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L’ipercubo nel PerCorso formativo dei docenti neoimmessi ... · Figura 1 – Avvio della...

Date post: 15-Feb-2019
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L’ipercubo nel PerCorso formativo dei docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2013/2014 Sergio Casiraghi 1 , Lucia Rapella 2 , Emilia Giovanna Salucci 3 1 E-tutor senior nella formazione dei docenti neo-immessi in ruolo a.s. 2013- 2014 c/o I.T.I.S. “E. Mattei” – Sondrio, [email protected] [http://neo. sergiocasiraghi.eu] 2 E-tutor nella formazione dei docenti neo-immessi in ruolo a.s. 2013-2014 c/o I.T.C.G. “P. Saraceno” – Morbegno, [email protected] 3 Referente per la formazione in ingresso del personale docente ed educativo, Ufficio VI – Personale della scuola – USR per la Lombardia, emiliagiovanna.salucci@ istruzione.it, [email protected] Figura 1 – Avvio della formazione in presenza con il Dirigente dell’UST di Sondrio. Premessa La formazione è sempre un processo complesso all’interno delle orga- nizzazioni. Le ragioni sono molteplici, ma la principale sta nel fatto che le
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L’ipercubo nel PerCorso formativo dei docenti neoimmessi in ruolo a.s. 2013/2014

Sergio Casiraghi1, Lucia Rapella2, Emilia Giovanna Salucci3

1E-tutor senior nella formazione dei docenti neo-immessi in ruolo a.s. 2013-2014 c/o I.T.I.S. “E. Mattei” – Sondrio, [email protected] [http://neo.sergiocasiraghi.eu]2E-tutor nella formazione dei docenti neo-immessi in ruolo a.s. 2013-2014 c/o I.T.C.G. “P. Saraceno” – Morbegno, [email protected] per la formazione in ingresso del personale docente ed educativo, Ufficio VI – Personale della scuola – USR per la Lombardia, [email protected], [email protected]

Figura 1 – Avvio della formazione in presenza con il Dirigente dell’UST di Sondrio.

PremessaLa formazione è sempre un processo complesso all’interno delle orga-

nizzazioni. Le ragioni sono molteplici, ma la principale sta nel fatto che le

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modalità di erogazione e apprendimento sono diverse, necessariamente personali. Quella obbligatoria per i neoimmessi in ruolo ha addirittura un carattere metaformativo, in quanto formazione di formatori maturi. La complessità è stata attenuata dalle strategie blanded attivate da oltre un decennio. I docenti delle scuole statali di ogni ordine e grado, impegnati nell’anno di prova, hanno dovuto affrontare anche quest’anno l’obbligo formativo di 50 ore e la produzione di tesine da sostenere nelle proprie scuole davanti ai comitati di valutazione per essere finalmente immessi in ruolo. Il sostegno alla formazione in ingresso dei docenti neoassunti viene ormai da tempo fornito a livello nazionale dalla piattaforma Indire (http://puntoedu.indire.it), accompagnata in ambito locale dalle proposte contenute nel Piano d’Azione delle 5’C’ (http://didasca.eu) e dall’abbece-dario polimorfico della Didaspedia (http://didaspedia.it). Questo doppio appoggio offre un ampio ventaglio di opportunità, con piena soddisfazione dimostrata dai corsisti per questo ecosistema del quale si sono avvalsi. Sono stati avviati forum su contenuti specifici e aree per la discussione nelle proprie aule virtuali della piattaforma Indire, oltre a blog (http://neo2014.blogspot.it) per una trasparente documentazione del processo formativo. Ai corsisti abbiamo assegnato e-mail @didasca.org, invitan-doli a conoscere applicazioni come Google Drive e usare nelle tappe del PerCorso prestabilito il browser Chrome. Ritrovi operativi in Hangouts (BHO), avviati ogni giorno, hanno permesso di seguire le tappe in ma-niera autonoma e svolgere il percorso in tempi ristretti. La tripartizione scelta per la formazione (Indire, Didasca e altro), ha rimarcato le di-verse opzioni offerte alla partecipazione, condivisione e disponibilità dei materiali prodotti per un confronto finale. L’esposizione in Drive della matrice d’incidenza dei contenuti e delle attività soggette a validazione dei lavori di ogni corsista ha di fatto recuperato la filosofia dell’Ipercubo come agente intelligente per la raccolta e gestione delle buone pratiche didattiche e delle esperienze segnalate.

