Date post: | 02-May-2015 |
Category: |
Documents |
Upload: | gianni-bartoli |
View: | 244 times |
Download: | 8 times |
L’Isis e la minaccia dell’islamismo
www.didadada.it
Integralismola politica, le leggi e la cultura devono
essere integralmente modellate secondo le norme della religione
Fondamentalismobisogna riscoprire i fondamenti della
religione, da cui il mondo contemporaneo si è allontanato, e
tornare ad essi per impedire la decadenza della società e della fede
Recupero del passato
Forme di integralismo e di fondamentalismo sono presenti in tutte le grandi religioni
sostiene che
sostiene che
Elementi comuni ai movimenti fondamentalisti/integralisti
Desiderio di recuperare la tradizione religiosa nella sua “purezza” originaria
Condanna del mondo moderno
Rifiuto della separazione tra religione e statoMillenarismo – si considera imminente il rovesciamento violento della realtà
attuale per instaurare il “regno dei giusti”
Integralismo islamico(presente in quasi tutti gli stati islamici)
Afferma che i precetti del Corano devono essere applicati nella legislazione degli stati
Idealizza la fase più antica dell’Islam (Maometto a Medina) e vorrebbe riportarne in vita le caratteristiche
È convinto che il mondo islamico negli ultimi secoli sia stato sopraffatto, umiliato e tenuto in condizioni di povertà dal mondo occidentale
Motivazioni religiose
Motivazione politica
11 settembre 2001Attentato alle torri gemelle
Dopo l’11 settembre Gli USA attaccano l’Afghanistan (2001) e l’Iraq (2003).
Come nasce l’ISIS, il gruppo integralista islamico più attivo e pericoloso
L'amministrazione Bush ha giustificato l'invasione dell'Afghanistan con la necessità di combattere il terrorismo e di distruggere al-Qaida, organizzazione integralista islamica
considerata autrice degli attentati , catturare o uccidere il suo capo, Osama bin Laden, e rovesciare il regime integralista dei talebani che lo proteggeva.
L'obiettivo principale dell'invasione dell’Iraq era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati) su un suo ipotetico
tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al terrorismo islamico (mai confermato) e l'oppressione dei cittadini iracheni con una dittatura sanguinaria.
L’ISIS è nato per combattere l’occupazione americana dell’Iraq e il governo iracheno sciita sostenuto dagli USA
dopo il rovesciamento di Saddam Hussein.
L’ attuale capo, Abu Bakr al-Baghdadi, nel giugno 2014 ha proclamato la nascita di un califfato nei territori caduti sotto il suo controllo
A partire dal 2012, lo Stato Islamico dell’Iraq è intervenuto nella guerra civile siriana contro il governo di Bashar al-Assad, e nel 2013, avendo conquistato una parte del territorio siriano, ha cambiato nome in Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS).
Altri gruppi jihadisti esterni all’Iraq e alla Siria hanno dichiarato la loro affiliazione all’ISIS, assumendo il nome di “province” dello Stato Islamico: tra queste, si sono particolarmente distinte per le loro attività la provincia del Sinai, attiva nella regione egiziana del Sinai, e le province libiche di Barqa e Tripoli, che
controllano la città di Derna e parte della città di Sirte in Libia
I territori del califfato
Ideologia politica
Jihad significa “sforzo”, indica il massimo impegno che un musulmano deve mettere nel praticare la religione e può essere anche interiore, ma ormai ha assunto quasi
esclusivamente il significato “esteriore” di guerra santa contro gli infedeli
jihad globale: un dovere di ogni musulmano
Violenza religiosa contro infedeli e apostati
Recupero dell’Islam delle origini e rifiuto della modernità
Creazione di uno stato teocratico e rigida applicazione del corano
Linee guida per i civili
l’ISIS ha pubblicato delle linee guida su come indossare veli e vestiti. Le linee guida intimano alle donne di indossare veli che coprano tutto
Ha anche messo al bando manichini nudi e ordinato che le facce dei manichini sia maschili che femminili vengano coperte
L’Isis ha poi emanato 16 note chiamate “Contratto con la città”, una serie di regole rivolte ai civili di Nineveh
Una regola stabilisce che le donne devono stare in casa e non uscire a meno che non sia necessario. Un'altra regola dice che rubare sarà punito con l'amputazione. Oltre a bandire la vendita e il
consumo di alcolici, che è normale nella cultura musulmana, l’ISIS ha vietato la vendita e l'uso di sigarette. Ha anche messo al bando “musica e canzoni in macchina, alle feste, in negozi ed in
pubblico, così come fotografie di persone nelle vetrine dei negozi
I cristiani che vivono in aree sotto il controllo dell'ISIS che vogliono rimanere nel califfato hanno tre opzioni: convertirsi all'islam, pagare l'imposta religiosa oppure la morte: “Offriamo tre scelte: l'islam, la dhimma, se
rifiutano questo non avranno nient'altro che la spada”
Trattamento dei cristiani “infedeli”
Il gruppo fa un uso efficace della propaganda
La Basilica di San Pietro a Roma, con il vessillo dell'ISIS sventolante al di sopra
dell'obelisco della piazza,
L’ISIS usa regolarmente e molto abilmente i social media, in particolare Twitter
Propaganda
Violazione dei diritti umani
Violenza contro le donnePersecuzioni religioseMaltrattamento e uccisione dei civiliUso di bambini-soldatoPersecuzione degli omosessuali
Le critiche all’ISIS da parte degli studiosi islamici
Centoventi “saggi” dell’Islam hanno scritto una lettera pubblica in cui contestano l’ISIS. La lettera rimprovera l’ISIS per le esecuzioni dei prigionieri, descrivendole come “atroci
crimini di guerra”, e per la persecuzione degli yazidi (setta musulmana che venera sette angeli considerati emanazione di Dio), definita “abominevole”.
http://www.gdp.ch/notizie/esteri/condanna-dei-saggi-islamici-alle-azioni-di-isis-id42221.html