo

permesso? Egli conosce quello che è davanti a loro e quello che è

dietro di loro e, della Sua scienza, essi apprendono ciò che Egli vuole.

Il Suo Trono è più vasto dei cieli e della terra, e custodirli non Gli costa

sforzo alcuno. Egli è l'Altissimo, l'Immenso. (Surat al-Baqara, 255)

Che Allah non sia delimitato dallo spazio e che circondi tutto è

affermato in un altro versetto:

Ad Allah appartengono l'Oriente e l'Occidente. Ovunque vi volgiate,

ivi è il Volto di Allah. Allah è Immenso, Sapiente. (Surat al-Baqara, 115)

Poiché tutti gli esseri materiali sono percezioni, non possono vedere

Allah; ma Egli vede tutta la materia che ha creato in tutte le sue forme. Nel

Corano ciò è esposto con queste parole: "Gli sguardi non Lo raggiungono,

ma Egli raggiunge tutti gli sguardi" (Surat al-Anâm, 103).

Ovverosia, noi non possiamo percepire l'esistenza di Allah con i

nostri occhi, ma Egli comprende interamente il nostro interno ed esterno,

i nostri sguardi e i nostri pensieri. Noi non possiamo pronunciare una sola

parola, né fare un respiro di cui Egli non sia a conoscenza.

Mentre contempliamo queste percezioni sensoriali nel corso della

vita, l'essere che ci è più vicino non è una di queste sensazioni, ma Allah

stesso. Il segreto del seguente versetto è celato in questa realtà: "In verità

siamo stati Noi ad aver creato l'uomo e conosciamo ciò che gli sussurra

l'animo suo. Noi siamo a lui vicini più della sua vena giugulare." (Surah

La vera essenza della materia 229

Page 230: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Qâf, 16) Quando si pensa che il proprio corpo è costituito di materia, nonè possibile comprendere questo fatto importante. Se si identifica ilcervello con "se stessi", allora lo spazio che si considera esteriore dista 20-30 centimetri da noi. Nondimeno, quando si comprende che non esistealcuna materia e che tutto è immaginazione, nozioni quali esteriore,interiore, vicino o lontano perdono il lorosignificato. Allah avvolge tutto ed è"infinitamente vicino".

Allah rende noto agli uomini che Egli èinfinitamente vicino ad essi: "Quando i mieiservi ti chiedono di Me, ebbene Io sonovicino!" (Surat al-Baqara, 186). A ciò fariferimento un altro versetto: "In verità il tuoSignore circonderà gli uomini" (Surat al-Isrâ',60).

L'uomo è sviato dal pensiero che l'esserea lui più vicino sia se stesso. Allah, in verità, è più vicino a noi di noi stessi.Egli ha richiamato la nostra attenzione su questo punto nel versetto:"Perché mai, quando [l'anima] risale alla gola sotto i vostri occhi e Noi glisiamo più vicini, ma non ve ne accorgete" (Surat al-Wâqi'a, 83-85). Comeè scritto, gli uomini vivono inconsapevoli di tale fatto fenomenale inquanto non lo vedono con i loro occhi.

D'altra parte, è impossibile per l'uomo, che non è altro che un'ombra,avere un potere e una volontà indipendenti da Allah. Il versetto: "Mentreè Allah che ha creato voi e ciò che fabbricate" (Surat as-Sâffât, 96) mostrache tutto ciò che sperimentiamo avviene sotto il Suo controllo. NelCorano, questa realtà è menzionata nel versetto: "Quando tiravi non eri tua farlo, ma Allah" (Surat al-Anfâl, 17) con cui si mette in rilievo il fatto chenessun atto è indipendente da Allah, il Quale, nondimeno, conferisce aqueste ombre la percezione dell'io. In realtà, è Lui che compie tutte leazioni. Così, se qualcuno considera gli atti come suoi, con tutta evidenzaintende ingannare se stesso.

Questa è la realtà. Una persona può rifiutarsi di accettarla e può

230

Perché mai, quando

[l'anima] risale alla

gola sotto i vostri

occhi, e Noi gli siamo

più vicini ma non ve

ne accorgete. (Surat

Al-Wâqi'a, 83-85)

Page 231: L'inganno dell'evoluzione. italian

pensare di essere indipendente da Allah; ciò non cambia niente. Il suo

cieco rifuto, naturalmente, fa parte del volere di Allah.

Tutto ciò che si possiede è intrinsecamente illusorio

Come abbiamo visto chiaramente, è confermato dalla logica e dalla

scienza il fatto che il "mondo esterno" non ha una realtà materiale e si

riduce quindi a una serie di immagini presentata al nostro spirito da

Allah. La gente, tuttavia, solitamente non include, o piuttosto non vuole

includere, ogni cosa nel concetto di "mondo esterno".

Se si considera questo problema con sincerità e chiarezza, si

comprenderà che la casa e quanto è in essa, l'automobile –magari appena

La vera essenza della materia 231

Se si considera profondamente tutto quanto è stato detto finora, si comprenderà

facilmente questa sorprendente e straordinaria condizione: ogni evento nel mondo

non è altro che una mera immaginazione...

Page 232: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

acquistata, l'ufficio, i gioielli, il conto in banca, il guardaroba, la sposa o lo

sposo, i figli, i colleghi e tutto quanto si possiede sono inclusi in questo

immaginario mondo esterno progettato per noi. Tutto ciò che si vede, si

ascolta o si odora –in breve– si percepisce con i cinque sensi, fa parte di

questo "mondo immaginario: la voce del cantante preferito, la durezza

della sedia su cui si siede, un profumo gradevole, il sole che riscalda, un

fiore dai mille colori, un uccello che vola di fronte alla finestra, un battello

che procede con lentezza sull'acqua, il proprio giardino fertile, il

computer sul quale si lavora, lo stereo con la tecnologia più avanzata...

Questa è la realtà, perché il mondo è solo una serie di immagini

create per mettere alla prova l'uomo. Gli uomini sono provati durante

l'intero corso della loro vita limitata mediante percezioni che non hanno

alcuna realtà. Queste ultime sono intenzionalmente presentate in forme

attraenti e seducenti, come è affermato nel Corano:

Abbiamo abbellito, agli [occhi degli] degli uomini, le cose che essi

desiderano: le donne, i figli, i tesori accumulati d'oro e d'argento, i

cavalli marchiati, il bestiame e i campi coltivati; tutto ciò è solo

godimento temporaneo della vita terrena, mentre verso Allah è il

miglior ritorno. (Surat l-Imran, 14)

I più gettano via la loro religione per le lusinghe della proprietà,

della ricchezza, dell'accumulazione di oro e argento, dei soldi, dei gioielli,

dei conti bancari, delle carte di credito, dei vestiti, delle auto di ultimo

modello, ovverosia, di tutte quelle forme di prosperità che già possiedono

o si sforzano di possedere concentrandosi solo su questo mondo

dimentichi dell'altro. Essi sono ingannati dal volto "bello e allettante"

della vita di questo mondo, abbandonano quindi la preghiera, la carità

verso i poveri e tutto ciò che li farà prosperare nell'al di là perché "hanno

degli impegni", "hanno delle responsabilità", "hanno degli ideali", "non

hanno abbastanza tempo", "hanno cose da portare a termine", "in futuro

forse...". Consumano le loro vite nel tentativo di ottenere il successo solo

in questo mondo, come è descritto nel versetto: "essi conoscono [solo]

l'apparenza della vita terrena e non si curano affatto dell'altra vita" (Surat

ar-Rûm, 7).

232

Page 233: L'inganno dell'evoluzione. italian

Ciò di cui si parla in questo capitolo, vale a dire che tutto èun'immagine, riveste grande importanza in quanto mostral'insignificanza di ogni concupiscenza. Verificarne la realtà permette dicomprendere che tutto quanto gli uomini possiedono e bramano, laricchezza frutto dell'avidità, i figli di cui si vantano, le spose che ritengonole persone più vicine, gli amici, il loro corpo, la posizione quale segno disuperiorità, le scuole che hanno frequentato, le vacanze che hannotrascorso non sono altro che mere illusioni. Perciò, tutti gli sforzi fatti, iltempo speso e l'avidità a cui si è soggiaciuto si sono dimostrati vani.

Questa è la ragione per cui molte persone ingannanoinconsapevolmente se stesse vantandosi delle loro ricchezze e proprietà odei loro "yachts, elicotteri, aziende e terreni" come se esistesseroveramente. Quegli uomini benestanti, che bighellonano con ostentazionenei loro yachts, mettono in mostra le loro automobili, parlanocontinuamente della loro ricchezza, credono che la loro posizione li elevial di sopra degli altri ritenendosi quindi persone di successo, dovrebberoeffettivamente pensare in che stato si troverebbero qualoracomprendessero che tutto ciò non è altro che un'illusione.

In realtà, queste scene si ripresentano spesso anche nei loro sogni,dove possiedono case, automobili veloci, preziosissimi gioielli, mazzi dibanconote e ingenti quantità di oro e argento. Sognano inoltre di occupareposizioni di alto profilo, di possedere fabbriche con migliaia didipendenti, di esercitare potere su molte persone, di indossare vestiti talida indurre ammirazione... Così come chi mena vanto di ciò che possiedein sogno si copre di ridicolo, lo stesso dovrebbe verificarsi per le immaginiche appaiono in questo mondo. Infatti, sia ciò che si percepisce nei sogniche quanto si attribuisce a questo mondo non è altro che una sempliceimmagine mentale.

Di fronte a questa realtà, gli uomini dovrebbero parimenti provarevergogna del modo in cui reagiscono agli eventi che sperimentano inquesto mondo. Coloro che lottano furiosamente tra loro, che vaneggianoin preda all'ira, che imbrogliano, che truffano, che ingannano, checustodiscono bramosamente il loro denaro, che si comportano

La vera essenza della materia 233

Page 234: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

ingiustamente nei confronti degli altri, che commettono violenza e

maledicono, che infieriscono, che sono schiavi di passione per cariche e

onorificenze, che invidiano, che si pavoneggiano, che tentano di

santificare se stessi saranno umiliati quando comprenderanno di avere

compiuto tutte queste azioni in sogno.

Poiché è Allah Colui Che ha creato tutte queste immagini, Egli solo

ne è l'unico Possessore, come è scritto nel Corano:

Appartiene ad Allah tutto quello che c'è nei cieli e tutto quello che c'è

sulla terra. Allah abbraccia [nella Sua scienza] tutte le cose. (Surat An-

Nisa, 126)

È una grande follia abbandonare la religione in cambio di passioni

immaginarie, privandosi così per sempre della vita eterna.

A questo punto, dovrebbe essere chiaro che quanto viene qui

affermato non significa che "tutte le proprietà, le ricchezze, i figli, i

consorti, gli amici, la posizione raggiunta, presto o tardi scompariranno,

quindi non hanno alcuna realtà". Ma piuttosto che "tutto ciò che si crede

di possedere in verità non esiste affatto, non è altro che un mero sogno,

una serie di immagini che Allah ti mostra al fine di metterti alla prova".

Come è evidente, intercorre un'enorme diferenza tra queste due

proposizioni.

Per quanto non si voglia riconoscere immediatamente questo fatto e

si preferisca piuttosto continuare a ingannare se stessi fingendo che tutto

ciò che ci appartiene esista realmente, si è tuttavia destinati a morire e

nell'altro mondo ogni cosa apparirà chiara. In quel giorno "la tua vista è

acuta" (Surah Qâf, 22) e in grado di vedere tutto manifestamente.

Nondimeno, se si è spesa la propria vita a perseguire obiettivi

immaginari, si desidererà di non aver mai vissuto e si dirà: "Ahimè,

quanto vorrei che essa (la morte) fosse stata definitiva! Quel che

possedevo non mi ha giovato affatto! Ho perso il mio potere." (Surat al-

Hâqqah, 27-29)

Un uomo saggio, d'altra parte, dovrebbe tentare di comprendere la

più grande realtà dell'universo già in questo mondo, mentre ha ancora

234

Page 235: L'inganno dell'evoluzione. italian

tempo. Altrimenti, è destinato a consumare tutta la sua vita inseguendo

dei sogni per trovarsi infine a dover pagare un prezzo molto alto. Nel

Corano viene menzionato lo stato finale di coloro che perseguono delle

illusioni (o dei miraggi) in questo mondo, dimentichi del loro Creatore:

Quanto a coloro che sono miscredenti, le loro opere sono come un

miraggio in una piana desertica che l'assetato scambia per acqua, e

poi, quando vi giunge, non trova nulla; anzi, nei pressi trova Allah che

gli salda il conto. Allah è rapido al conto. (Surat An-Nûr, 39)

Per te, la realtà è tutto ciò che può essere toccato con le mani e visto

con gli occhi. Anche nei sogni puoi "toccare con le tue mani e vedere con

i tuoi occhi", sebbene tu non abbia né mani né occhi, né vi sia nulla che

possa essere toccato o visto. Non esiste alcuna realtà materiale che

provochi l'accadimento di queste cose se non il tuo cervello. Sei stato

soltanto ingannato.