Figura 2 – Opportunità di certificazione offerta a tutti coloro che hanno avuto attestato il percorso.

Possiamo descrivere come elementi principali della soluzione e-lear-ning: l’infrastruttura tecnologica, i servizi e i contenuti, la relazione tra

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corsisti e-learner ed e-tutor. Riuscire a far diventare i corsisti dei veri e-learner, rendere disponibili a tutti gli strumenti e sistemi necessari, programmare e pianificare le varie attività in tempi ristretti, è stata la sfida che abbiamo affrontato e vinto (Come cambia la professione del formatore, Rubrica “Presi nella Rete”, S. Casiraghi, La Provincia Settima-nale di Sondrio, 21/06/2014). Il percorso formativo è stato sviluppato in modalità “blended” modulato su tre incontri in presenza: il primo in sessione plenaria, altri due di tre ore ciascuno sia a Sondrio sia a Mor-begno. Tutti i lavori svolti a distanza sono stati seguiti in telepresenza con Question Time giornalieri attraverso business hangouts (https://business-hangouts.com) su http://didaspedia.it e le due piattaforme di-stinte già utilizzate per questa formazione:

• http://didasca.eu (ad accesso libero)• http://puntoedu.indire.it (accesso ristretto)

Figura 3 – Modularità nello sviluppo dei percorsi

Poiché la focalizzazione non va posta esclusivamente sul “che cosa” si offre ma soprattutto sul “come”, in questo lavoro concentriamo l’atten-zione su come si sia potuta sviluppare l’estesa produzione e condivisione delle risorse informative in BYOC (Bring Your Own Classroom) riportate nell’ecosistema Google/Didasca.

Un elemento, qualificante per il piano formativo, che riveste grande importanza è costituito dai contenuti che, selezionati e dissepolti dal ripostiglio (repository) Indire, vengono fatti propri fornendo la specifica metabase e restituendo dei semplici link alla piattaforma originale. De-scriveremo il modo in cui sono stati sviluppati, condivisi e validati tutti i contenuti in base alle risorse disponibili quale fattore chiave di successo

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di questo progetto e-learning costituito dal piano di formazione integrata (blended) promosso da Indire.

Figura 4 – Piano di formazione dei neoassunti in ruolo e piattaforma Indire

Richiamo all’esperienza dell’ipercuboIl Gruppo Regionale di supporto all’area ICT nelle scuole della

Lombardia un decennio fa raccoglieva in uno speciale “Ipercubo” le buo-ne pratiche e i contributi prodotti dai docenti impegnati nelle sperimen-tazioni con modalità differenti di organizzazione e archiviazione, allora a partire dal Corso Tutor e presentato ad EXPO 2005 (http://slideplayer.it/slide/541012).

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Figura 5 – Esperienza dell’ipercubo con metodo SEWCOM

L’esperienza dell’ipercubo era stata concepita come un database ma-scherato da mappe mentali attraverso le quali organizzare e documentare in rete le diverse centinaia di esperienze attuate nelle scuole lombarde in sintonia con le Indicazioni Nazionali. A tal fine era stato predisposto un adatto modello di scheda-esperienza per favorire una descrizione standar-dizzata delle pratiche didattiche sviluppate a scuola e in seguito validate.

L’ipercubo, inteso con estensione quale knowledge discovery in data-bases, venne basato su MindManager X5, un software di Visual Thinking. Il server di mappe proposto consentiva di sperimentare un approccio ipertestuale del quale erano responsabili gli stessi autori. L’uso delle tecniche “radianti” coinvolgeva in senso cooperativo tutti gli interessati garantendo immediato accesso alla base informativa distribuita da svilup-pare e capitalizzare. Un tale impegno personale, attraverso la tecnologia adottata, permetteva di collocare ogni esperienza in strutture ramificate che venivano formalizzate, categorizzate, classificate, sistematizzate e unificate sperimentando nuove possibilità di archiviazione e consultazio-

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ne cooperative. Idea sostanzialmente semplice, ma subito produttiva e vincente, in grado di risultare naturalmente utile senza altre complica-zioni per coloro che dovevano contribuire a incrementare l’ipermedia di comunicazione collettivo. Veniva applicata la metodologia SEWCOM del data mining (SEarch the Web with COncept Maps) per evidenziare in modo combinato con i motori di ricerca l’essenza delle esperienze svolte di formazione integrata (blended).

