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L'ira delle Province senza portafoglio: soldi o addio servizi

Date post: 24-Nov-2021
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L'ira delle Province senza portafoglio: soldi o addio servizi «Colpevoli di omicidio stradale» ROMA DUEMILA fogli bianchi a terra di fronte al palazzo della Provincia di Grosseto, sono tutti gli atti spes- so privi di copertura finanziaria, rapprentazione plastica «dell'im- potenza a tutelare i cittadini». Di questo passo, con un buco di bilan- cio che arriverà a 38 milioni di eu- ro, denuncia il presidente Vivarel- li Colonna, «sarò obbligato per leg- ge a chiudere strade e scuole rite- nute dai funzionari addetti non più sicure». Eliminate dalla rifor- ma Delrio del 2014, congelate dal referendum del 4 dicembre che ha bocciato la riforma costituzionale. Le Province galleggiano in un lim- bo: non sono più elettive ma enti di secondo livello governate da sin- daci e amministratori comunali, però conservano le funzioni (gesti- scono 130mila chilometri di stra- de e 5.100 scuole superiori) a fron- te di fondi ridotti drasticamente. In soldoni, chiedono 600-650 mi- lioni per sopravvivere. Per questo è scattata una protesta estrema con una raffica di esposti cautelativi in Procura da parte del- le 76 Province a statuto ordinario. Motivo? La mancanza di risorse per garantire i servizi. Un «grido di dolore», sottolinea il presidente dell'Upi, Achille Variati, «a difesa di ciò che siamo tenuti a garantire ai cittadini, diritti fondamentali che riguardano la loro stessa sicu- rezza». Di qui, l'appello al pre- mier: non aspettiamo le tragedie per intervenire. Anche perché con la legge sull'omicidio stradale la mancata manutenzione è reato, da qui gli esposti cautelativi. Marco Trombini, presidente della provin- cia di Rovigo, non ci dorme la not- te «pensando che deve rendere si- curi 540 chilometri di strade» con le casse al verde. E, per protesta, va al lavoro in canottiera. UNA BATTAGLIA cavalcata da Forza Italia e Lega: «Non era mai accaduto che i presidenti di Pro- vincia fossero costretti a denuncia- re il governo per garantire i servizi ai cittadini», attacca Renato Bru- netta, chiedendo di stanziare i 651 milioni `mancanti' certificati da Sose (società del Tesoro). Quei 651 milioni, secondo palazzo Chi- gi però, non sono una cifra corret- ta: «Si riferiscono - spiega il consi- .Nl_ ". Raffica di esposti in Procura «Per sopravvivere servono 650 milioni» gliere economico Luigi Marattin - a uno studio Sose che utilizza va- lori di media e non puntuali per le entrate tributarie, non considera i benefici della rinegoziazione dei mutui e il fatto che è stato ricono- sciuto l'applicazione dell'avanzo di amministrazione della parte cor- rente di bilancio». Inoltre, dei tre miliardi di tagli (dal 2015 al 2017) ereditati da manovre passate, 1,95 miliardi si riferiscono alle Provin- ce ma circa un miliardo è già can- cellato: in particolare, i 650 milio- ni del 2017 sono stati compensati da contributi di pari importo lo scorso 23 febbraio. «Non è una pro- testa ingiustificata - ammette Ma- rattin - è probabilmente l'unico comparto locale che ha ridotto maggiormente la spesa corrente, del 15% dal 2010 al 2015». MA ALL'UPT non basta: la richie- sta è di 250 milioni aggiuntivi per le funzioni fondamentali e 300 mi- lioni dal fondo Anas per la manu- tenzione straordinaria delle strade più i risparmi derivanti dalla gra- tuità di presidenti e consiglieri. In questa settimana chiave per la trat- tativa con il governo, le Province aumentano il pressing: con una se- rie di iniziative su tutto il territo- rio nazionale che culmineranno in una manifestazione sotto Mon- tecitorio se il decreto del governo non sarà soddisfacente. Alessia Gozzi Enti locali Pagina 33
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L'ira delle Provincesenza portafoglio:soldi o addio servizi«Colpevoli di omicidio stradale»