Cos'è ciò che separa la vita reale dai sogni? In definitiva, entrambe

queste forme pervengono all'esistenza all'interno del cervello. Se siamo in

grado di vivere facilmente in un mondo irreale nel corso dei nostri sogni,

ciò è parimenti vero per il mondo in cui abitiamo. Quando ci risvegliamo

da un sogno, non vi è alcuna ragione logica che ci impedisca di pensare di

entrare in un sogno più lungo detto "vita reale". La ragione per cui

consideriamo i nostri sogni un'immaginazione e il mondo come reale, non

è altro che il prodotto delle nostre abitudini e pregiudizi. Tutto ciò ci

suggerisce che dovremmo risvegliarci come da un sogno dalla vita sulla

terra nella quale crediamo di vivere.

Deficienze logiche dei materialisti

Fin dall'inizio di questo capitolo, è stato affermato chiaramente che

la materia non è un essere assoluto come sostenuto dai materialisti, ma

piuttosto una serie di sensazioni create da Allah. I materialisti si

oppongono in maniera estremamente dogmatica a questa realtà evidente

che distrugge la loro filosofia e propugnano un'anti-tesi priva di

fondamenta.

La vera essenza della materia 235

Page 236: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Ad esempio, uno dei più noti fautori della filosofia materialista del

XX secolo, un marxista ardente, George Politzer, ha addotto l'esempio

dell'"autobus" come la prova più evidente dell'esistenza della materia.182

Quando a un altro noto materialista, Johnson, fu detto che la materia

è una serie di percezioni, egli tentò di "provare" l'esistenza fisica di un

sasso dandogli un calcio.183

Un simile esempio venne addotto da Friedrich Engels, il mentore di

Politzer e il fondatore insieme a Marx del materialismo dialettico, il quale

scrisse che "se le torte che mangiamo fossero mere percezioni, non

sazierebbero la nostra fame".184

Un tal genere di esempi e di sentenze impetuose, quali "si

comprende l'esistenza della materia quando si riceve uno schiaffo in

faccia", ricorrono frequentemente nei libri di famosi materialisti come

Marx, Engels, Lenin e altri.

Il disordine nella comprensione che caratterizza queste

dimostrazioni dipende dall'errata interpretazione dell'affermazione "la

materia è una percezione", la quale viene intesa nel senso che "la materia

è un inganno della luce". Essi pensano infatti che il concetto di percezione

sia limitato soltanto alla vista, mentre il tatto abbia un correlato fisico.

Qualora un autobus investa un uomo, essi affermeranno: "Guarda, si è

schiantato, allora non è una percezione". Ciò che essi non intendono è che

tutte le percezioni sperimentate durante l'incidente, quali la durezza,la

collisione e il dolore si formano nel cervello.

L'esempio dei sogni

Il migliore esempio per spiegare questa realtà sono i sogni. In tale

stato, una persona può sperimentare eventi molto realistici. Può rotolare

dalle scale e rompersi una gamba, può avere un serio incidente

automobilistico, essere travolto da un autobus o mangiare una torta ed

essere sazio. Eventi simili a ciò che accade nella vita quotidiana si

ripresentano nei sogni con una forza di persuasione tale da suscitare in

noi le stesse sensazioni.

236

Page 237: L'inganno dell'evoluzione. italian

Una persona che sogna di essere stata travolta da un autobus può,nel corso del sogno stesso, aprire gli occhi in un ospedale e comprenderedi essere invalida. Può sognare inoltre di morire in un incidente stradale,di incontrare l'angelo della morte e di essere trasportata nell'al di là.(L'esperienza onirica di questi eventi si svolge in modo del tutto simile aquanto accade in questa vita, che è una percezione della stessa natura diun sogno).

Questa persona percepisce molto chiaramente le immagini, i suoni, ilsenso di durezza, la luce, i colori e tutte le altre sensazioni propriedell'esperienza che vive in sogno. Tali percezioni sono naturali comequelle della "vita reale". La torta che mangia lo sazia, sebbene sia unamera percezione, in quanto tale è l'esperienza di "essere saziati".Nondimeno, in realtà, questa persona giace nel letto in quel momento.Non vi sono scale, non vi è traffico, non vi sono autobus. Colui che sognapercepisce e prova cose che non esistono nel mondo esterno. Il fatto chenel corso dell'attività onirica sperimentiamo, vediamo e proviamo eventiche non hanno alcun correlato fisico nel "mondo esteriore", rivela moltochiaramente come quest'ultimo non consista d'altro che di semplicipercezioni.

Coloro che credono nella filosofia materialistica, in particolare imarxisti, si irritano quando si parla dell'essenza della materia. Citanoesempi tratti dai ragionamenti superficiali di Marx, Engels o Lenin erilasciano dichiarazioni basate sull'emotività. Essi devono pensare,nondimeno, che tutto questo può avvenire anche in sogno, così come lalettura di "Das Kapital", la partecipazione alle riunioni, gli scontri con lapolizia, i colpi ricevuti in testa e il dolore delle ferite. Quando, nel corsodell'attività onirica, gli verranno poste delle domande, essi penserannoche anche ciò che stanno sperimentando consiste di "materia assoluta",così come considerano le cose che percepiscono in stato di veglia.Tuttavia, tutto ciò che essi vedono, sperimentano o sentono, in sogno onella loro vita quotidiana, è costituito soltanto da percezioni.

La vera essenza della materia 237

Page 238: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

L'esempio della connessione dei nervi in parallelo

Consideriamo l'esempio dell'incidente automobilistico proposto daPolitzer: se si connettessero i nervi che collegano i cinque sensi al cervellodella vittima a quello di un'altra persona, ad esempio lo stesso Politzer,per mezzo di una congiunzione parallela, nel momento dell'urto anche

238

Per noi, la realtà è tutto quanto si può toccare con le mani e vedere

con gli occhi. Anche nei sogni, tuttavia, è possibile "toccare con le

mani e vedere con gli occhi", per quanto, in verità, non si abbiano

né mani, né occhi, né vi sia alcuna cosa da toccare o vedere. Non esiste

realtà materiale che faccia accadere queste cose, se non il cervello. Si è

semplicemente ingannati.

Che cosa separa la vita reale dai sogni? In definitiva, entrambe queste

forme pervengono all'esistenza all'interno del cervello. Se siamo in grado

di vivere facilmente in un mondo irreale nel corso dei nostri sogni, ciò è

parimenti vero per il mondo in cui abitiamo. Quando ci risvegliamo da un

sogno, non vi è alcuna ragione logica che ci impedisca di pensare di

entrare in un sogno più lungo detto "vita reale". La ragione per cui

consideriamo i nostri sogni un'immaginazione e il mondo come reale, non

è altro che il prodotto delle nostre abitudini e pregiudizi. Tutto ciò ci

suggerisce che dovremmo risvegliarci come da un sogno dalla vita sulla

terra in cui crediamo di vivere.

IL MONDO DEI SOGNI

Page 239: L'inganno dell'evoluzione. italian

quest'ultimo sarebbe colpito, per quanto comodamente seduto in casasua. Ovverosia, tutto quanto provato dalla vittima dell'incidente sarebbesperimentato da Politzer, come l'ascolto di una stessa canzone da duedifferenti altoparlanti collegati ad un unico trasmettitore. Politzersentirebbe, vedrebbe e sperimenterebbe il rumore dell'autobus, l'urtocontro il suo corpo, l'immagine di un braccio rotto e del sangue, il doloredella frattura, l'ingresso nella camera operatoria, la rigidezzadell'ingessatura e la debolezza del suo braccio.

Ogni persona collegata in parallelo ai nervi dell'uomo vivrebbe lastessa esperienza dell'incidente dall'inizio alla fine, proprio come Politzer.Se la vittima dell'incidente fosse caduta in coma, ciò sarebbe statocondiviso da tutti gli altri. Inoltre, se tutte le percezioni dell'incidentefossero registrate con un dispositivo e fossero poi trasmesse ad un'altrapersona, l'autobus colpirebbe quest'ultima molte volte. In tal caso, qualedegli autobus sarebbe quello reale? A questa domanda la filosofiamaterialista non può rispondere. La risposta esatta sarebbe che tuttisperimentano l'incidente in tutti i suoi dettagli nella loro mente.

Lo stesso principio può essere applicato agli esempi della torta e delsasso. Se i nervi degli organi di senso di Engels, che ha provato un sensodi sazietà dopo aver mangiato la torta, fossero connessi in parallelo alcervello di un'altra persona, questa si sentirebbe piena come Engels. Se inervi di Johnson, che ha provato dolore al piede dopo avere calciato unsasso, fossero collegati ad un altro, anche quest'ultimo proverebbe lastessa sensazione.

Così, quale torta o quale sasso è quello vero? Anche in questo caso lafilosofia materialista è incapace di fornire la risposta adeguata, ovverosia,sia Engels che l'altro hanno mangiato la torta nella loro mente e si sonosaziati; sia Johnson che la seconda persona hanno avuto una totaleesperienza del calcio alla pietra nella loro mente.

Operiamo ora un cambiamento nell'esempio di Politzer: connettiamoi nervi dell'uomo colpito dall'autobus al cervello di Politzer e i nervi diquest'ultimo, che siede pacificamente in casa, a quelli della vittimadell'incidente. In questo caso, Politzer penserà che un autobus lo abbia

La vera essenza della materia 239

Page 240: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

colpito, sebbene fosse seduto in casa; l'altro, invece, non proverà mai

l'impatto dell'incidente e penserà di essere seduto in casa di Politzer. La

stessa logica può essere applicata agli esempi della torta e della pietra.

Come abbiamo visto, non è possibile all'uomo trascendere i suoi

sensi e liberarsene. Per questo riguardo, l'anima dell'uomo può essere

soggetta a tutti i tipi di rappresentazioni, per quanto non abbia un corpo

fisico, non abbia un'esistenza materiale e sia priva di peso materiale. Non

è possibile all'uomo comprendere questo, in quanto egli considera reali le

immagini tridimensionali della cui esistenza è assolutamente certo,

ognuno dipende infatti da percezioni provocate per essere avvertite dagli

organi sensoriali.

Il famoso filosofo britannico David Hume ha scritto a tale proposito:

Parlando apertamente, quando includo me stesso in ciò che chiamo "me stesso",

mi imbatto sempre in una percezione specifica concernente il freddo o il caldo,

la luce o l'ombra, l'amore o l'odio, l'amaro o il dolce o altre nozioni. Senza

l'esistenza di una percezione, non potrei mai cogliere me stesso in un momento

particolare o osservare alcunché se non una percezione.185

La formazione di percezioni nel cervello

non è una realtà filosofica, ma scientifica

I materialisti affermano che quanto è stato sin qui esposto sia un

punto di vista filosofico. Sostenere, tuttavia, che il cosiddetto "mondo

esterno" è una serie di percezioni non è una questione filosofica, ma un

chiaro fatto scientifico. Come l'immagine e la sensazione si formino nel

cervello viene insegnato dettagliatamente in tutte le scuole di medicina.

Questi fatti, provati dalla scienza del XX secolo, in particolare dalla fisica,

dimostrano chiaramente che la materia non ha alcuna realtà assoluta e che

tutti, in un certo senso, contemplano lo "schermo nel loro cervello".

Chiunque abbia fiducia nella scienza, sia ateo, buddista o

appartenente a qualsivoglia credo, deve accettare questo fatto. Un

materialista può negare l'esistenza di un Creatore, ma non questa realtà

scientifica.