Lo scopo restava quello di facilitare la trasformazione delle esperienze individuali o di gruppo in iniziative di tipo collaborativo, raccolte e condi-vise in modo da favorire confronti e riflessioni riunificanti. Questo princi-pio fu seguito e reso praticabile attraverso l’uso delle Reti Civiche, come quelle della Provincia di Sondrio allora aperta e accessibile in First Class (http://fc.provincia.so.it). Quel lavoro resta alla base di quanto anche oggi viene sviluppato attraverso la piattaforma Google con la possibilità di accrescere la raccolta ed arricchirla attraverso i contributi delle succes-sive classi di neoimmessi in ruolo impegnati nel loro anno di formazione.

Ad ogni stagione possiamo così veder rifiorire l’albero della conoscenza insieme a nuove esperienze, senza perdere nulla di quelle precedenti. Per questo è stato registrato il nuovo e più diretto URL http://ipercubo.eu che andrà a sostituire il precedente redirect (http://ipercubo.vai.li).

Un nuovo ipercubo

Figura 6 – Ipercubo (http://youtu.be/Q_B5GpsbSQw)

L’ipercubo (http://it.wikipedia.org/wiki/Ipercubo) è in genere un po-litopo regolare, immerso in uno spazio a più dimensioni, che estende i concetti di punto, segmento, quadrato, cubo da 0, 1, 2, 3, oltre tali “dimensioni”. Le dimensioni, o meglio le direzioni, che qui ci interessa

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estendere vanno dai contenuti della formazione (cosa) ai piani di lavoro personalizzati dei corsisti (Chi) e ai luoghi dove si svolgono le attività (dove), senza perdere alcun riferimento temporale (quando) oltre alle risorse (quanto) o alle modalità didattiche (come) in modo da poter mantenere la bussola in grado di orientare nella progettazione, gestione e condivisione di esperienze.

Sulle problematiche “dimensionali” relative alla formazione in servizio, trattate congiuntamente coinvolgendo tutti i protagonisti, si è riaccesa l’attenzione anche dei gruppi di lavoro locali raccolti sotto la sigla GALOIS.

Figura 7 – Gruppo di Aggiornamento e Lavoro Organizzato su Internet a Sondrio (G.A.L.O.I.S.)

G.A.L.O.I.S. ha proposto la creazione di un nuovo Ipercubo dove sia possibile raccogliere le esperienze in corso per andare oltre la sola nar-razione, questa esigenza era stata avanzata più recentemente anche a sostegno di Generazione Web Sondrio (http://gwsondrio.blogspot.it/2013/12/un-nuovo-ipercubo.html).

Tutte le volte che si tenta questa strada è stato necessario ricorrere a un software di mappe mentali al quale ricollegare tramite link i diversi contributi. Il carattere multidimensionale, evocativo, dinamico e parteci-

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pativo emergente nell’accesso alla documentazione che un ipercubo con-sente lo fa così interessante nel rendere disponibili gli elaborati prodotti anche dal Corso per Neoimmessi 2014.

In questa occasione abbiamo fatto ricorso a un’applicazione quale mindmeister che integra ben 5 nuove funzionalità in Google Drive (http://www.mindmeister.com/it).

Figura 8. Il sistema di mappatura MindMeister portato sul “buco nero” di Indire. (http://neo2014.blogspot.it/2014/06/cinque-nuove-funzionalita-per.html)

Non è poco poter riorganizzare e lasciare traccia delle varie esperienze in maniera sistematica, seguendo autonomamente il proprio pensiero, generando ulteriori connessioni o viste sotto diverse angolazioni prospet-tiche tra fatti, nozioni e saperi. Il processo così avviato va oltre i limiti di piattaforme dove, anno dopo anno, confluiscono moltissime sensibilità e lavori dei corsisti che vanno a perdersi poi in un pozzo, come in una specie di blackhole (http://it.wikipedia.org/wiki/Buco_nero). Ora si rac-coglie tutto in un atlante, ottenuto moltiplicando le mappe che perciò stesso aumentano le dimensioni del contenitore (2x) atto a contenerle.