ROMADUEMILA fogli bianchi a terra difronte al palazzo della Provinciadi Grosseto, sono tutti gli atti spes-so privi di copertura finanziaria,rapprentazione plastica «dell'im-potenza a tutelare i cittadini». Diquesto passo, con un buco di bilan-cio che arriverà a 38 milioni di eu-ro, denuncia il presidente Vivarel-li Colonna, «sarò obbligato per leg-ge a chiudere strade e scuole rite-nute dai funzionari addetti nonpiù sicure». Eliminate dalla rifor-ma Delrio del 2014, congelate dalreferendum del 4 dicembre che habocciato la riforma costituzionale.Le Province galleggiano in un lim-bo: non sono più elettive ma entidi secondo livello governate da sin-daci e amministratori comunali,però conservano le funzioni (gesti-scono 130mila chilometri di stra-de e 5.100 scuole superiori) a fron-te di fondi ridotti drasticamente.In soldoni, chiedono 600-650 mi-lioni per sopravvivere.Per questo è scattata una protestaestrema con una raffica di esposticautelativi in Procura da parte del-le 76 Province a statuto ordinario.

Motivo? La mancanza di risorseper garantire i servizi. Un «gridodi dolore», sottolinea il presidentedell'Upi, Achille Variati, «a difesadi ciò che siamo tenuti a garantireai cittadini, diritti fondamentaliche riguardano la loro stessa sicu-rezza». Di qui, l'appello al pre-mier: non aspettiamo le tragedieper intervenire. Anche perché conla legge sull'omicidio stradale lamancata manutenzione è reato, daqui gli esposti cautelativi. MarcoTrombini, presidente della provin-cia di Rovigo, non ci dorme la not-te «pensando che deve rendere si-curi 540 chilometri di strade» conle casse al verde. E, per protesta,va al lavoro in canottiera.

UNA BATTAGLIA cavalcata daForza Italia e Lega: «Non era maiaccaduto che i presidenti di Pro-vincia fossero costretti a denuncia-re il governo per garantire i serviziai cittadini», attacca Renato Bru-netta, chiedendo di stanziare i 651milioni `mancanti' certificati daSose (società del Tesoro). Quei651 milioni, secondo palazzo Chi-gi però, non sono una cifra corret-ta: «Si riferiscono - spiega il consi-

.Nl_ ".Raffica di esposti in Procura«Per sopravvivereservono 650 milioni»

gliere economico Luigi Marattin- a uno studio Sose che utilizza va-lori di media e non puntuali per leentrate tributarie, non considera ibenefici della rinegoziazione deimutui e il fatto che è stato ricono-

sciuto l'applicazione dell'avanzodi amministrazione della parte cor-rente di bilancio». Inoltre, dei tremiliardi di tagli (dal 2015 al 2017)ereditati da manovre passate, 1,95miliardi si riferiscono alle Provin-ce ma circa un miliardo è già can-cellato: in particolare, i 650 milio-ni del 2017 sono stati compensatida contributi di pari importo loscorso 23 febbraio. «Non è una pro-testa ingiustificata - ammette Ma-rattin - è probabilmente l'unicocomparto locale che ha ridottomaggiormente la spesa corrente,del 15% dal 2010 al 2015».

MA ALL'UPT non basta: la richie-sta è di 250 milioni aggiuntivi perle funzioni fondamentali e 300 mi-lioni dal fondo Anas per la manu-tenzione straordinaria delle stradepiù i risparmi derivanti dalla gra-tuità di presidenti e consiglieri. Inquesta settimana chiave per la trat-tativa con il governo, le Provinceaumentano il pressing: con una se-rie di iniziative su tutto il territo-rio nazionale che culminerannoin una manifestazione sotto Mon-tecitorio se il decreto del governonon sarà soddisfacente.