240

Page 241: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'incapacità di Karl Marx, Friederich Engels, Georges Politzer e di

molti altri di comprendere un fatto talmente semplice ed evidente è

ancora sorprendente, per quanto il livello di comprensione scientifica e le

possibilità del loro tempo fossero insufficienti. Al giorno d'oggi, la scienza

e la tecnologia hanno compiuto progressi enormi e le recenti scoperte ne

hanno facilitato la cognizione. I materialisti, d'altra parte, temono la

veridicità di questo fatto, per quanto parzialmente, in quanto riconoscono

le conseguenze disastrose che ciò apporterebbe alla loro filosofia.

La grande paura dei materialisti

Per un certo periodo, non si ebbe alcuna reazione sostanziale da

parte dei circoli materialisti turchi contro il tema di questo libro, ovvero,

il fatto che la materia sia una semplice percezione. Ciò ha creato in noi

l'impressione che quanto affermato non fosse sufficientemente chiaro e

che fosse necessaria un'ulteriore spiegazione. Dopo breve tempo, tuttavia,

fu evidente che i materialisti provavano un forte disagio di fronte alla

popolarità di questo soggetto e ne avevano grande paura.

Iniziarono quindi a esprimere pubblicamente il loro timore e il loro

panico attraverso pubblicazioni, conferenze e discussioni pubbliche. La

loro agitazione e disperazione rivela la sofferenza dovuta a una grave crisi

intellettuale. Il collasso scientifico della teoria dell'evoluzione, la

cosiddetta base della loro filosofia, ha già provocato un grave shock in

loro. Ora iniziano a comprendere che la materia stessa gli sta sfuggendo,

la quale rappresenta un sostegno ben più importante del darvinismo, e in

questo caso lo shock è addirittura maggiore. Dichiarano che questa

questione è "il più grande pericolo" che li sovrasta e che "distrugge

totalmente la loro struttura culturale".

Tra coloro che con maggior evidenza hanno espresso questa ansietà

e panico provati dai circoli materialisti si deve ricordare Rennan Pekünlü,

noto accademico e autore di numerosi articoli su Bilim ve Utopya (Scienza

e utopia), un periodico che si è assunto il compito di difendere il

materialismo. Sia nei suoi articoli che in numerose discussioni pubbliche

La vera essenza della materia 241

Page 242: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Pekunlu ha presentato il libro L'inganno dell'evoluzione come la "minaccia"principale per il materialismo. Ciò che più lo ha disturbato non sono statitanto i capitoli dedicati alla confutazione del darvinismo, ma la parte cheora state leggendo. Ai suoi lettori e (solo una minima parte) ai suoiascoltatori, Pekünlü ha trasmesso il messaggio di "non lasciarsi sviaredall'indottrinamento dell'idealismo e di mantenere la propria fede nelmaterialismo", prendendo a modello Vladimir I. Lenin, il leader dellasanguinosa rivoluzione russa. Invitando tutti a leggere l'anacronisticolibro di Lenin intitolato Materialismo ed empiriocriticismo, Pekünlü nonha fatto altro che ripetere il consiglio di Lenin: "Non pensate oltre a questoproblema, altrimenti perderete le tracce del materialismo e saretetrascinati via dalla religione". In un articolo pubblicato sulla suddettarivista, Pekünlü ha citato le seguenti parole di Lenin:

Dal momento che negate la realtà obiettiva che ci è data dalla sensazione,

perdete ogni arma contro il fideismo, poiché siete già scivolati nell'agnosticismo

o nel soggettivismo; e al fideismo non occorre altro... Se ti lasci prendere un dito,

ti prenderanno tutta la mano. E i nostri machisti si sono lasciati prendere

dall'idealismo, cioè dal fideismo attenuato, affinato, dal momento che hanno

considerato la "sensazione" non come un'immagine del mondo esterno, ma

come un elemento particolare. Sensazioni di nessuno, psiche di nessuno, spirito

di nessuno, volontà di nessuno: ecco dove si va inevitabilmente a finire se non

si riconosce la teoria materialistica della realtà obiettiva del mondo esterno,

riflessa nella coscienza dell'uomo.186

Queste parole dimostrano esplicitamente che quanto Lenincomprese con preoccupazione e volle eliminare dalla sua mente e daquella dei suoi "compagni" disturba parimenti i materialisticontemporanei. Pekünlü e gli altri materialisti, tuttavia, sono sottoposti auna grande pressione, in quanto sono consci del fatto che questa realtàviene ora presentata in maniera molto più esplicita, certa e convincente dicento anni fa. Per la prima volta nella storia, tale teoria è stata spiegata inmodo così indiscutibile.

Il quadro generale mostra, nondimeno, come un gran numero discienziati materialisti continuino a prendere una posizione molto

242

Page 243: L'inganno dell'evoluzione. italian

superficiale nei confronti del fatto che "la materia non sia altro cheun'illusione". Il tema illustrato in questo capitolo è uno tra i soggetti piùimportanti e entusiasmanti che si possano incontrare nella vita. Non vi èalcuna possibilità che essi abbiano affrontato prima un argomentotalmente cruciale. Le reazioni di questi scienziati o le maniere da essiimpiegate nei loro discorsi e nei loro articoli indicano quanto siasuperficiale la loro comprensione.

La cieca adesione al materialismo ha provocato un danno alla lorologica e per questa ragione sono molto distanti dalla comprensione diquesto soggetto. Per esempio, Alaatin Senel, accademico e scrittore perBilim ve Ütopya, ha inviato messaggi simili a quelli di Rennan Pekünlü,dicendo: "Dimenticate il fallimento del darvinismo, l'argomentoveramente minaccioso è questo", e avanzando richieste del tipo: "provateciò che dite!", intuendo la mancanza di basi della sua filosofia. Di maggiorinteresse è il fatto che gli scritti di questo autore rivelano la sua incapacitàdi comprendere ciò che egli considera una minaccia.

A riprova, in un articolo dedicato all'esclusiva discussione di questosoggetto, Senel ammette che il mondo esteriore sia percepito nel cervellosotto forma d'immagine; nondimeno, egli prosegue affermando che leimmagini sono divise in due gruppi, determinati dalla presenza o menodi correlati fisici, il cui possesso spetta unicamente a quelle appartenential mondo esterno. Per sostenere la sua affermazione, egli adduce"l'esempio del telefono": "Non so se le immagini nel mio cervello abbianocorrelati esterni oppure no, ma la stessa cosa accade quando parlo altelefono. In questo caso, non vedo la persona con cui sto parlando,tuttavia la mia conversazione può essere confermata nel momento in cuiincontro il mio interlocutore di persona."187

Con questa affermazione, l'autore intende dire: "Se dubitiamo dellenostre percezioni, volgiamoci alla materia stessa e verifichiamone larealtà". Ciò è, tuttavia, un'evidente errore d'interpretazione, in quanto èper noi impossibile pervenire alla materia stessa. Non possiamo maiuscire dalla nostra mente e conoscere ciò che si trova "all'esterno". Se lavoce al telefono abbia oppure no un correlato può essere confermato dalla

La vera essenza della materia 243

Page 244: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

persona al telefono. Nondimeno, tale dimostrazione è un'immaginesperimentata dalla mente.

In realtà, costoro vivono gli stessi eventi anche in sogno. Peresempio, Senel, nel corso della sua attività onirica, può immaginare diparlare al telefono e di ottenere in seguito la conferma dal suointerlocutore. Oppure Pekünlü potrebbe sognare di fronteggiare una"seria minaccia" e di consigliare alla gente di leggere un libro di Leninrisalente a un secolo fa. Nondimeno, indipendentemente dalla lorovolontà, questi materialisti non potranno mai negare il fatto che gli eventidi cui sono stati protagonisti e le persone con le quali hanno parlato nelcorso dei loro sogni non sono altro che percezioni.

Da chi, dunque, si potranno ottenere conferme se le immagini nelcervello abbiano correlati oppure no? Dalle ombre oscure che in essoalbergano? Senza dubbio, i materialisti non sono in grado di trovare unafonte d'informazione che possa fornire dei dati concernenti ciò che sitrova all'esterno del cervello e confermarli.

Pur concedendo che tutte le immagini si formino nel cervello,accettare che sia possibile "uscire" da esso ottenendo in tal modo delleconferme dal mondo esterno, rivela il fatto che la capacità percettiva dellapersona è limitata e che la sua ragione è distorta.

Nondimeno, l'oggetto di questa trattazione può essere facilmenteinteso da una persona dotata di un normale livello di comprensione eragionamento. Chiunque sia libero da pregiudizi sa, in relazione a tuttoquanto si è detto, che non è possibile verificare l'esistenza del mondoesterno per mezzo dei sensi. Appare quindi chiaro che la cieca adesione almaterialismo altera la facoltà raziocinativa degli uomini. Per questaragione, i materialisti contemporanei commettono gravi errori di logicaproprio come i loro mentori, i quali tentarono di "provare" l'esistenzadella materia prendendo a calci i sassi o mangiando torte.

Deve essere inoltre ricordato che questa non è una situazionestraordinaria, in quanto l'incapacità a intendere è un tratto comune di tuttii miscredenti. Nel Corano, Allah in particolare dice che essi sono "genteche non comprende" (Surat Al-Mâ'ida, 58).

244

Page 245: L'inganno dell'evoluzione. italian

I materialisti sono caduti nella più grande trappola

della storia

L'atmosfera di panico che pervade i circoli materialisti in Turchia, di

cui abbiamo menzionato solo pochi esempi, mostra come essi paventino

una sconfitta di tali proporzioni quale non hanno mai subito nella storia.

Il fatto che la materia sia semplicemente una percezione è stato provato

dalla scienza moderna e sostenuto in maniera chiara, semplice e diretta.

Ai materialisti non rimane altro che contemplare il crollo dell'intero

mondo materiale nel quale credono ciecamente e confidano.

Nel corso della storia dell'umanità il pensiero materialista è sempre

esistito. Sicuri di se stessi e della filosofia nella quale avevano fede, essi si

sono ribellati contro Allah Che li aveva creati. La teoria che formularono

sosteneva che la materia non aveva inizio né fine, né a ciò era necessario

un Creatore. Mentre a causa della loro arroganza negavano Allah,

trovavano ricetto nella materia che affermavano avesse una reale

esistenza. A tal punto confidavano in questa filosofia da credere che non

sarebbe mai stato possibile offrire una spiegazione che provasse il

contrario.

Questa è la ragione per cui quanto è detto in questo libro in

riferimento alla vera natura della materia ha così sorpreso questa gente,

in quanto ciò distrugge le basi stesse della loro filosofia e non lascia spazio

ad alcuna discussione. La materia, sulla quale essi fondano il loro

pensiero, la loro vita, la loro arroganza e il loro rifiuto, scompare

d'improvviso. Come può esistere il materialismo se non esiste la materia?

Uno degli attributi di Allah è il Suo complottare contro i miscredenti,

come è espresso nel versetto: "Essi tramavano intrighi e Allah tesseva

strategie. Allah è il migliore degli strateghi." (Surat Al-'Anfâl, 30)

Allah ha intrappolato i materialisti facendogli credere che la materia

esista e in tal modo li ha umiliati in una maniera invisibile. Essi pensano

che quanto possiedono, il loro status, la loro posizione, la società a cui

appartengono, il mondo intero esistano realmente, quindi si ergono con

arroganza contro Allah confidando in queste cose. Si sono ribellati a causa

La vera essenza della materia 245

Page 246: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

della loro vanagloria e hanno accresciuto la loro miscredenza. La loro fede

si fonda unicamente sulla materia. La loro capacità intellettiva è così

scarsa che non arrivano neppure a pensare che Allah li circonda da ogni

parte. Allah annuncia lo stato a cui i miscredenti sono condotti per la loro

stoltezza:

Vogliono tramare un'insidia? Saranno piuttosto i miscredenti ad

essere ingannati. (Surat At-Tûr, 42)

Questo è probabilmente il più grande inganno della storia. Mentre la

loro arroganza aumentava spontaneamente, i materialisti sono stati illusi

e hanno subito una grave sconfitta nella guerra da essi intrapresa contro

Allah allevando qualcosa di mostruoso in opposizione a Lui. Il versetto

"Così, in ogni città, facemmo capi i suoi peccatori più grandi, affinché

ordiscano in essa le loro trame. Ma tramano solo contro loro stessi e non

ne sono coscienti" (Surat Al-An'âm, 123) mostra l'inconsapevolezza di

coloro che si rivoltano contro il loro Creatore e la fine che li aspetta. A ciò

fa riferimento anche un altro versetto:

Cercano di ingannare Allah e coloro che credono, ma non ingannano

che loro stessi e non se ne accorgono. (Surat Al-Baqara, 9)

Mentre i miscredenti tentano di complottare, non comprendono la

realtà delle parole "non ingannano che loro stessi e non se ne accorgono"

del succitato versetto. Ciò significa che tutto quanto è oggetto della loro

esperienza è un'immagine appositamente disegnata per essere percepita,

così come tutti i complotti da essi orditi non sono altro che semplici

immagini formate nel loro cervello alla stregua di ogni altra loro azione.