Figura 9 – Mappa mentale sui Corsi per neoimmessi (http://www.mindmeister.com/322317535)

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Nel nostro Ipercubo si potranno ritrovare, confrontare e rielaborare tutti quei documenti “grigi” prodotti da chi è stato immesso in ruolo ac-cumulando già tanta esperienza d’insegnamento, in età spesso matura (tra quaranta e cinquant’anni di media), e farne tesoro per il futuro. Agli autori di questa piccola base informativa, ancora da capitalizzare, chie-diamo di averne responsabilità e cura al di là del percorso che abbiamo appena concluso insieme.

La “matrice d’incidenza” multimensionale per il passaggio tra piattaforme

Figura 10 – La matrice d’incidenza (http://goo.gl/6TEHdk)

Viene usato un album elettronico su Google Drive quale pseudo “ma-trice d’incidenza” incrociando Autori e Contenuti nelle celle dove si pone il link che punta all’elaborato prodotto. Quest’ultimo è responsabilità di coloro che lo pubblicano e lo condividono, eventualmente con accesso più o meno ristretto in Drive, ai fini della collaborazione e validazione richiesta.

Ogni foglio di calcolo dell’album si riferisce a una specifica classe vir-tuale e più album di questo genere permettono di stratificare il lavoro svolto negli anni in relazione a uno stesso contesto formativo.

La mappa mentale conduce ad album la cui struttura quadrimensionale considerata, Neo(Autore, Contenuto, Classe, Anno), offre preziose infor-mazioni consentendo di fare considerazioni sia statistiche sia in merito ai lavori singoli o di gruppo che non andranno più perduti, garantendo proprietà e controllo diretto dei contenuti agli autori partecipanti a questi percorsi formativi.

Un altro importante foglio di calcolo, costantemente consultato, viene

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usato per rendere trasparente lo stato di avanzamento nelle tappe del percorso formativo. Si tratta dello spreadsheet condiviso in Drive svilup-pato per le edizioni speciali offerte da Didasca, come il PerCorso Google Chrome che fa da base alla formazione.

Figura 11 – Monitoraggio del PerCorso Google Chrome

PerCorsi sviluppati su due piattaforme complementari (2x)La piattaforma Indire dei neoassunti dava al più 50 crediti, equivalenti

a 25 ore certificate on-line, per tutte le attività svolte a cui andavano aggiunte le 8 ore fatte in presenza sotto la guida dell’e-tutor presso gli istituti polo di Sondrio e Morbegno. Tutto ciò era accompagnato dalle 12 tappe del PerCorso Google Chrome su Didasca che, alla fine, fornivano un attestato equipollente per le 12 ore eseguite in telepresenza. Così si totalizzavano 45 ore di formazione. Le rimanenti 5 ore, per arrivare alle 50 ore obbligatorie, erano proposte in approfondimento e ricerca presso l’istituzione scolastica di appartenenza dei corsisti oppure attestati dalla partecipazione a incontri di aggiornamento indicati dall’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) di Sondrio.

Il sistema di comunicazione aperto da DIDASCA, Powered by Go-

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ogle, è associato all’utilizzo di Google Apps for Education e vi si accede tramite account attivati per tutti i corsisti: [email protected]

Nel nuovo Google Drive sono stati raccolti o direttamente creati i vari elaborati, richiesti in attività previste dalla piattaforma Indire, per essere condivisi dai corsisti con il proprio e-Tutor che poteva anche commentarli, correggerli e passare a validarli nell’ambiente al quale venivano inviati come semplici link. L’azione era svolta una volta sola, all’inizio di ogni attività, e poteva proseguire per essere completata in maniera uniforme e trasparente. Così sono state superate molte difficoltà che in precedenza costituivano ostacoli di vario genere, dalla varietà dei dispositivi e sistemi di elaborazione utilizzati dai corsisti per realizzare i loro prodotti, alla compressione dei file a volte necessaria per collocarli. L’uso sagace del browser Chrome ha permesso di operare con qualsiasi sistema e tipo di file o folder, definirne la proprietà, consentire confron-ti e forme di collaborazione anche a distanza, senza necessariamente procedere a continui upload e download necessari ad ogni variazione o modifica, con un notevole risparmio che ha permesso di stare nei tempi previsti.