Alessia Gozzi

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Il governo vuole riparare le stradeMa mette sul tavolo solo 200 milioniVenerdì atteso il decreto. Il sottosegretario Baretta: stia trattando

Risorsein arrivo

ROMA

CIRCA 200 milioni, ovvero un ter-zo di quello che rivendicano leProvince. Difficile che il governoriesca a mettere di più sul piattoper venire incontro alle richiestedelle Province, condannate a mor-te e prematuramente risorte. Orainsorte. «Visto che il dialogo tragoverno e Province non si è maiinterrotto - si schermisce il sotto-segretario all'economia, Pier Pao-lo Baretta -, sono rimasto stupitodel tenore della protesta». E ag-giunge: «Quel che conta è che stia-mo lavorando per trovare una so-luzione».

SOLUZIONE che dovrebbe arriva-re con il decreto Enti locali, attesosul tavolo del consiglio dei mini-stro questo venerdì. Ieri c'è statauna riunione tecnica per fare ilpunto e oggi ce ne sarà un'altra: idue nodi ancora da sciogliere ri-guardano il personale dei Comu-ni e, appunto, interventi compen-sativi per le Province.

Dal Fondo Anas previsti100 milioni, il restoda quello del trasportopubblico locale

Partiamo dal fronte caldissimodelle Province, sul piede di guer-ra proprio in questi giorni. Unaparte delle risorse, circa 100 milio-ni, potrebbe arrivare dal fondoAnas (a fronte dei 300 chiesti dal-le Province) e circa 60 potrebberoarrivare dalla stabilizzazione delfondo per il trasporto pubblico lo-cale che lo stesso decreto stabiliz-zerà a quota 4,8 miliardi per il2017 e 4,9 per l'anno successivo(sostituendo il meccanismo attua-le legato ai proventi delle acciseche non consentono una pianifica-zione puntuale delle risorse).Qualche altro milione potrebbe,poi, essere rastrellato dal fondoper le esigenze indifferibili che pe-rò serve per il terremoto e, dun-que, non può essere completamen-te prosciugato. Facendo due conti

della serva, si arriva a 200 milionio poco più. Il Tesoro, alle presecon al manovrina da 3,4 miliardiper Bruxelles, non vuole (e nonpuò) allargare troppo i cordonidella borsa.

IL DECRETO Enti locali andrà aintervenire più in generale sulcomparto, traducendo in legge leintese raggiunte il 23 febbraiocon Comuni e Regioni. Tra cui lasuddivisione dei 2,7 miliardi di ta-gli ai governatori per il 2017 e lasforbiciata da 211 miliardi al fon-do politiche sociali. Buone noti-zie in arrivo invece per i Comuni,che vedranno aumentata la loropossibilità di assumere anche senon è ancora stata fissata l'asticel-la del `quanto'. Il governo Renzi,aveva bloccato il ricambio, stabi-

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lendo che speso cento per i dipen-denti andati in pensione durantel'anno, in quello successivo lenuove assunzioni non avrebberopotuto superare il 25% di quellastessa spesa per i Comuni sopra i10mila abitanti, mentre per i pic-coli è a 75%. I Comuni vorrebbe-ro arrivare allo sblocco totale perquesti ultimi e al 75% per quellipiù grandi: probabilmente il pun-to di caduta sarà intermedio e pro-gressivo. Il fatto che la modificaarrivi tramite decreto implica chele nuove soglie per le assunzionipotranno scattare subito, cioè giàda quest'anno.

TUTTI NODI che dovevano esseresciolti nella legge di Bilancio, mail referendum e la caduta del go-verno Renzi portò a un via liberablindato e senza modifiche del te-sto al Senato . Il 4 dicembre ha se-gnato un prima e un dopo, la rifor-ma Delrio è stata fatta in previsio-ne di un secondo step costituzio-nale che non c'è stato . Dunque,ammettono dal governo, «con ildecreto le teniamo a galla nel2017 ma, poi, bisognerà fare unpasso indietro e rivedere la dota-zione finanziaria delle Province».E magari ragionare su come gesti-re la loro nuova vita, colmando ivuoti normativi.