La follia li ha resi dimentichi di essere soli con Allah e di essere quindi

intrappolati all'interno dei loro piani disonesti.

Non meno dei materialisti del passato, anche i contemporanei

devono affrontare una realtà destinata a distruggere dalle fondamenta le

loro trame inique. Con il versetto "...Deboli sono le astuzie di Satana"

(Surat An-Nisâ, 76), Allah ha affermato che questi complotti sono

destinati a fallire sin dal giorno della loro macchinazione, dandone la

buona novella ai credenti nel versetto "...i loro inganni non vi

246

Page 247: L'inganno dell'evoluzione. italian

procureranno alcun male" (Surat l-'Imrân, 120).

Allah dice inoltre: "Quanto a coloro che sono miscredenti, le loro

opere sono come un miraggio in una piana desertica che l'assetato

scambia per acqua e poi, quando vi giunge, non trova nulla; anzi, nei

pressi trova Allah che gli salda il conto. Allah è rapido al conto" (Surat An-

Nûr, 39). Anche il materialismo diviene un miraggio, come è indicato in

questo versetto; quando lo hanno raggiunto, si accorgono che non è nulla

se non un'illusione. Allah li ha ingannati con tale miraggio, ovverosia, essi

hanno percepito l'intera serie di immagini come reale. Tutte queste

persone "eminenti", professori, astronomi, biologi, fisici e tutti gli altri,

indipendentemente dal loro rango, sono ingannati come bambini e

umiliati, in quanto ergono la materia a loro dio. Essi fondano la loro

filosofia e ideologia sull'assolutezza di una serie di immagini, della quale

disputano con serietà adottando un cosiddetto discorso "intellettuale". Si

considerano abbastanza saggi da dibattere la verità dell'universo e, cosa

ben più rilevante, argomentano riguardo ad Allah valendosi della loro

intelligenza limitata. Allah parla della loro situazione nel versetto

seguente:

Tessono strategie e anche Allah ne tesse.

Allah è il migliore degli strateghi. (Surat l-'Imrân, 54)

È possibile sfuggire ad alcuni complotti; nondimeno, il piano di

Allah contro i miscredenti è talmente fermo da non lasciare via di fuga.

Indipendentemente da ciò che essi faranno o a chi si appelleranno, non

troveranno alcun aiuto all'infuori di Allah. Come Egli ci rende noto nel

Libro: "non troveranno, oltre ad Allah, né patrono né alleato" (Surat An-

Nisâ, 173).

I materialisti non si sarebbero mai aspettati di cadere in tale trappola.

Avendo a disposizione tutti i mezzi del XX secolo, hanno creduto di poter

avanzare ostinatamente nella loro negazione traendo gente alla

miscredenza. La loro perenne mentalità e la fine che li attende sono

descritte nel Corano:

Ordirono una trama e Noi ordimmo una trama senza che se ne

La vera essenza della materia 247

Page 248: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

accorgessero. Guarda cosa ne è stato della loro trama: li facemmo

perire insieme con tutto il loro popolo. (Surat An-Naml, 50-51)

Questo è, in un altro senso, il significato di quanto affermato in

questi versetti: i materialisti sono destinati a comprendere che tutto

quanto essi possiedono non è altro che un'illusione, quindi è stato

distrutto. Nel momento in cui testimoniano che tutte le loro proprietà, le

loro fabbriche, l'oro, i soldi, i figli, i consorti, gli amici, il rango e la

posizione, il loro stesso corpo, in altre parole tutto quanto credono che

esista, sfugge via dalle loro mani, essi "periscono" secondo le parole del

versetto 51 di Surat An-Naml. A questo punto, non sono più materia ma

anime.

Senza dubbio, comprendere questa verità è la peggior cosa possibile

per i materialisti. Il fatto che tutto ciò che possiedono sia soltanto

un'illusione è equivalente, secondo il loro linguaggio, a "morire prima di

morire" in questo mondo.

Ciò li lascia in completa solitudine con Allah. Con il versetto

"LasciaMi solo con colui che ho creato" (Surat Al-Muddaththir, 11) Egli ha

richiamato la nostra attenzione sul fatto che ogni essere umano è, in

realtà, del tutto solo presso di Lui. Questa verità è richiamata in molti altri

versetti:

Siete venuti a Noi da soli, come vi abbiamo creati la prima volta.

Quello che vi abbiamo concesso lo avete gettato dietro le spalle...

(Surat Al-An'âm, 94)

E nel Giorno della Resurrezione ognuno si presenterà da solo davanti

a Lui. (Surat Maryam, 95).

Questi versetti possono essere interpretati anche nel modo seguente:

coloro che prendono la materia a loro dio provengono da Allah e a Lui

ritornano. Essi hanno sottomesso la loro volontà ad Allah, volenti o

nolenti. Ora attendono il Giorno del Giudizio, nel quale ognuno di essi

sarà chiamato a rendere conto. Per quanto si rifiutino di comprenderlo...

248

Page 249: L'inganno dell'evoluzione. italian

Conclusione

Il tema della nostra trattazione rappresenta una delle più grandi

verità che possano essere rivelate nel corso della vita. Dimostrando che

l'intero mondo materiale è in realtà "un'ombra", si offre la chiave per

riconoscere l'esistenza e la creazione da parte di Allah, il Quale è l'unico

essere assoluto. Ciò permette di comprendere che il mondo non è ciò che

molta gente suppone; non è un luogo assoluto con una vera esistenza,

come credono quelli che vagabondano senza scopo per le strade, che

scatenano risse nei pub, che si pavoneggiano nei locali di lusso, che si

vantano delle loro proprietà o che dedicano la loro vita a vani scopi. Il

mondo non è altro che una serie di percezioni, un'illusione.Tutti coloro

che abbiamo citato sopra sono soltanto ombre che contemplano queste

percezioni nella loro mente senza esserne coscienti.

Questo concetto è molto importante in quanto scardina e distrugge

la filosofia materialista negatrice dell'esistenza di Allah. Questa è la

ragione per cui materialisti quali Marx, Engels e Lenin ne ebbero timore

e, presi dall'ira, ammonirono i loro seguaci a non "riflettere" su questo

tema qualora se ne parlasse. In realtà, queste persone si trovano in un tale

stato di deficienza mentale da non potere neppure comprendere che le

percezioni si formano all'interno del cervello. Ritengono quindi che

l'oggetto della loro contemplazione sia il "mondo esterno", non

sospettando neppure l'ovvia evidenza del contrario.

Tale inconsapevolezza è il risultato della mancanza di saggezza

determinata da Allah per i miscredenti, i quali - è scritto nel Corano -

"hanno cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi che

non sentono, sono come bestiame, anzi, ancor peggio. Questi sono gli

incuranti." (Surat Al-A'râf, 179)

Per mezzo della riflessione personale è possibile approfondire tale

conoscenza. A tal fine, è necessario concentrare la propria attenzione e

considerare il modo in cui si percepiscono gli oggetti che ci circondano. In

tal caso, sarà possibile comprendere che quell'essere dotato di saggezza il

quale vede, sente, tocca, pensa e legge ora questo libro è soltanto

La vera essenza della materia 249

Page 250: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

un'anima che contempla le percezioni dette "materia" su uno schermo.

Chi perviene a questa comprensione si allontana dal dominio del mondo

materiale che inganna la maggior parte dell'umanità per entrare nel regno

della vera esistenza.

Questa realtà è stata compresa da alcuni sapienti musulmani nel

corso della storia. Uomini come Imam Rabbani, Mohyiddîn Ibn 'Arabî e

Mevlana Cami pervennero a tale conoscenza meditando le indicazioni del

Corano e valendosi dell'intelletto. Alcuni filosofi occidentali, tra cui

George Berkeley, ne ebbero un'intuizione per mezzo della ragione. Imam

Rabbani scrisse nelle sue Mektubat (Lettere) che l'intero universo

materiale è "un'illusione e una supposizione (percezione)" e che l'unico

essere assoluto è Allah:

Allah... La sostanza di questi esseri che Egli ha creato è il non-essere. Egli ha

creato tutto sotto forma di sensi e illusioni... L'esistenza dell'universo è al

livello di sensi e illusioni e non è materiale... In realtà, non vi è nulla

nell'esteriore se non l'Essere Glorioso, (che è Allah).188

Imam Rabbani ha esplicitamente affermato che tutte le immagini

presentate all'uomo non sono altro che illusioni e che non hanno alcun

originale "nell'esteriore".

Questo ciclo illusorio è rappresentato nell'immaginazione. È visto secondo

l'estensione della sua rappresentazione per mezzo dell'occhio della mente.

Nell'esteriore sembra che sia osservato con l'occhio della testa. Tuttavia, non è

così. Non ha né una designazione né una traccia nell'esteriore. Non esiste

alcuna circostanza da vedere. È simile al volto di una persona riflesso in uno

specchio. Non ha costanza nell'esteriore. Senza dubbio, sia la sua costanza che

la sua immagine si trovano nell'IMMAGINAZIONE. Allah è Colui Che

meglio conosce.189

Mevlana Cami è pervenuto alle medesime conclusioni seguendo le

indicazioni del Corano e usando l'intelletto: "Tutto quanto si trova

nell'universo non è altro che sensi e illusioni. Può essere paragonato a un

riflesso in uno specchio o a un'ombra".

Il numero di coloro che sono pervenuti a tale comprensione nel corso

250

Page 251: L'inganno dell'evoluzione. italian

della storia è, tuttavia, molto limitato. Grandi sapienti come ImamRabbani hanno scritto che sarebbe sconveniente rivelare questo fatto allemasse, in quanto la maggior parte della gente non sarebbe in grado dicogliere il significato.

Nell'età in cui viviamo questa conoscenza è stata resa empirica dalcorpo di prove avanzato dalla scienza. Il fatto che l'universo sia un'ombraè stato descritto per la prima volta nella storia in modo chiaro, concreto edesplicito.

Per questa ragione, il XXI secolo rappresenterà un punto di svoltaepocale, dove la gente comprenderà comunemente le realtà divine e saràcondotta in folla verso Allah, il solo Essere Assoluto. Nel XXI secolo lafede materialistica del XIX secolo sarà relegata tra i rifiuti della storia,l'esistenza di Allah e la creazione saranno riconosciute, la mancanza ditempo e di spazio saranno intese e l'umanità si libererà dai secolari veli,inganni e superstizioni che la avvolgono.

Nessuna ombra potrà impedire questo corso inevitabile.

La vera essenza della materia 251

Page 252: L'inganno dell'evoluzione. italian

Relatività del tempo

e realtà del fato

20

Tutto quanto si è detto sopra dimostra che in realtà non esiste

alcuno "spazio tridimensionale", che si rivela un pregiudizio

ispirato dalle percezioni, mentre l'uomo conduce la sua vita intera

in una condizione "priva di spazio". Asserire il contrario significherebbe

ancorarsi ad una fede superstiziosa rimossa dalla ragione e dalla verità

scientifica, in quanto non si ha alcuna prova valida dell'esistenza di un

mondo materiale tridimensionale.

Questo fatto confuta il primario assunto della filosofia materialistica,

il quale costituisce il fondamento della teoria evoluzionista, ovverosia che

la materia sia assoluta ed eterna. Il secondo assunto è la supposizione che

il tempo sia assoluto ed eterno. Come il primo, anche questo è una

superstizione.

La percezione del tempo

Quella percezione che chiamiamo tempo è, in realtà, un metodo con

il quale un momento è comparato ad un altro. Ciò può spiegarsi con un

esempio. Quando una persona colpisce un oggetto, sente un rumore

particolare; quando lo colpisce cinque minuti dopo, il rumore che sente è

diverso. La persona percepisce che tra il primo suono e il secondo vi è un

intervallo e ciò chiama "tempo". Tuttavia, nel momento in cui sente il

secondo suono, il primo non è più di un'immaginazione nella sua mente.