Le competenze di base sono state assicurate a ciascun corsista attra-verso il PerCorso Google Chrome su http://didasca.eu, inserito nel pro-getto “Banda larga e menti acute”, secondo il Piano di Alfabetizzazione Digitale offerto gratuitamente da Didasca (The First Italian Cyber Schools for Lifelong Learning), associazione culturale non-profit con personalità giuridica il cui scopo è la formazione della persona e la promo-zione sociale, avendo ora in carico per l’Italia anche un Google Educator Groups (GEG).

Figura 12 – Il piano di Alfabetizzazione Digitale di Didasca (http://pianoalfabetizzazionedigitale.it).

La piattaforma Indire è l’ambiente di apprendimento chiuso pre-disposto da INDIRE al quale tutti i docenti neoassunti con contratto a tempo indeterminato vengono iscritti dalle segreterie scolastiche dove risultano in servizio, e poi convalidati dall’Ufficio Scolastico Regionale (USR) con codici d’accesso specifici comunicati dall’Agenzia Nazionale

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per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ANSAS).

Figura 13 – Portale di accesso alla Piattaforma Indire (http://for.indire.it/neoassunti2014).

L’ambiente Indire per i neoassunti ad accesso ristretto, seppure non sempre sia accessibile o disponibile (per esempio non si può accedere alle formazioni concluse), rimane un sito di riferimento assai prezioso sul piano nazionale per i materiali che raccoglie nelle aree riservate ai corsi di formazione come quello seguito o per altri di carattere disciplinare. Insieme le due piattaforme costituiscono un fruibile ecosistema formativo che si prospetta utilizzabile anche in futuro.

Raccolta, condivisione e validazione degli elaboratiLa maggior parte degli elaborati era direttamente avviata o caricata

dai corsisti nel proprio Google Drive e subito condivisa con eTutor, tutor di scuola e altri corsisti interessati i quali potevano leggerla, correggerla e integrarla rendendo effettivo e utile il lavoro cooperativo. Alle attività che lo richiedevano sulla piattaforma Indire veniva inviato soltanto il link al documento che andava validato dall’eTutor in base a criteri prestabiliti (http://neo2014.blogspot.it/2014/05/attivita-di-formazione-per-docenti-neo.html).

Tale approccio era mirato a rendere indipendente il lavoro di produ-zione e sviluppo degli elaborati richiesti per dare evidenza delle attività svolte nel percorso personale selezionato sulla piattaforma Indire. File di vari tipi venivano creati o convertiti in fase di caricamento a partire dai formati originali, senza particolari difficoltà, direttamente dal nuovo Drive, da Gmail o da memorie locali. Unica applicazione necessaria era il browser. Le istruzioni per procedere in questo senso venivano illustrate sul blog. Sta in capo agli autori la possibilità di concedere condivisioni e dare licenze più o meno note per l’uso dei documenti da loro stessi pro-

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dotti. Come deterrente, c’era la possibilità di commentare ed evidenziare il livello di plagio eventualmente riscontrato.

Per dare un’idea relativa al flusso operativo riferiamoci a un’attività scelta dai corsisti fra quelle previste sulla piattaforma Indire, segnata a partire dal percorso: Inclusione scolastica e Bisogni Educativi Speciali -> Bisogni Educativi -> Disturbi Specifici di Apprendimento (certificazione L. 170/10).

Figura 14 – Si prende visione dei materiali di studio.

Figura 15 – Si passa a sviluppare l’attività scelta.

Nell’ottemperare alla richiesta, dopo aver preso contezza della tematica

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specifica inserendola nel proprio percorso, il corsista apre un documen-to nella cartella Google Drive del dispositivo utilizzato e procede così come indicato dai seguenti POST: http://neo2014.blogspot.it/2014/05/indicazioni-fornite-per-linvio-dei.html

http://neo2014.blogspot.it/2014/05/procedura-di-caricamento-degli.html

Figura 16 – Collegamento ai documenti in Google Drive.

Il documento creato, raccolto e condiviso FUORI dall’ambiente In-dire, dove risulta linkato, può essere continuamente raffinato per vederlo infine validato dall’eTutor in base, come già detto, ai definiti criteri di validazione condivisi (http://neo2014.blogspot.it/2014/05/attivita-di-formazione-per-docenti-neo.html).