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ovcesenza soldiLa protestadel presidente

GROSSETO

PROTESTA, ieri, in piazzaDante a Grosseto davantialla sede della Provincia daparte del presidenteAntonfrancesco VivarelliColonna, affiancato daiconsiglieri provinciali, perchiedere al Governo ilripristino delle risorseeconomiche indispensabiliperché l'ente possacontinuare a garantire lefunzioni primarie nelsettore viabilità e in quellodell'edilizia scolastica. Ilselciato sotto alla statua diCanapone è stato cosparsodi fogli bianchi asimboleggiare i compiti aiquali sono chiamate leProvince senza, tuttavia,

che per essi il Governoabbia assicurato lanecessaria coperturaeconomica. Il presidente haconsegnato nelle mani delprefetto, Cinzia Torraco,una diffida al presidentedel Consiglio, PaoloGentiloni, ed a quello dellaRegione, Enrico Rossi, perintervenire prima che siatroppo tardi. «La situazioneè gravissima ed in pericoloC'è la sicurezza dei cittadini- ha spiegato VivarelliColonna -. Non sono più ingrado di garantire lamanutenzione nellaviabilità e nell'ediliziascolastica. Sarò più chiaro:di questo passo saròobbligato per legge achiudere strade e scuole».

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«Province al collassoPalazzo Chigi riparii disastri di Delrio»

Le Province gestiscono130mila km di strade e5100 scuole, eppure sonosenza risorse . «Altro che ri-forma, che disastri quellidi Renzi e Delrio». Fi de-nuncia «la situazione as-surda nella quale versanogli enti», rimasti in un lim-bo dopo la bocciatura delreferendum che avrebbedovuto cancellarle e cheha portato i presidenti apresentare denunce inProcura. Fi ha chiesto coni capigruppo, i vice e Mar-cello Fiori che «il governostanzi 650 milioni per evi-tare il tracollo».

ITALIA TERRErIOTATAI cedii

u

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ICosa prevede la Costituzione (articolo 119)La legge dello Stato istituisce un tondo perequativo, senza vincolidi destinazione, peri ti 1rl con minore capacità fiscale per abitante.Le risorse (...) consentono ai Comuni. alle Province, alle Città metropolitanee alle Regioni di finanziare ntegralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.In attesa del Fondo peregn... o nel 2012 è stato i—mito perle Provinceil Fondo sperimentale cl ailibrio

IMPORTO FSR{milioni di amo)

I i taglia

2012 1.040 25,19%

2013 1.040 45 95,67%

2014 1.047 44 95,80%

2015 1.047 26,5 97,47%

2016 1.047 26,5 97,47%

L..... .. ... .....

2017 1.040 26 ,5 97,47%

I criteri di ripartoI criteri di riparto (fabbisogni standard) sono fortemente penalizzantiper il Sud perché si è scelto come parametro di consumo delle stradeil numero di lavoratori e non i veicoli circolanti

CONFRONTO FRA CINQUE PROVINCE DELLA CAMPANIA E CINQUEPROVINCE DELLA LOMBARDIA CON SIMILE NUMERO DI VEICOLI CIRCOLANTI

Kin strade veicoli lavoratori euronevati per km

NapoliSalernoCasertaAvellinoBenevento

Campania 9.799 4.350 127

MilanoBergamoMonza BrianzaMantovaCremona

Lombardia 4.398 4.443.746 23.838(S Province) cemvner

Province, arriva l'ultima beffail Fondo è tagliato dei 97,5%Saga dell'assurdo in Parlamento: il pedone consuma più asfalto dell'auto

Marco Esposito

Consuma più asfalto una persona oun'auto? La domanda suona assurdaalle orecchie di un profano, perché larisposta è troppo ovvia. Ma nel mon-do surreale delle Province l'assurdo èla regola per cui non solo la questionedi chi consumi più asfalto è stata po-sta ma è arrivata persino la seguenterisposta: consuma più asfalto il pedo-ne, a patto che sia un lavoratore delsettore privato. Incredibile? Chi ha lapazienza di leggere scoprirà i come eintuirà iperché.