È soltanto una minima informazione nella sua memoria. La persona

formula la percezione del "tempo" comparando il momento in cui vive

con ciò che è contenuto nella sua memoria. Se tale confronto non

avvenisse, non vi potrebbe essere neppure la percezione del tempo.

CAPITOLO

Page 253: L'inganno dell'evoluzione. italian

Similmente si compie un confronto quando si vede qualcuno entrarein una camera attraverso la porta e sedersi su una poltrona posta al centro.Nel momento in cui la persona si siede, le immagini relative agli attimiprecedenti sono coordinate come minime informazioni nel cervello. Lapercezione del tempo avviene quando si compara l'uomo che si siedesulla poltrona con le altre informazioni di cui si è in possesso.

In breve, il tempo perviene all'esistenza come risultato del confrontoeffettuato tra alcune illusioni immagazzinate nel cervello. Se l'uomo nonavesse una memoria, il suo cervello non compirebbe tali interpretazioni equindi neppure la percezione del tempo potrebbe formarsi. La ragioneper cui si afferma di avere una determinata età è dovuta al fatto che nellamente si sono accumulate informazioni relative a un certo numero dianni. Se la memoria non esistesse, non si penserebbe all'esistenza di unsimile periodo di tempo precedente, in quanto si farebbe direttaesperienza soltanto del singolo "momento" in cui si vive.

La spiegazione scientifica dell'atemporalità

Tentiamo di chiarire l'argomento citando alcune spiegazioni inproposito addotte da vari scienziati e studiosi. Riguardo al tema del flussoa ritroso del tempo, il noto intellettuale insignito del premio Nobel, ilprofessore di genetica François Jacob, scrive nel suo libro Le Jeu desPossibles:

I film proiettati all'indietro ci permettono di immaginare un mondo nel quale il

tempo fluisca a ritroso. Un mondo in cui il latte si separi dal caffè e salti fuori

dalla tazza per raggiungere la lattiera; un mondo in cui i raggi di luce siano

emessi dai muri per essere raccolti in una trappola (centro di gravità) invece di

scaturire da una fonte di luce; un mondo in cui una pietra raggiunga la palma

della mano di un uomo grazie alla sorprendente cooperazione di innumerevoli

gocce d'acqua che le permettano di emergere d'improvviso. In un mondo in cui

il tempo ha caratteristiche così opposte, i processi del nostro cervello e il modo

in cui la memoria coordina le informazioni potrebbero similmente funzionare

all'indietro. Ciò è anche vero per il passato e per il futuro e il mondo ci

apparirebbe esattamente come ci appare ora.190

Relatività del tempo e realtà del fato 253

Page 254: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Dal momento che il nostro cervello è abituato a una certa sequenzadi eventi, il mondo non opera secondo le modalità dell'esempioprecedente e noi riteniamo quindi che il tempo fluisca sempre in avanti.Nondimeno, questa è una decisione presa nel cervello e perciò del tuttorelativa. In verità, non possiamo conoscere se e come il tempo fluisca.Questo fatto rivela che il tempo non è una realtà assoluta, ma soltanto unasorta di percezione.

La relatività del tempo è un fatto provato anche dal più importantefisico del XX secolo, Albert Einstein. Lincoln Barnett ha scritto nel suolibro dal titolo The Universe and Dr. Einstein:

Insieme allo spazio assoluto, Einstein scartò anche il concetto di tempo assoluto

–di un costante, invariabile, inesorabile, universale fluire del tempo, procedente

da un passato infinito verso un futuro infinito. Buona parte dell'oscurità che ha

circondato la teoria della relatività deriva dalla riluttanza dell'uomo a

riconoscere che il senso del tempo, come il senso del colore, è una forma di

percezione. Come lo spazio è semplicemente un ordine possibile di oggetti

materiali, così il tempo è un semplice ordine di eventi. La soggettività del tempo

è spiegata nel modo migliore dalle parole stesse di Einstein: "L'esperienza di un

individuo ci appare ordinata in una serie di eventi, in cui il singolo evento che

ricordiamo si mostra costituito secondo il criterio di un "prima" e di un "dopo".

Esiste, quindi, per l'individuo, un io-tempo, o tempo soggettivo. Questo è

intrinsecamente non misurabile. È senz'altro possibile associare dei numeri a

degli eventi, in modo tale che il numero più elevato sia associato all'evento più

recente piuttosto che a quello precedente.191

Einstein stesso ha indicato che "lo spazio e il tempo sono forme diintuizione, che non possono essere separate dalla consapevolezza più diquanto lo possano i nostri concetti di colore, forma o dimensione."Secondo la teoria della relatività generale "il tempo non ha un'esistenzaindipendente, a parte l'ordine di eventi con cui lo misuriamo."192

Poiché il tempo consiste di percezioni, dipende interamente da chipercepisce ed è quindi relativo.

La velocità con cui passa il tempo differisce in base ai riferimentiassunti per misurarlo, in quanto non esiste un orologio naturale nel corpo

254

Page 255: L'inganno dell'evoluzione. italian

umano che indichi con precisione con che rapidità esso scorra. ComeLincoln Barnett ha scritto: "Come non può esistere una cosa simile alcolore senza un occhio che la percepisca, così un istante, un'ora o ungiorno non esistono senza un evento che li contraddistingua."193

La relatività del tempo viene chiaramente sperimentata nel corsodell'attività onirica. Per quanto ciò che vediamo nei sogni sembra che duriper ore, in realtà, perdura soltanto pochi minuti o addirittura secondi.

La considerazione di un esempio ci permetterà di approfondirel'argomento. Pensiamo di essere stati posti in una stanza con una singolafinestra specificamente disegnata. Ivi restiamo reclusi per un certo lasso ditempo. Immaginiamo che in essa vi sia un orologio che ci permetta diconsiderare la quantità di tempo trascorsa. Contemporaneamente, dallafinestra siamo in grado di osservare il sorgere e il calare del sole adeterminati intervalli. Pochi giorni dopo, se ci chiedessero quanto tempoavessimo trascorso nella stanza, risponderemmo sia sulla base delleinformazioni da noi raccolte consultando l'orologio sia considerandoquante volte il sole fosse sorto e tramontato. Per esempio, potremmostimare di avervi passato tre giorni. Nondimeno, se colui che ci avessechiuso nella stanza ci dicesse che fossero trascorsi soltanto due giorni eche il ciclo del sole osservato attraverso la finestra fosse stato prodottofalsamente da una macchina simulatrice e che l'orologio fosse statoregolato in modo tale da scorrere più velocemente, allora il nostro calcolosarebbe privo di valore.

Questo esempio conferma che le informazioni di cui disponiamosull'ammontare di tempo trascorso si basano su riferimenti relativi. Larelatività del tempo è un fatto provato anche dalla metodologiascientifica. La teoria della relatività generale di Einstein afferma che lavelocità del tempo cambia in base alla velocità dell'oggetto e alla distanzadal centro di gravità. Con l'aumentare della velocità, il tempo si abbrevia,si comprime e rallenta come se giungesse al punto di "arresto".

Consideriamo ora un esempio addotto da Einstein stesso.Immaginiamo due gemelli, uno dei quali dimora sulla terra, mentre l'altroviaggia nello spazio ad una velocità vicina a quella della luce. Al suo

Relatività del tempo e realtà del fato 255

Page 256: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

ritorno, il viaggiatore vedrà che il fratello è invecchiato molto più di lui.

La ragione è che il tempo fluisce più lentamente per una persona che

viaggia ad una velocità prossima a quella della luce. Se lo stesso esempio

fosse adattato ad un padre che viaggiasse nello spazio e al figlio che

abitasse sulla terra, qualora il padre avesse ventisette anni al momento

della sua partenza e il figlio tre, al suo ritorno, trent'anni dopo (tempo

terrestre), il figlio avrebbe 33 anni ma il padre soltanto 30.194

È necessario far rilevare che tale relatività del tempo non è causata da

una riduzione o accelerazione della velocità degli orologi o dalla marcia

lenta di una molla meccanica. È piuttosto il risultato di differenziati

periodi di operazione dell'intero sistema materiale che procede alla

profondità delle particelle sub-atomiche. In altre parole, l'abbreviamento

del tempo non è simile alla proiezione rallentata di una pellicola per colui

che ne fa esperienza. In una situazione di tempo abbreviato, il battito

cardiaco, la riproduzione delle cellule, le funzioni cerebrali e tutte le altre

operano più lentamente di quelle di una persona residente sulla terra. La

persona vive la sua normale quotidianità senza rendersi conto dell'abbre-

viamento del tempo, che diviene evidente soltanto in caso di confronto.

La relatività nel Corano

La conclusione a cui siamo condotti dalle scoperte della scienza

moderna è che il tempo non è un fatto assoluto, come sostenuto dai

materialisti, ma soltanto una percezione relativa. È importante rilevare,

inoltre, che questa realtà, prima di essere scoperta dalla scienza moderna

nel corso del XX secolo, fu rivelata al genere umano quattordici secoli

orsono nel Corano, ove sono contenuti numerosi riferimenti alla relatività

del tempo.

Molti versetti del Libro descrivono il tempo come una percezione

psicologica dipendente da eventi, luoghi e condizioni. Per esempio, la

brevità della vita umana:

Nel Giorno in cui vi chiamerà, Gli risponderete lodandoLo e crederete

di essere vissuti ben poco. (Surat Al-Isrâ, 52)

256

Page 257: L'inganno dell'evoluzione. italian

Il Giorni in cui li riunirà, sarà come se fossero rimasti solo un'ora e

si riconosceranno tra loro. (Surah Yunûs, 45)

In alcuni versetti è detto che gli uomini percepiscono il tempo in

modo differente e che talvolta un breve periodo di tempo può apparire

molto lungo. La seguente conversazione tra diverse persone che

attendono al loro giudizio nell'Al di là offre un buon esempio:

Dirà: "Quanti anni siete rimasti sulla terra?". Risponderanno: "Siamo

rimasti un giorno, o parte di un giorno. Interroga coloro che tengono

il computo". Dirà: "Davvero siete rimasti ben poco. Se lo aveste

saputo!". (Surat Al-Mu'minûn, 112-114)

Altrove si afferma che il tempo può procedere ad andatura differente

rispetto a situazioni diverse:

Ti chiedono di affrettare il castigo. Giammai Allah mancherà alla Sua

promessa. Invero un solo giorno presso il tuo Signore vale come mille

anni di quelli che contate. (Surat Al-Hajj, 47)

Gli angeli e lo Spirito ascendono a Lui in un giorno la cui durata è di

cinquantamila anni. (Surat Al-Ma'ârij, 4)

Questi versetti sono evidenti espressioni della relatività del tempo.

Che la scienza abbia compreso solo recentemente quanto fu comunicato

all'uomo 1400 anni fa per mezzo del Corano è una prova della sua

rivelazione da parte di Allah, il Quale comprende tutto il tempo e lo

spazio.

La narrazione in molti altri versetti del Corano rivela che il tempo è

una percezione. Ciò è particolarmente evidente nelle storie. Ad esempio,

Allah ha mantenuto i compagni della Caverna, un gruppo di credenti

menzionato nel Corano, in uno stato di sonno profondo per più di tre

secoli. Quando vennero risvegliati, credettero di avere dormito soltanto

per breve tempo, non potendo immaginare quanto si fosse prolungato

tale stato:

Rendemmo sorde le loro orecchie, [rimasero] nella caverna per molti

anni. Li resuscitammo poi, per vedere quale delle due fazioni meglio

computasse il tempo che avevano trascorso. (Surat Al-Kahf, 11-12)

Relatività del tempo e realtà del fato 257

Page 258: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

Li resuscitammo infine perché si interrogassero a vicenda. Disse uno

di loro: ""Quanto tempo siete rimasti?". Dissero: "Siamo rimasti una

giornata o parte di una giornata". Dissero: "Il vostro Signore sa meglio

quanto siete rimasti... (Surat Al-Kahf, 19)

La situazione descritta nel versetto seguente prova che il tempo è in

realtà una percezione psicologica.

colui che passando presso una città in completa rovina [disse]: "Come

potrà Allah ridarle la vita dopo che è morta?". Allah allora lo fece

morire per cento anni, poi lo resuscitò e gli chiese: "Quanto [tempo]

sei rimasto?". Rispose: "Rimasi un giorno o una parte di esso". "No,

disse Allah, sei rimasto cento anni. Guarda il tuo cibo e la tua acqua,

sono intatti; poi guarda il tuo asino, [Ti mostriamo tutto ciò] affinché

tu divenga un segno per gli uomini. Guarda come riuniamo le ossa e

come le rivestiamo di carne." Davanti all'evidenza disse: "So che

Allah è Onnipotente". (Surat Al-Baqara, 259)

Allah, Che ha creato il tempo, ne è libero. L'uomo, al contrario, è

limitato da esso secondo l'ordine di Allah. Come è scritto nel versetto,

l'uomo non è neppure capace di conoscere quanto tempo ha dormito. In

uno stato simile, affermare che il tempo è assoluto (come i materialisti) è

irragionevole.