Figura 17 – Griglia di validazione condivisa

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Conclusione della formazione in ingresso 2014Rotto il guscio della piattaforma Indire potevamo utilizzare altri repo-

sitory, ma la prospettiva prefigurata sta nelle Google Classroom (http://www.google.com/edu/classroom) che si andranno a sperimentare. In fondo ogni fine non è che un nuovo inizio. Nulla di più vero nel nostro caso! Anche quest’anno la formazione in ingresso per il personale docente ed educativo si è svolta nel corso dell’ultimo mese di scuola. Il continuo slittamento dell’avvio di tale formazione obbligatoria per legge (nota MIUR AODGPER prot. N. 3801 del 17/04/2014) alla conclusione dell’anno scolastico ha riproposto un’incongruenza da anni segnalata, senza che siano mai stati presi provvedimenti adeguati (Verso nuovi percorsi di formazione, Quaderno N.1, A cura di V. Bellini, USR per la Lombardia, Monitor Neo 2005/2006).

Figura 18 – Immagine autoesplicativa.

Le indicazioni ribadite dall’esperienza evidenziano l’importanza del “problem telling” e quindi di Comunicare come il primo dei verbi enun-ciati nel “Piano d’Azione delle 5 ‘C’: Comunicare e Collaborare per Creare e Condividere la Conoscenza”. Ciò tende a suggerire meno tecnicismi, maggiore interesse all’insegnamento, facilitazione nell’assegnazione dei compiti, attivazione della cooperazione e assunzione di responsabilità, affidandosi a un ecosistema di note piattaforme tecnologiche (Google, Didasca, Indire).

Tra le altre osservazioni emerse sia dal breve questionario di soddi-

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sfazione offerto ai nostri corsisti in ambito locale (http://goo.gl/6Y92sE) sia dai commenti, rintracciati tutti gli anni, nei forum per neoassunti predisposti da INDIRE (http://for.indire.it/neoassunti2014) in communi-ty nazionale è molto sentita la richiesta di liberare i pregevoli contenuti dagli ambienti di formazione predisposti rendendoli a tutti disponibili con licenza (Licenze più o meno note a confronto, Rubrica “Presi nella Rete”, S. Casiraghi, La Provincia Settimanale di Sondrio, 21/06/2014), non sol-tanto nel breve periodo di sviluppo dei corsi.

Possono interessare anche altre datistiche (dati + statistiche) per avere un’idea dell’interesse sollevato, dei vari sistemi utilizzati e della ricaduta ad ampio raggio:

Figura 19 – Datistica.

Malgrado l’esigenza di un approccio più diluito, non concentrato nel periodo conclusivo dell’anno scolastico, si può dire che ha sollevato grande interesse e apprezzamento il PerCorso sviluppato in provincia di Sondrio del quale lasciamo una traccia. Questo modello di formazione dei neoassunti basato sullo schema tripartito, continuamente raffina-to e migliorato, si aggiunge alle molteplici esperienze e agli esempi di buone pratiche segnalate nelle LINEE GUIDA del programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali (http://www.agid.gov.it/competenze-digitali) dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID). Un’indicazione strategica e operativa offerta all’ideario (http://ideario.

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formez.it/content/idee-la-cultura-digitale) che coinvolge multistakeolder con l’obiettivo di accelerare gli sforzi per la diffusione delle competenze digitali nel Paese. Le Istituzioni scolastiche interessate – Indire, Didasca e altre Agenzie formative – hanno contributo, ciascuna per la sua parte di compito, fissando equipollenze in ore e rilasciando relative attestazioni verso certificazioni in grado di valorizzare le competenze professionali dei docenti neoimmessi in ruolo.

Cinque le parole chiave del successo: semplificazione, impegno, inte-grazione, prova e sostegno (e-tutoring). Relazioni finali si trovano sul blog, aperto all’avvio del percorso formativo e costantemente aggiornato con post che possiamo ben riguardare a distanza di tempo come parti di un “pezzotto” valtellinese (VALTELLINA PROFILI DI SVILUPPO 1998. Una provincia tra localismo e globalismo, a cura di A. Quadrio Curzio, F. Angeli, Milano, 1998).

Figura 20 – Flipcard del blog (http://neo2014.blogspot.it/?view=flipcard).


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