Intanto va segnalato un altro assur-do: il governo ha chiesto al Parlamen-to di dare entro questa settimana ilsuo parere sui criteri di riparto delFondo sperimentale di riequilibrioper le Province (Fsrp). Sperimentaleperché l'Fsrp varato nel 2012 dovevadurare due anni e lasciare presto ilpo-sto alFondo diperequazione previstodalla Costituzione. L'assurdo non èche il provvisorio è diventato definiti-vo (in Italia semmai è la regola) bensìche il fondo Fsrp intorno al quale c'èl'appetito delle Province (da anni astecchetto) è stato nel frattempo ta-gliato del 97,5%. Sulla carta era di1.047 milioni ed è diventato di26,5 mi-lioni. Briciole.

Oggi e domani, nella Commissio-

Guerra (Mdp):«Ci sonoi coefficientidi riparto manon c'è piùla sommanecessaria»

ne bicamerale peril federalismo fi-scale si discuteràappunto di assur-disimili. Una Com-missione nellaquale il governonon ha vita sempli-ce, se non altro per-ché il presidente èilleghista Giancar-lo Giorgettie irela-tori sono lasenatri-ce dell'Mpd MariaCecilia Guerra e il

deputato di Sinistra italiana GiovanniPaglia. Alla Commissione sono statepresentate dal governo delle tabellecon i calcoli che portano ai cosiddetticoefficienti dei fabbisogni standard,che valgono per le Province e per leCittà metropolitane. Non tutte, inve-ro, ma solo quelle delle quindici Re-gioni a statuto ordinario, perché i ter-ritori speciali (Sicilia, Sardegna, Valled'Aosta, Trentino Alto Adige e FriuliVenezia Giulia) hanno prudentemen-

te chiesto e ottenuto di essere esclusidai meccanismi del federalismo fisca-le. «Il coefficiente - spiega la Guerra -dovrebbe servire a ripartire un Fondoche in realtà non esiste più». Non cisono soldi ma solo percentuali. Si sache Milano pesa il 5,65%; Roma il7,26%; Napoli il 4,90%. Ma «manca ildato di riferimento di quale sia il fabbi-sogno assoluto». Cioè: di quanti soldihanno bisogno le Province per paga-re almeno i servizi minimi essenziali,come la manutenzione di 130mila chi-lometri di strade e di 5.100 edifici sco-lastici delle scuole superiori.

Questioniserie con risposte evane-scenti o surreali. Al punto che i presi-denti di Provincia, che sono sindacieletti da altri sindaci e dai consigliericomunali, hanno deciso dipresentar-si nelle Procure d'Italia per declinareogni responsabilità di fronte a possibi-li interruzioni di pubblico servizio.Tutti hanno di fronte agli occhi le im-magini dei due viadotti crollati, pres-so Lecco e presso Ancona ma nessu-no sa quale possa essere il prossimo ose toccherà a una scuola. «Il malesse-re negli enti locali - osserva Giorgetti -finisce con l'essere addossato anchealla Commissione parlamentare fede-ralismo fiscale, che pare in realtà esse-re l'unico organo che si occupa in mo-do sistematico della questione».

E così prosegue la saga dell'assur-do. Che comprende le tasse. Molticontribuenti sanno che esiste l'Ipt,Imposta provinciale di trascrizione,che si applica ai passaggi di proprietàdei veicoli. E non pochi automobilistisanno che sulla Rc auto sipaga un'ad-dizionale del16%D che va appunto alleProvince. La prima frutta 1.300 milio-ni mentre la seconda tocca i 2.283 mi-lioni per un totale di 3 miliardi e 668milioni. Cosa se ne fanno le Provincedi tali soldi? Quest'anno non li vedo-no neppure. In base alla legge finan-ziaria del 2014 e al decreto sulla spen-ding review del medesimo anno, leProvince e Città metropolitane nel2017 devono dare allo Stato 3 miliardie 579 milioni, quindi in pratica tutti isoldi incassati. Nel 2014, in pieno en-tusiasmo da riforma costituzionale, siprogettava la cancellazione delle Pro-vince e si sono programmati tagli cre-scenti e fortissimi. Ma le Province so -no sempre lì (e le Città metropolitanenon avrebbero mai dovuto sparire)

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per cui i tagli programmati adessomettono a nudo il flop di un piano dirisparmi rimasto sulla carta. Ancheperché si possono abolire gli enti, manon i servizi che questi forniscono.