Il destino

La relatività del tempo chiarisce un argomento di estrema

importanza. La relatività è così variabile che un periodo di tempo che a

noi appare della durata di miliardi di anni, potrebbe durare soltanto un

secondo in un'altra dimensione. Addirittura, l'intero corso dell'universo,

dalla sua nascita alla sua morte, potrebbe essere inferiore al secondo.

Ciò costituisce l'essenza del concetto di destino –un concetto che è

stato frainteso dalla maggior parte della gente, in special modo dai

materialisti, i quali lo negano completamente. Il destino è la perfetta

conoscenza da parte di Allah di tutti gli eventi passati o futuri. Molti si

chiedono come Allah possa conoscere in anticipo gli eventi che non sono

258

Page 259: L'inganno dell'evoluzione. italian

ancora accaduti, non riuscendo quindi a comprendere l'autenticità deldestino. Nondimeno, gli "eventi che non sono ancora accaduti" sono talisolo per noi. Allah non è legato al tempo o allo spazio, in quanto Eglistesso li ha creati. Per questa ragione, il passato, il futuro e il presente sonola stessa cosa per Lui e tutto ha già avuto luogo ed è finito.

Lincoln Barnett spiega come la teoria della relatività generaleconduca a tali conclusioni nel suo libro The Universe and Dr. Einstein;secondo l'autore, l'universo può essere "compreso nella sua intera maestàsolo da un'intelligenza cosmica".195 La volontà che Barnett chiama"intelligenza cosmica" è la sapienza e la conoscenza di Allah, Che prevalesull'intero universo. Come cogliamo facilmente le varie fasi di governo diun dominatore, dall'inizio alla fine, come un'unità, così Allah conosce iltempo a cui siamo soggetti in ogni singolo momento. Gli uominisubiscono gli incidenti solo al tempo prestabilito e testimoniano in essi ilfato di Allah.

È importante attirare l'attenzione sulla superficialità della distortacomprensione del destino prevalente nella società. È diffusa la credenzasuperstiziosa che Allah abbia determinato per ogni uomo un "destino" chetalvolta possa essere cambiato. Per esempio, nel caso di un paziente che siriprenda dopo essere stato in fin di vita, si dice comunemente che " èsfuggito al suo destino". Nessuno, tuttavia, è in grado di mutare il propriodestino. Questi evidentemente non doveva morire in quel momento. Èancora il destino a ingannare quanti credono di sfuggirgli.

Il destino è l'eterna conoscenza di Allah, per il Quale tutto èdeterminato e finito. Egli conosce il tempo in ogni sua singola frazione esu di esso prevale. Si comprende quindi quanto è detto nel Corano che iltempo è una cosa sola per Allah: alcuni fatti destinati ad accadere nelfuturo sono narrati come se fossero già accaduti. Per esempio, i versettiche descrivono la resa dei conti ad Allah nel Giorno del Giudizio:

Si soffia nel corno e cadono folgorati tutti coloro che sono nei cieli e

sulla terra, eccetto coloro che Allah vuole. Quindi si soffia una

seconda volta e tutti si alzano in piedi a guardare. La terra risplende

della luce del suo Signore, si apre il Registro e vengono condotti i

Relatività del tempo e realtà del fato 259

Page 260: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

profeti e i testimoni. Si giudica con equità e nessuno subisce torto... I

miscredenti sono condotti in gruppi all'Inferno... E coloro che hanno

temuto il loro Signore sono condotti in gruppi in Paradiso... (Surat Az-

Zumar, 68-73)

Dello stesso soggetto trattano anche altri versetti:

Ogni anima viene accompagnata da una guida e da un testimone.

(Surah Qaf, 21)

E si spacca il cielo, così fragile in quel Giorno. (Surat Al-Hâqqah, 16)

Li compensa del loro perseverare con il Giardino e la seta. Adagiati su

alti divani non devono subire né il sole né il freddo pungente. (Surat

Al-Insân, 12-13)

...e appare la fornace, per chi può vederla. (Surat An-Nâzi'ât, 36)

Oggi invece sono i credenti a ridere dei miscredenti. (Surat Al-

Mutaffifîn, 34)

Gli iniqui vedono il fuoco. Capiscono allora di stare per cadervi e non

hanno alcuno scampo. (Surat Al-Kahf, 53)

Come si può vedere, eventi destinati ad accadere dopo la nostra

morte (dal nostro punto di vista) vengono riferiti come già trascorsi nel

Corano. Allah non è delimitato dalla struttura temporale in cui noi siamo

confinati. Allah ha determinato tutto ciò nell'atemporale. Gli uomini

hanno già vissuto le loro vite. Ogni evento, piccolo o grande, è parte della

conoscenza di Allah ed è registrato in un libro:

In qualunque situazione ti trovi, qualunque brano del Corano reciti e

qualunque cosa facciate, Noi siamo testimoni al momento stesso in

cui la fate. Al tuo Signore non sfugge neanche il peso di un atomo

sulla terra o nel cielo; non c'è cosa alcuna più piccola o più grande di

ciò, che non sia [registrata] in un Libro esplicito. (Surah Yûnus, 61)

L'inquietudine dei materialisti

Gli argomenti trattati in questo capitolo, vale a dire la verità che

260

Page 261: L'inganno dell'evoluzione. italian

sottende la materia, l'atemporalità e l'assenza dello spazio sono

estremamente chiari. Come già si è detto, ciò non costituisce

assolutamente una sorta di filosofia o un modo di pensare, si tratta

piuttosto di fatti innegabili. Oltre ad essere una realtà tecnica, la ragione e

la logica non ammettono altre alternative: l'universo, con tutta la materia

che lo compone e tutti gli uomini che in esso vivono, è un'illusione. È una

serie di percezioni.

I materialisti hanno enormi difficoltà di comprensione.

Riconsideriamo l'esempio dell'autobus addotto da Politzer: sebbene

quest'ultimo sappia di non poter evadere dall'ambito delle sue percezioni,

ammette questa realtà solo in certi casi. Ovverosia, per Politzer gli eventi

hanno luogo nel cervello fino al momento dell'incidente, da allora in poi

le cose escono dal cervello e assumono una realtà fisica. A questo punto,

il difetto logico è molto chiaro: Politzer ha commesso lo stesso errore del

filosofo materialista Johnson, il quale ha detto: "Se colpisco il sasso, il

piede mi duole, quindi esiste"; non ha capito che lo shock provato

nell'impatto con l'autobus è in realtà una semplice percezione.

La ragione subliminale per cui i materialisti non possono

comprendere questo soggetto è la paura di ciò che in tal caso dovrebbero

accettare. Lincoln Barnett scrive che questo fatto è stato "scorto" da alcuni

scienziati:

Insieme alla riduzione di tutta la realtà oggettiva ad un mondo umbratile di

percezioni operata da alcuni filosofi, anche gli scienziati sono divenuti consci

dell'allarmante limitazione dei sensi umani.196

Ogni riferimento al fatto che la materia e il tempo siano soltanto una

percezione provoca un grande timore presso i materialisti, in quanto

queste costituiscono le uniche nozioni assolute sulle quali si fondano e

che, in un certo senso, idolatrano. Essi credono di essere stati creati dalla

materia e dal tempo (tramite l'evoluzione).

Quando pensano che l'universo in cui credono di vivere, il mondo, il

loro stesso corpo, gli altri uomini, le idee dei filosofi materialisti da cui

sono stati influenzati, in breve, tutto sia una percezione, sono pervasi

Relatività del tempo e realtà del fato 261

Page 262: L'inganno dell'evoluzione. italian

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE

dall'orrore. Tutto ciò da cui dipendono, in cui credono e a cui ricorrono

svanisce d'impovviso. Provano la stessa disperazione che,

essenzialmente, proveranno nel Giorno del Giudizio, come è descritta nel

versetto: "In quel giorno offriranno ad Allah la loro sottomissione e le loro

invenzioni li abbandoneranno." (Surat An-Nahl, 87)

Di fronte a questa scoperta i materialisti tentano di convincersi della

realtà della materia; a questo fine "costruiscono" delle prove: fanno a

pugni con il muro, calciano i sassi, urlano, strillano, tuttavia non possono

fuggire dalla realtà.

Come pretendono di rimuovere questa realtà dalla loro mente, così

tentano di fare anche con gli altri. Sono inoltre consapevoli che se la vera

natura della materia fosse conosciuta dalla gente in generale, la

primitività della loro filosofia e l'ignoranza della loro visione del mondo

diverrebbe palese a tutti, non lasciandogli alcuna possibilità di razional-

izzazione. Questi timori rappresentano la causa della loro insofferenza

verso i temi trattati in questo libro.

Allah afferma che i timori dei miscredenti si intensificheranno dopo

la morte. Nel Giorno del Giudizio risuoneranno queste parole:

Nel Giorno in cui li raduneremo tutti, diremo ai politeisti. "Dove sono

gli associati che supponevate?". (Surat Al-An'âm, 22)

Allora i miscredenti testimonieranno che le loro proprietà, i loro figli

e gli amici che avevano ritenuto reali e avevano associato ad Allah li

abbandoneranno e scompariranno:

Guarda come si smentiscono! Come le loro calunnie li

abbandoneranno! (Surat Al-An'âm, 24)

Il profitto dei credenti

Mentre i materialisti sono turbati dal fatto che la materia e il tempo

sono una percezione, i credenti ne sono allietati, in quanto questa realtà è

la chiave che permette di svelare tutti i segreti. Con essa è possibile gettar

luce su ciò che prima appariva oscuro.

Come si è detto, sarà facile trovare una risposta a questioni come la

262

Page 263: L'inganno dell'evoluzione. italian

morte, il Paradiso, l'Inferno, l'altro mondo, o a domande importanti quali"Dov'è Allah?", "Che cosa c'era prima di Allah?", "Chi ha creato Allah?","Quanto durerà la vita nel cimitero?", "Dove sono il Paradiso e l'Inferno?".Si comprenderà in che modo Allah ha creato l'intero universo dal nulla.Le domande relative al "quando" e al "dove" diventeranno insignificantipoiché non avrà più senso parlare di tempo o spazio. Qualora si capiscache lo spazio non esiste, allora sarà possibile comprendere che l'Inferno, ilParadiso e la terra sono attualmente nello stesso luogo. Intesal'atemporalità, si comprenderà che tutto avviene nello stesso momento:niente è in attesa e il tempo non scorre, poiché tutto è già accaduto e finito.

Scoperto questo segreto, il mondo diviene come il Paradiso per ilcredente. Tutte le preoccupazioni materiali, le ansietà e le pauresvaniscono. L'uomo comprende che l'intero universo ha un singoloSovrano, il Quale governa il mondo fisico a Suo piacimento e a Cuibisogna volgersi. Si sottomette quindi ad Allah per dedicarsi al Suoservizio.

Comprendere il segreto è il più grande profitto al mondo.Grazie ad esso viene svelata una realtà di estrema importanza

menzionata nel Corano, il fatto che "Allah è più vicino all'uomo della suavena giugulare" (Surah Qâf, 16). Come tutti sanno, la vena giugulare èall'interno del corpo. Che cosa può essere più vicino all'uomo di ciò che sitrova al suo interno? Tale situazione può essere facilmente spiegata permezzo dell'atemporalità. Anche questo versetto può essere compresomeglio alla luce di questo segreto.

Questa è la verità. Dovrebbe essere ben dimostrato che non vi èalcuno che possa provvedere e recare aiuto all'uomo se non Allah; Egli èil Solo essere assoluto in cui cercare rifugio, a Cui chiedere aiuto e su cuicontare per una ricompensa.

Ovunque ci volgiamo, ivi è la presenza di Allah.

Relatività del tempo e realtà del fato 263

Page 264: L'inganno dell'evoluzione. italian

Gloria a Te. Non conosciamo se non quello

che Tu ci hai insegnato: in verità Tu sei

il Saggio, il Sapiente.

(Surat al-Baqara, 32)

Page 265: L'inganno dell'evoluzione. italian

1 Cliff, Conner, "Evolution vs. Creationism: In De-fense of Scientific Thinking", International Soci-alist Review (Monthly Magazine Supplement tothe Militant), November 1980.

2 Ali Demirsoy, Kal›t›m ve Evrim (Inheritance andEvolution), Ankara: Meteksan Publishing Co.,1984, p. 61.

3 Michael J. Behe, Darwin's Black Box, New York:Free Press, 1996, pp. 232-233.

4 Richard Dawkins, The Blind Watchmaker, Lon-don: W. W. Norton, 1986, p. 159.

5 Dan Graves, Science of Faith: Forty-Eight Biograp-hies of Historic Scientists and Their Christian Faith,Grand Rapids, MI, Kregel Resources.

6 Science, Philosophy, And Religion: A Symposium,1941, CH.13.

7 J. De Vries, Essential of Physical Science, Wm. B.Eerdmans Pub. Co., Grand Rapids, SD 1958, p.15.

8 H. S. Lipson, "A Physicist's View of Darwin'sTheory", Evolution Trends in Plants, Vol 2, No. 1,1988, p. 6.

9 Although Darwin came up with the claim thathis theory was totally independent from that ofLamarck's, he gradually started to rely on La-marck's assertions. Especially the 6th and thelast edition of The Origin of Species is full ofexamples of Lamarck's "inheritance of acquiredtraits". See Benjamin Farrington, What DarwinReally Said, New York: Schocken Books, 1966, p.64.

10 Steven M. Stanley, Macroevolution: Pattern andProcess, San Francisco: W. H. Freeman and Co.1979, pp. 35, 159.

11 Colin Patterson, "Cladistics", Interview with Bri-an Leek, Peter Franz, March 4, 1982, BBC.

12 Stephen Jay Gould, "The Return of HopefulMonsters", Natural History, Vol 86, July-August1977, p. 28.

13 Charles Darwin, The Origin of Species: A Facsimileof the First Edition, Harvard University Press,1964, p. 189.

14 Ibid, p. 177.15 B. G. Ranganathan, Origins?, Pennsylvania: The

Banner Of Truth Trust, 1988.16 Warren Weaver, "Genetic Effects of Atomic Radi-

ation", Science, Vol 123, June 29, 1956, p. 1159.17 Gordon R. Taylor, The Great Evolution Mystery,

New York: Harper & Row, 1983, p. 48.18 Michael Pitman, Adam and Evolution, London:

River Publishing, 1984, p. 70.19 Charles Darwin, The Origin of Species: A Facsimile

of the First Edition, Harvard University Press,1964, p. 179.

20 Ibid, pp. 172, 280.21 Derek V. Ager, "The Nature of the Fossil Record",

Proceedings of the British Geological Association, Vol87, 1976, p. 133.

22 Mark Czarnecki, "The Revival of the CreationistCrusade", MacLean's, January 19, 1981, p. 56.

23 T. Neville George, "Fossils in Evolutionary Pers-pective", Science Progress, Vol 48, January 1960,pp. 1, 3.

24 David Raup, "Conflicts Between Darwin and Pa-leontology", Bulletin, Field Museum of NaturalHistory, Vol 50, January 1979, p. 24.

25 Richard Monastersky, "Mysteries of the Orient",Discover, April 1993, p. 40.

26 Richard Dawkins, The Blind Watchmaker, Lon-don: W. W. Norton 1986, p. 229.

27 Douglas J. Futuyma, Science on Trial, New York:Pantheon Books, 1983, p. 197.

28 Charles Darwin, The Origin of Species: A Facsimileof the First Edition, Harvard University Press,1964, p. 302.

29 Stefan Bengston, Nature, Vol. 345, 1990, p. 765.30 Gerald T. Todd, "Evolution of the Lung and the

Origin of Bony Fishes: A Casual Relationship",American Zoologist, Vol 26, No. 4, 1980, p. 757.

31 R. L. Carroll, Vertebrate Paleontology and Evoluti-on, New York: W. H. Freeman and Co. 1988, p. 4.

32 Edwin H. Colbert, M. Morales, Evolution of theVertebrates, New York: John Wiley and Sons,1991, p. 99.

33 Jean-Jacques Hublin, The Hamlyn Encyclopædia ofPrehistoric Animals, New York: The Hamlyn Pub-lishing Group Ltd., 1984, p. 120.

34 Jacques Millot, "The Coelacanth", Scientific Ame-rican, Vol 193, December 1955, p. 39.

35 Bilim ve Teknik Magazine, November 1998, No:372, p. 21.

36 Robert L. Carroll, Vertebrate Paleontology and Evo-lution, New York: W. H. Freeman and Co., 1988,p. 198.

37 Engin Korur, "Gözlerin ve Kanatlar›n S›rr›" (TheMystery of the Eyes and the Wings), Bilim ve Tek-nik, No. 203, October 1984, p. 25.

38 Nature, Vol 382, August, 1, 1996, p. 401.39 Carl O. Dunbar, Historical Geology, New York:

John Wiley and Sons, 1961, p. 310.40 L. D. Martin, J. D. Stewart, K. N. Whetstone, The

Auk, Vol 98, 1980, p. 86.41 Ibid, p. 86; L. D. Martin "Origins of Higher Gro-

ups of Tetrapods", Ithaca, New York: ComstockPublising Association, 1991, pp. 485, 540.

42 S. Tarsitano, M. K. Hecht, Zoological Journal of theLinnaean Society, Vol 69, 1985, p. 178; A. D. Wal-ker, Geological Magazine, Vol 177, 1980, p. 595.

43 Pat Shipman, "Birds do it... Did Dinosaurs?",New Scientist, February 1, 1997, p. 31.

44 "Old Bird", Discover, March 21, 1997.45 Ibid.46 Pat Shipman, "Birds Do It... Did Dinosaurs?", p.

28.47 S. J. Gould & N. Eldredge, Paleobiology, Vol 3,

1977, p. 147.

NOTES

Page 266: L'inganno dell'evoluzione. italian

48 Pat Shipman, "Birds Do It... Did Dinosaurs?", p.28.

49 Ibid.50 Roger Lewin, "Bones of Mammals, Ancestors

Fleshed Out", Science, vol 212, June 26, 1981, p.1492.

51 George Gaylord Simpson, Life Before Man, NewYork: Time-Life Books, 1972, p. 42.

52 R. Eric Lombard, "Review of Evolutionary Prin-ciples of the Mammalian Middle Ear, Gerald Fle-ischer", Evolution, Vol 33, December 1979, p.1230.

53 David R. Pilbeam, "Rearranging Our FamilyTree", Nature, June 1978, p. 40.

54 Earnest A. Hooton, Up From The Ape, New York:McMillan, 1931, p. 332.

55 Malcolm Muggeridge, The End of Christendom,Grand Rapids, Eerdmans, 1980, p. 59.

56 Stephen Jay Gould, "Smith Woodward's Folly",New Scientist, February 5, 1979, p. 44.

57 Kenneth Oakley, William Le Gros Clark & J. S,"Piltdown", Meydan Larousse, Vol 10, p. 133.

58 Stephen Jay Gould, "Smith Woodward's Folly",New Scientist, April 5, 1979, p. 44.

59 W. K. Gregory, "Hesperopithecus ApparentlyNot An Ape Nor A Man", Science, Vol 66, Decem-ber 1927, p. 579.

60 Philips Verner Bradford, Harvey Blume, OtaBenga: The Pygmy in The Zoo, New York: DeltaBooks, 1992.

61 David Pilbeam, "Humans Lose an Early Ances-tor", Science, April 1982, pp. 6-7.

62 Solly Zuckerman, Beyond The Ivory Tower, NewYork: Toplinger Publications, 1970, pp. 75-94.

63 Charles E. Oxnard, "The Place of Australopithe-cines in Human Evolution: Grounds for Doubt",Nature, Vol 258, p. 389.

64 Fred Spoor, Bernard Wood, Frans Zonneveld,"Implication of Early Hominid LabryntineMorphology for Evolution of Human BipedalLocomotion", Nature, Vol 369, June 23, 1994, pp.645-648.

65 Holly Smith, American Journal of Physical Antro-pology, Vol 94, 1994, pp. 307-325.

66 Fred Spoor, Bernard Wood, Frans Zonneveld,"Implication of Early Hominid LabryntineMorphology for Evolution of Human BipedalLocomotion", Nature, vol 369, June 23, 1994, p.645-648.

67 Tim Bromage, New Scientist, vol 133, 1992, p. 38-41.

68 J. E. Cronin, N. T. Boaz, C. B. Stringer, Y. Rak,"Tempo and Mode in Hominid Evolution", Natu-re, Vol 292, 1981, p. 113-122.

69 C. L. Brace, H. Nelson, N. Korn, M. L. Brace, At-las of Human Evolution, 2.b. New York: Rinehartand Wilson, 1979.

70 Alan Walker, Scientific American, vol 239 (2),1978, p. 54.

71 Marvin Lubenow, Bones of Contention, Grand Ra-

pids, Baker, 1992, p. 83.72 Boyce Rensberger, The Washington Post, Novem-

ber 19, 1984.73 Ibid.74 Richard Leakey, The Making of Mankind, London:

Sphere Books, 1981, p. 62.75 Marvin Lubenow, Bones of Contention, Grand Ra-

pids, Baker, 1992. p. 136.76 Erik Trinkaus, "Hard Times Among the Nean-

derthals", Natural History, vol 87, December1978, p. 10; R. L. Holloway, "The NeanderthalBrain: What Was Primitive", American Journal ofPhysical Anthropology Supplement, Vol 12, 1991, p.94.

77 Alan Walker, Science, vol 207, 1980, p. 1103.78 A. J. Kelso, Physical Antropology, 1st ed., New

York: J. B. Lipincott Co., 1970, p. 221; M. D. Le-akey, Olduvai Gorge, Vol 3, Cambridge: Cambrid-ge University Press, 1971, p. 272.

79 S. J. Gould, Natural History, Vol 85, 1976, p. 30.80 Time, November 1996.81 L. S. B. Leakey, The Origin of Homo Sapiens, ed. F.

Borde, Paris: UNESCO, 1972, p. 25-29; L. S. B. Le-akey, By the Evidence, New York: Harcourt BraceJovanovich, 1974.

82 "Is This The Face of Our Past", Discover, Decem-ber 1997, pp. 97-100.

83 A. J. Kelso, Physical Anthropology, 1.b., 1970, pp.221; M. D. Leakey, Olduvai Gorge, Vol 3, Camb-ridge: Cambridge University Press, 1971, p. 272.

84 Donald C. Johanson & M. A. Edey, Lucy: The Be-ginnings of Humankind, New York: Simon &Schuster, 1981, p. 250.

85 Science News, Vol 115, 1979, pp. 196-197.86 Ian Anderson, New Scientist, Vol 98, 1983, p. 373.87 Russell H. Tuttle, Natural History, March 1990,

pp. 61-64.88 Ruth Henke, "Aufrecht aus den Baumen", Focus,

Vol 39, 1996, p. 178.89 Elaine Morgan, The Scars of Evolution, New York:

Oxford University Press, 1994, p. 5.90 Solly Zuckerman, Beyond The Ivory Tower, New

York: Toplinger Publications, 1970, p. 19.91 W. R. Bird, The Origin of Species Revisited., Nash-

ville: Thomas Nelson Co., 1991, pp. 298-99.92 "Hoyle on Evolution", Nature, Vol 294, Novem-

ber 12, 1981, p. 105.93 Ali Demirsoy, Kal›t›m ve Evrim (Inheritance and

Evolution), Ankara: Meteksan Publishing Co.,1984, p. 64.

94 W. R. Bird, The Origin of Species Revisited. Nashvil-le: Thomas Nelson Co., 1991, p. 304.

95 Ibid, p. 305.96 J. D. Thomas, Evolution and Faith. Abilene, TX,

ACU Press, 1988. p. 81-82.97 Robert Shapiro, Origins: A Sceptics Guide to the

Creation of Life on Earth, New York, Summit Bo-oks, 1986. p.127.