E così nelle prossime settimane ilgoverno dovrà correre ai ripari e tirarfuori, secondo i conteggi più pruden-ti, almeno 650 milioni di euro. Per cuici sarà finalmente qualcosa da divide-re. E qui torna in gioco la faccendadell'asfalto. Perché è importante checi sia un criterio oggettivo per saperequal è il fabbisogno a Salerno come aBergamo per le funzionifondamenta-li delle province, tra le quali spicca lamanutenzione delle strade. Si parte,come è ovvio, dai chilometri di stradeda manutenere. Poi si applicano dei

Dissesto Una strada provinciale nel Salernitano

GiorgettiAl malessere ricadesu noi che seguiamodavvero la questione»

correttivi legati alla presenza o menodi strade di montagna e all'intensitàdel traffico.

Sarebbe banale pensare che i vei-coli circolanti siano un buon misura-tore del traffico. Almeno così hannopensato alla Sose, la società pubblicapresieduta da Aldo Polito che hames-so a punto le tabelle con i coefficienti.I tecnici della Sose si sono messi incerca di un rilevatore più raffinato deiveicoli circolanti e sono arrivati allaconclusione che il traffico lo fanno ipedoni. Ma non tutti i pedoni, bensìsolo quelli registrati come occupatinel settore privato e intercettati nellestatistiche Istat-Asia. In totale 17 mi-lioni di persone che, ovviamente, avolte si spostano in auto, altre volte intreno o bus come pendolari, oppuresemplicemente a piedi. Per misterio-se ragioni l'insegnante che va a scuo-la (in auto, apiedi o in treno) non con-ta nulla perché è un lavoratore pubbli-co. Così come non conta nulla il disoc-cupato, la casalinga, il pensionato.

«Un meccanismo incomprensibi-le - conviene il relatore Paglia - cheproporrò di correggere. Si ha comel'impressione che si siano voluti favo-rire i territori con più lavoro regolarerispetto a quelli con più disoccupati ocon più lavoro nero».

Paglia, che è romagnolo, non puòessere accusato di«sudismo». Eperò isuoi dubbi sonofondati se si pensache non pochi pa-rametri individua-ti dalla Sose e vidi-mati dalla Com-missione tecnicafabbisogni stan-dard guidata daLuigi Marattinhanno come effet-to (voluto o casua-le) quello difar cre-scere il peso delle

StradePaglia (Si):«Per lemanutenzionifavoritii territori conpiù lavororegolare»

Province e Città metropolitane delCentronord e quindi favorirle al mo-mento del riparto, quando un ripartoci sarà. Di sicuro per riparare le stradeil parametro occupati-nel-setto-re-privato permette alla Lombardiadi raddoppiare le risorse potenziali ri-spetto alla Campania. Colpa deipedo-ni del Sud, che fanno fatica a trovareun'impresa che li assuma.

Forza Italia«La riforma Deirioè fallita: Gentiloniintervenga»

Forza Italia scende incampo per la riforma delleProvince e denuncia i«disastri di Renzi e Delrioal governo». In unaconferenza stampa aMontecitorio , promossadal presidente deideputati azzurri , RenatoBrunetta , il partito di SilvioBerlusconi chiede alpremier Paolo Gentiloni diintervenire subito e«battere un colpo» difronte a un «conclamatofallimento della scelleratalegge Delrio». «Non sitratta di difendere leProvince o i loropresidenti», ma di«assicurare la sicurezzadei cittadini», dicono incoro gli azzurri presenti insala. «Vi è un'assolutaincoerenza tra il dettatodella finta riforma Delrio eil dettato costituzionalè»,avverte Maria StellaGelmini. Marcello Fiori,responsabile enti locali diFi premette : «Non siamoqui con il cappello inmano , ma a proporre unaquestione di primissimopiano . Dobbiamo lavorarenon solo per dire dei no,ma - avverte - anche perindicare un modello digestione dei servizi. Nonera mai accaduto nellastoria repubblicana che ipresidenti di Provinciafossero costretti, pergarantire i servizi aicittadini , a denunciare ilgoverno , reo di affannarli».

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