98 Fred Hoyle, Chandra Wickramasinghe, Evolutionfrom Space, New York, Simon & Schuster, 1984, p.

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE266

Page 267: L'inganno dell'evoluzione. italian

148.99 Ibid, p. 130.100 Fabbri Britannica Bilim Ansiklopedisi (Fabbri Bri-

tannica Science Encyclopaedia), vol 2, No 22, p.519.

101 Richard B. Bliss & Gary E. Parker, Origin of Life,California: 1979, p. 14.

102 Stanley Miller, Molecular Evolution of Life: Cur-rent Status of the Prebiotic Synthesis of Small Mole-cules, 1986, p. 7.

103 Kevin Mc Kean, Bilim ve Teknik, No 189, p. 7.104 J. P. Ferris, C. T. Chen, "Photochemistry of Met-

hane, Nitrogen, and Water Mixture As a Modelfor the Atmosphere of the Primitive Earth", Jour-nal of American Chemical Society, vol 97:11, 1975,p. 2964.

105 "New Evidence on Evolution of Early Atmosp-here and Life", Bulletin of the American Meteorolo-gical Society, vol 63, November 1982, p. 1328-1330.

106 Richard B. Bliss & Gary E. Parker, Origin of Life,California, 1979, p. 25.

107 W. R. Bird, The Origin of Species Revisited, Nash-ville: Thomas Nelson Co., 1991, p. 325.

108 Richard B. Bliss & Gary E. Parker, Origin of Life,California: 1979, p. 25.

109 Ibid.110 S. W. Fox, K. Harada, G. Kramptiz, G. Mueller,

"Chemical Origin of Cells", Chemical EngineeringNews, June 22, 1970, p. 80.

111 Frank B. Salisbury, "Doubts about the ModernSynthetic Theory of Evolution", American Bi-ology Teacher, September 1971, p. 336.

112 Paul Auger, De La Physique Theorique a la Biologie,1970, p. 118.

113 Francis Crick, Life Itself: It's Origin and Nature,New York, Simon & Schuster, 1981, p. 88.

114 Ali Demirsoy, Kal›t›m ve Evrim (Inheritance andEvolution), Ankara: Meteksan Publishing Co.,1984, p. 39.

115 Homer Jacobson, "Information, Reproductionand the Origin of Life", American Scientist, Janu-ary 1955, p.121.

116 Reinhard Junker & Siegfried Scherer, "Entste-hung Gesiche Der Lebewesen", Weyel, 1986, p.89.

117 Michael Denton, Evolution: A Theory in Crisis.London: Burnett Books, 1985, p. 351.

118 John Horgan, "In the Beginning", Scientific Ame-rican, vol. 264, February 1991, p. 119.

119 G.F. Joyce, L. E. Orgel, "Prospects for Understan-ding the Origin of the RNA World", In the RNAWorld, New York: Cold Spring Harbor Labora-tory Press, 1993, p. 13.

120 Jacques Monod, Chance and Necessity, New York:1971, p.143.

121 Leslie E. Orgel, "The Origin of Life on the Earth",Scientific American, Ekim 1994, vol. 271, p. 78.

122 Chandra Wickramasinghe, Interview in LondonDaily Express, August 14, 1981.

123 Jeremy Rifkin, Entropy: A New World View, NewYork, Viking Press, 1980, p.6

124 J. H. Rush, The Dawn of Life, New York, Signet,1962, p 35

125 Roger Lewin, "A Downward Slope to GreaterDiversity", Science, vol. 217, 24.9.1982, p. 1239

126 George P. Stravropoulos, "The Frontiers and Li-mits of Science", American Scientist, vol. 65, No-vember-December 1977, p.674

127 Jeremy Rifkin, Entropy: A New World View, p.55128 For further info, see: Stephen C. Meyer, "The

Origin of Life and the Death of Materialism",The Intercollegiate Review, 32, No. 2, Spring 1996

129 Charles B. Thaxton, Walter L. Bradley & RogerL. Olsen The Mystery of Life's Origin: Reasses-sing Current Theories, 4. edition, Dallas, 1992.chapter 9, p. 134

130 Ilya Prigogine, Isabelle Stengers, Order Out ofChaos, New York, Bantam Books, 1984, p. 175

131 Robert Shapiro, Origins: A Sceptics Guide tothe Creation of Life on Earth. Summit Books,New York: 1986, s. 207

132 Pierre-P Grassé, Evolution of Living Organisms,New York: Academic Press, 1977, p. 103.

133 Ibid, p. 107.134 Norman Macbeth, Darwin Retried: An Appeal to

Reason. Boston: Gambit, 1971, p. 101.135 Loren C. Eiseley, The Immense Journey, Vintage

Books, 1958, p. 186.136 Charles Darwin, The Origin of Species: A Facsimi-

le of the First Edition, Harvard University Press,1964, p. 184.

137 Norman Macbeth, Darwin Retried: An Appeal toReason, Harvard Common Press, New York:1971, p. 33.

138 Ibid, p. 36.139 Loren Eiseley, The Immense Journey, Vintage Bo-

oks, 1958. p. 227.140 Stuart B. Levy, "The Challange of Antibiotic Re-

sistance", Scientific American, March 1998, p. 35.141 Medical Tribune, December 29, 1988, pp. 1, 23.142 Francisco J. Ayala, "The Mechanisms of Evoluti-

on", Scientific American, Vol 239, September 1978,p. 64.

143 S. R. Scadding, "Do 'Vestigial Organs' ProvideEvidence for Evolution?", Evolutionary Theory,Vol 5, May 1981, p. 173.

144 The Merck Manual of Medical Information, Homeedition, New Jersey: Merck & Co., Inc. The MerckPublishing Group, Rahway, 1997.

145 H. Enoch, Creation and Evolution, New York:1966, pp. 18-19.

146 Frank Salisbury, "Doubts About the ModernSynthetic Theory of Evolution", American Bi-ology Teacher, September 1971, p. 338.

147 Michael Denton, Evolution: A Theory in Crisis.London, Burnett Books, 1985, p. 145.

148 W. R. Bird, The Origin of Species Revisited, Tho-mas Nelson Co., Nashville: 1991, pp. 98-99; Per-cival Davis, Dean Kenyon, Of Pandas and People,

Notes 267

Page 268: L'inganno dell'evoluzione. italian

Haughton Publishing Co., 1990, pp. 35-38.149 W. R. Bird, The Origin of Species Revisited, pp. 98-

99, 199-202.150 Michael Denton. Evolution: A Theory in Crisis.

London: Burnett Books, 1985, pp. 290-91.151 G. G. Simpson, W. Beck, An Introduction to Bi-

ology, New York, Harcourt Brace and World,1965, p. 241.

152 Keith S. Thompson, "Ontogeny and PhylogenyRecapitulated", American Scientist, Vol 76,May/June 1988, p. 273.

153 Francis Hitching, The Neck of the Giraffe: WhereDarwin Went Wrong, New York: Ticknor and Fi-elds 1982, p. 204.

154 Richard Lewontin, "The Demon-HauntedWorld", The New York Review of Books, January 9,1997, p. 28.

155 Robert Shapiro, Origins: A Sceptics Guide to theCreation of Life on Earth. Summit Books, NewYork: 1986, p. 207.

156 Hoimar Von Dithfurt, Im Anfang War Der Was-serstoff (Secret Night of the Dinosaurs), Vol 2, p. 64.

157 Ali Demirsoy, Kal›t›m ve Evrim (Inheritance andEvolution), Ankara: Meteksan Publishing Co.,1984, p. 61.

158 Ibid, p. 61.159 Ibid, p. 94.160 Bilim ve Teknik, July 1989, Vol. 22, No.260, p.59161 Grzimeks Tierleben Vögel 3, Deutscher Taschen

Buch Verlag, Oktober 1993, p.92162 David Attenborough, Life On Earth: A Natural

History, Collins British Broadcasting Corporati-on, June 1979, p.236

163 David Attenborough, Life On Earth: A NaturalHistory, Collins British Broadcasting Corporati-on, June 1979, p.240

164 "The Structure and Properties of Spider Silk",Endeavour, January 1986, vol. 10, pp.37-43

165 Görsel Bilim ve Teknik Ansiklopedisi, pp.185-186

166 Walter Metzner,http://cnas.ucr.edu/ ~bio/fa-culty/Metzner.html

167 Bilim ve Teknik, January 1990, pp.10-12168 National Geographic, September 1995, p.98169 David Attenborough, Life of Birds, Princeton

Universitye Press, Princeton-New Jersey, 1998,p.47

170 James L.Gould, Carol Grant Gould, Life at theEdge, W.H.Freeman and Company, 1989,pp.130-136

171 David Attenborough, The Private Life of Plants,Princeton Universitye Press, Princeton-New Jer-sey, 1995, pp.81-83

172 Encyclopedia of Reptiles and Amphibians, Pub-lished in the United States by Academic Press, ADivision of Harcourt Brace and Company, p.35

173 Frederick Vester, Denken, Lernen, Vergessen,vga, 1978, p.6

174 George Politzer, Principes Fondamentaux de

Philosophie, Editions Sociales, Paris 1954,pp.38-39-44

175 R.L.Gregory, Eye and Brain: The Psychology ofSeeing, Oxford University Press Inc. New York,1990, p.9

176 Lincoln Barnett, The Universe and Dr.Einstein,William Sloane Associate, New York, 1948, p.20

177 Orhan Hançerlio¤lu, Düflünce Tarihi (The His-tory of Thought), Istanbul: Remzi Bookstore,6.ed., September 1995, p.447

178 V.I.Lenin, Materialism and Empirio-criticism,Progress Publishers, Moscow, 1970, p.14

179 Bertrand Russell, ABC of Relativity, George Al-len and Unwin, London, 1964, pp.161-162

180 R.L.Gregory, Eye and Brain: The Psychology ofSeeing, Oxford University Press Inc. New York,1990, p.9

181 Karl Pribram, David Bohm, Marilyn Ferguson,Fritjof Capra, Holografik Evren 1(HolographicUniverse 1), translated by Ali Çak›ro¤lu, Kural-d›fl› Publishing, Istanbul: 1996, p37

182 George Politzer, Principes Fondamentaux dePhilosophie, Editions Sociales, Paris 1954, p.53

183 Orhan Hançerlio¤lu, Düflünce Tarihi (The His-tory of Thought), Istanbul: Remzi Bookstore,6.ed., September 1995, p.261

184 George Politzer, Principes Fondamentaux dePhilosophie, Editions Sociales, Paris 1954, p.65

185 Paul Davies, Tanr› ve Yeni Fizik, (God and The NewPhysics), translated by Murat Temelli, ImPublishing, Istanbul 1995, s.180-181

186 Rennan Pekünlü, "Aldatmacan›n Evrimsizli¤i",(Non-Evolution of Deceit) Bilim ve Ütopya, De-cember 1998 (V.I.Lenin, Materialism and Empi-rio-criticism, Progress Publishers, Moscow,1970, pp.334-335)

187 Alaettin fienel, "Evrim Aldatmacas› m›?, DevrinAldatmacas› m›?", (Evolution Deceit or Deceit ofthe Epoch?) Bilim ve Ütopya, December 1998

188 Imam Rabbani Hz. Mektuplar› (Letters of Rab-bani), Vol.II, 357. Letter, p.163

189 Imam Rabbani Hz. Mektuplar› (Letters of Rab-bani), Vol.II, 470. Letter, p.1432

190 François Jacob, Le Jeu des Possibles, Universityof Washington Press, 1982, p.111

191 Lincoln Barnett, The Universe and Dr.Einstein,William Sloane Associate, New York, 1948, pp.52-53

192 Lincoln Barnett, The Universe and Dr.Einstein,William Sloane Associate, New York, 1948, p.17

193 Lincoln Barnett, The Universe and Dr.Einstein,William Sloane Associate, New York, 1948, p.58.

194 Paul Strathern, The Big Idea: Einstein and Rela-tivity, Arrow Books, 1997, p. 57

195 Lincoln Barnett, The Universe and Dr.Einstein,William Sloane Associate, New York, 1948, p.84

196 Lincoln Barnett, The Universe and Dr.Einstein,William Sloane Associate, New York, 1948,pp.17-18

L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE268


Recommended